Trovatori, Trovieri, Giullari, Menestrelli
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IL MEDIOEVO E LA CULTURA MUSICALE Breve viaggio all’interno della musica medievale per scoprire le caratteristiche , il ruolo di giullari e menestrelli nonché le sopravvivenze di temi e motivi in alcuni gruppi e cantautori di oggi. U.D.1 IMPORTANZA E CARATTERISTICHE DELLA MUSICA NEL MEDIOEVO Nel medioevo la musica rivestì un ruolo di fondamentale importanza sia in campo liturgico e religioso ( canto gregoriano e liturgico ) sia in campo popolare e profano; la musica era considerata una scienza e pertanto aveva il potere di influenzare lo stato d’animo di chi l’ascoltava, ed era anche la componente principale dell’istruzione pubblica. Nelle scuole gli studenti praticavano la ginnastica per la disciplina del corpo e studiavano la musica per la disciplina della mente; nei conventi , invece , la musica faceva parte del QUADRIRIUM con l’aritmetica , la geometria e l’astronomia veniva insegnata in modo fondamentale pratico e a livello elementare: gli studenti intonavano i diversi intervalli , memorizzavano i canti e leggevano , a prima vista le note musicali . Nel medioevo si costituì la SCHOLA CANTORUM , formata da cantori ed insegnanti con il compito di istruire uomini e ragazzi come musici ecclesiastici. La musica veniva suonata per accompagnare danze, lavori, battaglie , feste , banchetti o una celebrazione. Questa musica veniva spesso improvvisata ed eseguita una sola volta , l’improvvisazione fu lentamente e inesorabilmente sostituita dalla composizione ; poi dalla monodia si passò , gradualmente , alla polifonia. Ma l’innovazione più importante dell’XI sec. fu sicuramente la notazione musicale. Uno dei teorici che si occupò della scrittura musicale fu il monaco GUIDO D’AREZZO. Diede nome alle note, prendendo le sillabe iniziali di ognuno dei 7versi , componenti un inno molto diffuso ai suoi tempi “ UT QUEANT LAXIS” UT QUEAT LAXIMA RESONARA FIBRIS MIRA CESTORUM FAMOLI TORUM SOLVE POLLUTI LABII REATUM SANCRE JOANNES Ottenne quindi le sillabe ut , re , mi , fa , sol , la ; la nota “si” fu aggiunta più tardi unendo le iniziali delle parole dell’ultimo verso. La musica è caratterizzata da due diversi filoni, uno sacro , quello del canto gregoriano , ed uno laico , quello dei trovatori e trovieri. Si intende con la designazione di canto gregoriano tutto il complesso della musica fiorita durante il Medioevo in seno alla Chiesa , dall’origine del cristianesimo fino alla nascita della polifonia. Esso era musica vocale monodica , inquadrata negli schemi della liturgia cattolica. Fu codificato da S . GREGORIO,fondatore anche della Schola Cantorum , e si diffuse rapidamente nei paesi europei , specialmente in Inghilterra , Francia e Svizzera , dove predicatori e sovrani , come ad esempio Carlo Magno, l’accolsero per mostrare la loro appartenenza alla religione cristiana. A fianco alla musica di Chiesa, ed in antitesi ad essa , nacque nell’alto Medioevo anche un genere musicale popolare , di cui però non abbiamo testimonianze se non indirette , da testi di condanna da parte del mondo ecclesiastico. Tale musica era cantata dai saltimbanchi , probabilmente discendenti dagli istrioni del mondo latino. Ed il latino inizialmente le loro musiche erano cantate: un es. sono i CARMINA BURANA, una raccolta di canti goliardici , nei quali però già si può notare come alla lingua di stato si mescolino progressivamente elementi delle nascenti lingue volgari. E in questo contesto che nacquero le prime canzoni profane totalmente in lingua volgare , ad es. quelle nate nella Francia meridionale , scritte in lingua d’oc e cantate dai trovatori , o quelle nate nella Francia settentrionale , in lingua d’oil e cantate dai trovieri. Temi principali di queste canzoni erano l’adorazione della donna con artificiose espressioni di omaggio cavalleresco, tolte alle costumanze feudali dell’epoca esaltazione dei modelli della società dell’epoca modelli cortesi. Esse venivano spesso diffusi dal giullare o dal menestrello, sorta di cantore o giocoliere ambulante , con qualcosa del saltimbanco e dell’aedo che tipicamente si accompagnava con qualche strumento a corda come ad es. la cetra. Commisto del carattere laico e di quello ecclesiastico sono sicuramente le laude, canzoni religiose in volgare, diffusesi in Italia tra le masse popolari grazie alla poesia trovadorica , il francescanesimo e i movimenti flagellanti. Verso la fine del Medioevo si diffuse il primo tipo di musica polifonica, di cui abbiamo esempi sotto forma di contrappunti, ballate e madrigali. E tra le sacre distese di Algalord , attraverso valli incantate e sotto fiumi di sangue , arriveranno le spade leggendarie che affronteranno i guerrieri del male e salveranno nel castello , la principessa Nebula dal mago Judas e dal drago Fantasy. E quando i tempi saranno solcati e il cielo si tingerà del colore dei suoi occhi, finirà il calvario. Gli eroi della leggenda di Avantasia sono: Mattia Conforto Marco Pastorino Nicola Musetti Alla prossima battaglia !!!! U.D.2 La classe dei musicisti di professione: -TROVATORI, TROVIERI, GIULLARI, MENESTRELLI Il luogo principale in cui tutti potevano ascoltare la musica era la chiesa, nelle cattedrali i monaci e i sacerdoti recitavano i testi sacri con una melodia detta “cantopiano” perché quasi mai accompagnato da musica poiché gli organi nelle cattedrali erano pochi. I re e i nobili mangiavano spesso i pasti accompagnati dal suono di arpe e liuti suonati da trovatori, poeti e musicisti che vivevano a corte.Nei giorni di feste la gente comune intonava canti popolari e danzava al suono di cornamuse e tamburi. Nel ‘400 molte città avevano a disposizione una banda di musicisti che accompagnavano le processioni con il piffero e la tromba. STRUMENTI Per quanto riguarda gli strumenti musicali utilizzati nel medioevo, possiamo dire che la maggior parte di essi giunsero in Europa dall’Asia o tramite Bisanzio o gli Arabi del nord Africa e Spagna. I più importanti furono: - La lira romana, che sopravvisse nel Medioevo; - L’arpa, importata sul continente dall’Irlanda e dalla Britannia; - La viella o Fiedel, il prototipo della viola rinascimentale e del moderno violino; è lo strumento con cui più spesso sono dipinti i giullari; - La ghironda o organistrum, un altro strumento a corda; - Il salterio, una sorta di cetra che si poteva suonare sia pizzicando sia percotendo le corde; - Vari strumenti a fiato come il liuto, il flauto, la cennamella, la tromba, il cormo, la cornamusa; - Il tamburo, utilizzato per battere il tempo durante i canti e le danze; - L’organo, suonato nelle chiese durante la messa; - La ribecca di origini arabe con fondo panciuto. Nel medioevo la musica veniva usata per i canti gregoriani che erano canti religiosi i cui testi erano in latino,la canzone si basava su canti profani che avevano come temi la gioia, il risveglio della primavera e il culto della donna. Mentre le canzoni si diffondevano nei castelli di Francia e Germania, in Italia si usavano laudi, che erano canzoni popolari di argomento religioso ed erano cantate dai fedeli durante le processioni. La più famosa fu il “Cantico delle creature”. Trovatori e trovieri oggi potrebbero essere chiamati cantautori,essi si facevano accompagnare dai giullari che suonavano il flauto, la viella e altri strumenti. Alcuni famosi trovatori furono: Guglielmo IX d’Acquitania, Jaufrè Rudel, Bernard de Ventadour, Bertrand de Born, Arnaut Daniel. Famosi trovieri furono: Thomas Guillame de Lorris, Adam de La Halle e Chretien de Troyes. Nacchere Cornamusa Viella Liuto TROVATORI E TROVIERI I trovatori provenivano dalla Provenza; le loro canzoni erano composte in lingua d’oc e parlavano dell’amore e della natura. I trovieri erano originari della Francia settentrionale,e le loro canzoni erano dedicate ai cavalieri e a episodi gloriosi delle Crociate ed erano scritte in lingua d’oil.ne “menestrello” invece di giullare. I GIULLARI Con il diffondersi della poesia dei trovatori e trovieri i giullari diventarono abituali nelle corti feudali. Diffondevano nei castelli e nelle piazze canti d’amore e di gesta, notizie e pettegolezzi di vita nei castelli. Tra i giullari vi erano anche giocolieri, acrobati, danzatori,saltimbanchi e buffoni. Durante le feste organizzate nei castelli i giullari accorrevano offrendo il loro spettacolo in cambio di denaro e regali. I giullari sapevano fare acrobazie, recitare le “chansons de geste” (che erano dei canti delle imprese di Carlo Magno e dei suoi paladini), suonare uno strumento musicale;molto diffusi erano gli esibitori di animali ammaestrati. Una figura simile al giullare era il trovatore, che era un compositore di poesie e di melodie; inoltre, a differenza del giullare che chiedeva denaro e regali il trovatore era disinteressato, perché spesso era ricco e di origini nobili. G iullare Giullare in ceramica sarda A cura di: De Caro, Garbero, Gibelli e Ponticelli. Classe 3* EAQ Acqui Terme 14/04/2005 U.D.3 Un cantastorie moderno : Angelo Branduardi , il menestrello d’oltre Po Autori: Capra Stefano Santero Christian Meta Almiro Chiavetta Louis Morbelli Andrea Mezzano Morgan “ Io sono il trovatore , sempre vado per terre e paesi.Ora sono giunto a questo , lasciate che prima di partire io canti ” A.B. Angelo Branduardi è nato a Cuggiono vicino a Milano nel 1950. A cinque anni voleva imparare a suonare il pianoforte ma poichè era troppo costoso per le possibilità della famiglia e troppo grande per l'appartamento nel quale viveva,allora scelse il violino.Così studiò a Genova e diventò membro dell'orchestra del conservatorio. Già ad undici anni suonava professionalmente.Si diplomò a quindici anni e diventò presto a Milano un musicista da studio molto apprezzato. Gli studi lo condussero all'università dove si appasiona di filosofia sperando di trovare così le risposte alle domande poste sulla vita. Ma sempre continuando gli studi musicali Branduardi suonò diversi strumenti e scoprì altre correnti musicali come: la musica moderna prendendo spunto dalle poesie dei suoi autori preferiti , inizia a comporre le musiche delle sue prime canzoni. Coscente delle difficoltà che incontrerà per trasformare la sua passione in un lavoro,parte per l'Australia.In quel momento viene scoperto dall' RCA che lo lanciò a livello nazionale con il suo primo album "Angelo Branduardi".