Città di Cassano Magnago Documento di Piano 2013

COMUNE DI CASSANO MAGNAGO

(Provincia di )

Documento di Piano Rinnovo n. 1

Quadro conoscitivo e orientativo

Il Progettista: Il Collaboratore:

Ing. A. Cellina Geom. V. Vernocchi

Dicembre 2013

Quadro conoscitivo

1. Le trasformazioni territoriali La dinamica evolutiva del territorio urbanizzato di Cassano Magnago è stata studiata attraverso la lettura di due soglie storiche della Carta Tecnica Regionale (anno 1985 e 1994) poi confrontate con la situazione fotografata dal volo aereo effettuato dieci anni dopo, nel 2004 e con quelle risultanti negli elaborati approvati dal PGT (2007); infine, sono state individuate le aree trasformate a seguito dell’edificazione avvenuta negli ultimi 5 anni a seguito dell’attuazione delle previsioni del PGT. Tale analisi ha permesso di fotografare i rapidi cambiamenti intervenuti negli ultimi decenni che hanno portato alla forma urbana attuale. L’analisi, volta alla descrizione delle trasformazioni del territorio, non viene effettuata per singola unità edilizia, bensì per isolato, per comparto urbano. Alla prima soglia storica analizzata (1994), il territorio edificato di Cassano Magnago appare già coerente con l’attuale. Gli interventi edilizi successivi (1994) si configurano prevalentemente come nuove realizzazioni residenziali. Dieci anni dopo (2004), accanto ad un completamento di aree residenziali, sia assiste ad un espansione verso sud delle zone produttive a sud dell’autostrada. Gli interventi edilizi più recenti, realizzati dal 2004 ad 2007 di natura residenziale si inseriscono in comparti a destinazione già residenziale; si assiste parimenti ad un considerevole aumento delle aree con insediamenti di tipo produttivo (lungo Via Bonicalza-1 Maggio ed a sud dell’autostrada). Dal 2007 ad oggi è avvenuta una limitata attuazione di alcune previsioni urbanistiche.

Vedi elaborato grafico DP 4 -Trasformazioni territoriali: dinamica storica -scala 1:5.000

2. L’articolazione del lavoro di indagine 2.1 I grandi sistemi territoriali Per quanto attiene alla viabilità, il territorio è attraversato a sud dall’autostrada A8 Milano-Varese nel tratto tra le uscite di e . Considerando, poi, la relazione del territorio di Cassano Magnago con i grandi sistemi territoriali bisogna tener presente l’asse del Sempione e le sue interrelazioni con i tracciati autostradali e ferroviari, e l’aeroporto di Malpensa. Sempione La storica strada del Sempione, scelta come principale direttrice di collegamento fra Milano e Parigi, nella seconda metà dell’800 viene ricalcata dalla linea ferroviaria del Sempione; a questa si è in seguito sovrapposta, nel 1925, l’autostrada dei laghi e quindi nel 1989 l’autostrada dei trafori A26 (Alessandria-Sempione). Nel 1990 è stato rinnovato a livello autostradale la connessione veicolare fra l’autostrada dei laghi e Malpensa e solo recentemente la connessione ferroviaria fra Malpensa e la linea delle Ferrovie nord Milano (FNM) per Milano, di cui si accenna nella sezione dedicata alla Malpensa. Malpensa 93

L’area aeroportuale, oggetto negli ultimi anni, di un progetto globale di ristrutturazione ed ampliamento. si estende nella brughiera di Gallarate, sulla storica direttrice insediativa del Sempione. La decisione strategica relativa al potenziamento dell’aeroporto di Milano-Malpensa risale alla metà degli anni ’80, nell’ambito di una più generale ristrutturazione del sistema aeroportuale nazionale. La realizzazione del progetto Malpensa 2000, definito in un Protocollo di intesa fra la Regione Lombardia e la Sea (società servizi aeroportuali ) e approvato nello stesso anno dal Ministero dei trasporti, ha comportato la costruzione di un nuovo terminal passeggeri mentre la vecchia struttura aeroportuale è stata mantenuta con un ruolo relativo ai voli charter e cargo. Mentre il piano regolatore generale di Malpensa 2000 e la relativa valutazione di impatto ambientale sono stati focalizzati soprattutto sul sedime aeroportuale, la pianificazione del contesto territoriale in relazione a tale progetto, con la programmazione di correlati nuovi interventi infrastrutturali e il governo dell’indotto e più in generale degli effetti economico-territoriali, è stata affrontata dal piano esecutivo d’area (Pea) di Malpensa, approvato dalla Regione Lombardia nel 1999. Il Pea di Malpensa identifica come contesto dell’aeroporto il seguente ambito territoriale: Comuni di , Busto Arsizio, , , , Gallarate, , , , e . Tale ambito, detto ristretto, viene preso in considerazione dal piano sullo sfondo di un quadro metropolitano che si estende a comprendere, oltre al capoluogo milanese, anche la nostra provincia nella sua globalità e l’area di Novara, oltre il Ticino, in territorio piemontese. Dal punto di vista metodologico, si tratta di un piano di area vasta che si esprime per azioni progettuali volte al potenziamento del sistema della mobilità, alla tutela e valorizzazione ambientale e paesistica, promozione dello sviluppo economico urbano. Per quanto riguarda il tema della mobilità, gli interventi previsti sono mirati alla soluzione dei problemi, ancora aperti, di connessione con i grandi assi infrastrutturali transeuropei e, a livello regionale, in particolare con Novara e con il polo esterno della Fiera di Milano sito nell’ex raffineria Agip di Rho, ed alla riqualificazione del sistema dei collegamenti locali, al fine di evitare che il traffico indotto da Malpensa 2000 aggravi le già critiche attuali condizioni di mobilità nel contesto. Per l’accessibilità su gomma, la SS 336 (già realizzata per i mondiali ’90) si raccorda con l’autostrada dei Laghi A8 e con la SS 33 del Sempione; il collegamento fra l’aeroporto e la Milano Torino A4 viene realizzato attraverso il potenziamento a livello autostradale della Sp 52 (Est- Ticino) dalla connessione con la SS 336 fino a Boffalora; per l’accessibilità ferroviaria, il collegamento ferroviario fra l’aerostazione e Milano è stato realizzato tramite un prolungamento della linea FNM in corrispondenza di Busto Arsizio e l’integrazione di questa con il passante ferroviario di Milano, linea ultimamente ulteriormente potenziata con l’interramento del tratto di attraversamento della città di e il raddoppio dei binari lungo la medesima tratta, lavori che hanno aumentato la potenzialità della linea Malpensa-Busto Arsizio--Milano; la stazione di Malpensa è prevista passante nella prospettiva (a lungo termine) di un prolungamento del tracciato ferroviario verso nord fino a raccordarsi in corrispondenza di Gallarate con la linea del Sempione. Per quanto riguarda l’ambiente, il piano prevede ambiti di tutela degli spazi aperti ad integrazione del sistema di aree verdi del parco del Ticino e a connessione con le aree boschive collinari oltre a specifiche azioni progettuali di bonifica delle aree degradate, come cave o aree industriali 94

dismesse, di recupero di edifici e percorsi storici, di mitigazione o compensazione delle nuove opere infrastrutturali traseuropei e, a livello regionale, in particolare con Novara e con il polo esterno della Fiera di Milano sito nell’ex raffineria Agip di Rho, ed alla riqualificazione del sistema dei collegamenti locali, al fine di evitare che il traffico indotto da Malpensa 2000 aggravi le già critiche attuali condizioni di mobilità nel contesto. Da segnalare che in quella zona le infrastrutture sorte negli ultimo anni a supporto del neo polo fieristico milanese (Area Rho-Pero) con il nuovo collegamento all’autostrada, la fermata sulla linea alta velocità Milano-Torino e il prolungamento della linea 1 della metropolitana milanese hanno portato notevole beneficio alla mobilità dell’area. Altri interventi sono oggi in progetto – soprattutto sul fronte ambientale con il recupero e la bonifica degli ex siti della raffineria di Rho in vista dell’Expo 2015 che avrà l’area di insediamento proprio su quel sedime ex industriale, che per necessità sarà recuperato con vantaggio per l’ambiente e la vivibilità del luogo. Per l’accessibilità su gomma, la SS 336 (già realizzata per i mondiali ’90) si raccorda con l’autostrada dei Laghi A8 e con la SS 33 del Sempione; il collegamento fra l’aeroporto e la Milano Torino A4 è stato realizzato attraverso il potenziamento a livello autostradale della Sp 52 (Est- Ticino) dalla connessione con la Ss 336 fino a Boffalora; Ulteriore potenziamento del traffico su gomma lo si avrà nel 2014 con l’apertura al traffico del primo tratto del collegamento pedemontano lombardo tra Cassano Magnago (innesto con l’A8) e Lomazzo (innesto con la A9), primo tratto del nuovo collegamento autostradale in costruzione che unirà Cassano Magnago con Dalmine (innesto A4) in provincia di Bergamo, una nuova arteria che farà da gronda nord a Milano e permetterà collegamenti tra la zona Malpensa e il Piemonte con l’est d’Italia, senza il transito obbligato da Milano. Per l’accessibilità ferroviaria, il collegamento ferroviario fra l’aerostazione e Milano è stato realizzato tramite un prolungamento della linea FNM in corrispondenza di Busto Arsizio e l’integrazione di questa con il passante ferroviario di Milano; la stazione di Malpensa è prevista passante nella prospettiva (a lungo termine) di un prolungamento del tracciato ferroviario verso nord fino a raccordarsi in corrispondenza di Gallarate con la linea del Sempione. Anche per le merci ricordiamo la presenza attiva del terminal Hupac di Busto Arsizio che assolve una importante funzione intermodale. Di recente è stato attivato anche l’interporto di Sacconago raccordato alla linea FNM Saronno-Novara per la gestione del traffico merce intermodale locale. Per quanto riguarda l’ambiente, il piano prevede ambiti di tutela degli spazi aperti ad integrazione del sistema di aree verdi del parco del Ticino e a connessione con le aree boschive collinari oltre a specifiche azioni progettuali di bonifica delle aree degradate, come cave o aree industriali dismesse, di recupero di edifici e percorsi storici, di mitigazione o compensazione delle nuove opere infrastrutturali.

Nel seguito sono proposti elaborati tratti dal Piano Territoriale d’area Malpensa con un inquadramento territoriale a grande scala, che permette di comprendente i riflessi del nuovo sistema della mobilità (accessibilità stradale e ferroviaria) anche sul Comune di Cassano Magnago.

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Assetto generale(1)

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Accessibiltà stradale(2)

2 Fonte: Piano d'area di Malpensa - Tavola 3 - Quadro analitico cognitivo - L’accessibilità stradale all’aeoporto e l’integrazione con le grandi reti stradali.

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Accessibilità ferroviaria (3)

Vedi elaborato grafico DP 5.1 -Inquadramento territoriale del sistema infrastrutturale - scala 1:25.000

(3) Fonte: Piano d'area di Malpensa - Tavola 4 - Quadro analitico cognitivo - L’accessibilità ferroviaria all’aeroporto e l’integrazione con le grandi reti ferroviarie.

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2.2 Il sistema della mobilità Analizzato il rapporto del territorio di Cassano Magnago con i grandi sistemi territoriali dell’asse del Sempione e dell’aeroporto di Malpensa, l’attenzione dell’indagine si sposta sul sistema della mobilità locale. Per quanto attiene al trasporto ferroviario, a Cassano Magango non è presente la ferrovia, ma è facilmente raggiungibile la stazione delle Ferrovie dello Stato a Gallarate (linee per Milano, Varese, , Domodossola) con le linee inserite oggi nel sistema ferroviario metropolitano (Linee S) che garantisce una frequenza di treni elevata, ma anche una ottima penetrazione in Milano, tramite l’uso del passante ferroviario milanese che attraversa in sotterranea la città di Milano dando accessibilità diretta a molte zone cittadine, alla rete della metropolitana e in taluni casi – anche alle cittadine dell’area sud est (Pioltello, Pavia, Lodi), garantendo così una distribuzione ottimale dei passeggeri in funzione delle loro necessità di spostamenti su Milano città e anche l’interconnessione con la rete alta velocità tramite le stazioni d Milano Centrale, Milano P.ta Garibaldi, Milano Rogoredo.

Per quanto riguarda il sistema su strada, gli attraversamenti principali di Cassano Magnago sono costituiti dagli assi nord-sud di Via Bonicalza e Marconi-Moro, dagli assi est ovest di Via IV Novembre – Venegoni – De Gasperi e Via San Pio X – Buffoni. Tutti gli elaborati relativi al traffico interessanti Cassano Magnago sia essi ricompresi nel PGTU o negli elaborati del PGT (Documento di Piano) traggono origine dai dati recuperati con lo studio del traffico condotto nel 2003-2004 e da tali conteggi erano stati estrapolati i dati relativi al tema del traffico di attraversamento della città. I dati riassuntivi delle indagini e delle elaborazioni di traffico erano stati riportati anche all’interno del Documento di Piano adottato nel 2006 ed erano alla base delle considerazioni sul sistema della mobilità cassanese. Tali dati, in assenza di modifiche rilevanti dei poli di attrazione interni al comune di Cassano Magnago ed esterni allo stesso (Ospedale, scuole superiori, poli produttivi e commerciali), sono da ritenersi ancora oggi validi ed attendibili e, quindi, ancora oggi utilizzabili per le analisi e le considerazioni sulla viabilità di Cassano Magnago. A rafforzare tale considerazione e darle maggior forza sono stati i confronti che si sono fatti tra i dati di traffico indicati nell’elaborato del PGTU (Relazione pagina 15 e 16) che evidenziava (rilievi 2003-2004) sulle principali direttrici cassanesi i seguenti valori: - Su via Bonicalza, al confine con Busto, un traffico di circa 1.000 veicoli dalle 7.30 alle 9.00; - Su via IV novembre, un transito di circa 750 veicoli sempre dalle 7.30 alle 9.00. E i dati rinvenibili sul sito della provincia di Varese e relativi ai censimenti di traffico sulla rete di strade provinciali del 2009 e 2010. Tali rilievi, nell’intorno di Cassano Magnago, si basavano su due sezioni di misura individuate con il numero 035 in via Bonicalza al confine con Busto Arsizio e con il numero 122 a sulla direttrice Gallarate- (SP12). I dati numerici rinvenuti in queste due sezioni sono i seguenti: - Su via Bonicalza, al confine con Busto, un transito medio orario di circa 1.600 veicoli come media dei transiti giornalieri (7.00-19.00).

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- Su via IV novembre, un transito medio orario di circa 430 veicoli come media dei transiti giornalieri (7.00-19.00). Dal confronto tra le due campagne di rilevazione del traffico del 2004 e del 2009, 2010 si può concludere che i flussi di transito nelle due sezioni non sono fondamentalmente cambiati, infatti nella sezione di via Bonicalza il numero complessivo di veicoli si è confermato sostanzialmente costante, mentre lungo la direttrice est-ovest risulta un calo di transiti rilevati, ma tale variazione è anche in relazione alla diversa sezione di rilevamento, la prima in via IV novembre e l’altra a Cairate e da spiegare con una diversificazione di flussi di traffico nel tragitto Cassano-Cairate originato e motivato dalle diverse intersezioni che si incontrano lungo il tragitto (via Bonicalza, via Dubini, SP 2). In considerazione delle considerazioni sopra esposte si ritiene di confermare la validità dei flussi di traffico sulle direttrici viarie principali che interesano Cassano Magnago che già erano emerse ed evidenziate nel PGTU del 2006. Allo stesso modo anche il riparto dei fluissi veicolari all’interno delle rete stradale cittadina può essere preso uguale a quello del 2006, anche in considerazione del fatto che negli anni dal 2004 ad oggi non ci sono state né modifiche infrastrutturali, né provvedimenti legati alla circolazione, né interventi edificatori atti ad influenzare i transiti sulla rete viaria comunale. L’unica realizzazione ex novo portata a compimento negli ultimi anni è la costruzione del lotto 1 della tangenziale sud di Cassano Magnago, ma la funzionalità e l’attrattività di questo nuovo tronco stradale è nullo nei confronti di qualsivoglia traffico veicolare. Solo quando questa nuova arteria sarà collegata alla via Bonicalza (come da progetto) allora sarà capace di modificare parte dei flussi veicolari di attraversamento che interessano Cassano Magnago. Con tale nuova arteria sarà possibile arrivare a sgravare dall’attuale flusso di traffico soprattutto le vie Buffoni/San Pio X, con beneficio in termini di sicurezza, ecologia e vivibilità delle aree attraversate da tali vie. In uno scenario di questo tipo anche la proposta di pedonalizzazione o di limitazione del traffico nell’area davanti alla chiesa di San Pietro (via S. Pio X angolo via Lombardia/San Carlo Borromeo) potrà essere valutato con maggior concretezza. La presenza della tangenziale sud, di Cassano Magnago potrà portare benefici anche nella riduzione del traffico pesante di transito anche lungo la direttrice (Gallarate) - Via Venegoni – Via Verdi – Via IV novembre – Via De Gasperi (Cairate). In considerazione, invece, dell’attuale stato di consistenza della viabilità sul territorio cassanese, si ritiene che all’interno del centro abitato non ci siano margini per poter ipotizzare la realizzazione di poli generatori o attrattori di traffico esterno, in quanto lo stato delle infrastrutture esistenti non sopporterebbe un incremento dei flussi veicolari odierni. Nemmeno gli spazi di sosta oggi esistenti sono da ritenersi atti a far fronte ad esigenze di sosta superiori a quelle attuali, anzi, in talune zone sarebbe fin da oggi auspicabile porre attenzione per poter trovare soluzioni conciliabili con le esigenze senza creare intralci e pericoli alla circolazione. Si pone all’attenzione per esempio sulla zona di via Garibaldi - Vecchia Villa; la zona di via Gasparoli – Largo Barenghi; via ; l’asse di via Gasparoli. In considerazione di quanto sopra e nella valutazione che significativi incrementi di traffico potrebbero essere oggi generati dall’insediamento di grosse strutture commerciali si ritiene di indicare come questi nuovi insediamenti – se richiesti – vengano concessi unicamente fuori dal 101

centro abitato e posizionati lungo la viabilità principale, purché supportati da opportuni studi di traffico che giustifichino la scelta e individuino eventuali opere viabilistiche o proposte di regolamentazione della circolazione tali da supportare i nuovi insediamenti.

Gli aspetti relativi al traffico di attraversamento lungo gli assi principali, servono, infatti, a valutare le problematiche emergenti dall’origine/destinazione del traffico che attraversa in territorio comunale. Le considerazioni esposte nel seguito rappresentano ancora la sintesi dei dati di criticità che già erano emersi dallo studio del traffico nel 2004 e – per quanto esposto più sopra - si ritengono ancora attuali sulla base della presa d’atto che nei 5 anni di vigenza del D.d.P. non sono avvenute aperture di Grandi Strutture di Vendita, ospedali, case di riposo, scuole o industrie con grande occupazione di personale né a Cassano Magnago né nei comuni confinanti, tali da influenzare. Con la loro presenza e il loro indotto, il volume e di traffico interessante Cassano Magnago e l’origine destinazione degli itinerari di chi transita da Cassano.

Vedi elaborato grafico DP 4.2 -Assetto del sistema della mobilità locale- scala 1:10.000

Una attenta osservazione degli andamenti e dei flussi veicolari nel prossimo futuro potrà evidenziare e suggerire quegli interventi sulla rete viaria necessari per fluidificare il traffico, migliorare la sosta e lo scorrimento veicolare e garantire una maggior sicurezza complessiva. Dalla pianificazione emergeranno anche eventuali necessità ed esigenze di nuovi tracciati stradali più consoni ed efficaci a distribuire e convogliare il traffico all’interno della città. Sempre in relazione alla viabilità sarà opportuno valutare tutti quegli studi – e conseguenti interventi – giustificati da nuovi insediamenti interessanti il territorio cassanese che potrebbero collocarsi nei prossimi anni in Cassano Magnago (nuovi poli scolastici; zone sportive; poli sanitari, aree di interesse naturalistico, ecc.) e che potrebbero avere ripercussioni sulla viabilità, sulla sosta e sulla organizzazione del traffico lungo le vie cittadine. In relazione a quanto sopra e a solo titolo di esempio si ritiene di evidenziare l’estrema precarietà del collegamento con la zona industriale (in parte condivisa con Fagnano ) di via Carabelli, nella parte sud di Cassano Magnago. Tale zona è infatti caratterizzata da una presenza di aziende floride che hanno un significativo traffico merci sia in ingresso che in uscita e che sono giornalmente interessate da un continuo andirivieni di mezzi soprattutto pesanti, penalizzati per la scomodità di accesso. La via Carabelli, infatti, ha un innesto sulla via Bonicalza (SP 20) estremamente disagevole e, per certi versi, anche pericoloso per via della sua posizione. Si auspica che venga presa in esame la possibilità di dare una continuità al percorso della via Carabelli affinché essa possa proseguire lungo il confine Yanmar e ritornare a collegarsi ad anello alla via Bonicalza (SP 20) utilizzando il tratto di strada già costruito dall’ex PL 27. Sarà poi da studiare in altra sede la tipologia di innesto sulla via Bonicalza in quanto tale incrocio cade sul territorio di altri comuni ( e Busto Arsizio), su una arteria di competenza provinciale (SP 20). Sempre in relazione al sistema vario cassanese e sulla scorta delle legittime edificazioni produttive che sono intervenute negli ultimi anni occorrerà rivedere la previsione urbanistica lungo la storica via Pietro Micca che, pur essendo una antica strada segnata in mappa fin dall’antichità (antico 102

collegamento da Cassano Magnago Verso sud) ha negli ultimi decenni perso importanza e azonata in maniera impropria dal PGT del 2007 (azzonamento agricolo). Il sedime di tale strada è infatti stato inserito tra le previsioni agricole, ma una tale destinazione non può avere luogo perché la via è giornalmente utilizzata secondo la su vecchia funzione, come strada di accesso a delle attività produttive che sorgono lungo essa. Sarebbe, quindi, auspicabile che in una prossima variante il piano delle regole venga a ridare dignità di strada al sedime della via Pietro Micca ripristinando quella funzione storica che, peraltro, questa porzione di territorio non ha mai perso. In considerazione degli accordi sottoscritti negli ultimi tempi dal comune di Cassano Magnago con altri enti limitrofi ed enti superiori talune previsioni viabilistiche inizialmente inserite nello strumento urbanistico cassanese possono venir ridimensionate o eliminate, mentre altre potrebbero, invece assumere nuovo e notevole impulso in relazione ai nuovi assetti che si vengono o verranno a delineare nel prossimo futuro. A titolo di esempio la previsione della nuova arteria extraurbana di collegamento tra la via De Gasperi e la via Foscolo (e da lì verso la via per Fagnano), in grado di interconnettere l’asse viario periurbano di via De Gasperi con la via per Fagnano e da questa con il previsto tratto posto nella zona sud del territorio comunale dell’Autostrada Pedemontana Lombarda perde d’interesse essendo subentrato l’accordo di programma - sottoscritto nel 2012 tra Provincia di Varese e comuni di Castelseprio, Cairate, Fagnano Olona, Cassano Magnago - che ha individuato il corridoio di passaggio di un nuovo asse viario di collegamento tra la SP 12 e la SP22, esterna al territorio di Cassano Magnago. Analogamente in futuro potrebbe assumere significativa importanza il prolungamento verso est della costruenda tangenziale sud di Cassano Magnago verso lo svincolo “” posta lungo la Pedemontana. Tale arteria, a sua volta raccordata con il corridoio di collegamento tra la SP 12 e la SP22 (già sopra ricordato) potrebbe rappresentare un importante anello di congiunzione per definire un percorso viario alternativo di scorrimento del traffico anche pesante che da Gallarate e/o dallo svincolo autostradale di Busto Arsizio/Malpensa fosse indirizzato verso il centro della provincia (Tradate – Castelseprio – Valle Olona). Si ritiene di evidenziare anche il collegamento che la tavola PR3 di PGT cassanese riporta in zona Valdarno e che raccorderebbe la viabilità cassanese (via Valdarno) con la viabilità di Gallarate (via Lazzaretto – rotonda via XXIV maggio svincolo autostrada), il tutto per indirizzare il traffico che oggi transita sulla strada di fondovalle Oggiona-Cavaria-Cassano-Gallarate lungo un itinerario stradale dimensionalmente idoneo a sostenerlo e svincolato da strettoie e punti penalizzanti la circolazione veicolare. Tale itinerario rientra anche nelle previsioni viabilistiche inserite nel PTCP provinciale ed evidenziato nella tavola MOB3 – variante 2012 – come strada proposta denominata “Collegamento Val d’Arno/S-34”. Questo collegamento è stato oggetto di un tavolo di confronto tra enti locale e provincia di Varese alla fine degli anni ’90 del secolo scorso coll’intento di definirne il tracciato per inserirlo nei piani urbanistici degli enti interessati, ma dopo gli iniziali incontri il tavolo di lavoro si è sciolto senza arrivare ad una conclusione condivisa e definitiva.

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Origini esterne da comuni confinanti I viaggi con origini esterne a Cassano Magnago da comuni confinanti rappresentano i 2 / 3 degli spostamenti totali. Si tratta dunque di traffico locale

Tra le aree omogenee, come rappresentato nel diagramma seguente, le origini esterne principali risultano: Valle dell’Arno ( , , Jerago, , ,Gornate O., Morazzone, Valdarno, , , , Varese ) con il 9,7% ed EST Valle Olona (, Tradate, Venegono Inf., Venegono Sup., , , , , ) con il 6,8%.

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Inoltre, tra le origini esterne si distinguono i Comuni di: Gallarate (18%), Oggiona con Santo Stefano (12,2%), Fagnano Olona (9,7%), Busto Arsizio (9%) e Bolladello, frazione di Cairate (8,3%).

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Destinazioni esterne verso comuni confinanti I viaggi con destinazioni esterne a Cassano Magnago verso comuni confinanti rappresentano 2 / 3 degli spostamenti totali.

Tra le aree omogenee, le origini esterne principali risultano: comuni della Valle dell’Arno (Albizzate, Besnate, Jerago, Mornago, Sumirago, Gornate O., Morazzone, Valdarno,Solbiate Arno, Caronno Varesino, Castronno, Varese ) con il 10% e Comuni EST Valle Olona ( Castiglione Olona, Tradate, Venegono Inf., Venegono Sup., Lonate Ceppino, Gorla Maggiore, Gorla Minore, Cislago, Vedano Olona ) con l’8,5%. 107

Tra le destinazioni esterne si distingue il Comune di: Gallarate (32%), che rappresenta da solo 1 / 3 deli spostamenti totali con mete esterne Altri Comuni da segnalare sono: Busto Arsizio (7,9%), Oggiona con Santo Stefano (7,3%), Fagnano Olona (5,8%), Cairate (4,6%) e Bolladello di Cairate (4,6%).

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Motivo del viaggio: spostamenti rilevati sulle singole postazioni I diagrammi proposti nel seguito evidenziano i motivi del viaggio sugli spostamenti registrati in 5 diverse postazioni, descritte nel seguito distinguendo i dati di chi entra in Cassano Magnago (ingresso ) da chi esce dal territorio comunale ( uscita ). Via Buffoni ovest Via per Fagnano est Via De Gasperi est Via Marconi nord Via Venegoni ovest

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La maggior parte degli spostamenti, pari quasi a 3 / 4 del totale, sono effettuati per motivi di lavoro; di un certo rilievo gli spostamenti per recarsi alle strutture sanitarie esterne al Comune (Ospedale di Gallarate).

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Sia per quanto riguarda gli intervistati in ingresso che quelli in uscita, la maggior parte degli spostamenti è effettuata per motivi di lavoro; per le spese si entra in Cassano Magnago, mentre per la salute ci si reca all’esterno del territorio comunale.

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Sia per quanto riguarda gli intervistati in ingresso che quelli in uscita, la maggior parte degli spostamenti è effettuata per motivi di lavoro; per quanto riguarda l’ingresso la percentuale supera i 3/4 del totale.

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Sia per quanto riguarda sia gli intervistati in ingresso che quelli in uscita, la maggior parte degli spostamenti è effettuata per motivi di lavoro, un dato rilevante si registra in uscita per quanto attiene la mobilità scolastica, con una percentuale attorno al 15%; per quanto riguarda l’ingresso la percentale supera di gran lunga i 3 / 4 del totale. 113

Sia per quanto riguarda gli intervistati in ingresso che quelli in uscita, la maggior parte degli spostamenti è effettuata per motivi di lavoro; al secondo posto troviamo come motivo la scuola. 114

Spostamenti complessivi I dati utilizzati per la rappresentazione del diagramma sono il risultato di tutte le interviste condotte su tutte le postazioni considerate. Il diagramma rappresenta il motivo del viaggio sugli spostamenti complessivi in ingresso ed uscita da Cassano Magnago.

Gli spostamenti complessivi vengono effettuati per motivi di lavoro per quasi i 3 / 4 del totale; tale dato è conforme con la tipologia di traffico che rappresenta spostamenti locali. Seguono gli spostamenti legati all’istruzione (9,4%), poi, con la stessa percentuale, quelli legati alle spese ed alla salute (5,9%).

In allegato vengono proposte le carte di sintesi inerenti la problematica della mobilità, soprattutto per quanto attiene al volume di traffico ed all’incidenza del traffico pesante, con la considerazione che i transiti derivati da traffico pesante sono percentualmente aumentati nelle sezioni di rilevamento 035 e 122 fatte dalla provincia nel censimento traffico 2009 e 2010, rispetto a quanto conteggiato nel 2004 con i conteggi per il PGTU. Il traffico pesante che nel 2004 era stato indicato prossimo ad una percentuale variabile tra il 4 e il 6%, con le ultime rilevazioni arriva ad una percentuale prossima al 10%. Questo dato assieme a quello precedentemente riportato nel capitolo 2.2 relativo al traffico complessivo riguardante la viabilità di cassano Magnago continua ed essere un tema fondamentale per comprendere i processi di criticità del sistema della mobilità complessivo in Cassano Magnago. Si ritiene – come già esplicato nel precedente capitolo 2.2, in attesa del completamento della tangenziale sud di Cassano Magnago e dell’apertura al traffico dell’Autostrada Pedemontana - di poter considerare ancora attuali i dati relativi ai flussi di traffico che erano stati riportati nel D.d.P. 2007. Anche la recente modifica alla viabilità indotta dalla costruzione dell’autostrada Pedemontana (deviazione della via Bonicalza) non ha avuto, infatti, ripercussioni sui transiti e sui flussi di traffico nella zona sud di Cassano Magnago. La presenza e la permanenza prolungata del cantiere non hanno indotto modifiche all’abitudine degli automobilisti che non hanno ricercato itinerari alternativi da percorrere. Da tenere in conto – lo si ribadisce - anche l’attuale scarsissima utilizzazione del tratto agibile della tangenziale sud di Cassano Magnago che – pur essendo l’unico nuovo intervento viario completato in zona negli ultimi anni - non ha portato alcuna variazione di traffico alla rete varia cassanese.

Tavola 4.3.1 - VOLUME DI TRAFFICO AUTOMOBILISTICO Volume di traffico espresso in numero di passaggi in sezioni di ingresso/uscita dal territorio comunale ed in sezioni interne significative.

Tavola 4.3.1 - VOLUME DI TRAFFICO PESANTE Volume di traffico pesante espresso in numero di passaggi in sezioni di ingresso/uscita dal territorio comunale ed in sezioni interne significative.

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Tavola 4.3.1 - TRAFFICO PESANTE - Percentuale sul traffico veicolare complessivo Volume di traffico pesante in sezioni di ingresso/uscita dal territorio comunale ed in sezioni interne significative.

Ancora, per quanto attiene al traffico di attraversamento:

Tavola 4.3.2 - TRAFFICO DI ATTRAVERSAMENTO Traffico da esterno con destinazione interna in Cassano Magnago

Tavola 4.3.2 - TRAFFICO DI ATTRAVERSAMENTO Traffico da interno con destinazione esterna a Cassano Magnago

Tavola 4.3.2 - TRAFFICO DI ATTRAVERSAMENTO Traffico di attraversamento complessivo

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2.3 Le aree a rischio o vulnerabili Il Documento di Piano si occupa anche della conoscenza degli aspetti di vulnerabilità del territorio e dell’individuazione di aree a rischio. Sono rappresentate le reti tecnologiche che attualmente interessano il territorio comunale, quali elettrodotto, gasdotto, postazioni per impianti di telefonia mobile. Vengono localizzati puntualmente i pozzi (e le relative fasce di rispetto) Per quanto attiene alla rete infrastrutturale, viene evidenziata la fascia di rispetto autostradale; per quanto riguarda i vincoli su aree specifiche, si considera l’area cimiteriale.

In tema di ambiente, si osservano le aree soggette a vincolo paesaggistico ai sensi art. 142 del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42. Lo studio dell’assetto idrogeologico del territorio individua aree a rischio di classi diverse (R0 rischio residuo - R1 rischio moderato - R2 rischio medio - R3 rischio elevato - R4 rischio molto elevato) e limiti tra fasce. Per la descrizione di tali classe di rischio e l’individuazione dei limiti di fascia si rimanda allo studio geologico allegato al PGT che successivamente all’approvazione del 2007 ha avuto nel 2013 una rivisitazione per aggiornarlo alla nuova situazione idraulica che si è venuta a creare in Cassano Magnago, soprattutto nella zona sud, a seguito della costruzione – al momento ancora in corso – della nuova autostrada Pedemontana Lombarda e dello svincolo di interconnessione che essa forma con l’esistente autostrada A8 Milano/Varese. Il nuovo studio prende atto della muova morfologia del territorio che si è venuta a creare con la costruzione della Pedemontana e ridefinisce - all’interno delle fasce PAI, che non vengono modificate, dipendendo queste da un Ente superiore (Autorità di Bacino del fiume Po con sede a Parma) – l’estensione delle fasce di rischio, influenzate dalle nuove opere infrastrutturali e dalle costruzioni idrauliche realizzate (deviazione torrente Tenore e raddoppio dei tombotti sotto il rilevato dell’A8).

Si rimanda agli elaborati della parte geologica per una visione completa del problema legato alla Vulnerabilità e al rischio idraulico su Cassano Magnago.

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2.4 Nucleo antico, beni di interesse paesaggistico o storico-monumentale e le relative aree di rispetto

Nucleo antico

Premessa Al fine di poter giungere alla definizione degli interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente, la presente indagine si è strutturata sulla conoscenza delle caratteristiche generali del contesto, focalizzandosi sulle specifiche caratteristiche storiche e funzionali dei singoli edifici e degli spazi inedificati. Lo scopo è quindi quello di raggiungere un apparato normativo e prescrittivo il più preciso e circostanziato possibile, tale da fornire a proprietari ed operatori che intendessero intervenire nel centro storico, meglio definito secondo la nuova accezione del Legislatore regionale come nucleo di antica formazione, un quadro di riferimento agile e soprattutto estremamente chiaro e definito, che metta sullo stesso piano il micro intervento diretto, rispettoso del tessuto e delle tipologie storiche originarie, e la pianificazione attuativa, offrendo all'operatore una pluralità di opportunità in funzione degli obiettivi, dello spessore e delle aspettative dell'intervento che si intenda porre in essere. Per raggiungere tale obiettivo è fondamentale basare le scelte su un'analisi quanto più specifica e dettagliata possibile orientata su micro realtà urbane (singoli edifici o parti di edificio) con caratteristiche omogenee.

Il dato storico di partenza: confronto con le soglie dei catasti storici Prima di affrontare il tema dell'analisi puntuale sugli edifici sono d'obbligo alcune brevi considerazioni circa lo sviluppo dell'abitato storico di Cassano Magnago. L'elemento di riscontro è offerto dall'analisi comparata delle cartografie catastali storiche, dal Catasto Teresiano in avanti, delle quali troveremo dei riferimenti specifici, edificio per edificio al successivo paragrafo, ma che qui vogliamo tratteggiare nelle sue linee essenziali. Indipendentemente infatti dal riscontro di edifici attuali con un sedime coincidente con quanto ritrovato sui catasti storici, è importante considerare come già a fine '700 il Catasto Teresiano defisse l'abitato di Cassano Magnago sostanzialmente coincidente con l'attuale nucleo di antica formazione, ciò a dimostrazione di come, anche per Cassano Magnago, valga la netta distinzione tra un insediamento originario antico, consolidato, che si distingue nettamente dal successivo sviluppo, avvenuto in anni molto più recenti con regole e modi e tipologie del tutto nuove e diverse.

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I criteri dell'analisi Secondo quanto enunciato in premessa, l'analisi è cominciata con l'individuazione dell'ambito di studio che non è limitato al perimetro della Zona A del P.R.G. vigente, ma che è esteso all'edificato che presenta, ad una prima analisi visiva, matrici e caratteri storici o storicizzati. Ciò a fronte di una preventivo sopralluogo finalizzato proprio alla definizione dell'ambito di indagine. A questo è seguita la determinazione dei singoli oggetti di studio sui quali fondare l'esame. Anche in questo caso non si è optato per una scelta astratta e teorica, ma si è valutato caso per caso, secondo sensibilità ed esperienza, se considerare come unità di studio un singolo edificio, piuttosto che una parte di esso, piuttosto che un intero isolato. In linea di principio la tendenza è stata quella di frazionare il più possibile gli oggetti di studio piuttosto che procedere ad un più comodo ma necessariamente più impreciso loro accorpamento. Da questo lavoro sono risultate 322 unità di indagine su ognuna delle quali sono state effettuate una serie di verifiche, sotto esplicitate, e riassunte in una scheda sintetica di analisi.

Le verifiche, così come riassunte nella scheda, sono le seguenti: . - Contestualizzazione geografico amministrativa con l'apposizione rispettivamente del logo del comune e della Regione Lombardia. In particolare, i richiami a Provincia e Regione rappresentano un indispensabile riferimento ai due enti sovra ordinati che intervengono in materia pianificatoria a livello sovraccomunale. - Indicazione del numero di riferimento attribuito alla singola unità di indagine,indicato più sinteticamente come 'numero di scheda' e, fondamentale, la data del rilevamento dei dati. - Indicazione del nominativo del rilevatore e dell'ambito entro il quale l'unità di indagine si colloca. In particolare l'indicazione del nominativo del rilevatore serve quale elemento di omogeneizzazione nella raccolta dei dati: un unico rilevatore è garanzia di omogeneità dell'indagine in quanto omogeneità di giudizio, di interpretazione, di lettura ed elaborazione di sintesi della molteplicità di dati che emergono anche dal semplice esame visivo. Per quanto concerne l'ambito, nei casi di centri storici particolarmente articolati e complessi o nei casi di più centri storici in uno stesso comune, è possibile scomporre l'area di indagine in sotto zone a vantaggio della numerazione, archiviazione e lettura dei dati. - Sezione 1 -Localizzazione; che riporta l'indirizzo completo oltre allo spazio per eventuali annotazioni di chiarificazione per il lettore o che si trovasse a consultare o elaborare i dati dell'indagine. - Sezione 2 - Analisi tipologica, che si articola su tre livelli di approfondimento: la matrice tipologica di riferimento, la coerenza architettonica e ambientale con il contesto urbano ed il valore storico valutato attraverso la verifica con le soglie dei catasti storici. I dati contenuti nella sezione 2 portano a riconoscere, attraverso dati oggettivi, la valenza storica di un insediamento ma anche individuano la forma insediativa alle varie soglie storiche, individuano le tipologie insediative ed offrono un primo livello di lettura degli spazi pubblici in relazione alla coerenza dell'immediato intorno costruito. L'aspetto della coerenza architettonica e ambientale con il contesto urbano infatti, vista come dato a sé stante, rappresenta un giudizio sull'inserimento della singola unità di 119

analisi, lo stesso dato, aggregato per unità di analisi adiacenti o prospicienti un medesimo spazio (sia esso pubblico o privato) definiscono il valore in termini di omogeneità e coerenza di quello stesso spazio in rapporto alla globalità del centro storico. - Sezione 3 -Caratteristiche dell'edificio, distinte tra dati quantitativi di consistenza in termini di superfici, stato di conservazione, destinazioni d'uso. La sezione 3 rappresenta il cuore dell'indagine, in quanto fornisce quei dati indispensabili al fine della determinazione degli aspetti prescrittivi progettuali del piano quali i gradi di intervento ammessi per la singola unità di indagine piuttosto che offrire indispensabili dati conoscitivi sui modi d'uso del centro storico al fine di comprenderne le dinamiche in atto onde attivare quei meccanismi normativi di tipo prescrittivo, compensativo, piuttosto che incentivi o disincentivi capaci di indirizzare, rafforzare o calmierare tali dinamiche socio economiche in funzione degli obiettivi del Piano. . - Estratto catastale e documentazione fotografica. Rappresentano un indispensabile elemento dell'indagine in quanto definiscono graficamente l'unità di indagine, la sua articolazione spaziale e planimetrica, la sua posizione nel centro storico e quindi il suo rapporto con l'intorno. Dalla documentazione fotografica si possono inoltre rilevare, confermare e rafforzare giudizi già espressi nell'articolazione della scheda in merito alla coerenza con il costruito circostante piuttosto che relativamente al livello di degrado dell'edificio ecc. Va inoltre considerato come la somma delle immagini fotografiche dell'insieme delle schede di rilevamento rappresentino da sole un importante patrimonio documentale a disposizione dell'Amministrazione. Va precisato ad ulteriore chiarimento, che l'ambito di indagine, trattandosi di fase preliminare, può discostarsi da quello che, secondo normativa, verrà individuato come nucleo di antica formazione basato sulla prima levatura I.G.M.

La definizione del perimetro del nucleo di antica formazione In riferimento a quanto sopra esposto, ovvero un'analisi puntuale volutamente ampliata, ed un riferimento normativo preciso rispetto al quale riferirsi (Carta IGM prima levatura), si è potuti procedere alla definizione del nucleo di antica formazione di Cassano Magnago incrociando i due dati di cui sopra. Si è così considerata la Carta IGM di prima levatura ed il perimetro di centro storico rilevabile da detta cartografia è stato puntualmente rivisto e modificato in base ai dati emersi dalla schedatura puntuale degli edifici, eliminando cioè quelle parti che, per modifiche radicali o sostituzioni edilizie intervenute in epoca recente, non conservano più caratteristiche, elementi, tipologie, riconducibili al passato. Si è così disegnato un perimetro del centro storico il più possibile aderente all'effettiva realtà rilevata, sul quale estendere le considerazioni e le anali di cui ai successivi paragrafi.

I dati emersi dall'analisi del nucleo di antica formazione di Cassano Magnago

Coerentemente con gli obiettivi, una volta definiti i criteri dell'indagine e l'oggetto dell'indagine, distinto nelle singole unità di studio, si è optato per effettuare i rilevamenti in un lasso di tempo il più possibile contenuto per garantire la contemporaneità dell'indagine. I dati così ottenuti sono stati aggregati su carte tematiche relative al nucleo di antica formazione, ognuna dedicata ad uno

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specifico aspetto. In particolare si è inteso fornire una fotografia di immediata lettura grafica relativamente a: . Soglie storiche dell'edificato . distinzione tra edifici residenziali e accessori, uso degli immobili, condizioni igienico sanitarie, stato di conservazione.

Per quanto riguarda l'individuazione delle soglie storiche dell'edificato, la tavola si limita a evidenziare quelle permanenze storiche delle quali si può riconoscere una precisa corrispondenza con quanto riportato sui catasti storici. Dalla tavola emergono infatti due elementi significativi: la costanza negli anni dell'edificato storico consolidato e il riscontro di singoli edifici che rappresentano gli elementi forti di tale costanza. Relativamente al secondo punto, il rapporto tra edifici principali e accessori è un indice sensibile del livello di qualità e coerenza intrinseca di un centro storico: la proliferazione di edifici accessori infatti è indice di crescita disordinata con presenza di un patrimonio edilizio di scarsa qualità che presuppone la necessità di radicali interventi di riqualificazione. Fortunatamente per Cassano Magnago la presenza di accessori è fisiologica rispetto al numero e alla consistenza degli edifici principali. A Cassano Magnago la presenza di edifici accessori può essere vista quindi più come una risorsa potenziale che come un problema da risolvere. Gli interventi di modifica, riuso, modesto ampliamento o omogeneizzazione degli accessori può costituire l'occasione per rivitalizzare e qualificare taluni spazi di connettivo oltre a costituire un importante ristoro in termini di riserva volumetrica per i proprietari. Relativamente all'uso del patrimonio immobiliare, si denota nettamente, pur a fronte del riconoscimento di un non trascurabile stato di abbandono di diversi edifici, una forte vocazione residenziale del centro, con un'importante presenza di attività commerciali ai piani terra. Anche questo dato è di buon auspicio per il futuro soprattutto se visto nella prospettiva di un possibile incremento anche delle funzioni terziarie nel centro. Da qui si può dedurre come con una semplice opera di incentivazione normativa all'intervento anche singolo ed anche solo di carattere manutentivo sull'esistente ingenererebbe un virtuoso fenomeno di rivitalizzazione del centro. Una riqualificazione facilitata ed incentivata dalla presenza di attività commerciali ai piani terra che contribuiscono a rendere ancora attrattivo il centro storico, benché lo stesso sia interessato in questi anni da una sempre crescente attrattività verso fasce di popolazione immigrata in affitto che costituisce indubbiamente una fonte di reddito per i proprietari ma non agevola fenomeni virtuosi di investimento, adeguamento, ammodernamento e riqualificazione del centro storico. Si è probabilmente già ad un bivio ed il presente piano ha la responsabilità di orientare il futuro o verso un sempre maggiore degrado del centro con conseguentemente esodo da parte dei commercianti al minuto e dello scarso terziari attualmente presente, oppure, sapendo offrire strumenti normativi agili e chiari, indirizzare lo sviluppo del nucleo di antica formazione, con un massiccio rilancio della originaria vocazione residenziale con conseguente miglioramento ed ammodernamento (in termine di servizi e standard abitativi) del patrimonio edilizio esistente. Per quanto riguarda le condizioni igienico sanitarie, la situazione ricalca quanto già descritto sopra relativamente all'uso e descrive un centro gravato da diffusi fenomeni di abbandono o sotto utilizzo e come tale risulta significativa l'incidenza di 121

edifici con una dotazione in termini igienico sanitari ferma sulla sufficienza. La conferma si ha dal confronto con la tavola che rappresenta lo stato di conservazione degli edifici che riporta un numero considerevole di edifici in mediocre stato di conservazione. Ancora, la scarsità di edifici gravemente degradati rafforza la tesi di un centro storico comunque utilizzato, evidentemente sotto utilizzato e comunque con un tipo di utilizzo improprio e tale da creare reddito pur in assenza di investimenti sugli immobili.

Scenario per il futuro sviluppo del nucleo di antica formazione di Cassano Magnago

Restando nell'ambito dell'analisi, intendiamo proporre uno scenario per la rivitalizzazione e lo sviluppo del nucleo di antica formazione conseguente all'applicazione delle filosofie e delle scelte contenute nel presente Piano. Con la sua attuazione, si ha infatti l'ambizione di porre in essere una serie coordinata di azioni tese a mantenere all'interno del centro storico una solida base di popolazione residente, arrestando altresì il processo di lenta ma progressiva sostituzione in atto. Attraverso l'incentivazione e la semplificazione degli interventi di adeguamento e recupero degli edifici del centro, come previsto dal presente Documento, si intendono invogliare i proprietari a rimettere in gioco i valori immobiliari attualmente presenti e sopiti per la sola difficoltà ad intervenire, per i costi degli interventi e per l'incidenza degli oneri indotti da tali interventi. La graduale e progressiva opera di recupero immobiliare punta ad invogliare la popolazione cassanese dapprima a rimanere nel centro storico e, in seconda battuta a riappropriarsi dei propri spazi nel centro cittadino, con un rifiorire delle attività economiche e commerciali ed uno sviluppo del terziario che, benché tanto esecrato in molte realtà urbane, sarebbe in grado di garantire nella realtà cassanese una ulteriore qualificazione della Via S. Giulio.

Beni di interesse paesaggistico o storico-monumentale e relative aree di rispetto

Riferimenti normativi

Il punto di partenza per l’individuazione dei beni di interesse paesaggistico o storico-monumentale è certamente il Codice dei beni culturali e del paesaggio ovvero il D.Lgs.22.1.2004, n. 42. L’articolo 2, comma 3, definisce cosa sono i beni paesaggistici: “gli immobili e le aree indicati all’art. 134, costituenti espressione dei valori storici, culturali, naturali, morfologici ed estetici del territorio, e gli altri beni individuati dalla legge o in base alla legge.”. Nello specifico, l’art. 134, elenca le tipologie di tali beni rimandando a sua volta ad ulteriori articoli e precisamente agli art. 136 e 142. individuazione dei beni paesaggistici ai sensi dell’art. 136: • le cose immobili che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale o di singolarità geologica; • le ville, i giardini e i parchi che si distinguono per la loro non comune bellezza; • i complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale;

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• le bellezze panoramiche considerate come quadri e così pure quei punti di vista o di belvedere, accessibili al pubblico, dai quali si goda lo spettacolo di quelle bellezze. I beni sopra elencati sono considerati di “notevole interesse pubblico”. Attraverso uno specifico procedimento, che vede coinvolte apposite commissioni provinciali ed altri enti ed istituzioni, la regione emana il provvedimento di notevole interesse pubblico per i beni sopra elencati: Tale provvedimento viene pubblicato sulla G.U. e sul B.U.R.L., notificato agli eventuali proprietari, depositato in comune con copia della dichiarazione e relative planimetrie di individuazione. Oltre a quanto sopra descritto occorre considerare tutti i provvedimenti emessi prima dell’entrata in vigore del Codice dei beni culturali e del paesaggio del 2004, vale a dire: • le notifiche di importante interesse pubblico delle bellezze naturali o panoramiche, eseguite in base alla legge 11 giugno 1922, n. 776; • gli elenchi compilati ai sensi della legge 29 giugno 1939, n. 1497; • i provvedimenti di dichiarazione di notevole interesse pubblico emessi ai sensi della legge 29 giugno 1939, n. 1497; • i provvedimenti di riconoscimento della zone di interesse archeologico emessi ai sensi dell'articolo 82, quinto comma, del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616, aggiunto dall'articolo 1 del decreto-legge 27 giugno 1985, n. 312, convertito con modificazioni nella legge 8 agosto 1985, n. 431; • i provvedimenti di dichiarazione di notevole interesse pubblico emessi ai sensi del decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490; • i provvedimenti di riconoscimento della zone di interesse archeologico emessi ai sensi del decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490; • gli immobili e le aree in ordine ai quali, alla data del 1.7.2004 (entrata in vigore del Codice dei beni culturali e del paesaggio), sia stata formulata la proposta ovvero definita la perimetrazione ai fini della dichiarazione di notevole interesse pubblico o del riconoscimento quali zone di interesse archeologico. Fino all’approvazione del P.T.R. che ha natura ed effetti di piano paesaggistico ai sensi del D.Lgs. 42/04, sono da considerarsi beni di interesse paesaggistico le aree come individuate dall’art. 142 del D.Lgs. 42/04 stesso. Dalla lettura dell’articolo 142 si possono ricavare gli elenchi sotto riportati per situazioni presenti nella Regione Lombardia: • i territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i territori elevati sui laghi; Rientrano in questa categoria tutti gli specchi d'acqua che, indipendentemente dalla dimensione e dalla loro origine, naturale o artificiale, siano individuabili attraverso un toponimo o di cui sia riconosciuta una qualsiasi importanza. Per “linea di battigia” si intende la linea che sulla carta tecnica regionale (C.T.R.) delimita il lago.

• i fiumi, i torrenti, i corsi d'acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna; Per l'elenco dei corsi d'acqua di interesse paesistico si richiama la Delib.G.R. 25 luglio 1986, n. 12028 con la quale la Giunta regionale, in applicazione dell'art. 1-quater della legge 431/1985, 123

ha determinato i corsi d'acqua, classificati pubblici ai sensi del R.D. 1775/1933, esclusi in tutto o in parte dal vincolo per la loro irrilevanza ai fini paesistici. • le montagne per la parte eccedente 1.600 metri sul livello del mare per la catena alpina e 1.200 metri sul livello del mare per la catena appenninica; Il vincolo va individuato sulla cartografia tecnica utilizzata seguendo le relative isoipse. • i ghiacciai e i circhi glaciali; • i parchi e le riserve nazionali o regionali, nonché i territori di protezione esterna dei parchi; Sono i parchi e le riserve nazionali o regionali istituiti in base alla L. 394/1991 e alla L.R. 86/1983 e successive modificazioni e integrazioni. Per i singoli parchi regionali si deve fare riferimento alle singole leggi istitutive pubblicate sul B.U.R.L. ed accompagnate da cartografia che ne identifica il perimetro, ovvero, se approvati con legge regionale, ai relativi piani territoriali di coordinamento. • i territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o danneggiati dal fuoco, e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento, come definiti dall'articolo 2, commi 2 e 6, del D.Lgs. 18 maggio 2001, n. 227; per l’individuazione delle aree boscate è possibile utilizzare la definizione contenuta nell’art. 42 della L.R. 5.12.2008, n. 31. • le aree assegnate alle università agrarie e le zone gravate da usi civici; • le zone umide incluse nell'elenco previsto dal D.P.R. 13 marzo 1976, n. 448; • le zone di interesse archeologico individuate alla data del 1.7.2004 (entrata in vigore del Codice dei beni culturali e del paesaggio).

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Beni di interesse paesaggistico

Nel Comune di Cassano Magnago, secondo i criteri di cui sopra, si possono individuare aree territorialmente interessanti dal punto di vista del paesaggio. Si tratta di aree morfologicamente create dal sistema fluviale che interessa il territorio in esame. In particolare: -valli incise del Torrente Rile e del Rio Freddo : a nord, il terreno è stato modellato dal corso dei torrenti; oggi presenta fitta copertura boscata; -ripa del Torrente Arno: a nord-ovest, incisione del terreno con copertura boscata; -crinale collinare : sistema che attraversa il territorio da est ad ovest; separa l’altopiano (nord) dal sistema della pianura (sud); su di esso si è costruito il nucleo antico di edificazione; -corso torrentizio del Rile e del Tenore e zona di recapito finale : a sud, il corso dei due torrenti principali giunge nella zona delle vasche di recapito finale delle acque.

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Beni di interesse storico-monumentale

I beni di interesse storico-monumentale presenti Cassano Magnago vengono nel seguito elencati, suddivisi per tipologia:

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edifici religiosi Chiesa di Santa Maria del Cerro Piazza S. Maria Chiesa di Sant’Anna Via Marconi Graffiti su facciata ex Convento Via Monastero Campanile di S. Maurizio Via S. Maurizio Cappella di San Rocco Via Verdi Monastero delle Umiliate Via Manzoni Chiesa di San Giulio Piazza San Giulio Ex Chiesa di San Giulio Via San Giulio Oratorio di San Bernardo Via San Bernardo Cappella mariana Via Confalonieri ville ed edifici civili Villa Contessa Bruschi Falgari Matilde Via Cantù Villa Bonifacio Via Vallazza Villa M ozzati Piazza Italia Villa Fontana Piazza Italia-Via San Maurizio Villa Oliva Via Volta Villa Viscontea Via Trieste Casa Avvocato Mazzucchelli Via San Giulio Casa Tucceri Cimini Via IV Novembre Facciata Casa Canonica Via San Giulio Ex Villa Calcaterra Via Vallazza Ex Villa Clotilde Via S. Maria Villa Buttafava Via Trento Villa Rosnati, oggi Istituto Canossiano Via Trento Castello dei Cento Tetti Via Don Sturzo Casa Colombo nucleo antico Casa Ravetta nucleo antico ScarpetGiald Via Mazzel edifici residenziali Cascina Via Pero La Villa Via San Bernardo edifici pubblici Ex sede Istituto Don Orione Via Vallazza Ex scuola di disegno Via Marconi Ex Ospedale Sant’Andrea Via Buttafava Portineria ex Ospedale Sant’Andrea Via Buttafava Scuole Dante Alighieri Via Carducci Colonia elioterapica Via Marconi edifici difensivi Castello ed edifici pertinenziali Piazza S. Maria Torre del Castello Piazza S. Maria altro 127 Momunento ai caduti Via San Giulio Ex Oratorio di San Pietro Via Costa Ingresso monumentale al Cimitero Viale Rimenbranze

Per l’individuazione del nucleo di antica formazione, dei beni di interesse paesaggistico o storico- monumentale si rimanda all’elaborato grafico DP 7.2 -Beni di interesse paesaggistico o storico- monumentale - scala 1:5.000.

Per ogni edificio compreso nel nucleo di antica formazione è proposta una scheda con descrizione dello stato di fatto (destinazione, grado di conservazione), corredata da documentazione fotografica. Si veda l’elaborato DP 6.3 -Edifici compresi nel nucleo di antica formazione - SCHEDE.

Per ognuno dei beni di interesse storico monumentale soggetti a specifica tutela o individuati dal P.G.T. viene proposta una scheda aggiornata con localizzazione, documentazione fotografica, descrizione e note storiche. Gli elaborati grafici di riferimento sono il già citato DP 6.3 - Beni di interesse storico-monumentale compresi nel nucleo di antica formazione - SCHEDE e il DP 6.3.1 -Beni di interesse storico- monumentale esterni al nucleo di antica formazione – SCHEDE.

2.5 Le aree di interesse archeologico In Comune di Cassano Magnago non vi sono aree specifiche di particolare interesse archeologico da segnalare, anche se, nel territorio del comune di Cassano Magnago sono stati effettuati in passato i seguenti rinvenimenti di cui vi è traccia presso gli archivi della Soprintendenza Archeologica di Milano, competente per territorio: - fornace del Consorzio Edile (1926, a destra di Viale Rimembranze), presso il cimitero vecchio, ripostiglio monetale composto da circa 250 antoniniani (III d.C.); - Loc. La Prella, .Fornace Sommaruga presso il cimitero nuovo, nel fondo già di proprietà Mazzucchelli (1930), ripostiglio monetale composto da un gruppo di antoniniani; - presso il cimitero (1878, mappali 875-876-879, lungo la stradina che allora costeggiava 11 torrente Rile, tra Via Mazzini e Via Roma), necropoli ad incinerazione di età romana; - loc. S. Martino, Fornace Sommaruga (1895, area di Via Trento/via delle Candie), necropoli ad incinerazione di età romana; - in proprietà già di Vincenzo Sommaruga (mappale 833, nei pressi del cimitero vecchio), fornace di età romana; - fornace eredi Giovanni Bossi, a nord della Cascina Viscontina (1954), frammenti di vasi ceramici e laterizzi; - nei pressi di villa Calcaterra. cippo sepolcrale romano anepigrafe, recante sul fianco destro un’olpe e su quello sinistro una patera; - loc. Quadro, ritrovamenti di vari materiali (monete in bronzo, etc,); - ex-chiesa di S Giulio e area limitrofa con tombe e sepolture; - loc. Soiano (1958), due macine in serizzo; 128

- località non precisata (1927), quattro monete romane in bronzo (I d.C.), un frammento di specchio in bronzo e frammenti fittili - località non precisata (XIX secolo), urna cineraria biconica (VIII-V a.C,). Sono da considerare a rischio di ulteriori ritrovamenti archeologici: - area del castello visconteo e della chiesa di S. Maria del Cerro; - area della ex-chiesa di S. Maurizio; - via Monastero e via Manzoni quali probabili aree in cui sorgevano monasteri menzionati nelle fonti del XIV e XV secolo; - via Bonicalza, in prossimità del torrente Tenore.

In tale contesto in cui, a fronte di un’assenza di particolari siti di interesse archeologico, si evidenzia invece una presenza diffusa di rinvenimenti archeologici localizzati (seppur distribuiti su una lasso di tempo molto lungo), si ritiene di segnalare la necessità che ogni scavo, ubicato soprattutto nelle zone della fascia subito a sud del centro storico (Tra la direttrice via Venegoni – Dante – 5 giornate – Foscolo e la direttrice via Buffoni - San Pio X) debbano essere eseguiti con una attenzione ed una sorveglianza particolare all’aspetto archeologico. Medesima cura ed attenzione occorrerà prestarla anche a tutti gli interventi che ammettono scavi sul sedime del centro storico e nell’edificato storico lungo la direttrice di via Matteotti, nonché nell’intorno della chiesa di Santa Maria e del parco della Magana fino alla via Cantù compresa. La nuova tavola inserita tra gli elaborati del Documento di Piano 2013 relativa al contesto archeologico di Cassano Magnago è la DP6.4_Aree Archeologiche .

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2.6 I siti interessati da habitat naturali di interesse comunitario Il territorio del Comune di Cassano Magnago non è interessato dalla presenza di siti interessati da habitat naturali di interesse comunitario.

2.7 Gli aspetti socio-economici 2.7.1 Aspetti socio-demografici Il Documento di Piano esamina la struttura della popolazione stabilmente residente nel Comune sotto il profilo quantitativo (popolazione totale annua, serie storica), ma anche qualitativo (nuclei familiari, nati/morti, immigrati/emigrati, provenienza geografica dei residenti per luogo di nascita, classi di età, sesso). L’analisi della popolazione è affrontata con l’interesse dell’urbanista, volto alla conoscenza delle dinamiche demografiche degli ultimi anni e degli effetti generati sulla costruzione del territorio. Per questo motivo talvolta, l’attenzione si focalizza su dinamiche sociali quali la concentrazione di popolazione aventi le medesime caratteristiche (orgine geografica, età), più che sull’analisi della struttura della popolazione sotto il profilo della statistica demografica.

In particolare nell’indagine sul sistema sociale viene studiato l’andamento della popolazione attraverso i dati demografici del decennio 2002-2011. Per quanto riguarda i dati relativi all’andamento, rispetto alla popolazione complessiva, di Nati/Morti (movimento naturale della popolazione) ed Immigrati/Emigrati (movimento naturale migratorio della popolazione) sono stati considerati gli anni dal 2000 al 2011. In conclusione, è stato rappresentato il movimento (movimento naturale e migratorio della popolazione) e la proiezione della popolazione.

A corredo dei dati statistici viene proposta un’analisi territoriale dei fenomeni demografici. Il territorio del Comune di Cassano Magnago viene suddiviso in 43 sezioni per ciascuna delle quali vengono analizzati alcuni dati realtivi ai residenti (numero totale, età, famiglie). Trattandosi di analisi di tipo urbanistico, le singole sezioni sono state disegnate avendo in mente un criterio di omogeneità dal punto di vista delle modalità di utilizzo morfologico, tipologico e funzionale del territorio. Pertanto le sezioni non appaiono omogenee per ampiezza (superficie), nè tanto meno confrontabili per numero di residenti. Da questa analisi territoriale derivano carte di sintesi che fotografano il territorio dal punto di vista della composizione demografica, proposte in allegato e descritte e commentate nel seguito.

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La popolazione La provincia di Varese Al 31 dicembre 2010 la popolazione della provincia di Varese si compone di 883.285 abitanti, con un + 0,75% (6.580 unità) rispetto allo stesso periodo del 2009. Il dato equivale all’8,9% (come nel 2009) del totale lombardo (9.917.714) e consente al capoluogo di confermare la quarta posizione in Lombardia, preceduto da Milano (3.156.694), Brescia (1.256.025) e Bergamo (1.098.740). Nel dettaglio, gli abitanti del comune di Varese sono 81.579 (- 209 unità rispetto al 2009), dato di poco inferiore agli 81.760 di Busto Arsizio, seguono i comuni di Gallarate (51.751) con un incremento di 537 unità sul 2009, Saronno (39.161) e Cassano Magnano (21.595). Poco meno di un terzo dell’intera popolazione risiede quindi in questi cinque comuni di dimensioni maggiori, i rimanenti due terzi circa sono distribuiti nei centri più piccoli. La popolazione provinciale è composta dal 51,3% di donne e dal 48,7% di uomini, mentre gli stranieri sono in media circa 8 (+0,5% rispetto al 2009) ogni cento residenti (10,7% nell’intera regione Lombardia). La composizione percentuale della popolazione varesina per classi di età e sesso, in linea con i valori medi regionali, comprende il 13,9% di bambini e ragazzi fino ai 14 anni di età, il 65,5% di persone in età lavorativa e infine il 20,6% di anziani di 65 anni e oltre. In Lombardia la percentuale per le medesime fasce è rispettivamente del 14,2%, 65,7% e 20,1%

Il grafico mostra l’evoluzione in tre fasi della popolazione residente nella provincia di Varese nel periodo 1951- 2011. Nel primo trentennio (1951-1981) si verifica, come noto, un importante sviluppo economico, che determina una crescita del tasso di natalità; il significativo movimento migratorio interno dal Sud al Nord della penisola contribuisce a sua volta all’aumento della popolazione residente in provincia. Nel ventennio successivo (1981-2001) il numero di residenti a Varese rimane stabile, a differenza del decennio 2001- 2011 caratterizzato da un ulteriore incremento demografico, riconducibile per lo più al flusso in entrata della componente straniera.

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La differenza tra il numero di persone che hanno stabilito la residenza in provincia di Varese (provenienti dall’estero o da altre zone d’Italia) e il numero di residenti a Varese trasferitisi altrove, costituisce il saldo migratorio, che è positivo nell’ultimo quinquennio. Il saldo naturale dato dalla differenza tra il numero dei nati ed il numero dei morti registrati è prevedibilmente di ridotta entità e nell’anno 2005 negativo.

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La provincia di Varese, tra le aree più densamente popolate della Lombardia, è divisa in tre fasce altimetriche: il nord montuoso con la densità abitativa minore, compresa mediamente tra meno di 100 abitanti e 400 abitanti per Kmq; la parte centrale collinare con densità abitativa intermedia, compresa tra 400 e 1000 abitanti per Kmq, ad eccezione della zona di Tradate più densamente popolata; il sud pianeggiante con la densità massima per Kmq, ad eccezione di Somma Lombardo e che, sebbene in pianura, mostrano valori bassi. L’elevata speranza di vita e il basso tasso di natalità caratterizzano l’andamento demografico del paese con prevedibili conseguenze sul sistema del welfare e sul mercato del lavoro. Si rende pertanto necessario il costante monitoraggio dei dati sulla popolazione nazionale e locale, oltre che europea.

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La popolazione nel comune di Cassano Magnago Periodo 2002-2010 L'analisi della struttura per età di una popolazione considera tre fasce di età: giovani 0-14 anni, adulti 15-64 anni e anziani 65 anni ed oltre. In base alle diverse proporzioni fra tali fasce di età, la struttura di una popolazione viene definita di tipo progressiva, stazionaria o regressiva a seconda che la popolazione giovane sia maggiore, equivalente o minore di quella anziana.

Anno 0-14 anni 15-64 65+ anni Totale Età media anni residenti 2002 2.892 14.327 3.409 20.628 40,8 2003 2.875 14.184 3.558 20.617 41,3 2004 2.871 14.208 3.688 20.767 41,6 2005 2.835 14.117 3.802 20.754 41,9 2006 2.813 14.004 3.923 20.740 42,1 2007 2.824 14.064 4.059 20.947 42,4 2008 2.862 14.226 4.151 21.239 42,5 2009 2.883 14.241 4.216 21.340 42,7 2010 2.912 14.212 4.263 21.387 42,9 2011 2.979 14.299 4.317 21.595 43,1

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Indicatori demografici Principali indici demografici calcolati sulla popolazione residente a Cassano Magnago. Anno Indice di Indice di Indice di Indice di Indice Indice Indice di vecchiaia dipendenza ricambio struttura di di mortalità strutturale della della carico natalità popolazione popolazione di figli attiva attiva per donna feconda 2002 117,9 44,0 127,7 95,1 21,0 - - 2003 123,8 45,4 130,6 98,7 20,8 9,2 7,4 2004 128,5 46,2 128,5 100,4 20,5 7,9 9,3 2005 134,1 47,0 124,9 103,1 20,5 8,5 8,1 2006 139,5 48,1 114,1 107,5 20,9 7,9 8,2 2007 143,7 48,9 115,1 110,2 21,3 8,9 7,5 2008 145,0 49,3 119,4 110,2 21,1 9,3 8,4 2009 146,2 49,8 125,2 114,7 21,3 10,0 8,6 2010 146,4 50,5 129,8 119,9 21,3 8,8 10,0 2011 144,9 51,0 135,6 123,6 21,5 8,9 8,4

Glossario

Indice di vecchiaia Rappresenta il grado di invecchiamento di una popolazione. È il rapporto percentuale tra il numero degli ultrassessantacinquenni ed il numero dei giovani fino ai 14 anni. Ad esempio, nel 2011 l'indice di vecchiaia per il comune di Cassano Magnago dice che ci sono 144,9 anziani ogni 100 giovani. Indice di dipendenza strutturale Rappresenta il carico sociale ed economico della popolazione non attiva (0-14 anni e 65 anni ed oltre) su quella attiva (15-64 anni). Ad esempio, teoricamente, a Cassano Magnago nel 2011 ci sono 51,0 individui a carico, ogni 100 che lavorano. Indice di ricambio della popolazione attiva Rappresenta il rapporto percentuale tra la fascia di popolazione che sta per andare in pensione (55- 64 anni) e quella che sta per entrare nel mondo del lavoro (15-24 anni). La popolazione attiva è 142

tanto più giovane quanto più l'indicatore è minore di 100. Ad esempio, a Cassano Magnago nel 2011 l'indice di ricambio è 135,6 e significa che la popolazione in età lavorativa è molto anziana.

Indice di struttura della popolazione attiva Rappresenta il grado di invecchiamento della popolazione in età lavorativa. È il rapporto percentuale tra la parte di popolazione in età lavorativa più anziana (40-64 anni) e quella più giovane (15-39 anni). Carico di figli per donna feconda È il rapporto percentuale tra il numero dei bambini fino a 4 anni ed il numero di donne in età feconda (15-49 anni). Stima il carico dei figli in età prescolare per le mamme lavoratrici. Indice di natalità Rappresenta il rapporto percentuale tra il numero delle nascite ed il numero della popolazione residente. Indice di mortalità Rappresenta il rapporto percentuale tra il numero dei decessi ed il numero della popolazione residente. Età media È la media delle età di una popolazione, calcolata come il rapporto tra la somma delle età di tutti gli individui e il numero della popolazione residente. Da non confondere con l'aspettativa di vita di una popolazione.

Anno 2011

ANNO 2011 - Popolazione residente per stato civile Tab.4

CEL/NUB CONIUG. DIVORZ. VEDOVI TOTALE

MASCHI (M) 4.492 5.593 174 283 10.542 FEMMINE (F) 3.817 5.708 244 1.354 11.123 TOTALE 8.309 11.301 418 1.637 21.665 % su M totale 42,6 53,1 1,7 2,7 143

%su F totale 34,3 51,3 2,2 12,2 % su pop.tot. 38,5 52,2 1,9 7,4

ANNO 2011 - Popolazione residente per classi di età Tab. 5

Classi di età %su %su tot. TOTALE % su MASCHI FEMMINE tot.M. Femm. M+F tot. 0-4 529 5,02 470 4,23 999 4,61 5-9 499 4,73 471 4,23 970 4,48 14-10 504 4,78 475 4,27 979 4,52 15-19 526 4,99 539 4,85 1065 4,92 20-24 546 5,18 557 5,01 1103 5,09 25-29 618 5,86 564 5,07 1182 5,46 30-34 698 6,62 673 6,05 1371 6,33 35-39 820 7,78 779 7,00 1599 7,38 40-44 883 8,38 916 8,24 1799 8,30 45-49 937 8,89 903 8,12 1840 8,49 50-54 739 7,01 772 6,94 1511 6,97 55-59 660 6,26 745 6,70 1405 6,49 60-64 706 6,70 710 6,38 1416 6,54 65-69 536 5,08 596 5,36 1132 5,23 70-74 563 5,34 678 6,10 1241 5,73 75-79 403 3,82 478 4,30 881 4,07 80-84 223 2,12 421 3,78 644 2,97 85 e oltre 152 1,44 376 3,38 528 2,44

TOTALI 10.542 100,00 11.123 100,00 21.665 100,00

RIEPILOGO Classi di età %su %su tot. TOTALE % su MASCHI FEMMINE tot.M. Femm. M+F tot. 0-24 2604 24,70 2512 22,58 5116 23,61 25-64 6061 57,49 6062 54,50 12123 55,96 65-84 1725 16,36 2173 19,54 3898 17,99 85 e oltre 152 1,44 376 3,38 528 2,44

TOTALI 10.542 100,00 11.123 100,00 21.665 100,00

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Dinamica della popolazione residente anziana per classi di età Classi di 2006 2007 2008 2009 età M F TOT M F TOT M F TOT M F TOT 65-69 608 710 1318 595 698 1293 569 671 1240 551 630 1181 70-74 468 521 989 486 530 1016 510 580 1090 536 596 1132 75-79 313 497 810 328 513 841 340 487 827 358 489 847 80-84 227 365 592 222 378 600 231 397 628 228 417 645 85 e oltre 91 259 350 116 285 401 116 316 432 129 329 458 Tot. 65 e oltre 1707 2352 4059 1747 2404 4151 1766 2451 4217 1802 2461 4263 Tot.0-64 8469 8419 16888 8608 8480 17088 8643 8480 17123 8667 8457 17124

Classi di 2010 2011 età M F TOT M F TOT 65-69 526 576 1102 536 596 1132 70-74 557 646 1203 563 678 1241 Tab.6 75-79 382 476 858 403 478 881 80-84 219 440 659 223 421 644 85 e oltre 146 349 495 152 376 528 Tot. 65 e oltre 1830 2487 4317 1877 2549 4426 Tot.0-64 8711 8567 17278 8665 8574 17239

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ANNO 2011 Minori residenti per anno e classe di età Tab.7

MINORI ITALIANI MINORI STRANIERI Maschi Femmine Totale %su Maschi Femmine Totale % su tot. tot.stran Italiani 79 61 140 0,76 7 14 21 1,31 73 84 157 0,86 20 17 37 2,31 101 79 180 0,98 12 13 25 1,56 253 224 477 2,60 39 44 83 5,19 100 94 194 1,06 23 15 38 2,38 92 77 169 0,92 22 16 38 2,38 95 94 189 1,03 17 15 32 2,00 287 265 552 3,01 62 46 108 6,75 71 78 149 0,81 11 20 31 1,94 90 80 170 0,93 11 18 29 1,81 88 63 151 0,82 13 16 29 1,81 92 71 163 0,89 11 16 27 1,69 94 84 178 0,97 16 9 25 1,56 435 376 811 4,42 62 79 141 8,81 89 92 181 0,99 18 7 25 1,56 77 86 163 0,89 11 10 21 1,31 93 85 178 0,97 9 9 18 1,13 259 263 522 2,85 38 26 64 4,00 147

90 86 176 0,96 7 7 14 0,88 115 88 203 1,11 4 9 13 0,81 91 93 184 1,00 8 8 16 1,00 82 102 184 1,00 12 8 20 1,25 101 108 209 1,14 8 4 12 0,75 479 477 956 5,21 39 36 75 4,69

1.713 1.605 3.318 18,08 240 231 471 29,44 8.829 9.518 18.347 100,00 767 833 1.600 100,00

TOTALE MINORI %su Maschi Femmine Totale res. 86 75 161 0,74 93 101 194 0,90 113 92 205 0,95 292 268 560 2,58 123 109 232 1,07 114 93 207 0,96 112 109 221 1,02 349 311 660 3,05 82 98 180 0,83 Popolazione 0-10 anni 101 98 199 0,92 anno anno anno anno anno 101 79 180 0,83 2006 2007 2009 2010 2011 103 87 190 0,88 2026 2065 2131 2204 2172

110 93 203 0,94 497 455 952 4,39 107 99 206 0,95 88 96 184 0,85 102 94 196 0,90 297 289 586 2,70 97 93 190 0,88 119 97 216 1,00 99 101 200 0,92 94 110 204 0,94 109 112 221 1,02 518 513 1031 4,76 1.953 1.836 3.789 17,49 10.542 11.123 21.665 100,00

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Dinamica relativa al movimento anagrafico Tab.10 saldo saldo saldo tasso di tasso di tasso di ANNI naturale migratorio totale crescita crescita crescita (SN) (SM) SN+SM naturale migratorio totale 2000 28 -130 -102 1,35 -6,25 -4,90 2001 40 -91 -51 1,93 -4,38 -2,46 2002 37 -48 -11 1,79 -2,33 -0,53 2003 -28 178 150 -1,35 8,57 7,22 2004 8 -21 -13 0,39 -1,01 -0,63 2005 -8 -6 -14 -0,39 -0,29 -0,68 2006 28 179 207 1,34 8,55 9,88 2007 19 273 292 0,89 12,85 13,75 2008 30 71 101 1,41 3,33 4,73 2009 -25 72 47 -1,17 3,37 2,20 2010 10 198 208 0,46 9,17 9,63 2011 -40 110 70 -1,85 5,08 3,23

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ANNO 2011 - Percentuale di maschi e femmine su totale popolazione Tab.3

%maschi su % femm.su MASCHI FEMMINE TOTALE tot. tot. italiani 9.775 10.290 20.065 48,7 51,3 stranieri 767 833 1.600 47,9 52,1 totale 10.542 11.123 21.665 48,7 51,3

L’immigrazione

Al 31 dicembre 2010, la popolazione straniera regolare della provincia di Varese ammonta a 71.634 persone con un incremento 5.165 unità rispetto all’anno predente. Si osserva una crescita costante della componente immigrati, che passa dal 5,9% del 2006 all’8,1% del 2010 sul totale della popolazione residente. A Varese il tasso di natalità è per gli stranieri del 19,6‰ nel 2010 (ben maggiore dell’10,9‰ della componente italiana), inferiore ai tipici tassi di natalità dei paesi di origine in quanto, una volta trasferitisi in Italia, gli immigrati tendono a emulare i comportamenti procreativi locali (minor numero di figli e posticipazione delle nascite), considerata la complessità della vita sociale e lavorativa dei paesi avanzati.

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In termini di genere, la popolazione straniera provinciale si compone del 48,7% di uomini e del 51,3% di donne. La struttura provinciale per età risulta in linea con i valori medi regionali, come appare dalla tabella, ed è costituita dal 21% da bambini e ragazzi fino ai 14 anni di età (gli Italiani in questa fascia sono il 13,4%), dal 58% da persone nella fascia d’età 15-44 (Italiani: 35,7%), dal 17,8% di unità nella fascia 45-64 (Italiani: 28,7%) e infine dal 3,2% di anziani di 65 anni di età ed oltre (in quest’ultima classe gli Italiani raggiungono il 22,3%). Nel XXI Rapporto Caritas/Migrantes i lavoratori nati all’estero in provincia di Varese risultano 30.925.

La popolazione dell’area centro-meridionale della provincia si caratterizza per una maggiore componente straniera. È il caso di Gallarate, Sesto Calende, (anche per la presenza del Centro Comune di Ricerca 10^ Giornata dell’Economia – Sociale 40 Camera di Commercio di Varese JRC) e dei comuni limitrofi con oltre 12 unità ogni 100 residenti. A Varese e Saronno si rileva una media lievemente inferiore, compresa tra il 9,1 e il 12%, mentre a Busto Arsizio si attesta tra il 6 e l’8,11%. Nel nord della provincia, Pino e Tronzano sul Lago Maggiore, , Agra, , , e comuni limitrofi, evidenziano percentuali di rilievo. Si osserva infine, 151

anche per il 2010, il progressivo spostamento degli stranieri verso località più sostenibili dal punto di vista economico, fenomeno proprio delle grandi aree urbane negli ultimi anni.

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Al primo luglio 2010, in provincia di Varese, sono presenti inoltre 12.040 immigrati non in regola (dato medio stimato dall’Osservatorio Regionale per l’integrazione e la multietnicità). La composizione percentuale degli irregolari per area di provenienza, secondo questa stima, è la seguente: Est Europa 29,6%, Asia 18,4 %, Nord Africa 26,2%, America latina 14,4%, Altri Africa 11,3%.

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MOVIMENTO E CALCOLO DELLA POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE ANNO 2011

Popolazione straniera MASCHI FEMMINE TOTALE residente all'1/01/2011 738 766 1504

Iscritti anno 2011 per: MASCHI FEMMINE TOTALE nascita 7 14 21 trasferimento da altri comuni 55 91 146 italiani 155

trasferimento da estero 39 53 92 verifiche post-censuarie 0 altro 2 2 TOTALE ISCRITTI 2011 103 158 261

Cancellati anno 2011 per: MASCHI FEMMINE TOTALE morte 1 3 4 trasferimento ad altri comuni italiani 49 69 118 trasferimento all'estero 11 9 20 acquisizione cittadinanza 10 8 18 irreperibilità 3 2 5 verifiche post-censuarie 0 altro 0 TOTALE CANCELLATI 74 91 2011 165

SITUAZIONE ANAGRAFICA AL 31/12/2011)

Popolazione straniera residente al 31/12/2011 MASCHI FEMMINE TOTALE 767 833 1600 di cui: minorenni nati dopo il 31/12/93 246 237 483 minorenni nati in Italia (tutte le età) 172 162 334

Numero di famiglie con almeno uno straniero: 511 di cui con intestatario straniero: 286

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ANNO 2011 num. % su numero fam. tot. componenti fam. 1 2308 26,44 2 2554 29,26 3 1888 21,63 4 1485 17,01 5 370 4,24 6 85 0,97 7 27 0,31 8 7 0,08 9 4 0,05 10 1 0,01 oltre 10 0 0,00 totale famiglie 8729 100,0

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Famiglie con almeno un componente straniero e famiglie con capofamiglia straniero

straniero straniero straniero % su tot. % su tot. di cui capofamiglia Totale Famiglie Totale

Famiglie con almeno 1 anno 2011 8729 511 5,85 286 3,28 anno 2010 8625 480 5,57 276 3,20 anno 2009 8531 430 5,04 287 3,36 anno 2008 8488 417 4,91 296 3,49 anno 2007 8402 417 4,96 303 3,61 anno 2006 8201 376 4,58 276 3,37

ANNI 2000- 2010 Stranieri residenti per area di provenienza Tab.12 area di 2000 % su 2001 % su 2002 % su 2003 % su provenienza totale totale totale totale stranieri stranieri stranieri stranieri U.E. 18 4,92 17 4,18 18 4,06 17 2,89 altri paesi 178 48,63 187 45,95 208 46,95 272 46,26 Europei Africa 102 27,87 111 27,27 110 24,83 131 22,28 Americhe 27 7,38 30 7,37 31 7,00 43 7,31 Asia 41 11,20 62 15,23 76 17,16 125 21,26 Oceania 0 0,00 0 0,00 0 0,00 0 0,00 Totale 366 100,00 407 100,00 443 100,00 588 100,00 158

area di 2004 % su 2005 % su 2006 % su 2007 % su provenienza totale totale totale totale stranieri stranieri stranieri stranieri U.E. 19 2,74 19 2,32 19 2,00 129 11,31 altri paesi 42,42 339 39,41 376 Europei 294 41,34 374 32,95 Africa 159 22,94 199 24,27 247 26,03 297 26,03 Americhe 64 9,24 80 9,76 95 10,01 104 9,11 Asia 157 22,66 183 22,32 214 22,55 235 20,60 Oceania 0 0,00 0 0,00 0 0,00 0 0,00 Totale 693 100,00 820 100,00 949 100,00 1141 100,00 area di 2008 % su 2009 % su 2010 % su 2011 % su provenienza totale totale totale totale stranieri stranieri stranieri stranieri U.E. 149 11,86 156 11,65 177 11,77 198 12,38 altri paesi 33,84 33,98 33,58 511 31,94 Europei 425 455 505 Africa 310 24,68 325 24,27 348 23,14 375 23,44 Americhe 99 7,88 104 7,77 123 8,18 137 8,56 Asia 273 21,74 299 22,33 351 23,34 379 23,69 Oceania 0 0,00 0 0,00 0 0,00 0 0,00 Totale 1256 100,00 1339 100,00 1504 100,00 1600 100,00

159

Anno 2011 Popolazione residente per classi di età Tab.8

STRANIERI Classi di Maschi %su Femmine %su TOTALE % su età (M) tot.M. (F) tot. F. tot.M+F 0-4 84 10,95 75 9,00 159 9,94 5-9 63 8,21 85 10,20 148 9,25 10-14 61 7,95 42 5,04 103 6,44 15-19 39 25,00 36 4,32 75 4,69 20-24 57 7,43 52 6,24 109 6,81 25-29 79 10,30 74 8,88 153 9,56 30-34 78 10,17 103 12,36 181 11,31 35-39 95 12,39 93 11,16 188 11,75 40-44 77 10,04 83 9,96 160 10,00 45-49 56 7,30 46 5,52 102 6,38 160

50-54 36 4,69 61 7,32 97 6,06 55-59 17 2,22 43 5,16 60 3,75 60-64 13 1,69 20 2,40 33 2,06 65-69 5 0,65 6 0,72 11 0,69 70-74 4 0,52 6 0,72 10 0,63 75-79 2 0,26 5 0,60 7 0,44 80-84 1 0,13 1 0,12 2 0,13 85 e oltre 0 0,00 2 0,24 2 0,13

TOTALI 767 100,00 833 100,00 1600 100,00

65 e oltre 12 1,56 20 2,40 32 2,00

ANNO 2011 Movimento anagrafico della popolazione Tab.9

ITALIANI (I) STRANIERI (S) TOTALE( I + S) M F M+F M F M+F M F M+F 81 63 144 7 14 21 88 77 165 100 101 201 1 3 4 101 104 205

-19 -38 -57 6 11 17 -13 -27 -40

213 260 473 96 144 240 309 404 713

222 220 442 73 88 88 295 308 603

-9 40 31 23 56 152 14 96 110

-28 2 -26 29 67 169 1 69 70

161

Popolazione totale: distribuzione sul territorio (anno 2011) La popolazione totale al 31-12-2011, suddivisa in sezioni in base alla residenza anagrafica, viene localizzata sul territorio comunale.

In allegato vengono proposte due carte di sintesi:

Allegato 1 - Popolazione totale: DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZIONE PER UNITÀ DI RESIDENTI I residenti vengono suddivisi per sezione territoriale. Le sezioni più popolose contano circa 1.000 unità e si collocano nelle aree residenziali ad est (confine con Cairate), ad ovest (confine con Gallarate) ed a sud dell’area cimiteriale.

Allegato 2 - Popolazione totale: DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZIONE PER PERCENTUALE DI RESIDENTI La percentuale di residenti per ciascuna sezione viene calcolata sul totale della popolazione residente nel Comune. L’analisi percentuale sulla distribuzione della popolazione in sezioni ricalca i risultati dell’analisi per unità di residenti; le sezioni più popolose raccolgono percentuali di residenti comprese tra il 4 ed il 5% del totale della popolazione residente.

Nuclei familiari: distribuzione sul territorio (anno 2011) I nuclei familiari residenti al 31-12-2011, suddivisi in sezioni in base alla residenza anagrafica, vengono localizzati per tipologia sul territorio comunale.

In allegato vengono proposte le seguenti carte di sintesi:

Allegato 3 - Nuclei familiari: DISTRIBUZIONE DELLE FAMIGLIE PER SEZIONE DI RESIDENZA I nuclei familiari vengono raggruppati per residenza anagrafica, suddivisi per sezione territoriale. Le sezioni più popolose contano oltre 350 famiglie e si localizzano nelle aree residenziali ad est (confine con Cairate), ad ovest (confine con Gallarate) ed a sud dell’area cimiteriale. Per un quadro completo del territorio comunale si rimanda alla planimetria allegata.

Allegato 4 - Nuclei familiari: DISTRIBUZIONE DELLE FAMIGLIE PER NUMERO DI COMPONENTI Per ciascuna sezione territoriale viene indicata la tipologia prevalente di famiglie residenti in base al numero di componenti del nucleo familiare. 162

Il maggior numero di sezioni (pari ad oltre il 65% delle 43 sezioni considerate) è caratterizzato dalla prevalenza di famiglie con 2 componenti. Tale dato concorda con l’analisi della ripartizione delle famiglie per numero di componenti: i nuclei familiari composti da 2 componenti (compreso il capofamiglia) rappresentano, infatti, quasi 1/3 dei nuclei familiari totali. Per un quadro completo del territorio comunale si rimanda alla planimetria allegata.

Allegato 5.1 - Nuclei familiari: DISTRIBUZIONE DELLE FAMIGLIE - 1 componente Allegato 5.2 - Nuclei familiari: DISTRIBUZIONE DELLE FAMIGLIE - 2 componenti Allegato 5.3 - Nuclei familiari: DISTRIBUZIONE DELLE FAMIGLIE - 3 componenti Allegato 5.4 - Nuclei familiari: DISTRIBUZIONE DELLE FAMIGLIE - 4 componenti Allegato 5.5 - Nuclei familiari: DISTRIBUZIONE DELLE FAMIGLIE - 5 o più componenti

I nuclei familiari, suddivisi per numero di componenti (1, 2, 3, 4, 5 o più), vengono localizzati per sezione territoriale. Come emerso dall’analisi dei dati forniti dall’Ufficio Anagrafe di cui alle tabelle e grafici al paragrafo precedente, i nuclei familiari composti da 1 componente rappresentano il 26% delle famiglie residenti in Cassano Magnago. Tale tipologia di famiglia si colloca non solo nella sezione relativa al nucleo di antica formazione, ma anche negli ambiti residenziali ad est del territorio comunale, fino al confine con Cairate.

Come emerge dai dati forniti dall’Ufficio Anagrafe, i nuclei familiari composti da 2 componenti (compreso il capofamiglia), con il rapporto del 29%, rappresentano la quota parte maggiorata delle famiglie residenti in Cassano Magnago. Tale tipologia di famiglia si colloca negli ambiti residenziali ad est del territorio comunale, fino al confine con Cairate e ad ovest, fino a Gallarate; inoltre sezioni caratterizzate da un alto numero di famiglie con 2 componenti si trovano negli insediamenti residenziali a sud del Cimitero. Proseguendo, i nuclei familiari composti da 3 e 4 componenti (compreso il capofamiglia), si attestano attorno al 20%.

La tipologia di famiglia con 3 componenti si colloca principalmente negli ambiti residenziali ad ovest del Cimitero.

I nuclei familiari composti da 4 componenti (compreso il capofamiglia), si attestano attorno al 17% delle famiglie residenti in Cassano Magnago. La localizzazione geografica della famiglia di 4 componenti è ben distribuita sul territorio tranne per una concentrazione maggiore nella sezione comprendente la via Turati.

Infine, i nuclei familiari composti da 5 o più componenti (compreso il capofamiglia), si attestano attorno al 6% delle famiglie residenti. Non si evidenzia nessuna concentrazione geografica di rilievo, solamente una leggera prevalenza al nord del parco della Magana. 163

Per un quadro completo del territorio comunale si rimanda alle planimetrie allegate Allegato 6.1 - Nuclei familiari: DISTRIBUZIONE DELLE FAMIGLIE - 1 componente – età inferiore 35 anni Allegato 6.2 - Nuclei familiari: DISTRIBUZIONE DELLE FAMIGLIE - 1 componente - tra 35 e 64 anni Allegato 6.3 - Nuclei familiari: DISTRIBUZIONE DELLE FAMIGLIE - 1 componente - oltre 65 anni d’età Si approfondisce l’analisi sulle famiglie per quanto riguarda i nuclei familiari composti da 1 componente, i quali, suddivisi a seconda dell’età dell’intestatario scheda anagrafica (età inferiore a 35 anni, tra 35 e 64, oltre 65 anni), vengono localizzati per sezione territoriale. Dall’analisi della distribuzione territoriale i nuclei monofamilari si evidenzia una concentrazione geografica di rilievo dei residenti oltre i 65 anni di età dalla zona delnucleo antico fino al confine con Cairate. Per un quadro completo del territorio comunale si rimanda alle planimetrie allegate.

Allegato 7.1 - Nuclei familiari: DISTRIBUZIONE DELLE FAMIGLIE - 2 componenti - capofamiglia età inferiore 35 anni Allegato 7.2 - Nuclei familiari: DISTRIBUZIONE DELLE FAMIGLIE - 2 componenti - capofamiglia tra 35 e 64 anni Allegato 7.3 - Nuclei familiari: DISTRIBUZIONE DELLE FAMIGLIE - 2 componenti - capofamiglia oltre 65 anni d’età Si approfondisce l’analisi sulle famiglie per quanto riguarda i nuclei familiari composti da 2 componenti, i quali, suddivisi a seconda dell’età del capofamiglia (età inferiore a 35 anni, tra 35 e 64, oltre 65 anni), vengono localizzati per sezione territoriale. Dall’analisi della distribuzione territoriale dei nuclei composti da 2 componenti emerge una forte componente di nuclei con capofamiglia tra 35 e 64 anni ed oltre, ma non una concentrazione geografica specifica. Per un quadro completo del territorio comunale si rimanda alle planimetrie allegate.

Vedi elaborato grafico DP 8.1.1 - Aspetti socio-demografici: popolazione e nuclei familiari Classi di età: distribuzione sul territorio (anno 2011) I residenti al 31-12-2011, suddivisi in sezioni in base alla residenza anagrafica, vengono localizzati per classe di età sul territorio comunale.9 Vengono prese in considerazione le fasce di età della popolazione residente relative ai bambini ed ai giovani (0 e 4 anni, 5 e 9 anni, 10 e 14 anni) ed agli anziani (oltre 60 anni) i quali, in quanto portatori di bisogni particolari, richiedono la localizzazione di servizi specifici, legati gli uni all’istruzione, gli altri all’assistenza.

In allegato vengono proposte le seguenti carte di sintesi: Allegato 8.1 - Classi di età: RESIDENTI TRA 0 e 4 ANNI D’ETA’ Allegato 8.2 - Classi di età: RESIDENTI TRA 5 e 9 ANNI D’ETA’ Allegato 8.3 - Classi di età: RESIDENTI TRA 10 e 14 ANNI D’ETA’ 164

Allegato 8.4 - Classi di età: RESIDENTI OLTRE 60 ANNI D’ETA’ I residenti vengono raggruppati per classi d’età e localizzati per sezione territoriale. Per ognuna delle fasce d’età prese in esame, viene rappresentata la percentuale sul totale di residenti compresi in quel dato intervallo anagrafico.

I bambini tra 0 e 4 anni d’età rappresentano il 4,6% della popolazione residente in Cassano Magnago al 31-12-2011. Le sezioni territoriali dove si evidenzia una maggior percentuale di bambini (calcolata sul totale dei residenti in questa fascia d’età) sono localizzate nel centro storico oltre che nell’area a sud e ad est del cimitero. La sezione con il maggior numero di bambini tra 0 e 4 anni è quella riferita alle Vie San Pio X- Gasparoli-Piemonte che assomma il 5,4% di tutti i bambini residenti nel Comune compresi in questa classe anagrafica.

I bambini tra 5 e 9 anni d’età rappresentano il 4,5% della popolazione residente in Cassano Magnago al 31-12-2011. Le sezioni territoriali dove si evidenzia una maggior percentuale di bambini in età scolare (calcolata sul totale dei residenti in questa fascia d’età) sono localizzate in aree residenziali periferiche di alta concentrazione residenziale. Le sezioni con il maggior numero di bambini tra 5 e 9 anni sono quelle a sud del cimitero, via Turati-Piemonte-Lombardia che, sommate, registrano la presenza di una quota pari al11,5% di tutti i bambini residenti nel Comune compresi in questa classe anagrafica.

I ragazzi tra 10 e 14 anni d’età rappresentano circa il 4,5% della popolazione residente in Cassano Magnago al 31-12-2011. Le sezioni territoriali dove si evidenzia una maggior percentuale di ragazzi (calcolata sul totale dei residenti in questa fascia d’età) sono localizzate in aree residenziali periferiche di alta concentrazione residenziale. La sezione con il maggior numero di ragazzi è riferita alla Via Turati, a sud del cimitero, con una quota pari al 5,6% di tutti i ragazzi residenti nel Comune compresi in questa classe anagrafica.

165

Gli adulti oltre i 60 anni d’età rappresentano il 33,5% della popolazione residente in Cassano Magnago al 31-12-2011. La distribuzione dei residenti in questa fascia d’età appare spalmata in modo uniforme in tutte le sezioni considerate, se si escludono naturalmente le parti periferiche del territorio comunale.

Vedi elaborato grafico DP 8.1.2 - Aspetti socio-demografici: classi di età

Origine geografica: distribuzione sul territorio (anno 2011)

I residenti al 31-12-2011, in base all’origine geografica (luogo di nascita), vengono localizzati sul territorio comunale, suddiviso in macroaree territoriali.10

In allegato vengono proposte le seguenti carte di sintesi:

Allegato 9 - Origine geografica: DISTRIBUZIONE DEI RESIDENTI PER LUOGO DI NASCITA – ESTERO I residenti vengono suddivisi per origine geografica (luogo di nascita) tra Italiani e stranieri; la percentuale di stranieri è mappata per ogni sezione (percentuale sul totale della sezione stessa). Come emerso dall’analisi dei dati forniti dall’Ufficio Anagrafe di cui alle tabelle e grafici al paragrafo precedente, gli stranieri rappresentano una percentuale vicina al 7% del totale. Dalla planimetria allegata si può notare come le più alte percentuali di stranieri si evidenzino nelle aree del nucleo antico. Allegato 10.1 - Origine geografica: DISTRIBUZIONE DEI RESIDENTI PER LUOGO DI NASCITA - STATO ESTERO - Albania Allegato 10.2 - Origine geografica: DISTRIBUZIONE DEI RESIDENTI PER LUOGO DI NASCITA - STATO ESTERO - Marocco Allegato 10.3 - Origine geografica: DISTRIBUZIONE DEI RESIDENTI PER LUOGO DI NASCITA - STATO ESTERO - Pakistan Allegato 10.4 - Origine geografica: DISTRIBUZIONE DEI RESIDENTI PER LUOGO DI NASCITA - STATO ESTERO - Romania I residenti vengono organizzati per origine geografica (luogo di nascita - stato estero). Gli Stati esteri con maggior peso numerico vengono poi rappresentati per sezioni territoriali. In cartografia viene rappresentata la distribuzione/concentrazione sul territorio comunale di residenti nati in Stati esteri. Per ciascuna sezione viene evidenziata la componente straniera sul totale dei residenti della sezione stessa. La concentrazione maggiore appare nelle aree del centro storico tranne per i nati in Romania che si concentrano nella parte nord del territorio. Come emerso dall’analisi dei dati forniti dall’Ufficio Anagrafe di cui alle tabelle e grafici al paragrafo precedente, gli Stati esteri da cui provengono (per nascita) il maggior numero di 166

residenti sono, in ordine decrescente, Albania (che rappresenta il 17% dei residenti nati all’estero) e Marocco, Pakistan (che si attestano rispettivamente al 15% e 14% dei residenti nati all’estero) e Romania (che si attesta al 9% dei residenti nati all’estero). Di questi Stati viene proposta la distribuzione dei residenti in sezioni, come da planimetrie allegate. I nati in Albania risiedono a Cassano Magnago in concentrazione maggiore nelle aree del centro storico; lo stesso vale per i nati in Marocco, ma con numeri inferiori e per i nati in Pakistan, ma, nonostante i numeri inferiori, con concentrazione maggiore. I nati in Romania residenti nel Comune non presentano aggregazioni territoriali di rilievo, solamente una maggior presenza a nord del territorio.

Allegato 11.1 - Origine geografica: DISTRIBUZIONE DEI RESIDENTI PER LUOGO DI NASCITA - REGIONE ITALIA - Veneto Allegato 11.2 - Origine geografica: DISTRIBUZIONE DEI RESIDENTI PER LUOGO DI NASCITA - REGIONE ITALIA - Sicilia Allegato 11.3 - Origine geografica: DISTRIBUZIONE DEI RESIDENTI PER LUOGO DI NASCITA - REGIONE ITALIA - Campania I residenti vengono organizzati per origine geografica (luogo di nascita - regione Italia). Vengono rappresentate le Regioni con maggior peso numerico. Come emerso dall’analisi dei dati forniti dall’Ufficio Anagrafe di cui alle tabelle e grafici al paragrafo precedente, le Regioni italiane da cui provengono (per nascita) il maggior numero di residenti sono: Veneto e, a seguire, Sicilia e Campania. Di queste viene proposta la distribuzione dei residenti in sezioni, come da planimetrie allegate. Per quanto riguarda il Veneto si pone al primo posto come serbatoio per l’immigrazione in Cassano Magnago con il 9% delle provenienze (per nascita) sul della popolazione del Comune. In 8 sezioni territoriali (sulle 43 in cui è spartito il territorio comunale) vi sono presenze di residenti che superano le 80 unità. Per quanto riguarda la Sicilia e la Campania, la percentuale delle provenienze (per nascita) sia attesta al 3,8-3,5% sul totale dei nati in Italia. I nati in queste due regioni rappresentano, singolarmente, una percentuale di poco inferiore al 4% del totale della popolazione del Comune. In 2 sezioni territoriali (sulle 43 in cui è spartito il territorio comunale) vi sono presenze di residenti nati in Sicilia oltre le 50 unità. Nelle sezioni territoriali del centro storico e del sud-est del territorio si localizzano i nuclei più numerosi di siciliani, inoltre, la sezione più popolosa, è la zona residenziale tra Via San PioX-Via Gasparoli, confinante ad est con il Rile.

167

2.7.2 Aspetti economici in generale Indagine sul sistema economico provinciale

Le 64.304 imprese attive in provincia di Varese iscritte al Registro Imprese della Camera di Commercio alla fine 2011 costituiscono il 7,8% del totale delle attive lombarde e l’1,2% del totale delle attive italiane. L’analisi della dinamica imprenditoriale rivela un nuovo rallentamento, testimoniato sia dalla riduzione in valore assoluto delle imprese attive sia dall’esame della nati- mortalità che evidenzia nell’ultimo anno 4.623 nuove iscrizioni e 4.176 chiusure (al netto delle cessazioni d’ufficio per rettifiche di carattere puramente amministrativo) con un saldo positivo di 447 unità, in discesa rispetto alle 581 del 2010. Il tasso di crescita 2011 (che indica il ritmo di sviluppo del tessuto imprenditoriale di un territorio) resta quindi positivo +0,60% ma è più contenuto del dato registrato nel 2011 (+1,2%).

Andamento delle imprese attive in provincia di Varese

A fine 2011, in provincia di Varese sono presenti 53,6 imprese ogni chilometro quadrato (53,7 nel 2010), dato superiore alle 34,6 del valore regionale e alle 17,5 del valore nazionale. Cassano Magnago, con 127.6, si pone al sesto posto nella provincia di Varese. Come per la densità abitativa, anche la densità delle imprese risulta elevata in rapporto all’estensione del territorio. In particolare, nel territorio provinciale, è forte la presenza di imprese artigiane, 23.379 a fine 2011, che rappresentano il 36,4% del totale (sono il 32% a livello regionale e il 27,5% a livello nazionale). Inoltre, rispetto alla medialombarda, Varese presenta una buona percentuale d’imprese giovanili (11,2%) e femminili (22,2%).

Riguardo alle forme giuridiche, i dati raccolti evidenziano un’importante diffusione di imprese individuali, che raggiungono ben il 52,8% del totale delle imprese (in aumento +0,92% rispetto al 2010), segno della vivacità delle attività di piccole e medie dimensioni nel sistema economico 168

locale, per quanto da tempo siano anche presenti nella provincia diverse aziende di grosse dimensioni e rilevanza internazionale. Per il 2011, si conferma inoltre la tendenza, già in atto da alcuni anni, al progressivo diffondersi delle società di capitali, realtà aziendali più strutturate, che mostrano un incremento del 1,3% rispetto all’anno precedente, raggiungendo il 22,5% del totale delle imprese attive.

Imprese attive in provincia di Varese - 2011

Imprese attive Valore assoluto Peso % Società di capitali 14.490 22,5 Società di persone 14.647 22,8 Ditte individuali 33.983 52,8 Altre 1.184 1,8 Totale 64.304 100,0

169

Infine, rispetto alle difficoltà vissute dalle imprese nel 2011, si sottolinea che il numero di nuove procedure concorsuali (fallimenti) in provincia di Varese raggiunge la cifra record di 220 (+21% rispetto al 2010), valore ben più alto di quello toccato nel 2009 quando furono 186. In crescita, ma a un ritmo meno sostenuto, +2,14%, anche le procedure di liquidazione e scioglimento volontario: 1.239 nel solo 2011. Approfondendo l’analisi del dato si evince che il 33% delle procedure concorsuali ha riguardato imprese del settore manifatturiero, il 45% imprese dei servizi e del commercio e il 18% imprese delle costruzioni. Del totale dei fallimenti ben il 72% ha interessato società di capitali e il 16% società di persone, a differenza delle procedure di scioglimento e liquidazione volontaria che nel 52% dei casi sono state avviate da società di persone. Passando a considerare alcuni indicatori si sottolinea come nel 2011 Varese abbia registrato 3,5 fallimenti ogni 1.000 imprese, indice inferiore, nel panorama lombardo, a quello di Milano 4,7, Lodi 4,1, Mantova 3,6 e alla media regionale di 3,7, ma non a quello nazionale pari a 2,7. Inoltre, se andiamo a scomporre questo indice per settore scopriamo che i fallimenti nel manifatturiero sono stati ben 7 ogni 1.000 imprese, mentre valori inferiori sono stati registrati per costruzioni e commercio (3 ogni 1.000 in entrambi i casi) e per gli altri servizi, 2,3 ogni 1.000.

La struttura produttiva

A fine 2010 le imprese attive in provincia di Varese hanno raggiunto le 64.534 unità (fonte: SMAIL). La maggior parte di queste si concentra nei servizi (circa 38.600 unità, pari al 60% del totale). Si contano poi circa 24.200 imprese industriali (37% del totale), di cui 11.300 nell’industria 170

in senso stretto, 12.600 nelle costruzioni e poco meno di 250 nel piccolo comparto delle “Public Utilities”. Si aggiungono inoltre 1.750 imprese agricole (3%). Il peso dei diversi settori nel sistema economico cambia però notevolmente quando si osservano i dati sull’occupazione, pari a circa 270,000 addetti a dicembre 2010. Grazie alla maggiore dimensione media delle imprese industriali, aumenta significativamente la quota di tale settore: insieme alle costruzioni essa concentra tuttora, nonostante le perdite dovute alla crisi, oltre 130mila addetti, cioè il 48% del totale provinciale (di cui 100.700 nell’industria in senso stretto, 2.900 nelle Public Utilities e quasi 27mila nelle costruzioni). L’occupazione nei servizi supera di poco il 50% del totale (oltre 136mila unità), mentre la quota dell’agricoltura supera appena l’1% (poco più di 3mila unità). Il fatto che, nonostante il rilevante ridimensionamento subito a causa della crisi, l’industria concentri ancora una così elevata percentuale di occupazione (una delle più alte d’Italia) sottolinea la caratterizzazione “industriale” dell’area varesina, in cui si accresce però il ruolo dei servizi.

Ripartizione per settore delle imprese e degli addetti - dicembre 2010

Fonte: Camera di Commercio di Varese - SMAIL

La distribuzione degli addetti secondo la classe dimensionale delle aziende risulta molto diversa nei tre grandi settori. Nell’agricoltura, ben l’82% degli addetti lavora in imprese con meno di 10 addetti e solo il 18% in imprese oltre tale soglia, la cui quota risulta però in costante crescita. Nei servizi, circa metà degli addetti è impiegato nelle imprese con meno di 10 addetti, il 19% in quelle della classe 10-49, il 15% in imprese con 50-249 addetti e il restante 16% in quelle più grandi (con 250 o più addetti). La quota di addetti nelle imprese di minore dimensione appare nettamente più bassa nell’industria (35% del totale, vale a dire circa 15 punti percentuali in meno che nei servizi). Di converso, risulta più elevata la quota di occupati nelle imprese più grandi: circa il 37% degli addetti dell’industria lavora infatti in imprese che hanno una dimensione di almeno 50 addetti.

Distribuzione degli addetti per settore e classe dimensionale delle imprese - dicembre 2010 171

Fra il 2007 e il 2010 il sistema produttivo locale ha fatto registrare un aumento del numero di unità locali di poco inferiore al 2%, mentre il numero di addetti si è ridotto di circa il 4%, che in prima approssimazione potrebbe essere considerato l’impatto della crisi sull’economia provinciale. Questa riduzione è stata peraltro attenuata dall’andamento ancora positivo dei servizi, che nel loro insieme mostrano una crescita occupazionale dell’1,7% nel triennio, nonché delle Public Utilities (+3%). Ben diverso il risultato del settore industriale, che ha perso il 10% degli addetti, mentre le costruzioni mostrano un regresso del 7%. Nell’industria, l’unica eccezione è rappresentata dal settore dei mezzi di trasporto, che non ha perso occupazione grazie all’andamento positivo del comparto aerospaziale. Considerando solo l’ultimo anno, tra il 2009 e il 2010 gli addetti provinciali si sono ridotti di poco più dell’1%. Come nel 2008 e nel 2009, questa riduzione è stata determinata dall’industria in senso stretto (- 3,5%) e dalle costruzioni (-2,4%), mentre i servizi sono riusciti ad accrescere l’occupazione di circa l’1%, pur con ampie differenze al loro interno.

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Variazione 2007-2010 delle unità locali e degli addetti nei principali settori economici (%)

L’agricoltura Come si è osservato considerando la struttura produttiva varesina, il settore agricolo ha un peso limitato nell’economia provinciale. Con circa 1.750 imprese attive e 3.055 addetti a fine 2010, l’agricoltura detiene una quota pari ad appena l’1,1% dell’occupazione totale. Sul territorio provinciale, le attività agricole risultano più rilevanti nelle aree montane e collinari (in particolare nell’Alto Verbano orientale – dove superano il 10% del totale degli addetti - e nella montagna tra Verbano e Ceresio), mentre in pianura la quota sull’occupazione è decisamente contenuta (0,5%).

Addetti dell’agricoltura per regione agraria- dicembre 2010

Numero di addetti Quota sugli addetti totali (%) Montagna dell’Alto Verbano orientale 53 10,3 Montagna tra Verbano e Ceresio 593 3,1 Colline del Verbano orientale 485 2,1 173

Colline di Varese 823 1,2 Colline dello Strona 419 1,3 Pianura varesina 682 0,5 Totale provincia di Varese 3.055 1,1

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Come noto, il settore agricolo è tradizionalmente caratterizzato dalla prevalenza di imprese di piccole o piccolissime dimensioni, molto spesso a conduzione familiare: in provincia di Varese il 77% delle imprese ha soltanto un addetto (il titolare) e un ulteriore 11% ne ha soltanto due. Non sorprende quindi che la maggior parte dei lavoratori dell’agricoltura sia costituita dagli imprenditori stessi, che a fine 2010 si attestano a poco meno di 2.000 unità, cioè poco meno di due terzi degli addetti totali. I lavoratori dipendenti sono invece circa 1.100, quasi il 36% del totale. All’interno del settore, le coltivazioni agricole (comprendenti anche l’orticoltura e la floricultura) concentrano oltre 1.500 addetti (circa la metà del totale) e prevalgono nettamente rispetto alle attività zootecniche (un migliaio di addetti, pari a un terzo del totale). Le attività collegate alla silvicoltura sono invece meno rilevanti, impiegando circa 350 addetti (11%), mentre risultano marginali i servizi per l’agricoltura e le attività miste di coltivazione e allevamento. Occorre poi ricordare che, con l’adozione della nuova classificazione delle attività economiche “Ateco2007”, i servizi di manutenzione e sistemazione di parchi e giardini (con un migliaio di addetti a fine 2010) non sono più compresi nell’agricoltura ma nei servizi di cura e manutenzione del paesaggio.

Addetti dell’agricoltura per tipologia di attività, dicembre 2010

Numero di addetti Distribuzione % Coltivazioni agricole 1.522 49,8 Allevamento di animali 1.012 33,1 Attività miste di coltivazione e allevamento 74 2,4 Attività dei servizi connessi all’agricoltura e zootecnia 81 2,7 Silvicoltura e servizi connessi 347 11,4 Altre attività (pesca e caccia) 19 0,6 Totale agricoltura 3.055 100,0

Il settore agricolo locale, a differenza di altre aree con caratteristiche morfologiche simili, è caratterizzato da una stagionalità limitata, come evidenzia l’analisi dei dati semestrali. Nel periodo giugno 2007 – dicembre 2010 il numero delle unità locali operanti in agricoltura si è leggermente ridotto (-0,4%), analogamente a quanto si riscontra per il numero di addetti, che risulta più elevato a metà anno, nel pieno cioè della stagione agricola. Durante lo stesso periodo, gli addetti impiegati nelle coltivazioni agricole sono rimasti praticamente invariati, mentre quelli degli allevamenti hanno subito una riduzione del’’1,8%. La silvicoltura risulta invece in crescita (+4,8%).

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L’industria Pur messo a dura prova dalla lunga e pesante crisi, il settore industriale è ancora particolarmente sviluppato in provincia di Varese, che resta una delle zone più industrializzate d’Italia e dell’intera Unione Europea. A fine 2010, l’industria nel suo complesso conta oltre 24mila imprese con 130mila addetti, di cui il 77% (circa 100.500 persone) occupate nell’industria in senso stretto, il 21% circa nelle costruzioni (26.800) e il restante 2% nelle “Public utilities” (2.800), cioè la produzione di energia elettrica e gas, la fornitura di acqua, il trattamento-smaltimento dei rifiuti e altre attività connesse all’ambiente. Sul territorio varesino sono presenti praticamente tutte le tipologie di industrie, ma fra le diverse attività prevalgono, per numero di addetti, quelle della filiera metalmeccanica, vale a dire la produzione e la lavorazione dei metalli (18.500 addetti), la produzione di macchinari e apparecchiature industriali (10.600 addetti) e la fabbricazione di mezzi di trasporto (8.200). Anche le industrie del “sistema moda” (tessile, abbigliamento e calzature), che assieme alla metalmeccanica rappresentano le produzioni tradizionali dell’area varesina, occupano tuttora – nonostante il forte ridimensionamento degli ultimi anni - un numero considerevole di addetti (circa 17.200) e da sole concentrano oltre il 13% degli addetti industriali. Mantengono una notevole consistenza – spesso con produzioni ad elevato contenuto tecnologico - anche il comparto che comprende la chimica, la farmaceutica e la gomma-plastica (16.500 addetti) e le industrie elettriche ed elettroniche (12.000 addetti circa).

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Imprese, unità locali e addetti dell’industria, dicembre 2010

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A fine 2010, rispetto a tre anni prima, gli addetti dell’industria in senso stretto e delle costruzioni sono diminuiti rispettivamente del 10% e del 7%, mentre le Public Utilities, meno interessate dalla crisi, mostrano un positivo incremento (+3%) che in termini assoluti corrisponde però a circa un centinaio di addetti in più nel corso del triennio, a fronte di riduzioni nell’ordine delle 11mila unità nell’industria e di 2mila unità nelle costruzioni. Nell’intero quinquennio 2005-2010, le attività delle costruzioni, grazie a un ciclo eccezionalmente favorevole nel primo biennio, fanno registrare una performance complessivamente nulla, con un incremento degli addetti pari allo 0,7%. L’industria in senso stretto mostra invece un regresso del 9,6%, molto vicino a quello dell’ultimo triennio per il fatto che tra il 2005 e il 2007 l’occupazione era rimasta invariata. All’interno dell’industria in senso stretto, l’unico comparto che in questo lungo periodo di recessione ha saputo mantenere una performance non negativa è quello dei mezzi di trasporto, grazie al costante sviluppo del polo aeronautico, quantomeno fino al 2009.

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I servizi A dicembre 2010 il settore dei servizi conta, in provincia di Varese, oltre 38.600 imprese attive e circa 136.800 addetti, concentrando il 50,5% degli occupati4 in provincia di Varese. Tra i diversi comparti dei servizi, quello con la maggiore dimensione assoluta è senza dubbio il commercio, che conta oltre 48mila addetti (pari al 35,2% degli addetti dei servizi e a quasi il 18% di tutti gli addetti della provincia). Piuttosto rilevanti sono anche i trasporti e le attività connesse, tra cui è compreso il grande scalo aeroportuale di Malpensa (circa 20.000 addetti, 14,5% del totale dei servizi), nonché le attività turistiche (18.300 addetti e 13,4%), anch’esse in parte legate a Malpensa. Seguono poi, sempre in ordine di numerosità, le attività di supporto alle imprese, compresi i servizi immobiliari (12.200 e 9%) e i servizi privati di istruzione, sanità e assistenza sociale (11.700 e 8,5%). Anche gli altri comparti presentano comunque dimensioni non trascurabili, quasi 5.000 addetti i servizi di informazione e comunicazione e circa 8.800 addetti gli “altri servizi alle persone”.

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Negli ultimi anni prima della crisi, le attività dei servizi hanno conosciuto, anche in provincia di Varese, un notevole sviluppo: fra il 2005 e il 2007 le unità locali del settore sono infatti aumentate del 3,7% e gli addetti del 6,5%. Anche nell’ultimo triennio, caratterizzato da una congiuntura economica pesantemente negativa (seppure attenuata dalla modesta ripresa del 2010), le unità locali e gli addetti dei servizi hanno continuato ad aumentare (+3,6% le unità locali, +1,7% gli addetti). Nel complesso del quinquennio 2005-2010, il saldo occupazionale dei servizi varesini resta quindi ampiamente positivo (+8,4%), a fronte di un aumento delle unità locali pari all’11,5%. I comparti che più hanno contribuito allo sviluppo dell’occupazione nei servizi in questi ultimi cinque anni sono quello turistico e della ristorazione, nonché quello comprendente istruzione, sanità e assistenza, il primo con una variazione appena inferiore al 30%, mentre il secondo sfiora il 22%5. Risultano di un certo rilievo anche gli incrementi dell’occupazione nei servizi avanzati e professionali (+9%) e negli “altri” servizi alle persone (+11%). Sono state invece inferiori alla media dei servizi le dinamiche evidenziate dai servizi di supporto alle imprese (+8%), dal commercio (+4%), dai servizi di informazione e comunicazione (+3%) e soprattutto dai trasporti (+1%) e dai servizi finanziari e assicurativi, la cui occupazione è rimasta praticamente invariata rispetto a cinque anni fa. Limitando l’attenzione all’ultimo triennio, quattro settori presentano variazioni occupazionali negative, vale a dire i trasporti (-4%), i servizi finanziari (-2%), il commercio (-0,6%) e i servizi di supporto alle imprese (-0,5%). Tutti gli altri comparti hanno mantenuto una dinamica decisamente espansiva, con particolare riferimento all’istruzione-sanità-assistenza (+12%).

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L’artigianato

L’”imprenditore artigiano” è colui che esercita personalmente, professionalmente e in qualità di titolare, l’impresa artigiana, assumendone la piena responsabilità con tutti gli oneri ed i rischi inerenti alla sua gestione e svolgendo in misura prevalente il proprio lavoro, anche manuale, nel processo produttivo. L’elemento caratterizzante dell’impresa artigiana è quindi proprio l’artigiano, o meglio, l’attività che svolge l’artigiano. Quest’ultimo, infatti, non deve limitarsi a gestire l’impresa ma deve intervenire personalmente nel processo produttivo. La legge stabilisce limiti dimensionali alle imprese artigiane, che non possono superare un certo numero di dipendenti a seconda del settore in cui operano. 182

Alla fine del 2010, si contano in provincia di Varese circa 23.500 imprese artigiane attive (il 36% del totale delle imprese). A tale data, in queste imprese erano impiegati circa 52.800 addetti, pari al 19,6% degli addetti totali del settore privato. Di questi, circa 19.300 lavorano nell’industria, 17.900 nelle costruzioni, 15.500 nei servizi. La quota di addetti detenuta dall’artigianato è piuttosto elevata nel settore delle costruzioni, con due lavoratori su tre. Nell’industria in senso stretto gli addetti artigiani sono il 19% del totale, quota leggermente inferiore alla media provinciale. I servizi si collocano invece nettamente al di sotto della media, dato che in queste attività gli addetti dell’artigianato rappresentano soltanto l’11% del totale. Anche tra i diversi comparti industriali vi sono ovviamente differenze significative per quanto riguarda la presenza dell’artigianato: gli artigiani sono più numerosi nelle produzioni di tipo tradizionale, mentre tendono a diminuire nelle attività che richiedono elevati investimenti in capitale, dove quindi predominano le medie e grandi imprese. Nell’industria varesina le quote degli addetti in imprese artigiane sul totale vanno da un minimo del 2,7% nella fabbricazione di mezzi di trasporto al 58% nell’industria del legno e del mobile. L’artigianato riveste un ruolo di rilievo anche nelle “altre industrie manifatturiere” (34% degli addetti totali), nelle industrie dei metalli, cioè metallurgia e prodotti in metallo (30%) e nell’industria alimentare (27%). Quote modeste si riscontrano invece, oltre che nella produzione di mezzi di trasporto, nella chimica-plastica (8%), nella meccanica (9%) e nelle macchine elettriche ed elettroniche (10%).

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Archivio: Imprese attive in provincia con addetti 2007-2010, Dicembre 2010 Numero di imprese attive in provincia con addetti, addetti, dipendenti per dimensione Imprese attive in provincia con addetti Addetti Dipendenti 187

Imprese attive in provincia con addetti Addetti Dipendenti 01 - 1 Addetto 38.736 38.736 1.3 73 02 - 2 Addetti 9.589 19.178 5.307 03 - 3 - 5 Addetti 8.638 32.101 20.524 04 - 6 - 9 Addetti 3.530 25.435 21.175 05 - 10 - 19 Addetti 2.406 31.498 29.237 06 - 20 - 49 Addetti 1.072 32.612 32.047 07 - 50 - 99 Addetti 329 22.47 1 22.368 08 - 100 - 249 Addetti 166 25.321 25.279 09 - 250 - 499 Addetti 46 15.207 15.202 10 - 500 - 999 Addetti 11 7.487 7.486 11 - >= 1000 Addetti 11 19.869 19.858 TOTALE 64.534 269.915 199.856

Indagine sul sistema economico del comune di Cassano Magnago

Il Documento di Piano indaga la struttura economica del Comune sotto il profilo quantitativo attività presenti e attive), ma anche qualitativo (categoria di attività).Viene fotografato lo stato delle attività al marzo 2012, attraverso l’elaborazione di dati forniti dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato, Agricoltura di Varese all’Amministrazione comunale a tale data. I dati sulle imprese registrate contengono: Denominazione dell’attività, Indirizzo, Tipologia dell’Attività (descrizione e codice identificativo). Sul territorio di Cassano Magnago, a marzo 2012, sono presenti le seguenti attività:

Divisione Attive % su totale A 01 Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali, c... 35 1,85 B 08 Altre attività di estrazione di minerali da cave e miniere 1 0,05 C 10 Industrie alimentari 12 0,63 C 11 Industria delle bevande 1 0,05 C 13 Industrie tessili 102 5,39 C 14 Confezione di articoli di abbigliamento; confezione di ar... 70 3,70

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C 15 Fabbricazione di articoli in pelle e simili 4 0,21 C 16 Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero (es... 7 0,37 C 17 Fabbricazione di carta e di prodotti di carta 2 0,11 C 18 Stampa e riproduzione di supporti registrati 13 0,69 C 19 Fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinaz... 1 0,05 C 20 Fabbricazione di prodotti chimici 0 0,00 C 22 Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 15 0,79 C 23 Fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di miner.. 7 0,37 C 24 Metallurgia 5 0,26 C 25 Fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari ... 75 3,96 C 26 Fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ott... 8 0,42 C 27 Fabbricazione di apparecchiature elettriche ed apparecchi... 13 0,69 C 28 Fabbricazione di macchinari ed apparecchiature nca 44 2,33 C 29 Fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 3 0,16 C 30 Fabbricazione di altri mezzi di trasporto 1 0,05 C 31 Fabbricazione di mobili 16 0,85 C 32 Altre industrie manifatturiere 28 1,48 C 33 Riparazione, manutenzione ed installazione di macchine ed... 17 0,90 D 35 Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condiz... 2 0,11 E 37 Gestione delle reti fognarie 1 0,05 E 38 Attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiu... 7 0,37 F 41 Costruzione di edifici 83 4,39 F 42 Ingegneria civile 5 0,26 F 43 Lavori di costruzione specializzati 193 10,20 G 45 Commercio all'ingrosso e al dettaglio e riparazione di au... 69 3,65 G 46 Commercio all'ingrosso (escluso quello di autoveicoli e d... 200 10,57 G 47 Commercio al dettaglio (escluso quello di autoveicoli e d... 236 12,47 H 49 Trasporto terrestre e mediante condotte 53 2,80 H 52 Magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti 7 0,37 H 53 Servizi postali e attività di corriere 4 0,21 I 55 Alloggio 2 0,11 I 56 Attività dei servizi di ristorazione 83 4,39 J 58 Attività editoriali 1 0,05 J 59 Attività di produzione cinematografica, di video e di pro... 1 0,05 J 60 Attività di programmazione e trasmissione 1 0,05 J 61 Telecomunicazioni 3 0,16 J 62 Produzione di software, consulenza informatica e attività... 12 0,63 J 63 Attività dei servizi d'informazione e altri servizi infor... 12 0,63 K 64 Attività di servizi finanziari (escluse le assicurazioni ... 10 0,53 K 65 Assicurazioni, riassicurazioni e fondi pensione (escluse ... 1 0,05 189

K 66 Attività ausiliarie dei servizi finanziari e delle attivi... 23 1,22 L 68 Attivita' immobiliari 113 5,97 M 69 Attività legali e contabilità 3 0,16 M 70 Attività di direzione aziendale e di consulenza gestional... 9 0,48 M 71 Attività degli studi di architettura e d'ingegneria; coll... 11 0,58 M 72 Ricerca scientifica e sviluppo 2 0,11 M 73 Pubblicità e ricerche di mercato 7 0,37 M 74 Altre attività professionali, scientifiche e tecniche 15 0,79 N 77 Attività di noleggio e leasing operativo 8 0,42 N 78 Attività di ricerca, selezione, fornitura di personale 1 0,05 N 79 Attività dei servizi delle agenzie di viaggio, dei tour o... 6 0,32 N 80 Servizi di vigilanza e investigazione 0 0,00 N 81 Attività di servizi per edifici e paesaggio 33 1,74 N 82 Attività di supporto per le funzioni d'ufficio e altri se... 14 0,74 P 85 Istruzione 9 0,48 Q 86 Assistenza sanitaria 5 0,26 Q 87 Servizi di assistenza sociale residenziale 3 0,16 Q 88 Assistenza sociale non residenziale 8 0,42 R 90 Attività creative, artistiche e di intrattenimento 6 0,32 R 93 Attività sportive, di intrattenimento e di divertimento 9 0,48 S 95 Riparazione di computer e di beni per uso personale e per... 22 1,16 S 96 Altre attività di servizi per la persona 102 5,39 X Imprese non classificate 17 0,90 TOTALE 1.892 100

La situazione sopra indicata è stata determinata dal seguente andamento nel periodo 2005- 2008: 4° trimestre 4° trimestre 2005 2008 variaz.% Divisione 2008/2005 Attive Attive A 01 Agricoltura, caccia e relativi servizi 47 50 6,4 A 02 Silvicoltura e utilizzaz.aree forestali 1 1 0,0 CB14 Altre industrie estrattive 1 1 0,0 DA15 Industrie alimentari e delle bevande 24 27 12,5 DB17 Industrie tessili 139 145 4,3 DB18 Confez.articoli vestiario-prep.pellicce 66 67 1,5 DC19 Prep.e concia cuoio-fabbr.artic.viaggio 3 4 33,3 DD20 Ind.legno,esclusi mobili-fabbr.in paglia 12 9 -25,0 DE21 Fabbric.pasta-carta,carta e prod.di carta 5 4 -20,0 190

DE22 Editoria,stampa e riprod.supp.registrati 15 15 0,0 DF23 Fabbric.coke,raffinerie,combust.nucleari 1 1 0,0 DG24 Fabbric.prodotti chimici e fibre sintetiche 4 3 -25,0 DH25 Fabbric.artic.in gomma e mat.plastiche 18 15 -16,7 DI26 Fabbric.prodotti lavoraz.min.non metallif. 7 9 28,6 DJ27 Produzione di metalli e loro leghe 7 7 0,0 DJ28 Fabbricaz.e lav.prod.metallo,escl.macchine 72 79 9,7 DK29 Fabbric.macchine ed appar.mecc.,instal. 52 54 3,8 DL30 Fabbric.macchine per uff.,elaboratori 4 2 -50,0 DL31 Fabbric.di macchine ed appar.elettr.n.c.a. 17 18 5,9 DL32 Fabbric.appar.radiotel.e app.per comunic. 5 3 -40,0 DL33 Fabbric.appar.medicali,precis.,strum.ottici 16 15 -6,3 DM34 Fabbric.autoveicoli,rimorchi e semirim. 3 3 0,0 DM35 Fabbric.di altri mezzi di trasporto 1 1 0,0 DN36 Fabbric.mobili-altre industrie manifatturiere 43 42 -2,3 DN37 Recupero e preparaz. per il riciclaggio 2 1 -50,0 E 40 Produz.energia elettr.,gas,acqua calda 2 2 0,0 F 45 Costruzioni 268 316 17,9 G 50 Comm.manut.e rip.autov. e motocicli 58 72 24,1 G 51 Comm.ingr.e interm.del comm.escl.autov. 203 183 -9,9 G 52 Comm.dett.escl.autov-rip.beni pers. 225 248 10,2 H 55 Alberghi e ristoranti 56 57 1,8 I 60 Trasporti terrestri-trasp.mediante condotta 60 59 -1,7 I 63 Attività ausiliarie dei trasp.-ag.viaggi 8 10 25,0 I 64 Poste e telecomunicazioni 2 5 150,0 J 65 Interm.mon.e finanz.(escl.assic.e fondi p.) 10 10 0,0 J 67 Attività ausil. intermediazione finanziaria 28 24 -14,3 K 70 Attività immobiliari 90 111 23,3 K 71 Noleggio macc.e attrezz.senza operat. 9 9 0,0 K 72 Informatica e attività connesse 21 30 42,9 K 73 Ricerca e sviluppo 1 3 200,0 K 74 Altre attività professionali e imprendit. 72 79 9,7 M 80 Istruzione 6 5 -16,7 N 85 Sanità e altri servizi sociali 9 13 44,4 O 90 Smaltim.rifiuti solidi, acque scarico e sim. 3 4 33,3 O 92 Attività ricreative, culturali sportive 13 15 15,4 O 93 Altre attività dei servizi 81 92 13,6 X Imprese non classificate 24 10 -58,3 Grand Total 1.814 1.933 6,6

Mentre, nel periodo 2009-2011, si sono avute le seguenti variazioni: 191

4° 4° trimestr trimestr variaz.% Divisione e 2009 e 2011 2011/200 9 Attive Attive A 01 Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali, c... 36 35 -2,8 B 08 Altre attività di estrazione di minerali da cave e miniere 1 1 0,0 C 10 Industrie alimentari 10 12 20,0 C 11 Industria delle bevande 0 1 - C 13 Industrie tessili 108 104 -3,7 C 14 Confezione di articoli di abbigliamento; confezione di ar... 82 72 -12,2 C 15 Fabbricazione di articoli in pelle e simili 5 4 -20,0 C 16 Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero (es... 8 7 -12,5 C 17 Fabbricazione di carta e di prodotti di carta 4 2 -50,0 C 18 Stampa e riproduzione di supporti registrati 12 13 8,3 C 19 Fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinaz... 1 1 0,0 C 20 Fabbricazione di prodotti chimici 2 0 -100,0 C 21 Fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di prepa... 0 0 0,0 C 22 Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 15 14 -6,7 C 23 Fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di miner.. 9 7 -22,2 C 24 Metallurgia 6 6 0,0 C 25 Fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari ... 80 77 -3,8 C 26 Fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ott... 9 8 -11,1 C 27 Fabbricazione di apparecchiature elettriche ed apparecchi... 12 13 8,3 C 28 Fabbricazione di macchinari ed apparecchiature nca 42 44 4,8 C 29 Fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 2 2 0,0 C 30 Fabbricazione di altri mezzi di trasporto 1 1 0,0 C 31 Fabbricazione di mobili 17 15 -11,8 C 32 Altre industrie manifatturiere 27 28 3,7 C 33 Riparazione, manutenzione ed installazione di macchine 13 16 ed... 23,1 D 35 Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condiz... 2 2 0,0 E 37 Gestione delle reti fognarie 1 1 0,0 E 38 Attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiu... 4 7 75,0 F 41 Costruzione di edifici 89 84 -5,6 F 42 Ingegneria civile 5 5 0,0

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F 43 Lavori di costruzione specializzati 205 205 0,0 G 45 Commercio all'ingrosso e al dettaglio e riparazione di au... 65 69 6,2 G 46 Commercio all'ingrosso (escluso quello di autoveicoli e d... 180 203 12,8 G 47 Commercio al dettaglio (escluso quello di autoveicoli e d... 243 235 -3,3 H 49 Trasporto terrestre e mediante condotte 55 54 -1,8 H 52 Magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti 6 6 0,0 H 53 Servizi postali e attività di corriere 3 3 0,0 I 55 Alloggio 2 2 0,0 I 56 Attività dei servizi di ristorazione 71 84 18,3 J 58 Attività editoriali 3 2 -33,3 J 59 Attività di produzione cinematografica, di video e di pro... 2 1 -50,0 J 60 Attività di programmazione e trasmissione 1 1 0,0 J 61 Telecomunicazioni 3 3 0,0 J 62 Produzione di software, consulenza informatica e attività... 9 10 11,1 J 63 Attività dei servizi d'informazione e altri servizi infor... 14 11 -21,4 K 64 Attività di servizi finanziari (escluse le assicurazioni ... 10 9 -10,0 K 65 Assicurazioni, riassicurazioni e fondi pensione (escluse ... 1 1 0,0 K 66 Attività ausiliarie dei servizi finanziari e delle attivi... 23 26 13,0 L 68 Attivita' immobiliari 110 114 3,6 M 69 Attività legali e contabilità 3 3 0,0 M 70 Attività di direzione aziendale e di consulenza gestional... 6 10 66,7 M 71 Attività degli studi di architettura e d'ingegneria; coll... 11 11 0,0 M 72 Ricerca scientifica e sviluppo 2 2 0,0 M 73 Pubblicità e ricerche di mercato 8 7 -12,5 M 74 Altre attività professionali, scientifiche e tecniche 20 15 -25,0 N 77 Attività di noleggio e leasing operativo 9 7 -22,2 N 78 Attività di ricerca, selezione, fornitura di personale 2 1 -50,0 N 79 Attività dei servizi delle agenzie di viaggio, dei tour o... 6 7 16,7 N 80 Servizi di vigilanza e investigazione 1 1 0,0 N 81 Attività di servizi per edifici e paesaggio 27 31 14,8 N 82 Attività di supporto per le funzioni d'ufficio e altri se... 14 14 0,0 P 85 Istruzione 6 10 66,7 Q 86 Assistenza sanitaria 6 6 0,0 Q 87 Servizi di assistenza sociale residenziale 1 3 200,0 Q 88 Assistenza sociale non residenziale 6 8 33,3

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R 90 Attività creative, artistiche e di intrattenimento 7 6 -14,3 R 93 Attività sportive, di intrattenimento e di divertimento 8 9 12,5 S 95 Riparazione di computer e di beni per uso personale e per... 25 22 -12,0 S 96 Altre attività di servizi per la persona 98 103 5,1 X Imprese non classificate 10 13 30,0 Grand Total 1.885 1.910 1,3

La maggiore concentrazione di attività si rileva nelle seguenti vie: via Bonicalza 132 via Gasparoli 125 via IV Novembre 79 p.zza S. Giulio 55 via V Giornate 54 via Garibaldi 51 via Marconi 44 via S. Pio X 40 via Matteotti 39 via De Gasperi 33 via Boscaccio 33 via Moro 27 via Del Lavoro 26 via 1° Maggio 25 via Costa 23 via XXV Aprile 19 via Borromeo 15

Nelle 17 vie analizzate sono presenti 820 attività, pari al 43% di tutte le attività presenti sul territorio cassanese

Di seguito la collocazione delle attività commerciali di superficie superiore alla classificazione “Esercizi di vicinato”.

194

195

Una media Struttura di Vendita organizzata in forma unitaria è, altresì, presente in via Marconi a ridosso del confine con il comune di Oggiona S. Stefano.

addetti Dicembre 2007 Addetti per divisione e per dimensione - Comune CASSANO MAGNAGO (03012040) Fonte: SMAIL Varese

08 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - 07 - 100 1 2 3 - 5 6 - 9 10 - 19 20 - 49 50 - 99 249 Addetto Addetti Addetti Addetti Addetti Addetti Addetti Addetti A001 - Coltivaz.agricole, pr. prod.animali e caccia 23 10 9 17 11 0 0 A002 - Silvicoltura ed utilizzo di aree forestali 0 2 0 0 0 0 0 B008 - Altre attività di estraz.di min.da cave e miniere 0 0 5 0 0 0 0 C010 - Industrie alimentari 3 4 12 6 0 0 96 C013 - Industrie tessili 48 26 102 107 123 301 0 C014 - Confez. art. abbigliam.e art. in pelle e pelliccia 40 30 72 64 112 53 0 C015 - Fabbricazione di articoli in pelle e simili 3 0 3 0 0 0 0 C016 - Ind .legno/sugh. escl.mobili; fabbr.art.paglia 7 4 3 0 0 0 0

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C017 - Fabbricazione di carta e di prodotti di carta 2 4 0 0 0 0 0 C018 - Stampa e riproduzione di supporti registrati 6 4 12 0 16 0 0 C022 - Fabbr. art. in gomma e materie plastiche 5 4 10 21 27 32 0 C023 - Fabbr. altri prod. della lavoraz. di min. non met. 3 0 18 0 0 0 0 C024 - Metallurgia 2 4 0 8 0 0 0 C025 - Fabbr. di prod. in met. escl. macch. e attrezz. 23 14 98 115 98 0 65 C026 - Fabbr.computer,prod.elettr/ott.,med.,misur.e orol. 6 0 9 0 10 28 0 C027 - Fabbr. apparecch. elettr.e per uso dom.non elettr. 7 2 16 6 11 0 153 C028 - Fabbricaz. di macchinari ed apparecch. nca 20 8 24 44 30 38 0 C029 - Fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirim. 2 0 0 0 16 34 0 C030 - Fabbricazione di altri mezzi di trasporto 1 0 0 0 0 0 0 C031 - Fabbricazione di mobili 7 2 7 8 31 0 0 C032 - Altre industrie manifatturiere 17 16 20 13 27 21 0 C033 - Riparaz,manutenz., installaz. macch. e apparecch. 8 0 0 13 10 0 0 D035 - Forn. en. elettr., gas, vapore e aria condiz. 0 0 4 0 15 0 0 E037 - Gestione delle reti fognarie 1 0 3 0 0 0 0 E038 - Racc., trattam.,smaltim.rifiuti,recupero materiali 4 0 4 9 11 0 0 F041 - Costruzione di edifici 47 18 84 48 12 0 0 F042 - Ingegneria civile 2 2 0 0 0 25 0 F043 - Lavori di costruzione specializzati 140 52 117 32 36 34 0 G045 - Comm.ingrosso/dettaglio,riparaz.autov.e motocicli 29 22 29 39 23 100 0 G046 - Comm.ingrosso escl.quello di autov. e motocicli 131 32 52 74 85 20 88 G047 - Comm.dettaglio escl. quello di autov. e motocicli 155 62 117 32 102 33 0

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H049 - Trasporto terrestre e trasporto mediante condotte 39 10 20 37 36 36 0 H052 - Magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti 1 2 0 0 27 0 50 H053 - Servizi postali e attività di corriere 0 0 0 17 0 0 0 I055 - Alloggio 0 0 4 0 0 0 0 I056 - Attività dei servizi di ristorazione 34 56 31 13 22 0 0 J058 - Attività editoriali 1 0 0 0 0 0 0 J059 - Pr.cinemat.,video,progr.tv, registr.musicali/son. 0 4 0 0 0 0 0 J060 - Attività di programmazione e trasmissione 2 0 0 0 0 0 0 J061 - Telecomunicazioni 2 0 0 0 0 0 0 J062 - Pr. software, cons. informat., e attiv. connesse 5 0 3 0 0 42 0 J063 - Serv. di inform. e altri serv. informatici 6 2 7 6 0 0 0 K064 - Serv. finanziari.(escl. assic. e fondi pens.) 2 0 14 29 31 0 0 K065 - Assic.,riassic.e fondi pens.(escl.assic.soc.obbl.) 0 0 0 0 0 0 0 K066 - Attiv. ausil. di serv. finanz. e attiv. assic. 22 6 10 0 0 0 0 L068 - Attività immobiliari 30 12 21 0 0 0 0 M069 - Attività legali e contabilità 3 2 0 7 0 0 0 M070 - Attiv. di direz. aziend. e di consul. gestionale 3 4 4 6 0 0 0 M071 - Studi di archit. e ingegn., collaudi e an.tecniche 6 6 5 0 0 0 0 M073 - Pubblicità e ricerche di mercato 6 0 5 0 0 0 0 M074 - Altre attiv.professionali, scientifiche e tecniche 9 8 8 9 0 0 0 N077 - Attività di noleggio e leasing operativo 5 0 0 0 0 0 0 N078 - Attiv.di ricerca, selezione, fornitura di person. 0 0 8 0 0 0 0 N079 - Serv. ag. viaggi, tour operator,serv.prenotazione 5 4 0 0 0 0 0 N080 - Servizi di vigilanza e investigazione 0 0 0 0 17 0 0 N081 - Attività di servizi per edifici e paesaggio 12 2 14 6 36 0 0

198

N082 - Attiv.supp.funzioni di ufficio e supp.alle imprese 9 2 7 0 36 0 0 P085 - Istruzione 3 6 5 8 19 0 0 Q086 - Assistenza sanitaria 1 2 3 0 0 0 0 Q087 - Servizi di assistenza sociale residenziale 3 0 0 8 0 0 0 Q088 - Assistenza sociale non residenziale 2 0 8 8 10 23 0 R090 - Attività creative, artistiche e di intrattenimento 1 2 0 0 0 0 0 R093 - Attiv.sportive, di intrattenimento e divertimento 7 0 3 0 0 0 0 S095 - Riparaz.computer e di beni pers. e per la casa 18 12 7 0 0 0 73 S096 - Altre attività di servizi per la persona 60 28 25 14 10 73 0 TOTALE ADDETTI 1.039 492 1.042 824 1.050 893 525

Unità locali con addetti Dicembre 2010 Addetti per divisione e per dimensione -: Comune CASSANO MAGNAGO (03012040) Fonte: SMAIL Varese

06 - 08 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 07 - 20 - 100 1 2 3 - 5 6 - 9 10 - 19 50 - 99 49 249 Addetto Addetti Addetti Addetti Addetti Addetti Addetti Addetti

A001 - Coltivaz.agricole, pr. prod.animali e caccia 27 4 11 8 22 0 0 A002 - Silvicoltura ed utilizzo di aree forestali 0 0 3 0 0 0 0 B008 - Altre attività di estraz.di min.da cave e miniere 0 0 0 6 0 0 0 C010 - Industrie alimentari 2 10 8 13 0 0 0 C013 - Industrie tessili 46 22 75 84 142 252 0 C014 - Confez. art. abbigliam.e art. in pelle e pelliccia 36 18 64 33 67 56 87 C015 - Fabbricazione di articoli in pelle e simili 2 2 3 0 0 0 0 C016 - Ind .legno/sugh. escl.mobili; fabbr.art.paglia 5 2 3 0 0 0 0 C017 - Fabbricazione di carta e di prodotti di carta 1 2 0 0 13 0 0 199

C018 - Stampa e riproduzione di supporti registrati 9 4 5 0 14 0 0 C022 - Fabbr. art. in gomma e materie plastiche 5 0 9 13 62 0 0 C023 - Fabbr. altri prod. della lavoraz. di min. non met. 2 4 12 0 0 0 0 C024 - Metallurgia 3 2 0 6 0 0 0 C025 - Fabbr. di prod. in met. escl. macch. e attrezz. 24 14 90 96 56 20 57 C026 - Fabbr.computer,prod.elettr/ott.,med.,misur.e orol. 4 2 0 8 10 22 0 C027 - Fabbr. apparecch. elettr.e per uso dom.non elettr. 7 4 10 7 0 48 0 C028 - Fabbricaz. di macchinari ed apparecch. nca 21 8 27 37 26 37 0 C029 - Fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirim. 1 2 5 0 12 0 0 C030 - Fabbricazione di altri mezzi di trasporto 1 0 0 0 0 0 0 C031 - Fabbricazione di mobili 7 0 8 8 29 0 0 C032 - Altre industrie manifatturiere 15 14 12 14 29 29 0 C033 - Riparaz,manutenz., installaz. macch. e apparecch. 9 0 10 6 11 0 0 D035 - Forn. en. elettr., gas, vapore e aria condiz. 0 0 5 0 17 0 0 E037 - Gestione delle reti fognarie 1 0 4 0 0 0 0 E038 - Racc., trattam.,smaltim.rifiuti,recupero materiali 3 0 5 0 22 0 0 F041 - Costruzione di edifici 51 14 66 20 10 0 0 F042 - Ingegneria civile 2 4 0 0 0 25 0 F043 - Lavori di costruzione specializzati 148 48 93 45 31 28 0 G045 - Comm.ingrosso/dettaglio,riparaz.autov.e motocicli 33 22 34 32 38 67 0 G046 - Comm.ingrosso escl.quello di autov. e motocicli 136 24 74 74 91 32 86 G047 - Comm.dettaglio escl. quello di autov. e motocicli 152 70 140 35 76 34 0 H049 - Trasporto terrestre e trasporto mediante condotte 33 8 36 29 36 24 0

200

H052 - Magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti 2 2 3 7 25 0 50 H053 - Servizi postali e attività di corriere 0 0 0 16 0 0 0 I055 - Alloggio 0 0 7 0 0 0 0 I056 - Attività dei servizi di ristorazione 40 34 74 16 23 0 0 J058 - Attività editoriali 1 0 3 0 0 0 0 J059 - Pr.cinemat.,video,progr.tv, registr.musicali/son. 0 2 0 0 0 0 0 J060 - Attività di programmazione e trasmissione 0 0 3 0 0 0 0 J061 - Telecomunicazioni 3 0 3 0 0 0 0 J062 - Pr. software, cons. informat., e attiv. connesse 5 2 3 0 0 49 0 J063 - Serv. di inform. e altri serv. informatici 7 4 3 6 0 0 0 K064 - Serv. finanziari.(escl. assic. e fondi pens.) 2 0 4 36 28 0 0 K065 - Assic.,riassic.e fondi pens.(escl.assic.soc.obbl.) 0 2 0 0 0 0 0 K066 - Attiv. ausil. di serv. finanz. e attiv. assic. 25 2 7 0 0 0 0 L068 - Attività immobiliari 33 12 12 0 0 0 0 M069 - Attività legali e contabilità 2 2 0 7 0 0 0 M070 - Attiv. di direz. aziend. e di consul. gestionale 4 4 4 6 0 0 0 M071 - Studi di archit. e ingegn., collaudi e an.tecniche 5 6 3 0 0 0 0 M072 - Ricerca scientifica e sviluppo 1 0 0 0 0 0 0 M073 - Pubblicità e ricerche di mercato 5 2 0 0 0 0 0 M074 - Altre attiv.professionali, scientifiche e tecniche 9 6 11 0 0 0 0 N077 - Attività di noleggio e leasing operativo 11 0 5 0 0 0 0 N078 - Attiv.di ricerca, selezione, fornitura di person. 1 0 0 0 0 0 0 N079 - Serv. ag. viaggi, tour operator,serv.prenotazione 4 4 0 0 0 0 0 N080 - Servizi di vigilanza e investigazione 1 0 0 0 0 24 0 N081 - Attività di servizi per edifici e paesaggio 19 4 11 31 23 0 65

201

N082 - Attiv.supp.funzioni di ufficio e supp.alle imprese 11 2 6 14 0 0 0 P085 - Istruzione 5 2 0 12 0 24 0 Q086 - Assistenza sanitaria 3 0 3 9 0 0 0 Q087 - Servizi di assistenza sociale residenziale 2 0 0 0 14 0 0 Q088 - Assistenza sociale non residenziale 3 0 4 0 36 21 0 R090 - Attività creative, artistiche e di intrattenimento 2 0 3 0 0 0 0 R093 - Attiv.sportive, di intrattenimento e divertimento 8 0 3 0 0 20 0 S095 - Riparaz.computer e di beni pers. e per la casa 17 6 0 7 0 0 99 S096 - Altre attività di servizi per la persona 58 60 28 8 0 42 0 TOTALE ADDETTI 1.075 462 1.015 749 963 854 444

Confronto con comuni limitrofi e comuni con più di 1000 unità locali

202

Archivio: Unità locali con addetti 2007-2010, Dicembre 2010 Numero di unità locali con addetti, addetti, dipendenti per comune

Unità locali con Addetti Dipendenti addetti 03012026 - BUSTO ARSIZIO 7.756 22.643 15.444 03012029 - CAIRATE 568 1.823 1.256 03012032 - CARDANO AL CAMPO 1.112 4.112 3.042 03012033 - 455 1.272 812 03012034 - 1.310 6.055 4.880 03012040 - CASSANO MAGNAGO 1.794 5.808 4.008 03012042 - CASTELLANZA 1.338 5.755 4.521 03012067 - FAGNANO OLONA 917 2.820 1.935 03012070 - GALLARATE 5.945 20.848 15.472 03012090 - LONATE POZZOLO 1.108 5.666 4.635 03012092 - LUINO 1.217 3.231 2.035 03012107 - OGGIONA CON SANTO 345 1.617 1.278 STEFANO 03012118 - SAMARATE 1.274 5.444 4.187 03012119 - SARONNO 3.729 11.537 8.157 03012120 - SESTO CALENDE 1.123 3.876 2.774 03012123 - SOMMA LOMBARDO 1.564 12.745 11.316 03012127 - TRADATE 1.522 5.507 4.095 03012133 - VARESE 8.405 29.082 21.375

TOTALE PROVINCIA VARESE 73.966 269.915 199.856

203

Archivio: Imprese attive in provincia con addetti 2007-2010, Dicembre 2010 Numero di imprese attive in comuni della provincia con addetti, addetti, dipendenti per comune con più di 1000 imprese o confinanti con Cassano Magnago

Imprese attive in provincia Addetti Dipendenti con addetti 03012026 - BUSTO ARSIZIO 6.873 25.348 18.126 03012029 - CAIRATE 517 1.752 1.180 03012033 - CARNAGO 406 1.232 762 03012034 - CARONNO PERTUSELLA 1.190 5.880 4.712 03012040 - CASSANO MAGNAGO 1.576 5.433 3.650 03012042 - CASTELLANZA 1.191 5.670 4.421 03012048 - CAVARIA CON 383 1.836 1.385 PREMEZZO 03012067 - FAGNANO OLONA 807 2.755 1.880 03012070 - GALLARATE 5.170 22.280 16.921 03012107 - OGGIONA CON SANTO 299 1.533 1.204 STEFANO 03012118 - SAMARATE 1.114 7.087 5.849 03012119 - SARONNO 3.337 11.007 7.608 03012123 - SOMMA LOMBARDO 1.338 11.859 10.397 03012127 - TRADATE 1.310 5.099 3.675 03012133 - VARESE 7.290 32.389 24.590

TOTALE PROVINCIA VARESE 64.534 269.915 199.856

204

Commercio

Comune Alimentari Non alimentari Misti Numero Supeficie Numero Supeficie Numero Supeficie (mq) (mq) (mq) Busto Arsizio 169 8.911 897 66.017 70 5.391 Cairate 6 506 30 1.605 3 228 Cardano al Campo 21 1.219 56 3.608 3 228

Carnago 12 600 36 1.650 1 37 Cassano Magnago 73 4.501 237 21.150 19 3.828 Fagnano Olona 9 584 65 6235 14 756 Gallarate 138 5556 768 53396 190 7321 Lonate Pozzolo 11 827 30 3.469 8 699 Oggiona con Santo 3 312 9 362 3 0 Stefano

Nel precedente Documento di Piano non è stata ritenuta necessaria l’individuazione di specifiche localizzazioni vocate all’insediarsi di attività commerciali di media e grande distribuzione o di centri commerciali. Sono stati, invece, individuati i criteri di tali localizzazioni nel Piano delle Regole, ammettendole specificatamente nelle medesime aree destinate alle attività manifatturiere con particolare attenzione al recupero di situazioni già compromesse ed evitando il consumo di aree libere. Nel Piano delle Regole, titolo VI, e stato stabilito che nell’intero ambito del tessuto urbano consolidato è consentito insediare esercizi di vicinato. Gli insediamenti commerciali diversi dagli esercizi di vicinato sono consentiti solo nei nuclei di antica formazione (limitatamente a medie strutture di vendita con superfici non superiori a mq 400 di vendita) e nelle aree con funzioni non residenziali, così individuate nella cartografia di cui all’art. 4 delle presenti Norme, ritenute idonee, ai sensi del Programma Triennale per lo Sviluppo del Settore Commerciale (PTSSC) della Regione Lombardia, ad ospitare insediamenti commerciali diversi dagli esercizi di vicinato. L’apertura di medie, grandi strutture di vendita e di centri commerciali, deve avvenire esclusivamente attraverso interventi di riqualificazione di aree degradate o abbandonate o comunque già interessate da precedenti trasformazioni urbanistiche. Le strutture commerciali di qualsiasi tipologia esistenti 205

alla data di adozione delle norme, sono state confermate nell’ambito della tipologia esistente e possono ampliarsi nei limiti stabiliti dall’art. 4 del decreto legislativo rispettivamente per ciascuna tipologia rispettando la dotazione di servizi ed attrezzature pubbliche o di uso pubblico di cui al successivo art. 26 riverificandola sulla totalità della superficie lorda di pavimento risultante a seguito dell’ampliamento. I centri di telefonia in sede fissa di cui alla L.R. 6/2006 sono ammessi solo all’interno di strutture commerciali diverse dal’esercizio di vicinato o lungo gli assi urbani caratterizzati da una sostenuta presenza commerciale di cui alla scheda n° 28 del P.delle R.. L’apertura, ampliamento o trasferimento di nuove strutture commerciali diverse dagli esercizi di vicinato deve essere prevista all’interno di piani attuativi così come definiti dall’art. 12 della L.R. 11 marzo 2005, n. 12 e successive modificazioni ed integrazioni. Il piano attuativo deve prevedere idonee ed efficaci soluzioni per il raccordo tra la viabilità ordinaria, sia veicolare che ciclopedonale, e le aree di parcheggio di pertinenza. Il piano attuativo deve prevedere una sistemazione paesaggistica delle eventuali fasce di rispetto stradale presenti. Il progetto del piano attuativo dovrà contenere obbligatoriamente:studio sulla mobilità ed in particolare sugli effetti del traffico generato comprendente la descrizione della rete infrastrutturale esistente, determinazione dei flussi di traffico esistenti con stima dei momenti di punta, determinazione dei flussi globali e di punta previsti come conseguenza del nuovo insediamento commerciale suddivisi per tipo di traffico (mezzi merci, auto, ciclopedonale) sistemazione dell’area esterna con le indicazioni dei materiali impiegati per la pavimentazione, le essenze arboree impiegate, la tipologia dell’impianto di illuminazione esterna e la localizzazione dei punti illuminanti; previsione dei percorsi carrai, ciclabili e pedonali di accesso alla struttura e la circolazione dei mezzi destinati allo scarico delle merci ed al carico dei rifiuti; sistemazione delle aree di sosta con precise indicazioni degli stalli per le vetture, per le vetture utilizzate da persone con ridotta capacità motoria, per le biciclette, per i motoveicoli a due ruote; localizzazione e tipologia degli eventuali percorsi coperti e degli eventuali ricoveri fissi dei carrelli per la spesa. Al fine di favorire processi di riqualificazione del territorio e di evitare la creazione di luoghi monofunzionali, gli insediamenti commerciali di cui al precedente comma, sono autorizzabili solo nell'ambito di programmi complessi che prevedano l'integrazione della funzione commerciale con altre funzioni, quali le attività di servizio pubbliche e private, le attrezzature collettive direzionali, ricreative, ricettive, sportive, culturali, la residenza e simili e dovrà disporre di una superficie territoriale minima di mq. 75.000.

Come è stato evidenziato nelle pagine precedenti, la struttura del sistema produttivo, commerciale e dei servizi di Cassano è costituita dalle attività manifatturiere (industrie alimentari e delle bevande, industrie tessili, fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, fabbricazione di macchine ed apparecchi elettrici e apparecchi di precisione, ad esempio); il settore produttivo rappresentato dalle attività manifatturiere rappresenta una quota pari al 23% delle attività economiche del Comune. Anche il settore delle costruzioni si distingue per numero di imprese cassanesi iscritte alla Camera di Commercio, Industria, Artigianato, Agricoltura di Varese (83 pari al 4.39 del totale.

A seguire, occupa un posto di rilievo il settore del commercio all’ingrosso ed al dettaglio che

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occupa una considerevole fetta di mercato, pari ad 26.69% delle attività. Infine appare ben sviluppato il settore delle attività immobiliari (5.97%), della ristorazione (4.39%);

2.10 Gli aspetti di ecosistema Definizione

La definizione di ecosistema si deve all’ecologo britannico A. G. Tansley che lo descrisse, nel 1935, come un sistema di interazioni comprendente componenti abiotiche e biotiche. In altre parole, l’ecosistema è costituito da una unità funzionale formata dall'insieme degli organismi viventi e delle sostanze non viventi (necessarie alla sopravvivenza dei primi), in un'area delimitata. Per sostanze non viventi si intendono principalmente l’aria, l’acqua e la terra. Si potrebbero aggiungere anche le emissioni acustiche, luminose, termiche ed elettromagnetiche propriamente dette, che certamente hanno a che fare anch’esse con la possibilità di sopravvivenza degli organismi viventi. Normalmente tutti gli elementi sopra elencati acquistano rilevanza territoriale nel momento in cui vengono fatti oggetto di compromissione della loro integrità (inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo) del loro equilibrio (regime delle acque, stabilità dei versanti, ecc.) o dell’eccesso di emissione (inquinamento acustico, luminoso, termico, elettromagnetico). Le indagini relative a questo particolare aspetto devono quindi riguardare, come sempre, sia il livello qualitativo- quantitativo sia la localizzazione, dei tassi di inquinamento o il disequilibrio degli elementi che compongono l’ecosistema.

Quadro ecosistemico

Concorrono alla definizione del quadro ecosistemico di Cassano Magnago: -sistema fluviale -sistema orografico Nel Comune di Cassano Magnago, come evidenziato nella trattazione riguardante i beni di interesse paesaggistico, vi sono aree interessanti legate al sistema fluviale che interessa il territorio in esame: -valli incise del Torrente Rile e del Rio Freddo, a nord -pianura di fondovalle e ripa del Torrente Arno, a nord-ovest -corso torrentizio del Rile e del Tenore e zona di recapito finale Per quanto riguarda il sistema orografico , appare interessante il crinale collinare con sviluppo ovest-est; separa l’altopiano (nord) dal sistema della pianura lombarda a sud.

Vedi elaborato grafico DP 11 -Aspetti di ecosistema - scala 1:10.000

2.11 L’assetto tipologico del tessuto urbano Edifici con caratteristiche fisiche e morfologiche che connotano l’esistente

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L’analisi condotta sul tessuto urbano ha evidenziato la presenza di tipologie edilizie connotanti l’esistente, riconducibili a tipologie storiche, quali:

C Cascina Cp Cascina con porticato R Rustico L Edificio in linea Lp Edificio in linea con porticato V Villino ‘900 P Palazzina ‘900

Per ciascuna tipologia è proposta una scheda con descrizione del tipo, definizione e valutazioni percettive, corredata da una documentazione fotografica - raccolta durate i sopralluoghi svolti per il lavoro di indagine sul campo -che documenta i caratteri morfologici e tipologici.

Vedi elaborato grafico DP 12.1 -Assetto tipologico del tessuto urbano: edifici con caratteristiche fisiche e morfologiche che connotano l’esistente - scala 1:5.000

Assetto tipologico del tessuto urbano: caratteri urbani

L’analisi dell’assetto tipologico del tessuto urbano volta alla ricerca di caratteri urbani connotanti l’esistente ha coinvolto l’intero territorio urbanizzato a destinazione residenziale. Nel rapporto degli edifici che si affacciano su strade urbane, si è riscontrata disomogeneità così come si evidenzia discontinuità della cortina edilizia, con edifici a filo stradale alternati ad edifici rientranti. Anche in altri casi di strade interne edifici a cascina ristrutturati di 2 piani (piani terra e primo) creano strettoie mentre palazzine di 5-6 piani con piano terra commerciale creano ampliamenti stradali. Sono stati studiati anche casi di isolati con frammistione di palazzine di 3-4 piani e ville urbane con giardino, in cui gli edifici condominiali sono allineati all’interno dell’agglomerato con ampi spazi l’uno dall’altro utilizzati prevaletemente a parcheggio pertinenziale. Altre forme aggregative individuate sono: villetta con piccolo giardino antistante e cancellata tra strada e abitazione; palazzi pluripiano circondati da villette basse senza oientamento prevalente di questi edifici e con un discreto spazio tra una residenza e l’altra così da lasciare spazio a cortili con accessi ai box e giardini di condominio; villette mono e bifamiliari di 1-2 piani posizionate nel centro del lotto circondate da giardino ed orto. In generale, anche per quanto riguarda la tipologia edilizia (edificio dal sedime storico, villetta, condominio) e la consistenza del costruito (numero dei piani), il territorio urbanizzato di Cassano Magnago appare quanto mai disomogeneo. In sintesi, lo studio dell’assetto tipologico presenta un disordine da cui non riesce ad emergere una chiara immagine urbana.

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Nell’elaborato proposto in allegato vengono descritti, con documentazione fotografica, diversi brani di tessuto urbano per quanto riguarda, la tipologia degli edifici, il rapporto con gli edifici circostanti e la strada e le diverse forme aggregative.

Vedi elaborato grafico DP 12.2 -Assetto tipologico del tessuto urbano: caratteri urbani - scala 1:10.000

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Assetto tipologico del tessuto urbano: numero dei piani, morfologia del costruito residenziale, utilizzo del costruito

L’assetto tipologico del tessuto urbano viene dapprima descritto attraverso il numero dei piani degli edifici residenziali11 , distinti in colore. Nel diagramma seguente è descritta la distribuzione percentuale degli edifici per numero di piani fuori terra.

Oltre la metà degli edifici residenziali del territorio comunale cassanese è a 2 piani ed ¼ del totale è, invece, rappresentato da edifici ad un piano. Per quanto riguarda la distibuzione/concentrazione nel territorio comunale dei diversi edifici, non si rilevano dati significativi, in quanto gli isolati sono composti in modo eterogeneo.

Vedi elaborato grafico DP 12.3 - Assetto tipologico del tessuto urbano: numero dei piani degli edifici residenziali - scala 1:5.000 Vedi elaborato grafico DP 12.4 - Assetto tipologico del tessuto urbano: morfologia del costruito residenziale - scala 1:5.000

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Da ultimo, viene descritto l’utilizzo degli edifici, distinti in: − edifici residenziali − edifici produttivi − edifici pubblici − edifici minori

Nei diagrammi seguenti viene rappresentata la distribuzione percentuale degli edifici per tipologia12 e, in seguito, all’interno della tipologia, per occupazione del suolo (superfici).

Gli edifici residenziali sono quasi la metà degli edifici totali e rappresentano la metà della superficie totale di suolo occupato; gli edifici produttivi sono inferiori al 5% del totale, ma occupano 1/3 del territorio urbanizzato; al contrario, gli edifici minori (box, tettoie, serre) sono quasi la metà degli edifici considerati, ma si attestano al 14% se si considera la superficie occupata; infine, gli edifici pubblici non si distinguono nè per numero, nè per superficie.

Vedi elaborato grafico DP 12.5 - Assetto tipologico del tessuto urbano: utilizzo del costruito - scala 1:5.000

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La ricchezza prodotta La provincia di Varese è tra i territori italiani con più elevato tenore di vita: nelle classifiche nazionali sulla qualità della vita, Varese presenta ottime performance in quanto a ricchezza e produttività. Il Pil10 pro-capite della provincia di Varese nel 2010 era pari a 30.083 euro, ben al di sopra della media nazionale (25.727) ed in aumento rispetto all’anno precedente (29.053). Nel territorio lombardo, che primeggia nelle classifiche riguardanti la ricchezza (Pil pro-capite regionale 32.980 euro), Varese si posiziona a metà classifica dopo Milano (37.031), Mantova, Bergamo, Brescia e Sondrio.

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Reddito imponibile ai fini delle Comune Provincia Frequenza addizionali Posizione all'irpef. Reddito in Ammontare. medio classifica SARONNO (VA) VA 23.757 687.239.779 28.927,89 75 VARESE (VA) VA 47.115 1.357.244.662 28.807,06 80 GALLARATE (VA) VA 29.946 796.693.675 26.604,34 211 TRADATE (VA) VA 10.352 259.835.307 25.100,01 429 CASTELLANZA (VA) VA 8.846 219.027.195 24.760,03 509 CARDANO AL CAMPO (VA) VA 8.811 203.553.727 23.102,23 1.132 FAGNANO OLONA (VA) VA 7.095 162.690.338 22.930,28 1.244 213

CAVARIA CON PREMEZZO (VA) VA 3.399 77.052.267 22.669,10 1.410 CARNAGO (VA) VA 3.965 89.860.195 22.663,35 1.415 OGGIONA CON SANTO STEFANO (VA) VA 2.536 56.655.447 22.340,48 1.636 SOMMA LOMBARDO (VA) VA 10.607 235.856.304 22.235,91 1.700 SAMARATE (VA) VA 9.824 217.110.937 22.100,05 1.792 CASSANO MAGNAGO (VA) VA 12.623 277.521.120 21.985,35 1.895 CAIRATE (VA) VA 4.590 99.190.266 21.610,08 2.214 PROVINCIA DI VARESE VA 503.171 12.355.259.540 24.554,79 Fonte: elaborazioni Ufficio Studi e Statistica della Cdc di Varese su dati Ministero delle Economia e delle Finanze

Nota: i dati fanno riferimento ai soggetti tenuti a versare l'Irpef e non a tutti i contribuenti Irpef. Restano fuori i soggetti che sono riusciti ad azzerare l'Irpef grazie ad esenzioni e detrazioni.

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