PROVINCIA: :

PIACENZA GOSSOLENGO

PERIZIA GEOGNOSTICA ED INDAGINE SISMICA PER LA URBANIZAZZIONE DI UN TERRENO POSTO NEL CAPOLUOGO COMUNALE DI GOSSOLENGO IN LOCALITÀ VIA FORNACE

Committente: La "COOPERATIVA ARTIGIANI” a.r.l. - Gossolengo.

CAVAZZUTI Dott. Carlo G e o l o g o Piazza I° Maggio, N° 10 29028 - Ponte dell'Olio

CAVAZZUTI Dott. Carlo G e o l o g o PONTE DELL'OLIO (PC) Piazza I° Maggio, N° 10 Tel. 0523 - 87 61 10 Cell. 331 – 87 51 976 ------Part. I.V.A. 00 27 899 033 8

PROVINCIA: COMUNE: GOSSOLENGO

Foglio N° 72 della CARTA GEOLOGICA D'ITALIA

Carta Tecnica Regionale, scala 1/5000, N° 161163

Perizia Geognostica ed Indagine Sismica per l’Urbanizzazione di un terreno Oggetto: posto nel Capoluogo di Gossolengo, in Località “VIA FORNACE”.

Committente: La "COOPERATIVA ARTIGIANI” a.r.l. - Gossolengo.

INQUADRAMENTO TOPOGRAFICO

Il terreno destinato ad accogliere il nuovo intervento urbanistico è disposto nella parte Nord- Occidentale del capoluogo, circa 250 metri a Nord-Ovest della Via Matteotti, che costituisce il vecchio asse viario d’accesso all’abitato di Gossolengo. L’accesso ai lotti da edificare sarà consentita da una nuova strada di urbanizzazione, che si allaccerà alla già esistente Via Fornace.

Al catasto terreni del comune di Gossolengo, l’unità immobiliare che s’intende realizzare è censita al Foglio N° 8 , Mappale N° 1618. L’altitudine, riferita al livello medio del mare è di circa 84 metri

CENNI MORFOLOGICI E GEOLOGICI

L'area di studio è pressoché pianeggiante, con lieve pendenza verso Nord-Est, formata da antichi depositi rilasciati da estese piene fluviali del Fiume , che hanno contribuito alla

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CARTA TECNICA REGIONALE

Estratto da C.T.R. in Scala 1/5000

2

3 formazione di un esteso conoide che si distende fino a comprendere la città di Piacenza fino all’alveo Fluviale del Fiume PO. Il Conoide, con le sue quote leggermente più elevate, rispetto alla pianura circostante, ha lentamente costretto il Fiume La Trebbia” a migrare verso Ovest, fino ad instaurarsi nell’attuale, ben lontano dalla città. Le pendenze sono assai poco evidenti, con rari risalti di quote, perlopiù rappresentati dalle strette incisioni dei corsi d'acqua naturali ed artificiali, che scorrono verso Nord-Est.

La formazione che affiora nell'area e conosciuta con il nome di "Alluvioni Antiche", composta di depositi di fiume del periodo postglaciale (Olocene inferiore), di sabbie, ghiaie e limi argillosi.

La deposizione di tali litotipi e piuttosto casuale e si possono talora rinvenire delle "lenti" di deposito di fiume, piuttosto lunghe e ristrette e di spessore contenuto, allungate principalmente in direzione da Sud-Ovest a Nord-Est.

La disomogeneità dei depositi, causati da tali lenti, si può rinviene anche alle diverse profondità, con orizzonti che sfumano da Ghiaie a Sabbie e quindi in Limi, man mano che ci si allontana dagli antichi alvei dei fiumi che hanno costituito tutto 1'accumulo detritico sovrimposto ai terreni più antichi del Quaternario Antico e del Pliocene.

I materiali a granulometria più fine, rappresentano i depositi rilasciati durante le piene dei fiumi, quando le correnti di torbida, al termine delle inondazioni, avevano modo di depositarsi su terreni pressoché pianeggianti delle aree circostanti.

4 Figura 1.

Deposito fluviale tipico, formato da depositi sabbiosi e ghiaiosi allungati a forma di "lente", secondo le direzioni dei corsi d'acqua che li hanno rilasciati.

Le lenti Ghiaiose, invece, si rinvengono laddove le acque scorrevano abbastanza vorticosamente da non lasciare possibilità di deposito agli elementi terrigeni più fini, che erano trascinati via dalla corrente.

Le parti sommitali dei depositi che si rinvengono in loco, sono prevalentemente di tipo Limoso-Sabbioso, sia per il variare dei corsi principali degli affluenti di destra del fiume Po, che tendevano a mutare continuamente il loro corso (in conseguenza degli accumuli deposizionali lasciati prevalentemente all’interno dell'alveo) sia a causa delle alterazioni superficiali che hanno comportato una disgregazione degli elementi litici più grossolani, grazie all'azione meteorica e degli acidi umici dei suoli in via di formazione.

Già a modeste profondità si può rinvenire una predominanza di depositi Ghiaiosi, data la vicinanza al fiume Trebbia, con buone caratteristiche Geotecniche ed in grado di sopportare carichi unitari anche considerevoli.

Sotto il profilo idrogeologico, la formazione presenta una permeabilità media piuttosto elevata, che generalmente s’identifica con i livelli Ghiaiosi o Sabbiosi a granulometria più grossolana, mentre piuttosto scarsa e quella che si rinviene nei livelli Limosi o Sabbiosi fini, specie se superficiali.

Dai pozzi scavati nelle adiacenze dell'area, si ricava che le prime Ghiaie che s’incontrano in prossimità del piano di campagna, sono prive d’acque freatiche, che possono invece rinvenirsi a maggiori profondità (circa -20.00 metri), con oscillazioni, nel corso dell'anno, di circa 3-5 metri, verso il basso. A titolo informativo, si riporta la Stratigrafia del pozzo più prossimo all'area, posto nella proprietà "Pezzani in Fioruzzi", in prossimità della biforcazione di Via Marconi con il Corso Matteotti:

Località: GOSSOLENGO Proprietà: PEZZANI, in Fioruzzi Quota dal p.c.: 86 m Anno perforazione: 196 Liv. Statico: -20.00 m Liv. Dinamico: -32.00 m Portata: 22 litri/sec

STRATIGRAFIA

Da m a m Litologia Falde 0.00 - 9.00 Ghiaia e Ciottoli 9.00 - 23.00 Ghiaia compatta con Ciottoli 23.00 - 27.50 Ghiaia e Ciottoli con poca Argilla (**) 27.50 - 37.00 Ghiaia e Ciottoli con Argilla 37.00 - 42.50 Ghiaia e Ciottoli compatti (**) 42.50 - 111.00 Argilla cinerea 111.00 - 152.00 Ghiaia Sabbiosa con Argilla (**) 152.00 - 213.00 Argilla

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VINCOLI TERRITORIALI

L'indagine geologica di superficie non ha evidenziato alcun fenomeno di dissesto che possa provocare l’instabilità dell’area.

La consultazione della Cartografia Regionale (Vedasi lo Stralcio dell' INVENTARIO DEL DISSESTO, di Figura 2), ha confermato tali osservazioni dirette, non essendo riportata alcuna segnalazione di pericolo per un ampio intorno dell’area d’interesse.

Figura 2.

Particolare della Carta del Dissesto allegata al PTCP, in Scala 1/25000, che solitamente indica le zone a rischio di dissesto. L’area interessata all’intervento non presenta alcuna segnalazione di pericolo di dissesto o di esondazione del Fiume Trebbia, distante oltre un chilometro ad Ovest.

PIOVOSITA’ DELL’ AREA

Per il dimensionamento delle condotte fognarie della nuova area d’Urbanizzazione, è stato calcolato il parametro della Precipitazione Oraria Massima che potrà verificarsi in un periodo di 100 e 200 anni.

Poiché non esistono, nelle vicinanze, Stazioni Pluviometriche di rilevamento, tale dato è stato interpolato con le Stazioni più prossime, secondo il metodo di Thiessen.

Figura 3

Metodo di Thiessen per l’interpolazione dei dati da Stazioni di rilevamento Meteo più prossime all’area d’interesse.

6 Le interpolazioni delle piovosità, ottenute con tale metodo, sono riportate nella seguente Tabella, per Tempi di Ritorno di 100 e 200 anni.

Tempi di Ritorno di 100 anni Tempi di Ritorno di 200 anni Massima Precipitazione Oraria 55.05 59.50

Ad evitare inutili sovradimensionamenti delle condotte, è possibile adottare coefficienti di riduzione, sulla base della pioggia trattenuta dai terreni e materiali su cui cade, utilizzando i parametri forniti dal “Manuale Cremonese”:

Elementi globali dell'utilizzo del suolo Coeff. Coeff. Percentuale Somma dei (Per piogge di durata di 1 ora) Massimo Prudenz. presente Contributi

Strade, Pavimentazioni asfaltate 0.80 0.90 % Costruzioni dense, Centri abitati 0.70 0.80 % Costruzioni spaziate, Semintensive 0.50 0.60 % Zone a Villini, Città-Giardino 0.25 0.35 % Aree non edificate, Piazzali, Campi Gioco 0.15 0.20 % Superfici coltivate 0.10 0.15 % Giardini, Parchi, Boschi 0.05 0.10 %

Coefficiente Totale = y1 =

Nota: Sono state lasciate libere le due colonne di destra, che potranno essere utilizzate sulla base delle aree assegnate nel Progetto d’Urbanizzazione, calcolando le varie percentuali di destinazione dei terreni.

A causa delle recenti variazioni climatiche, con eventi estremi mai registrati in precedenza, alcuni organi competenti richiedono ora che il dimensionamento delle condotte fognarie prevedano Massime Precipitazioni Orarie di 70 mm, anzichè le 55 desunte dai calcoli classici.

INDAGINI SVOLTE

Per fornire qualche dato informativo sulle caratteristiche dei terreni su cui si andranno a edificare sia le infrastrutture, sia le nuove costruzioni, sono state eseguite cinque Prove Penetrometriche Dinamiche, di cui si forniscono i relativi Grafici.

Essi mostrano una sostanziale omogeneità dei terreni, che presentano livelli Limoso Sabbiosi e Sabbie Limose in prossimità della superficie, che tendono ad arricchirsi in Sabbie e Ghiaie, poco più in profondità.

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8 PENETROMETRO DL - 30 Sondaggio N° 2

Committente: Dott. CARLO CAVAZZUTI Localita': VIA FORNACE - Gossolengo Quota inizio prov a: p.c. Liv ello f alda --

STRATIGRAFIA [m] Profondità FALDA 0

0,5 Terreno Vegetale Terreno

1 Sabbie limose Sabbie

1,5

2 Ghiaielimose

2,5 R I F I U T O

3

3,5

4

4,5 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36

N° colpi / avanzamento 10 cm

9 PENETROMETRO DL - 30 Sondaggio N° 3

Committente: Dott. CARLO CAVAZZUTI Localita': VIA FORNACE - Gossolengo Quota inizio prov a: p.c. Liv ello f alda --

STRATIGRAFIA [m] Profondità FALDA 0

0,5 Terreno Vegetale Terreno

1 Sabbie limose

1,5

2 Ghiaielimose

2,5

3

3,5

R I F I U T O 4

4,5 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36

N° colpi / avanzamento 10 cm

10 PENETROMETRO DL - 30 Sondaggio N° 4

Committente: Dott. CARLO CAVAZZUTI Localita': VIA FORNACE - Gossolengo Quota inizio prov a: p.c. Liv ello f alda --

STRATIGRAFIA [m] Profondità FALDA 0

0,5 Terreno Vegetale Terreno

1

Sabbie limose 1,5

35,85

2 Ghiaielimose

2,5

R I F I U T O

3

3,5

4

4,5 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36

N° colpi / avanzamento 10 cm

11 PENETROMETRO DL - 30 Sondaggio N° 5

Committente: Dott. CARLO CAVAZZUTI Localita': VIA FORNACE - Gossolengo Quota inizio prov a: p.c. Liv ello f alda --

STRATIGRAFIA [m] Profondità FALDA 0

0,5 Terreno Vegetale Terreno

Sabbie limose Sabbie 1

1,5 Ghiaielimose

2

2,5

3 R I F I U T O

3,5

4

4,5 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36

N° colpi / avanzamento 10 cm

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Nelle pagine precedenti sono stati riportati i grafici delle prove, spinte ad una profondità massima di 3.50 metri dal piano di campagna (Prova N° 3), fino a raggiungere i livelli Ghiaiosi consistenti, le cui potenze (spessori) e le cui capacità portanti sono tali da rassicurare sul comportamento degli strati più profondi (RIFIUTO).

Alle maggiori profondità predominano terreni Ghiaiosi, la cui continuità verso il basso ci e confermata dalla Stratigrafia dei pozzi limitrofi e la cui omogeneità ci e stata evidenziata da precedenti Prospezioni Geofisiche.

Le prove Penetrometriche sono state eseguite infiggendo nel terreno un'asta munita di punta conica standardizzata di 10 cm2 di sezione, per mezzo dell'energia fornita da una massa di 30 Kg, in caduta libera da 20 cm d’altezza.

II numero di colpi necessario per ogni successiva infissione di 10 cm di profondità delle aste, è stato poi rappresentato su di un GRAFICO PENETROMETRICO, per ciascuna delle cinque prove fornite. Nei calcoli della portanza non sono, inoltre, considerati i numeri di colpi eccedenti il valore di 50, poiché si ritiene inadatto il penetrometro per la valutazione di "rocce" che superino le portanze superiori a circa 5 Kg/cm2.

Le prove riportate evidenziano una successione litostratigrafica costituita da uno strato superficiale Limoso-Sabbioso di potenza massima di 0.30 - 0.40 m, seguito da un orizzonte Sabbioso-Limoso assai meno disturbato del precedente, rinvenuto a profondità variabili da un minimo di 0.20 m, fino ad un massimo di 1.20 m, oltre il quale si trova un letto Ghiaioso, più o meno ricco di matrice Limosa o Sabbiosa.

Per il calcolo della Portanza del terreno, si sono utilizzati i sistemi di calcolo proposti da LEONARD-SOWERS (1962), che tengono conto del numero medio di colpi della prova Penetrometrica al disotto della profondità scelta per il piano di posa della fondazione.

Di seguito viene fornita una tabella riassuntiva delle portanze del terreno a varie profondità, in cui si e già considerato un Fattore di Sicurezza pari a 3, in accordo con la Normativa Tecnica. Nei calcoli si e supposto di fondare con Fondazioni Continue, ma gli stessi dati sono del tutto validi anche per Platee Armate o Plinti Isolati.

FONDAZIONI CONTINUE (O A PLATEA ARMATA)

Incastro Cu [Kg/cm2] CARICO nel terreno Penetrometrie Leonards-Sowers ______2 *D/Ks TOTALE. (§) Prove da N° 1 a 5 [Kg/cm ] 2 2 φ° [Kg/cm ] [Kg/cm2] [Kg/cm ]

Profondità 0,50 m Nd = 3 qamm. = 0,61 0,18 0,033 Qamm. = 0,64 Profondità 1,00 m Nd = 5 qamm. = 0,82 0,30 0,064 Qamm. = 0,88 Profondità 1,50 m Nd = 16 qamm. = 1,76 0,96 0,095 Qamm. = 1,85 Profondità 2,00 m Nd = 20 qamm. = 2,19 1,20 0,127 Qamm. = 2,32 Profondità 2,50 m Nd = 30 qamm. = 3,29 φ° = 28° 0,158 Qamm. = 3,45 Profondità 3,00 m Nd = 32 qamm. = 3,52 φ° = 33° 0,190 Qamm. = 3,71

(§) Le Portanze Totali Ammissibili prevedono, in più, il contributo fornito dalla infissione della fondazione in profondità, nel terreno (*D).

13 I cedimenti previsti sono stati calcolati in modo che non superino i 2.5 cm nelle condizioni di Carico Massimo (Qamm.) previsto per ogni profondità e per le fondazioni più superficiali, mentre tenderanno a ridursi ulteriormente qualora si posi alla quota delle ghiaie o non si raggiunga il Carico Massimo Ammissibile.

Nella Tabella delle Portanze del terreno non sono stati evidenziati i valori del “qlimite” in quanto sono stati indicati solo i “Qamm” alle diverse profondità d’imposta delle fondazioni. Il dato necessario per il calcolo sismico può essere comunque ricavato dalla formula:

qlimite = Qamm * Ks Ks = Coeff. di Sicurezza dove Ks è pari a 3

CARATTERI GEOTECNICI RIASSUNTIVI

Il terreno indagato presenta caratteristiche geotecniche di deposito fluviale non ancora ben consolidato. La stratigrafia desunta dalle prove penetrometriche, fino alla massima profondità indagata di 3,50 metri, mostra terreni coesivi limosi o limoso sabbiosi, con presenza di sabbie e ghiaie alle maggiori profondità.

Il primo orizzonte sismico, indicato dalle indagini HVSR, si discosta un poco dalla stratigrafia puntuale indicata dalle prove meccaniche, ma questo rientra nella norma, in quanto differenti sono i criteri fisici di accertamento delle caratteristiche dei terreni.

14 SISMICITA’

A seguito dell'Ordinanza P.C.M. N° 3274 (G.U. del 09/05/03), il territorio comunale di GOSSOLENGO è stato riconosciuto come Zona Sismica 4, cui corrispondono aree a Sismicità Molto Bassa, cui è assegnato un valore dell'accelerazione orizzontale d'ancoraggio dello spettro di risposta elastica pari a 0.05 g. (g = accelerazione di gravità).

Accelerazione con Zona Fenomeni riscontrati probabilità di superamento sismica del 10% in 50 anni 1 Zona con pericolosità sismica alta. Indica le zone più ag ≥ 0,25g pericolose, dove possono verificarsi forti terremoti. 2 Zona con pericolosità sismica media. Indica le zone dove 0,15 ≤ ag < 0,25g possono verificarsi terremoti abbastanza forti. Zona con pericolosità sismica bassa. Indica le zone che 3 0,05 ≤ ag < 0,15g possono essere soggette a scuotimenti modesti. Zona con pericolosità sismica molto bassa. Sono le zone meno ag < 0,05g → 4 pericolose, con possibilità di danni sismici basse.

Con tale vincolo, in conformità all'All-2, paragrafo 3.1. delle "Norme Tecniche per il Progetto, la Valutazione e l'Adeguamento Sismico degli Edifici" della Ordinanza, alla situazione stratigrafica corrisponde la categoria di suolo di fondazione di tipo "C", per il quale l'azione sismica deve essere moltiplicata per un coefficiente "S". La Massima Intensità Sismica registrata, storicamente, nell’area comunale è stata pari a 6 (Scala Richter).

L’Atto d’Indirizzo e Coordinamento Tecnico approvato dalla Regione il 02/05/2007, assegna, per il comune di Gossolengo, un valore dell’Accelerazione Massima Orizzontale di Picco al suolo, per T = 0, come frazione dell’accelerazione di gravità g, pari ad 0.097 = arefg.

Lo stesso Atto d’Indirizzo prevede che per le zone d’urbanizzazione ricadenti in Zona 4, sia necessaria solamente una valutazione di I^ Fase sulla pericolosità sismica locale, analizzando le seguenti possibilità:

 Amplificazione del segnale sismico  Cedimenti del terreno  Instabilità dei versanti  Rotture del terreno  Fenomeni di Liquefazione dei terreni

Amplificazione del segnale sismico

L’ampiezza della pianura e la grande distanza dalle prime propaggini collinari consentono di escludere dalla possibilità di rientro nella casistica di “pianura di fondovalle”, per cui non è previsto alcun fattore d’Amplificazione del segnale sismico, considerando anche che le

15 pendenze del territorio sono di gran lunga inferiori ai 15°, per cui è necessario il calcolo del parametro correttivo.

Cedimenti del terreno

Il modesto spessore della coltre Limoso-Sabbiosa, compresa tra uno e due metri, non darà adito a cedimenti sotto l’effetto di un evento sismico, considerando, inoltre, che le fondazioni saranno impostate, come minimo, a 50 – 60 centimetri di profondità o, preferibilmente, al tetto del deposito ghiaioso.

Instabilità dei versanti

Come ricordato in precedenza, l’area di aperta pianura non presenta rischio alcuno per l’instabilizzazione dei versanti, a seguito di un sisma.

Rotture del terreno

Le stratificazioni del Basamento Roccioso rigido, segnalate alla profondità di circa 2000 metri, eventualmente soggette a Fratturazioni o Fagliature, sono talmente profonde e ricoperte da materiali, in grado di assorbire elasticamente le tensioni di rottura, da escludere anche questo possibile pericolo.

Fenomeni di Liquefazione dei terreni

Pur non riscontrandosi, almeno entro i primi 30 metri di profondità strati alluvionali sabbiosi soggetti al fenomeno di liquefazione dei terreni, è stata fatta una verifica del rischio di Liquefazione, come riportato di seguito. Inoltre, il Coefficiente di Sicurezza (maggiore) od uguale a 3, richiesto per le nuove costruzioni dalla Normativa Vigente, elimina ulteriormente, già da solo, tale rischio.

L’area destinata all’Urbanizzazione in progetto è stata indagata mediante prospezioni sismiche, fornite di seguito, atte a ricavare i parametri delle velocità di propagazione sismica. Con i dati ottenuti, è stato possibile confermare la NON SUSSISTENZA del “Rischio della Liquefazione dei terreni”, come richiesto dalla recente normativa Provinciale, per le nuove aree d’insediamento.

CONSIDERAZIONI SUL RISCHIO DI LIQUEFAZIONE

S’intende per “Liquefazione” la riduzione della resistenza dei terreni causata da un eventosismico, con aumento delle pressioni tra gli spazi intergranulari saturi d’acqua, quando i granuli non presentano coesione tra di loro (terreni granulari, come ad esempio quelli sabbiosi).

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In tali condizioni, una forte vibrazione od un violento sisma annulla, nel terreno, gli sforzi efficaci.

Pur non essendo presente, nel sottosuolo, un orizzonte sabbioso saturo, almeno fino alle profondità d’interesse, sulla base dei parametri sismici rilevati si è comunque eseguita una verifica del Rischio di Liquefazione.

Per tale controllo si è utilizzato il grafico empirico riportato in Figura 4, che mette in relazione lo Sforzo Ciclico Normalizzato (τe/σ’v) con la Velocità di Propagazione Normalizzata delle onde di taglio (Vs), considerando un evento sismico più violento di quelli registrati storicamente nell’area.

In colore Blu, è riportata, a tutto vantaggio della sicurezza, un sisma di magnitudo 7.5, che rappresenta la curva limite di Resistenza Ciclica, che separa la regione in cui non si verifica la liquefazione (al lato destro ed al disotto della curva).

L’elaborazione riferita all’area di Urbanizzazione, ha delineato un valore che s’inserisce al lato destro del grafico, nella porzione che esclude la possibilità della liquefazione, con i seguenti valori di riferimento:

Vs1 = 190.0 [m/s] τe/σ’vo = 0,078

Figura 4.

Riportando la Velocità Normalizzata (190 m/s) ed il corrispondente Sforzo Ciclico Normalizzato (Pari a 0.08), si vede che il Punto di calcolo ricade al lato destro della Linea Blu, che delimita il rischio della liquefazione dei terreni, per un sisma di 7.5 di Magnitudo (Nel comune, tale intensità non si è mai verificata).

COEFFICIENTE DI FONDAZIONE

Il substrato dell’area consiste di depositi alluvionali molto potenti, perciò il Coefficiente di Fondazione ε da utilizzare è pari ad 1.3, date le buone caratteristiche geomeccaniche del deposito di fiume.

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INDAGINI SISMICHE

Per la misura delle velocità sismiche entro i terreni circostanti l’area d’intervento, si è ricorsi ad un’indagine Geofisica di tipo “HVSR”, che sfrutta le micro-vibrazioni di fondo dei terreni, causate da traffico stradale, vento, onde, ecc,. Di tale indagine vengono fornite ulteriori informazioni in Appendice.

Un recente aggiornamento della normativa (NTC 2008) prevede una diversa valutazione di "S", basato anche sull’Amplificazione Topografica, secondo le seguenti Tabelle:

Categoria Caratteristiche della Superficie Topografica ST → T1 Superficie pianeggiante, pendii e rilievi isolati con inclinazione media i ≤ 15° 1,0 T2 Pendii con inclinazione media i ≤ 15° i ≤ 30° 1,2 Rilievi con larghezza in cresta molto minore che alla base ed inclinazione media T3 15° i 30° 1,2 Rilievi con larghezza in cresta molto minore che alla base ed inclinazione media i T4 > 30° 1,4

Categoria Suolo Ss A 1,00 ≤

B 1,00 ≤ 1,40 – 0,40 x F0 x ag / g ≤ 1,20

→ C 1,00 ≤ 1,70 – 0,40 x F0 x ag / g ≤ 1,50

D 0,90 ≤ 2,40 – 0,40 x F0 x ag / g ≤ 1,80 E 1,00 ≤ 2,00 – 0,40 x F0 x ag / g ≤ 1,60

infine, si ottiene S applicando la Formula: S = Ss x ST

Da una rapida analisi si è visto come possa sussistere il Rischio di Amplificazione dell’impulso Sismico, evidenziato nella Tabella (NTC 2008) -- Litotipi del substrato con Vs < 800 m/s” e “Depositi (spessori ≥ 5 m) di terreni granulari sciolti o poco addensati, terreni coesivi poco consistenti, caratterizzati da valori NSPT < 15 o cu < 70 kpa”.

ORIZZONTI SISMICI

Poichè si è utilizzato, per le misure sismiche, un Sismografo HVSR, i dati riguardanti gli Orizzonti Sismici, il loro spessore e la Velocità delle onde sismiche sono stati evidenziati nell’Appendice riguardante la Sismica.

Dagli spessori e relative velocià sismiche rilevate è stato quindi possibile eseguirne la media ponderata, ottenendo, fino alla profondità prescritta per legge, di 30 metri, una Velocità delle onde di Taglio (Vs30) pari a:

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VS30 = 350 [m/s]

Ottenuto il valore del VS30 , è poi possibile desumere i Fattori di Amplificazione (F.A.) utilizzando le relative Tabelle indicate dalla Regione Emilia-Romagna, riportate di seguito.

FATTORI DI AMPLIFICAZIONE

In ambito di pianura caratterizzato da profilo stratigrafico costituito da alternanze di sabbie e peliti, con spessori anche decametrici, talora con intercalazioni di ghiaie (di spessore anche di decine di metri), con substrato profondo ( > 100 m da p.c.) si devono usare le seguenti Tabelle, con velocità VS30. di 350 m/s, uguale a quella effettivamente misurata.

F.A. P.G.A.

VS30 200 250 300 350 400 450 500 600 700 800 F.A. 1.5 1.5 1.5 1.4 1.4 1.4 1.3 1.1 1.0 1.0

F.A. INTENSITA’ SPETTRALE - da 0.1 s < a < 0.5 s

VS30 200 250 300 350 400 450 500 600 700 800 F.A. 1.8 1.8 1.7 1.7 1.5 1.4 1.3 1.2 1.0 1.0

F.A. INTENSITA’ SPETTRALE - da 0.5 s < a < 1.0 s

VS30 200 250 300 350 400 450 500 600 700 800 F.A. 2.5 2.3 2.3 2.0 1.8 1.7 1.7 1.5 1.2 1.0

19 TAVOLA RIASSUNTIVA DELLE CARATTERISTICHE SISMICHE DELL’AREA D’INDAGINE POSTA IN COMUNE DI GOSSOLENGO, Località “Via Fornace”.

Zona Sismica N° 4 (Sismicità Molto Bassa)

Sisma Storico di Massima Intensità 6 ° grado (Scala Richter)

Categoria del suolo di fondazione Tipo "C"

Coefficiente "S" S = 1.25 (Altrimenti, calcolarlo come descritto in precedenza) Accelerazione orizzontale d'ancoraggio (come frazione della Acc. Max d’Ancoraggio = 0.15 g accelerazione di gravità g) Accelerazione Massima Orizzontale di Picco al suolo, per T = 0 arefg. = 0.097

Velocità Sismica a 30 m VS30 = 350 [m/s] Utilizzare colonna dei 300 [m/s]

Frequenza di risonanza terreno 0,85 Hz

Fattore di Amplificazione F.A. F.A. P.G.A. = (Vedi Tabelle Colonna dei 350 m/s) (Delibera A.L.R. Prog.112 Oggetto 3121 F.A. Intensità Spettrale - da 0.1 s < a < 0.5 s = (C/S) del 02/05/2007) F.A. Intensità Spettrale - da 0.5 s < a < 1.0 s = (C/S) Amplificazioni Topografiche Trascurabili (Pendenze inferiori a 15°)

Rischio di Liquefazione Assente – Ampio spettro granulometrico, assenza di falda.

ACCORGIMENTI COSTRUTTIVI

Esprimendo un Parere Geologico e Sismico Positivo alla realizzazione del modesto intervento in progetto, si raccomanda di adottare alcuni accorgimenti costruttivi durante la realizzazione delle opere:

1) Impiegare un'armatura metallica in grado di meglio ripartire i carichi sui terreni di fondazione ed eliminare l'effetto negativo di leggere disomogeneità dei "livelli" attraversati.

2) Allontanare le acque meteoriche, che tendono a ridurre le caratteristiche geotecniche del terreno, specie qualora le fondazioni siano impostate nei livelli più superficiali, convogliandole allo scarico entro tubazioni plastiche ermetiche.

20 3) Drenare perimetralmente le pareti e pavimentazioni a contatto del terreno, ad evitare fenomeni di risalita d’umidità.

Nel dichiararci a disposizione per eventuali chiarimenti o rilievi che si rendessero necessari, si coglie l'occasione per porgere i più distinti saluti.

Piacenza: 04/03/2014

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