SERVIZI TURISTICI A QUALITA’ CONTROLLATA

7 COLLI PER 7 CAMPIONI DEL GIRO D'ITALIA - 7 PÄSSE FÜR 7 CHAMPIONS DES GIRO D'ITALIA + 1 facoltativo PRATO NEVOSO TAPPA 2018

8 giorni / 7 notti

PERIODO: da metà giugno a metà settembre per individuali: date libere con accompagnatore: partenza ogni sabato su riconferma per gruppi di amici precostituiti , con guida: date libere

Il "viaggio" che ogni ciclista vorrebbe poter dire: IO L'HO FATTO!

Percorrere le 7 salite del famoso Giro, che noi premieremo con una t-shirt che rimarrà per sempre a vista e nel cuore come un trofeo del vero Giro d'Italia.

GRAZIE: ai nostri 7 campioni: COPPI/BARTALI/PANTANI/NIBALI/SCARPONI/SAVOLDELLI/BASSO

La proposta è formulata in due modi: sia con accompagnatori ciclo turistici, quindi seguendo un programma prestabilito, sia facendo le salite nell'ordine che si preferisce e in libertà

Nella proposte sono sempre inclusi 7 pernottamenti con la mezza pensione. Il nostro ordine è il seguente: ma in libertà si può scegliere di cambiarlo secondo gradimento

1° giorno: arrivo e sistemazione in hotel, incontro con la vostra guida e briefing 2° giorno: PIAN DEL RE mt 2020 pendenza massima 16% km 18 3° giorno: COLLE DELL'AGNELLO mt 2744 pendenza massima 15% km 23 4° giorno: COLLE DI SAMPEYRE mt 2284 pendenza massima 14% km 16 5° giorno: COLLE D'ESISCHIE mt 2370 pendenza massima 14% km 21 6° giorno: COLLE FAUNIERA mt 2481 pendenza massima 18% km 21 7° giorno:COLLE DELLA LOMBARDA mt 2351 pendenza massima 14% km 32 8° giorno: COLLE DI TENDA mt 1871 pendenza massima 13% km 20

9° giorno: facoltativo COLLE DI PRATO NEVOSO mt 1735 pendenza massima 13% km 16

Sono selezionati gli hotel e la loro cucina. Programma estendibile con altri itinerari nelle terre di Langa, Marchesato di e Residenze della famiglia reale Savoia, con esperienze eno-gastronomiche e culturali.

DESCRIZIONE:

PIAN DEL RE

È dagli anni dei grandi campioni quali Miguel Indurain, Greg Lemond, Laurent Fignon, Claudio Chiappucci e Gianni Bugno che il Giro d’Italia non fa più tappa ai piedi del Monviso, in Valle Po.

Per due anni consecutivi la corsa rosa arrivò ai 2.020 mt. del Pian del Re. Nel 1991 il vincitore finale fu Chioccioli, ma la tappa fu ad appannaggio di Lelli, mentre nel 1992 fu Indurain a dominare la corsa, lasciando gli onori di giornata a Giovannetti.

Usciti dalla attraente cittadina di Saluzzo, si imbocca la Valle Po che porterà dopo circa 30 kilometri all’abitato di e poco dopo a Calcinere da cui inizierà la salita al Pian del Re. Organizzazione Tecnica Verytravel srl – Via XXVIII Aprile, 15 12100 – Tel. 0171 631870 – Fax. 0171 631901 – cell 335 57 59 013 - programma redatto in conformità con la direttiva CEE n. 314/1990 Art. 9 D.l. 111/1995 [email protected]

Usciti dall’abitato, il primo tratto di strada presenta pendenze facili fino a lasciare alla nostra sinistra l’incrocio per . Manterremo la direzione verso , ma la pendenza si farà più dura con una media del 10% sui successivi 5 km.

Raggiunta la stazione sciistica la strada spianerà per alcune centinaia di metri, fino alla svolta alla nostra destra seguendo le indicazioni per il Pian del Re.

Avremo due chilometri abbordabili al 5% fino alla località di Serre, dopo la quale la strada si restringerà fino a diventare una strada di montagna e le pendenze saranno mediamente intorno al 10% con punte del 13%.

Usciti dalla vegetazione boschiva intorno ai 1.500 mt, si aprirà davanti ai nostri occhi lo scenario delle Alpi Cozie con al centro il Re di Pietra, il Monviso.

In breve tempo si raggiungerà il Pian della Regina ai 1.700 mt e ben visibili saranno gli ultimi impegnativi tornanti che porteranno al Pian del Re con una pendenza media del 9,5%.

Le ex casermette militari al termine dell’asfalto segneranno il termine della nostra scalata e l’albergo ristorante consentirà un meritato riposo al cospetto dell’imponenza del Monviso.

Il Parco Naturale del Po, le sorgenti dello stesso, la maestosità del Monviso sono attrazioni turistico-naturalistiche di forte richiamo, ma i borghi di , Oncino e Balma Boves conservano pregevoli esempi di architettura alpina. Infine splendide opere artistiche risalenti al Marchesato di Saluzzo si possono ammirare nel palazzo comunale di ed alla Abbazia cistercense di Staffarda.

Distanza: 18 km Dislivello: 1.367 mt Pendenza media: 7,5% massima: 16% Difficoltà: elevata

COLLE DELL’AGNELLO

Il Colle dell’Agnello con i suoi 2.744 mt di altitudine è, per pochi metri, secondo solo al passo dello Stelvio e negli ultimi decenni sempre più viene inserito nelle tappe del Giro di Italia.

La prima volta avvenne nel 1994, quando la corsa rosa svalicò in Francia per arrivare al Les Deux Alpes. Nel 2000 e nel 2007 il colle dell’Agnello insieme al col de l’Isoard vennero riproposti nello stesso finale di gara e furono il teatro di battaglia tra gli aspiranti vincitori della corsa rosa.

Infine nel 2016, proprio sul colle dell’Agnello, la rovinosa caduta di Kruijswijk, diede morale ed energie a Vincenzo Nibali per l’insperata rimonta che si concretizzò con la maglia rosa il giorno successivo a Sant’Anna di .

Il colle dell’Agnello si trova al culmine della Valle partendo da . Dapprima la strada sale con pendenze lievi, immersa in zone ancora coltivate, alternate a boschi di latifoglie. Si passano i piccoli comuni di valle, ricchi di storia, tra i quali , , Melle e Sampeyre.

Si arriva facilmente a a 1.300 mt di altitudine, ma passato il centro abitato, la strada si impenna e con pendenza intorno al 10% si arriva velocemente alla diga di Castello e subito dopo a Maddalena, che insieme sono meglio conosciuti come .

La strada ora sale con pendenze impegnative oltre il borgo di Chianale fino ad arrivare alla mitica “sbarra” che chiude la strada del colle nel periodo invernale.

Mancano ora 10 km alla vetta ed esattamente 1.000 mt di dislivello: i primi 8 km sono durissimi, con pendenza sempre superiore al 10% e picchi al 15%, ed anche se la strada sale a tornanti non ci sono tratti che permettano di recuperare. Solo a due km dalla vetta, la pendenza cala, per poi riprendere negli ultimi 1.000 mt., ma la visione del colle fa ritrovare le energie per concludere la scalata.

Forte richiamo turistico di questo territorio è dato dall’architettura delle borgate alpine di pietra e tetti di ardesia; il museo del tempo e delle meridiane a preserva dei veri e propri tesori degli ultimi 300 anni; il bosco dell’Alevè è il più grande bosco europeo di pini cembri; la missione dei Cappuccini a Chianale, di origine settecentesca, ospita il Museo del costume dell’artigianato tessile.

Organizzazione Tecnica Verytravel srl – Via XXVIII Aprile, 15 12100 – Cuneo Tel. 0171 631870 – Fax. 0171 631901 – cell 335 57 59 013 - programma redatto in conformità con la direttiva CEE n. 314/1990 Art. 9 D.l. 111/1995 [email protected]

Distanza: 23 km Dislivello: 1.477 mt Pendenza media: 6,5% massima: 15% Difficoltà: elevata

COLLE DI SAMPEYRE

Le tappe del giro d’Italia che hanno visto la scalata al Colle Sampeyre non sono mai state fortunate dal punto di vista meteorologico.

Nel 1995 la 19° tappa, che prevedeva la scalata del Colle Sampeyre, del Colle dell’Agnello con arrivo al Col de l’Izoard in Francia venne fermato a Chianale perché delle slavine di neve bloccarono la strada prima del confine francese.

Nel 2003 il nevischio e la grandine furono gli arbitri della 18° tappa che prevedeva la salita al col d’Esischie, del Colle Sampeyre con l’arrivo a Chianale: quel giorno si spense definitivamente la stella di Pantani, mentre si consacrò definitivamente campione Gilberto Simoni.

Il colle di Sampeyre si trova sullo spartiacque tra la Valle Maira e la Valle Varaita, e la rotabile che ad esso arriva partendo dal paese di Sampeyre venne costruita nel 1940 per esigenze belliche.

Percorrendo la Valle Varaita e giunti nell’abitato di Sampeyre, si svolta a sinistra imboccando una stradina con un breve tratto in discesa, fino al ponte sul Varaita, dopo il quale inizia la salita.

Tutta la strada si distingue per la regolarità della sua pendenza, sempre sul 8% - 9% con rari tratti sopra il 10% e punta massima al 14%, ma gli splendidi panorami con al centro il “Re di Pietra” delle Alpi Cozie, il Monviso, rendono meno dura la scalata.

Quasi tutto il tragitto è immerso in una natura boschiva, prima di latifoglie e poi salendo di aghifoglie fino quasi alla vetta, dove una piccola statua votiva alla Madonna indica il termine della salita.

Le attrazioni turistiche della valle Varaita sono diverse: dalla cultura occitana e sue tradizioni quali la Bajò, rievocazione storica quinquennale del carnevale, all’evoluzione millenaria dell’architettura montana, ai sapori e profumi della cucina tipica valligiana

Distanza: 16 km Dislivello: 1.323 mt Pendenza media: 8,2% massima: 14% Difficoltà: elevata COLLE DI ESISCHIE

La strada del Colle d’Esischie venne percorsa soltanto una volta dalla carovana del Giro d’Italia ed oltretutto in discesa, nell’anno 2003, mentre nel 1999 i corridori vi passarono in prossimità, in direzione del colle Fauniera, ma senza percorrerlo.

Il 2003 fu l’ultimo anno in cui il Giro d’Italia potè raccontare le gesta di Marco Pantani, ed in quell’anno il colle di Esischie fu la Cima Coppi della corsa rosa edizione n° 86.

Anche in questa rassegna le salite cuneesi risultarono essere decisive sul risultato finale, e la fatica della salita da ed il maltempo con grandine e nevischio incontrato sul percorso consacrarono Gilberto Simoni la nuova stella del ciclismo italiano.

A metà della Valle Maira, dal centro abitato di Ponte Marmora, si svolta a sinistra in direzione di Marmora e si imbocca la salita del Colle di Esischie.

Fin da subito la strada si presenta stretta e con pendenze importanti: si percorrono i km fino all’abitato di Marmora, in una gola molto stretta e selvatica, attraversando affascinanti gallerie all’interno della roccia.

Poco prima della frazione di Marmora si lascia sulla destra il vallone del Preit che porta al panoramico pianoro della Gardetta, e si prosegue ora sulla destra orografica della valle, attraversando gli ultimi abitati.

Organizzazione Tecnica Verytravel srl – Via XXVIII Aprile, 15 12100 – Cuneo Tel. 0171 631870 – Fax. 0171 631901 – cell 335 57 59 013 - programma redatto in conformità con la direttiva CEE n. 314/1990 Art. 9 D.l. 111/1995 [email protected]

Dopo Tolosano, la strada, inizialmente in una zona boschiva che salendo diventa sempre più rada e lascia spazio alle radure alpine, alterna tratti con pendenze superiori al 10% con altri più pianeggianti che permettono di rifiatare ed ammirare l’imponenza del Monviso.

Nella seconda parte della salita il fondo stradale si presenta a tratti accidentato, ma la bellezza del paesaggio lo fa dimenticare velocemente ed in men che non si dica, si raggiungono i 2.370 mt della vetta affascinati da una panoramica visuale sulla Valle Grana.

La conformazione della Valle Maira, molto stretta e selvatica, sono state croce e delizia della vita in queste terre. L’isolamento stesso, unito alla vicinanza del Marchesato di Saluzzo e dell’oltralpe francese, hanno permesso uno sviluppo artistico ed architettonico autoctono e molte opere sono oggi tutelate.

La forte presenza Occitana è focolare vivo di forti tradizioni culturali di origine religiosa ma anche profana. Infine si possono visitare i musei degli antichi mestieri, tra i quali la lavorazione dei capelli ad Elva e degli acciugai della Val Maira.

Distanza: 21 km Dislivello: 1.470 mt Pendenza media: 7,0% massima: 14% Difficoltà: elevata

COLLE FAUNIERA

Solo una volta, nel 1999, il Colle Fauniera venne scalato dal Giro d’Italia, ma la tappa fu talmente spettacolare da rimanere nella memoria della manifestazione.

Nella prima tappa alpina di quella edizione del Giro d’Italia gli aspiranti vincitori di quella edizione si diedero battaglia all’ultimo sangue sulle dure rampe prima del Colle Fauniera e poi di Madonna del Colletto.

Agli scatti in salita dell’ormai consacrato campione Marco Pantani si unirono le gesta in discesa del talento Savoldelli. In cima al Fauniera, Pantani scollinò con quasi 2 minuti sui diretti avversari, ma nella discesa del Vallone dell’Arma in direzione di , il funambolo Savoldelli recuperò quasi 3 minuti, raggiunse il “Pirata” e lo staccò, arrivando in solitaria a con un vantaggio di quasi 2 minuti.

Alla fine della tappa la classifica fu rivoluzionata: Jalabert perse la maglia rosa a favore di Pantani e crollò in classifica e Savoldelli fresco vincitore di giornata occupò la seconda posizione.

La Valle Grana è una valle chiusa tra la Valle di Demonte e la Valle Maira e la si imbocca alle porte dell’abitato di .

I primi chilometri presentano una dolce pendenza e percorrono un ampio pianoro attraversando i borghi di , e .

È proprio uscendo dall’abitato di Pradleves che la valle si chiude in una gola stretta e la strada, ancora ampia, si presenta i primi lunghi tratti con pendenze già superiori al 10%.

Passato il piccolo centro di CampoMolino, per 6 km fino al santuario di Castelmagno, la pendenza diventa decisamente cattiva: ora non scende più al di sotto del 10% e prima della frazione di Chiotti, proprio in prossimità della Cappella di San Bernardo da Mentone si toccherà la pendenza del 18%, così come nell’ultimo km prima del santuario stesso.

Proprio uscendo da Chiotti, la strada abbandona la gola stretta della valle, aprendo la visuale su un ampio ed erboso vallone alpino, dove proprio al centro di un paesaggio mozzafiato si erge il Santuario di San Magno risalente al XV secolo.

Rimangono ora gli ultimi 9 km che porteranno da quota 1.761 mt. ai 2.483 mt. del Colle Fauniera: ora la strada salirà con una pendenza regolare intorno al 10%, ma la fatica delle rampe precedenti si farà sicuramente sentire.

L’arrivo al monumento in onore di Marco Pantani vi scalderà il cuore e sarà la conferma di aver raggiunto la meta.

Organizzazione Tecnica Verytravel srl – Via XXVIII Aprile, 15 12100 – Cuneo Tel. 0171 631870 – Fax. 0171 631901 – cell 335 57 59 013 - programma redatto in conformità con la direttiva CEE n. 314/1990 Art. 9 D.l. 111/1995 [email protected]

Pur essendo una valle piccola e chiusa, la ValGrana si presenta ricca di attrazioni turistiche: dalle tradizioni popolari della cultura Provenzale a Coumboscuro, alle opere pittoriche di ispirazione religiosa che si ritrovano in tutta la valle fino alla tradizione casearia del formaggio castelmagno e degli altri prodotti tipici delle pere Madernassa e tartufo nero di Montemale.

Distanza: 21 km Dislivello: 1.730 mt Pendenza media: 7,9% massima: 18% Difficoltà: elevata

COLLE DELLA LOMBARDA

Sono dovuti trascorrere quindici lunghi anni prima di portare per la prima volta un arrivo del Giro di Italia a Sant’Anna di Vinadio, dopo che nel 2001, per vicende legate al doping, venne annullata la 18° tappa che da Imperia avrebbe condotto la carovana rosa a Sant’Anna di Vinadio, passando per il Colle Fauniera.

L’attesa non è stata vana e nel 2016 si sono vissute in provincia di Cuneo gli ultimi tre giorni di quella che è stata una delle edizioni della corsa più incerte e spettacolari di sempre. Proprio al termine della tappa del sabato, seppur di soli 130 km, ma con le scalate del Col di Vars (2111 mt), Col de la Bonnette (2.715 mt), Colle della Lombarda (2.350 mt) e l’arrivo a Sant’Anna di Vinadio a (2.025 mt), Vincenzo Nibali riuscì a completare una clamorosa rimonta andando così a vestire la maglia rosa del 99° Giro d’Italia alla vigilia dell’epilogo finale a Torino.

Passati 2 km dal centro abitato di Vinadio, al centro della Valle Stura di Demonte, si svolta su un ponte a sinistra, punto di partenza della salita.

Passata la frazione di Pratolungo la pendenza si fa subito impegnativa, ma una lunga serie di tornanti concede dei momenti di recupero. Lasciato sulla sinistra il Vallone di Riofreddo, la strada inizia a risalire la valle con lunghi traversi che raramente si intervallano a tornanti e la pendenza solo a tratti scende al di sotto del 10% con punte del 13%.

Dopo circa 10 km di salita si arriva ad un grande pianoro immerso in una balconata delle Alpi Marittime, con al centro il Santuario di Sant’Anna.

Si prosegue diritti ancora per 3 km fino al bivio per il colle della Lombarda dove si svolta sinistra per gli ultimi 7 km di salita. La salita resta impegnativa ed anche l’altitudine si fa sentire, ma la visione del Santuario alla nostra destra ed il Colle della Lombarda davanti a noi rendono la salita piacevole. Raggiunto il colle a quota 2.350 mt un incredibile paesaggio a 360°di vette alpine vi farà brillare gli occhi e vi farà dimenticare tutte le fatiche.

Un breve e meritato riposo vi permetterà di recuperare le forze per l’ultima fatica di giornata: si scenderà sulla stessa strada fino al primo bivio per poi svoltare a sinistra ed affrontare gli ultimi 2 km di salita con pendenze elevate e punte al 14%. L’arrivo nel piazzale del Santuario sarà il coronamento perfetto della vostra impresa.

La Valle Stura è sicuramente attraente per gli ampi paesaggi naturali montani e per la geologia particolare del territorio, ma di forte richiamo sono le fortificazioni militari di Vinadio e del Vallo Alpino e le terme sulfuree di Bagni di Vinadio.

Distanza: 32 km Dislivello: 1.678 mt Pendenza media: 7,5% massima: 14% Difficoltà: elevata

COLLE DI TENDA

La 17 tappa del 88° Giro d’Italia nel 2005 rappresentò il giorno della verità per gli aspiranti vincitori della “Corsa Rosa”.

Quel giorno si partì da Varazze, si scollinò in Piemonte attraverso il Colle di Cadibona al confine tra Alpi ed Appennini e passando nei centri di (famosa per il suo santuario) e Mondovì, si raggiunse Borgo San Dalmazzo famoso per la “Fiera fredda” e le gustose lumache, punto di inizio delle asperità di giornata: prima la salita di Madonna del colletto in valle Stura, poi lo strappo dei Cerati con pendenze fino al 28% ed infine la lunga salita al Colle di Tenda con gli ultimi 6 km a tornanti con pendenza media dell’11% furono teatro del riscatto di Ivan Basso, quel giorno vincitore in solitaria davanti a Simoni e Rujano. Quell’anno il giro fu vinto da Paolo Savoldelli.

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Per la prima ed unica volta nel 2005 il Colle di Tenda è stato teatro di un arrivo di tappa, ma durante il periodo militare nel 1942 Fausto Coppi faceva spola tra ed il Colle di Tenda come portaordini in bicicletta, proprio su queste strade.

La salita inizia dal centro dell’abitato di e si imbocca la strada statale del colle di Tenda in direzione della Francia. Dapprima le pendenze non sono mai troppo impegnative intorno al 4-6% fino a raggiungere il centro di Limone Piemonte famoso per la sua stazione sciistica. Uscendo dall’abitato la strada inizia ad impennarsi e con una serie di tornanti con pendenza media dell’8% si arriva in prossimità del traforo del Colle di Tenda, a Limone quota 1.400 da dove iniziano gli ultimi 6 km con pendenza media dell’11% che portano alla fine dell’asfalto a quota 1.800 mt.

Le attrazioni turistiche della Valle Vermenagna sono sicuramente la stazione sciistica di Limone Piemonte, ma degni di nota per i paesaggi mozzafiato sono la strada militare e le antiche rotte commerciali delle “Vie del Sale” che corrono sullo spartiacque Italia-Francia, il bosco di faggi di Palanfrè e gli spunti architettonici della laterale Val Grande.

Distanza: 20 km Dislivello: 1.013 mt Pendenza media: 5,5% massima: 13% Difficoltà: elevata

QUOTA DI PARTECIPAZIONE VERSIONE: IN LIBERTA'

7 pernottamenti in camera doppia, servizi privati, hotel 3* selezionati in mezza pensione: € 540

Supplemento camera singola per l'intero soggiorno: € 105

Possibilità di riduzione 3° letto adulto/bambino

La quota comprende: 7 pernottamenti in camera doppia, box/brunch frutta, barrette, merenda pomeridiana, materiale informativo sulle salite, assistenza telefonica La quota non comprende: noleggio bici, eventuale assistenza tecnica/recupero/cambio bici con supplemento, i pasti e le bevande non indicati, e tutto quanto non indicato alla voce "la quota comprende" Quota di Iscrizione: obbligatoria € 20 incluse Polizza Sanitarie e Responsabilità civile FINO A € 2.000.000 con franchigia, valida per i residenti in Comunità Europea. Per i residenti non in Comunità Europe prevediamo polizze sanitarie alternative. QUOTA DI PARTECIPAZIONE VERSIONE: CON ACCOMPAGNATORE CICLO/GUIDA:

MINIMO 6 ISCRITTI € 780

MINIMO 10 ISCRITTI € 710

La quota comprende: 7 pernottamenti in camera doppia, servizi privati, hotel 2/3* selezionati in mezza pensione, box/brunch frutta, barrette, merenda pomeridiana, assistenza guida ciclo turistica Regione Piemonte per tutta la durata del viaggio, briefing la sera dell'arrivo, materiale informativo. La quota non comprende: bevande ai pasti, pasti non indicati, noleggio bicicletta, eventuale assistenza tecnica/recupero/cambio bici con supplemento, i pasti e le bevande non indicati, e tutto quanto non indicato alla voce "la quota comprende" Quota di Iscrizione: obbligatoria € 20 incluse Polizza Sanitarie e Responsabilità civile FINO A € 2.000.000 con franchigia, valida per i residenti in Comunità Europea. Per i residenti non in Comunità Europe prevediamo polizze sanitarie alternative.

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