I FRANCESCANI IN

The veneration for St. Francis spread over Basilicata since 1250-1253. Indeed at Poma- rico, and there were three miracles by intercession of St. Francis. di Michele A. Bochicchio The franciscanism spread itself among the people since 1472. Before this period, in Ba- silicata, there were 4 convents under the jurisdiction of Campania and 5 under the juri- sdiction of Puglia. The cold climate, the scarcity of roads and the distance among the towns helped the foundations of convents. In 1560 the Capucines founded the self-governing Province of Basilicata with 5 con- vents. In 1680 there were 25 convents. The “Conventuali” franciscans had 20 convents in 1680. The “Osservanti” franciscans had 31 convents in 1680. The “Riformati” franci- scans had 24 convents in 1706. In the XVIII sec. there was a similar number of convents. In the XIX sec. there was the abolition of religious life and the friars were scattered. In the XVI sec., on the average, there were 14 friars in each convent. They attended to choral prayer, liturgical celebrations, popular religious observance and common work in the convent. The main jobs were: writer, poet, teacher, singer, expert of Holy Scriptures, joiner, brick- layer, potter, forgeman. Antonino from Tursi, Donato Altobello from Pomarico, Matteo from Tito, B. Egidio from , B. Bonaventura from Potenza are some patterns of saintly life.

ll’inizio dell’età mo- tuali, domenicani, osser- quando l’Ordine fu diviso derna, due su tre co- vanti, cappuccini. Così in Province, e dal 1472, Amuni della Basilica- Matera: conventuali, frati quando si prospettò la pos- ta hanno avuto, uno, due, minori riformati, domeni- sibilità di istituire anche in tre o anche quattro conven- cani, agostiniani. Anche Basilicata un’organizzazio- ti di frati degli Ordini reli- Atella ebbe quattro con- ne autonoma, una Provin- giosi mendicanti. A Venosa venti. cia religiosa di frati minori. nel 1517 ven’erano tre: frati Seguono con tre i comu- Nei primi tre secoli (sec. minori conventuali, frati ni di , , XIII-XV) il francescanesi- minori detti dell’osservan- Ferrandina, . Due mo in Basilicata deve essere za, domenicani. Nel 1591 invece ad Irsina, Marsico- studiato attraverso le regio- se ne aggiunse uno di cap- nuovo, , Mu- ni confinanti: la Puglia e la puccini. Lo stesso a Tricari- ro, Grumento, , Ber- Campania. co. A , oltre le fami- nalda, , , Dalle testimonianze scrit- glie francescane c’erano gli , , Colobraro, te conosciute non possiamo agostiniani. Così a Potenza, Episcopia, , Aviglia- provare la presenza fisica, di ai conventuali ed osservanti no, , Grottole, persona, di San Francesco, si aggiunsero nel 1530 i Montescaglioso, Pescopa- in Basilicata. Il culto però a cappuccini, che nel 1612 gano. San Francesco è diffuso già ebbero un secondo conven- Due periodi nella diffu- tra il 1250 e il 1253, anni to. Anche Tursi ha avuto sione dei frati francescani in cui è stato compilato il quattro conventi: conven- in Basilicata: dal 1217, Tractatus de miraculis di

— 205 — (Pz), S. Maria del Piano. Gli affreschi del chiostro, fine sec. XVII inizi sec. XVIII. Un patrimonio da restaurare e recuperare (Foto Ottavio Chiaradia)

— 206 — Tommaso da Celano. Lo brica, o donato il suolo edi- dimostrano tre dei quattro ficatorio, o hanno rinunzia- miracoli attribuiti all’inter- to ai diritti su edifici tra- cessione del Santo: il primo sformati in conventi. a Pomarico, il secondo a Si possono avanzare an- Potenza, il terzo a Venosa. che motivi di copertura Un quarto miracolo avven- “politica” o di mentalità ne ancora a Potenza. Una agli occhi del popolo o dei chiesa dedicata al Santo do- Vescovi, per rendersi ragio- veva esserci prima del 1253 ne di tanta generosità. Tut- a Venosa, e un convento tavia la mentalità e la cultu- esisteva a Potenza prima del ra religiosa permeavano 1274. Il culto è segno della tutti gli strati della gente. presenza dei frati ed è an- La diffusione degli Ordini che motivo di sviluppo di mendicanti è fatto popolare essa. e qualificante di una so- Della prima generazione cietà. francescana sono stati in Le famiglie religiose che Basilicata forse Benvenuto si sono diffuse maggior- da Gubbio, morto prima mente sono quelle dell’Or- del 1236, ma certamente dine francescano: conven- Fra Sigismondo, morto tuali, osservanti, riformati, presso Melfi circa il 1241. cappuccini. Solo i france- Nel secolo successivo, scani hanno istituito in Ba- eremiti francescani ospita- silicata organizzazioni giu- rono Angelo Clareno intor- ridico-geografiche (Provin- no all’anno 1334. Intanto ce) autonome, mentre gli erano stati costruiti 9 con- altri Ordini, quando erige- venti riportati nell’elenco vano conventi nella regio- più antico dei conventi ne, li aggregavano alle ri- francescani che è del 1343. spettive Province della Pu- Erano 4 quelli aggregati alla glia e della Campania: più Campania (Terra di Lavo- alla prima e meno alla se- ro): Potenza, Muro, Gru- Calvello (Pz), S. Maria del Piano. Il chiostro del convento conda. La diffusione degli mento, Marsico, e 5 alla (Foto Ottavio Chiaradia) Ordini religiosi in Basilica- Puglia: Venosa, Melfi, Ma- lucani rispetto ai Superiori testimoniato dalla storia dei ta si è sviluppata principal- tera, Irsina, Tricarico. Dun- provinciali di Puglia e di secoli XIV, XV e XVI. Ci mente attraverso i legami que a partire dai centri dove Campania, e la difficoltà di furono allora fondazioni di della regione con la Puglia. ha sede il Vescovo: i centri questi ultimi a visitare i Ordini “ex novo”: i Teatini, Per lungo tempo la regione sono popolati, ma c’è anche conventi lucani, con il con- i Barnabiti, i Somaschi e è stata divisa, per una metà la garanzia della Chiesa e si- seguente abbandono degli poi i Gesuiti. Ma ci fu per alla Puglia e per l’altra alla cura protezione. stessi. Non mancò il coin- gli Ordini più antichi fran- Campania. Di vera e propria diffu- volgimento popolare: baro- cescani, domenicani, ago- A quello della dipenden- sione, meglio di penetra- ni e popolo. stiniani un vasto e forte fe- za è legato il discorso sulle zione tra il popolo, del Occorre tuttavia richia- nomeno di ripresa spiritua- “difficoltà geografiche” del- francescanesimo in Basili- marsi alla forza di un cari- le, disciplinare e culturale. la regione, che sono una cata si può parlare a partire sma, dono dello Spirito In questo contesto è dove- causa della stessa povertà e dal 1472. “Protagonista” di Santo, che non conosce dif- roso, perché è vero, bisogna dipendenza economica, ma tale diffusione è stata la ficoltà materiali, e si inseri- inserire la vita del france- che ebbero il “merito” – co- “difficile” struttura geogra- sce in un contesto di uomi- scanesimo lucano e perché me è stato detto - di far sor- fica della nostra regione. Il ni concreti. Sempre supera no, della Chiesa lucana. gere prima la Vicaria e poi clima freddo, la scarsa via- le difficoltà. La diffusione è stata no- la Provincia francescana di bilità, la lontananza dei Va detto qui, e non per tevole, nonostante la picco- Basilicata. Nella riunione paesi hanno “favorito” indi- inciso, che la mirabile dif- lezza di alcuni dei comuni generale dei frati minori a rettamente la fondazione fusione dell’Ordine france- citati. Ma questo si spiega L’Aquila nel 1472, si era di- dei conventi. scano in Basilicata deve es- perché baroni, comuni, scussa la possibilità di chiu- Si deve aggiungere la vo- sere inserita nel quadro del singole persone ricche han- dere i conventi di Basilica- lontà di autonomia dei frati rinnovamento della Chiesa, no finanziato i lavori di fab- ta, “scomodi” e “pesanti”

— 207 — per conservarli nell’unità turgiche, nelle varie prati- della vita religiosa. Ci furo- che di devozione e pietà po- no tumulti di popolo e di polare, nel lavoro comune prìncipi, ed il Papa Inno- diffusione massima con i case nel 1650. Ne furono interno. Vita di imposta- cenzo VIII nel 1484 volle 24 conventi del 1650, 4 dei soppresse 4 con la bolla del zione comunitaria mona- che i frati di Basilicata fos- quali vennero soppressi con 1652. stica. Questa struttura della sero autonomi da quelli di la bolla innocenziana del Questa situazione di tutti vita quotidiana era favorita Puglia e di Campania. 1652. gli Ordini menzionati ri- molto ed anche dalle con- Solo i cappuccini hanno I frati cappuccini ebbero mase invariata sostanzial- dizioni geografiche della re- avuto poi una Provincia au- 26 case nel 1650 (uno solo mente fino alle soppressio- gione. Il dilemma speri- tonoma di Basilicata, ma fu soppresso nel 1652) con ni, quella napoleonica e mentato pure da San Fran- essa si estendeva con questo 6 “ospizi”, punti di riferi- quella dell’immediato post- cesco, se scegliere la vita nome anche nell’attuale mento per i frati in viaggio unità d’Italia. contemplativa o quella atti- provincia di Salerno. e per quelli questuanti. An- va, è vissuto e superato dal Le 9 case francescane cer- che in Basilicata si caratte- LA VITA RELIGIOSA cappuccino Tullio da Po- tamente esistenti nella Basi- rizzarono per la originaria L’unità nella fede e nella tenza, che vive a Sant’Anto- licata nel terzo decennio del ricerca della vita eremitica: disciplina era sostenuta dal- nio la Macchia (c.1538) tra 1300 rimasero le stesse an- “erano chiamati Romiti di la struttura giuridica degli eremo e predicazione. cora per un secolo. Tra il S. Francesco”, dice una del- Ordini, che esprimeva su- La privazione dell’ufficio 1472 ed il 1484, come si è le nostre fonti. periori provinciali e perio- interno al convento o del accennato, i francescani Lo sviluppo massimo diche visite dei superiori ministero o il carcere erano dell’osservanza ebbero una dell’Ordine domenicano in generali. Questa struttura, le pene che venivano date ai Provincia propria. I 20 Basilicata si è avuto nel nel caso della Basilicata, ha frati che si rendessero col- conventi nel 1517 divenne- 1650 con 12 case, alle quali fatto superare il possibile pevoli di violazione dei voti ro 29 nel 1593 e 33 nel si aggiunse quella di Melfi abbandono dei conventi, o degli impegni di corretto 1650. A questo sviluppo dopo il 1727, ma con la ma soprattutto ha favorito rapporto fraterno o di ap- deve essere aggiunto quello soppressione di 4 di esse largamente una forma di poggio a faziosità interne dell’altro movimento for- per la bolla innocenziana vita potenziandola all’inter- od esterne. Lo studio non matosi in seno all’osservan- (1652). Appartennero pri- no e diffondendola in nuo- doveva considerarsi occa- za e della “più stretta osser- ma alla Provincia del Re- vi paesi. sione e motivo per trascura- vanza” o riformati: 5 con- gno, comprendente tutta Raccolti in comunità nu- re un impegno principale: venti nel 1593, 19 nel l’Italia meridionale, e poi a merose, in media 14 per la preghiera comune. 1650. quella di Puglia tra il 1520 ogni convento, i religiosi si Un programma di vita, La famiglia francescana ed il 1530. occupavano nella preghiera che esprimeva i doveri og- conventuale raggiunse la Gli agostiniani ebbero 12 corale, nelle celebrazioni li- gettivi della vita religiosa, c’era. La testimonianza di questa oggettività era forte ed avvertita dal popolo, che oltre le mura del convento coglieva la presenza dei va- lori dello Spirito.

IL LAVORO DEI FRATI Le attività e la persona- lità dei frati possono essere delineate attraverso le cro- nache del ’600 e del ’700. Il “culto della predicazio- ne” e l’“assiduità nell’a- scolto delle confessioni” erano attività caratteristi- che e testimoniate con maggior frequenza. La par- te maggiore dell’impegno dei frati era rivolto al servi- zio richiesto dal culto. La chiesa annessa ad ogni (Pz), convento di S. Antonio di Padova convento era un centro, un (Foto Ottavio Chiaradia)

— 208 — punto di riferimento, l’u- versione clamorosa. Dona- nico luogo in cui tutti si to Altobello, arciprete di raccoglievano, ascoltavano, Pomarico, insigne canoni- vedevano. Nelle cerimo- LA SANTITÀ naturale della Basilicata: vi- sta, avversario dei frati, ve- nie, soprattutto quelle del- Oltre quella delle cose, ta ascetica fondata sulla stì l’abito con il nome di le solennità principali della vita religiosa in sé, con mortificazione, il silenzio, Fra Giuseppe e “visse in dell’anno, nelle feste dei le sue strutture, le sue nor- la preghiera, le penitenze gran semplicità di spirito, patroni e nelle ripetute me, gli scopi, oltre al santità corporali. assiduo all’oratione in cui processioni religiose, c’era oggettiva, c’era quella dei La testimonianza di vita aveva di continuo il dono alimento per la pietà ed an- soggetti: di religiosi sacer- santa di alcuni frati ebbe ri- delle lacrime, fu … di gran che spettacolo. Acquista doti e non sacerdoti si dice sonanza vasta e popolare. esempio alli popoli”. Fece particolare risalto il frate “osservante” o “zeloso”. Di Antonino da Tursi, scalpore anche la conver- “cantore”, “musico”, “orga- Molto frequentemente si morto dopo il 1619, si rife- sione di Arcangelo da S. nista”. Erano aspetti im- afferma dei frati non sacer- risce “hebbe gratia ancora Arcangelo “peritissimo portanti del significato del doti “di grande orazione”, di pacificare le inimicizie e nell’architettura e valente convento per il popolo e “molto spirituale”, “carita- fece alcuni miracoli, si co- muratore”. Era sposato con del rapporto dei frati con tivo”, “paziente”, “mai in me mi raccontò la Contessa figli. Uno di essi si fece fra- la gente. ozio”, “poverissimo”. La vi- di Potenza”. Alla morte di te ed il padre lo seguì. Altra attività di rilievo: lo ta santa sembra essere stata Stefano da Salandra “tutto Personalità di spicco fu studio e l’insegnamento. caratteristica di questi frati quello popolo concorse pi- Matteo da Tito, anche lui “Perito nei S. Canoni”, dalla vita umile e nascosta. gliandosi parte del suo ha- frate non sacerdote: “s’a- “perito nei casi di coscien- Di alcuni si dice: rimaneva bito per loro devozione”. vanzò tanto negli esercizi di za”, teologo, Lettore genera- 8 o 10 ore in ginocchio, Giovanni da Bitonto ben- carità, che fu cosa mirabile; le, “versato in S. Scrittura”, “severo con se stesso”, “assai chè “fuggiva assai il secolo e poiché essendo contro di se sono i titoli che indicano le mortificato”, oppure andò pratica di seculari” era austerissimo nelle astinen- competenze in discipline “molto tempo scalzo”, dor- “amato assai dalli Signori ze, non mangiando mai teologiche. Di qualcuno è miva “su nuda tavola”. Di delle Terre per la sua buona minestre, e molto meno detto “dottore in filosofia e qualcuno è detto che por- vita”. Eufemio da Miglioni- carne, facea sua vita in una matematica” o “buon spe- tasse il cilicio e di altri che co era “chiamato da molte continua quaresima. Disci- culativo”. Da annotazioni facevano “lunghe discipli- terre per loro consolatione plinava il suo corpo aspra- particolari altre doti ed at- ne”. La pratica della perfe- spirituale e si facevano con- mente con molta effusione tività: “scrittore”, “architet- zione cristiana è modellata fessioni e comunioni quasi di sangue. Portava cilicio, to fabriciero”, “maestro di sulla vita monastica, carat- generali incitati dai suoi ed altre cose da mortificare scola”, “molto meccanico”, teristica di quei tempi, e sermoni”. la carne. E con tutto questo “lettore delle arti”, “poeta potenziata dall’ambiente Ci fu anche qualche con- poi era così affettuoso nel in latino e volgare”. Dei religiosi non sacer- doti alcuni sono stati Supe- riori dei conventi. Qualcu- no è ricordato come poeta, “scrittore”, predicatore. Tuttavia l’attività prevalen- te era quella manuale: “maestro d’ascia” è il me- stiere più menzionato, ma si dice anche “valente mu- ratore”, “maestro vasaro di creta”, “mastro fabriciero”. C’è poi tutta la gamma dei servizi dal barbiere al sarto. Molti di questi religiosi erano dediti alla raccolta delle offerte in natura, i frati questuanti: vera e rile- vante fonte di sostenta- mento, ma anche di vivo rapporto tra la gente ed il convento. Rivello (Pz). Gli affreschi del convento di S. Antonio di Padova, particolare (Foto Ottavio Chiaradia)

— 209 — servire e provvedere i frati 95) delle cose necessarie che • Lauria, S. Bernardino (1507) ovunque egli dimorava di • S. Martino d’Agri, S. Fran- famiglia li frati stavano ab- un significativo pellegri- tati occorre aggiungere Op- cesco (1512) bondantemente mantenuti naggio di popolo e di auto- pido, “S. Maria di Gesù”, • Tito, S. Antonio di Padova … Per lo più attese all’uffi- rità religiose e civili di Po- fondato dai pugliesi nel (1514) cio della cerca. Al secolo fu tenza. È in corso il processo 1482 e ceduto subito, e • Rivello, S. Antonio di Pa- di singolarissima edificazio- della santità eroica piena- Laurenzana, fondato prima dova (1515). ne. A tutti Signori, Prelati, mente riconosciuta e pro- del 1483. I frati erano 80 o e Cavalieri fu di grandissi- vata attraverso la testimo- 90 circa. “Pochi” per quei Nel 1593, 29 conventi: ai ma stima. Gentil’homini e nianza di un miracolo com- tempi. Bisognosi di soste- 16 si aggiunsero plebei, grandi e piccoli, piuto di recente in Campa- gno spirituale e culturale. • Aieta, S. Francesco (1520) huomini e donne e religiosi nia. Alcuni frati bolognesi furo- • , Annunciazione ricevevano il detto frate co- no inviati per questo. (1525) me Servo di Dio. Il concet- TAPPE DELLO SVILUPPO TO- Nel 1495: 13 conventi. • Salandra, S. Francesco (1542) to di religioso santo e d’uo- POGRAFICO Ai 9 o 10 si erano aggiunti: • Carbone, Annunciazione mo di singolarissimo spiri- Nel 1484 fu istituita una Policastro (riaperto nel (1548) to, in cui l’havevano li Si- Vicaria autonoma in Basili- 1487), Potenza, “S. Maria • Rocca Imperiale, S. Ma- gnori, e Genti della Basili- cata: nonostante la decisio- del Sepolcro” (1488), Pi- ria delle Grazie (1562) cata, di principiato, Terra ne contraria del Capitolo sticci (tra il 1492 e il 1495). • Marsicovetere, S. Maria di Bari e d’Otranto era co- riunito a La Verna il 4 giu- Erano veramente pochi, di Costantinopoli (1566) mune a tutti …” gno 1484; per volontà del come si diceva? Per la Basi- • Maratea, S. Maria Conso- La santità riconosciuta e Papa Sisto IV prima (m. 12 licata sembrerebbe di no. latrice (1574) posta sull’altare è quella di agosto 1484) e di Innocen- Un riferimento utile è quel- • Tortora, Annunciazione due figure eminenti. Il Bea- zo VIII dopo (breve Certa lo dei 48 della Provincia di (1575) to Egidio da Laurenzana relatione del 11 dicembre Genova e dei 16 della Pro- • Anzi, SS. Trinità (1585) (1443-1518) dei frati mi- 1484); per l’iniziativa dei vincia di Dalmazia. • , S. Maria Mad- nori dell’osservanza. Vestì frati lucani, le proteste del Nel 1515, 16 conventi: ai dalena (1586) l’abito in età adulta e tra- popolo e dei prìncipi; dopo 9 del 1484 se ne erano ag- • Calvello, S. Maria del scorse gli anni di frate non l’abbandono di alcuni con- giunti 7: Piano (1587) sacerdote nel convento di venti da parte dei vicari • Policastro, (riaperto nel • , S. Antonio (1591). Laurenzana e di Potenza. provinciali di Puglia di 1487) Poche le notizie sulla vita, Campania. • Potenza, S. Maria del Se- I frati pugliesi continua- segno di un tipo di santità, I conventi erano pochi, 9 polcro (1488) no a fondare conventi in inserita nel contesto de- o 10. Oltre a quelli sopraci- • Pisticci, S. Francesco (1492- Basilicata. Nel 1587 aveva- scritto di vita religiosa: contemplazione, preghie- ra, nascondimento. Può es- sere definito un santo … “lucano”. Il Beato Bonaventura da Potenza (1651-1711) dei frati minori conventuali. È detto il “santo o martire dell’obbedienza”, per indi- care la caratteristica della sua santità, che richiama gli altri tratti tipici, dallo spiri- to di mortificazione, alla purezza, alla povertà e ca- rità. Frate minore sacerdo- te, trascorse gli anni fecon- di del suo impegno nella Campania. Morì a Ravello, sulla costiera di Amalfi. Conosciuto e venerato an- che nella Basilicata, annual- mente viene celebrato con Balvano (Pz). Gli affreschi (sec. XVII) del chiostro del convento di S. Antonio di Padova, ora Casa di Preghiera per ritiri, eser- cizi spirituali, campi-scuola. (Foto Ottavio Chiaradia)

— 210 — no Venosa (1400), Atella sostanzialmente nel ‘700. (1439), Lavello (1504), Fo- Nell’‘800 ci furono le sop- renza (1516) e Rapolla pressioni che necessitano di (1581). eretta lo stesso la nuova cata erano giunti già nel un’indagine specifica. Po- Ben 14 dei conventi, sui Provincia. 1560 fino a Salerno. La so- chi conventi aperti, i frati si 29 sono intitolati alla Ma- I cinque conventi si sepa- luzione fu di dividere la dispersero. donna; 5 sono intitolati a S. rarono dalla Provincia di Provincia di Basilicata tra Sinteticamente: 29 con- Francesco; 1 a San Bernar- Puglia cui erano uniti da 30 Puglia e Campania. A sal- venti di francescani nel dino; 1 alla SS. Trinità. anni circa nell’unica Pro- vare l’autonomia e la diffu- 1517 divennero 60 (o più) Questi dati per un discorso vincia di San Girolamo, il sione dei frati di Basilicata nel 1593. Il massimo della di aggancio alla pietà popo- cui primo convento era sta- fu anche ora la “difficoltà diffusione prima della sop- lare. to Sant’Antonio la Macchia del paese Lucanico”: trop- pressione innocenziana or- La richiesta di conventi di Potenza ed il primo su- po gravoso per i frati di Pu- dinata il 1649; nel 1650 di libera e stretta vita asceti- periore Tullio da Potenza glia giungere fino a Tursi, 101 conventi francescani di ca fu espressa anche da al- che condusse la vita tra ere- Ferrandina, Tricarico, Po- Basilicata e 110 nel 1680. cuni frati in Basilicata entro mo e predicazione. tenza, Pignola. La Provin- Dei 127 comuni di Basili- l’anno 1520. A fine secolo Motivi: “quelli del piano cia di Basilicata rimase in cata i due terzi hanno avuto (1593) ebbero tre conventi non potevano sopportare il vita e si allargò fino a Saler- uno o più conventi di fran- e poi altri tre. Erano 80 i freddo dei monti, né i no, Giffoni, Montecorvino cescani. Venosa tutte e tre frati del nuovo indirizzo. montagnani il caldo delle verso Napoli e Melfi ed le famiglie, così Tricarico e L’evoluzione si concluse Puglie”. Torna il discorso Atella verso le Puglie. Melfi, Potenza, Matera, nel 1639, quando in Basili- sulle avverse condizioni cli- Tursi ed Atella. cata 17 conventi costituiro- matiche che faceva abban- SVILUPPI SUCCESSIVI no una seconda Provincia donare i conventi. Ma an- I Cappuccini: 17 con- Per conoscere meglio religiosa. Circa 200 i reli- che il desiderio di autono- venti nel 1593, 26 nel 1650 l’argomento si possono giosi. Nel 1706 la medesi- mia da parte dei frati resi- (+ 6 ospizi), 25 nel 1680 consultare i seguenti testi: ma nuova Provincia ebbe denti in Lucania. I Conventuali: 9 conven- Ministero per i Beni Cul- 22 conventi e poi 24. Nel 1578, le difficoltà ti nel 1517, 12 nel 1593, turali e Ambientali. Inse- non erano finite. Il territo- 24 nel 1650, 20 nel 1680 diamenti francescani in Ba- I CAPPUCCINI rio dei Cappuccini di Basi- Gli Osservanti: 20 nel silicata, voll. I, II, Basilicata La Provincia religiosa au- licata era continuamente ri- 1517, 29 nel 1595, 33 nel editrice, Matera 1988; tonoma di “Basilicata” fu stretto: i Cappuccini cam- 1650, 31 nel 1680 Francescanesimo in Basilica- costituita il 9 agosto 1560: pani ritenevano doversi Riformati: 5 nel 1595, ta. Atti del Convegno di 5 conventi e 50 o 60 reli- espandere fino a Grumen- 19 nel 1650, 24 nel 1706. Rionero in , 7-10 giosi. Erano pochi ma fu to, mentre quelli di Basili- La situazione non mutò maggio 1987 (a cura di G. BOVE, C. PALESTINA, F.L. PIETRAFESA), Cen- tro Studi “Conoscere il Vulture”, Napoli 1988; M. A. BOCHICCHIO, L’ori- gine e lo sviluppo della rego- lare osservanza francescana in Basilicata 1472-1593, ed. “Studi Francescani”, Fi- renze 1977; idem, Conventi e Ordini religiosi mendicanti maschili in Basilicata dal XVI al XVII sec. – Vita ma- teriale e rapporti col popolo in Società e Religione in Ba- silicata, vol. 2, ed. D’Elia, 1977, pp. 71-119.

Balvano (Pz), chiostro del convento di S. Antonio di Padova. Particolare dell’affresco, S. Antonio guarisce un’ammalata (sec. XVII). (Foto Ottavio Chiaradia)

— 211 — Brienza (Pz), pozzo del chiostro del convento della SS. Annunciazione, attuale sede del Municipio (Foto Ottavio Chiaradia)

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