Il onaco anto PadrMe Raffaele da Sant’Elia a PSianisi PROCLAMATO A SANT’ELIA A PIANISI IL DECRETO CHE DICHIARA VENERABILE PADRE RAFFAELE

Periodico trimestrale - anno XViii - n. 2 - dicembre 2019 - spedizione in abbonamento postale - art. 2 comma 20/c - l. 662/96 Il 2Monaco Santo Anno XVIII - n. 2 Dicembre 2019

Direttore responsabile Felice Mancinelli

Redazione:

ce-omrsaoil :Vittorio emanuele iii sant’elia a Pianisi (cB) tel. +39 0874 816565

Hanno collaborato ail mquoensatcoo nsuamnteor@o: yahoo.it preaddarzeio Anled@o cBornovcecnattoo santelia.it padre Antonio Belpiede don Michele Tartaglia Giampaolo Colavita Sommario Alessandra Mancini 3 24 Francesca Mastrovita di Felice Mancinelli Maria Saveria Realea di don Michele Tartaglia 4 di fr. Aldo Broccato editoriale 28 le lettere ai colossesi e agli efesini 6 di Ettore Teutonico Grafica e stampa: il dono della santità Tipografia L’Economica - CB 12 32 la chiesa di san rocco, scrigno di fede e di storia In alto: P. raffale da sant’elia a Pianisi di fr. Giuseppe Trisciuoglio Venerabile 34 13 il 28 settembre la storica Benedetta da Papa Francesco la statua dell’immacolata lettura in convento del decreto di F.M. In copertina : dii Avlesnsaenrdarbai lMitaà ncini “adorazione dei pastori” 36 Fra camillo, il frate “cercatore” Giorgione - 1504 celebrato l’83° anniversario 16 della traslazione delle reliquie che trovò Padre Pio del Venerabile Padre raffaele di Maurizio Mastrovita di Giovanna Colavita la solenne celebrazione del 28 37 l’ordinazione sacerdotale di settembre 2019 presieduta l’anniversario della nascita don stefano Fracassi 18 di Padre raffaele, una festa che da mons. marcello Bartolucci, dci Mriacuorrizdiao Mseamstrporveit a di seguirlo di Giuseppina Mastrovita segretario della congregazione l’inno per Padre raffaele, per le cause dei santi. 20 38 rievocato il transito di Padre un’atto d’amore che si rinnova 21 raffaele nella dolcezza delle note Periodico registrato di Giampaolo Colavita di Francesca Mastrovita presso il tribunale Frate Fuoco restaurato l’organo della IL MdiO cNaAmCOp SoAbNaTsOso al n° 257/2000 s. elia ai tempi di P. raffaele chiesa di sant’elia a Pianisi Editoriale di Felice Mancinelli

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l 28 settembre scorso resta una data storica nell’arredo della stanza, nei libri. la sua ricchezza per la comunità santeliana e diocesana, perché, era cristo. il materasso sul quale riposava era di alla presenza del segretario della congrega - paglia o di tavole coperte da un telo. Non usava ri - zione per le cause dei santi, mons. marcello Bar - scaldamento. Fino a ottantaquattro anni faceva il tolucci, è stato proclamato solennemente il bucato personalmente. Viaggiava sempre a piedi. decreto che dichiara la venerabilità di Padre raf - il denaro non voleva neppure toccarlo. ormai vec - faele da sant’elia a Pianisi. chio e malato non si permise nessuna dispensa dal l’umile servo di dio che attirò perfino padre Pio – rigore della regola. era felice di essere povero, ma che da giovane professo, durante la sua perma - in compenso era ricco di umanità, di vita interiore, nenza al convento di sant’elia, rimase affascinato di unione con dio, di carità per le anime che ac - dalle testimonianze della sua santità di vita – a di - compagnava con il sacramento della confessione, stanza di più di un secolo dalla sua morte riceve fi - la predicazione e la preghiera.”. nalmente dalla chiesa il riconoscimento di aver sono parole autenticamente commoventi che vissuto il Vangelo con straordinaria fedeltà e di hanno rimarcato come, a leggerne la vita e le sue aivere esercitato le virtù cristiane in un grado tal - miracolose intercessioni, Padre raffaele ancora mente alto e perfetto da essere definito “eroico”. oggi riesca ad affascinare le menti e le coscienze Questo numero de “il monaco santo” è dedicato seodc aia lle, garsi in modo spiritualmente profondo con proprio al racconto di quella giornata speciale, at - chi arriva a conoscerlo e ad invocarlo. traverso la voce dei suoi protagonisti più impor - in un’epoca in cui le disuguaglianze sociali ed eco - tanti che hanno voluto manifestare ricordi, nomiche si ampliano, la morale si costruisce sui emozioni e riflessioni sulla figura di un frate che la politica si rattrappisce negli slogan, la ha colpito tutti con la sua totale adesione al Van - competizione esasperata genera egoismo e la vita gelo, vissuto ogni giorno con fedeltà profonda, con scorre tra paure e diffidenze, spesso immotivate, umiltà, con una perfezione di vita che esaltò il ri - la vita di Padre raffaele rappresenta una potente gore e l’austerità francescana, ma anche la com - terapia per ogni anima stanca e affaticata, un faro passione e la purezza della sua anima: “ il santo – che ci mette al sicuro dalle tempeste e ci indica la scriveva un grande scrittore cattolico francese, Georges Bernanos - è colui che non è mai uscito giusta direzione della vita. dall’infanzia, ma l’ha via via ingrandita a misura Nell’intervista al Postulatore generale dell’ordine della propria vocazione”. dei Frati minori cappuccini, emerge tra l’altro e nell’emozione di questo giorno speciale le pa - proprio la domanda se questo mondo e i giovani role sorprendentemente più belle su padre raf - soprattutto siano oggi ancora capaci di capire il faele sono state proprio quelle pronunciate da chi valore della santità. Padre calloni sottolinea che si pensava che potesse conoscerlo meno di noi e “bisogna essere attenti molto nel proporre una via che invece ha dimostrato di averne scandagliato alla santità che è sempre differente per ognuno di fino in fondo il cuore e la vita: “la sua – ha rimar - noi”, ma anche che “tutti siamo chiamati alla san - cato nell’omelia mons. Bartolucci - fu una scelta tità e tutti ne siamo chiamati in un modo diffe - religiosa, ispirata all’esempio di Gesù: cristo fu rente”. Padre raffaele, nel suo contesto storico ed povero, san Francesco fu povero, Padre raffaele, anche tra numerose avversità e sofferenze, ha quindi, volle essere povero anche lui, con dignità, avuto la fede ed il coraggio per percorrere questa con naturalezza, e con perfetta letizia. la sua po - strada, mettendo in fondo al centro della sua vo - vertà era essenzialità e sobrietà, non era miseria, cazione quello che fece santa teresa di lisieux: sciatteria e volgarità. amava l’ordine e la pulizia. “compresi che l’amore racchiudeva tutte le voca - l’amore per la povertà si calava nella vita quoti - zioni, che era tutto, che abbracciava tutILt iM iO tNeAmCOp SiA eNTO diana: povertà nel vestire, con il saio che rattop - tutti i luoghi. esclamai: ho trovato il mio posto pava personalmente, povertà nel mangiare, nella chiesa. sarò l’amore.”. 4

Il 28 settembre scorso nella Chiesa del Convento si è svolta la solenne ce - lebrazione eucaristica durante la quale - alla presenza di mons. Mar - ceclelleo Bbartorlucaci, Stegaret araio d elsla Caongnregatzi’onee pelr ilea Cau sea de i SPanti anisi – è stato proclamato il decreto di venerabilità di padre Raffaele

la solenne proclaml azione d[el decreto di venerabilità [ di Padre raffaele alessandra mancini

uando si tratta di celebrare la figura sant’elia, la celebrazione eucaristica in oc - di Padre raffaele i fedeli di sant’elia a casione della solenne proclamazione del de - Pianisi rispondono sempre numerosi creto sulle Virtù eroiche del servo di dio e con il cuore ricolmo d’amore, mostrando padre raffaele da sant’elia a Pianisi (al se - tutta la devozione, la stima e l’affetto che nu - colo domenico Petruccelli), sacerdote pro - trono nei confronti del loro illustre concit - fesso dell’ordine dei Frati minori IL MONACO SANTO tadino. e’ quello che è avvenuto il 28 cappuccini, nato a sant’elia a Pianisi il 14 di - settembre scorso quando si è tenuta, nella cembre 1816 e ivi morto il 6 gennaio 1901. chiesa del convento dei frati cappuccini a Ha presieduto la celebrazione monsignor

Q 5 marcello Bartolucci, segretario della con - definito «anima candida», innalzandolo a gregazione per le cause dei santi che ha pro - proprio esempio e modello di vita religiosa. posto al Papa il decreto di Venerabilità di monsignor Bartolucci - che non era mai stato Padre raffaele che, con l’approvazione del prima a sant’elia - si è detto molto contento Pontefice, è stato promulgato e reso ope - e onorato di aver preso parte alla celebra - rante il 6 aprile. e durante la celebrazione è zione, perché così ha avuto modo di rendere stato solennemente letto, al cospetto di tutta omaggio al frate cappuccino santeliano. la popolazione santeliana, questo decreto anche lui, interessatosi alla vita di Padre raf - con il quale il Papa ha riconosciuto il grado faele, ha trovato nella sua figura un mirabile eroico delle virtù cristiane di padre raffaele, esempio di vita cristiana, poiché intera - dichiarandolo Venerabile. ciò significa che il mente volta a lodare il signore, e nel corso frate cappuccino santeliano ha ottenuto dell’omelia ha speso tante bellissime parole dalla chiesa il riconoscimento per aver vis - per esaltarne la grandezza. Ha spiegato ai fe - suto in modo eroico le virtù teologali (Fede, deli presenti che, con la dichiarazione di Ve - speranza, carità) e quelle cardinali (For - nerabilità, il Papa ha riconosciuto che Padre tezza, Giustizia, temperanza, Prudenza) in raffaele è stato un campione, un fuoriclasse dio e nel prossimo, assumendo durante tutta della cristianità; un eroe di santità e bontà. la propria vita comportamenti altamente fe - Questo riconoscimento presuppone che egli deli al Vangelo. abbia vissuto le virtù cristiane ad un livello la chiesa del convento non è riuscita a con - talmente alto e perfetto da essere definito tenere tutti i fedeli che hanno voluto parte - “eroico”. Padre raffaele fu povero anzitutto cipare a tale celebrazione, giunti anche da con lo spirito; pensava solo a dio e non ebbe altri paesi del (tra cui , dove mai il desiderio di accumulare ricchezze ter - Padre raffaele ha prestato per molti anni il rene. da ragazzo prima ha lavorato per gua - proprio servizio di frate cappuccino): al - dagnarsi il pane, poi ha deciso di avvicinarsi l’uopo, infatti, è stato allestito un maxi - ad un ordine monastico i cui principi cardine schermo all’esterno del convento, per sono la povertà, l’umiltà e la vicinanza agli permettere a tutti di seguire in diretta l’e - ultimi; la sua fu una scelta religiosa ispirata vento. l’assemblea si è infiammata di agli esempi di Gesù e di san Francesco, che profondo orgoglio nel momento in cui padre si sono fatti poveri per i poveri. Una volta di - carlo calloni, postulatore generale dell’oFm, venuto frate cappuccino, gli aspetti che me - ha letto il contenuto del decreto. durante glio lo hanno caratterizzato sono stati la tutta la celebrazione eucaristica si è respi - povertà, ma anche la mansuetudine (come si rata nell’aria un’atmosfera di enorme com - mozione, per aver raggiunto finalmente un primo tangibile traguardo della lunga scalata verso la definitiva canonizzazione di Padre raffaele. e i fedeli di sant’elia mai hanno fatto mancare le preghiere al proprio “santo”, per andare avanti nel processo che - si au - spica - proseguirà con la beatificazione prima e la santificazione, ulteriori tappe per le quali sono necessari altri miracoli, richie - sti dal processo canonico. la comunità santeliana può ritenersi ono - rata per aver dato i natali a padre raffaele e per aver ospitato san Pio per alcuni anni. IL MONACO SANTO Padre Pio ha avuto modo di conoscere la fi - gura del “monaco santo” santeliano e lo ha 6 vita religiosa, nella quale seppe farsi tutto di tutti. Fu sempre felice di essere povero, per - ché in compenso era ricchissimo di umanità, di carità per le anime e di unione con dio, che suggellava attraverso una sentita e profonda preghiera personale. «mai si caricò di pesi superflui, per poter camminare spe - ditamente verso la vita eterna», ha detto mons. Bartolucci. Padre raffaele non cessò mai, nemmeno per un istante della sua vita, di perseguire il suo obiettivo: il suo eroismo nelle virtù cristiane non fu mai intermit - tente, ma lo coltivò sempre, giorno dopo giorno. la bellezza e la grandezza della vita religiosa del “monaco santo” (come lo defi - niscono da sempre i suoi concittadini) con - può leggere anche nel decreto): era perfet - siste non nell’aver fatto cose straordinarie, tamente obbediente e non fece mai resi - ma nell’aver saputo fare le cose ordinarie stenza per eventuali spostamenti, perché con straordinario amore e straordinaria era libero e distaccato da qualsiasi interesse fede. il decreto deve aumentare la cono - di ricchezze derivanti da beni materiali. scenza, la stima e la devozione nei confronti Padre raffaele di conseguenza ha scelto la di Padre raffaele, che ha onorato e onora sia povertà e l’ha vissuta con dignità, natura - l’ordine dei cappuccini sia il paese che gli ha lezza e perfetta letizia; la sua povertà era so - dato i natali. infatti mons. Bartolucci ha af - brietà e non volgarità, che portava nella sua fermato che Padre raffaele guarda i sante - vita quotidiana: rattoppava personalmente liani con simpatia dal Paradiso e li vuole la sua tonaca, aveva un materasso di paglia o aiutare ad essere buoni, santi e felici come di tavole coperte da un telo, non usava il ri - lo è stato lui. scaldamento, ha fatto il bucato personal - la Parola di dio proposta dalla liturgia per la mente fino ad età molto avanzata, viaggiava santa messa calzava a pennello con il tema a piedi e il denaro non voleva neppure toc - della celebrazione, perché ha fatto proprio carlo – proprio come insegna san Francesco. riflettere sulla povertà. Nel Vangelo era rac - inoltre aiutava i suoi confratelli malati, dava contata la parabola del ricco epulone e del una mano in cucina, accoglieva i fedeli e il povero lazzaro: sono entrambe storie di so - popolo tutto. Prestava sempre il proprio ser - litudine. epulone è solo perché non condi - vizio attraverso la predicazione durante la vide la propria ricchezza con alcuno, ma liturgia eucaristica o con la confessione, es - vuole accumularla soltanto per sé; mentre sendo sempre molto disponibile nei con - lazzaro è solo perché versa in condizioni di fronti dei penitenti. era molto paziente e mai estrema povertà, si trova alla porta della si mostrava adirato, ma sempre sereno: per sontuosa casa di epulone e attende di rice - tali ragioni chiunque vivesse accanto a vere degli avanzi di cibo. l’attesa di lazzaro Padre raffaele si riteneva molto fortunato; è composta e rispettosa, perché egli non ha soprattutto i giovani frati in formazione, i mai osato imprecare o pretendere con la quali lo guardavano come un modello di vita violenza attenzioni dal padrone di casa. il religiosa e francescana da imitare nella quo - ricco, tuttavia, non si cura minimamente tidianità. la povertà che scelse di attuare della condizione del povero e continua a IL MONACO SANTO con la sua vita non gli fece inaridire il cuore, sfruttare egoisticamente la sua ricchezza. ma lo rese ancor più vicino ai bisognosi: monsignor Bartolucci, dunque, ha invitato questo lo dimostrò nel corso della sua intera ognuno dei fedeli presenti ad interrogarsi se 7

Un triduo di preparazione ha preceduto la solenne celebrazione della promulgazione del decreto di venerabilità i tr[e capisaldi dellla [

spiritualità Francesca mastrovita uando ci capita di vivere un evento par - munità santeliana è stata protagonista di un diti coPlarmaendte sirgniefica tivro, teandifamfoa a eevelnte o di quelli memorabili, appunto, ossia la lasciarci sopraffare dalle emozioni, il solenne celebrazione della promulgazione del più delle volte. rischiamo di vivere quell’ac - decreto di venerabilità di Padre raffaele. inu - cadimento con l’impeto del momento, poi tile dire che questo è stato un momento tanto questo passa e va ad incastonarsi nell’album atteso, che lascia ben sperare affinché un dei ricordi sotto l’etichetta “momenti memo - giorno non lontano, il nostro monaco santo rabili”, senza però lasciarci molto. la liturgia ci possa finalmente essere dichiarato beato. insegna, invece, che per vivere determinati Per vivere in pienezza questa celebrazione, momenti è bene fermarsi a meditare, prepa - nei giorni che l’hanno preceduta è stato op - rarsi e giungere a quell’evento pronti a viverli portunamente organizzato un triduo di pre - in pienezza. Pensiamo all’avvento che ci pre - parazione, per meglio conoscere la spiritualità para al Natale, oppure la Quaresima che pre - di Padre raffaele ed addentrarci, se possibile, cede la Pasqua di resurrezione. dice un po’ più nel mistero della sua santità. il tri - sQant’agostino “credo per capire, capisco per duo è stato presieduto dal postulatore della credere”. da qui l’importanza di legare l’espe - causa di beatificazione, fr. carlo calloni, il rienza di fede a un cammino di comprensione, quale ci ha mostrato da diverse prospettive, la di meditazione. il 28 settembre 2019 la co - vocazione francescana così come l’ha vissuta

IL MONACO SANTO 8

Padre raffaele. egli ha innanzitutto offerto qualcosa di nuovo. eppure, ogni santo ha vis - una riflessione relativa proprio al carisma ab - suto il Vangelo in modo sempre nuovo e di - bracciato dal monaco santo, in un contesto verso. Padre raffaele ha fatto lo stesso storico e culturale particolarmente ostile, pre - vivendo semplicemente il Vangelo, facendone vedendo la soppressione degli ordini religiosi un primo caposaldo, attraverso il suo aposto - e conseguentemente la chiusura dei conventi. lato, il suo ruolo di confessore e confidente di Proprio in questo buio momento storico, tanti fedeli. Padre raffaele ha vissuto con tenacia lo spi - Fr. carlo calloni, ha poi invitato a scoprire un rito di penitenza francescano, resistendo alle altro aspetto fondamentale della spiritualità dure prove a cui è stato sottoposto, in uno spi - di Padre raffaele, il quale, oltre ad essere un rito di perfetta letizia. la perfetta letizia, così testimone della Parola di dio, ha sempre come intesa da san Francesco, è una meta alta posto al centro della propria vita l’eucaristia. da raggiungere, che richiede l’esercizio di solo facendo questo Padre raffaele ha potuto virtù come la pazienza e la fedeltà, che sono raggiungere quella santità eroica. Non sono state proprie del nostro compaesano, il quale state poche le occasioni in cui egli si è fermato ha mantenuto fede alla sua professione per - ad adorare il santissimo corpo di nostro si - petua. la santità, a detta del postulatore, è gnore, mostrandoci la strada maestra per la raggiungibile sempre attraverso gli insegna - santità. menti di cristo nel Vangelo, dunque non è Un terzo caposaldo, unitamente alla Parola di

mons. Bartolucci ha condannato è quella che viene usata male: cioè che non viene messa al servizio del prossimo da parte di chi la possiede, ma conservata soltanto per sé. chissà quante volte padre raffaele ha medi - tato su questo stesso Vangelo: lui non solo lo ha commentato, ma lo ha anche vissuto, scegliendo di essere povero e di stare dalla parte dei poveri. Padre raffaele non ebbe le ricchezze di epulone, ma le virtù del povero lazzaro: la povertà volontaria ha spalancato a lazzaro le porte del paradiso, mentre la ricchezza usata male quelle dell’inferno ad epulone. È intervenuto, al termine della celebrazione l'arcivescovo di eucaristica, anche monsignor Giancarlo Bre - - siano più importanti le cose o le persone. gantini, arcivescovo della diocesi di campo - Giancarlo Bregantini Non è così semplice rispondere a tale do - basso-Bojano. Ha invitato l’intera comunità manda, così ha proposto all’assemblea due ad ammirare ed imitare l’esempio del Vene - esempi: per epulone sono sicuramente più rabile padre raffaele, ma soprattutto di con - importanti le cose, invece per padre raffaele tinuare a pregarlo per ottenere un segno hanno avuto senza dubbio più importanza tangibile dal cielo. di gran lunga le persone, poiché egli ha successivamente ha preso la parola anche posto al centro della sua vita il prossimo e si padre maurizio Placentino, il ministro della è sempre prodigato per aiutare chiunque ne provincia monastica di sant’angelo e Padre avesse bisogno. ed è questo che permette di Pio, il quale ha spiegato che la congrega - IL MONACO SANTO distinguere coloro che hanno vissuto in san - zione dei santi, insieme e al cospetto del tità da quelli che hanno provato soltanto Papa, indica ai fedeli dei nuovi modelli di egoismo nella loro vita. la ricchezza che vita, da imitare e per i quali lodare il signore. 9

dio e all’eucaristia, è stata la contemplazione vocazionale e pastorale giovanile dei Frati mi - di Padre raffaele di Gesù crocifisso. il frate si nori della provincia di sant’angelo e Padre Pio. è spesso messo ai piedi della croce, contem - la veglia di preghiera, la quale era particolar - plando non tanto il legno come segno di mente rivolta ai giovani, ha offerto una medi - quanto l’uomo è stato capace di fare ad un in - tazione sulla virtù dell’umiltà, il cui primo nocente, ma il libero sacrificio di Gesù che ha maestro è stato Gesù, che nonostante la sua dato la vita per i propri amici e per noi. Padre divinità, è stato il “mite ed umile di cuore” per raffaele si è messo sotto la croce, così come eccellenza, facendosi uomo in mezzo a noi e ha fatto san Francesco che proprio ai piedi di dando tutto se stesso per la nostra salvezza. Gesù morente, ha chiesto “Fede retta, spe - tale esempio mirabile è stato accolto total - ranza certa, carità perfetta e umiltà profonda”, mente da san Francesco, ponendo al centro ma soprattutto ha implorato “senno e discer - della spiritualità francescana proprio la po - nimento”, per vivere con prudenza e intelli - vertà di spirito e l’umiltà, quali uniche chiavi genza, la chiamata del signore per lui. allo per accedere al regno dei cieli. anche Padre stesso modo Padre raffaele ha dedicato la sua raffaele ha saputo conquistare tale dimora, vita a farsi sempre più vicino a Gesù, ricono - proprio esercitandosi nello spirito di abnega - scendo l’importanza di non staccarsi mai da zione in questo mondo per poter giungere alla lui. il triduo si è concluso con un momento di gioia della contemplazione senza fine del adorazione eucaristica, animato dal servizio volto del signore. la bellezza dei luoghi in cui è nato e ha vis - tutt’oggi l’usanza di mettere, la sera del 6 suto padre raffaele si riflette nella bellezza gennaio, un lumicino acceso dietro le fine - della sua santità. il Papa stesso ha affermato stre delle case, per ricordare la morte del Ve - che i santi sono il volto più bello della nerabile padre raffaele. chiesa: il compito della congregazione è consapevoli che questo è solo il primo passo proprio quello di far risaltare tale bellezza e verso una scalata molto più lunga e ripida, i renderla accessibile a tutti i fedeli. Ha poi cittadini di sant’elia continueranno a soste - ringraziato tutta la comunità cittadina di nere padre raffaele con le calorose pre - sant’elia a Pianisi, dove è ancora possibile ghiere, senza mai perdere la devozione e la respirare il segno della presenza di padre fiducia di poter assistere un giorno a qual - raffaele attraverso la riconoscenza e la gra - cosa di molto più grandioso. titudine che tutta la popolazione rivolge da sempre alla comunità locale dei frati cap - puccini del convento. inoltre ha ringraziato padre aldo Broccato sia perché si è prodi - gato in veste di vice postulatore della causa di Padre raffaele per il raggiungimento di questa tappa, ma anche perché è santeliano anche lui, come padre raffaele. Ha concluso i ringraziamenti il sindaco di sant’elia a Pianisi, Biagio Faiella, il quale ha salutato a nome della comunità tutta le au - torità religiose, civili e scolastiche interve - nute alla celebrazione. si è detto molto onorato di rappresentare in qualità di sin - daco il paese di sant’elia a Pianisi, culla na - il sindaco IL MONACO SANTO tale di padre raffaele, in questo momento di sant'elia così importante ed emozionante. Ha poi ri - Biagio Faiella cordato che a sant’elia è stata conservata 10

L’omelia di mons. Marcello Bartolucci, Segretario della Congregazione per le Cause dei Santi, che ha presieduto la “Psoalendne creleebraz irone ian ocfcafsiaonee della e, lettura e promulgazione del decreto sulle virtù del Servo di Dio Padre Raf - erfaoelee da Sadnt’Eili a ba Pioanisni tà e[ di santità” [

Fino ad oggi conoscevo sant’elia a Pianisi che viene definito “grado eroico”. in altre pa - solo dalle carte della causa di beatifica - role, il Papa ha riconosciuto che padre raf - zione di padre raffaele. oggi sono felice faele non è stato un buon sacerdote e un di conoscervi di persona e di condividere con buon francescano. È stato molto di più: è voi sia il ricordo di padre raffaele sia l’euca - stato un campione, un fuoriclasse, un eroe di restia, che è il cuore e l’anima della vita cri - bontà e di santità. Nella sua umiltà, fu un stiana, perché è Gesù stesso che entra nelle grande al quale adesso compete il titolo di Ve - nostre riunioni così come entrò nel cenacolo nerabile e speriamo che presto possa avere il la sera di Pasqua. titolo, molto più importante, di Beato e santo. ringrazio il parroco e i padri cappuccini che c’è bisogno, però, della vostra preghiera per mi hanno invitato a fare festa con voi e a lo - ottenere da dio i miracoli che la chiesa esige dare il signore perché, lo scorso 6 aprile, il per la beatificazione e canonizzazione dei Papa ha dichiarato ufficialmente che padre servi di dio. IL MONACO SANTO raffaele ha vissuto il Vangelo con straordina - ma prima di parlare di padre raffaele, la li - r“ia fedeltà e che ha esercitato le virtù cri - turgia ci invita a nutrirci della parola di dio, stiane in un grado talmente alto e perfetto che oggi, come avete sentito, è particolar - 11

mente nutriente e saporita. la prima lettura molti altri. ma nella chiesa c’è posto anche e il Vangelo ci mostrano una realtà sociale che per chi sceglie di restare ricco per poter imi - appartiene a tutti i tempi, a quelli antichi e a tare Gesù che sfama le folle e poter condivi - quelli moderni: ci mostrano la complessità dere i propri beni con i poveri. Questa del mondo fatto di persone buone, di persone categoria di ricchi, sensibili alle miserie del oneste, ma anche di persone disoneste ed prossimo e della società, ha scoperto che c’è egoiste. Nella prima lettura il profeta amos, più gioia nel dare che nel ricevere (at. 20, 35) vissuto settecento anni prima di cristo, ha e che “dio ama chi dona con gioia” (2 cor. 9, parole di fuoco contro i ricchi disonesti del 7). i poveri li avremo sempre con noi, diceva suo tempo. era veramente arrabbiato con Gesù. speriamo di avere anche i benefattori, loro, non perché fossero ricchi (la ricchezza che si accorgono di loro e li aiutano a vivere non è peccato), ma perché pensavano solo a dignitosamente. anche Gesù e il gruppo degli godersi la vita, a spogliare i poveri, a oppri - apostoli erano sostenuti da pie donne dal mere gli onesti e a imbrogliare negli affari e cuore grande: vere e proprie benefattrici che nel commercio. Per questi tali amos fa una erano state aiutate da Gesù e che ricambia - profezia: andrete in esilio e finirà “l’orgia dei vano con l’assistenza e con i beni. la parabola dissoluti”. del povero lazzaro e del ricco epulone ci in - Questa profezia, che rispecchia il pensiero di vita a interrogarci sul nostro rapporto con le dio, vuol dire che il male non è eterno e che la cose, con i beni, con la ricchezza. ci invita a vittoria ultima è della giustizia e della pace. farci una domanda semplice: per noi sono più alla fine è il bene che vince e prevale. Gesù importanti le cose o le persone? Pensiamoci avrà parole simili nel Vangelo di luca, dove un po’. dice: “Guai a voi ricchi perché avete già la vo - leggendo la parabola, dobbiamo constatare stra ricompensa”. Qui Gesù parla di quei ric - che i personaggi vivono in una immensa soli - chi che sono senza coscienza, senza cuore. Un tudine. epulone è un uomo ricco, che però ha ricco egoista è una disgrazia per se stesso, un solo obiettivo: godersi la vita, mangiando per la famiglia, per la chiesa, per la società. e vestendo abiti di gran valore. la sua casa invece un ricco aperto, sensibile, generoso, appare deserta, non ci sono familiari, non solidale, è una benedizione per tutti; rende il compaiono amici, né persone di servizio. chi mondo più umano e più bello. tante opere di è ricco in genere ha molta gente che gli gira carità, di promozione sociale, sono possibili attorno. Per epulone non è così: è un uomo perché ci sono persone buone che le sosten - solo, chiuso nel suo palazzo. Non condivide gono con i loro beni. Nella chiesa c’è posto con nessuno la sua ricchezza e le sue feste. la per chi sceglie di imitare cristo povero, come sua ricchezza non gli procura la gioia vera. si IL MONACO SANTO hanno fatto san Francesco d’assisi, san Pio da ricorderà dei fratelli quando ormai è nell’in - Pietrelcina, il Venerabile Padre raffaele, e ferno, ma sarà troppo tardi. in quella abita - 12

vero, ma è ugualmente un gran peccatore, un defraudatore dei diritti degli altri, perché è tutto concentrato solo su se stesso, perché ha un cuore distratto, insensibile, indifferente, assente, soffocato dalle ricchezze, dalle feste, dai piaceri della vita, da tutte le esteriorità. il suo peccato è la cecità che genera l’indiffe - renza e l’egoismo. Gli piacevano più le cose invece che preferire e prediligere le persone. Gli accattoni e i malati non li vedeva e rico - nosceva, e quindi non poteva commuoversi per loro. È tutto il contrario del buon samari - tano, che vede, si commuove, si interessa, in - terviene, offre il suo generoso aiuto e paga zione entrano ed escono solo i cani, e sono perfino le spese dell’assistenza al povero loro che si interessano del povero lazzaro, ebreo malcapitato. il peccato del ricco è più che sta silenzioso alla porta del ricco, in at - frequente di quanto crediamo. tesa degli avanzi della sua tavola. la compo - Quante volte ci roviniamo la salute e la pace stezza del povero è esemplare: non protesta, per avere più cose, più proprietà, più benes - non impreca, non è aggressivo, non fa la rivo - sere! Quante volte, davvero, diamo più atten - luzione, non disturba nessuno. Possiamo zione, riserviamo più premura alle cose che pensare che nella sua miseria continui a fi - alle persone! diventa una malattia. Quante darsi di dio e a stare in pace con l’umanità. volte le famiglie si frantumano nella divisione Vive la sua povertà senza offendere la buona dei beni! e quante volte, ancora, non vediamo educazione e la fede. e non riconosciamo più il prossimo perché il Vangelo ci presenta due mondi a confronto, siamo totalmente assorbiti dalle nostre cose, due realtà contrapposte, tra loro c’è un abisso dai nostri affari, dalle nostre carriere e vanità, non solo sociale ed economico, ma anche di invece che correggere i nostri difetti! umanità e valori. epulone e lazzaro hanno stiamo attenti alla cecità dell’anima, che ge - una diversa concezione e visione della vita. nera l’indifferenza e la durezza del cuore. ab - lazzaro non ha niente, ha le piaghe e la forza biamo visto qual è stata la fine del ricco: una di portare in pace la sua croce. È un uomo vita fallita, distrutta e condannata ai tormenti forte con la sua dignità. come tutti, avrebbe e ai rimorsi dell’inferno. chissà quante volte avuto diritto ai beni della terra, alla sua parte Padre raffaele avrà commentato il Vangelo di di pane e alla sua porzione di felicità. ma la oggi. Non solo lo ha commentato, lo ha anche sua parte la godeva qualcun altro. epulone è vissuto, scegliendo di essere povero e di stare ricco, ma in realtà è un pover’uomo, perché dalla parte del povero, seguendo le orme di privo di umanità, di cuore, talmente indurito Gesù, che da ricco qual’era si è fatto povero nel suo egoismo che neppure se ne rende per arricchire noi. Padre raffaele non ebbe le conto. È un vero peccatore. ricchezze di epulone, ma ebbe le virtù del po - ci si domanderà: perché giungere a questa vero lazzaro. la povertà volontaria fu per lui conclusione? che cosa ha fatto di male e di il biglietto d’ingresso in Paradiso, mentre per tanto grave? Non è un oppressore, oppure un epulone la ricchezza, usata male, fu e rappre - IL MONACO SANTO usuraio, un truffatore, non è un violento. Nel sentò l’accesso per l’inferno. Padre raffaele Vangelo non è detto nemmeno che si sia ar - fu anzitutto povero di spirito. ebbe un rap - ricchito con mezzi disonesti. tutto questo è porto di libertà interiore con le persone, con 13

le cose, con gli incarichi, con le sue attività. con i frati e con il popolo. amò la sua comu - Non era dominato da loro. si legò solo a dio, nità, assisteva i frati malati, aiutava i fratelli vincendo la tentazione di avere, di possedere, laici nei loro umili servizi, volentieri dava una di accumulare, di arricchire, di assicurarsi un mano in cucina ed evitava ogni critica. si in - tesoro sulla terra. Per vivere si guadagnò il teressò del benessere dei corpi e delle anime. pane come tutti. da ragazzo lavorò nei campi, la carità spirituale la esercitò con il buon fece alcuni mestieri. decise, poi, di apparte - esempio, con la predicazione, con le confes - nere ad un ordine religioso famoso per l’au - sioni. accoglieva i penitenti con amabilità e sterità di vita, per le privazioni, per i sacrifici umiltà. era paziente, sereno, fiducioso, posi - e la vicinanza al popolo umile. diventato cap - tivo. Vivere accanto a Padre raffaele era una puccino, la virtù che praticò con maggiore fortuna, specialmente per i giovani frati, per - evidenza e radicalità fu proprio la povertà. ché era un cappuccino esemplare che viveva la sua fu una scelta religiosa, ispirata all’e - la sua consacrazione in sommo grado di per - sempio di Gesù: cristo fu povero, san France - fezione nella quotidianità. il decreto sulla sco fu povero, Padre raffaele, quindi, volle eroicità delle sue virtù, che è stato promul - essere povero anche lui, con dignità, con na - gato, deve aumentare la conoscenza, la stima turalezza, e con perfetta letizia. la sua po - e la devozione per questo vostro concitta - vertà era essenzialità e sobrietà, non era dino, che onora l’ordine dei frati cappuccini e miseria, sciatteria e volgarità. amava l’ordine questo paese che gli ha dato i natali. Padre e la pulizia. l’amore per la povertà si calava raffaele non solo vi guarda con simpatia dal nella vita quotidiana: povertà nel vestire, con Paradiso, ma vuole aiutarvi ad essere buoni, il saio che rattoppava personalmente, povertà santi e felici. amen.” nel mangiare, nell’arredo della stanza, nei libri. la sua ricchezza era cristo. il materasso sul quale riposava era di paglia o di tavole co - perte da un telo. Non usava riscaldamento. Fino a ottantaquattro anni faceva il bucato personalmente. Viaggiava sempre a piedi. il denaro non voleva neppure toccarlo. ormai vecchio e malato non si permise nessuna di - spensa dal rigore della regola. era felice di essere povero, ma in compenso era ricco di umanità, di vita interiore, di unione con dio, di carità per le anime che accompagnava con il sacramento della confessione, la predica - zione e la preghiera. Non volle addossarsi pesi superflui per poter camminare più spe - ditamente verso la vita eterna. la povertà non gli indurì il cuore, ma lo rese più pronto, più agile, più generoso nella carità, quella virtù che epulone ignorava completamente. Padre raffaele fu sempre attento agli altri, di - sponibile, servizievole. dall’eucarestia che celebrava ogni giorno con intensa partecipa - IL MONACO SANTO zione, imparò a donare se stesso, a farsi tutto a tutti sull’esempio di cristo. era accogliente 14

“Grazie a sant’elia, comunità

L’intervento del Ministro provinciale fr. Maurizio Placentino che ha voluto ricordare l’affetato ef laf geenetrotsituà deolla csomauni tàe san teliana verso i frati, ricambiate dalla co - stante presenza, dall’impegno e dall’apostolato francescano generosa con [Padre raffaele [

arissimi fratelli e sorelle, al termine di la sua presenza ci dà occasione di far giun - questa celeebr azsionae en di q uPestoi boelli”s - gere, innanzitutto, al santo Padre il nostro simo evento voglio esprimere il sentito ringraziamento e il nostro affetto, ma anche a ringraziamento a tutti voi che avete preso tutta la congregazione per le cause dei santi parte a questa celebrazione. la nostra riconoscenza e la nostra ammira - Voglio ringraziare sua eccellenza mons. mar - zione per il lavoro che svolge. cello Bartolucci, segretario della congrega - Voglio ringraziare il nostro pastore, mons. zione per le cause dei santi, per aver accolto Giancarlo m. Bregantini. la sua vicinanza e la l’invito a presiedere questa eucaristia. la stima nei confronti di noi frati cappuccini è congregazione di cui lei è segretario, quale terreno fertile di collaborazione al servizio aiutGoa auld metien eist teexruolt datee l santo Padre, è impela - del Vangelo. con lei vogliamo gioire come gsannattiatà a èe idl ivfioclatore p iilù p boepllool od edllia d Cioh,i emsaostrando - chiesa locale che è protagonista nella nascita gli nuovi modelli di vita cristiana. il santo di frutti di eroicità nell’osservanza delle virtù Padre Francesco, nell’esortazione aposto - ed è anche responsabile nelle prime fasi del lcica , ci ha ricordato che « riconoscimento della santità dei suoi figli. » (n.9). il Perciò con lei ci rallegriamo per questo rico - lavoro della congregazione è quello di far ri - noscimento e rinnoviamo l’impegno a lavo - saltare, di far venire fuori e indicare quei rare insieme perché la santità possa essere tratti belli e significativi del volto della chiesa. sempre più tratto distintivo della nostra Un lavoro affascinante, ma anche lungo e im - chiesa. pegnativo che porta a cercare nelle varie epo - Voglio ringraziare padre carlo calloni, Postu - che, nei vari luoghi, nelle varie culture, tra latore generale del nostro ordine. È risaputo IL MONACO SANTO tutte le categorie del popolo di dio i segni che il costante impegno e il serio lavoro che padre il Vangelo ha lasciato tracce segnando il carlo svolge per la nostra famiglia religiosa. mondo con la vita di persone. lavoro conosciuto e apprezzato anche presso 15

la curia romana. Per grazia di dio il lavoro liani che, con la chiesa locale, con tutta la no - non manca. i frutti di santità che il carisma stra Provincia e il nostro ordine, si rallegrano francescano continua a produrre sono dav - per il riconoscimento della venerabilità di vero tanti e questo è sprone e incoraggia - questo illustre e stimato concittadino. mento per il nostro cammino e per il nostro carissimi, davvero grazie a tutti! come scri - impegno all’interno della chiesa di dio. Gra - vevo nella circolare dedicata a questo evento zie padre carlo anche per i tre giorni che hai nella figura di padre raffaele possiamo tro - voluto dedicare alla preparazione di questo vare un esempio di come la vita, radicata in evento. cristo, trova la forza di essere provocatoria, Un sentito ringraziamento alla pastorale gio - fedele, decisa, capace di andare controcor - vanile e vocazionale della nostra Provincia rente, di essere se stessa anche in mezzo alle che ha organizzato una veglia di preghiera, difficoltà e alle avversità. egli è stato un vero ieri sera, per preparare questa giornata e aiu - contemplativo, pienamente inserito nella sto - tarci a pregare e a meditare sul dono della ria del suo tempo. santità. Vi chiedo di pregare per il loro lavoro davvero possiamo rallegrarci, allora, in que - e per i giovani che si affidano al loro accom - st’occasione e, come ci ammonisce san Fran - pagnamento. Possa continuare il signore a cesco nella sesta ammonizione, non cadiamo donarci sante vocazioni, semi di santità per nell’errore di vantarci di quello che altri la sua chiesa. hanno fatto, ma dai nostri confratelli santi vo - Voglio rivolgere un ringraziamento partico - gliamo prendere l’esempio e l’incoraggia - lare a padre aldo. il grazie è duplice per mento nella sequela del signore «nella quello che egli rappresenta: da un lato un gra - tribolazione e persecuzione nell’ignominia e zie a padre aldo, perché ha seguito in questi nella fame, nella infermità e nella tentazione anni il percorso della causa di padre raffaele. e in altre simili cose». Nella sua persona vorrei ringraziare tutti i Vogliamo chiedere, per tutti noi, la passione e frati della nostra Provincia che hanno lavo - la capacità di essere testimoni per i nostri rato finora come vicepostulatori o attraverso giovani, il fervore nell’impegno di evangeliz - importanti ricerche alla causa di beatifica - zazione e la forza di saper affrontare, da pro - zione e canonizzazione di padre raffaele: fr. tagonisti, i problemi del nostro tempo. rosario Borraccino, fr. camillo colavita, fr. lu - P raffaele ci benedica! ciano lotti e fr. aldo Broccato. ma padre aldo è anche un santeliano, nella sua persona, e nella persona del sindaco, vo - glio dire grazie a tutta la comunità di sant’e - lia. l’ho scritto e lo ripeto: una particolare gratitudine alla comunità cittadina di sant’e - lia a Pianisi, dove è possibile respirare, ancora oggi, nella generosità e nell’affetto della gente verso di noi frati cappuccini, un segno della presenza e della santità di padre raffaele, di san Pio e di tanti altri frati che in questo luogo hanno potuto svolgere, sempre accolti e ben - voluti, il proprio cammino di vita religiosa e la propria attività di apostolato. Possa il signore IL MONACO SANTO benedire, anche attraverso il dono di nuove vocazioni sacerdotali e religiose, tutti i sante - 16

Intervista al Postulatore ge - nerale dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini che ri - marca l’importanza della fi - gura di padre Raffaele il Padre raffaele, testimquoalen dimioastran anzchea alla società contemporanea come la santità sia una via di santità sempre attuatatuale,e ma differente per ogni cristiano – La venerabi - lità di Padre Raffaele è la conferma che l’Ordine fran - cescano è chiamato a far ri - splendere la gloria di Dio in mezzo al mondo ed agli uo - mini l F.M.

D.: Padre Carlo Calloni, il 28 settembre è una giornata importante per la comu - nità di Sant’Elia, ma anche per tutti i fe - deli di P. Raffaele. Quale è il senso e l’importanza di questo evento? sciamo, ma che sono anche le virtù del R.: D.: Asu doi ssttaantzoa r deil itgainotsio a en nsia èc edridffoictialele f:a lr’ ocba - pbierdei eqnuzaan,t loa spioav setrattàa, lgar caanrditeà l,a la p cearsstointàa , [l’umiltà, la mansuetudine. [ di Padre Raffaele che ha vissuto peraltro in un contesto storico molto diverso da domansi uspaerrà levtitrotu qtiubeisl , decreto che è quello attuale. Quale idea si è fatto, leg - stato firmato già il 6 aprile 2019 con il gendo gli atti, del carattere di questo quale la congregazione dei santi, auto - umile frate? rizzata dal santo Padre, ha emesso il de - R.: creto in termine tecnico, nel senso che viene ricono - IL MONACO SANTO sciuto che Padre raffaele da sant’elia a Pianisi ha vissuto in maniera esemplare Per me è una persona, un cristiano, un le virtù teologali e cardinali che cono - frate, un sacerdote che ha saputo testi - 17

moniare secondo le modalità del suo tempo. Forse oggi poco comprendiamo le sue modalità di ascesi, di penitenza; forse oggi poco riusciamo a compren - dere che, anche attraverso una mortifi - cazione di questo tipo, si poteva arrivare a dare testimonianza di Gesù salvatore, figlio di dio, colui che è ve - nuto per mostrarci la misericordia del Padre. Quindi sono sicuro che è una te - stimonianza sempre attuale: i santi, co - loro che hanno vissuto fortemente la fede cristiana sono sempre giovani, hanno sempre un’attualità. Bisogna sa - perla leggere attraverso le righe: cam - biano le modalità, ma la sostanza del valore rimane sempre quella. Quindi laici. ecco una santità che è per tutti se - Padre raffaele ha la sua attualità pro - D.: Da Postulatore generale dei Cappuccini condo strade differenti, ma tutte belle, prio perché nel suo tempo, secondo le quanto si sente orgoglioso di quest’altro gturtatned aet tpuaaslsio, tfuatttteo sdaan uten. umile frate del - D.: Im goiodvaalintià s eo ngoli c eavpeancti io cghgei dci’ ecraapniroe nile vlala - l’Ordine? lsoorcei edteàl ldai s qaunetilt àte? mpo, ha saputo testi - R.: R.: moniare nella fede Gesù risorto.

l’ordine ha un elenco infinito di santi, Bisogna essere attenti molto nel pro - di beati, di beati martiri, di venerabili, porre una via alla santità che è sempre di servi di dio; sicuramente nell’ordine differente per ognuno di noi. tutti c’è una santità feriale di tanti frati che siamo chiamati alla santità, ma tutti ne non abbiamo canonizzato o preso in siamo chiamati in un modo differente: considerazione. Più che sentirsi orgo - per esempio noi conosciamo il Vangelo, gliosi, l’ordine deve avere sempre a sappiamo che quella è la via attraverso cuore il fatto di rendere evidente la glo - la quale noi crediamo – se crediamo ria di dio. tutto è fatto per la gloria di realmente - di poter contemplare il dio. se fosse fatto soltanto per l’orgoglio volto di Gesù, ma il Vangelo ci indica la di un ordine credo che non avremmo strada, non ci dice tutti i percorsi. più nessun santo; invece tutto è fatto Quindi bisogna saper proporre anche per la gloria di dio, per mostrare come oggi che la santità è per tutti, ma le uomini che hanno abbracciato un de - strade sono differenti. Forse questa è terminato stato di vita - ed ai quali il si - stata anche la grande intuizione di Gio - gnore ha chiesto un di più di amore - vanni Paolo ii quando negli anni No - hanno saputo rispondere con un di più vanta ha aperto veramente un mondo di affidamento. Quindi non un orgoglio, intero: prima potevano essere santi sol - ma la consapevolezza che l’ordine è tanto i religiosi, le suore, qualche prete, chiamato a far risplendere la gloria di IL MONACO SANTO qualche vescovo; con Giovanni Paolo ii dio in mezzo al mondo ed in mezzo agli le mamme di famiglia, i papà, i giovani uomini. 18

el lontano 1977 il buon Professor mimmo ha alzato la voce, per difendere la sua gente e la Festa c’insegnava economia politica nelle terra. aule di Giurisprudenza a Bari. l’italsider il fumo che esce dai piccoli camini di sant’elia e di taranto era stata inaugurata dodici anni macchia, da e ripabottoni, dai pic - prima, nel 1965. avevano calcolato un costo di coli graziosi borghi del molise, è un fumo chiaro, clircaa 1 5b miluionoi din lirea pe rf lau cremazionae dti aogn i buinaa funmacta abia ndca cehel a vNolte,a al tnaaso late tento, posto di lavoro. si erano sbagliati, ci svelò il mae - comunica l’identità della legna che sta bru - stro, di uno zero. ogni posto venne a costare ben ciando. il freddo dei giorni del Natale viene spez - 150 milioni. con 150 milioni del 1965, dati a zato psicologicamente da quei cento pennacchi tanti piccoli - medi imprenditori, si sarebbe po - di fumo buono. i nostri camini sono maggior - tuto finanziare uno sviluppo basato su agricol - domi che invitano il compare che passa a fer - tura, mare e turismo, radicandolo sulla marsi. in ogni casa qualche bella salsiccia sta vocazione naturale di quella terra bellissima e asciugando a poca distanza dal camino. in molte dandogli una strutturale maggiore robustezza case si conserva l’uso antico: la tovaglia resta nNel tempo, senza troppa dipendenza dai mercati sempre sulla tavola nei giorni delle feste e chiun - internazionali, senza alcuna offesa all’ambiente. que viene a dare un saluto a scambiare gli auguri Qualche anno dopo percorrevo la Bari – taranto non può uscire senza aver assaggiato qualcosa, in direzione della calabria. ricordo ancora al ca - senza aver adeguatamente inumidito il garga - sello della città ionica il pulviscolo di metallo rozzo con un sorso di vino locale. brillare di sinistri riflessi rossastri dinanzi ai Un po’ più in là, oltre il Fortore, in una Puglia po - miei fari. Quell’aria hanno respirato per decenni litica che è ancora molise in geografia fisica, a i cittadini della seconda città di Puglia, quell’a - san marco la catola, fummo iniziati qua - ria i vecchi, quell’aria i bambini, quell’aria tutti. rant’anni fa, alla splendida salsiccia fatta in casa. il dato macroscopico è la percentuale dei taran - Giovani in ricerca di dio, appena entrati in con - tini morti per tumori dell’apparato respiratorio vento, con frate emidio, guardiano della casa di dal 1965 ad oggi, molto più alta della media na - accoglienza, e con fra Pio, giravamo per le case a zionale. cantare gl’inni natalizi. ad ogni casa … un boc - a fine novembre l’arcivescovo Filippo santoro cone e un bicchiere. Per fortuna avevamo ha dichiarato: «dobbiamo fermare la devasta - vent’anni! zione ambientale e non renderla devasta - col passare degli anni conoscemmo la regina zione sociale […] bisogna arrivare delle soppressate, quella di sant’elia. ma sempre all’introduzione di forme di produzione quelle strette canne fumarie davano fumo nei alternative al ciclo completo del carbo - giorni dell’inverno, un fumo chiaro, bianco, nulla nio, facendo partire l’introduzione di a che vedere coi fumi neri dell’industria che uc - gas e idrogeno come forme alterna - cide, un fumo chiaro come quello delle fascine tive: avranno efficacia nel futuro, crepitanti che i pastori della notte dovettero ac - ma se non partiamo adesso non ar - cendere innanzi a Gesù Bambino, maria e Giu - riveremo da nessuna parte». seppe, quando l’angelo li chiamò, un fumo dal camino della sala del conclave – è pressoché liturgico. Perché a Natale ogni incon - noto – la fumata nera indica la man - tro fatto nella pace e nella semplicità fa parte cata elezione del Papa, quella bianca della liturgia del cielo e della terra, riunite per precede di poco l’annuncio della sempre nell’Uomo – dio, il Bambino Gesù. chiesa: «Habemus Papam!». la fu - la Buona fumata bianca del Natale c’invita a ri - mata nera delle immense cimi - cercare pace e condiBvuisoionn Ne,a gtiaoliea! eF ealliecger 2ia0 p2e0r . niere di taranto non ci ha tutti, e liberazione per la terra ferita dai fumi negato un Papa, ma ha avve - neri della stoltezza umana e per i figli di dio: lenato un popolo. Bene - tutti. detto sia il Vescovo che 19

In questo intervento - tenuto a Morcone in occasione della cerimonia della comme - morazione della vestizione di padre Raffaele - padre Aldo Broccato, Vicepostulatore della causa di beatificazione, traccia le tappe più significative della vita religiosa del nuovo Venerabile, ponendo l’accento in particolare sul significato e sull’importanza del periodo formativo trascorso nel convento di Morcone, ma anche di quello in cui il nofu veglii stzessio maaetstoro d eid noviiz i Padre raffaele l nel convento di morcone

fr. aldo Broccato il convento di [ morc[ one ai tempi desidero innanzitutto ringraziare la frater - di padre raffaele nità di morcone che ha desiderato prendere l’iniziativa di ricordare la vestizione di P. raffaele avvenuta il 10 novembre del 1934 a cui ha fatto seguito la professione religiosa lo stesso giorno dell’anno successivo. Questa iniziativa va ad affiancarsi a quanto ab - biamo vissuto a sant’elia a Pianisi con la pro - clamazione del decreto di venerabilità lo scorso 28 settembre, decreto approvato il 6 aprile da papa Francesco, che ha chiuso la fase processuale. in forza di questo decreto la chiesa ha riconosciuto che P. raffaele ha vis - suto in grado eroico le virtù teologali, cardinali sultati che ben conosciamo. tuttavia essa è e“ annesse e lo ha dichiarato venerabile. Ugualmente essa coglie un significato ulteriore stata ripresa nel 2000 ed è giunta al termine. nell’intimo legame che c’è stato tra P. raffaele P. raffaele è nato a s. elia a Pianisi il 14 dicem - e morcone, i morconesi e alcuni frati morconesi bre del 1816, sestogenito di nove figli di una fa - illustri della Provincia che, durante la sua vita miglia di contadini fondata su valori terrena, hanno avuto un ruolo determinante tipicamente cristiani dove la fede e la devo - nella sua vocazione religiosa e sacerdotale. zione erano i riferimenti quotidiani della vita. credo sia opportuno richiamare alcuni dati la mamma in particolare, ha inciso maggior - della vita e dell’opera di questo santo frate che mente sulla formazione cristiana del piccolo nei decenni passati era molto più conosciuto e domenico - questo era il nome di battesimo - invocato anche a morcone, soprattutto in seno ma anche il convento dei frati cappuccini che P. alla famiglia francescana perché era, con la ve - raffaele da ragazzo frequentava ed era cono - nerabile Genoveffa de troia, terziaria france - sciuto dai frati che in quel periodo risiedevano scana, una delle cause per le quali era a sant’elia. alcuni erano proprio di morcone: il impegnata la nostra Provincia religiosa e il P. dalmazio d’andrea, P. agostino da morcone, terz’ordine francescano. P. stanislao iannelli diacono e poi sacerdote in la causa di P. raffaele ha conosciuto negli anni quegli anni, il più giovane e forse colui che più tra il 1960 e il 1980 un momento di pausa, sia ha influenzato il giovane domenico nelle sue per negligenza sia perché, con l’apertura della scelte. IL MONACO SANTO causa di san Pio, la Provincia ha cominciato a Questi stessi poi li ritrovò a morcone quando concentrarsi maggiormente su P. Pio con i ri - nel 1834 entrò nel noviziato per vestire l’abito ut novitius

20 il 10 novembre. Nel 1835 (10 novembre) emise la pro - visse tutta la sua vita “ ”. fessione e iniziò l’iter di studi verso il sacerdozio pas - Bisogna però sottolineare come l’anno di noviziato di sando nei conventi di agnone (1836), serracapriola P. raffele vissuto qui a morcone, fu anche il culmine di (1837), Bovino (1838) larino (1839), dove il 29 un percorso di discernimento dove alcune figure di marzo 1940 viene ordinato sacerdote. frati morconesi ebbero un ruolo determinante. dopo la sua ordinazione inizia il suo ministero fra - P. dalmazio d’andrea da morcone (1800-1870), fu la terno e pastorale a torremaggiore (1943) e già nel personalità più influente e padre spirituale di Fr. raf - 1852 torna a morcone come Vicemaestro e poi mae - faele almeno fino a quando non fu nominato vescovo stro dal 1853 fino al 1855 circa. di Bova in calabria (1856). egli conobbe il giovane do - dal 1857 al 1865 lo troviamo a campobasso, in parti - menico negli anni in cui fu guardiano a sant’elia già colare alla chiesa della libera come cappellano dell’o - nel 1826 e ancor più nel 1832. lo accolse come mae - spizio e dei carcerati. stro dei novizi nel ‘34 quando il giovane domenico Pe - Nel 1866 ritorna a sant’elia dove funge da rettore truccelli varcò la soglia del Noviziato. della chiesa del convento che è vuoto per via della Poi P. agostino da morcone che, trasferito anch’egli a soppressione degli ordini religiosi. a lui però le auto - morcone, a nome del provinciale presiedette alla ve - rità non potranno negare la possibilità di tenere aperta stizione e ricevette la professione del novizio fr. raf - la chiesa e officiare le funzioni religiose, nonché abi - faele da sant’elia a Pianisi. tare in convento, anche se per un periodo dovrà con - infine, fr. stanislao iannelli da morcone (nato nel dividere con dei laici i luoghi e le cose. 1800) che ritroviamo di famiglia a sant’elia nel ‘32 resterà a sant’elia fino al 1886 quando, tornò per un come chierico, nell’ottobre dello stesso anno diacono terzo soggiorno a morcone dove svolse il ruolo di vice e nella Pasqua del ‘33 sacerdote. Possiamo supporre maestro (1892-1893) e soprattutto quello di padre che, essendo giovane frate e sacerdote, ebbe proba - spirituale straordinario dei novizi. bilmente un legame significativo con il giovane do - È proprio da morcone che il 18 settembre del 1900 menico in un periodo in cui era intenso il partirà per tornare a sant’elia dove la sera del 6 gen - discernimento che lo portò poi ad entrare l’anno suc - naio 1901 epifania del signore tra le 20.00 e le 22.30 c2e° spseivrioo adlo n 1o8v5iz2i-a1t8o5 d6i: m Viocrec monaee.s Ftroor see M riauessctìr ao c- ogliere passerà all’altra vita lasciando, come una stella, una aspetti profondi del suo cuore essendo giovane e, per - scia luminosa di santità. ché no, a vivere un vero e proprio rapporto di amicizia Già da queste note biografiche si può evincere il forte con lui. legame che sussiste tra P. raffaele, il convento e la co - È il pe - munità di morcone considerando che tra il noviziato e riodo del ministero fraterno come formatore dei gio - i due soggiorni successivi p. raffaele ha passato buona vani novizi che qui trascorrevano l’anno della prova parte della sua vita religiosa e del suo ministero fra - per poi proseguire il proprio cammino di vita religiosa. terno, (17 anni circa) in questo luogo. Questo spiega Fu proprio il P. dalmazio, allora Provinciale, che cono - anche come la sua figura era ricordata e venerata pro - scendone l’esemplarità lo volle dapprima vicemaestro p1°r iPoe qriuoid ao m: ilo Nrcoovnizeia atnoc (h1e8 3se4 -o3g5g) i -f orse questo ricordo e poi maestro con la responsabilità diretta sulla for - si è notevolmente affievolito. mazione dei giovani frati o comunque presente nella in tutti i modi P. raffaele è stato qui in tre periodi di - fraternità di morcone quando, dopo poco più di un versi: anno, si suppone per umiltà, egli abbia rinunziato al - P. raffaele, come già l’incarico. ricordato, giunse al noviziato nei primi di novembre il maestro era infatti un ruolo di prestigio, potremmo del 1834 avendo ricevuto dal vicario provinciale P. dire al pari del ruolo del provinciale. l’umiltà, la riser - Francesco maria da licenza il 30 ottobre vatezza, la tendenza al nascondimento, lo indussero a dello stesso anno. Vestì l’abito il 10 novembre del ‘34 rinunziare alla carica, senza comunque venir meno al - e professò lo stesso giorno dell’anno successivo. l’impegno di accompagnare i novizi nel loro percorso Qui egli visse quello che normalmente ogni novizio vi - di formazione religiosa e spirituale. anche chi successe veva nella rigida regola dei fati cappuccini di allora. al P. dalmazio nella guida della Provincia lo trattenne certamente per lui fu un anno molto significativo per a morcone proprio per non privare i novizi di un rife - la sua indole incline piuttosto alla contemplazione e rimento spirituale e di un esemplare perfetto di cap - IL MaOllN’oAsCsOe SrAvNaTnO za scrupolosa della regola. in effetti l’e - puccino come scrive il P. rosario Borraccino nella sua sperienza del noviziato ha così fortemente segnato la biografia “Un percorso di santità”. sua vita e la sua vocazione che nel tempo si disse che sono gli anni in cui P. raffaele matura la sua identità di 21 frate minore cappuccino e comincia ad essere la stima e la fama di santità di cui P. raffaele conosciuto come figura di primo piano a livello ormai già godeva. spirituale, tanto che i superiori nel 1855 lo vol - Questo è stato il periodo della piena e defini - lero a campobasso per non perdere un servizio tiva consacrazione di quest’umile frate nel suo religioso all’ospizio della madonna della libera, cammino di santità. ormai ottantenne è a mor - quando alcuni cittadini volevano affidare ad cone che il monaco santo – come ormai era altri sia i locali, come pure il servizio religioso chiamato - ha portato a maturazione il suo in questo luogo. P. raffaele era la persona sulla cammino religioso e spirituale non trala - 3q°u paleer inoedsos: u1n8a8 6a-v1e9v0a0 n: ilaen rtine adsac idta ir-e e la stima sciando nulla della vita cappuccina appresa già che godeva certamente andava a ridurre il ri - nel noviziato, continuando a percorrere la schio di dover lasciare questo luogo di aposto - strada della perfezione evangelica. È stato lato ad altri. anche il periodo più lungo trascorso in questo Questo pe - convento: 14 anni. riodo coincide con la fine della soppressione da morcone infine il 18 settembre del 1900 P. degli ordini religiosi e la rinascita della Provin - raffaele parte per fare ritorno al proprio paese, cia religiosa. rendendo vane anche le resistenze dei morco - Questa rinascita non poteva prescindere dalla nesi che cercarono di trattenerlo con loro. ricostituzione della casa di noviziato che anche Qualche mese dopo, la sera del 06 gennaio del canonicamente dà inizio al cammino religioso 1901, P. raffaele terminò la sua esistenza ter - di coloro che intraprendono la vita di perfe - rena lasciando, come la cometa dell’epifania, zione evangelica con la professione dei voti di una scia luminosa di santità che aveva illumi - povertà, obbedienza e castità. nato tanti e che rimaneva come segno e orien - erano gli anni in cui la Provincia si ricostituiva tamento per altri che dopo si sarebbero ispirati in tutta la sua realtà fraterna ed istituzionale a alla sua luce. O anima candida ed eletta cominciare proprio dal noviziato. dPir Po.p Rraioff esle. , Pioio n odna s oPnieot srtealctoin dae, gpnaos dsia fnadr op apreter P. raffaele arvreirvoò s a nmtoo” rcone nell’ottobre del dmi ocroclornoe cnheel 1ti9 h0a3n en og icuonngoesnciduoto a nsealn ttu’eol ipae nlle -l 1886. Nel 1888 fu riaperto il noviziato e nel g1r9i0n4ag pgeior dseollgag tiouran vaitrav ip rfiensoen atel , 1m9a0 r7i ncgorsaìz iso i 1892 lo ritroviamo vice maestro stimato e se - Iedsdpiroim chevea m nie lt i1 h9a5 6fa: “tto conoscere al profumo gnalato al generale come figura esemplare di delle tue virtù. La tua vita mi rapisce la mente cappuccino “ , come si espresse il vi - ed il cuore e piaccia a Dio di poterti anche in mi - sitatore generale P. tommaso da Forlì. nima parte imitare. Ora che tu godi alla visione in effetti, quando la casa di noviziato fu affidata di Dio, prega per me e la Provincia monastica, dal P. Generale ai frati della Provincia toscana, affinché lo spirito tuo e quello del serafico P. ri - solo p. raffaele fu lasciato a rappresentare la splenda sempre in noi singoli suoi figli.” nostra Provincia proprio per la stima che gli era “Visse come un novizio” riconosciuta sia tra i frati, sia anche dalla stessa gente. i giovani dell’epoca che passarono a morcone per vivere l’anno di noviziato, lascia - rono preziose testimonianze che arricchirono è l’espressione con la quale è stata definita la vita di P. raffaele, a con - ferma che il suo passaggio a morcone, fin dal noviziato, ha orientato in maniera decisiva tutto il suo percorso esistenziale. mi piace pensare che l’inizio ha determinato anche la conclusione, perché la sua morte, so - praggiunta a qualche mese dalla dipartita da morcone, ha fatto sì che P. raffaele passasse al - l’altra vita portando nel cuore luoghi, fatti e so - prattutto persone che qui a morcone ha amato IL MONACO SANTO e edificato. morcone quindi come il ricordo più la chiesa vivo e il bagaglio più caro con il quale si è in - del convento contrato con il signore.” 22

Gli ultimi anni del decennio che va dal 1840 al 1850 furono caratte - rizzati a Sant’Elia dai forti contra - santsti ’peolitilcii cahe s oraseroi, sultl’oenda mpi degli eventi nazionali, tra borbo - nici e liberali – Non mancarono di pnaeppdurer ateti v iorlentai, mfa fil apaeese le restò fermo soprattutto sul piano delle opere locali: furono realiz - Gli azante anlcunie stdradee inlte rn‘e4 e s8 olo nel 1852 si appaltò la costruzione del cimitero [ l Giampaolo Colavita [ il Papa Pio iX

opo la permanenza a torremaggiore, dalla grave crisi agraria e industriale del padre raffaele va nel convento di ser - 1846. Nel giugno di quell’anno, dalla cap - racapriola dove era già stato, per ra - pella sistina si era levata la fumata bianca ed gioni di salute, prima dell’ordinazione il cardinale Giovanni maria mastai Ferretti sacerdotale e vi rimarrà per circa 6 anni. il veniva eletto papa con il nome di Pio iX. il 18 aprile 1847, all’età di 66 anni venne a suo pontificato sarebbe stato il secondo più mancare la mamma Brigida, così il monaco lungo (ben 32 anni) nella storia della chiesa, santo si trattenne qualche tempo a s. elia dopo quello di san Pietro. con i familiari ed i confratelli del convento i sommovimenti politici percorsero tutta la dove era guardiano, appena ventisettenne, penisola, investendo vari stati italiani, così padre Filomeno Biunno da s. elia, che tre gli spiriti liberali infiammarono anche il anni dopo fu chiamato in cielo. regno di Napoli, tanto che, il 10 febbraio IL MONACO SANTO Quelli a cavallo tra gli anni ’40 e ’50 del 1800 1848, anche Ferdinando ii di Borbone fu co - furono anni di fermenti politici in tutta l’eu - stretto a concedere la costituzione, che però dropa, in un generale contesto influenzato ritrattò dopo breve tempo. 23

insomma la protesta e la confusione non manca - mento, previsstien dpaecro i, gdiioter nvii vsae gi ufreantteil.l iN ceallla’abnrgesoil oe rono in quell’anno ed in quelli seguenti, tanto che dmeolr ptea laalz Nzou nczhiea ndtàe sulla Piazza della Fontana (at - ancora oggi, quando si vuole intendere una situa - tuale Piazza municipio) Giuseppe tavone, veduto il zione di agitazione e subbuglio, si dice “è successo sindaco d’adamo che stava passando, lo apostrofò un quarantotto”. a gran voce – mai e e un po’ di quarantotto successe anche a s. elia, poi mai queste parol(eg uensceiraalnen boo drablolan imcoia c hbeo crcea pri - perché si fecero sempre più aspri i contrasti tra le meva la rivolta in calabria). in un primo momento due fazioni politiche che si erano create in paese. il sindaco pensò di non raccogliere la provocazione, Quella dei filoborbonici, che faceva capo al sindaco ma poi continuando a camminare rispose - Giuseppe d’adamo, alla famiglia dardinelli e so - - e prattutto a don Francesco e don carlo laudo, acer - tirò dritto. la giornata, pur in un’aria tesa e nel - rimi nemici della famiglia colavita. Quest’ultima l’andirivieni di persone, passò tutto sommato tran - aveva il suo principale esponente nell’avvocato Bal - quilla. dassarre con i fratelli, arcangelo, Girolamo e l’arci - la notte seguente, Giuseppe spinelli, Girolamo co - prete don Giambattista. anche se spesso lavita e marco Vincenzo di Palma avrebbero rag - all’opposizione, i colavita avevano molta influenza giunto celenza per prendere contatti con i liberali in paese ed erano connotati come liberali e anti - del posto, probabilmente con l’intento di provocare borbonici. addirittura si diceva che Girolamo fosse una sommossa. sempre secondo le accuse, dopo es - affiliato alla Giovine italia dei fratelli Bandiera. abi - sere rientrati a s. elia, spinelli si sarebbe diretto a tavano in uno dei palazzi più grandi ed antichi del ielsi, dove avrebbe partecipato ad una riunione con paese (attuale palazzo massa) ed avevano diversi i liberali di quel paese nella casina di campagna del - possedimenti terrieri. l’arciprete don Biase d’amico. Giuseppe tavone, Gi - ognuna delle due fazioni era coadiuvata da un certo rolamo colavita e marco Vincenzo di Palma, invece, numero di fiancheggiatori e non si risparmiarono sarebbero andati alla volta di ripabottoni e casa - accuse e denunce reciproche. il sindaco d’adamo e calenda, dove si sarebbero trattenuti fino al 2 lu - i laudo denunciarono al giudice Francesco lom - glio. Nel frattempo a s. elia, moco cercava di bardi che il 20 giugno 1948, nella casa dei fratelli arruolare il maggior numero di volontari possibile, colavita, si era tenuta una riunione segreta a cui promettendo 4 carlini al giorno e sconti sulla fon - avevano preso parte, oltre all’arciprete don Giam - diaria. l’intento sarebbe stato quello di assalire, in - battista con i suoi fratelli, anche il farmacista Giu - sieme ai liberali di altri comuni, la cavalleria reale seppe spinelli, l’avvocato Giuseppe tavone - che doveva passare per centocelle, sulla consolare originario di , Giovannangelo Bonsignore - sannitica, ma poi di fatto non successe nulla. medico di macchia, Florindo Zeoli - avvocato di mo - secondo il sindaco d’adamo, a dare a moco l’inca - nacilioni ed i fratelli Giacomo e domenico Venditti rico di rastrellare uomini, soldi ed armi, furono l’ar - di Gambatesa. ciprete, i suoi fratelli e gli altri loro amici, i quali il giorno dopo, due stretti collaboratori dei cola - leggevano giornali anarchici. vita, marco Vincenzo di Palma e Giuseppe testa, Pmero lrat es uaal astotvivriatnào a! ntigovernativa, moco venne in - detto “moco”, avrebbero diffuso per il paese voci al - criminato di cospirazione e di oltraggio alla “sacra larmanti, dicendo che il 1° luglio sarebbe stato pro - persona del re”, oltraggio allo stemma reale, di - clamato, a Napoli, il governo provvisorio, per cui scorsi sediziosi, ecc. in piazza avrebbe gridato bisognava formare le “truppe di massa” (esercito “ ”, definendolo un tiranno. Un popolare) contro il re. giorno era entrato nella bottega di Giuseppe casilli, il 23 giugno molte persone si erano riunite davanti che aveva la rivendita del monopolio di sale e ta - al palazzo ducale (attuale municipio), sull’onda bacchi in via carminale e con un bastonIeL MavOeNAvCaO c SoAlN-TO delle notizie che giungevano dalla capitale parte - pito lo stemma reale, ammaccando la cornice di nopea, in vista delle nuove elezioni per il Parla - stagno e intimando al negoziante di levarlo, ma 24

questi rispose che non poteva farlo, visto che il re messo in guardia, perché i colavita avevano mi - gli dava il lavoro. nacciato di fare come loro padre, carlo, che nel dal canto suo don carlo laudo riferì che nel giugno 1820 aveva fatto tirare una fucilata all’allora giu - del ’48, in sacrestia, l’arciprete don Giambattista dice del circondario, che fu costretto a fuggire. colavita diceva che era prossimo il rovesciamento sempre secondo lui, domenico spinelli era prezzo - del Governo. sempre l’arciprete, leggendo le notizie lato dai colavita, insieme a michele d’adamo - detto dei giornali nella casa comunale, diceva che questi sanpaolo – il quale, durante un tumulto, aggredì il non scrivevano altro che menzogne, mentre i gior - brigadiere domenico caporale, disarmandolo e mi - nali che riportavano la verità venivano sequemsetrmaoti-. nacciandolo di morte. irla 2n5d ugmiugno 1848 si erano riuniti a Potenza i dele - a seguito delle reciproche accuse tra le due fazioni, gati delle Province confederate (cosiddetta dieta la Gran corte criminale del molise istruì dei pro - Federata) di terra d’otranto, terra di Bari, capita - cessi a carico degli uni e degli altri e tra accusati, nata, molise e Basilicata. con un violento accusatori e testimoni, mezzo paese varcò la soglia a stampa, avevano accusato il Governo di del tribunale, ma tra ritrattazioni e mancati ri - essere responsabile dei disordini e dello spargi - scontri, le azioni giudiziarie si conclusero senza un mento di sangue avvenuti a Napoli il 15 maggio. granché di fatto. comunque, i fratelli colavita fu - inoltre condannavano la repressione delle manife - rono sottoposti a vigilanza di polizia. Giuseppe d’a - stazioni popolari lodando, invece, la sommossa po - damo fu destituito da sindaco e nei suoi confronti polare in calabria. contro i partecipanti alla fu spiccato un mandato di arresto, che però non riunione la Gran corte criminale di Potenza intentò venne eseguito. subito un processo, noto anche come “causa Po - delle varie opere messe in cantiere, solo alcune tentina”. Per questo la Procura generale del re erano state realizzate. si era riusciti a riaggiustare chiese alla Gran corte criminale di campobasso, la strada per il casale e la strada detta largo della che a sua volta si rivolse al giudice di s. elia, infor - Fontana, mentre il selciato della strada rocchitelle mazioni circa la partecipazione di sedicenti dele - (ora cappella) fu realizzato in buona parte a spese gati del molise, tra cui Baldassarre colavita. dei residenti ed il comune ci mise solo 31 ducati il 20 luglio, in occasione della festività del santo pa - per la manodopera. trono - sant’elia profeta - Girolamo colavita, vice in quanto alla costruzione del nuovo cimitero, nel capo della Guardia nazionale locale, strappò la coc - 1846 l’intendente di molise si era recato in visita a carda rossa dal cappello della guardia domenico s. elia, ma non aveva trovato né il camposanto e colavita e mentre la riduceva in stracci gli ordinò neanche il progetto, così si dovette aspettare il di sostituirla con una coccarda tricolore. Visto così, 1852, quando si fece la prima asta per la costru - le altre guardie se la levarono spontaneamente. zione del luogo sacro, ma che andò deserta. alla se - Nel 1850, marco Vincenzo di Palma mise insieme conda asta il mastro muratore Giuseppe Giuliano un po’ di persone, le quali accusarono il sindaco disse di voler realizzare l’opera per 1.406,90 du - d’adamo di malversazione (uso illecito di denaro e cati, mentre Francesco saverio Vecere era disposto beni pubblici), estorsione, abuso d’ufficio, appro - a farla per 1.401,90 ducati, per cui quest’ultimo si priazione indebita e usurpazione di suolo pubblico, aggiudicò l’appalto dei lavori, da portare a termine per un totale di ben 26 capi d’accusa. entro 3 anni. i fratelli colavita, Baldassarre e Girolamo, invece, in quanto alla strada di collegamento alla conso - furono accusati dal giudice circondariale, salvatore lare sannita, invece, era tutto fermo. Un po’ per ca - de spagnolis, di averlo minacciato di morte, co - renza di fondi, ma soprattutto per i persistenti stringendolo a lasciare il paese insieme al cancel - contrasti in seno all’amministrazione comunale e IL MliOeNrAeC PO eSAttNiT. O a suo avviso i colavita erano animati da per tutta una serie di ricorsi e di opposizioni da una sfrenata ambizione e da uno smodato egoismo parte dei proprietari dei fondi che dovevano essere e molte persone perbene del paese lo avevano espropriati. 25

la lettera

La Lettera a Filemone e quelle pasto - dira lis sonao scnritte aP perasonoe silngoole e non alle comunità, ma affrontano temi cari a san Paolo, quelli cioè sempre diretti a aF proimlueovemre la oguinda seapi ente ed operosa dei cristiani ma anche la fra - ternità e la solidarietà, ancorandosi e alllae sa ldlezzea detl Vtaengerlo seopr attutto di fronte ad eresie e persecuzioni

Pastorl ali

don michele tartaglia

il martirio [ [ di san Paolo ccanto alle lettere scritte da Paolo ad Paolo sa che uno schiavo fuggito è destinato - mattia Preti museum alcune comunità, la Bibbia conserva alla morte ma nel frattempo ha convertito of fine arts anche delle lettere scritte a persone onesimo alla fede cristiana per cui nel rin - - Houston singole: due a timoteo, una a tito e una a Fi - viarlo al padrone dice che ora non deve ac - lemone. di queste, in realtà, solo quella a Fi - coglierlo più come servo ma come fratello, lemone è certamente stata scritta da Paolo, perché condivide la stessa fede. e’ ovvio che quando era in prigione, probabilmente ad Paolo non può abolire un sistema che è alla efeso. le altre tre sono state scritte molto base dell’economia antica ma mette le pre - tempo dopo la sua morte, tra la fine del messe per cui con la cristianizzazione sem - primo secolo e la metà del secondo secolo pre più allargata dei popoli la schiavitù sarà dopo cristo. riguardo alla lettera a Filemone vista come contraria alla dignità dell’uomo, possiamo dire che, nonostante la sua brevità nonostante le aberrazioni a cui abbiamo as - (solo un capitolo), ha un grande messaggio sistito fino ai tempi moderni proprio in na - da offrire: il superamento dell’istituto della zioni che si dichiaravano cristiane aschiavitù. il motivo della lettera è l’invio da (pensiamo agli stati Uniti fino all’abolizione IL MONACO SANTO parte di Paolo di uno schiavo (onesimo) al voluta da abramo lincoln). l’idea tuttavia, suo padrone Filemone dal quale era fuggito. nata come un germe proprio dalle afferma - 26

sto si nota soprattutto nella seconda lettera a timoteo).

la loro origine tardiva è indirettamente di - mostrata anche dal fatto che il più grande ammiratore di Paolo, l’eretico marcione vis - suto fino alla metà del ii secolo, non cono - sce queste lettere mentre conosce una raccolta fatta solo di dieci lettere (inclusa quella a Filemone). alla fine del ii secolo in - vece sarà sant’ireneo a parlare anche di que - ste lettere. molto probabilmente esse sono state scritte proprio per contrastare le idee pericolose di marcione e di altrig mnoosvisimenti che usavano Paolo ma stravolgevano il suo messaggio; si tratta di quei gruppi oggi co - nosciuti come gnostici, cercatori della sa -

il teatro pienza (in greco sapienza si dice ): essi di efeso avevano mischiato le idee cristiane ed ebrai - zioni rivoluzionarie di questo piccolo bi - che con una elementare forma di filosofia glietto, ha prodotto i suoi frutti rendendo platonica in base alla quale il mondo mate - questa lettera un testo prezioso per i diritti riale non ha nulla a che fare col vero dio che umani. Gesù e Paolo hanno annunciato ma è opera di un dio dispettoso, simile al demiurgo pla - le altre tre lettere sono fittiziamente indi - tonico, un dio minore che ha dato forma alla rizzate ai due più stretti collaboratori di materia. in questa materia è stata imprigio - Paolo i quali sono immaginati come “ve - nata l’anima anche se solo alcuni uomini scovi” di due comunità cristiane: la città di hanno un’anima divina, mentre la maggior efeso e l’isola di creta ed è per questo che in parte di essi sono quasi solo animali che epoca moderna sono state denominate “let - parlano. lo gnosticismo era un pensiero eli - tere pastorali”, scritte cioè a dei pastori, capi tario, snob, fatto solo per persone che ave - di alcune comunità, per dare loro istruzioni vano tempo per dedicarsi alla ricerca su come guidare le comunità stesse, met - spirituale o filosofica mentre il cristiane - tendoli in guardia da persone e idee perico - simo autentico aveva una vocazione univer - lose che potevano far deviare il gregge sale, accoglieva tutti (“dio vuole che tutti gli dall’insegnamento autentico predicato dal - uomini siano salvati” dice 1 tim 2,4), come l’apostolo e trasmesso dai suoi collaboratori, anche Paolo ha dimostrato nel fondare le primi tra tutti proprio timoteo e tito. Que - sue comunità. le lettere Pastorali quindi vo - ste lettere probabilmente sono state scritte gliono esortare le comunità che vedono in da uno stesso autore e costituiscono un’u - Paolo il loro ispiratore a mantenersi fedeli nica opera, una sorta di “romanzo episto - alla dottrina che è stata loro trasmessa e a lare” dove accanto ai pensieri, sono riportate comportarsi di conseguenza. Per fare ciò le anche alcune vicende di Paolo e sono nomi - comunità cristiane si sono dovute sempre IL MONACO SANTO nati personaggi fittizi per rendere più vivace più “istituzionalizzare”, avere cioè una strut - il testo, così da trasmettere una sensazione tura gerarchica dove i ruoli erano ben defi - di familiarità tra l’autore e i destinatari (que - niti e molto probabilmente, in reazione ai 27

gruppi gnostici dove le donne avevano in - ispettore amministrativo mentre il presbi - vece un ruolo di guida più frequentemente tero (anziano) era membro di un collegio di (in questo lo gnosticismo risulta essere più anziani che governavano le singole comu - in linea di continuità proprio con le prime nità giudaiche). solo il diacono (servitore) comunità fondate da Paolo dove, come sap - aveva una specifica connotazione cristiana. piamo dalle sue lettere autentiche, le donne potevano parlare e insegnare nella comunità Probabilmente le lettere avevano anche un e dove ci sono tanti nomi di donne che col - altro scopo: completare la raccolta preesi - laboravano con Paolo nell’evangelizzazione, stente delle lettere di Paolo per confermarne tra cui la diaconessa Febe e Priscilla, insieme una interpretazione non fuorviante, bensì la marito aquila), i ruoli dirigenziali sono af - alla luce della tradizione ortodossa, rappre - fidati solo agli uomini. le donne, dice il sentata dalle comunità cristiane più impor - tanti. ed è questo forse il motivo della scelta Paolo fittizio della prima lettera a timoteo, del genere epistolare fatta dall’autore anzi - devono imparare in silenzio: “la donna im - ché un racconto stile atti degli apostoli op - pari in silenzio, in piena sottomissione. Non pure stile gli atti apocrifi di Paolo: nella permetto alla donna di insegnare né di do - lettera l’autore ha fatto ritrovare il modo at - minare sull’uomo; rimanga piuttosto in at - traverso cui Paolo era solito comunicare con teggiamento tranquillo” (1 tim 2,11-12). le sue comunità. Non solo, ma trova anche un fondamento bi - blico a questa sua imposizione: “Perché l’attuale ordine delle tre lettere probabil - prima è stato formato adamo e poi eva; e mente non era quello originario. all’inizio non adamo fu ingannato, ma chi si rese col - forse era collocata la lettera a tito che inizia pevole di trasgressione fu la donna che si la - con un prologo molto più lungo e contiene sciò sedurre. ora lei sarà salvata partorendo una presentazione sintetica degli argomenti figli, a condizione di perseverare nella fede, della Prima lettera a timoteo: in entrambe nella carità e nella santificazione, con sag - le lettere infatti si mette in guardia dai falsi gezza” (1 tim 2,13-15). maestri e dalle cattive dottrine. Poi si parla dei vari compiti di governo della comunità e Queste affermazioni così forti hanno fatto si esortano diverse categorie di persone, sia passare alla storia Paolo come uno dei più uomini che donne, a comportarsi in modo grandi misogini, mentre il vero Paolo non lo degno della loro vocazione cristiana. era affatto. la causa di questo irrigidimento nelle comunità più “ortodosse” è però da molto diversa è invece la seconda lettera a trovare proprio nell’eccessiva stravaganza timoteo che doveva essere invece l’ultima che gli gnostici avevano acquisito, per cui le del gruppo: qui Paolo parla del suo immi - comunità che hanno mantenuto più fedeltà nente martirio e raccomanda a timoteo di al messaggio degli antichi evangelizzatori si continuare ad annunciare la Parola di dio, sono messe sulla difensiva accogliendo la vi - anche dopo la morte dell’apostolo e di avere sione patriarcale del mondo circostante e la - come riferimento non solo il suo insegna - sciando così solo a uomini provati il ruolo di mento ma anche le scritture, quell’antico te - guida della comunità, così come nelle istitu - stamento che invece da diversi gruppi zioni civili dell’impero (e nel mondo eretici, a cominciare da marcione, era rifiu - ebraico) i ruoli di governo e di amministra - tato. ascoltiamo le parole molto importanti zione erano ricoperti solo da uomini; e ne anche teologicamente riguardo al ruolo IL MONACO SANTO hanno adottato anche la denominazione (il della bibbia nella vita della chiesa e del cri - vescovo nel mondo civile era una sorta di stiano: “conosci le sacre scritture fin dal - 28

l’infanzia: queste possono istruirti per la sal - che sono un monumento al grande apostolo vezza, che si ottiene mediante la fede in cri - l’autore ci dice che non basta avere delle sto Gesù. tutta la scrittura, ispirata da dio, è idee su Gesù, ma è necessario dare la vita anche utile per insegnare, convincere, cor - per lui come ha fatto Paolo. inoltre, contro reggere ed educare nella giustizia, perché le teorie gnostiche che sminuivano o addi - l’uomo di dio (cioè la guida della comunità) rittura negavano l’importanza della morte di sia completo e ben preparato per ogni opera Gesù come sacrificio d’amore, ci dice che buona” (2 tim 3,15-17). non solo è importante quella morte ma anche noi vi dobbiamo partecipare per es - ma le parole più belle sono forse quelle che sere veramente conformi a lui. infine Paolo parlano della morte di Paolo che è visto dal - non si vede da solo, come se fosse l’unico te - l’autore di queste lettere non solo come l’a - stimone di cristo ma in una comunità di per - postolo che predica la Parola ma anche il sone che vivono le sue stesse sofferenze. il santo che accoglie la morte e il martirio tempo in cui furono scritte queste lettere, in - come partecipazione alla morte di Gesù, fatti, era anche il tempo in cui tanti cristiani vista come offerta a dio: “io infatti sto già venivano perseguitati e messi a morte (basti per essere versato in offerta ed è giunto il ricordare s. ignazio, s. Policarpo e s. ireneo momento che io lasci questa vita. Ho com - tra i tanti); molti appartenenti ai gruppi gno - battuto la buona battaglia, ho terminato la stici invece preferivano rinnegare la fede an - corsa, ho conservato la fede. ora mi resta ziché finire nelle carceri romane. soltanto la corona di giustizia che il signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel Quando nella seconda metà del secondo se - giorno; non solo a me, ma anche a tutti co - colo sono stati raccolti gli scritti cristiani che loro che hanno atteso con amore la sua ma - costituiscono il nostro Nuovo testamento, è nifestazione” (2 tim 4,6-8). in queste parole sembrato forse necessario aggiungere anche queste parole dell’apostolo per far cono - scere ai cristiani che soffrivano a causa delle persecuzioni quello che Paolo avrebbe detto in queste circostanze: continuare a raffor - zare le comunità attraverso una vita coe - rente con il vangelo, fedele alla tradizione ricevuta; una comunità ben organizzata anche con ruoli precisi imitando le strutture civili e con la convinzione che il vangelo non fosse solo per pochi eletti ma è una chiamata universale alla salvezza; fondamento di tutto è il primato del vangelo nelle scelte del cri - stiano, anche quando la propria coerenza può esporre all’incomprensione, alla perse - cuzione o addirittura alla morte violenta, perché è stato proprio con questo tipo di morte che Gesù ha manifestato il perdono dei peccati voluto da dio ed è stata questa la IL MONACO SANTO i santi conclusione della vita di Paolo, una vita timoteo e tito spesa ad ammaestrare e consolare le sue co - munità. 29

In concomitanza con la cerimonia della solenne lettura del decreto di venerabilità è stata riproposta a risapnt’Erlia ola ripevocoazisonet staoric al dael rievocazione storica salvataggio di un innocente da parte di Padre Raffaele – Alla mani - defestlazlio’nie nè inntervoenucto eancnhe itl e salvato da Padre Gruppo Folklorico Agnonese che ha presentato il famoso spettacolo radellfa ‘fNdaocceiatla e

l

maria saveria reale

[ a grandezza di Padre raffaele rac -[ togli da Padre aurelio da sant’elia a Pianisi, chiusa in un significativo episodio che ha reso bene la sua estrema umiltà. a ri - narra di un innocente salvato dalla prova anche la lunga ed inspiegabile inter - pena capitale, a poche ore dall’esecuzione, ruzione del processo di canonizzazione, grazie al suo provvidbernigzaianltee i inntneorcveenntte o. avviato negli anni ‘50. tramandata di generazione in generazione l’intento di dedicare questo tributo al mo - per il clamore che suscitò tra la popolazipoonsei -, naco santo, figura scelta da Padre Pio come ltaio vicenda fu riferita in tutti i particolari maestro di virtù e considerata da tutti i san - anche dalla figlia del , rap - teliani e dai devoti sparsi per il mondo come presentando una preziosa testimonianza faro di un autentico cammino di fede, è nato orale, oggi depositata tra gli atti della sostanzialmente per far conoscere i tratti di . questa eccelsa icona di spiritualità, metten - il fatto straordinario, tra i tanti attribuiti al - done in luce le non comuni doti spirituali, l’intercessione del servo di dio, è stato sollecitando interesse per la sua esistenza, lscelto dalla Pro loco Planisina, già in occa - consegnata ed affidata con coraggio a dio sione delle celebrazioni dei 150 anni dell’U - per realizzarne la volontà, come testimone nità d’italia, come spunto per una speculare della sua Parola. rappresentazione storica che avesse come di rilevante importanza, ai fini della valenza protagonista l’illustre concittadino Padre della rappresentazione, anche il contesto raffaele, al fine di dare il giusto risalto al suo storico, culturale, socio-economico e reli - fulgido e discreto esempio, alla sua ammire - gioso in cui l’episodio è stato incastonato. vole e nota dedizione nei confronti dei disa - erano quelli gli anni bui della soppressione IL MONACO SANTO giati, degli ammalati e - come in questo caso di molti conventi francescani molisani, cam - - dei carcerati. l’epiteto “ignorato”, attribui - pani e pugliesi, coincidenti con il periodo del 30

Brigantaggio di volontarie del posto, attento aiM peremzoiorise i pre e post uni - Ssutogrgiechriem Ceivnitlii deid e Escpcelertsii acsutlitcohrei . di Sant’Elia tario. Padre aP ePri afonrinsiire uno spaccato quanto più reali - raffaele visse stico, la Pro loco planisina ha attinto notizie questa difficile dal testo di monsignor elia testa “ esperienza in prima persona ”. ad onor del vero, l’idea nacque e si battè con nel corso di una visita al sacerdote, co - tutte le sue stretto a casa nell’ultimo periodo della sua forze per far sì vita a causa dei malesseri dell’età avanzata, che il convento da parte di chi scrive, in compagnia di ma - di sant’elia a riantonietta ricella e maurizio mastrovita. Pianisi, sua Fu lì che l’affetto e la comune devozione amata culla, per il Padre raffaele si concretizzarono in fosse sottratto una splendida iniziativa a sfondo storico- alla chiusura e religioso, recependo suggerimenti dall’au - alle inique re - tore del libro che pose particolare accento strizioni impo - alla inquietante storia del brigante inno - ste dalla legge cente, riportata nel testo di Padre alessan - del momento. dro da ripabottoni “sant’elia a Pianisi” (pg. la manifesta - 159-161) dove si narrano i fatti. zione, che ha sviluppata intorno ai significativi eventi lo - ricevuto nel cali, riportati nel volume dell’autore sante - 2011 il patrocinio della Presidenza del con - liano, tratti dai registri angioini e da altre siglio dei ministri, successivamente della fonti storiche, la rievocazione è stata strut - Provincia di campobasso e della regione turata sulla base dei diversi momenti sce - molise per l’importanza rivestita sotto vari nografici, che si snodano ancora oggi in un aspetti, è stata riproposta quest’anno, do - percorso tracciato nella prima edizione menica 29 settembre, dalla Pro loco plani - della rappresentazione dal noto regista sina, con la collaborazione del comune e Pierluigi Giorgio, che con spirito devozio - delle associazioni crucis e Genius. nale, ha anche dedicato a Padre raffaele il l’evento è stato ricompreso nell’ambito filmato trasmesso nel 2009 su Geo&Geo, delle iniziative previste per la promulga - “sentieri”. zione, nella chiesa del convento, del decreto a conclusione della rievocazione è stato di Venerabilità di Padre raffaele Petruccelli, consentito l’accesso al percorso gastrono - la cui notizia è stata accolta con grande tri - mico, con l’allestimento di locande e ta - pudio ed esultanza lo scorso 6 aprile. Una verne, dislocate in vari punti del paese, notizia che in tanti attendevano da anni con dove gli ospiti hanno potuto consumare trepidazione, auspicando di avere la fortuna una grande varietà di piatti tipici e prodotti di vivere questo solenne momento, degno di della tradizione locale (cavatelli, pizza di rimanere impresso nelle pagine della sto - granoni con peperoni cruschi, ceci, trecce) riografia locale ma soprattutto nell’angolo di preparati dal team della Pro loco. ogni cuore per il meritato riconoscimento. a rendere più affascinante e coinvolgente IL MONACO SANTO Un pubblico numerosissimo ha seguito con la rievocazione anche la straordinaria par - particolare pathos la rievocazione storica in tecipazione della ‘Ndocciata di agnone e costumi dell’epoca, realizzati da un gruppo del Gruppo Folklorico agnonese, che con le 31

LloAr oS TtrOaRdIiAzionali esibizioni hanno reso onore al alla pena capitale. Padre per la sua permanenza nella nota cittadina successivamente si scoprì che, grazie all’in - delle campane dell’alto molise. tervento del monaco santo, Padre raffaele da sant’elia a Pianisi, per mero equivoco era stata imprigionata la persona sbagliata in - a fare da cornice alla storia portante, il romantico vece di domenico ciricillo fu Baldassarre, scenario di una vita paesana, allietato dalle note di ancora latitante. musicanti questuanti e arricchito da gruppi delle l’episodio è riportato fedelmente nel testo belle donne del popolo che, attraversando l’impo - di Padre alessandro da ripabottoni “sant’e - nente piazza municipio con cesti e tine di rame lia a Pianisi” (pg. 159-161) dove si narra che, sulla testa, si recano alla fontana, attorniate da te - nella notte precedente all’esecuzione, il frate neri bimbi dal volto sereno, che animano l’atmo - si recò nel carcere per confortare e confes - sfera e la rendono surreale. Fino a che non irrompe sare il condannato. Prima che il reo fosse il banditore, che invita i cittadini a recarsi al pa - giustiziato, dalla porta del convento, all’im - lazzo municipale per le elezioni comunali, ostaco - provviso, apparve Padre raffaele: “coman - late da cospiratori borbonici (come risulta dagli dante! autorità! Nel nome di dio - disse - vi archivi storici), a differenza di altri comuni del me - dico che quest’uomo è innocente”. l’illustre ridione, dove si erano svolte regolarmente. sindaco, Baldassarre colavita, prese su di sé secondo quanto riportato anche nel libro di mon - la responsabilità e disse al comandante: “so - signor testa, il 20 luglio 1861, un gruppo di bri - spendete la pena, perché il Padre raffaele ha ganti freddò a colpi di schioppo due guardie detto che il condannato è innocente; dob - nazionali, in contrada centocelle. arrestati, furono biamo credergli perché è una persona presto giustiziati e “stranamente” scarcerati: erano santa”. filo-borbonici, come la magistratura che li difen - l’autore francescano conclude così la storia: deva, accusata di “causare malcontento nella po - “Nel luogo dove era stato piantato il palo per polazione”. (archivio di stato di Napoli). impiccare ciricillo, oggi si eleva il monu - il capitano crema, venuto a conoscenza delle ten - mento a Padre raffaele”. denze borboniche dei giudici mandamentali di sant’elia a Pianisi, il 29 settembre 1861, inviò un dettagliato rapporto al segretario generale del di - castero di Grazia e Giustizia, nel quale evidenziava che erano stati rimessi in libertà i briganti sante - liani, responsabili dell’eccidio a centocelle e che in - spiegabilmente i processi davanti alla magistratura del posto procedevano con ingiustificata lentezza. Questo anche per altri imputati santeliani, cospira - tori borbonici, che avevano impedito le libere ele - zioni comunali, avvenute, invece, negli altri comuni del meridione; così che i briganti di sant’elia riu - scirono a “mettere fine ad una rigenerazione poli - tica da tanti secoli desiderata”. Vittima di un errore dovuto ad un caso di omoni - mia, il brigante domenico ciricillo di saverio fu ar - restato a , incarcerato con l’accusa di aver IL MONACO SANTO commesso l’eccidio di due guardie nazionali avve - nuto a centocelle e successivamente condannato CONVENTO CAPPUCCINI SANT’ELIA A PIANISI

luogo di san Pio e di Padre raffaele COOPERA8T6IV04A8 D sIa SNEtR’eVlIiZaI aP APiDaRNEis Ri AFFAELE 0874.816305 338.1774402 iNFormaZioNi e PreNotaZioNi per visite guidate ai luoghi - ristoro e pernottamento - convegni - incontri e formazione - ritiri spirituali - viaggi organizzati

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PeIrn v cisaisteo adlil em caenllcea dtoi Pr.e rcapffiateol ere es tsiatuni rPei oa,: rIiLc hMieOsNteA eC iOn fSoArmNaTzO io-n 8i 6048 Sant’Elia a Pianisi (CB) che si impegna a pagare la relativa tassa telefonare alla