Mensile, Supplemento alla rivista www.startupmagazine.it . - articolo 1 Legge 46/04 del 27/02/2004 - Roma 9| 24| il trova consierge M

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START UP BUSINESS

IL PERSONAL CONSIERGE DIGITALE TROVA ALTRI 10 MLN: LE IMPRESE FAMILIARI IN ITALIA: MUSEMENT E LA SUA SCALATA ...... 5 INTERNAZIONALIZZAZIONE, SOLIDITÀ, ACQUISIZIONI ...... 51 LA STORIA DI UN RESHORING DI SUCCESSO: PRIMA ERA CRISI ADESSO ESPANSIONE. NOONIC DA BANGALORE A PADOVA ...... 9 IKEA REAGISCE E APRE IN ITALIA ...... 53 FANGA, LA STARTUP-ACCADEMIA PER DIFENDERE ANCHE L’AVIAZIONE INVESTE IN STARTUP: LA TRADIZIONE DEI MAESTRI CALZATURIERI ...... 11 EASYJET E L’OPEN INNOVATION ...... 54 ZEROMOBILE E CHATSIM: UN’IDEA NATA IN LUNA DI MIELE UN SUCCESSO AD AMPIO TARGET PER IL PRIMO SALONE DEI PAGAMENTI. OGGI VALE 12 MLN ...... 12 STARTUP MAGAZINE IN PRIMA FILA ...... 56 STARTUP STORY: GRANDI IMPRENDITORI COL NASO IN SU. L’IMPORTANZA DI PARTIRE DA UNO STORE FISICO ...... 15 DA BRANSON A BEZOS TUTTI VOGLIONO LO SPAZIO ...... 57 UN BOTTONE LAVA, STIRA E PIEGA PER TE: DONNE MANAGER. CAROLINA VERGNANO SPINGE NEL 2020 ARRIVA LAUDROID ...... 18 LA PIÙ ANTICA TORREFAZIONE ITALIANA ...... 58 LUCY IN THE SKY… LA LAMPADA SOLARE DEPOP, L’APP PER VENDERE I VOSTRI VESTITI (IN MODO SMART) . . . . . 20 MADE IN ITALY FA 140MILA $ IN 2 GIORNI ...... 61 STARTUP MAGAZINE È MEDIA PARTNER PARROT POT: IL VASO CHE FA TUTTO DA SOLO (O QUASI) ...... 22 DEL SALONE DEI PAGAMENTI ...... 64 RYANAIR STORY. UN EX EDICOLANTE L’AIRBAG PER CICLISTI È HÖVDING, IL COLLARE CHE SI GONFIA ...... 24 CHE OGGI INAUGURA 44 NUOVE ROTTE IN ITALIA ...... 66

GLI EXTRA-EUROPEI CHE VOGLIONO FARE IMPRESA INNOVATIVA IN ITALIA: IL BILANCIO ...... 26 GOOGLE CONTRO AMAZON: PARTE LA SFIDA DEI DRONI POSTINO . . . . 68 H–FARM AIUTA LE STARTUP INNOVATIVE KALANICK (E LA SUA MULTINAZIONALE DELLO SCANDALO) AD INVESTIRE IN CINA. E NON È LA SOLA ...... 30 PUNTA SU 4 STARTUP EUROPEE ...... 69 LA SOCIETÀ PIÙ INNOVATIVA DI EUROPA È MOSAICOON, CONTINUA LO SHOPPING DI APPLE NELL’E–HEALTHCARE. FONDATA A MONDELLO ...... 32 L’ULTIMO ACQUISTO È GLIIMPSE ...... 70 FACCIAMO UNA RADIO! 148 FREQUENZE GRATUITE ACQUISIZIONE MILIARDARIA PER PFIZER IN PALIO DAL GOVERNO ...... 35 PER FARMACI ANTI-CANCRO ...... 71 BRANDSDISTRIBUTION STORY: LE PARTNERSHIP, LUDWIG, IL GOOGLE-TRADUTTORE CHE NON FA FARE FIGURACCE . . . . 36 L’ESORDIO NELLA COSMETICA, I SUPER RICAVI 2016 ...... 72 CONSIGLI PER LANCIARSI NELLA PRODUZIONE DI ALGHE. KIRON, LA STARTUP ETICA PER L’ISTRUZIONE DEGLI IMMIGRATI ...... 38 IL MARE NON SERVE… ...... 73 5 STARTUPPER DEL POLITECNICO SI METTONO INSIEME LA HUFFINGTON LASCIA L’HUFFINGTON. E NASCE LEAFSPACE ...... 40 “MI CONCENTRO SULLA MIA STARTUP” ...... 74 RAPPORTO ITALIA: IL 30% DELLE STARTUP STORIA DEL FOLLETTO VORWERK. NELL’ERA DELL’E-COMMERCE, SONO FINANZIATE DA MAMMA E PAPÀ ...... 41 CRESCONO LE VENDITE PORTA A PORTA ...... 75

INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ. LE MOSSE VINCENTI DI FLIXBUS: DA RIO, IDEE INNOVATIVE E STARTUP DELLO SPORT ...... 44 BIG DEL VIAGGIARE GREEN ...... 76

LA STARTUP CHE PUBBLICA LIBRI IN CROWDFUNDING ...... 46 copertina LE STARTUP PIÙ FINANZIATE DEL VECCHIO CONTINENTE. LA LISTA COMPLETA ...... 48 L’ANAS METTE A DISPOSIZIONE IL SUO PATRIMONIO: CASE CANTONIERE PER FARE IMPRESA ...... 50

- EDITORIALE - ANDREW OCHOA PRESENTA AL MONDO IL SUO AURICOLARE INTELLIGENTE PAGINA 79 2

L’INTERVISTA SOCIETÀ

INTERVISTA ALL’AVV. TOFFOLETTO. CI PRESENTA LE SUE MAPPE SOCIAL MEDIA MONITORING: TUTTI I TRUCCHI ...... 128 PER NON PERDERSI NEI MEANDRI DELLE LEGGI ...... 82

AL SALONE DEI PAGAMENTI INCONTRIAMO 3 ITALIANE TRA LE 50 STARTUPPER PIÙ INFLUENTI D’EUROPA . . . . . 130 PAOLA TRECARICHI DI HIPAY ...... 84 107.000 ESPATRI NEL 2015. INTERVISTA AGLI ABILI FOUNDERS DI PRONTOPRO, LE NUOVE OPPORTUNITÀ SI CERCANO ALL’ESTERO ...... 135 PARTNER NELLA VITA E NEL BUSINESS ...... 86 I SEGRETI DEL NEUROMARKETING. LA PRIMA INTERVISTA RILASCIATA DAL CEO DI ITALIAN FOR A DAY: TUTTI I TRUCCHI DEI BIG BRANDS ...... 136 LA REALTÀ VIRTUALE DIVENTA ARTE ...... 88 TWITTER MOMENTS FINALMENTE ANCHE IN ITALIA. LA 3 GIORNI DEL SALONE DEI PAGAMENTI RACCONTATA COSA È, COME FUNZIONA ...... 138 DA ALESSANDRO MALINVERNO, DIRETTORE ABISERVIZI ...... 91 OGGI I FUNERALI DI UN GRANDE IMPRENDITORE. VITA E SUCCESSI DI MR. ESSELUNGA ...... 139 INTERVISTA A MARCO ATTISANI, FONDATORE DI WATLY ...... 93

TRA I TOP MASTER IN MANAGEMENT AL MONDO. LONDON RULES: NO BROWN IN TOWN ...... 141 PARLA FRANCESCO RATTALINO, DIRETTORE ESCP EUROPE TORINO ...... 95 RACCONTO DI UN VIAGGIO NEL RINASCIMENTO INTERVISTA AL CEO GROUP DI IGI INVESTIMENTI. DELL’INNOVAZIONE. L’INNOVATION WEEK ...... 142 “20 MLN DI EURO PER L’IDEA GIUSTA” ...... 99 PERCHÉ GOOGLE È IL MIGLIOR POSTO INTERVISTA ESCLUSIVA A CARLO GRAZIANO, AL MONDO IN CUI LAVORARE ...... 143 CREATORE DELLA COLLETTA ONLINE PIÙ COOL DEL MOMENTO: SPLITIT ...... 102

STARTUP MAGAZINE INCONTRA ALESSIO CALCAGNI, NUOVI LAVORI: DIVENTARE MANAGER DELLA SOSTENIBILITÀ ...... 144 L’IDEATORE DEL PAVIMENTO INTELLIGENTE CHE PRODUCE ENERGIA ...... 105

L’OCCASIONE (HI-TECH) FA L’UOMO LADRO ...... 145

SEAN, L’ARTISTA DEL BUSINESS, DA HACKER A BENEFATTORE… ...... 146 INTERNET MEAL, CAR, HOUSE SHARING… TUTTE LE FORME DEL TURISMO COLLABORATIVO ...... 149 BLACK FRIDAY, CYBERMONDAY E I LORO FRATELLI: CIÒ CHE C’È DA SAPERE . . . . 108 ALFABETIZZAZIONE DIGITALE E SMARTWORKING: IN ITALIA URGENTE UN PIANO NAZIONALE ...... 152 AIRBNB AMPLIA IL BUSINESS: NON SOLO AFFITTI MA ANCHE VOLI ...... 111 DIGITAL MARKETING: STRATEGIE PER IL NATALE ...... 112 INTERNAZIONALE A GOOGLE NON INTERESSA PIÙ TWITTER ...... 114 FINANZIAMENTO A 6 ZERI PER TALENT GARDEN. RECORD EUROPEO . . . . . 154

LE 7 SUPER-STARTUP DELL’UNIVERSO DELLA MUSICA ...... 115 LISBONA SILICON VALLEY D’EUROPA? CON WEB SUMMIT LE STARTUP SONO TUTTE IN FIERA ...... 156

ALIBABA LANCIA VETRINA PER VINI ITALIANI ...... 117 601 COMPRAVENDITE DA INIZIO ANNO. CINA COMPRA TUTTO ...... 157 GOOGLE LANCIA SHOP THE LOOK, NUOVA FEATURE PER COMPRARE QUELLO CHE GLI INFLUENCER DETTANO ...... 121 L’ULTIMA DEL MIT: LEGGERE UN LIBRO SENZA NEPPURE APRIRLO ...... 158

YAHOO! ATTACCO HACKER, RUBATI I DATI DI 500 MILIONI DI UTENTI ...... 123 IL TRENO DEL FUTURO È FATTO COSÌ ...... 159

SEI UN PROFESSIONISTA TROPPO OBERATO? NO STRESS...... 124 VIAGGIO ALL’INTERNO DI DUKA, LA FABBRICA 4.0 ...... 162

TWITTER VS TERRORISMO. SOSPESI 235 MILA ACCOUNT ...... 125 TUTTE LE NOVITÀ MOBILE DA IFA 2016 DI BERLINO ...... 165

CYBERATTACCO AI BITCOIN: RUBATI 70 MILIONI DI DOLLARI ...... 126 QUANTO IL PIL DELLE GRANDI CAPITALI EUROPEE PESA SULL’ECONOMIA DEI PAESI ...... 168 L’IMMOBILE È ADESSO MOBILE… CASE ROTANTI E PALAZZI CHE SI INGRANDISCONO ...... 169

I RICCHI SONO SEMPRE DI PIÙ E DIVENTANO SEMPRE PIÙ RICCHI ...... 171 GOOGLE SALVERÀ IL NOSTRO DNA SU CLOUD: STANFORD SARÀ LA PRIMA ...... 172

LA SCONFITTA DI UBER IN CINA ...... 173 3 瀀漀渀琀攀瘀攀挀挀栀椀漀㘀㤀⸀椀琀 5

IL PERSONAL CONSIERGE DIGITALE TROVA ALTRI 10 MLN: MUSEMENT E LA SUA SCALATA

L’avevamo etichettata come una scaleup da tenere d’occhio in un passato articolo. L’avevamo apprezzata nel suo muoversi rapido ed efficace nel creare partnership e connections con i big del turismo mondiale. Oggi la raccontiamo come una ben concepita startup made in Italy che è riuscita a raccogliere 10 milioni di dollari nell’ultimo round di finanziamenti guidato da Micheli Associati e sottoscritto dai fondi di venture capital P101 e 360 Capital Partners. E’ Musement, la piattaforma insostituibile per chi vuole “vivere una città come fosse la sua” (recita il pay off in home sul sito). E in effetti risulta essere un prezioso compagno di viaggio che riesce a trovare le esperienze più belle in giro per il mondo. E’ già disponibile in 450 città e in 55 Paesi, dà accesso diretto ad una serie infinita di attività facendo sentire ogni utente un di aiutare i viaggiatori a scoprire e prenotare cose esperto del luogo, ma da ora in poi, con i nuovi da fare, dà accesso a una serie di attività, facendo finanziamenti, migliorerà ancora la sua tecnologia sentire ogni utente un esperto del luogo, ovunque e aprirà altri uffici nel globo, avvalendosi della si trovi. È disponibile in inglese, italiano, francese, determinazione dei suoi manager e cavalcando spagnolo, tedesco, portoghese, russo e olandese il pieno boom in cui si trova il settore tours & sul sito www.musement.com, iOS e Android. activities in questo momento. Lanciata nel 2013, la startup ha vissuto una crescita rapidissima, ampliando la propria offerta di prodotti con migliaia di tour, eventi sportivi e musicali, mostre temporanee, musei, attrazioni e attività esclusive.

- Come userà i fondi – Il nuovo round di finanziamento verrà in parte utilizzato per 10 milioni di dollari di raccolta per Musement, continuare a migliorare il servizio in termini di la startup che permette di prenotare le migliori sviluppo tecnologico, un ambito in cui l’azienda esperienze di viaggio in tutto il mondo. In questo ha saputo imporsi a livello globale, introducendo suo secondo round di investimento (c.d.Series B elementi di innovazione del settore. Tra questi, funding), l’operazione è stata guidata da Micheli lo sviluppo del primo servizio integrato di Associati, holding di proprietà della famiglia prenotazione in-destination che permette ai Micheli, ed è stato sottoscritto anche da due dei più viaggiatori di ricevere una notifica push nei pressi noti fondi di Venture Capital europei, P101 e 360 delle principali attrazioni, prenotare il biglietto Capital Partners. direttamente e saltare la coda di accesso. Il recente round di finanziamento sarà inoltre impiegato - Cos’è Musement – È una sorta di compagno di per sostenere la crescita operativa della società, viaggio e personal concierge digitale per trovare compresa l’apertura di nuovi uffici in territori le più belle esperienze in giro per il mondo, oggi chiave a supporto della sede principale di Milano, disponibile in 450 città su 55 Paesi. Creata con l’idea dove il suo team internazionale, composto da 6

riferimento per viaggiatori alla ricerca di attività nelle proprie aree di interesse, oltre la semplice offerta di tour guidati – un elemento chiave che differenzia Musement rispetto ai suoi principali concorrenti. Matteo Renzulli di Micheli Associati ha dichiarato: “Siamo felici di sostenere Musement in questa nuova fase di crescita che permetterà di espandere ulteriormente il servizio, già molto popolare. La scelta di investire nell’azienda è stata determinata inizialmente dalla comprovata esperienza del management e dalla loro visione unica in un settore persone provenienti da 13 diversi paesi tra Europa, competitivo ma in forte espansione e confermata America e Asia, è cresciuto da 10 a 70 persone dalla qualità di esecuzione che abbiamo verificato negli ultimi 2 anni, nonché della sede spagnola – non ci sono molte start-up al mondo in grado recentemente aperta a Barcellona. di andare oltre gli obiettivi del proprio business plan in modo costante, sia sul piano operativo che - L’uso della tecnologia – La tecnologia introdotta finanziario, e Musement ci è riuscita “. da Musement controlla in tempo reale se in Andrea Di Camillo, Managing Partner di P101, musei, mostre o eventi circostanti ci sono ha aggiunto, “Il settore tours & activities è in biglietti in vendita per la giornata in corso, se pieno boom. A livello globale ha un valore di sono effettivamente disponibili e se si accettano oltre $160 miliardi e l’offerta di Musement ha biglietti elettronici che permettano ai viaggiatori saputo rispondere a livello globale ai bisogni dei di ottimizzare il proprio tempo a destinazione, viaggiatori con un’app straordinaria in grado di far eliminando quello che ad oggi è uno dei più grandi sentire ogni utente un esperto del luogo, ovunque ostacoli di crescita del segmento tours & activities si trovi. Complimenti al team! “ del settore turistico. Un altro traguardo raggiunto “Siamo entusiasti di condividere i nostri prossimi da Musement nel 2016 è stato il lancio del primo passi con investitori che hanno sostenuto chatbot al mondo nel settore delle attività turistiche, aziende straordinarie a livello internazionale. La come servizio evoluto di assistenza ai viaggiatori, nostra visione per Musement consiste nel creare un ambito di sviluppo che sarà rapidamente un’esperienza completamente nuova per l’utente, accelerato grazie al finanziamento, per includere in grado di rispondere al bisogno concreto di l’integrazione di veri concierge e agenti di viaggio accedere con un unico servizio a tutte le migliori che, lavorando con Musement sulla piattaforma, attività da vivere, sia che si viaggi dall’altra parte potranno rispondere a specifici bisogni del cliente. del mondo sia che si voglia fare un weekend fuori porta. Non abbiamo mai inteso limitarci a offrire - Gli accordi – Grazie all’introduzione di un’ulteriore piattaforma per la distribuzione piattaforme aziendali end-to-end sviluppate di visite guidate”, ha commentato Alessandro appositamente per agenzie di viaggio, alberghi, Petazzi, co-fondatore e CEO di Musement. “Che compagnie aeree ed eventi, negli ultimi 12 mesi si cerchi un’esperienza legata al buon cibo, al vino Musement ha anche firmato accordi con alcune o una pausa benessere, oppure una mostra d’arte delle più grandi organizzazioni del settore turistico o un evento sportivo o ancora una visita guidata di tutto il mondo, tra cui Travelport, 15below e a cura di un esperto, Musement è in grado di Trekksoft. Con il recente investimento, la società fornire un unico punto di accesso per le richieste amplierà ulteriormente le proprie partnership sul più diverse. Il nostro obiettivo era anche quello piano della distribuzione B2B2C, sia online che di creare un’esperienza di prenotazione fluida offline. in tutte le aree tematiche dell’offerta, aiutando i consumatori a scoprire attività profilate sui propri - Musement si allea con il big dei servizi di viaggio interessi, da casa o mentre viaggiano. Fino ad Travelport. ora, questa esperienza integrata non è mai stata L’azienda inoltre continuerà ad espandersi su una raggiunta e il nuovo round ottenuto ci aiuterà a vasta gamma di mercati verticali, come punto di perseguire ancora di più questa visione.” (L.M.)

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LA STORIA DI UN RESHORING DI SUCCESSO: NOONIC DA BANGALORE A PADOVA

“I programmatori italiani sono i migliori al mondo” dice orgoglioso uno dei founder di Noomic, tech company specializzata in automation per il marketing e l’ecommerce nata dalle menti di Nunzio Martinello, Nicola Possagnolo e Sebastiano Favaro, tre colleghi universitari che nel 2011 decidono di volare a Bangalore per fare impresa. Oggi i giovani imprenditori ritornano in Italia, creano una nuova sede di Noomic a Padova e assumono a tempo indeterminato 16 ragazzi in gamba per ampliare il business. Cervelli che ritornano quindi e che ne cercano altri. Una storia in controtendenza che vale la pena di raccontare.

della vita che consente loro di rendere al massimo». Noonic fa parte di Nuvolab, l’incubatore fondato da Francesco Inguscio, e ha aperto in Italia come startup innovativa già nel 2014, E’ il primo caso di rientro di attività produttive prima solo con un dipartimento grafico e alcuni prima delocalizzate all’estero (tecnicamente programmatori, pur mantenendo inizialmente si chiama reshoring) da parte di una startup. la maggior parte della produzione in India e Protagonista dell’operazione Noonic, è una aprendo anche una sede nel Regno Unito. tech company specializzata in automation per il marketing e l’ecommerce ed è stata fondata da Nunzio Martinello, Nicola Possagnolo Bangalore e un team di 25 persone e Sebastiano Favaro (27 anni, originari di Padova). I tre hanno lanciato la loro La storia imprenditoriale di Nunzio, Nicola startup in India, arrivando ad assumere 16 e Sebastiano inizia nel 2011 quando alla fine programmatori a Bangalore. Ora hanno deciso degli studi universitari decidono di aprire di tornare ad investire in Italia, portando una web agency in India. Una scelta ispirata il centro delle attività di design e sviluppo dalle posizioni manageriali che già avevano in una nuova sede a Padova, ma soprattutto iniziato a ricoprire: Nunzio Martinello era offrendo 16 nuovi posti di lavoro, a tempo già protagonista dell’avventura di I’m Watch. indeterminato. Nicola Possagnolo lavorava come assistente «I programmatori italiani sono i migliori al progetti in Fabrica. Sebastiano Favaro era un mondo» fanno sapere i tre founder. «L’Asia – giovanissimo ma affermato sviluppatore. spiegano – per noi resta un asset strategico, ma la qualità dei programmatori in Italia è in Prima l’apertura degli uffici a Trivandrum, poi, forte crescita, così abbiamo deciso di investire a febbraio 2013 sbarcano a Bangalore, la Silicon nel nostro Paese, per rispondere alle richieste Valley indiana, arrivando a gestire un team di delle migliori PMI del Made in Italy. Qui 25 persone. In seguito alla crescita del business troviamo anche i migliori creativi e la qualità in Europa e alla necessità di sviluppare nuovi 9

prodotti, molto più complessi sotto il punto di vista del design, la decisione di tornare ad investire in Italia. Una scelta dettata da orgoglio ma anche da una buona dose di praticità. «Produrre in Italia ci consente una qualità maggiore sul controllo. Ma l’India resta determinante per molti processi di sviluppo di respiro internazionale. E’ stata una palestra preziosa: ora siamo in grado di espanderci anche in altri mercati. Siamo sicuri che questo ponte tra Italia e India, che abbiamo gettato e stiamo continuando a costruire, porterà grandi frutti». nostri dipendenti – spiega Nicola Possagnolo – per riuscire a strappare alle grandi aziende personale altamente qualificato devi poter Puntiamo sulla qualità della vita dei offrire qualcosa in più: una città vivibile, dipendenti ambienti giovani, un ritmo di lavoro creativo e rilassato. Per questo facciamo attenzione L’11 novembre 2016, Noonic ha inaugurato un all’aspetto umano. Per esempio, ogni venerdì nuovo HeadQuarter in pieno centro a Padova organizziamo un beer Friday: il team si «Vogliamo puntare sulla qualità della vita dei costruisce anche così». 10

FANGA, LA STARTUP-ACCADEMIA PER DIFENDERE LA TRADIZIONE DEI MAESTRI CALZATURIERI

Un po’ atelier, un po’ scuola, un po’ catena di negozi. Siamo nella fascia alto lusso della moda made in Italy più tradizionale e nell’ambito di un progetto ambizioso: si chiama Fanga la startup dei neoimprenditori bolognesi Bruno Riffeser Monti e Lorenzo Fusina che intende non far morire e anzi diffondere l’antica tecnica per la produzione interamente artigianale delle calzature. Il lancio pubblico è avvenuto all’ultima edizione del Pitti Uomo di Firenze, adesso Fanga vola ad Abu Dabi per partecipare alla luccicante fiera Big boy Toys, a fine 2017 invece il debutto dell’atelier in cui avverrà la vera e propria formazione dei futuri artigiani. “Ora la produzione è garantita da tre maestri calzaturieri reclutati tra Emilia Romagna, Adel cliente, che ha anche la possibilità di incidere il Marche e Toscana, che è stato difficilissimo proprio nome su una targhetta di metallo posta sotto reperire” spiega Monti “non solo perché sono il tacco, grazie alla collaborazione con orafi. «La pochi ma anche ricercatissimi!”. tecnica “good year” – spiega Bruno Riffeser Monti Da un’indagine di mercato fatta prima di – stava scomparendo, non veniva praticamente più fondare l’azienda risulta infatti che c’è un utilizzata. Noi abbiamo fatto un’indagine di mercato aumento vertiginoso di domanda nel mercato dalla quale è emersa una domanda in aumento di delle produzioni artigianali di altissima qualità. produzioni artigianali di altissima qualità, con il Coraggio dunque startupper amanti delle marchio del made in Italy. È una riscoperta con la tradizioni made in Italy, caccia al mestiere quale vogliamo avvicinare i giovani alle storiche abbandonato! competenze artigianali del nostro Paese». L’atelier, la cui apertura è prevista alla fine del 2017, sarà una vera e propria accademia di formazione Un atelier nel capoluogo emiliano per la formazione per favorire il passaggio generazionale. Ora la di giovani maestri calzaturieri capaci di raccogliere produzione è garantita da tre maestri calzaturieri l’eredità delle storiche tradizioni artigianali per la reclutati tra Emilia Romagna, Marche e Toscana. confezione a mano di scarpe da uomo su misura. «Ma è stato difficilissimo reperire questi artigiani – Poi negozi a Londra e Milano, con lo sguardo rivolto prosegue Riffeser Monti – perché sono ormai pochi anche al mercato del lusso del Medio Oriente. e ricercatissimi, a fronte di una richiesta che è in Con il primo corner in una boutique multi brand forte aumento, soprattutto all’estero, dove è molto nel cuore di Bologna, muove i primi passi Fanga, forte la domanda di prodotti italiani caratterizzati la start up creata da due giovani neoimprenditori da altissima artigianalità. Noi vogliamo valorizzare bolognesi, Bruno Riffeser Monti e Lorenzo Fusina, una tradizione che sta scomparendo, formando per perpetuare l’antica tecnica “good year” per la giovani capaci di perpetuarla». La collezione produzione interamente artigianale delle calzature. prevede due varianti di pellame – vitello e Una produzione di lusso, destinata a una fascia alta alligatore – con un entry price che parte da 2.900 di mercato, che dopo il debutto all’ultima edizione euro. La partecipazione alle principali fiere di del Pitti Uomo di Firenze, vola ad Abu Dabi settore all’estero, comprende, l’anno prossimo, per partecipare alla fiera Big boy Toys, con una tappe a Parigi e a Londra, per crescere oltreconfine. collezione composta da quattro modelli realizzabili Alla produzione viene affiancato un servizio post in otto colori e personalizzabili secondo le esigenze vendita che comprende riparazioni e risuolature. 11

ZEROMOBILE E CHATSIM: UN’IDEA NATA IN LUNA DI MIELE OGGI VALE 12 MLN

Manuel Zanella, giovane startupper di 39 anni, partì per il Kenya qualche anno fa con sua moglie per consumare la loro luna di miele. Tutto splendido, a parte la spesa esorbitante per telefonate e messaggi a parenti che i neo sposi dovettero affrontare per pochi minuti di chiamate al giorno. Dal problema all’idea. Una volta rientrato Manuel capisce del grande buco di mercato nell’offerta di servizi di roaming e fonda Zeromobile, una sim che consente di fare chiamate a prezzi contenuti a chi si trova in giro per il mondo. Ma nel 2011, con l’avvento dei servizi di messaggistica, il team si butta immediatamente a lavorare per ricevere le chiamate dei suoi familiari per costruire un sistema adeguato alle nuove dall’Italia. È così che decide di trovare un esigenze di scambio dati e nasce Chatsi. sistema per abbattere i costi di roaming. Nel “Chatsim è una sim mobile semplificata 2007 Zanella crea Zeromobile, un operatore dalla quale è stato eliminato tutto il traffico destinato al mercato italiano che permette ai che non sia di messaggistica” spiega il clienti che acquistano la sim di fare chiamate founder “ Abbiamo quindi permesso il a prezzi contenuti in giro per il mondo. funzionamento solo di app come WhatsApp, WeChat, Telegram, Facebook Messenger a chi non trova connessione wi-fi”. E’ un Dalle chiamate ai messaggi: la crescita di successo. 250.000 sim vendute e un fatturato, ChatSim quest’anno, triplicato. Semplicità e risparmio le parole chiave di Zanella. Il prodotto e l’idea di business non si fermano qua. «Quando Zeromobile ha cominciato a diffondersi non c’era il traffico dati sul cellulare. Nel 2011 sono arrivate le app di messaggistica e noi abbiamo pensato a un’evoluzione del nostro prodotto per venire incontro alle La storia di Manuel Zanella, 39 anni, e di nuove esigenze dei clienti», ricorda Zanella. come è nata Zeromobile prima e Chatsim poi, Il team di Zeromobile si è concentrato è la dimostrazione che un’idea ti può venire quindi nella realizzazione di una scheda davvero in ogni momento. Anche durante il che permettesse di chattare con il proprio viaggio di nozze. smartphone in ogni angolo del mondo, Quello che conta è rendersi conto che qualcosa anche quando non è disponibile la rete wi- manca e lavorare per colmare quel vuoto. È il fi. «Chatsim è una sim mobile semplificata 2003 e Manuel Zanella parte per il Kenya con dalla quale è stato eliminato tutto il traffico sua moglie appena dopo il suo matrimonio. che non sia di messaggistica. Abbiamo quindi Quel viaggio gli costerà molto in termini permesso il funzionamento solo di app come di telefonate. Per essere più precisi, 6 euro WhatsApp, WeChat, Telegram, Facebook al minuto per chiamare e 6 euro al minuto Messenger», spiega il founder. Un prodotto 12 13

dalle funzionalità essenziali che in un anno questo senso: «Quando abbiamo cominciato ha avuto già molto successo: «Dal 21 gennaio nel 2007, chiamare in Europa costava 1 del 2015 abbiamo venduto online in 120 Paesi euro al minuto e la nostra prima tariffa circa 250 mila sim e siamo presenti con la con Zeromobile era di 39 centesimi, con un distribuzione fisica in circa 50 Paesi», dice risparmio del 61 per cento. Abbiamo quindi Zanella. fatto dieci anni fa quello che le istituzioni L’azienda che ha sede legale a Milano e sede europee contano di fare l’anno prossimo. operativa a Vicenza ha già chiuso due round E anche con ChatSim credo che la nostra di investimento nel 2015 per un totale di 2,25 innovazione stia anticipando i tempi», dice. milioni di euro e ha ricevuto una valutazione Lo scenario tecnologico in cui si vuole inserire di 12 milioni di euro. l’azienda di Zanella è quella di un ulteriore Al momento la stima ha raggiunto i 20 milioni sviluppo delle app che andranno in futuro a e sono arrivate le prime dimostrazioni di integrarsi con vari servizi e ad arricchirsi con interesse da parte di venture americani. Il i bot. business funziona e i numeri lo dimostrano: A usare ChatSim sono sia i turisti sia i «Siamo passati da un fatturato di un milione viaggiatori business e la maggior parte di euro dell’anno scorso ai 3 milioni di si affida al prodotto più volte all’anno. quest’anno». L’azzeramento dei costi di roaming deciso dalla Commissione europea non preoccupa il ceo Zanella perché la sua clientela è La tecnologia che anticipa i tempi internazionale: «Stiamo lavorando per cercare di ridurre i costi di roaming nei Paesi Sono passati ormai 13 anni da quando l’idea in cui non siamo presenti. Stiamo cercando si è materializzata nella mente di Zanella. In di entrare in Africa facendo accordi dove questo periodo il team di lavoro è cresciuto non ce li abbiamo. La nostra intenzione, ed è composto da 15 persone. Il progetto di un però, è mantenere semplice il prodotto e non operatore che abbattesse i costi per chiamare complicarlo con altre offerte difficilmente all’estero ha in qualche modo anticipato anche comprensibili dai nostri potenziali clienti», le indicazioni della Commissione europea in precisa Zanella. 14

STARTUP STORY: L’IMPORTANZA DI PARTIRE DA UNO STORE FISICO

Questa la storia in pillole: il giovane siciliano Nino Rindone lascia la sua terra per studiare alla Bocconi, dopo la laurea lavora qualche anno nel campo dell’alta finanza ma si annoia, lavora con un amico nel fashion gestendo un outelt a Milano, da qui l’idea di Mcollective. La startup, fondata nel 2014, vuole essere una piattaforma per valorizzare tutti quei numerosi e validi piccoli stilisti e le loro piccole aziende che hanno un prodotto di qualità, prodotto o progettato nel nostro Paese, che spesso si trovavano in grosse difficoltà nel trovare un canale di vendita. “Il mondo del fashion è dominato da due grandi comparti: da un lato il fast fashion, ad esempio H&M, catene che fanno prodotto a piattaforma per la distribuzione online e basso prezzo e con qualità limitata; dall’altro offline di abbigliamento, nata con l’obiettivo c’è il comparto del lusso con ottima qualità di creare una piattaforma distributiva per ma con prezzi molto alti. Un marchio piccolo, stilisti, designer e piccole aziende di moda fatto in Italia e venduto al giusto prezzo, ha che hanno nell’originalità, nella ricerca e una forte difficoltà nel trovare un canale di nell’accessibilità i principi cardini dei loro vendita sul mercato italiano ed europeo” ci progetti e delle loro collezioni. spiega giustamente Nino. Una startup nata nel 2014 con un negozio fisico Ed è successo. Mconnection è oggi fra le – “è stata la nostra fortuna, la piattaforma 15 aziende selezionate per ScaleIt2016, è stata creata solo poche settimane fa” dice quest’anno il suo fatturato supererà i 2 Rindone – con 1,5 milioni di investimento milioni e ha ricevuto recentemente un iniziale e con 200 piccole aziende che cospicuo finanziamento che l’ha fatta volare. aderiscono fin dall’inizio al progetto. E pensare che è tutto partito da uno store Ma andiamo con ordine. Nino Rindone, 36 fisico…per fortuna! anni, siciliano, lascia la sua terra d’origine a 18 anni per studiare economia alla Bocconi. Dopo la laurea lavora per 8 anni nel mondo della finanza aziendale, prima in Parteners Cpa, società di consulenza creata da un gruppo di professori della Bocconi, poi per Intesa San Dimenticate la fortuna. E non attribuite Paolo, occupandosi di finanziamenti per le tutto ai soldi. Per far crescere una startup imprese in fase di sviluppo. e farne una scaleup serve soprattutto Nel 2011 “ero stanco dell’ambiente ovattato una buona strategia. Ne è convinto Nino della banca, avevo bisogno di stimoli forti Rindone, CEO di Mcollective una delle e di un ambiente un po’ più vivace. Decido startup partecipanti a ScaleIT, evento di entrare nel mondo delle startup. Mi dedicato agli investitori internazionali unisco,Mcollective, lo store a Milano così al interessati ad aziende innovative in fase di team di Beintoo, società di mobile e proximity crescita in ambito digitale. Mcollective è una marketing fondata da Antonio Tomarchio. 15

“Per far fronte a questa situazione abbiamo pensato alla creazione di una piattaforma che funzioni da aggregatore di tutte queste piccole aziende e designer emergenti e che potesse essere per loro un canale distributivo. Del resto – continua Rindone – ci siamo resi conto che c’era un senso di sofferenza nel consumo: la gente iniziava ad essere stanca delle solite cose e dei soliti nomi. Oggi i consumatori vogliono qualcosa di diverso, prodotti nuovi, originali, che non siano i soliti loghi attaccati su etichetta. E cercano anche una diversità di experience: in tutte le principali città, se si va nelle grandi vie dello shopping, ci sono sempre gli stessi marchi; sembra di essere sempre nello stesso posto. Oggi la gente vuole unicità. Così abbiamo deciso di unire questi due mondi: da un lato le piccole aziende, dall’altro un pubblico che cerca qualcosa di diverso, che non è Ho visto l’azienda da tutte le angolazioni: da più la solita moda, il fashion e il lifestyle consulente prima, poi dalla parte chi dà soldi come lo conosciamo oggi, ma una tendenza quando ero in Intesa San paolo, da manager improntata all’unicità e alla diversità. In più, in Beintoo fino ad arrivare alla veste di abbiamo puntato sul prezzo: oggi la gente è imprenditore” racconta. stanca di spendere troppi soldi solo perché ti Nel 2012, mentre è ancora in Beintoo, Rindone chiami Armani o perché c’è scritto Prada, la porta avanti un progetto nel settore del gente vuole dare valore a quello che spende”. fashion con l’amico Cristian Milia, 37 anni. “Avevamo un piccolo outlet a Milano, lui lo gestiva, io ci ho investito qualche soldo” Mcollective, lo store a Milano continua. E proprio da quell’outlet nascerà l’idea di Mcollective. Da tutto ciò nasce Mcollective, dove il nome “Attraverso l’outlet, ci siamo resi conto che in rappresenta il “creare collettivo”. “Si tratta di Italia c’è una grande presenza di piccoli stilisti un aggregatore di marchi che hanno fattori in e piccole aziende che hanno un prodotto di comune, tra cui il primo di essere brand poco qualità, prodotto o progettato nel nostro conosciuti, poi quello di essere innovativi, nel Paese, che spesso si trovavano in grosse prodotto o nella ricerca di materiali, e infine difficoltà nel trovare un canale di vendita. nell’accessibilità del prezzo,che non significa Il mondo del fashion è dominato da due necessariamente un costo basso – specifica grandi comparti: da un lato il fast fashion, ad Rindone – ma dare un giusto valore a ciò che esempio H&M, catene che fanno prodotto a si sta vendendo. basso prezzo e con qualità limitata; dall’altro Un maglione di cashmere non può costare c’è il comparto del lusso con ottima qualità 5 euro, avrà certamente un suo costo, ma ma con prezzi molto alti. sicuramente non 1500 euro solo perché è fatto Un marchio piccolo, fatto in Italia e venduto da Cucinelli”. al giusto prezzo, ha una forte difficoltà nel Così, abbandonato Beintoo, Nino Rindone trovare un canale di vendita sul mercato e Cristian Milia decidono di fondare la italiano ed europeo. Spesso parliamo di startup alla fine del 2014. A loro si unisce aziende talmente piccole, con pochi pezzi per Anna Casiraghi, 35 anni, ex collega di Nino, collezione, per le quali non ha senso neanche conosciuta durante il periodo professionale parlare di ecommerce” spiega l’imprenditore. trascorso nel mondo della finanza. 16

“Siamo partiti con l’idea di creare prima un lanciare la piattaforma online: lanciata a negozio fisico e solo in seguito puntare sul web, settembre 2016, abbiamo più di 10mila clienti perché ci permetteva di raccogliere maggiori registrati che sono venuti almeno una volta adesioni da parte dei designer e dei clienti, in negozio” spiega. La piattaforma, dunque, che avevano bisogno di vedere qualcosa di è dedicata a un certo tipo di clientela che fisico prima di affidarsi a una piattaforma già conosce il negozio fisico e che considera online” spiega il giovane imprenditore. l’ecommerce un servizio aggiuntivo per “Sono partito subito con il fundraising e con acquistare il prodotto online. l’idea di un deal family&friends: ho riunito Il tutto con un occhio rivolto all’innovazione. attorno al progetto imprenditori e piccoli Mcollective, infatti, sta sviluppando la investitori, amici ed ex colleghi, grazie ai piattaforma e-commerce omnicanale, web, quali abbiamo raccolto 800mila euro. Poi mobile e “fisica” grazie alla presenza di si è unita anche Intesa San Paolo, e con il diversi totem touch installati nello store M. finanziamento della banca siamo arrivati a La piattaforma è connessa con le warehouse 1,5 milioni di euro. Cifra che ci ha permesso dei brand partner, creando un vero e proprio di aprire nel 2015 un flagship store di 500 magazzino virtuale. metri quadrati su 9 vetrine a Milano in corso Inoltre propone una shopping experience Buenos Aires” continua. interattiva: tutti i prodotti sono dotati di tag “Iniziare con un negozio fisico è stata la nostra nfc. fortuna perché ci ha permesso di partire in Avvicinando l’etichetta nfc ai monitor velocità. Il negozio fisico dà ancora oggi, e presenti nello store, il cliente può visionare soprattutto in Italia, visibilità e possibilità disponibilità di misure e colori, consigli di incasso: quest’anno l’azienda dovrebbe su come completare l’outfit ed avere superare i due milioni di fatturato, parliamo informazioni sul brand. di un negozio che incassa mensilmente 130- Insomma, tutto è stato studiato nei minimi 150 mila euro”spiega Rindone. “Inoltre dettagli. Non c’è improvvisazione nella il punto fisico ci ha permesso di scalare e crescita di Mcollective. E già si pensa ai raggiungere numeri importanti: siamo partiti progetti futuri. “Siamo stati contattati da un con 200 aziende, oggi abbiamo superato i 350 gruppo americano per partire con un progetto tra brand e designer. Infine ci ha permesso pilota oltreoceano: entro la prossima estate di avere una clientela fidelizzata prima di saremo anche sul mercato americano”. 17

UN BOTTONE LAVA, STIRA E PIEGA PER TE: NEL 2020 ARRIVA LAUDROID

Per adesso è soltanto un prototipo ma i suoi d’altro – arriva dal Giappone, e più precisamente da creatori prevedono che entri nel mercato tra tre grandi aziende tech (fra cui anche Panasonic): 4 o 5 anni. La migliore amica di tutte le donne entro 4-5 anni, scommettono le tre aziende, la si chiama Laundroid e arriva dal Giappone, “piegatrice automatica” sarà una (bella) realtà. è stata presentata all’ultima Catec di Tokyo Una prima demo del progetto si è vista al Ceatec (la mega fiera dedicata all’elettronica di Tokyo, la più grande fiera nipponica dedicata di consumo) e già si parla di lei su molte all’elettronica di consumo: un prototipo grande riviste. La macchina sarà in grado, non solo come una porta, denominato Laundroid, è stato di lavare e asciugare i panni ma addirittura capace di piegare una maglietta bianca in circa 5 di stirarli e piegarli come e meglio le mani minuti. delle casalinghe. Più che una lavatrice, Laundroid è un vero e proprio Queste ultime risparmieranno un bel po’ di robot programmato per mettere ordine in casa. Ma fatica, ma soprattutto di tempo, dal momento i suoi sviluppi sono potenzialmente infiniti, dalla che si stima che una persona trascorra mediamente possibilità di interagire fin dentro gli armadi di casa circa 9.000 ore della sua vita (poco più di un anno) all’integrazione negli elettrodomestici tradizionali. a piegare capi d’abbigliamento. La timeline per il debutto commerciale della soluzione è come detto il 2020, ma una Se pensate che una lavasciuga sia la soluzione versione semplificata del robot potrebbe definitiva per uscire dalla vostra condizione apparire già il prossimo anno. Seven di casalinghi disperati, sappiate che potreste Dreamers, una delle aziende che partecipano sbagliarvi. Entro pochi anni le lavatrici faranno ben al progetto Laundroid, ha stimato che una più che un semplice ciclo di lavaggio e asciugatura: persona trascorre mediamente 9000 ore della ad esempio piegheranno i vestiti. sua vita (poco più di un anno) a piegare capi La promessa – per il momento non si può parlare d’abbigliamento.

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DEPOP, L’APP PER VENDERE I VOSTRI VESTITI (IN MODO SMART)

di Daniele Giacobbe

La società creata da Simon Beckerman, creati- vo di Milano, ha chiuso un aumento di capita- le da 7,4 milioni di euro. Basata a Londra, con sedi anche a Milano e New York, userà i fondi per crescere negli Usa.

Per chi ancora non la conoscesse, Depop è una piattaforma mobile, disponibile sia per iPhone che per Android, che vi informa che nel mon- do c’è qualcuno pronto ad acquistare e indos- sare i vostri abiti – magari firmati – che non mettete più. L’app è un’idea che si avvicina a Ebay, ma con il gusto estetico di Instagram. Una sorta di mercatino online dove è possibile trovare veramente di tutto. derton Capital, Holtzbrinck e Creandum, as- Depop, è quindi una piattaforma molto tren- sieme a Red Circle Investments e Lumar. dy di e-commerce che consente a chiunque di aprirsi un negozio personale direttamente da È nata ad H-Farm nel 2011, dopo il lancio, smartphone comprando e vendendo oggetti quattro anni fa, Beckerman ha stabilito la sua esclusivi. sede centrale a Shoreditch, Londra, e oggi con- È sufficiente registrarsi e creare un profilo per ta 4,7 milioni di utenti con una media di 1,6 vendere ciò che si vuole semplicemente scat- milioni di oggetti nuovi caricati al mese nella tando una foto oppure per cercare gli oggetti piattaforma, 500.000 oggetti venduti al mese desiderati nei profili degli altri utenti. per un controvalore di oltre 5 milioni di euro, La startup ha chiuso in queste settimane un una crescita di oltre 230.000 utenti al mese, 70 aumento di capitale sottoscritto dai fondi Bal- persone nella squadra e una valutazione della società di 38,6 milioni di euro, raddoppiata ri- spetto all’ultimo round di finanziamento.

Per entrare nel mondo Depop bastano pochi secondi dalla registrazione. Depop dalle ven- dite trattiene solitamente il 10% e fornisce sva- riati metodi di pagamento; dal conto Paypal a quello delle contrattazioni private. Attenzione, però ai falsi che purtroppo sono presenti in questo mercato smart e di ten- den-za. Quindi, quando cercate l’oggetto dei vostri desideri attraverso le parole chiave più attra- enti occorre valutare con perizia. Ma tolto questo piccolo rischio facilmente ri- solvibile, il divertimento e la soddisfazione con questa piattaforma –per molti versi Made in Italy – sono assicurati. 20

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PARROT POT: IL VASO CHE FA TUTTO DA SOLO (O QUASI)

di Daniele Giacobbe

Pigri ad innaffiare le vostre piante? Dovete partire per le vacanze e non sapete come fare? Niente paura, ora l’azienda francese Parrot – solitamente specializzata in droni – ha ideato e realizzato Parrot Pot, il vaso intelligente che si annaffia da solo. E fa molto altro in più; per la gioia e la soddisfazione di chi non ha il pollice verde. IL vaso della Parrot si collega a smartphone e tablet tramite il dispositivo bluetooth interno e – controllando il grado di umidità del terreno, decide sia quando che quanta acqua erogare. Ma non solo: Parrot Pot ha 4 sensori che mi- surano rispettivamente: non solo l’umidità del terreno, ma l’intensità della luce, la tempera- tura ambiente e addirittura la quantità di ferti- lizzante. Lasciando a noi la gioia di seguire la salute della pianta sui grafici colorati e didasca- ni da casa per un tempo significativo, Custom lici della app, sul nostro smartphone o tablet. se si desidera regolare manualmente il livello La app relativa ( che si chiama Flower Power) di umidità di pianta o terriccio e Manual per infatti si collegherà a sua volta immediatamen- chi invece vuole gestire tutto manualmente ma te ad un server dell’azienda francese dove ri- vuole avere tutte le informazioni sotto control- siedono le schede di oltre 8.000 piante diverse! lo per un piacere personale. In altre parole i dati rilevati dai quattro sensori Non è lontano probabilmente il giorno in cui un vengono presi dal server che con il suo algorit- sistema come quello della Parrot sarà integrato mo li “elabora” e risponde con consigli specifici con la smart home: facendo variare per esempio e decisamente mirati alla migliore salute della condizioni di luce e di aria nelle singole stanze pianta. secondo necessità, a nostro comando a distanza Quattro le modalità di funzionamento tra cui o in completa autonomia. poter scegliere liberamente: Perfect Drop per La cosa interessante è che la soluzione Parrot gestire l’operazione di annaffiatura in maniera Pot è valida non solo per chi non vuole o non completamente automatica, Plant Sitter da sele- può occuparsi direttamente delle piante, ma zionare quando si va in vacanza e si sta lonta- anche per i cultori con il pollice verde che vo- lessero avere uno strumento di “ausilio” scien- tifico in più. La versione definitiva e pronta per essere lan- ciata sul mercato – anche italiano – è stata pre- sentata all’IFA di Berlino, il più importante show europeo tenutosi dal 2 al 7 Settembre cor- rente. Il vaso smart in questione ha un serbatoio di acqua di ben 2,2 litri. E’ disponibile in un elegante design oblungo nelle tre colorazioni ardesia, porcellana e mat- tone; al prezzo per ora previsto di 149,90 euro. estraspa.it 22

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L’AIRBAG PER CICLISTI È HÖVDING, IL COLLARE CHE SI GONFIA

Ci hanno pensato in Svezia dove, nonostante il Come funziona? Hövding ha sostanzialmente la freddo, le due ruote per gli spostamenti in città forma di un “collare”, e potrebbe essere scambia- sono utilizzatissime. E così una giovane società to per un comune scaldacollo, accessorio tra l’altro di Malmö decide di rendere i ciclisti più sicuri molto comune tra i ciclisti delle città nordeuropee studiando, progettando e infine brevettando una e non solo. Una volta indossato, lo si mette in fun- sorta di collare da indossare quando si imbraccia zione tramite una piccola levetta on/off, e si spegne la biciletta. Hövding, questo airbag leggero e por- una volta scesi dalla bici. Il collare è dotato di un tatile, se impostato nella sua funzione “on”, rileva avanzato sistema di rilevamento di movimento, che potenziali situazioni di rischio e si gonfia in un è il grado di distinguere tra i normali movimenti decimo di secondo abbracciando la testa del cicli- del ciclista e le potenziali situazioni di rischio come sta poco prima dell’impatto. urti e cadute. Sconosciuti ancora i costi ma apprezzatissimi i ri- Quando viene rilevato un movimento pericoloso, sultati. il meccanismo si mette in funzione “materializzan- do” nel tempo si un decimo di secondo un airbag a forma di casco attorno alla testa dell’indossato- re. In tal modo è in grado di coprire in sicurezza la maggior parte della superficie cranica, addirittura maggiore di un normale casco integrale. L’innovazione nell’ambito della sicurezza per cicli- Insomma, se si considera che solo negli Stati Uniti sti è targata Hövding. La società di Malmö, in Sve- nel 2014 sono state uccise o seriamente ferite 3,514 zia, ha infatti brevettato un rivoluzionario sistema persone, è evidente che Hövding ha tutte le carte in di airbag per biciclette. È ergonomico, leggero, faci- regola per poter essere un protagonista nel campo le da usare e, soprattutto, progettato per proteggere della sicurezza. Materia assolutamente da non sot- durante gli incidenti. tovalutare. 24

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GLI EXTRA-EUROPEI CHE VOGLIONO FARE IMPRESA INNOVATIVA IN ITALIA: IL BILANCIO

Insieme alla grande fuga di cervelli riscon- trata in Italia, si registra però anche un mi- nimo interesse dai giovani stranieri nei con- fronti del Belpaese. Dal 2014 sono state 132 le domande arrivate al Mise da cittadini non europei che indono fare impresa innovativa lungo lo stivale. 94 candidature sono state accettate” ma è questo un numero”, dice Ste- fano Firpo –direttore generale per la politica industriale- “in costante aumento”. La maggior parte degli startupper provie- ne da Russia, Stati Uniti e Cina seguite da Ucraina e Pakistan. Presenti in lista anche Paesi lontani, per geografia e tradizioni, come Brasile e Nuova Zelanda.

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A EconomyUp, in un’intervista rilasciata po- chi giorni dopo l’avvio del programma, l’al- lora capo della Segreteria tecnica affermava: Arrivano soprattutto da Russia, Stati Uniti «Ci aspettiamo che nei prossimi mesi lo Star- e Cina. Molti di loro sono under 35, laureati tup Visa possa essere utilizzato da diverse e già con un’esperienza imprenditoriale alle centinaia di persone che vogliono venire in spalle. Sono così, nella media, le persone con Italia per fare impresa». passaporto extra-Ue che hanno fatto doman- Sebbene ogni candidatura non corrisponda da per partecipare al programma Italia Star- necessariamente a una persona, ma può es- tup Visa e ottenere un visto speciale per fare sere presentata anche da un team, l’obiettivo impresa innovativa nel nostro Paese. delle «diverse centinaia» sembra ancora di- stante. In poco più di due anni, dal 24 giugno 2014 E il riferimento ai «prossimi mesi» fatto da al 31 agosto 2016, le candidature sono state Firpo nel 2014 probabilmente non si estende- 132. Di queste, 94 hanno avuto esito positivo, va fino a due anni. In sintesi, l’iniziativa non il 71,2% del totale, ottenendo il nulla osta al sta avendo i risultati sperati, anche se Mattia rilascio del visto speciale. Corbetta del Mise su Twitter sostiene che Ita- A fronte di 10 rinunce, sono in tutto 84 gli lia Startup Visa stia letteralmente «andando startupper in possesso del visto startup ita- alle stelle». liano. 18 richieste sono state ricevute nel Tornando ai numeri, le domande non accolte 2014, 44 nel 2015 e 70 nei primi mesi del 2016, sono state 33 (perché il progetto di startup con un picco in maggio, dove le “application” non era sufficientemente innovativo o perché sono state 15. Un numero che cresce di anno non aveva le risorse finanziarie minime ri- in anno, ma che appare ancora distante dalle chieste dal programma). Mentre sono cinque previsioni fatte dal Mise per bocca di Stefano le candidature ancora sotto esame. Firpo, direttore generale per la politica indu- striale, la competitività e le Pmi del ministe- I candidati arrivano da 29 Paesi del mondo,

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in particolar modo Russia (30 candidature), squadre di 3 e 6 da gruppi di 4. Stati Uniti (18), Pakistan, Cina e Ucraina (tut- te e tre con 14). Quanto al titolo di studio, 83 hanno una lau- Ma le richieste sono pervenute da ogni conti- rea, 8 un dottorato di ricerca e 22 una qua- nente, dal Brasile al Libano, dalla Nuova Ze- lifica post-laurea: 16, per esempio, hanno in landa all’Uzbekistan. tasca un mba (master in business administra- (La lista completa è presente nel report diffu- zione). Sono 16 invece i non laureati. so dal Ministero dello Sviluppo economico). Invece, le città italiane di destinazione sono Finora, i possessori di startup visa hanno cre- soprattutto Milano (per 21 imprenditori) e ato 7 startup innovative iscritte al Registro Roma (9). (Generma, Genuine Education Network, Ital. io, LabQuattrocento, Recyclinnova, Routes I richiedenti sono soprattutto maschi (93), ma software, SCdB). la componente femminile (39) è abbastanza E sono sette anche le startup innovative già nutrita. L’età media è 34,9 anni. esistenti che hanno inserito nel proprio team Il più giovane candidato ha 20 anni e il più una persona proveniente da un Paese ex- anziano 65. E ci sono 71 richiedenti che affer- tra-Ue dotata del visto speciale (Artemest, mano di aver già fatto esperienza come im- Lookcast, Connexun, WalletSaver, Portrait prenditori. Eyewear, Warda, Argumented Commerce). La maggior parte delle richieste, 126, sono state dirette mentre 6 sono state fatte attraver- Il programma Italia Startup Hub, che consi- so incubatori certificati (5 mediante H-Farm e ste nel trasformare i permessi di soggiorno una tramite WCap Roma). già rilasciati in permessi “per autoimpiego in Ci sono state anche 29 candidature presenta- startup”, ha visto invece 5 candidature dal 23 te da team: 21 da gruppi di 2 persone, 4 da dicembre 2014 al 31 agosto. 28

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H–FARM AIUTA LE STARTUP INNOVATIVE AD INVESTIRE IN CINA. E NON È LA SOLA di Daniele Giacobbe

H-Farm, piattaforma di innovazione recentemen- te quotata su AIM Italia di Borsa Italiana in gra- do di supportare la creazione di nuovi modelli d’impresa e la trasformazione ed educazione dei giovani e delle aziende Italiane in un’ottica digi- tale, ha deciso di cogliere le opportunità dell’e- norme e rampante mercato cinese. Lo fa lanciando un programma che – guarda caso – si chiama “Marco Polo Accelerator”; è lì che l’e- conomia sembra muoversi più energicamente e si concentrano buone opportunità di fare affari. La Cina, che sta affrontando in questo periodo ness nel mercato cinese. Al termine dei 4 mesi, il una profonda transizione economica, definita Demo Day a si terrà a Pechino. dalle stesse autorita’ cinesi “New Normal”, os- La società cinese chiederà in cambio una quota sia di una ‘nuova normalita”, riconosce il fatto di azioni delle startup pari al 12% del capitale so- che “il modello di crescita a doppia cifra che ha ciale, a investimento trovato, e una commissione caratterizzato il Paese dagli anni ’80” non e’ piu’ variabile agli investitori. pensabile: “Alla quantita’ bisogna sostituire la Sebbene possano inviare il proprio progetto qualità”. qualsiasi startup italiana innovativa già iscritta Probabilmente proprio dalla ricerca di impren- nell’apposito Registro della Camera di Commer- ditorialità qualitativa, viene l’opportunità indi- cio, una corsia preferenziale verrà riservata ai viduata dall’acceleratore H – Farm di Treviso. Il team che, con la loro idea, puntano ad esportare programma di accelerazione punta a selezionare proprio l’eccellenza Made in Italy. fra le 5 e le 10 startup innovative per accompa- Per le startup che prendessero in considerazione gnarle a fare breccia nel mercato cinese, dotan- il mercato cinese, esistono comunque anche altre dole di un investimento complessivo fino a 2 realtà, nate sulla spinta delle opportunità offerte milioni di euro. Partner cinese dell’iniziativa è la dall’estremo oriente: per esempio TechSilu, as- società QWOS, che opera come intermediario di sociazione che vuole mettere in contatto startup investimenti all’estero. e capitali cinesi ed europei e che ha fra i propri Il programma durerà 4 mesi e inizierà nella pri- obiettivi anche la creazione di un fondo «seed» mavera del 2017. Le candidature sono aperte co- per imprese italiane e cinesi. Da alcuni mesi an- munque fino al 30 novembre di quest’anno. Ogni che l’incubatore di imprese del Politecnico di Mi- startup selezionata riceverà un supporto econo- lano, Polihub, ha avviato una partnership con In- mico del valore fino a 200mila euro: comprensivi gdan, azienda specializzata nell’aiutare startup di un contributo monetario da un lato e di servizi hardware a entrare in contatto con produttori, di consulenza, garantito da un numero massimo fornitori e fabbriche in Cina, soprattutto in aree di quattro investitori individuati dal partner ci- che da tempo sono un polo di rilevanza mondia- nese QWOS dall’altro. In particolare la società le per tutto quello che concerne l’innovazione. cinese metterà a disposizione un network di im- La nascita e il fiorire di queste attività che si pro- prenditori e finanziatori e aiuterà le startup ad pongono come “pontiere” con un mercato fino- affrontare il complesso iter burocratico. Inoltre ra oggetto di interesse soprattutto di imprese sì grazie alla partnership con la Tsinghua Univer- made in Italy, ma più mature, è forse il segno sity, metterà a disposizione due studenti MBA di un’apertura di mentalità più internazionale e che affiancheranno le startup prescelte al fine di meno provinciale che non guasta. E che si spera facilitare l’ingresso e lo sviluppo del loro busi- faccia anche da apripista. 30

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LA SOCIETÀ PIÙ INNOVATIVA DI EUROPA È MOSAICOON, FONDATA A MONDELLO

Questa è una di quelle storie che dà corag- gio e che fa ancora ben sperare nell’impren- ditoria made in Italy. E’ la storia di una star- tup siciliana partita con appena 10.000 € di capitale iniziale e che, a maggio scorso, ha chiuso un round di finanziamenti da 8 mi- lioni di euro. Parliamo di Mosaicoon, una tech company nata dal volere di Ugo Parodi Giusino, 34 anni, che a Mondello nel 2010 decide di scommettere sulla sua giovane azienda. E arriva presto il successo, non solo in ter- mini di guadagni, di crescita del team e di clienti, ma anche sotto forma di riconosci- menti internazionali. Da poco infatti Mo- saicoon è stata premiata come “Most inno- vative company of the year in Europe” agli International Business Awards. Sono stati riconosciuti il nuovo modo vincente di ve- ness. Mosaicoon ha ricevuto un Silver Stevie dere il business dei video online e il grande Award come “miglior impresa innovativa in impatto di mercato dell’impresa. Europa ” per il suo grande impatto e il nuovo Nell’open space di 4.000 mq vista mare a Pa- modo di vedere il business dei video online lermo, gli 80 affiatati dipendenti festeggia- con un processo innovativo che ha contribui- no un po’ increduli… to al successo della società e a guidare il mer- cato”.

Una storia favolosa partita a Mondello con 10 mila euro

Fondata nel 2010 da Ugo Parodi Giusino, 34 A maggio aveva chiuso un round da 8 milioni anni, a Mondello, da startup Mosaicoon è di- di euro, il più elevato round di venture ca- ventata oggi una grande impresa, con 80 di- pital realizzato in Italia negli ultimi anni. pendenti. Millionaire aveva intervistato Pa- Ora Mosaicoon, tech company siciliana che rodi Giusino. «Sono partito nel 2010, con 10 si occupa di produzione e distribuzione di vi- mila euro, in un seminterrato di due stanze deo per il Web, è premiata come “Most inno- dove ho fondato la mia prima società. vative company of the year in Europe” agli Gli inizi sono stati difficili. Non avevo sol- International Business Awards. di. Ero sospeso a un filo. Avevo le idee molto confuse. Sentivo la responsabilità del proget- Gli International Business Awards, conosciu- to. Dovevo trovare i clienti che non arrivava- ti anche come “Stevie Awards”, sono dei ri- no» ha raccontato a Millionaire. conoscimenti internazionali che premiano Di strada Ugo ne ha fatta parecchia. Da sem- aziende di tutto il mondo, grandi e piccole, pre appassionato di video, a 18 anni con i suoi che si son distinte in diversi aspetti del busi- risparmi ha comprato l’attrezzatura e aperto 32 33

una piccola casa di produzione video che fa- Il mio motto: «La mia più grande difficoltà è ceva documentari. Laureato al Dams cinema, stata quella di avviare un’impresa in Sicilia. nel 2006 fonda una web television e nel 2008 La mia più grande soddisfazione? Avercela inizia a fare le prime campagne pubblicitarie. fatta proprio in Sicilia. Ho investito sulla «La fatica è stata enorme, con ritmi allucinan- mia azienda e sulla mia terra, come isola in ti e mille problemi. Ma ho imparato dai miei cui ritornare a fare impresa e attirare talenti errori, a essere resiliente e andare avanti. Ri- da tutto il mondo». petevo sempre a me stesso: cammina, cammi- La sede? A Palermo, ma sembra di essere nel- na, cammina». la Silicon Valley Nel 2010 nasce Mosaicoon e l’idea di quello che è oggi: un marketplace dove i brand (cioè Un open space di 4.000 mq vista mare con al- le grandi aziende) trovano i professionisti talene, biliardini, divani e un agrumeto. per fare video pubblicitari. Un ufficio da fare invidia alle migliori startup «Il principio è quello della sharing economy: della Silicon Valley, ma si trova in Sicilia, a siamo come Airbnb, ma invece di trovare le Palermo. Nella nuova sede ci sono anche una case troviamo i professionisti che realizze- palestra, una nursery (il 50% dei dipendenti ranno i video aziendali: produttori, registi, di Mosaicoon sono donne), un orto azienda- musicisti». le e uno spazio espositivo per giovani artisti Mosaicoon si occupa anche della distribuzio- siciliani. ne del video. Tutte le aree lavorative sono state pensate per La formula è stata da loro soprannominata permettere la socializzazione tra i dipenden- “Sharing Entertainment”. I video di Mosaico- ti, dai tavoli di oltre 12 metri in sala mensa ai on hanno 800 milioni utenti finali, e più di divani, rigorosamente vista mare dove trova- 20mila publisher utilizzano la loro tecnolo- re ispirazione e nuove idee. gia. Bello lavorare in un posto così… 34

FACCIAMO UNA RADIO! 148 FREQUENZE GRATUITE IN PALIO DAL GOVERNO

Il sogno di coloro che vogliono aprire un’emitten- te radiofonica privata a basso costo, si fa realtà. Il Ministero dello Sviluppo Economic, infatti, ha da qualche giorno reso pubblico il bando di parteci- pazione alle procedure per assegnare 148 siti di trasmissione e 148 antenne a chi si vuole buttare in questa avventura. Restano da pagare solo i diritti amministrativi, che comunque dovrebbero essere bassi, e avere in mente un buon palinsesto…

ROMA – Le persone che sognano di aprire una ra- 7) l’autorizzazione generale non è un titolo sufficien- dio in Am, sulle gloriose onde medie, hanno ora un te per avviare le trasmissioni in Am. È semmai il la- quadro più preciso delle regole di questa partita. Il sciapassare necessario per concorrere alla assegna- ministero dello Sviluppo economico – che offre 148 zione delle frequenze; siti di trasmissione, 148 antenne, a chi vorrà tentare 8) l’autorizzazione si intende assegnata se, entro 60 l’avventura – ha raccolto le domande più frequen- giorni dalla richiesta, il ministero non ha espresso ti degli interessati e fornisce adesso le risposte del parere negativo. Vale dunque il principio del silen- caso. zio assenso; Il documento pubblicato dal ministero conferma e 9) i 148 siti di trasmissione hanno tutti una precisa precisa, tra le altre cose, che: collocazione sul territorio italiano, e possono irra- 1) il diritto d’uso di questi siti e delle frequenze non diare il segnale lungo altrettante frequenze; sarà messo all’asta. Il ministero lo assegnerà gratis 10) se un editore volesse usare frequenze e antenne – a soggetti preferibilmente privati – dopo un “con- fuori dai parametri ministeriali, anche come potenza corso per titoli”; del segnale irradiato, dovrà aspettare che il ministe- 2) possono partecipare alla gara anche ditte indivi- ro trovi un accordo internazionale (all’Itu) per evita- duali e associazioni; re interferenze con Paesi confinanti; 3) i partecipanti non dovranno presentare un impe- 11) il diritto d’uso delle frequenze dura 20 anni; gno ad un investimento minimo; 12) dovrà avvertire il ministero chi decidesse di in- 4) i vincitori avranno un diritto d’uso delle frequen- terrompere le trasmissioni prima dei 20 anni; ze (e non una concessione); 13) gli impianti di trasmissione dovranno avere i 5) chi ha in mano una vecchia concessione, rilascia- requisiti tecnici fissati dalla direttiva comunitaria ta in base alla legge 223 del 1990, dovrà comunque 2014/53/Ue. partecipare alla nuova procedura che offre solo 148 Le domande di partecipazione alla procedura devo- specifici siti di trasmissione. Chi non prenderà parte no essere recapitate, entro il prossimo 30 settembre: alla nuova procedura, non avrà diritto a continuare – a mano presso la sede del ministero dello Sviluppo le emissioni; economicodi Viale America 201, DGSCERP (stanza 6) condizione per partecipare alla nuova gara è ot- A516, quinto piano, dal lunedì al venerdì, dalle ore tenere una autorizzazione generale, che comporta il 10,00 alle 12,00); pagamento dei relativi diritti amministrativi. Non è – o tramite raccomandata con ricevuta di ritorno; stato ancora deciso l’importo dei diritti amministra- – o con invio di posta elettronica certificata all’indi- tivi, che comunque andranno versati ogni anno; rizzo: [email protected] 35

LUDWIG, IL GOOGLE-TRADUTTORE CHE NON FA FARE FIGURACCE

La corretta espressione in inglese per rendere il concetto di disperazione “mettersi le mani nei capelli” è “to throw the hands up”. Ed è quello che si prova quando ci arriva un testo indecifrabile e clicchiamo sulla provvidenziale icona “traduci”. Provvidenziale poco, nella maggior parte dei casi, dato che l’accuratezza di Google Translator da sempre lascia a desiderare. In questa crepa si inserisce Ludwig, un software che permette di scrivere un inglese impeccabile creato da una startup di under 35 fondata a Palermo nel 2014. Ludwig è già usato da 75.000 utenti in 168 Paesi del mondo e punta a crescere ancora. Il mercato target è in effetti immenso: 650 milioni di persone (più di un miliardo nel 2020) che quotidianamente scrivono in inglese per studio o lavoro.

cognitivista specializzata in meccanismi decisionali e business; e Federico Papa, avvocato), alla fine dello stesso anno la startup vince in grant di 25mila euro al Working Capital di Telecom Italia ed è ammessa al programma di accelerazione d’impresa, rilasciando poi l’8 febbraio 2016 la versione beta del software. Chiunque, prima o poi, ha fatto i conti con gli Da allora, diffondendosi prevalentemente innumerevoli traduttori online. Mettendosi grazie al passaparola e senza alcun investimento poi le mani nei capelli (“putting your hands in marketing, Ludwig è stato utilizzato da in your hair”, traduce Google) per il risultato, 75mila utenti in 168 diversi Paesi del mondo, che se a volte provoca ilarità, altre è fonte di che hanno generato 165mila sessioni per un imbarazzo quando l’esito viene utilizzato tal totale di un milione di visualizzazioni di quale senza una revisione. pagina. Ecco il motivo del successo di Ludwig, un Contrariamente ad altri traduttori online, software online (che prende il nome da Ludwig funziona come un gigantesco Ludwig Wittgenstein, filosofo secondo il quale dizionario interattivo di frasi: l’utente digita il significato del linguaggio è determinato dal una frase in inglese per verificare che sia contesto) che permette di scrivere un inglese corretta, il software consulta il database e impeccabile grazie a un database con milioni restituisce immediatamente esempi di quella di frasi corrette e un algoritmo proprietario formulazione e dei contesti in cui è stata chiamato Sentence Rank. usata, in modo da capire se il testo è corretto Creata a luglio 2014 a Palermo da un gruppo di e se il suo utilizzo è giusto nel contesto della under 35 siciliani (Antonio Rotolo, archeologo frase. e ricercatore universitario; Roberta Pellegrino, In sostanza, la novità sulla quale punta la 36

e rendere fruibili per tutti, milioni di testi scritti correttamente in inglese. “Scrivere in un inglese corretto – spiega infatti Antonio Rotolo, CEO e co-fondatore di Ludwig – è difficile anche per chi ha molti anni di studio alle spalle. Si calcola che chi scrive in inglese impieghi 4 volte di più di un parlante nativo per esprimere un concetto correttamente. Quasi sempre con risultati peggiori. Con Ludwig vogliamo aiutare tutti a colmare startup è che Ludwig non tiene conto solo questo svantaggio competitivo”. delle regole grammaticali, ma soprattutto L’idea della startup, infatti, è proprio di dell’uso della lingua in testi affidabili. Antonio Rotolo: dopo 6 mesi da borsista nel Il suo scopo non è sostituirsi all’utente nella prestigioso MIT, il giovane imprenditore traduzione o nella scrittura di testi, ma ha pensato alla possibilità di abbattere offrirgli gli strumenti per farlo in maniera ogni barriera linguistica e offrire a milioni indipendente ed efficace. di studenti, ricercatori e professionisti nel Per quanto riguarda la strategia di business, mondo la possibilità di scrivere facilmente in “la versione web è gratuita ma abbiamo già inglese, colmando il gap coi propri colleghi inserito dei banner pubblicitari e a breve madrelingua. rilasceremo l’app, sia mobile sia desktop, Senza andare a pestare i piedi ai colossi del con funzionalità premium e tramite la settore: “A noi – sottolinea Roberta Pellegrino, sottoscrizione di un abbonamento mensile” co-fondatrice e Design Manager – piace dice il fonder. descrivere Ludwig come una sorta di cugino Il mercato di riferimento è enorme: sono minore di Google, con in tasca un dottorato 650 milioni di persone (più di un miliardo in linguistica computazionale. E l’ambizione nel 2020) che quotidianamente scrivono in di organizzare e rendere fruibili milioni di Inglese per ragioni di studio o di lavoro. frasi in buon inglese”. Al pari di Spotify per le canzoni e Youtube per A proposito: mettersi le mani nei capelli si i video, Ludwig ha l’ambizione di organizzare dice “to throw the hands up”. 37

KIRON, LA STARTUP ETICA PER L’ISTRUZIONE DEGLI IMMIGRATI

Il nome è sanscrito e vuol dire “raggio di luce”. Come quella che si palesa ad un immigrato desideroso di af- frontare gli studi universitari ma senza riferimenti e fondi per potersi “mettere in pari” per tentare la scom- messa accademica. Al momento la maggior parte dei 1.250 studenti di Kiron è costituita da rifugiati ospitati in Germania ma la diversificazione della provenienza si sta attuando. Questa piattaforma gratuita di insegnamento è infatti stata progettata da tre amici tedeschi i quali, raccolti 3,3 milioni di dollari di finanziamento iniziale, sono riu- sciti a mettere in piedi un efficente sistema che mixa corsi online (proposti da istituzioni di prestigio come la Harvard University o il Mit di Boston) con il lavo- ro dal basso di professori e mentori da ogni parte del istituzioni di prestigio come la Harvard University o il mondo. Si tratta di un traghetto verso l’università che Mit di Boston con il lavoro dal basso di professori e men- fa sentire i rifugiati più accolti, li dota di competenze e tori che possono anche trovarsi a migliaia di chilometri. li prepara per il ritorno a casa. Questi docenti in remoto fanno lezione, rispondono ai dubbi, mantengono gli studenti in linea col programma. Tutto prevalentemente in inglese. E per chi non ha ac- cesso a internet nei campi d’accoglienza, la startup sta realizzando degli hub di apprendimento, in sostanza Si chiama Kiron ed è una piattaforma di apprendimen- delle classi digitali messe in piedi con pc regalati e con- to gratuita pensata in particolare per i rifugiati. Special- nessione. mente per i ragazzi che devono iniziare o proseguire cicli di studio rivoluzionati dalla guerra e intrapresi a Verso l’università migliaia di chilometri di distanza. Un traghetto per l’università. “Kiron ha messo nel mi- La scommessa di tre amici rino un problema che nessuno aveva affrontato – ha A metterla in piedi sono stati tre amici tedeschi – Vincent spiegato Tim Goebel, uno degli investitori della società Zimmer, Markus Kreßlere Christoph Staudt, che oggi – come integrare i rifugiati nel sistema accademico”. La guidano un nutrito gruppo di professionisti – ma l’idea proposta di base è per un percorso biennale in quattro si è presto trasformata in una realtà concreta. La startup settori (economia, ingegneria, informatica e scienze so- ha raccolto 3,3 milioni di dollari attraverso una campa- ciali) che sia propedeutico all’accesso a una delle univer- gna in crowdsourcing così come da donatori privatiche sità partner. Ovviamente il servizio è attivo per chiun- rispondono a nomi come Google e Bmw. L’obiettivo è que, nonostante al momento la maggior parte dei 1.250 colmare il vuoto che si crea nell’attesa di ottenere lo sta- studenti sia costituita da rifugiati ospitati in Germania. tus di rifugiati coinvolgendo le persone in percorsi che D’altronde il Paese ha accolto nel corso del 2015 oltre possano fornire loro nuove competenze, farli sentire più un milione di persone. Ma ci sono utenti da ogni par- accolti e magari prepararli per il ritorno a casa. te del mondo, dalla Giordania allo Sri Lanka. ietro un artwork, passato o moderno, spesso si nascondono dei Come funziona gioielli artistici. L’arte si nutre di arte e questo da sempre. Il cinema nutre la sensibilità artistica della persona che Kiron significa “raggio di luce” in sanscrito ed è un sin- lavora dietro una locandina, e non di rado il risultato è golare esperimento che mescola corsi online proposti da straordinario.

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5 STARTUPPER DEL POLITECNICO SI METTONO INSIEME E NASCE LEAFSPACE

I fondatori sono italiani, giovanissimi e deter- minati. Fin dall’inizio dell’avventura imprendi- toriale avevano bene in mente l’obiettivo: non inserirsi come competitor tra i big del settore (Avio, Finmeccanica & Co.) ma raccogliere quei dati provenienti dai satelliti utili a creare un servizio di telecomunicazioni, un servizio attor- no al quale nessuno ancora orbitava. E così è stato. I 5 startupper, ex colleghi univer- sitari, hanno comprato un’antenna da ricezione satellitare per convogliare i dati e adeguare le mappe di Google, lavorare nel campo biome- dicale, effettuare servizi di tracciamento per la sicurezza urbana e altro. Il business va bene, le prime partnership stra- tegiche sono state siglate e si prevedono per il 2018 5 milioni di fatturato. Così i tre fondatori hanno comprato un’anten- na da ricezione satellitare a Vimercate, in Brian- za, grazie alla quale convogliare i dati e lavorarli nella sede scelta per la loro start up, a Torino. Per farci cosa? Adeguare le mappe di Google che Come una foglia che galleggia nella spazio, lie- a oggi sono aggiornate ogni tre settimane, lavo- ve ma allo stesso tempo concreta. La parola rare nel campo biomedicale, effettuare servizi di “leaf” in inglese vuol dire appunto “foglia” ed tracciamento per la sicurezza urbana e in mare, è riconoscibile anche da chi di business spazia- per la logistica o la ricerca scientifica. Dal 2014 le è del tutto a digiuno. Quando i fondatori di l’azienda ha portato a bordo un finanziamento da Leaf Space – Matteo Baiocchi, Jonata Puglia e Mi- un milione di euro concesso dalla Red Seed Ven- chele Messina – hanno dato vita alla loro startup tures, per acquistare nuove antenne e coprire una avevano in mente proprio questa idea: nessuna porzione più ampia di territorio. competizione con i grandi gruppi industriali del- Come prima realtà del settore attiva in Italia,Leaf la missilistica e dei satelliti, come Avio, Finmec- Space ha stretto partnership con altre startup, canica, Thales. Bisognava andare dove nessuno come la sudamericana Satellogic, produttrice di orbitava: un servizio di telecomunicazioni, “Leaf nano satelliti, o la svizzero-israeliana SpacePhar- Line”, per raccogliere i dati che arrivano sulla ma, lanciata nella sperimentazione medicale in Terra dalla moltitudine di satelliti presenti in or- micro gravità. Ai fondatori nel 2015 si sono poi bita e restituirli in tempo reale su una piattafor- aggiunti Caterina Siclari e Giovanni Pandolfi e, ma digitale, realizzata con un software creato da grazie anche al loro lavoro, l’azienda ha ottenuto loro. il sostegno dell’Agenzia Spaziale Italiana e un al- I tre ragazzi, conosciutisi al Politecnico di Milano, tro milione di euro di finanziamenti, nell’ambito hanno scommesso su uno dei possibili business del piano europeo Horizon 2020. del futuro. Nel 2016 nel mondo sono stati lanciati I cinque imprenditori contano di iniziare a bril- 150 micro satelliti (dieci volte meno costosi dei lare nel 2018, quando il fatturato dovrebbe sali- satelliti tradizionali), in grado di trasmettere una re a 5 milioni, mentre già ora progettano di assu- quantità enorme di dati. mere sette persone. 40

RAPPORTO ITALIA: IL 30% DELLE STARTUP SONO FINANZIATE DA MAMMA E PAPÀ

Negli ultimi anni l’accesso alla possibili- ricerca annuale, che testimonia come negli ul- tà di fondi, le fonti di finanziamento, non- ché i calcoli del costo necessario per avviare un’impresa si sono molto evoluti. Un rapporto recente condotto dal Global En- trepreneurship Monitor (Gem) sulla finanza imprenditoriale mette in luce come, per la grande maggioranza dei Paesi presi in esame, l’utilizzo di fondi propri per dar vita ad un progetto sia fondamentale. Fanno eccezione solo Israele e Spagna, dove le startup preferiscono attingere da altre ta- sche. In particolare in Italia occorrono una media di circa 50.000 euro per avviare un’attività, più di un terzo dell’importo medio globale. Meno male che la fiducia in se stessi e il sup- porto di mamma e papà fanno ancora da bo- ost per lanciarsi in avventure imprenditoria- timi 10 anni la disponibilità di fondi, le fonti li, dal momento che i trattamenti ricevuti da di finanziamento, nonché il costo di avvio di istituti di credito tradizionali poco contribu- un’impresa si sono molto evoluti: l’importo iscono alla nascita di nuove aziende. medio necessario per avviare un business nel 2004 era di 54mila dollari e di 65mila nel 2006. Nel 2015, l’importo medio è sceso a soli 13mila. In Italia, tuttavia, le cifre restano alte con una media di 55mila dollari. A livello globale, il 95% degli imprenditori utilizza fondi personali per l’avvio di un’im- In Italia servono circa 50mila euro per avviare presa. un’impresae il 30% degli startupper si fa fi- Israele e la Spagna riportano la più bassa nanziare dalla famiglia. percentuale di imprenditori che utilizzano il Lo rileva l’ultimo rapporto del Global En- proprio denaro come fonte di finanziamento trepreneurship Monitor (Gem) sulla finanza imprenditoriale (79%). Le percentuali di inve- imprenditoriale, che ha analizzato modelli stimento di fondi pers di finanziamenti di nuovi business in tutto il onali variano notevolmente in funzione dei mondo, rilevando che la crisi finanziaria glo- paesi, da un minimo del 47% in Burkina Faso bale ha lasciato un segno persistente sull’im- e in Senegal al 91% in Cina e al 98% in Indone- prenditorialità in tutti i paesi. sia. Risulta anche in aumento la quota che gli Il costo medio per avviare un’impresa è sceso imprenditori investono in media nel proprio ma, spiegano gli autori della ricerca, l’accesso business. ai finanziamenti resta uno dei più gravi pro- “Questo indica un più forte sentimento di fi- blemi per le imprese in molte economie, con le ducia in sé stessi nel clima economico attuale”, piccole e medie imprese in difficoltà sempre afferma Mike Herrington, direttore esecutivo maggiori. di Gem e professore all’University of Cape L’Italia è uno dei 60 paesi analizzati dal report Town. L’uso delle risorse proprie, chiamato 41

bootstrap, nasce per lo più dalla difficoltà nel Le banche rimangono una fonte importante di trovare un finanziamento esterno alla propria finanziamento in tutte le regioni, mentre i fon- società. di governativi svolgono un ruolo importante “Questo è particolarmente vero per le donne in Nord America e in Europa. imprenditrici – aggiunge Herrington – che si Il rapporto Gem mostra inoltre che le forme ritrovano ad affrontare delle disparità di trat- tradizionali di finanziamento imprenditoriale tamento da istituti di credito tradizionali, sia vengono sempre più integrate da nuovi siste- nei paesi sviluppati che in quelli in via di svi- mi di prestito come il peer-to-peer lending, il luppo”. crowdfunding, la microfinanza e le cooperati- Per molti imprenditori, i risparmi personali, ve di comunità. così come i contributi di vicini di casa, della Allo stesso tempo, le industrie, i modelli di famiglia e degli amici hanno giocato un ruolo business, e il concetto di ‘mercato’ viene ride- importante. finito dalla tecnologia mobile. “Far parte di una cerchia sociale privilegiata Caroline Daniels sostiene che la globalizzazio- permette ancora agli imprenditori di riceve- ne e il ruolo delle tecnologie – tra cui i social re una bella spinta, in particolare in Africa e media – non devono essere sottovalutati, so- in Nord America, dove i tassi di investimento prattutto nei paesi più sviluppati. informali sono più alti – spiega Penny Kew, Il business è sempre più globale, aggiunge la co-autore dello studio -. Daniels, “poichè la consapevolezza di chi ha In tutte le regioni, la maggior parte degli in- accesso alle risorse è in crescita, le parti inte- vestitori informali forniscono i fondi ai mem- ressate stanno esplorando dei mezzi per au- bri della propria famiglia, ed una percentuale mentare i tipi di finanziamento disponibili in sostanziale fornisce un aiuto ad amici e vicini tutte le economie”. di casa”.

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DA RIO, IDEE INNOVATIVE E STARTUP DELLO SPORT

Proprio in concomitanza con i Giochi Olimpici, il 24 agosto a Rio si disputa la finalissima della “Global Sport Innovation Competition”, una gara che premia neo-imprese di tutto il mondo che siano state capaci di brevettare tecnologie o prodotti hi-tech legati al mondo dello sport. E dalle selezioni regionali già emergono le prime trovate incredibili: dagli occhiali con realtà aumentata per permettere agli sciatori di vedere come non riescono a vedere quando sfrecciano veloci, alla (chissà se etica) tecnologia che attua una stimolazione neurologica per atleti.

A vincere Rio 2016 saranno anche le startup. Il 24 agosto, nella metropoli brasiliana dove si stanno svolgendo le Olimpiadi, è prevista la finalissima di Global Sport Innovation Competition, dollari – dice il Ceo di Hype Foundation, Amir competizione per la quale sono state selezionate Raveh – e, se paragonato con altri mercati, è giovani società da tutto il mondo in 8 grandi ancora agli inizi. Il nostro obiettivo è offrire la finali regionali. Obiettivo: ricercare la migliore prima passerella internazionale per innovazioni tra le neo imprese che propongono tecnologie o che rivoluzioneranno il mondo dello sport per prodotti legati al mondo dello sport ma anche del come lo conosciamo oggi”. benessere, del turismo attivo, dei corretti stili di Fondata nel 2013, la Hype Foundation opera in vita, della salute. ambito formativo offrendo alle persone la capacità Ideata e organizzata da Hype Foundation, di sviluppare una mentalità imprenditoriale e alle che ha sede in Israele e UK, la Global Sport startup la conoscenza delle migliori pratiche allo Innovation Competition unisce imprenditori scopo di realizzare i propri obiettivi nel settore internazionali che credono nello sport come economico, sociale e tecnologico. volano di innovazione. In questa prima edizione Da maggio scorso sono iniziate le competizioni ha raggiunto oltre 70mila innovatori da 46 Paesi a livello regionale per selezionare i magnifici 8 offrendo loro l’opportunità di mettere in evidenza che si sfideranno a Rio: il 23 maggio a Tel Aviv c’è le proprie idee di business: dalle app per atleti, stata la selezione per la regione Medio Oriente, allenatori e fan, alle tecnologie indossabili il 31 maggio a Trento si sono riunite le startup fino allo sport food e alle infrastrutture perle europee, il 15 giugno a Denver c’è stata la call trasmissioni televisive. È sufficiente il nome per startup degli Usa, il 24 giugno a Patras, in di qualche sponsor – da Google ad Accenture Grecia, si sono confrontate le società dei Balcani, a Micosoft – per far capire quanto i player il 30 giugno a Nairobi (Kenya) si è tenuta la tappa internazionali dell’innovazione credano nello africana, il 19 luglio a San Francisco una ulteriore sviluppo di questo settore. selezione per startup degli Usa, domani si terrà “Attualmente si stima che il mercato per a Londra il round per selezionare startup in UK. l’innovazione nello sport vaga 450 miliardi di Il contest è tuttora aperto e ci si può ancora 44

iscrivere per l’appuntamento del 19 agosto a San responsabile delle attività motorie. Non è ancora Paolo del Brasile rivolto alle startup dell’America dato sapere se l’uso di questo tipo di tecnologia Latina. In ciascuna delle competizioni regionali verrà consentito alle Olimpiadi, dal momento già svolte è emersa una startup vincitrice. Il che è considerato assimilabile al doping. Ma vincitore della finalissima riceverà un grant certamente è un campo di ricerca estremamente da 100mila dollari fornito da Tal Barnoach, interessante. Nel 2014 la startup aveva chiuso un proprietario del Disruptive Technologies Fund. round da 1,5 milioni di dollari negli Stati Uniti. Vediamo tre delle idee uscite fuori dalle La sua missione è “liberare la piena potenzialità competizioni regionali. del cervello”. -RideOn – Vincitrice a Tel Aviv, questa startup -Nothingbutnet – E’ una startup spagnola che israeliana propone una sorta di Google glasses sviluppa strumenti di rilevazione di indici per sciare: una maschera dotata di realtà biomedici e di dettagli di gioco nel basket. È stata aumentata in grado di fornire allo sciatore tutte selezionata il 31 maggio nella finale europea le informazioni che gli servono per orientarsi e di Trento, nell’auditorium del Dipartimento sapere dove si trovano i compagni. Quando si di Lettere e Filosofia. Si erano candidate in scia è facile perdersi e difficilissimo ritrovare la 123, da tutta Europa e oltre, ed erano state strada: l’innovativo tool fornisce mappe e altre ammesse in dieci, delle quali sei italiane. Il team indicazioni che appaiono direttamente sul campo multidisciplinare di Nothingbutnet collabora visivo dell’utente. per introdurre la tecnologia nel mondo dello -Halo Neuroscience – Fondata da un gruppo sport. In particolare sviluppa strumenti che di medici e neuroscienziati, questa startup rilevano dettagli su salute e abilità di gioco nel statunitense, emersa dalle selezioni di Denver, basket, in modo da poter ricavare statistiche utili applica la neurotecnologia agli atleti utilizzando a preparare allenamenti specifici per ciascun impulsi elettrici che stimolano la parte del cervello giocatore. 45

LA STARTUP CHE PUBBLICA LIBRI IN CROWDFUNDING

Da grafico presso varie case editrici a imprendi- tore nel settore libri. Così Stefano Bianchi, dopo 20 anni di consulenze da freelance, si rende con- to che troppi progetti rimangono nei cassetti per mancanza di fondi o coraggio da parte degli edi- tori e si domanda “perchè non creare una piat- taforma che inneschi un crowdfunding dedicato esclusivamente alla pubblicazione di libri?”. Nasce quindi pochi mesi fa, a Livorno, Crowdbo- oks ed è subito successo. Per adesso disponibili solo in e-commerce, i volumi finalmente rilegati presto raggiungeranno anche le librerie.

Il successo del crowdfunding nell’era di internet – Stefano Bianchi, 42 anni, grafico e art director, ha trebbero essere pubblicati e li presentiamo sulla lavorato per anni a Parigi, prima di ritornare in piattaforma di Crowdbooks. Italia. A Livorno ha appena avviato Crowdbooks, Qui chiunque può sostenere la pubblicazione del una startup che pubblica libri in crowdfunding. libro, pre-acquistando una copia a un prezzo scon- tato. Ha sviluppato la sua idea grazie a un percorso di Grazie al crowdfunding possiamo realizzare anche accelerazione nell’incubatore Luiss Enlabs di Roma progetti ambiziosi a rischio zero. C’è una differen- e a un investimento di 80mila euro da parte di za però rispetto alle piattaforme di crowdfunding LVenture Group. “generaliste”».

Com’è nata l’idea? Quale?

«Lavoro da 20 anni come grafico e art director per «Non ci occupiamo solo dell’intermediazione tra diverse case editrici», risponde Stefano, Ceo e foun- autore e lettore, ma ci occupiamo anche della pro- der di Crowdbooks. duzione del libro. «Dopo anni di consulenze da freelance, mi rende- Accompagniamo l’autore in tutto il percorso edi- vo conto che troppi progetti spesso non decollano, toriale e garantiamo agli acquirenti che il libro sia rimangono nel cassetto di editori che non vogliono conforme al progetto presentato. prendersi il rischio di pubblicarli. Così ho pensato Abbiamo creato un modello innovativo che unisce di creare una piattaforma di crowdfunding, dove crowdfunding e publishing per un’economia di so- poter raccogliere il denaro per produrre libri illu- stenibilità». strati di qualità senza alcun rischio».

E i guadagni? Come funziona? «Tutto il denaro raccolto è reinvestito nella produ- «Selezioniamo i progetti di libri illustrati che po- zione del libro. All’autore va una percentuale sulle 46

copie vendute, attorno al 10%. Oltre alle copie pochi fondi e poche agevolazioni per le startup». pre-acquistate riusciamo a produrne altre che vendiamo alle librerie o sul nostro sito di e-com- merce. Da lì arrivano i guadagni. Hai avuto momenti di difficoltà? Ad oggi abbiamo realizzato 8 progetti (più due ancora online) e abbiamo raccolto 90mila euro, «Quando è iniziata la fase di accelerazione di con richieste da tutto il mondo». Crowdbooks, lo sviluppatore ha lasciato la star- tup. Subito ho pensato “è finita”. Poi però ho cercato una soluzione. Vendete anche in libreria? Ho trovato un sostituto bravo e appassionato. E ho capito che non bisogna mai scoraggiarsi». «Non in Italia. Al momento però abbiamo rice- vuto richieste da librerie di Londra, Bordeaux e Bruxelles. Il nostro sito è in inglese perché sia- Consigli? mo aperti al mercato globale». «Per avviare e far crescere una statup le buone idee non bastano. La riuscita di un progetto sta Puntate all’estero? tutta nella sua esecuzione. Nel mio caso mi han- no aiutato l’esperienza e la conoscenza del setto- «Sì, spero in futuro di espandere l’attività e arri- re e la rete di contatti costruiti negli anni, anche vare negli Stati Uniti, dove in passato ho vissu- all’estero. Il network è importante per promuo- to. Per lavoro sono stato per molti anni anche a vere la startup. Noi abbiamo usato anche social Parigi e in Germania. e email marketing. Abbiamo una community di Sono rientrato da due anni per motivi personali. più di 7000 persone che ricevono la nostra new- Ma mi rendo conto che in Italia ci sono ancora sletter e ci seguono». 47

LE STARTUP PIÙ FINANZIATE DEL VECCHIO CONTINENTE. LA LISTA COMPLETA

Ci ha pensato CB Insights a mappare le nuove imprese innovative europee che hanno raccol- to i maggiori investimenti in ciascuno degli Stati del Vecchio Continente. Per una volta uno studio che non riguarda sol- tanto le big startup americane… Sul podio troviamo Spotify, Delivery Hero e BlaBlaCar ma in Italia il primato va alla piat- taforma dei volantini DoveConviene, che ha ottenuto oltre 22 milioni di dollari di finan- ziamenti. Quanti gli unicorni europei? Ben 6. Di seguito la tabella completa.

Nella mappa sono indicate anche società con- menti olandese Adyen (266 milioni raccolti) e siderate startup più per il loro dna hi tech che appunto la ceca Avast Software (che ha raccol- per ragioni anagrafiche. to 100 milioni di euro).

Avast, la società ceca che si occupa di sicu- Tra gli hub emergenti, Dublino ha raggiunto rezza informatica ed è valutata 1 miliardo di il suo record con la piattaforma di prestiti per dollari, è nata per esempio a Praga nel 1998, studenti Future Finance, che a marzo 2016 ha quando ancora esisteva la Cecoslovacchia. raccolto 171 milioni; Madrid con Cabify, la ri- Certo, l’azienda ha cambiato nel 2010 – ora si vale di Uber che ad aprile 2016 ha chiuso un chiama Avast Software – ed è in quell’anno che round di 120 milioni; Copenaghen con Tru- ha ricevuto 100 milioni di dollari di investi- stpilot, piattaforma di recensioni di aziende, menti. Ma alle nostre latitudini probabilmente che ha raccolto 73,5 milioni nel maggio 2015 non sarebbe considerata una startup. e ha totalizzato investimenti complessivi per 117 milioni. Gli unicorni presenti nella mappa di CB In- sights, che ha preso in considerazione solo le E se l’Italia non è nelle prime posizioni si può startup che hanno ricevuto almeno 1 milione almeno consolare sapendo di non essere l’ul- dal 2014 e non ha tenuto conto di eventuali tima. finanziamenti in debito, sono: la svedese Spo- Ci sono vari Paesi in cui le realtà che hanno tify, che con 2,3 miliardi di dollari è anche la totalizzato più investimenti hanno raccolto società più finanziata d’Europa; la piattafor- molto meno: il fanalino di corda, per esempio ma tedesca di consegna di cibo Delivery Hero è Saferpass, startup di management di pas- (1,3 miliardi di dollari raccolti); BlaBlaCar(336 sword che è la più finanziata di Slovacchia, ha milioni); l’ecommerce britannico di moda Far- raccolto 1 milione di dollari. fetch (304 milioni); la piattaforma di paga- Magra consolazione. 48

Ecco la lista delle startup più finanziate d’Europa, paese per paese, secondo CB Insights. 49

L’ANAS METTE A DISPOSIZIONE IL SUO PATRIMONIO: CASE CANTONIERE PER FARE IMPRESA

Ci hanno sempre affascinato da bambini, quelle im- zioni di ricarica per i ponenti (o piccoline che siano) case rosse poste ai veicoli elettrici e info margini delle strade comunali e provinciali. Oggi, a point di informazio- seguito del loro inutilizzo, subiscono una destinazio- ne turistica. ne d’uso singolare: vengono messe a disposizione di “Il Progetto di ri- chi ha voglia di farne un business (ovviamente con- qualificazione delle gruo alle linee guida indicate nel bando per le asse- case cantoniere – ha gnazioni). Come funziona? Anas si prende cura de- spiegato il presiden- gli oneri di ristrutturazione, il nuovo gestore paga un te di Anas Gianni canone mensile per l’utilizzo. Vittorio Armani – rappresenta un modello innovativo Per adesso si parte con il permesso per riqualificarne di gestione, rispettoso del paesaggio e dell’ambiente. 30, domani chissà… Gli interventi di ristrutturazione, per i quali Anas ha previsto un investimento di circa 7,5 milioni di euro in tre anni, a partire da quello in corso, contribuiranno a potenziare il valore del patrimonio aziendale e a pre- Il patrimonio di case cantoniere dell’Anas è disponibi- servarlo nel tempo, sostenendo l’identità locale e cre- le per chi avvia un’attività di accoglienza. In un bando, ando al contempo occupazione, nuova imprenditoria le prime trenta opportunità in tutta Italia e sviluppo per il territorio”. L’iniziativa parte da Anas, Fare business in una casa cantoniera: oggi è possibile, ma coinvolge anche il Ministero per i Beni Culturali, con un’agevolazione notevole: lo spazio è in riuso, i la- Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Agenzia vori se li accolla l’Anas e chi la gestisce deve solo paga- del Demanio. re un canone. Il bando di gara Le case cantoniere sono spesso molto belle, antiche e in Il bando di gara è rivolto a start-up, singoli imprendi- luoghi turistici. Val d’Aosta. Appennino tosco-emilia- tori, consorzi, aziende, associazioni, cooperative: ai fini no. Vicino al mare, in Puglia. Trasformarla in un’attivi- dell’aggiudicazione conterà la capacità di sviluppare tà redditizia e in un nuovo modo di star bene e far star un progetto economicamente sostenibile e coerente bene chi viaggia è possibile, grazie al bando di Anas che con le finalità del modello proposto da Anas. affida in gestione trenta case cantoniere a chi le vuole La ristrutturazione dell’immobile è a carico di Anas trasformare in ristoranti, alberghi, punti di informazio- mentre il concessionario corrisponderà un canone di ne turistica, botteghe di prodotti locali, ciclostazioni… concessione, oltre ad un contributo variabile in funzio- Chiunque abbia un progetto sostenibile e fattibile, può ne del fatturato generato dall’attività imprenditoria- crearsi un’attività, generare lavoro e fare network con le. I gestori saranno individuati sulla base del criterio imprese già esistenti sul territorio. dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Le con- Dove sono le case rosse? cessioni dureranno 10 anni, trascorsi i quali si proce- Le case, che hanno cominciato ad apparire sul territorio derà ad un nuovo bando di gara. Il bando di gara per la italiano dal 1830, si trovano lungo tutta la rete stradale “Concessione della gestione e valorizzazione di trenta italiana. Le prime 30 case oggetto di riqualificazione si Case Cantoniere” è stato pubblicato venerdì 15 luglio trovano in Valle d’Aosta, Piemonte, Veneto, Lombar- 2016 sulla Gazzetta Ufficiale n. 81. Le offerte digitali, dia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Puglia. corredate dalla documentazione richiesta, dovranno Chi paga la ristrutturazione? pervenire sul Portale Acquisti di Anas https://acquisti. La ristrutturazione dell’immobile sarà a carico di Anas stradeanas.it, entro le ore 12.00 del 31/10/2016. L’obiet- mentre il concessionario, che si aggiudicherà la casa, tivo è quello di aprire la prima casa cantoniera a giugno svilupperà le attività imprenditoriali in coerenza con 2017. Tutte le informazioni e i format su cui andranno le linee guida del bando. Dovrà garantire alcuni servizi organizzati i progetti singoli sono disponibili sul sito di base: pernottamento, bar e ristoro, free Wi-Fi, posta- casecantoniere.it 50

LE IMPRESE FAMILIARI IN ITALIA: INTERNAZIONALIZZAZIONE, SOLIDITÀ, ACQUISIZIONI

Quante sono, come sono fatte e cosa fanno per migliorare il proprio business le imprese familiari in Italia. Prendendo spunto da uno studio condotto sulle Pmi dall’Osservatorio Aub, offriamo una panoramica sul mondo delle realtà in cui più generazioni pilotano l’azienda: un universo, si pensi, che nel 2015 contava quasi 10.400 aziende e ricavi per 804 miliardi con 2,3 milioni di addetti. Un fenomeno quindi tutto italiano che, per restare in buona salute, ha in generale investito in internazionalizzazione e acquisizioni. Tra le imprese familiari che negli ultimi anni sono riuscire a crescere più velocemente, infatti, ci sono proprio quelle che sono state più propositive sul fronte degli Unicredit e Bocconi) sulle aziende familiari investimenti esteri, forti di una maggiore italiane realizzato analizzando l’andamento, solidità finanziaria rispetto alle aziende lo sviluppo e i modelli di crescita delle imprese statali o controllate da fondi o private equity. con un giro d’affari superiore ai 20 milioni. Un universo che nel 2015 contava quasi 10.400 aziende con ricavi per 804 miliardi e 2,3 milioni di addetti. «Negli ultimi tempi si è vista un’accelerazione degli investimenti esteri e lo spostamento del baricentro verso l’Asia, la regione su cui si concentrano le operazioni -aggiunge Corbetta Internazionalizzazione e acquisizioni. Sono -. Molto spesso le imprese familiari riescono queste le due vie che fanno la differenza nel a fare un buon numero di acquisizioni aiutate percorso di sviluppo delle aziende italiane. dalle maggiori dimensioni». Quando poi si tratta di imprese familiari la Nel decennio 2005-2015 le Pmi nell’Osservatorio differenza, in meglio, diventa ancora più Aub hanno realizzato il 43% dei deal siglati marcata. Tra le realtà familiari che negli ultimi in Italia e con il crescere del giro d’affari anni sono riuscire a crescere più velocemente aumenta la quota di operazioni effettuate. ci sono proprio quelle che sono state più attive Guardando al lungo periodo (2000-2015) una sul fronte degli investimenti esteri, con filiali su otto ha realizzato tre deal ma un manipolo e impianti produttivi, e dell’M&A di aziende, il 5%, ha portato a termine tra le «Riescono portare a termine un buon numero 6 e le 10 acquisizioni puntando all’estero. «Le di acquisizioni e nel caso delle aziende più aziende familiari sono di fronte a cambiamenti grandi la loro governance le agevola» spiega radicali, spinte dalla rivoluzione digitale che Guido Corbetta, titolare della cattedra «Aidaf- modifica i modelli di produzione e relazione Ey di Strategia delle aziende familiari in – ricorda Donato Iacovone, ad di Ey in Italia memoria di Alberto Falck» dell’Università e Managing partner dell’area mediterranea -. Bocconi che oggi a Milano presenta l’ottava Quelle di maggior successo hanno cavalcato il edizione dell’Osservatorio Aub (Aidaf, cambiamento, l’innovazione e si sono aperte 51

caso del gruppo più numeroso, quelle con ricavi tra i 20 e i 50 milioni i valori diventano 145,8 per le familiari e 142,6 per le non familiari. Viene percorso anche un modello di crescita sana considerando che il risultato operativo è sempre in terreno positivo e migliore rispetto agli altri tipi di aziende. Scorrendo tra gli altri indicatori economici si nota che la quota di realtà familiari con Roi negativo è quasi ritornata ai livelli pre crisi mentre la ai mercati del mondo. Ora devono guardare redditività netta è a favore, per poco più di a modelli collaborativi e multidisciplinari per un paio di punti percentuali, delle aziende accelerare il processo innovativo». familiari. Dall’internazionalizzazione arriva quello Il nodo della sotto capitalizzazione nella spunto che spinge i fatturati come evidenziano maggiore parte dei casi sembra ormai i dati dell’Osservatorio: fatti 100 i ricavi del appartenere al passato alla luce della costante 2007, nel 2015 le imprese familiari medio- riduzione del livello di indebitamento. Il grandi sono arrivate a 145,2, mentre le altre rapporto debiti bancari sul fatturato si aggira a 131,8. «Le più grandi sono tornate ai livelli intorno al 18,5-19%, meno delle imprese pre crisi e ora sono sovra capitalizzate perché statali e di quelle controllate da fondi o le proprietà hanno ridotto la politica dei private equity. Ed è proprio questa maggiore dividendi e le banche hanno chiesto di ridurre solidità finanziaria permette di imprimere l’indebitamento» commenta il docente. Nel una accelerazione degli investimenti. 52

PRIMA ERA CRISI ADESSO ESPANSIONE. IKEA REAGISCE E APRE IN ITALIA

Un buon esempio di reazione ad un periodo di crisci con la sola strategia della crescita, ovvero aprire il più possibile punti vendita nuovi per intercettare nuovi clienti. E così IKEA, il colosso svedese dell’arredamento low cost, programma per il mercato italiano ben 4 inaugurazioni entro il 2016 previste a Perugia, Arese, Cagliari e Verona. Non solo. La catena dà avvio a 16 centri di ritiro merci in altrettante città prima della fine dell’anno e potenzia le vendite online (che già hanno dato buone soddisfazioni con un incredibile recente +38%). Azienda fuori pericolo, quindi, anche grazie all’Italia che sale dall’essere il settimo al quinto Paese per primi paesi del gruppo Ikea a testare la formula del pick- vendite nella galassia IKEA superando Russia e Svezia up & order point». e raggiungendo i 931 milioni di vendite per i mobili e i Prima a Cagliari e poi a Roma Collatina. Un format 670 milioni per i complementi d’arredo. commerciale innovativo che si avvicina ai centri cittadini: dimensioni più ridotte, assortimento selezionato, ma soprattutto, anche grazie al link con l’e-commerce, più attenzione a tempi, ritmi e necessità delle persone. Ikea fuori dal tunnel della crisi con una strategia della «Abbiamo il dovere – aggiunge Frau – di seguire il cliente crescita a tutto campo per intercettare il cliente: nuove dovunque voglia e in qualsiasi canale. Continueremo a aperture programmate a Perugia, Arese, Cagliari e sperimentare formule commerciali diverse e nuovi servizi Verona ma, nel frattempo, avvio di 16 centri di ritiro merci per rispondere ai suoi bisogni, aprendo nuove prospettive in altrettante città entro il 2016 e altri 14 l’anno prossimo. grazie alla multicanalità». E sull’innovazione, snodo Contemporaneamente, sviluppo delle vendite online cruciale per un’azienda dell’arredamento? Il top manager che nel 2015 hanno varcato la boa dei 50 milioni con un risponde che ogni anno Ikea propone 500 nuovi prodotti sorprendente +38%. sempre a un prezzo conveniente. Tra gli ultimi lanci «la Ikea Italia ha chiuso l’anno fiscale 2016 (terminato lo scorso coltivazione idroponica – ricorda il top manager spagnolo 31 agosto) con ricavi per 1,709 miliardi di euro, in crescita – che permette di coltivare in casa erbe aromatiche e del 4,5% a rete corrente e del 3,7% a rete costante. L’Ebitda insalata. Nell’area dell’illuminazione abbiamo lanciato dovrebbe risultare superiore ai 161 milioni dell’esercizio la smart lighting, nelle cucine un sistema smontabile, precedente mentre gli ammortamenti rimarranno stabili adatto al nomadismo dei millenials. Nei mobili invece è intorno ai 160 milioni. in arrivo il montaggio semplice mediante incastri: sarà I mobili rappresentano il 57% del fatturato (con una una rivoluzione». crescita del 5,1%) mentre i complementi d’arredo il 43%, Nel 2016 l’Italia è diventata il quinto Paese per vendite con un aumento più moderato al 3,5%. Nell’esercizio nella galassia Ikea (era il settimo) superando Russia e concluso i clienti sono stati 19,7 milioni, lo scontrino Svezia: 931 milioni di vendite per i mobili e 670 milioni medio nei negozi 81,2 euro e quello medio e-commerce il per i complementi d’arredo, dove i risultati migliori sono doppio: 159 euro. rappresentati dai prodotti per la tavola (+13%). L’Italia «La strategia di Ikea – sottolinea Belén Frau, amministratore si conferma il terzo Paese fornitore del gruppo svedese delegato di Ikea Italia da 20 mesi – è quella di essere dopo Cina e Polonia, con il 7,8% di acquisti per i 340 punti sempre più accessibile alla maggioranza delle persone e vendita (di cui 21 in Italia più uno digitale a Cagliari). offrire un’esperienza di acquisto completa, supportando Segno positivo anche per Ikea Food (ristorante, bar e il cliente in tutti i suoi spostamenti tra mondo online e alimentari) che ha sviluppato ricavi per circa 97 milioni, offline. Per questo motivo l’Italia quest’anno è stata tra i +5,9%, e che rappresenta il 5,7% del fatturato totale. 53

ANCHE L’AVIAZIONE INVESTE IN STARTUP: EASYJET E L’OPEN INNOVATION

La Ceo di Easyjet Carolyn McCall ha le idee ben chiare in ambito open innovation: “Le future generazioni di imprenditori sanno darci un pensiero ‘fresco’ sulle nuove tecnologie”. E così la società britannica di voli low cost ha recentemente deciso di chiudere un accordo con l’incubatore e acceleratore Founders Factory di Londra diventando il sesto partner aziendale, ma l’unico nel comparto aviazione. Easyjet investirà da desso ogni anno in 5 startup.

Anche volando si può fare open innovation. La compagnia low cost britannica EasyJet ha scelto per con: Holtzbrinck Publishing Group per il settore la prima volta di puntare sulle startup tecnologiche, istruzione nel giugno 2015; Guardian Media Group siglando un accordo di diversi milioni di sterline nel settore media nel gennaio 2016; Aviva nel settore (la cifra esatta non è stata specificata) con la della tecnologia finanziaria; L’Oreal per il supporto a società londinese Founders Factory, incubatore ed startup tecnologiche nell’ambito “beauty” nell’estate acceleratore d’impresa multisettoriale. EasyJet sarà 2016 e più recentemente con il gruppo cinese CSC il sesto partner, nonché unica compagnia aerea, a Group, partner nel comparto dell’intelligenza supportare la società in qualità di investitore in un artificiale (AI). accordo quinquennale. - Perché una compagnia aerea si interessa alle - Cos’è Founders Factory – È un incubatore ed startup – L’ha spiegato bene la Ceo Carolyn acceleratore d’impresa multisettoriale fondato da McCall, sostenendo che, mettendo in contatto Brent Hoberman e Henry Lane Fox, già sviluppatori easyJet con la futura generazione di imprenditori, di Lastminute.com, a giugno 2015. Ha il quartier questo causerà un’iniezione di pensiero ‘fresco’ generale a Londra, nel cuore della comunità hi- che presenterà nuove opportunità per l’industria tech internazionale, e beneficia di forti legami con dei viaggi. E Brent Hoberman ha aggiunto: il Founders Forum, network privato dei maggiori “Ritieniamo che insieme possiamo sostenere la imprenditori nel digitale e nella tecnologia di tutto prossima generazione di innovatori nell’ambito dei il mondo. Insieme con le multinazionali partner, dati, della personalizzazione, della realtà virtuale, Founders Factory investe capitali e risorse con dell’intelligenza artificiale e i portatori di novità l’obiettivo di aiutare a costituire e per far scalare nell’e-commerce e nel fintech”. 200 società tecnologiche in fase early stage attive in vari settori nei prossimi cinque anni. In ciascuna - Come innoverà EasyJet con Founders Factory – startup investe 30mila sterline ottenendo in cambio Attraverso la partecipazione in Founders Factory, una quota del 7% e, per un periodo di 6 mesi, mette la compagnia aerea britannica investirà in 5 startup in collegamento le nascenti società con aziende e fin dalla fase iniziale del loro percorso e supporterà multinazionali in cerca di innovazione. EasyJet è la creazione e lo sviluppo di due aziende ex-novo il sesto partner, nonché unica compagnia aerea. ogni anno. Il team di esperti di Founders Factory, Founders Factory ha precedentemente stretto accordi molti dei quali già imprenditori di successo, fornirà 54

un supporto in prima persona nonché consulenza a Flightradar24 per integrare la funzione di tracking tutte le startup partecipanti e lavorerà con EasyJet per live dei voli sulla app. La compagnia sta anche creare e lanciare nuovi prodotti e servizi tecnologici testando l’uso di droni per l’ispezione esterna degli legati al settore dei trasporti. easyJet prenderà parte aeromobili e sta sviluppando una tecnologia per il al consiglio di amministrazione di Founders Factory rilevamento di polveri vulcaniche nell’atmosfera. e sarà rappresentata da James Millett, Head of Digital di easyJet. - Innovazione come semplificazione – La CEO di easyJet, Carolyn McCall, ha affermato: “La partnership - Perché l’innovazione è nel Dna di EasyJet – con Founders Factory creerà un valore tangibile sia per Fondata nel 1995, con sede al London Luton Airport, i nostri passeggeri che per easyJet mettendo il pensiero la compagnia area vola verso 134 destinazioni. E’ creativo al centro della nostra strategia digitale. Negli all’avanguardia nel campo dell’innovazione digitale, ultimi cinque anni, infatti, abbiamo trasformato la web e ingegneristica per rendere il viaggio sempre compagnia nonché l’esperienza di viaggio dei nostri più facile e conveniente per i propri passeggeri. Dal passeggeri grazie allo sviluppo dell’area digitale. suo lancio nel 2011, l’app di easyJet è stata scaricata Connettendo il talento del team di easyJet aduna da oltre 17 milioni di utenti. L’innovativa app si nuova generazione di imprenditori – prosegue il Ceo è evoluta dall’offrire semplicemente il processo easyJet – continueremo a supportare nuove idee e a di prenotazione con pochi click e la possibilità di creare nuove opportunità. Siamo già conosciuti per effettuare il check–in ad includere funzionalità quali il nostro approccio innovativo, per il successo della lo “scanning” del passaporto, il “Flight Tracker” e il nostra app, ad esempio, che conta ben 17 milioni di “mobile boarding pass”. easyJet, inoltre, ha sviluppato download, per la tecnologia Mobile Host nei nostri la versione di app per Apple Watch e il Mobile Host, aeroporti e per l’utilizzo dei droni come strumento funzionalità che attraverso notifiche push permette di manutenzione dei velivoli. Lavorare in questa di avere informazioni puntuali e personalizzate direzione con Founders Factory – ha concluso McCall durante le fasi di viaggio in aeroporto, disponibile al – ci permetterà di esplorare nuove opportunità per momento in 14 aeroporti europei compresi Milano servizi sempre più innovativi nel settore dei trasporti Malpensa e Milano Linate. easyJet è stata anche la e ci aiuterà a rendere l’esperienza dei nostri utenti prima compagnia aerea al mondo a collaborare con ancora più facile e conveniente”. (L.M.) 55

UN SUCCESSO AD AMPIO TARGET PER IL PRIMO SALONE DEI PAGAMENTI. STARTUP MAGAZINE IN PRIMA FILA

Si è ufficialmente conclusa la tre giorni promossa di avere una postazione gratuita a 20 startup vincitrici da ABI e ABIServizi al Mi-Co di Milano chiamata offrendo l’opportunità preziosa di presenziare il Salone dei Pagamenti. Il primo grande evento Salone nei 3 giorni ed incontrare quindi potenziali (primo di una lunga serie visto il boom di presenze e clienti e investitori nonchè giornalisti e uffici stampa. i risultati) sul tema della convergenza fra tecnologia mobile, commercio, marketing e accesso a nuove In secondo luogo, nel panel organizzato ad hoc per dimensioni digitali, chiamato per l’occasione noi e tenutosi venerdì 11 novembre, 8 startupper Payvolution. sono saliti sul palco della Sala Blu e hanno parlato ad una platea di investors per convincerli a destinare L’obiettivo del Salone, chiaramente sintetizzato da fondi rivolti a potenziare particolari settori della Gianfranco Torriero (Vice Direttore Generale ABI e loro attività. Un momento di confronto, di domande Presidente di ABIServizi) è stato “riunire in un unico interessate, di proficuo scambio di opinioni in cui evento tutti i soggetti che lavorano nel mondo dei StartUp Magazine ha concretamente dato una mano pagamenti, per una visione ampia su tendenze ed alle startup ad incontrare le persone giuste. evoluzione tecnologica”. Auspicando un ritorno in termini economici e di Obiettivo raggiunto in pieno se si osservano i dati visibilità, diamo appuntamento a tutti i nostri lettori relativi agli accessi e qualche immagine della platea per il prossimo concorso, in lancio a fine anno. Fare eterogenea presente nelle 6 sale dedicate a meeting e squadra e creare network è sempre più rewarding di workshop, sempre affollate. operare in solitaria. Per StartUp Magazine il successo è stato duplice. “Nessuno può fischiettare una sinfonia. Ci vuole Da un lato, lo StartUPay Contest ha dato la possibilità un’intera orchestra per riprodurla”. 56

GRANDI IMPRENDITORI COL NASO IN SU. DA BRANSON A BEZOS TUTTI VOGLIONO LO SPAZIO

Già svelato il design del nuovo razzo orbitale che la Blue Origin – l’azienda spaziale di Jeff Bezos, fondato- re e Ceo di Amazon- sta realizzando per poter portare in orbita satelliti e persone. Si chiamerà New Glenn e, non sarà il secondo missile più lungo di sempre, ma sarà anche riutilizzabile. Un investimento colossale per un’idea futuristica. Ma Jeff non è il solo a stare col naso in su, affascinato dallo spazio. Richard Branson (fondatore della Virgin Galactic) sogna di costruire hotel in orbita e Elon Musk dice di voler colonizzare Marte con la sua SpaceX. re della Virgin Galactic, e il magnate Elon Musk, fonda- tore della SpaceX. L’8 settembre la compagnia di turismo spaziale di Bran- L’ultimo annuncio è di Jeff Bezos, fondatore e Ceo di son ha lanciato in orbita la navicella Unity per testarne Amazon a capo della Blue Origin. L’azienda spaziale sta la resistenza. Il velivolo servirà a far provare a sei turisti lavorando alla costruzione di un nuovo razzo, il New l’esperienza di un viaggio da astronauti. Costo del bi- Glenn, progettato per portare in orbita satelliti e perso- glietto: 250mila dollari. Branson si augura che tra cento ne. anni il turismo spaziale abbia fatto progressi e, oltre alle Sarà il secondo missile più alto di sempre, 85 o 95 me- gite in orbita, sia possibile una vera e propria vacanza tri, nelle versioni da due e tre stadi. Oltre a essere gran- nello spazio. In un’intervista a Mashable l’imprenditore de e potente, il vettore sarà anche riutilizzabile, come il ha dichiarato: «Vorrei avere dei sexy hotel Virgin nello precedente New Shepard. Il nome è un omaggio a John spaziodove la gente possa dormire in capsule spaziali, Glenn, il primo astronauta americano che ha orbitato at- spostarsi in piccole navicelle attorno alla Luna, svegliar- torno alla Terra. Bezos assicura che il New Glenn sarà si la mattina e tornare alle loro capsule la sera». lanciato entro la fine del decennio. Intanto andrà avanti con voli di prova dei razzi già costruiti. Elon Musk alla conquista di Marte Non sono meno ambiziosi i progetti di Elon Musk, che Bezos: nuove opportunità imprenditoriali per mettere al riparo il genere umano da eventuali mi- Ritirando il Premio Heinlein 2016 per il suo contributo nacce, come un asteroide, vorrebbe fondare una città su all’uso commerciale dello spazio, il 14 settembre Bezos Marte. Durante il Congresso Astronautico Internazio- ha dichiarato: «Quando avrò 80 anni vorrei poter dire nale a Guadalajara, in Messico, Musk ha annunciato la di aver creato l’infrastruttura necessaria a far anda- nascita del Sistema di Trasporto Interplanetario, con cui re la prossima generazione nello spazio a basso costo, sarà possibile raggiungere il pianeta rosso in 80 giorni, in modo che i giovani possano trovare nello spazio le colonizzarlo con un milione di persone e viaggiare al opportunità imprenditoriali che la mia generazione ha prezzo di 100.000 dollari a persona. Il progetto preve- trovato su Internet». E sulla fattibilità dell’impresa ha de la costruzione di una navetta da 200 posti. «Voglio aggiunto: «Credo che i sognatori arrivino prima di tutti, rendere Marte qualcosa di possibile. Qualcosa che sia poi arrivano i costruttori. Molti sognatori sono autori di possibile fare nel corso della nostra vita, un posto dove fantascienza, artisti. Hanno idee catalogate subito come potrete andare». Il genere umano diventerebbe così una impossibili. Poi scopriamo che non lo sono. Se lavoria- «specie multiplanetaria». In molti però restano scettici. Il mo nella direzione giusta, anche per molte generazioni, Wall Street Journal ha rimarcato il fatto che SpaceX non quelle idee possono diventare possibili». sia ancora riuscita a portare neanche un uomo nello spa- zio, i progetti sono in ritardo e i costi si sono moltiplicati Richard Branson e il turismo spaziale rispetto alle previsioni iniziali. In più Musk sta ancora Jeff Bezos non è il solo a investire nello spazio. Ci sono indagando sulle cause dell’esplosione del razzo Falcon9, anche l’imprenditore inglese Richard Branson, fondato- avvenuta a settembre. 57

DONNE MANAGER. CAROLINA VERGNANO SPINGE LA PIÙ ANTICA TORREFAZIONE ITALIANA

Il marchio dice: Caffè Vergnano 1882 ed è il brand della più antica torrefazione d’Italia. Bella scommessa quella accetata nel 2005 da Carolina Vergnano, che decide di mettersi a capitanare lo sviluppo comerciale dell’im- presa fondata dal nonno di suo padre Franco. Ma non lo fa digiuna di esperienze. Carolina infatti -torinese doc, laurea in Economia alla Bocconi, un anno trascorso in l’Oréal ad oc- cuparsi di marketing- gira per il mondo per “cercare di capire”, raccoglie spunti e im- pressioni e le porta a casa. Risultato: in die- ci anni ha aperto 99 caffetterie, la centesima vedrà la luce il 15 settembre a Singapore, in coincidenza con il Gp di Formula 1.

Vista dall’Australia dove è stata da ragazza, lina Vergnano. La presenza all’estero si esten- mossa dalla passione per le mete lontane e de con altre nove aperture: Bruxelles, Digio- difficili, l’azienda di famiglia era ancora un ne, Mosca, Boston, Lugano e Arabia Saudita, punto interrogativo. Poi altri giri per il mon- con un giro di affari stimato in cinque milioni do “per cercare di capire”. Nel 2005 Carolina di euro. Queste si aggiungeranno agli ultimi Vergnano, torinese doc, laurea in Economia Caffè Vergnano inaugurati tra la fine dell’an- alla Bocconi, dopo un anno a l’Oréal a occu- no scorso e l’inizio di questo: i due di Monaco parsi di marketing, inizia la sua carriera pro- di Baviera, all’interno della Galeria Kaufhof fessionale ed entra nell’impresa fondata dal e di Eataly, quelli di San Paolo presso Eataly nonno di suo padre Franco. Brasile e di Londra, a Mark Lane, il quinto Mission dell’imprenditrice, oggi trentacin- nella City. I coffee shop arriveranno anche quenne, è curare le relazioni commerciali negli aeroporti italiani. Nei piani strategici, con l’estero e lo sviluppo del marchio Caffè si comincerà dallo scalo di Bari per passare a Vergnano 1882, la più antica torrefazione ita- quello di Roma l’anno prossimo. liana, nel progetto di una rete di coffee shop Quando non è in azienda, la signora del caffè in 19 Paesi. Il rapporto Confimprese 2016 la si rifugia a Chieri, nella sua casa in campagna annovera tra le manager italiane di successo. sotto la collina di Torino, isolatissima, quasi Nell’arco di dieci anni ha aperto 99 caffetterie. un eremo. La centesima vedrà la luce il 15 settembre a Ha puntato a realizzare un buon bilancia- Singapore, in coincidenza con il Gran premio mento tra lavoro e vita familiare. Sposata, un automobilistico, assieme ad altre due, e darà marito avvocato, mamma di tre figli, ha poco l’avvio alla distribuzione in Thailandia grazie spazio per il tempo libero. Le sua ambizioni a un accordo appena siglato. sportive per adesso sono in stand by: “Gioca- “Una porta nell’est del mondo necessaria per vo a golf, ma ora sono peggiorata”, ammette riuscire a sbarcare in quei mercati” dice Caro- senza alcun rammarico. Poi racconta: “Pro- 58

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prio all’inizio della mia attività, sono arrivata pretendiamo anche tanto”. per quattro giorni di fila alle 9,15. Il quinto Nel primo semestre 2016 l’azienda Vergnano giorno mio fratello Enrico mi ha preso da par- ha registrato 38 milioni di fatturato, +7,2% te e mi ha detto che mi sarei potuta permettere di crescita, con 22 linee di produzione, oltre quell’orario comodo dopo almeno dieci anni 80 referenze di prodotto, un balzo dell’11% di lavoro e di puntualità. Allora mi indispettì, nell’export in 90 paesi (con un fatturato di 7 ma seguii il suo consiglio. A distanza di tempo milioni di euro), e del 10,9% nel settore hore- posso dire che aveva ragione”. ca. Cresce anche la grande distribuzione orga- Carolina Vergnano ha anche curato e lanciato nizzata che raggiunge un risultato di bilancio il progetto Èspresso, la nuova linea di capsule di 13 milioni di euro, in aumento del 3% e un portata sul mercato lo scorso settembre e pri- portafoglio di oltre sei mila clienti. ma in Italia compatibile con le macchine Ne- I primi paesi d’esportazione si confermano spresso e con il sistema ‘Lavazza a modo mio’. Francia, Germania, Grecia e Polonia dove l’a- “Sono fortunata – riconosce -, la mia è sempre zienda radica la sua presenza nella grande stata una bellissima azienda che promuove la distribuzione, con Auchan e la catena tedesca cultura del caffè italiano e del brand in tutto Saturn-Mediamark. il mondo. Da piccola seguivo con molto inte- Adesso si punta all’Asia e al Sud Ameri- resse mio padre mentre lavorava. Lui è una ca. Quasi ogni giorno nel grande open space colonna ancora oggi, a fianco ha suo fratello dell’impresaVergnano si convocano riunioni Carlo, noi due figli e mio cugino Pietro. All’e- del tutto informali, momenti di confronto e di stero ho imparato un approccio parecchio di- discussione chiamati ‘mini cda’. “Ci aiutano a verso dal modo italiano di gestire le persone. capire – spiega la manager torinese – se ci stia- Abbiamo 142 addetti e molti collaboratori. La- mo muovendo nella direzione giusta. Ed è una sciamo liberi coloro che lavorano con noi, ma grande chiave per l’accordo tra tutti”.

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LUCY IN THE SKY… LA LAMPADA SOLARE MADE IN ITALY FA 140MILA $ IN 2 GIORNI

Di Lucy, dispositivo innovativo realizzato da un team tutto italiano che riflette la luce del sole nel- le stanze in ombra, Startupmagazine.it aveva già parlato al momento della sua uscita nel mercato. Ma non ci immaginavamo, ai tempi, una campa- gna di crowdfunding così di successo. Solenica, startup di robotica e design made in Italy che ha però sede in California, in appena 6 ore di attività su Indiegogo ha infatti superato il goal previsto di 50mila dollari e continua a raccogliere fondi. Al di là dell’idea “buona”, la lampada è anche bel- la. Merito di quell’appeal innato che rende l’este- continuerà a riflettere la luce del sole illuminando le tica dei prodotti del Belpaese così irresistibile agli stanze in ombra. occhi degli americani. COME FUNZIONA – Si tratta di un dispositivo di robotica domestica che attraverso la rotazione di uno specchio è in grado di rintracciare il sole nel cie- lo, riflettendone la luce sempre nello stesso punto prestabilito dall’utente. Bisogna posizionare Lucy dove si ha della luce solare (balcone, davanzale o al- tro) e direzionare il puntatore contenuto nella sfera A volte basta poco per capire se l’idea di una star- verso il soffitto della stanza che si vuole illuminare: tup può funzionare o se è destinata al fallimento. A Lucy si attiverà automaticamente e comincerà a ri- Solenica sono bastate meno di 6 ore. La startup che flettere la luce naturale solare nella vostra stanza. realizza oggetti intelligenti dal design italiano, ha La lampada dispone di puntamento ottico: questo lanciato su Indiegogo una campagna di crowdfun- significa che lo specchio ruota grazie a due motori ding per Lucy, un design robot che porta la luce del controllati da un network di fotosensori che misu- sole in casa: in meno di 6 ore viene superato il goal rano l’intensità della luce, ricostruendo la posizione previsto di 50mila dollari e in 2 giorni ha raccolto- del sole nel cielo e inseguendolo nel suo movimento 140mila dollari. Segno che il prodotto piace e fun- durante tutte le ore del giorno. Tramite un sistema ziona certo, ma anche che il design made in Italy di feedback loop ottico, quindi, Lucy riesce a mante- continua a conquistare il pubblico. La campagna su nere lo stesso punto illuminato durante tutto il cor- Indiegogo continuerà fino a fine mese. so della giornata. In condizioni ottimali, la lampada riesce a generare la stessa illuminazione di 5 lampa- CHE COS’È LUCY – In termini tecnici Lucy è un dine alogene da 100W ciascuna. “eliostato”, cioè un dispositivo in grado di riflet- tere il sole, che si muove sempre nello stesso pun- - 4 consigli per avviare una campagna di crowdfun- to fisso deciso dall’utente. Nello specifico, si tratta ding di successo di uno specchio intelligente, inserito all’interno di una sfera, dotato di un’elettromeccanica alimenta- LA STARTUP SOLENICA – Lucy è il primo pro- ta da energia solare che ne permette il movimento: dotto di Solenica, startup di robotica e design che basta posizionare Lucy in un posto soleggiato, fuo- realizza oggetti intelligenti dal design italiano. I ri o dentro casa, puntarla in direzione della stanza founder sono Diva Tommei, 32 anni, e Mattia Di che si vuole illuminare e Lucy, regolando l’angola- Stasi, 24. «L’idea di Lucy – ci spiega Diva Tommei- zione dello specchio in ogni momento del giorno, nasce a Cambridge dove stavo svolgendo il dottora- 61

to in Bioinformatica. A causa del clima mi trovavo LA SCOMMESSA SUL MADE IN ITALY – «Lucy spesso costretta ad accendere la luce artificiale per non è un oggetto facile da produrre, ma per noi il illuminare gli spazi dove vivevo. Quei pochi giorni made in Italy è un elemento essenziale, credo mol- in cui fuori spuntava il sole mi trovavo in ufficio, to nella qualità del Belpaese», sostiene la co-foun- mentre tutti scendevano in strada per godersi quei der Tomei. «Per me è molto importante che l’Italia rari momenti. riscopra la sua vocazione a realizzare oggetti di de- Da lì è nata l’idea: volevo trovare una tecnologia sign, anche attraverso le startup. tale da potere ridirezionare il sole che vedevo pun- Il vero made in Italy si è sempre identificato con tualmente sul davanzale nella mia stanza. Durante qualche elemento concreto: un capo d’abbiglia- un periodo alla Singularity University della Nasa, mento, un oggetto di design, un’auto. mi sono resa conto che la tecnologia a base degli Quindi faremo di tutto per mantenere la produzio- eliostati era perfetta per lo scopo». Mattia si unisce ne nella Penisola e beneficiare di un marchio in- alla realizzazione del progetto per seguire l’area di trinseco di qualità riconosciuto in tutto il mondo», business e marketing. continua Mattia Di Stasi. «Siamo agli inizi di una La startup riceve un finanziamento di 120mila dol- grande avventura, non ci limiteremo infatti a que- lari da Qualcomm e Techstars a San Diego, dove sto prodotto, ma abbiamo già in mente di espande- i founder hanno trascorso la scorsa estate 4 mesi re l’idea realizzando anche versioni di Lucy desti- in un programma di accelerazione per sviluppare nate ad interi edifici e luoghi aperti», dice ancora il business e il prodotto. Dunque una startup con la giovane imprenditrice. «Tra gli sviluppi futuri, sede in California, ma con team, idee e design tutti possiamo attenderci l’integrazione in piattaforme italiani. IoT già esistenti»

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STARTUP MAGAZINE È MEDIA PARTNER DEL SALONE DEI PAGAMENTI

di Chiara Scovacricchi

Ne parliamo perchè l’appuntamento organizzato da L’aspetto della sicurezza e della rapidità dei paga- ABI (Associazione Bancaria Italiana) è un passaggio menti da cellulari e tablet (che rapidamente stanno obbligato per le imprese e neo-imprese che vogliano conquistando il primato nei pagamenti on line) è, per conoscere tutte le innovazioni e le tendenze legate al siti con ecommerce e startup innovative, un tema im- mercato dei servizi di pagamento, sempre più orien- prescindibile per la riuscita del business. tato verso la digitalizzazione. ABI, da sempre attenta alle trasformazioni che incido- Ne parliamo perchè siamo, con orgoglio, Media Par- no sullo scenario economico e alle tecnologie che in- tner di questo che è uno dei maggiori eventi ad in- tegrano sistemi già in funzione, decide di organizza- gresso gratuito in Italia del comparto che punta ad re e promuovere perciò Il Salone dei Pagamenti, che individuare soluzioni semplici, sicure ed accessibili, si svolgerà a Milano -presso la bella area espositiva utili non soltanto per il mondo bancario. MiCo- dal 9 all’11 novembre. Ne parliamo perchè il Salone dei Pagamenti è esso Una tre giorni di approfondimenti, dibattiti, tavole ro- stesso un evento-startup in quanto alla sua prima edi- tonde, convegni, confronti vis a vis e formazione che zione. E’ la concentrazione eterogenea di altri “vec- si articoleranno lungo cinque percorsi che vedranno chi” meeting ABI che qui convogliano per offrire agli al centro: la banca, le grandi imprese, la Pubblica Am- ospiti un quadro omnicomprensivo della situazione ministrazione, le piccole aziende e il mondo dei pro- attuale e futura dell’universo dei pagamenti nell’era fessionisti. di internet. L’iniziativa, organizzata in toto da ABIServizi, vede Alla fine dello scorso anno la rete POS ha toccato il la collaborazione del Consorzio BANCOMAT, del tetto di 1,7 milioni di terminali, le carte di pagamento Consorzio CBI, della Fondazione per l’Educazione nelle tasche degli italiani hanno superato i 100 milioni Finanziaria e al Risparmio, del Consorzio ABILab e e, in generale, l’utilizzo di strumenti di pagamento al- il coinvolgimento di tutti i principali protagonisti del ternativi al contante è cresciuto di oltre il 10% rispetto settore. al 2014. StartUp Magazine seguirà l’evento in tutte le sue fasi.

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RYANAIR STORY. UN EX EDICOLANTE CHE OGGI INAUGURA 44 NUOVE ROTTE IN ITALIA

Il cosiddetto Irlandese Volante, da altri chiamato Mr. Ryanair, l’innovatore del mercato aereo europeo, insomma Michael O’Leary, è oggi ad un passo dal compiere un nuovo potente passo in avanti nella conquista degli scali del Vecchio Continente. Target: Italia. Sono ben 44 le rotte che la compagnia low cost sta per inaugurare nelle città di casa nostra, un boost importante anche per l’offerta di nuovi posti di lavoro che -si dice- saranno oltre 2.000 (tra personale di terra e di volo). L’iniziativa si impiego gli dà l’opportunità di conoscere Tony è resa possibile sulla base di un investimento Ryan, un cliente che in 10 anni scarsi aveva di oltre 1 miliardo di dollari. La philosophy? costruito un piccolo impero, noleggiando Sempre la stessa: proseguire l’avanzata aerei alle compagnie di bandiera. A O’Leary appoggiandosi agli aeroporti secondari bastano pochi consigli su come risparmiare sulle tasse per farsi notare dall’uomo d’affari, ma il momento non è ancora quello giusto. Lasciato il posto fisso, si mette in proprio con un’edicola. «Aprivo alle 7 di mattina e chiudevo alle 11 di sera: così ho imparato come Il progetto dovrebbe portare alle linee aeree si gestisce un’impresa». In tre anni incassa di Michael O’Leary, amministratore delegato 250mila euro. È a quel punto che bussa alla Ryanair, una crescita di 32 milioni entro il porta di Ryan che, due anni prima, aveva aperto prossimo dicembre e di oltre 35 nel 2017. una linea aerea concorrente alla compagnia Grossi numeri, a cui l’azienda è ormai abituata di bandiera irlandese. Michael O’Leary, pur da anni, che si devono al talento di O’Leary. di essere assunto, si offre a stipendio zero: Ecco la sua incredibile storia. unico guadagno, il 5% degli introiti annuali Il primo lavoro di Mr Ryanair? Edicolante! incassati grazie al suo lavoro. Il suo compito: O’Leary infatti, grazie a una lucidissima visione scoprire perché la linea aerea fosse in perdita di business, è diventato l’innovatore del mercato costante malgrado l’aumento dei passeggeri. aereo europeo. Ma come ce l’ha fatta? Madre La missione sembrava disperata. casalinga, padre imprenditore, è nato nel 1961 Falco dell’amministrazione. Per i primi due anni a Kanturk, 250 km a sud-ovest di Dublino. O’Leary si butta a capofitto sui libri contabili. Fino al diploma i suoi risultati scolastici non E la sua prima mossa è strategica: elimina brillano, ma già prima di laurearsi in Business tutti i costi più salati, dall’intero dipartimento al Trinity College di Dublino, una delle scuole marketing alle polizze assicurative. Diminuiti più prestigiose d’Irlanda, riesce ad accumulare fino al 25% gli stipendi dei piloti, rinegoziati denaro, risparmiando sulla paghetta paterna e i contratti delle forniture di carburante… Nel arrotondando come barista. 1991, O’Leary diventa direttore finanziario Terminati gli studi, vuole guadagnare più della compagnia e ottiene la promessa, da denaro possibile. Nel 1983 però l’Irlanda dava parte di Ryan, del 25% dei guadagni che la poche opportunità ai neolaureati e l’unica compagnia fosse stata in grado di incassare chance di stipendio gli viene da un posto oltre i 2,5 milioni di fatturato. Ma nemmeno come contabile in una grande azienda. L’ il suo impegno è sufficiente a risolvere tutti i Dillo con un Fiore

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problemi. ridotte con un solo giorno di anticipo rispetto La scoperta dei voli low cost. Durante un al viaggio, in confronto ai tradizionali 14 di viaggio negli Usa, scopre che la Southwest tutte le compagnie. L’innovazione è epocale, Airlines intascava decine di milioni di dollari tale da far raggiungere oltre un milione di con i suoi voli low cost: un modello di business passeggeri a una compagnia che si limitava che O’Leary, una volta sul posto, osserva con ai collegamenti tra Irlanda e Gran Bretagna. E attenzione. E scopre che gli aerei Southwest arriva un’altra trovata: la riduzione dei costi scelgono scali secondari, restando a terra solo aeroportuali a carico della compagnia. Il rospo pe mezz’ora, rispetto agli altri che si fermavano non è semplice da mandar giù per i dirigenti un’ora e mezza. Veloce anche il check-in dei degli scali, ma il business di O’Leary dimostra passeggeri, spediti a bordo senza numero di che i clienti aumentano e, avendo risparmiato sedile. Una formula è semplice e replicabile in sul volo, sono disposti a spender soldi al duty Europa. free, nei ristoranti e nei parcheggi. Studia gli Usa e importa l’idea. Tornato in Dal fallimento al successo in sei anni A fine Irlanda, O’Leary riesce a dimostrare in soli 1994 l’irlandese è già riuscito a strappare una tre mesi che prezzi più bassi rispetto alla compagnia aerea dalle paludi del fallimento concorrenza incrementano in modo sensibile portandola, in soli sei anni, a profitti gli affari. Il momento poi è quello giusto plurimilionari. E mentre i suoi sfidanti aprono perché nel 1993 la deregulation europea offre e chiudono in poche stagioni, lui prosegue la una nuova chance agli operatori: vendere sua avanzata in Europa, stipulando accordi biglietti per ogni destinazione a prezzi liberi. con gli aeroporti secondari. Nel 1996 i suoi L’apertura del mercato è ghiotta per tutti: profitti personali raggiungono quasi 10milioni nel giro di pochissimo tempo Ryanair conta di euro. Al 1997 risale una nuova rivoluzione: numerosi nuovi competitor, tra cui il gruppo la diminuzione delle percentuali pagate agli Virgin di Richard Branson. Per contrastare la agenti di viaggio per la vendita dei biglietti dal concorrenza, O’Leary potenzia la flotta con un 9 al 7,5%. Da allora Ryanair non si è più fermata. nuovo aereo dotato di più posti passeggeri. «Se potessi, farei pagare per respirare… Ma Altra trovata: la possibilità di acquistare tariffe darei il biglietto gratis» dice O’Leary. 68

GOOGLE CONTRO AMAZON: PARTE LA SFIDA DEI DRONI POSTINO

di Daniele Giacobbe

Il governo americano ha autorizzato le sperimen- tazioni di Project Wing, i postini volanti della società di Mountain View. Fino a poco tempo fa sembravano solo visioni, ma ora i corrieri dell’aria stanno per diventare realtà. Google inizierà i test negli Stati Uniti sui suoi droni per le consegne. Ricevuto il via libera da parte della Casa Bianca, è pronta ad andare avanti nella sperimentazione. Lo farà nei sei campi di volo (designati dalla FAA, l’agenzia che regola l’aviazione civile) nei sei sta- ti: Alaska, Nevada, Texas, New York, Virginia e Nord Dakota. dificherà le normative vigenti sul tema, permet- Alphabet, la nuova parent company sotto cui ca- tendo ad esempio ai piloti di controllare un drone dono tutte le operazioni di Google, è la prima anche quando fuori dal loro campo visivo. azienda a godere della svolta americana. L’obiet- Questa battaglia non ha implicazioni solo com- tivo per quelli di Mountain View è progettare, co- merciali o sul settore delle consegne a domicilio struire ed utilizzare velivoli autopilotati come po- ma è una ricerca con un altro scenario interessan- stini modello, facendoli volare con carichi di merci te: la gestione delle emergenze. L’ultima sfida è nello spazio aereo fino ad oggi ad uso esclusivo infatti quella di creare droni che siano in grado di degli aerei. spegnere incendi oppure trovare i superstiti dopo L’altra azienda in lizza in questa corsa, come mol- una tragedia (cosa che in parte già fanno limitan- ti sanno, è Amazon. Il colosso di Jeff Bezos leader dosi a monitorare zone colpite da calamità). Un mondiale nell’e-commerce, solo un mese fa ha obiettivo che ovviamente piace anche ai governi stretto un accordo con il governo inglese per ac- globali e su cui le aziende fanno facilmente leva celerare la procedura di autorizzazione relativa al per forzare le loro ritrosie in termini di “lasseiz progetto di consegne con i droni. La sperimenta- fair” e autorizzazioni. zione, da loro chiamata Prime Air, è simile a quella Se oggi negli Stati Uniti si spinge sull’acceleratore di Alphabet, e anche qui si muovono merci volanti dal punto di vista “burocratico” la ragione par- con l’obiettivo di consegnarle a casa del cliente in ziale è presto detta: il governo prevede che pre- tempi record e soprattutto con costi più bassi. sto il settore peserà per ben 82 miliardi di dollari I velivoli di Google saranno dotati di moduli ra- nell’economia americana e creerà 100mila nuovi dio (obbligatori a partire dal 2020) che invieranno posti di lavoro entro il 2025. Inoltre la U.S. Na- continuamente la loro posizione agli altri UAV, tional Science Foundation investirà 35 milioni di così da evitare incidenti o situazioni potenzial- dollari nei prossimi cinque anni per la ricerca e il mente pericolose. Queste le parole di Dave Vos, a Dipartimento degli Interni intensificherà l’utiliz- capo del progetto. zo di questi mezzi mentre le imprese saranno più Non è chiaro comunque quali siano le tempisti- libere di sperimentare. Ma i motivi di questa deci- che necessarie per vedere i droni di Project Wing sione sono più profondi e non sono solo di ritorno operare nei cieli degli Stati Uniti, ma l’iniziativa economico calcolato, ancora una volta la cultura promossa dalla Casa Bianca (Obama è un fauto- politica americana dà segno di essere –quasi an- re di questo progetto sin dal 2.009) rappresenta di tropologicamente diremmo – votata da sempre certo un passo in avanti nella direzione di un fu- all’accelerazione verso il futuro e alla sperimen- turo plausibile. tazione in ogni campo economico e tecnologico. La FAA ha annunciato inoltre che se sarà possibile Una lezione di cultura dell’intrapresa da cui l’Eu- dimostrarne la sicurezza per sé e per gli altri, mo- ropa avrebbe molto da imparare. 69

KALANICK (E LA SUA MULTINAZIONALE DELLO SCANDALO) PUNTA SU 4 STARTUP EUROPEE

Se l’ha fatto per accaparrarsi la simpatia dell’Euro- pa (la più ostile alla sua Uber-rivoluzione), o per dar credito al mondo delle startup (di cui fa parte) o se davvero crede in guadagni insperati dalle 4 neo-realtà aziendali scelte e finanziate, non si sa. Resta noto che il milionario Kalanick ha deciso di fare da business angel a companies made in Euro- pe per -dichiara lui stesso- “aiutarle a raggiungere tutto il loro immenso potenziale”. Sono la france- se Brigad (l’app per chef e ristoranti), la britanni- ca Memrica (applicazione per chi ha problemi di memoria), l’olandese Otly (la banca per i più pic- coli) e la polacca Hipromine (all’avanguardia nel- la ricerca sull’uso degli insetti in alimentazione e medicina). Chissà che la fortuna raggiunta da Uber non baci anche loro. dell’azienda, di un intervento personale del CEO. Potrebbe quindi trattarsi sia di un progetto per au- mentare la simpatia nei confronti di Uber, che so- prattutto in Europa ha ricevuto accoglienze ostili, Nata come startup e diventata in pochi anni un sia di un intervento personale di Kalanick per resti- colosso multinazionale, ora aiuta altre startup ad tuire alla comunità delle startup ciò che anche lui ha emergere: Uber ha infatti annunciato, per bocca del ricevuto a suo tempo. Probabilmente, infatti, non è cofondatore e CEO Travis Kalanick, di aver inve- un caso che l’annuncio sia stato dato personalmen- stito in quattro aziende neonate in Europa. Si tratta te dal CEO di Uber, che sulla sua pagina Facebook di Brigad, startup francese fondata da Florent Mal- ha postato una foto che lo ritrae insieme ai fonda- branche, che mette in comunicazioni i ristoranti che tori delle quattro startup, commentando che “esse- cercano cuochi e chef con i cuochi e gli chef che cer- re un imprenditore non è mai semplice, e anche le cano un ristorante in cui lavorare; della britannica migliori idee possono avere problemi nell’ottenere Memrica, fondata da Mary Matthews, che consiste la visibilità e il supporto che meritano. Per questo in un’app per aiutare chi ha problemi di memoria; sono felice di lavorare con queste quattro aziende e dell’olandese Otly, fondata da Lior Bornshtain e di aiutarle a raggiungere il loro enorme potenziale”. Vedran Vego, che offre una banca per i più picci- - Uber, vizi e virtù della multinazionale dello scan- ni gestita dai genitori; e della polacca Hipromine, dalo fondata da Damian Józefiak, Jakub Urbański e Jan D’altro canto, Uber non ha mai nascosto di avere Mazurkiewicz, che si dedica alla ricerca sulle poten- una particolare attenzione nei confronti delle star- zialità dell’utilizzo degli insetti nell’alimentazione, tup, tanto da aver esteso a maggio il suo programma in medicina e nel settore dei biocombustibili. UberPitch anche all’Europa. Si tratta, in sostanza, di - UberStory: guarda tutte le tappe far incontrare su un’auto Uber i finanziatori con gli Uber non ha reso noto né l’ammontare dell’investi- imprenditori, che tengono un pitch “al volo”. Pre- mento (ma Kalanick ha fatto sapere che si tratta di sente il 37 città e in 21 Paesi, questo modello di so- una “piccola” cifra) né quale obiettivo si prefigge di stegno alle startup ha già raggiunto i 4mila pitch. raggiungere finanziando queste startup, anche se E le quattro startup finanziate da Uber sono state non è escluso che si tratti, più che un investimento selezionate proprio in questo modo. 70

CONTINUA LO SHOPPING DI APPLE NELL’E–HEALTHCARE. L’ULTIMO ACQUISTO È GLIIMPSE di Daniele Giacobbe

Apple continua la sua strategia di espansione alla ricerca dei settori più interessanti e redditizi. Lo fa acquistando startups nel settore dell’healthcare: l’ultima in ordine di tempo è “Gliimpse”, startup innovativa che ha sviluppato un omonima app in grado di tenere il record di dati medici di qualsiasi paziente in maniera efficace ed efficiente. Il colosso di Cupertino rafforza così l’impegno nel settore delle “cure sanitarie di tutti”: un altro tassel- lo dopo lo sviluppo di piattaforme come HealthKit e CareKit destinate proprio alla gestione dei dati sa- nitari e di ResearchKit per i test clinici. ri: sono i sofisticati sensori dell’iPhone a registrare HealthKit è lo strumento di Apple che permette agli le attività rilevanti per lo studio e a raccogliere dati sviluppatori terzi di creare app i cui dati raccolti sul incredibilmente accurati”. nostro stato fisico siano compatibili con l’app Salu- Una volta creato il “grembo” (o ecosistema) infor- te installata con iOS 8. In questo modo tutti i dati matico per sviluppare app con finalità di tipo medi- raccolti per gli addetti ai lavori come medici o ricer- cale o legate alla salute personale di ognuno, il pas- catori, da una determinata app vengano riportati e so successivo è stato quello di sviluppare app utili e integrati nell’applicazione centrale Salute, siano essi innovative “dentro” Cupertino oppure – è il caso di rapporti sulle ore di sonno, malattie, cartelle clini- Gliipse – acquistarle sul mercato sempre in fermen- che o esercizio fisico. CareKit è invece la piattafor- to delle startups più innovative. ma per creare app che permetteranno a tutti (quindi Fondata nel 2013 dagli imprenditori Anil Sethi e non dedicata esclusivamente ai medici come heal- Karthik Hariharan, Gliimpse ha sviluppato una thkit) di conoscere meglio e controllare le proprie piattaforma che permette all’utente di raccogliere, condizioni di salute. personalizzare e condividere i dati sulla propria sa- Infatti secondo la Apple:“I ricercatori medici fan- lute in una sorta di “cartella clinica virtuale”. Sethi no moltissima fatica a trovare candidati, e spesso è un imprenditore seriale che negli ultimi dieci anni gli studi coinvolgono solo un numero limitato di è stato spesso alle prese con startup legate all’uni- soggetti. Ma l’enorme numero di utenti di iPhone verso della salute, dopo che nel 2000 aveva quotato in ogni parte del globo apre nuove possibilità. Le la sua azienda Sequoia Software. Nel suo passato app basate su ResearchKit, infatti, permettono di re- anche un esperienza come ingegnere di sistemi pro- clutare candidati e raccogliere dati in quantità fino prio alla Apple, intorno alla fine degli anni 80. a ieri impensabili. Inoltre le informazioni possono Gliimpse è una di quelle startup nate da un’esigenza essere raccolte in modo più regolare, a cadenza personale. Come racconta in prima persona, Sethi giornaliera o persino oraria, mentre i pazienti svol- ha dovuto assistere la sorella malata di cancro, ha gono le loro normali attività. Risultato: il campione dovuto così realizzare in prima persona le difficoltà osservato è più ampio e diversificato, i dati sono più per alcuni tipi di pazienti di acquisire e gestire i dati frequenti e la rappresentazione della popolazione è critici relativi alla salute personale:da questa dram- molto più accurata”. matica esperienza è nata quindi tre anni fa l’idea di A questo punto – sempre secondo la casa di Cuper- creare un sistema veloce, facile e snello: Gliimpse. tino:”Con ResearchKit, chi decide di partecipare a Glimpse è gratuita per i pazienti – consumatori. uno studio può farlo facilmente e ovunque si trovi, Il modello di revenue viene dalle fee pagate dalle usando l’iPhone che ha con sé ogni giorno. Non è case farmaceutiche o ospedali che volessero acce- più necessario andare in ospedale o in una struttura dere a questa enorme mole di dati. Con beneficio medica per sottoporsi a test o compilare questiona- sicuro di tutti. 71

ACQUISIZIONE MILIARDARIA PER PFIZER PER FARMACI ANTI-CANCRO

Continua il fermento nel settore biotech e in particolar modo nella lotta al nemico numero uno: il cancro. E’ sempre Pfizer a farla da protagonista regi- strando la seconda maggior operazione dopo l’acquisizione di Hospira dello scorso anno. Il colosso farmaceutico statunitense stavolta ha deciso di sborsare ben 14 miliardi di dollari per far sua la californiana Medivation, specializzata in trattamenti anticancro della prostata.

MILANO – Continua il fermento nel settore dei grandi colossi farmaceutici, interessati negli ulti- mi tempi da attività straordinarie di grande rilie- vo. Il colosso farmaceutico americano Pfizer ha sigla- offrendo però “solo” 10 miliardi di dollari: in quel to un accordo da 81,50 dollari per azione in con- caso, dalla California era partito un secco “no” tanti, per totali 14 miliardi, per acquisire Mediva- che aveva scatenato l’interesse di altri possibili tion, una società californiana. pretendenti: Gilead, Celgene e Amgen. La notizia è stata ufficializzata dopo le indiscre- La nuova operazione, se come sembra andrà in zioni della stampa anglosassone. Medivation è porto, rappresenterebbe per Pfizer la più grande specializzato in trattamenti anticancro. acquisizione dopo l’aqcquisto di Hospira lo scor- L’offerta di Pfizer era di quelle cui non sembra so anno, per 17 miliardi di dollari. possibile dire di no: va ben al di là del valore di Anche in Italia, per altro, si registra contempo- Medivation le cui azioni hanno chiuso venerdì a raneamente alle novità su Pfizer una notizia nel 67,16 dollari per una valorizzazione in Borsa di settore biotech. 11,1 miliardi di dollari. La Commissione europea ha infatti autorizzato Ma rilevando Medivation, Pfizer potrebbe ag- l’immissione condizionata in commercio per Zal- giungere al suo portafoglio il farmaco contro il moxis, la terapia cellulare sviluppata da Molmed cancro alla prostata ‘Xtandi’ che promette, secon- basata sull’ingegnerizzazione del sistema immu- do gli analisti, di generare da solo 1,33 miliardi di nitario per il trattamento delle leucemie e di altri dollari di ricavi al 2020. tumori del sangue. L’idea manifestata dal ceo di Pfizer, Ian Read, già Si tratta di una autorizzazione anticipata, con- nello scorso maggio era proprio quella di acqui- cessa a prodotti medicinali con una valutazione sire farmaci maturi per il mercato, considerando positiva del rapporto rischio/beneficio, in gradodi che il portafoglio è già imbottito di farmaci agli risolvere significativi bisogni terapeutici, e la cui stadi meno avanzati di lancio. disponibilità si tradurrebbe in un beneficio rile- D’altra parte, il grippo biotech era finito nel miri- vante per la salute pubblica. no anche dei francesi di Sanofi, che la scorsa pri- Notizia che spinge il titolo a Piazza Affari, in cre- mavera avevano provato ad acquisire Medivation scita a doppia cifra. 72

BRANDSDISTRIBUTION STORY: LE PARTNERSHIP, L’ESORDIO NELLA COSMETICA, I SUPER RICAVI 2016

Già big in Italia e all’estero nella vendita on line di ex top manager e im- B2B di abbigliamento e accessori perlopiù firmati, prenditori diventati con- la società torinese capitanata da Angelo Muratori sulenti e al network di ha recentemente visto un’impennata nei ricavi e nei clienti-rivenditori già at- clienti. Quali le ragioni di questo 2016 fortunato? tivo. Quasi un incubatore Scelte di marketing azzeccate e, soprattutto, venture ed acceleratore aziendale capital strategiche. in grado di dare alle star- In particolare, la partnership con FashionUP.RO tup assistenza sul model- -marketplace fashion rumeno divenuto uno dei più lo di business, sul busi- performanti del Centro-Europa- ha significato per ness plan, ma anche sulle entrambe le aziende una crescita esponenziale dei strategie e le politiche di marketing and sales, per fi- numeri in soli 18 mesi. nire con il supporto tecnologico e logistico. A dimo- Questo significa che allacciare collaborazioni da strazione che anche piccola e media azienda possono parte di medie imprese con startup anche di picco- instaurare un dialogo con le startup. le dimensioni, porta ad accaparrarsi nuovi cospicue FashionUp.ro è la case history di un successo possi- fette di mercato. Il prossimo passo della frizzante bile. “Siamo entrati nel capitale di FashionUp.ro nel Brandsdistribution? Il lancio, a settembre, di un 2014” racconta Michele Contrini, CFO di Brandsdi- brand cosmetico pensato per essere promosso e di- stribution.com, “e dopo un’attenta analisi dei punti stribuito escluviamente online. di forza e debolezza, abbiamo trasformato un brutto anatroccolo in un bellissimo principe, capace di passa- re da 600 mila euro di turnover a 1,6 milioni nel 2015, con l’obiettivo di raggiungere i 7 milioni quest’anno. FashionUp.ro era un sito quasi sconosciuto in Roma- Da 600milioni di ricavi nel 2014 a quasi 7 milioni pre- nia ed oggi è diventato una piccola ‘Zalando’, un vero visti per la fine del 2016: è l’exploit di FashionUp.ro, e proprio punto di riferimento tra chi cerca e compra sito di ecommerce romeno diventato in meno di 18 abbigliamento e accessori online. Grazie a metriche in mesi uno dei più performanti marketplace fashion del costante crescita, chiusa la fase seed, siamo pronti al Centro-Europa. Che cosa è successo nell’ultimo anno nostro primo round A; l’obiettivo è quello di racco- e mezzo? La startup è entrata nell’orbita di Brandsdi- gliere un milione di euro per portare FashionUp.ro, stribution.com, società torinese fondata nel 2008 da nei prossimi due anni, a diventare il leader della sua Carlo Tafuri e focalizzata nella distribuzione on line area geografica”. di abbigliamento e accessori di marca ma solo B2B, Una startup cresciuta, com’è Brandsdistribution, un segmento in cui ha rapidamente conquistato una può quindi diventare il migliore alleato per una star- posizione dominante. «Non c’era nulla di dedicato ai tup appena nata che a sua volta può rappresentare rivenditori fisici e on line», ricorda il presidente Ange- un’occasione per crescere e per internazionalizzarsi. lo Muratori, «così abbiamo fatto presto a conquistare «Brandsdistribution.com ha sviluppato negli anni un la nicchia». DI fatto Brandsdistribution, di proprietà solido know how nella distribuzione online che, som- della IDT spa, è un grande stockista on line che rifor- mata alle capacità di professionisti provenienti dal nisce siti di ecommerce, grandi (come Venteprivée e mondo della grande impresa e alla loro disponibilità Privalia) e piccoli, ma anche punti di vendita fisici: al a fare angel investing, ha permesso di creare un mix portale sono registrati oltre 122mila rivenditori in 170 vincente”, spiega il presidente Angelo Muratore, che Paesi. Nel 2015 ha fatturato oltre 17milioni di euro. anticipa: “Siamo già pronti per la prossima sfida: il Su questi risultati si fonda il progetto startup nel setto- lancio, in settembre, di un brand nella cosmetica pen- re tech fashion e cosmetica: finanziare e (ri)strutturare sato per essere promosso e distribuito escluvamente nuove società grazie alla collaborazione con un team online”. 73

CONSIGLI PER LANCIARSI NELLA PRODUZIONE DI ALGHE. IL MARE NON SERVE…

È ricostituente, antiossidante, aiuta a smaltire l’acido lattico, è ipocalorica, immunostimolante, normalizza il metabolismo, è utile a chi soffre di diabete e iperco- lesterolemia. Non basta? Si usa per produrre biofuel, integratori alimentari, cosmetici, fertilizzanti per l’agri- coltura bio. E non finisce qui. Anche Samanta Cristoforetti si è sgranocchiata degli snack ipervitaminici nello spazio. Parliamo dell’alga spirulina, un toccasana green in moltissimi campi. Avviare una coltivazione di questo prodotto miraco- loso potrebbe essere una buona idea di business, dal momento che il mercato che si sta aprendo è più che promettente. Lo hanno fatto i ragazzi fondatori di Al- ghitaly che ci raccontano la storia della nascita della loro azienda ed elargiscono consigli per chi volesse se- guire la loro strada. mesi invernali» spiega Matteo Castioni, agronomo, specializzato in microbiologia agraria. Con Francesco Campostrini (socio fondatore di Algain Energy, che produce fertilizzanti biostimolanti a base di alghe, ideali per l’agricoltura bio), lavora al progetto di colti- Un alga buona: la spirulina vazione della spirulina dal 2005. Insieme hanno fon- Ci sono molte specie di alghe. La spirulina è una mi- dato a Sommacampagna (VR) Alghitaly, che ha vinto croalga che si moltiplica in acqua salmastra in tempi con la spirulina, il suo prodotto di punta, l’oscar green brevi e può essere coltivata anche in Italia. di Coldiretti nel 2014. Seccata e in polvere, si usa come integratore o si uni- sce ad altri alimenti, in cucina. In poco volume, con- Investimenti e rientro tiene tutto quello di cui il nostro fisico ha bisogno per «Per l’installazione dei fotobioreattori, dove cresco- stare bene: sali minerali, vitamine, proteine, con ami- no le alghe, su una superficie tra i 2000-5000 mq, e la noacidi bilanciati e biodisponibili. È ricostituente, an- creazione di un laboratorio alimentare, l’investimento tiossidante, aiuta gli sportivi a smaltire l’acido lattico, prospettato va dai 200 ai 420 mila mila euro. La pro- ipocalorica, immunostimolante, normalizza il meta- duzione è istantanea, si può fare anche un raccolto bolismo, anche in chi soffre di diabete e ipercolestero- ogni 4 giorni, d’estate. Tempi di rientro: 5 anni». lemia. integra diete vegetariane e vegane. Ne bastano 3 g al giorno, si assume per cicli di due-tre settimane. I prodotti Ha un sapore gradevole. Samantha Cristoforetti ne ha I prodotti di Alghitaly sono acquistabili anche on line fatto uso, nello spazio. È disponibile in snack, barrette (www.alghitaly.com). Prezzi: 20 euro, per compres- e succhi. se (40g) e scaglie (50 g). Disponibili anche barrette energetiche e dietetiche, succhi di frutta con spirulina Il business: come avviare una coltivazione fresca, spirulina fresca surgelata per uso cosmetico e Il mare non serve! Si può avviare ovunque una col- alimentazione (gelati e sorbetti). I clienti sono privati, tivazione, su una superficie pianeggiante. I tubi che aziende che poi lavorano e personalizzano il prodot- ospitano acqua e nutrienti si installano in serra (1/3), to. Ma Castioni e socio puntano anche alla creazione e in campo. «Più luce c’è, meglio è. Se la temperatura di un arete di produttori: «Il mercato c’è: aiutiamo chi è più alta, aumenta la produzione. Al Nord cala, nei vuole avviare una produzione, che assorbiremo». 74

LA HUFFINGTON LASCIA L’HUFFINGTON. “MI CONCENTRO SULLA MIA STARTUP”

L’addio della co-fondatrice della testata lanciata nel 2005 che porta il suo nome, appare -come in molti altri casi di abbandono di timoni- su Twit- ter. La giornalista Arianna Huffington, 66 anni di origini greche, ha dichiarato di volersi dedica- re in toto allo sviluppo della sua startup Thrive Global: un progetto per aiutare le aziende ad oc- cuparsi della condizione fisica e mentale dei loro dipendenti. Complimenti al coraggio e alla voglia di rimetter- si in gioco. Non semplice lasciare una testata da 100 milioni di visitatori al mese e che, nel 2012, è stata il primo media digitale americano ad aggiu- dicarsi un Premio Pulitzer.

Wall Street Journal. Il lancio ufficiale dell’impre- «Ho pensato che l’Huffington Post sarebbe stato il mio sa è atteso in novembre. Sull’argomento benessere ultimo atto. Invece ho deciso di dimettermi dalla cari- Huffington ha pubblicato anche una serie di libri, ca di direttore per dedicarmi alla mia nuova impresa, come The Sleep Revolution. Thrive Global». Così Arianna Huffington, su Twit- ter, nell’annunciare l’addio alla testata online che Il passaggio a Verizon e la convivenza con Yahoo! ha co-fondato 11 anni fa con Kenneth Lerer e Jonah Peretti (successivamente fondatore di Buzzfeed) e L’Huffington Post, presente in Italia dal settembre porta il suo cognome. del 2012 in collaborazione con il Gruppo Espresso, esiste in altri 14 Paesi ed è stato acquistato da Aol Il lancio della startup nel 2011 per 315 milioni di dollari. Il passaggio in Aol era coinciso con la nascita di un bouquet di te- La giornalista aveva sottoscritto un nuovo contrat- state che comprende anche Engadget e TechCrun- to lo scorso anno per vestire i panni di presidente e ch sotto il cappello di The Huffington Post Media direttore fino al 2019. Due mesi fa, però, ha iniziato Group. La situazione è cambiata ulteriormente a concentrarsi sul lancio della startup dedicata a nel maggio del 2015, quando Verizon ha messo le salute e benessere. Con Thrive Global, vuole aiu- mani sull’intero pacchetto sborsando 4,4 miliardi. tare le aziende a occuparsi della condizione fisica La stessa Verizon che a fine luglio ha acquistato e mentale dei loro dipendenti per raggiungere in Yahoo!. Proprio il nuovo arrivo, secondo una fonte modo più efficace il successo. interpellata da Recode, potrebbe aver condiziona- to Huffington: «In Yahoo!-Aol non avrebbe avuto Il finanziamento la stessa posizione che ha attualmente». Da solo, l’HuffPost ottiene 100 milioni di visitatori unici al Il finanziamento rastrellato la scorsa settimana ha mese ma ha sempre fatto fatica a fare profitti. Nel poi reso chiara quale sarebbe dovuta diventare 2012 è stato il primo media digitale americano ad la priorità della 66enne di origine greca (qui l’an- aggiudicarsi un Premio Pulitzer. In aprile, Arian- nuncio). «È importante capire quando si chiude na Huffington è entrata a far parte del consiglio di una porta e un’altra si apre», aveva dichiarato al amministrazione di Uber. 75

STORIA DEL FOLLETTO VORWERK. NELL’ERA DELL’E-COMMERCE, CRE- SCONO LE VENDITE PORTA A PORTA

Sembra una scelta di marketing un po’ vintage, nell’epoca in cui la maggior parte degli elettro- domestici (in Italia e nel mondo) si comprano online…ma la celebre azienda Vorwerk Follet- to continua a trovare i vantaggi più grandi nel- le vecchie care vendite porta a porta. Bene per i 4.500 agenti e promotori presenti nel nostro Paese che sono riusciti a far avere almeno un modello di Folletto a oltre una famiglia su 3. “Resta centrale la dimostrazione in salotto” ci spiega il Presidente Patrizio Barsotti che ag- giunge però: “E0 comunque fondamentale to, resta centrale la “dimostrazione” in salotto. l’integrazione di altri canali di vendita, come i Con un fatturato di 586 milioni di euro nel 2015, Vorwerk Point (negozi monomarca nelle mag- Folletto registra una crescita del 16,4% rispetto al giori città, ndr) e il potenziamento del canale 2014 e conferma l’Italia – Paese in cui è presente online”. da oltre 75 anni – come il mercato più importan- te al mondo fra quelli nei quali il prodotto viene distribuito. In Italia conta anche 460 dipendenti diretti e più di 4.500 agenti e promotori. mentre nel mondo, L’e-commerce? «Lo potenzieremo con 400mila il fatturato è di 3,5 miliardi e la “forza vendite” è euro e una nuova gamma di prodotti dal 2017. di quasi 53mila unità. Per ora continuiamo a basarci sul “porta a por- «Produciamo – ha aggiunto Barsotti – uno dei ta”. Una scelta un po’ retrò, che però paga». Per prodotti maggiormente diffusi nelle case de- Patrizio Barsotti, presidente di Vorwerk Follet- gli Italiani, una famiglia su tre ne possiede un modello. Gli apparecchi venduti nel 2015 hanno permesso a Vorwerk Folletto di aggiudicarsi una quota di mercato del 19%: secondo i dati Gfk la ripresa del settore registra un aumento del 5% e Vorwerk Folletto segna un aumento a due cifre, del 22 per cento». Ma non è solo questione di tradizione e buona reputazione. «In realtà abbiamo integrato all’am- pia rete di venditori – ha concluso Barsotti – una serie di nuovi canali come i Vorwerk Point: oltre 30 punti vendita monomarca presenti in diverse città italiane che nascono dalla volontà di essere sempre più vicini ai clienti con un servizio esclu- sivo e di livello per quanto riguarda l’assistenza tecnica e l’acquisto di ricambi originali. L’e-com- merce c’è già. Ma va potenziato. Puntiamo poi ad ampliare le vendite online per tutta la linea dei nostri prodotti “green” e di consumo: un investi- mento da circa 400mila euro che sarà realizzato l’anno prossimo». 76

INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ. LE MOSSE VINCENTI DI FLIXBUS: BIG DEL VIAGGIARE GREEN

Non è conosciutissima, è vero, ma ha tutti i presup- posti per diventare una big. E’ FlixBus, la startup del trasporto su ruote low-cost, la compagnia dagli auto e hostess total green (nell’aspetto e nella sostanza). Le armi vincenti che la differenziano dai competitor? In primis il fatto di associare ad un business tradi- zionale, le tecnologie più avanzate e una piattaforma innovativa (su ogni FlixBus si ricaricano device e si naviga inwi-fi free). In secondo luogo l’aver, in so- stanza, innescato una sorta di rivoluzione nel mon- do della mobilità rendendo ogni viaggio in pullman eco-sostennibile non solo in termini di consumo di carburante ed emissione di gas serra, ma anche per- chè al momento dell’acquisto del biglietto si dà al turista la possibilità di versare un contribut per com- pensare individualmente l’impatto climatico del suo viaggio.

Prezzi decisamente concorrenziali, comodità del ser- sempre e ovunque, Italia compresa: i nostri autobus vizio offerto con wifi gratuito e possibilità di caricare non sono verdi solo per il colore della loro livrea, ma i device, ma anche sostenibilità ambientale ed econo- anche e soprattutto per la loro natura sostenibile. mica. Sono queste, in breve, le chiavi del successo di FlixBus, infatti, non si accontenta di autobus efficienti FlixBus, la startup del trasporto su ruote low-cost, che in termini di consumo di carburante ed emissione di ha riaffermato la propria leadership sul mercato euro- gas serra, ma offre anche la possibilità di compensare peo anche grazie alla recente acquisizione dell’inglese individualmente l’impatto climatico di ciascun viag- Megabus. gio: al momento della prenotazione il cliente può sce- Anche il viaggio può essere una esperienza per il viag- gliere di versare un piccolo contributo, del tutto volon- giatore e questa esperienza deve essere il più piacevo- tario, che verrà investito in un progetto di protezione le possibile. del clima certificato e servirà a compensare integral- Con questa filosofia, ma anche anche con una grande mente le emissioni di CO2 emesse durante il viaggio, attenzione ai partner sul territorio, FlixBus si è conqui- sulla base del principio del sistema di scambio delle stata la simpatia dei passeggeri e del mercato e oggi quote di emissione. conferma il trend positivo. Quest’anno stiamo sostenendo un progetto per l’ener- Abbiamo provato a svelare tutti i segreti di questa di- gia eolica nell’isola di Aruba, nei Caraibi, che prevede rompente innovazione nel viaggio in autobus insieme il finanziamento per la costruzione e manutenzione di ad Andrea Incondi, Country Manager Italia di FlixBus, pale eoliche come fonte di energia alternativa e soste- che ci ha raccontato anche alcune novità e le prossime nibile. tappe dell’espansione della compagnia. Non più tardi di un mese fa FlixBus ha acquisito Me- Ciao Andrea, ci spieghi cos’è la filosofia del “viaggio gabus; è solo l’inizio di un progetto molto più grande? responsabile”? Verrà introdotta anche in Italia? Puoi darci qualche anticipazione su quello che verrà?

FlixBus sposa la filosofia del viaggio responsabile da L’acquisizione di Megabus è un progetto di cui siamo 77

molto orgogliosi e che consentirà ai nostri clien- degli autobus che attivano automaticamente no- ti di accedere all’offerta di viaggi in autobus più tifiche push. estesa d’Europa, sotto un brand unico e ricono- scibile. La partnership con gli operatori commerciali pre- Il nostro focus, tuttavia, non cambia: offrire il mi- senti si è rivelata una scelta vincente. Ritieni sia glior servizio al miglior prezzo, e continueremo un modello applicabile anche ad altri settori? a farlo nell’ottica di garantire una crescita sana e rispettosa dell’ecosistema di aziende con cui col- Ritengo che il nostro modello, in cui l’unione del- laboriamo, la cui sostenibilità per noi è al primo le migliori capacità fa la differenza, si regga su un posto. principio universale, certamente applicabile agli Per il futuro, le principali novità riguarderanno i ambiti e ai settori più diversi. paesi dell’Europa Centrale ed Orientale, ma cer- La rete è la nostra forza e credo che anche questo tamente si continuerà ad investire anche sul mer- sia un valore chiave a cui spesso non si dà la do- cato italiano. vuta importanza. Quasi sempre, l’innovazione è già davanti ai Quali sono secondo te i margini di crescita del nostri occhi, ma non la vediamo:i fondatori di trasporto su gomma? L’innovazione è possibile FlixBus hanno saputo pensare “out of the box” e solo nel business model? questo pensiero laterale è continuamente stimo- lato all’interno della nostra azienda, divenendo Il nostro obiettivo è offrire a tutti la possibilità di parte integrante della nostra cultura aziendale, viaggiare e l’entusiasmo con cui siamo stati accol- un valore di cui ogni azienda di ogni settore do- ti in Italia ci dà modo di affermare con sicurezza vrebbe fare tesoro. chei margini di crescita sul mercato sono ampi. L’innovazione è insita nel nostro stesso modello Un servizio green, nuovi posti di lavoro e buo- di business, al quale FlixBus continuerà ad essere ni margini per le compagnie locali. In che modo fedele, fondato sulla collaborazione con una rete il sistema startup può rivitalizzare i mercati of- di aziende del territorio. frendo soluzioni nuove? Il fatto di associare un business tradizionale con le tecnologie più avanzate e una piattaforma in- La forza di una startup sta nella sua capacità di novativa ci ha consentito di affermarci e di cre- adattarsi con rapidità al cambiamento e nella scere con rapidità, avviando una vera e propria mancanza di sovrastrutture che consente un alto rivoluzione nel mondo della mobilità in cui il tasso di reattività e agilità. Questo approccio con- know-how digitale viene impiegato per garantire tinua ad appartenerci nonostante la nostra strut- ai nostri passeggeri il miglior servizio. tura stia assumendo dimensioni sempre maggio- L’ultima sfida, in questo senso, è stata lo sviluppo ri, e la propulsione all’innovazione è la linfa di di un sistema di delay management che segnala cui si nutre FlixBus a tutti i livelli, stimolando il eventuali ritardi a chi prenota tramite la nostra mercato a confrontarsi con standard sempre più app grazie a un sistema di sensori GPS a bordo elevati, a beneficio di tutta l’utenza. 78

ANDREW OCHOA PRESENTA AL MONDO IL SUO AURICOLARE INTELLIGENTE PILOTS, DI WAVERLY LABS, DISTRUGGE LE BARRIERE LINGUISTICHE. MAI PIÙ BABELE, MAI PIÙ IMBARAZZANTI “WHAT??”* di Chiara Scovacricchi *editoriale

Sono serviti due anni di duro lavoro al team dell’americana Waverly Labs per progettare, perfezionare e produrre il primo prototipo di un dispositivo che ha del rivoluzionario. Un marchingegno wearable, piccolo e rosso, di nome Pilot che promette di distruggere le barriere linguistiche mondiali. Un auricolare smart e super ergonomico che, una volta indossato, tradurrà per noi in tempo reale qualsiasi cosa stia dicendo il nostro interlocutore straniero. Incredibile. Niente più “What??” o “Can you please repeat??”. Niente più misunderstanding o imbarazzanti momenti durante cruciali business meeting. Nel quartier generale di New York si sta ancora lavorando alacremente per arricchire Pilot di curiosità sulla genesi del prodoto e i primi grandi nuove funzioni. successi di mercato. Per adesso, le lingue disponibili sono infatti quattro (francese, spagnolo, inglese e italiano) ma -assicura il Ceo di Waverly Labs, Andrew Ochoa- il dispositivo sarà presto predisposto anche per l’arabo, l’hindi e il cinese. Waverly Labs è nata soltanto nel 2014 ma, con E noi abbiamo voluto proprio intervistare il genio Pilot, già sta realizzando un ambizioso obiettivo: che sta dietro a questa invenzione imperdibile distruggere le barriere linguistiche. State lavorando il quale, nella breve chiacchierata che ha potuto al momento solo su Pilot o vi sono in cantiere altri concederci, racconta a StartUp Magazine qualche innovativi progetti?

Come startup innovativa Waverly Labs è focalizzata nel disegnare e rendere realizzabili prodotti in grado di risolvere sfide globali. Oggi la nostra missione si concentra su Pilot, in futuro esploreremo nuove tecnologie al fine di trasformare le nostre vite ed avere un impatto mondiale

Il vostro team già conta sette persone. Come sei riuscito a trovare i giusti collaboratori per il tuo progetto? Hai in mente di ingrandire ancora l’organico?

Ognuno ha le proprie competenze nel proprio 79

specifico settore. C’è chi si occupa dello sviluppo slation” è di- della parte hardware, del riconoscimento vocale, vertente e dà del dispositivo traduttore. Abbiamo fatto molto quella dose di affidamento al nostro network professionale avventura ai e, oltre a ciò, esplorato opportunità offerte nostri viaggi dalle risorse uscite dalle università e dagli hub all’estero. Pi- tecnologici di San Francisco, New York e Hong lot cancellerà Kong. questo speciale In generale, più si diffondeva la voce dell’idea a aspetto dei no- cui stavamo lavorando, più curricula di esperti stri ricordi di arrivavano a noi, persone eccitate che volevano viaggio? far parte del progetto Pilot è stato progettato per potenziare e arricchi- re l’esperienza del viaggiare. Come? Rompendo Come sta andando la prevendita su IndieGogo? le barriere del linguaggio e permettendo alle Puoi svelare a StartUp Magazine il numero totale persone di nazionalità differenti di comunicare di prenotazioni che avete ricevuto fino ad ora? e connettersi in un modo migliore. Ci teniamo a Quanti europei (e italiani) hanno acquistato? specificare tuttavia che, nella sua prima versio- ne, Pilot ha bisogno di una connessione internet La campagna lanciata su IndieGogo è stata per funzionare. incredibile e ha ottenuto, sino ad ora, più di 15.000 persone interessate a Pilot, per un Stando alle previsioni, le consegne dei primi corrispettivo in denaro di più di 3,5 milioni di apparecchi dovrebbero cominciare nei primi pre-ordini. La grande maggioranza di questi mesi del 2017 e il prezzo di questo geniale gadget proviene dal Nord America ma, dopo quest’area, dovrebbe essere inferiore ai 300 dollari. il nostro mercato più grande è l’Eruropa, inclusa Attendiamo ansiosi. una buona percentuale di ordini provenienti Intanto, per coloro che stanno cercando un dall’Italia. regalo geek da fare ai proprio cari, ci sentiamo sicuramente di consigliare Pilot in prevendita, disponibile sul sito ufficiale dell’azienda www. Ammettiamolo, a volte ritrovarsi “lost in tran- waverlylabs.com e su IndieGogo. 80 81

- L’INTERVISTA - INTERVISTA ALL’AVV. TOFFOLETTO. CI PRESENTA LE SUE MAPPE PER NON PERDERSI NEI MEANDRI DELLE LEGGI di Chiara Scovacricchi

Già il nome è chiaro e rincuorante: Law Maps, mappe per orientarsi nel complesso e spesso impenetrabile mondo del diritto, in questo caso del diritto del lavoro, argomen- to ancor più caldo in un momento in cui in- ternazionalizzazione ed elevata disoccupa- zione lo rendono cruciale per molti.StartUp Magazine intervista in esclusiva l’Avvocato Franco Toffoletto, managing partner di Tof- foletto De Luca Tamajo e Soci, che insieme al suo team ha studiato e concretizzato un modo innovativo e alternativo per non per- dersi nel decifrare le varie giurisdizioni.

1) Rendere di semplice acquisizione e di facile tribuzioni minime e patti di non concorrenza. consultazione nozioni tanto complicate come In quali altri ambiti allargherete la ricerca quelle che compongono il diritto del lavoro e presto? farlo comparando anche le varie giurisdizio- ni, sembra una mission impossible. Come ci Stiamo preparando, e sarà disponibile entro la siete riusciti? fine dell’anno, quella sui rimedi conseguenti ad un licenziamento illegittimo. Credo il pub- Si, infatti, la sfida era proprio questa. Ci sia- blico lo troverà molto interessante. Per esem- mo riusciti usando l’esperienza professionale. pio, i Paesi dove la reintegrazione era l’unico ogni giorno affrontiamo il problema di sem- rimedio esclusivo sono quelli che sono falliti plificare nozioni complesse. Il valore delle o quasi: Grecia, Portogallo… e noi. Ci siamo Law Maps sta proprio nel modo in cui si è salvati sul ciglio del baratro… fatta l’indagine (visibile cliccando su “Meto- do D’Indagine”). Le ricerche le abbiamo fat- te nel corso degli ultimi vent’anni e le abbia- 3) Immaginiamo che la sua piattaforma sia mo raccolte in pubblicazioni cartacee sui vari di grande interesse per tutte quelle aziende temi. Quindi la conoscenza l’abbiamo da tem- italiane con business anche all’estero che vo- po. Con le Law Maps i risultati e le differenze gliano conoscere nel dettaglio elementi della sono molto più facilmente percepibili. disciplina giuslavoristica. Quali altri poten- ziali clienti accontenta Law Maps?

2) Vediamo che sono, per adesso, disponibili i Lo abbiamo pensato proprio come aiuto per le risultati di tre ricerche: costo del lavoro, re- aziende italiane. Ma, come le nostre pubblica- 82

zioni in passato, in realtà sono state usate da determinato solo nel primo anno di utilizzo molti altri soggetti: i giornalisti, per esempio, un risparmio di 350.000 euro. E gli sviluppi ma anche i parlamentari per documentare le di questo software sui quali stiamo lavoran- proposte di legge. La tabella che avevamo fat- do (il 31 dicembre finiremo la versione 1.5) to tanti anni fa sui rimedi per i licenziamenti sono spettacolari. Sono trent’anni che i Soci illegittimi fondati su un motivo economico è vendono un risultato tangibile del loro inve- stata addirittura inserita in una proposta di stimento. legge.

5) Come magazine di nicchia legato al mondo 4) La tecnologia che si sposa con il diritto: delle neoimprese Le chiediamo: quanto dif- un inedito, ma non per voi. Il vostro studio ficile è stato lanciare un progetto “startup” sembra attento da molto tempo alla digita- in Italia? Con quali vincoli si è scontrato e lizzazione? Per scelta di chi? come intende potenziare Law Maps fuori dai confini nazionali nell’immediato futuro? Dei Soci dello Studio. È stato chiaro a tutti fin dagli inizi degli anni ’80 che l’uso della tec- In realtà Law Maps è già pronto per l’interna- nologia era essenziale per poter crescere. A zionale. È sufficiente consentire di modificare trent’anni di distanza possiamo affermare con il punto di riferimento. Non solo l’Italia, ma certezza che l’uso della tecnologia ci ha con- qualunque Paese rispetto agli altri. All’inizio sentito di crescere in modo importante. Non è il progetto era nato così. Poi abbiamo pensato azzardato dire che la tecnologia ha finanziato, di accelerarlo per dare un servizio alle nostre attraverso l’efficientamento organizzativo, il imprese che hanno bisogno di aiuto per anda- nostro sviluppo. Per esempio, il nostro ultimo re all’estero. Vedremo se svilupparlo in quel software iLex, che è stato indicato dal Finan- modo attraverso Ius Laboris, la nostra Allean- cial Times nel 2015 come una delle migliori za mondiale di specialisti in diritto del lavoro innovazioni in ambito legale in Europa, ha che opera in 49 Paesi. 83

- L’INTERVISTA - AL SALONE DEI PAGAMENTI INCONTRIAMO PAOLA TRECARICHI DI HIPAY di Chiara Scovacricchi

Abbiamo incontrato Paola Trecarichi, Country Manager di HiPay Italy, una delle aziende in pri- ma fila come partner de Il Salone dei Pagamenti che si concluderà questa sera, dopo una tre giorni di fitti appuntamenti, workshop, dibattiti, inter- viste, meeting. HiPay è ovviamente prime sup- porter del mercato dei digital payments e qui per mostrare ai numerosi partecipanti come vi siano soluzioni semplici per valorizzare al meglio piat- taforme e-commerce di ogni dimensione. Paola ci spiega, nell’intervista che segue, come HiPay sia arrivata ad avere utenti di oltre 85 paesi e a qua- le velocità si sta muovendo in Italia la cosiddetta Payvolution.

te per una società come Hipay restare aggiorna- ta e costantemente connessa al mondo bancario in un settore che cambia con tale velocità?

Essere sempre informati sugli ultimi trend e Leggo che il gruppo ha uffici in ben 6 paesi eu- normative globali è fondamentale per tutte le ropei e in Brasile, per un totale di oltre 150 di- realtà che operano in questo settore. La nostra pendenti. In quanti anni è avvenuto questo svi- attenzione è sempre stata rivolta ai merchant luppo? Da dove e come è partita l’avventura di per aiutarli a rendere il processo d’acquisto più HiPay? semplice così da poter tenere sotto controllo tutti gli aspetti della transazione. Inoltre, cre- HiPay è nata come società specializzata in pa- diamo fortemente che l’e-commcerce diverrà gamenti digitali parte di HiMedia Group insie- presto uno dei canali di vendita preponderan- me ad HiMedia, dedicata al digital advertising ti nel mercato italiano e pertanto è necessario e nel 2015 le due società hanno scelto di stac- che coloro che desiderano vendere attraverso il carsi completamente per concentrarsi maggior- digitale, siano in grado di attuare strategie cor- mente sui rispettivi business. Nel giugno 2015 rette ed efficaci su tutti i device per non disper- HiPay Group si è quotata in Borsa all’Euronext dere budget, aumentando il ROI. di Parigi, affermandosi come realtà FinTech a sé stante e profondamente esperta nel settore dei Come si muove il marketing in Italia? Vi con- pagamenti digitali a supporto dello sviluppo centrate sulle partnership con piattaforme che dell’e-commerce. hanno e-commerce? Come reagiscono i Millen- nials italiani alle nuove forme di digital pay- ment? C’è apertura o attaccamento ai sistemi Il mondo dei pagamenti digitali, le startup le- tradizionali? gate al Fintech e la diffusione dell’abitudine a comprare online qualsiasi tipo di bene, sono La transazione online rappresenta una fase esplosi negli ultimi 3 anni. Quanto è importan- molto importante della shopping experience e 84

dovrebbe essere rapida, sicura e intuitiva, ca- prendere lo status del nostro Paese e le strate- ratteristiche che fanno parte del mondo dei mil- gie più efficaci da adottare per agire senza farsi lenials e non solo. In generale nel nostro Paese, travolgere ma piuttosto cavalcare la rivoluzio- vi è ancora un importante uso dei sistemi di pa- ne in atto. HiPay, sempre in prima linea per gamento tradizionali, la cui percentuale di cre- supportare lo sviluppo del mercato dei digital scita però diminuisce del 50% percento rispetto payment, è partner del Salone dei Pagamen- a quella dei new payments e questo perché in ti e stiamo mostrando ai partecipanti come le generale il tema della sicurezza è ancora molto nostre soluzioni siano in grado di valorizzare “caldo”. Per incentivare gli utenti a utilizzare i piattaforme e-commerce di grandi e medie im- pagamenti online, infatti, è necessario garantire prese, grazie allo sviluppo della nostra experti- loro sicurezza e affidabilità, altrimenti il patto se nei comportamenti di acquisto degli utenti di di fiducia decade e l’utente, per di più sconten- oltre 85 paesi. to, è perso. Infine, i Millennials rappresentano una fetta di mercato che traina la rivoluzione digitale nei sistemi di pagamento proprio per- Recentemente avete lanciato il nuovo portale ché nascono già con un DNA fortemente carat- per gli sviluppatori. Quali esigenze di usability terizzato da questo canale, mentre la vera sfida si sono rese necessarie? è far comprendere anche agli altri target i reali vantaggi di una transazione online. HiPay pone sempre un’attenzione particolare all’innovazione tecnologica per offrire ai nostri ABI. Associazione Bancaria Italiana- ha isti- merchant soluzioni evolute e in grado di sup- tuito questo evento clou per il vostro settore: Il portarli durante tutte le fasi del pagamento. Salone dei Pagamenti (in corso al MiCo di Mi- Il nuovo portale di HiPay è stato studiato e re- lano dal 9 all’11 novembre). ABI ritiene che sia alizzato per fornire agli sviluppatori, ai system fondamentale creare un dialogo tra istituzioni integrator e ai merchant uno strumento com- pubbliche, banche, investors, comuni cittadini, pleto e avanzato per creare applicazioni di pa- piccole e grandi imprese, per capire le esigenze, gamento che abbiano un focus particolare sulla i problemi, le innovazioni future di quella che è user experience. Infatti, ogni sviluppatore che una vera rivoluzione nei sistemi di pagamento sceglierà HiPay avrà accesso a una serie di do- online (da loro definita brillantemente Payvo- cumentazioni per aiutarli a costruire soluzioni lution). Cosa ne pensa? di pagamento personalizzate e mirate a far ac- crescere le conversioni all’interno di business Il Salone dei Pagamenti è un’occasione di dia- differenti. Lo scopo della condivisione della no- logo importante tra i player del settore, un stra tecnologia e del nostro know-how con tutto momento per incontrarsi e fare il punto del- l’ecosistema rappresenta la volontà di HiPay di la situazione sia sulle tendenze di mercato sia velocizzare l’espansione delle nostre soluzioni sulla rapida evoluzione in atto nel mondo dei e di fornirne l’accesso a un pubblico sempre più pagamenti. Queste tre giornate servono a com- ampio. 85

- L’INTERVISTA - INTERVISTA AGLI ABILI FOUNDERS DI PRONTOPRO, PARTNER NELLA VITA E NEL BUSINESS di Chiara Scovacricchi

Due founders innamorati, un’esigenza diventata idea e un’idea divenuta impresa, una squadra di giovanissimi e un’app in arrivo. E’ l’allegra e cu- riosa storia di ProntoPro.it, la piattaforma starup che mette rapidamente in contatto gli utenti con un mondo di professionisti e preventivi gratui- ti per ogni bisogno. StartUp Magazine intervista Silvia e Marco, partner nella vita e nel business.

Interessante la genesi dell’idea alla base di ProntoPro.it. Quanto tempo è intercorso tra la teorizzazione del nuovo business e la realizza- zione concreta del portale? Quali le maggiori difficoltà incontrate? ferta online? Come intendete migliorare ancora il prodotto? Silvia: La parte di teorizzazione è durata poco ma è stata la più difficile: dalla prima crisi di Silvia: Ci si sente stressati Perché hai delle nervi dovuta al decimo contatto saltato con responsabilità verso il team, verso gli utenti e una location per il matrimonio alla decisione verso la società che stiamo cambiando. Ovvia- di mollare tutto per creare un portale efficiente mente siamo molto soddisfatti e orgogliosi del e veloce volto a trovare il giusto professionista lavoro che abbiamo fatto in questo primo anno (da qui il nome ProntoPro), sono passati solo 2 e mezzo di lavoro, ma sono tantissimi i progetti mesi. In questo periodo non abbiamo fatto nul- che ancora abbiamo e che vogliamo far cresce- la di più di trovare la forza di mollare un lavoro re! Possiamo dirti che a breve lanceremo l’app appagante, una vita all’estero durante la quale per iOs ed Android, ogni giorno implementia- si viaggiava tutti i weekend e una carriera ben mo assiduamente le categorie di professionisti remunerata. Il tutto è stato davvero difficile. presenti sul portale e ne apriamo continuamen- La seconda maggiore difficoltà invece è stata la te di nuove. creazione concreta del portale. Sembra sconta- to, ma ci vogliono un sacco di tempo e un sacco di soldi. Per avere la prima versione base del Leggo che il vostro team è composto da ragazzi portale sono passati 6 mesi! under 30. Una squadra giovanissima. Perché? Sono più rapidi, più tecnologici, più vicini alle esigenze del vostro target? 30 dipendenti in solo un anno e mezzo di attivi- tà. 70.000 professionisti che credono nel porta- Marco: Indubbiamente sono più motivati. Han- le. 430 categorie di servizi disponibili. Cosa si no più entusiasmo e voglia di mettersi alla pro- prova ad aver centrato in pieno un buco nell’of- va. L’atteggiamento generale che ne deriva è 86

quello di una grande voglia di fare e di crescere (ride). Sicuramente creare un’azienda è un im- in un ambiente in cui le sfide quotidiane risul- pegno totalizzante, con giornate lavorative da tano più sostenibili perché condivise. 15-20 ore. Se solo uno di noi due si fosse dedi- Il 90% del fare impresa è risolvere problemi mai cato a ProntoPro, non avrebbe quasi più visto risolti prima, in modo intelligente. Serve intelli- l’altro; in questo senso, forse fare ProntoPro in- genza e voglia di sbattere la testa contro un pro- sieme ha salvato la relazione. Poi condividiamo blema finché non lo risolvi – caratteristiche che le difficoltà, lo stress e le responsabilità, ma an- trovi, paradossalmente, più facilmente in un che e soprattutto le soddisfazioni e la crescita giovane motivato che in un manager esperto. Il personale. giovane ti risolve il problema, impara in fretta e Noi crediamo che a fare la differenza sia pro- accelera la velocità di crescita della società. prio il fatto che con le nostre competenze ed esperienze ci completiamo a vicenda e riuscia- mo a fare molto di più. Dove si concentra l’attività maggiore del sito? Avere al proprio fianco una persona con un Quanto le big city Milano e Roma incidono nel profilo diverso dal tuo, che ti completa e per totale del business? la quale provi rispetto, oltre che amore, rende il lavoro migliore e sempre più stimolante. È Marco: In realtà siamo molto soddisfatti perché anche meglio per l’azienda, metà delle start up operiamo in tutta la penisola e le richieste arri- falliscono perché i founders non vanno d’accor- vano da tutte le regioni d’Italia. È chiaro che i do. Tra di noi, invece, c’è la fiducia più assoluta. grandi centri urbani hanno più abitanti e quin- di generano maggior volume d’affari. Milano e Roma incidono in maniera grossomodo propor- A livello di marketing, come vi organizzate zionale alla popolazione italiana che vi risiede. per incrementare il database di professionisti iscritti? Sono loro che vengono a voi o voi che li catturate? (Rivolto ai due founders) Una curiosità dal- la redazione: lavorare gomito a gomito con il Marco: Sono due gli strumenti di cui ci avva- proprio partner su un’idea maturata in condi- liamo: il passaparola dei professionisti che si visione, è complicato e spesso motivo di litigi trovano bene con noi e che ne parlano ai propri o è uno stimolo ulteriore per costruire insieme colleghi, amici, parenti e che – per ovvie ragio- qualcosa di ancora più grande? ni – non controlliamo e poi i mezzi tradizionali del paid marketing nei mercati in cui abbiamo Silvia: I litigi ci sono a prescindere dal lavoro un eccesso di domanda. 87

- L’INTERVISTA - LA PRIMA INTERVISTA RILASCIATA DAL CEO DI ITALIAN FOR A DAY: LA REALTÀ VIRTUALE DIVENTA ARTES di Chiara Scovacricchi

Italian for a Day: il nome già la dice lunga su ciò che il prodotto promette: regalare all’utente l’emo- zione di sentirsi italiano per un giorno, un’ora o anche pochi minuti, seduto comodamente sul di- vano di casa sua, planando sulla Penisola. Italian for a Day, l’applicazione progettata e realizzata da Leggendaria srl che offre un’esperienza immersi- va e interattiva tra le bellezze delle città di tutta Italia, sta per sfondare sul mercato. Siamo dav- vero ai primi passi nel marketing e ci è piaciuto parlare con il Ceo Lorenzo De Carolis per cono- scere in anteprima difficoltà, dubbi, soddisfazioni e obiettivi di una startup con una grande idea di base e buone prospettive per il futuro.

uscire di casa, tutto ciò che di più autentico l’Italia può offrire. Quando è nata Leggendaria s.r.l. e di cosa si occu- I nostri utenti, una volta selezionata la città da visi- pa principalmente? Quando avete deciso di con- tare, potranno entrare nella bottega dell’orafo per centrarvi nello sviluppo del progetto “Italian for a assistere alla preparazione del gioiello della tradi- day”? Per volere di chi? zione artigianale locale, perdersi nella folla durante la festa del santo patrono, affiancare il pasticcere Leggendaria è stata costituita nel gennaio del 2015 durante la preparazione del dolce tipico, visitare con il precipuo obiettivo di rendere business l’i- i nostri monumenti o semplicemente passeggiare dea che avevo in mente da tanto tempo: realizzare per i vicoli dei nostri centri storici. L’interattività un’applicazione che permettesse a chiunque di co- del servizio permetterà poi loro di immedesimarsi noscere, in modo interattivo, il vero volto dell’Italia con la realtà circostante scattando foto ricordo o ac- attraverso la nuova tecnologia offerta dai visori per quistando le nostre eccellenze come in una normale la realtà virtuale. esperienza di viaggi nelle radici più profonde del All’estero il nostro Paese è percepito come una car- nostro Paese. tolina sulla quale sono disegnati luoghi mitizzati. Gli stranieri, specialmente quelli che non sono mai venuti in vacanza nella penisola, pensano che un Raccontaci la genesi del progetto. Dallo studio del soggiorno in Italia significhi principalmente sorseg- logo alla creazione del nome, dalle riprese delle pri- giare del Chianti nella campagna toscana, contem- me città “censite” alle difficoltà iniziali. plare il Vesuvio dal Golfo di Napoli o passeggiare nei Fori Imperiali ma sappiamo bene che l’Italia è La creazione del logo riflette alla perfezione la vo- tanto altro, uno scrigno di realtà diversissime tra lontà di rendere omaggio al movimento culturale e di loro per tradizione, abitudini, ritmi, usanze che artistico italiano del Futurismo. IFD offre un nuo- costituiscono il nostro patrimonio culturale. Nasce vo modo di scoprire e osservare il mondo proprio cosi da questa riflessione “Italian for a day”, dal de- come il Futurismo ha saputo fare nel campo dell’ar- siderio di far conoscere al mondo, senza bisogno di te agli inizi del XX secolo. Le forme del nostro logo 88

e delle illustrazioni realizzate riprendono lo stile liano per un giorno”. Si sarebbe trasformato di lì a delle opere di Depero, uno dei più grandi maestri poco nel definitivo Italian for a day e non è stato più futuristi, linee rette e gradienti di colore dal caratte- messo in discussione perché spiega perfettamente re concreto e dinamico allo stesso tempo. Abbiamo il nostro intento di permettere a chiunque adori l’I- voluto giocare sul paradosso esistente tra il dinami- talia di teletrasportarsi nelle nostre bellissime città smo della poetica futurista inteso come evoluzione, confondendosi con chi le vive quotidianamente. anti-staticità e il dinamismo “virtuale” offerto da Quando ci siamo riuniti per decidere da quale cit- IFD attraverso l’uso dei visori. Da qui la nascita di tà iniziare le riprese non abbiamo avuto dubbi. Un un logo forse insolito per un’applicazione ma allo team formato quasi interamente da abruzzesi non stesso tempo innovativo, irruente e fuori dagli sche- poteva che partire da Pescara diventata la città apri- mi cosi come lo è il nostro progetto. Le lettere IFD pista agli altri percorsi. che compongono il logo evocano l’immagine di un Trattandosi di una tecnologia che nel campo prosu- uomo che sta entrando in un mondo nuovo ed è mer non aveva, al tempo delle riprese, un’adeguata esattamente quello che accadrà ai nostri utenti una diffusione girare il primo percorso ha presentato volta scaricata l’applicazione non poche difficoltà. In Italia reperire attrezzature Per quanto riguarda invece il nome, la sua nascita è adeguate (camere 4K e rig) non è semplice. Doven- addirittura antecedente alla creazione del progetto. do dare l’esperienza di essere nel corpo di un’altra Una sera fantasticando su quello che poi sarebbe di- persona, anche le modalità di ripresa si sono svolte ventato Italian for a day alla domanda “come chia- in un modo tutt’altro che convenzionale. Il regista meresti un progetto simile?” Risposi di getto “ita- ad esempio non può restare dietro le telecamere per 89

dare indicazioni alla troupe, come avviene durante zialmente offerti gratuitamente. Vogliamo che tutti le riprese di un qualunque film, ma una volta dato gli amanti dei viaggi scoprano quanto sia immersi- il ciak deve allontanarsi il più possibile per non es- va l’esperienza offerta da Italian for a day. sere ripreso nell’inquadratura. I fattori casuali che allungano i tempi di lavorazione sono tantissimi e spesso complicati da gestire come Dal punto di vista finanziario, quante risorse sono le persone che per strada bloccano i nostri operatori state necessarie per la fase di avvio? E quali inve- per chiedere come mai passeggino con sei camere stimenti intendete fare adesso? appoggiate in testa. La composizione dei video richiede un duro lavoro. Finora abbiamo investito personalmente le risor- Abbiamo dovuto imparare l’utilizzo dei program- se necessarie allo sviluppo di un MVP. Nel breve mi di ultima generazione, usciti sul mercato quasi periodo i nostri investimenti saranno dedicati alla in contemporanea alle nostre attività, per assicurare ricerca di Business angels o altri investitori che pos- il massimo della qualità e distinguerci da tutte le sano finanziare la fase di lancio del prodotto. altre applicazioni in VR che utilizzano sistemi low cost. Questi sono solo alcuni dei problemi che abbiamo Avete già individuato i mercati più remunerativi dovuto risolvere; fortunatamente il nostro staff può in cui vendere “Italian for a day”? Partirete con vantare al suo interno la presenza, nel ruolo di di- la conquista dell’Europa o sono gli States il primo rettore artistico, di Matteo Seduta videomaker di target? esperienza decennale che ha saputo gestire al me- glio gli inconvenienti che mano a mano si presen- E’ innegabile il fascino seduttivo cha da sempre tavano. la cultura, lo stile e il vivere italiano esercitano nei Ricordiamo ancora oggi la stanchezza di quei gior- confronti degli Stati Uniti e non è un caso se i pri- ni accompagnata però dall’entusiasmo dovuto alla mi contatti fuori dal nostro Paese li abbiamo avuti consapevolezza di realizzare qualcosa di totalmen- da fondi di investimento americani che operano nel te pioneristico. settore VR ma crediamo di ottenere sin da subito ottimi risultati anche in Europa dove tra l’altro con- tiamo di replicare il nostro modello. Siamo certi che Le professioni implicate nello sviluppo di una app tra qualche anno sarà possibile sentirsi anche Fren- del genere sono numerose: dal montatore al regista, ch, German o English for a day. da copywriter per la riscrittura dei testi narranti, alla voce in due lingue…tutti professionisti di Leg- gendaria? O vi avvalete di collaboratori esterni?

Tutti i professionisti di “Italian for a day” hanno quote di partecipazione al capitale sociale. Un team solido, competente, esperto, motivato che costi- tuisce la vera spina dorsale del progetto. Avendo puntato fin dal principio sulla qualità del servizio offerto la scelta di un gruppo di lavoro qualificato si è rivelato essenziale per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Quali le primordiali mosse di marketing per vende- re il prodotto?

Con il supporto di Actomedia abbiamo definito una strategia di marketing che sfrutta canali digitali e non, per generare curiosità e spingere le persone a provare alcuni dei nostri percorsi che saranno ini- 90

- L’INTERVISTA - LA 3 GIORNI DEL SALONE DEI PAGAMENTI RACCONTATA DA ALESSANDRO MALINVERNO, DIRETTORE ABISERVIZI di Chiara Scovacricchi

Oggi incontriamo il dott. Alessandro Malinver- no –Direttore Generale ABIServizi SpA- per una chiacchierata illuminante sul vasto mondo dei sistemi di pagamento divenuto oggi com- plesso e ricco di opportunità grazie all’ondata tecnologica che ha investito (anche e soprattut- to) il settore finanziario. Le risposte fornite ci presentano, nei dettagli, un evento di cui si sentiva il bisogno: il Salone dei Pagamenti. Un’occasione unica di confron- to dove tutti sono invitati: non solo banche e Pubblica Amministrazione ma anche piccole imprese, scuole, investitori e cittadini comuni che desiderano semplicemente aggiornarsi su un tema divenuto caldo nell’era dell’ecommer- ce, del mercato digitale, del sorpasso del con- tante. A voi tutte le sfumature del concetto, ampio e rivoluzionario, di “Payvolution”. Economic Forum nel 2011 in Fintech, al mondo, sono stati investiti 2,3 miliardi di dollari. Nel 2015, 23 miliardi. E nel giro di qualche anno po- trebbero esplodere. E uno dei principali fronti di cambiamento nei servizi finanziari è quello dei pagamenti. Il nuovo grande evento promosso dall’ABI inte- Le banche ne sono consapevoli e sono perfetta- ramente dedicato all’innovazione nei pagamenti mente consce che governare questo cambiamen- vuole costruire un momento di confronto a livel- to vuol dire confrontarsi con tutti gli attori coin- lo di sistema. Quante energie servono per una volti. Per questo li abbiamo contattati e, devo tre giorni di tale portata? Da dove son partite le dire, abbiamo trovato una risposta straordina- spinte più forti? riamente positiva alla proposta di vederci tutti insieme per parlare di questo. Il Salone, su cui Partiamo dalle spinte. Mi risulterebbe difficile stiamo lavorando da più di un anno, vuole esse- dire chi ha “spinto più forte” per arrivare alla re proprio questo: un grande momento di con- manifestazione: è abbastanza chiaro a tutti gli fronto e di dialogo fra tutte le parti coinvolte. attori del settore (istituzioni, banche, IT provi- der, aziende, retailer, investitori, start-up, Pub- blica Amministrazione, autorità sovranaziona- Il Salone dei Pagamenti si può considerare il li…) che sull’onda delle tecnologie il mondo dei primo grande appuntamento aperto che coin- servizi finanziari sta cambiando a una velocità volgerà, oltre a banche, istituzioni, operatori senza precedenti. Gli stessi investimenti nel set- di settore, anche le imprese (piccole e grandi), i tore Fintech, secondo tutti gli osservatori inter- cittadini e addirittura le famiglie e le scuole. Un nazionali, stanno esplodendo: secondo il World bel passo per rendere così popolari argomenti in 91

genere riservati ad esperti o addetti ai lavori.

L’elemento distintivo del Salone è proprio il lar- go coinvolgimento degli operatori e del pubbli- co attraverso la proposta di 5 percorsi tematici: Banca, Corporate, Pubblica Amministrazione, Small business & Partite Iva, Final User & Edu- cation. Cinque mondi che si intersecheranno fra loro per amplificare i motivi di interesse e forni- re a tutti i partecipanti informazioni e approfon- dimenti. Attraverso i percorsi tematici abbiamo lasciato la possibilità a ciascun visitatore, anche il meno esperto, di crearsi il “proprio” Salone dei Pagamenti “su misura”. Sappiamo che in Italia ci sono resistenze culturali al superamento dell’u- più di molte parole il lavoro e gli investimenti so del contante. Credo sia necessario uno sforzo effettuati negli anni per rendere sempre più si- enorme di comunicazione, informazione ed edu- cure le reti informatiche e i sistemi di pagamento cazione. Una sfida che le aziende, già chiamate degli italiani. La fitta agenda di incontri e di con- a sostenere una larga parte delle infrastrutture fronto del Salone non può che contribuire alla fisiche per la digitalizzazione del denaro, a par- diffusione della cultura della sicurezza e sulle tire da quelle per la sicurezza, possono vincere nuove soluzioni più efficaci. solo insieme a tutti gli attori della società civile. Peraltro, il coinvolgimento del pubblico porta un doppio beneficio: da un lato permette a tutti gli Torniamo all’innovazione nei pagamenti, qual operatori di capire meglio quali sono le aspet- è l’atteggiamento da parte dei clienti old-style? tative delle persone verso le nuove tecnologie e Ci sono sacche di scettiscismo? Invece sul fronte come vogliono i “nuovi pagamenti”. Dall’altro, Millenials, loro cosa chiedono? permette al pubblico di capire che cosa sta succe- dendo, quali saranno i servizi su cui presto potrà Certo la clientela più anziana predilige maggior- fare affidamento, sciogliere i dubbi, a partire da mente i canali tradizionali, ma in prospettiva non quelli sulla sicurezza e sulla certezza delle tran- bisogna neanche sottovalutare il ruolo “da trai- sazioni. I pagamenti elettronici e digitali consen- no” che i giovani potranno esercitare sulle fasce tono importanti miglioramenti rispetto all’uso old style. Indubbiamente i Millenials saranno il del contante. termometro del mercato per i prossimi vent’anni. È chiaro che il mondo delle aziende rivolga loro un’attenzione particolare per “imparare a capi- Restare aggiornati nell’epoca della digitalizza- re” come costruire i nuovi servizi di pagamen- zione dilagante non è semplice. Quali sono le to. Guardando fuori dall’Italia, ed in particolare maggiori difficoltà in un mondo ipertecnologiz- negli Stati Uniti, Paese anticipatore di molte ten- zato ed inevitabilmente esposto a cyber attac- denze, uno degli strumenti sempre più amati dai chi? Millenials è il mobile wallet con telefonino e app. L’uso del portafoglio virtuale consente di gestire I cyber attacchi ci sono, ma quelli che arrivano non solo le spese ma anche di organizzare tutte le effettivamente a minacciare il denaro delle per- informazioni e i documenti che hanno un impatto sone, i loro conti correnti, sono una percentuale economico sulla vita quali coupon e carte fedeltà, molto contenuta. Secondo l’ultimo rapporto sul- carte d’imbarco e biglietti di aerei, treni, spettaco- la sicurezza elaborato da ABILab, nel 2015 le fro- li, notifiche di eventi e appuntamenti. Presto an- di informatiche sulle transazioni effettuate via che le incombenze burocratiche come i certificati, Internet Banking dalla clientela retail che hanno i rapporti con la PA e fisco, le multe e le utenze. avuto successo – ovvero che hanno comportato Un grande salto in avanti. E’ per questo che il Sa- un effettivo danno per il cliente – sono state7 lone dei Pagamenti ruoterà attorno all’ampio con- ogni milione. Un dato significativo che fa capire cetto della “Payvolution”. 92

- L’INTERVISTA - INTERVISTA A MARCO ATTISANI, FONDATORE DI WATLY di Daniele Giacobbe

Nel brulicare di idee ed innovazioni della quarta edizione della Maker Faire di Roma alcune rea- lizzazioni spiccano per potenziale di impatto sul- la nostra vita e quella del nostro pianeta. Una di queste è sicuramente Watly una tecnologia che ha il fine di risolvere il problema della mancanza di acqua, energia elettrica e connessione ad internet nelle zone più svantaggiati del pianeta. L’idea è venuta a Marco Attisani, 44 anni, una laurea in economia e un backgroun di 10 anni nelle rinnovabili- ora Founder e Ceo di Watly; idea che gli è venuta perché non riusciva ad accet- tare il fatto che zone limitrofe ad oceani fossero povere di risorse idriche potabili. Da questa esta- te è attivo il primo impianto pilota in Ghana; per questo abbiamo posto a Marco alcune domande per capire meglio il suo progetto e quali sfide ha dovuto superare. evoluta. Così i potenziali investitori o finanziatori hanno cominciato a vedere che eravamo in grado di re- alizzare quello di cui parlavamo e che facevamo sul serio, a quel punto la Comunità Europea ci ha Ci puoi spiegare con nozioni semplici cosa è e come dato quasi due milioni di euro di finanziamento a funziona Watly? fondo perduto. Adesso per vedere l’evoluzione di questa macchi- M. A.: “E’ un computer, un computer termodina- na stiamo cercando finanziamenti ancora più im- mico: ma funziona ad energia solare. Con il Sole portanti”. riesce a purificare l’acqua da qualsiasi tipo di con- taminazione, genera elettricità e fornisce connes- sione ad internet. Per un bacino di utenza di circa Quanti eravate quando siete partiti? 3.000 persone per macchina installata”. M.A. : “All’inizio, il primo giorno, ero da solo. Poi progressivamente si sono già aggiunti altri con al- Con una tale portata innovativa di impatto Watly tre competenze”. avrà incontrato notevole interesse da parte degli investitori... Chi sono stati i tuoi primi “compagni di viaggio”, che tipo di background avevano? M.A.: “ In realtà quello che abbiamo ora è il pro- M. A.: “Sono state persone che avevano una gran- dotto, il risultato di lavoro di quasi 4 anni; all’ini- de conoscenza dei principi della termodinamica: zio non ci credeva nessuno e abbiamo dovuto fi- perché Watly ancora prima di essere un computer nanziarlo noi: quindi abbiamo costruito la prima è una macchina termodinamica, esperti ingegneri macchina, poi ne abbiamo realizzata un’altra più insomma. 93

Poi? piacere perché è una grande passione, anzi è una missione della vita”. M.A.: “Poi bisognava programmare la macchina, quindi sono serviti informatici; dopo gli informati- ci sono seguiti i comunicatori, gli esperti di marke- Quali sono stati momenti in cui ti sei scoraggiato ting e di public relation. E quindi via via nasceva e quali invece quelli in cui ti sei detto ‘ce la stiamo una vera e propria azienda”. facendo’?

M.A.: “Succede di scoraggiarsi e di esaltarsi quasi E adesso quanti siete? tutti i giorni. La realtà è che questo progetto richie- de uno sforzo e una passione sovrumane ogni mo- M.A. : “Adesso siamo 50. Ma è una organizzazione mento. Bisogna non mollare mai, il successo è nelle liquida, flessibile e che si sta espandendo, in cui mani di chi da valore ai propri sogni”. tutti credono in questo progetto con una motiva- zione incredibilmente alta”. Quindi tu credi nella frase:”il futuro appartiene a chi crede nella bellezza dei propri sogni”! Quante ore al giorno devi lavorare per portare avanti il tuo progetto, Marco? M.A. : “Assolutamente sì. Ma attenzione, per farcela bisogna tenere gli occhi ben aperti M.A.: “Guarda, quasi non dormo, ma lo faccio con sul mondo e la realtà che ti circonda!” 94

- L’INTERVISTA - TRA I TOP MASTER IN MANAGEMENT AL MONDO. PARLA FRANCESCO RATTALINO, DIRETTORE ESCP EUROPE TORINO di Chiara Scovacricchi

Prospettive internazionali e un ventaglio di grandi opportunità. Questo è quello che dovrebbe palesarsi ad uno studente appena uscito da un master di primo livello e questo è quello che effetivamente offre il campus ESCP Europe di Torino. StartUp Magazine incontra ed intervista in esclusiva il dott. Francesco Rattalino -Direttore Generale di ESCP Europe Torino campus- che ci trasci- na con entusiasmo dentro una delle Business School meglio organizzate d’Europa. Del resto esser menzionati tra i 4 top master in management del mondo dalla prestigiosa ri- vista Financial Times già la dice lunga… I segreti del successo? Cooperazione transna- zionale e multiculturale, lezioni in inglese, connessione studenti-aziende sin dal primo giorno, placement e autoimprenditorialità altissimi.

ex-studenti che hanno raggiunto lo scopo per cui avevano deciso di frequentare il Master è 1. Un riconoscimento internazionale non da dell’89%. L’internazionalità è data sia dalla poco, la menzione del Financial Times tra i provenienza degli studenti, il 76% dei quali 4 migliori master in management del mondo. ha cittadinanza diversa rispetto al Paese in Quali plus ritiene abbia il suo programma di cui studia, sia dalla Faculty, con il 73% del formazione? Quali migliorie ha acquisito il corpo docente che insegna almeno in un paese vostro programma in questa edizione del ran- straniero. king? Altri fattori che rendono il MIM uno dei mi- gliori percorsi formativi al mondo sono l’im- Il grande risultato ottenuto quest’anno ci ri- piego a 3 mesi e il salario ponderato. Infatti, a empie di orgoglio e conferma che la nostra tre anni di distanza dal termine del program- strategia è vincente. Rispetto al 2015 abbiamo ma, gli ex-allievi del MIM sono fra quelli con guadagnato tre posizioni nel ranking dei Ma- gli stipendi più alti: in media più di 74.000 ster in Management del Financial Times rag- dollari all’anno, ovvero circa 65.900 euro. Un giungendo il quarto posto al mondo. Il MIM importante elemento di crescita lo abbiamo è il programma di punta di ESCP Europe ed registrato nell’avanzamento della percentuale eccelle per internazionalità d’esperienza di di studenti che ottengono un impiego entro 3 studio, per mobilità transnazionale e per gli mesi dalla fine del master: dal pur conside- obiettivi raggiunti: infatti la percentuale di revole 88%, stimato dal Financial Times nel 95

2015, siamo passati a un encomiabile 96%. ovunque nelle nostre 6 sedi, con un ventaglio Il ranking prende in esame, a tre anni dal con- di specializzazioni ed elective differenti nei seguimento del titolo, la classe che ha iniziato vari campus. il Master MIM a Torino nell’A.A. 2010-2011, Questo sistema ci permette di formare stu- per valutarne il percorso professionale. denti in grado di affrontare la complessità del Il MIM è il programma per il quale c’è stato business globale con una visione cosmopoli- il maggior incremento di presenze sul cam- ta, capacità oggi necessaria per emergere nel pus italiano nel 2016 (+48%) rispetto all’A.A. mondo del lavoro. Il confronto con una Facul- precedente. Per quest’anno accademico 2016- ty internazionale al 73% sviluppa nei nostri 2017, gli studenti in classe a Torino sono 155. studenti una consapevolezza e un atteggia- Tale crescita è stata raggiunta anche grazie mento positivo verso le differenze culturali e all’estensione del percorso formativo. Infatti i mutamenti. da settembre 2016 il campus di Torino ospita i L’approccio multilingue e cross-nazionale di corsi sia del primo, sia del secondo anno. ESCP Europe abitua i nostri studenti al cam- biamento e alle sfide, consente di muoversi con disinvoltura tra diversi paesi e culture, 2. Il lavoro di squadra di docenti di differenti assumendo incarichi internazionali dove è ri- nazionalità e una concertazione nell’impegno chiesta una comprensione dei mercati più dif- di 6 campus non devono esser facili. Il carat- ferenti e la gestione di team eterogenei. tere internazionale del Master è probabil- mente uno dei punti di forza. Quanto difficile è la coordinazione? È ancora possibile quindi 3. Tra gli aspetti meno curati di molti master collaborare proficuamente in un clima multi- c’è il successivo job-placement. Il vostro van- culturale europeo? ta una pragmaticità e partner professionali unici. Ci spiega come è organizzato l’ingresso Una cooperazione transnazionale e multicul- nel mondo del lavoro? turale non solo è possibile ma si rende neces- saria per emergere nel mondo di oggi, tanto Per ESCP Europe quello del job-placement è nella formazione che in ambito lavorativo. un elemento di forza. Il nostro career office L’internazionalità è uno degli elementi chia- lavora in modo integrato con il nostro ufficio ve dell’identità di ESCP Europe, è un fattore che si occupa delle relazioni Corporate, of- che ci distingue oltre che dagli altri Master in frendo un placement del 100%. Management anche da tutte le altre La connessione studenti-aziende avviene sin Business School. L’obiettivo di ESCP Europe dal primo giorno Master – quando un mana- è quello di offrire una formazione omogenea, ger di riconosciuta fama internazionale viene indipendentemente dai campus di frequenza attribuito come Padrino di ogni programma del Master. Il nostro è un modello integra- – e prosegue fino al termine del percorso di to su più Paesi e con un corpo docente fatto studi. Un periodo obbligatorio di stage di al- di professori che spesso ruotano fra i nostri meno 3 mesi – da effettuare al termine di ogni campus. Gli insegnamenti sono infatti comuni anno, in tutti i paesi dove si studia – è par- te integrante di tutta l’offerta formativa della business school. l MIM, a seconda del track prescelto, può es- sere un Master biennale o triennale. Ne con- segue che al termine del percorso gli studenti abbiano già maturato un’esperienza lavorati- va di almeno 6/9 mesi di tirocinio in 2 o 3 pa- esi diversi. Ciò rende i nostri studenti dei professionisti poliglotti e dotati di skill trasversali ancor prima di accedere al mercato del lavoro: alta- mente istruiti, che hanno già vissuto, lavorato 96

e studiato per lunghi periodi all’estero. Que- presa potrà diventare una vera start-up. ste caratteristiche sono esattamente quello In generale ogni anno registriamo una media che le imprese cercano oggi. del 5% degli Alumni che intraprendono la La relazione studio-lavoro prende forma in strada imprenditoriale. funzione della ricerca dello stage in stretto La classe presa in esame dal più recente ran- contatto con il nostro Career Office ed ha la king del Financial Times è stata particolar- sua massima manifestazione nelle giornate di mente attiva: con 5 ex-studenti che hanno cre- Career Day. ato un’impresa a partire da una propria idea di business. Oggi questi ragazzi hanno 27-28 anni ed hanno avviato con successo delle star- 4. Quanti studenti, in media, decidono invece tup. di non lavorare per aziende segnalate da voi I nostri giovani imprenditori sono: Benedet- ma di fondare una propria neo-impresa? to Levi che ha creato Extraverso, startup che produce cover innovative per smartphone e ESCP Europe è la Business School che ha tablet, interamente Made in Italy ( www.ex- avuto fra i suoi fondatori Jean-Baptiste Say, traverso.com); Giacomo Moiso e Andrea Pas- considerato il padre del concetto stesso di im- sadori che hanno creato insieme Fluentify, prenditorialità. Lo sviluppo dei talenti e delle una piattaforma web di videoconferenze per capacità individuali è un valore basilare per conversazioni online in lingua straniera con ESCP Europe. Lo spirito imprenditoriale è tutor madrelingua (www.fluentify.com); Ste- qualcosa che tentiamo di coltivare nei nostri fano Filipello che ha lasciato il suo lavoro di allievi. marketing project manager per Google a Pa- Organizziamo in tal senso il Festival dell’Im- rigi per lanciare Halos, la lampada che costi- prenditoria, evento per il quale gli studenti tuisce il prodotto di punta di una startup di vengono chiamati a realizzare un progetto di design italiana (www.haloslamp.com); e infi- start-up in sole due/tre settimane; quest’anno ne Livia Corso, imprenditrice del settore food si terrà il 21 ottobre. che ha creato A gogo il primo “Salad and Waf- Prima dell’inizio della manifestazione tutti fle Bar” in Italia (https://www.linkedin.com/ gli studenti frequentano corsi su tematiche in/liviacorso). imprenditoriali con diretto collegamento al È evidente come frequentare un Master ESCP mondo del venture capital. L’Entrepreneur- Europe costituisce il primo step verso la co- ship Festival, che coinvolge in parallelo i vari struzione di una carriera di successo, aprendo campus, ha il suo focus in un business game: agli studenti prospettive internazionali e un un concorso in cui il miglior progetto di im- ventaglio di grandi opportunità.

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- L’INTERVISTA - INTERVISTA AL CEO GROUP DI IGI INVESTIMENTI. “20 MLN DI EURO PER L’IDEA GIUSTA”

Startupmagazine.it pubblica l’intervista ABI al CEO GROUP di I.G.I. INVESTIMENTI, Giu- seppe Incarnato. Un approfondimento interes- sante sul sostegno alle start up informatiche del settore pagamenti bancari in vista del Conve- gno in programma dal 9 all’11 novembre 2016 a Milano presso IL SALONE DEI PAGAMENTI.

Avete messo sul piatto 20 milioni di euro da in- vestire sulle idee giuste. Boutade o realtà?

Confermo, abbiamo stanziato 20 milioni da in- vestire in start-up impegnate nel segmento dei e lavorano sulla virtualizzazione dei pagamenti pagamenti, che significa sia sistemi di pagamen- è il nostro bacino di investimento. to innovativi, sia software per la sicurezza delle Le start-up italiane hanno possibilità in questo transazioni. Quella su cui siamo concentrati in campo? particolare attraverso l’attività costante di scou- ting che facciamo sul campo – e il Salone dei Pa- Gli sviluppatori italiani, abituati a lavorare guar- gamenti sarà un’ottima occasione per incrociare dando alle banche e ai circuiti di pagamento realtà potenzialmente interessanti – è la frontiera “tradizionali” come destinatari delle loro solu- della virtualizzazione dei sistemi di pagamento. zioni, ragionano ancora troppo nella logica del software proprietario, mentre oggi l’innovazione passa da sistemi di pagamento evoluti capaci di Qual è il recinto all’interno del quale farsi veni- identificare i clienti. È quello che fanno i big tec- re questa «idea giusta»? nologici, i social network, le grandi piattaforme di e-commerce. Oggi, in una transazione il dato La prospettiva verso cui si sta andando, veloce- sensibile più importante non è il numero della mente, è quella della fine della fisicità in tutti i carta di credito del cliente, ma i suoi dati anagra- processi di pagamento e prelievo del contante. fici, le sue abitudini d’acquisto. Le start-up che L’obiettivo è la virtualizzazione dell’accesso: ar- lavorano nel settore dei sistemi di pagamento rivare a un solo codice alfanumerico di 8 elemen- devono entrare in questa logica. ti per accedere a tutti i servizi necessari, dal pre- lievo al pagamento, senza più l’uso della plastic card, potrebbe rappresentare una semplificazio- Perché coltivare start-up in Italia anziché far- ne per l’utente. Innovazioni come il Virtual Pos si un giretto nel mondo e trovare l’investimento di Intesa Sanpaolo e la V Pay di UniCredit, solo giusto a San Francisco o a Singapore? per citare due casi recenti, fanno capire che si sta andando verso questa nuova direzione: il merca- Perché i sistemi di pagamento, dal punto di vi- to di start-up, software house, ecc. che inventano sta dei vincoli legislativi e di regolamenti, sono 99

un settore “maledettamente nazionale”: antirici- Noi ragioniamo su un investimento di 1/1,5 mi- claggio, regolamenti sulla movimentazione del lione di euro, ticket che dovrebbe consentire a contante, ecc. È un sistema chiuso, secondo molti una realtà di sviluppare almeno un pezzo di il più complesso e cavilloso del mondo: difficil- questa “catena” di innovazione. Pezzettino che mente una soluzione sviluppata da una software già significherebbe un ritorno, in termini di gua- house straniera ha le caratteristiche necessarie dagno, molto consistente per una start-up. per essere compatibile con il sistema italiano. Per questo è più facile che le soluzioni nascano all’interno dei confini. Quanto vi aspettate come ritorno, e in quanto Vale piuttosto il contrario: se una start-up italia- tempo, da una start-up su cui decidete di inve- na sviluppa software che vanno bene per l’Italia, stire? può avere un grande futuro in tutto il mondo. In quest’ottica, per un investitore scommettere su Noi siamo un fondo di natura industriale, e quel- una realtà italiana può essere molto remunera- lo delle tecnologie legate ai pagamenti è un set- tivo. tore ad alto tasso di crescita, per cui ci possiamo aspettare un ritorno di 24-36 volte l’investimen- to, nel giro di 18 mesi: in media per la messa a Quali sono i modelli cui prendere spunto nel punto di software in questo campo necessitano mondo? 3 mesi per l’analisi funzionale, 3 mesi per lo svi- luppo, 3 mesi per il beta test. Per tutti, il benchmark di riferimento è il model- Dopo 9 mesi il software è operativo e dopo altri lo australiano, dove già la virtualizzazione è re- 9 ci aspettiamo che cominci a rendere. altà corrente. Il portafoglio è ridotto a un codice alfanumerico con cui è possibile compiere tutte le operazioni di pagamento e prelievo. Qual è il profilo dello startupper che guardate?

Esiste ancora il mito del giovane ventenne un Qual è l’ammontare dell’investimento necessa- po’ nerd che fa la scoperta del secolo?Questa è, rio per consentire a una start-up promettente di appunto, mitologia. Lo startupper che a noi inte- esprimere il proprio potenziale? ressa è una persona che ha maturato 15/20 anni di esperienza nel comparto. Quindi è sicuramen- te più un 40enne che un 20enne. Noi investiamo su expertise concrete, perché due sono le cose. Se hai 20 anni, sei un genio e hai fatto la scoperta del secolo, non hai bisogno di noi, fai volare la tua azienda anche senza il nostro aiuto. Se in- vece hai 20 anni e ti metti a fare lo startupper – come succede in una grandissima parte dei casi – perché hai concluso l’università, hai mandato in giro il tuo curriculum, e fai l’imprenditore a tem- po perso nell’attesa di un’assunzione in qualche grande azienda, allora per noi non rappresenti un investimento valido. Le statistiche dicono che 7 giovani startupper su 10 abbandonano il loro progetto prima che sia compiuto. Facciamoci delle domande… Più che ai giovani startupper poco convinti, la critica viene sempre portata a chi dovrebbe so- stenerli. Questione ricorrente è quella della man- canza in Italia di un venture capital vero, che dia ossigeno alle start-up … Io credo che anche questo mercato si muova se- 100

condo la logica della domanda e dell’offerta. For- campus che facciano da ecosistema alle start-up. se, se c’è poca offerta di capitali, è perché anche la L’arrivo di Apple a Napoli, Google a Roma con domanda – quella seria, credibile, di cui ho detto l’Università Luiss, ma anche il Politecnico di Mila- sopra – è piuttosto bassa. Poi, se guardiamo ai no e di Torino sono buone pratiche che fanno ben numeri, è vero che nel nostro Paese i fondi di pri- sperare. vate equity disposti a investire in questo settore sono pochi. Consideriamo che gli industrial funds in totale non sono più di una decina, noi compresi. Qual è a suo parere il ruolo delle banche in questo Però la massa amministrata complessivamente è di grande gioco? circa 6 miliardi; i capitali da investire, insomma, ci sarebbero. Le banche si trovano oggi nella necessità di rivede- re radicalmente il proprio business model; ci sono tanti nuovi attori che stanno colonizzando quei ter- Quindi cosa manca? ritori che fino a poco tempo fa erano propriamen- te “bancari”, e di fronte a questi newcomer molte A mio parere è una filiera di sostegno alle start-up, banche sono rimaste spiazzate. Il cambiamento, la perché per costruire un tessuto di sviluppo non “payvolution” come dice il claim del Salone, è in basta il soggetto che ha un’idea e il private equity atto e va affrontata con fiducia e capacità di inno- che finanzia. Il sistema bancario ha spazio per fare vazione. L’Italia è ancora un Paese bancocentrico. in maniera importante la sua parte, formando al Nei sistemi di incasso e pagamento le banche han- proprio interno persone capaci di valutare le po- no un ruolo tutt’ora centrale: non dimentichiamo tenzialità delle start-up – in Inghilterra le banche che, tolto il 6% di transazioni dell’e-commerce, c’è hanno credit department specializzati in start-up in Italia ancora un 94% di transazioni “fisiche” che – e regolamenti che consentano di finanziarle. Cer- passano attraverso un conto corrente. Ovvero, quel to che se per accedere al credito un’impresa deve data mining di cui tanto si parla, e su cui tanti in- avere almeno 36 mesi di attività, le start-up sono vestono, le banche ce l’hanno già in casa; devono tagliate fuori in partenza. Un ruolo importante sapere metterlo a frutto. I nuovi operatori entrati in devono giocarlo anche i media che continuano a questo campo, i big tecnologici in testa, usano una trattare le start-up solo come fenomeni sporadici, strategia chiara ed efficace: partono dal B2B per ar- ma faticano a fare una narrazione seria del feno- rivare al B2C. Le banche devono sapere mettere in meno. Il Governo qualcosa ha fatto e sta facendo: le relazione, integrare questi campi. L’industry ban- agevolazioni fiscali ed energetiche, la promozione caria, e quella dei sistemi di pagamento in partico- di incubatori, le facilitazioni per l’installazione di lare, deve difendersi evolvendo. 101

- L’INTERVISTA - INTERVISTA ESCLUSIVA A CARLO GRAZIANO, CREATORE DELLA COLLETTA ONLINE PIÙ COOL DEL MOMENTO: SPLITIT di Chiara Scovacricchi

Oggi incontriamo Carlo Graziano, simpatico e determinato Ceo di Splitit, una startup tutta italiana che tenta di farsi largo nel complica- to ma promettente mercato della raccolta soldi online. E l’immagine fresca che caratterizza la piattaforma ci colpisce: un barattolo. Il barat- tolo come icona per antonomasia della “collet- ta”, il barattolo come quello in cui da piccoli si mettevano da parte i risparmi per realizzare i sogni nel cassetto. Si sta realizzando anche il sogno di Carlo, che era quello di metter su una squadra affiatata di ragazzi alle prese con la costruzione di un progetto di business. Ce l’ha fatta. Oggi Spitlit può contare su un inve- stimento di 400.000 € e su professionisti com- petenti suddivisi per aree. A capo del team un lungimirante imprenditore trentenne che a noi si racconta…

– Oltre all’idea geniale quanto semplice, appena invece è l’user experience che conta sul web, e gli ci si imbatte in splitit.it colpisce la grafica pu- utenti vogliono sempre più servizi snelli e sem- lita e basic del sito. E’ questa la prima versione plici da usare. Magari anche visivamente grade- o ha subito un restyling? Quanto conta secondo voli. Basti pensare che ogni volta che Facebook te, in un mondo digitale con competitor in ag- cambia un’impostazione grafica o tecnica che guato in ogni dove, essere “freschi” e immediati? tutti si lamentano, esempio lampante di come gli utenti non vogliono perder tempo a capire come Grazie per i complimenti verso l’idea e verso la si usa un prodotto/servizio. grafica del sito, che è merito di Noemi e Santo, i due membri del Team addetti ai lavori di grafi- ca e sviluppo. Non potevo immaginare partner – Come tante startup di successo, anche la tua migliori. avventura imprenditoriale è nata da un’esigenza Questa non è la prima versione del sito, come personale. Cosa deve scattare nella mente di uno ogni impresa si comincia con gli errori (e noi ne startupper per far diventare una semplice idea abbiamo fatti di parecchi). La prima versione era un progetto di business? Quanto contano gli in- molto strutturata, piena di tanti colori vivaci che vestitori? non aiutavano il portale a trovare una propria identità e come dici tu la “freschezza” e “imme- Si esatto, era proprio un’esigenza la mia. Gli step diatezza” che ora ci distingue. per far diventare un’idea un progetto di business Uno degli errori più comuni è pensare: “più op- sono molti e molto complessi, l’unica caratteri- zioni di personalizzazione” si offrono e meglio è, stica che però non deve mancare è la perseveran-

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za, senza quella non si dura molto. un Sito web gratuito e completamente interatti- Gli investitori contano, purché siano una spalla e vo. non un peso. Mi spiego, ho sentito diverse storie Siamo l’unico sito che permette la donazione di business angels che davano soldi per svilup- senza obbligo di registrazione, che offriamo 3 pare un progetto e anziché aiutare sollevavano diversi metodi di pagamento (carta di credito, soltanto critiche e perplessità, questo può essere bonifico, paypal), che presto diventeranno 4 con un freno. Capisco che il business è business, ma l’aggiunta di Satispay. il fatto che metti i soldi non deve diventare solo Inoltre ci tengo a menzionare il nostro magazine uno stress per chi li gestisce. ricco di bravissime blogger e contenuti molto in- Per quel che mi riguarda, ho fatto una timida ri- teressanti. Che presto si arricchirà di due pezzi cerca qualche mese fa, e coloro che si sono av- da 90 nel mondo delle Mamme e del Do it your- vicinati non mi hanno convinto più di tanto. Il self. nostro team senza aiuti esterni se la sta cavando meglio di alcuni competitor con forti aiuti eco- nomici, e con le nostre idee chiare siamo convinti – Sul sito splitit.it c’è una sezione MAGAZI- che riusciremo a farci notare sempre di più no- NE con una nutrita selezione di articoli dei più nostante il budget meno alto. svariati temi. Chi cura la redazione? Perché uno spazio così importante alle news?

– Quale plus offri rispetto alle altre collette onli- La redazione la cura una bravissima scrittrice si- ne (come Growish.com ad esempio)? ciliana di nome Cristina Amato, autrice di tre ro- manzi. Che coordina e fa da chioccia alle blogger Splitit rispetto a Growish ha molti meno soldi a più giovani. disposizione ma molta più convinzione, scherzi Il magazine è importante per avvicinare i clienti a parte (mica tanto). al nostro servizio attraverso contenuti mai banali Beh direi che se consideriamo la grafica e l’espe- e interessanti. Ma è importante anche per comu- rienza utente, è abbastanza evidente che in que- nicare come creare una lista nozze online al me- sto offriamo un plus rispetto alla maggior parte glio con Splitit, o per dare consigli su come gesti- dei competitor, almeno per noi (ma “ogni scara- re una raccolta fondi online di successo. Quello fone è bello a mamma sua” come cantava Pino del crowdunding che sia per liste regalo online o Daniele). per raccolte fondi per progetti pubblici o priva- Splitit rispetto ai competitor offre la possibili- ti è ancora un mondo nuovo alla maggior parte tà tra gli utenti di interagire senza limiti, e cioè degli italiani, noi pensiamo che attraverso le no- usando una timeline all’interno della pagina stre news possiamo istruire gli utenti a utilizzare dell’evento ehe ti permette di caricare video, foto questa nuova soluzione. e testi in tempo reale, in maniera del tutto imme- diata. Una lista nozze online ha il diritto di avere – Svelaci obiettivi futuri a breve e lungo termine, sogni di business, partnership in atto…

Dopo aver raggiunto un tot. di 400.000€ raccol- ti in 12 mesi (anche se ne sono passati appena 10). Puntiamo a raccogliere almeno 2 milioni nel 2017. Vogliamo sviluppare l’app android e ap- ple, e magari inserire la lingua inglese. Abbiamo diverse partnership in corso con molte wedding planner e magazine universitari e non. Dopo il primo anno tra lancio e studio del prodot- to puntiamo al 2017 per infoltire la nostra rete di partnership, da gennaio due grandi portali con ogni probabilità diventeranno nostri partner, ma non ti posso svelare i nomi purtroppo. 104

- L’INTERVISTA - STARTUP MAGAZINE INCONTRA ALESSIO CALCAGNI, L’IDEATORE DEL PAVIMENTO INTELLIGENTE CHE PRODUCE ENERGIA

Gli avevamo puntato gli occhi addosso quan- do abbiamo saputo che Veranu si è aggiudica- ta il premio più ambito nella prima edizione della competizione organizzata dall’incubato- re Clhub, la Startup Battle. La giovane azienda sarda è infatti riuscita a convincere, non solo una giuria internazionale che ha confrontato l’idea con le altre 8 concorrenti, ma anche noi che abbiamo deciso di dare visibilità al proget- to e conoscere meglio le tappe della sua gene- si. Startup Magazine ha avuto il piacere di in- tervistare il ceo e fondatore Alessio Calcagni, giovane ingegnere cagliaritano che dalla sua tesi di laurea ha tirato brillantemente fuori un disegno di business vincente e ben concepito. Qui la nostra chiacchierata:

1. Un’idea rivoluzionaria nata tra i banchi uni- per raggiungere i clienti finali: Veranu è infatti versitari, una rapida “uscita allo scoperto” due una tecnologia che si integra perfettamente con anni dopo, la partecipazione a competizioni la pavimentazione tradizionale e grazie a questa internazionali tra startup, poi nel 2016 l’incu- peculiarità, il nostro cliente potrà avere un pro- bazione e il primo round di finanziamenti. Con dotto tecnologico che genera energia e la pavi- altrettanta rapidità arriveranno i primi clienti mentazione che più desidera, dalla moquette, al big? Chi si occupa di marketing in questa delica- linoleum e alla ceramica. ta fase di lancio? Quali passi intendi compiere inizialmente? 2. Sul vostro sito, alla pagina VISION si trova una presentazione molto d’impatto. Ipotizzate Attualmente ci stiamo dedicando molto alla fase l’installazione di Veranu in luoghi turistici ad di sviluppo di un secondo prototipo e di percor- altissima affluenza che, in questo modo, si illu- so brevettuale, oltre ad imbastire un piano finan- minerebbero senza costi. Oltre a questo, come ziario che ci permetta di far esplodere la tecnolo- intendete muovervi per invogliare il settore gia Veranu nell’immediato futuro. Abbiamo già pubblico all’installazione dei vostri pavimenti avuto modo di interagire con alcuni potenziali energetici? clienti big che si sono mostrati da subito molto interessati alla nostra tecnologia e con alcuni di Credo che il canale più diretto sia la nostra parte- essi siamo già in negoziazione. Vedremo adesso cipazione a Saloni e Fiere dell’innovazione, dove come si svilupperanno i rapporti e dove condur- tutti potranno camminare sul nostro pavimento ranno. energetico, Veranu. Per il settore marketing abbiamo pensato ad una E già da settembre Veranu sarà presente alla ter- strategia che ci permetta di sfruttare i canali com- za edizione dell’evento SmartCityness 2016 e a merciali delle grandi aziende di pavimentazioni Ottobre a Sinnova 2016, il Salone dell’Innovazio- 105

ne, che si terranno entrambi a Cagliari. Personal- mente reputo il vedere e toccare con mano una tecnologia il modo migliore per far comprendere a tutti le sue potenzialità e soprattutto la sua uti- lità.

3. La tua squadra si è recentemente ingrandita di due nuovi elementi? Come scegli i tuoi colla- boratori? Quale stile di lavoro avete adottato? Smart working, riunioni cadenzate, rigida diviene dei compiti…?

Più che scelta lo definirei un ‘matrimonio di idee sulla nostra innovazione’. Le due nuove figure professionali, che stavo ricercando da tempo poi- chè erano quelle che ci mancavano, completano successi a venire. Questa struttura ora c’è e la su tutti i punti di vista il nostro team e le compe- vittoria alla Startup Battle dell’8 Aprile 2016 or- tenze interne: sono entusiasta di avere nel team ganizzata proprio dal Venture Incubator Clhub un CFO come Giovanni Sanna e CMO come Da- rappresenta la più grande soddisfazione. Ora miano Congedo che ci hanno trasferito da subito stiamo marciando spediti più forti che mai ver- tutto il loro know-how in campo di financiang so il conseguimento degli obbiettivi che ci siamo e comunicazione, oltre a tutto il supporto che ci prefissi. sta fornendo il Clhub nostro principale Partner e Venture Incubator di Capoterra presso il quale 5. Se esiste, chi è il vostro maggior competitor? Veranu sta facendo il suo percorso di crescita. Il lavoro all’interno della nostra startup è scan- Il nostro principale competitor è Pavegen, un’a- dito con professionalità da riunioni periodiche zienda inglese che propone il suo pavimen- durante le quali fissiamo obbiettivi e ognuno con to energetico nel mercato dell’energy harve- le sue competenze dà un contributo per il massi- sting. Ciò che però ci distingue da Pavegen è il mo sviluppo di Veranu. modello di business: noi puntiamo ad integrarci Il tutto si svolge in un ambiente ricco di idee sen- nel pavimento tradizionale in modo che il clien- za avere bisogno di rigidi schemi di lavoro che a te finale abbia un doppio vantaggio, ovvero sia parer mio rallenterebbero la crescita. una tecnologia che genera energia sia la superfi- cie calpestabile che più desidera. 4. Raccontaci le maggiori difficoltà incontrate sino ad ora e la più grande soddisfazione. 6. Tecnicamente come avviene l’installazio- ne della vostra tecnologia su pavimenti molto Non ho dubbi a identificare come maggiore dif- antichi o pavimentazioni già esistenti? Ovvia- ficoltà la mancanza agli inizi di un ente che po- mente è più semplice integrarla in case di nuova tesse accompagnarci nello sviluppo di Veranu, costruzione? non solo in termini di investimento ma anche di condivisione del proprio know-how. Questo ele- L’installazione è molto semplice: su pavimenti mento infatti ci ha spinti ad attingere in noi stessi già esistenti avviene posando sopra la pavimen- tutte le risorse necessarie per andare avanti con tazione tradizionale la nostra tecnologia, sulla Veranu. quale sarà poi possibile installare la superficie Nonostante ciò e il grande impegno di tutti i calpestabile che il cliente vuole (moquette, lino- membri del team originario, io, Simone e Gior- leum, mattonelle in ceramica, etc). gio, era evidente che ci servisse un aiuto. Da su- In installazioni ‘da zero’, Veranu verrà posato bito quindi, nel 2014, ci siamo attivati per cercare sul massetto come una pavimentazione tradizio- una struttura che potesse aiutarci a far crescere nale e poi sopra di esso la moquette e le altre ti- la nostra idea e che fosse anche partecipe dei pologie di pavimento.

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BLACK FRIDAY, CYBERMONDAY E I LORO FRATELLI: CIÒ CHE C’È DA SAPERE

Cosa è il Black Friday? E’ la giornata di sconti e promozioni che segue il giovedì di Thanksgi- ving, la Festa del Ringraziamento. Un fenomeno nato in America che ha avuto presto successo in tutto il resto del mondo, tanto da aver esteso a una settimana le offerte previste per il fatidico venerdì nero. Sulla scia di questa azione di mar- keting globale, nel 2005, shop.org ideò il Cyber Monday, una giornata di ulteriori sconti -dispo- nibili esclusivamente online- da tenersi il lune- dì successivo. sono in agguato. Da oggi ne siamo dentro e anche noi italiani Phishing bancario e truffe online, l’allarme di sembriamo rispondere con entusiamo a que- Kaspersky sta parentesi di “big deals” in rete. Per questo, l’articolo che segue si propone di lanciare dei Grandi aziende come Kaspersky e Sophos met- moniti a chi probabilmente acquisterà online. tono in guardia dai pericoli dei ribassi eccessivi In primis, dal momento che le offerte migliori e, senza troppi allarmismi ricordano che la cy- durano poche ore, è consigliabile mettere subito ber-hygiene è importante. i prodotti più appetibile nei carrelli così da non Sulla base delle rilevazione degli anni preceden- vedersi sfumare l’affare sotto il naso. Oltre a ciò, ti Kaspersky Lab mette in guardia su un possi- è opportuno sempre mantenersi all’erta sulle bile picco degli attacchi di phishing bancario, la truffe. I finti sconti sono ovunque. pesca a strascico dei dati creditizi degli utenti operata dai cybercriminali E lo fa dati alla mano: il phishing finanziario nel 2014 è stato stimato tra il 28,73% e il 38,49%. Nel 2015, il phishing finanziario ha costituito il 34,33% arrivando al 43,38% degli attacchi. Molti attacchi di phishing sono perpetrati ai dan- Natale, è tempo di regali. Si avvicinano le feste, ni dei sistemi di pagamento e dei siti di e-com- partono gli acquisti e le offerte si moltiplicano, merce. sopratutto online. Ma insieme alle offerte arriva- I criminali creano delle vere e proprie trappole: no le truffe. Quest’anno il Black Friday che inau- siti che somigliano in tutto e per tutto a quelli gura la stagione degli acquisti natalizi in Ame- legittimi, ma che richiedono la compilazione di rica cade il 25 novembre, e anche nel resto del voci non essenziali all’acquisto. mondo a partire da questa data tutti i maggiori Preferite i siti che cominciano con “Https” e ve- siti di e-commerce fanno sconti strepitosi, an- rificate sempre che il nome di dominio, quello che se non sempre sono veri. Lunedì prossimo, che vedete nella barra del browser corrisponda il 28 novembre, cade il Cybermonday, tradizio- al nome del sito che state visualizzando. nalmente dedicato all’acquisto di apparati e di- Invece, dopo essere passati in negozio, se vi fate spositivi elettronici. Diventati beni beni di largo un regalo prendetevi del tempo per capire come consumo, sono acquistati e regalati senza sapere funziona e nel caso di dispositivi digitali, rive- come funzionano e che rischi portano. E poi c’è dete sempre i privacy settings e le procedure di il natale, la stagione degli acquisti a cui black fri- aggiornamento del software. Metteteci una pas- day e cybermonday fanno da anteprima. Anche sword e fatela complicata (con numeri e segni di qui c’è da fare attenzione: truffe online e offline interpunzione).

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Una strategia di protezione dalle truffe in 10 si aspetta niente di preciso dal mittente della punti. Sophos dal canto suo suggerisce questa mail”. strategia in dieci punti: 6. Mai rispondere alle email che segnalano 1. Mai usare password facili da ricordare come un’attività strana sul proprio account “Password” o “123456” La maggior parte delle email che ti avvisano di Se è facile da ricordare non è una password si- un “account compromesso” o di un “pericolo cura. Un hacker ci impiega meno di un secondo frode” contengono false informazioni. Non bi- a craccare una password simile… è come ruba- sogna mai rispondere o cliccare sui link conte- re le caramelle ai bambini. nuti nel messaggio, se si hanno dei dubbi biso- gna chiamare o contattare direttamente il sito, 2. Mai usare la stessa password per tutti gli senza passare dall’email, per sapere se ci sono account dei problemi sull’account. È molto scomodo avere una password diversa per il conto bancario, per il sito di shopping 7. Non memorizzare la propria password nel online o per i nostri social network. Questa sco- browser modità si tramuta in comodità per l’hacker: in È utile accedere direttamente sui siti che usia- caso riuscisse a recuperare la vostra password mo più di frequente, ma questo permette agli per un account, anche se molto complessa, hacker di accedere indisturbati a tutti i nostri avrebbe l’accesso istantaneo a tutti i vostri dati. profili. Bisogna sempre fare “log out” e mai cliccare il box “ricorda la mia password”. 3. Non creare una cartella “credenziali” sul computer e sul telefono 8. Non cedere alle offerte assolutamente “in- Avete diverse password e username per diversi credibili” … ricordate non esistono dei siti che siti, ma se tenete una cartella sul computer (o regalano iPhone! sul telefono) con tutti i vostri dati avete spre- In occasione del Black Friday, i siti di E-com- cato solo del tempo. Se un hacker riuscisse ad merce sono pieni di buoni affari ma quelli trop- accedere alla cartella per voi sarebbe la fine. po vantaggiosi potrebbero nascondere delle Invece di creare una cartella riconoscibile, la minacce. Gli hacker creano appositamente tali soluzione migliore è affidarsi ad un “Password offerte per poter rubare i dati sensibili dell’u- Manager” che è molto più sicuro. tente. Se un affare è troppo buono per essere vero, e se non si è sicuri della piattaforma, è 4. Aggiornare sempre il proprio computer o meglio non rischiare. smartphone A volte gli avvisi di aggiornamento sono trop- 9. Mai connettersi a reti wi-fi sconosciute po invasivi e cliccare il “ricorda più tardi” può Bisogna essere sicuri della rete wi-fi a cui ci si essere una facile soluzione per evitare i noio- connette altrimenti tutti i dati presenti sul tele- si, e a volte lunghi, processi di aggiornamento. fono, dalle credenziali di Facebook a quelle del Tenere aggiornato il proprio computer o smar- conto bancario, possono cadere nelle mani dei tphone è però essenziale: a volte vengono im- cybercriminali. Se non si è sicuri della rete, ma plementate nuove soluzioni di sicurezza. ci si vuole connettere ugualmente può essere utile usare una VPN. 5. Mai e poi mai aprire link o allegati inviati da mittenti sconosciuti o da chi si conosce sen- 10. Controllare sempre i propri movimenti za essere sicuri delle sue intenzioni bancari La curiosità può creare diversi problemi, so- Può essere difficile trovare il tempo per con- prattutto quando si parla di email provenien- trollare le attività della propria carta di credito ti da mittenti sconosciuti. Negli ultimi anni il o del conto bancario, ma, specialmente durante phising è diventata una pratica sempre più uti- il periodo natalizio, è basilare tenere monitora- lizzata e più complessa da smascherare. Una ta la situazione. Se l’utente nota un movimento regola aurea per evitare problemi può essere insolito bisogna avvertire immediatamente la questa: “Non aprire nessun file/link se non propria banca. 110

AIRBNB AMPLIA IL BUSINESS: NON SOLO AFFITTI MA ANCHE VOLI

Non più solo case negli annunci della cele- bre piattaforma per prenotare alloggi, ma da adesso anche voli. Diversificazione di nuovo tra le chiavi del successo crescente dei business digitali quindi e stavolta è Airbnb ad applicarla. Il nuovo servizio si chiama “Trips” ed è subito boom. “Vogliamo riunire in un unico luogo i po- sti da visitare, le esperienze da provare e le persone da incontrare” dichiara il CEO Ceo Brian Chesky durante una convention aziendale a Los Angeles. In questo modo gli utenti potranno navi- gare alla ricerca di experiences e non più soltanto alloggi. Tre le aree già attive in questo campo (Case, Esperienze e Luoghi) Esperienze alle quali si aggiungeranno presto Voli e Servizi. Trips si basa, infatti, sul contributo degli Airbnb diventerà così un punto di riferi- utenti, che guidano i turisti tra eventi spe- mento per gli internauti amanti del turi- ciali e luoghi: dal seminario di un samurai smo organizzato che vorranno consultare a Tokyo alla visita di una liuteria a Parigi. guide di viaggio messe a punto dagli host La piattaforma comprende tre aree (Case, stessi. Esperienze e Luoghi), cui si aggiungeranno Voli e Servizi. Tra le 12 città che sperimenteranno il servi- zio c’è anche Firenze, con diverse “esperien- ze” disponibili, come la caccia ai tartufi del Truffle Hunter Giulio Benuzzi. Un’unica piattaforma per prenotare alloggi, Gli host fiorentini potranno pubblicare le esperienze, tour e presto anche i voli. loro attività online e, proprio come gli host degli alloggi, saranno pagati per i servizi Dopo otto anni dedicati esclusivamente agli offerti. affitti brevi, Airbnb amplia il suo business. Lancia Trips, una piattaforma dedicata a Luoghi e guide esperienze di viaggio, tour organizzati e presto anche voli. Per valorizzare i luoghi, Airbnb si affida «Fino ad ora, Airbnb si è occupato di case», alle persone che meglio conoscono la città, ha dichiarato il Ceo Brian Chesky, duran- esperti culturali e abitanti dei quartieri ben te la convention aziendale a Los Angeles. informati. L’azienda ha chiesto loro di met- «Oggi Airbnb lancia Trips, riunendo in un tere in risalto i posti più interessanti: dal unico luogo i posti da visitare, le esperienze baretto tipico al ristorante di uno chef pro- da provare e le persone da incontrare. Vo- mettente. gliamo restituire al viaggiare un tocco di La sezione Luoghi contiene più di un milio- magia, riportando le persone al centro di ne di consigli individuali forniti da host di ogni esperienza». alloggi Airbnb. 111

DIGITAL MARKETING: STRATEGIE PER IL NATALE

A Natale la comunicazione di ogni setto- re di business deve adeguarsi e di conse- guenza il marketing.

Spesso, e soprattutto per quelle piccole aziende che non hanno a disposizione in- genti cifre da sperperare in advertising, i contenuti prodotti dagli utenti possono costituire degli indizi preziosi. Un mare di informazioni gratuite che, se raccolte e lette nel modo giusto, forniranno linee guida per dirci in primis quando agire. RadiumOne, società di San Francisco specializzata nell’acquisizione di dati raccolti dalle condivisioni degli utenti, individua esattamente tre lassi di tempo ideali in cui sviluppare il proprio busi- ness natalizio: 18–19 novembre, 3–4 di- cembre, 18–19 dicembre. Attenzione però a non gurdare solo ai so- cial. L’aspetto del sito deve avere qual- day e del Natale. cosa di natalizio se si vogliono aumenta- Amazon, ad esempio, pubblicherà offerte re i click. lampo ogni cinque minuti fino al 20 no- vembre, mentre Alibaba ha già ottenuto una “discreta” cifra (17.7 miliardi di dol- lari) grazie al Singles Day.

Parliamo dei colossi dell’eCommerce, ov- viamente, ma non tutti possono permet- tersi di superare agevolmente un compe- Quanti di voi hanno già iniziato a vedere titor durante un’asta per una campagna i primi contenuti riguardanti il Black Fri- pubblicitaria o investire budget in costo- day sui propri profili social, nella casel- se campagne di advertising. la di posta elettronica o i primi banner a A questo proposito RadiumOne, società tema natalizio? di San Francisco specializzata nell’acqui- Tra le tante foto a tema, i video e le pro- sizione di dati raccolti dalle condivisioni mozioni avete già iniziato a pensare ad degli utenti, individua tre momenti ideali una strategia per vendere il vostro pro- per sviluppare il proprio business natali- dotto in occasione della festa di Natale? zio: Se la risposta è sì, sapete anche qual è il ◦ 18 – 19 novembre momento giusto per colpire il vostro tar- ◦ 3 – 4 dicembre get o come ottimizzare il vostro budget? ◦ 18 – 19 dicembre Molti delle più grandi aziende del mondo hanno già iniziato a muoversi nell’attesa Quello che ci serve è un solo fattore: il dei famigerati Black Friday, Cyber Mon- tempismo. 112

A Natale puoi… ascoltare gli utenti se questo non richiede budget inarriva- bili. Craig Tuck, amministratore delegato di RadiumOne, sostiene che: Ulteriori linee guida “La stragrande maggioranza degli ac- quisti proviene dalle raccomandazioni La fortuna di un brand passa anche dai di amici e persone di famiglia, di cui ci social media. L’utilizzo appropriato de- fidiamo” gli account social può risultare deter- Secondo Craig Tuck sono i contenuti minante per la realizzazione dei nostri prodotti dagli utenti a creare le linee obiettivi. Questo impone la creazione guida nella costruzione di un business di una strategia social creata ad hoc per natalizio efficace. l’evento. Si prevede, per esempio, che saranno I social sono una parte importante della condivisi circa 98 milioni di contenu- digital strategy ma bisogna considera- ti a tema natalizio ogni giorno; un bel re anche l’ottimizzazione dei contenuti mucchio di informazioni per le aziende sul sito web. Ad esempio, il traffico può che intendono costruire un business di essere migliorato ottimizzando il pro- successo. prio posizionamento, a tempo debito, Indubbiamente la possibilità di esaudi- attraverso le parole chiave “vacanze”, re i desideri dell’utenza ci consente di “Natale” e “doni”. ottenere buoni risultati, indipendente- Anche l’occhio vuole la sua parte. Dare mente dalla notorietà del nostro brand. un tocco natalizio al sito web può in- Avere gli strumenti giusti per monito- fluire sulla decisione di acquisto di un rare e successivamente creare contenuti utente/consumatore, soprattutto se ap- condivisibili è di vitale importanza se proda per la prima volta nella vostra si vuole sfruttare la potenza del consu- piattaforma eCommerce. mo critico e “condiviso”, ancora meglio In buona sostanza siate belli ed efficaci. 113

A GOOGLE NON INTERESSA PIÙ TWITTER

Il gigante di Mountain View ci ha ripen- sato: il sito di microblogging dal logo con l’uccellino non riceverà nessuna offerta da parte sua. E crescono dubbi anche in casa Apple. Il candidato più forte sembrerebbe esse- re Salesforce, seguito da Disney che non avrebbe problemi a investire 20 miliardi di dollari. Sono solo rumors orecchiati da Recode, sito tecnologico specializzato nella Silicon Val- ley. Ad ogni modo, si pensa, ogni curiosità verrà accontentata tra pochi giorni, dal momento che lae offerte ufficiali per Twitter sono, se- condo il Wall Street Journal, in dirittura di arrivo. potrebbe scendere in campo solo per di- sturbare Salesforce che si sta mettendo di traverso al matrimonio tra Redmond e Linkedin. Salesforce, la piattaforma cloud guida- ta da Marc Mainoff, dopo essersi scot- MILANO – Google si sfila dalla batta- tata nel caso della mancata acquisizione glia per Twitter: il colosso di Mountain di Linkedin, potrebbe mettere sul piat- View, infatti, non intenderebbe al mo- to quasi un terzo della propria capita- mento fare un’offerta per il sito di mi- lizzazione pari a 60 miliardi di dollari, croblogging. sborsandone quindi 20, per comprare il Sulla stessa lunghezza d’onda anche Ap- “giocattolo” social che permetterebbe ple. alla piattaforma di Mainoff di emergere A scriverlo è Recode, sito tecnologico in primo piano agli occhi di milioni di specializzato nella Silicon Valley, citan- utenti. Un mega spot, insomma. do proprie fonti vicine alle trattative Ma se per Salesforce lo sforzo sarebbe per vendere Twitter. titanico, meno impegnativo sembrereb- A questo punto rimarrebbero in gioco be quello per Disney grazie a un “bor- Salesforce e Disney che avrebbe ponde- sellino” da 150 miliardi. Sul prezzo, rato un’offerta, insieme ad altri player però, peserà e non poco la performance del settore tlc e private equity. non proprio buona degli ultimi mesi, col Di certo la vendita di Twitter è in di- titolo Twitter inribasso dopo risultati e rittura di arrivo. E come scriveva ieri il performance non proprio brillanti. Jack Wall Street Journal le offerte potrebbero Dorsey, “il papà dei cinguettii” ha visto arrivare entro pochi giorni. una crescita lenta di utenti per la sua Se Facebook pare interessata più allo creautra e una fuga in massa di cervelli sviluppo della propria piattaforma che dall’azienda. Con conseguente calo vi- al sito che cinguetta, Microsoft nicchia e stoso delle azioni in Borsa. 114

LE 7 SUPER-STARTUP DELL’UNIVERSO DELLA MUSICA

Spotify, società che fornisce musica in streaming , è interessata ad acquistare la star- tup berlinese che punta sugli artisti emergenti, Soundcloud. Ce lo svela il il Financial Times e sarebbe l’ennesima rivoluzione nella storia re- cente del settore musicale. Nell’articolo che se- gue, si ripercorrono proprio quelle tappe che hanno visto crescere in modo incredibile il mon- do della musica on demand. Vediamo insieme i protagonisti di internet: dal pioniere Napster a YouTube fino alla disruption nel diritto d’autore dell’italiana Soundreef. tallica, la band che più si è battuta per la chiusura di Napster, vinsero la causa fu subito chiaro che non sarebbe finita là. Infatti nacquero mille altri figli p2p di Napster, fino a Emule e BitTorrent: è il Questo matrimonio s’ha da fare. O perlomeno filesharing, bellezza. sono molti a sperare che Spotify acquisisca real- mente Soundcloud, come si mormora da tempo e - MySpace, l’incompiuta – Era il 2003 e i social come scrive il Financial Times, ritenendola qual- network non erano ancora nati per uccidere My- cosa di più di un’ipotesi. Se la fusione fra la società Space, il primo sito dove condividere e far ascol- svedese e la startup berlinese realmente avvenisse, tare la propria musica. Ogni utente aveva la sua l’Europa avrebbe un colosso del music streaming vetrina dove caricare musica, post, video da mo- tale da far impallidire Apple Music e la sua iTunes. strare agli altri iscritti della piattaforma. Nel 2005 Spotify può contare su un centinaio di milioni di la Intermix Media, società della galassia NewCo utenti, paganti e non, che usufruiscono della sua di Murdoch, comprò la startup ma l’arrivo di siste- musica in streaming, mentre Soundcloud porta in mi di condivisione più semplici e veloci ne intaccò dote una cosa come 175 milioni di utenti attivi che il valore, tanto che nel 2011 MySpace fu venduta hanno creato circa 120 milioni di nuove tracce au- a un’azienda di pubblicità online. Myspace ha ri- dio. Una rivoluzione in vista, l’ennesima nella sto- acquistato la sua natura nel 2013 con nuova gra- ria recente del settore. Ripercorriamone insieme le fica e nuove funzioni, ma la sua rivoluzione era principali tappe: le 9 startup che hanno cambiato già compiuta: aveva fatto diventare famosi artisti il mondo della musica. E continuano a farlo. come Adele, Mika e soprattutto gli Artic Monkeys (che ne diventarono il simbolo) senza farli passare - In principio fu Napster – Nel 1999 arrivarono da agenti e case discografiche. Poi arrivò YouTube. Shawn Fanning e Sean Parker e cominciò la rivo- luzione peer-to-peer. Grazie a Napster centinaia - YouTube, il salotto di casa in mondovisione – di migliaia di utenti in tutto il mondo poterono Sono “solo” 11 anni da quando la nostra vita è scambiarsi file liberamente, in un sistema di con- cambiata. Dieci, se vogliamo far iniziare la rivo- divisione gratuito e semplice che trasformerà per luzione di YouTube dal novembre 2006, quando sempre le major musicali. Due anni dopo la giu- Google lo comprò e ne fece il secondo sito più clic- stizia statunitense ordinò la chiusura dei server di cato al mondo (dopo Google.com, ovviamente). Il Napster per violazione dei termini di copyright e portale californiano permette di caricare online, poco dopo la Roxio la comprò per renderla un si- guardare, commentare e condividere file video e stema legale di music streaming che però non ha diventa in breve tempo un’enciclopedia di mate- mai raggiunto la stessa diffusione. Quando i Me- riale visivo che spazia dagli archivi delle tv al ma- 115

trimonio di una coppia giapponese. Per il mondo Spotify significa music streaming on demand. La della musica è una bomba: si poteva già ascoltare sua forza sta nel database di brani di colossi come e condividere un brano, adesso è possibile farlo EMI, Sony e Universal così come tracce di etichet- anche con i videoclip. Gli annali sono pieni di ta- te indipendenti. Basta chiedere e la musica arriva lenti – o presunti tali – che utilizzano YouTube per istantaneamente, e a un prezzo contenuto se non presentarsi al mondo (chi si ricorda gli Hanson?). gratis (se si sopporta la pubblicità) su qualsiasi L’accesso al grande pubblico non ha più barrie- supporto, che sia computer o smartphone. Tutto re: basta una videocamera di scarsa qualità e una molto bello, ma non mancano i lati oscuri. L’attac- buona connessione online. Con gli anni le major co più duro a Spotify lo ha sferrato Tom Yorke, e YouTube cercheranno vari accordi su licenze e leader dei Radiohead che lo definì “l’ultima dispe- copyright ma nessuno potrà più rinunciare al pro- rata scorreggia di un corpo morente” come critica prio canale YouTube. per le scarse fees pagate agli artisti emergenti. I Radiohead tolsero dal sito tutte le loro canzoni, - Soundcloud, la rinascita dell’araba fenice – A ma nel giugno di quest’anno hanno permesso a metà degli anni 2000 è chiara una cosa: lo strea- Spotify di vendere il loro ultimo album A moon ming e il download della musica è inarrestabile. shaped pool. Pace fatta, almeno fino alla prossima Supporti come i cd ne hanno già fatto le spese ed è rivoluzione. tutto un fiorire di I-pod e lettore Mp3. L’industria musicale è in crisi, ma non affondata. Le porte or- - Landr, ovvero come ti innovo la produzione mai sono aperte e quindi due ragazzi di Stoccolma musicale – Quindi: la musica si può scaricare, (poi trasferiti a Berlino) decidono di puntare su- condividere e ascoltare in streaming, su qualsia- gli artisti emergenti. Nasce così, nell’agosto 2007, si supporto e in qualsiasi momento; grandi major Soundcloud, la startup che grazie a una grafica e ed etichette indipendenti possono convivere nella una user experience semplice e accattivante attira stessa piattaforma e se si ha un po’ di iniziativa si in tre anni un milione di utenti. Fioccano le iscri- può diventare famosi con YouTube. Cosa manca zioni e così arrivano anche i finanziamenti, con il perché la rivoluzione sia completa? Una risposta botto di gennaio 2011 quando Union Square Ven- la dà Landr. La startup nasce nel 2008 per coprire tures e Index Ventures mettono insieme dieci mi- un buco tecnico: il mastering delle tracce audio. lioni di dollari di finanziamento. Si può fare musi- Chiunque ormai può registrate note e parole, ma il ca e distribuirla su tutti i canali online, e possiamo problema è come renderle perfette senza essere un essere 175 milioni di utenti a goderne: eccola, la tecnico del suono. Grazie a un algoritmo studia- novità di Soundcloud. Ed ecco perché Spotify ha to sulle frequenze dell’orecchio umano, in pochi fiutato l’affare. secondi Landr modifica la traccia e la restituisce “pulita”. Troppo specialistica per essere rivolu- - Il passo avanti di Bandcamp – La sorella gemella zionaria? Forse, ma i tecnici del suono stanno tre- di Soundcloud è Bandcamp, nata nello stesso anno mando di paura. ma con una funzione in più: gli artisti indipenden- ti che postano i loro brani sulla piattaforma posso- - Il diritto d’autore, infine – In questa carrellata no essere pagati dagli utenti in modi diversi. Sul non può mancare quello che con tutta probabilità sito si possono ascoltare le tracce gratuitamente sarà il tema dell’immediato futuro dell’industria per poi decidere se scaricarle al prezzo proposto musicale: il diritto d’autore. Abbiamo già accen- o a un prezzo maggiore, se inviarle come regalo a nato alle trasformazioni create da YouTube e il fi- un destinatario terzo, o se dare in cambio la pro- lesharing, ma anche nel campo tradizionale della pria mail all’artista per newsletter e mailing list vendita di cd e dei concerti le cose stanno cam- varie. Come recita il sito, i fans hanno pagato 176 biando. Sul primo versante scegliamo l’italiana milioni di dollari agli artisti che usano Bandcamp, Soundreef, che nel 2011 ha intaccato il monopo- di cui 4,8 milioni solo nell’ultimo mese. lio Siae sulla riscossione del diritto d’autore. Sul secondo ecco Stagelink, neonata startup berlinese il cui business è l’organizzazione di concerti e la - La musica nello smartphone, arriva .Spotify vendita dei biglietti. Non sono sole, ma sono all’i- – Spotify è la rivoluzione annunciata. Nasce nel nizio. E chissà quale rivoluzione provocheranno i 2008, ma raggiunge la vetta negli ultimi tre anni. loro semi. 116

ALIBABA LANCIA VETRINA PER VINI ITALIANI

Il progetto era stato ufficialmente annunciato allo scorso Vinitaly ma chi pensava che in poco tempo si sarebbe davvero realizzato? Jack Ma, fondatore milionario del colosso dell’e-commerce Alibaba e maggior competitor mondiale di Amazon, darà spazio ai produttori di vino italiani. Si apre in questo modo per i nostri viticoltori un mercato da 2,5 miliardi di clienti, tra Cina, Sud-Est asiatico e, con portata inferiore, molti altri Paesi. Il piccolo ex insegnante di inglese dagli occhi a mandorla dà ancora prova di lungiminaranza e grande apertura alla differenziazione del business.

della sua città a fare questo acquisto, che all’epoca necessitava il permesso della polizia. L’imprenditore Jack Ma, fondatore del gigante Dopo poco punta ad aprire un’agenzia di traduzioni: dell’e-commerce Alibaba, ha ribadito a Matteo Renzi, un passo un po’ troppo lungo per le sue gambe, che in un colloquio avvenuto il 4 settembre, un progetto costringe Jack a vendere cianfrusaglie per strada. È annunciato a Vinitaly, lo scorso aprile. Il 9 settembre il lavoro di traduttore però che nel 1995 gli fa pio- i portali della multinazionale cinese, il grande store vere dal cielo un’opportunità: un’azienda cinese che on line che compete con Amazon, ospiteranno i pro- doveva recuperare dei crediti lo manda negli Stati dotti vinicoli e gli spirit di 50 Paesi. Italia compre- Uniti. L’avventura sarà indimenticabile, perché sco- sa. «Una grande occasione per le cantine italiane. I pre Internet come una nuova frontiera di business cinesi sono appassionati dei nostri prodotti. L’anno per chi era disposto a rischiare. scorso 6 milioni di cinesi hanno acquistato vino ros- so sulle nostre piattaforme» ha dichiarato Rodrigo Con 1.000 euro fonda il suo primo sito Cipriani Foresio, Euromanager di Alibaba. Il punto di svolta risale a una serata del 1995: cir- Ma chi è Jack Ma? Nato dal nulla, ex insegnante di condato dai suoi allievi, Ma naviga in un motore di inglese, ha creato un impero in soli 15 anni… ricerca per ottenere informazioni sulla Cina nella sua lingua. Nessun risultato. Scrive un’altra richiesta Insegnante di inglese con la passione per la tecno- generica: birra. Ancora nulla. Il futuro imprenditore logia capisce che c’è un vuoto e fonda una web directory, Prima di inventare Alibaba, era un insegnante di in- cioè una lista di siti, in cinese. glese che guadagnava 15 dollari al mese, una cifra Si chiama China Pages. Per concretizzare l’intuizio- che a quel tempo in Cina era sufficiente per mante- ne, investe tutti i suoi risparmi (circa 1.000 euro) e nersi. chiede un prestito di 2mila euro alla sorella. Poi pre- Nato a Hangzhou (1.300 km a sud di Pechino) nel senta il progetto a 24 persone tra amici e studenti, 1964 in una famiglia di cantastorie, è un allievo poco ma ottiene la collaborazione di uno solo di loro, He brillante a scuola. Fin da bambino però dimostra Yibing, che a sua volta aveva già fondato un sito In- interesse per la lingua di Shakespeare e per l’intra- ternet. I due affittano un monolocale, comprano un prendenza. Lavora nelle catene di fast food e fa la Pc e si attaccano al telefono alla ricerca di potenziali guida turistica, senza successo. Si iscrive a un’uni- investitori per la loro creatura, China Pages. L’av- versità di lingue statali di basso livello e durante gli ventura si conclude nel migliore stile startupparo: studi inizia a insegnare inglese. Racimolati i pochi China Pages viene venduta alla Telecom Cinese per risparmi, si compra un cellulare. È il primo cinese 130mila euro.

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Nel 1999 nasce Alibaba, che significava per tutti dal punto di vista tecnico, altrimenti è circondato “Apriti Sesamo“ dalle persone sbagliate» ha affermato Ma, che per gestire Alibaba si limita a dare indicazioni generali e A quel punto Ma si trasferisce a Pechino e trova la- a rappresentare la cultura aziendale. voro presso un’attività Internet del Ministero del Il rapido successo di Alibaba ha però sollevato qual- Commercio cinese. E tocca con mano le difficoltà che dubbio da parte dei commentatori. Al momento delle piccole imprese indipendenti nei confronti di infatti sta dirigendo gli investimenti aziendali in di- quelle statali. È in quella occasione che nasce in lui rezioni diverse, tra cui una Internet tv, una grande l’idea di fondare una piattaforma online per il com- catena di negozi, una App dedicata ai taxi, un ser- mercio tra aziende. L’idea andava a colpire una nic- vizio di mappatura digitale, le poste pubbliche di chia di business ancora inesplorata: il collegamento Singapore… Settori così eterogenei da far sorgere il tra le imprese occidentali e i tanti produttori cinesi, sospetto sulla chiarezza di visione imprenditoriale che in meno di 10 anni sarebbero diventati il polmo- del tycoon. ne dell’export asiatico. Chiarissime fin da subito le Il dubbio si è rafforzato lo scorso giugno, quando intenzioni di Ma, che punta all’inglese per sottoline- Alibaba ha acquistato per 150 milioni di euro la più are l’aspirazione globale del sito. grande squadra di calcio cinese, il Guangzhou Ever- «Era il 1999. Alibaba era un nome semplice da pro- grande allenato da Marcello Lippi, nonostante Ma nunciare, un nome che per tutti significava “Apriti, abbia affermato di aver giocato a calcio una sola vol- Sesamo” e indicava tesori nascosti» ha ricordato Ma. ta in vita sua. Il Milan avrebbe potuto essere il suo In un primo momento deve fronteggiare ostacoli secondo investimento nel mondo del pallone. enormi, dalla lentezza della connessione in tante re- gioni cinesi alla diffidenza tra il mondo occidentale All’esordio in Borsa batte Facebook e quello orientale. «Avevamo pochi soldi. Così ab- Il suo esordio alla Borsa di New York ha battuto biamo speso ogni centesimo con grande attenzione» quello del social network Facebook: Alibaba (www. ha poi sottolineato Ma, che usa le pareti di casa per alibaba.com), sito di e-commerce cinese, è diventa- avviare la startup con una disponibilità inferiore a to la stella più luminosa del firmamento Internet. 50mila euro. «Il nostro obiettivo era riuscire a far ot- I numeri parlano da soli: grazie a una crescita del tenere la merce con pochi clic» ha spiegato Ma, che 45% nei primi mesi del 2014, la piattaforma di ven- deve alla semplicità del funzionamento buona parte dita con base a Hangzhou ha superato colossi come del successo del sito. Amazon ed eBay. Il patrimonio del suo fondatore, il In sei mesi ottiene il primo finanziamento di quattro cinese Jack Ma è stato eletto nel 2009 dal settimanale milioni di euro da parte della banca d’affari Gold- Times come uno dei 100 uomini più importanti della man Sachs. Tuttavia nei primi anni le difficoltà sono Terra. continue: dalla mancanza di fondi nel 2002, che qua- si porta alla chiusura del sito, fino all’epidemia di E se i sogni si avverassero? Sars nel 2003, che costringe gli impiegati a lavorare Il giorno della quotazione Ma ha raccontato alla dal computer di casa. stampa americana: «Anni fa ho chiesto a mia moglie se voleva un uomo ricco o un businessman rispetta- Il punto di forza di Alibaba to. Ovviamente mi ha detto che voleva un busines- Mister Ma conosce le abitudini e le propensioni al sman rispettato, perché non credeva che sarei mai consumo di milioni di consumatori e imprese cinesi. diventato ricco». Lo stesso giorno, nella sede di Ali- «Il mio obiettivo è quello di raggiungere il milione di baba, tutti i dipendenti indossavano una maglietta dipendenti. E io credo che l’azienda vivrà 102 anni» bianca, regalata loro dal fondatore, e la scritta in ci- ha profetizzato Ma. nese: «Bisogna avere dei sogni. E se si avverassero?». L’imprenditore crede nel taoismo, religione orienta- le che considera la spontaneità come migliore stile La lezione di Jack Ma di vita. «Per il taoismo la leadership consiste nel non 1 Credi nei tuoi progetti. dirigere per nulla. Se qualcuno mi dice che un im- 2 Finché non ti dai per vinto hai ancora una chance. piegato sta cercando di sorpassarmi, rispondo che io 3 Studia un’altra lingua e viaggia. sono un insegnante e che questo è ciò che deve suc- 4 Comincia in piccolo. cedere tra maestro e allievi. Un imprenditore deve 5 Ogni tanto non prenderti troppo sul serio. avere intorno a sé collaboratori più preparati di lui 6 Quando il mercato cresce, cresci anche tu.

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GOOGLE LANCIA SHOP THE LOOK, NUOVA FEATURE PER COMPRARE QUELLO CHE GLI INFLUENCER DETTANO

Negli USA è in fase di test Shop The Look, la nuova feature per cercare su Google gli out- fit postati da influencer e fashion blogger.E con questa nuova mossa il re dei mototri di ricerca si conferma attento alle nuove tenden- ze e avanti nel lancio di servizi innovativi nei campi più disparati. L’attività dei fashion blogger in questo modo è presto monetizzata e Big G si assicura un target di sicuro ritorno economico, abituato a spendere online e sempre up to date sulle nuove mode.

Contenuti, contenuti, contenuti. Sempre di più li creiamo e veicoliamo attraverso i social media. Quando poi facciamo una ricerca su Google, però, spesso rimangono nascosti per- ché non indicizzati. E allora andiamo a cercar- outfit di nostro gradimento, cliccandoci sopra li direttamente sui social. avremo accesso ad una gallery con le immagi- Il re dei motori di ricerca di sicuro non ne be- ni dei singoli item, e i relativi link per acqui- neficia, ed è per questo che ha pensato di lan- starli, sotto forma di Shopping Ads. ciare una feature – Shop The Look – che po- trebbe cambiare le carte in tavola, a partire dal settore fashion. Quali sono i vantaggi di Shop The Look? Questa volta non si tratta di un nuovo social, ma di uno strumento per portare nei risultati Per l’utente un’offerta già selezionata e mira- di ricerca gli outfit dei fashion blogger. ta, consigliata da un influencer, e maggiore Gli utenti potranno cercare uno specifico out- immediatezza nel processo di acquisto. Per i fit come di norma si fa per qualunque altra fashion blogger l’accesso ad un pubblico più cosa: per keyword. E poi? ampio – che va ben al di là dei loro follower Se, ad esempio, andiamo a cercare “abito da sui social – e ovviamente un beneficio econo- cocktail”, Google ci mostrerà i risultati at- mico, così come per retailer e brand. tinenti andando a prenderli dalle immagini E per Big G? Ovviamente la prospettiva di riu- postate dai principali influencer in ambito fa- scire ad intercettare contenuti altrimenti “na- shion. scosti” solo sui social, e finalmente monetiz- Questo perché attinge i contenuti da alcune zare anche grazie a loro. piattaforme tra cui LIKEtoKNOW.it, creata Non sembra male, vero? per promuovere e monetizzare l’attività dei Per il momento, la feature è in fase di test per fashion blogger su Instagram (ad esempio, i device mobili negli Stati Uniti, ma sembra mandando il link per acquistare un capo ad proprio che ci siano tutti i presupposti per un utente che vi ha appena messo un like). estenderla anche altrove. Fashion-addicted, Analogamente, quando Google ci mostrerà un stay tuned! Dal 1949...

..ad oggi

FONDERIA SPECIALIZZATA IN LAVORAZIONI DI ALTO PREGIO IN GHISA

Fonderia Fratelli Carnevale e figli

"Dal 1949 forniamo arredi in ghisa per enti pubblici, comuni e privati" 122

YAHOO! ATTACCO HACKER, RUBATI I DATI DI 500 MILIONI DI UTENTI di Daniele Giacobbe

Sono circa 500 milioni di account di email di Yahoo!ad essere stati violati. Lo fa sapere la stes- sa società californiana che conferma le indiscre- zioni diffuse oggi dal sito specializzato Recode, sito che aveva anticipato la notizia ricordando come già all’inizio di questa estate la società aveva aperto un’indagine su una ipotetica vio- lazione ai sistemi d’accesso, violazione che ave- va permesso a criminali informatici di accedere a centinaia di milioni di account (user id, pas- sword, nomi e date di nascita e in qualche caso indirizzi). Stato”. Il caso più inquietante riguarda sicura- Autore della violazione sarebbe stato un hacker mente la first lady attuale: Michelle Obama si è di origine russa, chiamato Peace o Peace Of Mind, vista pubblicare addirittura la propria foto del che poi avrebbe messo in vendita i dati online passaporto on line, ma l’hackeraggio di mezzo per soli tre Bitcoin, ovvero circa 1800 dollari. miliardo di passward di Yahoo! Non passa sicu- Gli esperti di cybersicurezza americani fanno ramente inosservato e rischia di passare alla sto- notare che il sito DC Leaks già accusato di essere ria dei cyber crimini. E getta molte persone negli un sito creato da pirati informatici russi, ha pub- Stati Uniti in una situazione di grave insicurezza blicato le mail personali di un dipendente della psicologica e pratica. Casa Bianca che starebbe lavorando anche per la campagna di Hillary Clinton. Yahoo! sta lavorando a stretto contatto con gli inquirenti americani anti – pirateria informati- La tensione è alta anche al quartier generale di ca. La precauzione da adottare al più presto, per Yahoo!. Il colosso acquistato questa estate da chiunque avesse un account mail con Yahoo!, è Verizon ha dovuto ammettere che “alcune in- di cambiare la password e non cliccare su link, formazioni” dei suoi utenti sono state rubate ma anche di evitare di scaricare allegati di mail dal network dell’azienda “alla fine del 2014” da sospette. L’azienda inoltre incoraggia gli uten- quello che crede un soggetto “sostenuto da uno ti a verificare se ci sono state attività sospette e a usare il cosiddetto Yahoo! Account Key, uno strumento che elimina la necessità di usare una password. Nell’elenco delle FAQ creato ad hoc per l’episodio si fa notare come “carte di credito” e simili strumenti di pagamento siano al sicuro perché i loro codici di norma non transitano nel- le missive di posta elettronica.

La notizia potrebbe avere ricadute negative an- che sulla vendita da 4,8 miliardi di dollari di Yahoo al colosso delle telecomunicazioni Veri- zon, avvenuta questa Estate. Verizon ha espresso in una nota ufficiale di avere poche informazioni sull’attacco, aggiungendo che la conferma è arri- vata solo “negli ultimi due giorni”. 123

SEI UN PROFESSIONISTA TROPPO OBERATO? NO STRESS, DELEGA A TASKHUNTERS!

Ha sede a Milano, ma nessuno dei suoi cofondato- ri-lavoratori si trova lì. Si basa su un’idea geniale quanto utile: affidare ad altri i compiti quotidiani cui non si riesce a far fronte pagando una pattuita ricompensa. Si chiama Taskhunters la startup ita- liana creata da Lorenzo Teodori (consulente esper- to di IT), Francesco Piovesan (che si occupa di mar- keting), Marco Premier (sviluppatore che vive in Irlanda) ed infine Alberto Mora (copywriter) e ha già aiutato a sfuggire dallo stress centinaia di pro- tagonisti. Come? Delegando a studenti competenti il task in oggetto. L’utente che decide di accettare l’incarico deve inserire i suoi dati personali con tanto di codi- sto modo, guadagnare qualcosina. Al momento nel ce fiscale e poi mettersi al lavoro! nostro paese sono due milioni e mezzo le potenziali persone oberate di lavoro e seicentocinquantamila gli universitari. Alberto, il team fondatore, ha comunicato che in Ita- Taskhunters è una startup italiana che permette ai lia non esiste una piattaforma con questa tipologia lavoratori di affidare le proprie commissioni agli di servizi e per questo lui ed i suoi compagni hanno studenti universitari. I suoi fondatori sono Lorenzo deciso di crearla. Il ragazzo ha poi dichiarato che il Teodori, che è un consulente esperto di IT che ha la- mese scorso, dopo essere stati incubati da Speed Mi vorato per un breve periodo in Svizzera, Francesco Up, hanno deciso di lanciare una versione beta del Piovesan, che al momento è a Dubai per un impor- markeplace in modalità online in modo tale da con- tante progetto e si occupa di marketing, Marco Pre- dividere poi i task con gli studenti. mier, che è uno sviluppatore e vive in Irlanda, ed infine Alberto Mora, che è un copywriter di Milano. Categorie Taskhunters e come funziona Tutti e quattro i ragazzi hanno un’età compresa tra i Al momento le categorie dei task ovvero quelle dei 28 ed i 29 anni ed hanno dimostrato a tutti che una compiti da assegnare vanno dal ritiro delle camicie in start up si può creare anche quando non si abita nello lavanderia al pagamento delle bollette, dalla toeletta stesso luogo. Di recente ai quattro giovani talenti se e cura degli animali domestici alla spesa fino ad arri- n’è aggiunto un quinto il cui compito è quello di con- vare alle faccende domestiche. sultant ed il suo nome è Jessy Conroy. Ma nel detta- Ma come funziona Taskhunters ? Ebbene, l’utente, glio di che cosa si occupa Taskhunters? prima di prendere l’incarico, deve inserire i suoi dati personali con tanto di codice fiscale e poi potrà ac- Taskunters, di che cosa si occupa? E la sua sede dove cedere ai vari task. Nel caso della spesa, che è una è ubicata? categoria complessa, vi è la possibilità che il reque- La sede di Taskunters si trova a Milano nonostante ster (colui che chiede) ed il tasker (colui che accetta tutti i membri del team non abitino in quel luogo. I il compito) possano scambiarsi informazioni. Al mo- quattro fondatori di tale startup hanno concepito mento tale servizio è attivo nella città di Milano ma quest’ultima come marketplace online di task dove già è stata stilata una roadmap delle città italiane nel coloro che hanno impegni improrogabili possono quale il servizio potrebbe partire a fine 2016 – inizio delegare studenti universitari a svolgere alcune man- 2017. I quattro fondatori, infine, comunicano che il sioni per conto loro. E così mentre i primi possono ti- loro obiettivo è quello di espandersi non solo in Italia rare un sospiro di sollievo, i secondi possono, in que- ma anche in Europa magari entro il 2018. 124

TWITTER VS TERRORISMO. SOSPESI 235 MILA ACCOUNT

Lo scrivono in un comunicato stampa ufficiale i responsabili della comuncazione di Twitter e lo ribadiscono con i fatti: bloccati in 6 mesi ben 235.000 account che inneggiavano, promuovevano o esaltavano il terrorismo. Anche i social network proseguono nella loro lotta, con le armi a loro disposizione, contro l’estremismo violento dilagante. In breve tempo la piattaforma dell’uccellino ha aumentato la squadra deputata all’intercettazione di messaggi pericolosi e all’invio di segnalazioni e, nel contempo, ha accelerato le procedure interne per ridurre al minimo i tempi di blocco degli account in black list. York Times” di un costante impegno per impedire alle persone di utilizzare il social network per cause estremiste. “Il mondo vive una nuova ondata di attacchi terroristici mortali e aberranti. Condanniamo con Continua la lotta al terrorismo di Twitter: il social forza questi atti e continuiamo ad impegnarci ha sospeso 235 mila account che inneggiavano al per eliminare la promozione della violenza e il terrorismo terrorismo nella nostra piattaforma“, scrivono in Twitter ha sospeso ben 235mila account che negli un comunicato i responsabili di Twitter. ultimi 6 mesi hanno promosso il terrorismo. È In totale, l’azienda ha sospeso 360.000 mila questo uno degli ultimi gesti, come scrive il “New account, da quando ha cominciato la sua lotta contro il terrorismo e l’estremismo violento, a metà del 2015. Se è vero che da una parte, Twitter ha sostenuto la libertà di parola sul web e ha detto che il social è una “piazza globale”, dall’altra parte ha espresso chiaramente il suo posizionamento contro bullismo, razzismo ed estremismo. Rispetto allo scorso anno, le sospensioni giornaliere degli account sono salite dell’80%, con picchi di oscuramento dei profili subito dopo gli attacchi terrorismo. Per la sua lotta al terrorismo, Twitter ha anche aumentato la squadra che invia segnalazioni sulle manifestazioni di violenza. Non solo, ha anche accorciato i tempi per la sospensione dei profili e ha introdotto una funzionalità ‘filtro’ per migliorare la qualità dei tweets e contrastare i post automatici. Eppure Anil Dash, imprenditore tecnologico e attivista, ha detto al New York Times, che gli sforzi non sono ancora abbastanza. 125

CYBERATTACCO AI BITCOIN: RUBATI 70 MILIONI DI DOLLARI

di Daniele Giacobbe

Pesante colpo al sistema di moneta virtuale e sperimentale Bitcoin in seguito ad un cyberat- tacco alla piattaforma di scambio Bitfinex: nel corso dell’attacco, sarebbero stati sottratti cir- ca 120.000 pezzi per un valore di 70 milioni di dollari direttamente dai portafogli degli utenti. A confermarlo martedì scorso è stato con un comunicato ufficiale Zane Tackett, direttore di Community & Product Development della Bi- tfinex stessa: al momento non sarebbero state ancora intraprese azioni di risarcimento per far fronte alla perdita subita dagli utenti, ma sono stati trafugati dai conti degli ignari legittimi in corso indagini per risalire ai colpevoli. proprietari. Si tratta dunque non di un attac- Si tratta del secondo più grave furto di Bitcoin co alla base del sistema (la produzione limita- avvenuti dal 2014, dopo il famoso attacco alla ta dei Bitcoin dalle banche che la emettono è piattaforma “concorrente” Mt Gox nel quale il sicurissima e non è mai stata violata) ma una bottino era stato pari a oltre 450 mioni di dol- sottrazione ai portafogli di singoli utenti che vi lari. avevano creduto e “investito”. L’aspetto più importante in questi casi è che Tuttavia non esiste come per le monete tradi- la sottrazione ha provocato un forte calo sul- zionali un “fondo di garanzia” dei depositi: le quotazioni della valuta. In seguito alla dif- quindi non ci sarà probabilmente alcun risar- fusione della notizia, i prezzi dei bitcoin sono cimento da parte della piattaforma oggetto scesi del ben 22 % nel mercato statunitense, da dell’attacco. Che anzi si è limitata a “congela- 604 a 482 dollari, il prezzo più basso degli ulti- re” tutti gli account dei clienti (di solito nerd o mi due mesi. Tuttavia c’è stata successivamente libertari). una ripresa, con i prezzi risaliti a 518,40 dollari. Bitfinex non ha ancora annunciato iniziative le- Infatti sia che si tratti di una moneta reale in gate alle perdite subite dagli utenti, ma ha reso corso, piuttosto che di un esperimento di mo- noto di stare collaborando con le autorità inve- neta virtuale, ciò che conta in una valuta è la fi- stigative. ducia nella sua accettazione pubblica e nel suo Il furto informatico arriva dopo un allarme potere di acquisto nel tempo. lanciato alcune settimane fa dai regolatori sta- L’episodio, frutto dell’ennesimo attacco hacker, tunitensi, che hanno obiettato come la moneta si aggiunge ad una decina di fallimenti di piat- digitale possa rappresentare un rischio per la taforme di scambio “concorrenti” all’interno stabilità finanziaria a causa della limitata espe- della valuta Bitcoin. rienza degli operatori (trader) di questo tipo di Il furto – spiega la società – non “rivela alcu- moneta. “Certo questo avrà un impatto negati- na debolezza nella sicurezza della blockchain”, vo sulla fiducia, ma chi già stava usando il Bi- cioè della tecnologia sulla quale si basa lo tcoin sta continuando a farlo”, assicura Arthur scambio dei Bitcoin. In sostanza il fatto non è Hayes, fondatore di BitMEX. successo durante una transazione e non c’è sta- Morale: una moneta “inventata” nel 2009 con ta neppure una duplicazione dei codici (cosa grandi ambizioni globali ma per ora fragile e che avrebbe messo a rischio la tenuta dell’inte- instabile meriterebbe un impegno di protezione ro sistema che si basa sull’impossibilità di re- informatica maggiore e più convincente. Solo plicare ogni singolo bitcoin): banalmente i 70 così –nel tempo- si proteggerà quel patrimonio milioni di dollari sottoforma di Bitcoin, sono fatto di fiducia e potere di acquisto stabile..

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SOCIAL MEDIA MONITORING: TUTTI I TRUCCHI

I Social Media ormai sono diventati canali fon- damentali per la costruzione della propria im- magine e i brand che decidono di utilizzarli non possono permettersi di improvvisarvi attività, campagne e strategie. Essendo potenti strumen- ti di comunicazione e marketing, richiedono da parte dell’azienda capacità di pianificazione e di analisi dei risultati. Nell’articolo che segue si suggeriscono alcuni tools volti a monitorare l’efficacia delle strategie intraprese sui social network i quali -quasi tut- ti- mettono a disposizione di utenti di ogni tipo dati (definiti isights in alcuni casi) relativi a vari indicatori. Leggerne il mutamento nel tempo nel sis già esplorata, ma ugualmente importante: modo corretto può davvero essere utile. attraverso il social listening o monitoring si può determinare come sia percepito il vostro brand, analizzare il comportamento dei consumatori, identificando anche le ragioni di quel comporta- mento.

Sono molti gli strumenti disponibili sul mercato, vi proponiamo la nostra selezione: Avete impostato una strategia da seguire per i vari canali social che gestite e volete capirne l’ef- ficacia, misurando gli effetti delle azioni portate a Social Mention termine e così applicare dei correttivi? Quasi tutti i social network mettono a disposizio- Interfaccia semplicissima, come quella di Google: ne degli utenti professionali i dati relativi agli in- una semplice casella in cui inserire la keyword o dicatori più semplici e immediati: dati semplici, frase. In risposta alla call to action, Social Mention come il numero di fan o di follower e la copertura vi restituisce una o più pagine di contenuti gene- di un post o di un tweet, o anche dati più comples- rati in rete negli ultimi 30 giorni. si, come la distribuzione demografica dei fan, la loro provenienza geografica o le loro azioni sulla pagina (se parliamo nello specifico di Facebook). Google Alerts Già una semplice analisi di questi dati può con- tribuire a offrire indicazioni importanti per co- Uno strumento molto semplice, certo ma efficace: struire o migliorare la propria strategia social. Google Alerts esaminerà la rete cercando la paro- Talvolta, però, queste esplorazioni non bastano. la chiave che avrete specificato e inviandovi una Occorre monitorare costantementeciò che succe- mail per avvertirvi nel caso fossero trovati dei ri- de nei canali social che avete deciso di presidiare: sultati. un ascolto attivo e costante alla ricerca di hashtag, URL, parole chiave con lo scopo di capire meglio il mercato di riferimento e tutti i giocatori, siano Datalytics essi clienti potenziali, acquisiti o concorrenti. Una disciplina diversa dalla social media analy- Le metriche più importanti da tenere in conside- 128

razione in una attività di monitoraggio del brand hanno contribuito maggiormente alla diffusione sui social: numero di commenti – semplicemente, di un dato contenuto. La versione gratuita vi pre- il totale delle menzioni a partire da parole chiave senterà soltanto i primi dati in elenco, e di fare selezionate; utenti univoci – il totale degli account poche ricerche al giorno. Registrandovi, potrete unici che hanno menzionato il brand; la reach – il accedere ad un periodo di prova gratuito di 14 totale potenziale degli utenti raggiunti da un de- giorni. terminato oggetto sociale; le impression – il totale delle visualizzazioni ottenute da un determina- to oggetto sociale. Con Datalytics puoi monitare Hootsuite tutte queste metriche attraverso una dashboard self-service per social listening, real-time marke- Utile per gestire i canali social sotto il profilo ting e web reputation. Con Datalytics Engage puoi dell’attività di community management, Hootsui- inoltre realizzare infografiche e widget interattivi te permette anche di monitorare i dati relativi alle per aumentare l’engagement degli utenti durante piattaforme usate. La versione gratuita offre an- gare sportive, programmi TV e grandi eventi. che la possibilità di avere dei report semplici sul Puoi inoltre integrare sul tuo sito web un Osser- coinvolgimento del vostro pubblico, mentre nelle vatorio Real-Time (ecco un esempio su ScreenWe- versioni a pagamento sono disponibili report più ek). elaborati.

SharedCount Cyfe

Occorre registrarsi per usare la versione gratui- Con Cyfe basta registrarsi per avere una bacheca ta di SharedCount, che permette un massimo di unica da cui monitorare tutti i dati degli account 10mila query al giorno. Come in Social Mention, social che vorrete associare. l’interfaccia è semplicissima: basta inserire l’url Configurando i vari widget a disposizione e or- nella casella di ricerca per sapere quanti like e dinandoli nella bacheca a vostro piacimento, po- condivisioni abbia avuto su Google+, LinkedIn, trete avere in un solo colpo d’occhio le statistiche Pinterest e Facebook. che vi interessano non solo sui vostri account so- cial, ma anche di WordPress e Google Analytcs, per citare solo alcune delle fonti possibili. Talkwalker

Gli strumenti messi a disposizione da Talkwalker Conclusione sono molto potenti, e possono monitorare le Questi sono solo alcuni degli strumenti che per- keyword specificate nei social network più im- mettono l’accesso a funzionalità complete di mo- portanti. Sono gratis su registrazione per un pe- nitoring, o quasi: ogni piattaforma è adatta per riodo di prova di 7 giorni, ma alcune versioni iniziare a conoscere ed analizzare i vari trend semplificate lo sono per sempre. Specificando una utili a indirizzare la nostra social media strategy. keyword è possibile avere i dati sulle conversa- Sfruttare un eventuale periodo di prova può es- zioni che avvengono online: dal numero di men- sere consigliabile per valutare le feature proposte zioni e persone raggiunte, alla loro distribuzione dalle versioni a pagamento, e capire se queste sia- per paese o genere. Rimangono mascherati alcuni no utili a condurre indagini più approfondite. dati che sono invece visibili nella versione a pa- In ogni caso, non dimenticate che alcuni social gamento. network, come Facebook, permettono di esporta- re i dati di insight delle pagine che gestite: potrete così utilizzarli per fare analisi a vostro piacimen- Buzzsumo to, aggregandoli in modi diversi da quelli previsti dalle bacheca di gestione interna. Specificando una keyword o URL, con Buzzsumo Basta un po’ di fantasia e curiosità, dopotutto, no? è possibile conoscere il numero di condivisioni Lo fate già? Ditecelo nella nostra pagina Facebook sui social e una lista degli utenti che su Twitter o sul nostro gruppo di LinkedIn! 129

3 ITALIANE TRA LE 50 STARTUPPER PIÙ INFLUENTI D’EUROPA

L’iniziativa è stata promossa da Eu Startup, uno dei blog più letti sull’Europa delle startup e del venture capital, che ha deciso di stilare la lista del- le 50 donne più influenti nel mondo delle startup tech europee. Da un totale di 200 candidate, tiria- mo fuori qui i nomi delle startupper in gonna più gettonate. Il paese più rappresentato? La Germa- nia, seguita a ruota da UK e Francia ma compaio- no anche 3 nomi italiani. Sono Diva Tommei di Solenica, Fausta Pavesio (nominata da IBAN Business Angel of the Year nel 2015) e Paola Bonomo (angel investor).

Parigi, e poi di The Family, acceleratore per startup ha fra i suoi obiettivi quello di responsabilizzare gli imprenditori nella loro ricerca di un modello di bu- Eu-Startup, uno dei blog più letti sull’Europa delle siness ripetibile, scalabile e redditizio. startup e del venture capital, ha pubblicato una li- sta delle donne più influenti in Europa nel mondo Alisée de Tonnac tech europeo. Da una lista di 200 potenziali candi- Imprenditrice svizzera, ha co-fondato Seedstars date hanno estrapolato un elenco di 50. «Dato che le World, global startup competition che si occupa di donne sono ancora fortemente sottorappresentate mercati emergenti e in via di sviluppo. Alisée è an- nelle startup» hanno scritto nel post con cui hanno che CEO di Seedstars World. lanciato l’iniziativa, «pensiamo che sia il momento di far luce su tutte quelle incredibili imprenditrici Alix de Sagazan e gli investitori là fuori. E qui ci sono Europa 50 Alix è co-founder, basata a Parigi, di AB tasty, piat- donne più influenti nello spazio di avvio e capitale taforma di ottimizzazione che permette di modifi- di rischio». care il tuo sito web senza conoscenze tecniche par- ticolari. Alcuni dati interessanti. 17 sono donne di origine o che lavorano in Germania, 16 nel Regno Unito, 7 in Anna Alex Francia. L’Italia è il quarto paese più rappresentato Anna è un’imprenditrice basata a Berlino che ha con 3 donne in evidenza. Svizzera Olanda e Estonia co-fondato Outfittery, startup che ha sviluppato 2, Belgio Austria e Danimarca una. una piattaforma ecommerce, che ha l’obiettivo di rivoluzionare l’esperienza di acquisto di capi di ab- bigliamento per uomini. Alice Bentinck Imprenditrice (30 anni) basata a Londra, è co-foun- Avid Larizadeh Duggan der di Entrepreneur First, uno dei principali acce- Imprenditrice con base a Londra, ha co-fondato Bo- leratori di startup. Ha anche fondato Code First: ticca.com, negozio online di accessori di moda di corso part-time gratuito per studentesse. lusso. Ora è General Partner a Google Ventures.

Alice Zagury Brigitte Baumann Francese (è nata nel 1984), è co-founder e CEO di Le E’ founder e CEO di Go Beyond Early Stage In- Camping, primo acceleratore di startup con sede a vesting. Nel 2015 lo European Business Angel 130

Network l’ha nominata Investitore Europeo Eileen Burbidge dell’anno. Nata in Francia, Brigitte vive a Zuri- Eileen è partner di Passion Capital, tra i principali go con la sua famiglia. fondi di Venture Capital in Europa, che ha sede a Londra. Eileen è anche membro del gruppo consul- Candace Johnson tivo del primo ministro del Regno Unito. Imprenditrice seriale, è co-founder di realtà come SES e Europe Online Investments. E’ an- Elizabeth Varley che presidente di EBAN (Rete europea Busi- Founder e CEO di TechHub. La community di star- ness Angel). tup tech con sede nel Regno Unito. TechHubs è at- tiva in sette città nel Mondo. Celine Lazorthes Francese, residsente a Parigi. Celine è founder Fausta Pavesio e CEO di Leetchi Group, impresa che opera nel Imprenditrice italiana, basata a Milano, è stata no- fintech, che comprende al suo interno Leetchi. minata da IBAN Business Angel of the Year nel com e MANGOPAY, soluzione innovativa di 2015. Inoltre, Fausta è anche Independent Director pagamento B2B. dello spazio di coworking Talent Garden Milano.

Claudia Helming Freya Oehle Basata a Berlino, Claudia è co-founder e CEO Freya è co-founder e CEO della startup Spottster di di Dawanda, piattaforma che commercializza Amburgo, la prima piattaforma di shopping online prodotti fatti a mano da artigiani professioni- che permette di monitorare i tuoi prodotti preferiti sti, artisti, designer. in numerosi negozi online.

Colette Ballou Geraldine Le Meur Colette è la founder di Ballou PR, agenzia eu- Imprenditrice francese che vive a San Francisco, ropea di relazioni pubbliche che lavora con Geraldine, nel corso degli ultimi 20 anni, ha co-fon- aziende ad alto contenuto tecnologico. dato LeWeb, tra le più importanti tech conference in Europa, e diverse aziende tecnologiche di suc- Corinne Vigreux cesso. Imprenditrice olandese e co-founder di Tom- Tom. Corinne è leader di una delle poche Ida Tin aziende di elettronica di consumo nate in Eu- Ida è co-founder e CEO di Clue, l’app a più rapida ropa e diventate un marchio internazionale. E’ crescita dedicata alla salute femminile. Clue è basa- campionessa di innovazione. ta a Berlino.

Delia Fischer Jessica Butcher Imprenditrice, basata a Monaco, ha co-fondato Londinese, Jessica è co-fondatore e direttore del Westwing, piattaforma online per prodotti di Blippar, browser visivo, che sfrutta la realtà au- interior design. Delia è amministratore delega- mentata e la tecnologia di image-recognition (rico- to. noscimento visivo).

Diva Tommei Judith Clegg Imprenditrice italiana ha co-fondato ed è CEO Judith è founder e CEO di Takeout, società di con- di Solenica. La startup sviluppa sistemi intelli- sulenza per l’innovazione e la strategia basata a genti di illuminazione naturale con un design Londra e New York. E’ anche investitore e consu- italiano, belli, convenientei e facili da usare. lente in una serie di startup, tra cui True Office, Onalytica, NSFWcorp ee Sofarsounds. Dörte Höppner Ex amministratore delegato di Invest Europe, Julia Bösch oggi Dörte è l’amministratore delegato di P+P, Julia è un’imprenditrice basata a Berlino che ha studio legale internazionale che si occupa di co-fondato Outfittery, startup che ha sviluppato consulenza su M & A e private equity. una piattaforma ecommerce, che ha l’obiettivo di 131

rivoluzionare l’esperienza di acquisto di capi di ab- parte al programma televisivo 2 Minuten 2 Mil- bigliamento per uomini. lionen, la versione austriaca di Shark Tank.

Justine Roberts Martha Lane Fox Imprenditrice basata a Londra e amministratore Imprenditrice seriale con sede a Londra, ha delegato di Mumsnet, sito dedicato ai genitori , e di co-fondato aziende e organizzazioni come lastmi- Gransnet, portale dedicato agli over 50. nute.com, Lucky Voice, Antigone, Go On UK, e Doteveryone. Kaidi Ruusalepp Kaidi è founder e CEO di Funderbeam, un mar- Mette Lykke ketplace per investire in startup. Basata in Estonia, Mette è la co-founder di Endomondo, un’app di Funderbeam combina analisi di startup, di investi- social fitness per tracciare le attività fisiche dei mento e di trading sul mercato secondario. suoi utenti. Dopo l’acquisizione da parte di Under Armour, Mette ora è attiva come VP International. Karen Boers Co-founder e amministratore delegato di Startups. Nancy Cruickshank be, organizzazione che sostiene le startup in Belgio, Imprenditrice con base a Londra, ha fondato My- Karen è anche un membro del consiglio e direttore Showcase, servizio di shopping dedicato alla bel- generale dello European Startup Network. lezza personale, che aiuta a scoprire e provare su misura le raccomandazioni su trucco, cura della Karoli Hindriks pelle, del corpo e dei capelli. Karoli è un’imprenditrice estone che ha fondato la sua attività a 16 anni. Oggi lei è il CEO di Jobbatical, Natalie Massenet piattaforma per connettere i talenti con ul mondo Natalie ha fondato a Londra nel 2000 Net-a-Por- del lavoro. ter, un sito web in formato rivista dedicato ai fa- shion designer. Oggi Net-a-Porter impiega oltre Laura Kohler 3.000 persone in tutto il mondo. Founder e CEO dello European Innovation Hub, che punta a sostenere la crescita delle startup tec- Nathalie Gaveau nologiche in Europa e non solo. Imprenditrice con base a Londra, Nathalie ha co-fondato Priceminister (venduto a Rakuten per Lea-Sophie Cramer 250M dollari). Ora è co-founder e CEO di Shopca- Lea è founder e amministratore delegato di Amo- de, spazio che ti tiene aggiornato sulle celebrità relie, un negozio online (basato a Berlino) di moda. della moda. Prima di Amorelie, Lea-Sophie è stata VP Interna- tional a Rocket Internet e Groupon. Neelie Kroes Ex Vice Presidente della Commissione Europea e Lisa Lang Commissario UE, Natalie è stata responsabile per Founder e CEO a Berlino di ElektroCouture, azien- l’Agenda digitale. Oggi è membro del consiglio da all’avanguardia su wearable tech per l’industria di Salesforce e parte del comitato consultivo di della moda. E ‘anche evangelist per Berlin Geeket- Uber. tes. Paola Bonomo Madeleine Gummer v. Mohl Paola è un angel investor italiano. Già membro Madeleine è co-founder e CEO di Betahaus, spazio del team europeo leadership di eBay, ha lavorato di coworking, con uffici e spazi a Berlino, Amburgo, come Marketing Solutions Director Facebook. Sofia e Barcellona. Madeleine è anche il co-founder dell’acceleratore Hardware.co. Pia Poppenreiter Co-founder e CEO di Ohlala, piattaforma di da- Marie Helene Ametsreiter ting online che connette istantaneamente gli uo- Partner presso Speedinvest, società di Venture Ca- mini che vogliono pagare per un appuntamento pital con sede a Vienna, Marie è ha preso anche con belle donne. 132

Raffaela Rein Sonali De Rycker Raffaela è founder e CEO di CareerFoundry, star- Si unì alla società di venture capital Accel Partners tup con sede a Berlino, che oggi è il principale pun- nel 2008 e oggi guida la sede di Londra come Gene- to di riferimento per la formazione online in Euro- ral Partner. Sonali è anche membro della direzione pa. di aziende come Wallapop, Calastone e IAC.

Reshma Sohoni Steffi Czerny Reshma è co-founder e partner di Seedcamp, orga- Co-fondatore e ad delegato di DLD, uno degli ap- nizzazione con sede a Londra, spesso citato come puntamenti più esclusivi del mondo su temi come l’acceleratore di startup, numero uno in Europa. digital life, future design e entrepreneurship. Steffi e la sua compagnia, DLD media, hanno sede a Mo- Roxanne Varza naco di Baviera. Roxanne è il direttore del progetto Stazione F con sede a Parigi, che si propone di diventare il più Stephanie Hospital grande campus di startup di tutto il mondo. Stephanie è la founder di One Ragtime, fondo di investimento tecnologico di respiro internaziona- Sarah Wood le. Prima di questo, era Executive Vice President di Co-founder e CEO di Unruly, società con sede a Orange Digital e membro della direzione di Daily- Londra che si occupa di video advertising. motion.

Sherry Coutu Tanja Kufner Sherry vive a Londra ed è un ex investitore CEO Ad di Startupbootcamp Berlin, uno dei prin- e angel attivo nei consigli di amministrazione di cipali programmi di accelerazione di startup diverse organizzazioni, è presidente di Founders- in Europa. Prima di questo, Tanja era Country 4Schools e direttore non esecutivo in Zoopla e nel Manager Germania per Wayra, acceleratore di London Stock Exchange Group. startup di Telefónica. 133

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107.000 ESPATRI NEL 2015. LE NUOVE OPPORTUNITÀ SI CERCANO ALL’ESTERO

E’ boom di italiani all’estero. Sono 107.529 i connazionali espatriati nel 2015 (ben il 6,2% in più rispetto all’anno precedente) e, grazie al rapporto della Fondazione Migrantes “Ita- liani nel Mondo”, hanno un identikit ben de- finito. La maggior parte hanno tra i 18 e i 34 anni (i cosiddetti Millennials), provengono da Lom- bardia (20.088), Veneto (10.374) e Sicilia (9.823) e sono tutti alla ricerca di nuove opportunità. Mete preferite? Germania e Regno Unito. Co- munità Europea quindi in testa.

Cresce il numero dei connazionali che lascia 34 anni (39.410, il 36,7%). l’Italia per lavorare e cercare nuove opportuni- La loro mobilità «non si basa su un progetto tà all’estero. In 107.529 sono espatriati nel 2015, migratorio già determinato ma su continue con un aumento del 6,2% rispetto all’anno pre- e sempre nuove opportunità incontrate», si cedente. Lo rileva il rapporto Italiani nel mon- legge nel rapporto. «Definiti Millennials, do 2016 della Fondazione Migrantes. sono una generazione istruita, in possesso di Nel 2015 quasi 190mila italiani si sono iscritti qualificati titoli di studio post-laurea – corsi all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero di specializzazione, master, dottorati di ri- (Aire). La maggior parte per espatrio. cerca, certificazioni delle lingue, programmi di studio per scambi internazionali… Vedo- no l’emigrazione non tanto come una “fuga” Millennials alla ricerca di nuove opportunità quanto piuttosto come mezzo per soddisfare ambizioni e nutrire curiosità». A partire sono soprattutto i giovani tra i 18 e i Seguono gli italiani tra i 35 e i 49 (25,8%), i minori (20,7%) e gli over 65 (6,2%).

Le mete preferite

Gli italiani partiti nel 2015 provengono, per la maggior parte, da Lombardia (20.088), Ve- neto (10.374) e Sicilia (9.823). «Si sta progressivamente assistendo a un ab- bassamento dei valori percentuali del Sud a favore di quelli del Nord del Paese”. La meta preferita è l’Europa (69,2%), con in testa Germania (16.568) e Regno Unito (16.503). 135

I SEGRETI DEL NEUROMARKETING. TUTTI I TRUCCHI DEI BIG BRANDS

Studiando il sistema nervoso che cerca di comprendere le basi del comportamento del consumatore, ci avventuriamo in quella neo- disciplina chiamata neuromarketing. Una di- sciplina che fornisce preziose informazioni per la costruzione di un brand o la messa a punto di una campagna pubblicitaria perchè ci insegna a “parlare bene” alla parte più re- condita e meno razionale dell’audience. Il premio Nobel Daniel Kahneman ci spiega, in questo ambito, che non è assolutamente vero che c’è una parte razionale in ognuno di noi in grado di frenare efficacemente l’im- pulso ad un acquisto. Se i big brands quindi riuscissero ad agire proprio in quel subconscio pilota di tutte le nostre decisioni su due piedi, il gioco sareb- Attingendo al subconscio, le motivazioni in- be fatto. consce che ci inducono all’acquisto, le neu- roscienze forniscono uno scenario partico- larmente interessate per chi si trova a dover costruire un brand; spunti da poter utilizza- re consapevolmente per “parlare” alla parte più recondita e meno razionale dell’audience, quella che davvero sta prendendo una deci- Quanto è importante una brand image forte? sione. Naming, logo, pay off, colori: ogni giorno i professionisti del branding rincorrono nuove Sistema 1 e Sistema 2 fonti d’ispirazione per trovare la chiave che Il risultato degli studi sul processo decisionale conduca al successo, sia che si stia costruendo condotti dal Premio Nobel Daniel Kahneman, un marchio ex novo sia per dare nuova vita ha decretato che la capacità umana di frenare ad uno già esistente grazie a un’operazione di l’istinto e l’emotività davanti a un acquisto va- brandwash. lutandolo in modo obiettivo (ad esempio fare In quest’ottica le neuroscienze si stanno rita- la scelta che si dimostri più a nostro vantag- gliando un ruolo da protagoniste, intercettan- gio), è completamente illusoria. do le motivazioni profonde che spingono il La realtà è che viviamo completamente im- consumatore a votarsi a un prodotto/servizio, mersi in un “humus culturale” costruito su e plasmandole in modo tale che – quelle razio- con condizionamenti – il più delle volte au- nali che giustificano una preferenza – vengano to-inflitti, insiti nel nostro modo di pensare surclassate da quelle inconsce. – che insidiano costantemente, deviandole, Con “neuroscienza” in questo caso intendia- le nostre scelte. Per Kahenman esistono due mo “lo studio del sistema nervoso che cerca istanze decisionali: di comprendere le basi del comportamento del Sistema 1 consumatore” e che – quando utilizzata nel Veloce ed intuitivo, è l’approccio automatico marketing – prende il nome di neuromarke- del cervello, quello che si attiva come un pi- ting. lota automatico. Come ad esempio la fase in 136

cui elaboriamo il particolare punto di azzurro La verità dei consumatori di un maglione, proprio quello che manca nel Non è una novità che i tradizionali metodi di nostro guardaroba. ricerca – vedi questionari o focus group – for- Sistema 2 niscano risultati imprecisi. Questa è invece una fase di analisi più lenta, I consumatori non sono sempre in grado di dove l’intuito cede il passo alla ragione e ci articolare correttamente quali siano le ragioni accorgiamo che no, non abbiamo realmente bi- che li spingano a preferire un brand anziché sogno anche di questa nuances da aggiungere un altro e, anche quando lo fanno, molto più alla collezione. difficile è spiegare quali stimoli abbiano atti- Le decisioni d’acquisto sono però – la maggior vato queste reazioni. parte delle volte – realizzate in frazioni di se- Inoltre, molto spesso mentono. condo, all’interno del Sistema 1, poggiandosi Ma perché mentire? Perché sottoposti alla esclusivamente sulla parte emotiva del cer- pressione della “desiderabilità sociale” e que- vello. Ci troviamo così con l’armadio pieno di sto porta a risultati falsati. Anche per questo sfumature di ceruleo. i metodi di ricerca neuroscientifica ci vengo- no in aiuto, fornendoci maggiori dettagli sulle Benefici o impression? origini di queste impression. Per loro stessa natura i marketers cercano Tra le tecniche utilizzate figurano l’Eye sempre e in ogni modo di fare leva sul plasma- Tracking (ne abbiamo parlato qui), EEG e, bile e istintivo inconscio dei consumatori; una meno invasivi, i test di associazione implici- parte delle neuroscienze contribuisce a forma- tache rilevano le associazioni automatiche di re una solida base scientifica che sedimenti una persona tra i concetti e gli attributi, aiu- le conoscenze che già vengono implicate nel tando a svelare gli atteggiamenti non dichia- vendere il rossetto con “l’esatto punto di rosso rati. che seduce senza stress”. I brand non sono altro che migliaia di impres- Mentre non manca una buona dose di cri- sioni accumulate nella mente delle persone tica al neuromarketing, dove c’è qualcuno che, ogni giorno, formano associazioni con la che si interroga se ci si stia spingendo trop- marca grazie alla loro esperienza e al tipo di po oltre cercando di arrivare ad un vero e interazioni avute con essa. proprio brainwash, sono sempre di più le Il fatto più interessante è che tutte queste im- grandi aziende che se ne avvalgono come pressioni nascano a livello subconscio, soprat- Google e Microsoft. tutto dal momento che tutti tendiamo sempre Neanche le ricerche di Kahneman sono esen- a giustificare le nostre scelte aggrappandoci a ti da j’accuse: l’idea di questa netta divisio- motivazioni razionali come la qualità, il peso ne tra Sistema 1 e Sistema 2 non ha messo o la funzionalità. tutti d’accordo ed è probabile che – special- mente nel caso di acquisti importanti come B2C vs B2B una casa, ad esempio – i due sistemi lavori- Sollecitare i touch point subconsci, mentre ha no insieme e la ragione prevalga sull’istin- molto appeal quando ci si riferisce al merca- to. to consumer, trova ancora qualche reticenza Le nuove tecniche di neuromarketing non quando invece ci si rivolge al business, dove andranno a sostituire quelle già esistenti, viene ancora messo l’accento sugli aspetti fun- tuttavia ci aiuteranno a dipingere un qua- zionali e i benefici (qualità e prezzo su tutti) dro più dettagliato di ciò che accade nella un po’ come se, una volta entrati in ufficio, mente delle persone. non ci si rapportasse più con persone. E questo non è per forza un male. Anche in questo caso invece, l’importanza del Conoscere i collegamenti emotivi, capire percepito è fondamentale e i brand più impor- meglio il subconscio contribuisce a creare tanti nel mercato business evocano forti asso- migliori brand experience; come possiamo ciazioni emotive: compriamo IBM, Microsoft o monitorare le interazioni tra il brand e il Intel con sicurezza e ci affidiamo senza troppe suo cliente, possiamo costruire impression riserve ai servizi UPS o DHL. positive e di lunga durata. 137

TWITTER MOMENTS FINALMENTE ANCHE IN ITALIA. COSA È, COME FUNZIONA

L’unico limite (ma anche il plus) del social composte da network con l’uccellino era forse l’impossibilità paragrafi, ognu- -a chi non dotato del grande dono della sintesi- no contenente il di raccontare in modo più approfondito e effica- materiale prece- ce storie articolate. Oggi si può grazie a Twitter dentemente rac- Moments, una nuova funzione finalmente attiva colto e organiz- anche in Italia che permette all’utente di mettere zato dall’autore. insieme più tweet diversi all’interno di un unico Risulta evidente “momento”. dunque la dif- C’è chi dice che in questo modo la piattafor- ferenza fra le due linee di storytelling di Twitter e ma perde la sua natura originaria che obbligava Storify: sul primo, infatti, il concetto di cinguettio, all’immediatezza, c’è chi invece pensa che fosse resta. I momenti sono sì riuniti tutti all’interno di una modifica necessaria. Vediamo gli italiani che un unico grande contenitore, ma restano invaria- uso ne faranno… ti nel loro essere dei tweet di soli 140 caratteri. Su Storify, invece, esiste uno spazio molto più ampio dedicato alla narrativa vera e propria. Tuttavia, la sensazione è che ci sia una sorta di in- tenzione all’universificazione generale di tutti i so- Qualcuno lo ha già, qualcuno lo avrà a breve: Twit- cial network: tutti svolgono bene o male le stesse ter Moments arriva in Italia. funzioni e tutti puntano ad offrire all’utente le stes- Ad un anno dal lancio dell’aggiornamento, la nuo- se soluzioni possibili. Sembra infatti che se dappri- va funzione del social network che permette di ac- ma ogni social network era differenziato da dei tool corpare più tweet all’interno di un unico momento ben precisi, ora si diversifichino solo per lo stile che lascia già presagire al notevole cambiamento che si danno ai vari strumenti. Che restano, però, gli stes- avvierà nel social dei 140 caratteri. si per tutti. Che cosa sono i Twitter Moments? Sicuramente il pregio dei Twitter Moments è che Sono un modo per raccontare una storia attraverso grazie a questo strumento, seppur in una maniera una collezione di tweet. L’obiettivo sembra esse- breve e concisa, l’utente ha la possibilità di raccon- re dunque quello di creare una struttura narrativa tare una storia o un momento in una maniera più all’interno di un social network che, per sua natura, organizzata ed efficace. risulta essere frammentario. La perplessità è che, forse, Twitter funzionasse Sì perché Twitter vive di spontaneità ed immedia- bene proprio perché obbligava all’immediatezza e tezza, che si sanno essere, per loro natura, fram- all’essere sintetici oltre ogni limite della narrazione: mentari: un fatto raccontato in 140 caratteri che si se un utente voleva raccontare una storia, doveva apre e si chiude con una narrazione che di per sé si confrontarsi con i 140 caratteri. Delle brevi storie, basta e non ha bisogno di altro. Grazie ai momenti, certo, ma non per questo meno efficaci. invece, il social network amplia i propri orizzonti e Sicuramente i Twitter Moments modificheranno offre agli utenti una piattaforma sulla quale poter notevolmente il concetto di narrativa, rendendola creare delle vere e proprie narrazioni. più immediata e sintetica, ma per gli aficionados e Questa linea di storytelling è ormai già nota agli per i più conservatori, Storify resta la piattaforma esperti e non del settore: stiamo parlando di Storify. di storytelling per eccellenza. Nessuna pressione Il tool che permette di raccontare una storia attra- dunque: anche al supermercato anche se ci sono verso i social network grazie all’organizzazione dei cento brand diversi che offrono la stessa cosa, alla momenti e alla possibilità di commentare e condi- fine, ogni cliente ha il suo preferito e non sempre è videre i contenuti prodotti. Su Storify le storie sono disposto a cambiarlo. 138

OGGI I FUNERALI DI UN GRANDE IMPRENDITORE. VITA E SUCCESSI DI MR. ESSELUNGA

Avrebbe compiuto 91 anni tra qualche giorno Ber- nardo Caprotti, l’imprenditore visionario che ha creato nel 1957 il colosso della grande distribuzio- ne Esselunga . Dopo la morte di venerdì 30 set- tembre, oggi i funerali in forma privata. Cogliamo l’occasione per celebrare la bella storia aziendale di una realtà tutta italiana costruita con passione, serietà, attenzione ai dipendenti e dedi- zione. Qualità che il signor Caprotti ha messo in luce durante gli anni di lavoro duro e meticolo- so nei suoi 150 punti vendita (famose le sue “im- provvisate” e i suoi controlli personali agli scaf- fali) e che l’hanno reso un capo amato e rispettato che può essere rivoluzionario anche per gli Italia- per gli oltre 22.000 dipendenti che lo ricordano ni. Investe così, insieme al miliardario americano con affetto. Nelson Rockfeller, nella prima società mai fondata in Italia con l’obiettivo di realizzare supermercati. La chiama Supermarkets Italiani, il primo super- mercato lo apre in una ex-officina di viale Regina Giovanna a Milano. La prima insegna era caratte- rizzata da una S la cui parte superiore era molto “Grazie per quanto ha fatto per tutti noi, per le no- allungata. Fino al 1965 Caprotti rimane comunque stre famiglie per la nostra quotidianità. È una grave alla guida della sua azienda tessile, ma con l’uscita perdita, l’omaggio più grande che si possa fargli è di scena di Rockfeller rileva l’intero pacchetto azio- portare avanti Esselunga, con la sua stessa distin- nario e si dedica a tempo pieno alla nuova attività. tiva eccellenza”. “Ho avuto l’onore di stringerle la mano dottore, spero che chiunque prenda in mano le redini, sappia amministrare l’azienda come ha Esselunga: 150 punti vendita, 22mila dipendenti fatto lei per 60 anni. Grazie per averci assicurato un lavoro stabile. Buon viaggio”. Sono alcuni dei Da allora, lo sviluppo di Esselunga non si è mai fer- messaggi che da venerdi sera sono arrivati a fiotti mato. Da Milano, rimasto il suo quartier generale, sulla bacheca Facebook di Esselunga, sotto al post la società si espande fino agli attuali 150 punti ven- che annuncia la morte del suo fondatore, Bernardo dita, presenti soprattutto nel nord e centro Italia, e Caprotti, 91 anni (li avrebbe compiuti il prossimo 7 22mila dipendenti. Con una quota di mercato attor- ottobre), avvenuta venerdì 30 settembre. Sono mi- no al 9,7 per cento, a fine 2015 il fatturato comples- gliaia, mentre i like ammontano a più di 20mila. sivo ha superato i 7 miliardi di euro. «Rendere at- traente il punto vendita è stata una delle chiavi del successo imprenditoriale di Caprotti» ha dichiarato Il prototipo dell’imprenditore Luigi Bordoni, presidente di Centromarca. «Aveva una grandissima attenzione per i particolari, la qua- Caprotti, laureato in legge, fonda Esselunga a Mila- lità e l’attrattività del punto vendita, la collocazione no nel 1957, di ritorno da un viaggio negli Stati Uni- dei prodotti sugli scaffali, il modo di porsi del per- ti dove il padre, imprenditore tessile, lo aveva man- sonale nei confronti dei clienti». Controllava perso- dato per fare esperienza nell’industria del cotone e nalmente la disposizione dei prodotti sugli scaffali. della meccanica tessile. Negli Stati Uniti conosce il Conosceva scaffale per scaffale, e faceva moltissime modello della grande distribuzione, e comprende ispezioni a sorpresa per controllare di persona che 139

le cose fossero eseguite come lui voleva. riali, ma anche per i suoi scontri sia all’interno della sua famiglia sia con i rivali storici della Coop, che racconta nel suo libro “Falce e Carrello”, che accusa La sua formula di averlo ostacolato nello sviluppo in alcune regio- ni italiane. In entrambi i casi, la vicenda è finita nel- Comprende un insieme di tante cose: intuito nella la aule di giustizia. localizzazione, idea chiara della grandezza del ne- I figli del primo matrimonio, Giuseppe e Violetta, gozio, capacità nella logistica, ma soprattutto im- hanno fatto causa per riavere le quote di Esselunga portanza della formazione e dell’organizzazione che il padre aveva prima loro assegnato e poi revo- del personale. E dai messaggi che arrivano cato. Il figli hanno perso in Cassazione, ma hanno Aveva intuito che la forma distributiva più effica- presentato un nuovo ricorso. ce era quella del “Superstore”, un punto vendita di grandi dimensioni ma intermedio tra il supermer- cato tradizionale e l’ipermercato, che oggi infatti Il progetto di vendita di Esselunga sta attraversando una fase di crisi”. E i superstore di Esselunga dovevano essere “ luoghi gradevoli, Nonostante avesse ricevuto più di una offerta, non in cui è piacevole soffermarsi, realizzati con il con- aveva mai voluto sentire parlare di vendita, ma con tributo dei migliori architetti disponibili” l’aggravarsi della malattia aveva cominciato a pen- sarci, fino a dare mandato a Citygroup di scegliere il compratore, tra le offerte di dei fondi Cvc Capital Forte personalità Partners e Blackstone. Il vincolo principale che aveva imposto Caprotti è Dotato di una forte personalità, Caprotti passerà la disponibilità a mantenere il marchio Esselunga alla storia non solo per i suoi successi imprendito- nel lungo periodo. 140

LONDON RULES: NO BROWN IN TOWN

Anche nella City si adotta la stessa regola di rigo- di colori strava- rosa eleganza di Wall Street: niente scarpe mar- ganti. “Lei ha roni per i business man e sconsigliate vivamen- ottime referenze te anche cravatte e accessori sgargianti. Chi viola e avrebbe supe- l’implicita rule di certo non viene cacciato fuori rato il colloquio, ma ha -lo prova un’indagine dalla Commissione ma non possia- sulla Mobilità Sociale- meno probabilità di esse- mo prenderla a re assunto da dalle grandi istituzioni finanziarie. lavorare da noi”, Per quanto lontani i tempi di bombetta, ombrello si è sentito dire e valigetta 24 ore, i londinesi dettano ancora un un candidato, codice ferreo per non esser guardati male… “perché la sua cravatta proprio non va con il vestito che ha addosso”.

Per vestire secondo i crismi della City, osserva il LONDRA – Volete lavorare nella City? Non indos- quotidiano finanziario, bisognerebbe essere usci- sate scarpe marroni né cravatte sgargianti. E un ve- ti dalle costose scuole private: un altro rappor- stito di buon taglio classico certamente aiuta. Certo, to sull’argomento, preparato nel 2014 dal Sutton la cittadella della finanza londinese non pretende Trust, riscontrò che da tali scuole proveniva il 34 più che i banchieri mettano si presentino in ufficio per cento dei nuovi assunti nel settore finanziario, con bombetta, ombrello e valigetta 24 ore, come nel- sebbene soltanto il 7 per cento della popolazione lo stereotipo di un tempo. Ma c’è ancora un codice mandi i figli a studiare in questi college di élite. La non scritto sull’abbigliamento e chi non lo rispet- riprova di un classismo duro a morire, nonostan- ta ha scarse speranze di essere assunto. Lo rivela te gli sforzi annunciati dai governi conservatori un rapporto della Social Mobility Commission, la di David Cameron e ora di Theresa May, come da commissione sulla “mobilità sociale”, a cui il go- quelli dei loro predecessori laburisti, per abbattere verno britannico ha appunto chiesto di indagare su muri di questo tipo e favorire la mobilità sociale, in quali limitazioni o discriminazioni di ceto, classe, netto declino in Gran Bretagna. censo, esistano ancora nel Regno Unito. L’indagine, anticipata stamane dal Financial Times, indica che, Il segnale negativo inviato dalle scarpe da uomo se nella Silicon Valley si veste in maglietta e scarpe color marrone richiama la polemica di qualche da ginnastica, nella City l’abito fa ancora il monaco. mese fa sui codici d’abbigliamento che prevedeva- O meglio, fa il banchiere. no i tacchi a spillo per le donne negli uffici di certe società finanziarie londinesi, come la Pcw, aboliti Il rapporto, intitolato “Socio-Economic Diversity in dopo la protesta di una segretaria licenziata perché Life Sciences and Investment Banking”, rivela che rifiutava di sostituire le sue scarpe basse con altre mentre in Europa non si presta troppa attenzione al con 7 centimetri di tacco. Mark Zuckenberg, che ha colore delle scarpe dei giovani in cerca di assunzio- fatto miliardi indossando sempre una t-shirt dello ne in banca, a Londra il colore conta eccome. Nella stesso colore, stenterebbe a crederci. Ma il “casual”, City vale la stessa tacita regola di Wall Street: “No nella cittadella della finanza, è riservatosoltanto al brown in town”, alla lettera “niente marrone in cit- venerdì, quando è consentito vestirsi in modo più tà”, riferito appunto alle scarpe. L’aspirante ban- sportivo ed eventualmente rinunciare alla cravatta. chiere deve indossare esclusivamente scarpe nere Negli altri giorni, se si vuole conservare il posto di – e naturalmente niente mocassini, bensì con i lacci. lavoro, meglio ricordare il primo comandamento Un’altra norma riguarda le cravatte: guai se sono del banchiere della City: “No brown in town”. 141

RACCONTO DI UN VIAGGIO NEL RINASCIMENTO DELL’INNOVAZIONE. L’INNOVATION WEEK DI EDISON FA TAPPA A FIRENZE di Chiara Scovacricchi

Anche nella City si adotta la stessa regola di rigorosa eleganza di Wall Street: niente scarpe marroni per i business man e sconsigliate viva- mente anche cravatte e accessori sgargianti. Chi viola l’implicita rule di certo non viene cac- ciato fuori ma ha -lo prova un’indagine dalla Commissione sulla Mobilità Sociale- meno pro- babilità di essere assunto da dalle grandi istitu- zioni finanziarie. Per quanto lontani i tempi di bombetta, ombrello e valigetta 24 ore, i londine- si dettano ancora un codice ferreo per non esser guardati male…

innovativo e di successo. “Altro che Silicon Val- ley”, ci dice Arcangelo Rociola di StartupItalia. eu (media partner dell’evento) “la Firenze dei Medici era meglio di San Francisco!” e per que- sto ci riteniamo totalmente in grado di riprodur- Il frizzante roadshow dell’EDISON Innovation re anche qui quell’ecosistema californiano da Day (quale miglior modo di testare lo status del- tutti definito perfetto per la nascita e lo sviluppo le startup in Italia se non toccando fisicamen- di nuove realtà imprenditoriali. te le maggiori città innovative dello stivale?) fa tappa finalmente a Firenze! “Il Festival affronta il tema della crescita tra- sformandolo da enigma economico a sfida evo- Ed è qui -nella cornice magica di Palazzo Medici lutiva, culturale e produttiva”, afferma infatti in Riccardi, ad un passo dalla rutilante Piazza del seguito Francesco Morace, sociologo e ideatore Duomo ma protetto dal silenzio elegante delle della manifestazione curata da Future Concept sale affrescate dell’edificio- che ieri 8 settembre Lab, Istituto di ricerca di cui è Presidente. si è aperto il panel di originali interventi dei In sostanza, il worshop vuole provare -e ci ri- maggiori addetti ai lavori. esce- che un Nuovo Rinascimento italiano fon- Le stanze si riempiono di giornalisti, professori dato su innovazione, gusto e talento è possibile. e ricercatori, startupper e appassionati di open Edison, che 130 anni (fu la prima azienda a por- innovation, hostess e media manager, studenti tare l’energia elettrica nelle case) contnua ad in- e laureandi, tutti insieme -per un giorno- per novare l’Italia, fa divertire i presenti con i suoi esplorare nuovi “territori” di creatività e im- dispositivi hi-tech: occhiali per la realtà virtua- prenditorialità, per esporre case history e pro- le, mega touch-screen per esplorare le scoperte getti eccellenti del Made in Italy, per far focus di Leonardo e altre trovate. sulle specificità della regione Toscana e della città di Firenze. Il progetto 2016 del Festival della Crescita, con edizioni speciali in 11 città, proseguirà a Bari L’affollato incontro si accende con la presenta- (16 settembre), a cui seguiranno Venezia (23 e zione del curioso studio di Eric Weiner –recen- 24 settembre) e Brescia (1 ottobre). Chiuderà il temente pubblicato sull’Harvard Business Re- ciclo l’appuntamento di Milano, dal 13 al 16 ot- view- che vede nel Rinascimento Fiorentino la tobre, nella splendida cornice del Palazzo delle ricetta perfetta per la creazione di un ecosistema Stelline. 142

PERCHÉ GOOGLE È IL MIGLIOR POSTO AL MONDO IN CUI LAVORARE

Ogni anno più di 2 milioni di candidati affascina- ti da una carriera a Mountain View o tra le 70 sedi del colosso californiano, cercano lavoro da Big G inviando il loro cv. Considerato che la media di assunti oscilla tra i 4000 e i 6000 fortunati l’anno, la probabilità di essere il prossimo Noogler (ab- brevazione di “new googler”) può oscillare tra 1 caso su 400 e 1 caso su 333. Non facile entrare a far parte del team. La rigidità del processo di assunzione è nota e la stessa pagina Careers anticipa che per le posizioni più ambite e più retribuite si debbono superare tain View. Ogni anno spende milioni di dollari in in media 1-2 interviste telefoniche, fino a cinque cibo per i lavoratori e nello stipendio di centinaia di colloqui di persona e la revisione finale di due dipendenti delle cucine. diverse commissioni. Ma -ve lo promettiamo- ne - I dipendenti Google hanno uno stipendio medio vale la pena. di 140mila dollari e ricevono in più bonus e stock Nell’articolo che segue si elencano 12 ottime ra- option. L’86% dei lavoratori si dichiara altamente gioni per le quali Google è considerato il miglior soddisfatto. L’azienda ha assunto 9000 persone lo posto al mondo in cui lavorare. scorso anno. - Tra i vantaggi elencati dai lavoratori ci sono anche massaggi, lezioni di musica e la possibilità di por- tare il proprio cane in ufficio. - Molti dipendenti parlano di flessibilità interna e dicono di aver cambiato team, progetto o diparti- Secondo il Great Place to Work, la classifica mon- mento con grande facilità. Dicono anche che le pro- diale delle multinazionali dove si lavora meglio, mozioni sono giuste e frequenti. Google è il miglior posto di lavoro. Perché? Ecco - Ufficialmente i dipendenti possono trascorrere del le 12 cose che i dipendenti preferiscono, riportate tempo a lavorare su altri progetti di loro interesse, da Business Insider. oltre a quelli quotidiani del loro team. - Google ha un proprio servizio di supporto tecnico - Google organizza feste, gite e vacanze per i dipen- aperto 24 ore su 24, tutti i giorni, per aiutare i di- denti, come lo sci nel Vermont o i picnic durante pendenti con problemi di hardware e software. l’estate. - Google si fa carico del trasporto dei dipendenti di - Il Ceo di Alphabet Larry Page e il presidente Ser- Mountain View, offrendo un servizio di bus navet- gey Brin organizzano spesso incontri con i dipen- ta gratuito tutti i giorni. I mezzi sono dotati di con- denti, durante i quali gli impiegati possono porre nessione Wi-fi, in modo che i dipendenti possano domande sull’azienda. rilassarsi o lavorare durante gli spostamenti. - I dipendenti hanno accesso a palestre, campi di - Google aiuta le famiglie dei dipendenti decedu- pallavolo, una pista da bowling e un parco dove ti. Offre allla moglie o al marito del defunto le sue poter praticare sport all’aperto nella sede di Moun- azioni e la metà dello stipendio del dipendente per tain View. E tutti i lavoratori sono sempre incorag- 10 anni, più 1000 dollari al mese per i bambini. giati a fare sport e tenersi in forma. - La politica di congedo parentale è insolita, secon- - L’azienda offre ai lavoratori tre pasti al giorno, do i lavoratori. I neopapà possono richiedere fino tutti gratuiti. Google è conosciuto per i suoi piatti a sei settimane di pausa e il congedo delle mamme gourmet e ha numerosi bar e food truck a Moun- può arrivare a 18 settimane. 143

NUOVI LAVORI: DIVENTARE MANAGER DELLA SOSTENIBILITÀ

Le priorità aziendali sono cambiate con l’evolversi delle cose. Ecologia, sostenibilità ambientale e sociale sono divenuti nuovi temi chiave per imprese pubbliche e private. Per questo occorre formare, da qui in avanti, professionisti in grado di dialogare con problemi quali “promuovere la pace, combattere la povertà, tutelare ambiente e popoli” ma non solo. La risposta in termini di formazione arriva dal master in Management of Science in Sustainable Development Goals, organizzato da Lumsa insieme a Nazioni Unite, Banca mondiale e Santa Sede. Si terrà a Roma la sua prima edizione per la quale è già stato pubblicato il bando di partecipazione. I Costo: 10.000 euro. Termine ultimo: 31 ottobre. Obiettivo: insegnare a stare sul sociale, “che sapranno ideare e sviluppare strategie per mercato in modo responsabile. soddisfare bisogni sociali attualmente insoddisfatti, come progettare servizi sanitari di prossimità, intervenire su spreco di risorse e emergenze ambientali, offrire soluzioni su marginalità e aree di disagio” prosegue Ferri. Formare professionisti in grado di pensare e gestire Didattica e stage. Il corso post-universitario, articolato programmi per promuovere la pace, combattere la in 6 moduli, prevede 800 ore di lezioni frontali, formula povertà, tutelare ambiente e popoli: in una sola parola, weekend, tenute da docenti universitari e professionisti del preparare i futuri “manager della sostenibilità”. È settore pubblico e privato, come l’ex ministro del Lavoro l’obiettivo della prima edizione del master internazionale e delle Politiche sociali Enrico Giovannini, già presidente di primo livello in Management of Science in Sustainable dell’Istat, o l’alto funzionario del ministero degli Affari Development Goals, organizzato dall’Università Lumsa esteri Grammenos Mastrojeni. Altre 400 ore sono riservate di Roma con i patrocini di Nazioni Unite, Banca mondiale a laboratori pratici e stage. Gli studenti potranno svolgere e Santa Sede. Un anno di studio alla luce del programma un tirocinio presso organismi internazionali come Banca d’azione definito dall’agenda 2030 delle Nazioni Unite e Mondiale e Nazioni Unite, fondi di private equity come dei principi contenuti nell’Enciclica di papa Francesco, Cambria, oppure in associazioni a vocazione ambientale per affacciarsi a “una professione ancora agli albori, e sociale riunite nell’Asvs (l’’Alleanza italiana per lo ma in forte ascesa”, assicura il professor Giovanni Ferri, sviluppo sostenibile). Sbocchi occupazionali. Vantando prorettore alla ricerca della Lumsa e direttore scientifico una formazione poliedrica, che spazia dall’economia del Master. alla sociologia, dalla comunicazione al marketing, “il “Ecologia, sostenibilità ambientale e sociale saranno manager dello sviluppo sostenibile troverà impiego le nuove stelle polari per imprese pubbliche e private, in aziende private che investono nella responsabilità e offriranno quindi ottime prospettive occupazionali sociale di impresa, attente a valorizzare la propria – spiega il professor Ferri –. Servirà allora una figura immagine di sostenibilità”, aggiunge Ferri, “ma anche capace di gestire le politiche sociali e ambientali delle nel settore pubblico, presso enti che puntano a portare organizzazioni per orientarle verso scelte etiche e innovazione sociale nell’ accoglienza, nell’immigrazione, consapevoli, che premino non solo in termini di profitto, nell’assistenza alla terza età”. ma anche di equità. Un processo, peraltro, già in atto”. Costi e borse di studio. Il costo del master, che partirà Requisiti. Interamente in inglese, il master si rivolge sia il prossimo gennaio per concludersi a dicembre 2017, a neolaureati (in qualunque disciplina, è sufficiente ammonta a 10.000 euro, ma sono previste borse di studio a la laurea triennale), sia a professionisti interessati ad copertura totale o parziale. Il termine ultimo per iscriversi acquisire nuove competenze nel campo dell’innovazione alla selezione è il 31 ottobre. 144

L’OCCASIONE (HI-TECH) FA L’UOMO LADRO

Permettono di ridurre il personale e abbassare così il costo dei prodotti, in genere sono più rapidi e smal- tiscono le file. Ma ci sono anche lati negativi nel pa- gamento “fai da te”, primo fra tutti l’aumento dei furti. Lo ha evidenziato uno studio condotto dalla Leicester University che ci dice che le casse con la modalità self service spingono i clienti, anche quelli tendenzialmente onesti, a “tralasciare” qualche codi- ce a barre. L’ateneo inglese ipotizza che il motivo per convincere una persona, anche con solida morale, ad improvvisarsi ladro potrebbe essere l’estrema facilità con cui sono possibili i furti e la rapida discolpa che ne deriva se beccati sul fatto. “Ma deve esserci stato un errore nella tecnologia…io l’ho passato!”.

sono persino pronti ad utilizzare delle scuse già pre- Chiunque abbia mai fatto la spesa in un grande super- confezionate per superare eventuali problemi. Inoltre, mercato sa che la tecnologia di pagamento self service una delle difficoltà maggiori ed in grado di creare veri è sempre più diffusa. Le strutture la preferiscono per grattacapi è rappresentata dall’impossibilità, o quanto ridurre il personale necessario al punto vendita ed i meno dalla grande complessità, di dimostrare la reale consumatori percepiscono una maggiore velocità del intenzione di voler truffare il punto vendita. Perché è servizio. Eppure c’è un aspetto più recondito, poco molto facile per un cliente sostenere di non essersi reso considerato e che è stato recentemente sottolineato dal- conto che la scansione di uno o più articoli non era an- la Leicester University. Secondo l’ateneo inglese questo data a buon fine o che semplicemente ci si era dimenti- tipo di pagamento spinge le persone, anche quelle che cati di farla; infatti, in quelle circostanze in cui si utiliz- di solito si comportano onestamente, a truffare ed esse- zano dispositivi per la scansione a proprio piacimento re sleali in relazione alla spesa effettuata. ed in qualunque parte del negozio durante il giro della Il rapporto presentato evidenzia come la mancanza di spesa, è stato verificato che circa il 10% degli articoli un’interazione umana lasci credere che il crimine sia non era stato inserito nel conto finale per un’effettiva innocuo, poco rischioso e che in fondo la grande distri- distrazione. In queste circostanze un’azione penale di- buzione possa permettersi delle perdite più o meno venta una sorta di percorso ad ostacoli, tanto che una piccole grazie ai suoi ingenti guadagni. Insomma, il società ha dichiarato di non perseguire un eventuale consumatore è portato a giustificarsi, anche e soprat- reato di taccheggio perché impossibile (o quasi) da di- tutto nel momento in cui subentra la frustrazione per mostrare in tribunale. una tecnologia a volte difficile da gestire, che scatena Come risultato di tutto ciò, la relazione della Leicester anche un comportamento aggressivo quando la scan- University ricorda che le perdite dei supermercati che sione non avviene correttamente o il personale deve hanno adottato questa tecnica di pagamento sono più intervenire causando perdita di tempo. Come se non del doppio rispetto a quelle dei punti vendita che usa- bastasse, un cliente colto sul fatto dimostra una pron- no i metodi tradizionali. Ora le grandi catene iniziano tezza di riflessi che lo porta ad incolpare la tecnologia a essere consapevoli del problema e stanno studiando difettosa o una presunta incapacità attribuita a se stes- sistemi per risolverlo e verificare che i clienti paghino so nell’uso delle innovazioni. tutto ciò che portano via, per esempio facendo dichia- In altre parole, il furto è diventato così semplice che i rare di aver scansionato tutto il contenuto del carrello o clienti iniziano a vederlo come qualcosa di normale e praticando controlli casuali. 145

SEAN, L’ARTISTA DEL BUSINESS, DA HACKER A BENEFATTORE…

2,4 miliardi di patrimonio, un passato da hacker, poi la svolta con Facebook e Spotify, infine la sua geniale creazione: Napster. E da pochi giorni, come se non bastasse, è stata resa nota la notizia che il giovane business man della Virginia ha do- nato ben 250 milioni di dollari per realizzare un centro per la lotta contro i tumori. Sarà il Parker Institute for Cancer Immunotherapy e si concen- trerà su ricerche nel campo dell’immunoterapia (una tecnica che tenta di combattere il cancro agendo sul sistema immunitario del paziente). La storia del “tuttologo” americano comincia gra- zie al padre, che lo avvicina piccolissimo all’infor- matica rendendolo programmatore a 7 anni. Da lì molta strada l’ha fatta in autonomia, percorrendo avventure imprenditoriali in cui nessuno avrebbe scommesso. Oggi il miliardario padre di Napster è definito dai più “un artista del business”. La gioventù da hacker

Il suo lato anticonvenzionale emerge sin dagli al- bori della sua carriera. Originario della Virginia, è “iniziato” all’informatica dal padre, oceanografo per il Governo americano, che a sette anni gli in- Forse non tutti conoscono Sean Parker, 37 anni, di segna a programmare. Durante le scuole superiori San Francisco. Ideatore di Napster, il primo servi- si diverte a entrare nei sistemi informatici di mul- zio di file sharing al mondo, è stato uno dei primi a tinazionali, università basi militari, per indicare a credere in Facebook e ha investito in startup di suc- queste istituzioni dove si trovano le falle nei loro cesso come Spotify. Ieri la notizia che l’ex hacker ha sistemi. donato 250 milioni di dollari per creare un centro Fino a che un giorno l’Fbi irrompe nella sua came- per la lotta contro i tumori. retta, per sequestrargli carte e computer. Un’espe- Si chiamerà Parker Institute for Cancer Immu- rienza che gli costerà un periodo di servizio civile. notherapy e farà ricerche nel campo dell’immuno- A 16 anni, dopo aver partecipato a una fiera dell’in- terapia, una tecnica che combatte il cancro agendo formatica con il suo web crawler (programma per sul sistema immunitario del malato. la raccolta delle pagine Web), riceve una proposta Il centro sarà un consorzio per unire i migliori cen- di lavoro dalla Cia. Ma lui preferisce fare uno stage tri di ricerca americani nel campo (Memorial Sloan da Marc Pincus (futuro fondatore di Zynga), che ha Kettering Cancer Center, Stanford Medicine, the appena avviato la sua prima startup, Freeloader. University of California). In totale 40 laboratori, 300 ricercatori tutti insieme Non c’è argomento che non conosce per un unico obiettivo: «Il nostro modello è sempli- ce. Mettere insieme le persone migliori in una delle Durante l’ultimo anno delle superiori, nel 1999, ricerche più ambiziosi» ha dichiarato Sean. Sean, tra un lavoretto e uno stage, ha già uno sti- Ma chi è e quale storia ha l’imprenditore e il ventu- pendio che ammonta a 80mila dollari. Abbastanza re da 2.4 miliardi di patrimonio? Ecco la sua storia per convincere i suoi genitori a lasciargli saltare l’u- e cosa può insegnarci. niversità e far sì che si unisca a Shawn Fanning, un 146

teenager di San Francisco che aveva appena avuto con gli imprenditori della Silicon Valley, quali Reid un’idea rivoluzionaria. Hoffman e Marc Pincus, e costruisce una rete di re- «Fanning aveva inventato una piattaforma attra- lazioni che si rivelerà fondamentale per il futuro. verso la quale ogni utente poteva vedere (e scarica- A parlargli di Thefacebook, un social network di re) i file mp3 posseduti dagli altri utenti» intervie- studenti, sarà un’amica della sua fidanzata, con la ne Gianluca Dettori, venture capitalist (www.dpi quale ha appena trascorso la notte. – xel.it) e creatore nello stesso anno di Vitaminic, A fine marzo del 2004 Parker scrive un’email a piattaforma che vendeva musica online in formato Zuckerberg, offrendosi di presentarlo agli investi- digitale. «Si trattava della prima grande tecnologia tori più forti di San Francisco. duardo Saverin, il peer-to-peer». Un’idea della quale Parker intravede socio di Zuckerberg, risponde all’email. E decidono subito le potenzialità, tanto che si trasferisce a San di vedersi a cena a New York». Zuckerberg ha una Francisco e diventa il cofondatore della società, che visione grandiosa sul futuro di Thefacebook, ma è si chiamerà Napster. uno studente di college e non sa come muoversi. «Napster è stata un’azienda leggendaria» continua Parker ha solo qualche anno più di lui, ma conosce Dettori. «Milioni di giovani avevano la possibilità si un mucchio di gente, e sa come farsi ascoltare. scambiarsi gratuitamente file musicali. Nel periodo A settembre Zuckerberg lo nomina presidente della di massimo successo, all’inizio del 2001, gli utenti società. Raffinato ed elegante, diventerà il volto di erano arrivati a 60 milioni» Thefacebook, soprattutto con gli investitori. “Sean è Non passa molto tempo che la società subisce un stato fondamentale nel trasformare Facebook da un poderoso assalto legale da parte delle case di sco- progetto universitario a una società vera” ha scritto grafiche, che la accusano di violare le norme sul di- Zuckerberg in un’email. “Cosa ancora più impor- ritto d’autore. Fanning si difende facendo appello tante, ha fatto in modo di assicurare che chiunque alla costituzione, Parker scrive incautamente delle fosse interessato a investire in Facebook non avreb- email in cui ammette che gli utenti di Napster in re- be acquistato soltanto un pezzo di società ma anche altà rubano la musica, che saranno utilizzate come una visione: rendere il mondo più aperto attraver- prova nel processo che porterà nel 2001 alla chiusu- so la condivisione”. Parker per prima cosa contatta ra della società. Hoffman, che all’inizio decide di non investire in Facebook per via del suo coinvolgimento in Linke- Sean, l’artista del business dIn.

Sean è un artista del business «Più che una star- La fine dell’avventura con Facebook tup, Napster era uno strano insieme di persone che credevano di far parte di un movimento sociale ai Una sera durante un party, alcuni poliziotti ir- limiti della legge» si legge su Forbes, che nel set- rompono con i cani antidroga e trovano della tembre 2011 dedica la copertina a Parker, tra i 400 cocaina. Sean viene arrestato, ma poi rilasciato uomini più ricchi d’America. immediatamente. Non sarà mai accusato di nien- Il primo tentativo di creare una vera società sarà te, ma questo incidente segnerà la sua uscita da , un servizio online che aiuta gli utenti a man- Facebook. Ancora una volta, saranno i venture : tenere aggiornati i propri contatti: quando qualcu- capitalist ad avere voce in capitolo: Jim Breyer no fa delle modifiche al proprio indirizzo o numero di Accel Partners, membro del Cda, ritiene che di telefono, sto automaticamente si aggiorna nelle Parker sia un rischio per Facebook e un elemento rubriche di tutti gli altri utenti. di instabilità per la sua cultura aziendale. Anche In poco tempo Plaxo guadagna milioni di dollari Peter Thiel gli consiglia di andarsene. Mark sente e centinaia di migliaia di utenti. Ma anche questa però una profonda lealtà nei confronti dell’ami- volta le cose non si mettono bene per Parker: qual- co. Dopo una lunga discussione, Sean accetta di cuno accusa Plaxo di spamming, e lui viene estro- farsi da parte. È la terza volta che Parker viene messo dalla società da Sequoia Capital. cacciato da un’azienda, ma stavolta riesce a far- si dare delle garanzie. Cederà circa la metà della L’incontro con Zuckerberg sue azioni, che attualmente ammontano al 4%.

Nel frattempo Sean, che condivide la casa con alcu- L’investimento in Spotify ni studenti di Stanford a Palo Alto, entra in contatto 147

È così che quando nel 2009 un amico gli parla di settore arcaico e spiana la strada ad altre aziende un sito svedese che offre canzoni illimitate sca- che nasceranno subito dopo (iTunes, Spotify). Se ricabili legalmente, senza neanche vederlo scri- guardi al “big picture” e aggiusti la tua prospet- ve un’email al suo fondatore, Daniel Ek, descri- tiva troverai che non tutto è perduto. vendo come dev’essere la sua piattaforma ideale, Se fondi un’azienda, puoi essere licenziato. Par- sperando che Spotify calzi in questa descrizione. ker è stato estromesso da ben tre società che ave- L’email colpisce l’attenzione di Ek, che era stato va contribuito a fondare: Napster, Plaxo e Face- un fan di Napster. book. Ma è accaduto anche a Steve Jobs e a Rob Dopo uno scambio di corrispondenza, Parker si Kalin di Etsy. Sembra un paradosso, ma nelle convince a investire in Spotify: 30 milioni di dol- startup più i risultati sono buoni più è probabile lari. «Una conferma di come anche l’Europa sia che i fondatori siano sostituiti da manager. impa- in grado di generare progetti interessanti e che ra dall’esperienza. attirano l’attenzione degli investitori importanti» Quando Parker se ne va da Facebook, lascia a commenta Dettori. Zuckerberg il suo seggio nel consiglio di ammi- nistrazione, consentendogli di tenere così il con- Cosa insegna la sua storia: la lezione di Sean trollo della società. Dalle due esperienze prece- denti in Napster e Plaxo ha imparato a essere più Sii anticonformista. Durante le superiori Sean fa saggio. uno stage da Marc Pincus (fondatore poi di Zyn- ga) e nell’ultimo anno di scuola guadagna già Alza le antenne e connettiti.Parker sente parlare 80mila dollari, il che convincerà i suoi genitori a di Spotify e contatta direttamente il suo fondato- fargli saltare l’università. re. Investirà in questa società e oggi siede nel suo consiglio di amministrazione. Anche se il tuo progetto fallisce, guarda al “big Uno dei modi più veloci di portare la tua azienda picture”. Mentre c’è chi identifica Napster come a un livello più alto è connetterti a qualcuno e un epico fallimento, in realtà la società rinnova un lavorare con lui. 148

MEAL, CAR, HOUSE SHARING… TUTTE LE FORME DEL TURISMO COLLABORATIVO

I nativi digitali sanno bene di cosa stiamo parlando. La maggior parte ne usufruisce e basta ma molti internauti interagiscono anche offrendo il proprio contributo (macchina, divano, letto o cucina che siano). E’ il turismo collaborativo, quella fetta di mercato appartenente alla più globale Sharing Economy di cui tanto si sente dire. La condivisione è un business più promettente di quello che si pensa e le piattaforme basate su questo concetto non fanno che aumentare perfezionandosi di giorno in giorno. Così le startup hanno rivoluzionato il mondo dei viaggi rendendo un’avventura in qualsiasi parte della filiera turistica. del mondo un po’ più a portata delle tasche Secondo alcune stime, nel 2015 il 70% degli di tutti. Dalle app per trovare una stanza in utenti di Internet ha pensato di usare servizi affitto a quelle per scambiare casa, dai portali di tipo collaborativo per viaggiare. Quest’anno, per dividere le spese del viaggio fino al meal a Milano, si è registrato un calo del 10% di sharing, per consumare pasti presso abitanti presenze negli alberghi e un analogo aumento del luogo. Nell’articolo che segue tutti i nomi del 10% delle abitazioni in affitto. Difficile, dei big. se non impossibile, capire al momento il giro d’affari ruoti intorno al settore. Ma certamente sono cifre in costante ascesa. Vediamo alcuni dei principali tipi di turismo collaborativo.

• LE PIATTAFORME PER DORMIRE IN Dallo “scambio di notti” all’affitto di una stanza AFFITTO o un’intera abitazione a breve o medio termine, dai passaggi in auto con qualcuno che percorre la – La piattaforma di home-sharing più utilizzata stessa direzione alla condivisione di autobus per al mondo è Airbnb. Fondata ad agosto 2008 gite di gruppo fino alle cene con sconosciuti che dall’idea di due studenti universitari, ha la vivono nel luogo visitato: sono alcuni dei nuovi sede principale a San Francisco, in California, modi di viaggiare che rientrano nella definizione e consente agli utenti di tutto il mondo di di turismo collaborativo. Un modo diverso per pubblicare, scoprire e prenotare alloggi di vario esplorare Paesi e città che ha le sue radici nella tipo da computer, cellulari o tablet. È attiva in sharing economy. 34.000 città e 190 paesi. Di recente il valore di questa startup è balzato a 30 miliardi: la società • Sharing economy, tutte le parole per dirlo non è quotata in Borsa ma il valore lo si ricava da Equidate, un mercato dove vengono scambiate Le piattaforme di turismo collaborativo, da le azioni di società tecnologiche non quotate. AirBnb a BlaBlaCar, sono una nuova tendenza Varie e di vario tipo le concorrenti di Airbnb: del mercato, largamente apprezzata dalla 9Flats, per esempio è il suo competitor europeo. generazione dei nativi digitali, che mettono in Lanciato in Germania da Stephan Uhrenbacher, contatto diretto i turisti con la popolazione locale imprenditore di Internet già fondatore di Qype accelerando il processo di disintermediazione e capo delle operazioni in Nord Europa di 149

lastminute.com, dal 2014 ha un nuovo Ceo, Italia. Altre piattaforme di prenotazione e affitto Roman Bach. Come AirBnb propone affitto di alloggi: Iha, Rentitalia, Roomorama, Tripwell. proprietà tra privati in modalità peer to peer. Negli Usa è nato HomeAway, sito di annunci di • LE PIATTAFORME PER SCAMBIO CASA case da vacanza in affitto che a novembre 2015 è stato acquistato da Expedia per 3,9 miliardi – Scambiare la propria casa con altri viaggiatori di dollari proprio con l’obiettivo di sfidare è una alternativa sempre più utilizzata per AirBnb. In Francia è nata nel 2007 BedyCasa: assicurarsi un alloggio gratuito quando si viaggia. inizialmente era un blog gestito dalla fondatrice NightSwapping, per esempio, è una piattaforma Magali Boisseau, francese di origine spagnola di baratto di notti, senza scambio di denaro tra i che vive e lavora a Montpellier. Poi è diventato membri della community, con 180 mila membri un sito/community di prenotazioni di camere in più di 160 Paesi. Il portale permette ai membri in abitazioni private in tutto il mondo. Oggi è di soggiornare gratuitamente grazie ad uno una piattaforma con oltre 200.000 utenti e 30.000 scambio di notti: gli utenti mettono a disposizione alloggi in più di 6000 città. Su Housetrip, fondata una camera o il loro intero appartamento per nel 2009 e basata a Losanna (Svizzera), con ospitare altri utenti. Così facendo guadagnano uffici a Londra e Lisbona, è possibile prenotare notti da usufruire per viaggiare e soggiornare intere proprietà e non singole stanze. Ad aprile gratuitamente presso altri host della community. scorso è stata acquistata da TripAdvisor dopo un Anche con Cosmopolit Home ogni volta che si percorso non sempre lineare: considerata tra le ospita qualcuno si possono accumulare punti startup più promettenti del panorama europeo, grazie ai quali ottenere alloggi gratuiti dove si è stata in grado di raccogliere 60 milioni di desidera. Trampolinn è una piattaforma che dollari di finanziamenti, ma negli ultimi tempi moltiplica le possibilità di scambio e collega ha faticato a tenere il passo con la rivale AirBnb. migliaia di viaggiatori nel mondo che desiderano Altro competitor europeo è Wimdu. Il portale scambiare o semplicemente condividere le per affittare la casa per uno o più giorni a chi loro case. È attiva in 169 Paesi e 4500 città con ha bisogno di soggiornarvi per lavoro, vacanza circa 30mila membri e mette a disposizione o studio è nato a marzo 2011 dall’idea di due 1350 alloggi. Stay4Free offre servizi analoghi. giovani berlinesi, Arne Bleckwenn e Heinrich Behomm si rivolge invece a una cerchia più Dreilling, e ad oggi può contare su circa 300mila ristretta di utenti: è infatti una community soluzioni abitative reperibili in più di 150 Paesi. A internazionale di designer, architetti, progettisti luglio 2015 Windu è sbarcato in Italia: la divisione e artisti visivi, interessati a scambiare le loro italiana è guidata dal giovane senese Daniele case, per brevi periodi, esclusivamente con altri Bruttini. Per chi non si accontenta di stanzette o colleghi che vivono in diverse parti del mondo. alloggi un po’ arrangiati, e pretende esclusività e GuestToGuest permette di scambiare la casa lusso, c’è OneFineStay, sito inglese che permette senza pagare abbonamenti e costi di transizione, di affittare per brevi periodi incantevoli case di mentre Ivhe è specializzato nello scambio di pregio di proprietà di privati. Sono previsti un seconde case in località turistiche. Tra i leader iPhone in dotazione e servizi da hotel a 5 stelle. del settore c’è Scambiocasa.com con oltre 40.000 Il servizio, attivo a Parigi, Londra, New York e schede in 153 Paesi diversi: per usufruire dei Los Angeles, ha debuttato quest’anno anche in servizi di questo sito è necessario pagare un abbonamento. L’iscrizione per 12 mesi costa 130 euro. Tra i siti più antichi, nati quando ancora la sharing economy non era emersa come fenomeno mondiale, c’è Intervac, associazione no profit, attiva da oltre 60 anni: dal 1953 ha promosso e facilitato lo scambio di case tra famiglie, persone in pensione e singles e oggi conta 30.000 iscritti. Love Home Swap offre un servizio piuttosto chic per lo scambio di case. È in inglese, quindi per usare la piattaforma occorre sapere bene la lingua, e mette in contatto soprattutto utenti anglofoni 150

ma non solo. Richiede un abbonamento dopo un della sharing economy in Italia, per la quale breve periodo di prova. Buono il customer care. è stato presentato un disegno di legge. Una Altri siti: HomeforHome e HomeLink. delle piattaforme leader del settore in Europa è EatWith: si sceglie una città, la cucina desiderata, • LE PIATTAFORME PER CONDIVIDERE I una data, la soglia di prezzo e si prenota una VIAGGI cena, un pranzo o un pic nic a casa di persone che saranno ben liete di ospitare gli ospiti e cucinare – Per viaggiare in Italia e in Europa in automobile per loro. Il servizio offre anche lezioni di cucina. a costi ridotti c’è BlaBlaCar, la community di carpooling che consente di offrire o ricevere passaggi in auto tra privati dietro rimborso spese. Ad oggi conta oltre 30 milioni di iscritti in 22 Paesi e ogni trimestre viaggiano con BlaBlaCar 10 milioni di persone. Un sito analogo è tandemobility. Tra i più usati in Europa c’è roadsharing.com, che prevede itinerari in Italia e, per ogni utente, un feedback con il calcolo dei km e delle emissioni di CO2 per viaggio. autostradecarpooling.it è invece il portale per trovare passaggi lungo le tratte autostradali italiane e permette sconti ai caselli e altri vantaggi a chi viaggia utilizzando il car pooling creando • LA FIDUCIA meno traffico e inquinando meno. Un altro portale utile per chi cerca passaggi ricorrenti, per andare – Il turismo collaborativo si basa almeno su a lavoro o anche per raggiungere i famigliari al questi tre pilastri: desiderio di risparmio, volontà weekend è youtrip.it. Oltre ai passaggi in auto Frédéric Mazzella, founder di BlaBlaCar di vivere c’è anche lo share di camper e di moto. Per ogni esperienze a contatto con la popolazione locale e itinerario è specificato se l’automobilista richiede fiducia. Un concetto, quello di fiducia, che è stato un’offerta, uno specifico contributo spese, approfondito dal del fondatore di BlaBlaCar, oppure la sola compagnia. Per chi invece intende Frédéric Mazzella, in un testo diffuso per spostarsi in auto in gruppo c’è gogobus.it, startup l’influencer program di Linkedin di cui fa parte. che offre un servizio di bus sharing nata un anno “La connettività di internet – scrive tra l’altro e mezzo fa dall’idea di due trentenni, Alessandro Mazzella – e i nuovi strumenti di fiducia digitale Zocca ed Emanuele Gaspari. Per avvalersi di stanno sconvolgendo la fiducia interpersonale, questo servizio collettivo ci si prenota online, sia per la sua possibilità di estendersi che per da computer, tablet o smartphone, sul sito. Al il tempo necessario per costruirla, portandola a momento della prenotazione non si paga nulla, un livello che prima era impensabile e aprendo visto che il viaggio diventa effettivo quando le così scenari immensi, ricchi di potenziale per la adesioni raggiungono la quota minima di 19 collaborazione tra persone. La fiducia digitale passeggeri. I tragitti riguardano e collegano tutta rappresenta per la fiducia interpersonale quello la Penisola. che l’invenzione del telefono ha rappresentato per la comunicazione. Una svolta storica che • LE PIATTAFORME PER MANGIARE CON introduce immediatezza e portata illimitata. ABITANTI LOCALI (SCONOSCIUTI) Gli strumenti di fiducia digitale forniti da piattaforme online come BlaBlaCar permettono – Questo tipo di servizi si chiama anche meal a persone che non si conoscono di diventare sharing, condivisione dei pasti. In Italia c’è parte di un gruppo fidato. Gli individui possono Gnammo, community che offre l’opportunità di scaricare all’istante il loro rispettivo capitale organizzare cene fatte in casa cucinate da “cuochi di fiducia basato su informazioni dichiarate e per passione”. Il caso della startup fondata da verificate, e su un insieme di feedback derivanti Cristian Rigon è finita nei mesi scorsi al centro da interazioni uniche con una moltitudine di della cronaca in merito alla regolamentazione persone differenti. 151

ALFABETIZZAZIONE DIGITALE E SMARTWORKING: IN ITALIA URGENTE UN PIANO NAZIONALE

Lo si dice da tempo che l’Italia debba accelerare il passo per raggiungere un nuovo standard lavorativo, sintetizzato nella parola smartworking ma costituito da più aspetti complessi. E lo ribadisce anche di recente Maurizio Sacconi, Presidente della Commissione Lavoro al Senato, dopo l’approvazione del Disegno di Legge sul lavoro agile. “Le nuove tecnologie digitali si caratterizzano soprattutto per una forte autonomia e responsabilità del lavoratore” dichiara Sacconi “Sarà centrale quindi riqualificare e accompagnare a nuove competenze e abilità milioni di persone, in una grande migrazione, evitando quella polarizzazione delle competenze e dei redditi che molti temono e che in alcune società si sta verificando”. guadagnano bene e si posizionano al di sopra Il disegno di legge affronta ogni problematica della linea tracciata dalle nuove tecnologie, e di questa rivoluzione lavorativa, non per ultimo molti in difficoltà perché rimangono al di sotto il diritto alla disconnessione, dal momento che di questa soglia abilitante”. Così Maurizio il pericolo della disponibilità h 24 è immanente Sacconi, presidente della commissione Lavoro al con le nuove tecnologie. Senato, commenta con CorCom l’approvazione in Commissione del disegno di legge sul lavoro agile, a cui ha contribuito con diversi emendamenti, e traccia i nuovi scenari aperti nel mondo del lavoro dalla diffusione sempre più pervasiva delle nuove tecnologie digitali.

“La sfida vera è di saper fare bene ciò che Sacconi, quali sono i punti fondamentali del abbiamo sempre fatto male, cioè la formazione. E’ provvedimento che dopo la pausa estiva andrà in necessario un piano nazionale di alfabetizzazione discussione in aula a Palazzo Madama, e potrebbe digitale, per il quale probabilmente non occorre arrivare all’approvazione definitiva in autunno? nemmeno una copertura aggiuntiva, le risorse ci sono. Si tratterà, ad esempio, di indirizzare Abbiamo definito il lavoro agile con l’intenzione alla formazione digitale le risorse che vengono di comprendere tutte le modalità di lavoro dal fondo sociale europeo: si deve decidere di subordinato che, attraverso le nuove tecnologie privilegiarne l’utilizzo per questa esigenza di digitali, si caratterizzano soprattutto per una forte base. Questo è un ingrediente fondamentale per il autonomia e responsabilità del lavoratore. La lavoro del futuro e per il lavoro agile. Sarà centrale nuova e più ampia definizione parla di prestazioni riqualificare e accompagnare a nuove competenze che si realizzano per fasi, cicli, obiettivi e senza e abilità milioni di persone, in una grande precisi vincoli di orario e luoghi di lavoro. La migrazione, evitando quella polarizzazione delle prestazione può essere eseguita parte all’interno e competenze e dei redditi che molti temono e che parte all’esterno dei locali aziendali, senza necessità in alcune società si sta verificando: pochi che di una postazione fissa. Abbiamo preferito una 152

definizione più ampia, che comprenda tutto quello immanente con le nuove tecnologie. Non a caso ho che nella saggistica si chiama smart working. voluto introdurre con un emendamento il concetto Non parliamo di telelavoro che è tutt’altra cosa, del diritto alla disconnessione, che non può che è regolato da direttive europee, prevede una essere disciplinato attraverso l’accordo tra le parti postazione fissa organizzata dal datore di lavoro con la contrattazione individuale. presso l’abitazione del lavoratore. Lo smart working non è quindi una tipologia contrattuale perché tutte le tipologie contrattuali possono Torniamo sulle competenze: che ruolo avranno realizzarsi con modalità agili. per gli “smart worker”?

Il disegno di legge prevede il diritto La legge si occupa anche delle nuove norme per la all’apprendimento permanente, di accedere cioè a salute e la sicurezza dei lavoratori? competenze e abilità e vedersele certificate. Proprio la certificazione diventa uno strumento con il quale Sì, questa è una parte significativa del il lavoratore può difendere la propria occupabilità provvedimento, a fini di tutela del lavoratore e di nel momento in cui si trovi a cambiare lavoro, certezza per i datori di lavoro. o a contrattare la propria retribuzione che sarà E probabilmente su questo tema ci sarà bisogno sempre più definita in azienda, dove si verificano di una riflessione supplementare, per capire le possibilità di distribuire ricchezza attraverso i come si può ragionevolmente garantire salute salari considerando l’apporto di ciascun lavoratore. e sicurezza nel momento in cui il lavoratore La certificazione delle competenze è anche un non si muove più esclusivamente all’interno del modo per verificare quanto il lavoratore abbia perimetro aziendale. Ho presentato un disegno concorso alla produzione di ricchezza. In questo di legge di totale revisione della disciplina della quadro l’accordo tra le parti e la loro capacità di salute e sicurezza sul lavoro, perché con il lavoro adattarsi reciprocamente è fondamentale. Questo agile viene meno l’approccio tradizionale, fatto non significa che la contrattazione collettiva di prescrizioni formalistiche e di adempimenti. aziendale non possa offrire un ombrello agli Le norme devono diventare più sostanzialiste, accordi individuali, ma è giusto riconoscere che più incentrate sulla sorveglianza sanitaria, nel l’accordo più prossimo prevale sugli altri. momento in cui il lavoro si fa sempre meno standardizzabile. Questo potrebbe portare anche a un nuovo modo di intendere le prestazioni sociali integrative? Uno dei rischi che si paventano quando si parla di smart working è che questa modalità contribuisca Non ne parliamo espressamente nella legge, ad azzerare i confini tra vita lavorativa e vita ma è implicito nella logica della prossimità. Gli privata, e riduca sempre più il tempo di riposo del accordi individuali e aziendali sono destinati lavoratore. Come vi siete regolati su questo tema? a contenuti sempre più ampi, che considerino il benessere complessivo del lavoratore come Il disegno di legge conferma il diritto al tempo persona e non solo come lavoratore. Così come di riposo ma il pericolo della disponibilità h 24 è solo in azienda si realizza la giusta remunerazione del lavoro di ciascuno in rapporto al contributo che dà alla comunità aziendale. E lo stesso diritto all’apprendimento si declina concretamente in ciascuna azienda. Esso è il post moderno articolo 18. Ma mentre quello era il simbolo della vecchia tutela solo difensiva del lavoratore, tutta formalistica e giuridica, questo è invece una tutela promozionale, dinamica, sostanziale perché riguarda l’espressione del potenziale della persona attraverso l’incremento continuo delle sue abilità.reet Journal da David 153

FINANZIAMENTO A 6 ZERI PER TALENT GARDEN. RECORD EUROPEOO

12 milioni di euro: questa la cifra record per una startup di coworking che Talent Garden è riuscita a raccogliere in una sola campagna di finanziamento. Un record europeo (se vogliamo escludere la potente Londra dalla classifica) per l’italiana impresa di Davide Dattoli che oggi vanta 17 campus in 5 Paesi. L’idea alla base della company è tra le più classiche: affittare spazi funzionali in varie città e riaffittarli a professionisti che non possono permettersi un locale tutto proprio. Ma sono i servizi aggiutivi il grnade plus di Talent Garden: ontatti con grandi network internazionali, eventi dedicati alla promozione delle startup che vi operano, corsi di formazione e aggiornamento organizzati all’interno e altro ancora. “Dal una campagna di finanziamento da 12 milioni Sud all’Est, l’Europa è piena di talenti – svela di euro. Un round internazionale, visto che Dattoli – noi possiamo aiutarli a diventare accanto ai family office italiani raccolti da globali”. Tamburi Investment Partners, che l’avevano supportata già in passato, nel capitale entrano anche Endeavor Catalyst, un fondo che tra i suoi partner ha il fondatore di LinkedIn Reid Hoffman, e con una piccola quota 500 Startups, uno dei più importanti acceleratori di startup californiani. Soci che potranno sostenere l’ulteriore espansione della rete di Talent Garden, con una decina di nuovi spazi In Europa, Londra esclusa, nessun’altra previsti da qui al 2018. startup di coworking ha raccolto così tanti Quest’anno la società ha aperto i suoi primi due investimenti. Talent Garden, la rete di spazi centri a Roma e quello di Bucarest. “Nel 2017 per innovatori e imprese tecnologiche fondata ne lanceremo uno a Torino in collaborazione dal 26enne Davide Dattoli, con 17 campus in con la Fondazione Agnelli”, spiega Datoli. cinque Paesi, annuncia oggi la chiusura di “E poi guardiamo a varie zone dell’Europa: stiamo lavorando sul Sud, Spagna e Francia, sul mercato tedesco e sull’Est”. Il focus è su Paesi o città che costituiscono “la seconda fila” europea dal punto di vista tecnologico, specie se paragonati a grandi centri come Londra, Parigi o Berlino. Ma nei quali Talent Garden si propone di diventare un punto di riferimento e una vetrina internazionale per la comunità locale di innovatori, specie ora che il nuovo investitore 500 Startups potrà 154

mettere il naso nei suoi spazi per reclutare le tutto il mondo, man mano che le aziende startup più promettenti da portare negli Stati destrutturano i propri uffici e distribuiscono Uniti. la propria forza lavoro. Il settore conta per lo 0,6% del mercato complessivo del real estate per uffici, ma LA CARICA DEI 300 COWORKING IN entro il 2020 dovrebbe salire al 2,5%. Negli ITALIA Stati Uniti WeWork, basata a New York, ha raccolto finanziamenti per oltre 600 milioni Alla base, gli affari sono da classica società di dollari, ad agosto Galvanize ne ha portati di real estate: affittare degli spazi e poi in cassa 45 milioni, mentre la londinese riaffittarli a liberi professionisti, startup o Second Home un mese fa ha rastrellato 20 aziende, al momento 1.500 persone, arricchiti milioni di pound. Questo round dovrebbe di servizi. La differenza però secondo Dattoli premettere a Talent Garden di consolidare la fa la serie di contatti e servizi, dagli eventi la sua leadership sull’Europa continentale. ai corsi di formazione, organizzati all’interno: Nei suoi spazi già ospita le squadre di “Il tema vero è la qualità della comunità e del grandi aziende internazionali come Cisco, network, sono quelli che giustificano il prezzo Mediolanum, Ibm e Oracle e quelli di startup premium che proponiamo”. Il fatturato milionarie come Uber, Tesla e Groupon. Ed è quest’anno sarà di 5 milioni di euro, con una con questa rete chevuole mettere in contatto crescita del 300% rispetto al 2015 e il piano le startup dei Paesi in cui è basata: “Dal Sud di Talent Garden prevede di raddoppiarlo in all’Est, l’Europa è piena di talenti – conclude ciascuno dei prossimi tre anni. Dattoli – noi possiamo aiutarli a diventare Il coworking è in grande espansione in globali”. 155

LISBONA SILICON VALLEY D’EUROPA? CON WEB SUMMIT LE STARTUP SONO TUTTE IN FIERA

50 mila persone per quattro giorni di incontri, conferenze e discussioni tra le giovani aziende e i grandi big della tecnologia. 166 Paesi presenti, 1500 investitori e 2000 startup. E soprattutto un entusiasmo crescente del governo portoghese che ha fatto sì che la sede si spostasse da Dublino a Lisbona, meno tiepida e più determinata nel rendersi la Silicon Valley d’Europa. L’evento Web Summit, nato soltanto nel 2010, è ormai diventato l’appuntamento dell’anno per chi intende lavorare, informarsi o investire in tecnologia in questo momento. N.B. la manifestazione non è ad ingresso gratuito, anzi. La manifestazione è riservata ad un pubblico gli investitori, una rete di oltre 80 incubatori certificati di addetti ai lavori che pagheranno un biglietto e un piano di sviluppo per portare la banda larga in d’ingresso che varia da 700 a 5000 euro, a seconda tutto il Portogallo, comprese le scuole. del livello di sviluppo della startup. Niente male. Si Quest’anno al Web Summit di Lisbona saranno vede che ne vale la pena! presenti 166 Paesi, numerosi politici portoghesi ed europei, rappresentanti di 20 mila aziende, 1500 investitori e 2000 startup. Di queste 41 sono italiane. Cercheranno di catturare l’attenzione degli investitori con presentazioni veloci e concrete, ma Quattro giorni di incontri, sfide, opportunità. Lisbona anche costruendo relazioni personali tra gli stand o non è solo un paradiso per gli anziani , ma si candida in uscite serali tra fado e porto. Sul palco della Meo anche a diventare il nuovo centro europeo per le Arena, nell’area dell’Expo, si alterneranno presidenti giovani imprese. Quest’anno infatti per la prima volta e rappresentanti di grandi nomi della tecnologia: la capitale del Portogallo ospita il Web Summit , la da Cisco a Facebook, da Tinder a Soundcloud, più importante conferenza europea sulla tecnologia. da Blablacar a Niantic (quelli di Pokémon Go ). Nata nel 2010, è passata dai 400 partecipanti della Quest’anno, oltre a temi più consueti per questo prima edizione ai circa 50 mila previsti per il 2016. genere di manifestazioni, come l’auto connessa o la E soprattutto è passata da Dublino a Lisbona, tecnologia per la finanza, si parlerà molto di calcio: dopo qualche polemica sull’appoggio del governo tra i relatori presenti spiccano i calciatori Ronadinho, irlandese alla manifestazione, troppo tiepido secondo Luis Figo e Rui Costa. il fondatore Paddy Cosgrave. La manifestazione non è aperta al pubblico, ma solo Intanto a Lisbona l’entusiasmo è evidente, a agli addetti ai lavori, per i quali è previsto un biglietto cominciare dall’aeroporto dove ci sono i primi banchi d’ingresso che varia da 700 a 5000 euro, a seconda del per la registrazione, proseguendo con manifesti e livello di sviluppo della startup. Potrebbe valerne la pubblicità sui mezzi pubblici (che offrono anche un pena, però: tra il Web Summit e le sue diramazioni abbonamento speciale scontato). Molto favorevoli (Collision , RISE , MoneyConf ) lo scorso anno le anche tassisti e albergatori. Ma più nel concreto, a startup partecipanti hanno raccolto oltre un miliardo candidare il Portogallo come la Silicon Valley europea di dollari in investimenti. E anche quest’anno, il c’è una campagna appena annunciata dal Segretario legame con il mondo della grande finanza è stretto di stato portoghese all’industria João Vasconcelos da un gesto simbolico: la campanella del Nasdaq, insieme a Cosgrave: 400 milioni di euro di investimenti mercoledì suonerà l’inizio delle contrattazioni da con Business angel e venture capital, sgravi fiscali per Lisbona. 156

601 COMPRAVENDITE DA INIZIO ANNO. CINA COMPRATUTTO

La politica espansionistica promossa da Pechino inizia ad avere i suoi importanti effetti nell’assetto globale delle imprese. Per la prima volta dal 2008, infatti, sembrerebbe che i cinesi stiano comprando più compagnie estere degli americani. Già nei primi 9 mesi di questo 2016 sono ben 601 gli accordi stipulati, per un totale di quasi 174 miliardi mossi. E le banche dell’Oriente di conseguenza ingrassano: scenario in netta controtendenza con tutti gli istituti bancari del resto del mondo, che registrano entrate negative da molti mesi a questa parte.

Questi numeri preoccupano gli economisti, in quanto risulta che per la prima volta dal 2008, secondo Dealogic, i cinesi stanno comprando più compagnie estere degli americani, evidenziando il costante successo della crescita economica cinese Durante i primi 9 mesi di quest’anno sono degli ultimi tre decenni. stati registrati 601 accordi di compravendita Questo è anche una conseguenza della di aziende conclusi da acquirenti cinesi. politica “espansionistica” promossa da Un aumento significativo, se comparato ai Pechino, che incoraggia le compagnie 441 totali relativi al 2015. cinesi a comprare attività estere. Parlando di cifre, questo periodo ha visto Nonostante ciò è da sottolineare che non il totale valore di outbound M&A (Mergers tutti gli accordi proposti dai cinesi sono and Acquisitions, le acquisizioni di beni stati conclusi, dal momento che spesso gli esteri) crescere del 68% rispetto all’anno interessi di sicurezza nazionale sovrastano scorso, per un totale di 173.9 miliardi. le prospettive di guadagno, e sono molti Questo grafico illustra la situazione relativi quelli che decidono di non cedere terreno ai primi due mesi di ogni anno. all’avanzata della Cina. Dealogic ha I due affari più grossi del periodo sono pubblicato un report in cui mostra che, stati nel settore della tecnologia: si parla grazie ai movimenti cinesi nei mercati dell’acquisizione di quote della Western internazionali, il ricavo netto bancario Digital pari a 3.8 miliardi di dollari da cinese ha raggiunto il record di 6.2 miliardi parte della compagnia cinese specializzata di dollari nei primi 9 mesi, corrispondente in high-tech Unisplenour, e l’offerta ad un aumento del 27% rispetto all’anno di 2.5 miliardi avanzata dalla China precedente. Questo avviene in contrasto Resources&Hua Capital per comprare con la grande maggioranza delle banche la Fairchild Semiconductor, azienda internazionali, che hanno registrato entrate americana produttrice di chip. negative nello stesso periodo. 157

L’ULTIMA DEL MIT: LEGGERE UN LIBRO SENZA NEPPURE APRIRLO

Un gruppo di ricercatori del Massachusettes Institute of Technology e del Georgia Institute of Technology hanno costruito un dispositivo in grado di leggere le prime 9 pagine di un libro chiuso. Più precisamente quelli del Mit hanno ideato, progettato e realizzato una sorta di scanner che utilizza in realtà non la comune luce, ma radiazioni terahertz, ovvero uno spettro della luce tra quello infrarosso e le microonde; un sistema – secondo l’equipe di ricercatori – che offre diversi vantaggi rispetto ai raggi X o gli ultrasuoni. doppio algoritmo – sviluppato dal Georgia Institute of Technology – riconosce le lettere anche se l’immagine arrivata è incompleta o deformata rispetto all’originale. Il device – che per ora è solo un prototipo ovviamente – ha un limite, mentre, infatti, Il sistema riesce a mandare “onde” fino a circa la maggior parte viene assorbita o riflessa la 20sima pagina in totale, ma riesce a leggerne dal libro, alcune radiazioni ‘’saltano’’ tra correttamente solo le prime nove. le pagine prima di ritornare al rilevatore, Tuttavia la notizia dell’invenzione è di quelle producendo un’interferenza, che si aggiunge che fanno subito il giro del mondo, perché il al rumore di fondo stesso prodotto dallo “sogno” di riuscire ad accedere ai contenuti di stesso sensore: questa interferenza o rumore un libro senza nemmeno aprirlo appartiene alla aumenta al’aumentare del numero delle letteratura science – fiction e quindi diviene pagine da colpire (scannerizzare) e così dopo automaticamente un gadget ipertecnologico la nona pagina questo interessante dispositivo che ognuno di noi vorrebbe possedere ed commette molti errori; e dopo la ventesima utilizzare. non riesce a leggere nulla. Magari accoppiandolo ad un sintetizzatore È l’algoritmo a filtrare tale rumore presente vocale, perché no, con la voce di un personaggio in ogni lettura e a discriminare i ‘’veri’’ famoso, e allora potremo rilassarci mentre un segnali terahertz provenienti dai riflessi delle virtuale attore di Hollywood “legge” per noi diverse pagine. Basandosi sulla misurazione l’ultimo romanzo di Stephen King o “Guerra dell’energia del riflesso e sulle statistiche di e pace”. rumore e consente infine il riconoscimento Entrando nei particolari tecnici, l’energia della lettera. delle onde di frequenza tra 300 gigahertz e Questo tipo di tecnologia potrebbe avere però 3 terahertz “colpiscono” porzioni di pagine potenziali usi quantomeno antipatici o non rimandando indietro diversi pacchetti di etici, come il poter leggere il contenuto di una frequenza a seconda che incontrino la chimica missiva anche se chiusa e sigillata. dell’inchiostro di una lettera piuttosto che una Nel frattempo si è già mosso tempestivamente porzione di pagina pulita (senza inchiostro): il Metropolitan Museum di New York; il quale insomma una sorta di “radar” sensibile al si è già detto molto interessato. La nuova comune inchiostro. tecnica consentirebbe di analizzare testi Il lavoro non finisce qua, un sistema di un antichi; senza doverli nemmeno toccare. 158

IL TRENO DEL FUTURO È FATTO COSÌ

I treni sempre più vicini agli aerei in tema di comfort e servizi a bordo…e sempre più simili ai mezzi green per quel che riguarda le emissioni. Progetti, sogni e idee per il treno del futuro sono stati presentati a Berlino alla Innotrans, la più importante fiera mondiale di settore che si tiene ogni due anni nella città tedesca. Hanno partecipato circa 2000 aziende provenienti da 60 paesi presentando ognuna interessanti novità: da Alstom che lancia il convoglio a zero emissioni per sostituire i diesel, al display touch screen per controllare gli orari in stazioni, ai tablet ancorati ad ogni sedile per trascorrere il viaggio senza annoiarsi, fino all’utilizzo di droni per il monitoraggio di binari e satelliti per geolocalizzare i treni. Anche Trenitalia ha evidenziato il suo contributo destinato a cambiare le abitudini e la vita quotidiana dei pendolari italiani e, Ma altre, a partire dai nuovi treni ufficialmente speriamo, a salvaguardare l’ambiente. presentati da Trenitalia sono destinati a cambiare le abitudini e la vita quotidiana dei pendolari italiani. E a contribuire alla salvaguarda dell’ambiente. A questo punta, ad esempio, una delle anteprime più interessanti della biennale, il treno Coradia iLint di Alstom: un convoglio regionale a zero emissioni di Co2, alimentato da celle combustibili a Il treno a idrogeno e zero emissioni, display idrogeno in cui l’unica emissione è costituita touch screen per leggere gli orari in stazioni e da vapore e acqua di condensa. Un treno che tablet ancorati ad ogni sedile per trascorrere rappresenta l’alternativa al diesel per le linee il viaggio senza annoiarsi. non elettrificate che in Italia rappresentano E poi ancora l’uso dei droni per il monitoraggio circa 10 mila chilometri. Il treno a idrogeno dei binari di Rfi e i satelliti per geolocalizzare sarà prodotto in Germania, nello stabilimento i treni. più grande della multinazionale francese Il futuro prossimo del trasporto ferroviario che in Italia ha sedi a Savigliano (Cuneo), passa da Innotrans, la più importante fiera Sesto San Giovanni (Milano) e Bologna. “Per mondiale di settore che si tiene ogni due anni semplificare al massimo l’implementazione a Berlino. Circa 2000 le aziende provenienti da di Coradia iLint – spiega l’azienda – Alstom 60 paesi che hanno presentato le loro novità. offre un pacchetto completo costituito dal Molte sono per gli addetti ai lavori, come i nuovi treno e dalla manutenzione, oltre all’intera prototipi di telecamere di videosorveglianza o infrastruttura dell’idrogeno”. come gli strumenti di precisione per costruire Il mercato del treno a emissioni zero per ora e migliorare l’infrastruttura. resta la Germania, dove circolano più di 4 www.creditodiromagna.it 160

mila carrozze diesel ma la multinazionale ha l’obiettivo di raggiungere anche altri mercati. Ma treni del futuro, oltre a quello a idrogeno, saranno anche quelli che saranno consegnati ai pendolari nel 2019: come i Coradia, sempre di Alstom e i Caravaggio di Hitachi in produzione per la maxi commessa di 450 treni ordinata da Trenitalia. “Trasciniamo il futuro nel presente – ha dichiarato Maurizio Manfellotto, ad di Hitachi Rail Italy – siamo già al lavoro per realizzare un treno mai visto prima in Europa con i più alti standard di sicurezza e comfort”.

Tra le aziende italiane ad Innotrans anche la brianziola Dot System, un’impresa di 40 persone che fornisce prodotti ferroviari di treno, invece, il futuro è anche in stazione. bordo treno e applicazioni per veicoli. A partire dai vecchi fogli bianchi e gialli degli A Berlino , oltre ad annunciare l’apertura di orari dei treni. una sede operativa in Cina, DotSystem ha Nel futuro immaginato ad Innotrans dalla presentato il TrainPad, un dispositivo tablet vicentina Gds saranno sostituiti con enormi con display touch screen di 9/10,5 o 12,1 pollici display da 54 pollici ultraleggeri e sottili che ad altissima risoluzione “destinato – spiega riporteranno, in video, le stesse informazioni l’azienda – a rivoluzionare la comunicazione della carta con la possibilità di essere ricaricati e l’intrattenimento a bordo treno”. con l’energia solare. Nei piani ogni sedile di un convoglio dovrà Trenitalia, infine, ha presentato le nuove essere dotato di Trainpad che permetterà ai tecnologie progettate per facilitare, ai viaggiatori di giocare, vedere video, leggere viaggiatori, le prenotazioni e gli spostamenti giornali, inviare mail o seguire l’andamento in treno e in bus con un unico sistema che del proprio viaggio. Prima di salire a bordo integra gli orari. 161

VIAGGIO ALL’INTERNO DI DUKA, LA FABBRICA 4.0

Il nuovo processo industriale sarà attivo nel 2018 ma già c’è grande fermento attorno al progetto di Duka, azienda altoatesina che produce cabine doccia dal 1979. Il Presidente Luis Rabensteiner dichiara: “non possiamo che adeguarci ai tempi e quindi entrare con grinta nell’era dello smart manifacturing: macchine intelligenti, automatizzate e interconnesse che aiuteranno il processo industriale, migliorando la qualità del lavoro e la prestazione degli operai stessi”. Una reazione intelligente e coraggiosa alla crisi che ha colpito, negli ultimi 6-8 anni, il settore dell’arredobagno facendo sparire molti produttori e rivenditori. trasporto dei pezzi all’interno della sede, con macchinari ideati appositamente per trattare lastre di vetro che oltre ad essere relativamente fragili, sono spesso anche molto pesanti. Nell’azienda, infatti, vengono manipolati ogni giorno oltre 1300 vetri, tra quelli su Crescere abbracciando la sfida del futuro. “E se misura e standard: circa 17 tonnellate di vetro il futuro parla di tecnologia, digitalizzazione vengono attualmente spostate affidandosi dei processi industriali e industria 4.0, allora soprattutto alle mani degli operai, che non possiamo che adeguarci ai tempi”. percorrono giornalmente circa 32 km nel A parlare è Luis Rabensteiner, presidente reparto commissionamento. e amministratore delegato di Duka, azienda L’introduzione di macchine intelligenti, altoatesina produttrice di cabine doccia, che automatizzate e interconnesse, aiuterà di gran ha recentemente avviato la progettazione di lunga il processo industriale, migliorando un nuovo stabilimento produttivo nella zona l’organizzazione in magazzino e incidendo industriale di Bressanone, con il quale vuole positivamente sulla qualità del lavoro e sulla ufficialmente entrare nell’era della smart prestazione degli operai stessi. manifacturing. Non solo. Verrà avviata una vera e propria “Con la collaborazione dell’amministrazione rivoluzione anche nella comunicazione comunale di Bressanone, è stato possibile all’interno e all’esterno dell’azienda. Oggi individuare un lotto ideale per lo sviluppo del vengono utilizzati in Duka circa 700mila fogli nuovo fabbricato, dedicato all’innovazione di carta del processo produttivo e a una maggiore Il progetto del nuovo stabilimento Duka digitalizzazione del rapporto con clienti e a Bressanone l’anno: saranno sostituiti da fornitori. In modo particolare – spiegano nuovi apparecchi elettronici che faciliteranno dall’azienda – il nuovo stabilimento che sarà la comunicazione aziendale e l’interfaccia operativo dal 2018 – vedrà una rivoluzione con il cliente, sempre più esigente e attento nella gestione dei materiali e nella logistica. a una comunicazione smart e digitale. Verranno utilizzati sistemi cyber-fisici per il Per raggiungere l’obiettivo l’azienda sta 162

già cercando nuove figure: ingegneri, Duka, infatti, è attualmente rappresentato elettrotecnici e specialisti nell’automazione. dall’export, prevalentemente in nazioni Del resto, scommettere sull’innovazione e limitrofe all’Italia tra le quali Germania, sulle risorse umane è una delle caratteristiche Svizzera e Austria. di questa azienda nata nel 1979 in uno Rabensteiner non nasconde però gli effetti scantinato, grazie allo spirito imprenditoriale della crisi: “Gli ultimi 6-8 anni sono stati per il di Johann Krapf e Arnold Gasser, e che oggi settore dell’arredo bagno molto difficili, sono può contare su un fatturato di 74 milioni di ‘spariti’ molti produttori e rivenditori. Questo euro, 200 dipendenti, 270mila cabine doccia obbliga le imprese ad adattarsi al nuovo prodotte ogni anno, delle quali il 30% su panorama e a trovare nuovi orientamenti. misura. Ecco il perché del nuovo stabilimento 4.0: “Nel corso degli anni abbiamo puntato su trovare la giusta direzione è sicuramente una due valori: il design made in Italy e la facilità delle più grosse sfide dei prossimi anni, più di installazione del prodotto” dice Luis impegnativo in particolar modo per l’Italia, Rabensteiner. dove il costo del lavoro è oggi circa il 25% Una strategia vincente che ha portato l’azienda più alto rispetto ad altri paesi europei. Ma a posizionarsi sul mercato dell’arredo bagno è l’unica via. Per crescere non ci resta che made in Italy e ad essere conosciuta anche affrontare la grande sfida della nuova era all’estero: più del 50% del fatturato di industriale”. I MIGLIORI PRODOTTI ENOGASTRONOMICI MADE IN ITALY DALLA COLAZIONE ALLA CENA 164

TUTTE LE NOVITÀ MOBILE DA IFA 2016 DI BERLINO

Brand dopo brand ecco, nell’articolo che segue, un breve riassunto delle maggiori novità wearable venute fuori da IFA 2016. Una volta calato il sipario sulla più grande manifestazione riguardante il mondo della tecnologia, è d’uopo infatti passare in rassegna i migliori products in lancio. Sognate quindi sull’Acer Swift 7, il primo computer portatile spesso meno di 1 centimetro, sul bellissimo ed efficientissimo ZenWatch 3 di Asus o sulle fotocamere di ultima generazione montate nei cellulari Novia o Huawei. Quest’ultimo ha annunciato il ‘Dispositivo perfetto per il Oltre a rinnovare e ampliare la sua gamma di sabato sera’, cioè un telefono di fascia media prodotti nel segmento pc, la società ha portato la cui batteria durerà tutta la notte e con una in Germania tre telefoni con i quali rafforzare fotocamera frontale da 8MP per selfie. la sua presenza nel mercato smartphone e phablet di fascia bassa e medio bassa. Si tratta del Liquid Z6 e dello Z6 Plus. Il primo, con un prezzo di €119, offre un display hd da 5 pollici, fotocamera da 8 Mpixel e Android 6, ma ha un solo gb di RAM. Il suo Anche quest’anno al Messe Berlin è calato fratello maggiore, invece, vanta uno schermo il sipario sulla più grande manifestazione da 5,5 pollici full hd, il triplo della memoria riguardante il mondo della tecnologia: l’IFA ram a bordo, batteria da 4080 mAh, lettore di 2016. impronte digitali, scocca metallica, processore Quest’anno a farla da padrone sono stati i octa-core e fotocamera da 13 Mpixel. Il prezzo dispositivi wearable, ma ecco una panoramica, però tocca i €249. brand by brand, delle principali novità Tra i due si piazza il phablet Iconia Talk S che presentate a Berlino. costerà €169. Il display misura 7 pollici e ha 16 gb di memoria espandibile tramite schede microSD ed è mosso da un processore quad Acer core accompagnato da 2 gb di ram.

L’azienda ha annunciato quello che definisce ‘il computer portatile più sottile del mondo’. Asus L’Acer Swift 7 è il primo computer portatile spesso meno di 1 centimetro con uno schermo Siete pronti per una Zenvolution, vero? IPS da 13,3 pollici. Per gli appassionati di Ebbene, Asus lo è, visto che è stato questo il gaming, invece, Acer ha creato il Predator 21 tema della conferenza stampa di quest’anno. X, un computer portatile specifico per il gioco Partiamo con lo ZenWatch 3, uno dei primi da 21 pollici con uno schermo curvo e tastiera wearable che utilizza il nuovo chipset meccanica. È dotato di cinque ventole, di un Qualcomm Snapdragon 2100. Ciò significa che processore Core i7 e di doppia scheda grafiche ha una spinta del 25% in termini di efficienza Nvidia GTX, per essere sicuri di ottenere il della batteria. Il display è un OLED 1.39 pollici meglio dal vostro gioco. con una risoluzione di 400 x 400. 165

Sono, inoltre, stati presentati nuovamente lo Lenovo Zenfone 3 Max e lo Zenfone 3 Laser, che per la prima volta arrivano sul mercato europeo. Ifa 2016 è stato davvero ricco per i fan di Lenovo, soprattutto nel campo dei portatili e degli ibridi. HTC Partiamo dallo Yoga Book, un rivoluzionario portatile-tablet funzionante sia con Android HTC ha presentato l’HTC One A9S all’IFA 2016. Marshmallow che con Windows 10, ma la vera Il device prende spunto da Apple non solo per rivoluzione sta nella tastiera. Nessun tasto, al la S finale nel nome del suo ultimo prodotto, loro posto c’è una superficie tattile chiamata ma anche nel design: angoli arrotondati, Create Pad capactive su cui si materializza scocca minimalista che ospita in alto a sinistra una tastiera quando se ne ha bisogno. Inoltre, l’obiettivo della fotocamera, e tasto home è dotato di pennino. Questo significa che lo collocato in basso sul pannello frontale. Yoga Book può essere utilizzato come laptop, Lo smartphone ospita un processore MediaTek tablet o come strumento di grafica digitale. Helio P10, supportato da 2/3 GB di RAM, Un altro ibrido è stato presentato durante memoria interna di 16/32GB espandibile via l’evento, il Lenovo Miix 510 un dispositivo microSD, display da 5 pollici con risoluzione leggero che trasuda classe con un display in HD e batteria di 2300 mAh. removibile che sarà tra gli scaffali nel mese di Il prezzo sarà di 299€ per il modello con 32GB ottobre, a partire da 599 $ di memoria interna. Infine, lo Yoga 3 Plus, un tablet Android a prezzi accessibili con uno schermo 2K, che irromperà sul mercato con un prezzo di 299 $. Huawei

Huawei quest’anno è stata un po’ più in LG sordina rispetto all’anno scorso ma ci ha stupiti comunque con alcune novità, non poteva farci LG ha lanciato il suo telefono di punta V20 restare a bocca asciutta proprio all’IFA 2016. il 6 settembre a San Francisco. Cosa è stato Prima tra tutte, la presentazione di Huawei presentato, quindi, a Berlino? Nova. Questo è, secondo Huawei, il ‘Dispositivo L’installazione che campeggia all’interno perfetto per il sabato sera’, cioè un telefono della Messe Berlin è stata pensata e realizzata di fascia media la cui batteria durerà tutta la per celebrare al meglio il lancio in Europa notte e con una fotocamera frontale da 8MP della linea Signature. Quattro prodotti: per selfie. televisore Oled, maxi frigorifero, lavatrice Cosa sarà, dunque, il Huawei Nova +? Avete e umidificatore, accomunati da un design indovinato, una variante più grande del che sposa concettualmente le caratteristiche Huawei Nova, che offre sostanzialmente di quattro elementi: luna, stelle, pioggia e le stesse caratteristiche del Nova, ma le ghiaccio. dimensioni di un phablet da 5,5 pollici.

Nubia

La Nubia ha presentato il suo Nubia Z11. Questo smartphone, disponibile in due versioni, una da 4 e una da 6 GB di RAM, è dotato di un processore Snapdragon 820, con una fotocamera posteriore da 16MP e un display da 5,5 pollici full HD dimostra di essere un telefono sorprendentemente accurato, anche se fatica ad emergere soprattutto dato il suo prezzo rispetto ai concorrenti, tra cui spicca il 166

OnePlus 3. Il Nubia Z11 sarà in vendita nel Regno Unito e negli Stati Uniti a settembre, e sarà disponibile a 499 € oppure a 599 € nella variante con 6GB di RAM.

Qualcomm

Qualcomm ha mostrato alcuni pezzi piuttosto importanti all’IFA 2016. Il clou è stata la sua incursione nella realtà virtuale. In collaborazione con GoerTek, l’azienda ha creato un visore VR all-in-one che fa uso del suo chipset Snapdragon 820. Non solo, Qualcomm ha promesso di portare l’ Sony Android Wear al livello successivo, rivelando che nei prossimi anni ci saranno grossi La conferenza stampa di Sony è stata un cambiamenti. successo e ha portato con sé una vasta gamma di gadget, dalle cuffie con cancellazione del rumore ad alcuni telefoni Xperia passando per Samsung le telecamere PlayStation VRfino ad arrivare ai già annunciate televisori. Per la Samsung questo è stato l’anno del Galaxy Per quanto riguarda la telefonia, Sony ha Note 7. Ma il 2016 riserva ancora sorprese, presentato due nuovi smartphone. Il primo è infatti a IFA 2016, l’azienda ha presentato il suo nuovo SmartWatch Gear S3 in due varianti, il Sony Xperia XZ, il suo nuovo X di punta, Gear S3 Frontier e il Samsung Gear S3 Classic. impermeabile con un design raffinato e una Il primo è uno SmartWatch robusto con fotocamera nettamente migliorata. connettività LTE dalle dimensioni importanti. Il secondo telefono annunciato è stato il Sony Mentre il Gear S3 Classic sembra più un Xperia X Compact, uno smartphone con una orologio da indossare tutti i giorni, con line-up compatta che si presenta come la caratteristiche uguali a quelle del Frontier ma nuova nave ammiraglia di Sony. un aspetto più leggero e modaiolo. Le novità sono state davvero tante, ma ci Nonostante le voci, Samsung non ha annunciato sentiamo di dire che, questa edizione dell’IFA il Galaxy Tab S3 in fiera. Immagino che non ci non è stata certo la più innovativa, soprattutto resti che continuare ad aspettare fino a quando per la sezione Mobile. il nuovo tablet non sarà pronto a mostrare il In realtà questo accade soprattutto perché, suo volto. l’uscita di device sempre all’avanguardia è ormai così frequente (un top di gamma all’anno), che difficilmente riusciremo a farci sorprendere da un nuovo smartphone. Altro punto da segnalare, è l’avanzata dei brand cinesi come Nubia e ZTE, che hanno sicuramente portato più attenzione alle proprie presentazioni, affacciandosi sempre più prepotentemente nei mercati europei, cercando di ripercorrere le orme di HUAWEI. Tutto ciò è stato reso più agevole, grazie alla mancata presentazione da parte dei “grandi nomi”, di device davvero innovativi. 167

QUANTO IL PIL DELLE GRANDI CAPITALI EUROPEE PESA SULL’ECONOMIA DEI PAESI

La ricerca è stata condotta da un ente tedesco (l’Istituto per le Ricerche Economiche di Colonia) e mostra quanto il prodotto interno lordo delle singole capitali prese in esame pesa sull’attività economica complessiva dei principali 15 Paesi europei. Un’indagine curiosa che mette in luce curiosi risultati. Sì perchè in alcuni casi il PIL della città madre pesa un’enormità, in altri niente, in pochi è addirittura un contributo negativo. E allora viene fuori che Atene è la capitale più trainante, la Grecia produrrebbe un quinto del suo PIL senza di lei. Poi viene Parigi, centro culturale e nevralgico per di poco più di due punti percentuali in la Francia ma soprattutto economico. La termini di Pil nazionale. più “inutile” è Berlino, se si pensa che se sparisse dalle carte geografiche, la Germania vedrebbe il proprio Pil crescere dello 0,2%. La ricerca è stata condotta da un ente tedesco E l’Italia? Roma conferma avere un peso (l’Istituto per le Ricerche Economiche di più politico che economico. La ‘scomparsa’ Colonia) e mostra quanto il prodotto interno della città eterna comporterebbe la perdità lordo delle singole capitali prese in esame pesa sull’attività economica complessiva dei principali 15 Paesi europei. Un’indagine curiosa che mette in luce curiosi risultati. Sì perchè in alcuni casi il PIL della città madre pesa un’enormità, in altri niente, in pochi è addirittura un contributo negativo. E allora viene fuori che Atene è la capitale più trainante, la Grecia produrrebbe un quinto del suo PIL senza di lei. Poi viene Parigi, centro culturale e nevralgico per la Francia ma soprattutto economico. La più “inutile” è Berlino, se si pensa che se sparisse dalle carte geografiche, la Germania vedrebbe il proprio Pil crescere dello 0,2%. E l’Italia? Roma conferma avere un peso più politico che economico. La ‘scomparsa’ della città eterna comporterebbe la perdità di poco più di due punti percentuali in termini di Pil nazionale. 168

L’IMMOBILE È ADESSO MOBILE… CASE ROTANTI E PALAZZI CHE SI INGRANDISCONO

Cambiano orientamento ruotando per seguire il sole, si trasformano secondo le necessità di chi vi abita, si alzano per mutare panorama di coloro che si affacciano alle loro finestre, si ingrandiscono…sembra fantascienza ma è pura realtà. Oggi l’uomo è in grado di realizzare edifici che, a volte con un banale telecomando, sono in grado di spostarsi. Oltre a vantaggi puramente estetici le case del futuro portano ad incommensurabili risparmi di energia. Seguendo la luce del termica. Ma non è l’unico, altri architetti e sole e sfruttandone l’energia termica, queste progettisti arditi hanno realizzato, o anche solo abitazioni possono rotare anche di 360 gradi in disegnato, edifici mobili sostenibili in grado di poche ore. mutare configurazione. Ne abbiamo selezionati Nell’articolo che segue tutte le genialità di 10 che vi raccontiamo tra immagini e aspetti architetti e ingegneri sparse per il mondo. tecnologici. Immersa nella campagna veronese, e precisamente a Marcellise, Villa Girasole è stata progettata tra il 1929 e il 1935 dall’ingegner Angelo Invernizzi. È la prima casa rotante che segue il moto del sole per sfruttarne l’energia termica e allo stesso tempo far godere il paesaggio collinare circostante. La villa era in Immobile, sinonimo di edificio. Invece, come grado di ruotare su se stessa compiendo un nella celebre frase di Galileo Galilei, possiamo rotazione di 360 gradi seguendo il movimento pronunciare: “Eppur si muove!”. Le case, infatti del sole. non sono solo costruzioni statiche, ma possono Azionata da un motore a nafta, posto nella parte anche muoversi e trasformarsi. Immaginiamo un bassa della struttura, con un meccanismo che perno attorno al quale ruotano le stanze dove, in si basava sui principi di meccanica applicati alcuni casi anche con un semplice telecomando, nei treni, nelle navi, negli aerei, la casa poteva ognuno può decidere che la sala oggi guarderà effettuare una rotazione di 4 millimetri al verso il tramonto, mentre domani toccherà alla secondo compiendo un giro completo su stessa stanza da letto. in 9 ore e 20 minuti. Ma parlare solo del lato estetico delle “case Tutto questo grazie a un perno centrale che la mobili” è troppo riduttivo. E se da una parte è muoveva su binari concentrici. vero che l’idea di svegliarsi la mattina e poter Nel 1994, per mano dell’architetto tedesco Rolf cambiare il panorama può essere considerato Disch, viene realizzata un’altra casa rotante. un lusso, dall’altra possiamo affermare che gli Questa volta a Friburgo, nel cuore della Foresta edifici che si muovono ci aiutano a ridurre i Nera. consumi di energia. La casa è stata battezzata con il nome di Già nel 1929 l’ingegner Angelo Invernizzi con Eliotrope (dal greco “esposto al sole”), ha una la celebre Villa Girasole, che gira seguendo il forma cilindrica e ruota su se stessa di 2 gradi moto del sole, progetta una casa con binari e ogni 10 minuti seguendo il percorso del sole. motori capace di ruotare per sfruttarne l’energia Dotata di colonna centrale in calcestruzzo 169

ancorata su una piattaforma girevole e azionata fissa che ospita i locali dotati di impianti come da un motore elettrico, la casa in inverno si cucine e bagni). orienta verso il sole, mentre in estate verso il lato Poi, con un semplice telecomando, si può opposto. Inoltre i vetri a tre lastre della facciata decidere l’orientamento dei locali, così se un possiedono una notevole capacità termoisolante. giorno può toccare al soggiorno guardare verso Realizzata interamente in legno, Eliotrope è il tramonto, un altro potrebbe toccare alla stanza composta di moduli standardizzati che usano da letto. materiali rigenerabili. Quanto tempo serve per compiere una È un eccellente esempio di uso di tecnologie rotazione completa? Solo un’ora. I consumi? innovative come l’impianto fotovoltaico sul tetto La piattaforma metallica ruota per due sensi che si orienta autonomamente a seconda della utilizzando un motore che consuma circa 370kW posizione del sole; il gas da cucina prodotto / h per appartamento, l’equivalente di quattro dalla fermentazione di liquami biologici; la lampade comuni. raccolta delle acque piovane da riutilizzare per i La Dynamic Tower, o Torre Da Vinci è progettata servizi igienici; e il serbatoio solare che recupera per la città di Dubai dall’architetto italiano di il calore e che in estate si trasforma in impianto origini israeliane David Fisher. Il grattacielo di climatizzazione. ruotante, che ospiterà hotel e abitazioni, sarà La città di Curitiba, Brasile del Sud, può alto 420 m, per un totale di 80 piani ciascuno sicuramente essere orgogliosa di possedere una dei quali in grado di ruotare di 360 gradi, soluzione abitativa come Suite Vollard, l’edificio indipendentemente gli uni dagli altri, intorno a con appartamenti rotanti che “girano” intorno un asse centrale (impiegando circa 90 minuti per alla metropoli. compiere un giro completo). Progettato dall’architetto Franco Bruno, l’edificio Il movimento sarà reso possibile dall’energia ha tutti i piani che ruotano di 360 gradi, sia in prodotta della stessa torre: 8 turbine eoliche senso orario che antiorario indipendentemente collocate tra un piano e l’altro saranno sufficienti l’uno dall’altro.È composto da 11 appartamenti ad alimentare i 200 appartamenti previsti e un Executive Center. nell’edificio; altre 40, assieme ai pannelli solari Ogni appartamento (uno per piano da 287 mq) posizionati sul tetto dell’edificio, produrranno è caratterizzato da spazi disposti a raggiera un surplus di energia rendendo l’edificio un (rotanti) attorno al centro dell’edificio (parte nuovo simbolo di architettura ecosostenibile. 170

I RICCHI SONO SEMPRE DI PIÙ E DIVENTANO SEMPRE PIÙ RICCHI

A condurre il gruppo dei Paperon de’ Paperoni mondiale ci sono Europa, Medio-Oriente e Africa. I 2473 miliardari del pianeta hanno visto un aumento del 6,4% del proprio patrimonio 2015 rispetto all’anno precedente. Nelle loro mani, in poche parole, vi è una ricchezza pari alla metà del Pil degli Stati Uniti. Alla faccia della crisi, delle banche in rovina e dell’economia traballante. Come mai? La risposta più semplice e vera è quella data al Wall Street Journal da David Barks, vice-direttore di Wealth-X: “La ricchezza aiuta ad accumulare ancor più ricchezza”.

NEW YORK – A dispetto delle crisi mondiali, della società a spese del resto, ed è poi continuato delle fragilità delle banche, della flessione dei con la campagna elettorale di Bernie Sanders. commerci e del pessimismo sull’economia, nel Secondo i dati di Wealth-X, il gruppo regionale 2015 i super-ricchi sono diventati ancor più con il maggior numero di miliardari resta quello ricchi e numerosi. In tutto, secondo l’ultima composto da Europa, Medio-Oriente e Africa: “foto di gruppo” scattata dalla società di in tutto ne conta 1013, rispetto ai 782 delle consulenza Wealth-X, i miliardari (in dollari) Americhe, che sono al secondo posto. Segue sono diventati 2473, con un aumento del 6,4 l’Asia: che ne ha “solo” 678, ma ha visto nel 2015 per cento rispetto all’anno precedente. E ormai una crescita più rapida degli altri gruppo. Ma controllano complessivamente un patrimonio- in termini di patrimonio, i Paperoni americani record di 7700 miliardi di dollari: una cifra sono al primo posto: in totale controllano 3mila immensa, salita l’anno scorso del 5,4 per cento, miliardi di dollari, rispetto ai 2,8 dell’Europa, e pari al 3,9 per cento delle ricchezze private del Medio Oriente e Africa. mondo e a quasi la metà del pil americano, che è Per l’87 per cento i miliardari della lista di di circa 17mila miliardi. Wealth-X sono “self-made-man”, cioè hanno “La ricchezza aiuta ad accumulare ancor più accumulato da soli tutta la ricchezza, senza ricchezza”, ha spiegato al Wall Street Journal, ereditarla. Sono anche molto sensibili ad David Barks, vice-direttore di Wealth-X e uno attività filantropiche: il 56 per cento del “club” dei coordinatori dello studio. I cui risultati, è impegnato in qualche forma di aiuto, ad inevitabilmente, rilanceranno le polemiche esempio seguendo “Giving Pledge”, l’invito sulle crescenti diseguaglianze economiche nelle rivolto da Bill Gates (che è ancora l’uomo più società moderne. ricco del mondo) e da Warren Buffet (adesso Negli Stati Uniti questo dibattito era cominciato passato al quarto posto, dopo il sorpasso di Jeff con il movimento “Occupy Wall Street”, che Bezos di Amazon) di lasciare in beneficienza la denunciava il ruolo dell’1 per cento più ricco maggioranza del loro patrimonio. 171

GOOGLE SALVERÀ IL NOSTRO DNA SU CLOUD: STANFORD SARÀ LA PRIMA di Daniele Giacobbe

E’ un altro passo della medicina genetica. Tra pochi mesi la facoltà di medicina dell’università di Stanford lancerà un programma denominato Clinical Genomics Service basato sulla tecnologia sviluppata da Google Genomics per il salvataggio delle informazioni relative al DNA sulle piattaforme cloud. Si ricorda che Google Genomics è un servizio annunciato nel 2014 dal gruppo di Mountain View, che permette a chiunque di salvare online il proprio patrimonio genetico, a fronte di una spesa fissata in 25 dollari all’anno. Il costo sono più che sostenibili e variano a L’università di Stanford sta puntando dunque a seconda della qualità delle analisi. I dati grezzi rendere i test genetici una pratica abituale per per così dire, derivanti da una prima analisi la cura dei pazienti, grazie alla collaborazione del dna, sono piuttosto pesanti (intorno ai 100 stesa con Google questo obbiettivo può essere gigabyte per genoma), e lo storage costerebbe 25 realizzato. dollari l’anno. Su Google, lo abbiamo imparato, possiamo E’ interessante sapere però che quando uno mettere di tutto, da un paio anni anche il nostro stesso dna è stato analizzato e ripulito, le sue dna. Al costo compreso tra i 0,25 e i 25 dollari dimensioni possono occupare anche meno di l’anno. Più o meno. un gigabyte e lo storage sul cloud di Google Perché in realtà quello che BigG con l’iniziativa costerebbe appena 0,25 dollari l’anno! E’ chiaro Google Genomics (lanciata a marzo 2014) aveva che con questi costi e presupposti si aprono intenzione di fare non era tanto di aprire ai scenari disruptive. singoli (anche per ovvie ragioni di disponibilità Tramite la piattaforma sarà possibile: visionare i di analisi genomica fai da te) quanto piuttosto di dati, confrontarli con altre informazioni presenti offrire questa possibilità a università e ospedali nel sistema e trovare se è presente qualche di tutto il mondo per la prima volta nella storia. anomalia che può determinare la causa delle Scopo di Google Genomics, una sorta di Google condizioni del paziente. Drive per i dna, è infatti quello di avere a I dati potranno essere inoltre cercati e trovati disposizione uno spazio in cui depositare i in maniera “istantanea” dai medici curanti dati di analisi genomiche, in modo da poterne con l’obiettivo strategico e storico di poter permettere (e velocizzarne) l’esplorazione in identificare eventuali anomalie e condurre esami maniera interattiva. diagnostici approfonditi sul paziente, agendo tempestivamente (se necessario) e in maniera preventiva per evitare l’insorgere di patologie o complicazioni. “Negli ultimi anni, il volume di informazioni relative alla cura della salute è esploso. Mentre i ricercatori stanno cercando di capire come integrare questi bit data, renderli utili per i singoli pazienti, in tempo reale, rappresenta una sfida enorme. La nostra collaborazione con Google ci aiuterà ad affrontarla”: ha annunciato Lloyd Minor capo del progetto alla Stanford. 172

LA SCONFITTA DI UBER IN CINA di Daniele Giacobbe

Come altre compagini tecnologiche statunitensi, anche la startup più promettente del mondo – Uber- non è riuscita a sfondare il mercato cinese. Dopo due anni circa di lotte e colpi durissimi con i rivali locali, l’azienda californiana fondata da Travis Kalanick ha annunciato la vendita di Uber China in cambio non di liquidità ma del 20% delle azioni dellla rivale stessa, Didi Chuzing, che ne esce invece come la vincitrice. La guerra ha portato Uber China ad un passivo di ben due miliardi di dollari: troppi, per gli azionisti consoci di Kalanick e per Kalanick stesso. Dopo il deal, Didi Chuzing (che è controllata da due quello locale, dando il colpo finale ad una situazione giganti cinesi come Tencent e Alibaba) incorporerà finanziaria non più sostenibile (i due miliardi di dollari quindi tecnologie, mercato e brand della rivale di passivo, appunto). californiana arrivando a formare un soggetto E’ laconico commento del fondatore da San Francisco nazionale del valore di 35 miliardi di dollari. Inoltre che ha detto: “Come imprenditore, ho imparato che il fondatore di Didi, Cheng Wei, e il Ceo di Uber Inc, per avere successo si debba porre ascolto alla propria Travis Kalanick, entreranno vicendevolmente a far testa, oltre che seguire il proprio cuore”. parte dei board delle società ex rivali. L’ambizione legittima di tutte le imprese straniere Per quanto lucrosa sul piano finanziario (avere il 20% (incluse quelle americane) di ritagliarsi un ruolo da big di Didi significa avere quasi il 20% del mercato cinese) player in Cina è grande, ma sembra scontrarsi con una l’operazione rappresenta sul piano tattico e strategico realtà ben diversa da quella di un mercato libero, dei di espansione di Kalanick una sonora battuta paesi democratici e culturalmente maturi. Rimane da d’arresto. Uber esce in mala parata dal mercato cinese, chiedersi, a circa dieci anni dall’ingresso di Pechino unendosi ad una lunga fila di compagnie innovative nella WTO, se i lavori di negoziazione siano allora statunitensi altrimenti abituate a muoversi con libertà stati svolti correttamente e intelligentemente. e baldanza in tutti gli altri mercati del globo, ma che hanno visto infrangersi il loro attacco di fronte alle le leggi, i favoritismi e la cultura nazionalistica locale. Basti vedere quello che in passato è successo a Google, Facebook,Twitter e Yahoo. Eppure per penetrare il territorio cinese Kalanick e i suoi ce l’avevano messa tutta: avevano scelto per Uber China dirigenti locali, erano stati diplomatici e compiacenti con i poteri locali, aveva perfino trovato nel motore di ricerca cinese Baidu (colosso nazionale) un potente alleato. Poi si sono mossi con la guerra di sconti, prezzi, promozioni e incentivi per accaparrarsi “autisti” e clienti in un mercato con una popolazione complessiva di un miliardo e trecento milioni di abitanti. Non è bastato. Secondo alcuni commentatori negli ultimi mesi il legislatore cinese avrebbe sfornato norme che penalizzavano il campione americano per favorire 173

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