Parrocchia di San Vigilio in Monclassico. Inventario dell'archivio storico (1605 - 1953)

a cura di Cooperativa Koinè

Provincia autonoma di . Soprintendenza per i beni librari e archivistici 2004

Premessa L'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio sono stati realizzati, per incarico e con la direzione tecnica del Soprintendenza per i beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento e con la collaborazione dell'Archivio Diocesano Tridentino, a cura della Cooperativa Koinè di Trento; il lavoro è stato ultimato nel 2004. L'inventario, redatto originariamente con il programma "Sesamo", è stato successivamente convertito alla versione "Sesamo 2000" e pubblicato in questo formato nella sezione riservata agli archivi del portale Trentinocultura (www.trentinocultura.net). L'importazione in AST-Sistema informativo degli archivi storici del e la conseguente revisione dei dati sono state curate dalla Soprintendenza per i beni librari archivistici e archeologici con la collaborazione di Marica Odorizzi, Renata Tomasoni e Maria Letizia Tonelli (Cooperativa Arcadia) nel corso del 2010, secondo le norme di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006".

Nella descrizione delle unità archivistiche si è fatto ricorso alle seguenti abbreviazioni e sigle: c., cc. carta, carte recto - verso cc. sd carte sinistra - destra, cioè con la numerazione originaria riferita allo specchio formato da due facciate contrapposte ex. exeunte in. intrante n., nn. numero, numeri n. n. non numerato/e num. orig. numerazione originale p., pp. pagina, pagine tit. dorso titolo dorso tit. int. titolo interno

ADT Archivio Diocesano Tridentino

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Albero delle strutture

Parrocchia di San Vigilio in Monclassico, 1605 - 1953 Ufficio parrocchiale di San Vigilio in Monclassico, 1672 - 2003 Registri dei nati e battezzati, 1672 - 1993 Registri dei matrimoni, 1703 - 1969 Registri dei morti, 1673 - 1993 Registri dei nati e battezzati, matrimoni e morti, 1767 - 1832 Indici dei registri dei nati e battezzati, dei matrimoni e dei morti, 1832 - 1907 Registri dei cresimati, 1908 - 2003 Stati delle anime, 1901 - 2000 Registri dei consensi paterni, 1856 - 1943 Registri degli sponsali, 1927 - 1971 Atti matrimoniali, 1823 - 1953 Registri dei legati missari, 1901 - 1950 Registri di amministrazione, 1864 - 1968 Protocolli degli esibiti, 1933 - 1947 Carteggio e atti, 1706 - 1955 Chiesa di San Vigilio in Monclassico, 1605 - 1967 Urbari, 1605 - 1713 Registri delle rese di conto dei sindaci, 1621 - 1846 Giornali e partitari, 1925 - 1940 Resoconti, 1817 - 1927 Carteggio e atti, 1778 - 1967 Chiesa della Madonna di Loreto in Presson, 1691 - 1970 Urbari, 1713 - 1713 Giornali e partitari, 1925 - 1970 Resoconti, 1884 - 1955 Carteggio e atti, 1691 - 1945 Beneficio primissariale di San Vigilio in Monclassico, 1739 - 1968 Giornali e partitari, 1925 - 1968 Resoconti, 1865 - 1955 Carteggio e atti, 1739 - 1943 Beneficio Signorini-Meneghini in Monclassico, 1649 - 1970 Giornali e partitari, 1925 - 1970 Resoconti, 1903 - 1955 Carteggio e atti, 1649 - 1928 Beneficio Tregrani-Ravelli in Presson, 1843 - 1945 Giornali e partitari, 1925 - 1944

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Resoconti, 1850 - 1941 Carteggio e atti, 1843 - 1945 Beneficio Mazzoletta in Presson, 1630 - 1970 Giornali e partitari, 1925 - 1970 Resoconti, 1903 - 1955 Carteggio e atti, 1630 - 1952 Confraternita del Santissimo Sacramento di Monclassico, 1881 - 1970 Registri di amministrazione, 1881 - 1970 Registri dei pagamenti delle tasse annuali, 1901 - 1943 Carteggio e atti, 1881 - 1939 Documentazione della Congregazione di Carità di Monclassico, 1673 - 1926 Protocolli delle riunioni del consiglio, 1914 - 1925 Resoconti, 1844 - 1922 Carteggio e atti, 1673 - 1926 Asilo infantile di Monclassico, 1922 - 1955 Resoconti, 1925 - 1955 Carteggio e atti, 1922 - 1944 Documentazione di Silvestro Valenti, 1851 - 1950 Appunti di studio, 1851 - 1950 Documentazione degli atti dei notai, 1672 - 1714 Indici dei protocolli notarili, 1672 - 1714

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Albero dei soggetti produttori

Curazia di San Vigilio, Monclassico, 1628 agosto 17 - 1919 aprile 3 Successori: Parrocchia di San Vigilio, Monclassico, 1919 aprile 4 -

Parrocchia di San Vigilio, Monclassico, 1919 aprile 4 - Predecessori: Curazia di San Vigilio, Monclassico, 1628 agosto 17 - 1919 aprile 3 E' organo/ufficio di : Decanato di Malé, Malé, [1698] - Assorbe : Beneficio Mazzoletta, Presson (Monclassico), 1630 - 1987 gennaio 24 Assorbe : Beneficio primissariale di San Vigilio, Monclassico, 1746 luglio 25 - 1987 gennaio 24 Assorbe : Beneficio Signorini-Meneghini, Monclassico, 1609 - 1987 gennaio 24 Assorbe : Chiesa di San Vigilio, Monclassico, [sec. XIII] - 1987 gennaio 24

Chiesa di San Vigilio, Monclassico, [sec. XIII] - 1987 gennaio 24 E' assorbito da : Parrocchia di San Vigilio, Monclassico, 1919 aprile 4 -

Chiesa della Madonna di Loreto, Presson (Monclassico), [1633] - [1970]

Beneficio primissariale di San Vigilio, Monclassico, 1746 luglio 25 - 1987 gennaio 24 E' assorbito da : Parrocchia di San Vigilio, Monclassico, 1919 aprile 4 -

Beneficio Signorini-Meneghini, Monclassico, 1609 - 1987 gennaio 24 E' assorbito da : Parrocchia di San Vigilio, Monclassico, 1919 aprile 4 -

Beneficio Tregrani-Ravelli, Presson (Monclassico), 1696 settembre 20 - [1945]

Beneficio Mazzoletta, Presson (Monclassico), 1630 - 1987 gennaio 24 E' assorbito da : Parrocchia di San Vigilio, Monclassico, 1919 aprile 4 -

Confraternita del Santissimo Sacramento, Monclassico, 1920 giugno 18 - [1970]

Congregazione di carità di Monclassico, Monclassico, 1851 - 1937 Alla cui gestione concorre : di Monclassico, Monclassico, 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12 Alla cui gestione concorre : Comune di Monclassico, Monclassico, 1923 gennaio 13 - 1928 luglio 13

Asilo infantile di Monclassico, Monclassico, [1922] - [1955]

Valenti, Silvestro Antonio, Monclassico, sec. XVIII

5 superfondo Parrocchia di San Vigilio in Monclassico, 1605 - 1953

Storia archivistica Gli archivi parrocchiali, come tutti gli archivi ecclesiastici, sono soggetti storicamente a determinate prescrizioni e regolamenti approvati dall'autorità competente. In particolare attualmente essi trovano una loro legislazione nel Codice di diritto canonico. Per la precisione il can. 535 del nuovo Codice di diritto canonico del 1983, nei paragrafi 1-5 regolamenta gli obblighi del parroco per la tenuta e la conservazione dei "libri parrocchiali" e degli "altri documenti che si devono conservare per la loro necessità o utilità". Lo stesso canone prevede anche i controlli periodici che il Vescovo diocesano o il suo delegato deve effettuare su tali libri e documenti affinchè non vadano dispersi. Tutti i documenti, anche i libri parrocchiali più antichi, devono essere custoditi diligentemente in una stanza apposita detta "tabularium" o archivio. Il Codice di diritto canonico stabilisce ancora che "il Vescovo diocesano abbia cura che anche gli atti e documenti degli archivi delle chiese cattedrali, collegiate, parrocchiali e delle altre chiese che sono presenti nel suo territorio vengano diligentemente conservati e che si compilino inventari o cataloghi in due esemplari, di cui uno sia conservato nell'archivio della rispettiva chiesa e l'altro nell'archivio diocesano" (can. 491 § 1). Circa la consultazione di tali atti e documenti "si osservino le norme stabilite dal Vescovo diocesano" (can. 491 § 3). L'Ordinariato di Trento ha istituito con decreto arcivescovile di data 10 febbraio 1993 l'Archivio diocesano tridentino attribuendogli competenze di conservazione, coordinamento e consulenza, tutela, promozione e valorizzazione degli archivi ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana.

L'archivio storico della parrocchia di Monclassico, si trovava al momento dell'intervento di riordino, in una stanza a piano terra della canonica abitata dal parroco e in un locale leggermente sopraelevato e raggiungibile con una scaletta di legno. La documentazione era disposta parte in un armadio di metallo e parte collocato su degli scaffali di metallo. Quasi tutto il carteggio era raccolto in faldoni di cartone privi di indicazioni relative al loro contenuto. All'interno erano contenuti dei fascicoli, in qualche caso con un'indicazione sommaria dell'argomento trattato e confezionati probabilmene o in occasione di una visita vescovile o di uno spostamento di sede. Nel 1622 un devastante incendio distrusse tutto il villaggio di Monclassico "con tutti i documenti che erano in casa del fabbricere Baldassare Conta di Monclassico"(1). Le prime indicazioni sulla tenuta dell'archivio di questa parrocchia si possono ritrovare sugli atti visitali del 1825(2) dove viene citata la presenza all'interno della canonica di "una cassetta contenente le scritture appartenenti alla chiesa", vengono fatte anche osservazioni sulla tenuta dei registri e in particolare viene ordinato di provvedere il volume unico dei battezzati, matrimoni e morti di un indice che ne renda possibile la consultazione. Negli atti visitali del 1924 si ritrova ancora l'osservazione relativa al completamento degli indici relativamente al registro precedentemente citato. Si osserva inoltre che "la cassaforte, che serve ad uso archivio, si tiene chiusa a chiave"(3) e si aggiunge che "non vi sono documenti d'importanza, né manoscritti antichi né pergamene per il fatto che tutto si bruciò nel grande incendio del 1622 ai 20 luglio. Il documento più antico è una copia non autentica del documento di erezione della curazia di Monclassico dei 17 agosto 1628", ma nell'archivio parrocchiale non vi è traccia alcuna di questo documento. La relazione continua poi dicendo che "gli atti sono ordinati e disposti in teche secondo il loro contenuto".

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Le carte più antiche dell'archivio, per la maggior parte appartenenti alla famiglia di don Bartolomeno Bottea fondatore del Fondo poveri o Congregazione di carità di Monclassico, sono state oggetto di studio da parte di Giovanni Ciccolini che ne curò i regesti.

Modalità di acquisizione e versamento L'archivio è sempre stato di proprietà dell'ente; in base alla Commissione Beni Culturali del 2 maggio 1994 è stato dichiarato di interesse storico.

Lingua Italiano; latino

Criteri di ordinamento e inventariazione Come riferimento metodologico generale per l'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio storico della parrocchia di Monclassico ci si è attenuti a quanto indicato nelle "Direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento e inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi" approvate dalla Giunta provinciale di Trento con deliberazione 29 marzo 1993, n. 3692, parte prima, punto 3, che fa riferimento alla C.M. del Ministero dell'interno n. 39/1966, Direzione generale degli archivi di stato, "Norme per la pubblicazione degli inventari" e a quanto indicato nelle "Norme per la descrizione archivistica e per la redazione degli inventari" elaborate dal Servizio beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento. Il presente lavoro ha comportato tre momenti principali: la schedatura, l'ordinamento e l'elaborazione finale. In fase iniziale sono stati schedati tutti i pezzi rinvenuti nell'archivio parrocchiale rispettando, dove possibile, le unità preesistenti. Per quanto riguarda l'organizzazione dell'archivio storico, poiché non è stato possibile ricostruire una struttura preesistente, su esempio di altri archivi parrocchiali è stata formulata una struttura suddivisa secondo le varie attività svolte dal parroco e le amministrazioni che nella parrocchia operano sotto la sua responsabilità. Le valutazioni, le scelte e le operazioni occorse nel presente lavoro di riordino sono state comunque concertate con il direttore dell'Archivio Diocesano tridentino e con il referente del Servizio Beni Librari e Archivistici della Provincia autonoma di Trento. Per l'elaborazione delle schede ci si è avvalsi del supporto informatico ed è stato utilizzato il programma History- Sesamo. Si ritiene perciò utile far presente che le modalità di descrizione archivistica corrispondono alle possibilità offerte dal programma e alle scelte compiute dal Servizio beni librari e archivistici della Provincia di Trento, scelte tese ad un progressivo adeguamento alle norme internazionali.

Il presente inventario si chiude al 1953 , limitandosi a quella parte dell'archivio dichiarata di interesse storico dalla Commissione Beni Culturali del 2 maggio 1994. Le "Intese fra la Giunta provinciale di Trento e l'Ordinariato diocesano in materia di archivi degli enti ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana", stabiliscono infatti che negli archivi ecclesiastici riconosciuti di interesse storico la documentazione, alla scadenza dei cinquant'anni, entri a far parte dell'archivio storico e ricada sotto le disposizioni ad esso relative. Si segnala comunque che in alcuni casi gli estremi cronologici di una singola unità archivistica possono superare il limite del 1953 .

Incrementi previsti

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Si prevede il continuo accrescimento della documentazione della parrocchia relativa all'anagrafe e all'amministrazione della chiesa parrocchiale, in quanto l'ente è ancora attivo.

Condizioni di accesso In base alle "Intese fra la Giunta provinciale di Trento e l'Ordinariato diocesano in materia di archivi degli enti ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana" e all'art. 20, comma 1, lettera b) della L.P. 14 febbraio 1992, la consultazione dei documenti riguarda esclusivamente la documentazione dichiarata di interesse storico. I documenti di carattere riservato, relativi a situazioni puramente private di persone, sono consultabili dopo 70 anni dalla conclusione dell'affare, ciò in base ad una normativa già in vigore presso gli archivi di Stato (D.P.R. 30 settembre 1963, n. 1409 "Norme relative all'ordinamento ed al personale degli Archivi di Stato"), modificata e integrata con D.P.R. 30 luglio 1999 n. 281 "Disposizioni in materia di trattamento di dati personali per finalità storiche, statistiche e di ricerca scientifica", sfociato con la pubblicazione del provvedimento del garante per la protezione dei dati personali n. 8/P/2001 del 14 marzo 2001 'Codice di deontologia e di buona condotta per il trattamento di dati personali per scopi storici'. Ai titolari degli archivi viene riservato il giudizio sulla consultabilità dei documenti che possono ledere il riserbo dovuto alle persone e comunque solo ad essi, o ad operatori autorizzati, è concessa la facoltà di accedere alla parte relativa all'anagrafe. Inoltre, in base alle suddette "Intese", la consultazione da parte degli studiosi deve comunque avvenire mediante motivata richiesta da inoltrarsi al titolare dell'archivio tramite l'Archivio diocesano, il quale dovrà inviare al servizio provinciale competente l'elenco delle autorizzazioni rilasciate.

Condizioni di riproduzione La riproduzione (fotoriproduzione, microfilmatura, ecc.) dei documenti conservati nell'archivio parrocchiale è consentita previa autorizzazione da parte del titolare dell'archivio stesso. L'Ordinariato consente alla Provincia la microfilmatura dei documenti al fine di costituire copie di sicurezza che saranno conservate presso l'Archivio provinciale. Presso l'Archivio diocesano si trovano microfilmati tutti i registri anagrafici (nati e battezzati, matrimoni, morti) dal Concilio di Trento fino alla fine del 1923, data oltre la quale tali registrazioni e certificazioni diventano di competenza comunale.

Presso l'Archivio diocesano si trovano microfilmati tutti i registri anagrafici (nati e battezzati, matrimoni, morti) dal Concilio di Trento fino alla fine del 1923, data oltre la quale tali registrazioni e certificazioni diventano di competenza comunale.

Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961 CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, Vol. II, La pieve di Malé GORFER A., Le valli del Trentino. Trentino occidentale, Calliano, Arti grafiche Manfrini, 1977 INAMA V., Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino dalle origini fino al secolo XVI, Trento, 1905 LORENZI E., Dizionario toponomastico tridentino, 1932 (ristampa) WEBER S., Le chiese della Val di Sole nella storia e nell'arte, Trento, 1936

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Bibliografia utilizzata per la compilazione della scheda AMBROSI F., Commentari della storia trentina, Trento, 1985 BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888 BENVENUTI S. (a cura di), Storia del Trentino. Periodizzazione e cronologia politico-istituzionale, Trento, 1995 BERTOLOTTI G., Il parroco italiano ne' suoi rapporti con le leggi dello stato, Roma, 1910 BONELLI B., Monumenta ecclesiae tridentinae, Trento, 1765 COPPOLA G., GRANDI C. (a cura di), La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze, Bologna, 1989 COSTA A., La chiesa di Dio che vive in Trento, Trento, 1986 CURZEL E., Le pievi trentine, Bologna 1998 Foglio diocesano per la parte italiana dell'arcidiocesi di Trento, XIII (1929-31), XV (1937-41) KÖGL J., La sovranità dei vescovi di Trento e Bressanone, Trento, 1964 LUTTEROTTI VON A., "Il Trentino", Bolzano, 1997 SPARAPANI L., I libri parrocchiali della diocesi di Trento, IN: La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze a cura di COPPOLA G. e GRANDI C., Bologna, 1989 TOVAZZI G., Parochiale tridentinum, ed. a cura di Remo , Trento, Biblioteca PP. Francescani, 1970 WEBER S., I vescovi suffraganei della Chiesa di Trento, Trento, 1932

Note (1) Cfr. "Archivio diocesano tridentino", "Atti visitali", n. 102 (1924) c. 11 e segg. (2) Ibidem, n. 80 (1825), c. 127 e segg. (3) Cfr. nota (1)

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Ente Curazia di San Vigilio 1628 agosto 17 - 1919 aprile 3

Archivi prodotti Fondo Ufficio parrocchiale di San Vigilio in Monclassico, 01/01/1672 - 31/12/2003

Storia L'abitato di Monclassico si trova sulla sponda sinistra del Noce in posizione aperta verso mezzogiorno. Il 20 luglio del 1622 l'intero villaggio venne devastato, nell'arco di poche ore, da un furioso incendio che non salvò nemmeno un'abitazione lambendo in parte anche la frazione di Presson. In quell'occasione anche la chiesa, della cui esistenza si ha notizia già negli atti visitali del 1537(1), "s'abbruciò"(2). Da sempre soggetta alla pieve di Malé, venne ufficialmente eretta a curazia indipendente il 17 agosto 1628 anche se in loco era presente già da alcuni anni un sacerdote stabile che copriva le funzioni tipiche del curato. La presenza del sacerdote era dovuta ad un beneficio fondato da certo Giovanni Signorini da Monclassico, a carico prima degli eredi del testatore e dall'11 agosto 1609 della comunità di Monclassico e Presson alla quale era stata ceduta tutta l'eredità(3). In occasione della visita vescovile del 1695, l'allora curato don Bartolomeo Mocati nel rispondere alle domande del visitatore, riferiva che "la fondatione et erectione della cura" risaliva al 1610.(4) Negli atti visitali del luglio 1742(5) viene precisato che lo "ius presentandi" del sacerdote spettava alla famiglia "Mochati" di Monclassico, probabilmente discendente dal fondatore del beneficio Signorini. Si precisa che questa famiglia aveva fondato un beneficio "per comodo dei vicini" con l'obbligo per il sacerdote di confessare e, su licenza del parroco, di amministrare gli altri sacramenti, la dottrina cristiana, "fare qualche discorso all'altare", tenere la scuola e benedire. La celebrazione dei matrimoni era concessa al sacerdote solo nel caso in cui "ambi li sposi siano sotto la cura propria". Nel 1632 i vicini di Presson cominciarono a lamentarsi per la troppa lontananza dalla parrocchiale di Malé e chiesero, come avevano già ottenuto "quelli di Monclassico", di poter tenere "li santissimi sacramenti", cosa che ottennero il 14 gennaio del 1633(6). Durante la prima metà del secolo XVIII vi fu anche una lite tra il curato di Monclassico e il parroco di Malé in merito ai diritti di sepoltura, di assistenza ai matrimoni e della celebrazione degli uffici funebri che si concluse con una sentenza del 25 agosto 1725 con la quale il vicario generale di Trento vietò l'avvalersi di tali diritti( da parte del curato di Monclassico(7). Il 12 maggio del 1748 l'arciprete di Malé, Francesco Temani, stipulò una transazione con le comunità di Monclassico e Presson in merito alle relazioni di dipendenza della curaziale di Monclassico dalla chiesa madre di Malè(8). In base a questa transazione venne nuovamente concesso al curato il diritto di sepoltura dei defunti "tanto con la stola nera, quanto con la stola bianca" ed in più le comunità vennero esentate dal pagamento dell' "annuo livello di troni trentacinque al plaudato reverendissimo signor arciprete Temani". Dagli atti visitali del 1751(9) si evince che alla curazia di Monclassico era ancora annesso il beneficio Signorini "a cui da qualche tempo non si adempisce"ed il curato era nominato dalla famiglia discendente dal testatore. Nell'anno 1791 il Comune, stanco di dover rispettare la clausola relativa alla nomina del curato, decise di rinunciare definitivamente al legato. La rinuncia venne ufficializzata con decreto dell'Ufficio spirituale di Trento del 22 maggio 1791 che sancì la

10 definitiva separazione della cura d'anime dal legato. Da allora in poi i sacerdoti beneficiati non ebbero più l'obbligo della cura d'anime. Il Comune negli anni provvise sempre alla fornitura della legna per il suo curato dando in usufrutto anche la canonica con un piccolo orto(10). Nella sessione della rappresentanza comunale di Monclassico del 7 marzo 1919 venne deliberato richiedere di "elevare la curazia indipendente di Monclassico-Presson a parrocchia"(11) e in questa occasione, in ottemperanza ai canoni 1451 e 1452 del condice di diritto canonico e al relativo decreto dell'Ordinariato del 19 febbraio 1919, si rinunciò formalmente al diritto di nomina del proprio parroco mantenendo "però inalterati gli oneri di patronato". Con decreto vescovile del 4 aprile 1919 (n. 1309 Ben.) la curazia di Monclassico venne ufficialmente elevata a parrocchia ed incorporata come lo è tutt'ora al decanato di Malè. Con D. M. del 30/12/1986 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24/01/1987 la parrocchia di Monclassico è stata dichiarata Persona Giuridica Privata (Tribunale di Trento, Registro Persone Giuridiche n.385).

Funzioni, occupazioni e attività Con il termine "curazia" si vuole indicare un luogo o un territorio determinato, con chiesa propria, situata all'interno dei confini della parrocchia, sottratta parzialmente alla giurisdizione del parroco e affidata a un curato. Nel linguaggio canonico quindi il curato era un sacerdote che, dentro i confini di una parrocchia, aveva una chiesa propria e un territorio determinato dove esercitava la cura d'anime con poteri quasi parrocchiali. La curazia poteva essere, in relazione alla parrocchia d'origine, completamente o parzialmente dipendente, o indipendente a seconda delle concessioni ottenute a mano a mano dall'autorità ecclesiastica e civile. La Luogotenenza del Tirolo e Voralberg riconobbe come indipendenti quelle sole stazioni di cura d'anime delle quali si poteva comprovare l'erezione a cura indipendente con il beneplacito dello Stato. I sacerdoti che ambivano all'assegnazione del beneficio curaziale dovevano sostenere gli esami di concorso indetti dall'Ordinariato. Il curato era tenuto a celebrare la messa "pro populo" ed era autorizzato a tenere, senza delegazione parrocchiale, i registri di battesimo, matrimonio e morte. Nel territorio del Tirolo tuttavia si ebbero curazie erette anche senza la presenza di tutti gli elementi descritti sopra. Tra le due guerre mondiali la maggior parte delle curazie presenti sul territorio tridentino ottennero l'elevazione a parrocchie e il sistema curaziale fu abolito completamente in seguito al Concordato del 1984.

Note (1) Cfr. "Archivio diocesano tridentino", "Atti visitali", n. 1 (1537), p. 86. (2) Cfr. "Archivio dell'ufficio parrocchiale", "Registri dei nati e battezzati, matrimoni e morti", reg. 2. (3) Cfr. "Archivio del beneficio Signorini-Meneghini di Monclassico", Introduzione generale. (4) Cfr. "Archivio diocesano tridentino", "Atti visitali", n. 22 (1695), p. 202. (5) Ibidem, n. 42 (1742), p. 308. (6) Cfr. "Archivio diocesano tridentino", "Miscellanea", V, n. 85 (1633). (7) Cfr. "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Monclassico", "Carteggio e atti", b. 1, fasc. 1, cc. 11-12. (8) Ibidem, cc. 13-14 (9) Cfr. "Archivio diocesano tridentino", "Atti visitali", n. 62 (1751), c. 109. (10) Ibidem, n. 102 (1924), c. 11 (11) Ibidem, "Parrocchie e curazie", 61.B

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Ente Parrocchia di San Vigilio 1919 aprile 4 -

Archivi prodotti Fondo Ufficio parrocchiale di San Vigilio in Monclassico, 01/01/1672 - 31/12/2003

Funzioni, occupazioni e attività Dal punto di vista etimologico il termine "parrocchia" deriva dal greco e serviva ad indicare nel linguaggio classico qualsiasi circoscrizione territoriale. ll sistema di ripartire il territorio diocesano in circoscrizioni territoriali minori si sviluppò nei secoli fino al basso medioevo anche in conseguenza del moltiplicarsi di nuove chiese sotto la spinta delle crescenti esigenze dei fedeli. La consacrazione definitiva del sistema parrocchiale si ebbe però con il Concilio di Trento che, sulla base della precedente normativa pontificia e conciliare, dettò una nuova e completa disciplina della struttura della Chiesa. Il Concilio prescrisse che, per la più efficace tutela della cura delle anime affidate ai vescovi, il "populus fidelium" si dovesse distinguere in parrocchie proprie con confini determinati e che a ciascuna di esse si assegnasse un parroco proprio e perpetuo, dal quale soltanto si potessero ricevere i Sacramenti (Sess. XXIV, cap. 13). In conseguenza il Concilio ordinò che venissero erette parrocchie in tutti i luoghi in cui esse non esistevano e stabilì delle norme per assicurare ai parroci in ogni caso il minimo reddito. Al parroco era richiesto l'impegno della residenza, era raccomandata la conoscenza del popolo attraverso la compilazione e l'accurata custodia dei libri parrocchiali, egli inoltre doveva partecipare alle adunanze vicariali. I principi enunciati dal Concilio di Trento, e successivamente ribaditi nella normativa pontificia, sono stati accolti e sintetizzati nel testo del Codice di diritto canonico del 1917 che nel can. 216 §1 dispone che il territorio di ogni diocesi debba essere diviso in "distinctas partes territoriales", a ciascuna delle quali "sua peculiaris ecclesia cum populo determinato est assignanda suusque peculiaris rector, tamquam proprius eiusdem pastor, est praeficiendus pro necessaria animarum cura". Dunque l'istituzione parrocchiale risulta costituita, oltre all'elemento territoriale, da altri tre elementi, ossia un determinato "popolo", una peculiare "chiesa" e un "pastor". Il Codice di diritto canonico del 1983 ha riconosciuto la personalità giuridica della parrocchia espressamente concepita come "Communitas Christifidelium" (CIC 1983, can. 515 §3). Tale riforma è stata recepita sia nell'accordo tra Stato e Chiesa (legge 121/1985) sia nelle disposizioni sugli enti e beni ecclesiastici (legge 222/1985); le diocesi e le parrocchie acquistano la personalità giuridica civile dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto del Ministero dell'interno che conferisce loro la qualifica di "ente ecclesiastico civilmente riconosciuto".

12 fondo Ufficio parrocchiale di San Vigilio in Monclassico, 1672 - 2003

regg. 19, bb. 4, fascc. 12

Soggetti produttori Curazia di San Vigilio, 1628 agosto 17 - 1919 aprile 3 Parrocchia di San Vigilio, 1919 aprile 4 -

Contenuto La documentazione conservata in archivio è quella tipica presente in tutte le parrocchie, composta prevalentemente dai registri anagrafici e dai relativi atti, da registri di amministrazione, da carteggio e atti vari.

Incrementi previsti Si prevede il continuo accrescimento della documentazione della parrocchia relativa all'anagrafe e all'amministrazione della chiesa parrocchiale, in quanto l'ente è ancora attivo.

13 serie 1 Registri dei nati e battezzati, 1672 - 1993

Contenuto I registri di battesimo insieme ai registri di matrimonio furono introdotti nel diritto canonico dal "Decretum de Reformatione Matrimonii" del Concilio di Trento (Sess. XXIV, capp. 1-2). I titoli 91-97 del "Rituale Romanum" emanato da Paolo V nel 1614 proposero le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri. Tali normative trovarono applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; infatti i libri del battesimo vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili ed anagrafiche. L'interesse dell'autorità politica austriaca verso i libri parrocchiali si manifestò con la lettera circolare del primo maggio 1781, che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. La successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 prescrisse l'uso di formule ed espressioni linguistiche uniformi nella compilazione in modo da "impiegare ogni cura ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai comuni - tuttavia senza che per questo venisse meno la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci - con il decreto del 21 agosto 1815 la Commissione aulica centrale d'organizzazione restituiva ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile, che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i Comuni.

La serie è formata da tre registri a partire dal 1672. L'esistenza di un registro anteriore, non più presente in archivio, ci è testimoniata oltre che dal numero progressivo (il primo registro della serie riporta infatti il numero "2.us"), anche da una nota riportata all'inizio del primo registro da don Tommaso Bottea, che faceva partire le registrazioni dei battezzati con l'anno 1629. Sul primo registro della serie le informazioni relative ai battesimi sono descritte in forma discorsiva. I registri seguenti, secondo le disposizioni governative, sono strutturati a tabella e riportano il tempo della nascita, il giorno del battesimo, il nome e cognome dei nati e battezzati, la religione, il sesso, il nome e cognome dei genitori, il ministro battezzante, il nome e cognome e la condizione dei padrini. Le registrazioni dei nati dal 1767 al 1832 si trovano, assieme a quelle dei matrimoni e dei morti, su due registri che formano una serie apposita(1).

Note (1) Cfr. "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Monclassico", "Registri dei nati e battezzati, matrimoni e morti".

A. 1. 1 "Liber 2.us baptizatorum ecclesiæ curatæ S. Vigilii Monclassici et Pressoni plebis Maleti, Vallis Solis, Tridentinæ diocesis" (tit. int.) 1672 ottobre 1 - 1766 settembre 31 (1)

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All'inizio: note di don Tommaso Bottea, decano di Malé, relative alla compilazione dell'indice del presente registro e alla perdita del primo registro dei battezzati le cui registrazioni partono dal 1629, 1881; a c. 1: annotazione relativa ai decreti visitali del 20 agosto 1672 riguardo alla tenuta dei registri dei battezzati, [1672]; a c. 37v: annotazione di don Bartolomeo Mocati, beneficiato del legato Signorino, ammesso alla cura d'anime delle ville di Monclassico e Presson, 1694 ott. 21; a c. 121v: annotazione di don Giovanni Domenico Mocati, ammesso alla cura d'anime delle ville di Monclassico e Presson, 1741 ott. 29; a c. 125 v: annotazione di don Giovanni Battista Valenti, ammesso alla cura d'anime delle ville di Monclassico e Presson, 1744 giu. 24; alla fine, prima dell'indice: annotazione di don Bottea relativa al numero di battezzati e alla popolazione di Monclassico, [1881]. Latino Registro, legatura in pergamena, cc. 149, con indice alfabetico a rubrica di mano di don Tommaso Bottea alla fine n.n. Note (1) Così nel testo.

A. 1. 2 "Vol. IV.to. Nati e battezzati nella curazia di Monclassico e Presson dall'anno 8/5 1832 al 31/12 1907 inclusive" 1832 maggio 18 - 1907 dicembre 28 Sulla c. di guardia, incollata: circolare della Pretura di relativa alla legalizzazione delle firme degli ufficiali di stato civile, 1937 mag. 1; all'inizio: note relative a ordini vescovili riguardanti le fedi di nascita, di morte e di battesimo, 1841 ott. 3, 1852 giu. 22; a c. sd 267: registrazioni di nati e battezzati fuori curazia, 1883 set. 11 - 1906 mar. 11; alla fine, incollati: ritagli di giornale e note manoscritte con notizie di cronaca locale, 1881 ott. 8 - 1930 gen. 16; all'interno del piatto posteriore: nota relativa alla pubblicazione della vacanza della curazia di Monclassico, 1854 nov. 9. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 142, cc. sd 143-267, con indice alfabetico di mano del sec. XX alla fine n.n.

A. 1. 3 "V. Registro nati e battezzati della curazia di Monclassico dal 1/1 1908 al ***" 1908 gennaio 18 - 1993 dicembre 5 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 185, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

15 serie 2 Registri dei matrimoni, 1703 - 1969

Contenuto I registri di matrimonio, insieme a quelli di battesimo, furono introdotti nel diritto canonico dal "Decretum de Reformatione Matrimonii" del Concilio di Trento (Sess. XXIV, capp. 1-2). I titoli 91- 97 del "Rituale Romanum" emanato da Paolo V nel 1614 proposero le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri. Tali normative trovarono applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; i libri del matrimonio infatti vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili ed anagrafiche. L'interesse dell'autorità politica austriaca verso i libri parrocchiali si manifestò con la lettera circolare del primo maggio 1781, che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. La successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 prescrisse l'uso di formule ed espressioni linguistiche uniformi nella compilazione: "impiegare ogni cura ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai Comuni - tuttavia senza che per questo venisse meno la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci - con la legge imperiale del 20 aprile 1815 ed il decreto del 21 agosto 1815 della Commissione aulica centrale d'organizzazione veniva restituito ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile, che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i Comuni. Se durante la dominazione austriaca il matrimonio celebrato in chiesa aveva validità civile e al parroco veniva richiesta un'attenzione particolare nella produzione degli atti necessari per la celebrazione e la registrazione del sacramento (Cfr. Codice civile austriaco, § 80), negli anni tra l'annessione al Regno d'Italia e il Concordato del 1929 stipulato tra la Santa Sede e l'autorità politica, il rito civile e religioso venivano celebrati separatamente. Con la legge n. 847 del 27 maggio 1929 lo Stato italiano riconobbe la validità civile del matrimonio celebrato secondo le norme di diritto canonico ed il curatore d'anime è tenuto alla notificazione dell'avvenuta celebrazione al Comune, per la sua trascrizione nei registri anagrafici.

La serie è formata da un quaderno e due registri sui quali sono annotati i matrimoni celebrati a Monclassico a partire dall'anno 1703. Da un'osservazione di Giovanni Ciccolini(1) si può ipotizzare che il primo registro dei matrimoni fosse un tempo legato al primo registro dei morti. Sul primo registro della serie le informazioni relative ai matrimoni sono riportate in forma discorsiva. I registri seguenti, secondo le disposizioni governative, sono impostati a tabella. Dal 1929 gli 'Atti di matrimonio' previsti dalle norme concordatarie sono stati trascritti sul registro impostato a tabella; sullo stesso registro sono incollate le comunicazioni del comune di relative alla trascrizione dei matrimoni sui registri di stato civile. Dal 1952 gli 'Atti di matrimonio' compilati su moduli prestampati sono stati incollati sulle pagine del registro. Le registrazioni dei matrimoni dal 1767 al 1825 si trovano, assieme a quelle dei nati e dei morti, su due registri che formano una serie apposita(2).

Note 16

(1) Cfr. "Inventari e regesti...", op. cit., p. 266. (2) Cfr. "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Monclassico", "Registri dei nati e battezzati, matrimoni e morti".

A. 2. 1 Registro dei matrimoni 1703 aprile 28 - 1767 agosto 6 Mancano le registrazioni dei matrimoni dal 6 luglio 1721 al 27 giugno 1745. Latino Quaderno, cc. 3-32 (mancano le cc. 15-24) Note (1) In tempi recenti è stata cucita una coperta in carta.

A. 2. 2 "IV volume. Matrimoni dal 30/4 1832 al 31/12 1907 inclusive" 1832 aprile 30 - 1907 novembre 30 All'inizio: note relative a ordini riguardanti le registrazioni e la celebrazione di matrimoni senza permesso politico, 1841 ott. 3; 1852 feb. 15. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 75, cc. sd 76-135

A. 2. 3 "Matrimoni nella curazia di Monclassico e Presson dal 1/1 1908 al 1969" 1908 gennaio 22 - 1969 settembre 21 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 44, pp. 45-128b, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

17 serie 3 Registri dei morti, 1673 - 1993

Contenuto I registri dei morti vennero introdotti insieme ai registri dei cresimati e agli stati delle anime dal "Rituale Romanum" di Paolo V nel 1614, il quale proponeva anche le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri (Cfr. § Formulae scribendae in libris habendis apud parochos ut infra notatur). Tale normativa trovò applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; infatti i libri dei morti vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili ed anagrafiche. L'interesse dell'autorità politica austriaca verso i libri parrocchiali si manifestò con la lettera circolare del primo maggio 1781, che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. La successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 prescrisse l'uso di formule ed espressioni linguistiche uniformi nella compilazione: "impiegare ogni cura ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai Comuni - tuttavia senza che per questo venisse meno la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci - con il decreto del 21 agosto 1815 la Commissione aulica centrale d'organizzazione restituiva ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile, che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i Comuni.

La serie è formata da tre registri sui quali sono registrati i decessi avvenuti a Monclassico a partire dall'anno 1673. Da un'osservazione di Giovanni Ciccolini(1) si può ipotizzare che il primo registro dei morti era un tempo legato al primo registro dei matrimoni. Sul primo registro le informazioni relative ai morti sono riportate in forma discorsiva. I registri seguenti, secondo le disposizioni governative, sono impostati a tabella e riportano il tempo della morte, il nome e cognome, la religione, il sesso, l'età del defunto e la causa del decesso. Le registrazioni dei morti dal 1768 al 1825 si trovano, assieme a quelle dei nati e dei matrimoni, su due registri che formano una serie apposita(2).

Note (1) Cfr. "Inventari e regesti...", op. cit., p. 266. (2) Cfr. "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Monclassico", "Registri dei nati e battezzati, matrimoni e morti".

A. 3. 1 Registro dei morti 1673 gennaio 2 - 1766 settembre 23 Mancano le registrazioni dei morti dal 24 aprile 1744 al 29 ottobre 1759. A c. 112: nota di don Tommaso Bottea relativa all'assenza di tali registrazioni, 1887. Latino

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Registro, senza coperta, cc. 112, con indice alfabetico di mano di don Tommaso Bottea alla fine n.n.

A. 3. 2 "Vol. IV.to. Morti dal 3/6 1832 - 31/12 1907 inclusive" 1832 giugno 3 - 1907 novembre 23 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 182

A. 3. 3 "Registro morti della curazia di Monclassico dal 1 gennaio 1908 al ***" 1908 febbraio 8 - 1993 dicembre 2 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 237, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

19 serie 4 Registri dei nati e battezzati, matrimoni e morti, 1767 - 1832

Contenuto Per le introduzioni generali ai registri dei nati e battezzati, dei matrimoni e dei morti cfr. le introduzioni alle rispettive serie.

La serie è formata da due registri, ognuno dei quali contiene le registrazioni delle nascite e dei battesimi, dei matrimoni e delle morti avvenuti nella cura di Monclassico dal 1767 al 1832. Il primo registro riporta le annotazioni relative a nascite e battesimi, matrimoni e morti in forma discorsiva e suddivise a seconda delle famiglie residenti negli abitati di Monclassico e Presson. Solo per brevi periodi e per alcune famiglie vi sono anche registrazioni a tabella redatta artigianalmente. Da segnalare inoltre che alla fine delle registrazioni dei nati il curato Luigi Bisoffi ha annotato, su informazioni riprese da anziani residenti in paese, le nascite di alcune persone avvenute prima della redazione del registro stesso.

A. 4. 1 "Nati e battezzati. Vol. II dal 1766-1814. Catalogo dei cresimati a Malé ai 17 e 18 luglio 1875 in fine del volume. Morti dal 1769-1813. Matrimoni dal 1771-1813"(1) 1767 gennaio 28 - 1817 novembre 22 (con seguito del 14 feb. 1831) cc. 1-68: registro dei nati e battezzati, 1767 gen. 28 - 1817 nov.22; cc. 1-37: registro dei morti, 1768 gen. 25 - 1814 nov. 13; cc. 1-22: registro dei matrimoni, 1767 ago. 6 - 1814 lug. 21 (con seguito del 14 feb. 1831). Alla fine, n.n.: "Cathalogus confirmatorum curae Monclassici et Pressoni ...", 1785 lug. 17 - lug. 18. Latino Registro, legatura in mezza pelle, cc. 68, 37, 22, con indice dei cognomi alla fine di ogni parte n.n. Note (1) Titolo di mano del sec. XX.

A. 4. 2 "Volume III. Nati dal 1815 fino al 1832. Morti dal 1815 fino al 1825. Matrimoni dal 1815 fino al 1825" 1815 gennaio 19(1) - 1832 febbraio 19 pp. 1-86: registro dei nati e battezzati, 1815 gen. 19 - 1832 feb. 19; pp. 103-128: registro dei morti, 1815 gen. 27 - 1825 giu. 8; pp. 137-150: registro dei matrimoni, 1815 feb. 4 - 1825 giu. 25. All'interno del piatto anteriore: nota relativa alla trascrizione su un altro registro(2) delle registrazioni dal 1 gennaio 1820 al maggio 1825, s.d.; alle pp. 92-100, 151-154: trascrizioni di lettere e decreti, note di cronaca, copia di una memoria di un incendio scoppiato nel 1622 desunta dal "libro della fabbriceria di Monclassico e Presson", memoria della consacrazione della chiesa, 1824 feb. 24 - 1842 set. 6. Italiano, latino Registro, legatura in mezza pelle, pp. 154 (bianche le cc. 87-91, 101-102, 129-136) Note (1) Le registrazioni dei nati dal 1815 al 1817 non si sovrappongono con quelle del registro precedente. 20

(2) Questo registro probabilmente manca. Cfr. "Inventari e regesti...", op. cit., p. 266.

21 serie 5 Indici dei registri dei nati e battezzati, dei matrimoni e dei morti, 1832 - 1907

Contenuto La serie è composta da un unico indice relativo ai registri dei nati e battezzati, ai registri dei matrimoni e ai registri dei morti conservati nell' "Archivio dell'ufficio parrocchiale".

A. 5. 1 "Indice dei registri dei nati , morti e matrimoni pella curazia di Monclassico e Presson dal 1832 al 1907 inclusive" [1832 - 1907] Sul piatto posteriore memoria della visita vescovile dell'agosto 1851 e nota relativa alle fedi di nascite, matrimoni e morti, s.d. Italiano Registro a rubrica, legatura in mezza pelle, cc. 58 n.n.

22 serie 6 Registri dei cresimati, 1908 - 2003

Contenuto I registri dei cresimati vennero introdotti insieme ai registri dei morti e agli stati delle anime dal "Rituale Romanum" di Paolo V nel 1614, il quale proponeva anche le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri (Cfr. § Formulae scribendae in libris habendis apud parochos ut infra notatur). In realtà nella diocesi di Trento i registri dei cresimati furono compilati con sistematicità solo a partire dal sec. XIX.

La serie si compone di un registro con le annotazioni delle cresime impartite dal 1908. Elenchi di cresimati nel luglio del 1785 si trovano in "Archivio dell'ufficio parrocchiale", "Registri dei nati, matrinoni e morti", reg. 1. Per le cresime impartite tra il 1880 e il 1884 si vedano gli elenchi in "Archivio dell'ufficio parrocchiale", "Carteggio e atti", fasc. 5, b. 2, cc. 9-12.

A. 6. 1 "Registro dei cresimati. Vol. I°" 1908 luglio 19 - 2003 giugno 1 Italiano Registro, legatura in tela, cc. sd 50, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

23 serie 7 Stati delle anime, sec. XX

Contenuto Il "Liber Status animarum" (o Anagrafe) era un registro che permetteva al curatore d'anime di conoscere in modo esatto la composizione del suo "gregge", la situazione anagrafica e quella dell'impartizione dei Sacramenti al fine di facilitare il suo compito pastorale e di ufficiale di stato civile. La compilazione degli stati delle anime venne raccomandata, insieme a quella dei registri dei cresimati e dei morti, dal "Rituale Romano" di Paolo V nel 1614. Successivamente diversi Concilii e Sinodi ordinarono che in ciascun anno durante la Quaresima, o in altra epoca, si rinnovassero questi libri(1). Queste disposizioni tuttavia non furono seguite diligentemente nelle parrocchie della diocesi di Trento: anteriormente al XIX secolo infatti sono conservati pochi registri di questo tipo nonostante le frequenti sollecitazioni provenienti anche dalle autorità civili(2). Sono molti i vescovi che negli atti delle visite pastorali richiamavano l'attenzione su questa lacuna, ma fu il vescovo Celestino Endrici che stilò per la sua prima visita pastorale nella diocesi un formulario in cui si richiedevano, per la prima volta in forma esplicita, gli "Status animarum" o "Anagraphes" (Foglio diocesano, VII, 1905, p. 239). Nel 1917 il Codice di Diritto Canonico li rese obbligatori, lasciando alle disposizioni dei vari Ordinari il compito di introdurli e di stilare anche nuovi e più semplici metodi di compilazione (cfr. CIC, can. 440).

La serie è composta da un registro la cui compilazione è presumibilmente da attribuirsi, come segnala Giovanni Ciccolini con una sua annotazione a p. 267 dello stesso registro, al parroco don Emanuele Fattor. La compilazione prosegue poi fino agli anni '70 circa.

Note (1) Cfr. Bazzanella G., Manuale d'ufficio del clero curato, Trento, 1888, p. 52. (2) Cfr. Sparapani L., I libri parrocchiali nella diocesi di Trento in La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze a cura di Coppola G. e Grandi C., Bologna, 1989, pp. 277-319.

A. 7. 1 "Anagrafe" sec. XX Stato delle famiglie in Monclassico e Presson. Incollati sulla coperta e sulla c. di guardia: ritagli di giornale di cronaca locale (nuove campane, anniversario della morte di don Tommaso Bottea, consacrazione di mons. Oreste Rauzi, ausiliare del vescovo di Trento, ecc.), sec. XX. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 300 (bianche le pp. 169-200), con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

24 serie 8 Registri dei consensi paterni, 1856 - 1943

Contenuto La serie è composta da un registro sul quale sono riportate le verbalizzazioni dei consensi paterni per i figli ancora minori che intendevano contrarre matrimonio.

A. 8. 1 "I. Libro dei consensi paterni. 1856" 1856 aprile 12 - 1943 aprile 21 Italiano Quaderno, legatura in carta, cc. 10 n.n.

25 serie 9 Registri degli sponsali, 1927 - 1971

Contenuto Papa Pio X nel decreto "Ne temere"(cfr. Foglio diocesano, a. 1908, n. 3) stabilì che dal giorno di Pasqua 1908 la promessa di matrimonio per essere valida dovesse essere fatta per iscritto, alla presenza del parroco oppure di due testimoni e firmata dai due fidanzati. Tutto questo allo scopo di impedire questioni che potevano nascere in seguito ad accordi segreti e di evitare litigi o inimicizie tra persone e famiglie. Il decreto era anche in sintonia con il Codice civile austriaco dove si stabiliva inoltre che la promessa di matrimonio non imponeva alcun obbligo legale nè a contrarre matrimonio nè a dare quanto era stato pattuito, nel caso uno dei due fidanzati mancasse alla promessa.

La serie è composta da un solo registro.

A. 9. 1 "Vol. II°. Sponsali dal 1927 al ***" 1927 aprile 22 - 1971 luglio 27 Italiano Registro, legatura in tela, pp. 146, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

26 serie 10 Atti matrimoniali, 1823 - 1953

Contenuto La documentazione è composta dall'insieme delle pratiche relative ai singoli matrimoni celebrati nella parrocchia. Gli atti, prodotti dagli enti ecclesiastici o civili e dai futuri sposi, variano per genere e quantità a seconda delle epoche e dei governi. Si possono trovare, per esempio, certificati di battesimo e di cresima, esami di religione, attestati di avvenute pubblicazioni, dispense vescovili da impedimenti, permessi politici e militari, consensi paterni. Dal 1820 ai parroci e ai pastori d'anime era vietato benedire i matrimoni a coloro che non avessero prodotto prima il permesso politico. Tale attestazione, introdotta nel Tirolo con il decreto della Cancelleria aulica del 12 maggio 1820, veniva rilasciata dal comune e doveva dimostrare che lo sposo fosse in grado di mantenere una famiglia mediante l'esercizio di un'industria o una paga giornaliera. In seguito alla legge n.847 del 27 maggio 1929, la documentazione di ogni matrimonio viene raccolta nel bifoglio "Esame dei contraenti", consistente nella domande da farsi agli sposi secondo il can.1020 del Codice di diritto canonico, e comprende anche la notificazione al comune dell'avvenuta celebrazione da parte del parroco con la relativa attestazione della sua registrazione nei registri anagrafici comunali.

La serie è composta da quattro buste contenenti pratiche matrimoniali suddivise per anno. Negli anni 1914-1916 e 1930 non vi è stata alcuna celebrazione.

A. 10. 1. b. 1 Atti matrimoniali 1823 - 1879 Busta, cc. 476 n.n.

A. 10. 2. b. 2 Atti matrimoniali 1880 - 1907 Busta, cc. 463 n.n.

A. 10. 3. b. 3 Atti matrimoniali 1908 - 1935 Mancano gli atti relativi all'anno 1918. Busta, cc. 575 n.n.

A. 10. 4. b. 4 Atti matrimoniali 1936 - 1953 Mancano gli atti relativi all'anno 1951. Busta, cc. 520 n.n.

27 serie 11 Registri dei legati missari, sec. XX prima metà

Contenuto La serie è costituita da un registro che sembra essere la copia parziale, e precisamente dalla pagina 125, di un "urbario" precedente che probabilmente è andato perduto. In esso sono contenute le descrizioni dei legati con i relativi oneri ad essi annessi.

A. 11. 1 "Registro messe legatarie. Volume II. (è una traduzione del Vol. I)" sec. XX prima metà Registro dei legati missari. Italiano Registro, legatura in cartone, pp. 125 - 227

28 serie 12 Registri di amministrazione, 1864 - 1968

Contenuto La serie è formata da un registro in uso al sacerdote di Monclassico che riporta l'annotazione di entrate e uscite di varie amministrazioni presenti in parrocchia sulle quali egli esercitava il controllo.

A. 12. 1 Registro di amministrazione(1) 1864 gennaio 3 - 1968 pp. 1-208: urbario dei capitali della chiesa curaziale di Monclassico, della chiesa di Presson, del beneficio primissariale di Monclassico, del beneficio Signorini di Monclassico, del beneficio Tregrani-Ravelli di Presson e del beneficio Mazzoletta di Presson, sec. XX in.; pp. 280-281: "Promemoria delle messe legatarie a carico delle venerabili chiese e benefici di Monclassico e Presson", sec. XX in.; pp. 293-326: adempimenti e riduzioni di messe legatarie a carico delle chiese e dei benefici, 1907 set. 9-1968; pp. 364-379: registro di cassa e degli adempimenti del legato di Francesco Meneghini di Monclassico, 1864 gen. 3-1941 lug. 21 (con annotazione dell'affrancazione del 25 maggio 1953). Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 379 (bianche molte pp.) Note (1) Sulla coperta è riportato il titolo "Promemoria delle messe legatarie, riduzioni, sanatorie per le inadempienze passate degli oneri missari degli enti ecclesiastici di Monclassico", di mano degli anni '50.

29 serie 13 Protocolli degli esibiti, 1933 - 1947

Contenuto I protocolli degli esibiti sono registri sui quali devono essere scritti, secondo una numerazione progressiva, gli atti e la corrispondenza in arrivo e in partenza, specificandone la data e il contenuto. La tenuta di questi libri da parte dei parroci venne prescritta dall'autorità politica (cfr. "Raccolta delle leggi provinciali", 19.12.1816) e da quella ecclesiastica (Decreto vescovile 9.03.1887 nel Foglio Diocesano, 1887).

La serie è costituita da un registro.

A. 13. 1 "Protocollo degli esibiti" 1933 gennaio 17 - 1947 luglio 10 Italiano Registro, legatura in cartone, cc. 12 n.n.

30 serie 14 Carteggio e atti, 1706 - 1955

Contenuto La serie è formata da 12 fascicoli contenenti la documentazione prodotta e/o ricevuta dal parroco nell'espletamento della sua attività pastorale. Si può dunque trovare carteggio anagrafico, corrispondenza con le autorità, ecc.

A. 14. 1. b. 1 "Carte importanti risguardanti la curazia indipendente Monclassico e Presson"(1) 1706 - 1914 Conferme dei capitoli in merito ai diritti di sepoltura e di celebrazioni di vario tipo spettanti all'arciprete di Malé, "quarta decima parrocchiale" fissata per le ville soggette alla parrocchia di Malé, capitoli da osservarsi dalla curazia nelle relazioni di dipendenza dalla parrocchiale, capitoli per il curato, carteggio relativo all'aggiudicazione dell'indipendenza (1896-1907), carteggio relativo all'elevazione a parrocchia (1904). Fascicolo, cc. 23 Note (1) Il fascicolo contiente carte regestate da G. Ciccolini , "Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole", Trento, 1939, cc. nn. 382, 383, 393, 403, 435.

A. 14. 2. b. 1 Reliquie 1731 - 1928 Autentiche delle reliquie conservate nella chiesa parrocchiale di Monclassico (1731-1928) e carteggio relativo alla realizzazione del reliquiario. Fascicolo, cc. 26

A. 14. 3. b. 1 Legati missari della parrocchia di Monclassico 1747 - 1938 Carteggio e atti relativi alla sorveglianza dell'autorità civile (Giudizio Distrettuale) sull'adempimento degli oneri disposti da vari legati missari, affrancazioni, testamenti, attestazioni dell'avvenuta celebrazione di messe, elemosine reccolte, documenti di fondazione, amministrazione, messe a carico del comune di Presson, ecc. Fascicolo, cc. 273

A. 14. 4. b. 1 Carteggio e atti(1) 1806 - 1953 Corrispondenza di vario tipo, rapporti con l'Ordinariato, concessioni di facoltà di benedire oggetti sacri, rapporti con il decano di Malé, circolari provenienti da autorità civili, carteggio con l'Istituto P. V. Sordomuti di Trento, affari relativi alle spese di culto a carico del comune di Dimaro, visite pastorali, spese sostenute per Triduo (1806-1821), verbali di consegna, Fondo missioni, richiesta per l'erezione della confraternita del SS. Rosario, ecc. Fascicolo, cc. 314 31

Note (1) Il fascicolo contiene carte regestate da G. Ciccolini, "Inventari ..." op. cit., cc. nn. 371 e 463.

A. 14. 5. b. 2 Carteggio e atti attinenti all'anagrafe 1810 - 1946 Riconoscimenti di illegittimi, richieste e certificati di vario tipo (povertà, buona condotta, nascita, stato di famiglia, ecc.), dichiarazione di rinuncia alla religione cattolica, caduti in guerra, permessi di seppellimento, cambiamenti di cognome, elenchi di cresimati a Malé (1880) e a Monclassico (1884), censimento della popolazione, ecc. Fascicolo, cc. 91

A. 14. 6. b. 2 Certificati anagrafici provenienti da fuori parrocchia 1817 - 1951 Certificati, comunicazioni e carteggio relativo a nascite e battesimi (1865-1951), a matrimoni (1817-1950) e a morti (1846-1950) avvenuti fuori parrocchia e/o all'estero. Fascicolo, cc. 364

A. 14. 7. b. 2 "Lettere pastorali vecchie" 1831 - 1934 Decreti, lettere pastorali, encicliche, indulti, ordini e circolari provenienti dall'autorità ecclesiastica e in particolare dall'ufficio vescovile. Fascicolo, cc. 505

A. 14. 8. b. 3 Affari di congrua e installazione dei curati 1885 - 1955 Carteggio e atti relativi all'amministrazione, in particolare: commisurazione della congrua, fassioni, atti giustificativi, tabelle di servizio, designazione di curati. Fascicolo, cc. 232

A. 14. 9. b. 3 Terz'Ordine di S. Francesco 1907 - 1914 Permesso di erigere la congregazione concesso dell'Ordinariato (1907), spese occorse per la fondazione e l'erezione, elemosine raccolte, elenchi di terziari vecchi e nuovi. Fascicolo, cc. 17

A. 14. 10. b. 3 Presititi di guerra austriaci 1915 - 1932

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Carteggio e atti con coupon e certificati di deposito relativi a prestiti di guerra austriaci relativi alla chiesa e ai vari enti ecclesiastici della parrocchia di Monclassico. Fascicolo, cc. 178

A. 14. 11. b. 3 Teatro - oratorio parrocchiale 1921 - 1942 Carteggio e atti relativi alla realizzazione e gestione di un teatro-oratorio parrocchiale a Monclassico. Fascicolo, cc. 127

A. 14. 12. b. 3 Eredità Valenti 1930 - 1945 Carteggio e atti relativi all'eredità lasciata da Maria fu Bortolo Valenti di Monclassico in particolare per l'interpretazione del testamento e l'assegnazione dell'eredità lasciata a beneficio del parroco locale pro tempore (1930-1945) e relativamente alla realizzazione di un altare in marmo nella chiesa parrocchiale secondo la volontà espressa dalla testatrice (1931-1937). Fascicolo, cc. 88

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Ente Chiesa di San Vigilio [sec. XIII] - 1987 gennaio 24

Archivi prodotti Fondo Chiesa di San Vigilio in Monclassico, 01/01/1605 - 31/12/1967

Storia La chiesa parrocchiale di Monclassico, intitolata a S. Vigilio vescovo e martire, sorge sulla collina presso la vecchia strada che unisce Monclassico a Presson(1). Le prime notizie su questo edificio risalgono al XIII secolo e nella visita vescovile effettuata alla parrocchia di Malé il 14 maggio 1537 si trova citata "in villis Monclassici et Pressoni capellam Sancti Vigilii"(2). In un furioso incendio nel 1622, che distrusse completamente tutto il villaggio, la chiesa subì notevoli danni(3). Questi vennero risanati però con solerzia, tant'è che nella visita del 1672 l'edificio viene segnalato in buono stato con all'interno il fonte battesimale e tre altari; viene pure segnalata la presenza di un campanile provvisto di due campane e del cimitero attorno alla chiesa(4). Nella visita vescovile del 1742 si elencano tre altari: il maggiore dedicato a S. Vigilio e due laterali rispettivamente dedicati alla B.M.V. del Rosario e ai Ss. Fabiano, Sebastiano e Rocco(5). Da una carta conservata in archivio si evince che nel 1771 l'edificio, diventato ormai troppo angusto per la numerosa popolazione, venne ingrandito e realizzato nell'aspetto attuale(6). Nel 1782 la chiesa venne provvista di tabernacolo in marmo e l'anno seguente della Via Crucis, realizzata da un sacerdote di Mezzana. Tra il 1802 e il 1825 si realizzarono parecchi lavori all'interno dell'edificio tra i quali la sistemazione delle lampade indorate e l'acquisto di un piccolo organo(7). La nuova chiesa venne consacrata il 16 agosto 1825 dal vescovo di Trento Francesco Saverio Luschin(8). All'interno si presentava nello stato attuale e precisamente a due campate, con due cappelline laterali per gli altari, il presbiterio era elevato rispetto alla navata di quattro gradini ed era ricca di ornamenti. Nel 1825 venne aggiunto anche un secondo confessionale e all'esterno, "d'intorno alla chiesa", si trovava il cimitero(9) che nel 1859 venne sostituito con uno nuovo, realizzato circa a 100 metri dalla chiesa(10). Nel 1840 vennero fuse presso la ditta Pruneri di Grosio in Valtellina quattro campane in seguito collocate sul vecchio campanile. Durante la prima guerra mondiale tre di queste andarono distrutte e nel 1924, a conclusione del restauro del campanile, venne ricollocato un nuovo concerto di quattro campane realizzato dalla ditta Fratelli Ottolina di Seregno.

NOTIZIE SULL'ISTITUZIONE

Il curatore d'anime era il legittimo amministratore della sostanza della chiesa curata, come anche delle chiese annesse e di tutte le fondazioni istituite a favore delle stesse. Il patrimonio della chiesa era costituito dagli apparati, dagli utensili, dagli arredi sacri di cui essa è provvista per il culto divino, dagli altri beni mobili di sua proprietà, come pure dai fabbricati, fondi, capitali, introiti, diritti ad essa appartenenti, i cui proventi sono destinati a sopperire ai bisogni del culto divino e al mantenimento in buono stato dei fabbricati. Il parroco svolgeva la sua attività di responsabile amministrativo affiancato dai fabbriceri (detti anche sindaci o massari), quali rappresentanti della comunità. L'istituzione e l'azione dei fabbriceri vennero disciplinate da un decreto napoleonico del 26 maggio 1807: venivano nominati per decreto ministeriale o prefettizio, erano generalmente tre per ciascuna chiesa e duravano in carica cinque anni. 34

Nella diocesi di Trento venne emanata nel 1865 una normativa relativa all'amministrazione delle chiese che disciplinava, tra l'altro, anche il rapporto del curatore d'anime coi fabbriceri. Il primo era considerato l'organo ecclesiastico dell'amminstrazione e a lui competeva la principale direzione; i fabbriceri gli erano affiancati "tanto allo scopo di prestargli assistenza, quanto nella loro qualità di rappresentanti della comunità ecclesiastica (...). Tanto il curator d'anime che i fabbriceri devono sempre aver cognizione di quanto concerne l'amministrazione"(11). I fabbriceri venivano di regola proposti al curatore d'anime; il loro ufficio durava due anni, salvo la possibilità di essere riconfermati. Dal 1874 (Legge 7 maggio 1874, Boll. Leggi dell'Impero n. 50) spettava al decano il diritto di nominare i fabbriceri proposti dalla comunità. Le fabbricerie erano perciò organi amministrativi dipendenti dall'autorità ecclesiastica, ai quali era demandata l'amministrazione dei beni temporali di una chiesa, con esclusione di qualsiasi ingerenza nelle questioni di culto. Anche il Codice di diritto canonico del 1917 (cann. 1183-1184) contemplava espressamente la fabbriceria, escludendola però da molte ingerenze (elemosine di messe, ordine della chiesa e del cimitero, disposizione e custodia dei libri parrocchiali, ecc.). Lo stesso Codice conferiva alla chiesa personalità giuridica, con il diritto di acquistare, ritenere, amministrare liberamente ed indipendentemente da ogni potere civile beni temporali per il conseguimento dei propri fini (can. 1495). Dove mancava la fabbriceria, l'amministratore unico era il rettore della chiesa, sotto l'unico controllo dell'Ordinario. Il parroco o rettore della chiesa, che faceva sempre parte di diritto della fabbriceria, per la natura stessa dell'ente ne era il presidente. Il Concordato del 1929 e il regio decreto del 26 settembre 1935 ridimensionarono ulteriormente la rilevanza delle fabbricerie. L'ente chiesa parrocchiale è stato soppresso in seguito all'applicazione degli adempimenti in materia di revisione concordataria seguiti alla legge 20 maggio 1985 n. 222, e all'entrata in vigore del relativo regolamento di esecuzione, decereto 13 febbraio 1987, n.33, in particolare in seguito all'approvazione dei decreti con i quali è stata stabilita la sede e la denominazione dei nuovi enti parrocchia.

Fonti archivistiche e bibliografia Bibliografia GORFER A., Le valli del Trentino. Guida geografico - storico - artistico - ambientale, Calliano, 1975-1977

Note (1) Cfr. Gorfer A., Le valli del Trentino. Guida geografico-storico-artistico-ambientale. Trentino occidentale, Trento, 1975, p. 824. (2) Cfr. "Archivio diocesano tridentino", "Atti visitali", n. 1 (1537), p. 86. (3) Cfr. "Archivio dell'ufficio parrocchiale", "Registri dei nati e battezzati, matrimoni e morti", reg. 2, p. 96. (4) Ibidem, n. 16 (1672), p. 58. (5) Ibidem, n. 42 (1742), p. 308. (6) Sia il Weber che Ciccolini datano il rifacimento della chiesa esattamente dieci anni più tardi rispetto a quanto segnalato dal documento presente in archivio. (7) Cfr. "Archivio della chiesa di S. Vigilio in Monclassico", "Carteggio e atti", fasc. 2, c. 18. (8) Ibidem, n. 80 (1825), c. 124. (9) Ibidem. (10) Ibidem, n. 102 (1924), c. 11.

35

(11) Cfr. Norme per l'amministrazione del patrimonio delle chiese e dei benefici, nonché delle fondazioni ecclesiastiche della diocesi di Trento, 1865, Capitolo I, Sezione I, § 10.

36 fondo Chiesa di San Vigilio in Monclassico, 1605 - 1967

regg. 3, b. 1, fascc. 4

Soggetti produttori Chiesa di San Vigilio, [sec. XIII] - 1987 gennaio 24

Contenuto Per un'introduzione generale all'archivio si veda l'introduzione al fondo "Archivio storico della parrocchia di San Vigilio in Monclassico".

37 serie 1 Urbari, 1605 - 1713

Contenuto Per la corretta e vigile amministrazione dei beni della chiesa è necessario tenere aggiornati dei libri contabili per dimostrare la regolarità della gestione del patrimonio. Un particolare tipo di registro atto a questo scopo è l'urbario. In esso si registrano i fondi, gli stabili e i capitali di proprietà di un ente, la loro estensione, la rendita annuale, il nome dei locatari, le scadenze dei pagamenti degli interessi, la durata delle locazioni, le ipoteche, le garanzie ed eventuali altre annotazioni.

La serie è formata da un registro nel quale viene più volte citato dal notaio rogante un precedente inventario compilato dai sindaci della chiesa e rogato il 4 marzo 1553 dal notaio di Samoclevo Matteo Bertoldi, del quale però non è stata trovata alcuna traccia.

B. 1. 1 Urbario 1605 luglio 25 - 1713 dicembre 14 (con integrazioni e aggiunte fino al 14 gen. 1927) pp. 1-28: "Inventarium bonorum stabilium, legatorum, affictum, reddituum et iurium quorumcumque, spectantium et pertinentium ad fabricam ecclesiae Sancti Vigilii villarum Monclassici et Pressoni ...", 1605 lug. 22 (con aggiunta del 28 dic. 1628); pp. 3-248: "Inventarium bonorum, legatorum, reddituum et missarum perpetualium ecclesiae Sancti Vigilii Monclassici ac Pressoni Vallis Solis ...", urbario della chiesa, della confraternita del SS. Rosario e del beneficio Signorini, 1713 dic. 14 (con integrazioni fino al 14 gennaio 1927).

All'inizio: memorie di disposizioni testamentarie di legati temporanei, 1853 apr. 4-1859 dic. 26 (cc. 2 n.n. cucite); alla fine, dopo l'indice: locazione di fondi di proprietà della chiesa, 1782 set. 8. Latino Registro, legatura in pergamena, pp. 28, 3-250 (bianche molte pp., mancano le pp. 306-319), con indice dei capitali a p. 10 e indice generale alla fine n.n.

38 serie 2 Registri delle rese di conto dei sindaci, 1621 - 1846

Contenuto La serie è formata da un registro sul quale i sindaci della chiesa di Monclassico, eletti dalla comunità, annotavano le entrate e le uscite relative al patrimonio della chiesa e le rese di conto annuali. Il saldo veniva sottoscritto dal pievano di Malé alla presenza dei vicini delle ville di Monclassico e Presson.

B. 2. 1 Registro delle rese di conto dei sindaci 1621 dicembre 28 - 1814; 1843 - 1846 Italiano Registro, legatura in pelle con ribaltina e fibbia, cc. 195

39 serie 3 Giornali e partitari, 1925 - 1940

Contenuto Il partitario, o libro maestro, è un registro suddiviso in tante partite distinte quante sono le persone con le quali subentra un rapporto di interesse. Una parte delle registrazioni è relativa alla descrizione del credito e un'altra alla registrazione degli acconti e/o saldi a mano a mano che avvengono i versamenti da parte del debitore. Il registro di cassa è relativo invece a tutte le entrate e le uscite dell'ente amministrato. Fu quasi certamente il parroco don Emanuele Fattor ad adottate un tipo di registro strutturato in due parti ben distinte, una rappresentata appunto dal partitario e una dalla tenuta delle entrate e delle uscite.

La serie è costituita da un registro.

B. 3. 1 "Giornale e partitario della venerabile chiesa di Monclassico dall'anno 1925 all'anno 1939 inclusive" 1925 gennaio 4 - 1940 - Registro di cassa, 1925 feb. 28-1940; - partitario, 1925 gen. 4-1927 nov. 25. Italiano Registro, legatura in tela, cc. 47 n.n.

40 serie 4 Resoconti, 1817 - 1927

Contenuto Con il decreto governativo del 3 agosto 1803 il ministero per il culto del Regno d'Italia stabiliva delle regole per una migliore amministrazione economica dei beni in possesso degli istituti religiosi. Tutti gli "stabilimenti di religione e di beneficenza pubblica" erano tenuti a presentare annualmente alle municipalità il bilancio della loro attività, entro i tre mesi dell'anno successivo. In base alla circolare del governo del Tirolo e Vorarlberg del 13 ottobre 1821, ogni anno i sindaci della chiesa, nominati dal capo-comune e confermati dal pastore delle anime e dal giudice distrettuale, dovevano rendere conto dell'amministrazione del patrimonio della chiesa mediante un esatto conto. Sei settimane dopo il termine dell'anno militare che cominciava il 1. novembre e terminava il 31 ottobre, il sindaco della chiesa servendosi di appositi formulari doveva rendere i conti dell'amministrazione della chiesa, alla presenza del giudice, del pastore locale e di una deputazione comunale. Il conto formalmente rivisto e approvato doveva essere custodito nella cassa della chiesa o in un apposito armadio; in questa occasione era cura del pastore locale delle anime di fare un estratto di tale conto e trasmetterlo per conoscenza all'Ordinariato. Rimase sempre comunque al vescovo l'ispezione del patrimonio delle chiese della sua diocesi. La sorveglianza sull'amministrazione dei beni ecclesiastici, che prima del Concordato tra stato austriaco e chiesa del 1855 spettava quindi agli organi locali di governo, passava, in base all'art. 30 dell'accordo, all'autorità ecclesiastica. A Trento nel 1865 venne istituito a questo scopo l'Ufficio amministrativo diocesano. Le "Norme d'amministrazione ecclesiastica" pubblicate nel Bollettino delle Leggi dell'Impero del 25 gennaio 1866 regolamentarono la materia stabilendo, tra l'altro, la formazione dei resoconti secondo determinati formulari. Gli amministratori dovevano redigere annualmente i resoconti che, con il visto del curatore d'anime, dovevano essere inviati per l'approvazione all'Ordinariato con la relativa documentazione in ordine di entrata e di uscita. L'Ordinariato doveva vistare e rispedire una copia dei resoconti al curatore d'anime e inviarne una all'autorità politica provinciale. Il Concordato tra stato italiano e chiesa del 1929 non apportò variazioni sostanziali a questo stato di cose.

La serie è formata da una busta.

B. 4. 1. b. 1 Resoconti 1817 - 1927; 1848 - 1955 Nn. 1 - 77

Mancano i resonconti relativi agli anni 1893-1896; 1919; 1933-1934. Per gli anni 1817-1823 è presente la liquidazione del conto; per gli anni 1863, 1875-1881, 1885-1892 sono presenti le quietanze. Busta, cc. 991 n.n.

41 serie 5 Carteggio e atti, 1778 - 1967

Contenuto La serie è costituita da quattro fascicoli comprendenti tutta la documentazione di carattere amministrativo relativa al patrimonio della chiesa curaziale di S. Vigilio e alla tenuta in buono stato dell'edificio di culto. Si trovano qui conservate le pratiche concernenti i lavori di costruzione, manutenzione e restauro eseguiti sull'edificio, quelle relative alla gestione del personale e il carteggio e gli atti relativi alla gestione del patrimonio della chiesa amministrato dal parroco, spesso affiancato da una fabbriceria.

B. 5. 1. b. 1 Atti amministrativi 1778 - 1967 Carteggio e atti relativi all'amministrazione del patrimonio della chiesa, in particolare: inventari, atti d'asta, documenti di mutuo, ipoteche, legati a favore della chiesa, nomine di fabbriceri, assicurazioni contro gli incendi, gestione dei fondi, diffide di pagamento, donazioni, nomina del sacrestano e sua assicurazione, permute, compravendite tra privati con oneri nei confronti della chiesa, ecc. Fascicolo, cc. 477

B. 5. 2. b. 2 Lavori chiesa e sacri arredi(1) 1782; 1805 - 1962 Carteggio e atti relativi a lavori eseguiti nella chiesa e agli arredi sacri in essa contenuti, in particolare: cronaca dei lavori di costruzione (1771-1850), tabernacolo, organo, ampliamenti dell'edificio di culto, restauri interni, realizzazione delle vetrate della chiesa parrocchiale e della chiesetta di Presson, realizzazione della Via Crucis, realizzazione del battistero, banchi, pavimentazione in marmo, offerte per i lavori, ecc. Fascicolo, cc. 263 Note (1) Il fascicolo contiene carte regestate da G. Ciccolini in "Inventari e regesti ..." op. cit., cc. nn. 419, 428, 461, 464.

B. 5. 3. b. 2 Eredità Maddalena Boni 1797; 1884 - 1942 Carteggio e atti relativi all'amministrazione dell'eredità di Maddalena Boni a favore della chiesa di Monclassico, in particolare: testamento (copie), ventilazione ereditaria, carteggio e atti relativi alle tasse, debiti nei confronti dell'eredità, amministrazione in generale, affitti, quietanze, con documentazione anche precedente al passaggio di eredità. Fascicolo, cc. 122

B. 5. 4. b. 2 Campane 1915 - 1937

42

Carteggio e atti relativi alle campane: circolare per la statistica sulle campane, requisizioni in periodo di guerra, rapporti con varie fonderie e in particolare con quelle dei fratelli Ottolina di Seregno e di Luigi Colbacchini e figlio di Trento, indennizzi per i danni di guerra. Fascicolo, cc. 106

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Ente Chiesa della Madonna di Loreto [1633] - [1970]

Archivi prodotti Fondo Chiesa della Madonna di Loreto in Presson, 01/01/1691 - 31/12/1970

Storia La chiesetta della Madonna di Loreto si trova presso la frazione di Presson e venne costruita agli inizi del XVII secolo. I vicini di Presson il 14 gennaio 1633 ottennero di poter tenere "li santissimi sacramenti" anche nella loro chiesetta poichè lamentavano la scomodità, specie nel periodo invernale, di recarsi nella chiesa di S. Vigilio(1). L'edificio venne consacrato il 15 agosto 1672 dal vescovo Sigismondo Alfonso Thun(2). Al suo interno conteneva due altari, uno fisso e consacrato intitolato alla Madonna Lauretana e uno laterale portatile dedicato alla Madonna Carmelitana al quale era legata la confraternita del Carmine. La chiesa nel suo complesso è piuttosto modesta e non subì nel corso degli anni modifiche degne di rilevanza. Nella visita vescovile del 1865 essa viene segnalata in cattivo stato con l'avvolto pericolante(3) e in quella del 1924 viene segnalata la presenza di un oratorio pubblico presso la cappelletta del cimitero con altare portatile benedetto il 21 ottobre 1923(4).

Fonti archivistiche e bibliografia Bibliografia WEBER S., Le chiese della Val di Sole nella storia e nell'arte, Trento, 1936

Note (1) Cfr. "Archivio diocesano tridentino", "Miscellanea", V (1633), n. 85. (2) Cfr. Weber S., "Le chiese della valle di Sole nella storia e nell'arte", Trento, 1936, vol. I, p. 116. (3) Cfr. "Archivio diocesano tridentino", "Atti visitali", n. 91 (1865), p. 171. (4) Ibidem, n. 102 (1924), c. 11 e segg.

44 fondo Chiesa della Madonna di Loreto in Presson, 1691 - 1970

regg. 3, b. 1, fasc. 1

Soggetti produttori Chiesa della Madonna di Loreto, [1633] - [1970]

Contenuto Per un'introduzione generale all'archivio si veda l'introduzione al fondo "Archivio storico della parrocchia di San Vigilio in Monclassico".

45 serie 1 Urbari, 1713

Contenuto Per un'introduzione generale alla serie si veda "Archivio della chiesa di S. Vigilio in Monclassico", "Urbari".

La serie è formata da un registro.

C. 1. 1 "Inventarium bonorum venerabilis aecclesiae Beatae Mariae Lauretanae Pressoni" (tit. int.) 1713 dicembre 28 (con integrazioni fino al 25 aprile 1752) Cucito tra c. 4 e c. 5: atto di limitazione delle messe da celebrare per Bonaventura Largaiolli nella chiesa di Presson, 1693 ago. 5; a p. 76: stima dei beni della chiesa di Presson, 1845 nov. 29; alla fine: memoria dei capitoli del sagrestano, sec. XVIII. Latino Registro, legatura in cartone, pp. 76 (bianche molte pp.)

46 serie 2 Giornali e partitari, 1925 - 1970

Contenuto Il partitario, o libro maestro, è un registro suddiviso in tante partite distinte quante sono le persone con le quali subentra un rapporto di interesse. Una parte delle registrazioni è relativa alla descrizione del credito e un'altra alla registrazione degli acconti e/o saldi a mano a mano che avvengono i versamenti da parte del debitore. Il registro di cassa è relativo invece a tutte le entrate e le uscite dell'ente amministrato. Fu quasi certamente il parroco don Emanuele Fattor ad adottare un tipo di registro strutturato in due parti ben distinte, una rappresentata appunto dal partitario e una dalla tenuta delle entrate e delle uscite.

La serie è formata da due registri.

C. 2. 1 "Giornale e partitario della venerabile chiesa di Presson" 1925 marzo 16 - 1953 luglio [..] - Registro di cassa, 1925 mar. 16-1953 lug. [..]; - partitario, 1925 mar. 16-1929 set. 3. Italiano Registro, legatura in tela, cc. 32 n.n.

C. 2. 2 "Giornale e partitario della venerabile chiesa di Presson dal 1954" 1953 gennaio 6 - 1970 settembre 1 Registro di cassa. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 16 n.n.

47 serie 3 Resoconti, 1884 - 1955

Contenuto Per un'introduzione alla serie di veda "Archivio della chiesa di S. Vigilio in Monclassico", "Resoconti".

La serie è costituita da una busta.

C. 3. 1. b. 1 Resoconti 1884 - 1955 Nn. 1 - 39

Mancano i resoconti relativi agli anni 1925-1926. Busta, cc. 320 n.n.

48 serie 4 Carteggio e atti, 1691 (copia) - 1945

Contenuto La serie è costituita da un fascicolo comprendente tutta la documentazione di carattere amministrativo e relativa alla gestione del patrimonio della chiesetta della Madonna di Loreto situata nella frazione di Presson.

C. 4. 1. b. 1 Atti amministrativi 1691 (copia) - 1945 Carteggio e atti relativi all'amministrazione del patrimonio della chiesa della Madonna di Loreto in Presson, in particolare: testamenti, divisioni di beni, legati, incanti di stabili, inventari del patrimonio, diffide di pagamento, documenti ipotecari, elenco degli stabili, affittanze, ecc. Fascicolo, cc. 185

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Ente Beneficio primissariale di San Vigilio 1746 luglio 25 - 1987 gennaio 24

Archivi prodotti Fondo Beneficio primissariale di San Vigilio in Monclassico, 01/01/1739 - 31/12/1968

Storia Carlo fu Mattia Corradini da Monclassico con testamento del 25 luglio 1746 istituì un legato e pia fondazione per la celebrazione della prima messa domenicale nella chiesa di S. Vigilio in Monclassico obbligando tutti i suoi beni per poter provvedere al mantenimento del sacerdote primissario. Gli oneri legati al mantenimento del beneficio passarono ad un certo punto a carico dei fratelli Luigi, Carlo e Pietro furono Giandomenico Bisoffi che per anni continuarono a fare richieste e mozioni al Comune per poter ridurre gli oneri. Nel 1850 tra il Comune e gli eredi si venne ad un accordo approvato dall'autorità politica il 3 settembre 1851. Il 30 ottobre 1854, sulla base di questo accordo e in seguito a nota dell'Ordinariato del 7 gennaio 1852 n° 40/17, si giunse ad un documento di fondazione con il quale i fratelli Bisoffi consegnarono tutta la sostanza del legato al Comune che a sua volta si assunse tutti gli obblighi ad esso annessi. A questo proposito vennero attuati molti investimenti anche presso la "Concorrenza stradale della destra del Noce" lasciando sempre e comunque le rendite legate al fondo primissariale e continuando ad adempiere a tutti gli oneri missari. Il documento di fondazione venne approvato dall'Ordinariato il 9 novembre 1854 (n° 3583/1802 Eccl.) e dalla Luogotenenza di Innsbruck il 19 dicembre dello stesso anno (n° 11639/2549 Eccl.)(1).

Note (1) Cfr. "Archivio diocesano tridentino", "Fondazioni", 47, n° 206.

50 fondo Beneficio primissariale di San Vigilio in Monclassico, 1739 - 1968

reg. 1, b. 1, fasc. 1

Soggetti produttori Beneficio primissariale di San Vigilio, 1746 luglio 25 - 1987 gennaio 24

Contenuto Per un'introduzione generale all'archivio si veda l'introduzione al fondo "Archivio storico della parrocchia di San Vigilio in Monclassico".

51 serie 1 Giornali e partitari, 1925 - 1968

Contenuto Il partitario, o libro maestro, è un registro suddiviso in tante partite distinte quante sono le persone con le quali subentra un rapporto di interesse. Una parte delle registrazioni è relativa alla descrizione del credito e un'altra alla registrazione degli acconti e/o saldi a mano a mano che avvengono i versamenti da parte del debitore. Il registro di cassa è relativo invece a tutte le entrate e le uscite dell'ente amministrato. Fu quasi certamente il parroco don Emanuele Fattor ad adottate un tipo di registro strutturato in due parti ben distinte, una rappresentata appunto dal partitario e una dalla tenuta delle entrate e delle uscite.

La serie è costituita da un registro.

D. 1. 1 "Giornale e partitario del beneficio primissariale di Monclassico-Presson dal 1925" 1925 agosto 14 - 1968 [dicembre 31] - Registro di cassa, 1925 ago. 14-1968 [dic. 31]; - partitario dei capitali, 1925 ago. 14-1928 lug. 31. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 20 n.n.

52 serie 2 Resoconti, 1865 - 1955

Contenuto Per un'introduzione generale alla serie si veda "Archivio della chiesa di S. Vigilio in Monclassico", "Resoconti".

La serie è costituita da una busta.

D. 2. 1. b. 1 Resoconti 1865 - 1955 Nn. 1 - 45 Busta, cc. 197 n.n.

53 serie 3 Carteggio e atti, 1739 - 1943

Contenuto La serie è costituita da un fascicolo contenente la documentazione relativa alla gestione amministrativa del patrimonio del beneficio. La documentazione più antica (compresi i testamenti) appartiene alla famiglia del fondatore.

D. 3. 1. b. 1 Carteggio e atti 1739 - 1943 Carteggio e atti relativi alla gestione e all'amministrazione del beneficio, in particolare: atti relativi al legato di Carlo Corradini, rapporti con il Comune per oneri, legati uniti al fondo primissariale, restituzioni di capitali ipotecari, documentazione relativa alla tenuta dei conti, quietanze, atti d'asta. Fascicolo, cc. 148

54

Ente Beneficio Signorini-Meneghini 1609 - 1987 gennaio 24

Archivi prodotti Fondo Beneficio Signorini-Meneghini in Monclassico, 01/01/1649 - 31/12/1970

Storia Giovanni fu Michele Signorini da Monclassico con suo testamento del 15 giugno 1609 legò alla comunità di Monclassico e Presson 100 ragnesi. Per sostenere tale onere egli assegnò ai suoi eredi tanti beni e capitali quanti dovevano servire per la soddisfazione del legato e per il mantenimento di un sacerdote che celebrasse la messa nei giorni festivi a suffragio della sua anima e di quella dei suoi parenti defunti. Per sollevarsi dall'obbligo troppo oneroso l'11 agosto del 1609 gli eredi, con un atto notarile, cedettero al Comune tutta l'eredità stabilendo però in una delle clausole che il curato dovesse essere imparentato con la famiglia Signorini. "Da quest'atto in poi il sacerdote nominato a norma della disposizione suddetta, esercitò nella chiesa di Monclassico e Presson l'ufficio di curato"(1). Il beneficio venne incrementato da don Ruggero Meneghini il quale, con suo testamento del 24 marzo 1649, lasciò la sua facoltà "in aumento" del beneficio preesistente. Nell'anno 1791 il Comune, stanco di dover rispettare la clausola relativa alla nomina del curato decise di rinunciare definitivamente al legato. La rinuncia venne ufficializzata con decreto dell'Ufficio spirituale di Trento del 22 maggio 1791 che sancì la definitiva separazione della cura d'anime dal legato. Da allora in poi i sacerdoti beneficiati non ebbero più l'obbligo della cura d'anime. In applicazione della legge n. 222 del 20 maggio 1985 e in seguito ai DD.MM. del 21 marzo 1986 e 30 dicembre 1986 (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 24.01.1987), a decorrere dal 24 gennaio 1987 l'ente Beneficio Signorini ha perso la personalità giuridica civile.

Note (1) Cfr. "Archivio del beneficio Signorini-Meneghini di Monclassico", "Carteggio e atti", cc. 11-14.

55 fondo Beneficio Signorini-Meneghini in Monclassico, 1649 - 1970

reg. 1, fascc. 2

Soggetti produttori Beneficio Signorini-Meneghini, 1609 - 1987 gennaio 24

Contenuto Per un'introduzione generale all'archivio si veda l'introduzione al fondo "Archivio storico della parrocchia di San Vigilio in Monclassico".

56 serie 1 Giornali e partitari, 1925 - 1970

Contenuto Il partitario, o libro maestro, è un registro suddiviso in tante partite distinte quante sono le persone con le quali subentra un rapporto di interesse. Una parte delle registrazioni è relativa alla descrizione del credito e un'altra alla registrazione degli acconti e/o saldi a mano a mano che avvengono i versamenti da parte del debitore. Il registro di cassa è relativo invece a tutte le entrate e le uscite dell'ente amministrato. Fu quasi certamente il parroco don Emanuele Fattor ad adottare un tipo di registro strutturato in due parti ben distinte, una rappresentata appunto dal partitario e una dalla tenuta delle entrate e delle uscite.

La serie è foramta da un registro.

E. 1. 1 Registro di cassa e partitario 1925 febbraio 28 - 1970 settembre 22 - Registro di cassa, 1925 feb. 28-1970 set. 22; - partitario, 1925 ago.14-1928 lug. 1.(1) Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 24 n.n. Note (1) Le registrazioni sono frammiste a quelle di cassa.

57 serie 2 Resoconti, 1903 - 1955

Contenuto Per un'introduzione alla serie si veda "Archivio della chiesa di S. Vigilio in Monclassico", "Resoconti".

La serie è formata da un fascicolo.

E. 2. 1. b. 1 Resoconti 1903 - 1955 Nn. 1 - 34 Fascicolo, cc. 130 n.n.

58 serie 3 Carteggio e atti, 1649 (copia); 1791 (copia) - 1928

Contenuto La serie è costituita da un fascicolo contenente la documentazione relativa prevalentemente all'amministrazione e gestione del patrimonio annesso al legato di Giovanni Signorini in unione a quello di Ruggero Meneghini entrambi da Monclassico.

E. 3. 1. b. 1 Carteggio e atti 1649 (copia); 1791 (copia) - 1928 Carteggio e atti relativi all'amministrazione del legato fondato da Giovanni Signorini da Monclassico unito a quello di Ruggero Meneghini da Monclassico. Fascicolo, cc. 116

59

Ente Beneficio Tregrani-Ravelli 1696 settembre 20 - [1945]

Archivi prodotti Fondo Beneficio Tregrani-Ravelli in Presson, 01/01/1843 - 31/12/1945

Storia Il beneficio venne fondato da Pietro Tregrani da Presson con testamento del 20 settembre 1696 con l'onere della celebrazione della prima messa nella chiesa di Presson "in utile e vantaggio della popolazione di Presson ed affinchè questa avesse ogni domenica e festa di precetto la messa"(1) specie nel periodo invernale quando diventava difficoltoso raggiungere la chiesa di Monclassico. Il 27 maggio 1846 venne approvata dall'autorità ecclesiastica la sua ricostituzione con documento n° 1801/807 Eccl.(2). L'11 maggio 1885 Caterina Ravelli, per soddisfare la volontà espressa da suo figlio Guglielmo morto il 3 novembre 1884, aumentò la dote del beneficio con l'onere della celebrazione di una messa ogni domenica e ogni festa di precetto nella chiesa di Presson.

Note (1) Cfr. "Archivio diocesano tridentino", "Libro B", 266, n° 753. (2) Cfr. "Archivio diocesano tridentino", "Atti visitali", n° 102 (1924).

60 fondo Beneficio Tregrani-Ravelli in Presson, 1843 - 1945

reg. 1, fascc. 2

Soggetti produttori Beneficio Tregrani-Ravelli, 1696 settembre 20 - [1945]

Contenuto Per un'introduzione generale all'archivio si veda l'introduzione al fondo "Archivio storico della parrocchia di San Vigilio in Monclassico".

61 serie 1 Giornali e partitari, 1925 - 1944

Contenuto Il partitario, o libro maestro, è un registro suddiviso in tante partite distinte quante sono le persone con le quali subentra un rapporto di interesse. Una parte delle registrazioni è relativa alla descrizione del credito e un'altra alla registrazione degli acconti e/o saldi a mano a mano che avvengono i versamenti da parte del debitore. Il registro di cassa è relativo invece a tutte le entrate e le uscite dell'ente amministrato. Fu quasi certamente il parroco don Emanuele Fattor ad adottare un tipo di registro strutturato in due parti ben distinte, una rappresentata appunto dal partitario e una dalla tenuta delle entrate e delle uscite.

La serie è formata da un solo registro.

F. 1. 1 "Giornale e partitario del beneficio Tregrani-Ravelli di Presson dal 1925. Chiesa parrocchiale. Opere cattoliche"(1) 1925 febbraio 28 - 1944 dicembre 31 - Registro di cassa del beneficio Tregrani-Ravelli, 1925 feb. 28-1944 dic. 31; - Partitario del beneficio Tregrani-Ravelli, 1925 ago. 14-1928 lug. 1(2). - Registrazioni di cassa del Fondo asilo infantile di Monclassico, 1942 mar. 3-1967 feb. 15; Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 29 n.n. Note (1) "Chiesa parrocchiale. Opere cattoliche": aggiunta di altra mano. (2) Tali registrazioni sono frammiste alle altre parti.

62 serie 2 Resoconti, 1850 - 1941

Contenuto Per un'introduzione alla serie si veda "Archivio della chiesa di S. Vigilio in Monclassico", "Resoconti".

La serie è formata da un fascicolo.

F. 2. 1. b. 1 Resoconti 1850 - 1941 Nn. 1 - 43

I resoconti relativi agli anni 1862-1864 sono corredati da quietanze. Fascicolo, cc. 196 n.n.

63 serie 3 Carteggio e atti, 1843 - 1945

Contenuto La serie è formata da un fascicolo contenente in prevalenza documentazione di carattere amministrativo.

F. 3. 1. b. 1 "Beneficio Tregrani Ravelli da Presson"(1) 1843 - 1945 Carteggio e atti relativi in generale all'amministrazione: documento di ricostituzione del beneficio (1846 gen. 24), documenti ipotecari, carteggio relativo alle messe, disposizioni di Guglielmo Ravelli per aumentare la dote del beneficio, inventari, carteggio e atti. Fascicolo, cc. 83 Note (1) "Ravelli": aggiunta posteriore di altra mano.

64

Ente Beneficio Mazzoletta 1630 - 1987 gennaio 24

Archivi prodotti Fondo Beneficio Mazzoletta in Presson, 01/01/1630 - 31/12/1970

Storia Il beneficio Mazzoletta venne fondato da Baldassare fu Gasparo da Presson abitante a Verona con suo testamento dell'8 giugno 1630. Egli obbligava i suoi eredi ad "investire" 1000 ducati nell'acquisto di fondi e campi a beneficio della chiesa di Presson in onore della Madonna SS.ma di Loreto ed in particolare per il mantenimento di un sacerdote stabile. Il diritto di nomina spettava alla famiglia Mazzoletti la quale, in base ad un atto notarile del 30 luglio 1782, ebbe anche la proibizione assoluta di alienare gli stabili acquistati. Tale beneficio venne approvato solo il 9 luglio 1877 (n° 1548/1875 Amm.), suo amministratore divenne il parroco di Monclassico(1). In applicazione della legge n. 222 del 20 maggio 1985 e in seguito ai DD.MM. del 21 marzo 1986 e 30 dicembre 1986 (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 24.01.1987), a decorrere dal 24 gennaio 1987 l'ente Beneficio Mazzoletta ha perso la personalità giuridica civile.

Note (1) Cfr. "Archivio diocesano tridentino", "Atti visitali", n° 102 (1924).

65 fondo Beneficio Mazzoletta in Presson, 1630 - 1970

reg. 1, fascc. 2

Soggetti produttori Beneficio Mazzoletta, 1630 - 1987 gennaio 24

Contenuto Per un'introduzione generale all'archivio si veda l'introduzione al fondo "Archivio storico della parrocchia di San Vigilio in Monclassico".

66 serie 1 Giornali e partitari, 1925 - 1970

Contenuto Il partitario, o libro maestro, è un registro suddiviso in tante partite distinte quante sono le persone con le quali subentra un rapporto di interesse. Una parte delle registrazioni è relativa alla descrizione del credito e un'altra alla registrazione degli acconti e/o saldi a mano a mano che avvengono i versamenti da parte del debitore. Il registro di cassa è relativo invece a tutte le entrate e le uscite dell'ente amministrato. Fu quasi certamente il parroco don Emanuele Fattor ad adottate un tipo di registro strutturato in due parti ben distinte, una rappresentata appunto dal partitario e una dalla tenuta delle entrate e delle uscite.

La serie è formata da un registro.

G. 1. 1 "Giornale e partitario del beneficio Mazzoletta di Presson dal 1925" 1925 febbraio 28 - 1970 settembre 21 - Registro di cassa, 1925 feb. 28-1970 set. 21; - partitario dei capitali e degli affitti, 1925 lug. 16-1927 dic. 9. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 28 n.n.

67 serie 2 Resoconti, 1903 - 1955

Contenuto Per un'introduzione generale alla serie si veda "Archivio della chiesa di S. Vigilio in Monclassico", "Resoconti".

La serie è formata da un fascicolo.

G. 2. 1. b. 1 Resoconti 1903 - 1955 Nn. 1 - 32

Mancano i resoconti relativi agli anni 1924-1926. Fascicolo, cc. 136 n.n.

68 serie 3 Carteggio e atti, 1630 (copia) - 1952

Contenuto La serie è costituita da un fascicolo contenente prevalentemente carteggio e atti relativi alla gestione amministrativa del patrimonio del beneficio.

G. 3. 1. b. 1 Carteggio e atti(1) 1630 (copia) - 1952 Carteggio e atti relativi alla gestione e amministrazione del beneficio, in particolare: soddisfazioni di oneri missari, copia del testamento, affittanze di fondi, prospetto degli stabili, albero genealogico, inventario del patrimonio, compravendite, permute, ecc. Fascicolo, cc. 145 Note (1) Il fascicolo contiene carte regestate da G. Ciccolini in "Inventari ..." op. cit., c. n. 372.

69

Ente Confraternita del Santissimo Sacramento 1920 giugno 18 - [1970]

Luoghi Monclassico

Archivi prodotti Fondo Confraternita del Santissimo Sacramento di Monclassico, 01/01/1881 - 31/12/1970

Storia La confraternita del SS.mo Sacramento di Monclassico è di recente istituzione. Il curato di Monclassico, con lo scopo di rendere gli iscritti residenti a Monclassico e Presson autonomi dall'omonima confraternita di Malé, aveva inoltrato la richiesta all'Ordinariato per erigerne una in loco già nel marzo del 1900. Nell'aprile dello stesso anno il curato presentò una bozza dello statuto per la nuova confraternita e con decreto del 20 aprile 1901 n° 1059 Benef.(1) l'autorità vescovile decretò l'erezione della confraternita del SS. Sacramento di Monclassico filiale di quella di Malé. Solo il 18 giugno 1920 vennero approvati gli statuti.

Funzioni, occupazioni e attività L confraternite sono pie congregazioni di persone laiche associate per attendere ad esercizi di culto e anche di beneficenza. Esse possono essere canonicamente erette dalla competente autorità ecclesiastica, oppure mancare di tale approvazione e in questo caso sono enti di natura laicale. Norme generali circa l'erezione delle confraternite, da osservarsi esattamente pena la nullità delle stesse, furono stabilite da papa Clemente VIII (Bolla Quaecumque a Sede Apostolica del 7 dicembre 1604). Fin dal Concilio di Trento la Chiesa sentì la necessità di esercitare su di esse un'azione di controllo, ponendole sotto la vigilanza dei vescovi ed introducendovi il clero. In conseguenza di ciò il curatore d'anime ricoprì presto al loro interno una posizione preminente - generalmente ne era il presidente - ed era chiamato a garantirne il retto funzionamento. Un interesse particolare dell'autorità ecclesiastica era dedicato all'amministrazione dei redditi dei vari sodalizi. Ad essa provvedeva un massaro, che ogni anno doveva rendere conto del suo operato. Per le associazioni trentine, in particolare, lo scopo principale era quello di assicurare la celebrazione di messe in suffragio dell'anima dei confratelli e delle consorelle defunti. Durante il periodo napoleonico le confraternite religiose furono soppresse, ad eccezione di quelle del Santissimo Sacramento, seguendo provvedimenti analoghi a quelli presi da Giuseppe II e dal governo bavarese durante la loro dominazione nel Trentino. Infatti il decreto del 25 aprile 1806 art. I stabiliva: "Sono proibite in tutto il Regno le confraternite, le congregazioni, le compagnie ed in genere tutte le società religiose laicali eccettuate le confraternite sotto la denominazione del Santissimo, delle quali potrà esistere una sola presso ciascuna parrocchia sotto la direzione e dipendenza dell'Ordinariato e del parroco rispettivo per l'esercizio delle sacre funzioni" e l'art. IV prevedeva che i beni e le rendite delle confraternite del Santissimo fossero amministrati dai fabbriceri delle chiese parrocchiali e sussidiarie.

Note 70

(1) Cfr. "Archivio della confraternita del SS. Sacramento di Monclassico", "Carteggio e atti", fasc. 1.

71 fondo Confraternita del Santissimo Sacramento di Monclassico, 1881 - 1970

regg. 2, fasc. 1

Soggetti produttori Confraternita del Santissimo Sacramento, 1920 giugno 18 - [1970]

Contenuto Per un'introduzione generale all'archivio si veda l'introduzione al fondo "Archivio storico della parrocchia di San Vigilio in Monclassico".

72 serie 1 Registri di amministrazione, 1881 - 1970

Contenuto La serie è formata da un registro.

H. 1. 1 "Confraternita del Santissimo Sacramento [...] Malé, per Monclassico e Presson dall'anno 1881 in poi" 1881 agosto 28 - 1970 maggio 7 "Confratelli e consorelle della Confraternita del SS.mo Sacramento eretta in Malé, inscritti in forza delle nuove disposizioni relative partecipate al curato con foglio decanale dei 7 luglio 1881 n. 181", registro degli iscritti, 1881 ago. 28-1943 giu. 3.

Capovolgendo il registro: rese di conto della confraternita, con descrizioni delle entrate e delle uscite e con delibere delle riunioni, 1902 mag. 28-1970 mag. 7. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 49 n.n.

73 serie 2 Registri dei pagamenti delle tasse annuali, 1901 - 1943

Contenuto La serie è formata da un registro.

H. 2. 1 "Confraternita del SS.mo Sacramento [per] Monclassico-Presson" 1901 - 1943 Registro dei pagamenti delle tasse annuali degli iscritti. Italiano Registro, legatura in tela, cc. 59 n.n.

74 serie 3 Carteggio e atti, 1881 - 1939

Contenuto La serie è formata da un fascicolo.

H. 3. 1. b. 1 Carteggio e atti 1881 - 1939 Decreto di erezione della confraternita nella curazia di Monclassico (1901 apr. 20), disposizioni relative alla confraternita eretta a Malé, capitoli, ricevute, elenco dei membri del consiglio. Fascicolo, cc. 55

75

Ente Congregazione di carità di Monclassico 1851 - 1937

Archivi prodotti Fondo Documentazione della Congregazione di Carità di Monclassico, 01/01/1673 - 31/12/1926

Storia La congregazione di carità di Monclassico nasce grazie alla generosità di don Bartolomeo Bottea da Monclassico morto il 26 luglio 1840, il quale con suo testamento del 12 luglio aveva stabilito di lasciare la sua sostanza a sostegno dei poveri di Monclassico. Con decreto di aggiudicazione dell'I. R.Tribunale di Trento del 5 ottobre 1842 n° 8511 e con posteriore rettifica del 10 febbraio 1844 n° 1210 l'eredità venne assegnata per due terzi al Fondo poveri di Monclassico e per un terzo ai legittimi eredi. Il 6 settembre 1851 la rappresentanza comunale redasse lo statuto, approvato il 12 settembre dal Capitanato distrettuale di Malé (n° 6820), in base al quale il parroco appariva in qualità di preside affiancato nell'amministrazione dalla deputazione comunale. Le adunanze avvenivano in canonica ogni ultimo giorno del mese per vagliare le domande di sovvenzione presentate dai poveri direttamente al preside il quale, in casi di particolare urgenza, convocava anche sedute straordinarie. Il 21 novembre 1926, in base ai decreti del sottoprefetto di del 5 e 17 novembre (nn. 2366/2 e 2366/3) venne ordinato al parroco di consegnare tutti gli atti appartenenti al "Fondo poveri o Congregazione di carità" al presidente della Congregazione omonima "istituita in questo Comune dalla vigente legge italiana"(1).

Funzioni, occupazioni e attività La Congregazione di carità era un'istituzione pubblica di beneficenza istituita in Trentino in base al decreto vicereale del 15 febbraio 1811, n. 49, che all'art. 2 stabiliva: "in ogni comune del Dipartimento dell'Alto Adige e dei Cantoni di Tobiano e Primiero tutti gli spedali, orfanotrofi, luoghi pii, lasciti e fondi di pubblica beneficenza (...) avranno una sola e medesima amministrazione che prenderà il titolo di Congregazione di carità". Essa ebbe quale compito fondamentale l'assistenza e la beneficenza di persone in particolari difficoltà economiche (poveri, anziani, inabili al lavoro, fanciulli esposti, donne partorienti) o fisico-psichiche (malati e mentecatti) che da essa ricevevano sussidi in modo diretto - generi di prima necessità - o, molto spesso, attraverso l'assistenza e le cure prestate in apposite istituzioni di cui la Congregazione curava l'amministrazione patrimoniale. Le entrate della Congregazione provenivano da lasciti, donazioni, legati pii. L'art.10 del suddetto decreto vicereale ordinava che ogni Congregazione dovesse essere divisa in tre sezioni - denominate "degli ospedali", "degli ospizi" e "delle limosine" - ognuna incaricata dell'esecuzione dell'amministrazione affidatale, di cui avrebbe reso conto alla Congregazione. Per quanto riguarda l'organico della Congregazione durante l'amministrazione italica, il decreto vicereale stabiliva che essa fosse composta da "probi e distinti cittadini del comune, scelti fra i proprietari, commercianti e gli uomini di legge più distinti". Il numero dei membri era compreso tra i quattro e i sei ed essi venivano nominati dal podestà o dal sindaco. Nel capoluogo di Dipartimento la Congregazione era presieduta dal Prefetto, nei capoluoghi dei distretti dal Viceprefetto e in tutti gli altri comuni dal podestà o dal sindaco; in tutti i comuni inoltre erano ugualmente membri di diritto il podestà o il sindaco, oppure un parroco del luogo.

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Le Congregazioni dipendevano dal Ministro dell'Interno del Regno d'Italia che vigilava tramite il consigliere di stato (artt. 1, 5, 6 del decreto vicereale) e intrattenevano con i comuni rapporti assai stretti. Con l'annessione del Trentino all'Austria venne sostanzialmente confermata la normativa vigente in materia di assistenza e beneficenza pubblica e l'unica legge che nomina la Congregazione di carità fu l'editto del commissario in capo del Tirolo del 1° marzo 1814 (artt. 118-125), che confermò le Congregazioni di carità nei luoghi dove esistevano e dispose la loro istituzione nei comuni che avessero dei propri istituti di beneficenza con una rendita lorda di almeno 500 fiorini. Durante la seconda dominazione austriaca le Congregazioni di carità continuarono la loro attività gestite da un apposito comitato. Le direttive date dalle autorità austriache prevedevano sostanzialmente che la rappresentanza della Congregazione fosse composta da un preside (o presidente) che doveva essere possibilmente il curatore d'anime locale, da due consiglieri e da un cassiere. Anche se non eletti come membri con voto attivo nelle deliberazioni, il curatore d'anime e il capocomune locali dovevano comunque far parte dell'organo direttivo della Congregazione. La nomina del preside, dei consiglieri e del cassiere spettava alla rappresentanza comunale con l'approvazione dell'autorità superiore (I.R. Pretura o I.R. Giudizio distrettuale). I rappresentanti della Congregazione si dovevano occupare della conservazione del patrimonio e decidere in merito all'elargizione dei sussidi; le deliberazioni dovevano sempre essere redatte su apposito protocollo. I compiti specifici del cassiere erano quelli di tenere un giornale di tutti i pagamenti effettuati e un registro della contabilità riportante i capitali investiti e i nomi dei debitori con gli interessi a loro dovuti e le somme mano a mano versate. Egli doveva inoltre, sulla base dei mandati rilasciati dal preside, pagare puntualmente le sovvenzioni ai poveri secondo l'importo stabilito. Era incaricato di presentare ogni anno al preside la resa di conto (corredata dalle relative pezze d'appoggio) affinché la esaminasse con i consiglieri e la passasse poi per la liquidazione alla rappresentanza comunale. Tale resa di conto veniva infine passata all'autorità superiore per la definitiva revisione ed approvazione. A partire dalla metà del secolo XIX i rapporti con i comuni si intensificarono: alcune leggi stabilirono infatti che, non bastando i mezzi forniti dalle società di beneficenza e dagli istituti esistenti, la rappresentanza comunale avrebbe dovuto sopperire all'importo occorrente per le sovvenzioni ai poveri con i fondi della cassa comunale. Le Congregazioni di carità vennero soppresse con legge 3 giugno 1937 n. 847 e sostituite con tutte le loro attribuzioni dagli Enti comunali di assistenza (E.C.A.).

Note (1) Cfr. "Documentazione della Congregazione di carità di Monclassico", "Carteggio e atti", fasc. 2.

77 fondo Documentazione della Congregazione di Carità di Monclassico, 1673 - 1926

reg. 1, fascc. 4

Soggetti produttori Congregazione di carità di Monclassico, 1851 - 1937

Contenuto Per un'introduzione generale all'archivio si veda l'introduzione al fondo "Archivio storico della parrocchia di San Vigilio in Monclassico".

78 serie 1 Protocolli delle riunioni del consiglio, 1914 - 1925

Contenuto La serie è formata da un registro.

I. 1. 1 Protocollo delle riunioni del consiglio 1914 novembre 10 - 1925 dicembre 6 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 2 n.n.

79 serie 2 Resoconti, 1844 - 1922

Contenuto La serie è formata da due fascicoli.

I. 2. 1. b. 1 Resoconti del Fondo poveri di Monclassico 1844 - 1922 Nn. 1 - 64

Mancano i resoconti relativi agli anni 1858-1861, 1881, 1895, 1898-1905. Per gli anni 1855-1856 è presente solo la lettera di liquidazione e per gli anni 1860 e 1861 ci sono solo due quietanze. Fascicolo, cc. 564 n.n.

I. 2. 2. b. 1 Resoconti del Fondo poveri di Presson 1863 - 1876 N. 65 Fascicolo, cc. 60 n.n.

80 serie 3 Carteggio e atti, 1673 - 1926

Contenuto La serie è costituita da due fascicoli contenenti il primo la documentazione appartenente alla famiglia di don Bartolomeo Bottea da Monclassico, raccolta e ordinata da don Mattia Bottea suo discendente, il secondo tutto il carteggio e gli atti relativi alla gestione amministrativa di detto fondo.

I. 3. 1. b.1 Massa ereditaria famiglia Bottea(1) 1673 - 1869 Carte raccolte da don Mattia Bottea relative alla famiglia Bottea di Monclassico e in particolare al ramo di Bartolomeo e dei suoi due fratelli Giovanni Battista e Pietro: testamenti, costituzioni di doti, assicurazioni, inventari dei beni, quietanze, atti amministrativi, ecc.

Contiene inoltre: carteggio e atti relativi ad altri membri appartenenti ad altri rami della famiglia Bottea (1843-1867). Fascicolo, cc. 347 Note (1) Il fascicolo contiene carte regestate da G. Ciccolini in "Inventari ..." op. cit., cc. nn. 373-381, 384-392, 394-402, 404-410, 413- 418, 420-427, 429-434, 437, 438-457, 459-460, 462.

I. 3. 2. b. 2 Carteggio e atti 1826(1); 1840 - 1926 Atti amministrativi, carteggio, somministrazione di medicinali, compravendite, locazioni di stabili della congregazione, diffide di pagamento, insinuazioni ipotecarie, inventario della sostanza, ecc. Fascicolo, cc. 348 Note (1) Il documento datato 1826 feb. 2 è da attribuirsi alla Congregazione di carità di Presson.

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Ente Asilo infantile di Monclassico [1922] - [1955]

Luoghi Monclassico

Altre Forme autorizzate del nome Scuola dell'infanzia di Monclassico Scuola materna di Monclassico

Archivi prodotti Fondo Asilo infantile di Monclassico, 01/01/1922 - 31/12/1955

Storia Marianna Largaiolli da Presson, morta il 14 febbraio del 1923, con suo testamento del 1 gennaio 1922 lasciava in usufrutto e a titolo di legato al parroco pro tempore di Monclassico alcuni suoi beni con la clausola di proprietà, vita natural durante, al marito Giuliano. Tra le sue volontà la testatrice espresse il desiderio di costituire a Monclassico un asilo infantile diretto e amministrato dal parroco sotto la continua vigilanza del vescovo di Trento. I beni lasciati in eredità vennero amministrati dal parroco e probabilmente incamerati nelle cosiddette "opere parrocchiali" in quanto dell'avvenuta realizzazione dell'asilo infantile voluto dalla Largaiolli non si hanno notizie. Attualmente la scuola materna di Monclassico aderisce alla Federazione provinciale delle scuole materne.

82 fondo Asilo infantile di Monclassico, 1922 - 1955

fascc. 2

Soggetti produttori Asilo infantile di Monclassico, [1922] - [1955]

Contenuto Per un'introduzione generale all'archivio si veda l'introduzione al fondo "Archivio storico della parrocchia di San Vigilio in Monclassico".

Per registrazioni di cassa relative all'eredità di Marianna Largaiolli si veda "Archivio del beneficio Tregani-Ravelli di Presson", "Giornali e partitari", reg. 1.

83 serie 1 Resoconti, 1925 - 1955

Contenuto La serie è formata da un fascicolo.

J. 1. 1. b. 1 Resoconti 1925 - 1955 Nn. 1 - 7 Fascicolo, cc. 36 n.n.

84 serie 2 Carteggio e atti, 1922 - 1944

Contenuto La serie è formata da un fascicolo.

J. 2. 1. b.1 Eredità Marianna Largaiolli 1922 - 1944 Carteggio e atti relativi all'eredità lasciata da Marianna Largaiolli pro erigendo asilo infantile, in particolare: testamento, inventario dei beni, amministrazione, decreto di aggiudicazione, affittanze stabili. Fascicolo, cc. 58

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Persona Valenti, Silvestro Antonio sec. XVIII

Luoghi Monclassico, Trento.

Archivi prodotti Superfondo Acquisizioni 1992-2007 Fondo Documentazione di Silvestro Valenti, 01/01/1851 - 31/12/1950

Storia Esercitò il notariato a Monclassico dal 1762 al 1803.

Fonti archivistiche e bibliografia Bibliografia STENICO R., Notai che operarono nel Trentino dall'anno 845, Trento, Provincia autonoma di Trento, 2000, 337

86 fondo Documentazione di Silvestro Valenti, sec. XIX seconda metà - sec. XX prima metà

fasc. 1

Soggetti produttori Valenti, Silvestro Antonio, sec. XVIII

87 serie 1 Appunti di studio, sec. XIX seconda metà - sec. XX prima metà

Contenuto La serie è costituita da un fascicolo.

K. 1. 1. b. 1 Appunti di studio sec. XIX seconda metà - sec. XX prima metà Trascrizioni di documenti datati a partire dal 1412 circa, appunti e note estrapolati da vari archivi sia comunali che parrocchiali raccolti dallo storico locale Silvestro Valenti. Fascicolo, cc. 156

88 fondo Documentazione degli atti dei notai, 1672; 1714

fasc. 1

89 serie 1 Indici dei protocolli notarili, 1672; 1714

Contenuto La serie è costituita da un fascicolo.

L. 1. 1. b. 1 Indici di protocolli notarili 1672; 1714 Fascicolo, cc. 47

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