TestaccioinTesta Associazione Culturale e Ricreativa

Anno IV • numero • Dicembre 2018 • copia gratuita • cell. 340.0003069 www.testacciointesta.it • www.testacciointesta.eu • [email protected] • fb: testacciointesta CAMPO TESTACCIO NEWS

a pressione e la mobilitazione dei cittadini e delle associazioni, con l’elaborazione del “Progetto Transitorio” hanno ottenuto la bonifica Ldell’area. Ora dobbiamo ottenere il rifacimento del campo altri - menti tra poco saremo daccapo. Per questo è necessaria la mobilitazione dell’intero rione. è in corso presso le sedi istituzionali un dibattito aperto a tutti i cittadini sulla destinazione definitiva dell’area a servizi sportivi definito “Progetto Partecipato”. Le Associazioni stanno dando il proprio contributo al quale potete partecipare collegandovi con: https://www.comune.roma.it/web/it/attivita-progetto.page?contentId=PRG181708 La destinazione dell’area da piano regolatore è archeologica e sportiva: deve rimanere tale! La devastazione dello spazio del Campo è opera del comune, non dei cittadini. Il comune deve rimediare rifacendo il campo. I principi non derogabili: • il campo deve essere ripristinato al pi ù presto • il campo deve essere riservato al rione (i ragazzi ora giocano fuori) • l’area, centralissima, non deve essere ceduta a privati. la speculazione non aspetta altro (alberghi, ristoranti, parcheggi) • i cittadini devono essere coinvolti in ogni decisione Sono ragionamenti comprensibili. Il ritorno delle attrezzature sportive donerà decoro all’area e avvierà la valorizzazione di tutto il capitale di beni culturali fino alle mura Aureliane. Riscatterà la zona dall’abusivismo e dalla presenza di attività illecite che rende il luogo insicuro. Restituirà al Rione un punto di aggregazione sottratto dal 2006. Condivideremo con i cittadini lo stato di avanzamento del progetto con una iniziativa pubblica che stiamo organizzando. #riprendiamocicampotestaccio [email protected] - [email protected] [email protected] - [email protected]. 2 TestaccioinTesta

COS’È LA MACULOPATIA? CAUSE RISCHI E PREVENZIONE

a degenerazione maculare legata al - gono un ruolo protettivo. Il fumo e una dieta l’età è una delle patologie più gravi scorretta (povera di alimenti antiossidanti Lche colpiscono l’occhio e rappresenta o di vitamine e ricca in acidi grassi), una vita la prima causa di cecità e di ipovisione nel sedentaria e l’ipertensione arteriosa rappre - mondo occidentale. Viene danneggiata la sentano altri fattori di rischio. Un ruolo di macula, cioè la parte centrale e nobile della rilievo è stato dato anche ai danni legati al - retina, specializzata nella visione dei dettagli l’esposizione solare. che consente di riconoscere i volti, i colori, Si può quindi fare qualcosa per “preve - di leggere e guidare, viene invece mantenuta nire” l’insorgenza o i danni provocati da que - la visione periferica o laterale. sta malattia? Paragonando il nostro occhio ad una mac - - eliminare il fumo; china fotografica la macula corrisponde alla - una dieta ricca di alimenti contenenti vi - nostra pellicola che se danneggiata ci impe - tamine, prediligere frutta, verdura (in disce di ottenere delle “foto” di qualità. particolare quella a foglia larga) e omega- Esistono due forme di degenerazione ma - 3, ridurre i grassi; culare legata all’età la forma secca o atrofica - indossare occhiali da sole con lenti pro - al centro del campo visivo e l’alterata vi - e quella umida o essudativa che è la meno tettive per ridurre il danno legato alle ra - sione dei colori. Difficilmente la maculo - frequente, ma anche la più invalidante. Te - diazioni solari. è consigliabile, inoltre, un patia compare improvvisamente, di con - rapie per quest’ultima variante sono rappre - cappello con visiera (anche per i bambini); seguenza superati i 50 anni o in presenza sentate dall’iniezione all’interno del bulbo - praticare un’attività fisica sana e regolare. di familiarità o fattori di rischio è consi - oculare dei diversi farmaci a nostra disposi - Una diagnosi precoce e un trattamento gliato un controllo oculistico che mediante zione attualmente. rapido, quand’è possibile, sono fondamen - un semplice esame del fondo può eviden - Una causa singola non è stata ancora ri - tali per il risultato funzionale. Un test che ziare forme precoci di questa malattia che conosciuta ma quali sono i principali fattori si può fare anche da soli è la griglia di Am - possono essere osservate nel tempo e even - di rischio? sler, esso evidenzia la distorsione o l’inter - tualmente trattate. Sicuramente l’età e la familiarità infatti ruzione delle linee, il primo sintomo di Dott.ssa Daniela Manca negli ultimi anni la ricerca, molto attiva in questa malattia che nelle fasi molto precoci specialista in Oftalmologia, questo settore, ha permesso di individuare può manifestarsi per esempio con dif ficoltà Dirigente Medico presso Azienda Ospedaliera San dei geni che predispongono all’insorgenza nella lettura, (alcune lettere appaiono sfo - Giovanni Addolorata (IRCCS Fondazione G.B. Bietti). della patologia e dei geni che, invece, svol - cate), con la comparsa di aree scure o vuote Studio Medico in via Giovanni Battista Bodoni 55G. TestaccioinTesta 3

DINO RESTALDI PORTIERATO OGGI AGLI SCOPINI DE PIAZZA TESTACCIO Ce semo tutti, amichi de Testaccio Propio na bella manifestazzione. ramai è dallo scorso mese di Aprile meriggio, ed avremo soprattutto una loca - Ve parlo senza lègge, parlo a braccio che il Portierato del Rione Testac - zione al riparo dalle intemperie. A tutti: ommini e donne der Rione. Ocio è presente nelle nostre strade, Siamo inoltre molto orgogliosi e felici Se semo aridunati su sta piazza piazze e tra la gente del Rione. La nostra di comunicarvi che l’attività del Portierato p’arisorve na certa situazzione: Associazione TestaccioinTesta, che ha del Rione Testaccio ha ormai oltrepassato Ognuno cià n‘bidone e ‘na ramazza ideato e creato il Portierato, è veramente i limiti del Rione, infatti ci arrivano richie - Bigna scopà regazzi! Co’ passione!!! orgogliosa di poter aiutare tante persone ste di informazioni e di risoluzioni di pro - Sta piazza… dico... dev’esse allucidata nel Rione, e svolgere tanta attività blemi anche da Rioni limitrofi al nostro, Che ce se deve arispecchià la luna, che quanno ciai voja de fa ‘na passeggiata, Sono tanti i nostri concittadini che si sempre all’interno del Primo Municipio. ce poi contà le stelle a una a una. sono rivolti al Portierato per cercare e tro - A tal fine il 21 novembre scorso ab - Mentre che parlo tutto accalorato… vare soluzioni a tanti problemi della vita biamo incontrato, presso la sede del Ser - “Nino! Nino! “Che palle! chi mme chiama!? quotidiana, piccoli o grandi che siano, con - vizio Consiglio e Commissioni in Via della “Svejete Nino che ciai er turno all’AMA.” sigli su professionisti per interventi di pic - Greca n. 5, alla presenza della Responsa - Possibbile che me lo so sognato? cola manutenzione domestica così come bile della III Commissione Consiliare Per - Schiudo er portone. Sussurta er core mio…. richiesta di persone per aiuti in casa per manente, ed i rappresentanti dei Centri …du vecchi ‘mballati drento alli cartoni, persone anziane o bambini piccoli. Anziani del I Mu nicipio, ai quali è stato a’monnezza ’lluminata dai lampioni, La nostra attività di volontariato pro - presentato uf fi cialmente il nostro pro - E a scopà ... ce sto sortanto io. segue instancabilmente e ormai siamo un getto del Portierato del Rione Testaccio, punto di riferimento per i nostri vicini di preventivando a breve un incontro presso Rione, che hanno iniziato a conoscerci me - le sedi dei singoli centri anziani per me - venti e spiegare nel dettaglio la nostra glio e si affidano a noi in modo assoluta - glio coordinare i nostri possibili inter - attività. mente fiducioso. Continueremo a essere vicini a tutte le Continuiamo a consegnare medicine alle persone anziane che si rivolgono a noi per persone anziane che non possono uscire aiutarli a risolvere i tanti problemi quoti - di casa, ma anche la spesa giornaliera, così diani, a tutte le persone che ci chiedono come annaffiare piante, portare a spasso i una consulenza per riparazioni manuten - nostri amici a quattro zampe, accompa - zioni o aiuti domestici. Siamo sempre gnare le persone anziane ad effettuare vi - molto felici di incontrarvi la mattina al site mediche oppure accompagnarle al ci - mercato rionale o ricevere mail e telefonate mitero a visitare i propri cari. da parte vostra. Siamo sempre presenti nel mercato rio - Visto l’approssimarsi delle feste natali - nale giornalmente la mattina, in attesa che zie, con l’occasione facciamo tanti auguri nella prossima primavera ci venga confer - di Buone Feste a tutti i nostri lettori e vi mata una sede fissa in una delle piazze più comunichiamo che siamo sempre presenti belle di Roma, Santa Maria Liberatrice, nel nostro Rione. dove potremo essere presenti anche il po - Marina Tattoni 4 TestaccioinTesta

Via Bodoni, 31 • 00153 Roma • 06.57287399 • 340.5380253 e-mail: [email protected] FACEBOOK? RETE? FAKE E NON SOLO

uesto articolo “dovrebbe” servire per non puoi negare le cattive notizie, inven - riconoscere e difendersi dalle fake tane di nuove per distrarre. Qnews che girano in rete, soprat - 4. Principio dell’esagerazione e del travisa - tutto in Facebook. mento. Trasformare qualunque aneddoto, Uno dei più grandi e riconosciuti guru per piccolo che sia, in minaccia grave. della pubblicità, non facciamo il nome per - 5. Principio della volgarizzazione. Tutta la ché fu un genio del male, aveva un principio propaganda deve essere popolare, adat - “far vendere un prodotto, indipendentemente tando il suo livello al meno intelligente dalla qualità, in qualsiasi modo possibile, anche degli individui ai quali va diretta. Quanto se immorale o bugiardo”. più è grande la massa da convincere, più Stilò per questo undici punti, noi leggen - piccolo deve essere lo sforzo mentale da doli potremo cercare di selezionare i mes - realizzare. La capacità ricettiva delle partire da un substrato precedente, si saggi che ci arrivano. masse è limitata e la loro comprensione tratti di una mitologia nazionale o un Consideriamo che le fake che descrivono media scarsa, così come la loro memo - complesso di odi e pregiudizi tradizionali. negativamente o positivamente dei perso - ria. Si tratta di diffondere argomenti che pos - naggi, soprattutto politici, poche volte sono 6. Principio di orchestrazione. La propaganda sano mettere le radici in atteggiamenti per fini politici, la maggior parte sono messe deve limitarsi a un piccolo numero di idee primitivi. ad arte da società o personaggi che si arric - e ripeterle instancabilmente, presentarle 11. Principio dell’unanimità. Portare la gente chiscono con i click che noi utenti condivi - sempre sotto diverse prospettive, ma a credere che le opinioni espresse siano diamo. convergendo sempre sullo stesso con - condivise da tutti, creando una falsa im - Elenchiamo di seguito i punti cardine: cetto. Senza dubbi o incertezze. Da qui pressione di unanimità. 1. Principio della semplificazione e del nemico proviene anche la frase: “Una menzogna A questo punto, dopo avervi messo in unico . è necessario adottare una sola idea, ripetuta all’infinito diventa la verità”. guardia veniamo al dunque. Praticamente un unico simbolo. E, soprattutto, iden - 7. Principio del continuo rinnovamento. Oc - è un fake datato perché non è assolutamente tificare l’avversario in un nemico, nel - corre emettere costantemente informa - certo il guru di cui parlavo all’inizio abbia l’unico responsabile di tutti i mali. zioni e argomenti nuovi (anche non stret - mai scritto o detto questi undici punti, qual - 2. Principio del metodo del contagio. Riunire tamente pertinenti) a un tale ritmo che, cosa l’hanno detta personaggi dell’epoca, diversi avversari in una sola categoria o quando l’avversario risponda, il pubblico qualcosa, ma non si sa chi. in un solo individuo. sia già interessato ad altre cose. Le rispo - Allora come si fa a riconoscere se una no - 3. Principio della trasposizione. Caricare sul - ste dell’avversario non devono mai avere tizia è vera? Io personalmente seguo un si - l’avversario i propri errori e difetti, ri - la possibilità di fermare il livello crescente stema imparato negli anni passati nella spondendo all’attacco con l’attacco. Se delle accuse. stampa, prendo un giornale a favore, uno 8. Principio della verosimiglianza. Costruire contro e uno che dovrebbe essere di mezzo argomenti fittizi a partire da fonti di - e confrontando la stessa notizia la prendo verse, attraverso i cosiddetti palloni per vera solo se tutti e tre la riportano nello sonda, o attraverso informazioni fram - stesso modo. Eppure anche così qualche mentarie. volta è una fake . 9. Principio del silenziamento. Passare sotto Perciò affidatevi al vostro buonsenso, silenzio le domande sulle quali non ci leggete senza essere di parte, non condivi - sono argomenti e dissimulare le notizie dede mai per non arricchire i furbetti, al li - che favoriscono l’avversario. mite riscrivete la notizia con vostre parole 10. Principio della trasfusione. Come e qualcosa di buono uscirà fuori. generale, la propaganda opera sempre a Franco Bottoni TestaccioinTesta 5 DONNE, UOMINI

on accontentiamoci di cambiare la speranza di vivere mezzo mondo, quando possiamo con dignità e nel - “N cambiare uno intero” afferma Lia l’amore sereno. E’ im - Cigarini, femminista e filosofa della Libreria portante che donne e delle donne di Milano, nel suo articolo “ Sulla uomini lavorino in - violenza ancora” e alla sua riflessione io ag - sieme per l’educa - giungo: lottiamo insieme, donne e uomini, con - zione delle proprie fi - tro la violenza sulle donne, contro la legaliz - glie e dei propri figli zazione della prostituzione, contro la miseria nelle scuole e nei di una politica la cui misoginia oramai non è quartieri affinchè la più latente. cultura della violenza Liberiamo il mondo da questa terribile di genere scompaia. onta sanguinaria che ferisce la dignità umana, Da più di un anno sono associata a Te - Con la partecipazione delle filosofe e scrit - perché accade spesso, purtroppo, e accade staccioinTesta e tra i suoi iscritti ho cono - trici storiche femministe Luisa Muraro, Lia ovunque, anche in contesti che non preve - sciuto uomini impegnati in un incessante la - Cigarini, Annarosa Buttarelli . diamo, vicino a noi, nelle case, nelle strade o voro per il benessere del nostro rione ed è 1° dicembre 2018, h. 10,45-17,45, Casa negli androni dei palazzi. Quale orrore si anche alla loro forza e determinazione che Internazionale delle Donne Sala Carla prova nel leggere le storie di queste donne mi rivolgo per vincere la nostra battaglia epo - Lonzi. uccise per mano di un uomo sfruttatore, ma cale contro la violenza sulle donne. Vorrei in - Anche se non potrete partecipare, riflet - anche conoscente, compagno o marito. vitarli a riflettere insieme sulla “sopraffa - tiamo insieme sui temi degli eventi con le Lottiamo allora insieme per consegnare zione maschile”, sulla violenza perpetrata ai nostre amiche e con i nostri amici. Grazie. una speranza alle nostre figlie e ai nostri figli, danni di una donna che ha detto “no” a que - Maria Pia Mazziotti sta sopraffazione ed è stata uccisa, uno dei tanti eventi “orribili” che oltre a suscitare ANNA MARIA CIFERRI rabbia deve far muovere in tutti e tutte noi LA CARROZZELLA la coscienza di dire basta! Condividiamo in - Mi nonno amante de cavalli, andava sieme queste riflessioni, affinché ci siano uo - per le fiere per compralli, denti in bocca mini, abbastanza consapevoli e capaci di edu - collo lungo e vita snella per poi adattarli care i più violenti tra di loro, perché la alla carrozzella. violenza è un comportamento appreso che Me sembra de senti’ er rumore delle ruote si può disapprovare, abbandonare, rifiutare. Quando sotto casa se fermava pe’ chiama’ La violenza sulle donne, la misoginia di una Preparazioni galeniche mi nonna. pol itica oramai scadente, la sapienza femminile Alimenti senza glutine Maria: sbrigate tireme giù ‘na pagnottella di cui il mondo ha necessità per divenire mi - Oggi se potemo fa’ un panino se lo mangiamo gliore, saranno alcuni temi di prossime ini - Omeopatia - Profumeria o col prosciutto oppure un formaggino ziative e vi cito le più importanti: mi nonna ie tirava sto’ pacchetto - Le Sopravvissute: la prostituzione è violenza. Via Marmorata, 133-135 - 00153 Roma incartato con la carta del fornaro, Dalla legge Merlin al Modello nordico evento Tel. 06.574.09.41 volete sape’ che c’era dentro? Na stupenda organizzato da Resistenza Femminista e semplice frittata de’ patate col guanciale Space International G ruppo internazionale Con nonna affacciata alla finestra di sopravvissute alla prostituzione. Sottoli - guardavamo er fattorino che rimonta su in cassetta, faceva scocca er frustino neo, tra le altre, la partecipazione di Ales - spostando piano piano er carrozzino. sandra Bocchetti, filosofa, scrittrice sto - La domenica poi era na’ festa con rica femminista tutta la famia in carrozzella io, mi nonna, 20 novembre 2018, h.16.00, Casa delle mi madre e mi sorella. Letterature, piazza dell’Orologio, 3. Mi nonno c’e portava for de porta, in cassetta - La civiltà è nelle mani delle donne. Oggi più vicino a me c’era na’ sporta con tutta la merenda che mai: facciamoci avanti Misoginia termi - e na’ grossa torta. nale e protagonismo politico femminile. Re - Er vino poi era de rigore era bono a mi nonno sistere non basta più. Ie lo portava er produttore. Er tempo ormai è passato mi nonno se ne andato e’ stato richiamato a pascola’ cavalli nei pascoli del cielo, spero tanto che sia vero. Adesso quando vedo passa’ na’ carrozzella me sembra de torna’ con l’anni indietro quando mi nonno me chiamava per far con lui ‘na passeggiata ar Colosseo er foro piazza navona, come era bello con lui vedè Roma. 6 TestaccioinTesta

e, nel tempo, sono storia. Col nonno si giocava epoca di App, Touch, Whatsapp, Emoji, Sms, a carte e con la nonna si facevano i biscotti. Mms!” Forza venite Nonni! Oggi, estranei ai ritmi frenetici e stressanti della A questo rapporto unico e speciale si è ispirata quotidianità dei loro figli, si occupano dei nipoti, Milena Zullo, coreografa di profonda sensibilità utti lo sanno, il Rione Testaccio è un Museo giocano con loro, li aiutano nello studio, li accu - umana e sociale tra le più apprezzate della danza Diffuso perché attraversarlo è un viaggio discono, li prendono da scuola per portarli a contemporanea italiana ed europea e autrice di T che abbraccia tutte le epoche, dai resti del - danza, a calcio, all’oratorio, al parchetto. Nella numerose creazioni artistiche. l’Emporium di Roma imperiale fino ai palazzi di vecchiaia sembrano ritrovare giovinezza e nuovo Dall’idea di raccontare il forte legame genera - architettura fascista e alle testimonianze di ar - vigore. zionale “nonno-nipote”, realizzerà a breve, presso cheologia industriale. Anche noi ci siamo soffermati a guardarli men - Arte Balletto (la scuola di danza di Testaccio), un Non solo. E’ anche un viaggio di volti: nuovi, tre accompagnano i bambini a danza o accarez - laboratorio di Teatro e Movimento dove i prota - vecchi, di giovani, di stranieri, di ragazzi e di zano, con una sorta di nostalgia, quello chignon gonisti saranno proprio le figure dei ‘nonni’ e le bambini schiamazzanti in piazza, di anziani sulle che addolcisce ogni volto. figure dei ‘nipoti’. Tutti nonni veri, tutti veri ni - panchine a commentare la Testaccio de ‘na vorta. Spesso sono lì, assorti sulle poltrone della poti. I nonni poi li riconosci subito… L’occhio e scuola, in attesa del termine della lezione. Pen - Attraverso percorsi da raccontare, vivere e re - l’affetto dei nonni cresce bambini sereni. sano, si guardano attorno, si riposano, si raccon - spirare come fossero una fresca ventata di vitalità, Mi viene in mente una famosa poesia di D’An - tano attraverso i ricordi di quando ballavano an - di nuova crescita e di amore, ‘scambiarsi i panni’ nunzio, “La Nonna”: che loro o avrebbero voluto farlo ma il contesto diventerà un’esperienza unica di giocosa scoperta, “D’inverno ti mettevi una cuffietta storico e sociale dell’epoca non glielo aveva per - di sana riflessione e riabilitazione di quell’ascolto coi nastri bianchi come il tuo visino, messo oppure ci raccontano aneddoti dei loro ni - che potrà trasformarsi, attraverso la parola e il e facevi ogni sera la calzetta, poti che poi, inevitabilmente riconducono a mo - movimento, in un dialogo di reciproco arricchi - seduta al lume accanto al tavolino. menti lontani della loro vita, come se in qualcosa mento. lo imparavo la Storia Sacra in fretta dell’indole o del carattere di quel nipote ritrovas - Tutti scopriranno una nuova dimensione: i e poi m’accoccolavo a te vicino, sero loro stessi, in una sorta di continuità indis - ‘nonni’ non saranno più dei vecchi perché ritro - per sentir narrar la favoletta solubile perché radice di un albero e rami di un veranno nuove speranze; i ‘nipoti’ scopriranno, del Drago azzurro e del Guerrin Meschino… “ altro albero ancor più antico. nell’esperienza appesantita dal tempo dei ‘nonni’ Li osserviamo tutti, lì in sala d’aspetto o du - un rispetto più profondo ma anche una nuova at - È una nonna dolcissima questa, da favola, rante le lezioni aperte al pubblico prima di Natale tenzione alla vita, una testimonianza a cui attin - come forse non esistono più, o come forse, ne e a giugno, a fine di ogni corso. gere, un dono inestimabile da tramandare per ce - esisteranno sempre e dovunque. Vero… l’attitu - Come farebbero i bimbi senza questi nonni? Come lebrare il valore di Famiglia e della sua storia nel dine dei nonni oggi è cambiata; è più attiva, gio - farebbero i nonni senza i loro bimbi? tempo. vanile e dinamica. Eppure, la loro importanza Quante volte, però, per scherzo o per monito, Gabriele D’Annunzio scriveva: nella crescita emotiva e relazionale dei bambini è la voce di qualche nonno in difficoltà a far scollare “ …E quando il sonno proprio mi vincea rimasta immutata. gli occhi del nipote dal maneggiare il cellulare m’accompagnavi fino alla mia stanza, Nonni e nipoti sono una squadra vincente. Ma echeggia “Ai miei tempi, fuori casa, c’erano solo e m’addormivi al suono dei tuoi baci. per quale motivo sono così affiatati? le cabine telefoniche che funzionavano a gettoni!” Allora agli occhi chiusi m’arridea Basta guardarli a Piazza Testaccio, davanti al mentre le nonne più smart che cercano di stare di fantasime splendide e fugaci forno o al parco-giochi… I nonni hanno tempo al passo con i tempi “Se fossi nata io in questa in mezzo ai fiori, una gioconda danza” TestaccioinTesta 7

d’una vivandiera ch’aveva tenuto testa a venti sordati nemmichi, IL PICCHIAPÒ er Governo, co’ delicato pensiero, l’aveva messo ner Museo Na - zionale der Risorgimento, chiuso in un barattolo de vetro, sotto spirito come le cerase, e, su la targhetta, ciaveva scritto: MA - iatto che nacque a Testaccio, a ridosso del Mattatoio, nelle CROCEFALO N. 90. Posterie locali che utilizzavano anche gli scarti di carne at - Picchiabbò era rimasto lì, a mollo, pe’ vent’anni e passa, traverso il tanto acclamato “riuso” e che ancora oggi potrete senza dà mai segni de vita. Ma una notte, che è che nun è, Pic - gustare presso il Mercato di Testaccio. chiabbò se mosse, e come se lo spirito j’avesse ridato la forza, Da un solo pezzo di muscolo si traevano due piatti nutrienti aprì l’occhi, se guardò intorno: poi, co’ la capoccia cominciò a e molto apprezzati: un sostanzioso brodo da servire nelle fredde spigne er coperchio der barattolo e uscì de forza arzillo e contento giornate invernali e con quello che avanzava si creava una pa - come un sartapicchio. dellata con tanta cipolla e pomodori, dove la carne veniva ta - Qui la storia der nano cià un punto nero: ma questo nun ve gliata a pezzi quasi picchiata (qui, Picchiapò) e sbattuta sul deve fa’ impressione, perché la storia è piena de punti neri. E’ tagliere per poi finire in padella. vero che segna tutte l’entrate e tutte l’uscite de li secoli co’ la Il buffo nome Picchiapò proviene anche da una favola in precisione d’un reggistratore automatico come cianno li pizzica - prosa romanesca di Trilussa che racconta di un personaggio di roli. Ma cor reggistratore che succede? Che er padrone de la piz - nome Picchiabbò! - TRILUSSA: Picchiabbò, ossia La moje der zicheria, che sarebbe er postero, se fida de quello che spigne li ciambellano: prosa spupazzata dall’autore stesso, Roma, Edizioni tasti. Se er commesso è un fottuto in saccoccia e incassa pre - d’arte Fauno, 1927: sempio dieci e settantacinque e spigne quattro e cinquanta, la “…Picchiabbò, er buffone de Corte, era un ometto accusì machinetta de la storia che segna? piccolo che uno se lo poteva mette in saccoccia come la chiave Quattro e cinquanta. de casa. Quanno camminava faceva tre passi, un zompo, una E così er postero arimane contento e cojonato. piroletta e un capriolo per via che essenno la capoccia più grossa Quello che ve posso di’ è che Picchiabbò, a forza de caprioli der corpo, ogni tanto je spiommava e je faceva perde l’equilib - e de piroette, se fece strada e arivò fino a la Reggia, pe’ fa ride brio. er Re. Prima e doppo de lui questo è successo, der resto, pure a Picchiabbò era una specie de fenomeno vivente perché era tant’ommini seri...” nato morto, mentre c’era la guerra co’ li turchi. Sicome era fijo Francesca Taricone 8 TestaccioinTesta

VECCHIA ROMA... SOTTO LA LUNA NUN CANTI PIÙ

ricevuta della merce ordinata. è famiglie residenti nel Rione, or - l’indifferenza che si sta facendo ganizzando poli di aggrega - strada, un isolamento che tra - zione rivolti agli anziani col volge anche i più consolidati rap - Portierato, con la progettazione porti sociali trasformando i mi - di numerose attività a sfondo crocosmi tipici cittadini qual è sociale tra cui la ricostruzione Testaccio, in una città incolore di “Campo Testaccio”, la crea - di cui abbiamo già la visione of - zione di un “Circolo di Canot - ferta dai grandi quartieri peri - taggio Roma Sud” a lato di ferici, palazzi dor mitorio privi Testaccio; informiamo di qualsiasi area di scambio in - delle novità culturali, commer - terpersonale, abitato da gente ciali e di vita locale con tre siti che lavora o studia lontano dalla Internet e con 5 edizioni/anno propria abitazione, causa prima del giornale TestaccioinTesta - cui il loro “tempo di vita” a di - tirature di un minimo di 3.000 ora Marì c’avete un li - sorbito dal “moderno moderni - sposizione è sempre meno del copie ad edizione, contribuiamo mone?”. Era il Testac - smo” il quale confuta i modelli necessario. alla manutenzione del Area “Scio di un tempo, i pia - sociali autoctoni di volta in volta Come ho scritto prima, si Giochi Bambini” di Piazza nerottoli delle case popolari creati e poi distrutti per far po - tratta del “moderno moderni - Santa Maria Liberatrice e tante sembravano indistinguere un sto a nuovi modelli, a nuove smo” ma non esiste un vero “mo - altre cose. appartamento dall’altro: l’allora mode spesso favoriti dalle tec - dernismo” perché ogni e poca nel Per far tutto questo abbiamo modello di vita, oggi si potrebbe nologie, lasciando appesi ricordi suo lungo o breve lasso tempo - bisogno dell’aiuto dei testaccini definire delle “porte aperte”, cer - e tradizioni, svuotando un con - rale è moderna! In effetti negli e soprattutto dei commercianti, tamente non esclusivo ma molto tenuto sociale pian piano fati - anni ’50, l’indimenticato Claudio onde contrastare la resistenza al evidente nella “piccola Parigi”, cosamente conquistato, per ce - Villa (il “reuccio”) nella sua “Vec - cambiamento offerta da un’Am - definizione coniata dai testac - dere il passo all’anonimato delle chia Roma” iniziava con: “Oggi ministrazione Pubblica sempre cini più “veraci” per definire le generazioni che si avvicendano er modernismo / der novecentismo più impoverita dagli eventi e che bellezze di un’area che, per e sostituiscono le precedenti. / rinnovanno tutto va, / e l’u sanze trova difficoltà a gestire la città quanto centrale, rimaneva un Il volto di Testaccio sta cam - antiche e semplici / so’ ricordi che nei minimi dettagli. Allora, la po’ isolata dal resto della Capi - biando lentamente ma non è un sparischeno...”. Sì, in effetti già i nostra diventa una “missione” tale perché racchiusa tra Lungo - vero e proprio naturale avvicen - poeti dell’epoca vedevano sparire per evitare al Rione Testaccio - tevere Testaccio, Via Galvani e damento nel quale si potrebbero le antiche tradizioni via via so - come sta accadendo nelle altre l’antica Via Marmorata, lì da rintracciare i prodomi costrut - stituite dalla ventata innovativa aree di Roma - la nostalgica con - sempre! tori del Rione, cui ho scritto del post-bellico, con l’importa - clusione della canzone di Clau - Era l’epoca dei pochi lampion - prima e ormai persi per sempre. zione di mode aliene molto più dio Villa: “... / E li sogni / sognati cini appesi alle pareti dei palazzi, Tale evoluzione non segue né le dinamiche della vita testaccina all’ombra / d’un cielo blù, / so’ ri - scarsa illuminazione pubblica e mode, né il naturale maturare di quasi condizionata dal lento cordi der tempo bello / che nun c’è di notte le strade erano preva - generazioni che si sostituscono fluire del Tevere. Però il Rione più.” lentemente tenute in vita dalle l’un l’altra, è lo sfortunato mo - sostanzialmente rimaneva tale, Lorenzo Romano pizzerie e trattorie presenti nella dello economico asociale adot - solo un po’ più rumoroso. zona, un’abitudine mangereccia tato che tutto pialla, nasconde, Oggi si sta andando verso il mai persa, mentre d’estate era spezza i legami di amicizia for - classico “punto di non ritorno”: facile trovare gente intenta a matisi in tanti anni di pacifica e purtroppo le nuove mode, i gozzovigliare fino alle ore più gioiosa convivenza nelle stretto nuovi modelli sociali strumen - piccole. Di giorno i bottegai con - spazio di Testaccio. tati dalla tecnologia informatica versavano tranquillamente con Non c’è quasi più il bottegaio pervadente ogni cosa, stanno la loro poca clientela cui nessuna col quale discutere e vivere le no - virtualizzando perfino i rapporti fretta li costringeva a frenetici tizie del Rione, col parlottare di umani con “processi comunica - viaggi da un capo all’altro del qualcuno spesso con un pizzico tivi tra persone assenti”, scio - Rione o, peggio ancora, della di ferocia; oggi c’è il freddo su - gliendo così questo antico Rione città. Insomma, la vita nel Rione permercato: “entra, scegli, paga in una sorta di film dell’horror. somigliava al tipico scorrere del ed esci”, al massimo un saluto Noi dell’Associazione Testac - vissuto in uno dei tanti paesetti alla cassiera! Ancor di peggio si cioinTesta sfl assieme ad altre della campagna romana, quelli sta consolidando l’e-commerce Associazioni locali, stiamo appena “fuori porta”. ove addirittura l’unico contatto dando un fortissimo contributo Tale quadretto aulico, memo - è di qualche minuto con uno sco - per tentare di ricreare quei rap - ria del tempo, sta sparendo as - nosciuto per la sola firma sulla porti tra le antiche e le nuove TestaccioinTesta 9 LA

Roma, verso la fine della Repubblica, l’imitazione di forme stilistiche greche e orientali era in voga non soltanto in A architettura, ma nell’arte in generale. Per questo il tribuno Caio Cestio volle come sepolcro una piramide, scrivendo nel testa - mento che fosse ultimata entro un anno dalla sua morte, come ri - corda l’iscrizione scolpita sul fianco orientale del monumento. Al di sopra, come anche nel lato opposto occidentale, è inciso a grandi lettere il suo nome: C. Cestius L. f. Pob(lilia tribu) Epulo pr(ae - tor) tr(ibunus) pl(ebis) VIIvir epulonum. La Piramide, eretta tra il 18 e il 12 a.C. in soli 330 giorni, attigua a , sorgeva al - l’incrocio di due importanti vie di transito, la “Ostiensis” e il “vicus Portae Raudusculanae”. Fu inclusa nel III secolo nella cinta delle mura Aureliane avendo ad est la Porta Ostiensis e una posterula ad andata perduta. Le pareti, scompartite in grandi riquadri a fondo ovest, raggirata da un diverticolo che congiungeva le due strade, unito, i motivi ornamentali dei vasi e dei candelabri, le grottesche, che a loro volta riunendosi davano vita alla via extraurbana. costituiscono un raro esempio del terzo stile della pittura a Roma Caio Cestio fu settemviro degli epuloni, gran sacerdote del col - in età augustea. Le figure muliebri isolate su sfondi monocromi si legio preposto a organizzare i banchetti sacri, dispose la costruzione ricollegano ai pannelli di Diana e della Primavera, provenienti da del ponte omonimo per congiungere l’isola Tiberina con gli inse - Stabia, al Museo Archeologico Comunale di Napoli. Il cadavere di diamenti al di là del Tevere. Si è supposto, inoltre, che Caio Cestio Cestio fu probabilmente il solo custodito entro un sarcofago nel soggiornasse con il fratello in Asia Minore per commerciarvi, mezzo della cella. Il corridoio fu chiuso con un muro che i depre - un’ipotesi ricollegabile al suo testamento, in cui aveva espresso il datori nell’età di mezzo abbatterono. La Piramide divenne parte desiderio di avere nel sepolcro le lussuose vesti e gli arazzi, gli “at - del sistema difensivo della città, come il , l’anfiteatro talici”, ad imitazione dei sovrani pergameni. La disposizione, però, Castrense, gli acquedotti e, fruendo di una manutenzione costante, non fu eseguita per una legge del 18 a.C. avversa agli oggetti di si conservò integra. lusso. Gli eredi con la vendita delle stoffe fecero fondere due statue Nel Medioevo, la credenza popolare la identificò come “meta bronzee, andate perdute, con cui ornarono il lato orientale della Remi”, collegandola con un’altra piramide molto simile e coeva Piramide. presso l’attuale via della Conciliazione, indicata come “meta Romuli”, Le iscrizioni della Piramide ricordano anche i nomi degli amici distrutta nel XVI sec. da Alessandro VI. Nei disordini del 1410, illustri di Caio Cestio, esemplificativo quello del genero di Augusto, quando ben tre Papi lottavano tra di loro per il soglio Pontificio, Marco Agrippa, morto nel 12. a.C., che costituisce il termine a nte furiosi combattimenti si svolsero attorno alle mura cittadine e quem per l’erezione del monumento: una testimonianza isolata e Porta San Paolo venne attaccata dagli Orsini. Secondo le cronache suggestiva della moda egittizzante introdotta a Roma con la con - dell’epoca, la porta risultava ben fortificata proprio grazie alla Pi - quista della terra dei Faraoni (31 a.C.). La Piramide poggia sopra ramide, che si era tramutata in bastione con i parapetti. Alcune una grande fondazione di travertino ed è costruita inopus caemen - vedute di Roma, eseguite tra la fine del XV e l’inizio del XVI, ricor - ticium, rivestito con blocchi di marmo bianco. Alla base misura m. dano che un’altra piramide (forse due) era sulla via Flaminia, al - 29.50 per lato ed è alta m. 36.40. Agli spigoli erano quattro basi l’inizio dell’attuale Corso Umberto. La Piramide Cestia divenne per colonne, e altre due per statue verso oriente, con un’iscrizione oggetto di particolari attenzioni da parte dei viaggiatori, per la che forniva l’elenco degli eredi e le disposizioni testamentarie. At - forma inconsueta e per il riferimento fantasioso alle origini della traverso un corridoio rivestito di opera laterizia, dal lato nord- fondazione di Roma. Francesco Petrarca la ricordava come la tomba ovest si arriva alla cella funeraria rettangolare (m. 5,90x4,10), con di Remo, alla fine del XV secolo. Nei primi anni del Seicento il copertura a botte, rivestita con materiale fittile intonacato, a difesa Bosio raggiunse la camera sepolcrale, apponendo la firma su una dall’umidità. Sulle pareti era dipinto un grande zoccolo. Alcuni parete. Come ricorda una iscrizione sul lato occidentale, nel 1656 candelabri avevano la funzione Alessandro VII dispose il restauro della Piramide, che si protrasse di dividere la superficie muraria fino al 1663. Esiste anche un progetto del Borromini per trasfor - in riquadri monocromi nei quali mare la cella funeraria in chiesa,che fortunatamente non ebbe se - erano inseriti vasi lustrali, alter - guito All’esterno furono rialzate agli angoli del lato occidentale le nati a piccole figure di Ninfe, se - due colonne scanalate, emerse nello sterro. Ad est furono rinvenute dute o in piedi, in atteggiamento le basi di due colonne e i cippi iscritti, ora ai Musei Capitolini e di offerta e di meditazione. An - frammenti delle soprastanti statue bronzee. Furono altresì ripri - che la volta era dipinta sontuo - stinate le dimensioni originarie, essendo l’impianto quattro metri samente. Divisa in scomparti, or - al di sotto della base delle mura Aureliane. Nel corso del restauro ganizzati intorno ad un clipeo secentesco fu praticata la piccola apertura sul lato occidentale. centrale forse con l’effigie di Ce - Della decorazione, già degradata ai tempi di Alessandro VII ed ora stio, dagli angoli convergevano scarsamente leggibile, furono fatte copie nel secolo XVIII, conser - verso il centro quattro figure vate a stampa nel Museo della via Ostiense a Porta San Paolo. alate (Vittorie), piuttosto rigide e stilizzate, con corone e ghir - Franco Bottoni lande, alludendo ad un’apoteosi ricerche archeologiche di Stefano Marinucci POESIE ROMANESCHE a cura di Franco Bottoni

NADIA PUGLIELLI la strada che ciavevo da fa era sempre quella LE CENTO LIRE e si la cambiavo nu’ potevo arivà in tempo Ereno sàgre pe’ me le cento lire ar sòno de la campanella! che ‘gni matina me tenevo strette in mano, Sospiravo quanno vedevo la bottega, dovevo da decide in poco tempo quarche vorta filavo dritta, si compramme ‘na pagnottella l’àntre vorte entravo o fa’ gode la gola mia e ariempì le saccocce e già me sentivo in corpa, co’ li bastoncini de regolizzia. le prennevo co’ la mano tremolante Nu’ era facile da prenne ‘na decisione, e mentre me spariveno le cento lire affrettavo er passo pe’ nu’ famme prenne da la tentazzione, sentivo er pentimento che lo stòmmico m’avrebbe reclamato la gola profonna prenneva er sopravvento, che puro quer giorno nu’ avrebbe magnàto!

RAFFAELLA LA CROCIERA tanto grande, ma bambina. ROBERTO MARTINI ER ZINALE Lo guarda e come un’eco risente A TESTACCIO Giranno distratta pe casa, quelle voci sommesse: Presente! Tu me dirai “che d’è Testaccio?” tra tanta robba sfusa, Li singhiozzi, li pianti, ha trovato: ah! come er tempo vola, so li cocci de quer monte antico li mormorii fra li banchi, er zinale de scola. le mura la Piramide e l’abbraccio e senti… senti… Nero, sguarcito, che er Tevere je fa come n’amico. pure li suggerimenti. Un pò vecchio e rattoppato, Tutto rivede e fra quer che resta, Qui ‘ndo vive er popolo poraccio è rimasto l’amico der tempo passato. qui ce so’ nato, me n’avanto e dico c’è la cara sora maestra. Lo guarda e come se gnente Sospira l’ècchese studente, perché sa che si tratti sto rione a straccio a quell’occhioni Amico bello, me te fai nemico. che a scola sua non ce potrà riannà. spunteno li lucciconi, Lei cià artri Professori, poverina. Qui poi trovi er carattere romano e se rivede studente Lei cià li Professori de medicina. vero, sincero , forte e combattivo allegra e sbarazzina de ommini che c’hanno er core in mano. E quann’er tempo tuo da sur cattivo viettene ‘mmezzo a sto gener’ umano solo così te senti d’esse vivo. FRANCESCA TARICONE TESTACCIO ER TEVERE A ZIA LUCIANA Canovaccio de tante storie La mia artra città ne la città eterna.. So’ novanta e so’ proprio tanti disteso ar sole. dove trovo e ritrovo spazzio, Circondata da amici e da parenti Brogliaccio de parole ‘n corsa, luce, pace, respiro, divertimento Che te fanno l’auguri tutti quanti pagliaccio che ce ridà e la consapevolezza di quer che sono lo pure so’ felice e so’ contento a braccio alla sua gente o di quer che vorrei esse così felice che persino canto sorisi, scherzi e verzi ner momento presente. che a cento ce ridai l’appuntamento. immerzi ne le sue anfore a onor der tempo passato...

ALESSANDRO PAONE e Annibbale, co’ la pajola accesa, PE’ TESTACCIO aspetta, che chi s’è messo a sede Pe’ stasera c’è ‘n profumo, consumi ‘na biretta e ‘na gazzosa. se sente ‘n’aria nova, è primavera! All’osteria lì, proprio sur cantone, gorgoja fiume sotto ar cornicione, ce sta mi nonna co’ l’amiche sue: er ponentino, che soffia la sera, “Bello de nonna viè...e magnete ‘n carzone” leggero e delicato, è come ‘na canzone, a no’ quanto sei bella quanno ridi schietta, li platani se sgulleno la chioma, co’ quer bicchiere ‘n mano e la canzone: e ‘n gatto cerca ‘n sorcio pe’ la cena. “E io me chiamo Annita, è cosa detta, Testaccio mia sei meravigliosa, e lo sà tutto quanto er vicinato!” così tranquilla, bella e silenziosa! Questa era Testaccio mia der passato, è vero! le strade so’ deserte, ma che scena! adesso è solamente confusione, giranno a destra pe’ Gustavo Bianchi, piena de banche, attori e gente snobbe, me trovo su lo sfonno li giardini, io nun t’ariconosco più, sinceramente, pieni de gente e tanti regazzini, e pe’ le stesse strade tanto amate... Eugenio su la porta se li guarda, mo’ ce cammino co’ le luci spente! TestaccioinTesta 11 Svizzera vs Italia... sui piatti di cucina

ella magnifica cornice dell'ex Mattatoio di Testaccio, nel locale Pasta e Spätzle di Via Galvani 62, c'è un an - Ngolo di Svizzera dove Lia e Patrick vi preparano gu - stose specialità d'oltralpe. Non di meno e se volete c'è anche cucina romanesca. Con un ottimo perfezionismo, lì, da Lia e Patrick, l’arte della cucina svizzera si accosta alla cucina ro - manesca permettendo di comprendere la differenza tra le usanze del tipico ambiente del Centro Europa, caratterizzato dai suoi miti periodi estivi e le sue fredde invernate in contrasto con i caldi periodi estivi e le miti invernate romane, una sorta di compensazione che si estende su territori molto simili ma separati dalle gigantesche Alpi. Non è mai stato sufficiente questo confine naturale ad evi - tare l’incontro tra due culture nutrizionali caratterizzate da prodotti commestibili locali non troppo differenti, mentre si evidenzia la necessità di produrre pietanze abbondanti di ca - Lia e Patrick vi offrono la possibilità di farlo! lorie ben più adatte ai climi medio-freddi, piuttosto che piatti Analizzando il menù proposto da Pasta e Spätzle si scopre dedicati per lo più al dio greco Comus dei banchetti, tipiche un ottimo mix nei piatti: le tipiche paste romanesche con un abitudini romanesche. pizzico di insaporimento d’oltralpe leggero e gustoso, v’è lo In realtà la cucina svizzera, proprio perché nasce in una spätzle al gruyere, oppure a cacio e pepe ma anche tonnarelli nazione posta al centro dell’Europa, racchiude il meglio di a cacio e pepe e in alternativa fettuccine in variazioni nostrane. quella tedesca, francese, olandese e perché no, italiana. Il Tutto questo solo come primi piatti ma se passiamo ai secondi tutto è stato selezionato nei secoli per rispondere ai climi di allora si ha tutta l’energia indotta ad esempio da un hot dog quell’area geografica, in contrasto con la libertà della cucina di maiale, o da una salsiccia bratwurst con patate al forno, in generale italiana, meno soggetta a risolvere questioni di oppure la paclette e la fondue per scaldare le fredde giornate nutrizione. Tant’è vero che la Storia parla di “pranzi luculliani” invernali. per indicare il tipico banchettare dalla durata e dalle portate... Quindi, da Lia e Patrick c’è da assaggiare, da gustare come illimitate, emblema della nobiltà di una Roma del II Secolo due culture gastronomiche si incontrano ma anche l’ambiente d.C. e poi trasmesso di generazione in generazione fino ai fa la sua parte, trovandosi in una delle zone più antiche di giorni nostri. Roma, ci riporta alle tipiche “fraschette” medievali ove si man - Ma non sempre l’abbondanza di cibi è salutare, l’antico giava porchetta e si beveva il vino dei Castelli! proverbio “uccide più la gola che la spada”, non mai è da di - Per i più esigenti lì al Pasta e Spätzle c'è anche la cucina menticare... sana a bassa temperatura (sotto vuoto con roner cottura a Si può comparare la cucina romanesca con quella sviz - 65°C). Insomma, ce n'è per tutti i gusti! zera? Lorenzo Romano

ENRICO CACCIAGLIA A tutti gli inutili "maschi"di merda che solo male sanno fare... E a tutte le donne

FEMMINICIDIO Fare un male cosi grande non comprendo a una persona che amiamo nel profondo eppure troppo spesso una notizia ci stupisce per un'altra vita "amata" che finisce allora mi domando quello è amore... uccidere perché non corrisposto quel sentimento non può nascere dal cuore non credo ne abbia uno chi fa questo io credo che ci sia una parte oscura in quell'animo intriso di veleno una malvagità e una cattiveria pura di cui quel mostro non potra mai fare a meno... 12 TestaccioinTesta Notizie Spot dall’Associazione Notizie S

siamo riusciti a reperire, grazie al Servizio Giardini, le Vacanze di Natale “stecche” per sostituire quelle logore o rotte... Poi grazie all’ausilio di alcune giovani artiste, che si Vacanze di Natale: nel mese di novembre Testaccioin - sono offerte in forma totalmente gratuita, abbiamo cer - Testa ha partecipato al Bando di gara “Natale in Centro” cato di abbellirle un po’... il risultato lo potete vedere per l’assegnazione di un fondo destinato alla realizza - con i vs occhi. Ringraziamo per questo artistico lavoro zione di eventi per le festività natalizie. Se il Municipio Francesca Leonardi per le panchine multicolori, Valentina assegnerà il fondo a TestaccioinTesta, sono previsti due Fabiani per la panchina con la montagna e le piccole au - pomeriggi di spettacoli per bambini nell’Area Giochi di tomobiline, Alessia Callegati per quelle zebrate. Ringra - Piazza Santa Maria Liberatrice e due pomeriggi di canti ziamo anche tutte le altre persone che hanno smontato, e balletti in Piazza Testaccio. pulito, scartavetrato ecc. con encomiabile partecipazione. Abbiamo chiesto altre “stecche” al Primo Municipio ed all’ufficio giardini per poter terminare l’opera all’in - Campo Testaccio terno dell’area giochi e se possibile estenderla all’intera piazza dove numerose sono le panchine in rovina. Il ma - Per il 19 dicembre è prevista una manifestazione con teriale utilizzato è stato comprato anche con il ricavato raccolta firme per proseguire la battaglia su “Campo te - delle vostre donazioni presso i salvadanai sparsi nei vari staccio”. La manifestazione è organizzata dalla nostra negozi del Rione ... Associazione insieme con Testaccio in Piazza, Asd Real Contiamo di darvi presto ulteriori buone notizie. Testaccio e Riprendiamoci Campo Testaccio Tutte le Coordinamento TestaccioinTesta - #miglioriamoilrione“ altre Associazioni interessate al problema sono invitate a partecipare in modo di unire le forze. Un invito soprat - tutto a tutti i testaccini e non che vorrebbero rivedere Agenda Tevere Campo Testaccio calcato dai nostri giovani e giovanis - simi. Non perdiamo questa occasione per farci sentire. Attuale stato di un tratto della banchina di Lungote - vere Testaccio. Stiamo collaborando con "Agenda Tevere" per il ripristino, la fruibilità e il decoro del fiume compreso A.M.A tra la diga di Castel Giubileo e la foce. Ci stiamo prodi - gando con estrema serietà e impegno. Il giorno 23 Novembre TestaccioinTesta come membro civico dell’Osservatorio “Verso Rifiuti Zero” del Munici - pio I Roma Centro, ha ospitato il primo tavolo tecnico con la partecipazione di cittadini, associazioni e AMA per avviare delle possibili collaborazioni sul nuovo si - stema di raccolta dei rifiuti, già in essere per le utenze non domestiche, così come avevamo informato in occa - sione della giornata del 27 Settembre presso la Citta dell’Altra Economia. . Area Giochi

“Cari amici , sicuramente alcuni di voi , sopratutto le mamme ed i papà si saranno accorti che negli ultimi tempi all’interno dell’area giochi di Piazza Santa Maria Liberatrice, è in corso una ristrutturazione delle pan - chine. In collaborazione con il Comitato Area Giochi, TestaccioinTesta 13

L’UNITÀ DELLO STATO SECONDO UN GRANDE PRECURSORE DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE SIEYÉS L’ENERGIA DELL’INSURREZIONE ENTR Ò NEL MIO CUORE

abate Sieyès nasce a Frejus nel 1748 industria, commercio, professioni scienti - da una famiglia di condizione plebea. fiche e liberali, per finire svolge servizi do - L’Intraprese il percorso ecclesiastico mestici meno stimati. Il Terzo Stato com - per far carriera. Da prete amministratore prende dunque tutto ciò che appartiene alla divenne gran vicario di Monsignor de Lu - nazione e quello che non fa parte del Terzo ISCRIZIONI 2019 bersac vescovo Chartres. Nominato, a que - Stato non può considerarsi come apparte - sto titolo commissario della diocesi alla Ca - nente a essa. crizioni mera suprema del Clero di Francia nel 1786, Niente Proseguono le is fu eletto nel 1787, tra i rappresentanti del Per definizione il Terzo Stato è l’insieme ciazione alla nostra Asso clero all’Assemblea Provinciale della Regione di chi fa parte dell’ordine generale sottopo - 19. d’Orléans e fu là che maturò una posizione sto alle leggi comuni, i non privilegiati. In per l’anno 20 è di politicamente ostile, pur appartenendo lui ragione di questo per non essere schiacciato La quota sociale stesso ad uno degli ordini privilegiati. deve legarsi con ogni sorta di bassezze a un 0 annui. Nel 1780, quando la monarchia conti - grande. In definitiva non è libero. euro 2 nuava ad ostentare l’assolutismo, ampi “Non si è liberi in base a privilegi, ma in informazioni: strati di popolazione erano incolleriti contro base a diritti che appartengono a tutti”. Per la gerarchia fondata sulla distinzione dei tre La verità e che, se questo Terzo Stato do - ntesta.it info@testaccioi ordini “Nobiltà, Clero, Terzo Stato”. Gli uo - vrebbe essere tutto, non è niente perché 003069 mini non nascono tutti uguali? E tali do - l’élite che dovrebbe essere niente è tutta. 340.0 vrebbero rimanere; il sussistere di disegua - Cos’è dunque l’apparato dello Stato se non glianze a carattere sociale e fiscale di cui la testa di questa grande moltitudine riser - godevano nobiltà e clero non violava la na - vata e potente economicamente che attra - tura, la ragione e la felicità? verso i suoi membri arriva a tutto ed esercita di un numero molto inferiore d’individui In ragione di questo, Sieyés scrisse un in ogni luogo tutto ciò che vi è di essenziale potesse equilibrare tante volontà partico - opuscolo di 127 pagine, diviso in 6 capitoli in ogni settore della cosa pubblica? lari? L’opuscolo di Sieyés traduceva con forza apparso all’inizio del 1789, squillante ma - Qualcosa una duplice esigenza allora dominante: odio nifesto delle rivendicazioni del Terzo Stato: Il Terzo Stato non ha da distribuire im - dei privilegi, ed esaltazione dei non privile - Qu’est-ce que le tiers état? Ovvero Che cos’è pieghi, benefici, nessun potere di prote - giati. Sieyés rielaborava un pensiero di Rous - il Terzo Stato? Sieyès rispondeva nel se - zione; mentre al contrario qual è quel per - seau: l’unità dello Stato, che non si trovava guente modo: 1° Tutto - 2°Cosa è stato, fino sonaggio popolare che non abbia ai suoi nel corpo popolare composto dagli indivi - ad ora, nell’organizzazione politica? Niente ordini una gran folla di uomini del popolo? dui, ma nella Nazione. Il Terzo Stato era la - 3° Cosa chiede? - Diventare qualcosa. Si continuava a far rappresentare il Terzo Nazione, gli altri due ordini no; il suo pen - Tutto Stato da persone macchiate di privilegi, siero avrebbe avuto infinite conseguenze ed “Il Terzo Stato è una nazione completa ” af - mentre aveva sugli altri un’indubbia supe - è ancora di grande attualità. Anche oggi, in - finché esista e prosperi, abbisogna di attività riorità numerica. Come si poteva sostenere, fatti, le ingiustizie sociali ed economiche pubbliche e private. Il Terzo Stato compie da un lato, che la legge era l’espressione della che crescono in modo esponenziale, non è tutte le attività private quali: agricoltura, volontà generale e pretendere che la volontà una caratteristica di un buon governo, ma di un cattivo governo. Oltre a tutto, sono indice d’instabilità, che ha sempre, come la storia insegna, esiti non sempre pacifici. Goffredo Taricone 14 TestaccioinTesta

fregno de Ercole incazzato nero, ammazzò che ‘st’edificio fusse l’antico deposito de le PERLE ‘sto ladrone de nome Caco, che poi dico io polveri de la Compagnia de li Bombardieri a ‘sto poro fijo ‘n’artro nome un gno poteva de Castel S. Angelo, che aveveno er loro mette a matre, te pensa quanno l’amichi je poligono sur . Infatti pe TESTACCINE chiedeveno: a morè come te chiami, e lui anni e anni sti fregni pe’ allenasse ar tiro arisponneva Caco, gni vorta era ‘na sgar - sparorno sur Monte de li Cocci, facenno o io devo da dì che parecchie gamella che levete. E Ercole s’ariprese li diventà Testaccio un teritorio pe l’adde - vorte amio parlato de la nostra bovi e vicino a sta porta ce fece un tempio stramento militare. ‘Nder passato nella Mbella via Marmorata, certo ‘na de ringraziamento pe Giove padre e sul - piana de Testaccio era pieno de casette strada piena de storia antica, e piena de l’arco de la porta ce fece scorpì tre vorte ‘a tutte uguali come questa de cui parlamio, leggenne, ar punto tale da esse coinvorta capoccia der povero ladrone, e quinni sem - ma arivanno grosso modo intorno ar 1870, in vari eventi che vanno da la Roma antica brerebbe che pe questo sto arco fu chia - questo edificio era l’unico arimasto, e puro fino a oggi. Ma ancora ‘na riflessione vojio mato trigemino. a lui oggi la gente ce passa davanti e nun fa, arifacennome a quanno ‘sta strada ‘nco - Er seconno punto è circa a metà strada sa de sta a passa davanti a ‘n’artro gioiello minciava da S. Maria in Cosmedin, pe’ poi quanno ormai fiancheggia da ‘na parte de la storia testaccina. Se dice che er tempo ariva fino a la Piramide de Caio Cestio, e ‘a l’Aventino e dall’artra Testaccio, andove c’è passa e li ricordi se porta via, ma pe’ me riflessione è che manco a fallo apposta, ‘sta L’arco de San Lazzaro, detto puro l’arco de sta cosa è ‘na gran puttanata! Ciao popolo strada c’ha tre punti particolari che so pieni li Vespilloni oppuro l’arco de le Sette Vespe. de Roma, ciao popolo de Testaccio. de leggenna e de storia, appunto come sta - ‘St’arco ‘na vorta era a cavallo de via Mar - Mario Marrama vamio a dì quarche rigo sopra. Er primo è morata ancora stretta ma piena de gloria all’incomincio de la strada a Santa Maria pe li pellegrini che ce passaveno pe annà a in Cosmedin, un punto de inizio eccezio - fa visita ar santo seporcro de San Paolo nale, perchè se aricconta che forse propio fora le mura, e poi perchè propio all’arco lì, era sorta la famosa Porta Trigemina , fa - c’era attaccata ‘na chiesetta dedicata a San mosa perchè intanto la sua nascita ed il Lazzaro protettore de li malati e de li leb - suo nome sono un mistero. Quanno nac - brosi, tanto che ‘nde la chiesa c’era puro que nun se sa bene, e nun se sa come era un lazzaretto pe’ aricoverà li poracci malati fatta, e perchè doppo tanti nomi passò alla che invece voleveno anna a San Paolo pe’ storia cor nome de trigemina, comunque esse miracolati. Mo li c’è ‘na trattoria, ma arcuni studiosi sostengheno che ‘sta porta se ce pensi bene, pensa quanta storia è pas - aveva tre archi uno affianco all’artro, ma sata sotto quer poro Arco, e quanti ommeni artri invece dicheno che ereno tre archi e santi ce so stati sotto, ‘nder mentre che uno appresso all’artro, e questo poteva giu - adesso nissuno più ce passa o je dice: Arco stificà er nome de trigemina, ma quarcuno sei ‘na gloria de Testaccio, anzi tanti manco sprofonnò ‘nder crede che se chiamasse sanno perchè ce sta. E er terzo, è un edifi - così, perchè de que li tempi vicino a lei c’era cetto basso a du piani puro lui oggi usato un ladrone fio de ‘na mignotta, che osò in artra maniera, ma che invece è un pezzo puro arubbasse li bovi de Ercole, che capirai de storia Romana che penso pochi testac - a questo un gne potevi fa un cazzo de cini sanno. ‘Sto edificio sta propio all’an - gnente che je puzzava subbito er fiato e te golo tra via Marmorata e via Caio Cestio piava pe’ er corvattino e te sbatteva ar affianco ar giardino dove a li tempi andati, muro come un capretto, e fu così che ‘sto c’ereno li campi de le bocce. Sembrerebbe

Quartiere di Testaccio,Direttore dei lavori Architetto Giulio Magni. Archivio personale di Mario Tidei, per gentile concessione TestaccioinTesta 15

VECCHIE OSTERIE TESTACCINE

l Mattatoio Comunale inaugurato nel Per il traguardo del centenario di risto - 1891, ha subito caratterizzato il rione razione a Testaccio ebbi modo di parlare con ITestaccio per la tipica cucina romana, Bernardino Perilli , nato il 2 luglio 1927 che basata sulle interiora o frattaglie della ancora gestisce la trattoria. In quell’occa - mucca, chiamate anche “quinto-quarto”. sione oltre a rievocare la storia del locale, Essa nasce quindi come una cucina semplice, Bernardino ricordò i suoi trascorsi di ex al - dove vengono usati lo scarto del macello, la lievo salesiano per aver frequentato le pajata, la coratella, la coda, le animelle e la scuole elementari con don Luigi Luzio e di trippa spesso usato come forma parziale di un sonetto che gli dedicò uno dei suoi tanti retribuzione per gli stessi lavoranti (forani, clienti, attore, poeta e scrittore Checco Du - avventizi e facchini). rante, nato in , abitò in Via Mar - Così le osterie a Testaccio diventarono morata 19, che fa ancora bella mostra nel - manisti nel 1933) che restituivano la visita note e apprezzate per la qualità del vino l’accogliente sala. ai testaccini con serate indimenticabili che proveniente dai Castelli e per le specialità La Trattoria Perilli nasce in via dell’Oca si protraevano fino alle prime ore del mat - gastronomiche dalla coda alla vaccinara alla ed era frequentata dagli operai e dai tra - tino. pajata co’ li rigatoni, fritti di animelle e tor - sportatori degli animali destinati al vecchio Dal 1958 i titolari e quindi diretti con - cioli, fegato in padella. mattatoio (zona Flaminio), nonché dai ma - duttori del locale sono stati Bernardino e Il successo del cibo e del vino proposto era cellai che vi si recavano a scegliere la loro suo fratello Luigi, scomparso nel 2010. testimoniato fin dai primi anni del ’900 con merce. Dopo essersi avvalsi dal 1980 dell’aiuto dei le attività di 24 osterie, 14 trattorie e 5 spacci Quando il mattatoio fu spostato a Te - loro figli Ferdinando e Maurizio, nel 2008 di vino e liquori oltre a 11 negozi di generi staccio, nell’ultimo decennio del 1800, la lo staff si è arricchito di un altro membro alimentari che vendevano vino in fiaschi e in trattoria si trasferì nel 1911 dove si trova della famiglia, Filippo, rappresentante la bottiglia, senza tener conto delle “Grotte” del ancora oggi in Via Marmorata 39 e diventò quinta generazione di Osti. Monte Testaccio con 13 magazzini generali subito uno dei locali caratteristici del Rione. L’osteria lentamente si è adattata alle di vendita di vino all’ingrosso. come riferisce Alle origini i clienti si portavano da casa nuove esigenze diventando quello che è Domenico Orano nel libro pubblicato nel il cibo, erano chiamati in dialetto “fagottari”, oggi, ossia un ristorante, in cui, a ricordare 1912, “Come vive il popolo a Roma. Saggio usufruendo solo degli arredi e del vino del - le ormai lontane e popolari origini, rimane demografico sul quartiere Testaccio”. l’osteria. una particolare struttura architettonica, co - Comunque, l’atmosfera che i titolari, Ber - stituita da due locali, divisi da due archi a “Trattoria Perilli” a Testaccio dal 1911 nardino Perilli e sua moglie Irene Isidori, ferro di cavallo, l’orologio a pendolo che è Nel ricercare la storia utile è stata la voce dovevano gestire aveva la magia della Roma lo stesso che si trovava a Via dell’Oca e cosa e la memoria degli attuali gestori e del libro testaccina, negozianti di bestiame, carret - fondamentale la loro cucina che è rimasta “Osterie romane” edito da Ceschina nel tieri che giocavano a carte o alla rumorosis - fedele alla tradizione romana, conservando 1948 dove un capitolo scritto dal poeta te - sima morra, con accanto il bicchiere di vino i sapori ed i gusti che la “sora Rosa” era riu - staccino Goffredo Ciaralli è dedicato alle bianco, conservato fresco nella grotta sot - scita a rendere unici. Osterie del Testaccio. tostante e con estemporanee esibizioni poe - Cesare Sagrestani tiche e canore dei frequentatori spesso pro - venienti da fuori Roma. TestaccioinTesta Alla fine della Prima Guerra Mondiale ANNO IV - N. 4 DICEMBRE 2018 Ferdinando Perilli (nipote di Bernardino e padre dell’attuale gestore) e sua moglie Rosa Sede: p.zza S. Maria Liberatrice, 27 - 00153 Roma proseguirono la tradizione di famiglia nella Presidente: Goffredo Taricone conduzione della trattoria. Grafica e impaginazione: Franco Bottoni Studio - La particolarità è sempre stata la cucina [email protected] - cell. 347.3099194 romana, all’inizio curata direttamente dalla Hanno collaborato a questo numero: Francesco “sora Rosa”, mentre in sala c’era Ferdinando, Benincasa, Franco Bottoni, Claudio Bramati, Lia con le specialità già citate e il celebre padel - Caruana, Mauro Coppola, Daniela Manca, Ste - lotto, intingolo con tutte le specie di fratta - fano Marinucci, Mario Marrama, Maria Pia Maz - glie, polmone, milza, lombatelli e animelle, ziotti, Lorenzo Romano, Cesare Sagrestani, rognone, cuore e piccole code di vitella unite Fausto Santini, Francesca Taricone, Goffredo Ta - con i carciofi. ricone, Marina Tattoni In quel periodo la trattoria diventò an - Cellulare Associazione: 340.0003069 che luogo di ritrovo di scrittori, poeti e gior - Tutto il materiale pervenuto sarà considerato a nalisti che discutevano tra un piatto e l’altro scopo gratuito e non sarà restituito anche se non di arte e cultura romana chiamati dal Cia - pubblicato. Le foto e gli articoli forniti saranno ralli gli “Amici della Cisterna” costituito dai considerati in forma gratuita e liberi da privacy “Romani della Cisterna”, dall’omonimo ri - storante in Trastevere (poi Gruppo dei Ro - Telefono: 329.7409942/339.8419430 A.s.d. Email: [email protected] Real Testaccio

n nuovo importantissimo impulso è stato dato per Testaccio da Alessandro D’An - U toni, grande appassionato di calcio e Presidente dell’A.s.d. REAL TESTACCIO. L’obiet - tivo è tornare, velocemente, ai fasti calcistici delle formazioni di Testaccio degli anni ‘70/’80. Nell’annata 2018/2019 si metterà in campo tutta la passione e l’impegno possibili per por - tare a termine un progetto ambizioso, dispo - nendo di uno staff tecnico, altamente preparato e qualificato. La filosofia abbracciata e voluta dall’intero team è quella di tramandare una tradizione Giovanissimi 2005 agli ordini di mister Frattali. In testa al campionato Under 14 a sportiva fatta di valori e dignità, concepiti come punteggio pieno dopo 7 partite con 73 gol fatti ed 1 subito stili di vita e non soltanto come imposizioni. Direttore Sportivo: Giampiero Guarracino - Di - Tutti i Mister sono Patentati rettore Generale: Fabio Di Marco, testaccino doc UEFA B - Responsabile Scuola Calcio: Roberto Di Noia

LE MISTERIOSE SIGLE G3 E G4 PRESENTI SUI CELLULARI, TABLET, ECC.

alvolta, osservando con at - cuni gestori di comunicazioni tele - Purtroppo non sempre è così per - tenzione la parte sintetica foniche hanno gà svilupato la G4+ ché esistono due limiti alle trasmis - Tdei comandi di cellulari, in ed è prevista l’entrata in funzione sioni radio (i cellulari ricevono e tra - genere posta nella parte alta sullo della G5. smettono con sistemi radio ed anche schermo, compare la sigla G3 o G4. Non è da escludere che la tecno - il WiFi usa tale sistema ma con qual - Questa è una importantissima indi - logia G3 e G4 risulti inadatta per che variante). Il primo limite è do - cazione con la quale viene indicata collegare reti G5 e così come ac - vuto alla tecnologia “time sharing”, la capacità comunicativa del dispo - cadde con i cellulari di 15 - 20 anni ovvero a partizione di tempo e si ve - sitivo che si sta utilizzando. fa, la rete UMTS divenne obsoleta e rifica quando più utenti sono attivi e L’indicazione medesima è piutto - con lei tonnellate di cellulari! “mescolati” sullo stesso canale te - sto utile al momento dell’acquisto In breve, la rete G3 trasporta se - lefonico; il secondo limite è legato del dispositivo medesimo: la sigla gnali alla velocità media di circa 30- alla distanza delle antenne e agli er - G indica “generazione”, quindi terza 50 Mbit/secondo, in condizioni otti - rori che avvengono per cause e quarta generazione. Ovviamente mali la G4 arriva a circa 150 esterne. La nuova rete G5 dovrebbe più è alto il numero che segue, più Mbit/secondo (le informazioni ele - superare almeno in parte tali incon - efficiente sarà la connessione in rete mentari sono chiamate bit, in rice - venienti. telafonica. trasmissione si considera un byte = Su richiesta l’Associazione Testac - Sicuramente un cellulare acqui - 8 bit + 2 di controllo, quindi 10 bit), cioinTesta effettua corsi computer stato oggi sarà compatibile in am - ovvero in G4 la comunicazione vo - parzialente gratuiti, per maggiori in - bedue gli standard G3 e G4 ma – cale sarà più chiara, la visualizza - formazioni scrivete a: come si sa - la tecnologia è in con - zione di filmati sarà più fluida e l’in - [email protected] tinua evoluzione, tant’è vero che al - vio/ricezione di foto sarà più veloce. Lorenzo Romano