il foglio di

Pubblicazione aperiodica dell’Associazione Culturale LUMEN (onlus) Agosto Miscellanea 9 67061l Carsuoli (AQ) * vima Luppa, 10 - Pieterasecca * ne-mail: [email protected] 2004 Sommario Terenzio Flamini Da Poggio Cinolfo a ‘lamerica’ 2 don Vincenzo Massotti Una tela di Ermenegildo Costantini ad 6 Michele Sciò Dal terremoto a un quartiere 7 Angelo Bernardini Due epigrafi a confronto 14 Cesare Eboli Alcuni dati statistici sul catasto di Poggio Cinolfo (sec. XVIII) 15 don Fulvio Amici, Michele Sciò : medaglia d’argento al merito civile 17 Michele Sciò In via della Mezzaluna 24 Terenzio Flamini Libri. Viaggiare in 25 : veduta delle baracche costruite dalla squadra di soccorso modenese nel 1915. Terenzio Flamini Mostra archeologica ad Oricola 25 uesta Miscellanea conclude alcuni temi trattati nel fascicolo Documenti Massimo Basilici & Ristampe dell’aprile di quest’anno; si completa il contributo che Gian Dionisio Maccafani da Q 26 l’Associazione ha dato per la commemorazione dei bombardamenti Pereto di Carsoli nel 1944 e quello sugli effetti del terremoto del 13 gennaio 1915 a don Fulvio Amici 27 Pereto, aggiungendo notizie sul Carseolano e le aree limitrofe. Si presenta un Una mostra fotografica a Pereto argomento nuovo: l’emigrazione verso le Americhe, con riferimento a Poggio Luchina Branciani, Michele Sciò Cinolfo e marginalmente agli altri paesi della piana del Cavaliere. Passando Una matrice xilografica del XIII all’arte, è di notevole interesse quanto emerso dal restauro di una tela nella secolo 28 chiesa parrocchiale di Oricola, il cui autore fu Ermenegildo Costantini. Lucilla Izzi Inedita è anche la notizia, tratta dalle carte ottocentesche dell’Archivio di Abruzzo teramano: Beni Stato di L’Aquila, di una matrice xilografica rinvenuta a Pereto, databile al Culturali da scoprire 29 Maria Lina Tabacchi XIII secolo. Segnaliamo anche il contributo sulla famiglia Maccafani, che nei 30 secoli XV e XVI diede molti vescovi alla diocesi dei , il confronto tra la Il progetto Storia Locale Luca Porzi nuova e la vecchia epigrafe commemorativa dei fatti di Luppa (1861), il pro- Collato Sabino terra di frontiera 31 filo storico di , i dati statistici relativi al catasto onciario di Pog- Sergio Maialetti gio Cinolfo e, per quanto attiene gli eventi culturali, la mostra di fotografie di I banni del governatore baronale Mario e Fabio Pietroletti relativa a Pereto. Si da notizia della conclusione del di Collalto Sabino (1589) 33 progetto Storia locale, condotto dalle scuole elementari e dell’apertura di una Silvia Tirelli mostra archeologica sugli Equi ad Oricola. I contributi esterni alla nostra area Pittrici nella valle dell’Aniene 34 Michele Sciò riguardano l’esperienza fatta dal comune di Campli (TE) per la promozione 34 culturale del proprio territorio e l’attività svolta dalle autorità civili e militari Libri in vetrina Luciano Pirrotta della città di L’Aquila nel 1939 per l’istituzione di una nuova casa da thè. Il libro assoluto 35

In evidenza: L’emigrazione verso l’America da Poggio Cinolfo Una tela di Ermenegildo Costantini ad Oricola Il terremoto del 13 gennaio 1915 a Pereto 2 lumen

Da Poggio Cinolfo a “lamerica”

na delle manifestazioni della società condizioni di vita Urelativamente recenti riguardanti i lasciate alla par- paesi che gravitano sulla Piana del Cava- tenza. Poggio Ci- liere tra l’Abruzzo e il Lazio e che finora nolfo seguirà il non è stata studiata, è quella dell’emi- flusso in percen- grazione transoceanica. La nota che segue tuale con il resto vuole essere una ricerca dettagliata ma del Paese. Nel relativa soltanto ad un piccolo centro 1899 il primo quale era ed è Poggio Cinolfo (AQ). Va “paesano” giunge quindi inserita come minimo contributo negli Stati Uniti. nell’enorme quantità di studi e indagini Carlo Palma non che hanno preso in esame un fenomeno solo fa da apripi- che ha inciso in maniera notevole sulla sta a tutti gli altri vita dell’intera nazione Italia e che spesso ma diventerà “pa- ha stravolto i modi di vivere e le abitudini, rente” e spesso Mahanoy City, cartolina inizio ‘900. anche degli abitanti di questo lembo “cugino” a quasi tutti i nuovi arrivati da scerà e chi si sposerà in America ma anche d’Abruzzo. Qui intendo mettere in evi- Poggio. La piccola colonia di poggesi, se- chi morirà o lungo il viaggio o in incidenti denza ciò che ho potuto raccogliere utiliz- guendo quel localismo tipico e particola- dentro i tunnel delle miniere, dove la zando maggiormente dati e notizie avuti reggiato di altri corregionali si stabilirà maggior parte andò a lavorare. L’aspira- prevalentemente da documenti, comun- principalmente a Mahanoy City: una cit- zione comune era sempre la stessa: gua- que originali, ma non esaminati nei classici tadina mineraria dello Stato della Pennsyl- dagnare per poi comprare un appez- archivi consistenti in materiale cartaceo, vania. Molti italiani si stabiliranno nella zamento di terreno, costruirsi una vera ca- ma trasmessi in via telematica (1). città principale di Philadelphia, “dove vi- sa nel paese di provenienza. Il movimento migratorio degli italiani vono raggruppati in un quartiere presso il Le brevi citazioni di nominativi di persone verso gli Stati Uniti e l’America del Sud era fiume Delaware: gli Abruzzesi formano provenienti da altri paesi dei dintorni sono iniziato in maniera consistente già verso il un altro raggruppamento: nel seno della parziali ma comunque indicative della rete 1850 (2) e crebbe sempre di più fino a rag- città di Philadelphia c’è una città italiana e , di informazioni tra tutti quei paesi che giungere il picco nella prima decade del in seno a questa, c’è un quartiere netta- condividevano le medesime condizioni di ‘900. La miseria, provocata da crisi agrarie, mente abruzzese. Una strada separa quelli vita. Alcuni nomi ricordano parentele, da carestie, talvolta dall’usura e da una di Chieti da quelli di Teramo e di Aquila, amicizie, comparaggi. Spesso al momento endemica arretratezza, spingerà anche i un vicolo quelli di Chieti da quelli di della registrazione ad Ellis Island, la famo- più restii a seguire l’ondata di partenze Lanciano e Vasto” (3) Qui, a Mahanoy sa isola dove tutti coloro che provenivano verso una avventura che per pochissimi City, i contadini di Poggio Cinolfo e di da oltreoceano venivano controllati ed sarà ricchezza, per molti una esperienza tanti paesi attorno, arriveranno uno dopo esaminati al fine di accertare la buona da raccontare, per moltissimi un’illusione l’altro: alcuni porteranno gli amici, altri le salute, le capacità lavorative, il loro rappor- che farà sentire ancor più cocenti le mogli, altri moglie e figli. Ci sarà chi na- to con la legge, in particolare se fossero poligami, anarchici o fossero mai stati in prigione, si ritrovavano insieme gruppi non solo della stessa zona o paese ma ad- dirittura di “vicinato”. Taluni venivano re- spinti come indesiderati. Dal susseguirsi dei nomi annotati in elenchi interminabili, si può notare tutto lo smarrimento degli emigranti: stanno uno accanto all’altro, forse si incoraggiano con le loro parole in dialetto così lontane da quella lingua ame- ricana che rimaneva così astrusa. I loro nomi e cognomi vengono spesso defor- mati sia per la difficoltà di comprensione da parte degli impiegati americani, sia anche dalla pronuncia dialettale e non i n controllabile nei registri per la incapacità a a i l u i

G leggere e a scrivere della stragrande mag-

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: gioranza di questi “disperati” in cerca di . l l o

C fortuna. Questa prima grande emigra- Poggio Cinolfo, cartolina inizio ‘900. zione, partita dal porto di Napoli e di lumen 3 Genova su navi il Arrivi ad Ellis Island da Poggio Cinolfo (AQ). Partenze da Napoli cui nome è spesso Arrivo Emigrante, età e stato civile Nome della nave 1 molto significati- 01/05/1899 Palma Carlo 24 cgt. Bolivia 1 16/05/1903 Prosperi Avito 26 cel. Massilia 5 vo, si è concentra- Forsinetti Nicola 45 cgt. ta maggiormente Flamini Antonio 30 cgt. verso gli Stati Segna Paolo 28 cgt. Uniti ma quasi Moretti Pietro 27 cgt. 12/10/1903 Bosmani Luigi 34 cgt. Victoria 8 contemporaneam Gigli Biagio 29 ? ente qualcuno Tarquini Antonio 27 cel. Laurenti Aristodemo 24 cel. cercherà opportu- Ascenzi Pietro 26 cel. nità di lavoro Moscatelli Arcangelo 32 cel. anche spingen- Angelini Luigi 24 cel. dosi in America Eudizi Antonio 20 cel. 21/10/1903 Cappelli Antonio 24 cel. Roma 3 Latina. Giuseppe Flamini 33 cgt. I dati che elenco Prosperi Carlo 33 cgt. qui di seguito si 01/11/1903 Nicolai Angelo 35 cel. Hohenzollern 4 Flamini Giuseppe 45 cgt. fermano al 1914. Prosperi Ludovico 38 cgt. In quell’anno e nel Cappelli Bonifacio 46 / ? seguente, più di 14/09/1905 Cappelli Calisto 26 cel. Roma 4 Macchione Raffaele 22 cel. uno tornerà in Ita- Iannucci Augustino 22 cel. lia perché richia- Prosperi Avito 28 cel. mato a “servire la 15/11/1905 Flamini Antonio 22 cel. Madonna 7 Patria” e allettato Tarquini Nazzareno 32 cgt. Flamini Pietro 27 cgt. Lettera dall’America, a. 1903. dal viaggio di ri- Ottaviani Anna 20 cgt. torno concesso gratuitamente, spesso, dopo aver rivisto i parenti De Santis Domenico 23 cel. Palma Domenico 20 cel. e il suo paese che tanto gli mancavano, finirà i suoi giorni colpito Flamini Giuseppe 38 cgt. da una pallottola nemica durante la grande guerra. L’emigra- 03/12/1905 Moscatelli Luigi 33 cgt. Roma 13 zione da Poggio Cinolfo verso gli Stati Uniti continuerà anche Tarquini Innocenzo 36 cgt. durante il ventennio fascista, taluni ancora ascolteranno le Tarquini Fortunato 26 cel. Tarquini Francesco 31 cgt. parole di Benito Mussolini che, nonostante una economia Tarquini Angelo 40 cgt. politica autarchica, incoraggiava lo spostamento dei lavoratori: Palma Vincenzo 28 / ? Ventura Maria Antonia 27 cgt. “Io non amo i sedentari, non amo coloro che temono di Palma Carlo Oscar 30 cgt. avanzare per le aspre vie del mondo; amo invece coloro che sono De Paolis Antonio 22 cel. pronti a lasciare la loro terra, pur conservandone la fede nel Nicolai Angelo 26 cgt. Prosperi Oreste 24 cel. cuore, e cercano di conquistarsi , sotto ogni orizzonte, la loro De Santis Giovanni 42 cgt. ricchezza e il loro destino” (4). Bartolucci Francesco 28 cgt. Il grande flusso migratorio verso “lamerica” è comunque ter- 01/01/1906 Cappelli Alessandro 18 cgt. Madonna 1 minato: altri disagi, altra povertà spingeranno, dopo la seconda 13/04/1906 Cappelli Antonio 26 cel. Manuel Calvo 2 guerra mondiale, molti altri delle “giovani” generazioni in Ger- Ventura Cesare 21 / ? 01/06/1906 Palma Matteo 25 / ? Roma 6 mania, in Svizzera o in altri paesi europei. Nicolai Giuseppe 33 / ? Segna Govanni 43 / ? Una lettera da “lamerica” Flamini Angelo 29 / ?

In maniera testuale riporto qui di seguito la lettera che G. F. scrisse un secolo fa da Mahanoy City, Pennsylvania (U.S.A.), dove si trovava come emigrante minatore, alla moglie che lo aspettava a Poggio Cinolfo in Abruzzo. Tenuto conto dell’ele- vatissimo tasso di analfabetismo allora presente tra gli emigrati italiani, il pensiero e i sentimenti di G. F. sono espressi in maniera chiara anche se ancora sgrammaticata. Egli pensa innanzitutto a mandare i primi soldi guadagnati: 100 lire. Con molto scrupolo ricorda alla moglie come utilizzarle: coprire immediatamente qualche impegno che è stato obbligato a fare per affrontare il viaggio con uno di quei “bastimenti” che a Napoli lo atten- devano per portarlo a “lamerica”: pagare la camicia, le scarpe, il cotone. Quindi togliersi i debiti con il padre , il fratello, la sorella; pochi soldi ai figli di uno e tre anni, raccomanda ancora di far dire per se stesso una messa a S. Antonio e una alla Madonna delle Grazie di cui è particolarmente devoto. Infine, si preoccupa del figlio di un anno in quanto la moglie non ha più sufficiente latte per nutrirlo e ricorda di utilizzare quanto rimane delle 100 lire per comprare “pocha pastina”. Quasi ordina alla sua sposa di Passaporto di G. Cibei emigrante in Argentina. (continua a p. 5) 4 lumen Prosperi Paolino 40 / ? Flammini Fortunato 28 cel. Tarquini Angelo 26 / ? Prosperi Maria 27 cgt. 30/06/1906 Prosperi Pasquale 33 cgt. Germania 18 Ascenzi Arcangelo 26/? Prosperi Paolino 40 cgt. 2/05/1913 Tarquini Angelo 48 cgt. Principe di Moscatelli Vito 26 cgt. Carretti Giovanni 43 cgt. Piemonte 6 Palma Matteo 25 cel. Gregori Rosa 25 nub. Palma Giacomo 33 gt. Segna Luigi 40 cgt. Laurenti Prisco 30 cel. Prosperi Angelo 30 cel. Micone Angelo 31 cgt. Portieri Michele 32 cel. Nicolai Giuseppe 25 cgt. 27/10/1913 Urbani Antonio (Dep.)? 24 / ? De la Touraine 1 Flammini Angelo (?) 29 cel. Feliziani Domenicantonio 18 cel. 24/01/1914 Segna Domenico 53 cgt. Stampalia 2 Pompei Giuseppe 31 cgt. Prosperi Paolino 49 cgt. Nicolai Angelo 35 / ? 30/04/1914 Silvestri Giulio ?/? Regina d’Italia 2 Segna Giovanni 43 cgt. Alessandrini Angelo 17/? Eudizi Antonio 20 cgt. Urbani Giuseppe 20 cel. Totale 147 Prosperi Antonio 18 cel. 1) Il numero in neretto dopo il nome della nave indica il totale degli emigrati. 22/08/1906 Segna Paolo 32 cgt. Madonna 6 2) Nato a Carsoli ma proveniente da Roma. 3) Dichiara di andare dal padre Palma Tecla 29 cgt. Angelo e porta con sé i figli Francesco, Adalgisa e Maria. 4) Presentato dal Palma Giglio 1 cel. cognato Prosperi Fortunato. 5) Tutti dichiarano di essere farm labourer (= Alessandrini Angelo 39 cgt. contadini). 6) Si reca dal cugino Antonio Alessandrini. Segna Vincenzo 38 cgt. Laurenti Francesco 35 cgt. Arrivi a Buenos Aires da Poggio Cinolfo. Partenze da Genova1 26/09/1906 De Santis Antonio 33 / ? Germania 1 Arrivo Emigrante, età e stato civile Nome della nave 10/10/1906 Rinaldi Filippo 44 cgt. Madonna 3 20/07/1908 Ottaviani Antonio2 35cgt. Ravenna De Santis Antonio 33 cgt. 3 Feliziani Giuseppe 44 cgt. 06/02/1911 Prosperi Bernardino 20cel. Italia 24/02/1911 Flamini Giuseppe4 41cgt. Bologna 05/12/1906 Bartolucci Cesare 35 cgt. Roma 2 5 26/12/1912 Cibei Giovanni 22cel. Genova Flamini Antonio 17 cel. 2 09/04/1907 Prosperi Ferdinando 41 cel. Madonna 1 1) I dati (parziali) relativi al solo porto di Genova sono tratti dal sito web: 25/05/1907 Angelini Francesco 35 cel. Moltke 1 www.fga.it. Tutti gli emigrati si dichiarano cattolici. 2) Calzolaio. 3) Jornalero. 26/09/1907 Angelini Luigi 28 cgt. Sannio 5 4) Agricultor. 5) Agricultor. Barone Alberto 36 cgt. Palma Tecla 31cgt. Palma Berardino 2 cel. Angelini Guido 19 cel. 16/09/1909 Flamini Rosalia3 30 cgt. Principe di Flamini Francesco 9 cel. Piemonte 7 Flamini Adalgisa 7 nub. Flamini Maria 3 nub. Prosperi Antonio 34 cgt. Alessandrini Paolo 17 nub. De Santis Felice 50 cgt. 06/12/1909 Palma Carlo 34 cgt. Duchessa di Proietti Giuseppe 24 cel. Genova 9 Ventura Vincenzo 26 cel. Ventura Pietro 18 cel. Moscatelli Giuseppe 23 cel. Prosperi Pasquale 37 cgt. Tarquini Nazzareno 36 cgt. De Paolis Antonio 29 cgt. Prosperi Giovanni 36 cgt. 11/01/1910 Prosperi Fortunia 33 cgt. America 7 Prosperi Antonio 6 cel. Macchione Mario 19 cel. Macchione Raffaele 26 cgt. Barone Biondo 23 cel. Flamini Domenico 19 cel. Ascenzi Arcangelo 23/? ? 12/12/1911 Alessandrini Francesco 17 cel. Duca di Genova 1 26/12/1911 Prosperi Eugenio4 24 cel. Duchessa di Urbani Biagio 19 cel. Genova 2 23/02/1912 Gigli Gregorio 30 cgt. Berlin 5 i n Sebastiani Giuseppe 30/? i m a

Cappelli Calisto 32 cgt. l F

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Flammini Domenico 22/? T

: . l Moscatelli Fernando 18 cel. l o

5 C 02/12/1912 Flammini Giovanni 23 cel. Stampalia 6 D. Palma, G. Flamini, A. Ottaviani. Da Buenos Aires, inizio ‘900. Tarquini Francesco 38 cgt. 1 Tarquini Domenico 23 cel. Arrivi ad Ellis Island da Pereto (AQ). Partenze da Napoli Silvestri Domenico 23 cel. Arrivo Emigrante, età e stato civile Nome della nave Anniballi Matteo6 ?/? Flammini Domenico 22/? 16/05/1903 Sciò Giuseppe 18 Massilia Cicchetti Liberato 26 17/12/1912 Gigli Michele 3 cel. Berlin 4 Giordani Giuseppe 37 De Santis Teresa 28/? Nicolai Fortunato 45 Prosperi Giuseppe 17/? 04/11/1905 Grossi Maria 22 Hamburg Laurenti Francesco 41/? Moretti Maurizio 2 20/02/1913 Palma Matteo 25 cgt. Princess Irene 4 Palumbo Domenico 20 lumen 5 Meuti Giuseppe 27 11/01/1910 Disisto Pasquale 20 cel. America Penna Vincenzo 21 Cipriani Antonio 29 cgt. 15/03/1910 Penna Domenico 24 cgt. Roma Arcangeli Adamo 20 cel. Balla Enrico 25 / ? Di Giacomo Angelo 21 cgt. Prassede Ettore 32 cgt. 1) Dati parziali Iannitti Giovanni 18 cel. Ronati Benedetto 23 cel Meuti Gaspare 23 cel. Santese Francesco 34 cel Bove Santo 18 cel. Nicolai Giovanni 23 cel. Iadeluca Berardino 29 cgt. 1) Dati parziali Arrivi ad Ellis Island da Collalto Sabino (RI). Partenze da Napoli1 Arrivo Emigrante, età e stato civile Nome della nave 14/02/1907 Felli Francesco 41 Germania Laima Giovanni 37 Onori Pietro 23 11/01/1910 Bei Giuseppe 21 cel. America Diegino Adamo 29 cel. Giorgi Berardino 22 cel. 10/03/1910 Onori Pietro 26 cel. Re d’Italia Tulli Giovanni 29 cgt Onori Pietro 23 cel. 03/04/1910 Sanna Evangelisto 35 Principe di Felli Benedetto 26 cel Piemonte Uri Romolo 27 cgt. Di Romualdo Domenico 20 cel. D’eliseo Benedetto Tito 22 cel. Felli Antonio 30 cgt. Feliziani Antonio 30 cgt. Cimei Domenico 36 cgt. Tulli Antonio Federico 27 cgt. 20/02/1913 Cimei Antonio 20 Princess Irene 1) Dati parziali Arrivi ad Ellis Island da (RM). Partenze da Napoli1 Arrivo Emigrante, età e stato civile Nome della nave 13/04/1906 Mezzaroma Giuseppe 32 Manuel Calvo Di Pietro Mariano 37 Mezzaroma Giovanni 24 i n Mezzaroma Luigi 39 i m a

Mezzaroma Francesco 31 l F

Cara Berardino 28 . T

: Cara Generoso 40 . h c r

26/09/1907 Cerini Sebastiano 29 Sannio A Di Nicola Giorgio 28 G. Gigli, A. Laurenti e amici dagli U.S.A., Inizio ‘900. Cerini Gianantonio 30 Cortellessa Mariano 21 (da p. 3) 1) Dati parziali 1 andare a Messa “almeno la domenica”; giura che dalla sua bocca Arrivi ad Ellis Island da (RI). Partenze da Napoli non usciranno più imprecazioni e ancora pensando ai figli ag- Arrivo Emigrante, età e stato civile Nome della nave 26/09/1906 Cavallari Cesare 30 Germania giunge: “i figli sapigli educare, la sera imbaragli lorazone”. Ricor- Appi Antonio 26 da, consapevole della precarietà del suo stato, della pericolosità Angelini Giuseppe 29 del lavoro in miniera, del rischio del viaggio in mare, di pregare il De Angelis Ettore 24 Signore affinché egli possa “ritornare sano e salvo”. 1) Dati parziali Arrivi ad Ellis Island da Colli di Montebove (AQ). Partenze da Napoli1 Mahay City Pa Arrivo Emigrante, età e stato civile Nome della nave Li 27 Dicempre 1903 01/07/1909 Di Giacomo Maria2 36 cgt. Duchessa di Mia Carissima d’amata consorte rispondo alla tua lettera ricevuta giorno Pietro Cerroni 14 cel. Genova Santo Cerroni 12 cel. 25 di matina del S. Natale costi con Cartoline di tuo Fratello ricevute la ? 1912 Pietro Cerroni 26 cel. ? vigilia ieri ricevi quella di mia Sorella Luisetta e giorni scorsi di più sono 1) Dati parziali. 2) Porta con sé i due figli Pietro e Santo Cerroni. ricevute le tue con quelle dei miei Cari Figli perme estata una consolazione Arrivi ad Ellis Island da Carsoli (AQ). Partenze da Napoli1 ma nello stesso tempo miviniva da piangere e bene adesso citocha affare Arrivo Emigrante, età e stato civile Nome della nave coragio speriamo Idio che questo poco tempo che mitrovo distande da te 01/06/1906 Bertati Edoardo 24 Roma sisiassunda qualche cosa per tempo avenire io virimetto £ 100 più di questo Basili Federico 21 non posso mia Cara Virginia dunque scoldami bene alle parole che io vi tico Lucarelli Angelo 40 D’antonio Domenico ma te apena ricevuta questa moneta vai subito a carsoli e paca il figlio di 30/06/1906 Scamaficco (?) Adelina 33 Germania Sormariano scafi sono £ 44 e usoldo compreso 1,20 assarvatore ma pero ci Maiorelli Beatrice 5 deve levare la camicia di più che mia segnata la sorella che lui già lo sa che mio 22/08/1906 Pisani Giovanni 24 Madonna lagnato glio scritto e poi se lo esse pacata pacadegli pure e fatte ridare il biglieto Marini Antonio 30 Ruggeri Angelo 24 vedi bene che ciè la mia firma da piedi e poi pacate le scarpe al combare Proietti Giulio 18 Giardini o afiglio digli se quando e pacadela e fammi sapere quando lemette e Frezza Oreste 20 poi pacate lo cottone a Frangisco Eboli e darete 15 lire al mio Patre 30 soldi Arcangeli Giulio 36 Simonetti Gustavo 18 a pippuccitto e una lira aluisettella 2 soldi amia Figlia maria 1 soldo a 25/05/1907 Malatesta Riccardo 17 Moltke Federico mi farai dire una Messa a S. Antonio di Padova Cantata e una 6 lumen Una tela di Ermenegildo Costantini ad Oricola

stata una interessante scoperta quella tini è uno degli ultimi pittori del rococò Èdi trovare la firma di Ermenegildo romano, insieme al suo amico, il celebre Costantini e la data 1785, dietro la pala del Taddeo Kuntz, ed è considerato molto secondo altare a sinistra della chiesa del abile nella raffigurazione degli angeli. SS. Salvatore di Oricola. L’avevamo vista sempre molto scura, ro- don Vincenzo Massotti vinata dalle candele, e si riusciva ad intra- vedere solo l’immagine della Madonna Assunta; il recente restauro, autorizzato dalla Soprintendenza di L’Aquila presso il laboratorio “Pragma” di Roma, ha invece i n i riportato alla luce immagini e colori di m a l

F rilievo. È vero che l’olio su tela rappre-

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: . senta la gloria dell’Assunta, ma in basso h c r

A sono raffigurati a sinistra S. Sebastiano in A. Nicolai e compagni, U.S.A. inizio ‘900. veste di pretoriano con la lancia e a destra alla Madonna delle crazie per mio condo e se S. Antonio da Padova e S. Rocco. Al cen- terimane qualche soldo tiracomando pigliaci pocha tro due graziosi angeli rovesciano da una pastina acquesso povero Figlio che nongia più il fonte del pane raccolto in basso dal cane latte, dunque e propio vero quello che midi ...... (?) di S. Rocco. Il tema del pane come dono Cara Virgia sei svendurata più di tutte midi- della Provvidenza è infatti presente sia spiace due volde misono insongnato che stai asse- nella vita del Santo di Padova che di S. tata a che zio govanni e una volda stavi a che zia Rocco. Inoltre intorno alla Vergine è raf- Annarella che tissiconoscieva già e cosi mia rescito figurata la corte angelica dai tratti molto Oricola: chiesa parrocchiale, quadro dell’As- il sogno e basta fai coragio racomandati ai Santi e delicati. Investigando nella biografia di sunta (sopra, particolare). Signore che posso ritornare io sano e salvo vai alla Costantini si è rin- Santa messa almeo ladomenica che io ci vado venuto un curri- sempre qui dalla mia bocha nomissiscano più le culum di opere iprecazioni li figli sapigli educare la sera imbaragli commissionate di lorazone io mangio e dormo inzieme con il figlio importante fattura. Davide Cappelli e unsando uomo con vito pro- Il nostro pittore na- speri non gi lavoro più con linchliesi lavoro inzie- sce a Roma il 28 set- me con unaldro taliano per adesso quellavoro tembre 1731 e qui efinito il carbone per fori Cara Virginia nonzi- muore il 2 agosto risiste per il freddo qui ciafatta assai neve peri- guarda a quessi di nonno digeche anno fatto tande 1791. La sua prima chiachiare per me io nonominato nesuno ame opera è un dipinto quessa gende per carita nomelladevi nominare piu di nuda risalente al finche campo e tanto questo carofano che sta qui 1755 per il quale è mi dirai ai tuoi Fratelli inapresso li rispondo premiato dall’ Acca- adesso non cio tempo ascrivere perche cio dafare ti demia di S. Lucia di saluto mia Cara Virginia sono per sempre il tuo cui diventerà mem- affto Marito G.F. Saluta tutti quelli indistin- bro nel 1776. Il pit- damende che mianno salutati Adio atutti Arive- tore dipinge opere tesci inapresso se Idio vuole. per alcune chiese as- sai importanti nella Terenzio Flamini Roma del Sette- cento: Gesù e Maria 1) La ricerca dei singoli nomi con le relative notizie al Corso, Santa Ma- è avvenuta consultando i documenti originali nel ria in Via (del Cor- sito web: www. ellisisland.org. La ricerca completa è stata fatta soltanto per il paese di Poggio Cinolfo. I so), S. Lucia al Gon- dati degli altri centri sono puramente indicativi e falone, S. Nicola da 4 0 quindi richiedono ulteriori ricerche. Tolentino. Inoltre 0 2

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2) FIORENTINO A. R., Emigrazione transoceanica, t

opera per conto del e l a Roma 1931, pp. 1-7 e segg., passim. i cardinale Albani a M

3) MELOCCHI R., Gli Abruzzesi a Philadelphia, in . S

“il Lavoro”, Chieti 11 settembre 1919, p. 3. nella sua residenza : o t o

4) FIORENTINO, cit., p. 1. di Velletri. Costan- F lumen 7 Dal terremoto a un quartiere Le origini di Borgo Modena a Pereto - e

l sisma del 13 gennaio 1915 è noto co- p S

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me Terremoto della per la ca- v r . I e I o S t tastrofe che produsse in quella regione; a o i g c i e f l l meno noti e meno studiati sono gli effetti f a U

, , 9 e l 2 nelle zone limitrofe e tra queste il Car- i

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seolano (1). a e f

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I due ambiti geografici sono ad intimo con- z 3 a

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tatto e, come è possibile intuire, i centri , n 5 i 1 m che ne risentirono maggiormente furono 9 1 m

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i , . quelli più vicini all’epicentro, cioè Pietra- a n n e n e G

g secca, Tufo, Carsoli e Pereto, dove non si .

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l ebbero vittime ma danni materiali; per i , e o d n

r a e paesi di , Camerata Nuova t c i n I s ’ r l l a e Oricola si segnalò invece solo qualche le- e M d

a o l r sione ai fabbricati. l e e t d s

i o n t A Tufo rimasero senza tetto 83 persone, i o M

m , e per un totale di 15 famiglie: 2 nuclei abita- S r r C e A

T :

vano in via Dritta, 1 in via Santa Lucia e i , i o l t a o i F restanti lungo via Sabina. Altrettanto pe- c sante fu il bilancio dei terremotati a Pietra- Il sottotenente Coppi (a sinistra) insieme ad una parte della squadra modenese durante i lavori di secca: se ne contarono 90, l’equivalente di soccorso a Pereto. 18 famiglie. I maggiori danni furono in via noti dall’Osservatore Romano sette giorni perder tempo: Mo-dena. Giunta Comunale Castello (9 famiglie), via Santo Stefano (5 dopo l’accaduto, perché un peretano re- partecipa al grave lutto che colpisce le nobili famiglie); via Cotarda (3 famiglie) e via catosi a Subiaco ne diede notizia, da lì popolazioni dell’Abruz-zo e del Lazio sarà Celso (1 famiglia). Più lieve fu la situazio- trasmessa a Roma. La cosa non andò lietissima se potrà concorrere ad alleviare le ne a Carsoli, dove si rese inabitabile un meglio per Pietrasecca, la cui sciagura fu conseguenze del tremendo disastro e pone a fabbricato in via dei Merli 6 (furono segnalata da un oriundo, che saputo del disposizione squadra pompieri di questo corpo evacuate 4 famiglie) e uno in via del Forte terremoto tornò in paese per portare aiuti municipale. Sindaco Gambigliani (5). (1 famiglia): complessivamente si conta- (3). È inevitabile che vi furono anche ri- In queste 41 parole è l’origine di borgo Mo- rono 19 sinistrati (2). tardi nell’inviare i soccorsi adeguati, dato dena, non un progetto urbanistico dunque, La diffusione delle notizie avvenne lenta- che il bisogno era noto al Ministero del- ma un gesto di solidarietà. mente e nel modo più vario oltre che per il l’Interno fin dal giorno successivo al si- Dopo il sisma si costituirono nei comuni Fucino anche per le nostre aree. Si pensi sma (v. nota 2). della provincia di Modena ben 21 comitati che i danni prodotti a Pereto furono resi Questo ci da la dimensione delle difficoltà (6), più quello provinciale, con lo scopo di del momento e dell’abbandono in cui ven- raccogliere aiuti per le zone terremotate. nero lasciati alcuni paesi nei giorni suc- Il Comitato Provinciale Modenese per i cessivi al disatro, valga per tutti il caso di Danneggiati dal Terremoto (7) fu scelto Tufo, dove il parroco Ciafrini in una lette- dal Ministero dei Lavori Pubblici per svol- ra al vescovo dei Marsi si lamentava per la gere la sua azione a , poi, sua gente dimenticata (4). per provvedimenti urgenti che il Genio Diversa sorte toccò a Pereto. L’evento del Civile doveva adottare in accordo con il terremoto, non sembra aver lasciato nella Comitato stesso, con il Ministero dell’In- memoria collettiva un gran segno, se non terno, con quello dei Lavori Pubblici e con il timido ricordo della nascita di un quar- il commissario Dezza (8), fu inviato a Pe- tiere che porta il nome del comitato di reto. […] Partimmo [scrive l’on. Vicini (9), già soccorso di allora, il Comitato Modenese. pratico di soccorsi per l’esperienza matu- È questa l’origine dell’attuale Borgo Mo- rata nel terremoto calabro-siculo del 1908] dena, quel gruppo di case allineate lungo con una squadra di pompieri e operai della Coope- l’omonima via, compreso tra questa e via rativa falegnami, guidati dal Capo dei Pompieri . m geom. Bertazzoli, col sanitario dott. Montanaro e e della Scalinata, limitato in alto da via Roma d i b i

con un milite della Croce Verde; giungemmo col

, e in basso da via della Fonte Vecchia. S

C materiale a Pereto il 1 febbraio alle ore 20, dopo

A Come il terremoto è un evento inaspet-

: o t

o tato, così la nascita di un quartiere può es- due lunghe soste a e ad . F sere altrettanto imprevedibile, anzi può Arrivarono con l’occorrente per dare un Pereto: le capanne dei terremotati in piazza Ca- stello, alle spalle del comandante Bertazzoli- iniziare con un telegramma, poche righe soccorso generico e per costruire cin- Cova il portone di palazzo Maccafani. scritte per non occupare troppo spazio o quanta baracche, in più avevano l’ausilio di 8 lumen spostamento dei muri d’angolo, e la slega- tura di tutti i piani; si procedette alla de- molizione del tetto e dei muri d’angolo per un tratto di due piani, operando un puntel- lamento difficile e faticoso. 5. Andrea Pelone. Via San Salvatore 9: forte strapiombo del muro esterno con movi- mento di tutti i piani, si è eseguita una sba- dacchiatura dal muro esterno. 6. Santese Emidio. Largo Castello 26-27: demolizione di una volta. 7. Ranati Gregorio. Via del Bando: angolo del fabbricato danneggiato e pericolante, si sono tolte le pietre sconnesse e chiusi gli

. spazi residui. m e d

i 8. Balla Antonio. Via Colle Fiorito 24: for- b i

,

S te strapiombo del muro esterno, angolo C A

: slegato da tutti i piani, danneggiata parte o t o . F del tetto; eseguita la puntellatura dei piani m e d Pereto: l’on. Agnini (1), il sindaco di Finale Emilia e demolito il muro esterno. i b i

(2) e il sindaco di Mirandola (3) in visita alla squa- , 9. Ranati Domenico. Via Colle Fiorito 1: S C

dra di soccorso. A

:

demolizione della casa. o t o due mezzi meccanici per il trasporto dei 10. Tommaso Peloni. Via Castello 3: ab- F materiali. battimento di un muro interno e di parte Pereto: lavori di puntellamento e demolizione Altri aiuti giunsero dal circondario di Ca- dei muri laterali per l’intera altezza del- della casa Maccafani. strovillari (CS) e comprendevano generi l’ultimo piano. 14. Nicolai Giovanni Procopio. Via Ca- alimentari e vestiario. La distribuzione non 11. Penna Francesco fu Giuseppe. Via del- stello: da demolire la volta di una camera. interessò solo i peretani, ma anche i co- le Piagge 8: puntellamento di una volta e 15. Andrea Pelone. Via San Salvatore 9: muni di Rocca di Botte e Oricola. Faceva- di un muro interno, sbadacchiatura del- danneggiati i pilastri in muratura tra due no parte dei soccorsi 5,60 ettolitri di vino, l’uscio. case confinanti, smantellati tutti i piani. che su indicazione del delegato di P. S. non 12. Campanile della chiesa di San Giorgio. Le demolizioni furono inizialmente osteg- vennero distribuiti ma venduti agli osti Puntellamento del campanile per forti giate dai proprietari, poi ci si rese conto che locali per ricavarne soldi (in totale £ 154) crepacci alla volta nel passaggio dalla chie- non v’erano altre soluzioni. da utilizzare nelle opere di soccorso (10). sa alla scala del campanile. Il lavoro dei soccorritori fu reso duro dalle Il 2 febbraio venne compiuto, in unione all’inge- 13. Ventura Domenico. Via Vittoria (oggi condizioni climatiche. […] Da quando siam gnere del genio civile Artale, un primo sommario via Vittorio Veneto): demolizione di una giunti non è cessato un istante di piovere a dirotto, sopraluogo per l’accertamento dei danni subiti volta crollata solo per una parte. con vento violento ed incessante, mentre ad inter- […]. Si riscontrarono molti danni alle co- se, tanto che ad una prima valutazione 11 fabbricati vennero dichiarati inagibili, ma fortunatamente pochi erano quelli alle per- sone, solo tre feriti (11). I lavori di demoli- zione e puntellamento riguardarono i fab- bricati dei seguenti proprietari (12). 1. Maccafani Giovan Angelo. Largo Castello (oggi piazza Maccafani): demo- lizione di una volta, di un muro di confine e puntellamento di un muro interno per forte strapiombo e lesione. 2. Berardino Ventura. Via Rua (oggi via Isonzo), 1-3: al n. 1 demolizione di un muro verso la strada fino al piano stradale e puntellatura per sostenere un piano a travi e il tetto, al n. 3 puntellamento di un muro esterno e chiusura di parecchi cre- . pacci con calce e breccia. m e d i b i

3. Tommaso Ventura. Via Rua 5: demo- , S lizione del muro d’angolo per tutta l’altez- C A

: o t

za del fabbricato. o F 4. Andrea Picone. Via Rua 6: è il fabbri- Pereto: lavori di demolizione in via San Salvatore, sullo sfondo il campanile e la facciata meridionale cato più danneggiato, per il fortissimo dell’omonima chiesa. lumen 9 valli si scatenano bufere di neve. Mi è stato con- quale trovasi un castello medievale. Sono tutte pian- fermato da tutti che la stagione da un mese è così tate sulla roccia e forse a ciò devono la loro salvezza […]. Ciò cagiona il principale ed anzi unico nella attuale catastrofe tellurica giacché probabil- ostacolo ai lavori, giacché per quanto si lavori mente hanno formato un tutto unico col monolita che anche piovendo, non è possibile resistere per lungo le sostiene. Le costruzioni però sono tutto ciò che si tempo a sì forti intemperie. può pensare di peggiore nel genere. Antri cavernosi, La squadra modenese si organizzò in due scale di pietra o di legno senza sostegni (non costu- gruppi, uno dedito alle demolizioni, ai pun- mano a Pereto) muri mal connessi, senza spigoli tellamenti e alle riparazioni; l’altro alla co- riquadrati, aperture senza volte ecc. Dimodoché l’o- struzione delle baracche per alloggiare i pera dei nostri bravi pompieri servirà oltreché a senza tetto. La demolizione per evitare di- togliere i pericoli, ad indicare ed a portare in questo sgrazie [fu] compiuta esclusivamente dalla nostra paese i nostri buoni sistemi di costruzione. squadra, giacché molto opportunamente il Co- La squadra che si dedicò alla costruzione mandante non ha permesso a nessun operaio av- delle baracche cominciò a lavorare nella ventizio e non assicurato di prendere parte a que- località Ara Santese (lo spazio occupato . m e d sto lavoro pericoloso. Invece verranno lasciati agli dall’attuale edificio scolastico), all’ingres- i b i

, operai del paese i lavori di ricostruzione e ripa- so del paese, in un sito ben soleggiato e S C A

:

razione dei muri e di tutto ciò che è stato abbattuto. servito dalla rotabile che giungeva alla o t o Per i lavori di restauro il Comitato non si stazione ferroviaria. Il geom. Bertazzoli- F impegnò, in quanto i benestanti potevano Cova, valutando il reale bisogno, aveva Pereto: demolizione della casa di Andrea Picone. provvedere da soli e i non abbienti pote- redatto un progetto che prevedeva 16 ba- tra questi v’era il presidente, l’avv. Gambi- vano avvalersi dei sussidi del governo. racche doppie per complessive 32 fami- gliani-Zoccoli, sindaco di Modena e l’on. L’impressione che il paese fece ai soc- glie più una scuola, una palestra e alcune Nava. Furono ricevuti dal sindaco signor corritori è questa: Pereto è sorto a cavaliere di baracche per i maestri. Durante la costru- Mario Maccafani, dalle scolaresche e da un colle roccioso, anzi di un masso, le costruzioni zione ci si rese conto che la copertura dei moltissimi cittadini. Venne offerto un rin- si addossano e si accavallano fino al vertice sul ripari con cartone impermeabile non era fresco e furono inviati due telegrammi agli adatta al clima on. Vicini e Agnini (14), membri del Co- e si propose in mitato. Bellissimo fu il discorso del sin- alternativa di daco di Modena […] improntato a sentimenti usare fogli di della più alta carità, e che riscosse vive appro- lamiera zincata vazioni ed applausi. Molto bene parlò anche l’in- ondulata. Le segnante signorina Fulgenzi. L’on. Nava molto maggiori spese opportunamente parlò del nobile slancio della città si potevano co- di Modena […] (15). prire in parte Passarono altri due mesi e la squadra dei con le 1000 lire pompieri portò a termine il suo compito. previste per la Nei quattro mesi di lavoro non si ripara- sistemazione rono solo i danni provocati dal terremoto, delle strade in- ma furono fatte tante altre cose, che Il Mes- terne di Pereto. saggero del 30 maggio 1915 non trascurò di L’ avv. Giova- elencare. Non solo le baracche (16) e la nardi, che seguì scuola, ma anche l’asilo infantile (17), opera i lavori sul po- veramente splendida per la costruzione e per il sto (13), segnalò disegno […] donato dalle città di Mirandola e anche la ne- Finale […]. Con le scuole e l’asilo il comune cessità di fornire risparmia la spesa dei fitti […] e ciò influì non di stufe le ba- poco sul bilancio comunale . racche e di rega- Dai documenti emerge più volte l’atten- lare alla scuola zione del Comitato Modenese alla qualità in costruzione della vita a Pereto, e a come intervenire per le stoviglie e la alleviare il disagio atavico della gente, atten- cucina che u- zioni tutte gradite dalla popolazione (18). savano gli ope- Per la parte morale le dirò che al presente la rai modenesi. popolazione di Pereto risponde con slancio all’o- Il 31 marzo pera del Comitato Modenese. Mi è stato detto che . m 1915 alcuni e furono fatte affettuose accoglienze e feste all’on. d i b i

membri del Vicini. Gli operai avventizi percepiscono L. 3 al , S

C Comitato fe- giorno, ne sono contenti, ed anche questa è un’o- A

: o t

o cero visita alla pera benefica. F Pereto: porta Matticca vista dall’esterno. Il balcone a lato della porta fu pun- squadra dei Il riguardo che i modenesi ebbero per i tellato e successivamente demolito. soccorritori, bambini peretani non germogliò dopo il 10 lumen contatto con la realtà sociale del paese, ma mente indispensabile. Comunque l’on. Vicini era già presente nella mente dei soccor- ribadì la necessità di fare qualcosa per la ritori, tanto da far scrivere a Il Messaggero vita civile del paese e aggiunse: […] le condi- del 6 febbraio: I bravi modenesi […] provve- zioni della popolazione di Pereto sono abba- deranno anche alla costruzione di un edificio per la stanza buone, quelle del Comune sono invece scuola, che in questo paese non ha la propria casa, disastrose. Basti dire che da tre mesi il medico non ma è dispersa in poche cameruccie di fabbricati riscuote lo stipendio! (21) separati, prese in affitto da quattro o cinque Quando la squadra modenese partì da proprietari diversi. Pereto lasciò, davanti alla baracca dell’a- Questo perché l’on. Vicini, che si unì alla silo, un cartello fissato su un paletto dove squadra di soccorso, suggerì di ispirarsi si leggeva: ‘Borgo Modena’ (22). per l’infanzia ai deliberati dei comitati di Sono passati quasi novant’anni e dietro soccorso di Milano, Roma e Bologna ope- quella targa è cresciuto un quartiere. ranti in altre zone nella Marsica, e che con- . m e d sideravano tali interventi prioritari. Michele Sciò i b i

,

Delle desolanti condizioni della vita civile parlò S C A

: anche l’on. Agnini nelle riunioni del Co- o 1) Nell’articolo parleremo di Pereto e solo margi- t o mitato, mentre le condizioni economiche nalmente degli altri paesi. Uno studio sui danni F della popolazione erano considerate rela- all’archiettettura civile e religiosa è in corso a cura Pereto: torre di porta Castello. Il terremoto della dott.ssa P. Nardecchia che ringraziamo, in- danneggiò la parte superiore che venne demolita tivamente buone (19). per un’altezza di circa 2 m rispetto all’attuale sieme al dott. E. M. Beranger, per la collaborazione linea di gronda. Portare l’intervento modenese al di là offerta nelle ricerche archivistiche. dell’emergenza creata dal terremoto non 2) Per i danni a Carsoli e frazioni v. Archivio di Stato strutte, notizie non vere se consideriamo il re-gistro fu condivisa da tutti, infatti il sen. San di L’Aquila (ASA), Prefettura, Terremoto della Marsica, sopra segnalato e le informazioni date dalla Donnino (20) disse che i cittadini ave- b. 6, fasc. 52. Il documento è datato 26 maggio Prefettura aquilana. Per i danni a Carsoli (s’intende 1915. Nessun cenno a Villa Romana, Montesa- frazioni comprese), il sindaco Colelli chiedeva 200 vano risposto all’appello per provvedere binese, Poggio Cinolfo e Colli di Montebove. In un tende militari, che avrebbe restituito passata l’emer- alle necessità più urgenti e non per andare a registro dei comuni danneggiati (v. Archivio Cen- genza (v. ACS, Ministero dell’Interno, Gabinetto, Ufficio compiere un’opera, per quanto utile, non stretta- trale dello Stato (ACS), Ministero dell’Interno, Dir. Cifra, Telegrammi in arrivo dal 13.1.1915 al 17.1.1915, Gen. Amministrazio- n. 1172; necessità di nuovo confermata con tele- ne Civile, Ufficio Servi- gramma n. 1562). Per i danni di Camerata Nuova, v. zi Speciali, Terremoto ACS, M.I., Terremoto 1915, b. 301, fasc. 29: Bene- della Marsica del 13 merenze. Affari Complessivi. Modena, comitato di soccorso, gennaio 1915 (d’ora dove nell’allegato F leggiamo una richiesta di soc- in poi: M.I., Terre- corso del sindaco S. Pelosi, che così si esprime: moto 1915), b. 310, Municipio di Camerata Nuova Prov. Roma / lì 3 marzo registro n. 3) per 1915 / Egregio Sig. Comandante la squadra dei pompieri / Oricola e Rocca di Pereto. / In questo paese fortunatamente il terremoto non fece Botte si parla di lievi gravi danni ma pure vi furono varie case lesionate ed una danni alle cose e nes- inabitabile. Il paese ciò nonostante non ha avuto né dal sun morto o ferito. Governo né dai Comitati alcun soccorso […]. Ciò premesso, Nel registro si citano debbo far noto alla S.V. Illma che anche la Chiesa fu anche 2 morti a Pe- lesionata danneggiando molto il cornicione esterno che in reto, ma in realtà vi seguito alla scossa ed alle sopravvenute piogge in parte furono solo 3 feriti. minaccia di cadere. Giorni sono cadde una parte […] e ferì Caratteristica delle alcuni fanciulli […]. Noi non abbiamo mezzi né ordegni per prime notizie del potere demolire il Cornicione molto alto,e quindi pregherei la sisma è l’approssi- S.V. Illma di volere inviare i suoi pompieri con scale per mazione, che tende a demolire tale cornicione […]. Altri danni furono sovrastimare i danni segnalati per la valle dell’Aniene, cfr. Archivio Se- almeno nelle zone greto Vaticano (ASV), Segreteria di Stato, anno 1915, circostanti l’epicen- rubrica 36, fasc. 6, cc. 54r-55r, ove il vescovo di Tivoli tro. Solo con il pas- scrive al pontefice: Beatissimo Padre […]. Il terribile sare dei giorni si avrà terremoto, che ha devastato la vicina Diocesi dei Marsi, ha un quadro più esat- pure danneggiato non lievemente questa Città e Diocesi di to. In un documen- Tivoli […] il seminario diocesano è danneggiato gravemente to, ad esempio, del- […], tanto che gli alunni tornarono a casa, e si prov- l’Associazione Na- vedeva alle prime riparazioni con 14 catene. Elen- zionale per gli Inte- cando i guasti nella diocesi il vescovo scrive: Roviano. ressi del Mezzo- Chiesa e casa parrocchiale: questa dichiarata inabitabile, giorno d’Italia (v. l’altra chiusa al culto. Occorrerà una spesa di circa lire ACS, cit. , b. 14, fasc. quattromila. Anticoli Corrado. Chiesa arcip(retale) di S. 37), datato 5.2.1915 Vittoria: chiusa al culto; occorrono restauri per circa lire si legge: «Carsoli: vi è seimila […]. Successivamente il presule tiburtino

. qualche danno nelle con una missiva del 25 maggio 1915 ringraziò m e d i frazioni di Tufo e Benedetto XIV per l’aiuto ricevuto (ibidem, fasc. 12, b i

, Pietrasecca. Non vi c. 29r). Anche l’abate di Subiaco con una lettera del S C

A è bisogno di soc- 21 giugno ringraziò il pontefice per l’aiuto di 4000

: o t corsi», mentre per lire (ibidem, c. 71r). o F Oricola si parla del 3) ASV, cit., fasc. 7; Osservatore Romano del 20.01.1915, Pereto: porta Castello. 5% delle case di- p. 1; in un breve articolo dal titolo Nuove forti scosse a l lumen 11 . m e d i b i

, S C A

: o t o F Planimetria dei baraccamenti (la scala indicata deve essere raddoppiata). Subiaco si legge: «[…] Da persona giunta ora dal Vescovo Bagnoli Pio / [residenza tempo- dimenticato dai gravi danni che ha riportato dal terremoto del vicino paese di Pereto, apprendiamo che anche colà ranea]. Eccellenza. Questa disgraziata frazione di circa 13 scorso Genna(io) (e via di seguito), e ne il Governo e nei il terremoto ha fatto danni col crollo di cinque case 1400 abitanti e sotto ancora ad un metro e più di neve gelata comitati privati, non si ricordino che poco o nulla di tutta […]». Cinque giorni dopo, sullo stesso giornale, a p. come sasso, e privi di lavore, e più privi tutti di generi questa povera popolazione. Sappia pure Eccellenza che qui 2, si leggeva in un trafiletto dal titolo L’abbandono di alimentari di p(rim)a necessità e senza poter più praticare, molte case sono addirittura crollate, molte pericolano forte- Pietrasecca, le condizioni in cui il sig. Carmine Lolli, causa delle pessima ed orrenda viabilità che ci sono; ad un mente, e le altre tutte lesionate ed inabitabili. La popolazione residente a Roma e originario del posto, trovò la animità prostrate ai piedi suoi (come avanti al sommo è quasi tutta costretta ad accampare all’aperto, ed agli im- gente del luogo: impaurita per i crolli, avvilita a vi- nos(tro) buon Dio) implora e chiede a S.E.R. come capo provvisati ricoveri che non valgono a ripararle da questi atroci vere in capanne senza alcuno che offrisse loro soc- Pastore di questa devotissima grege (dopo la S.S. del nos. freddi, che qui sono sempre minimi 15 gradi sotto zero, e per corso dopo molti giorni dal sisma. Amato Pontefice Benedetto XIV) acciò voglia benignarsi al la quantità delle gelasi nevi che vi sono. Non si vede fin’ora un 4) ASV, cit., fasc. 3, cc. 38-39. Tufo di Carsoli 7 febbraio più presto voler mandare un adequato soccorso di carità a Ingegnere, mentre più urgono baracche di legno e viveri subito ‘915 / A Sua Eccellenza R(everendissi)ma Monsignor m)a questo suo devoto popolo, giacché così abbandonato e se non si brama che si debba morire ancora sotto le macerie, di polmoniti (che già dominano), e di fame e di freddo assiderati, tanta povera gente di carne e sangue come tutti gli altri. Sicuri che l’Eccellenza Sua […]. Firmati. Tommaso Cappelli rappresentante / Cappelli Antonio presidente della G.C.I. [Gioventù Cattolica Italiana] di Tufo / Giovanni abate Ciafrini […]. La lettera è trascritta sen- za intervenire su errori ortografici o di sintassi. 5) ACS, Ministero dell’Interno, Gabinetto, Ufficio Cifra, Telegrammi in arrivo dal 13.1.1915 al 17.1.1915, telegramma n. 1237 del 14 gennaio. 6) ACS, M. I., Terremoto 1915, b. 18, fasc. 39, tele- gramma della Prefettura di Modena al Ministero dell’Interno, datato 15.2.1915. I comuni elencati sono: Carpi, Castelvetro, Novi, Prignano, S. Cesa- rio sul Panaro, Sassuolo, Soliera, Spilamberto, Vi- gnola, Camposanto, Concordia, Finale Emilia, Mi- randola, S. Felice, S. Prospero, Pavullo, Faccano?, Frassinoro, Monfestino, Pievepelago, Zocca. 7) Facevano parte del Comitato, e in particolare della commissione esecutiva, le seguenti persone:

. Gambigliani avv. Cav. Giuseppe (sindaco di m e Modena e presidente), San Donnino avv. comm. d i b i

Senatore P.L., Vicini avv. Comm. Gr. Uff. Antonio, , S

C Monelli avv. Uff. Vittorio, Bassi Cav. Uff. Enrico, A

:

o Pagliani M° Bindo, Cuoghi magg. Cav. Luigi (se- t o

F gretario), Fontana col. Cav. Francesco, Berti dr. Cav. Pereto: veduta del lato sud delle baracche. Carlo, Pedrazzi avv. Cav. Uff. Luigi, Giovanardi Cav. 12 lumen Tito, Aggazzotti Cav. Geminiano, Guicciardi dr. Cav. Giovanni, Guarco prof. don Umberto, Loria prof. Alfredo (a Padova), Malagoli cap. Enrico (a Bologna), Rizzi ing. Antonio, Giovanardi dr. Fortunato. I dati sono in ACS, M. I., Terremoto 1915, b. 301, fasc. 29. 8) Era il responsabile del coordinamento dei soc- corsi, con base iniziale in un vagone ferroviario ad Avezzano. 9) Vicini Gustavo, bolognese, di famiglia agiata, studiò legge ed esercitò la professione di avvo- cato; venne eletto in parlamento la prima volta nella X legislatura. Deputato indipendente, ebbe buoni rapporti con la sinistra parlamentare, per altre notizie v. T. Sarti, Il parlamento Subalpino e Nazionale. Profili e cenni biografici, Terni 1890, pp. 957-958. 10) Archivio Storico del Comune di Pereto (ASCP), Delibere della Giunta Municipale, anni 1905-1919, pp. 280-281, delibera n. 4 del 27.2.1915. Furono ven- duti 320 litri a Vincenzo Penna, 40 litri a Giustini . m Mario fu Angelo e 200 litri a Cicchetti Sante. Nella e d i

b delibera si precisa che la cessione a terzi era stata i

,

S praticata anche per evitare lo sconcio e il pericolo che del C A

: vino si fosse fatto un uso immondo. Per altre notizie sugli o t o aiuti dati dai comuni del circondario di Castrovillari F Pereto: sopra, costruzione dell’asilo; sotto, lo stesso visto dall’esterno (è la 1a baracca a sinistra). v. ACS, M.I., Terremoto 1915, b. 4, b.17, fasc. 37/21, Cosenza e b. 55. 11) Cfr. ACS, M. I., Terremoto 1915, b. 301, fasc. 29, ritagli di giornali, La Gazzetta dell’Emilia, n. 36 del 5- 6 febbraio 1915 e n. 42 del 11-12 febbraio 1915; v. l’allegato L, con notizie tratte da: L’Ordine, 6 febbraio 1915; Il Messaggero, stessa data; La Tribuna, 7 febbraio 1915. Anche in questi giornali, di poco successivi al terremoto, si leggono notizie ampli- ficate; si parla ad esempio di danni al castello me- dievale, quando nella realtà erano solo la torre a fianco di porta Castello ad essere sinistrata. Il Mini- stro dell’Interno anticipava al commissario per il terremoto, Dezza, l’arrivo della squadra modenese a Pereto, v. ACS, M. I., Terremoto 1915, b. 18, fasc. 39. Per il trasporto dei materiali dalla stazione ferro- viaria, e per l’opera di rimozione delle macerie, in- tervennero anche operai di Pereto inviati su richie- sta del Comitato, v. ASCP, cit., p. 280, delibera n. 2 del 27.2.1915. . m e 12) ACS, M. I., Terremoto 1915, b. 301, fasc. 29, d i b i

allegato E. Nell’elenco alcuni nomi sono riportati , S

C in modo scorretto. A

:

o 13) ACS, ibidem, allegato D. La relazione fu pub- t o

F blicata con il titolo: L’opera della squadra modenese a Pe- Pereto: sotto, interno di una baracca destinata a scuola. reto in una relazione dell’avv. Fortunato Giovanardi, su La Gazzetta dell’Emilia, n. 58 del 27-28 febbraio 1915, riedita in il foglio di Lumen, n. 8 (2004), speciale Do- cumenti e Ristampe, pp. 17-18, ove è stato erronea- mente indicato il n. 42 e la data 11-12.02.1915. Altre notizie sono in: La Gazzetta dell’Emilia, n. 42 del 11- 12 febbario 1915 nell’articolo: L’opera di soccorso del Comitato Modenese per i danneggiati dal terremoto. 14) Gregorio Agnini, nato a Finale Emilia (27.09. 1856), diplomato alla scuola superiore di commer- cio a Genova, contribuì a fondare e dirigere diver- se associazioni e cooperative; si era distinto negli aiuti a Palermo durante il colera del 1884. Fu eletto per la prima volta in Parlamento nella XVI legislatura tra le file del partito socialista, per il quale ricoprì diversi incarichi; morì a Roma il 6.10.1945 (v. Dizionario Biografico degli Italiani, v. I, Roma 1960, pp. 447-448) 15) ACS, M. I., Terremoto 1915, b. 301, allegato L. .

m Trascrizione da Il Messaggero del 1 aprile 1915. e d i 16) Per esse la squadra di soccorso chiese, di tanto in b i

,

S tanto, l’aiuto del Comune, come nel mese di marzo, C A

quando domandò all’amministrazione di sistemare : o t

o la strada di accesso all’area e di costruire F lumen 13 v. ASCP, cit., p. 280, delibera n. 3 del 27.2.1915. 18) ASCP, cit., nella delibera della Giunta comunale si legge: Esprime [la Giunta] un voto di sincero plauso all’Onor. Comitato di Modena che nulla tralascia per venire incontro di questa popolazione, e in ispecial modo allo Onorevole Agnini, Deputato al Parlamento, che è la vera anima e vita di questa bella istituzione. 19) ACS, M. I., Terremoto 1915, b. 301, fasc. 29. Rita- glio de La gazzetta dell’Emilia, n. 42 del 11-12 feb- braio 1915. 20) Claudio San Donnino, proveniente da una fa- miglia ebrea convertitasi al cristianesimo nacque a Zocca (MO) circa il 1825, si laureò in teologia e poi in legge. Svolse l’attività di avvocato. Senatore dal 1890 tra le file delle destra, si dedicò soprattutto alla vita amministrativa del comune e della pro- vincia di Modena. 21) Per le difficili condizioni economiche di Pereto

. si veda la delibera n. 4 di quella Giunta del 27.2.1915 m e (v. nota 10). Ci si appellava alle autorità superiori, d i b i

affinché la somma fuori bilancio ricavata dalla , S

C vendita del vino non fosse usata per ripianare vec- A

: o chi debiti, ma fosse utilizzata negli aiuti ai terre- t o

F motati. Una nota di colore, alla fine dell’emergenza, Pereto: baracche destinate a scuola comunale. due pozzi neri. Il sindaco accettò l’invito, ma dila- zionò l’intervento ad un tempo successivo per pro- blemi di bilancio e perché gli operai che si erano impegnati a dare una giornata di lavoro gratis, erano impegnati al momento, nei lavori campestri resi impellenti da settimane di maltempo, v. ASCP, cit., pp. 281-282, delibera 4 bis del 20.3.1915. 17) ACS, M.I., Terremoto 1915, b. 18, fasc. 39. Nel telegramma del 23.3.1915 il Prefetto di Modena informò il Ministero dell’Interno che il comitato di Mirandola aveva raccolto per la costruzione dell’a- silo £ 4822, 05, cui dovevano sommarsi £ 2971,30 messe insieme da Finale Emilia, e £ 185 offerte da altri enti. L’intenzione di costruire un asilo era stata comunicata all’amministrazione di Pereto un mese prima, specificando che doveva farsi carico della gestione e del funzionamento del locale con fondi propri e con una piccola retta mensile, pagata (si .

indicava), dai genitori dei bambini che l’avrebbero m e d frequentato. L’idea fu accolta, e il sindaco scrisse al- i b i

,

le varie Opere Pie affinché iscrivessero nei loro bi- S C A lanci una somma da destinare annualmente a tal : o t fine. Si formulò anche un avviso per conoscere o F quante famiglie volevano godere di questo servizio, Pereto: veduta della parte interna del baraccamento. la offrirono gli impiegati del comune di Pereto, inoltrando al sindaco una protesta per l’iniquo trattamento usato loro dallo Stato, in occasione del recente terremoto. Medici, veterinari, ostetriche e altre figure professionali avevano ricevute piccole indennità per il maggior carico di lavoro sostenuto nella circostanza. Il segretario comunale, sig. Cesidio Manna, l’applicato, sig. Piconi e il messo, sig. Balla, non avendo ricevuto nulla lo pretesero, senza badare alle circostanze. Al primo furono proposte £ 100 per gli straordinari, agli altri fu detto di accontentarsi degli aumenti di stipendio accordati qualche mese prima, v. ASCP, cit., p. 283, delibera n. 10 del 17.4.1915. 22) Nella delibera della Giunta comunale del 20 marzo 1915 (v. ASCP, cit., pp. 281-282, n. 4 bis) si legge: […] essendo ormai ultimato il baraccamento, per esternare il senso di riconoscimento e di gratitudine alla Città

. che si è messa a capo della esplicazione di un’opera sì nobile e m e

d benefica, sarà bene intitolarlo: Borgo Modena. Quel che i b i

, rimaneva del baraccamento fu smantellato defini- S

C tivamente negli anni ‘50 del secolo passato quan- A

: o t do iniziarono i lavori per la costruzione dell’at- o F tuale edificio scolastico. Pereto: le baracche viste dall’alto, sullo sfondo l’ex villa Vicario. 14 lumen

Due epigrafi a confronto

inanzi al casale “Mastroddi”, in lo- Già da un punto di vista strutturale le dif- da di mercenari” che voleva restaurare il Dcalità Valle di Luppa, il Comune di ferenze sono evidenti: più concisa e per- “nefasto regime borbonico.” l’8 dicembre 1966 ha voluto fetta nella divisione delle righe per con- Descritta in questi termini la cattura di posare una lapide a ricordo della cattura cetti, la prima, alquanto prolissa, appros- Borjes e dei suoi 17 compagni (4) nel caso- del generale catalano, 105 anni prima, rite- simativa nella scansione delle righe e di- lare di Luppa (5), esprime la completa ade- nendolo un avvenimento importante e sordinata, la seconda (1); ma le differenze sione alla tesi piemontese (6) che propagan- particolarmente significativo per la storia più profonde sono nel testo e nelle diverse da il raggiungimento dell’Unità d’Italia co- del territorio. Dell’avventura di Borjes ab- ideologie che le hanno ispirate. me il bene supremo, ignorando del tutto biano già parlato nel n° 3 di Lumen; il te- Già in occasione del Convegno di studi quanti morti e quanto sangue sia costata, sto della lapide è questo: tenutosi a Sante Marie lo scorso agosto non solo nel momento della conquista, ma per rievocare l’avventura del Generale ca- soprattutto nel successivo periodo per il IN QUESTO REMOTO CASOLARE talano Borjes, si parlò della lapide posta consolidamento di questa annessione. L’8 DICEMBRE 1861 dinanzi al casale Mastroddi; l’ex sindaco Gli estensori della seconda, oltre alla solita AL COMAMDO Celso Salciccia lamentò, in toni molto cri- Amministrazione di S. Marie che ha cam- DI ENRICO FRANCHINI tici, il contenuto della lapide che pure era biato indirizzo politico, troviamo il “Sacro SOLDATI ITALIANI E GUARDIE stata posta quando lui proprio era sindaco. militare ordine di San Giorgio”, un ordine NAZIONALI DI SANTE MARIE Ma, diceva, era stato lo storico Pietro non molto conosciuto, ma certamente sim- FIDENTI NELL’UNITA’ D’ITALIA Bontempi (2) a stilarla ed a volerne l’inci- patizzante per i movimenti filoborbonici. PRODEMENTE DEBELLAVANO sione in quei termini (3). Purtroppo, anche nei moderni testi di ARDITA BANDA MERCENARIA Ripassando qualche mese fa dinanzi al ca- Storia, il fenomeno del Brigantaggio nel CAPEGGIATA DA JOSE’ BORJES solare notai che sulla lapide c’era una Meridione viene liquidato con poche bat- MIRAVA A RESTAURARE IL corona di fiori e, osservando bene, mi tute e senza eccessivi approfondimenti NEFASTO REGIME BORBONICO accorsi che non era più quella sbiadita nel- (7); ma per poterlo capire meglio, vale la L’AMMINISTRAZIONE la scritta macchiata di nero che avevo visto pena di richiamare almeno qualche aspet- COMUNALE DI SANTE MARIE fino a qualche tempo prima, ma era stata to di questo fenomeno molto complesso, L’8 DICEMBRE 1966 sostituita con una nuova di zecca. esteso e profondamente tragico. Nel Convegno citato si era parlato dell’in- Chi si dava alla macchia non lo faceva tan- L’8 dicembre 2003, sempre per iniziativa tenzione di stilare una nuova lapide, ma non to per odio contro i Piemontesi, quanto del Comune di Sante Marie (AQ), detta pensavo che i tempi sarebbero stati così ri- per ragioni ben diverse e spesso per esi- lapide è stata rimossa e sostituita con la stretti; ma soprattutto non avrei mai imma- genze vitali: in tanti casi si trattava della seguente: ginato che la prima lapide sarebbe stata diserzione dal servizio militare che con i completamente rimossa; pensavo che la Piemontesi era divenuto obbligatorio, IN QUESTO REMOTO nuova sarebbe stata affiancata alla prima. quando invece due robuste braccia servi- CASOLARE L’8 DICEMBRE Comunque, a parte queste osservazioni mar- vano per lavorare la terra, unica fonte di 1861 ginali, mi preme entrare nel merito del sostentamento; a volte, come spesso acca- SI INFRANSE L’ILLUSIONE contenuto delle due epigrafi, apparente- de nei periodi di confusione, era l’occa- DEL GEN. JOSEP BORGES mente simili nelle notizie che danno, ma ri- sione per attuare delle vendette covate per E DEI SUOI COMPAGNI velatrici di due diverse scuole di pensiero, molto tempo, ed anche procurarsi da vi- DI RESTITUIRE A come si potrà ben vedere da alcuni parti- vere derubando i benestanti; altre volte FRANCESCO II colari che vengono rimarcati, da alcune no- era puro desiderio di avventura. IL REGNO tizie che vengono omesse, secondo le in- In questo contesto si inseriscono le bande DELLE DUE SICILIE tenzioni dei due estensori che vogliono assoldate dai Borboni con la speranza di CATTURATI DA SOLDATI dare una diversa interpretazione dei fatti. poter riconquistare il Regno. ITALIANI E GUARDIE La prima, quella predisposta da Pietro È questo il caso dei nostri. NAZIONALI DI SANTE MARIE Bontempi nel 1966, esprime chiaramente Come avrete letto nel citato articolo del n° AL COMANDO DI il pensiero allora ricorrente in Italia e ri- 3 di Lumen, il generale José Borjes era ENRICO FRANCHINI portato nei libri di Storia: si sottolinea il venuto dalla Catalogna insieme ad altri FURONO FUCILATI LO STESSO valore indiscusso dell’Unità d’Italia e la ufficiali spagnoli proprio al soldo dei Bor- GIORNO A TAGLIACOZZO “bontà” di tutte la azioni che hanno porta- boni per riconquistare il Regno di Napoli: L’AMMINISTRAZIONE to a questa unità: i soldati italiani (i Bersa- secondo la prima epigrafe “per restaurare COMUNALE glieri piemontesi che in questo periodo il nefasto regime borbonico”; per la se- DI SANTE MARIE rimangono come esercito di controllo sul conda “per restituire a Francesco secon- E IL SACRO MILITARE territorio appena conquistato) e le guardie do il Regno delle due Sicilie”. Come si ve- ORDINE COSTANTINIANO nazionali di Sante Marie (che svolgono il de la differenza di vedute è netta: atto de- DI SAN GIORGIO ruolo di Polizia nel nuovo Regno) sono linquenziale, per la prima; “restaurare un L’8 DICEMBRE 2003 POSERO visti come gli eroi che debellano una “ban- nefasto regime”; per la seconda un atto di lumen 15 giustizia “restituire il regno al legittimo ne”. Nella prima si vuol sottolineare l’e- Alcuni dati statistici sul proprietario”. roico valore; nella seconda la fredda spie- Per la prima Borjes “viene debellato”, cioè tatezza. catasto di Poggio sconfitto come un nemico in guerra; per la Questa notizia collegata alle migliaia di Cinolfo (sec. XVIII)1 seconda “di Borjes” si infranse l’illu- morti ammazzati nel Sud con frettolose sione”, cioè finì un sogno ideale, motivato esecuzioni, per reprime il Brigantaggio, el Settecento non esisteva l’anagra- da una giusta causa. spiega l’acredine che anima, anche a di- Nfe che oggi conosciamo e gli unici In realtà da più fonti possiamo rilevare che stanza di un secolo e mezzo, chi si trova a dati disponibili erano quelli delle parroc- Josè Borjes fosse un “illuso”; lo dice in commiserare il sangue fraterno così ab- chie in cui venivano registrati i battezzati. toni di ammirazione e commiserazione bondantemente versato. C’era l’usanza che nell’approssimarsi della Bianco di Saint Jorioz (8); e lo conferma lo Con queste osservazioni abbiamo voluto Pasqua, il parroco redigesse un elenco di stesso catalano nel suo diario di guerra (9) chiarire le forti differenze che si riscon- tutti i suoi fedeli, in modo anche dettaglia- dove racconta che venne in Italia profon- trano nei concetti animatori dei due diffe- to, che serviva per l’osservanza del Precet- damente convinto di lottare per una giusta renti testi. to Pasquale. Tali elenchi furono utilizzati e legittima causa; per essa affronta i sacri- E ciò a distanza di appena quarant’anni. per la redazione del catasto onciario. fici più duri; si scontra in Basilicata, col A nostro avviso la cosa si spiega per Dall’elenco originale e dalla descrizione capo banda Carmine Crocco Donatelli diverse ragioni: il sud oggi, ha riconqui- dei beni posseduti dai cittadini di Poggio, ho ricavato questi dati: 65 fuochi (nuclei (10) proprio perché vedeva in questo un stato una certa dignità e non se la sente più familiari), 380 abitanti, età media appena freddo e crudele depredatore; tenta di rag- di esser trattato con sufficienza e disprez- superiore a 27 anni, nessuno supera gli ot- giungere Roma per denunciare al deposto zo, anche perché si è riscontrato che di- tanta anni. Tra 70 e 80 sono 12 persone. re Francesco II come i suoi denari finis- verse attività artigiane ed industriali del Tra 60 e 69 sono 19 persone. sero nelle tasche di briganti cui poco o Sud servirono di base alle industrie del Inoltre si contano:418 maiali ,172 capre , nulla interessava del regno di Napoli. Nord (13); ma anche come rivalsa nei 26 buoi, 15 vacche, 97 pecore, 6 cavalli. E proprio a pochi km. dalla salvezza il confronti di un emergente movimento po- Manca il numero dei somari in quanto sogno s’infranse. litico come la Lega che vuole ad ogni costo animale da lavoro non veniva tassato. Le Era un illuso perché non aveva capito che rivendicare una supremazia del Nord. Disposizioni Preliminari così recitano: Per stava combattendo una battaglia già persa, Forse per un giudizio più equo bisognerà li somari non si stima alcuna rendita perché ogni non si era convinto, come diceva Catullo far scorrere almeno un altro secolo. uno li tiene per proprio uso, senza de’ quali non si duemila anni prima che: quod vides perisse O forse non basterà neppure quello. potrebbero portarsi gli altri pesi. perditum ducas (11): ciò che è andato in rovi- Manca anche il dato sugli animali da cor- na, devi ritenerlo finito per sempre. Angelo Bernardini tile (galline, conigli, ecc. ) perché non sog- E andando avanti vediamo che la prima getti a tassazione. Interessante per noi è la lapide nulla dice della fucilazione, mentre 1) Si noti il nome del catalano: Josè Borjes per la pri- descrizione delle colture praticate sul ter- ma; Josep Borges per la seconda. Mentre per il cogno- ritorio e delle zone boschive, querceti e ca- la seconda ci tiene a sottolineare: “furono me troviamo indifferentemente le due grafie, per il fucilati lo stesso giorno a Tagliacozzo”. stagneti, che venivano sfruttate per l’alle- nome Josep, lo troviamo qui per la prima volta. vamento allo stato libero dei maiali; carat- Espressione in cui vengono sottolineati 2) Pietro Bontempi, nato a Santo Stefano di Sante teristica di tutto il circondario. due concetti: la fucilazione e l’esecuzione Marie il 19 dicembre 1901, ora scomparso, fu De- In una pubblicazione del Giustiniani, Dizio- avvenuta lo stesso giorno. La prima notizia putato di Storia Patria ed autore di numerosi e do- cumentati saggi sulla storia locale tra cui La Marsica nario Ragionato del Regno di Napoli a Sua Maestà vuole rimarcare la ferocia dei Piemontesi nella Storia moderna, Casamari (FR) 1974, dove si di- Ferdinando IV , al tomo III del 1797 riguardo nel reprimere chi si opponeva alla pianifica- mostra profondo conoscitore degli avvenimenti Carsoli, viene detto: Le produzioni del territorio zione del territorio nazionale; la seconda accaduti in Abruzzo nell’Italia postunitaria. consistono in castagne, e ghiande, facendo i cittadini per sottolineare che si trattò di un esecuzio- 3) P. Bontempi, o.c., pag. 108, nota. 4) v. Il foglio di Lumen, n° 3, pagg. 23-24. l’industria dell’ingrasso de’ majali. Di grano, gra- ne sommaria, senza alcun processo e che 5) Ho scritto di Luppa secondo la grafia oggi usuale; none, legumi ne raccolgono quanto e sufficiente al non tenne conto delle direttive dello stesso in realtà, ad un’analisi linguistica attenta, trascri- proprio mantenimento. Governo Piemontese che voleva Borjes vi- vendo dal dialetto con precisione, si dovrebbe scri- L’aspetto del territorio era pertanto asso- vo da utilizzare come mezzo di dissuasione vere dell’Uppa. In dialetto, infatti, si dice Santa Maria lutamente diverso da quanto oggi pos- per le altre bande legittimiste. ‘egl’uppa e cioè “dell’Uppa”, perciò la parola prece- siamo vedere. Chi ha ricordo fino agli anni duta dalla preposizione egl’ è Uppa, non Luppa. Notizie successive sulla carriera del Fran- 6) Cfr. A. Bianco di Saint Jorioz, Le bande dei Briganti ‘50/’60 del secolo scorso, può immagi- chini avvalorano questa tesi: in un primo nell’aquilano dal 1860 al 1863, ristampa (AQ) nare come poteva essere la campagna di momento viene esaltato, ma quando an- 1986. metà Settecento: vigneti, arboreti, orti, drà a riposo sarà solo tenente colonnello 7) Fortunatamente la casa editrice Controcorrente prati, campi seminati a cereali ecc. di Napoli, con una serie di pubblicazioni speciali- (12), cioè appena un grado più su del mag- La denominazione dei luoghi, in gran parte stiche e monografiche, sta colmando questo vuoto. ancora oggi in uso, ci aiuta allo scopo Pezze giore, lui che, eroe di Crimea, era gia mag- 8) Cfr. A. Bianco di Saint Jorioz, o.c. giore a 32 anni. Non è peregrino pensare 9) Don Josè Borges, Diario di Guerra, a cura di Va- della Mola, Recoccio, Vallette, Peruzza, che la fucilazione di Borjes abbia influito lentino Romano, Bari 2003, passim. Grottelle, Casalecchie, Valle Ascenza, Re- niccio, Cerretina, Fargneta, Valle Raina ecc. negativamente. 10) Don Josè Borjes, o.c., pagg .102 – 130. 11) Catullo, Carmina, VIII. Per quanto concerne i mestieri dei capi E le due lapidi descrivono la figura di En- 12) Cfr. P. Bontempi, o.c., pag. 111. famiglia sono indicati nello schema rias- rico Franchini con tinte ben diverse: nella 13) Citiamo ad es. le officine meccaniche “Florio” suntivo qui di seguito. prima lapide comanda la provvidenziale di Palermo i cui macchinari furono il primo im- Cesare Eboli pianto della FIAT a Torino ed i numerosi frantoi “cattura” della “nefasta banda mercena- della terra di Gaeta che furono smontati e portati ria”; nella seconda comanda la “fucilazio- sul lago di Garda. 1) Cfr. Il foglio di Lumen, n. 7, p. 20 e sgg. 16 lumen

1

1 2 3

Tabella riassuntiva dei dati estratti dal catasto onciario di Poggio Cinolfo. lumen 17 CARSOLI: medaglia d’argento al merito civile A sessanta anni da un inverno e una primavera al limite della sopravvivenza

ercoledì 2 giugno 2004 rimarrà un fascicolo di Documenti & Ristampe, e per Mgiorno storico nelle cronache di gli appassionati di ricerca storica di oggi e Carsoli e sicuramente nella mente e nel di domani offre ora un contributo utile a cuore dei circa 20 eletti, fra i tanti invitati, Carsoli e all’intera Marsica, ricordando che che schierati attorno al gonfalone nell’aula gli sfollati, ultimi nella motivazione presi- solenne del “Patini” alla Prefettura di L’A- denziale, furono i primi ad arrivare. quila hanno presenziato alla lettura della La gente di Carsoli, infatti, si rese conto motivazione e al conferimento della me- che la guerra si stava avvicinando il 19 lu- daglia da parte del Prefetto. glio 1943, quando alla stazione scesero gli Anche ‘Lumen’ era presente, con gli al- sfollati provenienti da Roma e da altre pini, i vigili urbani e molti membri del- località dell’Italia meridionale (1). Fino ad l’amministrazione, guidati dal primo citta- allora nel capoluogo e nelle frazioni erano dino Luciano Lauri. stati sistemati circa 700 sfollati; altri 2000 circa Bombardamenti, morti, rovine, spirito di erano stati avviati con carretti e con automezzi di solidarietà nell’accogliere gli sfollati. Il Pre- Ditte locali e della Polizia A.I. verso i comuni sidente della Repubblica, opportunamen- limitrofi, della Provincia di Rieti. […] Il Segre- te informato, ha voluto ricordare, ricono- tario del Fascio li accolse alla mensa della Co- scere e premiare, perché la memoria non lonia Elioterapica e fornì n. 6 paia di scarpe e vada smarrita né dopo 60 anni né mai. I sapone a donne che ne erano sprovviste. Per il rico- collaboratori hanno buone ragioni di es- vero provvisorio le Autorità scolastiche misero a Brevetto per il conferimento della medaglia. serne fieri e di sentire sul proprio petto la disposizione i locali delle Scuole. Ai più bisognosi primi soccorsi provvide da sola alle pro- medaglia, che d’ora in poi ornerà il gon- furono concessi piccoli sussidi in denaro […] prie necessità. Il podestà, avv. Loreto Mar- falone. prelevandoli da un fondo costituito da offerte cangeli, segnalò che nell’opera di soccorso ‘Lumen’ si è interessata brevemente dei volontarie degli Ufficiali della P.A.I. qui dislo- si era distinto il maresciallo dei carabinieri bombardamenti di Carsoli nel precedente cati. Comunque tale massa di gente dopo i Gennaro Vaccaro.

Bombardamenti su Carsoli (gennaio-maggio 1944) Data Ora Forze Obiettivo/i Ordigni Danni 03.01.1944 15.45 6 aerei Stazione ferroviaria e marginal- Sganciate bombe e Due feriti, lievi danni al pastificio Angelini. mente il centro abitato. lanciati spezzoni. Danni materiali per 100.000 lire. 11.03.1944 09.00 6 aerei Sottostazione elettrica, ferrovia, Sganciate 10 bombe Sottostazione elettrica distrutta, ferrovia vagoni ferroviari, centro abitato. dirompenti medio ca- danneggiata insieme con alcuni vagoni. libro. Tre case distrutte nel centro abitato, dan- neggiati palazzo comunale ed edificio Scolastico. 13.03.1944 20.30 non indicato Linea ferroviaria Sganciate 4 bombe me- Danneggiata linea elettrica pubblica. dio calibro e diversi spez- zoni. 14.03.1944 20.45 1 aereo Aperta campagna presso Sganciate 1 bomba Nessun danno Colli di Montebove. di grosso calibro. I danni ai fabbricati civili nelle incursioni di marzo ammontano a circa 2 milioni di lire (1). 08.04.1944 15.00 12 caccia Ferrovia, passaggio a livello Sganciate 10 bombe Due morti e 2 feriti tra la popolazione bombardieri vicino il cimitero. dirompenti medio ca- civile senza apprezzabili danni materiali. libro, lanciati numerosi spezzoni, mitragliamenti. 16.04.1944 12.30 24 bombar- Centro abitato Sganciate 3 bombe Tra i civili 19 morti e 100 feriti trasportati (2) dieri scortati medio calibro, lanciati con l’aiuto di mezzi tedeschi negli ospe- da 18 caccia circa 400 spezzoni, mi- dali di Arsoli e Tivoli. Distrutte 5 abitazio- ragliamenti. ni, danneggiate molte altre (3). 24.05.1944 10.30 vedi sotto Centro abitato vedi sotto vedi sotto 25.05.1944 10.00 vedi sotto Centro abitato vedi sotto vedi sotto ibidem 20.00 vedi sotto Centro abitato vedi sotto vedi sotto 26.05.1944 09.30 prima 24 Centro abitato Sganciate oltre 2000 Abitato quasi tutto distrutto, le poche case bombardieri, bombe di grosso e rimaste in piedi inagibili, deposito comunale poi 48 medio calibro di cui di generi alimentari distrutto(danno stimato circa 200 a scoppio 1 milione), 7 vittime civili (4). ritardato (4). 1) Ci si riferisce ai bombardamenti dell’11, 13 e 14. 2) L’attacco si protrasse per mezz’ora. 3) In una statistica che riassume i bombardamenti del mese di aprile si parla di 29 morti e 90 feriti, probabilmente 10 di quest’ultimi morirono nei giorni successivi all’evento. Si confermano le 5 case distrutte e se ne segnalano 40 danneggiate. L’entità dei danni è stimata 2 milioni di lire. 4) Nel conteggio si tiene conto di tutte e 4 l’incursioni compiute nel mese di maggio. 18 lumen Le settimane che seguirono furono di con- tinua apprensione per le notizie dei bom- bardamenti che giungevano da altre città, per l’arrivo di nuovi sfollati e perché la provincia di L’Aquila fu dichiarata zona di operazioni. Con l’anno nuovo arrivò anche la guerra. Nel pomeriggio del 3 gennaio 1944 gli aerei alleati colpirono lo scalo ferroviario, chiarendo a tutti che si era entrati nella mi- schia. Da quel giorno iniziò per Carsoli e le sue frazioni (soprattutto Tufo), il periodo più difficile e più triste, che si protrasse fino ai primi giorni di giugno quando partirono gli ultimi tedeschi e gli americani entraro- 9 7 5

no a Roma. 8 7 2

:

I momenti più gravi furono il 16 aprile e .

¸ g e n

gli ultimi giorni di maggio (24, 25 e 26). Il ,

¸ a c e

16 è tristemente ricordato per i morti e i t o ¸ t o f

feriti causati dai mitragliamenti e spez- o e

¸ r zonamenti; i giorni di maggio sono noti e A

, D

per gli attacchi all’abitato, che distrussero C C I

, i più della metà del centro urbano. l a ¸ t n e

Gli aspetti umani di questa tragedia sono i b m

messi in luce nella pubblicazione promos- A

e

i l

sa dal comune di Carsoli (2) con la colla- a r ¸ u t l

borazione di associazioni, parrocchie e u C

i gente del posto (3), in occasione del ses- n e B

i

santesimo anniversario dei bombarda- r e p

menti (le cerimonie si sono svolte il 17 o r e t s aprile scorso). In questa speciale raccolta i n i M di memorie e foto d’epoca viene mostrato : o t o come la crudeltà della guerra può sfregiare F la normalità di un giorno di festa. Carsoli: ricognizione aerea del 14 marzo ‘44, gli effetti dei bombardamenti sono concentrati lungo la Dalle tabelle che accompagnano il nostro linea ferroviaria (le frecce indicano alcuni dei crateri scavati dalle bombe). l’articolo risulta chiaro che se Avezzano fu coi suoi 180 morti e 230 feriti passò tutti i tando qualcosa. Lei parlava poco e strano, il centro di gran lunga più martoriato, su- guai in un solo giorno, il 5 maggio ‘44, ringraziava sempre e non si lamentava mai. bito dopo venne Carsoli. Massa d’Albe mentre Avezzano e Carsoli furono tritu- I primi mesi del ‘44 furono difficili non rati a più riprese (4). Qualche ‘regalino’ co- solo per Carsoli ma anche per molti paesi munque toccò un po’ a tutti. della Marsica e della provincia di L’Aquila. Tornando alla massa degli sfollati, saggia- I problemi di vita quotidiana creati alle po- mente dispersa nei vari centri del Car- polazioni dall’avvicinarsi del fronte sono seolano e del Reatino, ne sappiamo ben ben descritti nelle relazioni inviate al Pre- poco, anche se quasi tutti i paesi la ricor- fetto dal funzionario Nicolò Butrico. dano. Gli sfollati vennero anche a Rovia- Il 9 gennaio ‘44 egli è nella Marsica per no, rintanandosi dove potevano, dandosi portare aiuti. La neve caduta il 31 dicem- da fare disperatamente per trovare qual- bre e il primo dell’anno aveva completa- cosa da mangiare. In quella che ora è casa mente chiuso la strada Avezzano-Pescas- mia [di don Fulvio Amici, n.d.r.], in via di seroli all’altezza di Gioia Vecchio, renden- Porta Scaramuccia 9, allora appartenente dola impraticabile nonostante gli sforzi alla famiglia Flavi, aveva trovato rifugio dei militari tedeschi per riaprirla. La zona una famiglia di Poggio Fiorito, del chieti- di Castel di era diventata zona di no se non erro. Avevo quattro anni e non operazioni, così i centri di Villetta e ricordo nessuno degli adulti, dei quali i Civitella vennero evacuati e le miei dicono sempre un gran bene. Quello popolazioni sfollate a e San Be- che però non si cancella dalla mia memo- nedetto dei Marsi. I generi alimentari scar- ria è il sottoscala, che ora non c’è più, dove seggiavano un po’ tutti, ma la mancanza una vecchietta paziente e gentile stava del sale era la più difficile da sopportare. sdraiata giorno e notte. Seguivo sempre La situazione amministrativa dei comuni Pubblicazione realizzata per ricordare l’evento. quelli di casa che salivano ogni tanto por- era nel caos, molti funzionari approfittan- lumen 19 centramento di vicino L’Aquila. Rimaneva da risolvere il problema nella zona di . Si vietò l’iscrizione di tali soggetti alle liste della popolazione sul- montina, si vietò il rilascio della tessera annonaria esclusi i casi di espressa auto- rizzazione tedesca, si sanzionarono le fami- glie di Sulmona che accoglievano evacuati 7 4

9 e le si minacciò di deportazione, si fecero 8 8 2

:

. indagini […] presso ogni fami-glia da parte del g e n

Comando Tedesco a mezzo di appositi militi, , a c e t onde accertare la presenza di evacuati, ma fu o t o f tutto inutile. Con l’avvicinarsi del fronte la o e r e situazione peggiorò, anche grazie al com- A

, D

C portamento dei comandi germanici dei C I

, i

l comuni sgombrati, che permise a gruppi di a t n

e persone e famiglie di rientrare nei paesi per i b m essere poi utilizzati nei lavori militari. Da A e i l tutto ciò ne consegue che su circa dieci mila persone, a r u t l

u almeno otto mila risiedevano stabilmente C i n nell’agro sulmontino e circa due mila andavano e B i

r e venivano dai rispettivi abitati e paesi. e p

o Con la scusa di aiutare i profughi si misero r e t s i a disposizione del commissario prefet- n i M

: tizio di Sulmona alcune somme di denaro, o t o

F per dare a questa gente due minestre al Ricognizione aerea del 25 aprile ‘44, la presenza di nuvole rende difficoltosa la vista di Carsoli. giorno e un posto per dormire. Dietro tale L’attacco del 16 aprile non sembra aver causato danni molto gravi all’abitato. slancio umanitario si celava un altro sco- do della confusione si dileguarono, e Bu- Per gli sfollati della Marsica Butrico aveva po, quello di concentrare il più possibile gli trico segnalava al proposito il caso del se- disposto il loro censimento (vedi il rappor- sfollati per poi prenderli e deportarli. Ma gretario del consorzio Lecce-Gioia dei to del 10 gennaio), ma era certo che l’ordi- la gente comprese l’inganno e si tenne alla Marsi, il rag. Giuseppe Cantera. Questi il 13 ne sarebbe stato in parte disatteso, perché i larga. dicembre ‘43 era tornato a casa, ad , e profughi sfuggivano a qualsiasi indagine nei In questa situazione caotica molti ne ap- non si era più visto. La partenza lasciò tutti loro confronti per tema di essere rastrellati e profittarono, specialmente alcuni segre- sconcertati, sia perché egli era uno squadrista mandati in alta Italia e anche perché i tede- tari dei comuni evacuati, i quali in definitiva sia perché venne a mancare un importante schi usavano gli abitanti dei paesi dislocati – bisogna avere il coraggio di dirlo – pensavano impiegato comunale. I commenti al riguardo, subito dietro il fronte per i lavori più vari. di guadagnare qualche cosa oltre e in aggiunta disse Butrico, erano semplicemente disastrosi! Nei paesi ispezionati non aveva mai po- degli stipendi. Il rapporto dell’11 gennaio si concentrava sto il problema della salvaguardia degli atti La deportazione o il trasferimento degli eva- sul problema degli sfollati. Accennava alla dello stato civile, perché questo avrebbe cuati, come preferiva dire Butrico, com- costituzione di un campo di concentra- fatto temere un’imminente evacuazione ai portava alcuni problemi pratici. Occor- mento o di sosta breve per il transito dei residenti, con i problemi di ordine pub- revano uomini, mezzi e locali dove ospi- profughi, da affidare alle cure di Stanislao blico che ne sarebbero derivati, oltre i tur- tare provvisoriamente i rastrellati. Al ri- Pietrostefani, un funzionario del Ministe- bamenti che si sarebbero prodotti nelle guardo […] il Commissario di P.S. – dott. Gallo ro dell’Africa Italiana temporaneamente autorità militari tedesche. Butrico rac- – asseriva di continuare a stare male e di non distaccato nella Prefettura, e che già nelle conta quando nel novembre ‘43 chiese ai avere la forza morale occorrente alla bisogna. Il colonie aveva affrontato problemi del ge- tedeschi di conoscere in anticipo le zone Tenente dei CC. colà destinato a seguito delle mie nere. Ritornando alla questione degli eva- che si sarebbero dovute sgombrare; gli fu (poi cancellato) vive premure (poi aggiunto cuati della provincia aquilana, Butrico elen- domandato se per caso non fosse egli stesso di questo Ufficio) […] asserendo di stare poco cava le zone di maggiore concentramen- … ein spion! In quanto – mi fu aggiunto con bene in salute, non si trovava quasi mai a Sul- to: l’Aquilano, il Sulmontino e la Marsica. gentilezza e garbo – si sgombrano, su disposizione mona. Tra agenti di P.S. e C.C. potevano Tra questi sfollati v’erano pure quelli della dei Comandi Operanti, le zone che vengono rite- raggrupparsi circa una trentina di elementi. I prov. di Chieti (Palena, Lama dei Peligni e nute di combattimento! (5) locali erano quelli dell’abbadia sulmon- Taranta Peligna), che non potendo diri- Gli sfollati erano assistiti dall’E.C.A. dei tina. Altre difficoltà stavano nel trasporto gersi verso l’Adriatico si riversarono nella comuni, ma molti evitavano questi aiuti di questa gente verso L’Aquila, perché bi- direzione --Re- per paura di essere rastrellati. sognava chiedere i mezzi ai tedeschi. Poi visondoli-, alcuni, e Pettorano sul Torna su di essi la relazione del 15 gen- non bisognava dimenticare che nella sta- Gizio altri, insieme ad alcuni provenienti naio. Per i marsicani, la collocazione si po- zione aquilana chiunque, senza biglietto o dalla zona di Campobasso. La maggior teva considerare definitiva, in quanto i altro permesso, poteva salire sui treni in parte di questa gente si concentrò nel Sul- tedeschi non insistevano per il loro tra- partenza. Così nulla vietava che le persone montino. sferimento a Padova o nel campo di con- concentrate a L’Aquila potessero liberamente 20 lumen allontanarsi. Giunti a destinazione gli sfol- C lati dovevano sostare nella caserma degli allievi ufficiali già predisposta dal comune con legna e paglia, ma questa era in genere occupata dai tedeschi, i quali si erano già presa la legna e la paglia. Alla fine di marzo la situazione nella Mar- sica entrò in movimento. I tedeschi deci- sero che gli sfollati della valle del Sangro (, Barrea, e Civi- tella Alfedena), stabilitisi ad Ortucchio, dovevano essere trasferiti nel nord Italia, cominciando a trasportarli con propri mez- zi a Perugia. La provincia di destinazione 0

5 per loro e per la gente della zona Taglia- 9 8 8

2 cozzo-Carsoli e di altri paesi della pro-

: . g e vincia aquilana era, stando alle direttive del n

, a c Ministero dell’Interno, Padova (6). Butri- e t o t

o co nel rapporto del 28 diceva che proce- f o e r dendo così le cose entro la fine di marzo e A

,

D tutti gli sfollati sarebbero stati collocati C C I

altrove, ed elogiava l’operato del podestà , i l a t

n del luogo, prodigatosi nel convincere la e i b gente a partire. La presenza dei rifugiati m A e

i alterava la situazione alimentare della pro- l a r u t vincia; per assistere ogni persona sfollata […] l u C

i occorrevano, stando alle disposizioni mi- n e B

nisteriali, lire quattro e centesimi quaranta al i r e p

giorno. Gli sfollati concentrati nell’area o r e t fucense erano 10.020, di cui 6680 indi- s i n i

M genti, per i quali servivano 881.760 lire al

: o t o mese. F La situazione alimentare non pesava solo Carsoli: ricognizione del 29 maggio ‘44, sono evidenti i danni prodotti nel centro abitato dai bom- bardamenti del 24, 25 e 26. Le buche delle bombe si evidenziano nella foto come grossi punti neri su agli sfollati, ma anche alla gente del posto. uno sfondo chiaro formato dalle macerie dei crolli. Il contrasto è favorito dall’acqua che si è raccolta L’organismo deputato alla distribuzione nelle buche in quel fine maggio molto piovoso. Nonostante l’intensità dei bombardamenti la torre con l’orologio a sinistra del palazzo Mari (vedi foto nella pubblicazione per le celebrazioni a p. 12) è degli aiuti era la SEPRAL, che dall’agosto ancora in piedi (si osservi l’ombra della stessa indicata dalla freccia nel riquadro in alto a sinistra). ‘43 aveva però dato solo un po’ di zucche- Bombardamenti nell’area marsicana* Località Data Ora Forze Obiettivo/i e danni Ordigni 04.09.1943 22.30 1 o 2 aerei Ferrovia: danneggiata una casa campestre. Sganciate 15 bombe, 8 a scoppio ritardato sono esplose nella mattina del 5, tre sono inesplose. Avezzano 12.01.1944 12.40 n.i. Scalo ferroviario: distrutto fabbricato centrale. Sganciate circa 30 bombe sullo scalo, Cattedrale: distrutta ala sinistra. Abitato: 15 non indicate quelle sul centro abitato. feriti civili, 1 morirà in seguito (v. nota 3). ibidem 08.01.1944 14.45 6 aerei Scalo ferroviario: danni non accertati al momento. Sganciate circa 20 bombe sullo scalo, Centro abitato: 2 fabbricati gravemente lesionati. n.i. gli ordigni sull’abitato. Magliano 2,3 e 4. n.i. n.i. Centro abitato: danni lievi. Mitragliamenti dei Marsi 01.1944 Pescina 2,3 e 4. n.i. n.i. Centro abitato: danni lievi. Mitragliamenti 01.1944 2,3 e 4. n.i. n.i. Centro abitato: danni lievi. Mitragliamenti 01.1944 Cerchio 13.01.1944 n.i. 1 aereo (v. nota 1) Avezzano 2,3 e 4. n.i. (2) molti Scalo ferroviario: distrutta una locomotiva e il n.i. il numero di bombe sganciate, 01.1944 relativo deposito, danneggiate 8 motrici, gravi mitragliamenti. danni al fabbricato principale della stazione. Cen- tro abitato: gravemente lesionati 11 caseggiati (3). Danni per circa 4 milioni di lire. Roccacerro 23.01.1944 12.00 n.i. Autotrasporti lungo la via Valeria: molti danni ai Sganciate circa 30 bombe. mezzi, 11 morti con 15 feriti tra i civili (4). Avezzano 16.01.1944 09.00 (5) n.i. Scalo ferroviario: ulteriori danni alle strutture. n.i. Centro abitato: altri danni. ibidem 17.01.1944 10.00 n.i. (v. nota 6) n.i. Sante Marie 20.01.1944 n.i. n.i. Centro abitato: 29 morti e 30 feriti civili, 40 case n.i. crollate. Danni per oltre 1 milione di lire. lumen 21 Tagliacozzo 03.02.1944 14.00 2 aerei Periferia centro abitato, strada nazionale: danni Sganciate 4 bombe dirompenti medio abitazioni per circa 200.000 lire. calibro. 19.01.1944 16.00 1 caccia Centro abitato: demolite 6 case, danneggiate 9, Sganciata 1 bomba di grosso calibro. bombardiere 1 morto e 15 feriti tra la popolazione. Capistrello 27.02.1944 07.45 4 spitfire Automezzi in transito sulla strada: incendiato un Mitragliamenti e lancio di spezzoni. automezzo, morto 1 militare e ferito un altro. ibidem 29.02.1944 10.00 15 aerei Scalo ferroviario: attacco verso automezzi in Mitragliamenti e lancio di spezzoni. transito senza conseguenze. Tagliacozzo 27.02.1944 08.00 15 aerei Convoglio presso scalo ferroviario: danneggiati Mitragliamenti in tre ondate locomotiva e 1 vagone. successive (7). ibidem 03.03.1944 09.00 12 aerei Gli aerei sorvolavano il paese. Reazione della contraerea e abbattimento di un veivolo che preci- pitava presso Roccacerro. Equipaggio formato da un maggiore e da un ufficiale inferiore deceduto. Civita d’Antino 04.11.1943 12.00 n.i. Centro abitato: inagibili 10 fabbricati, danneg- Sganciate 8 bombe dirompenti medio giati 8, danni per 300.000 lire. calibro (8). ibidem 27.02.1944 n.i. n.i. n.i. Sganciata 1 bomba da 250 kg non esplosa. ibidem 29.02.1944 n.i. n.i. Centro abitato: danneggiata 1 casa, Sganciate 8 bombe dirompenti di cui danni per 45.000 lire. tre non esplose. Avezzano 13.03.1944 20.00 (9) vari aerei Centro abitato: distrutti 2 fabbricati, gravemente Sganciate 30 bombe tra dirompenti e danneggiati altri 10. Danni circa 450.000 lire (10). incendiarie. ibidem 11.03.1944 23.00 5 Centro abitato: distrutte 19 casette comunali e Sganciate 5 bombe dirompenti medio bombardieri danneggiate oltre 30, 2 feriti civili, danni per calibro. 500.000 lire. Tagliacozzo 12.03.1944 17.00 6 caccia Autocarri in prossimità dell’abitato: 2 mezzi incendiati. Mitragliamenti ibidem 14.03.1944 20.00 idem Colonna carri armati diretti a Roma: tre spezzoni Spezzoni (Roccacerro) caduti su Roccacerro. 17.03.1944 11.00 n.i. Vettura civile sulla via Valeria: morta 1 donna. Sganciate 2 bombe dirompenti e mitragliamenti. Avezzano 19.03.1944 13.00 12 Centro abitato: distrutti 40 fabbricati, danneggiati Sganciate circa 40 bombe dirompenti bombardieri gravemente 28, danneggiati lievemente 7. medio e grosso calibro. Un morto e 10 feriti civili. Si scava tra le macerie per trovare altre vittime. Danni per circa 5 milioni Pescina 17.03.1944 01.00 n.i. Lanciate diverse copie del numero due del gior- Sganciate 4 bombe. nale, Il lavoratore italiano, intitolato Il quarto fronte e alcune bombe in aperta campagna. Magliano 04.04.1944 22.00 1 aereo Centro abitato: uno spezzone senza incendiarsi Spezzone dei Marsi fora il tetto e la volta di una abitazione. Danni per 10.000 lire. 11.04.1944 07.40 n.i. Periferia abitato: 1 ferito civile. Sganciate 2 bombe dirompenti. Capistrello 09.04.1944 07.00 8 aerei Automezzi militari: 2 distrutti, 2 morti e alcuni Spezzoni e mitragliamenti. feriti militari. Cappelle 16.04.1944 21.00 2 aerei Cabina elettrica: obiettivo non colpito, lievi danni Lanciati 3 spezzoni. all’abitato. Sante Marie 09.04.1944 notte 1 aereo Scalo ferroviario: nessun danno. Spezzoni ibidem 17.04.1944 mattino 3 aerei Automezzi militari: 1 incendiato, 2 morti e 6 feriti Spezzoni e mitragliamenti. militari. ibidem 21.04.1944 notte 1 aereo Periferia abitato: nessun danno. Spezzoni Roccacerro 17.04.1944 07.30 2 aerei Automezzo militare: incendiato, morti 2 militari Mitragliamenti Tagliacozzo 20.04.1944 23.00 5 aerei Ferrovia: danni alla linea. Lanciati 11 spezzoni. Avezzano 24.04.1944 07.30 12 aerei Scalo ferroviario, centro abitato: danneggiati 2 Sganciate 15 bombe medio calibro. vagoni cisterna, un casello ferroviario, 3 piccoli stabilimenti industriali e 5 abitazioni. ibidem ibidem 14.30 12 aerei Scalo ferroviario e centro abitato: danni agli im- Numerose bombe e spezzoni. pianti ferroviari e a numerose abitazioni. Un morto e 1 ferito militare, 3 feriti civili. Danni per le bombe del giorno 24, tre milioni. Celano 19.04.1944 23.00 1 aereo Automezzo carico di munizioni transitante per la Sganciate 2 bombe piccolo calibro. via centrale di Celano: esploso automezzo, crollate 4 abitazioni, danneggiate diverse altre. Due morti militari e un ferito civile. Danni per 800.000 lire. Scurcola 24.04.1944 15.00 12 aerei Scalo ferroviario: senza apprezzabili danni, 2 feriti Sganciate 6 bombe da 300 kg. Marsicana civili di cui 1 grave. Avezzano 28.04.1944 08.40 6 aerei Zuccherificio: distrutti 2 padiglioni e 2 magazzini Sganciate 8 bombe dirompenti medio di deposito, gravemente danneggiati altri padi- calibro, lanciati numerosi spezzoni, glioni. Due morti e 8 feriti civili. mitragliamenti Cappelle 02.05.1944 17.00 n.i. Scalo ferroviario: danneggiata la ferrovia per un Sganciate 20 bombe dirompenti medio tratto lungo 1 km. calibro Tagliacozzo 02.05.1944 15.00 16 spitfire Ferrovia: distrutti circa 100 m di binario. Rotabile Sganciate 10 bombe sulla ferrovia, n.i. Tagliacozzo-Sante Marie: danneggiata la strada quelle sulla rotabile e l’acquedotto (questo per circa 80 m). Danni per circa 1 milione. Capistrello 23.04.1944 07.00 8 aerei Scalo ferroviario: nessun danno rilevante. Sganciate 6 bombe 22 lumen ibidem ibidem 13.00 n.i. Automezzi in transito: nessun danno di rilievo. Spezzoni e mitragliamenti ibidem ibidem 22.00 n.i. come sopra come sopra ibidem 24.04.1944 07.00 n.i. come sopra come sopra Ortucchio 24.04.1944 14.00 11 aerei Centro abitato: lievi danni ai fabbricati, Sganciate 2 bombe medio calibro. uccisi 2 bovini. 03.05.1944 12.00 8 aerei Scalo ferroviario: distrutti 100 m di binario e fab- Sganciate 20 bombe dirompenti medio bricato stazione. Otto feriti di cui 2 gravi tra i civili. calibro. Tagliacozzo 01.05.1944 ore varie n.i. Automezzi transitanti sulla via nazionale: Mitragliamenti danni vedi sotto. ibidem 03.05.1944 ore varie n.i. Ibidem, i danni segnalati sono quelli complessivi Mitragliamenti dei gg. 1 e 3: incendiati 3 automezzi e feriti 2 civili. 09.04.1944 08.00 n.i. Cimitero: gravi danni materiali, 2 morti civili. Sganciate 3 bombe medio calibro, mitragliamenti. Civita d’Antino 16.04.1944 mattino n.i. Periferia abitato: 4 morti e 4 feriti civili. Lanciati circa 200 spezzoni. 10.05.1944 01.30 1 aereo Centro abitato: danneggiate gravemente 4 abita- Lanciati 7 spezzoni. zioni e leggermente altre 20. Danni per 100.000 lire. Carrito 03.05.1944 13.00 n.i. Centro abitato: 5 abitazioni crollate e altre Sganciate 10 bombe dirompenti medio danneggiate. Un ferito civile. calibro. Pescina 05.05.1944 12.00 6 aerei Ponte ferroviario vicino scalo: gravi danni al ponte. n.i. Un ferito (civile?) (11). Avezzano 05.05.1944 15.00 n.i. Centro abitato e scalo ferroviario: ulteriori danni Sganciate 5 bombe medio calibro. alla linea e seriamente colpite 5 abitazioni vicine. ibidem 10.05.1944 11.00 12 caccia Sessantunesima incursione, colpito scalo ferrovia- Sganciate oltre 15 bombe dirompenti bombardieri rio e zona limitrofa: danni ai binari e a varie abitazio- medio calibro. ni per circa 800.000 lire. Nessuna vittima perché la città era stata quasi del tutto evacuata. Massa d’Albe 12.05.1944 09.00 56 quadri- Centro abitato: 180 morti e 230 feriti civili, più Sganciate numerose bombe medio e motori molte case colpite. grosso calibro. ibidem idem 16.00 36 quadri- Centro abitato: altri danni ai fabbricati. In questo ibidem motori giorno di bombardamenti, oltre i morti e i feriti, fu- rono distrutte 77 case, gravemente danneggiate 75, altre 170 riportarono gravi lesioni. Il danno fu stimato in 11 milioni di lire (12). Tagliacozzo 16.05.1944 15.30 8 aerei Centro abitato e adiacenze: dannia ai fabbricati Sganciate 20 bombe medio e grosso e 1 morto e 5 feriti civili. Danni stimati 1 milione. calibro. Collarmele 12.05.1944 15.00 5 spitfire v. sotto v. sotto ibidem 13.05.1944 06.00 5 spitfire Automezzi militari sulla via Valeria: danneggiati Mitragliamenti due, ferito 1 militare (i danni si riferiscono alle due incursioni dei gg. 12 e 13). Gioia dei 09.05.1944 23.30 n.i. Periferia centro abitato: interruzione energia elet- Razzi illuminanti e sganciata 1 bomba Marsi trica e rottura di vetri. dirompente medio calibro. Cappelle 03.05.1944 15.00 4 Scalo ferroviario: gravi danni ai binari e al ponte Sganciate 10 bombe dirompenti medio bombardieri ferroviario. calibro. Magliano dei 06.05.1944 giorno 2 spitfire Automezzi transitanti sulla provinciale: Mitragliamenti Marsi incendiati 2 mezzi, morti 2 militari. Avezzano 22.05.1944 10.00 110 quadri- Centro abitato e periferia: 40 morti e 50 feriti Sganciate un migliaio di bombe (13) motori tra i civili. dirompenti tipo mina. ibidem 23.05.1944 10.00 idem Idem: 20 morti accertati e 19 feriti, la citta è quasi ibidem distrutta. Sante Marie 16.05.1944 15.00 15 aerei Periferia abitato: lievi danni materiali, 5 feriti leg- Sganciate 8 bombe da 500 libre. tipo Bristol geri tra la popolazione. Collelongo 22.05.1944 19.00 6 aerei Presso l’abitato: nessun danno. Sganciate 12 bombe medio calibro. Tagliacozzo 22.05.1944 08.30 8 caccia Prossimità centro abitato: danni per spostamento Sganciate una trentina di bombe. bombardieri d’aria ad alcuni fabbricati valutati in 50.000 lire. medio calibro. Pescina 15.05.1944 n.i. n.i. Ponte ferroviario nei pressi dello scalo: nessun Sganciate numerose bombe grosso danno oltre quelli già prodotti il giorno 13. calibro. ibidem 16.05.1944 n.i. n.i. come sopra come sopra ibidem 22.05.1944 n.i. n.i. come sopra come sopra 21.05.1944 11.00 4 aerei Centro abitato: 2 feriti gravi civili. Mitragliamenti ibidem 22.05.2944 03.00 2 aerei Centro abitato e adiacenze: danni ai fabbricati Sganciate 5 bombe piccolo calibro. per 250.000 lire. Celano 18.05.1944 20.00 4 aerei Abitato: 1 morto militare e 1 ferito civile. Sganciate 3 bombe medio calibro. Collelongo 22.05.1944 19.00 6 aerei Vicinanze dell’abitato: senza danni apprezzabili. Sganciate 12 bombe medio calibro.

*) L’elenco riporta il contenuto di ASA, Prefettura, Gabinetto, II versamento, b. 63. Le notizie sono riferite secondo l’ordine di arrivo in Prefettura. 1) L’aereo è un quadrimotore che precipita vicino Cerchio, forse perché colpito dall’aviazione tedesca. 2) In più ondate, dalle 08.00 alle 16.00. 3) Si confermano i danni del bombardamento del 12 gennaio. 4) La notizia fu data il 24.01.44 dai carabinieri di Tagliacozzo in modo diverso: si riferiva di mezzi militari germanici, di morti civili (dieci), di feriti (dieci) e di danni lievi ai fabbricati. I dati riportati in tabella sono quelli comunicati dalla Prefettura il 01.02.44. 5) L’attacco dura 20 minuti. 6) Mentre si informa dei fatti del 16, giunge notizia di questo attacco. 7) La contraerea colpisce un aereo che precipita presso Colli di Montebove. 8) Il bombardamento è comunicato il 13.03.1944, insieme agli altri del 27 e 29 febbraio. 9) Il bombardamento si è protratto, con ondate successive, fino alle ore 22.00. 10) Il centro era stato da tempo evacuato spontaneamente. 11) In un altro fonogramma del 13.05.1944 n. 74-336 si dettaglia questa incursione. L’attacco inizia alle 11.30 da parte di 12 caccia bombardieri, sono sganciate una trentina di bombe di grosso calibro per colpire il ponte ferroviario, lungo circa 400 m, sito vicino lo scalo di Pescina. Due ordigni vanno a segno, interrompendo i binari per un tratto di 25 m. Danneggiata 1 casa rurale, ferito 1 civile. 12) I due eventi erano già stati comunicati in forma sommaria con nota del 13.05.1944 n. 74-335; la descrizione è tratta dalla comunicazione del 18.05.1944 n. 74-336. 13) Il bombardamento si protrae fino alle ore 11.40. lumen 23 Tabella riassuntiva dei bombardamenti nella provincia di L’Aquila (1944) Eventi Gennaio Febbraio Marzo1 Aprile Maggio Allarmi senza sorvolo n.i. 48 ---- 53 84 Allarmi con sorvolo n.i. 34 ---- 98 126 Mitragliamenti Quotidiani, principal- Accertati 5, oltre quelli ---- Accertati 14 oltre quelli Accertati 22 oltre quelli mente su obiettivi numerosi e incontrolla- numerosi e incontrolla- numerosi e incontrollabili stradali bili sulle strade bili sulle strade sulle strade Bombardamenti 15 4 ---- 23 51 Spezzonamenti n.i. n.i. ---- n.i. 21 Centri colpiti L’Aquila, Sulmona, n.i. ---- , Magliano dei n.i. Avezzano, Carsoli, Marsi, Opi, Carsoli, Avezza- Tagliacozzo, Pescina, no, Capistrello, Collelongo, Sante Marie Sulmona, L’Aquila, Sante Marie, Tagliacozzo, , Celano, Morti civili 79 100 ---- 37 185 Feriti Civili 177 54 ---- 110 485 Morti militari 8 8 ---- 12 [432] (2) Feriti militari 8 6 ---- 15 54 Danni materiali Impianti ferroviari, cen- Case distrutte 14, ---- Case distrutte 10, danneg- Case distrutte 98, dan- tri abitati, stabilimenti danneggiate 40 giate 77, edifici danneggia- neggiate 248, edifici dan- industriali, cattedrale di ti 6 neggiati 2, distrutti 1, Avezzano chiese distrutte 2, danneggiate 2, ospedali danneggiati 1 Stima dei danni (lire) 13 milioni 15 milioni e mezzo ---- 13 milioni 850.000 51 milioni, oltre quelli al momento incalcolabili derivanti dalla distruzione di Avezzano e Carsoli

1) Manca la statistica per questo mese. 2) I militari non sono esplicitati, il loro numero si ricava sottraendo i civili ai 617 totali.

4 del Liri e l’azione della testa di ponte di Anzio 5 9

8 verso le vie consolari a sud di Roma. A questo di- 8 2

:

. segno l’aviazione partecipò secondo le direttive g e

n dell’ ‘Operazione Strangle’, che contemplava at-

, a

c tacchi a strade e ferrovie in una vasta area, per poi e t o t passare ad obbiettivi vicini al campo di battaglia. o f o Si iniziò l’11 maggio, il 17 i tedeschi abbando- e r e

A narono il settore di Cassino, il 4 giugno gli ameri-

,

D cani entrarono a Roma. Tenendo conto di queste C C I

linee strategiche si comprende l’accanimento , i l a t contro Avezzano, snodo dei collegamenti ferro- n e i

b viari diretti alla valle del Liri (linea Avezzano- m A

Roccasecca), degli attacchi lungo la ferrovia e i l Roma-Pescara e sulla via Valeria, che permetteva a r u t l ai tedeschi di spostare rinforzi sulle ali del loro u C

i schieramento. Per maggiori notizie si veda B.H. n e

B Liddel Hart, Sto-ria militare della Seconda Guerra i r

e Mondiale. Cles 1996, pp. 735-761. p o

r 5) Il comando militare tedesco comunicò al Pre- e t s i fetto di L’Aquila, in data 4.11.1943, le direttive per n i

M lo sgombero di una parte della provincia. Si

: o t permetteva alla gente di portar dietro i propri ave- o F ri, compatibilmente ai mezzi di trasporto dispo- Carsoli: ricognizione aerea del 26 luglio 1945, si vedono i primi segni della ricostruzione e le cicatrici nibili, ed era obbligatorio procurarsi viveri per 8 dei passati bombardamenti. giorni. Agli inabili doveva provvedere il comune ro. La distribuzione non avveniva comune 1) Le notizie, salvo diversa indicazione, sono trat- di appartenenza con carretti o altri mezzi di tra- per comune, i viveri arrivavano in posti te dall’Archivio di Stato di L’Aquila (ASA), Prefet- sporto. Erano obbligati a rimanere in loco il pode- centrali come Avezzano, ad esempio, e poi tura, Gabinetto, II versamento, b. 63. stà con il personale necessario all’amministrazio- 2) Il giorno del ricordo. 60° anniversario del bombarda- ne comunale, la polizia, i vigili del fuoco, il perso- ciascun municipio si doveva organizzare mento di Carsoli nella 2 Guerra Mondiale, 16 aprile nale addetto ai trasporti e la forza lavoro ritenuta per andare a ritirarli. A volte la situazione 1944 – 16 aprile 2004, Carsoli 2004. indispensabile dai militari. La gente, incolonnata e poteva essere più disagevole, come nel 3) ivi, l’elenco è a p. 2. accompagnata da polizia o carabinieri, s’incam- caso del comune di Sante Marie, che il 10 4) Colpire le retrovie del nemico faceva parte della minava su tracciati prestabiliti, percorrendo km normalità della guerra, attaccare con insistenza 20 al giorno. In ogni colonna doveva esserci un dicembre [1943] ricevette da codesta Sepral particolari siti non faceva più parte della routine medico e materiale sanitario sufficiente. I Prefetti l’assegnazione di 150 qli di farina presso il militare; quindi intervenivano scelte strategiche. di ogni provincia dovevano coordinare il tutto e molino di Castelplanio (Macerata) e qli 60 di Alla fine del ’43 gli Alleati erano fermi sulla linea tenere informato il comando militare tedesco. pasta presso il pastificio di Ponte S. Giovanni Gustav. Si pensò di attaccarla frontalmente, nella 6) Archivio Centrale dello Stato (ACS), Ministero zona di Cassino, e all’estremità occidentale dell’Interno, Dir. Gen. Servizi di Guerra, AA. GG., b. (Perugia), assegnazioni di cui fu possibile ritirare sbarcando ad Anzio. Le operazioni terrestri ini- 13, fasc. Sfollamento Province Roma, Littoria, Frosi- soltanto qli 28,50 di pasta. Anche Luco dei ziarono il 17-18 gennaio ’44, lo sbarco ci fu il 22, e none, Aquila, Viterbo, Rieti, Terni, Chieti. Lettera del Marsi si vide assegnata certa quantità di grano dopo giorni di dure battaglie non si raggiunsero 07.04.1944 di Coriolano Pagnozzi, responsabile nel Teramano. gli obiettivi sperati. A febbraio si avviò il proget- dell’Ufficio Collegamento con le autorità ger- to per la campagna di primavera, in codice ‘Ope- maniche. Si ringrazia il dr. E.M. Beranger per la don Fulvio Amici razione Diadem’. Prevedeva un nuovo attacco segnalazione. Michele Sciò nella zona di Cassino con l’avanzata lungo la valle 24 lumen In via della Mezzaluna Un luogo appartato e comodo da raggiungere

uò sembrare strano, ma anche i guer- Prieri più incalliti non disdegnano ri- posarsi in compagnia di Venere. Questa realtà era nota anche al colonnello D. Fa- rello del presidio militare di L’Aquila, che si rivolse al Prefetto e al Podestà di quella città per istituire una nuova casa di tolle- ranza, in quanto l’unica esistente non era sufficiente a soddisfare la crescente do- manda. La sua lettera del 25 agosto 1939 ci infor- ma che la richiesta era già stata inoltrata il passato 30 giugno, e che la necessità si fa- ceva più impellente, perché con il richia- L’Aquila, pian terreno della casa da thè in via della Mezzaluna. mo alle armi di oltre 3000 soldati, più che la nuova casa comprenda due reparti con in- Infatti in una lettera del 30 agosto diceva quelli che normalmente vi erano, la popo- gresso separato, di cui uno per persone di riguardo che si era rivolto direttamente al sottose- lazione in divisa sarebbe arrivata nel me- e l’altro a carattere popolare. gretario all’Interno già all’inizio del mese se di ottobre a 4000 elementi (1). Più informati dei colleghi della P.S., i ca- (il giorno 2) per vedere risolta, mercè l’auto- La Questura dal suo canto faceva sapere: rabinieri aquilani consegnarono al Pre- revole e personale suo interessamento [quello del L’unica casa di tolleranza esistente in questo co- fetto il seguente memoriale: sottosegretario], questa vera piaga cittadina mune difetta delle condizioni di igiene e di decenza In conseguenza del continuo aumento della truppa che investe, in maniera impressionante il campo volute. di questo presidio, viene maggiormente sentita la della pubblica moralità e del pubblico ordine . Nell’interesse della salute dei soldati, degli stu- necessità della istituzione di una casa di tolleranza Considerando l’evolversi della situazio- denti e dei giovani si rende indispensabile l’aper- improntata ai voluti criteri igienici e di decenza, ne e le pressioni delle autorità militari, si tura in Aquila di una efficiente casa di meretricio per le necessità dei militari e della popolazione. rese necessario cercare una nuova sede. con un numero di donne adeguato ai bisogni della Avviene, infatti, che nella casa attualmente esi- Il fabbricato che fu prescelto per la istituzione popolazione. stente (in via della Mezzaluna) dove sono ospitate della nuova casa di tolleranza era quello sito in Il problema è di quelli che richiedono soluzione solo due donne, si verifichino frequenti incidenti, via Collebrincioni (angolo via del Guasto), una urgente dato anche che tra non molto si riapri- specialmente nelle ore in cui la truppa fruisce della delle strade periferiche e meno frequentate della ranno le scuole e sarà iniziato il nuovo corso allievi libera uscita, per eccessivo afflusso di militari. Città, lontana da chiese o caserme ed avente tutti ufficiali. Ad evitare, però, malumori e reclami sa- I tentativi per l’istituzione di una nuova casa fino- i requisiti […]. rà opportuno che detta casa sia costruita ex novo ra iniziati, sono falliti sul nascere, per diretto in- Proseguendo nella lettura dei documenti in località appartata ma di non difficile accesso. tervento proibitivo da parte del Ministero dell’In- non si può negare che il podestà aquilano Sarà pure opportuno, per eliminare gli incon- terno, in seguito ad influenza del clero. si fece in quattro per stemperare le ne- venienti che a volte si verificano nell’attuale casa, Nell’ambiente militare, ed anche fra la popola- cessità di larga parte della popolazione zione, il divieto ministeriale ha dato luogo a maschile locale. Infatti per prevenire altri sfavorevoli commenti, anche per il fatto che, esso, ritardi offrì al Prefetto una serie di solu- contribuisce a facilitare la prostituzione di ragaz- zioni: Qualora, per una qualsivoglia ragione non ze del popolo, appartenenti a famiglie bisognose. dovesse essere concesso il nullaosta per l’apertura Inoltre, il controllo insufficiente e talvolta impos- della casa nel prescelto locale di detta via del Gua- sibile, sulla salute delle prostitute clandestine, por- sto, potrà essere ripreso in esame l’altro locale in ta come inevitabile conseguenza, il dilagare delle via della Mezzaluna già adattato allo scopo malattie veneree, il che si risolve in un danno per la avente tutti i requisiti […] e pel quale inoltre sono salute pubblica in genere, e per quella degli appar- stati già fatti notevoli adattamenti ed impianti, tenenti alle forze armate in specie. come risulta dall’allegata planimetria. La segreteria politica del Partito Nazio- E difatti, il fabbricato prescelto […] è attiguo ad nale Fascista (PNF) non fu da meno nel un altro fabbricato attualmente adibito a casa di sostenere la causa presso il Prefetto, e con tolleranza, gestito da un’unica donna e composto lettera del 26 agosto ’39, oltre a ribadire da locali veramente antigienici. quanto detto da altri, faceva notare con […] Nessun ostacolo da parte di alcuno potrebbe energico puntiglio che in Aquila esistevano intralciarne l’autorizzazione all’apertura, poiché ben quattordici Comandi Militari . il fabbricato stesso è a pochi passi dall’altro oggi Ma in questa emergenza dove erano le au- adibito allo stesso scopo […]. torità municipali aquilane? e il podestà che Va inoltre rilevato che il fabbricato […] che si faceva? Domanda superflua! Era già en- trova tra il fabbricato della casa di tolleranza già Relazione dei carabinieri sull’argomento. trato in azione per risolvere il problema. in atto e quello della casa da istituire è di proprietà lumen 25 delle sorelle Sette che sarebbero disposte a cederlo Libri in vendita. Mostra archeologica In tal modo potrebbe risolversi […] la questione della casa di tolleranza, in considerazione: ad Oricola (AQ) Viaggiare in Abruzzo a) che si potrebbe formare tutto un fabbricato, an- nettendovi anche l’attuale casa, senza menomare il ricola, un grazioso paese posto in RENZO MANCINI, Viaggiare negli Abruz- prestigio di una strada cittadina, allo stato già me- Obella posizione a sentinella del con- zi. Una terra da scoprire attraverso le sue vie sto- nomato, per l’esistenza dell’altra casa da thè; fine tra l’Abruzzo e il Lazio, domenica 30 riche. Ambiente, archeologia, arte, monumenti. b) che nessuna noia arrecherebbe […] ai vicini maggio scorso, ha visto confluire nella sua Vol. 1, La via Valeria. Il Carseolano e i poiché di fronte al fabbricato se ne trova un altro moderna sala convegni numerose persone Piani Palentini. Casa editrice Textus, piccolo […] privo di porte e di finestre, ed un’area e personalità per l’apertura della mostra L’Aquila 2003, pp. 386, euro 78. Pubblicato ormai da un anno, avremmo libera […] recintata […] ed infine […] un fab- “Gli Equi tra il Lazio e l’Abruzzo” che ri- bricato […] adibito parte a scuderia e parte ad un voluto vedere esposto in tutte le librerie marrà negli annali dei rari avvenimenti cul- Viaggiare negli Abruzzi. Dal titolo tipico di piccolissimo alloggio dell’addetto alla scuderia; turali organizzati in questo lembo della Re- c) che il fabbricato così risistemato diverrebbe manuali guida per turisti mordi e fuggi, gione. un isolato capace di contenere una completa casa risulta invece essere un pregevole e pon- Sono stati esposti, alcuni per la prima vol- da thè, rispondente alle necessità di un Capoluogo deroso testo di consultazione. ta, preziosi reperti provenienti gran parte di Provincia. Ambiente, archeologia, arte, monumenti La sintesi della massima autorità cittadina da Carsioli, l’antica colonia romana che oc- vengono messi in evidenza in modo snel- lo e nello stesso tempo particolareggiato. è chiara. L’Aquila stava diventando un cupava quasi l’intera area oggi facente par- Questo volume, primo dei nove che com- grande centro e c’era bisogno di servizi so- te della Piana del Cavaliere. Dalla minu- scola statua bronzea di Ercole agli ex voto pongono l’intera opera, prende in consi- ciali adeguati, come d’altronde possiamo derazione la parte iniziale della via Valeria considerare una casa da thè degna di un capo- in ceramica (piedi, mani, volti, seni, ani- mali ... ), dall’iscrizione al miliario, dal mo- in Abruzzo ed ha per sottotitolo il Carseo- luogo di provincia. Sembra di essere alle so- lano e i Piani Palentini. nile al vaso, dalla metope di un tempio lite, i cittadini chiedono più servizi e l’am- Renzo Mancini ha voluto raccogliere do- ministrazione pubblica è latitante. Per for- all’ara, tutto e stato posto in esposizione cumenti e notizie talvolta inediti, tutti tuna che c’erano i privati, che oggi come con didascalie che accompagnano il visi- concernenti i centri grandi e piccoli che allora più attenti al sociale, provvedono! tatore per orientarsi nella conoscenza del- costeggiano l’area immediatamente pro- Fu così necessario appoggiare l’iniziativa di la antica popolazione. Non manca un vi- spiciente la via Valeria. La descrizione, ric- alcuni privati disposti a colmare la grave lacuna e deo esplicativo e necessario per coloro che ca di commenti di grande interesse stori- che a tal fine locarono ed adattarono un fabbricato vogliono avere una immediata idea della co-artistico, si incunea e si inoltra, anche situato in via della Mezzaluna distante appena civiltà passata. attraverso altre strade nate lungo i secoli, dieci metri dall’unica casa di tolleranza esistente, La mostra rimarrà aperta fino alla fine in tutti i paesi, nelle chiese, nei “palazzi”, che, oltre ad essere priva di qualunque conforto dell’estate e non mancherà occasione per nei vicoli, fino a mettere in evidenza luo- igienico ospita una sola donna. Senonché mentre i poterne riparlare in maniera più attenta ed ghi, edifici e peculiarità spesso neppure lavori di adattamento venivano portati a termine esaustiva. notati dai poco accorti residenti. L’opera, prima di iniziare “il viaggio negli Abruz- con una spesa di circa novantamila lire, la signora Va riconosciuto il merito agli organizza- zi”, è preceduta da due parti riguardanti il Ceccarelli Emma di Roma, che aveva chiesto la tori (Comune di Oricola e Sovrintenden- licenza da oltre otto mesi, si vide improvvisamente sistema montano e la cronologia storica za) di avere finalmente posta la fattiva della regione. Al termine viene messa in notificato dalla R. Questura il diniego della attenzione alla esposizione contempora- concessione “per ragioni di ordine pubblico”. Il ri- evidenza l’architettura minore: quella del- nea e per di più “in loco” di tanti oggetti, corso presentato alla Commissione Provinciale le viuzze, dei portalini di case private e alcuni provenienti da scavi recenti, che per trovò analogo sfavorevole accoglimento. vengono pubblicati disegni tecnici di edi- un po’ di tempo respireranno “aria di ca- fici di rilievo altrimenti di difficile consul- Fu consigliato allora alla Ceccarelli di ricercare altro tazione. Ecco, il volume e soprattutto te- locale che fu finalmente trovato in via del Guasto, sa”. Tenuto conto che la zona e stata quasi sto di consultazione, dicevamo, partico- una delle strade più periferiche della Città, non pros- sempre insensibile ad avvenimenti cultu- rali di questo genere, e ricordando l’ende- larmente adatto per chi vuole avvicinarsi a simo a chiese e caserme ed avente i requisiti […].Ma conoscere in maniera approfondita una anche questa volta […] la Ceccarelli venne chia- mica “dimenticanza” da parte di enti lo- cali verso attività che non siano stretta- regione “alla quale la nazione deve mol- mata dalla R. Questura per sentirsi diffidata […]. to”, come dice lo stesso autore nella pre- mente legate ad una risposta economica I documenti non dicono altro. Non sap- sentazione. piamo se la signora Ceccarelli, venuta da immediata, spingiamo i nostri lettori a Eccezionale la raccolta fotografica (a co- Roma, e non dall’ultimo paesino d’Italia, visitare la mostra ricordando che la ric- lori e in bianco e nero), aggiornata fino poté iniziare la sua attività; certo possia- chezza di un popolo risiede anche nella agli ultimi rinvenimenti, come gli affreschi mo supporre che da lì a qualche mese (giu- conoscenza del proprio passato. che stanno affiorando dalle pareti della gno 1940) le condizioni del mercato cam- Noi ci auguriamo che questo avveni- Chiesa di S. Maria delle Grazie di Rosciolo biarono, visto che gli utenti furono tutti mento sia solo il punto di partenza e serva dei Marsi, messi in evidenza anche in mandati in guerra. da emulazione agli altri comuni vicini, i quarta di copertina. Avremmo gradito una bibliografia ancora Michele Sciò quali, se vogliono, possono fare molto di più avendone anche un ritorno econo- più dettagliata e la citazione della fonte di 1) I documenti che si utilizzano sono nell’Archivio mico. alcune particolari notizie e date. di Stato di L’Aquila, Prefettura, Gabinetto, cat. 1, II versamento, b. 11, fascicolo 4. Terenzio Flamini Terenzio Flamini 26 lumen

Gian Dionisio Maccafani da Pereto

uesto personaggio è uno dei tanti che siturale. Benedetto XIV ridiede alla Prepositura Qhanno portato lustro a Pereto, un l’esercizio de’ tre punti giurisdizionali, che erano paese in provincia dell’Aquila, a 70 Km da stati sospesi. Promosse ed esegui il riabbellimento Roma, posto a ridosso del confine tra Lazio della Chiesa e si costruirono le lamie finte alle tre ed Abruzzo. navi, gli altari di stucco tutti adornati uguali, ed Le prime notizie scritte su Gian Dionisio innalzò il campanile, alla cui spese egli il Macca- si trovano in un documento conservato fani concorse. Rifece il Palazzo Prepositurale fin presso la famiglia Falcone di Pereto. Que- quasi dalle fondamenta (3). sta famiglia è l’attuale erede, per aver spo- Ancora oggi è possibile vedere il suo sato un suo avo, alla fine del 1800, un stemma gentilizio sul camino del palazzo esponente della famiglia in oggetto, del prepositurale. palazzo Maccafani. La biografia del Bartoletti così continua: Su questa famiglia non è stata mai scritta Promosse la formazione del nuovo Coro di noce una pubblicazione dedicata, ma le sue vi- impellicciato, che si compi nel 1769 da’ celebri in- cende sono state tante a tal punto che que- tagliatori Mascio, che poi lavorarono parimenti il sta famiglia ha rappresentato un caposaldo Pulpito, la cassa dell’Organo, la Cattedrale Pre- della storia della Marsica, dell’Abruzzo e di positurale e le due sedie del Magistrato. Nel 1770 parte dell’Italia tra gli anni 1400 ed il 1500. fece la nuova visita Pastorale il Maccafani, comin- In questi due secoli la famiglia ha dato ciata agli 11 novembre, e nella chiesa di S. Anto- diversi vescovi a diverse diocesi. Primo fra Pereto: chiesa di S. Salvatore, stemma Maccafani. nio ordinò restituirsi all’antico uso di Ospedale pei tutti, troviamo Salvato che fu eletto vesco- diversi figli: Maria Giulia (1698-1729), Ma- poveri le case ora per uso de’ Vasari. Il Cardinal vo dei Marsi nel 1418. Segue Angelo, no- rianna (1700-1716), Gian Angelo (1702- Sersale ne era Abate, e lo delegò a visitare la minato nel 1446 alla cura della diocesi 1764), Gian Dionisio (1706- 787), Rosa Chiesa e Confraternita, e tutte le altre Commende marsicana e successivamente, nel 1466, fu (1708-1797), Giuseppe (1710-1732), Gio dell’Ordine, che eran vicine. Sostenne liti dispen- nominato da papa Pio II tesoriere della Francesco (1712), Gian Battista (1715- diosissime co’ Domenicani, e Carmelitani; ed ebbe Marca Anconitana, luogotenente di Mace- 1793), Gian Pietro (1718- 1792). che dire anche co’ religiosi di Vallaspra. Cercò con rata e governatore di Fano. Morto lo zio Gian Angelo fu dottore in teologia, cele- tutt’i mezzi economici l’adempimento de’ legati Angelo, successe Francesco nel 1470 alla bre oratore, sacerdote della chiesa del SS pii, che da diverse famiglie si tralasciavano. Al- guida pastorale della diocesi marsicana. Salvatore di Pereto, Giuseppe morì chie- l’oggetto fece dell’energiche rappresentanze al Real Troviamo poi Gabriele nel 1471 che dopo rico, Marianna Rosa non si sposò, mentre Trono. Nel 1764 diede in elemosina quanto avea, 27 anni lasciò la diocesi a Giacomo Mac- Gian Dionisio fu quello che portò più lu- e contrasse eziandio de’ debiti, dando in pegno gli cafani, suo nipote, nel 1498. A Giacomo stro tra tutti i suoi fratelli. argenti, che teneva per uso de’ suoi Pontificali, che successe Giovanni Dionisio che venne Morto don Sante Picone, Gian Dionisio fu non si vollero da D. Concezio Massangioli. Perché eletto 4 vescovo nel 1520. nominato nella cappellania dell’Assunta le mura del Palazzo eran assai fresche, egli essen- Da non dimenticare tra questi vescovi, presente nella chiesa di san Giovanni Batti- dovi andato ad abitare ebbe la disgrazia di perdere Angelo, che fu il primo vescovo della dio- sta di Pereto nell’anno 1734 (1). Essendo la vista con le cataratte, dalle quali ad onta delle cesi di Lanciano nel 1516, e Giorgio, vesco- poi vacata la prepositura di san Leucio di operazioni non poté liberarsi, era già vecchio decre- vo della diocesi di Orte e Civita Castellana Atessa per morte di don Marco Antonio pito allorché ritiratosi in Pereto sua patria, ivi nel 1498 e successivamente nel 1511 ve- Leporini, Gian Dionisio viene nominato il passò agli eterni riposi alla fine di luglio 1787 (4). scovo di Sarno. 26 gennaio 1750 (2). Promosse quindi il rifacimento della catte- Insieme a tutti questi alti prelati, si devono Notizie delle sue gesta in Atessa sono ri- drale in stile barocco e fece rifare anche il anche ricordare altri esponenti della famiglia portate dal sacerdote e storico atessano palazzo prepositurale dove sul caminetto è che sono stati abati o rettori di chiese o abba- Tommaso Bartoletti che così scrive: riprodotto lo stemma della sua famiglia. zie del centro Italia. Una famiglia importante, Il Maccafani nominato dal Contestabile Colonna Nel 1782 fu consigliato dai medici di far ri- quindi, dal punto di vista ecclesiastico. e Bollato dal Pontefice, per Procuratore a’ 13 torno a Pereto in quanto era in condizioni Dopo questi due secoli di splendore, la settembre giorno di Domenica, e festa di Maria fisiche non buone: non tornò più ad Atessa. famiglia subisce una lenta e lunga deca- SS. della Cintura prese possesso della Prepo- Morì sulla sedia, inabile a muoversi. denza che terminerà con la scomparsa del- situra. Ai 30 ottobre giorno di venerdi ad ore 23 Morì il 24 luglio in Pereto. Questa notizia è l’ultimo discendente, la baronessa Agnese giunse il Maccafani e nel Carmine si vesti da riportata in alcuni documenti, in parti- avvenuta nell’anno 1891. Prelato, e ricevuto con le solite cerimonie sotto il colare nella dichiarazione di morte, redat- Nel periodo della decadenza emerge co- Baldacchino, portate le aste dai primi signori, e ta da Giacinto Meuti, parroco del SS Sal- me figura di rilievo Gian Dionisio. processionalmente associate da tutti gli Ecclesia- vatore di Pereto. Nacque da Gian Maria (1673 - 1738) e Lo- stici, col suono delle campane di tutte le chiese, Messo in una bara di legno, fu sepolto il renza Antonia Salvati (1678 - 1738) figlia sparo di mortali, riprese possesso, riceve all’ubbi- giorno 25 luglio con solenne processione. di Giovan Battista della terra di Anticoli dienza il Capitolo e Clero, si canto il Te Deum, e Fu sepolto nel pavimento in Cornu Epistola Corrado. Gian Maria e Lorenza ebbero fu indi accompagnato alla residenza Prepo- della chiesa di san Giorgio Martire di Pere- lumen 27 to e sulla sua tomba fu posta una lapide 25 aprile - 1 maggio con la seguente iscrizione Una mostra D.O.M. IOANNI DIONUSIO fotografica a Pereto MACCAPHANI I.U.D. ell’ambito della collaborazione tra PROTHONOTARIO APOSTOLICO NComune e ‘Lumen’ rientrava la mo- ATISSAE NULLIUS stra di cui sopra. L’onere e l’onore però ABBATI PAEPOSITO PRAELATO vanno quasi tutti al sig. Pietroletti Mario, ORDINARIO fotografo, che con il figlio, Fabio, ha ope- IURIUM SUAE ECCLESIAE rato una selezione attenta, trattando poi le QUAMANN XXXVII REXIT foto con un programma computerizzato. VINDIC. Il risultato ottenuto dà alle immagini i colori DOCTRINA PIETATE CHARITATE e gli effetti impressionistici, con un esito quasi sempre felice anche per le dimensioni SPECTABILI QUI “quadro” degli ingrandimenti. i c

ECCLESIA S. LEUCII TURRIS i l i

s Le medesime ed altre ancora si potevano SACRAE RESTAURATA a B

. godere in video con risultati ugualmente M

CAPPELLA S. IOSEPH IN EA :

o lusinghieri. t

CONSTRUCTA o F Dopo che un discreto numero di visitatori RESIDENTIAE DOMO A Pereto: chiesa di San Giorgio Martire, lapide tom- aveva riempito la sala delle scuole, che FUNDAMENTIS ERECTA bale di Gian Dionisio Maccafani. ospiterà a breve l’Archivio e la Biblioteca OBIIT PIRETI IN PATRIA pubblicata nei cantoni di Pereto, ovvero il comunali, il Sindaco Giovanni Meuti ha ANN. SAL. MDCCLXXXVII AETAT 18 settembre, il 28 settembre, il 12 ottobre presentato l’iniziativa come una delle rea- LXXXII ed infine il 13 ottobre dell’ anno 1787 ven- lizzazioni che il Comune sollecita e finan- D.IO BAPT. FRATER ETIO MARIA ne chiusa questa richiesta. zia, perché oltre alle necessità di routine NEPOS I.U.D Menzione di lui è fatta dal Corsignani che anche le esigenze della cultura e dello spi- FRATRI ET PATRUO OPTIMO riporta un suo componimento (5). Fu un rito della popolazione possano avere la M.P.P. Preposito zelante, disinteressato, e d’illibata coscien- giusta attenzione e stimolo. Avendo il fo- za. La patria si ricorderà di questo Prelato per i tan- tografo optato per un “rigoroso silenzio”, La lapide in basso reca lo stemma della fa- ti monumenti di sua generosa magnanimità (6). toccava al sottoscritto mettere in luce i miglia Maccafani. tanti aspetti positivi dell’iniziativa, coin- La lapide si rinveniva fino a poco tempo fa Massimo Basilici volgendo alla fine Pietroletti padre sul “te- a destra, guardando frontalmente, all’al- ma” della mostra. Il ritroso autore se l’è ca- tare maggiore. Oggi tale lapide, a seguito 1) Archivio Colonna, Registro. Donazioni, benefici, jus- vata in modo egregio. Tema unico anche del nuovo altare fatto rifare da don Vin- patronati della casa Colonna, III CC 35 A, pag. 41. se diversificato era il paese stesso in tante cenzo de Mario, ex parroco della chiesa di 2) Archivio Colonna, Registro. Donazioni, benefici, jus- patronati della casa Colonna, III CC 35 A, pag. 161. sue manifestazioni: le attenzioni, il lavoro san Giorgio, è stata tolta e posta in altro 3) Bartoletti Tommaso, Biografia cronologico-storico- e la mostra costituivano un’occasione di luogo della suddetta chiesa, ovvero si tro- critica degli uomini illustri atessani nelle dignità ecclesiastica, rispetto e di amore alle proprie “radici”, a va a destra appena si entra nella chiesa, letteraria, armi, pietà, titoli e di altri cittadini benemeriti e tutto quel mondo di immagini, di colori, di murata verticalmente. contradittori, Napoli 1836, pag. 229-230. voci e di ricordi racchiusi per lui in Morto Gian Dionisio, i fratelli Gian Bat- 4) idem. quell’unica parola: PERETO tista e Gian Pietro richiedevano l’eredità 5) Corsignani Pietro Antonio, Reggia Marsicana ovve- Con Sergio Maialetti e con tutti i presenti ro memorie topografico-storiche ecc., Napoli 1738. Storico, facevamo onore al buffet e all’ospitalità. del medesimo. Si conosce questo per il nato a Celano nel 1686 e morto nel 1751. tramite di alcune carte conservate in casa 6) Bartoletti Tommaso, idem. don Fulvio Amici Falcone, di cui il primo foglio riporta que- sta notizia: Nella Corte di Carsoli Compariscono D. Gian Battista e D. Gian Pietro fratelli germani Maccafani delle terra di Pereto e dicono come nel giorno ventiquattro dello scaduto Mese di Luglio del corrente anno mille settecento ottanta sette mori ab intestato Monsig.r D. Gian Dionisio Maccafani Prevosto, ed Ordi- nario di Atessa Nullius Fratello germano dei medesimi e volendo i comparenti adire l’eredità del sud.o fanno perciò istanza di essere da questa Corte dichiarati eredi ed intestatari del d.o q.m loro fratello germano, con spedirsi in favore di essi comparenti il decreto do Preambolo Cosi & Isto & Salvis &”. Venne concesso il giorno 8 i t t e settembre 1787, da parte del Governatore l o r t e di Carsoli, Baldassarre Lanciano, l’avvio i P

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delle pratiche per il recupero dell’eredità. M

: o t

La citazione di questa richiesta venne o F 28 lumen

Una matrice xilografica del XIII secolo

a xilografia è sicuramente una delle L’enfasi della lettera è tipica dell’autore, sità del testo ottocentesco che riproduce Lpiù antiche tecniche di stampa che si così come alcuni accostamenti avventati. l’epigrafe). conoscano. Le prime testimonianze ci Riportiamo qui sotto la copia positiva Si tratta di un’iscrizione dedicatoria perti- giungono dalla Cina (sec. VIII a.C.) e da della matrice che il Pieralice allegò alla se- nente la rifondazione (come si desume qui, dopo molti secoli, arrivò in Europa, gnalazione. dall’espressione a fundamentis) di un luogo dove fu impiegata sistematicamente a par- Attualmente non siamo in grado di dire di culto di notevole importanza con la tire dal XIII secolo. Il metodo si basa sul- dove sia il reperto. consacrazione di un nuovissimo altare ad l’uso di una matrice in legno duro che opera di papa Niccolò III. viene incisa a rilievo eliminando le parti Caratteristiche paleografiche Si propone, sulla base di confronti con al- non stampanti con appositi scalpelli (sgor- tre simili iscrizioni dedicatorie la seguen- bie o bulini). Testi e disegni sono incisi a Benché attualmente leggibile attraverso la te lettura: rovescio, così, dopo l’inchiostratura, resti- trascrizione ottocentesca, l’iscrizione evi- [NICO]LAUS · P[A]P[A] · III· [A] / tuiscono su adeguati supporti (carta o tes- denzia nettamente una grafia epigrafica in [IPSO] · BASILICA · A · FUN/ suto), immagini e parole perfettamente lettere maiuscole gotiche di XIII secolo. [DAM]ENTIS · RENOVA/[TA E(ST)] leggibili. Si tratta di una gotica ben realizzata, che ET · ALTARE · FIERI / [F(A)C(TU)M · Nel medioevo si usava questa tecnica an- denota un influsso paleografico riscontra- P](RIMU)MQ(UE) ·C(UM) · EADE(M) che per stampare tessuti, immagini re- bile (anche) in codici duecenteschi e in · BA/[SILI)CA · C(ON)SECRAVIT (2). ligiose, carte da gioco e illustrazioni di (Niccolò III papa. Da lui stesso la basilica è stata vario genere. rinnovata dalle fondamenta e l’altare fatto costrui- L’ispettore onorario per il Carseolano, re per la prima volta [= il nuovissimo altare] ha Giacinto de Vecchis Pieralice, alla fine del- consacrato con la basilica stessa). l’Ottocento, trovò una di queste matrici a Pereto e nel darne avviso alla Commissione Luchina Branciani * Provinciale Conservatrice dei Monumen- Michele Sciò ** ti ed Arti Antiche così si esprimeva (1): Orticola (Pereto) 7 (settem)bre 1885 Eccellenza. 1) Nell’articolo si dà solo notizia della scoperta ar- Eccole una ghiottoneria Archeologica. Avvol- Positivo della matrice xilografia (misure: 65x55 chivistica. Una descrizione più accurata del rinve- gendomi, due settimane fa, in uno dei nostri con- mm) con le integrazioni proposte dal Pieralice. nimento sarà inclusa nella monografia dedicata tadini, mi fu detto che un marmocchio se ne an- iscrizioni affrescate di cultura federiciana, all’opera e alla figura del Pieralice che la dott.ssa P. Nardecchia sta ultimando. I documenti richiamati dava a zonzo baloccandosi con una tavoletta ove sebbene con una trasformazione un po’ sono tratti dall’Archivio di Stato di L’Aquila, Prefet- erano caratteri indecifrabili. Raccapezzai la manierata dei tipi. tura, serie I, cat. XIV, IV versamento, b. 3. Peternità del monello percorrendo non so quante Per la realizzazione caratteristica di tutte le 2) Non si condividono alcune integrazioni propo- linee oblique di zii e di comari […] e m’ebbi dal singole lettere, la maggior parte si pre- ste dal Pieralice (vedi figura), in quanto non ten- gono conto del soggetto e della relazione dei casi Padre di costui la tavoletta famosa, che io pensa- senta fiorita con apici (v. le A, B, F, R) e si tra le parole. Mi sembra chiaro che il soggetto nel- vo, speravo, credevo, supponevo un sigillo di fi- denota comunque in genere un accen- la seconda frase, successiva alla citazione del pon- guline … e invece era … una tavoletta di stampa tuato gusto decorativo (v. ad esempio, le tefice Niccolò III, sia la basilica. Ne va di conse- in lettere angioine referentesi a Nicolao 3° Ponte- lettere C, D, I, O, Q), che può essere guenza che il verbo relativo ad essa sia in forma passiva (renovata est). fice (1277-1280) e racconta che costui fece a fun- attribuito a considerazioni di ordine cro- Le abbreviazioni proposte sono ben ipotizzabili damentis rinnovare hanc Basilicam, e fece fare un nologico inerenti la realizzazione dell’i- sulla scorta di confronti documentari ed epigrafici altare e lo consacrò. Secondo le istorie è la Basilica scrizione. I confronti più pertinenti che si coevi. Propongo ad esempio la scrittura gotica del Lateranense. Emerge dunque, Eccellenza, che il propongono sono riferiti a manufatti del- codice MS. 323 della biblioteca Riccardiana di Firenze ed alcuni affreschi con testo inserito, cfr. Genio italico, assai prima di Gio:Guttemberg, la prima metà del XIII secolo, mentre que- BUCHTAL, H., Miniature Painting in the Latin poneva in istampa, comeché a lettere fisse; e quindi sta iscrizione, se effettivamente databile Kingdom of Jerusalem, Oxford 1957; BOLOGNA, Viva il Genio d’Italia! […]. Se poi questo pezzo all’età di papa Niccolò III è riferibile al F., I pittori della corte angioina di Napoli 1266 – 1414 e di stampa appartenesse ad un Regesto Benedettino terzo quarto del XIII secolo. un riesame dell’arte nell’età federiciana, Roma 1969; FALLA CASTELFRANCHI, M., Pittura del Monastero Sublacense, o del Monastero Ar- Per la varietas di realizzazione di una stessa monumentale federiciana in Italia meridionale: spunti e chibuttense [Rocca di Botte] è cosa, che io in lettera, v. ad esempio nel testo epigrafico proposte, in Federico II. Immagine e potere [Bari 1995], a breve vedrò […] valendomi anche di dotti amici le due maniere della T, come accade ap- cura di M. S. CALO’ MARIANI – R. CASSANO, quali il Fiorelli, lo Stevenson-Maddok, l’Ar- punto in codici gotici duecenteschi, così Venezia 1995, pp. 420 – 427; G. DALLI RE- GOLI, Il salterio di San Giovanni d’Acri della Riccar- mellini, lo Chapelet, e mettendo sossopra la Vati- come le due maniere della vocale u / v (è diana di Firenze, in Federico II…, cit., pp. 441 – 445; cana […]. Intanto bacio a V. E. le mani, e me e le ipotizzabile con una qualche attendibilità inoltre vari testi di V. PACE.la pittura in Italia mie cose le raccomando umilmente mentre offro gli nel testo considerato, anche la doppia ma- meridionale tra Duecento e Trecento. ossequi miei, e le espressioni della stima e del- niera della M, benché quest’ultima non sia * per le note paleografiche l’affetto il più sentito. Di vostra Eccelenza […]. attualmente leggibile a causa della lacuno- ** per le ricerche d’archivio lumen 29

ABRUZZO TERAMANO: Beni Culturali da scoprire

’Abruzzo teramano conosciuto dalla conservati nel museo di Campli, tranne Lmaggior parte del turismo nazionale due ricchi corredi arcaici di adulti, (la solo per alcune località montane e marine tomba 97 conteneva tra l’altro un elmo è ricco invece di molti itinerari archeolo- corinzio importato probabilmente dall’E- gici e d’arte da scoprire. truria) che si trovano nel Museo Archeo- L’elenco delle testimonianze storiche ed logico Nazionale di Chieti. Il Museo di archeologiche della zona intorno a Tera- Campli ha le sale allestite secondo le più mo sarebbe lunghissimo, ma ci limitiamo moderne tecnologie di illuminazione e a citare le più famose. Vale la pena di ri- vetrinistica. Nella prima sala dedicata alla cordare, Castelli, il paese della ceramica preistoria e proto-storia, sono esposti re- con una scuola d’arte ed uno splendido perti dell’età del bronzo provenienti dal museo, Civitella del Tronto con la sua for- sito di Coccioli. La seconda sala accoglie tezza, l’abbazia benedettina di Monte- materiali della Necropoli, dalla fine del- santo (nei pressi), l’antico borgo longo- l’età del bronzo all’età arcaica con una bardo di Faraone nel comune di Sant’E- campionatura di corredi di inumazioni di gidio alla Vibrata, Atri con la sua Catte- adulti e fanciulli. La terza sala documenta drale (del XIII – XIV sec.) con un bel cam- le ultime fasi di vita della Necropoli (V-IV panile romanico ecc. sec a.C.) con due sepolture femminili e Un itinerario particolare che desideriamo due maschili. Nella quarta ed ultima sala si evidenziare è la necropoli di Campova- i proiettano audiovisivi e si ospitano mo- z z I lano ed il museo archeologico di Campli. a

l stre temporanee. Il museo, inaugurato nel l i c

Campovalano è posto su una piana costi- u luglio 1988, è ubicato nell’ex Convento di L

: o tuita da depositi alluvionali, ai piedi della t S. Francesco, adiacente la chiesa omonima o montagna dei Fiori a circa 10 km da Tera- F Scavi di Campovalano. risalente al primo trecento, si trova nel mo. Le prime tracce d’insediamenti umani centro storico di Campli. Quest’ultima risalgono all’età del bronzo (XIV - XIII che delle tombe maschili sono le armi attra- cittadina, oltre al museo conserva la Col- sec. A.C.) in loc. Coccioli con presenze di verso le quali possiamo capire il modo di legiata (del XVI – XVIII sec.), la Scala allevamenti e di lavorazioni di fonderia. combattere nel VII sec. a.C.: i capi mon- Santa, il palazzo Farnese (XVI sec) , vari Gli scavi del sito ebbero inizio nel 1967 tano carri in legno e ferro seguiti da fanti edifici medievali ed un centro storico ben sotto la guida di Valerio Cianfarani a se- armati con due lance ed un pugnale. Nel conservato. guito dell’occasionale rinvenimento fatto VI se a.C. si afferma, invece, l’uso della da Luigi Cellini nel 1963. I lavori prosegui- spada lunga e del combattimento a caval- rono ininterrottamente fino al 1977 con il lo. Nelle sepolture femminili rocchetti, fu- rinvenimento complessivo di 210 sepol- si, museruole, ornamenti di collane d’am- ture. Nel proseguimento, sotto la guida di bra e vetro, anelli d’argento, pendenti di Vincenzo d’Ercole – già responsabile del bronzo, ottoni e fibule. A metà V sec. a.C. Museo di Campli – il numero delle tombe la necropoli subisce un cambiamento radi- scoperte è salito a 272. Si può supporre, cale: scompaiono le tombe. Nella piana di secondo una stima attendibile, l’esistenza Campovalano viene edificata una strada dalle 3000 alle 5000 sepolture. Le tombe imbrecciata, orientata a N-S larga oltre 4 più antiche di Campovalano (fine età del metri. Ai lati di essa avvengono le ultime bronzo-prima età del ferro) hanno come deposizioni (fine V inizio IV sec a.C.) con corredo funerario un unico oggetto in il capo rivolto a Sud, mentre in preceden- i bronzo poggiato sul torace del sepolto, za l’orientamento era ad Ovest. z z I

a l l una fibula per le donne e un rasoio per gli I corredi funerari di quest’ultimo periodo i c u L uomini. Si ipotizza quindi l’esistenza di sono costituiti da pochi elementi: vasi tor- : o t una forma di “uguaglianza” sociale tra le niti e dipinti, anelli, orecchini in bronzo e ar- o F popolazioni. È tra il VII e il VI secolo che i gento, oggetti da toletta e cuspidi di lancia. Reperto del museo di Campli. corredi funebri aumentano quantitativa- I seppellimenti nella piana di Campova- mente e qualitativamente. Cambia la strut- lano hanno termine con la fine delle guer- INTERVISTA ALL’ASSESSORE ALLA CUL- tura delle tombe, le semplici fosse vengo- re sannitiche (metà IV sec a.C.) e con la TURA DI CAMPLI, CARLO MICHELONI no delimitate da circoli di pietre (unici o conquista romana dell’Abruzzo. Si sup- doppi). Il numero delle tombe inglobate pone che il centro abitato sia stato di- L’archeologia a Campli e la Necropoli di Cam- all’interno di un circolo varia da due ad ot- strutto dai Romani che deportarono gli povalano quanto turismo porta? to. Solo in sei casi (due circoli doppi) si abitanti a Teramo e a Giulianova. «Premesso che, a causa della ricostruzione trova una sola sepoltura e sempre di ado- di un tumulo multimediale la Necropoli di lescenti. I corredi delle sepolture, essen- Il museo archeologico di Campli Campovalano non sia visitabile, malgrado zialmente vasellame in bronzo, indicano Tutti i reperti provenienti dalle tombe le numerose richieste, l’affluenza e l’inte- l’importanza attribuita ai banchetti. Tipi- scavate fino ad oggi a Capovalano sono resse per questa ricchezza archeologica di 30 lumen Campli, (si parla di 6000, 7000 tombe Campli, Teramo, Civitella e S. Gabriele come cui alcune molto antiche (San Pietro in risalenti al periodo: XII - II sec. A.C), si si possono raccordare? Campovalano VIII sec d.C.), conventi (S. concentra sul Museo Archeologico di Cam- «Già da tempo e non di rado accade che, Maria Montesanto, San Bernardino, etc.) povalano, che espone il corredo funerario di alcuni operatori turistici pubblici (es. l’Uf- la Scala Santa di Campli (privilegio ponti- 14 tombe sulle 605 finora scavate. ficio Turistico Prov.le) e privati (alberghi ficio del 1772, ove si conservano alcune Il flusso turistico ovviamente è maggiore camping, etc.) organizzino nella bella sta- schegge della croce di Gesù), il Santuario da aprile a settembre con gruppi organiz- gione tour quotidiani con visite alle citta- di S. Gabriele, patrono d’Abruzzo cono- zati che quotidianamente giungono da più dine in parola, essendo esse collocate a po- sciuto in tutto il mondo, senza per questo parti d’Italia. Nella stagione fredda l’af- ca distanza stradale l’una dall’altra e quindi tralasciare gli storici edifici civili (Palazzo flusso scema, ma a fare da contraltare alle facilmente raggiungibili tra di loro in poco Farnese di Campli, Anfiteatro di Teramo, presenze estive arrivano gli scolari delle tempo. case romane, etc.) e militari come la For- scuole elementari medie e superiori da In tale contesto può essere inquadrato un tezza di Civitella del Tronto, che fu ultima tutta la Regione Abruzzo e dalla provincia raccordo per promuovere un’offerta turi- roccaforte borbonica prima dell’Unità di Ascoli Piceno». stica che riguardi queste cittadine, che per d’Italia. Gli scavi di Campovalano continuano? la loro dislocazione territoriale e la presen- Credo sia questa la strada da percorrere «No, gli scavi sono fermi dal 1997, per i fi- za di un legame storico-culturale tangibile per promuovere e raccordare questi terri- nanziamenti che occorrono per portare a ne permetta un’immediata fruibilità. tori, nei quali operare interventi coor- termine i lavori per la costruzione di un La creazione di un circuito turistico che dinati di gestione del territorio con l’ob- tumulo multimediale». oltre ad una serie di depliant-itinerario co- biettivo di accrescere la qualità dell’offerta Che pensa si possa fare per i beni culturali del muni, preveda eventi e progetti culturali e i flussi turistici, di integrare e strutturare Teramano? organizzati al loro interno, itinerari pre- il rapporto tra le risorse storico-culturali, «Negli ultimi anni, grazie ad una accre- stabili o tematici, ad esempio di tipo reli- le infrastrutture e le imprese turistiche». sciuta sensibilità e interesse per il patri- gioso vista la presenza di edifici religiosi di monio storico-artistico tanto è stato fatto, notevole importanza, numerose chiese di Lucilla Izzi certamente non basta, bisogna prosegui- re, coinvolgere gli interlocutori istituzio- nali, gli enti locali, gli operatori presenti sul Il progetto Storia locale territorio, affinché continuino gli inter- venti per consolidare e potenziare le infra- l progetto di Storia l’ambiente in cui vivo- strutture e le opportunità di espressione Ilocale, che ha impe- no; dei luoghi di cultura, al fine di promuovere gnato un periodo di " inserire gli avveni- lo sviluppo e di valorizzare l’offerta turi- tempo di tre anni, è menti locali nel conte- stica, con realizzazione di strumenti di stato portato a termine sto storico nazionale. informazione, studio, ricerca, formazione con la pubblicazione Si ringraziano tutti e sostegno di iniziative atte all’aggiorna- nel maggio 2004 del li- coloro che hanno dato mento del personale degli Enti pubblici e bro intitolato Storia lo- sostegno, collabora- privati per una migliore definizione degli cale. zione e contributi alla obiettivi e della priorità di intervento nel Protagonisti del lavo- realizzazione dell’o- campo della promozione culturale del tu- ro sono stati gli alunni pera, tra questi in parti- rismo come ad es.: del Circolo Didattico colare i Comuni della " promozione e sostegno di interventi di di Carsoli, compren- Piana del Cavaliere, la conservazione, restauro e recupero dei dente i plessi di Civita Provincia dell’Aquila, beni appartenenti al patrimonio culturale di Oricola, Pereto, l’A.R.S.S.A, la Co- della provincia; Rocca di Botte e Pog- munità montana mar- " ristrutturazione, completamento, am- gio Cinolfo. sicana e le Associazio- pliamento e allestimento di musei, realiz- I ragazzi, che hanno ni Pro Loco. zazione di strutture attrezzate per infor- fin da subito mostrato interesse e passio- Vivi ringraziamenti ancora alle personalità mazioni integrate, ricettività ed eventi più ne per l’argomento, sono stati coinvolti politiche, religiose, scolastiche, e a tutte significativi; nell’attività di ricerca storica sul loro ter- quelle impegnate nel settore del volonta- " valorizzazione delle aree archeologiche- ritorio da tutti i docenti, dagli esperti di riato e del sociale, che hanno prestato atten- munomentali collegate a progetti e circuiti storia dell’Associazione “Lumen”, dott. zione all’attività intervenendo nella serata di turistico culturali; Michela Sciò, don Fulvio Amici e il prof. presentazione del libro. Terenzio Flamini, nonché dall’esperto di La serata, organizzata dal Dirigente scola- " riqualificazione di centri storici con pro- grafica pittorica-editoriale signor Giorgio stico prof. Abramo Frigioni e svoltasi nella grammi che prevedano anche il riuso a fini Ferretti. suggestiva cornice paesaggistica della Piana sociali o altro di strutture pubbliche de- Il progetto ha tenuto presenti alcune fi- del Cavaliere, ha concluso la splendida gradate e/o abbandonate, al fine di con- nalità: rappresentazione per la solidarietà e la pace solidare e potenziare i luoghi di fruizione " del progetto “ Insieme per crescere ”, che della cultura attraverso la valorizzazione conoscere il passato per comprendere il ancora una volta ha visto protagonisti gli del patrimonio di interesse storico-cul- presente e progettare il futuro; alunni. turale, con lo scopo di favorire il potenzia- " ricostruire la storia del nostro territorio, mento dell’offerta turistica». il Carseolano, per far amare agli alunni Pasqua Maria Lina Tabacchi lumen 31

Collalto Sabino terra di frontiera

erra di frontiera, o di confine, è la de- nicazione Rieti Tfinizione usata comunemente per de- con la colonia scrivere questo nostro territorio, ossia la latina di CAR- media valle del Turano, incastonato tra SIOLI, dedotta Rieti e Carsoli, tra Tivoli ed il Salto. Questa nel 298 a. C. e definizione esprime meglio di qualsiasi al- quindi con la tra la natura del luogo orgoglioso e solita- via Valeria. La rio. La frontiera è qui da sempre: è stata M A S S A frontiera di stato fra il ducato bizzantino T U R A N A , di Roma ed il ducato lombardo di Spoleto, identificabile . 0 0 poi tra il patrimonio della Chiesa ed i con- tra Colle di To- 0 2

, i t tadi del regno d’Italia ed in fine dalla metà ra e Collalto, t e l a i del XII secolo fino al 1860, tra lo stato documentata a a M

. S

Pontificio ed il regno di Sicilia (poi di Na- partire dalla : o t poli delle due Sicilie), oggi ancora in parte seconda metà o F conservata dal limite amministrativo tra le dell’ VIII seco- Rovine di Montagliano. regioni Lazio e Abruzzo; è stata frontiera lo quando Farfa si impianta nella zona, tis que Sala dicitur” situata nel “gastalda- di signorie dove gli attori principali furono non sembra rifarsi all’organizzazione fon- tus Turanus in finibus Sublacum et Ciculi l’abbazia di Farfa, i conti dei Marsi nell’ XI diaria della tarda antichità, ma rappresenta et Reate atque Savini” il cui centro fu secolo, gli Orsini, i Castiglione, i Mareri, i un quadro topografico la cui origine va impiantato sull’antica colonia di Carsioli ed Collalto a partire dal XIII secolo ed i ricercata in quello che doveva essere il ter- in questo caso il casale Talianus merita una Colonna che estesero i loro do-mini nella ritorio dell'antico VICUS. Per quanto ri- menzione particolare. Esso appare nelle regione durante il XIV secolo; è stata infi- guarda la struttura agraria, essa presenta fonti nell’834 d. C. come una serie di ne frontiera religiosa tra le quattro diocesi ancora la divisione in FUNDI, ed i CASA- tenute, appunto dette Casale, ed entra a far di Tivoli, di Rieti, dei Marsi, e di Sabina. LIA formano l’elemento fondamentale della Curtis di Corneto. Andrea Staffa ha Terra di frontiera quindi a più di un titolo, della distribuzione dell’abitato rurale. In proposto nelle sue ricerche l’dentifica- ma anche terra di transito e comuni- questo periodo l’abbazia di Farfa inizia a zione del casale Talianus con il CASTEL- cazione tra Rieti e Carsoli, e da lì con la via costruire il suo patrimonio nella valle del LUM MONTALIANUS dell’XI secolo. Valeria, uno dei principali assi della via- Turano. L’acquisizione segue due fasi tra Gli scavi effettuati dal prof. Hubert, pur- bilità tra Roma ed il regno a sud. In questo loro strettamente connesse: la prima, dal troppo solo a livello di sondaggi, sembra- breve intervento cercherò di tracciare le 760 alla prima metà del IX secolo, si no non confortare l’ipotesi dello Staffa. varie tappe che hanno portato alla forma- caratterizza per l’acquisizione occasionale Possiamo però dire che il casale costituiva zione ed al consolidamento di questa di beni fondiari dovuta soprattutto a nell’alto medioevo un aggregato rurale di- frontiera nel periodo che va dal IX al XI donazioni “pro remedio anime”( dal 768 sperso lungo la riva destra del fiume Tura- secolo cercando di analizzare le varie all’834 si contano una dozzina di dona- no tra il territorio odierno di Collalto e Pa- tipologie di insediamento e possesso della zioni), che non costituiscono un insieme ganico, che la collina dove poi sorgerà il terra. Mi attengo principalmente all’opera coerente, e per i quali l’abbazia sembra castellum di Montagliano non era occu- del prof. Etienne Hubert: “L’ incastella- provare scarso interesse, tanto è vero che pata se non in maniera minima, e che solo mento in Italia centrale,” opera che speria- li lascia in gestione ai donatari; la seconda a partire dall'XI secolo essa diviene il cen- mo abbia presto un seguito, e mi scuso fin si apre alla metà del IX secolo e presenta tro di gravità di un territorio senza dubbio da ora per il discorso necessariamente po- tre caratteristiche fondamentali: forte e- identico a quello del CASALE del secolo co specifico. La media valle del Turano stensione dei possedimenti su tutta la val- IX. Per continuare la nostra trattazione, rappresenta un punto di vista privilegiato le, riunificazione di tutti i terreni attra- dobbiamo brevemente soffermarci su per gli studiosi del medioevo, in quanto verso l’acquisizione dei fondi intermedi, quelle che furono le vicende dell’abbazia numerosi sono i siti liberi dalle sovrastrut- gestione diretta del patrimonio. Si defini- di Farfa tra la fine del IX ed il X secolo. ture date dalla continuità storica e nume- sce così una politica espansionistica del- Nell’877 i saraceni distrussero San Vin- rose sono le fonti documentarie, grazie al l’abbazia nella valle, che pone fine al fra- cenzo al Volturno, due anni più tardi pas- patrimonio dell’abbazia di Farfa. Nel zionamento della proprietà fondiaria rior- sarono a Monte Cassino ed a partire dal- periodo compreso tra il 760 d. C. ed il 880 ganizzando la MASSA TURANA in una l’890 intensificarono le loro incursioni in d. C. La media valle del Turano era orga- CURTIS che trova il suo centro in Cor- Sabina. Il monastero di San Salvatore Mag- nizzata attorno al sito antico di TORA che neto. Ovviamente l’abbazia non è l’unica giore a Concerviano fu distrutto nell’891 e sopravvive per tutto l’alto medio evo. proprietaria nella zona, alcune proprietà dopo sette anni di difficile resistenza l’abate Identificabile in prossimità dell’attuale appartengono al vescovo di Rieti, al di Farfa abbandona l’abbazia nel 897 d.C. paese di Colle di Tora doveva la sua im- monastero di S. Salvatore Maggiore,ed i re Questa fu occupata e distrutta dai sara- portanza alla posizione geografica, collo- d’Italia Hugo di Provenza e Lotario do- ceni, successivamente la stessa sorte toccò candosi nella valle che metteva in comu- nano nel 941 all’abbazia di Subiaco la “Cur- a Rieti. Solo a partire dal pontificato di 32 lumen Anastasio III ( 911- 913) si iniziarono i la- Comitatus Marsicanus. Rieti tentava così risiedevano a Rieti, probabilmente ospita- vori di restauro. Tra il mese di marzo 914 e di assicurarsi il controllo dell’importante vano una sorta di reggente e neanche la l’estate 915 un’armata composta di lom- via di fondo valle che conduceva a Carsoli loro funzione di difesa va sottovalutata se bardi e sabini comandata dal reatino Take- ed alla via Valeria, bloccando lo sviluppo è vero che essi erano dotati di turres. Per prandus sconfigge i saraceni davanti le mu- dell’autonomia locale tanto è vero che quanto riguarda il rapporto tra i primi ra in rovina della Trebula Mutuesca (Mon- d’ora in avanti il termine GUASTALDA- CASTELLA e il vecchio abitato rurale, si te Leone Sabino) ponendo fine ad un TUS non verrà più utilizzato per indicare può affermare che questi non lo influen- dominio durato circa trent’anni. L’abate questa zona. La tendenza principale quin- zeranno più di tanto. La distribuzione in Ratfredus di Farfa (dal 924 al 936) cerca di di è quella del frazionamento, dimostrata Casalia sembra resistere, l’accentramento restaurare il patrimonio dell’abbazia, ma dal sorgere di numerose chiese e mona- non si verifica. Allora a cosa servivano viene assassinato. Protagonista di questo steri, attorno alle quali si formano CA- queste strutture fortificate? Lasciate agli periodo è il nuovo abate Campone, di no- SALIA e LOCI, cioè nuove forme di ag- intendenti dei grandi proprietari fondiari, bile famiglia reatina, il quale sembra dila- gregati rurali, che avevano smembrato l’u- esse fornivano proprio a questi pidare il patrimonio abbaziale a favore nità territoriale in diversi insiemi fondiari a proprietari la possibilità del controllo della nobiltà emergente. La Curtis di Cor- favore delle grandi famiglie dell’aristocra- politico del territorio, un territorio situato neto, quindi la zona che ci interessa, viene zia reatina. Tra le chiese sono menzionate come ab-biamo visto alla periferia del data in gestione, nell’agosto del 950, ai le PIEVI di Sant’ Anatolia in Tore, Sant’ contado di Rieti, e via di comunicazione quattro figli di Takeprandus già vincitore Angelo in Cervia, Sant’Andrea in Laceto privilegiata tra il capoluogo ed i suoi dei saraceni. Assistiamo dunque alla per- (Ricetto), Santa Lucia in Collalto. Dagli confini meridio-nali. Nei decenni centrali dita del potere da parte dell’abbazia sulla inizi del secolo XI un nuovo elemento del secolo XI assistiamo alla politica media valle del Turano e alla contempo- entra a far parte della fisionomia del pae- spregiudicata dei conti dei Marsi che con ranea ascesa della nobiltà locale che per saggio: il CASTELLUM e, eccezional- Berardo II (993-1045) ed i suoi diversi decenni governerà la zona. Il X mente, la TURRIS. A questo periodo pos- discendenti estendono i loro domini nella secolo per la valle del Turano rappresenta siamo far risalire l’impianto del castello di valle del Turano. I dissidi interni a questa un periodo di rottura. Rottura con l’orga- Offiano, di Castiglione ed anche il primo famiglia, soprattutto tra i figli di Berardo II nizzazione della terra all’interno della livello archeologico riscontrato nel CA- furono la molla di questa politica Curtis di Corneto creata dall’abbazia di STRUM di Montagliano. Mi sembra il ca- espansionistica, che portò addirit-tura alla Farfa ed apertura ad una serie di cambia- so di dare ora un breve resoconto sulle fa- divisione della diocesi dei Marsi ed alla menti che porteranno lentamente alla miglie che si disputano in questo periodo, creazione di una nuova diocesi, con il costituzione di un nuovo ordine rurale. la porzione della valle che stiamo analiz- beneplacido del Papa, della quale Santa Il periodo è sfortunatamente poco docu- zando, e che danno luogo al processo di Maria in Cellis, monastero di famiglia fon- mentato e solo a partire dai primi decenni incastellamento che stiamo descrivendo. dato da Rainaldo II, fu il centro e Attone del secoloXI, quando Farfa inizia a riacqui- La dinastia di Takeprando sembra perder- figlio di Oderisio, figlio di Berardo II ne fu stare terreni nella zona, la documentazione si nella storia o comunque è difficile rin- messo a capo. Il papa Vittore II annulla ritorna regolare. Sembra comunque evi- tracciarla. Dal 947 compare in Italia una nel 1057 questo tentativo. dente che la nuova gestione “Secolare” nuova dinastia imparentata con il re Hugo A Berardo II dobbiamo la costruzione del del territorio porta profonde e radicali di Provenza: i conti dei Marsi che trovano CASTRUM di Montagliano, che si sovrap- mutazioni in una zona che si era costituita il loro capostipite in Berardo I (947- pone al Castellum sovra menzionato e che come una struttura coerente e unitaria. Il 972).Questa famiglia consolida i suoi do- diviene dopo poco tempo il centro gravita- termine curtis scompare e la zona viene mini, nella seconda metà del X secolo, zionale della zona. A differenza del castel- indicata come GUASTALDATUS TU- nella regione dominata fino ad allora dalle lum esso si dota di una cinta muraria all’in- RANUS, una sorta di circoscrizione di grandi abbazie, da Monte Cassino a Su- terno della quale tende a raggrupparsi la Rieti, che abbraccia entrambe le rive del biaco, a Farfa. Il suo potere è tale che il popolazione. Inizia così quel fenomeno di fiume Turano dall’antica Carsioli fino a primo figlio di Berardo I, Rainaldo II( 972 accentramento, della popolazione rurale Colle di Tora. Intorno al 993 il territorio di – 1000 ), gli succede come conte dei Mar- attorno al castrum che modifica radical- Carsioli fu distaccato dal guastaldato per si, mentre il secondo figlio Teudino ( 979 mente l’assetto territoriale fin ora descrit- entrare a far parte del contado dei Marsi. –1000), diviene conte di Rieti. Sotto la to, provocando l’abbandono dei vari CA- Tra la fine del X e gli inizi dell’XI secolo giurisdizione dei due rami di questa casata SALIA, e andando a costituire quella distri- l’autorità di Rieti, città in piena espan- agiscono, dividendosi i terreni in TER- buzione del territorio che è la stessa che sione, diviene sempre più forte sulla no- RAE e PERTINENTIAE, le famiglie oggi noi viviamo. Si conclude qui il mio stra zona che di conseguenza tende a della piccola nobiltà locale. I CASTELLA discorso sulla nostra terra di frontiera, con perdere quella autonomia che fino ad ora che sorgono in questo periodo, anche se la speranza che il prof. Hubert torni al più l’aveva caratterizzata, presentandosi co- poco documentati, sembrano apparte- presto a lavorare da noi, completando la me estrema propaggine del COMITA- nere alla prima generazione di fondazioni sua opera con lo scavo sistematico del sito TUS REATINUS TERRA del regno castrali, e cioè generalmente piccoli edifici di Montagliano, di fondamentale interesse d’Italia, confinante ad ovest con il Comi- di 50 o 60 mq., probabilmente a più di un per la nostra storia. Credo che le autorità tatus Sabinensis, a sud – ovest con il Co- piano costruiti, a differenza degli altri edi- competenti dovrebbero fare il possibile mitatus Tiburtinus, entrambi terre facenti fici fin qui nominati, con materiali dure- per finanziare un lavoro, che porterebbe parte del territorio di S. Pietro, ed a sud ed voli. Essi non erano certamente delle resi- dei vantaggi per tutti, in primo luogo per a est con il Territorium Carsolanum e con denze, poiché è ampiamente documen- Collalto Sabino pensando all’eventuale mu- il Territorium Cicolanum facenti parte del tato che le famiglie proprietarie delle terre sealizzazione di un’area di circa 15000 mq. lumen 33 I Quaderni di Lumen I banni del governatore baronale di Collalto Sabino (1589)

el mese di novembre dello scorso fin dal 1589 Collalto avesse un’ammini- Nanno l’amico Michele Sciò mi pro- strazione civile sufficentemente definita, pose di partecipare alla pubblicazione di anche se poco agibile per la gente del po- un importante documento riguardante i sto, con al vertice il governatore nominato “BANDI” emanati dal governatore baro- dal barone. nale a Collalto Sabino nell’anno 1589. Do- Il secondo intervento è stato del presi- cumento che il dottor Sciò ebbe modo di dente dell’associazione culturale ‘Lumen’, esaminare e fotocopiare presso l’Archivio don Fulvio Amici , che con il suo linguaggio Segreto Vaticano. Io accettai questa pro- scorrevole e comunicativo ci ha segnalato posta e subito contattai l’amministrazione alcune curiosità legate alle pene inflitte a chi comunale di Collalto, in particolare il si- infrangeva i divieti dei banni. In particolare i gnor Severini Massimo, il quale a sua volta famigerati “tratti di corda”, perché alcuni accettò volentieri questa nostra iniziativa. dei presenti non avevano ben chiaro i signi- In questo modo è nato il numero dieci ficati pratici di questo supplizio e, soprat- della collana i Quaderni di Lumen, che ag- tutto, che questa forma di tortura produce- giunge Collalto Sabino nella lista dei paesi va sugli sventurati che la subivano danni che, anche se con argomenti diversi, han- fisici permanenti. no collaborato con la nostra associazione. Nell’intervento di don Fulvio, non sono Essi sono: Civita, Oricola, Poggio Cinol- mancati i ringraziamenti al signor sindaco fo, Pietrasecca, Carsoli, Riofreddo, Arsoli Maurizio Di Gregorio e ai signori Gio- Pereto e Roviano. vanni Porzi e Massimo Severini per la loro Quindi da novembre siamo andati avanti collaborazione. Inoltre è da segnalare an- con il lavoro, anche se in modo discon- che l’intervento dello studente in archeo- di consistenti in una serie di norme riguar- tinuo, fino al marzo di quest’anno, quando logia Luca Porzi, di cui pubblichiamo uno danti l’ordine pubblico e soprattutto la tu- conclusa la stampa del fascicolo abbiamo scritto in questo numero. Vanno sicura- tela dei diritti e del potere baronale. Quin- avvisato i nostri amici di Collalto e con mente presi in considerazione, nel contesto di la conferenza termina con l’intervento loro abbiamo concordato la data della della sua relazione, quei riferimenti storico- del signor Mario Pompei sindaco di Colle- presentazione: sabato 17 aprile 2004. aecheologici riguardanti alcuni luoghi ab- giove, che ha auspicato altre collaborazio- L’incontro si è svolto nella sala della bi- bandonati della valle del Turano, in parti- ni tra i comuni della valle del Turano e la blioteca comunale dinanzi a un folto pub- colare i siti di Offiano, Castiglione e soprat- “nostra Lumen” e ha aggiunto, che a bre- blico, che è apparso sin dalle prime battute tutto Montagliano. ve sorgerà una nuova associazione cultu- molto interessato ed attento alle varie cu- Il prof. Terzilio Leggio assessore provin- rale, che si propone di occuparsi princi- riosità che proponeva l’argomento. Il pri- ciale alla cultura di Rieti, ha portato il palmente di quella zona che un tempo era mo intervento è stato dell’assessore Mas- discorso sugli scopi del governatore baro- sottoposta all’antica baronia di “COL- simo Severini, che ha sottolineato come nale (Aristeo Florello) nell’emanare i ban- LISALTI”. Su questo argomento l’associazione ‘Lu- men’ darà sicuramente il suo contributo, infatti sono ormai due anni che la nostra consulente per la storia dell’arte, la dot- t.ssa P. Nardecchia, sta indagando alcuni affreschi di Collegiove in relazione con la pittura regionale ed extra regionale del XVI secolo. Inoltre la peculiarità politica della baronia di Collalto, già accennata da P. Delogu, ha sempre incuriosito molti dei nostri soci, soprattutto per gli interessi che i signori del luogo avevano in paesi come Pietrasecca di Carsoli. Un altro luogo che ci sta a cuore nella valle del Turano è Casti- glione, per i rapporti che questo ha con la politica degli imperatori svevi nella zona (sec. XIII), soprattutto dopo le scoperte avute dalle indagini archeologiche con- dotte sulle mura medievali del comune di Pereto (AQ). Un momento dell’incontro. Al tavolo dei relatori sono riconoscibili da sinistra: Massimo Severini, Luca Porzi, Giovanni (Mario) Pompei, Terzilio Leggio, don Fulvio Amici e Maurizio Di Gregorio. Sergio Maialetti 34 lumen Pittrici nella valle dell’Aniene Modelle, donne, artiste del XX sec. da Anticoli Corrado

ono state ventisette le opere esposte culturale. Snel Museo Civico d’Arte Moderna e In particolare le opere della mostra ap- Contemporanea ad Anticoli Corrado per partengono a venti artiste operanti intor- la mostra Pittrici della Valle dell’Aniene. no agli anni ‘30 e legate in vario modo al La mostra, organizzata da Pier Paolo paese: alcune per nascita, come la Pasqua- Pancotto e patrocinata dalla Provincia di rosa e la Toppi Oswald, altre perché lì si Roma e dalla Comunità Montana della recarono a soggiornare, come la Zanelli, Valle dell’Aniene, si è svolta dal 18 altre perché dalla visita ad Anticoli o dal le- febbraio al 22 febbraio 2004, e nel mese di game con persone del luogo trassero spunti marzo è stata ospitata a Roma dal Museo importanti per il loro percorso artistico, Maria Porcella, Paesaggio d’Abruzzo, 1920 del Vittoriano. (cm 71x100). come la Schimidt, la Comes e la Mellon. Delle opere esposte ben venti appar- naturali, e proprio nei primi anni del se- Pittrici nella Valle dell’Aniene è la terza ras- tengono allo stesso museo, mentre le altre colo scorso questo fenomeno assunse segna organizzata nel corso degli ultimi sette provengono da collezioni private. proporzioni notevoli. Nei confronti di due anni e come le precedenti è stata ap- La rassegna ha rappresentato un omaggio pittori e scultori la popolazione anticolana prezzata sia dal pubblico che dalla critica. al contributo femminile nei confronti del non solo mostrò sempre grandissima Successo che conferma l’elevato prestigio movimento pittorico, particolarmente disponibilità e accoglienza, ma spesso si artistico del Museo: inaugurato nel 1935 e florido, che caratterizzò la cittadina so- lasciò coinvolgere, diventando un im- ora definitivamente ospitato nel cin- prattutto all’inizio del Novecento. Da portante interlocutore. Molte donne di-- quecentesco Palazzetto Brancaccio, offre sempre infatti Anticoli è stato un punto di ventarono modelle, mogli di artisti o arti- un’esposizione permanente di oltre 350 riferimento importante per gli artisti di ste esse stesse; nacquero amicizie e gruppi opere, alcune delle quali recentemente diversa provenienza che giungevano nella familiari assunsero il ruolo di veri punti di sottoposte ad operazioni di restauro di valle dell’Aniene attratti dalle bellezze riferimento dal punto di vista artistico e altissimo livello. Silvia Tirelli

Libri in vetrina cnica di indagine. Si indagano poi i detta- gli delle murature, secondo le diverse ti- " MARCO MASTROIANNI, LEONIA SIMO- pologie proposte: murature compatte, NE, Guida per la conoscenza dell’architettura ru- disomogenee, listate a secco. rale nella valle del Liri. Cenni per il recupero Altrettanto interessanti sono le descri- e la manutenzione. Pubblicazione della zioni di recinti e terrazzamenti. XV Comunità Montana “Valle del Liri”, Poi è la volta di tetti, solai e volte. Regione Lazio. Castrocielo (FR) 2003, pp. Per gli esterni delle abitazioni si pren- 200, illustrato con numerose figure e foto dono in esame scale, logge, ballatoi, fine- a bianco e nero e a colori, s.i.p. stre, porte ed elementi decorativi, come la cornice perimetrale di gronda detta ro- Il lavoro degli architetti Mastroianni e mazioni di queste abitazioni, per poi ac- manella o gli intonaci di color pastello; Simone viene segnalato ai lettori perché cennare ai rapporti che nel corso del per gli interni: pavimenti, camini e for- è un bell’esempio di valorizzazione del- tempo si stabilivano tra esse e le famiglie nacelle. Ma non è tutto qui. l’edilizia rurale. Un’edilizia che per molti che le abitavano. Gli autori descrivono anche diverse for- aspetti è facile riscontrare anche dalle Gli autori hanno studiato decine di case me di degrado tipiche di ciascun ele- nostre parti. e le hanno confrontate tra loro, ricavan- mento costitutivo di un fabbricato rura- Le pagine iniziali del libro raccolgono i done similitudini e proponendo alcune le, e forniscono apprezzabili suggeri- commenti di diversi esperti, tra cui se- categorie; parlano ad esempio di edifici menti sulle tecniche di recupero dei ma- gnaliamo quello del prof. E. Genovesi e con copertura ad una falda, a due falde, a nufatti. Questi risvolti pratici fanno del- del dott. E. M. Beranger. Il primo si con- due falde affiancate e così via. l’opera un manuale del restauro, che può centra sui motivi ispiratori dell’archi- Di ciascuna tipologia offrono schemi essere usato a diverse latitudini, mentre tettura rurale, il secondo illustra l’evo- planimetrici e rilievi fotografici, nonché la raccolta e il confronto delle varie for- luzione storica di queste costruzioni, una descrizione dell’uso degli ambienti me architettoniche, unitamente alla de- partendo da considerazioni geologiche interni e della suddivisione dei volumi. scrizione dei volumi, costituiscono ma- fino ad arrivare agli ultimi anni del- Dalle strutture in muratura si passa ad teriale utile per la ricerca nelle scuole. l’Ottocento, quando le rimesse degli esaminare quelle di legno, in terra ed a emigrati permisero le prime trasfor- secco, procedendo con la medesima te- Michele Sciò lumen 35

Il libro assoluto Ad Adriana Assini econdo svariate tradizioni d’oriente e supposero materiali ancora più deperibili: asseriva (in conversazioni private) che il Sd’Occidente, i molteplici testi apparsi foglie, petali di fiori, manufatti alimentari, mitico scibile riguardasse specifiche tecni- nel corso dei millenni non sono che l’espli- chicchi e semi vegetali adatti ad essere in- che di magia sessuale volte a propiziare il cazione (ovvero la superfetazione) delle co- geriti, in effettiva assimilazione parcelliz- raccordo con stadi superiori dell’essere. noscenze originariamente comprese in un zata della summa sapienzale primigenia. Accrescere ulteriormente l’elenco sareb- unico libro, stilato in altrettanto unica copia, Mentre i credenti delle varie confessioni be, a questo punto, inutile. all’inizio dei tempi, da mano anonima. religiose, guidati dai rispettivi gerofanti, Noi che per pura casualità siamo stati resi Parecchi sapienti di epoche diverse hanno persistettero a voler identificare l’arcano partecipi della rivelazione di un tesoro affrontato l’argomento cercando di get- compendio con le rispettive sacre scrittu- tanto celebrato, non possiamo qui che tarvi una qualche luce, senza però giunge- re, supposizioni disparate continuarono a riassumerlo nella sua concentrata (ma re ad esiti soddisfacenti. L’enigma, anzi, è germogliare nei ricercatori indipendenti: il generale) essenzialità, affinché non causi andato via via infittendosi con l’ingarbu- santo graal (ammesse che si riuscisse a perplessità nei sapienti e stolida ilarità ne- gliarsi e il proliferare delle discussioni, gli insipienti. vertenti intorno a due nuclei fondamen- Ce lo confidò – quanti anni sono trascorsi tali dell’indagine: quello relativo al conte- da allora? – un vegliardo incontrato nel nuto dell’opera e quello riguardante la sua cuore dell’estate presso le rovine di un ‘consistenza’ più squisitamente formale. tempio del dio Helios a Pessinunte. Il libro Per il primo aspetto e stato sostenuto trat- assoluto – ci spiegò – era costituito dallo tarsi del patrimonio ancestrale di un sape- smisurato numero di alberi che all’origine re predialettico transrazionale, che non copriva buona parte della superficie necessitava quindi, per essere comuni- terrestre, e a cui, giustamente, soprattutto cato, di spiegazioni e neppure – al limite – nell’arco del Mediterraneo, veniva tribu- della sequenza di una ‘narrazione’. Ci si tato speciale culto. Le immense foreste, sarebbe trovati di fronte, insomma, a una parimenti ai singoli arbusti isolati, dif- rivelazione diretta e immediata, trasmessa fondevano il millenario segreto della vita attraverso un linguaggio universale a tutti mediante lo stormire delle fronde, la riso- accessibile. A tale ipotesi fecero subito nanza differenziata sotto la pioggia, i mu- seguito obiezioni capziose e tesi estreme: tamenti cromatici e materici paralleli allo se il carattere della saggezza ‘totale’ era da scorrere cronologico. Il colloquio con gli intendersi in senso qualitativo piuttosto uomini proseguiva nelle dimore che essi che quantitativo, quale effettiva estensio- andavano edificando: mobilio e suppel- ne avrebbe potuto coprire la scrittura di lettili, il talamo nuziale, la culla della prole un simile sapere? Non sarebbero forse – se non anche le case stesse – erano bastati, per un significato così intenso e essenzialmente di sostanza lignea. Il dia- onnicomprensivo, una sola frase, una logo si rinnovava quotidianamente nel la- singola parola, una sillaba esclusiva, al voro diurno e, calata la notte, in prossimità limite un suono iniziale di totale pregnan- Adriana Assini, Eva y el serpiente, 1999 (cm 14x23). del focolare, a contatto col crepitio dei za traducibile in segno grafico di pari ca- stabilirne la natura) ben si prestava a rap- ceppi, a suggellare il sonno dopo il de- pacità esaustiva? Ci fu anche chi fece presentare la plausibile variante medioe- sinare. notare che la scelta di una stesura scritta vale; o la pietra filosofale degli alchimisti, Poi poco a poco il rapporto cambiò e la adombrava una dottrina già degradata, capace di dispensare immortalità e opu- mutua comunicazione gradualmente si succeduta all’ineffabilità della traslazione lenza, poteva esserne un’adeguata traspo- affievolì fino a che il grande libro divento orale ormai compromessa, e preoccupata sizione. Certi mistici credettero di rintrac- muto. Oggi i folli roghi dei boschi, la diss- di scomparire. Le diatribe sul secondo ciarlo nello zodiaco celeste con le sue mu- ipazione avida dei ciechi abitanti del pia- versante – concernenti la struttura ‘fisica’ tevoli costellazioni durante il volgere delle neta consumano con ritmo crescente il dell’oggetto in esame – non fecero che stagioni. Un esoterista spocchioso e sac- libro assoluto. complicare le cose, fìnendo coll’intrec- cente (poi convertitosi all’Islam), inetto a Alla esigua schiera che istintivamente ciarsi ed aggiungersi ai dubbi avanzati da- venirne a capo, lo denunciò come una continua a darne testimonianza con l’a- gli eruditi del settore contiguo: era chiaro diabolica fola diffusa dagli emissari della more per la natura e il rispetto per l’antico anzitutto che il termine ‘libro’ dovesse ri- controiniziazione. L’ultimo in ordine di alleato, sono affidate le pagine superstiti di tenersi metaforico, dietro codesto voca- tempo a occuparsi della questione pare sia quello che fu un testo smisurato, e questa bolo celandosi, probabilmente, il riferi- stato un filosofo rimasto paralizzato agli rivelazione, perché non si dica un giorno mento ad una pergamena, un foglio di arti inferiori a seguito del crollo di un che esso non é mai esistito. papiro, lamine metalliche o d’osso, bende rifugio antiaereo, dove aveva cercato di stoffa, cortecce d’albero, una lastra scampo, nel corso di un bombardamento Luciano Pirrotta marmorea o d’altra pietra dura. Taluni della seconda guerra civile europea; questi 36 lumen NORME PER GLI AUTORI Attività dell’Associazione L’Associazione Culturale Lumen (onlus) è un organizzazione di utilità sociale senza scopo di lucro fondata il 1 agosto 1999. Il suo foglio infor- Convegni: si prevede per la seconda metà di luglio 2004 un convegno sulle mazioni pubblica scritti di autori italiani e stra- tradizioni popolari di Pietrasecca e Colli di Montebove . nieri a carattere divulgativo, utili alla vita sociale e culturale del Carseolano e dei territori limitro- Escursioni: itinerari naturalistici e storici. fi. I lavori, d’interesse generale o locale, devono musei, luoghi d’arte e siti archeologici. essere originali, ossia non apparsi in altre pub- Visite guidate: blicazioni, né essere in corso di stampa presso Collaborazioni: con scuole, ricercatori e studenti universitari. altri editori. «Il foglio di Lumen» è una pubblicazione ape- Biblioteca: dotata di volumi di archeologia, storia locale e generale, arte, let- riodica che viene distribuita ai soci e a chi ne fa teratura, periodici e materiale archivistico. richiesta ed è gestito da una redazione eletta dal consiglio direttivo dell’associazione Lumen. Stampa: per la collana “i Quaderni di Lumen”, sono stati già pubblicati: Per agevolare i lavori di stampa gli articoli pro- posti devono essere realizzati con videoscrit- tura adatta all’ambiente IBM e compatibili (non 1. G.J. Pfeiffer, Th. Ashby, Carsioli. Una descrizione del sito e dei resti romani, con note storiche Macintosh). Devono essere inviati alla Asso- ed una bibliografia. Versione italiana dall’inglese a cura di F. Amici e A. Crialesi. Pietrasecca di ciazione Culturale Lumen, via Luppa, 10 - Carsoli, 1994. In 4°, illustr., pp. 36. 67061 Pietrasecca di Carsoli (AQ), in copia 2. Pia dei Tolomei a Pietrasecca. Testo dal canto di Giuseppe Lucantoni. Pietrasecca di Carsoli, cartacea e su floppy disk, indicando il nome del 1997. In 4°, pp. 18. programma con cui è stato prodotto il testo. 3. A. Zazza, Notizie di Carsoli. Dal ms. C/86/1924 dell’Archivio della Diocesi dei Marsi; a cura di: M. L’autore, o uno di essi, dovrà indicare un reca- Sciò, F. Amici, G. Alessandri, Pietrasecca di Carsoli, 1998. In 4°, illustr., pp. 44. pito postale a cui inviare la corrispondenza. 4. B. Sebastiani, Memorie principali della terra di Roviano, (ms. dei primi decenni dell’Ottocento) a Sono accettati anche dattiloscritti, ma in que- cura di M. Sciò. Pietrasecca di Carsoli, 2001.In 8°, illustr., pp.141. sto caso la pubblicazione sarà ritardata perché 5. A. Battisti, Piccolo dizionario dialettale di Pietrasecca, Pietrasecca di Carsoli 2001. In 8°, pp. 38. la redazione dovrà ricompilare il testo nelle for- 6. D. Guidi, Topopgrafia medica del comune di Arsoli. Da un ms. inedito di metà XIX secolo; a cura me volute dalla tipografia. di G. Alessandri. Pietrasecca di Carsoli, 2002. In 8°, illustr., pp. 20. Per l’invio degli articoli è valido anche l’indirizzo 7. L. Verzulli, Le iscrizioni di Riofreddo, Pietrasecca di Carsoli, 2002. In 8°, illustr., pp. 48. di posta elettronica dell’Associazione. 8. T. Flamini, Fortunia, il corpo di una santa a Poggio Cinolfo (AQ). Pietrasecca di Carsoli, 2003. In La collaborazione s’intende a titolo totalmente gratuito. 8°, illustr., pp. 22. 9. Il catasto del gentilesco di Oricola (sec. XVIII), a cura di G. Alessandri. Pietrasecca di Carsoli, Preparazione dei testi 2003. In 8°, illustr., pp. 68. 10. I banni del governatore baronale di CollaltoSabino (1589), a cura di S. Maialetti. Pietrasecca di Titolo. Titolo ed eventuale sottotitolo dovranno Carsoli, 2004. In 8°, illustr., pp. 24. essere brevi e chiari. 11. Dai frammenti una cronaca. San Silvestro, Pereto (L’Aquila), a cura di M. Basilici. Pietrasecca di Autore. Il nome dell’autore o degli autori dovrà Carsoli, 2004. In 8°, illustr., pp. 56. comparire per esteso, accompagnato dai titoli accademici e/o professionali se si desidera. tra le pubblicazioni speciali: Testo. Il testo dovrà essere redatto in cartelle (25 righe, 60 battute per riga nei dattiloscritti; o, 1. Paola Nardecchia, Pittori di frontiera. L’affresco quattro-cinquecentesco tra Lazio e Abruzzo. per la videoscrittura, margini 2,5 cm, interlinea Casamari 2001. In 8°, illustr., pp. XVII + 334. singola, carattere Times New Roman, corpo 2. Angelo Bernardini, Attecchia po’! Il dialetto nel territorio di Carsoli. Subiaco 2003. In 8°, illustr., 12). Le note vanno numerate e messe alla fine pp. 200. del testo. Illustrazioni. Le illustrazioni: disegni, grafici, fo- tografie e tabelle, devono essere inviate sepa- di prossima pubblicazione rate dal testo. Le illustrazioni non devono supe- rare le misure 18x24 cm., essere di buona qua- A. Laurenti, Oricola e contrada Carseolana. Riedizione a cura di S. Maialetti lità e ben leggibili. Quelle a colori saranno co- P. Nardecchia, Note d’arte tra la Marsica e il Carseolano. munque edite in b/n. Nel caso di illustrazioni L. Mariani, Lettere dall’esilio, a cura di M. Sciò con dimensioni superiori la redazione si riserva R. Scotti, Descrittione et historia della abbadia di Subiaco, da un ms. della B.A.V., a cura di M. Sciò di decidere. Tutte le illustrazioni devono essere corredate da una didascalia. Bibliografia. Si invitano gli autori a contenere le Immagini nascoste voci bibliografiche. Responsabilità degli autori

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La redazione esamina il testo entro 30 giorni dal suo ricevimento e ne da comunicazione al- l’autore, riservandosi di chiedere delle modi- fiche qualora il testo non corrisponda alle carat- teristiche formali sopra esposte e agli scopi del- l’Associazione. Le bozze verranno corrette internamente e non saranno allestiti estratti, ma verranno inviate agli autori n. 2 copie del fascicolo sul quale compare il loro articolo. 1 1 2 Gli scritti inviati, anche se non pubblicati, sa- Largo Santa ranno restituiti solo se richiesti, con posta ordi- Fortunia. naria e spese a carico del richiedente. Nassiriya, 2003. Il foglio di Lumen è in distribuzione presso la sede dell’Associazione, Redazione per questo fascicolo: Fulvio Amici nelle edicole di Arsoli, Carsoli, Pereto, Poggio Cinolfo, Camerata Nuova, (don), Terenzio Flamini, Sergio Maialetti, Mau- Collalto Sabino, Roviano e nella libreria Roma e Lazio in via della Croce 74 rizio Piconi, Michele Sciò. Tipografia: MCM moduli continui, v. Aquila 36 - Carsoli (AQ) - tel.: 0863 992122 Composizione: M. Sciò