il cinema che riflette

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festival internazionale del cinema L’Irpinia 2014 / XXXIX edizione La “Verde Irpinia”, da sempre considerata luogo incontaminato, è il risultato della /atripalda/mercogliano perfetta armonia tra spettacolari vedute di valli e monti innevati, produzioni gastronom- 18 agosto/5 settembre 2014 iche e artigianali di gran pregio, capacità imprenditoriale, borghi medievali, un patri-

Regione monio storico di siti archeologici, musei e castelli, testimoni di un ricco passato, luoghi Assessorato al Turismo sacri, ameni e bucolici, secolari manifestazioni carnascialesche e antichissime e ai Beni Culturali tradizioni folkoristiche con il loro ricco corredo etnografico, volto misterioso dei suoi di Avellino Comune di Atripalda abitanti. Comune di Mercogliano Da queste parti il tempo ha lasciato tracce di grande fascino. Basterebbero i Parchi archeologici dell’antica Compsa e quello di Aeclanum, una visita all’Abbazia del Goleto Soprintendenza per i Beni Architettonici o al Palazzo Abbaziale di Loreto, alla Valle d’Ansanto, terrificante porta per l’aldilà, dove e Paesaggistici per le province regnava il culto della dea Mefite, il Parco Regionale dei Monti Picentini, l'Oasi WWF di Salerno e Avellino Soprintendenza per i Beni Storici, Lago di Conza e l'Oasi naturale Valle della Caccia, i sentieri degli antichi tratturi, le Artistici ed Etnoantropologici storiche cantine famose nel mondo, le vecchie miniere e la suggestiva linea ferrata per le Province di Salerno e Avellino Avellino-Rocchetta, voluta da De Sanctis, per giustificare un soggiorno in Irpinia. Università di Salerno Cattedre di Sociologia degli audiovisivi Il Festival Internazionale del Cinema “ d’Oro” fa tesoro di tutto questo, avver- sperimentali e Sociologia delle arti tendo come un dovere la promozione e la valorizzare del territorio sui cui nasce e della elettroniche - Dipartimento di Scienze Politiche, Sociali e della sua capacità attrattiva, del potenziale esperenziale, del valore di eccellenza e di unicità Comunicazione nell’offerta di emozioni singolari. Sentieri Selvaggi Quest’anno il grande cinema sociale torna in Irpinia, fermando la sua carovana in 10 Quaderni di Cinemasud luoghi scelti tra Avellino, Atripalda e Mercogliano. Un calendario assortito di iniziative Centrodonna Zia Lidia Social Club di grande rilievo, una serie di eventi che vede protagonisti i più importanti autori e Centro Culturale Camillo Marino attori del mondo del cinema. Comitato Eliseo L’occasione giusta per venire in Irpinia per una propria passione. Cactus Film Produzioni Labus Associazione Giuseppe De Santis Mediateur Avellino Rete degli spettatori Del fertile entroterra campano Avellino ne è il capoluogo, distesa nella vallata attraver-

In collaborazione con sata dall’antica strada “delle Puglie” e protetta dal più noto e venerato santuario mari- Fondazione Centro Sperimentale di ano di tutta la Campania, l’Abbazia di Montevergine, dall’alto dei massicci montuosi Cinematografia-cineteca Nazionale del Partenio. Movieplex Testimone di avvenimenti drammatici come il terribile terremoto dell’80, la storia di Avellino è ancora interamente rintracciabile nei suoi monumenti, che meritano più di Ideazione, cura e organizzazione uno sguardo attento e curioso. L’Avellino dell’antica Roma è oggi visibile nella cittadina Circolo di cultura cinematografica della vicina Atripalda, dove gli archeologi hanno riportato alla luce i resti di una cinta ImmaginAzione muraria lunga due chilometri, un forum, bagni termali, una parte del grande acquedotto romano del Serino e una Domus gentilizia. L’attuale centro urbano è frutto dell’azione culturale della famiglia Caracciolo, periodo in cui venne ampliato il Palazzo della Dogana, l’importante emporio commerciale citta- dino, poi, florido centro culturale trasformato nel Cinema Umberto, sovrastato dalla Torre dell’Orologio, monumento simbolo della città, e fronteggiato dall’Obelisco di Carlo II d’Asburgo. La fisionomia moderna della città è sicuramente segnata dalla Cattedrale di Avellino,

www.lacenodoro.it una delle chiese barocche più significative del territorio, dalla Fontana di Bellero- fonte, scolpita da Cosimo Fanzago, dalla Casina del Principe in stile rinascimentale, che rappresentava l’accesso al meraviglioso parco attiguo al Castello longobardo, dall’edificio di stampo neo-razionalista che accoglie il Museo Provinciale Archeo- logico, la Mediateca e la Biblioteca Provinciale “S. e G. Capone” e l’imponente architettura ottocentesca del Carcere Borbonico con l’Archivio di Stato, il Museo Irpino del Risorgimento e la Pinacoteca Provinciale.

Mercogliano Mercogliano è una piccola cittadina alle pendici del Monte Vergine, all’interno della catena montuosa del Partenio. Situata in un punto strategico di passaggio tra l’area tirrenica e quella adriatica, domina dall’alto del complesso montuoso tutta la valle sottostante. In età romana era un piccolo centro dipendente dalla vicina colonia di Abellinum. Un territorio importante, perché attraversato dalla strada che collegava Abellinum con l’Ager Campanus, l’odierna costa campana. Lo testimoniano i cippi miliari rinvenuti nelle località di Alvanella e di Torrette. L’origine romana dell’area è confermata dallo stesso toponimo “Merculianum”, che riporta alla mente gli antichi “Mercuriales”, i sacerdoti devoti al culto del dio Mercu- rio, “il messaggero degli dei dell’Olimpo”, famoso per le ali ai piedi. La stessa mito- logica divinità che oggi campeggia nello stemma della cittadina. L’area più antica della cittadina irpina oggi si chiama “Capocastello”. Il Borgo, sviluppatosi attorno alla fortezza di epoca medievale, si presenta oggi come un caratteristico dedalo di viuzze, portali, scorci tipici e chiese storiche. Fu proprio questo territorio che Guglielmo da Vercelli, un monaco eremita vissuto tra l’XI e il XII secolo, scelse per erigere una chiesa in onore della Madonna, il Santu- ario di Montevergine, custode dell’effige di “Mamma Schiavona” venerata da migli- aia di pellegrini, di un Museo e la mostra permanente di presepi.

Atripalda I luoghi dove intorno all'anno mille sarebbe nato il primo nucleo di Atripalda avevano ospitato Abellinum, un insediamento sannita, poi colonia romana sorta per volontà di Silla nell'82 a.C. Crisi economiche, violenti terremoti, disastrose eruzioni vulcaniche, invasioni di territori nel corso della guerra tra Bizantini e Goti e la penetrazione sull'intero territo- rio della Penisola dei Longobardi spinsero fuori dalle mura di Abellinum la colonia romana che si trasferì laddove oggi sorge Avellino. Dal nome di un re longobardo, Troppualdo, deriverebbe proprio quello del “feudo Tripalda”. La cittadina irpina con i Caracciolo visse un periodo di grande splendore dal 1564 fino al 1806 vedendo incrementare le risorse dell'intera valle bagnata dal Sabato. Le filande, l'industria del ferro, la lavorazione del rame, della carta e della lana concorsero ad assicurare agli Atripaldesi un elevato tenore di vita. Il Palazzo dell’ex Dogana dei Grani è un po’ il simbolo di questo sviluppo commerciale, scandendo ancor oggi ogni quarto d'ora con il suo orologio, le campane e le lancette metalliche il tempo della città sulla sponda del Sabato. Notevole impulso venne assicurato anche al mondo della cultura che conobbe, grazie al mecenatismo dei Caracciolo, l'Accademia degli Incerti. Atripaldese è uno dei maggiori monumenti dell'archeologia cristiana del Meridione: lo Specus Martyrum, al di sotto della Chiesa Madre dedicata a S. Ippolisto e S. Sabino, patrono della città.