Osservatorio provinciale sull'economia della provincia di

INDICATORI DELL’ECONOMIA TERNANA

Situazione al 30/06/2020

n. 19/2021

Osservatorio provinciale sull'economia della provincia di Terni

INDICATORI DELL’ECONOMIA TERNANA

Situazione al 30/06/2020

n. 19/2021 Ispettorato Territoriale di TERNI - RIETI Sede di Terni

Hanno collaborato

Walter Pennestrì - Prefettura di Terni Luca Calzola - Istat Algero Penconi - ARPAL - Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro Claudio Valeriani - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura dell’Umbria Francesca D'Ambrosio e Simonetta Arabia - Ispettorato Territoriale del Lavoro Terni-Rieti - Sede di Terni Paolo D’Atri - Inps, Direzione provinciale di Terni

Coordinamento: Metodologico, scientifico: Luca Calzola Tecnico, organizzativo: Walter Pennestrì

Nota redazionale Il presente rapporto è stato predisposto dall’Osservatorio provinciale sull’economia, costituito presso la Prefettura di Terni, con lo scopo di fornire alle amministrazioni locali un agile strumento informativo sull’andamento dell’economia provinciale. I dati e gli indicatori che verranno presentati sono stati elaborati attraverso un utilizzo integrato delle informazioni messe a disposizione da Amministrazioni e Enti operanti sul territorio. Si ringrazia Banca d'Italia, Nucleo per la ricerca economica della filiale di per i dati forniti e il supporto metodologico

© ANNO 2021 Camera di Commercio dell’Umbria

Stampato presso Camera di Commercio dell’Umbria - Sede di Terni, febbraio 2021

INDICE

Sintesi 5

Il confronto con il dato regionale e nazionale 6

1. La realtà produttiva 7

1.1 - Consistenza e struttura delle imprese 7

1.2 - Risultati delle imprese sui mercati esteri 9

2. Lo stato dell’occupazione 12

2.1 - L’offerta di lavoro 12

2.2 - Gli ammortizzatori Inps 13

2.3 - Il lavoro irregolare 14

2.4 - Il Reddito di Cittadinanza 15

3. L’andamento del credito 16

3.1 - La dinamica dei prestiti bancari 16

3.2 - La qualità del credito 17

3.3 - I protesti 18

4. Il turismo 19

Glossario e guida alla lettura 21

INDICATORI DELL’ECONOMIA TERNANA

Aggiornamento al primo semestre 2020

Sintesi

Nel primo semestre 2020 l’andamento dell’economia nella provincia di Terni su- bisce gli effetti negativi della pandemia prodotta dalla diffusione del Coronavirus. Questo si riflette sostanzialmente su tutti gli indicatori esaminati.

Il numero delle imprese attive iscritte nei registri camerali aumenta con un tasso di crescita inferiore agli anni precedenti. La crescita ha riguardato sia il comparto della manifattura sia quello dei servizi a imprese e famiglie.

Diminuisce il flusso delle importazioni e delle esportazioni in quasi tutti i settori di attività.

Si riduce l’offerta di lavoro per quanto riguarda sia gli occupati, sia le persone in cerca di occupazione.

Il ricorso alla cassa integrazione guadagni registra una crescita molto elevata delle ore autorizzate ordinarie e in deroga.

Con riferimento al credito, diminuisce l’ammontare dei finanziamenti a favore delle imprese e migliora la qualità del credito. Il numero dei protesti si riduce sia come consistenza che come valore.

Indicazioni negative provengono, infine, anche dal settore turistico, caratterizzato da una forte riduzione degli arrivi e delle presenze, più marcata tra i clienti stranieri.

5 Il confronto con il dato regionale e nazionale

Il Prospetto 1.1 consente un confronto tra i principali indicatori economici nella Provincia di Terni, l’Umbria e l’Italia al 30 giugno 2020. Rispetto a giugno 2019, il numero delle imprese attive nella provincia di Terni registra una crescita in con- trotendenza rispetto alla riduzione che si verifica nel complesso della regione e del Paese. Nel primo semestre 2020, invece, il saldo tra iscrizioni e cancellazioni nei registri camerali intercorso risulta negativo in misura maggiore rispetto a Um- bria e Italia. Il numero dei fallimenti per 1.000 imprese attive è inferiore a quello regionale e nazionale. Sempre nel primo semestre 2020, a Terni le esportazioni segnano un decremento meno consistente rispetto a quello registrato nella regione e nel resto del Paese. Il saldo commerciale, rispetto al totale degli scambi, risulta positivo ma meno favorevole rispetto a quello umbro, anche se superiore a quello italiano. Gli occupati diminuiscono più che nella regione o nel Paese. La provincia registra un tasso di occupazione superiore a quello nazionale ma inferiore a quello umbro. Il tasso di disoccupazione è superiore a quello regionale e in linea con quello nazionale. Le ore autorizzate di cassa integrazione guadagni, pur quadruplicando, aumentano in modo meno accentuato rispetto all’andamento regionale e nazionale. L’incidenza dei percettori del Reddito o della Pensione di Cittadinanza è di poco superiore a quella media regionale e inferiore a quella italiana. L’importo medio è in linea con quello umbro e inferiore a quello medio nazionale. La variazione dei prestiti bancari risulta più negativa rispetto a quella regionale, mentre nel complesso del Paese l’andamento è di segno positivo. Il tasso di deterioramento del credito bancario è di poco inferiore a quello umbro e italiano.

Prospetto 1.1 - Indicatori economici: Provincia di Terni, Umbria e Italia a confronto - 1° semestre 2020

Fonte: Camera di Commercio dell’Umbria, Istat, Inps, Banca d’Italia (vedi capitoli successivi) (a) Rapporto percentuale tra il saldo e il totale di importazioni e esportazioni.

6 1. La realtà produttiva

1.1 - Consistenza e struttura delle imprese

In base ai dati del registro imprese della Camera di commercio di Terni, nei primi due trimestri del 2020 il numero d’imprese attive è, rispettivamente, di 18.482 e 18.620 unità, con un incremento pari, rispettivamente, a 102 e 86 unità (+0,6 e +0,5 per cento) rispetto allo stesso periodo del 2019 (Figura 1.1). La consistenza delle imprese continua a crescere dopo la contrazione del 2017, dovuta principal- mente a operazioni di riallineamento del registro camerale, anche se con un tasso di incremento dimezzato rispetto all’anno precedente.

Figura 1.1 - Imprese attive iscritte nel registro imprese della Camera di commercio di Terni - 2° trimestre 2016 - 2° trimestre 2020 (valori assoluti e variazioni percentuali rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente)

Fonte: Camera di commercio dell’Umbria - Registro imprese

Nei due trimestri presi in esame (Tavola 1.1) le imprese impegnate nell’attività ma- nifatturiera mostrano una sostanziale stabilità (+0,1 per cento nel primo trimestre e +0,3 per cento nel secondo) mentre quelle attive nel campo delle costruzioni registrano una più decisa crescita (+2,0 e +1,4 per cento, rispettivamente nei due trimestri). Nel terziario, l’aumento è consistente sia nel ramo del supporto alle imprese (noleggio, agenzie di viaggio, e altri servizi di supporto alle imprese +5,5 e +9,2 per cento), sia nei servizi alle persone (sanità e assistenza sociale +5,7 e +6,3 per cento). Riguardo al settore del commercio, si osserva una lieve riduzione delle imprese pari al -1 e al -0,4 per cento nei due trimestri. Con riferimento alla forma giuridica delle imprese, nel primo e secondo trimestre si segnala - in linea con l’andamento già riscontrato nei trimestri precedenti - un aumento tendenziale delle società di capitale (+4,8 e +4,1 per cento) e una con- trazione delle società di persone (-1,8 e -1,6 per cento). Nel primo semestre risulta in flessione l’ammontare delle imprese individuali (-0,5 per cento).

7 Tavola 1.1 - Imprese attive iscritte nel registro imprese della Camera di commercio di Terni per settore di attività e forma giuridica - 1° e 2° trimestre 2020 (valori assoluti e variazioni percentuali rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente)

Fonte: Camera di commercio dell’Umbria - Registro imprese Relativamente alle aree territoriali sub provinciali (per la composizione si veda la guida alla lettura), nei primi due trimestri dell’anno 2020 (Tavola 1.2) si registra una variazione negativa nel comprensorio Orvietano sia nell’industria, sia nei servizi del commercio e della ristorazione. Nel corso del 1° e 2° trimestre 2020, con riferimento al complesso delle imprese - attive e non attive - registrate negli archivi camerali, il numero delle nuove iscrizioni (517) è stato inferiore a quello delle cessazioni (645). Il saldo negativo, pari a -128 unità, si realizza esclusivamente nel primo trimestre a causa delle cancellazioni d’ufficio che caratterizzano questo periodo dell’anno (Figura 1.2). Al netto delle fluttuazioni stagionali, l’andamento delle due componenti del movimento delle imprese è costante nel tempo.

Figura 1.2 - Movimento delle imprese iscritte nel registro imprese della Camera di commercio di Terni - 2° trimestre 2015 - 2° trimestre 2020 (valori assoluti)

Fonte: Camera di commercio dell’Umbria - Registro imprese

8 Tavola 1.2 - Imprese attive iscritte nel registro imprese della Camera di commercio di Terni per area territoriale e settore di attività - 1° e 2° trimestre 2020 (valori assoluti e variazioni percentuali rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente)

Fonte: Camera di commercio dell’Umbria - Registro imprese

Nel corso del primo semestre 2020, la sospensione delle attività prodotta dalla pandemia di Covid-19 ha avuto ripercussioni anche nell’espletamento delle pro- cedure di fallimento, tanto che in provincia di Terni si sono registrati solo quattro fallimenti di imprese, contro una media di oltre 20 nell’ultimo triennio (Figura 1.3).

Figura 1.3 - Fallimenti delle imprese - Provincia di Terni - 1° semestre 2016 / 1° semestre 2020 (valori assoluti)

Fonte: Camera di commercio dell’Umbria - Registro imprese

1.2 - Risultati delle imprese sui mercati esteri

In base ai dati Istat, tra il 1° semestre 2019 e il 1° semestre 2020 il valore delle importazioni delle imprese ternane è diminuito del 23,2 per cento mentre quello delle esportazioni ha registrato una contrazione del 12,4 per cento (Tavola 1.3). La riduzione delle importazioni interessa quasi tutti i settori ed è particolarmente elevata in quelli delle estrazioni (-70,4 per cento) della chimica (-33,7%), degli apparecchi elettrici (-53,0 per cento) e della meccanica (40,5 per cento).

9 Negli stessi rami si osserva la riduzione più consistente delle esportazioni: prodotti chimico-farmaceutici (-29,4 per cento), apparecchi elettrici (-83,5 per cento); anch’essa, peraltro, generalizzata in quasi tutti i settori di attività. La diminuzione degli scambi riguarda anche i settori tradizionali del made in , quali alimentari-bevande (importazioni -15,0 per cento e esportazioni -21,1 per cento) e tessile-abbigliamento (importazioni -12,3 ed esportazioni -18,0 per cento). Nel settore di maggiore peso, quello della metallurgia, importazioni ed esportazioni diminuiscono, rispettivamente, del 14,3 per cento e del 12,3 per cento. La caduta degli scambi si concentra nel secondo trimestre e riporta i volumi ai livelli del 2016 (Figura 1.4). Nel 1° semestre del 2020 il saldo degli scambi con l’estero è positivo per una cifra pari a quasi 140 milioni di euro, quasi il doppio di quello registrato nello stesso periodo del 2019.

Tavola 1.3 - Importazioni e esportazioni per settore di attività - Provincia di Terni - 1° semestre 2020 (a) (valori assoluti e variazioni percentuali rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente)

Fonte: Istat, Statistiche sul commercio estero (a) Dati provvisori.

10 Figura 1.4 - Importazioni, esportazioni e saldo della bilancia commerciale - Provincia di Terni - 2° trimestre 2016 / 2° trimestre 2020 (a) (valori in euro)

Fonte: Istat, Statistiche del commercio estero (a) I dati del 1° e 2° trimestre 2020 sono provvisori.

11 2. Lo stato dell’occupazione

2.1 - L’offerta di lavoro

Secondo la rilevazione Istat sulle forze di lavoro, nel primo semestre 2020 il numero di occupati residenti nella provincia di Terni è pari a 85 mila unità, in diminuzione del 2,8 per cento rispetto al primo semestre 2019, mentre il numero di persone in cerca di occupazione ammonta a 8 mila unità e mostra una diminuzione del 30,8 per cento rispetto allo stesso periodo del 2019 (Tavola 2.1). Complessivamente, la forza lavoro si è ridotta del 6,1 per cento e la contrazione è più accentuata tra la componente femminile (-7,9 per cento). Gli individui che non lavorano e non cercano lavoro sono 132 mila, in aumento del 2,6 per cento.

Tavola 2.1 - Popolazione di 15 anni e oltre per sesso e condizione - Provincia di Terni - 1° semestre 2020 (a) (valori in migliaia)

Fonte: Istat, rilevazione sulle forze di lavoro (a) Per effetto degli arrotondamenti, le somme e le differenze possono dare risultati diversi rispetto ai valori riportati.

Tra il primo semestre del 2019 e quello del 2020 il numero di occupati è diminuito dell’11,7 per cento tra i lavoratori dipendenti, mentre tra gli autonomi si registra una crescita del 29,0 per cento che interessa tutti i settori (Tavola 2.2).

Tavola 2.2 - Occupati per condizione e settore di attività - Provincia di Terni - 1° semestre 2020 (a) (valori in migliaia)

Fonte: Istat, rilevazione sulle forze di lavoro (a) Per effetto degli arrotondamenti, le somme e le differenze possono dare risultati diversi rispetto ai valori riportati.

12 Nel primo semestre 2020 il tasso di occupazione della popolazione in età di lavoro (tra 15 e 64 anni) è pari al 60,0 per cento ed è calato di 1,2 punti percentuali rispetto al primo semestre 2019 (Tavola 2.3). Diminuisce anche il tasso di disoc- cupazione che risulta pari all’8,7 per cento, contro l’11,8 per cento del primo semestre 2019.

Tavola 2.3 - Tasso di Occupazione e di disoccupazione della popolazione residente - Provincia di Terni – 1° semestre 2019-2020 (valori percentuali)

Fonte: Istat, rilevazione sulle forze di lavoro

2.2 - Gli ammortizzatori Inps

Nel primo semestre 2020, a causa della sospensione o riduzione dell’attività la- vorativa per eventi riconducibili all’emergenza epidemiologica da COVID-19, sono state introdotte1 misure straordinarie di sostegno salariale attraverso l’utilizzo della cassa integrazione guadagni che ha raggiunto l’ammontare di oltre 4.278 mila ore, in crescita del 311,4 per cento rispetto allo stesso periodo del 2019 (Tavola 2.4). Le variazioni per tipo d’intervento indicano un incremento del 520,6 per cento delle ore di cassa integrazione ordinaria (-15.1 per cento) e un aumento di oltre mille volte di quella in deroga.

Tavola 2.4 - Ore autorizzate di cassa integrazione guadagni per tipo di intervento - Provincia di Terni - 1° semestre 2020 (valori assoluti e variazioni percentuali rispetto al periodo precedente)

Fonte: Inps (a) Data la dimensione elevata della cifra (sei interi) si è preferito utilizzare la notazione scientifica.

Nel corso del primo semestre 2020, l’entità degli interventi di cassa ordinaria e in deroga è talmente elevata da risultare fuori scala rispetto all’ammontare delle autorizzazioni effettuate nei semestri immediatamente precedenti (Figura 2.1). Per avere dei valori comparabili occorre tornare al periodo della crisi economico-finan- ziaria del 2009-2012 quando le ore di cassa in deroga furono, in qualche semestre, perfino superiori a quelle attuali.

1 Decreto-legge n. 18 del 17 marzo 2020.

13 Figura 2.1 - Ore autorizzate di cassa integrazione guadagni - 2° semestre 2014 - 2° semestre 2019 (valori assoluti in euro)

Fonte: Inps, Osservatori statistici

La distribuzione per settore di attività delle due principiali forme di intervento – or- dinaria e in deroga – mostra come 1,8 milioni di ore di cassa integrazione ordinaria siano destinate alla manifattura e oltre 700 mila alle costruzioni. Insieme questi due settori coprono l’85% delle ore ordinarie autorizzate. Per la cassa integrazione in deroga, i settori che hanno avuto più ore autorizzate sono: il commercio (390 mila), e gli alberghi e ristoranti (320 mila), pari complessivamente al 57% (Figura 2.2).

Figura 2.2 - Ore autorizzate di cassa integrazione guadagni ordinarie e in deroga per settore di attività economica 1° semestre 2020 (valori assoluti in euro)

Fonte: Inps

2.3 - Il lavoro irregolare

Nel primo semestre 2020, la sede di Terni dell’Ispettorato territoriale del lavoro Terni-Rieti ha rilevato 182 casi di lavoro irregolare di cui l’11 per cento riferiti a situazioni di sommerso. La percentuale più elevata di casi di lavoro nero, rispetto al totale dei lavori irregolari, si riscontra nel terziario (Tavola 2.5).

14 Tavola 2.5 - Lavoratori irregolari per tipo d’irregolarità accertata e settore di attività - Provincia di Terni - 1° semestre 2020

Fonte: Ispettorato Territoriale del Lavoro Terni-Rieti, sede di Terni 2.3 - Il Reddito di Cittadinanza

Con l’approvazione della legge n. 26/2019, dal marzo 2019 è stato introdotto il Reddito di Cittadinanza (RdC), un sostegno economico ad integrazione dei redditi familiari finalizzato al contrasto alla povertà e al reinserimento lavorativo e socia- le. Il beneficio assume la denominazione di Pensione di Cittadinanza (PdC) se il nucleo familiare è composto esclusivamente da uno o più componenti di età pari o superiore a 67 anni. Dall’avvio della misura fino a settembre 2020, nella provincia di Terni, i nuclei percettori sono 4.349 costituiti da 8.887 componenti (pari a 40 percettori ogni 1.000 residenti). L’86,8 per cento dei nuclei, composti dal 92,8 per cento dei percettori, usufruisce del Reddito di Cittadinanza; il restante 13,2 per cento dei nuclei e 7,2 per cento dei componenti percepisce la pensione di cittadinanza (ta- vola 2.6). Gli importi medi delle due misure sono pari, rispettivamente, a 535,64 euro e 232,95 euro. Rispetto a dicembre 2019 i nuclei percettori sono aumentati del 27,1 per cento.

Tavola 2.6 - Nuclei e componenti dei nuclei che hanno percepito almeno una mensilità di Reddito o Pensione di Cittadinanza nell’anno di riferimento - Provincia di Terni - Al 30 settembre 2020

Fonte: Inps, Osservatori statistici Figura 2.3 - Nuclei che hanno percepito almeno una mensilità di Reddito o Pensione di Cittadinanza nell’anno di riferimento e importo medio per numero componenti, presenza di disabili e di minori - Provincia di Terni Al 30 settembre 2020

Fonte: Inps, Osservatori statistici

15 3. L’andamento del credito

3.1 - La dinamica dei prestiti bancari

A giugno 2020 l’andamento del credito nella provincia di Terni presenta una fles- sione dell’1,5 per cento dovuta al marcato calo dei finanziamenti alle imprese (-3,1 per cento) che interessa le unità produttive più grandi (-4,8 per cento) a conferma di una tendenza negativa in atto da oltre un anno (Tavola 3.1). I prestiti bancari alle famiglie consumatrici residenti hanno rallentato la crescita in modo considerevole rispetto ai periodi precedenti (+0,4 per cento a giugno 2020, contro +3,3 per cento a giugno 2019 e +2,6 a dicembre 2019).

Tavola 3.1 - Prestiti bancari per settore istituzionale - Provincia di Terni - giugno 2019 - giugno 2020 (a)

Fonte: Banca d’Italia, Segnalazioni di vigilanza (a) I dati includono i pronti contro termine e le sofferenze. (b) Include anche le istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie e le unità non classificabili o non classifica- te. (c) Società in accomandita semplice e in nome collettivo, società semplici, società di fatto e imprese individuali con meno di 20 addetti. (d) Società semplici, società di fatto e imprese individuali fino a 5 addetti.

Il dettaglio per principale ramo di attività delle imprese (Figura 3.1) rileva come la contrazione del credito si concentri nel settore dell’industria sia in relazione alle attività manifatturiere (-1,2 per cento), sia - soprattutto - con riferimento alle costruzioni (-8,8 per cento). I prestiti sono, invece, in crescita nel comparto dei servizi (+2,6 per cento, contro +0,4 per cento a giugno 2019).

Figura 3.1 - Prestiti di banche per settore di attività economica - Provincia di Terni - giugno 2020 (variazioni percentuali rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) (a)

Fonte: Banca d’Italia, Segnalazioni di vigilanza. Per maggiori dettagli sugli aggregati presenti nella tavola si vedano le Note Metodologiche del Rapporto “L’economia dell’Umbria”, collana Economie regionali, Banca d’Italia. (a) I dati includono i pronti contro termine e le sofferenze - (b) Il totale include anche i settori primario, estrattivo e di fornitura energia elettrica, acqua e gas e le attività economiche non classificate e non classificabili.

16 Per quanto concerne il risparmio, a giugno 2020 la crescita dei depositi è stata del +6,7 per cento, il doppio rispetto al +2,9 di giugno 2019 (Tavola 3.2). La crescita ha riguardato anche i depositi a risparmio (+3,7 per cento), caratterizzati da una remunerazione superiore a quella della liquidità in conto corrente. È dimi- nuito, invece, il valore complessivo ai prezzi di mercato dei titoli in custodia nel portafoglio di famiglie e imprese (-0,8 per cento), soprattutto nella componente delle obbligazioni bancarie (-15,4 per cento).

Tavola 3.2 - Raccolta bancaria per tipo - Provincia di Terni - giugno 2019 - giugno 2020 (a)

Fonte: Banca d’Italia, Segnalazioni di vigilanza. Per maggiori dettagli sugli aggregati presenti nella tavola si vedano le Note Metodologiche del Rapporto “L’economia dell’Umbria”, collana Economie regionali, Banca d’Italia. (a) Le variazioni sono corrette per tenere conto delle riclassificazioni. (b) Titoli a custodia semplice e amministrata valutati al fair value. I dati sono tratti dalle informazioni sui titoli di terzi in deposito. (c) Depositi con durata prestabilita o rimborsabili con preavviso.

3.2 - La qualità del credito

La qualità del credito è in via di miglioramento (Tavola 3.3). A giugno 2020 la quota di prestiti deteriorati, in rapporto ai prestiti vivi in essere all’inizio del periodo, è pari all’1,1 per cento contro l’1,8 per cento di giugno 2019. Il tasso di deterioramento del credito nel settore produttivo è sceso dal 2,7 per cento di giugno 2019 all’1,2 per cento di giugno 2020 mentre è aumentato di 0,2 punti percentuali (dallo 0,9 all’1,1 per cento) quello dei prestiti alle famiglie. Rispetto ai settori economici, si rileva una quota di crediti deteriorati maggiore nel comparto dei servizi.

Tavola 3.3 - Tasso di deterioramento del credito - Provincia di Terni - giugno 2019 - giugno 2020 (valori percentuali)

Fonte: Banca d’Italia, Segnalazioni di vigilanza. Per maggiori dettagli sugli aggregati presenti nella tavola si vedano le Note Metodologiche del Rapporto “L’economia dell’Umbria”, collana Economie regionali, Banca d’Italia. (a) Società in accomandita semplice e in nome collettivo, società semplici, società di fatto e imprese individuali con meno di 20 addetti. - (b) Il totale include anche le Amministrazioni pubbliche, le istituzioni senza scopo di lucro al servi- zio delle famiglie e le unità non classificabili o non classificate.

17 3.3 - I protesti

Nel corso del primo semestre 2020 il numero dei protesti iscritti al registro della Camera di commercio di Terni ammonta a 251 unità. A causa della sospensione delle pratiche per i noti motivi sanitari, esso è pari alla metà di quello registrato nello stesso periodo del 2019; così come l’importo totale. Nel capoluogo si osserva un aumento dell’importo medio in controtendenza rispetto al resto della provincia.

Tavola 3.4 - Numero e importo dei protesti - Provincia di Terni - 1° semestre 2020 e 2019 (valori assoluti e variazioni percentuali rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente)

Fonte: Camera di commercio dell’Umbria

La riduzione del numero e dell’ammontare dei protesti prosegue quasi senza inter- ruzioni da oltre un quinquennio (Figura 3.2).

Figura 3.2 - Numero e ammontare in euro dei protesti - Provincia di Terni - 1° semestre 2015 - 1° semestre 2020 (Variazione percentuale rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente)

Fonte: Camera di commercio dell’Umbria

18 4 - Il turismo

Nel primo semestre 2020, secondo i dati che la Regione Umbria raccoglie nell’am- bito della rilevazione Istat sul movimento dei clienti negli esercizi ricettivi2 (vedi guida alla lettura), a seguito della pandemia da Covid-19 gli arrivi e le presenze nelle strutture della provincia sono diminuiti, rispettivamente, del 70,6 per cento e del 69,0 per cento rispetto allo stesso periodo del 2019. La forte riduzione della domanda turistica caratterizza sia il movimento dei clienti italiani, dove gli arrivi cono calati del 63,2 per cento e le presenze del 59,5 per cento, sia - soprattutto - quello degli stranieri, per i quali si assiste a una contrazione, rispettivamente, dell’87,3 per cento e dell’85,8 per cento. I decrementi più marcati del movimento ricettivo si rilevano nei territorio di Orvieto3 (Tavola 4.1).

Tavola 4.1 - Arrivi e presenze nelle strutture ricettive per nazionalità dei clienti e circoscrizione turistica - Provincia di Terni - 1° semestre 2020 (valori assoluti e variazioni percentuali rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente)

Fonte: Regione Umbria La massiccia riduzione del movimento negli esercizi ricettivi che si osserva nel primo semestre del 2020 è molto superiore a quella che si era registrata dopo il terremoto del 2016 (Figura 4.1). Figura 4.1 - Arrivi nelle strutture ricettive per nazionalità dei clienti - Provincia di Terni - 1° semestre 2014 - 1° semestre 2020 (variazioni percentuali rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente)

Fonte: Regione Umbria

2 I dati diffusi dalla regione Umbria sono provvisori rispetto alla validazione finale effettuata dall’Istat. 3 Per la definizione dei comuni che afferiscono alle circoscrizioni turistiche si veda la guida alla lettura.

19 20 Glossario e guida alla lettura

L’impresa attiva è l’unità giuridico-economica che esercita l’attività produttiva ed è iscritta al Registro delle Imprese della Camera di commercio. Un’impresa per essere considerata attiva non deve risultare inattiva o cessata oppure sospesa o liquidata o, ancora, fallita o con procedure concorsuali aperte. Si definisceimpresa registrata l’unità presente in archivio e non cessata, indipen- dentemente dallo stato di attività assunto (attiva, inattiva, sospesa, in liquidazione, fallita). Gli ambiti territoriali sono quelli determinati dalla Regione Umbria per la definizione degli ambiti sociali di zona. La suddivisione è la seguente: Ambito di : , , , , , , , , Monteleone d’Orvieto, Orvieto, , . Ambito di Terni: , , , , , , , Terni. Ambito di -Amelia: , Amelia, , Umbro, Calvi dell’Um- bria, Giove, , , , Narni, , . Le rilevazioni statistiche sugli scambi commerciali con l’estero hanno carattere totale e sono eseguite dall’Istat su dati desunti dagli elenchi riepilogativi dei movimenti presentati direttamente dagli operatori economici agli uffici doganali territorialmente competenti. Tali elenchi sono differenti per le operazioni intracomunitarie (modelli Intrastat) e per quelle extra-Ue (bollette doganali o Dau - Documento amministrativo unico) e hanno valenza sia fiscale che statistica. Ulteriori informazioni e dati relativi alle statistiche sul commercio estero possono essere consultati nel sito web dell’Istat alla pagina: http://www.coeweb.istat.it/ e nella banca dati http://dati.istat.it.

Le informazioni di fonte Istat su occupati e persone in cerca di occupazione ven- gono raccolte intervistando in tutte le settimane dell’anno un campione nazionale di quasi 77 mila famiglie, pari a 175 mila individui residenti in Italia, anche se temporaneamente all’estero. Sono escluse le famiglie che vivono abitualmente all’estero e i membri permanenti delle convivenze (istituti religiosi, caserme ecc.). I risultati vengono diffusi con cadenza trimestrale, fatta eccezione per il dettaglio provinciale che ha cadenza annuale. Altre informazioni sull’organizzazione della rilevazione e la definizione degli aggregati statistici possono essere consultate nel sito web dell’Istat alla pagina: http://www. istat.it/lavoro/lavret/forzedilavoro/ e nella banca dati http://dati.istat.it.

Le informazioni relative agli avviamenti al lavoro sono desunte dalle comunicazioni amministrative obbligatorie che le aziende sono tenute a trasmettere telematica- mente ai Centri per l’impiego. Il numero degli avviamenti si riferisce al numero dei rapporti di lavoro attivati nel periodo di riferimento e non al numero delle persone avviate. Da osservare che i dati sulle persone avviate e sugli avviamenti riguardano fenomeni di flusso e non sono direttamente rapportabili al dato sugli occupati de- sunto dalle forze di lavoro, che si riferisce ad un aggregato di stock. Le aree territoriali dei Centri per l’impiego (Cpi) comprendono i seguenti comuni:

Cpi Terni: Acquasparta, Alviano, Amelia, Arrone, Attigliano, , Calvi dell’Umbria, Ferentillo, Giove, Guardea, Lugnano in Teverina, Montecastrilli, Mon- tefranco, Narni, Otricoli, Penna in Teverina, Polino, San Gemini, Stroncone, Terni; Cpi Orvieto: Allerona, Baschi, Castel Giorgio, Castel Viscardo, Fabro, Ficulle, Montec- chio, Montegabbione, Monteleone d’Orvieto, Orvieto, Parrano, Porano, . La cassa integrazione è una prestazione economica erogata dall’Inps con la funzione di integrare o sostituire la retribuzione di quei lavoratori che vengono a trovarsi nella condizione di vedersi ridurre o sospendere la domanda di prestazione di attività 21 lavorativa da parte del datore di lavoro per motivazioni ben specifiche tutelate dalla legge. A seconda delle diverse motivazioni si hanno interventi di cassa integrazione ordinaria o straordinaria. La cassa integrazione in deroga è un intervento di integrazione salariale a sostegno di imprese o lavoratori non destinatari della normativa sulla cassa integrazione ordinaria e straordinaria. Le informazioni sulla cassa integrazione sono estratte dagli osservatori statistici dell’Inps, consultabili on line.

I dati relativi al lavoro sommerso si riferiscono all’attività di vigilanza dell’Ispet- torato territoriale del Lavoro Terni-Rieti e vengono elaborati trimestralmente per l’Ispettorato Nazionale del Lavoro. Le informazioni relative al credito bancario sono raccolte dalla Banca d’Italia e si riferiscono alle operazioni effettuate dagli intermediari creditizi e finanziari con soggetti residenti, a esclusione dei rapporti interbancari. Le informazioni sono desunte dalle segnalazioni che gli intermediari creditizi e finanziari inviano alla Banca d’Italia in base alla normativa vigente.

Prestiti: somma dei finanziamenti erogati, delle operazioni pronti contro termine e delle sofferenze. Depositi: raccolta effettuata dalle banche sotto forma di: depositi a risparmio, buoni fruttiferi, certificati di deposito, conti correnti, pronti contro termine passivi e assegni circolari. Sofferenze: ammontare dell’intera esposizione, escluse le sofferenze su titoli e as- similati, nei confronti di soggetti non bancari in stato d’insolvenza o in situazioni sostanzialmente equiparabili. Tasso di deterioramento: rapporto percentuale tra i prestiti che sono entrati nella categoria dei deteriorati (in default rettificato) nei 12 mesi terminanti alla data di riferimento della rilevazione e i prestiti non deteriorati all’inizio del periodo. La categoria dei prestiti deteriorati fino al 2014 comprendeva le sofferenze, i crediti scaduti, quelli incagliati e quelli ristrutturati. Successivamente, per effetto dei nuovi standard fissati dall’Autorità Bancaria Europea, l’aggregato risulta composto da sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute o sconfinanti. Le linee di credito in capo a un soggetto vengono considerate in default rettificato al superamento di determinate soglie di incidenza delle singole tipologie di crediti anomali (per maggiori dettagli si vedano le Note metodologiche dei Rapporti regionali della Banca d’Italia https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/economie-regionali)

Il protesto è un atto pubblico con cui un pubblico ufficiale attesta l’avvenuta pre- sentazione di una cambiale o di un assegno al debitore e il rifiuto da parte dello stesso di pagare o accettare il titolo. La raccolta dei dati su arrivi e presenze negli esercizi ricettivi avviene tramite mo- dello cartaceo o per via telematica. Entro i primi cinque giorni del mese successivo a quello di riferimento, le strutture ricettive devono comunicare al Servizio Turistico della Regione territorialmente competente la situazione relativa ai flussi registrati nella propria struttura. I dati così raccolti sono elaborati, inizialmente, dai Servizi Turistici territoriali Associati e, quindi, trasmessi al Servizio Turismo regionale che provvede alla vali- dazione e all’espletamento delle ulteriori formalità previste dalle norme di legge. I dati vengono infine trasmessi all’Istat che è l’ente titolare della rilevazione.

Informazioni e dati sono disponibili nel sito web della Regione Umbria: http://www. turismo.regione.umbria.it e nella banca dati dell’Istat: http://dati.istat.it. Le circoscrizioni turistiche corrispondono alle aggregazioni territoriali dei corrispon- denti uffici di informazione e assistenza (Iat):

22 Iat Amelia: Alviano, Amelia, Attigliano, Giove, Guardea, Lugnano, Montecastrilli, Penna in Teverina; Iat Orvieto: Allerona, Baschi, Castel Giorgio, Castel Viscardo, Fabro, Ficulle, Mon- tegabbione, Montecchio, Monteleone D’Orvieto, Orvieto, Parrano, Porano, San Venanzo; Iat Terni: Acquasparta, Arrone, Calvi dell’Umbria, Ferentillo, Montefranco, Narni, Otricoli, Polino, San Gemini, Stroncone, Terni.

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