Progetto a cura di Con l’impegno di 150 studenti di Finale Emilia Milena Bertacchini Liceo Scientifico Wiligelmo, Museo Universitario Gemma 1786 - Dipartimento Liceo Classico L. A. Muratori, Modena di Scienze Chimiche e Geologiche UniMORE I.T.C.G. Alberto Baggi, Con la collaborazione I.P.S.C.C.T. Elsa Morante, Sassuolo Finale Emilia Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche Liceo Scientifico Morandi, Finale Emilia Via Trento Trieste, UniMORE portico ristorante La Fefa Museo Civico d’Arte di Modena Hanno collaborato alla realizzazione di Racconti di Pietra a Finale Emilia Comune di Finale Emilia, Assessorato alla Cultura Gli esperti SABATO 4 MAGGIO dalle 16 alle 18 Comune di Modena, Multicentro Educativo Sergio Neri Maria Pia Balboni DOMENICA 12 MAGGIO dalle 16 alle 18 Studiosa di storia locale e maggior esperta Provincia di Modena, di ebraismo finalese Elena Malaguti, Assessore all’Istruzione, Politiche Giovanili e Cultura Patrizia Curti

Storica dell’arte - Stampa: Attività Grafiche UniMORE Progetto grafico: www.enzopancaldi.it Associazione Voice Off, Modena Giuliana Ghidoni Con il patrocinio Storica dell’arte e studiosa dell’arte finalese Comune di Modena, Assessorato all’Istruzione, Massimiliano Righini Politiche per l’Infanzia e l’Adolescenza Assessore alla Cultura del Comune di Finale Emilia, rapporti con l’Università studioso di storia locale ed esperto di fortificazioni Comune di Finale Emilia Gli insegnanti Comune di Sassuolo Gabriele Celli, Oriana Malagoli Liceo Scientifico Morando Morandi, Finale Emilia Provincia di Modena Gli studenti Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici di Modena e Reggio Emilia Giulia Alberghini, Annasara Artioli, Emanuele Artioli, Ilaria Barbieri, Enrico Bergamini, Nicola Con il sostegno Bettoli, Michele Boetti, Francesco Breveglieri, Giulia Cristofori, Mattia Falavena, Erica Ferrara, Università di Modena e Reggio Emilia Giacomo Ferraresi, Saron Filippini, Giovanni Grigoli, Regione Emilia Romagna, IBC - Istituto Beni Culturali, Elisa Marchetti, Diego Passerini, Nicolò Pedrazzi, Assessorato alla Scuola, Formazione, Lavoro Paolo Roglia, Giorgia Sabattini, Marcello Simonati, System spa, Edoardo Stanzani, Riccardo Tassi, Giulia Tonini, Tatiana Giulia Vicinelli, Francesco Zaniboni Con la partecipazione Liceo Scientifico Morando Morandi, Finale Emilia Giovanna Guidetti - Ristorante La Fefa, Finale Emilia Eleonora Tomasini Corso di Laurea in Antropologia e Storia del mondo Don Ettore Rovatti - Chiesa del Seminario, Finale Emilia contemporaneo UniMORE Archivio di Stato di Modena ModenaTur Comitato organizzativo Massimo Barbieri, Milena Bertacchini, Maria Franca Touring Club Italiano, Club di Territorio Brigatti, Marco Maria Coltellacci, Chiara Fioroni, Emilia Centro Partenza ogni 30 minuti, durata un’ora circa. Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche, UniMORE La partecipazione è gratuita, si consiglia la prenotazione. Un ringraziamento a Gabriele Dallolio, Celso Malaguti

Info e prenotazioni [email protected] - tel. 059 2055873 - #raccontidipietra www.gemma.unimore.it

Finale Emilia Via Trento Trieste, portico ristorante La Fefa

SABATO 4 MAGGIO dalle 16 alle 18 DOMENICA 12 MAGGIO dalle 16 alle 18

La cultura dell’acqua da sempre fa parte della storia di Finale Emilia e la città ancora Conoscenza, partecipazione, divulgazione Per iniziare... conserva nelle sue pietre e nella memoria dei Finalesi le tracce dell’importanza che le sono alcune delle parole su cui si basa il acque del canale Naviglio, derivate dal fiume , hanno avuto per la crescita e lo progetto Racconti di Pietra, curato dal Mu- Nel 1009 è documentato in località San Lo- sviluppo del suo territorio. seo Universitario Gemma 1786 e rivolto a renzo (a poco meno di 1000 metri ad ovest L’itinerario di visita a Finale Emilia si svolge ad anello; ha inizio e si chiude in via Trento promuovere e valorizzare il patrimonio cul- dell’attuale Finale), nei pressi dell’argine del Trieste presso il portico a fianco del ristorante La Fefa e si sviluppa fra la Rocca Estense, turale del territorio modenese attraverso il fiume Panaro, un Castrum Finalis, un villag- la Chiesa del Seminario, piazza Garibaldi e piazza Baccarini, per raccontare dei legami coinvolgimento di 150 studenti di Istituti gio fortificato posto in un’area al confine del d’acqua che mettono in relazione i luoghi, le cose e le persone della memoria storica superiori di Modena, Sassuolo e Finale Emi- contado modenese, ricca di corsi d’acqua e di locale con la vita reale di tutti i giorni. lia e la collaborazione fra Museo, Universi- zone acquitrinose che rendevano più agevole tà e Partners pubblici e privati. e sicura la navigazione del viaggiare per vie di Nell’anno che le Nazioni Unite dedicano terra. La necessità di avere un maggior con- all’Acqua, Racconti di Pietra 2013 ha scelto trollo politico-militare ed economico-com- il tema dell’acqua come filo conduttore dei merciale di un’area prossima ai territori verso percorsi di visita che giovani studenti gui- ed il Po, portò il Comune di Modena dano nei centri storici delle città di Mode- a fondare un nuovo castrum di Finale in corri- na, Sassuolo e Finale Emilia. spondenza di un canale derivato dal Panaro, detto dapprima canale Naviglio, quindi Pana- Alla sua quarta edizione, il progetto è sta- ro della Lunga. Le sapienti opere di canaliz- zazione e gestione delle acque incentivarono to premiato dal concorso di idee Io Amo il collegamento fluviale tra Finale ed il mare i Beni Culturali, promosso da Istituto Beni Adriatico tramite il Panaro ed il fiume Po, tra- Culturali e Assessorato Scuola, Formazione sformando la città in un crocevia di commerci, Professionale, Università e Ricerca, Lavoro di merci e di culture. della Regione Emilia-Romagna, perché of- fre l’occasione di ricomporre, in una pro- spettiva comune, il patrimonio racchiuso in ognuna delle città in una rete territoriale di saperi e di competenze che la voce dei Seguendo la mappa allegata è possibile ripercorrere l’itinerario personalizzandolo ragazzi trasmette come autentica ricchezza secondo i propri tempi e le proprie esigenze. del territorio. Inoltre, visitando il sito www.gemma.unimore.it è possibile contribuire alla costruzione di una nuova mappa della città di Finale Emilia scrivendo un pensiero, un ricordo, un’emozione che i luoghi visitati hanno suscitato. Qualunque racconto fatto di parole, immagini, suoni, sarà utile a costruire la mappa di come noi viviamo e vediamo la Finale Emilia di oggi. 1 Partenza, un pò di immaginazione colanti) che intitolarono l’intero complesso alla sul lato destro del vicolo dove si produceva l’Ani- 12 Portico Bertazzoli-Ghetto ebraico Il Castrum all’origine dell’attuale Finale fu fon- Santissima Trinità. Una cappella è dedicata a San cione, il liquore tipico finalese da accompagnare Nell’anno 1541 si insediarono ufficialmente al dato nel 1213 dal Comune di Modena intorno al Nicola da Bari, patrono dei paroni, i proprietari alla sfogliata (o Torta degli Ebrei, da assaggiare!). Finale i primi Ebrei che aumentarono numerica- canale Naviglio (oggi via Trento Trieste). Due torri di barche; un santo che ricorre spesso nell’icono- Sulla facciata dell’abitazione è ancora visibile una mente soprattutto nel Settecento, e diedero vita di controllo furono erette nel XIII secolo in corri- grafia finalese. Tra la raccolta di dipinti conservati formella con la numerazione civica estense risa- ad una vivace comunità dedita all’attività ban- spondenza dei due accessi fluviali al nuovo borgo: nella chiesa si desidera ricordare La Madonna con lente alla suddivisione del territorio urbano di caria e commerciale. L’istituzione del ghetto nel la Torre dei Modenesi sul lato ovest del castrum il Bambino appare a San Lorenzo del Guercino Finale che i funzionari del duca Ercole III d’Este 1736 segregò la comunità ebraica nelle abitazio- ed il Mastio, prima fortificazione di quella che di- (1624). effettuarono nel 1786 per motivi di tassazione. ni contrassegnate dall’antica numerazione civica verrà la Rocca Estense sul lato est. L’abitato era Accanto ad una lettera che indicava il quartiere con la lettera “T” e raccolte sulla sponda sinistra circondato da fosse (odierna via Oberdan), larghe 5 Formella di San Zenone seguiva una numerazione progressiva. della darsena. Nel 1859, con la fuga di Francesco oltre 40 metri. È nel 1745 che San Zenone viene ufficialmente V, cessò la segregazione degli ebrei nel ghetto. proclamato patrono di Finale Emilia a seguito di 9 Palazzo del Comune Il Portico Bertazzoli delimitava il margine del una richiesta avanzata dalla Comunità. Per ono- Stemma di Finale Emilia ghetto ebraico nel suo sviluppo lungo il Naviglio rare la concessione papale, l’immagine del santo Palazzo costruito nel 1744 su un preesistente edi- sino all’incrocio con l’odierna via Andrea Costa. Le fu ampiamente riprodotta in statue e dipinti, ma ficio della Comunità. La facciata è ingentilita dalla sue volte racchiudono una colorata antologia di soprattutto ebbero diffusione delle formelle in torre centrale con tribuna in marmo, dall’orolo- vedute pittoriche della vita d’acqua della Piccola 2 Rocca Estense terracotta collocate sulle facciate delle case, rica- gio, dallo stemma comunale e da una statua di Venezia degli Estensi di fine Ottocento, quasi a vate da un’incisione settecentesca del ferrarese voler ricordare com’era la città prima dell’interra- Castello delle Rocche San Zenone. Andrea Bolzoni. Nello stemma, la città mento del canale. La Rocca di Finale è una struttura difensiva costru- fortificata di Finale è ita sull’antico corso del Naviglio a controllo della raffigurata con tre navigazione fluviale e dell’accesso in città dal Po 13 Rubino Ventura torri che sovrastano e da Ferrara. La sua struttura attuale a pianta ret- Le vicende di questo ebreo che divenne generale un bacino d’acqua tangolare fu realizzata da Giovanni da Siena nel sono state raccontate dalla storica finalese Maria XV secolo per volere di Nicolò III d’Este. Via Arsenale Su due torri settentrionali della Rocca, anche det- ta Rocca grande, erano poste le aquile araldiche ducali, simbolo della casa d’Este: sul mastio che controllava l’ingresso a est, verso Ferrara, vi era Via Maiolica Via Guglielmo Oberdan un’aquila in arenaria, mentre su quella angola- 3 CHIESA re a sud-est era collocata un’aquila in terracotta DEL SEMINARIO di fattura quattrocentesca, in origine policroma. Questo manufatto è conservato all’interno del Via Balbi Scipione Museo Civico di Finale che trova sede in un’ala Via Guglielmo Oberdan 4 del castello. Via Torre Portello già “Strada dietro la Fossa” Via Trento Trieste ARSENALE

Via Torre Portello 2 Via Maurizi Via Andrea Costa Pia Balboni nel volume Ventura, dal ghetto del Fi- CANALE NAVIGLIO poi PANARO DELLA LUNGA nale alla corte di Lahore. Nacque a Finale nel 1794 Corso Giacomo Matteotti Corso Cavour e, a causa della sua partecipazione alle guerre na- poleoniche, fu più volte imprigionato nella Rocca. 1 17 Piazza 5 Nel 1817 decise di fuggire dal Finale assumendo Via Morandi Antonio Gramsci l’identità di Jean Baptiste Ventura nelle cui vesti 16 compì una strabiliante carriera militare, dapprima nell’esercito persiano e poi in quello del maharaja 13 di Lahore (odierno Pakistan). Ritiratosi in Francia, 12 dove ricevette la decorazione di Grand’Ufficiale della Legion d’Onore, si spense nel 1858 a Larden- DUOMO ne (Toulouse). 11 CANALINO CANALEVicolo NAVIGLIO G. B. Bricci O CANALE 14 Ponte di Mezzo o di Piazza 10 DEI MULINI Piazza 6 Vero centro della vita sociale del borgo, nei suoi Baccarini pressi si svolgeva il mercato, si transitava sotto il 9 calmo dove nuota un’oca (animale vigile che ram- ponte con le rascone (barche a fondo piatto) e in menta il ruolo di Finale a sorveglianza del Pana- occasione di festività si prendeva parte al “gioco ro), talvolta da un cigno (animale mansueto che dell’oca”. Su un lato delle sue estremità c’era il Via Piave Piazza Largo suggerisce la sicurezza delle acque in cui nuotare G. Verdi Palazzo Pretorio, su quello opposto la Pescarìa e Felice Cavallotti 8 Corso Giuseppe Mazzini dei Grigioni o navigare). la piazzetta per le esecuzioni pubbliche. E’ spesso Vicolo al centro delle vedute del Panaro della Lunga fra la Torre dei Modenesi e la Rocca Estense. La Rocca si presentava intonacata di bianco ed in- 7 gentilita da affreschi di colore rosso, verde e gial- 50 m lo, i cui residui ancora si possono ammirare nelle 15 Statua di San Giovanni Nepomuceno Piazza Il santo boemo Giovanni Nepomuceno (1330- parti alte delle torri, nei merli e in alcune cornici G. Garibaldi delle finestre. 1383) è considerato protettore di chi naviga sui 6 Palazzo Borsari fiumi e statue con la sua effigie sono spesso collo- cate in prossimità 3 Via Maiolica Sin dalla fine del Cinquecento sorsero in Finale nu- di ponti in tutta La disponibilità di materie prime e di abbondanti merosi palazzi signorili. Palazzo Borsari fu costruito Europa; patrono acque favorì lo sviluppo di manifatture ceramiche nel 1750 (nell’odierna via Cesare Frassoni) da una anche dei confes- delle quali si è mantenuta memoria nella topo- famiglia di commercianti di granaglie bolognesi, 10 Torre dei Modenesi sori, è invocato nomastica finalese con la via ed il quartiere del- che come molti altri mercanti trovarono convenien- Ponte della Chiusa contro le inonda- la Maiolica ubicati sul lato opposto di via Trento te trasferirsi a Finale. L’edificio era rivolto sul ramo La Torre dei Modenesi (1213), anche detta dell’O- zioni. Si festeggia Trieste, rispetto all’imbocco di via Scipione Balbi, del Panaro detto del Cavamento, che delimitava il rologio o Rocca piccola, rappresentava il simbolo il 16 maggio. Una su quella che un tempo era la sponda sinistra del borgo verso sud, mentre l’ampio giardino si affac- del Finale medievale insieme ai resti di mura che statua del 1737 Panaro della Lunga. ciava sul Canalino dei Mulini, oggi corso Matteotti. ancora la fiancheggiano: oggi è divenuta il simbo- che lo raffigura lo del terremoto del 2012. La campana, che scan- è stata collocata diva le ore ed avvisava la popolazione del pericolo in epoca recente di incendi e inondazioni, è ora collocata in una davanti al Palazzo struttura con orologio al centro di piazza Bacca- Pretorio. rini. Prima dell’interramento del canale Naviglio, avvenuto a fine Ottocento, nel vicolo di fianco alla Torre si trovava la porta che dava accesso alla città 16 Palazzo Pretorio per i viaggiatori provenienti da Modena; ai piedi È l’edificio civile più antico di Finale, costruito pri- della Torre era situata la darsena, dove sostavano ma del 1470 nei pressi del Ponte di Piazza. Sor- le imbarcazioni in attesa di risalire il Naviglio uti- to come residenza del Podestà, quindi utilizzato 4 Chiesa del Seminario-Arsenale 7 Confraternita della Morte lizzando una chiusa, che serviva anche a regolare come Palazzo della Ragione, in seguito divenne Sorge dove il Canalino dei Molini (oggi corso Vari ordini religiosi si stabilirono a Finale e fon- il livello delle acque per permettere il funziona- sede della Giusdicenza e della Pretura. Matteotti), derivato dal Naviglio nel 1497 per darono conventi e chiese, così come furono attive mento dei Mulini di Sopra e di Sotto. Oltre la chiu- alimentare gli opifici della Comunità, si riversa- numerose confraternite. La più antica fu quella sa c’era un ponte detto Ponte della Chiusa (situato 17 Donato Donati va nel ramo del Panaro detto Cavamento. Tra il dell’Annunziata, che sorse nel 1290, a cui seguì la all’imboccatura dell’odierno Largo Cavallotti). Giunto a Finale nel 1600, diviene subito uno dei Cavamento ed il Canalino dei Mulini, in prossi- Confraternita della Morte (solo in tempi recenti membri più eminenti della comunità ebraica, mità della chiesa, nel 1599 fu costruito un Arse- diventata della Buona Morte), un ordine ospeda- 11 Via Torre Portello è mercante di biade, produttore di acquavite e nale per ricoverarvi le imbarcazioni ducali, tra le liero e di conforto che nel 1504 fondò la chiesa di Collegamento viario costruito lungo il tracciato in- banchiere. La sua abitazione a Finale si affacciava quali il bucintoro, una grande nave da parata a San Bartolomeo (detta anche Chiesa della Morte) terno delle mura e così chiamato perché congiun- sul Panaro della Lunga, all’inizio di via Maurizi, remi della corte estense. Agli inizi del Seicento, nell’odierna piazza Garibaldi. geva la Torre dei Modenesi con il Portello: questa sul lato opposto all’edificio che ospita l’Osteria poco distante dall’Arsenale ducale, si costruivano era una torre fornita di una piccola porta d’ingres- della Fefa. Morì nel 1631 e fu seppellito a Finale navi anche di grande stazza e più tardi, quando 8 Vicolo dei Grigioni so alla città per chi proveniva dal bolognese e dal Emilia nel terreno che aveva acquistato nel 1600 fu soppresso il Canalino dei Mulini, un cantiere Numerazione civica estense ferrarrese, ricavata dopo il 1484 per una supplica per utilizzarlo come cimitero degli Ebrei, ottenen- navale sorse nella via che si chiama tuttora via Nel vicolo abitava la famiglia Bart originaria del della Comunità e collocata nel Portello che fron- done la licenza dal Duca Cesare d’Este (maggiori Arsenale. La chiesa fu costruita nel 1606 con l’an- Cantone svizzero dei Grigioni, da qui il toponimo. teggiava il Mastio della Rocca sulla opposta spon- notizie sulla casa del Donati in Sigilli di eternità di nesso convento dai Frati Minori Osservanti (o Zoc- I Bart erano proprietari di una distilleria situata da del Naviglio. Maria Pia Balboni).