COMUNE DI

AMPLIAMENTO ESP RAVENNA

COMPARTO S5 – BORGO MONTONE

VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ A VIA (SCREENING)

ai sensi del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. e della LR 9/1999 e s.m.i.

Data: 20/06/2014

COMUNE DI RAVENNA NUOVO FABBRICATO COMMERCIALE COMPARTO S5 – BORGO MONTONE

RICERCA E PROGETTO – GALASSI, MINGOZZI E ASSOCIATI VIA DI SAN LUCA 11, 40135 BOLOGNA - T. +39 051 6153800 - F. +39 051 6156173 [email protected] - www.ricercaeprogetto.it

VALUTAZIONE

ING. SERGIO BOTTIGLIONI

COLLABORAZIONE:

ING. FRANCESCA MAJONCHI

PROPRIETA’ IMMOBILIARE GRANDE DISTRIBUZIONE s.p.a. - Via Agro Pontino 13 - 48100 Ravenna

FASE SCALA TAVOLA N° PERMESSO DI COSTRUIRE -

OGGETTO DATA VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ A VIA 20/06/14 VIA (SCREENING) ai sensi del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. e della LR 9/1999 e s.m.i. AGG. -

DISEGN. PROG. RESP. COORD. N° COMMESSA -

PROPRIETA’ DI RICERCA E PROGETTO - GALASSI, MINGOZZI E ASSOCIATI, NE E’ VIETATA LA VENDITA E/O LA DIVULGAZIONE SENZA AUTORIZZAZIONE

Ampliamento ESP Ravenna– Verifica di assoggettabilità a VIA (Screening)

INDICE

I. Premessa II. Elaborati di riferimento

PARTE 1: QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE 1. ANALISI DEL CONTESTO INSEDIATIVO 2. INQUADRAMENTO CATASTALE 3. PROPRIETÀ 4. EXCURSUS STORICO-PROCEDURALE DEL PROGETTO 4.1 L’ACCORDO TERRITORIALE PER IL POLO FUNZIONALE n. 2 “Centro Commerciale ESP” 4.2 IL PIANO URBANISTICO ATTUATIVO 5. DESCRIZIONE DEL PROGETTO

PARTE 2: QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO PREMESSA 1. PIANIFICAZIONE SOVRACOMUNALE 1.1 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE (P.T.C.P.) DELLA PROVINCIA DI RAVENNA 1.2 VARIANTE NORMATIVA AL PTCP DELLA PROVINCIA DI RAVENNA IN MATERIA DI COMMERCIO AL DETTAGLIO 1.3 AUTORITÀ DEI BACINI REGIONALI ROMAGNOLI – PIANO STRALCIO PER L’ASSETTO IDROGEOLOGICO 2. PIANIFICAZIONE COMUNALE 2.1 PIANO STRUTTURALE COMUNALE (P.S.C.) DEL COMUNE DI RAVENNA 2.2 PIANO OPERATIVO COMUNALE (P.O.C.) 2010 – 2015 DEL COMUNE DI RAVENNA 2.3 REGOLAMENTO URBANISTICO EDILIZIO (R.U.E.) DEL COMUNE DI RAVENNA 2.4 PIANO URBANISTICO ATTUATIVO

PARTE 3: STUDIO AMBIENTALE PRELIMINARE PREMESSA 1. MOBILITÀ, VIABILITÀ E TRAFFICO 2. INQUINAMENTO ACUSTICO 3. INQUINAMENTO ATMOSFERICO 4. ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE 5. SUOLO E SOTTOSUOLO 6. ELETTROMAGNETISMO 7. ENERGIA 8. PAESAGGIO

PARTE4: SINTESI NON TECNICA

Allegati alla parte 3: INQUINAMENTO ACUSTICO - Ricettori potenzialmente disturbati INQUINAMENTO ACUSTICO - Rilievi fonometrici ELETTROMAGNETISMO - Parere Enel interramento elettrodotto

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I. PREMESSA

Il presente documento riporta la Verifica di assoggettabilità a VIA (Screening) inerente il progetto di ampliamento del centro commerciale ESP di Ravenna secondo quanto previsto dal Piano Urbanistico Attuativo (PUA), approvato con Delibera di Giunta Comunale n. 239 del 27/05/2014, e finalizzato all’ottenimento del Permesso di Costruire. La procedura di Verifica, disciplinata dalla L.R. 9/99 e s.m.i. e dalla Parte Seconda del D.Lgs. 152/06 e s.m.i., così come modificato e integrato dal D.Lgs. 4/2008 e dalla Legge 23 luglio 2009 n. 99, è finalizzata a definire se il progetto può avere un impatto significativo e negativo sull’ambiente e pertanto se deve essere assoggettato a ulteriore procedura di V.I.A. In particolare la presente valutazione è riferita al progetto di ampliamento del centro commerciale e delle relative aree di parcheggio, in quanto estensione di progetti già realizzati, ai sensi dell’art. 4 bis comma b della LR 9/99 e s.m.i., ricadenti nella voce B.3.5 di cui all’allegato B3 della LR 9/99 e s.m.i.: “Progetti di costruzione di centri commerciali di cui al D. Lgs. 31 marzo 1998, n. 114 “Riforma della disciplina relativa al settore del commercio, a norma dell’articolo 4, comma 4 della legge 15 marzo 1997, n. 59”; e nella voce B.3.6 del medesimo allegato: “Parcheggi di uso pubblico con capacità superiori a 500 posti auto”.

Si specifica che il PUA sopracitato è stato sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica VAS/VALSAT ricevendo parere favorevole. L’analisi di VAS/VALSAT ha riguardato, oltre gli aspetti plani volumetrici inerenti l’ampliamento della superficie commerciale e il completamento e riorganizzazione del sistema della sosta, la nuova viabilità prevista dal PUA secondo i termini stabiliti dall’”Accordo Territoriale per il polo funzionale provinciale n. 2 “Centro Commerciale ESP” del Comune di Ravenna” sottoscritto fra la Provincia di Ravenna e il Comune di Ravenna in data 31/03/2011 (rep. N. 4620 del 08/04/2011). Tale viabilità non è soggetta a Screening in quanto classificata come strada urbana di quartiere (tipo E), come da proposta di Classificazione approvata in sede di PUA. Non è inoltre oggetto del presente Screening il secondo corpo edilizio previsto dal PUA al confine ovest del lotto che, conformemente a quanto previsto dalle Norme di Attuazione di PUA sarà realizzato in tempi successivi e sarà pertanto oggetto di un successivo Permesso di Costruire.

La Verifica di assoggettabilità a VIA di seguito riportata è condotta conformemente a quanto previsto dal Decreto Legislativo 152/2006 “Norme in materia ambientale” come modificato dal Decreto Legislativo 4/2008 “Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale”, e recepito dalla Legge Regionale dell’Emilia 9/1999 e s.m.i.. Obiettivo del presente documento è riportare un’informazione completa sull’insieme degli impatti ambientali del progetto di ampliamento del centro commerciale e dei relativi parcheggi ed esaminare le possibili soluzioni alternative, conformemente a quanto richiesto all’allegato V del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., al fine di individuare e valutare gli effetti diretti ed indiretti del progetto sull’uomo, sulla fauna, sulla flora, sul suolo, sulle acque di superficie e sotterranee, sull’aria, sul clima, sul paesaggio e sull’interazione fra detti fattori, nonché sui beni materiali e sul patrimonio culturale, sociale ed ambientale, per stabilire le condizioni per la realizzazione e l'esercizio dell’intervento e suggerendo le idonee misure per la minimizzazione o eliminazione degli impatti relativi. La valutazione verrà condotta in riferimento ad uno scenario futuro complessivo che considera il completamento anche degli altri interventi previsti dal PUA non oggetto del presente Screening.

In conformità con quanto previsto dalla L.R. 9/1999 come modificato dalla L.R. 3/2012, nel presente documento pertanto si riportano: - la “Relazione sulla conformità del progetto alle previsioni in materia urbanistica, ambientale, paesaggistica” (quadro di riferimento programmatico) contente l’analisi dei rapporti di coerenza del progetto con gli obiettivi perseguiti dagli strumenti urbanistici e pianificatori comunali, provinciali e regionali vigenti. - lo “Studio ambientale preliminare” contenente l'individuazione e valutazione degli impatti ambientali del progetto, secondo i criteri di cui all’allegato VII del Decreto, analizzando le alternative prese in esame dal proponente e le ragioni della scelta progettuale.

La valutazione verrà condotta in parte riprendendo ed integrando i contenuti emersi dal documento di VAS/VALSAT, approfondendo il livello di dettaglio delle analisi sulla base del progetto definitivo e delle prescrizioni emerse dagli organi di controllo in sede di approvazione del PUA, al fine di quantificare gli impatti nei ricettori coinvolti.

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Di seguito si riporta in Tabella la struttura del documento unico di SCREENING con indicazione dei temi affrontati

TEMA

1. QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE: Descrizione dettagliata degli interventi di progetto e determinazione della potenzialità edificatoria e degli standard urbanistici

2. QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO: Analisi dei rapporti di coerenza del progetto con gli obiettivi perseguiti dagli strumenti urbanistici e pianificatori comunali, provinciali e regionali vigenti in materia urbanistica, ambientale, paesaggistica

3. STUDIO AMBIENTALE PRELIMINARE: Valutazione degli impatti ambientali attribuibili all’opera in esame analizzando anche le alternative prese in esame dal proponente e le ragioni della scelta progettuale in merito alle seguenti matrici ambientali: A. MOBILITÀ, VIABILITÀ E TRAFFICO B. RUMORE C. ATMOSFERA D. ACQUE SUPERFICIALI e SOTTERRANEE E. SUOLO e SOTTOSUOLO F. ELETTROMAGNETISMO G. ENERGIA H. PAESAGGIO

4. SINTESI NON TECNICA: Sintesi ragionata, in termini non esclusivamente tecnici, dei risultati delle valutazioni degli impatti ambientali relativi alle valutazioni sulle diverse tematiche ambientali di cui al punto precedente

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II. ELABORATI DI RIFERIMENTO

Gli elaborati e gli studi consultati sono: - Piano Territoriale Paesistico Regionale (P.T.P.R.) della Regione Emilia Romagna. - Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Ravenna. - Variante Normativa al PTCP della Provincia di Ravenna in materia di commercio al dettaglio. - Piano Strutturale Comunale (P.S.C.) del Comune di Ravenna. - Piano Operativo Comunale (P.O.C.) del Comune di Ravenna. - Elaborati allegati alla richiesta di PUA approvato tra i quali si citano: o Polo funzionale ESP Ravenna - Progetto di ampliamento - “Studio di traffico” – Analisi del sistema dei trasporti e degli effetti a seguito dell’ampliamento del Centro Commerciale ESP Ravenna, FG Tecnopolo, ottobre 2013. o Verifica previsionale di impatto acustico – Comparto S5 IperCoop Borgo Montone, Società Servin - Servizi Integrati Gestionali Ambientali scpa, 10 luglio 2012e successive modifiche e integrazioni. o Relazione geologica – Comparto S5 IperCoop Borgo Montone, Società Servin - Servizi Integrati Gestionali Ambientali scpa, maggio 2012. o Polo funzionale ESP-Ravenna – progetto di ampliamento - elaborati di PUA - Procedura di valutazione ambientale strategica VAS/VALSAT (comprensiva di analisi del sito), Ricerca e Progetto – Galassi, Mingozzi e Associati, 02 agosto 2013; - Elaborati di progetto allegati alla presente richiesta di Permesso di Costruire.

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PARTE 1 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE

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1. ANALISI DEL CONTESTO INSEDIATIVO

L’area di progetto ricade nel territorio di Ravenna ed è distinto al catasto terreni, Foglio n. 147, mappali n. 292, 293, 552, di superficie rispettivamente pari a 59.110 m2, 7.720 m2 e 31.453 m2, per una superficie catastale complessiva pari a 98.283 m2, di proprietà dell’Immobiliare Grande Distribuzione s.p.a. con sede legale in Via Agro Pontino 13 - 48100 Ravenna – Italia. La mappa catastale e la relativa visura, così come il rilievo strumentale dell’area sono riportati negli elaborati progettuali.

L’area è ubicata a sud ovest del Comune di Ravenna, alle porte della città, sulla Strada Statale 16 (via Classicana) delimitata (cfr. figure seguenti):  A nord-ovest da Borgo Montone e dalla rotonda Austria;  A ovest da un’area agricola;  A sud da altre zone agricole sulla riva sinistra del fiume Montone;  Ad est da via Classicana e dalla città di Ravenna.

L’ubicazione del polo funzionale, collocato alle porte della città sulla via Classicana, risulta fruibile sia da un bacino a scala urbana, sia a scala territoriale più ampia, ponendosi come centro commerciale di riferimento sia per il territorio ravennate (circa il 60 % dei consumatori provengono dal Comune di Ravenna) sia per gli importanti flussi turistici della riviera romagnola.

Figura 1: Inquadramento territoriale

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Il fiume Montone, con il quale confina a sud l’area, nasce dall'Appennino Romagnolo nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi nei pressi del monte Falterona a 900 m s.l.m. e scende per più di 90 km bagnando le località di San Benedetto in Alpe, dove poco prima riceve l'affluente Acquacheta, poi Portico di Romagna, Bocconi, , , Castrocaro Terme, Terra del Sole e Forlì. In seguito alle pesanti alluvioni che colpirono Ravenna nel 1632, su ordine del cardinale legato Marcello Durazzo venne realizzata lungo il fiume Montone una chiusa, la chiusa di San Marco, tutt’ora esistente, per deviare il corso dei fiumi Montone e Ronco dando vita ad un nuovo corso denominato Fiumi riuniti che sfocia nel Mare Adriatico. Al tratto del fiume Montone che rimase all'asciutto dopo la sua diversione venne dato il nome di via Fiume Montone Abbandonato ed il piccolo borgo, che i ravennati designarono molto più brevemente con il nome "e' Fiunazz", contava pochi abitanti. Negli ultimi anni il Borgo ha visto una crescita progressiva, arrivando a contare oggi circa 1500 abitanti, grazie anche alla maggiore appetibilità dell’area indotta dall’apertura nel 1984 del centro commerciale in esame, prima come insediamento di magazzini non alimentari abbinati ad un medio supermercato alimentare e dal 1994 con la nascita del polo funzionale ESP Ravenna.

L’attuale centro commerciale comprende la grande struttura di vendita Ipercoop (9.500 m2 circa) oltre ad una galleria di attività e servizi integrati e una serie di esercizi commerciali non alimentari di medio piccola e medio grande dimensione, per una superficie di vendita complessiva di circa 16.000 m2, di cui circa 4.800 m2 per attività alimentari, su una superficie utile complessiva di 33.000 m2. Il centro commerciale dispone attualmente di 2550 posti auto, di cui 682 pubblici, distribuiti nella parte est dell’area verso la via Classicana, oltre a circa 250 stalli per bici e moto.

Figura 2: Vista interna ed esterna dell’attuale centro commerciale ESP Ravenna.

2. INQUADRAMENTO CATASTALE L’area di progetto di PUA ricade nel territorio di Ravenna ed è distinto al catasto terreni, Foglio n. 147, mappali n. 292, 293, 552, di superficie rispettivamente pari a 59.110 m2, 7.720 m2 e 31.453 m2, per una superficie catastale complessiva pari a 98.283 m2, di proprietà dell’Immobiliare Grande Distribuzione s.p.a.. Dal rilievo sui terreni che interessano il progetto si è riscontrata una superficie complessiva reale di 97.967 m2, con una discordanza percentuale, quindi, irrilevante rispetto al livello di approssimazione catastale. La mappa catastale e la relativa visura, così come il rilievo strumentale dell’area sono riportati negli elaborati progettuali.

3. PROPRIETÀ La proprietà dell’area è unica ed è la seguente: IMMOBILIARE GRANDE DISTRIBUZIONE s.p.a. con sede legale in Via Agro Pontino 13 - 48100 Ravenna – Italia.

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4. EXCURSUS STORICO-PROCEDURALE DEL PROGETTO La trasformazione dell’ESP di Ravenna in Polo Funzionale è un’iniziativa imprenditoriale che nasce nel 2002, anno in cui la proprietà manifesta la propria intenzione di potenziare il Centro esistente. In data 31/03/2011 (rep. N. 4620 del 08/04/2011) è stato sottoscritto fra la Provincia di Ravenna e il Comune di Ravenna l’”Accordo Territoriale per il polo funzionale provinciale n. 2 “Centro Commerciale ESP” del Comune di Ravenna”. In attuazione dell’Accordo, con Delibera di Giunta Comunale n. 239 del 27/05/2014 è stato approvato il Piano Urbanistico Attuativo (PUA), attuativo dell’Accordo Territoriale, da cui scaturisce il presente progetto. Si dettagliano sinteticamente di seguito i termini dell’Accordo Territoriale e del PUA sopracitati.

4.1 L’ACCORDO TERRITORIALE PER IL POLO FUNZIONALE n. 2 “Centro Commerciale ESP” Conformemente a quanto previsto dalla “Variante Normativa al PTCP della Provincia di Ravenna in materia di commercio al dettaglio”L”Accordo Territoriale per il polo funzionale provinciale n. 2 “Centro Commerciale ESP” del Comune di Ravenna”, sottoscritto fra la Provincia di Ravenna e il Comune di Ravenna in data 31/03/2011 (rep. N. 4620 del 08/04/2011), ha stabilito l’incremento massimo della superficie di vendita: a) per le grandi strutture alimentari: sono fissati 1.500 m2 di vendita vincolati nel polo funzionale ESP per il primo triennio di applicazione del range di variazione, per interventi di adeguamento, ristrutturazioni e per ampliamenti, anche con eventuale trasferimento; b) per le grandi strutture non alimentari: sono fissati 13.500 m2 nel polo funzionale ESP su 15.000 m2 di vendita massimi, comprensivi di 1.500 m2 alimentari; tale superficie è da intendersi come massimo ammissibile nell’area. Oltre a definire la potenzialità massima dell’ampliamento della superficie commerciale, l’Accordo Territoriale stipulato ha rappresentato l’occasione per favorire la rifunzionalizzazione sia del sistema trasportistico afferente al comparto, con l’obiettivo di “adeguare e razionalizzare il sistema viario esistente al fine di renderlo adeguato ai maggiori carichi indotti dai nuovi insediamenti”1, sia delle aree con destinazione pubblica o ad uso pubblico dell’intervento preesistente, con l’obiettivo di consentire una migliore connessione fra le parti e fra il complesso generale e l’intorno territoriale. A tale scopo, coerentemente con gli esiti del documento di VAS/VALSAT della Variante Normativa al PTCP della Provincia di Ravenna in materia di commercio al dettaglio, nell’Accordo vengono pertanto sottoscritti i seguenti interventi di mitigazione e compensazione, quale condizione preliminare per la realizzazione o l’apertura al pubblico dell’intervento previsto: segue estratto dell’ Accordo Territoriale per il polo funzionale n. 2 “Centro Commerciale ESP” del Comune di Ravenna sottoscritto fra la Provincia di Ravenna e il Comune di Ravenna in data 31/03/2011 (rep. N. 4620 del 08/04/2011): “[omissis]  Completamento ed adeguamento del sistema viario in connessione con il sottopasso e via Fiume Abbandonato,  Completamento del sistema dei parcheggi e della viabilità interna a cura dei privati.  Gli standard di parcheggi e verde non potranno essere inferiori al rapporto previsto dalle norme vigenti (100 m2 per ogni 100 m2 di SC) di queste aree almeno il 50% dovrà essere adibito a verde e a spazi di relazione pedonali.  In relazione alla vicinanza con il corso del Montone e con aree rurali dovrà essere massimizzata la permeabilità delle aree adottando eventualmente pavimentazioni semi permeabili per gli stalli di sosta e curato l’inserimento nel paesaggio con adeguate fasce filtro vegetazionali.  Realizzazione o adeguamento di piste ciclabili in sede protetta che garantiscano il collegamento con l’edificato a prevalente destinazione residenziale.  Dotazione di idoneo servizio e adeguate fermate dedicate per il trasporto pubblico.  Va previsto l’allaccio alle rete fognaria pubblica e va prevista la differenziazione tra acque bianche e nere.  Vanno adottate soluzioni finalizzate al massimo risparmio idrico. In particolare i servizi igienici dovranno prevedere il doppio pulsante per gli scarichi, aeratori e regolatori di flusso. Vanno inoltre previsti sistemi di raccolta e riutilizzo dell’ acqua piovana per finalità di irrigazione delle aree verdi e altri usi non pregiati.  Organizzazione di aree ecologiche e altre soluzioni per favorire la riduzione dei rifiuti prodotti e la raccolta differenziata dei rifiuti finalizzata al riciclaggio e al recupero di materia.  Per quanto riguarda le prestazioni energetiche, gli edifici dovranno in generale rispettare quanto previsto dal DAL 156/2008 e relativi allegati e dalle altre Leggi o Piani di livello nazionale o regionale. In particolare per le classi di consumo

1 Fonte: POC.4d, per l’Ambito CoS5 Ipercoop – Borgo Montone

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energetico fissate dal decreto 11 Marzo 2008, gli edifici dovranno raggiungere la classe C, cioè presentare consumi inferiori a 70 kWh/m2 anno; i sistemi di produzione di calore dovranno prevedere o il ricorso al teleriscaldamento o a caldaie condensazione o ad altre tecnologie a risparmio energetico assimilabili; le coperture dovranno essere interessate per almeno il 50% da pannelli fotovoltaici o solari termici. L’impianto di produzione di energia termica deve essere progettato e realizzato in modo da coprire almeno il 50% del fabbisogno annuo di energia primaria richiesta per la produzione di acqua calda sanitaria con l’utilizzo delle predette fonti di energia rinnovabile. La produzione di energia fotovoltaica dovrà rispettare quanto previsto dal decreto Legislativo 192/2005 e 311/2006 e comunque dovrà raggiungere almeno i 300 kW di potenza installata [omissis]”.

Nell’Accordo sono inoltre definite le seguenti linee di indirizzo per uno sviluppo compatibile con il sistema territoriale e ambientale: segue estratto dell’Accordo Territoriale per il polo funzionale n. 2 “Centro Commerciale ESP” del Comune di Ravenna sottoscritto fra la Provincia di Ravenna e il Comune di Ravenna in data 31/03/2011 (rep. N. 4620 del 08/04/2011): “[omissis] D) le aree ricomprese nell'ambito strategico si attueranno garantendo la dotazione minima prevista dall'art. 26 della LR 20/2000, come approfondito dalla normativa di POC; inoltre la loro attuazione sarà regolata da specifici accordi con i privati finalizzati al reperimento di risorse aggiuntive per la realizzazione di opere infrastrutturali di valenza territoriale, in termini di cessione di aree, di realizzazione diretta di opere, di versamento di contributi aggiuntivi. E) in conformità allo schema generale del PSC nonché della disciplina generale del POC, la progettazione delle aree verdi negli ambiti specializzati sarà finalizzala alla realizzazione di un sistema organico, coerentemente integrato con la rete ecologica di livello provinciale, capace di apportare benefici compensativi degli impatti prodotti dall'insediamento di nuove strutture a carattere economico-produttivo ovvero di quelli esistenti. Si dovrà tenere conto prioritariamente dei corridoi ecologici, dei gangli e nodi della rete, della messa in sicurezza del territorio dal punto di vista idraulico, delle unità e sotto unità di paesaggio cosi corre individuate dal PTCP, dagli elaborati del PSC e dalla Valsat. F) la progettazione degli ambiti dovrà tenere conto dei criteri e degli indirizzi della Guida all'inserimento paesaggistico degli interventi (RUE7) anche in relazione agli specifici approfondimenti fatti in sede di POC; G) Con riferimento alla rete viaria l'obiettivo è quello di adeguare e razionalizzare il sistema viario esistente al fine di renderlo adeguato à maggiori carichi indotti dai nuovi insediamenti. Tale finalità è stata oggetto di concertazione per l'ambito S5 individuando risorse a carico del comparto a ciò dedicate H) Con riferimento alle procedure per I'assegnazione delle quote commerciali l'utilizzo del Range commerciale fissato dalla 'Variante Normativa al PTCP della Provincia di Ravenna in materia di commercio al dettaglio è subordinato all' esito favorevole della Conferenza dei Servizi per I' Autorizzazione delle grande strutture di vendita, di cui al D.Lgs. 114/98 e alla legge regionale 14/99. [omissis]”.

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4.2 IL PIANO URBANISTICO ATTUATIVO Il Piano Urbanistico Attuativo, approvato con Delibera di Giunta Comunale n. 239 del 27/05/2014, attuativo dell’”Accordo Territoriale per il polo funzionale provinciale n. 2 “Centro Commerciale ESP” del Comune di Ravenna” sopra descritto, prevede l’ampliamento del Centro Commerciale da realizzare in aderenza al fabbricato esistente, a sud-est dello stesso, quasi a formare un unicum costruito. Nell’area che rimane libera dal sedime commerciale sono previste nuove aree a parcheggio, mentre nelle aree a margine dell’intervento sono collocate la viabilità principale e le aree di verde pubblico e di rispetto, in continuità con il sistema viario, dei parcheggi e del verde esistenti. Nel lato posto a sud ovest, all’esterno dell’area di intervento, verrà localizzata una vasca di laminazione per la raccolta e trattamento delle acque di prima pioggia. E’ prevista inoltre la realizzazione di una superficie commerciale premiale sul lato sud ovest dell’area edificabile che potrà essere realizzata in un secondo stralcio. Rispetto quindi alle opere di urbanizzazione primaria esistenti, l’intervento si pone in continuità con le infrastrutture già a suo tempo realizzate e a completamento delle stesse. In merito al potenziamento della viabilità di accesso al comparto previsto dall’Accordo Territoriale, la soluzione trasportistica individuata dal PUA, concordata con il Comune di Ravenna e visionata dall’ANAS, consiste nella separazione dei flussi in uscita dalla via Classicana, diretti alla frazione di Borgo Monton,e da quelli diretti al Centro Commerciale e al centro di Ravenna, mediante la modifica dell’attuale rampa su viale Randi con la realizzazione di un collegamento diretto tra la via Classicana e la rotonda Austria e la realizzazione di una rampa e una nuova rotatoria nella parte sud del parcheggio attuale a sud, che, collegata anche con il sottopasso realizzato nella seconda metà degli anni 2000, consente un’alternativa all’ingresso a Ravenna. Come soluzione alternativa il Comune di Ravenna ha proposto di mantenere comunque attivo anche l’attuale immissione dalla via Classicana su viale Randi. La soluzione alternativa richiesta dall’Amministrazione Comunale è stata posta a confronto con la soluzione di progetto in relazione sia alle matrici ambientali mobilità, viabilità e traffico, sia alle matrici rumore e atmosfera, che potenzialmente potrebbero risultare interessate dall’intervento, di seguito descritte, risultando pressochè equivalente da un punto di vista degli impatti ambienti a quella inziale di progetto. Il Piano, conformemente a quanto indicato dall’Accordo, prevede inoltre la realizzazione, a più lunga scadenza, di una nuova arteria di collegamento tra il sottopasso a sud e via Fiume Montone Abbandonato. Come indicato dal Piano Operativo Comunale (POC), la realizzazione di tale arteria avverrà nel corso del secondo POC. Tale arteria farà infatti parte di una nuova viabilità che consentirà un collegamento diretto tra l’autostrada e la città di Ravenna attraverso il sottopasso a sud del centro commerciale (cfr. figura seguente). La proprietà IGD, nel corso dell’elaborazione del Piano, ha dato la propria disponibilità a farsi carico della realizzazione di tale tratta, impegno compensato con un premio in Superficie utile.

Figura 3: Indicazione della viabilità di progetto di collegamento tra il centro di Ravenna e l’autostrada estratto del elaborato descrittivo del PSC del Comune di Ravenna PSC 2.8 a Capoluogo - Sistema della mobilità.

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In sede di Prima Conferenza di servizi si è inoltre evidenziata la necessità che tale nuova viabilità sia accompagnata da una proposta di variazione del perimetro del centro abitato di Borgo Montone in modo da estenderlo fino al punto di congiungimento con via Fiume Abbandonato. La nuova strada è stata pertanto classificata come viabilità urbana, ovvero di rango pari ad E, come la parte oltre la via Classicana, garantendo così continuità di classificazione tra le strade. Lo spostamento del limite del centro abitato porterà sia ad un adeguato inserimento di fermate per l’autobus, sia alla possibilità di realizzare sulla viabilità quegli innesti necessari per l’area in esame. Contestualmente è stata modificata la Zonizzazione acustica dell’area al fine di non frazionare l’area, ma anzi di uniformarla, così come si evince anche dal POC.n Tale proposta è stata presentata in sede di 2° Conferenza di Servizi. Lungo la nuova viabilità perimetrale sarà realizzato un percorso ciclabile, che consentirà l’accessibilità ciclabile a tutto l’intervento, con connessione anche ai quartieri residenziali limitrofi, nonché al percorso ciclopedonale di progetto previsto dai piani urbanistici comunali nella zona agricola a nord di via Bussato. In merito alla quota di parcheggio pubblico da realizzare il Comune ed il Soggetto Attuatore hanno convenuto in sede di Conferenza dei Sevizi sull’ opportunità di migliorare le prestazioni ambientali del complesso commerciale utilizzando la facoltà concessa all’ Amministrazione Comunale dal disposto dell’ art. A-24 della L.R. 20/2000 e s.m.i. e art. 50 delle NTA del vigente PSC e del RUE 5.1 p. 9) aumentando la quota di verde pubblico dal 50% all’ 80% delle aree a standard, raggiungendo quindi il seguente rapporto tra verde pubblico e parcheggi pubblici dovuti dal soggetto attuatore: verde 80% e parcheggi pubblici 20%. Conformemente ai termini dell’Accordo, la pianificazione ha tenuto conto “dei criteri e degli indirizzi della Guida all’inserimento paesaggistico degli interventi (RUE7) anche in relazione agli specifici approfondimenti fatti in sede di POC”, adottando adeguate misure per la qualificazione delle relazioni tra il polo commerciale e il contesto urbano nel quale è inserito, rappresentato dallo spazio rurale da un lato e dal centro abitato di Borgo Montone e la città di Ravenna dall’altro, come dettagliato nelle analisi seguenti. In merito al progetto del verde sono stati individuati tre distinti ambiti che possono ospitare sistemazioni a verde a seconda della loro collocazione e funzione, in particolare: A. La fascia di rispetto lungo il canale Scolo Lama: Per quest'area, situata in adiacenza al canale derivato dal Montone, si propone una schermatura arborea del tipo igrofilo, costituita principalmente da Salice bianco (Salix alba) e Salice odoroso (Salix pentandra), che possono contribuire anche al consolidamento delle sponde e Pioppo (Populus alba) con esemplari di piante di sesso maschile, quindi non allergeniche. Al di sotto di tale piano arboreo può essere sviluppata un’interessante flora minore e arbustiva costituita da Salcerella (Lythrum salicaria), Scagliola palustre (Typhoides arundinacea), Carice pendula (Carex pendula), Carice spondicola (Carex elata), Carice tagliente (Carex acutiformis), Pallon di Maggio (Viburnum opulus). La combinazione di tali piante, che dovranno comunque essere poste oltre i min 5 mt dalla sponda, può formare un insieme dall’aspetto del tutto naturale e di alto valore estetico. B. Il parcheggio: Considerando la presenza della massicciata arida di riporto necessaria alla formazione del parcheggio, la quale si appoggia su un sottostante piano campagna con falda posta a quota elevata, le alberature più idonee per ombreggiare tale area potrebbero essere costituite da aceri di specie diverse, così da costituire una sorta di collezione arborea dalle sfumature e dalla tessitura fogliare differenziata. Le specie impiantabili potrebbero essere quelle più comuni, come l'Acero campestre (Acer campestre) o l'Acero riccio (A. platanoides), intervallate da esemplari più decorativi e dalle foglie colorate di Acero negundo 'Aureomarginatum' e Acero platanoides 'Royal Red'. C. Il parco: rappresenta lo spazio verde di filtro verso Borgo Montone (parte C). Per questo spazio il progetto propone la realizzazione di un vero e proprio parco tematico fruibile non soltanto dai clienti dell’ESP, ma aperto verso il Borgo ispirato alla battaglia di Ravenna dell’11 aprile 1512 di cui nel 2012 è stato ricordato il cinquecentesimo anniversario.

Per un più corretto inserimento del progetto complessivo nel territorio, IGD ha proposto di attrezzare a verde privato un’ulteriore area nella sua disponibilità, posta in continuità con il verde pubblico, onde consentire un più armonioso disegno dello stesso e maggiori possibilità di fruizione, anche in considerazione del regime gestionale di tali aree previsto dalla convenzione di PUA. La particella catastale 553, facente capo allo stesso foglio, è di 15.845 m2, dei quali 3.000 m2 sono stati dedicati alla vasca di laminazione. 1.125 m2 saranno occupati nel 2° POC dalla viabilità di connessione con via Fiume Montone Abbandonato, mentre 415 m2 lungo il canale “Scolo Lama” saranno piantumati in continuità con il progetto del verde sopra descritto.

Per maggiori dettagli in merito alla superficie massima di vendita e alla superficie di ingombro degli edfifici si rimanda al quadro di riferimento programmatico riportato al capitolo 2.4 della parte 2 del presente documento.

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Figura 4: estratto dell’elaborato di tecnico A.01 – TAV. 31 – “Progetto esemplificativo non vincolante ai fini del PUA . Planimetria generale” del PUA approvato.

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5. DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Il Permesso di Costruire per il quale si effettua la presenta valutazione di impatto acustico riguarda la realizzazione del solo fabbricato commerciale, da realizzare in aderenza al centro commerciale esistente, e delle aree private a lui collegate, incluse le aree destinate a parcheggio previste sul lato sud est dello stesso, coerentemente con quanto sancito dal PUA. La parte urbanistica prevista dal PUA di cui al capitolo precedente sarà oggetto di Permesso di Costruire separato così come la superficie commerciale premiale prevista dal PUA sul lato sud ovest dell’area edificabile che potrà essere realizzata in un secondo stralcio.

Di seguito si rporta un breve descrizione del progetto. Per maggiori dettagli si rimanda alla “Relazione tecnica descrittiva” e agli elaborati grafici allegati al Permesso di Costruire in oggetto.

Il nuovo edificio commerciale è delimitato a sud-ovest dall’edificio esistente ed è parzialmente adiacente al medesimo. Il PUA nelle norme di attuazione, art. 4 “Disciplina per la edificazione dei lotti”, prevede 35.735 m2 di massimo ingombro e una altezza non superiore a 20 m. L’edificio, come previsto dal progetto in esame, prevede uno sviluppo geometrico rispettoso del profilo di massimo ingombro privilegiando come fronte principale quello opposto alla via Classicana, ma frontale al nuovo assetto dei parcheggi privati collocati a sud- ovest del fabbricato. Il nuovo edificio commerciale è caratterizzato da un porticato coperto, non climatizzato, posto in continuità con l’esistente, che funge da collegamento com la nuova galleria commerciale, climatizzata, che si sviluppa con un percorso ad anello sulla quale si affacciano le attività commerciali: il suo percorso, con forme morbide e ampi volumi, funge non solo da percorso commerciale, ma rappresenta anche una opportunità urbana e di collegamento verso il verde pubblico che delimita perimetralmente l’intervento. L’edifico si presenta monopiano, salvo che per il posizionamento al piano primo degli uffici di servizio e di alcuni locali tecnici. Il fabbricato ha un’altezza di progetto fuori terra variabile: più bassa nel volume destinato alle attività commerciali, circa 7,70 m all’estradosso, e maggiore quelle zone destinate alla galleria commerciale che prevedono altezze più consistenti i cui volumi riflettono la geometria sviluppata internamente. Agli estremi della galleria commerciale sono presenti due piazze con due grandi lucernari con vetri basso emissivi che impediscono, per le loro caratteristiche tecniche, un aumento di calore nell’ambiente dovuto all’irraggiamento zenitale.

Il prospetto esprime un linguaggio di leggerezza attraverso l’utilizzo del vetro. La grande vetrata, del prospetto principale, permettere di leggere anche dall’esterno la vitalità dell’ambiente interno. La trasparenza si amalgama alla parte materica dell’edifico che la delimita. La ampia vetrata, che definisce in altezza la galleria commerciale, viene protetta dai raggi diretti del sole da una schermatura di lame di alluminio preverniciate. Lo spazio vuoto, delimitato tra il vetro e il frangisole, permette la realizzazione di percorsi pedonali per la manutenzione e la pulizia. I vetri sono a vetro camera e dove necessario sono basso emissivi in modo da mantenere un habitat confortevole all’interno dell’ambiente chiuso. Le loro dimensioni, in altezza, fanno riferimento ad un modulo di 130 cm. che si ripete anche all’interno della galleria commerciale per l’altezza dei negozi e l’ambientazione. Quest’ultima è caratterizzata da fasce orizzontali in cartongesso che si sovrappongono tra di loro creando un gioco sinuoso che percorre tutta la galleria. Esternamente l’idea estetica non muta, le velette in alucobond di colore rosso, caratterizzano l’edificio e si rifanno al concetto del modulo che si evidenzia soprattutto nelle stratificazioni riportate sul prospetto principale.

Nella descrizione dello spazio esterno, il nuovo centro è stato pensato con due ampie aree di scarico/carico merci, opposte tra di loro, in modo da poter servire in modo agevole tutte le attività commerciali. Entrambe le aree sono previste con delle schermature; una schermatura importante, con una scapata a verde, è su lato torrente Lama, mentre verso via Bussato è prevista una recinzione che delimita l’area dello scarico merci. Su entrambe le zone sono localizzati quasi tutti i locali tecnici. Lo scarico merci lato torrente Lama è direttamente collegato a quello dell’edifico esistente in modo da definire un unico spazio dedicato e ben definito e soprattutto indipendente dai percorsi dei clienti. All’interno di tale aree sono previsti spazi dedicati per le isole ecologiche per la raccolta differenziata. Il parcheggio è previsto in asfalto in modo da evitare materiali permeabili che possano consentire l’inquinamento sotterraneo della falda a causa dei residui causati dallo stazionamento degli autoveicoli.

L’area di parcheggio pubblico è prevista dal PUA tutta all’interno del perimetro del precedente intervento in modo da creare un’osmosi fra il comparto commerciale già edificato e il nuovo comparto da realizzare (Relazione tecnica di PUA , paragrafo 12.1 ).

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L’area di parcheggio privato è prevista frontalmente al fabbricato sul lato sud-ovest. Il parcheggio è previsto in asfalto in modo da evitare materiali permeabili al fine di evitare l’inquinamento sotterraneo della falda a causa dei residui causati dallo stazionamento degli autoveicoli (così come previsto dalla relazione tecnica di PUA , paragrafo 12.1 ), con lingue di verde interposte tra i corselli con piantumazioni idonee per ombreggi scelte tra quelle indicate dal PUA, art 8 lettera B delle Norme di Attuazione.

In merito alla sostenibilità energetica dell’intervento, a servizio del centro commerciale esistente è già attualmente in funzione un impianto da circa 750 kW di fotovoltaico che risponde già di per se al requisito minimo di potenza installata richiesto dai termini della Convenzione di 300 kW. Per il nuovo edificio il progetto ci si è attenuti agli obblighi impartiti dalla nuova Delibera delle Giunta Regionale 136/2011. La copertura di progetto prevede la destinazione di un’ampia porzione di superficie dedicata al posizionamento del fotovoltaico. Al fine di ottenere l’orientamento e l’inclinazione ottimale, la più favorevole possibile, è stato deciso di prevedere la realizzazione di una copertura parzialmente a shed su cui saranno installati i pannelli di fotovoltaici. L’attenta disposizione e la ricerca di pannelli fotovoltaici di massimo rendimento, hanno permesso una pulizia di immagine progettuale e il raggiungimento degli obiettivi energetici ben oltre il limite imposto, coprendo nella sua disposizione, gran parte della superficie coperta disponibile dai vincoli suddetti. Conformemente ai termini dell’Accordo il progetto dell’ampliamento raggiunge la classe energetica C.

Il progetto non prevede l’utilizzo del gas per cui sono stati collocati solo locali elettrici con quattro cabine elettriche. Esternamente, su area privata, è prevista una illuminazione completamente a Led.

Conformemente ai termini della Convenzione, l’intervento prevede il recupero e riutilizzo dell’acqua meteorica a fini irrigui e per l’alimentazione delle cassette WC. Per i momenti siccitosi si prevede la realizzazione di un pozzo artesiano da realizzarsi in prossimità della vasca di accumulo.

Si riporta di seguito una sintesi dei dati del progetto:

S.V.: 13.492 m2 ≤ 13.500 m2 (non alimentare) S.u.c.: 19.295 m2 ≤ 19.298 m2 Altezza: 16,60 m ≤ 20,00 m

Parcheggi privati (comparto S5): Il calcolo per la dotazione minima dei parcheggi privati fa riferimento al R.U.E.- N.T.A. 5.1 variante P.O.C. art. I.23. Il calcolo dei posti auto viene calcolato per “tipologia” e per dimensione di “Superficie di vendita”. Tale calcolo, specificato sulla tavola “ARCH. A15”, riporta una dotazione di progetto di: 960 p.a. > 910 p.a. richiesti. Nel progetto sono previsti 20 posti auto per disabili. La dotazione posti moto e bici esige 1 posto ogni 50 m2 di SV . Dato che la potenzialità edificatoria della SV = 15.000 m2 la dotazione richiesta è di 300 posti moto/bici. Il progetto riporta: 398 p. m/b > 300 posti moto/bici richiesti

Parcheggio pubblico e verde pubblico: Il dimensionamento e il posizionamento di tale aree è riportato e definito dal PUA e meglio specificato negli elaborati grafici 14 e 15 del PUA e allegati come estratto nella presente pratica nella tavola ARCH.A00. Il piano urbanistico attuativo prevede di avere un’unica area destinata a parcheggio pubblico collocata all’interno dell’area del parcheggio esistente che include sia il parcheggio pubblico attualmente presente e quello di progetto per la realizzazione dell’ampliamento del centro commerciale previsto nell’area denominata S5. (vedi P.U.A.) In riepilogo si riportano i seguenti dati: Parcheggi pubblici esistenti = 24.627 m2 Parcheggi pubblici di progetto = 4.322 m2 (pari al 20% della S.U.C. come riportato dal P.U.A.)

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Totale parcheggio pubblico previsto = 28.949 m2. Il PUA , a causa della viabilità di contorno prevista che occupa parte del verde pubblico, prevede una ridistribuzione del verde pubblico presente legandolo a quello previsto con il nuovo progetto. (vedi tav. 14 e 15 del P.U.A.) Verde pubblico esistente = 11.656 m2 Verde pubblico di progetto = 17.289 m2 (pari all’80% della Suc) totale verde pubblico richiesto = 28.945 m2 I dati di progetto del PUA, riportati nelle tavole 14 e 15, prevedono la realizzazione di una quantità di verde pubblico pari a: 30.352 m2 >= 28.945 m2 richiesti. L’indicazione progettuale del PUA è stata mantenuta inalterata dagli elaborati grafici oggetto del Permesso di Costruire e le aree a verde pubblico non hanno subito alcuna modifica nella definizione delle aree private.

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Figura 5: Planimetria di progetto. Nel riquadro l’area oggetto del presente permesso di costruire.

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Figura 6: Superfici di vendita (estratto elaborato di Progetto ARCH.A12). )

S.u. SUPERFICI

Sup Nette ( Sup.nette WC nette (S.a.)_1 US SV Sup. magaz. S.u. Sup. magaz. % S.u.

MS1 3337.58 16.00 77.60 3337.58 Grandi Strutt. serv MS1 608.84 0.00 608.84 MS2 2798.78 16.06 90.40 2798.78 Grandi Strutt. serv. MS2 375.06 375.06 MS3 1165.33 15.84 1165.33 Medio Grandi serv. MS3 242.92 242.92 Medio Piccole MP1 926.43 16.06 753.99 172.44 Medio Piccole MP3 389.90 11.32 334.74 55.16 Medio Piccole MP4 375.80 11.32 323.14 52.66 1 141.40 4.20 116.06 25.34 2 241.20 5.03 194.28 46.92 3 235.78 5.54 199.23 36.55 4 226.00 3.90 209.43 16.57 5 308.40 3.90 233.74 74.66 6 120.10 3.90 108.05 12.05 7 87.20 3.90 75.58 11.62 8 111.18 3.90 95.73 15.45 9 94.15 3.90 85.89 8.26 10 54.93 4.25 51.60 3.33 11 264.45 4.25 235.84 28.61 12 187.30 3.90 155.98 31.32 13 286.17 6.54 240.75 45.42 14 280.23 3.90 233.69 46.54 15 219.04 3.90 183.72 35.32 16 192.99 3.90 162.16 30.83 17 172.80 3.89 148.46 24.34 18 149.19 3.89 132.65 16.54 19 114.16 4.20 100.13 14.03 20 115.42 7.00 94.18 21.24 21 104.78 3.90 90.64 14.14 22 116.92 3.90 100.57 16.35 23 124.41 3.90 106.71 17.70 NEGOZI DI VICINATO 24 127.60 3.87 109.08 18.52 25 125.94 3.88 107.70 18.24 26 119.60 3.90 102.56 17.04 27 83.85 3.90 74.87 8.98 28 83.00 3.90 77.07 5.93 29 66.70 3.90 55.45 11.25 30 87.90 3.90 77.06 10.84 31 102.64 3.90 89.84 12.80 32 119.00 3.90 102.54 16.46 33 125.56 3.90 107.68 17.88 34 127.24 3.90 109.06 18.18 35 124.02 3.90 106.70 17.32 36 116.51 3.90 100.55 15.96 37 104.45 3.90 90.63 13.82 38 62.01 3.90 56.07 5.94 39 62.17 3.90 56.10 6.07 MP2 1046.46 16.06 Attività collaterali serv. MP2 199.95 199.95 TOTALE S.V. non alimentari 13491.59≤ 13500.0

Pubbl. esercizi Area Ristoro Z106.00 Ristorazione R1 368.81 14.20 Ristorazione R2 233.80 15.00 Piadineria R3 45.27 5.85 BAR R4 81.39 4.50 Spazio bimbi S1 72.36 19.00 Allattamento S2 20.24 Totale P.E. 927.87 58.55

NOTA: SUPERFICIE ALIMENTARE =0,00≤1500 mq

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Figura 7: Superfici utile commerciale (estratto elaborato di Progetto ARCH.A12).

S.u. 18969.99 Medie Superfici 11737.72 Negozi di vicinato 5748.23 P.E. 880.42 Ristoro (in galleria) 106.00 WC pubblici 154.67 Corridoio Uffici pt 27.13 Corridoio scala 2 manutenzione 6.68 Locali Servizio (primo soccorso, pulizia , controllo) 59.19 Uffici Piano 1 119.95 Sup. Forfettaria per uso in galleria da attività temporanee 130.00

S.a. 542.00 scale interne 1 16.33 2 12.24 3 15.24 ascensore , escluso ai sensi dell'Art.VII,1 c 4 RUE NTA 5.2 scale esterne

50 Pensiline A 156.17 B 69.00 C 62.40 D 62.40 E 40.80 Aggetto U.S. 1+2 54.25 Ballatoio 1 25.35 2 25.35 Piano Uffici Disimpegno esterno 2.47

S.u.c. =S.u.+(60%S.a.)= (18969,99+325,20) 19295.19 S.u.c. max =19.298 > S.u.c. prog. DELTA 2.81

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Figura 8: Rendering di Progetto (estratto elaborato di Progetto ARCH.A32).

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PARTE 2 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

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PREMESSA Si riporta di seguito l’analisi dei rapporti di coerenza del progetto in esame con gli obiettivi perseguiti dagli strumenti urbanistici e pianificatori comunali e provinciali vigenti, per la determinazione di eventuali vincoli e prescrizioni. Sono presi in esame i seguenti strumenti di pianificazione:

Pianificazione sovra comunale:  Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Ravenna.  Variante Normativa al PTCP della Provincia di Ravenna in materia di commercio al dettaglio.  Piano stralcio per l’assetto idrogeologico.

Pianificazioen comunale:  Piano Strutturale Comunale (P.S.C.) del Comune di Ravenna.  Piano Operativo Comunale (P.O.C.) del Comune di Ravenna.  Regolamento Urbanistico Edilizio (R.U.E.) del Comune di Ravenna.  Piano Urbanistico Attuativo approvato con Delibera di Giunta Comunale n. 239 del 27/05/2014.

1. PIANIFICAZIONE SOVRACOMUNALE

1.1 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE (P.T.C.P.) DELLA PROVINCIA DI RAVENNA Il Decreto Legislativo 267/2000 (Testo Unico degli Enti Locali) affida al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale il compito di indicare le diverse destinazioni del territorio in relazione alla prevalente vocazione delle sue parti, la localizzazione di massima delle maggiori infrastrutture e delle principali linee di comunicazione, i parchi e le riserve naturali ed infine le linee di intervento per la sistemazione idrica ed idrogeologica. Si riportano di seguito gli estratti delle seguenti tavole della cartografia del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale ed una sintesi dei principali vincoli che ne derivano in riferimento all’area oggetto di valutazione: - Tav. 1 - Unità di paesaggio - Tav. 2 - Tutela dei sistemi ambientali e delle risorse naturali e storico-culturali - Tav. 5 - Assetto strategico della mobilità, poli funzionali, ambiti produttivi di rilievo sovracomunale, articolazione del territorio rurale - Tav. 6 - Progetto reti ecologiche in provincia di Ravenna Non viene riportato alcun estratto della Tav. 3 - Carta della vulnerabilità degli acquiferi in quanto non comprendente l’area in esame e della Tav. 4 - Aree non idonee alla localizzazione di impianti per la gestione dei rifiuti in quanto i temi non sono pertinenti all’intervento in esame. L’area di intervento viene classificata tra i “poli funzionali” (cfr. tavola C.1.5.1 del Quadro conoscitivo e tavola 5 del PTCP): polo funzionale n. 2 centro commerciale ESP di Ravenna. Richiamando la definizione contenuta nella L.R. 20/2000, “i poli funzionali sono costituiti dalle parti del territorio ad elevata specializzazione funzionale nelle quali sono concentrate, in ambiti identificabili per dimensione spaziale ed organizzazione morfologica unitaria, una o più funzioni strategiche o servizi ad alta specializzazione economica, scientifica, culturale, sportiva, ricreativa e della mobilità. I poli funzionali sono inoltre caratterizzati dalla forte attrattività di un numero elevato di persone e di merci e da un bacino d'utenza di carattere sovracomunale, tali da comportare un forte impatto sui sistemi territoriali della mobilità e conseguentemente sul sistema ambientale e della qualità urbana”. Il PTCP all’art. 8.5, comma 1 delle Norme di Attuazione per i poli funzionali assume i seguenti obiettivi specifici: - “valorizzare alla dimensione regionale/nazionale e, ove del caso, internazionale ciascuna delle funzioni di eccellenza che qualificano il sistema economico e territoriale ravennate; - contenere e ridurre l’impatto ambientale dei poli funzionali e in particolare il consumo di risorse non rinnovabili e la produzione di rifiuti, qualora non sia specificamente previsto il loro riutilizzo, recupero o riciclaggio; migliorare le condizioni di compatibilità con le funzioni del contesto circostante;

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- sviluppare le funzioni e la capacità dei poli funzionali esistenti e di quelli progettati, nei limiti di compatibilità derivanti dalla mitigazione dei loro impatti ambientali; - sviluppare l’integrazione e le sinergie fra i poli funzionali; - migliorare l’accessibilità di ciascuno dei poli funzionali alla scala urbana e alla scala territoriale e regionale, sia con il trasporto collettivo che con quello privato e la mobilità non motorizzata, secondo le specifiche esigenze di ciascun polo; - favorire, ove consentito da valide condizioni di accessibilità, l’integrazione del mix funzionale, ossia la compresenza sinergica di più funzioni attrattive nell’ambito dello stesso polo.” Al comma 4 dell’art. 8.5 il PTCP sancisce inoltre che la definizione degli interventi necessari per perseguire gli obiettivi di cui al comma 1 dovrà essere effettuata tramite sottoscrizione di un Accordo Territoriale ai sensi dell’art. 15 della L.R. 20/2000 fra la Provincia e il Comune nel quale il polo ricade. L’intervento in oggetto scaturisce dal Piano Urbanstico Attuativo approvato con Delibera di Giunta Comunale n. 239 del 27/05/2014, attuativo dell’”Accordo Territoriale per il polo funzionale provinciale n. 2 “Centro Commerciale ESP” del Comune di Ravenna” sottoscritto fra la Provincia di Ravenna e il Comune di Ravenna in data 31/03/2011 (rep. N. 4620 del 08/04/2011).

Il quadro conoscitivo del polo funzionale ESP di Ravenna è affrontato nello specifico nell’Allegato B del PTCP nel quale, oltre ad un inquadramento territoriale, dimensionale e funzionale del polo allo stato di fatto, viene riportata una prima analisi delle criticità esistenti dal quale emerge che “il Polo ESP, pur occupando un’area molto estesa, resta al di sotto delle potenzialità attrattive e di servizio” e che sussistono problemi legati sia al congestionamento della Statale stessa sia all’assetto viabilistico dei percorsi di entrata e uscita dal centro commerciale. Pertanto, le esigenze e le prospettive per il futuro sono individuate nella scheda di dettaglio di cui all’allegato B nel seguente modo: “Vi è l’esigenza di operare un adeguamento del sistema di accessi e di raccordo con la Statale 16, capace di migliorare l’accessibilità all’area. Contestualmente si è manifestata l’intenzione di ampliare la struttura commerciale di vendita, e relativi parcheggi, per meglio competere rispetto alle altre realtà territoriali”. Tal indicazioni sono state recepite in primisi dall’Accordo Territoriale sopra citato e rese attuative dal Piano Urbanistico Attuativo, di seguito riportato, da cui trae tra origine il presente Permesso di Costruire.

L’area di intervento è ubicata nella parte ovest sopra un “paleodosso di modesta importanza” come individuato nella tavola 2 del PTCP. A tale proposito si specifica che il PUA non prevede nessuno degli usi ritenuti non ammessi per tali aree dall’art. 3.20 comma 8 e 8 bis del PTCP. Conformemente alle prescrizioni previste dal PTCP all’art. 3.20, nel progetto non verranno previste modifiche all'assetto morfologico e altimetrico nelle aree comprese nel paleodosso e il nuovo ampliamento verrà realizzato in contiguità all’edificato esistente. Coerentemente alle prescrizioni di cui all’art. 3.20 del PTCP, nelle aree di parcheggio verranno previste ampie fasce a verde permeabile all’interno dei percorsi. Nelle aree di parcheggio invece, in accordo con l’Amministrazione Comunale, si è scelto di non utilizzare interventi di tipo “diffuso” atti a favorire l’infiltrazione nel suolo delle acque meteoriche quali pavimentazioni drenanti o tubazioni drenanti al fine di evitare contaminazione della falda acquifera. I piazzali delle aree di parcheggio verranno pertanto resi completamente impermeabili al fine di evitare l’inquiaìnamento sotterraneo delal falda e non vanificare gli impianti di raccolta e trattamento delle acque di prima pioggia: le acque meteoriche di prima pioggia provenienti dalle aree di parcheggio di progetto, corrispondenti a una precipitazione di 5 mm uniformemente distribuita sull’intera superficie scolante servita dalla rete di drenaggio e pertanto cariche di residui inquinanti prodotti dalla marcia e lo stazionamento degli autoveicoli in sosta, verranno separate e trattate conformemente a quanto previsto dalla Delibera di G.R. n° 1860 del 18/12/2006 "Linee guida di indirizzo per la gestione acque meteoriche di dilavamento e acque di prima pioggia in attuazione della Del. di G.R. n° 286 del 14/02/2005", coerentemente con il requisito di protezione della risorsa idrica di cui all’art. 3.20 comma 6 del PTCP.

La zona a sud dell’area, prossima al fiume Montone, è individuata inoltre come “Zona di particolare interesse paesaggistico ambientale” (tav. 2, art. 3.19) di ampiezza pari a 150 m dalla sponda ovvero dal piede esterno dell’argine. La zona di vincolo non ricade nelle aree oggetto di ampliamento, mentre vi ricade parzialmente la parte sud del parcheggio esistente dove è prevista la realizzazione della rotatoria di collegamento alla via Classicana e al sottopasso esistente. Per tale motivo il PUA è stato sottoposto alla procedura di Autorizzazione Paesaggistica Ambientale ai sensi dell'art.146, comma 3, del D.Lgs. 42/2004 ("Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio"), approvata in sede di Conferenza di Servizi dalla Soprintendenza BB.AA. di Ravenna. La richiesta di autorizzazione paesaggistica è stata condotta mediante procedura semplificata secondo quanto

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previsto alla «Scheda per la presentazione della richiesta di autorizzazione paesaggistica per le opere il cui impatto paesaggistico è valutato mediante una documentazione semplificata», allegata al DPCM 12/12/2000, in quanto gli interventi previsti all’interno delle aree a vincolo paesaggistico sono classificabili come “interventi di lieve entità” ricadenti tra quelli compresi al punto 17 dell’allegato 1 del DPR 139/2010: “interventi puntuali di adeguamento della viabilità esistente, quali: adeguamento di rotatorie, riconfigurazione di incroci stradali, realizzazione di banchine e marciapiedi, manufatti necessari per la sicurezza della circolazione, nonché quelli relativi alla realizzazione di parcheggi a raso a condizione che assicurino la permeabilità del suolo, sistemazione e arredo di aree verdi”. Si specifica comunque che l’ampliamento oggetto del presente Screening è invece interamente esterno all’area di vincolo paesaggistico.

La zona di particolare interesse paesaggistico coincide inoltre con l’area ricadente nelle Fasce territoriali da potenziare o riqualificare come corridoi ecologici primari (tavola 6), mentre l’area attuale del polo funzionale è individuata come ambito specializzato per attività produttive. La funzione di corridoio ecologico è stata valorizzata da un’accurata progettazione del verde già in sede di PUA. Non si rilevano invece interferenze particolari dell’intervento con progetti di tutela particolari.

La SS 16 ricade tra gli assi della "Grande rete" di collegamento nazionale-regionale come definita dal PRIT, costituita dalle autostrade e dagli altri assi “avente funzioni di servizio nei confronti della mobilità regionale di più ampio raggio (sia interna alla regione che di penetrazione-uscita) e nei confronti della mobilità nazionale con entrambi i recapiti all’esterno del territorio regionale”. Le norme di attuazione non prevedono vincoli specifici in relazione agli interventi previsti. A sud ovest dell’area è inoltre individuata l’ipotesi di transito del nuovo corridoio infrastrutturale dell’E55 (tavola 5), ovvero il nuovo progetto infrastrutturale promosso dalle Regioni adriatiche nell’ambito del programma UE di potenziamento delle reti trans-europee (reti Ten), ed oggetto di uno specifico studio di impatto ambientale, promosso da Regione Emilia-Romagna, Regione Veneto ed ANAS.

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1.2 VARIANTE NORMATIVA AL PTCP DELLA PROVINCIA DI RAVENNA IN MATERIA DI COMMERCIO AL DETTAGLIO La riforma del Commercio con l’art. 6 del D.Lgs. 114/98 attribuisce alle Regioni il compito di predisporre gli strumenti normativi per la regolamentazione delle attività commerciali con particolare riguardo alle medio-grandi strutture di vendita. In attuazione del D.Lgs. 114/98, la Regione Emilia-Romagna con la L.R. 14/99 e le successive delibere di Consiglio Regionale n. 1253 del 23/09/1999 (modificata con delibera 653/2005) e n. 1410 del 29/02/2000, con l’entrata a regime del PTCP, ha attribuito alla Provincia il compito di verificare e aggiornare le determinazioni in materia di programmazione e pianificazione commerciale. Tale competenza attribuita alla Provincia attraverso il PTCP è stata confermata con l’entrata in vigore della L.R. 20/2000 “Disciplina generale sulla tutela e l’uso del territorio”. La Provincia di Ravenna ha ottemperato a questo con l’emanazione delle Norme di Attuazione del PTCP, con le quali ha regolamentato all’art. 8.6 la programmazione commerciale. Poiché al 31/12/2006 è scaduto formalmente il primo triennio di programmazione, la Provincia ha provveduto ad adottare con Delibera di Consiglio n.72 del 7 luglio 2009 la variante normativa all’art. 8.6 del PTCP in materia di commercio al dettaglio, pianificazione operativa delle grandi strutture di vendita. La necessità da parte della Provincia di intervenire con la variante al PTCP sono da ricondurre, oltre alla scadenza dei termini di vigenza, anche “all’esaurimento tendenziale delle quote disponibili di range di variazione stabilite dalla precedente pianificazione operativa e all’esigenza di conferire maggiore efficacia ed efficienza alla rete di vendita, attraverso norme ed indirizzi aggiornati ed innovativi, capaci di affrontare una situazione più complessa e difficile con la dovuta flessibilità e capacità operativa” [2]. Come espresso nel Rapporto Ambientale infatti la variante “non va a incidere in alcun modo su quelli che sono i principi e le linee guida ispiratrici del PTCP vigente, e di fatto si allinea ad esso se non per l’aumento quantitativo delle superfici in gioco.” La variante va pertanto ad integrare ed aggiornare il PTCP.

Per quanto riguarda la programmazione del range di variazione le indicazioni espresse nella variante che riguardano l’Accordo oggetto di valutazione sono le seguenti [3]: “Superfici alimentari:  il range di variazione per le superfici alimentari non fissa disponibilità per nuove grandi strutture di attrazione che vadano a costituire il magnete di nuovi insediamenti commerciali di rilievo provinciale (vedi punto 2.5);  sono fissati 5.000 mq di superfici alimentari, di cui 1500 mq nel polo funzionale ESP, per interventi di adeguamento, ristrutturazione e ampliamento (eventualmente anche con trasferimento) oltre i limiti del 10% (fino a tale quota gli ampliamenti non incidono sul range di variazione). Superfici non alimentari:  il range di variazione per le superfici non alimentari è fissato in 63500 mq, di cui il 50% pari a mq. 31.750 autorizzabili dalla data di approvazione delle presenti norme. Un successivo 25% dopo il primo anno di validità del Piano e il rimanente 25% dopo il secondo anno. [omissis]  una parte della previsione complessiva di 63.500 mq pari a 43.500 mq ha un vincolo di localizzazione per il primo triennio di applicazione del “range di variazione”, ed è così articolato; − 13.500 mq nel polo funzionale ESP in comune di Ravenna; − 20.000 mq nel polo funzionale di Faenza intorno al casello autostradale; − 10.000 mq nell’area della darsena del portocanale di Ravenna.”

La variante al PTCP di fatto vincola la costruzione o l’ampliamento dei nuovi insediamenti commerciali in aree già fortemente antropizzate, senza andare a consumare quindi “nuovo territorio”, ma rimanendo all’interno di quello già da tempo individuato e stabilito per tali scopi, come nel caso del polo funzionale ESP di Ravenna, e al contempo fornisce indirizzi per l’adozione di tecniche di costruzione e gestione idonee a contenere impatti sulle diverse componenti ambientali.

2 fonte: Provincia di Ravenna, Variante normativa al PTCP, Art. 8.6, in materia di commercio al dettaglio, pianificazione operativa delle grandi strutture di vendita (delibera del Consiglio Regionale n. 1410 del 29/02/2000) e prescrizioni, direttive e indirizzi per la pianificazione commerciale comunale – RELAZIONE. 3 fonte: Provincia di Ravenna, Variante normativa al PTCP, Art. 8.6, in materia di commercio al dettaglio, pianificazione operativa delle grandi strutture di vendita (delibera del Consiglio Regionale n. 1410 del 29/02/2000) e prescrizioni, direttive e indirizzi per la pianificazione commerciale comunale – VALSAT – VAS DELLA VARIANTE AL PTCP DICHIARAZIONE DI SINTESI – MISURE ADOTTATE IN MERITO AL MONITORAGGIO ALLEGATO G.

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In particolare per l’ESP, alla luce delle analisi emerse nella fase di VALSAT/VAS, la Variante all’allegato B individua le misure di mitigazione e compensazione riprese integralmente dall’Accordo Territoriale, come riportato al paragrafo 2 della parte 1 del presente documento, e recepite dal PUA. Le quantità edificatorie sopracitate sono conformi alle quantità previste dal Progetto in esame in coerenza con quanto espresso dal PUA.

1.3 AUTORITÀ DEI BACINI REGIONALI ROMAGNOLI – PIANO STRALCIO PER L’ASSETTO IDROGEOLOGICO In base a quanto previsto alla tavole di perimetrazione delle aree a rischio idrogeologico (TAV. 240 NE del PSAI), l’area in esame ricade nelle aree di potenziale allagamento (art. 6 delle Norme di attuazione). All’interno di tali aree l’Autorità di Bacino ha definito con la “Direttiva per le verifiche e il conseguimento degli obiettivi di sicurezza idraulica”, approvata con Delibera del Comitato Istituzionale n.3/2 del 20/10/2003, i tiranti idrici di riferimento, ovvero i valori delle altezze d’acqua attesi a seguito di possibili esondazione, fornendo inoltre indicazioni riguardo gli accorgimenti tecnico-costruttivi da adottare. Per l’area di riferimento i tiranti idrici attesi variano da meno di 0.5 m a tra 0.5 e 1.5 m (TAV 2 dell’allegato 6 della Direttiva del PSAI “Tiranti idraulici per le aree di pianura sottoposte a rischio di allagamento (art. 6)”). In relazione al tirante idrico la Direttiva fornisce le seguenti indicazioni di massima:  “per aree con tiranti idrici attesi non superiori a 0,5 m: occorre garantire che non vi siano aperture dei vani utilizzati al di sotto del tirante idrico di riferimento. Pertanto occorrerà evitare aperture degli scantinati, scannafossi, rampe di rimesse interrate sprovviste di protezioni idonee, e ogni altra situazione in cui possa verificarsi ingresso d’acqua in locali abitabili o comunque frequentabili dalle persone.  Per aree con tiranti idrici attesi maggiori di 0,5 m e non superiori a 1,5 m: è consigliabile vietare ogni utilizzo del sottosuolo; il piano inferiore di calpestio degli edifici deve essere posto su adeguata sopraelevazione.”

Il Piano stralcio per il rischio idrogeologico dell'Autorità dei Bacini Romagnoli introduce inoltre all'art. 9 delle Norme di attuazione, il principio di invarianza idraulica delle trasformazioni del territorio. Come indicato dalle Norme stesse, per trasformazioni del territorio ad invarianza idraulica “si intende la trasformazione di un’area che non provochi un aggravio della portata di piena del corpo idrico ricevente i deflussi superficiali originati dall’area stessa.” Al fine di garantire l’invarianza idraulica delle trasformazioni urbanistiche, per ogni intervento che modifichi le condizioni preesistenti del sito in termini di permeabilità delle superfici è pertanto prescritta la “realizzare un volume minimo di invaso atto alla laminazione delle piene”. I criteri di dimensionamento del volume minimo di laminazione sono riportati nell’allegato n. 6 della Relazione Tecnica - Rischio Idraulico del Piano di Bacino. Il progetto delle opere di urbanizzazione prevede la realizzazione di una vasca di accumulo delle acque meteoriche comune all’intero comparto atta a raccogliere e laminare sia le acque provenienti dalle aree private sia da qualle pubbliche inclusa la viabilità perimetrale al comparto come descritto al capitolo 4 – “Acque superficiali e sotterranee” della parte 3 – “Studio ambientale preliminare” del presente documento.

Si riporta di seguito un estratto dei seguenti elaborate sopra ciatati:  Estratto della TAV. 240 NE del Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico  Estratto della TAV. 2 dell’allegato 6 della Direttiva del PSAI “Tiranti idraulici per le aree di pianura sottoposte a rischio di allagamento (art. 6)”.

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2. PIANIFICAZIONE COMUNALE

2.1 PIANO STRUTTURALE COMUNALE (P.S.C.) DEL COMUNE DI RAVENNA Con Delibera di Consiglio Comunale PV 25/2007 del 27/02/2007 l’Amministrazione comunale di Ravenna ha adottato il Piano Strutturale Comunale. Il Piano Strutturale Comunale è lo strumento di pianificazione urbanistica predisposto dal Comune per delineare le scelte strategiche di assetto e sviluppo e per tutelare l'integrità fisica ed ambientale e l'identità culturale del territorio. L’area oggetto dell’ampliamento è individuata dal PSC come Comparto soggetto a programmazione unitaria e concertata Co S5 – Ipercoop Borgo Montone per il quale sono previsti i seguenti interventi (elaborato PSC 4.1 degli Elaborati Prescrittivi del PSC): “Completamento ed adeguamento del sistema viario in connessione con il sottopasso e via Fiume Abbandonato, completamento del sistema dei parcheggi e della viabilità interna a cura dei privati. Possibile suddivisione dell’ambito in due stralci (PUA). In sede di POC e PUA parte della potenzialità (max 25%) può essere collocata nell’area già insediata nel rispettivo complessivo degli standard pubblici e privati Interventi di mitigazione con le aree agricole limitrofe e l’abitato. Qualità insediativa: in sede di POC dovranno essere definiti i parametri qualitativi.”

Figura 9: Estratto dell’elaborato PSC 4.1 degli Elaborati Prescrittivi del PSC del Comune di Ravenna.

Il centro commerciale esistente, conformemente a quanto previsto dalla pianificazione provinciale sopra analizzata, è classificato come polo funzionale (PF2) rimandando al POC il compito di definirne i requisiti specifici, ma ponendo come indirizzo “il potenziamento, la razionalizzazione della sosta e il miglioramento dell’accessibilità” (PSC 5 – “Norme tecniche di attuazione”, Art. 59). Negli elaborati prescrittivi del PSC viene inoltre tracciata il completamento della viabilità di circuitazione del comparto comprensiva della connessione con il sottopasso e con Borgo Montone, oltre che un asse di collegamento con via Fiume Montone Abbandonato e con l’Autostrada più a nord. Le ipotesi viabilistiche di progetto, oggetto del presente studio, recepiscono le indicazioni di cui al PSC e al POC di seguito riportato, prevedendo un adeguato collegamento con il sottopasso. La viabilità di circuitazione a sud dell’area e le relative rotatorie verranno dimensionate per supportare, nel prossimo futuro, il traffico indotto dal nuovo collegamento diretto previsto tra il centro di Ravenna e l’autostrada, schematizzato nell’elaborato PSC 4.1 e riportato in figura 9. A tale proposito si specifica che IGD, nel corso dell’elaborazione del Piano Urbanistico Attuativo, ha dato la propria disponibilità a farsi carico della realizzazione del tratto di questo nuovo collegamento che dal sottopasso giunge sino a via Fiume Abbandonato, impegno compensato con un premio in superficie. Alla chiusura del POC, l’Amministrazione Comunale ha imposto l’obbligatorietà

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della realizzazione di questa tratta con la possibilità di spostarne il completamento nel secondo POC (cfr. elaborato prescrittivo POC.4d relativo al comparto CoS5). L’impegno di IGD all’acquisizione delle aree e alla realizzazione delle opere verrà garantito mediante idonea fidejussione.

Rispetto alle indicazioni del PSC in merito alla viabilità trasversale di collegamento a via Fiume Montone Abbandonato, individuata nell’elaborato prescrittivi riportato in stralcio nelle figura seguente, su indicazione dell’Amministrazione Pubblica, il PUA ha previsto la realizzazione di un percorso esclusivamente ciclopedonale che si collega con quello ad anello previsto all’interno del comparto che a sua volta si collega alla viabilità ciclopedonale esistente. La precisa definizione di questo intervento è condizionata all’esito del contenzioso in sede di Tar attualmente in corso tra l’Amministrazione Pubblica e la proprietà della zona agricola a nord di via Bussato attraversata dalla viabilità di progetto. In tale contenzioso IGD si è costituita come “contro interessata”.

In base a quanto riportato nell’elaborato gestionale G.1.4 del PSC la parte ovest del comparto è individuata come paleodosso di modesta rilevanza da sottoporre alla direttiva di cui al comma 4 e alle prescrizioni di cui al comma 8 e 8bis dell’art. 3.20 del vigente PTCP. A tale proposito si rimanda a quanto già indicato al paragrafo 2.1.

Figura 10: Estratto dell’elaborato gestionale G.1.4 del PSC con individuazione delle ambito di tutela corrispondente al paleodosso di modesta rilevanza.

In base a quanto riportato nell’elaborato gestionale G.1.1 del PSC la parte più a sud del parcheggio esistente ricade inoltre nelle “Aree soggette a vincolo paesaggistico - ricognizione delle aree vincolate ai sensi della L.R. 31/02, art. 46”. Interventi su tale area dovranno pertanto essere assoggetti alla procedura di Autorizzazione Paesaggistica Ambientale ai sensi dell'art.146, comma 3, del D.Lgs. 42/2004 ("Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio"). Per tale motivo come già detto il PUA è stato sottoposto alla procedura di Autorizzazione Paesaggistica Ambientale ai sensi dell'art.146, comma 3, del D.Lgs. 42/2004 ("Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio"), approvata in sede di Conferenza di Servizi dalla Soprintendenza BB.AA. di Ravenna. Si specifica comunque che l’ampliamento oggetto del presente Screening è invece interamente esterno all’area di vincolo paesaggistico.

Figura 11: Estratto dell’elaborato gestionale G.1.1 del PSC con individuazione delle Aree soggette a vincolo paesaggistico - ricognizione delle aree vincolate ai sensi della L.R. 31/02, art. 46”.

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2.2 PIANO OPERATIVO COMUNALE (P.O.C.) 2010 – 2015 DEL COMUNE DI RAVENNA I contenuti del POC riguardano la definizione della disciplina urbanistica generale e delle condizioni per il perseguimento dell’efficienza, della qualità dell’insediamento, di nuovo impianto o esistente da riqualificare, da attivare nel quinquennio di riferimento, in coerenza con gli obiettivi stabiliti in sede di PSC. Obiettivo del POC è fornire le indicazioni necessarie affinché la successiva progettazione urbanistica alla scala della pianificazione attuativa offra le massime garanzie di una realizzazione di qualità e di fattibilità delle trasformazioni previste. Sono inseriti nel POC gli Accordi con i privati oggetto di Accordo di 2° livello sulla base dell’Accordo tipo approvato dal C.C. con deliberazione n. 17761/34 del 18.02.2010, in coerenza con i criteri generali di cui all’art. 5 e ai contenuti degli Accordi di 1° livello stipulati in sede di PSC, tra i quali rientra l’intervento (Ambito CoS5 Ipercoop – Borgo Montone). Nella scheda descrittiva di cui al POC.4d, per l’Ambito CoS5 Ipercoop – Borgo Montone vengono riportati i seguenti obiettivi: “Potenziamento del polo commerciale esistente e completamento della viabilità di circuitazione, in connessione con il sottopasso e con via Fiume Montone Abbandonato. Completamento del sistema dei parcheggi e della viabilità interna a cura dei privati. Interventi di mitigazione con le aree agricole limitrofe e con l’abitato.” Nei tempi di attuazione viene inoltre specificato che “il progetto di PUA potrà interessare anche il comparto esistente, al fine di una riarticolazione complessiva del polo commerciale, fermo restando il dimensionamento ammesso nei due distinti ambiti e a fronte di una eventuale variante al PUA vigente per il comparto vigente.” Tale indicazione risulta coerente conquanto sancito dal PUA e recepito dal Progetto in esame. Riguardo la viabilità indicata nelle tavole di Piano valgono le medesime considerazioni espresse relativamente al PSC.

Figura 12: Estratto del POC.4d “Repertorio delle Schede d’Ambito delle aree oggetto di Accordi di 2° livello già inseriti nel PSC” del Comune di Ravenna relativo all’Ambito CoS5 Ipercoop – Borgo Montone.

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2.3 REGOLAMENTO URBANISTICO EDILIZIO (R.U.E.) DEL COMUNE DI RAVENNA Conformemente a quanto già previsto dagli altri strumenti di pianificazione comunale e sovraordinata, l’area di intervento ricade nelle aree ad Attuazione diretta programmata e concertata Co S5 (art. I.10), mentre il centro commerciale esistente viene classificato come polo funzionale PF2 (art. II.37). La parte sud dell’attuale parcheggio ricade nella fascia di rispetto fluviale (art. II.18) di ampiezza pari a 150 m dal piede esterno dall’argine del fiume Montone Abbandonato, come indicato nella cartografia affianco. All’interno di tali fasce vale la disciplina delle singole componenti secondo la procedura prevista dal D.Lgs.42/2004 e s.m.i. tale vincolo risulta conforme a quanto già previsto dal PSC nell’elaborato gestionale G.1.1 del PSC: “Aree soggette a vincolo paesaggistico - ricognizione delle aree vincolate ai sensi della L.R. 31/02, art. 46” e dal PTCP. La medesima area ricade inoltre nella Rete ecologica di connessione primaria esistente. Il RUE conferma pertanto gli ambiti e i vincoli previsti dalla pianificazione comunale e sovraordinata. Riguardo la viabilità valgono le medesime considerazioni espresse relativamente al PSC e al POC. L’area ricade inoltre parzialmente nei paleodossi, valgono pertanto le medesime considerazioni espresse relativamente al PSC e al PTCP.

Pur non essndo individuato nella tavola del RUE, di cui si riporta un estratto nella figura seguente, nell’area insiste una linea elettrica media tensione (MT) che attraversa il comparto da sud a nord in corrispondenza di via Bussato a ovest dell’attuale ESP, interrata nel tratto prossimo all’ESP. Conformemente a quanto previsto all’art. II.38 delle Norme Tecniche di Attuazione del RUE (RUE 5.1) dovrà essere valutata la distanza di prima approssimazione relativa a tale tratta ai sensi del DM 29.05.08. A tale proposito si rimanda al capitolo 6 – “Elettromagnetismo” della parte 3 – “Studio ambientale preliminare” del presente documento.

Ad esclusione della presenza dell’eletrodotto nell’area di intervento non risultano presenti servitù di alcun tipo.

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2.4 PIANO URBANISTICO ATTUATIVO Come più volte richiamato, oggetto del presente studio è il progetto definitivo relativo all’ampliamento del centro commerciale ESP Ravenna e delle relative pertinenze come sancito dal Piano Urbanistico Attuativo, approvato con Delibera di Giunta Comunale n. 239 del 27/05/2014, attuativo dell’”Accordo Territoriale per il polo funzionale provinciale n. 2 “Centro Commerciale ESP” del Comune di Ravenna”, sottoscritto fra la Provincia di Ravenna e il Comune di Ravenna in data 31/03/2011 (rep. N. 4620 del 08/04/2011).

Secondo quanto previsto all’art. 4 delle NORME DI ATTUAZIONE del PUA, poiché si tratta della realizzazione di una tipologia di edificazione relativa al completamento di un Centro commerciale esistente, collocato su un unico lotto edificatorio, non si hanno differenziazioni particolari come disciplina per la edificazione e i parametri principali edilizi risultano essere i seguenti: - La Superficie di massimo ingombro all’interno della quale dovrà essere contenuta la sagoma dell’edificio come definita all’atto del permesso di costruire, suddivisa in due aree è pari a un totale di 35.735 m2 circa. Rispetto alla Superficie di massimo ingombro, l’eventuale superficie eccedente la reale definitiva Superficie complessiva definita nel permesso di costruire sarà destinata a spazio di servizio privato, aree pedonali, verde di arredo, parcheggio o altro. - La Superficie utile realizzabile nel lotto è pari a 21.551 m2, cui vanno aggiunti i 60 m2 per la vasca di laminazione che portano ad un totale di 21.611 m2. - La distanza minima delle sagome di massimo ingombro che contengono i futuri corpi edilizi dalla viabilità pubblica è m 5,00, mentre rispetto all’edificio esistente, la struttura sarà realizzata quasi in aderenza e collegata attraverso un corpo edilizio di collegamento. - L’altezza massima ammissibile prevista per i corpi edilizi è pari a 20,00 m.

Per accogliere la Superficie privata realizzabile sono state riportate nelle tavole grafiche due superfici di massimo ingombro separate, una adiacente all’edificio esistente e una sul lato sud ovest del lotto, per le quali è concessa un’edificazione parziale anche in tempi successivi. La destinazione prevista è quella commerciale, terziario, uffici, servizi privati di interesse generale per una superficie massima totale di mq 21.551 m2, cui vanno aggiunti i 60 m2 per la vasca di laminazione che portano ad un totale, come detto, di 21.611 m2. La superficie massima di vendita ammessa è pari a 15.000 m2 totali, con possibilità, non obbligatoria, di realizzare una superficie di vendita per alimentari di 1.500 m2.

Si ricordano di seguito inoltre le prescrizioni riportate all’art. 4 in merito alla disciplina edificatoria dei lotti:

- Per quanto riguarda l’interferenza fra la sagoma di massimo ingombro con la presenza di un elettrodotto aereo, “nel solo caso in cui fosse indispensabile realizzare il corpo edilizio reale fino al limite massimo di tale sagoma, la proprietà si impegna a provvedere a propria cura e spese all’interramento parziale dell’ultimo tronco dell’elettrodotto aereo, per consentire l’edificazione nel rispetto della normativa.” Il progetto ha infatti previsto l’interramento parziale dell’elettrodotto come riportato al capitolo 6 – “Elettromagnetismo” della parte 3 – “Studio ambientale preliminare” del presente documento.

- L’accesso al lotto fondiario è consentito attraverso la realizzazione di passi carrabili e brevi corsie di ingresso e uscita dalla viabilità perimetrale pubblica. In conformatità con tale indicazione l’accesso alle nuove aree di parcheggio è previsto dal progetto in esame dalla nuova viabilità di progetto a nord mediante corsia di immissione dedicata e a sud dalla nuova rotatoria. A tale proposito si rimanda al capitolo 1 – “Mobilità, viabilità e traffico” della parte 3 – “Studio ambientale preliminare” del presente documento.

- “Rispetto al parametro della permeabilità, in particolare dei piazzali di parcheggio, il progetto prevede, come convenuto con l’Amministrazione Comunale, che i piazzali stessi non siano realizzati con sistemi costruttivi permeabili al fine di evitare l’inquinamento sotterraneo della falda e per non vanificare tutti gli impianti di raccolta e trattamento delle acque di prima pioggia portatrici di residui causati dalla marcia e stazionamento degli autoveicoli.” In conformità con tale indicazione tutti i corselli e le aree di stallo dei veicoli di progetto sono previsti in asfalto.

- “Dal punto di vista della dotazione di impianti di energie rinnovabili e per il risparmio energetico, la nuova realizzazione sarà dotata di impianto fotovoltaico in copertura, come da norma e da Accordo Territoriale stipulato con la Provincia di Ravenna, tenuto peraltro

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presente che sull’edificio esistente già è installato un impianto fotovoltaico che potrebbe, anche da solo, garantire le richieste di legge.” Il Progetto ha previsto la realizzazione di circa 366 KW di fotovoltaico in copertura conformemente a quanto richiesto Delibera delle Giunta Regionale 136/2011. A tale proposito si rimanda al capitolo 7 – “Energia” della parte 3 – “Studio ambientale preliminare” del presente documento.

Seppur non richiamato in modo esplicito dal PUA, conformemente ai termini dell’Accordo il progetto dell’ampliamento raggiunge la classe C. A tale proposito si rimanda al capitolo 7 – “Energia” della parte 3 – “Studio ambientale preliminare” del presente documento.

Oltre all’ampliamento oggetto della presente valutazione dei assoggettabilità a VAS, il PUA in oggetto ha previsto le seguenti opere di urbanizzazione primaria sia interne, sia esterne al perimetro dell’area di intervento, come opere pubbliche di pertinenza del comparto di intervento: ・ strade interne al perimetro di PUA (strada di circuitazione dalla rotatoria Austria alla rotatoria ingresso sud con innesto dalla Classicana) ・ strade esterne al perimetro di PUA (adeguamento rotatoria Austria, innesto alla Classicana direzione Ferrara-Rimini, Connessione intermedia (ciclopedonale) tra l’ambito e via Fiume Montone Abbandonato -2° POC) ・ parcheggi pubblici ・ piazzola per fermata autobus ・ verde pubblico e verde di arredo ・ adeguamento fognatura nera. In sede di conferenza dei Servizi in merito alla quota di parcheggio pubblico da realizzare il Comune e il Soggetto Attuatore hanno convenuto sull’opportunità di migliorare le prestazioni ambientali del complesso commerciale utilizzando la facoltà concessa all’Amministrazione Comunale dal disposto dell’ art. A-24 della L.R. 20/2000 e s.m.i. e art. 50 delle NTA del vigente PSC e del RUE 5.1 p. 9) aumentando la quota di verde pubblico dal 50% all’ 80% delle aree a standard. Secondo quanto sancito all’art. 3.1.11 della Convezione le quote di verde pubblico e di parcheggi pubblici dovuti dal soggetto attuatore sono le seguenti: - verde pubblico 80%; - parcheggi pubblici 20%. Come riportato al capitolo 1 – “Mobilità, viabilità e traffico” della parte 3 – “Studio ambientale preliminare” del presente documento la quota di parcheggi pubblici prevista dal progetto in esame soddisfa tale richiesta. Il progetto definitivo del verde pubblico verrà invece presentato in sede di richiesta del Permesso di Costruire delle opere di urbanizzazione secondo quanto previsto dal PUA: In merito alla quota di parcheggi i termini della Convenzione sanciscono inoltre che “a seguito della realizzazione del primo stralcio, il Soggetto Attuatore si impegna a verificare, una volta a regime, e comunque prima del 2° POC, con procedure di monitoraggio effettuate due volte l’anno nei momenti di picco di affluenza al Centro Commerciale, già fissati nella settimana di Natale e, in occasione dei saldi di agosto, nella settimana dopo ferragosto, la dotazione di parcheggio pubblico in relazione al soddisfacimento della domanda di sosta. Qualora dalla suddetta verifica, o da analoga verifica effettuata dall’Amministrazione Comunale, emergesse una carenza di dotazioni di parcheggio, lo stesso Soggetto Attuatore si impegna a riproporzionare la dotazione necessaria attraverso il secondo stralcio funzionale.” In seguito alla realizzazione dell’intervento in esame, nelle date prefissate la Proprietà dovrà eseguire i monitoraggi richiesti per verificare la funzionalità del sistema della sosta. L’area di parcheggio pubblico, in considerazione della possibilità di osmosi fra il comparto commerciale già edificato e il nuovo comparto da realizzare, è prevista dal PUA tutta all’interno delle aree di pertinenza del centro commerciale esistente. Il progetto ne ha infatto previsto la realizzazione sul lato sud est del comparto come da elaborati grafici di progetto Come riportato al capitolo 1 – “Mobilità, viabilità e traffico” della parte 3.

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Figura 13: estratto dell’elaborato tecnico U.04a – TAV. 16 – “Vincoli di PUA e tipologie edilizie” del PUA approvato.

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PARTE 3 QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE

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PREMESSA

Di seguito si riportano le valutazioni riguardanti gli effetti ambientali previsti a seguito della costruzione e dell’esercizio delle opere proposte conformemente all’allegato VII del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.. La scelta delle componenti ambientali oggetto di valutazione ed il grado di approfondimento, è stata effettuata in base alle peculiarità dell’area di intervento, alle criticità presenti e alla consistenza del progetto. Le matrici ambientali affrontate nel presente studio sono le seguenti: - Mobilità, viabilità e traffico - Rumore - Atmosfera - Acque superficiali e sotterranee - Suolo e sottosuolo - Elettromagnetismo - Energia - Paesaggio

La valutazione è effettuata in modo qualitativo o quantitativo a seconda della matrice ambientale analizzata e comprenderà: - l’ambito territoriale che verrà presumibilmente interessato dall’intervento; - il livello di qualità esistente; - la stima degli impatti indotti dal progetto; - la descrizione delle delle alternative analizzate dal proponente e le ragioni della scelta progettuale; - l’individuazione degli eventuali interventi di mitigazione atti a ridurre gli impatti generati dal progetto.

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1. MOBILITÀ, VIABILITÀ E TRAFFICO Secondo le informazioni fornite dalla committenza il progetto di ampliamento è finalizzato ad incrementare l’appetibilità del centro commerciale ribadendone la funzione di polo commerciale e consolidando il mercato attuale, attraverso una maggiorazione dell’offerta commerciale. L’incremento dei numero di esercizi commerciali e la tipologia di esercizi previsti dall’ampliamento (l’attività attuale di maggior peso rappresentata dall’ipercoop rimmarrà delle medesime dimensioni) non sarà tale da indurre modifiche sostanziali al bacino di utenza. Il tema della mobilità e viabilità del comparto ha rappresentato tuttavia uno degli elementi alla base del Piano Urbanistico Attuativo da cui scaturisce l’ampliamento in oggetto. I principali interventi previsti dal PUA in merito alla mobilità e viabilità del comparto riguardano: - la realizzazione di una viabilità perimetrale dimensionata anche alla luce del futuro completamento del sistema viario in connessione con il sottopasso e via Fiume Abbandonato; - la realizzazione di un nuovo sistema di innesti alla via Classicana dall’area ESP; - la realizzazione di collegamenti ciclopedonali trasversali e perimetrali all’area in continuità con il sistema ciclopedonale esistente. Il nuovo assetto viabilistico e della mobilità proposto dal PUA è stato oggetto di uno specificio studio eseguito da FG Tecnopolo e riportato nel documento Polo funzionale ESP Ravenna - Progetto di ampliamento - “Studio di traffico” – Analisi del sistema dei trasporti e degli effetti a seguito dell’ampliamento del Centro Commerciale ESP Ravenna (ottobre 2013), allegato agli elaborati di PUA, i cui contenuti verranno in parte ripresi nel presente studio. All’interno del quadro trasportistico complessivo previsto dal PUA, nel presente studio verranno analizzati gli effetti indotti dal traffico attratto dell’intervento di ampliamento oggetto di Screening. La valutazione si pone in particolare i seguenti obiettivi: 1. verificare che i flussi di traffico generati dall’intervento siano compatibili con la capacità delle reti di trasporto interessate (salvaguardia dei livelli di servizio); 2. verificare il corretto dimensionamento e l’efficienza dei punti di connessione con le reti esterne (efficienza degli accessi); 3. dimostrare il corretto dimensionamento e l’efficiente organizzazione del progetto rispetto allo smistamento interno e al ricovero dei flussi generati, valutati nelle condizioni statisticamente peggiori di esercizio (affidabilità del funzionamento interno e dell’organizzazione dei parcheggi).

Da un punto di vista metodologico la valutazione affronterà i seguenti passaggi: 1. Stima dei flussi attuali, a partire dai rilievi in situ dei flussi di traffico che impegnano attualmente la rete viaria (tratti principali delle rete viaria considerata) afferente al comparto di progetto a partire dalle analisi eseguite da FG Tecnopolo. 2. Determinazione del bacino di utenza e della domanda di mobilità indotta dall’insediamento di progetto con particolare riferimento ai flussi di traffico veicolare leggero e pesante nelle ore di punta giornaliere della struttura di progetto. 3. Distribuzione dei flussi indotti dall’insediamento sulla rete stradale di adduzione al comparto quale sovrapposizione alla domanda di spostamento ordinaria quotidianamente presente sulla rete stradale e valutazione dell’indice di saturazione della rete immediatamente prossima al comparto anche in relazione alla nuova viabilità prevista dal progetto. 4. Determinazione dell’adeguatezza del trasporto pubblico e dei collegamenti all’area di progetto. 5. Verifica del soddisfacimento della domanda di sosta stimando il numero di veicoli richiamati dall’intervento e confrontando i risultati con il numero di parcheggi previsti dall’insediamento.

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1.1 VIABILITÀ ALLO STATO DI FATTO L’area in esame si trova ai margini sud occidentali del territorio comunale di Ravenna, ed è delimitato a est dalla via Classicana e a nord da Borgo Montone, dalla Rotonda Austria con le direttrici urbane Viale Randi e via Fiume Montone Abbandonato. La via Classicana (SS16 – E45), a due corsie per senso di marcia separate da spartitraffico centrale con terza corsia nelle zone di immissione, funge sia da strada extraurbana di collegamento tra la diramazione dell’A14 per Ravenna e la zona costiera, sia da tangenziale per Ravenna. Viale Randi funge da collegamento con il centro di Ravenna e termina nella Rotatoria Austria, con una corsia per senso di marcia. A poca distanza dall’immissione nella Rotatoria, si innesta su Viale Randi una rampa proveniente dalla via Classicana in direzione sud. La Rotatoria Austria, con una sola corsia in anello e raggio di traiettoria di 32 m, funge con quattro approcci a doppio senso da ingresso e uscita principale all’ESP, da distributore locale dei flussi della frazione di Borgo Montone tramite via Einstein, collegata a via Fiume Montone Abbandonato, e via Bussato e da collettore per i transiti extraurbani diretti a Ravenna tramite viale Randi, e con una rampa di sola uscita funge inoltre da collegamento con la via Classicana in direzione sud. Via Fiume Montone Abbandonato, a una corsia per senso di marcia è il principale collegamento con Borgo Montone. A sud dell’attuale parcheggio dell’ESP è inoltre presente un sottopasso su via Quaroni, proseguimento di via Bussato, di collegamento tra la zona a est ed a ovest della via Classicana con una corsia per senso di marcia, che rappresenta il secondo collegamento all’ESP, oltre a quello sulla Rotatoria Austria. A ovest della via Classicana l’arteria dal sottopasso si collega a via Bussato che compie il periplo dell’attuale area ESP fino ad immettersi alla Rotonda Austria. Per chi è diretto sulla via Classicana in direzione sud, l’uscita dall’ESP può avvenire anche dalla rampa a nord del parcheggio che si immette sulla rampa che collega la Rotatoria Austria con la via Classicana.

Figura 14: Viabilità allo stato di fatto.

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Figura 15: Ingressi e uscite veicolari e percorsi dei mezzi per il rifornimento merci dell’attuale ESP.

Dalla prima analisi dell’attuale assetto viabilistico, come riportato nello studio eseguito da FG Tecnopolo, emergono le seguenti considerazioni:

- il traffico proveniente da Ravenna attraverso viale Randi non ha accesso diretto alla via Classicana, ma deve utilizzare la Rotatoria Austria. - la rotatoria Austria è inoltre investita anche dai flussi di traffico provenienti dalla via Classicana Nord e diretti a Ravenna attraverso viale Randi. - il collegamento tra la via Classicana Nord e viale Randi in prossimità della Rotatoria Austria avviene senza affiancamento e con difficoltà di visibilità tra le due correnti veicolari e rappresenta pertanto una potenziale fonte di incidentalità. - il collegamento di via Borgo Montone con Ravenna e la via Classicana avviene ad oggi o attraverso Viale Randi dalla Rotatoria Austria o attraverso la circolazione di via Savini distante 1.4 km. Un ulteriore collegamento con la via Classicana è predisposto a circa 500 m nord di via Randi, ma è attualmente interrotto per lavori.

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1.2 TRAFFICO ALLO STATO DI FATTO I flussi di traffico allo stato di fatto sono stati valutati da FG Tecnopolo a partire dai conteggi manuali eseguiti nelle giornate di sabato e domenica nella fascia di punta della mattina (8.30-10.30) e della sera (17.30-19.30). I conteggi hanno consentito di individuare la consistenza e la composizione della domanda di trasporto privato su gomma e di calibrare il modello di simulazione utilizzato nello studio trasprtistico condotto in sede di PUA per la rappresentazione delle condizioni trasportistiche allo stato di fatto sull’intera rete afferente al comparto. Nella tabella seguente si riportano gli esiti dell’analisi in termini di volumi di traffico riferiti all’ora di punta, distinti in veicoli leggeri e pesanti:

Traffico di punta orario diurno nelle giornate di sabato e domenica allo STATO DI FATTO Sezione Leggeri Pesanti S1 745 37 S2 nd nd S3 792 40 S4 151 8 S5 402 20 S6 1570 79 S7 371 19 S8 1049 52 S9 570 29 S10 nd nd S11 500 25 S12 500 25 S13 4346 304 S14 300 15 S15 4046 283 S16 3675 257 S17 320 16 S18 3355 235 S19 420 21 S20 4177 292

Analizzando le elaborazioni eseguite da FG Tecnopolo emerge quanto segue: - I veicoli che dalla rampa su via Classicana Nord si immettono su Viale Randi, a causa dell’innesto senza affiancamento, provocano code fino alla via Classicana ostacolando la viabilità di grande percorrenza in direzione sud. - La rotatoria Austria è gravata da 2100 veicoli/h di cui 400 provenienti dalla rampa di cui sopra. Il livello di servzio complessivo della rotatoria è C/D. - L’ingresso all’ESP, maggiormente usato è quello dalla Rotonda Austria in rapporto due a uno rispetto al sottopasso. - L’immissione dei veicoli in uscita dall’ESP sulla via Classicana in direzione sud tramite la rampa dalla Rotonda Austria può risultare rallentata dalle code che si formano sulla via Classicana a causa del semaforo con via Ravegnana più a a sud. - Non presenta invece particolari criticità la viabilità di circolazione di Borgo Montone.

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1.3 MOBILITÀ ALTERNATIVA AL TRASPORTO PRIVATO SU GOMMA È attualmente presente un percorso ciclopedonale che collega la zona a est della via Classicana tramite il sottopasso all’ESP fiancheggiando via Bussato. Il percorso è per gran parte protetto tramite cordolo. Collegamenti pedonali sono inoltre presenti tra l’ESP e Borgo Montone tra la Rotatoria Austria e via Verbano. Il collegamento mediante trasporto pubblico su gomma è garantito dalla linea di autobus n. 80, gestita dall’Azienda Trasporti e Mobilità SpA che collega il comparto con il centro di Ravenna, la stazione, Punta Marina e Lido Adriano, con due transiti ogni ora dalle 8 alle 20. La piazzola di sosta è posizionata nel punto indicato nella figura seguente .

ATM

Figura 16: Percorsi ciclabili e pedonali esistenti e piazzola di sosta degli autobus (ATM).

Figura 17: Percorsi ciclabili e pedonali nell’area a verde attrezzato a sud dell’ESP e in prossimità del sottopasso.

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1.4 SISTEMA DELLA SOSTA AD OGGI Il sistema della sosta ad oggi si compone di 2550 posti auto, di cui 1826 pertinenziali e 682 pubblici, al quale si aggiungono 150 stalli per biciclette e 97 per moto. Gli stalli per bici e moto sono distribuiti in prossimità dei due ingressi principali all’ESP, uno a est e uno a sud. Come individuato in figura 15, gli accessi all’area di parcheggio avvengono attualmente dalla Rotonda Austria a nord e dal sottopasso della via Classicana a sud. È inoltre presente un’ulteriore uscita dall’area di sosta direttamente sulla via Classicana mediante una rampa di immissione a nord dell’area di parcheggio. Gli stalli per le auto sono realizzatI in betonelle drenanti, mentre la viabilità interna è asfaltata. In corrispondenza dei percorsi principali sono presenti dissuasori di velocità realizzati mediante dossi. Gli attraversamenti pedonali e ciclabili sono individuati mediante adeguata segnaletica stradale.

Figura 18: parcheggi esistenti.

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Dalle stime confotte da FG tecnopolo emerge che attualmente nell’ora di punta la domanda indotta dall’ESP attuale attratta ed emessa dalle aree di parcheggio è così composta: - i flussi in entrata (domanda indotta attratta) al centro commerciale sono pari a 300 veicoli/ora dall’ingresso sud dal sottopasso di via Quaroni e 713 veicoli/ora dal’ingresso nord dalla rotonda Austria, corrispondente ad un rapporto veicoli all’ora/superficie commerciale pari a 0.035; - i flussi in uscita (domanda indotta emessa) dal centro commerciale sono pari a 200 veicoli/ora dall’ingresso sud dal sottopasso di via Quaroni e 642 veicoli/ora dall’ingresso nord dalla rotonda Austria, corrispondente ad un rapporto veicoli all’ora/superficie commerciale pari a 0.029.

L’offerta della domanda di sosta appare oggi ampiamente superiore alle necessità dell’utenza del centro commerciale con un tasso di riempimento valutato da FG Tecnopolo nell’ora di punta del fine settimana pari al 55%, ovvero su 2550 posti auto ne vengono utilizzati circa 1400.

Domada indotta e domanda di sosta allo STATO DI FATTO dall’ESP (ora di punta del fine settimana) Variabile Valore Superficie commerciale 28.658,11 m2 Numero posti auto 2550 Domanda indotta attratta in veicoli /ora 1013 Rapporto tra veicoli attratti all’ora e superficie commerciale 0.035 Domanda indotta emessa in veicoli /ora 842 Rapporto tra veicoli emessi all’ora e superficie commerciale 0.029 Posti auto utilizzati 1400 (55%) Rapporto tra posti auto utilizzati all’ora e superficie commerciale 0.049

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1.5 ATTIVITÀ DI CARICO SCARICO ALL’INTERNO DEL POLO ALLO STATO DI FATTO Le attività di carico scarico merci avvengono allo stato di fatto nelle aree individuate nella figura seguente, poste sul perimetro esterno dell’edificio, una a sud ed una a nord ovest, in modo che l’accesso da parte dei mezzi possa avvenire senza interferire con i percorsi di distribuzione all’interno delle aree di parcheggio riservate alla clientela dell’ESP e delle aree di parcheggio pubblico. Per volume, tipologia e ubicazione il rumore connesso alle attività di rifornimento della merce dell’IPERCOOP e della media superficie MARCO POLO EXPERT sono maggiormente significative rispetto a quelle dei negozi nella galleria commerciale.

Figura 19: Aree di carico/scarico merci e percorsi dei mezzi per il rifornimento merci dell’attuale ESP.

Figura 20: Area di carico scarico a nord dell’ESP a servizio dell’IPERCOOP.

Figura 21: Area di carico scarico di Marco Polo Expert sul lato ovest dell’edificio.

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1.6 INTERVENTI SULLA VIABILITÀ PREVISTI DAL PIANO URBANISTICO ATTUATIVO In ragione delle osservazioni emerse dall’analisi del sistema della viabilità allo stato di fatto, delle indicazioni fornite dagli strumenti di pianificazione sovra comunale, descritti nella parte 2 del presente documento, e alle risultanze dello studio trasportistico condotto da FG Tecnopolo, il PUA, approvato con Delibera di Giunta Comunale n. 239 del 27/05/2014, di cui il progetto in esame è definitivo per le parti inerenti l’ampliamento del centro commerciale e le aree di pertinenza, ha previsto i seguenti interventi:

- La realizzazione di una nuova circolazione a doppio senso di marcia attorno alla nuova area di ampliamento che, unendosi alla circolazione esistente, permette il periplo dell’intera area commerciale.

- La realizzazione di una nuova corsia di affiancamento alla via Classicana per l’ingresso ed uscita dal polo commerciale distante 10 m dalla sede della via Classicana, come indicato nella figura seguente. Tale soluzione è stata proposta dall’Ufficio strade del Comune di concerto con ANAS in alternativa alla soluzione progettuale iniziale che prevedeva la realizzazione della nuova corsia di affiancamento in adiacenza alla sede stradale della via Classicana.

Figura 22: Nuova corsia di affiancamento alla via Classicana per l’ingresso ed uscita dal polo commerciale nella soluzione approvata dall’Amministrazione Comunale di concerto con ANAS.

- La realizzazione di una nuova rotatoria a quattro approcci: uno per l’ingresso e uscita dal parcheggio esistente, uno per l’ingresso e uscita alla nuova area commerciale, uno per il collegamento a doppio senso con il sottopasso su via Quaroni e l’ultimo solo in entrata di accesso alla rotatoria dalla via Classicana.

- La modifica della geometria della rampa esistente tra la via Classicana e Viale Randi, con mantenimento innesto su via Randi e nuovo innesto su via Einstein, con segnaletica stradale verticale sulla via Classicana riportante solo l’accesso verso Borgo Montone. Tale soluzione è stata scelta dall’Amministrazione Comunale in alternativa alla prima ipotesi progettuale che prevedeva di eliminare completamente l’innesto su via Randi consentendo l’immissione solo su via Einstein in direzione Borgo Montone, assicurando in questo modo un collegamento diretto al Borgo Montone dalla via Classicana. Le due soluzioni sono risultate equivalenti da un punto di vista degli impatti ambienti secondo quanto emerso della Valutazione Ambientale Strategica condotta in sede di PUA.

A B Figura 23: Ipotesi progettuali poste a confronto nell’ambito della Valutazione Ambientale Strategica condotta in sede di PUA in merito all’immissione su via Randi dalla via Classicana. L’ipotesi B è quella approvata dall’Amministrazione Comunale.

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A completamento della nuova circolazione è prevista inoltre la realizzazione di un’ulteriore rotatoria a sud ovest dell’area di intervento per lo smistamento e l’inversione dei veicoli afferenti ai nuovi parcheggi e alle zone di carico scarico merci.

Figura 24: Viabilità di progetto in collegamento alla viabilità attuale.

Su indicazione dell’Amministrazione Pubblica, il progetto ha inoltre previsto la realizzazione di un percorso esclusivamente ciclopedonale che si collega con quello ad anello previsto all’interno del comparto, che a sua volta si collega alla viabilità ciclopedonale esistente. La precisa definizione di questo intervento è condizionata all’esito del contenzioso in sede di Tar attualmente in corso tra l’Amministrazione Pubblica e la proprietà della zona agricola a nord di via Bussato attraversata dalla viabilità di progetto. In tale contenzioso IGD si è costituita come “contro interessata”.

Conformemente a quanto previsto dall’elaborato prescrittivo POC.4d relativo al comparto CoS5 e quanto definito nella Conevznione del PUA sopracitato, la realizzazione della viabilità di collegamento tra il sottopasso e via Fiume Montone Abbandonato sarà realizzata nell’ambito del secondo POC. Il dimensionamento della rete viabilistica di circuitazione del comparto verrà comunque eseguito in modo da recepire in futuro anche il traffico indotto dalla realizzazione del collegamento tra il sottopasso e via Fiume Montone Abbandonato. La proprietà IGD, in sede di PUA, ha dato la propria disponibilità a farsi carico della realizzazione del tratto di questo collegamento con l’Autostrada che dal Centro giunge sino a via Fiume Abbandonato. In sede di Prima Conferenza di servizi si è evidenziata la necessità che tale nuova viabilità sia accompagnata da una proposta di variazione del perimetro di centro abitato di Borgo Montone sì da estenderlo sino al punto di congiungimento con via Fiume Abbandonato rendendo omogenea area e viabilità. Tale proposta è stata presentata in sede di 2° Conferenza di Servizi.

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Anche in assenza del collegamento con via Fiume Montone Abbandonato da realizzare nel 2° POC, in base alle valutazione eseguite da FG Tecnopolo in riferimento alla soluzione trasportistica prevista dal PUA è emerso che:  Eliminando la rampa che da Via Classicana si immette su Viale Randi direzione rotonda Austria si elimina il punto di conflitto rilevato allo stato di fatto, guadagnandone in sicurezza, inoltre il traffico sulla rotonda Austria viene alleggerito delle componenti di flusso dirette verso l’ESP e verso il centro di Ravenna.  Il livello di servizio globale della rotonda Austria rimane invariato.  Le modifiche alla viabilità proposte comportano una ridistribuzione più ecqua dei flussi diminuendo gli squilibri attualmente esistenti tra le tre direttrici di attraversamento tra Ravenna e la zona Borgo Montone/ESP.  Analizzando il percorso dei mezzi pesanti sia in accesso al blocco commerciale che in uscita si nota come, anche se con un allungamento medio di percorso, la circolazione perimetrale all’intero blocco ad ampio raggio permette una velocità di percorrenza più elevata non riportando un elevato delta negativo rispetto ai veicoli leggeri e rendendo la circolazione fluida e soddisfacente.  La nuova rotonda a quattro braccia presenta un livello di servizio B/C.  La nuova rotonda a tre braccia riporta come un livello di servizio B.  La circolazione dei mezzi pesanti, mediante la realizzazione di un sistema perimetrale, al blocco commerciale ESP e nuova Mall ricalcante un sistema rotatorio a raggio ampio, risulta fluida e di non notevole impatto sulla circolazione. La possibilità di inversione in rotatoria, l’attenzione per lenire i punti di conflitto e la creazione di corsie di decellerazione e innesto alla viabilità “pubblica” del sistema infrastrutturale rendono la circolazione sicura sia per i mezzi pesanti che per i veicoli leggeri.

Figura 25: Ridistribuzione dei flussi veicolari [Fonte: Polo funzionale ESP Ravenna - Progetto di ampliamento - “Studio di traffico” – Analisi del sistema dei trasporti e degli effetti a seguito dell’ampliamento del Centro Commerciale ESP Ravenna, redatto da FG Tecnopolo (ottobre 2013)]

La nuova viabilità di progetto prevista dal Piano Urbanistico Attuativo sarà integrata da una rete di percorsi pedonali e ciclabili che si raccorderanno a quelli già esistenti. Lungo l’intero anello stradale di periplo della nuova area commerciale è prevista dal PUA una pista pedonale e ciclabile in sede protetta che si raccorderà alla pista esistente all’altezza del sottopasso di via Classicana, e al percorso ciclopedonale di progetto previsto nell’area agricola a nord del comparto, la cui realizzazione è vincolata all’esito della procedura di ricorso al TAR attualmente in atto. Sul tratto sud della nuova arteria perimetrale all’area è inoltre stata prevista dal PUA una nuova fermata per il servizio di trasporto pubblico su gomma, a poca distanza dall’ingresso principale al nuovo edificio

Le modifiche alla viabilità e mobilità dell’area previste dal Piano Urbanistico Attuativo approvato rappresentano lo scenario trasportistico progettuale in riferimento al quale verificare la salvaguardia del livello di servzio e l’efficienza degli accessi in relazione al funzionamento a regime del nuovo ampliamento e dei relativi parcheggi oggetto del presente Screening.

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LEGENDA Pista Ciclabile Percorso Ciclo-Pedonale Pubblico

Figura 26: Sistema dei percorsi pedonali e ciclabili previsti dal PUA.

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1.7 INCREMENTO DI DOMANDA INDOTTO DALL’AMPLIAMENTO DEL CENTRO COMMERCIALE E VERIFICA DELLA SALVAGUARDIA DEI LIVELLI DI SERVIZIO Come detto, secondo le informazioni fornite dalla committenza il progetto di ampliamento è finalizzato ad incrementare l’appetibilità del centro commerciale ribadendone la funzione di polo commerciale e consolidando il mercato attuale, attraverso una maggiorazione dell’offerta commerciale. L’incremento dei numero di esercizi commerciali e la tipologia di esercizi previsti dall’ampliamento (l’attività attuale di maggior peso rappresentata dall’ipercoop rimmarrà delle medesime dimensioni) non saranno tali da indurre variazione di scala tali da modificare sostanzialmente il bacino di utenza. Inoltre anche le modifiche previste alla viabilità limitrofa dal progetto sono di carattere locale e non sono in grado di modificare significativamente i tempi di raggiungimento dell’ESP dalle aree circumvicine. Alla luce di quanto sopra osservato, tuttavia per effettuare una stima comunque cautelativa della domanda indotta dall’amplimento, è stata ipotizzta da FG Tecnopolo in sede di PUA una relazione di proporzionalità diretta tra l’incremento di superficie commerciale e l’incremento di domanda attratta, proiettando il dato attuale di flussi indotti allo scenario di progetto, assumendo un coefficiente di crescita lineare pari a 0,52, come da letteratura. La domanda indotta dall’ampliamento nell’ora di punta del fine settimana, corrispondente alla situazione maggiormete critica, risulta pertanto pari a: - domanda indotta attratta: 398 veicoli/ora; - domanda indotta emessa: 326 veicoli/ora. Pertanto l’intervento di ampliamento dell’ESP avrà un incremento stimato della domanda attratta pari a circa 400 veic/h equivalente a circa il 40 % di incremento rispetto allo stato di fatto. Gli spostamenti indotti complessivamente dall’ESP in seguito all’ampliamento sono pertanto così stimabili: - domanda indotta attratta: 1411 veicoli/ora; - domanda indotta emessa: 1168 veicoli/ora. Dalle indagini eseguite da FG Tecnolopo già in sede di PUA si può osservare che l’incremento di traffico stimato per l’ampliamento viene efficacemente assorbito dalla nuova viabilità di progetto con livelli di servzio stabili su tutte le arterie, classificati tra B e D. Nella tabella seguente si riportano i flussi veicolari stimati nell’ora di punta da FG Tecnopolo in riferimento al funzionamento a regime dell’intero comparto incluso l’ampliamento in esame.

Traffico di punta orario diurno nelle giornate di sabato e domenica allo STATO DI PROGETTO Sezione Sezione Leggeri S1 845 42 S2 nd nd S3 872 44 S4 451 23 S5 82 4 S6 1920 96 S7 471 24 S8 999 50 S9 570 29 S10 nd nd S11 350 18 S12 670 34 S13 4426 310 S14 380 19 S15 4426 310 S16 4055 284 S17 320 16 S18 3735 261 S19 420 21 S20 4257 298 S21 400 20 S22 350 18 S23 350 18 S24 300 15 S25 nd nd

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1.8 IL SISTEMA DELLA SOSTA NELLO SCENARIO DI PROGETTO Il progetto oggetto di valutazione prevede la realizzazione di 960 nuovi posti auto privati ad uso pubblico di cui 20 per diversamente abili e 4 per auto elettriche dotati di una colonnina di ricarica ogni 2 posti. Il numero di posti auto soddisfa la richiesta di dotazione prescritta dalla normativa vigente 4 Ipotizzando, come nel caso della domanda attratta, una diretta proporzionalità tra l’aumento di superficie commerciale dell’ESP e la richiesta di posti auto con un fattore pari a 0,52, si arriva determina un domanda di sosta aggiuntiva indotta dall’ampliamento pari a 546 veicoli/ora [Fonte: studio del traffico effettuato da FG Tecnopolo]: il numero di posti auto previsti è pertanto ampiamente sufficiente a soddisfare la richiesta di sosta indotta dall’ampliamento. Sono inoltre previste rastrelliere per le biciclette in prossimità dell’ingresso all’edificio commerciale e sul confine sud ovest in prossimità dell’area edificabile oggetto di successivo Permesso di Costruire. Gli stalli per le biciclette sono raggiungibili mediante le piste ciclabili previste dal PUA (cfr. fig. 26). Sul lato nord ovest è inoltre prevista un’area per gli stalli delle moto, per un totale di 398 posti per moto e bici. L’accesso alle nuove aree di parcheggio è previsto dalla nuova viabilità di progetto a nord mediante corsia di immissione dedicata e a sud dalla nuova rotatoria. La distrubuzione delle auto nelle aree di parcheggio avviene da una rete centrale di smistamento a doppio senso di marcia che distribuisce ai singoli corselli, di dimensione adegauata a garantiere il doppio senso di marcia, per ricongiungersi poi, con una configurazione a “8”, alla rete centrale. Oltre ai parcheggi privati ad uso pubblico il progetto prevde la realizzazione di circa 4300 m2 di parcheggio pubblico da cedere al Comune in funzione della nuova funzione pubblica assunta dall’area. Tali parcheggi saranno realizzati in continuità all’interno del perimentro del comparto esistente in coerenza con quanto sancito dalle Norme di Attuazione del PUA.

PARCHEGGIO 1: Posti auto: 875 di cui 18 per diversamente abili

PARCHEGGIO 2: Posti auto: 85 di cui 2 per diversamente abili

PARCHEGGI MOTO

PARCHEGGI BICI

PARCHEGGIO PUBBLICO

Figura 27: Assetto aree di parcheggio nello scenario di progetto.

4 La normativa di riferimento utilizzata per il calcolo degli standard normativi sono la L.R. 14/99 e le norme tecniche del RUE ed è coerente con quanto individuato in sede di PUA. Per maggiori dettagli si rimanda all’elaborato grafico ARCH. A15 allegato al Permesso di Costruire in oggetto.

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Figura 28: Assetto aree di parcheggio nello scenario di progetto e viabilità interna al lotto e dettaglio indicativo del manto stradale per stalli e viabilità interna ai parcheggi.

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1.9 NUOVE AREE DI CARICO SCARICO E PERCORSI MEZZI PESANTI Le aree di carico e scarico verranno previste a ridosso della viabilità comunale in modo da non inteferire con la viabilià di accesso alle aree di parcheggio privato, riservate alla clientela e alle aree di parcheggio pubblico. L’area di scarico della media superficie Marco Polo expert, attualmente presente sul lato sud ovest dove è previsto l’ampliamento, verrà spostata sul fronte est dell’edificio esistente come indicato nella figura seguente. L’area di scarico a servizio dell’Ipercoop resterà invece invariata. Nella figura seguente si riporta l’ubicazione delle aree di carico scarico in relazione alla viabilità di accesso prevista per i mezzi pesanti. Le possibilità di inversione tramite la rotatoria e la creazione di corsie di decellerazione e innesto alla viabilità “pubblica” del sistema infrastrutturale rendono la circolazione sicura, sia per i mezzi pesanti, sia per i veicoli leggeri. Tutte le aree di scarico verranno recintate e chiuse mediante cancello o sbarra elettrificato. A schermatura visiva dell’area di scarico dalla viabilità pubblica a sud è stata prevista una scarpata inverdita realizzata con terreno di riporto di altezza variabile. Per maggiori dettagli si rimanda all’elaborato grafico ARCH.A20.

Sez. A-A

Sezione A-A

Figura 29: Viabilità di servizio e ipotesi di ubicazione delle aree per carico e scarico merci.

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1.10 PERCORSI CICLOPEDONALI DI PROGETTO Nell’ambito del Permesso di Costruire il progetto ha previsto una serie di percorsi pedonali interni alle aree di parcheggio di collegamento tra i percorsi pubblici esistenti e di progetto e le fermate del servizio di trasporto pubblico e gli ingressi del centro commerciale. I percorsi pedonali e ciclabili sono previsti separati dalla viabilità pubblica e dal parcheggio da aree verdi. I percorsi verranno ombreggiati mediante alberature ad alto e medio fusto e dotate di adeguata illuminazione.

Figura 30: Dettaglio percorsi pedonali e cilabili separati dalla viabilità e dai parcheggi (estratto elaborato di progetto ARCH.A17).

I percorsi ciclopedonali verranno interamente realizzati con pavimentazione drenante.

Figura 31: Dettaglio della pavimentazione indicativa dei percorsi ciclo-pedonali di progetto (estratto elaborato di progetto ARCH.A17).

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1.11 CONCLUSIONI Secondo le informazioni fornite dalla committenza il progetto di ampliamento è finalizzato ad incrementare l’appetibilità del centro commerciale ribadendone la funzione di polo commerciale e consolidando il mercato attuale, attraverso una maggiorazione dell’offerta commerciale. Gli incrementi di traffico attesi rispetto allo scenario attuale, in relazione alle nuove quantità di superficie commerciale, saranno pertanto moderati anche grazie al potenziamento dei collegamenti ciclo pedonali atti a favorire sistemi di mobilità alternativi all’auto privata. Alla luce di quanto sopra osservato, tuttavia per effettuare una stima comunque cautelativa della domanda indotta dall’amplimento, è stata ipotizzta da FG Tecnopolo in sede di PUA una relazione di proporzionalità diretta tra l’incremento di superficie commerciale e l’incremento di domanda attratta, proiettando il dato attuale di flussi indotti allo scenario di progetto, assumendo un coefficiente di crescita lineare pari a 0,52, come da letteratura. Dalle simulazioni eseguite da FG Tecnopolo emerge pertanto che l’aumento di traffico attratto nell’ora di punta dall’ampliamento sarà pari a circa 400 veicoli/h, ovvero pari a circa il 40% del traffico attuale. Tale incremento viene efficacemente assorbito dalla nuova viabilità di progetto con livelli di servzio stabili su tutte le arterie, classificati tra B e D. A partire dagli incrementi di traffico attesi la domanda di sosta aggiuntiva è stimata i circa 550 veicoli/ora nell’ora di punta, ampiante soddifatta dal numero nuovi di posti auto previsti dal progetto, pari a circa 960 di cui 20 per diversamente abili e 4 per auto elettriche, sufficiente a soddisfare i requisiti dettati dalla normativa edilizia in materia. L’accesso alle nuove aree di parcheggio è previsto dalla nuova viabilità di progetto, a nord, mediante corsia di immissione dedicata e, a sud, dalla nuova rotatoria. Le possibilità di inversione tramite la rotatoria e la creazione di corsie di decellerazione e innesto alla viabilità “pubblica” del sistema infrastrutturale rendono la circolazione sicura, sia per i mezzi pesanti, sia per i veicoli leggeri. Le aree di carico e scarico verranno previste a ridosso della viabilità comunale in modo da non inteferire con la viabilià di accesso alle aree di parcheggio privato, riservate alla clientela e alle aree di parcheggio pubblico. Tutte le aree di scarico verranno recintate e chiuse mediante cancello o sbarra elettrificato. Percorsi pedonali verranno inoltre realizzati dalle aree di parcheggio e dalle piazzole di sosta del servizio di trasporto pubblico per il collegamento al centro commerciale. Oltre ai parcheggi privati ad uso pubblico il progetto prevede la realizzazione di circa 4300 m2 di parcheggio pubblico da cedere al Comune in funzione della nuova funzione pubblica assunta dall’area, coerenete con la quota del 20% sancita all’art. 3.1.11 della Convezione sottoscritta in sede di PUA tra l’Amministrazione Comunale e soggetto attuatore. Tali parcheggi saranno realizzati in continuità all’interno del perimetro del comparto esistente in coerenza con quanto sancito dalle Norme di Attuazione del PUA. In base a quanto previsto dalla Convenzione sottoscritta in sede di PUA, in seguito alla realizzazione dell’intervento in esame, nella settimana di Natale e, in occasione dei saldi di agosto, nella settimana dopo ferragosto, la Proprietà dovrà eseguire i monitoraggi richiesti per verificare la funzionalità del sistema della sosta.

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2. INQUINAMENTO ACUSTICO

Il progetto è stato sottoposto a Valutazione previsionale di impatto acustico eseguita da tecnico competente in acustica ai sensi della L.447/95 riportata nel documento “Ampliamento Centro Commerciale ESP (RA): Verifica previsionale di impatto acustico” redatto da Ricerca e Progetto – Galassi, Mingozzi e associati, che verrà presentato alle autorità competenti contestualamente al presente Permesso di Costruire. La valutazione è stata condotta conformemente a quanto previsto dal D.P.C.M. del 1° marzo 1991, dalla Legge Quadro sull’Inquinamento Acustico n. 447 del 26 ottobre 1995 e successivi decreti attuativi e come recepito come recepito dalla normativa regionale della Regione Emilia Romagna (L.R. 15/2001 e D.G.R. n. 673 del 14/04/04) e dalla Normativa Tecnica della “Zonizzazione acustica comunale” inserita nel Regolamento Urbanistico ed Edilizio del Comune di Ravenna. In particolare, l’analisi si prefigge di determinare gli effetti prodotti sulla matrice rumore dal progetto di ampliamento del centro commerciale mediante la verifica dei limiti assoluti e differenziali di immissione e dei limiti di emissione in relazione alle principali sorgenti introdotte dal progetto (impianti di climatizzazione e ventilazione degli ambienti, operazioni di conferimento delle merci, compattazione dei rifiuti, movimenti nelle aree di parcheggio di pertinenza, …). La verifica è stata condotta in corrispondenza dei ricettori potenzialmente disturbati rappresentati dagli edifici prospicienti al nuovo ampliamento. Le analisi sono svolte mediante il software di calcolo previsionale CadnaA sviluppato da DataKusik opportunamente tarato a partire dai rilievi eseguiti in situ sia di breve durata sia di lunga durata (2 settimane). Le misure acustiche sono state condotte per mezzo di un fonometro 01dB, mod. SOLO BLACK (matricola 65081) di classe 1, come definito dalle norme EN 60651:1994 e EN 60804:1994 (Cfr. Art. 2, comma 1, del D.M. 16 Marzo 1998), previa calibratura per mezzo di un calibratore Larson & Davis modello CA250, eseguite da tecnico competente in acustica ai sensi della L.447/95. Di seguito se ne riportano i contenuti salienti al fine di quantificare le variazioni al clima acustico presente allo stato di fatto connesse al funzionamento a regime dall’ampliamento del centro commerciale e delle relative aree di parcheggio di cui in oggetto, in corrispondenza dei ricettori potenzialmente disturbati prossimi all’area di intervento.

2.1 ANALISI DELLA NORMATIVA E DEFINIZIONE DEI LIMITI DI IMMISSIONE ACUSTICA DEL CONTESTO INSEDIATIVO La Classificazione Acustica del Comune di Ravenna, della quale è riportato uno stralcio relativo all’area di intervento nella figura seguente, classifica l’area di cui in oggetto in classe IV. Ai sensi del il D.P.C.M. 01/03/1991 rientrano infatti nella Classe IV le “aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di attività commerciali ed uffici, di attività artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali; le aree con limitata presenza di piccole industrie”. La classe in questione presenta, secondo quanto indicato dal D.P.C.M. del 1° marzo 1991 e dalla Legge Quadro sull’Inquinamento Acustico n. 447 del 26 ottobre 1995, i seguenti limiti sonori: Classe Periodo di riferimento Valori limite di immissione acustica Diurno (06:00 – 22:00) 65 dB(A) Classe IV Notturno (22.00-06.00) 55 dB(A)

L’area di intervento e le zone circostanti ricadono inoltre nella fascia di pertinenza della via Classicana (strada di tipo B- extraurbana principale) per la quale sono previsti i seguenti limiti: Classe Periodo di riferimento Valori limite di immissione acustica fasce A Diurno (06:00 – 22:00) 70 dB(A) (classe V) Notturno (22.00-06.00) 60 dB(A) fasce B Diurno (06:00 – 22:00) 65 dB(A) (classe IV) Notturno (22.00-06.00) 55 dB(A)

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Figura 32: Stralcio della Classificazione Acustica comunale (Fasce di pertinenza acustica infrastrutturali). Figura 33: Stralcio della Classificazione Acustica comunale.

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In sede di PUA è stata approvata la modifica alla zonizzazione acustica comunale alla luce della nuova viabilità prevista dal Piano per dare continuità di classificazione tra le infrastrutture esistenti e di nuova realizzazione.

In particolare in sede di PUA è stato proposto:  di classificare il tratto di viabilità di futura realizzazione, in congiunzione tra via Quaroni e via Bussato, di rango pari ad E e pertanto tale da garantire una continuità di classificazione con le viabilità suddette in ragione ai flussi di traffico presenti ed all’architettura del tratto stradale di raccordo.  di classificare il tratto di viabilità, di futura realizzazione, in congiunzione tra la rotatoria a sud ovest del parcheggio di pertinenza della nuova area commerciale e via Fiume Montone Abbandonato, di rango pari ad E e pertanto tale da garantire una continuità di classificazione con le viabilità suddette in ragione ai flussi di traffico presenti ed all’architettura del tratto stradale di raccordo.  di classificare in classe IV il “buffer” di 30 metri dal bordo carreggiata di via Quaroni, via Bussato ed il tratto di viabilità di nuova realizzazione di collegamento tra le due. Si propone inoltre di classificare in classe IV il “buffer” di 30 metri dal bordo carreggiata della viabilità di futura realizzazione in collegamento tra la rotatoria a sud ovest del parcheggio di pertinenza della nuova area commerciale e via Fiume Montone Abbandonato.

Nella figura seguente si riporta la proposta di modifica della classificazione acustica formulata in sede di PUA.

Figura 34: Proposta di modifica della Classificazione Acustica comunale. Fonte: “Proposta di modifica della zonizzazione acustica comunale e della classificazione del rango del tratto di viabilità di nuova realizzazione di collegamento tra via Quaroni e via Bussato”, redatto dalla Società Servin - Servizi Integrati Gestionali Ambientali scpa (giugno 2013).

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2.2 INDIVIDUAZIONE DEI RICETTORI POTENZIALMENTE DISTURBATI E DI EVENTUALI RICETTORI SENSIBILI (AREE OSPEDALIERE, SCOLASTICHE, AREE DESTINATE AL RIPOSO E ALLO SVAGO, AREE RESIDENZIALI RURALI, AREE DI PARTICOLARE INTERESSE URBANISTICO, PARCHI PUBBLICI, ECC.) I ricettori potenzialmente disturbati, valutati mettendo a sistema le risultanze della disamina progettuale con l’inquadramento territoriale e urbanistico dell’area, sono rappresentati dagli edifici presenti nelle immediate vicinanze dell’area di ampliamento. Si riportano in allegato le schede relative ad ogni ricettore con indicazione della destinazione d’uso e individuazione dei limiti di riferimento per la valutazione di impatto acustico ai sensi della Classificazione Acustica Comunale. Il ricettore R1 – scuola [5] e il ricettore R2 – struttura ospedaliera sono gli unici ricettori in classe I presenti in prossimità dell’area di intervento. Come ricettore potenzialmente disturbato è stata valutata anche l’area a ridosso del comparto di intervento individuata dagli strumenti di pianificazione comunale come area potenzialmente edificatoria a carattere prevalentemente residenziale (ricettore R11). Sono stati inoltre valutati come ricettori potenzialmente disturbati anche il nuovo edificio commerciale previsto dal PUA come superficie commerciale premiale a sud ovest dell’ampliamento (ricettore R13), che sarà oggetto in futuro di un successivo permesso di Costruire, e i fronti destinati a uffici del centro commerciale esistente (ricettore R12), sebbene appartenenti alla medesima proprietà, ma occupati da locatari differenti.

R12

comparto S05

R13

Figura 35: Individuazione dei ricettori potenzialmente disturbati esterni al comparto.

5 L’istituto scolastico individuato in figura come ricettore R1 è classificato secondo la Classificazione acustica comunale riportata al paragrafo precedente in classe IV. Data la destinazione d’uso sensibile, ai fini della presente valutazione verrà comunque considerato in classe I.

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2.3 INDIVIDUAZIONE DELLE SORGENTI ACUSTICHE ESISTENTI Le principali sorgenti sonore, che caratterizzano il clima acustico, allo stato di fatto sono rappresentate: 1. dal traffico veicolare (sorgente lineare) incidente nelle arterie prospicienti al comparto: 2. dagli impianti per la ventilazione e climatizzazione e la refrigerazione alimentare del centro commerciale (galleria commerciale e Ipercoop): 3. dal conferimento della merce destinata alla vendita: per volume, tipologia e ubicazione il rumore connesso alle attività di rifornimento della merce dell’IPERCOOP e della media superficie MARCO POLO EXPERT sono maggiormente significative rispetto a quelle dei negozi nella galleria commerciale che si possono ritenere trascurabili ai fini della presente valutazione; 4. dal funzionamento dei compattatori per gli imballaggi di carta e cartoni; 5. dai movimenti delle auto afferenti al centro commerciale nelle aree di parcheggio pubbliche e private.

1.TRAFFICO VEICOLARE: I volumi di traffico considerati ai fini del presente studio sono stati valutati a partire dalle risultanze delle indagini trasportistiche condotte da FG Tecnopolo e riportate nel documento Polo funzionale ESP Ravenna - Progetto di ampliamento - “Studio di traffico” – Analisi del sistema dei trasporti e degli effetti a seguito dell’ampliamento del Centro Commerciale ESP Ravenna, (ottobre 2013), allegato agli elaborati di PUA.

2. IMPIANTI PER LA CLIMATIZZAZIONE E VENTILAZIONE DEGLI AMBIENTI (SORGENTI PUNTUALI) Gli impianti per la climatizzazione e ventilazione degli ambienti maggiormente significativi da un punto di vista acustico sono costituiti dagli impianti ubicati sulla copertura e dalle griglie di ventilazione dei locali tecnici ubicati sul lato ovest dell’edificio esistente:  condizionatori autonomi in pompa di calore (ROOF TOP) e unità di trattamento aria (UTA) ubicati in copertura per la climatizzazione e ventilazione degli ambienti del centro commerciale, inclusa l’area Ipercoop;  centrali frigorifere e condensatori celle frigo dell’Ipercoop e dei locali di ristorazione della food court ;  estrattori delle cucine dell’Ipercoop e dei locali di ristorazione della food court;  unità esterne ventilanti medie superfici;  torri evaporative Ipercoop;  centrale termica galleria. Tali sorgenti sono state tutte caratterizzate acusticamente mediante rilievo in sito eseguito in data 20/03/2014 e 03/04/2014 con la metodologia descritta al paragrafo successivo, ad esclusione delle torri evaporative, in funzione nel solo periodo estivo e di cui non è stato possibile forzare l’avviamento. Le misure condotte sono risultate coerenti con i livelli di potenza sonora riportati dalla Società Servin nello studio di impatto acustico condotto in sede di PUA (relazione “Verifica previsionale di impatto acustico – Comparto S5 IperCoop Borgo Montone” del 10 luglio 2012 e successive modifiche e integrazioni). La rumorosità prodotta dagli impianti a servizio del centro commerciale esistenti è risultata trascurabile dai rilievi fonometrici eseguiti rispetto ai livelli di emissione associati al traffico veicolare incidente sulle arterie e in particolare sulla via Classicana.

3. PROCEDURA DI CONFERIMENTO DELLA MERCE DESTINATA ALLA VENDITA Per volume, tipologia e ubicazione il rumore connesso alle attività di rifornimento della merce dell’IPERCOOP e della media superficie MARCO POLO EXPERT sono maggiormente significative rispetto a quelle dei negozi nella galleria commerciale che si possono ritenere trascurabili ai fini della presente valutazione. Le procedure di conferimento della merce avvengono prevalentemente dalle 7.00 alle 13.00. I maggiori livelli di pressione sonora sono associati al rumore prodotto dai mezzi refrigerati in sosta in attesa delle operazioni di scarico nell’area di stoccaggio dell’Ipercoop e dalle manovre nei piazzali di scarico dei medesimi.

4. COMPATTATORI A servizio dell’Ipercoop sono attualmente presenti diversi elettrocompattatori, per lo stoccaggio degli imballi di carta e cartone, di cui 6 sul lato verso nord a servzio dell’Ipercoop. Un altro compattatore è presente sul lato ovest a servizio della media superficie Marco Polo Expert. La rumorosità prodotta dal funzionamento del compattatore è connessa prevalentemente al ciclo di compattazione vero e proprio: il

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gruppo pressa del compattatore viene attivato a completo riempimento della tramoggia di carico che si verifica, in base alla tipologia degli imballi stoccati, con un frequenza variabile da 1 a 2 volte l’ora durante le fasce orarie nelle quali avviene l’arrivo della merce destinata alla vendita e viene eseguito l’allestimento degli scaffali. Dai sopralluoghi effettuati si è riscontrato che ogni ciclo di funzionamento ha una durata di circa 15-20 minuti. Data l’ubicazione, le modalità di utilizzo e la potenza sonora associata, il funzionamento dei compattatori si può ritenere trascurabile rispetto al rumore ambientale presente nel comparto.

5. AREE DI PARCHEGGIO Le aree di parcheggio sonso state valutate come sorgenti areali in funzioen del numero di ingressi e uscite stimati a partire dale indagini condotte da FG Tecnopolo.

2.4 RILIEVO DEL RUMORE ALLO STATO DI FATTO E CARATTERIZZAZIONE ACUSTICA DELLE SORGENTI SONORE PRESENTI ALLO STATO DI FATTO La campagna di rilievo ha il duplice obiettivo di caratterizzare acusticamente l’area allo stato di fatto e al contempo di acquisire le informazioni necessarie alla taratura del modello di calcolo previsionale, impiegato nella valutazione. La campagna di rilievi fonometrici è stata condotta, ad opera di tecnico competente in acustica ai sensi della “Legge Quadro 447/95” e successivi decreti attuativi, sia attraverso misure spot di breve durata condotte, nel corso di una giornata tipo infrasettimanale, in prossimità delle sorgenti sonore esistenti finalizzate alla taratura del modello di simulazione, sia attraverso una misura in continuo della durata di 2 settimane condotta da giovedì 20 marzo 2014 a giovedì 3 aprile 2014, in un punto rappresentativo del clima acustico medio dell’area durante il normale funzionamento infrasettimanale del comparto. In allegato è riportata una scheda di analisi per ogni misura condotta, riassunte nella figura seguente. Dal rilievo in continuo eseguito nel corso delle due settimane emerge una sostanziale uniformità nell’andamento dei livelli equivalenti di pressione nel periodo di riferimento notturno di tutti i giorni della settimana. Nel periodo di riferimento diurno i maggiori livelli si registrano nelle giornate infrasettimanali, mentre nel fine settimana i livelli di riducono di 2-3 dBA. Tale differenza è imputabile agli elevati flussi di mezzi pesanti che si registrano dal lunedì al venerdì sulla via Classicana la cui rumorosità risulta prevalente rispetto al traffico attratto dal centro commerciale che registra invece i picchi durante il fine settimana. In sintesi dalle analisi emerge che i livelli di emissione associati ai flussi di traffico della via Classicana risultano prevalenti sia rispetto alle sorgenti puntuali dovute agli impianti meccanici del centro commerciale, sia rispetto ai flussi di traffico attratti dal centro commerciale e alle conseguenti movimentazioni nei parcheggi del centro.

Figura 36: Rilievi fonometrici condotti.

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2.5 TARATURA DEL PROGRAMMA DI SIMULAZIONE Le valutazioni acustiche di seguito descritte sono state condotte mediante il software di calcolo previsionale CadnaA (Computer Aided Noise Abatement) sviluppato da DataKusik. Il software implementa numerosi standard di calcolo europei per il rumore ambientale e consente di valutare tramite mappatura acustica il rumore emesso da una o più sorgenti sia su piani verticali sia orizzontali, partendo da una rappresentazione tridimensionale inserendo le caratteristiche plano-altimetriche del terreno, le dimensioni degli edifici e delle strade e i parametri acustici di tutte le superfici. CadnaA permette di studiare la propagazione dei livelli di immissione ed emissione del rumore, valutandone i livelli in frequenza e le intensità complessive nei punti ricettori e su griglie di calcolo. Coerentemente con quanto indicato nella Raccomandazione della Commissione Europea del 6 agosto 2003, per il presente studio sono state utilizzate le seguenti procedure di calcolo in funzione della tipologia di sorgente: A. traffico veicolare: La procedura di calcolo che è stata scelta per il software CadnaA per la valutazione dei rumore da traffico stradale è il modello “NMPB-Routes-96 (SETRA-CERTU-LCPC-CSTB), riportato in '”Arretè du 5 mai 1995 relatif au bruit des infrastructures routieres, Journal Officiel du 10 mai 1995, article 6” e successivi aggiornamenti e come consigliato dal Decreto Legislativo n. 194/2004 e dalla Direttiva Comunitaria 2002/49. B. impianti per la ventilazione e climatizzazione degli impianti e la refrigerazione alimentare: ogni impianto esistente è stato valutato come singola sorgente puntuale secondo lo standard ISO 9613-2. C. aree di parcheggio: Il rumore prodotto dalle manovre per la sosta dei mezzi nelle aree di parcheggio è stato valutato come sorgente areale secondo il metodo di calcolo RLS-90, implementato dal software utilizzato CadnaA in funzione del numero di posti auto presenti e impostando come modello d’uso i valori tipici di un centro commerciale di dimensioni equivalenti a quello in esame, come indicati dal Bayerisches Landesamt fur Umwelt nel documento “Parking area noise” (2007).

Il procedimento di taratura del programma di calcolo previsionale CadnaA consiste nel confronto puntuale tra i seguenti livelli sonori:  il valore del livello sonoro calcolato con il programma di simulazione in un punto in cui è stata effettuata la rilevazione fonometrica, avendo inserito la morfologia del territorio, l’edificio realizzato e le sorgenti sonore presenti al momento della misurazione.  il valore del livello sonoro misurato in sito in quello stesso punto. L’operazione va ripetuta un numero di volte pari a quelle delle misurazioni. Come si evince dalle tabelle seguenti, si è effettivamente verificata la convergenza dei livelli sonori misurati e simulati nei punti di taratura del programma; lo scarto fra il livello sonoro simulato e misurato in sito nei punti di taratura è sempre stato inferiore a 1 dB(A).

Tabella 1 Confronto dei livelli sonori misurati e simulati durante la fase di taratura del programma previsionale.

Livello sonoro rilevato Livello sonoro simulato Differenza livello sonoro Misura (Leq dBA) (Leq dBA) simulato-rilevato Misura 2 settimane periodo di riferimento diurno 55.5 55.5 0.0 Misura 2 settimane periodo di riferimento notturno 48.9 48.9 0.0 Misura 21 48.7 48.9 +0.2 Misura 22 47.7 47.8 +0.1 Misura 24 55.9 55.9 0.0 Misura 25 61.1 61.0 -0.1 Misura 26 66.5 66.8 +0.3 Misura 27 69.5 70.0 +0.5

Nella figura seguente è riportata una pianta e la vista 3D del modello previsionale utilizzato per le valutazioni acustiche allo stato di fatto.

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Figura 37 Pianta e vista 3D della zona oggetto di valutazione allo “stato di fatto”, così come inserita nel programma di simulazione.

2.6 SORGENTI NELLO SCENARIO DI PROGETTO Nello scenario di progetto verranno introdotte le seguenti sorgenti potenzialmente impattanti: 1. Incremento di traffico indotto dall’ampliamento del centro commerciale come individuato al capitolo “Mobilità, viabilità e traffico” del presente documento; 2. nuove aree di parcheggio pubbliche e private come individuato al capitolo “Mobilità, viabilità e traffico” del presente documento; 3. nuove aree di carico scarico merce; 4. nuovi impianti per la climatizzazione e ventilazione degli ambienti a servizio dell’ampliamento del centro commericiale. La climatizzazione e ventilazione della nuova galleria commerciale verrà effettuata mediante 3 impianti in pompa di calore del tipo aria – aria (ROOF TOP), posti in copertura. I nuovi negozi saranno invece serviti da tre unità di rinnovo aria con recuperatore termodinamico a flusso incrociato posti in copertura. Gli uffici e i locali quadri e ups saranno condizionati mediate impianti autonomi ad espansione diretta in pompa di calore con unità esterna in copertura. Le unità esterne di tali impianti che possono configurarsi come sorgenti sonore potenzialmente impattanti sono elencate nella figura seguente. La climatizzazione e ventilazione delle medie superfici è invece a carico del locatario e pertanto ad oggi non definita. In base alle dimensioni delle medie superfici previste dal progetto, ai fini del presente studio, per analogia, verranno ipotizzati degli impianti in pompa di calore del tipo aria – aria (ROOF TOP), dimensionati in funzione del volume dell’area di vendita, distribuiti uniformemente sulla copertura delle medie superfici. Gli impianti per la climatizzazione e ventilazione degli ambienti sopra elencati saranno in funzione nel solo periodo di riferimento diurno, nel solo periodo di apertura del centro commerciale (6.00-20.00). Non sono presenti invece attività che prevedano refrigerazione alimentare da realizzarsi mediante impianti di condensazione esterni.

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Poiché in seguito all’ottenimento del permesso di costruire la fornitura e dei materiali e la posa verrà affidata mediante bando di gara, attualmente non sono stati definiti marche e modelli degli impianti che verranno installati. Ai fini del presente studio i livelli di emissione delle sorgenti puntuali individuate sono stati pertanto stimati a partire dalle schede tecniche di impianti con portata d’aria e potenza equivalenti a quelle previste dal progetto.

Nella tabella seguente si riportano i valori di emissione ipotizzati nell’ambito del presente studio sulla base delle informazioni fornite dai progettisti degli impianti meccanici. Per maggiori dettagli si rimanda al documento “Ampliamento Centro Commerciale ESP (RA): Verifica previsionale di impatto acustico” redatto da Ricerca e Progetto – Galassi, Mingozzi e associati, presentato contestualemnte al presente Permesso di Costruire.

Tabella 2: Elenco sorgenti introdotte dal progetto potenzialmente impattanti. Impianto Lw Hz [dB] Lp [dBA] a Lw sigla Tipologia impianto 63 125 250 500 1000 2000 4000 8000 distanza nota

RTA ROOF TOP Lp = 65 dBA a 1 m

RTB ROOF TOP 95 91 95 87 86 82 72 64 Lp = 72 dBA a 1 m

PAE 87 91 88 84 80 80 75 69 86 dBA RECUPERTAORE DI REC CALORE EXP 84 85 84 81 77 74 68 63 82 dBA

PDC ROOF TOP 94 dBA GALL - A

PDC ROOF TOP 94 dBA GALL - B

EX ESTRATTORE D’ARIA 89 82 82 78 78 72 68 63 81 dBA

EX1 ESTRATTORE D’ARIA 89 87 85 81 80 78 74 65 85 dBA

PAE 96 95 92 85 85 80 75 71 88 dBA UNITÀ DI TRATTAMENTO UTA P ARIA EXP 92 88 88 82 79 75 69 64 84 dBA

COND 1 UNITÀ ESTERNA A POMPA DI CALORE - 88 83 82 77 73 67 66 93 dBA

COND 2 UNITÀ ESTERNA A POMPA DI CALORE - 82 80 76 72 65 62 59 78 dBA

COND 3 UNITÀ ESTERNA A POMPA DI CALORE - 83 80 76 72 67 60 53 78 dBA

COND 4 UNITÀ ESTERNA A POMPA DI CALORE - 74 72 70 65 62 55 53 71 dBA

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Figura 38: Ubicazione impianti significativi da un punto di vista acustico considerati nelle valutazioni di seguito riportate sulla base delle informazioni fornite dai progettisti degli impianti meccanici (Dichiarazione dei progettisti e schede tecniche di riferimento fornite dai medesimi).

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Le sorgenti sopra elencate sono state inserite nel progremma di simulazione con la medesima metodologia adottata nella taratura allo stato di fatto. Nella figura seguente è riportata una pianta e la vista 3D del modello previsionale utilizzato per le valutazioni acustiche in riferimento allo scenario di progetto.

Figura 39: Pianta e vista 3D della zona oggetto di valutazione nello scenario di progetto, così come inserita nel programma di simulazione.

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2.7 ANALISI DI IMPATTO ACUSTICO IN CORRISPONDENZA DEI RICETTORI POTENZIALMENTE DISTURBATI La verifica di impatto acustico è effettuata mediante il modello di calcolo previsionale CadnaA, opportunamente tarato a partire dai rilievi fonometrici condotti in situ. La valutazione effettua il controllo dei limiti di immissione (differenziali ed assoluti) e dei limiti di emissione ai sensi del D.P.C.M. del 14/11/1997, in corrispondenza dei ricettori potenzialmente disturbati.

Le valutazioni che verranno condotte riguardano: 1. la verifica dei limiti differenziali di immissione e dei limiti di emissione in relazione alle sorgenti puntuali introdotte dal progetto e in particolare agli impianti per la ventilazione e climatizzazione degli ambienti che, tra le sorgenti elencate al paragrafo precedente risultano quelle potenzialmente maggiormente impattanti per livelli di emissione, durata di funzionamento e ubicazione. La verifica verrà condotta in corrispondenza dei ricettori potenzialmente disturbati individuati. 2. la verifica dei limiti assoluti di immissione allo stato di fatto e nello scenario di progetto, valutata considerando cautelativamente il funzionamento contemporaneo di tutte le sorgenti individuate alla massima potenzialità. La verifica verrà condotta in corrispondenza dei ricettori potenzialmente disturbati.

Le valutazioni sono condotte limitatamente al periodo di riferimento diurno (06.00-22.00) in quanto nel periodo di riferimento notturno tutte le attività previste nell’area di ampliamento saranno chiuse, e di conseguenza gli impianti per la climatizzazione e ventilazione degli ambienti non attivi e i parcheggi non fruiti.

Di seguito si riporta un estratto degli esiti delle valutazioni condotte riportate nel documento “Ampliamento Centro Commerciale ESP (RA): Verifica previsionale di impatto acustico” redatto da Ricerca e Progetto – Galassi, Mingozzi e associati, al quale si rimanda per maggiori dettagli Nel documento infatti gli esiti delle valutazioni sono riportati sia come valori puntuali a 1 m dalla facciata in corrispondenza di ogni piano dei ricettori potenzialmente disturbati sia come mappe orizzonatli dei livelli di pressione sonora eseguite a differenti altezze corrispdenti ai livelli furoi terra dei ricettori potenzialmente disturbati .

1. VERIFICA DEI LIMITI ASSOLUTI DI IMMISSIONE Il controllo dei limiti assoluti di immissione, definiti come i livelli massimi di rumore presenti in ambiente esterno nella zona in oggetto, determinati in corrispondenza dei ricettori potenzialmente disturbati è valutato in riferimento all’ora teorica media, che considera la media della situazione del traffico veicolare, allo stato di fatto ed allo stato di progetto. La verifica è eseguita, sia allo stato di fatto, sia nello scenario di progetto, al fine di consentire una valutazione complessiva dell’intervento.

Dalle analisi condotte si riscontra il rispetto dei limiti assoluti di immissione nel periodo di riferimento diurno su tutti i ricettori considerati ad esclusione dei ricettori R1- scuola e R2 –casa di cura per i quali si riscontrano superamenti dei limiti di classe I già allo stato di fatto indotti dai flussi di traffico incidenti su via Fiume Montone Abbandonato. Risultano comunque sempre rispettati anche su tali ricettori i limiti di Classe IV previsti dal D.P.R. del 30/03/2004, n. 142 per la fascia di pertinenza stradale, nella quale ricade il primo fronte di entrambi gli edifici.

Dal confronto tra i livelli di pressione sonora allo stato di fatto e nello scenario di progetto, rappresentato sottoforma di isofoniche nella figura seguente, sui fronti dei ricettori potenzialmente disturbati si rilevano differenze dei livelli assoluti di immissione tra stato di fatto e di progetto non superiori a 6 dBA imputabili prevalentemente alle modifiche all’assetto trasportistico previsto dal Piano Urbanistico Attuativo e non oggetto del presente studio. Il ricettore nel quale si registra il maggiore incremento dei livelli di immissione risulta il ricettore R3 sui fronti rivolti verso via Bussato e la nuova viabilità di circuitazione del comparto, mentre sugli altri fronti, inclusi quelli rivolti verso il nuovo edificio commerciale, la differenza dei livelli assoluti di immissione tra stato di fatto e di progetto risulta non superiore a 2.5 dBA, ad ulteriore dimostrazione di come risulti trascurabile il rumore indotto dalle sorgenti connesse all’ampliamento in oggetto rispetto alle modifiche alla viabilità previste dal PUA, i cui effetti sono comunque compatibili con i limiti di Classificazione acustica.

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Ricettore R3

Figura 40: Elaborazione tramite il software CadnaA della differenza tra i livelli di pressione sonora nell’ora teorica media del periodo di riferimento diurno tra scenario di progetto e lo stato di fatto ad un’altezza di 5,3 m dal suolo corrispondente alla quota del secondo livello fuori terra (progetto – stato di fatto a passi di 1 dBA).

2. VERIFICA DEI LIMITI DIFFERENZIALI DI IMMISSIONE E DEI LIMITI DI EMISSIONE La verifica è finalizzata a valutare l’impatto acustico indotto dalle nuove sorgenti puntuali introdotte dal progetto rappresentate dagli impianti per la climatizzazione e ventilazione degli ambienti del nuovo edificio commerciale. La verifica effettua: - il controllo dei limiti differenziali di immissione, secondo il criterio di limite differenziale nello scenario in cui è massima l’entità del disturbo prodotto dal funzionamento del centro commerciale nell’ora in cui il rumore di fondo è il minimo (ora di morbida), del periodo di riferimento diurno. Il criterio di limite differenziale eseguito secondo il criterio di limite di tollerabilità della differenza tra rumore ambientale in presenza della sorgente e rumore residuo in assenza della stessa. I valori differenziali di immissione vengono determinati nel seguente modo: o determinazione dei livelli sonori presenti in un punto n nel momento di funzionamento delle sorgenti di rumore puntuali: rumore ambientale; o determinazione dei livelli sonori presenti nello stesso punto n in assenza delle sorgenti sonore citate: rumore residuo; o si effettua la differenza algebrica tra rumore ambientale e rumore residuo nel punto n;

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ossia:

Valore di immissione nel punto n = (rumore ambientalepunto n - rumore residuopunto n) intesa come differenza algebrica. - il controllo dei limiti di emissione, eseguito secondo il criterio di limite massimo, nell’ora di morbida del periodo di riferimento notturno e diurno. La procedura di valutazione è la medesima descritta per il limite differenziale ma in questo caso la differenza tra rumore ambientale e residuo è logaritmica:

Valore di emissione nel punto n = (rumore ambientale - rumore residuo) intesa come differenza logaritmica.

Dall’andamento del traffico nelle 24 ore, sorgente che, come visto dai rilievi fonometrici condotti in loco, caratterizza in modo prevalente il clima acustico dell’area e dall’andamento dei livelli di pressione sonora rilevato in continuo nel corso delle 2 settimane di monitoraggio, risulta che l’ora di morbida del periodo di riferimento diurno, ovvero l’ora in cui il rumore di fondo è il minimo del periodo di riferimento e risulta maggiore il disturbo prodotto dalle sorgenti considerate nel periodo di riferimento diurno, è la fascia oraria 6-7. Per consentire una valutazione maggiormente cautelativa nel calcolo dei livelli di emissione e dei livelli differenziali non è stato valutato alcun contributo acustico dalle aree di parcheggio esistenti e di progetto e delle aree di scarico merce, al fine di non incrementare il rumore residuo. La verifica ha dimostrato il rispetto dei limiti differenziali di immissione e di emissione su tutti i ricettori.

A titolo puramente indicativo e non vincolante per la valutazione in oggetto è stata eseguita la verifica di impatto acustico anche dell’intero polo commerciale, considerando l’impatto acustico in termini di livelli differenziali di immissione e di livelli di emissione del funzionamento contemporaneo delle sorgenti puntuali a servizio del centro commerciale esistente (impianti per la ventilazione e climatizzazione degli impianti e la refrigerazione alimentare esistenti a servizio del centro commerciale esistente) e di progetto (impianti per la ventilazione e climatizzazione degli impianti a servizio del nuovo ampliamento) e considerando come rumore residuo il solo traffico veicolare nell’ora di morbida del periodo di riferimento diurno. Anche in questo caso la valutazione ha fornito esito positivo, dimostrando il rispetto dei limiti assoluti e differenziali di immissione su tutti i fronti degli edifici esterni al comparto.

Figura 41: elaborazione tramite il software CadnaA della differenza tra i livelli di pressione sonora tra il rumore ambientale (valutato considerando attive sia le sorgenti di progetto, sia le sorgenti puntuali a servizio del centro commerciale esistente) e il rumore residuo valutato consideranto il solo contributo del traffico veicolare nell’ora di morbida del periodo di riferimento diurno ad un’altezza di 5,3 m dal suolo corrispondente alla quota del secondo livello fuori terra.

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In sintesi dalle analisi condotte emerge che il contributo acustico indotto dall’ampliamento in oggetto è ampiamente inferiore rispetto al contributo indotto dal traffico veicolare incidente sulle arterie prossime al comparto e in particolar modo dalla via Classicana a est, e i relativi rami di svincolo, e a nord da via Fiume Montone Abbandonato. Tale condizione risulta evidente sia dall’analisi delle mappe orizzontali del rumore (isofoniche) eseguite a diverse altezza sia dal confronto dei limiti assoluti di immissione tra stato di fatto e scenario di progetto sia dall’analisi dei livelli differenziali simulati. Il traffico indotto dal comparto sulla viabilità esistente e di progetto risulta tale da garantire comunque il rispetto dei limiti assoluti di immissione su tutti i fronti dei ricettori analizzati. L’impatto acustico indotto dalle sorgenti puntuali introdotte dal progetto connesse alla ventilazione e climatizzazione degli ambienti e in funzione solo nel periodo di riferimento diurno, corrispondente al periodo di apertura del nuovo edificio, in virtù della tecnologia prevista dal progetto, dell’ubicazione e delle mitigazioni adottate, risulta compatibile con il rumore residuo presente garantendo il rispetto su tutti i fronti degli edifici potenzialmente disturbati esistenti o di futura realizzazione.

L’intervento risulta pertanto compatibile con i limiti previsti dalla zonizzazione acustica.

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3. INQUINAMENTO ATMOSFERICO Nel Comune di Ravenna, come negli altri Comuni della Regione Emilia Romagna, il traffico veicolare è il maggiore responsabile dell’inquinamento atmosferico. In particolare le emissioni dei gas di scarico connesse al “Trasporto stradale” sono responsabili in Emilia-Romagna del 47% delle emissioni di monossido di carbonio, mentre alla “Combustione non industriale” spetta il 43%. Per quanto riguarda il PM10 il settore dei trasporti apporta il 30% delle emissioni, mentre il 26% di emissioni sono dovute ai macrosettori “Processi produttivi” e “Combustione nell’industria” e ben il 28% è attribuibile alla “Combustione non industriale”6. La distribuzione percentuale delle emissioni di PM10 ed NOx nelle singole province della Regione è illustrata nelle immagini sotto riportate. Analizzando la distribuzione % di PM10 si nota come l'area di Ravenna si differenzia, almeno parzialmente, dall’andamento del territorio regionale, caratterizzato da forti pressioni a riscaldamento e traffico, attribuendo la maggiore percentuale di emissioni di PM10 ai processi produttivi. Nel presente studio viene analizzato l’impatto atmosferico connesso alla fase di funzionamento a regime degli interventi previsti dal progetto. Da un punto di vista metodologico la valutazione affronta i seguenti passaggi: 1. Individuazione delle potenziali sorgenti inquinanti presenti allo stato di fatto in prossimità della zona di progetto e in quelle circostanti, riconducendosi alla classica suddivisione in sorgenti lineari, puntuali ed areali; l'estensione dell'area di indagine è un parametro estremamente importante e fortemente dipendente sia dalla tipologia delle fonti di emissione, sia dalle caratteristiche meteoclimatiche dell'area di studio. Nel caso in esame l’area minima comprenderà oltre al comparto, la rete viaria principale al perimetro. 2. Individuazione dello stato della qualità dell'aria al suolo relativamente allo scenario stato di fatto in modo tale da individuare un valore di fondo per gli indicatori utilizzati nell’analisi degli eventuali impatti prodotti dal progetto. L’analisi verrà riferita ai parametri ritenuti maggiormente critici. Tali dati verranno dedotti da fonti bibliografiche quali i “Rapporti sulla qualità dell'aria” pubblicati dalla Provincia di Ravenna, e i report che ARPA pubblica con cadenza regolare. 3. Stima delle potenziali sorgenti inquinanti di progetto rappresentate dal traffico veicolare attratto, ed eventuali nuove sorgenti puntuali. 4. Previsione degli impatti ed individuazione dei punti di attenzione. Lo studio della situazione atmosferica nello scenario futuro prevede la stima delle quantità di inquinanti emesse dalle sorgenti individuate al punto precedente.

Figura 42: Estratto del documento Zonizzazione della Regione Emilia-Romagna (art. 3 - Zonizzazione del territorio - Decreto Legislativo 13 agosto 2010, n. 155 Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa), elaborato da Regione Emilia-Romagna e Arpa Emilia- Romagna, maggio 2011.

6 Fonte: Zonizzazione della Regione Emilia-Romagna (art. 3 - Zonizzazione del territorio - Decreto Legislativo 13 agosto 2010, n. 155 Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa), Documento elaborato da Regione Emilia- Romagna e Arpa Emilia-Romagna, maggio 2011.

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3.1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO QUALITÀ DELL’ARIA La norma quadro in materia di controllo dell’inquinamento atmosferico è rappresentata dal Decreto Legislativo n. 155/2010, recentemente modificata dal Decreto Legislativo n.250/2012, in vigore dal 12 febbraio 2013, che ha abrogato il precedente Decreto Legislativo n. 351/99 e i rispettivi decreti attuattivi (il DM 60/02, il Decreto Legislativo n.183/2004 e il DM 261/2002), in attuazione alla Direttiva 2008/50/Ce del Parlamento europeo e del Consiglio del 21/5/2008, relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa, e le nuove disposizioni di attuazione nazionale della Direttiva 2004/107/Ce del Parlamento europeo e del Consiglio del 15/12/2004, concernente l’arsenico, il cadmio, il mercurio, il nickel e gli idrocarburi policiclici aromatici nell’aria ambiente. Il Decreto Legislativo n.155/2010 contiene le definizioni di valore limite, valore obiettivo, soglia di informazione e di allarme, livelli critici, obiettivi a lungo termine e valori obiettivo. Il Decreto individua l’elenco degli inquinanti per i quali è obbligatorio il monitoraggio (NO2, NOx, SO2, CO, O3, PM10, PM2.5, Benzene, Benzo(a)pirene, Piombo, Arsenico, Cadmio, Nichel, Mercurio, precursori dell'ozono) e stabilisce le modalità della trasmissione e i contenuti delle informazioni, sullo stato della qualità dell’aria, da inviare al Ministero dell’Ambiente. Il Decreto inoltre indica con quali strumenti deve essere effettuata la valutazione della qualità dell’aria, come effettuare la zonizzazione e la classificazione del territorio in zone e agglomerati ed indica, in caso di superamento dei valori limite, dei livelli critici, dei valori obiettivo, delle soglie di informazione e allarme, le competenze (Regioni, Province autonome, Stato) e le modalità affinché siano intraprese misure necessarie per agire sulle principali sorgenti di emissione per raggiungere gli standard e gli obiettivi. La regione Emilia-Romagna ha parallelamente sviluppato una propria disciplina giuridica che è andata ad affiancare e attuare quella nazionale. In particolare, per il monitoraggio dell’inquinamento atmosferico, ha affidato ad ARPA Emilia Romagna la gestione della Rete Regionale della Qualità dell’Aria (D.G.R. n°1614 del 26/10/2009, D.G.R. n° 2278 del 28/12/2009, D.G.R. n°10082 del 16/09/2010) e ha provveduto ad attuare a livello regionale il D.Lgs. 155/2010 attraverso la D.G.R. n° 2001 del 27/12/2011, procedendo anche ad una revisione della rete di rilevamento e a operare una nuova suddivisione del territorio in unità sulle quali eseguire la valutazione e applicare le misure gestionali.

EMISSIONI La norma quadro in materia di prevenzione e limitazione delle emissioni in atmosfera è costituita dal Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152 (parte V) che si applica a tutti gli impianti (compresi quelli civili) ed alle attività che producono emissioni in atmosfera e stabilisce i valori di emissione, le prescrizioni, i metodi di campionamento e di analisi delle emissioni ed i criteri per la valutazione della conformità dei valori misurati ai limiti di legge. ll 16 aprile 2013 è stato emanato il DPR n.74/2013 che concerne il Regolamento recante definizione dei criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell'acqua calda per usi igienici sanitari. Di recente il Ministero dell'Ambiente ha presentato al Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) il Piano per la riduzione delle emissioni al 2020 per l’Italia. Il Piano prevede la riduzione delle emissioni di anidride carbonica e degli altri gas serra per il rispetto, da parte dell' Italia, del pacchetto Ue clima energia (20-20-20). Sono poi presenti numerosi provvedimenti e norme di settore riguardanti la regolamentazione di emissioni di taluni inquinanti per specifiche fonti emissive. A livello locale la Regione Emilia Romagna ha emanato diversi provvedimenti legati alle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera ai sensi del D.Lgs. 152/2006.

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3.2 TERRITORIO PROVINCIALE: ZONIZZAZIONE Alla luce delle situazioni di inquinamento rilevate di cui in premessa e sulla base dei criteri definiti dall’Appendice I del DLgs 155/2010 la Regione Emilia Romagna ha formulato la seguente proposta di zonizzazione del proprio territorio che prevede la suddivisione del territorio in un agglomerato (Bologna) ed in tre zone omogenee: la zona “Appennino”, la zona “Pianura Ovest” e la zona “Pianura Est”. In base a tale classificazione l’area in esame rientra nella zona “Pianura Est”.

Figura 43: Zonizzazione proposta dalla Regione (Fonte: ZONIZZAZIONE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA (articolo 3- Zonizzazione del territorio - Decreto Legislativo 13 agosto 2010, n. 155 Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa), Documento elaborato da Regione Emilia-Romagna e Arpa Emilia-Romagna, maggio 2011).

La documentazione tecnica in materia di inquinamento atmosferico antecedente al 2011, a cui si farà riferimento nell’ambito del presente studio al fine di caratterizzare la qualità dell’aria allo stato di fatto, utilizza la classificazione approvata dalla Provincia di Ravenna con Deliberazione del Consiglio Provinciale n.41 del 04.05.2004, ed effetuata ai sensi del D.Lgs 351/99 e del DM 60/02, che inserisce l’area in esame all’interno della Zona A (zona a maggiore criticità 7), e all’interno di tale zona, nell’Agglomerato “R9”.

7 In tale zona la D.G.R. 15 maggio 2001, n. 804 inserisce: - i territori dei comuni più densamente popolati e nei quali sono presenti stabilimenti industriali o di servizio che, per potenzialità produttiva o numero, possono provocare un elevato inquinamento atmosferico; - i territori dei comuni confinanti con quelli indicati al punto precedente e per i quali è previsto o è prevedibile uno sviluppo industriale od antropico in grado di produrre un notevole inquinamento atmosferico.

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Figura 44: Zonizzazione ai sensi del DM 261/02 della Provincia di Ravenna.

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3.3 SINTESI DEI DATI SULLA QUALITÀ DELL’ARIA A LIVELLO PROVINCIALE Ai fini del presente studio, l’inquadramento della qualità dell’aria allo stato di fatto nell’area in esame è dedotto da fonti bibliografiche pubblicate dalla Provincia di Ravenna, quale il “Piano provinciale di tutela e risanamento della qualità dell'aria - Anno 2006”, e da ARPA, quali i report della rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria Provincia di Ravenna a partire dall’anno 2007 fino all’anno 2012.

INQUINANTI NON CRITICI Dai risultati contenuti nell’Elaborazione dati della qualità dell’aria – Rapporto 2012 della Provincia di Ravenna emerge che gli inquinanti CO, Benzene, SO2 e NO2/NOx non rappresentano criticità in alcuna parte del territorio provinciale, in quanto i valori delle loro concentrazioni si collocano sempre al di sotto della soglia di valutazione inferiore (SVI). In particolare i valori di NO2 misurati denotano un generale miglioramento del valore della media annuale, in particolare nelle stazioni poste in area industriale, mentre nelle stazioni urbane si registrano concentrazioni tendenzialmente superiori durante tutto l’anno, con differenze più marcate durante i mesi estivi, ma comunque sempre inferiori ai valori limite. Anche il valore limite del CO non è mai stato superato nell’ultimo decennio e nel 2011 e il parametro non è mai risultato superiore a 1.0 mg/m3. Tale andamento, ormai consolidato, fa presumere che, anche nei prossimi anni, per il monossido di carbonio il limite dovrebbe essere rispettato. Inoltre si osserva che dal 2001 al 2002 le concentrazioni di benzene si sono ridotte considerevolmente, grazie alla riduzione del tenore di benzene nelle benzine e al miglioramento tecnologico dei motori; mentre dal 2003 in poi si registra una sostanziale stabilizzazione della concentrazione annuale che si mantiene sempre inferiore a 2.6 μg/m3.

INQUINANTI CRITICI Dai risultati contenuti nell’Elaborazione dati della qualità dell’aria –Rapporto 2012 della Provincia di Ravenna emerge che gli inquinanti PM10, e O3 sono critici in alcune aree del territorio provinciale. PM10 Occorre premettere che una delle peculiarità dell’inquinamento da PM10 è rappresentata dalla omogeneità spaziale e dalla diffusività, almeno per quanto riguarda i periodi critici invernali, che avvengono di solito a scala dell’intero bacino padano- adriatico. Nel 2012 la media annuale è rimasta ai livelli dell’anno precedente e non si sono registrati superamenti del limite, mentre i giorni con concentrazioni superiori a 50 μg/m3 sono sensibilmente aumentati, raggiungendo i livelli più alti degli ultimi 7 anni.

Ozono (O3) Nella bassa atmosfera l'ozono è un agente inquinante non prodotto direttamente dall'attività antropica, ma è originato dalle reazioni fotochimiche di inquinanti primari. Il fenomeno di formazione dell’ozono è tipico delle zone verdi e ha scale spaziali molto ampie: la dinamica di formazione dell'ozono e degli altri inquinanti fotochimici è tale per cui grandi bolle d'aria possono spostarsi anche a svariati (decine/centinaia) chilometri di distanza dalle fonti emettitrici degli inquinanti precursori. Ha quindi una spiccata stagionalità, con le concentrazioni più significative rilevate nel periodo primavera-estate, ed un caratteristico andamento giornaliero, con un picco di concentrazione in corrispondenza delle ore di maggiore insolazione.

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3.4 CARATTERIZZAZIONE METEOCLIMATICA Per completare il quadro della qualità dell’aria della zona oggetto di esame, è bene descriverne l’andamento meteoclimatico in quanto gli inquinanti sono soggetti a fenomeni di diffusione determinati dal trasporto delle masse d'aria e connessi al comportamento dinamico della porzione più bassa dell’atmosfera, chiamata “Planetary Boundary Layer” (Strato Limite Planetario). Questi fenomeni determinano la dispersione degli inquinanti in atmosfera e regolano il trasporto dell'inquinante anche a grande distanza. A tal fine è opportuno caratterizzare lo stato fisico dell'atmosfera, attraverso la definizione del regime anemometrico e pluviometrico.

REGIME PLUVIOMETRICO I dati meteorologici di riferimento sono basati su aggregazione di misure effettuate su un arco temporale superiore a 40 anni presso la stazione di Ravenna – Marina di Ravenna. Lo scopo di utilizzare un arco temporale così vasto si giustifica con l’individuazione di punti a maggiore impatto frutto di una fenomenologia atmosferica stabile e non soggetta a sensibili variazioni che si possono manifestare con aggregati temporali inferiori a set di 5-10 anni. La non notevole distanza e la mancanza di una netta differenza di caratterizzazione meteoclimatica tra la stazione di Marina di Ravenna e il comparto oggetto di studio minimizzano gli errori connessi con l’utilizzazione di tali dati. PRECIPITAZIONI MENSILI

80 8 mm di pioggia 70 7 giorni piovosi 60 6

50 5

40 4 pioggia

piovosi

di 30 3 mm giorni

20 2 n.

10 1

0 0 Fonte: ENEA ott dic giu lug set apr ago gen nov mar mag febb

REGIME ANEMOMETRICO Dall’analisi del regime anemometrico riportati nell’Elaborazione dati della qualità dell’aria –Rapporto 2012 della Provincia di Ravenna relativo alla stazione urbana di Ravenna (Piazza Caduti) emerge che le direzioni del vento più frequenti sono O-NO e NO e la distribuzione delle velocità risulta un valore inferiore a 3 m/s nella maggioranza dei casi.

Rosa dei venti in corrispondenza di Ravenna – anno 2012. [fonte: “Elaborazione dati della qualità dell’aria – Provincia di Ravenna - Rapporto 2012”, ARPA - Sezione Provinciale di Ravenna, anno 2013.

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STABILITÀ Un altro parametro meteorologico utilizzato dai modelli previsionali è l’altezza dello strato di rimescolamento che risulta maggiore nelle categorie instabili e notevolmente ridotto in quelle stabili. Questo è dovuto al fatto che le categorie instabili sono associate a condizioni di forte insolazione che accresce i moti convettivi favorendo gli scambi termici, aumentando così la profondità dello strato di rimescolamento. Le categorie stabili sono associate ad assenza di scambi termici ed a conseguenti ridotti strati di rimescolamento. Le misure dell’altezza dello strato di rimescolamento sono possibili solo attraverso continui sondaggi verticali dell’atmosfera. Nella provincia di Ravenna la condizione più frequente in tutte le stagioni è quella di stabilità, associata ad assenza di turbolenza termodinamica e debole variazione del vento con la quota. Ciò comporta che anche in primavera ed estate, nonostante in questi periodi dell’anno si verifichino il maggior numero di condizioni di instabilità, vi siano spesso (frequenza percentuale intorno al 30 - 35%) condizioni poco favorevoli alla dispersione degli inquinanti immessi vicino alla superficie. Durante la giornata la condizione di stabilità si verifica maggiormente tra le ore 22 e le 2, mentre la percentuale più alta di condizioni instabili si ha tra le ore 10 e le 14, in corrispondenza dell’innalzarsi dell’altezza di rimescolamento. Tale andamento è più evidente in periodo estivo durante il quale, ad esempio nella zona costiera, si passa da circa 70 metri (ore 2) a 1200 – 1400 metri (ore 14).

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3.5 STIMA DELLE EMISSIONI ALLO STATO DI FATTO E ALLO STATO DI PROGETTO Lo scopo della presente analisi è stimare quanto l’impatto provocato dalle nuove attività vada ad influire sulla qualità dell’aria della zona in esame; per tale analisi si procederà come di seguito descritto. Dall’analisi delle attività presenti nella situazione attuale che insistono sull’area in esame, si possono individuare le sorgenti più significative su cui incentrare le valutazioni. Successivamente, in base alle caratteristiche di tali sorgenti, si cercherà di circoscrivere nello spazio un’area in cui sia sensibile l’effetto delle nuove attività, e un intervallo temporale tale da produrre un quadro rappresentativo della situazione più sfavorita. Saranno quindi valutate le emissioni degli inquinanti critici, prima allo stato di fatto, poi nelle condizioni prospettate dal progetto, ovvero considerando il funzionamento a pieno regime dell’intero comparto. La stima dell’inquinamento immesso in atmosfera sarà effettuata attraverso l’elaborazione di fattori di emissione specifici per le sorgenti significative: una volta che queste saranno state localizzate e quantificate, si potranno agevolmente dedurre gli impatti nei diversi scenari. Il confronto fornirà l’incremento di emissioni provocato dal progetto.

SORGENTI EMISSIVE INTRODOTTE DAL PROGETTO Dal punto di vista delle emissioni il progetto non introduce nuove sorgenti puntuali in quanto gli impianti utilizzati per la climatizzazione estiva e invernale e la produzione di acqua calda sanitaria saranno con tecnologia a pompa di calore elettrica e pertanto non comportano emissioni in atmosfrea nel luogo di installazione. Appare invece potenzialmente maggiormente significativo la stima dei fattori medi di emissione indotti dal progetto nell’ambito delle sorgenti mobili. L’andamento del traffico veicolare nelle arterie prospicienti il comparto, allo stato di fatto e nello scenario programmatico, è desumibile a partire dalle valutazioni effettuate FG Tecnopolo, riassunte al capitolo 1. Tale documento individua la situazione più critica, dal punto di vista degli afflussi e deflussi veicolari, nell’ora di punta del sabato mattina, sia allo stato di fatto, sia nello stato di progetto: la nuova mobilità indotta in tale situazione critica viene quantificata complessivamente in circa il 40 % di incremento rispetto allo stato di fatto.

STIMA DEI FATTORI MEDI DI EMISSIONE DELLE SORGENTI MOBILI Al fine di valutare l’inquinamento immesso in atmosfera, occorre definire i fattori medi di emissione (massa/distanza percorsa), in relazione al parco circolante della Provincia. I fattori di emissione relativi al traffico veicolare sono stati valutati a partire dalla banca dati dei fattori di emissione medi relativi al trasporto stradale definita dall’ISPRA (Istituto Superiore Per la Ricerca Ambientale), aggiornata all’anno 2011, basata sull’EMEP/EEA air pollutant emission inventory guidebook 2009 e coerente con le Guidelines IPCC 2006 relativamente ai gas serra, in funzione della tipologia di vecicolo, all’anno di immatricolazione e al tipo di alimentazione e al tipo di precorso (urbano, rurale, autostradale). Tali dati sono stati quindi rapportati al parco veicolare circolante nella Provincia di Bologna nell’anno 2012 ottenuta dall’“Autoritratto 2012” dell’ACI, che raccoglie dati disaggregati a livello provinciale relativi alla consistenza del parco veicolare italiano(numero di veicoli e distribuzione dell’età per ogni categoria di veicolo). L’insieme dei veicoli circolanti è stato analizzato suddividendo il parco auto in due categorie: veicoli leggeri (autovetture, ciclomotori, motocicli, ecc.) e mezzi pesanti (autocarri, autotreni, ecc.). La ripartizione in veicoli pesanti e leggeri è stata effettuata sulla base degli stessi criteri utilizzati per le valutazioni acustiche e viabilistiche. I fattori di emissione prodotti da COPERT sono espressi in funzione della distanza percorsa, e sono calcolati in base ad altri parametri, come ad esempio il ciclo di guida (urbano, extraurbano, autostradale) e la velocità media.

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I fattori di emissione, sono presi in considerazione per le analisi sono quelli considerati più critici a livello comunale: ossidi di azoto, composti organici volatili (VOC) e PM10; per fini di completezza a questi si aggiunge anche il monossido di carbonio e il benzene. Nelle tabelle seguenti si riportano i fattori di emissione stimati per il parco veicolare della provincia di Bologna disaggregati per tipologia di veicolo e il numero di veicoli appartenti a ogni categoria sulla base del censimento al 2012 fornito da ACI. Sulla base di tali informazioni, è stato possibile individuare i fattori di emissione specifici per la realtà analizzata attraverso una media dei fattori di emissione, pesata rispetto alla popolazione dei veicoli di ciascuna categoria.

I fattori di emissione, riferiti ad ogni categoria e per tipologia di arteria sono di seguito riportati:

F.E. medi -VEICOLI LEGGERI CO g/km NOx g/km PM10 g/km VOC g/km Benzene g/km Circuito urbano 4,697 0,664 0,055 1,076 0,00765 Circuito extraurbano 1,565 0,646 0,036 0,941 0,00765

F.E. medi -VEICOLI PESANTI CO g/km NOx g/km PM10 g/km VOC g/km Benzene g/km Circuito urbano 2,575 8,513 0,385 0,989 0,00029 Circuito extraurbano 1,293 5,464 0,185 0,334 0,00029

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Tabella 3: fattori di emissione stimati per il parco auto disaggregati per tipologia di veicolo e il numero di veicoli appartenti a ogni categoria sulla base del censimento al 2012 fornito da ACI su circuito urbano (U) ed extraurbano (H) per la PROVINCIA di RAVENNA.

VOC parco CO 2011 CO 2011 NOx 2011 NOx 2011 PM10 2011 PM10 2011 VOC 2011 2011 Benzene auto sector subsector technology g/km U g/km H g/km U g/km H g/km U g/km H g/km U g/km H 2011 g/km ACI 2012 Passenger Cars Gasoline 0,8 - 1,4 l pre euro e Euro 0 38,7987892 10,19769 1,4993 2,402196 0,024418 0,009051 6,9846 19,64294 0,0918831 15 Passenger Cars Gasoline 0,8 - 1,4 l PC Euro 1 - 91/441/EEC 10,623167 2,181461 0,543661 0,467074 0,024418 0,009051 2,775868 0,43718 0,023606 631 Passenger Cars Gasoline 0,8 - 1,4 l PC Euro 2 - 94/12/EEC 6,827518 0,904186 0,381908 0,168911 0,024418 0,009051 2,138521 0,248992 0,0105474 96 Passenger Cars Gasoline 0,8 - 1,4 l PC Euro 3 - 98/69/EC Stage2000 5,592491 1,428851 0,172415 0,05226 0,022478 0,008341 0,940811 0,110646 0,005073 185 Passenger Cars Gasoline 0,8 - 1,4 l PC Euro 4 - 98/69/EC Stage2005 1,665932 0,656656 0,125122 0,018693 0,022478 0,008341 0,599338 0,074679 0,0028265 191 Passenger Cars Gasoline 0,8 - 1,4 l PC Euro 5 - EC 715/2007 1,642003 0,636035 0,107309 0,014019 0,022478 0,008341 0,538351 0,065645 0,0028156 79 Passenger Cars Gasoline 0,8 - 1,4 l PC Euro 6 - EC 715/2007 n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. 52 Passenger Cars Gasoline 1,4 - 2,0 l pre euro e Euro 0 49,0108288 10,7833 1,724092 3,25129 0,024418 0,009051 10,37786 5,504044 0,0813117 0 Passenger Cars Gasoline 1,4 - 2,0 l PC Euro 1 - 91/441/EEC 9,930836 2,890808 0,761423 0,620007 0,024418 0,009051 2,30645 0,206622 0,025257 422 Passenger Cars Gasoline 1,4 - 2,0 l PC Euro 2 - 94/12/EEC 7,797951 1,223618 0,562355 0,177937 0,024418 0,009051 1,862276 0,089437 0,0117981 76 Passenger Cars Gasoline 1,4 - 2,0 l PC Euro 3 - 98/69/EC Stage2000 6,985356 2,084064 0,253996 0,07326 0,022478 0,008341 1,085404 0,066547 0,0063818 146 Passenger Cars Gasoline 1,4 - 2,0 l PC Euro 4 - 98/69/EC Stage2005 2,098542 1,103968 0,170844 0,018955 0,022478 0,008341 0,721073 0,043783 0,0035372 122 Passenger Cars Gasoline 1,4 - 2,0 l PC Euro 5 - EC 715/2007 2,072307 1,103968 0,135925 0,014216 0,022478 0,008341 0,651328 0,038801 0,0035372 27 Passenger Cars Gasoline 1,4 - 2,0 l PC Euro 6 - EC 715/2007 n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. 36 Passenger Cars Gasoline >2,0 l pre euro e Euro 0 53,6975748 11,39481 2,22126 4,761656 0,024418 0,009051 15,98992 3,039295 0,0755831 0

PASSENGERS CARS GASOLINE Passenger Cars Gasoline >2,0 l PC Euro 1 - 91/441/EEC 7,867025 2,890808 0,694285 0,620007 0,024418 0,009051 2,066885 0,16581 0,0197462 112 Passenger Cars Gasoline >2,0 l PC Euro 2 - 94/12/EEC 5,8783 1,223618 0,509365 0,177937 0,024418 0,009051 1,82451 0,080757 0,0088812 10 Passenger Cars Gasoline >2,0 l PC Euro 3 - 98/69/EC Stage2000 5,608004 2,084064 0,255169 0,07326 0,022478 0,008341 1,183564 0,065173 0,0047034 12 Passenger Cars Gasoline >2,0 l PC Euro 4 - 98/69/EC Stage2005 1,960891 1,103968 0,172264 0,018955 0,022478 0,008341 0,781967 0,041455 0,0025905 14 Passenger Cars Gasoline >2,0 l PC Euro 5 - EC 715/2007 1,955663 1,103968 0,147065 0,014216 0,022478 0,008341 0,740062 0,03921 0,0025905 1 Passenger Cars Gasoline >2,0 l PC Euro 6 - EC 715/2007 1,928365 1,103968 0,134096 0,014216 0,022478 0,008341 0,67359 0,035649 0,0025905 3 Passenger Cars Diesel 1,4 - 2,0 l Conventional 1,12838 0,322063 0,709535 0,652805 0,395406 0,200436 0,37409 0,050442 0,0026082 0 Passenger Cars Diesel 1,4 - 2,0 l PC Euro 1 - 91/441/EEC 0,786442 0,249989 0,854722 0,763181 0,117316 0,12982 0,123274 0,025258 0,0008399 272 Passenger Cars Diesel 1,4 - 2,0 l PC Euro 2 - 94/12/EEC 0,687939 0,053159 0,942158 0,838059 0,100834 0,060958 0,08311 0,012704 0,0005958 59 Passenger Cars Diesel 1,4 - 2,0 l PC Euro 3 - 98/69/EC Stage2000 0,208809 0,007464 0,923013 0,901982 0,073413 0,060673 0,045289 0,007816 0,0003578 110 Passenger Cars Diesel 1,4 - 2,0 l PC Euro 4 - 98/69/EC Stage2005 0,217 0,019695 0,772417 0,75219 0,076052 0,036189 0,034448 0,005731 0,0002499 124 Passenger Cars Diesel 1,4 - 2,0 l PC Euro 5 - EC 715/2007 0,217 0,019695 0,950073 0,925194 0,023941 0,008602 0,034448 0,005731 0,0002499 9 Passenger Cars Diesel 1,4 - 2,0 l PC Euro 6 - EC 715/2007 0,217 0,019695 0,332139 0,323442 0,023941 0,008602 0,034448 0,005731 0,0002499 64 Passenger Cars Diesel >2,0 l Conventional 1,12838 0,314286 1,083906 1,101521 0,395406 0,221752 0,37409 0,04847 0,0023335 0 Passenger Cars Diesel >2,0 l PC Euro 1 - 91/441/EEC 0,786442 0,280929 0,854722 0,79905 0,117316 0,142452 0,174172 0,035585 0,0011998 455 Passenger Cars Diesel >2,0 l PC Euro 2 - 94/12/EEC 0,687939 0,067731 0,942158 0,92299 0,100834 0,065496 0,232397 0,027864 0,0015751 129 PASSENGERS DIESEL Passenger Cars Diesel >2,0 l PC Euro 3 - 98/69/EC Stage2000 0,208809 0,007163 0,923013 1,000182 0,073413 0,065443 0,095451 0,017998 0,0006648 271 Passenger Cars Diesel >2,0 l PC Euro 4 - 98/69/EC Stage2005 0,217 0,019249 0,772417 0,82576 0,076052 0,037583 0,034448 0,005729 0,000231 268 Passenger Cars Diesel >2,0 l PC Euro 5 - EC 715/2007 0,217 0,019249 0,950073 1,015685 0,023941 0,008672 0,034448 0,005729 0,000231 55 Passenger Cars Diesel >2,0 l PC Euro 6 - EC 715/2007 0,217 0,019249 0,332139 0,355077 0,023941 0,008672 0,034448 0,005729 0,000231 187 Passenger Cars LPG Conventional 10,085844 18,523 1,750015 3,013404 0,024418 0,009051 2,198013 0,418277 - 0 Passenger Cars LPG PC Euro 1 - 91/441/EEC 7,537725 6,0698 0,749209 0,3478 0,024418 0,009051 2,549931 0,1911 - 3 Passenger Cars LPG PC Euro 2 - 94/12/EEC 5,385662 4,127464 0,398613 0,125208 0,024418 0,009051 1,313254 0,045864 - 0 Passenger Cars LPG PC Euro 3 - 98/69/EC Stage2000 4,855162 2,142644 0,17908 0,075981 0,022478 0,008341 0,472494 0,038757 - 0 Passenger Cars LPG PC Euro 4 - 98/69/EC Stage2005 1,435409 1,103968 0,125269 0,018955 0,022478 0,008341 0,265981 0,020366 - 0 Passenger Cars LPG PC Euro 5 - EC 715/2007 1,435409 1,103968 0,107456 0,014216 0,022478 0,008341 0,265981 0,020366 - 0

PASSENGERS LPG Passenger Cars LPG PC Euro 6 - EC 715/2007 n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. 0 Passenger Cars Natural Gas < 1,4 l Conventional 27,860262 14,9802 2,632589 2,517164 0,024418 0,009051 10,28423 4,073804 - 0 Passenger Cars Natural Gas < 1,4 l PC Euro 1 - 91/441/EEC 7,915355 3,108823 0,531613 0,470805 0,024418 0,009051 1,780692 0,537089 - 4 Passenger Cars Natural Gas < 1,4 l PC Euro 2 - 94/12/EEC 0,883019 1,315898 0,139169 0,135117 0,024418 0,009051 0,433506 0,187515 - 11 Passenger Cars Natural Gas < 1,4 l PC Euro 3 - 98/69/EC Stage2000 0,489373 2,142644 0,058135 0,053187 0,022478 0,008341 0,081428 0,157354 - 47 Passenger Cars Natural Gas < 1,4 l PC Euro 4 - 98/69/EC Stage2005 0,167922 1,103968 0,053439 0,014216 0,022478 0,008341 0,046629 0,082684 - 145 Passenger Cars Natural Gas < 1,4 l PC Euro 5 - EC 715/2007 0,167922 1,103968 0,053439 0,014216 0,022478 0,008341 0,046629 0,082684 - 32 Passenger Cars Natural Gas < 1,4 l PC Euro 6 - EC 715/2007 n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. 66 Passenger Cars Natural Gas 1,4 - 2,0 l Conventional 16,170667 3,9218 2,855019 4,7758 0,024418 0,009051 9,007148 4,062436 - 0 Passenger Cars Natural Gas 1,4 - 2,0 l PC Euro 1 - 91/441/EEC 7,915355 3,108823 0,531613 0,470805 0,024418 0,009051 1,780692 0,537089 - 19 Passenger Cars Natural Gas 1,4 - 2,0 l PC Euro 2 - 94/12/EEC 0,883019 1,315898 0,139169 0,135117 0,024418 0,009051 0,433506 0,187515 - 1 Passenger Cars Natural Gas 1,4 - 2,0 l PC Euro 3 - 98/69/EC Stage2000 0,489373 2,142644 0,058135 0,053187 0,022478 0,008341 0,081428 0,157354 - 11 Passenger Cars Natural Gas 1,4 - 2,0 l PC Euro 4 - 98/69/EC Stage2005 0,167922 1,103968 0,053439 0,014216 0,022478 0,008341 0,046629 0,082684 - 3 Passenger Cars Natural Gas 1,4 - 2,0 l PC Euro 5 - EC 715/2007 0,167922 1,103968 0,053439 0,014216 0,022478 0,008341 0,046629 0,082684 - 2 Passenger Cars Natural Gas 1,4 - 2,0 l PC Euro 6 - EC 715/2007 n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. 2 Passenger Cars Natural Gas > 2,0 l Conventional 16,170667 3,9218 2,855019 4,7758 0,024418 0,009051 9,007148 4,062436 - 0 PASSENGERS NATURAL GAS Passenger Cars Natural Gas > 2,0 l PC Euro 1 - 91/441/EEC 7,915355 3,108823 0,531613 0,470805 0,024418 0,009051 1,780692 0,537089 - 15 Passenger Cars Natural Gas > 2,0 l PC Euro 2 - 94/12/EEC 0,883019 1,315898 0,139169 0,135117 0,024418 0,009051 0,433506 0,187515 - 631 Passenger Cars Natural Gas > 2,0 l PC Euro 3 - 98/69/EC Stage2000 0,489373 2,142644 0,058135 0,053187 0,022478 0,008341 0,081428 0,157354 - 96 Passenger Cars Natural Gas > 2,0 l PC Euro 4 - 98/69/EC Stage2005 0,167922 1,103968 0,053439 0,014216 0,022478 0,008341 0,046629 0,082684 - 185 Passenger Cars Natural Gas > 2,0 l PC Euro 5 - EC 715/2007 0,167922 1,103968 0,053439 0,014216 0,022478 0,008341 0,046629 0,082684 - 191 Passenger Cars Natural Gas > 2,0 l PC Euro 6 - EC 715/2007 n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. 79 Light Commercial Vehicles Gasoline <3,5t Conventional 58,820236 12,71229 2,328587 3,369492 0,036463 0,013167 9,101314 1,030798 0,0671859 52 Light Commercial Vehicles Gasoline <3,5t LD Euro 1 - 93/59/EEC 26,413915 2,76823 1,006055 0,4539 0,036463 0,013167 2,086263 0,140728 0,0237997 0 Light Commercial Vehicles Gasoline <3,5t LD Euro 2 - 96/69/EEC 19,580518 1,68862 0,49217 0,154326 0,036463 0,013167 1,271646 0,072884 0,0100773 422 Light Commercial Vehicles Gasoline <3,5t LD Euro 3 - 98/69/EC Stage2000 17,579567 1,505717 0,270158 0,099699 0,034523 0,012457 0,805885 0,050809 0,0058718 76 Light Commercial Vehicles Gasoline <3,5t LD Euro 4 - 98/69/EC Stage2005 6,452903 0,83356 0,136999 0,049239 0,034523 0,012457 0,497767 0,03446 0,0030919 146 Light Commercial Vehicles Gasoline <3,5t LD Euro 5 - 2008 Standards 6,39323 0,83356 0,116071 0,034467 0,034523 0,012457 0,47535 0,030958 0,0030919 122 Light Commercial Vehicles GASOLINE Light Commercial Vehicles Gasoline <3,5t LD Euro 6 n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. 27 Light Commercial Vehicles Diesel <3,5 t Conventional 1,7309 1,300374 2,991103 1,945054 0,422673 0,329763 0,25837 0,107829 0,0025927 36 Light Commercial Vehicles Diesel <3,5 t LD Euro 1 - 93/59/EEC 0,745265 0,830202 1,551335 1,462036 0,170532 0,181076 0,25837 0,107829 0,0026674 0 Light Commercial Vehicles Diesel <3,5 t LD Euro 2 - 96/69/EEC 0,745265 0,830202 1,551335 1,462036 0,170532 0,181076 0,25837 0,107829 0,0027978 112 Light Commercial Vehicles Diesel <3,5 t LD Euro 3 - 98/69/EC Stage2000 0,654351 0,728927 1,289335 1,215117 0,133937 0,135812 0,168495 0,07032 0,0018551 10 Light Commercial Vehicles Diesel <3,5 t LD Euro 4 - 98/69/EC Stage2005 0,533493 0,594295 1,040235 0,980356 0,089937 0,08139 0,06368 0,026577 0,0007013 12

Vehicles Diesel Vehicles Diesel Light Commercial Vehicles Diesel <3,5 t LD Euro 5 - 2008 Standards 0,533493 0,594295 0,749581 0,706433 0,036482 0,015274 0,06368 0,026577 0,0007013 14 Light Commercial Light Commercial Vehicles Diesel <3,5 t LD Euro 6 0,533493 0,594295 0,336547 0,317174 0,036482 0,015274 0,06368 0,026577 0,0007013 1

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RICERCAEPROGETTO - Galassi, Mingozzi e Associati

Ampliamento ESP Ravenna – Verifica di assoggettabilità a VIA (Screening)

Tabella 4: fattori di emissione stimati per il parco veicolare di mezzi pesanti disaggregati per tipologia di veicolo e il numero di veicoli appartenti a ogni categoria sulla base del censimento al 2012 fornito da ACI su circuito urbano (U) ed extraurbano (H) per la PROVINCIA di RAVENNA.

VOC parco CO 2011 CO 2011 NOx 2011 NOx 2011 PM10 2011 PM10 2011 VOC 2011 2011 Benzene auto sector subsector technology g/km U g/km H g/km U g/km H g/km U g/km H g/km U g/km H 2011 g/km ACI 2012 Heavy Duty Trucks Gasoline >3,5 t Conventional 5,228918 2,547481 4,614052 4,453001 0,075335 0,024449 5,741358 1,676098 0,0020135 34 Heavy Duty Trucks Rigid <=7,5 t Conventional 2,786311 1,385218 4,774953 4,443174 0,472762 0,235905 1,93286 0,615015 0,0006187 1106 Heavy Duty Trucks Rigid <=7,5 t HD Euro I - 91/542/EEC Stage I 0,957637 0,560261 3,344056 3,291623 0,229426 0,116929 0,363851 0,139126 0,0001114 199 HD Euro II - 91/542/EEC Stage Heavy Duty Trucks Rigid <=7,5 t II 0,712146 0,472619 3,706339 3,498438 0,14013 0,087099 0,247467 0,086141 0,0000736 522 Heavy Duty Trucks Rigid <=7,5 t HD Euro III - 2000 Standards 0,949256 0,439297 3,055901 2,56495 0,157894 0,067161 0,228475 0,074494 7,052E-05 670 Heavy Duty Trucks Rigid <=7,5 t HD Euro IV - 2005 Standards 0,451667 0,257863 1,989483 1,859376 0,089861 0,041939 0,028392 0,016743 1,206E-05 321 Heavy Duty Trucks Rigid <=7,5 t HD Euro V - 2008 Standards 0,742043 0,520816 2,66725 0,537124 0,092286 0,037247 0,017127 0,009201 6,47E-06 180 Heavy Duty Trucks Rigid <=7,5 t HD Euro VI n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. 0 Heavy Duty Trucks Rigid 7,5 - 12 t Conventional 3,329047 1,564098 9,289979 7,444384 0,498125 0,227397 1,471693 0,478835 0,0004271 767 Heavy Duty Trucks Rigid 7,5 - 12 t HD Euro I - 91/542/EEC Stage I 1,519439 0,785908 5,562665 4,431688 0,336055 0,1562 0,577069 0,221772 0,0001757 217 HD Euro II - 91/542/EEC Stage Heavy Duty Trucks Rigid 7,5 - 12 t II 1,196308 0,734185 6,120195 4,710688 0,185727 0,119363 0,392921 0,139379 0,000116 454 Heavy Duty Trucks Rigid 7,5 - 12 t HD Euro III - 2000 Standards 1,611004 0,746349 5,00405 3,460697 0,212124 0,088565 0,370399 0,117729 0,0001069 476 Heavy Duty Trucks Rigid 7,5 - 12 t HD Euro IV - 2005 Standards 0,73004 0,360606 3,246129 2,48609 0,100958 0,046993 0,045293 0,021174 1,667E-05 60 Heavy Duty Trucks Rigid 7,5 - 12 t HD Euro V - 2008 Standards 1,213969 0,721013 4,4484 0,761565 0,106516 0,042259 0,027543 0,012485 0,0000095 166 Heavy Duty Trucks Rigid 7,5 - 12 t HD Euro VI n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. 0 Heavy Duty Trucks Rigid 12 - 14 t Conventional 3,545835 1,73629 10,57782 7,692064 0,528273 0,252446 1,542726 0,543447 0,0004719 137 Heavy Duty Trucks Rigid 12 - 14 t HD Euro I - 91/542/EEC Stage I 1,676116 0,887811 6,384844 4,604737 0,354738 0,170916 0,626072 0,244727 0,0001933 12 HD Euro II - 91/542/EEC Stage Heavy Duty Trucks Rigid 12 - 14 t II 1,34072 0,823756 7,021702 4,873926 0,199096 0,129368 0,420195 0,152504 0,0001268 30 Heavy Duty Trucks Rigid 12 - 14 t HD Euro III - 2000 Standards 1,735037 0,850695 5,901319 3,669693 0,221196 0,097462 0,38453 0,132563 0,0001162 56 Heavy Duty Trucks Rigid 12 - 14 t HD Euro IV - 2005 Standards 0,809684 0,405367 3,826809 2,599532 0,103356 0,047474 0,046032 0,023965 1,763E-05 4 Heavy Duty Trucks Rigid 12 - 14 t HD Euro V - 2008 Standards 1,365038 0,759188 4,98751 0,856237 0,106591 0,043666 0,028239 0,01403 1,017E-05 8 Heavy Duty Trucks Rigid 12 - 14 t HD Euro VI n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. 0 Heavy Duty Trucks Rigid 14 - 20 t Conventional 4,965629 2,277492 13,7356 9,054116 0,7039 0,313929 2,28118 0,819266 0,0006702 351 Heavy Duty Trucks Rigid 14 - 20 t HD Euro I - 91/542/EEC Stage I 2,269 1,145851 8,366965 5,345412 0,462348 0,202932 0,896704 0,346923 0,0002429 136 HD Euro II - 91/542/EEC Stage Heavy Duty Trucks Rigid 14 - 20 t II 1,773088 1,02561 9,210545 5,735026 0,235503 0,148469 0,610506 0,216528 0,0001629 268 Heavy Duty Trucks Rigid 14 - 20 t HD Euro III - 2000 Standards 2,41918 1,115717 7,741773 4,332299 0,282654 0,113914 0,567799 0,195508 0,0001613 323 Heavy Duty Trucks Rigid 14 - 20 t HD Euro IV - 2005 Standards 1,124861 0,509259 4,953511 3,131703 0,112958 0,050684 0,063634 0,027931 1,971E-05 48 Heavy Duty Trucks Rigid 14 - 20 t HD Euro V - 2008 Standards 1,846536 0,919773 7,154642 1,43936 0,118536 0,045459 0,040833 0,017878 1,143E-05 190 Heavy Duty Trucks Rigid 14 - 20 t HD Euro VI n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. 0 Heavy Duty Trucks Rigid 20 - 26 t Conventional 3,587612 1,755357 15,01041 9,047764 0,703859 0,340606 1,27001 0,433609 0,0003323 730 Heavy Duty Trucks Rigid 20 - 26 t HD Euro I - 91/542/EEC Stage I 2,840281 1,47334 10,67588 6,421447 0,593825 0,256971 1,09593 0,405648 0,0002984 168 Heavy Duty Trucks HD Euro II - 91/542/EEC Stage Heavy Duty Trucks Rigid 20 - 26 t II 2,294828 1,449699 11,69045 6,80671 0,302684 0,187041 0,738633 0,251592 0,0001977 496 Heavy Duty Trucks Rigid 20 - 26 t HD Euro III - 2000 Standards 2,954024 1,42577 9,654115 5,440806 0,345421 0,143437 0,676001 0,221953 0,0001902 660 Heavy Duty Trucks Rigid 20 - 26 t HD Euro IV - 2005 Standards 1,34877 0,609704 6,316704 3,930648 0,134493 0,061882 0,082273 0,033568 2,521E-05 52 Heavy Duty Trucks Rigid 20 - 26 t HD Euro V - 2008 Standards 2,218271 1,156609 8,278061 1,443794 0,141501 0,057878 0,050011 0,020516 1,417E-05 368 Heavy Duty Trucks Rigid 20 - 26 t HD Euro VI n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. 0 Heavy Duty Trucks Rigid 26 - 28 t Conventional 3,78994 1,856622 15,60185 9,456746 0,730231 0,356467 1,290109 0,459038 0,0003498 5 Heavy Duty Trucks Rigid 26 - 28 t HD Euro I - 91/542/EEC Stage I 2,964771 1,57414 11,22135 6,692633 0,598022 0,269608 1,099635 0,420549 0,0003077 0 HD Euro II - 91/542/EEC Stage Heavy Duty Trucks Rigid 26 - 28 t II 2,354576 1,509991 12,14915 7,003097 0,309957 0,198725 0,749082 0,267386 0,0002079 1 Heavy Duty Trucks Rigid 26 - 28 t HD Euro III - 2000 Standards 3,012327 1,503278 9,902789 5,531659 0,350133 0,14591 0,691045 0,240645 0,0002028 6 Heavy Duty Trucks Rigid 26 - 28 t HD Euro IV - 2005 Standards 1,393844 0,6197 6,500354 3,993363 0,136764 0,062126 0,08594 0,035729 0,0000274 1 Heavy Duty Trucks Rigid 26 - 28 t HD Euro V - 2008 Standards 2,301901 1,1609 8,487837 1,416378 0,146583 0,05894 0,051697 0,021597 1,522E-05 1 Heavy Duty Trucks Rigid 26 - 28 t HD Euro VI n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. 0 Heavy Duty Trucks Rigid 28 - 32 t Conventional 4,321828 2,099581 17,20678 10,92854 0,796694 0,393894 1,334877 0,473444 0,0003633 4 Heavy Duty Trucks Rigid 28 - 32 t HD Euro I - 91/542/EEC Stage I 3,357586 1,841063 12,57541 7,785983 0,639854 0,304711 1,153692 0,447107 0,0003296 26 HD Euro II - 91/542/EEC Stage Heavy Duty Trucks Rigid 28 - 32 t II 2,805363 1,602307 13,61638 8,094526 0,332671 0,228086 0,779796 0,281023 0,0002198 97 Heavy Duty Trucks Rigid 28 - 32 t HD Euro III - 2000 Standards 3,455238 1,719783 11,111 6,324345 0,366329 0,164862 0,718481 0,249299 0,0002116 266 Heavy Duty Trucks Rigid 28 - 32 t HD Euro IV - 2005 Standards 1,51339 0,691981 7,516525 4,150654 0,143261 0,067405 0,090851 0,041561 3,147E-05 24 Heavy Duty Trucks Rigid 28 - 32 t HD Euro V - 2008 Standards 2,618519 1,298843 9,03171 1,487659 0,152273 0,063164 0,054904 0,024706 1,743E-05 108 Heavy Duty Trucks Rigid 28 - 32 t HD Euro VI n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. 0 Heavy Duty Trucks Rigid >32 t Conventional 4,256964 2,103865 18,03355 10,67961 0,816291 0,399838 1,384874 0,465835 0,0003592 27 Heavy Duty Trucks Rigid >32 t HD Euro I - 91/542/EEC Stage I 3,463136 1,841248 12,94976 7,610445 0,688919 0,308779 1,224163 0,447132 0,0003331 2 HD Euro II - 91/542/EEC Stage Heavy Duty Trucks Rigid >32 t II 2,743294 1,850138 14,07793 7,970336 0,352597 0,230026 0,814958 0,278747 0,0002205 4 Heavy Duty Trucks Rigid >32 t HD Euro III - 2000 Standards 3,53468 1,759334 11,50944 6,404567 0,382808 0,16493 0,741127 0,245804 0,0002091 14 Heavy Duty Trucks Rigid >32 t HD Euro IV - 2005 Standards 1,537854 0,702129 7,665138 4,654011 0,144959 0,066857 0,096077 0,040241 0,0000305 6 Heavy Duty Trucks Rigid >32 t HD Euro V - 2008 Standards 2,650639 1,365601 9,215241 1,652171 0,153849 0,063991 0,05791 0,023957 1,702E-05 3 Heavy Duty Trucks Rigid >32 t HD Euro VI n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. 0

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STIMA DELLE EMISSIONI COMPLESSIVE – EMISSION WORST CASE La quantificazione delle emissioni viene effettuata nell’ora di punta del sabato mattina, che può essere considerata come una situazione rappresentativa di uno scenario “emission worst case” e quindi particolarmente prudenziale, in due casi: 1) allo stato di fatto; 2) allo stato di progetto. In questo modo si può stimare, in valore assoluto e in percentuale, quale incremento determini l’insediamento delle nuove attività.

SCENARIO “STATO DI FATTO”

Emissioni totali stato di fatto, ora di punta del sabato mattina in kg

CO NOx PM10 VOC benzene

42,556 kg 10,419 kg 0,689 kg 9,961 kg 0,067 kg

SCENARIO “STATO DI PROGETTO” Lo stato di progetto corrisponde alla situazione relativa allo stato di fatto, addizionata dei veicoli originati dalle attività in progetto.

Emissioni totali STATO DI PROGETTO, ora di punta del sabato mattina in kg

CO NOx PM10 VOC benzene

50,126 kg 12,184 kg 0,808 kg 11,728 kg 0,079 kg

CONFRONTO TRA STATO DI FATTO E STATO DI PROGETTO All’ora di punta diurno della giornata di sabato, l’impatto atmosferico indotto dal funzionamento a regime del comparto in esame dovuto al traffico veicolare, sarà esprimibile con i seguenti incrementi degli inquinanti immessi in aria:

INCREMENTO DELLE EMISSIONI (PROGETTO – STATO DI FATTO), ora di punta del sabato mattina

CO NOx PM10 VOC benzene

7,570 kg 1,765 kg 0,119 kg 1,768 kg 0,012 kg

+ 17,8% + 16,9% + 17,2% + 17,7% + 17,9%

Dal confronto tra le due situazioni emerge che l’incremento delle emissioni non è proporzionale all’aumento del traffico attratto precedentemente citato: infatti occorre considerare che in prossimità dell’area oggetto di studio vi sono arterie stradali a scala provinciale, che sono interessate in misura molto limitata dall’incremento di veicoli come la via Classicana, il cui contributo, sia dal punto di vista della lunghezza degli archi, sia del numero dei veicoli circolanti, è assai rilevante nell’emissione di inquinanti già allo stato di fatto, e viene modificato in misura contenuta dallo scenario di progetto. Un fattore secondario, che si può comunque considerare non indifferente, consiste nella fluidificazione del traffico prospettata in seguito alla razionalizzazione della viabilità locale.

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3.6 SINTESI DEI RISULTATI E CONCLUSIONI Le nuove attività che si prevede di insediare nella zona oggetto di studio e le modifiche all’assetto viabilistico previste dal PUA comportano delle modifiche nella distribuzione dei flussi veicolari, che allo stato attuale è quantificabile con un’approssimazione sufficiente a permettere di effettuare valutazioni quantitative degli effetti sull’inquinamento atmosferico. Nell’ambito del presente studio le emissioni inquinanti dovute al traffico veicolare sono state valutate supponendo che si realizzino le condizioni di traffico più sfavorevoli, ovvero valutando i flussi veicolari corrispondenti all’ora di punta del sabato. Tale ipotesi è coerente con un approccio di tipo cautelativo consente di studiare gli effetti dell’inquinamento atmosferico in maniera molto prudenziale, poiché analizza la situazione più critica (Emission Worst Case). Utilizzando come base di partenza i dati riportati nelle indagini trasportistiche effettuate da FG Tecnopolo, è stato confrontato l’inquinamento atmosferico emesso nella situazione trasportistica attuale (stato di fatto) e nello scenario di progetto (stato di progetto) considerando il funzionamento a pieno regime delle attività esistenti e di quelle nuove. Dalle analisi emerge che l’intervento di progetto produce un incremento di emissioni in atmosfera, dovuto all’incremento di traffico veicolare attratto dal funzionamento a regime del comparto, dell’ordine del 18%. Le cause del ridotto incremento, a fronte di un traffico attratto che nei momenti di picco tocca un +40%, sono riconducibili principalmente alla presenza della via Classicana che ha un peso assai rilevante nell’emissione atmosferica ma al contempo risulta interessata da un aumento dei flussi veicolari pari al solo 10%. Parte dell’incremento delle emissioni in atmosfera è da imputare inoltre all’aumento della rete viaria e alla maggiore lunghezza dei percorsi realizzati con la nuova viabilità di progetto finalizzati alla redistribuzione dei flussi sulle arterie meno congestionate come emerso dallo studio sul traffico. La nuova viabilità prevista contribuirà in modo significativo al miglioramento delle condizioni di fluidificazione del traffico e consentirà la riduzione dei tempi di attesa in colonna a motore acceso e ai fenomeni di stop and go.

Dal punto di vista delle emissioni il progetto non introduce nuove sorgenti puntuali in quanto gli impianti utilizzati per la climatizzazione estiva e invernale e la produzione di acqua calda sanitaria saranno con tecnologia a pompa di calore elettrica e pertanto non comportano emissioni in atmosfera nel luogo di installazione.

3.7 ULTERIORI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELL’ARIA ADOTTATI DAL PROGETTO All’interno della nuova area di parcheggio verranno previsti 4 stalli per auto elettriche dotati di colonnina di ricarica che saranno fornite e amministrate da specifico gestore. Il progetto prevede inoltre l’installazione di pannelli fotovoltaici in copertura per una potenza complessiva di 366 kW superiore a quanto richiesto dalla normativa vigente in materia di risparmio energetico (cfr. capitolo 7 – Energia). L’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico è stimabile in via generale sulla base delle norme UNI/TS 11300-4, UNI/TR 11328-1 e UNI 10349. In base alle procedure indicate, tenendo conto della radiazione solare media mensile in provincia di Ravenna, dell’efficienza attesa dai moduli FV e dalle altre componenti di impianto, ci si può aspettare una produzione netta annua di circa 384’000 kWh elettrici. Utilizzando il coefficiente convenzionale di produzione specifica di CO2 relativo al vettore energetico elettrico, pari a 0,4332 kg/kWh, si può stimare una quantità di emissioni risparmiate superiore a 166 tonnellate di CO2.

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4. ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE

Le analisi di seguito condotte si pongono come obiettivo la valutazione della compatibilità idraulica dell’intervento allo scopo di garantire che le variazioni all’assetto territoriale indotte dal progetto tengano conto dell’attitudine del luogo ad accogliere la nuova edificazione, considerando le interferenze che questa avrà con gli eventuali dissesti idraulici presenti e potenziali, nonché le possibili alterazioni del regime idraulico che le trasformazioni di uso del suolo possono venire a determinare. Di seguito si riporta: - la caratterizzazione idrografica e idrologica dell’ambito territoriale di intervento; - la previsione della variazione delle caratteristiche idrografiche e del regime idrologico e delle acque sotterranee in seguito agli interventi previsti; - la caratterizzazione e il dimensionamento dei sistemi di raccolta, l’allontamento e lo smaltimento delel acque meteoriche e delle acque nere adottati dal progetto.

4.1 CARATTERISTICHE IDROGRAFICHE L’idrografia superficiale dell’area è caratterizzata dalla presenza del Canale Lama che sviluppa il proprio corso a sud dell’area di ampliamento per poi, tombato, attraversare l’area di parcheggio dell’attuale ESP da est a ovest, tornando a cielo aperto poco prima dell’attraversamento della via Classicana. Scolo Lama rientra nelle bonifiche rinascimentali della “Valle Montone”, un’area impaludata che si era formata nella depressione tra il fiume Ronco e Montone nel XIV secolo. Il canale Lama fa parte della rete di acque basse che si sviluppa all’interno del bacino dei Fiumi Uniti ed è delimitato dallo spartiacque appenninico, quasi interamente coincidente con il confine regionale, dal bacino del Fiume Lamone, in sinistra idraulica, mentre in destra è confinante con il bacino del Fiume Savio. Il bacino imbrifero sotteso allo sbarramento in esame risulta avere un’estensione pari a circa 5000 ha con una quota media di circa 5.5 m slm.

Secondo quanto previsto in sede di Conferenza dei Servizi relativa al PUA dal Consorzio di Bonifica della Romagna, le opere di PUA ricadenti nel comparto in esame oltre a quelle dei comparti non oggetto di valutazione denominati “Antica Milizia” e “Stradone” dovranno contribuire in quiota parte alla completa realizzazione delle opere di presidio idraulico richieste dal Consorzio medesimo. Per tali opere il costo stimato da Consorzio medesimo è pari 160.000,00 € + IVA alla cui copertura finanziaria sono chiamati a partecipare le proprietà dei comparti S5 e S1 secondo quote che il Consorzio di Bonifica procederà a definire tenendo conto dei volumi necessari all’invarianza idraulica delle aree interessate. Secondo quanto stabilito nella Convenzione di PUA (art. 3.1.13) “il Soggetto Attuatore si impegna al versamento della propria quota di competenza all’atto del rilascio del Permesso di Costruire e a garantire l’intero importo, come sopra specificato, con idonea fideiussione alla sottoscrizione del presente atto. Qualora al momento del rilascio del Permesso di Costruire, il comparto S1 non avesse ancora sottoscritto analoga convenzione urbanistica con il Comune di Ravenna, il Soggetto Attuatore si impegna a versare l’intero importo stabilito pari a 160.000 € + IVA, salvo il diritto al rimborso delle quote anticipate da parte dell’Amministrazione Comunale”.

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4.2 ANALISI IDROLOGICA: STIMA DEGLI APPORTI METEORICI Per procedere alle verifiche idrauliche è necessario valutare le portate con cui il sistema idrico può essere sollecitato, facendo riferimento al regime pluviometrico di maggior congruenza con la zona di studio. I fenomeni meteorologici che generano le precipitazioni sono complessi e non possono essere utilmente trattati come un processo caratterizzato da variabili di tipo deterministico: si è fatto quindi riferimento a metodologie statistiche basate direttamente sulle osservazioni pluviometriche, prendendo in esame la serie storica di misure pluviometriche della stazione che, per numero di anni di registrazione e per posizione geografica, si presenta come la stazione più idonea per approssimare le pioggie relative all’area in esame, rappresentata dalla stazione di Lugo di Romagna.

Tabella 1: Dati pluviometrici riportati dagli Annali Idrologici della stazione di Lugo di Romagna dal 1937 al 2004: altezza di pioggia in mm in funzione delle ore di durata dell’evento.

La relazione altezza di pioggia – durata, o intensità di pioggia - durata (che è la derivata della precedente), può essere rappresentata in forma di monomio mediante le seguenti formule: h = a · d n i = a · d n-1 con: - h altezza di pioggia in mm - i intensità in mm/ora - d durata in ore - a, n parametri

Questa relazione, comunemente detta curva di possibilità climatica, rappresenta un legame statistico tra il piovuto e la durata dell’evento, desunto dalle serie di eventi osservati nel passato in una zona specifica, in funzione del tempo di ritorno scelto. I valori dei parametri a e n; stimati in funzione del tempo di ritorno, sono riportati nella seguente tabella.

Tabella 2: Curve di possibilità pluviometrica dell’area in esame.

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4.3 CRITERI PROGETTUALI I criteri fondamentali che hanno guidato il dimensionamento della rete delle acque meteoriche sono i seguenti: - rispetto del principio di invarianza idraulica conformemente a quanto indicato dall’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli (all'art. 9 delle Norme di attuazione del PSAI, cfr. parte 1 del presente documento); - rispetto di quanto stabilito dalla normativa vigente ed in particolare dalla D.G.R. della Regione Emilia Romagna n. 286/2005 “Direttiva concernente la gestione delle acque di prima pioggia e di lavaggio da aree esterne” e dalla Delibera di G.R. n° 1860 del 18/12/2006 "Linee guida di indirizzo per la gestione acque meteoriche di dilavamento e acque di prima pioggia in attuazione della Del. di G.R. n° 286 del 14/02/2005"; - riduzione del consumo di acqua potabile e riuso per usi compatibili della acque meteoriche provenienti dalle coperture in conformità con quanto previsto nell’Allegato H – Requisiti Cogenti e Volontari delle Norme Tecniche di Attuazione del RUE del Comune di Ravenna (Requisito Volontario 8.1 e 8.2 come previsto dal POC5 art. 113).

4.4 RISPETTO DEL PRINCIPIO DI INVARIANZA IDRAULICA Nella valutazione ambientale strategica condotta in sede di PUA è stato valutato l’idrogramma di piena proveniente dall’area di PUA, prima della trasformazione, mediante il metodo cinematico per una pioggia di tempo di ritorno 200 anni e durata pari al tempo di corrivazione del bacino del corpo idrico ricettore. L’analisi dell’idrogramma evidenzia nelle condizioni ante operam un picco di portata pari a 0.056 m3/s. Ai fini del rispetto del principio di invarianza idraulica, il PUA ha previsto la realizzazione di un sistema di laminazione delle portate superiori a 0.056 m3/s realizzato mediante una vasca di di accumulo a cielo aperto abbinata al sovradimensionamento della rete fognaria (sistema di invarianza ibrido). Il volume complessivo da laminare per garantire l’invarianza idraulica deve essere pari almeno a 5460 m3.

Figura 45: Idrograma di piena allo stato di progetto.

La scelta per la realizzazione del sistema fognario effettuata dal progetto in esame per lo smaltimento delle acque meteoriche, prevede uno schema di drenaggio con dispositivo di invarianza ibrido ovvero sovradimensionamento della rete di fognatura + vasca di laminazione. In linea di massima, si può considerare che il volume totale laminato nelle condotte di fognatura sia pari all’80% del volume totale della rete fognaria interna al lotto. Vista la geometria e l’estensione della rete di fognatura bianca distribuita all’interno della lottizzazione, si è calcolato che il volume totale della nuova rete fognaria è pari a 800 m3. L’80% di tale volume, ovvero 640 m3, può quindi essere considerato utilizzabile ai fini del calcolo dei volumi di laminazione. Tutta la rete di drenaggio confluisce poi nella vasca di laminazione posta in prossimità della rotonda sul lato sud-est del lotto. La vasca è collegata in serie alla rete di scarico del lotto e costituisce il recapito finale prima dell’immissione nel Lama Inferiore. La vasca, realizzata in terreno naturale, avrà superficie di 2000 m2, con altezza utile ai fini dell’accumulo idrico di 2.50 m, per un volume complessivo disponibile di 5000 m3.

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Il volume totale di accumulo a disposizione (fognatura + vasca) sarà di 5640 m3, sufficiente quindi a garantire l’invarianza idraulica del corpo recettore per quanto sopra esposto. Tutti gli scarichi del lotto confluiranno nella vasca di laminazione, che sarà dotata di una tubazione di scarico verso il canale Lama opportunamente dimensionata affinché la portata di scarico a vasca piena non superi 0.056 m3/sec (picco di portata prima della trasformazione dell’area). In occasione di eventi con portata di picco superiore a tale valore, inizierà il riempimento della vasca di laminazione. Terminato l’evento di piooggia, lo svuotamento continuerà attraverso la tubazione di scarico della vasca, con portata iniziale di 0,056 m3/sec e decrescente con il progressivo svuotamento. Allo scarico sarà installata una valvola clapet per impedire che un’eventuale piena del Lama riempia i volumi di accumulo del lotto. Per maggiori dettagli si rimanda alla “Relazione tecnica reti e sottoservizi per urbanizzazione” allegata al progetto.

4.5 GESTIONE DELLE ACQUE DI PRIMA PIOGGIA In accordo con l’Amministrazione Comunale si è scelto nelle aree di parcheggio di non utilizzare interventi di tipo “diffuso” atti a favorire l’infiltrazione nel suolo delle acque meteoriche quali pavimentazioni drenanti o tubazioni drenanti al fine di evitare contaminazione della falda acquifera. Le acque meteoriche di prima pioggia provenienti dalle aree di parcheggio di progetto, corrispondenti a una precipitazione di 5 mm uniformemente distribuita sull’intera superficie scolante servita dalla rete di drenaggio, verranno separate e trattate conformemente a quanto previsto dalla Delibera di G.R. n° 1860 del 18/12/2006 "Linee guida di indirizzo per la gestione acque meteoriche di dilavamento e acque di prima pioggia in attuazione della Del. di G.R. n° 286 del 14/02/2005". La raccolta delle acque di prima pioggia è stata suddivisa dal progetto in diverse macroaree. Le acque di prima pioggia, potenzialmente cariche di residui oleosi e di idrocarburi, dopo esere state accumulate nelle vasche verranno progressivamente trattate (sedimentazione, filtrazione, disoleazione a coalescenza) e inviate alla rete di smaltimento delle acque nere (per complessivi 2 l/s). I manufatti utilizzati per la seprazione delle acque di prima pioggia saranno del tipo fuori linea con scolmatore a monte. Come evidenziato dalla figura seguente, si prevede di installare: - due manufatti per il trattamento a servizio dei due collettori principali del parcheggio) del volume complessivo di 60 m3, ciascuna equipaggiata con n. 2 pompe di svuotamento da 2 l/s (di cui una di riserva) e di n. 2 disoleatori del volume di 2 m3. - un manufatto a servizio dello scarico merci sul lato del torrente Lama del volume di 15 m3, equipaggiata con n. 2 pompe di svuotamento da 2 l/s (di cui una di riserva) e di un disoleatore del volume di 2 m3. - un manufatto a servizio dello scarico merci sul lato nord e del parcheggio adiacente del volume di 30 m3, equipaggiata con n. 2 pompe di svuotamento da 2 l/s (di cui una di riserva) e di un disoleatore del volume di 2 m3 Le acque saranno condotte alle vasche tramite appositi pozzetti deviatori. Le precipitazioni in eccesso (seconde piogge) saranno invece deviate direttamente fino alla vasca di laminazione delle portate. Il sistema garantirà lo svuotamento delle vasche entro le 48 ore dalla fine dell'evento piovoso e le vasche saranno nuovamente pronte per il ciclo successivo come da DGR n. 1860 del 18-12-2006 punto A.2, comma 4.1, lettera c). Tutto il sistema sarà comandato da quadri elettrici in grado di gestire i livelli delle vasche di prima pioggia sia in riempimento (a seguito della chiusura dei galleggianti di troppo pieno di ingresso), che in svuotamento (programmazione oraria del periodo di funzionamento delle pompe di sollevamento), e di gestire gli allarmi, il minimo livello, i controlli di portata, ecc.). Si prevede l'installazione di un sensore di pioggia che consenta di avviare il conteggio dell'interruzione delle 72 ore di pioggia previste dalla norma tra un evento meteorico e l'altro (DGR n. 1860 del 18-12-2005 Definizioni; lettera b). La pendenza prevista per le reti di scarico sarà sempre del 0.3 %, compatibile con la sistemazione finale dell’area. Per maggiori dettagli e il dimensionamento della vasche di prima poggia si rimanda alle relazione tecnica e all’elaborato grafico ARCH.A24.

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Figura 46: Planimetria reti di smaltimento (estratto tavola di progetto ARCH.A24).

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4.6 RIUSO PER USI COMPATIBILI DELLA ACQUE METEORICHE Il progetto prevede il recupero per usi compatibili delle acque meteoriche provenienti dalle sole coperture mediante vasca di accumulo, in coerenza a quanto previsto dal Requisito Volontario 8.2 del RUE “Recupero per usi compatibili delle acque metoriche provenienti dalle coperture”, prevista sul lato sud dell’ampliamento. Le acque meteoriche delle coperture saranno veicolate atttraverso una vasca di accumulo opportunamente dimensionata in modo da utilizzare le stesse acque opportunamente trattate per usi civili come reintegro delle casette dei wc e per usi irrigui a servizio delle aree a verde del lotto. A monte della rete di alimentazione delle cassette WC, sarà inoltre installata una stazione di disinfezione, che funzionerà atttraverso il dosaggio in linea di composti di cloro. Tale dosaggio sarà dimensionato in modo da raggiungere una concentrazione di cloro residuo all’interno delle condotte che impedisca lo sviluppo di batteri nel periodo di permanenza dell’acqua nella rete. Per le acque desinfettate all’impianto di irrigazione, sarà invece realizzata una predisposizione per consentire l’eventuale dosaggio di acido peracetico. L’intero impianto di “riuso” sarà inoltre alimentato nei momenti siccitosi da un pozzo artesiano da realizzarsi in prossimità della vasca di accumulo a monte dei trattamenti e dei gruppi di pressurizzazione della rete cassette wc e irrigazione e avente una capacità di reintegro delle riserve idriche compatibile con le esigenze idriche del nuovo complesso immobiliare e pertanto con valori di portata minimi di 15 l/s.

4.7 SISTEMA DI RACCOLTA DELLE ACQUE NERE Il sistema di raccolta della acque nere verrà realizzato mediante una rete separata da quelle delle acque bianche. Il dimensionamento della rete delle acque nere è stato effettua nel rispetto della DGR 1053/2003 e della Norma Uni EN 12566- 1:2004. La rete delle acque nere è dimensionata per recepire le acque nere a servizio dell’edificio di progetto e le acque di prima pioggia provenienti dai manufatti di raccolta di cui al capitolo 4.5. La rete di progetto verrà collegata mediante una tubazione in PVC di diametro DN200 al collettore comunale esistente a nord su via Bussato, con pendenza pari a 3‰. Il dimensionamento della rete è stato effettuato assumendo una dotatizione idrica pro capite pari a 250 l ab/giorno e una dispersione pari al 20%. Il numero di abitanti equivalenti stimato è pari a 260 unità. Per maggiori dettagli si rimanda alla “Relazione tecnica reti e sottoservizi per urbanizzazione” allegata al progetto.

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4.8 ACQUE SOTTERRANEE Nell’ambito dello studio geologico eseguito in sede di PUA la società SERVIN ha condotto delle indagini piezometriche riportate nella figura seguente dalle quali emerge che l’area è interessata dalla presenza di un acquifero superficiale con profondità della falda dal piano di campagna misurata tra 2 e 4 m circa con oscillazioni stagionali stimati in circa 1.4 m. Non sono presenti sorgenti o pozzi. Data la tipologia di fondazioni previste, l’assenza di piani interrati e le opere di progetto non si prevedono interferenze particolari sulle dinamiche delle acque sotterranee presenti.

Figura 47: quote delle falde misurate dalla società SERVIN.[fonte: Relazione geologica – Comparto S5 IperCoop Borgo Montone, Società Servin - Servizi Integrati Gestionali Ambientali scpa, maggio 2012.

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5. SUOLO E SOTTOSUOLO

La compatibilità ambientale dell’intervento in relazione agli aspetti riguardanti il suolo e sottosuolo è valutata sulla base dei contenuti della relazione geologica redatta dalla società SERVIN in sede di PUA e dalle successive integrazioni richieste dal Comune di Ravenna e dalla documentazione tecnica reperita dalla letteratura specializzata. In particolare la società SERVIN, per la redazione della relazione geologica, ha condotto una campagna geognostica consistente in 10 prove penetrometriche statiche con punta elettrica e piezocono (CPTU), spinte alla profondità di 12 e 16 m dal piano di campagna, e delle indagini sismiche consistenti in due MASW e quattro misure mediante Tromino.

Figura 48: Ubicazione delle indagini geognostiche effettuate da Servin.

Successivamente, come da richiesta pervenuta dal Comune di Ravenna [8], sebbene, come di seguito specificato, la cartografia di POC del Comune di Ravenna preveda per l'area interessata un approfondimento sismico di II livello, è stata eseguita da SERVIN una valutazione della risposta sismica locale con gli approfondimenti del III livello come da indicazioni della DAL n° 112/2007 della Regione Emilia Romagna. In base alla risposta sismica locale è possibile valutare eventuali maggiori amplificazioni sismiche rispetto a quanto previsto dall’analisi semplificata di II livello della DAL n° 112/2007 e delle NTC 2008.

8 estratto dellal richiesta del Comune di Ravenna: “…Sebbene la cartografia di POC del Comune di Ravenna preveda per l'area interessata un approfondimento sismico di II livello, a norma della DAL n° 112/2007 della Regione Emilia-Romagna ed essendo l'urbanizzazione di rilevante interesse pubblico, si richiede approfondimento sismico di III livello, comprensivo di calcolo dei cedimenti post sismici…”

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5.1 CARATTERISTICHE GEOLOGICHE E GEOMORFOLOGICHE L’area di analisi è ubicata nell’alta pianura ravennate, circa 1,5 Km a sud – est del fiume Montone. L’area in esame è compresa tra la strada comunale Fiume Montone Abbandonato ad ovest, lo scolo Lama e l’argine sinistro del Montone ad ovest, tutti elementi sopraelevati rispetto alle quote dell’area di intervento e dei terreni circostanti da circa 4 a 3 m slm, degradanti da sud verso nord. Come in gran parte delle aree di pianura della Regione, nell’area in esame gli effetti morfologici maggiori e più rilevanti sono quelli legati all'evoluzione del sistema idrografico, che a sua volta viene condizionato dai caratteri climatici prevalenti e dalle condizioni geologiche del sottosuolo. Le trasformazioni antropiche che il terreno ha subito nel tempo rendono complesso riconoscere e ricostruire gli allineamenti fisici e morfologici originari ed anche molti ‘fenomeni ambientali’ che si verificano attualmente sono di difficile interpretazione, essendo spesso dipendenti o comunque connessi all’intervento dell’uomo sull’ambiente. Tra gli agenti che concorrono all’assetto morfologico del territorio, la subsidenza, in parte di origine naturale in parte legata ai prelievi di fluido dal sottosuolo, è tra quelli attualmente più attivi nell’area in esame. Studi effettuati da Arpa Ingegneria Ambientale indicano per i dintorni dell’area di studio velocità di movimento verticale del suolo, comprese tra circa 5 e 10 mm/anno nei periodi 1999-2000 e 2002-2006. Dall’esame dello stralcio della Carta Geologica della Regione Emilia Romagna (figura seguente) l’area in esame risulta caratterizzata dalla presenza di terreni di natura argillo limosa e sabbie limose di piana alluvionale appartenenti all’Allomembro di Ravenna e particolare nell’unità di Modena (AES8a).

Figura 49: Stralcio Carta Geologica della Regione Emilia Romagna.

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5.2 CARATTERISTICHE LITOSTRATIGRAFICHE E GEOTECNICHE Le prove condotte nello studio geologico eseguito dalla società SERVIN, correlate ad ulteriori indagini di tipo geognostico relative all’area in esame eseguite negli anni precedenti, hanno consentito di individuare la seguente successione litostratigrafica dell’area di indagine, che dimostra la presenza di livelli di sabbia e ghiaia a profondità variabili da 11 a 25 m, mentre la porzione più superficiale del terreno è costituita da livelli di limo argilloso e argilla limosa:

Sulla base delle correlazioni esistenti con i risultati delle prove pentrometriche, la ditta Servin ha individuato relativamente ai terreni analizzati i seguenti parametri geomeccanici: • peso per unità di volume γ ; • resistenza di punta del penetrometrica Qc • angolo di resistenza al taglio Φ’ ; • coesione non drenata cu; • modulo edometrico mo.

Nella tabella seguente si riassume il valore medio del coefficiente di consolidazione Cv, del coefficiente di compressibilità Mv e del coefficiente di permeabilità kv ricavati dalla Servin sulla base delle prove edometriche:

Gli esiti delle prove triassiali eseguite dalla ditta Servin sono riassunti nella tabella seguente:

Dai dati riportati nelle tabelle precedenti emerge quindi che l’unità è caratterizzate da un valore medio di coesione non drenata cu pari a 0,8 kg/cm2 mentre gli strati granulari presentano un valore medio di angolo di resistenza al taglio pari a circa 40°. Seguono, sino a circa 11-13 m dal piano di campagna, terreni prevalentemente fini; argilla, argilla limosa e torba caratterizzati da un valore

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medio di cu pari a 0,5 kg/cm2 e modulo edometrico mo pari a 11 kg/cm2. Infine sino alla massima profondità raggiunta dalle CPTU si individua un’unità granulare costituita da sabbia, ghiaia, sabbia limosa e limo sabbioso che presenta valore medio di Φ pari a circa 38° [9].

5.3 SISMICITÀ DEL TERRITORIO In base a quanto previsto all’art. 2 dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n° 3274 del 20 marzo 2003 “Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica”, “…le regioni provvedono, ai sensi dell'art. 94, comma 2, lettera a), del decreto legislativo n° 112 del 1998, e sulla base dei criteri generali di cui all'allegato 1, all'individuazione, formazione ed aggiornamento dell'elenco delle zone sismiche. In zona 4 è lasciata facoltà alle singole regioni di introdurre o meno l'obbligo della progettazione antisismica…”. Come indicato nella delibera di Giunta Regionale della Regione Emilia Romagna n° 1677/2005 avente per oggetto “Prime indicazioni applicative in merito al decreto ministeriale 14 settembre 2005 recante Norme Tecniche per le costruzioni”, a decorrere dal 23 ottobre 2005, trova attuazione la classificazione sismica dei Comuni della regione, in via di prima applicazione e comunque fino alla deliberazione regionale di individuazione delle zone sismiche ai sensi dell’art. 94, comma 2, lettera a) del D. Lgs. n° 112 del 1998. Il comune di Ravenna rientra in zona 3 (si veda la figura seguente). In base alla zonazione sismogenetica SZ9 (fonte: http://zonesismiche.mi.ingv.it e Gruppo di Lavoro (2004)-Redazione della mappa di pericolosità sismica prevista dall’Ordinanza PCM 3274 del 20 Marzo 2003. Rapporto Conclusivo per il Dipartimento della Protezione Civile INGV, Milano-Roma, aprile 2004, 65 app. + 5 appendici.) e la distribuzione degli epicentri dei terremoti storici (Fonte: Gruppo di lavoro CPTI (2004), Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, versione 2004 (CPTI04) INGV, Bologna. http://emidius.mi.ingv.it/CPTI/), l’area di intervento ricade in corrispondenza della zona sismogenetica 912 Dorsale Ferrarese che è caratterizzata da una magnitudo momento massima pari a 5,91.

Figura 50: Riclassificazione sismica dell´Emilia-Romagna, Ordinanza del PCM n. 3274 / 2003 (Allegato 1, punto 3 “prima applicazione”).

Figura 51: Zone sismogenetiche (INGV) e epicentri dei terremoti storici suddivisi per classi di magnitudo (CPTI4).

9 Fonte: Relazione geologica redatta dalla ditta Servin, maggio 2012

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Per la valutazione della Vs30 e sono state effettuate due indagini MASW e quattro misure con tromino individuate in figura 20. In base ai valori di Vs30 stimati, pari a 172 e 176 m/s, i terreni investigati risultano caratterizzabili all’interno della categoria di sottosuolo D ai sensi dela NTC 2008 ovvero: “Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina scarsamente consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 inferiori a 180 m/s (ovvero NSPT,30 < 15 nei terreni a grana grossa e cu,30 < 70 kPa nei terreni a grana fina)”. Rispetto alle condizioni topografiche il sito è classificabile all’interno della categoria T1 (NTC 08): “Superficie pianeggiante, pendii e rilievi isolati con inclinazione media i ≤ 15°”. Il valore dell’accellerazione massima calcolato dal ditta Srvin risulta pari a 3.651 m/s2, ovvero a 0.372 g. A conclusione la ditta Servin ha effettuato la verifica della suscettibilità dei terreni alla liquefazione che ha evidenziato che il sito sotto questo punto di vista si può ritenere stabile.

5.4 RISPOSTA SISMICA LOCALE – APPROFONDIMENTI DI III LIVELLO Con documentazione integrativa presentata in data 17/04/2014 (Prot. 47887/2014) la società Servin ha eseguito le verifiche sismiche di III livello come da indicazioni della DAL n° 112/2007 della Regione Emilia Romagna in risposta agli approfondimenti richiesti dall’amministrazione comunale. Per l’analisi del terzo livello si è fatto riferimento alle tre tracce sismiche allegate alla DAL n° 112/2007, eseguendo una valutazione sia con sisma di progetto per tempi di ritorno di 475 anni, come previsto specificatamente dalla menzionata Delibera, sia amplificando le tracce con sisma di progetto di 1424 anni, come previsto dalle NTC 2008 per affollamenti significativi, quindi con accelerazione di base molto superiore a quanto previsto dalla D.A.L. 112/2006. Per tutte le valutazioni si è fatto riferimento a uno smorzamento convenzionale pari a ζ=5% come previsto dalla summenzionata DAL. Per la ricostruzione del modello sismostratigrafico si è fatto riferimento alle prove geognostiche e sismiche ed alle elaborazioni ed analisi riportate nella relazione geologica del maggio 2012 e nelle integrazioni del dicembre 2012. La modellazione sismica locale è stata eseguita utilizzando il codice di calcolo EERA. Dall’analisi sono emersi bassi valori dell’Indice del Potenziale di Liquefazione, ad indicazione della bassissima probabilità che si possano verificare fenomeni cosismici di liquefazione per un sisma di progetto con tempi di ritorno pari a 1424 anni. Pertanto, per tale sisma, non risultano rischi per le strutture e le persone connessi al fenomeno di liquefazione. Per quanto riguarda i cedimenti post-sismici ottenuti dall’analisi (4÷9 cm), si osserva che sono perfettamente compatibili, nei termini degli SLU, con le strutture previste dal piano di urbanizzazione dell’area in esame.

Tabella 5: Indici del potenziale di liquefazione e cedimenti post-sismici calcolati ipotizzando a favore della sicurezza un livello della falda a -1.0 m dal p.c. e terremoto con magnitudine pari a MW=5.91. [fonte: “Comparro S5 IperCooo Borgo Montone – Intergazioni relazione geologica”, Servin Soc. Coop. p.a., dicembre 2013).

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5.5 TIPOLOGIE STRUTTURALI ADOTTATTE DAL PROGETTO Sulla base degli approfondimenti svolti dal progettista strutturale incaricato dalla proprietà a partire dalle indagini geologiche sopra riassunte, nelle quali viene evidenziata la presenza di uno strato di terreno superficiale con caratteristiche geomeccaniche scarse, l’apparato fondale del fabbricato adottato dal progetto è costituito da un sistema di fondazioni profonde. In particolare alla base dei pilastri prefabbricati sono stati previsti plinti a bicchiere in cemento armato in opera con caratteristiche geometriche e numero di pali variabile in funzione delle sollecitazioni trasmesse dalla struttura in elevazione. Alla base dei setti e dei vani scale in cemento armato in opera sono previste solette in cemento armato su pali con caratteristiche variabili in funzione delle sollecitazioni trasmesse dalla struttura in elevazione. Infine, al di sotto della pavimentazione del piano terra è prevista la realizzazione di una soletta in cemento armato di spessore 30 cm su pali, estesa a tutta l’area coperta del fabbricato. Si è previsto l’utilizzo di pali di fondazione infissi in cemento armato, cilindrici di diametro variabile (Ø42, Ø50, Ø60 cm) in corrispondenza degli elementi portanti verticali (pilastri e setti), e troncoconici (Ø24 cm alla base) al di sotto della soletta di pavimentazione. Nel caso in cui durante la fase esecutiva si evidenzino problematiche di cantiere tali da sconsigliare l’utilizzo dei pali infissi, verranno realizzati pali trivellati con analoghe caratteristiche resistenti. Tutti i pali avranno lunghezza 13 m in modo da attestare la base in corrispondenza dello strato ghiaioso-sabbioso il cui tetto è posto alla quota -12/-13 m circa rispetto al piano di campagna. Al fine del calcolo delle portanze si è ritenuto opportuno trascurare l’apporto dell’attrito laterale degli strati più superficiali, considerando al contempo il fenomeno dell’attrito negativo, che andrebbe ad agire in aggiunta al carico trasmesso dalle fondazioni.

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6. ELETTROMAGNETISMO

Le tipologie di sorgenti di campi elettromagnetici, possono dunque essere suddivise in:  Sorgenti ad alta frequenza apparati tecnologici per le comunicazioni come le Stazioni Radio Base (SRB) funzionali alla telefonia mobile ed impianti per la copertura radio-televisiva del territorio. La localizzazione di tali impianti è effettuata sulla base della cartografia sul sito web di ARPA Emilia- Romagna e del Piano di Localizzazione dell’Emittenza Radiotelevisiva (PLERT) della Provincia di Ravenna adottato, con delibera del Consiglio Provinciale n. 114 del 12/12/2006.  Sorgenti a bassa frequenza: gli impianti funzionali alla trasmissione e la distribuzione dell'energia elettrica quali elettrodotti, cabine di trasformazione e, in generale, gli apparati tecnologici che per il loro funzionamento impiegano un assorbimento di corrente elettrica. I dati e le informazioni relative a questo tipo di impianti sono stati desunti dagli strumenti di pianificazione del Comune di Ravenna. L’analisi prende in esame le reti di distribuzione e gli impianti di trasformazione dell’energia elettrica, in particolare la loro distanza dagli edifici presenti all’interno della zona di intervento, esistenti e di progetto. Viene inoltre indagata la presenza di Stazioni Radio Base nelle immediate prossimità dell’area, e il loro eventuale effetto sui luoghi di permanenza delle persone. L’analisi verrà effettuata sulla base della cartografia disponibile nonché dai dati forniti dall’ARPA Emilia Romagna.

6.1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO NORMATIVA NAZIONALE - Decreto Ministeriale del 29 maggio 2008 “Approvazione della metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti”. - DPCM 8 luglio 2003: “Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50Hz) generati da elettrodotti”. - DPCM 8 luglio 2003: “Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz”. - Legge quadro 22 febbraio 2001 n. 36: “Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici”. - Decreto 10 settembre 1998, n. 381: “Regolamento recante norme per la determinazione dei tetti di radiofrequenza compatibili con la salute umana”.

NORMATIVA REGIONALE - Deliberazione di Giunta Regionale 21 luglio 2008 n. 1138 "Modifiche ed integrazioni alla DGR 20 maggio 2001, n. 197 ́Direttiva per l ́applicazione della Legge regionale 31 ottobre 2000, n. 30 recante Norme per la tutela e la salvaguardia dell ́ambiente dall ́inquinamento elettromagnetico". - Legge Regionale 25 novembre 2002, n. 30: "Disposizioni in materia inquinamento elettromagnetico". Pubblicata sul BURER n°162/2002. - Indirizzi per l'applicazione della L.R. 25/11/2002, n. 30. Pubblicata sul BURER del 27/12//02. - Delibera di Giunta n° 1449 del 17/07/2001: "Modifiche per l'inserimento di alcuni elementi di semplificazione per l'applicazione della Direttiva regionale n°197/2001". Pubblicata sul BURER n°127/2001. - Delibera di Giunta n° 197 del 20/02/2001: "Direttiva regionale per l'applicazione della L.R. n°30 del 31/09/2000". Pubblicata sul BURER n°40/2001. - Testo coordinato della L.R. 31 ottobre 2000, n. 30: "Norme per la tutela della salute e la salvaguardia dell'ambiente dall'inquinamento elettromagnetico".

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6.2 LIMITI DI ESPOSIZIONE I valori di riferimento fissati dalla normativa si possono distinguere in base alla frequenza: frequenza di rete (50 Hz), per la quale campo elettrico e campo magnetico si comportano come grandezze fisiche indipendenti e come tali vanno valutati; radiofrequenze, che generano un campo elettromagnetico in fase già a pochi metri di distanza. Il DPCM del 8 luglio 2003 “Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete di 50 Hz generati dagli elettrodotti”, in tema di campi elettromagnetici a basse e bassissime frequenze, stabilisce i seguenti valori da applicarsi in ambienti abitati e in luoghi adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere.

Limiti di cui al DPCM 08/07/2003 Intensità di campo Induzione magnetica Limiti elettrico [kV/m] [μT] Limite di esposizione: da considerarsi come limite inderogabili a tutela della salute 5 100 umana da effetti acuti di esposizione Limite di attenzione: definiti a fine cautelativo per la protezione della popolazione da effetti cronici dei campi elettromagnetici nel caso di abitazioni, scuole e permanenze - 10 prolungate (24 ore di esposizione) Obiettivi di qualità: volti a prefigurare i progressivi e graduali miglioramenti della qualità ambientale, in una prospettiva temporale di durata e come riferimento per la progettazione - 3 di nuovi elettrodotti

Il Decreto Ministeriale 29 maggio 2008 definisce in modo univoco la metodologia per la determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti, attuativo del DPCM 8 luglio 2003, precisando che per fasce di rispetto si intende lo spazio circostante un elettrodotto che comprende tutti i punti, al di sopra e al di sotto del livello del suolo, in cui non possono essere previste destinazioni d’uso che comportino una permanenza prolungata oltre le quattro ore giornaliere, caratterizzati da una induzione magnetica di intensità maggiore o uguale all'obiettivo di qualità pari a 3 μT. Il Decreto definisce inoltre la Distanza di Prima Approssimazione (DPA) per le linee ovvero la distanza in pianta sul livello del suolo, dalla proiezione del centro linea che garantisce che ogni punto la cui proiezione al suolo disti dalla proiezione dal centro linea più di DPA si trovi all’esterno delle fasce di rispetto.

Per ciò che concerne i campi elettromagnetici ad alta frequenza, il Decreto Ministeriale 10 Settembre 1998 n. 381, pubblicato sulla G.U. n. 257, entrato in vigore il 2 Gennaio 1999, ha stabilito i limiti di esposizione per la popolazione ai campi elettromagnetici nell'intervallo di frequenze da 100 kHz a 300 GHz. Il valore strumentale deve essere mediato su un'area equivalente alla sezione verticale del corpo umano e su qualsiasi intervallo di 6 minuti. I valori prescritti, riportati nella seguente tabella, sono considerati limiti di esposizione assoluti che non devono quindi essere mai raggiunti in luoghi accessibili alla popolazione.

Limiti di esposizione per la popolazione ai campi elettromagnetici nell'intervallo di frequenze da 100 kHz a 300 GHz Frequenza [MHz] Valore efficace del campo elettrico [V/m] 0,1 – 3 60 3-3000 20 3000 - 300000 40

Il Decreto 381/98 aveva già introdotto valori denominati “obiettivi di qualità” da conseguire in corrispondenza di luoghi fruibili dalla popolazione per i quali si prevede la permanenza di persone superiore alle quattro ore (scuole, abitazioni, parchi attrezzati, uffici, luoghi di lavoro, ospedali, ecc.) pari a 6 V/m indipendentemente dalla frequenza impattante. Il valore di 6 V/m verrà pertanto preso a riferimento ai fini del presente studio.

F p

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6.3 STATO DI FATTO SORGENTI A BASSA FREQUENZA Sulla base dei sopralluoghi effettuati e della documentazione cartografica disponibile relativa all’ESP attuale è stata individuata la presenza, in prossimità dell’areale oggetto di intervento, di una linea elettrica media tensione (MT), a doppia terna da 15 kV, che transita lungo il confine con il centro commerciale esistente in corrispondenza di via Bussato, interrata nel tratto prossimo all’ESP, come indicato nella figura seguente.

Figura 53: Linea elettrica media tensione (MT) che attraversa il comparto parzialmente interrata.

Tre cabine elettriche sono presenti sul lato ovest dell’attuale ESP (figura 26).

Figura 54: Ubicazione n. 3 cabine secondarie per l’energia elettrica presso l’ESP esistente.

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SORGENTI AD ALTA FREQUENZA Sul perimetro est dell’area, verso la via Classicana, è presente una stazione radio base per la telefonia mobile dell’operatore Tim, attiva dal 12/02/2008, con tecnologia UMTS 2100. In prossimità di Viale Randi, a circa 400 m dall’attuale ESP e a circa 600 m dall’area di ampliamento, sono inoltre presenti due stazioni radio base per la telefonia mobile degli operatori Wind, attiva dal 30/12/2010 autorizzata per tecnologie GSM 900, GSM 1800 e UMTS 2100, e Vodafone, attiva dal 30/03/2006 autorizzata per tecnologie GSM 900 e UMTS 2100, installate sulla copertura del Class Hotel (via della Lirica, 141). Non è prevista in prossimità dell’area l’installazione di ulteriori antenne di telefonia nell’immediato futuro. Non sono presenti impianti per l’emittenza radio e televisiva a meno di 1 km di distanza.

Figura 55: Stazioni radio base per la telefonia mobile presenti in prossimità dell’area di intervento (fonte: http://www.arpa.emr.it/cem/webcem/ravenna/#).

Di seguito si riportano i risultati degli ultimi monitoraggi eseguiti dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) della Regione Emilia Romagna in continuo e manuali in prossimità della stazione radio base Tim, più vicina all’area di intervento. Dalle misure si evince che i livelli di esposizione si sono mantenuti sempre ampiamente inferiori all’obiettivo di qualità di 6 V/m, con punte massime pari a 4.8 V/m registrate il 13/09/2002 presso la stazione di Via Argine Sinistro Montone.

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6.4 STATO DI PROGETTO In data 05/03/2012 è stata formulata a ENEL richiesta di nullaosta preventivo per una fornitura elettrica di 2850 kW, di cui 2230 kW in media tensione e 620 in bassa tensione, che ha ricevuto parere favorevole. Il progetto prevede che l’alimentazione elettrica del nuovo insediamento sia effettuata mediante l’elettrodotto a doppia terna a 15 kV corrente lungo via Bussato e l’inserimento di nuove cabine di consegna da cui verranno derivate le cabine di utenza e di trasformazione. Già in sede di PUA è stato previsto l’interramento di un tratto della lunghezza di circa 120 m della linea elettrica aerea su via Bussato. A seguito di richiesta di parere preventivo presentato dal soggetto promotore, Enel Distribuzione ha confermato parzialmente l’ipotesi realizzativa di tale interramento, fornendo due soluzioni tecniche alternative attualmente al vaglio (cfr. allegato):  la prima soluzione prevede l’interramento della linea fino a oltre via Fiume Montone (punto D individuato nella figura seguente). Tale soluzione consente di non modificare la campata della linea aerea esistente in adiacenza alle abitazioni.  la seconda soluzione prevede il posizionamento di un traliccio intermedio previsto subito a nord di via Bussato (punto A) limitando in tal modo l’interramento al solo tratto C-B come individuato nella figura seguente.

Figura 56: Posizioni dei pali elettrici per l’interramento ipotizzate da ENEL (cfr. allegato).

Le nuove cabine di trasformazione verranno realizzate a ridosso di via Bussato e sul lato verso il fiume Montone Abbandonato. Attorno alle cabine di trasformazione che verranno previste dal progetto non dovrà essere consentita la permanenza fissa di persone. La distribuzione alle nuove utenze, verrà concordata con i tecnici ENEL in base alle esigenze specifiche degli utilizzatori finali. Il collegamento tra l’attuale ESP e l’ampliamento transitanti sopra alla linea interrata saranno adibiti esclusivamente al transito e non alla permanenza di persone. Ai lati della linea interrata verranno posizionate delle tubazioni di adeguata dimensione per consentire le operazioni di manutenzione della linea.

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6.5 VERIFICA DELLE DISTANZE DI PRIMA APPROSSIMAZIONE CABINE ELETTRICHE MT/BT In linea con il principio di precauzione, per la determinazione della fascia di rispetto, per garantire il rispetto il valore limite di qualità di 3 μT, per le nuove cabine di trasformazione è possibile avvalersi di quanto riportato nelle “Linea Guida per l’applicazione del § 5.1.3 dell’Allegato al DM 29.05.08” redatte da ENEL in funzione dellla tipologia del trasformatore. Nel caso più gravoso di cabina alimentata alla tensione di 15 kV – 50 Hz e dotata di trasformatore della potenza di 630 kV, la DPA risulta pari a 2 m. Come si evince dalla figura seguente, tale fascia per le cabine ubicate nell’area di carico scarico sul lato sud est dell’ampliamento ricade in aree esterne all’edificio non destinate alla permanenza di persone, mentre la DPA relativa alle cabine previste sul lato nord est dell’edificio ricade invece in aree di vendita dell’edificio per le quali non è possibile al momento escludere la presenza continuativa di persone.

Figura 57: Planimetria di progetto con individuazione con campitura della Distanza di Prima Approssimazione (DPA) per le cabine elettriche di progetto in assenza di provvedimenti.

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Al fine pertanto di permettere il raggiungimento degli obiettivi prefissati di 3 μT, per tale cabina è previsto l’inserimento di una schermatura in materiale ad alta permeabilità magnetica, realizzata mediante una piastra ad alto spessore (serie HT: High Thickness) di spessore complessivo pari a 6,4 mm composta da:  1°strato: materiale ad alta permeabilità magnetica composto da 4 piastre sovrapposte dello spessore di 0,35 mm ciascuna.  2° strato: materiale ad elevata conducibilità elettrica di spessore 5 mm. La piastra verrà controplaccata mediante una controparete in cartongesso per garantire la protezione dai contatti indiretti della superficie metallica e garantire un ulteriore abbattimento degli effetti magnetici.

Dalle risultanze delle indagini sulla compatibilità elettromagnetica riportate nel documento: “AMPLIAMENTO CENTRO COMMERCIALE RAVENNA ESP - COMPARTO S5 – BORGO MONTONE - VERIFICA DEL RISPETTO DEI VALORI STABILITI DAL DPCM 08/07/2003 PER IL CAMPO MAGNETICO E FREQUENZE DI RETE” redatto da INRES (30/01/2014), risulta che, in virtù dei provvedimenti descritti, anche per tale cabina di trasformazione si stima un contributo in termini di campo elettrico e di induzione magnetica al di sotto dei limiti di esposizione dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità di cui al DPCM 8 luglio 2003 nelle zone più prossime che prevedono la presenza contunativa di persone. In ogni caso prima di procedere con la posa del sistema sopra descritto dovrà essere condotta un’adeguata campagna di misura atta a determinare l’effettivo raggiungimento delle soglie di qualità prescritte.

Figura 58: Planimetria di progetto con individuazione con campitura della Distanza di Prima Approssimazione (DPA) per la cabina di trasformazione di progetto prevista a nord est con i provvedimenti di schermatura individuati dal progetto.

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Figura 59: Planimetria di progetto con individuazione con campitura della Distanza di Prima Approssimazione (DPA) per le cabine elettriche di progetto con i provvedimenti di schermatura previsti dal pogetto per la cabina a nord est.

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ELETTRODOTTO Per la verifica della DPA relativa al tratto di linea aerea, si considerano ancora i dati forniti dalla già citata pubblicazione Enel, i quali nel caso specifico di linea a doppia terna, forniscono nella condizione più gravosa (a favore della sicurezza) il valore della DPA pari a 11 metri.

Figura 60: estratto delle “Linea Guida per l’applicazione del § 5.1.3 dell’Allegato al DM 29.05.08” pubblicate da ENEL.

Relativamente al tratto interrato, pur non conoscendo allo stato attuale le modalità realizzative, che verranno definite dal Distributore di Rete solo al momento della progettazione esecutiva, è possibile tuttavia ipotizzare che, in continuità con l’esistente tratto di elettrodotto interrato, la linea elettrica sarà costituita da una coppia di cavi precordati ad elica con posa affiancata alla profondità di 1,10-1,20 m al di sotto del piano stradale. Tale configurazione “tipica”, secondo la D.G.R. Emilia Romagna 2088/2013 “Direttiva per l’attuazione dell’art.. 2 della L.R. n. 10/1993 in materia di linee ed impianti elettrici fino a 150 mila volts e l’aggiornamento delle disposizioni di cui alle Deliberazioni n. 1965/1999 e n. 978/2010”, ricade nell’elenco delle tipologie non soggette all’acquisizione del parere tecnico preventivo di ARPA in quanto le fasce di rispetto, per le loro ridotte dimensioni, risultano confinate entro ambiti che non interessano luoghi accessibili a persone a causa di impedimenti materiali (confinamento della fascia nel sottosuolo, sospensione aerea a quote irraggiungibili). Si riporta di seguito la Tavola Tecnica di riferimento allegata alla citata Delibera, nella quale sono evidenziate le caratteristiche tecniche e modalità costruttive della linea elettrica ai fini del confinamento della fascia di rispetto nel sottosuolo. La fascia di rispetto è in tali condizioni non superiore a 1.2 m per lato. Tale distanza risulta ampiamente contenuta nel perimetro stradale e non andrà pertanto a ricadere in aree destinate alla permanenza delle persone. Anche il collegamento tra l’attuale ESP e l’ampliamento, che ricade nella fascia di rispetto della linea interrata, non è adibito alla permanenza di persone ma esclusivamente al transito.

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Figura 61: Estratto della D.G.R. Emilia Romagna 2088/2013 “Direttiva per l’attuazione dell’art.. 2 della L.R. n. 10/1993 in materia di linee ed impianti elettrici fino a 150 mila volts e l’aggiornamento delle disposizioni di cui alle Deliberazioni n. 1965/1999 e n. 978/2010”.

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6.6 CONCLUSIONI Tra l’area di progetto e l’edificio commerciale esistente transita la linea linea elettrica media tensione (MT), a doppia terna da 15 kV, parzialmente interrata. Il progetto prevede che l’alimentazione elettrica del nuovo insediamento sia effettuata mediante l’elettrodotto a doppia terna a 15 kV corrente lungo via Bussato e l’inserimento di nuove cabine di consegna da cui verranno derivate le cabine di utenza e di trasformazione.

La Distanza di Prima Approssimazione, per garantire il rispetto il valore limite di qualità di 3 μT, calcolata per le cabine, secondo quanto riportato nelle “Linea Guida per l’applicazione del § 5.1.3 dell’Allegato al DM 29.05.08” redatte da ENEL in funzione dellla tipologia del trasformatore secondo il principio di precauzione, risulta completamente esterna alle aree destinate alla permanenza delle persone ad esclusione della DPA relativa alla cabina previste a sul lato nord est dell’edificio che ricade invece in aree di vendita dell’edificio, per le quali non è possibile al momento escludere la presenza continuativa di persone. Per tale cabina pertanto il progetto ha previsto l’inserimento nella muratura tra la cabina e l’area di vendita di una schermatura in materiale ad alta permeabilità magnetica, realizzata mediante una piastra ad alto spessore (serie HT: High Thickness) di spessore complessivo pari a 6,4 mm in grado di garantire il raggiungimento degli obiettivi prefissati di 3 μT in tutta l’area di vendita. In ogni caso prima di procedere con la posa del sistema sopra descritto dovrà essere condotta un’adeguata campagna di misura atta a determinare l’effettivo raggiungimento delle soglie di qualità prescritte. La distribuzione alle nuove utenze, verrà concordata con i tecnici ENEL in base alle esigenze specifiche degli utilizzatori finali.

Relativamente all’elettrodotto che transita interrato tra l’edificio esistente e l’ampliamento in oggetto, pur non conoscendo allo stato attuale le modalità realizzative, che verranno definite dal Distributore di Rete solo al momento della progettazione esecutiva, è possibile tuttavia ipotizzare che, in continuità con l’esistente tratto di elettrodotto interrato, la linea elettrica sarà costituita da una coppia di cavi precordati ad elica con posa affiancata alla profondità di 1,10-1,20 m al di sotto del piano stradale. Tale configurazione “tipica”, secondo la D.G.R. Emilia Romagna 2088/2013 “Direttiva per l’attuazione dell’art.. 2 della L.R. n. 10/1993 in materia di linee ed impianti elettrici fino a 150 mila volts e l’aggiornamento delle disposizioni di cui alle Deliberazioni n. 1965/1999 e n. 978/2010”, ricade nell’elenco delle tipologie non soggette all’acquisizione del parere tecnico preventivo di ARPA in quanto le fasce di rispetto, per le loro ridotte dimensioni, risultano confinate entro ambiti che non interessano luoghi accessibili a persone a causa di impedimenti materiali (confinamento della fascia nel sottosuolo, sospensione aerea a quote irraggiungibili). La fascia di rispetto è in tali condizioni non superiore a 1.2 m per lato e pertanto risulta ampiamente contenuta nel perimetro stradale e non andrà pertanto a ricadere in aree destinate alla permanenza delle persone.

Si ritengono pertanto rispettati in tutti gli ambienti destinati alla permanenza delle persone e nelle aree verdi i limiti di esposizione di 3 μT e di 5 kV/m previsti dalla normativa nazionale in materia sia indotti dalle sorgenti esistenti (elettrodotto) sia di progetto (cabine).

In prossimità dell’area sono inoltre presenti due stazioni radio base. Dai monitoraggi condotti dai tecnici ARPA nel corso degli anni si evince che i livelli di esposizione si sono mantenuti sempre ampiamente inferiori all’obiettivo di qualità di 6 V/m.

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7. ENERGIA

Il settore dei grandi esercizi commerciali presenta notevoli potenzialità di risparmio energetico in relazione alle importanti volumetrie degli edifici che li ospitano, alle tipologie edilizie ricorrenti e alla possibilità di replicare le azioni ad altri casi (ad esempio nel caso di operatori che gestiscono diverse strutture di vendita). Il tema del risparmio energetico, posto come determinante all’interno del processo decisionale e affrontato alle diverse scale di intervento, rappresenta non solo un’opportunità in ottica di sviluppo sostenibile di contenere le esternalità negative associate ai consumi, ma anche una potenziale strategia con rilevanza economica. Gli obiettivi generali adottati come orientamento per le scelte progettuali sono di seguito sinteticamente elencati:  riduzione delle emissioni in atmosfera di gas con effetto climalterante (locale e globale);  utilizzazione di fonti rinnovabili di energia;  utilizzazione delle potenzialità offerte dal sito, ovvero di quegli aspetti propri dell’area che possono essere sfruttati quali potenziali generatori di soluzioni progettuali che risparmiano energia. Lo studio riporta in primo luogo l’esplicitazione degli obiettivi progettuali, posti dalle normative cogenti e dalle prescrizioni di cui all’Accordo Territoriale. Successivamente si propone l’analisi del clima igrotermico in cui il progetto si inserisce. La conoscenza del clima e la razionalizzazione delle relazioni energetiche fra ambiente costruito e clima, a partire dalle potenzialità/vincoli del sito di intervento. rappresenta infatti il prerequisito per sviluppare strategie per il controllo dell’impatto sole aria e per la progettazione impiantistica. In ultimo vengono riassunte le linee progettuali adottate per l’intervento in oggetto, un approfondimento sull’uso di fonti energetiche rinnovabili, la desrizione degli impianti in progetto e una stima previsionale dei consumi suddivisi per tipologia di servizio.

7.1 OBIETTIVI PROGETTUALI

OBIETTIVI DERIVANTI DALLE NORME DI RIFERIMENTO La legislazione vigente in tema di rendimento energetico degli edifici, che in Regione Emilia-Romagna è stabilita dalla Delibera di Assemblea Legislativa 156/2008 e s.m.i. (D.G.R. 1362/2010; D.G.R. 1366/2011), prevede che per gli edifici di nuova costruzione e gli ampliamenti volumetrici rilevanti, vada applicata una serie di prescrizioni volte all’efficienza energetica e al benessere, di cui le più rilevanti sono:

A. fissazione di requisiti minimi di prestazione energetica per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria, da conseguire attraverso opportune scelte progettuali relativamente all’involucro, alla ventilazione e all’impianto termico; B. contenimento dei consumi energetici in regime estivo, mediante la riduzione degli apporti termici dovuti all’irraggiamento solare nel periodo estivo e la riduzione del fabbisogno di energia termica utile per la climatizzazione estiva, da conseguire ad esempio mediante opportuni sistemi di schermatura, ventilazione naturale e controllo del comportamento termico dell’involucro edilizio in regime estivo; C. adozione di sistemi e dispositivi per la regolazione degli impianti termici e per l'uso razionale dell'energia mediante il controllo e la gestione degli edifici (BACS); D. in presenza di reti di teleriscaldamento e/o teleraffrescamento ad una distanza inferiore a 1000 metri, o in presenza di progetti previsti e in corso di realizzazione, è obbligatoria la predisposizione delle opere necessarie a favorire il collegamento a tali reti.

Inoltre, con le prescrizioni introdotte dalla D.G.R. 1366/2011, si richiede di progettare i nuovi edifici prevedendo l’utilizzo di fonti rinnovabili a copertura di quota parte del consumo di energia termica e del consumo di energia elettrica, con le modalità sintetizzate di seguito:

E. almeno il 50% dei consumi di energia previsti per l’acqua calda sanitaria sia soddisfatto da impianti alimentati da fonti rinnovabili;

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F. fino al 31 dicembre 2014 il 35% della somma dei consumi complessivamente previsti per l’acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento deve essere soddisfatta tramite il ricorso ad energia prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili; a partire dal 1° gennaio 2015 la quota coperta da fonti rinnovabili diviene il 50%; G. è obbligatorio installare, sopra o all’interno dell’edificio o nelle relative pertinenze, impianti per la produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili, in misura dipendente dalla superficie utile energetica e dalla superficie coperta dell’edificio.

Al fine di soddisfare i precedenti obblighi sono date varie possibilità alternative, tra cui si citano come particolarmente rilevanti: l'installazione di unità di micro o piccola cogenerazione ad alto rendimento, il collegamento alle reti di teleriscaldamento.

OBIETTIVI DERIVANTI DALLE PRESCRIZIONI DELL’ACCORDO TERRITORIALE L’Accordo Territoriale per il polo funzionale n. 2 “Centro Commerciale ESP” del Comune di Ravenna sottoscritto fra la Provincia di Ravenna e il Comune di Ravenna in data 31/03/2011 (rep. N. 4620 del 08/04/2011) prevede alcune prescrizioni specifiche relativamente alle prestazioni energetiche, oltre alla richiesta per cui gli edifici dovranno in generale rispettare quanto previsto dal DAL 156/2008 e relativi allegati e dalle altre Leggi o Piani di livello nazionale o regionale. In particolare si richiede che:

H. per le classi di consumo energetico fissate dal decreto 11 Marzo 2008, gli edifici dovranno raggiungere la classe C, cioè presentare consumi inferiori a 70 kWh/m2 anno; I. i sistemi di produzione di calore dovranno prevedere o il ricorso al teleriscaldamento o a caldaie condensazione o ad altre tecnologie a risparmio energetico assimilabili; J. le coperture dovranno essere interessate per almeno il 50% da pannelli fotovoltaici o solari termici; K. L’impianto di produzione di energia termica deve essere progettato e realizzato in modo da coprire almeno il 50% del fabbisogno annuo di energia primaria richiesta per la produzione di acqua calda sanitaria con l’utilizzo delle predette fonti di energia rinnovabile; L. la produzione di energia fotovoltaica dovrà rispettare quanto previsto dal decreto Legislativo 192/2005 e 311/2006 e comunque dovrà raggiungere almeno i 300 kW di potenza installata.

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7.2 CARATTERIZZAZIONE METEOCLIMATICA DELLA ZONA OGGETTO DI STUDIO La definizione delle relazioni energetiche che intercorrono fra l’ambiente costruito e l’ambiente naturale, sia in relazione alle preesistenze ambientali del luogo di intervento, sia in relazione alla possibilità di indurre delle modifiche al microclima locale attraverso interventi sull’intorno, inizia con la raccolta dei dati climatici disponibili. La metodologia adottata per la caratterizzazione meteoclimatica dell’area è di seguito individuata: - localizzazione geografica dell’area di intervento; - raccolta dei dati climatici disponibili per la stazione meteorologica più prossima all’area di intervento; - adattamento dei dati climatici disponibili in relazione alla localizzazione geografica; - analisi degli elementi significativi ambientali pre-esistenti che possono indurre delle modifiche al microclima; - adattamento dei dati climatici disponibili in relazione agli elementi ambientali analizzati; - eventuale definizione di dati climatici riassuntivi di progetto. Sono stati reperiti, in primo luogo, i dati relativi alla localizzazione geografica dell’area di intervento: - latitudine; - longitudine; - altezza sul livello del mare; e, in secondo luogo, sono stati reperiti i dati climatici in relazione a: - andamento della temperatura dell’aria (massime, minime, medie, escursioni termiche); - andamento della pressione parziale del vapore nell’aria; - andamento della velocità e direzione del vento; - andamento della radiazione solare diretta e diffusa sul piano orizzontale; - andamento della radiazione solare per diversi orientamenti di una superficie; Tali dati sono forniti su base temporale diversa (in base alla disponibilità): oraria, mensile o giornaliera. Una volta reperiti i dati climatici sono stati adattati alla zona oggetto di intervento. Tale operazione richiede innanzi tutto la conoscenza del “tipo” di dato climatico di origine, ovvero se questo è riferito ad una stazione meteorologica fisicamente connotata e con caratteristiche analizzabili, oppure se rappresenta un’elaborazione di valori tipo, ritenuti rappresentativi di una determinata area. Gli adattamenti effettuati per rendere tali dati rappresentativi dell’area di intervento, tengono conto della diversa localizzazione geografica dell’area e della presenza di elementi dell’ambiente che potenzialmente possono influenzare la formazione di un microclima caratteristico. Per tenere conto della diversa area geografica si può fare riferimento a quanto indicato sulla norma UNI 10349 che fornisce i dati climatici convenzionali necessari per la progettazione e verifica sia degli edifici, sia degli impianti tecnici per il riscaldamento e il raffrescamento, per i capoluoghi di provincia italiani. Per località differenti da quelle fornite vengono proposti dei criteri correttivi che, a partire dalla località di riferimento, permettono di calcolare i dati per l’area oggetto di interesse. Di seguito si elencano le variabili che determinano le correzioni di alcuni dati fondamentali. Le formule estese sono indicate sulla citata norma UNI.

Tabella 6: Criteri per la correzione dei dati climatici in base alla diversa localizzazione geografica dell’intervento rispetto alla stazione meteorologica più prossima. Dato climatico che si vuole correggere Dati di riferimento Variabile su cui è basato il conto Valori medi mensili della temperatura media Temperatura nella località di riferimento (la Altezza sul livello del mare giornaliera dell’aria esterna Provincia più vicina in linea d’aria) Gradiente verticale di temperatura (tabellato sulla UNI) Irradiazione solare giornaliera media mensile Irradiazione solare in due località di riferimento Latitudine (le due Provincie più vicine in linea d’aria) Valore medio annuale della velocità del vento Velocità del vento nella località di riferimento Coefficiente correttivo (tabellato sulla UNI) media giornaliera (la Provincia più vicina in linea d’aria, che tiene conto della zona di vento della appartenente alla stessa regione di vento) località considerata (calcolata in funzione Zona di vento della località di riferimento dell’altitudine e della distanza dal mare) (calcolata in funzione dell’altitudine e della distanza dal mare)

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Gli adattamenti relativi alla localizzazione geografica, calcolati, sono significativi solo se la zona di intervento è “sufficientemente diversa” (per distanza, o latitudine o altezza sul livello del mare) da quella di riferimento. Gli adattamenti da effettuare, devono inoltre tenere conto della presenza di elementi dell’ambiente che potenzialmente possono influenzare la formazione di un microclima caratteristico.

LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICA: L’area di intervento è ubicata nel Comune di Ravenna, a sud ovest del centro abitato, in una zona pressoché pianeggiante posta fra una quota di circa + 2.7 m s.l.m. e + 4.2 m s.l.m.. L’area è ubicata a 44°23' di latitudine nord e a 12°10' di longitudine est.

INDIVIDUAZIONE DELLA ZONA CLIMATICA E IDENTIFICAZIONE CLIMATOLOGIA ALLA SCALA LOCALE La città di Ravenna appartiene alla zona climatica E (2.227 gradi giorno) ai sensi del D.P.R. n. 412 del 26 agosto 1993. La zona oggetto di studio è compresa nella pianura padana caratterizzata da un'ampia escursione termica annuale con temperature medie basse in inverno ed alte in estate. Questa connotazione subisce nel comune di Ravenna delle modifiche a causa della vicinanza sia alla catena montuosa degli Appennini nella quale trovano posizione alcuni importanti sistemi vallivi con orientamento SW-NE e che determinano strutture topograficamente aperte alle correnti atmosferiche nord-orientali, sia Mare Adriatico in direzione est, che determina una mitigazione delle temperature durante l’anno, nonché la presenza di brezze marine. Quest'area rappresenta infatti una importante zona di confluenza e di smistamento delle masse d'aria provenienti, da varie direzioni (Atlantico, Mediterraneo, Europa settentrionale ed Europa Centro-Orientale) e con contrasti quindi ben definiti. Da queste considerazioni di carattere generale si può così definire un quadro dell'aspetto meteo-climatico stagionale così schematizzato: - la caratteristica piovosità della stagione invernale è correlabile con la frequente presenza di aree depressionarie che si ricostituiscono sul versante Adriatico, provenendo dal Golfo Ligure; - la piovosità in primavera di poco superiore a quella invernale, è dovuta oltre che alle cause sopra citate anche alla formazione di depressioni sottovento che innescano correnti di bora e condizioni quindi favorevoli ad attività temporalesca; - la stagione estiva risulta caratterizzata da deboli gradienti barici, temperature elevate, correnti a regime di brezza e scarsa piovosità, legata essenzialmente ad attività temporalesca; - la piovosità del periodo autunnale è da attribuire alle numerose depressioni che si succedono in questa zona. Questa stagione risulta caratterizzata da precipitazioni, la cui intensità viene mitigata dall'azione protettrice degli Appennini.

In base alla classificazione fornita dall’ENEA, Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente, sulla base del numero di mesi “confortevoli” (ovvero in cui non è necessario né riscaldare, né raffrescare per garantire il benessere termoigrometrico) e dal numero complessivo di mesi “freddi” o “molto freddi”, la zona di Ravenna è inserita nell’area climatica 3C [10]. L’area climatica 3C, caratterizzata da un clima continentale, con inverni molto freddi ed una forte escursione termica annua, può essere suddivisa in due fasce, una caratteristica della Val Padana al di sotto dei 150 m s.l.m. e quella dell’Italia peninsulare, a quote inferiori a 600 m. La prima, assimilabile all’area di interesse, si caratterizza per i valori espressi nella tabella che segue.

Dato Simbolo valore Temperatura dell’aria media annuale Ta 12-14 °C Escursione annuale della temperatura media ΔTa 21-23 °C Media annuale delle temperature minime Tna 0-3 °C Media annuale delle temperature massime Txa 23-24 °C Latitudine lat 44-45 ° Altitudine Alt 0-150 m Zona climatica zc E Gradi giorno gg 2250-2500

10 Per maggiori dettagli si veda la pubblicazione ENEA, Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente, “Profilo climatico dell’Italia”, Volume 0, Introduzione metodologica, Roma, 1999.

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Il clima della Romagna [11] è molto particolare, particolarità conferitagli dalla vicinanza degli Appennini e, per una certa percentuale, anche dal mare. Delle cinque zone in cui la regione può essere suddivisa, la zona d’interesse risiede in quella che, partendo da est, è costituita dalle coste (sino a circa 10-15 km da esse) e dalla zona sud-orientale dove questo tipo di clima si addentra un ’ più verso l’entroterra sino a Cesena. In questa area il clima; assume una sua propria fisionomia che si contraddistingue, rispetto ai caratteri climatici della pianura interna o continentale, per i seguenti aspetti: - nebbie più frequenti ma con piogge che si presentano meno frequentemente; - le escursioni, sia giornaliere che annuali sono, ovviamente ridotte rispetto alla restante Romagna, in quanto questa zona risente dell’influsso del mare; - non sono rare le mareggiate con forti venti di Bora (provenienti da N/E) mentre, un altro vento tipico è quello caldo di caduta dagli Appennini da S/W (è il Foehn appenninico, chiamato anche pseudo-Foehn e Garbino), sino a punte locali di 20°C anche d’inverno (ma esiste anche quello freddo), favorendo un’ombra pluviometrica sulla Romagna con annesse schiarite favoniche, che persisteranno sin quando il vento, col progredire della perturbazione atlantica, non girerà da S/E; - tale vento si attiva di solito di sera o di mattina e ha una durata di massimo 12 ore, meno presente d’estate e più presente d’inverno, anche se non frequente; - le nevicate si verificano ogni 2 anni circa; - il massimo precipitativo si ha in autunno, mentre in estate le precipitazioni hanno carattere quasi esclusivamente temporalesco.

Un altro riferimento per l’individuazione climatologica di una zona di intervento è rappresentata dalla norma UNI 10349, che individua i dati climatici convenzionali necessari per la progettazione e la verifica sia degli edifici sia degli impianti tecnici per il riscaldamento e il raffrescamento, come da indicazione della UNI-TS 11300, e come da Delibera della Giunta Regionale N. 1366 del 26.09.11 a modifica del D.A.L 156/2008. Nella tabella seguente si riportano i seguenti dati tratti dalla UNI10349: - valori medi mensili della temperatura media giornaliera dell’aria esterna in °C (prospetto VI UNI 10349); - pressione parziale del vapore d’acqua nell’aria esterna in Pa (prospetto XV UNI 10349); - irradiazione solare giornaliera media mensile diretta (Hbh) e diffusa (Hdh) su piano orizzontale in MJ/m2 (prospetto VIII UNI 10349); - irradiazione solare globale su superficie verticale variamente esposta in MJ/m2 (prospetto IX - XIII UNI 10349).

Si specifica che rispetto al prospetto VI, riportante i dati di Ravenna, il fattore correttivo della temperatura, relativo alla località è pari a= + 0.005 °C (considerando altitudine di progetto pari a + 3 m s.l.m), pertanto si può ritenere trascurabile.

Al fine di valutare e descrivere meglio l'andamento temporale di quelle componenti atmosferiche che determinano il clima del Comune di Ravenna si riportano inoltre di seguito i risultati ottenuti da specifiche elaborazioni di tipo statistico-climatologiche relativamente ai seguenti parametri: 1) temperatura dell’aria; 2) precipitazioni; 3) umidità relativa;

11 Tratto da “Il clima della Romagna – un’approfondita analisi su un clima particolare, multiforme e con caratteristiche continentali”, Fabio Casadei, www.meteolive.it

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4) velocità del vento e direzione prevalente; 5) classi di stabilità atmosferica; 6) Indice bioclimatico di THOM; 7) radiazione solare. I parametri sopra elencati sono reperibili dai dati forniti dal Servizio meteorologico di ARPA relativamente a stazioni meteorologiche prossime all’area in esame o a cartografie tecniche e tematiche regionali tratte dell’Atlante Idroclimatico di ARPA Emilia Romagna. I dati riportati, ove disponibili, sono riferiti sia al trentennio 1961-1990, che costruisce lo standard di riferimento internazionale definito dal W.M.O. (Organizzazione Meteorologica Mondiale), sia al quindicennio 1991-2008 per analizzare anche un campione statisticamente rappresentativo che riporti l’evoluzione climatica degli ultimi quindici anni.

Le stazioni di riferimento utilizzate nelle analisi che seguono sono: Località Distanza in linea d’aria Altezza sul livello del Latitudine nord Longitudine Est dall’area di intervento (km) mare (m) CLASSE 4,5 2 44°37’ 12°23’ RAVENNA 3 4 44°41’ 12°20’ PUNTA MARINA 10,7 2 44°45’ 12°20’

Area oggetto di valutazione

Figura 62: Stazioni meteorologiche di riferimento

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TEMPERATURA DELL’ARIA La stazione del Servizio meteorologico di ARPA di riferimento utilizzata per l’analisi dell’andamento della temperatura è la seguente: - CLASSE (latitudine: 44°37’; longitudine 12°23’; altezza: 2 m slm). La non notevole distanza e la mancanza di una netta differenza di caratterizzazione meteoclimatica tra la stazione di riferimento e il comparto oggetto di studio minimizzano gli errori connessi con l’utilizzazione di tali dati, come dimostrato anche dall’andamento delle temperature rappresentato nell’Atlante Idroclimatico realizzato dal Servizio IdroMeteoClima (SIMC) di ARPA dell’Emilia Romagna di seguito riportato. I dati riportati sono relativi sia al trentennio 1961-1990, sia al quindicennio 1991-2008.

Figura 63: Andamento delle temperature medie annuali riferito al trentennio 1961-1990 (fonte: Atlante Idroclimatico realizzato da Arpa-Simc in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna)

Figura 64: Andamento delle temperature medie annuali riferito al quindicennio 1991-2008 (fonte: Atlante Idroclimatico realizzato da Arpa-Simc in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna).

Dalle tabelle e dai diagrammi di eseguito riportati emerge che nell’area si è registrata una temperatura media invernale negli ultimi 15 anni pari a 4 °C e una temperatura media estiva di 23.7 °C, andando da una minima assoluta di -12.8 °C registrata nel febbraio del 1991 ad una massima assoluta pari a 40.5 °C registrata nell’agosto del 2003. Analizzando il trentennio precedente la temperatura minima assoluta raggiunta era stata pari a -17.6 °C nel gennaio del 1966 e la massima assoluta di 38.4 °C nel’agosto del 1974, per una media sull’intero trentennio di 3°C nella stagione invernale e di 22.8 °C. Dal confronto tra le medie storiche riportate si evince un incremento della temperatura tra il trentennio 1961-1990 e il quindicennio successivo di circa 1° C. L’anno 2011, di cui nel grafico seguente si riportano le temperature medie, minime e massime, registrati nella stazione di Ravenna (latitudine: 44.41; longitudine 12.20; altezza m slm), tratto da l’Elaborazione dati della qualità dell’aria – Rapporto 2011 della Provincia di Ravenna, è stato connotato da temperature generalmente superiori rispetto al quindicennio 1991-2005 nel periodo estivo e da inverni più freddi.

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Figura 65: Andamento delle temperature nell’anno 2011 (fonte: Elaborazione dati della qualità dell’aria – Rapporto 2011 della Provincia di Ravenna).

Stazione meteo di CLASSE (latitudine: 44°37’; longitudine 12°23’; altezza: 2 m slm)

temperature trentennio 1961-1990 (fonte: Arpa-Simc) temperatura minima temperatura massima media media minima massima media massima minima media mese (°C) (°C) (°C) (°C) (°C) (°C) (°C)

GENNAIO -1,4 -17,6 7,8 4,6 18,8 -5,7 1,6 Classe - temperature trentennio 1961-1990 FEBBRAIO 0,4 -14,1 10,9 7,9 20,4 -2,2 4,2 35 30 MARZO 3,5 -9 12,5 12,1 25,5 -1,8 7,8 25 APRILE 7,3 -1,9 16 16,6 29,1 6,3 11,9 20 MAGGIO 11,5 0,7 18,5 21,7 31,4 10,8 16,6 15 GIUGNO 15,2 6,5 22,8 26,1 36,7 15,2 20,6 10 Temperature °C °C Temperature LUGLIO 17,8 9,4 26 29,1 37,7 15,6 23,5 5 0 AGOSTO 17,5 9,1 24,9 28,4 38,4 17,4 23 ‐5 SETTEMBRE 14,6 3,9 23 24,5 35,1 13,1 19,6 APRILE MARZO LUGLIO GIUGNO MAGGIO

OTTOBRE 10,2 -0,8 19 19 31,2 7 14,6 AGOSTO GENNAIO OTTOBRE FEBBRAIO DICEMBRE NOVEMBRE NOVEMBRE 4,8 -7,1 17 11,6 24 1,3 8,2 SETTEMBRE temperatura minima temperatura massima media DICEMBRE 0,1 -11 10,1 6,2 17,3 -4,1 3,2

Stazione meteo di CLASSE (latitudine: 44°37’; longitudine 12°23’; altezza: 2 m slm)

temperature quindicennio 1991-2005 (fonte: Arpa-Simc) temperatura minima temperatura massima media media minima massima media massima minima media mese (°C) (°C) (°C) (°C) (°C) (°C) (°C)

GENNAIO 0 -8,2 9,7 7,3 16,2 -1,1 3,6 Classe- temperature quindicennio 1991-2005 FEBBRAIO 0,1 -12,8 8,6 9,7 20,2 -2,1 4,9 35 MARZO 4,2 -4,7 15 14,6 26,8 2,8 9,4 30 APRILE 7,6 -3,9 15 17,7 28,2 7,1 12,6 25 MAGGIO 12,4 5 20 23,6 35 13,1 18 20 15 GIUGNO 16,1 7,1 23,9 28,1 38,2 15,1 22,1 Temperature °C 10 LUGLIO 18,1 10,2 23,9 30,1 38 22 24,1 5 AGOSTO 18,7 9,7 24,9 31 40,5 19,2 24,8 0 SETTEMBRE 14,2 5,6 22 25,4 34,1 15,8 19,8 APRILE MARZO OTTOBRE 10,9 0 20,7 20,1 29,4 6,9 15,5 LUGLIO GIUGNO MAGGIO AGOSTO GENNAIO OTTOBRE FEBBRAIO DICEMBRE NOVEMBRE

NOVEMBRE 5,9 -3 17 13,2 24 0,2 9,5 SETTEMBRE temperatura minima temperatura massima media DICEMBRE 1,2 -10,2 11 8 19,8 -4 4,6

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PIOVOSITÀ Le stazioni del Servizio meteorologico di ARPA di riferimento utilizzate per l’analisi dell’andamento delle precipitazioni è la seguente: - RAVENNA (latitudine: 44°41’; longitudine 12°20’; altezza 4 m slm). La non notevole distanza e la mancanza di una netta differenza di caratterizzazione meteoclimatica tra la stazione di riferimento e il comparto oggetto di studio minimizzano gli errori connessi con l’utilizzazione di tali dati, come dimostrato anche dall’andamento delle temperature rappresentato nell’Atlante Idroclimatico realizzato dal Servizio IdroMeteoClima (SIMC) di ARPA dell’Emilia Romagna di seguito riportato. Come per le temperature i dati sono riferiti sia al trentennio 1961-1990, sia al quindicennio 1991-2008.

A B Figura 66: Andamento delle precipitazioni medie annuali riferito al trentennio 1961-1990 [A] e nel quindicennio 1991-2008 [B] (fonte: Atlante Idroclimatico realizzato da Arpa-Simc in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna)

Dall’analisi dei diagrammi sopra riportati emerge che per entrambe le stazioni i mesi maggiormente piovosi risultano i mesi da settembre a ottobre, mentre quelli più siccitosi risultano i mesi tardo invernali, ossia da dicembre a febbraio. Per entrambe le stazioni l’ultimo quindicennio è risultato maggiormente piovoso rispetto al trentennio 1961-1990. Le precipitazioni annuali risultano, per la Stazione di Ravenna, pari a circa 755 mm in riferimento al quindicennio 1991-2005 e a circa 633 mm nel trentennio 1961-1990, mentre per la stazione di Classe i dati pluviometrici su base annuale risultano pari a circa 690 mm quindicennio 1991-2005 e a circa 654 mm nel trentennio 1961-1990. A livello nazionale il 2011 è stato il più siccitoso degli ultimi 6 anni, con precipitazioni cumulate medie mensili mai superiori a 50 mm, come emerge dagli annali idrologici - Regione Emilia Romagna, il 2012 si è invece dimostrato in linea con la tendenza media degli aultimi anni. Nella figura seguente sono rappresentate la precipitazione cumulata mensile ed il numero di giorni con precipitazione superiore a 0.3 mm relative alla stazione di Ravenna nel 2011 e nel 2012 (fonte: Elaborazione dati della qualità dell’aria – Rapporto 2012 e 2011 della Provincia di Ravenna).

Anno 2011 Anno 2012

Figura 67: Andamento delle precipitazione e numero di giorni piovosi nell’anno 2011 e nel 2012 (fonte: Elaborazione dati della qualità dell’aria della Provincia di Ravenna).

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Ravenna

trentennio 1961-1990 massima precipitazione cumulata assoluta

mese media (mm) min (mm) max (mm) mm Ravenna - precipitazioni trentennio 1961-1990

GENNAIO 41,2 1,2 143,6 44,8 350

FEBBRAIO 38,7 5,6 85,4 52,6 300

MARZO 53,5 1,8 146,2 100,4 250

APRILE 51,4 11,6 151,6 51 200

MAGGIO 49,9 10,4 207 85,8 150

GIUGNO 45,2 10,6 150,8 101,4 100

LUGLIO 45,4 1,6 141,8 92,8 50 Precipitazioen cumulata in mm AGOSTO 59,1 5,2 177,8 113 0 SETTEMBRE 62,8 1,2 227,8 142,2 APRILE MARZO LUGLIO GIUGNO MAGGIO AGOSTO GENNAIO OTTOBRE FEBBRAIO

OTTOBRE 53,8 5,4 221,4 48,6 DICEMBRE NOVEMBRE SETTEMBRE NOVEMBRE 78,4 5,6 308,6 80,6 media (mm) min (mm) max (mm) DICEMBRE 54,3 10 131,6 50,8

Ravenna

quindicennio 1991-2005

massima precipitazione cumulata assoluta

mese media (mm) min (mm) max (mm) mm Ravenna - precipitazioni quindicennio 1991-2005

GENNAIO 41,4 3,2 109,4 40,6 300

FEBBRAIO 36,8 13,2 101,4 35,2 250 MARZO 46,3 3 85,8 50,8 200 APRILE 73,3 16,6 140,6 46,6 150 MAGGIO 54,9 6 125,6 34,4

GIUGNO 53,9 1,8 149,6 59,6 100

LUGLIO 47,6 13,6 118,6 85,4 50 Precipitazioen cumulata in in mm cumulata Precipitazioen AGOSTO 75,3 15,4 167,2 91,2 0 SETTEMBRE 75 13,8 204,2 103,4 APRILE MARZO LUGLIO GIUGNO MAGGIO AGOSTO GENNAIO OTTOBRE FEBBRAIO

OTTOBRE 85,9 11,4 169,4 75,4 DICEMBRE NOVEMBRE SETTEMBRE NOVEMBRE 88,6 20,2 254,6 58,8 media (mm) min (mm) max (mm) DICEMBRE 75,8 22,2 142,2 57,2

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UMIDITÀ RELATIVA La stazione del Servizio meteorologico di ARPA di riferimento utilizzata per l’analisi dell’andamento dell’umidità relativa è la seguente: - PUNTA MARINA (latitudine: 44°45’; longitudine 12°30’; altezza: 2 m slm). Di seguito si riportano i dati riferiti sia al trentennio 1961-1990, sia al quindicennio 1991-2008. La provincia di Ravenna, come gran parte della pianura padana è caratterizzata dal fenomeno delle nebbie. Queste sono frequenti e persistenti non solo nei mesi freddi ma anche in autunno e nei primi mesi della primavera, in particolare durante le prime ore del mattino. Questo fenomeno è tendenzialmente in diminuzione negli ultimi vent’anni come dimostra la riduzione dell’umidità relativa registrata nella stazione di riferimento nel quindicennio 1991-2008 rispetto al trentennio precedente. Nel trentennio 1961-1990 l’umidità relativa si è mantenuta tra il 70 e il 95% con i valori maggiori nei mesi invernali. Nel quindicennio 1991-2008 l’umidità relativa si è mantenuta tra il 50 e il 60%.

Punta Marina umidità relativa quindicennio 1991-2005

mese massima % mimima % media % Punta Marina - umidita relativa quindicennio 1991-2005 GENNAIO 59,7 50,5 55 70

FEBBRAIO 60,9 47,6 54,1 60

MARZO 61,6 45,8 53,6 50

APRILE 59 42,3 50,5 40 MAGGIO 59,8 40,9 50,2 30

GIUGNO 60,6 40,3 50,3 umidità relativa % 20 LUGLIO 59,9 39,4 49,5 10 AGOSTO 60,8 41 50,7 0 SETTEMBRE 62,6 43,1 52,7 APRILE MARZO LUGLIO GIUGNO MAGGIO

OTTOBRE 64,3 50,6 57,3 AGOSTO GENNAIO OTTOBRE FEBBRAIO DICEMBRE NOVEMBRE NOVEMBRE 61,7 51,8 56,6 SETTEMBRE massima % mimima % media % DICEMBRE 64 54,5 59,1

Punta Marina Punta Marina - umidità relativa trentennio 1961-1990 umidità relativa trentennio 1961-1990 100 90 mese massima % mimima % media % 80 GENNAIO 93,4 76,9 85 70 FEBBRAIO 91,1 69 79,8 60 50 MARZO 90,6 64,9 77,5 40 umidità relativa % APRILE 89,6 61,9 75,5 30 MAGGIO 88,8 60,3 74,3 20 10 GIUGNO 88,7 58,9 73,6 0 LUGLIO 87,8 57 72,1 APRILE MARZO LUGLIO GIUGNO MAGGIO AGOSTO GENNAIO

AGOSTO 89,4 59,8 74,3 OTTOBRE FEBBRAIO DICEMBRE NOVEMBRE SETTEMBRE SETTEMBRE 90,9 64 77,2 massima % mimima % media % OTTOBRE 92,4 68,2 80

NOVEMBRE 94 74,6 84,1

DICEMBRE 94,3 76,6 85,2

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VENTO Dall’analisi del regime anemometrico riportati nell’Elaborazione dati della qualità dell’aria –Rapporto 2012 della Provincia di Ravenna relativo alla stazione urbana di Ravenna (Piazza Caduti) emerge che le direzioni del vento più frequenti sono O-NO e NO e la distribuzione delle velocità risulta un valore inferiore a 3 m/s nella maggioranza dei casi.

fonte: Provincia di Ravenna - 2012

Nelle figure seguenti sono rappresentate le direzioni prevalenti e le intensità medie dei venti stagionali dalle quali si può osservare l’influenza delle brezze di mare con direzione E-SE nella stagione estiva a Ravenna. La primavera è la stagione in cui, in generale, si rileva la maggiore variabilità.

Figura 68: Rose dei venti stagionali per la stazione meteorologica di Ravenna – anno 2012. (fonte: Elaborazione dati della qualità dell’aria –Rapporto 2012 della Provincia di Ravenna)

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CLASSI DI STABILITÀ ATMOSFERICA Un altro parametro meteorologico utilizzato dai modelli previsionali è l’altezza dello strato di rimescolamento che risulta maggiore nelle categorie instabili e notevolmente ridotto in quelle stabili. Questo è dovuto al fatto che le categorie instabili sono associate a condizioni di forte insolazione che accresce i moti convettivi favorendo gli scambi termici, aumentando così la profondità dello strato di rimescolamento. Le misure dell’altezza dello strato di rimescolamento sono possibili solo attraverso continui sondaggi verticali dell’atmosfera. Nella provincia di Ravenna la condizione più frequente in tutte le stagioni è quella di stabilità, associata ad assenza di turbolenza termodinamica e debole variazione del vento con la quota con conseguente assenza di scambi termici e ridotti strati di rimescolamento. Durante la giornata la condizione di stabilità si verifica maggiormente tra le ore 22 e le 2, mentre la percentuale più alta di condizioni instabili si ha tra le ore 10 e le 14, in corrispondenza dell’innalzarsi dell’altezza di rimescolamento. In inverno, le temperature più basse e la minore insolazione contribuiscono al mantenimento della condizione di inversione termica e le condizioni di stabilità sono prevalenti dalle 18 della sera alle 8 del mattino. In estate, temperature più elevate e un maggior numero di ore con insolazione favoriscono il rimescolamento e la condizione stabile risulta prevalente per un numero minore di ore (dalle 21 alle 5), anche se con frequenze percentuali decisamente superiori a quelle invernali.

Figura 69: Frequenza mensile percentuale di classi di stabilità - anno 2012. (fonte: Elaborazione dati della qualità dell’aria – Rapporto 2012 della Provincia di Ravenna)

Figura 70: Frequenza cumulata giornaliera delle classi di stabilità - Ravenna – dati Calmet 2012. (fonte: Elaborazione dati della qualità dell’aria – Rapporto 2012 della Provincia di Ravenna)

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INDICE BIOCLIMATICO DI THOM Al fine di ricondurre la vastità dei dati climatici disponibili in dati di sintesi che mettano in relazione le condizioni climatiche con lo stato di benessere termoigrometrico, in modo da poter essere impiegati come “dati” utili per il progetto, si riportano di seguito i dati relativi all’indice bioclimatico di THOM [1959], “Discomfort Index” (DI), considerato uno dei migliori indici di stima della temperatura effettiva. La temperatura effettiva è definita come “un indice arbitrario” che combina, in un singolo valore, l’effetto di temperatura, umidità e movimento dell’aria sulla sensazione di caldo o freddo percepito dal corpo umano. La temperatura effettiva tiene conto della temperatura di bulbo umido e della temperatura di bulbo asciutto di posti ombreggiati e protetti dal vento. Questo indice è adatto per descrivere le condizioni di disagio fisiologico dovute in particolare al caldo-umido, che rappresenta una delle potenziali criticità legate al benessere termoigrometrico per l’area in esame. L’indice di Thom è significativo in un intervallo termico compreso tra 21°C e 47°C. Al di fuori di tale intervallo, anche al variare dell’umidità relativa, l’indice attribuisce sempre la condizione fisiologica alle classi estreme, cioè “benessere” per temperature inferiori a 21°C e “stato di emergenza medica” per temperature superiori a 47°C. Secondo l'indice di Thom, una temperatura di 30° è sopportabile con umidità relativa dell'aria sotto il 30%, comincia a diventare più pesante con umidità intorno al 40%, fastidiosa con valori igrometrici al di sopra del 50%, insopportabile se superiori al 70%. L'indice di disagio climatico o indice di Thom (DI) si calcola con una formula relativamente semplice: DI (Disconfort Index) = 0,4 ( t + tw ) + 4,8 dove t è la temperatura del termometro asciutto dello psicrometro e tw quella del termometro a bulbo bagnato, sempre dello stesso strumento. Confrontando il valore di DI (°C), ottenuto dall’applicazione della formula, con i valori soglia riportati nella tabella di classificazione dell’indice, viene individuato il livello di disagio.

DESCRIZIONE CLASSI DI Benessere DI < 21 Meno del 50% della popolazione prova un leggero disagio 21 < DI < 24 Oltre il 50% della popolazione prova un crescente disagio 24 < DI < 27 La maggioranza della popolazione prova disagio e un significativo deterioramento delle condizioni psicofisiche 27 < DI < 29 Tutti provano un forte disagio 29 < DI < 32 Stato di emergenza medica, il disagio è molto forte, il rischio di colpi di calore è pericoloso ed elevato DI > 32

L’indice di Thom è calcolato regolarmente dal Servizio Meteorologico Regionale (S.M.R.) dell'A.R.P.A. Emilia-Romagna. Nelle figura seguente è riportato l’andamento dell’indice Thom nel corso dell’estate 2011 in Emilia Romagna dal quale emerge un indice medio di Thom di 21.5 °C, con un numero di superamenti della soglia di disagio pari a 8 e della soglia di forte disagio pari a 1.

Figura 71: Andamento dell’indice Thom nel corso dell’estate 2011 nella regione Emilia Romagna. (fonte: Arpa Emilia Romagna)

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RADIAZIONE SOLARE La stima della radiazione solare globale giornaliera mensile (Rggmm) incidente sulla superficie orizzontale è stata eseguita mediante il modello di calcolo SOLTERM elaborato dall’ENEA ed eseguibile telematicamente inserendo le coordinate della località. Il modello di calcolo SOLTERM si basa sulle mappe ricavate dall'ENEA con una risoluzione spaziale di 2.5 km x 2.5 km circa relative alla media quinquennale 1995-1999 che esprimono la Rggmm su piano orizzontale. Per l’area in esame la radiazione solare globale giornaliera mensile (Rggmm) incidente sulla superficie orizzontale risulta la seguente:

Mese Ostacolo Rggmm su sup.orizz.[MJ/m2] Mese Ostacolo Rggmm su sup.orizz.[MJ/m2] Gennaio assente 5,21 Luglio assente 23,31 Febbraio assente 8,65 Agosto assente 19,42 Marzo assente 13,61 Settembre assente 15,23 Aprile assente 17,37 Ottobre assente 10,09 Maggio assente 21,45 Novembre assente 5,99 Giugno assente 23,24 Dicembre assente 3,99

Si può pertanto stimare per l’area in esame una radiazione globale annua incidente pari a 5109 MJ/m2, con valori minimi invernali pari a circa 4 MJ/m2, e massimi estivi pari a circa 23 MJ/m2. Nella tabella e nel grafico seguente si riporta inoltre la media mensile su base oraria (W/m²) dell’irradianza globale sul piano orizzontale valutata mediante il software Satel-Light, prodotto dalla società francese Lash-Entpe, che fornisce un database completo con i dati relativi alla radiazione solare in Europa. I dati forniti provengono da immagini satellitari scattate ad intervalli di 30 minuti dal 1996 al 2000, con una risoluzione spaziale di circa 6-7 km sulla luce naturale della radiazione solare. -

Figura 72: Irradianza globale sul piano orizzontale valutata mediante il software Satel-Light

IRRADIANZA GLOBALE SUL PIANO ORIZZONTALE valutata mediante il software Satel-Light W/m² gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Totale 4 - 5 0 0 0 0 7 17 12 0 0 0 0 0 3 5 - 6 0 0 1 18 69 103 97 40 5 0 0 0 28 6 - 7 0 5 40 99 188 235 241 156 68 10 0 0 87 7 - 8 14 59 147 217 330 387 407 312 198 75 21 6 182 8 - 9 81 162 277 357 475 544 571 470 345 174 95 59 302 9 - 10 157 269 395 474 589 675 710 607 481 275 173 128 412 10 - 11 209 348 481 551 672 758 783 703 563 343 225 174 485 11 - 12 247 402 534 586 723 798 831 743 615 393 267 209 530 12 - 13 247 392 537 569 736 805 829 735 629 383 257 212 528 13 - 14 219 358 494 525 669 756 771 674 583 347 231 187 485 14 - 15 160 286 423 465 584 656 680 577 482 286 176 132 410 15 - 16 82 183 303 360 467 524 550 444 351 185 98 61 301 16 - 17 13 62 163 237 341 389 398 304 208 83 22 7 186 17 - 18 0 4 44 113 197 242 240 157 73 11 0 0 91 18 - 19 0 0 1 19 72 106 97 41 5 0 0 0 29 19 - 20 0 0 0 0 7 18 12 1 0 0 0 0 3

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I valori riportati nelle tabelle precedenti non tengono conto però di eventuali ostacoli/ostruzioni presenti in corrispondenza del perimetro dell’area d’intervento. Gli elementi ambientali e del territorio antropizzato esistenti che in maniera significativa possono indurre delle modifiche al microclima sono sostanzialmente costituiti dagli edifici esistenti localizzati intorno all’area che possono provocare parziale ostruzione all’irraggiamento solare. La valutazione delle ostruzioni esterne, in relazione all’accesso al sole ed in particolare modo al controllo del surriscaldamento estivo e alla possibilità di ottenere dei guadagni gratuiti nella stagione invernale è stata condotta attraverso le assonometrie solari riportata nelle pagine seguenti. Tale analisi parte dalla carta del sole per la latitudine in esame che indica i dati di altezza e azimut del sole per le diverse ore di giorni significativi in diversi periodi dell’anno. Di seguito si riportano i diagrammi solari nel riferimento polare e nel riferimento cartesiano (fonte Atlante Italiano della Radiazione solare – ENEA) per l’area in esame. Nel riferimento polare, i raggi uniscono punti di uguale azimut, mentre le circonferenze concentriche uniscono punti di uguale altezza. Nel riferimento cartesiano, gli angoli azimutale e dell'altezza solari sono riportati rispettivamente sugli assi delle ascisse e delle ordinate.

Figura 73: Diagramma solare nel riferimento polare (fonte Atlante Italiano della Radiazione solare – ENEA)

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ALTEZZA DEL SOLE - in funzione dell'ora e del mese Ora 17-gen 16-feb 16-mar 15-apr 15-mag 11-giu 17-lug 16-ago 15-set 15-ott 14-nov 10-dic 03:00 CET 04:00 CET 05:00 CET 1°36' 4°17' 1°58' 06:00 CET 4°35' 11°40' 14°06' 11°48' 6°56' 1°09' 07:00 CET 5°34' 15°16' 22°13' 24°30' 22°12' 17°33' 11°51' 5°18' 08:00 CET 1°46' 7°17' 15°58' 25°53' 32°55' 35°11' 32°53' 28°14' 22°18' 15°11' 7°40' 2°43' 09:00 CET 10°15' 16°25' 25°38' 36°01' 43°24' 45°48' 43°30' 38°37' 32°02' 24°00' 15°48' 10°42' 10:00 CET 17°14' 24°07' 33°59' 45°00' 53°02' 55°51' 53°32' 48°04' 40°23' 31°09' 22°11' 17°01' 11:00 CET 22°09' 29°47' 40°12' 51°49' 60°41' 64°13' 61°58' 55°34' 46°24' 35°51' 26°16' 21°11' 12:00 CET 24°32' 32°42' 43°20' 55°00' 64°14' 68°32' 66°41' 59°24' 48°55' 37°23' 27°34' 22°46' 13:00 CET 24°05' 32°28' 42°44' 53°33' 62°01' 66°21' 65°19' 58°11' 47°18' 35°29' 25°53' 21°34' 14:00 CET 20°52' 29°05' 38°33' 47°57' 55°10' 59°03' 58°42' 52°24' 41°58' 30°30' 21°27' 17°44' 15:00 CET 15°15' 23°05' 31°34' 39°39' 45°52' 49°25' 49°25' 43°49' 34°02' 23°09' 14°47' 11°41' 16:00 CET 7°45' 15°08' 22°44' 29°52' 35°32' 38°55' 39°03' 33°50' 24°32' 14°12' 6°28' 3°54' 17:00 CET 5°50' 12°47' 19°22' 24°50' 28°13' 28°21' 23°15' 14°12' 4°14' 18:00 CET 2°15' 8°40' 14°13' 17°41' 17°45' 12°33' 3°32' 19:00 CET 4°00' 7°38' 7°33' 2°06' 20:00 CET 21:00 CET

ANGOLO AZIMUTALE SOLARE - in funzione dell'ora e del mese Ora 17-gen 16-feb 16-mar 15-apr 15-mag 11-giu 17-lug 16-ago 15-set 15-ott 14-nov 10-dic 03:00 CET 04:00 CET 05:00 CET 114°54' 118°25' 118°25' 06:00 CET 98°48' 104°48' 108°35' 108°25' 102°48' 93°33' 07:00 CET 81°38' 88°23' 94°50' 98°57' 98°40' 92°36' 82°59' 73°03' 08:00 CET 58°01' 64°21' 70°37' 77°22' 84°15' 88°51' 88°29' 81°51' 71°45' 61°46' 55°19' 53°50' 09:00 CET 46°48' 52°39' 58°20' 64°45' 72°00' 77°13' 76°53' 69°35' 58°55' 49°05' 43°20' 42°28' 10:00 CET 34°16' 39°22' 43°57' 49°14' 56°14' 62°06' 62°06' 54°17' 43°28' 34°22' 29°51' 29°48' 11:00 CET 20°20' 24°12' 26°48' 29°20' 34°05' 39°50' 40°59' 33°57' 24°32' 17°27' 14°51' 15°51' 12:00 CET 5°18' 7°25' 7°06' 4°58' 4°01' 6°36' 10°13' 7°38' 2°32' -0°58' -1°05' 1°02' 13:00 CET -10°05' -9°59' -13°27' -20°24' -27°23' -29°28' -24°24' -20°34' -19°51' -19°18' -16°57' -13°50' 14:00 CET -24°50' -26°35' -32°28' -42°10' -51°31' -55°23' -50°58' -44°12' -39°35' -36°00' -31°45' -27°56' 15:00 CET -38°21' -41°28' -48°42' -59°13' -68°33' -72°28' -68°55' -61°56' -55°46' -50°29' -45°02' -40°47' 16:00 CET -50°26' -54°28' -62°21' -72°46' -81°28' -85°02' -82°03' -75°35' -69°04' -63°00' -56°50' -52°19' 17:00 CET -65°59' -74°09' -84°16' -92°19' -95°31' -92°54' -86°59' -80°35' -74°10' 18:00 CET -84°56' -94°49' -102°22' -105°13' -102°48' -97°23' -91°14' 19:00 CET -112°22' -114°55' -112°35' -107°37' 20:00 CET 21:00 CET

L’andamento orario dell’intensità relativa alla radiazione sul piano orizzontale, in funzione della posizione del sole nella volta celeste è riportata nell’immagine seguente.

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Figura 74: Percorsi del sole nella volta celeste, in relazione all’edificio in esame.

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7.3 DISPONIBILITÀ DI FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI In sede di Analisi del Sito eseguita in fase di PUA era stata analizzata la possibilità di ricorrere a fonti energetiche rinnovabili o assimilabili al fine di produrre energia elettrica e calore a copertura parziale o totale del fabbisogno energetico degli organismi edilizi di futuro inserimento. La tabella che segue riassume per ogni tipologia di fonte energetica rinnovabile contenuta nel prerequisito PV1 del RUE la possibilità di essere utilizzata o sfruttata in una successiva fase progettuale:

FONTE ENERGETICA RINNOVABILE VALUTAZIONE DEL POSSIBILE SFRUTTAMENTO

Viste le condizioni climatiche dell’area in esame (in riferimento a numero di giorni sereni, entità della radiazione solare per orientamento) e la presenza in misura minima di ostruzioni, si ritiene possibile l’utilizzo di pannelli solari termici e/o panelli Sfruttamento dell’energia solare fotovoltaici (sistema integrato in rete) per la produzione rispettivamente di acqua (termica/fotovoltaica) in relazione al clima calda sanitaria e/o acqua calda a supporto del riscaldamento a bassa temperatura e ed alla disposizione del sito energia elettrica. Il dimensionamento dei pannelli per la produzione di energia fotovoltaica dovrà rispettare quanto previsto dal Decreto Legislativo 192/2005 e 311/2006 e comunque dovrà soddisfare i requisiti specifici indicati dai termini dell’’Accordo Territoriale.

Vista la scarsa disponibilità di vento (presenza di lunghi periodi di calme e la sua Sfruttamento energia eolica in relazione bassa velocità) è possibile utilizzare questa fonte di energia esclusivamente per la alla disponibilità annuale di vento ventilazione naturale necessaria al raffrescamento passivo degli ambienti interni, in particolare nel periodo di surriscaldamento estivo.

Nelle zone adiacenti all’area di futuro intervento non sono presenti corsi d’acqua con Sfruttamento di eventuali corsi d’acqua portata tale nel corso dell’intero anno da poter essere sfruttati per la produzione di come forza elettromotrice forza elettromotrice.

Sfruttamento di biomassa (prodotta da processi agricoli o scarti di lavorazione In zona non sono presenti insediamenti agricoli o produttivi che possano fornire legno del legno a livello locale) e biogas di scarto (produzione di biogas inserita nell’ambito di processi produttivi agricoli)

Possibilità di collegamento a reti di In base alle informazioni disponibili non esiste una rete di teleriscaldamento a cui teleriscaldamento urbane esistenti o potersi allacciare nelle immediate vicinanze della zona di analisi. installazione di nuovi sistemi di Le dimensioni del futuro intervento non sembrano giustificare la possibilità di microcogenerazione e teleriscaldamento realizzare un impianto di microcogenerazione.

Dalle valutazioni fatte sulle possibilità di sfruttare le diverse fonti energetiche rinnovabili, quella solare è risultata la più appetibile. Il “combustibile” di un sistema fotovoltaico o solare termico è il sole. Al fine determinare la quantità di energia elettrica prodotta dallo stesso, il primo passo fondamentale è quello relativo alla conoscenza della quantità di energia incidente sulla superficie del sistema durante un certo periodo di tempo. Tale energia è a sua volta legata alla radiazione proveniente dal sole e filtrata nel passaggio attraverso l’atmosfera terrestre.

La radiazione solare che incide su una certa superficie (somma della componente diretta, riflessa e diffusa) dipende: - dalla latitudine del luogo in esame, in quanto a parità di ora, giorno e mese varia l’azimut e l’altezza solare (tilt); - dal periodo dell’anno, in quanto a parità di latitudine varia la posizione apparente del sole;

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- dalle condizioni meteorologiche del luogo in esame (nuvolosità, ecc.); - dall’angolo di orientamento (azimut) e dall’angolo di inclinazione rispetto all’orizzontale (tilt) della superficie captante.

I primi tre punti sopra riportati sono caratteristici del luogo in esame e rappresentano, pertanto, dei dati fissi; l’unica variabile del sistema è quella relativa alla collocazione (orientamento e inclinazione) della superficie captante. Per massimizzare la produzione di energia elettrica è necessario ragionare pertanto su quale sia la collocazione ottimale che permetta la massimizzazione dell’entità della radiazione solare incidente sulla superficie captante per il luogo oggetto di analisi: - per quanto riguarda l’azimut, l’orientamento ottimale (nell’emisfero australe) è quello sud perché meglio permette di seguire il sole nel suo percorso apparente nel cielo; - l’inclinazione ottimale è pari a 30° rispetto all’orizzontale in quanto essa massimizza il contributo della radiazione solare durante tutto il corso dell’anno. In base a quanto detto, la densità di energia solare globale annua12 per il luogo in esame e incidente su una superficie orientata a sud e inclinata di 30° rispetto all’orizzontale è superiore a 1500 kWh/m2 anno.

12 I valori sono stati dedotti mediante il modello di calcolo SOLTERM elaborato dall’ENEA.

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7.4 DISPONIBILITÀ DI LUCE NATURALE L’analisi del sito in riferimento alla valutazione della disponibilità di luce naturale nella zona di progetto, presenta una forte influenza sul comportamento termico degli edifici e rappresenta una delle componenti fondamentali tra quelle che determinano la sensazione di benessere ottico-visivo, diventando una delle variabili chiave della progettazione. La distribuzione spaziale dei volumi, la distribuzione del verde, l’organizzazione degli spazi interni degli edifici, la forma, la dimensione (per la sua determinazione entra in gioco la dimensione dell’ambiente interno) e la posizione delle superfici finestrate sono solo alcune delle variabili progettuali che vengono influenzate dall’intorno luminoso.

CIELO COPERTO Il primo passo fondamentale per la determinazione dei livelli di illuminamento presenti all’interno degli ambienti abitativi (in merito alla disponibilità di luce naturale) è quello di definire i livelli di illuminamento presenti in ambiente esterno; i valori minimi (in relazione agli altri tipi di cielo: sereno con e senza sole, uniformemente coperto, ecc.) dell’illuminamento orizzontale esterno, e di conseguenza in interno, si ottengono considerando una condizione di cielo coperto13. Poiché non risultano delle misure in sito che consentano la definizione di un modello di cielo specifico dell’area nella quale si svolge il lavoro di analisi, è stato necessario fare riferimento a quello definito e standardizzato dalla CIE (Commission International de l’Eclairage) per la città nella quale l’area è ubicata. Il cielo assunto dalla CIE si basa sull’ipotesi di una volta celeste con una luminanza massima allo zenit e decrescente verso l’orizzonte con una legge determinata (radianza allo zenit tre volte superiore a quella dell’orizzonte). Tale situazione corrisponde a quella di un’atmosfera limpida con cielo coperto da nuvole chiare, in più strati sovrapposti, eliminando in tal modo ogni effetto direzionale legato alla posizione della luce (l’emisfero celeste appare come una calotta lattiginosa più luminosa al suo culmine). La formula matematica (messa a punto da Moon e Spencer nel 1942: figura 12) che definisce il valore della luminanza del cielo in un generico punto P è: Lp = Lz * (1+sinZp) / 3 dove Lp è la luminanza (assoluta) del cielo nel punto P, Lz è la luminanza (assoluta) del cielo allo zenit e Zp è l’angolo di elevazione sopra l’orizzonte del punto P considerato. Nella figura seguente è riportata la distribuzione della luminanza della volta celeste per il modello di cielo coperto standard CIE

Figura 75: Distribuzione della luminanza della volta celeste per il MODELLO DI CIELO COPERTO STANDARD CIE .

13 Un modello di cielo, visto come sorgente di luce, è definito attraverso la determinazione della distribuzione della luminanza della volta celeste. Con la condizione di cielo coperto si ottengono i livelli di illuminamento minimi rispetto agli altri modelli di cielo, a parità di orientamento e periodo dell’anno.

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Nei grafici e nelle tabelle seguenti sono riportati i livelli di illuminamento (Klux) sul piano orizzontale esterno nel corso dell’anno valutati come media mensile dei valori orari e riferiti alla latitudine dell’area in valutati mediante il software Satel-Light.

ILLUMINANZA GLOBALE SU PIANO ORIZZONTALE - Media mensile dei valori orari (klux) mediante il software Satel-Light gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Totale 4 - 5 0 0 0 0 0.7 1.8 1.3 0 0 0 0 0 0.3 5 - 6 0 0 0.1 1.9 7.5 11.3 10.7 4.3 0.5 0 0 0 3 6 - 7 0 0.6 4.2 10.8 20.9 26.2 27 17.4 7.3 1.1 0 0 9.7 7 - 8 1.4 6.1 15.9 24.2 37 43.6 46.1 35.2 22 8.1 2.2 0.7 20.3 8 - 9 8.6 17.4 30.4 39.9 53.5 61.5 64.8 53.3 38.8 19.3 10.2 6.2 33.8 9 - 10 17 29.3 43.6 53 66.5 76.2 80.6 68.8 54.2 30.9 19.1 13.9 46.2 10 - 11 22.9 38.1 53.3 61.7 75.9 85.6 88.8 79.7 63.6 38.6 25 19.1 54.5 11 - 12 27.1 44 59.1 65.7 81.5 90.1 94.2 84.3 69.5 44.3 29.7 23 59.5 12 - 13 27.1 43 59.5 63.8 82.9 90.9 94 83.4 71 43.2 28.6 23.3 59.3 13 - 14 24 39.2 54.6 58.9 75.5 85.3 87.5 76.5 65.8 39.1 25.6 20.5 54.5 14 - 15 17.3 31.1 46.6 52.1 65.9 74.1 77.2 65.5 54.4 32 19.4 14.3 45.9 15 - 16 8.7 19.5 33.2 40.1 52.7 59.3 62.5 50.4 39.4 20.5 10.6 6.4 33.7 16 - 17 1.3 6.4 17.6 26.3 38.2 43.8 45.1 34.4 23.1 9 2.2 0.7 20.8 17 - 18 0 0.5 4.6 12.2 21.9 27.1 27 17.5 7.9 1.2 0 0 10 18 - 19 0 0 0.1 2 7.8 11.6 10.7 4.4 0.5 0 0 0 3.1 19 - 20 0 0 0 0 0.7 1.8 1.2 0.1 0 0 0 0 0.3

Figura 76: Illuminanza globale su piano orizzontale valutata come media mensile dei valori orari (klux) mediante il software Satel-Ligh.

CIELO SERENO In accordo con quanto indicato nel prerequisito PV1 del RUE la valutazione del modello di cielo sereno deve essere effettuata in riferimento alla posizione del sole per alcuni periodi dell’anno (uno per il periodo invernale e uno per il periodo estivo). La posizione apparente del sole viene determinata attraverso la conoscenza di due angoli, quello azimutale e di altezza solare, variabili in funzione della latitudine e longitudine del luogo; essa consente di valutare la presenza dell’irraggiamento solare diretto, la sua disponibilità temporale e gli angoli di incidenza dei raggi solari sulla zona di analisi (raggi solari bassi o alti rispetto all’orizzonte). Nel diagramma che segue è rappresentato in forma grafica e tabellare il percorso del sole per alcuni giorni e mesi dell’anno. Le informazioni contenute nel diagramma sono utili alla realizzazione delle assonometrie solari di seguito riportate finalizzate alla valutazione dell’accesso al sole che permette di valutare i livelli di illuminamento presenti all’interno degli ambienti abitativi e il fenomeno del surriscaldamento estivo dovuto all’irraggiamento solare.

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7.5 STRATEGIE PER IL CONTENIMENTO DEI CONSUMI ENERGETICI CLIMATIZZAZIONE INVERNALE E PRODUZIONE DI ACQUA CALDA SANITARIA La normativa vigente (D.A.L. 156/2008 e s.m.i.) fissa il livello minimo di prestazione dei nuovi edifici e di quelli sottoposti ad ampliamento rilevante, attraverso l'indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale (EPi), e l'indice di prestazione energetica per la produzione di acqua calda sanitaria (EPacs), entrambi espressi, per gli edifici non residenziali, in kWh/m³a (la destinazione d’uso commerciale rientra nella categoria E.5); il livello minimo di prestazione per la climatizzazione invernale è stabilito in funzione del contesto climatico (sintetizzato dai gradi giorno) e del grado di compattezza dell’edificio (rapporto S/V), mentre il livello minimo di prestazione per la produzione di acqua calda sanitaria è stabilito in funzione della destinazione d’uso e dal livello di servizio. In generale il rispetto dei limiti di legge coincide con il raggiungimento della classe energetica C: in base a quanto esplicitato nella Relazione Tecnica sulla rispondenza alle prescrizioni in materia di contenimento del consumo energetico, ogni zona termica dell’edificio rientra ampiamente nei limiti di legge, tanto che tutte le zone si collocano almeno in classe B, e la maggior parte in classe A (si veda la tabella successiva). In questo senso si possono ritenere ampiamente soddisfatti gli obiettivi inerenti i requisiti minimi di prestazione energetica in periodo invernale, e ampiamente soddisfatta la richiesta di una classe energetica almeno pari alla “C”. In tal senso sono soddisfatti gli obiettivi indicati ai punti A e H.

SISTEMI DI PRODUZIONE DEL CALORE Non sono presenti reti di teleriscaldamento a distanza ragionevole, e comunque superiore ai 1000 metri indicati dalla norma regionale. Pertanto l’obiettivo indicato al punto D si può ritenere non pertinente al caso in esame. Per quanto riguarda quanto richiesto dall’Accordo Territoriale, cioè prevedere l’uso di sistemi di produzione del calore ad alta efficienza quali “caldaie condensazione o ad altre tecnologie a risparmio energetico assimilabili”, il progetto prevede esclusivamente l’utilizzo di sistemi a pompa di calore del tipo aria-aria. Le pompe di calore sono generatori di calore che offrono prestazioni complessivamente paragonabili o migliori rispetto a quelle delle caldaie a condensazione; attualmente la normativa prevede che una quota parte dell’energia termica da esse fornita sia considerabile come energia da fonte rinnovabile, in quanto estratta dal calore naturalmente presente nell’ambiente (in questo caso l’aria): si veda in proposito il successivo paragrafo relativo alle fonti rinnovabili. Inoltre, essendo alimentate con energia elettrica, possono beneficiare grandemente della presenza di un impianto fotovoltaico, come in questo caso, riducendo l’impatto in termini di emissioni in ambiente. In base a quanto esplicitato nella Relazione Tecnica sulla rispondenza alle prescrizioni in materia di contenimento del consumo energetico, i sistemi di generazione a pompa di calore hanno un rendimento atteso tra il 120% e il 180%, in relazione alla zona termica servita. È pertanto soddisfatto l’ obiettivo indicato al punto I.

FONTI RINNOVABILI Dal punto di vista del rispetto della percentuale minima di copertura dei fabbisogni mediante fonti di energia rinnovabile, la D.G.R. 1366/2011 richiede di progettare i nuovi edifici prevedendo l’utilizzo di fonti rinnovabili a copertura di quota parte del consumo di energia termica e del consumo di energia elettrica: in particolare fino al 31 dicembre 2014 il 35% della somma dei consumi complessivamente previsti per l’acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento deve essere soddisfatta tramite il ricorso ad energia prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili; a partire dal 1° gennaio 2015 la quota coperta da fonti rinnovabili diviene il 50%; nelle more di successivi specifici provvedimenti, per il calcolo della quota percentuale di energia da fonti energetiche rinnovabili di cui al punto 21 dell’Allegato 2 della DGR 1366/2011 si tiene conto unicamente dei consumi energetici per la climatizzazione invernale e la produzione di acqua calda sanitaria.

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In base a quanto esplicitato nella Relazione Tecnica sulla rispondenza alle prescrizioni in materia di contenimento del consumo energetico, ogni zona termica dell’edificio è servita da impianti a pompa di calore di cui una quota parte del calore prodotto è assimilata a FER, in percentuale variabile dal 36% al 59% (si veda la tabella successiva); a loro volta le pompe di calore sono alimentate dall’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico, descritto successivamente. In base a quanto detto, si possono ritenere ampiamente soddisfatti gli obiettivi di copertura minima dei fabbisogni mediante fonti di energia rinnovabile. In tal senso sono soddisfatti gli obiettivi indicati ai punti E, F, e K.

Tabella 7: Prestazioni calcolate per le varie zone termiche dell’intervento, dati estratti dalla Relazione Tecnica sulla rispondenza alle prescrizioni in materia di contenimento del consumo energetico. quota termica da Classe % copertura Zona termica EPi EPacs EPtot pompa di calore energetica da FER assimilabile a FER kWh/m³a kWh/m³a kWh/m³a kWh

N1 3.24 - 3.24 A 54.39% 1'719.38

N2 2.64 - 2.64 A 58.86% 2'942.01

N3 3.25 - 3.25 A 56.27% 3'501.62

N4 3.18 - 3.18 A 56.40% 3'220.10

N5 3.22 - 3.22 A 52.50% 4'232.37

N6 3.50 - 3.50 A 52.77% 1'485.42

N7 3.93 - 3.93 A 51.92% 1'186.15

N8 3.36 - 3.36 A 54.77% 1'458.32

N9 5.24 - 5.24 A 49.05% 1'860.97

N10 4.64 - 4.64 A 45.98% 627.75

N11 3.46 - 3.46 A 55.75% 4'268.44

N12 2.94 - 2.94 A 56.71% 2'321.64

N13 2.62 - 2.62 A 59.07% 3'601.59

N14 2.65 - 2.65 A 58.89% 3'513.51

N15 2.77 - 2.77 A 57.97% 2'703.11

N16 2.91 - 2.91 A 56.87% 2'382.25

N17 3.00 - 3.00 A 56.01% 2'108.85

N18 3.06 - 3.06 A 55.93% 1'894.23

N19 3.04 - 3.04 A 55.64% 1'438.05

N20 2.97 - 2.97 A 56.24% 1'369.65

N21 3.48 - 3.48 A 54.31% 1'397.69

N22 3.28 - 3.28 A 55.66% 1'591.52

N23 3.18 - 3.18 A 56.37% 1'683.40

N24 3.16 - 3.16 A 56.47% 1'714.85

N25 3.18 - 3.18 A 56.26% 1'686.23

N26 3.24 - 3.24 A 55.61% 1'583.22

N27 3.89 - 3.89 A 51.22% 1'091.68

N28 4.00 - 4.00 A 50.92% 1'077.62

N29 4.13 - 4.13 A 48.24% 741.70

N30 3.84 - 3.84 A 51.97% 1'164.48

N31 3.47 - 3.47 A 53.98% 1'357.83

N32 3.26 - 3.26 A 55.68% 1'581.38

N33 3.19 - 3.19 A 56.29% 1'680.33

N34 3.18 - 3.18 A 56.16% 1'706.45

N35 3.21 - 3.21 A 55.97% 1'672.77

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N36 3.30 - 3.30 A 55.37% 1'574.61

N37 3.50 - 3.50 A 53.91% 1'388.83

N38 4.75 - 4.75 A 47.05% 827.54

N39 5.35 - 5.35 A 51.12% 1'144.23

R1 7.81 1.78 9.59 B 49.59% 12'341.63

R2 10.29 2.68 12.97 B 43.74% 7'580.67

R3 12.05 3.75 15.80 B 38.51% 1'041.15

R4 9.96 3.58 13.54 B 43.00% 1'859.65

MS1 2.67 0.09 2.76 A 52.41% 28'460.26

MS2 2.74 0.09 2.83 A 52.22% 23'289.14

MS3 2.39 0.11 2.50 A 57.38% 12'451.66

MP1 2.41 0.12 2.53 A 57.49% 8'585.32

MP2 4.05 0.14 4.19 A 49.76% 15'338.11

MP3 4.94 0.23 5.17 A 54.02% 9'257.67

MP4 6.33 0.27 6.60 A 52.30% 11'274.45

Galleria 5.15 0.07 5.22 A 36.59% 85'418.61

S1 8.98 - 8.98 B 44.40% 2'998.00

S2 4.87 - 4.87 A 45.84% 236.24

IMPIANTO FOTOVOLTAICO La copertura di progetto prevede la destinazione di un’ampia porzione di superficie dedicata al posizionamento del fotovoltaico: l’impianto fotovoltaico progettato è composto da oltre 1400 moduli fotovoltaici ciascuno di potenza nominale pari a 260 Wp, per un totale complessivo di 366 kWp. I moduli fotovoltaici saranno installati su una copertura parzialmente a shed, che permetterà di ottenere l’orientamento e l’inclinazione più favorevole, coprendo gran parte della superficie disponibile, compatibilmente con i vincoli legati alla disposizione di cupolini, compartimentazioni sottostanti e macchine tecnologiche; in particolare è stata raggiunta la corretta esposizione dei moduli fotovoltaici e le migliori condizioni di irraggiamento, compatibilmente con l’orientamento dell’edificio; particolare cura è stata dedicata allo studio delle ombre, in modo da garantire il maggior numero di ore di funzionamento dell’impianto e la massimizzazione della produzione. Gli obiettivi derivanti dalla normativa vigente e dall’Accordo Territoriale, riassunti di seguito, sono ampiamente rispettati:  la normativa regionale richiede una potenza elettrica P installata ≥ 354 kW, calcolata sulla base di una superficie Sq = 23000 m² (P = Sq /65), ipotizzando ragionevolmente che il pertinente titolo edilizio sia richiesto entro il 31 dicembre 2014;  l’Accordo Territoriale richiede la realizzazione di un impianto fotovoltaico di non meno di 300 kW. In tal senso sono soddisfatti gli obiettivi indicati ai punti G, J e L.

STIMA DELLA PRODUZIONE ANNUA E CO2 EQUIVALENTE RISPARMIATA L’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico è stimabile in via generale sulla base delle norme UNI/TS 11300-4, UNI/TR 11328-1 e UNI 10349. In base alle procedure indicate, tenendo conto della radiazione solare media mensile in provincia di Ravenna, dell’efficienza attesa dai moduli FV e dalle altre componenti di impianto, ci si può aspettare una produzione netta annua di circa 384’000 kWh elettrici. Utilizzando il coefficiente convenzionale di produzione specifica di CO2 relativo al vettore energetico elettrico, pari a 0,4332 kg/kWh, si può stimare una quantità di emissioni risparmiate superiore a 166 tonnellate di CO2.

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GESTIONE MEDIANTE SISTEMI DI CONTROLLO CENTRALIZZATO (BACS) È prevista l’adozione di un sistema di supervisione in grado di ottimizzare i flussi energetici richiesti dall’impianto di climatizzazione: il sistema sarà composto da una serie di sottostazioni di controllo al servizio dei diversi sottosistemi tecnologici. Ciascuna sottostazione sarà in grado di operare in modo autonomo, grazie alle strategie di controllo in essa programmate e il funzionamento delle varie parti del sistema sarà coordinato, omogeneo e coerente. Quanto sopra sarà integrato nel sistema di gestione, di tipo digitale, che sarà in grado di garantire la supervisione degli impianti relativamente alla gestione del funzionamento automatico e al controllo dei consumi energetici. Il sistema avrà la possibilità di essere programmato a tempo, provvedendo ai comandi di accensione e spegnimento programmato, in relazione a variabili temporali orarie, settimanali, ecc. Inoltre effettuerà il controllo dei prelievi di potenza in modo da ridurre i picchi di potenza assorbiti dall’ente erogatore di energia elettrica, mediante la disalimentazione temporanea di alcuni carichi; le varie utenze gestite per il controllo dei picchi di prelievo saranno suddivise in 3 gruppi principali:  carichi non prioritari - utenze meno importanti che rimarranno disattivate finché la potenza non rientra nei limiti stabiliti;  carichi a rotazione - utenze che verranno fatte ruotare;  carichi ultima risorsa - utenze più critiche che verranno disattivate solo in caso di necessità e comunque dopo i carichi prioritari e di rotazione. Le misure degli assorbimenti di energia saranno effettuate a livello delle singole utenze più significative (es. misuratore generale, misuratore generale climatizzazione, misuratore illuminazione interna, ecc.). In base a quanto esplicitato nella Relazione Tecnica sulla rispondenza alle prescrizioni in materia di contenimento del consumo energetico, il sistema di controllo e gestione garantirà la massima classe di prestazione secondo quanto stabilito dalla D.G.R. 1362/2010 e dalla UNI EN 15232. In tal senso è soddisfatto l’obiettivo indicato al punto C.

CONSUMI ENERGETICI IN REGIME ESTIVO Varie strategie progettuali sono applicate all’intervento, al fine di controllare l’impatto sole-aria e ridurre il fenomeno di “isola di calore”, riducendo contemporaneamente i fabbisogni energetici nella stagione di raffrescamento. Dal punto di vista della protezione dall’irraggiamento estivo, in particolare quello diretto potenzialmente incidente sulle superfici trasparenti, sul fronte rivolto a sud si garantisce la riduzione degli apporti energetici in eccesso grazie all’uso di frangisole; contemporaneamente le vetrate a nastro si presentano o completamente schermate, in modo da impedire irraggiamento diretto, o rivolte a nord; tutte le vetrate sono state pensate con vetri camera con basso emissivo solare. L’efficacia delle protezioni schermanti è dimostrata dalle assonometrie solari, in special modo quelle effettuate in un giorno rappresentativo della stagione surriscaldata, che si riportano nel capitolo successivo. Dal punto di vista del raffrescamento naturale, sistemi di apertura elettrificata delle finestre permettono di gestire i ricambi d’aria naturali; esternamente, aree a verde con alberature, permettono di contrastare efficacemente i fenomeni di albedo e di isola di calore. È pertanto soddisfatto l’ obiettivo indicato al punto B.

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7.6 ANALISI RADIAZIONE SOLARE ALLA SCALA EDILIZIA

Si riportano le assonometrie solari riferite al 21 dicembre e al 25 luglio quali giornate esemplificative per la posizione del sole nella stagione invernale e nella stagione estiva.

Le assonometrie dimostrano che i sistemi di schermatura a protezione delle superfici verticali trasparenti esplicano efficacemente la loro funzione, consentendo contemporaneamente lo sfruttamento degli apporti solari gratuiti durante la stagione di riscaldamento. Nello specifico, aggetti orizzontali schermano dalla radiazione diretta le facciate continue esposte a Sud-Ovest, le quali sono per un’altra porzione protette da appositi frangisole. Per quanto riguarda le superfici trasparenti orizzontali, la protezione dal surriscaldamento si esplica attraverso l’uso di vetri del tipo “a controllo solare”.

Stereographic Diagram Location: 44.4°, 12.2° Obj 65415 Orientation: 41.2°, 90.0° N 345° 15° 330° 30°

10°

315° 45° 20°

30° 300°1st Jul 60° 1st Jun 40° 5 1st Aug 19 50° 1st May 285° 60° 6 75° 1st Sep 18 70° 7 80° 1st Apr 17 8 270° 90° 16 9 1st Oct 15 10 14 13 12 11 1st Mar 255° 105° 1st Nov 1st Feb

1st Dec 240° 1st120° Jan

225° 135°

210° 150°

195° 165° 180°

Figura 77: Carta del sole.

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7.7 DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI

IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE Gli impianti di illuminazione interna ed esterna saranno realizzati con apparecchi illuminanti a led. I vantaggi tecnologici di tali degli apparecchi rispetto ai tradizionali apparecchi a scarica sono rappresentati, tra l’altro, dai seguenti fattori:  elevata efficienza luminosa;  elevato indice di resa del colore;  riduzione del flusso luminoso disperso;  trascurabile decadimento del flusso luminoso durante il periodo di esercizio;  vita utile degli apparecchi superiore ai sistemi convenzionali, con significativa riduzione delle spese di manutenzione;  minore impatto ambientale per la loro produzione. L’impianto di illuminazione interna sarà dotato di un sistema di dimmerizzazione con sensori di luminosità nelle varie zone per la regolazione del flusso luminoso emesso dagli apparecchi in funzione dell’apporto di luce naturale. Gli apparecchi di illuminazione esterna potranno essere regolati secondo due (o più) livelli di dimmerizzazione senza necessità di cablaggi aggiuntivi (cd. “mezzanotte virtuale”). Ciascun apparecchio sarà dotato di un dispositivo a microprocessore in grado di misurare il periodo di funzionamento intercorrente tra due comandi successivi di accensione e di spengimento. Sulla base della durata di tale periodo di funzionamento, il dispositivo determina l’intervallo di tempo nel quale è possibile provvedere alla riduzione del flusso luminoso, tipicamente della durata di 7 ore.

IMPIANTI MECCANICI E IDRICO SANITARI Di seguito si riporta una descrizione sintetica degli impianti meccanici a servizio dell’ampliamento del centro commerciale, destinati alla climatizzazione estiva e invernale degli ambienti, nonché al ricambio d’aria. Si riporta inoltre descrizione sintetica degli impianti idro sanitari. Per la descrizione completa si rimanda al progetto e relativi elaborati grafici.

Impianto di condizionamento galleria commerciale (impianto centralizzato) L'impianto sarà essenzialmente costituito da roof-top a pompa di calore del tipo aria-aria ubicati in copertura della portata massima di 32.000 m3/h e da una serie di canalizzazioni per la mandata e la ripresa dell'aria. L'impianto sarà pertanto del tipo a "tutt' aria” e provvederà alla ventilazione e climatizzazione degli ambienti. In particolare le unità di trattamento saranno costituite essenzialmente dalle seguenti sezioni: - sezione di recupero calore statico con efficienza >55% (ove prevista) con sezioni ventilanti dedicate - sezione di ripresa con giunto antivibrante sulla bocca d’ingresso dell’aria di ricircolo completo di griglie di presa aria esterna e griglia di free-cooling con serrande motorizzate poste sul pannello laterale della sezione. - sezione filtraggio - sezione separatore di gocce - sezione ventilatore di mandata con bocca sul pannello frontale - sezione frigorifera con vano compressori facilmente ispezionabile, scambiatore di calore circuito frigorifero, circuito frigorifero a R 410A e vano quadro elettrico facilmente ispezionabile predisposto per la scheda di controllo da parte del sistema di supervisione descriita più avanti. Le unità installate in copertura saranno complete di tettuccio di protezione contro gli agenti atmosferici. I ventilatori per la distribuzione dell’aria di climatizzazione saranno del tipo pale rovesce con rendimento non inferiore a 80%. Il controllo del funzionamento di ciascuna centralina verrà effettuato automaticamente da un sistema di regolazione elettronico che ottimizza il funzionamento sulla base di parametri ambientali interni ed esterni. L’aria trattata dalle unità a servizio della zona galleria sarà inviata in ambiente tramite delle canalizzazioni complete di diffusori. Le canalizzazioni di ripresa e di mandata nei tratti correnti all'interno della zona servita saranno prive di rivestimento coibente esterno solamente nelle zone non controsoffittate. Le canalizzazioni di immissione e ripresa aria correnti all’interno di controsoffitti o all’esterno dell’edificio saranno invece complete di rivestimento coibente esterno. Le unità saranno dotate di silenziatori sulla mandata.

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I silenziatori saranno installati all'esterno dell'edificio in copertura e dovranno essere del tipo a sezione quadrangolare con setti interni. La ripresa dell'aria dall'ambiente della zona galleria sarà realizzata in corrispondenza delle uscite di sicurezza o nei cavedi predisposti. Sulle porte di ingresso e uscita principali è prevista l’installazione di barriere a lama d’aria del tipo ad espansione diretta a pompa di calore, con unità esterna posizionata sulla copertura dell’edificio. I locali adibiti a servizi igienici per l’intera area CONDOMINIO saranno condizionati mediante un impianto ad espansione diretta con unità interna a cassetta posizionata nell’antibagno. I locali destinati ad ospitare i WC saranno dotati di un impianto d’estrazione d’aria con ventilatore assiale e griglia di espulsione a parete.

Impianto di rinnovo aria negozi (impianto centralizzato) All’interno delle varie unità commerciali sarà prevista la sola derivazione dalle canalizzazione di immissione aria primaria onde garantire un rinnovo di aria per tali locali. Parallelamente a questo sarà prevista la sola derivazione dalla canalizzazione di estrazione forzata per permettere lo scambio dell’energia mediante un recuperatore termodinamico a flussi incrociati. Completa l’impianto condominiale oggetto dell’intervento l’estrazione aria dai servizi igienici. Le tre unità di rinnovo, di tipo termodinamico, saranno costituite essenzialmente dalle seguenti sezioni: - ventilatore espulsione - sezione di recupero calore come sopra descritta completa di by-pass - sezione presa aria esterna completa di serranda motorizzata e filtro a tasche con prefiltro - sezione separatore di gocce - sezione ventilatore di mandata Tale recuperatore sarà installato in copertura dell'edificio e sarà essere completo di tettuccio di protezione contro gli agenti atmosferici. I ventilatori dell’unità devono essere del tipo pale rovesce con rendimento non inferiore a 80%. Il controllo del funzionamento di ciascuna centralina verrà effettuato automaticamente da un sistema di regolazione elettronico che ottimizza il funzionamento sulla base di parametri ambientali interni ed esterni. Le canalizzazioni di ripresa e di mandata nei tratti correnti all'interno della zona servita potranno essere prive di rivestimento coibente esterno solamente nelle zone non controsoffittate. I tratti esterni delle canalizzazioni sia di mandata che di ripresa saranno invece complete di rivestimento coibente esterno. L’affittuario provvederà in modo autonomo e nel rispetto della normativa vigente alla realizzazione dell’impianto di condizionamento a servizio della propria attività commerciale; sulla copertura verranno individuate zone adatte al posizionamento delle macchine esterne.

Impianto di condizionamento uffici galleria Per le aree destinate agli uffici sono previsti impianti di tipo autonomo ad espansione diretta in pompa di calore con unità esterna posta in copertura ed unità interna del tipo a cassetta. Il controllo della temperatura sarà affidata al regolatore collegato all'unità interna che a sua volta richiede l'attivazione della sezione esterna. Il rinnovo dell’aria sarà garantito dalle aperture finestrate. Per ciascuna unità interna si provvederà alla realizzazione della rete di smaltimento della condensa convogliandola, mediante tubazioni in polietilene rigido termosaldato, allo scarico più vicino.

Impianti di raffrescamento locali quadri e ups I locali con carico endogeno elevato (UPS, locale quadri, ecc) saranno condizionati con apposito impianto ad espansione diretta con unità interna installata a parete ed unità esterna sulla copertura dell’edificio.

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Impianto idrico sanitario galleria Gli impianti idrico sanitari sono progettati per servire le seguenti adduzioni:  adduzione generale alle utenze condominiale (negozi, servizi del pubblico, etc)  adduzione reintegro impianto irrigazione  adduzione reintegro impianto di recupero acque meteoriche per alimentazione cassette wc  adduzione generale alla vasca antincendio È prevista la rete dedicata di adduzione acqua fredda sanitaria per il riempimento delle cassette wc facente capo al sistema di recupero acque meteoriche. Al fine di una contabilizzazione dedicata della risorsa idrica e sistema di recupero ee riutilizzo acque meteoriche saranno previsti i seguenti contatori di suddivisione idonei per lettura a distanza e di valvola di intercettazione: - in corrispondenza di ogni negozio dotato di servizio igienico o lavabo - in corrispondenza di ciascun gruppo di servizio pubblici - in corrispondenza del reintegro impianto irrigazione - in corrispondenza del reintegro impianto di recupero acque meteoriche per alimentazione cassette wc - in corrispondenza dei locali pulizie (ove presenti) - in corrispondenza dei eventuali negozi privi di utenze dovrà essere prevista la realizzazione di uno stacco con valvola per eventuale utenza futura. La produzione di acqua calda sanitaria per i servizi igienici comuni della galleria commerciale avverrà mediante scaldacqua a pompa di calore. La preparazione acqua calda sanitaria per i soli servizi igienici condominiali della galleria commerciale sarà realizzata mediante due unità a pompa di calore ad espansione diretta, ad elevatissima efficienza, condensate ad aria, e dai relativi moduli idronici installati in centrale, funzionanti ad alta temperatura (fino ad 80°C). Le motocondensanti saranno installate sulla copertura della galleria, sopra al locale tecnico. Il sistema di produzione acqua calda sanitaria sarà costituito dai seguenti elementi: - Sistema a doppio stadio di compressione costituito da due unità a pompa di calore, a refrigerante R410A, dotate ciascuna di modulo idronico; - preparatore acqua calda sanitaria della capacità totale di 1000 litri, scambiatore a doppio serpentino, estraibile, collegato al circuito pompa di calore; - pompa di circolazione ricircolo acqua calda sanitaria. L'espansione del bollitore di acqua calda sanitaria sarà garantita da vasi chiusi pre-caricati con membrana atossica inserito sulla linea acqua calda sanitaria. La distribuzione dell’acqua calda sanitaria avverrà mediante tubazioni in acciaio zincato coibentate con guaine elastomeriche completa di valvola d’intercettazione a sfera per ciascuna utenza con misuratore di portata con lettura a distanza. Per quanto riguarda le rubinetterie dei servizi condominiali si prevedono miscelatori meccanici di tipo "monoforo" con comando a fotocellula . Per i servizi dei negozi, saranno installati miscelatori meccanici di tipo "monoforo e monocomando". L’impianto idrico sanitario di ciascuna unità (Negozio, ecc) sarà alimentato da un proprio contatore con lettura remota derivato dalla rete di distribuzione interna. L’acqua calda sanitaria sarà predisposta mediante una derivazione dalla rete di acqua fredda di ciascun negozio (non verranno forniti gli scaldacqua). All'interno dell'edificio le reti saranno realizzate con tubazioni in acciaio zincato coibentate, mentre nei tratti correnti all'esterno interrato (connessione con il contatore generale) saranno realizzate in tubazione di polietilene atossico. La coibentazione sarà realizzata con guaine elastomeriche (del tipo a cellule chiuse per le tubazioni adducenti acqua fredda) con finitura esterna.

Impianto di condizionamento e idrico sanitario per medie superfici L’affittuario dovrà provvedere in modo autonomo e nel rispetto della normativa vigente alla realizzazione dell’impianto di condizionamento (incluso quanto necessario per il trattamento dell’aria di rinnovo ed al recupero energetico dell’aria espulsa) a servizio della propria attività commerciale; sulla copertura verranno individuate zone adatte al posizionamento delle macchine esterne.

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L’impianto idrico sanitario di ciascuna unità, inteso come adduzione di acqua potabile, sarà alimentato da un proprio contatore esterno. Si prevede la sola predisposizione dal contatore generale alla zona di pertinenza mediante tubazione in polietilene atossico per i tratti correnti all’esterno interrati e in acciaio zincato coibentato all’interno dell’edificio. È prevista inoltre la predisposizione della linea di recupero acqua piovana per alimentare le cassette wc.

Impianto idrico-sanitario per uffici a servizio della galleria L’impianto idrico sanitario sarà alimentato da un proprio contatore derivato dalla rete di distribuzione interna a servizio dei negozi e dei servizi igienici galleria. Per la produzione di acqua calda sanitaria verrà installato uno scaldacqua a pompa di calore. Saranno inoltre installati miscelatori meccanici di tipo monoforo e monocomando.

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7.8 STIMA PREVISIONALE DEI FABBISOGNI

La valutazione dei consumi energetici relativi alla climatizzazione invernale e alla produzione di acqua calda sanitaria sono basati sulle precise indicazioni delle norme UNI attualmente in vigore mentre la valutazione energetica del periodo estivo è stata eseguita considerando che l’energia complessiva necessaria alla climatizzazione estiva può essere considerata il quadruplo dell’energia necessaria al raffescamento dell’involucro (valutata secondo i criteri esposti nelle norme UNI di riferimento). Per quanto riguarda la parte di illuminazione sono stati considerati valori di 20 W/m2 per l’illuminazione dell’intera area interna compresi negozi e medie superfici per un funzionamento annuo di 4.100 h/anno; per l’illuminazione esterna sono stati considerati valori 0,6 W/m2 per un funzionamento annuo di circa 2.900 h/anno. Infine per gli altri consumi elettrici tipo scale mobili ed utenze varie sono stati considerati 2 W/m2 per un funzionamento di circa 2.000 h/anno. Di conseguenza si possono anticipare le seguenti previsioni:  Climatizzazione invernale 624.451 kWh  Climatizzazione estiva 2.636.564 kWh  Acqua calda sanitaria 18.032 kWh  Illuminazione interna ed esterna 1.937.000 kWh  Ulteriori consumi elettrici (scale mobili, ascensori) 98.700 kWh

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8. PAESAGGIO

L’analisi di seguito sinteticamente riportata valuta le relazioni funzionali, storiche, visive, culturali, simboliche, ecologiche tra parti ed elementi ancora individuabili all’interno dell’area di intervento. Fra gli altri elementi relazionali l’unico che nel caso in essere assume una qualche rilevanza riguarda la possibile modifica dei caratteri percettivi – interpretativi dello stato dei luoghi che l’opera potrebbe introdurre. Si sottolinea inoltre che l’area oggetto di ampliamento non ricade in alcun vicolo paesaggistico ai sensi del Codice dei Beni culturali del paesaggio di cui al Decreto Legislativo 22/01/2004, n.42, mentre vi rientrano solo alcune porzioni dell’area di PUA in quanto parzialmente ricadenti nell’area di interesse paesistico ambientale del Fiume Montone. Come si evince dalle figure seguenti, infatti, il vincolo riguarda esclusivamente le seguenti parti (cfr. figure seguenti), tutte esterne all’area oggetto del presente Screening: - la zona del parcheggio esistente prossima al sottopasso alla via Classicana e parte del giardino pubblico prospiciente all’ingresso principale, dove da Piano sono previsti interventi di adeguamento funzionale alla viabilità e al parcheggio con l’inserimento di una nuova rotatoria; - un modestissimo cuneo di terreno situato al limite sud ovest dell'area di nuova espansione del centro commerciale, in cui è prevista la realizzazione di verde pubblico, che lambisce la nuova rotatoria di progetto che in futuro servirà la nuova viabilità di collegamento a via Fiume Montone Abbandonato. Tali aree sono già sottoposte a verifica della compatibilità paesaggistica ricevendo parere favorevole in sede PUA.

LEGENDA

PERIMETRO area di intervento 1° POC

PERIMETRO area di intervento 2° POC

VINCOLO PAESAGGISTICO

AREA OGGETTO DI SCREENING

Figura 78: Stato di progetto con individuazione delle aree di intervento soggette a vincolo paesaggistico.

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8.1 STATO DEI LUOGHI AD OGGI: CARATTERI PAESAGGISTICI E RAPPRESENTAZIONE FOTOGRAFICA L’area di intervento, posta a ridosso della città di Ravenna, si inserisce in un contesto fortemente urbanizzato con una residuale presenza di attività agricole e di viticoltura verso l’argine fluviale. Sia dai sopralluoghi effettuati, sia dall’analisi del quadro normativo vigente (PTCP), riportato nella parte 2 non emergono elementi di rilievo nè dal punto di vista strettamente paesaggistico, nè da quello vegetazionale ed eco sistemico ad esclusione dell’ambito fluviale e della chiusa San Marco sul Fiume Montone a sud dell’area. Come si nota dalle immagini di seguito riportate la vista sud ed ovest che si percepisce dall’ESP, caratterizzata dalla presenza di piccoli appezzamenti di terreno coltivati a vigna e a graminacee limitate a sud dai canneti e giuncheti che crescono a bordura della strada sterrata che trasita sopra all’argine fluviale, contrasta fortemente con l’aspetto completamente antropizzato delle aree a nord, con l’edificato di Borgo Montone, e ad est con la vista della via Classicana che transita ad una quota superiore rispetto al piano di campagna, realizzando una cesura visiva verso la città di Ravenna. L’area oggetto dell’ampliamento si presenta oggi come uno spazio incolto privo di preesistenze arboree, fiancheggiato sul lato sud dal canale di scolo Lama tombato al confine con l’attuale area ESP. All’interno dell’area dell’attuale ESP sono presenti due aree verdi, una a sud dell’edificio a forma di triangolo attrezzata con giochi per bambini e panchine, attraversata dal percorso ciclopedonale di collegamento al sottopasso, e una a bordura del lato est verso la via Classicana. In entrambe le aree sono presenti alberi ad alto fusto quali pioppi, tigli, roverelle, alternati ad arbusti di biancospino di recente piantumazione. Non si evidenziano particolari preesistenze di pregio.

Nelle pagine seguenti è riportata una documentazione fotografica descrittiva dello stato dei luoghi allo stato di fatto. Le immagini sono in gran parte state eseguite cercando di riprodurre l’angolatura visibile dall’occhio umano equivalente ad un fotogramma scattato con un’ottica fissa 50 mm.

Dalle riprese fotografiche riportate emerge che i punti di vista principali dai quali si precepisce l’area di intervento (punti di intervisibilità dell’intervento) sono rappresentati dal percorso sterrato sull’argine fluviale e dalla via Bussato che separa l’area dall’edificato di Borgo Montone. Il fulcro visivo principale che offre l’area è invece rappresentato dalla vista verso sud, verso l’argine fluviale.

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DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA - Riprese fotografiche eseguite in data 08/06/2012

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Argine Fiume Montone

Foto 1: Via Bussato subito dopo il sottopasso di via Classicana A sinistra si vede l’argine del Fiume Montone con la scarpata ricoperta da canneti e giuncheti e con la base della scarpata coltivata a vigna esterna all’area in esame. A destra la pista ciclabile e pedonale separata dalla viabilità carrabile da marciapiede. Sullo sfondo si intravede una delle aziende agricole presenti al perimetro del comparto in esame.

Via Classicana

Foto 2: sottopasso di via Classicana da Via Bussato A destra la vigna ai piedi della scarpata dell’argine del Fiume Montone esterna all’area in esame. In primo piano via Bussato con la viabilità carrabile e la pista ciclabile e pedonale separate.

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Foto 3: vista dell’area di intervento dall’argine Questa ripresa è eseguita dalla strada non asfaltata che percorre l’argine fluviale in prossimità dell’intersezione con la via Classicana. Si nota in primo piano la scarpata ricoperta da canneti e giuncheti con alla base la vigna e, oltre via Bussato, l’area di parcheggio.

Vasca di laminazione

ESP

Foto 4: vista dell’area di intervento dall’argine Come la precedente, anche questa ripresa è eseguita dalla strada non asfaltata che percorre l’argine fluviale in prossimità dell’intersezione con la via Classicana. Il parcheggio si presenta come uno spazio pianeggiante. Gli stalli per le auto sono realizzati in betonelle drenanti, intervallati da radi alberi di modeste dimensioni, mentre la viabilità interna è asfaltata. Tra la zona di parcheggio e via Bussato è presente una lingua di terra a verde leggermente ribassata rispetto al piani di campagna, con un filare di alberi di recente piantumazione al confine, che funge attualmente da vasca di laminazione per il comparto. Sullo sfondo si intravede il centro commerciale esistente.

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Argine Fiume Montone

Foto 5: vista dell’area oggetto di ampliamento da nord Sulla sinistra è presente il retro su via Bussato del centro commerciale esistente, mentre a destra l’area pianeggiante in cui è prevista la realizzazione dell’ampliamento. Sullo sfondo l’argine del Fiume Montone con le attività agricole presenti esterne al comparto in esame. L’area di progetto si presenta come un vasto incolto privo di preesistenze arboree e architettoniche.

Foto 6: vista dell’area oggetto di ampliamento da nord Sullo sfondo l’argine del Fiume Montone con le attività agricole presenti esterne al comparto in esame. L’area di progetto si presenta come un vasto incolto privo di preesistenze arboree e architettoniche. Le sole presenze arboree visibili sono limitate alle zone sulle scarpate e a valle dell’argine del Fiume Montone.

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Foto 7: vista del Fiume Montone Vista del fiume dal ponte di via Fiume Montone Abbandonato. Il corso del fiume, sebbene fortemente antropizzzato nella sua regimentazione, ospita una quota significativa di vegetazione spontatea sulle sponde che funge da corridoio ecologico.

ESP Area oggetto di ampliamento

Foto 8: vista dell’area oggetto di ampliamento dall’argine In primo piano si notano i lotti agricoli, confinanti con l’area in esame, coltivati prevalentemente a seminativo con alternanza di filari di alberi da frutto e vigne e strutturati in una trama agricola abbastanza minuta. Sullo sfondo l’area ESP esistente e il lotto pianeggiante incolto oggetto dell’ampliamento.

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Foto 9: argine fluviale La foto mostra la vegetazione presente a ridosso dell’argine fluviale, caratterizzata dalla presenza di vigneti e frutteti a ridosso della scarpata e da giuncheti e canneti sulle sponde dell’argine sopraelevato.

Foto 10: canale Lama Il canale che scorre a cielo aperto a sud dell’area oggetto di futuro ampliamento, legato alla regimentazione delle acque, che storicamente ha contribuito all’irrigazione di queste aree, si presenta in gran parte privo di vegetazione igrofila. In corrispondenza del parcheggio esistente il canale è tombato.

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Foto 11: giardino pubblico Il giardino pubblico prospiciente all’ingresso del centro commerciale esistente, di forma triangolare, prevalentemente a prato, è attrezzato con giochi per bambini e panchine, e presenta alberature messe a dimora dopo il 1994 (quindi per lo più ancora di giovane dimensione), quali pini, tigli, roverelle alternati ad arbusti di biancospino di più recente piantumazione.

Foto 12: giardino pubblico Proseguimento del percorso pedonale ciclabile all’interno del giardino pubblico.

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Panoramica 1 La panoramica è effettuata sull’intera area a ovest in cui è previsto l’ampliamento. L’area, totalmente pianeggiante si presenta come un vasto incolto privo di preesistenze arboree e architettoniche. Non si notano coni visuali di particolare rilevanza, né elementi di pregio da un punto di visto paesaggistico. Sullo sfondo si nota il rilievo dell’argine fluviale e le aree coltivate a seminativo, vigneti e frutteti delle aziende agricole presenti al perimetro del comparto in esame.

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8.2 LO STATO DI PROGETTO Per quanto riguarda l’edificio commerciale, l’altezza del fabbricato non supera i 20 m di altezza, salvo elementi architettonici di tipo puramente estetico e non funzionale quali totem, insegne, etc.. Il nuovo edificio è realizzato mantendo il più possibile una continuità visiva e funzionale con l’esistente. Il prospetto esprime un linguaggio di leggerezza attraverso l’utilizzo del vetro. La grande vetrata, del prospetto principale, permette di leggere anche dall’esterno la vitalità dell’ambiente interno. La trasparenza si amalgama alla parte materica dell’edifico che la delimita. La ampia vetrata, che definisce in altezza la galleria commerciale, viene protetta dai raggi diretti del sole da una schermatura di lame di alluminio preverniciate. Lo spazio vuoto, delimitato tra il vetro e il frangisole, permette la realizzazione di percorsi pedonali per la manutenzione e la pulizia.

Nelle aree di parcheggio sono state perviste alberature idonee ad ombreggiare gli stalli e i percorsi pedonali e ciclabili in continuità con le aree verdi previste lungo il canale e il parco (esclusi dal presente Permesso di Costruire). Le specie scelte per le aree di parcheggio sono piante a bassa manutenzione e richiesta idrica, come aceri di specie diverse. La superficie a verde esistente a sud dell’attuale ESP, pari a circa 5000 m2, che verrà dismessa per consentire la realizzazione di nuovi stalli di sosta verrà interamente recuperata sommandola agli standard a verde previsti dall’ampliamento, andando a realizzare in questo modo aree a verde compatto più estese ed evitando frammentazioni e migliorandone la funzione di corridoio ecologico. L’irrigazione verrà eseguita mediante il recupero dell’acqua piovana come descritto al capitolo 4. I percorsi ciclopedonali saranno realizzati con manto drenante tipo “ROSOCRETE”, mentre i percorsi carrabili e i parcheggi saranno in asfalto.

Le aree di scarico della merce saranno recintate mediante recinzione in grigliato tipo “Orsogrill”, mentre sul lato sud verso la viabilità principale verranno separate mediante una scarpata, inverdita con piante a bassa manutenzione e richiesta idrica, realizzata con terreno di riporto, e una recinzione in cemento armato con finitura faccia a vista e cassero in acciaio (cfr. elaborato grafico ARCH. A20 allegato al Permesso di Costruire).

Per quanto riguarda l’illuminazione delle aree di parcheggio e della viabilità, l’impianto di illuminazione prevede l’utilizzo di corpi illuminanti a LED ad alta efficienza (potenza totale 58 W), con corpo e attacco in alluminio stampato a iniezione, verniciato a polvere grigio chiaro texturizzato, montato su palo di altezza 6,00 m con sbraccio di lunghezza 1,5 m (cfr. figura seguente).

Figura 79: Apparecchio prescelto per l’illuminazione dei percorsi e dei parcheggi mod. OXANE S 24L70 NR EFL 740 CL2 BP.

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Figura 80: Dettaglio parcheggio e percorsi (estratto elaborato grafico ARCH. A17 allegato al Permesso di Costruire).

Figura 81: Dettaglio area di scarico (estratto elaborato grafico ARCH. A20 allegato al Permesso di Costruire).

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Figura 82: Progetto del verde (estratto elaborato grafico ARCH. A18 allegato al Permesso di Costruire).

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8.3 SIMULAZIONI DELLO STATO DEI LUOGHI DOPO L’INTERVENTO Al fine di consentire la valutazione dell’intrusione visiva del progetto nel contesto paesaggistico e valutarne la congruità con l’asseto scenico, nelle foto seguenti sono riportati i rendering del progetto presi da diversi punti di vista. In particolare nel punto di vista 7 è rappresentata la simulazione dell’ntervento da Borgo Montone dalla quale emerge come venga comunque salvaguadata la vista verso l’area fluviale, mantendone la precezione visiva. L’ampiamento si pone in continuità con l’edificio esistente, mantendone una coerenza visiva in termini di volumi, cromatismi e materiali di finitura. Le nuove opere risultano adeguatamente integrate alla struttura già esistente e collocate in maniera tale da mantenere sostanzialmente libere le visuali verso gli elementi di riferimento della scena paesistica: il fiume e la campagna. I nuovi volumi non si configurano quindi né come una decisa interferenza alla scena paesistica, né come una presenza in sé opprimente. Al fine di limitare l’impatto dei nuovi corpi, il progetto ha collocato i nuovi volumi in continuità con quello esistente mantenendo inoltre una dimensione verticale contenuta coerente con le altezze del corpo di fabbrica del centro commerciale già esistente. La previsione dei materiali di rivestimento scelti risultano idonei ad integrare la tavola cromatica del costruito con la caratterizzazione tonale dell’ambiente.

In sintesi l’impatto delle nuove opere sulla qualità del paesaggio, sia per gli aspetti connessi alla fisicità delle presenze territoriali, che per quanto riguarda gli aspetti percettivi, legati alle visuali che si possono attingere nell’area, risultano modesti. Anche per quanto riguarda gli aspetti di natura più socioculturale (coerenza, accettabilità), il contesto, che ospita da quasi due decenni la struttura commerciale, dalla quale è anche derivata all’intorno una economia di supporto, ha caratteristiche tali da assorbire senza scosse le nuove presenze.

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PARTE 4 SINTESI NON TECNICA

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PREMESSA Il presente documento riporta la Verifica di assoggettabilità a VIA (Screening) inerente il progetto di ampliamento del centro commerciale ESP di Ravenna secondo quanto previsto dal Piano Urbanistico Attuativo (PUA), approvato con Delibera di Giunta Comunale n. 239 del 27/05/2014, e finalizzato all’ottenimento del Permesso di Costruire. La procedura di Verifica, disciplinata dalla L.R. 9/99 e s.m.i. e dalla Parte Seconda del D.Lgs. 152/06 e s.m.i., così come modificato e integrato dal D.Lgs. 4/2008 e dalla Legge 23 luglio 2009 n. 99, è finalizzata a definire se il progetto può avere un impatto significativo e negativo sull’ambiente e pertanto se deve essere assoggettato a ulteriore procedura di V.I.A. In particolare la presente valutazione è riferita al progetto di ampliamento del centro commerciale e delle relative aree di parcheggio, in quanto estensione di progetti già realizzati, ai sensi dell’art. 4 bis comma b della LR 9/99 e s.m.i., ricadenti nella voce B.3.5 di cui all’allegato B3 della LR 9/99 e s.m.i.: “Progetti di costruzione di centri commerciali di cui al D. Lgs. 31 marzo 1998, n. 114 “Riforma della disciplina relativa al settore del commercio, a norma dell’articolo 4, comma 4 della legge 15 marzo 1997, n. 59”; e nella voce B.3.6 del medesimo allegato: “Parcheggi di uso pubblico con capacità superiori a 500 posti auto”.

Si specifica che il Piano Urbanistico Attuativo (PUA) sopracitato è stato sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica VAS/VALSAT. L’analisi di VAS/VALSAT ha riguardato, oltre gli aspetti plani volumetrici inerenti l’ampliamento della superficie commerciale e il completamento e riorganizzazione del sistema della sosta, la nuova viabilità prevista dal PUA secondo i termini stabiliti dall’”Accordo Territoriale per il polo funzionale provinciale n. 2 “Centro Commerciale ESP” del Comune di Ravenna” sottoscritto fra la Provincia di Ravenna e il Comune di Ravenna in data 31/03/2011 (rep. N. 4620 del 08/04/2011). Tale viabilità non è soggetta a Screening in quanto classificata come strada urbana di quartiere (tipo E), come da proposta di Classificazione approvata in sede di PUA. Non è inoltre oggetto del presente Screening il secondo corpo edilizio previsto dal PUA al confine ovest del lotto che, conformemente a quanto previsto dalle Norme di Attuazione di PUA sarà realizzato in tempi successivi e sarà pertanto oggetto di un successivo Permesso di Costruire.

La “Sintesi non tecnica” di seguito riportata analizza, in linguaggio non tecnico, i contenuti salienti delle analisi svolte. La finalità è quella di consentire la comprensione degli eventuali effetti ambientali, provocati dall’intervento, anche ai non addetti ai lavori per facilitare l’informazione e l’eventuale partecipazione di “portatori di interessi” nella fase istruttoria.

1. MOBILITÀ, VIABILITÀ E TRAFFICO Secondo le informazioni fornite dalla committenza il progetto di ampliamento è finalizzato ad incrementare l’appetibilità del centro commerciale ribadendone la funzione di polo commerciale e consolidando il mercato attuale, attraverso una maggiorazione dell’offerta commerciale. Gli incrementi di traffico attesi rispetto allo scenario attuale, in relazione alle nuove quantità di superficie commerciale, saranno pertanto moderati anche grazie al potenziamento dei collegamenti ciclo pedonali atti a favorire sistemi di mobilità alternativi all’auto privata. Alla luce di quanto sopra osservato, tuttavia per effettuare una stima comunque cautelativa della domanda indotta dall’amplimento, è stata ipotizzta da FG Tecnopolo in sede di PUA una relazione di proporzionalità diretta tra l’incremento di superficie commerciale e l’incremento di domanda attratta, proiettando il dato attuale di flussi indotti allo scenario di progetto, assumendo un coefficiente di crescita lineare pari a 0,52, come da letteratura. Dalle simulazioni eseguite da FG Tecnopolo emerge pertanto che l’aumento di traffico attratto nell’ora di punta dall’ampliamento sarà pari a circa 400 veicoli/h, ovvero pari a circa il 40% del traffico attuale. Tale incremento viene efficacemente assorbito dalla nuova viabilità di progetto con livelli di servzio stabili su tutte le arterie, classificati tra B e D. A partire dagli incrementi di traffico attesi la domanda di sosta aggiuntiva è stimata i circa 550 veicoli/ora nell’ora di punta, ampiamente soddifatta dal numero nuovi di posti auto previsti dal progetto, pari a circa 960 di cui 20 per diversamente abili e 4 per auto elettriche, sufficiente a soddisfare i requisiti dettati dalla normativa edilizia in materia. L’accesso alle nuove aree di parcheggio è previsto dalla nuova viabilità di progetto, a nord, mediante corsia di immissione dedicata e, a sud, dalla nuova rotatoria.

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Le possibilità di inversione tramite la rotatoria e la creazione di corsie di decellerazione e innesto alla viabilità “pubblica” del sistema infrastrutturale rendono la circolazione sicura, sia per i mezzi pesanti, sia per i veicoli leggeri. Le aree di carico e scarico verranno previste a ridosso della viabilità comunale in modo da non interferire con la viabilià di accesso alle aree di parcheggio privato, riservate alla clientela e alle aree di parcheggio pubblico. Tutte le aree di scarico verranno recintate e chiuse mediante cancello o sbarra elettrificato. Percorsi pedonali verranno inoltre realizzati dalle aree di parcheggio e dalle piazzole di sosta del servizio di trasporto pubblico per il collegamento al centro commerciale. Oltre ai parcheggi privati ad uso pubblico il progetto prevde la realizzazione di circa 4300 m2 di parcheggio pubblico da cedere al Comune in relazione alla nuova funzione pubblica assunta dall’area, coernete con la quota del 20% sancita all’art. 3.1.11 della Convezione sottoscritta in sede di PUA tra Amministrazione Comunale e soggetto attuatore. Tali parcheggi saranno realizzati in continuità all’interno del perimentro del comparto esistente in coerenza con quanto sancito dalle Norme di Attuazione del PUA. In base a quanto previsto dalla Convenzione sottoscritta in sede di PUA, in seguito alla realizzazione dell’intervento in esame, nella settimana di Natale e, in occasione dei saldi di agosto, nella settimana dopo ferragosto, la Proprietà dovrà eseguire i monitoraggi richiesti per verificare la funzionalità del sistema della sosta.

2. INQUINAMENTO ACUSTICO Il progetto è stato sottoposto a Valutazione previsionale di impatto acustico eseguita da tecnico competente in acustica ai sensi della L.447/95 riportata nel documento “Ampliamento Centro Commerciale ESP (RA): Verifica previsionale di impatto acustico” redatto da Ricerca e Progetto – Galassi, Mingozzi e associati, che verrà presentato alle autorità competenti contestualamente al presente Permesso di Costruire. La valutazione è stata condotta conformemente a quanto previsto dal D.P.C.M. del 1° marzo 1991, dalla Legge Quadro sull’Inquinamento Acustico n. 447 del 26 ottobre 1995 e successivi decreti attuativi e come recepito come recepito dalla normativa regionale della Regione Emilia Romagna (L.R. 15/2001 e D.G.R. n. 673 del 14/04/04) e dalla Normativa Tecnica della “Zonizzazione acustica comunale” inserita nel Regolamento Urbanistico ed Edilizio del Comune di Ravenna. In particolare, l’analisi si prefigge di determinare gli effetti prodotti sulla matrice rumore dal progetto di ampliamento del centro commerciale mediante la verifica dei limiti assoluti e differenziali di immissione e dei limiti di emissione in relazione alle principali sorgenti introdotte dal progetto (impianti di climatizzazione e ventilazione degli ambienti, operazioni di conferimento delle merci, compattazione dei rifiuti, movimenti nelle aree di parcheggio di pertinenza, …). La verifica è stata condotta in corrispondenza dei ricettori potenzialmente disturbati rappresentati dagli edifici prospicienti al nuovo ampliamento mediante il software di calcolo previsionale CadnaA sviluppato da DataKusik opportunamente tarato a partire dai rilievi eseguiti in situ sia di breve durata sia di lunga durata (2 settimane). Dalle analisi condotte si riscontra il rispetto dei limiti assoluti di immissione nel periodo di riferimento diurno su tutti i ricettori considerati ad esclusione dei ricettori R1- scuola e R2 –casa di cura per i quali si riscontrano superamenti dei limiti di classe I già allo stato di fatto indotti dai flussi di traffico incidenti su via Fiume Montone Abbandonato. Risultano comunque sempre rispettati anche su tali ricettori i limiti di Classe IV previsti dal D.P.R. del 30/03/2004, n. 142 per la fascia di pertinenza stradale, nella quale ricade il primo fronte di entrambi gli edifici. La verifica ha dimostrato il rispetto dei limiti differenziali di immissione e di emissione su tutti i ricettori. Dalle analisi condotte emerge in sintesi che il contributo acustico indotto dall’ampliamento in oggetto è ampiamente inferiore rispetto al contributo indotto dal traffico veicolare incidente sulle arterie prossime al comparto e in particolar modo dalla via Classicana a est, e i relativi rami di svincolo, e a nord da via Fiume Montone Abbandonato. Tale condizione risulta evidente sia dall’analisi delle mappe orizzontali del rumore (isofoniche) eseguite a diverse altezza sia dal confronto dei limiti assoluti di immissione tra stato di fatto e scenario di progetto sia dall’analisi dei livelli differenziali simulati. Il traffico indotto dal comparto sulla viabilità esistente e di progetto risulta tale da garantire comunque il rispetto dei limiti assoluti di immissione su tutti i fronti dei ricettori analizzati. L’impatto acustico indotto dalle sorgenti puntuali introdotte dal progetto connesse alla ventilazione e climatizzazione degli ambienti e in funzione solo nel periodo di riferimento diurno, corrispondente al periodo di apertura del nuovo edificio, in virtù della tecnologia prevista dal progetto, dell’ubicazione e delle mitigazioni adottate, risulta compatibile con il rumore residuo presente garantendo il rispetto su tutti i fronti degli edifici potenzialmente disturbati esistenti o di futura realizzazione. L’intervento risulta pertanto compatibile con i limiti previsti dalla zonizzazione acustica.

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3. INQUINAMENTO ATMOSFERICO Dal punto di vista delle emissioni il progetto non introduce nuove sorgenti puntuali in quanto gli impianti utilizzati per la climatizzazione estiva e invernale e la produzione di acqua calda sanitaria saranno con tecnologia a pompa di calore elettrica e pertanto non comportano emissioni in atmosfera nel luogo di installazione. Appare invece potenzialmente maggiormente significativo la stima dei fattori medi di emissione indotti dal progetto nell’ambito delle sorgenti mobili. I fattori di emissione relativi al traffico veicolare sono stati valutati a partire dalla banca dati dei fattori di emissione medi relativi al trasporto stradale definita dall’ISPRA (Istituto Superiore Per la Ricerca Ambientale), aggiornata all’anno 2011, basata sull’EMEP/EEA air pollutant emission inventory guidebook 2009 e coerente con le Guidelines IPCC 2006 relativamente ai gas serra, in funzione della tipologia di veicolo, all’anno di immatricolazione e al tipo di alimentazione e al tipo di precorso (urbano, rurale, autostradale). Tali dati sono stati quindi rapportati al parco veicolare circolante nella Provincia di Bologna nell’anno 2012 ottenuta dall’“Autoritratto 2012” dell’ACI, che raccoglie dati disaggregati a livello provinciale relativi alla consistenza del parco veicolare italiano(numero di veicoli e distribuzione dell’età per ogni categoria di veicolo). L’insieme dei veicoli circolanti è stato analizzato suddividendo il parco auto in due categorie: veicoli leggeri (autovetture, ciclomotori, motocicli, ecc.) e mezzi pesanti (autocarri, autotreni, ecc.). La ripartizione in veicoli pesanti e leggeri è stata effettuata sulla base degli stessi criteri utilizzati per le valutazioni acustiche e viabilistiche. I fattori di emissione prodotti da COPERT sono espressi in funzione della distanza percorsa, e sono calcolati in base ad altri parametri, come ad esempio il ciclo di guida (urbano, extraurbano, autostradale) e la velocità media. I fattori di emissione, sono presi in considerazione per le analisi sono quelli considerati più critici a livello comunale: ossidi di azoto, composti organici volatili (VOC) e PM10; per fini di completezza a questi si aggiunge anche il monossido di carbonio e il benzene. La quantificazione delle emissioni viene effettuata nell’ora di punta del sabato mattina, che può essere considerata come una situazione rappresentativa di uno scenario “emission worst case” e quindi particolarmente prudenziale, allo stato di fatto e allo stato di progetto. Dal confronto tra le due situazioni emerge che l’intervento di progetto produce un incremento di emissioni in atmosfera, dovuto all’incremento di traffico veicolare attratto dal funzionamento a regime del comparto, dell’ordine del 18%. Le cause del ridotto incremento, a fronte di un traffico attratto che nei momenti di picco tocca un +40%, sono riconducibili principalmente alla presenza della via Classicana che ha un peso assai rilevante nell’emissione atmosferica ma al contempo risulta interessata da un aumento dei flussi veicolari pari al solo 10%. Parte dell’incremento delle emissioni in atmosfera è da imputare inoltre all’aumento della rete viaria e alla maggiore lunghezza dei percorsi realizzati con la nuova viabilità di progetto finalizzati alla redistribuzione dei flussi sulle arterie meno congestionate come emerso dallo studio sul traffico. La nuova viabilità prevista contribuirà in modo significativo al miglioramento delle condizioni di fluidificazione del traffico e consentirà la riduzione dei tempi di attesa in colonna a motore acceso e ai fenomeni di stop and go. All’interno della nuova area di parcheggio verranno previsti 4 stalli per auto elettriche dotati di colonnina di ricarica che saranno fornite e amministrate da specifico gestore. Il progetto prevede inoltre l’installazione di pannelli fotovoltaici in copertura per una potenza complessiva di 366 kW superiore a quanto richiesto dalla normativa vigente in materia di risparmio energetico (cfr. capitolo 7 – Energia). L’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico è stimabile in via generale sulla base delle norme UNI/TS 11300-4, UNI/TR 11328-1 e UNI 10349. In base alle procedure indicate, tenendo conto della radiazione solare media mensile in provincia di Ravenna, dell’efficienza attesa dai moduli FV e dalle altre componenti di impianto, ci si può aspettare una produzione netta annua di circa 384’000 kWh elettrici. Utilizzando il coefficiente convenzionale di produzione specifica di CO2 relativo al vettore energetico elettrico, pari a 0,4332 kg/kWh, si può stimare una quantità di emissioni risparmiate superiore a 166 tonnellate di CO2.

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4. ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE Le analisi condotte si sono poste come obiettivo la valutazione della compatibilità idraulica allo scopo di garantire che le variazioni all’assetto territoriale indotte dal progetto tengano conto dell’attitudine del luogo ad accogliere la nuova edificazione, considerando le interferenze che questa avrà con gli eventuali dissesti idraulici presenti e potenziali, nonché le possibili alterazioni del regime idraulico che le trasformazioni di uso del suolo possono venire a determinare. L’analisi è affrontata attraverso: - la caratterizzazione idrografica e idrologica dell’ambito territoriale di intervento; - la previsione della variazione delle caratteristiche idrografiche e del regime idrologico e delle acque sotterranee in seguito agli interventi previsti; - la caratterizzazione e il dimensionamento dei sistemi di raccolta, l’allontamento e lo smaltimento delle acque meteoriche e delle acque nere adottati dal progetto. L’idrografia superficiale dell’area è caratterizzata dalla presenza del Canale Lama che sviluppa il proprio corso a sud dell’area di ampliamento per poi, tombato, attraversare l’area di parcheggio dell’attuale ESP da est a ovest, tornando a cielo aperto poco prima dell’attraversamento della via Classicana.

Secondo quanto previsto in sede di Conferenza dei Servizi relativa al PUA dal Consorzio di Bonifica della Romagna, le opere di PUA ricadenti nel comparto in esame oltre a quelle dei comparti non oggetto di valutazione denominati “Antica Milizia” e “Stradone” dovranno contribuire in quiota parte alla completa realizzazione delle opere di presidio idraulico richieste dal Consorzio medesimo. Per tali opere il costo stimato da Consorzio medesimo è pari 160.000,00 € + IVA alla cui copertura finanziaria sono chiamati a partecipare le proprietà dei comparti S5 e S1 secondo quote che il Consorzio di Bonifica procederà a definire tenendo conto dei volumi necessari all’invarianza idraulica delle aree interessate. Secondo quanto stabilito nella Convenzione di PUA (art. 3.1.13) “il Soggetto Attuatore si impegna al versamento della propria quota di competenza all’atto del rilascio del Permesso di Costruire e a garantire l’intero importo, come sopra specificato, con idonea fideiussione alla sottoscrizione del presente atto. Qualora al momento del rilascio del Permesso di Costruire, il comparto S1 non avesse ancora sottoscritto analoga convenzione urbanistica con il Comune di Ravenna, il Soggetto Attuatore si impegna a versare l’intero importo stabilito pari a 160.000 € + IVA, salvo il diritto al rimborso delle quote anticipate da parte dell’Amministrazione Comunale”.

Conformemente con quanto stabilito in sede di PUA ai fini del rispetto del principio di invarianza idraulica, la laminazione delle acque meteoriche dell’area d’intervento verrà effettuata mediante uno schema di drenaggio con dispositivo di invarianza ibrido ovvero sovradimensionamento della rete di fognatura + vasca di laminazione. In linea di massima, si può infatti considerare che il volume totale laminato nelle condotte di fognatura sia pari all’80% del volume totale della rete fognaria interna al lotto. Vista la geometria e l’estensione della rete di fognatura bianca distribuita all’interno della lottizzazione, si è calcolato che il volume totale della nuova rete fognaria è pari a 800 m3. L’80% di tale volume, ovvero 640 m3, può quindi essere considerato utilizzabile ai fini del calcolo dei volumi di laminazione. Tutta la rete di drenaggio confluisce poi nella vasca di laminazione posta in prossimità della rotonda sul lato sud-est del lotto. La vasca è collegata in serie alla rete di scarico del lotto e costituisce il recapito finale prima dell’immissione nel Lama Inferiore. La vasca, realizzata in terreno naturale, avrà superficie di 2000 m2, con altezza utile ai fini dell’accumulo idrico di 2.50 m, per un volume complessivo disponibile di 5000 m3. Il volume totale di accumulo a disposizione (fognatura + vasca) sarà di 5640 m3, sufficiente quindi a garantire l’invarianza idraulica del corpo recettore per quanto sopra esposto. La vasca di laminazione verrà realizzata nell’ambito delle opere di urbanizzazione che verranno autorizzate mediante successivo Permesso di Costruire. Tutti gli scarichi del lotto confluiranno nella vasca di laminazione, che sarà dotata di una tubazione di scarico verso il canale Lama opportunamente dimensionata affinché la portata di scarico a vasca piena non superi 0.056 m3/sec (picco di portata prima della trasformazione dell’area). In occasione di eventi con portata di picco superiore a tale valore, inizierà il riempimento della vasca di laminazione. Terminato l’evento di pioggia, lo svuotamento continuerà attraverso la tubazione di scarico della vasca, con portata iniziale di 0,056 m3/sec e decrescente con il progressivo svuotamento. Allo scarico sarà installata una valvola clapet per impedire che un’eventuale piena del Lama riempia i volumi di accumulo del lotto.

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In accordo con l’Amministrazione Comunale si è scelto nelle aree di parcheggio di non utilizzare interventi di tipo “diffuso” atti a favorire l’infiltrazione nel suolo delle acque meteoriche quali pavimentazioni drenanti o tubazioni drenanti al fine di evitare contaminazione della falda acquifera. Le acque meteoriche di prima pioggia provenienti dalle aree di parcheggio di progetto verranno separate e trattate conformemente a quanto previsto dalla Delibera di G.R. n° 1860 del 18/12/2006 "Linee guida di indirizzo per la gestione acque meteoriche di dilavamento e acque di prima pioggia in attuazione della Del. di G.R. n° 286 del 14/02/2005". Le acque di prima pioggia, potenzialmente cariche di residui oleosi e di idrocarburi, dopo esere state accumulate nelle vasche verranno progressivamente trattate (sedimentazione, filtrazione, disoleazione a coalescenza) e inviate alla rete di smaltimento delle acque nere (per complessivi 2 l/s). I manufatti utilizzati per la seprazione delle acque di prima pioggia saranno del tipo fuori linea con scolmatore a monte.

Il progetto prevede inoltre il recupero per usi compatibili delle acque meteoriche provenienti dalle sole coperture mediante vasca di accumulo, in coerenza a quanto previsto dal Requisito Volontario 8.2 del RUE “Recupero per usi compatibili delle acque metoriche provenienti dalle coperture”. Le acque meteoriche delle coperture saranno veicolate atttraverso una vasca di accumulo opportunamente dimensionata in modo da utilizzare le stesse acque opportunamente trattate per usi civili come reintegro delle casette dei wc e per usi irrigui a servizio delle aree a verde del lotto. L’intero impianto di “riuso” sarà inoltre alimentato nei momenti siccitosi da un pozzo artesiano da realizzarsi in prossimità della vasca di accumulo con valori di portata minimi di 15 l/s.

Il sistema di raccolta della acque nere verrà realizzato mediante una rete separata da quelle delle acque bianche. Il dimensionamento della rete è stato effettuato assumendo una dotazione idrica pro capite pari a 250 l ab/giorno e una dispersione pari al 20% nel rispetto della DGR 1053/2003 e della Norma Uni EN 12566-1:2004. Il numero di abitanti equivalenti stimato è pari a 260 unità.

Per quanto riguarda le acque sotterranee, nell’ambito dello studio geologico eseguito in sede di PUA, la società SERVIN ha condotto delle indagini piezometriche dalle quali emerge che l’area è interessata dalla presenza di un acquifero superficiale con profondità della falda dal piano di campagna misurata tra 2 e 4 m circa con oscillazioni stagionali stimati in circa 1.4 m. Data la tipologia di fondazioni previste, l’assenza di piani interrati e le opere di progetto non si prevedono interferenze particolari sulle dinamiche delle acque sotterranee presenti.

5. SUOLO E SOTTOSUOLO La compatibilità ambientale dell’intervento in relazione agli aspetti riguardanti il suolo e sottosuolo è valutata sulla base dei contenuti della relazione geologica redatta dalla società SERVIN in sede di PUA e dalle successive integrazioni richieste dal Comune di Ravenna e dalla documentazione tecnica reperita dalla letteratura specializzata. In particolare la società SERVIN, per la redazione della relazione geologica, ha condotto una campagna geognostica consistente in 10 prove penetrometriche statiche con punta elettrica e piezocono (CPTU), spinte alla profondità di 12 e 16 m dal piano di campagna, e delle indagini sismiche consistenti in due MASW e quattro misure mediante Tromino. Successivamente, come da richiesta pervenuta dal Comune di Ravenna, sebbene, la cartografia di POC del Comune di Ravenna preveda per l'area interessata un approfondimento sismico di II livello, è stata eseguita da SERVIN una valutazione della risposta sismica locale con gli approfondimenti del III livello come da indicazioni della DAL n° 112/2007 della Regione Emilia Romagna. In base alla risposta sismica locale è possibile valutare eventuali maggiori amplificazioni sismiche rispetto a quanto previsto dall’analisi semplificata di II livello della DAL n° 112/2007 e delle NTC 2008. Le indagini condotte rilevano la presenza di uno strato di terreno superficiale con caratteristiche geomeccaniche scarse. Alla luce di tali considerazioni l’apparato fondale del fabbricato adottato dal progetto è costituito da un sistema di fondazioni profonde. In particolare alla base dei pilastri prefabbricati sono stati previsti plinti a bicchiere in cemento armato in opera con caratteristiche geometriche e numero di pali variabile in funzione delle sollecitazioni trasmesse dalla struttura in elevazione. Alla base dei setti e dei vani scale in cemento armato in opera sono previste solette in cemento armato su pali con caratteristiche variabili in funzione delle sollecitazioni trasmesse dalla struttura in elevazione. Infine, al di sotto della pavimentazione del piano terra è prevista la realizzazione di una soletta in cemento armato di spessore 30 cm su pali, estesa a tutta l’area coperta del fabbricato.

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Si è previsto l’utilizzo di pali di fondazione infissi in cemento armato, cilindrici di diametro variabile (Ø42, Ø50, Ø60 cm) in corrispondenza degli elementi portanti verticali (pilastri e setti), e troncoconici (Ø24 cm alla base) al di sotto della soletta di pavimentazione. Nel caso in cui durante la fase esecutiva si evidenzino problematiche di cantiere tali da sconsigliare l’utilizzo dei pali infissi, verranno realizzati pali trivellati con analoghe caratteristiche resistenti. Tutti i pali avranno lunghezza 13 m in modo da attestare la base in corrispondenza dello strato ghiaioso-sabbioso il cui tetto è posto alla quota -12/-13 m circa rispetto al piano di campagna.

6. ELETTROMAGNETISMO Tra l’area di progetto e l’edificio commerciale esistente transita la linea linea elettrica media tensione (MT), a doppia terna da 15 kV, parzialmente interrata. Il progetto prevede che l’alimentazione elettrica del nuovo insediamento sia effettuata mediante l’elettrodotto a doppia terna a 15 kV corrente lungo via Bussato e l’inserimento di nuove cabine di consegna da cui verranno derivate le cabine di utenza e di trasformazione.

La Distanza di Prima Approssimazione, per garantire il rispetto il valore limite di qualità di 3 μT, calcolata per le cabine, secondo quanto riportato nelle “Linea Guida per l’applicazione del § 5.1.3 dell’Allegato al DM 29.05.08” redatte da ENEL in funzione dellla tipologia del trasformatore secondo il principio di precauzione, risulta completamente esterna alle aree destinate alla permanenza delle persone ad esclusione della DPA relativa alla cabina previste a sul lato nord est dell’edificio che ricade invece in aree di vendita dell’edificio, per le quali non è possibile al momento escludere la presenza continuativa di persone. Per tale cabina pertanto il progetto ha previsto l’inserimento nella muratura tra la cabina e l’area di vendita di una schermatura in materiale ad alta permeabilità magnetica, realizzata mediante una piastra ad alto spessore (serie HT: High Thickness) di spessore complessivo pari a 6,4 mm in grado di garantire il raggiungimento degli obiettivi prefissati di 3 μT in tutta l’area di vendita. In ogni caso prima di procedere con la posa del sistema sopra descritto dovrà essere condotta un’adeguata campagna di misura atta a determinare l’effettivo raggiungimento delle soglie di qualità prescritte. La distribuzione alle nuove utenze, verrà concordata con i tecnici ENEL in base alle esigenze specifiche degli utilizzatori finali.

Relativamente all’elettrodotto che transita interrato tra l’edificio esistente e l’ampliamento in oggetto, pur non conoscendo allo stato attuale le modalità realizzative, che verranno definite dal Distributore di Rete solo al momento della progettazione esecutiva, è possibile tuttavia ipotizzare che, in continuità con l’esistente tratto di elettrodotto interrato, la linea elettrica sarà costituita da una coppia di cavi precordati ad elica con posa affiancata alla profondità di 1,10-1,20 m al di sotto del piano stradale. Tale configurazione “tipica”, secondo la D.G.R. Emilia Romagna 2088/2013 “Direttiva per l’attuazione dell’art. 2 della L.R. n. 10/1993 in materia di linee ed impianti elettrici fino a 150 mila volts e l’aggiornamento delle disposizioni di cui alle Deliberazioni n. 1965/1999 e n. 978/2010”, ricade nell’elenco delle tipologie non soggette all’acquisizione del parere tecnico preventivo di ARPA in quanto le fasce di rispetto, per le loro ridotte dimensioni, risultano confinate entro ambiti che non interessano luoghi accessibili a persone a causa di impedimenti materiali (confinamento della fascia nel sottosuolo, sospensione aerea a quote irraggiungibili). La fascia di rispetto è in tali condizioni non superiore a 1.2 m per lato e pertanto risulta ampiamente contenuta nel perimetro stradale e non andrà pertanto a ricadere in aree destinate alla permanenza delle persone.

Si ritengono pertanto rispettati in tutti gli ambienti destinati alla permanenza delle persone e nelle aree verdi i limiti di esposizione di 3 μT e di 5 kV/m previsti dalla normativa nazionale in materia sia indotti dalle sorgenti esistenti (elettrodotto) sia di progetto (cabine).

In prossimità dell’area sono inoltre presenti due stazioni radio base. Dai monitoraggi condotti dai tecnici ARPA nel corso degli anni si evince che i livelli di esposizione si sono mantenuti sempre ampiamente inferiori all’obiettivo di qualità di 6 V/m.

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7. ENERGIA Dal punto di vista del tema “Energia”, l’intervento è soggetto a leggi e prescrizioni, in particolare la Delibera di Assemblea Legislativa 156/2008 e successive modifiche e integrazioni, e l’Accordo Territoriale sottoscritto fra la Provincia di Ravenna e il Comune di Ravenna. A partire da questi, e considerando vincoli e potenzialità offerte dal sito in cui l’intervento è collocato, sono stati stabiliti gli obiettivi di progetto, che in generale consistono nel contenere entro certi limiti i fabbisogni energetici, specialmente quelli per la climatizzazione invernale, estiva e la produzione di acqua calda sanitaria, anche avvalendosi di energie rinnovabili. Il contenimento dei fabbisogni di energia per la produzione di calore, necessario al riscaldamento e alla produzione di acqua calda sanitaria, è ottenuto mediante la progettazione sia dell’involucro edilizio, in modo tale da limitare le dispersioni energetiche, sia degli impianti tecnologici, individuando le soluzioni più appropriate e più efficienti: nel caso in esame, esclusa la possibilità di avvalersi di una rete di teleriscaldamento, si è scelto di utilizzare generatori di calore del tipo a pompa di calore aria-aria, che, assorbendo energia elettrica, estraggono l’energia contenuta nell’aria esterna per generare calore; una quota parte dell’energia così ottenuta è considerata rinnovabile. Una seconda modalità per avvalersi di energia da fonti rinnovabili consiste nel produrre energia elettrica mediante un impianto fotovoltaico che produce una parte consistente dell’energia richiesta dalle pompe di calore per funzionare. Per quanto riguarda il contenimento dei consumi in periodo estivo, occorre avvalersi di strategie e tecnologie che riducano i fenomeni di surriscaldamento: nel caso in esame sono state progettate schermature per impedire che la radiazione solare diretta colpisca le superfici trasparenti, in modo da evitare fenomeni di effetto serra, ed è previsto l’uso di vetri speciali per ridurre l’ingresso dei raggi solari all’interno dell’edificio. Data la complessità degli impianti tecnologici presenti, è prevista l’installazione di un evoluto sistema di supervisione e regolazione automatica, al fine di tenere sotto controllo il buon funzionamento del sistema, anche migliorandone le prestazioni, e intervenire tempestivamente in caso di malfunzionamenti. Dal punto di vista dell’illuminazione, viene favorito lo sfruttamento della luce naturale, controllando la quantità di luce artificiale eventualmente necessaria al benessere visivo, attraverso sistemi per modularne l’intensità (dimmerizzazione con sensori di luminosità nelle varie zone).

8. PAESAGGIO L’area di intervento, posta a ridosso della città di Ravenna, si inserisce in un contesto fortemente urbanizzato con una residuale presenza di attività agricole e di viticoltura verso l’argine fluviale. Sia dai sopraluoghi effettuati, sia dall’analisi del quadro normativo vigente (PTCP), riportato nella parte 2 non emergono elementi di rilievo nè dal punto di vista strettamente paesaggistico, nè da quello vegetazionale ed eco sistemico ad esclusione dell’ambito fluviale e della chiusa San Marco sul Fiume Montone a sud dell’area. L’area oggetto di ampliamento non ricade in alcun vicolo paesaggistico ai sensi del Codice dei Beni culturali del paesaggio di cui al Decreto Legislativo 22/01/2004, n.42, mentre vi rientrano solo alcune porzioni dell’area di PUA in quanto parzialmente ricadenti nell’area di interesse paesistico ambientale del Fiume Montone, tutte esterne all’area oggetto del presente Screening, e per le quali è stata già formulata la verifica della compatibilità paesaggistica ricevendo parere favorevole in sede PUA. L’ampiamento si pone in continuità con l’edificio esistente, mantendone una coerenza visiva in termini di volumi, cromatismi e materiali di finitura. Le nuove opere risultano adeguatamente integrate alla struttura già esistente e collocate in maniera tale da mantenere sostanzialmente libere le visuali verso gli elementi di riferimento della scena paesistica: il fiume e la campagna. I nuovi volumi non si configurano quindi né come una decisa interferenza alla scena paesistica, né come una presenza in sé opprimente. Al fine di limitare l’impatto dei nuovi corpi, il progetto ha collocato i nuovi volumi in continuità con quello esistente mantenendo inoltre una dimensione verticale contenuta coerente con le altezze del corpo di fabbrica del centro commerciale già esistente. La previsione dei materiali di rivestimento scelti risultano idonei ad integrare la tavola cromatica del costruito con la caratterizzazione tonale dell’ambiente. In sintesi l’impatto delle nuove opere sulla qualità del paesaggio, sia per gli aspetti connessi alla fisicità delle presenze territoriali, che per quanto riguarda gli aspetti percettivi, legati alle visuali che si possono attingere nell’area, risultano modesti. Anche per quanto riguarda gli aspetti di natura più socioculturale (coerenza, accettabilità), il contesto, che ospita da quasi due decenni la struttura commerciale, dalla quale è anche derivata all’intorno una economia di supporto, ha caratteristiche tali da assorbire senza scosse le nuove presenze.

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ALLEGATI ALLA PARTE 3:

1. INQUINAMENTO ACUSTICO - Ricettori potenzialmente disturbati 2. INQUINAMENTO ACUSTICO - Rilievi fonometrici 3. ELETTROMAGNETISMO - Parere Enel interramento elettrodotto

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1. INQUINAMENTO ACUSTICO - Ricettori potenzialmente disturbati

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Ricettore R1

Indirizzo: via Fiume Montone Abbandonato Destinazione d'uso: istituto scolastico N° medio livelli fuori terra: 2

Periodo diurno Periodo notturno Classe I (06.00-22.00) (22.00-06.00) Limiti assoluti di immissione 50 dB(A) Limiti di emissione 45 dB(A) non fruito Limiti differenziali di immissione 5 dB(A) Valori di attenzione 60 dB(A)

RICERCAEPROGETTO - Galassi, Mingozzi e Associati Ricettore R2

Indirizzo: via Fiume Montone Abbandonato Destinazione d'uso: casa di accoglienza N° medio livelli fuori terra: 2

Periodo diurno Periodo notturno Classe I (06.00-22.00) (22.00-06.00) Limiti assoluti di immissione 50 dB(A) 40 dB(A) Limiti di emissione 45 dB(A) 35 dB(A) Limiti differenziali di immissione 5 dB(A) 3 dB(A) Valori di attenzione 60 dB(A) 45 dB(A)

RICERCAEPROGETTO - Galassi, Mingozzi e Associati Ricettore R3

Indirizzo: via Bussato Destinazione d'uso: residenziale N° medio livelli fuori terra: 2

Periodo diurno Periodo notturno Classe III (06.00-22.00) (22.00-06.00) Limiti assoluti di immissione 60 dB(A) 50 dB(A) Limiti di emissione 55 dB(A) 45 dB(A) Limiti differenziali di immissione 5 dB(A) 3 dB(A) Valori di attenzione 70 dB(A) 55 dB(A)

RICERCAEPROGETTO - Galassi, Mingozzi e Associati Ricettore R4

Indirizzo: via Verbano Destinazione d'uso: residenziale N° medio livelli fuori terra: 2

Periodo diurno Periodo notturno Classe III (06.00-22.00) (22.00-06.00) Limiti assoluti di immissione 60 dB(A) 50 dB(A) Limiti di emissione 55 dB(A) 45 dB(A) Limiti differenziali di immissione 5 dB(A) 3 dB(A) Valori di attenzione 70 dB(A) 55 dB(A)

RICERCAEPROGETTO - Galassi, Mingozzi e Associati Ricettore R5

Indirizzo: Fiume Montone Abbandonato Destinazione d'uso: residenziale N° medio livelli fuori terra: 2

Periodo diurno Periodo notturno Classe IV (06.00-22.00) (22.00-06.00) Limiti assoluti di immissione 65 dB(A) 55 dB(A) Limiti di emissione 60 dB(A) 50 dB(A) Limiti differenziali di immissione 5 dB(A) 3 dB(A) Valori di attenzione 75 dB(A) 60 dB(A)

RICERCAEPROGETTO - Galassi, Mingozzi e Associati Ricettore R6

Indirizzo: Fiume Montone Abbandonato Destinazione d'uso: residenziale N° medio livelli fuori terra: 2

Periodo diurno Periodo notturno Classe III (06.00-22.00) (22.00-06.00) Limiti assoluti di immissione 60 dB(A) 50 dB(A) Limiti di emissione 55 dB(A) 45 dB(A) Limiti differenziali di immissione 5 dB(A) 3 dB(A) Valori di attenzione 70 dB(A) 55 dB(A)

RICERCAEPROGETTO - Galassi, Mingozzi e Associati Ricettore R7

Indirizzo: Fiume Montone Abbandonato Destinazione d'uso: residenziale N° medio livelli fuori terra: 2 o 3

Periodo diurno Periodo notturno Classe III (06.00-22.00) (22.00-06.00) Limiti assoluti di immissione 60 dB(A) 50 dB(A) Limiti di emissione 55 dB(A) 45 dB(A) Limiti differenziali di immissione 5 dB(A) 3 dB(A) Valori di attenzione 70 dB(A) 55 dB(A)

Periodo diurno Periodo notturno Classe IV (06.00-22.00) (22.00-06.00) Limiti assoluti di immissione 65 dB(A) 55 dB(A) Limiti di emissione 60 dB(A) 50 dB(A) Limiti differenziali di immissione 5 dB(A) 3 dB(A) Valori di attenzione 75 dB(A) 60 dB(A)

RICERCAEPROGETTO - Galassi, Mingozzi e Associati Ricettore R8

Indirizzo: Fiume Montone Abbandonato Destinazione d'uso: casa colonica (residenziale) N° medio livelli fuori terra: 2

Periodo diurno Periodo notturno Classe III (06.00-22.00) (22.00-06.00) Limiti assoluti di immissione 60 dB(A) 50 dB(A) Limiti di emissione 55 dB(A) 45 dB(A) Limiti differenziali di immissione 5 dB(A) 3 dB(A) Valori di attenzione 70 dB(A) 55 dB(A)

RICERCAEPROGETTO - Galassi, Mingozzi e Associati Ricettore R9

Indirizzo: via Arg. Sn. Montone Destinazione d'uso: azienda agricola N° medio livelli fuori terra: 2

Periodo diurno Periodo notturno Classe III (06.00-22.00) (22.00-06.00) Limiti assoluti di immissione 60 dB(A) 50 dB(A) Limiti di emissione 55 dB(A) 45 dB(A) Limiti differenziali di immissione 5 dB(A) 3 dB(A) Valori di attenzione 70 dB(A) 55 dB(A)

RICERCAEPROGETTO - Galassi, Mingozzi e Associati Ricettore R10

Indirizzo: via Quaroni Destinazione d'uso: azienda agricola N° medio livelli fuori terra: 2

Periodo diurno Periodo notturno Classe III (06.00-22.00) (22.00-06.00) Limiti assoluti di immissione 60 dB(A) 50 dB(A) Limiti di emissione 55 dB(A) 45 dB(A) Limiti differenziali di immissione 5 dB(A) 3 dB(A) Valori di attenzione 70 dB(A) 55 dB(A)

RICERCAEPROGETTO - Galassi, Mingozzi e Associati Ricettore R11

Indirizzo: - Destinazione d'uso: area individuata dal PSC come edificabile a destinazione prevalentemente residenziale N° medio livelli fuori terra: 2

Periodo diurno Periodo notturno Classe III (06.00-22.00) (22.00-06.00) Limiti assoluti di immissione 60 dB(A) 50 dB(A) Limiti di emissione 55 dB(A) 45 dB(A) Limiti differenziali di immissione 5 dB(A) 3 dB(A) Valori di attenzione 70 dB(A) 55 dB(A)

RICERCAEPROGETTO - Galassi, Mingozzi e Associati Ricettore R12

Indirizzo: - Destinazione d'uso: ESP esistente - uffici N° medio livelli fuori terra: 2

Periodo diurno Periodo notturno Classe IV (06.00-22.00) (22.00-06.00) Limiti assoluti di immissione 65 dB(A) 55 dB(A) Limiti di emissione 60 dB(A) 50 dB(A) Limiti differenziali di immissione 5 dB(A) 3 dB(A) Valori di attenzione 75 dB(A) 60 dB(A)

RICERCAEPROGETTO - Galassi, Mingozzi e Associati Ricettore R13

Indirizzo: - Destinazione d'uso: edificio commerciale di progetto previsto dal PUA (altro permesso di costruire) N° medio livelli fuori terra: 1

Periodo diurno Periodo notturno Classe IV (06.00-22.00) (22.00-06.00) Limiti assoluti di immissione 65 dB(A) 55 dB(A) Limiti di emissione 60 dB(A) 50 dB(A) Limiti differenziali di immissione 5 dB(A) 3 dB(A) Valori di attenzione 75 dB(A) 60 dB(A)

RICERCAEPROGETTO - Galassi, Mingozzi e Associati

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2. INQUINAMENTO ACUSTICO - Rilievi fonometrici

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Pag. 196/198 RICERCAEPROGETTO - Galassi, Mingozzi e Associati misura n. 1

Ubicazione copertura Data rilievo: 20/03/2014 sorgente: UTA GALLERIA N.1 marca: CLIVET modello: - anno: -

Altezza da terra [m]: 1.5 Dist. da sorgente [m]: 1

punto di misura

90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 20 25 40 50 63 80 100 125 160 200 250 315 400 500 630 800 12.5 16.5 31.5 1000 1250 1600 2000 2500 3150 4000 5000 6300 8000 10000 12500 16000 20000

80

75

70

65

60

55

50 11h53 11h54 11h55 11h56 11h57

PRESENZA DI COMPONENTI IMPULSIVE: NO

PRESENZA DI COMPONENTI TONALI: NO

LIVELLI DI PRESSIONE SONORA GLOBALI [dBA] Leq Lmin Lmax L99 L95 L90 L50 L10 L5 L1 66.2 64.5 68.2 64.8 65.1 65.3 66.1 66.8 67.0 67.4 misura n. 2

Ubicazione copertura Data rilievo: 20/03/2014 sorgente: UTA GALLERIA N.2 marca: CLIVET modello: - anno: -

Altezza da terra [m]: 1.5 Dist. da sorgente [m]: 1

punto di misura

90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 20 25 40 50 63 80 100 125 160 200 250 315 400 500 630 800 12.5 16.5 31.5 1000 1250 1600 2000 2500 3150 4000 5000 6300 8000 10000 12500 16000 20000 70 68 66 64 62 60 58 56 54 52 50 02m10 02m20 02m30 02m40 02m50 03m00 03m10 03m20 03m30

PRESENZA DI COMPONENTI IMPULSIVE: NO

PRESENZA DI COMPONENTI TONALI: NO

LIVELLI DI PRESSIONE SONORA GLOBALI [dBA] Leq Lmin Lmax L99 L95 L90 L50 L10 L5 L1 66.7 65.3 68.1 65.5 65.7 65.9 66.6 67.2 67.4 67.6 misura n. 3

Ubicazione copertura Data rilievo: 20/03/2014 sorgente: ROOF TOP Piazza Italia marca: CLIVET modello: CSRT-XHE262 anno: 2011 potenza frigorifera: 91,8 kW Altezza da terra [m]: 1.5 Dist. da sorgente [m]: 1

punto di misura

70

60

50

40

30

20

10

0 20 25 40 50 63 80 100 125 160 200 250 315 400 500 630 800 12.5 16.5 31.5 1000 1250 1600 2000 2500 3150 4000 5000 6300 8000 10000 12500 16000 20000 60 58 56 54 52 50 48 46 44 42 40 26m34 26m36 26m38 26m40 26m42 26m44 26m46

PRESENZA DI COMPONENTI IMPULSIVE: NO

PRESENZA DI COMPONENTI TONALI: NO

LIVELLI DI PRESSIONE SONORA GLOBALI [dBA] Leq Lmin Lmax L99 L95 L90 L50 L10 L5 L1 54.1 52.7 57.8 52.6 52.8 53.0 53.9 54.6 55.0 55.3 misura n. 4

Ubicazione copertura Data rilievo: 20/03/2014 sorgente: UTA GALLERIA N.3 marca: CLIVET modello: CH71 anno: -

Altezza da terra [m]: 1.5 Dist. da sorgente [m]: 1

punto di misura

80 70 60 50 40 30 20 10 0 20 25 40 50 63 80 100 125 160 200 250 315 400 500 630 800 12.5 16.5 31.5 1000 1250 1600 2000 2500 3150 4000 5000 6300 8000 10000 12500 16000 20000 60 58 56 54 52 50 48 46 44 42 40 27m56 27m58 28m00 28m02 28m04 28m06 28m08 28m10 28m12

PRESENZA DI COMPONENTI IMPULSIVE: NO

PRESENZA DI COMPONENTI TONALI: NO

LIVELLI DI PRESSIONE SONORA GLOBALI [dBA] Leq Lmin Lmax L99 L95 L90 L50 L10 L5 L1 55.7 53.2 60.4 53.4 53.8 54.2 55.2 56.8 57.7 59.7 misura n. 5

Ubicazione copertura Data rilievo: 20/03/2014 sorgente: 2 UTA Mac Donald marca: ZOPPELLARO modello: CA103 anno: 1998 portata aria: 5000 m3/h ognuna Altezza da terra [m]: 1.5 Dist. da sorgente [m]: 1.6

punto di misura

70

60

50

40

30

20

10

0 20 25 40 50 63 80 100 125 160 200 250 315 400 500 630 800 12.5 16.5 31.5 1000 1250 1600 2000 2500 3150 4000 5000 6300 8000 10000 12500 16000 20000 60 58 56 54 52 50 48 46 44 42 40 32m50 33m00 33m10 33m20 33m30 33m40 33m50

PRESENZA DI COMPONENTI IMPULSIVE: NO

PRESENZA DI COMPONENTI TONALI: NO

LIVELLI DI PRESSIONE SONORA GLOBALI [dBA] Leq Lmin Lmax L99 L95 L90 L50 L10 L5 L1 59.5 56.6 64.2 56.9 57.2 57.4 58.6 61.3 61.8 63.0 misura n. 6

Ubicazione copertura Data rilievo: 20/03/2014 sorgente: motori celle frigorifere Mac Donald marca: modello: anno:

Altezza da terra [m]: 1.5 Dist. da sorgente [m]: 1

punto di misura

80 70 60 50 40 30 20 10 0 20 25 40 50 63 80 100 125 160 200 250 315 400 500 630 800 12.5 16.5 31.5 1000 1250 1600 2000 2500 3150 4000 5000 6300 8000 10000 12500 16000 20000

70 68 66 64 62 60 58 56 54 52 50 35m00 35m05 35m10 35m15 35m20 35m25

PRESENZA DI COMPONENTI IMPULSIVE: NO

PRESENZA DI COMPONENTI TONALI: NO

LIVELLI DI PRESSIONE SONORA GLOBALI [dBA] Leq Lmin Lmax L99 L95 L90 L50 L10 L5 L1 71.4 68.6 73.4 68.8 69.1 69.3 71.4 72.5 72.7 73.0 misura n. 7

Ubicazione copertura Data rilievo: 20/03/2014 sorgente: UTA CAMST marca: CLIVET modello: CRHR/CS01 anno:

Altezza da terra [m]: 1.5 Dist. da sorgente [m]: 1

punto di misura

80 70 60 50 40 30 20 10 0 20 25 40 50 63 80 100 125 160 200 250 315 400 500 630 800 12.5 16.5 31.5 1000 1250 1600 2000 2500 3150 4000 5000 6300 8000 10000 12500 16000 20000

70 68 66 64 62 60 58 56 54 52 50 41m30 41m40 41m50 42m00 42m10 42m20 42m30 42m40 42m50 43m00

PRESENZA DI COMPONENTI IMPULSIVE: NO

PRESENZA DI COMPONENTI TONALI: NO

LIVELLI DI PRESSIONE SONORA GLOBALI [dBA] Leq Lmin Lmax L99 L95 L90 L50 L10 L5 L1 66.9 65.5 69.3 65.9 66.2 66.3 66.8 67.3 67.4 67.7 misura n. 8

Ubicazione copertura Data rilievo: 20/03/2014 sorgente: motori celle frigo CAMST marca: modello: anno:

Altezza da terra [m]: 1.5 Dist. da sorgente [m]: 1

punto di misura

70

60

50

40

30

20

10

0 20 25 40 50 63 80 100 125 160 200 250 315 400 500 630 800 12.5 16.5 31.5 1000 1250 1600 2000 2500 3150 4000 5000 6300 8000 10000 12500 16000 20000

70 68 66 64 62 60 58 56 54 52 50 46m00 46m10 46m20 46m30 46m40 46m50 47m00

PRESENZA DI COMPONENTI IMPULSIVE: NO

PRESENZA DI COMPONENTI TONALI: NO

LIVELLI DI PRESSIONE SONORA GLOBALI [dBA] Leq Lmin Lmax L99 L95 L90 L50 L10 L5 L1 69.8 69.8 69.8 69.8 69.8 69.8 69.8 69.8 69.8 69.8 misura n. 9

Ubicazione copertura Data rilievo: 20/03/2014 sorgente: estrattore CUCINA CAMST marca: DELVEM modello: EX/CS/01 anno:

Altezza da terra [m]: 1.5 Dist. da sorgente [m]: 1

punto di misura

70

60

50

40

30

20

10

0 20 25 40 50 63 80 100 125 160 200 250 315 400 500 630 800 12.5 16.5 31.5 1000 1250 1600 2000 2500 3150 4000 5000 6300 8000 10000 12500 16000 20000

70 68 66 64 62 60 58 56 54 52 50 48m10 48m20 48m30 48m40 48m50 49m00 49m10 49m20

PRESENZA DI COMPONENTI IMPULSIVE: NO

PRESENZA DI COMPONENTI TONALI: NO

LIVELLI DI PRESSIONE SONORA GLOBALI [dBA] Leq Lmin Lmax L99 L95 L90 L50 L10 L5 L1 66.6 65.6 68.5 65.7 66.0 66.1 66.5 67.0 67.1 67.5 misura n. 10

Ubicazione copertura Data rilievo: 20/03/2014 sorgente: UTA GALLERIA N. 4 marca: CLIVET modello: anno:

Altezza da terra [m]: 1.5 Dist. da sorgente [m]: 1

punto di misura

80 70 60 50 40 30 20 10 0 20 25 40 50 63 80 100 125 160 200 250 315 400 500 630 800 12.5 16.5 31.5 1000 1250 1600 2000 2500 3150 4000 5000 6300 8000 10000 12500 16000 20000 60 58 56 54 52 50 48 46 44 42 40 55m20 55m30 55m40 55m50 56m00 56m10 56m20 56m30 56m40 56m50 57m00

PRESENZA DI COMPONENTI IMPULSIVE: NO

PRESENZA DI COMPONENTI TONALI: NO

LIVELLI DI PRESSIONE SONORA GLOBALI [dBA] Leq Lmin Lmax L99 L95 L90 L50 L10 L5 L1 55.1 52.9 56.9 53.7 54.1 54.3 55.0 55.7 55.8 56.3 misura n. 11

Ubicazione copertura Data rilievo: 20/03/2014 sorgente: N. 3 Unità esterne VRV marca: DAIKIN modello: RZQ200C7Y1B anno: 2007

Altezza da terra [m]: 1.5 Dist. da sorgente [m]: 1

punto di misura

70

60

50

40

30

20

10

0 20 25 40 50 63 80 100 125 160 200 250 315 400 500 630 800 12.5 16.5 31.5 1000 1250 1600 2000 2500 3150 4000 5000 6300 8000 10000 12500 16000 20000

60 58 56 54 52 50 48 46 44 42 40 59m00 59m05 59m10 59m15 59m20 59m25 59m30 59m35 59m40

PRESENZA DI COMPONENTI IMPULSIVE: NO

PRESENZA DI COMPONENTI TONALI: NO

LIVELLI DI PRESSIONE SONORA GLOBALI [dBA] Leq Lmin Lmax L99 L95 L90 L50 L10 L5 L1 57.3 56.6 58.1 56.6 56.8 56.9 57.2 57.6 57.7 57.9 misura n. 12

Ubicazione copertura Data rilievo: 20/03/2014 sorgente: N. 15 UTA ipercoop (di cui 5 non funzionanti) marca: CLIVET modello: anno:

Altezza da terra [m]: 1.5 Dist. da sorgente [m]: 1

punto di misura

90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 20 25 40 50 63 80 100 125 160 200 250 315 400 500 630 800 12.5 16.5 31.5 1000 1250 1600 2000 2500 3150 4000 5000 6300 8000 10000 12500 16000 20000 60 58 56 54 52 50 48 46 44 42 40 16m45 16m50 16m55 17m00 17m05 17m10 17m15 17m20 17m25 17m30 17m35

PRESENZA DI COMPONENTI IMPULSIVE: NO

PRESENZA DI COMPONENTI TONALI: SI A 50 Hz componente tonale dovuta probabilmente alle vibrazioni delle strutture metalliche di supporto

LIVELLI DI PRESSIONE SONORA GLOBALI [dBA] Leq Lmin Lmax L99 L95 L90 L50 L10 L5 L1 57.9 56.8 60.9 56.8 57.1 57.2 57.7 58.2 58.3 58.7 misura n. 13

Ubicazione copertura Data rilievo: 20/03/2014 sorgente: espulsioni cucine ipercoop marca: modello: anno:

Altezza da terra [m]: 1.5 Dist. da sorgente [m]: 1

punto di misura

80 70 60 50 40 30 20 10 0 20 25 40 50 63 80 100 125 160 200 250 315 400 500 630 800 12.5 16.5 31.5 1000 1250 1600 2000 2500 3150 4000 5000 6300 8000 10000 12500 16000 20000 70 68 66 64 62 60 58 56 54 52 50 28m50 28m55 29m00 29m05 29m10

PRESENZA DI COMPONENTI IMPULSIVE: NO

PRESENZA DI COMPONENTI TONALI: NO

LIVELLI DI PRESSIONE SONORA GLOBALI [dBA] Leq Lmin Lmax L99 L95 L90 L50 L10 L5 L1 70.9 69.7 71.8 69.9 70.1 70.2 70.8 71.3 71.4 71.6 misura n. 14

Ubicazione copertura Data rilievo: 20/03/2014 sorgente: espulsioni cucine ipercoop marca: modello: anno:

Altezza da terra [m]: 1.5 Dist. da sorgente [m]: 1

punto di misura

100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 20 25 40 50 63 80 100 125 160 200 250 315 400 500 630 800 12.5 16.5 31.5 1000 1250 1600 2000 2500 3150 4000 5000 6300 8000 10000 12500 16000 20000

70 68 66 64 62 60 58 56 54 52 50 30m50 31m00 31m10 31m20 31m30 31m40 31m50

PRESENZA DI COMPONENTI IMPULSIVE: NO

PRESENZA DI COMPONENTI TONALI: NO

LIVELLI DI PRESSIONE SONORA GLOBALI [dBA] Leq Lmin Lmax L99 L95 L90 L50 L10 L5 L1 67.4 66.3 68.4 66.4 66.7 66.8 67.3 67.7 67.9 68.1 misura n. 15

Ubicazione esterno lato sud Data rilievo: 20/03/2014 sorgente: unità esterne ventilanti media superficie (marco polo expert) marca: CLINT modello: MHA/WP 1002 anno: 2005

Altezza da terra [m]: 1.5 Dist. da sorgente [m]: 1

punto di misura

90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 20 25 40 50 63 80 100 125 160 200 250 315 400 500 630 800 12.5 16.5 31.5 1000 1250 1600 2000 2500 3150 4000 5000 6300 8000 10000 12500 16000 20000

80

75

70

65

60

55

50 47m30 47m40 47m50 48m00 48m10 48m20 48m30 48m40

PRESENZA DI COMPONENTI IMPULSIVE: NO

PRESENZA DI COMPONENTI TONALI: NO

LIVELLI DI PRESSIONE SONORA GLOBALI [dBA] Leq Lmin Lmax L99 L95 L90 L50 L10 L5 L1 69.4 64.9 73.2 65.1 65.4 65.6 70.0 71.1 71.3 71.8 misura n. 16

Ubicazione esterno lato sud Data rilievo: 20/03/2014 sorgente: COMPATTATORE PER IMBALLI media superficie (marco polo expert) marca: modello: anno:

Altezza da terra [m]: 1.5 Dist. da sorgente [m]: 1

punto di misura

80 70 60 50 40 30 20 10 0 20 25 40 50 63 80 100 125 160 200 250 315 400 500 630 800 12.5 16.5 31.5 1000 1250 1600 2000 2500 3150 4000 5000 6300 8000 10000 12500 16000 20000

80 75

70

65

60

55

50

45 40 51m30 51m35 51m40 51m45 51m50

PRESENZA DI COMPONENTI IMPULSIVE: NO

PRESENZA DI COMPONENTI TONALI: NO

LIVELLI DI PRESSIONE SONORA GLOBALI [dBA] Leq Lmin Lmax L99 L95 L90 L50 L10 L5 L1 73.2 68.0 85.7 68.2 69.3 69.7 72.1 73.9 74.5 83.6 misura n. 17

Ubicazione esterno lato sud Data rilievo: 03/04/2014 sorgente: locale centrale termica 1° grata di ventilazione marca: modello: anno:

Altezza da terra [m]: 1.5 Dist. da sorgente [m]: 1

punto di misura

90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 20 25 40 50 63 80 100 125 160 200 250 315 400 500 630 800 12.5 16.5 31.5 1000 1250 1600 2000 2500 3150 4000 5000 6300 8000 10000 12500 16000 20000

80

75

70

65

60

55

50 23m35 23m40 23m45 23m50 23m55 24m00 24m05

PRESENZA DI COMPONENTI IMPULSIVE: NO

PRESENZA DI COMPONENTI TONALI: NO

LIVELLI DI PRESSIONE SONORA GLOBALI [dBA] Leq Lmin Lmax L99 L95 L90 L50 L10 L5 L1 79.2 78.2 80.3 78.4 78.6 78.7 79.1 79.5 79.8 80.0 misura n. 18

Ubicazione esterno lato sud Data rilievo: 03/04/2014 sorgente: locale centrale termica 2° grata di ventilazione marca: modello: anno:

Altezza da terra [m]: 1.5 Dist. da sorgente [m]: 1

punto di misura

90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 20 25 40 50 63 80 100 125 160 200 250 315 400 500 630 800 12.5 16.5 31.5 1000 1250 1600 2000 2500 3150 4000 5000 6300 8000 10000 12500 16000 20000

80 78 76 74 72 70 68 66 64 62 60 25m00 25m05 25m10 25m15 25m20 25m25 25m30

PRESENZA DI COMPONENTI IMPULSIVE: NO

PRESENZA DI COMPONENTI TONALI: NO

LIVELLI DI PRESSIONE SONORA GLOBALI [dBA] Leq Lmin Lmax L99 L95 L90 L50 L10 L5 L1 82.6 81.7 85.2 81.6 81.8 81.9 82.3 83.0 83.6 84.3 misura n. 19

Ubicazione esterno lato sud Data rilievo: 03/04/2014 sorgente: condensatori Ipercoop (solo estate) marca: eco refrigerazione modello: ACE84E3V anno: 2008

Altezza da terra [m]: 1.5 Dist. da sorgente [m]: 1

punto di misura

90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 20 25 40 50 63 80 100 125 160 200 250 315 400 500 630 800 12.5 16.5 31.5 1000 1250 1600 2000 2500 3150 4000 5000 6300 8000 10000 12500 16000 20000

70 68 66 64 62 60 58 56 54 52 50 36m30 37m00 37m30 38m00 38m30

PRESENZA DI COMPONENTI IMPULSIVE: NO

PRESENZA DI COMPONENTI TONALI: NO

LIVELLI DI PRESSIONE SONORA GLOBALI [dBA] Leq Lmin Lmax L99 L95 L90 L50 L10 L5 L1 65.4 64.0 69.1 64.5 64.7 64.8 65.3 65.8 65.9 66.2 misura n. 20

Ubicazione esterno lato sud Data rilievo: 03/04/2014 sorgente: condensatori Ipercoop PER CELLE FRIGO marca: eco refrigeracion iberica modello: ACE810E4V anno: 2010

Altezza da terra [m]: 1.5 Dist. da sorgente [m]: 1

punto di misura

90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 20 25 40 50 63 80 100 125 160 200 250 315 400 500 630 800 12.5 16.5 31.5 1000 1250 1600 2000 2500 3150 4000 5000 6300 8000 10000 12500 16000 20000

80

75

70

65

60

55

50 43m00 43m10 43m20 43m30 43m40 43m50 44m00 44m10 44m20

PRESENZA DI COMPONENTI IMPULSIVE: NO

PRESENZA DI COMPONENTI TONALI: NO

LIVELLI DI PRESSIONE SONORA GLOBALI [dBA] Leq Lmin Lmax L99 L95 L90 L50 L10 L5 L1 72.4 71.3 74.6 71.4 71.7 71.8 72.3 72.7 72.9 73.1 misura 21 Ubicazione area d iintervento Ora inizio: 20/03/14 14.13.13.000 Durata: 15 minuti Altezza da terra [m]: 1,5 m Traffico rilevato: -

punto di misura

70

65

60

55

50

45

40 14h14 14h16 14h18 14h20 14h22 14h24 14h26 14h28 LIVELLI DI PRESSIONE SONORA [dBA] #RIF! #RIF! #RIF! #RIF! #RIF! #RIF! #RIF! #RIF! #RIF! #RIF! 48.7 42.0 63.3 43.6 44.7 45.3 47.6 50.7 51.8 54.6 misura 22 Ubicazione area di intervento Ora inizio: 20/03/14 14.31.15.000 Durata: 10 minuti Altezza da terra [m]: 1,5 m Traffico rilevato: -

punto di misura

70

65

60

55

50

45

40 14h32 14h33 14h34 14h35 14h36 14h37 14h38 14h39 14h40 14h41

LIVELLI DI PRESSIONE SONORA [dBA] Leq Lmin Lmax L99 L95 L90 L50 L10 L5 L1 47.7 41.0 67.2 42.1 43.5 44.1 46.1 49.9 51.4 54.6 misura 23 Ubicazione perimetro area verso la scuola Ora inizio: 20/03/14 14.49.30.000 Durata: 10 minuti Altezza da terra [m]: 1,5 m Traffico rilevato: -

punto di misura

70

65

60

55

50

45

40 14h50 14h51 14h52 14h53 14h54 14h55 14h56 14h57 14h58 14h59

LIVELLI DI PRESSIONE SONORA [dBA] Leq Lmin Lmax L99 L95 L90 L50 L10 L5 L1 49.5 46.1 63.1 46.8 47.4 47.7 49.0 50.8 51.3 52.5 NOTE: misura alterata dal vocio dei bambini della scuola attigua in ricreazione. Per tale motivo la misura non è stata ritenuta valida ai fini della taratura del modello misura 24 Ubicazione via Bussato Ora inizio: 20/03/14 15.03.42.000 Durata: 10 minuti Altezza da terra [m]: 1,5 m Traffico rilevato: 60 v/h

punto di misura

80

75

70

65

60

55

50

45

40 15h04 15h05 15h06 15h07 15h08 15h09 15h10 15h11 15h12 15h13

LIVELLI DI PRESSIONE SONORA [dBA] Leq Lmin Lmax L99 L95 L90 L50 L10 L5 L1 55.9 44.3 72.6 45.4 46.0 46.4 48.4 58.2 62.9 68.1 misura 25 Ubicazione via Quaroni Ora inizio: 20/03/14 15.37.08.000 Durata: 15 minuti Altezza da terra [m]: 1,5 m Traffico rilevato: 308 v/h

punto di misura

80

75

70

65

60

55

50

45

40 15h38 15h40 15h42 15h44 15h46 15h48 15h50 15h52 15h54

LIVELLI DI PRESSIONE SONORA [dBA] Leq Lmin Lmax L99 L95 L90 L50 L10 L5 L1 61.1 47.0 73.0 48.7 49.9 50.9 56.5 65.4 67.3 69.4 misura 26 Ubicazione via Fiume Montone Abbandonato Ora inizio: 03/04/14 11.16.19.000 Durata: 15 minuti Altezza da terra [m]: 1,5 m Traffico rilevato: 292 v/h

punto di misura

90

85

80

75

70

65

60

55

50

45

40

35

30 11h18 11h20 11h22 11h24 11h26 11h28 11h30

LIVELLI DI PRESSIONE SONORA [dBA] Leq Lmin Lmax L99 L95 L90 L50 L10 L5 L1 66.5 38.4 86.3 40.4 43.8 47.2 58.0 70.0 73.2 77.6 misura 27 Ubicazione parcheggio lato via Classicana Ora inizio: 0/1/00 0.00 Durata: 15 minuti Altezza da terra [m]: 1,5 m Traffico rilevato:

punto di misura

90

85

80

75

70

65

60

55

50 11h41 11h42 11h43 11h44 11h45 11h46 11h47 11h48 11h49 11h50

LIVELLI DI PRESSIONE SONORA [dBA] Leq Lmin Lmax L99 L95 L90 L50 L10 L5 L1 69.5 53.8 81.9 55.5 58.7 60.6 67.4 73.0 74.5 76.9

TIME HISTORY Ubicazione copertura Ora inizio: 20/03/14 16.57.00.000 Ora fine: 03/04/14 22.57.00.000 Altezza da terra [m]: 4 m sopra la copertura

punto di misura

90 Periodo Lgiorno (Ld) Intervallo temporale Lgiorno 06:00 22:00 K = 0 dBA 85 Ld Leq Lmin Lmax L99 L95 L90 L50 L10 L5 L1 Day dB dB dB dB dB dB dB dB dB dB dB 80 Gio 20/03/2014 54,9 54,9 47,7 72,7 50,4 51,7 52,3 54,4 56,5 57,1 59,3 Ven 21/03/2014 52,3 52,3 34,4 69,9 38,0 42,9 46,2 51,7 54,6 55,4 57,4 Sab 22/03/2014 48,8 48,8 36,8 70,0 40,3 42,0 43,1 47,5 51,3 52,3 55,2 75 Dom 23/03/2014 63,3 63,3 34,0 120,4 38,7 41,7 43,0 47,6 52,6 55,1 58,9 Lun 24/03/2014 53,2 53,2 40,3 83,2 43,1 45,1 46,4 52,3 55,7 56,5 58,0 70 Mar 25/03/2014 54,4 54,4 42,1 80,7 46,7 48,9 50,1 53,4 56,1 56,9 59,1 Mer 26/03/2014 56,1 56,1 40,5 78,3 48,2 51,2 52,3 55,2 58,1 59,2 61,3 65 Gio 27/03/2014 56,8 56,8 39,5 79,2 50,1 52,7 53,5 55,9 58,6 59,5 61,7 Ven 28/03/2014 54,1 54,1 40,8 81,8 46,3 48,3 49,2 52,3 55,6 57,2 62,4 60 Sab 29/03/2014 52,3 52,3 40,0 79,2 43,9 45,7 46,7 50,9 53,8 54,6 58,0 Dom 30/03/2014 50,8 50,8 39,4 79,2 42,2 43,5 44,4 49,5 52,8 53,6 55,6 Lun 31/03/2014 51,8 51,8 39,4 71,5 42,0 43,9 45,5 51,1 54,2 55,0 57,0 55 Mar 01/04/2014 51,0 51,0 39,5 77,5 42,7 44,2 45,0 49,3 53,0 54,0 57,1 Mer 02/04/2014 52,5 52,5 39,8 74,3 43,4 45,0 46,0 51,5 55,0 55,9 57,9 50 Gio 03/04/2014 52,4 52,4 41,4 71,5 44,1 45,7 46,9 51,7 54,6 55,4 57,5 Periodo Lnotte (Ln) 45 Intervallo temporale Lnotte 22:00 06:00 K = 0 dBA Ln Leq Lmin Lmax L99 L95 L90 L50 L10 L5 L1 40 Day dB dB dB dB dB dB dB dB dB dB dB Gio 20/03/2014 51,9 51,9 43,3 63,9 45,8 47,2 48,1 51,2 54,1 55,1 57,1 Ven 21/03/2014 49,3 49,3 35,9 66,9 38,5 39,9 41,0 47,5 52,5 53,8 56,5 35 Sab 22/03/2014 46,5 46,5 34,1 75,6 37,0 38,7 39,8 45,4 49,4 50,3 51,8 Dom 23/03/2014 48,5 48,5 32,7 73,9 36,5 39,5 41,2 46,5 50,8 52,2 55,7 30 Lun 24/03/2014 49,0 49,0 34,9 62,2 36,2 37,1 37,9 46,0 53,5 55,0 56,1 22/03/14 24/03/14 26/03/14 28/03/14 30/03/14 01/04/14 03/04/14 Mar 25/03/2014 49,4 49,4 34,8 75,1 38,6 40,5 42,0 48,0 52,3 53,4 55,7 Mer 26/03/2014 50,0 50,0 36,1 65,8 38,9 41,3 43,1 49,0 52,8 53,8 55,8 LIVELLI DI PRESSIONE SONORA PERIODO DI RIFERIMENTO DIURNO (06.00-22.00) [dBA] * Gio 27/03/2014 50,5 50,5 35,7 70,4 38,8 42,0 43,6 49,2 53,4 54,6 56,8 Leq Lmin Lmax L99 L95 L90 L50 L10 L5 L1 Ven 28/03/2014 49,1 49,1 37,5 66,0 40,8 42,3 43,5 48,2 51,6 52,5 54,2 55.5 55.5 34.0 120.4 41.7 44.3 45.7 51.6 55.9 57.1 Sab 29/03/2014 48,5 48,5 38,9 67,2 40,9 42,3 43,3 47,7 51,0 51,8 53,4 Dom 30/03/2014 48,8 48,8 39,8 63,7 42,1 43,3 44,2 48,0 51,3 52,1 53,5 Lun 31/03/2014 47,9 47,9 38,3 67,5 40,3 41,8 42,8 46,8 50,7 51,5 53,0 LIVELLI DI PRESSIONE SONORA PERIODO DI RIFERIMENTO NOTTURNO (22.00-06.00) [dBA] * Mar 01/04/2014 48,2 48,2 36,9 75,5 39,1 40,4 41,3 46,7 50,9 51,8 53,8 Leq Lmin Lmax L99 L95 L90 L50 L10 L5 L1 Mer 02/04/2014 02/04/2014 48,448 ,4 48,448 ,4 35,935 ,9 65,465 ,4 38,338 ,3 39,639 ,6 40,640 ,6 47,547 ,5 51,251 ,2 52,452 ,4 54,454 ,4 48.9 48.9 32.7 75.6 37.6 40.0 41.6 47.6 51.8 53.0 Gio 03/04/2014 48,4 48,4 35,5 67,4 38,8 40,8 42,2 47,4 51,1 52,1 54,0

* valori medi calcolati escludendo le giornate con piggia o con vento superiore al limite consentito di 5 m/s

Dati meteo fonte DEXTER - EMILIA ROMAGNA

Ampliamento ESP Ravenna– Verifica di assoggettabilità a VIA (Screening)

3. ELETTROMAGNETISMO - Parere Enel interramento elettrodotto

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RICERCAEPROGETTO - Galassi, Mingozzi e Associati

Ampliamento ESP Ravenna – Verifica di assoggettabilità a VIA (Screening)

Pag. 198/198 RICERCAEPROGETTO - Galassi, Mingozzi e Associati

GRUPPO ENEL - DIVISIONE INFRASTRUTTURE E RETI MACRO AREA TERRITORIALE NORD EST SVILUPPO RETE EMILIA ROMAGNA E MARCHE

40121 Bologna, Casella Postale 1752 - succ. 1 - F +39 0516345953 [email protected]

Prioritaria Spett.le Ravenna IGD SIIQ Spa via Trattati Comunitari Europei, 13 DIS/MAT/NE/DTR-ERM/SVR/PLA/DFC/RA 40127 BOLOGNA BO

Oggetto: Polo funzionale Ravenna ESP. Richiesta di parere preventivo per percorso di interramento di linea elettrica aerea a 15 kV

A riscontro della Vostra richiesta del 19/12/2013, il tratto richiesto di interramento A-B, prevede un percorso condivisibile, da verificare comunque nel dettaglio in sede di progettazione esecutiva che verrà eseguita dopo la vostra formale richiesta di spostamento dell’impianto e i cui costi saranno valutati e comunicati separatamente. Tuttavia, tenuto conto della legge n.36/2001 in materia di protezione dalle esposizioni ai campi elettromagnetici, la soluzione tecnica individuata da questa società allo scopo di non modificare la campata della linea aerea esistente in adiacenza alle case e di rispettare la DPA della legge di cui sopra, richiede l’interramento della linea oltre via Fiume Montone Abbandonato, fino al punto D. In alternativa è possibile il posizionamento di un traliccio intermedio al tratto A-B in un punto da definire, ad esempio nel punto C, mantenendo così il traliccio esistente nel punto A e ovviamente limitando l’interramento al tratto C-B. In entrambi i casi l’interramento della linea e il posizionamento dei nuovi tralicci in proprietà di terzi non interessati all’intervento, potrebbe portare a problematiche autorizzative legate alle servitù. Cordiali saluti.

Simone Lombardi UN PROCURATORE

Il presente documento è sottoscritto con firma digitale ai sensi dell’art. 21 del d.lgs. 82/2005. La riproduzione dello stesso su supporto analogico è effettuata da Enel Servizi e costituisce una copia integra e fedele dell’originale informatico, disponibile a

richiesta presso l’Unità emittente.

Id. 16667053

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Enel Distribuzione SpA – Società con unico socio - Sede legale 00198 Roma, via Ombrone 2 - Registro Imprese di Roma, C.F. e P.I. 05779711000 - R.E.A. 922436 - Capitale Sociale Euro 2.600.000.000,00 i.v. - Direzione e coordinamento di Enel SpA

Allegati: elaborato stato di fatto/stato di progetto

Copia a:

DIS/MAT/NE/DTR-ERM/ZO/ZORA/UO1 Unita' Operativa Ravenna

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