L’Alba della Piana

IL PALAZZO MARCHIONALE DELLA FAMIGLIA MILANO IN SAN GIORGIO1

Giovanni Russo

oto come Palazzo Milano, - dal fu, per successione paterna, Signore Nnome della famiglia feudataria che, delle Terre di San Giorgio e e, probabilmente, lo eresse - è di origine dal suo re Filippo II, il 18 febbraio 1593, cinquecentesca ed ha legato la sua storia con Privilegio registrato nella Real Se- alle vicende di questo casato che de- greteria, fu creato primo Marchese di tenne il territorio dal 1568 fino all’ever- San Giorgio. La costruzione del palazzo sione della feudalità. Rappresenta uno marchionale potrebbe essere avvenuta, dei richiami più autorevoli al proprio pertanto, tra il 1568 ed il 1593, con suc- passato e, con la sua ormai snaturata im- cessivi ampliamenti ed abbellimenti, ponenza, alimenta ugualmente nell’im- come si potrà notare dalla stampa del Pa- maginario collettivo, suggestive rievo- cichelli3 (1703) che evidenzia, partico- cazioni, dove storia e leggenda spesso si larmente, la sontuosità dell’edificio ri- mescolano e si fondono. Pochissimo ci è spetto a tutto il resto. Secondo Marchese stato tramandato, dal punto di vista do- di San Giorgio fu Baldassarre Milano, cumentario, in quanto a origini e vicende primogenito di Giacomo, celibe, cui suc- che hanno caratterizzato la storia di que- cesse, quale terzo nel titolo, Giovanni, sto austero edificio che si affaccia sulla suo fratello Giovanni che morì giovane piazza con la seicentesca “fontana bel- lasciando la moglie, D. Elvira della lissima”. Esso, assieme al castello, al Tolfa, gravida dell’altro Giovanni Mi- quattrocentesco convento domenicano lano, quarto marchese, che, sposato due ed alla trecentesca chiesa dell’Annun- Arco della Cappella Palatina volte con D. Placidia Franco di Posti- ziata, costituisce uno degli episodi più Re che raggiunse il re Ludovico di Fran- glione prima e con D. Porzia Milano significativi di architettura civile con cia. Per tale causa, il Re Cattolico, per dopo, morì in Polistena nel 1667. A suo corte interna ed uno dei segni distintivi riconoscenza dei servigi fatti ed in conto merito va ascritta la committenza della del passato sangiorgese. Quanto alla delle paghe dovute nel 1502, assegnò la monumentale fontana di granito eretta cronologia storica che possa inquadrare Baronia di San Giorgio a Consalvo Fer- nella piazza della città nel 1664. A suc- le vicende della cittadina e, particolar- nando di Cordova, detto il Gran Capi- cedergli fu il figlio primogenito Gia- mente, del palazzo marchionale, non tano, Viceré, e suo Capitano Generale, como, uomo di lettere e di armi, quinto possiamo non ripercorrere quanto avve- cui succedette la figlia Elvira che sposò marchese di San Giorgio ma anche del nuto a partire dall’avvento della famiglia in seconde nozze Ludovico Fernando di Postiglione da dove, nel 1669, trasferì, Milano2 nella Baronia di San Giorgio. Cordova e, nel 1558, il figlio di lei Con- con speciale privilegio del Re, il titolo di Giacomo Milano d’Alagno, secondoge- salvo Ferdinando, duca di Sessa, che, Marchese anche sopra la Terra di Poli- nito di Auxia, avendo servito con mira- poi, vendette la Baronia di San Giorgio stena che ormai era divenuta la sede bile fede sia il re Ferdinando I, sia Al- unitamente a Terranova, Gioia e la Con- principale del casato, per la posizione fonso II che Ferdinando il giovane, oltre tea di al senatore Tommaso De viaria più favorevole rispetto a San che essere grato al re Federico del cui Marinis. Successivamente, morto Gia- Giorgio. Egli sposò, il 1° febbraio 1674 Consiglio fece parte, vedendo che Ma- como Milano in Spagna, senza eredi, in Napoli, Beatrice Ventimiglia di Fran- rino Curiale, conte di Terranova che delle operazioni di recupero della per- cesco, Marchese di Geraci Siculo. Una aveva avuto la Baronia di San Giorgio duta Baronia, se ne occuparono il fra- relazione4, indirizzata da Domenico An- da Alfonso I d’Aragona, era sul punto di tello Baldassarre ed i suoi figli France- tonio Sabatino al Consigliere D. Tom- morte e senza figli, supplicò quest’ul- sco e Nicola. Morto quest’ultimo, il suo maso Caravita, datata Napoli 28 giugno timo re perchè alla morte del Curiale, gli primogenito Baldassarre Milano, nel 1669, così ebbe a riferire del palazzo venisse concessa detta Baronia di San 1568, ebbe, finalmente, la vertenza fa- marchionale di San Giorgio: “...nella Giorgio consistente nel castello, oltre le vorevole nella lite durata circa sessanta fine dell’habitato nel loco detto la Terre ed i Casali di Polistena, Casi- anni per il recupero dell’agognata Baro- Piazza se ritrova un largo piano, con gnano, S. Donato, S. Marina, Pagliaforìo nia. Benché Baldassarre avesse preteso, una fontana in testa, nel quale sito è il ed il feudo di Prateria, ecc. Re Federico, poi, la spettanza, oltre di detta Baronia luogo, dove l’Università tiene parla- nel 1491, gli concesse un amplissimo con i relativi casali, anche quelli di Pra- mento, nel principio del qual largo vi è Diploma ed, essendo poi succeduta la teria, di e parte della Giuri- un arco, appresso è la Casa Marche- morte del Curiale il 4 aprile 1501, gliela sdizione criminale di , con sen- sale, confinante con le case di Fran.co donò. Scacciato, però, il re Federico dal tenza del 1574, gli venne restituito il Longo, e Giuseppe Turzuto, consistente Regno dal re Cattolico Ferdinando, Gia- solo casale inabitato di Prateria. Morto in un’intrado con porta ornata di Pietre como per dimostrare la sua fede, anche Baldassarre nel 1579, suo figlio e di D. del Paese à sinistra, a destra del quale nelle cose avverse, volle seguire il suo Laudonia Pignatelli, Giacomo Milano, sono una stanza per parte coverta a

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ciò venne confermato an- Note: 1 che dal già citato abate Il presente testo, modificato solo da una piccola ag- giunta, è corrispondente a quello presentato e distri- Expilly che così tramandò: buito dal FAI, durante le Giornate di Primavera, te- “Giacomo Milano fece nute a S. Giorgio Morgeto il 23 e 24 marzo 2019. fare nelle sue Terre infi- 2 Circa la storia di tale famiglia, si rimanda alle niti abbellimenti ed orna- opere di C. DE LELLIS, Descrittione della nobi- lissima famiglia Milano. Napoli, Nella stamperia menti di cui con grandis- di Marcantonio Ferri, M.DC.LXXXII (1682); simo gusto e somma sod- DELLA CASA MILANO Libri quattro dedicati e disfazione partecipavano consecrati dall’Abbate Expilly A.S.A. Giacomo anche i suoi fortunatis- IV°... In Parigi, Nella Stamperia di Giuseppe Bar- bou, alla Cicogna, nella Strada di San Giacomo, simi vassalli”. 1753. Per quanto relativo alla storia di S. Giorgio, Del palazzo così rife- si rimanda particolarmente a D. VALENSISE, risce una inedita rela- Dell’origine e vicende di S. Giorgio Morgeto. zione su San Giorgio, Reggio Emilia, Tipografia di Giuseppe Degani, 1882; D. CANGEMI, Monografia di S. Giorgio della seconda metà del Morgeto...Reggio , Stab. Tip. Ditta Luigi Il palazzo marchionale nella stampa secentesca del Pacichelli Seicento, che, a breve, Ceruso fu Gius., 1886. sarà da noi interamente 3 G.B. PACICHELLI, Il Regno di Napoli in pro- travi appresso è un Cortigliolo piccolo, pubblicata: “Tiene nel suo mezzo nobi- spettiva, diviso in dodici Provincie. Parte Seconda. Napoli, Nella Stamperia di Dom. Ant. Parrino, in testa è la grada di fabrica scoverta lissima Piazza, il di cui sinistro braccio 1703, p. 136-137. contiguo è la Calata della cantina, e sa- viene terminato dal non men forte che 4 G. RUSSO, San Giorgio nella relazione del 1669 re- lendo in detta scala s’impiana per una comodo, e delitioso Palagio del Mar- datta dal tabulario Domenico Antonio Sabatino ed in- saletta, con intempiatura di tavole pit- chese Sig. di essa Terra. Ha il suo Cor- viata al consigliere d. Tommaso Caravita, in L’ALBA DELLA PIANA, Settembre 2017, pp. 17-20. tata, e frisi a fresco a sinistra la quale tile dalla parte Orientale, avanti del 5 E. NAPPI, Ricerche sul ‘600 napoletano. Cata- sono due Camere, et a destra due altre, quale vi sta un piano attissimo al pas- logo delle pubblicazioni edite dal 1883 al 1990, ri- nella 2a vi è un Gaifo sopra legnami, e seggio con fabrica difensiva da un pre- guardanti le opere di architetti, pittori, scultori, da esso per grada di legname s’ha un cipitio verso l’Austro accomodata da marmorari ed intagliatori per i secoli XVI e XVIII, pagate tramite gli antichi banchi pubblici napole- belvedere, e dalla detta Camera s’entra giustatissime sedie. Termina il d.o piano tani, numero monografico di “Ricerche sul ‘600 in un’altra dalla quale per altra grada in una fonte d’acqua freschissima giu- napoletano”. Milano, Eit. L.C., 1992, p. 115. Una di legno si cala in un’altra stanza sotto stamente all’incontro del d.o Cortile”. scheda sul S. Giacomo viene firmata da Gian d’essa ove è il forno, tutte le quali stanze Probabile riferimento alla già citata fon- Giotto Borrelli in Sculture in lergno in Calabria dal Medioevo al Settecento, catalogo a cura di descritte sono coverte a tetto con tavo- tana bellissima del 1664. Pierluigi Leone De Castris. Napoli, Paparo, 2009, lati sotto compartiti con foglietto e pavi- Morto Giacomo nel 1693, gli succe- pp. 217-219. mento di mattoni. E da fuore detto Pa- dette l’unico figlio, Giovanni Domenico, 6 C. DE LELLIS, Descrittione della nobilissima lazzo sotto d’esso vi sono due stanze in che, fu insignito, nel 1693, del titolo di famiglia Milano... op. cit., pp. 58-59. 7 J.J. ROUSSEAU, voce Préluder, in Dictionnaire de piano la Strada...”. È da notare che non Principe del Sacro Romano Impero. Con- musique, Parigi, Duchesne 1768: “C’est pa ce viene segnalata la Chiesa palatina di San trasse matrimonio con D. Luisa Gioeni grand Art de Préluder que brillent en France les Giacomo Maggiore Apostolo perché nel 1696, e fece attribuire a San Giorgio excellens Organistes, tells que son maintenant les fondata nel 1683 e benedetta nel 1684. il titolo di Città. Morto nel 1740, a lui se- sieurs Calvière & Daquin, surpasses, toutefois l’un et l’autre par M. le Prince d’, Ambassadeur A detta chiesa, voluta per perpetuare il guì il figlio Giacomo Francesco Milano de Naples lequel, pour la vivacité de l’invention & nome del fondatore Giacomo Milano. che, oltre ad essere Principe d’Ardore e la force de l’exécution efface les plus illustres Ar- apparteneva la statua di San Giacomo, del Sacro Romano Impero, Ambasciatore tistes & fait à Paris l’admiration des connoisseurs”. oggi conservata nella Chiesa Matrice in Francia per conto del Regno di Napoli, dell’Assunta, per la quale una polizza di fu anche clavicembalista pagamento di un compimento di 110 du- della Cappella Musicale cati, del 28 marzo 1685, pubblicata da della Corte Polistenese, Eduardo Nappi5, assegnava la paternità allievo del napoletano allo scultore Vincenzo Ardia. Non Francesco Durante e mancò di sottolineare il ruolo e l’opera molto apprezzato anche di Giacomo Milano, anche il già enun- da J.J. Rousseau7 durante ciato Carlo De Lellis6 riferendo della sua un concerto a Parigi. magnanimità “in altre magnificentissime Dopo il terremoto del fabriche fatte nelle stesse Terre [San 1783, la conseguente Giorgio e Polistena], e particolarmente eversione della feudalità ne i due maestosi Palaggi, i quali, come e la vendita del palazzo in una relatione di esse Terre s’esprime, Milano, poco o nulla è ri- per la loro grandezza non ricevono masto delle numerose eguali in tutta la Provincia di Calabria, opere d’arte che rende- essendo capacissimi à trattenervi tre vano lussuoso l’edificio Corti per ciascheduno, delle maggiori dè di San Giorgio, trasferite più grandiosi Signori del Regno, e col in altre sedi. Non esiste trattenimento d’ogni più grandioso cor- più neanche la chiesa pa- teggio, senza che vi si possa imaginare un latina di San Giacomo, minimo incommodo, nè potendosi dare venduta poi al can. C. comodità in segno d’habitatione, che in Zappia. essi à bastanza non si ritrovi...”. Tutto Stemma araldico della famiglia Milano

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