Comune di Quartu Sant’Elena – Provincia di

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA Comunu de Quartu Sant’Aleni PROVINCIA DI CAGLIARI

RELAZIONE PRELIMINARE PER L’ADEGUAMENTO DEL PIANO DI PROTEZIONE CIVILE COMUNALE

Individuazione degli scenari a rischio idraulico

Relazione preliminare per l’adeguamento del Piano di Protezione Civile Comunale Comune di Quartu Sant’Elena – Provincia di Cagliari

Sommario

1. Premessa ...... 3 2. Analisi del contesto fisico del territorio...... 3 3. Inquadramento idrografico...... 4 4. Previsioni del PAI...... 6 5. Valutazione dei rischi idraulico ...... 7 5.1. Quadro conoscitivo...... 8 5.2. Pericolosità ...... 20 5.3. Rischio ...... 21 6. Scenari di evento massimo...... 24 6.1. Zona costiera da Margine Rosso fino a Capitana ...... 25 6.2. Zona costiera dopo Capitana...... 27 6.3. Centro abitato...... 29 7. Aree di attesa...... 31 7.1. Premessa ...... 31 7.2. Aree d’Attesa zona costiera da Margine Rosso fino a Capitana...... 31 7.3. Aree d’Attesa zona costiera dopo Capitana...... 32 7.4. Aree d’attesa del centro abitato...... 33 7.5. Prescrizioni ...... 33 8. Allegati...... 33

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1. Premessa

La pianificazione di protezione civile è il documento elaborato dal Comune di Quartu Sant’Elena per fronteggiare specifiche tipologie di emergenze ambientali, che potrebbero interessare il territorio comunale: gli eventi di natura idrico - idrogeologica e gli incendi d’interfaccia. Il ruolo del Sindaco assume una posizione di grande rilievo, riconosciuta dal legislatore nella normativa vigente in materia di protezione civile. La legge 225/92 sull’istituzione del Servizio nazionale della protezione civile, infatti, riconosce il Sindaco quale autorità comunale di protezione civile che assume la direzione e il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alle popolazioni colpite e provvede agli interventi necessari dandone immediata comunicazione al Prefetto e al Presidente della Giunta Regionale (art. 15). Nella medesima legge vengono introdotti concetti di previsione e prevenzione e di pianificazione. Nella stesura del piano assume quindi particolare importanza l’individuazione e la valutazione dei rischi idrico, idrogeologico e d’incendi di interfaccia. Nella trattazione degli aspetti generali e del contesto territoriale dovono quindi essere raccolte tutte le informazioni necessarie a definire i potenziali eventi calamitosi, che possono verificarsi nel territorio d’interesse. Sulla base dell’analisi di tali elementi vengono ipotizzati scenari di evento associati alle tipologie di rischio, che, nel caso di Quartu, sono quello idrico - idrogeologico e quello di incendi di interfaccia. La presente relazione è tesa ad individuare i rischi di tipo idrico.

2. Analisi del contesto fisico del territorio

Il Comune di Quartu Sant’Elena (di seguito anche Quartu), con oltre 70.000 abitanti, costituisce, per popolazione residente, il terzo centro urbano della Sardegna: negli ultimi cinquant’anni ha subito un’evoluzione urbanistica tale da sancirne il passaggio da centro abitato periferico e secondario rispetto al capoluogo, a nucleo urbano ricco di infrastrutture e servizi, nonché polo turistico conosciuto per l’area naturalistica di Molentargius, zona umida di valore internazionale, Sito di Interesse Comunitario (SIC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS), condivisa col Comune di Cagliari. Dal punto di vista ambientale è da ricordare anche il Parco dei Sette Fratelli, che, parzialmente ricade nel territorio comunale di Quartu Sant’Elena, e le numerose spiagge che caratterizzano il litorale, tra cui la famosa e più estesa spiaggia del Poetto. L’urbanizzazione e lo sviluppo del territorio sono in gran parte ascrivibili alla notevole vicinanza al capoluogo, di cui costituisce un continuum urbano; infatti, unitamente ai vicini e meno estesi comuni di Quartucciu, Selargius e Monserrato, costituisce l’hinterland di Cagliari. Inoltre, la viabilità interna al territorio comunale comprende alcune delle principali arterie della Provincia: la statale 554 e Viale Marconi sono, infatti, infrastrutture lineari di trasporto a servizio non solo dei cittadini quartesi, ma di gran parte dei residenti nell’hinterland, mentre la Via Lungomare del Golfo viene percorsa da tutti coloro che vogliono raggiungere le località di mare della costa. Dal punto di vista geografico, il territorio comunale è ubicato nella parte meridionale della provincia di Cagliari ed occupa una superficie di 97 Kmq; esso risulta confinante con i Comuni di Cagliari, Quartucciu, , ed è individuato cartograficamente dal foglio IGM 1:50000 n.557-558 e 567, dalla serie

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25 IGM 1:25000 n.557 II, 557 III, 558 III, 567 IV, e dalle sezioni CTR 1:10000 n.557110, 557120, 557140, 557150, 557160, 558130, 566040, 567010. Il comune appartiene all’Autorità di Bacino della Regione Sardegna. La sede della giunta municipale è al numero 141 della Via Eligio Porcu (indirizzo internet www.comunequartusantelena.ca.it e telefono 070 86011), mentre quella dell’Assessorato a Politiche ambientali, Servizi tecnologici e manutenzione verde pubblico, Servizi cimiteriali, Beni culturali, Protezione civile è in Via C. Colombo numero 179 (telefono 070 86041, fax 070 8604565).

3. Inquadramento idrografico

Il territorio comunale presenta un reticolo idrografico caratterizzato da una densità di drenaggio che aumenta nella parte centro-orientale in corrispondenza della variazione morfologica del terreno. In prossimità del centro urbano (a nord dell’abitato) è facilmente individuabile il Riu de Is Cungiaus, mentre la restante parte di esso risulta circoscritta dallo stagno di Molentargius, dalle Saline e dal bacino Simbirizzi. Spostandosi verso est si incontra il Rio Foxi, Rio Su Pau, Rio Sa Pispisa e il Rio Cuba, che costituiscono i bacini di maggior rilievo, assieme al Rio Murtaucci, che nasce nei rilievi del Parco dei Sette Fratelli e interessa la porzione di territorio ubicata più a est, quasi al confine col Comune di Maracalagonis. Un elenco non esaustivo dei corsi d’acqua che attraversano il territorio comunale, tratto dal DB della Regione Sardegna, è il seguente:

- ACQUE IS PARAS - Rio ANTONI DORU - Rio CUBA - Rio CORONGIU (RIO SU PAU) - Rio FOXI - Rio DE IS GRUTTAS - Rio DE IS STELLAS - Rio DE SU TUVU MANNU - Rio DI S. GIOVANNI - Rio GEREMEAS - Rio IS CUNGIAUS - Rio MURTAUCCI - Riu ORTU DE SCHIRRA - Rio S’ARRIZOLU SALIU - Rio SA ARRUMBULADA - Rio SA PISPISA - Rio S’ORIXEDDA - Riu SU CROBU - Rio SUERGIU MANNU

L’area umida di Molentargius-Saline

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Parte del territorio comunale di Quartu Sant’Elena è occupato da una delle zone umide più importanti d’Europa: il complesso del Molentargius, infatti, è una zona umida di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar, un sito di importanza comunitaria SIC ai sensi della direttiva Habitat ed una zona di protezione speciale (ZPS) ai sensi della Direttiva Uccelli. Analizzando in linea generale il sistema idrologico di tale complesso, esso risulta articolato in una serie di stagni e corsi d’acqua: lo stagno più piccolo è denominato il Bellarosa minore (ubicato nella parte settentrionale del sistema e composto da acqua dolce), mentre il Bellarosa maggiore è situato nella zona centrale, un tempo sede del bacino di prima evaporazione delle Saline di Stato. Il sistema delle Saline è costituito dai bacini compresi fra la striscia di Is Arenas e la città di Quartu a Nord e la striscia del Poetto a Sud. Da Est a Ovest è composto dal bacino di seconda evaporazione, da quello di terza evaporazione e dal sistema delle vasche salanti. Il settore orientale è noto anche con il nome di Stagno di Quartu. Infine, si ricordano i corsi d’acqua che interagiscono con la zona umida:

- Rio di Selargius; - Rio de Is Cungiaus; - Rio Mortu.

Dighe e invasi

Il principale invaso presente nel territorio comunale è quello del bacino di Simbirizzi (contenuto all'interno del bacino del rio Foxi) che viene utilizzato per la raccolta e la distribuzione delle acque provenienti dal Flumendosa, tramite una diga a gravità ed argini in terra con manto impermeabile. La superficie stimata del serbatoio è di circa 3 Kmq con una capacità totale di invaso di 30 milioni di mc e l’ente gestore è l’ENAS (Ente Acque della Sardegna). Nello stesso bacino è individuabile un secondo stagno, di dimensione decisamente più contenute, che prende il nome di stagno di San Forzorio. Lo spartiacque del bacino areico del Simbirizzi e del San Forzorio, lungo all'incirca 35 Km, passa per le elevazioni di C.uru Linu (75 m), C.uru Donna Ciccia (103 m), B.ncu Mogumu (330 m), B.ncu Cirronis (672 m), B.ncu Baccu Maiori (203 m), C.uru Crabone (163 m), C.uru Ganni' (488 m) e C.uru Su Zocculu (60 m). L'asta principale ha origine nelle formazioni paleozoiche a Nord di Sinnai, prosegue nelle formazioni marnose e marnoso-arenacee mioceniche ed infine, attraversando la copertura quaternaria, giunge al mare dopo circa 14.5 Km. (Fonte Piano Urbanistico comunale)

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4. Previsioni del PAI

Dal punto di vista idraulico e idrogeologico, è attualmente vigente uno strumento di pianificazione, il Piano di Assetto Idrogeologico (PAI), mentre è stato revocato di recente il Piano Stralcio delle Fasce Fluviali (PSFF). Il PAI è stato adottato e approvato dalla Regione Autonoma della Sardegna in data 11 Marzo 2005, con ulteriori integrazioni approvate con Delibera G.R. n. 17/14 del 26 Aprile 2006, ai fini di ottemperare agli obblighi previsti dal decreto legge 11 giugno 1998 n.180, secondo cui “le Autorità di Bacino di rilievo nazionale e interregionale e le Regioni, per i restanti Bacini, adottino Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico entro il 30 giugno 1999”. Secondo tale documento (come riportato nella tavola della pericolosità idrogeologica allegata al presente piano) sono state individuate cinque microaree di criticità, variabili dal livello Hi4 ad Hi1: le aree di maggior pericolosità che vanno ad interessare l’abitato sono localizzate sulla foce del Rio Foxi, del Rio Cuba e marginalmente del Rio Geremeas. Le rimanenti aree sono relative all’esondazione del Rio Is Cungiaus (con tempo di ritorno di 500 anni) ed al superamento dell’argine dello stagno di Molentargius poco a monte dell’immissione del Rio di Selargius. Dal punto di vista delle frane, il PAI evidenzia una pericolosità Hg4 che interessa la SP 17 in prossimità dei versanti costieri di Cala Regina, Mari Pintau e Terramala. Quasi tutta la zona compresa fra Terramala e Geremeas presenta una pericolosità di frana Hg2, mentre i versanti di Serra Pintau, del Nuraghe Pintau e quelli del bacino del Rio Murtaucci sono di livello Hg3. Infine l’integrazione degli elementi forniti dal Piano Stralcio per le Fasce Fluviali (PSFF)sui corsi d'acqua principali dei bacini idrografici della Sardegna (redatto ai sensi della legge sulla Difesa del Suolo, L.183/1989, oggi confluita nel D.Lgs. 152/2006, come piano di settore del Piano di Bacino Regionale e quindi come approfondimento ed integrazione del Piano di Assetto Idrogeologico - PAI), e dal Piano di gestione del Rischio di Alluvioni (PGRA – adottato con Deliberazione del Comitato istituzionale n. 1 del 30/07/2015), consente di definire con più elevata attendibilità le aree della pericolosità e del rischio di alluvioni relative ai corsi d’acqua d’interesse. Infatti, da tale valutazione integrata, il Rio Foxi ed in misura minore il Rio Cuba sono interessati da un’area di piena con tempo di ritorno pari a 500 anni (molto maggiore rispetto a quella stimata dal PAI), ed è incluso nella specifica mappatura anche il Rio Sa Pispisa, che, invece, nel PAI risulta franco dalle esondazioni.

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5. Valutazione dei rischi idraulico

La presente valutazione ha lo scopo di fornire i pertinenti elementi conoscitivi del territorio e gli indirizzi di pianificazione per la gestione del rischio idraulico presente nel territorio comunale di Quartu Sant’Elena: i fenomeni alluvionali e quelli di dissesto idrogeologico sono spesso collegati, e conseguentemente verranno analizzati nello stesso contesto di pianificazione. La metodologia applicata è quella fornita dal manuale del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, ancorché questo sia stato concepito per sistemi idraulici complessi e realtà fluviali di dimensioni di gran lunga superiori a quelle riscontrabili nel contesto quartese. Inoltre, nel caso dei bacini montani della parte orientale del territorio, i bassi tempi di corrivazione non consentono di attuare il presidio territoriale così come concepito dalla direttiva, né le procedure previste per contesti come, ad esempio, quello del Po, o dell’Arno. Stante la non applicabilità alla realtà locale di talune prescrizioni contenute nel citato manuale, nel presente documento sono stati individuati e adottati i necessari temperamenti e correttivi; pertanto, le prescrizioni del manuale sono state dettagliate ed integrate secondo modalità che verranno analizzate in ognuno dei paragrafi seguenti. Dal punto di vista delle procedure di allertamento, sono state prese a riferimento quelle operative regionali per il rischio idraulico e idrogeologico contenute nella Direttiva Assessoriale Difesa Ambiente del 27 Marzo 2006 (che recepisce quanto stabilito dalla direttiva PCM del 27 febbraio 2004). Per la definizione degli scenari di evento massimo, oltre alle aree di pericolosità idraulica e idrogeologica riportate sul Piano di Assetto Idrogeologico (PAI - redatto su cartografia in scala 1:10.000 e con dati del 2004-), si è tenuto conto sia delle criticità emerse in occasione degli eventi calamitosi occorsi nel 2010 (integrando le testimonianze relative ad eventi e/o criticità del territorio, a sopralluoghi mirati), sia dai dati desumibili dal PSFF (Piano Stralcio delle Fasce Fluviali) , che dal citato PGRA (Piano di Gestione Rischio Alluvioni). In aggiunta, per delineare un quadro complessivo del rischio idraulico e idrogeologico, sono stati raccolti tutti i dati relativi a progetti di studio quali AVI (Aree Vulnerate Italiane) e VAPI (Valutazione Piene) unitamente alle fonti storiche di eventi di dissesto verificatisi nel territorio di Quartu. Infine, esclusivamente per il Rio Foxi e a mero a titolo conoscitivo, è stato utilizzato uno specifico progetto dell’Amministrazione, che prevede la realizzazione di opere di sistemazione idraulica. La prima parte dello studio in oggetto può essere così riassunto:

- raccolta dati su eventi storici che hanno interessato il territorio comunale; - raccolta dati su progetti e pubblicazioni relative al sistema idraulico ed idrogeologico di Quartu; - perimetrazione della fascia di pericolosità idraulica ed idrogeologica e conseguente individuazione degli esposti pubblici e/o privati ad uso pubblico in essa ricadenti; - individuazione delle criticità sulla base dei dati raccolti nelle fasi precedenti.

Sopra i citati scenari di evento massimo si sviluppa, poi, la seconda parte della presente valutazione, che consente di concepire il dispositivo e pianificare le azioni utili a fronteggiare la specifica emergenza, per la prioritaria salvaguardia della popolazione e la protezione, degli insediamenti e dei beni. In particolare, per ogni scenario saranno individuate le strutture e le aeree franche dal rischio in grado di ospitare la popolazione evacuata, la viabilità di evacuazione, nonché quella di servizio riservata ai soccorritori impegnati.

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5.1. Quadro conoscitivo

Nel corso degli ultimi venti anni, Quartu ha registrato un sensibile sviluppo del tessuto urbano, che ha interessato anche ampie zone del litorale, mentre la contemporaneità della componente naturale (aumento delle altezze pluviometriche) e di quella antropica ha saltuariamente e localmente determinato la crisi del sistema fognario, la scarsa praticabilità della viabilità principale ed il ripetersi dell’allagamento di talune aree urbane. Analizzando per primo il sistema pluviometrico, è utile studiare l’andamento delle precipitazioni nelle stazioni prossime ai bacini idrografici del territorio quartese: si tratta di 7 stazioni, dislocate sia sulla parte collinare/montana (, Campu Omu, Corongiu, Sa Pira e Settimo S. Pietro), che nella pianura (Cagliari e Flumini di Quartu). Partendo da un’analisi delle precipitazioni registrate nel periodo 1982-2007, i grafici riportati di seguito mostrano come negli anni 2005-2007 si sia registrato in quasi tutte le stazioni una diminuzione delle altezze di pioggia. Tuttavia, tale risultato viene ribaltato dalle mappature pluviometriche del 2008 e 2010, in cui, si registra una chiaro trend di incremento dei valori misurati.

Fig.1 – Distribuzione precipitazione annua nel periodo 1982-2007 nelle stazioni pluviometriche montane Fonte dati: Servizio idrografico della Regione Sardegna

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Fig.2 – Distribuzione precipitazione annua nel periodo 1982-2007 nelle stazioni pluviometriche di pianura Fonte dati della Regione Sardegna

Fig.3 – Distribuzione precipitazione annua nel periodo 2008-2010 Fonte dati: ARPA SARDEGNA

Dal punto di vista degli eventi storici, che evidenziano l’esposizione del territorio quartese agli eventi alluvionali, si ricorda quello di maggior gravità ed estensione, occorso il 5 ottobre 1889, giorno in cui la città venne sommersa dalle acque provenienti dai rilievi collinari di Nord-Est, causando 25 vittime e distruggendo circa 500 abitazioni. Da allora sono stati diversi gli episodi alluvionali di minore entità, che hanno interessato il centro abitato e la zona costiera: si passa dai problemi al sistema fognario registrati nell’autunno del ’99, al nubifragio dell’ottobre 2000 che causò la chiusura della SS 554 e l’allagamento del centro storico, di cui si riportano di seguito immagini di repertorio tratte dalla cronaca.

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Nello stesso mese lo straripamento del Rio Sa Tanca comportò l’allagamento di cinque abitazioni in località Foxi a seguito della riduzione della sezione dell’alveo causata dalla presenza di detriti e vegetazione.

Fig. 4 - Nubifragio 15 ottobre 2000, Via Turati Fig. 5 - Nubifragio 8 Giugno 2000 – Viale Marconi Fonte dati: L’unione Sarda Fonte dati: L’unione Sarda

Più recentemente (nell’ottobre del 2008 e nei mesi di ottobre-novembre del 2010) sono state registrate le criticità di natura idrica , che di seguito vengono descritte:

- nel 2008 (in concomitanza con l’alluvione che ha interessato il comune di Capoterra), il centro abitato di Quartu è stato interessato da allagamenti conseguenti alle forti piogge, con battenti idrici di alcune decine di centimetri nelle zone più colpite. In tale circostanza si procedette alla messa in sicurezza d’emergenza del Rio Is Cungiaus mediante la pulizia dell’alveo; - nell’ottobre-novembre 2010, il territorio comunale venne colpito da un forte nubifragio, che ha interessato la zona compresa tra il centro urbano e la località costiera di Cala Regina.

Nella zona di Capitana sono state diverse le problematiche verificatesi durante la giornata del 11 ottobre 2010: una prima criticità riguarda il Rio S’Arritzolu Saliu, che ha esondato creando problemi sulla provinciale e sulle abitazioni vicine, nonché al campeggio limitrofo; inoltre, poco distante dal rettilineo della strada provinciale (in corrispondenza dell’agglomerato Baia Azzurra), è stato segnalato il cedimento di un muretto in Via dei Tigli. Analoga situazione è stata riscontrata nella località Salmagi, che si sviluppa nel costone sopra il raccordo con la nuova S.S. 554: anche in questo caso la forza dell’acqua ha causato il crollo di un muro in Via delle Araucarie, comportando disagi alla viabilità ed alle abitazioni vicine. Le problematiche di maggior rilievo sono quelle che hanno coinvolto le villette di Terramala (edificate sul versante della omonima collina): in occasione delle violente piogge, sul versante della collina si è registrato un fenomeno di erosione superficiale / dilavamento che ha causato a valle l’accumulo di materiale detritico e fango, che ha coinvolto la strada provinciale, minacciando anche le abitazioni ubicate sul “lato mare”. Le problematiche riscontrate sono riconducibili alle acque del Rio Tuvu Mannu (che, a monte, scorre in prossimità del Monastero delle Suore Carmelitane) che intercettano il tracciato della nuova S.S. 125.

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Anche il Rio Geremeas in occasione di piogge consistenti (in particolare nel punto in cui incontra la strada provinciale) ha minacciato alcune abitazioni “lato mare” ed è stato necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco per la messa in sicurezza di 55 persone. Nell’entroterra è da ricordare il Rio Perdulandiri (un affluente sinistro del Rio Cuba) che ha causato seri disagi alle località Santu Lianu e Is Meris, e, infine, il Rio Niu Crobu, che (insieme al sopracitato Rio S’Arritzolu Saliu) ha interessato parte della località di Flumini di Quartu. Si evidenzia che, differentemente da quanto occorso nel 2008, nel novembre 2010 gli eventi hanno causato problematiche di deflusso delle acque meteoriche nelle località Foxi, Costa di Sopra, Is Xireddus, Flumini, Marina Residence e Niu Crobu-Santu Lianu. In particolar,e si sono verificati allagamenti della viabilità locale e di diverse abitazioni a livello stradale e seminterrato, oltre all’esondazione del Rio Niu Crobu e all’azione di un corso d’acqua effimero a monte delle abitazioni di Via Marghine (Rio Rionis). In sintesi, sulla base delle informazioni storiche e mnemoniche disponibili, le zone del territorio di Quartu più frequentemente colpite da emergenze idriche sono le seguenti:

- Capitana; - Geremeas; - Flumini di Quartu; - Baia Azzurra; - Terramala; - Salmagi; - Cala Regina; - Viale Colombo, Viale Marconi e quartiere di Santo Stefano; - Foxi; - Costa di Sopra II; - Marina Residence; - Niu Crobu-Santu Lianu.

Quadro storico

Al fine di ricostruire il quadro storico degli eventi che hanno interessato il territorio quartese, è stato preso in esame il progetto AVI (Aree Vulnerate Italiane) commissionato dal Ministro per il Coordinamento della Protezione Civile al Gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche (GNDCI), del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). La ricerca sullo specifico catalogo, nell’arco temporale dal 1957 al 2000, ha evidenziato 15 eventi di piena che hanno colpito principalmente il centro abitato, coinvolgendo i Rii Foxi, Sa Tanca e Cannas.

Studio di compatibilità idraulica del territorio comunale

Con Deliberazione della Giunta Comunale n. 47 del 11/06/2013 ha presso atto dello Studio di Compatibilità idraulica, geologica e geotecnica dell'intero territorio comunale, ai sensi dell'art. 8 comma 2 delle norme di attuazione del P.A.I., redatto dall’ing. Maurizio Meloni. Lo studio è stato trasmesso alla Direzione Generale dell’Agenzia Regionale del Distretto Idrografico della Sardegna per i pareri di competenza, ai sensi dell’art. 8 delle NA del PAI, necessari per essere successivamente sottoposto all’attenzione del Comitato Istituzionale per l’approvazione dello studio. I corsi d’acqua inclusi nello

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studio “Perimetrazione della pericolosità e del rischio idraulico lungo il litorale di Quartu S. Elena tra il Rio S'Arrizzolu Saliu e il Rio Mari Pintau”sono i seguenti:

- Rio S'Arrizzolu Saliu - Spiaggia Capitana - Is Mortorius - S'Arpaxius - Salmagi o riu De Is Stellas - Oasi S. Vincenzo - Rio Marina delle Nereidi - Serbatoio - Cala Regina Ovest - Cala Regina Est - Murtaucci Ovest e Est - Mari Pintau

Il territorio comunale di Quartu Sant’Elena ricade nella “sottozona pluviometrica omogenea 2” (vds dati del progetto VAPI “valutazione delle piene” in Italia) e, dal punto di vista idrografico, possono essere distinti i sottonotati sette sottobacini principali, tutti afferenti al complesso idrografico del Flumendosa- Campidano-Cixerri (corrispondente al sub-bacino n.7 della classificazione della Regione Sardegna). Confrontando le valutazioni e indicazioni del P.A.I. con quelle dello Studio di Compatibilità Idraulica del Territorio Comunale emerge quanto segue:

Rio Is Cungiaus

Il sistema che interferisce in misura maggiore con l’abitato è quello del Rio Is Cungiaus, corso d’acqua che nasce a una quota di 450 m circa e sfocia nello Stagno di Molentargius, dopo aver attraversato i centri urbani di Settimo S. Pietro e di Quartucciu: esso lambisce l’edificato NORD di Quartu, in parte derivando immediatamente a monte di esso in un canale di guardia che corre parallelamente alla SS 554 fino alla località Pitz’e Serra, e in parte proseguendo il suo corso fino allo stagno, dopo aver attraversato Viale Marconi. I dati di bacino corrispondenti alla sezione di chiusura posta in corrispondenza dell’attraversamento con la SS 125 (Viale Marconi), sono riportati di seguito.

LUNGHEZZA ASTA 14,17 km QUOTA DELLA SEZIONE 3,15 m s.l.m. PRINCIPALE AREA DEL BACINO 12,47 km2 QUOTA MEDIA DEL BACINO 124,21 m s.l.m. PENDENZA MEDIA DELL’ASTA 0,991 % TEMPO DI CORRIVAZIONE ADOTTATO 3,94 h

TEMPO DI RITORNO 50 100 200 500 [anni] PORTATA DI VERIFICA 29.96 34.19 40.98 50.48 [m3/s] I dati idrologici e idraulici sono stati desunti dalle schede d’intervento del P.A.I.

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Il Rio Is Cungiaus è riportato nel P.A.I. come tronco critico individuato dal codice B7cpTC105, e dall’omonima scheda di intervento emerge una criticità legata all’insufficienza idraulica del ponte sulla SS 125 che va in crisi per un tempo di ritorno di 500 anni, comportando un rischio R1/R2 e allagamento area urbana di Quartu S. Elena, interessamento della Strada Statale e della viabilità secondaria. il Rio Is Cungiaus non risulta mappato a pericolosità idraulica nel PSFF (Piano Stralcio delle Fasce Fluviali). Nello Studio di Compatibilità Idraulica è invece evidenziato che nella parte inclusa nel territorio comunale di Quartu Sant’Elena, le portate di piena con tempi di ritorno di 50 anni sono praticamente contenute nell’alveo, mentre quelle con ritorno di 100, 200 e 500 anni comportano un rischio di allagamento. Come mostrato nelle Schede n. 01-02 dell’Allegato “A” (Aree a Rischio Idraulico), tenendo conto delle situazioni più gravose individuate dai diversi piani e studi, le zone maggiormente esposte al rischio esondazione sono:

- la zona industriale/commerciale (limitrofa al territorio comunale di Quartucciu) della prima parte di viale Marconi; - una piccola porzione del parco di Molentargius; - l’edificato compreso tra Via Boito, Viale Colombo e Via Lombardia; - l’edificato compreso tra la via Siena, la via Brigata Sassari, la via Marconi e la via Firenze.

Rio Foxi e Rio Is Ammostus

Altra località della costa quartese, che presenta problematiche di natura idraulica è quella di Foxi per la presenza dell’omonimo corso d’acqua (nel tratto iniziale denominato Rio Is Ammostus) che prima di immettersi nel territorio comunale di Quartu, attraversa il centro abitato di Maracalagonis in una canalizzazione coperta. Essendo un compluvio che si sviluppa prevalentemente in pianura, le caratteristiche morfologiche sono similari a quelle del Rio Is Cungiaus: anche in questo caso a una discreta pendenza dell’asta corrisponde un tempo di corrivazione superiore alle 4 ore, (comportando pertanto, un’energia della corrente minore rispetto al Rio Cuba). Secondo lo studio del PAI, il ponte sulla S. P. 17 risulta insufficiente per tempi di ritorno elevati, mentre la sezione idraulica dell’alveo a monte ed a valle dello stesso, non è in grado di smaltire tutti i valori di portata stimati.

LUNGHEZZA ASTA 15,42 km QUOTA DELLA SEZIONE 4,48 m s.l.m. PRINCIPALE AREA DEL BACINO 37,36 km2 QUOTA MEDIA DEL BACINO 118,18 m s.l.m. PENDENZA MEDIA DELL’ASTA 0,714 % TEMPO DI CORRIVAZIONE ADOTTATO 4,28 h

TEMPO DI RITORNO 50 100 200 500 [anni] PORTATA DI VERIFICA 119.10 136.69 159.58 199.24 [m3/s] I dati idrologici e idraulici sono stati desunti dalle schede d’intervento del P.A.I.

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In aggiunta al PAI vigente, si sottolinea l’esistenza di uno studio di dettaglio sul Rio Foxi finalizzato alla realizzazione di opere di mitigazione del rischio idraulico nell’omonimo abitato. Tale progetto contiene una definizione delle aree di allagamento (si estendono in misura maggiore in destra idraulica e in misura minore in sinistra) molto dettagliata, che consente una migliore individuazione delle aree di emergenza e dei percorsi di evacuazione. Nel caso di una durata di pioggia pari al tempo di corrivazione (4,28 h), peraltro coincidente con quello stimato dal P.A.I., e coefficiente di deflusso pari a 0,8, la portata di verifica (escluso l’effetto di laminazione della piena del lago Simbirizzi) differisce in piccola misura dalla piena cinquantenaria. Il Rio Foxi è mappato nella Fascia Geomorfologica “C” nelle recenti elaborazioni effettuate nel PSFF. Lo Studio di Compatibilità Idraulica ha messo in evidenza aree a pericolosità idraulica che differiscono da quelle individuate dal P.A.I. essenzialmente in prossimità della foce. Le portate di piena con tempi di ritorno di 50, 100 e 200 anni comportano un rischio di allagamento. Come mostrato nelle Schede n. 03-04-05-06-07 dell’Allegato “A” (Aree a Rischio Idraulico), tenendo conto delle situazioni più gravose individuate dai diversi piani e studi, le zone maggiormente esposte al rischio esondazione sono:

- la zona a valle del viale Leonardo da Vinci compresa tra le vie Cipro e Turbine - la zona a monte del viale Leonardo da Vinci sulle due sponde del Rio. - La Strada Provinciale n. 15 (via Marco Polo) nel tratto compreso tra il Rio Is Ammostus e la S.S. 125; - La Strada Statale n. 125 nel tratto d’incrocio con la Strada provinciale n. 15.

Rio Su Pau – Rio Sa Tanca – Rio Sa Pispisa

Considerata la sezione di chiusura sull’attraversamento della S.P..17, il bacino idrografico di superficie pari a circa 140 km2 costituisce la maggiore area drenante finora analizzata. Le acque del bacino hanno origine nel complesso del Monte Serpeddì a una quota massima di circa 1000 m, interagendo con i territori comunali di Sinnai, Burcei, Maracalagonis e Selargius prima di sfociare nel litorale quartese. All’interno del bacino è possibile individuare tre corsi d’acqua principali: poco a monte dell’intersezione con la citata strada provinciale si verifica la confluenza tra il rio Sa Tanca (proveniente dal settore ovest del bacino) ed il Rio Sa Pispisa (che interessa il settore orientale), dando origine al Rio Su Pau, che conclude il proprio percorso sfociando dopo circa 1 km in località Flumini. In realtà col rio Sa Tanca s’intende il tratto di corso d’acqua che si sviluppa attorno a Via dell’Autonomia Regionale Sarda, mentre il corso d’acqua principale è il Rio Corongiu, da cui nasce il nome degli omonimi bacini artificiali a monte della frazione abitativa di Tasonis. Il complesso di tali corsi d’acqua (il cui alveo terminale risulta adeguatamente dotato di argini) non è stato censito dal P.A.I., ed alla loro presenza non risulta associabile una criticità idraulica sia in corrispondenza degli attraversamenti sia sulla S.P. 17, che sulla Via S. Martino. Tuttavia, nel corso degli anni il Rio Sa Tanca è stato oggetto di episodi di esondazione causati dal rischio di parzializzazione dell’alveo da parte di detriti/vegetazione palustre nel tratto compreso tra Flumini e il ponte di Sant’Isidoro: l’ultimo evento (inizi agli anni 2000) causò l’allagamento di cinque abitazioni della frazione; inoltre, in caso di piogge straordinarie, esso riceve lo scarico del “troppo pieno” degli invasi di Corongiu. Lo Studio di Compatibilità Idraulica ha recepito tale rischio. Come indicato nelle Schede n. 08-09-10 dell’Allegato “A” (Aree a Rischio Idraulico), tenendo conto delle situazioni più gravose individuate dai

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diversi piani e studi, considerando che in riferimento al Rio Su Pau le portate di piena con tempi di ritorno di 50 anni sono contenute nell’alveo, le zone maggiormente esposte al rischio esondazione sono:

- le zone prossime alle sponde destra e sinistra del Rio Sa Tanca, in particolare nell’area del Golf Club Sa Tanca; - le zone prossime alle sponde destra e sinistra del Rio Sa Pispisa.

Rio Cuba

Nella zona costiera in località Capitana (lungo la S.P. 17) si trova il Rio Cuba, che sfocia proprio nel porticciolo omonimo. Riconosciuto dal P.A.I. come tronco critico col codice B7srTC070, rientra tra i corsi d’acqua che causano i maggiori problemi alla viabilità locale ed alla frazione abitativa: in raffronto al citato Rio Is Cungiaus, l’asta principale del Rio Cuba presenta una pendenza doppia a parità di lunghezza, comportando un aumento della velocità della corrente liquida. Si tratta di un bacino idrografico che si sviluppa in gran parte nel sistema collinare-montano della parte orientale del territorio comunale e che presenta un tempo di corrivazione (2,87h) sensibilmente più breve rispetto a quello associato al Rio Is Cungiaus e, conseguentemente, un flusso di corrente idrica dotato di maggiore energia. Dalla scheda d’intervento del PAI emerge una criticità per un tempo di ritorno di 50 anni dovuta alla conformazione dell’alveo ed alle condizioni di manutenzione dello stesso, nonché alla presenza di urbanizzazione in area golenale.

LUNGHEZZA ASTA 13,77 km QUOTA DELLA SEZIONE 7,39 m s.l.m. PRINCIPALE AREA DEL BACINO 29,25 km2 QUOTA MEDIA DEL BACINO 345,64 m s.l.m. PENDENZA MEDIA DELL’ASTA 1,827 % TEMPO DI CORRIVAZIONE ADOTTATO 2,87 h

TEMPO DI RITORNO 50 100 200 500 [anni] PORTATA DI VERIFICA 119.10 136.69 159.58 199.24 [m3/s] Il Rio Cuba risulta mappato in categoria C (Area d’inondazione per piena catastrofica) nel PSFF (Piano Stralcio delle Fasce Fluviali). Anche con lo Studio di Compatibilità Idraulica sono state individuate aree con criticità per tempi di ritorno che variano da 50 a 500 anni, con maggiori aree interessate. Come indicato nelle Schede n. 11-12-13 dell’Allegato “A” (Aree a Rischio Idraulico), tenendo conto delle situazioni più gravose individuate dai diversi piani e studi, le zone maggiormente esposte al rischio esondazione sono:

- la Strada Provinciale Quartu-; a valle della Strada Provinciale Quartu-Villasimius

- la zona compresa tra il Rio, il mare e via delle Caravelle; - via del Transatlantico; - la zona compresa tra il Rio, il porto e via Serchio a monte della Strada Provinciale Quartu-Villasimius

- le sponde destra e sinistra del Rio Cuba;

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- via delle Tanericie; - le Strade Comunali “Is Meris” e “Santu Lianu”.

Rio S’Arrizzolu Saliu e Spiaggia di Capitana

La spiaggia di Capitana o de “S'Arrizzolu Saliu”, chiusa a ovest dal Porticciolo di Capitana, è limitata alle spalle dalla presenza di un muro di terrazzamento che si estende per tutta la lunghezza del tratto di litorale. Il Rio e la spiaggia non risultano mappati nel P.A.I. e nel P.S.F.F. Storicamente il Rio ha creato delle criticità che hanno interessato, come negli ultimi anni, la strada provinciale, le abitazioni vicine e il campeggio limitrofo. Con il recente Studio di Compatibilità Idraulica è stato mappato tale rischio individuando: a valle della provinciale un’area interessata da portate di piena con tempi di ritorno di 100 anni: a monte aree di esondazione con tempi di ritorno di 50 anni. Come mostrato nella tavola 13a e nella Scheda n. 15 dell’Allegato “A” (Aree a Rischio Idraulico) le zone maggiormente esposte al rischio esondazione sono:

- la Strada Provinciale Quartu-Villasimius; a valle della Strada Provinciale Quartu-Villasimius

- la zona compresa tra la Strada Provinciale, il Rio, il mare e via dei Cicloni; a monte della Strada Provinciale Quartu-Villasimius

- le sponde destra e sinistra del Rio; - il campeggio;

Zona “via dei Pini” e Spiaggia di Capitana

Con lo Studio di Compatibilità Idraulica è stata mappata una zona con pericolosità idraulica Hi4/Hi3 posta a sud del Rio S’Arrizzolu Saliu, non individuata nelle cartografie P.A.I. e P.S.F.F.. Si tratta di un piccolo bacino che ha origine poco a monte della strada provinciale e che comprende l’alveo naturale di un rio scomparso denominato “Fiume 69853” nella Cartografia DBMP della Regione Sardegna. L’area più a rischio, individuata nella Scheda n. 16 dell’Allegato “A”, è quella compresa tra la via dei Pini e la strada provinciale e comprende anche parte della spiaggia di Capitana.

Zona “via dei Pioppi” e Spiaggia di Is Mortorius

In direzione sud, oltre il promontorio di Is Mortorius, lo Studio di Compatibilità Idraulica individua un’altra zona, con pericolosità idraulica Hi4/Hi3, non mappata nelle cartografie P.A.I. e P.S.F.F. Il bacino, che a origine da una “conca” ai margini della via dei Pioppi, interessa parte della stessa via dei Pioppi, la strada provinciale e la spiaggia di Is Mortoius. L’area a rischio è meglio individuata nella Scheda n. 17 dell’Allegato “A”.

S’Arpaxius

Un’altra area non mappata nelle cartografie P.A.I. e P.S.F.F. è quella individuata nello Studio di Compatibilità Idraulica con pericolosità idraulica Hi4/Hi3 e che comprende le aree a est del raccordo con la S.S. 554 bis, l’intersezione tra il raccordo e la strada provinciale e la località S’Arpaxius con particolare interessamento della via del Tritone. L’area a rischio è meglio individuata nella Scheda n. 18 dell’Allegato “A”.

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Riu Is Stellas - Riu Arenargius

Il Riu Is Stellas, che nella sua parte a valle prende il nome di Riu S’Arenargius, presenta lungo il suo percorso criticità idraulica con rischio di esondazione indicato nella cartografia dello Studio di Compatibilità Idraulica con ritorno di 50 anni. L’area più a rischio, individuata nella Scheda n. 19 dell’Allegato “A”, riguarda la zona di Salmagi con interessamento della strada provinciale. L’area non è mappata nelle cartografie del P.A.I. e del P.S.F.F.

Riu de Su Tuvu Mannu

Anche il Riu de Su Tuvu Mannu presenta lungo il suo percorso criticità idraulica con rischio di esondazione indicato nella cartografia dello Studio di Compatibilità Idraulica con ritorno di 50 anni. L’area più a rischio, individuata nella Scheda n. 20 dell’Allegato, riguarda la via del Carmelo, la strada provinciale e, a valle di essa, l’area compresa tra l’Oasi di San Vincenzo e il mare. L’area non è mappata nelle cartografie del P.A.I. e del P.S.F.F.

Rio Marina delle Nereidi – Zona Serbatoio – Cala Regina

Nella cartografia dello Studio di Compatibilità Idraulica sono individuate altre tre zone con pericolosità idraulica Hi4: l’alveo del Rio Marina delle Nereidi; il piccolo bacino che di sviluppa nella zona del “Serbatoio” e le confluenze verso Cala Regina. Le aree, non mappate nelle cartografie del P.A.I. e del P.S.F.F., sono individuate nella Scheda n. 21 dell’Allegato “A”.

Murtaucci e Mari Pintau

Sulla spiaggia di Murtaucci si riversano le acque provenienti da due diversi bacini (Murtaucci Est e Ovest). Più a sud, un bacino di raccolta interessa la spiaggia di Mari Pintau. Nella cartografia dello Studio di Compatibilità Idraulica le aree sono individuate con pericolosità idraulica Hi4. Le aree, non mappate nelle cartografie del P.A.I. e del P.S.F.F., sono individuate nella Scheda n. 22 dell’Allegato “A”.

Rio Geremeas

Indicato nel PAI come B7srTC072, sfocia in corrispondenza del limite amministrativo col Comune di Maracalagonis, lasciandosi sulla destra idraulica la struttura ricettiva “Cala Serena Village”. Dei bacini finora analizzati è forse quello più critico: con un’estensione superiore a 60 kmq, ed uno sviluppo di quasi 23 km prima dello sfocio in mare, costituisce potenziale minaccia alla frazione turistica di Geremeas, interessando la spiaggia e la viabilità limitrofa. (S.P. 17). A un problema di insufficienza della sezione idraulica dell’alveo si somma quello di interrimento nella parte terminale e la parzializzazione della sezione dovuta a fitta vegetazione in alveo. La frequenza di piena stimata è di 50 anni e gli è associato un rischio idraulico di valore R4.

LUNGHEZZA ASTA 22,59 km QUOTA DELLA SEZIONE 2,33 m s.l.m. PRINCIPALE AREA DEL BACINO 60,86 km2 QUOTA MEDIA DEL BACINO 453,76 m s.l.m.

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PENDENZA MEDIA DELL’ASTA 1,101 % TEMPO DI CORRIVAZIONE ADOTTATO 3,83 h

TEMPO DI RITORNO 50 100 200 500 [anni] PORTATA DI VERIFICA 219.11 262.97 318.83 395.41 [m3/s]

Il Rio Geremeas è stato studiato in maniera approfondita sia nel Piano Stralcio delle Fasce Fluviali (P.S.F.F.), sia nello Studio di Compatibilità Idraulica. Entrambi gli studi confermano in linea di massima la mappatura indicata nella cartografia del P.A.I. seppur con un maggior interessamento delle aree più a monte. Le aree maggiormente esposte a rischio esondazione, individuate nella Scheda n. 23 dell’Allegato “A”, sono:

- Cala Serena Village; - Via Antares (Lottizzazione Marongiu); - La zona del “Il Monastero”; - Le sponde del Rio; - La Strada Provinciale n.17 (Quartu-Villasimius); - La strada vicinale Geremeas.

L’Amministrazione Comunale prevede la realizzazione di opere di “Sistemazione idraulica del rio Geremeas per la messa in sicurezza dell’abitato”, con un intervento strutturale sul relativo corso a valle del ponte sulla S.P.17, fino alla foce.

Bacino del Simbirizzi

L’invaso artificiale, realizzato negli anni ’80, nasce dalla chiusura di una diga in calcestruzzo e di tre sbarramenti in terra dello stagno di origine naturale, al fine di incrementare le risorse idrauliche del Flumendosa-Campidano. Esso fa parte del bacino idrografico del Rio Foxi ed il principale apporto idrico deriva dai bacini artificiali del Flumineddu, Flumendosa e Mulargia; di seguito si riportano i principali dati morfologici ed idraulici.

SUPERFICIE 3 km2 QUOTA ALLA MASSIMA REGOLAZIONE 32,5 m s.l.m.

SUPERFICIE DEL7,8 BACINO km2 QUOTA MASSIMA DEL BACINO IMBRIFERO 672 m s.l.m.

VOLUME 27,9 106m3 QUOTAFONDO 17 m s.l.m.

FRANCO 1,5 m LAMINAZIONE 1 M

La diga principale in calcestruzzo ubicata in sponda sud-ovest è costituita da una parte centrale di 36 m di larghezza, da due conci laterali di lunghezza 11,40 m e 9,70 m e da due diaframmi di sviluppo complessivo di 240 m e 201 m. Il piano di fondazione è a quota 12,50 m s.l.m. e il piano di coronamento a quota 35 m s.l.m. Inoltre, il sistema del Simbirizzi è dotato di una scarico di superficie con sfioratore a calice di diametro 8,90 m e sviluppo della soglia di 27,96, con portata di piena pari a 50 m3/s e carico sulla soglia di 1,00 m.

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Tra gli argini del lato Sud-Est è ubicato lo scarico di fondo (intercettato da due paratoie piane in serie di dimensioni 2x2 m e suddiviso in cinque tronchi) di cui:

- il tratto costituito da due condotte parallele di diametro 3200 mm dello sviluppo di 610 m, che scaricano le portate eccedenti nello stagno naturale di S. Forzorio; - il canale a sezione trapezia di lunghezza 745 m, che si immette nel canale rivestito del Rio Foxi. - Il sistema è supportato da una centrale di sollevamento con 6 pompe della portata di 1000 l/s e da un serbatoio di carico ubicato in località Cuccuru Linu.

Sull’invaso vengono inoltre effettuati controlli e misure periodiche di varia natura:

- Planimetria e altimetria - collimazione ottica di punti di controllo sul coronamento della diga con frequenza mensile; - Piezometria – misura della quota piezometrica attraverso 14 piezometri ubicati a valle degli sbarramenti in materiali sciolti con frequenza mensile; - Dilatazione – verifica dell’apertura/chisura di due giunti di dilatazione con frequenza mensile; - Perdite – misura del drenaggio all’interno dei pozzetti di raccolta con frequenza settimanale; - Temperatura massima e minima con frequenza giornaliera; - Pioggia con frequenza giornaliera; - Quota del livello di invaso con frequenza giornaliera; - Temperatura dell’acqua in superficie con frequenza giornaliera; - Temperatura dell’acqua a 5 m di profondità con frequenza giornaliera; - Stato atmosferico con frequenza giornaliera.

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5.2. Pericolosità

La prima parte dello studio consiste nella valutazione della pericolosità idraulica e idrogeologica, relativa a frane e alluvioni, che caratterizza il territorio comunale: coincidente con le aree pericolose mappate dal PAI. Le specifiche Linee Guida nazionali, dispongono che il Comune debba reperire presso l’Autorità di Bacino competente la cartografia delle aree ad elevata pericolosità idraulica ed individuare quelle relative a tempi di ritorno compresi nell’intervallo 20-50 anni (che, nel caso del PAI della Regione Sardegna, corrispondono alle aree Hi4 con tempo di ritorno di 50 anni); analogamente, per le frane, la citata normativa indica che Il Comune debba reperire presso l’autorità di Bacino competente le carte di pericolosità idrogeologica ai fini dell’individuazione delle aree a pericolosità idrogeologica elevata P3 e molto elevata P4 ( riportate nel PAI come aree Hg3 e Hg4 ). Nella cartografia al Piano di Protezione Civile Comunale vigente si è tenuto conto delle perimetrazioni PSFF e PGRA sia per la definizione dei punti critici che delle aree di emergenza, nonostante per i tempi di ritorno indagati in questa sede non si riscontrino differenze sensibili rispetto alle perimetrazioni PAI, eccezione fatta per il Rio Geremeas. Sempre in linea col manuale nazionale, le fasce del PSFF rilevanti ai fini di protezione civile sono quelle A_2 e A_50 corrispondenti a tempi di ritorno rispettivamente di 2 e 50 anni. Analogamente, nella cartografia allegata non compaiono le aree di allagamento definite dallo studio di dettaglio sul Rio Foxi (in quanto tutt’ora in fase di approvazione dagli enti competenti), ma sono state tenute in considerazione per pianificare gli scenari di evento massimo. Tali aree confermano l’insufficienza idraulica del ponte S.P. 17 e la criticità dell’abitato (frazione abitativa di Foxi)a valle di tale opera, anche se più sviluppata in destra idraulica che in sinistra. La pericolosità esistente necessita dunque di un aggiornamento, sia a causa della scala di realizzo del PAI (1:10000) sia per la data non recente di elaborazione (2004); tuttavia, allo stato attuale, essa rappresenta le aree di allagamento e di frana vigenti da utilizzare nel presente piano. Dalla mappatura del PAI integrata dal PGRA. emergono quattro aree che presentano una pericolosità H4 associata ad un tempo di ritorno di 50 anni, che sono riportate di seguito partendo da Ovest verso Est:

- tratto del rio Is Cungiaus dal ponte di Via Dante alla foce nello stagno di Molentargius; - frazione abitativa che si sviluppa lungo il tratto terminale del rio Foxi; - frazione abitativa che si sviluppa a valle della S.P. 17 lungo il rio Cuba; - frazione abitativa di Geremeas che si sviluppa lungo il rio omonimo.

Invece, in relazione alle aree di pericolosità di frana individuate dal PAI con livello elevato e molto elevato, risultano delineate alcune porzioni del costone in località Cala Regina e Mari Pintau. Dal confronto tra le perimetrazioni del PAI e del PSFF, le uniche differenze significative che emergono sono relative al rio Geremeas, in cui le aree di pericolosità A_2 e A_50 si estendono in maggior misura in destra idraulica, a valle del ponte sulla S.P.. Gli elementi desunti dalle citate documentazioni sono stati integrati sia con gli esiti delle indagini condotte sul territorio, sia degli incontri con i volontari e con i tecnici comunali che hanno una profonda conoscenza del territorio. Tali informazioni sono state inserite nel piano come punti critici da monitorare tramite il presidio territoriale, in attesa di predisporre adeguati studi di dettaglio ai fini PAI , soprattutto delle zone interessate dagli eventi alluvionali del 2010, e di approvare quelli in corso.

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Nello specifico, i sopralluoghi sul territorio hanno evidenziato diverse criticità di cui si riportano alcune immagini nell’allegato 7a , nonché nelle tavole 12a e 12b. Le indagini svolte sul territorio quartese hanno messo in evidenza le seguenti principali cause del dissesto idraulico ed idrogeologico:

- l’insufficiente pulizia degli alvei dei corsi d’acqua (in particolare per il Rio Geremeas ed il Rio Tuvu Mannu)e delle loro intersezioni con la viabilità principale e secondaria: spesso le luci degli attraversamenti sono ostruite dalla vegetazione, sterpaglia e materiali vari, causando la parzializzazione della sezione idraulica e conseguente esondazione; - l’edificazione incontrollata che sovente non ha rispettato i paleo-alvei dei corsi d’acqua: è il caso del Rio Niu Crobu, che interrompe il proprio corso naturale in località Flumini e del Rio Arenargiu, che lambisce le abitazioni di Via dei Cipressi in località Salmagi.

Spesso più che di veri corsi d’acqua, si tratta di compluvi con tempo di ritorno molto alto. Le opere di urbanizzazione hanno sovente intercettato, o parzializzato gli alvei di tali corsi d’acqua effimeri, senza causare apparentemente nessuna conseguenza, ma il relativo “silenzio” è stato interrotto da eccezionali eventi meteorici. La S.P.17 per Villasimius è esposta a fenomeni di dissesto dovuti a processi gravitativi e quindi frane di crollo, ma anche all’azione erosiva delle piene che, cercando le vie preferenziali di scorrimento, scalzando il piede dei costoni già denudati delle vegetazione. Inoltre alcune infrastrutture idrauliche risultano insufficienti per i corrispondenti tempi di ritorno: come la sezione del ponte della SS 125 sul Rio Is Cungiaus che va in crisi per una portata di 500 anni. La presenza di edificato urbano in prossimità degli alvei, come accade per il Rio Geremeas che lambisce la struttura ricettiva del Cala Serena, o dello stesso Rio Is Cungiaus per via Bizet e Via Lombardia, aumenta il livello di vulnerabilità del territorio al verificarsi di un evento di piena come quelli storici sopra citati. Infine, si segnala una possibile criticità all’interno della cava Gannì, in cui alcune pareti potrebbero essere interessate da fenomeni di smottamento. Per quanto precede, oltre alle informazioni tratte dal Piano di Assetto Idrogeologico, nella carta delle pericolosità e delle criticità sono stati indicati i ponti ed i guadi presenti sul reticolo idrografico, operando una distinzione in base alle dimensioni del corso d’acqua. In tal senso si è voluto rimarcare l’importanza di monitorare le varie intersezioni, anche quelle non valutate come pericolose dal PAI. 5.3. Rischio

In esito a quanto definito nel Piano di Assetto Idrogeologico, il territorio comunale è caratterizzato da un livello di rischio idraulico (piena) elevato e molto elevato concentrato quasi esclusivamente lungo i tratti terminali dei corsi d’acqua principali, immediatamente a monte ed a valle della S.P. 17, mentre il costone in località Mari Pintau e Cala Regina presenta un elevato e molto elevato rischio di frana. Partendo dal centro abitato di Quartu, il rischio maggiore è riscontrato nei due attraversamenti del rio Is Cungiaus (al limite col territorio comunale di Quartucciu) poco a valle di Via Dante, il ponte ubicato sul rio in oggetto presenta il massimo livello di rischio idraulico, così come l’attraversamento di viale Marconi. Al contempo, la zona industriale e commerciale vicina al supermercato Carrefour e la porzione di edificato ubicata a Nord-Ovest della città presentano un basso rischio di esondazione: tuttavia, la

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notevole vicinanza all’alveo, nonché i disagi alla popolazione che si ripetono periodicamente con l’arrivo delle piogge, sottolineano come tale zona debba essere comunque monitorata, soprattutto nelle parti maggiormente depresse come indicato nel modello digitale del terreno riportato di seguito.

Fig.5 – Modello digitale del terreno con passo a 1 m Fonte dati: REGIONE SARDEGNA

In Via Leonardo da Vinci (in prossimità della località Foxi), si evidenzia una delle maggiori aree a rischio idraulico: a monte del ponte sulla S.P.17: risultano esposte a rischio le abitazioni e le colture agricole che sorgono in destra e sinistra idraulica ad una distanza di circa 40 m dall’asse del rio Foxi, mentre a valle dell’attraversamento, gli esposti aumentano, coinvolgendo la scuola elementare di via dei Cicloni e l’abitato compreso tra via Cipro in sinistra e via Turbine in destra. Sono esposte a rischio anche le abitazioni sparse e le colture agricolo sulle due sponde del Rio Is Ammostus, con interessamento della Strada Statale 125, all’incrocio con la Strada Provinciale n.15, e la stessa Strada provinciale n. 15, nel tratto compreso tra il Rio Is Ammostus e la S.S. 125. Rischi di allagamento anche sulle sponde del Rio Sa Tanca, con interessamento, in destra idraulica, del Golf Club “Sa Tanca”, e della via San Martino, e sulle sponde del Rio Sa Pispisa, con interessamento della via San Martino e della via Bingia e’ Cresia. Risulta per lo più contenuta nell’alveo naturale l’ondata di piena del Rio Su Pau, ma con possibile interessamento dei ponti su viale Lonardo da Vinci e via Michelangelo Buonarotti. Anche le abitazioni ubicate in sinistra idraulica del tratto terminale del Rio Cuba presentano un elevato grado di rischio idraulico: dal ponte sulla S.P. 17 si apre a ventaglio un’area che si estende fino a Via Transatlantico e parte di Via delle Caravelle, mentre a monte si sviluppa lungo l’alveo sino all’immissione del Rio Perdulandiri, con interessamento delle strade comunali Santu Lianu, Is Meris e Serra Pauli e della via Marcolino nei tratti prossimi al rio.

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Nuovi scenari di rischio, individuati con il recente Studio di Compatibilità Idraulica, sono: la foce del Rio S’Arrizzolu Saliu, con interessamento della spiaggia di Capitana, della Starad Provinciale n. 17 (Quartu- Villasimius” e della via S’Arrizzolu Saliu, nel suo tratto iniziale; La zona di via dei Pini; la zona di via dei Pioppi; la spiaggia di Is Mortorius; la località S’Arpaxiu; le foci dei rii Is Stellas, S’Arenargius e Tuvu Mannu e Marina delle Nereidi, tutti con interessamento della Strada Provinciale n. 17 e delle abitazioni presenti nel tratto costiero. Oltre alle aree a rischio d’inondazione di Cala Regina e Murtaucci, a completare il quadro del rischio idraulico, si evidenzia come siano a rischio anche le abitazioni della frazione di Geremeas poste in destra idraulica, (comprendendo parte del complesso turistico di Cala Serena, la cui gestione amministrativa compete tuttavia al Comune di Maracalagonis). L’area si estende a monte della provinciale dopo averne coinvolto l’attraversamento, per uno sviluppo di circa 400 m. Ad integrazione di quanto finora esposto, si segnalano alcune zone che, pur non essendo comprese nella mappatura P.A.I., meritano comunque un livello di attenzione in quanto coinvolte in fenomeni di allagamento e di dissesto durante gli ultimi eventi. Le principali aree di attenzione sono le seguenti, per le cause corrispondentemente specificate:

- Abitato di Foxi, per problemi di deflusso delle acque meteoriche; - Abitato di Costa di Sopra II, per la presenza di un corso d’acqua effimero a monte delle abitazioni di Via Marghine; - Abitato di Capitana a monte e a valle della S.P.17, a causa della potenziale esondazione del Rio S’Arritzolu Saliu; - Abitato di Marina Residence, per problemi di deflusso delle acque meteoriche; - Abitato della frazione Baia Azzurra, per la presenza di un compluvio a monte della residenza; - Abitato di Flumini, per la potenziale esondazione del Rio Niu Crobu; - Abitato di Is Xireddus, per problemi di deflusso delle acque meteoriche; - Abitato di Salmagi, per l’esondazione del Rio Arenargiu e Rio Is Stellas; - Abitato della frazione di Terramala, per la potenziale esondazione del Rio Tuvu Mannu e del compluvio a monte della Residenza del Golfo; - Tratti della S.P. 17 in prossimità degli attraversamenti; in particolare i due compluvi che attraversano la rotabile in prossimità della spiaggia di Cala Regina e l’intersezione del Rio Murtaucci con un corso d’acqua minore in località Is Canaleddus.

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6. Scenari di evento massimo

L’analisi condotta nella fase precedente è finalizzata alle definizione di appositi scenari di evento massimo, per poter individuare le zone maggiormente esposte al rischio idraulico ed idrogeologico: dalla previsione determinati episodi di massima intensità, deve discendere la pianificazione dei dispositivi e delle le azioni da svolgere per la salvaguardia della popolazione. L’utilità di definire gli scenari consente di individuare in sede di pianificazione i sottonotati elementi di base:

- punti da presidiare o punti critici; - viabilità di evacuazione per raggiungere le più vicine aree di attesa; - viabilità di servizio ai soccorsi; - cancelli sulla viabilità; - aree di attesa, accoglienza, e di ammassamento dei soccorsi.

Per i rischi idraulico ed idrogeologico, il territorio comunale è stato suddiviso in tre macrozone:

- zona costiera fino a Capitana; - zona costiera dopo Capitana; - centro abitato.

Per ognuna di esse sono stati poi definiti specifici scenari di evento massimo.

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6.1. Zona costiera da Margine Rosso fino a Capitana

SCENARIO 1

Causa: Esondazione del Rio Foxi e Is Ammostus a monte della S.P.17. Area interessata 1: Lungo il corso del Rio Is Ammostus e nel tratto a monte della S.P. 17 del Rio Foxi sono presenti sporadici edifici residenziali intervallati da terreni coltivati o incolti. Strade Area 1: Via San Gaetano, nel tratto prossimo al Rio Is Ammostus; S.P. n. 15, nel tratto compreso tra il Rio e la S.S. 125; S.S. n. 125, incrocio con la S.P. 15; Via Is Ammostus, nel tratto prossimo al Rio Is Ammostus; Strada Comunale S’Ecca S’Arrideli, nel tratto prossimo al Rio Is Ammostus; Strada Comunale San Forzorio, nel tratto prossimo al Rio Is Ammostus; Strada Comunale Serra Perdosa, nel tratto prossimo al Rio Is Ammostus; Via Verbasco, da viale Leonardo da Vinci alla Strada Comunale Serra Perdosa; Via Lentischio; Via Eufobia.

Area interessata 2: Area a valle della S.P. 17 sede di edificato residenziale continuo, contenente tra l’altro l’edificio scolastico di Via dei Cicloni e la spiaggia. Dal punto di vista dell’evacuazione, l’area in sinistra idraulica è in gran parte accessibile da un’unica viabilità principale stretta e dissestata, Via Pianosa. Strade Area 2: Via Cipro, dal mare sino a via Egadi; Via Pianosa; Isolato tra via Cipro e via Pianosa; Via Turbine; Via dei Cicloni

SCENARIO 2

Causa: Esondazione dei Rii Sa Tanca, Sa Pispisa e Su Pau. Area interessata 1: Lungo il corso del Rio Sa Tanca sono presenti sporadici edifici residenziali intervallati da terreni agricoli coltivati o incolti. All’interno dell’area è presente il Golf Club “Sa Tanca”. Strade Area 1: Via San Martino, nel tratto prossimo al Rio Sa Tanca;

Area interessata 2: Lungo il corso del Rio Sa Pispisa sono presenti terreni agricoli coltivati o incolti e sporadiche costruzioni. Strade Area 2: Via San Martino, nel tratto prossimo al Rio Sa Pispisa; Via Bingia e’ Cresia, nel tratto prossimo al Rio Sa Pispisa;

Area interessata 3: Lungo il corso del Rio Su Pau sono presenti terreni agricoli coltivati o incolti e sporadiche costruzioni. Strade Area 3: Via Leonardo da Vinci, ponte su rio Su Pau; Via Michelangelo Buobarotti, ponte su rio su Pau;

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SCENARIO 3

Causa: Esondazione Rio Cuba. Area interessata 1: Tutto il corso del Rio Cuba è mappato nel P.S.F.F. come area di inondazione per piana catastrofica. Nel tratto a monte sono presenti sporadiche costruzioni intervallate da terreni agricoli coltivati o incolti. Strade Area 1: Strada comunale Santu Lianu, dal rio sino alla S.S. 554 bis (viadotto Rio Cuba); Strada comunale Serra Pauli, nel tratto prossimo al rio Cuba; Via Marcolino, nel tratto prossimo al rio Cuba;

Area interessata 2: Nel tratto a valle del rio sono presenti agglomerati con edifici residenziali intervallati da terreni agricoli coltivati o incolti, in particolare l’area in prossimità della S.P. 17 è caratterizzata da edificato residenziale continuo, la cui viabilità interna (fruita dai soli residenti) si presenta stretta e in alcuni casi non asfaltata, come ad esempio nel caso di Via delle Caravelle. Non sono presenti attività commerciali e strutture scolastiche, ma la densità abitativa è elevata, nonché prospiciente il Porticciolo di Capitana. Strade Area 2: Via delle Caravelle, da via Transatlantico e via del Galeone Zona compresa tra via delle Caravelle, il rio e il mare; Via del Transatlantico; Zona a est di via Transatlantico; Via delle Tamericie; Via degli Abeti e zona compresa tra la stessa strada e il rio; Via Serchio; Zona compresa tra via Serchio, il rio e il porto; Strada Comunale Is Meris, dal rio a via degli Abeti; Viale Leonardo da Vinci, nel tratto prossimo al rio Cuba

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6.2. Zona costiera dopo Capitana

SCENARIO 4

Causa: Esondazione rio S’Arrizzolu Saliu e formazione d’intensi ruscellamenti in vecchi alvei di corsi d’acqua come nella zona di via dei Pini e nella zona di via dei Pioppi, e fenomeni gravitativi con caduta massi e colate fango nei tratti interessati della S.P.17.

Area interessata 1: Area ai lati della parte terminale del rio S’Arrizzolu Saliu e spiaggia di Capitana, con presenza diffusa di abitazioni. Presenza del Camping Pini e Mare sulla sponda sinistra. Strade Area 1: Via S’Arrizzolu Saliu, tratto iniziale a partire dalla S.P. 17; Strada Provinciale n. 17, in prossimità del rio S’Arrizzolu Saliu; Strada Comunale Is Meris, in prossimità del Viadotto “Capitana”; Area immediatamente a monte della S.P. 17, dal rio sino a via dei Cicloni; Area a valle della S.P. 17 compresa tra il rio e la via dei Cicloni;

Area interessata 2: Zona via dei Pini e spiaggia di Capitana, con presenza diffusa di abitazioni.

Strade Area 2: Zona a valle della via dei Pini compresa tra la stessa strada, la via dei Tigli e il mare.

Area interessata 3: Zona via dei Pioppi e spiaggia di Is Mortorius, con presenza di abitazioni. Strade Area 3: Strada Provinciale n. 17, nel tratto dopo la discesa dal promontorio di Is Mortorius; Area prossima a via dei Pioppi immediatamente a monte della S.P. 17; Via dei Pioppi, dalla S.P. 17 alla via dei Faggi; Via degli Eucalipti; Area compresa tra via degli Eucalipti e via dei Pioppi

SCENARIO 5

Causa: Formazione di forti ruscellamenti in vecchi alvei di corsi d’acqua, esondazione rii Is Stellas, Arenargius e Tuvu Mannu, e fenomeni di colate di fango nei tratti interessati della S.P.17.

Area interessata 1: Località Salmagi con presenza diffusa di abitazioni. Strade Area 1: Via del Tritone; Isolati a ovest di via del Tritone; Strada Provinciale n. 17, da via Nettuno a via del Tritone; Strada Provinciale n. 17, da via delle Pietre a via delle Acacie; Sottoviadotto Terra Mala (Raccordo S.P.17 – S.S. 554 bis); Strada vicinale Medau Nou. Via dei Cipressi, dalla S.P.17 a via dei Castagni; Via delle Pietre; Isolati a sud di via delle Pietre; Via dei Castagni;

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Sponde destra e sinistra del rio S’Arenargiu; Sponde destra e sinistra del rio Is Stellas;

Area interessata 2: Località S’Arpaxius, presenza diffusa di abitazioni, di una casa di riposo (Oasi di San Vincenzo) e del Monastero di Clausura delle Carmelitane Scalze. Strade Area 2: Strada Provinciale n. 17, da via delle Ninfee a via del Carmelo; Via delle Ninfee; Via del Carmelo, nel tratto a monte; Via del Carmelo, per 500 metri a partire dall’intersezione con la S.P.17; Via delle Mimose, nel tratto prossimo a via del Carmelo; Sponde destra e sinistra del rio de Su Tuvu Mannu;

SCENARIO 6

Causa: Formazione di forti ruscellamenti nel rio Marina delle Nereidi, nelle zone di Cala Regina, Murtaucci e Mari Pintau, e fenomeni gravitativi con caduta massi e colate fango nei tratti della S.P.17 all’altezza di Cala Regina, Murtaucci e Mari Pintau.

Area interessata 1: Zona via Mercurio, con presenza diffusa di abitazioni. Strade Area 1: Via Mercurio, isolati a nord e a sud di via delle Ninfee; Via delle Magnolie, tratto iniziale a partire dalla S.P. 17; Via dei Frassani; Strada Provinciale n. 17, intersezione con le vie Mercurio e delle Magnolie;

Area interessata 2: Località Cala Regina, con presenza di una casa isolata a monte della S.P. 17. Strade Area 2: Strada Provinciale n. 17; Spiaggia di Cala Regina.

Area interessata 3: Località di Murtaucci e Mari Pintau.

SCENARIO 7

Causa: Esondazione del Rio Geremeas.

Area interessata: Parte della S.P.17 e dell’edificato turistico a monte e valle della strada stessa. Si tratta di zona turistica estiva scarsamente abitata nella bassa stagione. Strade e complessi: Cala Serena Village; Via Antares, parte pianeggiante della lottizzazione “Marongiu”; Strada vicinale Geremeas, dalla S.P. 17 alla S.S. 554 bis; Località Geremeas, zona del “Il Monastero”; Sponde destra e sinistra del rio.

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6.3. Centro abitato

La criticità del centro abitato è concentrata negli attraversamenti del Rio Is Cungiaus (su Viale Marconi ed in Via Brigata Sassari): infatti, l’area Hi4 definita dal P.A.I. non coinvolge né le abitazioni nè la viabilità vicina, fatta eccezione per i due punti di cui sopra. Il recente Studio di Compatibilità Idraulica ha comunque individuato zone con pericolosità idraulica Hi3 e Hi2. Si è pertanto scelto di definire uno scenario di evento che coinvolga l’edificato prossimo all’alveo ricadente in dette aree.

SCENARIO 8

Causa: Esondazione del Rio Is Cungiaus a monte e a valle del ponte sulla via Brigata Sassari e a valle e a monte del Ponte sulla via Marconi.

Area interessata 1: Area in destra idraulica, in parte occupata da edifici commerciali e artigianali di Via Fermi e Via Marconi. Strade Area 1: Via Marconi, dal rio al distributore AGIP; Via Torriccelli; Via Fermi, da via Marconi a via Segrè; Via Galvani Via Brigata Sassari, dal rio al confine comunale (ex Fornaci Picci)

Area interessata 2: Area in sinistra idraulica, parte a valle della via Marconi, completamente urbanizzata, compresa tra le vie Marconi, Colombo, Nenni, Boccherini, Boito, della Musica, Turati, Bizet. Strade Area 2: Via Marconi, dal rio a viale Colombo; Viale Colombo, da via Marconi a via Nenni; Via Turati; Via Gramsci; Via Nenni; Via Boito, da via Boccherini a via della Musica; Via della Musica, da via Boito a via Turati; Via Turati; Via Bizet; Via Cilea, da via Turati a via Nenni; Via Mercadante, da via Turati a via Nenni; Via Catalani, da via Turati a via Nenni; Via Boccherini, da via Turati a via Boito; Via Scarlati, da via Turati a via Boito; Via Mascagni, da via Turati a via Boito; Via Malipiero; Via Ponchielli; Via Pierluigi da Palestrina, da via Turati a via Boito; Via Albinoni.

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Area interessata 3: Area in sinistra idraulica, parte a monte della via Marconi, completamente urbanizzata, compresa tra le vie Marconi, Cardano, Brigata Sassari, Cagliari e Firenze. Strade Area 3: Via Marconi, dal rio a via Cardano; Via Cardano; Via Pisacane; Vicolo Marconi; Via Maxia; Via De Gasperi; Via Do Minzoni; Via Lombardia; Via Brigata Sassari, da via Siena a Piazza Azuni; Via Siena; Via Firenze, da via Siena a via Cagliari; Via Zara, da via Siena a via Diaz; Via Parma; Via Ancona; Via Barletta, da ex Fornaci Maxia a via Firenze; Via D’Annunzio; Via Milano, da via Brigata Sassari a via Firenze; Via Cagliari, da via Brigata Sassari a via Firenze; Parco Matteotti.

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7. Aree di attesa 7.1. Premessa

Per area di attesa si intende il primo luogo (facile da raggiungere ed esterno ai compluvi minori rilevati) in cui la popolazione si porta autonomamente (ove non abbia la possibilità di raggiungere, evitando di riversarsi sulle strade, i piani alti dei rispettivi complessi abitativi) al determinarsi di precipitazioni meteoriche aventi carattere di eccezionalità per intensità e/o quantità. In tali aree saranno garantiti gli interventi di prima assistenza in attesa dell’allestimento di aree idonee a tempi di permanenza più lunghi (aree di accoglienza). Per ogni scenario sono state individuate delle Aree d’Attesa specifiche.

7.2. Aree d’Attesa zona costiera da Margine Rosso fino a Capitana

SCENARIO 1

Causa: Esondazione del Rio Foxi e Is Ammostus a monte della S.P.17.

Aree d’attesa a servizio delle popolazioni ubicate sulla:

Destra Idraulica: Scuola “Sacra Famiglia” di via Marco Polo; Sinistra Idraulica: Area verde della Scuola Media “A. Rosas” in località Is Pardinas e l’attiguo Centro Bellavista in via Leonardo da Vinci.

SCENARIO 2

Causa: Esondazione dei Rii Sa Tanca, Sa Pispisa e Su Pau.

Aree d’attesa a servizio delle popolazioni ubicate a monte dell’attraversamento della S.P. 17: Chiesa di S. Maria degli Angeli in viale dell’Autonomia regionale sarda; Direzione didattica del 5° Circolo in via dei Nasturzi.

SCENARIO 3 Causa: Esondazione Rio Cuba.

Aree d’attesa a servizio delle popolazioni ubicate sulla:

Destra Idraulica: Area verde in via Liri (lato Centro Commerciale); Sinistra Idraulica: N. 2 aree di parcheggio in via dei Ginepri ed 1 in via dei Lecci (prospiciente l’ex Ristorante Da Nino).

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7.3. Aree d’Attesa zona costiera dopo Capitana

SCENARIO 4

Causa: Esondazione rio S’Arrizzolu Saliu e formazione d’intensi ruscellamenti in vecchi alvei di corsi d’acqua come nella zona di via dei Pini e nella zona di via dei Pioppi, e fenomeni gravitativi con caduta massi e colate fango nei tratti interessati della S.P.17.

Aree d’attesa a servizio delle popolazioni ubicate a monte dell’attraversamento della S.P. 17:

N. 2 aree di parcheggio in via dei Ginepri ed 1 in via dei Lecci (prospiciente l’ex Ristorante Da Nino).

SCENARIO 5

Causa: Formazione di forti ruscellamenti in vecchi alvei di corsi d’acqua, esondazione rii Is Stellas, Arenargius e Tuvu Mannu, e fenomeni di colate di fango nei tratti interessati della S.P.17.

Aree d’attesa a servizio delle popolazioni ubicate a monte dell’attraversamento della S.P. 17:

N. 2 aree di parcheggio in via dei Ginepri ed 1 in via dei Lecci (prospiciente l’ex Ristorante Da Nino).

SCENARIO 6

Causa: Formazione di forti ruscellamenti nel rio Marina delle Nereidi, nelle zone di Cala Regina, Murtaucci e Mari Pintau, e fenomeni gravitativi con caduta massi e colate fango nei tratti della S.P.17 all’altezza di Cala Regina, Murtaucci e Mari Pintau.

Aree d’attesa a servizio delle popolazioni:

Piazzale di accesso alla lottizzazione Kal’e Moru.

SCENARIO 7 Causa: Esondazione del Rio Geremeas.

A servizio degli abitanti del Villaggio di Cala Serena (a valle della S.P. 17) e della parte pianeggiante della via Antares:

Parte collinare della via Antares. In particolare, la via Antares costituisce l’unica via di deflusso percorribile.

A servizio degli abitanti della zona a monte della S.P. 17:

Piazzale di accesso alla lottizzazione Kal’e Moru.

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7.4. Aree d’attesa del centro abitato

SCENARIO 8

Causa: Esondazione del Rio Is Cungiaus a monte e a valle del ponte sulla via Brigata Sassari e a valle e a monte del Ponte sulla via Marconi.

Aree d’attesa a servizio delle popolazioni: Piazzale della Chiesa di Sant’Elena; Istituti scolastici (Liceo) di via Caboto e (Scuola Elementare) di viale Colombo.

7.5. Prescrizioni

Per consentire ai soccorritori provenienti dalle diverse direzioni di raggiungere celermente le aree più colpite dagli eventi, le popolazione che intende defluire dalle zone maggiormente esposte al rischio idraulico ed idrogeologico, dovranno evitare il congestionamento dei seguenti percorsi stradali:  accesso al centro abitato di Quartu S.E.: via Lungomare del Golfo, viale Colombo, via San Benedetto, S.S. 554 e via Marconi;  accesso alla zona costiera: via Leonardo da Vinci, strada comunale S. Anastasia, strada comunale Pitz’e Serra, strada comunale Serra Perdosa, via Marco Polo, via Is Pardinas, nuova S.S. 554 e nuova S.S. 125.

8. Allegati Allegato “A” : Aree a rischio Idraulico – Schede per l’individuazione dei siti.

Quartu Sant’Elena 19/10/2017

I consulenti

dott. Pietro Ruiu

dott. ing. Pier Giorgio Ibba

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