AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

COMITATO TECNICO DI BACINO

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RACCOLTA PARERI CTB

ANNO 2013 ______NPl2013/2638 e/ass.2010/GJ3.12.5/25-1

AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

COMITATO TECNICO DI BACINO

Seduta del 17 gennaio 2013

PARERE N. 1/2013

Parere di compatibilità di progetti rispetto al piano di bacino ed ai criteri e indirizzi dell'Autorità di Bacino ai sensi del c. 1, lettera d), dell'art. 5 della I.r. 58/2009

Oggetto: INTERVENTI IN ATTUAZIONE DEL PIANO DI BACINO FINALIZZATI ALLA MESSA IN SICUREZZA IDRAULICA DELLE AREE A MAGGIOR CRITICITÀ DEL TORRENTE VERBONE NEI COMUNI DI , SAN BIAGIO DELLA CIMA E SOLDANO.

Proponente: PROVINCIA DI Seduta CTB 17.01.2013 Parere ex c. 1, letto d), art. 5 della l.r. 58/2009 Provincia di Imperia Messa in sicurezza t Verbone

Il COMITATO TECNICO DI BACINO DEll'AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

RICHIAMATA la legge regionale 4/12/2009, n. 58;

RICHIAMATI altresì i criteri ed indirizzi di riferimento dell'Autorità di bacino regionale, ed in particolare la DGR 1265/2001 con la quale è stato approvato il testo integrato aggiornato dei criteri per la redazione della normativa di attuazione dei Piani di Bacino per la tutela dal rischio idrogeologico, nonché la 1361/2010 con la quali sono stati forniti Indirizzi procedurali e modalità operative per l'espressione dei pareri ex I.r. 58/2009 sulle progettazioni di interventi di sistemazione idraulica;

DATO ATTO che il presente parere è espresso ai sensi del c.l, lettera d), dell'art. 5 della I.r. 58, che in particolare stabilisce che il Comitato tecnico di bacino esprime i pareri di compatibilità, rispetto ai piani di bacino, anche stralcio ed ai criteri ed indirizzi dell'Autorità di bacino, dei progetti di sistemazione idraulica e geologica, la cui realizzazione comporta aggiornamento ai piani medesimi;

VISTE la nota della Provincia di Imperia prot. 43830 del 02.08.2010 con cui sono stati trasmessi glòi elaborati del progetto preliminare dell'intervento; la relazione idraulica integrativa (B09D06-PRE-Bl_int-00) che ha recepito le osservazioni formulate dagli uffici regionali, trasmessa dalla Provincia di Imperia con nota 19776 del 14.04.2011; - la relazione istruttoria della Provincia di Imperia posta agli atti della seduta del Comitato del 09.06.2011 e conservata presso la struttura regionale Assetto del Territorio; - la nota prot. PG/2011/135951 con cui il Segretario Generale ha formalizzato al proponente la richiesta di chiarimenti e integrazioni a seguito dell'esame del progetto nella seduta del 09.06.2011; - la nota prot. prot. 53790 del 09.11.2012 con cui la provincia di Imperia ha trasmesso la propria relazione istruttoria relativamente ai seguenti elaborati integrativi prodotti a riscontro della richiesta di chiarimenti e integrazioni formulata a seguito dell'esame del progetto nella seduta del 09.06.2011: - Relazione integrativa a seguito richieste autorità di bacino prot. PGj2011j135951 del 30.09.2011; - Elaborato grafico B09D06-PRE-A int.aIOl-0l: Scatolare di Soldano - Rilievo Pia noa Iti metrico; - Elaborato grafico B09D06-PRE-A int.aI02-01: Scatolare di Soldano - Soluzione a canale unico planimetria opere in progetto; - Elaborato grafico B09D06-PRE-A int.aI03-01: Scatolare di Soldano - Soluzione a canale unico profilo longitudinale e sezione tipo

CONSIDERATI i seguenti elementi:

a) Situazione attuale:

2 Seduta CTB 17.01.2013 Parere ex c. 1, letto d), art. 5 della l.r. 58/2009 Provincia di Imperia Messa in sicurezza t Verbone

Il torrente Verbone nel tratto da valle dell'abitato di Vallecrosia Alta sino a monte dell'abitato di Soldano, per una lunghezza complessiva pari a oltre 4 Km, presenta molteplici criticità che possono essere ricondotte alle seguenti tipologie: - insufficienza idraulica delle sezioni d'alveo, che in molti tratti risultano vincolate e ristrette a causa della presenza antropica in molte aree golenali; - inadeguatezza delle opere di difesa esistenti; - inadeguatezza dei numerosi manufatti di attraversamento sia pubblici che privati; - presenza di manufatti in alveo che costituiscono ostacolo al deflusso delle acque; - presenza di intensi fenomeni erosivi delle sponde; - carenza di manutenzione dell'alveo e dei versanti adiacenti. b) Finalità degli Interventi proposto: Gli interventi hanno il dichiarato proposito di: - migliorare la capacità di deflusso del corso d'acqua ampliando, ove possibile, le sezioni d'alveo recuperando la pertinenza di aree golenali; - recuperare la funzionalità delle opere di difesa esistenti e realizzare nuovi interventi di difesa nei tratti in cui siano presenti elementi a rischio; - eliminare i manufatti di attraversamento che risultano non adeguati alle dinamiche idrauliche riorganizzando la viabilità anche mediante la realizzazione di nuove strade di accesso; - eliminare i manufatti che costituiscono ostacolo ai deflussi, prevedendo l'eventuale ricollocazione di alcuni edifici ubicati in alveo; - realizzare interventi volti a limitare i fenomeni erosivi spondali; - migliorare la capacità di deflusso del corso d'acqua con tagli di carattere selettivo finalizzati all'eliminazione di vegetazione instabile ed alla regolarizzazione dei deflussi; - realizzare opere di difesa del suolo e di riqualificazione del soprassuolo forestale sui versanti a ridosso del corso d'acqua al fine di limitare l'apporto di materiali lapideo e vegetale in alveo; - definire un adeguato piano di manutenzione dell'alveo e della regione fluviale finalizzato al mantenimento delle condizioni di funzionalità ottenute con gli interventi. c) Contenuto della progettazione: Le principali tipologie di opere previste dal progetto per conseguire gli obiettivi previsti nell'intero tratto sono: - ampliamento diffuso della sezioni di deflusso e, in alcuni tratti, rimodellamento del fondo; realizzazione di difese spondali nei tratti oggetto di ampliamento della sezione di deflusso o che presentano criticità connesse a fenomeni erosivi mediante scogliere in massi ciclopici o muri in c.a. rivestiti in pietre locali eventualmente fondati su micropali e consolidati con tiranti riprofilatura dell'alveo in alcuni tratti con realizzazione di soglie di fondo in massi intasati di cis.

3 Seduta eTB 17.01.2013 Parere ex c. 1, letto d), art. 5 della l.r. 58/2009 Provincia di Imperia Messa in sicurezza t Verbone

- realizzazione di opere di trattenuta del materiale galleggiante trasportato dalla corrente nella zona a monte del tratto tombinato di Soldano; - demolizione di numerosi attraversamenti idraulicamente non adeguati e ricostruzione di un numero significativamente minore di nuovi attraversamenti; - adeguamento del ponte ad arco in prossimità dell'abitato di Vallecrosia Alta mediante realizzazione di una nuova luce in sponda sinistra; - demolizione e ricollocazione della casa presente in alveo in Comune di San Biagio della Cima; d) Valutazioni del Comitato Le analisi idrauliche rispettano gli indirizzi dell'Autorità di Bacino per quanto riguarda i coefficienti di scabrezza utilizzati ma presentano ancora alcuni elementi di criticità dovuti principalmente: - al mancato inserimento nel modello numerico di alcune delle sezioni di progetto riportate negli elaborati grafici - alla non corretta modellazione del ponte ad arco a valle dell'abitato di Vallecrosia Alta per cui viene prevista la realizzazione di un'ulteriore campata. Dette problematiche potranno essere affrontate nella modellazione idraulica a supporto del progetto definitivo che dovrà quindi farsi carico di verificare ed eventualmente adeguare il dimensionamento delle opere in progetto.

Considerato l'importo complessivo delle opere previste nel progetto preliminare gli interventi verranno realizzati per stralci funzionali che saranno inevitabilmente individuati anche in funzione delle risorse effettivamente disponibili. Risulta pertanto necessaria una attenta valutazione degli effetti indotti da tali interventi parziali e della loro rispondenza ai criteri ed indirizzi dell'Autorità di bacino regionale.

Il progetto definitivo del primo stralcio funzionale dovrà anche farsi carico di sviluppare un'analisi morfodinamica secondo le indicazioni del "Manuale di Morfodinamica" realizzato dal DICAT per conto della Regione al fine di verificare correttamente se la configurazione di progetto possa indurre processi di erosione o deposito rispetto allo stato esistente.

Tenuto conto dell'elevata criticità rappresentata dalla tombinatura presente nell'abitato di Soldano si ritiene assolutamente prioritaria la realizzazione della briglia selettiva per la trattenuta del materiale flottante a monte dell'abitato.

Il successivo SViluppo progettuale dell'adeguamento della tombinatura che attraversa l'abitato di Soldano dovrà essere supportato da un modello fisico in scala ridotta.

Dovrà essere stralciata dal progetto preliminare la tavola progettuale denominata 08.02 "Carta della perimetrazione delle aree esonda bili post intervento' in quanto non tiene conto delle condizioni di pericolosità residua conseguenti il mancato raggiungimento dei franchi previsti dalla vigente normativa e pertanto non è adeguata nemmeno come semplice rappresentazione dei risultati attesi a seguito della realizzazione di tutti gli interventi previsti.

4 Seduta CTB 17.01.2013 Parere ex c. 1, letto d), art. 5 della l.r. 58/2009 Provincia di Imperia Messa in sicurezza t Verbone

A seguito deWapprovazione del progetto preliminare la Provincia, secondo quanto indicato nel parere vincolante espresso dal Comitato Tecnico di Bacino nO 6/2011 relativo alla approvazione della "Variante generale del Piano di bacino dell'Ambito n. 2 Nervia - Torrenti Nervia, Vallecrosia, Borghetto", dovrà effettuare una revisione complessiva della fascia di riassetto fluviale di tutto il tratto di corso d'acqua interessato.

RITENUTO, alla luce di quanto sopra, che il progetto proposto risulta conforme ai criteri ed indirizzi dell'Autorità di Bacino regionale, con le necessarie specificazioni e integrazioni sopra illustrate; sulla base de ne motivazioni sopra esposte che si intendono integralmente richiamate, ai sensi del c. 1, lettera d) dell'art. S, I.r. 58/2009

ESPRIME parere favorevole in relazione alla compatibilità con il piano di bacino e con i criteri e indirizzi deWAutorità di Bacino deWintervento denominato "INTERVENTI IN ATTUAZIONE DEL PIANO DI BACINO FINALIZZATI ALLA MESSA IN SICUREZZA IDRAULICA DELLE AREE A MAGGIOR CRITICITÀ DEL TORRENTE VERBONE NEI COMUNI DI VALLECROSIA, SAN BIAGIO DELLA CIMA E SOLDANO." proposto dalla Provincia di Imperia con le seguenti prescrizioni:

- nella progettazione definitiva dell'intervento, o dei singoli stralci funzionali, dovrà essere adeguatamente rivista la modellazione idraulica al fine di superare le problematiche evidenziate nelle premesse. In relazione a eventuali variazioni nei risultati dovrà essere verificato ed eventualmente adeguato il dimensionamento delle opere in progetto. - nell'individuazione degli stralci funzionali dell'intervento dovrà essere effettuata una attenta valutazione degli effetti indotti da tali interventi parziali e della loro rispondenza ai criteri ed indirizzi dell'Autorità di bacino regionale. - in relazione alle carenze riscontrate nelle valutazioni morfodinamiche effettuate il progetto definitivo del primo stralcio funzionale dovrà farsi carico di sviluppare un'analisi morfodinamica secondo le indicazioni del Manuale di Morfodinamica realizzato dal DICAT per conto della Regione Liguria al fine di verificare correttamente se la configurazione di progetto possa indurre processi di erosione o deposito rispetto allo stato esistente. - dovrà prioritariamente essere realizzata, tenuto conto dell'elevata criticità rappresentata dall'esistente tombinatura, la briglia selettiva per la trattenuta del materiale flottante a monte dell'abitato di Soldano; - il successivo sviluppo progettuale dell'adeguamento della tombinatura che attraversa l'abitato di Soldano dovrà essere supportato da un modello fisico in scala ridotta. - dovrà essere stralciata dal progetto preliminare la tavola progettuale denominata 08.02 "Carta della perimetrazione delle aree esondabili post intervento' in quanto non tiene conto delle condizioni di pericolosità residua conseguenti il mancato raggiungimento dei franchi previsti dalla vigente normativa e pertanto non è

5 Seduta CTB 17.01.2013 Parere ex c. l, letto d), art. 5 della l.r. 58/2009 Provincia di Imperia Messa in sicurezza t Verbone

adeguata nemmeno come semplice rappresentazione dei risultati attesi a seguito della realizzazione di tutti gli interventi previsti.

Le prescrizioni di cui sopra potranno essere riscontrate e verificate dalla Provincia nell'ambito delle procedure di autorizzazione idraulica. Delle verifiche effettuate e delle modifiche apportate al progetto deve essere data comunicazione al Comitato Tecnico. Nel caso da tali verifiche emergano elementi o problematiche che richiedano una ulteriore valutazione, potrà essere richiesto, da parte della Provincia, un aggiornamento del presente parere. Dell'adempimento alle prescrizioni e verifiche di cui sopra dovrà essere dato atto negli atti approvativi relativi al progetto.

Si ricorda inoltre che: - la competenza del Comitato Tecnico di Bacino ai sensi di legge è relativa esclusivamente all'intervento di sistemazione idraulica in quanto presupposto di riperimetrazione delle fasce di inondabilità, ai fini di valutarne la coerenza e l'adeguatezza rispetto agli obiettivi del piano di bacino; - resta ferma la competenza della Provincia in materia di polizia idraulica e di autorizzazioni o nulla osta ex R.D. 523/1904. nella predisposizione degli studi per la riperimetrazione delle aree inonda bili si dovrà adeguatamente considerare l'effetto dell'eventuale mancato raggiungimento dei franchi idraulici che determinerà quindi la presenza di una pericolosità residua, anche a seguito della realizzazione degli interventi in progetto (cfr. DGR 16/2007); - secondo quanto indicato nel parere vincolante espresso dal Comitato Tecnico di Bacino nO 6/2011 relativo alla approvazione della "Variante generale del Piano di bacino dell'Ambito n. 2 Nervia - Torrenti Nervia, Vallecrosia, Borghetto", a seguito dell'approvazione del progetto preliminare la Provincia dovrà effettuare una revisione complessiva della fascia di riassetto fluviale di tutto il tratto di corso d'acqua interessato.

LLA SEDUTA MINERVINI)

6 NPj2013j 2455 Classif.2010jG13.12.5j25-1

AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

COMITATO TECNICO DI BACINO

Seduta del 17/01/2013 PARERE N. 2/2013

Parere vincolante ai sensi del c.5 dell'art. 10 della 1.1'. 58/2009

Piano di Bacino stra/cio ambito 14 T. Poggio

Oggetto: Aggiornamento della perimetrazione delle fasce di inondabilità del rio Poggio, in comune di Bogliasco

Proponente: Provincia di Genova Seduta eTB 17/01/2013 Parere ex art. lO, c.5, l.r. 58/2009 Provincia di Genova - rio Poggio

Il COMITATO TECNICO DI BACINO DEll'AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE RICHIAMATA la legge regionale 4/12/2009, n. 58; RICHIAMATI altresì i criteri ed indirizzi di riferimento dell'Autorità di bacino regionale, ed in particolare la DGR 1265/2001 con la quale è stato approvato il testo integrato aggiornato dei criteri per la redazione della normativa di attuazione dei Piani di Bacino per la tutela dal rischio idrogeologico; PRESO ATTO che la Provincia di Genova ha richiesto, con nota prot. 119834/2012, l'espressione del parere del Comitato in merito all'aggiornamento della perimetrazione delle fasce di inondabilità del rio Poggio; VISTA la relazione istruttoria trasmessa dalla Provincia di Genova - Servizio Piani di Bacino, in allegato alla proposta di variante, posta agli atti della seduta del Comitato del 17/01/2013, e conservati presso la struttura regionale Assetto del Territorio; DATO ATTO che il presente parere è espresso ai sensi del c.5 dell'art. 10 della I.r. 58/2009, che stabilisce le modalità di approvazione di varianti ai piani vigenti non ricadenti nelle fattispecie delle varianti sostanziali di cui al c.3 dello stesso articolo, disponendo, in particolare, che tali modifiche od integrazioni siano approvate dalla Giunta provinciale acquisito il parere vincolante del Comitato Tecnico di Bacino; CONSIDERATI i seguenti elementi: a) Contenuti della variante La variante proposta dalla Provincia di Genova, trasmessa con la succitata nota 119834/2012, consiste nell'aggiornamento delle fasce di inondabilità relative al rio Poggio in comune di Bogliasco, in esito ad approfondimenti condotti dalla stessa Provincia sulla base di un rilievo di dettaglio del tratto tombinato del rio stesso, non disponibile il fase di redazione del piano di bacino. Tra l'altro già il piano vigente evidenziava la necessità di rilievo della tombinatura al fine di condurre verifiche idrauliche più affidabili. L'aggiornamento dello studio idraulico ha mostrato una maggiore criticità idraulica del tratto rispetto al piano vigente, con una maggiore estensione delle aree inondabili e, in particolare, una maggiore ampiezza della fascia A nel tratto terminale. A fronte di tale aggiornamento del quadro di pericolosità attuale, è stata pertanto proposto l'aggiornamento anche del piano interventi del piano vigente,

b) Valutazioni del Comitato Si prende atto delle verifiche effettuate dagli uffici provinciali e della conseguente proposta di aggiornamento della perimetrazione delle fasce, sulla base di una miglior definizione sia della geometria del rio, con particolare riferimento al tratto tombinato, sia delle condizioni deflusso per i vari tempi di ritorno di riferimento. Non si rilevano pertanto elementi ostativi all'approvazione della variante. Si rileva peraltro l'opportunità di una verifica dei limiti delle fasce di inondabilità proposte. In particolare il limite di monte della nuove fasce A e B appare corrispondere alla sezione della tombinatura in cui ha inizio il deflusso in pressione per ciascuna portata, mentre alcuni limiti di tali aree sembrano essere significativamente condizionate da elementi urbanistico-edilizi. Si ritiene pertanto necessario che sia effettuata una analisi di sensitività, anche speditiva, delle previsioni di aree inondabili rispetto alle sezioni in cui si verifica il deflusso in pressione, anche in funzione di eventuali occlusioni che potessero occorrere. È inoltre necessario tenere conto della effettiva morfologia dei luoghi per la delimitazione affidabile delle perimetrazioni.

2 Seduta CTB 17/01/2013 Parere ex art. lO, c.5, l.r. 58/2009 Provincia di Genova - rio Poggio

A fini di chiarezza e semplicità di lettura, si raccomanda infine di completare le rappresentazioni grafiche almeno con la linea dei carichi totali e della profondità critica.

RITENUTO, alla luce di quanto sopra, che la variante proposta sia conforme agli indirizzi dell'Autorità di Bacino regionale; sulla base delle motivazioni sopra esposte, che si intendono integralmente richiamate ESPRIME ai sensi del c. 5, dell'art. 10, della I.r. 58/2009 parere positivo all'aggiornamento delle fasce di inondabilità del rio Poggio, a condizione che venga verificata l'adeguatezza della perimetrazione delle specifiche fasce per ciascun tempo di ritorno, in funzione sia della sensitività delle sezioni di inizio di moto in pressione relativamente ai parametri assunti e a possibili ostruzioni, sia della morfologia dei luoghi, ai fini della delimitazione affidabile delle perimetrazionì.

La verifica delle prescrizioni di cui sopra è demandata alla Provincia. Degli esiti di tali verifiche dovrà peraltro essere data comunicazione al Comitato, nonché dato atto negli atti approvativi della variante stessa.

3 NP/2013/2813 Classif. 2010/GI3.12.5/25-1

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COMITATO TECNICO DI BACINO

Seduta del 17/01/2013

PARERE N. 3/2013

Parere ai sensi del c.9 dell'art. 9 della I.r. 58/2009

Variante generale del Piano di bacino dell'Ambito n.4- Argentina

Oggetto: Variante sostanziale al Piano di Bacino del Torrente Argentina ai fini del recepimento di studi idrologici ed idraulici di dettaglio

Propon~nte: Provincia di Imperia Seduta CTB 17/01/2013 Parere ex c.9, art.9 l.r.58/2009 Provincia di Imperia - t. Argentina

IL COMITATO TECNICO DI BACiNO DELL'AUTORiTÀ DI BACINO REGIONALE

RICHIAMATA la legge regionale 4/12/2009, n. 58; PRESO ATTO che la Provincia di Imperia ha richiesto, con nota prot. n. 54470/2012, come integrata dalla nota prot. 0002206/2013 l'espressione del parere del Comitato ai fini dell'approvazione della variante sostanziale al piano di bacino del t. Argentina, a seguito dello svolgimento della fase delle osservazioni;

DATO ATTO che il presente parere è espresso ai sensi dei c. 8 e 9 dell'art. 9 della I.r. 58, che prevedono che, a seguito della adozione del piano di bacino o di sue varianti sostanziali e della conseguente fase delle osservazioni, la Provincia trasmetta la versione definitiva del piano al Comitato di Bacino che esprime un parere vincolante circa la sua compatibilità con i criteri ed indirizzi dell'Autorità di Bacino, con facoltà di richiedere alla Provincia, ove ritenuto necessario, integrazioni o ulteriori elaborazioni;

VISTA la documentazione tecnica trasmessa dalla Provincia di Imperia con le note succitate, ed in particolare le relazioni della Provincia stessa in merito alle osservazioni pervenute rispetto alle varianti adottate, agli atti della seduta del Comitato del 20/12/2012 e del 17/1/2013, e conservate presso la struttura regionale Assetto del Territorio; PREMESSO che: - la variante originariamente proposta comprende uno studio idrologico di dettaglio per l'aggiornamento dei valori di portata di piena e uno studio idraulico di dettaglio, con metodologia bidimensionale, del tratto terminale del t. Argentina e delle condizioni di inondabilità delle aree limitrofe, sulla base del quale sono determinati: • le fasce di inondabilità (A, B e C), le entità di tiranti idrici massimi e velocità massime in tali aree nonché i C.d. ambiti normativi delle fasce stesse (AA, BB e BO), con la relativa normativa associata ai sensi dei criteri di cui alla DGR 250/2005; • l'insieme degli interventi di sistemazione idraulica finalizzati alla messa in sicurezza del corso d'acqua; - il Comitato Tecnico di Bacino, ai sensi dell'art. 9, comma 3, della I.r. 58/2009, ha espresso il proprio parere in merito alla proposta di variante in oggetto con parere n. 13/2011; - acquisito tale parere, la Giunta Regionale ha rilasciato il parere vincolante, previsto sempre all'art. 9, c. 3, della legge, con DGR 1154/2011; - nella seduta del 9/2/2012, la Provincia ha illustrato al Comitato Tecnico le verifiche, gli approfondimenti tecnici e le modifiche apportate agli elaborati delle varianti resesi necessarie ai fini del recepimento del parere della Giunta Regionale. Il Comitato, in tale sede, ha preso favorevolmente atto degli esiti delle suddette verifiche ed approfondimenti tecnici effettuati dalla Provincia di Imperia non rilevando pertanto elementi ostativi al prosieguo della pratica con l'adozione della variante da parte della Provincia;

PREMESSO altresì che: - con DGR 1592 del 22/12/2011 è stata sospesa l'efficacia dei criteri ex DGR 250/2005, ed in particolare, per quanto concerne le varianti ai Piani di bacino già in itinere, la deliberazione ha previsto che la Provincia valutasse l'opportunità della prosecuzione dell'iter procedurale alla luce della sospensione dei criteri di che trattasi; fermo restando che, nel caso valutasse di procedere con la variante, gli studi di dettaglio e le conseguenti elaborazioni effettuati in applicazione della DGR 250/2005 assumessero valore di quadro conoscitivo senza effetti sotto il profilo normativo;

2 Seduta CTB 17/01/2013 Parere ex c.9, art.9 f.r. 58/2009 Provincia di Imperia - t. Argentina

- conseguentemente la variante proposta per l'adozione dalla Provincia conteneva anche la determinazione degli ambiti normativi ex DGR 250/2005, benché con efficacia sospesa nelle more delle determinazioni definitive dell'Autorità di bacino in merito; - la Provincia, ai sensi dell'art.9 c. 4 della legge, ha pertanto provveduto all'adozione della varianti di che trattasi con D.C.P. n. 6 del 22/03/2012, acquisendo le previste osservazioni da parte dei soggetti interessati; - la Provincia ha pertanto esaminato le osservazioni pervenute ed ha trasmesso al Comitato una relazione di sintesi sulle osservazioni pervenute e sulle proprie valutazioni in merito nonché gli elaborati di Piano come modificato a seguito di tali valutazioni; - il Comitato ha esaminato la documentazione nella sedute del 20/12/2012, nell'ambito della quale è stato ritenuto opportuno procedere ad alcune verifiche e approfondimenti, in particolare a riguardo: o all'eventuale necessità di ulteriori forme di pubblicità su alcune integrazioni apportate alle aree inondabili introdotte a seguito delle osservazioni; '" alla presenza di alcune "isole" di fascia B contornate da fascia A nella carta delle fasce inondabili, nonché di alcuni limiti delle aree inondabili che appaiono poco coerenti con l'andamento topografico; '" alla opportunità di inserire già in fase di approvazione i nuovi ambiti normativi della aree inondabili, riferiti quindi solo alla fascia B, come da criteri approvati dal comitato tecnico nella seduta del 20/12/2012 in sostituzione di quelli ex DGR 250/2005, tenuto conto che nel piano adottato sono già presenti tutti gli elementi adeguati a tal fine e che per la fascia B, esterna alla fascia A, non introducono modifiche significative rispetto ai precedenti; - la Provincia ha pertanto trasmesso un aggiornamento della proposta di variante precedentemente presentata, ai fini dell'espressione del parere del CTB, contenente: o una revisione di alcuni limiti delle fasce di inondabilità, a fini sia di una maggiore coerenza con l'effettivo stato dei luoghi, sia di eliminare le "isole" presenti nella fascia A, particolarmente quelle di modeste dimensioni; .. !'inserimento nella cartografia delle aree cd BO, provenienti da fascia B, sulla base dei criteri dell'AdB come aggiornati nel nuovo testo approvato dal CTB nella seduta del 20/12/2012 e già sottoposti all'esame della giunta regionale per la loro approvazione;

CONSIDERATI i seguenti elementi: Si prende atto che le osservazioni pervenute alla Provincia a seguito dell'adozione della variante sono in gran parte relative alla perimetrazione della fasce di inondabilità, rispetto alle quali gli uffici provinciali hanno confermato in generale la perimetrazione adottata, a meno di alcuni modesti aggiustamenti basati sui dati forniti in ambito di osservazioni e su verifiche e sopralluoghi d'ufficio. In generale, non presentando il piano differenze sostanziali rispetto a quello adottato a seguito del parere vincolante della G.R., non si rilevano elementi ostativi all'approvazione della variante. Si osserva peraltro che: sono necessari ulteriori aggiustamenti ai limiti delle fasce per eliminare le residue "isole" in fascia A, che, pur provenendo dall'applicazione modellistica, non risultano significative dal punto di vista dell'applicazione normativa; riguardo agli ambiti normativi, benché i dati utilizzati fossero già presenti nel piano adottato, e la modifica proposta non è sostanziale rispetto a quanto adottato, è opportuna la previsione di una ulteriore fase di pubblicità relativa agli aggiornamenti effettuati, al fine di informare tutti i soggetti interessati e consentire eventuali ulteriori aggiornamenti che possono essere risultare necessari; in tale ambito anche le altre modifiche introdotte, a seguito sia delle osservazioni sia delle indicazione del Comitato possono essere sottoposte ad una ulteriore fase di pubblicità partecipativa;

3 Seduta CTB 17/01/2013 Parere ex c.9, art.9 I.r. 58/2009 Provincia di Imperia - t. Argentina

sono stati apportati alcuni aggiornamenti alla cartografia del reticolo idrografico, che dovranno essere segnalati agli uffici regionali competenti per l'inserimento nella cartografia regionale.

Poiché l'aggiornamento dei criteri ex DGR 250/2005, approvato dal Comitato tecnico nella seduta del 20/12/2012, non è ancora stato approvato dalla Giunta Regionale, si specifica che è opportuno che il presente parere sia reso efficace nella sua interezza solo a seguito di tale approvazione.

RITENUTO, alla luce di quanto sopra, che la variante proposta risulta conforme ai criteri ed indirizzi dell'Autorità di Bacino regionale, con le precisazioni sopra illustrate;

sulla base delle motivazioni sopra esposte che si intendono integralmente richiamate, ai sensi del combinato disposto dei commi 8 e 9 dell'art. 9 della I.r. 58/2009,

ESPRIME parere favorevole all'ulteriore corso della variante al piano di bacino stralcio dell'ambito 3, bacino del torrente Argentina, come da ultimo proposta dalla Provincia, con le raccomandazioni segnalate nelle considerazioni sopra riportate.

IL PRE~LLA SEDUTA (Dott. ~ a·~ \, :rielia ~INERVINI) \ \1 'o

4 C1assif.: NP 2013/1740

AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

COMITATO TECNICO DI BACINO

Seduta dei 17/01/2013

PARERE N. 04/2013

Parere ai sensi del comma 5 dell'art.10 della loR. 58/2009

PdB del T.La Uggia

Oggetto: modifica alla cartografia della franosità relativamente al movimento franoso sito nella zona tra la strada vicinale Colla Micheri e Via Monaco in Comune di Laigueglia e conseguente modifica alla carta della suscettività al dissesto

Proponente: Comune di Laigueglia IL COMITATO TECNICO DI BACINO DELL'AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

RICHIAMATA la legge regionale 4/12/2009, n. 58;

RICHIAMATI altresì i criteri ed indirizzi di riferimento dall'Autorità di Bacino Regionale, ed in particolare: la DGR 1265/2011, con la quale è stato approvato il testo integrato aggiornato dei criteri per la redazione della normativa di attuazione dei Piani di Bacino per la tutela dal rischio idrogeologico; la DGR 1208/2012, con la quale sono stati aggiornati i criteri geomorfologici per la redazione della normativa di attuazione dei Piani di Bacino per la tutela dal rischio idrogeologico; la DGR 1338/ 2007 "Indirizzi per la riperimetrazione e riclassificazione delle frane attive e quiescenti che determinano aree a suscettività elevata e molto elevata, a seguito di studi di maggior dettaglio nella pianificazione di bacino di rilievo regionale"; la DGR 265/2010 "Criteri per la ridefinizione di classi di pericolosità relativa in aree a suscettività al dissesto elevata e molto elevata per frana a cinematica ridotta nonché integrazioni alla DGR 1338/2007"; la DGR 894/2010 Art. 3, c.1, lett.h) e art.8, c.5 della I.r. n.58/2009 "Indirizzi procedurali e modalità operative per il funzionamento dell'Autorità di Bacino Regionale relativi alle istanze di varianti ai Piani di bacino vigenti". PRESO ATTO che il Comune di Laigueglia ha trasmesso con nota n. 13912 del 09/08/2012 alla Provincia di Savona la documentazione volta a riconsiderare l'area classificata Pg4 sita tra la strada vicinale Colla Micheri e Via Monaco proponendo la riclassificazione della stessa in classe Pg2 e che, conseguentemente, la Provincia di Savona, con nota prot. n 96078 del 20/11/2012, ha richiesto l'espressione del parere del Comitato, ai sensi del c.5 dell'art. 1O della Ir. 58/2009 sopracitata, per l'approvazione dell'aggiornamento degli elaborati di piano relativamente alla riconsiderazione dell'areale da classe Pg4 a classe Pg3b; VISTA la documentazione tecnica trasmessa dalla Provincia e, in particolare, la relazione istruttoria della Provincia di Savona - Settore Pianificazione e programmazione territoriale Servizio Piani di Bacino e Lavori Idraulici, in merito alla suddetta richiesta, trasmessa con la precitata nota n. 96078/2012;

DATO ATTO che il presente parere è espresso ai sensi del c. 5 dell'art. 10 della I.r. 58, che stabilisce, in particolare, la procedura delle varianti non sostanziali ai piani di bacino;

CONSIDERATI i seguenti elementi: a) Contenuti della modifica La variante proposta comporta essenzialmente la riconsiderazione e rivalutazione di un corpo di frana che nella carta della franosità del piano di bacino vigente è classificato di scivolamento/attivo in un areale soggetto a frane superficiali diffuse artificialmente stabilizzato. Di conseguenza la classificazione della suscettività al dissesto passa da Pg4 a Pg3b. A supporto di tale proposta viene osservato, in particolare, che, al momento della redazione del piano, in tale zona erano stati rilevati alcuni dissesti, verificatisi a seguito di eventi pluviometrici,

2 relativi, essenzialmente, al cedimento del sedime stradale, a fenomeni di frane superficiali diffuse su versante particolarmente acclive a carico della coltre di copertura, nonché a locali fenomeni di crollo delle pareti rocciose del taglio stradale. " piano di bacino prevedeva, conseguentemente, specifici interventi di sistemazione e monitoraggi. L'istruttoria della Provincia evidenzia, sulla base di indagini di maggior dettaglio e di documentazione tecnica prodotta dal Comune eseguita per la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza e di bonifica dell'area, realizzati in più fasi, che: l'area in esame si colloca su una porzione di versante a notevole acclività (>70%), la roccia è rappresentata dalla formazione di Testico intensamente fratturata e degradata sormontata da un cappellaccio di alterazione di circa 2-3 m , sono presenti fenomeni di erosione superficiale e di ruscellamento concentrato.

L'istanza è supportata da documentazione tecnica fornita dal Comune volta a dimostrare, sulla base di indagini di maggior dettaglio condotte in sito, il consolidamento dei fenomeni di dissesto, contrassegnati nella carta della franosità del piano dal codice n.437 -04. In particolare gli interventi realizzati sono tutti ubicati lungo la strada comunale e consistono in muri di contenimento su micropali, consolidamento delle pareti rocciose con posa in opera di rete metallica di protezione, muri tradizionali intirantati, cunette di raccolta delle acque e opere di regimazione. Le opere realizzate sono state monitorate da una campagna di rilevamento topografico di precisione per circa due anni e mezzo dal 2007 al 2010, senza rilevare spostamenti significativi.

La Provincia, in aderenza agli indirizzi di riferimento dell'Autorità di bacino di cui alla DGR. n. 265/2010, completa la documentazione tecnica con il rilievo degli indicatori geomorfologici che non evidenziano elementi di instabilità profonda in atto a carico del versante.

Allo stato attuale si rileva che, a fronte degli interventi di consolidamento e di regimazione delle acque realizzati, collaudati e monitorati e ad una riconsiderazione dello stato dei luoghi l'area in esame risulta oggi classificabile come area ad elevata suscettività al dissesto Pg3b prodotta per l'incrocio degli indicatori geologici-geomorfologici caratterizzati dalle pareti rocciose di flysch pelitico arenaceo (formaz. Di Testico) particolarmente fratturato e degradato, fortemente acclive e sormontato da una modesta coltre di copertura, soggetta a fenomeni di ruscellamento, localmente in precarie condizioni di stabilità. b) Inquadramento della modifica rispetto alla pianificazione di bacino

La proposta di variante in oggetto rientra nelle possibilità di apportare modifiche ai Piani sulla base di nuovi elementi tecnici acquisiti o da studi o da indagini di maggior dettaglio rispetto a quanto effettuato nell'ambito della redazione del Piano stralcio, nonché a seguito di interventi di consolidamento e di messa in sicurezza. Tali modifiche sono configurabili come non "sostanziali" ai sensi del c.5 dell'art. 1O della I.r. n.58/2009, in quanto relative ad approfondimenti esclusivamente tecnici che non comportano la necessità di riformulare le strategie e le scelte fondamentali del piano. I criteri generali di riferimento da seguire per l'elaborazione di tale modifica sono forniti all'Allegato 1 della DGR 1265/2011 ed, in particolare, al paragrafo n.4 "Modifica delle aree a pericolosità idrogeologica", come modificato ed integrato dalla DGR n.1208/2012. Nel caso in esame, occorre fare riferimento agli indirizzi tecnici specifici contenuti nella DGR n.265/2010 avente ad oggetto: "Indirizzi per la riperimetrazione e la riclassificazione delle frane attive e quiescenti a seguito di studi di maggior dettaglio", con particolare richiamo al paragrafo n.3 :"Metodologia per la riperimetrazione e/o riclassificazione dei fenomeni franosi". A tale riguardo si rileva che gli elaborati sono stati redatti in conformità agli indirizzi sopra richiamati.

3 c)Considerazioni del Comitato

Il Comitato ha preso atto della documentazione allegata all'istanza ed illustrata nell'ambito della seduta dalla Provincia, anche con il supporto della proiezione powerpoint che ha permesso di evidenziare e sintetizzare l'aderenza delle indagini condotte ai criteri metodologici stabiliti dall'Autorità di Bacino con la DGR n.265/2010. A seguito della modifica proposta alla carta della franosità il Comitato invita la Provincia a rivedere, conseguentemente, le carte derivate.

RITENUTO, alla luce di quanto sopra, che la variante proposta risulti conforme ai criteri ed indirizzi dell'Autorità di Bacino regionale; sulla base delle motivazioni sopra esposte, che si intendono integralmente richiamate,

ESPRIME

ai sensi del c. 5 dell'art.. 10 della I.r. 58/2009

parere favorevole alla modifica della carta della franosità del piano di bacino del Uggia relativamente al movimento franoso sito tra la strada vicinale Colla Micheri e Via Monaco, contrassegnata dal codice n.437-04, in Comune di Laigueglia

Si dà mandato alla Provincia di procedere anche agli aggiornamenti delle relative cartografie derivate con particolare riferimento alla carta della suscettività al dissesto e del rischio geomorfologico.

4 NP/2013/5066 Classif. 20J3/GJ3.12.5/6

AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

COMITATO TECNICO DI BACINO

Seduta del 28/0212013

PARERE N. OS/2013

Parere ai sensi del c.5 dell'art.10 della I.r. 58/2009

Piani di bacino stra/cio Ambiti 12 e 13, 14,15, 16, 17 e 18

Oggetto: Aggiornamento della normativa e delle cartografie dei piani di bacino stralcio per la tutela dal rischio idrogeologico per il recepimento dei criteri approvati con DGR.n. 1208/2012

Proponente: Provincia di Genova Seduta e TE 28/02/20131 Parere ex c.4-bis e 5, art. lO I.r. 58/2009 " Provincia di Genova

IL COMITATO TECNICO DI BACINO DELL'AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

RICHIAMATA la legge regionale 4/12/2009, n. 58 ; RICHIAMATI altresì i criteri ed indirizzi di riferimento dell'Autorità di bacino regionale, ed in particolare: la D.G.R. n. 1265/2011 la quale ha stabilito, tra l'altro, di assumere in attuazione di quanto approvato con la DGR. n. 989/2011 relativamente all'aggiornamento dei criteri concernenti gli aspetti idraulici, il testo integrato dei criteri vincolanti per la redazione della normativa dei piani di bacino per la tutela dal rischio idrogeologico, quale riferimento univoco per i piani di bacino regionali con valore di criteri ed indirizzi ai sensi dell'art.3 della precitata I.r. n.58/2009; la DGR n.1208/2012 che ha ulteriormente approvato, a parziale modifica ed integrazione degli indirizzi vigenti, l'aggiornamento dei criteri relativamente alla disciplina dell'assetto geomorfologico, stabilendo che le Province procedano, entro 3 mesi dall'approvazione di detta deliberazione, al recepimento di detti criteri nei piani di bacino; PRESO ATTO che la Provincia di Genova, con nota n. 19762 del 19/0212013 integrata dalla successiva nota n. 23311 del 27/02/2013, ha richiesto l'espressione del parere del Comitato di Bacino in merito alla proposta di adeguamento dei piani di bacino per la tutela dal rischio idrogeologico degli Ambiti12 e 13, 14,15, 16, 17 e 18 ai fini del recepimento dei criteri ex DGR n.1208/2012; DATO ATTO che il presente parere è espresso secondo il disposto dei commi 4-bis e 5 dell'art. 1O della I.r. 58, che, nel caso di varianti che consistono nel recepimento di criteri ed indirizzi approvati dell'Autorità di bacino, prevedono, in particolare, che le stesse siano approvate dalla Provincia acquisito il parere vincolante del Comitato Tecnico di Bacino, dopo l'espletamento delle procedure di pubblicità partecipativa;

VISTA la documentazione trasmessa dalla Provincia di Genova, posta agli atti della seduta del Comitato Tecnico di Bacino del 28/02/2012, rappresentata dalla normativa aggiornata e dalle cartografie della suscettività al dissesto degli ambiti di bacino in oggetto, e conservata presso la struttura regionale Assetto del Territorio;

VISTA la relazione istruttoria trasmessa, con la precitata nota, dalla Provincia di Genova - Direzione Pianificazione Generale e di Bacino - Servizio Piani di Bacino in merito alla suddetta richiesta;

CONSIDERATI i seguenti elementi: a) Contenuti della variante La variante riguarda l'aggiornamento dei regimi normativi dei piani cosiddetti 180, al fine di recepire le modifiche ed integrazioni ai criteri vigenti disposti dalla Giunta regionale, nella sua qualità di Autorità di bacino regionale, con la DGR n. 1208/2012. In sintesi si tratta della modifica dei regimi normativi dei piani per quanto concerne gli aspetti di carattere geologico e, conseguentemente, delle modifiche degli elaborati cartografici per quanto attiene soprattutto l'introduzione nelle cartografie della suscettività al dissesto delle "aree speciali" relative ad areali di cava attiva e inattive e di discariche in esercizio o dismesse, con particolare attenzione alla classe dei riporti antropici. Pertanto la documentazione oggetto di parere riguarda sia l'elaborato normativo del piano sia la documentazione cartografica di conseguenza modificata.

Nella propria relazione istruttoria la Provincia, oltre a proporre l'aggiornamento dei piani in recepimento ai criteri approvati con la precitata deliberazione, precisa che si è data carico anche di procedere alle seguenti varianti:

2 Seduta CTB 28/02/20131 Parere ex c.4-bis e 5, art. lO l.r. 58/2009 -, Provincia di Genova .. 1. l'aggiornamento delle cartografie (geomorfologica, franosità reale, suscettività al dissesto e rischio geologico) che rinviano al PTAMC approvato con OCR n.18 del 25/09/2012, relativamente ai piani di bacino Ambito 15, 16, 17 per i territori ricadenti nei Comuni di Portofino, Santa Margherita ligure, Rapallo, Zoagli, Chiavari, Lavagna e Sestri Levante; 2. !'inserimento nella normativa di alcune precisazioni di carattere idraulico segnalate a suo tempo dal CTB relativamente alla variante del T.San Pietro vedi pareri n.5 e 6 del 2012); 3. l'inserimento di uno specifico articolo relativamente agli "Abitati da consolidare" per richiamare, anche per questa fattispecie, l'applicazione degli specifici regimi dei piani di bacino; 4, la distinzione della carta del rischio nei due temi "idrogeologico e geomorfologico"; 5. alcune correzioni essenzialmente dovute ad errori materiali nonché alcuni puntuali riallineamenti degli elementi cartografici delle carte tematiche a riguardo soprattutto delle perimetrazioni di corpi franosi. Inoltre, la Provincia a riguardo delle classi speciali di cava inattiva, che siano già state oggetto di approfondimenti ed indagini di dettaglio anche parziali, propone, al fine di non disperdere tale informazione, di evidenziare tali situazioni in cartografia con un apposito retino. a) Considerazioni del Comitato Le varianti proposte rispondono all'esigenza di adeguamento dei piani di bacino ai criteri stabiliti dall'Autorità di bacino, ed, in particolare, al disposto della DGR n.1208/2012 che innova gli aspetti geomorfologici dei piani. Tale adeguamento comporta la modifica della normativa dei piani in oggetto, in accordo ai criteri della precitata deliberazione e, conseguentemente, alcune modifiche alle carte della suscettività al dissesto per il recepimento dei nuovi regimi normativi. In particolare la variante risponde all'esigenza di una maggiore omogeneizzazione delle discipline vigenti avuto riguardo ai regimi normativi applicati dall'Autorità di bacino del F. Po e dall'Autorità di bacino del F.Magra anche nell'ottica della semplificazione e di una maggiore razionalizzazione delle procedure vigenti. La variante traguarda, inoltre, un migliore coordinamento tra la pianificazione di bacino e la pianificazione di livello comunale, una disciplina ad hoc per le aree di cava inattive e discariche dismesse nell'ambito della classe denominata "speciale", chiarimenti e specificazioni dei criteri per le aree classificate Pg4 e Pg3a e Pg3b, l'introduzione della problematica delle impermeabilizzazioni dei suoli e di misure di attenzione per la prevenzione del rischio idrogeologico a causa di fenomeni di debris-flow o di espansione di frane.

RITENUTO, alla luce di quanto sopra, che la variante proposta risulti conforme ai criteri ed indirizzi dell'Autorità di Bacino regionale;

sulla base delle motivazioni sopra esposte, che si intendono integralmente richiamate, ESPRIME ai sensi del combinato disposto dei commi 4-bis e 5, dell'art. 10 della I.r. 58/2009, parere favorevole alle varianti relative al recepimento della normativa di attuazione dei criteri ed indirizzi dell'Autorità di bacino regionale ex DGR n.1208/2012 dei seguenti Ambiti di bacino: 12 e 13, 14, 15, 16, 17 e 18 comprensive delle conseguenti varianti cartografiche.

a Minervini)

3 NPl201315880 Class. 20 121G 13. 12.518-4

AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

COMITATO TECNICO DI BACINO

Seduta del 28 febbraio 2013

PARERE N. 6/2013

Parere di compatibilità di progetti rispetto al piano di bacino ed ai criteri e indirizzi dell' Autorità di Bacino ai sensi del c. 1, lettera d), dell'art. 5 della I.r. 58/2009

Oggetto: INTERVENTI DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDRAULICO DEL BACINO DEL FIUME ENTELLA RELATIVAMENTE AL TRATTO TERMINALE 1 0 Lono DALLA FOCE AL PONTE DELLA MADDALENA - 1 0 STRALCIO FUNZIONALE

Proponente: PROVINCIA DI GENOVA Sedl/ta CTB 28.02.2013 Parere ex c. I. lell. d). 01'1. 5 della 1.1'. 58/2009 Provincia dì Genova A-lessa in sicurezzafillllle EH/ella - l ° 10110

IL COMITATO TECNICO DI BACINO DELL'AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

RICHIAMATA la legge regionale 4/12/2009, n. 58;

RICHIAMATI altresì i criteri ed indirizzi di riferimento dell'Autorità di bacino regionale, ed in particolare la DGR 1265/2001 con la quale è stato approvato il testo integrato aggiornato dei criteri per la redazione della normativa di attuazione dei Piani di Bacino per la tutela dal rischio idrogeologico, nonché la 1361/2010 con la quali sono stati forniti Indirizzi procedurali e modalità operative per l'espressione dei pareri ex I.r. 58/2009 sulle progettazioni di interventi di sistemazione idraulica;

DATO ATTO che il presente parere è espresso ai sensi del c.l, lettera d), dell'art. 5 della i.r. 58, che in particolare stabilisce che il Comitato tecnico di bacino esprime i pareri di compatibilità, rispetto ai piani di bacino, anche stralcio ed ai criteri ed indirizzi dell'Autorità di bacino, dei progetti di sistemazione idraulica e geologica, la cui realizzazione comporta aggiornamento ai piani medesimi;

VISTI - il contributo istruttorio in merito al progetto di sistemazione del Fiume Entella - 10 lotto formulato nella seduta del Comitato del 08.03.2012; - la nota prot. 21832 del 22.02.2013 con cui la Provincia di Genova ha trasmesso copia degli elaborati del progetto definitivo e la propria relazione istruttoria;

CONSIDERATI i seguenti elementi:

a) Situazione attuale: La piana dell'Entella è ampiamente interessata dalle esondazioni del fiume e, in particolare, una significativa porzione degli abitati di Lavagna e Chiavari risulta inonda bile per eventi con tempo di ritorno inferiore a 50 anni.

b) Contenuto della progettazione:

Il progetto prevede la realizzazione delle seguenti opere: in sponda destra: adeguamento dei muri posti in allineamento alla spalla destra del ponte Ferroviario e del ponte di Via Previati fino a raccordarsi a Viale Kasman; realizzazione di una difesa arginale lungo viale Kasman relativamente al tratto mediano tra il ponte Maddalena e quello di Buenos Aires nonché a valle di quest'ultimo; in sponda sinistra : realizzazione di un muro tra i ponti FS e via Previati innalza mento del piano dei giardini nel tratto compreso tra il ponte di via Previati e quello di Buenos Aires; realizzazione di una nuova difesa tra Buenos Aires e poco a monte di via Garibaldi; adeguamento del Segiun nel tratto compreso tra la sezione 7 Pr e il Rio Rezza.

2 SedI/Io eTe 28.02.20 /3 Parere ex c. /, /ell. d), arI. 5 della /.r. 58/2009 Provincia di Genova ~tessa in sicurezza fiume Ente/Ja _Io 10110 adeguamento della sezione del rio Rezza nel suo tratto terminale a valle del segiun; arretramento dell'arginatura in sponda sinistra del rio Rezza nel tratto tra il segiun e via Fieschi per consentire un futuro adeguamento dell'alveo anche in questo tratto; realizzazione di un canale di gronda parallelo alla difesa sinistra dell'Entella per consentire lo scarico dell'area a monte del ponte Maddalena che soggiace i livelli di piena dell'Entelia nonché della rete fognaria di Lavagna anche in condizioni di elevati livelli del ricettore. c) Finalità degli interventi proposti: Con la realizzazione degli interventi previsti si ottengono i seguenti risultati: fascia A: rimane sostanzialmente invariata lato Chiavari (in quanto l'acqua proviene da monte del ponte della Maddalena) mentre viene annullata lato Lavagna; fascia B: lato Chiavari non si hanno modifiche significative all'estensione delle aree anche se si ha una significativa riduzione delle portate esondanti lungo il tratto interessato dall'intervento che determina un lieve abbassamento dei tiranti massimi. Lato Lavagna le condizioni di allagamento si riducono drasticamente con una riduzione dell'estensione delle aree e una sensibile diminuzione dei tiranti massimi che rimangono maggiori di 70 cm solo per un'estensione di circa 0,11 km2 2 (a fronte dell'attuale estensione pari a 0,69 km ). d) Valutazioni del Comitato

Gli interventi prospettati risultano coerenti con le previsioni del "piano degli interventi per la mitigazione del rischio" del Piano di bacino sul rischio idrogeologico dell'Ambito 16 che aveva già recepito il progetto preliminare complessivo del 2004 e il successivo aggiornamento dello lotto relativo al tratto a valle del Ponte della Maddalena.

Relativamente a quanto osservato nell'apporto istruttorio formulato dal Comitato nella seduta del 08.03.2012 si rileva che: il progetto ha recepito quanto evidenziato circa le opere minime da realizzare e costituisce pertanto uno stralcio funzionale anche dal punto di vista idraulico; in sede di Conferenza dei servizi referente è stato scelto di mantenere invariato il tracciato della difesa arginale in corrispondenza dell'intersezione con Via Garibaldi che determina un restringi mento della golena in quanto la modifica dello stesso avrebbe comportato, tra laltro, la demolizione di un capannone attualmente utilizzato dal Comune e la necessità di avviare una nuova procedura espropriativa a fronte di un miglioramento non significativo delle condizioni di deflusso della portata duecentennale ; è stato valutato l'effetto di possibili condizioni meteo-marine particolarmente avverse in concomitanza con un evento di piena eccezionale imponendo, come condizione al contorno di valle, il livello del mare a quota +1 metro s.l.m .. Con detta modellazione si è verificato che l'effetto del livello di valle si esaurisce nel tratto a valle del ponte della Ferrovia (dove la corrente passa in critica creando così una sconnessione idraulica che permette all'innalza mento dei livelli di valle di non ripercuotersi a monte);

3 Seduta erB 28. 02.20 /3 Parere ex c. I, lett. d), art. 5 della 1. 1'. 5812009 Provincia di Genova Atessa in sicurezza fiume Entella - 10 lotto è stato chiarito che il collettore previsto in sponda sinistra deve essere considerato collettore urbano e quindi è stato dimensionato con un tempo di ritorno pari a 10 anni. La Provincia, nella relazione istruttoria, si prende in carico l'onere della manutenzione di detto manufatto. sono state effettuate, con es ito positivo, le verifiche delle strutture arginali al sifonamento mentre non risultano effettuate le richieste verifiche in condizione di sormonto arginale che dovranno quindi essere adeguatamente implementate nella progettazione esecutiva. non è stato predisposto il piano di manutenzione delle opere realizzate che dovrà essere elaborato nella stesura del progetto esecutivo. La manutenzione, essendo il tratto classificato di terza categoria compete alla Provincia di Genova;

Una criticità è rappresentata dalla soluzione prevista per garantire l'accesso carrabile all'area di golena in sponda destra. Inizialmente era infatti stato previsto di realizzare un accesso in corrispondenza della progressiva 774 mediante un accesso in quota raccordato con rampe contrapposte che comportava però la necessità di avviare una nuova procedura espropriativa che avrebbe determinato un notevole differimento dei tempi per l'approvazione del progetto. E' stata quindi ipotizzata una soluzione temporanea che prevede di lasciare un'apertura di 6 metri lineari in corrispondenza dell'attuale accesso carrabile predisponendo la possibilità di chiusura del varco con utilizzo di panconi. Tale soluzione può essere accettata solo a condizione che: sia mantenuta normalmente chiusa in assenza di un adeguato piano di protezione civile che ne disciplini la chiusura e dell'individuazione del soggetto pubblico responsabile della gestione; siano immediatamente attivate le necessarie procedure per giungere tempestivamente all'approvazione di un progetto per realizzare la soluzione definitiva (ovvero con acceesso ad una quota compatibile con le previste arginature) e alla sua realizzazione.

Si evidenzia che gli elaborati PL03.11 "Fiume Entella - Stato di Progetto - Carta delle aeree inondabili" e PL03.13 "Carta delle fasce fluviali vigenti e di progetto" assumono un valore puramente qualitativo per valutare l'efficacia dell'intervento.

In relazione all'elaborato PL03.5 "Fiume Entella - Stato attuale - Carta delle aeree inonda bili" in cui è riportato uno stralcio della nuova modellazione relativa allo stato attuale effettuata nell'ambito dello "studio di fattibilità per la regimazione del Fiume Entella e la riorganizzazione del sistema viario-infrastrutturale dell'intera area con connessione alle vallate" si segnala alla Provincia la necessità di avviare le attività per il recepimento dei risultati di detto studio nel piano di bacino congiuntamente ad eventuali ulteriori approfondimenti disponibili.

Si ribadisce quanto già evidenziato nel contributo istruttorio circa la criticità rappresentata dal significativo numero di edifici, sia di civile abitazione che adibiti ad attività commerciali e/o artigianali, presenti nelle due aree golenali che si vengono a creare con la realizzazione delle arginature.

4 Sedllla cm 28.02.2013 Parere ex c. I, lell. d), art. 5 della I.r. 58/2009 Provincia di Genova lv/essa ;n sicurezza fiume Enlella - Jo lotto Detti volumi edilizi risultano già allo stato attuale esposti ad elevato rischio di inondazione tuttavia dette condizioni risulteranno aggravate in quanto gli stessi verranno a essere confinati dalle nuove arginature e conseguentemente, in particolare per eventi di piena con tempo di ritorno duecentennale, si avrà un l'incremento dei tiranti idrici che, in alcuni casi, può raggiungere valori significativi.

Si rileva peraltro che detto incremento dei tiranti, conseguente alla realizzazione degli interventi di cui al presente parere, viene in parte recuperato con il rifacimento del ponte di Corso Buenos Aires che determina un miglioramento anche rispetto allo stato attuali per gli edifici più prossimi al manufatto stesso,

Il mantenimento di detti edifici appare quindi incompatibile con la configurazione di progetto che ricomprende dette aree all'interno delle previste arginature e pertanto deve essere prevista la loro totale delocalizzazione attraverso specifici strumenti incentivanti.

Nell'immediato si ritiene indispensabile: l'adozione di specifici vincoli di tipo urbanistico su detti edifici, anche attraverso l'introduzione della fascia di riassetti fluviale nel piano di bacino; l'adozione, da parte dei Comuni, delle necessarie azioni di protezione civile; la mitigazione dell'esposizione al rischio attraverso idonei strumenti di autoprotezione e/o accorgimenti costruttivi anche imponendo, se del caso, limitazioni d'uso alle parti maggiormente esposte al pericolo attivarsi per recuperare le risorse per il rifacimento del ponte di corso Buenos Aires in quanto l'adeguamento di detto attraversamento risulta necessario per: ridurre in maniera significativa gli effetti, in termini di massimi tiranti idrici, che possono interessare le abitazioni che rimangono confinate all'interno delle arginature andando altresì a ridurre detti tiranti anche rispetto agli attuali per gli edifici più prossimi al manufatto; garantire una ulteriore significativa mitigazione dei rischio in sponda sinistra; procedere alla realizzazione degli interventi previsti nella parte a monte del ponte della Maddalena che consentiranno, tra l'altro, la messa in sicurezza dell'abitato di Chiavari andando a eliminare l'esondazione in sponda destra nel tratto a monte del ponte della Maddalena,

RITENUTO, alla luce di quanto sopra, che il progetto proposto risulta conforme ai criteri ed indirizzi dell'Autorità di Bacino regionale, con le necessarie specificazioni e integrazioni sopra illustrate; sulla base delle motivazioni sopra esposte che si intendono integralmente richiamate, ai sensi del c. l, lettera d) dell'art. S, I.r. 58/2009

ESPRIME parere favorevole in relazione alla compatibilità con il piano di bacino e con i criteri e indirizzi dell'Autorità di Bacino dell'intervento denominato "Interventi di mitigazione

5 SedUla eTB 28.02.2013 Parere ex c. I. lel/. d). ari. 5 della I.r. 5812009 Provincia di Genova Alessa in sicurezza fiume En/ella - lO lotto del rischio idraulico del bacino del fiume Entella relativamente al tratto terminale - 10 lotto dalla foce al ponte della Maddalena - 10 stralcio funzionale" proposto dalla Provincia di Genova con le seguenti prescrizioni:

- nella progettazione esecutiva dovrà: - essere adeguatamente sviluppata la verifica delle arginature in condizione di sormonto della portata di piena; - essere predisposto il piano di manutenzione delle opere realizzate al fine di garantire il mantenimento nel tempo delle condizioni previste dal progetto;

La soluzione temporanea che prevede di lasciare un'apertura di 6 metri lineari in corrispondenza dell'attuale accesso carrabile in sponda destra predisponendo la possibilità di chiusura del varco con utilizzo di panconi può essere accettata solo a condizione che: sia mantenuta normalmente chiusa in assenza di un adeguato piano di protezione civile che ne disciplini la chiusura e dell'individuazione del soggetto pubblico responsabile della gestione; siano immediatamente attivate le necessarie procedure per giungere tempestivamente all'approvazione di un progetto per realizzare la soluzione definitiva (ovvero con accesso ad una quota compatibile con le previste arginature) e alla sua realizzazione.

Le prescrizioni di cui sopra potranno essere riscontrate e verificate dalla Provincia nell'ambito delle procedure di autorizzazione idraulica . Nel caso da tali verifiche emergano elementi o problematiche che richiedano una ulteriore valutazione, potrà essere richiesto, da parte della Provincia, un aggiornamento del presente parere.

In relazione al mantenimento dei numero di edifici, sia di civile abitazione che adibiti ad attività commerciali e/o artigianali, presenti nelle due aree golenali che si vengono a creare con la realizzazione delle arginature si ritiene indispensabile: l'adozione di specifici vincoli di tipo urbanistico su detti edifici, anche attraverso l'introduzione della fascia di riassetti fluviale nel piano di bacino; l'adozione, da parte dei Comuni, delle necessarie azioni di protezione civile; la mitigazione dell'esposizione al rischio attraverso idonei strumenti di autoprotezione e/o accorgimenti costruttivi anche imponendo, se del caso, limitazioni d'uso alle parti maggiormente esposte al pericolo; attivarsi per recuperare le risorse per il rifacimento del ponte di corso Buenos Aires.

Gli elaborati PL03.11 "Fiume Entella - Stato di Progetto - Carta delle aeree inonda bili" e PL03.13 "Carta delle fasce fluviali vigenti e di progetto" assumono un valore puramente qualitativo per valutare l'efficacia dell'intervento.

Si segnala alla Provincia la necessità di avviare le attività per il recepimento dei risultati della nuova modellazione relativa allo stato attuale effettuata nell'ambito dello "studio di fattibilità per la regimazione del Fiume Entella e la riorganizzazione del

6 SedI/la CTB 28.02.2013 Parere ex c. I. lell. d). ari. 5 della I.r. 58/2009 Provincia di Genova Alessa in sicurezza fiume Entella - lO lotto sistema viario-infrastrutturale dell'intera area con connessione alle vallate" nel piano di bacino.

Si ricorda inoltre che: - la competenza del Comitato Tecnico di Bacino ai sensi di legge è relativa esclusivamente all'intervento di sistemazione idraulica in quanto presupposto di riperimetrazione delle fasce di inondabilità, ai fini di valutarne la coerenza e l'adeguatezza rispetto agli obiettivi del piano di bacino; - resta ferma la competenza della Provincia in materia di polizia idraulica e di autorizzazioni o nulla osta ex R.D. 523/1904.

7 NP/2013/5066 Classif. 2013/G13.12.5/6

Autcr'\C; eH B.::~>, iln cqlnn'12

AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

COMITATO TECNICO DI BACINO

Seduta del 21/03/2013

PARERE N. 07/2013

Parere ai sensi del c.5 dell'art. 1O della i.r. 58/2009

Piani di bacino Ambiti 1 (F.Roia), 2 (T.Nervia), 4 (T.Armea-Argentina), 5 (Rii minori, San Lorenzo, T. Prino-Caramagna) 6 (T.lmpero) e 9 (T.Arroscia)

Oggetto: Aggiornamento della normativa e delle cartografie dei piani di bacino stralcio per la tutela dal rischio idrogeologico per il recepimento dei criteri approvati con DGR.n. 1208/2012

Proponente: Provincia di Imperia Seduta CTB 28/02/20/31 Parere ex c.4-bis e 5. art. lO I.r. 58/2009 Provincia di Genova

IL COMITATO TECNICO DI BACINO DELL'AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

RICHIAMATA la legge regionale 4/12/2009, n. 58; RICHIAMATI altresì i criteri ed indirizzi di riferimento dell'Autorità di bacino regionale, ed in particolare: la D.G.R. n. 1265/2011 la quale ha stabilito, tra l'altro, di assumere in attuazione di quanto approvato con la DGR. n. 989/2011 relativamente all'aggiornamento dei criteri concernenti gli aspetti idraulici, il testo integrato dei criteri vincolanti per la redazione della normativa dei piani di bacino per la tutela dal rischio idrogeologico, quale riferimento univoco per i piani di bacino regionali con valore di criteri ed indirizzi ai sensi dell'art.3 della precitata I.r. n.58/2009; la DGR n.1208/2012 che ha ulteriormente approvato, a parziale modifica ed integrazione degli indirizzi vigenti, l'aggiornamento dei criteri relativamente alla disciplina dell'assetto geomorfologico, stabilendo che le Province procedano, entro 3 mesi dall'approvazione di detta deliberazione, al recepimento di detti criteri nei piani di bacino; PRESO ATTO che la Provincia di Imperia, con le note n. 9789/9814/9820 del 25/02/2013, ha richiesto l'espressione del parere del Comitato di Bacino in merito alla proposta di adeguamento dei piani di bacino per la tutela dal rischio idrogeologico degli Ambiti 1 (F.Roia), 2 (T.Nervia), 4 (T.Armea-Argentina), 5 (Rii minori, San Lorenzo, T. Prino-Caramagna) 6 (T. Impero) e 9 (T.Arroscia) ai fini del recepimento dei criteri ex DGR n.1208/2012; DATO ATTO che il presente parere è espresso secondo il disposto dei commi 4-bis e 5 dell'art. 1O della I.r. 58, che, nel caso di varianti che consistono nel recepimento di criteri ed indirizzi approvati dell'Autorità di bacino, prevedono, in particolare, che le stesse siano approvate dalla Provincia acquisito il parere vincolante del Comitato Tecnico di Bacino, dopo l'espletamento delle procedure di pubblicità partecipativa; VISTA la documentazione trasmessa dalla Provincia di Imperia, posta agli atti della seduta del Comitato Tecnico di Bacino del 21/03/2013, rappresentata dalla normativa aggiornata e dalle cartografie di conseguenza modificate degli ambiti di bacino in oggetto, e conservata presso la struttura regionale Assetto del Territorio; VISTA la relazione istruttoria trasmessa, con la precitata nota, dalla Provincia di Imperia - Direzione Operativa Ambiente Territorio Urbanistica in merito alla suddetta richiesta;

CONSIDERATI i seguenti elementi: a) Contenuti della variante La variante riguarda l'aggiornamento dei regimi normativi dei piani cosiddetti 180, al fine di recepire le modifiche ed integrazioni ai criteri vigenti disposti dalla Giunta regionale, nella sua qualità di Autorità di bacino regionale, con la DGR n. 1208/2012. In sintesi si tratta della modifica dei regimi normativi dei piani per quanto concerne gli aspetti di carattere geologico e, conseguentemente, delle modifiche degli elaborati cartografici per quanto attiene soprattutto l'introduzione nelle cartografie della suscettività al dissesto delle "aree speciali" relative ad areali di cava attiva e inattive e di discariche in esercizio o dismesse, con particolare attenzione alla classe dei riporti antropici. Pertanto la documentazione oggetto di parere riguarda sia l'elaborato normativo del piano sia la documentazione cartografica di conseguenza modificata. La Provincia, nell'ambito di tale variante, ha inoltre rettificato alcune aree con particolare riferimento alle classe delle cave e delle discariche sulla base dei livelli informativi del Piano Regionale Cave messi a disposizione dal settore regionale competente ed ha effettuato, inoltre, alcune correzioni di errori materiali per riallineare gli elementi della franosità con quelli della geomorfologica.

In particolare le cartografie oggetto di variante sono: Ambito 1 F. Roia: geomorfologica, suscettività al dissesto elementi a rischio rischio geomorfologico;

2 Seduta eTB 28/02/20131 Parere ex c.4-bis e 5, art. l O l. r. 58/2009 Provincia di Genova

Ambito 2 T.Nervia: geomorfologica, suscettività al dissesto elementi a rischio e rischio geomorfologico; Ambito 4 T. Armea: geomorfologica, suscettività al dissesto elementi a rischio e rischio geomorfologico; Ambito 4 T. Argentina: franosità reale geomorfologica, suscettività al dissesto elementi a rischio e rischio geomorfologico; Ambito 5 Rii Minori, San Lorenzo, T. Prino Caramagna: geomorfologica, suscettività al dissesto elementi a rischio e rischio geomorfologico; Ambito 9: Arroscia geomorfologica, suscettività al dissesto elementi a rischio e rischio geomorfologico. a) Considerazioni del Comitato Le varianti proposte rispondono all'esigenza di adeguamento dei piani di bacino ai criteri stabiliti dall'Autorità di bacino, ed, in particolare, al disposto della DGR n.1208/2012 che innova gli aspetti geomorfologici dei piani. Tale adeguamento comporta la modifica della normativa dei piani in oggetto, in accordo ai criteri della precitata deliberazione e, conseguentemente, alcune modifiche alle carte della suscettività al dissesto per il recepimento dei nuovi regimi normativi. In particolare la variante risponde all'esigenza di una maggiore omogeneizzazione delle discipline vigenti avuto riguardo ai regimi normativi applicati dall'Autorità di bacino del F. Po e dall'Autorità di bacino del F.Magra anche nell'ottica della semplificazione e di una maggiore razionalizzazione delle procedure vigenti. La variante traguarda, inoltre, un migliore coordinamento tra la pianificazione di bacino e la pianificazione di livello comunale, una disciplina ad hoc per le aree di cava inattive e discariche dismesse nell'ambito della classe denominata "speciale", chiarimenti e specificazioni dei criteri per le aree classificate Pg4 e Pg3a e Pg3b, l'introduzione della problematica delle impermeabilizzazioni dei suoli e di misure di attenzione per la prevenzione del rischio idrogeologico a causa di fenomeni di debris-flow o di espansione di frane.

Per quanto concerne l'elaborato normativo si rileva la sua sostanziale aderenza ai criteri approvati con la DGR n. 1208/2012. Si rileva, tuttavia, la necessità di stralciare gli art. 19 e 19 bis a riguardo delle attività estrattive e di discarica, in quanto fanno riferimento alle normative di settore già in essere. Si ritiene anche necessario eliminare i contenuti dell'Allegato 1 in quanto sono ripresi ed approfonditi nel precedente art. 5 "Indirizzi tecnici vincolanti a carattere generale".

RITENUTO, alla luce di quanto sopra, che la variante proposta risulti conforme ai criteri ed indirizzi dell'Autorità di Bacino regionale; sulla base delle motivazioni sopra esposte, che si intendono integralmente richiamate, ESPRIME ai sensi del combinato disposto dei commi 4-bis e 5, dell'art. 10 della I.r. 58/2009, parere positivo in merito alle varianti di recepimento della normativa di attuazione dei criteri ed indirizzi dell'Autorità di bacino regionale ex DGR n.1208/2012 dei seguenti Ambiti 1 (F.Roia), 2 (T.Nervia), 4 (T.Armea-Argentina), 5 (Rii minori, San Lorenzo, T. Prino-Caramagna) 6 (T. Impero) e 9 (T.Arroscia) a condizione che siano rispettate le seguenti prescrizioni: 1) stralcio degli art. 19 e 19 bis a riguardo delle attività estrattive e di discarica; 2) stralcio dell'Allegato 1.

I ~ ~NTE (Dott.ssa ~ la Minervini)

3 NP/2013/760S Classif. 2011/G13.12.S/2S- 1

AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

COMITATO TECNICO DI BACINO

Seduta del 21/03/2013

PARERE N. 8/2013

Parere vincolante ai sensi del c. 5 dell'art. 10 della i.r. 58/2009

Parere di compatibilità di progetti ai sensi del c. 1, lett. d) dell'art. 5 della tr. 58/2009

Piano di bacino del t. Armea T. Armea e rio minore affluente sponda destra

Oggetto: 1) Perimetrazione fasce di inondabilità allo stato attuale relative ad un rio minore e ad un tratto del t. Armea

2) Parere di compatibilità degli interventi di sistemazione idraulica del rio minore

3) Riperimetrazione preventiva delle fasce di inondabilità previste a seguito della realizzazione dell'intervento di si\qq stemazione idraulica sul rio minore

Proponente: Comune di Seduta CTB 21/03/2013 Parere ex art.JO, comma 5, e art.5, c.l, l.r. 58/2009 Provincia di Imperia - t. Armea e rio minore affluente

Il COMITATO TECNICO DI BACINO DEll'AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

RICHIAMATA la legge regionale 4/12/2009, n. 58;

RICHIAMATI altresì i criteri ed indirizzi di riferimento dell'Autorità di bacino regionale, ed in particolare la DGR 1265/2001 con la quale è stato approvato il testo integrato aggiornato dei criteri per la redazione della normativa di attuazione dei Piani di Bacino per la tutela dal rischio idrogeologico, la DGR 16/2007 con la quale sono stati approvati indirizzi per la riperimetrazione delle fasce di inondabilità, nonché le DGR 894/2010 e 1361/2010 con le quale sono stati forniti indirizzi procedurali e modalità operative per l'espressione dei pareri ex I.r. 58/2009 sulle istanze di varianti ai piani di bacino vigenti e sulla compatibilità dei progetti di sistemazione idraulica; PREMESSO CHE la Provincia di Imperia con nota prot. 55660 del 16/11/2011, come integrata dalla nota n. 3362 del 19/01/2012, ha richiesto il parere del Comitato di Bacino in merito: 1) all'aggiornamento della perimetrazione delle fasce di inondabilità allo stato attuale, comprendente sia lo studio del rio minor precedentemente non indagato sia l'aggiornamento di un tratto del t. Armea oggetto, tra l'altro, di una fascia A*, in comune di Sanremo; 2) alla compatibilità sulla progettazione di interventi di sistemazione idraulica di un rio minore affluente di destra del t. Armea; e 3) alla conseguente riperimetrazione preventiva delle fasce di inondabilità del rio minore; il Comitato ha esaminato la pratica nella seduta del 30/05/2012, nella quale ha espresso il parere n. 15/2012 relativamente all'aggiornamento delle fasce di inondabilità allo stato attuale (parere positivo con una prescrizione), mentre rispetto ai suddetti punti 2) e 3) ha ritenuto necessario acquisire alcuni chiarimenti ed integrazioni, richiesti con nota PG/2012/87699; la Provincia, con nota n. 54269 del 13/11/2012, ha trasmesso, su richiesta del Comune di Sanremo, la documentazione integrativa relativa alla progettazione degli interventi sul rio minore e sulla conseguente riperimetrazione preventiva delle fasce di inondabilità; Il Comitato di Bacino ha esaminato la documentazione nelle sedute del 29/12/2012 e del 17/01/2013; A seguito di tale esame, con nota PG/2013/16052 sono stati richiesti ulteriori approfondimenti, in quanto, in relazione alla proposta di riperimetrazione preventiva, il Comitato ha rilevato che, tenuto conto del mancato rispetto del franco idraulico nella configurazione di progetto, non sarebbe stata possibile la riperimetrazione delle aree interessate in fascia C, a meno di ulteriori miglioramenti progettuali, in particolare in termini di ampiezza della sezione di deflusso e/o di contenimento dei livelli idrici, tali da consentire lo smaltimento della portata duecentennale con adeguato franco; Inoltre, avendo appreso dalla istruttoria provinciale che non era stata ancora adottata dalla Provincia la variante al piano di bacino per il recepimento delle fasce di inondabilità oggetto del parere n 15/2012, in quanto in corso da parte della stessa Provincia alcuni approfondimenti sul t. Armea, il Comitato, nel confermare la validità del parere già reso, ha evidenziato la necessità di provvedere tempestivamente all'approvazione di tale scenario, in considerazione anche del maggior livello di pericolosità rilevato rispetto al piano di bacino vigente; Con nota prot. 2013/13604, come integrata dalla nota 2013/14059, la Provincia ha trasmesso le integrazioni pervenute in merito alla soluzione progettuale e alla conseguente riperimetrazione preventiva, nonché la propria relazione istruttoria in merito;

2 Seduta CTB 21/03/2013 Parere ex art. lO, comma 5, e art.5, e.I, l.r. 58/2009 Provincia di Imperia - t. Armea e rio minore affluente

Peraltro, con la stessa nota 13604/2013, la Provincia ha richiesto la revisione del parere 15/2012, sulla scorta di nuovi approfondimenti svolti dalla Provincia stessa sul t. Armea;

VISTA la documentazione tecnica e le relazioni istruttorie trasmesse dalla Provincia di Imperia, poste agli atti della seduta del Comitato del 21/03/2013;

CONSIDERATI i seguenti elementi: Innanzitutto il Comitato ha rilevato che la perimetrazione delle fasce di inondabilità relative allo stato attuale, comprensiva sia dello studio di inondabilità del rio minore affluente di destra del t. Armea sia di quello del corrispondente tratto di t. Armea, non era ancora stata adottata, nonostante i solleciti, da ultimo quello effettuato a seguito dell'esame ella pratica nella seduta del 17/01/2013. I rappresentanti della Provincia hanno motivato tale scelta con il fatto che, da successivi approfondimenti effettuati dagli stessi uffici provinciali e dai relativi sopralluoghi, sono emerse discrepanze rispetto alla proposta di perimetrazione del tratto di t. Armea di interesse esaminata dal Comitato, ritenendo quindi preferibile sospendere l'approvazione della variante, al fine di presentare una versione aggiornata della stessa. " Comitato ha espresso la propria contrarietà verso tale decisione della Provincia, in quanto non si è proceduto a rappresentare nel piano di bacino un quadro di pericolosità sul rio minore più cautelativo di quello vigente, nonostante i vari solleciti, da ultimo quello effettuato a seguito dell'esame della pratica nella seduta del 17/01/2013. Non ha ritenuto pertanto di dover modificare il proprio parere n 15/2012, già espresso da tempo sulla precedente proposta, ma piuttosto di esprimere un nuovo parere sull'aggiornamento della proposta attuale della Provincia. 1. Aggiornamento perimetrazione fasce allo stato attuale. Si prende atto che la proposta di perimetrazione delle fasce di inondabilità del rio minore, affluente del t. Armea, non ha subito variazioni rispetto a quanto esaminato nel maggio 2012, e pertanto si conferma quanto già espresso nel precedente parere. Per quanto riguarda invece il tratto di t. Armea di interesse, sulla base degli approfondimenti della Provincia sono emerse incongruenze significative relative alla delimitazione dell'alveo con conseguenti diversi risultati in termini di fasce di inondabiltà. Sono state pertanto perimetrate le aree inondabili a diversi tempi di ritorno sulla base di un rilievo aggiornato e delle relative verifiche idrauliche. Tali aree andranno a sostituire le vigenti aree A*. Il Comitato prende atto degli approfondimenti effettuati e rilevando che gli studi effettuati risultano coerenti con i criteri ed indirizzi dell'Autorità di Bacino, evidenzia che gli stessi possono pertanto essere approvati dalla Provincia con le procedure di cui alla I.r. 58/2009. Rileva peraltro la necessità che sia chiaramente individuato il tratto di t Armea oggetto di variante.

2. Progettazione degli interventi di sistemazione idraulica del l'io minore La progettazione di che trattasi è stata approfondita ed integrata una prima volta a seguito delle richieste del Comitato nella seduta del 31/5/2012, di cui alla nota PG/2012/87699, e successivamente a seguito dell'esame effettuato nelle sedute del 20/12/2012 e 17/01/2013, con le osservazioni di cui alla nota PG/2013/16052. Si prende atto che sono state recepite nel progetto le osservazioni e le richieste del Comitato, con significativi miglioramenti della progettazione degli interventi e dei risultati attesi. In particolare è stata ulteriormente ampliata la sezione dello scatolare al fine di consentire il deflusso della portata 200-ennale con adeguato franco idraulico.

3 Seduta CTS 21103/2013 Parere ex arU O, comma 5, e art.5, c.l, f.r. 58/2009 Provincia di Imperia - t. Armea e rio minore affluente

3. Riperimetrazione preventiva delle fasce di inondabilità nello stato di progetto relativo agli interventi sul rio minore. Sulla base del quadro di pericolosità allo stato attuale definito al punto 1. precedente, nonché della compatibilità della progettazione degli interventi di sistemazione idraulica di cui al punto 2. è stata proposta la riperimetrazione preventiva delle fasce, quale si realizzerà a seguito della conclusione delle opere di sistemazione idraulica. Poiché tali opere consentiranno infatti il transito senza esondazioni della portata 200-ennale nel rio minore, eliminandone l'esondabilità, la riperimetrazione prevede la classificazione delle aree inondabili in fascia C, permanendo naturalmente l'esondabilità del t. Armea così come individuata al punto 1. Si condivide la perimetrazione proposta, fermo restando che potrà entrare in vigore solo a conclusione e collaudo delle opere. Ai sensi dei criteri dell'Autorità di Bacino, è inoltre necessario indicare le condizioni necessarie di manutenzione delle opere e dell'alveo, individuando, in ogni caso, in termini espliciti il soggetto responsabile della manutenzione stessa.

RITENUTO, alla luce di quanto sopra, che la variante proposta risulti conforme ai criteri ed indirizzi dell'Autorità di Bacino regionale, con le precisazioni sopra illustrate;

DATO ATTO CHE il presente parere pertanto è espresso ai sensi dell'art. 10, c. 5, delle I.r. 58/2009, che stabilisce che il Comitato esprima un parere vincolante sulle varianti di tipo non sostanziale, ai fini della loro approvazione da parte della Giunta provinciale, nonché ai sensi dell'art. 5, c.i, lett. d) che stabilisce che il Comitato esprima un parere di compatibilità sugli interventi di sistemazioni idraulica che comportino modifiche alle fasce di inondabilità; sulla base delle motivazioni sopra esposte, che si intendono integralmente richiamate ESPRIME 1) ai sensi dell'art. 10, comma 5, della I.r. 58/2009, parere favorevole all'aggiornamento della perimetrazione della fasce di inondabilità allo stato attuale relative al rio minore affluente del t. Armea e al corrispondente tratto del t. Armea, come proposto dalla Provincia di Imperia, con inserimento nella variante al piano di bacino anche della mappatura separata delle aree inondabili previste per i due corsi d'acqua nonché della indicazione del tratto oggetto di variante del t. Armea rispetto al piano di bacino vigente; 2) ai sensi dell'art. 5, c.i, lett. d) della I.r. 58/2009, parere favorevole in relazione alla compatibilità con il piano di bacino e con i criteri dell'Autorità di Bacino sulla progettazione degli interventi di sistemazione idraulica sul rio minore, così come da ultimo aggiornata ed integrata; 3) ai sensi dell'art. 10, comma 5, della Lr. 58/2009, parere favorevole alla riperimetrazione preventiva delle fasce di inondabilità a seguito della realizzazione di tutte le opere previste nel progetto di sistemazione del rio minore di cui al punto 2) precedente ricordando che: l'approvazione della riperimetrazione delle fasce è subordinata all'approvazione del progetto definitivo di sistemazione idraulica da parte degli enti competenti; le aree ex-inondabili, se non interferenti con altre aree inondabili a tempi di ritorno inferiori, vanno mantenute in un regime di fascia C, possibilmente identificate con apposito segno grafico quali aree protette da interventi di sistemazione idraulica;

4 Seduta eTE 21/03/2013 Parere ex art. IO, comma 5, e art.5, c.I, l.r. 58/2009 Provincia di Imperia - t. Armea e rio minore affluente

devono essere indicate le condizioni necessarie di manutenzione delle opere e dell'alveo ai fini del mantenimento delle condizioni di deflusso progettate, e va individuato in termini espliciti il soggetto responsabile della manutenzione stessa.

Le raccomandazioni di cui sopra potranno essere riscontrate e verificate dalla Provincia anche nell'ambito delle procedure di autorizzazione idraulica.

A riguardo del punto 3), si ricorda infine che, trattandosi di una riperimetrazione preventiva, che anticipa l'approvazione dello scenario di inondabilità residua conseguente alla realizzazione degli interventi previsti, la sua efficacia è comunque sospesa. Tale specificazione dovrà essere riportata anche sulle cartografie di riferimento all'atto dell'approvazione preventiva. Lo scenario dovrà successivamente essere reso efficace, e quindi formalmente recepito come aggiornamento nel piano di bacino, con uno specifico provvedimento della Provincia, ad effettiva conclusione e collaudo delle opere e a seguito della verifica delle condizioni previste dai criteri dell'Autorità di Bacino regionale (cfr. ad es. punto 8., DGR 848/03 e allegato 1, DGR 16/07).

È opportuno infine ricordare i limiti e le condizioni per la eventuale realizzazione delle opere urbanistico-edilizie connesse alla realizzazione degli interventi idraulici. In particolare si ricorda che di norma i titoli edilizi possono essere rilasciati dopo l'effettiva entrata in vigore della riperimetrazione a seguito della realizzazione degli interventi idraulici, ma che tali rilasci possono essere anticipati, ai sensi dell'art. 110-bis della I.r. 18/1999, previo parere vincolante della Provincia, nel rispetto delle condizioni previste dal disposto normativo nonché degli indirizzi di cui alla circolare applicativa n. 27699/519 del 08.02.2005 (BURL n. 8, parte Il, 23.2.2005). In particolare si ricorda che ai fini dell'applicazione dell'art. 110-bis deve essere assicurata l'intera copertura finanziaria dell'intervento e devono essere stati consegnati i lavori delle opere idrauliche, e che l'abitabilità/agibilità delle opere edilizie è subordinata all'effettiva conclusione e collaudo delle opere idrauliche.

5 NP/2013/6915 C/assif.: 2010/G13.12.5/17-3

AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

COMITATO TECNICO DI BACINO Seduta del 21/03/2013

PARERE N. 9/2013

Parere ai sensi del c.8 e 9 dell'aft. 9 della I.r. 58/2009

Variante sostanziale al Piano di Bacino stralcio per la tutela dal rischio idrogeologico del Torrente BRANEGA

Oggetto: Variante sostanziale del Piano di Bacino del Torrente Branega

Proponente: Provincia di Genova Direzione Pianificazione Generale e di Bacino Servizio Piani di Bacino Seduta CTB 21/03/2013 Parere ex c.8 e 9, art.9 1.1'.58/2009 Provincia di Genova- variante T. Branega

IL COMITATO TECNICO DI BACINO DELL'AUTORITÀ DI BACiNO REGIONALE

RICHIAMATA la legge regionale 4/12/2009, n. 58; PREMESSO che la variante riguarda modifiche ed integrazioni sostanziali al piano di bacino del T.Branega finalizzate all'aggiornamento delle cartografie di piano a seguito di sopravvenuti approfondimenti tematici, all'adeguamento della normativa per le intervenute modifiche ai criteri di riferimento ed in particolare all'omogeneizzazione della metodologia di redazione dei piani; PREMESSO che: il Comitato Tecnico di Bacino, ai sensi dell'art. 9 comma 3 della I.r. 58/2009, ha espresso nella seduta del 26/06/2011, in merito alla proposta di variante in oggetto, il proprio parere favorevole (n. 7/2011) con una serie di prescrizioni; - acquisito il parere del Comitato, la Giunta Regionale, in qualità di Autorità di bacino, con DGR 778 del 08/07/2011, ha rilasciato il proprio parere vincolante richiamando le prescrizioni del Comitato; - sulla base delle osservazioni formulate dall'Autorità di bacino la Provincia ha rielaborato il piano, ritrasmettendo al Comitato la nuova versione per la verifica della conformità degli elaborati alle prescrizioni formulate; il Comitato esaminata, nella seduta del 13/09/2012, la documentazione pervenuta dalla Provincia, esprimeva un giudizio positivo in merito a tale verifica a condizione che, prima di dar corso alla formale adozione di detta variante, venissero ottemperate alcune indicazioni relativamente alle "Norme di attuazione" finalizzate, in primo luogo, al recepimento dei criteri aggiornati per gli aspetti geologici, in allora di imminente approvazione da parte della Giunta Regionale, ed all'introduzione nel testo di alcune puntuali modifiche relative agli aspetti idraulici;

PRESO ATTO che, ai fini della conclusione dell'iter approvativo, la Provincia di Genova con nota prot. n 26285 del 06/03/2013: ha comunicato che la variante emendata a seguito delle indicazioni formulate dal Comitato nella seduta del 13/09/2012, è stata adottata con DGP n.168/2012 e pubblicata sul BUR in data 27/12/2012; ha dato atto che nel periodo previsto di 30 giorni dall'adozione non sono pervenute osservazioni in merito; ha richiesto, quindi, ai fini dell'approvazione di detta variante, l'espressione del parere vincolante del Comitato, ai sensi dei commi 8 e 9 della precitata I.r. 58/2009;

DATO ATTO che il presente parere è espresso ai sensi dei c. 8 e 9 dell'art. 9 della I.r. 58, che prevedono che, a seguito della adozione del piano di bacino o di sue varianti sostanziali e della conseguente fase delle osservazioni, la Provincia trasmetta la versione definitiva del piano al Comitato di Bacino che esprime un parere vincolante circa la sua compatibilità con i criteri ed indirizzi dell'Autorità di Bacino, con facoltà di richiedere alla Provincia, ove ritenuto necessario, integrazioni o ulteriori elaborazioni;

2 Seduta CTB 21/03/2013 Parere ex c.8 e 9. art.9 l.r.58/2009 Provincia di Genova- variante T Branega

CONSIDERATO che: gli elaborati della variante hanno ottemperato, prima della fase di adozione, alle prescrizioni formulate dal Comitato nella seduta del 13/09/2012; nella fase di adozione non sono pervenute osservazioni in merito ai contenuti del piano;

RITENUTO, alla luce di quanto sopra, che la variante proposta risulti conforme ai criteri dell'Autorità di bacino

sulla base delle motivazioni sopra esposte che si intendono integralmente richiamate, ai sensi del combinato disposto dei commi 8 e 9 dell'art. 9 dellal.r. 58/2009,

ESPRIME parere positivo in merito alla definitiva compatibilità della variante di piano con i criteri e gli indirizzi dell'Autorità di bacino.

3 AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

COMITATO TECNICO DI BACINO

Seduta del 21/03/2013

PARERE N. 10/2013

Parere vincolante ai sensi dell'art. 10 c.5 della L.R. 58/2009

Piano di Bacino Ambito 15

Oggetto: Variante al Piano di Bacino Ambito 15 relativa alla riperimetrazione di una porzione di versante classificata PG3 in località San Maurizio dei Monti in Comune di Rapallo.

Proponente: Comune di Rapallo

l il COMiTATO TECNICO DI BACINO DEll'AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

RICHIAMATA la legge regionale 04/12/2009, n. 58; RiCHIAMATI altresì i criteri ed indirizzi di riferimento dell'Autorità di Bacino Regionale, ed in particolare: -la DGR 357/01 e sS.mm. e ii. che ha approvato i criteri per la redazione della normativa di attuazione dei Piani di Bacino per la tutela dal rischio idrogeologico e relativi allegati tecnici; -la DGR 1338/2007 "Indirizzi per riperimetrazione e riclassificazione delle frane attive e quiescenti che determinano aree a susceìtività elevata e molto elevata, a seguito di studi di maggior dettaglio nella pianificazione di bacino di rilievo regionale"; -la DGR 265/2010 "Criteri per la definizione di classi di pericolosità relativa in aree a suscettività al dissesto elevata e molto elevata per frana a cinematica ridotta nonché integrazioni alla DGR 1338/07"; -la DGR 894/2010 "Art. 3, c. 1, lett. h) e art. 8, C. 5 della I.r. 58/2009. Indirizzi procedurali e modalità operative per il funzionamento dell'Autorità di Bacino regionale relativi alle istanze di varianti ai piani di bacino vigenti". PRESO ATTO che la richiesta di parere trasmessa dalla Provincia di Genova ha ad oggetto la proposta di variante non sostanziale al Piano di Bacino dell'Ambito 15 avanzata dal Comune di Rapallo e relativa in particolare alla riperimetrazione di una porzione di versante, sita in località San Maurizio dei Monti in Comune di Rapallo, classificata PG3 nella Carta della Suscettività al Dissesto del Piano di Bacino vigente;

DATO ATTO che il presente parere è espresso ai sensi dell'art. 1 O c.5 della L.R. 58, che definisce le modalità di approvazione di varianti ai Piani vigenti non ricadenti nelle fattispecie delle varianti sostanziali di cui al c.3 dello stesso articolo, disponendo, in particolare, che tali modifiche o integrazioni siano approvate dalla Giunta Provinciale, acquisito il parere vincolante del Comitato Tecnico di Bacino;

VISTA la documentazione tecnica inoltrata dal Comune di Rapallo, allegata alla proposta di modifica trasmessa dalla Provincia di Genova con nota prot. n. 25636 del 27.02.2012, agli atti presso il Settore Assetto del Territorio della Regione Liguria, e costituita in particolare dai seguenti elaborati: Relazione istruttoria della Provincia di Genova Nota di richiesta del Comune di Rapallo prot. n. 58823 del 15-12-2011 Relazione geologica del 18-05-2009 Relazione geologica del 26-07-2010 Relazione geologica del 21-11-2011 Relazione monitoraggio topografico ottobre 2009 Relazione monitoraggio topografico luglio 2010 VISTA la richiesta di integrazioni, formalizzata con nota prot. n. PG/2012/76773 del 18.05.2012, formulata dal Comitato Tecnico di Bacino a seguito dell'esame della suddetta documentazione nella seduta del 10.05.2012;

2 VISTA altresì la documentazione tecnica integrativa, allegata alla nota della Provincia di Genova prot. n. 23131 del 26.02.2013, agli atti presso il Settore Assetto del Territorio della Regione Liguria, appositamente inoltrata dal Comune di Rapallo a seguito delle specifiche richieste formulate dal Comitato Tecnico di Bacino, e costituita in particolare dai seguenti elaborati: Relazione istruttoria integrativa della Provincia di Genova Relazione geologica integrativa del 22-10-2012 Relazione monitoraggio topografico ottobre 2012 Assetto tridimensionale del settore in esame Documentazione fotografica dei manufatti nel settore da riclassificare Sezione geologica B-B in presenza di un ipotetica falda Verifiche di stabilità lungo la sezione B-B in presenza di falda (condizioni stati che e dinamiche) CONSIDERATI i seguenti elementi: a} Contenuti sintetici della modifica La modifica in esame riguarda in particolare la parziale riperimetrazione, a seguito di approfondimenti geologici di dettaglio, di un'area sita in località San Maurizio dei Monti in Comune di Rapallo, attualmente classificata in classe PG3 dal Piano di Bacino. b) Inquadramento della modifica rispetto alla pianificazione di Bacino La proposta di variante rientra nelle possibilità di apportare modifiche al Piano sulla base di nuovi elementi tecnici acquisiti o da studi o indagini di maggior dettaglio rispetto a quanto effettuato nell'ambito della redazione del Piano stralcio. Tali modifiche sono configurabili come non "sostanziali" ai sensi del c.5 dell'art. 10 della L.R. 58/2009, in quanto relative ad approfondimenti esclusivamente tecnici, che non comportano la necessità di riformulare le strategie e le scelte fondamentali del Piano. I criteri generali di riferimento da seguire per l'elaborazione di tali modifiche sono forniti con la DGR 357/01 e sS.mm.ii. ed in particolare al cap. 3.2 "Disciplina dell'assetto geomorfologico" e al cap. 4 "Modifica delle aree a pericolosità idrogeologica" dell'Allegato 1. Ulteriori specifici criteri sviluppati dall'Autorità di Bacino Regionale, riferiti alla riperimetrazione e riclassificazione delle aree in frana, sono contenuti nella DGR 1338/2007 e nella successiva DGR 265/2010. Gli indirizzi procedurali e le modalità operative per il funzionamento dell'Autorità di Bacino regionale ai sensi dell'art. 3, c. 1, lett. h) e dell'art. 8, C. 5 della L.R. 58/2009, relativi alle istanze di varianti ai Piani di Bacino vigenti, sono infine fissati dalla DGR 894/2010. c) Valutazioni finali La modifica in esame si configura come la parziale riperimetrazione di un'area classificata dal Piano vigente quale frana quiescente per scorrimento o scivolamento, con conseguente inserimento di una porzione dello stesso versante in una classe di suscettività al dissesto più bassa rispetto a quella attuale. Sulla base degli specifici approfondimenti geologici di maggior dettaglio appositamente acquisiti dal Comune di Rapallo, l'area oggetto della modifica non risulta associata a frane

3 quiescenti o attive, in coerenza con la definizione della nuova classe di pericolosità geomorfologica proposta. La modifica in oggetto è stata predisposta dal proponente seguendo i criteri fissati dalle DGR 1338/2007 e 265/2010, applicando in particolare le specifiche procedure di riperimetrazione previste per le aree in frana. In analogia con le circostanti aree dello stesso versante ed anche in considerazione che la stessa documentazione prodotta a supporto dell'istanza evidenzia comunque la presenza in loco di coltri, ancorché sottili, insistenti sulla porzione del versante in oggetto, si ritiene opportuno che, a titolo cautelativo, tutta ,'area oggetto della riperimetrazione sia comunque classificata in classe di suscettività al dissesto PG3A. A tal proposito si ricorda che nelle aree a suscettività al dissesto elevata PG3A, ai sensi dell'art. 16 c. 3 quater delle Norme di Attuazione di Piano, gli interventi di nuova edificazione sono consentiti a condizione che le indagini a corredo degli interventi proposti verifichino, in particolare, che: - L'attuazione degli interventi consentiti non aggravi il grado di suscettività al dissesto dell'area, ma permetta il miglioramento delle condizioni di stabilità dell'areale interessato, attraverso le opportune e le possibili opere volte a modificare i fattori geomorfologici e geotecnici determinanti il relativo grado di suscettività al dissesto. - Le condizioni di suscettività del territorio a contorno dell'area di intervento non interferiscano negativamente sull'intervento stesso. - Gli interventi prevedano ogni accorgimento tecnico-costruttivo necessario ad assicurare la tutela della pubblica. Si rileva infine la necessità che la Carta Geomorfologica di Piano sia contestualmente aggiornata coerentemente con le risultanze della stessa documentazione geologica trasmessa anche per quanto attiene il limite cartografico tra le coltri potenti e quelle sottili.

RITENUTO pertanto che la variante proposta, con le precisazioni sopra esposte, sia conforme agli indirizzi e criteri dell'Autorità di bacino Regionale;

sulla base delle motivazioni sopra esposte, che si intendono integralmente richiamate, ai sensi dell'art. 10 c. 5 della loR. 58/2009, ESPRIME PARERE FAVOREVOLE alla variante in oggetto, con le prescrizioni e precisazioni sotto indicate. La carta geomorfologica di Piano deve essere contestualmente aggiornata in modo coerente con le risultanze della stessa documentazione geologica trasmessa anche per quanto attiene il limite cartografico tra le coltri potenti e quelle sottili. A titolo cautelativo, si ritiene necessario che tutta l'area oggetto della riperimetrazione sia comunque classificata in classe di suscettività al dissesto PG:3A. A tal proposito si ricorda che nelle aree a suscettività al dissesto elevata PG:3A, ai sensi dell'art. 16 c. :3 qualer delle Norme di Attuazione di Piano, gli interventi di nuova edificazione sono consentiti a condizione che le indagini a corredo degli interventi proposti verifichino, in particolare, che:

4 - L'attuaziene degli interventi censentiti nen aggravi il gradQ di suscettività ai dissestQ dell'area, ma permetta il migliQramentQ delle cQndiziQni di stabilità dell'areale interessatQ, attraversQ le QPPQrtune e le PQssibili Qpere vQlte a mQdificare i fattQri geQmQrfQIQgici e geQtecnici determinanti ii relativQ gradQ di suscettività al dissestQ. - Le cendiziQni di suscettività del territeriQ a cQnternQ dell'area di interventQ nQn interferiscane negativamente sull'interventQ steSSQ. - Gli interventi prevedane egni accQrgimente tecnicQ-cestruttive necessariQ ad assicurare la tutela della pubblica ed ii nQn aumentQ del rischiQ.

IL~~~TEDEL COM'TA10 Tf~lèp DI BACINO (DQtt.ss I brjel a Minervini) "--. Y'j

5 NP 2013/6917 Classif.:2013/G13.12.5/2-1

AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

COMITATO TECNICO DI BACINO

Seduta del 21/03/2013

PARERE N. 11/2013

Parere ai sensi del comma 5 dell'aft.10 della loR. 58/2009

PdB del T. Petronio - Ambito 17

Oggetto: modifica alla perimerazione della frana attiva in loc. Barletta - Setteventi in Comune di Casarza Ligure

Proponente: Comune di Casarza Ligure Seduta CTS 21/03/2013 Parere ex c5 art. l O l.r. 58/2009 Provincia di Genova- variante Ambito 17

IL COMITATO TECNICO DI BACINO DELL'AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

RICHIAMATA la legge regionale 4/12/2009, n. 58;

RICHIAMATI altresì i criteri ed indirizzi di riferimento dall'Autorità di Bacino Regionale, ed in particolare: la DGR 1265/2011, con la quale è stato approvato il testo integrato aggiornato dei criteri per la redazione della normativa di attuazione dei Piani di Bacino per la tutela dal rischio idrogeologico; la DGR 1208/2012, con la quale sono stati aggiornati i criteri geomorfologici per la redazione della normativa di attuazione dei Piani di Bacino per la tutela dal rischio idrogeologico; la DGR 1338/ 2007 "Indirizzi per la riperimetrazione e riclassificazione delle frane attive e quiescenti che determinano aree a suscettività elevata e molto elevata, a seguito di studi di maggior dettaglio nella pianificazione di bacino di rilievo regionale"; la DGR 265/2010 "Criteri per la ridefinizione di classi di pericolosità relativa in aree a suscettività al dissesto elevata e molto elevata per frana a cinematica ridotta nonché integrazioni alla DGR 1338/2007"; la DGR 894/2010 Art. 3, c.1, lett.h) e art.8, c.5 della I.r. n.58/2009 "Indirizzi procedurali e modalità operative per il funzionamento dell'Autorità di Bacino Regionale relativi alle istanze di varianti ai Piani di bacino vigenti". PRESO ATTO che il Comune di Casarza Ligure ha trasmesso in data 22/01/2012 ed in data 15/01/2013 alla Provincia di Genova la documentazione relativa alla richiesta del ridisegno di una zona classificata Pg4 sita in località Barletta-Setteventi; la Provincia di Genova, con nota prot. n 7266 del 22/01/2013, ha richiesto l'espressione del parere del Comitato, ai sensi del c.5 dell'art. 1O della Ir. 58/2009 sopracitata, per l'approvazione dell'aggiornamento degli elaborati di piano relativamente al ridisegno dell'areale; VISTA la documentazione tecnica trasmessa e, in particolare, la relazione istruttoria della Provincia di Genova - Direzione Pianificazione Generale e di Bacino - Ufficio Pianificazione Territoriale, in merito alla suddetta richiesta, trasmessa con la precitata nota n. 7266/2012;

DATO ATTO che il presente parere è espresso ai sensi del c. 5 dell'art. 10 della I.r. 58, che stabilisce, in particolare, la procedura delle varianti non sostanziali ai piani di bacino;

CONSIDERATI i seguenti elementi: a) Contenuti della modifica La variante proposta comporta di fatto una lieve modifica al perimetro del fianco del corpo di frana in modo da renderlo più coerente con lo stato dei luoghi. In ogni caso le indagini di maggior dettaglio presentate dal Comune a supporto dell'istanza risultano coerenti con i criteri metodologici di riferimento approvati con la DGR n.265/2010. In particolare la proposta è corredata da analisi volte all'individuazione delle unità geomorfologiche omogenee, analisi storiche, rilievi di dettaglio dell'area, sezioni geologiche interpretative, esame aerofotogrammetrico, verifica di stabilità del pendio, documentazione fotografica. Il rilevamento diretto sul terreno e l'esame aerofotointerpretativo non hanno

2 Seduta CTB 21/03/2013 Parere ex e5 art. lO I.r.58/2009 Provincia di Genova- variante Ambito 17

evidenziato la presenza di indicatori geomorfologici nel settore oggetto di modifica. Dall'istruttoria tecnica della Provincia emerge che, sulla base della documentazione tecnica presentata, vi siano elementi sufficienti per accogliere la richiesta del ridisegno della perimetrazione dell'area in esame. La zona stralciata viene, pertanto, riclassificata: in "coltre potente" nella carta geomorfologica e in "Pg1 e Pg2" nella carta della pericolosità geomorfologica. Vengono, inoltre, modificate: la carta della franosità reale, nella quale per mero errore informatico non era stato riportato l'areale di frana attiva corrispondente alla Pg4 oggetto di variante; la carta del rischio geomorfologico ed idraulico.

b} Inquadramento della modifica rispetto alla pianificazione di bacino La proposta di variante in oggetto rientra nelle possibilità di apportare modifiche ai Piani sulla base di nuovi elementi tecnici acquisiti o da studi o da indagini di maggior dettaglio rispetto a quanto effettuato nell'ambito della redazione del Piano stralcio, nonché a seguito di interventi di consolidamento e di messa in sicurezza. Tali modifiche sono configurabili come non "sostanziali" ai sensi del c.5 dell'art. 1O della I.r. n.58/2009, in quanto relative ad approfondimenti esclusivamente tecnici che non comportano la necessità di riformulare le strategie e le scelte fondamentali del piano. I criteri generali di riferimento da seguire per l'elaborazione di tale modifica sono forniti all'Allegato 1 della DGR 1265/2011 ed, in particolare, al paragrafo n.4 "Modifica delle aree a pericolosità idrogeologica", come modificato ed integrato dalla DGR n.1208/2012. Nel caso in esame, occorre fare riferimento agli indirizzi tecnici specifici contenuti nella DGR n.265/2010 avente ad oggetto: "lndirizzi per la riperimetrazione e la riclassificazione delle frane attive e quiescenti a seguito di studi di maggior dettaglio", con particolare richiamo al paragrafo n.3 :"Metodologia per la riperimetrazione e/o riclassificazione dei fenomeni franosi". A tale riguardo si rileva che gli elaborati sono stati redatti in conformità agli indirizzi soprarichiamati.

c}Considerazioni del Comitato Il Comitato ha preso atto della documentazione allegata all'istanza ed illustrata nell'ambito della seduta dalla Provincia, anche con il supporto della proiezione powerpoint che ha permesso di evidenziare e sintetizzare l'aderenza delle indagini condotte ai criteri metodologici stabiliti dall'Autorità di Bacino con la DGR n.265/2010.

RITENUTO, alla luce di quanto sopra, che la variante proposta risulti conforme ai criteri ed indirizzi dell'Autorità di Bacino regionale; sulla base delle motivazioni sopra esposte, che si intendono integralmente richiamate,

ESPRIME ai sensi del c. 5 dell'art.. 10 della 1.1'. 58/2009 parere positivo in merito alla modifica della perimerazione della frana attiva in loc. Barletta - Setteventi in Comune di Casarza Ligure.

3 NPj2013j 8460 Classif. 2010jG13.12.5j25-1

Autorltù di Bacino regionale

AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

COMITATO TECNICO DI BACINO

Seduta del 11/04/2014

PARERE N. 12/2013

Parere vincolante ai sensi del c.5 dell'art. 10 della I.r. 58/2009

Piano di bacino dell'Ambito 19 Bacino rio Pastanelli-Morione

Oggetto: Aggiornamento perimetrazione fasce di inondabilità rio Pastanelli-Morione ed affluenti in Comune di Monterosso Proponente: Comune di Monterosso Seduta CTB 11/04/2013 Parere ex art. lO, c.5, l.r. 58/2009 , Provincia di La Spezia - rio Morione e ajJluente

IL COMITATO TECNICO DI BACINO DELL' AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

RICHIAMATA la legge regionale 4/12/2009, n. 58;

RICHIAMATI altresì i criteri ed indirizzi di riferimento dell'Autorità di bacino regionale, ed in particolare la DGR 1265/2001 con la quale è stato approvato il testo integrato aggiornato dei criteri per la redazione della normativa di attuazione dei Piani di Bacino per la tutela dal rischio di cui alla DGR 357/2001 e sS.mm. , nonché le DGR 894/2010 con la quale sono stati forniti indirizzi procedurali e modalità operative per l'espressione dei pareri ex I. r. 58/2009 sulle istanze di varianti ai piani di bacino vigenti e sulle progettazioni di interventi di sistemazione idraulica;

PREMESSO CHE: - la Provincia della Spezia, su proposta del Comune di Monterosso come da propria nota 8998/2012, ha richiesto, con nota prot. n. 55722 del 10.10.2012, l'espressione del parere del Comitato in merito all'aggiornamento della perimetrazione delle fasce di inondabilità allo stato attuale rio Pastanelli Morione e dei suoi affluenti nel centro storico del Comune di Monterosso, a seguito di specifico studio idraulico; - il Comitato Tecnico di Bacino ha esaminato la proposta nella seduta del 17.01.2013, nell'ambito della quale ha ritenuto necessario acquisire alcuni chiarimenti ed integrazioni, richiesti con nota PG/2013/16028; - il Comune di Monterosso, con propria nota n. 948 del 19.02.2013, ha trasmesso alcuni elaborati integrativi relativi alla mappatura delle fasce di inondabilità, successivamente integralmente sostituiti dagli elaborati trasmessi con nota n.3038 del 18.03.2013; - la Provincia della Spezia ha inviato la propria relazione istruttoria in merito a tali integrazioni con nota 18755 del 5.4.2013, al fine dell'inserimento della pratica all'ordine del giorno del Comitato Tecnico di Bacino;

VISTA la documentazione tecnica e le relazioni istruttorie trasmesse della Spezia, poste agli atti delle sedute del Comitato del 17/1/2013 e del 11/04/2013;

CONSIDERATI i seguenti elementi: al Contenuti della Variante Il corso d'acqua in questione è stato oggetto di esondazione nell'evento alluvionale del 25 ottobre 2011. La perimetrazione delle aree inondate nell'evento, approvate nell'ambito delle misure di salvaguardia ex DGR 1489/2011, in conformità al parere del Comitato n.18/2012, è stata recepita nell'aggiornamento del piano di bacino come aree c.d. A*, aree, cioè, a cui è associata una disciplina corrispondente a quella di fascia A, nelle more di adeguati approfondimenti tecnico-idraulici. La variante presentata è finalizzata a proporre, alla luce dell'evento accaduto, e sulla base di uno specifico studio idraulico sul rio Pastanelli-Morione e dei suoi affluenti, una nuova mappatura delle aree inondabili in termini di tempi di ritorno, tali da sostituire le aree A*. Si noti che lo studio riguarda solo il bacino del rio Morione, che scorre nel centro storico del comune di Monterosso, mentre non concerne gli altri due rii ricadenti nel territorio comunale più a ponente, anch'essi oggetto dell'evento alluvionale ed attualmente caratterizzati dalla presenza di una fascia A*.

2 Seduta eTB 11/04/2013 Parere ex art. lO, c. 5, l.r. 58/2009 Provincia di La Spezia - rio Morione e affluente

A seguito del primo esame della pratica nella seduta del 17/1/2013 e della relativa richiesta di chiarimenti ed integrazioni, la documentazione relativa è stata conseguentemente aggiornata, tenendo conto dei rilievi mossi. Sulla base delle suddette analisi integrative, è stata aggiornata la proposta di perimetrazione delle fasce di inondabilità a diversi tempi di ritorno allo stato attuale. In particolare sono stati studiati con verifiche idrauliche di moto permanente, sulla base anche di appositi rilievi topografici, il rio Morione, il rio Pastanelli e il rio Balanello(che con la loro confluenza costituiscono il rio Morione), e gli affluenti rio Buranco (affluente di destra), rio Senza nome (poi identificato come rio Repezzo, affluente di sinistra), nonché il rio Serra (con sfocio diretto a mare). Inoltre, è stata proposta una riperimetrazione preventiva di una porzione delle aree inondabili in sponda sinistra del rio Morione, a monte di via Roma, a seguito della ricostituzione di un limite morfologico preesistente, ma rimosso in fase di cantiere per lo sbancamento relativo alla costruzione di un parcheggio. Nella configurazione precedente ai lavori, infatti, era presente un muro di fascia in pietra che costituiva un limite morfologico naturale per le portate di esondazione del rio . Il progetto presentato prevede la ricostituzione di tale limite morfologico, arretrato rispetto a quello preesistente, attraverso una struttura in c.a., dell'altezza di 1,5 m. Poiché la struttura proposta garantirà adeguate caratteristiche tecniche ed idrauliche per il contenimento della acqua di esondazione, viene richiesto il parere sulla proposta di riperimetrazione delle aree inondabili conseguenti, che esclude le aree dell'attuale sbancamento dalle fasce di inondabilità.

b) Valutazioni del Comitato - Proposta di riperimetrazione delle fasce di inondabilità allo stato attuale. Si prende atto che la documentazione integrativa prodotta risponde alle richieste effettuate dal Comitato nella seduta del 17/01/2013. Gli studi effettuati risultano, in linea generale, coerenti con i criteri ed indirizzi dell'Autorità di Bacino e con i dati del piano di bacino vigente. Si rileva peraltro quanto segue. Si osserva che lo studio e la conseguente perimetrazione proposta tiene, tra l'altro, conto, direttamente o indirettamente, di alcune opere realizzate in "somma urgenza" a seguito dell'evento alluvionale del 25 ottobre 2011 . Si fa riferimento in particolare ai lavori di ripristino della tombinatura e alle briglie selettive realizzate nel tratto di alveo a monte. Non è noto se tali opere siano state regolarmente autorizzate (anche in sanatoria) e collaudate, dal punto di vista sia idraulico sia statico. Risulta quindi indispensabile che tali verifiche vengano effettuate, preliminarmente alla approvazione della variante al piano di bacino. A riguardo l'analisi dell'evento alluvionale del 25 ottobre 2011, si prende atto che è stato effettuato uno studio per la caratterizzazione dell'evento pluviometrico e la conseguente stima degli idrogrammi di piena attraverso l'applicazione di un modello idrologico del tipo afflussi-deflussi. I picchi degli idrogrammi così determinati sono stati confrontati con le portate di massima piena annuale a diversi tempi di ritorno stimati nel piano di bacino vigente, al fine di individuare il tempo di ritorno associabile all'evento. Non è stata invece eseguita una vera ricostruzione dell'evento in termini anche idraulici, verificando cioè se per le portate stimate la modellazione idraulica di inondazione portasse alla ricostruzione delle aree effettivamente inondate. Tale procedimento avrebbe potuto condurre ad una più affidabile valutazione della modellazione della inondazione e del tempo di ritorno associabile all'evento. Si ritiene tuttavia che, nel caso di specie, l'analisi condotta sia

3 Seduta eTB 11/04/2013 Parere ex art. lO, c.5, l.r. 58/2009 . Provincia di La Spezia - rio Morione e ajJ/.uente

utile alla comprensione del fenomeno, non necessitando ulteriori approfondimenti, anche se non si ritiene di poter approvare l'analisi stessa come "ricostruzione" dell'evento a fini anche di calibrazione (cfr. ad es. DGR 16/2007). A riguardo della modellazione idraulica della tombinatura, si deve osservare che non è condivisibile l'assunzione che in caso di aperture o griglie nella soletta di copertura, sia corretto interpretare che la linea dei carichi piezometrici che supera l'estradosso sia rappresentativa dei livelli del pelo libero delle acque esondanti. Ciò, infatti, non è certamente corretto, anche in relazione alla conseguente errata ripartizione delle portate nel moto sopra e sotto la sotto la soletta di copertura. A questo proposito, va sottolineato, in generale, che anche se alcune schematizzazioni modellistiche possono non apparire realistiche, esse devono essere utilizzate come input per ulteriori analisi ai fini della determinazione delle condizioni di inondabilità. Per tale motivo è condivisibile l'adozione di una schematizzazione ad intradosso "infinito" per simulare il comportamento in pressione della tombinatura per portate superiori a quelle smaltibili, anche al fine di determinare le reali sottopressioni che si verrebbero a creare e i carichi necessari in relazione alla capacità di resistenza, anche temporanea, della copertura esistente. Uno schema modellistico che tenga in considerazione sia la possibilità di deflusso a pelo libero al di sopra della so letta di copertura che il moto in pressione al di sotto, potrebbe essere quello costituito da due rami a partire dall'imbocco della tombinatura (o di altra sezione in cui si ritiene si possa verificare un cedimento), in modo che sulla base del bilanciamento dei carichi si possa calcolare la corretta ripartizione delle portate e i conseguenti profili in ciascun ramo. Nel caso di specie peraltro, è stato verificato nell'ambito dello studio che, per quanto riguarda la portata 50-ennale, la verifica idraulica effettuata nell'ipotesi di comportamento totalmente in pressione non differisce sostanzialmente da quella precedentemente assunta che considera anche il moto al di sopra della copertura, e conduce ad analoga individuazione della sezione in cui la linea dei carichi totali interferisce con l'intradosso della soletta, assunta come possibile sezione di esondazione; pertanto si ritiene comunque significativa la verifica effettuata, senza necessità di ulteriori approfondimenti. Per quanto riguarda invece la portata duecentennale, l'esondazione è stata effettuata con la modellazione di un moto permanente al di sopra della copertura per una portata differenza tra quella 50-ennale e quella 200-ennale, estendendo le possibili aree inondabili sulla base della morfologia del territorio. Anche in questo caso si ritiene quindi che, nel caso di specie, l'impostazione modellistica sia affidabile rispetto allo stato dei luoghi e non siano necessarie ulteriori integrazioni. Tutto ciò premesso, si ritiene quindi la perimetrazione proposta adeguata e coerente con i criteri dell'Autorità di Bacino regionale. Si raccomanda peraltro di effettuare una ulteriore verifica dei limiti della fasce in corrispondenza di alcuni edifici che, specie in sponda sinistra, risultano solo parzialmente interessati dalle fasce stesse. Si segnala ancora la necessità di valutare il livello di pericolosità nel tratto a monte del rio Pastanelli, dove risulta ancora la presenza di una area inondata ex DGR 1489/2011. Si raccomanda inoltre alla Provincia di verificare la base topografica su cui verranno riportate le perimetrazioni delle fasce di inondabilità determinate. Si è rilevato infatti che la base topografica utilizzato nel piano di bacino vigente risulta piuttosto datata e non corrispondente all'attuale stato dei luoghi sulla base del quale è stato effettuato lo studio idraulico. In tal senso si ritiene opportuno che il piano di bacino riporti la carta delle fasce fluviali sulla stessa base usata nello studio ovvero che non venga effettuata una semplice trasposizione delle aree sulla diversa base topografica, ma le stesse vengano ridigitate al fine di rispettare il contenuto sostanziale dello studio.

4 Seduta CTB 11/04/2013 Parere ex art. lO, c. 5, l.r. 58/2009 Provincia di La Spezia - rio Morione e affluente

- Proposta di riperimetrazione delle fasce di inondabilità nello stato di progetto a seguito della ricostituzione del limite morfologico. Si prende atto che nella documentazione integrativa è stata ipotizzata la ricostituzione di un limite morfologico continuo, senza aperture e con caratteristiche tecniche ed idrauliche atte a contenere la piena. Ai fini della riperimetrazione della aree, tuttavia, tale limite morfologico deve rispondere a quanto previsto dai criteri regionali, ed in particolare a quanto disposto dai criteri ex DGR 357/2001 e sS.mm. (come risulta dal testo integrato ex DGR 1265/2011), punto 3.1, lett g), ad oggetto "Condizioni di ammissibilità di interventi comportanti modificazioni morfologiche in aree inondabili ". Sono ammessi, in particolare, nel rispetto di alcune condizioni, interventi che comportino limitate modifiche morfologiche dei terreni ricadenti in aree inondabili diretti ad evitare o mitigare l'inondabilità delle aree stesse attraverso il raggiungimento di una adeguata "quota del terreno". Si ritiene pertanto che la ricostituzione del limite morfologico possa essere accettata ai fini della esclusione delle aree dalle fasce di inondabilità solo se la quota del terreno a tergo venga adeguata alla quota di sommità della struttura in c.a., realizzando cioè il nuovo piano di campagna a tale quota. Non è perciò possibile, allo stato degli atti, fornire parere positivo al limite morfologico costituto da un solo muro, dietro al quale il terreno rimanga alla quota attuale.

RITENUTO, alla luce di quanto sopra, che: la variante proposta per l'aggiornamento della carta della fasce allo stato attuale risulti conforme ai criteri ed indirizzi dell'Autorità di Bacino regionale, con le precisazioni sopra illustrate, la variante proposta come riperimetrazione preventiva a seguito della ricostituzione di un limite morfologico quale quello prospettato non sia conforme ai criteri ed indirizzi dell'Autorità di Bacino regionale;

DATO ATTO che il presente parere è espresso ai sensi del c.5 dell'art.10 della I.r. 58, che stabilisce le modalità di approvazione di varianti ai piani vigenti non ricadenti nelle fattispecie delle varianti sostanziali di cui al c.3 dello stesso articolo, disponendo, in particolare, che tali modifiche od integrazioni siano approvate dalla Giunta provinciale acquisito il parere vincolante del Comitato Tecnico di Bacino; sulla base delle motivazioni sopra esposte, che si intendono integralmente richiamate

ESPRIME

1) ai sensi del C. 5, dell'art.10, della I.r. 58/2009, parere favorevole all'aggiornamento della perimetrazione della fasce di inondabilità allo stato attuale, come proposta dal Comune di Monterosso, con le seguenti prescrizioni: a) l'efficacia del presente parere è sospesa fino all'acquisizione da parte della Provincia della necessarie autorizzazioni idrauliche, verifiche tecniche, anche statiche, e collaudi, degli interventi realizzati in regime di "somma urgenza", connesse allo studio effettuato, con particolare riferimento ai lavori di ripristino della tombinatura e alle briglie selettive realizzate nel tratto di alveo a monte del rio Morione;

5 Seduta e TB 11/04/2013 Parere ex art. l O, c.5, f. r. 58/2009 ./ Provincia di La Spezia - rio Morione e affluente

b) deve essere effettuata una ulteriore verifica dei limiti della fasce in corrispondenza di alcuni edifici che, specie in sponda sinistra, risultano solo parzialmente interessati dalle fasce stesse; c) deve essere individuato il livello di pericolosità nel tratto a monte del rio Pastanelli, dove risulta ancora la presenza di una area inondata ex DGR 1489/2011 ; d) è necessario che nell'ambito della variante al piano di bacino, la carta delle fasce fluviali aggiornata sia riportata sulla stessa base topografica usata nello studio idraulico ovvero che venga adeguatamente ridigitata al fine di rispettare il contenuto sostanziale dello studio effettuato sulla base topografica del piano, piuttosto datata, evitando una semplice trasposizione delle aree sulla base topografica stessa.

Delle prescrizioni e verifiche di cui sopra dovrà essere dato atto negli atti approvativi della variante. Si richiede inoltre che prima della effettiva adozione della variante, a seguito delle verifiche di cui sopra, la Provincia provveda a dare adeguata comunicazione al Comitato Tecnico di Bacino.

2) ai sensi del c. 5, dell'art. 1O, della I.r. 58/2009, parere non favorevole alla proposta riperimetrazione preventiva della fasce di inondabilità nello stato di progetto connesso alla realizzazione del limite morfologico come proposto. La variante potrà essere riesaminata se la quota del piano campagna a tergo del muro previsto viene adeguata alla quota della sommità del muro stesso.

IL PRESI EDUTA ERVINI)

6 NPj2013j 10856 C1assif.2010jG13.12.5j25-1

AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

COMITATO TECNICO DI BACINO

Seduta del 16/05/2013

PARERE N. 13/2013

Parere vincolante ai sensi del c.5 dell'art. 10 della tr. 58/2009

Piano di Bacino stra/cio Centa t. Neva, t. Arroscia, rio.Arveg/io,

Oggetto: Aggiornamento della perimetrazione dell'alveo e delle fasce di inondabilità del t. Neva, del t. Arroscia e del suo affluente rio Arveglio

Proponente: Provincia di Savona Seduta CTB 16/05/2 013 Parere ex art. lO, c.5 , l.r. 58/2009 Provincia di Savona - bacino Centa

IL COMITATO TECNICO DI BACINO DELL'AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

RICHIAMATA la legge regionale 4/12/2009, n. 58; RICHIAMATI altresì i criteri ed indirizzi di riferimento dell'Autorità di bacino regionale, ed in particolare la DGR 1265/2001 con la quale è stato approvato il testo integrato aggiornato dei criteri per la redazione della normativa di attuazione dei Piani di Bacino per la tutela dal rischio idrogeologico; PREMESSO CHE la Provincia di Savona ha richiesto, con nota prot. 22864/2013, l'espressione del parere del Comitato in merito alla propria proposta di aggiornamento della perimetrazione della delimitazione dell'alveo e delle fasce di inondabilità dei t. Neva e Arroscia e del suo affluente rio Arveglio, ricadenti nel bacino del F. Centa; VISTA la relazione istruttoria trasmessa dalla Provincia di Savona, in allegato alla proposta di variante come da ultimo trasmessa, con la succitata nota 22864/2013, posta agli atti della seduta del Comitato del 16/05/2013, e conservati presso la struttura regionale Assetto del Territorio;

CONSIDERATI i seguenti elementi: a) Contenuti della variante La variante proposta dalla Provincia di Savona concerne la riperimetrazione dell'alveo ai fini di una sua migliore definizione e delle fasce di inondabilità del t. Arroscia, del t. Neva e del rio Arveglio, affluente del t. Arroscia. Gli studi a supporto di tale proposta sono stati effettuati dagli uffici della Provincia stessa, anche in esito ad alcuni finanziamenti regionali. La variate proposta è basata in particolare sui seguenti studi ed approfondimenti: 1) t. Neva: è stato approfondita la perimetrazione dell'alveo attuale al fine di una sua migliore definizione e contestualmente aggiornate le verifiche idrauliche che sostituiscono le precedenti, sulla base delle quali sono state riviste anche le fasce di inondabilità; 2) rio Arveglio fino alla confluenza con il t. Arroscia: sono state condotte verifiche idrauliche per il rio non indagato nel pdb vigente e perimetrale le fasce di inondabilità 3) t. Arroscia: è stato approfondita la perimetrazione dell'alveo attuale al fine di una sua migliore definizione e contestualmente aggiornata in alcuni tratti la perimetrazione delle fasce di inondabilità sulla base di considerazioni morfologiche e topografiche acquisite nell'ambito degli approfondimenti; non sono state invece condotte nuove verifiche idrauliche.

Alla base degli studi idraulici che hanno condotto alla proposta di mappatura delle fasce di inondabilità (punti 2) e 3)), la Provincia ha fatto eseguire un rilievo topografico di sezioni trasversali dei corsi d'acqua e delle opere interferenti e di attraversamento, secondo i criteri riportati nella propria relazione istruttoria. Per il punto 1) è stato effettuato un rilievo topografico di dettaglio delle opere arginali di difesa.

b) Valutazioni del Comitato Si prende atto delle verifiche effettuate dagli uffici provinciali e della conseguente proposta di perimetrazione dell'alveo e delle fasce, sulla base di specifiche verifiche morfologiche ed idrauliche. Gli studi appaiono condotti in coerenza con i criteri regionali e maggiormente rispondenti allo stato di fatto del territorio rispetto alla precedente perimetrazione. Non si rilevano pertanto, in generale, elementi ostativi all'approvazione della variante. Si osserva peraltro quanto segue. A riguardo delle verifiche idrauliche e della perimetrazione proposta per il rio Arveglio, non appare chiaro come siano stati determinati i limiti della perimetrazione delle fasce di inondabilità a vari

2 , Seduta CTB 16/05/2013 Parere ex art. lO, c.5, l.r. 58/2009 Provincia di Savona - bacino Centa

tempi di ritorno. In particolare va chiarito e verificato se la limitazione della fascia A in sponda destra e quella di fascia B in sponda sinistra corrispondono a limiti morfologici del terreno, ed eventualmente aggiornare la perimetrazione. Non è chiaro inoltre quali condizioni di portata siano state assunte per la modellazione della confluenza tra il rio e il t. Arroscia. A riguardo del t. Arroscia, per il quale non sono state condotte nuove verifiche idrauliche ma solo verificate quelle del piano di bacino in funzione degli elementi topografici e morfologici acquisiti, appare opportuna una verifica di congruenza del nuovo rilievo effettuato con le sezioni utilizzate nelle verifiche idrauliche del piano al fine di assicurarne l'attualità delle verifiche idrauliche stesse. In particolare risulta necessario verificare, ed eventualmente modificare, le fasce di inondabilità previste nella zona dell'aeroporto (in corrispondenza della curva per cui è stato ridefinito l'alveo), che confermano le precedenti ma che non appaiono in accordo con la topografia del terreno. Inoltre, nel tratto a monte delle confluenza con il t. Neva si osserva che: la modifica della perimetrazione dell'alveo del rio Valletta, che risulta tombinato e con sezione notevolmente insufficiente, appare giustificata; non appare invece giustificata l'esclusione dalla fascia A della stradina posizionata sulla tombinatura e la porzione di terreno tra il rio e l'arginatura si sponda sinistra del t. Arroscia, che andrà pertanto ricompresa nella perimetrazione di fascia A; è proposta l'esclusione dall'alveo di un'area in sponda destra del t. Arroscia, opposta alla confluenza di cui sopra, apparentemente destinata a campi e serre, classificata come fascia B, configurando di fatto un restringimento dell'alveo rispetto alle sezioni a monte e a valle. Non si ritiene che tale esclusione sia adeguatamente motivata, e l'area andrà pertanto ricompresa nella perimetrazione di alveo. A riguardo del t. Neva, si rileva la necessità di estendere la fascia C alla zona dei capannoni attualmente esclusi.

RITENUTO, alla luce di quanto sopra, che la variante proposta sia conforme agli indirizzi dell'Autorità di Bacino regionale, con le precisazioni di cui sopra; DATO ATTO che il presente parere è espresso ai sensi del c.5 dell'art. 10 della Lr. 58/2009, che stabilisce le modalità di approvazione di varianti ai piani vigenti non ricadenti nelle fattispecie delle varianti sostanziali di cui al c.3 dello stesso articolo, disponendo, in particolare, che tali modifiche od integrazioni siano approvate dalla Giunta provinciale acquisito il parere vincolante del Comitato Tecnico di Bacino;

sulla base delle motivazioni sopra esposte, che si intendono integralmente richiamate

ESPRIME

ai sensi del c. 5, dell'art. 1O, della I.r. 58/2009 parere positivo all'aggiornamento della perimetrazione dell'alveo e delle fasce di inondabilità dei t. Neva, t. Arroscia e rio Arveglio, nei termini proposti dalla Provincia di Savona con le seguenti prescrizioni e raccomandazioni: rio Arveglio: deve essere verificato ed eventualmente aggiornato il limite della fascia A prevista in sponda destra del rio Arveglio, sulla base degli esiti delle verifiche idrauliche e della reale topografia del terreno interessato, anche a seguito delle verifica della modellazione della confluenza con il t. Arroscia; rio Valletta alla confluenza con il t. Arroscia: deve essere ricompresa nella perimetrazione di fascia A la porzione di terreno compreso tra il rio e la difesa arginale di sponda sinistra del t. Aroscia, così come la strada posta in corrispondenza della tombinatura; t. Arroscia: deve essere effettuata una verifica di congruenza del nuovo rilievo effettuato con le sezioni utilizzate nelle verifiche idrauliche del piano di bacino vigente, accertando eventuali discrepanze che possano condurre a una diversa perimetrazione delle aree inondabili; in particolare risulta necessario verificare, ed eventualmente modificare, le fasce di inondabilità previste nella zona dell'aeroporto non appaiono in accordo con la topografia del terreno.

3 Seduta CTB 16/05/2013 Parere ex art. lO, c.5 , l.r. 58/2009 Provincia di Savona - bacino Centa

Deve inoltre essere ricompresa nella perimetrazione di alveo l'area in sponda destra del t. Arroscia, opposta alla confluenza del rio Valletta, proposta come fascia B. t. Neva: deve essere estesa la fascia C alla zona dei capannoni attualmente esclusi.

La verifica delle prescrizioni di cui sopra è demandata alla Provincia. Degli esiti di tali verifiche dovrà peraltro essere data comunicazione al Comitato, nonché dato atto negli atti approvativi della variante stessa.

4 NPj2013/10857 C/assif. 2010jG13.12.5j25-1

AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

COMITATO TECNICO DI BACINO

Seduta del 16/05/2013

PARERE N. 14/2013

Parere vincolante ai sensi del c.5 dell'art. 10 della I.r. 58/2009

Piano di Bacino stralcio ambito 16 Affluenti minori in sponda sinistra t. Enfella

Oggetto: Perimetrazione delle fasce di inondabilità del rio Rondanea e del Fossato San Salvatore in Comune di Cogorno

Proponente: Provincia di Genova Seduta CTB 16/05/2013 Parere ex art. lO. c.5 • l.r. 58/2009 Provincia di Genova - affluenti t. Entella

IL COMITATO TECNICO DI BACINO DELL'AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE RICHIAMATA la legge regionale 4/12/2009, n. 58; RICHIAMATI altresì i criteri ed indirizzi di riferimento dell'Autorità di bacino regionale, ed in particolare la DGR 1265/2001 con la quale è stato approvato il testo integrato aggiornato dei criteri per la redazione della normativa di attuazione dei Piani di Bacino per la tutela dal rischio idrogeologico; PREMESSO CHE: la Provincia di Genova ha richiesto, con nota prot. 154267/2012, l'espressione del parere del Comitato in merito alla propria proposta di perimetrazione delle fasce di inondabilità di due colatori minori, il rio Rondanea e il fosso San Salvatore, affluenti di sinistra del t. Entella in comune di Cogorno; con nota PG/2013/24799 il Segretario Generale dell'Autorità di Bacino ha chiesto alla Provincia proponente alcuni elementi e chiarimenti in merito alla documentazione prodotta; con nota 34522/2013 la Provincia di Genova ha fornito i chiarimenti richiesti, trasmettendo contestualmente una relazione istruttoria aggiornata in merito, comprendente i dati precedentemente mancanti ed alcuni approfondimenti rispetto alle valutazioni tecniche effettuate; VISTA la relazione istruttoria trasmessa dalla Provincia di Genova, in allegato alla proposta di variante come da ultimo trasmessa, con nota 34522/2013, posta agli atti della seduta del Comitato del 16/05/2013, e conservati presso la struttura regionale Assetto del Territorio;

CONSIDERATI i seguenti elementi: a) Contenuti della variante La variante proposta dalla Provincia di Genova, di cui alla nota 34522/2013, consiste nella perimetrazione delle fasce di inondabilità di due affluenti minori in sponda sinistra del fiume Entella in comune di Cogorno, il rio Rondanea in località Panesi e il fossato San Salvatore. I rii non sono indagati con verifiche idrauliche nel piano di bacino vigente. La proposta di variante è basata su uno studio idraulico condotto dalla stessa Provincia sulla base di rilievi tratti da pratiche autorizzative presentate alla Provincia stessa owero acquisiti od integrati tramite appositi rilievi. In particolare, a riguardo del rio Rondanea è stata verificata la notevole insufficienza delle sezioni idrauliche, già per la portata 50-ennale. Sulla scorta delle verifiche idrauliche svolte in moto permanente e tenendo conto del volume effettivamente esondante è stata proposta una perimetrazione delle aree inondabili, di difficile tracciamento anche in relazione alla topografia del territorio interessato. In particolare nella zona posta a valle della strada provinciale, in sponda destra dell'affluente, si è previsto che la fascia A sia limitata da alcuni edifici di recente costruzione, poiché gli stessi sono dotati accorgimenti tecnici volti alla difesa dagli allagamenti e con piano abitabile sopraelevato. Per quanto riguarda il fossato San Salvatore, esso è stato studiato insieme al suo affluente, rio della Pessa, entrambi tombinati nel loro tratto vallivo. Sono state valutate le portate di piena a dati tempi di ritorno secondo le linee guida ex DGR 357/2008. I risultati ottenuti evidenziano la complessiva insufficienza del tratto tombinato a valle della confluenza, che ha portato alla perimetrazione delle aree inondabili, tenuto conto anche della individuazione dei tratti in cui si verifica la messa in pressione delle tombinature esistenti.

2 Seduta CTB 16/05/2013 Parere ex art. lO, c.5, l.r. 58/2009 Provincia di Genova - ajjluenti t. Entella

b) Valutazioni del Comitato Si prende atto delle verifiche effettuate dagli uffici provinciali e della conseguente proposta di perimetrazione delle fasce, sulla base di specifiche verifiche idrauliche comprensive della modellazione del comportamento idraulico-strutturale delle tombinature presenti. Non si rilevano pertanto, in generale, elementi ostativi all'approvazione della variante. Si osserva peraltro che la mappatura del rio Rondanea che assume per la fascia A come limite quello di un edificio esistente, ancorché dotato di accorgimenti costruttivi per la protezione dalle inondazioni, non appare coerente con i criteri regionali (cfr anche criteri ex DGR 16/2007). Si ritiene pertanto necessario che la fascia A venga estesa anche all'edificio. Si rileva inoltre in generale la criticità della determinazione della perimetrazione delle aree a diversa pericolosità, anche per la particolare conformazione morfologica del terreno delle aree in questione; si ritiene tuttavia che sia opportuno un ulteriore approfondimento anche in relazione alla distribuzione dei volumi esondanti, valutando la possibile estensione delle aree in funzione del tirante medio assunto e in relazione alla effettiva topografia dei luoghi. Relativamente alla schematizzazione modellistica delle tombinature, la metodologia utilizzata appare sostanzialmente conforme ai criteri dell'AdB, anche in relazione ad altri casi precedentemente esaminati. Data la delicatezza della determinazione, peraltro, si ritiene opportuno un ulteriore approfondimento in merito con gli uffici regionali. A riguardo dell'opportunità di procedere alla variante in oggetto contemporaneamente a quella da awiarsi da parte della provincia per il recepimento dello studio idraulico di dettaglio riguardante l'intero t. Entella, elaborato su incarico della Provincia stessa nell'ambito dello studio di fattibilità degli interventi di sistemazione idraulica, si prende atto che, da quanto riferito dai tecnici della Provincia, i tempi per quest'ultima variante potrebbero essere ancora lunghi. Pertanto si condivide la proposta di procedere con l'adozione della presente variante, tenuto anche conto del quadro di maggiore pericolosità individuato rispetto al piano di bacino vigente.

RITENUTO, alla luce di quanto sopra, che la variante proposta sia conforme agli indirizzi dell'Autorità di Bacino regionale, con le precisazioni di cui sopra; DATO ATTO che il presente parere è espresso ai sensi del c.5 dell'art. 10 della I.r. 58/2009, che stabilisce le modalità di approvazione di varianti ai piani vigenti non ricadenti nelle fattispecie delle varianti sostanziali di cui al c.3 dello stesso articolo, disponendo, in particolare, che tali modifiche od integrazioni siano approvate dalla Giunta provinciale acquisito il parere vincolante del Comitato Tecnico di Bacino; sulla base delle motivazioni sopra esposte, che si intendono integralmente richiamate ESPRIME ai sensi del c. 5, dell'art. 1O, della I.r. 58/2009 parere positivo all'aggiornamento delle fasce di inondabilità del rio Rondanea e del Fossato San Salvatore, affluenti di sinistra del t. entella, nei termini proposti dalla Provincia di Genova con le seguenti prescrizioni e raccomandazioni: la fascia A che, in sponda destra del rio Rondanea, assume come limite quello di un edificio esistente, deve essere estesa all'edificio ed alle eventuali altre aree retrostanti a quote compatibili con l'inondabilità prevista; è opportuna un approfondimento della schematizzazione modellistica delle tombinature e alla conseguente mappatura delle aree inondabili, anche con riferimento alla tolleranza assunta per la distribuzione sul territorio dei volumi esondanti.

3 p,Ù.totità di 8a.drm l'egfonalè AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

COMITATO TECNICO DI BACINO

Seduta del 16/05/2013

PARERE N. 15/2013

Parere vincolante ai sensi dell'art. 10 c.5 della LR. 58/20m~

Piano di Bacino Torrente Pora

Oggetto: Variante al Piano di Bacino del T. Pora relativa alla modifica della Suscettività al Dissesto e atti collegati a seguito di movimento franoso lungo la s.p.23 km 1+330 e 1+400 in località Carbuta in Comune di Calice Ligure.

Proponente: Provincia di Savona Settore Pianificazione e Programmazione Territoriale Servizio Piani di Bacino e Lavori Idraulici

l Il COMITATO TECNICO DI BACINO DEll'AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

RiCHIAMATA la legge regionale 04/12/2009, n. 58; RICHIAMATI altresì i criteri ed indirizzi di riferimento dell'Autorità di Bacino Regionale, ed in particolare: -la DGR 1265/2011, con la quale è siato approvaio il tesio integrato aggiornato dei criteri per la redazione della normativa di attuazione dei Piani di Bacino per la tutela dal rischio idrogeologico; -la DGR 1338/2007 "Indirizzi per riperimetrazione e riclassificazione delle frane attive e quiescenti che determinano aree a suscettività elevata e molto elevata, a seguito di studi di maggior dettaglio nella pianificazione di bacino di rilievo regionale"; -la DGR 265/2010 "Criteri per la definizione di classi di pericolosità relativa in aree a suscettività al dissesto elevata e molto elevata per frana a cinematica ridotta nonché integrazioni alla DGR 1338/07"; -la DGR 894/2010 "Art. 3, c. 1, lett. h) e art. 8, c. 5 della I.r. 58/2009. Indirizzi procedurali e modalità operative per il funzionamento dell'Autorità di Bacino regionale relativi alle istanze di varianti ai piani di bacino vigenti". PRESO ATTO che la richiesta di parere trasmessa dalla Provincia di Savona ha ad oggetto la proposta di variante non sostanziale al Piano di Bacino del T. Pora relativa alla modifica della Suscettività al Dissesto e atti collegati a seguito di movimento franoso lungo la s.p.23 km 1+330 e 1+400 in località Carbuta in Comune di Calice Ligure; DATO ATTO che il presente parere è espresso ai sensi dell'art.10 c.5 della L.R. 58, che definisce le modalità di approvazione di varianti ai Piani vigenti non ricadenti nelle fattispecie delle varianti sostanziali di cui al c.3 dello stesso articolo, disponendo, in particolare, che tali modifiche o integrazioni siano approvate dalla Giunta Provinciale, acquisito il parere vincolante del Comitato Tecnico di Bacino; VISTA la documentazione tecnica inoltrata dalla Provincia di Savona con nota prot. n. 31305 del 18.04.2013, agli atti presso il Settore Assetto del Territorio della Regione Liguria, e costituita in particolare dai seguenti elaborati: Relazione istruttoria della Provincia di Savona Scheda per il censimento dei fenomeni franosi Stralci cartografici con proposte di modifiche CONSIDERATI i seguenti elementi: a) Contenuti sintetici della modifica La modifica in esame riguarda, in particolare, l'inserimento nella Carta della Suscettività al Dissesto di Piano di una nuova area PG4 (pericolosità molto elevata) derivante da una nuova frana attiva verificatasi sul versante a monte della S.P. 23 in loc. Carbuta, in Comune di Calice Ligure. A fianco della nuova frana attiva gli approfondimenti condotti dalla Provincia di Savona hanno accertato la presenza di una porzione di versante con caratteristiche riconducibili ad una frana quiescente, che viene pertanto inserita nella Carta della Suscettività al Dissesto di Piano quale area PG3a (pericolosità elevata associata a frane quiescenti).

2 A seguito dei sopralluoghi eseguiti, che hanno evidenziato la presenza sul terreno di nuovi elementi geomorfologici aggravanti, gli uffici della Provincia hanno ritenuto inoltre necessari o proporre alcune limitate revisioni puntuali del grado di propensione al dissesto dei versan ti circostanti l'area in frana, che hanno condotto a locali ridefinizioni in ampliamento dell'attuale limite dell'area classificata PG3b (pericolosità elevata non associata a frane attive o quiescenti) della Carta della Suscettività al Dissesto di Piano. b) Inquadramento della modifica rispetto alla pianificazione di Bacino La proposta di variante rientra nelle possibilità di apportare modifiche al Piano sulla base di nuovi elementi tecnici acquisiti o da studi o indagini di maggior dettaglio rispetto a quanto effettuato nell'ambito della redazione del Piano stralcio. Tali modifiche sono configurabili come non "sostanziali" ai sensi del c.5 dell'art. 10 della L.R. 58/2009, in quanto relative ad approfondimenti esclusivamente tecnici, che non comportano la necessità di riformulare le strategie e le scelte fondamentali del Piano. I criteri generali di riferimento da seguire per l'elaborazione di tale modifica sono forniti all'Allegato 1 della DGR 1265/2011 ed, in particolare, al paragrafo n.4 "Modifica delle aree a pericolosità idrogeologica". Ulteriori specifici criteri sviluppati dall'Autorità di Bacino Regionale, riferiti alla riperimetrazione e riclassificazione delle aree in frana, sono contenuti nella DGR 1338/2007 e nella successiva DGR 265/2010. Gli indirizzi procedurali e le modalità operative per il funzionamento dell'Autorità di Bacino regionale ai sensi dell'art. 3, c. 1, lett. h) e dell'art. 8, C. 5 della L. R. 58/2009, relativi alle istanze di varianti ai Piani di Bacino vigenti, sono infine fissati dalla DGR 894/2010. c) Valutazioni finali La variante proposta risulta finalizzata all'aggiornamento in senso cautelativo delle cartografie relative alla pericolosità geomorfologica di Piano, anche a tutela della pubblica e privata incolumità ed a garanzia del non aumento del rischio idrogeologico, in relazione a nuovi elementi aggravanti oggettivi complessivamente emersi sul territorio in oggetto. In particolare, le varianti proposte sono supportate da specifici approfondimenti geologici di maggior dettaglio appositamente acquisiti dai tecnici della Provincia di Savona, in qualità di proponente della variante. Alla luce di quanto evidenziato, si ritiene peraltro opportuno richiamare la stessa Provincia riguardo alla necessità di procedere rapidamente all'adozione della variante in oggetto, in quanto risulta più cautelativa rispetto alle cartografie vigenti. Si ritiene infine necessario demandare alla Provincia di procedere direttamente al contestuale coerente aggiornamento anche della Carta del Rischio Geomorfologico di Piano. RITENUTO pertanto che la variante proposta, alla luce di quanto sopra esposto, sia conforme agli indirizzi e criteri dell'Autorità di bacino Regionale;

sulla base delle motivazioni sopra esposte, che si intendono integralmente richiamate, ai sensi dell'art. 10 c. 5 della L.R. 58/2009,

ESPRIME

3 PARERE FAVOREVOLE alla variante in oggetto, con le prescrizioni e raccomandazioni di seguito indicate. - Si richiama la Provincia, anche a tutela della pUbblica e privata incoiumità ed a garanzia del non aumento del rischio idrogeologico, riguardo alla necessità di procedere rapidamente all'adozione della variante in oggetto, in quanto risulta più cautelativa rispetto alle cartografie vigenti. - Si dà mandato alla Provincia proponente di procedere direttamente al contestuale coerente aggiornamento anche della Carta del Rischio Geomorfologico di Piano.

IL PRlf~~f'lTE DEL COMITATd' ~Iqo DI BACINO (Dott.ssa , raeUa Minervini) ' / , // \-:~ .. ~

4 NPj2013j13003 C1assif.: 2010jG13.12.5j25-1

AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

COMITATO TECNICO DI BACINO

Seduta del 19/06/2013

PARERE N. 16/2013

Parere ai sensi del c.8 e 9 dell'aft. 9 della 1.1". 58/2009

Variante sostanziale al Piano di Bacino stralcio per la tutela dal rischio idrogeologico del Torrente CHIARA VAGNA

Oggetto: Variante sostanziale del Piano di Bacino del Torrente Chiaravagna

Proponente: Provincia di Genova Direzione Pianificazione Generale e di Bacino Servizio Piani di Bacino Seduta CTB 19/06/2013 Parere ex c.8 e 9, art.9 l.r.58/2009 Provincia di Genova- variante T Chiaravagna

IL COMITATO TECNICO DI BACINO DELL'AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

RICHIAMATA la legge regionale 4/12/2009, n. 58; PREMESSO che la variante riguarda modifiche ed integrazioni sostanziali al piano di bacino del T. Chiaravagna finalizzate all'aggiornamento delle cartografie di piano a seguito di sopravvenuti approfondimenti tematici, all'adeguamento della normativa per le intervenute modifiche ai criteri di riferimento ed in particolare all'omogeneizzazione della metodologia di redazione dei piani;

PREMESSO che: il Comitato Tecnico di Bacino, ai sensi dell'art. 9 comma 3 della I.r. 58/2009, nella seduta del 15/12/2011 ha espresso il proprio parere favorevole (n. 19/2011), con una serie di prescrizioni, in merito alla proposta di variante in oggetto; - acquisito il parere del Comitato, la Giunta Regionale, in qualità di organo dell'Autorità di bacino, con DGR 10 del 13/01/2012, ha rilasciato il proprio parere vincolante richiamando i rilievi e le prescrizioni del Comitato, con richiesta di una verifica di conformità da parte del Comitato Tecnico degli elaborati rivisti prima dell'adozione della variante di che trattasi; - sulla base delle osservazioni formulate dall'Autorità di Bacino la Provincia ha rielaborato la proposta di variante generale del piano stralcio, trasmettendo al Comitato la nuova versione per la verifica della conformità degli elaborati alle prescrizioni formulate; - il Comitato esaminata, nella seduta del 13/09/2012, la documentazione pervenuta dalla Provincia, ha espresso un giudizio positivo in merito a tale verifica a condizione che, prima di dar corso alla formale adozione di detta variante, venissero ottemperate alcune limitate indicazioni relativamente ai contenuti del Piano degli interventi ed alle Norme di attuazione;

PRESO ATTO che, ai fini della conclusione dell'iter approvativo, la Provincia di Genova con nota prot. n 44757 del 22/04/2013: ha comunicato che la variante, emendata a seguito delle indicazioni formulate dal Comitato nella seduta del 13/09/2012, è stata adottata con DGP n.169/2012 e pubblicata sul BUR in data 27/12/2012; ha dato atto che nel periodo previsto di 30 giorni dall'adozione è pervenuta una sola osservazione che la Provincia ha ritenuto di non accogliere; ha richiesto, quindi, ai fini deli'approvazione di detta variante, l'espressione del parere vincolante del Comitato, ai sensi dei commi 8 e 9 della precitata I.r. 58/2009;

DATO ATTO che il presente parere è espresso ai sensi dei c. 8 e 9 dell'art. 9 della I.r. 58, che prevedono che, a seguito della adozione del piano di bacino o di sue varianti sostanziali e della conseguente fase delle osservazioni, la Provincia trasmetta la versione definitiva del piano al Comitato di Bacino che esprime un parere vincolante circa la sua compatibilità con i criteri ed indirizzi dell'Autorità di Bacino, con facoltà di richiedere alla Provincia, ove ritenuto necessario, integrazioni o ulteriori elaborazioni;

2 Seduta CTB 19/06/2013 Parere ex c.8 e 9, art.9 l.r. 58/2009 Provincia di Genova- variante T Chiaravagna

CONSIDERATO che: già in fase di adozione la Provincia ha ottemperato alle prescrizioni formulate dal Comitato nella seduta del 13/09/2012, con relativa revisione degli elaborati della variante adottati; i contenuti della variante stessa non hanno subito modifiche a seguito della fase delle osservazioni;

RITENUTO in ogni caso necessario che nella versione definitiva della variante ai fini della sua approvazione sia evidenziato che, relativamente al tratto terminale del torrente, gli elaborati sono relativi allo stato attuale dei dati e delle conoscenze, ma che sono in corso le seguenti attività, i cui esiti saranno recepiti, se del caso, nei successivi aggiornamenti del piano: - progettazione a livello definitivo da parte del Comune di Genova, che devono anche rispondere a quanto previsto nel contributo istruttorio espresso dal Comitato Tecnico nella seduta del 15/12/2011 ; - elaborazione, su incarico della Provincia, di studi idraulici di dettaglio anche finalizzati alla ricostruzione dell'evento alluvionale dell'ottobre 2010 e del conseguente aggiornamento della perimetrazione delle aree inondabili.

RITENUTO, alla luce di quanto sopra, che la variante proposta risulti conforme ai criteri dell'Autorità di bacino;

sulla base delle motivazioni sopra esposte che si intendono integralmente richiamate, ai sensi del combinato disposto dei commi 8 e 9 dell'art. 9 della I.r. 58/2009,

ESPRIME parere positivo in merito alla definitiva compatibilità della variante del piano di bacino del T. Chiaravagna con i criteri e gli indirizzi dell'Autorità di bacino, con la raccomandazione di esplicitare nella variante definitiva quanto sopra riportato in merito agli studi e progettazioni in corso per il tratto terminale del torrente.

3 NP/2013/13027 C/assit.: 2010/G13.12.5/25-1

AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

COMITATO TECNICO DI BACINO

Seduta del 19/06/2013

PARERE N. 17/2013

Parere ai sensi del c.8 e 9 dell'art. 9 della I.r. 58/2009

Variante sostanziale al Piano di Bacino stralcio per la tutela dal rischio idrogeologico del Torrente SAN PIETRO o FOCE

Oggetto: Variante sostanziale del Piano di Bacino del Torrente San Pietro

Proponente: Provincia di Genova Direzione Pianificazione Generale e di Bacino Servizio Piani di Bacino Seduta CTB 19/06/2013 Parere ex c.8 e 9. art.9 l.r.58/2009 Provincia di Genova- variante T. San Pietro

Il COMITATO TECNICO DI BACINO DEll'AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

RICHIAMATA la legge regionale 4/12/2009, n. 58; PREMESSO che la variante riguarda modifiche ed integrazioni sostanziali al piano di bacino del T. San Pietro finalizzate all'aggiornamento delle cartografie di piano a seguito di sopravvenuti approfondimenti tematici, all'adeguamento della normativa per le intervenute modifiche ai criteri di riferimento ed in particolare all'omogeneizzazione della metodologia di redazione dei piani; PREMESSO che: il Comitato Tecnico di Bacino, ai sensi dell'art. 9 comma 3 della I.r. 58/2009, ha espresso nella seduta del 29/06/2011, in merito alla proposta di variante in oggetto, il proprio parere favorevole (n. 7/2011) con una serie di prescrizioni; - acquisito il parere del Comitato, la Giunta Regionale, in qualità di organo dell'Autorità di bacino, con DGR 778 del 08/07/2011, ha rilasciato il proprio parere vincolante richiamando le prescrizioni del Comitato, con richiesta di una verifica di conformità da parte del Comitato Tecnico degli elaborati rivisti prima dell'adozione della variante di che trattasi; - sulla base delle osservazioni formulate dall'Autorità di bacino la Provincia ha rielaborato la proposta di variante generale del piano stralcio, trasmettendo al Comitato la nuova versione per la verifica della conformità degli elaborati alle prescrizioni formulate; il Comitato esaminata, nella seduta del 06/12/2012, la documentazione pervenuta dalla Provincia, , ha espresso un giudizio positivo in merito a tale verifica a condizione che, prima di dar corso alla formale adozione di detta variante, venissero ottemperate alcune indicazioni relativamente ai contenuti del Piano degli interventi ed alle Norme di attuazione;

PRESO AnO che, ai fini della conclusione dell'iter approvativo, la Provincia di Genova con nota prot. n 62487 del 07/06/2013: ha comunicato che la variante emendata a seguito delle indicazioni formulate dal Comitato nella seduta del 06/12/2012, è stata adottata con DGP n.9/2013 e pubblicata sul BUR in data 03/04/2013; ha dato atto che nel periodo previsto di 30 giorni dall'adozione non sono pervenute osservazioni in merito ai contenuti della variante; ha richiesto, quindi, ai fini dell'approvazione di detta variante, l'espressione del parere vincolante del Comitato, ai sensi dei commi 8 e 9 della precitata I.r. 58/2009;

DATO AnO che il presente parere è espresso ai sensi dei c. 8 e 9 dell'art. 9 della I.r. 58, che prevedono che, a seguito della adozione del piano di bacino o di sue varianti sostanziali e della conseguente fase delle osservazioni, la Provincia trasmetta la versione definitiva del piano al Comitato di Bacino che esprime un parere vincolante circa la sua compatibilità con i criteri ed indirizzi dell'Autorità di Bacino, con facoltà di richiedere alla Provincia, ove ritenuto necessario, integrazioni o ulteriori elaborazioni;

2 Seduta CTB 19/06/2013 Parere ex c.8 e 9, art.9 l.r.58/2009 Provincia di Genova- variante T. San Pietro

CONSIDERATO che: già in fase di adozione la Provincia ha ottemperato alle prescrizioni formulate dal Comitato nella seduta del 13/09/2012, con relativa revisione degli elaborati della variante adottati; i contenuti del piano non hanno subito modifiche a seguito della fase delle osservazioni;

RITENUTO, alla luce di quanto sopra, che la variante proposta risulti conforme ai criteri dell'Autorità di bacino

sulla base delle motivazioni sopra esposte che si intendono integralmente richiamate, ai sensi del combinato disposto dei commi 8 e 9 dell'art. 9 della 1.1'. 58/2009,

ESPRIME

parere positivo in merito alla definitiva compatibilità della variante del piano di bacino del T. San Pietro o Foce con i criteri e gli indirizzi dell'Autorità di bacino.

E~TE J '\ Ila Mjnervini ,/

3 NPj2013j13758 C1assif.:201OjG13.12.5j25-1

AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

COMITATO TECNICO DI BACINO

Seduta del 19/06/2013 PARERE N. 18/2013

Parere vincolante ai sensi del c. 5 dell'art. 10 della I.r. 58/2009

Piano di Bacino stralcio per la tutela dal rischio idrogeologico del Torrente SEGNO

Oggetto: Aggiornamento della carta delle fasce d'inondabilità, del piano interventi e della fascia di riassetto fluviale nel tratto terminale del torrente Segno

Proponente: Comune di Vado Ligure Seduta eTa 19/06/2013 Parere ex comma 5 dell'arI. IO della 1.,..58/2009 Provincia di Savona - variante T. Segno

IL COMITATO TECNICO DI BACINO DELL'AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

RICHIAMATA la legge regionale 4/12/2009, n,58;

RICHIAMATI altresì i criteri ed indirizzi di riferimento dell'Autorità di bacino regionale, ed in particolare la DGR 1265/2001 con la quale è stato approvato il testo integrato aggiornato dei criteri per la redazione della normativa di attuazione dei Piani di Bacino per la tutela dal rischio idrogeologico, nonché le DGR 894/2010 e 1361/2010 con le quali sono stati forniti, rispettivamente, Indirizzi procedurali e modalità operative per l'espressione dei pareri ex I,r, 58/2009 sulle istanze di varianti ai piani di bacino vigenti e sulle progettazioni di interventi di sistemazione idraulica;

PRESO ATTO che il Comune di Vado ligure, per il tramite della Provincia di Savona, ha richiesto il parere di compatibilità del progetto preliminare della sistemazione idraulica del tratto terminale del t, Segno, anche ai fini dell'aggiornamento del piano di bacino vigente in relazione alla modifica del piano interventi e del conseguente aggiornamento della fascia di riassetto fluviale;

PREMESSO CHE: - con nota prot, 59397 del 10.07,2012 la Provincia di Savona ha trasmesso la documentazione progettuale predisposta dal Comune di Vado Ligure e la propria relazione istruttoria; - la pratica è stata esaminata dal Comitato nella seduta del 29 settembre 2012, a seguito della quale è emersa la necessità di acquisire alcune integrazioni ed approfondimenti, richiesti con nota PG/2012/140889, in relazione alla verifica delle condizioni di inondabilità dello stato attuale, oltreché della progettazione proposta per gli interventi di messa in sicurezza al fine dell'espressione del parere di compatibilità ex art, 5, cl, lett, d) della I.r. 58/2009; - la Provincia di Savona, con nota prot. 35148 del 07,05,2013, ha trasmesso gli elaborati integrativi prodotti dal Comune di Vado Ligure con cui sono state approfondite le tematiche evidenziate dal Comitato e, in particolare: a riguardo dello stato attuale, una revisione delle fasce di inondabilità sulla base dello studio idraulico effettuato, con rilievo aggiornato di un esteso tratto di corso d'acqua; a riguardo della progettazione, una revisione sostanziale del progetto con l'introduzione di un canale scolmatore del tratto terminale da realizzarsi sottostrada in sponda sinistra, oltre all'adeguamento delle sezioni dell'alveo, con rimozione e rifacimento degli attraversamenti;

PREMESSO ALTRESÌ CHE a seguito degli approfondimenti condotti la proposta di variante al piano vigente riguarda: l'aggiornamento della perimetrazione delle fasce di inondabilità attuali del torrente Segno a seguito di rilievo di maggior dettaglio del corso d'acqua e delle aree circostanti e del conseguente aggiornamento delle verifiche idrauliche; - la modifica del piano interventi e conseguentemente della fascia di riassetto fluviale anche a seguito della necessità di individuare una soluzione alternativa in relazione all'interferenza determinata sulle soluzioni di piano dalla costruenda piattaforma portuale;

2 Seduta CTB 19/06/2013 Parere ex comma 5 dell'arI. lO della f.r. 58/2009 Provincia di Savona - variante T. Segno

VISTA la documentazione tecnica e le relazioni istruttorie trasmesse dalla Provincia di Savona con le note sopra richiamate e conservata presso la struttura regionale Assetto del Territorio;

CONSIDERATI i seguenti elementi:

1) Perimetrazione fasce di inondabilità stato attuale, A seguito della richiesta formulata nella citata nota prot, PG/2012/140889 è stata condotta una verifica dello stato attuale dell'asta terminale del torrente che ha portato alla proposta di una nuova perimetrazione delle aree inondabili, in linea generale più cautelativa della vigente, La provincia di Savona, successivamente all'invio della documentazione, ha effettuato ulteriori verifiche in relazione alla proposta del Comune che hanno determinato una proposta di modifica della perimetrazione delle fasce formulata dal Comune, Detto studio si configura come variante al quadro conoscitivo del piano di bacino vigente da adottare con le procedure dell'art, 10, c, 5 della I.r, 58/2009

2) progettazione interventi di messa in sicurezza, In generale, è stata data risposta alle richieste di approfondimento del Comitato di cui alla nota prot, PG/2012/140889, in particolare nella nuova proposta progettuale, al fine di garantire il raggiungi mento di un grado di sicurezza almeno equivalente a quello conseguibile con la soluzione prevista nel piano vigente, è stata prevista la realizzazione di un canale scolmatore sotterraneo in sponda destra.

L'introduzione di tale intervento associato agli interventi in alveo già precedentemente presentati consente il transito della portata 200-ennale con franco, In sintesi, per consentire il deflusso della portata duecentennale nel tratto terminale del torrente con adeguato franco il progetto prevede: L'eliminazione di una passerella porta impianti; La demolizione del vecchio ponte ferroviario a valle dell'Aurelia che viene sostituito con una passerella ciclo-pedonale; il rifacimento, senza pile in alveo, di tutti gli attraversamenti viari presenti nel tratto a valle del passante ferroviario (via Aurelia, via Palestro, Via alla Costa) e la demolizione del vecchio ponte ferroviario presente a monte del ponte di via Palestro; l'allargamento dell'alveo lungo tutto il tratto dal previsto imbocco dello scolmatore alla foce in sponda destra: la chiusura delle aperture interferenti con il deflusso della piena duecentennale degli edifici-argine presenti in sponda sinistra e dei varchi presenti tra gli stessi edifici; la demolizione degli sbalzi presenti in sponda sinistra nel tratto a monte del passante ferroviario lungo via Piave e lungo via Caduti della Libertà; la realizzazione di una briglia a monte del passante ferroviario; la realizzazione di un canale scatolare al di sotto di via alla Costa con sbocco diretto a mare,

3) Valutazioni del Comitato Relativamente alla proposta di ridefinizione delle fasce di inondabilità attuali si prende atto delle proposta formulata dal Comune e non si rilevano elementi ostativi al prosieguo della variante, con le modifiche proposte dalla Provincia di Savona, pur con la necessità delle seguenti verifiche/approfondimenti:

3 Sedllia eTB 19/06/2013 Parere ex camma 5 dell'art. IO della l.r. 58/2009 Provincia di Savona - variante T. Segno

è necessario che venga adeguatamente riorganizzata la documentazione a supporto della variante proposta accorpando organicamente in un unico elaborato le verifiche idrauliche e gli altri elementi utilizzati per la mappatura; poiché in sponda destra lungo la S.S. 1 "Aurelia" è stato posto il limite tra fascia A e fascia B in corrispondenza di un rio non indagato il Comitato ritiene necessario che la provincia verifichi l'adeguatezza idraulica di tale rio anche in relazione ai previsti interventi di realizzazione della piattaforma portuale e delle altre opere connesse previste nell'accordo di programma; in relazione alla presenza di limiti tra le fasce individuati in corrispondenza di manufatti il comitato ritiene necessario ribadire che eventuali interventi che ricadano nell'intorno di detti limiti sono soggetti al parere della Provincia sulla base di quanto disposto dall'art. 15, comma 6, della normativa di piano.

Come da proposta della Provincia il presente parere è limitato al solo aggiornamento delle fasce di inondabilità in quanto è stata valutata non adeguata la proposta di individuazione di ambito a minor pericolosità idraulica, di cui alla D.G.R. 91/2013, predisposto dal Comune e contenuto nella documentazione integrativa trasmessa.

Relativamente alla progettazione degli interventi finalizzati alla messa in sicurezza del tratto terminale il Comitato evidenzia in via preliminare che: il piano di bacino prevede che possano essere valutate soluzioni progettuali alternative per la messa in sicurezza del tratto terminale in relazione alle risultanze di una progettazione preliminare e a studi di maggior dettaglio; l'esigenza di individuare una soluzione progettuale alternativa all'ipotesi di intervento prevista nel piano di bacino sembra essere legata alle interferenze della fascia di riassetto fluviale contenuta nel piano con le previsioni di sviluppo portuale dell'area; la revisione progettuale presentata dal Comune garantisce il raggiungimento di condizioni di sicurezza equivalenti a quelle della soluzione prevista nel piano di bacino vigente e presenta il vantaggio di poter essere realizzata anche per stra Ici funzionali.

Esaminata la documentazione il Comitato rileva che: - per riscontrare la richiesta di integrazioni formulata dal Comitato il Comune non ha trasmesso una revisione del progetto preliminare ma ha prodotto un elaborato denominato "Risposta alle osservazioni del Comitato di Bacino (nota del 04/10/2012)" e un serie di elaborati grafici sostitutivi/integrativi dei precedenti; - benché la nuova proposta preveda modifiche sostanziali al progetto precedente (es. eliminazione pile dei ponti, canale scolmatore) non risultano adeguatamente aggiornati e riorganizzati gli elaborati che devono costituire il progetto preliminare (ad esempio non sono state aggiornate la relazione illustrativa, lo studio di prefattibilità ambientale e gli elaborati relativi al piano particellare d'esproprio e all'elenco ditte); - il progetto risulta pertanto carente per alcuni aspetti e, in particolare, per la stima dei costi in quanto viene solo genericamente indicato un costo complessivo dei singoli lotti di intervento proposti.

Inoltre è emerso che la parte terminale e lo sbocco del nuovo canale scolmatore ricadono all'interno del comparto D dell'accordo di programma per la realizzazione della piattaforma multipurpose sottoscritto il 15.09.2009 da Regione Liguria, Autorità Portuale di Savona, Provincia di Savona e Comune di Vado Ligure, nell'ambito del quale è prevista la realizzazione di una nuova darsena e una di una serie di interventi di riqualificazione urbana la cui realizzazione è posta a carico dell'Autorità portuale.

4 Seduta eTE 19/06/2013 Parere ex comma 5 dell'art. lO dello 1.1'.58/2009 Provincia di Savona - variante T. Segno

Per quanto sopra il comitato ritiene che gli elaborati progettuali presentati non consentano l'espressione del parere di compatibilità sui progetti previsto dall'art, 5, comma 1, lett, d) della I.r, 58/2009. Peraltro si ritiene che gli approfondimenti condotti siano sufficienti per supportare la modifica del piano interventi e della fascia di riassetto del piano di bacino a condizione che venga acquisito un parere favorevole dell'Autorità Portuale di Savona che certifichi la compatibilità del tracciato e dello sbocco del canale scolmatore;

Per l'espressione del parere di compatibilità del progetto, ai sensi dell'art. 5, comma 1, lett. 5 della I.r. 58/200, risulta invece necessaria una riorganizzazione organica della documentazione prodotta adeguatamente integrata per sopperire alle carenze sopra evidenziate.

Si evidenzia che la nuova fascia di riassetto dovrà contenere, oltre al tracciato del nuovo scolmatore (adeguatamente esteso per tenere conto di possibili adeguamenti del tracciato e delle opere di presa e di sbocco in relazione alle successive fasi progettuali) anche le aree in fregio alla sponda destra dove vengono previsti gli interventi di adeguamento dell'alveo.

Risulta inoltre necessario che, al fine di garantire una lettura unitaria dei vincoli di piano, la perimetrazione di tale fascia sia inserita nella carta delle fasce di inondabilità.

Si dà atto infine che, sulla base delle verifiche idrauliche condotte nello stato attuale sul tratto di t. Segno indagato, sono stati proposti anche una serie di interventi nel tratto più a monte di quello oggetto del progetto preliminare, che dovranno quindi essere adeguatamente recepiti nel piano di bacino.

RITENUTO, alla luce di quanto sopra, che la variante proposta risulti, il linea generale, conforme ai criteri ed indirizzi dell'Autorità di Bacino regionale, pur con le precisazioni sopra illustrate che richiedono alcuni approfondimenti e verifiche sulla base delle motivazioni sopra esposte che si intendono integralmente richiamate

ESPRIME ai sensi del comma 5 dell'art. 10 della I.r. 58/2009, parere favorevole alla variante al piano di bacino del t. Segno relativamente: alla revisione della perimetrazione delle fasce di inondabilità allo stato attuale nei termini proposti dalla Provincia di Savona; all'aggiornamento del piano interventi, per tutto il tratto di t. Segno indagato; alla conseguente modifica della perimetrazione della fascia di riassetto fluviale; con le seguenti prescrizioni: è necessario che venga adeguatamente riorganizzata la documentazione a supporto della variante proposta accorpando organicamente in un unico elaborato le verifiche idrauliche e gli altri elementi utilizzati per la mappatura delle aree inonda bili allo stato attuale e il conseguente aggiornamento del piano interventi; deve essere verificata la consistenza e l'adeguatezza del rio non indagato su cui è stato posto il limite tra fascia A e fascia B in sponda destra anche in relazione ai previsti interventi di realizzazione della piattaforma portuale e delle altre opere connesse previste nell'accordo di programma; deve essere acquisito un parere favorevole dell'Autorità Portuale di Savona che certifichi la compatibilità del tracciato e dello sbocco del canale scolmatore;

5 SedI/la CTB 19/06/2013 Parere ex COlllllla 5 dell'art. lO della l.r. 58/2009 Provincia di SmlonG - variante T. Segno

nella fascia di riassetto dovrà essere ricompreso il tracciato del nuovo scolmatore, eventualmente esteso per tenere conto di possibili adeguamenti del tracciato e delle opere di presa e di sbocco in relazione alle successive fasi progettuali, nonchè le aree dove vengono previsti gli interventi di adeguamento dell'alveo; la perimetrazione della fascia di riassetto deve essere rappresentata nella carta delle fasce di inondabilità.

Qualora non risultino problemi ostativi da parte dell'Autorità Portuale le verifiche di cui sopra sono demandate alla Provincia che ne deve dare atto nel provvedimento approvativo e darne comunicazione al Comitato Tecnico. Nel caso da tali verifiche emerga la necessità di apportare significative modifiche dovrà essere richiesto un aggiornamento del presente parere.

Tenuto conto del quadro di maggior pericolosità emerso a seguito degli studi effettuati la Provincia è tenuta comunque ad avviare tempestivamente la procedura finalizzata all'aggiornamento delle fasce di inondabilità del piano di bacino anche a stralcio rispetto agli altri aggiornamenti qualora le verifiche/approfondimenti di cui sopra non possano essere concluse in tempi ragionevolmente brevi.

Si ricorda infine che: in caso di interventi di tipo urbanistico-edilizio confinanti con i limiti delle fasce di inondabilità a tempi di ritorno diversi rispetto alle aree in cui ricadono gli interventi stessi dovrà essere applicato l'art. 15, comma 6, delle Norme di Attuazione del piano che prevedono una verifica da parte del Comune e, in taluni casi, il parere della Provincia; per i rii non indagati deve essere applicata la disciplina relativa alle distanze di cui all'art. 8, commi 2 e 3, delle Norme di Attuazione del piano.

~~

IL SEDUTA PRESIDEN~~'D~~Ù'-t __ \ I ;/ ) Dott.ssa Ga~ir1ervini \

6 NP/2013/13478 Classif.: 2010/G13.12.5/25-1

AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

COMITATO TECNICO DI BACINO

Seduta del 19/06/2013 PARERE N.19/2013

parere ai sensi deU'art.10 c.5 della Ir 58/2009

variante all'Ambito 17 - Torrente Petronio

Oggetto: riperimetrazione della frana attiva in loc. Verici in Comune di Casarza Ligure

Proponente: Provincia di Genova Direzione Pianificazione Generale e di Bacino Servizio Piani di Bacino Seduta CTB 19/06/2013 Parere art. iO c.59 l.r.58/2009 Provincia di Genova - variante Ambito i7

IL COMITATO TECNICO DI BACINO DELL'AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

RICHIAMATA la legge regionale 4/12/2009, n. 58;

RICHIAMATI altresì i criteri ed indirizzi di riferimento dall'Autorità di Bacino Regionale, ed in particolare: la DGR 1265/2011, con la quale è stato approvato il testo integrato aggiornato dei criteri per la redazione della normativa di attuazione dei Piani di Bacino per la tutela dal rischio idrogeologico; la DGR 1208/2012, con la quale sono stati aggiornati i criteri geomorfologici per la redazione della normativa di attuazione dei Piani di Bacino per la tutela dal rischio idrogeologico; la DGR 1338/ 2007 "Indirizzi per la riperimetrazione e riclassificazione delle frane attive e quiescenti che determinano aree a suscettività elevata e molto elevata, a seguito di studi di maggior dettaglio nella pianificazione di bacino di rilievo regionale"; la DGR 265/2010 "Criteri per la ridefinizione di classi di pericolosità relativa in aree a suscettività al dissesto elevata e molto elevata per frana a cinematica ridotta nonché integrazioni alla DGR 1338/2007"; la DGR 894/2010 Art. 3, c.1, lett.h) e art.8, c.5 della I.r. n.58/2009 "Indirizzi procedurali e modalità operative per il funzionamento dell'Autorità di Bacino Regionale relativi alle istanze di varianti ai Piani di bacino vigenti".

PRESO ATTO che il Comune di Casarza Ligure ha trasmesso alla Provincia di Genova in data 14/03/2012 e successive note del 16/10/2012 e del 15/01/2013 la documentazione relativa alla richiesta della riperimetrazione di una frana attiva - Pg4 sita in loc. Verici Inferiore nel bacino del T.Petronio - Ambito n.17 e che la Provincia di Genova, con note prot. n 7296 e n. 7303 del 22/01/2013, ha richiesto l'espressione del parere del Comitato, ai sensi del c.5 dell'art. 1O della I.r. 58/2009 sopracitata, per l'approvazione dell'aggiornamento degli elaborati di piano relativamente alla riperimetrazione dell'areale;

VISTA la documentazione tecnica trasmessa e, in particolare, la relazione istruttoria della Provincia di Genova - Direzione Pianificazione Generale e di Bacino - Ufficio Pianificazione Territoriale, in merito alla suddetta richiesta, trasmessa con la precitata nota n. 7266/2012, nonché sentito quanto illustrato dalla Provincia in sede di riunione di Comitato;

DATO AnO che il presente parere è espresso ai sensi del c. 5 dell'art. 10 della I.r. 58, che stabilisce, in particolare, la procedura delle varianti non sostanziali ai piani di bacino;

CONSIDERATI i seguenti elementi: a} Contenuti della modifica La variante proposta comporta di fatto una modifica al perimetro del corpo di frana classificato attivo. Tale istanza è corredata da una relazione geologica supportata da indagini di maggior dettaglio svolte in base alle indicazioni metodologiche approvate con la DGR n.265/2010 per le istanze di riperimetrazione dei corpi franosi. In particolare le indagini consistono in un inquadramento geologico, geomorfologico e idrogeologico, nel rilievo di dettaglio degli indicatori cinematici, analisi fotointerpretativa, ricerche storiche, indagine geofisica, sezioni geologiche interpretative, verifica di stabilità del pendio, documentazione fotografica.

2 Seduta CTB 19/06/2013 Parere art. lO c.59 I.r.58/2009 Provincia di Genova - variante Ambito 17

Dall'istruttoria della Provincia emerge che a seguito di sopralluogo è stato rilevato, in adiacenza al movimento franoso attivo del quale viene richiesta la riperimentrazione, un distinto corpo di frana quiescente non rappresentato nella cartografia del piano vigente. Sono, pertanto stati individuati nella zona due differenti corpi geomorfologici adiacenti l'uno di frana attiva, classificato Pg4, con il bordo occidentale risagomato, e l'altro a minore pericolosità, da classificarsi Pg3a, in parziale sovrapposizione all'areale Pg4 vigente. b) Inquadramento della modifica rispetto alla pianificazione di bacino La proposta di variante in oggetto rientra nelle possibilità di apportare modifiche ai Piani sulla base di nuovi elementi tecnici acquisiti o da studi o da indagini di maggior dettaglio rispetto a quanto effettuato nell'ambito della redazione del Piano stralcio, nonché a seguito di interventi di consolidamento e di messa in sicurezza. Tali modifiche sono configurabili come non "sostanziali" ai sensi del c.5 dell'art.10 della I.r. n.58/2009, in quanto relative ad approfondimenti esclusivamente tecnici che non comportano la necessità di riformulare le strategie e le scelte fondamentali del piano. I criteri generali di riferimento da seguire per l'elaborazione di tale modifica sono forniti all'Allegato 1 della DGR 1265/2011 ed, in particolare, al paragrafo n.4 "Modifica delle aree a pericolosità idrogeologica", come modificato ed integrato dalla DGR n.1208/2012. Nel caso in esame, occorre fare riferimento agli indirizzi tecnici specifici contenuti nella DGR n.265/2010 avente ad oggetto: "Indirizzi per la riperimetrazione e la riclassificazione delle frane attive e quiescenti a seguito di studi di maggior dettaglio", con particolare richiamo al paragrafo n.3 :"Metodologia per la riperimetrazione e/o riclassificazione dei fenomeni franosi". c}Considerazioni del Comitato Il Comitato ha preso atto della documentazione allegata all'istanza ed illustrata nell'ambito della seduta dalla Provincia. Il Comitato non condivide la riperimetrazione definitiva delle "unità geomorfologiche omogenee" riportate nella fig. 19 della Relazione geologica rilevando che tali perimetrazioni non risulterebbero aderenti ai lineamenti geomorfologici del sito. Osserva, inoltre, che la riperimetrazione del fianco occidentale della Pg4, in conseguenza della perimetrazione dell'area a minor pericolosità introdotta (rigato obbliquo), comporterebbe di fatto una riclassificazione di una porzione dell'areale di frana attiva. Tale situazione prevede necessariamente l'applicazione della procedura metodologica individuata dalla precitata DGR 265/2010 per le istanze di "riclassificazione" stante il diversificato grado di approfondimento di indagine richiesto. Si ritiene, pertanto, che l'istanza, basata unicamente su un'unica indagine di sismica a rifrazione, sia carente dei necessari approfondimenti geognostici per una migliore definizione del modello geologico.

RITENUTO, alla luce di quanto sopra, che, al momento, non ci siano gli elementi per garantire la conformità della variante proposta agli indirizzi dell'Autorità di bacino regionale e che la stessa, se del caso, debba essere rivalutata sulla base delle osservazioni sopra riportate; sulla base delle motivazioni sopra esposte, che si intendono integralmente richiamate,

ESPRIME ai sensi del c. 5 dell'art.. 10 della 1.1'. 58/2009 parere negativo in merito alla modifica della perimetrazione della frana attiva - Pg4 in 10c.Verici in Comune di Casarza Ligure in variante al piano di bacino dell' Ambito n.i?

3 NP/2 01 3/14954 Classif. 2010/GI3. 12.5/25. 1

AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

COMITATO TECNICO DI BACINO

Seduta del 10/07/2013

PARERE N. 20/2013

Parere ai sensi del combinato disposto degli artt. 10, c. 3 e 9, c. 3 della 1.1". 58/2009

Variante generale del Piano di bacino stra/cio per l'Assetto Idrogeologico del Torrente Varenna

Oggetto: Variante sostanziale al Piano di Bacino del torrente Varenna ai fini dell'aggiornamento cartografico e normativo ai criteri ed indirizzi dell'Autorità di Bacino

Proponente: Provincia di Genova Seduta CTB 10/07/2013 Parere ex c.3, art. 9 e c.3, art. la l.r. 58/2009 Provincia di Genova -1. Varenna

IL COMITATO TECNICO DI BACINO DELL'AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

RICHIAMATA la legge regionale 4/12/2009, n. 58;

RICHIAMATI altresì i criteri, gli indirizzi e le raccomandazioni di riferimento dell'Autorità di bacino regionale, con particolare riferimento ai testi integrati dei criteri e della normativa tipo per la redazione della normativa di attuazione dei piani di bacino per la tutela dal rischio idrogeologico approvati con la DGR n. 1265/2011 ed ulteriormente aggiornati, relativamente agli aspetti geologici, con la successiva DGR n.1208/2012;

PRESO ATTO che la Provincia di Genova ha richiesto, con nota prot. n. 44588 del 22/04/2013, al Comitato tecnico di Bacino l'espressione del parere vincolante, ai sensi del c.3 dell'art.9 della I.r. n.58/2009, sulla proposta di variante generale del piano di bacino stralcio del t. Varenna a riguardo dell'aggiornamento del piano stesso, in termini sia cartografici e di elaborazione, sia normativi in funzione dei criteri dell'Autorità di Bacino regionale;

DATO ATTO che il presente parere è espresso secondo il disposto del c. 3 dell'art. 10 della I. r. 58, che prevede che le varianti sostanziali ai piani di bacino siano soggette alla procedura ordinaria di approvazione di cui al comma 3 dell'art.9 della stessa legge, disponendo, in particolare che la Giunta Regionale esprima parere vincolante sulla proposta di piano, acquisito il parere del Comitato Tecnico di Bacino, ai fini della successiva adozione da parte della Giunta provinciale;

VISTA la documentazione tecnica allegata all'istanza, costituita dagli elaborati oggetto di modifica rispetto al piano vigente, trasmessa dalla Provincia di Genova con la precitata nota n. 44588/2013;

VISTA la relazione istruttoria trasmessa, con la precitata nota, dalla Provincia di Genova - Direzione Pianificazione Generale e di Bacino - Servizio Piani di Bacino in merito alla suddetta richiesta;

RICHIAMATO che il Comitato aveva già esaminato, nella seduta del 30/05/2012, una precedente versione degli elaborati della variante di che trattasi, trasmessa dalla Provincia con nota n. 21040/2011, e che in tale sede aveva ritenuto, al fine dell'espressione del parere vincolante soprarichiamato, ancora necessaria una rielaborazione degli elaborati di piano a riguardo di alcuni aspetti segnalati in allegato alla nota n. PG/2012/88822 del 07/06/2012;

CONSIDERATI i seguenti elementi: a) Contenuti della variante La variante proposta consiste nella revisione complessiva, sia a livello cartografico sia a livello normativo, del Piano di Bacino in questione, ed è finalizzata ad allinearne i contenuti ai criteri emessi da parte dell'Autorità di Bacino Regionale successivamente alla redazione del piano stesso.

2 Seduta CTB 10/07/2013 Parere ex c.3, art. 9 e c.3, art. IO l.r. 58/2009 Provincia di Genova - t. Varenna

Obiettivo principale, pertanto, è quello di omogeneizzare la metodologia di redazione della pianificazione di bacino sul territorio provinciale, in oggi non del tutto uniforme ed omogeneo, sulla base dei criteri regionali di riferimento. Le modifiche più rilevanti riguardano l'eliminazione della previsione di regimi normativi diversi da quelli previsti nei criteri dell'Autorità di Bacino e, peraltro, già applicati dalla stessa Provincia nei piani per la tutela dal rischio idrogeologico, adottati a seguito dell'emanazione del D.L. 180/1998, con i conseguenti adeguamenti cartografici e normativi, assumendo come base, in particolare, i testi integrati dei criteri e la normativa tipo approvati con la DGR n. 1265/2011, ulteriormente aggiornati per gli aspetti geologici con la successiva DGR n.1208/2012. La variante include anche modifiche sostanziali relative alle tematiche della geomorfologia, della franosità e, conseguentemente, della suscettività al dissesto, nonché la revisione degli studi idraulici alla base della perimetrazione delle fasce di inondabilità.

Sono state, in particolare, rielaborate le seguenti cartografie di base: acclività orientamento dei versanti geologica idrogeologica geomorfologica franosità uso suolo aree inondabili e aree storicamente inondate elementi a rischio principali vincoli e le seguenti carte derivate: suscettività al dissesto fasce di inondabilità rischio idraulico rischio geologico carta degli interventi

b) Inquadramento della modifica rispetto alla pianificazione di bacino Le modifiche al piano di bacino sono conseguenti all'aggiornamento del piano vigente, resesi necessarie sia per il lungo lasso di tempo trascorso dalla elaborazione ed adozione del piano vigente, sia per consentire l'adeguamento ai più recenti criteri dell'Autorità di Bacino. La variante si configura come una variante generale al piano di bacino vigente e, pertanto, rientra nella tipologia delle modifiche sostanziali al piano vigente; l'iter di approvazione di riferimento è, quindi, quello ordinario di cui all'art. 9 della I.r. 58/2009. Una volta adottata dalla Provincia, a seguito del parere favorevole della Giunta Regionale ex c. 3 art. 9 I.r. 58/2009, la variante si applicherà in regime di salvaguardia, insieme al piano di bacino vigente, fino alla sua approvazione.

c) Valutazioni tecniche finali Si rileva che la variante proposta risponde ai criteri dell'Autorità di Bacino traguardano l'adeguamento auspicato sia a livello provinciale che regionale. Tale aggiornamento del piano è significativamente migliorativo rispetto ai contenuti del piano vigente. Si dà atto che gli elaborati presentati tengono conto, in buona parte, delle osservazioni formulate in fase istruttoria contenute nella nota n. PG/2012/88822. Si segnalano di seguito, tuttavia, alcuni aspetti ancora da approfondire e verificare.

3 Seduta CTB 10/07/2013 Parere ex c.3, art. 9 e c.3, art. 10 I.r. 58/2009 Provincia di Genova - t. Varenna

Aspetti geologici Si rileva che sostanzialmente è stato adempiuto ai rilievi sollevati dal contributo istruttorio, resta, tuttavia, ancora necessaria un'ulteriore verifica a riguardo dell'areale di cava "Carpenara" sponda sinistra, con particolare riferimento alla classificazione di uso del suolo, ed alle conseguenti classificazioni degli elementi a rischio e del rischio geologico, considerando lo stato attuale di inattività della cava e la presenza o meno di elementi a rischio all'interno della stessa con l'eventuale relativa idonea perimetrazione di tali elementi. Inoltre, non si ravvisa la significatività di riportare il retino delle "aree speciali" di tipo "B" tra gli elementi della carta del rischio geologico, indicazione invece necessaria nella carta della suscettività per lo specifico regime normativo attribuito. Infine si stabilisce di attribuire alle frane superficiali quiescenti, previa conferma caso per caso dell'effettivo stato di attività e tipologia, la classe di suscettività al dissesto Pg3b, analogamente attribuita alla aree a franosità diffusa.

Aspetti idraulici In relazione alle osservazioni di cui al contributo istruttorio espresso nel 2012, è stato rilevato che non è stata introdotta alcuna fascia di riassetto fluviale, benché nella versione vigente del piano ci siano delle fasce in allora definite "fascia A", che corrispondono di fatto alla definizione delle attuali fasce di riassetto. A tale proposito dalla documentazione trasmessa non è chiaro se sia stata effettuata una valutazione rispetto alla necessità o meno di vincolare, tramite una FRF, le porzioni di territorio necessarie per la realizzazione di successivi interventi di messa in sicurezza, laddove in particolare sia confermata la presenza di aree inondabili a Tempi di ritorno di 50 e 200 anni e siano previsti conseguenti interventi di adeguamento dell'alveo. Tenuto conto che la disciplina della fascia di riassetto fluviale è più restrittiva di quella delle attuali fasce A e B, e soprattutto ha un'altra finalità, si ritiene pertanto necessaria una verifica al fine di assicurare il mantenimento della previsione di una fascia di riassetto, laddove necessario, con particolare riferimento ai casi in cui era presente nel piano vigente una "fascia A", ed in particolare nelle zone di località Novagette e località San Carlo di Cese, in cui viene confermata la criticità idraulica. Riguardo alla presenza di fasce C.d. B* in corrispondenza di tratti non indagati, si prende atto che la Provincia non ha ritenuto di approfondire, in questa fase, l'analisi idraulica in quei tratti in quanto viene affermato che le stesse interessano aree a basso rischio. Tale criterio, peraltro, non sembra essere applicabile in corrispondenza della località Carpenara, dove rimane un tratto non indagato pur in condizioni di rischio non trascurabili. Poiché la Provincia ha affermato di non aver effettuato approfondimenti e di non avere, allo stato attuale, gli elementi adeguati per effettuare una valutazione della possibile entità dell'effettivo stato di pericolosità idraulica, si ritiene opportuno, a meno di una valutazione tecnica anche speditiva che possa giustificare il mantenimento della fascia B*, classificare l'area come A*, anche in coerenza con quanto effettuato in altri casi, specie dopo gli eventi alluvionali 2010-2011. Infine, si ritiene opportuna una verifica rispetto al ponte in sez. 41-42, ai fini della valutazione di eventuali condizioni di pericolosità residua dovuta alla mancanza di franco in termini di carico cinetico, in relazione, ad esempio, a possibili ostruzioni che possano comunque comportare un'esondabilità lungo la confinante viabilità depressa, che già in passato ha costituito via di accesso preferenziale delle acque esondate.

Aspetti normativi Si dà atto che i regimi ricalcano la normativa tipo regionale, il cui testo integrato è stato approvato con la DGR n. 1265/2011, successivamente aggiornato per gli aspetti geologici con la DGR n.1208/2012. La normativa risulta pertanto, in linea generale, conforme ai criteri dell'Autorità di Bacino.

4 Seduta CTB 10/07/2013 Parere ex c.3, art. 9 e c.3, art. lO l.r. 58/2009 Provincia di Genova - t. Varenna

A riguardo della proposta dell'art. 18, c.2, riguardante l'ammissibilità di una pista in alveo nel tratto terminale del t. Varenna, si ritiene che tale norma possa essere mantenuta a fini di continuità normativa, considerato che la stessa norma è già presente nel piano vigente e che la situazione di fatto non risulta modificata, nonché nell'ottica della tutela della pubblica e privata incolumità derivante da una nota situazione di pericolo della viabilità esistente, a condizione che venga messa in evidenza la temporaneità della disciplina nelle more dell'attuazione del previsto adeguamento per la viabilità della zona. Deve peraltro essere demandato alla Provincia, anche nell'ambito dei propri provvedimenti di competenza, la definizione di un termine massimo di validità della norma e la contestuale imposizione dell'adeguamento viabilistico che consenta l'abbandono totale della pista in alveo in tempi congrui. Si rileva altresì che restano, in ogni caso, ferme le specifiche valutazioni proprie della Provincia in relazione alle competenze in materia di polizia idraulica. Si rileva inoltre l'opportunità di un aggiornamento dei riferimenti normativi vigenti in materia di pianificazione di bacino (quali ad esempio quelli richiamati nell'appendice alle NdA) con i provvedimenti nel frattempo assunti dalla G.R. nella sua qualità di organo dell'AdB. In particolare, si ritiene necessari richiamare: i criteri ex DGR 91/2013 in luogo di quelli ex DGR 250/2005 ed ex DGR 1532/2005, che risultano superati e non più vigenti: gli indirizzi ex DGR 723/2013, che integrano e specificano i precedenti indirizzi ex DGR 848/2033, anche alla luce del sopravvenuto disposto della legge n. 16/2008 in materia di attività edilizia; in tal caso, a fini di chiarezza di applicazione normativa si ritiene opportuno richiamare tali indirizzi anche nelle parti della normativa relativa alla disciplina di pericolosità idraulica che direttamente richiamano le definizioni urbanistico-edilizie, con riferimento in particolare all'art 15, c. 2 e 3 .

RITENUTO, alla luce di quanto sopra, che la variante proposta risulti sostanzialmente coerente con i criteri ed indirizzi dell'Autorità di Bacino regionale, con le precisazioni sopra illustrate;

sulla base delle motivazioni sopra esposte che si intendono integralmente richiamate, ai sensi del combinato disposto del c. 3, dell'art. 10 e del c. 3 dell'art. 9 della I.r. 58/2009

ESPRIME parere favorevole all'ulteriore corso della variante al piano di bacino stralcio del Torrente Varenna, a condizione che siano rispettati i seguenti rilievi e prescrizioni così come meglio esplicitati e motivati in premessa: a) aspetti geologici: - deve essere verificata relativamente all'areale di cava "Carpenara" sponda sinistra, la classificazione di uso del suolo, degli elementi a rischio e del rischio geologico; - devono essere stralciate dalla carta del rischio geologico le aree speciali di tipo B; - deve essere attribuita alle aree di frana superficiale quiescente, previa verifica dell'effettivo stato di attività e tipologia, la classe di suscettività al dissesto Pg3b; b) aspetti idraulici: - deve essere verificata la necessità di ricomprendere nella fascia di riassetto fluviale le porzioni di territorio necessarie per la realizzazione di successivi interventi di messa in sicurezza, laddove in particolare sia confermata la presenza di aree inondabili a tempi di

5 Seduta CTB 10/07/2013 Parere ex c.3, art. 9 e c.3, art. lO 1.r. 58/2009 Provincia di Genova - t. Varenna

ritorno di 50 e 200 anni e siano previsti conseguenti interventi di adeguamento dell'alveo, e sia presente nel piano vigente una ex - fascia A; - la fascia S* che permane nell'area di Carpenara deve essere classificata come fascia A*, a meno di ulteriori considerazioni tecniche che consentano di escluderne ragionevolmente la sua inondabilità a tempo di ritorno 50-ennale; - è opportuna una verifica di eventuali condizioni di pericolosità residua dovuta alla mancanza di franco in termini di carico cinetico rispetto al ponte in sez. 41-42; c) aspetti narmativi: all'art. 18, c. 2, deve essere esplicitamente prevista la temporaneità della disciplina nelle more dell'attuazione del previsto adeguamento per la viabilità della zona, demandando alla Provincia la definizione di un termine massimo di validità della disciplina stessa, anche nell'ambito dei propri provvedimenti di competenza in qualità di Autorità idraulica; è opportuno aggiornare i riferimenti normativi vigenti in materia di pianificazione di bacino con i provvedimenti nel frattempo assunti dalla G.R. nella sua qualità di organo dell'AdS, ed in particolare richiamare: o i criteri ex DGR 91/2013, in luogo di quelli ex DGR 250/2005 ed ex DGR 1532/2005, che ad oggi risultano superati e non più vigenti: o gli indirizzi ex DGR 723/2013 a riguardo della disciplina relativa alla pericolosità idraulica, anche con riferimento alle parti della normativa che direttamente richiamano le definizioni urbanistico-edilizie, di cui all'art. 15, c. 2 e 3 .

IL PRESIDENTE (Dott.ssa Ilaria Fasce)

6 NP/2013/14345 Classif. 2010/G13.12.5/25-1

AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

COMITATO TECNICO DI BACINO

Seduta. del 10/07/2013

PARERE N. 21/2013

Parere vincolante ai sensi del c.5 dell'art. 10 della tr. 58/2009

Piano di bacino dell'Ambito 20 Bacino Torrente Rossano

Oggetto: Aggiornamento perimetrazione delle fasce di inondabilità a seguito di opere idrauliche eseguite su un tratto del t. Rossano in Comune della Spezia

Proponente: Comune della Spezia Seduta CTB 11/07/2013 Parere ex art. lO, c. 5, 1.1'. 58/2009 Provincia di La Spezia - t. Rossano

iL COMiTATO TECNICO DI BACINO DELL'AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

RICHIAMATA la legge regionale 4/12/2009, n. 58;

RICHIAMATI altresì i criteri ed indirizzi di riferimento dell'Autorità di bacino regionale, ed in particolare la DGR 1265/2001 con la quale è stato approvato il testo integrato aggiornato dei criteri per la redazione della normativa di attuazione dei Piani di Bacino per la tutela dal rischio di cui alla DGR 357/2001 e ss. mm., la DGR 16/2007 con la quale sono stati approvati indirizzi per la riperimetrazione delle fasce di inondabilità conseguenti alla realizzazione di interventi di sistemazione idraulica, nonché la DGR 894/2010 con la quale sono stati forniti indirizzi procedurali e modalità operative per l'espressione dei pareri ex I.r. 58/2009 sulle istanze di varianti ai piani di bacino vigenti;

PREMESSO CHE la Provincia della Spezia, su proposta del Comune della Spezia, ha richiesto, con nota prot. n. 19998 del 10/04/2013, successivamente integrata con nota del 27/05/2013, l'espressione del parere del Comitato in merito all'aggiornamento della perimetrazione delle fasce di inondabilità allo stato attuale di un tratto del t. Rossano; VISTA la documentazione tecnica e la relazioni istruttoria trasmesse dalla Provincia della Spezia con nota 19998/2013, poste agli atti delle seduta del Comitato del 10/07/2013;

CONSIDERATI i seguenti elementi: al Contenuti della Variante La richiesta di variante riguarda la riperimetrazione delle fasce di inondabilità, quale aggiornamento del quadro conoscitivo del piano di bacino vigente a seguito di alcuni lavori di sistemazione del tratto tombinato del t. Rossano compreso tra il rilevato ferroviario e la Via Lunigiana, consistenti nella sostituzione del preesistente tubo, di dimensioni molto limitate, con una struttura scatolare di più ampia sezione. È stata inoltre effettuata una verifica della perimetrazione, anche in relazione a condizioni morfologiche che sono mutate o meglio definite dall'approvazione degli studi idraulici del Piano di Bacino vigente La riperimetrazione proposta consiste nell'esclusione dalle fasce di inondabilità di una significativa porzione di area oggi ricadente in gran parte in fascia A, ed in parte in fascia B. Tale proposta si basa su uno studio idraulico della potenziale inondabilità, che comprende una modellazione in moto permanente per l'individuazione delle sezioni non verificate del tratto, e un secondo modello per calcolare i volumi esondanti dalle sezioni ipotizzate e le aree interessate dalle inondazioni anche in considerazione delle quote del terreno rilevate. Lo studio ha individuato, in particolare, nell'area depressa ATC/ENI, posta a destra di Via Lunigiana, il recapito preferenziale della portata esondante, verificando in relazione alle quote il contenimento del volume esondante per la portata 50ennale, per un tirante idrico medio pari a 70 cm.

b) Valutazioni del Comitato In merito agli studi idraulici sottesi alla proposta di riperimetrazione, si rileva che il tratto di corso d'acqua indagato, limitrofo all'area ATC e recentemente oggetto di interventi di sistemazione idraulica, confluisce nel tratto preesistente di valle fino a mare, che a partire da Via Lunigiana, risulta ancora gravemente insufficiente, in relazione a sezioni dimensionate sostanzialmente come rete di drenaggio urbano. Nella documentazione presentata non è specificato con quale schema sia stato modellato il deflusso nella tombinatura, ma la schematizzazione utilizzata non appare adeguata e

2 Seduta CTB 11/07/2013 Parere ex art. 10, c. 5, l.r. 58/2009 Provincia di La Spezia - t. Rossano

sufficientemente cautelativa per la valutazione delle corrette condizioni di deflusso e degli effetti del tratto di valle insufficiente, come sotto meglio esplicitato. Da quanto si evince dalle verifiche idrauliche presentate il rigurgito causato dalla insufficienza del tratto di valle appare tale da mettere in crisi anche il tratto adeguato di tombinatura a monte. Ai fini della perimetrazione delle aree inondabili viene assunto che l'esondazione avvenga nella sezione 11, in corrispondenza di Via Lunigiana, ma le verifiche, ancorché non cautelative, sembrano infatti mostrare una messa in pressione anche del nuovo tratto di tombinatura. Inoltre si specifica che, sulla base della documentazione disponibile, non risulta che la modellazione effettuata permetta di valutare i corretti effetti a monte del deflusso in pressione al di sotto del tratto di tombinatura di interesse, la sezione interessata, anche sopra l'estradosso, appare essere considerata tutta contribuente al moto; ciò non è certamente corretto, anche in relazione alla conseguente errata ripartizione delle portate nel moto sopra e sotto la sotto la soletta di copertura. Si ritiene pertanto che la verifica andrebbe condotta anche nell'ipotesi di messa in pressione totale della copertura, anche nel tratto adeguato, al fine di determinare cautelativamente il rigurgito che si potrebbe realizzare a monte, anche nel tratto scoperto, e che potrebbe anche portare ad interessare l'area che oggi si vuole deperimetrare. AI fini di simulare il comportamento in pressione della tombinatura per portate superiori a quelle smaltibili, si ritiene condivisibile, ad esempio, l'adozione di una schematizzazione della copertura ad intradosso "infinito", che, oltre a consentire una valutazione cautelativa del possibile rigurgito a monte qualora non ci siano rotture nella copertura, consente anche di valutare le reali sottopressioni che si verrebbero a creare in relazione alla capacità di resistenza della copertura esistente. In ogni caso l'orientamento generale del Comitato, già adottato per casi analoghi, è quello di considerare senz'altro esondabile il corso d'acqua almeno dalla sezione di messa in pressione con eventuali "coefficienti" di sicurezza, anche in funzione dell'entità del carico cinetico. Si rileva quindi come sia prioritario verificare l'effettiva possibilità di deperimetrare l'area a monte. escludendola in particolare dalla fascia A come proposto. sulla base di analisi idrauliche più approfondite. Inoltre si rileva che quello che nello studio viene chiamato "studio in moto vario" per l'approfondimento delle dinamiche di esondazione, sembra essere una stima dei volumi esondanti dalla sezione ipotizzata. A tale proposito la stima della portata limite di deflusso senza esondazione nel tratto di tombinatura non appare adeguata, in quanto effettuata con ipotesi di moto uniforme, in un tratto in cui non è possibile prescindere dal contesto e dalle condizioni di grave insufficienza del tratto più a valle. Andrebbe inoltre meglio specificato ed approfondito come sono stati ricavati gli idrogrammi di piena utilizzati per il calcolo dei volumi esondanti. Infine, fermo restando quanto sopra sulla possibile inondabilità anche dell'area posta più a monte, la nuova mappatura è stata proposta considerando la realizzazione di una nuova struttura di contenimento in corrispondenza del nuovo confine tra il terreno ATC e la nuova viabilità, in quanto la preesistente è stata eliminata all'atto della realizzazione di tale viabilità (Via Ferrara). Sulla base di tale struttura di contenimento viene supposto che le acque di esondazione si concentrino nell'area depressa e ne rimangano confinate come in una sorta di cassa di invaso. Anche tale ipotesi presenta diverse criticità; in particolare: lo studio effettuato non è di dettaglio adeguato per stabilire che effettivamente le acque esondate si riversino solo nel volume della "cassa" e non vadano ad interessare altre aree limitrofe e/o a valle; l'area depressa esistente potrebbe essere considerata come area di invaso solo con la realizzazione di un'opera idraulica, da prendere in carico da parte dei soggetti competenti, anche a fini di manutenzione, e comunque da progettare adeguatamente come opera

3 Seduta CTB 1l/07/2013 Parere ex art. lO, c. 5, l.r. 58/2009 Provincia di La Spezia - t. Rossano

pubblica; sulla base anche dei criteri ex DGR 16/2007, peraltro, la perimetrazione delle aree inondabili non può essere significativamente condizionata da elementi urbanistico- edilizi, quale sarebbe la struttura di contenimento proposta. infine, tenuto conto della non esistenza allo stato attuale di alcun contenimento nel tratto limitrofo alla nuova viabilità di via Ferrara, sarebbe opportuna una verifica circa la possibile inondabilità delle aree limitrofe, con loro possibile inserimento in fascia A. Pertanto, pur prendendo atto che sono stati realizzati alcuni interventi di miglioramento di deflusso nel tratto di tombinatura a monte di Via Lunigiana, e che un rilievo di maggior dettaglio abbia mostrato quote del terreno in alcune parti superiori ad aree limitrofe che potrebbe condurre ad escluderne la inondabilità, allo stato attuale non ci sono sufficienti elementi per l'adozione della proposta di riperimetrazione presentata. Non è perciò possibile, allo stato degli atti, fornire parere positivo alla proposta di variante presentata.

RITENUTO, alla luce di quanto sopra, che la variante proposta come riperimetrazione a seguito della realizzazione di interventi di adeguamento idraulico non sia conforme ai criteri ed indirizzi dell'Autorità di Bacino regionale;

DATO A TIO che il presente parere è espresso ai sensi del c.5 dell'art. 1O della I.r. 58, che stabilisce le modalità di approvazione di varianti ai piani vigenti non ricadenti nelle fattispecie delle varianti sostanziali di cui al c.3 dello stesso articolo, disponendo, in particolare, che tali modifiche od integrazioni siano approvate dalla Giunta provinciale acquisito il parere vincolante del Comitato Tecnico di Bacino; sulla base delle motivazioni sopra esposte, che si intendono integralmente richiamate ESPRIME ai sensi del c. 5, dell'art. 1O, della I.r. 58/2009, parere non favorevole all'aggiornamento della perimetra..zione della fasce di inondabilità allo stato attuale, come proposta dal Comune di la Spezia.

Si demanda inoltre al Comune e alla Provincia una valutazione circa la possibile inondabilità a tempo di ritorno 50-ennale delle aree a valle della nuova viabilità realizzata, conseguente alla rimozione del muro precedentemente esistente.

IL PRESI D (Dott. ssa ~G!.I...I!IlC1 a MINERVINI)

4 '" , NP/2013/14969 Classif. 2010/G13. 12.5/25. 1

Autorità di Bacino regionale

AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

COMITATO TECNICO DI BACINO

Seduta del 10/07/2013

PARERE N. 22/2013

Parere ai sensi del c.5 dell'art.10 della I.r. 58/2009

Piani di bacino per la tutela dal rischio idrogeologico Provincia di Savona

Oggetto: Aggiornamento della normativa e delle cartografie dei piani di bacino stralcio per la tutela dal rischio idrogeologico per il recepimento dei criteri approvati con DGR.n. 1208/2012

Proponente: Provincia di Savona '. l . Seduta CTB 10/07/2013 Parere ex c. 5, art. lO J.r. 58/2009 Provincia di Savona l

I IL COMITATO TECNICO DI BACINO DELL'AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE I

RICHIAMATA la legge regionale 4/12/2009, n. 58; I

RICHIAMATI altresì i criteri ed indirizzi di riferimento dell'Autorità di bacino regionale, ed in I particolare:

la D.G.R. n. 1265/2011 la quale ha stabilito, tra l'altro, di assumere in attuazione di quanto I approvato con la DGR. n. 989/2011 relativamente all'aggiornamento dei criteri concernenti gli aspetti idraulici, il testo integrato dei criteri vincolanti per la redazione della normativa dei piani di bacino per la tutela dal rischio idrogeologico, quale riferimento univoco per i piani di bacino I regionali con valore di criteri ed indirizzi ai sensi dell'art.3 della precitata I.r. n.58/2009; la DGR n.1208/2012 che ha ulteriormente approvato, a parziale modifica ed integrazione I degli indirizzi vigenti, l'aggiornamento dei criteri relativamente alla disciplina dell'assetto geomorfologico, stabilendo che le Province procedano, entro 3 mesi dall'approvazione di I detta deliberazione, al recepimento di detti criteri nei piani di bacino;

I PRESO ATTO che la Provincia di Savona, con nota n. 51752 del 02/07/2013, ha richiesto l'espressione del parere del Comitato di Bacino in merito alla proposta di adeguamento dei piani di bacino per la tutela dal rischio idrogeologico dei Piani di bacino di competenza ai fini I del recepimento dei criteri ex DGR n.1208/2012; I DATO ATTO che il presente parere è espresso secondo il disposto dei commi 4-bis e 5 dell'art. 1O della I.r. 58, che, nel caso di varianti che consistono nel recepimento di criteri ed indirizzi approvati dell'Autorità di bacino, prevedono, in particolare, che le stesse siano I approvate dalla Provincia acquisito il parere vincolante del Comitato Tecnico di Bacino, dopo l'espletamento delle procedure di pubblicità partecipativa; I VISTA la documentazione trasmessa dalla Provincia di Savona con nota n.51752 del 02/07/2013, posta agli atti della seduta del Comitato Tecnico di Bacino del 10/07/2013, I rappresentata dalla normativa aggiornata e dalle cartografie della suscettività al dissesto degli ambiti di bacino in oggetto, e conservata presso la struttura regionale Assetto del Territorio; I VISTA la relazione istruttoria trasmessa, con la precitata nota, dalla Provincia di Savona - Direzione Pianificazione Generale e di Bacino - Servizio Piani di Bacino in merito alla suddetta richiesta; I

CONSIDERATI i seguenti elementi: I a) Contenuti della variante La variante riguarda l'aggiornamento dei regimi normativi dei piani, al fine di recepire le modifiche I ed integrazioni ai criteri vigenti disposti dalla Giunta regionale, nella sua qualità di Autorità di bacino regionale, con la DGR n. 1208/2012. In sintesi si tratta della modifica dei regimi normativi dei piani per quanto concerne gli aspetti di I carattere geologico e, conseguentemente, delle modifiche degli elaborati cartografici per quanto attiene soprattutto l'introduzione, nelle cartografie della suscettività al dissesto, delle "aree speciali" relative ad areali di cava attiva e inattive e di discariche in esercizio o dismesse I compresi i riporti antropici. Pertanto la documentazione oggetto di parere riguarda sia l'elaborato normativo del piano sia la I documentazione cartografica di conseguenza modificata ed aggiornata. I 2 I I

I Seduta CTE 10/07/2013 Parere ex c. 5, art. lO I.r. 58/2009 Provincia di Savona

A riguardo delle modifiche ed aggiornamenti effettuati in merito alle classi speciali la Provincia rileva che tengono conto dei più recenti documenti disponibili in materia quali per le cave il PTRAC e la pubblicazione regionale sulle cave dismesse (2011), e per le discariche il livello informativo delle carte tematiche dell'ambiente delle discariche (2010). In particolare sono state apportati aggiornamenti a n. 8 cave e n. 7 discariche. Tuttavia, soprattutto a riguardo delle discariche non più in esercizio, per le quali viene proposta la classificazione di suscettività al dissesto Pg3b, la Provincia, al fine di una migliore aderenza dei contenuti del piano con lo stato attuale dei luoghi, ritiene opportuno richiedere, nella fase di osservazione prima della definita approvazione della variante, il contributo dei Comuni interessati per la conferma o gli aggiornamenti da apportare alla cartografia di piano in base ad eventuali provvedimenti nel frattempo intervenuti. Si rileva che agli areali di cava riclassificati da attivi ad inattivi la Provincia ha attributo, in via cautelativa, la classe della suscettività al dissesto Pg3a, mentre in due cave di recente dismissione i fronti sono classificati in Pg4. b) Considerazioni del Comitato Le varianti proposte rispondono all'esigenza di adeguamento dei piani di bacino ai criteri stabiliti dall'Autorità di bacino, ed, in particolare, al disposto della DGR n.1208/2012 che innova gli aspetti geomorfologici dei piani. Tale adeguamento comporta la modifica della normativa dei piani in oggetto, in accordo ai criteri della precitata deliberazione e, conseguentemente, alcune modifiche alle carte della suscettività al dissesto per il recepimento dei nuovi regimi normativi. In particolare la variante risponde all'esigenza di una maggiore omogeneizzazione delle discipline vigenti avuto riguardo ai regimi normativi applicati dall'Autorità di bacino del F. Po e dall'Autorità di bacino del F.Magra anche nell'ottica della semplificazione e di una maggiore razionalizzazione delle procedure vigenti. La variante traguarda, inoltre, un migliore coordinamento tra la pianificazione di bacino e la pianificazione di livello comunale, una disciplina ad hoc per le aree di cava inattive e discariche dismesse nell'ambito della classe denominata "speciale", chiarimenti e specificazioni dei criteri per le aree classificate Pg4 e Pg3a e Pg3b, !'introduzione della problematica delle impermeabilizzazioni dei suoli e di misure di attenzione per la prevenzione del rischio idrogeologico a causa di fenomeni di debris-flow o di espansione di frane.

Il Comitato, esaminate le modifiche apportate alla cartografia della suscettività al dissesto, ritiene opportuno che venga assegnata agli areali di discarica dismessa, analogamente alle aree di cava inattiva, la classe di suscettività al dissesto Pg3a invece della classe Pg3b proposta dalla Provincia, in quanto in tali sedi non può essere esclusa a priori la presenza di possibili fenomeni di dissesto.

Inoltre, considerato che le classificazioni definite all'interno delle nuove aree speciali di tipo B1 e B2 non risultano derivare da valutazioni locali né dall'applicazione della metodologia per la costruzione della carta della suscettività al dissesto come per il resto del bacino, invita la Provincia, durante la fase delle osservazioni, oltre a procedere all'esame dei contributi richiesti ai Comuni per la migliore definizione delle nuove aree speciali introdotte con la presente variante, a condurre propri approfondimenti in merito, anche sulla base di sopralluoghi o valutazione di specifica documentazione tecnica disponibile, al fine di pervenire ad una classificazione della pericolosità di tali aree più aderente possibile all'effettivo stato dei luoghi.

RITENUTO, alla luce di quanto sopra, che la variante proposta risulti conforme ai criteri ed indirizzi dell'Autorità di Bacino regionale;

3 " . Seduta eTB 10/07/2013 Parere ex c. 5, art. lO l.r. 58/2009 Provincia di Savona

sulla base delle motivazioni sopra esposte, che si intendono integralmente richiamate,

ESPRIME

ai sensi del combinato disposto dei commi 4-bis e 5, dell'art. 10 della I.r. 58/2009, parere favorevole, alle varianti relative al recepimento della normativa di attuazione dei criteri ed indirizzi dell'Autorità di bacino regionale ex DGR n.1208/2012 dei piani di bacino della Provincia di Savona comprensive delle conseguenti varianti cartografiche, con le seguenti prescrizioni: 1. che venga attribuita agli areali di discarica dismessa introdotti dalla variante, analogamente alle aree di cava inattiva, la classe di suscettività al dissesto Pg3a; 2. che la Provincia nella fase delle osservazioni, prima dell'approvazione della variante, oltre alla valutazione delle osservazioni e dei contributi pervenuti dai soggetti pubblici e privati in merito alle modifiche cartografiche apportate, conduca propri approfondimenti sulla base di sopralluoghi e considerazione di eventuale specifica documentazione tecnica disponibile, al fine di pervenire ad una classificazione della suscettività al dissesto all'interno delle aree di cava e discarica dismesse (aree speciali 81 e 82) più aderente all'effettivo stato dei luoghi.

4

NP 2013/18556 Classif.: 2013/G13.12.5/2-6

AutorL.a di Om::ino regionale

AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

COMITATO TECNICO DI BACINO

Seduta del 19/09/2013

PARERE N. 25/2013

Parere ai sensi del comma 5 dell'art.10 della L.R. 58/2009

Variante all' Ambito 15

Oggetto: modifica alla perimetrazione della frana attiva in loc. Fonte del Diavolo in Comune di Santa Margherita Ligure

Proponente: Comune di Santa Margherita Ligure Seduta CTB 19/09/2013 Parere ex c5 art. 1O f.r. 58/2009 Provincia di Genova- variante Ambito 15

IL COMITATO TECNICO DI BACINO DELL'AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

RICHIAMATA la legge regionale 4/12/2009, n. 58;

RICHIAMATI altresi i criteri ed indirizzi di riferimento dall'Autorità di Bacino Regionale, ed in particolare: la DGR 1265/2011, con la quale è stato approvato il testo integrato aggiornato dei criteri per la redazione della normativa di attuazione dei Piani di Bacino per la tutela dal rischio idrogeologico; la DGR 1208/2012, con la quale sono stati aggiornati i criteri geomorfologici per la redazione della normativa di attuazione dei Piani di Bacino per la tutela dal rischio idrogeologico; la DGR 1338/2007 "Indirizzi per la riperimetrazione e riclassificazione delle frane attive e quiescenti che determinano aree a suscettività elevata e molto elevata, a seguito di studi di maggior dettaglio nella pianificazione di bacino di rilievo regionale"; la DGR 265/2010 "Criteri per la ridefinizione di classi di pericolosità relativa in aree a suscettività al dissesto elevata e molto elevata per frana a cinematica ridotta nonché integrazioni alla DGR 1338/2007"; la DGR 894/2010 Art. 3, c.1, lett.h) e art.8, c.5 della I.r. n.58/2009 "Indirizzi procedurali e modalità operative per il funzionamento dell'Autorità di Bacino Regionale relativi alle istanze di varianti ai Piani di bacino vigenti".

PRESO ATTO che il Comune di Santa Margherita ha trasmesso in data 20/12/2011 alla Provincia di Genova la richiesta di modifica al piano relativamente alla riperimetrazione dell'area di frana attiva in località Fonte del Diavolo nel bacino del T. San Siro nell'Ambito n. 15 e che, in date successive, trasmetteva la documentazione tecnica delle attività di monitoraggio, la documentazione geologica conclusiva ed in data 8/07/2013 inviava la documentazione relativa alla fine lavori e collaudo dell'intervento di sistemazione idraulica del rio Villa Troglia; la Provincia di Genova, con nota prot.n. 79015 del 08/07/2013 ha richiesto l'espressione del parere del Comitato, ai sensi del c.5 dell'art. 1O della Ir. 58/2009 sopracitata, per l'approvazione dell'aggiornamento degli elaborati di piano relativamente al ridisegno dell'areale;

VISTA la documentazione tecnica trasmessa e, in particolare, la relazione istruttoria della Provincia di Genova - Direzione Pianificazione Generale e di Bacino - Ufficio Pianificazione Territoriale, in merito alla suddetta richiesta, trasmessa con la precitata nota n. 79015/2013;

DATO ATTO che il presente parere è espresso ai sensi del c. 5 dell'art. 10 della I.r. 58, che stabilisce, in particolare, la procedura delle varianti non sostanziali ai piani di bacino;

CONSIDERATI i seguenti elementi: a) Contenuti della modifica La variante proposta comporta una modifica al perimetro della parte superiore del corpo di frana attiva con conseguente modifica della relativa area Pg4 della carta della suscettività al dissesto. Nella propria relazione istruttoria la Provincia fa presente che tale istanza era già stata presentata dagli interessati nel dicembre 2007 ed il Comitato Tecnico Provinciale, in allora competente, aveva espresso, in data 19/11/2009, parere non favorevole per la forte

2 Seduta CTB 19/09/2013 Parere exc5art.10 I.r. 58/2009 Provincia di Genova- variante Ambito 15

predisposizione a fenomeni di erosione spondale dell'adiacente rio Villa Troglia, privo di adeguate difese spondali in quanto, sulla base dei sopralluoghi condotti a suo tempo dalla Provincia, erano stati rilevati fenomeni di franamenti locali lungo la sponda destra del rio e un cattivo stato di manutenzione dei muri a secco nella parte sommitale. Il Comitato provinciale esprimeva, pertanto, parere non favorevole e condizionava la riconsiderazione dell'istanza successivamente alla realizzazione delle opere di sistemazione idraulica del suddetto fosso.

Quindi, a fronte delle opere di sistemazione realizzate e degli approfondimenti tecnici eseguiti in coerenza con i criteri metodologici nel frattempo emanati dall'Autorità di bacino ex Dgr n.265/2010, viene ripresentata l'istanza di variante ai sensi della procedura indicata dal c. 5 dell'art. 10 della l.r.n.58/2009.

In particolare la proposta è corredata da un'indagine geologica di maggior dettaglio che coerentemente ai criteri di cui alla precitata Dgr n.265/201 O comprende: analisi fotointerpretative multitemporali, ricerche storiche, rilievi di dettaglio delle caratteristiche geologiche, geomorfologiche ed idrogeologiche dell'area, indagini geognostiche attraverso pozzetti, prove penetrometriche, stesa sismica e sondaggi a carotaggio attrezzati con inclinometri e sondaggi a distruzione di nucleo attrezzati con piezometri, prove di laboratorio, sezioni geologiche interpretative, analisi delle condizioni di stabilità, documentazione fotografica. Sono inoltre fornite misure di monitoraggio dei tre strumenti installati.

Il rilevamento diretto sul terreno e l'esame aerofotointerpretativo non hanno evidenziato la presenza di indicatori geomorfologici nel settore oggetto di modifica, inoltre dall'insieme delle indagini svolte emerge che il versante è caratterizzato da un substrato calcareo marnoso affiorante o sub affiorante, alterato e fratturato nei livelli superficiali, con locali coperture detritiche di potenza massima inferiore a 3 m, le letture di monitoraggio eseguite non segnalano particolari movimenti e cinematismi in atto. In particolare le opere di sistemazione idraulica del rio, eseguite per il tratto da quota 45 a quota 75 come si evince dalla carta di localizzazione fornita dalla Provincia, determinano in modo significativo l'eliminazione delle cause per l'innesco di fenomeni di instabilità della pozione superiore della coltre detritica, peraltro poco potente.

Dall'istruttoria tecnica della Provincia emerge che, sulla base della documentazione tecnica presentata, vi siano elementi sufficienti per considerare la richiesta avanzata dal Comune. La Provincia propone la riclassificazione della suscettività al dissesto da area a suscettività al dissesto molto elevato (Pg4) ad area a suscettività al dissesto elevata non per frana (Pg3b, secondo la nuova classificazione in itinere). Viene proposta la modifica, di conseguenza, la modifica oltre che della carta della franosità reale e della suscettività al dissesto anche della carta geomorfologica e di quella del rischio b) Inquadramento della modifica rispetto alla pianificazione di bacino La proposta di variante in oggetto rientra nelle possibilità di apportare modifiche ai Piani sulla base di nuovi elementi tecnici acquisiti o da studi o da indagini di maggior dettaglio rispetto a quanto effettuato nell'ambito della redazione del Piano stralcio, nonché a seguito di interventi di consolidamento e di messa in sicurezza. Tali modifiche sono configurabili come non "sostanziali" ai sensi del c.5 dell'art. 1O della I.r. n.58/2009, in quanto relative ad approfondimenti esclusivamente tecnici che non comportano la necessità di riformulare le strategie e le scelte fondamentali del piano. I criteri generali di riferimento da seguire per l'elaborazione di tale modifica sono forniti all'Allegato 1 della DGR 1265/2011 ed, in particolare, al paragrafo n.4 "Modifica delle aree a pericolosità idrogeologica", come modificato ed integrato dalla DGR n.1208/2012. Nel caso in esame, occorre fare riferimento agli indirizzi tecnici specifici contenuti nella DGR n.265/2010 avente ad oggetto: "Indirizzi per la riperimetrazione e per la riclassificazione delle

3 Seduta CTB 19/09/2013 Parere ex e5 art. lO l.r. 58/2009 Provincia di Genova- variante Ambito 15 frane attive e quiescenti a seguito di studi di maggior dettaglio", con particolare richiamo al paragrafo n.3 :"Metodologia per la riperimetrazione e/o riclassificazione dei fenomeni franosi". A tale riguardo si rileva che gli elaborati sono stati redatti in conformità agli indirizzi soprarichiamati. c) Considerazioni del Comitato Il Comitato ha preso atto della documentazione allegata all'istanza ed illustrata nell'ambito della seduta dalla Provincia, anche con il supporto della proiezione powerpoint, che ha permesso di evidenziare e sintetizzare l'aderenza delle indagini condotte ai criteri metodologici stabiliti dall'Autorità di Bacino con la DGR n.265/2010. Il Comitato, valutato l'insieme delle indagini ed analisi svolte, invita la Provincia a considerare nell'insieme il corpo di frana valutando la possibilità di una deperimetrazione totale dell'intero corpo di frana, ritenuto un dissesto dovuto essenzialmente a fenomeni erosivi del rio a carico della coltre, peraltro poco potente. Il Comitato, pur non rilevando significative differenziazioni a riguardo degli indicatori geomorfologici che supportino una richiesta di deperimetrazione parziale dell'area, in base ai chiarimenti forniti dalla Provincia in merito alla differente situazione sullo stato di sistemazione del rio tra la parte superiore (per la quale l'istanza chiede la deperimetrazione), oggetto delle recenti opere di arginatura, e quella mediana ed inferiore, in cattive condizioni di manutenzione, e della non interferenza di eventuali fenomeni evolutivi di quest'ultima parte sulla stabilità della zona superiore, stabilisce di accogliere la modifica del piano mantenendo, però, la perimetrazione dell'intero corpo di frana con due distinte aree di classificazione dello stato di attività: la parte superiore con stato di attività stabilizzato, a fronte delle opere di sistemazione realizzate sul rio, la parte mediana ed inferiore della frana con stato attivo, per le problematiche ancora presenti.

RITENUTO, alla luce di quanto sopra, che la variante risulti, in ogni caso, conforme ai criteri ed indirizzi dell'Autorità di Bacino regionale; sulla base delle motivazioni sopra esposte, che si intendono integralmente richiamate,

ESPRIME ai sensi del c. 5 dell'art.. 10 della I.r. 58/2009 parere positivo in merito all'istanza di variante presentata dal Comune di Santa Margherita Ligure relativamente alla frana sita in località Fonte del Diavolo nel bacino del T. San Siro ricadente in Ambito 15, condizionato alle seguenti prescrizioni: 1) che la parte superiore della frana, come individuata dai documenti agli atti per la quale l'istanza presentata richiedeva la deperimetrazione, non venga stralciata ma sia, invece, riclassificata come settore della frana stabilizzato; 2) che negli atti di competenza degli enti locali, sia individuato il soggetto preposto alla manutenzione ed all'efficienza delle opere di sistemazione idraulica realizzate sul rio Villa Troglia.

IL PRESIDENTE DELLA SEDUTA Dott.ssa Ilaria Fasce ~~

4 AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

COMITATO TECNICO DI BACINO

Seduta del 10/10/2013

PARERE t'J. 26/2013

Parere vincolante ai sensi del c.5, art. 10 della L.R. 58/2009

Piano di Bacino dell'Ambito 10 Bacino Sciusa

Oggetto: Variante al Piano di Bacino del Torrente Sciusa, con aggiornamento delle fasce di inondabilità a seguito di interventi di sistemazione idraulica

Proponente: Comune di Finale Ligure IL COMITATO TECNICO DI BACINO DELL'AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

RICHIAMATA la legge regionale 4/12/2009, n. 58;

RICHIAMATI, altresì, i criteri e gli indirizzi di riferimento dell'Autorità di bacino regionale, ed in particolare la DGR 1265/2001 con la quale è stato approvato il testo integrato aggiornato dei criteri per la redazione della normativa di attuazione dei Piani di Bacino per la tutela dal rischio di cui alla DGR 357/2001 e ss. mm., la DGR 16/2007 con la quale sono stati approvati gli indirizzi per la riperimetrazione delle fasce di inondabilità conseguenti alla realizzazione di interventi di sistemazione idraulica, nonché la DGR 894/2010 con la quale sono stati forniti indirizzi procedurali e modalità operative per l'espressione dei pareri ex L.R. 58/2009 sulle istanze di varianti ai piani di bacino vigenti;

PREMESSO CHE: la Provincia di Savona, su proposta del Comune di Finale Ligure, ha richiesto, con nota prot. n. 47785 del 24/06/2013, successivamente integrata con nota prot. 81717 del 10/10/2013, la riperimetrazione delle fasce di inondabilità del Torrente Sciusa a seguito della realizzazione di interventi di sistemazione idraulica; il Comitato Tecnico è chiamato ad esprimersi sulla proposta di perimetrazione delle fasce avanzata dalla Provincia; essa risulta in diversi punti differente rispetto a quella presente negli elaborati del Comune e ciò in virtù dei sopralluoghi che in fase di istruttoria sono stati effettuati dal Settore Pianificazione e Programmazione Territoriale, Servizio Piani di Bacino e Lavori Idraulici della Provincia di Savona; il Comitato Tecnico, che ha esaminato l'istanza nella seduta del 10/10/2013, non è chiamato ad esprimersi sulla compatibilità del progetto di sistemazione idraulica - in quanto gli interventi sono stati autorizzati precedentemente all'entrata in vigore della L.R. 58/2009 - ma esclusivamente sulla ridefinizione delle fasce di inondabilità conseguente alle opere stesse;

VISTA la documentazione tecnica e le relazioni istruttorie trasmesse dalla Provincia di Savona con note 47785/2013 e 81717/2013;

CONSIDERATI i seguenti elementi: al Contenuti della Variante La richiesta di variante non sostanziale riguarda la riperimetrazione delle fasce di inondabilità, quale aggiornamento del quadro conoscitivo del piano di bacino vigente, del Torrente Sciusa, a seguito degli interventi di sistemazione idraulica di primo e secondo lotto realizzati nel tratto focivo del torrente stesso. Nel "Piano di Bacino dell'Ambito 10 - Bacino Sci usa" le aree in esame sono interessate da un'estesa fascia A per una grave insufficienza del corso d'acqua, con portate critiche associate a tempi di ritorno inferiori a 30 anni. Per tale motivo sono stati finanziati alcuni consistenti interventi di sistemazione idraulica del tratto focivo, già conclusi, che costituiscono i primi due stralci funzionali dei quattro previsti nel Piano degli interventi per questo corso d'acqua dal Piano di Bacino vigente; allo stato attuale rimangono ancora da realizzare le opere a monte del ponte della ferrovia. La variante richiesta riguarda, pertanto, la riperimetrazione delle fasce in corrispondenza di tali interventi e anche una diversa definizione delle fasce a monte di questa zona, nelle località Paradiso e Inegaggie; tale estensione è stata resa possibile a seguito del rilievo topografico di dettaglio redatto nell'ambito dello studio idraulico commissionato dall'amministrazione comunale di Finale Ligure che ha riguardato anche un tratto di circa 600 m a monte del ponte della ferrovia. Il materiale trasmesso dal Comune di Finale Ligure è stato preso come base per l'aggiornamento del quadro di pericolosità ed è stato implementato con le risultanze di una serie di sopralluoghi effettuati dagli uffici provinciali competenti; in questa circostanza si motiva la diversa perimetrazione delle fasce proposta dalla Provincia rispetto a quanto definito dall'amministrazione comunale.

2 La variante portata all'attenzione del Comitato prevede la sostanziale eliminazione della fascia A in corrispondenza degli interventi realizzati; la Provincia, nella propria istruttoria, ha previsto il mantenimento di zone di fascia A in corrispondenza delle sezioni 3-5 per la presenza di varchi arginali sia in sponda destra che sinistra. I rilievi topografici di dettaglio acquisiti nella fase post-interventi e le nuove verifiche idrauliche effettuate hanno consentito di estendere la mappatura e definirla più accuratamente; la proposta di variante comprende, perciò, anche l'ampliamento di alcune zone in fascia B (aree tra Via Genova e Corso Europa e località Paradiso), ed anche limitati aumenti delle zone interessate dalla fascia A (località Inegaggie). b) Valutazioni del Comitato Si prende atto della documentazione come da ultima trasmessa dalla Provincia di Savona, che completa, con un'esaustiva documentazione fotografica, quella precedentemente presentata. E' stata evidenziata la presenza, all'altezza delle sezioni 3 - 5, di varchi arginali in sponda destra in corrispondenza di un'area di parcheggio seminterrato e, in sponda sinistra, di una porta di accesso all'alveo ricavata da un'apertura nel muro d'argine; per entrambe le situazioni si manifesta l'evidente pericolo di possibili esondazioni del torrente anche per portate ordinarie; la perimetrazione proposta dalla Provincia ha tenuto conto di questi fattori di rischio esistenti. Durante la seduta la Provincia ha segnalato che, nell'ambito delle proprie competenze di polizia idraulica, successivamente alla trasmissione della pratica per l'esame del Comitato, é emersa una possibile difformità delle opere eseguite rispetto al progetto approvato e alla autorizzazione idraulica a suo tempo rilasciata, comunicando che sono in corso approfondimenti in merito da parte degli uffici provinciali. In particolare l'apertura in corrispondenza della "porta" in sponda sinistra appare abusiva e, comunque, non presente nel progetto approvato. Sul porticato in sponda destra, del quale era prevista la demolizione nelle prime fasi della progettazione, sono in corso approfondimenti per verificare la corrispondenza con le autorizzazioni rilasciate. Poiché i criteri regionali prevedono che le riperimetrazioni post-progetto si attuino, tra l'altro, sulla base della verifica di conformità delle opere realizzate con il progetto approvato (cfr. ad es. DGR 16/2007), la Provincia stessa rileva la necessità di un approfondimento ulteriore con riferimento a quest'aspetto, anche alla luce degli accertamenti in corso da parte di altri uffici provinciali competenti in materia di autorizzazioni e polizia idraulica. Il Comitato rileva che la variante, come proposta dagli uffici provinciali, risulta coerente con lo stato di fatto dei luoghi, in quanto tiene comunque conto delle aperture individuate. Poiché sono in corso verifiche ed approfondimenti, anche di tipo amministrativo e di legittimità sulla conformità dei lavori eseguiti con i progetti originari e con le relative autorizzazioni, con connessi eventuali profili di responsabilità di vario tipo, si ritiene opportuno non procedere immediatamente con l'entrata in vigore della variante, demandando tale valutazione alla Provincia sulla base degli esiti dei suddetti approfondimenti. Il Comitato, peraltro, non può prescindere dalla considerazione che le verifiche idrauliche effettuate nell'ambito della variante proposta hanno mostrato in alcune zone un livello di pericolosità superiore, allo stato attuale, rispetto a quello riportato nel piano di bacino vigente. Il Comitato ritiene, dunque, di dover subordinare l'efficacia della variante proposta alla conclusione delle verifiche e degli approfondimenti in corso da parte della Provincia in corrispondenza degli interventi realizzati; ritiene, peraltro, che la perimetrazione delle zone a maggior pericolosità accertate debbano entrare in vigore fin da subito, a fini di tutela della pubblica incolumità. Laddove le verifiche di cui sopra diano esito positivo, la Provincia può procedere a dare efficacia all'approvazione effettiva della mappatura complessivamente proposta con la sua conseguente entrata in vigore. Rimane, peraltro, ferma la necessità di procedere tempestivamente all'approvazione degli aggiornamenti allo stato attuale con livelli di maggiore pericolosità. Nel caso emergano ulteriori difformità, ovvero vengano realizzati altri interventi tali da modificare la

3 perimetrazione come in oggi proposta, la variante dovrà nuovamente essere posta all'esame del Comitato.

RITENUTO, alla luce di quanto sopra, che la variante proposta come riperimetrazione a seguito della realizzazione di interventi di adeguamento idraulico sia conforme ai criteri e agli indirizzi dell'Autorità di Bacino regionale, con le precisazioni sopra riportate;

DATO ATTO che il presente parere è espresso ai sensi del c.5 dell'art.10 della L.R. 58/2009, che stabilisce le modalità di approvazione di varianti ai piani vigenti non ricadenti nelle fattispecie delle varianti sostanziali di cui al comma 3 dello stesso articolo, disponendo, in particolare, che tali modifiche o integrazioni siano approvate dalla Giunta provinciale acquisito il parere vincolante del Comitato Tecnico di Bacino; sulla base delle motivazioni sopra esposte, che si intendono qui integralmente richiamate,

ESPRIME ai sensi del c. 5, art. 10, della L.R. 58/2009, parere favorevole all'aggiornamento della perimetrazione della fasce di inondabilità, come da ultimo proposta dalla Provincia di Savona, con le seguenti prescrizioni e condizioni: a) l'efficacia della nuova perimetrazione, in corrispondenza degli interventi realizzati, è sospesa nelle more degli approfondimenti e delle verifiche in corso da parte degli uffici provinciali, competenti in materia di polizia idraulica, in merito alla conformità delle opere realizzate con il progetto approvato e con le relative autorizzazioni idrauliche a suo tempo rilasciate; b) ai fini dell'efficacia di cui al punto a), in conformità all'Allegato 1 alla DGR 16/2007, deve essere in ogni caso accertato che le opere siano state regolarmente concluse e collaudate e venga esplicitamente individuato il soggetto responsabile della manutenzione delle opere al fine di assicurarne la corretta funzionalità nel tempo e il conseguente mantenimento delle raggiunte condizioni di mitigazione della pericolosità idraulica; c) a fini di tutela della pubblica incolumità, la perimetrazione delle zone a maggior pericolosità, accertate con le verifiche idrauliche aggiornate allo stato attuale, rispetto al piano di bacino vigente, deve essere approvata ed assumere efficacia immediatamente.

Qualora le verifiche di cui al punto a) siano concluse positivamente, la Provincia potrà procedere con proprio atto a rendere efficace la perimetrazione complessiva proposta, sulla base degli interventi effettivamente realizzati e regolarmente conclusi e collaudati. Di tali valutazioni dovrà essere data comunicazione al Comitato Tecnico. Nel caso si accertino eventuali diverse condizioni, ovvero vengano realizzati nel frattempo ulteriori interventi che possano comportare una modifica sostanziale alla mappatura in oggi proposta, la stessa dovrà essere nuovamente sottoposta all'esame del Comitato.

IL PRESI

4 NPj2013j21594 Classif. 2010jG13.12.5j25-1

AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

COMITATO TECNICO DI BACINO

Seduta del 10/10/2013

PARERE N. 27/2013

Parere vincolante ai sensi dell'art. 10 c.5 della LR. 58/2009

Variante al Piano di Bacino Ambito 18 Ghiararo

Oggetto:

Aggiornamento delle cartografie relative alla pericolosità geomorfologica ed alle fasce di inondabilità a seguito degli eventi alluvionali dell'ottobre 2011

Proponente: Provincia della Spezia Settore Difesa del Suolo - Servizio Piani di Bacino IL COMITATO TECNICO DI BACINO DELL'AUTORITÀ Di BACINO REGIONALE

RICHIAMATA la Legge Regionale 4/12/2009, n. 58; RICHIAMATi altresì i criteri ed indirizzi di riferimento dell'Autorità di Bacino Regionale, ed in particolare: - la DGR n.1265/2011, con la quale è stato approvato il testo integrato aggiornato dei criteri per la redazione della normativa di attuazione dei Piani di Bacino per la tutela dal rischio idrogeologico; la DGR n.1208/2012, con la quale sono stati aggiornati i criteri geomorfologici per la redazione della normativa di attuazione dei Piani di Bacino per la tutela dal rischio idrogeologico; - la DGR n. 894/2010, con la quale sono stati approvati gli indirizzi procedurali e le modalità operative per il funzionamento dell'Autorità di Bacino Regionale relativamente alle istanze di variante ai Piani di Bacino vigenti.

PREMESSO che: nell'autunno del 2011 il territorio della Provincia della Spezia è stato gravemente e diffusamente interessato da eventi alluvionali che hanno riguardato, oltre che estesi fenomeni di inondazione, anche numerosissimi dissesti di versante, di entità anche rilevante; il Settore Assetto del Territorio della Regione Liguria ha proceduto a redigere una mappatura dei dissesti di versante verificatisi a seguito dei citati eventi alluvionali; tale mappatura è stata prodotta in forma speditiva tramite foto interpretazione su una base ortofotografica ad alta definizione, appositamente realizzata nell'immediato post evento, e ricade, per quanto di competenza dell'Autorità di Bacino Regionale, sugli Ambiti di Bacino 18 - Ghiararo e 19 - Cinque Terre; con successiva DGR n.461/2012 la Giunta Regionale ha preso formalmente atto della mappatura in oggetto quale "Censimento dei dissesti di versante relativi al territorio della Provincia della Spezia conseguente agli eventi del 25 ottobre 2011". PREMESSO altresì che, a seguito dei citati eventi alluvionali: il Comitato Tecnico di Bacino nelle sedute del 14-06-2012 e del 28-06-2012, ha richiesto alla Provincia della Spezia di procedere con sollecitudine a predisporre le opportune proposte di adeguamento in senso cautelativo delle cartografie connesse con la pericolosità geomorfologica dei Piani di Bacino interessati dagli eventi; la Provincia della Spezia avviava, pertanto, con nota prot.37565 del 03-07-2012, la procedura di modifica ed integrazione delle cartografie di che trattasi trasmettendo al Comitato tecnico di bacino, per il parere di competenza, una prima parte degli elaborati relativamente alla pericolosità geomorfologica del piano di bacino dell'Ambito 19 - Cinque Terre, riservandosi di procedere all'aggiornamento del piano di bacino dell'Ambito 18 - Ghiararo, a seguito di ulteriori approfondimenti tecnici ritenuti necessari stante la non completa copertura del territorio con la mappatura, di cui alla precitata DGR n.461/2012, fornita dagli uffici regionali. il Comitato tecnico, nella seduta del 12/07/2012, ha, inoltre, fornito alla Provincia alcuni indirizzi operativi, soprattutto in merito agli aggiornamenti dei movimenti franosi, al fine di traguardare una tempestiva variante al piano anche a tutela della pubblica e privata incolumità e a garanzia del non aumento del rischio idrogeologico; a riguardo degli aspetti idraulici, nella nota della Provincia prot. n. 54784 del 06-10-2012, gli uffici provinciali citavano, tra l'altro, l'esistenza di aree interessate da inondazioni nei Comuni di Levanto e Bonassola, di cui gli uffici regionali non avevano ricevuto alcuna segnalazione, neanche nella fase della predisposizione delle misure di salvaguardia ex dgr 1489/2011, con nota del Segretario Generale prot. PG/2012/149643 del 22/10/2012, è stata richiesta una specifica valutazione della necessità di integrare le mappature regionali con altri dati a disposizione; .

2 VISTO il parere n. 31 del 08-11-2012 con il quale il Comitato Tecnico di bacino, nell'esprimere il proprio parere favorevole relativamente alla variante al Piano di bacino dell'Ambito 19 Cinque terre, ha preso atto della proposta della Provincia di procedere ad un aggiornamento complessivo del piano di bacino dell'Ambito 18 - Ghiararo, dopo aver integrato le mappature di cui alla DGR 461/2012 con ulteriori dissesti significativi verificatisi in aree non coperte dalla citata mappatura prodotta dagli uffici regionali, sollecitando, in ogni caso la Provincia a procedere quanto prima a tale aggiornamento.

PRESO ATTO che la Provincia della Spezia ha trasmesso con nota n. 48247 del 02-09-2013 la proposta di aggiornamento delle cartografie relative alla pericolosità geomorfologica ed alle fasce di inondabilità a seguito degli eventi alluvionali del 25 ottobre 2011.

DATO ATTO che il presente parere è espresso ai sensi dell'art. 1O c.5 della I.r. n. 58, che definisce le modalità di approvazione di varianti ai Piani vigenti non ricadenti nelle fattispecie delle varianti sostanziali di cui al c.3 dello stesso articolo, disponendo, in particolare, che tali modifiche o integrazioni siano approvate dalla Giunta Provinciale, acquisito il parere vincolante del Comitato Tecnico di Bacino. VISTA la documentazione tecnica allegata alla proposta di modifica trasmessa dalla Provincia della Spezia con la precitata nota prot. 48247/2013, agli atti presso il Settore Assetto del Territorio della Regione Liguria, e costituita in particolare dai seguenti elaborati, modificati negli squadri di interesse: e Tav. n.3 "Carta geomorfologica" modificata; e Tav. n. 10 Carta della suscettività al dissesto dei versanti e Tav. n. 9 Carta delle fasce di inondabilità oltre alla Relazione istruttoria della Provincia della Spezia, ai sensi della I.r. 58/2009.

CONSIDERATI i seguenti elementi: a) Contenuti della variante

La variante in oggetto costituisce una revisione in senso cautelativo delle cartografie relative alla pericolosità geomorfologica e delle fasce di inondabilità dell'intero Piano di Bacino Ambito 18 Ghiararo, conseguente agli eventi alluvionali che hanno gravemente e diffusamente colpito il territorio in oggetto nel corso dell'autunno 2011. In particolare per l'aggiornamento della Carta geomorfologica e della Carta di suscettività al dissesto del piano la Provincia della Spezia, nella sua relazione istruttoria, attesta di aver adeguato le cartografie in coerenza agli indirizzi formulati dal Comitato nelle precitate sedute, ed in particolare ha: utilizzato la mappatura dei fenomeni franosi, che copre una parte del bacino, redatta dagli uffici regionali sulla base di foto aeree post evento, trasmessa alla Provincia con nota n. PG/2012/373776, nonché allegata alla DGR n.461/2012; riportato nelle carte di piano i movimenti franosi della precedente mappatura con superficie almeno di 500 mq; eseguito alcuni rilievi diretti sul terreno ad integrazione della cartografia fornita; Inoltre, al fine di rendere le mappature omogenee e coerenti con quelle contenute nel Piano vigente, la Provincia proponente ha adottato i seguenti criteri: tutti i corpi di frana mappati dalle varie fonti di rilievo (sia debris flow che frane areali) sono stati considerati movimenti gravitativi attivi, quindi inseriti in classe a suscettività al dissesto molto alta P4; le mappature di cui sopra, ove ricadenti nelle precedenti campiture già classificate P4 o limitrofe ad esse, sono state integrate in quelle, ampliandole; le mappature di cui sopra, ove ricadenti nelle precedenti campiture classificate P3a e P3b o limitrofe ad esse, sono state integrate in quelle, ampliandole e riclassificandole P4;

3 le mappature di cui sopra, ove ricadenti nelle precedenti campiture classificate P3a e P3b o limitrofe ad esse, sono state integrate in quelle, ampliandole e riclassificandole come aree a suscettività al dissesto P4 ; ove necessario le nuove mappature sono state estese fino ad inglobare i prossimali cigli di arretramento attivi rappresentati nella carta Geomorfologica di Piano;

Relativamente all'aggiornamento della carta delle fasce di inondabilità, la variante proposta consiste nell'inserimento in fascia c.d. A* di alcune aree inondate nell'evento 25 ottobre 2011, come rilevate dai tecnici dell'amministrazione provinciale. b) Inquadramento della variante rispetto alla pianificazione di Bacino La proposta di variante in oggetto rientra nelle possibilità di apportare modifiche ai Piani sulla base di nuovi elementi tecnici acquisiti o da studi o indagini di maggior dettaglio rispetto a quanto effettuato nell'ambito della redazione del Piano stralcio. Tali modifiche sono configurabili come non "sostanziali" ai sensi del c.5 dell'art. 10 della I.r. n. 58/2009, in quanto relative ad approfondimenti esclusivamente tecnici, che non comportano la necessità di riformulare le strategie e le scelte fondamentali del Piano. Lo stesso art. 10 c. 5 prevede, peraltro, che, qualora le modifiche od integrazioni interessino ampie porzioni di territorio o territori non precedentemente vincolati, l'approvazione viene preceduta da adeguate forme di pubblicità, che consentano a chiunque di esprimere osservazioni entro il termine massimo di trenta giorni. I criteri generali di riferimento da seguire per l'elaborazione di tali modifiche sono forniti con la DGR n.1265/2011 aggiornata, per gli aspetti geomorfologici, dalla DGR n.1208/2012. Gli indirizzi procedurali e le modalità operative per il funzionamento dell'Autorità di Bacino regionale ai sensi dell'art. 3, c. 1, lett. h) e dell'art. 8, c. 5 della L.R. 58/2009, relativi alle istanze di varianti ai Piani di Bacino vigenti, sono infine fissati dalla DGR n. 894/2010. c) Valutazioni del Comitato Il Comitato prende atto, in primo luogo, che gli aggiornamenti cartografici relativi agli aspetti geologici proposti, oltre a recepire le perimetrazioni dei dissesti di versante di cui alla citata DGR n. 461/2012 secondo le indicazioni fornite dallo stesso CTB nella seduta del 12-07-2012 e formalizzate con nota prot. n. PG/2012/109678 del 19-07-2012, tengono conto anche dei rilievi condotti dalla Provincia in particolare sul territorio non coperto dalle mappature di cui alla precitata DGR n.461/2012 .. In particolare, dalla relazione istruttoria trasmessa dalla Provincia, si evince che gli uffici proponenti hanno provveduto ad integrare i movimenti franosi significativi di cui alla citata mappatura regionale, apportando, sostanzialmente a seguito di specifici sopralluoghi, una modifica al movimento franoso adiacente al Rio San Giorgio in aggravamento e l'inserimento di due nuovi dissesti attivi di più modeste dimensioni ubicate più a valle. Si evidenzia, inoltre, probabilmente per un mero errore materiale, l'omissione negli elaborati delle perimetrazioni delle cave o discariche (riporti) riportate già nella versione vigente del piano. Inoltre, considerato che nel frattempo il Comune di Levanto ha segnalato al Settore Assetto de! Territorio due movimenti franosi in loc. Casella verificatisi od aggravatisi a seguito di un sopraggiunto evento atmosferico del marzo c.a. e che l'ufficio regionale, a seguito di sopralluogo, ha mappato le frane segnalate inserendone una nell'elenco degli interventi finanziati ai sensi del Decreto del Commissario Delegato n.3/2013, si ritiene opportuno, con l'occasione della presente variante in corso, che il nuovo quadro del dissesto tenga conto anche di queste nuove segnalazioni. A tal fine il Settore regionale fornisce alla Provincia i dati necessari.

Per quanto riguarda gli aspetti idraulici si rileva che l'inserimento di aree inondate nell'ambito di eventi alluvionali in fascia A* è conforme ai criteri dell'Autorità di Bacino, ed anzi del tutto coerente con quanto già effettato per le altre aree inondate nell'evento 2011 di cui si era a conoscenza, come

4 risulta anche dal parere del Comitato di Bacino n. 18/2012 sull'aggiornamento del piano di bacino dell'ambito 19 "Cinque terre" . Si ribadisce a tale proposito che gli uffici regionali non hanno mai ricevuto tale perimetrazione, né in relazione alle misure di salvaguardia ex DGR 1489/2011 né all'aggiornamento dei piani di bacino di cui al suddetto parere n.18/2012. Ciò premesso, si prende atto della perimetrazione inviata, prodotta sulla base di specifici rilievi effettuati dai tecnici dell'amministrazione provinciale. Si rileva peraltro l'opportunità di una ulteriore verifica della perimetrazione dell'area A* in comune di Levanto in corrispondenza della sola strada, in relazione all'effettiva topografia dei luoghi.

RITENUTO pertanto che la variante proposta, con le precisazioni sopra esposte, sia conforme ai criteri ed indirizzi dell'Autorità di Bacino Regionale, in quanto, in particolare, finalizzate all'aggiornamento delle cartografie di Piano, in relazione a nuovi elementi aggravanti oggettivi complessivamente emersi a seguito degli intensi eventi alluvionali dell'autunno 2011.

sulla base delie motivazioni sopra esposte, che si intendono integralmente richiamate, ai sensi dell'art. 10 c. 5 della L.R. 58/2009,

ESPRIME

PARERE FAVOREVOLE alla variante in oggetto, con le prescrizioni di seguito indicate: è necessario riportare le perimetrazioni delle cave e discariche (riporti) già presenti nella versione del piano vigente; è opportuno aggiornare il quadro del dissesto per frana con le perimetrazioni dei due movimenti franosi in loc. Casella segnalati dal Comune di Levanto verificatisi od aggravatisi a seguito delle successive piogge del marzo del corrente anno; è opportuna una ulteriore verifica della perimetrazione dell'area A * in comune di Levanto in corrispondenza della sola strada, in relazione all'effettiva topografia dei luoghi; Si dà mandato di procedere direttamente anche al coerente contestuale aggiornamento degli ulteriori elaborati di Piano derivati o connessi con la carta della suscettività al dissesto e con la carta delle fasce di inondabilità.

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AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

COMITATO TECNICO DI BACINO

Seduta del 10/10/2013

PARERE N. 28/2013

Parere vincolante ai sensi dell'art. 10 c.5 della LR. 58/20m~

Piano di Bacino AMBITI 12.. 13

Oggetto: Variante al Piano di Bacino Ambiti 12-13 relativa all'inserimento di un'area in frana attiva lungo un affluente del Rio Fontanelle in località Porcelletto in Comune di Genova.

Proponente: Provincia di Genova - Ufficio Pianificazione Territoriale IL COMITATO TECNICO DI BACINO DELL'AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

RICHIAMATA la legge regionale 04/12/2009, n. 58. RICHIAMATI altresì i criteri ed indirizzi di riferimento dell'Autorità di Bacino Regionale, ed in particolare: -la DGR 1265/2011, con la quale è stato approvato il testo integrato aggiornato dei criteri per la redazione della normativa di attuazione dei Piani di Bacino per la tutela dal rischio idrogeologico; -la DGR 1208/2012, con la quale sono stati aggiornati i criteri geomorfologici per la redazione della normativa di attuazione dei Piani di Bacino per la tutela dal rischio idrogeologico; -la DGR 1338/2007 "Indirizzi per riperimetrazione e riclassificazione delle frane attive e quiescenti che determinano aree a suscettività elevata e molto elevata, a seguito di studi di maggior dettaglio nella pianificazione di bacino di rilievo regionale"; -la DGR 265/2010 "Criteri per la definizione di classi di pericolosità relativa in aree a suscettività a! dissesto elevata e molto elevata per frana a cinematica ridotta nonché integrazioni alla DGR 1338/07"; -la DGR 894/2010 "Art. 3, c. 1, lett. h) e art. 8, c. 5 della I.r. 58/2009. Indirizzi procedurali e modalità operative per il funzionamento dell'Autorità di Bacino regionale relativi alle istanze di varianti ai piani di bacino vigenti". PRESO ATTO che la richiesta di parere trasmessa dalla Provincia di Genova ha ad oggetto la proposta di variante non sostanziale al Piano di Bacino Ambirti 12-13 relativa all'inserimento di un'area in frana attiva lungo un affluente del Rio Fontanelle in località Porcelletto in Comune di Genova. DATO ATTO che il presente parere è espresso ai sensi dell'art.10 c.5 della L.R. 58, che definisce le modalità di approvazione di varianti ai Piani vigenti non ricadenti nelle fattispecie delle varianti sostanziali di cui al c.3 dello stesso articolo, disponendo, in particolare, che tali modifiche o integrazioni siano approvate dalla Giunta Provinciale, acquisito il parere vincolante del Comitato Tecnico di Bacino. VISTA la documentazione tecnica inoltrata dalla Provincia di Genova con nota prot. n. 904898 del 05.09.2013, agli atti presso il Settore Assetto del Territorio della Regione Liguria, e costituita in particolare dai seguenti elaborati: Relazione istruttoria della Provincia di Genova con stralci cartografici della "Carta della franosità reale" e documentazione fotografica del sito. CONSIDERATI i seguenti elementi: a) Contenuti sintetici della modifica La modifica in esame riguarda l'inserimento nelle cartografie del Piano di Bacino Ambiti 12-13 di una nuova frana attiva di limitate dimensioni, che ha interessato una pendice a coltivi posta sulla sponda destra di un affluente del Rio Fontanelle, in località Case Porcelletto a Crevari in Comune di Genova. b) Inquadramento della modifica rispetto alla pianificazione di Bacino La proposta di variante rientra nelle possibilità di apportare modifiche al Piano sulla base di nuovi elementi tecnici acquisiti o da studi o indagini di maggior dettaglio rispetto a quanto effettuato nell'ambito della redazione del Piano stralcio.

2 Tali modifiche sono configurabili come non "sostanziali" ai sensi del c.5 dell'art. 10 della L. R. 58/2009, in quanto relative ad approfondimenti esclusivamente tecnici, che non comportano la necessità di riformulare le strategie e le scelte fondamentali del Piano. I criteri generali di riferimento da seguire per l'elaborazione di tale modifica sono forniti all'Allegato 1 della OGR 1265/2011 ed, in particolare, al paragrafo n.4 "Modifica delle aree a pericolosità idrogeologica", come modificato ed integrato dalla OGR n.1208/2012. Ulteriori specifici criteri sviluppati dall'Autorità di Bacino Regionale, riferiti alla riperimetrazione e riclassificazione delle aree in frana, sono contenuti nella OGR 1338/2007 e nella successiva OGR 265/2010. Gli indirizzi procedurali e le modalità operative per il funzionamento dell'Autorità di Bacino regionale ai sensi dell'art. 3, c. 1, lett. h) e dell'art. 8, c. 5 della L.R. 58/2009, relativi alle istanze di varianti ai Piani di Bacino vigenti, sono infine fissati dalla OGR 894/2010. c) Valutazioni finali La variante proposta è coerente gli indirizzi e i criteri del Piano di Bacino in quanto risulta finalizzata all'aggiornamento in senso cautelativo delle cartografie relative alla pericolosità geomorfologica di Piano, anche a tutela della pubblica e privata incolumità ed a garanzia del non aumento del rischio idrogeologico, in relazione a nuovi elementi aggravanti oggettivi complessivamente emersi sul territorio in oggetto. In particolare, la variante proposta è supportata da uno specifico sopralluogo appositamente condotto dai tecnici dell'Ufficio Pianificazione Territoriale della Provincia di Genova, proponente della variante, effettuato a seguito della segnalazione del nuovo movimento franoso da parte di un altro ufficio della stessa Provincia. Si ritiene infine necessario demandare alla Provincia di procedere direttamente al contestuale coerente aggiornamento di tutti gli ulteriori elaborati di Piano collegati o derivati. RITENUTO pertanto che la variante proposta, alla luce di quanto sopra esposto, sia conforme agli indirizzi e criteri dell'Autorità di bacino Regionale.

Sulla base delle motivazioni sopra esposte, che si intendono integralmente richiamate, ai sensi dell'art. 10 c. 5 della loR. 58/2009,

ESPRIME

PARERE FAVOREVOLE alla variante in oggetto, dando mandato alla Provincia proponente di procedere direttamente al contestuale coerente aggiornamento di tutti gli ulteriori elaborati di Piano collegati o derivati.

3 NP/2013/2231 1 C/assif. :2010/G13.12.5/25-1

AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

COMITATO TECNICO DI BACINO

Seduta del 29/10/2013

PARERE N. 29/2013

Parere di compatibilità di progetti ai sensi del c. 1, lettera d), dell'art. 5 della I.r. 58/2009

Piano di Bacino stralcio per la tutela dal rischio idrogeologico del Torrente Bisagno

Oggetto: Scolmatore del torrente Bisagno in Comune di Genova - primo lotto: real izzazione delle opere per la messa in sicurezza idraulica del torrente Fereggiano (e rivi Rovare e Noce)

Proponente: Comune di Genova Seduta CTE 29/10/2013 Parere compatibilità ex art. 5, comma l , letto d) della 1. 1'. 58/2009 Comune di Genova - sco/matore t. Fereggiano

IL COMITATO TECNICO DI BACINO DELL'AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

RICHIAMATA la legge regionale 4/12/2009, n. 58;

RICHIAMATI altresì i criteri ed indirizzi di riferimento dell'Autorità di bacino regionale, ed in particolare la DGR 1265/2001 con la quale è stato approvato il testo integrato aggiornato dei criteri per la redazione della normativa di attuazione dei Piani di Bacino per la tutela dal rischio idrogeologico, nonché le DGR 894/2010 e 1361/2010 con le quali sono stati forniti, rispettivamente, Indirizzi procedurali e modalità operative per l'espressione dei pareri ex I.r. 58/2009 sulle istanze di varianti ai piani di bacino vigenti e sulle progettazioni di interventi di sistemazione idraulica;

PREMESSO CHE: - che il Comune di Genova ha richiesto il parere di compatibilità del progetto definitivo denominato "Scolmatore del torrente Bisagno in Comune di Genova - primo lotto: realizzazione delle opere per la messa in sicurezza idraulica del torrente Fereggiano Ce rivi Rovare e Noce)"; - la documentazione progettuale è stata trasmessa dal Provveditorato Interregionale alle OO.PP. Lombardia-Liguria con nota prot. 6606 del 06.09.2013 nell'ambito del procedimento di conferenza dei servizi indetta ai fini del raggiungimento dell'Intesa Stato Regione ex. art. 81 DPR 616/77; - ·con nota prot. 315072 del 15.10.2013 il comune di Genova ha integrato la documentazione progettuale con l'elaborato PD1.RIS.01 "relazione idraulica integrativa" - con nota prot. 109842 del 28.10.2013 la Provincia di Genova ha trasmesso la propria relazione istruttoria; - il progetto è stato illustrato dal proponente con l'ausilio dei progettisti nella seduta del comitato tecnico di bacino del 10.10.2013;

VISTA la documentazione tecnica e la relazione istruttoria trasmesse con le note soprarichiamate e conservate presso la struttura regionale Assetto del Territorio;

CONSIDERATI i seguenti elementi: al Inquadramento generale: In data 05.10.1998 è stato sottoscritto un protocollo d'intesa tra Regione Liguria, Provincia di Genova e Comune di Genova per la progettazione e realizzazione coordinata degli interventi strutturali volti alla mitigazione dell'emergenza idraulica del bacino del torrente Bisagno, alla ridefinizione urbanistica del tratto terminale ed alla riqualificazione ambientale dell'alveo e delle aree circostanti. Gli interventi principali per raggiungere detta finalità sono il rifacimento del t ratto terminale coperto del torrente e la realizzazione di un canale scolmatore come risulta dal vigente piano di bacino. Il progetto definitivo del canale scolmatore del torrente Bisagno, che intercetta anche il T. Fereggiano e i rii Rovare e Noce, è stato predisposto dalla Provincia di Genova nel 2007, e prevede un costo complessivo di oltre 230 milioni di euro.

Il Comune di Genova ha ottenuto un finanziamento di 25 milioni di euro nell'ambito del "Piano nazionale per le città" previsto dall'art. 12 del d.1. 83/2012 per la realizzazione di un primo lotto del PD2007 finalizzato a scolmare il torrente Fereggiano e i rii Noce e Rovare. A dette risorse si sommano 5 milioni di euro stanziati dalla Regione Liguria e 15 milioni di euro stanziati dal Comune di Genova.

2 Seduta CTB 29/ 10/2013 Parere compatibilità ex art. 5, comma 1, letto d) della l.r. 58/2009 Comune di Genova - scolmatore t. Fereggiano

AI fine di analizzare le varie soluzioni progettuali alternative per raggiungere detto obiettivo il Comune ha affidato uno specifico incarico.

Gli studi condotti e le successive valutazioni hanno portato ad individuare la soluzione progettuale che viene descritta nel seguito.

b) Contenuto della progettazione:

La soluzione sviluppata nel progetto definitivo prevede il prolungamento della galleria esistente del deviatore Fereggiano (progetto Italstrade), con un tracciato pressoché parallelo a quello previsto dal PD2007 per la galleria scolmatrice del T. Bisagno che viene mantenuto ad una distanza tale da non compromettere la futura realizzazione della galleria principale.

Le opere previste in progetto sono, in sintesi, le seguenti: galleria di adduzione principale delle portate di piena, della lunghezza complessiva di circa 3.717 m, di cui i 909 metri sono costituiti dalla galleria esistente del deviatore del T. Fereggiano; n. 3 opere di presa, come da progetto PD2007, da realizzare sui rii Fereggiano, Rovare e Noce, collegate alla galleria principale, la prima in modo diretto, le altre due attraverso due gallerie secondarie la cui lunghezza complessiva assomma a circa 500 m; opera di sbocco a mare realizzata secondo le previsioni e con le dimensioni previste nel PD2007 in cui viene fatto confluire anche lo sbocco della galleria del Fereggiano;

Poiché le risorse finanziarie disponibili non consentono la completa copertura dei costi previsti il progetto è stato suddiviso in due stralci funzionali che prevedono: Primo Stralcio: realizzazione delle opere previste nell'intero lotto, al netto delle gallerie minori Rovare e Noce e relative opere di presa Secondo Stralcio: gallerie minori Rovare e Noce e relative opere di presa

c) Valutazioni del Comitato

Il progetto proposto permette, in funzione delle risorse resesi effettivamente disponibili, il raggiungimento dell'obiettivo prefissato dal piano di bacino relativamente al T. Fereggiano e ai rii Rovare e Noce e non preclude in alcun modo la possibilità di realizzare lo scolmatore per il T. Bisagno che potrà essere realizzato con una galleria di diametro inferiore non dovendo più recepire le portate scolmate dagli affluenti.

Il progetto risulta quindi coerente con il Piano di Bacino del T. Bisagno che prevede, per la messa in sicurezza del t. Fereggiano e dei rii Rovare e Noce lo scolmo delle portate di piena.

La scelta di realizzare un sistema di areazione della galleria (realizzazione di aerofori collegati da una condotta longitudinale lungo la galleria) e quindi di garantire la possibilità che la stessa possa funzionare anche in pressione consente di scolmare dal t. Fereggiano portate sensibilmente superiori a quella duecentennale e quindi garantisce il raggiungimento di un maggior grado di sicurezza nel tratto terminale del torrente rispetto alla previsione del PD2007.

La realizzazione dell'intervento, sulla base dei dati ad oggi disponibili, appare garantire l'eliminazione delle aree inondabili dei tre corsi d'acqua, nei tratti a valle delle opere di presa. Il progetto non contiene comunque alcuna valutazione sugli eventuali effetti della riduzione di portata confluente nel t. Bisagno e delle eventuali riduzioni dei tiranti nelle aree soggette sia all'esondazione del t. Fereggiano che del Bisagno.

3 Seduta CTB 29/ 10/2013 Parere compatibilità ex art. 5, comma 1, letto d) della l.r. 58/2009 Comune di Genova - scolmatore t. Fereggiano

Considerato pertanto che la nuova proposta (realizzazione di due gallerie separate per il t. Bisagno e per gli affluenti): risulta compatibile con gli obiettivi del piano; consente, con le risorse attualmente disponibili l'immediata attuazione del lotto proposto (galleria Fereggiano) che risulta funzionale dal punto di vista idraulico; garantisce, a seguito della completa realizzazione un obiettivo di mitigazione migliore della soluzione già prevista in relazione al significativo aumento della portata scolmabile dal t. Fereggiano; Si ritiene il progetto del lotto complessivamente migliorativo e compatibile con i criteri e indirizzi dell'Autorità di Bacino regionale e si ritiene opportuno provvedere a recepire la soluzione progettuale all'interno del piano di bacino del t. Bisagno, il cui iter di aggiornamento è attualmente in corso.

Il Comitato prendendo atto delle valutazioni formulate dalla Provincia di Genova nella relazione istruttoria, agli atti della seduta, ritiene di fornire le seguenti osservazioni che dovranno essere debitamente considerate nella successiva fase progettuale:

poiché al fine di dimensionare correttamente la camera di dissipazione è prevista la realizzazione del modello fisico dell'opera di presa sul t. Fereggiano si ritiene opportuno prevedere che lo stesso definisca anche la portata limite del funzionamento dell'opera di presa e che venga di conseguenza effettuato un idoneo dimensionamento dello sfioratore che devia l'eccesso di portata nell'alveo di valle del T. Fereggiano; i dimensionamenti delle camere di dissipazione previste al piede dei pozzi di derivazione dei rii Rovare e Noce, attualmente escluse dall'appalto per mancanza di risorse finanziarie, dovranno essere rivisti in analogia a quanto fatto per quella relativa al t. Feregg ia no; al fine di garantire il mantenimento delle condizioni di scabrezza di progetto, anche in considerazione del fatto che la galleria entrerà in funzione con frequenze decisamente maggiori di quelle previste nel progetto complessivo e potrà funzionare in pressione, dovrà essere posta particolare attenzione alla progettazione e realizzazione del rivestimento, prevedendo in particolare nei tratti caratterizzati da elevate velocità dispositivi atti a ridurre il potenziale danneggiamento dell'opera; nel PD2007 era stato predisposto uno studio sul trasporto solido che aveva portato a non ritenere necessarie opere di trattenuta e sedimentazione, come invece previsti nel T. Bisagno. Tuttavia, a seguito dell'evento del 4/11/2011, durante il quale si è registrato un elevato trasporto solido soprattutto nel T. Finocchiara, affluente del T. Fereggiano, si ritiene opportuno che a corredo della galleria scolmatrice sia prevista, anche in un secondo momento, un'opera di trattenuta a monte, anche al fine di ridurre il rischio di danneggiamento del rivestimento e la frequenza di manutenzione della camera di dissipazione. Analoghe valutazioni portano a ritenere utile la previsione di realizzare un dispositivo per l'intercettazione di materiale flottante di dimensioni significative al fine di evitarne l'ingresso nell'opera di presa. preso atto che non si è più ritenuto necessario realizzare il modello fisico del raccordo tra la galleria del T. Fereggiano e lo sbocco a mare, anche per problemi di celerità del procedimento, dovrà essere adeguatamente verificato, con l'ausilio di modello matematico, il manufatto di confluenza previsto allo sbocco nell'ipotesi di scolmatore del Bisagno realizzato e concomitante funzionamento delle due gallerie. deve essere adeguatamente rivisto il calcolo dell'effetto di subsidenza relativo alla realizzazione della camera di dissipazione al piede del pozzo a vortice dell'opera di presa sul t. Fereggiano, nell'elaborato PDi RG 04 "Relazione geomeccanica e geotecnica", per eliminare gli errori contenuti. in detta revisione si dovrà inoltre inserire l'effettivo

4 Seduta CTB 29/10/2013 Parere compatibilità ex art. 5, comma 1, letto d) della /.r. 58/2009 Comune di Genova - sco/malore t. Fereggiano

dimensionamento di detta camera come risultante dalla relazione idraulica integrativa prodotta successivamente alla stesura degli elaborati progettuali. si evidenzia che l'opera di presa sul rio Noce è stata predimensionata in modo analogo alle altre due senza considerare la differente situazione geologica dovuta all'attraversamento di una breccia di faglia interposta tra diverse litologie (calcari e argilliti); ai sensi dei criteri dell'Autorità di Bacino, vanno inoltre indicate le condizioni necessarie d i manutenzione delle opere e degli alvei a monte delle opere di presa e va chiaramente individuato il soggetto responsabile della manutenzione stessa.

RITENUTO, alla luce di quanto sopra, che il progetto proposto risulta conforme ai criteri ed indirizzi dell'Autorità di Bacino regionale, con le necessarie specificazioni e integrazioni sopra illustrate;

DATO ATTO che il presente parere è espresso ai sensi del c.l, lett. d) dell'art. S, che stabilisce che il Comitato esprima un parere di compatibilità rispetto ai piani di bacino ed ai criteri ed indirizzi dell'Autorità di Bacino, dei progetti di sistemazione idraulica e geologica, la cui realizzazione comporta aggiornamento ai piani medesimi; sulla base delle motivazioni sopra esposte che si intendono integralmente richiamate, ai sensi del c. 1, lettera d) dell'art. 5, I.r. 58/2009

ESPRIME parere favorevole in relazione alla compatibilità con il piano di bacino e con i criteri e indirizzi dell'Autorità di Bacino dell'intervento denominato "Scolmatore del torrente Bisagno in Comune di Genova - primo lotto: realizzazione delle opere per la messa in sicurezza idraulica del torrente Fereggiano (e rivi Rovare e Noce)" proposto dal Comune di Genova. Si ritiene altresì di fornire le seguenti indicazioni che dovranno essere debitamente considerate nella successiva fase progettua le: poiché al fine di dimensionare correttamente la camera di dissipazione è prevista la realizzazione del modello fisico dell'opera di presa su l t. Fereggiano si ritiene opportuno prevedere che lo stesso definisca anche la portata limite del funzionamento dell'opera di presa e che venga di conseguenza effettuato un idoneo dimensionamento dello sfioratore che devia l'eccesso di portata nell'alveo di valle del T. Fereggiano; i dimensionamenti delle camere di dissipazione previste al piede dei pozzi di derivazione dei rii Rovare e Noce, attualmente escluse dall'appalto per mancanza di risorse finanziarie, dovranno essere rivisti in analogia a quanto fatto per quella relativa al t. Fereggiano; AI fine di garantire il mantenimento delle condizioni di scabrezza di progetto, anche in considerazione del fatto che la galleria entrerà in funzione con frequenze decisamente maggiori di quelle previste nel progetto complessivo e potrà funzionare in pressione, dovrà essere posta particolare attenzione alla progettazione e realizzazione del rivestimento, prevedendo in particolare nei tratti caratterizzati da elevate velocità dispositivi atti a ridurre il potenziale danneggiamento dell'opera; Nel PD2007 era stato predisposto uno studio sul trasporto solido che aveva portato a non ritenere necessarie opere di trattenuta e sedimentazione, come invece previsti nel T. Bisagno. Tuttavia, a seguito dell'evento del 4/11/2011, durante il quale si è registrato un elevato trasporto solido soprattutto nel T. Finocchiara, affluente del T. Fereggiano, si ritiene opportuno che a corredo della galleria scolmatrice sia prevista, anche in un

5 Seduta CTB 29/10/2013 Parere compatibilità ex art. 5, comma 1, letto d) della l.r. 58/2009 Comune di Genova - scolm alore t. Fereggiano

secondo momento, un'opera di trattenuta a monte, anche al fine di ridurre il rischio di danneggiamento del rivestimento e la frequenza di manutenzione della camera di dissipazione. Analoghe valutazioni portano a ritenere utile la previsione di realizzare un dispositivo per l'intercettazione di materiale flottante di dimensioni significative al fine di evitarne l'ingresso nell'opera di presa. preso atto che non si è più ritenuto necessario realizzare il modello fisico del raccordo tra la galleria del T. Fereggiano e lo sbocco a mare, anche per problemi di celerità del procedimento, dovrà essere adeguatamente verificato, con l'ausilio di modello matematico, il manufatto di confluenza previsto allo sbocco nell'ipotesi di scolmatore del Bisagno realizzato e concomitante funzionamento delle due gallerie. deve essere adeguatamente rivisto il calcolo dell'effetto di subs idenza relativo all a realizzazione della camera di dissipazione al piede del pozzo a vortice dell'opera di presa sul t. Fereggiano, nell'elaborato PDl RG 04 "Relazione geomeccanica e geotecnica", per eliminare gli errori contenuti. in detta revisione si dovrà inoltre inserire l'effettivo dimensionamento di detta camera come risultante dalla relazione idraulica integrativa prodotta successivamente alla stesura degli elaborati progettuali. si evidenzia che l'opera di presa sul rio Noce è stata predimensionata in modo analogo alle altre due senza considerare la differente situazione geologica dovuta all'attraversamento di una breccia di faglia interposta tra diverse litologie (calcari e argilliti); ai sensi dei criteri dell'Autorità di Bacino, vanno inoltre indicate le condizioni necessarie di manutenzione delle opere e degli alvei a monte delle opere di presa e va chiaramente individuato il soggetto responsabile della manutenzione stessa.

Si rileva infine la necessità che la nuova soluzione (realizzazione di due gallerie separate per il t. Bisagno e per gli affluenti) venga adeguatamente recepita all'interno della revisione generale del piano di bacino attualmente in corso.

6 NP 2013/25711 Class 2013/Gl3.12.512-9

AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

COMITATO TECNICO DI BACINO

Seduta dei 05/12/2013

PARERE N. 30/2013

Parere vincolante ai sensi dell'art. 10 c.5 della loR. 58/20m~

Piano di Bacino T. VARA TELLA

Oggetto: Variante al Piano di Bacino T. Varatella relativa all'inserimento di un'area in frana attiva in sponda destra del Rio Pilette in loc. Ciandonne-Pilette in Comune di Balestrino

Proponente: Provincia di Savona Settore Pianificazione e Programmazione Territoriale Servizio Piani di Bacino e Lavori Idraulici NP 2013/25711 Class 20 13/G 13 .12.5/2-9

IL COMITATO TECNICO DI BACINO DELL'AUTORITÀ DI BACINO REGiONALE

RICHIAMATA la legge regionale 04/12/2009, n. 58. RICHIAMATI altresì i criteri ed indirizzi di riferimento dell'Autorità di Bacino Regionale, ed in particolare: -la DGR 1265/2011, con la quale è stato approvato il testo integrato aggiornato dei criteri per la redazione della normativa di attuazione dei Piani di Bacino per la tutela dal rischio idrogeologico; -la DGR 1208/2012, con la quale sono stati aggiomati i criteri geomorfologici per la redazione della normativa di attuazione dei Piani di Bacino per la tutela dal rischio idrogeologico; -la DGR 1338/2007 "Indirizzi per riperimetrazione e riclassificazione delle frane attive e quiescenti che determinano aree a suscettività elevata e molto elevata, a seguito di studi di maggior dettaglio nella pianificazione di bacino di rilievo regionale"; -la DGR 265/2010 "Criteri per la definizione di classi di pericolosità relativa in aree a suscettività al dissesto elevata e molto elevata per frana a cinematica ridotta nonché integrazioni alla DGR 1338/07"; -la DGR 894/2010 "Art. 3, c. 1, lett. h) e art. 8, c. 5 della I.r. 58/2009. Indirizzi procedurali e modalità operative per il funzionamento dell'Autorità di Bacino regionale relativi alle istanze di varianti ai piani di bacino vigenti"

PRESO ATTO che la richiesta di parere trasmessa dalla Provincia di Savona ha ad oggetto la proposta di variante non sostanziale al Piano di Bacino del T. Varatella relativa all'inserimento di un'area in frana attiva in sponda destra del Rio Pilette in loc. Ciandonne- Pilette in Comune di Balestrino DATO ATTO che il presente parere è espresso ai sensi dell'art.10 c.5 della L.R. 58, che definisce le modalità di approvazione di varianti ai Piani vigenti non ricadenti nelle fattispecie delle varianti sostanziali di cui al c.3 dello stesso articolo, disponendo, in particolare, che tali modifiche o integrazioni siano approvate dalla Giunta Provinciale, acquisito il parere vincolante del Comitato Tecnico di Bacino. VISTA la documentazione tecnica inoltrata dalla Provincia di Genova con nota prot. n. 72952 del 10/09/2013 modificata con nota prot. n.88584 del 06/11/2013, agli atti presso il Settore Assetto del Territorio della Regione Liguria, e costituita in particolare dai seguenti elaborati: Relazione istruttoria della Provincia di Genova con stralci cartografici della "Carta della franosità reale" e documentazione fotografica del sito. CONSIDERATI i seguenti elementi: a) Contenuti sintetici della modifica La modifica in esame riguarda l'inserimento nelle cartografie del Piano di Bacino del T. Varatella di una frana attiva, ubicata in sponda destra del Rio Pilette in loc. Ciandonne- Pilette in Comune di Balestrino, segnalata alla Provincia dal Corpo Forestale dello Stato.

2 NP 2013/25711 Class 2013/G13.12.5/2-9 b} Inquadramento della modifica rispetto alla pianificazione di Bacino La proposta di variante rientra nelle possibilità di apportare modifiche al Piano sulla base di nuovi elementi tecnici acquisiti o da studi o indagini di maggior dettaglio rispetto a quanto effettuato nell'ambito della redazione del Piano stralcio. Tali modifiche sono configurabili come non "sostanziali" ai sensi del c.5 dell'art. 10 della L.R. 58/2009, in quanto relative ad approfondimenti esclusivamente tecnici, che non comportano la necessità di riformulare le strategie e le scelte fondamentali del Piano. I criteri generali di riferimento da seguire per l'elaborazione di tale modifica sono forniti all'Allegato 1 della DGR 1265/2011 ed, in particolare, al paragrafo n.4 "Modifica delle aree a pericolosità idrogeologica", come modificato ed integrato dalla DGR n.1208/2012. Ulteriori specifici criteri sviluppati dall'Autorità di Bacino Regionale, riferiti alla riperimetrazione e riclassificazione delle aree in frana, sono contenuti nella DGR 1338/2007 e neiia successiva DGR 265/2010. Gli indirizzi procedurali e le modalità operative per il funzionamento dell'Autorità di Bacino regionale ai sensi dell'art. 3, c. 1, lett. h) e dell'art. 8, C. 5 della L.R. 58/2009, relativi alle istanze di varianti ai Piani di Bacino vigenti, sono infine fissati dalla DGR 894/2010. c) Valutazioni finali La variante proposta è coerente agli indirizzi ed ai criteri del Piano di Bacino in quanto risulta finalizzata all'aggiornamento in senso cautelativo delle cartografie relative alla pericolosità geomorfologica di Piano, anche a tutela della pubblica e privata incolumità ed a garanzia del non aumento del rischio idrogeologico, in relazione a nuovi elementi aggravanti oggettivi emersi sul territorio in oggetto. In particolare, la variante proposta è supportata da uno specifico sopralluogo appositamente condotto dai tecnici dal Servizio Piani di Bacino e Lavori Idraulici della Provincia di Savona, proponente della variante, effettuato a seguito della segnalazione del nuovo movimento franoso da parte del Corpo Forestale dello Stato. Si ritiene infine necessario demandare alla Provincia di procedere direttamente al contestuale coerente aggiornamento di tutti gli ulteriori elaborati di Piano collegati o derivati. RITENUTO pertanto che la variante proposta, alla luce di quanto sopra esposto, sia conforme agli indirizzi e criteri dell'Autorità di bacino Regionale.

Sulla base delle motivazioni sopra esposte, che si intendono integralmente richiamate, ai sensi dell'art. 10 c. 5 della L.R. 58/2009,

ESPRIME

PARERE FAVOREVOLE alla variante in oggetto, dando mandato alla Provincia proponente di procedere direttamente al contestuale coerente aggiornamento di tutti gli ulteriori elaborati di Piano collegati o derivati.

COMITATO/' (Dott.S~

3 NP/2013/25699 C1assif. 2011/G13.12.5/25- 1

AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

COMITATO TECNICO DI BACINO

Seduta del 05/12/2013

PARERE N. 31/2013

Parere di compatibilità progettazione ai sensi del c. 1, lett. d) dell'art. 5 della I.r. 58/2009

Piano di bacino del t. Bisagno Rio Torre

Oggetto: Intervento di sistemazione idraulica del rio Torre, in Comune di Genova

Proponente: Comune di Genova Seduta CTB 5/11/2013 Parere ex art. 5, comma 1, lett.d) l.r. 58/2009 Provincia di Genova - rio Torre

Il COMITATO TECNICO DI BACINO DEll'AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

RICHIAMATA la legge regionale 4/12/2009, n. 58;

RICHIAMATI altresì i criteri ed indirizzi di riferimento dell'Autorità di bacino regionale, ed in particolare la DGR 1265/2001 con la quale è stato approvato il testo integrato aggiornato dei criteri per la redazione della normativa di attuazione dei Piani di Bacino per la tutela dal rischio idrogeologico, nonché le DGR 894/2010 e 1361/2010 con le quali sono stati forniti, rispettivamente, Indirizzi procedurali e modalità operative per l'espressione dei pareri ex I.r. 58/2009 sulle istanze di varianti ai piani di bacino vigenti e sulle progettazioni di interventi di sistemazione idraulica;

PRESO ATTO che la Provincia di Genova ha richiesto, con nota prot. n. 107693 del 22.10.2013, acquisita al protocollo generale regionale con prot. n. 180201 del 28.10.2013, l'espressione del parere del Comitato in merito alla progettazione degli interventi di sistemazione idraulica del rio Mermi in Comune di Genova; PREMESSO CHE: a seguito degli eventi alluvionali dell'autunno 2012, e nell'ambito della progettazione degli interventi di sistemazione idraulica del rio Mermi, affluenti di sinistra del t Bisagno, il Comitato, con il proprio parere n. 8/2012, aveva espresso parere favorevole all'aggiornamento della perimetrazione della fasce di inondabilità allo stato attuale, oltre che del rio Mermi, anche del rio Torre, con previsione di inserimento nella variante al piano di bacino della mappatura delle aree inondabili previste per i singoli rii; con DGP 127/2012 la Provincia di Genova ha provveduto all'approvazione del nuovo quadro della pericolosità idraulica allo stato attuale, relativo sia del rio Mermi che del rio Torre; con parere n.1/2012 il Comitato ha espresso parere positivo circa la progettazione degli interventi di sistemazione idraulica del rio Mermi, con approvazione preventiva anche dello scenario di pericolosità residua prevista a seguito della realizzazione degli interventi; il Comune di Genova ha successivamente predisposto un progetto di adeguamento del rio Torre, la cui notevole criticità è stata appurata anche sulla base degli studi di cui ai punti precedenti ed è stata concausa dell'allagamento della zona di piazzale Adriatico nell'evento alluvionale 2011; nell'ambito della procedura di rilascio dell'autorizzazione idraulica, la Provincia di Genova ha richiesto l'acquisizione del parere del Comitato ai sensi dell'art. 5, c.1, lett. d);

VISTA la documentazione e la relazione istruttorie trasmessa dalla Provincia di Genova - Direzione Pianificazione generale e di Bacino, poste agli atti della seduta del Comitato del 5/12/2013, e conservati presso la struttura regionale Assetto del Territorio;

CONSIDERATI i seguenti elementi: a) Contenuti della progettazione Il parere di compatibilità ex art. 5, c.1, lett. d) della I. 59/2009 è richiesto su un progetto di sistemazione idraulica che prevede l'adeguamento del tratto terminale del rio Torre, affluente di sinistra del t. Bisagno, ai fini dello smaltimento della portata duecentennale.

2 Seduta CTB 5/11/2013 Parere ex art. 5, comma 1, tett.d) l.r. 58/2009 Provincia di Genova - rio Torre

Il progetto complessivo prevede, in particolare, la realizzazione di un nuovo scatolare di dimensione adeguate, in sostituzione di quello esistente, gravemente insufficiente anche per portate 50-ennali. Si configura pertanto come l'adeguamento della tombinatura esistente. È previsto inoltre l'ampliamento della vasca di sedimentazione esistente all'imbocco del tratto in esame. b) Valutazioni dei Comitato Il progetto nel suo complesso è compatibile con i criteri e gli indirizzi dell'Autorità di Bacino, in quanto mirato alla messa in sicurezza di un tratto significativo del rio, con deflusso della portata due centennale, in un'area a forte criticità, come testimoniato anche dai recenti eventi alluvionali. In particolare il mantenimento della tombinatura è reso necessario dal contesto fortemente urbanizzato in cui si trova il rio e dall'impossibilità di reperire spazi alternativi per la realizzazione di una canalizzazione di dimensioni adeguate. Si tratta comunque di un consistente miglioramento delle condizioni di deflusso e quindi di sicurezza della zona. Si rileva che nella documentazione trasmessa non sono presenti particolari costruttivi relativi al manufatto di raccordo tra la tombinatura in progetto e il tratto di alveo a monte. Si ritiene pertanto necessario approfondire tale aspetto, prevedendo la necessaria gradualità e omogeneità nel raccordo, ed integrando opportunamente gli elaborati con gli adeguati dettagli costruttivi. Ai sensi dei criteri dell'Autorità di Bacino, vanno inoltre indicate le condizioni necessarie di manutenzione delle opere e dell'alveo e, ai fini della successiva riperimetrazione, va in ogni caso individuato in termini espliciti il soggetto responsabile della manutenzione stessa. Il Comitato ha inoltre specificato che non è oggetto dell'esame e del presente parere la possibile riperimetrazione delle fasce di inondabilità nello stato di progetto, in quanto al momento non ne ricorrono le condizioni e comunque non è stata richiesta. La determinazione delle condizioni di pericolosità residua viene demandata alla fase successiva alla realizzazione degli interventi, sulla base delle condizioni di deflusso che saranno specificamente verificate, anche in relazione al rispetto dei franchi idraulici previsti dalla normativa e alle altre condizioni che possano portare a livelli di pericolosità residua, nonché rispetto alle eventuali condizioni di inondabilità derivante dagli altri corsi d'acqua, in particolare il rio Mermi e il t. Bisagno, le cui aree inondabili al momento si sovrappongono con quelle del rio Torre.

DATO A TIO CHE: il presente parere è espresso ai sensi del c.i, lett. d) dell'art. 5, che stabilisce che il Comitato esprima un parere di compatibilità rispetto ai piani di bacino ed ai criteri ed indirizzi dell'Autorità di Bacino, dei progetti di sistemazione idraulica e geologica, la cui realizzazione comporta aggiornamento ai piani medesimi; non è oggetto del parere la riperimetrazione delle fasce di inondabilità nello stato di progetto;

RITENUTO, alla luce di quanto sopra, che la variante proposta risulti conforme ai criteri ed indirizzi dell'Autorità di Bacino regionale, con le precisazioni sopra illustrate; sulla base delle motivazioni sopra esposte, che si intendono integralmente richiamate

3 Seduta CTB 5/11/2013 Parere ex art.5,comma l, lett.d) l.r. 58/2009 Provincia di Genova - rio Torre

ESPRIME ai sensi del c. 1, lett. d), dell'art.5, della I.r. 58/2009, parere favorevole in relazione alla compatibilità con il piano di bacino e con i criteri dell' Autorità di Bacino degli interventi di sistemazione idraulica sul rio Torre con le seguenti prescrizioni: è necessario prevedere uno specifico approfondimento riguardo al manufatto di raccordo tra la tombinatura adeguata ed il tratto di monte, prevedendo la necessaria gradualità e omogeneità nel raccordo stesso, integrando anche opportunamente gli elaborati con gli adeguati dettagli costruttivi; devono essere indicate le condizioni necessarie di manutenzione delle opere e dell'alveo ai fini del mantenimento delle condizioni di deflusso progettate, e va individuato in termini espliciti, ai fini della successiva riperimetrazione delle fasce, il soggetto responsabile della manutenzione stessa. Si ritiene inoltre opportuna la verifica di quanto indicato nel piano di bacino vigente a riguardo delle portate di riferimento per il rio Torre, in modo da assicurare la coerenza tra queste e le portate utilizzate sia per lo studio idraulico delle fasce sia per la progettazione in oggetto.

Le prescrizioni e raccomandazioni di cui sopra potranno essere riscontrate e verificate dalla Provincia nell'ambito delle procedure di autorizzazione idraulica, e ne dovrà essere dato atto negli atti approvativi relativi al progetto. Si ricorda infine che: la competenza del Comitato Tecnico di Bacino ai sensi di legge è relativa esclusivamente all'intervento di sistemazione idraulica in quanto presupposto di riperimetrazione delle fasce di inondabilità, ai fini di valutarne la coerenza e l'adeguatezza rispetto agli obiettivi del piano di bacino; resta ferma la competenza della Provincia in materia di polizia idraulica e di autorizzazioni o nulla osta ex R.D. 523/1904.

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4 AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

COMITATO TECNICO DI BACINO

Seduta del 5/12/2013

PARERE N. 32/2013

Parere di compatibilità di progetti rispetto al piano di bacino e ai criteri e indirizzi dell'Autorità di Bacino ai sensi del c.1, lettera d), dell'art. 5 della L.R. 58/2009

Piano di Bacino del Torrente Polcevera Rio Fegino

Oggetto: Interventi di sistemazione idraulica del Rio Fegino nel tratto compreso tra la cabina Enel e il civico 92 di Via Borzoli

Proponente: Comune di Genova IL COMITATO TECNICO DI BACINO DELL'AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

RICHIAMATA la legge regionale 4/12/2009, n. 58;

RICHIAMATI, altresì, i criteri e gli indirizzi di riferimento dell'Autorità di bacino regionale, ed in particolare la DGR 1265/2001 con la quale è stato approvato il testo integrato aggiornato dei criteri per la redazione della normativa di attuazione dei Piani di Bacino per la tutela dal rischio idrogeologico, nonché la DGR 1361/2010 con la quale sono stati forniti Indirizzi procedurali e modalità operative per l'espressione dei pareri ex L.R. 58/2009 sulla progettazione di interventi di sistemazione idraulica;

PRESO ATTO CHE la Provincia di Genova, su proposta del Comune di Genova, ha richiesto, con nota prot. n. 85825 del 13.08.2013, il parere di compatibilità degli interventi proposti per la messa in sicurezza del rio Fegino, nel tratto compreso tra la cabina Enel e il civico 92 di Via Borzoli, in Comune di Genova;

VISTE la documentazione tecnica, costituita dagli elaborati del progetto preliminare, e la relazione istruttoria predisposta dalla Provincia di Genova, allegata alla citata nota prot. 85825 del 13.08.2013;

CONSIDERATI i seguenti elementi: al Situazione attuale " Rio Fegino, affluente di destra del Torrente Polcevera, è ricompreso nel reticolo idrografico 2 significativo e ha un bacino di circa 2,4 km . " progetto di sistemazione idraulica in esame si inquadra all'interno delle opere previste dal Piano degli interventi del Piano di Bacino ed esamina nello specifico la zona compresa tra la cabina Enel e il civico 92 di Via Borzoli, per un tratto di circa 600 m dopo la confluenza del Rio Burlo nel Rio Fegino; la progettazione, comunque, tiene conto degli altri due interventi previsti a valle lungo l'asta del Rio fino alla sua confluenza nel Torrente Polcevera; in particolare, le verifiche idrauliche presenti nella documentazione, effettuate sia per lo stato attuale che per quello di progetto, sono state condotte sulla base dell'ipotesi di lavori di sistemazione completati nel tratto a valle del ponte di accesso allo stabilimento Seapad SpA. Parte del tratto indagato è stato interessato, nell'ottobre 2010, da un evento alluvionale di vaste proporzioni; in conseguenza di ciò il piano stralcio del torrente Polcevera è stato aggiornato al fine di recepire gli effetti dell'evento alluvionale sopra menzionato, derivanti dalla perimetrazione delle misure di salvaguardia approvate con DGR 1657/2011. Allo stato attuale si rileva che la cartografia del piano di bacino vigente è diversa da quella riportata nell'istruttoria della Provincia, in quanto sono presenti delle aree cd A*, corrispondenti a quelle oggetto di inondazione nell'evento 2010, non ancora adeguatamente studiate in termini di fasce di inondabilità. Nel tratto preso in esame il Rio Fegino presenta molteplici criticità che possono essere ricondotte alle seguenti tipologie: - insufficienza idraulica delle sezioni d'alveo, evidenti già per portate inferiori alla 50-ennale, che in molti tratti risultano vincolate e ristrette a causa della presenza antropica e industriale in adiacenza all'asta del corso d'acqua; - mancanza o inadeguatezza delle opere di difesa esistenti; - inadeguatezza dei numerosi manufatti di attraversamento, sia pubblici che privati; - presenza di manufatti in alveo che costituiscono ostacolo al deflusso delle acque; a tal proposito particolarmente critico risulta l'attraversamento della linea ferroviaria Genova -

2 Ovada, punto in cui al restringi mento di sezione si accompagna un tratto di viabilità di Via Borzoli a sbalzo sull'alveo; - carenza di manutenzione dell'alveo. b) Contenuto della progettazione Gli interventi hanno il dichiarato proposito di: - migliorare la capacità di deflusso del corso d'acqua regolarizzando le sezioni d'alveo con larghezze gradualmente variabili e aumentando la sezione disponibile mediante l'abbassamento del fondo; - portare al rifacimento dei manufatti di attraversamento che risultano non adeguati alle dinamiche idrauliche e riorganizzare la viabilità, per quanto possibile, mediante l'innalzamento di una porzione del piano viabile di Via Borzoli.

Più specificamente gli interventi previsti nel progetto consistono: a. nell'abbassamento generalizzato del fondo alveo di circa un metro lungo il tratto compreso tra le sezioni 0.19 e 19 e nella regolarizzazione del fondo con pendenza uniforme e pari all'i ,5%; b. nella regolarizzazione delle sezioni di deflusso con larghezze gradualmente variabili, comprese tra 7,3 m e 6,5 m; c. nel rifacimento della maggior parte dei manufatti di attraversamento presenti lungo il tratto in esame; d. nell'innalzamento delle quote del piano viabile di Via Borzoli con la realizzazione di un tratto a sbalzo in sponda sinistra; e. nella copertura del Rio Fegino, per un tratto di circa 50 metri, con una struttura in c.a. di dimensioni 6,3 m x 3,4 m. cl Valutazioni del Comitato Il progetto nel suo complesso è compatibile con il piano di bacino vigente e i criteri e gli indirizzi dell'Autorità di Bacino, in quanto mirato alla messa in sicurezza di un tratto significativo del rio, con deflusso della portata duecentennale, in un'area a forte criticità, come testimoniato anche dai recenti eventi alluvionali. In particolare, le analisi idrauliche rispettano gli indirizzi dell'Autorità di Bacino per quanto riguarda portate e coefficienti di scabrezza utilizzati, ma presentano ancora alcuni elementi di criticità dovuti principalmente: - ad un'analisi morfodinamica, quale quella inserita nella documentazione, che descrive la tendenza evolutiva della dinamica dei sedimenti, valutando un indice della capacità di trasporto della corrente nei vari tratti esaminati, ma non indaga l'aspetto legato agli effetti dell'abbassamento dell'alveo in termini di equilibrio del fondo nel post intervento, soprattutto in corrispondenza delle sezioni in cui si ha il passaggio dall'alveo che rimane alle quote attuali alle parti dove è stato operato lo scavo; - alla mancata previsione di opere in grado di trattenere i sedimenti a monte del tratto in cui si opera, né di briglie selettive capaci di arrestare eventuali corpi estranei prima che essi possano aggravare la situazione di pericolo configurabile durante un evento di piena del rio. Dette problematiche dovranno essere affrontate nella modellazione idraulica a supporto del progetto definitivo che dovrà, quindi, farsi carico di verificare ed eventualmente adeguare il dimensionamento delle opere in progetto.

3 E' previsto che gli interventi siano realizzati in due stralci funzionali, individuati anche in funzione delle risorse effettivamente disponibili. Risulta pertanto necessario, in sede di progettazione definitiva, un approfondimento degli effetti indotti da tali interventi parziali e della loro rispondenza ai criteri ed indirizzi dell'Autorità di Bacino regionale; in particolare dovrà essere verificato se la configurazione di progetto relativa a ciascuno dei due lotti possa indurre processi di erosione o deposito rispetto allo stato esistente. A tale proposito si ritiene, anzi, che sarebbe opportuno iniziare fin da subito una attività di monitoraggio di sezioni e fondo alveo, al fine di valutare l'incidenza del trasporto solido e della stabilità del fondo, già nella fase precedente alla elaborazione della progettazione definitiva e alla realizzazione degli interventi stessi.

La previsione della realizzazione di un tratto di tombinatura, nel caso specifico, è compatibile con il contesto fortemente urbanizzato in cui si trova il rio ed è legata all'impossibilità di reperire spazi alternativi per la realizzazione di un alveo di dimensioni adeguate. Si tratta comunque di un consistente miglioramento delle condizioni di deflusso e, quindi, di sicurezza delia zona.

Tenuto conto dell'elevata criticità rappresentata dalla realizzazione della tombinatura in corrispondenza dell'attraversamento ferroviario, e del fatto che per la copertura non è previsto il rispetto del franco minimo stabilito dalla vigente normativa, all'interno del lotto due si ritiene necessaria la previsione di opere - quali briglie selettive o vasche di sedimentazione - per la trattenuta del materiale flottante a monte del tratto in copertura.

Si precisa che il parere di compatibilità in oggetto è unicamente finalizzato a valutare l'adeguatezza della progettazione e delle relative analisi di supporto rispetto agli obiettivi preposti, con particolare riferimento ai contenuti dei criteri dell'AdB. L'eventuale modifica al Piano di Bacino stralcio del Torrente Polcevera con riperimetrazione delle fasce di inondabilità conseguente all'intervento, in coerenza con i criteri dell'Autorità di Bacino, sarà valutata successivamente; in particolare, in via ordinaria, tale disamina avverrà a seguito dell'esecuzione e dei collaudi degli interventi realizzati, o comunque, anche qualora vengano attivate procedure di conferenze dei servizi o art. 11 O-bis della L.R. 18/1999, almeno a seguito della redazione del progetto definitivo. La determinazione delle condizioni di pericolosità residua viene quindi demandata alla fase successiva alla realizzazione degli interventi, sulla base delle condizioni di deflusso che saranno specificamente verificate, anche in relazione al rispetto dei franchi idraulici previsti dalla normativa e alle altre condizioni che possano portare a livelli di pericolosità residua.

Dovranno, inoltre, essere aggiornati in sede di progettazione definitiva gli Allegati 2, 3 e 4: il primo, infatti, riporta uno stralcio di tavola del Piano di Bacino ante alluvione 2010, senza le aree cd. A*; gli allegati 3 e 4, invece, non tengono conto delle condizioni di eventuale pericolosità residua conseguenti il mancato raggiungimento dei franchi previsti dalla vigente normativa e, pertanto, non sono adeguati nemmeno come semplice rappresentazione dei risultati attesi a seguito della realizzazione di tutti gli interventi previsti.

DATO ATTO che il presente parere è espresso ai sensi del comma 1, lettera d), dell'articolo 5 della L.R. 58/2009, in virtù del quale il Comitato Tecnico di Bacino esprime i pareri di compatibilità, rispetto ai piani di bacino, anche sìralcio, e ai criteri e agli indirizzi dell'Autorità di Bacino, dei progetti di sistemazione idraulica e geologica, la cui realizzazione comporta aggiornamento dei piani medesimi;

RITENUTO, alla luce di quanto sopra, che il progetto proposto risulti conforme ai criteri ed indirizzi dell'Autorità di Bacino regionale, con le necessarie specificazioni e integrazioni sopra illustrate;

4 sulla base delle motivazioni sopra esposte, che si intendono qui integralmente richiamate, ai sensi del c. 1, lettera d} dell'art. 5, loR. 58/20m:~

ESPRIME parere favorevole in relazione alla compatibilità con il piano di bacino e con i criteri e indirizzi dell'Autorità di Bacino dell'intervento denominato "PROGETTO PRELIMINARE DI SISTEMAZIONE IDRAULICA DEL RIO FEGINO NEL TRATTO COMPRESO TRA LA CABINA ENEL E IL CIVICO 92 DI VIA BORZOLl, IN COMUNE DI GENOVA", proposto dalla Provincia di Genova, con le seguenti prescrizioni:

- poiché al momento nel piano di bacino vigente sono presenti aree cd. A*, corrispondenti ad aree inondate nell'evento alluvionale 2010 non ancora adeguatamente indagate, è necessario che gli esiti delle verifiche idrauliche condotte per lo stato attuale vengano utilizzate per la perimetrazione definitiva delle fasce di inondabilità del rio Fegino, che rimarranno in vigore fino alla realizzazione degli interventi di messa in sicurezza; - nella progettazione definitiva dell'intervento, o dei singoli stralci funzionali, dovrà essere adeguatamente rivista la modellazione idraulica al fine di superare le problematiche evidenziate nelle premesse; in relazione ad eventuali variazioni nei risultati dovrà essere verificato ed eventualmente adeguato il dimensionamento delle opere in progetto; - nello sviluppo in stralci funzionali dell'intervento dovrà essere effettuata una attenta valutazione degli effetti indotti da tali step parziali e della loro rispondenza ai criteri ed indirizzi dell'Autorità di bacino regionale; - in relazione alle carenze riscontrate nelle valutazioni morfodinamiche effettuate, il progetto definitivo dovrà farsi carico di sviluppare un'analisi morfodinamica specifica al fine di verificare correttamente se la configurazione di progetto, con l'abbassamento dell'alveo previsto, possa indurre processi di erosione o deposito localizzati rispetto allo stato esistente. La verifica dovrà anche riguardare la determinazione degli effetti dell'intervento e la sua stabilità nel tempo, con un'analisi dell'intero tratto interessato sulla base di un profilo longitudinale completo, che comprenda le diverse porzioni di asta del rio sulle quali si è intervenuto, fino alla confluenza con il torrente Polcevera; - tenuto conto dell'elevata criticità rappresentata dalla realizzazione della tombinatura in corrispondenza dell'attraversamento ferroviario e del fatto che per la copertura non è previsto il rispetto del franco minimo previsto dalla vigente normativa, all'interno del lotto due dovrà essere valutata la realizzazione di opere - quali briglie selettive o vasche di sedimentazione - atte a trattenere il materiale flottante a monte del tratto in copertura; - dovranno essere aggiornati in sede di progettazione definitiva gli Allegati 2, 3 e 4 in quanto non rappresentativi né dello stato attuale (l'allegato 2, infatti, riporta uno stralcio di tavola del Piano di Bacino ante alluvione 2010, senza le aree cd. A*), né di quello di progetto (allegati 3 e 4, in quanto non tengono conto delle condizioni di eventuale pericolosità residua conseguenti il mancato raggiungimento dei franchi previsti dalla vigente normativa e, pertanto, non sono adeguati nemmeno come semplice rappresentazione dei risultati attesi a seguito della realizzazione di tutti gli interventi previsti). - devono essere indicate le condizioni necessarie di manutenzione delle opere e dell'alveo ai fini del mantenimento delle condizioni di deflusso progettate, e va individuato in termini espliciti, ai fini della successiva riperimetrazione delle fasce, il soggetto responsabile della manutenzione stessa.

Le prescrizioni di cui sopra dovranno essere riscontrate e verificate dalla Provincia nell'ambito delle procedure di autorizzazione idraulica. Nel caso che da tali verifiche emergano elementi o problematiche che richiedano una ulteriore valutazione, potrà essere richiesto, da parte della Provincia, un aggiornamento del presente parere.

5 Si ricorda inoltre che: la competenza del Comitato Tecnico di Bacino ai sensi di legge è relativa esclusivamente all'intervento di sistemazione idraulica in quanto presupposto di riperimetrazione delle fasce di inondabilità, ai fini di valutarne la coerenza e l'adeguatezza rispetto agli obiettivi del piano di bacino; resta ferma la competenza della Provincia in materia di polizia idraulica e di autorizzazioni o nulla osta ex R.D. 523/1904; nella predisposizione degli studi per la riperimetrazione delle aree inondabili si dovrà adeguatamente considerare l'effetto del mancato raggiungimento dei franchi idraulici che può determinare la presenza di una pericolosità residua, anche a seguito della realizzazione degli interventi in progetto (cfr. DGR 16/2007).

6 NP/2013/25723 Classif. 2010/GI3. 12.5/25. 1

AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

COMITATO TECNICO DI BACINO

Seduta del 05/12/2013

PARERE N. 33/2013

Parere ai sensi del c.3 dell'art.9 della I.r. 58/2009

Piano di bacino per la tutela dal rischio idrogeologico Ambito n.1- DIANESE

Oggetto: Aggiornamento della normativa e delle cartografie dei piani di bacino stralcio per la tutela dal rischio idrogeologico per il recepimento dei criteri approvati con DGR.n. 1208/2012 e revisione dell'impianto complessivo del piano

Proponente: Provincia di Imperia Seduta CTB 05/12/2013 Parere ex c. 3, art. lO /.r. 58/2009 Provincia di Imperia

Il COMITATO TECNICO DI BACINO DEll'AUTORITÀ Di BACiNO REGIONALE

RICHIAMATA la legge regionale 4/12/2009, n. 58;

RICHIAMATI altresì i criteri ed indirizzi di riferimento dell'Autorità di bacino regionale, ed in particolare: la D.G.R. n. 1265/2011 la quale ha stabilito, tra l'altro, di assumere in attuazione di quanto approvato con la DGR. n. 989/2011 relativamente all'aggiornamento dei criteri concernenti gli aspetti idraulici, il testo integrato dei criteri vincolanti per la redazione della normativa dei piani di bacino per la tutela dal rischio idrogeologico, quale riferimento univoco per i piani di bacino regionali con valore di criteri ed indirizzi ai sensi dell'art.3 della precitata I.r. n.58/2009; la DGR n.1208/2012 che ha ulteriormente approvato, a parziale modifica ed integrazione degli indirizzi vigenti, l'aggiornamento dei criteri relativamente alla disciplina dell'assetto geomorfologico, stabilendo che le Province procedano, entro 3 mesi dall'approvazione di detta deliberazione, al recepimento di detti criteri nei piani di bacino;

PRESO ATTO che la Provincia di Imperia, con le note n. 54345/54331/54351/54341/54355/54348/54337 del 20/11/2013, e successiva nota n. 56125 del 3/12/2013, ha richiesto e trasmesso gli elaborati conseguenti, relativamente al Piano di bacino per la tutela dal rischio idrogeologico dei bacini dell'Ambito n.7 Dianese, l'espressione del parere del Comitato di Bacino in merito alla revisione complessiva dell'impianto del piano per quanto riguarda l'applicazione dei regimi normativi conformemente ai criteri di riferimento, ed inoltre, in particolare, in merito all'adeguamento ai criteri per gli aspetti geologici approvati con la DGR n.1208/2012 comprese le conseguenti modifiche delle cartografie di piano, nonché alla revisione della cartografia di riferimento per l'applicazione del vincolo idrogeologico, secondo la DGR n. 1795/2009;

DATO ATTO che il presente parere è espresso secondo il disposto del c. 3 dell'art. 10 della I.r. 58, che prevede che le varianti sostanziali ai piani di bacino siano soggette alla procedura ordinaria di approvazione di cui al comma 3 dell'art.9 della stessa legge, disponendo, in particolare, che la Giunta Regionale esprima parere vincolante sulla proposta di piano, acquisito il parere del Comitato Tecnico di Bacino, ai fini della successiva adozione da parte della Giunta provinciale;

VISTA la documentazione trasmessa dalla Provincia di Imperia con le note soprarichiamate, agli atti della seduta del Comitato Tecnico di Bacino del 05/12/2013, rappresentata dalla normativa aggiornata e dalle cartografie conseguentemente modificate, conservata presso la struttura regionale Assetto del Territorio; VISTA la relazione istruttoria trasmessa, con le precitate note, dalla Provincia di Imperia - Direzione Operativa Ambiente Territorio Urbanistica - Ufficio Piani di Bacino in merito alla suddetta richiesta;

CONSIDERATI i seguenti elementi: a) Contenuti della variante La variante riguarda, in particolare, l'aggiornamento dei regimi normativi del piano. Le modifiche più rilevanti e, pertanto sostanziali, riguardano l'eliminazione della previsione di regimi normativi diversi da quelli previsti nei criteri dell'Autorità di Bacino e, peraltro, già applicati dalla stessa Provincia nei piani per la tutela dal rischio idrogeologico, adottati a seguito

2 Seduta CTB 05/12/2013 Parere ex c. 3, art. lO I.r. 58/2009 Provincia di Imperia dell'emanazione del D.L. 180/1998, assumendo come base di riferimento, in particolare, i testi integrati dei criteri e la normativa tipo approvati con la DGR n. 1265/2011, ulteriormente aggiornati per gli aspetti geologici con la successiva DGR n.1208/2012. Conseguentemente alle varianti normative sono state apportate le relative modifiche agli elaborati cartografici per quanto attiene soprattutto l'introduzione, nelle cartografie della suscettività al dissesto, delle "aree speciali" con particolare riferimento alle perimetrazioni dei riporti antropici. Pertanto la documentazione oggetto di parere riguarda sia l'elaborato normativo del piano, sia la documentazione cartografica di conseguenza modificata ed aggiornata. Tale variante permette di riallineare i contenuti del piano ai criteri di riferimento. Obiettivo principale, pertanto, è quello di omogeneizzare la metodologia di redazione della pianificazione di bacino sul territorio provinciale e regionale sulla base dei criteri di riferimento. Con l'occasione la Provincia ha, inoltre, operato modeste correzioni alla carta geomorfologica e a quella della suscettività al dissesto per eliminare alcune lievi incongruenze tra i due tematismi. La variante contiene, infine, una nuova versione della zonizzazione delle aree da sottoporre al regime del vincolo idrogeologico, ex R.D.3267/1923, definita in aderenza ai criteri di riferimento approvati dall'Autorità di bacino di cui alla DGR n.1795/2009.

In sintesi sono stati rielaborati i seguenti documenti: Relazione di piano Norme di attuazione Carta geomorfologica Carta della suscettività al dissesto Carta del rischio geomorfologico Carta del vincolo idrogeologico e sono stati eliminati i seguenti: Carta dei vincoli di piano attuali Carta dei regimi normativi.

Si rileva, infine, che, in occasione di tale variante, il piano recepisce formalmente l'adeguamento alla DGR n.91/2013, relativamente alla disciplina degli Ambiti normativi di fascia B, sulla cui conformità ai criteri dell'Autorità di bacino regionale, il CTB si era già espresso favorevolmente nella precedente seduta del 14/09/2013.

b} Inquadramento della modifica rispetto alla pianificazione di bacino La variante si configura come una variante generale al piano di bacino vigente e, pertanto, rientra nella tipologia delle modifiche sostanziali al piano vigente; l'iter di approvazione di riferimento è, quindi, quello ordinario di cui all'art. 9 della I.r. 58/2009. Una volta adottata dalla Provincia, a seguito del parere favorevole della Giunta Regionale ex c. 3 art. 9 I.r. 58/2009, la variante di che trattasi si applicherà in regime di salvaguardia insieme al piano di bacino vigente, fino alla sua approvazione. c) Considerazioni del Comitato La variante proposta risponde all'esigenza di adeguamento del piano di bacino ai criteri stabiliti dall'Autorità di bacino, compresi quelli disposti dalla DGR n.1208/2012 che, più recentemente hanno innovato i contenuti geologici dei piani. Viene, inoltre, evidenziato che l'impianto del piano risulta complessivamente rivisto e riallineato alla metodologia già applicata nei così detti piano 180. Pertanto la proposta si inquadra nell'ottica di una sempre più ampia omogeneizzazione dei contenuti dei piani a livello provinciale e regionale.

3 Seduta CTB 05/12/2013 Parere ex c. 3. art. lO 1.1'. 58/2009 Provincia di Imperia

Si accolgono, pertanto, favorevolmente le modifiche proposte, si osserva, tuttavia, a riguardo dei contenuti del cap 5, accorpato al capitolo 7, della Relazione di piano l'opportunità di riconsiderare ed aggiornare i riferimenti normativi richiamati ai paragrafi 5.1.1 e 5.2.

RITENUTO, alla luce di quanto sopra, che la variante proposta risulti conforme ai criteri ed indirizzi dell'Autorità di Bacino regionale;

sulla base delle motivazioni sopra esposte, che si intendono integralmente richiamate,

ESPRIME ai sensi del combinato disposto del comma 3 dell'art.9 e del comma 3 dell'art. 10 della I.r. n. 58/2009, parere favorevole all'ulteriore corso della variante in oggetto dei bacini dell'Ambito n. 1 - Dianese relativamente alla revisione dell'impianto complessivo del piano per quanto riguarda l'applicazione dei regimi normativi conformemente ai criteri di riferimento, all'adeguamento ai criteri per gli aspetti geologici approvati con la DGR n.1208/2012, alla revisione della cartografia del vincolo idrogeologico in base ai disposti della DGR n. 1795/2009.

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