COMUNE DI MONASTIR Comune capofila dell’Organismo di Bacino n° 37

CONCESSIONE DI PROGETTAZIONE, COSTRUZIONE E GESTIONE DELLA RETE DEL GAS METANO E CAVIDOTTO MULTISERVIZIO DEI CENTRI ABITATI DELLE AREE COMMERCIALI E PRODUTTIVE DEI COMUNI APPARTENENTI ALL’UNIONE DEI COMUNI BASSO : MONASTIR, , , E DEL COMUNE DI , COSTITUENTI L’ORGANISMO DI BACINO N° 37 COME DA D.G.R. N° 54/28 DEL 22/11/2005 E SUCCESSIVA DETERMINAZIONE N° 302 DEL 14/06/2006

INTERVENTO DI PROJECT FINANCING

1- STUDIO DI INQUADRAMENTO TERRITORIALE ED AMBIENTALE

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INDICE

1. PREMESSA...... 3

2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE ...... 4

2.1. IL TERRITORIO DEL COMUNE DI MONASTIR ...... 11 2.2. IL TERRITORIO DEL COMUNE DI NURAMINIS-VILLAGRECA ...... 12 2.3. IL TERRITORIO DEL COMUNE DI SAN SPERATE...... 13 2.4. IL TERRITORIO DEL COMUNE DI SESTU ...... 14 2.5. IL TERRITORIO DEL COMUNE DI USSANA ...... 15

3. GEOMORFOLOGIA ...... 16

3.1. PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE...... 17

4. INQUADRAMENTO AMBIENTALE ...... 22

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1. PREMESSA

Il presente documento costituisce lo “studio di inquadramento territoriale e ambientale” avente per oggetto la progettazione delle reti di distribuzione del gas in vari bacini territoriali dell’isola. Nel presente studio del Sistema da realizzare si è preso atto della volontà delle Amministrazioni di introdurre il gas naturale come alternativa ad altre forme di energia e bisogna sottolineare che questa scelta è in linea con un indirizzo di politica energetica nazionale e con un concreto interesse della stessa comunità europea, che favorisce la possibilità di realizzare l’alimentazione delle maggiori isole del mediterraneo con il gas naturale. Il gas naturale, costituito da una miscela di idrocarburi leggeri, con prevalenza di metano, ha avuto negli ultimi decenni un costante incremento di impiego in ragione del fatto che costituisce una fonte di energia pulita (basse emissioni di sostanze inquinanti in atmosfera derivanti dal suo utilizzo), se confrontata con i tradizionali combustibili solidi e con quelli derivati dal petrolio. L’uso del gas naturale è dunque, fortemente favorito dalle leggi, sempre più severe, di tutela dell'ambiente dall'inquinamento, mentre lo stato delle riserve è caratterizzato da una ottima disponibilità di risorsa e da una diffusa distribuzione dei giacimenti. Che rendono questa fonte energetica meno esposta, rispetto ad altri idrocarburi, a variazioni di prezzo per cause locali non controllabili. Infine la recente situazioni di criticità del sistema di produzione e trasporto dell’energia elettrica costituisce un ulteriore sollecitazione a pianificare le migliori soluzioni di approvvigionamento energetico in modo da rendere gli utenti sempre più indipendenti da un unico sistema di servizio, soprattutto per quelle attività commerciali ed artigianali che traggono fonte di reddito dall’uso delle energia.

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2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE

Il bacino 37 è formato dai territori comunali di Monastir, Nuraminis, San Sperate, Ussana e Sestu, tutti ricadenti nella Provincia di .

Figura 1: inquadramento territoriale del Bacino 37.

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Il bacino n° 37 è interamente inquadrato dai fogli IGM 1:50000 547, 548, 556, e più precisamente dalle carte del carte tecniche regionali 1:10.000 n. 547-120, 547-160, 548-090, 548-130, 548-140, 556-040, 556-080, 557-010, 557-020, 557-050, 557-060, 557-090, 557-100.

Nuraminis

Ussana Monastir

San Sperate

Sestu

Figura 2: inquadramento territoriale del Bacino 37.

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La situazione geografica specifica di questi comuni, la vicinanza all’area del comune di Cagliari fortemente urbanizzata, rappresentano, ai fini dell’inquadramento nel territorio di un Sistema di distribuzione di gas, come quello richiesto, dei punti importanti. L’accordo siglato dal presidente del consiglio Romano Prodi e dal presidente algerino Abdelaziz Bouteflika che ha chiuso la due giorni nel paese nord africano a cui ha partecipato anche il Presidente della Regione Sardegna, Renato Soru prevede che su 8 miliardi di metri cubi di metano che arriveranno in Italia dall'Algeria attraverso il gasdotto Galsi, 2 miliardi saranno a disposizione della Sardegna ad un prezzo di maggior favore rispetto ai 900 milioni di metri cubi che rappresentano il fabbisogno energetico attuale dell'Isola. Il gasdotto Galsi è lungo complessivamente 1.470 chilometri di cui 640 nel territorio algerino (tratto indoor tra il giacimento di El Kala e Algeri) e 310 off shore tra le coste africane e quelle sarde. Circa 300 km corrono all'interno della Sardegna e nell'ultimo tratto vi sono 220 km tra Olbia e Piombino. Accanto al progetto Galsi, il progetto di metanizzazione della Sardegna prevede la suddivisione in bacinidell’isola. Questi bacini verranno collegati con un condotto, un backbone regionale, per la cui realizzazione si candidano sia Snam Rete Gas sia altre società. Quindi sarà possibile che prima che il gas arrivi tutta la rete regionale sia ampiamente realizzata. Per gli enti locali della Sardegna, pertanto, assume grande importanza avviare celermente una politica di infrastrutturazione dei propri territori con la realizzazione delle reti di distribuzione per il gas metano; questo combustibile è in grado di garantire minori costi di utilizzo all'utenza finale ed un considerevole contributo alla salvaguardia dell'ambiente, Il presente progetto, riguardante il territorio dei Comuni di Monastir, Nuraminis, San Sperate, Ussana e Sestu, si inserisce entro questo quadro di riferimento più generale, con questo progetto si intende dotare l’organismo di Bacino n°37 di un servizio di distribuzione di gas combustibile principalmente per usi civili, ma dimensionato per soddisfare anche le esigenze delle attività artigianali, commerciali, turistiche e socio-assistenziali del proprio centro urbano. Il servizio assicurerà agli utenti la disponibilità costante di energia a costi contenuti.

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Figura 3: allegato 1 deliberazione 54/28 del 22/11/2005.

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All’interno del Bacino 37 le cabine di prelievo di primo salto, ossia i punti di consegna del gas attraverso il Metanodotto regionale “backbone”, sono così dislocate:

Comuni Cabine di prelievo di primo salto Nuraminis - Villagreca n. 1 Monastir - Ussana n. 1 San Sperate n. 1 Sestu – zona industriale n. 1

Le cabine di prelievo di secondo salto, ossia i punti di distribuzione del gas dalle cabine di primo salto alla rete interna ai comuni sono così dislocate:

Comuni Cabine di prelievo di secondo salto Nuraminis n. 1 Villagreca n. 1 Monastir n. 3 Ussana n. 1 San Sperate n. 3 Sestu n. 6 zona industriale n. 3

Di particolare interesse per la realizzazione della nuova rete gas è sicuramente la conoscenza delle tipologie edilizie, delle pavimentazioni, e della disposizione degli edifici nei centri urbani, per questo si provvederà ad una descrizione sommaria di ogni centro urbano, in modo da facilitare i progettisti ad operare le giuste scelte già in questa fase della progettazione. Per quanto riguarda la viabilità, tralasciando le strade comunali ed interpoderali private o pubbliche, l'arteria più importante che attraversa il territorio è la S.S. 131 Carlo Felice. Questa strada statale attraversa tutto il territorio comunale di Monastir da sud a nord, costeggiando il centro urbano ad est e creando, in questa direzione, una netta separazione tra lo stesso e le aree extraurbane. La strada statale, all'interno del territorio comunale di Monastir, è oggi a quattro corsie complessive, due per ogni senso di marcia, ed è stata oggetto in questi anni di lavori di ammodernamento creando numerosi svincoli atti ed eliminare i pericolosi incroci a raso, inoltre è stata creata una barriera spartitraffico tra i due sensi di marcia, da e verso Cagliari. Le altre importanti arterie, sono la S.S. 130 DIR che, innestandosi sulla S.S. 131 poco al di fuori del centro abitato, prosegue in direzione sud - ovest verso il centro urbano di San Sperate; la S.S. 128 denominata "Centrale Sarda" che, innestandosi alla S.S. 131 a nord del centro urbano, porta in direzione nord - est verso i paesi dell'Ogliastra; la S.S. 466 che si innesta alla S.S. 131 subito al di fuori 8 del centro urbano e prosegue in direzione del centro abitato di Ussana; Oltre alle suddette strade statali, il territorio di Monastir è percorso anche da tre strade provinciali: la Monastir – San Sperate che s'innesta alla S.S. 131 a sud del centro urbano per proseguire in direzione sud - ovest verso San Sperate; la Monastir - e la Monastir - , le quali si innestano a nord del centro abitato sulla S.S. 131 e portano rispettivamente ai centri abitati di Villasor e Samassi in direzione ovest. Per quanto riguarda le infrastrutture di approvvigionamento idrico per uso domestico, industriale, di irrigazione etc., si segnala la presenza del canale ripartitore di irrigazione del Flumendosa, tronco sud - est, realizzato in ghisa sferoidale del diametro di mm. 1.000. Detto canale si innesta all'altro canale ripartitore del Flumendosa che attraversa, da sud a nord, il territorio comunale di Monastir; quest'ultimo è diviso in due tronconi: il primo a sud della diga sul Rio Mannu è in ghisa sferoidale da mm. 1.000, il secondo a nord è in ghisa sferoidale da mm. 1.200. Poco al di fuori del centro urbano, a nord, troviamo la diga ripartitore sul Rio Mannu. Essa è composta da una traversa in calcestruzzo, ha una capacità di 20.000 mc. ed è provvista di paratoie auto livellanti; il suo uso è promiscuo. E' stato indicato l'acquedotto che arriva da , in particolare il ramo all'interno del territorio comunale è la parte dell'acquedotto denominato ramo Ussana - Monastir – San Sperate che attraversa diagonalmente il territorio comunale da est a sud - ovest. Esso passa all'interno del centro urbano attraversando la via Tripoli e la via Grazia Deledda. E' stato individuato il depuratore comunale situato in una zona ad ovest del centro urbano e l'antenna Vodafone per telefonia mobile, in località "Argiolas Beccias". L'impianto è situato a sud del centro urbano adiacente alla S.S. 131, è situata ad una quota s.l.m. di 75 m., le antenne sono sistemate ad un'altezza di m. 73.50+30.00 e la banda di frequenza è di 900 Mhz. Completa l'elencazione delle più importanti infrastrutture ricadenti nel territorio comunale di Monastir, l'elettrodotto che da Portovesme arriva alla penisola; esso attraversa il territorio di Monastir lungo la direttrice sud - ovest, nord - est incrociando la S.S. 131 a sud proprio al confine con il territorio comunale. L’infrastrutturazione viaria del comune di San Sperate è scarsa, si ha l’esigenza della individuazione di percorsi alternativi o di programmazione di una idonea viabilità esterna all’abitato, nelle due direttrici fondamentali - Monastir e Cagliari – Sestu - Villasor, attraverso tangenziali perimetrali in grado di assorbire il traffico pesante e di puro transito. Il livello di infrastrutturazione del territorio, inteso come complesso di opportunità per un uso controllato e razionale delle risorse, è l'indicatore più probante del ruolo che, sotto il profilo socio-economico, questo occupa nell'ambito più vasto dell’area metropolitana. Per quanto riguarda il comune di Sestu, attualmente, il sistema viario dell'area, è rappresentato da una viabilità principale di macroaccessibilità (SS. 131, SS. 130, SS. 195) su cui si innesta il sistema di microaccessibilità costituito principalmente dalla Strada Provinciale Elmas - Sestu, dalla Strada Provinciale Sestu - , dalla Strada Provinciale per San Sperate e dal vecchio tracciato della SS. 131. Esiste una proposta di piano, che dà al vecchio tracciato della S.S. 131 una nuova funzione e cioè quella di asse attrezzato al servizio delle attività economiche e delle aree industriali di servizio che vi si

9 attestano. Inoltre, il progetto di piano prevede una serie di sovrappassi per l'attraversamento pedonale della S.S. 131 che costituiscono una continuità fisica tra le varie zone urbanistiche, le aree verdi private e gli spazi pubblici o di uso pubblico localizzati in prossimità della strada stessa. Per migliorare la fruizione di tutto l'ambito edificato, sono state progettate delle rotatorie a raso che consentono le manovre di svolta, compresa quella di cambio di direzione, evitando gli attraversamenti di corsia. È stato, inoltre, previsto un sistema viario longitudinale che connette tutti i nuovi insediamenti tra loro e con le strutture produttive e di servizio preesistenti. Questo sistema viario è costituito da una viabilità definita di "indirizzo" e di rilevante interesse per l’attuazione del P.P. ed è costituito da bretelle localizzate una, tra la zona di Moriscau e quella di Cortexandra, lungo il canale dell'E.A.F., una in prossimità del nuovo tracciato della SS. 131, sul lato sinistro e, infine, un'altra è localizzata tra la S.S. 131 e la nuova circonvallazione. Il territorio di Ussana, per quanto riguarda il sistema delle comunicazioni, svolge un ruolo territoriale non marginale, infatti è prossimo alle principali correnti di traffico non solo di importanza “zonale” ma anche d'importanza regionale. Il collegamento con la S.S. 131 "Carlo Felice" è immediato essendo assicurato da circa 3 Km di strada scorrevole; ne deriva un collegamento agevole col capoluogo regionale e con tutte le aree centripete e di accumulazione. La rete viaria urbana, anche se di modesta sezione, permette di collegare e di raggiungere tutte le zone a diversa specificità sia comunale che intercomunale. Le reti dei servizi tecnologici, elettrodotti, acquedotti e smaltimento acque nere, soddisfano le necessità del territorio. Le reti urbane relative all’impianto idrico, fognario e alla pubblica illuminazione sono completate ed in buona efficienza. Manca una rete per il convogliamento delle acque meteoriche il cui scorrimento superficiale è tuttavia convogliato all’impianto di depurazione. Dai dati sopra riportati emerge, per quanto riguarda l’infrastrutturazione territoriale, un livello sufficiente della dotazione e delle possibilità di fruizione, mentre il capoluogo amministrativo presenta una situazione favorevole rispetto alle urbanizzazioni primarie e secondarie.

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2.1. Il territorio del Comune di Monastir

Monastir all’interno del Bacino 37 si trova i posizione centrale e confina con i territori comunali di Nuraminis, Ussana, Villasor, San Sperate e Sestu. L'evoluzione urbanistica del paese si è sviluppata attraverso l'edificazione che è partita da una base centrale ai piedi del monte Zara che proteggeva l'antico centro a est dal levante e dallo scirocco. Il centro abitato è situato mediamente a 83 metri s.l.m., lo sviluppo è avvenuto dal nucleo originario, situato a nord rispetto all'attuale centro urbano, verso sud-ovest. Il paese è andato espandendosi essenzialmente nella direzione del capoluogo ed a ridosso della S.S. 131 Carlo Felice. La casa tradizionale, di cui si trovano testimonianze solo nel centro storico, è quella "campidanese", con "lolla" porticata e ampio cortile sul quale si aprivano vari ambienti per il ricovero degli attrezzi, utilizzati per l’agricoltura, animali e per la conservazione dei prodotti agricoli. Il centro storico del paese, non ha subito notevoli trasformazioni nell'assetto urbanistico, mentre la modernizzazione delle tecniche costruttive e dei materiali edili e soprattutto le trasformazioni strutturali dell'economia contadina, hanno determinato col tempo la scomparsa pressoché totale dei caratteri originali di una architettura forse troppo povera per essere ritenuta degna di recupero. Le nuove esigenze in termini di spazi e d'igiene, hanno creato non pochi problemi all'azione di salvaguardia della memoria storica, ciò non toglie che una parte dell'architettura "più nobile" sia stata salvaguardata anche con diverse trasformazioni. L'assetto urbanistico prevedeva isolati con due affacci, uno sulla viabilità principale ed uno su quella secondaria. Su questi isolati si intessevano i lotti e dentro questi fabbricati a schiera con prospetto principale a filo strada sulla viabilità principale e corte sulla viabilità secondaria. Da tenere presente, per la progettazione, che nel centro urbano troviamo delle strade con pavimentazione in sampietrini di granito e trachite; queste strade sono la Via Sant’Antonio, Piazza Sant’Antonio e Via Chiesa, pavimentate in sampietrini di porfido rosso, lastre di granito grigio al centro e Via San Pietro con pavimentazione in trachite con un mosaico raffigurante la rosa dei venti, fronte la chiesa di San Pietro, in granito rosso e grigio.

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Di seguito sono state riportate delle foto relative alla tipologia di strade più importanti presenti nel comune in esame.

Foto 1. Piazza Aldo Moro Foto 2. Piazza Sant’ Antonio

Foto 3. Via San Pietro Foto 4. Via Sant’Antonio

2.2. Il territorio del Comune di Nuraminis-Villagreca

Nuraminis si trova nell’estremo Nord del Bacino e confina con i comuni di , , , Villasor, Monastir e Ussana. Il centro urbano si sviluppa prevalentemente lungo la S.S. 131, a est di essa, tra il chilometro 26 e il 28. Le aree produttive sono concentrate prevalentemente lungo le strade principali, fatte salve le aree di rispetto, in particolare lungo la S.S. 131 e lungo la strada Provinciale per Samatzai, e lungo il confine con il territorio comunale di Samatzai; La forma dell'abitato si sviluppa secondo schemi radiali determinati dai tracciati viari di connessioni con i paesi circostanti, con il fiume e con la zona agricola. La mancanza di un asse prevalente è la ragione stessa di formazione e sviluppo dell'insediamento, hanno qui determinato una espansione a macchia d'olio attorno al nucleo originario secondo diverse direttrici. Nei basamenti delle murature delle case più antiche in ladiri la pietra è spesso 12 interposta come listatura, fra ricorsi di ciottoli. Frazione di Nuraminis è Villagreca, un piccolo centro abitato distante 2,5 Km. Il centro urbano è per lo più pianeggiante, con un altezza di 93 metri. s.l.m. e un dislivello massimo di circa 15 m degradante leggermente da Nord-Est verso Sud-Ovest, e ricco di numerosi beni culturali, ambientali ed archeologici. La pianura sulla quale si è creato il centro abitato è composta da un terreno di origine vulcanica che presenta delle particolari formazioni: le lave, particolarmente viscose, anziché scivolare via hanno ristagnato, formando dei rilievi che, solidificandosi, hanno creato delle piccole cupole laviche. Alcune di queste cupole si trovano a sud del paese. La morfologia del terreno ha permesso la conservazione di numerose tracce fossili: argille grigie, un banco di arenaria e nella zona di Villa Greca numerosi fossili marini come coralli, valve, bivalve e porites. A Punta Coa Margine è possibile vedere fossili risalenti al miocene inferiore: arenarie, composte da argille rosso-violacee, e calcari coralligeni. Nel centro storico è da tenere presente che la Via Portico e una piccola parte della Via Mazzini sono pavimentate in sampietrini grigi e basalto. Troviamo anche la Piazza San Pietro, alla fine di Via Porticato, pavimentata per intero con basalti e mosaici in marmo di varie qualità. Di seguito sono state riportate delle foto relative alla tipologia di strade più importanti presenti nel comune in esame.

Foto 5. Piazza San Pietro Foto 6. Via Portico

2.3. Il territorio del Comune di San Sperate

San Sperate è situato a Sud-Ovest del Bacino 37 ed è territorialmente confinante con Villasor, Decimomannu, Assemini, Sestu e Monastir. Il centro urbano si trova ad est del Riu Mannu, ed è attraversato dal Riu Flumineddu, il territorio dell’area urbana è completamente pianeggiante, con un altezza media di circa 40 metri s.l.m.. Le aree produttive si concentrano lungo la strada provinciale n. 4, e lungo la S.S. 131 ad est di essa tra il chilometro 15 e il 17, in prossimità del confine con il territorio comunale di Monastir. La struttura viaria ha una caratteristica forma a raggiera o ragno nel nucleo primitivo, articolatesi nelle direttrici principali Decimomannu - Monastir e Cagliari - Villasor. Il centro è ricco di valori architettonici, storici e artistici, tipologici e ambientali che danno concretezza al volto della

13 città e che meritano di essere tutelati e conservati. Sempre nel centro storico sono presenti delle strade con pavimentazioni in sampietrini grigio chiaro e scuro, con lastre di trachite, che devono essere tenute in debito conto nella scelta del tracciato della rete gas. Queste strade sono Vico I° Enrico Marongiu, Vico II° Enrico Marongiu e Vico II° Decimo.

Di seguito sono state riportate delle foto relative alla tipologia di strade più importanti presenti nel comune in esame.

Foto 7. Vico I E. Marongiu Foto 8. Vico II Decimo

2.4. Il territorio del Comune di Sestu

Sestu si trova nell’estremo Sud del Bacino ed è circondato dai comuni di Assemini, Cagliari, Selargius, Settimo S. Pietro, Perdiana, Monastir e San Sperate. Sorge nel basso Campidano, a pochi chilometri da Cagliari, ad altitudine media di 44 metri s.l.m., conta circa 15.000 abitanti e dista circa 15 minuti dal centro del capoluogo (8 km). Il centro abitato è tagliato a metà dal Rio Cannas, Part'è Susu e Part'è Jossu. Il paese è cresciuto sulle rive del fiume, e si è poi sviluppato nell'area circostante, occupando spazi prima dedicati ad aie e campi arati. Esso si trova in una posizione invidiabile, su una pianura molto fertile e fortemente sfruttata in senso agricolo, frequentata dall'uomo fin dall'antichità. Questo centro si conferma, dunque, come luogo ideale per chi volesse godere della tranquillità della campagna, senza però rinunciare alle comodità offerte dalla vicina città.

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2.5. Il Territorio del Comune di Ussana

Ussana si trova a Nord-Est del Bacino 37 e confina con i territori comunali di Monastir, Perdiana, Donori, Samatzai e Nuraminis. L 'abitato del comune sorge su un'ampia pianura contornata da alcuni rilievi collinari, ad altitudine media di 97 metri s.l.m. si presenta oggi caratterizzato da una notevole espansione edilizia e numerose modifiche del suo centro storico. Il paese è caratterizzato da un percorso principale (Monastir - ) che, all'interno del centro storico, si sdoppia determinando un fuso che ha dato origine al nucleo più antico. La tipologia abitativa originaria, casa con "sa lolla" e antistante al cortile, è andata via via scomparendo ed è stata sostituita con altra anonima nettamente contrastante con l'ambiente preesistente. Il materiale prevalentemente impiegato nelle costruzioni tipiche è il "ladiri"; non manca tuttavia l'uso della pietra arenaria in conci squadrati nei bei portali d'ingresso e nelle zoccolature delle cortine murarie di cinta. Fu un centro di notevole importanza in età romana per la sua posizione particolarmente felice in prossimità della strada militare che attraverso i territori di , Senorbì e portava alla Barbagia di Belvì e di . Nel centro urbano, all’ ingresso del paese, troviamo la Via Chiesa con pavimentazione in trachite.

Di seguito sono state riportate delle foto relative alla tipologia di strade più importanti presenti nel comune in esame.

Foto 9. Piazza Municipio Foto 10. Via Chiesa

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3. GEOMORFOLOGIA

La morfologia del bacino 37 è per lo più pianeggiante, non sono presenti rilievi di particolare importanza, infatti il territorio comunale di Monastir è compreso tra i 48 e i 235 metri s.l.m.m., quello di Nuraminis tra i 50 e i 258 metri s.l.m.m., quello di San Sperate tra 0 e 75 metri s.l.m.m., quello di Sestu tra i 20 e i 124 metri s.l.m.m., e infine quello di Ussana tra i 71 e i 204 metri s.l.m.m., infatti come si può ben notare si superano a stento i 250 metri s.l.m.m.. Il punto più alto si raggiunge nell’estremo settentrionale del territorio comunale di Nuraminis con i 258 metri del Monte Coa Margine. Altri rilievi di una certa importanza sono il Monte Oladri 235 m. e il Monte Zara 227 metri nel Comune di Monastir e Bruncu Arrubiu 204 metri al confine tra i Comuni di Ussana e Monastir.

Nuraminis

Ussana Monastir

San Sperate

N Sestu W E

S

Figura 4: modello digitale del terreno del bacino n°37.

Il bacino 37 si trova ai Margini orientali della fossa tettonica del Campidano Meridionale, il Campidano in senso stretto è una pianura alluvionale che si stende con direzione Sud-Est, Nord-Ovest, dal Golfo di

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Cagliari a quello di Oristano, per circa 110 chilometri, con una larghezza variabile da 25 a 40 chilometri. In senso lato però con il termine “Campidano” si tende comunemente ad indicare un’area più vasta comprendente la Marmilla, la Trexenta, il Parteolla e l’Arborea. La pianura si compone di due settori principali, il Campidano Orientale o di Cagliari e quello occidentale o di Oristano. La divisione tra i due settori è determinata da uno spartiacque poco netto che attraversa la pianura di , a Nord, fino a , a sud separando il bacino del Flumini Mannu da quelli dei corsi d’acqua che sfociano nel Golfo di Oristano. La piana si estende su un’area nota appunto come “Fossa del Campidano” che occupa una parte della più vasta Fossa Sarda, una depressione tettonica compresa tra il Golfo di Cagliari e Quello dell’Asinara, che fu in gran parte colmata nel Terziario dalle imponenti manifestazioni vulcaniche oligo-mioceniche. La Fossa del Campidano è tuttora in fase di riempimento ad opera del Flumini Mannu per la parte orientale, e soprattutto del Tirso per quella Occidentale. Attualmente il Campidano appare come una vasta pianura ad andamento regolare e monotono. La monotonia è però solo apparente, in quanto sono presenti numerosi elementi morfologici: dalle ondulazioni delle alluvioni riottose, alle colline plioceniche, alle depressioni, ai colli vulcanici. Le colline plioceniche caratterizzano soprattutto il settore orientale, come tra Monastir e Nuraminis, Cresia Is Curullus (72 m.), San Geminiano (97m.) a Sestu, Bruncu is Gattus (82 m.) nei pressi di Samassi, etc. Sempre in questo settore troviamo gran parte delle depressioni, che sono di varia dimensione. Ricordiamo i bacini di Serrenti, Nuraminis, Ussana, e quello di Simbirizzi, a Nord- Est di Quartu S.Elena, attualmente utilizzato come lago artificiale. Il limite tra la Trexenta e la pianura del Campidano è caratterizzato da un complesso di rilievi vulcanici terziari che vennero coperti da sedimenti del mare miocenico. Essi di estendono da Monastir fino a , ma sono presenti soprattutto nel limite sud-occidentale dove danno luogo al piccolo massiccio di Serrenti, comprendente il Monte Santu Miali (336 m.), il Monte Mannu (306 m.) e il Monte Canneddu (295 m.). Durante il periodo d’immersione, su questi rilievi vulcanici si formarono potenti ammassi di coralli, che in alcune zone, caso piuttosto raro, hanno resistito all’erosione e si sono conservati in banchi calcarei che si possono osservare, in particolare a Punta Coa Marghine (258 m.) tra Villagreca e Samatzai.

3.1. Piano Paesaggistico Regionale

Con il Piano Paesaggistico si vuole raggiungere lo scopo di preservare, tutelare, valorizzare l'identità ambientale, storica, culturale e insediativa del territorio regionale, assicurare la salvaguardia del territorio e promuoverne forme di sviluppo sostenibile, al fine di conservarne e migliorarne le qualità. Il territorio costiero è stato suddiviso in 27 ambiti omogenei catalogati tra aree di interesse paesaggistico, compromesse o degradate. In questo modo ogni territorio possiede precisi obiettivi di qualità e può stabilire delle regole per lo sviluppo urbanistico ed edilizio e il recupero e la riqualificazione. I comuni e le province adegueranno tutti gli atti di programmazione e pianificazione seguendo questi principi, in questo modo saranno gli enti locali ad occuparsi della gestione dell'ambiente. Per quanto riguarda il Bacino 37 sono stati estrapolati i dati relativi ai comuni che lo compongono.

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Monastir presenta un nucleo urbano diviso in centro di antica formazione a Nord e zona di espansione fino agli anni ’50 a Sud, tutto attorno si estende l’area di espansione recente; a Nord del centro urbano, in Località M. Zara e Matzeddu sono presenti dei vincoli archeologici. Sulla S.S.131 in Località Argiolas Beccias si trovano degli insediamenti produttivi, mentre a Sud del comune sono presenti diverse aree di notevole interesse faunistico infatti è stata istituita un’oasi permanente di protezione faunistica. San Sperate possiede un’area di espansione recente che si apre verso la S.P. 4 e la S.P.6 tra le quali è situato una delle aree speciali di attrezzature di servizio pubblico presente anche in Località Su Pardu. Tra la Località Is Tramatz, Su Pira, Bia Villasor, Bia Rosa Medau S’Arbarei e S’Argidda si trova una stretta fascia di area con forte presenza di ambienti naturali e subnaturali. In Località Nostra Signora sulla S.P. 4, S. Barbara, Campu Lillius sono presenti delle zone per insediamenti produttivi; in Località Su Sassu è situato un centro di grande distribuzione commerciale. Ussana presenta una zona di recente espansione a Nord-Ovest sulla S.S. 466, in Località Salomè sono presenti due zone speciali per attrezzature di servizio pubblico e in Località Riu Flumineddu 042 è presente un insediamento produttivo.lungo il Riu Flumineddu 041 fino alla Località Croccoriga si trova una lunga fascia di area con forte presenza di ambienti naturali e subnaturali. In Località Travelli è presente un vincolo archeologico, e a Sud del comune in Località Franciscettu delle aree di notevole interesse faunistico. Sestu presenta un centro urbano abbastanza simmetrico che viene diviso dal Riu di Sestu; la zona di recente espansione si allarga sia verso Sud sia verso Nord. In Località Cucc.ru is Paras e a Sud del centro urbano si trovano tre aree speciali per attrezzature di servizio pubblico e un depuratore a Sud-Est sul Riu di Sestu. L’area per insediamenti produttivi si trova in Località Magangiosa, C. Marini, Is Tapis, Sa Perda e Cortixandra. In Località Craviole Paderi susssiste un vincolo archeologico. Nuraminis presenta un’area di espansione recente che si estende radialmente all’edificato urbano diffuso e una zona di insediamenti produttivi a Nord del comune in Località Genna Siutas sulla SP 33.

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4. INQUADRAMENTO AMBIENTALE

La realizzazione di un Sistema di trasporto e distribuzione del gas naturale ha, in generale un impatto ambientale molto contenuto rispetto ad altri tipi di infrastrutture ed impianti, tuttavia per ciascuna delle opere e infrastrutture componenti si rileva: - la cabina di riduzione e misura, verrà realizzata in prossimità di un analogo impianto esistente, in area rurale e senza alcuna specifica incidenza sull’ambiente circostante. Si tratta di una modesta infrastruttura, ad un solo piano, di superficie non superiore a 50 mq e di altezza non superiore a 3 m, inserita in un piazzale di circa 1.000 mq. La cabina non apporta particolari inquinamenti acustici ed il regolare funzionamento non implica situazioni di pericolo per l’area e per la popolazione circostante. - la condotta di trasporto in M.P. del gas sarà costituita da tronchi terrestri e da un tronco sottomarino. I tronchi terrestri, sia in fase di costruzione che di esercizio non porranno particolari problemi di impatto ambientale, perché posati lungo strade di proprietà pubblica, a profondità previste dalle norme vigenti e nel rispetto delle prescrizioni di salvaguardia per quanto attiene ai materiali di scavo e di rinterro, peraltro di quantità modesta. La condotta sottomarina sarà distinta in tre parti: approdo di monte, condotta subacquea, approdo di valle. Gli approdi saranno realizzati in trincea nel fondale, dalla linea di battigia fino ad una profondità di sicurezza stimabile in almeno dieci metri, lo scavo della trincea di posa della tubazione ed il ripristino della copertura con materiale in sito e con apporto di materiali di protezione, non avranno impatti sull’ambiente, inoltre le aree interessate sono già oggi protette e vincolate per la presenza di altre infrastrutture sottomarine. La condotta sottomarina vera e propria verrà invece posata sul fondale ad una profondità media di trenta metri, lungo un tracciato lontano da altri servizi esistenti e in aree comunque protette da vincoli alla navigazione ed alla pesca. Le modalità di posa e di successiva gestione delle manutenzioni dell’opera, svolti nel rispetto delle normative di sicurezza relative, non avranno alcun impatto sull’ambiente. - La rete di distribuzione del gas all’interno degli abitati sarà costituita da tubazioni sotterranee, posate lungo le strade comunali e provinciali, a profondità conforme alle normative vigenti e, comunque, senza che venga apportato allo stato della viabilità cittadina alcuna variazione rispetto allo stato attuale. Dopo le operazioni di posa si procederà al ripristino delle pavimentazioni e rivestimenti esistenti ed i materiali in esubero saranno consegnati a norma nelle discariche previste. - La diramazione per le utenze e la distribuzione fino all’utente saranno realizzate ugualmente con condotte interrate per la parte derivazione dalla rete stradale e di avvicinamento ai fabbricati privati, successivamente, si è previsto il montaggio, a valle di opportune saracinesche di intercettazione, dell’allacciamento d’utenza costituito: da una tubazione aerea e una cassetta di protezione incassata nel muro, contenente il riduttore di pressione ed il contatore. Nelle situazioni di particolare difficoltà di inserimento dell’allacciamento aereo (ad esempio strade strette e vicoli dei centri storici) la tubazione verrà posata in un incasso della muratura che permetterà di evitare danneggiamenti accidentali ed il minimo impatto estetico. Posto tutto quanto sopra si può concludere che l’esecuzione delle opere del Sistema sarà praticamente senza effetto apprezzabile sullo stato dell’arredo e dello stato urbano, mentre sin d’ora si può assicurare che il solo rispetto delle norme esistenti per la fase di costruzione e per la sicurezza contribuirà a ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente naturale.

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La realizzazione del Sistema, oggetto della presente proposta, non incide quindi sul suo inquadramento nell’ambiente esistente e non si deve rilevare l’esistenza di vincoli speciali ai fini della fattibilità dell’opera. Per quanto attiene poi alla protezione dell’ambiente durante la gestione del sistema e l’uso del gas si deve tenere conto che il gas naturale è una fonte energetica delle più sicure, in quanto anche le minime dispersioni del gas, ove mai dovessero prodursi, possono essere immediatamente rilevate grazie all’odorizzazione del gas stesso con appositi additivi finalizzati a rendere possibile una rapida indicazione della fuga ed una altrettanto tempestiva esecuzione degli interventi di soluzione del problema. Il gas naturale ha la prerogativa di poter essere utilizzato da vasti strati della popolazione e può essere impiegato in modo facile e sicuro. Le caratteristiche fisiche del gas, di seguito dettagliate, fanno sì che i bruciatori siano costruiti nel modo più semplice: un iniettore fa affluire il gas in un tubo miscelatore ove il gas trascinandosi dietro l'aria occorrente, fino alla testa del bruciatore raggiunge le proporzioni di miscelazione ideali per bruciare completamente. Nel seguito si dettaglieranno le informazioni sulla sicurezza degli impianti a gas metano rispetto agli altri combustibili.

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