SPORT calcio in A: la prima Aldo Motta

La for ma zione- tipo di quella s quadra (vado amemor ia) ge nza e gliindianil’assaltano…!”. e ra: Sev eso; Baccarini-Bravetti; Bea r zot- San tamaria-Fusco; La diligenza,cioè il tr eno Milano- Siracusa, a rrivò alle se tte Cattaneo- Ma nenti-Miche loni (Ghiandi)- Ma rin -B assetti. e dieci. Il gruppo d ei tifo si catane si, nelfrattempo ,s’er a Pressappoco Presidente Giuseppe Rizz o, a ll enator ePiero Andr eoli. infoltito. Direche success e una baraonda in fern aleèpo co, In questo “ pezzo”, nato “perordine”d i Da niele Lo P or to, an zi è niente. I tifo si, s empr e più esa ltati, si catapultarono in questo stesso mi limito a ricordarealcune or e partico lar icheiop assai, negli sc ompa rtimen ti ruggendo come leoni affa ma ti per c inquanta anni fa, alla s tazione Termini di Roma. Il az zan na reipove ri gladiatori pallonar i; fu rono ver sa ti sulle periodo, la squadra Catania ha appe na p areggiato 0- 0 a Como con qu i stando lor oteste fiumi di c ha mpagne e champagnette, e adessi fu c osì il pun to n eces sario che valela in ser ie A. pr ofetizzatoche ma i sarebber omorti,ma i, eterni sareb ber o rossazzurra ebbe a Ad atte ndereigioc atori che in tre no rito rnanoinsede ci rimasti, e che co munque s e a qualcuno fossecapitata ta le sono alcuni tifosi, qua e là, con ban dier eestriscioni… disgra zia, dr itto in p aradiso sarebbe a ndato, s ìinparad iso, conquistare la sua Da Vercelli, dove ero stato una v entina di gior ni ospite di ac can to alla patrune dda di Catania, a san P etru e Pa ulu e mia sorella e di mio cognato, r aggiunsi Genova col “bus add usa ntu cristianu ca fu Dusmet”. prima promozione diretto” e salii sul treno per Roma d ove av reidovuto atten- “Selvaggi sono, selvaggi”, intanto pr oclamava no le du e dere la coincid enza per Catania. Giunsi alla stazione signore ancor aindispartee impaurite, “selvaggi, se lvag- nella massima serie. Termini alle sei di mattina e no tai s ubito un centinaio di g i ! ” . Miavvicinai a lo ro e co l mio abituale tatto chiesi uomini biv accati chi a terra c hi s ulle p an che, tutti aventi qu al e fossel’illustre città che le vide nas cere .“Voghera, cit- Fu un avvenimento accanto bandiere avvolte attorno all e aste.Pe nsai: un grup- tad ina civilechenon partoriràmai figli così selvaggi!”. Le po folkloris tico di sbandier atori. Un s ig nore, con una sc iar- gu ar dai amorevol mente e proferii educatamente:“Andate a che coinvolse tutta la pa colorata a lc ollo,mi chiese “delfuoco” per una c iccache far e in c… voi due e tutta Vo ghera!” ed entrairo zzamente te nevainbocca;mi guardòattentame nte e fece:“Siciliano, nella mischia gridand oa squarciagola “Viva Catania, for za città già proiettata in vero? ”. “ Si, di Cata nia” rispo si. “ Ca rusiÐg ridò Ð ancor a L i o t r u … ! ” . unu dei nostri c’è!”. Quel centinaio di persone che prima A mia imper itura ignominia, non continuai il viaggio di quel ventennio d’oro parevanopupi sfa sciati,all’impr o vviso pre ser ov ita, s pi e ga - ritornosu queltrenobar datotuttoin rossazzurr o; una gon- rono le loro bandiere in un’orgia s fr enata di rosso e di nella madeinLon don mifece camb iaretragitto. Mirac- italico passato alla a zzurro, e, saltando frene ticamente, cominciaronoar itma- contar ono poi che, nelle stazioni di fermata, il treno della re tutti in coro: “C a-ta-nia, C a-ta-nia…” . Quindi, con la glor ia e tnea fupreso d’assalto e osannato, eche a Giarre e storia come boom stessa cele rità con la quale er anoba lzati in piedi, ripresero ad Acireale fuco stretto pertre ore intere a fermarsi s ottola le lor o posizio ni di prima. Coscie nte che er a stato diretto pr es sion e di masse gigantesche di tifosi esaltati e felici. E economico. alla mia umile per son a tanto entusiasmo, chiesi lumi al che in piazza de lla stazione di Catania una mar ea di citta- miogentilec on t err aneo. “Come perché? Fr aun’ora agghi- dini,tifosi e non,maif inì di lanciar eenormi,roboanti,ste r- c ono i n ostri ju catured di… Male ièscognito, non lo s api ca mina te gr ida di giubilo tal che il cielo tremò e gli uccelli s emon- ?”. Mancoav eva f initodi pronunciare “serie scapparonoe inq uel postomai più ebber oatornare.Intale A”che di nuovo i pu pi sfa s ciatisiproiettar onoinpie di sven- ba cca nale di gioia solo un a voce fudidissens o: qu ella di tola ndo bandie re, gagliardetti, sciarpe, fazzole ttini da mio pa dre. “Chev ergogna, ma ncoquando arrivòGaribaldi taschino, cambiando questa volta il concetto delcor o:“Se- tutta questa gente… Viv ailRe!”. rie A,Se-rie A…”,indi, coere ntemente, tornarono adasso- pirsiailoroposti. “ Ved a, ca ro giovane amic o, nu atr i s emu tutti marca liotro e fig ghi di sant’Ajtuzza;travagghiamu a Roma ma u nos tru cori re sta u a Catania… e sta vittoria ppi nuatri è na cosaca non si pò spiegar e! E quannuarri- vunu i jucatur iivulemu abbrazzari a unu a unu ppi dìrici c anacuntintizz adistugeneri mai l’avemu pruv atu, mai! Viva Ca tania, VivaBellini”. Alla parola “Bellini” una nota operistic aco lpì le orecchie deipup iindormiveglia che,fo rse memori de “Suona la tr omba intrepido”, guizza rono in piedi comespinti da una molla ecominciarono a s trombazzare in un concerto che avrebbe uccis operasfissia il “Cigno”. Gli astanti guardav anosbigottiti maanche divertiti ques ta irr efrenabile ma ssa umana saltellanteecaotica, men tre due signore,sedu t e in dispa rte, com mentavan o fra loro spiac evoli se ntenze :“Ecco, cara mia, adesso arr iva la dili- a volta cinquant’anni fa SPORT Lino Serrano

Enzo Bearzot, amarcord rossazzurro

unvo lto sereno,unac hiomaargentata s ’era acc om o da- ta, lui, quasi a pr otegge rla, le er arimas to a ccanto in pied i, il visoche pa r evascavato in un troncodiunseco- lare legn o mon tan o,lo sgu ardo che sc rutava il percorso o immaginava orizzonti ,te mpi e momen ti g ià vissuti. Qualc uno lo ric on os cev a e sor rid ev a; n o ndoveva esser e imp re sadifficil e pe rc hé tante volte i giornali, la te levisione avevano ripro - posto una d el le immagini più n ote “Mi saluti Catania del CT azzurro incollato all ’imman- c abile pipa mentr e sull’aereopresi- quando avrà occasione de nziale a ff ron ta l’inter minabile sc opon ecol preside nte della di ritornare - mi dice Repubblic aSandro P ertini che ripor- ta a ca s alanaz ionale di calcio r edu- Bearzot mentre si pre- c eda Madrid, campione del mondo 1 9 8 2 . para a scendere alla Mitrovai così per ca so e per la se con- da volta acca nto a Enzo Bea rz ot. fermata ormai prossi- La prima accadde in una sera quasi estiv a di tanti anni prima. Sulla ter- ma -. Se mal non razzade lmio vicinod i casa in cui un La c ircolar e94sciv ola vaveloce sulla corsia preferenzia - muretto rendeva facili le r ela zioni tra ricordo l’ultima volta le,un fiume di asfalto ch e ricopr eun’antica ce rchia dei le due famiglie, un gruppo di amic i navigli fiancheggiato dagli alti complessi residenziali del si er a riunit o per ce nare e p ren dere ci sono stato insieme centrostor icodella città. C orreva ilbus ar ancionecolsuo un pò di fresco facendo quattro ca ric odipassegger icheil primotepor edella primav era chiacchiere sotto le ste ll e. Noi bambi- al mio amico Candido av eva sospinto fuori dell ecase,inmarc ia verso gliuffici, ni, insieme aqualchea miche tto che i centri c om merciali e g li elega nti negozidelcuore della abitavanelpalazzoer avamostati Cannavò per assistere city milanes e. in vitati per farecompagnia alle tre A una fermata una coppia di coniugi anziani era salita figlie del padrone di cas a, un giova- all’incontro della e facendosi largo tra la folla aveva tr ovato un posto. Lei notto di Livorno c he si chiama va Alfredo Pir am, il capitano del Ca ta- nazionale azzurra” nia, il club calcio che militava in al c ui v ertice stava Artur o Mic his anti l’uomoche gestiva, attra- v erso la Sisa m, i serviz idinettezzaur bana della c ittà. C ’er ano Klein , Ba ss etti, l’immanca bi l e por tiere Pattini, B rondi. Man enti e pr op rio lui, Enzo Bearz ot il media no friulano c he,provenient e da ll ’Inter, giocava nelle file r o s s a z z u r r e . Da quell’incontro erano trascorsi più di cinquant’anni ma, trovandomi accanto al mediano della squadra che per la prima volta nel 1954 esordì in serie A mi colse la stessa emozione di quella sera in cui gli chiesi l’autografo. C on fesso che provai ad avvi cinarlo in maniera un pò goffa; avrei potuto c hiedergli degli azzurri di Spagna, di Tarde lli o di Altobelli, avr ei potuto strappar gli un giudi- SPORT

zio sul moment o delcalcio italiano, sulla p roposta di c’era:la via Etnealucid ad’acq ua che pr ofuma dilavan- le gge per ev itare la banc arotta delleso cietà . Riuscii a mor- da , la Villa Bellini che vib r adeg li ottoni d ella banda civica morar e s oltanto: “P osso str ingerle la mano? Io sono di di rett a da l maestroPe nnacc hio,il treno che sferraglia C a t a n i a ” . su ll a scogliera di Guardia Ognina e di San Giov an ni Li Si illuminò il suo volto e il s uo cuore ,che portavasulle cuti e poi il nuovopalaz zo di Giustizia c he si inaugura e spalle le gg ermente ric urve settantasette primaver e, sup- hote l Excelsior cheeme rge dalle lav e di piazza po ngo abbia av utounle gg er o su ssult o. Mirispose con un Esposi zione. Catania de l“pass iaturi” di piaz za d ei so rriso: “ I oav evolacasaad A citrezza”. Martiri, de lla pasticceria svizzeradiviaEtne a con l ’ele- La cir colare si e ra le gger mente svuotata ecorre va veloce ga nte Peppino Nic olosi gr a nmaes tr odel caffèespr es so, gli lungo il f iume della sua cor sia pre fer enziale. Miparve, a arancin i di Giardini e la cor di a lità di un’altroP eppino, il un c ert o pu nto, che cercasse l’azzurro mar e de i Ciclopi commendator Lorenti nel gran caffè di piaz za Gio va nn i quan doEnzo ,l’exrag azzodiMariano del Friuli, comin- Verga. Catania ,quella del for tuna to programma r a di ofo- ciòa coniugarei verbidellasua memor ia . nico“Tutta la città ne parla ”, quella c he accog lie Emma “Io miricor do…”disse E giù c ol Catan ia di Michi santi Bonino miss Italia 1 954 e il lido de i Ciclopi che selezio na prima e di Nucc io Rizzo, Seba D’ Amico e P ipp o Galli le ca ndidate del conco rso Miss Sicilia 53 ef or se “ stasera dop o, qu ello dei fra telli Mineo il segretario Giov an ni e il canta Don MarinoBarreto”. medicosportivo Saro.I l Catan ia de l miste r Pier o And re oli .Lo vedo allontanarsi, attento e protettivo, dando il brac- ,dicapitan Fusco, di Sev eso di Quoiani proprioquello che cio alla moglie, lo seguo mentre scompare tra la folla e ra s ta to promos so in s er ie A eche al rientro da Como che sciama e si disperde sul marciapiede e la sua figura dopo l’ultima par tita fuaccolto da un a mare a di tifo si ormai lontana mi pare che sulle spalle leggermente alla s ta zione di Giarre e dal sindaco La Ferlita aPalazzo ricurve abbia posata ancora la maglia con i colori degli E lefanti. rosso-azzurri.Sembra dirigersi verso la tribuna B, verso E poii giocatori che fr eque ntavano ilba rbie reGiovanni in l’abbraccio dei tifosi del Cibali al suo centro mediano, v ia lago di Nicito o il ristorante d i Turi Finocchiaroinvia verso la sua stagione giovanile che alimentava i miei E up lio Rejna o utilizzand olifilobus and avano agli alle- sogni di bambino sempre in bilico tra le trecce bionde di namen ti al C ibali.Parla e ricorda e misem- Iva Piram e le mani enormi di quella saracinesca bra d i riv edere u n documentario di Ugo Saitta conle umana che suppongo sia stato il riminese Giano immagini d ella città f elice epiena di speranze che Pattini. Gerardo Marrone Clamoroso al Cibali!

Persino adesso che la casa di Modena s’è lanciata ro quindici il successivo e ventinove l’altro ancora. sull’Umts con una banca dati a portata di telefonino, Tutte, inevitabilmente, da appiccicare con una bella “Panini” resta sempre sinonimo di album, calciatori e spalmata di colla – la “coccoina” – perché solo all’ini- figurine. Di caccia all’introvabile e di trattative sulle zio degli anni Settanta fecero la loro apparizione le “ripetute”. “adesive”. Generazioni di studenti sono passati tra i banchi con- A quelle foto di vecchie squadre e campionati lontani, servando nella cartella – lo zaino griffato è arrivato qualcuno visitando l’esposizione alle Ciminiere ha forse dopo! – libri e figurine. Ecco perché la mostra antologi- affidato ricordi e rimpianti di un “Pianeta Calcio” ca delle sempreverdi “Collezioni Panini”, organizzata ormai perduto. Questo sport rappresentava pur sempre dalla Provincia alle Ciminiere, ha esercitato un’irresi- un affare per qualcuno, ma lasciava spazio alla poesia: stibile attrazione non solo per i più giovani ma anche più talento pedatorio, più fantasia e tecnica, meno spa- per tanti, che ragazzi sono rimasti a dispetto dell’età. simi e conteggi ragionieristici. Inevitabile, poi, passeg- A Giuseppe Panini, fondatore dell’azienda nel 1961 e giare lungo il percorso della mostra e sospirare di inventore dell’album calciatori, il merito di un’idea Catania, magari ricordando i tempi del “Clamoroso al destinata a segnare tante generazioni. Cominciò tutto Cibali !”. Era quella davvero un’altra epoca per il nostro con quella prima bustina, che conteneva appena due calcio, nel quale la forbice tra ricchi e poveri non s’era figurine e costava 10 delle vecchie lire. Se ne vendettero allargata a dismisura come oggi. E la ”Panini” di un – come si legge tra le curiosità del bel sito aziendale rossazzurro poteva persino valere due o tre di biancone- www.panini.it - tre milioni il primo anno, che divenne- ri, nerazzurri e rossoneri. SPORT Quelli che… Antonio Di Paola comprano l’amalgama

Con un’autorevole prefazione del giornalista catanese club ad essere creati sono il Palermo e il Napoli. Franco Zuccalà, Antonio Aiello e Tuccio Greco hanno Nella città dell’elefante il primo club è del 1928, col dato alle stampe un interessante libro dal titolo “Quelli nome di “Catanese” che l’anno successivo muta in che il calcio è….”. I due autori fanno un po’ la storia “Società Sportiva Catania”. La società rossazzurra ha dello sport più popolare e forse più bello del mondo. Lo militato in serie A nel campionato ’53-’54, con l’alle- scopo della pubblicazione è quella di far conoscere alle natore Andreoli, nel ’59-’60 con Di Bella, nel ’69-‘70 nuove generazioni, oltre che la storia del calcio, le sue con Rubino, e infine nell’’83-’84 con Di Marzio. Il club regole, la tecnica, la tattica dei giocatori in campo. Il etneo ha avuto quali presidenti uomini prestigiosi tra i volume reca scritti e ricordi di Saretto Magrì, Aldo quali rico rdiamo l ’ing. Mic hisanti e I gnaz io Motta, Erika Militello La Rocca, Osvaldo Soriano, Marcoccio. Angelo Massimino senza dubbio è stato, Gianluca Alunni e Alfonso Stefano Gurrera. però, il presidente più famoso e amato del Catania Ma quali sono le origini del calcio e chi lo ha inven- Calcio, per le gaffe che faceva. Saretto Magrì, presti- tato? Il gioco della palla esiste già dai tempi più remo- giosa firma del giornalismo sportivo, proprio in questo ti; nell’Odissea si narra che Ulisse, addormentatosi volume ha riportato un po’ la storia di questo uomo sulla spiaggia de ll’isola dei Fe aci, è sv eglia to da vulcanico dall’idioma siculo-italico. Nausica che gioca al pallone con le sue ancelle. Nel “Raccontano - scrive Magrì - che una volta un allena- Medioevo e nel Rinascimento il gioco del pallone era tore gli sollecitò l’acquisto di un paio di guanti per il molto noto. Ma il calcio ufficiale nasce in Inghilterra, portiere e lui rispose candidamente che allora bisogna- nel 1863 con la fondazione del Football Association. Il va comprarli all’intera squadra perché il freddo era primo team è stato lo Sheffield Club e nel 1871 fu isti- uguale per tutti. Raccontano anche che un altro tecni- tuita la Coppa Inghilterra. Nel 1900 fu costruito il co gli spiegava che la squadra avversaria era più forte primo grande stadio londinese il Crystal Palace, capace perché aveva l’amalgama e lui suggerì di far marcare di contenere 80 mila spettatori. Nel 1874 il calcio sbar- da due difensori questo “Amalgama” così pericoloso. ca in Germania, e successivamente in Cecoslovacchia, Famoso era anche il suo culto per le immagini sacre Austria, Ungheria e Russia. In Italia la prima società è alle quali si affidava quando le cose andavano male per l’Udinese seguita dal Ferrara. la squadra. Una promoz ione l’attribuì a duna Nel 1891 nasce l’Internazionale, nel 1894 la Torinese, “Madonnina delle lacrime” alla quale fece anche eri- nel 1897 la Juventus e nel 1899 il Milan. Nel sud i primi gere un altarino”.

Dal fondo…un traversone Francesco La Rosa

La passione si traduce in opera scritta, righe e flash che serie A, di quando si giocava in piazza Esposizione (l’at- rievocano le gesta della massima espressione del calcio tuale piazza Giovanni Verga), di quando le vicende bel- catanese dalle sue origini ai giorni nostri. “Dal fondo liche influirono sull’escalation rossazzurra. Per arriva- Dal paradiso …un traversone, sessant’anni di Catania”: si riassume re sino a ieri l’altro, ai quarantamila dello stadio in questo suggestivo titolo l’opera di due “penne” “Olimpico” con l’epico “colpo di testa e gol da parte di della serie A all’inferno sapienti del giornalismo catanese che hanno vissuto e Crialesi” commentato in diretta radiofonica dal com- raccontato per quasi mezzo secolo le vicende dell’ama- pianto Sandro Ciotti, che mandò in Paradiso il tifo ros- della radiazione. ta squadra rossazzurra, dai trionfi della massima serie sazzurro. E, ancora, la radiazione e successiva riam- alle mortificanti frequentazioni dei campi del calcio missione nei ruoli federali del Calcio Catania, il ritorno Due firme del giornali- dilettantistico dopo l’ingiusta radiazione. Dovizia di in C-1, l’avvento della famiglia Gaucci al timone della particolari, curiosità, foto storiche, amore per i colori società e la promozione, tanto agognata, in serie B. Un smo sportivo rievocano rossazzurri caratterizzano l’opera di Carmelo Gennaro e tuffo al cuore, soprattutto per i tifosi più…datati, nel Luigi Prestinenza pubblicata dall’editore Bonanno e rivedere i campioni del passato, quelli che hanno fatto sessanta anni di storia del particolarmente apprezzata da quanti amano il Catania sognare ad occhi aperti quando il Catania strapazzava i Catania calcio e la sua storia. grandi e quotati squadroni del nord. Una memoria sto- Sin dalla prefazione di Candido Cannavò, arrivando rica, un documento significativo da custodire gelosa- alla postfazione di Domenico Tempio, “Dal fondo…un mente nella bacheca di casa e da tirar fuori, magari, traversone” è un libro che scivola via scorrevole, rievo- ogni tanto quando affiora la delusione per una partita cando le gesta di quella prima, storica promozione in andata male.