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! ! Bologna 16>21 aprile 2013 PRESS Live Arts Week II, al via la kermesse sulla sperimentazione nelle arti contemporanee A Bologna da martedì 16 a domenica 21 aprile la seconda edizione della rassegna che presenterà “un insieme eterogeneo di nuove produzioni che ruotano intorno alla presenza, la performance e l'esperienza percettiva di suoni e visioni”. Tra MAMbo, Lumière, Cassero e Garage del Pincio di Alarico Mantovani | Bologna | 16 aprile 2013 Commenti (0) Più informazioni su: Arte Contemporanea, Gianfranco Maraniello, Live Arts Week, Mambo. Il direttore Gianfranco Maraniello non cela la sua soddisfazione e dichiara apertamente il suo entusiasmo per il programma di Live Arts Week II, la sette giorni curata da Xing in cui coabiteranno tante forme diversificate di arte ed il cui principale teatro delle operazioni sarà a conti fatti proprio il “suo” MAMbo. Frutto di una progettazione condivisa e della collaborazione tra diverse realtà in funzione di una sempre più precisa definizione dellʼidentità culturale del territorio, con la benedizione delle istituzioni, Comune e Regione, rappresentate rispettivamente nellʼoccasione dallʼassessore Alberto Ronchi e dal responsabile del Settore Spettacolo Gianni Cottafavi. Nellʼambito di questo esperimento triennale, due sono le novità sostanziali che contraddistinguono la seconda edizione rispetto alla precedente: innanzitutto la durata, unʼintera settimana, per rompere con una concezione consumistica di festival. In secondo luogo, come sottolineato da Daniele Gasparinetti, direzione artistica di Xing e Live Arts Week insieme a Silvia Fanti e Andrea Lissoni, il cambio ed una diversificazione delle location che elegge il nomadismo a pratica. Live Arts Week si svolge in unʼaltra zona della città, in sostanza quella della Manifattura delle Arti, anche per fare sistema ed assecondare le sollecitazioni delle istituzioni: oltre al già citato MAMbo gli altri luoghi deputati saranno infatti il cinema Lumière ed il Cassero nonché interessanti spazi sconosciuti ai più come quelli allʼinterno del Garage Pincio, in cui sono stati conservati i rifugi sotterranei antiaerei costruiti nel 1943 durante il periodo bellico. Nellʼampio programma, coerente con il lavoro decennale di Xing e consultabile nella sua dettagliata articolazione su http://www.liveartsweek.it , spiccano naturalmente alcuni nomi: su tutti quello diTony Conrad, artista sperimentale a tutto tondo ed uno dei grandi padri del minimalismo in musica in virtù di capolavori come Outside the Dream Syndicate, realizzato insieme ai krautrocker Faust nel 1973. Ed è proprio dellʼanno precedente il suo Ten Years Alive on the Infinite Plain, il film & music live environment che Conrad ha accettato di aggiornare e ripresentare a Bologna, a più di quarantʼanni di distanza, con il titolo Fifty-one Years on the Infinite Plain. Un suono live potente, scuro ed ambientale accompagnato da quattro ipnotiche proiezioni in pellicola per questa coproduzione Xing e Fondazione Teatro Comunale di Bologna che inaugurerà tutta la rassegna la sera di martedì 16 aprile al MAMbo. Con la pellicola e la sonorizzazione live lavorano anche Rose Kallal e Joe DeNardo ma in modo differente rispetto a Tony Conrad, come precisato da Andrea Lissoni: il loro interessante Spheres of Eden è previsto per venerdì 19 sempre negli spazi del Museo dʼArte Moderna. Allʼambito dellʼexpanded cinema è riconducibile anche lʼinstallazione site-specificWe the frozen storm di Marcel Turkowsky ed Elise Florenty visitabile nellʼarco di tutta la settimana tra il 16 ed il 21 aprile nelle gallerie sotterranee del rifugio del Pincio. Per ciò che riguarda la musica uno dei concerti da non perdere è senzʼaltro quello di venerdì di Sun Araw: un suono trasognato pieno di rimandi al kraut, alla psichedelia, al dub, al reggae, allʼafro-beat e molto altro ancora quello dello statunitense Cameron Stallones, scuola Not Not Fun, sfociato lʼanno scorso, dopo diversi dischi, in un vero e proprio diamante grezzo di rara bellezza come Icon GiveThank a nome Sun Araw & M. Geddes Gengras Meet the Congos. Prima di Sun Araw la performance audiovideo U$e Your Illu$ion$ di Dracula Lewis e Out4Pizza. Da seguire con attenzione anche le simmetrie impossibili di drones dellʼinglese Helm, lʼurlatrice giapponese Junko, le cui emissioni vocali vengono paragonate ai fraseggi dei sassofonisti free più che al noise nipponico, ma anche lʼeccentrico artista danese delle Faer Oer Goodiepal che avrà il compito di chiudere la Live Arts Week II domenica sera. Discorso a parte merita Daniela Cattivelli che per la sua sound performance basata su richiami per uccelli ha addirittura coinvolto due chioccolatori veneti ovvero due virtuosi nellʼimitazione del canto dei volatili che solitamente si esibiscono in campionati internazionali e sagre paesane tipo la sagra dei osei. Imperdibile. Sul dancefloor del Casserosaranno invece Alex Smoke e Miss Kittin a menar le danze il sabato notte sino allʼalba. Al MAMbo lo spazio è pensato come “flusso di accadimenti” in cui gli artisti coabitano e Silvia Fanti punta i riflettori sulle “atletiche esistenziali” presentando lʼartista svedese e teorico nel campo della performance e della danza contemporanea Martin Spangberg: lavorerà live al suo blog, una raccolta di 48 post che diventerà un libro. E ancora Muna Mussie, artista che lavora tra Bruxelles e Bologna, con la performance Monkey See, Monkey Do, e quindi il cinema-teatro del Nature Theater of Oklahoma con i Silent Movies Screen Test. Al Lumière, domenica, la prima italiana di The Host and the Cloud di Pierre Huyghe. A partire da questa edizione sarà disponibile anche un video channel sul sito web di Live Arts Week, con contenuti ulteriori; inoltre andrà in onda su Radio Città del Capo un particolare programma radiofonico intitolato Volatile Voices, a cura di Elisa Fontana; infine anche NERO magazine coinvolgerà un gruppo di critici, osservatori, fotografi. “Ciao, sono GIANNY PANG e lo ripeto per lʼultima voltaren: sono lʼimmigratorn appena arrivatongue, arrivato a rubarti il posto di lavoro – ah scusami hai ragione – dimenticavo che non ce lʼhai – give me five. Anyway vedry che lo trovereich. Eppalà, come per magia qualcuno te lo darà. Contachips. Mi han detto che ce ne è per tuttrip. Ma forse tu jetz mi dicipcip yes, che non lo cerchief?”. Lʼesilarante “controeditoriale” di Riccardo Benassi, artista visivo dal background musicale che da molto tempo è compagno di strada di Xing e che al MAMbo porta il suo progetto di ambiente performativo TechnoCasa, la dice lunga sulla necessità di ripensare costantemente i modi dei linguaggi. UIT UITIT UITRU TITRU TITITRU TUT. MAMbo dal vivo. Da stasera torna al museo bolognese la seconda edizione di “Live Arts Week". In scena? Da Riccardo Benassi a Tony Conrad, fino a Junko pubblicato martedì 16 aprile 2013 Unica regola: tutto dal vivo. Che siano performance, spettacoli, lectures, concerti o spettacoli live media non importa. Da stasera, fino al 21 aprile, il MAMbo in collaborazione con Xing, network che progetta e sostiene eventi, ospita la seconda edizione di "Live Arts Week”, unico evento italiano e palinsesto di opere e interventi di varia natura ambientale, incentrati sulle diverse modalità dello stare e dell’attraversare quello che è lo spazio museale. Si comincia stasera con Tony Conrad, filmaker e musicista statunitense padre del minimalismo cinematografico degli anni '60, che segna una collaborazione tra il museo e il Teatro Comunale di Bologna. In scena la storica performance Fifty-one Years on the Infinite Plain (1972-2013), un ambiente/performance di suoni e proiezioni dell'artista, mentre nella stessa serata si darà il via anche ai sei cortometraggi inediti di Nature Theater of Oklahoma: intitolati Silent Movies Screen Tests, i corti offrono un continuum tra arte colta, trash e vita quotidiana, e saranno proiettati nel corso delle sei serate di festival. Arriverà invece mercoledì l'italiano Riccardo Benassi con Techno Casa, dove l'architettura si trasforma in un sistema di display e non c'è più alcuna differenza tra il monitor e la stanza. Il progetto proseguirà per cinque serate consecutive, incrociando scrittura, immagine, suono, spazio, luce. Sul piano più performativo invece ci sarà la produzione Monkey See, Monkey Doideata da Muna Mussie e prodotta da Xing, che riflette sull'immagine e il suo potenziale a partire dalla dimensione conturbante del doppio e dello specchio; coreografie con Eszter Salamon e Christine De Smedt, divisi tra gesto e parola e poiUIT, della compositrice Daniela Cattivelli, con gli interventi del coreografo Michele Di Stefano: una performance generata attraverso richiami per uccelli che attivano un processo di trasfigurazione spaziale e sonora. Non fa male un tocco di esotismo con Goodiepal, compositore, performer, agitatore critico e artista visivo delle isole Far Oer, in transito per il mondo con una sorta di Goodiepal Car autocostruita. Autodidatta, eccentrico, alternativo e apripista per la ricerca musicale degli ultimi anni, sarà a Bologna con un concerto in conclusione di tutta la kermesse. Spazio anche per l'Austria e Komposition, lavoro coreografico sul "danzare assieme" di Anne Juren, Marianne Baillot, Alix Eynaudi e Agata Maszkiewicz, un'esplorazione di gruppo sulla combinazione, e sulla fusione dei corpi. Prima spostarsi al Garage del Pincio, sotto la Montagnola, dove sarà in scena niente meno che Pierre Huyghe e la prima proiezione del remake "storico” dei fatti avvenuti a San Valentino, il Primo Maggio e ad Halloween, The Host and The Cloud, film dove