143 144 Ubicazione geografica, vie di accesso e note geornorfologiche

Col termine di Giara venuono indicati La quota media dcll’altopiano è di circa in Sardegna, gli altopiani basaltici della 560 it: oscillando tra 1 609 111 di NI te zona centro occidentale, questo nome /epparedda cd 1493 in di Corona Arrubia. comune a molte altre regioni del globo Dalla lincaritìi della Giara, si staccano (Giara-El, Somalia; ,Iara, Kenia; Jara, due rilievi dei Monti Zepparedda (609 ni) Spagna centrale; Jara de la Sierra, Spagna e Zeppama Manna (58t) in). Questi hanno meridionale; Giarabub, Libia: l’aspetto tipico dei colli cruttivi e sono Guadalajara, Nuova Castiglia e Mexico), probabilmente i punti di fuoruscita della sembra possa derivare dalla voce latina lava, conic supposto dal DEi t A MARmop glarea clic significa ghiaia celie indiche- (1826). Tra questi due rilievi vi è una zona rebbe il piel risco trami isto a ciottoli depressa, detta Sa Ro/a, che percorre la grandi e piccoli clic si trovano in natura Giara in senso trasversale. Tale depressio- sull’altopiano (ZEDDA MM CIO, 1984). ne è attribuibile, alla luce di recenti ricer- La Giara di Gesturi è un altopiano quasi che (PALA et al,, 1983) ad una faglia orizzontale clic sovrastai, con la stia mole, antecedente alle colate basalmiehe, inte- le pianure ed i dolci rilievi della Marmilla. ressante esclusi’ amente le marme sotto- Essa è compresa nelle tavolette 217 1 stanti. NE ((onnosnò). 217 Il SE (tJssaramanna), Il bordo dell’altipiano risulta interessa- 218 Ill SW ( ) c218 Ill NW to in diversi punti, da un fenomeno frarìo- () dell’i .G.M. Con la sua forma so che ha niesso in evidenza la giacitura allungata secondo la direzione N 60 \V, si dei banchi di sedimenti rtiioeenici clic estende per circa 12 Km, mentre la sua risultano immergere verso Nord con una larghezza massima, verso SE (6 Kni), va inclinazione di IS gradi. E in corrispon- gradatamente decrescendo verso NW. La denza di queste rientranze, causate dalle superficie è di circa 4000 ha. frane del bordo, che si aprono dei ripidi La Giara di (iesturi è costituita da un sentieri, chiamati localmente Scalas tiri espandinicnto basaltico di forma presso- tempo uniche vie di accesso alla Giara. chè tabulare, poggiante sopra matite ter- I principali tipi di suolo presenti sulla ziarie del Miocene inferiore medio incli- Giara sono i I itosuoli e gli Andosuoli nata debolmente verso Nord, con una aventi conic caratteristica un debole spes- superficie di contatto nel complesso uni- sore, dotati di notevole fertilità dai quali forme e pianeggiante. originano ottimi pascoli, facilmente sog-

145 getti ad erosione in seguito alla utilizza- Anche questo Paese è in comunicazione zione irrazionale (incendi e pascolo ecces- con la Giara grazie ad una strada carrabi- sivo). Gli Andosuoli vengono facilmente le, che attraversa un costone dove sono asportati infatti da azioni idrome teoriche presenti bellissimi ulivi. ed coliche, il che spiega l’evolrizione Verso i I .itosuoli e la roccia affiorante. Sini Secondo la Carta delle limitazioni Attraverso una carrabile si arriva fino all’uso dei suoli, i suoli della Giara appar- alla pittoresca località detta Padenii, tengono alla classe D, cioè suoli molto bosco misto di quercie; da qui solo un poveri con numerose e severe limitazioni, passaggio pedonale permette l’arrivo alla non atti alle coltivazioni, dove è possibile, Giara dove una croce in ferro è rneta di a tratti, il rimboschimento con specie pio- pellegrinaggi dei locali in occasione della niere e sovente il ripristino della vegeta- festività detta appunto della Croce. zione spontanea (Aru et al., 1967). Gonnosuò Anche da questo comune l’accesso alla Strade di accesso Giara è una strada carrabile abbastanza ripida nella parte finale e dove è possibile I vari paesi clic circondano l’altopiano ammirare l’aspetto comune a tutto l’alto- sono raggiungibili attraverso le SS ti. 197- piano con ulivi prima, e roverella e leccio 442 e 128. poi. Esistono accessi attraverso strade comunali dai seguenti paesi: Gesturi, Assolo Tuffi, Gonnosnò, , (icnuri attraverso Interamente asfaltata è la strada che da strade carrabili, da Assolo, Sini, Genoni questo comune porta sotto il costone della solo attraverso strade percorribili a piedi. Giara in località Cabirada, dove si trova E il più comune accesso in quanto il qualche esemplare di roverella ma dove primo carrabile per la Giara. Per chi soprattutto l’imponente presenza del lec- voglia ammirare l’aspetto peculiare si cio caratterizza questo accesso; per salire consiglia un’escursione a gennaio-febbra- sull’altopiano occorre percorrere un tratto io quando, nella prima parte della ripida di ripida salita tra macchia e grossi massi. salita si possono notare i mandorli fioriti. Genoni Anche da questo comune la prima parte Anche a Tuili la strada asfaltata condu- dell’accesso è una strada asfaltata che si ce direttamente sulla Giara con agile per- snoda attraverso una formazione cospicua corso. Colpiscono gli splendidi esemplari di roverella; da qui si prosegue per un per- di ulivi centenari. corso di appena 150 rn attraverso una Scala, sentiero pedonale pittoresco ma Setzu non molto agevole, alla fine del quale si Questo accesso costituito da una strada nota un magnifico esemplare di Quercus bianca è molto ripido e, proprio per que- suber. sto, partieolarnìente spettacolare per la visione che offre sulla vallata e i paesi Fig. 2 Veduta aerea del versantedel Genoni con al centro la sottostanti. Sullato sinistro della salita è strada di accevo alla Giara ed il galoppatoio In fase dì ultima- zione. Le pendici sono dominate da formazioni boschive a ro- da segnalare la presenza di una doniii de verella (Quercuspubescens Willd.); la ‘corona’’ospita popola- Janas detta Sa grit/la sa perda. menti di leccio (Quercus ilex L.),mentre l’altopiano è domina- to da sugherete aperte interrotte qua e la da boschi chiusi, pauli, macchie secondarie, garighe e pascoli erbosi.

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vegetazionale meritevoli di conservazione Viabilità interna in Italia (S.B.I., 1971), della Giara di Gesturi non esistono studi completi nè di La Giara è percorribile per tutta la sua flora nè di vegetazione, anche se sono alla lunghezza attraverso una strada carrabile stampa due importanti lavori di CHIAP- che parte dal versante di Gesturi, Scala PINI, DE MARTIs e Loi(1986) sulla flora Corte Brocci, e si spinge oltre Zeppara e di MOSSA (1986) sulla vegetazione. Manna fino a Funtana Miana, versante di Uniche fonti ufficiali alle quali attinge- Assolo. Ad essa sono collegate in vario re sono un pregevole lavoro di SAN- modo le strade di accesso dai vari Comuni FLLIPPO(1975) in cui vengono illustrati di cui si è trattato; da questa strada princi- soltanto i più salienti aspetti vegetaziona- pale si dipartono numerosi sentieri che li e dove sono riportate 35 specie per la raggiungono i Paulis, i Cui/is, le Mitzas, massima parte d’interesse forestale, e, le Funtanas, nonchè i principali siti di comunque, arbustive od arboree, e una interesse archeologico. Tesi di Laurea (relatore CHIAPPINI) di Mais (1969). La flora della Giara di Gesturi risulta composta da circa 350 entità specifiche o La flora subspecifiche, ripartite in 203 generi e 67 famiglie. Sebbene costituisca un biotopo a cui Lo spettro biologico risulta composto tutti gli studiosi riconoscono una notevole secondo il grafico in figura. La sua importanza e per questo già incluso nel- interpretazione indica un ambiente arido l’elenco dei biotopi di rilevante interesse (oltre il 60% di Terofite ed Emicriptofite)

148 Fig. 4 Ranunculus ophyoglossifolius Vill. É pianta rara che vive preferibilmente sui bordi dei pauli, dove l’acqua è di Miorisia morianihu (Viv.) Ascherson ex norma più bassa ed il terreno, che coi primi caldi diventa Barbe v. acquitrinoso, le consente di vincere la concorrenza di altre specie dello stesso genere meglio adattate ad ambienti in cui Endemica della Sardegna e della l’acqua permane per periodi molto lunghi. Corsica, è specie eliofila non strettamente legata ad un particolare tipo di vegetazio- ne. Richiede abbondanza d’acqua nel e fortemente degradato (21,50% di periodo vegetativo. Sembra essere indiffe- Geofite). La percentuale relativamente rente al substrato geopcdologico elevata di idrofite (3,59%) èlegata alla (CORIUAS, 1979). presenza dell’acqua nei pau/is per gran parte dell’anno. PoÙ gon urn scopa riunì Req. ex Loi sei. L’analisi degli elementi corologici Vive in Sardegna, Corsica e isolette mette in risalto oltre allo spiccato caratte- vicine su terreni sabbiosi consolidati in re mediterraneo (53,43%) di specie medi- prossimità del mare e degli stagni costie- terranee si. della flora della Giara, una ri e lungo i corsi d’acqua, in terreni allu- notevole presenza di elementi euroasiatici vionali consolidati o anche su substrati (10,44%) ed una discreta componente di calcarei in ambienti a idromorfia stagio- specie endemiche (3,287o) ed una nale (RAFFAELLI, 1978). influenza insignificante di avventizie Tra le specie endemiche non risultano Genista corsica (Loisel) DC. presenti entità strettamente sarde, mentre Enclernismo sardo-corso, molto diffuso sono hen rappresentati gli endemismi nelle due isole dal livello dei mare fino sardocorsi: alla sommità delle montagne. Indifferente

149 al substrato, vive sui dirupi, nei pianori Neoendemismo diffuso in tutta la aridi e assolati delle zone costiere e mon- Sardegna. È specie decisamente eliofila, è tane ed ai margini di formazioni arbustive indifferente al substrato geopedologico. delle zone collinari submontane (VAL- In Sardegna vive dal livello del mare fino SECCIII, 1978). alle maggiori altitudini. Predilige tuttavia i suoli di natura silicea e gli ambienti Ornithogaluni biflonim montani (CAMARDA, 1982). Endemisnio cli Sardegna e Corsica. Ha un’ampia valenza ecologica; vive infatti Arum pictum L. dal livello del mare sino alla cima del Paleoendemico di Sardegna, Corsica, Gennargentu in qualsiasi tipo di substrato, Arcipelago Toscano e Baleari. È specie preferibilmente nei prati, pascoli, garighe indif ferente al substrato geologico. Vive e macchie (CURRIAS, 1984). dal mare alla montagna, tra le rocce, lungo le siepi e ai margini dei boschi; Pancraliuni illyricum L. sembra preferire i terreni sabbiosi e sasso- Endemismo tirrenico presente in si (DIANA CORRIAS, 1982). Sardegna, Corsica e Capraia. In Sardegna è diffu- Stachys glutinosa L. sa dal mare fino alle zone montane e vive Pianta molto rustica e xerofila. Vegeta su qualsiasi substrato sia in ambienti in Sardegna nelle Isole parasarde, Capraia ombrosi che soleggiati (VALSECCHI, e Corsica, dal livello del mare fin verso le 1982). più alte montagne. Indifferente al substra- to pedologico predilige luoghi assolati e Romulea requienii Pari. degradati colonizzando scarpate ed insi- Endemica tirrena, diffusa su tutto il nuandosi nelle anfrattuosità e spaccature territorio isolano, in Corsica e in Toscana delle rocce (CANIARDA, 1980). presso Castiglioncello, è specie eliofila indifferente al substrato. In Sardegna vive Teucrium marum L. dal livello del mare fino alla cima della Considerata da PlciNAnl(1982) specie montagna più alta. Predilige i prati umidi subendemica, è diffusa in Sardegna, temporaneamente inondati (DIANA Corsica, Arcipelago Toscano. Sembra pre- C0RRIAS, 1983). diligere le rocce cristalline (calcari, basal- ti e graniti). Ran uculus re velieri Boreau. Questa specie ha un areale non comune Fig. 5 Baldellia ranuncoloides (I..) Pari. Entità caratteristica che comprende la Corsica sud orientale, la di numerosi pauli della Giara, in particolare Faith perdosu e Pauli O romeo. La Baldellia è riconoscibile per ilfioreformato Sardegna e la catena dei Maures nella da tre petali di un colore rosa tenue con venature più cariche Francia meridionale. è pianta igrofila pro- e dall’intenso odore di miele che esso emana. Anche ne/perio- pria degli acquitrini e delle piccole paludi do vegetativo e riconoscibile perla caratteristica forma delle a ristagno invernale. La foglie natanti e per l’odore acuto che esse emanano. C0NTANDRI0P0uL0s(1962) rileva giu- stamente che R. revelieri (2n = 32) è un Fig. 6 Ranunculus aquatiis L. Specie comune in tutti ipauli, apoendemismo in rapporto a R. fiorisce da maggio fino a luglio ed è caratteristica per la sua ophioglossifolius (2n = 16) specie ad eterofillia: le sue foglie sommerse sono formate da lacinie ca- areale assai più ampio (ARRIG0NI, pillari mentre le foglie emerse hanno lamina con cinque lobi e dentellature sui margini. A questa specie cosmopolita si af- 1983). fianca, soltanto in alcuni pauli, il rarissimo Ranunculus oso- leucos Lloyd, anch’esso con i fiori bianchi ma poco appari- Crocus minimus DC. scente per le sue piccole dimensioni.

150 151 152 Fig. 8 uggestiva veduta aerea di Pau/i \1aiori di Tu/li. Questo pauli è ubicato in prossimità di Mie Zepparedda, circondato Piante officinali da numerosi altri pauli di superficie in inure e dai ti boschi di quercie da sughero tQiwrcus suber L.. È c’aratterizzato da La componente delle piante cosidette acque re/ati vamente profonde: per questo fatto. nelle zone officinali rappresenta circa il 10% dell’in- centrali, l’acqua permane per tutto (‘anno ed è perciò mela obbligata dei cavallini che trovano solo qui ristoro alla ca/urti tera flora della Giara di Gesturi. estiva. Sono evidenti, purtroppo, tra ccc di pneumatici che Verranno citate solamente quelle che, attraversano lo specchio d’acqua, segno di un tipo di Vurisrno essendo nominate nel dialetto locale, ‘che sarebbe auspicabile fosse bandito dalla Giara. hanno avuto od hanno tutt’ora una qual- Il contingente endemico non è suffi- che utilizzazione nell’uso popolare. ciente a caratterizzare in modo deciso la Malva sylvestris L. flora della Giara, poichè si tratta per la Nome locale narbedda usata come massima parte di specie largamente diffu- lassativo e come emolliente nelle tossi e se in Sardegna e, molto spesso indifferen- nelle bronchiti. ti al substrato e apparentemente non lega- Crathaegus ,nonogyna Jacq. te a particolari condizioni ecologiche.

153 Fig. 9 Paulis ‘Ala de 4iengianu. tuno dei più estesi ed esicuramente tra i più sug- gestivi per l’eccezionale fioniura dei ranuncoli d’acqua (Ranunculus mq ualilis L .i che per tu/ta la primavera e talvolta fino al rune de luglio, ricoprono in ierarnente/o specchio d’acqua richiamando miriadi d’insetti boteinatori. Sino a//ti tarda estate è inc/a di mandrie di bovin,ed equitu cliv vi ci recano sia per /abbeve- rata che per il pascolo abbondante c/c//c zone periferiche del pan/e, da//e quali l’acqua si è già ritirata. L’eccessiva pressione pasco/va potrebbe compronu’tlere, peri, i (le/nati equilibri di questi ecosistemi. Il /i ve//o dell’acqua in questi ambient, non supera ,netha,nente i 50 cm ne/periodo di piena Ai margini una .su’hereta aperta eon tracce di recenti incendi.

Nome locale travigu o calavriu con rispettivarneilte circa i1 100/o e i1 3G proprietà ipotensive, vasodilatatorie e La indagine ha anche evidenziato che sedative. Rubus ulmifolius Schott. l’attuale pressione pastorale è pienamente Nome locale orni esplica una discreta compatibile con la vegetazione in quanto azione astringente. negli ultimi decenni sono stati individuati Unica urens I.. notevoli in’ di superfici occupati da for- Nome locale occiau ha proprietà mazioni strutturalmente e Jinztniicamcnte emostatiche locali. più mature.

Capsella bursapastonis L. Nome locale erba deJ’eminas le vengo- I boschi no attribuite proprietà antiemorragiche. Potentilla reptans L. L’uomo con i tagli selettivi ha provoca- Nome locale erba de niurenas arreca to sia l’attuale monotonia boschiva delle sollievo alle persone sofferenti di emor- sugherete sia la diffusione delle formazio- roidi. ni secondarie a scapito dei boschi poten- La vegetazione ziali. Di questi ultimi non restano infatti che I a posizione geografica della Giara di alcuni lembi. distribuiti nei diversi versan- Gesturi unitamente alla sua conformazio- ti, Ho risticamente e strutturalmente tahili ne ad altopiano di natura geologica imper- tra i quali i boschi di leccio lungo i pendii meabile. alla sua piovosità e alla inhluen- della Giara in territorio di Sini, di Assolo za dei venti dominanti del IV quadrante e, e in prossimità della chiesetta di Santa non ultimi, agli interventi antropici tipici Luisa di t 11111. di una economia pastorale, sono i fattori La lecceta con caducifoglie, caratteriz- ambientali di questo Bio zato dalla presenza di rovcrella ( Qiierciis topo di rilevante interce vegetazionale pubescens \VilldJ, si riscontra nelle aree nieritevole di conservazione in Italia. più fresche dell’altopiano. lungo i canalo- Boschi, macchia mediterranea, garilie, ni nel versante di luili, di Setzu e in terri- praterie, prati umidi e semiaridi, vegeta- torio di Genoni. In quest’ultimo la rove- zione rupicola danno alla Giara di Gesturi rella tende ad aunientare i suoi valori di la serie di diversità ambientali tipiche di copertura a scapito del leccio (QiicrGus una area mediterranea peculiare per la 1/ev Li. presenza dei suoi Paul i e per, l’influenza La fornla7ionc boschiva più di ffua è del vento in un altipiano a quote fra i 500 infatti quella secondaria a sughera ber! j C 600 m s.l.m. Con un sottobosco tagliato prelimi nar- Una recente indagine stilla componente mente alla estrazione del ugbcro (ogni 9 geobotanica della Giara di Gesturi, pro- anni) o anche ripulito ogni 2-3 anni per- niossa dalla Amministrazione Provinciale ché utilizzato a pascolo intensivo, di e una nota specifica sulla sua vegetazione (MOSS A, 1986) hanno messo in evidenza che dei circa 4.190 ha La macchia mediterranea della superficie complessivi il 46°/o circa è interessato da formazioni boschive Questa tipologia vegetazionale è sem- (18% boschi a copertura superiore al pre di tipo secondario e distingue i suoi 601111), il 320’o circa dai vari tipi di diversi aspetti sia come struttura (macchia macchia mediterranea, il 9% da garighe, alta 2-3 m ; macchia bassa 2 m di altezza) mentre le pratcne e i Pauli occupano e sia conte fisionomia (caratterizzate dalla

156 Fig. 10 Sughereta chiusa ripulita periodicamente dal sottobo- macchia a lentisco e mirto (Alvrlus com- sco arbustivo, per usi pastorali, con l’altezza di decortita delle niunis I) caratterizza aree prossime ai sughere quasi sempre inferiore al metro e quaranta. Il diame- tro dei tronchi difficilmete supera 40 cm mantenendosi intorno Pauli dove talvolta (Pauli Maiori di ai 20 cm. Numerose nel sottobosco le plantule di roverella, Cenoni) questa macchia assume anche rari e localizzati gli individui di erica mentre frequenti sono castrutturali st ruttii rali di gariga. corbezzoli. Questa formazione boschiva è prediletta dai caval- La macchia bassa è caratterizzata da li della Giara che le scelgono come rifugio dei pericoli di brac- conaggio e come riparo dalla canicola estiva. (l’isto di Montpellier ( Cistus nionspe- liensis L.) e ipocisti (Cit/flies hvpocistis specie dominante) che esprime anche [I-1 1 e Cvtinus neber [Fcurr.] Komarov) indicazioni sul bosco da cui deriva e la e piu’ raramente da cisto femmina (C/sties causa di derivazione. saRi/vines L.) e lavanda selvatica La macchia alta a ilatro comune (Lat’ctndula siveclias L.). (Pli//Ivrea fat,jo/w L . ) e biancospino Questi cisteti si localizzano soprattutto (Craluegus monogma .1 acq. e quella a in aree a contatto con le strade di accesso corbezzolo (A rhiirus iinedo I . ) indivi- e con le aree agricole delle pendici quasi duano le aree fresche dove gli affiora- ad evidenziare i punti di provenienza degli menti rocciosi impediscono lo sviluppo di incendi e alcune delle causali degli incen- uno strato erbaceo e quindi vengono man- di stessi tenute conic riser’ e di lcgnatico e come pascolo per capre. I a macchia a lentisco ( I3isIacia Le praterie /enh/scus L.) e olivastro (0/eu europea L. var. sv/i’estris Broi ) identifica aree più Tra le praterie la più evidente è quella aride esposte a mezzogiorno mentre la ad astodelo mediterraneo (Aspliodelus

157 nncrvc’arpus Salzin. et Viv.) che, con le niorisia (.Th/Jsia ino,iatutlia [Viv.è bianche fioriture primaverili, contigura un AscIi.) endeinica sardo-corsa. aspetto paesaggistico di particolare sug- Nei prati umidi in prossimità dei PauL, gestione alle radure dei boschi e alle aree nel periodo invernale, è facile riscon- sovra pascolate. i rare popolamenti di calaniaria eli Divieti Le pendici esterne esposte a mezzogior- (JcoeUs duuricui }3orv) clic caratterizza- no invece evidenziano lembi di una prate- no l’associazione iso c[e[uuììi (Iu/rlcici ria alta a saracco (Ainpelodesmos inauri- HI31. (1931) 1935. tanicus [Poiret] l)ur. et Sch.) insediati Nelle aree dei Pauli in periodo estivo e sugli affioramenti dei sedimenti marini comunque quando le acque tendono a marnoso-arenacei e calcari della scomparire detinii h amenic si iridiv idua- Marinilla-Trexenta sui quali poggiano i no prati a lisca delle pozze ( Jso/epes basalti subalcalini impermeabili che, Co- cenuca [Vahlè R. ci S.) in popolamenti me noto, sono stati la causa determinante moliospeci ici o iii cenosi con mestolaecia della attuale geomorfologia della Giara di ranunculoides (1411(1C1liti (lesturi. ranuncu,/oid ’s [L. è Pari.). Nei tratti più In contrapposiLione a queste praterie aridi e dove i caldi cti\ i fessurano forte- terrestri la Giara offre anche il paesaggio mente i suoli al dilosi di queste depressio- di praterie acquatiche fra le quali primeg- ni, si possono 1111\ en ire prati aperti di giano i ranuncoleti a ranuncolo acquatico brignolo ((tu»s alopccuuroulc [Pill, ci \ I, (Ranunculus aqua/ilLs’ L.). Questi stagio- è Scii rader con o senza caleatreppola cor- nalmente ricoprono di bianco il pelo del- nuna (Lrvngiuni corii/culceiueni Lam.) l’acqua dei Pauli e ricordano la policro- nella livrea est i va del suo caratteristico mia di un paesaggio ormai perduto, rap- dimorfismo stagionale. presentato da un altopiano coperto da Da notare che questa formazione in boschi che come radure aveva esclusiva- Sardeuna è presente esclusivamente nella mente questi temporanei specchi d’acqua. Giara di (L5 un (MOSS et al., l987 Alternati ai rail uncoleti si riscontrano i Lu pratello a reroute tipico di aree rupi- gli curled a grailligilolie natante (Gliccr/o cole è quello carat i eriuzai o da Scdueiti i/uiI I.. è K. 13i i e a calcatreppola cornu- cuene/cuin L., che identificano da iIie’ro ta L’rr,i giuìii corti/cn Ia/urn I am.), Seduni cot_’mule/ Brullo 19,5. Questa formazione in primavera da una nota di colore significativa all’altopiano rivesten- I prati e i pratelli done di rosso gli affioramenti rocciosi.

Le radure della macchia. i caininina- mentie le aree elm e il suolo non tende a I pericoli deuadare nonotant e di inter’ enti demolii i i del manto arboreo e arbustivo iIidi\ id I pericoli paventati (SANFIIIPPO e nano prati e pratelli erbosi pabulari carat- VAI S[01 11, 1975) si sono regolarmente terizzati da pratolina annuale (Be/Ifs \ erificad, nra l’iriiereiito antropico più annua L.) trifoglio Sotterraneo Ti! fi/iuuu deleterio è stato quello dell’apertura di suu/’/crrancu/ìli L.) e fienarola h tilbosa strade senza a\ erne studiato l’imparto (Pua P111/Posa L.) e ii tini erose specie ambientale e previsto una gestione e un (20-25) utili per il pascolaniento (lei uso razionale. nunieroo bestiame presente. La e&etazione sta subendo danni Su questi prati in località Zeppara irreversibili in tutte le aree percorse da Manna è racile riscontraie la geocarpica queste strade, e ciò è LIOVUIO alla fre-

158 Fig. 11 Particolare dei versante meridionale di Zeppuru zione delle sue emergenze naturalisticlrc. Alunna COPI diversi aspetti de vegetazione secondaria. In La parola ora passa ai Comuni di premo piano un pascolo a Trifolium subterraneum L.. Poa bulbosa L.. Plantago coronopras L. ed a/ire 20 25 entità erba- Ciesturi, luili, Setzu e Genon i clic hanno cee annuali (terofite) e perenni (soprattuto geofite ed emicrip- competenze territoriali sill ‘altopiano e tofite). In secondo piano l’spetto più arido della macchia a len- agli altri otto coniuni ( Albagiara, Assolo. tischio (Pistacia lentiscus I.. / t’ 0/iveLciro (Dica curupaca L. Barum i iii, Genun, Gonnosnò, Nureci, vur.7,,I,estric liroL), con pcr:J}’na (i nun te/io) ad aceinplari Senis e Sini) Cile gravitano attorno all’ar- di cisl o (tisiu.s mon.speliensis L.). ca, e clic possono e debbono collaborare quenza ingiusti ficata di automezzi e di attivamente per una corretta gestione di motocicli che spesso usarlo queste strade un territorio di al[ o valore scientifico e (costruite per gli addetti alle ait i lid eco- quindi per una fruizionc non locale, ma nomiche locali) come pista da Fuorisi tiri iversale. rada, talvolta all’ i ncivi le insegnimerito dei famosi cavallini considerati una rarità per lafauna sarda e in inacciati di estin- Fitotoponomastica zione. I a Provincia di Cagliari ha promosso, La fitotoponomastica della Giara, non è conic già detto, lo studio per la valorizza- molto ricca. Si riportano tutti i fitotoponi- zione della Giara di Gesturi e per cono- nii rilevati per il cui significato si sono scerne le potenzialità di destinazione consultati SPANO (1851), BALDACCI d’uso e gli esperticonsultati ( Botaruci, (1941-42), WAGNER (1960-64). A in Zoologi. Pedologi. Geologi etc.) hanno Zara o A Izara-Clematis vitalba L. Bruncu indicato all’ unanimità, clic l’unica voca- suergiu: Cima della sughera Bruncu de zione della Giara è quella della valorizza- s’o/ioni: Cima del corbezzolo Bruncu de s’orni: Cima del rovo Brunku: denomina-

159 zione topografica designante una cima di tutto un rosario di Paul!, che altro non montagna. Il termine toponomastico è sono che delle depressioni nella colata certo derivato dal significato muso, gru- basaltica, in cui si raccoglie l’acqua pio- gno. varia; alcuni di essi sono di modesta enti- tà e di vita assai breve, altri di dimensioni Suergi-Quercus cuber L. O/iòni-o/liòni: cospicue e certamente conservano l’acqua corbezzolo-A per tutto l’anno. Ne sono stati contati urla rhutus unedo L. Orrù: Rubus u/ni Lth/ius trentina, cori una superficie totale di circa Schot t 63 ha, di cui 22 forniti di una propria Corte figus: Recinto dei Figus Korte: denominazione, Ne riportiamo di seguito recinto per animali Figus: cognome deri- l’elenco: vato dafigu (Ficus carica L.). Pan/i :tiajori I Traìnatzu Cui/i /’igus: Ovile dei Fig us Citi/i-ovile, covarcio Feurras, Feurra-Ferula commu- (‘,7’Q i) iCCi nis L. Pati/i Murdegu: Padule del cisto Pate/i defenu: Padule del fieno ‘AIa (le Meli <,’i(111 li Pate/i [ranatzu: Padule dei tamerici s ‘Ala %iai4i Murdegu-specie appartenenti al genere • Bart//i Cist its Fenu-fieno \Jcijori Tiiili Trainatzu-specie appartenenti al genere Xiveddu Tail, arix Sa spinabra Su pautli / I rriscionis LA! (lint-u ‘e Spinabra: indica tutte le piante apparte- ‘Jandac Pateli Pardu Longu de lossu i/e nenti al genere Car/ma Fenu Peruiosu Groin cv Scala s’o/ioni: Accesso del corbezzolo Scala inurla: Accesso del mirto Pal/a (ùm//ìu/sci Skala: via montana scoscesa, salita in Aluru/egu luogo erto, accesso. P1cc/a It furia: niirlo Aivri us coininunis L. Scala Corte Bracci ‘ ‘e C’robu ‘ (Iruxi Serra landiri: Crinale della ghiarida Serra wIus: Crinale dei cardi Sono dislocati un po’ su Lutto l’altopia- Serra costa di monte, crinale. no, rnaggiornierite in vicinanza dei due Land/ri = ghianda (voce spagnola). rilievi, nei pressi dei quali troviamo i due Ardi-hardy, per cambio della c in h, cardo più \ asti detti appunto Pauli Malori. Un (logudorese) dal lati no carduus, certo numero poi si addensa in prossimità dei costoni verso sudest. I pauli della giara-Un biotopo nel bioto- Poiché le acque sono poco profonde, po (arrivano al massimo a 1,30 iii. Pauli .1a/or/ di Tuili ) le loro temperature corri- Il sistema dei Paul! rappresenta uno spondono a quelle atmosferiche con forti degli aspetti più interessanti se 11011 ii escursioni termiche, fino a 30 ‘C nel più intL’ressante dell’intero biotopo della periodo più caldo. Nei mesi invernali è Giara, soprattutto per la sua unicità in comune la formazione sulle acque di un relazionead altri ambienti di acque astati- sottile strato di ghiaccio. I dati chimici che in regioni aride e seiniaride dell’inte- relativi alle acque dei paul ,stando agli ro pianeta. studi finora fatti, dimostrano che il grado di durezza c ‘li pH aumentano, chiara- Dai rilievi Zeppara e Zepparedda è visi- mente, con l’evaporazione dell’acqua; a bile seguito di tale evento non aumenta invece

160 la salinità. Questi ambienti sono stati con- siderati come raccolte d’acqua di tipo oli- gotrohco (MARCRÀF, 1980) iloriostante l’esigua profondità e la ricchezza di sostanze organiche imrnesse dal frequente pascolarnento. t forse questa una delle caratteristiche che rendono questi ambienti cosi partico- lari. Il fondo dei diversi paLili non si presen- ta coli le stesse caratteristiche: alcuni hanno fondo fortemente pietroso (Pan/i Perdosu e Oronuca), altri invece hanno un fondo limaccioso che in estate, dopo l’evaporazione completa dell’acqua, si presenta con le caratteristiche spaccature (Paul! iVI/ori, Paul/s ‘A la de \fengianu, ecc..). I bordi degradano dolcemente ed è presente ciottolarne anche di grandi di mensioni. In alcuni pauli per opera del- l’uomo, probabilmente nel tentativo di prolungare la presenza dell’acqua, k spon- de sono state rial7ate in alcuni casi aspor- tando i materiali dal fondo e aceumulan- doli sui bordi, eon danni imprevedibili per l’equilibrio dell’ecosisiema. Questo fondo diversamente caratteriz- zato, rappresenta un habitat ideale per numerose specie vegetali e animali. Sul fondo basaltico poggia, infatti, un miscuglio di ciottoli, limo, argilla, detriti più o meno decomposti di origine sia ani- male che vegetale, dove affondano le radi- ci diverse piante e si accumulano semi e spore di altre, e dove trovano rifugio larve e uova di numerosi invertebrati. Tra questi in particolare ricordiamo il Lepidurus apus lubbocki Brauer e Triops cancrifor- mis Schaff. due specie arcaiche (sono sopravvivenza ditale specie vegetale pure rimaste immutate da 200 milioni di anni) essa arcaica. che vivono a spese di specie animali e Importanti consumatori di detriti vege- vegetali altrettanto singolari e che soprav- tali e animali in decomposizione sono vivono proprio grazie a questa reciprocità. numerosi ostracodi, copep odi e ciclopidi. Per quanto riguarda il Lepidurus, MAR- In alcuni pauli, come nei due Pauli GRAF (i.e.) ne ha studiato il comporta- Majori, trovano rifugio tra il ciottolame, mento, rilevando che è un onnivoro e che le sanguisughe, 1lirudo medicinalis L., tra le piante esclude l’lsoetes velata, sup- che vivono parassitando i mammiferi che ponendo che sia questo il motivo della frequentano tali ambienti.

161 162 Fig. 13 Modelli ecologici delle acque asiatiche dei pauli più earattestico dei grossi mammiferi della Giara di Gesturi (Da MARGRAFJ. 1980; modificato e però che tuttora popolano la giara è sen- ridisegnato). z’altro il cavallo, Equus Cuba//us. I cavallini della Giara di Ciesturi, chia- mati un tempo Isuechetius, vivono sull’al- topiano da tempo immemorabile; secon- do il DELLA MARIA (1952) la loro pre- Anche il mondo degli insetti è ben senza sulla Giara risalirebbe al secolo rappresentato: tra gli emitteri più comuni XIII mentre altri (CANIBONI, 1985) pro- ricordiamo la Notonecta glauca L., pendono per tempi più remoti. Essi non l’Hydrometra stagnorum L. e il Gerris sono autoctoni e sulla loro origine sono lacustris I.. che hanno raggiunto un alto state formulate varie ipotesi: alcuni ri- grado di adattamento all’ambiente acqua- tengono clic possano derivare dai cavalli- tico. Si nutrono di insetti acquatici e delle ni della Numidia, importati in Sardegna loro larve, nonchè di girini. Ugualmente dai Cartaginesi, altri dai hai dell’arcipela- legati ai pauli il Dii iscus circumflexus go greco trasportati in Sardegna dai navi- Fabr. e l’idrofilo, Hydrous sp.; mentre il gatori greci. Comnunque non è da esclu- primo è un feroce predatore di insetti, il dere che la taglia piccola sia da attribuirsi secondo si nutre di materiale vegetale in all’isolamento. decomposizione (FADDA A., 1976; Attualmente sono circa 600 mentre in GRZIMEK B., 1973). passato arrivavano anche a 1500, il loro modo di vivere è quasi totalmente libero, talora sono stati usati per la trebbiatura ma La fauna la doma si è limitata sempre a pochissimi elementi. Quanto detto spiega il loro com- Sino a non troppi anni fa per la sua nportanicnto diffidente nei confronti del- conformazione geo-morfologica la Giara l’uomo, da cui non si fanno avvicinare era naturalmente protetta a tutto vantaggio eccessivamente, neppure oggi che si sono del ricchissimo patrimonio faunistico che abituati alla sua vista. ospitava; ma con la costruzione di nume- I problemi legati ad essi riguardano sia rose strade, che l’hanno resa più accessi- la loro determinazione sistematica che la bile e ne hanno favorito l’antropizzazione, loro salvaguardia e gestione. il suo patrimonio faunistico inizia ad esse- Sebbene sia stata adoperata nei loro re compromesso. confronti la denominazione di Equus Molte delle specie che un tempo trova- cabal/us/arae resta ancora (la studiare se vano rifugio in questo particolarissimo sia individuabile una vera e propria razza, biotopo sono già scomparse, altre si ritro- caratterizzata da un suo fenotipo e quindi vano in un numero così sparuto di esem- genotipo. Alcuni caratteri sono senza dub- plari da far supporre una futura scompar- bio peculiari dei cavallini (grande rustici- sa. tà, taglia piccola, resistenza etcc..) in pas- Fra le tante specie che popolano tuttora sato inoltre, secondo le testimonianze la Giara abbiamo ritenuto interessante degli anziani, esistevano dei cavallini non soffermarci su quelle in via di estinzione e superanti l’altezza di 90 cm circa, contro i su quelle importanti per l’equilibrio eco- 110, 120 di oggi, chiamati unisca put logico di questo ambiente. (FADDA, 1976). Sarà pertanto importan- Numerosissimi sono i reperti fossili te portare avanti la selezione della razza risalenti a 2000-3000 anni fa riguardanti (se c’è) lasciando sull ‘altipiano i capi grossi maminit’eri quali cervi e daini; il migliori in modo da tornare ad individui

163 con le caratteristiche originali. to il nome locale di biccal inna. Inoltre è necessario, ai fini della loro E presente inoltre la ghiandaia preservazione, dato che ormai costituisco- (Garru/us g/anJariit I.., dialettale P/a), che no una parte integrante dell’ambiente e contribuisce alla diffusione delle essenze delle tradizioni culturali, uno studio etolo- del bosco, nel nostro caso delle querce, gico approfondito per conoscerne il com- perche si ciba appunto di gli lande. Le rac- portamento e le esigenze e programmare, coglie infatti in numerose buche come quindi, opportumii interventi sui branchi dispense alimentari cui attinge d’inverno (FASSO, 1986). quando scarseggia il cibo. A seconda del- Resta infine da concordare il problema l’annata più o meno rigida, però, molte della loro gestione clic è comunque legata glìiande restano nei nascondigli e quindi ai problemi generali di utilizzo della germinano. Giara. Una volta 1110110 coniunc il gruc- Altri mammiferi degni di nota sono i cione (Alerolls op/aver L., dialettale cinghiali. Sits scrofà L,, numerosissimi A1arragau). E uccello utile per l’equili- fino all’ultimo dopoguerra e scomparsi brio biologico perché grande divoratore quasi totalniente dal 1949. Da un punto di di insetti, cavallette, trae il nome scientifi- vista faunistico la loro scomparsa è certa- co dalla sua predilezione verso gli anima- mente una perdita, ma per l’equilibrio del li provvisti di pungiglione. Sulla Giara era bosco l’insistere sui territorio di grossi particolarmente comune anche sui costoni gruppi di tale specie avrebbe provocato quando vi erano sistemate le arnie, mentre indubbiamente dei grossi danni; sarebbe ora la sua presenza è fortemente di- quindi auspicabile una presenza controlla- minuita. ta del cinghiale. I a classe dei rettili è rappresentata da Due specie ormai in via d’estinzione specie che hanno un grossissimo ruolo sono la martora (Manes manes L. nella catena alimentare e tra essi è degno ssp./at/norwn) e il gatto selvatico (Felix di nota l’ale, di Fitzi nger (1 lgiro/de libica Schr.) che sono stati oggetto di cac- itziengeri cia spietata e sconsiderata da parte di cac- M; lei.), endemico ed assai raro, segna- ciatori e bracconieri. lato per la prima volta nella Giara da A. L’ambiente della Giara in cui si alterna- FJ\Dv\ (I.e.). La rassegna dei vertebrati no bosco, gariga, prateria erbosa e paludi, non poteva essere completata senza la è particolarmente favorevole ad accoglie- citazione di due anfibi: Hi/ti arborea L. re numerose specie di uccelli sia stanziali (raganella), Bulb vindis Lam. (rospo sme- che migratori, sia acquatici clic terricoli, raldino), numerosi particolarmente lungo nidificanti o no. i bordi dei pauli clove trovano rifugio tra i Alcune specie rivestono importanza in sassi umidi e le piante acquatiche. relazione alla loro utilità nella protezione Migliaia di invertebrati popolano la terra, e nella diffusione delle essenze vegetali. il bosco e le paludi. Un esempio in tal senso è rappresentato La classe più rappresentata è quella dal picchio rosso maggiore, Dendrocopos degli insetti, particolarmente degna di major hartenri, dialettale Biccalinna. Uno nota la processionaria delle querce dei suoi habitat è ii bosco di querce da (Lv,nwìtria ilispar L.). sughero e il piechio è noto per la sua uti- Molto diffusa e molto dannosa, la lità come distruttore di parassiti del legno femrnina depone le uova nel tronco della di cui nutre la prole. Comune, quindi, quercia e le larve che si sviluppano si sulla Giara clove ii caratteristico tambu- nutrono delle foglie. Un nemico naturale reggiare dei becco sul legno, gli ha torni- della Lyman/na è il coleottero, vivente

164 165 esso lure nella Giara, Ga- paulidi cui \rer_ rà fatta più ampia tratta- losomasvcophania L. che di essa è preda- zione nella parte dedicata a questi ecosi- tore sia allo stato di larva che a quello di stemi. adulto. Altro lepidottero parassita e il bombice gal-lonato, iVia/acosonia neustria I... Si nutre allo stadio di larva delle foglie Itinerari di quercia provocando la riduzione dell’apparato aereo e il graduale deperi- Ai fini di un’attività turistica che si sta mento delle piante. facendo sempre più intensa si propongono Due interessanti endemisrni sono il alcuni schemi di possibili itinerari Papi/io hospion Gené e lo Sphinx (Ia/ill naturalistici, archeologici e turistici in Jig.; entrambi questi lepidotteri, allo sta- genere. dio di larva, trovano rifugio in due specie Raggiunta la Giara con uno dei tanti vegetali: il Papi/io predilige la ferula e lo accessi testé descritti, a nostro avviso Sphinx l’euforbia. E da ricordare anche il sarebbe interessante, percorrendo da buprestide, Capnodis tenehr/on/s L., temi- Scala (Torte Brocci, la principale delle vie bile parassita delle rosacee, le cui larve interne, visitare i più importanti Pauli che attaccano il legno, soprattutto quello del- si raggiungono facilmente da essa. l’apparato radicale. Il primo che si ritrova sulla destra della Un altro parassita del legno è il ceram- strada è appunto il Pauli Scala Corte bice della quercia, Gerwnb/x cercio L. Brocci caratterizzato dalla singolare fiori- comune nella Giara, attacca le querce tura di Bel/is, che si insedia nei pauli via anche se sane e robuste arrecando enormi via che questi si asciugano, saldandosi danni, depone infatti, le uova nelle screpo- alla vistosa fioritura del ranuncolo d’ac- lature del tronco e le larve, lunghe anche qua. Proseguendo sulla sinistra si trova 10 cm, scavano gallerie fino alle parti cen- Paitli Perdosu, così detto per il gran trali, la loro vita dura 3-4 anni. numero cli massi disseminati sul fondo; Infine, tra gli imenotteri; la Drvophanta sempre sulla sinistra è il Paie/i Oroineo a quercus jo/u L. E un cinipedc di piccole cui sono stati sopraelevati i bordi in dimensioni, detto vespina delle galle, maniera sconsiderata. dalle cui uova deposte nei tessuti vegetali, In prossimità di un bivio, proseguendo nascono larvette bianche, allude, carnose; sulla sinistra si trova Paul/s’Ala esse emettono una particolare secrezione deMengianu preceduto sulla destra da una che provoca uno sviluppo abnorme iper- caratteristica formazione a Typha, proprio trofico dei tessuti vegetali circostanti, in Prossinlità della Pv! itza omonima. E dando origine ad una particolare galla abbastanza esteso è orlato da una fitta costituita da una vescichetta ripiena di vegetazione a sughera e macchia a cor- tessuto spugnoso e contenente appunto le bezzolo. larve da cui sfarfallano, a sviluppo com- Sempre in questa direzione, incontrato pleto, gli inset ti. un secondo bivio, segnalato con due frec- Sempre tra gli Imenotteri è presente la ce disegnate su altrettanti sassi, si prende Cerat/na cucurbitina, una piccola ape del a sinistra un sentiero che porta a un grup- legno, che trascorre l’inverno nel cavo po di case, come cene sono tante sull’alti- delle piante; essa è legata all’impollina- piano, che dovrebbero servire come rico- zione della Serapias lingua I.. vero per gli animali, da qui un sentiero in Si sono volontariamente omesse mezzo all’alta vegetazione porta al Pauli numerose specie legate strettamente al Maiori di Tuili. Dei Pauli di tutta la Giara

166 Fig. 15 flauti Or’onìeo. In quc’!n p4/ri/c ccv rc/ente su/lo pongono sono separate da fitta macclua, sTundo, I ‘urna/zaniento urli /’k’iu/c dei hürth the ha causato in particolare ne và segnalata una inte- certalinen/c’ una notevole ti irbariva all’oc ‘usu,u’rnu. In/atti ramente popolata da cespugli di Minus la n’getaziotlc’ acquatica appuri’ /rannne,r tar/a e discante- nua. _Sipos5070 no/arc’, (‘OtflhitI(/i(t’, Eryngiurn cornicu- cviii/ ill/ti/s. laiu:n Lam, che/ionscc’ si;/alnente tre//a tarda estate quunci( Una immagine spettacolare nella Giara / ‘acqua ‘ completaniente evaporata e IiaideIIia ranuncuhii- è quella che si può cogliere osservando le cles (L.) Pari, con i cani caratteristici fiori r( mi. mandriedi bovini ed equini che attraversa- è certamente il più esteso. Ha una forma no i pauli più estesi per abbeverarsi e per abbastanza regolare con isolotti centralia raggiungere le zone più ricche in pascolo. P/uawiiic, 1’Iw, A lisi Ila c Iris. Accanto si Lo scalpitio e lo sciacquio dell’acqua al trova ancora Bauli Xiveddu, al centro del loro passaggio, frammisto ai loro versi, quale, in primavera avan7ata, le mandrie sono gli unici suoni percepibili nel silen- trovano ancora di che abbeverarsi. zio che regna sull’altopiano. Sempre partendo dal primo bivio, ma Da non perdere è la visione della Giara Manna e proseguendo per un lungo tratto verso dai due rilievi, Zeppara o destra, si raggiunge, “ prossiiiitì della Zeppanethia. che ffre un quadro cli una Zeppara Manna, prima Pate/i Trwnatzu, bellezza difficilmente ineguagliabile del leggermente decentrato sulla sinistra della complesso dei pauli e della fascia a più strada, con hellissirne formazioni a fitta vegetazione con sughera e roverella. Tainarix retragvna e Tamany africana. E L’altopiano della Giara ha, come si è in fine, un pò a! di là della Zeppara, tro- visto, pure un grosso interesse archeologi- viamo Paicli Majori, dalla forma estesa ed co; già nella fascia del costone esposto a articolata; le singole pozze che lo com- sud-est sono stati rinvenuti dei grossi inse- diamenti: in località Marcudi con un nura-

167 ghe, più a nord Cado ni e Sa teca de Su indubbiamente determinato la scelta Paid entrambi con domus de .Janase dell’ubicazione degli insediamenti umani salendo dall’abitato di Setzu, sulla sinistra della Giara, mentre l’economia, prevalen- della strada che conduce all’altipiano temente pastorale, trovava alimento nelle ricordiamo una domie de Junas in bella naturali risorse della vasta altura. posizione chiamata Sa Grief/a Sa Perda. Nonostante l’attuale stato delle ricerche Lungo i bordi della Giara poi, si posso- non consenta di seguire la successione no visitare altre località archeologiche culturale, così come essa si svolse nel- degne di nota: a partire dalla località Sii l’ambito dei numerosi insediamenti della carralzu vi è ori villaggio nuragico; segue Giara, si hanno tuttavia elementi suffi- in prossimità di Scala Corte Bracci, in cientemente validi per la ricostruzione del località Taro un insediamento nuragico, quadro socio-economico che, nel corso di con dolmen e recinto. Proseguendo poi un ampio arco cronologico, ha caratteriz- per Bruncii Aiaduli si nt rova un villaggio zato questa zona della Sardegna. Una sta- nuragico con .Ancora avanti, a bile presenza umana é attestata, fin da Scala Pitzosa, è possibile animirare men- tempi neolitici, da alcune Domusdeianas, liire (101111 delanas. Sempre sul costone scavate subito al di sotto della colata lavi- in località S. tu Luisa si trovano un nu- ca (Scala Pitzosa-Tuili; Sa ucca ‘e su paùi raghe, un villaggio nuragico e univi mano e Gadoni di Gesturi) o realizzate in for- con necropoli. Altra località degna di nota mazioni isolate giacenti a mezza costa (Sa è certamente Bruncu Suergiu, sul costone grutta sa perdaSetzu). Altre due domus sud occidentale ill cui si rinviene un sono presenti in località Is spillunched- villaggio nuragico e uno di epoca romana. das, alle falde Sudoccidentali del Monte San tu A n tine di Genoni (questo, come il Giuerru di Assolo, viene considerato por- L’insediamento umano della Giara nel zione della stessa Giara separatasi per periodo preistorico antiche fratture). Assai limitata continua ad essere la Comunemente noto come Giara di conoscenza dei nuclei abitativi di questo Gestii-ft (dal Comune che ne possiede la periodo (probabilmente anche perchè ad maggior parte), il territorio della Giara essi si sono sovrapposti momenti cultura- (pianoro e peridici) appartiene ai Comuni li successivi), sebbene sia da supporre una di: Barùmini, Tulli, Setzu, (icnùri, Sii, presenza umana, stabile e diffusa, sia Gonnosnò, Albagiara, lungo il contorno del pianoro sia lungo i Assòlo, Nureci. , Genòni, suoi versanti (Sa ucca ‘esupaùiGesturi, (ièsturi; quattro di questi si spartiscono Santa Luisa e Santa Tecla di Tuili). Ma, anche la superficie del pianoro: Gesturi, gli elementi di cultura materiale (manu- Tui li, Genoni e Semi. fatti ceramici, litici e di ossidiana) che si Sebbene le condizioni morfologiche, individuavano in superficie non consento- geologiche e climatiche siano sfavorevoli no, per la loro scarsità, di ricomporre un agli insediamenti umani odierni, il natura- quadro culturale ricco ed articolato come le ambiente della Giara risponde invece, a quelle che eranoie esigen7e economiche e Fig. 16 t’ditta aerea de//a zona centrale dell’altopiano dose difensive delle genti antiche. Il frastaglia- sono t ‘talenti costruzioni, risalenti probabi niente al XVIII seco/o, fabbricate coti No, chi basaltici (‘t’ltU’/ It/ti (011 to e dirupato contorno del tavolato basal- aia/la tutan.o. internamente la copertura a botte, eclernwfle- tico, gli scoscesi versanti dell’altura, flle ricoperta di terra. Sulla Giara esistono parecchie costru- l’ampio dominio visivo di cui godo110 zioni sitijili tu/ebete a neo vero de be si icune e per certi versi tutti i punti periferici del pianoro hanno richiamano le numerose costruzioni nuraguhe della zona.

168 lo è quello di altre regioni della Sardegna. zate rinvenute durante gli scavi, ha dato E in periodo nuragico che l’altopiano infatti: 1820 + 250 a.C. Subito ad occi- dovette rivestire un ruolo di primaria dente del monumento principale si esten- importanza nell’ambito delle manifesta- de un vasto agglomerato abitativo, costi- zioni socioeconomiche delle genti proto- tuito da capanne riunite in isolato o singo- storiche sarde, se in esso vennero edifica- lo, di cui l’indagine scientifica ha riporta- ti numerosi nuraghi (in alcuni casi con to alla luce un intero isolato formato da vasto villaggio di capanne), sepolture quattordici capanne affaciantesi su cortili megalitiche e luoghi di culto. Lungo il centrali o all’esterno del gruppo (scavo contorno del pianoro (circa 37 chi-lometri Lilliu, 1962; scavo Puddu, 1980-1983). di lunghezza) sono distribuiti venti nu- Gli elementi di cultura materiale restituiti raghi; alcuni villaggi privi di stretto lega- dagli scavi, tutti appartenenti a periodo me con nuraghe (Brunku Suergiu, Pranu nuragico, per il momento pongono il vil- d’omus in agro di Genoni; Scocca laggio in un tempo risalente alla fine del Baddicchi (A rroledu) - Gesturi; Il-inizio I millennio a. C. Gurdillonis Genoni/Gesturi); due allées Oltre al villaggio Brunku Màdugui, dolmeniche (Conca ‘es’ebba - Gesturi); l’altopiano conserva i resti archeologici di un pozzo, probabilmente sacro (Corona altri estesi abitati di capanne; Brunku Arrubia-Genoni). Anche lungo i versanti Suergiu. Pranzi d ‘omus di Genoni, della Giara si conservano i resti archeolo- Gurdi/lonfc di Genoni/Gesturi, Santa gici di numerosi nuraghi, ubicati, come Luisa-Tuili. Per altro, non mancano pres- quelli del ciglio, ad occupare posizioni so i nuraghi abitati di più modeste propor- dettate da scelte di carattere economico, zioni, in relazione con il grado diffe- ma anche di strategia difensiva del terri- renziato dalle specifiche economie. torio. Considerando, infatti, la distribu- Il periodo punico è presente nella zona zione topografica dei monumenti é rico- con la fortificazione di San/u.4ntine- noscibile l’intento di proteggere e sor- Gcnoni, punto di frontiera dell’espansione vegliare una qualsiasi naturale via di cartaginese verso l’interno. accesso alla Giara (scalas, valloncelli, A S. Luisa-Tuili ed a Brunku Suergiu- punti del costone di facile superamento, Genoni si presentano ii aggregati più con un sistema di fortezze disposte a scac- complessi e dimostrativi, già all’apparen- chiera su più file. za della vita e delle attività quotidiane di Dei numerosi nuraghi della Giara, visi- gruppi urnani del periodo romano i quali tati e descritti da Antonio Taramelli tra il univano all’econornia pastorale quella 1903 ed il 1907, solo quello di Brunku agricola con lavorazione dell’olio e, forse, Màdugui (grafia; Màduli) è stato parzial- dell’uva. mente esplorato con lo scavo scientifico. Dello stesso periodo si rilevano anche II complesso nuragico di Brunku testimonianze di un’antica religione a Màdugui, sfondo naturalistico. AS. Luisa-Tuili si ubicato al risvolto Sud-orientale del rinvennero, infatti, accanto a strumenti ciglio del pianoro, è costituito da un edifi- litici e stoviglie d’uso domestico, alcune cio principale e da un vasto villaggio di lastre di basalto in cui è riprodotto in rilie- capanne. I dati emersi dallo scavo del- vo l’organo sessuale maschile; concezio- l’edificio, condotti dal Lilliu nel 1962, ne questa già diffusa nella preistoria tendono a collocarne la costruzione nella sarda, che lo rappresentò simbolicamente Fase 1 del nuragico (1800-1500 a.C.); la in pietre di culto o in oggetti di ornamen- datazione, ottenuta con l’analisi del C14, to a carattere amuletico (LILLIU, 1976). effettuata su lastre di sughero carboniz- Minori nuclei abitativi di periodo roma-

170 no, durati dal tardo periodo repubblicano 2) 1 parchi naturali progettati, per cui alla fine dell’impero, se non anche a tempi viene fornita una delimitazione di massi- alto meclioevali, sono stati individuati ma ed indicati i valori naturalistici, sono anche lungo i versanti ed ai piedi della sette e tra essi appunto rientra la Giara di Giara. Gesturi. Essi attestano una presenza diffusa e Lo studio si chiude con un bozza di continua delle popolazioni, un utilizzo legge quadro regionale cd una bozza di organico del territorio ai fini produttivi e legge provvedimento per l’istituzione di di sviluppo sociale c sono da considerare singoli parchi. la prima origine del sorgere dei moderni 3) 1 provvedimenti prevedono un’am- abitati che contornano il piede della pia e reale partecipazione delle comunita’ Giara. locali e delle associazioni naturalistiche del resto gia’ coinvolte nel problema (CASSOLA e TASSI, 1973) sia nella for- Problemi di conservazione e proposte mulazione dei progetti che nella gestione degli stessi. “La Giara di Gesturi rappresenta un 4) Nell’ambito degli studi suddetti si è ambiente naturale unico al mondo: per dato avvio, nel 1984, ad una serie di lavo- questo fatto è indispensabile conservarlo ri, per la sistemazione di un fantomatico nella sua totale integrita’’ Fatta questa pre- ‘Parco della Giara’ che hanno portato al messa, come scrive FASSO (1986) nella completamento su essa di varie strutture: stia relazione dal titolo Giara, proposte di strade, centri di raccolta, fienili, locali per studio’ è necessario studiare tutti gli i guardiani e puntiristoro (ai margini del- aspetti della Giara da quelli naturalistici a l’altopiano). quelli archeologici, geologici, petrografi- Attualmente tali strutture sono inutiliz- ci, ecc. per potere poi decidere, con cogni- zate. zione di causa quale uso se ne vuole fare Di recente la Comunità montana di eq uali provvedimenti sara’ opportuno Tuili (CARRISI, 1987) ha cercato di man- adottare per la sua migliore utilizzazione a dare avanti l’iniziativa di tutela della flora vantaggio delle popolazioni della zona e e della fauna tramite l’azione di due coo- per un suo migliore sfruttamento soprat- perative giovanili, a tale scopo sono stati tutto a scopo turistico. richiesti fondi alla Regione ed altri sono Alla luce di queste osservazioni, conti- stati messi a disposizione dalla stessa nua la FASSO (l.c.) è quanto mai inop- comunita’; ma la Sovrintendenza ai Beni portuno qualsiasi intervento prima che gli Archeologici (CARRISI, l.c.) non ha dato auspicati studi siano stati compiuti. Si il proprio benestare per tale progetto. rischierebbe di cornpromettere irrimedia- Considerato che il 90% dei quattromila bilmente (conic forse è avvenuto per i ettari della Giara sono gia’ di proprieta’ Patili a cui è stato modificato il contorno!) dei Comuni, si è proposta (CAMBONI, un patrimonio che molti Paesi ci invidia- 1987; PINNA, 1987), l’acquisizione dei no. residui terreni di proprieta’ dei privati per Non sarebbe rispondente alla realtà se mandare avanti un consorzio pubblico si affermasse che nulla è stato fatto. Infatti costituito da 13 Comuni che si occupereb- nel 1975 il Centro Regionale di be della gestione dell’Oasi Naturalistica. Programmazione: Non può esserci conservazione senza 1) esamina la possibilità di istituire un cono- sisterna di parchi e riserve naturali in tutta scenza, per cui è auspicabile che chi di l’isola. dovere promuova gli studi atti ad acquisi-

171 re le informazioni necessarie a program- mare una corretta conservazione.

172 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

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I testi del presente capitolo sono stati così realizzati: Aspetti generali e Flora - Bruno Dcmartis, Mauro Ballero, Maria Pia Grasso. Maria Cccilia Loi, Gabriella Puddu, Anna Maria zaccheddu. Ignazio ZinzuLa Vegetazione - Luigi Mossa, Maria Caterina Fogu

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