COMUNITA’ MONTANA DEL PIAMBELLO

NOTA INTEGRATIVA DOCUMENTO UNICO di PROGRAMMAZIONE

(D.U.P.) DEFINITIVO

PERIODO: 2016- 2017- 2018

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INDICE

Premessa pag.004

1. SEZIONE STRATEGICA (SeS) pag.006

1.1 Quadro delle condizioni esterne (analisi di contesto) pag.009  Lo scenario economico internazionale, italiano e regionale e la Programmazione Regionale pag.010  Popolazione pag.014  Condizioni e prospettive socio - economica del territorio dell’Ente pag.017

1.2 Quadro delle condizioni interne dell’Ente (analisi di contesto) pag.021  Economia insediata pag.022  Territorio pag.024  Struttura organizzativa pag.033  Struttura operativa pag.036  Organismi gestionali pag.037  Accordi di programma pag.040  Funzioni su delega pag.041  Investimenti pag.043  Spese per le risorse umane pag.047  Patrimonio pag.050  Rilevazione dei Conti pag.052

1.3 Indirizzi e obiettivi strategici pag.057  Linee programmatiche di mandato pag.058  Stato di attuazione delle linee programmatiche pag.061  Obiettivi strategici per missione pag.102  Quadro generale degli impieghi per missione pag.103  Missioni pag.104  Strumenti di rendicontazione dei risultati pag.146

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2. SEZIONE Operativa (SeO) pag.147

2.1 Parte prima  Obiettivi programmatici per missione/programma pag.148  Indirizzi alla Azienda Speciale pag.205  Gli investimenti e la realizzazione delle opere pubbliche pag.207  Fonti di finanziamento pag.208  Analisi delle risorse pag.210  Equilibri della situazione corrente e generali del bilancio pag.217

2.2 Parte seconda  Investimenti – Programma Triennale delle opere pubbliche allegato  Spese per le risorse umane – Programmazione fabbisogno personale allegato  Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari allegato

Valutazioni finali pag.222

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PREMESSA

Il principio contabile applicato n. 12 concernente la programmazione di bilancio, statuisce che la programmazione è il processo di analisi e valutazione che, comparando e ordinando coerentemente tra loro le politiche e i piani per il governo del territorio, consente di organizzare, in una dimensione temporale predefinita, le attività e le risorse necessarie per la realizzazione di fini sociali e la promozione dello sviluppo economico e civile delle comunità di riferimento. Il processo di programmazione, si svolge nel rispetto delle compatibilità economico-finanziarie e tenendo conto della possibile evoluzione della gestione dell’ente, richiede il coinvolgimento dei portatori di interesse nelle forme e secondo le modalità definite da ogni Ente, si conclude con la formalizzazione delle decisioni politiche e gestionali che danno contenuto a programmi e piani futuri riferibili alle missioni dell’ente. Attraverso l’attività di programmazione, le amministrazioni concorrono al perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica definiti in ambito nazionale, in coerenza con i principi fondamentali di coordinamento della finanza pubblica emanati in attuazione degli articoli 117, terzo comma, e 119, secondo comma, della Costituzione e ne condividono le conseguenti responsabilità.

Il Documento unico di programmazione degli enti locali (DUP)

Il DUP è lo strumento che permette l’attività di guida strategica ed operativa degli enti locali e consente di fronteggiare in modo permanente, sistemico e unitario le discontinuità ambientali e organizzative. Il DUP costituisce, nel rispetto del principio del coordinamento e coerenza dei documenti di bilancio, il presupposto necessario di tutti gli altri documenti di programmazione. Il DUP si compone di due sezioni: la Sezione Strategica (SeS) e la Sezione Operativa (SeO). La prima ha un orizzonte temporale di riferimento pari a quello del mandato amministrativo, la seconda pari a quello del bilancio di previsione. Entro il 31 luglio di ciascun anno la Giunta presenta al Consiglio il Documento Unico di Programmazione (DUP), che sostituisce, per gli enti in sperimentazione, la relazione previsionale e programmatica. Con riferimento all’esercizio 2016, il termine di presentazione del DUP non è vincolante.

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1. SEZIONE STRATEGICA (SeS)

1. LA SEZIONE STRATEGICA

La sezione strategica sviluppa e concretizza le linee programmatiche di mandato di cui all’art. 46 comma 3 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 e individua, in coerenza con il quadro normativo di riferimento e con gli obiettivi generali di finanza pubblica, le principali scelte che caratterizzano il programma dell’amministrazione da realizzare nel corso del mandato amministrativo. Nella sezione strategica vengono riportate le politiche di mandato che l’ente intende sviluppare nel corso del triennio, declinate in programmi, che costituiscono la base della successiva attività di programmazione di medio/breve termine che confluisce nel Piano triennale ed annuale della performance. L'Assemblea Comunitaria, a seguito delle elezioni sul territorio ha adottato la deliberazione nr.20 del 28 luglio 2014 con la quale si è proceduto alla elezione del Presidente della Comunità Montana e degli altri componenti la Giunta Esecutiva, ai sensi dell'articolo 17 dello Statuto Comunitario. Allegata alla stessa vi è il Documento Programmatico presentato dal nuovo esecutivo. Con il Programma di mandato per il periodo 2014– 2019, si è dato anche avvio al ciclo di gestione della Performance. Attraverso tale atto di Pianificazione, sono state definite inoltre le aree di intervento strategico che rappresentano le politiche essenziali da cui sono derivati i programmi, progetti e singoli interventi da realizzare nel corso del mandato.

Il moto espresso nelle linee guida è “il risultato… (omissis) … dipenderà dalla capacità e volontà di identificare le comunanze per obiettivi generali e cogliere le differenze quale forza di un’area così vasta”.

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Codice aree di intervento strategico 1 Servizi istituzionali, generali e di gestione 5 Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali 6 Politiche giovanili, sport e tempo libero 7 Turismo Area Strategica “Gestione Territorio e Tutela Ambientale” 8 Assetto del territorio ed edilizia abitativa 9 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente 11 Soccorso civile 12 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia Area Strategica “Sviluppo Economico ed Agricoltura” 14 Sviluppo economico e competitività 16 Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca

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I contenuti programmatici della Sezione Strategica

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QUADRO DELLE CONDIZIONI ESTERNE Analisi di contesto

L’individuazione degli obiettivi strategici consegue ad un processo conoscitivo di analisi strategica, delle condizioni esterne all’ente e di quelle interne, sia in termini attuali che prospettici e alla definizione di indirizzi generali di natura strategica. Tra gli elementi citati dal principio applicato della programmazione a supporto dell’analisi delle contesto in cui si colloca la pianificazione comunale, sono citate le condizioni esterne. Si ritiene pertanto opportuno tracciare, seppur sinteticamente, lo scenario economico internazionale, italiano e regionale, nonché riportare le linee principali di pianificazione regionale per il prossimo triennio.

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LO SCENARIO ECONOMICO INTERNAZIONALE, ITALIANO E REGIONALE E LA PROGRAMMAZIONE REGIONALE

Tra gli elementi citati dal principio applicato della programmazione a supporto dell’analisi delle contesto in cui si colloca la pianificazione dell’ente, sono citate le condizioni esterne. Si ritiene pertanto opportuno tracciare, seppur sinteticamente, lo scenario economico internazione, italiano e regionale, nonché riportare le linee principali di pianificazione regionale per il prossimo triennio. Regione Lombardia ha tracciato gli indirizzi della pianificazione triennale 2014/2016 attraverso la deliberazione di Giunta X/868 del 31/10/2013 “Proposta di progetto di legge bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2014 e bilancio pluriennale 2014/2016 a legislazione vigente”, nell’ambito della quale viene anche analizzato lo scenario economico internazionale e italiano.

Lo scenario economico internazionale e italiano Lo scenario macroeconomico internazionale mostra nel 2015 una ripresa graduale e differenziata tra le aree geografiche, frenata dalle difficoltà delle economie emergenti. In particolare, la crescita è proseguita nel secondo e terzo trimestre del 2015 nei “paesi avanzati” (Stati Uniti, Regno Unito, Giappone), mostrando invece un indebolimento per Cina e India. Le previsioni di crescita sono state riviste al ribasso dagli organismi internazionali, anche se negli ultimi mesi sembra essersi arrestato il rallentamento dell’economia cinese. Nell’area Euro, il prodotto è tornato a crescere nel secondo trimestre di quest’anno, dopo sei cali consecutivi. Gli indicatori congiunturali più recenti prefigurano una prosecuzione della ripresa, a ritmi moderati. Permangono, tuttavia, una debole domanda interna e una elevata disoccupazione, a cui si aggiungono i timori di una minore domanda proveniente dai paesi emergenti. Per quanto riguarda l’economia italiana, la fase recessiva ha raggiunto la sua maggiore intensità a fine 2012; in seguito si è verificata una graduale riduzione del ritmo di caduta del Prodotto Interno Lordo (PIL). Sono emersi segnali di stabilizzazione, anche se la congiuntura rimane debole nel confronto con il resto dell’area dell’euro e l’evoluzione nei prossimi mesi rimane incerta. Le più recenti valutazioni degli imprenditori indicano un’attenuazione del pessimismo circa l’evoluzione del quadro economico generale. Il miglioramento della fase ciclica riflette la ripresa delle esportazioni, cui si associano segnali più favorevoli per l’attività di investimento. La spesa delle famiglie è ancora frenata dalla debolezza del reddito disponibile e dalle difficili condizioni del mercato del lavoro. In particolare, per quanto riguarda la Lombardia, la domanda interna lombarda mantiene un profilo negativo per effetto della caduta di tutte le componenti: consumi delle famiglie, spesa della Amministrazioni Pubbliche e investimenti fissi lordi. La ripresa deriva in larga misura dalla stagnazione della domanda interna. Le esportazioni rimangono l’unica componente della domanda a presentare una dinamica positiva.

La manovra regionale La manovra di bilancio per il triennio continua a collocarsi in un periodo politico e congiunturale molto complesso, che risente ancora pesantemente della crisi economica nazionale esplosa nel 2008 e degli interventi posti in atto dal Governo nazionale per il mantenimento degli obiettivi di finanza pubblica previsti a livello europeo. In un contesto caratterizzato dalla necessità di contenimento delle spese, anche al fine contribuire al mantenimento degli obiettivi di finanza pubblica previsti a livello, le previsioni di bilancio sono

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state formulate secondo i seguenti criteri: - finanziamento delle spese obbligatorie e contestuale revisione circa l’obbligatorietà di alcune tipologie di spesa allo scopo di liberare risorse per le politiche; - coerenza con i principi dell’armonizzazione, in particolare per quanto riguarda la scadenza dell’obbligazione (stanziate le sole spese impegnabili e pagabili nell’esercizio di riferimento); - pieno utilizzo delle risorse comunitarie, volte a valorizzare la creazione di sinergie finanziarie; - previsioni di spesa finanziate con risorse autonome; - ulteriore riduzione della spesa di funzionamento rispetto all’esercizio precedente in linea con il trend degli anni passati. In un’ottica di piena applicazione del principio di sussidiarietà verticale, Regione Lombardia intende programmare nuovi investimenti in una logica di coordinamento con gli Enti Locali del territorio, declinando così la pianificazione del ricorso al mercato a livello complessivo regionale, e non riferito al singolo Ente. Anche gli Enti dipendenti concorrono alla riduzione della spesa, attuando in particolare un contenimento degli oneri finanziari, in applicazione dell’art. 9 del DL 95/2012 e dell’art. 21 della legge regionale n.3/2013.

CONTESTO AREA ISTITUZIONALE (dal DPEF della Regione Lombardia)

Assetti istituzionali La variegata articolazione dell’assetto istituzionale della Lombardia - 1.531 Comuni, 23 Comunità montane, 12 Province, e una futura Città metropolitana - implica un forte interesse di Regione Lombardia nei confronti dei processi di riforma istituzionale da ultimo avviati dalla legge 56/2014 (“Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle Unioni e fusioni di Comuni”). La riforma del Titolo V, Parte seconda, della Costituzione, prevede la configurazione delle Province quali enti di area vasta privi di copertura costituzionale, la legge Delrio istituisce le Città metropolitane e trasforma le Province da enti territoriali direttamente rappresentativi delle proprie comunità ad enti di secondo livello, cui è riconosciuto l’esercizio di funzioni fondamentali. I Comuni sono invece interessati da processi di fusione, unione e di gestione associata delle funzioni fondamentali. Comuni e forme associative L’obbligo di gestione associata ha indotto le amministrazioni comunali a riflettere sulla propria governance e, in alcuni casi, sulle opportunità di procedere a fusioni con Comuni limitrofi. Nel 2014, in Lombardia si sono conclusi 9 processi di fusione che hanno visto coinvolti 22 Comuni e oltre 46 mila abitanti. Pertanto, anche il numero complessivo dei Comuni lombardi è diminuito: dagli originari 1.544 Comuni si è passati a 1.531. L’obbligatorietà della gestione associata per i piccoli Comuni, introdotta con il d.l. 78/2010, è stata oggetto di ulteriori interventi normativi, che, riconfermandone l’ampiezza in termini di destinatari – i Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti o 3.000 se in montagna - e di funzioni da associare, ha posto indicazioni in merito alle forme associative Unione di Comuni e ai processi di fusione e incorporazione comunale (art.1 c.104- 141). Dal monitoraggio in corso sulle scelte associative emerge una tendenziale prevalenza per la forma giuridica della convenzione e per la gestione in forma associata soprattutto della funzione di Polizia locale e Protezione Civile. A giugno 2014, il numero di Unioni di Comuni in Lombardia è pari a 61 per un totale di 225 Comuni. Pavia, con 22 Unioni, è la provincia con il maggior numero di tali forme associazionistiche, che interessano il 35% del totale dei Comuni della provincia.

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Province La L. n. 56/2014 prevede che, in attesa della riforma del Titolo V, Parte seconda, della Costituzione, le Province siano configurate quali enti territoriali di area vasta, titolari di rilevanti funzioni fondamentali. Le funzioni fondamentali sono indisponibili da parte delle Regioni, che possono solo definirne le modalità di esercizio. In base alla Legge Delrio, le funzioni attualmente conferite alle Province e diverse da quelle fondamentali sono sottoposte ad un complesso processo di riordino, all’esito del quale le stesse potranno essere confermate in capo alle Province, conferite a Comuni o a loro forme associative, ovvero riportate in capo alla Regione. A tal fine, Regione Lombardia ha dato avvio, nel rispetto di quanto previsto dagli obblighi di legge, ad una ricognizione delle funzioni il cui esercizio è stato attribuito nel tempo alle Province. Regione Lombardia ha proceduto ad un accertamento del personale provinciale, che complessivamente ammonta a 6.408 unità, e delle società partecipate che in totale sono 155. Per la definizione del percorso di riordino delle Province la Legge Delrio prevede in particolare: - l’individuazione, mediante accordo in sede di Conferenza Unificata, delle funzioni conferite alle Province oggetto del riordino; - la previsione con D.P.C.M., previa intesa in Conferenza unificata, dei criteri per la determinazione dei beni e delle risorse connesse all'esercizio di tali funzioni; - l’attuazione dell’accordo da parte delle Regioni.

INDIRIZZI FONDAMENTALI PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO MONTANO (dal DPEF della Regione Lombardia)

Gli obiettivi della programmazione regionale in favore dei territori montani saranno orientati a sviluppare una maggiore sinergia ed un più efficace coordinamento delle risorse economiche disponibili, anche da più fonti di provenienza. Per raggiungere l’obiettivo si intende agire mediante due strumenti di programmazione, uno nuovo e l’altro già introdotto in via sperimentale dalla LR 11/2011 e che si intende riproporre e migliorare: 1. Il Coordinamento Programmi Integrati per lo Sviluppo della Montagna, da introdurre ex novo, con la funzione di coordinamento dei 23 PISL Montagna con altri fondi regionali, nazionali e europei, per lo sviluppo di progetti di livello regionale e territoriale. 2. Il Programma Integrato di Sviluppo Locale - PISL Montagna, da confermare dopo la fase sperimentale in corso, che costituisce il programma di sviluppo di progetti infrastrutturali e socioeconomici a livello territoriale per ciascuna delle 23 zone omogenee individuate dalla LR 19/2008 (oggi coincidenti con le Comunità Montane lombarde). Il Coordinamento Programmi Integrati per lo Sviluppo della Montagna, non dotato di fondi propri, sarà strumento, a livello regionale, di coordinamento e di ottimizzazione delle risorse dei fondi attribuiti ai 23 PISL Montagna con i piani e progetti delle diverse Direzioni Generali regionali e con progetti o programmi nazionali ed europei (PSR, FESR e FSE) che sono orientati o riguardano le aree montane della Lombardia, mettendo in sinergia finanziamenti di diversa origine su progetti anche distinti, ma coordinati per formare un progetto più ampio. Lo strumento si prevede quindi che abbia una durata massima coordinata con la programmazione delle UE, quindi settennale, oltre che con il Programma Regionale di Sviluppo e con il PTR e PTRA. La necessità di poter garantire uno strumento di “visione strategica” delle politiche per la montagna, è oggi ancora più attuale per poter raggiungere uno sfruttamento delle risorse realisticamente disponibili nel modo più efficace ed efficiente possibile, così da far convergere armonicamente l’attuazione delle linee di intervento regionali sulla specificità della montagna verso obiettivi individuati come prioritari, incisivi e premianti, di concerto con gli attori territoriali.

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Il Programma Integrato di Sviluppo Locale - PISL Montagna, dotato di fondi regionali, è strumento di convergenza delle politiche regionali con la programmazione locale. Il perimetro è attualmente circoscritto nelle 23 zone omogenee individuate dalla LR 19/2008, che coincidono con le Comunità Montane lombarde, soggetti responsabili della programmazione in corso. I PISL Montagna, proposti su iniziativa dei soggetti territoriali responsabili per le zone omogenee, dovranno coordinare le proposte dei territori, con l’adeguato coinvolgimento degli stakeholders, individuando i contenuti progettuali da finanziare. Regione Lombardia nel recepire ciascun PISL Montagna potrà quindi integrarlo con i progetti delle Direzioni Generali per i territori specifici, alla luce della “visione strategica” garantita dal Programma di Coordinamento Operativo per lo Sviluppo della Montagna. Per il miglioramento dello strumento, sull’esperienza della fase sperimentale in corso, sarà altresì necessaria una più stretta regolamentazione delle spese, del monitoraggio e un’indicizzazione dell’efficienza. Entrambi gli strumenti, sia a livello di coordinamento degli interventi complessivi sia a livello operativo sui progetti finanziati, saranno in raccordo nei contenuti con il livello superiore ovvero con il Piano d’Azione della Strategia EUSALP (strategia Macroregionale Alpina UE), in modo da inserire armonicamente, nel contesto allargato degli obiettivi condivisi con l’intera area alpina, anche gli interventi sviluppati sul territorio regionale lombardo. Avrà quindi importanza strategica l’azione di presidio del territorio in ottica di area vasta, oggi garantito dalle Comunità Montane lombarde istituite e controllate da Regione Lombardia, il cui ruolo continuerà ad essere soggetto ad azioni di efficientamento, sia attraverso l’implementazione dell’applicazione dei costi standard sul funzionamento, sia attraverso la verifica dello svolgimento in misura adeguata delle gestioni associate di funzioni comunali, parametrando di conseguenza i contributi regionali destinati alle Comunità Montane stesse. L’evoluzione degli assetti delle Autonomie locali in atto, renderà anche necessaria un’azione di revisione riformatrice dei riferimenti istituzionali attuali, pur restando imprescindibile l’individuazione di adeguati ambiti rappresentativi delle aree montane, che possano garantire una omogeneità territoriale coerente con la peculiare morfologia e con i legami sociali, culturali ed economici che si sono consolidati nelle epoche tra i comuni montani.

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POPOLAZIONE

CARATTERISTICHE DELLA POPOLAZIONE, DEL TERRITORIO E DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELL’ENTE Popolazione legale all'ultimo censimento 70.788 Popolazione residente a fine 2014 n. 70.912 (art.156 D.Lvo 267/2000) di cui: maschi n. 34.606 femmine n. 36.306 nuclei familiari n. 29.497 comunità/convivenze n. 25 Popolazione al 1 gennaio 2014 n. 70.788 Nati nell'anno n. 606 Deceduti nell'anno n. 663 saldo naturale n. -57 Immigrati nell'anno n. 3.183 Emigrati nell'anno n. 3.002 saldo migratorio n. 181 Popolazione al 31-12-2014 n. 70.912 di cui In età prescolare (0/6 anni) n. 4.511 In età scuola dell'obbligo (7/14 anni) n. 5.399 In forza lavoro 1. occupazione (15/29 anni) n. 10.902 In età adulta (30/65 anni) n. 36.076 In età senile (oltre 65 anni) n. 14.024

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La popolazione e gli stranieri Al 1° gennaio 2014 i residenti in provincia di certificati dall’Istituto di Statistica Nazionale sono 887.997 (431.534 maschi e 456.4634 femmine) pari al 9% del totale regionale. La popolazione della provincia, rapportata alla superficie territoriale, evidenzia una notevole densità abitativa: il dato medio è di 741 abitanti per chilometro quadrato (contro i 418 della Lombardia e i 201 dell’Italia), mentre il con il maggior numero di abitanti è (3.565) e quello con il minor numero è Curiglia con Monteviasco1 (16). A livello regionale, in termini di densità abitativa, Varese è superata solo dalle province di Monza-Brianza (2.128 abitanti per Km²) e di Milano (2.016). Nell’ultimo anno, rispetto al 2013, la popolazione è cresciuta dell’1,3%, ovvero 11.037 unità, per l’effetto combinato di un positivo ed elevato saldo migratorio (differenza tra il numero degli iscritti e il numero dei cancellati dai registri anagrafici per trasferimento di residenza) +11.489 e un negativo e modesto saldo naturale (differenza tra il numero di iscritti per nascita e il numero di cancellati per decesso dai registri anagrafici dei residenti) pari a -452. Complessivamente gli 11.037 nuovi residenti in provincia di Varese sono così composti 5.767 italiani e 5.270 stranieri. I comuni che hanno visto nell’ultimo anno la propria popolazione aumentare sensibilmente - cioè al di sopra dell’incremento medio provinciale 1,3% - sono 41, tra questi si citano i primi tre: (+5,7%), Orino (+4,9%), (+4,6%). I comuni con meno di 5mila abitanti sono 89 su 139 (ovvero il 64%) e assommano il 22% della popolazione residente in provincia di Varese, il 46,9% vive, invece, in comuni tra i 5.001 e 20.000 abitanti, mentre le municipalità con il maggior numero di residenti sono: con 81.744, Varese con 80.927, con 52.455, Saronno con 39.422 e con 21.647. (Si ricorda che con L.R. n.8 del 2014 con decorrenza 4 febbraio 2014 viene istituito il comune di con Pino e pertanto i comuni della provincia passano da 141 a 139) Gran parte di tale incremento è da attribuirsi alla componente straniera che raggiunge al 1° gennaio 2014 quota 75.836 pari al 6,7% del totale regionale (Varese è 4^ per presenza straniera in Lombardia) e all’8,5% della popolazione residente in provincia di Varese. Di seguito si riportano le principali conclusioni tratte dal “Tredicesimo rapporto sull’immigrazione straniera in provincia di Varese – Annuario statistico 2013”, realizzato dalla Provincia di Varese in collaborazione con Regione Lombardia e Fondazione Ismu. In particolare, incrociando i dati sulla regolarità del soggiorno con quelli sull’iscrizione in anagrafe è possibile realizzare una classificazione degli immigrati presenti in provincia di Varese in tre sottogruppi: a) i residenti, iscritti nelle anagrafi comunali, con valido permesso di soggiorno o altro titolo che attesta la regolare presenza sul territorio italiano; b) gli irregolari, non iscritti in anagrafe né con un documento che ne consentirebbe il soggiorno in Italia; c) i regolari non residenti, con valido titolo di permanenza in Italia ma non iscritti in anagrafe. In questo contesto, negli ultimi quattordici anni (l’analisi si concentra sul periodo luglio 2000 - luglio 2013) la popolazione straniera proveniente da Paesi forte pressione migratoria è quasi quadruplicata, passando da 21mila a oltre 81mila unità; tale crescita tuttavia si è registrata in buona parte fino al 1° luglio 2009 e alla stessa data del 2011, mentre l’incremento complessivo nell’ultimo biennio è stato solamente di un migliaio di unità. Negli ultimi quattordici anni i residenti sono quintuplicati fino a oltre 75mila; i regolari non residenti sono complessivamente cresciuti da 2.400 a non più di 6mila; gli irregolari - già quasi 5mila al 1° gennaio 2000 - sono attualmente circa di 6 mila. Verosimilmente, la sostanziale stabilità numerica dell’ultimo quadriennio è dovuta, da una parte, a un minor numero di nuovi arrivi dall’estero, alle frequenti prosecuzioni delle traiettorie migratorie in altri Paesi europei e ai rientri in patria e dall’altra, alle crescenti acquisizioni di cittadinanza italiana per parte degli immigrati già arrivati in provincia di Varese negli anni precedenti e che hanno quindi maturato titolo alla naturalizzazione. A crescere di più sia negli ultimi dodici mesi, sia negli ultimi quattordici anni – e sia in termini relativi che a

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livello assoluto – è stato il contingente est-europeo, sestuplicato da meno di 6mila a oltre 33 mila unità. Di contro, tra gli altri, gli africani sono poco più che raddoppiati da 9mila a meno di 22mila. Considerando le singole nazionalità, nelle prime quattro posizioni in graduatoria troviamo le seguenti nazionalità: Albania (14mila presenze in provincia), Romania (10mila), Marocco (11mila) e, più a distanza, Ucraina (5mila). Sempre nel rapporto si sottolinea che a livello strutturale si notano: un netto calo della percentuale di uomini nel corso degli anni, che passa dal 63 al 49 per cento tra il luglio 2000 e il luglio 2013; tra gli ultraquattordicenni una crescita complessiva delle età mediane dal 2000 al 2013, da 32 a 38 anni per quanto riguarda gli uomini e da 32 a 36 per le donne; un marcato decremento nel tempo della quota di ultraquattordicenni senza titolo di studio, dal 9 per cento del 2000 fin al di sotto dell’1 per cento nel 2013, mentre contemporaneamente aumentano i laureati dal 14 al 20 per cento d’incidenza; appartenenze religiose musulmane in diminuzione, pari al 48 per cento nel 2013 a fronte del 51 per cento nel 2000, mentre contemporaneamente aumentano maggiormente quelle cristiane non cattoliche – soprattutto ortodosse – da meno dell’8 al 24 per cento d’incidenza. Il dato sugli ingressi in Italia evidenziava nel 2000 una prevalenza di immigrati arrivati da meno di cinque anni – più di uno su due, a fronte di uno su cinque che risultava giunto da più di dieci anni – mentre nel 2013 l’incidenza dei “nuovi arrivati” scende al 22 per cento e più di uno straniero su tre è in Italia da più di dieci anni. Circa tre stranieri su cinque vivevano con famiglia in sistemazione privata nel 2000, mentre nel 2013 sono quattro su cinque. All’interno di questa tipologia, la quota di case di proprietà passa inoltre dal 7 per cento d’incidenza nel 2000 al 33 per cento nel 2013, mentre le sistemazioni precarie interessano circa il 7 per cento degli immigrati nell’ultimo anno a fronte del 13 per cento osservato nel 2000. La condizione lavorativa degli stranieri ultraquattordicenni evidenzia una quota di occupati regolarmente a tempo indeterminato intorno al 42 per cento nel 2013. La percentuale di disoccupati passa dal 12 per cento del 2000 al 3 per cento nel 2006, per poi risalire e raggiungere il 12 per cento di nuovo nel 2013. In quest’ultimo anno le casalinghe si attestano intorno al 15 per cento e gli studenti intorno al 4 per cento. D’altra parte l’occupazione irregolare diminuisce nel corso della serie storica: gli stabili passano dal 10 al 3 per cento, mentre i precari dal 6 al 3 per cento tra 2000 e 2013.

(Fonte: 13^ Giornata dell’Economia - Camera di Commercio di Varese - RAPPORTO VARESE 2015 – “L’economia dal punto di osservazione delle Camera di Commercio” 22 maggio 2015.)

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CONDIZIONI E PROSPETTIVE SOCIO-ECONOMICHE DEL TERRITORIO DELL’ENTE

Il lavoro L’analisi dei dati Istat relativi alle forze di lavoro 2014 evidenzia qualche segnale di miglioramento della situazione del mercato del lavoro: il tasso di disoccupazione ha registrato un calo sul nostro territorio, sia pur limitato, passando dall’8,6% del 2013 all’8,3% al 31 dicembre dello scorso anno. Un dato ancor più significativo perché va in controtendenza rispetto a quello nazionale, che ha toccato il 12,7%, peggior tasso di disoccupazione italiano dal 1977. Inoltre, nella nostra provincia anche la disoccupazione giovanile, considerando la fascia d’età tra i 15 e i 24 anni, mostra di aver mutato direzione, scendendo dal 40% al 29,9% (il dato nazionale è del 42,7%). Tra i segnali che potrebbero far pensare a un possibile cambio di clima, anche il miglioramento del tasso di partecipazione. È infatti salita dal 70,1% al 70,6% la percentuale della popolazione in età lavorativa attiva sul mercato del lavoro: questo insieme comprende sia coloro che sono già occupati, sia coloro che sono alla ricerca di un’occupazione. Un mutamento d’atteggiamento rispetto a una situazione di scoraggiamento che aveva caratterizzato gli anni seguenti all’esplosione della crisi nel 2008 e che vedeva una crescita del tasso di inattività: molti non cercavano nemmeno un’occupazione convinti di non poterla trovare. Complessivamente, il numero degli occupati sul nostro territorio alla fine del 2014 è pari a 375mila unità, con un tasso di occupazione, dato dal rapporto tra coloro che effettivamente lavorano e la popolazione compresa tra i 15 e i 64 anni, in crescita (dal 63,9% al 64,6%). Nonostante le difficoltà occupazionali degli ultimi anni, dunque, Varese mantiene un livello occupazionale in linea con il tasso di occupazione medio europeo (64,1% nel 2013) e decisamente superiore al dato nazionale (55,7%) che sconta profonde differenze tra Nord e Sud del Paese. Restano peraltro ben 34mila persone alla ricerca di occupazione, di cui 21mila uomini e 13mila donne. Numeri che risultano ancor oggi superiori a quelli registrati nel 2009: allora il tasso di disoccupazione era pari al 6,2%, con 24mila persone in cerca di lavoro. Nel confronto regionale, in termini di tasso di disoccupazione, la provincia di Varese risulta allineata alla media lombarda (8,3% Varese; 8,2% Lombardia) e si colloca a metà classifica tra i valori di Pavia, che registra la disoccupazione più bassa (6,9%), e Brescia, dove la disoccupazione arriva al 9,1%.Con riferimento alla sola componente maschile, tuttavia, Varese registra il risultato peggiore: 9,4% a fronte di una media lombarda ferma al 7,7%. Tra i segnali che potrebbero far pensare a un possibile cambio di clima, anche il miglioramento del tasso di partecipazione. È infatti salita dal 70,1% al 70,6% la percentuale della popolazione in età lavorativa attiva sul mercato del lavoro: questo insieme comprende sia coloro che sono già occupati, sia coloro che sono alla ricerca di un’occupazione. Un mutamento d’atteggiamento rispetto a una situazione di scoraggiamento che aveva caratterizzato gli anni seguenti all’esplosione della crisi nel 2008 e che vedeva una crescita del tasso di inattività: molti non cercavano nemmeno un’occupazione convinti di non poterla trovare. Complessivamente, il numero degli occupati sul nostro territorio alla fine del 2014 è pari a 375mila unità, con un tasso di occupazione, dato dal rapporto tra coloro che effettivamente lavorano e la popolazione compresa tra i 15 e i 64 anni, in crescita (dal 63,9% al 64,6%). Nonostante le difficoltà occupazionali degli ultimi anni, dunque, Varese mantiene un livello occupazionale in linea con il tasso di occupazione medio europeo (64,1% nel 2013) e decisamente superiore al dato nazionale (55,7%) che sconta profonde differenze tra Nord e Sud del Paese. Se l’esplosione della crisi 2008 ha colpito maggiormente i livelli di produzione manifatturiera, nel 2014 l’emorragia di posti di lavoro nel settore industriale varesino sembra essersi arrestata (-0,2%) mentre proseguono le difficoltà dell’edilizia (-6,6%) e si acuiscono le problematicità per i comparti maggiormente legati ai consumi, a causa della progressiva contrazione dei redditi e della capacità di spesa; il settore del commercio, alberghi e ristoranti, infatti, nel 2014 vede un calo consistente degli occupati (-10,3%). La provincia varesina mantiene una caratterizzazione manifatturiera più marcata rispetto alla media regionale e nazionale con una quota di occupati nell’industria pari al 31% (Lombardia 26%; Italia 20%).

I numeri delle imprese

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Le 61.994 imprese attive in provincia di Varese a fine 2014 costituiscono il 7,6% del totale delle attive lombarde e l’1,2% del totale delle attive italiane. Nonostante nel 2014 si sia registrato un saldo attivo nella natimortalità delle imprese varesine, con un +268 tra quelle avviate e quelle cessate, i dati evidenziano ancora un complessivo arretramento del nostro sistema economico. Dopo diversi tentativi di risalita, il numero delle imprese attive è tornato sotto la soglia delle 62mila imprese, riportando il sistema imprenditoriale varesino ai valori del 2004 ed evidenziando un gap produttivo rispetto ai livelli pre-crisi di quasi 4mila imprese (-5,8% rispetto al picco di massimo del 2008). L’analisi della dinamica imprenditoriale nell’ultimo anno rileva una variazione negativa del 0,98% rispetto al 31 dicembre 2013 che pone Varese al di sotto sia del dato nazionale (-0,73%) che di quello lombardo (-0,2%). Nel contesto regionale, solo le province di Milano e Monza-Brianza registrano variazioni di segno positivo (+0,94% e +0,16%) mentre le altre registrano variazioni di segno negativo, a partire dal dato peggiore della provincia di Sondrio (-2,07%). La struttura produttiva Il sistema produttivo della provincia di Varese è costituito da 58.604 imprese attive2 che occupano 255.438 addetti (dati a marzo 2014). La maggior parte delle imprese si concentra nel terziario (commercio e servizi), circa 36.101 unità pari al 61% del totale. Si contano poi 20.866 imprese industriali (36% del totale), di cui 9.613 nell’industria in senso stretto e 11.256 nelle costruzioni. Si aggiungono inoltre 1.637 imprese agricole, pari al 3% del totale. Il peso dei diversi settori nel sistema economico cambia però notevolmente quando si osservano i dati sull’occupazione. Grazie alla maggiore dimensione media delle imprese industriali, aumenta significativamente la quota di tale settore: insieme alle costruzioni essa concentra tuttora, nonostante le perdite dovute alla crisi, quasi 120mila addetti, cioè il 47% del totale provinciale (di cui 96.565 nell’industria in senso stretto e 22.868 nelle costruzioni). L’occupazione nel terziario arriva al 52% del totale (87.554 nei servizi e 45.528 nel commercio), mentre la quota dell’agricoltura supera appena l’1% (poco meno di 3mila unità). Gli effetti della recessione internazionale e delle difficoltà dell’economia degli ultimi anni sono evidenti nel confronto tra i dati del pre-crisi (2008) e la fotografia più recente (marzo 2014): complessivamente il sistema produttivo varesino ha perso quasi 21mila addetti (-7,6%). Le perdite più consistenti si registrano nel settore industriale. Il manifatturiero ha perso il 13,3% degli addetti (-14.226 addetti), le costruzioni mostrano un regresso del 21% (-6mila addetti) e la sola eccezione è rappresentata dalle Public Utilities, cioè energia elettrica-gas-acqua e gestione rifiuti e reti fognarie che registrano un incremento occupazionale del 5,2%. Nel manifatturiero tutti i comparti presentano segno negativo, passando dal dato peggiore registrato dal tessile-abbigliamento (-25%) al migliore, ma sempre in campo negativo, dei mezzi di trasporto (-3,6%), sostenuto dall’industria aerospaziale, e dell’industria alimentare (-3,5%). Ma non è solo il manifatturiero ad aver registrato nei numeri le ripercussioni della recessione internazionale. La crisi, infatti, si è progressivamente estesa anche ai consumi, con ripercussioni in primis sull’occupazione del commercio (-4%, ovvero oltre 1.800 lavoratori in meno). I servizi, che inizialmente avevano interpretato un ruolo importante nel contenere i contraccolpi sul mercato del lavoro, registrano un incremento limitato e del tutto insufficiente a compensare le perdite occupazionali locali: complessivamente nei servizi lavorano 1.300 persone in più rispetto al 2008 (+1,5%). Particolarmente negativo il dato delle attività di trasporto e magazzinaggio, legato alle alterne vicende di Malpensa, che perde il 9,5% degli addetti (2mila lavoratori in meno); in diminuzione anche gli addetti del settore finanziario (-6%) e dei servizi a supporto delle imprese (-3,6%). Si registrano, invece, performance particolarmente positive nell’istruzione, sanità e assistenza, 1.516 addetti in più nel periodo considerato (+13,3%) e negli alloggi e ristorazione, con 1.954 addetti in più (+13,1%). Positivo anche il bilancio dei servizi avanzati alle imprese (+3,4%) e degli altri servizi alle persone (+4,6%). L’impatto della crisi è stato decisamente più consistente sulle imprese artigiane piuttosto che su quelle di dimensioni maggiori. Le imprese artigiane, infatti, hanno perso complessivamente circa 9.231 addetti mentre le non artigiane circa 11.628 ma, considerando che il peso dell’occupazione nell’artigianato è notevolmente più contenuto rispetto alle non artigiane (19% vs. 81%) ben si capisce la portata delle ripercussioni occupazionali nel mondo dell’artigianato. Fatto 100 il valore degli addetti nelle imprese artigiane nel 2008, il numero si è progressivamente ridotto agli attuali 84, con una perdita del 16%. L’analoga analisi per le imprese non artigiane evidenzia un valore attuale pari a 95, con una perdita di addetti pari al 5%. Per il

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periodo 2009-2014, sono disponibili i dati regionali ed è possibile effettuare un confronto tra province. Sondrio registra il risultato peggiore con un decremento nel quadriennio pari a -6,4% degli addetti, al quale segue Varese (-5,3%), Pavia (-5,2%) e Lecco (-5,1%). Anche le altre province lombarde evidenziano perdite occupazionali, con la sola eccezione di Milano (+0,9%) che vede una crescita occupazionale grazie allo sviluppo dei servizi (+6,3%) e alla tenuta del commercio (+1,2%).

Il turismo Ancor prima dell’avvio di Expo2015, il bilancio turistico varesino evidenzia risultati positivi: nel 2014 sono infatti aumentati sia gli arrivi che le presenze e rispettivamente del 3,8% e del 3,6%. In altri termini oltre 40mila persone in più rispetto al 2013 hanno scelto di giungere nella terra dei laghi, fermandosi una media di 1,7 giorni. In ambito regionale, in termini di arrivi, Varese è la terza provincia per attrattività, dopo Milano (con oltre 6 milioni) e Brescia (con oltre 2 milioni), seguono Como e Bergamo, mentre tutte le altre province sono sotto quota 500mila arrivi, a parte Sondrio con circa 700mila. Classifica simile nelle presenze, anche se Varese è superata da Como e Sondrio che presentano appunto una permanenza media più lunga. Il trend di lungo periodo evidenzia una robusta crescita del numero di turisti della provincia varesina che sono passati da 539.206 del 2004 a 1.117.891 nel 2014. A sostenere questo trend sono soprattutto gli stranieri che, ormai da tempo, hanno superato i turisti italiani, mostrando una maggiore dinamicità anche negli ultimi anni di crisi economica quando il turismo italiano, invece, ha subito un rallentamento: il 44% degli arrivi 2014 proviene dall’Italia e il 56% dall’estero, in particolare, l’incremento maggiore nell’ultimo anno si è avuto proprio nella componente straniera che è cresciuta del 6,3%, mentre quella nazionale solo dell’0,8%. L’analisi della provenienza dei visitatori nel 2014 vede il sorpasso degli statunitensi - al primo posto con quasi 75mila arrivi (6,7%) - sui tedeschi con 66mila arrivi (5,9%), mentre, in terza posizione, troviamo i cinesi (51mila pari al 4,6%). Se confrontiamo la classifica per Paese di provenienza nel 2014 con quella nel 2004, risulta di assoluto rilievo la crescita del numero di turisti cinesi, passati dal 22° posto (2.340 arrivi) al 3° (51mila), di quelli provenienti dalla Corea del Sud (da meno di mille a oltre 16mila) e dei Giapponesi che hanno raggiunto il 10° posto (da 3,7mila a quasi 18mila). Rimanendo nei confini europei, sono in forte crescita i Paesi dell’Est, Russia in primis che raggiunge il 9° posto, appena sotto i 18mila turisti.

(Fonte: 13^ Giornata dell’Economia - Camera di Commercio di Varese - RAPPORTO VARESE 2015 – “L’economia dal punto di osservazione delle Camera di Commercio” 22 maggio 2015.)

Criticità: Credito: non ci sono più banche con sede nella provincia di Varese, ancorché la densità della presenza bancaria (in termini di numero di sportelli per comune e per abitante) risulta rilevante e superiore alla media nazionale. Per il sistema bancario la provincia è prevalentemente area di raccolta, anche se evidentemente la struttura industriale della provincia offre rilevanti spazi per lo sviluppo degli impieghi, entrambi fattori che rendono la provincia attrattiva per l’insediamento di sportelli bancari. È particolarmente rilevante e importante la presenza di consorzi fidi, alcuni dei quali hanno di recente intrapreso percorsi di crescita dimensionale e di adeguamento a standard più elevati dal punto di vista regolamentare. Infrastrutture: la complessiva dotazione infrastrutturale della provincia appare soddisfacente e in via di arricchimento. Sono peraltro noti i temi relativi alla necessità di un ripensamento del ruolo dell’aeroporto di Malpensa conseguente alle recenti modificazioni delle strategie di Alitalia. Si sono recentemente attuati alcuni progetti di rafforzamento dei collegamenti stradali nella parte sud della provincia (Pedemontana). Popolazione: i dati demografici rivelano una tendenza all’invecchiamento della popolazione nella provincia di Varese più accentuata che a livello lombardo e nazionale, alla quale un recente studio connette la prospettiva di una modificazione tanto negli schemi occupazionali, dato che il tasso di immigrazione nella provincia appare più contenuto che in aree provinciali anche lombarde con analoga struttura industriale, quanto nella

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possibile emersione di una domanda consistente e crescente di servizi di carattere socio - sanitario. È peraltro significativa nella provincia la presenza e la crescita di cooperative sociali principalmente attive nell’ambito dell’assistenza alla persona è già particolarmente rilevante. Istruzione: altro dato interessante da segnalare riguarda la scolarità della popolazione. Anche, ma non solo, per effetto della presenza di due università sul territorio si segnala un aumento della percentuale di laureati nella provincia. Questa tendenza, in sé positiva, va parallelamente esaminata con la crescente carenza di competenze di tipo tecnico, lamentata negli anni più recenti dalle imprese industriali e artigiane.

Si segnalano infine, di seguito, senza la pretesa di esaustività, alcune iniziative e/o soggetti rilevanti per il territorio che hanno rappresentato e rappresentano, su diversi piani e a diversi livelli, esempi della ricerca di superamento di difficoltà percepite nella provincia o di indirizzi di cambiamento per il futuro.

• Fondazione Comunitaria del Varesotto. Si tratta di una fondazione comunitaria, sorta per iniziativa della Fondazione Cariplo con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo territoriale. La fondazione sta operando con l’intento di fare anche da catalizzatore delle iniziative a servizio di bisogni sociali e di sviluppo del territorio. Accanto alla Fo.Co.Va sono state costituite nella provincia, anche di recente, alcune fondazioni con obiettivi genericamente definibili di supporto del tessuto sociale del territorio, la cui operatività risulta al momento sostanzialmente limitata e certamente poco coordinata. • Il PST nasceva dalla cooperazione di diversi soggetti locali (provincia, associazioni imprenditoriali, università) con le migliori intenzioni di offrire servizi di trasferimento tecnologico e di stimolo alla innovazione al tessuto industriale che, per la limitata dimensione media, mostra difficoltà di autonoma iniziativa. • Centro Tessile Cotoniero (CentroCot). Si tratta di un centro di servizi per l’industria tessile e cotoniera nato nel 1987 per iniziativa della Camera di Commercio di Varese e delle associazioni imprenditoriali. I servizi offerti alla filiera del tessile vanno dalla certificazione di qualità, alle analisi tecniche fino alla ricerca applicata. • Malpensa Fiere. Si tratta di una iniziativa di costituzione di un polo fieristico (localizzato nella parte sud della provincia, Busto Arsizio) che ha trovato negli anni più recenti qualche problema di concorrenzialità con le analoghe iniziative nell’alto milanese e che per alcuni aspetti rappresenta un tema di insufficienza di comunicazione e cooperazione di iniziative di interesse territoriale ma che oltrepassano i confini strettamente geografici della provincia. • Il Distretto Aerospaziale Lombardo, sorto grazie alla forte volontà dell'imprenditoria e dell'associazionismo d'impresa, rappresenta, in particolare grazie alla forza nel settore dell'area varesina, un tessuto produttivo composto da 185 imprese, per un totale di 14.500 addetti. Una realtà che nel 2010, sul solo territorio lombardo, ha generato un valore di 4 miliardi di euro di fatturato stimato e dato vita al 38% dell’export nazionale del settore. Esso rappresenta un sistema integrato di imprese, competenze tecnologiche, capacità scientifiche d’avanguardia nel settore aerospaziale. Una delle culle italiane del volo, capace di integrare molteplici competenze dall’ala fissa, all’ala rotante, dal satellite all’avionica, dai materiali agli equipaggiamenti ed i sistemi più qualificati per volare.

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QUADRO DELLE CONDIZIONI INTERNE DELL’ENTE

Analisi di contesto

L’individuazione degli obiettivi strategici consegue ad un processo conoscitivo di analisi strategica, delle condizioni esterne all’ente e di quelle interne, sia in termini attuali che prospettici e alla definizione di indirizzi generali di natura strategica. In particolare, con riferimento alle condizioni interne, l’analisi richiede, almeno, l’approfondimento dei seguenti profili: 1. Caratteristiche della popolazione, del territorio e della struttura organizzativa dell’ente; 2. Organizzazione e modalità di gestione; 3. Indirizzi generali di natura strategica relativi alle risorse e agli impieghi e sostenibilità economico finanziaria attuale e prospettica. 4. Coerenza e compatibilità presente e futura con i vincoli di finanza pubblica.

Ogni anno gli obiettivi strategici, contenuti nella Sezione Strategica, sono verificati nello stato di attuazione e possono essere, a seguito di variazioni rispetto a quanto previsto nell’anno precedente e dandone adeguata motivazione, opportunamente riformulati.

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ECONOMIA INSEDIATA

L’economia dell’area della Comunità Montana del Piambello si è andata nel tempo trasformando, legando le proprie attività alle opportunità offerte dal territorio e dalla frontiera. Alle attività più tradizionali, proprio per le molte potenzialità del patrimonio che le valli sono capaci di esprimere, si sono a mano a mano sostituite quelle legate al terziario. La posizione geografica dell’area confinante con la Svizzera, ha favorito il fenomeno del frontalierato che assicurava la produzione di reddito ai residenti della zona. Questa dipendenza dell’economia locale da quella del vicino Canton Ticino ha d’altro canto legato il benessere economico dell’area a quello del vicino Cantone, oltre a determinare ripercussioni sulle dinamiche sociali ed infrastrutturali. Diverse analisi sociologiche hanno evidenziato come la parte italiana venga vissuta dalla popolazione residente, in gran parte frontalieri, come area dormitorio con evidenti conseguenze sulla struttura del territorio.

Nel medio periodo, l’economia nel suo complesso segue una fase recessiva se non di propria stagnazione: da ciò non è esente il Canton Ticino. Non è da escludere pertanto, in Canton Ticino, una contrazione dell’occupazione con ricadute significative sulla manodopera straniera e in particolare su quella frontaliera. In questo quadro un importante ruolo giocano gli accordi, Patti Bilaterali, tra Svizzera ed Unione Europea che richiedono un’attenta valutazione per poter anticipare e intensificare i possibili benefici che da ciò potranno derivare. Dall’attenzione riposta alla valutazione di tali accordi ne deriva l’esigenza di ridare fisionomia ad un territorio che si è popolato soprattutto perché attratto dalla frontiera da sempre vista come opportunità.

Nuove e più interessanti prospettive si possono aprire con i nuovi accordi bilaterali tra Svizzera e UE se si sapranno cogliere le opportunità che possono derivare da una progressiva liberalizzazione del mercato del lavoro, dell’economia e dei nuovi processi insediativi. In sostanza dalla capacità di percepire, anticipare e programmare opportuni interventi economici, infrastrutturali e formativi.

La nuova area economica che si viene a determinare si caratterizza per nuove ed interessanti specificità:  la prossimità con il polo economico milanese che è uno dei più produttivi e concorrenziali in Europa, e beneficia, nel contempo, di costi di produzione nettamente inferiori a quelli svizzeri;

 la potenziale collocazione su di un nascente asse di trasporto nord-sud (Zurigo-Milano), destinato a convogliare il forte incremento del volume delle merci in transito nei prossimi anni dovuto all’apertura della frontiera, al conseguente incremento degli scambi commerciali ed alla progressiva liberalizzazione del transito degli autocarri da 40 tonnellate.

Come si può comprendere i nuovi fattori competitivi coinvolgono anche il territorio italiano e quindi un’area più vasta a cavallo della frontiera, ed è su questa area che andranno a localizzarsi i nuovi insediamenti produttivi, pertanto oggetto di attenzione da parte delle amministrazioni pubbliche locali.

LA STRUTTURA PRODUTTIVA LOCALE, OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO. La dipendenza dell’economia dell’area da quella della vicina Svizzera ha dimostrato tutta la sua precarietà nel momento di crisi economica elvetica: i primi lavoratori a perdere il posto sono infatti stati quelli stranieri.

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Da qui la necessità di un’attenta analisi sulle potenzialità dell’area per poter intervenire nel modo migliore per permettere una crescita economica, quanto più autonoma dell’area. Appare quindi di prioritaria importanza potenziare la capacità del territorio di fare sistema valorizzando le vocazioni manifatturiere specifiche e rafforzando l’attrattività infrastrutturale del territorio, tenendo presente le nuove opportunità che gli accordi bilaterali, sopra descritti, offrono ai comuni di confine. I temi di maggior interesse per il tessuto produttivo appaiono:  sostegno all’imprenditoria e all’associazionismo di impresa;

 sostegno alla crescita e alla capacità competitiva del sistema economico locale;

 i servizi alle attività economiche;

 l’internazionalizzazione;

 il sostegno allo sviluppo e alla valorizzazione del sistema terziario;

 l’attivazione e lo sviluppo di processi sinergici con il Cantone Ticino.

L’analisi dei dati relativi all’area in esame in riferimento alle unità locali e agli addetti, mostra, come è osservabile nella tabella di seguito riportata, che il maggior numero di addetti si trova concentrato nel settore del terziario (3.884 addetti), seguito dall’industria (3.432 addetti) e con l’agricoltura all’ultimo posto (299 addetti).

Il territorio identificato come Comunità Montana del Piambello è difficilmente circoscrivibile secondo categorie statistiche (Sistema Locale del Lavoro) o amministrative (Comunità Montane). Per comprendere alcuni fenomeni in atto ed alcune potenzialità dell’area oggetto dell’analisi, è necessario rilevare le dinamiche di una “area vasta” che produce effetti sul territorio. E’ pertanto indispensabile fare riferimento, a seconda delle specifiche esigenze analitiche, a dati ed elaborati a livello Provinciale, Regionale ed anche relativi alla Confederazione Elvetica. Quest’ultima estensione è necessaria alla comprensione di alcuni aspetti demografici, delle potenziali ricadute legate a progetti infrastrutturali e dello stesso fenomeno del frontalierato che incide in modo rilevante su tutte le dinamiche territoriali e socio-economiche dell’area.

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TERRITORIO

1.2.1

Superficie Superficie Descrizione Superficie Altitudine Densità totale montana svantaggiata popolazione

Kmq Kmq Kmq min max (ab/Kmq)

COMUNITA' MONTANA DEL PIAMBELLO 141,16 141,16 0,00 0 1.260 501,66 Comuni membri ARCISATE 12,00 12,00 0,00 310 1.042 825,17 1 3,57 3,57 0,00 271 850 723,53 2 7,12 7,12 0,00 325 1.042 612,64 3 5,90 5,90 0,00 271 775 208,31 4 9,16 9,16 0,00 310 461 505,90 5 2,90 2,90 0,00 395 505 684,83 6 16,39 16,39 0,00 274 1.129 222,64 7 12,45 12,45 0,00 347 1.032 837,11 8 4,84 4,84 0,00 271 750 627,69 9 3,47 3,47 0,00 445 1.015 878,67 10 VIGGIU' 9,30 9,30 0,00 325 1.015 567,63 11 2,50 2,50 0,00 418 780 270,80 12 CADEGLIANO VICONAGO 10,25 10,25 0,00 261 980 200,20 13 CREMENAGA 4,80 4,80 0,00 240 990 175,00 14 CUGLIATE FABIASCO 6,08 6,08 0,00 430 1.106 517,27 Pag. 24 di 220

15 6,04 6,04 0,00 290 790 484,77 16 5,50 5,50 0,00 468 1.260 638,36 17 1,99 1,99 0,00 512 1.000 164,82 18 4,42 4,42 0,00 270 820 263,12 19 12,48 12,48 0,00 428 1.100 129,57 20 0,00 0,00 0,00 0 0 0,00 21

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TERRITORIO

DATI AMBIENTALI

Inquadramento geografico.

La comunità montana del Piambello, è costituita da una compagine di 20 comuni, per una superficie territoriale complessiva di circa kmq. 142,07, di cui kmq. 81,07, soggetti a vincolo idrogeologico, che si estende prevalentemente da nord a sud con uno sviluppo di circa. 20 km di lunghezza e circa 10 di larghezza, nel punto di massima estensione. Il territorio gravita su quattro valli, Valceresio, Valganna, Valmarchirolo e Valle del fiume Tresa, che lo chiude a Nord e confina con la Svizzera, ed è un “campionario” di paesaggi, tipologie insediative ed aspetti naturalistici della provincia di Varese. Un fondovalle sempre caratterizzato dalla presenza di corsi d’acqua; versanti collinari e montuosi da cui cogliere, in punti panoramici di estrema bellezza, l’ampiezza della valle prealpina e le vedute del Lago Ceresio verso la Svizzera e verso il territorio nazionale; insediamenti di antichissima origine che conservano in diversa misura le vestigia del loro passato, anche solo nella disposizione degli abitati, influenzati sia dalla morfologia orografica che dall’esposizione solare.

Le Valli denominate Valganna e Valmarchirolo occupano una posizione nord-orientale nell'ambito della Provincia di Varese. Confinano a nord e a nord-est con il fiume Tresa, cioè con limite del territorio elvetico, ad est con lago di Lugano e col territorio della Valceresio, a sud, ridotta ad una larghezza di circa un chilometro, con il territorio del Comune di Induno Olona, ad ovest quasi completamente con il territorio della C.M. della Valli del Verbano. La Valceresio si estende per circa otto chilometri da Induno Olona a Porto Ceresio, sul Lago di Lugano, chiamato dai romani Ceresio. Dapprima aperta, poi via via sempre più chiusa, è da sempre la via di collegamento più diretta per il Canton Ticino. Modellata nel corso dei secoli dai ghiacciai, è circondata dal monte Minisfredo (m 1012), dal Poncione di Ganna ( m 993), dal monte Piambello (m 1129), dal monte S. Elia (m 665), dal monte Orsa (m 993) e dal monte Pravello (m 1045). La superficie della Valganna e della Valmarchirolo è Kmq. 55,94. La superficie della Valceresio è di Kmq.87,23. La superficie complessiva della C.M. del Piambello è di kmq.141,16.

Dal punto di vista geografico-geologico il territorio della Comunità Montana del Piambello appartiene al dominio delle Alpi Meridionali ed è collocata nelle Prealpi Varesine. Le Prealpi secondo la geografia tradizionale italiana iniziano ad est del Lago Maggiore e terminano nell'altopiano del Carso. I rilievi prealpini differiscono da quelli posti lungo la catena principale delle Alpi in molti fattori. Primo tra tutti, la quota: le Prealpi non raggiungono grandi altezze. Condividono con la Alpi il clima alpino, la tendenza allo spopolamento ed invecchiamento della popolazione, un sistema economico poco vivace anche se con punte di eccellenza e forti potenzialità evolutive, una qualità ambientale mediamente alta cui corrisponde una forte pressione sui fondovalle, i problemi di accessibilità e lo svantaggio morfologico-localizzativo.

Climatologia

L'importanza della climatologia del territorio comunitario non sta evidentemente tanto nei dati concernenti temperature, precipitazioni o direzioni predominanti dei venti, quanto negli indirizzi che, in tema di programmazione socio economica, tali dati sanno e devono suggerire. Il clima della nostra zona è di tipo prettamente alpino, ciò che in pratica significa soprattutto elevate precipitazioni condensate in certi periodi dell'anno e marcate escursioni termiche annuali. L'alta piovosità della zona, come del resto in tutta la fasce prealpina, è prevalentemente legata all'orientamento generale delle valli che favorisce l’incontro tra correnti umide Pag. 26 di 220

risalenti dalla pianura e venti freddi provenienti dal nord. Caratterizzato da frequenti nevicate il clima invernale risulta significativamente più freddo e rigido nel territorio della Valganna e Valmarchirolo mentre ha tratti più miti in Valceresio.

Geologia: parametri di franosità e rischio Idrogeologico L'esame della carta geologica del territorio comunitario ci permette di stabilire quelli che possono essere considerati i parametri fondamentali della franosità o, in genere, dell'instabilità dei versanti:

 Costituzione geologica, basti pensare che i soli depositi morenici, del tutto incoerenti, cioè potenzialmente più instabili, coprono almeno il 50% della superficie totale;

 Configurazione topografiche dei versanti, con pendenza spesso molto accentuate;

 Climatologia, con precipitazioni stagionali copiose e violenti nubifragi, cui devono aggiungersi rilevanti escursioni termiche per lo più stagionali.

Quanto si è detto da un'idea ben precisa dell'importanza assunta dai fenomeni erosivi legati al dilavamento dei versanti, al ruscellamento, ai corsi d'acqua e dai movimenti franosi.

Gli obiettivi fisici a cui mirare sono quindi:

 Assicurare la difesa del suolo contro i pericoli dell'erosione, specialmente in montagna;

 Regolare la portata delle sorgenti;

 Lottare contro i danni dei torrenti;

 Consolidare i terreni incoerenti in movimento.

Insediamenti

La ristrettezza del territorio comunitario non offre la possibilità di riscontrare caratteri morfologici generali. Pertanto la morfologia di seguito descritta rispecchia caratteri abbastanza localizzati, conseguenza di fattori anch'essi in parte limitati nello spazio : in primo luogo la litologia, poi tutti gli agenti esogeni che contribuiscono al degradamento fisico, la tettonica regionale e di dettaglio, ecc. Qualcuno degli stessi caratteri tipici delle falde prealpine non costituisce qui, proprio per la ristrettezza del territorio, regola generale.

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E' il caso della direzione degli assi delle valli, solo due delle quali, la Valganna e la Valceresio presentano il classico andamento nord-sud, conseguenza delle grandi glaciazioni quaternarie. Tutte le valli maggiori, sono naturalmente imputabili all'azione dei ghiacciai : valli dal fondo ampio e pianeggianti su cui insiste la maggioranza degli insediamenti umani (Valmarchirolo, Valganna, Valle del Pralugano, Valceresio ). Talora questi fondi valli si presentano paludosi e addirittura occupati da piccoli laghi (es.Ghirla, Ganna) rappresentanti proprio l'ultimo atto delle glaciazioni di cui si è detto.

Da una prima analisi della cartografia generale si evidenzia come l’estrema ripidità del massiccio costituito dai Monti: Monarco, Rho di Arcisate, Minisfreddo, Poncione di Ganna, Val de Corni, Piambello, Castelletto, in rapida successione a partire dal comune di Induno Olona fino a Brusimpiano, sia lo spartiacque tra la Valceresio e la Valganna Valmarchirolo. Il massiccio, ha condizionato la formazione di insediamenti compatti alle pendici orientali delle alture, in prossimità della via di traffico principale (Induno O., Porto Ceresio); analoga situazione sul versante settentrionale da Valganna a Ponte Tresa. Ulteriori insediamenti si sono formati lungo la valle del Tresa, che ha andamento trasversale da Est a ovest, direttrice porto Ceresio, Cremenaga . In presenza di morfologie meno aspre, che lasciano spazi aperti e pianori a mezza costa si sviluppano centri come Cuasso al Monte, Brusimpiano, nella sua frazione di Ardena, Saltrio, Cadegliano Viconago, Cremenaga, Marzio e Valganna. In situazione intermedia, tra pedemonte fondovalle e rilievi collinari minori, si trovano la restante parte dei comuni della comunità montana del Piambello e precisamente Arcisate, Besano, Bisuschio, Brusimpiano, Cantello, Clivio, Induno Olona, Porto Ceresio, Viggiù, Bedero Valcuvia, Cugliate Fabiasco, Cunardo, Lavena Ponte Tresa, Marchirolo. I centri abitati con maggior numero di abitanti e con attività produttive più industriali sono Induno Olona e Arcisate, oltre al comune di Ponte Tresa, valico commerciale al confine con la Svizzera, sulla direttrice Varese Lugano SS. 233, che con il valico di Cantello costituisce la più importante direttrice di comunicazione con il resto dell’Europa. Altri valichi, d’importanza turistica e per i frontalieri, nella fascia di confine, sono Cremenaga, Porto Ceresio, Saltrio e Clivio. Porto Ceresio, Brusimpiano, Lavena Ponte Tresa nei loro nuclei storici hanno la tipica formazione a lago degli insediamenti di pescatori, con una forte relazione con la sponda (affacci di cortili, darsene, ecc..) oggi fonte di valorizzazione turistica. In generale poi tutti i comuni propriamente affacciati al fondovalle principale ne occupano in vario modo, con piccole e medie frazioni, insediamenti isolati, aree produttive, ecc. la parte pianeggiante o lievemente ondulata con una netta prevalenza delle attività agricole, soprattutto nel tratto più ampio della valle, che si alternano con seminativi e prati a boschetti riparali, zone umide e modesti rilievi boscati. Il Comune di Cantello si colloca in un contesto ancora differente dai precedenti, come anche rilevato nell’individuazione delle fasce di paesaggio del PTPR1; infatti diversamente dagli altri comuni esso non è compreso nella fascia propriamente prealpina che caratterizza l’intera Piambello, ma appartiene alla fascia cosidetta collinare, definita da modellamenti più morbidi e modesti di carattere morenico, tipicamente terrazzati e più densamente antropizzati. Questa appendice meridionale della Comunità Montana è infatti il punto di contatto e transizione verso la Valmorea che, come valle minore trasversale, mette in relazione le province di Varese e Como lungo la fascia confinale, collegando due valichi importanti quali Giaggiolo e Bizzarone. Cantello risulta inoltre, analogamente a Induno Olona, più prossimo a Varese direttamente collegato alla città sulla direttrice del Giaggiolo (S.P. n. 3), che dalla Folla di (zona svincolo tangenziale sud di Varese – viale Belforte – S.S. 334 in comune di Induno O.) sale verso il valico del Giaggiolo.

Il Lago Ceresio e la navigazione lacuale Il Ceresio, che dall'origine (latina e) dialettale della parola significa "Lago dei Ciliegi", è un lago internazionale di circa 50 chilometri quadrati (60 % in Svizzera e 40 % in Italia), stretto (larghezza media circa un chilometro), profondo (fino a 288 metri) nel bacino a nord del ponte diga tra Gandria e Santa Margherita, assai meno profondo nel bacino sud. L'esistenza del ponte diga e la mancanza di affluenti importanti con un solo emissario (fiume Tresa) ostacolano il ricambio dell'acqua del lago. All'inizio degli anni '70 furono introdotti i primi divieti di balneazione con grave perdita di immagine per la piazza turistica di Lugano: nell'arco Pag. 28 di 220

dei 3 anni successivi, si registrò un calo del 25 % dei pernottamenti nella regione. Ultimamente la situazione è però nettamente migliorata a seguito della costruzione di 11 impianti per la depurazione delle acque nel bacino imbrifero svizzero del Lago Ceresio.

La navigazione sul lago prevede in particolare la linea Lugano-Campione-Morcote-Porto Ceresio, con una frequenza da 3 a 4 imbarchi giornalieri a seconda della stagione (Società Navigazione del Lago di Lugano, SNL).

Dal quadro precedentemente descritto del sistema della mobilità dell’area interessata dal Piano, emerge una forte dipendenza del territorio in oggetto da alcune grandi scelte strategiche di scala interregionale e internazionale che hanno tempi di pianificazione e realizzazione medio-lunghi (SDEC-ESDP; AlpTransit; sistema aeroportuale Malpensa-Agno; ecc.). Da questo consegue che l’opportunità offerta al turismo dalla presenza del lago di Lugano, sarebbe maggiormente sfruttabile qualora fossero presenti i collegamenti su scala interregionale e internazionale già progettati.

Il Parco Regionale Campo dei Fiori e aree protette

Il Parco regionale Campo dei Fiori, che ha una superficie di 5,400 ettari, e un’altitudine compresa fra 370m slm e 1227 m slm, fu istituito nel 1984. I Comuni interessati sono: , Bedero Valcuvia, , , Cocquio Trevisago, Comerio, , , Induno Olona, , Orino, , Valganna, Varese. La gestione è svolta da Consorzio tra la Provincia, le 2 Comunità Montane e i 14 Comuni. Il Parco del Campo dei Fiori domina la zona collinare varesina e la Pianura Padana. A nord e nordovest è definito dal solco della Valcuvia, ad est è delimitato dalla Valganna e a sud dalla città di Varese e dalla strada statale che conduce a Laveno. È formato da due massicci: il Campo dei Fiori, la cui vetta è a 1226 m di quota e che occupa la maggior parte del territorio, e la Martica, che raggiunge l'altezza massima di 1032 m slm. La conformazione del Massiccio del Campo del Fiori ha reso possibile la manifestazione dei fenomeni carsici testimoniati dalla presenza di numerose grotte frequentate da diversi speleologi. Sulla vetta più alta del Campo dei Fiori, Punta Paradiso, sorge la "Cittadella di Scienze della natura" (il cui primo nucleo risale al 1956), che ospita l'Osservatorio astronomico popolare "G.V. Schiapparelli", il Centro Geofisico Prealpino con le stazioni meteorologiche e l'Osservatorio Sismologico, il Parco "L.M. Zambeletti" e il Giardino Botanico "R. Tomaselli" per la conservazione della flora delle Prealpi lombarde. La particolare collocazione geografica del Parco e le caratteristiche geologiche

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del luogo hanno favorito l'instaurarsi di una vegetazione molto varia: i boschi misti a prevalenza di castagno si distribuiscono sino a circa 600 m sul Massiccio del Campo dei Fiori e vengono poi sostituiti, sino alla sommità, da boschi di faggio. Nelle vallette ombrose e umide compaiono il frassino, il ciliegio, il tiglio, la farnia, il carpino bianco, l'acero montano e lungo i corsi d'acqua l'ontano nero. I versanti assolati e aridi del Massiccio del Monte Martica ospitano la roverella, il castagno, la betulla, il pino silvestre. Preziosa è la flora rupicola che annovera specie rare, tipiche delle Prealpi calcaree lombarde, e la flora palustre delle zone umide dei Parco. La fauna vertebrata risulta ben diversificata e tipica di ambienti collinari montani; il popolamento ornitico con le sue specie nidificanti è vario e ben strutturato, arricchito con alcuni elementi tipici della fauna alpina, legati alle conifere d'impianto; tra i mammiferi si segnalano i Mustelidi (martora e tasso), nonché l'interessante presenza del capriolo. Nel territorio del Parco sono presenti diverse zone umide, tra cui la Riserva naturale orientata del lago di Ganna, già tutelata come biotopo di interesse regionale, il lago di Brinzio e le torbiere "Páu Majur" e "Carecc". Le numerose emergenze storico-monumentali del Campo dei Fiori, di carattere religioso, militare e civile, sono mete famose e tradizionali di frequentazione turistica: tra queste si segnalano il complesso del Sacro Monte e le Cappelle dei Misteri del Rosario, il nucleo turistico del Grande Albergo del Sommaruga, la Rocca di Orino e la Badia di Ganna.

La riserva naturale orientata del lago di Ganna Questa riserva, gestita dal Consorzio Parco Campo dei Fiori, ha una superficie di 70,19 ettari, e l’altitudine media è di 458 m. s.l.m.. La riserva naturale occupa la parte mediana della Valganna in direzione nord-sud e si prolunga verso nord-ovest nella Valcuvia. Il lago di Ganna, situato circa al centro dell'area protetta che include buona parte della zona paludosa circostante, costituisce l'emergenza della falda racchiusa nei depositi alluvionali del Torrente Margorabbia, che si immette nel lago nella zona meridionale per fuoriuscirne a nord, consentendo un ricambio idrico molto rapido. Altre fonti di alimentazione sono costituite da piccoli corsi d'acqua provenienti da risorgive naturali. Malgrado le bonifiche e le modificazioni indotte all'idrografia del territorio nel XII e XIII secolo dai monaci Benedettini ed i recenti tentativi di bonifica, il lago presenta, nella sua configurazione attuale, una certa stabilità idraulica. Pur essendo la profondità massima di soli quattro metri e quindi estremamente ridotta, la qualità delle acque può definirsi soddisfacente. Il livello trofico è riconducibile ad un"'oligomesotrofia", confermata dalla buona ossigenazione durante tutto il corso dell'anno e dall'elevata trasparenza. Il popolamento bentonico non presenta, in generale, caratteristiche degne di rilievo; fanno eccezione alcuni Nematodi, rinvenuti in un diverticolo profondo nella zona a sud-ovest, che rivestono un eccezionale interesse e tra cui si citano Anonchus mirabilis, un endemismo dell'arco alpino e Halalaimus stammeri. Quest'ultima specie, ritrovata finora solamente in una sorgente in Slovenia, è ritenuta un relitto marino adattatosi alle acque sotterranee continentali. Il popolamento ittico non è eccezionalmente abbondante ma presenta una composizione relativamente stabile, con dominanza del Luccio (Esox lucius), della Scardola (Scardinius erythrophthalmus) e della Tinca (Tinca tinca). La collocazione del bacino del lago di Ganna tra i rilievi, oltre a darne un'immagine molto suggestiva, consente una buona osservazione delle vegetazioni che si susseguono, dalle piante sommerse al bosco, attraverso progressivi stadi di interramento.

La riserva naturale Martica Chiusarella Ha una superficie di 470 ettari e copre il versante orientale dei monti Martica e Chiusarella, verso la Valganna. Massiccio caratterizzato da affioramenti diffusi di porfido di colore rossastro nella parte settentrionale e di roccia calcarea bianca in quella meridionale. Nel bosco è presente la roverella, tipica quercia d'ambienti caldi e soleggiati, mentre nei valloni più profondi e umidi crescono frassini, tigli e aceri. Praterie di molinia si trovano sulla sommità della Valfredda e della Valcastellera, prati magri si stendono invece sul suolo calcareo e coprono il versante dalla cima del monte Chiusarella al Pian Valdes verso la valle Pissavacca a est e la Rasa a ovest. L'importanza di queste praterie magre è data anche dalla presenza di farfalle, libellule, cavallette e, per quanto riguarda la flora, di orchidee. La fauna è caratterizzata da diverse specie di pipistrelli (rinolofo minore, una specie in forte regresso in tutta Europa, Myotis myotis e Myotis blithy), cervi, caprioli e, tra gli uccelli, il falco pecchiaiolo, il nibbio bruno e il biancone migratore. Il lato occidentale della Riserva è percorso dalla strada militare della Martica, che in parte corrisponde al sentiero n. 14. Possibilità di collegarsi al sentiero n. 15 per Ganna. Dal crinale del massiccio, la Riserva scende fino alla statale della Valganna, dalle grotte fino all'altezza della fonte di San Gemolo. Interessanti gli habitat della Valcastellera e della Valfredda e le Forre della Valganna. Si può arrivare al Funtanin del Des e alla cima dei monti Martica e Chiusarella da cui si gode un ottimo panorama.

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La riserva Lago di Ganna La riserva ha una superficie di circa 100 ettari e include due zone umide di notevole interesse naturalistico e conservazionistico: il Lago di Ganna e la Torbiera del Pralugano. La Riserva comprende anche i boschi igrofili e le praterie che circondano i due specchi d’acqua, estendendosi lungo la Valganna fino alla vecchia miniera di piombo e, attraverso i campi che delimitano la parte settentrionale del Pralugano, fino a poca distanza dall’abitato di Bedero. Dei due corpi idrici il lago di Ganna è il più esteso e quello più facilmente accessibile, essendo visibile anche dalla statale 233 della Valganna. Si tratta di un piccolo lago di origine glaciale (0,6 kmq di superficie), poco profondo e alimentato sia dalle acque di alcune sorgenti situate lungo il perimetro del bacino, sia dal torrente Margorabbia, che ne è anche l’emissario.

La Torbiera del Pralugano É una zona paludosa che si può osservare passando sulla provinciale n°21 che collega Ganna a Bedero. Qui le distese di acqua libera sono piuttosto ridotte, essendo limitate ad alcuni "chiari", che fra l’altro testimoniano le attività di estrazione della torba operate dall’uomo nel corso dei secoli. E’ possibile accedere alla Riserva seguendo un agevole sentiero pianeggiante che inizia nei pressi dell’abitato di Ganna e conduce verso la cappella di San Gemolo, costeggiando il perimetro occidentale dell’omonimo lago. Il sentiero offre numerosi punti panoramici sullo specchio d’acqua e consente agli appassionati di osservare da vicino l’avifauna della Riserva.

L’area del Monte San Giorgio, ricadente nel territorio dei comuni di Clivio, Saltrio, Besano, Viggiù e Porto Ceresio, ha ricevuto nel 2010, da parte dell'Unesco, il riconoscimento per l'alto valore palentologico e fossilifero. Il Monte San Giorgio è il 45° sito italiano iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, il 3° sito naturale dopo le Isole Eolie e le Dolomiti. La candidatura e l’impegnativa procedura amministrativa è stata condotta dai Comuni italiani del Monte San Giorgio con il supporto dell’Ufficio Patrimonio Mondiale UNESCO del Segretariato Generale, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, di Regione Lombardia, unitamente al Site Manager di parte svizzera. In quanto sito transnazionale il dossier è stato firmato dagli ambasciatori permanenti italiano e svizzero presso l’ UNESCO a Parigi.

Il complesso del Monte San Giorgio raggruppa diverse cime (il Monte San Giorgio 1096 m s.l.m., il Monte Pravello o Poncione di Arzo 1.014 m s.l.m. e il Monte Orsa 998 m s.l.m.) e si staglia come una estesa piramide rocciosa sulla riva meridionale del Lago di Lugano fra il ramo di Porto Ceresio (Italia) e Capolago (Svizzera). L’estensione italiana del sito UNESCO (zona di protezione e zona cuscinetto) comprende i comuni di Besano, Clivio, Porto Ceresio, Saltrio e Viggiù per una superficie di 2064,48 ha. L’intera area transazionale del sito UNESCO Monte San Giorgio, che include anche i Comuni svizzeri di Meride, Riva San Vitale, Brusino Arsizio, Besazio, Mendrisio, Ligornetto e Stabio, raggiunge così 44,14 Kmq.

Lo straordinario valore del Monte San Giorgio a livello mondiale è dato dalla presenza nella regione di strati fossiliferi risalenti al periodo Triassico medio (230-242 milioni di anni fa). La sedimentazione tranquilla e la bassa concentrazione di ossigeno sui fondali marini hanno permesso un’ottima conservazione dei fossili, depositati su almeno sei livelli sovrapposti. Mediante lo studio di questi ultimi è possibile ricostruire la storia evolutiva di diversi gruppi di animali marini. Finora sono stati rinvenuti 21.000 esemplari, fra cui 30 specie di rettili, 80 specie di pesci, circa 100 specie di invertebrati, numerosi microfossili e numerose piante, esposti ne musei di Besano (Italia) e di Meride (Svizzera). Altre esposizioni di riferimento per il patrimonio paleontologico del Monte San Giorgio sono nei musei di Milano, Zurigo e Lugano. L’accoglienza ai visitatori dell’area UNESCO sarà garantita attraverso le strutture dei visitor-center di Clivio (italia) ) e di Meride (Svizzera).

Particolare attenzione è stata posta nell’ambito del riconoscimento dell’estensione italiana, alla complementarietà dei due settori transfrontalieri che si distinguono ma si completano nel contempo per aspetti storici dell’attività mineraria, della ricerca scientifica (i primissimi scavi sono stati eseguiti nel 1863 in territorio italiano da parte dell’Abate Antonio Stoppani), e la varietà dei ritrovamenti sui due lati del Monte San Giorgio. La Comunità Montana del Piambello si è fatta parte attiva ed è diventata ente capo-convenzione impegnandosi direttemente per la realizzazione dei progetti di Pag. 31 di 220

accesso visitatori e valorizzazione dell'area per i quali sono stati ottenuti finanziamenti dal Ministero dei Beni Ambientali.

1.2.3 – USO DEL SUOLO La quasi totalità del territorio della C.M., circa 70%, è caratterizzata da suolo boscato. La restante parte è riferita a suolo agricolo e centri abitati (centri storici, frazioni di paesi).

1.2.4 – VINCOLI: Idrogeologico, paesaggistico, archeologico, storico, artistico, ecc.

Il territorio comunitario risulta in gran parte boscato, circa il 70% della superficie totale. Il vincolo idrogeologico interessa circa il 70% di tutto il territorio. Il vincolo ambientale (Legge 1497/39) interessa circa il 78% dell'intero territorio. Tutti i Comuni del territorio comunitario sono dotati di Piano Regolatore Vigente.

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STRUTTURA ORGANIZZATIVA

PERSONALE

Categoria e posizione Previsti in dotazione In servizio Previsti in dotazione In servizio Categoria e posizione economica economica organica numero organica numero A.1 0 0 C.1 1 1 A.2 0 0 C.2 1 1 A.3 0 0 C.3 0 0 A.4 0 0 C.4 0 0 A.5 0 0 C.5 3 2 B.1 0 0 D.1 0 0 B.2 0 0 D.2 0 0 B.3 0 0 D.3 3 3 B.4 0 0 D.4 0 0 B.5 0 0 D.5 0 0 B.6 0 0 D.6 0 0 B.7 1 1 Dirigente 1 1 TOTALE 1 1 TOTALE 9 8

Totale personale al 31-12-2014: di ruolo n. 9 fuori ruolo n. 0

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AREA TECNICA AREA ECONOMICO - FINANZIARIA Categoria Previsti in dotazione organica N^. in servizio Categoria Previsti in dotazione organica N^. in servizio A 0 0 A 0 0 B 1 1 B 0 0 C 2 1 C 1 1 D 1 1 D 1 1 Dir 0 0 Dir 0 0 AREA DI VIGILANZA AREA DEMOGRAFICA-STATISTICA Categoria Previsti in dotazione organica N^. in servizio Categoria Previsti in dotazione organica N^. in servizio A 0 0 A 0 0 B 0 0 B 0 0 C 0 0 C 0 0 D 0 0 D 0 0 Dir 0 0 Dir 0 0 ALTRE AREE TOTALE Categoria Previsti in dotazione organica N^. in servizio Categoria Previsti in dotazione organica N^. in servizio A 0 0 A 0 0 B 0 0 B 1 1 C 2 2 C 5 4 D 1 1 D 3 3 Dir 1 1 Dir 1 1 TOTALE 10 9

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Ai sensi dell’art. 109, 2° comma e dell’art. 50, 10° comma del D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 – TUEL e dell’art. 34 del vigente Regolamento in materia di Ordinamento Generale degli Uffici e dei Servizi, le Posizioni Organizzative sono state conferite ai sotto elencati Funzionari:

SETTORE DIPENDENTE Responsabile Settore Affari Generali MARCO BASILE Responsabile Settore LL.PP. MAURIZIO PIATTI Responsabile Settore Sociale VALERIA PULVIRENTI Responsabile Settore UPDZ MARIELLA LUCIANI Responsabile Settore Economico Finanziario ANTONELLA BORTOLAMAI Responsabile Settore Personale FRANCESCO TRAMONTANA

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STRUTTURA OPERATIVA

Tipologia ESERCIZIO IN CORSO PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017 Anno 2018 1.3.2.1 - Mezzi operativi n. 0 n. 0 n. 0 n. 0 1.3.2.2 - Veicoli n. 5 n. 5 n. 5 n. 5 1.3.2.3 - Centro elaborazione dati Si No X Si No X Si No X Si No X 1.3.2.4 - Personal computer n. 24 n. 24 n. 24 n. 24 1.3.2.5 - Altre strutture (specificare) ATTREZZATURE AIB

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ORGANISMI GESTIONALI

Tipologia ESERCIZIO IN CORSO PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017 Anno 2018 1.3.3.1 - Consorzi n. 1 n. 1 n. 1 n. 1 1.3.3.2 - Aziende n. 1 n. 1 n. 1 n. 1 1.3.3.3 - Istituzioni n. 0 n. 0 n. 0 n. 0 1.3.3.4 - Societa` di capitali n. 0 n. 0 n. 0 n. 0 1.3.3.5 - Concessioni n. 0 n. 0 n. 0 n. 0 1.3.3.6 - Altro n. 2 n. 2 n. 2 n. 2

Organismi interni e partecipazioni

Denominazione

COMUNITA’ MONTANA DEL PIAMBELLO La Comunità Montana è un ente territoriale locale istituito dalla legge 3 dicembre 1971, n. 1102 e ora disciplinato dall'art. 27 del D. lgs. 18 agosto 2000, n. 267 (Testo Unico sugli Enti Locali). Si tratta di un ente pubblico ad appartenenza obbligatoria, costituito con provvedimento del Presidente della Giunta Regionale tra comuni montani e pedemontani, anche appartenenti a province diverse.

Lo scopo è la valorizzazione delle zone montane, per l'esercizio di funzioni conferite, e l'esercizio associato di funzioni comunali.

Le Comunità Montane sono ambiti organizzativi quasi naturalmente riconosciuti a livello locale, inizialmente sostenute dallo Stato per conseguire quel riequilibrio territoriale socioeconomico della montagna, previsto dalla Costituzione Italiana (art. 44 ultimo comma: “La legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane.”), fanno riferimento a determinate “zone omogenee” riconosciute dalla legge regionale, spesso coincidenti con bacini naturali, per lo più fluviali: es. la Valle Seriana, lungo il fiume Serio, o la Valle Brembana, lungo il fiume Brembo.

Le Comunità Montane della Lombardia sono 23, dopo il riordino operato atraverso la LR 19/2008, conseguenza delle esigenze di contenimento dei costi dettate dalla Legge Finanziaria 2008 (L. 244/2007). In seguito all’azzeramento delle risorse statali per

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garantire il funzionamento delle Comunità montane, Regione Lombardia ha aggiornato la LR 19/2008 nell’agosto 2011, con la legge di assestamento di bilancio (LR 11/2011), istituendo un capitolo specifico di spesa corrente. Dall'agosto 2011, con l'approvazione della LR 11/2011, il fondo è ripartito tra le Comunità attraverso lo strumento di programmazione negoziata del PISL Montagna (Programma Integrato di Sviluppo Locale, semplificato rispetto al PISL tradizionale ex LR 2/2003), uno strumento triennale che pone la CM al centro dell'attività di programmazione territoriale, in raccordo con la programmazione regionale e provinciale, consentendo un uso più razionale e sinergico delle risorse disponibili per gli investimenti.

Comune/i associato/i Con decreto del presidente della regione Lombardia n. 6500 del 26.06.09 e stata costituita la Comunità Montana del Piambello tra i comuni di: Arcisate, Bedero Valcuvia, Besano, Bisuschio, Brusimpiano, Cadegliano-Viconago, Cantello, Clivio, Cremenaga, Cuasso al Monte, Cugliate Fabiasco, Cunardo, Induno Olona, Lavena Ponte Tresa, Marchirolo, Marzio, Porto Ceresio, Saltrio, Valganna, Viggiù, componenti la zona omogenea n. 22 di cui alla legge regionale della Lombardia 27 giugno 2008, n. 19.

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La Comunità Montana possiede le seguenti partecipazioni azionarie:

Ragione sociale Oggetto Quota di partecipazione

G.I.E. – “Società Impianti Società per la gestione della 2,0748% Ecologici Spa” raccolta dei rifiuti Valore nominale quota € Sede Loc. Sonneggio / Via 5.015,52 per Luino - 21031 Cadegliano Viconago (VA) Partita IVA 1972760126

Accademia Nazionale di Istruzione post-secondaria, 1,000% Studi Superiori SRL universitaria e non Valore nominale quota € Sede Via Porro 35 - 21026 universitaria. 300,00 Induno Olona (VA) Partita IVA 02645140126

L’Assemblea Comunitaria, rispettivamente con delibera n. 24/2009 e nr. 48/2010 ha disposto la dismissione della partecipazione societaria alla Accademia Nazionale di Studi Superiori Srl e dalla G.I.E. “Società Impianti Ecologici” Spa, resasi necessaria al fine del rispetto delle prescrizioni contenute nell’articolo 3, commi 27 e seguenti, della legge 244 del 2007.

Con successiva determinazione n. 67/2011 per quanto concerne G.I.E è stata bandita la procedura di gara di evidenza pubblica per l’alienazione di detta quota, procedura che è risultata deserta.

A riguardo è intervenuto recentemente il Legislatore che, con il comma 569 dell’articolo unico della legge 147 del 2013, prevede che “il termine di trentasei mesi fissato dal comma 29 dell'articolo 3 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, è prorogato di dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, decorsi i quali la partecipazione non alienata mediante procedura di evidenza pubblica cessa ad ogni effetto; entro dodici mesi successivi alla cessazione la società liquida in denaro il valore della quota del socio cessato in base ai criteri stabiliti all'articolo 2437-ter, secondo comma, del codice civile” . Il termine in questione è scaduto il 31.12.2014.

La scadenza del termine suddetto fa sì che la cessazione della partecipazione della Cm Piambello alla compagine societaria di Accademia Nazionale di Studi Superiori Srl e di G.I.E. Spa sia avvenuta ipso iure, salva la liquidazione delle quote/azioni societarie dismesse da parte della stessa società, che avverranno secondo quanto previsto dall’articolo 2437 ter del codice civile. Pertanto la partecipazione della Comunità Montana Piambello è già cessata al 31.12.2014 e la stessa dovrà essere liquidata in danaro al corrispettivo valore alla data di cessazione (comma 569, art. 1, Legge 147/2013).

Non si hanno rappresentanti dell’Amministrazione negli organi di governo né si sono conferiti incarichi di amministratore delle società sopra elencate.

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ACCORDI DI PROGRAMMA E ALTRI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA

ACCORDO DI PROGRAMMA - 1

Oggetto: Documento Programmatico per l’elezione del Presidente della Comunità Montana ai sensi dell’art.17, dello Statuto Comunitario Vigente. L'Assemblea Comunitaria, a seguito delle elezioni sul territorio ha adottato la deliberazione nr.20 del 28 luglio 2014.

Altri soggetti partecipanti: comuni di: Arcisate, Bedero Valcuvia, Besano, Bisuschio, Brusimpiano, Cadegliano-Viconago, Cantello, Clivio, Cremenaga, Cuasso al Monte, Cugliate Fabiasco, Cunardo, Induno Olona, Lavena Ponte Tresa, Marchirolo, Marzio, Porto Ceresio, Saltrio, Valganna, Viggiù.

Impegni di mezzi finanziari: come da bilanci relativi

Durata dell'accordo: dal 2014 al 2019

ACCORDO DI PROGRAMMA - 2

Oggetto: Gestione del Piano di Zona. Altri soggetti partecipanti: Comuni di : Arcisate, Besano, Bisuschio, Brusimpiano, Cantello, Clivio, Cuasso al Monte, Induno Olona, Porto Ceresio, Saltrio, Viggiu'.

Impegni di mezzi finanziari: Bilancio di previsione 2016 : € 1.606.900,50

Durata dell'accordo: dal 01.05.2015 al 31.12.2017

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FUNZIONI ESERCITATE SU DELEGA

FUNZIONI E SERVIZI DELEGATI DALLA REGIONE

- Riferimenti normativi: La Comunità Montana svolge le funzioni previste dalla L.R. 19/98

- Funzioni o servizi: Salvaguardare particolarmente le attività agricole, silvicole, pastorali favorendo inoltre la crescita economica e culturale delle Comunità locali. E’ inoltre scopo della C.M., come previsto dallo Statuto, la conservazione attiva delle specie animali e vegetali, dei boschi, dei luoghi panoramici, dei biotopi e geotopi attraverso la difesa degli equilibri ecologici e idrogeologici. A seguito dell’entrata in vigore della L.R.27/04 le competenze forestali e di antincendio sono state delegate alle CC.MM. Con il Regolamento Reg. “Norme Forestali” nr.5 del 20.07.2007 sono state – tra l’altro- introdotte le denunce di taglio informatizzate. Inoltre la L.R. 18/97 delega alle CC.MM. le autorizzazioni in materia di vincolo ambientale sui boschi e le autorizzazioni sul vincolo idrogeologico.

- Trasferimenti di mezzi finanziari:

- Unità di personale trasferito:

FUNZIONI E SERVIZI DELEGATI DAI COMUNI

- Riferimenti normativi: - D.G.R. 7/7868 del 25.1.2002 così come modificata ed integrata con D.G.R. 7/13950 dell’ 1.8.2003; - Articolo 14, comma 27, del già d.l. 78/2010 convertito nella legge 122/2010; - Articolo 117, comma 2, lettera p) della Costituzione; - Atto nr.46 del 20.12.2013; - Atto nr.48 del 20.12.2013;

- Funzioni o servizi: La Comunità Montana gestisce in forma convenzionata:

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- il servizio di prevenzione del randagismo, - il reticolo idrografico minore, - il controllo della raccolta dei funghi epigei, - il servizio depurazione, - il servizio Sportello Unico Attività Produttive, - il Piano di Zona, - i Servizi Urbanistico e Tecnico - il Servizio Informativo, - la “progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni ai cittadini", - la funzione "attività, in ambito comunale, di pianificazione di protezione civile e di coordinamento dei primi soccorsi".

- Trasferimenti di mezzi finanziari: in relazione a quanto previsto dalle singole convenzioni,

- Unità di personale trasferito: no.

VALUTAZIONI IN ORDINE ALLA CONGRUITA’ TRA FUNZIONI DELEGATE E RISORSE ATTRIBUITE Di fatto gli oneri di gestione direttamente ed indirettamente generati dall’esercizio delle attività delegate o in convenzione (nel caso dei Comuni del Territorio comunitario) non vengono coperte in modo diretto dagli enti deleganti o convenzionati. I costi fissi sono a carico della Comunità Montana esclusa una piccola percentuale (2%-4%) che dall’ anno 2010 viene richiesta ai Comuni Convenzionati. L'intervento della Regione per la gestione di funzioni delegate o per servizi esercitati in convenzione è oggetto della revisione in corso che coinvolge gli indicatore di complessità organizzativa e i costi standard. Metodologia ancora in fase sperimentale e della quale ancora non sono certi i dati finanziari per i riparti.

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GLI INVESTIMENTI E LA REALIZZAZIONE DELLE OPERE PUBBLICHE

SCHEDA 1: PROGRAMMA TRIENNALE DELLE OPERE PUBBLICHE 2016 / 2018 DELL'AMMINISTRAZIONE

Il Piano Triennale delle Opere Pubbliche e le spese d’investimento La Comunità Montana, al fine di programmazione la realizzazione delle opere pubbliche sul proprio territorio è tenuta ad adottare il programma triennale e l’elenco annuale dei lavori sulla base degli schemi tipo previsti dalla normativa. Nell’elenco devono figurare solo gli interventi di importo superiore ai 100.000,00 euro per cui dal prospetto rimangono esclusi tutti gli interventi al di sotto di tale soglia, comunque significativi. La Giunta Esecutiva, con la deliberazione n.100 del 12.10.2015 ha approvato il Programma Triennale Lavori Pubblici 2016 - 2018 e l’elenco annuale dei lavori da realizzare nell’esercizio 2016. Al fine di favorire la conoscenza e garantire la trasparenza dell’azione amministrativa, si riportano di seguito, per il triennio, i prospetti recanti tutte le spese indicate nel titolo II (spese di investimento) e le relative modalità di finanziamento, con esclusione delle spese provenienti dagli esercizi precedenti, reimputate nel 2016.

QUADRO DELLE RISORSE DISPONIBILI

La sottostante tabella evidenzia la suddivisione delle risorse nell’arco del triennio destinate al finanziamento degli interventi previsti dall'ente.

ARCO TEMPORALE DI VALIDITA` DEL PROGRAMMA TIPOLOGIA DI RISORSA DISPONIBILITA` FINANZIARIA Primo anno Secondo anno Terzo anno Importo totale 2016 2017 2018 FONDI PROPRI (*) 0,00 374.502,62 797.902,63 1.172.405,25

(*) nel programma OO:PP: 2016-2016 sono previste, per l’esercizio 2016, opere già inserite in precedenti programmi la cui attuazione avverrà nel 2016. Il finanziamento di tali opere ha già trovato copertura negli esercizi finanziari in cui erano state inizialmente previste.

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SCHEDA 2: PROGRAMMA TRIENNALE DELLE OPERE PUBBLICHE 2016 / 2018 DELL'AMMINISTRAZIONE

Le sottostanti tabelle evidenziano la stima dei costi previsti e la cronologia delle opere. Non è previsto l’apporto eventuale di capitale privato per la realizzazione degli interventi nell’arco del triennio.

CRONOPROGRAMMA ATTUAZIONE OPERE

N.progr. CODICE DESCRIZIONE Priorita' OPERE DA REALIZZARE DEL PROGRAMMA note (1) AMM.NE DELL'INTERVENTO (5) Primo anno Secondo anno Terzo anno Totale (2) (2016) (2017)) (2018)

1 030060012 SISTEMAZIONE IDRAULICO FORESTALE 0 150.000,00 0,00 0,00 150.000,00 150.000,00 euro DEL PARCO ARGENTERA già finanziate in esercizi precedenti 2 030012060 TRATTO DI CONNESSIONE IN CUNARDO 0 0,00 0,00 100.000,00 TRA LE RETI CICLOPEDONALI DELLE 100.000,00 COMUNITA' MONTANE DEL PIAMBELLO E V 3 030012083 STRALCIO B PROLUNGAMENTO DEL 0 0,00 749.005,25 PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA 374.502,62 374.502,63 VALGANNA E VALMARCHIROLO NEI COMUNI DI IND 4 030012083 STRALCIO A, PROLUNGAMENTO DEL 0 1.080.794,75 euro PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA 382.892,13 374.502,62 323.400,00 1.080.794,75 già finanziate in VALGANNA E VALMARCHIROLO NEI esercizi precedenti COMUNI DI IN 5 030012083 STRALCIO C, PROLUNGAMENTO DEL 0 0,00 323.400,00 PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA 323.400,00 VALGANNA E VALMARCHIROLO NEI COMUNI DI IN 532.892,13 749.005,24 1.121.302,63 2.453.200,00

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ARTICOLAZIONE DELLA COPERTURA FINANZIARIA

N.progr. CODICE DESCRIZIONE Priorita' STIMA DEI COSTI DEL PROGRAMMA (1) AMM.NE DELL'INTERVENTO (5) Primo anno Secondo anno Terzo anno Totale (2) (2016) (2017)) (2018) note 1 030060012 SISTEMAZIONE IDRAULICO FORESTALE 0 0,00 0,00 0,00 0,00 DEL PARCO ARGENTERA 2 030012060 TRATTO DI CONNESSIONE IN CUNARDO 0 0,00 0,00 100.000,00 150.000,00 euro già finanziate in esercizi precedenti TRA LE RETI CICLOPEDONALI DELLE 100.000,00 COMUNITA' MONTANE DEL PIAMBELLO E V 3 030012083 STRALCIO B PROLUNGAMENTO DEL 0 0,00 749.005,25 PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA 374.502,62 374.502,63 VALGANNA E VALMARCHIROLO NEI COMUNI DI IND 4 030012083 STRALCIO A, PROLUNGAMENTO DEL 0 0,00 0,00 0,00 0,00 PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALGANNA E VALMARCHIROLO NEI COMUNI DI IN 5 030012083 STRALCIO C, PROLUNGAMENTO DEL 0 0,00 0,00 323.400,00 1.080.794,75 euro già finanziate in esercizi precedenti PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA 323.400,00 VALGANNA E VALMARCHIROLO NEI COMUNI DI IN 374.502,62 797.902,63 1.172.405,25 0,00

Legenda (1) Numero progressivo da 1 a N a partire dalle opere del primo anno. (2) Eventuale codice identificativo dell'intervento attribuito dall’Amministrazione (può essere vuoto). (3) In alternativa al codice ISTAT si puo' inserire il codice NUTS. (4) Vedi Tabella 1 e Tabella 2. (5) Vedi art.128 comma 3 del d.lgs 163/06 e s.m. secondo le priorita' indicate dall'amministrazione cun una scala espressa in tre livelli (1=massima priorita' 3=minima priorita'). (6) Da compilarsi solo nell'ipotesi di cui all'art. 53 commi 6-7 del dlgs.163/2006 e s.m.i. quando si tratta dell'intervento che si realizza a seguito di specifica alienazione a favore dell'appaltatore. In caso affermativo compilare la scheda 2B. (7) Vedi Tabella 3.

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ELENCO DELLE OPERE PUBBLICHE FINANZIATE NEGLI ANNI PRECEDENTI E NON REALIZZATE (IN TUTTO O IN PARTE)

Codice Anno di Importo N. Descrizione (oggetto dell'opera) funzione impegno Fonti di finanziamento e servizio fondi Totale Già liquidato Da liquidare (descrizione estremi) 5 TRATTO DI CONNESSIONE IN CUNARDO TRA LE RETI 0 2012 Progetto ex Pisl finanziato con fondi propri. Il CICLOPEDONALI DELLE COMUNITA' MONTANE DEL 100.000,00 0,00 100.000,00 progetto preliminare è stato redatto e sono in PIAMBELLO E VALLI DEL VERBANO fase di risoluzione le difficoltà connesse alla acquisizione aree. L’opera viene riproposta nel piano opere pubbliche per l’anno 2018.

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LA SPESA PER LE RISORSE UMANE

PROGRAMMAZIONE DEL FABBISOGNO DI PERSONALE PER IL TRIENNIO 2016/2018

La premessa L’art. 39 della Legge n. 449/1997 stabilisce che le Pubbliche Amministrazioni, al fine di assicurare funzionalità ed ottimizzazione delle risorse per il migliore funzionamento dei servizi in relazione alle disponibilità finanziarie e di bilancio, provvedano alla programmazione triennale del fabbisogno di personale, comprensivo delle unità di cui alla Legge n. 68/1999. L’obbligo di programmazione del fabbisogno del personale è altresì sancito dall’art. 91 del D.Lgs. n. 267/2000, che precisa che la programmazione deve essere finalizzata alla riduzione programmata delle spese del personale. Il D.Lgs. 165/2001 dispone, inoltre, quanto segue relativamente alla programmazione del fabbisogno di personale: a) art. 6 – comma 4 - il documento di programmazione deve essere correlato alla dotazione organica dell’Ente e deve risultare coerente con gli strumenti di programmazione economico finanziaria; b) art. 6 - comma 4bis - il documento di programmazione deve essere elaborato su proposta dei competenti dirigenti che individuano i profili professionali necessari allo svolgimento dei compiti istituzionali delle strutture cui sono preposti; c) art. 35 – comma 4 – la programmazione triennale dei fabbisogni di personale costituisce presupposto necessario per l’avvio delle procedure di reclutamento. Il principio contabile 14 concernente la programmazione di bilancio prevede che all’interno della Sezione Operativa del Documento Unico di Programmazione sia contenuta anche la programmazione del fabbisogno di personale a livello triennale e annuale.

Il rispetto dei vincoli per le assunzioni La programmazione di fabbisogni del personale avviene nel rispetto della disciplina vincolistica in tema di spesa del personale in generale e di assunzioni in particolare. Da numerosi anni il contenimento della spesa pubblica è tra gli obiettivi principali delle disposizioni normative in materia di bilancio e programmazione economica per tutto il comparto della Pubblica Amministrazione. A ciò si aggiunge la manovra economico finanziaria di cui al D.L. n. 78/2010 (e s.m.i.), la quale ha disposto che, ai fini del rispetto degli obiettivi di finanza pubblica: a) art. 1, comma 562 della Legge 296/2006, come modificato dall’art. 4-ter, comma 11, legge n. 44/2012, che dispone che per gli enti non sottoposti alle regole del patto di stabilità interno, le spese di personale, al lordo degli oneri riflessi a carico delle amministrazioni e dell’IRAP, con esclusione degli oneri relativi ai rinnovi contrattuali, non devono superare il corrispondente ammontare dell’anno 2008; b) il costo delle assunzioni di personale destinato allo svolgimento delle funzioni in materia di polizia locale, di istruzione pubblica e del settore sociale sono calcolate nella misura ridotta del 50%, ai soli fini del calcolo delle facoltà assunzionali (50% delle cessazioni dell’anno precedente per l’anno 2014 e 40% per i successivi anni); c) i trattenimenti in servizio previsti dalle norme del D.L. 112/2008 e le trasformazioni dei rapporti di lavoro da part-time a tempo pieno di personale assunto a tempo parziale sono da considerarsi, in termini finanziari, nuove assunzioni e, pertanto, da computare nel novero delle risorse ad esse assegnate (50% delle cessazioni dell’anno precedente per l’anno 2014 e 40% per i successivi

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anni). Per la spesa per le assunzioni a tempo determinato e le altre forme di lavoro flessibile, si dovrà tener conto anche dei seguenti ulteriori vincoli imposti dalla normativa vigente in tema di contenimento della spesa per il personale: - comma 28 dell’art. 9 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito nella legge 30 luglio 2010 n. 122, come modificato da ultimo dall'art. 11, comma 4-bis, della Legge 11 agosto 2014, n. 114 di conversione del D.L. 90-2014, il quale così recita: “A decorrere dall'anno 2011, le amministrazioni dello Stato……omissis……possono avvalersi di personale a tempo determinato o con convenzioni ovvero con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, nel limite del 50 per cento della spesa sostenuta per le stesse finalità nell'anno 2009. Per le medesime amministrazioni la spesa per personale relativa a contratti di formazione lavoro, ad altri rapporti formativi, alla somministrazione di lavoro, nonché al lavoro accessorio di cui all'articolo 70, comma 1, lettera d)del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, e successive modificazioni ed integrazioni, non può essere superiore al 50 per cento di quella sostenuta per le rispettive finalità nell'anno 2009. I limiti di cui al primo e al secondo periodo non si applicano, anche con riferimento ai lavori socialmente utili, ai lavori di pubblica utilità e ai cantieri di lavoro, nel caso in cui il costo del personale sia coperto da finanziamenti specifici aggiuntivi o da fondi dell'Unione europea; nell'ipotesi di cofinanziamento, i limiti medesimi non si applicano con riferimento alla sola quota finanziata da altri soggetti. Le disposizioni di cui al presente comma costituiscono principi generali ai fini del coordinamento della finanza pubblica ai quali si adeguano le regioni, le province autonome, gli enti locali e gli enti del Servizio sanitario nazionale.” “A decorrere dal 2013 gli enti locali possono superare il predetto limite per le assunzioni strettamente necessarie a garantire l'esercizio delle funzioni di polizia locale, di istruzione pubblica e del settore sociale nonchè per le spese sostenute per lo svolgimento di attività sociali mediante forme di lavoro accessorio di cui all'articolo 70, comma 1, del decreto legislativo 10 settembre 2003, n.276. Le limitazioni previste dal presente comma non si applicano agli enti locali in regola con l'obbligo di riduzione delle spese di personale di cui ai commi 557 e 562 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006,n.296, e successive modificazioni, nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente. Resta fermo che comunque la spesa complessiva non può essere superiore alla spesa sostenuta per le stesse finalità' nell'anno 2009.”

La programmazione di fabbisogni del personale avviene inoltre tenendo strettamente conto degli impegni gestionali già assunti dell’ente ed in particolare: - questa comunità montana gestisce, a far tempo dal 1 gennaio 2003 (inizialmente per conto di alcuni comuni aderenti alla ex comunità montana Valceresio ed a far tempo dall’anno 2009, in attuazione della l.r. n. 19/08 che ha visto la nascita del nuovo ente montano denominato C.M del Piambello, per i comuni afferenti alla nuova zona omogenea n. 22 che vi hanno via via aderito) il servizio associato dello sportello unico per le attività produttive - SUAP; - gestisce, per conto dei Comuni associati, il Piano di Zona ai sensi della Legge 8 novembre 2000 n. 328 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” la quale, nel quadro di un generale riassetto del settore dei servizi sociali e in applicazione del principio generale di sussidiarietà verticale, individua una nuova rete di competenze attribuite agli enti territoriali; - l’ente provvede alla progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni ai cittadini, (funzione sociale trasferita) per il periodo dal 01.01.2013 al 31.12.2018; con convenzione, ex art. 30 Tuel, per l’esercizio della funzione fondamentale relativa approvata con deliberazione di Assemblea n. 46 del 20.12.2012.

Il ruolo sempre più rilevante delle comunità montane nella gestione dei servizi associati e nel raggiungimento dell’obiettivo di incrementare la qualità delle prestazioni riducendo complessivamente gli oneri organizzativi e finanziari e la prospettiva che la gestione dei servizi associati sarà

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incrementata dell’ulteriore trasferimento di funzioni fondamentali, in attuazione di quanto previsto dal novellato art. 14 del D.L. 78/2010 si prevede che per far fronte a tale aggravio organizzativo si renda necessario incrementare il fabbisogno di personale nei limiti descritti e nel senso della maggiore economicità possibile. LE RISORSE UMANE DISPONIBILI Il Piano Triennale del Fabbisogno del Personale Il piano del fabbisogno del personale per il triennio 2016/2018, viene redatto ai sensi dell’art. 91 del D.Lgs.267/2000 e dell’art. 39 della Legge n. 449/1997. Le previsioni di spesa garantiscono il rispetto di quanto stabilito dall’art. 1, comma 557, della Legge 296/2006. Per il 2016 non si prevedono nuove assunzioni di personale a tempo indeterminato.

Le previsioni iscritte in bilancio sono compatibili con la programmazione del fabbisogno di personale, come da tabella sottostante.

Previsioni 2015 2016 2017 2018 Spese per il personale dipendente 611.270,00 592.749,00 592.749,00 592.749,00 I.R.A.P. 51.957,95 50.383,66 50.383.,66 50.383,66 Spese per il personale in comando 11.000,00 TOTALE SPESE PERSONALE 673.270,95 643.132,65 643.132,65 643.132,65

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PATRIMONIO

Gestione del patrimonio

La situazione patrimoniale dell’Ente Le decisioni di spesa che vengono autorizzate con nell’ambito delle linee programmatiche dell’ente sono strettamente connesse ed interdipendenti dall’attuale situazione patrimoniale dell’ente e condizionano, a loro volta, la configurazione che il patrimonio avrà alla fine di ogni esercizio. Il successivo prospetto riporta i principali aggregati che compongono il Conto del patrimonio suddivisi in attivo e passivo. Descrizione patrimonio alla chiusura della gestione 2014.

CONTO DEL PATRIMONIO (ATTIVO)

IMPORTI PARZIALI CONSISTENZA INIZIALE VARIAZIONI DA C/FINANZIARIO VARIAZIONI DA ALTRE CAUSE CONSISTENZA FINALE + - + - A) IMMOBILIZZAZIONI I) IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI 1) Costi pluriennali capitalizzati 26.231,30 6.557,82 19.673,48 (relativo fondo di ammortamento in detrazione) TOTALE 26.231,30 6.557,82 19.673,48 II) IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI TOTALE 16.120.999,26 7.612,80 188.935,55 15.939.676,51 III) IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE TOTALE TOTALE IMMOBILIZZAZIONI 16.147.230,56 7.612,80 195.493,37 15.959.349,99

CONTO DEL PATRIMONIO (ATTIVO)

IMPORTI PARZIALI CONSISTENZA INIZIALE VARIAZIONI DA C/FINANZIARIO VARIAZIONI DA ALTRE CAUSE CONSISTENZA FINALE + - + - B) ATTIVO CIRCOLANTE I) RIMANENZE TOTALE II) CREDITI TOTALE 9.343.641,89 5.730.671,01 5.739.154,31 515.703,52 8.819.455,07 III) ATTIVITA' FINANZIARIE CHE NON COSTITUISCONO IMMOBILIZZI 1) Titoli 5.019,96 5.019,96 TOTALE 5.019,96 5.019,96 IV) DISPONIBILITA' LIQUIDE 1) Fondo di cassa 1.151.216,18 5.739.154,31 5.116.632,66 1.773.737,83 2) Depositi bancari TOTALE 1.151.216,18 5.739.154,31 5.116.632,66 1.773.737,83 TOTALE ATTIVO CIRCOLANTE 10.499.878,03 11.469.825,32 10.855.786,97 515.703,52 10.598.212,86 C) RATEI E RISCONTI I) RATEI ATTIVI II) RISCONTI ATTIVI TOTALE RATEI E RISCONTI TOTALE DELL'ATTIVO (A+B+C) 26.647.108,59 11.477.438,12 10.855.786,97 711.196,89 26.557.562,85 CONTI D'ORDINE

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D) OPERE DA REALIZZARE 1.178.554,59 37.955,03 206.995,31 306.126,97 703.387,34 E) BENI CONFERITI IN AZIENDE SPECIALI F) BENI DI TERZI TOTALE CONTI D'ORDINE 1.178.554,59 37.955,03 206.995,31 306.126,97 703.387,34

CONTO DEL PATRIMONIO (PASSIVO)

IMPORTI PARZIALI CONSISTENZA INIZIALE VARIAZIONI DA C/FINANZIARIO VARIAZIONI DA ALTRE CAUSE CONSISTENZA FINALE + - + - A) PATRIMONIO NETTO I) NETTO PATRIMONIALE 11.050.180,18 1.425.152,44 1.683.311,09 11.308.338,83 II) NETTO DA BENI DEMANIALI TOTALE PATRIMONIO NETTO 11.050.180,18 1.425.152,44 1.683.311,09 11.308.338,83 B) CONFERIMENTI I) CONFERIMENTI DA TRASFERIMENTI IN CONTO CAPITALE 6.417.373,90 1.252.561,16 1.289.614,78 6.380.320,28 II) CONFERIMENTI DA CONCESSIONI DI EDIFICARE TOTALE CONFERIMENTI 6.417.373,90 1.252.561,16 1.289.614,78 6.380.320,28 C) DEBITI TOTALE DEBITI 9.179.554,51 5.703.879,78 4.909.637,35 1.104.893,20 8.868.903,74 D) RATEI E RISCONTI I) RATEI PASSIVI II) RISCONTI PASSIVI TOTALE RATEI E RISCONTI TOTALE DEL PASSIVO (A+B+C+D) 26.647.108,59 6.956.440,94 6.334.789,79 1.683.311,09 2.394.507,98 26.557.562,85 CONTI D'ORDINE E) IMPEGNI OPERE DA REALIZZARE 1.178.554,59 37.955,03 206.995,31 306.126,97 703.387,34 F) CONFERIMENTI IN AZIENDE SPECIALI G) BENI DI TERZI TOTALE CONTI D'ORDINE 1.178.554,59 37.955,03 206.995,31 306.126,97 703.387,34

Non vi sono elementi per formulare un piano di alienazione del patrimonio dell’ente.

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RILEVAZIONE PER IL CONSOLIDAMENTO DEI CONTI PUBBLICI

Dati analitici di cassa dell’ultimo consuntivo deliberato dal Consiglio Comunale - anno 2014 (schemi D.Lgs. n. 194/1996).

5.2 DATI ANALITICI DI CASSA DELL'ULTIMO CONSUNTIVO DELIBERATO DAL CONSIGLIO PER L'ANNO 2014 (Sistema contabile ex D.Lvo 267/2000 e D.P.R. 194/96) Classificazione funzionale 1 2 3 4 Istruzione pubblica, cultura e beni culturali Settore sportivo, ricreativo e turismo Gestione del territorio e tutela ambientale Amm.ne gestione Istruzione Agriturismo e Difesa Cultura Turismo e sport Viabilità Classificazione economica e controllo pubblica Totale altri serv. Totale ambientale Totale serv. 03 e 04 serv. 01 serv. 01 serv. 01 e 02 02 e 03 serv. da 02 a 06 A) SPESE CORRENTI (parte 1) 1. Personale 390.422,02 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - oneri sociali 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - ritenute IRPEF 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

2. Acquisto beni e servizi 181.411,41 0,00 4.375,30 4.375,30 0,00 25.307,32 0,00 870.249,55 25.307,32 870.249,55 3. Trasferimenti a famiglie e Ist.Soc. 50.649,45 0,00 0,00 0,00 2.000,00 500,00 2.500,00 0,00 0,00 0,00 4. Trasferimenti a imprese private 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 5. Trasferimenti a Enti pubblici 1.556,04 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - Stato e Enti Amm.ne centrale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - Regione 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - Province e Citta' metropolitane 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - Comuni e Unione di Comuni 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - Az.Sanitarie e Ospedaliere 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - Consorzi di Comuni e Istituzioni 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - Comunita' montane 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - Aziende di pubblici servizi 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - Altri Enti amministrazione locale 1.556,04 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 6. Totale trasferimenti correnti 52.205,49 0,00 0,00 0,00 2.000,00 500,00 2.500,00 0,00 0,00 0,00 (3+4+5) 7. Interessi passivi 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 984,04 984,04 0,00 8.215,89 8.215,89 8. Altre spese correnti 28.550,83 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 TOTALE SPESE CORRENTI 652.589,75 0,00 4.375,30 4.375,30 2.000,00 26.791,36 0,00 878.465,44 (1+2+6+7+8) 28.791,36 878.465,44

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Classificazione funzionale 5 6 Industria TOTALE Agricoltura commercio e Altri serv. GENERALE Classificazione economica Settore sociale Totale serv. 01 Artigianato 03 e 04 serv. 02 A) SPESE CORRENTI (parte 2) 1. Personale 109.184,08 0,00 0,00 26.910,37 26.910,37 526.516,47 - Oneri sociali 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - Ritenute IRPEF 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 2. Acquisto beni e servizi 1.490.930,22 0,00 0,00 16.512,60 16.512,60 2.588.786,40 3. Trasferimenti a famiglie e Ist.Soc. 111.215,82 0,00 0,00 0,00 0,00 164.365,27 4. Trasferimenti a imprese private 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 5. Trasferimenti a Enti pubblici 59.995,18 0,00 0,00 0,00 0,00 61.551,22 - Stato e Enti Amm.ne centrale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - Regione 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - Province e Citta' metropolitane 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - Comuni e Unione di Comuni 39.697,20 0,00 0,00 0,00 0,00 39.697,20 - Az.Sanitarie e Ospedaliere 20.297,98 0,00 0,00 0,00 0,00 20.297,98 - Consorzi di Comuni e 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Istituzioni - Comunita' montane 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - Aziende di pubblici servizi 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - Altri Enti amministrazione 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1.556,04 locale 6. Totale trasferimenti correnti 171.211,00 0,00 0,00 0,00 0,00 225.916,49 (3+4+5) 7. Interessi passivi 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 9.199,93 8. Altre spese correnti 8.756,67 0,00 0,00 1.793,00 1.793,00 39.100,50 TOTALE SPESE CORRENTI 1.780.081,97 0,00 0,00 45.215,97 45.215,97 3.389.519,79 (1+2+6+7+8)

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5.2 DATI ANALITICI DI CASSA DELL'ULTIMO CONSUNTIVO DELIBERATO DAL CONSIGLIO PER L'ANNO 2014 (Sistema contabile ex D.Lvo 267/2000 e D.P.R. 194/96) Classificazione funzionale 1 2 3 4 Istruzione pubblica, cultura e beni culturali Settore sportivo, ricreativo e turismo Gestione del territorio e tutela ambientale Istruzione Agriturismo e Difesa Amm.ne gestione Cultura Turismo e sport Viabilità Classificazione economica pubblica Totale altri serv. Totale ambientale Totale e controllo serv. 03 e 04 serv. 01 serv. 01 serv. 01 e 02 02 e 03 serv. da 02 a 06 B) SPESE IN C/CAPITALE (parte 1)

1. Costituzione di capitali fissi 60.499,72 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 146.495,59 146.495,59 - Beni mobili, macchine e attrezzature 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 24.792,15 tecnico-scientifiche 24.792,15

2. Trasferimenti a famiglie e istituti sociali 0,00 0,00 82.195,18 82.195,18 0,00 0,00 0,00 0,00 183.355,08 183.355,08

3. Trasferimenti a imprese private 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 25.341,98 0,00 25.341,98

4. Trasferimenti a Enti pubblici 0,00 0,00 0,00 0,00 100.840,92 33.349,94 79.492,75 312.692,59 134.190,86 392.185,34 - Stato e Enti Amm.ne centrale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - Regione 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - Province e Citta' metropolitane 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

- Comuni e Unione di Comuni 0,00 0,00 0,00 0,00 100.840,92 33.349,94 79.492,75 312.692,59 134.190,86 392.185,34 - Az.Sanitarie e Ospedaliere 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - Consorzi di Comuni e Istituzioni 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - Comunita' montane 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - Aziende di pubblici servizi 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - Altri Enti amministrazione locale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 5. Totale trasferimenti in c/capitale 0,00 0,00 82.195,18 82.195,18 100.840,92 33.349,94 496.047,67 (2+3+4) 134.190,86 104.834,73 600.882,40 6. Partecipazioni e conferimenti 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 7. Concessioni di crediti ed anticipazioni 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 TOTALE SPESE IN C/CAPITALE 60.499,72 0,00 82.195,18 82.195,18 100.840,92 33.349,94 642.543,26 (1+5+6+7) 134.190,86 104.834,73 747.377,99

TOTALE GENERALE SPESA 713.089,47 0,00 86.570,48 86.570,48 102.840,92 60.141,30 1.521.008,70 162.982,22 104.834,73 1.625.843,43

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Classificazione funzionale 5 6 Industria TOTALE Agricoltura commercio e Altri serv. GENERALE Classificazione economica Settore sociale Totale serv. 01 Artigianato 03 e 04 serv. 02 B) SPESE IN C/CAPITALE (parte 2) 1. Costituzione di capitali fissi 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 206.995,31 - Beni mobili, macchine e 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 24.792,15 attrezzature tecnico-scientifiche 2. Trasferimenti a famiglie e 0,00 175.551,83 0,00 0,00 175.551,83 441.102,09 istituti sociali 3. Trasferimenti a imprese private 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 25.341,98 4. Trasferimenti a Enti pubblici 0,00 0,00 0,00 71.645,63 71.645,63 598.021,83 - Stato e Enti Amm.ne centrale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - Regione 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - Province e Citta' metropolitane 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - Comuni e Unione di Comuni 0,00 0,00 0,00 71.645,63 71.645,63 598.021,83 - Az.Sanitarie e Ospedaliere 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - Consorzi di Comuni e Istituzioni 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - Comunita' montane 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - Aziende di pubblici servizi 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - Altri Enti amministrazione locale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 6. Totale trasferimenti in c/capitale 0,00 175.551,83 0,00 71.645,63 247.197,46 1.064.465,90 (2+3+4) 5. Partecipazioni e conferimenti 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 7. Concessioni di crediti 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 ed anticipazioni TOTALE SPESE IN C/CAPITALE 0,00 175.551,83 0,00 71.645,63 247.197,46 1.271.461,21 (1+5+6+7) TOTALE GENERALE SPESA 1.780.081,97 175.551,83 0,00 116.861,60 292.413,43 4.660.981,00

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COERENZA E COMPATIBILITÀ PRESENTE E FUTURA CON LE DISPOSIZIONI DEL PATTO DI STABILITÀ INTERNO E CON I VINCOLI DI FINANZA PUBBLICA.

La Comunità Montana non rientra tra gli enti sottoposti al patto di stabilità di cui al comma 18 dell’art. 31 della legge 183/2011.

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INDIRIZZI E OBIETTIVI STRATEGICI

Il Documento Unico di Programmazione (Dup) rappresenta la principale innovazione nel panorama dei documenti di programmazione. Il principio applicato della programmazione lo definisce come lo strumento che: - permette l’attività di guida strategica ed operativa degli enti locali e consente di fronteggiare in modo permanente, sistemico e unitario le discontinuità ambientali e organizzative; - costituisce, nel rispetto del principio del coordinamento e coerenza dei documenti di bilancio, il presupposto necessario di tutti gli altri documenti di programmazione. Il principio contabile della programmazione, tramite il Dup, cerca di perseguire tre obiettivi di fondo: - definire la programmazione strategica dell’ente, sull’orizzonte temporale del mandato amministrativo, coniugando tra loro gli indirizzi strategici dell’amministrazione, i vincoli di finanza pubblica e la situazione economico finanziaria dell’ente e del gruppo pubblico locale; - tradurre gli indirizzi strategici di mandato nella programmazione operativa, sull’orizzonte temporale triennale coperto dal bilancio di previsione; - raccogliere in un unico strumento una pluralità di documenti di programmazione settoriale con orizzonte temporale triennale, già previsti dalla normativa. Le linee guida esplicitano e traducono l'indirizzo politico strategico della Amministrazione. Gli obiettivi strategici possono essere utilmente distinti nelle seguenti categorie: 1. obiettivi politici: si riferiscono al raggiungimento di risultati politicamente rilevanti. Sono strategici perché di importanza notevole e quindi di orizzonte temporale ampio, di forte impatto sulle risorse. Riguardano sia l’interno che l'esterno dell'amministrazione, e i processi di servizio (semplificazione amministrativa, automazione informatica, razionalizzazione delle spese). A questi obiettivi possono essere associati indicatori, che rendono misurabile il valore del risultato, del prodotto dei processi. 2.obiettivi istituzionali ordinari: sono obiettivi che riguardano l'espletamento dell'attività amministrativa ordinaria, cioè le competenze istituzionali.

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LINEE PROGRAMMATICHE DI MANDATO

Con deliberazione dell’A.C. nr.20 del 28.07.2014 si è proceduto alla elezione del Presidente della Comunità Montana e degli altri componenti la Giunta Esecutiva, ai sensi dell'articolo 17 dello Statuto Comunitario, allegata alla stessa vi è il Documento Programmatico presentato dal nuovo esecutivo. Tale documento propone, per il nuovo mandato 2014-2019, la rilettura degli obiettivi programmatici declinati per il mandato 2009-2014 nel senso della continuità. Proprio in tale direzione, allegato allo stesso “quale documento retrospettivo” (cit.) vi è il precedente Documento Programmatico 2009. Si individua come obiettivo principale dell’ente montano e che prescinde tutti gli altri quello della “funzionalità dell’istituzione” ossia una responsabilità assunta nei confronti degli enti locali del territorio comunitario capace di produrre un’efficienza e un’efficacia sempre maggiori. (Il limitare drasticamente i costi di gestione e funzionamento nel corrente bilancio ha dimostrato la capacità dell’Amministrazione di saper raggiungere risultati di estrema economicità della struttura dell’Ente). A corollario dell’obiettivo descritto vengono individuate le finalità, che vengono perseguite con la presente Linee programmatiche , e che sono indicate dal documento programmatico proprio dell’organo di governo insediatosi lo scorso 23 luglio 2014:

“il risultato dell'unione dipenderà dalla capacità e volontà di identificare le comunanze per obiettivi generali e di cogliere le differenze quale forza di un'area così vasta”.

Così si chiudeva il documento programmatico del 2009 di candidatura alla prima presidenza della Comunità Montana del Piambello. Un momento cruciale, per un territorio “fuso e confuso”, di nuova e rivoluzionaria interpretazione delle dinamiche politiche locali.

Oggi abbiamo obiettivi comuni consolidati e consapevolezza delle differenze e del loro pregio, abbiamo saputo dare il valore oggettivo dell'azione amministrativa delle Comunità Montane, focalizzandone il senso sulla condivisione delle gestioni e delle problematiche, con equilibrio e nel rispetto del ruolo di ognuno. La Comunità montana quale ente di derivazione comunale, divenuto un contenitore dinamico e plasmabile, pur con i vincoli sempre più opprimenti che a tutte le amministrazioni locali vengono imposti del centralismo miope, è il risultato delle volontà e delle scelte delle Amministrazioni che vi hanno preso parte. Non solo nell'azione amministrativa ma anche e soprattutto in quella politica, noi abbiamo, tutti insieme, dimostrato in questi anni il teorema che “l'unione fa la forza” e abbiamo fronteggiato le interferenze iniziali trasformandole in energie positive.

Il risultato dell'unione, pertanto, soddisfa e da percezione del valore aggiunto globale, ma è anche un punto da dove ripartire per consolidare e migliorare lo status. Ora siamo chiamati allo sviluppo ed alla stabilità ricordando sempre che la Comunità Montana è e sarà l'Ente che i Comuni stessi vorranno che sia. Nel ruolo di catalizzatore di bisogni e problematiche del territorio, per affrontarli e risolverli sistematicamente. Per raggiungere obiettivi importanti, quali quelli sopra richiamati, come istituzione, la Comunità Montana deve avere attitudine anche alla lungimiranza impostando progetti di ampio respiro che contribuiscano allo sviluppo delle nostre Valli. Con un’attenzione speciale per i nostri piccoli comuni montani quale un tessuto fondamentale in grado di produrre

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coesione sociale, comunità e qualità della vita, che rappresentano una componente essenziale per la sfida del futuro. E si deve lavorare duramente per salvaguardare questo prezioso patrimonio collettivo. Ben coscienti che in montagna servono azioni specifiche ed è essenziale mantenere l’erogazione dei servizi essenziali sul territorio. Deve continuare l’opera di riorganizzazione interna dell’Ente, finalizzata non più alla riduzione dei costi di funzionamento, arrivati ad una essenzialità ormai imprescindibile, ma al conseguimento di una maggiore capacità di risposta ai bisogni dei cittadini attraverso la stabilizzazione ed armonizzazione dei processi decisionali nella struttura tecnica. Con la programmazione qui formulata, l’obiettivo che ci si propone è far sì che l’ente “Comunità Montana” non sia solo luogo di gestione delle risorse e controllo delle procedure ma sempre più anche luogo di costituzione dei processi di identificazione e di circolazione-condivisione-valorizzazione della progettualità e delle idee.

Nell’ambito del perimetro tracciato dal contesto finanziario la Linee programmatiche ha il compito di articolare in specifiche politiche tali priorità indicando per ciascuna di esse gli obiettivi strategici che si intendono perseguire, le azioni previste su cui poggiare il conseguimento di detti obiettivi ed i risultati che si intendono produrre. Per la Linee programmatiche 2014-19 i grandi obiettivi di fondo sono: 1. Promuovere la razionalizzazione, la trasparenza e la semplificazione dell’ente 2. Promuovere il benessere e l’inclusione sociale 3. Promuovere una crescita intelligente e sostenibile 4. Qualificare il territorio e tutelare le risorse ambientali Tali linee sono state, nel corso del mandato amministrativo, monitorate e ritarate al fine di garantirne la realizzazione. Le Linee Programmatiche, che attengono a vari ambiti di intervento dell’Ente, sono state “convertite” nelle missioni di bilancio nelle quali vengono analiticamente descritte ed analizzate come da tabella che segue:

Codice Missione 1 Servizi istituzionali, generali e di gestione 5 Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali 6 Politiche giovanili, sport e tempo libero 7 Turismo 8 Assetto del territorio ed edilizia abitativa 9 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente 11 Soccorso civile 12 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia 14 Sviluppo economico e competitività 16 Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca

Come già evidenziato, la Sezione strategica sviluppa e concretizza le linee programmatiche di mandato disciplinate dall’art. 46 comma 3 del Pag. 59 di 220

Tuel, nel caso della Comunità Montana è necessario sottolineare che, il documento unico di programmazione viene a concretizzarsi al termine del mandato amministrativo di questa amministrazione. Nella sezione strategica dunque, viene riportato il dettaglio delle linee programmatiche espresse, ripartite per missioni, che nel corso dell’anno 2019, ultimo anno amministrativo, dovrebbero trovare completa attuazione. Si sottolinea che la programmazione del bilancio triennale per l’esercizio 2016-2017-2018, come espresso nel documento programmatico sopra richiamato, risulta strettamente collegata a quanto già realizzato o in corso di realizzazione nel precedente triennio.

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STATO DI ATTUAZIONE DELLE LINEE PROGRAMMATICHE DI MANDATO QUINQUENNIO 2014 - 2019

Il monitoraggio relativo allo stato di attuazione della programmazione, è necessario non solo perché previsto dalla normativa, art. 42 comma 3 Tuel, ma soprattutto perché costituisce attività strumentale alla sana gestione degli Enti pubblici, e soprattutto un “dovere” nei confronti dei partners e stakeholders che hanno il diritto di conoscere le azioni poste in essere dagli amministratori locale ed i risultati raggiunti, posti in correlazione con gli obbiettivi programmati. Nel corso del mandato amministrativo, i programmi e gli obiettivi contenuti nelle linee programmatiche sono stati oggetto di verifica e rendicontazione sia in occasione della ricognizione, con deliberazione dell’Assemblea Comunitaria nr.16 del 20 luglio 2015, sullo stato di attuazione dei programmi in sede della verifica degli equilibri di bilancio 2015 e per il primo periodo di attuazione (da luglio a dicembre 2014) nella relazione allegata al Rendiconto 2014 approvato con deliberazione dell’A.C. nr. 8 del 25 maggio 2015. In questa prima fase di gestione, l’analisi delle linee programmatiche di mandato, è avvenuta declinando le stesse in programmi, ex Testo Unico 267/2000. Successivamente, in coerenza con la nuova struttura del bilancio armonizzato ai sensi del d. lgs. 118/201, che verrà adottato a partire dall’esercizio 2016, le stesse linee programmatiche di mandato descritte in questo DUP verranno declinate in missioni e programmi. Le Linee Programmatiche, che attengono a vari ambiti di intervento dell’Ente, per le gestioni 2014 e 2015, sono articolate in programmi come da tabella che segue:

Codice PROGRAMMA 1 ASSETTO ISTITUZIONALE 2 ASSETTO ORGANIZZATIVO 3 ISTRUZIONE PROFESSIONALE 4 CULTURA SPORT E TEMPO LIBERO

5 INTERVENTI IN CAMPO SOCIALE 6 GESTIONE DEL TERRITORIO E TUTELA DELL'AMBIENTE 7 INTERVENTI IN CAMPO DELLO SVILUPPO ECONOMICO 8 INTERVENTI DI INVESTIMENTO 9 RIMBORSO MUTUI E ANTICIPAZIONI DI CASSA

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Estratto dalla Relazione agli Equilibri di Bilancio 2015 – Stato di attuazione dei programmi. Giugno 2015.

Programma n. 1 ASSETTO ISTITUZIONALE

Stato di attuazione del programma: Per quanto concerne le spese di funzionamento e rappresentanza degli organi istituzionali. le spese risultano estremamente contenute e la voce più rilevante riguarda la spesa assicurativa, oltre che le quote per adesione ad altri organismi e l’organo di revisione. Ridottissime spese di rappresentanza sono state sostenute per le ormai storiche partecipazioni alle attività della Pro Loco di Cantello per la realizzazione delle manifestazioni “75^ FIERA DELL’ASPARAGO” e “50^ SAGRA DEGLI UCCELLI”, che si sono svolte rispettivamente nei giorni 15/16/17/22/23/24 del mese di Maggio e 6 Settembre c.a., presso l’area feste di Via Collodi a Cantello (VA).

Interventi programmatici – indirizzi politica del territorio

 Con delibera della G.E. nr.37/2015 si è adottato un provvedimento inerente l’approvazione della proposta presentata dall’Organismo Transfrontaliero di risoluzione delle problematiche inerenti la mobilità e la viabilità transfrontaliera da inviare al Governo del Cantone Ticino e alla Giunta della Regione Lombardia nel testo di seguito riportato, dando atto che essa costituisce un appello all’indirizzo degli Enti Superiori per una collaborazione costruttiva nella ricerca e nella realizzazione delle varie misure e progetti a conferma dell’intenso lavoro da loro effettuato finora e della loro disponibilità a continuarlo con determinazione anche nel prossimo futuro:

(testo integrale della proposta)

I Comuni Svizzeri del Malcantone e del Medio Vedeggio, unitamente ai Comuni Italiani della Comunità Montana del Piambello e della Comunità Montana delle Valli del Verbano, riunitisi a Ponte Tresa il 25 marzo 2015, hanno preso atto della situazione inerente alla mobilità e viabilità rispettivamente sulla direttrice Vedeggio e Lugano-PonteTresa-Varese e su quella Vedeggio-Lugano-PonteTresa-Luino (Territorio di 175’000 abitanti e di 400 Kmq). Dopo un’informazione reciproca sugli studi, sui progetti e sulle azioni intraprese finora e da attuare in futuro, i rappresentanti degli Enti locali non hanno potuto nascondere la loro preoccupazione per il contesto di stallo in cui si trovano le varie opere e azioni previste dal Piano di Agglomerazione del Luganese (PAL2) e le proposte di accordo di collaborazione Ticino Lombardia indispensabili per risolvere le problematiche in una prospettiva di continuità transfrontaliera. Per questo motivo i Comuni dell’area sopraindicata chiedono rispettivamente al Consiglio di Stato del Cantone Ticino, alla Regione Lombardia e alla Commissione Regionale dei Trasporti del Luganese: • l’immediata attivazione delle procedure e l’inizio dei lavori programmati nel PAL2; • la stipulazione di un accordo Ticino-Lombardia per le soluzioni di mobilità e viabilità nell’area di Ponte Tresa e sull’asse Lugano-Ponte Tresa Varese e Lugano-Ponte Tresa-Luino; • il diretto coinvolgimento nell’allestimento del PAL3 sulla base di un discorso aperto e sincero basato sulle reali possibilità tecnico finanziarie a medio e lungo termine. Pag. 62 di 220

Gli aspetti saliente presi in considerazione per addivenire a tale risoluzione sono i seguenti: - il Comune di Lavena Ponte Tresa rappresenta il punto chiave della mobilità del Malcantone in Canton Ticino, in quanto: • punto di passaggio di tutti i frontalieri e pendolari dell’area Val Ganna e Val Marchirolo, Luinese, Valcuvia, Valtravaglia, Valceresio, si tratta di almeno 25'000 passaggi al giorno (di cui 13’000 frontalieri nelle ore di punta) • capolinea ovest della FLP e del futuro sistema Tram Lugano • un centro commerciale di valenza transfrontaliera per l’offerta commerciale della parte Italiana e per l’offerta di servizi della parte Svizzera. • ha anche una valenza turistica sia come offerta locale, sia come passaggio sull’asse Lugano-Varese e Lugano-Luino - sul piano operativo al fine di poter realizzare la passerella ciclopedonale inserita all’interno del progetto sopra citato che quindi usufruire del sussidio federale promesso nel PAL2, urge trovare un accordo tra Ticino e Lombardia per il coordinamento della progettazione sui due lati del fiume Tresa e per le relative procedure di autorizzazione e di esecuzione; - questo accordo si rende indispensabile anche per progettare e realizzare l’interscambio al capolinea Tram Lugano e per definire la soluzione di continuità della viabilità Italia-Svizzera; - trattandosi di soluzioni che hanno una valenza regionale, è opportuno che il cantone Ticino e la regione Lombardia si facciano parte attiva collaborando con gli enti locali interessati sia sul lato svizzero sia su quello italiano.

 Con delibera della G.E nr.42/2015 si è adottato un atto di indirizzo avente per oggetto: “ESPRESSIONE CONTRARIETA' ALL'ACCORDO QUADRO R.L./CONFEDERAZIONE ELVETICA DI COORDINAMENTO TRANSFRONTALIERO PER LA GESTIONE DEI MATERIALI INERTI FRA IL CANTONE TICINO E L'ITALIA” con il quale si provvedeva ad esprimere la propria contrarietà all’accordo quadro che è stato sottoscritto e veniva richiesta espressamente la ridiscussione dell’accordo quadro stesso, nonché, nel frattempo, la sospensione dell’applicazione del medesimo. In tale atto la giunta esprimeva in sintesi gli aspetti e le valutazioni di seguito descritti.

- In relazione all’Accordo stipulato tra Repubblica Italiana e Cantone Ticino e Regione Lombardia, finalizzato a instaurare e a sviluppare la collaborazione transfrontaliera nell’ambito della gestione dei materiali inerti per l’edilizia (sabbia e ghiaia) dall’Italia verso il Ticino e del materiale di scavo “non inquinato” (terra e rocce) e dei rifiuti edili di origine minerale (rifiuti misti dell’attività di costruzione e demolizione) dal Ticino verso l’Italia, la Provincia di Varese ha già espresso la propria contrarietà; in particolare, sotto il profilo tecnico, ha a suo tempo precisato (rif.: nota del 15.05.2014, indirizzata a Regio Insubrica), per quanto concerne la disponibilità a ricevere nelle cave terre e rocce di scavo qualificate come rifiuti, la normativa vigente (articolo 10, comma 3, del decreto legislativo 30 maggio 2008, n. 117, recante “Attuazione della direttiva 2006/21/CE relativa alla gestione dei rifiuti delle industrie estrattive e che modifica la direttiva 2004/35/CE”, entrato in vigore il 7 luglio 2008) stabilisce che: “Il riempimento dei vuoti e delle volumetrie prodotti dall’attività estrattiva con rifiuti diversi dai rifiuti di estrazione di cui al presente decreto è sottoposto alle disposizioni di cui al decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36, relativo alle discariche di rifiuti”; tale norma supera, in tutta evidenza, quanto fu disposto dal D.M. 5 febbraio 1998 concernente “Individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alle procedure semplificate di recupero ai sensi degli articoli 31 e 33 del D.Lgs. 5 febbraio 1997, n. 22”. - Il D.Lgs. 117/2008, oltre ad essere successivo al D.M. 5 febbraio 1998, è fonte di rango superiore rispetto al decreto ministeriale (normativa, questa, secondaria e regolamentare), sembrerebbe quindi illegittimo riqualificare i siti di cava mediante attività di recupero con materiali che abbiano, al momento del conferimento, la condizione giuridica di “rifiuto”; - a ciò si aggiunge che i progetti di coltivazione degli AA.TT.EE., approvati in base al Piano Cave vigente, NON prevedono, né consentono, l’utilizzazione delle fosse per il conferimento dei suddetti materiali; - in condizioni ordinarie di mercato edilizio le imprese edili della provincia di Varese e, in particolare, quelle situate nel settore centro-settentrionale della provincia compreso tra i laghi e le Prealpi, hanno sempre trovato serie difficoltà a smaltire terre e rocce provenienti dagli scavi civili, trattandosi in gran parte di materiali che, per la loro particolare natura, non hanno mercato (sul punto si veda quanto verbalizzato nel corso della riunione “Gruppo inerti” del 21.01.2014 a Mezzana, presso la sede di Regio Insubrica, successivamente ribadito nella mail sopra richiamata); - stante tale situazione, non è irrealistico pensare che i materiali finirebbero per dover essere conferiti presso gli impianti di trattamento

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esistenti nel territorio provinciale, per poi restare accumulati senza trovare utilizzo, creando così ulteriori problemi di impatto ambientale e paesaggistico. - in base ai contenuti dell’Accordo in questione, che l’impegno al quale le parti si vincolano ha per oggetto sia le “terre e rocce non inquinate” che i “rifiuti edili di origine minerale (rifiuti misti dell’attività di costruzione e demolizione)”; - dai termini dell’Accordo, non è dato conoscere l’effettiva qualifica (rifiuto o meno) che l’Intesa intende attribuire alle terre e rocce non inquinate, è parere di questo Ente che, per la fattispecie, un’eventuale esclusione di tali terre dalla normativa in materia di rifiuti (il riferimento è alle terre e rocce da scavo rientranti nella categoria dei sottoprodotti) non possa comunque operare, considerato che il luogo di produzione delle stesse risulterebbe ubicato sul territorio di uno Stato estero, con una legislazione in materia ambientale non in sintonia con quella italiana/comunitaria e con diverse metodologie di valutazione/qualificazione dei materiali; - per le medesime ragioni legate alle attuali differenti modalità di qualificazione dei materiali da parte dei due Stati interessati (con particolare riguardo alla condizione del cemento-amianto/eternit, che in Italia, se rimosso, è sempre individuato come rifiuto pericoloso), si ritiene che, senza previa individuazione di modalità precise puntuali e condivise, per l’esecuzione delle verifiche analitiche atte ad escludere un’errata identificazione dei rifiuti in ingresso in Italia, l’Accordo di che trattasi non possa trovare concreta attuazione; - la gestione dei rifiuti edili di origine minerale (nel rispetto della regolamentazione comunitaria in materia di importazione di rifiuti – Stato extra UE), anche quanto questi siano classificati come non pericolosi, produce comunque un significativo impatto sull’ambiente legato alla movimentazione sul territorio (incidenza sul traffico), all’inquinamento acustico prodotto dai macchinari che ne eseguono le lavorazioni e da ultimo, ma non per importanza, dall’inquinamento atmosferico dovuto alle polveri inevitabilmente generate dal ciclo di recupero di norma costituito da operazioni di frantumazione, selezione e vagliatura; allo stato dei fatti, non si può che esprimere preoccupazione e contrarietà ai contenuti dell’Accordo e all’importazione dei materiali dianzi descritti, per le potenziali ricadute di natura paesaggistica e ambientale relative, con particolare riferimento alle interferenze con lo stato del stato del suolo e del sottosuolo.

Programma n. 2 ASSETTO ORGANIZZATIVO

Stato di attuazione del programma: gli obiettivi del programma risultano in larga parte raggiunti. Si è mantenuta una costante pressione per evitare incrementi della “spesa di gestione”. Gli obiettivi già declinati del Piano della Performance per attuare i quali i vari settori sono chiamati a svolgere non solo attività di gestione ordinaria ma anche straordinaria in funzione appunto degli specifici obiettivi di sviluppo locali individuati dall’organo esecutivo analiticamente descritti nei vari programmi della presente relazione, saranno oggetto di un aggiornamento e di una revisione alla luce del nuovo documento programmatico formulato dal Presidente dell’Ente e dall’esecutivo eletti lo scorso 28 luglio 2014 le cui linee guida dello stesso risultano già evidenti sin dall’incipit: “il risultato… (omissis) … dipenderà dalla capacità e volontà di identificare le comunanze per obiettivi generali e cogliere le differenze quale forza di un’area così vasta”.

Gestione Associate (afferenti al programma): La nuova convenzione per la gestione in modo associato avente per oggetto: “APPROVAZIONE CONVENZIONE EX ARTICOLO 30 TUEL PER LA Pag. 64 di 220

GESTIONE IN FORMA ASSOCIATA DEI SISTEMI INFORMATIVI “AMMINISTRATORE DI SISTEMA, PIANI DI CONTINUITÀ OPERATIVA E DISASTER RECOVERY” - PERIODO 01.01.2016- 31.12.2018..” è prevista nell’ODG dell’A.C. del 20 luglio 2015.

Programma n. 3 ISTRUZIONE PROFESSIONALE

1.4.4 Stato di attuazione del programma: gli obiettivi del programma risultano completamente realizzati. Attraverso l’approvazione dl bilancio dell’Azienda Speciale e del Piano Formativo, sono stati condivisi gli obiettivi formativi. Con una relazione in data 09.07.2015 l’Azienda ha illustrato lo stato d’attuazione dei propri programmi , comunicando quanto segue:

Informarsi per Formarsi CENTRO DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE DEL PIAMBELLO AZIENDA SPECIALE

Certificato ISO 9001:2008 21050 BISUSCHIO (VA) – Via Mazzini, 3 e-mail: [email protected] – Tel. 0332/473620 – Fax. 0332/851121 Codice Fiscale e Partita IVA: 03109710123

RELAZIONE

Relazione al 30/05/2015 ai sensi dell’art. 10 del vigente Statuto Aziendale - Equilibri di Bilancio.

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PREMESSO CHE con delibera di Assemblea della Comunità Montana del Piambello veniva approvato il Piano Programma per l’anno 2014 ed il Bilancio di previsione pluriennale di questa Azienda per il triennio 2014/2016.

Che detti documenti sono stati redatti sulla base dei dati presunti, in quanto i dati effettivi dei finanziamenti, per quanto concerne i corsi DDIF, si hanno nel mese di giugno dell’anno di riferimento, data in cui vengono effettuate le effettive iscrizioni degli allievi, trattandosi di finanziamenti con sistema dotale personalizzato. Inoltre, con Deliberazione n° X/3143 del 18/02/2015, Regione Lombardia ha ridefinito i finanziamenti dotali degli allievi in obbligo scolastico per l’anno formativo 2015/2016, in particolare la dote attribuita ad ogni singolo allievo ha un valore di € 4.300,00.

Che l’art. 10 del vigente Statuto Aziendale prevede che entro la data del 31 luglio venga redatta una relazione sull’andamento dell’Azienda relativa al primo semestre dell’anno in corso da trasmettere alla Comunità

Montana e che pertanto si è reso necessario procedere alla verifica dell’andamento dell’Azienda e relativi equilibri di Bilancio.

TUTTO CIÒ PREMESSO

Si evidenzia che per l’anno formativo 2014/2015 sono state regolarmente poste in essere le attività correlate al DDIF, n. 2 azioni nel settore socio sanitario con finanziamenti privati (ASA), inoltre è stato attivato un corso di formazione di specializzazione per la “Somministrazione di alimenti e bevande” finanziato da Regione Lombardia attraverso il bando Garanzia Giovani al quale hanno partecipato numero 10 allievi. Sempre attraverso il

Bando Garanzia Giovani il Centro ha preso in carico, svolgendo i servizi al lavoro, alcuni giovani tra i 15 e 29 anni due dei quali stanno svolgendo tirocinio, una presso l’Asilo Infantile Umberto I° di Bisuschio, l’altra presso l’Agriturismo “L’angolo dei sapori” di .

Si stanno svolgendo corsi di informazione/formazione di igiene e sanità degli alimenti rivolto ai volontari che operano nelle varie associazioni, finanziati dalla Comunità Montana del Piambello come da sua Deliberazione.

Il Centro ha presentato inoltre due domande per la partecipazione al bando della Regione Lombardia per i corsi IFTS Istruzione Tecnica Superiore, in uno saremo capofila e avremo diversi partner quali l’Istituto padre

Maria Turoldo di Bergamo e l'Università di Bergamo, aziende ed organizzazioni di categoria nell'area della logistica e Comeuro nell'altro, parteciperemo sempre con gli stessi partner ma in qualità di membri della filiera con capofila l'Università di Bergamo.

La durata del corso è di 900 ore di cui 270 di stage che si svolgerebbe nelle aziende partner dell'ATS.

Pertanto alla luce dei dati certi dell’andamento scolastico e dei finanziamenti definitivi per l’anno formativo 2014/2015 concluso il giorno 08/06/2015, la Regione Lombardia aveva assegnato a questa Azienda n. 49 doti di cui 15 per le prime classi, 11 per le classi seconde e 23 per le classi terze di cui n. 6 allievi diversamente abili, si evince che gli impegni assunti per le attività poste in essere hanno trovato regolare copertura finanziaria con le relative entrate accertate.

Come richiesto da Deliberazione dell’Assemblea della Comunità Montana atto N. 13 del 28 aprile 2014 si comunica che: a) si attesta l’inesistenza, alla data odierna dei debiti fuori bilancio nonché l’insussistenza di atti, fatti o circostanze tali da far prevedere l’alterazione degli equilibri di bilancio. b) rispetto dei limiti , relativi alle politiche di gestione del personale: 1) limite di spesa di personale non superiore a quella sostenuta nel 2008: Essendo stati costituiti nel 2009 come azienda speciale, nell’anno formativo in essere non sono stati superati i limiti di spesa di personale relativi all’anno di costituzione. 2) Mantenimento del rapporto tra spesa di personale e spese correnti in misura non superiore al 50%: Vista la riduzione delle iscrizioni si è provveduto ad un ulteriore riduzione del personale, fermo restando quanto stabilito dal comma 2 bis dell’art. 18 D.l. 112/2008, convertito con l. 133/2008, sostituito dal comma 12 bis dell’art. 4 d.l. 66/2014, conv. Con l. 89/2014, “le aziende speciali e le istituzioni che gestiscono servizi socio-assistenziali, ed educativi, scolastici e per l’infanzia, culturali e alla persona ( ex IPAB) e le farmacie sono escluse dai limiti di cui al precedente periodo fermo restando l’obbligo di mantenere un livello dei costi del personale coerente rispetto alla quantità di servizi erogati”. 3) mantenimento del limite dell’ammontare complessivo delle risorse destinate al trattamento accessorio del personale, pari a quello dell’anno 2010 e riduzione di detto ammontare in misura proporzionale alla riduzione del personale in servizio: Il Centro di Istruzione e formazione professionale del Piambello non applica trattamenti accessori. Pag. 66 di 220

4) mantenimento del blocco degli effetti economici delle progressioni di carriera: non sono state effettuate progressioni di carriera presso l’Azienda Speciale. 5) limite del trattamento economico complessivo di ciascun dipendente in misura non superiore a quanto ordinariamente spettante nell’anno 2010, al netto degli effetti derivanti da eventi straordinari della dinamica retributiva: non sono stati superati detti limiti. 6) possibilità di assumere personale a tempo indeterminato nei limiti delle cessazioni avvenute allo stesso titolo, nell’anno precedente: non sono state effettuate assunzioni a tempo indeterminato nel 2015. 7) limite della spesa di personale a tempo determinato ( comprensivo delle collaborazioni, dei contratti di formazione lavoro, della somministrazione di lavoro e di lavoro accessorio) entro il tetto massimo del 50% della spesa sostenuta per le stesse finalità nell’anno 2009: considerando che l’azienda speciale è stata costituita a settembre 2009 il limite della spesa di personale a tempo determinato rapportato ai mesi del 2009 non supera detto tetto massimo. 8) limite della spesa per missioni entro il tetto massimo del 50% della spesa sostenuta nell’anno 2009; in caso di utilizzo del mezzo proprio obbligo di calcolare i rimborsi avendo quale limite massimo il costo del trasporto pubblico per lo stesso itinerario: non sono state sostenute spese per missioni e non sono stati effettuati rimborsi.

Gli impegni di spesa assunti sono riferiti esclusivamente a quelli obbligatori per l’accreditamento (Certificazione ISO, Codice Etico, Revisore Contabile, le spese correlate al D.Lgs. 81/2008,utenze e parte delle opere da eseguire per pratica prevenzione incendi).

Solo dopo l’assetto del nuovo anno formativo si procederà se necessario ad una revisione di Bilancio.

Alla luce di quanto sopra esposto si presuppone garantito l’equilibrio di Bilancio per l’anno finanziario 2015.

Bisuschio, 09 giugno 2015

IL DIRETTORE IL PRESIDENTE Dr.ssa Emanuela Maria Galli Arch. Luca Tirelli

Programma n. 4 CULTURA SPORT E SERV TEMPO LIBERI

Stato di attuazione del programma: La novità di maggior rilievo che ha trovato spazio in questo programma è il proseguimento del progetto “INTERPRETANDO SUONI E LUOGHI… E SAPORI”; in particolare la programmazione 2015 prevede l’organizzazione di una rassegna artistico-musicale itinerante per un totale di 24 eventi nei luoghi d’eccellenza dei diversi comuni del territorio, suddivisi in 12 eventi per ogni annualità del progetto, di cui alcuni finanziati con risorse esterne. La formula di base è quella collaudata e supportata dal successo delle edizioni passate, con l’aggiunta di una nuova componente: la valorizzazione e la promozione eno-gastronomica. Una ulteriore evoluzione per l’elevazione del livello è data dall’ampia rete di soggetti coinvolti e dalla internazionalizzazione della proposta. Respiro internazionale che sarà a 360°,dato non solo dal linguaggio universale della musica, dell’arte e della bellezza dei luoghi, ma anche dalla pubblicità e promozione degli eventi che sarà multilingue, e dall’accoglienza dei partecipanti, anch’essa con assistenza in lingua straniera. Pag. 67 di 220

E’ prevista la partecipazione di artisti e musicisti italiani e stranieri. Grazie all'universalità del linguaggio musicale e dei repertori offerti la proposta avrà un respiro internazionale fruibile da un pubblico italiano e straniero. Tutti i concerti saranno ad ingresso libero e gratuito. Sarà affiancato alla rassegna musicale un percorso enogastronomico curato dall’Associazione Strada dei Sapori delle Valli Varesine che proporrà, in termini di pacchetti finalizzati alla promozione turistica dell’eno-gastronomia del territorio, pranzi, cene e degustazioni convenzionati in abbinamento ai concerti e possibilità di pernottamento. Ed inoltre nel corso di alcuni eventi verrà organizzato uno spazio dedicato all’assaggio e alla vendita di prodotti locali, con il coinvolgimento dei soci ristoratori e produttori. La Provincia di Varese considerata al frase di scioglimento dell’ente stesso, non finanzierà l’edizione 2015 alla quale provvede la C.M. con fondi propri di bilancio.

Nuovi Progetti – Aspetti Programmatici

- con Deliberazione n. X/2641 del 14/11/2014 la Regione Lombardia ha approvato l’Avviso per la “selezione di progetti pilota finalizzati alla prevenzione e alla lotta contro la dispersione scolastica; l’Isis “Newton” di Varese, gli Istituti Comprensivi di Arcisate, Bisuschio, Induno Olona, Porto Ceresio, Varese1, Viggiù, il Comune di Arcisate, il Comune di Induno Olona e la Comunità Montana del Piambello in un ottica di condivisione di azioni comuni e strategiche atte alla lotta contro la dispersione scolastica, intendono presentare domanda di contributo a valere sui fondi di cui al suddetto avviso per la realizzazione del progetto “ Dal dire al fare… le mani in pasta” ammontante a complessivi euro 40.000,00; con atto della G.E. nr.3/2015 la Comunità Montana ha approvato, ai fini della presentazione della domanda di contributo tale progetto e ha deliberato di cofinanziare la quota di euro 1.500,00.

- dal 1 Maggio al 31 ottobre 2015 Milano ospiterà l’Esposizione Universale dal tema Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita. Il tema scelto per questa Esposizione Universale è particolarmente importante per il futuro delle giovani generazioni e le scuole risultano quindi essere ambienti d’elezione ove sollecitare con appropriate azioni studenti, docenti e famiglie; è stato pertanto predisposto un bando di concorso “BANDO EXPO 2015: ALIMENTAZIONE VITA E CULTURA CONCORSO RIVOLTO ALLE CLASSI III, IV E V DELL’ISIS DI BISUSCHIO CLASSI III DEGLI ISTITUTI DI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO PRESENTI SUL TERRITORIO”; che con atto della G.E. nr.6/2015 ha consentito di indire il relativo concorso.

- lo Sci Club Cunardo, con nota del 2/2/2015 ha chiesto un sostegno economico all’iniziativa denominata “SKIamoINSIEME” - Memorial Enrico Morisi - che si terrà il prossimo 19 Febbraio 2015 presso la Baita del Fondista di Cunardo, - il programma prevedere una “sciata popolare” libera a tutti di circa 5km, non competitiva, lo Sci Club Cunardo è una realtà attiva da 70 anni nella pratica e promozione dello sci di fondo, con particolare attenzione alla divulgazione di tale sport presso la popolazione scolastica di tutto l’Alto Varesotto. Presso la Baita del Fondista è possibile sciare grazie alla costante preparazione delle piste a mezzo di innevamento programmato e gatto delle nevi; la pratica dello sci è possibile anche nelle serate infrasettimanali grazie all’illuminazione notturna, che consente l’effettuazione di allenamenti e gare federali ed amatoriali; con atto della G.E nr.8/2015 è stata finanziata tale iniziativa per euro 1.000,00 quale quota di compartecipazione.

- l’Azienda Agricola Ha.Mi Mirtillo, associata alla Strada dei Sapori ha organizzato nel week end del 30-31 Maggio si terrà in Cuasso al Monte – Fraz. Cavagnano, la “4^ edizione della Festa di primavera” a tale iniziativa è stato assegnato un contributo simbolico (euro 300,00)

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ma idoneo a mettere in risalto l’aspetto meritevole di attenzione per le finalità di valore che intende perseguire nell’ambito della promozione del territorio attraverso nelle sue diverse espressioni, con particolare riguardo all’attività agricola del territorio, oltre che aderente alle finalità della Comunità Montana come previste dall’art.2 del Vigente Statuto.

- la A.S.D. BCM Sport International, con nota del 20/1/2015 ha chiesto un sostegno economico per la realizzazione della manifestazione di “Biliardo sportivo 6^ tappa BTP” valida per il titolo di campione italiano professionisti che si terrà dal 22 al 31 Maggio 2015 presso la struttura alberghiera Villa Porro Pirelli sita in Via Tabacchi nr. 20 a Induno Olona; l’A.S.D BCM Sport International è una società sportiva nata con lo scopo di organizzare eventi e manifestazioni sportive che diano lustro all'attività agonistica del biliardo; è stato attuato un apposito partenariato con tale associazione ( che prevede un contributo di euro 1.500,00) per il particolare valore aggiunto della manifestazione prevede la partecipazione di circa 800 atleti provenienti da tutta Italia oltre che l’attivazione di riprese dalla televisione di stato RAI SPORT 2 con 30 ore di diretta e che, in particolare, durante le riprese della manifestazione verranno messi in onda filmati messi a disposizione dalla CMP rappresentanti il nostro territorio.

- l’Associazione MDM TEAM ha organizzato il 5° RADUNO DEI LAGHI in data 10 maggio 2015, manifestazione riservata ad auto storiche costruite dal 1950 al 1995, il cui percorso di massima attraverserà tutto il territorio afferente a questa comunità montana, con partenza da Luino, per poi continuare le seguenti località: , Sette Termini, Marchirolo, Ghirla, Ganna, Cuvio, Brinzio, Arcumeggia, ecc., ecc. in considerazione dell’obiettivo prevalente dell’iniziativa, quello di promuovere le nostre località in ambito turistico-gastronomico, oltre che sportivo è stato assegnato un contributo per l’acquisto di una targa/trofeo di euro 300,00.

- il Comune di Porto Ceresio con una quota di compartecipazione alle spese previste per euro 300,00 assegnata con atto della G.E. nr.34/2015 ha attuato una serie di interventi manutentivi del sentiero E1 – 3 VV, in particolare alle spese concernenti il materiale occorrente per la riparazione del ponticello danneggiato;

- la Comunità Montana del Piambello è proprietaria del settecentesco Maglio di Ghirla con annessa cascina da cui è stata ricavata una sala polifunzionale, nonché dei Mulini dell’Argentera a Cadegliano, compresi nel Parco omonimo di proprietà; ai fini di intraprendere una duratura attività di valorizzazione degli stessi si è provveduto alla adesione all’Associazione Italiana Amici dei Mulini Storici ha un costo annuo di euro 15,00 e alla adesione alla 4^ edizione dell’iniziativa giornate europee dei mulini per una spesa di euro 12,00, con cui AIAMS redigerà e renderà pubblico l’elenco dei mulini aperti distinti per regione e si farà promotrice della pubblicità a livello nazionale. Realizzerà inoltre un manifesto unico per tutto il territorio nazionale che sarà inviato, in tre copie, ai mulini aderenti alla manifestazione.

- Il progetto “Bike Park” già in gran parte finanziato nel passato esercizio è stato integrato con fondi propri per euro 10.000,00 per consentire la progettazione di un progetto integrato di più ampio respiro e che comprenda anche una nuova azione denominata “sentiero a rotelle” (la cui attuazione ha portato all’applicazione di uno specifico fondo di avanzo vincolato) INTEGRAZIONE BIKE AVANZO 1158/2 PARK 10.000,00 LIBERO 10.000,00

SENTIERO A 1158/2 ROTELLE 30.000,00 30.000,00

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AVANZO L.R.31/98 30.000,00

- Promuovere lo Sport e in particolare l’attività sportiva per le giovani generazioni ha portato al finanziamento per euro 50.000,00 di interventi nel settore (di parte corrente – gli interventi di investimento sono rubricati nell’apposito programma “8 – investimenti”). Le attività meritevoli di finanziamento verranno valutate a seguito di apposito avviso all’uopo pubblicato sul sito della C.M.. E’ stato tuttavia predisposto un avviso pubblico unico, pubblicato sul sito internet della C.M. e dei Comuni del territorio, che consenta la formulazione di richieste di contributo sia per gli interventi in parte corrente che in parte capitale come segue:

AVVISO PUBBLICO

PREMESSO CHE:

 La Comunità Montana del Piambello riconosce il valore dello sport quale strumento di formazione della persona, di socializzazione, di benessere individuale e collettivo, di miglioramento degli stili di vita;

 Si intende quindi favorire la pratica delle attività motorie sportivo-ricreative e promuovere lo sviluppo da parte di tutti i cittadini;

 La pratica di attività sportive può essere svolta, inevitabilmente, grazie alla presenza di strutture e di attrezzature idonee;

Premesso quanto sopra SI AVVISA CHE

La Comunità Montana del Piambello ha dato avvio ad una iniziativa programmatica volta alla raccolta di proposte e progettualità per la realizzazione di investimenti per strutture ed attrezzature che favoriscano la pratica dello sport da parte dei cittadini dell’ambito territoriale della Comunità Montana del Piambello.

CHI PUO’ PRESENTARE LE PROPOSTE: Possono presentare le proposte unicamente soggetti pubblici ed associazioni senza scopo di lucro che gestiscono impianti sportivi o che siano attivi nell’organizzazione di corsi sportivi, sia sul territorio dell’ambito della Comunità Montana o località poste nelle zone limitrofe e frequentati i modo assiduo da cittadini dei comuni appartenenti alla Comunità Montana. Particolare attenzione verrà riservata ai soggetti impegnati nella promozione dello sport in ambito giovanile.

IN COSA CONSISTE L’INIZIATIVA: La concessione di un contributo finalizzato al miglioramento degli impianti sportivi e all’acquisto di attrezzature sportive.

COSA BISOGNA PRESENTARE: E’ necessario trasmettere una relazione descrittiva dell’intervento/acquisto che si vuole effettuare (con dettaglio analitico dei costi), scheda di presentazione dell’associazione/ente, copia dello statuto, ogni altra documentazione ritenuta utile.

PER COSA PUO’ ESSERE CONCESSO IL CONTRIBUTO: Investimenti che favoriscano in modo diretto la pratica dello sport. E quindi, ad esempio, il miglioramento o il rispristino di impianti sportivi, l’acquisto di attrezzature sportive, adeguamento dell’impiantistica elettrica o idraulica.

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STRUTTURE E LOCALI: Le strutture ed i locali sui quali verranno realizzati gli interventi o nei quali verranno posizionate le attrezzature, dovranno essere di proprietà pubblica. Sono ammessi strutture e locali di proprietà privata purchè di proprietà della stessa associazione/ente oppure detenuti con idoneo titolo della durata pari ad almeno il periodo di ammortamento dell’intervento/bene acquistato.

TERMINI DI PRESENTAZIONE DELLE PROPOSTE: 31 luglio 2015.

PRECISAZIONI: L’iniziativa a cui la Comunità Montana ha dato avvio non è una procedura concorsuale e quindi non verrà stilata alcuna graduatoria. Si tratta di una iniziativa programmatica, il cui impulso è dato dalle segnalazioni e dalle proposte dei soggetti operanti sul territorio. Come tale, le decisione assunte costituiscono l’espressione della volontà dell’organo politico di governo che selezionerà le proposte da sostenere a proprio insindacabile giudizio, comunque nel rispetto di quanto prescritto dalla Legge e dal regolamento per la concessione di contributi economici.

- L’Istituto Compensivo di Cunardo ha attivato una particolare indirizzo “musicale” della propria offerta formativa. Tale attività comporta spese specifiche nell’ambito delle dotazioni musicali. L’intervento a sostegno finanziato da questa Amministrazione ammonta ad euro 3.000,00.

RITENUTO opportuno, pertanto, attuare un partenariato finalizzato alla realizzazione della manifestazione sportiva di Biliardo “6^ tappa BTP valida per il titolo di campione italiano professionisti” che si terrà dal 22 al 31 Maggio 2015 presso la struttura alberghiera Villa Porro Pirelli, sita in Via Tabacchi nr. 20 a Induno Olona;

DATO ATTO RITENUTO opportuno, pertanto, attuare un partenariato finalizzato alla realizzazione dell’iniziativa “4 ^ edizione della Festa di primavera” che si terrà nel week end del prossimo 30-31 Maggio;

Sostenere le iniziative culturali ed artistiche locali riconoscendo alle stesse l’alto valore intrinseco, collegato ad alcune caratteristiche peculiari che le contraddistinguono: l’inappariscenza, la semplicità, i materiali minimali, la conservazione, discreta e senza esibizione, dell’orgoglio dei luoghi, delle tradizioni, del senso dell’armonia e della bellezza espressi con appropriatezza, rappresenta uno degli obiettivi che si sarebbero voluti sostenere con maggiori risorse nell’ambito di questo programma. Il sostegno agli operatori competenti (singoli o associazioni) è stato possibile in misura molto contenuta. Tra le iniziative intraprese, vi sono le seguenti: - contributo al Comune di Clivio quale apporto alle spese per la realizzazione del Servizio di Doposcuola per tutti gli alunni iscritti alla locale scuola primaria, per l’anno scolastico 2015/2016 euro 5.000,00. - l’Ascom di Luino ha organizzato la 22^ edizione “Festa Italo-Svizzera” dal 12 al 21 Luglio 2015; - I Tencitt di Cunardo, Associazione Folkloristica, per il Festival del Folklore che si svolgerà a Luglio 2015; Si è provveduto ad organizzare, anche per l’anno 2015 un corso abilitante in materia di igiene e sanità degli alimenti della durata di n. 3 ore, rivolto agli operatori delle associazioni di volontariato sul territorio della Comunità Montana consentendo ai volontari delle associazioni di acquisire le necessarie abilitazioni di igiene e sicurezza alimentare, a fine di sostenere, in modo indiretto, lo svolgimento di eventi e manifestazioni (HACCP), in sinergia all’Azienda Speciale della C.M.P. “Centro di Istruzione e Formazione Professionale del Piambello” (C.I.F.P.P.) di Bisuschio (VA), a titolo completamente gratuito per gli iscritti. E’ stato assegnato all’Azienda un contributo di euro 2.000,00.

Per consentire una programmazione sostenuta da adeguate risorse è stato applicato lo specifico avanzo vincolato come segue:

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INTERVENTI DIVERSI CULTURA TEMPO

1041/15 LIBERO 65.118,46 PROMOZIONE TERRITORIO

Programma n. 5 INTERVENTI NEL SETTORE SOCIALE

Stato di attuazione del programma (AREA PIANO DI ZONA): Relazione del Responsabile di area dott.ssa Mariella Luciani.

RELAZIONE EQUILIBRI DI BILANCIO AL 30 GIUGNO 2015 In data 30.03.2015 l’Assemblea dei Sindaci dell’ambito distrettuali di Arcisate ha approvato il piano di zona 2015/2017, redatto sulla base delle linee programmatiche esplicitate nella DGR 2941/2014 approvazione del documento “Un welfare che crea valore per le persone, le famiglie e la comunità – linee di indirizzo per la programmazione sociale a livello locale 2015-2017” . Con questo documento è stato confermato quale ente capo fila la Comunità Montana del Piambello e sono stati riconfermati i servizi associati che devono essere garantiti a livello distrettuale: - Servizio tutela minori - Ufficio di piano - Centro diurno disabili di Saltrio, con sportello per l’amministratore di sostegno - Trasporto per ragazzi disabili al centro di Cocquio Trevisago - Servizio adozioni con delega all’ASL. A seguito di questa approvazione l’ufficio di piano ha provveduto ad effettuare tutte le gare necessarie per la gestione dei servizi e ad impegnare la relativa spesa che per i servizi tutela minori e trasporto disabili è già stata assunta fino al 31.12.2017, data di scadenza dell’attuale piano di zona. L’ASL di Varese, per conto della Regione Lombardia, ha definito le modalità di erogazione del fondo nazionale politiche sociali e del fondo per la non autosufficienza nel mese di aprile, rendendo pertanto necessario una variazione al bilancio di previsione 2015. Alla data del 30.06.2015 sono certe tutte le entrate che concorrono alla realizzazione del piano di zona per l’anno 2015, ad eccezione del fondo sociale regionale di cui non è stata fornita alcuna indicazione, pertanto nel mese di Luglio si provvederà ad accertare l’80% delle entrate. Per quanto riguarda la spesa, oltre ai servizi già impegnati come sopra specificato, si provvederà anche in questo caso nel mese di Luglio ad impegnare la quota del fondo per la non autosufficienza pari al 10% dell’intero stanziamento.

C.M. PIAMBELLO :POLITICHE PER LE FAMIGLIE E SVILUPPO DELLA RETE SOCIO-ASSISTENZIALE Pag. 72 di 220

La questione centrale che sinteticamente rappresenta l’insieme delle priorità, rimane la necessita di sviluppare un sistema integrato di assistenza capace di garantire la continuità dell’assistenza e delle cure: infatti la disabilità e la cronicità rappresentano la domanda rilevante del prossimo futuro ed occorrerà un passaggio culturale e organizzativo per raggiungere un equilibrio appropriato. Le questioni prioritarie e trasversali, in termini di policy di medio periodo sono riconducibili alla integrazione dei servizi socio-sanitari, con particolare riferimento alla disabilità ed alla continuità assistenziale. Funzionale e integrante rispetto alla gestione della funzione sociale per i Comuni convenzionati vi è la gestione del Consultorio Familiare, struttura fortemente voluta dall’Amministrazione. La C.M. intende costruire politiche sociali basate sulla centralità della domanda, della persona e delle famiglie come soggetti e non solo destinatari dell’intervento di policy: la persona e le sue relazioni possono essere messe in grado di costruire la risposta personalizzata ai bisogni che esse esprimono. Di importanza strategica, risulta essere anche il potenziamento delle politiche per le famiglie e lo sviluppo della rete socio-assistenziale, con l’obiettivo di garantire un livello adeguato di servizi alla persona, avviando e migliorando l’offerta socio-assistenziale in montagna, nell’ottica di ridurre il disagio sociale della popolazione residente e la tendenza all’abbandono del territorio. La presenza di un consultorio familiare sul territorio, oltre a fornire un servizio fondamentale per le popolazioni, contribuisce significativamente, inoltre, all’attuazione delle finalità statutarie dell’Ente. Infatti lo statuto della CM del Piambello, tra le finalità istituzionali, riporta al comma 2, dell’art. 2, lett. a) testualmente:“Fornire alla popolazione gli strumenti necessari a superare le condizioni di disagio derivanti dall’ambiente montano ed impedire lo spopolamento del territorio ed impedire i fenomeni di disgregazione sociale e familiare che ne conseguono”. Inoltre, in virtù del contratto stipulato tra la Comunità Montana e l’ASL della Provincia di Varese, gli oneri economici relativi ai servizi sociosanitari erogati dal “Consultorio Familiare delle Valli” sono posti a carico del Fondo Sanitario Regionale nei limiti delle risorse assegnate dall’ASL della Provincia di Varese e secondo il sistema di tariffazione, rendicontazione e pagamento previsto dalla normativa regionale vigente e che pertanto, non sussiste alcuna spesa economica a carico della comunità montana per la gestione del servizio. L’ente funge da referente tra l’ASL e il soggetto che gestisce in modalità di concessione l’attività di consultorio stessa.

Gli obiettivi sono: 1) La gestione della delega per la funzione sociale che prevede oltre al Segretariato Sociale nello specifico il servizio di Assistenza Domiciliare ed Assistente Sociale per i Comuni del territorio comunitario convenzionati, nel rispetto di tutta la normativa riguardante i servizi socio assistenziali vigente. Il costo del servizio è interamente a carico dei comuni aderenti; 2) La gestione del Consultorio familiare delle Valli.

Stato di attuazione del programma (AREA FUNZIONE SOCIALE): Con atto della A.C. nr. 46 del 20.12.12 è stata approvata la CONVENZIONE EX ART.30 TUEL PER L’ESERCIZIO DELLA FUNZIONE FONDAMENTALE RELATIVA ALLA PROGETTAZIONE E GESTIONE DEL SISTEMA LOCALE DEI SERVIZI SOCIALI ED EROGAZIONE DELLE RELATIVE PRESTAZIONI AI CITTADINI. A seguito di tale convenzione ha preso avvio la gestione della “funzione” sociale delegata dai Comuni di Cadegliano V., Cunardo, Bedero Valcuvia, Besano, Brusimpiano, Cremenaga, Marzio, Valganna. Per fornire ai Comuni gestiti la massima trasparenza e possibilità di interazione con la gestione comunitaria è stata creata una struttura informatica di tipo “cloude” in modo tale che ciascuna amministrazione possa consultare in tempo reale la gestione della spesa effettuata per i propri utenti. All’appesantimento a livello di fondi

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gestiti derivante dall’assunzione della funzione sociale si è reagito stimolando la massima partecipazione dei comuni alla gestione dei fondi anche se in forma “remota” in modo che la disponibilità economica sia sempre on line per ciascun ente. I servizi consolidati in capo a questo programma – Assistente sociale e assistenza domiciliare - sono svolti con efficacia. Grazie ad un’estensione del servizio a nuovi Comuni convenzionati l’aumento dei fondi impegnati corrisponde ad un aumento di personale in servizio e quindi di utenti raggiunti. Seguono le relazioni analitiche Responsabile dell’area e degli operatori sociali.

Per consentire una programmazione autonoma dai fondi trasferiti è stato applicato il fondo relativo allo specifico avanzo vincolato come segue: PROGETTO AVANZO 10765-10765/1-10765/20 SOCIALE CAPITOLI 8.200,00 SPECIF 8.200,00 PERSONALE PROGETTO AVANZO 10800/10 SOCIALE SOMME 27.144,87 SPECIF 27.144,87 ASSESSORE

AVANZO SOCIALE 35.344,87

RELAZIONE ATTIVITA’ FUNZIONE SOCIALE 2015 PRIMO SEMESTRE RESPONSABILE DELL’AREA DOTT.SSA ILARIA FORLANO (*)

(*) Dal primo luglio sostituita poi dalla Dott.ssa Valeria Pulvirenti, attualmente in servizio.

Premesso che: - l’articolo 14, comma 27, del d.l. 78/2010 convertito nella legge 122/2010, in attuazione dell’articolo 117, comma 2, lettera p) della Costituzione individua tra le funzioni fondamentali dei comuni la “progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni ai cittadini, secondo quanto previsto dall’articolo 118, quarto comma , della Costituzione”; - il comma 28 dello stesso articolo impone ai comuni aventi popolazione fino a 3mila abitanti e appartenenti a comunità montane di gestire in forma associata mediante unione o convenzione le proprie funzioni fondamentali, tra cui quella di cui al capoverso precedente; -che l’articolo 9, comma 3, della l.r. 19/08 attribuisce alle comunità montane la possibilità di gestire in forma associata funzioni delegate dai comuni, prevedendo che tale esercizio sia regolato da apposita convenzione; -che sia il citato articolo 9 che l’articolo 30 del Tuel prevedono che le funzioni associate siano gestite attraverso l’istituto della delega o attraverso la costituzione di un ufficio comune; - che l’art. 14 comma 30 del d.l. 78/2010 demanda alle regioni la competenza a definire la dimensione territoriale ottimale e omogenea per area geografica per lo svolgimento in forma associata delle funzioni fondamentali dei comuni; che l’articolo 8 della l.r. 22/2011 prevede che in Lombardia l’ambito territoriale raggiunga, per i comuni appartenenti a comunità montane, il limite demografico minimo pari a 3mila abitanti o, in alternativa, al quadruplo del numero degli abitanti del comune demograficamente più piccolo tra Pag. 74 di 220

quelli associati; -che con parere 426 del 3.10.2012 la Corte dei Conti sez Lombardia ha ritenuto che detta norma, ancorché emanata antecedentemente alla definizione del nuovo assetto dell’esercizio associato delle funzioni delineato dalla novella al d.l. 78/2010, sia compatibile con esso; -che con riferimento alle funzioni in materia di servizi sociali, l’articolo 18, comma 11 bis della l.r. 3/2008 prevede che la dimensione territoriale ottimale sia costituita di norma dall’ambito territoriale di riferimento per il piano di zona; -che la comunità montana del Piambello associa a sé comuni appartenenti a due diversi distretti territoriali del piano di zona di cui alla legge 328/00, quello di Arcisate (per i comuni già facenti parte della disciolta comunità montana Valceresio) e quello di Luino (per i comuni già facenti parte della disciolta comunità montana della Valganna e Valmarchirolo) e che pertanto i servizi facenti parte della funzione sociale non attribuiti ai distretti del piano di zona possono essere enucleati in un’unica funzione avente le caratteristiche di cui all’articolo 14, comma 27, lettera g) del citato d.l. 78/2010, da gestire in forma associata per il tramite della comunità montana, ente comune cui fanno capo gli enti appartenenti ai due distretti territoriali; -che, visto il modello pressoché coincidente delineato dagli accordi di programma approvativi dei piani di zona dei due distretti territoriali, i servizi facenti parte della funzione sociale non attribuiti al rispettivo distretto sono costituiti esclusivamente dal servizio base di segretariato sociale svolto dalle figure professionali di assistenti sociali e dal servizio di assistenza domiciliare esercitato sinora in mediante esternalizzazione; -che entrambi i servizi di cui al capoverso precedente hanno già costituito oggetto di delega da parte dei comuni interessati alla comunità montana del Piambello, senza tuttavia ricomprendere in essi l’unitarietà della funzione postulata dal citato articolo 14; -che le parti, nel gestire in forma associata la funzione di cui all’articolo 14, comma 27, lettera g) del d.l. 78/2010, convertito nella legge 122/2010, danno atto che i servizi di cui essa si compone e che non sono compresi nel piano di zona, sono esclusivamente quelli indicati al capoverso precedente e che pertanto, nel conferire alla comunità montana del Piambello la delega di cui alla presente convenzione, nessun servizio facente parte della funzione sopra richiamata residua in capo a ciascun comune;

In data 1 gennaio 2013 si è dato avvio alla convenzione per l’esercizio della funzione fondamentale relativa alla progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni ai cittadini, tra i comuni di: Bedero Valcuvia Besano Brusimpiano Cadegliano Viconago Cremenaga Cunardo Marzio Valganna

A seguito dell’avvio e della stabilizzazione delle attività proprie dell’Ufficio Funzione Associata di Servizio Sociale, l’attività dello stesso ha riguardato la gestione degli interventi di carattere sociale individuati dai comuni appartenenti alla convenzione.

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Allo stato attuale dunque l’Ufficio si occupa di predisporre gli atti necessari allo sviluppo degli interventi sociali di competenza di ciascun comune aderente alla Delega di Funzioni, sulla base dell’apporto tecnico reso dalle Assistenti Sociali operanti presso ciascun comune e a seguito di mandato formale espresso dal medesimo Ente. All’Ufficio spettano inoltre i rapporti con i fornitori, la gestione delle convenzioni, la supervisione e la comunicazione dei flussi informativi connessi con le attività di cui si tratta nonché il mantenimento delle relazioni di collaborazione con ciascuno dei comuni aderenti per quanto attiene la gestione concreta degli interventi, il pagamento dei fornitori, il monitoraggio di scadenze ed adempimenti.

Da un punto di vista programmatico, l’attività per il 2015 è tesa alla gestione ed al mantenimento dei servizi in essere attraverso gli appalti in corso (Segretariato Sociale e SAD), in un’ottica di miglioramento continuo e rispondenza alle evolventi necessità territoriali. In tal senso è indirizzata l’attuale riflessione sul ruolo e sulle competenze dello sportello Unico di Cadegliano Viconago, sulla riorganizzazione oraria delle assistenti sociali, sulla gestione del servizio nei periodi di assenza delle operatrici di riferimento. La gestione delle succitate tematiche e l’individuazione delle più opportune e condivise modalità di gestione rappresentano obiettivo a medio e lungo termine dello scrivente ufficio.

Con riferimento alla previsione di spesa per l’anno in corso e per il futuro, fatti salvi gli impegni discendenti dalle previsioni dei contratti pluriennali in essere, lo scrivente ufficio non può rifarsi ad altro che agli impegni comunicati dai comuni, rilevando nel contempo le difficoltàespresse da molti nella definizione di tali somme in ragione dei vincoli e delle tempistiche proprie del bilancio comunale. Si sottolinea in ultima istanza come la vocazione responsiva del servizio sociale, che per propria natura si trova a fronteggiare situazioni che si contraddistinguono per avere spesso carattere di imprevedibilità ed urgenza e per rivolgersi a persone in condizioni di elevata fragilità, rende davvero difficile la previsione di eventuali discostamenti rispetto a quanto preventivato e comunicato dai comuni.

Relazione servizio sociale associato I° semestre 2015 Comuni: Cadegliano-Viconago, Valganna, Cuasso Al Monte, Marzio

Popolazione totale: 7.200 abitanti

Comuni: Cadegliano-Viconago, Valganna, Cuasso Al Monte, Marzio categoria di utenza con relativi casi attivi:  anziani n. 63  disabili n. 36  minori n. 41  adulti in condizione di fragilità n150 servizi specifici attivi in collaborazione con società/cooperative esterne:

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1. Servizio Assistenza Domiciliare Anziani 2. Servizio Assistenza Educativa Domiciliare Minori 3. Servizio Assistenza Domiciliare Disabili 4. Servizio trasporto (solo Cadegliano e Valganna con volontari propri)

Enti pubblici collaboratori:  Centro Psico Sociale Luino/Arcisate  Ufficio Tutela Minori Luino/Arcisate  Neuro Psichiatria Infantile: Luino, Varese, , Velate, Induno Olona  Consultorio: Luino/Arcisate/Cadegliano-Viconago  Servizio per le Dipendenze: Arcisate, Luino, Varese,  Ospedale: Varese, Luino, Cittiglio, Cuasso al Monte  Istituti di riabilitazione (specificatamente i reparti convenzionati con l'ospedale per la riabilitazione del paziente): Ist. "Le Terrazze" (Cunardo), Ist. "F.lli Molina" (Varese), Osp. Cuasso al Monte (Cuasso al Monte), "Fond. Borghi" ()  Sportello unico c/o Centro per la famiglia delle Valli

Altri Enti delegati nella cura della persona in collaborazione ai servizi:  CRM Luino  Centro Diurno Disabili: Luino e “Fondazione Piatti” Bregazzana, Saltrio

 Centro Socio Educativo:”Il Millepiedi” Varese, Coop. Soc. “Stone” Castello Cabiaglio,

 Centro Recupero Tossicodipendenti: “Il Gabbiano”, “L’Arca”, “Irene”  Comunità Educative per Minori (Regione Lombardia, Regione Piemonte)  Comunità Psichiatriche (Lavena Ponte Tresa, Comunità “Pandora” )  Residenze Sanitarie per Anziani (Gruppo "Le Residenze", istituto "F.lli Molina", Istituto "Cav. Menotti",”Mons. Comi”, “Calicantus”)  Case Alloggio ()  Centro di Ascolto (Cunardo e Arcisate)  Caritas (tutti i comuni) categorie di intervento del servizio

SPORTELLO SOCIALE INFORMATIVO SERVIZIO SOCIALE SPECIALIZZATO si tratta di tutto quanto messo in opera dal per la relazione sull'andamento del servizio professionista al fine di costruire e/o incrementare la professionale si rimanda alla relazione. conoscenza e l'attiva dell'utente rispetto ai sostegni economici e istituzionali del territorio:

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 Assegno di maternità  Assegno nucleo famigliare  Centro per l'Impiego  Ufficio Badanti  Collocamento Mirato Disabili  Sportello Affitto Disagio Acuto  Buono Prima casa  Voucher / Buoni sociali  Buoni Badanti  Buoni asilo nido  Dote scuola  Bonus Enel/Gas

RELAZIONE:

Il Servizio si occupa di fornire alla popolazione informazioni rispetto alle possibilità che il territorio alla legislazione vigente offrono. Per quanto concerne il territorio, si fa riferimento ad associazioni di volontariato volte al trasporto di disabili o anziani, o in generale a soggetti svantaggiati, ed all'associazione Caritas, che offre Centri di Ascolto e Pacchi Alimentari. Viene svolto lavoro di sostegno nella compilazione e informazione rispetto a aiuti economici quali Assegno di Maternità ed Assegno Nucleo Famigliare, bandi emanati dalla Regione Lombardia come Fondo Sportello Affitto, Dote Scuola, Bando Prima Casa.; sostegno nel reperimento di lavoro tramite il Centro per l'Impiego e il Collocamento Mirato Disabili. Inoltre, a seconda delle condizioni, si reperiscono altre tipologie di fondi, quali Buoni Sociali, Buoni Asilo Nido e Buoni Badanti; in riferimento a quest'ultimo sostegno, si collega l'Ufficio Badanti, al quale si fa riferimento sia per utenti che necessitano di un aiuto domiciliare quotidiano e durata superiore alle 2 ore, sia per soggetti che offrono questa tipologia di prestazione.

Per quanto concerne il servizio specializzato questo ha il suo avvio alla presa in carico di situazione problematica. Con differenti fasi: il primo momento di conoscenza dell'utente e delle sue difficoltà, una valutazione che premette di comprendere quale strategia sia opportuno utilizzare e l'attivazione di tutti gli strumenti volti al far fronte alla condizione paventata, facendo riferimento ai propri mezzi professionali (colloqui e visite domiciliari) ed all'attivazione dei servizi specializzati (Uffici Tutela Minori, Neuropsichiatria Infantile, Centro Psico Sociale, Consultorio famigliare). Frequentemente si hanno rapporti anche con il Tribunale dei Minorenni di Milano ed il Tribunale Ordinario di Varese, organi incaricati di decretare e indirizzare i progetti.

Attualmente il Servizio Sociale ha all'attivo n. 41 casi di minori con decreto, di cui 6 attualmente collocati in Comunità (uno in comunità mamma-bambino) e per i quali sono presenti anche gli Enti collaboranti e 20 casi di minori che non hanno attualmente un decreto ma che, manifestando una problematicità, restano in carico al servizio. In relazione ai casi sui minori, oltre all'attivazione di base (segnalazione/attivazione di un sostegno educativo se ritenuto opportuno) sono previsti incontri con le educatrici referenti per valutare l'andamento della condizione e calibrare l'intervento, oltre ai rapporti con l'ufficio Tutela Minori, se connesso alla condizione. Questi incontri sono effettuati su accordi tra l'assistente sociale referente e l'educatore inerente al caso.

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Nelle condizioni più gravi, con decreto del T.M. o del T.O., si attiva una struttura idonea per allontanare il minore alla famiglia. In queste situazione il Comune diviene, nella maggioranza dei casi, Ente affidatario dei minori e spetta all'assistente sociale in collaborazione con l'Ufficio Tutela Minori la gestione del caso: rapporti coi genitori, rapporti con il mino0re, collaborazione con la Comunità, con la scuola, con l'eventuale N.P.I.

Inoltre, il servizio è presente su 11 casi di anziani che beneficiano del Servizio di Assistenza Domiciliare. Per questo servizio sono previsti aggiornamenti mensili di equipe (valutazioni in itinere) con le assistenti domiciliari, la referente delle stesse e le assistenti sociali, che prendono atto delle condizioni e dell'evoluzione e indirizzano i progetti. I comuni hanno 7 anziani collocati in Residenze Sanitarie per Anziani, che si occupando dell'utente che non si trova più sul territorio, ma che comunque resta connesso al servizio in quanto la struttura riferisce l'andamento delle situazioni.

Per quanto concerne i disabili, sia adulti che minori, attualmente sono presenti 8 utenti, per i quali sono stati attivati dei progetti mirati riferiti alle leggi di settore. Inoltre, in collaborazione con l'Ufficio di piano referente, sono attivi dei Centri Disabili specializzati per poter accogliere, a livello diurno, tali utenti. Per le patologie gravi, sono presenti Residenze Sanitarie volte alla loro cura; come per le R.S.A. Per anziani, anche in questo caso la situazione non si conclude con l'ingresso del paziente ma resta attivo, poiché l'assistente sociale resta di riferimento alla famiglia ed alla struttura. Per gli utenti disabili non idonei, se in capacità lavorativa, è possibile attivare il Collocamento Mirato Disabili, facente parte della Provincia, oppure il Nucleo di Inserimento Lavorativo, che si occupa di reinserire nel mondo del lavoro utenti disabili, ma con capacità lavorativa.

Per quanto concerne gli utenti con patologia psichiatrica, l'Ente a cui ci si riferisce è il Centro Psico Sociale. Per i casi in cui il medico psichiatra valuta una possibile riabilitazione del paziente, è possibile invio presso un Centro Specializzato, ove lo stesso possa fare un percorso adatto alla sua patologia e , in seguito, possa essere reinserito sul territorio. Nei casi in cui questo non sia possibile, i servizi attivi restano il C.P.S., delegato alla cura, e il Servizio Sociale, referente per il territorio. Attualmente nei 4 Comuni sono presenti n. 12 di utenti con patologia psichiatrica, conosciuti al Servizio.

Per quanto concerne gli adulti in condizione di difficoltà e/o fragili, vengono attivati progetti standard che variano dal sostegno nel reperimento di un'occupazione tramite gli uffici preposti, inserimento in associazioni di volontariato, sostegno nella gestione della propria problematica con invio, ove necessario, a gruppi di auto-aiuto (es. lutto).

Rispetto agli aggiornamento di equipe effettuati dalle assistenti sociali mercoledì pomeriggio, questi risultano essere indispensabili per un buon funzionamento del detto servizio. In queste riunioni, infatti, le operatrici si confrontano rispetto ai vari casi, alle relazioni con gli agenti del territorio e mettono a punto progetti che possono poi essere condivisi dai vari Enti. Inoltre, avendo tutti i Comuni referenti, firmato una convenzione con la Comunità Montana del Piambello, e utilizzando tutte la stessa società di erogazione di servizi, è possibile effettuare delle valutazioni in itinere dei progetti con eventuali modifiche.

Dal 1/06/2014 è presente sul territorio uno Sportello Unico dei Servizi Sociali a cui fanno riferimento tutti i Comuni associati, tale servizio è aperto tutti i giorni dal lunedì al sabato in orari concordati tra i vari operatori che gravitano sul servizio stesso.

Anche per il secondo semestre 2014, come per lo scorso anno, di servizio associato le operatrici referenti hanno potuto notare un aumento del

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numero di casi nei vari Comuni, e una complessità sempre maggiore nel gestire gli stessi, il che comporta un utilizzo maggiore di ore per ciascun caso. Ad ogni modo, ogni caso viene affrontato dalle assistenti sociali con uguale attenzione, e vengono effettuati aggiornamenti sui casi storici, ancora attivi. Il Servizio risulta funzionare in tutti i Comuni, essendoci una mole di utenza tale da giustificare in ogni Ente l'esistenza dell'ufficio Servizio Sociale.

RELAZIONE SERVIZIO SOCIALE ASSOCIATO I semestre 2015 Comuni di Cunardo,Cugliate F.,Cremenaga, Bedero Valcuvia

Categoria di utenza:

5. Anziani 6. Disabili 7. Minori e famiglie disagiate 8. Adulti in condizione di fragilità 9. Stranieri residenti

Servizi specifici attivi in collaborazione con società/cooperative esterne:

 Servizio Assistenza Domiciliare Anziani  Servizio Assistenza Educativa Domiciliare Minori  Servizio Assistenza Domiciliare Disabili  Servizio Trasporto

Enti pubblici collaboratori:

 Centro Psico Sociale: Luino  Ufficio Tutela Minori: Luino  Neuro Psichiatria Infantile: NPI Luino ,NPI Induno Olona, NPI Varese, Ist. Don Gnocchi (Malnate)  Consultorio: Luino e Cadegliano Viconago  Servizio per le Dipendenze: Varese e Cittiglio  Ospedale: Osp. Varese, Osp. Luino, Osp. Cittiglio, Osp. Cuasso al Monte  Istituti di riabilitazione (specificatamente i reparti convenzionati con l'ospedale per la riabilitazione del paziente): Ist. "Le Terrazze" (Cunardo), Ist. "F.lli Molina" (Varese), Osp. Cuasso al Monte (Cuasso al Monte), "Fond. Borghi" (Brebbia)

Altri Enti delegati nella cura della persona in collaborazione ai servizi:

 Centro Diurno Disabili: Luino Pag. 80 di 220

 Comunità Educative per Minori (Regione Lombardia)  Comunità Psichiatriche (Lavena Ponte Tresa, Olgiate C.sco,Cunardo)  Residenze Sanitarie per Anziane (Gruppo "Le Residenze", istituto "F.lli Molina", Istituto "Cav. Menotti")  Centro di Ascolto (Cunardo)  Caritas (tutti i comuni)  S.O.S. Tre Valli  CAV: Laveno Mombello  Progetto dopo scuola ‘Spazio blù’ (Cunardo); progetto educativo ‘Spunti di Svista’ (Cunardo)

Categorie di intervento del servizio

SPORTELLO SOCIALE INFORMATIVO. SERVIZIO SOCIALE SPECIALIZZATO Lo Sportello Sociale informativo comprende tutto per la relazione sull'andamento del servizio quanto messo in opera dal professionista al fine di professionale si rimanda alla relazione. costruire e/o incrementare la conoscenza e l'attiva dell'utente rispetto ai sostegni economici e istituzionali del territorio:  Assegno di maternità  Assegno nucleo familiare  Centro per l'Impiego  Informa lavoro  Ufficio Badanti  Collocamento Mirato Disabili  Fondo Sportello Affitto  Buono Prima casa  Voucher / Buoni sociali  Buoni Badanti  Buoni asilo nido  Buono Famiglie numerose  Buono non autosufficienza  Bonus gas/luce  Dote Scuola

RELAZIONE: Il Servizio Sociale relativo ai comuni in oggetto si è occupato di fornire alla popolazione informazioni rispetto alle possibilità che il territorio e la legislazione vigente offrono. E' stato svolto lavoro di sostegno nella compilazione e informazione rispetto ad aiuti economici quali Assegno di Maternità ed Assegno Nucleo Familiare, bandi emanati dalla Regione Lombardia come Fondo Sportello Affitto, Dote Scuola, Bando Prima Casa; sostegno nel reperimento di lavoro tramite il Centro per l'Impiego e il Collocamento Mirato Disabili e, per casi specifici, ci si è rivolto al N.I.L. di Luino (nucleo di inserimento

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lavorativo) per soggetti con particolari fragilità. Inoltre, a seconda delle condizioni, si reperiscono fondi economici, quali Buoni Sociali, Voucher Asilo Nido e Buoni Badanti; in riferimento a quest'ultimo sostegno, si collega l'Ufficio Badanti, al quale si fa riferimento sia per utenti che necessitano di un aiuto domiciliare quotidiano e durata superiore alle 2 ore, sia per soggetti che offrono questa tipologia di prestazione. Per quanto concerne interventi più materiali e rapidi, il Servizio indirizza diversi utenti all'associazione Caritas, per il ritiro di pacchi alimentari e/o biancheria varia. Per quanto concerne il trasporto continuativo e non, si è indirizzata la richiesta all'associazione SOS Tre Valli di Cunardo la quale ha stipulato con alcuni Comuni una convenzione e si sono stipulate intese fra Comuni per i trasporti giornalieri presso “La nostra Famiglia” di Vedano e e trasporti presso il CDD di Luino.

Categoria MINORI – Per quanto concerne il territorio dell'Ufficio Tutela Minori di Luino, i casi relativi ai minori sono delegati interamente all'ufficio esterno mente al Servizio Sociale comunale resta in capo la supervisione del caso e l'onere della connessione tra i vari servizi coinvolti (comunità, U.T.M., Neuropsichiatria infantile, etc.). I casi che non hanno ancora ottenuto da parte del Tribunale un decreto, restano in carico interamente all’ ufficio Comunale, così come il sostegno a famiglia problematiche. Alcuni dei comuni sopraelencati sono Enti Affidatari di minori in situazione di difficoltà. Il Comune di Cunardo ha all'attivo 4 casi di minori affidati all'Ente, e seguiti dall’UTM. ; 7 minori con progetto educativo scolastico e/o domiciliare, ed n. 1 nuova segnalazione di un adolescente, per un totale di 13 casi seguiti. Il Comune di Cugliate F. ha 1 caso di minori affidati, e seguito dall’UTM; n.3 minori con interventi domiciliari, e 5 con consulenze generali, di cui n. 2 richiedono intervento educativo; si aggiungono n. 2 segnalazioni di adolescenti, per un totale di n. 10 casi di minori trattati. Il Comune di Cremenaga. ha 3 casi di minori affidati e seguiti dall’UTM e n. 2 progetti di intervento educativo scolastico e/o domiciliare. si aggiunge segnalazione di n. 2 minori seguiti dall’UTM, per un totale di n. 7 casi di minori trattati. Il Comune di Bedero Valcuvia ha n. 2 casi di minori seguiti tramite progetti di intervento educativo domiciliare.

Categoria ANZIANI- Nel Comune di Cunardo sono seguite attivamente n. 8 famiglie di anziani, delle quali 4 solo per disbrigo pratiche e sostegno nel reperire servizi, per 5 nuclei è stato presentato dalla Scrivente richiesta di accesso al Bando per persone non autosufficienti , n. 3 utenti anziani ricoverati in R.S.A.. Per entrambi il Comune oltre a supervisionare, compartecipa alla spesa della retta mensile della struttura, Il Comune di Cugliate F. ha seguito 7 casi di anziani presenti sul territorio, per sostegno al reddito o disbrigo pratiche, 1 utente ricoverato in R.S.A., per il quale il Comune compartecipa alla spesa della struttura e 4 beneficiano del Servizio di Assistenza Domiciliare, per n. 1 utente è stato presentato dalla Scrivente richiesta di accesso al Bando per persone non autosufficienti. Il Comune di Cremenaga ha seguito 5 casi di anziani presenti sul territorio di cui 1 beneficiano del Servizio di Assistenza Domiciliare. Il Comune di Bedero Valcuvia. ha seguito 3 famiglie di anziani per supporto nella gestione del parente problematico e disbrigo pratiche.

Categoria DISABILI- Per il Comune Cunardo sono seguiti 3 casi disabili di cui n. 1 utenti frequentanti il CDD di Luino e 1 utente è stato inserito in RSD con compartecipazione alla spesa da parte del Comune; Per il Comune Cugliate F., sono seguiti n. 4 disabili di cui 1 frequenta un CSE di Castello Cabiaglio; Per il Comune Cremenaga; sono seguiti n. 2 disabili di cui 1 inserito al CDD di Luino e per il quale è stato presentato dalla Scrivente richiesta di accesso al Bando per persone non autosufficienti e 1 inserito al CDD di Valmorea nel mese di giugno 2014 in Comunità terapeutica;

Categoria PATOLOGIA PSICHIATRICA - Per il Comune di Cunardo sono presenti 5 casi seguiti in collaborazione dal CPS di Luino. Per il Comune Cugliate F., sono seguiti n. 5 casi seguiti in collaborazione dal CPS di Luino.

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Per il Comune Cremenaga; sono seguiti n. 2 casi seguiti in collaborazione dal CPS di Luino. Per il Comune di Bedero Valcuvia sono seguiti n. 2 casi seguiti in collaborazione dal CPS di Luino.

Categoria ADULTI IN CONDIZIONE DI FRAGILITA'- Per il Comune di Cunardo sono presenti 22 casi di cui alcuni seguiti in collaborazione con il CDA di Cunardo. Per il Comune Cugliate F., sono presenti n. 26 casi di cui alcuni seguiti in collaborazione con il CDA di Cunardo. Per il Comune Cremenaga; sono presenti n. 6 casi di cui alcuni seguiti in collaborazione con il CDA di Cunardo. Per il Comune di Bedero Valcuvia sono presenti n. 5 casi di cui alcuni seguiti in collaborazione con il CDA di Cunardo.

Si evidenzia che a differenza degli anni precedenti vi sono state ulteriori richieste per quanto concerne la compartecipazione alle spese della retta di R.S.A. o ricoveri per periodi di sollievo da parte di nuclei con all'interno un soggetto anziano e/o disabile. Inoltre, sono notevolmente aumentate le richieste di assistenza domiciliare per anziani, assistenza educativa per minori e richieste da parte di adulti fragili, tra i quaranta e i cinquanta anni che hanno perso il lavoro e richiedono assistenza, per il reperimento di un altro impiego o per un sostegno economico, aiuto nel pagamento di bollette e sostegno per l’intero nucleo familiare. Donne sole con nessun sostegno economico. Affluenza di nuclei stranieri per aiuti di ogni genere, dal cibo alle bollette, all’aiuto per acquisto di materiale scolastico e dell’occorrente per i bambini.

Relazione servizio sociale associato I semestre 2015 Comune: Marchirolo, Besano, Brusimpiano

Popolazione totale: 3.462 + 2.582 + 1.227

Comune: Marchirolo, Besano, Brusimpiano

categoria di utenza con relativi casi attivi:  anziani n. 18+11+2  disabili n. 27+9+3  minori n. 33+8+4  adulti in condizione di fragilità n. 65+25+5

servizi specifici attivi in collaborazione con società/cooperative esterne: 10. Servizio Assistenza Domiciliare Anziani 11. Servizio Assistenza Educativa Domiciliare Minori 12. Servizio Assistenza Domiciliare Disabili 13. Servizio trasporto

Enti pubblici collaboratori: Pag. 83 di 220

 Centro Psico Sociale Luino/Arcisate  Ufficio Tutela Minori Luino/Arcisate  Neuro Psichiatria Infantile: Luino, Varese, Besozzo, Velate, Induno Olona  Consultorio: Luino/Arcisate/Cadegliano-Viconago  Servizio per le Dipendenze: Arcisate, Luino, Varese, Cittiglio  Ospedale: Varese, Luino, Cittiglio, Cuasso al Monte  Istituti di riabilitazione (specificatamente i reparti convenzionati con l'ospedale per la riabilitazione del paziente): Ist. "Le Terrazze" (Cunardo), Ist. "F.lli Molina" (Varese), Osp. Cuasso al Monte (Cuasso al Monte), "Fond. Borghi" (Brebbia)

Altri Enti delegati nella cura della persona in collaborazione ai servizi:  CRM Luino  Centro Diurno Disabili: Luino, “Fondazione Piatti” Bregazzana, “L’Anaconda” di Varese e Saltrio

 Centro Socio Educativo:”Il Millepiedi” Varese

 Comunità Educative per Minori (Regione Lombardia, Regione Piemonte)

 Comunità Psichiatriche (Lavena Ponte Tresa, Comunità “Pandora” )  Residenze Sanitarie per Anziani (Gruppo "Le Residenze", istituto "F.lli Molina", Istituto "Cav. Menotti",”Mons. Comi”, “Calicantus”, Istituto Fondazione “Madonna della Croce”)  Case Alloggio ()  Centro di Ascolto (Cunardo, Arcisate e Porto Ceresio)  Caritas  Croce Rossa Italiana, sede di Cadegliano-Viconago categorie di intervento del servizio

SPORTELLO SOCIALE INFORMATIVO SERVIZIO SOCIALE SPECIALIZZATO si tratta di tutto quanto messo in opera dal per la relazione sull'andamento del servizio professionista al fine di costruire e/o incrementare la professionale si rimanda alla relazione. conoscenza e l'attiva dell'utente rispetto ai sostegni economici e istituzionali del territorio:  Assegno di maternità  Assegno nucleo famigliare  Centro per l'Impiego  Ufficio Badanti  Collocamento Mirato Disabili  Sportello Affitto Disagio Acuto  Buono Prima casa

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 Voucher / Buoni sociali  Buoni Badanti  Buoni asilo nido  Dote scuola  Bonus Enel/Gas

RELAZIONE: Il Servizio si occupa di fornire alla popolazione informazioni rispetto alle possibilità che il territorio alla legislazione vigente offrono. Per quanto concerne il territorio, si fa riferimento ad associazioni di volontariato volte al trasporto di disabili o anziani, o in generale a soggetti svantaggiati, ed all'associazione Caritas, che offre Centri di Ascolto e Pacchi Alimentari. Viene svolto lavoro di sostegno nella compilazione e informazione rispetto a aiuti economici quali Assegno di Maternità ed Assegno Nucleo Famigliare, bandi emanati dalla Regione Lombardia come Fondo Sportello Affitto, Dote Scuola, Bando Prima Casa; sostegno nel reperimento di lavoro tramite il Centro per l'Impiego e il Collocamento Mirato Disabili. Inoltre, a seconda delle condizioni, si reperiscono altre tipologie di fondi, quali Buoni Sociali, Buoni Asilo Nido e Buoni Badanti; in riferimento a quest'ultimo sostegno, si collega l'Ufficio Badanti, al quale si fa riferimento sia per utenti che necessitano di un aiuto domiciliare quotidiano e durata superiore alle 2 ore, sia per soggetti che offrono questa tipologia di prestazione.

Per quanto concerne il servizio specializzato questo ha il suo avvio dalla presa in carico di situazione problematica. Con differenti fasi: il primo momento di conoscenza dell'utente e delle sue difficoltà, una valutazione che premette di comprendere quale strategia sia opportuno utilizzare e l'attivazione di tutti gli strumenti volti al far fronte alla condizione paventata, facendo riferimento ai propri mezzi professionali (colloqui e visite domiciliari) ed all'attivazione dei servizi specializzati (Uffici Tutela Minori, Neuropsichiatria Infantile, Centro Psico Sociale, Consultorio famigliare). Frequentemente si hanno rapporti anche con il Tribunale dei Minorenni di Milano ed il Tribunale Ordinario di Varese, organi incaricati di decretare e indirizzare i progetti.

Attualmente il Servizio Sociale ha all'attivo n. 25 casi di minori con decreto, di cui 2 attualmente collocati in Comunità e per i quali sono presenti anche gli Enti collaboranti e 20 casi di minori che non hanno attualmente un decreto ma che, manifestando una problematicità, restano in carico al servizio. In relazione ai casi sui minori, oltre all'attivazione di base (segnalazione/attivazione di un sostegno educativo se ritenuto opportuno) sono previsti incontri con le educatrici referenti per valutare l'andamento della condizione e calibrare l'intervento, oltre ai rapporti con l'ufficio Tutela Minori, se connesso alla condizione. Questi incontri sono effettuati su accordi tra l'assistente sociale referente e l'educatore inerente al caso. Nelle condizioni più gravi, con decreto del T.M. o del T.O., si attiva una struttura idonea per allontanare il minore alla famiglia. In queste situazione il Comune diviene, nella maggioranza dei casi, Ente affidatario dei minori e spetta all'assistente sociale in collaborazione con l'Ufficio Tutela Minori la gestione del caso: rapporti coi genitori, rapporti con il minore, collaborazione con la Comunità, con la scuola, con l'eventuale N.P.I.

Inoltre, il servizio è presente su 7 casi di anziani che beneficiano del Servizio di Assistenza Domiciliare. Per questo servizio sono previsti aggiornamenti mensili di equipe (valutazioni in itinere) con le assistenti domiciliari, la referente delle stesse e le assistenti sociali, che prendono atto delle condizioni e dell'evoluzione e indirizzano i progetti. 4 anziani collocati in Residenze Sanitarie per Anziani, che si occupano dell'utente che non si trova più sul territorio, ma che comunque resta connesso al servizio in quanto la struttura riferisce l'andamento delle situazioni.

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Per quanto concerne i disabili, sia adulti che minori, attualmente sono presenti 39 utenti, per i quali sono stati attivati dei progetti mirati riferiti alle leggi di settore. Inoltre, in collaborazione con l'Ufficio di piano referente, sono attivi dei Centri Disabili specializzati per poter accogliere, a livello diurno, tali utenti. Per le patologie gravi, sono presenti Residenze Sanitarie volte alla loro cura; come per le R.S.A. Per anziani, anche in questo caso la situazione non si conclude con l'ingresso del paziente ma resta attivo, poiché l'assistente sociale resta di riferimento alla famiglia ed alla struttura. Per gli utenti disabili non idonei, se in capacità lavorativa, è possibile attivare il Collocamento Mirato Disabili, facente parte della Provincia, oppure il Nucleo di Inserimento Lavorativo, che si occupa di reinserire nel mondo del lavoro utenti disabili, ma con capacità lavorativa.

Per quanto concerne gli utenti con patologia psichiatrica, l'Ente a cui ci si riferisce è il Centro Psico Sociale. Per i casi in cui il medico psichiatra valuta una possibile riabilitazione del paziente, è possibile invio presso un Centro Specializzato, ove lo stesso possa fare un percorso adatto alla sua patologia e , in seguito, possa essere reinserito sul territorio. Nei casi in cui questo non sia possibile, i servizi attivi restano il C.P.S., delegato alla cura, e il Servizio Sociale, referente per il territorio. Attualmente sono presenti n. 16 utenti con patologia psichiatrica, conosciuti al Servizio.

Per quanto concerne gli adulti in condizione di difficoltà e/o fragili, vengono attivati progetti standard che variano dal sostegno nel reperimento di un'occupazione tramite gli uffici preposti, inserimento in associazioni di volontariato, sostegno nella gestione della propria problematica con invio, ove necessario, a gruppi di auto-aiuto (es. lutto).

Rispetto agli aggiornamento di equipe effettuati dalle assistenti sociali mercoledì pomeriggio, questi risultano essere indispensabili per un buon funzionamento del detto servizio. In queste riunioni, infatti, le operatrici si confrontano rispetto ai vari casi, alle relazioni con gli agenti del territorio e mettono a punto progetti che possono poi essere condivisi dai vari Enti. Inoltre, avendo i Comuni di Marchirolo, Besano e Brusimpiano firmato una convenzione con la Comunità Montana del Piambello, e utilizzando tutte la stessa società di erogazione di servizi, è possibile effettuare delle valutazioni in itinere dei progetti con eventuali modifiche.

Anche per il I semestre 2015, come per lo scorso anno, di servizio associato le operatrici referenti hanno potuto notare un aumento del numero di casi nei vari Comuni, e una complessità sempre maggiore nel gestire gli stessi, il che comporta un utilizzo maggiore di ore per ciascun caso. Ad ogni modo, ogni caso viene affrontato dalle assistenti sociali con uguale attenzione, e vengono effettuati aggiornamenti sui casi storici, ancora attivi. Il Servizio risulta funzionare in tutti i Comuni, essendoci una mole di utenza tale da giustificare in ogni Ente l'esistenza dell'ufficio Servizio Sociale.

Relazione andamento Segretariato Sociale – Porto Ceresio Primo semestre 2015

Categoria di utenza: 14. anziani 15. disabili 16. minori e famiglie disagiate 17. adulti in condizione di fragilità

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Servizi specifici attivi in collaborazione con società/cooperative esterne:  Servizio Assistenza Domiciliare Anziani (IGEA)  Servizio Assistenza Educativa Domiciliare Minori (CODESS)  Servizio Assistenza Domiciliare/Scolastica Disabili (ALISTE)  Servizio Trasporto (AUSER ARCISATE)

Enti pubblici collaboratori:  Centro Psico Sociale: Arcisate  Ufficio Tutela Minori: Arcisate  Neuro Psichiatria Infantile: NPI Induno Olona, NPI Varese  Consultorio: Arcisate  Servizio per le Dipendenze: Arcisate

Altri Enti delegati nella cura della persona in collaborazione ai servizi:  Centro Diurno Disabili: Saltrio  Comunità Educative per Minori (Regione Lombardia)  Residenze Sanitarie per Anziane (Gruppo "Le Residenze")  Centro di Ascolto (Porto Ceresio)  Caritas (Porto Ceresio)

Nel giorno di ricevimento degli utenti, fissato il mercoledì dalle ore 17.00 alle ore 18.00, la maggior parte delle persone si presenta per richiedere rinnovi SGATE, dote scuola e Assegno maternità/nucleo famigliare.

La tipologia di utenza è molto varia; in particolare, la maggior parte delle persone che si presenta al servizio lamenta una mancanza di lavoro, a volte ben cronicizzata, e un conseguente aumento di difficoltà economiche nel pagamento di bollette e affitto.

Nello svolgimento delle attività del servizio, sono regolarmente in contatto con i diversi servizi presenti sul territorio, così potenziando la rete necessaria a meglio supportare le necessità degli utenti. Tra questi i principali sono: alcuni Comuni circostanti, la Caritas (con cui svolgo 1 equipe/mese) il CPS, il Ser.T, alcune Cooperative, Scuole del territorio, RSA, SFA e altri.

Il Servizio Sociale di Porto Ceresio si è occupato di fornire alla popolazione informazioni rispetto alle possibilità che il territorio e la legislazione vigente offrono. E' stato svolto lavoro di sostegno nella compilazione e informazione rispetto ad aiuti economici quali Assegno di Maternità ed Assegno Nucleo Famigliare, misura B2, bandi emanati dalla Regione Lombardia come Fondo Sportello Affitto, Dote Scuola. Per quanto riguarda interventi più materiali, il Servizio indirizza diversi utenti all'associazione Caritas e alla CRI, per il ritiro di pacchi alimentari. Per quanto riguarda il trasporto, si è stipulata una convenzione con l’associazione AUSER di Arcisate.

MINORI – i casi relativi ai minori sono delegati interamente all'ufficio esterno mentre al Servizio Sociale comunale resta in capo la supervisione del Pag. 87 di 220

caso e l'onere della connessione tra i vari servizi coinvolti. Il Comune di Porto Ceresio ha in carico 6 nuclei famigliari, ovvero 11 minori seguiti dall’Ufficio Tutela Minori, di cui uno in Comunità e due affidati ai nonni.

ANZIANI – Il Comune di Porto Ceresio ha in carico 15 famiglie di anziani, alcune supportate esclusivamente nel disbrigo di pratiche e nel sostegno nel reperire servizi, mentre altre beneficiano del Servizio di Assistenza Domiciliare.

DISABILI – Il Comune di Porto Ceresio ha in carico 7 disabili di cui n. 4 minori per cui il Comune ha attivato l’assistenza educativa scolastica e 3 adulti (il Sindaco di Porto Ceresio è tutore di uno di questi);

PATOLOGIA PSICHIATRICA - Il Comune di Porto Ceresio ha in carico 2 persone con patologia psichiatrica, seguiti in collaborazione con il CPS di Arcisate.

ADULTI IN CONDIZIONE DI FRAGILITA'- Nel Comune di Porto Ceresio sono presenti 20 nuclei in condizione di fragilità temporanea/permanente seguiti in collaborazione con la Caritas di Porto Ceresio. Vi è molta unione tra le famiglie straniere residenti a Porto Ceresio; queste ultime infatti accedono al servizio avendo ben presente quali risposte chiedere. (es. accedono per richiedere attivazione pacchi CRI perché attivati per nuclei famigliari che conoscono).Da un lato è un fattore positivo poiché permette di monitorare il territorio e di raggiungere anche quelle famiglie che altrimenti non saprebbero come accedere ma dall’altra parte cresce la pretesa di alcune famiglie di ricevere aiuti di cui non necessitano ma che altri hanno.

Programma n. 6 GEST. TERRITORIO E TUT. AMBIENTALE

Stato di attuazione del programma: Gli obiettivi sono stati in gran parte raggiunti. Più in dettaglio, per i diversi servizi si rilevano seguenti le note salienti.

Servizio AIB Di rilievo l’organizzazione della campagna AIB annuale con esercitazioni ed interventi su focolai di incendio; in particolare sono state svolte attività di • prevenzione e di presidio del territorio; • attività di lotta attiva e di soccorso; • azione di supporto e sostegno alle istituzioni territoriali; Pag. 88 di 220

vi hanno aderito i seguenti volontari, dei Gruppi Comunali di Protezione Civile, appartenenti ai comuni della Comunità Montana della Piambello. Nel corso del primo semestre anno 2015 l’attività aib si è svolta come di consueto nell’effettuazione di turni di pattugliamento – sorveglianza sul territorio comunitario svolti dai volontari, con l’impiego di n. 4 volontari a turno nei fine settimana dei mesi di Marzo e Aprile 2015, periodo con condizioni meteorologiche sfavorevoli (vento e temperatura elevate) che comportano un’ aumento del pericolo per il probabile sviluppo degli incendi boschivi. Durante il periodo piu’ a rischio che corrisponde con l’inverno – primavera si sono verificati n. 2 incendi boschivi: 1) Il 07/04/2015 in località Via Valceresio, comune di Varese. Alle ore 12,00 circa si è sviluppato un incendio boschivo che ha interessato circa 8,00 ettari di bosco ceduo, sul versante a monte della Strada Comunale Via Valceresio che da Arcisate porta alla frazione di San Fermo, comune di Varese. Siamo intervenuti a seguito di attivazione telefonica da parte del Responsabile aib Della Provincia di Varese, Sig.ra C. Burlotti, in quanto l’area dell’incendio è posta proprio al confine con il Comune di Arcisate. Il Resp. Aib M. Mazzola e il Dos sig. Cassani Fabrizio, si sono recati sul posto ed abbiamo gestito le operazioni di spegnimento fino all’arrivo della Sig.ra C. Burlotti, competente per zona. Hanno operato hanno n. 8 volontari aib della Comunità Montana, n. 2 squadre dei Vigili del Fuoco di Varese, n. 15 Volontari della Provincia di Varese ed è stato impiegato un elicottero della Regione Lombardia. Le operazioni si sono concluse alle 17,30. 2) Il 15/04/2015 in località Via Monte Generoso, comune di Induno Olona. Alle ore 17,10 si è sviluppato un incendio boschivo che ha interessato circa 250,00 mq. di sottobosco, rovi e fogliame. Le operazioni di spegnimento hanno coinvolto n. 3 volontari aib della Comunità Montana Piambello, sotto la direzione Il Resp. Aib M. Mazzola e il Dos sig. Cassani Fabrizio. Le operazioni di spegnimento si sono concluse senza particolari problematiche alle ore 20,00. Sono anche state effettuate n. 2 esercitazioni formative nel mese di maggio e giugno con la partecipazione dei volontari della comunità Montana, di simulazione spegnimento incendi con l’intervento dell’elicottero regionale. Inoltre n. 2 capi squadra Sig. R. Malnati e G. Volpi hanno partecipato al Corso di Aggiornamento tenutosi il 24 Giugno da Eupolis a Curno. I trasferimenti regionali per la gestione corrente del servizio AIB non sono ancora stati comunicati ufficialmente anche se si prevede una contrazione del trasferimento ordinario tanto che l’ente copre ormai i 2/3 dei costi vivi del servizio.

E’ stato applicato l’avanzo vincolato per consentire la gestione della spesa corrente a livelli ottimali.

Cap. Descrizione importo

AV VINC AIB 1140 CORRENTE 21.286,85

Protezione Civile Sono state finanziate attrezzature e dispositivi di protezioni individuali nonché abbigliamento tattico per complessivi 20.000,00 euro.

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Servizio di Vigilanza Ecologica Il Servizio di Vigilanza Ecologica è organizzato e gestito dalla comunità montana su delega della Regione Lombardia, trattandosi di un servizio rientrate nelle funzioni istituzionali di tutela e salvaguardia del territorio di competenza di quest’ultima. Il servizio è regolamentato da un’apposita Legge Regionale (la LR n. 9/2005), tuttavia a completamento degli strumenti utili alla corretta gestione dello stesso con delibera dell’A.C. nr.24 del 26 giugno 2012 è stato approvato il Regolamento per il Servizio di Vigilanza Ecologica. Per la gestione del servizio la Regione Lombardia ha comunicato il riparto 2015 ammontante ad euro 5.734,12. Oltre alle attività di vigilanza, nel corso dell’anno scolastico 2015/15 è stato svolto un importante progetto didattico con gli istituti di scuola primaria presenti sul territorio: le “Visite geostoriche del territorio della C.M. del Piambello”. I trasferimenti regionali per la gestione corrente del servizio GEV sono così esigui in relazione ai costi vivi del Servizio che che l’ente copre ormai quasi per intero la spesa necessaria alla gestione del servizio.

E’ stato applicato l’avanzo vincolato per consentire la gestione della spesa corrente a livelli ottimali.

Cap. Descrizione importo

10725/1 10725/2 AV VINC GEV 9.000,00 12.794,93 CORRENTE 21.794,93

Servizio associato per il ricovero degli animali di affezione (randagismo). Il servizio svolto dal 2010 dalla ditta Canile Sesto Cristian di Cittiglio, con una remunerazione fissata “a misura” e pari ad € 3,26 oltre IVA al giorno per animale, prosegue con ottimi risulati per i comuni aderenti di Bedero Valcuvia, Besano, Bisuschio, Brusimpiano, Cadegliano Viconago, Cremenaga, Cuasso al Monte, Cugliate Fabiasco, Cunardo, Marchirolo, Marzio, Saltrio, Valganna, Viggiu. Il fenomeno dell’abbandono risulta fortemente contenuto. Nel corso del corrente anno si rende necessario riapprovare la convenzione in essere con i Comuni e riaffidare a un soggetto che verrà selezionato con gara a pubblica evidenza il servizio. Dall’esito di queste procedure emergerà il nuovo profilo del servizio. La nuova convenzione “APPROVAZIONE CONVENZIONE EX ARTICOLO 30 TUEL PER LA GESTIONE IN FORMA ASSOCIATA DEL SERVIZIO DI RICOVERO DI ANIMALI DI AFFEZIONE NEL TERRITORIO DELLA COMUNITA’ MONTANA DEL PIAMBELLO - PERIODO 01.01.2016- 31.12.2018.” è prevista nell’ODG dell’A.C. del 20 luglio 2015.

Gestioni Associate (di competenza del programma) Le gestioni associate avviate proseguono secondo il calendario di interventi previsto. *Depurazione - L’Assemblea Comunitaria con delibera n. 40 del 22.12.2014, ha rinnovato la “CONVENZIONE RELATIVA ALLA GESTIONE DEL SERVIZIO DI DEPURAZIONE DELLE ACQUE REFLUE CONFERITE ALL’IMPIANTO DI DEPURAZIONE E DEI RELATIVI COLLETTORI”, Pag. 90 di 220

al fine di gestire in forma associata per conto dei Comuni di BESANO, BISUSCHIO, CUASSO AL MONTE, PORTO CERESIO e VIGGIU’, il servizio di depurazione delle acque reflue fino al 31.03.2018, mentre con deliberazione 41 del 22.12.2014,ha approvato la “CONVENZIONE RELATIVA ALLA GESTIONE DEL SERVIZIO DI DEPURAZIONE DELLE ACQUE REFLUE CONFERITE ALL’IMPIANTO DI DEPURAZIONE al fine di gestire in forma associata per conto dei Comuni di ARCISATE, BISUSCHIO E INDUNO OLONA in attesa che lo stesso venga assunto definitivamente dall’Ambito Territoriale Ottimale; tali convenzioni regolano a far tempo dal 1.4.2015 la gestione del servizio depurazione e le spese allo stesso connesse, alla luce della nuova modulazione dei costi attribuibili e della necessità di bandire la gara per l’affidamento del servizio di gestione degli impianti di depurazione alcuni voci relative alla gestione depuratori, (è in fase di svolgimento la gara per l’affidamento ad un nuovo gestore) e relative ad utenze sono state oggetto di incremento in quanto non risultavano sufficientemente capienti.

*Reticolo Idrico: E’ stata calendarizzata bollettazione attraverso MAV del tributo dovuto dai cittadini che porterà al corretto allineamento dei dati catastali con quelli tributari e concluderà la fase sperimentale di tale attività.

Programma n. 7 NEL CAMPO DELLO SV. ECONOMICO

Stato di attuazione del programma: Gli obiettivi del programma risultano in larga parte raggiunti. Il BANDO PER L’ANNO 2015, per la concessione di contributi per interventi a sostegno dell’agricoltura in aree montane, di cui all’ art. 24 L.R. 31 del 5/12/2008, redatto secondo le Disposizioni Attuative approvate con la D.G.R. n. 2935 del 25.01.2012 e s.m.i. verrà adottato non appena la Regione adotterà il provvedimento relativo al finanziamento di tale specifico articolo. La Regione ha adottato una nuova modalità di gestione dei fondi, alla luce della nuova contabilità armonizzata scaturente dal D.Lgs.118/2011. Alla luce di tali nuove modalità le aziende in graduatoria e non finanziate potranno essere ripescate con fondi che si renderanno disponibili a seguito di economia o nuovi riparti, tuttavia i fondi non pagati dovranno essere restituiti alla Regione stessa contestualmente al pagamento dei beneficiari e sarà la Regione a restituirli successivamente nell’ambito di un nuovo riparto alla luce delle richieste rimaste inevase per l’Ente.

Altri progetti – aspetti programmatici

• Una versione nuova, ugualmente promettente, della tradizionale “Mostra Agricola della Valceresio” bruscamente interrotta a seguito di un incidente alcuni anni fa, sembra riapparire e trovare attuazione nella proposta dell’Az. Agricola TREVISAN FABIO, con sede in via Martiri della Libertà n. 23, Fraz. Velmaio - cap. 21051 Arcisate (VA), in relazione all’organizzazione di una manifestazione Pag. 91 di 220

svoltasi il 3 maggio 2015. Si è pertanto deliberato di concedere il patrocinio gratuito da parte di questa Comunità Montana per la manifestazione agricola organizzata che, oltre ad essere destinata ad un pubblico di tutte le età al fine di poter apprezzare le produzioni agricole locali e l’esposizione di mezzi agricoli ed animali da allevamento, vedrà la partecipazione delle scuole primarie per mezzo del loro progetto denominato “vivi la fattoria”. Non sono state assegnate risorse economiche. • Interventi straordinari a sostegno dell’agricoltura: con fondi propri è stato stanziata la somma di euro 15.000,00 per interventi a tutela del patrimonio zootecnico di Valle. In particolare è stata approvata una convenzione, tra la Comunità Montana del Piambello e l’Associazione Provinciale Allevatori di Varese per l’attivazione dell’intervento di sostegno al comparto zootecnico di Valle mediante Servizio di Assistenza Tecnica agli Allevamenti, temporaneo e sostitutivo di quanto previsto dal Programma di Sviluppo Rurale – Lombardia. L’ente si è attivato a seguito facendo seguito alla segnalazione dell’Associazione Provinciale Allevatori, sezione Ovicaprini, sul Servizio di Assistenza Tecnica agli Allevamenti (SATA), cui dal 2015 è venuto meno il finanziamento regionale, e a seguito di un incontro tecnico svoltosi per lo scorso 27 aprile a cui sono intervenuti, tra gli operatori del settore, istituzioni, enti ed associazioni operanti in materia invitati, rappresentanti della Comunità Montana Valli del Verbano, del Servizio Veterinario ASL, dell’Associazione Regionale Allevatori Lombardia (ARAL), dell’APA Varese, di Coldiretti Varese, di Confagricoltura Varese, della Confederazione Italiana Agricoltori Alta Lombardia, del Consorzio per la tutela della Formaggella del Luinese, dell’Associazione Capra Nera di Verzasca, nonché vari allevatori titolari di impresa.

Segue specifica relazione per la gestione dello Sportello unico attività produttive.

SPORTELLO UNICO ATTIVITA’ PRODUTTIVE

D.P.R. 07 settembre 2010 n. 160

Relazione anno 2015 – periodo gennaio - luglio

Presso l’ Ufficio Tecnico della Comunità Montana del Piambello è inserito lo Sportello Unico per le Attività Produttive che svolge, in forma associata, le funzioni di cui al D.P.R. n. 160 del 2010 e s.m.i. . Il contesto di riferimento è sostanzialmente quello di cui alla territorialità della Comunità Montana del Piambello che ha incorporato tutti i comuni facenti parte dell’ ex C.M Valganna e Valmarchirolo. Infatti sono oggi incorporati nello S.U.A.P. tutti i Comuni appartenenti facenti parte del nuovo contesto territoriale della Comunità Montana (fatta eccezione per i Comuni di Arcisate, Viggiù e Saltrio). Per quanto attiene invece alle tipologie di pratiche trattate lo S.U.A.P. ha attualmente competenza per tutte le attività, ivi comprese quelle terziarie e commerciali con eccezione delle funzioni urbanistiche ed edilizie rimesse alla esclusiva competenza comunale.

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La trattazione delle pratiche avviene attraverso portale accessibile dal sito istituzionale, di installazione recente. Per il dato numerico delle pratiche si evidenzia, in termini assoluti, che nonostante l’ attuale congiuntura economica il trend non ha subito significative variazioni, come evidenziato dalla seguente tabella riepilogativa distinta per comune di appartenenza. Per quanto attiene i settori interessati (es. commercio, artigianato,ecc) e la tipologia di pratiche (es. nuove aperture, cessazioni o modifiche) è possibile fare riferimento ai successivi esplosi.

PERIODO TEMPORALE anno 2015 periodo gennaio - luglio

Comune pratiche Comune pratiche

CUGLIATE FABIASCO 4

BEDERO VALCUVIA 5 CUNARDO 14

BESANO 9 INDUNO OLONA 32

BISUSCHIO 15 LAVENA PONTE TRESA 65

BRUSIMPIANO 5 MARCHIROLO 21

CADEGLIANO VICONAGO 5 MARZIO 3

CANTELLO 18 PORTO CERESIO 7

CLIVIO 8 SALTRIO 2

CREMENAGA 3 VALGANNA 6

CUASSO AL MONTE 13 TOTALI 235

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NUMERO PRATICHE PER COMUNI ASSOCIATI

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SUDDIVISIONE PRATICHE PER SETTORI

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SUDDIVISIONE PRATICHE PER TIPOLOGIA

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Programma n. 8 INTERVENTI D'INVESTIMENTO

Stato di attuazione del programma:

AGGIORNAMENTO OO PP

Opere pubbliche 2015 Stima dei costi del programma

Priorita STATO Primo Anno Secondo Terzo Anno 2017 Totale DELL’ARTE Descrizione dell'intervento 2015 Anno 2016 L’opera è stata TRATTO DI CONNESSIONE stralciata e non IN CUNARDO TRA LE RETI verrà realizzata CICLOPEDONALI DELLE 1 € 100.000,00 € 0,00 € 100.000,00 a causa di COMUNITA' MONTANE DEL mancati PIAMBELLO E VALLI DEL espropri. VERBANO

L’opera è avviata con STRALCIO A, accordo di PROLUNGAMENTO DEL programma che PERCORSO prevede CICLOPEDONALE DELLA 1 € 382.892,13 € 374.502,62 € 323.400,00 € 1.080.794,75 attuazione VALGANNA E varianti VALMARCHIROLO NEI urbanistiche da COMUNI DI INDUNO OLONA parte degli enti E VARESE coinvolti ai fini di cantierizzare l’intervento

STRALCIO C, PROLUNGAMENTO DEL PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA 1 € 0,00 € 0,00 € 323.400,00 € 323.400,00 VALGANNA E VALMARCHIROLO NEI COMUNI DI INDUNO OLONA E VARESE

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La copertura finanziaria è stata da poco SISTEMAZIONE IDRAULICO perfezionata è FORESTALE DEL PARCO 2 € 150.000,00 € 0,00 € 0,00 € 150.000,00 in fase di ARGENTERA affidamento lo studio di fattibilità.

STRALCIO B PROLUNGAMENTO DEL PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA 1 € 0,00 € 374.502,62 € 374.502,63 € 749.005,25 VALGANNA E VALMARCHIROLO NEI COMUNI DI INDUNO OLONA E VARESE SOLUZIONE A

TOTALI € 632.892,13 € 749.005,24 € 1.021.302,63 € 2.403.200,00

Cospicui sono gli investimenti finanziati in corso d’esercizio sia per fondi per l’applicazione dell’avanzo

Altri progetti – Aspetti programmatici.

• Sul territorio della Comunità Montana del Piambello, nella Valganna Valmarchirolo, sono presenti una serie di monumenti e luoghi della cultura locale tradizionale di proprietà della Comunità Montana stessa e della Provincia di Varese, e nella fattispecie: -il settecentesco Maglio di Ghirla, (proprietà CM Piambello) con annessa cascina da cui è stata ricavata una sala polifunzionale, un punto vendita dei prodotti agricoli locali e l’infopoint della Strada dei Sapori delle Valli Varesine; • Il complesso della Badia di Ganna, monumento storico del XI - XII sec., di proprietà della Provincia di Varese, contenente un sistema museale attivo e vari edifici di epoca posteriore, in uno dei quali sono attualmente conservati, ma non esposti, i pezzi dell’ex museo etnografico e delle arti contadine, di proprietà di questa comunità Montana; • i Mulini dell’Argentera a Cadegliano, compresi nel Parco omonimo di proprietà di questa comunità Montana; • con delibera della Giunta Esecutiva nr.41 del 27.04.2015 è stato approvato il progetto predisposto dall’Ufficio Tecnico della Comunità Montana e denominato “Acqua, Fuoco… Ferro e Farina - Storia e Futuro di una Valle sulle ruote di Magli e Mulini” dell’importo complessivo di euro 60.000,00, con richiesta di contributo di euro 25.000,00; si è inoltre provveduto alla presentazione della domanda di contributo a valere sui fondi del “Bando Arte e Cultura n. 3 – Anno 2015” della Fondazione del Varesotto Onlus; il progetto coinvolge anche l’attività del Centro di Istruzione e Formazione Professionale del Piambello – Azienda Speciale; • a fronte di tale richiesta la Fondazione Comunitaria del Varesotto Onlus ha comunicato l’assegnazione un contributo di euro 10.000,00 mediante pubblicazione della graduatoria dei beneficiari sul proprio sito in data 29.6.2015; (mentre la precedente richiesta di finanziamento presentata a Regione Lombardia con delibera della G.E. 2/2015 non è stata accolta). Pag. 98 di 220

• con delibera della G.E. nr.66/2015 è stato approvato approvare per quanto di competenza il progetto definitivo/esecutivo presentato dal comune di Porto Ceresio, denominato: “progetto di recupero funzionale delle spiagge Fiammetta e Villa delle Rose”, per una spesa complessiva presunta di €.28.000,00. A fronte dei danni subiti a seguito dell’alluvione dello scorso novembre l’approvazione del progetto rappresenta l’avvio delle attività di ripristino e di investimento dei fondi stanziati dall’ente (euro 20.000,00). • Per sostenere la programmazione in avanzata fase di definizione nel settore investimenti è stato applicato sia lo specifico avanzo vincolato appunto ad investimenti che l’avanzo disponibile dell’ente come segue.

INVESTIMENTI

TIPO DI CAPITOLI descrizione importo RIEPILOGO FINANZIAMENTO

CONTRIBUTO PER INTERVENTI RISANAMENTO 1284 50 EDIFICIO SEDE CFP - 5.000,00 AVANZO LIBERO 5.000,00 AZIENDA SPECIALE DI FORMAZIONE PROFESSIONALE

INTERVENTI DI SISTEMAZIONE IDRAULICO 1352 75 FORESTALE 20.000,00 AVANZO LIBERO 20.000,00 SPIAGGE COLPITE ESONDAZIONE CERESIO NOV_2014

FONDI C.M. FINANZIAMENTO AVANZO 1323 79 PROGETTI SITO 20.000,00 LIBERO 20.000,00 UNESCO WHL MONTE SAN GIORGIO

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AVANZO LIBERO

PARTE CONTO PARZIALE APPL 45.000,00 CAPITALE SPORT E TEMPO

11085 LIBERO: 156.586,98 151.586,98 ATTREZZATURE

1390/50 SEDE ALPINI BESANO 5.000,00 5.000,00

MAGLIO ACQUA AVANZO 1290/50 FERRO FUOCO 11.000,00 CAPITALE 11.000,00 FARINA ACQUISTO AVANZO SPESE

10905 ATTREZZATURE CONTO 10.000,00 10.000,00 UFFICI CAPITALE

AVANZO SPESE MEZZO GEV 11435/2 CONTO COFINANZIAMENTO 5.000,00 CAPITALE

AVANZO

FINANZIAMENTO 182.586,98 CONTO CAPITALE

E’ inoltre stato applicato lo specifico avanzo vincolato per attrezzature AIB. 1373/2 AV VINC AIB AVANZO C/CAPIT 3.511,50 SPECIFICO 3.511,50

E’ inoltre stata assegnato al programma una maggiore entrata come di seguito descritto che verrà attivata a seguito di effettiva riscossione: • La comunità montana del Piambello è proprietaria come risulta dall’inventario dei beni immobili, di due terreni in comune di Cuasso al Monte, censiti ai mapp. N. 12125 e 12145, localizzati a confine con l’impianto di depurazione Bolletta. Detti terreni, attualmente boscati da ceduo di Robinia, hanno la seguente destinazione Urbanistica: a) map. 12125, destinazione urbanistica rispetto al vigente P.G.T.: Zona “ Ambiti Agricoli Produttivi” disciplinata dall’art. 20 del Piano Delle Regole e in parte per circa mq. 80, zona “Aree per Servizi Esistenti SE 82 Servizi tecnologici”; b) map. 12145, destinazione urbanistica rispetto al vigente P.G.T.: Zona “ Ambiti Agricoli Produttivi” disciplinata dall’art. 20 del Piano Delle Regole e parte in “Ambiti Boscati” disciplinati dall’art. 22 del Piano Delle Regole; come da relazione del competente UT, si ritiene opportuno alienare detti terreni. • Il ricavato della vendita dei beni su descritti dovrà essere destinato all’incremento del valore del patrimonio immobiliare dell’ente. I proventi da alienazione di beni patrimoniali disponibili non possono avere destinazione diversa da quelle indicate negli artt. 1, comma 443 della legge Pag. 100 di 220

di stabilità 2013 e 193, comma 3, del TUEL, come modificato dall'art. 1, comma 444 della legge di stabilità 2013, salvo i casi contemplati dal TUEL in materia di dissesto (art. 255). I fondi sono, pertanto, destinati ad incremento del patrimonio immobiliare dell’ente. Occorre prevedere in bilancio l’entrata e la spesa relative, per euro 15.000,00.

Programma n. 9 RIMBORSO MUTUI ED ANTICIPAZIONI DI CASSA

Stato di attuazione del programma: il programma risulta completamente realizzato. Ad oggi non è stato necessario attivare l’anticipazione di cassa.

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OBIETTIVI STRATEGICI DECLINATI PER MISSIONE

RIPARTIZIONE DELLE LINEE PROGRAMMATICHE DI MANDATO, DECLINATE IN MISSIONI E PROGRAMMI, IN COERENZA CON LA NUOVA STRUTTURA DEL BILANCIO ARMONIZZATO AI SENSI DEL D. LGS. 118/2011.

Di seguito riportiamo il contenuto del programma di mandato, esplicitato attraverso le linee programmatiche di mandato aggiornate, articolato in funzione della nuova struttura del Bilancio armonizzato, così come disciplinato dal D. Lgs. 118 del 23/06/2011. Nelle tabelle successive le varie linee programmatiche sono raggruppate per missione e, per ciascuna missione di bilancio viene presentata una parte descrittiva, che esplica i contenuti della programmazione strategica dell’ente ed una parte contabile attraverso la quale si individuano le risorse e gli impieghi necessari alla realizzazione delle attività programmate.

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QUADRO GENERALE DEGLI IMPIEGHI PER MISSIONE

ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Codice Spese per Spese per Spese per Spese per rimborso Spese per rimborso Spese per rimborso missione Spese correnti Totale Spese correnti Totale Spese correnti Totale investimento prestiti investimento prestiti investimento prestiti e altre spese e altre spese e altre spese 1 937.507,16 0,00 0,00 937.507,16 904.255,43 0,00 0,00 904.255,43 904.255,43 0,00 0,00 904.255,43 4 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 5 32.000,00 0,00 0,00 32.000,00 32.000,00 0,00 0,00 32.000,00 32.000,00 0,00 0,00 32.000,00 6 10.000,00 0,00 0,00 10.000,00 10.000,00 0,00 0,00 10.000,00 10.000,00 0,00 0,00 10.000,00 7 2.850,00 0,00 0,00 2.850,00 850,00 374.502,63 0,00 375.352,63 850,00 797.902,63 0,00 798.752,63 8 55.000,00 0,00 0,00 55.000,00 55.000,00 0,00 0,00 55.000,00 55.000,00 0,00 0,00 55.000,00 9 1.160.207,65 165.350,00 0,00 1.325.557,65 1.160.207,65 15.350,00 0,00 1.175.557,65 1.160.207,65 15.350,00 0,00 1.175.557,65 10 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 11 39.628,66 28.000,00 0,00 67.628,66 39.628,66 28.000,00 0,00 67.628,66 39.628,66 28.000,00 0,00 67.628,66 12 3.316.615,59 0,00 0,00 3.316.615,59 3.316.615,59 0,00 0,00 3.316.615,59 3.316.615,59 0,00 0,00 3.316.615,59 14 56.700,00 0,00 0,00 56.700,00 56.700,00 0,00 0,00 56.700,00 56.700,00 0,00 0,00 56.700,00 16 10.757,04 224.255,47 0,00 235.012,51 10.757,04 229.035,88 0,00 239.792,92 10.757,04 229.035,88 0,00 239.792,92 20 26.521,54 0,00 0,00 26.521,54 25.654,03 0,00 0,00 25.654,03 25.654,03 0,00 0,00 25.654,03 50 10.198,49 0,00 70.801,51 81.000,00 8.588,99 0,00 72.411,01 81.000,00 6.902,75 0,00 74.097,25 81.000,00 60 7.681,58 0,00 500.000,00 507.681,58 7.681,58 0,00 500.000,00 507.681,58 7.681,58 0,00 500.000,00 507.681,58 99 0,00 0,00 1.180.000,00 1.180.000,00 0,00 0,00 1.180.000,00 1.180.000,00 0,00 0,00 1.180.000,00 1.180.000,00 TOTALI: 5.665.667,71 417.605,47 1.750.801,51 7.834.074,69 5.627.938,97 646.888,51 1.752.411,01 8.027.238,49 5.626.252,73 1.070.288,51 1.754.097,25 8.450.638,49

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MISSIONI

Missione: 1 Servizi istituzionali, generali e di gestione

Linea Descrizione Ambito strategico Soggetti interessati Durata Contributo Sezione G.A.P. operativa 1 Servizi istituzionali, generali e di gestione Servizi istituzionali, generali e di gestione No No

Descrizione della missione: In un contesto nazionale ed europeo che mostra perduranti segni di crisi, il territorio montano è oggi uno dei punti in cui si concentrano le sfide e in cui si elaborano percorsi di ripresa sia a livello istituzionale sia a livello economico e sociale. Questo è certamente il frutto di una storia in cui si è affermata una capacità di cooperare nella pluralità e di un’eredità di sviluppo e buongoverno, ma è anche segno di un’apertura all’innovazione che si intende rilanciare nella programmazione della nuova compagine amministrativa insediatasi il 28 luglio 2014. Il Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2014 costituisce il riferimento per la definizione degli obiettivi generali. L’assetto istituzionale dell’ente la sua programmazione sono diretta emanazione di eventi fondamentali che ne rappresentano i punti cardine:  La “piattaforma montagna” studiata e proposta alla Regione in occasione delle elezioni 24-25/02/2013 da parte della Conferenza dei Presidenti delle 23 Comunita’ Montane Lombarde. Questo documento è di fatto la base comune per la programmazione delle Comunità Montane Lombarde, che lo hanno approvato e condiviso.  Il “documento programmatico” presentato dal Presidente della Comunità Montana e diventato di fatto la “carta dei programmi” con la nomina del nuovo esecutivo lo scorso 28 luglio 2014 le cui linee guida risultano già evidenti sin dall’incipit: “il risultato… (omissis) … dipenderà dalla capacità e volontà di identificare le comunanze per obiettivi generali e cogliere le differenze quale forza di un’area così vasta” Le indicazioni si sviluppano prendendo le mosse da una lucida e oggettiva visione della realtà attuale dell’ente”: Oggi abbiamo obiettivi comuni consolidati e consapevolezza delle differenze e del loro pregio, abbiamo saputo dare il valore oggettivo dell'azione amministrativa delle Comunità Montane, focalizzandone il senso sulla condivisione delle gestioni e delle problematiche, con equilibrio e nel rispetto del ruolo di ognuno. La Comunità montana quale ente di derivazione comunale, divenuto un contenitore dinamico e plasmabile, pur con i vincoli sempre più opprimenti che a tutte le amministrazioni locali vengono imposti del centralismo miope, è il risultato delle volontà e delle scelte delle Amministrazioni che vi hanno preso parte. Non solo nell'azione amministrativa ma anche e soprattutto in quella politica, noi abbiamo, tutti insieme, dimostrato in questi anni il teorema che “l'unione fa la forza” e abbiamo fronteggiato le interferenze iniziali trasformandole in energie positive.” Il risultato dell'unione, pertanto, soddisfa e da percezione del valore aggiunto globale, ma è anche un punto da dove ripartire per consolidare e migliorare lo status. Ora siamo chiamati allo sviluppo ed alla stabilità ricordando sempre che la Comunità Montana è e sarà l'Ente che i Comuni stessi vorranno che sia. Nel ruolo di catalizzatore di bisogni e problematiche del territorio, per affrontarli e risolverli sistematicamente.

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Riepilogando per sommi capi il percorso del documento troviamo attualizzati nel senso della rinnovamento della loro rielaborazione costruttiva i seguenti obiettivi: • gestioni Associate che rappresentano un’opportunità, ma con un approccio di tipo “culturale”; • fondamenta solide e strutturali nell’aver valorizzato sedi ed immobili di proprietà; • percorsi ciclopedonali centri storici; • volontariato; • promozione delle attività culturali realizzazioni intellettuali artistiche ed identitarie che compongono le differenze e le pluralità del nostro territorio; • prevenzione e programmazione avanzata del dissesto idrogeologico; • manutenzioni del verde programmazione generale e “partecipata”; • sociale e strutture ospedaliere (pubbliche e private): armonizzazione delle risposte; • economia di valle con particolare riferimento ai settori dell’agricoltura e del commercio; • contesto socio-economico: stretta collaborazione con l’Associazione Comuni di Frontiera e Tavolo Territoriale della Regione Lombardia per le criticità legate ai flussi viari dei frontalieri e loro specifiche problematiche.

1. RUOLO DELLE COMUNITA’ MONTANE NELLA PIATTAFORMA MONTAGNA Le Comunità Montane (CC.MM.) sono previste dallo Statuto regionale. Funzione fondamentale è per la coesione e lo sviluppo delle aree montane quali Enti intermedi di governo del territorio.

2. SOSTEGNO ECONOMICO / INCENTIVI / DEFISCALIZZAZIONE / NEL CONTESTO DELLA MACROREGIONE ALPINA EUROPEA Regione Lombardia dichiara nel proprio documento di programmazione economia e di sviluppo di volersi dotare di una politica per la montagna riconoscendone innanzitutto le peculiarità nel proprio Statuto e relazionandosi con le altre Regioni della costituenda macroregione alpina. Le politiche per la montagna saranno incentrate sullo sviluppo dei territori (532 Comuni, che occupano una superficie territoriale pari al 44% del totale della Regione) e delle loro potenzialità legate all’innovazione produttiva, alla valorizzazione delle risorse naturali, alla ricerca in tutti i settori, e al contempo sulla tutela dell’immenso patrimonio culturale storico, ambientale e paesaggistico delle aree montane. Regione Lombardia svilupperà la propria politica per la montagna con azioni coordinate e interdisciplinari sia nei processi legislativi che nei diversi livelli di programmazione e pianificazione. L’obiettivo che si intende raggiungere è lo sviluppo di un’azione unitaria in tutte le tematiche che possano interessare la montagna, ponendo particolare attenzione alla coerenza delle azioni con le intrinseche peculiarità territoriali, sociali ed economiche. Si punterà quindi ad azioni coordinate e interdisciplinari che facciano della trasversalità e della stabilita la diversità (anche sulla base dell’art. 174 del Trattato di Lisbona) delle aree montane, si devono prevedere incentivi, defiscalizzazioni (in particolare tenendo conto dei territori di confine) e semplificazioni a favore dei soggetti e delle imprese che operano in montagna, soprattutto nel settore agricolo. Parallelamente è necessario stabilire i livelli minimi infrastrutturali, le compensazioni ambientali finalizzate al mantenimento delle aree verdi e boscate (il regime vincolistico ha raggiunto limiti insopportabili - vanno rivisti termini e confini delle aree ZPS e SIC). Occorre intervenire per colmare il Digital divide, per sburocratizzare le procedure e per riscrivere diverse e specifiche normative per il mantenimento nei territori montani di: scuole pubbliche, ospedali, uffici postali, sanità e servizi vari. Tutte le politiche per la montagna devono essere inquadrate in un contesto più ampio, quello della Strategia Macroregionale Alpina Europea (attualmente in corso di definizione), in cui la montagna lombarda trovi la sua più giusta collocazione, anche in vista di una più equilibrata ed autonoma gestione dei fondi comunitari destinati alle Regioni alpine.

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3. PROMUOVERE UNA NUOVA LEGGE NAZIONALE PER LA MONTAGNA Promuovere una nuova Legge nazionale per la montagna che preveda l’aggregazione dell’area alpina con ordinamenti differenziati per enti e territori montani e che per le CC.MM. preveda l’attribuzione: - di potere impositivo anche attraverso la compartecipazione al gettito di imposte legate al territorio (es. immobili, carburanti per mobilità/riscaldamento); - della competenza per la gestione dei servizi e delle politiche per lo sviluppo montano, anche attraverso la compartecipazione ai fondi derivanti dalle Concessioni di acqua, gas, ecc.; - di tutte le competenze inerenti la gestione dell’ambiente, del territorio, delle acque, delle concessioni paesaggistiche, dei Parchi, ecc..

4. GLI OBIETTIVI DEL DOCUMENTO PROGRAMMATICO LUGLIO 2014

Incidono sulla programmazione due eventi di rilievo: - L’avvio della nuova contabilità ex D.Lgs. 118/2011 denominata “armonizzazione dei sistemi contabili”; - Il momento congiunturale di pesanti tagli economici a tutti gli enti locali.

Risorse: alla luce delle più recenti indicazioni di contenimento della spesa pubblica che hanno ridotto notevolmente i fondi a disposizione delle regioni, il fondo assegnato alle CC.MM. dalla Regione Lombardia passa da 12 milioni a 10 milioni. Tale taglio lineare di circa il 17% delle risorse comporta un bilancio con un obiettivo strategico che può essere sostanzialmente definito “sopravvivenza”. Ciò nonostante l’impegno morale e politico inducono a declinare in sede di programmazione tutti gli obiettivi che sottendono alla programmazione politica dell’attività dell’ente. L’attuazione degli stessi anche se in modo estremamente ridotto andrà rimodulata sulle risorse che si renderanno disponibili.

5. Armonizzazione L’esigenza di armonizzazione dei bilanci della Pubblica Amministrazione, introdotta fin dall’approvazione della Legge Delega sul federalismo fiscale (legge n. 42 del 5 maggio 2009) e della Legge di contabilità e finanza pubblica (legge n. 196 del 31 dicembre 2009), è divenuta realtà con l’approvazione del Decreto legislativo n. 118 del 2011 e, ancor più, con il Decreto legislativo integrativo e correttivo n. 126 del 2014. Dopo tre anni di sperimentazione, il nuovo sistema di contabilità e bilancio entrerà in vigore per tutti gli enti territoriali a partire dal primo gennaio 2015. La complessità e l’ampiezza degli ambiti in cui il nuovo sistema ha l’ambizione di agire e il contesto socio-economico (nel quale la finanza locale e la regolamentazione dei servizi pubblici non hanno ancora trovato un assetto definitivo) hanno indotto il legislatore a prevedere una gradualità temporale per la messa a regime del nuovo sistema. In particolare, nel 2015 è richiesto agli enti di utilizzare il nuovo principio generale della competenza finanziaria e il principio applicato della contabilità finanziaria. A decorrere dal 2016, poi, sarà obbligatorio il principio applicato della contabilità economico-patrimoniale, l’adozione del piano integrato dei conti e l’adozione del bilancio consolidato, seppure nelle graduali modalità individuate dal legislatore. L’avvio dell’«armonizzazione contabile», disciplinata dal decreto legislativo 118/2011 e "corretta" dal Dlgs 126/2014, determina una vera e propria rivoluzione nei meccanismi di bilancio degli enti territoriali: una rivoluzione che cambia i meccanismi contabili, certo, ma soprattutto modifica competenze, responsabilità e priorità per tutti gli attori coinvolti nel sistema dei conti locali, dai politici ai responsabili dei servizi finanziari e ai Pag. 106 di 220

revisori dei conti, chiamati a comprendere il "linguaggio" dei nuovi conti per poter garantire un’efficace attività di controllo. La riforma modifica profondamente le strutture del bilancio, che vengono articolate per missioni e programmi con l’obiettivo di rendere più comprensibili e trasparenti gli effetti dell’azione amministrativa. Il nuovo principio cardine della competenza potenziata, che "allinea" le manifestazioni della cassa al momento dell’imputazione in bilancio, aumenta il tasso di veridicità dei conti, ma impone di ripensare la gestione degli equilibri finora troppo spesso basati su una massa di residui attivi di difficile o impossibile riscossione. Proprio per accompagnare i bilanci verso questa nuova condizione, l’avvio della riforma chiede agli enti un’operazione di riaccertamento straordinario dei residui, all’interno della quale responsabili e revisori dei conti avranno un ruolo chiave nelle decisioni su quali voci cancellare, e conseguentemente sull’entità del possibile disavanzo che sarà determinato da questo meccanismo. Il «fondo crediti di dubbia esigibilità», accennato all’inizio, avrà il compito di rendere strutturali i nuovi equilibri, e anche in questo caso responsabili dei servizi e organi di revisione avranno la parola decisiva sull’entità delle risorse da congelare. Lo stesso accade per la verifica dei nuovi obblighi, che impongono un pareggio del bilancio in cui le previsioni di competenza di spese correnti sommate a trasferimenti in c/capitale, saldo negativo delle partite finanziarie e quote di capitale delle rate d’ammortamento di mutui e prestiti (al netto dei rimborsi anticipati), non potranno superare la dote dei primi tre titoli dell’entrata. E’ importante sottolineare la diversa competenza dell’organo assembleare. L’Assemblea Comunitaria ha la competenza di variare il bilancio solo a livello di ampia sintesi (programmi), evidenziando il ruolo di indirizzo e successivo controllo che la legge attribuisce a tale organo. L'unità elementare di voto per l'approvazione del bilancio di previsione è costituita dai programmi. Le novità introdotte con il Nuovo ordinamento contabile implicano un profondo cambiamento «culturale» che avrà un forte impatto organizzativo all'interno dell'ente e non solo nel settore contabile. Introdurre e gestire il nuovo ordinamento contabile in tutte le sue implicazioni operative non può e non deve essere visto come «un problema della ragioneria». Toccherà, però, ai ragionieri traghettare l'ente dal sistema contabile attuale al nuovo. Maggiori competenze sono richieste al personale di ragioneria che dovrà acquisire specifico know-how tecnico sulla contabilità economico patrimoniale e sul controllo di gestione. Molto rilevanti sono le implicazioni derivanti dal fatto che con le nuove «regole» si rivoluziona anche la logica stessa di costruzione del bilancio: da quella incrementale si passerà allo «zero base budgeting» in base al quale per ogni spesa si dovrà valutare la sua attualità, la sua efficacia e la sua sostenibilità. La responsabilità operativa della realizzazione dei programmi inizia già con il bilancio politico. Questo ci porta ad alcune considerazioni: un responsabile di programma che sa di dover rispondere dell'attuazione dello stesso misurata anche in modo formalizzato dall'andamento degli indicatori ad esso collegati dovrà necessariamente mettere in relazione obiettivi e risorse assegnate, si apre uno scenario nel quale nella predisposizione del bilancio di previsione, i vari responsabili dovranno avere un ruolo attivo nel negoziare le risorse, non solo finanziarie, ma anche strumentali. Gli obiettivi dovranno avere determinate caratteristiche: semplicità; misurabilità; possibilità di essere realisticamente raggiunti; condivisione. I responsabili di settore dovranno maturare la necessaria competenza che consenta loro non solo di negoziare il sistema obiettivi/risorse, ma anche per verificare autonomamente l'andamento dei programmi di loro competenza. In particolare l'Ufficio Tecnico, dovrà poi fornire le indicazioni per costruire i cronoprogrammi in base al principio della competenza potenziata e questa nuova disposizione avrà notevoli ripercussioni organizzative. Per accompagnare amministratori e operatori in questa nuova sfida, essenziale per la tenuta effettiva del bilancio pubblico italiano, verranno organizzati corsi “in house” che forniranno una panoramica dei meccanismi della riforma, spiegando nel modo più chiaro possibile le conseguenze pratiche e le responsabilità che scaturiscono dalle nuove regole.

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6. Gestire in via prioritaria la GAO (Gestione Associate Obbligatorie) secondo la normativa vigente. La gestione di servizi delegati e/o integrati, quali progetti globali rivolti ai Comuni: Piani Integrati di Sviluppo Locale, Servizio di gestione dei Sistemi Informativi, Servizio Urbanistica e Gestione del Territorio, Servizi di assistenza e Servizi alla persona,Servizio Gestione risorse idriche, e Servizi Area Volontariato (Protezione Civile, Antincendio, Guardie Ecologiche e Agenti Ittici). Sono queste le finalità di questo programma, al quale fa capo la struttura organizzativa dell’ente Tali finalità unite allo sviluppo degli obiettivi generali collegati alla programmazione, sono volte alla realizzazione, nello specifico, dell’infrastruttura di base necessaria per poter svolgere le attività programmate.

Il programma tende a soddisfare l'esigenza di spesa dei seguenti servizi: a) segreteria generale; b) gestione economica, finanziaria, programmazione, provveditorato; c) ufficio tecnico; d) altri servizi generali. Sono inoltre previsti in questo programma i trasferimenti a soggetti diversi per il raggiungimento degli obiettivi comunitari nel settore promozione sociale e ambientale del territorio.

Motivazione delle scelte: Nell’ attuale clima istituzionale, nonostante la sostanziale carenza di risorse, in presenza di sempre maggiori nuovi compiti e funzioni attribuiti alle Autonomie Locali, l’ente montano si prepara a rafforzare ulteriormente un percorso di interazione con le amministrazioni locali per le gestioni associate. Il processo aggregativo e di cooperazione per conseguire degli enti locali deve mirare ad un assetto del governo locale più funzionale ed efficace, per soddisfare una pluralità di bisogni e di interessi altrimenti difficilmente realizzabili e per il superamento graduale delle duplicazioni delle attività mediante l’esercizio unitario delle funzioni proprie, favorendo anche un processo di specializzazione dei Comuni”. Con un attenzione speciale per i nostri piccoli comuni montani quale un tessuto fondamentale in grado di produrre coesione sociale, comunità e qualità della vita, che rappresentano una componente essenziale per la sfida del futuro. L’ente montano intende lavorare duramente per salvaguardare questo prezioso patrimonio collettivo. Ben coscienti che in montagna servono azioni specifiche ed è essenziale mantenere l’erogazione dei servizi essenziali sul territorio”.

La Legge 122/2010 per il contenimento dei costi della politica ha sancito che gli amministratori delle Comunità Montane non possono percepire compensi, la loro remunerazione deve essere costituta solo da indennità o gettoni percepiti dai Comuni in cui svolgono un ruolo di governo, non è consentita nessuna maggiorazione o duplicazione. I costi relativi agli organi amministrativi sono pertanto limitati alle sole attività politico-gestionali degli stessi.

La montagna lombarda rappresenta un terzo dell’intero territorio con oltre 540 comuni. Viene rivendicato il ruolo delle Comunità Montane (CC.MM.) quali Enti intermedi, fondamentali per la coesione e lo sviluppo delle aree montane. L’esatta definizione delle competenze e dei trasferimenti necessari per un dignitoso funzionamento delle comunità montane e un rafforzamento della loro funzione in tema di gestioni associate, a sostegno soprattutto dei piccoli comuni, sono il quadro generale in cui inserire gli interventi dell’ente.

LIVELLO SOVRACOMUNALE – INTERAZIONE TRA ENTI LOCALI. In sintonia con lo scenario delineato nel precedente programma 1, questa Amministrazione, per conseguire un assetto del governo locale più funzionale ed efficace, per soddisfare una pluralità di bisogni e di interessi altrimenti difficilmente realizzabili, per il superamento graduale delle Pag. 108 di 220

duplicazioni delle attività derivante dall’esercizio unitario delle stesse e anche per favorire un processo di “specializzazione”, individua nell’associazionismo e nella cooperazione tra enti il fulcro della propria attività In tal modo l’ Ente evita una inutile dispersione organizzativa di risorse e di energie, concentra la propria attività su specifiche tematiche, approfondendole ad ampio raggio, e realizzando dei veri e propri “poli” specializzati e di alta professionalità. Questo processo permette a tutti i soggetti locali, anche quelli più piccoli e spesso con minori risorse, di poter svolgere tutte le funzioni ed i servizi che vengono, sempre più, attribuiti ai Comuni, in modo più qualificato e meno costoso, con un evidente impatto positivo nei confronti dei cittadini. D’altro canto i risultati che le amministrazioni-partners potranno ottenere si possono così riassumere: fornire agli utenti prestazioni di servizio sempre più qualificati al minor costo possibile; adeguare le struttura per far fronte alle mutevoli disposizioni legislative; uniformità nella erogazione dei servizi; maggiore capacità di attrarre finanziamenti statali e regionali; ottenimento di economie di scale; possibilità di specializzazione nella erogazione dei servizi a vantaggio della professionalità; erogazione di servizi (attività) aggiuntivi che non tutti i comuni, in particolare i più piccoli, possono garantire. Nell’ambito delle elenco delle funzioni fondamentali individuate dal Decreto Legge n. 95/2012 verranno attivate quelle gestioni che gli amministratori dei Comuni membri dell’ente montano riterranno di voler gestire a livello comunitario. Si riporta, di seguito, per chiarezza l’elenco stesso:

SONO FUNZIONI FONDAMENTALI DEI COMUNI ai sensi dell’articolo 117, secondo comma, lettera p), della Costituzione: a) organizzazione generale dell’amministrazione, gestione finanziaria e contabile e controllo; b) organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito comunale, ivi compresi i servizi di trasporto pubblico comunale; c) catasto, ad eccezione delle funzioni mantenute allo Stato dalla normativa vigente; d) la pianificazione urbanistica ed edilizia di ambito comunale nonché la partecipazione alla pianificazione territoriale di livello sovracomunale; e) attività, in ambito comunale, di pianificazione di protezione civile e di coordinamento dei primi soccorsi; f) l’organizzazione e la gestione dei servizi di raccolta, avvio e smaltimento e recupero dei rifiuti urbani e la riscossione dei relativi tributi; g) progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni ai cittadini, secondo quanto previsto dall’articolo 118, quarto comma, della Costituzione; h) edilizia scolastica, organizzazione e gestione dei servizi scolastici; i) polizia municipale e polizia amministrativa locale; l) tenuta dei registri di stato civile e di popolazione e compiti in materia di servizi anagrafici nonché in materia di servizi elettorali e statistici, nell’esercizio delle funzioni di competenza statale». I comuni sembrano ultimamente “al rallentatore” sulle gestioni associate. L'obbligo di gestire a livello sovraccomunale le funzioni fondamentali è stato previsto dall'art. 14 del dl 78/2010 ed interessa tutti i comuni inferiori a 5.000 abitanti, soglia che scende a 3.000 per quelli appartenenti o appartenuta a comunità montane. Le funzioni da associare sono quelle identificate come fondamentali dalla legge statale: al momento, il relativo elenco è dettato dall'art. 14, comma 27, del dl 78 (come sostituito dall'art. 19, comma 1, del dl 95/2012), che ne enumera 10. Di queste solo una (anagrafe, stato civile e servizi elettorali) può continuare ad essere gestita singolarmente, mentre le altre vanno obbligatoriamente conferite ad una unione di comuni ovvero esercitate tramite una convenzione. Il percorso attuativo è stato oggetto di continue proroghe. I nodi, però, stanno venendo al pettine solo ora, dato che funzioni già devolute a livello sovraccomunale o erano già gestite in forma associata (ad esempio, servizi sociali) o sono piuttosto «leggere» (ad esempio, protezione civile o catasto). Il vero core business include le funzioni «pesanti» (come, ad esempio, amministrazione, gestione finanziaria e contabile e controllo, servizi

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pubblici locali, pianificazione urbanistica ecc.) ed è ancora tutto da trasferire.

RISPARMIO E OTTIMIZZAZIONE DEI LIVELLI ISTITUZIONALI: mutuando gli obiettivi perseguiti dalla Regione Lombardia con la L.R. nr.19/2008 ( Riordino delle Comunità Montane della Lombardia, disciplina delle Unioni di Comuni Lombardi e sostegno all’esercizio di funzioni e servizi comunali) che si estendono dall’ attività di promozione e valorizzazione del territorio montano, l’ottimizzazione dei livelli istituzionali e delle loro caratteristiche dimensionali, demografiche e strutturali, la continuità dei servizi, l’efficacia delle politiche locali alla razionalizzazione e semplificazione dell’attività amministrativa, si confermano le linee di fondo del percorso già individuato da questa Amministrazione e incardinato suI rafforzamento dei rapporti con le autonomie locali in particolare con una più incisiva politica di attuazione delle gestioni associate tra enti Una significativa compressione della spesa corrente relativa alla gestione corrente dell’ente ha consentito a questa Amministrazione di dare dimostrazione di virtuosità nella gestione di un bilancio particolarmente critico nel quale si è cercato di evitare l’utilizzo, in modo significativo, di risorse straordinarie per finanziare la spesa corrente.

LA PERFORMANCE E LA RESPONSABILIZZAZIONE DEL PERSONALE DELL’ENTE: garantire l’efficienza dell’organizzazione amministrativa. Obiettivo nell’obiettivo è quello della gestione del personale. Questa Amministrazione ritiene che la qualità delle risorse umane, la loro competenza, quello che oggi si chiama il «patrimonio intangibile» siano strategici nel raggiungimento dei propri obiettivi. Nelle imprese (quelle di successo) è da tempo maturata la convinzione che le risorse fondamentali sono quelle relative alle risorse umane e alle competenze in esse incorporate. Gli enti locali non sono aziende, ma il problema è lo stesso: è necessario elevare la qualità della risorsa fondamentale per la realizzazione dei programmi delle amministrazioni (ogni obiettivo può essere vanificato dalla cattiva qualità delle competenze e dei comportamenti delle persone che devono realizzarlo.) Aumentare il livello di produttività, di razionalizzazione degli uffici e di ottimizzazione delle risorse umane, favorendo l'orientamento delle attività alle economie di scala, si accompagna una "moderna" e "competitiva" gestione del personale. Ai fini di procedere celermente all’attuazione dell’obiettivo “efficienza” questa Amministrazione, con deliberazione della G.E. nr.33 del 20.04.2015 approvato il Piano della Performance per il periodo 2015/2017 previsto dall’articolo 10 del d. lgs 150/09.

Il Programma di riforma della Pubblica Amministrazione passa anche attraverso la legge 4 marzo 2009, n. 15, con la quale è stata conferita al governo delega finalizzata all’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e alla efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni, la quale si è concretizza, attraverso l’attuazione di tale delega, che è stata attuata con l’emanazione del D. Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150. Tale D.Lgs reca una riforma organica della disciplina del rapporto di lavoro dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche, intervenendo in particolare in materia di contrattazione collettiva, di valutazione delle strutture e del personale delle amministrazioni pubbliche, di valorizzazione del merito, di promozione delle pari opportunità, di dirigenza pubblica e di responsabilità disciplinare. Alla luce di tale piano, l’incremento dei livelli di efficienza sarà improntato sull’implementazione di un sistema di valutazione delle performance basato sull’effettiva misurazione dei risultati conseguiti, su un sistema formativo che garantisca il mantenimento, se non il miglioramento, degli standard qualitativi delle azioni che saranno realizzate. Gli obiettivi strategici e operativi indicati nel piano della performance adottato dall’esecutivo dell’ente vengono accolti e confermati dal presente DUP.

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Finalità da conseguire: Dare attuazione ai principi statutari; incrementare l’attività comunitaria in funzione dei partners politico-amministrativi locali, nazionali ed internazionali; dare attuazione alla Legge 241/90 per la trasparenza amministrativa. In una logica di costante evoluzione tecnologica ed operativa, la Comunità Montana intende garantire con strumenti, mezzi e servizi, la miglior efficienza della macchina comunitaria, al fine di mettere a disposizione del cittadino, attraverso un’efficace organizzazione di persone e mezzi, servizi consoni al livello essenziale richiesto anche dalla normativa in materia. Accogliere e attuare la sfida di gestire senza costi aggiuntivi ottimizzando quindi al massimo lo sfruttamento della struttura dell’ente le GAO. Maggiore efficienza ed efficacia dell’azione della struttura organizzativa in modo che possa fungere da volano per le gestione associate stesse e le iniziative sovracomunali. Accogliere le istanze provenienti del territorio in campo sociale, culturale e ambientale per la promozione dello stesso. Sviluppare l’applicazione di nuovi processi tecnologici. Il complesso delle azioni che sostengono la politica dell'ente montano tendono in via prioritaria ad assicurare la funzionalità e la razionalità dell’apparato organizzativo dello stesso.

Investimento: Non sono previsti interventi d’investimento.

Erogazione di servizi di consumo: No.

Risorse umane da impiegare:  Personale Settore Segreteria  Amministratori  Revisore  Segretario  Personale Economico Finanziario  Personale dell’Ufficio Tecnico e di Piano.  OIV  Personale specializzato con incarichi specifici

Risorse strumentali da utilizzare: In relazione all'elenco dell’attività ricomprese nella descrizione del programma, le risorse strumentali saranno quelle attualmente in dotazione al servizio contabile sopra richiamato.

Coerenza con il piano/i regionale/i di settore: Sì.

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Entrate previste per la realizzazione della missione: 1 Servizi istituzionali, generali e di gestione

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti 29.119,24 13.000,00 13.000,00 Titolo 3 - Entrate extratributarie 267.200,00 267.200,00 267.200,00 Titolo 4 - Entrate in conto capitale Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER MISSIONE 296.319,24 280.200,00 280.200,00 Avanzo amministrazione - Fondo Pluriennale Vincolato - 641.187,92 624.055,43 624.055,43 Altre entrate (non collegate direttamente alla missione) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO MISSIONE 937.507,16 904.255,43 904.255,43

Spesa prevista per la realizzazione della missione: 1 Servizi istituzionali, generali e di gestione

ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Spese per Spese per Spese per Spese per rimborso Spese per rimborso Spese per rimborso Spese correnti Totale Spese correnti Totale Spese correnti Totale investimento prestiti investimento prestiti investimento prestiti e altre spese e altre spese e altre spese

937.507,16 937.507,16 904.255,43 904.255,43 904.255,43 904.255,43

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Missione: 5 Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali

Linea Descrizione Ambito strategico Soggetti interessati Durata Contributo Sezione G.A.P. operativa 3 Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali No No

Descrizione della missione: Promozione delle attività culturali realizzazioni intellettuali, artistiche ed identitarie che compongono le differenze e le pluralità del nostro territorio.

Motivazione delle scelte: La cultura è causa ed effetto dello sviluppo sociale ed economico di un contesto. Con tale attenzione, anche e soprattutto riguardo agli attori e soggetti che creano cultura, continuerà la promozione delle realizzazioni intellettuali, artistiche ed identitarie che compongo le differenze e le pluralità del nostro territorio. La fruizione dei beni e delle attività che rappresentano la bellezza sarà centrale. Essa andrà allargata, capita e favorita. Ciò sarà sempre più necessario soprattutto in un contesto nel quale le sfide di significato e l’incontro di popoli segnano i poli obbligati per il recupero critico del patrimonio della nostra civiltà. La valorizzazione culturale è un fondamentale elemento per lo sviluppo economico del territorio, un “asset” strategico per la competitività ed una risorsa indispensabile per la crescita del capitale umano. Obiettivo principale oltre al recupero e restauro del patrimonio culturale, è quello della sua valorizzazione e del supporto ai nuovi linguaggi artistici di tutte le discipline. Come previsto nel documento programmatico la: “Anche la cultura causa ed effetto dello sviluppo sociale ed economico di un contesto. Con tale attenzione, anche e soprattutto riguardo agli attori e soggetti che creano cultura, continuerà la promozione delle realizzazioni intellettuali, artistiche ed identitarie che compongo le differenze e le pluralità del nostro territorio. La fruizione dei beni e delle attività che rappresentano la bellezza sarà centrale. Essa andrà allargata, capita e favorita”.

Finalità da conseguire: Sostenere le iniziative culturali ed artistiche locali in particolare per la promozione del folklore e del teatro. Valorizzazione di beni di interesse storico.

Investimento: Non sono previsti.

Erogazione di servizi di consumo: Non sono previsti.

Risorse umane da impiegare: Pag. 113 di 220

In sintonia con l'elenco delle attività ricomprese nella descrizione del programma, le risorse umane saranno quelle che, nella dotazione organica, sono associate al servizio sopra menzionato.

Risorse strumentali da utilizzare: In relazione con l'elenco della attività ricomprese nella descrizione del programma, le risorse strumentali saranno quelle attualmente in dotazione al servizio sopra richiamato: attrezzature varie previste dai progetti.

Coerenza con il piano/i regionale/i di settore: Sì. Entrate previste per la realizzazione della missione: 5 Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti 25.000,00 25.000,00 25.000,00 Titolo 3 - Entrate extratributarie Titolo 4 - Entrate in conto capitale Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER MISSIONE 25.000,00 25.000,00 25.000,00 Avanzo amministrazione - Fondo Pluriennale Vincolato - 7.000,00 7.000,00 7.000,00 Altre entrate (non collegate direttamente alla missione) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO MISSIONE 32.000,00 32.000,00 32.000,00

Spesa prevista per la realizzazione della missione: 5 Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali

ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Spese per Spese per Spese per Spese per rimborso Spese per rimborso Spese per rimborso Spese correnti Totale Spese correnti Totale Spese correnti Totale investimento prestiti investimento prestiti investimento prestiti e altre spese e altre spese e altre spese 32.000,00 32.000,00 32.000,00 32.000,00 32.000,00 32.000,00

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Missione: 6 Politiche giovanili, sport e tempo libero

Linea Descrizione Ambito strategico Soggetti interessati Durata Contributo Sezione G.A.P. operativa 4 Politiche giovanili, sport e tempo libero Politiche giovanili, sport e tempo libero No No

Descrizione della missione: Occorre puntare sulle eccellenze in modo da costruire prodotti turistici riconoscibili, sia per il mercato interno che quello estero. Il complesso del territorio deve essere coinvolto nell’ambito di una strategia unitaria in grado di collegare le principali destinazioni turistiche con altre aree meno conosciute e caratterizzate da un potenziale ancora inespresso. Proprio per mediare e per integrare armoniosamente aspetti vari e complessi il programma che si intende attuare ha per obiettivi la promozione della fruizione in sicurezza del territorio montano con particolare attenzione alla visibilità del territorio da parte del turista–utente e la promozione delle iniziative sportive. Interventi modulati su obiettivi di chiara emergenza locale. L’incremento della vocazione turistica deve essere perseguito attraverso l’integrazione dei principali fattori di attrattività per renderli elementi trainanti di sviluppo e di competitività per il territorio.

Motivazione delle scelte Lo sport ricopre un ruolo prioritario non solo come occasione di benessere della popolazione, ma anche come strumento di educazione e formazione della personalità, di prevenzione e tutela della salute, di trasferimento valoriale e orientamento a corretti stili di vita e, non ultimo, di sviluppo. Lo sport, nella sua forma materiale sempre di massa, rappresenta un fattore decisivo di educazione e prevenzione. La dotazione di impianti, l’organizzazione dei servizi e la valorizzazione dei soggetti pubblici e privati impegnati nel settore dovranno essere orientati soprattutto nella direzione di investimento sociale. La promozione dello sport, della sua pratica e dei sui valori, coinvolgendo aspetti legati alla salute alla socialità ed alla formazione degli individui, incrocia dimensioni fondamentali della personale e quindi dell’azione politica dell’ente. Come previsto nel documento programmatico dell’esecutivo “nei tempi delle risorse disponibili, vi era uso finanziare le associazioni sportive con generici e annuali contributi per l’'attività svolta, oggi non è più possibile, ed è certamente un peccato dato che fungono da sano collettore giovanile, sostituendosi alle scarse opportunità della vita in aree marginali e di frontiera come la nostra. Si devono trovare nuove dinamiche che aggreghino in progettualità degne di riscontro particolare, privilegiando da un lato le società di massa critica e dall'altro le peculiarità di attività sportive capaci di valorizzare l’ambiente montano e lacustre. Avendo anche riguardo alla sostenibilità dell’attività sportiva per disabili.

Finalità da conseguire: Le azioni per conseguire tali obiettivi sono offrire alle diverse associazioni operanti sul territorio una serie di strumenti concreti mediante i quali essere di supporto alla crescita qualitativa e quantitativa delle iniziative intraprese.

Investimento: Verranno definiti con bandi. Pag. 115 di 220

Erogazione di servizi di consumo: Non sono previsti.

Risorse umane da impiegare: In sintonia con l'elenco delle attività ricomprese nella descrizione del programma, le risorse umane saranno quelle che, nella dotazione organica, sono associate al servizio sopra menzionato.

Risorse strumentali da utilizzare: In relazione con l'elenco della attività ricomprese nella descrizione del programma, le risorse strumentali saranno quelle attualmente in dotazione al servizio sopra richiamato: attrezzature varie previste dai progetti.

Coerenza con il piano/i regionale/i di settore: Sì.

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Entrate previste per la realizzazione della missione: 6 Politiche giovanili, sport e tempo libero

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti 10.500,00 10.500,00 10.500,00 Titolo 3 - Entrate extratributarie Titolo 4 - Entrate in conto capitale Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER MISSIONE 10.500,00 10.500,00 10.500,00 Avanzo amministrazione - Fondo Pluriennale Vincolato - -500,00 -500,00 -500,00 Altre entrate (non collegate direttamente alla missione) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO MISSIONE 10.000,00 10.000,00 10.000,00

Spesa prevista per la realizzazione della missione: 6 Politiche giovanili, sport e tempo libero

ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Spese per Spese per Spese per Spese per rimborso Spese per rimborso Spese per rimborso Spese correnti Totale Spese correnti Totale Spese correnti Totale investimento prestiti investimento prestiti investimento prestiti e altre spese e altre spese e altre spese 10.000,00 10.000,00 10.000,00 10.000,00 10.000,00 10.000,00

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Missione: 7 Turismo

Linea Descrizione Ambito strategico Soggetti interessati Durata Contributo Sezione G.A.P. operativa 5 Turismo Turismo No No

Descrizione della missione: Occorre puntare sulle eccellenze in modo da costruire prodotti turistici riconoscibili, sia per il mercato interno che quello estero. Il complesso del territorio deve essere coinvolto nell’ambito di una strategia unitaria in grado di collegare le principali destinazioni turistiche con altre aree meno conosciute e caratterizzate da un potenziale ancora inespresso. Proprio per mediare e per integrare armoniosamente aspetti vari e complessi il programma che si intende attuare ha per obiettivi la promozione della fruizione in sicurezza del territorio montano con particolare attenzione alla visibilità del territorio da parte del turista–utente; la promozione delle iniziative culturali e la promozione delle iniziative sportive. Interventi modulati su obiettivi di chiara emergenza locale. L’incremento della vocazione turistica deve essere perseguito attraverso l’integrazione dei principali fattori di attrattività per renderli elementi trainanti di sviluppo e di competitività per il territorio.

Motivazione delle scelte: Il turismo rappresenta una leva fondamentale di crescita economica e occupazionale per la Lombardia, in un contesto mondiale in grande espansione: secondo la UE il turismo è infatti la terza maggiore attività socioeconomica europea, è all’origine di più del 10% del pil dell’Unione Europea e fornisce il 12%dell’occupazione totale. L’orientamento dei nuovi turisti è particolarmente favorevole agli asset turistici del territorio: l’Italia è infatti vista come il primo marchio al mondo per l’attrattività legata alla cultura, il primo per il cibo, il terzo per lo shopping e nel complesso rappresenta “la prima destinazione dove i turisti vorrebbero andare”. Per rimanere competitivi in questo scenario è necessario rivedere i criteri di segmentazione e di progettazione e sviluppo dell’offerta turistica, tenendo conto della trasformazione dei modelli di consumo turistico che si manifesta con il passaggio da “prodotto turistico” a “esperienze turistiche” specificamente progettate per specifici segmenti e, con l’emergere di nuovi segmenti turistici, caratterizzati da nuove e differenti esigenze rispetto a quelli tradizionali. Declinando a livello locale queste considerazioni rileviamo che ambito fondamentale per lo sviluppo del territorio montano è quello legato all’ampliamento ed al miglioramento dell’offerta turistica, nell’ottica di potenziare un turismo sostenibile con particolare attenzione al recupero dei beni storici e del patrimonio diffuso, alla fruizione delle risorse naturali, culturali e del paesaggio e in stretta correlazione con la promozione delle eccellenze di montagna e dei prodotti tipici locali. La Comunità Montana ha investito in modo programmato e continuo negli ultimi anni per la realizzazione di un’ampia rete cicloturistica che ne percorre l’intero territorio (obiettivo mutuato dal PSSE già nell’anno 2000) e che si raccorda con percorsi ciclabili internazionali e sovraprovinciali. Tale circuito rappresenta un incentivo turistico che da valorizzare e promuovere.

Finalità da conseguire: Le azioni per conseguire tali obiettivi sono offrire alle diverse associazioni operanti sul territorio una serie di strumenti concreti mediante i quali essere di supporto alla crescita qualitativa e quantitativa delle iniziative intraprese.

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Investimento: Completamento della rete cicloturistica.

Erogazione di servizi di consumo: Non sono previsti.

Risorse umane da impiegare: In sintonia con l'elenco delle attività ricomprese nella descrizione del programma, le risorse umane saranno quelle che, nella dotazione organica, sono associate al servizio sopra menzionato.

Risorse strumentali da utilizzare: In relazione con l'elenco della attività ricomprese nella descrizione del programma, le risorse strumentali saranno quelle attualmente in dotazione al servizio sopra richiamato: attrezzature varie previste dai progetti.

Coerenza con il piano/i regionale/i di settore: Sì.

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Entrate previste per la realizzazione della missione: 7 Turismo

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti Titolo 3 - Entrate extratributarie Titolo 4 - Entrate in conto capitale 374.502,63 500.000,00 Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER MISSIONE 374.502,63 500.000,00 Avanzo amministrazione - Fondo Pluriennale Vincolato - 2.850,00 850,00 298.752,63 Altre entrate (non collegate direttamente alla missione) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO MISSIONE 2.850,00 375.352,63 798.752,63

Spesa prevista per la realizzazione della missione: 7 Turismo

ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Spese per Spese per Spese per Spese per rimborso Spese per rimborso Spese per rimborso Spese correnti Totale Spese correnti Totale Spese correnti Totale investimento prestiti investimento prestiti investimento prestiti e altre spese e altre spese e altre spese 2.850,00 2.850,00 850,00 374.502,63 375.352,63 850,00 797.902,63 798.752,63

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Descrizione delle missioni relative all’AREA STRATEGICA “Gestione Territorio e Tutela Ambientale”:

Missione: 8 Assetto del territorio ed edilizia abitativa

Linea Descrizione Ambito strategico Soggetti interessati Durata Contributo Sezione G.A.P. operativa 6 Assetto del territorio ed edilizia abitativa Assetto del territorio ed edilizia abitativa No No

Entrate previste per la realizzazione della missione: 8 Assetto del territorio ed edilizia abitativa

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti Titolo 3 - Entrate extratributarie 55.000,00 55.000,00 55.000,00 Titolo 4 - Entrate in conto capitale Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER MISSIONE 55.000,00 55.000,00 55.000,00 Avanzo amministrazione - Fondo Pluriennale Vincolato - Altre entrate (non collegate direttamente alla missione) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO MISSIONE 55.000,00 55.000,00 55.000,00

Spesa prevista per la realizzazione della missione: 8 Assetto del territorio ed edilizia abitativa

ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Spese per Spese per Spese per Spese per rimborso Spese per rimborso Spese per rimborso Spese correnti Totale Spese correnti Totale Spese correnti Totale investimento prestiti investimento prestiti investimento prestiti e altre spese e altre spese e altre spese 55.000,00 55.000,00 55.000,00 55.000,00 55.000,00 55.000,00

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Missione: 9 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente

Linea Descrizione Ambito strategico Soggetti interessati Durata Contributo Sezione G.A.P. operativa 7 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente No No

Entrate previste per la realizzazione della missione: 9 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti 1.112.207,65 1.112.207,65 1.112.207,65 Titolo 3 - Entrate extratributarie 80.000,00 80.000,00 80.000,00 Titolo 4 - Entrate in conto capitale 15.350,00 15.350,00 15.350,00 Titolo 6 - Accensione di prestiti 150.000,00 TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER MISSIONE 1.357.557,65 1.207.557,65 1.207.557,65 Avanzo amministrazione - Fondo Pluriennale Vincolato - -32.000,00 -32.000,00 -32.000,00 Altre entrate (non collegate direttamente alla missione) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO MISSIONE 1.325.557,65 1.175.557,65 1.175.557,65

Spesa prevista per la realizzazione della missione: 9 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente

ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Spese per Spese per Spese per Spese per rimborso Spese per rimborso Spese per rimborso Spese correnti Totale Spese correnti Totale Spese correnti Totale investimento prestiti investimento prestiti investimento prestiti e altre spese e altre spese e altre spese

1.160.207,65 165.350,00 1.325.557,65 1.160.207,65 15.350,00 1.175.557,65 1.160.207,65 15.350,00 1.175.557,65

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Missione: 11 Soccorso civile

Linea Descrizione Ambito strategico Soggetti interessati Durata Contributo Sezione G.A.P. operativa 9 Soccorso civile Soccorso civile No No

Entrate previste per la realizzazione della missione: 11 Soccorso civile

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti 17.482,53 17.482,53 17.482,53 Titolo 3 - Entrate extratributarie Titolo 4 - Entrate in conto capitale 28.000,00 28.000,00 28.000,00 Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER MISSIONE 45.482,53 45.482,53 45.482,53 Avanzo amministrazione - Fondo Pluriennale Vincolato - 22.146,13 22.146,13 22.146,13 Altre entrate (non collegate direttamente alla missione) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO MISSIONE 67.628,66 67.628,66 67.628,66

Spesa prevista per la realizzazione della missione: 11 Soccorso civile

ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Spese per Spese per Spese per Spese per rimborso Spese per rimborso Spese per rimborso Spese correnti Totale Spese correnti Totale Spese correnti Totale investimento prestiti investimento prestiti investimento prestiti e altre spese e altre spese e altre spese 67.628,66 39.628,66 28.000,00 39.628,66 28.000,00 67.628,66 39.628,66 28.000,00 67.628,66

3.4 - Programma n. 6 GEST. TERRITORIO E TUT. AMBIENTALE

Responsabile: PIATTI - BASILE

Descrizione all’AREA STRATEGICA “Gestione Territorio e Tutela Ambientale” e relative missioni: Assetto del territorio - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente – Soccorso Civile Nell’intento di migliorare la qualità della vita delle persone che abitano la Valganna, Valmarchirolo e la Valceresio, si intende rafforzare l’approccio preventivo e di protezione dall’alterazione delle risorse e la riqualificazione delle aree urbane e dei paesaggi degradati incentrata su elementi chiave quali il decongestionamento mediante sviluppo di mobilità sostenibile delle persone e delle merci, anche con accordi transfrontalieri e, la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, la manutenzione e la giardinizzazione dell’infrastruttura verde anche in ambito urbano e la regimazione idraulica. Pag. 123 di 220

La difesa del suolo passa quindi anche attraverso la costruzione di una “governance integrata” del patrimonio idrico e dei suoli e dei reticoli idrografici mirante ad aumentare la capacità di resilienza dei territori; la gestione del patrimonio forestale e del relativo PIF sono contributi indispensabili a ciò. Strutturalmente occorre uscire dalla logica di riparazione e passare a quella di prevenzione. Gli obiettivi sono il miglioramento della sicurezza del territorio in relazione al rischio idraulico, idrogeologico e di erosione costiera per i corpi d’acqua, e l’innalzamento della capacità di gestione dei rischi; la promozione dell’uso delle risorse del sottosuolo e della loro corretta gestione (tutela della risorsa acqua nel sottosuolo, riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera, ecc.), il potenziamento della capacità di risposta del Sistema regionale di Protezione Civile. Verranno ulteriormente potenziate e aggiornate le attività di previsione, prevenzione e soccorso alla popolazione anche per il superamento delle emergenze. In particolare l’attività di previsione richiederà un continuo adeguamento dell’attività di allertamento. Per la gestione degli eventi sarà necessario potenziare i sistemi di monitoraggio e di allertamento dei rischi naturali così da consentire una tempestiva informazione alle Autorità di protezione civile sul territorio (Sindaci). Verranno consolidate le relazioni esistenti con le strutture statali del sistema di protezione civile e verranno coinvolte sempre più attivamente le associazioni di volontariato, risorsa e componente fondamentale del sistema regionale anche per iniziative e progetti finalizzati alla prevenzione dei rischi. La difesa del suolo e la conoscenza del territorio costituiscono una precondizione per la fattibilità ed efficacia delle politiche territoriali ed in particolare di quelle rivolte alle aree montane e rurali. Per raggiungere tale obiettivo di “governo integrato” del territorio, sarà richiesto un sempre maggior coinvolgimento degli enti locali. Si intende promuovere il passaggio passando da una logica di “gestione dell’emergenza” ad una pianificazione ordinaria del territorio a scala di bacino idrografico. Sarà necessario affermare principi e pratiche di efficiente gestione delle risorse naturali, sia come creazione o conservazione di “valore economico” anche per le generazioni future, che come riduzione dei costi sopportati dalla comunità valliva per effetto del degrado ambientale. Infine, l’educazione ambientale in particolare attraverso specifici programmi declinati dalle Guardie Ecologiche Volontarie nell’ambito della loro attività a tutela dell’ambiente e dispiegata nell’ambito del sistema scolastico locale, verrà interpretata come la principale leva per la modifica di modelli di consumo e comportamentali da orientare, includendo l’educazione alla prevenzione dello spreco alimentare intesa come guida al consumo consapevole e agendo sulla domanda, verso stili di vita più sostenibili. Soccorso civile Primaria importanza dovranno avere la previsione e la prevenzione dei rischi che consentano, al manifestarsi di emergenze di qualsiasi natura (alluvioni, incendi, terremoti, etc.), di approntare risposte sempre più incisive in grado di scongiurare il verificarsi di vittime e di limitare i danni a strutture e infrastrutture pubbliche e private, che si traducono in costi sociali a carico di tutta la collettività. Si farà costantemente riferimento al Programma Regionale Integrato di Mitigazione dei Rischi (PRIM) quale strumento di individuazione dei rischi che la Regione verrà mantenuto costantemente aggiornato in quanto fondamentale per l’analisi e la gestione dei rischi e a supporto delle pianificazioni di emergenza.

Trasporti e diritto alla mobilità La Lombardia e in modo diretto anche il nostro territorio strategicamente affacciato sul Lago di Lugano e sul confine svizzero, godono di una posizione strategica, al centro di tre importanti corridoi europei, configurandosi come “colonna vertebrale” della Macroregione: fondamentale, dunque, è lo sviluppo delle infrastrutture al servizio dei grandi corridoi multimodali e di una elevata articolazione sul territorio della rete infrastrutturale, oltre che di progetti realizzati in modo integrato con le altre Regioni del nord.

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L’obiettivo è mettere a disposizione della popolazione locale e delle imprese un sistema efficiente e sostenibile di infrastrutture e servizi tra i quali poter scegliere liberamente in base alle proprie esigenze per gli spostamenti casa-lavoro, per la movimentazione delle merci, per il turismo e il tempo libero. È questa la prima condizione per lo sviluppo competitivo e la crescita del territorio. Per quanto attiene alle infrastrutture viarie, la rete di strade statali e provinciali si rileva una costante domanda di fluidità del traffico sulle medie distanze tra i centri urbani e valici di confine, i poli urbani e nei collegamenti con Milano. Le comunicazioni viarie a livello locale risultano fortemente congestionate dal traffico legato ai frontalieri. La rete autostradale, garantisce le relazioni sovraregionali e - anche se non completamente - quelle regionali, ma è al di sotto degli standard europei ed è in condizioni di forte congestione soprattutto sull’area di Milano. Inoltre per quanto concerne la sicurezza stradale e del territorio occorre considerare che il 50% del territorio lombardo risulta soggetto a un rischio idrogeologico elevato o molto elevato, anche i nostri territori sono sicuramente nella media regionale e forse con un livello di rischio ancora più elevato se si considera che nelle aree montane la pericolosità naturale deriva prevalentemente da movimenti di versante e valanghe e nei fondovalle da fenomeni di esondazione e alluvionali. Va rilevato che questo tipo di rischio è legato al manifestarsi di fenomeni particolarmente gravosi che determinano danni economici diretti e indiretti quasi sempre ingenti. E’ pertanto oggetto di intervento dell’ente montano l’intervento per rispristinare frazioni viarie colpite da eventi che ne interrompano la fruibilità nonché in materia di interventi sovracomunali connessi alla mobilità locale. Questa missione si ricollega inoltre in modo trasversale alla missione “Turismo” condividendo con quest’ultima l’obiettivo strategico connesso alla gestione e promozione della rete cicloturistica del territorio comunitario. In tale ottica sarà sviluppato un programma per promuovere la mobilità sostenibile completando la rete di piste ciclabili e potenziando il progetto cicloturistico. Dal documento programmatico – “Aldilà delle oggettive difficoltà che trovano cantieri, aperti come ferite, nel territorio pur se non di gestione territoriale, abbiamo dovuto constatare che la dimensione e la potenza dell’appaltante non sono certo garanzia di esiti felici. La situazione delle Arcisate – Stabio e della Tangenziale (Strada Statale) Arcisate- Bisuschio, interessano prepotentemente l’area e la popolazione che con evidenza subisce un’ingiustizia che non deve essere perpetrata. L’unità nell’affrontare la problematica ha portato sicuramente riscontro ed attenzione, ma le criticità permangono malgrado la coesione e la volontà di risolverle. C’è da chiedersi quale scenario avremmo potuto trovarci ad affrontare se fossimo stati passivi davanti alle responsabilità altrui. Restano nostre prerogative interventi infrastrutturali per mitigare impatti ed adeguare la viabilità ordinaria alle mutate esigenze, anche e soprattutto programmando in modo concertato gli interventi ed individuando le risorse di cofinanziamento delle stesse.” Da ultimo, è importante concludere, che alcuni dei cantieri più importanti attivati sul territorio montano devono essere oggetto di costante monitoraggio per mitigarne l’impatto e favorire la connessione con la rete viaria locale. Si mutua quindi una necessità di continua vigilanza e coordinamento delle iniziative viabilistiche intraprese nel territorio da parte dell’ente sovracomunale comunità montana.

Motivazione delle scelte:

Governare un territorio complesso e dinamico come il nostro significa tenere in debita considerazione le diverse esigenze stratificate in particolare mediare tra quelle relative alla qualità della vita dei suoi abitanti e quelle derivanti dalla di tutela ambientale. Occorre proseguire nelle azioni di governo avviate per favorire l’uso razionale delle risorse, la valorizzazione delle aree protette, la tutela dell’ambiente e la difesa del suolo. L’ecosistema montano (laghi fiumi boschi e valli) può offrire benefici climatici, purificazione dell’aria e dell’acqua, sicurezza idrogeologica, offerta di fruizione e ricreazione, attività agricola di pregio e produzione di prodotti tipici, disponibilità di fonti energetiche alternative, nuove forme di occupazione-green jobs . Tali preziose opportunità sono al centro delle azioni di tutela che verranno poste in essere. Verranno inoltre sostenute le attività legate alla utilizzazione sostenibile del bosco. Gestione del Reticolo Idrico Integrato: riveste un’importanza significativa garantire la funzionalità del servizio, tutelando il carattere pubblico

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dell'acqua quale diritto e bene comune, promuovendo indirizzi per la programmazione d’Ambito e la messa a disposizione di strumenti informatici di gestione che consentano anche di controllare e prevenire la compromissione degli ecosistemi acquatici L'approccio integrato nell’esercizio delle funzioni tecnico-amministrative ed il coordinamento degli utilizzi consentirà di raggiungere una ottimizzazione dei diversi impieghi delle acque pubbliche superficiali e sotterranee (potabili, irrigazione, energetici). A partire dal miglioramento della qualità dei corpi idrici superficiali e della falda, l'adeguata valorizzazione della risorsa idrica quale fattore per lo sviluppo locale verrà perseguita secondo l'ottica delle direttive europee in materia di tutela dei corpi idrici, anche nell’ottica di fonti energetiche rinnovabili e di riduzione delle emissioni climalteranti. Sarà inoltre necessario valutare e definire gli strumenti finanziari per sostenere gli investimenti di manutenzione più impegnativi. Un importante punto riguarda il consumo del suolo. Molte volte la montagna è stata utilizzata come area di compensazione ambientale con il resto del territorio. Il regime vincolistico è arrivato a limiti insopportabili, vanno rivisti termini e confini delle aree “Natura 2000” , delle Zone a protezione speciale-ZPS e dei Siti di interesse comunitario- Una diffusione sempre maggiore di informazione e consapevolezza rispetto alle risorse ambientali presenti sul territorio nonchè di iniziative di sensibilizzazione per una maggior corresponsabilità con quelle azioni che vengono promosse in un approccio di sviluppo realmente sostenibile. Richiedono un’approccio equilibrato verso l’ambiente e lo sviluppo sostenibile nonchè il rafforzamento del binomio innovazione-ambiente, catalizzatori di nuove forme di competitività e di crescita eco-compatibile. In applicazione della direttiva 50/08/EC saranno implementate azioni e misure per concorrere all’attuazione ed al rispetto della direttiva europea 20-20-20 post-Kyoto.

Con deliberazione nr. 48 del 20.12.12 è stata approvata la “CONVENZIONE PER LA GESTIONE IN FORMA ASSOCIATA DELLA FUNZIONE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNALE, REDAZIONE DEI PIANI E GETIONE DELLE EMERGENZE.- Nell’ambito della C.M. Piambello la protezione civile era già gestita in forma associata; anche al fine di ottemperare agli obblighi previsti dall’articolo 14, comma 28, del d.l. 78/2010 convertito nella legge 122/2010, è stato concordato con i sindaci la gestione associata da parte della C.M.P. della delega di funzione della protezione civile.

Gli obiettivi strategici che vengono individuati per il conseguimento delle azioni che sottendono all’attuazione dell’AREA STRATEGICA “Gestione Territorio e Tutela Ambientale” e relative missioni: Assetto del territorio - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente – Soccorso Civile –Trasporti e Diritto alla Mobilità sono le seguenti:  SERVIZI DI PROTEZIONE CIVILE  SQUADRE ANTINCENDIO  SERVIZI DIVERSI IN MATERIA DI TUTELA AMBIENTALE  DIFESA DEL SUOLO ED ASSETTO IDROGEOLOGICO  TUTELA E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE IDRICHE.

Finalità da conseguire: Rendere efficiente la gestione delle diverse attività attraverso interventi mirati a risolvere le specifiche problematiche. Il crescente radicamento sul territorio delle funzioni di Protezione Civile non è frutto solo dell’attività di sostegno di questa espressione del volontariato intrapresa dagli enti locali negli anni ma anche della strutturale inclinazione al “fare” della popolazione locale. Grazie a questo valido sostegno le realtà locali possono ora porsi obiettivi più elevati.

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In stretta connessione con il sistema regionale, il potenziamento del settore protezione civile, a livello di gestione associata, passerà attraverso la formazione dei volontari e la prevenzione e la lotta attiva soprattutto degli incendi boschivi. L’obiettivo principale è rafforzare il sistema di coordinamento dell’impiego dei mezzi e volontari messi a disposizione localmente con quelli messi a disposizione dalla regione e provincia, creando una nuova capacità di integrazione basata su procedure standard condivise rapide ed efficaci. Nell’ambito della pianificazione dell’emergenza si provvederà al coordinamento ed al consolidamento dei piani di emergenza locali.

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Missione: 12 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia

Linea Descrizione Ambito strategico Soggetti interessati Durata Contributo Sezione G.A.P. operativa 10 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia Diritti sociali, politiche sociali e famiglia No No

Descrizione della missione:  ATTIVITA' PIANO DI ZONA C.M. PIAMBELLO: POLITICHE SOCIALI PER LA FAMIGLIA E SVILUPPO DELLA RETE SOCIO ASSISTENZIALE.

Motivazione delle scelte:

Le linee programmatiche di gestione individuate per questa missioni sono – come da relativo documento – le seguenti: “E' necessario un contesto sicuro ed il più possibile protetto in tutti gli ambiti fondamentali della vita, personale e sociale per poter in un presente certo e guardare con fondata speranza al proprio futuro. Facendo perno sulla centralità della persona, si intende attuare delle politiche che portino ad una rete. Siamo chiamati alla stabilità ed allo sviluppo, intervenendo con una proposta generale della tematica socio-sanitaria, tutto il sistema territoriale di assistenza alla persona ed alle sue fragilità. Tenendo presente i cambiamenti e mutamenti del tessuto sociale e le esigenze di una popolazione sempre più anziana e problematica. Ovvero impostando un tentativo di armonizzazione delle risposte, derivate da una preliminare analisi dello stato dei Servizi Sociali, strutture, pubbliche e private (Ospedale di Cuasso al Monte, servizio ambulatoriale, Sede ASL, CPS e consultorio familiare ad Arcisate, centro diurno Bisuschio, centro per la famiglia Cadegliano, case per anziani, strutture per disabili asili nido etc., Casa di Cura le terrazze di Cunardo, centro per disturbi alimentari a Cuasso al Monte, associazioni quali SOS e CRI) e del sistema gestionale delle stesse. Valutando nella griglia di risposte anche la rivisitazione dei Piani di Zona, oggi difformi alle aree omogenee, individuate in ogni caso, sia Comunità Montane che piani di zona, dalla Regione.”

ATTIVITA’ PIANO DI ZONA

La programmazione degli obiettivi del piano di zona 2015/17 è stata effettuata sulla base delle indicazioni regionali impartite con DGR 2505 del 16.11.2011 L’attuale Piano di Zona è in scadenza e il nuovo accordo di programma, se sottoscritto, dispiegherà le sue forze dall’1.4.15. Obiettivo principale per l’anno 2015 del piano di zona è quello di ricomporre le risorse che gli enti locali investono nel sistema di welfare, evitando sovrapposizioni e soprattutto identificando forme di collaborazione tra i servizi in grado da rendere efficaci ed efficienti i livelli di intervento. Nel segno della continuità e fatti salvi i contenuti del futuro documento programmatico ancora da definirsi si ribadiscono gli obiettivi “storici” della gestione che cesseà il prossimo 31.3.14. Obiettivo generale del piano di zona è la costruzione di un Welfare di comunità attraverso l’adempimento di doveri di solidarietà politica e sociale tra cui l’istituzione del fondo di solidarietà per minori in istituto e l’applicazione del principio di solidarietà per il pagamento dei servizi gestiti in forma associata. Pag. 129 di 220

La creazione di un welfare di comunità è condizione fondamentale per l’applicazione del principio della sussidiarità orizzontale.

La scelta delle priorità, comprendente i servizi e gli interventi da mantenere, è stata determinata dalle esigue fonti di finanziamento regionali e dalla disponibilità economica dimostrata dai Comuni i quali si fanno carico di quei servizi ritenuti indispensabili e che sono alla base del welfare locale.

Gli obiettivi elencati nel piano di zona comprendono delle aree di azione che sarà possibile attivare unicamente a fronte del consolidamento o meglio dell’incremento delle risorse regionali e del fondo nazionale politiche sociali.

C.M. PIAMBELLO: POLITICHE PER LE FAMIGLIE E SVILUPPO DELLA RETE SOCIO-ASSISTENZIALE

La comunità montana del Piambello associa a sé comuni appartenenti a due diversi distretti territoriali del piano di zona di cui alla legge 328/00, quello di Arcisate (per i comuni già facenti parte della disciolta comunità montana Valceresio) e quello di Luino (per i comuni già facenti parte della disciolta comunità montana della Valganna e Valmarchirolo) e che pertanto i servizi facenti parte della funzione sociale non attribuiti ai distretti del piano di zona possono essere enucleati in un’unica funzione avente le caratteristiche di cui all’articolo 14, comma 27, lettera g) del citato d.l. 78/2010, da gestire in forma associata per il tramite della comunità montana, ente comune cui fanno capo gli enti appartenenti ai due distretti territoriali. Visto il modello pressoché coincidente delineato dagli accordi di programma approvativi dei piani di zona dei due distretti territoriali, i servizi facenti parte della funzione sociale non attribuiti al rispettivo distretto sono costituiti esclusivamente dal servizio base di segretariato sociale svolto dalle figure professionali di assistenti sociali e dal servizio di assistenza domiciliare esercitato precedentemente mediante esternalizzazione, entrambi i servizi di cui al capoverso precedente hanno già costituito oggetto di delega da parte dei comuni interessati alla comunità montana del Piambello, senza tuttavia ricomprendere in essi l’unitarietà della funzione postulata dal citato articolo 14. Le parti, nel gestire in forma associata la funzione di cui all’articolo 14, comma 27, lettera g) del d.l. 78/2010, convertito nella legge 122/2010, danno atto che i servizi di cui essa si compone e che non sono compresi nel piano di zona, sono esclusivamente quelli indicati al capoverso precedente e che pertanto, nel conferire alla comunità montana del Piambello la delega alla funzione sociale, nessun servizio facente parte della funzione sopra richiamata residua in capo a ciascun comune; in particolare, poiché nessuno dei comuni interessati possiede dipendenti addetti ai servizi di cui la funzione in parola, la delega comporta il trasferimento con le modalità di cui alla presente convenzione esclusivamente delle risorse finanziarie e strumentali necessarie per il suo esercizio. La Comunità Montana agirà pertanto per conto dei comuni convenzionati nell’ambito della funzione sociale. Con deliberazione nr.46 del 20.12.12 è stata approvata la convenzione ex art.30 tuel per l’esercizio della funzione fondamentale relativa alla progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni ai cittadini. In data 1 gennaio 2013 si è dato avvio alla convenzione per l’esercizio della funzione fondamentale relativa alla progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni ai cittadini, tra i comuni di:

Bedero Valcuvia Besano Brusimpiano Cadegliano Viconago

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Cremenaga Cunardo Marzio Valganna

L’obiettivo strategico è rappresentato dall’ulteriore rafforzamento del sistema di welfare, in un contesto caratterizzato da una parte da tagli consistenti ai trasferimenti per le politiche sociali e sanitarie, e dall’altro alla crescita dei bisogni derivanti non solo dalla contingenza della crisi economica, ma anche da trasformazioni strutturali del tessuto sociale collegate a fenomeni quali l’immigrazione, l’invecchiamento della popolazione, la frammentazione dei nuclei familiari e l’emergere delle cosiddette “nuove povertà”.

La Comunità Montana deve porsi, nei confronti dei Comuni membri in questo settore particolarmente delicato, come Ente capofila in grado di indirizzarne l’azione, di coordinarli, di dare adeguato spessore alla programmazione, ai progetti ed ai servizi. Essa, nel quadro generale di programmazione, promuove la realizzazione di servizi sociali a sostegno del disagio a favore delle fasce più deboli (handicap e anziani) .

Finalità da conseguire: ATTIVITA' PIANO DI ZONA Come per gli anni precedenti si riconferma che l’obiettivo generale del piano di zona è la costruzione di un Welfare di comunità attraverso l’adempimento di doveri di solidarietà politica e sociale tra cui l’istituzione del fondo di solidarietà per minori in istituto e l’applicazione del principio di solidarietà per il pagamento dei servizi gestiti in forma associata.

La programmazione degli obiettivi del piano di zona 2015 / 2017 è stata effettuata sulla base delle indicazioni regionali impartite con DGR 2505 del 16.11.2011. Il documento che regola la programmazione del piano di zona di Arcisate è il piano 2015/2017 approvato dall’Assemblea dei Sindaci in data 30/03/2015 e sostenuto dall’accordo di programma che pone in capo alla Comunità Montana del Piambello il compito di ente capo fila della programmazione zonale.

Obiettivo principale del piano di zona è quello di ricomporre le risorse che gli enti locali investono nel sistema di welfare, con particolare attenzione alle prestazioni che la Regione Lombardia sta finanziando all’interno del sistema socio–sanitario.

Le attività in programma comprendono il consolidamento dei servizi associati quali il servizio tutela minori, il cdd di Satrio ed i trasporti per persone disabili oltre ad una serie di progetti che hanno canali di finanziamento vincolati e determinati a livello sovra distrettuale.

Il bilancio di previsione viene elaborato sulla base dei trasferimenti approvati dalla Regione e sul fondo nazionale politiche sociali. Il programma prevede il perseguimento dei seguenti obietti:

1 . Definizione di principi di cittadinanza sociale • Definizione di criteri omogenei in tutta la Valceresio di accesso ai servizi sociali e di erogazione delle prestazioni; • Aggiornamento delle quote di compartecipazione alla spesa dei servizi erogati dai Comuni sulla base della normativa in vigore e Pag. 131 di 220

secondo parametri omogenei in tutto il distretto, partendo dai servizi dell’area minori.

2 . Costruzione di una conoscenza condivisa sull’offerta di prestazioni e servizi presenti nel distretto a beneficio degli operatori e degli utenti • Utilizzo del sito internet della Comunità Montana Valceresio quale strumento di comunicazione di servizi ed interventi sociali erogati dall’ambito distrettuale • Creazione di un collegamento tra le informazioni pubblicate sul sito della Comunità Montana con quello dei comuni per quanto riguarda le carte di servizio delle prestazioni sociali distrettuali;

3 . Integrazione dei servizi sociali con la rete dei servizi socio-sanitari ed educativi • sviluppo della rete dei servizi sociali con l’attenzione a garantire l’appropriatezza degli interventi • collaborazione con l’ASL e l’Azienda Ospedaliera e gli istituti scolastici presenti sul territorio al fine di garantire l’integrazione e la sinergia tra le singole programmazioni • attuazione di un sistema di integrazione con gli operatori del distretto socio sanitario per la gestione di interventi legati alla non autosufficienza.

Specifiche Attività del piano di zona In continuità con la precedente programmazione il piano di zona di Arcisate pone in capo all’ufficio di piano la gestione di alcuni servizi associati che vengono garantiti tramite la Comunità Montana del Piambello, ente capo fila dello stesso piano di zona. a) gestione dell’ufficio di piano:

L’ufficio di piano è la struttura di supporto alla programmazione del piano di zona ed è responsabile delle funzioni tecniche e amministrative per la realizzazione delle prestazioni e dei servizi distrettuali. Si colloca nell’area programmatoria e in quella gestionale in quanto provvede sia alla identificazione che alla attuazione degli obiettivi sociali dell’ambito distrettuale della Valceresio. E’ a servizio dei Comuni, dove necessario, per la realizzazione degli interventi sociali previsti nel piano di zona e attuati da ogni singolo comune.

b) gestione di servizi associati:

I servizi di cui viene prevista la gestione associata sono i seguenti:

• il servizio tutela minori che verrà erogato con l’assunzione delle assistenti sociali da parte della Comunità Montana del Piambello e l’esternalizzazione delle prestazioni psicologiche. • l’attività del centro diurno disabili per • il trasporto disabili al centro di Coquio Trevisago

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b) attività previste all’interno del piano di zona e finanziate con fondi regionali

Le principali attività in programma sono: • La diffusione dell’istituto dell’amministratore di sostegno con l’apertura di uno sportello in grado di garantire il livello informativo e l’aiuto ai parente di persone disabili, con meno di 65 anni, nella compilazione dei ricorsi da presentare in Tribunale a Varese. • Collaborare con altri uffici di piano al fine di programmare e presentare, anche al fine di intercettare possibili finanziamenti, iniziative progettuali a rilevanza sovra distrettuale di interesse comune; c) iter amministrativo per l’ottenimento di contributi da parte di enti pubblici titolari delle funzioni

Ai sensi della DGR 3850/2012 e delle indicazioni regionali per l’utilizzo del fondo sociale regionale spetta agli uffici di piano l’iter amministrativo comprendente la raccolta e la verifica delle informazioni per il finanziamento da parte della Regione dei servizi garantiti ai cittadini.

Il servizio di trasporto disabili alle scuole superiori e gli interventi educativi di ragazzi disabili che frequentano le scuole superiori sono finanziati dalla Provincia di Varese per il tramite dell’ufficio di piano che, anche in questo caso, è responsabile del debito informativo e della raccolta dei dati.

C.M. PIAMBELLO :POLITICHE PER LE FAMIGLIE E SVILUPPO DELLA RETE SOCIO-ASSISTENZIALE La questione centrale che sinteticamente rappresenta l’insieme delle priorità, rimane la necessita di sviluppare un sistema integrato di assistenza capace di garantire la continuità dell’assistenza e delle cure: infatti la disabilità e la cronicità rappresentano la domanda rilevante del prossimo futuro ed occorrerà un passaggio culturale e organizzativo per raggiungere un equilibrio appropriato. Le questioni prioritarie e trasversali, in termini di policy di medio periodo sono riconducibili alla integrazione dei servizi socio-sanitari, con particolare riferimento alla disabilità ed alla continuità assistenziale. Funzionale e integrante rispetto alla gestione della funzione sociale per i Comuni convenzionati vi è la gestione del Consultorio Familiare, struttura fortemente voluta dall’Amministrazione. La C.M. intende costruire politiche sociali basate sulla centralità della domanda, della persona e delle famiglie come soggetti e non solo destinatari dell’intervento di policy: la persona e le sue relazioni possono essere messe in grado di costruire la risposta personalizzata ai bisogni che esse esprimono. Di importanza strategica, risulta essere anche il potenziamento delle politiche per le famiglie e lo sviluppo della rete socio-assistenziale, con l’obiettivo di garantire un livello adeguato di servizi alla persona, avviando e migliorando l’offerta socio-assistenziale in montagna, nell’ottica di ridurre il disagio sociale della popolazione residente e la tendenza all’abbandono del territorio. La presenza di un consultorio familiare sul territorio, oltre a fornire un servizio fondamentale per le popolazioni, contribuisce significativamente, inoltre, all’attuazione delle finalità statutarie dell’Ente. Infatti lo statuto della CM del Piambello, tra le finalità istituzionali, riporta al comma 2, dell’art. 2, lett. a) testualmente:“Fornire alla popolazione gli strumenti necessari a superare le condizioni di disagio derivanti dall’ambiente montano ed impedire lo spopolamento del territorio ed impedire i fenomeni di disgregazione sociale e familiare che ne conseguono”. Inoltre, in virtù del contratto stipulato tra la Comunità Montana e l’ASL della Provincia di Varese, gli oneri economici relativi ai servizi sociosanitari erogati dal “Consultorio Familiare delle Valli” sono posti a carico del Fondo Sanitario Regionale nei limiti delle risorse assegnate dall’ASL della Provincia di Varese e secondo il sistema di tariffazione, rendicontazione e pagamento previsto dalla normativa regionale vigente e che pertanto, non sussiste alcuna spesa economica a carico della comunità montana per la gestione del servizio. L’ente funge da referente tra l’ASL e il soggetto

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che gestisce in modalità di concessione l’attività di consultorio stessa.

Gli obiettivi sono: 1) La gestione della delega per la funzione sociale che prevede oltre al Segretariato Sociale nello specifico il servizio di Assistenza Domiciliare ed Assistente Sociale per i Comuni del territorio comunitario convenzionati, nel rispetto di tutta la normativa riguardante i servizi socio assistenziali vigente. Il costo del servizio è interamente a carico dei comuni aderenti; 2) La gestione del Consultorio familiare delle Valli.

Investimento: ATTIVITA' PIANO DI ZONA Gli investimenti previsti, relativi ad attrezzature, sono descritti nell'apposito programma 8.

C.M. PIAMBELLO :POLITICHE PER LE FAMIGLIE E SVILUPPO DELLA RETE SOCIO-ASSISTENZIALE Non sono previste spese di investimento.

Erogazione di servizi di consumo: ATTIVITA' PIANO DI ZONA Non è prevista l'erogazione di servizi di consumo.

C.M. PIAMBELLO: POLITICHE PER LE FAMIGLIE E SVILUPPO DELLA RETE SOCIO-ASSISTENZIALE Non è prevista l'erogazione di servizi di consumo.

Risorse umane da impiegare: ATTIVITA' PIANO DI ZONA n. 1 coordinatrice ufficio di piano a 6 ore settimanali n. 1 amministrativo C1 a 36 ore settimanali per l’ufficio di piano n. 1 amministrativo C1 a 36 ore settimanali per l’ufficio di piano n. 1 assistente sociale D1 a 36 ore settimanali per il servizio tutela minori n. 2 assistenti sociali D1 a 18 ore settimanali per il servizio tutela minori

C.M. PIAMBELLO: POLITICHE PER LE FAMIGLIE E SVILUPPO DELLA RETE SOCIO-ASSISTENZIALE  Una coordinatrice SAS e Funzione Sociale a 4 ore  Una collaboratrice amministrativa a 9 ore Coordinatore sul territorio fornito dall’appaltatore  Assistente Sociali Comunitarie  Assistenti Domiciliari  Volontari Pag. 134 di 220

 Personale medico  Personale infermieristico  Psicologi  educatori

Risorse strumentali da utilizzare: ATTIVITA' PIANO DI ZONA quelle presenti all’interno dell’ufficio di piano collocato a piano terra della sede della Comunità Montanta

C.M. PIAMBELLO: POLITICHE PER LE FAMIGLIE E SVILUPPO DELLA RETE SOCIO-ASSISTENZIALE Quelli specifici delle organizzazioni che espletano i servizi descritti.

Coerenza con il piano/i regionale/i di settore: ATTIVITA' PIANO DI ZONA E' coerente con il piano di settore.

C.M. PIAMBELLO: POLITICHE PER LE FAMIGLIE E SVILUPPO DELLA RETE SOCIO-ASSISTENZIALE Piena coerenza con quanto indicato dalla D.C.R. n. VI/1135 del 17/02/1999 art. 35.

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Entrate previste per la realizzazione della missione: 12 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti 3.260.415,59 3.260.415,59 3.260.415,59 Titolo 3 - Entrate extratributarie Titolo 4 - Entrate in conto capitale Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER MISSIONE 3.260.415,59 3.260.415,59 3.260.415,59 Avanzo amministrazione - Fondo Pluriennale Vincolato - 56.200,00 56.200,00 56.200,00 Altre entrate (non collegate direttamente alla missione) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO MISSIONE 3.316.615,59 3.316.615,59 3.316.615,59

Spesa prevista per la realizzazione della missione: 12 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia

ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Spese per Spese per Spese per Spese per rimborso Spese per rimborso Spese per rimborso Spese correnti Totale Spese correnti Totale Spese correnti Totale investimento prestiti investimento prestiti investimento prestiti e altre spese e altre spese e altre spese

3.316.615,59 3.316.615,59 3.316.615,59 3.316.615,59 3.316.615,59 3.316.615,59

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Descrizione della missione e dei programmi AREA STRATEGICA: “Sviluppo Economico ed Agricoltura”:

Missione: 14 Sviluppo economico e competitività

Linea Descrizione Ambito strategico Soggetti interessati Durata Contributo Sezione G.A.P. operativa 11 Sviluppo economico e competitività Sviluppo economico e competitività No No

Entrate previste per la realizzazione della missione: 14 Sviluppo economico e competitività

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti 33.700,00 33.700,00 33.700,00 Titolo 3 - Entrate extratributarie Titolo 4 - Entrate in conto capitale Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER MISSIONE 33.700,00 33.700,00 33.700,00 Avanzo amministrazione - Fondo Pluriennale Vincolato - 23.000,00 23.000,00 23.000,00 Altre entrate (non collegate direttamente alla missione) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO MISSIONE 56.700,00 56.700,00 56.700,00

Spesa prevista per la realizzazione della missione: 14 Sviluppo economico e competitività

ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Spese per Spese per Spese per Spese per rimborso Spese per rimborso Spese per rimborso Spese correnti Totale Spese correnti Totale Spese correnti Totale investimento prestiti investimento prestiti investimento prestiti e altre spese e altre spese e altre spese 56.700,00 56.700,00 56.700,00 56.700,00 56.700,00 56.700,00

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Missione: 16 Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca

Linea Descrizione Ambito strategico Soggetti interessati Durata Contributo Sezione G.A.P. operativa 12 Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca No No

Entrate previste per la realizzazione della missione: 16 Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti 6.757,04 6.757,04 6.757,04 Titolo 3 - Entrate extratributarie 3.500,00 3.500,00 3.500,00 Titolo 4 - Entrate in conto capitale 224.255,47 229.035,88 229.035,88 Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER MISSIONE 234.512,51 239.292,92 239.292,92 Avanzo amministrazione - Fondo Pluriennale Vincolato - 500,00 500,00 500,00 Altre entrate (non collegate direttamente alla missione) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO MISSIONE 235.012,51 239.792,92 239.792,92

Spesa prevista per la realizzazione della missione: 16 Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca

ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Spese per Spese per Spese per Spese per rimborso Spese per rimborso Spese per rimborso Spese correnti Totale Spese correnti Totale Spese correnti Totale investimento prestiti investimento prestiti investimento prestiti e altre spese e altre spese e altre spese

10.757,04 224.255,47 235.012,51 10.757,04 229.035,88 239.792,92 10.757,04 229.035,88 239.792,92

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Descrizione della missione “area strategica sviluppo economico ed agricoltura”:

Dal documento programmatico: “L’economia di Valle risente palesemente della frontiera, sempre più difficoltoso, infatti, confrontarsi con il tessuto economico-finanziario elvetico, il mercato del lavoro,. come l'insediamento stesso di attività ed iniziativa privata e la marginalità di alcune aree, rendono il nostro territorio sempre più povero di imprenditorialità e di economia produttiva. Pur consapevoli di dover valorizzare una vivace economia derivata dalla dinamica del frontalierato e di scambio prevalentemente di servizi e commercio, restano da preservare alcuni settori che persistono e resistono. In particolare l'agricoltura, distinta nelle Valli per specificità, rappresenta anche una valenza di tutela di territorio e ambientale. Le sfide che si propongono per il futuro di questo importante comparto, di nicchia, sono prioritarie per il nostro Ente e le opportunit:à, come i Gruppi di Azione Locale non dovranno esser trascurati, valutando con i.protagonisti veri, gli agricoltori, come ed eventualmente con chi candidare territorio al finanziamento regionale. Dovrà inoltre trovare nuovo entusiasmo la “strada dei sapori”, perchè iniziativa sostenuta dagli Enti ma che può dare riscontri solo se attiva attraverso i soci privati. L'iniziativa privata oltre a trovare un punto di riferimento nello sportello unico per le attività produttive (SUAP), dovrebbe essere agevolata e sostenuta, oltre che da politiche Regionali, anche, per magari particolari e settoriali interventi, come stato per il bando smaltimento amianto o attraverso adesioni ai distretti del commercio, dall'Ente montano. Piccole opportunità che rendano però consapevoli gli imprenditori che, dove possibile, vi .volontà di agire con e non contro. Nel contesto socio economico sopracitato, di frontiera, domina la preoccupazione per i rapporti con il Paese confinante, e la consapevolezza che gli stessi non possono esser lasciati alla politica distante e autoreferenziale. Il territorio intende continuare l'appoggio e la stretta collaborazione con l'Associazione dei Comuni di Frontiera, per incidere in senso propositivo, a tutela dei frontalieri e dell'economia che ne dipende, ivi compresi i ristorni.”

Un ruolo di primo piano nell’attuazione delle politiche rivolte alla qualificazione dei territori montani e rurali è svolto dall’agricoltura, che favorisce la permanenza delle popolazioni su territori soggetti ad abbandono e conseguente degrado ambientale, creando opportunità occupazionali e di reddito. Queste potenzialità possono essere sviluppate in diverse direzioni, incoraggiando la caratteristica di multifunzionalità dell’attività agricola, che può svilupparsi dalla produzione di energia da fonti rinnovabili, alla fornitura di servizi ambientali e turistici, come previsto nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale. La sfida che dovrà affrontare nel medio termine il sistema agricolo-rurale del nostro territorio sono il mercato globale e riequilibrio dello sviluppo territoriale in cui l’urbanizzazione sta sottraendo alla qualità della vita dei suoi cittadini in modo irreversibile ettari di suolo fertile sul fondo valle. (vedi cartina regionale). Con la definizione della nuova PAC, si avvierà il lavoro di impostazione, organizzazione e applicazione dei nuovi Regolamenti, che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2015, nonché l’applicazione del nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 che, per dotazione di risorse e ampiezza di intenti, rappresenta lo strumento su cui far convergere gli sforzi complessivi attraverso scelte strategiche necessariamente più attente, puntuali e selettive rispetto al passato, improntate su concetti chiave quali: Competitività (produttività), Innovazione, Rete, Sostenibilità e Continuità generazionale.

Gli obiettivi di questo programma sono volti all’agricoltura ed al sostegno delle attività produttive in particolare mediante il potenziamento

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del SUAP (Sportello Unico Attività Produttive). In un momento di crisi e di difficile congiuntura economica di livello internazionale, come quello attuale, l’implementazione dei processi di semplificazione è più che mai un ambito strategico per il rilancio della competitività. Le politiche di semplificazione, pertanto, costituiscono un asse strategico della programmazione, al fine di rispondere alla richiesta del sistema economico di ridurre i costi regolatori e gli oneri amministrativi che sono spesso percepiti dalle imprese come il principale ostacolo alla crescita. In tale ottica si ritiene di fondamentale importanza agire per la riduzione degli oneri amministrativi, la semplificazione degli adempimenti in base alle caratteristiche settoriali, dimensionali e di ‘potenziale rischio di ciascuna impresa, in attuazione dello Small Business Act e delle norme regionali adottate in materia, tramite l’attuazione degli istituti previsti dalla LR 11/2014.

L’agricoltura risulta essere, tra i settori del primario, quello che – a seguito di un’analisi precisa sul nostro territorio, confortata dai dati forniti dalla CC.II.AA. di Varese- risulta maggiormente in crisi e incontra serie difficoltà nell’avviare nuove strategie per ritrovare competitività sul mercato e trattenere quindi gli investitori.

Dall'introduzione al pieghevole "Mostra Agricola del Piambello" edizione 2012 a cura dell'Assessore all'Agricoltura:

"Dieci milioni di litri di latte !!! Centoventi tonnellate di carne !!! Ottocentomila uova!! Sebrano numeri inventati eppure è ciò che il territorio della Valceresio produce ogni anno. (n.d.r. per la Valganna i dati sono nella specifica tabella). Giocando con i numeri si scopre che il territorio della valle mette teoricamente a disposizione di ogni suo abitante mezzo litro di latte vaccino al giorno, tre chili di carne all’ anno e due uova al mese. A tutto ciò vanno aggiunti i prodotti trasformati quali i formaggi di latte bovino e caprino e i salumi oltre a produzioni pregiate come il miele, gli asparagi e le mele. Forse è inutile fermarsi a meditare su questi numeri che per essere “generati” hanno bisogno di terra, di animali e di persone che dedicano la loro vita all’ allevamento e all’ agricoltura. Se scompare la terra scompariranno gli animali. Scompariranno le persone che si occupano della terra e degli animali e scomparirà il cibo che terra, animali e uomini producono per tutti noi."

Da questa visione entusiasta e stimolante i dati aggiornati delle nostre Valli

Dati aggiornati al 2013.

VALCERESIO Allevamenti Numero capi /strutture Bovini da latte 14 2350 Bovini linea vacca 20 230 vitello

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Bovini da carne 19 250 Ovicaprini 45 510 Suini 20 120 Equidi 65 400 Polli 1 6000 Pesci 1 piscicoltura 5 pesche sportive Api 45 Caseifici 2 Caseifici aziendali 2 latte bovino Caseifici aziendali 2 latte caprino Vendita diretta 4 latte Agriturismi 8

VALGANNA Allevamenti Numero capi /strutture Bovini da latte 1 5 Bovini linea vacca 8 100 vitello Bovini da carne 12 20 Ovicaprini 34 304 Suini 10 62 Equidi 20 88 Polli 0 Pesci 1 pesca sportiva Api 11 Caseifici 0 Caseifici aziendali 4 latte caprino/bovino Vendita diretta 0

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latte Agriturismi 6

Il dato geografico relativo alle trasformazioni delle aree agricole a livello regionale fa emergere quelle che sono le dinamiche più rilevanti di sviluppo delle aree antropizzate e che trovano riscontro anche a livello del nostro territorio. Ben evidenti sono infatti gli incrementi sull’asse ovest-est partendo dai territori al confine con la provincia di Novara ed il fiume Ticino fino ad arrivare al limite regionale orientale con la provincia di Verona. Si tratta di incrementi che interessano soprattutto la parte di pedecollina e alta pianura delle province di Varese, Milano, Monza-Brianza, Lecco, Como, Bergamo e Brescia, dove il fenomeno dipende principalmente dalla concentrazione di popolazione e di attività produttive, elementi che hanno fortemente caratterizzato lo sviluppo di quei territori. Altre dinamiche riguardano le espansioni attorno ai capoluoghi di provincia e ai grossi centri urbani dove i valori degli immobili hanno causato un esodo della popolazione verso nuovi insediamenti nei Comuni di cintura, in particolar modo lungo le principale arterie di collegamento. Lo sviluppo di infrastrutture viarie ha caratterizzato e sta fortemente caratterizzando il territorio dei comuni interessati dalle opere, quali ad esempio la linea di alta velocità Milano-Bologna oppure i cantieri della BreBeMi e della Pedemontana. Altri motori di queste dinamiche espansive delle aree antropizzate, a discapito dell’attività agricola, possono essere individuati nel fenomeno delle seconde case in aree di villeggiatura (aree montane e perilacuali) e nella progressiva cementificazione delle aree di fondovalle (valli bergamasche e bresciane, Valtellina). Negli ultimi anni si assiste inoltre ad un forte sviluppo di superfici occupate da capannoni artigianali/commerciali/logistiche in aree tradizionalmente agricole della pianura lombarda, come, ad esempio, in aree del mantovano, caratterizzate da prezzi dei terreni inferiori rispetto a valori più elevati riscontrabili nei territori più a nord, che avevano a loro volta assistito ad un fenomeno analogo negli anni precedenti.

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Rappresentazione uso e copertura del suolo e dei suoli agricoli (visione di insieme) persi nel periodo 2007-2012, fonte ERSAF- Regione Lombardia (DUSAF 4).

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Confronto tra la variazione di aree agricole ed antropizzate nel periodo 1955-2012, fonte ERSAF RegioneLombardia.

L’attività del SUAP fornisce un valido supporto amministrativo per l’avvio di nuove attività produttive.

Motivazione delle scelte: Agricoltura: sviluppo delle attività agricole attraverso iniziative proprie gestite anche in collaborazione con gli altri enti del settore e la gestione della L.R. 31/2008 e del Piano di Sviluppo Rurale.

Sportello Unico Attività Produttive: Il dpr 7 settembre 2010 n. 160, rubricato “Regolamento per la semplificazione ed il riordino della disciplina sullo sportello unico per le attività produttive” ha introdotto novità significative che riguardano la gestione e l’attività stessa del SUAP. La Comunità Montana ha predisposto la nuova convenzione regolante la gestione del SUAP e provvederà ad adeguare il Suap stesso, già attivato in forza di deliberazione assembleare della comunità montana Valceresio n. 29 del 24.11.2008, alle disposizioni di cui al nuovo quadro normativo, attestando la sussistenza in capo a esso dei requisiti di cui all’articolo 38, comma 3, lettere a) e a bis) del decreto legge ed all’articolo 2, comma 2, del regolamento e trasmettendo tale attestazione al Ministero per lo sviluppo economico. Oltre all’attivazione del nuovo SUAP l’ente montano provvederà alla sua gestione ed all’attivazione di iniziative di marketing territoriale.

Finalità da conseguire: massimizzare l’efficienza e l’economicità dei servizi gestiti. Pag. 144 di 220

Investimento: Non sono previste spese di investimento.

Erogazione di servizi di consumo: Non è prevista l'erogazione di servizi di consumo.

Risorse umane da impiegare: staff tecnico previsto dall’OPR – personale SUAP- personale strutture convenzionate.

Risorse strumentali da utilizzare: struttura canile - Attrezzature specifiche dell’OPR, della C.M. e delle strutture convenzionate.

Coerenza con il piano/i regionale/i di settore: Sì.

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Le missioni di seguito indicate, valorizzate nella sezione operativa, hanno carattere puramente tecnico-gestionale e afferiscono alle linee programmatiche specifiche.

Missione: 20 Fondi e accantonamenti

Missione: 50 Debito pubblico

Missione: 60 Anticipazioni finanziarie

Missione: 99 Servizi per conto terzi

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STRUMENTI DI RENDICONTAZIONE DEI RISULTATI

Nel corso del mandato amministrativo, i programmi e gli obiettivi contenuti nel DUP saranno oggetto di verifica e rendicontazione con la seguente cadenza: annualmente, in occasione: - della ricognizione - con deliberazione consiliare - sullo stato di attuazione dei programmi; - dell’approvazione, da parte della Giunta, della relazione sulla performance, prevista dal D. Lgs. 150/2009. Il documento rappresenta in modo schematico e integrato il collegamento tra gli strumenti di rendicontazione, in modo da garantire una visione unitaria e facilmente comprensibile della performance dell’ente, evidenziando altresì i risultati conseguiti in relazione agli obiettivi rilevanti ai fini della valutazione delle prestazioni del personale.

L’ente non è soggetto alla normativa relativa alla redazione della relazione di fine mandato, ai sensi dell’art. 4 del D. Lgs. 149/2011.

Un ulteriore verifica annuale è prevista in sede di approvazione del Rendiconto annuale (Relazione al Rendiconto Annuale).

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2.SEZIONE OPERATIVA (SeO)

LA SEZIONE OPERATIVA SeO

La Sezione Operativa (SeO) ha carattere generale, contenuto programmatico e costituisce lo strumento a supporto del processo di previsione definito sulla base degli indirizzi generali e degli obiettivi strategici fissati nella Sezione Strategica del DUP. In particolare, la Sezione Operativa contiene la programmazione operativa dell’ente avendo a riferimento un arco temporale sia annuale che pluriennale. Il contenuto della Sezione Operativa, predisposto in base alle previsioni ed agli obiettivi fissati nella Sezione Strategica, costituisce giuda e vincolo ai processi di redazione dei documenti contabili di previsione dell’ente. La Sezione operativa del documento unico di programmazione è composta da una parte descrittiva che individua, per ogni singolo programma della missione, i progetti/interventi che l’ente intende realizzare per conseguire gli obiettivi strategici definiti nella Sezione Strategica; e da una parte contabile nella quale per ogni programma di ciascuna missione sono individuate le risorse finanziarie, sia in termini di competenza che di cassa, della manovra di bilancio. Gli obiettivi individuati per ogni programma rappresentano la declinazione annuale e pluriennale degli obiettivi strategici, costituiscono indirizzo vincolante per i successivi atti di programmazione, in applicazione del principio della coerenza tra i documenti di programmazione. Nella costruzione, formulazione e approvazione dei programmi si svolge l’attività di definizione delle scelte “politiche” che è propria del massimo organo elettivo preposto all’indirizzo e al controllo. Si devono esprimere con chiarezza le decisioni politiche che caratterizzano l’ente e l’impatto economico, finanziario e sociale che avranno. Nelle pagine successive viene riportata la ripartizione dei programmi/progetti e degli interventi suddivisi per missione di Bilancio, in particolare: • la colonna “AMBITO STRATEGICO” indica il progetto strategico (durata triennale/quinquennale); • la colonna “AMBITO OPERATIVO” indica l’intervento (azione annuale annuale/triennale).

Per completare il sistema informativo, nella Sezione Operativa si comprende la programmazione in materia di lavori pubblici, personale e patrimonio. La realizzazione dei lavori pubblici degli enti locali deve essere svolta in conformità ad un programma triennale e ai suoi aggiornamenti annuali che sono ricompresi nella Sezione Operativa del DUP. I lavori da realizzare nel primo anno del triennio sono compresi nell’elenco annuale che costituisce il documento di previsione per gli investimenti in lavori pubblici e il loro finanziamento.

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PARTE PRIMA

OBIETTIVI PROGRAMMATICI PER MISSIONI E PROGRAMMI

Missione: 1 Servizi istituzionali, generali e di gestione Programma: 1 Organi istituzionali

Linea Descrizione Ambito strategico Ambito operativo Durata G.A.P. Responsabile Responsabile politico gestionale 1 Servizi istituzionali, generali e di gestione Servizi istituzionali, generali e di gestione Organi istituzionali 2019 No Dott.ssa De Medio Maria Basile Sole

PROGRAMMA 01 : Organi istituzionali

Responsabile: Marco Basile Assessore: tutti

1.1 FINALITA’ - OBIETTIVI - MOTIVAZIONE DELLE SCELTE La comunicazione istituzionale, la funzionalità e la razionalità dell’apparato organizzativo dell’ente è uno dei terreni su cui si gioca la sfida del cambiamento: diventare organizzazione capace di agire il propriomandato istituzionale con un maggiore livello di coerenza rispetto ai bisogni della rete amministrativa del territorio. In quest’ottica si opererà per produrre azioni integrate di informazione e di riorganizzazione delle procedure agendo sia a livello tradizionali che telematico. In tal senso saranno attivate iniziative fondamentali di ricerca di sinergie comunicative con i partner locali e internazionali valorizzando e promuovendo l’uso di tutti gli strumenti, sia tradizionali sia innovativi, per comunicare le iniziative istituzionali dell’ente connesse alla attuazione degli obiettivi nei vari ambiti in cui opera: RUOLO DELLE COMUNITA’ MONTANE NELLA PIATTAFORMA MONTAGNA - SOSTEGNO ECONOMICO / INCENTIVI / DEFISCALIZZAZIONE / NEL CONTESTO DELLA MACROREGIONE ALPINA EUROPEA – GESTIONE GAO PER LE AMMINISTRAZIONI DEL TERRITORIO - COLLABORAZIONE CON L'ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI FRONTIERA, PER INCIDERE INSENSO PROPOSITIVO, A TUTELA DEI FRONTALIERI E DELL'ECONOMIA LOCALE. Particolare importanza verrà data al rilancio delle risposte a servizi, informazioni e preparazione di documentazioni telematici. Ottimizzazione dei servizi e trasparenza nell'azione amministrativa.

Entrate previste per la realizzazione del programma

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti Titolo 3 - Entrate extratributarie Titolo 4 - Entrate in conto capitale Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER PROGRAMMA Avanzo amministrazione - Fondo pluriennale vincolato - 21.700,00 19.700,00 19.700,00 Altre entrate (non direttamente collegate al programma) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO PROGRAMMA 21.700,00 19.700,00 19.700,00

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Spesa previste per la realizzazione del programma

Titolo Residui presunti Previsioni Previsioni 2016 Previsioni 2017 Previsioni 2018 al 31/12/2015 definitive 2015 1 Spese correnti 13.900,02 Previsione di competenza 24.200,00 21.700,00 19.700,00 19.700,00 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 35.600,02 TOTALE GENERALE DELLE SPESE Previsione di 13.900,02 competenza 24.200,00 21.700,00 19.700,00 19.700,00 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 35.600,02

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Missione: 1 Servizi istituzionali, generali e di gestione Programma: 2 Segreteria generale

Linea Descrizione Ambito strategico Ambito operativo Durata G.A.P. Responsabile Responsabile politico gestionale 1 Servizi istituzionali, generali e di gestione Servizi istituzionali, generali e di gestione Segreteria generale 2019 No Dott.ssa De Medio Maria Basile Sole

PROGRAMMA 02 : Segreteria Generale

Responsabile: Marco Basile Assessore: tutti

1.1 FINALITA’ - OBIETTIVI - MOTIVAZIONE DELLE SCELTE I principi di legalità, trasparenza e semplificazione costituiscono i cardini dell’organizzazione dell’Ente pubblico. In attuazione di detti principi si sviluppa una copiosa ed articolata legislazione (dalla Legge n. 241/1990, al D.P.R. n. 445/2000, ai decreti emanati n tema di documento informatico, al d.lgs. 150/2009, alla l. 190/2012, fino al recente d.lgs. 33/2013). Dette norme richiedono di essere calate nell’organizzazione e tradotte in precise scelte organizzative e procedurali. Semplificazione, trasparenza e legalità verranno perseguite attraverso una puntuale attuazione del regolamento sui controlli interni. Per quanto attiene alla specifica attività del settore Segreteria generale e trasparenza, si potenzierà altresì il ruolo di supporto nell’individuazione di procedure il più possibile snelle e trasparenti, il ruolo di raccordo e “visione unitaria” dell’Ente, nonché di consulenza e supervisione per quanto attiene gli adempimenti in materia di Amministrazione Trasparente. In questa ottica si perseguirà l’obiettivo di favorire l’adozione di soluzioni che comportino il minor numero di passaggi burocratici, l’utilizzo degli strumenti informatici e telematici, la231prossimità del livello decisore all’utenza, la standardizzazione di atti e procedimenti, la conoscibilità via web dei procedimenti amministrativi, in modo da utilizzare appieno il potenziale di ogni livello organizzativo e di rendere un servizio efficace ed efficiente. In particolare il settore sarà coinvolto nel progetto di dematerializzazione, nella revisione del sistema di gestione documentale e di archiviazione delle deliberazioni e determinazioni dirigenziali, nella stesura del programma triennale della trasparenza e nel suo aggiornamento. Il programma Segreteria generale si configura per una marcata trasversalità, attenendo a profili organizzativi che richiedono il coinvolgimento attivo di tutte le altre unità organizzative dell’Ente, poiché l’intera attività dell’ente deve essere improntata alla legalità e alla trasparenza. Il programma si propone altresì di perseguire una sempre maggiore trasparenza attraverso la pubblicazione e l’aggiornamento sul sito internet dell’ente del curriculum e della situazione economico patrimoniale degli amministratori.

Entrate previste per la realizzazione del programma

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti Titolo 3 - Entrate extratributarie 41.000,00 41.000,00 41.000,00 Titolo 4 - Entrate in conto capitale Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER PROGRAMMA 41.000,00 41.000,00 41.000,00 Avanzo amministrazione - Fondo pluriennale vincolato - 180.450,00 180.450,00 180.450,00 Altre entrate (non direttamente collegate al programma) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO PROGRAMMA 221.450,00 221.450,00 221.450,00

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Spesa previste per la realizzazione del programma

Titolo Residui presunti Previsioni Previsioni 2016 Previsioni 2017 Previsioni 2018 al 31/12/2015 definitive 2015 1 Spese correnti 451,40 Previsione di competenza 220.827,50 221.450,00 221.450,00 221.450,00 di cui già impegnate 451,40 451,40 di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 221.901,40 TOTALE GENERALE DELLE SPESE Previsione di 451,40 competenza 220.827,50 221.450,00 221.450,00 221.450,00 di cui già impegnate 451,40 451,40 di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 221.901,40

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Missione: 1 Servizi istituzionali, generali e di gestione Programma: 3 Gestione economica, finanziaria, programmazione, provveditorato

Linea Descrizione Ambito strategico Ambito operativo Durata G.A.P. Responsabile Responsabile politico gestionale 1 Servizi istituzionali, generali e di gestione Servizi istituzionali, generali e di gestione Gestione economica, finanziaria, 2019 No Dott.ssa De Medio Maria Bortolamai programmazione, provveditorato Sole

PROGRAMMA 03 : Gestione economica, finanziaria, programmazione e provveditorato

Responsabile: Antonella Bortolamai Assessore: ad interim Dott.ssa Maria Sole De Medio

FINALITA’ - OBIETTIVI - MOTIVAZIONE DELLE SCELTE In attuazione di quanto esplicitato nelle linee programmatiche di mandato presentate, la programmazione e gestione finanziaria dovrà tendere a coniugare politiche di bilancio, servizi alla comunità, progetti culturali, gestione del territorio e qualità della vita, sviluppo economico e opportunità da cogliere attivando tutti i possibili accessi ai finanziamenti, per programmare ed attuare interventi adeguati ai bisogni del territorio. La gestione economica e finanziaria dell’ente verrà, pertanto, ulteriormente improntata a criteri di efficienza, efficacia, trasparenza e funzionalità, ad un’allocazione delle risorse strettamente coerente con le priorità di intervento delineate dal programma di mandato, abbandonando la logica incrementale a favore di un processo di budgeting che evidenzi la relazione tra spesa prevista ed obiettivi perseguiti. La sperimentazione del processo di armonizzazione dei sistemi contabili delle pubbliche amministrazioni, sarà adeguatamente attuata con le tempistiche previste dalla legge. Proseguiranno le attività relative all’attivazione della funzione di internal auditing per il monitoraggio della nuova gestione contabile. I risultati conseguiti consentiranno di orientare la programmazione degli interventi, in modo da favorire il miglioramento dell’efficacia dell’attività dell’Amministrazione. Per quanto concerne le politiche di approvvigionamento, si lavorerà per ottimizzare i risultati da conseguire in relazione alle risorse assegnate, ponderando attentamente le scelte da effettuare tra spese di investimento ed approvvigionamento tramite forme di acquisto di servizi o noleggio, in relazione agli equilibri attuali e futuri del bilancio e alle prospettive della finanza derivata dell’ente.

Entrate previste per la realizzazione del programma

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti Titolo 3 - Entrate extratributarie Titolo 4 - Entrate in conto capitale Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER PROGRAMMA Avanzo amministrazione - Fondo pluriennale vincolato - 103.315,00 103.315,00 103.315,00 Altre entrate (non direttamente collegate al programma) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO PROGRAMMA 103.315,00 103.315,00 103.315,00

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Spesa previste per la realizzazione del programma

Titolo Residui presunti Previsioni Previsioni 2016 Previsioni 2017 Previsioni 2018 al 31/12/2015 definitive 2015 1 Spese correnti 1.001,00 Previsione di competenza 99.184,07 103.315,00 103.315,00 103.315,00 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 104.316,00 2 Spese in conto capitale Previsione di competenza di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 4 Rimborso Prestiti 51.733,25 Previsione di competenza di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 51.733,25 TOTALE GENERALE DELLE SPESE Previsione di 52.734,25 competenza 99.184,07 103.315,00 103.315,00 103.315,00 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 156.049,25

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Missione: 1 Servizi istituzionali, generali e di gestione Programma: 6 Ufficio tecnico

Linea Descrizione Ambito strategico Ambito operativo Durata G.A.P. Responsabile Responsabile politico gestionale 1 Servizi istituzionali, generali e di gestione Servizi istituzionali, generali e di gestione Ufficio tecnico 2019 No Belometti Piatti

PROGRAMMA 06 : Ufficio tecnico

Responsabile: geom.Maurizio Piatti Assessore: Emanuele Belometti

FINALITA’ - OBIETTIVI - MOTIVAZIONE DELLE SCELTE

Il programma “Ufficio tecnico” percorre trasversalmente tutte le linee programmatiche proposte dall’Amministrazione e mira a dare risposte a tutto campo alle istanze provenienti dal territorio. Considerando le necessità poste dal patrimonio immobiliare, risulta evidente come le esigenze manutentive siano prioritarie e potenzialmente coinvolgenti per l’ente, pari all’attuazione del programma OOPP. Il programma delle manutenzioni può essere suddiviso nei seguenti ambiti: - progettazione degli interventi di manutenzione migliorativa, di messa a norma e di manutenzione straordinaria attraverso la redazione di progetti preliminari ed esecutivi relativi alla realizzazione degli interventi necessari per l’adeguamento normativo, all’esecuzione della manutenzione migliorativa e straordinaria e per tutte le attività che si riterranno opportune o necessarie in base alle risultanze delle operazioni di monitoraggio; - manutenzione programmata ( estintori, ascensori, etc.) dovuta a disposizioni di legge; - manutenzione di beni ambientali e territoriali anche attraverso apposite convenzioni da stipularsi con gli enti coinvolti per competenza territoriale. - manutenzione su richiesta di pronto intervento. La manutenzione ordinaria è un obiettivo strategico per l’ente e per tutti i servizi del Settore e si concretizza in un insieme di lavori necessari per conservare in buono stato di efficienza, e soprattutto di sicurezza, l'investimento. La disponibilità di risorse è evidentemente il passaggio operativo Nel contesto di scarsità di .risorse, aggravatosi negli ultimi" anni, la manutenzione di aree Verdi, strutture e percorsi divenuta difficoltosa e deficitaria rispetto al decoro che merita la globalità del territorio. Per evitare un degrado di alcuni tratti o di area particolarmente onerose per i Comuni si propone una programmazione generale e partecipata che dia omogeneità e stabilità agli interventi. Una parte trascurata può compromettere il prestigio della struttura e del territorio tutto. Discorso più complesso, ma che comporta una programmazione avanzata, quello della prevenzione del dissesto idrogeologico. In questo ambito verrà data continuità con-la gestione associata del reticolo idrico minore ed 'il coinvolgimento delle squadre di volontari, anche come presidio a tutela delle emergenze del territorio. L’azione di mantenimento, accompagnata alla costante revisione degli elementi attinenti la corretta funzionalità (antincendio, antisismica, impiantistica, energetica, d’accessibilità) rappresenta la possibilità contingente. Da un punto di vista strettamente operativo si attiveranno azioni volte a: - conservare il patrimonio dell’ente attraverso l’attività manutentiva; - perseguire il fine dell’accessibilità e piena sicurezza in tutti gli immobili; - aggiornamento impiantistico - manutenzioni in ambito di tutela dell’ambiente, vincolo idrogeologico, reticolo idrico. E’ valorizzata in questo programma anche la Gestione Associata relativa a “Sportello Catastale”. L’aspetto del programma connesso alla gestione del patrimonio immobiliare è strettamente legata alle politiche istituzionali, sociali e di gestione del territorio che si intendono perseguire ed è articolata in due livelli strategici: - la valorizzazione del patrimonio anche attraverso la dismissione e l’alienazione dei beni, - la razionalizzazione e l’ottimizzazione gestionale sia dei beni strumentali all’esercizio delle proprie funzioni sia di quelli locati, concessi o goduti da terzi. Nell’ambito dell’attività del Servizio trova piena applicazione la legislazione nazionale che negli ultimi anni ha interessato i beni pubblici demaniali dello Stato e degli Enti territoriali, ovvero il D.L. 25-6-2008 n. 112, che all’art. 58 indica le procedure per il riordino, gestione e valorizzazione del patrimonio di Regioni, Province, Comuni e altri Enti locali prevedendo, tra le diverse disposizioni, la

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redazione del piano delle alienazioni da allegare al bilancio di previsione e il D.Lgs 28-5-2010, n.85, il così detto Federalismo demaniale, riguardante l’attribuzione a comuni, province e regioni del patrimonio dello Stato. La gestione del patrimonio immobiliare dell’ente, operativamente, quale attività di organizzazione e aggiornamento degli inventari, riguarda principalmente un approfondimento della conoscenza documentale e di rilievo dei beni inventariati. Conoscenza che è rappresentata attraverso la descrizione e la quantificazione di ciascun cespite. L’approfondita conoscenza del patrimonio è condizione necessaria ed irrinunciabile per poter affrontare i processi di valorizzazione e tutte le azioni necessarie per regolarizzare amministrativamente i beni. In termini generali, permette per ciascun elemento (singoli immobili o gruppi), di poter: - migliorare i costi gestionali; - individuare l’utilizzo più conveniente in funzione delle linee programmatiche dell’Amministrazione. Gli obiettivi operativi riguardano principalmente la programmazione e la gestione delle manutenzione per quei beni soggetti destinazioni d’uso, vincoli progettuali. Verranno inoltre rilevati tempi e modalità per la valorizzazione di singoli beni, e il censimento e mappatura di immobili da destinare a particolari attività di interesse generale. L’attività corrente, sulla base di indirizzi già individuati, è riconducibile ad iniziative, quali: - destinazione prioritaria degli immobili del patrimonio comunitario all’espletamento delle funzioni istituzionali, sociali, di partecipazione e di decentramento. - concessione di immobili ad associazioni, per favorire lo sviluppo del volontariato e per agevolare l’avvicinamento delle istituzioni ai bisogni primari della città; - collaborazione con le forze istituzionali per il potenziamento sul territorio di presidi logistici funzionali alla sicurezza, alla giustizia, alla salute e alla evasione del diritto all’istruzione dei cittadini; - conservazione e riqualificazione del patrimonio immobiliare, in termini di adeguamento degli immobili relativamente alla sicurezza, all’efficienza energetica e all’accessibilità da parte degli utenti.

Entrate previste per la realizzazione del programma

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti 16.119,24 Titolo 3 - Entrate extratributarie 5.000,00 5.000,00 5.000,00 Titolo 4 - Entrate in conto capitale Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER PROGRAMMA 21.119,24 5.000,00 5.000,00 Avanzo amministrazione - Fondo pluriennale vincolato - 117.833,25 123.720,00 123.720,00 Altre entrate (non direttamente collegate al programma) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO PROGRAMMA 138.952,49 128.720,00 128.720,00

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Spesa previste per la realizzazione del programma

Titolo Residui presunti Previsioni Previsioni 2016 Previsioni 2017 Previsioni 2018 al 31/12/2015 definitive 2015 1 Spese correnti 12.652,10 Previsione di competenza 145.537,67 138.952,49 128.720,00 128.720,00 di cui già impegnate 2.030,08 2.030,08 di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 151.604,59 2 Spese in conto capitale Previsione di competenza di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa TOTALE GENERALE DELLE SPESE Previsione di 12.652,10 competenza 145.537,67 138.952,49 128.720,00 128.720,00 di cui già impegnate 2.030,08 2.030,08 di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 151.604,59

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Missione: 1 Servizi istituzionali, generali e di gestione Programma: 8 Statistica e sistemi informativi

Linea Descrizione Ambito strategico Ambito operativo Durata G.A.P. Responsabile Responsabile politico gestionale 1 Servizi istituzionali, generali e di gestione Servizi istituzionali, generali e di gestione Statistica e sistemi informativi 2019 No Dott.ssa Maria Sole De Basile Medio

PROGRAMMA 08 : Statistica e sistemi informativi

Responsabile: Marco Basile Assessore: ad interim dott.ssa Maria Sole De Medio

FINALITA’ - OBIETTIVI - MOTIVAZIONE DELLE SCELTE

Coniugare sviluppo tecnologico e rispetto dell'ambiente: la comunità montana come laboratorio per la costruzione di una amministrazione intelligente, in cui relazioni e buone pratiche virtuose sono il contesto di sviluppo dell’economia e del welfare, della governance e della partecipazione, dell’energia e della mobilità, dell’ambiente e della formazione. Uno degli elementi essenziali per la riduzione del digital divide e per la attuazione di amministrazione digitale è giungere alla realizzazione di una infrastruttura di connettività aperta che consenta di accedere ai servizi in mobilità da tutte le amministrazioni del territorio partendo dalla attuale gestione comune dei siti istituzionali on line. A livello strettamente operativo il sistema informativo comunitario ha il compito primario di garantire la piena funzionalità degli apparati tecnici e di connettività, fornendo alle strutture tutte le informazioni statistiche e documentali utili alla definizione di piani programmatici ed alle previsioni strategiche, necessarie per l’erogazione di servizi al cittadino e l’amministrazione di un comune. L’attività ordinaria prevede è riferita, in particolare al’ implementazione ed aggiornamento dei programmi e del sito web istituzionale. La gestione associata “Amministratore di Sistema – Sistema informatico” è tra le gestioni obiettivo di questo programma.

Entrate previste per la realizzazione del programma

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti Titolo 3 - Entrate extratributarie Titolo 4 - Entrate in conto capitale Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER PROGRAMMA Avanzo amministrazione - Fondo pluriennale vincolato - 27.000,00 27.000,00 27.000,00 Altre entrate (non direttamente collegate al programma) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO PROGRAMMA 27.000,00 27.000,00 27.000,00

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Spesa previste per la realizzazione del programma

Titolo Residui presunti Previsioni Previsioni 2016 Previsioni 2017 Previsioni 2018 al 31/12/2015 definitive 2015 1 Spese correnti 32.440,96 Previsione di competenza 27.000,00 27.000,00 27.000,00 27.000,00 di cui già impegnate 9.370,00 di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 59.440,96 TOTALE GENERALE DELLE SPESE Previsione di 32.440,96 competenza 27.000,00 27.000,00 27.000,00 27.000,00 di cui già impegnate 9.370,00 di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 59.440,96

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Missione: 1 Servizi istituzionali, generali e di gestione Programma: 11 Altri servizi generali

Linea Descrizione Ambito strategico Ambito operativo Durata G.A.P. Responsabile Responsabile politico gestionale 1 Servizi istituzionali, generali e di gestione Servizi istituzionali, generali e di gestione Altri servizi generali 2019 No Dott.ssa Maria Sole De M. Basile, A. Bortolamai, Medio- Assessori diversi M. Piatti

PROGRAMMA 11 : Altri servizi generali

Responsabile: M. Basile, A. Bortolamai, M. Piatti Assessore: diversi

FINALITA’ - OBIETTIVI - MOTIVAZIONE DELLE SCELTE Nel presente programma confluiscono quegli obiettivi operativi che per natura ed esigenze di semplificazione non sono ripartibili tra i restanti programmi della missione 1. In un ente di secondo livello quale la C.M. le attività istituzionali e di gestione a carattere “trasversale” scaturiscono dalla natura stessa delle gestioni tipiche che afferiscono all’ente. Rileviamo, in particolare, la gestione del reticolo idrico minore per la parte amministrativa, gli interventi aventi obiettivi assimilabili alla ex L.97/94 “sviluppo del territorio montano e delle sue genti” e più in generale tutte le azioni con prevalente carattere di interdisciplinarietà tra i diversi programmi tra i quali trovano posto anche i progetti di produttività interstrutturali.

Entrate previste per la realizzazione del programma

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti 13.000,00 13.000,00 13.000,00 Titolo 3 - Entrate extratributarie 221.200,00 221.200,00 221.200,00 Titolo 4 - Entrate in conto capitale Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER PROGRAMMA 234.200,00 234.200,00 234.200,00 Avanzo amministrazione - Fondo pluriennale vincolato - 190.889,67 169.870,43 169.870,43 Altre entrate (non direttamente collegate al programma) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO PROGRAMMA 425.089,67 404.070,43 404.070,43

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Spesa previste per la realizzazione del programma

Titolo Residui presunti Previsioni Previsioni 2016 Previsioni 2017 Previsioni 2018 al 31/12/2015 definitive 2015 1 Spese correnti Previsione di 245.445,44 competenza 574.304,58 425.089,67 404.070,43 404.070,43 di cui già impegnate 27.154,15 19.445,66 di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 670.535,11 2 Spese in conto capitale 30.178,78 Previsione di competenza 36.400,00 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 30.178,78 TOTALE GENERALE DELLE SPESE Previsione di 275.624,22 competenza 610.704,58 425.089,67 404.070,43 404.070,43 di cui già impegnate 27.154,15 19.445,66 di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 700.713,89

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Missione: 5 Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali Programma: 1 Valorizzazione dei beni di interesse storico

Linea Descrizione Ambito strategico Ambito operativo Durata G.A.P. Responsabile Responsabile politico gestionale 3 Tutela e valorizzazione dei beni e attività Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali Valorizzazione dei beni di interesse 2019 No Assessore: Maurizio culturali storico Mozzanica - politiche Basile culturali, e scolastiche, rapporti con l'Azienda Speciale di formazione professionale del Piambello

PROGRAMMA 01 : Valorizzazione dei beni di interesse storico

Assessore: Maurizio Mozzanica - politiche culturali, e scolastiche, Responsabile: Basile rapporti con l'Azienda Speciale di formazione professionale del Piambello

FINALITA’ - OBIETTIVI - MOTIVAZIONE DELLE SCELTE

In questo particolare momento di congiuntura economica non favorevole, più che mai la cultura deve svolgere la propria funzione di collante sociale, di elemento catalizzatore di nuove energie e di sviluppo sociale ed economico, per la sua carica di innovazione e creatività, sulla quale anche il mondo economico e produttivo deve decisamente puntare. L’Assessorato alla Cultura, creatività e innovazione intende continuare a svolgere il proprio ruolo di indirizzo, stimolo, coordinamento e sostegno allo sviluppo delle attività culturali con tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti, ponendosi in una posizione cardine all’internodi un sistema di rapporti, attività, collaborazioni istituzionali che necessitano di certezza di sostegno economico e progettuale da parte della Pubblica Amministrazione. Il programma culturale si propone di favorire e di privilegiare le iniziative di qualità, di valorizzare il rapporto con le grandi istituzioni cittadine, di sostenere le associazioni, legate all’ente da un organico rapporto di collaborazione, che si cimentano con le produzioni culturali, intensificando il legame tra l’offerta di “cultura” e il territorio, inteso in tutte le sue valenze, per una piena valorizzazione delle risorse culturali, storico-artistiche, turistiche ed economiche. Si perseguirà l’obiettivo della massima diffusione della cultura in ogni sua forma ed espressione, abbracciando ogni fascia d’età ed ogni realtà socio-culturale del territorio. In particolare per quanto concerne la gestione del sito “Monte San Giorgio”, come previsto nel documento programmatico: “ La gestione del Sito UNESCO del Monte San Giorgio merita attenzione, infrastrutturale e divulgativa”. Verrà attivato un progetto riguardante l’educazione musicale sul territorio e i complessi bandistici di Valle.

Entrate previste per la realizzazione del programma

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti 25.000,00 25.000,00 25.000,00 Titolo 3 - Entrate extratributarie Titolo 4 - Entrate in conto capitale Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER PROGRAMMA 25.000,00 25.000,00 25.000,00 Avanzo amministrazione - Fondo pluriennale vincolato - 7.000,00 7.000,00 7.000,00 Altre entrate (non direttamente collegate al programma) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO PROGRAMMA 32.000,00 32.000,00 32.000,00

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Spesa previste per la realizzazione del programma

Titolo Residui presunti Previsioni Previsioni 2016 Previsioni 2017 Previsioni 2018 al 31/12/2015 definitive 2015 1 Spese correnti 40.125,02 Previsione di competenza 35.500,00 32.000,00 32.000,00 32.000,00 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 72.125,02 2 Spese in conto capitale Previsione di 534.175,27 competenza 130.000,00 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 534.175,27 TOTALE GENERALE DELLE SPESE Previsione di 574.300,29 competenza 165.500,00 32.000,00 32.000,00 32.000,00 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 606.300,29

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Missione: 5 Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali Programma: 2 Attività culturali e interventi diversi nel settore culturale Linea Descrizione Ambito strategico Ambito operativo Durata G.A.P. Responsabile Responsabile politico gestionale 3 Tutela e valorizzazione dei beni e attività Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali Attività culturali e interventi diversi No culturali nel settore culturale Entrate previste per la realizzazione del programma

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti Titolo 3 - Entrate extratributarie Titolo 4 - Entrate in conto capitale Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER PROGRAMMA Avanzo amministrazione - Fondo pluriennale vincolato - Altre entrate (non direttamente collegate al programma) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO PROGRAMMA

Spesa previste per la realizzazione del programma

Titolo Residui presunti Previsioni Previsioni 2016 Previsioni 2017 Previsioni 2018 al 31/12/2015 definitive 2015 1 Spese correnti 5.841,50 Previsione di competenza 72.500,00 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 5.841,50 2 Spese in conto capitale Previsione di 442.863,46 competenza 45.872,37 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 442.863,46 TOTALE GENERALE DELLE SPESE Previsione di 448.704,96 competenza 118.372,37 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 448.704,96

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Missione: 6 Politiche giovanili, sport e tempo libero Programma: 1 Sport e tempo libero

Linea Descrizione Ambito strategico Ambito operativo Durata G.A.P. Responsabile Responsabile politico gestionale 4 Politiche giovanili, sport e tempo libero Politiche giovanili, sport e tempo libero Sport e tempo libero 2019 No Dott.ssa Maria Sole De M. Basile, M. Piatti Medio

PROGRAMMA 01 : Sport e tempo libero

Assessore: ad interim dott.ssa Maria Sole De Medio Responsabile: Basile, Piatti

FINALITA’ - OBIETTIVI - MOTIVAZIONE DELLE SCELTE Lo sport rappresenta soprattutto per i giovani un momento fondamentale del loro tempo libero. Per questo motivo gli impianti sportivi devono divenire luoghi dove potersi incontrare con i coetanei per coltivare le proprie passioni ed interessi: la palestra ed il campo sportivo devono diventare un punto di riferimento di socialità. L’ente si farà promotore di iniziative per agevolare la pratica sportiva nel tempo libero per tutta la cittadinanza, indipendentemente dalle fasce di età. Saranno inoltre sviluppate azioni di promozione dell’attività sportiva a tutti i livelli, anche attraverso bandi mirati alle infrastrutture ma anche agli interventi più immediati, al fine di favorire l’aggregazione in tutte le fasce d’età della popolazione e promuovere stili di vita sani e consapevoli. Ottimizzazione dell'uso delle strutture disponibili (Palestre, Campi di calcio, centri sportivi ecc.) accogliendo le richieste delle società sportive del territorio, compatibilmente con le risorse economiche disponibili. Verranno effettuate operazioni di promozione degli sport permettendo la conoscenza delle discipline minori quale valida soluzione per il proprio tempo libero e per la propria salute fisica. Si potenzierà l’avvicinamento dei cittadini alla pratica sportiva, attraverso collaborazione con scuole e società sportive locali e comitati sportivi. Verranno fornite proposte adatte a tutte le fasce d'età con i progetti mirati ed altamente qualificati Entrate previste per la realizzazione del programma

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti 10.500,00 10.500,00 10.500,00 Titolo 3 - Entrate extratributarie Titolo 4 - Entrate in conto capitale Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER PROGRAMMA 10.500,00 10.500,00 10.500,00 Avanzo amministrazione - Fondo pluriennale vincolato - -500,00 -500,00 -500,00 Altre entrate (non direttamente collegate al programma) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO PROGRAMMA 10.000,00 10.000,00 10.000,00

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Spesa previste per la realizzazione del programma

Titolo Residui presunti Previsioni Previsioni 2016 Previsioni 2017 Previsioni 2018 al 31/12/2015 definitive 2015 1 Spese correnti 14.154,17 Previsione di competenza 20.000,00 10.000,00 10.000,00 10.000,00 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 24.154,17 2 Spese in conto capitale Previsione di 562.810,93 competenza 60.000,00 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 562.810,93 TOTALE GENERALE DELLE SPESE Previsione di 576.965,10 competenza 80.000,00 10.000,00 10.000,00 10.000,00 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 586.965,10

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Missione: 7 Turismo Programma: 1 Sviluppo e la valorizzazione del turismo

Linea Descrizione Ambito strategico Ambito operativo Durata G.A.P. Responsabile Responsabile politico gestionale 5 Turismo Turismo Sviluppo e la valorizzazione del 2019 No dott.ssa Maria Sole De Basile turismo Medio

PROGRAMMA 01 : Sviluppo e valorizzazione del turismo

Assessore: ad interim dott.ssa Maria Sole De Medio Responsabile: Basile

1.1 FINALITA’ - OBIETTIVI - MOTIVAZIONE DELLE SCELTE

Nell’ambito della valorizzazione del patrimonio artistico e culturale dell’area montana in chiave turistica, per un incremento dell’attrattività e appetibilità complessiva delle nostre risorse e dei molti punti di forza della nostra offerta, si affronteranno le problematiche relative agli elementi di debolezza riscontrabili sul territorio Si attuerà un coordinamento tra i diversi settori interessati a ridefinire un’identità complessiva e un’immagine forte del nostro ambito. Tra gli strumenti privilegiati vi sarà naturalmente l’utilizzo dei media e dei nuovi media e i nuovi strumenti gestionali quali i GAL. che si stanno sempre più affermando come uno dei mezzi più efficaci di promozione per una destinazione turistica, soprattutto in determinate fasce di potenziali turisti. Non verranno tuttavia trascurati le promozioni attraverso i canali classici (manifestazioni fieristiche, workshop, eductour per giornalisti e operatori). Si continuerà ad attuare progetti, in un’ottica mirata alla valorizzazione del sito UNESCO, in collaborazione con i Comuni e con le Associazioni ed i Circuiti di promozione (che si punta a rilanciare in coordinamento con Regione Lombardia, partners elvetici e istituti universitari). Con tutte queste realtà si collaborerà attivamente condividendo progetti di valorizzazione del territorio con itinerari culturali ed artistici, religiosi ed enogastronomici e nella promozione mirata e coordinata del turismo scolastico e sportivo, in particolare del cicloturismo. Per quest’ultimo rappresenta obiettivo primario il completamento del circuito delle piste cicloturistiche oggetto di significativi investimenti. Si potenzierà la promozione artistica e culturale del territorio comunale e sensibilizzazione della popolazione locale all'apprezzamento della realtà locale. Si provvederà all’adeguata promozione delle ricchezze monumentali non solo a livello locale ma anche a livello sovracomunale e provinciale.

Entrate previste per la realizzazione del programma

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti Titolo 3 - Entrate extratributarie Titolo 4 - Entrate in conto capitale 374.502,63 500.000,00 Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER PROGRAMMA 374.502,63 500.000,00 Avanzo amministrazione - Fondo pluriennale vincolato - 2.850,00 850,00 298.752,63 Altre entrate (non direttamente collegate al programma) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO PROGRAMMA 2.850,00 375.352,63 798.752,63

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Spesa previste per la realizzazione del programma

Titolo Residui presunti Previsioni Previsioni 2016 Previsioni 2017 Previsioni 2018 al 31/12/2015 definitive 2015 1 Spese correnti 38.170,00 Previsione di competenza 52.850,00 2.850,00 850,00 850,00 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 41.020,00 2 Spese in conto capitale 1.251.880,94 Previsione di competenza 151.586,98 374.502,63 797.902,63 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 1.251.880,94 TOTALE GENERALE DELLE SPESE Previsione di 1.290.050,94 competenza 204.436,98 2.850,00 375.352,63 798.752,63 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 1.292.900,94

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Descrizione delle missioni e dei programmi relativi all’AREA STRATEGICA “Gestione Territorio e Tutela Ambientale”:

Missione: 8 Assetto del territorio ed edilizia abitativa Programma: 1 Urbanistica e assetto del territorio

Linea Descrizione Ambito strategico Ambito operativo Durata G.A.P. Responsabile Responsabile politico gestionale 6 Assetto del territorio ed edilizia abitativa Assetto del territorio ed edilizia abitativa Urbanistica e assetto del territorio 2019 No Assessore: Emanuele Piatti Belometti- Delega lavori pubblici

PROGRAMMA 01 : Urbanistica e assetto del territorio

Responsabile: Piatti Assessore: Emanuele Belometti- Delega lavori pubblici

FINALITA’ - OBIETTIVI - MOTIVAZIONE DELLE SCELTE La costruzione di un nuovo modello territoriale passa necessariamente attraverso il ripensamento del ruolo che l’ambiente e il paesaggio assumono in un rinnovato concetto di qualità della vita e di benessere. Compito strategico delle azioni di governo del territori osarà la ricerca di un giusto equilibrio fra conservazione e valorizzazione, fra integrazione e sostituzione, fra riuso e riconnotazione che, muovendo dai caratteri del luogo, sappiano prospettare obiettivi e azioni capaci di guidare i cambiamenti, riconoscere le peculiarità dei paesaggi che abbiamo ereditato dal passato. Strumenti informatici avanzati e condivisi tra gli enti chiamati a gestire i piani del territorio consentiranno di operare su una comune piattaforma e di condividere dati importanti per la gestione a livello sovracomunale. L’ente montano sarà promotore di tale iniziativa e ne valuterà il finanziamento in modo significativo. Per gli aspetti strettamente connessi ad arterie viarie si interverrà attraverso la realizzazione di opere pubbliche tese a recuperare e migliorare le infrastrutture esistenti al fine di fluidificare il traffico, rispettando le esigenze e le peculiarità delle diverse utenze interessate. Completamento di percorsi ciclopedonali, manutenzione ordinaria e straordinaria della rete viaria esistente per garantire le migliori condizioni possibili di transito a pedoni e ciclisti, anche attraverso convenzioni con gli enti interessati per territorio. Monitoraggio e prevenzione degli assi viari maggiormente esposti a rischio idrogeologico elevato o molto elevato, in particolare per movimenti di versante e valanghe e fenomeni di esondazione e alluvionali.

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Entrate previste per la realizzazione del programma

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti Titolo 3 - Entrate extratributarie 55.000,00 55.000,00 55.000,00 Titolo 4 - Entrate in conto capitale Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER PROGRAMMA 55.000,00 55.000,00 55.000,00 Avanzo amministrazione - Fondo pluriennale vincolato - Altre entrate (non direttamente collegate al programma) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO PROGRAMMA 55.000,00 55.000,00 55.000,00

Spesa previste per la realizzazione del programma

Titolo Residui presunti Previsioni Previsioni 2016 Previsioni 2017 Previsioni 2018 al 31/12/2015 definitive 2015 1 Spese correnti Previsione di 111.402,05 competenza 70.128,74 55.000,00 55.000,00 55.000,00 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 166.402,05 TOTALE GENERALE DELLE SPESE Previsione di 111.402,05 competenza 70.128,74 55.000,00 55.000,00 55.000,00 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 166.402,05

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Missione: 9 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente Programma: 2 Tutela, valorizzazione e recupero ambientale

Linea Descrizione Ambito strategico Ambito operativo Durata G.A.P. Responsabile Responsabile politico gestionale 7 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente Tutela, valorizzazione e recupero 2019 No Assessore: Emanuele Piatti dell'ambiente ambientale Belometti- Delega lavori pubblici – Assessore ad interim Maria Sole De Medio

PROGRAMMA 02 : Tutela, valorizzazione e recupero ambientale

Assessore: Emanuele Belometti- Delega lavori pubblici – Assessore ad Responsabile: Piatti interim Maria Sole De Medio

FINALITA’ - OBIETTIVI - MOTIVAZIONE DELLE SCELTE Si promuoverà, anche attraverso il sostegno a progetti specifici, la diffusione e la cura dell’infrastruttura verde. Il programma svilupperà azioni volte a valorizzare i beni ambientali attraverso una razionalizzazione delle manutenzioni ordinarie e straordinarie con particolare attenzione alle aree che presentano situazioni di degrado al fine di rendere l’ambiente verde familiare, pulito, accogliente e sicuro attraverso interventi sistematici. A tal fine sarà effettuato un censimento delle aree verdi a rischio di degrado. Si promuoverà l’ambiente quale sistema fruibile e visitabile mediante la rete di piste ciclabili e pedonali protette. Saranno inoltre attivate modalità di collaborazione e convenzionamento con le amministrazioni locali competenti per territorio per l’effettuazione delle manutenzioni e si effettuerà un costante monitoraggio dello stato di cura delle aree con segnalazioni mirate ad attivare gli interventi manutentivi nelle situazioni di incuria o degrado. Verrà attivato il programma educativo annuale gestito dal servizio GEV connesso ai servizi di educazione ambientale e sistemazione della sentieristica con la collaborazione delle Associazioni ambientaliste e dei Volontari di P.C. e A.I.B.. Nel contesto socio-economico attuale, l’integrazione, la semplificazione e la razionalizzazione delle procedure valutative e autorizzatorie hanno l’obiettivo di rendere più efficiente ed efficace il processo di applicazione degli strumenti di tutela dell’ambiente, anche a fronte dell’evoluzione del quadro normativo-istituzionale. Le valutazioni ambientali devono sempre di più consolidarsi su percorsi che permettano un processo di analisi degli impatti cumulativi ed in questa logica, sarà di supporto la definizione di sistemi, territorialmente delimitati, caratterizzati da condizioni ambientali omogenee ed assimilabili fra loro, rispetto ai quali adottare politiche di tutela dell’ambiente mirate, integrate e strutturali. Tra gli obiettivi del presente programma vi è gestione della gestione associata relativa alla prevenzione del randagismo sul territorio comunitario, Entrate previste per la realizzazione del programma

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti 127.000,00 127.000,00 127.000,00 Titolo 3 - Entrate extratributarie 80.000,00 80.000,00 80.000,00 Titolo 4 - Entrate in conto capitale 15.350,00 15.350,00 15.350,00 Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER PROGRAMMA 222.350,00 222.350,00 222.350,00 Avanzo amministrazione - Fondo pluriennale vincolato - -37.350,00 -37.350,00 -37.350,00 Altre entrate (non direttamente collegate al programma) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO PROGRAMMA 185.000,00 185.000,00 185.000,00

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Spesa previste per la realizzazione del programma

Titolo Residui presunti Previsioni Previsioni 2016 Previsioni 2017 Previsioni 2018 al 31/12/2015 definitive 2015 1 Spese correnti Previsione di 305.067,18 competenza 490.027,59 185.000,00 185.000,00 185.000,00 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 490.067,18 2 Spese in conto capitale Previsione di 363.324,39 competenza 365.372,44 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 363.324,39 TOTALE GENERALE DELLE SPESE Previsione di 668.391,57 competenza 855.400,03 185.000,00 185.000,00 185.000,00 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 853.391,57

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Missione: 9 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente Programma: 4 Servizio idrico integrato

Linea Descrizione Ambito strategico Ambito operativo Durata G.A.P. Responsabile Responsabile politico gestionale 7 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente Servizio idrico integrato 2019 No Assessore: Emanuele Piatti dell'ambiente Belometti- Delega lavori pubblici – Assessore ad interim Maria Sole De Medio

PROGRAMMA 04 : Servizio idrico integrato

Assessore: Emanuele Belometti- Delega lavori pubblici – Assessore ad Responsabile: Piatti interim Maria Sole De Medio

FINALITA’ - OBIETTIVI - MOTIVAZIONE DELLE SCELTE Verranno sviluppate azioni e interventi finalizzati ad un migliore uso delle acque e al miglioramento degli ambienti acquatici sotto il profilo qualitativo, quantitativo e di sostenibilità ambientale nel suo complesso, con riferimento ai fabbisogni e all’uso plurimo delle acque. L’integrazione delle politiche e nuove modalità di governance, sviluppate con le amministrazioni locali rappresenteranno sempre più le modalità di approccio per conseguire gli obiettivi di riqualificazione ecologico-ambientale e di sicurezza per la gestione delle acque, della depurazione e per la mitigazione del rischio idraulico.

Depurazione Per quanto riguarda il servizio di depurazione la dimensione complessiva di trattamento supera i 31.000 Abitanti Equivalenti (AE). L'esame dello stato del servizio, così come si evince dalle ricognizioni in corso nei diversi Ambiti territoriali ottimali (ATO), denota forti criticità, soprattutto relative alla presa in carico da parte degli ATO stessi del servizio gestito dalla Comunità Montana per i comuni convenzionati. In tutti i casi esiste comunque un importante fabbisogno di nuovi investimenti (in particolare sul ciclo smaltimento fanghi per una nuova coclea e nastropressa necessarie al depuratore bolletta) per i quali si ritiene di procedere al finanziamento attraverso l’assunzione di un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti con costi a carico dei Comuni convenzionati. E’ stato scelto il mutuo quale strumento finanziario più idoneo in quanto in caso di trasferimento della gestione all’ATO il costo del mutuo transiterebbe in capo alla stessa, liberando i Comuni di tale onere.

Reticolo Idrico Minore Progettazione di interventi sui corsi d'acqua del Reticolo Idrico Minore al fine di garantire la costante e duratura funzionalità ed efficienza degli stessi. Proseguirà l’attività di gestione dei corsi d’acqua con l’effettuazione degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria che rivestono particolare importanza per evitare esondazioni durante i periodi piovosi di maggior intensità. Proseguirà l’istruzione delle pratiche per il rilascio delle concessioni ed autorizzazioni di polizia idraulica, nonché l’introito dei relativi canoni di concessione, e la verifica della corretta esecuzione degli interventi di pulizia delle griglie poste a difesa del territorio dall’accumulo di rifiuti. Si procederà all’implementazione del software per la gestione ed il controllo geo-referenziato e remoto del reticolo stesso. Entrate previste per la realizzazione del programma

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti 977.524,65 977.524,65 977.524,65 Titolo 3 - Entrate extratributarie Titolo 4 - Entrate in conto capitale Titolo 6 - Accensione di prestiti 150.000,00 TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER PROGRAMMA 1.127.524,65 977.524,65 977.524,65 Avanzo amministrazione - Fondo pluriennale vincolato - -10.000,00 -10.000,00 -10.000,00 Altre entrate (non direttamente collegate al programma) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO PROGRAMMA 1.117.524,65 967.524,65 967.524,65

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Spesa previste per la realizzazione del programma

Titolo Residui presunti Previsioni Previsioni 2016 Previsioni 2017 Previsioni 2018 al 31/12/2015 definitive 2015 1 Spese correnti Previsione di 277.320,45 competenza 991.524,65 967.524,65 967.524,65 967.524,65 di cui già impegnate 390.592,52 390.592,52 di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 1.244.845,10 2 Spese in conto capitale Previsione di 411.871,74 competenza 166.526,67 150.000,00 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 561.871,74 3 Spese per incremento attività finanziarie Previsione di competenza di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa TOTALE GENERALE DELLE SPESE Previsione di 689.192,19 competenza 1.158.051,32 1.117.524,65 967.524,65 967.524,65 di cui già impegnate 390.592,52 390.592,52 di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 1.806.716,84

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Missione: 9 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente Programma: 5 Aree protette, parchi naturali, protezione naturalistica e forestazione

Linea Descrizione Ambito strategico Ambito operativo Durata G.A.P. Responsabile Responsabile politico gestionale 7 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente Aree protette, parchi naturali, 2019 No Assessore: Emanuele Piatti dell'ambiente protezione naturalistica e fo Belometti- Delega lavori pubblici – Assessore ad interim Maria Sole De Medio

PROGRAMMA 05 : Aree protette, parchi naturali, protezione naturalistica e forestazione

Assessore: Emanuele Belometti- Delega lavori pubblici – Assessore ad Responsabile: Piatti interim Maria Sole De Medio

FINALITA’ - OBIETTIVI - MOTIVAZIONE DELLE SCELTE Verranno sostenute ed attivate pratiche di efficiente gestione delle risorse naturali, sia come creazione o conservazione di “valore economico” anche per le generazioni future, che come riduzione dei costi sopportati dalla comunità valliva per effetto del degrado ambientale. Si attiveranno progetti atti ad attivare una gestione del patrimonio forestale e del relativo PIF partendo dal principio che strutturalmente occorre uscire dalla logica di riparazione e passare a quella di prevenzione del depauperamento dell’ambiente verde. Si porranno in atto specifiche iniziative volte a valorizzare il patrimonio naturalistico e forestale alla luce di ciò che lo stesso rappresenta: benefici climatici, purificazione dell’aria e dell’acqua, sicurezza idrogeologica, offerta di fruizione e ricreazione, attività agricola di pregio e produzione di prodotti tipici, disponibilità di fonti energetiche alternative, nuove forme di occupazione-green jobs. Servizio di Vigilanza Ecologica: Il Servizio di Vigilanza Ecologica è organizzato e gestito dalla comunità montana su delega della Regione Lombardia, trattandosi di un servizio rientrate nelle funzioni istituzionali di tutela e salvaguardia del territorio di competenza di quest’ultima. Il servizio è regolamentato da un’apposita Legge Regionale (la LR n. 9/2005), tuttavia a completamento degli strumenti utili alla corretta gestione dello stesso con delibera dell’A.C. nr.24 del 26 giugno 2012 è stato approvato il Regolamento per il Servizio di Vigilanza Ecologica.

Entrate previste per la realizzazione del programma

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti 7.683,00 7.683,00 7.683,00 Titolo 3 - Entrate extratributarie Titolo 4 - Entrate in conto capitale Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER PROGRAMMA 7.683,00 7.683,00 7.683,00 Avanzo amministrazione - Fondo pluriennale vincolato - 15.350,00 15.350,00 15.350,00 Altre entrate (non direttamente collegate al programma) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO PROGRAMMA 23.033,00 23.033,00 23.033,00

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Spesa previste per la realizzazione del programma

Titolo Residui presunti Previsioni Previsioni 2016 Previsioni 2017 Previsioni 2018 al 31/12/2015 definitive 2015 1 Spese correnti 3.637,80 Previsione di competenza 29.477,93 7.683,00 7.683,00 7.683,00 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 11.320,80 2 Spese in conto capitale 8.027,55 Previsione di competenza 15.350,00 15.350,00 15.350,00 15.350,00 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 23.377,55 TOTALE GENERALE DELLE SPESE Previsione di 11.665,35 competenza 44.827,93 23.033,00 23.033,00 23.033,00 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 34.698,35

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Missione: 11 Soccorso civile Programma: 1 Sistema di protezione civile

Linea Descrizione Ambito strategico Ambito operativo Durata G.A.P. Responsabile Responsabile politico gestionale 9 Soccorso civile Soccorso civile Sistema di protezione civile 2019 No Assessore: Omar Algisi - Piatti – Mazzola Direttore Delega : protezione civile spegnimento incendi e volontariato, attività in ambito comunale di pianificazione di protezione civile e di coordinamento dei primi soccorsi.

PROGRAMMA 01 : Sistema di protezione civile

Assessore:Omar Algisi - Delega : protezione civile e volontariato, attività Responsabile: Piatti – Mazzola Direttore spegnimento incendi in ambito comunale di pianificazione di protezione civile e di coordinamento dei primi soccorsi.

FINALITA’ - OBIETTIVI - MOTIVAZIONE DELLE SCELTE Verranno ulteriormente potenziate e aggiornate le attività di previsione, prevenzione e soccorso alla popolazione anche per il superamento delle emergenze. In particolare l’attività di previsione richiederà un continuo adeguamento dell’attività di allertamento. Per la gestione degli eventi sarà necessario potenziare i sistemi di monitoraggio e di allertamento dei rischi naturali così da consentire una tempestiva informazione alle Autorità di protezione civile sul territorio (Sindaci). Verranno consolidate le relazioni esistenti con le strutture statali del sistema di protezione civile e verranno coinvolte sempre più attivamente le associazioni di volontariato, risorsa e componente fondamentale del sistema anche per la sezione speciale Anti-incendio-boschivo. Verranno incentivati l’educazione alla prevenzione e il volontariato di protezione civile soprattutto nei più giovani mediante iniziative di formazione, da realizzarsi nelle scuole in modo da avvicinare i ragazzi a questo “mondo” e abbassare il livello medio di età dei volontari attualmente in esercizio. Sarà inoltre importante investire sulla formazione sempre più qualificata degli operatori e realizzare esercitazioni che simulino particolari scenari emergenziali, per consentire una risposta sempre più celere e mirata alle diverse eventualità che possono presentarsi, anche in considerazione della complessità del territorio che l’ente montano è chiamato a gestire. Riprogettazione dell’organizzazione degli uffici operanti nell’ambito della Protezione Civile – AIB per rispondere adeguatamente ai bisogni anche in funzione della delega quale GAO ricevuta dai Comuni. Pianificazione degli interventi e delle procedure operative d’intervento da attuarsi nel caso avvenga una determinata emergenza, per coordinare al meglio gli interventi di protezione assicurando alla popolazione interventi mirati alla loro sicurezza, in ausilio agli Enti Istituzionali preposti. Nel più generale programma di aumento della sicurezza del paese si colloca anche l’esigenza di garantire l’operatività della Protezione Civile in materia di prevenzione, previsione ed eventuale gestione di emergenze connesse a fatti calamitosi coinvolgenti l’intera popolazione attraverso una sistematica pianificazione ed una accurata sensibilizzazione della cittadinanza. Il servizio di Protezione Civile è una Gestione Associata in funzione di una maggior efficacia e efficienza del servizio sul territorio.

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Entrate previste per la realizzazione del programma

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti 17.482,53 17.482,53 17.482,53 Titolo 3 - Entrate extratributarie Titolo 4 - Entrate in conto capitale 28.000,00 28.000,00 28.000,00 Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER PROGRAMMA 45.482,53 45.482,53 45.482,53 Avanzo amministrazione - Fondo pluriennale vincolato - 22.146,13 22.146,13 22.146,13 Altre entrate (non direttamente collegate al programma) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO PROGRAMMA 67.628,66 67.628,66 67.628,66

Spesa previste per la realizzazione del programma

Titolo Residui presunti Previsioni Previsioni 2016 Previsioni 2017 Previsioni 2018 al 31/12/2015 definitive 2015 1 Spese correnti 21.778,64 Previsione di competenza 76.497,51 39.628,66 39.628,66 39.628,66 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 61.407,30 2 Spese in conto capitale 31.709,43 Previsione di competenza 42.086,88 28.000,00 28.000,00 28.000,00 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 59.709,43 TOTALE GENERALE DELLE SPESE Previsione di 53.488,07 competenza 118.584,39 67.628,66 67.628,66 67.628,66 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 121.116,73

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Missione: 12 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia Programma: 1 Interventi per l'infanzia e i minori e per asili nido

Linea Descrizione Ambito strategico Ambito operativo Durata G.A.P. Responsabile Responsabile politico gestionale 10 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia Diritti sociali, politiche sociali e famiglia Interventi per l'infanzia e i minori e 2019 No Angela Bianchi - Delega V. Pulvirenti – M. Luciani per asili nido : progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni ai cittadini, attività costituenti il relativo servizio, funzioni del Piano di Zona, esercizio della gestione del consultorio familiare delle Valli, sito in Comune di Cadegliano Viconago.

PROGRAMMA 01 : Interventi per l’infanzia e i minori e per asili nido

Assessore: Angela Bianchi - Delega : progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni Responsabile: Pulvirenti, Luciani ai cittadini, attività costituenti il relativo servizio, funzioni del Piano di Zona, esercizio della gestione del consultorio familiare delle Valli, sito in Comune di Cadegliano Viconago.

FINALITA’ - OBIETTIVI - MOTIVAZIONE DELLE SCELTE L’area minori è costantemente oggetto di importanti progettazioni che prevedono, anche a livello distrettuale, il coinvolgimento del Terzo Settore, Istituzioni scolastiche, parrocchie e servizi quali consultori, neuropsichiatria e medici di assistenza primaria. Attraverso il sevizio Tutela minori ci occupa di prevenire e supportare situazioni di disagio con o senza provvedimento dell’autorità giudiziaria, con l’attivazione di interventi quali: ADM, Affidi, collocamento in comunità di minori per i quali non sia possibile la permanenza nel proprio contesto familiare, sostegno alle associazioni territoriali che si occupano dei servizi dedicati ai minori, progetti educativi personalizzati, servizio Asilo Nido comunale, Sostegno economico di famiglie con minori, agevolazioni economiche servizi educativi/scolastici ed erogazione titoli sociali. Il servizio Tutela Minori si occupa della presa in carico di situazioni di famiglie con minori nelle quali sia coinvolta l’Autorità Giudiziaria. L’accesso al servizio avviene unicamente tramite richiesta da parte di uno dei Comuni della Valceresio. Il servizio è garantito per la parte sociale da tre assistenti sociali part time dipendenti dalla Comunità Montana del Piambello e la parte inerente le prestazioni psicologiche viene gestita in forma esternalizzata. La Regione Lombardia ha previsto di intervenire a favore di minori inseriti in comunità educative e che necessitano di interventi socio sanitari, che non possono erogati dalle strutture pubbliche. Per ogni minore viene rimborsato una quota di € 35,00 al giorno. La quota che l’ASL rimborsa all’ufficio di piano varia a seconda del numero di minori che beneficia di tale intervento. Tale quota transita dal bilancio dell’ufficio di piano, per essere erogata successivamente al Comune che sostiene la spesa per la comunità educativa.

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Entrate previste per la realizzazione del programma

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti 283.453,00 283.453,00 283.453,00 Titolo 3 - Entrate extratributarie Titolo 4 - Entrate in conto capitale Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER PROGRAMMA 283.453,00 283.453,00 283.453,00 Avanzo amministrazione - Fondo pluriennale vincolato - 754.506,13 754.506,13 754.506,13 Altre entrate (non direttamente collegate al programma) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO PROGRAMMA 1.037.959,13 1.037.959,13 1.037.959,13

Spesa previste per la realizzazione del programma

Titolo Residui presunti Previsioni Previsioni 2016 Previsioni 2017 Previsioni 2018 al 31/12/2015 definitive 2015 1 Spese correnti Previsione di 755.153,84 competenza 1.638.443,79 1.037.959,13 1.037.959,13 1.037.959,13 di cui già impegnate 64.278,12 60.528,12 di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 1.790.275,97 TOTALE GENERALE DELLE SPESE Previsione di 755.153,84 competenza 1.638.443,79 1.037.959,13 1.037.959,13 1.037.959,13 di cui già impegnate 64.278,12 60.528,12 di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 1.790.275,97

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Missione: 12 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia Programma: 2 Interventi per la disabilità

Linea Descrizione Ambito strategico Ambito operativo Durata G.A.P. Responsabile Responsabile politico gestionale 10 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia Diritti sociali, politiche sociali e famiglia Interventi per la disabilità 2019 No Angela Bianchi - Delega V. Pulvirenti – M. Luciani : progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni ai cittadini, attività costituenti il relativo servizio, funzioni del Piano di Zona, esercizio della gestione del consultorio familiare delle Valli, sito in Comune di Cadegliano Viconago.

PROGRAMMA 02 : Interventi per la disabilità.

Assessore: Angela Bianchi - Delega : progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni Responsabile: Pulvirenti, Luciani ai cittadini, attività costituenti il relativo servizio, funzioni del Piano di Zona, esercizio della gestione del consultorio familiare delle Valli, sito in Comune di Cadegliano Viconago.

FINALITA’ - OBIETTIVI - MOTIVAZIONE DELLE SCELTE Considerato il Piano di Azione Regionale sulla disabilità e la Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità ratificata con L. 3/3/09, n. 18, si vuole assicurare a ciascuno pari opportunità di realizzazione personale e percorsi finalizzati al raggiungimento di autonomie sempre maggiori. Gli interventi principali riguardano, anche tramite i servizi sanitari, il sostegno alla persona con disabilità e al nucleo familiare, i servizi per il sostegno e lo sviluppo della domiciliarità, l'inserimento lavorativo, il sostegno ai progetti di vita indipendente e alle associazioni che operano nel campo della disabilità, l’erogazione di titoli sociali, l’integrazione delle rette per la frequenza diurna e residenziale di unità d’offerta dedicate. Sono attivi due servizi di importanza fondamentale per l’attuazione degli obiettivi proposti: è attivo il servizio trasporto disabili e il servizio Centro Diurno Disabili. Il servizio garantisce l’accompagnamento al centro diurno “La Sacra Famiglia” di Coquio Trevisago di persone disabili residenti in Valceresio. E’ previsto un giro al mattino per l’andata e uno nella seconda metà del pomeriggio per il ritorno, il viaggio dura circa 1 ora mezza se si considera la partenza dalla sede della Comunità Montana fino all’arrivo al centro di Cocquio. Il pulmino attrezzato per il trasporto di persone disabili è un FIAT NUOVO DUCATO COMBINATO 33 MH2 PASSO MEDIO TETTO ALTO 2.3 MULTIJET a 9 posti di cui 2 carrozzine è di proprietà della Comunità Montana del Piambello che lo ha acquistato nell’anno 2008. Il Centro Diurno Disabili è una struttura semi residenziale che si occupa dell’accoglienza durante il giorno persone con grave disabilità di età superiore a 18 anni e previa autorizzazione da parte dell’ASL anche di ragazzi con un’età inferiore. L’accesso al servizio avviene unicamente tramite richiesta da parte di uno dei Comuni della Valceresio.La titolarità del servizio è in capo alla Comunità Montana del Piambello a cui è intestata l’autorizzazione al funzionamento e l’accreditamento del centro per un totale di n. 30 posti. La finalità del servizio è quella di migliorare la qualità della vita delle persone disabili, agevolandone l’integrazione e la socializzazione.

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Entrate previste per la realizzazione del programma

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti 512.509,00 512.509,00 512.509,00 Titolo 3 - Entrate extratributarie Titolo 4 - Entrate in conto capitale Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER PROGRAMMA 512.509,00 512.509,00 512.509,00 Avanzo amministrazione - Fondo pluriennale vincolato - 405.889,64 405.889,64 405.889,64 Altre entrate (non direttamente collegate al programma) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO PROGRAMMA 918.398,64 918.398,64 918.398,64

Spesa previste per la realizzazione del programma

Titolo Residui presunti Previsioni Previsioni 2016 Previsioni 2017 Previsioni 2018 al 31/12/2015 definitive 2015 1 Spese correnti Previsione di 103.245,36 competenza 716.354,25 918.398,64 918.398,64 918.398,64 di cui già impegnate 51.088,96 41.305,12 di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 1.021.644,00 TOTALE GENERALE DELLE SPESE Previsione di 103.245,36 competenza 716.354,25 918.398,64 918.398,64 918.398,64 di cui già impegnate 51.088,96 41.305,12 di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 1.021.644,00

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Missione: 12 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia Programma: 4 Interventi per i soggetti a rischio di esclusione sociale

Linea Descrizione Ambito strategico Ambito operativo Durata G.A.P. Responsabile Responsabile politico gestionale 10 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia Diritti sociali, politiche sociali e famiglia Interventi per i soggetti a rischio di esclusione No sociale

PROGRAMMA 04 Interventi per i soggetti a rischio di esclusione sociale

Assessore: Angela Bianchi - Delega : progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni Responsabile: Pulvirenti, Luciani ai cittadini, attività costituenti il relativo servizio, funzioni del Piano di Zona, esercizio della gestione del consultorio familiare delle Valli, sito in Comune di Cadegliano Viconago.

FINALITA’ - OBIETTIVI - MOTIVAZIONE DELLE SCELTE Si metteranno a punto strategie efficaci per il bisogno delle famiglie più povere, intervenendo con aiuti economici anche in raccordo con le associazioni che distribuiscono alimenti, con supporti sul fronte delle proposte occupazionali e nella ricerca di soluzioni abitative. Particolare rilevanza verrà data alla tutela dei nuovi cittadini, in particolare dei richiedenti asilo, a favore dei quali saranno rivolte specifiche iniziative atte a realizzare un sistema di accoglienza e di integrazione sociale, lavorativa, abitativa e saranno attivati interventi per contrastare le condizioni di grave disagio attraverso forme diverse di aiuto, compresi i rientri assistiti. Proseguiranno le attività di promozione di interventi per favorire l’integrazione e l’inserimento attraverso il mantenimento del sistema di sportelli in rete esistenti sul territorio per informazione, orientamento e supporto per pratiche di varia natura . Si potenzierà inoltre la collaborazione con associazioni e soggetti che svolgono attività a favore dei nuovi cittadini. Infine, a contrasto delle situazioni di grave disagio sociale e di particolare fragilità, si provvederà al consolidamento degli interventi a bassa soglia di accesso, attività di strada e delle iniziative di protezione.

Entrate previste per la realizzazione del programma

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti Titolo 3 - Entrate extratributarie Titolo 4 - Entrate in conto capitale Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER PROGRAMMA Avanzo amministrazione - Fondo pluriennale vincolato - 85.100,17 85.100,17 85.100,17 Altre entrate (non direttamente collegate al programma) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO PROGRAMMA 85.100,17 85.100,17 85.100,17

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Spesa previste per la realizzazione del programma

Titolo Residui presunti Previsioni Previsioni 2016 Previsioni 2017 Previsioni 2018 al 31/12/2015 definitive 2015 1 Spese correnti 35.224,29 Previsione di competenza 94.364,63 85.100,17 85.100,17 85.100,17 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 120.324,46 TOTALE GENERALE DELLE SPESE Previsione di 35.224,29 competenza 94.364,63 85.100,17 85.100,17 85.100,17 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 120.324,46

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Missione: 12 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia Programma: 5 Interventi per le famiglie

Linea Descrizione Ambito strategico Ambito operativo Durata G.A.P. Responsabile Responsabile politico gestionale 10 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia Diritti sociali, politiche sociali e famiglia Interventi per le famiglie 2019 No Angela Bianchi - Delega V. Pulvirenti – M. Luciani : progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni ai cittadini, attività costituenti il relativo servizio, funzioni del Piano di Zona, esercizio della gestione del consultorio familiare delle Valli, sito in Comune di Cadegliano Viconago.

PROGRAMMA 05 : Interventi per le famiglie.

Assessore: Angela Bianchi - Delega : progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni Responsabile: Pulvirenti, Luciani ai cittadini, attività costituenti il relativo servizio, funzioni del Piano di Zona, esercizio della gestione del consultorio familiare delle Valli, sito in Comune di Cadegliano Viconago.

FINALITA’ - OBIETTIVI - MOTIVAZIONE DELLE SCELTE I cittadini, le famiglie e le loro organizzazioni sono i veri protagonisti del welfare di comunità. Per dare concreta attuazione al principio di sussidiarietà sancito dalla Costituzione in modo da promuovere un modello di welfare cittadino di comunità si intende consolidare l’attività del tavolo di progettazione partecipata, dando sistematicità agli incontri ed individuando nuove modalità di diffusione delle informazioni. Sarà sperimentata la procedura di co-progettazione tra Amministrazioni coinvolte e soggetti del terzo settore per attività ed interventi innovativie si svilupperà lo strumento della concessione di immobili a soggetti non profit per attività sociali. Inoltre, ottimizzando l’utilizzo del patrimonio immobiliare comunitario, si fornirà supporto alle associazioni non profit nelle loro iniziative e attività. Verrà riprogettata l’organizzazione degli uffici operanti nell’ambito sociale con lo sviluppo di metodologie di lavoro di comunità e con una razionalizzazione delle sedi decentrate. Si vuole, infine, sviluppare la collaborazione con ASL e Azienda Ospedaliera mediante la rivisitazione dei protocolli d’intesa e operativi in atto, studiando la possibilità di condivisione di dati e informazioni tra Amministrazioni locali e Asl per consentire una consultazione reciproca che favorisca la realizzazione di interventi integrati. Gli OBIETTIVI GESTIONALI da conseguire sono: • migliorare i flussi di comunicazione con i singoli comuni nell’ottica del raggiungimento di una piena collaborazione e fiducia reciproca. • rielaborare, alla luce della complessità dello scenario socio-culturale in continua evoluzione, indicatori gestionali da costruirsi insieme alla struttura burocratica degli enti e da questa condivisa. • monitoraggio periodico dell’attività per effettuare le correzioni alle criticità rilevate e ridefinire eventualmente criteri e procedure.

Gli OBIETTIVI OPERATIVI da conseguire sono: • fornire servizi standard ed omogenei sul territorio attraverso un’uniformità delle prestazioni. • ottimizzare tali servizi a livello di programmazione generale prendendo spunto dalle varie realtà territoriali, cosicché le esperienze di ogni Comune e le buone prassi adottate dagli stessi diventino patrimonio della gestione associata. • predisposizione di progetti con valenza sociale che rispondano ad esigenze di tutto il territorio della Comunità Montana. I servizi socio-assistenziali per le famiglie includono in questo programma, laddove non era possibile prevedere analisi più dettagliate con dati attendibili, i servizi per gli anziani e per le diverse fragilità oggetto di intervento nella missione sociale, tutte queste azioni hanno essenzialmente la finalità di favorire la permanenza della persona oggetto dell’intervento nel proprio ambiente di vita e si sostanziano nel servizio di assistenza domiciliare (cura della persona, consegna pasti a domicilio e lavanderia, trasporto sociale, televita/telesoccorso, educatori). Vengono inoltre attivate Pag. 185 di 220

provvidenze economiche mirate alla specifica necessità. Comprende una serie di interventi sociali di sostegno e supporto alla persona e alla sua famiglia per garantire una piena possibilità di permanenza della persona al proprio domicilio e nel proprio contesto di vita. Annualmente la Regione Lombardia attribuisce il fondo agli uffici di piano. Progetti Sperimentali che verranno attivati: - Azioni di contrasto alla ludopatia, finanziato in parte dalla Regione Lombardia. L’ufficio di piano di Arcisate è uno dei partner del progetto il cui ente capo fila è l’ufficio di piano di , questo ha come conseguenza che il contributo regionale sarà erogato al Comune di Tradate ed i Comuni del distretto di Arcisate beneficeranno delle prestazioni previste da tale progetto. - Progetto “giovani di valore” teso ad incentivare l’occupabilità dei giovani. Il progetto è stato giudicato interessante dalla Fondazione Cariplo ed è stato selezionato tra quelli che potranno presentare il piano esecutivo ed una richiesta di finanziamento. - Progetto “condivisione” teso a sostenere le assistenti sociali nella gestione di famiglie fragili e multiproblematiche

Entrate previste per la realizzazione del programma

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti Titolo 3 - Entrate extratributarie Titolo 4 - Entrate in conto capitale Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER PROGRAMMA Avanzo amministrazione - Fondo pluriennale vincolato - 726.766,59 726.766,59 726.766,59 Altre entrate (non direttamente collegate al programma) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO PROGRAMMA 726.766,59 726.766,59 726.766,59

Spesa previste per la realizzazione del programma

Titolo Residui presunti Previsioni Previsioni 2016 Previsioni 2017 Previsioni 2018 al 31/12/2015 definitive 2015 1 Spese correnti Previsione di 540.885,30 competenza 1.193.935,07 726.766,59 726.766,59 726.766,59 di cui già impegnate 77.068,00 di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 1.267.651,89 2 Spese in conto capitale 6.100,00 Previsione di competenza di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 6.100,00 TOTALE GENERALE DELLE SPESE Previsione di 546.985,30 competenza 1.193.935,07 726.766,59 726.766,59 726.766,59 di cui già impegnate 77.068,00 di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 1.273.751,89

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Missione: 12 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia Programma: 6 Interventi per il diritto alla casa

Linea Descrizione Ambito strategico Ambito operativo Durata G.A.P. Responsabile Responsabile politico gestionale 10 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia Diritti sociali, politiche sociali e famiglia Interventi per il diritto alla casa No

PROGRAMMA 06 : Interventi per il diritto alla casa

Assessore: Angela Bianchi - Delega : progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni Responsabile: Pulvirenti, Luciani ai cittadini, attività costituenti il relativo servizio, funzioni del Piano di Zona, esercizio della gestione del consultorio familiare delle Valli, sito in Comune di Cadegliano Viconago.

FINALITA’ - OBIETTIVI - MOTIVAZIONE DELLE SCELTE Sul versante del fabbisogno alloggiativo la città, negli ultimi anni, è profondamente cambiata. La domanda di casa insoddisfatta, a causa della persistente crisi economica, si è infatti estesa a nuove categorie sociali, mentre il generale impoverimento della popolazione residente limita la tradizionale possibilità di acquistare una casa e contestualmente aumenta la difficoltà a sostenere i costi degli affitti e quelli di ammortamento dei mutui già assunti. Detta situazione provoca come conseguenza una forte pressione sulle liste di attesa delle graduatorie per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica. Il F.S.A. - Fondo Sostegno Affitto è un contributo economico (a carico dello Stato, della Regione e deI Comuni) destinato alle famiglie in difficoltà con il pagamento dell’affitto sul mercato privato. Beneficiari del fondo sono gli inquilini che hanno un contratto di locazione con proprietari privati. Per consentire l’accesso al contributo, viene gestito, lo “Sportello Affitti" che ogni anno pubblica un apposito bando dove vengono indicate le condizioni, i termini e le modalità per la presentazione delle domande.

Entrate previste per la realizzazione del programma

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti Titolo 3 - Entrate extratributarie Titolo 4 - Entrate in conto capitale Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER PROGRAMMA Avanzo amministrazione - Fondo pluriennale vincolato - 12.050,00 12.050,00 12.050,00 Altre entrate (non direttamente collegate al programma) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO PROGRAMMA 12.050,00 12.050,00 12.050,00

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Spesa previste per la realizzazione del programma

Titolo Residui presunti Previsioni Previsioni 2016 Previsioni 2017 Previsioni 2018 al 31/12/2015 definitive 2015 1 Spese correnti Previsione di competenza 10.450,00 12.050,00 12.050,00 12.050,00 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 12.050,00 TOTALE GENERALE DELLE SPESE Previsione di competenza 10.450,00 12.050,00 12.050,00 12.050,00 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 12.050,00

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Missione: 12 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia Programma: 7 Programmazione e governo della rete dei servizi sociosanitari e sociali

Linea Descrizione Ambito strategico Ambito operativo Durata G.A.P. Responsabile Responsabile politico gestionale 10 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia Diritti sociali, politiche sociali e famiglia Programmazione e governo della 2019 No Angela Bianchi - Delega V. Pulvirenti – M. Luciani rete dei servizi sociosanitari : progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni ai cittadini, attività costituenti il relativo servizio, funzioni del Piano di Zona, esercizio della gestione del consultorio familiare delle Valli, sito in Comune di Cadegliano Viconago.

PROGRAMMA 07 : Programmazione e governo della rete dei servizi sociosanitari e sociali

Assessore: Angela Bianchi - Delega : progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni Responsabile: Pulvirenti, Luciani ai cittadini, attività costituenti il relativo servizio, funzioni del Piano di Zona, esercizio della gestione del consultorio familiare delle Valli, sito in Comune di Cadegliano Viconago.

FINALITA’ - OBIETTIVI - MOTIVAZIONE DELLE SCELTE

L’ente montano è chiamato a gestire la GAO della funzione sociale. Ribadendo il principio del documento programmatico getta le seguenti basi: “La C.M. H di fatto il soggetto definitivamente idoneo allo svolgimento di funzioni associate anche attraverso convenzioni modulari che consentano di impiegare modello organizzativi flessibili nella gestione delle singole funzioni/servizi tra Comuni, riconoscendo la peculiarità della montagna. NeIl’attuale clima istituzionale, appunto, in presenza di sempre maggiori nuovi compiti e funzioni attribuiti alle Autonomie Locali, si dovrà rafforzare ulteriormente un percorso di interazione con le amministrazioni locali. E' importante che cessi la vecchia cultura politica della Comunità come” ente _terzo" e si inizi ad operate nella nuova e più dinamica visione della Comunità come naturale estensione dell'Amministrazione Comunale. L ‘approccio di tipo culturale: il processo associativo richiede una presa di coscienza ben precisa da parte "di tutti gli attori coinvolti, che devono condividere una serie precisa di priorità. “ Il principio di sussidiarietà sancito dall’articolo 118 della Costituzione rappresenterà la stella polare dell’azione dell’Amministrazione nell’ambito del welfare. Ciò significa che essa opererà per legittimare, promuovere e sostenere il crearsi di un vero welfare di comunità, che veda riconosciuto e alimentato il protagonismo dei cittadini, delle famiglie e delle loro organizzazioni nell’individuazione dei bisogni e nella costruzione delle risposte. L’Amministrazione opererà quindi come un potente stimolatore delle capacità di autorganizzazione e di mobilitazione di risorse del tessuto sociale piuttosto che come organizzatore e distributore di servizi, senza dimenticare la responsabilità politica e amministrativa di organizzare un insieme di azioni e servizi in grado di fornire a tutti le necessarie opportunità di qualità della vita e di crescita personale, umana e civile. Si chiede di condividere con l’Amministrazione un obiettivo molto semplice: nessuno deve rimanere indietro. Tutti, quale che sia la loro situazione di partenza, devono trovare accoglienza, attenzione, supporto, così da poter immaginare un futuro migliore per se stessi e per i loro figli. In un momento di grave carenza di risorse, l’Amministrazione opererà come un buon padre di famiglia, che vuole condividere con le proprie amministrazioni e partners sociali le prospettive possibili di intervento, partendo dalla conoscenza, condivisa e analitica, tanto dell’insieme dei bisogni, quanto delle risorse disponibili. Ciò significherà mettere in campo un’azione corale e condivisa di riprogettazione del sistema dei servizi, così da renderli più efficiente, ben distribuito sul territorio e realmente universalistici. Per fare ciò si attingerà all’esperienza e alla professionalità del personale dell’Amministrazione, unita a quella dei collaboratori delle organizzazioni del terzo settore, ma si guarderà anche alle esperienze e alle soluzioni sperimentate altrove. Sollecitati dalla necessità, sarà essenziale sapere mantenere e sviluppare le forme di risposta universalistica ai bisogni attraverso una attenzione particolare e uno sforzo corale per la riduzione del costo di produzione dei servizi sociali. Garantire i livelli assistenziali di base e consolidare un sistema moderno e solidale di welfare e tutela dei diritti del cittadino, con particolare riferimento a quelli sociali e ai diritti dei più deboli, saper ascoltare le esigenze di tutte le fasce economiche e sociali. In particolare spettano ai Comuni, e quindi ora all’ente montano come gestore GAO, nell’ambito delle risorse disponibili: la Pag. 189 di 220

programmazione, progettazione, realizzazione della rete locale dei servizi sociali, l'erogazione dei servizi e delle prestazioni economiche, l'autorizzazione, accreditamento e vigilanza sui soggetti e strutture che erogano servizi sociali e prestazioni sociali (art.6 l.328/2000), la programmazione in base agli indirizzi regionali (DGR-Leggi). Gestione Associata L’Ufficio di piano: dal 2007 l’ente montano ha gestito e gestisce per i Comuni diversi servizi sia in forma diretta, sia attraverso accordi di programma o convenzioni /protocolli con altri Enti, in particolare relativi a: • interventi di tutela dei minori interessati da provvedimenti dell’Autorità giudiziaria e in regime di prevenzione: • sportello immigrati – spazio neutro – fondo di solidarietà piccoli comuni – erogazione titoli sociali; • interventi per l’inserimento lavorativo delle “fasce deboli”; • ricovero di sollievo per anziani in RSA; • progetto affido famiglie che fanno comunità- l’affido come impresa sociale congiunta; • creazione tavoli tematici che coinvolgono i comuni del distretto ed il terzo settore e privato sociale La Regione Lombardia sostiene l’erogazione dei servizi sociali ed il contenimento delle rette per gli utenti attraverso l’erogazione di un contributo a copertura parziale delle spese. Annualmente l’assemblea dei sindaci approva i criteri per il riparto del fondo sociale regionale sulla base degli obiettivi previsti nel piano di zona. La quota del fondo sociale regionale viene decisa annualmente dalla Regione nella seconda metà dell’anno.

Entrate previste per la realizzazione del programma

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti 2.280.547,59 2.280.547,59 2.280.547,59 Titolo 3 - Entrate extratributarie Titolo 4 - Entrate in conto capitale Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER PROGRAMMA 2.280.547,59 2.280.547,59 2.280.547,59 Avanzo amministrazione - Fondo pluriennale vincolato - -2.158.344,53 -2.158.344,53 -2.158.344,53 Altre entrate (non direttamente collegate al programma) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO PROGRAMMA 122.203,06 122.203,06 122.203,06

Spesa previste per la realizzazione del programma

Titolo Residui presunti Previsioni Previsioni 2016 Previsioni 2017 Previsioni 2018 al 31/12/2015 definitive 2015 1 Spese correnti 12.297,27 Previsione di competenza 98.713,06 122.203,06 122.203,06 122.203,06 di cui già impegnate 4.143,36 2.762,23 di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 134.500,33 TOTALE GENERALE DELLE SPESE Previsione di 12.297,27 competenza 98.713,06 122.203,06 122.203,06 122.203,06 di cui già impegnate 4.143,36 2.762,23 di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 134.500,33

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Missione: 12 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia Programma: 8 Cooperazione e associazionismo

Linea Descrizione Ambito strategico Ambito operativo Durata G.A.P. Responsabile Responsabile politico gestionale 10 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia Diritti sociali, politiche sociali e famiglia Cooperazione e associazionismo No

PROGRAMMA 08 : Cooperazione e associazionismo

Assessore: Angela Bianchi - Delega : progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni Responsabile: Pulvirenti, Luciani ai cittadini, attività costituenti il relativo servizio, funzioni del Piano di Zona, esercizio della gestione del consultorio familiare delle Valli, sito in Comune di Cadegliano Viconago.

FINALITA’ - OBIETTIVI - MOTIVAZIONE DELLE SCELTE Prosegue l’impegno nel favorire il Welfare di comunità attraverso la costituzione di una sempre più consistente rete con il mondo del volontariato sociale presente sul nostro territorio con le tante Associazioni, ciascuna con le proprie caratteristiche, tutte impegnate ogni giorno per rispondere ai bisogni dei cittadini, in particolar modo a sostegno di coloro che si trovano in situazioni di disagio. Proseguono gli incontri con il tavolo delle associazioni e con i Centri di ascolto per progettare e gestire insieme gli interventi e promuovere azioni di partecipazione attiva tra la popolazione storicamente molto sensibile alla solidarietà. Obiettivi: mantenimento delle convenzioni con le associazioni di volontariato per la disciplina del servizio di trasporto sociale e supporto all'azione di sensibilizzazione e promozione del volontariato fra la cittadinanza.

Entrate previste per la realizzazione del programma

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti Titolo 3 - Entrate extratributarie Titolo 4 - Entrate in conto capitale Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER PROGRAMMA Avanzo amministrazione - Fondo pluriennale vincolato - 5.500,00 5.500,00 5.500,00 Altre entrate (non direttamente collegate al programma) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO PROGRAMMA 5.500,00 5.500,00 5.500,00

Spesa previste per la realizzazione del programma

Titolo Residui presunti Previsioni Previsioni 2016 Previsioni 2017 Previsioni 2018 al 31/12/2015 definitive 2015 1 Spese correnti Previsione di competenza 5.500,00 5.500,00 5.500,00 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 5.500,00

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TOTALE GENERALE DELLE SPESE Previsione di competenza 5.500,00 5.500,00 5.500,00 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 5.500,00

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Descrizione della missione e dei programmi “area strategica sviluppo economico ed agricoltura”:

Missione: 14 Sviluppo economico e competitività Programma: 2 Commercio - reti distributive - tutela dei consumatori

Linea Descrizione Ambito strategico Ambito operativo Durata G.A.P. Responsabile Responsabile politico gestionale 11 Sviluppo economico e competitività Sviluppo economico e competitività Commercio - reti distributive - tutela No dei consumatori

PROGRAMMA 02 : Commercio - reti distributive - tutela dei consumatori

Responsabile: Basile, Piatti Assessore: ad interim dott.ssa Maria Sole De Medio

FINALITA’ - OBIETTIVI - MOTIVAZIONE DELLE SCELTE Il settore del commercio è un punto qualificante della realtà economica . Per sostenerlo occorre elaborare politiche tese a favorire il commercio puntando in particolare alla costante lotta all’abusivismo (e sanzionare i comportamenti non corretti nelle politiche commerciali degli operatori come delle grandi catene distributive), al miglioramento delle aree attrezzate, al miglioramento dell’arredo urbano delle grandi vie a vocazione commerciale. Facendo tesoro delle preziose indicazioni espresse dagli stessi commercianti, ma anche assumendo il punto di vista del cittadino-consumatore e del territorio, non sono poche le azioni da intraprendere e perseguire per mantenere la centralità del commercio locale che, in questi anni, ha dovuto sopportare il peso di una crisi economica e dei consumi senza precedenti. Per far fronte alle necessità del commercio si prevede di organizzare l’attività mediante un sempre più incidente ed assiduo coinvolgimento del territorio, al fine di ottimizzare la ricerca sia degli interventi e degli obiettivi da realizzare, sia delle risorse economiche per il loro raggiungimento. Dovrà, pertanto, essere implementata la fase di analisi del territorio e di confronto con gli stakeholders per consentire la corretta e puntuale individuazione degli obiettivi strategici, rafforzare la fase per la redazione e la promozione dei programmi di intervento e consentire il reperimento di sponsorizzazioni necessarie al raggiungimento degli obiettivi. In ogni caso, sarà posta un’attenzione particolare al sostegno dell’imprenditoria locale, alfine di contenere l’incidenza negativa portata dalla crisi economica generale nei confronti delle attività imprenditoriali del territorio, con particolare riferimento a quelle porzioni di tessuto locale a più alta densità commerciale. Verranno definite e sviluppate politiche finalizzate alla stabilizzazione d’impresa mediante la ricerca ed il reperimento di risorse da destinare alla promulgazione di bandi, la cui definizione verrà condivisa con le realtà associative, di categoria e imprenditoriali del territorio.

Entrate previste per la realizzazione del programma

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti Titolo 3 - Entrate extratributarie Titolo 4 - Entrate in conto capitale Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PROGRAMMA Fondo Pluriennale Vincolato ed Entrate generiche TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO PROGRAMMA

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Spesa previste per la realizzazione del programma

Titolo Residui presunti Previsioni Previsioni 2016 Previsioni 2017 Previsioni 2018 al 31/12/2015 definitive 2015 2 Spese in conto capitale 75.054,00 Previsione di competenza di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 75.054,00 TOTALE GENERALE DELLE SPESE Previsione di 75.054,00 competenza di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 75.054,00

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Missione: 14 Sviluppo economico e competitività Programma: 4 Reti e altri servizi di pubblica utilità

Linea Descrizione Ambito strategico Ambito operativo Durata G.A.P. Responsabile Responsabile politico gestionale 11 Sviluppo economico e competitività Sviluppo economico e competitività Reti e altri servizi di pubblica utilità 2019 No Assessore: ad interim Piatti, Basile dott.ssa Maria Sole De Medio

PROGRAMMA 04 : Reti e altri servizi di pubblica utilità

Responsabile: Basile, Piatti Assessore: ad interim dott.ssa Maria Sole De Medio

FINALITA’ - OBIETTIVI - MOTIVAZIONE DELLE SCELTE L’amministrazione intende promuovere l’avvio di una nuova fase nella vita economica della Valle perseguendo alcuni obiettivi per accrescerne la sua vocazione industriale/manifatturiera, stimolarne la competitività e rilanciare i livelli occupazionali. Attraverso la valorizzazione delle risorse locali, l’interazione e la comunicazione con i flussi globali produttivi si cercherà di sostenere la ripresa dell’attività imprenditoriale ed industriale. Si punterà a far emergere le eccellenze già presenti sul territorio, in modo da costituire un modello di riferimento per uno sviluppo di sistema e di reti che superino l’ambito locale. I servizi ai cittadini ed alle imprese saranno assicurati dal SUAP (Sportello Unico Attività produttive), gestito a livello di sovracomunale come gestione associata, all’insegna dell’unicità del punto di riferimento, dell’efficienza e della semplificazione delle procedure amministrative, utilizzando modalità telematiche di comunicazione più snelle ed efficaci (posta elettronica, posta certificata, prenotazioni appuntamenti online) che consentano, in presenza dei requisiti necessari, l’avvio dell’attività, la riduzione dei tempi di attesa, l’eliminazione del supporto cartaceo e di costi burocratici a carico delle imprese. Verrà intensificata l’azione informativa e divulgativa, sempre per via telematica, relativamente agli strumenti e misure di sostegno a favore delle aziende nonché alle agevolazioni e finanziamenti predisposti a livello regionale, nazionale ed europeo per la realizzazione di progetti e interventi innovativi da parte delle imprese al fine di favorirne lo sviluppo e la competitività.

Entrate previste per la realizzazione del programma

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti 33.700,00 33.700,00 33.700,00 Titolo 3 - Entrate extratributarie Titolo 4 - Entrate in conto capitale Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER PROGRAMMA 33.700,00 33.700,00 33.700,00 Avanzo amministrazione - Fondo pluriennale vincolato - 23.000,00 23.000,00 23.000,00 Altre entrate (non direttamente collegate al programma) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO PROGRAMMA 56.700,00 56.700,00 56.700,00

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Spesa previste per la realizzazione del programma

Titolo Residui presunti Previsioni Previsioni 2016 Previsioni 2017 Previsioni 2018 al 31/12/2015 definitive 2015 Previsione di competenza di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 1 Spese correnti 19.572,73 Previsione di competenza 75.600,00 56.700,00 56.700,00 56.700,00 di cui già impegnate 4.374,00 1.374,00 di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 76.272,73 2 Spese in conto capitale 50.470,00 Previsione di competenza 24.800,00 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 50.470,00 3 Spese per incremento attività finanziarie 1.100,00 Previsione di competenza di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 1.100,00 TOTALE GENERALE DELLE SPESE Previsione di 71.142,73 competenza 100.400,00 56.700,00 56.700,00 56.700,00 di cui già impegnate 4.374,00 1.374,00 di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 127.842,73

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Missione: 16 Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca Programma: 1 Sviluppo del settore agricolo e del sistema agroalimentare

Linea Descrizione Ambito strategico Ambito operativo Durata G.A.P. Responsabile Responsabile politico gestionale 12 Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca Sviluppo del settore agricolo e del No De Medio Piatti sistema agroalimentare

PROGRAMMA 01: Sviluppo del settore agricolo e del sistema agroalimentare

Responsabile: Piatti Assessore: ad interim dott.ssa Maria Sole De Medio

FINALITA’ - OBIETTIVI - MOTIVAZIONE DELLE SCELTE Il sistema agricolo, agroalimentare e forestale è chiamato a fronteggiare sfide globali e locali impegnative, caratterizzate dalla pressione competitiva cui si aggiungono nuovi e crescenti fenomeni di speculazione sui mercati finanziari, che aumentano l’incertezza in cui operano le imprese e lavolatilità dei prezzi e una politica agricola comunitaria non sempre capace di andare incontro alle peculiarità dei territori. Anche a livello locale, due fattori minacciano fortemente la stabilità del settore: lo scarso ricambio generazionale e l’urbanizzazione diffusa che consuma irreversibilmente i più fertili suoli minando l’equilibrato sviluppo del territorio (urbano-rurale), la sua attrattività e fruibilità, la qualità per la vita dei suoiabitanti nonché la stessa sicurezza e sovranità alimentare nel lungo periodo. L’ente fa riferimento alla normativa regionale in materia e alla sua applicazione. Con la definizione della nuova PAC, la Regione Lombardia ha avviato il lavoro di impostazione, organizzazione e applicazione dei nuovi Regolamenti, che sono entrati in vigore dal 1° gennaio 2015, nonché l’applicazione del nuovoProgramma di Sviluppo Rurale 2014-2020 che, per dotazione di risorse e ampiezza di intenti, rappresenta lo strumento su cui far convergere gli sforzi complessivi attraverso scelte strategiche necessariamente più attente,puntuali e selettive rispetto al passato, improntate su concetti chiave quali: Competitività (produttività), Innovazione, Rete, Sostenibilità e Continuità generazionale. Infine, si ritiene che la Regione possa ritenere di rivedere l’assetto istituzionale delle deleghe e delle competenze pubbliche in campo agricolo nell’ottica di una sua razionalizzazione. Si perseguirà la promozione di una imprenditorialità sempre più innovativa attraverso la crescita di un modello di agricoltura che coniughi inscindibilmente competitività e sostenibilità, che sia riconosciuta e valorizzata a presidio del territorio e dell’ambiente con attenzione alla qualità delle acque, cheprenda atto dell’evoluzione professionale e delle più intense relazioni con gli altri soggetti del sistema (ricerca, servizi, e figure professionali nuove), che si doti di strumenti nuovi per concorrere sul mercato e che gestisca in maniera efficiente le risorse di cui dispone, tra cui il suolo e l’acqua sempre più minacciati dai cambiamenti climatici in corso. Infine le azioni territoriali per lo sviluppo dell’economia rurale a livello locale si indirizzeranno verso il sostegno della filiera bosco - legno, la valorizzazione della multifunzionalità dell’agricoltura, l’incremento della diversificazione aziendale, il sostegno dell’agricoltura di Montagna e dello sviluppo delle aree in ritardo tramite azioni di Sviluppo locale, la valorizzazione e fruizione del territorio rurale, la tutela del patrimonio forestale lo sviluppo del Turismo Rurale e dell’Agriturismo.

Entrate previste per la realizzazione del programma Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti 6.757,04 6.757,04 6.757,04 Titolo 3 - Entrate extratributarie 3.500,00 3.500,00 3.500,00 Titolo 4 - Entrate in conto capitale 224.255,47 229.035,88 229.035,88 Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER PROGRAMMA 234.512,51 239.292,92 239.292,92 Avanzo amministrazione - Fondo pluriennale vincolato - 500,00 500,00 500,00 Altre entrate (non direttamente collegate al programma) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO PROGRAMMA 235.012,51 239.792,92 239.792,92

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Spesa previste per la realizzazione del programma

Titolo Residui presunti Previsioni Previsioni 2016 Previsioni 2017 Previsioni 2018 al 31/12/2015 definitive 2015 1 Spese correnti 35.591,88 Previsione di competenza 25.757,04 10.757,04 10.757,04 10.757,04 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 46.348,92 2 Spese in conto capitale Previsione di 248.781,75 competenza 224.255,47 224.255,47 229.035,88 229.035,88 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 473.037,22 TOTALE GENERALE DELLE SPESE Previsione di 284.373,63 competenza 250.012,51 235.012,51 239.792,92 239.792,92 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 519.386,14

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Descrizione delle missione e dei programmi a carattere solo tecnico-gestionale

Le missioni di seguito indicate, valorizzate nella sezione operativa, hanno carattere puramente tecnico-gestionale e afferiscono alle linee programmatiche specifiche.

Missione: 20 Fondi e accantonamenti

Missione: 50 Debito pubblico

Missione: 60 Anticipazioni finanziarie

Missione: 99 Servizi per conto terzi

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Missione: 20 Fondi e accantonamenti Programma: 1 Fondo di riserva

Linea Descrizione Ambito strategico Ambito operativo Durata G.A.P. Responsabile Responsabile politico gestionale 13 Fondi e accantonamenti Fondi e accantonamenti Fondo di riserva 2019 No De Medio Bortolamai

PROGRAMMA 01 : Fondo di riserva

Responsabile: Bortolamai Assessore: ad interim dott.ssa Maria Sole De Medio

FINALITA’ - OBIETTIVI - MOTIVAZIONE DELLE SCELTE Gli enti locali iscrivono nel proprio bilancio di previsione un fondo di riserva non inferiore allo 0,30 e non superiore al 2 per cento del totale delle spese correnti inizialmente previste in bilancio.

Entrate previste per la realizzazione del programma

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti Titolo 3 - Entrate extratributarie Titolo 4 - Entrate in conto capitale Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER PROGRAMMA Avanzo amministrazione - Fondo pluriennale vincolato - 26.521,54 25.654,03 25.654,03 Altre entrate (non direttamente collegate al programma) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO PROGRAMMA 26.521,54 25.654,03 25.654,03

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Spesa previste per la realizzazione del programma

Titolo Residui presunti Previsioni Previsioni 2016 Previsioni 2017 Previsioni 2018 al 31/12/2015 definitive 2015 1 Spese correnti Previsione di competenza 23.369,32 26.521,54 25.654,03 25.654,03 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 26.521,54 TOTALE GENERALE DELLE SPESE Previsione di competenza 23.369,32 26.521,54 25.654,03 25.654,03 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 26.521,54

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Missione: 20 Fondi e accantonamenti Programma: 2 Fondo crediti di dubbia esigibilità

Linea Descrizione Ambito strategico Ambito operativo Durata G.A.P. Responsabile Responsabile politico gestionale 13 Fondi e accantonamenti Fondi e accantonamenti Fondo crediti di dubbia esigibilità 2019 No De Medio Bortolamai

PROGRAMMA 02 : Fondo svalutazione crediti

Responsabile: Bortolamai Assessore: ad interim dott.ssa Maria Sole De Medio

FINALITA’ - OBIETTIVI - MOTIVAZIONE DELLE SCELTE Gli enti locali iscrivono nel proprio bilancio di previsione un fondo crediti di dubbia esigibilità, con conseguente vincolo di una quota dell’avanzo di amministrazione, per i crediti di dubbia e difficile esazione accertati nell’esercizio. Il fondo crediti di dubbia esigibilità: Il bilancio 2016/2018 è redatto secondo i nuovi principi contabili e secondo i nuovi schemi previsti dal DPCM 28 dicembre 2011. Nel corso di ciascun esercizio, il FCDE impedisce l’utilizzo di entrate esigibili nell’esercizio, ma di dubbia e difficile esazione, a copertura di spese esigibili nel medesimo esercizio. L’allegato n. 2/4 “Principio contabile applicato concernente la contabilità finanziaria” richiamato dall’art. 3 del Decreto Legislativo 23 giugno 2011 n. 118 cosi come modificato dal decreto Legislativo 10 agosto 2014 n. 126, in particolare al punto 3.3 e all’esempio n. 5 in appendice, disciplina l’accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità a fronte di crediti di dubbia e difficile esazione accertati nell’esercizio. A tal fine è previsto che nel bilancio di previsione venga stanziata una apposita posta contabile, denominata “Accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità” il cui ammontare è determinato in considerazione della dimensione degli stanziamenti relativi ai crediti che si prevede si formeranno nell’esercizio, della loro natura e dell’andamento del fenomeno negli ultimi cinque esercizi precedenti. Tale accantonamento non risulterà oggetto di impegno e genererà pertanto un’economia di bilancio destinata a confluire nel risultato di amministrazione come quota accantonata. Non si è ritenuto, in ragione della tipologia di entrate specifiche di questa Amministrazione, ente di secondo livello, e delle modalità di accertamento delle stesse, procedere ad accantonamenti al fondo crediti di dubbia esigibilità, poiché trattasi di entrate aventi natura di trasferimento (a titolo corrente o in conto capitale) provenienti da Enti pubblici a fronte di obblighi contrattuali/convenzionali/consortili (anche di valore pluriennale) completamente accertabili con gli impegni formalmente assunti con atti pubblici adottati.

Entrate previste per la realizzazione del programma

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti Titolo 3 - Entrate extratributarie Titolo 4 - Entrate in conto capitale Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER PROGRAMMA Avanzo amministrazione - Fondo pluriennale vincolato - Altre entrate (non direttamente collegate al programma) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO PROGRAMMA

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Spesa previste per la realizzazione del programma

Titolo Residui presunti Previsioni Previsioni 2016 Previsioni 2017 Previsioni 2018 al 31/12/2015 definitive 2015 1 Spese correnti Previsione di competenza 1.167,98 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa TOTALE GENERALE DELLE SPESE Previsione di competenza 1.167,98 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa

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Missione: 50 Debito pubblico Programma: 1 Quota interessi ammortamento mutui e prestiti obbligazionari

Linea Descrizione Ambito strategico Ambito operativo Durata G.A.P. Responsabile Responsabile politico gestionale 14 Debito pubblico Debito pubblico Quota interessi ammortamento 2019 No De Medio Bortolamai mutui e prestiti obbligazionari

PROGRAMMA 01: Quota interessi ammortamento mutui e prestiti obbligazionari

Responsabile: Bortolamai Assessore: ad interim dott.ssa Maria Sole De Medio

FINALITA’ - OBIETTIVI - MOTIVAZIONE DELLE SCELTE La spesa per rimborso prestiti (quota interessi dei prestiti contratti dall’Ente) è imputata al bilancio dell’esercizio in cui viene a scadenza la obbligazione giuridica passiva corrispondente alla rata di ammortamento annuale. Pertanto tali impegni sono imputati negli esercizi del bilancio pluriennale sulla base del piano di ammortamento, e per gli esercizi non gestiti si predispone l’impegno automatico, sempre sulla base del piano di ammortamento. Gli impegni sono effettuati a seguito dell’effettiva erogazione del prestito o della messa a disposizione del finanziamento (Cassa Depositi e Prestiti). Le quote in conto capitale dei mutui assunti sono liquidate al 30 giugno ed al 31 dicembre. Entrate previste per la realizzazione del programma

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti Titolo 3 - Entrate extratributarie Titolo 4 - Entrate in conto capitale Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER PROGRAMMA Avanzo amministrazione - Fondo pluriennale vincolato - 10.198,49 8.588,99 6.902,75 Altre entrate (non direttamente collegate al programma) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO PROGRAMMA 10.198,49 8.588,99 6.902,75

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Spesa previste per la realizzazione del programma

Titolo Residui presunti Previsioni Previsioni 2016 Previsioni 2017 Previsioni 2018 al 31/12/2015 definitive 2015 1 Spese correnti Previsione di competenza 7.734,69 10.198,49 8.588,99 6.902,75 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 10.198,49 TOTALE GENERALE DELLE SPESE Previsione di competenza 7.734,69 10.198,49 8.588,99 6.902,75 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 10.198,49

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Missione: 50 Debito pubblico Programma: 2 Quota capitale ammortamento mutui e prestiti obbligazionari

Linea Descrizione Ambito strategico Ambito operativo Durata G.A.P. Responsabile Responsabile politico gestionale 14 Debito pubblico Debito pubblico Quota capitale ammortamento 2019 No De Medio Bortolamai mutui e prestiti obbligazionari

PROGRAMMA 02: Quota capitale ammortamento mutui e prestiti obbligazionari

Responsabile: Bortolamai Assessore: ad interim dott.ssa Maria Sole De Medio

FINALITA’ - OBIETTIVI - MOTIVAZIONE DELLE SCELTE La spesa per rimborso prestiti (quota capitale dei prestiti contratti dall’Ente) è imputata al bilancio dell’esercizio in cui viene a scadenza la obbligazione giuridica passiva corrispondente alla rata di ammortamento annuale. Pertanto tali impegni sono imputati negli esercizi del bilancio pluriennale sulla base del piano di ammortamento, e per gli esercizi non gestiti si predispone l’impegno automatico, sempre sulla base del piano di ammortamento. Gli impegni sono effettuati a seguito dell’effettiva erogazione del prestito o della messa a disposizione del finanziamento (Cassa Depositi e Prestiti). E’ previsto in particolare a partire dal corrente bilancio la sottoscrizione di un nuovo mutuo con CCDDPP per finanziare un’importante infrastruttura afferente al depuratore Bolletta. Gli interessi verranno rimborsati con apposita voce di entrata già prevista direttamente dai comuni convenzionati. Le quote in conto capitale dei mutui assunti sono liquidate al 30 giugno ed al 31 dicembre. Entrate previste per la realizzazione del programma

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti Titolo 3 - Entrate extratributarie Titolo 4 - Entrate in conto capitale Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PER PROGRAMMA Avanzo amministrazione - Fondo pluriennale vincolato - 70.801,51 72.411,01 74.097,25 Altre entrate (non direttamente collegate al programma) TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO PROGRAMMA 70.801,51 72.411,01 74.097,25

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Spesa previste per la realizzazione del programma

Titolo Residui presunti Previsioni Previsioni 2016 Previsioni 2017 Previsioni 2018 al 31/12/2015 definitive 2015 4 Rimborso Prestiti 27.438,84 Previsione di competenza 63.265,31 70.801,51 72.411,01 74.097,25 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 98.240,35 TOTALE GENERALE DELLE SPESE Previsione di 27.438,84 competenza 63.265,31 70.801,51 72.411,01 74.097,25 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 98.240,35

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Missione: 60 Anticipazioni finanziarie Programma: 1 Restituzione anticipazione di tesoreria

Linea Descrizione Ambito strategico Ambito operativo Durata G.A.P. Responsabile Responsabile politico gestionale 15 Anticipazioni finanziarie Anticipazioni finanziarie Restituzione anticipazione di 2019 No De Medio Bortolamai tesoreria

PROGRAMMA 01 : Restituzione anticipazione di tesoreria

Responsabile: Bortolamai Assessore: ad interim dott.ssa Maria Sole De Medio

FINALITA’ - OBIETTIVI - MOTIVAZIONE DELLE SCELTE Nel caso l’ente si trovasse a dover attivare l’anticipazione di cassa da parte del tesoriere, la stessa dovrà essere restituita entro il 31/12.

Entrate previste per la realizzazione del programma

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti Titolo 3 - Entrate extratributarie Titolo 4 - Entrate in conto capitale Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PROGRAMMA Fondo Pluriennale Vincolato ed Entrate generiche 507.681,58 507.681,58 507.681,58 TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO PROGRAMMA 507.681,58 507.681,58 507.681,58

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Spesa previste per la realizzazione del programma

Titolo Residui presunti Previsioni Previsioni 2016 Previsioni 2017 Previsioni 2018 al 31/12/2015 definitive 2015 1 Spese correnti Previsione di competenza 7.681,58 7.681,58 7.681,58 7.681,58 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 7.681,58 5 Chiusura Anticipazioni ricevute da istituto tesoriere/cassiere Previsione di competenza 500.000,00 500.000,00 500.000,00 500.000,00 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 500.000,00 TOTALE GENERALE DELLE SPESE Previsione di competenza 507.681,58 507.681,58 507.681,58 507.681,58 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 507.681,58

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Missione: 99 Servizi per conto terzi Programma: 1 Servizi per conto terzi e Partite di giro

Linea Descrizione Ambito strategico Ambito operativo Durata G.A.P. Responsabile Responsabile politico gestionale 16 Servizi per conto terzi Servizi per conto terzi Servizi per conto terzi e Partite di 2019 No De Medio Bortolamai giro

PROGRAMMA 01 : Servizi per conto terzi e Partite di giro

Responsabile: Bortolamai Assessore: ad interim dott.ssa Maria Sole De Medio

FINALITA’ - OBIETTIVI - MOTIVAZIONE DELLE SCELTE Gestione delle entrate e delle spese relative ai servizi per conto terzi e le partite di giro secondo il principio contabile applicato alla contabilità finanziaria in base al quale rientrano nella fattispecie da iscrivere in tale missione le transazioni poste in essere per conto di altri soggetti in assenza di qualsiasi discrezionalità e autonomia decisionale da parte dell’ente, quali quelle effettuate come sostituto di imposta. La necessità di garantire e verificare l’equivalenza tra gli accertamenti e gli impegni riguardanti le partite di giro o le operazioni per conto terzi, attraverso l’accertamento di entrate cui deve corrispondere, necessariamente, l’impegno di spese correlate (e viceversa) richiede che, in deroga al principio generale n. 16 della competenza finanziaria, le obbligazioni giuridicamente perfezionate attive e passive che danno luogo a entrate e spese riguardanti le partite di giro e le operazioni per conto terzi, sono registrate e imputate all’esercizio in cui l’obbligazione è perfezionata e non all’esercizio in cui l’obbligazione è esigibile.

Entrate previste per la realizzazione del programma

Descrizione Entrata ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria Titolo 2 - Trasferimenti correnti Titolo 3 - Entrate extratributarie Titolo 4 - Entrate in conto capitale Titolo 6 - Accensione di prestiti TOTALE ENTRATE SPECIFICHE PROGRAMMA Fondo Pluriennale Vincolato ed Entrate generiche 1.180.000,00 1.180.000,00 1.180.000,00 TOTALE ENTRATE FINANZIAMENTO PROGRAMMA 1.180.000,00 1.180.000,00 1.180.000,00

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Spesa previste per la realizzazione del programma

Titolo Residui presunti Previsioni Previsioni 2016 Previsioni 2017 Previsioni 2018 al 31/12/2015 definitive 2015 7 Uscite per conto terzi e partite di giro 46.706,59 Previsione di competenza 1.180.000,00 1.180.000,00 1.180.000,00 1.180.000,00 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 1.226.706,59 TOTALE GENERALE DELLE SPESE Previsione di 46.706,59 competenza 1.180.000,00 1.180.000,00 1.180.000,00 1.180.000,00 di cui già impegnate di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa 1.226.706,59

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INDIRIZZI ALLA AZIENDA SPECIALE

Azienda Speciale Centro di Formazione del Piambello

Nel programma amministrativo vengono tra l’altro delineati obiettivi ed interventi riferiti alle azienda speciale. Viene evidenziata l’assoluta necessità di definire con esattezza quali sono gli indirizzi strategici attuati dell’azienda stessa per verificarne la sintonia con gli indirizzi dell’Ente, monitorando gli eventuali scostamenti al fine di attivare le opportune azioni correttive.

Descrizione del programma: La valorizzazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche e degli enti di formazione professionale, diretti protagonisti e responsabili del processo formativo diventa obiettivo essenziale, nelle politiche di crescita del capitale umano, espresso attraverso l’attività dell’Azienda Speciale. Lo sviluppo dei servizi per l’assolvimento del diritto-dovere di istruzione e formazione per: - promuovere un incontro virtuoso domanda/offerta per lo sviluppo del sistema socio-economico locale; - sostenere le giovani donne e i giovani uomini ad esplorare percorsi educativi e formativi per lo sviluppo di qualifiche adeguate; - incentivare il successo formativo. La valorizzazione delle risorse umane e del sapere costituisce una leva fondamentale per l’innovazione e la qualità dello sviluppo. Accanto all’obiettivo di innalzamento delle competenze, gli interventi intendono, in generale, garantire un sistema di istruzione e formazione professionale in grado di offrire a tutti una concreta opportunità di portare a termine il proprio percorso di studio o formazione, nei tempi più brevi possibili e con la salvaguardia delle competenze acquisite. Motivazione delle scelte: Lo sviluppo dell’Azienda Speciale CFP vedrà la messa in atto di azioni, con il coinvolgimento e la più ampia partecipazione di tutti i soggetti interessati - istituzioni, parti sociali, operatori del settore, enti locali - in una logica di sussidiarietà e partenariato, capaci di valorizzare le specificità del sistema in un’ottica integrata e di promuovere la qualità dei servizi erogati. Le azioni programmate privilegiano la domanda espressa da allievi, famiglie, lavoratori e dal mondo dell’impresa, anche attraverso una più precisa rilevazione dei fabbisogni e delle tendenze di sviluppo del territorio. Interventi prioritari sono: • Supporto alla domanda di formazione e specializzazione continua e permanente in particolare in relazione alle figure professionali e alle competenze ritenute cruciali per l’opportunità di sviluppo legate al territorio. • Messa a regime dei percorsi di formazione. • Sviluppo degli standards di qualità nell’erogazione dei servizi formativi. • Sviluppo di una piena integrazione tra le politiche di formazione e del lavoro.

Le politiche per i giovani sono il primo investimento per il sistema. La linea di azione principale consiste nel metterli in grado di saper scegliere e poter scegliere dando così priorità alle azioni finalizzate allo sviluppo dell’autonomia con particolare attenzione alla transizione alla vita adulta. In questo senso , coerentemente con il dettato dello Statuto, nel momento in cui esiste congiunturalmente una obiettiva difficoltà culturale, l’ente montano è chiamato a realizzare politiche ispirate alla valorizzazione delle differenze, di intesa con le realtà territoriale funzionali al consolidamento delle reti locali di servizio, avendo come ambiti privilegiati le politiche della formazione, del lavoro e della conciliazione. Si

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conferma così il modello sussidiario di “governance” centrato sulla persona , la libertà di scelta, la valorizzazione al meglio del capitale umano. Nell’ultimo periodo si rileva una ingente diminuzione di iscrizioni sia al DDIF (Diritto Dovere Istruzione e Formazione) e quindi dell’area formativa ragazzi, che nella formazione continua e permanente. Le cause del decremento degli utenti sono da ricercarsi: - nella crisi economica, in quanto i ragazzi scelgono di fare la scuola lavoro in Svizzera o contratti di apprendistato per poter aiutare economicamente le famiglie; - la carenza di bandi che finanziano le attività formative dei disoccupati o inoccupati e gli adulti non possono più permettersi percorsi formativi a pagamento; - la carenza dei servizi pubblici, di pomeriggio non ci sono più mezzi di trasporto diretti a Viggiù, Saltrio, Clivio e Cantello e quindi molti hanno scelto di andare nelle scuole di Varese perché impossibilitati a frequentare le lezioni pomeridiane e per gli adulti non ci sono più mezzi al termine delle lezioni serali. Le risorse destinate a questo programma tendono a realizzare le necessità di spesa delle attività di gestione corrispondente al servizio indicato nel precedente punto.

Finalità da conseguire: Il DUP è lo strumento di pianificazione strategica, programmazione operativa e controllo dell’ente. La stessa costituisce inoltre il momento prioritario per aggiornare gli indirizzi generali di governo dell’amministrazione in carica, garantendo in tale modo accresciuta trasparenza alle scelte politiche, è pertanto importante ed opportuno che la stessa contenga con tutte le principali iniziative dell’amministrazione, anche qualora tali interventi non comportino, come il presente programma e almeno per la fase previsionale, alcun onere finanziario per l’ente. Rilevato che l’azienda speciale è "ente strumentale” per gestione del servizio della formazione professionale, rispetto all’ente montano che l’ha costituita, allo stesso spetta determinare le finalità e gli indirizzi dell’ Azienda stessa, approvarne gli atti fondamentali, esercitare la vigilanza; verifica i risultati della gestione e provvede alla copertura degli eventuali costi sociali. Il presente programma ha la finalità di individuare le linee guida secondo le quali svolgere le attività descritte.

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GLI INVESTIMENTI

ELENCO ANNUALE DELLE OPERE PUBBLICHE DA REALIZZARE NEL PERIODO 2016 / 2018

N.progr. CODICE DESCRIZIONE Priorita' OPERE DA REALIZZARE DEL PROGRAMMA note (1) AMM.NE DELL'INTERVENTO (5) Primo anno Secondo anno Terzo anno Totale (2) (2016) (2017)) (2018)

1 030060012 SISTEMAZIONE IDRAULICO FORESTALE 0 150.000,00 0,00 0,00 150.000,00 150.000,00 euro DEL PARCO ARGENTERA già finanziate in esercizi precedenti 2 030012060 TRATTO DI CONNESSIONE IN CUNARDO 0 0,00 0,00 100.000,00 TRA LE RETI CICLOPEDONALI DELLE 100.000,00 COMUNITA' MONTANE DEL PIAMBELLO E V 3 030012083 STRALCIO B PROLUNGAMENTO DEL 0 0,00 749.005,25 PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA 374.502,62 374.502,63 VALGANNA E VALMARCHIROLO NEI COMUNI DI IND 4 030012083 STRALCIO A, PROLUNGAMENTO DEL 0 1.080.794,75 euro PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA 382.892,13 374.502,62 323.400,00 1.080.794,75 già finanziate in VALGANNA E VALMARCHIROLO NEI esercizi precedenti COMUNI DI IN 5 030012083 STRALCIO C, PROLUNGAMENTO DEL 0 0,00 323.400,00 PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA 323.400,00 VALGANNA E VALMARCHIROLO NEI COMUNI DI IN 532.892,13 749.005,24 1.121.302,63 2.453.200,00

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FONTI DI FINANZIAMENTO Quadro riassuntivo TREND STORICO PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE % scostamento 2013 2014 2015 2016 2017 2018 della col. 4 rispetto ENTRATE (accertamenti) (accertamenti) (assestato) (previsioni) (previsioni) (previsioni) alla col. 3 1 2 3 4 5 6 7 Contributi e trasferimenti correnti 4.153.205,68 3.729.858,85 5.655.942,90 5.298.309,22 5.282.189,98 5.282.189,98 -6,32

Extratributarie 204.173,18 169.936,26 486.560,00 438.160,00 418.160,00 418.160,00 -9,94

TOTALE ENTRATE CORRENTI 4.357.378,86 3.899.795,11 6.142.502,90 5.736.469,22 5.700.349,98 5.700.349,98 -7,19 Avanzo di amministrazione applicato per 134.499,12 134.499,12 486.906,95 0,00 spese correnti TOTALE ENTRATE UTILIZZATE PER SPESE CORRENTI E RIMBORSO 4.491.877,98 4.034.294,23 6.629.409,85 5.736.469,22 5.700.349,98 5.700.349,98 -13,47 PRESTITI (A) Alienazione di beni e trasferimenti capitale 851.473,59 4.889.528,08 711.820,19 267.605,47 646.888,51 1.070.288,51 -62,40 Accensione mutui passivi 0,00 0,00 0,00 150.000,00 0,00 0,00 0,00 Altre accensione di prestiti 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Avanzo di amministrazione applicato per: - fondo ammortamento 0,00 0,00 0,00 0,00 - finanziamento investimenti 150.000,00 150.000,00 332.898,48 0,00 TOTALE ENTRATE C/CAPITALE 1.001.473,59 5.039.528,08 1.044.718,67 417.605,47 646.888,51 1.070.288,51 -60,03 DESTINATI A INVESTIMENTI (B) Riscossione crediti 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Anticipazioni di cassa 0,00 0,00 500.000,00 500.000,00 500.000,00 500.000,00 0,00 TOTALE MOVIMENTO FONDI (C) 0,00 0,00 500.000,00 500.000,00 500.000,00 500.000,00 0,00 TOTALE GENERALE (A+B+C) 5.493.351,57 9.073.822,31 8.174.128,52 6.654.074,69 6.847.238,49 7.270.638,49 -18,60

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FONTI DI FINANZIAMENTO – CONSIDERAZIONI GENERALI La gestione finanziaria della Comunità Montana è basata su una struttura basata sulla cd. “finanza derivata”, cioè sui trasferimenti da parte della Regione e degli altri enti locali, relegando ad un ruolo puramente simbolico le entrate proprie della stessa. locali, cioè quelle entrate disciplinabili ed amministrabili direttamente dagli enti Problema fondamentale per le Comunità Montane enti di secondo livello, a finanza totalmente derivata, le cui entrate sono prevalentemente fondi trasferiti da Comuni e da Regione è la rigidità e costante riduzione degli stessi. I governo della Comunità Montana per i prossimi anni sarà all’insegna della continuità e il suo programma farà riferimento al precedente con alcune necessarie e fondamentali variazioni, dettate dalle opportunità e difficoltà insorte nel corso degli ultimi due anni. Il processo in corso di riordino istituzionale relativo agli enti intermedi, alla luce anche del riordino che Regione Lombardia effettuerà delle funzioni della Provincia, condurrà ad un confronto aperto per costruire un percorso di coordinamento e di suddivisioni di compiti e funzioni per evitare sovrapposizioni e perseguire un efficiente utilizzo delle risorse. La crisi economica generale ha delle ripercussioni pesanti sui bilanci dei Comuni e della Comunità Montana che sarà chiamata a coordinare e stimolare forme di gestione associata dei servizi. I servizi associati sono inoltre richiesti dalle normative regionali e nazionali ed in particolare sono una condizione necessaria è sarà pertanto da perseguire con maggiore urgenza l’obiettivo della gestione associata delle funzioni al fine di consentire ai Comuni di usufruire di servizi più efficienti con un notevole risparmio di risorse. Vi è inoltre da considerare che le ultime leggi finanziare hanno via via penalizzato il trasferimento di risorse alle Comunità Montane legandole sempre più allo sviluppo di progetti sovracomunali. Una politica di sovracomunale e pertanto comunitaria efficace richiede una grande sintonia tra i Comuni che devono dimenticare le dinamiche contrattuali tra Amministrazioni per affrontare i problemi in modo solidale ed unitario.

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ANALISI DELLE RISORSE Contributi e trasferimenti correnti

TREND STORICO PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE % scostamento 2013 2014 2015 2016 2017 2018 della col.4 ENTRATE (accertamenti) (accertamenti) (previsioni) (previsioni) (previsioni) (previsioni) rispetto alla col.3 1 2 3 4 5 6 7 Contributi e trasferimenti correnti dallo stato 114.967,22 39.550,00 40.049,43 40.049,43 40.049,43 40.049,43 0,00 Contributi e trasferimenti correnti dalla regione 461.567,33 0,00 431.598,66 401.598,66 385.479,42 385.479,42 -6,95 Contributi e trasferimenti correnti dalla regione per funzioni delegate 18.005,97 0,00 30.622,57 30.622,57 30.622,57 30.622,57 0,00 Contributi e trasferimenti da parte di organismi comunitari ed 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 internazionali Contributi e trasferimenti correnti da altri enti del settore pubblico 3.558.665,16 3.690.308,85 5.153.672,24 4.826.038,56 4.826.038,56 4.826.038,56 -6,35 TOTALE 4.153.205,68 3.729.858,85 5.655.942,90 5.298.309,22 5.282.189,98 5.282.189,98 -6,32

Valutazione dei trasferimenti erariali programmati in rapporto ai trasferimenti medi nazionali, regionali e provinciali: Dalla lettura della scheda “Analisi delle risorse – Contributi e trasferimenti correnti” si rileva che i fondi ordinari per spese di funzionamento trasferiti dallo Stato azzerati per effetto della Legge nr.91 del 23.12.2009, in parte ripristinati dal 2011, continuano ad essere erogati. Alla luce del disposto di cui alla sentenza della Corte Costituzionale nr.326 del 2010 le Comunità Montane continueranno a ricevere alcune forme di finanziamento dallo Stato, in particolare il contributo che continua ad essere erogato riguarda lo sviluppo degli investimenti. Tale entrata costituisce di fatto una sorta di rimborso in quanto collegata a spese già previste nel bilancio della Comunità Montana con la loro specifica copertura.

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Considerazioni sui trasferimenti regionali in rapporto alle funzioni delegate o trasferite, ai piani o programmi regionali di settore: Regime dei Pisl La Regione Lombardia con D.G.R. in data 26 ottobre 2011 - nr.IX/2406 avente per oggetto “Assegnazione alle Comunità montane della Lombardia del contributo regionale per la realizzazione del Pisl Montagna ai sensi dell’art.12, commi 1 e 2 della L.R.25/2007 ha deliberato di approvare il piano di assegnazione per il triennio 2011-2013 delle citate risorse. A questa Amministrazione Montana sono state assegnate, rispettivamente per gli anni 2011, 2012 e 2013 le seguenti risorse: 719.774,00 – 561.187,00 – 561.187,00. Al momento non si hanno notizie del finanziamento del prossimo PISL.

Trasferimenti ordinari da parte della Regione Lombardia: contributo al funzionamento L.R.19/2008 art.13 c.1 lettera c) bis e contributo forme associative L.R.19/2008 art.20. La Regione Lombardia attraverso un’analisi commissionata ad Eupolis Lombardia ha messo a punto dei nuovi criteri di riparto dei fondi di cui in oggetto.

Per il triennio 2014-2016 il fondo per il funzionamento viene erogato con applicazione del metodo dei costi standard e con esclusivo riferimento al grado di efficienza delle CC.MM. nello svolgimento di funzioni e di servizi conferiti dalla Regione. Sono stati scelti dei criteri di progressività che rendano sostenibile finanziariamente l’impatto del metodo dei costi standard. Nello stesso periodo la Giunta regionale determina una riduzione del contributo di funzionamento in ragione del mancato o ridotto svolgimento della gestione in forma associata di funzioni e servizi delegati dai Comuni, ai sensi dell’art.9 della L.R. 19/2008. I due criteri trovano corrispondenza operativa nelle due rate annuali con le quali il fondo di funzionamento è trasferito. Viene inoltre prevista una progressività nel triennio della metodologia del fabbisogno standard che prevede una evoluzione delle percentuali come segue: 2014 70% peso del contesto 30% peso degli indicatori di attività.

2015 50% peso del contesto 50% peso degli indicatori di attività.

2016 30% peso del contesto 70% peso degli indicatori di attività.

Tale nuova metodologia, ancora tutta da sperimentare, considerato che il primo anno di applicazione è stato il 2014, introduce delle fragilità nella consistenza delle entrate di bilancio anche in considerazione della significativa riduzione del fondo che è passato dai 12 milioni dal 2014 ai 10, milioni del 2015 e 2016, con una contrazione quindi di 2 milioni, (500.000,00 euro in più di quanto programmato lo scorso anno). La previsione di bilancio in via prudenzialmente delle somme da erogare da parte della regione è stata quantificata sulla base del triennio 2013-2015 così come la quota relativa alle gestioni associate previste. La riduzione significativa nel triennio dei fondi correnti per le CC.MM. porta l’ente a predisporre un bilancio di stretta sopravvivenza. Grava invece interamente su questo bilancio l'azzeramento della risorsa collegata alla L.R.11/98 collegata alle spese di gestione per le funzioni trasferite in materia di agricoltura. E' stato necessario ridurre le entrate di euro 19.254,00 e operare un taglio corrispondente nelle spese di gestione

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dell'ente. Considerando quindi nel loro insieme le poste di entrate oggetto di taglio si ottiene una complessiva riduzione del 20,23% consolidata nel corrente bilancio. Dal 2014, considerato anche il venir meno delle quota per spese di gestione derivante dal Pisl, complessivamente la contrazione delle risorse da iscrivere in bilancio è stata del 32,33%, che significa che, nel breve volgere di un biennio, l'ente ha dovuto ristrutturare la propria spesa su questa pesante decurtazione che, espressa in cifre, ammonta a 184.220,00. Ciò è stato possibile attraverso una politica di bilancio che ha sempre avuto seguito due fondamentali linee guida: 1) non consolidare con spese correnti ripetitive risorse che non era sicuro poter considerare anch'esse "ripetitive"; 2) anticipare una politica di riduzione della spesa ancor prima di avere la certezza della riduzione delle risorse.

Gestioni Associate

Viene previsto un trasferimento regionale pari nella misura accertata nel triennio 2013-2015 proprio per consentire all’ente un margine di manovra prudenziale, quando saranno definiti i riparti effettivi, avendo una forte variabilità sia su questa voce che su quella ordinaria, il trasferimento è stato previsto in euro 77.095,88. Terminando l’analisi del tema “trasferimenti dalla Regione” occorre rilevare che l’originaria tendenza all’incremento sia dell’entità che della natura della diverse materie legislative oggetto dei trasferimenti di fondi, che si inquadrava in una precisa politica regionale volta alla realizzazione di un federalismo reale e di un decentramento della gestione in diversi settori, sembra per ora segnare una battuta di arresto forse in attesa dell’avvento di un federalismo reale. La Regione Lombardia si trova inoltre nella necessità di dimostrare alla Corte dei Conti che sta esaminando le risorse assegnate alle CC.MM. l’economicità e la validità dei servizi dalle stesse resi a fronte dell’investimento effettuato. Gli stessi trasferimenti "storici" collegati a funzioni trasferite quali l'Anticendio e le Guardie Ecologiche incontrano difficoltà (per le Guardie Ecologiche non vengono negli ultimi 3 esercizi più fatti trasferimenti per investimenti, e il riparto del contributo per l'AIB ad inizio novembre non risulta ancora comunicato).

Illustrazione altri trasferimenti correlati ad attività diverse (convenzioni, elezioni, Leggi speciali ecc.):

La quota statutaria per l’anno 2016 rimane fissata in euro 3,00 per abitante. A fronte di questo “prelevamento” fisso l’ente ha incrementato i suoi interventi a livello sovracomunale per la gestione di servizi a favore dei Comuni: servizio urbanistico e tecnico, servizio informativo, servizio assistenza sociale e domiciliare, servizio prevenzione randagismo, macello civico, servizio di protezione civile sovracomunale con sezione specializzata in antincendio, servizio Guardie Ecologiche, gestione dei progetti sulla Legge 285/97, gestione depuratori, gestione attività del SUAP e, naturalmente, gestione del Piano di Zona. Dal 2010 è stata tuttavia introdotta una percentuale contenuta (2%) di partecipazione dei comuni convenzionati (solo per quelle convenzioni che non lo specifichino già al loro interno) alle spese fisse dell’ente a seguito dell’estrema riduzione di risorse correnti a disposizione dell’ente. La convenzione depuratori prevede un flusso del 4%, mentre la convenzione “Segretariato Sociale” prevede un contributo forfettario pari a 500,00 euro per quei Comuni che non hanno delegato la funzione. Gli enti deleganti rientrano nella percentuale del 2%. L'apparente decremento (-0,22%) dei contributi e trasferimenti da altri enti del settore pubblico (in particolare Comuni) è in parte da ricondurre a revisione degli importi previsti nel precedente bilancio in relazione ai possibili costi per la funzione "servizio associato di assistenza sociale", ora consolidati al dato emerso dalla sperimentazione. Si prevedono trasferimenti da parte dei Comuni convenzionati per la gestione del Sito Unesco Monte San Giorgio per euro 25.000,00. La riduzione di trasferimenti correnti da parte della Regione è collegata ad uno specifico progetto finanziato per il Monte San Giorgio e anche il relativo cofinanziamento dei comuni interessati per territorio. Il piano di zona, nella fase transitoria connessa alla sottoscrizione del nuovo documento programmatico, presenta un bilancio con una riduzione di circa 40.000,00 sia in

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entrata che uscita. Sempre nel sociale si rileva un diminuzione dei spesa su servizio assistenza domiciliare mentre la funzione sociale rimane stabile. E’ appena il caso di rilevare che, considerata la peculiare caratteristica della gestione finanziaria della Comunità Montana, che quale ente di secondo livello è di fatto anche un ente a finanza totalmente derivata, tutte le variazioni sia di segno positivo che di segno negativo dei trasferimenti per gestioni associate, per trasferimenti, per funzioni delegate o per specifici progetti, interessano, in pari misura, anche la spesa e pertanto sono dati contabilmente neutri anche se esprimono nella loro evoluzione l’andamento politico-gestionale dell’ente e incidono in modo indiretto sui costi gestionali e programmatori (fondo riserva - costi fissi della struttura amministrativa).

ANALISI DELLE RISORSE Proventi extratributari 2.2.2.1 TREND STORICO PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE % scostamento 2013 2014 2015 2016 2017 2018 della col.4 rispetto ENTRATE (accertamenti) (accertamenti) (previsioni) (previsioni) (previsioni) (previsioni) alla col.3 1 2 3 4 5 6 7 Proventi dei servizi pubblici 29.440,94 22.830,98 46.000,00 46.000,00 46.000,00 46.000,00 0,00 Proventi dei beni dell'ente 1.200,00 0,00 600,00 0,00 0,00 0,00 -100,00 Interessi su anticipazioni e crediti 155,14 42,08 1.200,00 1.200,00 1.200,00 1.200,00 0,00 Utili netti delle aziende speciali e partecipate. 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Dividendi delle societa' Proventi diversi 173.377,10 147.063,20 438.760,00 390.960,00 370.960,00 370.960,00 -10,89 TOTALE 204.173,18 169.936,26 486.560,00 438.160,00 418.160,00 418.160,00 -9,94

Analisi quali-quantitative degli utenti destinatari dei servizi e dimostrazione dei proventi iscritti per le principali risorse in rapporto alle tariffe per i servizi stessi nel triennio: L’ente non gestisce servizi a domanda individuale in proprio. I proventi per servizi iscritti in bilancio riguardano i servizi amministrativi, l’attività rogante del Segretario, le riscossione delle sanzioni elevate dalle GEV e dal Corpo Forestale.

Dimostrazione dei proventi dei beni dell’ente iscritti in rapporto all’entità dei beni ed ai canoni applicati per l’uso di terzi, con particolare riguardo al patrimonio disponibile: Si rileva che il canone annuale di concessione in uso del Maglio di Ghirla è stato previsto in modo ridotto in attesa della ridefinizione dell’importo. Si procederà infatti a indire un nuovo bando per la gestione dello stesso quale infopoint per la strada dei sapori e punto vendita. La riduzione del 50% delle risorse è da ricondursi a questo evento.

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Altre considerazioni e vincoli: Le principale riduzioni che si attestano ad un -9,94 (di pari importo anche nelle spese) sono da ricondursi ad uno specifico introito presente nel bilancio 2015 per una manifestazione culturale connessa all’attuazione di uno specifico progetto non ripetibile.

ANALISI DELLE RISORSE Contributi e trasferimenti in c/c capitale

TREND STORICO PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE % scostamento

2013 2014 2015 2016 2017 2018 della col.4 rispetto ENTRATE (accertamenti) (accertamenti) (previsioni) (previsioni) (previsioni) (previsioni) alla col.3

1 2 3 4 5 6 7

Alienazione di beni patrimoniali 0,00 0,00 15.000,00 0,00 0,00 0,00 -100,00

Trasferimenti di capitale dallo stato 188.889,78 159.222,85 110.000,00 0,00 0,00 0,00 -100,00

Trasferimenti di capitale dalla regione 380.084,75 2.682.841,21 358.947,82 267.605,47 272.385,88 272.385,88 -25,44

Trasferimenti di capitale da altri enti del 102.499,06 1.221.071,25 43.000,00 0,00 374.502,63 500.000,00 -100,00 settore pubblico

Trasferimenti di capitale da altri soggetti 180.000,00 826.392,77 184.872,37 0,00 0,00 297.902,63 -100,00

TOTALE 851.473,59 4.889.528,08 711.820,19 267.605,47 646.888,51 1.070.288,51 -62,40

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Illustrazione dei cespiti iscritti e dei loro vincoli nell’arco del triennio: Troviamo iscritti al titolo III delle entrate tutti i contributi e trasferimenti in conto capitale, ossia tutte le risorse relative al finanziamento di investimenti. Vi sono trasferimenti destinati a specifici interventi di spesa ed altri a carattere piu’ generico. Per questi ultimi è la programmazione dell’ente stesso che ne determina la collocazione in una specifica funzione di spesa.

Lo scostamento rilevante che rileviamo nei trasferimenti di capitale da altri soggetti della P.A. attiene alla rimodulazione come da elenco OO PP di finanziamenti da parte della Provincia per la pista ciclabile di connessione tra la Valganna e Valmarchirolo e i Comuni di Induno Olona e Varese.

Le entrate collegate al leggi regionali specifiche, quali la L.R. 31/2008 è vincolata ad attività trasferite in materia di agricoltura. La Regione ha ripreso a finanziare l’art.24 che quindi è stato riprevisto sulla base del riparto comunicato per il biennio 2015-2016 e in proiezione per gli anni 2017 e 2018.

La riduzione degli importi (pari al 100%) per trasferimenti in conto capitale dallo Stato e per alienazioni di beni patrimoniali sono collegate ad eventi non ripetibili. Il trasferimento di fondi da parte del Ministero dei Beni Culturali per l’attuazione di progetti “MONTE SAN GIORGIO DA STATO FIN.L.77/2006” per complessivi 110.000,00 euro aveva carattere di unicità per l’anno 2015. L’alienazione prevista nel 2015 per un terreno non prevede per ora altre voci nello stesso ambito. Anche le riduzioni evidenziate alle voci trasferimenti di capitale dalla regione; trasferimenti di capitale da altri enti del settore pubblico e trasferimenti di capitale da altri soggetti sono tutte generate dalla non ripetibilità di finanziamenti di specifici progetti finanziati con tali fondi. (DAT turistico Lavena Ponte e Tresa,Fondazione Cariplo Progetto Acqua Terra e Fuoco). Il trasferimento fondi Bim viene illustrato di seguito.

Altre considerazioni e illustrazioni: Infine le l'azzeramento di importi nei trasferimenti di capitale da altri soggetti (-100%) è principalmente riferita alla diminuzione di nuovi trasferimenti in c/capitale da parte del BIM (assunti in via prudenziale oltre che per l’importo di parte corrente con una quota per investimenti ben sotto la soglia del possibile riparto) Tale aspetto sarà oggetto di apposita programmazione che si svilupperà appena noti i dati dei fondi che si renderanno disponibili. Del resto trattandosi di in bilancio “tecnico” esula dalla sua natura una programmazione mirata degli interventi a carattere politico-amministrativo dell’ente.

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ANALISI DELLE RISORSE

Accensione di prestiti

TREND STORICO PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE % scostamento

2013 2014 2015 2016 2017 2018 della col.4 rispetto ENTRATE (accertamenti) (accertamenti) (previsioni) (previsioni) (previsioni) (previsioni) alla col.3

1 2 3 4 5 6 7

Finanziamenti a breve termine 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Assunzione di mutui e prestiti 0,00 0,00 0,00 150.000,00 0,00 0,00 0,00

Emissione di prestiti obbligazionari 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

TOTALE 0,00 0,00 0,00 150.000,00 0,00 0,00 0,00

Valutazione sull’entità del ricorso al credito e sulle forme di indebitamento a mezzo di utilizzo di risparmio pubblico o privato: Nel passato si sono dimostrate efficaci le forme di finanziamento attivabili attraverso il FRISL. La decisione della Regione Lombardia, nel 2006 la Regione ha previsto di diluirne il rimborso che da allora avviene in 20 anni. Tale riduzione della quota di rimborso ha prodotto una benefica disponibilità di risorse correnti da destinare ad altre voci di spesa. Altre forme di indebitamento sono passate attraverso il DocUp 2003-2006 che prevedeva quote di finanziamento con mutui ventennali a tasso zero. Nel 2016 si prevede l’accensione di forme di indebitamento (mutui). Tale eventualità è in fase di definizione e potrebbe essere riferita alla urgente necessità di manutenzione straordinarie (acquisto di una nuova nastro pressa e coclea per il trattamento dei fanghi e relativa posa) presso il depuratore Bolletta. Il mutuo che verrà sottoscritto con CCDDPP avrà rate annuali interamente a carico dei Comuni convenzionati.

Dimostrazione del rispetto del tasso di delegabilità dei cespiti di entrata e valutazione sull’impatto degli oneri di ammortamento sulle spese correnti comprese nella programmazione triennale: La previsione degli ammortamenti è facoltativa. Gli stessi vengono adeguatamente rappresentati nel conto economico allegato al rendiconto annuale.

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ANALISI DELLE RISORSE Riscossione di crediti e anticipazioni di cassa

TREND STORICO PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE % scostamento 2013 2014 2015 2016 2017 2018 della col.4 rispetto ENTRATE (accertamenti) (accertamenti) (previsioni) (previsioni) (previsioni) (previsioni) alla col.3 1 2 3 4 5 6 7 Riscossione di crediti 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Anticipazioni di cassa 0,00 0,00 500.000,00 500.000,00 500.000,00 500.000,00 0,00 TOTALE 0,00 0,00 500.000,00 500.000,00 500.000,00 500.000,00 0,00

Dimostrazione del rispetto dei limiti del ricorso alla anticipazione di tesoreria: A causa di una costituzionale rigidità dei flussi di cassa dell’ente si potrebbe configurare nel corso dell’esercizio la necessità di attivare un anticipazione di cassa presso la Tesoreria dell’Ente. A fronte di tale ipotesi è stata stanziata una somma in entrata ed in uscita per consentire a fine anno la riscossione dell’anticipazione di cassa (nel caso la stessa fosse attiva) ed il suo conseguente ri-versamento sull'esercizio successivo. Sono inoltre stati previsti possibili interessi passivi. La nuova normativa relativa all'armonizzazione dei bilanci prevede particolari attività a partire dal gennaio 2015 per la trasparenza sull'utilizzo ed il reintegro delle somme. La disciplina degli incassi vincolati non è stata modificata dal dlgs n. 118/2011 in modo significativo, ma è stata introdotta, per questioni di trasparenza e leggibilità, una novità che è costituita dall'obbligo, dal 1° gennaio 2015, di contabilizzare nelle scritture finanziarie i movimenti di utilizzo e di reintegro delle somme vincolate di cui all'articolo 180, comma 3, lettera d) del Tuel. La novità è descritta dall'art. 195, commi 1 e 2, e dall'art. 209 c. 3-bis del Tuel, così come integrato dal dlgs n. 126/2014.Nel corso della gestione il tesoriere distingue la liquidità dell'ente in parte libera e vincolata. In caso di crisi d'insufficienza dei fondi liberi, nel rispetto dei limiti previsti dall'articolo 195 del Tuel, il tesoriere provvede automaticamente all'utilizzo delle risorse vincolate per pagare spese correnti.

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EQUILIBRI DI BILANCIO

COMPETENZA COMPETENZA COMPETENZA EQUILIBRI DI BILANCIO ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018

Avanzo di amministrazione vincolato per il finanziamento di spese correnti (+) 0,00

Fondo pluriennale vincolato per spese correnti (+) 0,00 0,00 0,00

Entrate titoli 1.00 - 2.00 - 3.00 (+) 5.736.469,22 5.700.349,98 5.700.349,98

Entrate in conto capitali per Contributi agli investimenti direttamente destinati al (+) 0,00 rimborso dei prestiti da amministrazioni pubbliche 0,00 0,00

Spese correnti (-) 5.665.667,71 5.627.938,97 5.626.252,73 - di cui fondo pluriennale vincolato 0,00 0,00 0,00

Rimborso Prestiti (-) 70.801,51 72.411,01 74.097,25

A) Saldo di parte corrente 0,00 0,00 0,00

Saldo di parte corrente (A) 0,00 0,00 0,00

Utilizzo avanzo di amministrazione per spese di investimento (+) 0,00

Fondo pluriennale vincolato per spese in conto capitale (+) 0,00 0,00 0,00

Entrate in conto capitali (Titolo 4) (+) 267.605,47 646.888,51 1.070.288,51

Entrate in conto capitali per Contributi agli investimenti direttamente destinati al (-) 0,00 rimborso dei prestiti da amministrazioni pubbliche 0,00 0,00

Entrate da riduzioni di attività finanziarie (+) 0,00 0,00 0,00

B) Risorse disponibili per la copertura degli investimenti 267.605,47 646.888,51 1.070.288,51

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Spese in conto capitale (-) 417.605,47 646.888,51 1.070.288,51 di cui fondo pluriennale vincolato 0,00 0,00 0,00

Spese per incremento di attività finanziarie (-) 0,00 0,00 0,00

Disavanzo pregresso (presunto) (-) 0,00 0,00 0,00

C) Totale debito a pareggio (Titolo 6) -150.000,00 0,00 0,00

C) Si tratta delle entrate in conto capitale relative ai soli contributi agli investimenti destinati al rimborso prestiti corrispondenti alla voce del piano dei conti finanziario con codifica E.4.02.06.00.000.

E) Si tratta delle spese del titolo 2 per trasferimenti in conto capitale corrispondenti alla voce del piano dei conti finanziario con codifica U.2.04.00.00.000.

S1) Si tratta delle entrate del titolo 5 limitatamente alle riscossione crediti di breve termine corrispondenti alla voce del piano dei conti finanziario con codifica E.5.02.00.00.000.

S2) Si tratta delle entrate del titolo 5 limitatamente alle riscossione crediti di medio-lungo termine corrispondenti alla voce del piano dei conti finanziario con codifica E.5.03.00.00.000.

T) Si tratta delle entrate del titolo 5 limitatamente alle altre entrate per riduzione di attività finanziarie corrispondenti alla voce del piano dei conti finanziario con codifica E.5.04.00.00.000.

X1) Si tratta delle spese del titolo 3 limitatamente alle concessione crediti di breve termine corrispondenti alla voce del piano dei conti finanziario con codifica U.3.02.00.00.000.

X2) Si tratta delle spese del titolo 3 limitatamente alle concessione crediti di medio-lungo termine corrispondenti alla voce del piano dei conti finanziario con codifica U.3.03.00.00.000.

Y) Si tratta delle spese del titolo 3 limitatamente alle altre spese per incremento di attività finanziarie corrispondenti alla voce del piano dei conti finanziario con codifica U.3.04.00.00.000.

(*) Indicare gli anni di riferimento N, N+1 e N+2.

(**) E' consentito l'utilizzo della sola quota vincolata del risultato di amministrazione presunto. E' consentito l'utilizzo anche della quota accantonata se il bilancio è deliberato a seguito dell'approvazione del prospetto concernente il risultato di amministrazione presunto dell'anno precedente aggiornato sulla base di un pre-consuntivo dell'esercizio precedente. E' consentito l'utilizzo anche della quota destinata agli investimenti e della quota libera del risultato di amministrazione dell'anno precedente se il bilancio è deliberato a seguito dell'approvazione del rendiconto dell'anno precedente.

(***) La somma algebrica finale non può essere inferiore a zero per il rispetto della disposizione di cui all’articolo 162 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali.

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QUADRO GENERALE RIASSUNTIVO 2016 - 2017 - 2018

CASSA COMPETENZA COMPETENZA COMPETENZA CASSA COMPETENZA COMPETENZA COMPETENZA ENTRATE SPESE ANNO 2016 ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 ANNO 2016 ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018

Fondo di cassa all'inizio dell'esercizio 1.200.517,44 0,00 Utilizzo avanzo di amministrazione 0,00 0,00 0,00 Disavanzo di amministrazione 0,00 0,00 0,00

Fondo pluriennale vincolato 0,00 0,00 0,00

Titolo 1 - Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e 0,00 0,00 0,00 0,00 5.665.667,71 perequativa Titolo 1 - Spese correnti 8.505.577,21 5.627.938,97 5.626.252,73 - di cui fondo pluriennale vincolato 0,00 0,00 0,00 Titolo 2 - Trasferimenti correnti 5.298.309,22 8.532.438,90 5.282.189,98 5.282.189,98 Titolo 3 - Entrate extratributarie 438.160,00 538.901,71 418.160,00 418.160,00 Titolo 4 - Entrate in conto capitale 267.605,47 417.605,47 3.915.258,25 646.888,51 1.070.288,51 Titolo 2 - Spese in conto capitale 5.663.581,78 646.888,51 1.070.288,51 - di cui fondo pluriennale vincolato 0,00 0,00 0,00

Titolo 5 - Entrate da riduzione di attività finanziarie 0,00 0,00 0,00 0,00 Titolo 3 - Spese per incremento di attività finanziarie 1.100,00 0,00 0,00 0,00

Totale entrate finali...... 6.004.074,69 Totale spese finali...... 6.083.273,18 12.986.598,86 6.347.238,49 6.770.638,49 14.170.258,99 6.274.827,48 6.696.541,24 Titolo 6 - Accensione di prestiti 650.000,00 Titolo 4 - Rimborso di prestiti 70.801,51 72.411,01 74.097,25 650.000,00 500.000,00 500.000,00 149.973,60 Titolo 7 - Anticipazioni da istituto tesoriere/cassiere 0,00 0,00 0,00 0,00 Titolo 5 - Chiusura Anticipazioni da istituto tesoriere/cassiere 500.000,00 500.000,00 500.000,00 500.000,00 Titolo 9 - Entrate per conto di terzi e partite di giro 1.180.000,00 Titolo 7 - Spese per conto terzi e partite di giro 1.180.000,00 1.209.897,88 1.180.000,00 1.180.000,00 1.226.781,59 1.180.000,00 1.180.000,00 Totale titoli 7.834.074,69 Totale titoli 7.834.074,69 14.846.496,74 8.027.238,49 8.450.638,49 16.047.014,18 8.027.238,49 8.450.638,49

TOTALE COMPLESSIVO ENTRATE 7.834.074,69 TOTALE COMPLESSIVO SPESE 7.834.074,69 14.846.496,74 8.027.238,49 8.450.638,49 16.047.014,18 8.027.238,49 8.450.638,49

Fondo di cassa finale presunto

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2.SEZIONE OPERATIVA (SeO)

2. SEZIONE OPERATIVA

Parte nr. 2

LA PRESENTE SEZIONE DI COMPONE DAGLI ALLEGATI: Programmazione del fabbisogno di personale per il triennio 2016/2018 Programma triennale delle opere pubbliche 2016/2018 ed elenco annuale ed elenco annuale 2016 Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari (non valorizzato per il triennio)

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VALUTAZIONI FINALI DELLA PROGRAMMAZIONE

Come evidenziato nel documento di programmazione dell’esecutivo alla guida dell'ente, espresso dall'Assemblea Comunitaria lo scorso 23 luglio 2014:

“Il vero valore da difendere e la vera ricchezza della nostra Comunità Montana sono le donne e gli uomini che la abitano o la visitano.”

Tutta l’azione politica dispiegata attraverso l’ attività del nostro ente può essere interpretata come “un sostegno alle persone per la libera e responsabile realizzazione intrapresa delle stesse”. I bisogni delle persone sono l’oggetto che guida le scelte di programma. Le loro capacità, le loro conoscenze e competenze, le loro energie, le loro iniziative – il capitale umano – sono il vero motore dello sviluppo del nostro territorio. Il paradosso delle società contemporanee è che al crescere del benessere e della conoscenza, cresce anche il grado di incertezza e insicurezza. E’ necessario un contesto sicuro e protetto in tutti gli ambiti fondamentali della vita personale e sociale (eventi calamitosi, salute, lavoro, beni e infrastrutture) per poter contare in un presente certo e guardare con fondata speranza al proprio futuro. Facendo perno sulla centralità della persona, si intendono attuare delle politiche che portino ad aprire nuovi spazi alle energie della società, alla libera capacità di impresa, alla responsabilità delle famiglie, in stretta collaborazione con le autonomie, i corpi intermedi, gli enti locali.

La pianificazione come strumento. La programmazione nel suo complesso risulta coerente con i piani regionali di sviluppo. Regione Lombardia dichiara, nel proprio documento di programmazione economica e di sviluppo per il 2015, di volersi dotare di una politica per la montagna riconoscendone innanzitutto le peculiarità nel proprio Statuto e relazionandosi con le altre Regioni della costituenda macroregione alpina. Le politiche per la montagna saranno incentrate sullo sviluppo dei territori (532 Comuni, che occupano una superficie territoriale pari al 44% del totale della Regione) e delle loro potenzialità legate all’innovazione produttiva, alla valorizzazione delle risorse naturali, alla ricerca in tutti i settori, e al contempo sulla tutela dell’immenso patrimonio culturale storico, ambientale e paesaggistico delle aree montane. Regione Lombardia svilupperà la propria politica per la montagna con azioni coordinate e interdisciplinari sia nei processi legislativi che nei diversi livelli di programmazione e pianificazione. L’obiettivo che si intende raggiungere è lo sviluppo di un’azione unitaria in tutte le tematiche che possano interessare la montagna, ponendo particolare attenzione alla coerenza delle azioni con le intrinseche peculiarità territoriali, sociali ed economiche. Quale corollario alla attività di programmazione generale, in sincronia con la programmazione regionale, vi sono ulteriori temi: il rapporto scuola-lavoro con specifico riferimento al contrasto all’abbandono scolastico; l’insieme delle problematiche del mondo sociale; quelle degli enti locali del proprio territorio per le fusioni e le iniziative conseguenti alle riforme costituzionali e ordinamentali; la mobilità e le infrastrutture materiali e immateriali; l’ambiente e l’energia. L’obiettivo delle azioni specifiche che saranno condivisi con le categorie economiche, le forze sociali, i soggetti istituzionali e la diffusa rete di associazioni del territorio del Piambello è quello di individuare, all’interno di tematiche di per sé anche molto vaste, punti specifici operativi sui quali concentrare gli impegni del neo eletto organo di governo montano. In definitiva, la crisi che stiamo ancora attraversando non può essere sottovalutata nella sua portata strutturale, rispetto alla quale, difesa e creazione di “buon lavoro”, mantenimento della coesione sociale e stabilità istituzionale, rappresentano vere priorità costitutive. In particolare la sfida di attuare gli obiettivi di sviluppo di questa Amministrazione va vissuta come una missione comune e pervasiva: promuovendo la politica di sostegno alla questione estera, (frontalierato), l’innovazione tecnologica, la sussidiarietà dei servizi pubblici non essenziali, o, ancora favorendo il ricambio generazionale. Pag. 231 di 220

Siamo ormai entrati in una nuova fase storica ed ogni transizione comporta fatica e necessità di riorientarsi. La nostra Comunità Montana dispone dei mezzi e dello spirito per conquistarsi un posto di rilievo nel mondo futuro non solo in virtù della forza o di rendite del passato, ma sperimentando anche forme di innovazione sociale in grado di generare benessere lavorativo e civile. Alla luce di questa visione dello sviluppo territoriale, modellata sulle politiche regionali nell’ambito dei programmi U.E., questo esecutivo attribuisce un valore strategico alla qualità ambientale e alla specificità dei contesti locali, che sono risorse da conservare, incrementare, a considerarle come un oggetto e un campo di intervento privilegiato e comunque il più importante “campo di intervento” in uno spazio globale di reti e di flussi che rompono i vecchi legami di prossimità, che supera i confini nazionali e regionali e tuttavia deve trovare radicamenti e connessioni nei diversi luoghi, esaltandone le specificità.

Conclusione. Con la programmazione per il triennio 2016-18, l’obiettivo nell’obiettivo che l’Ente si propone è far sì che l’ente “Comunità Montana” non sia solo luogo di gestione delle risorse e controllo delle procedure ma anche luogo di costituzione dei processi di identificazione e di circolazione-condivisione-valorizzazione delle conoscenze: quella stessa volontà di identificazione che aveva animato la prima realtà del Piambello. Attraverso la "riprogettazione radicale di tutti i processi e di tutte le funzioni, con modalità di business process re-engineering e la contestuale strategia di dematerializzazione" per il contenimento dei costi di funzionamento e di gestione amministrativa, sul piano del merito l’ente rivendica lo sforzo positivo, nonostante le notevoli difficoltà legate al taglio delle risorse e alla introduzione del nuovo bilancio previsto dal D.Lgs. 118/2011, di aver prodotto questo documento di programmazione 2016-18 con relativo largo anticipo, perché la volontà è quella di riscostruire una logica consequenzialità alle procedura di programmazione, con le tempistiche più opportune rispettando nel contempo il termine di legge per i bilanci. Un documento che si presenta "più snello e asciutto” rispetto al passato, con la finalità di ridurre al massimo i contenuti/sovrastrutture politico-amministrative, al fine di far comprendere gli obiettivi posti con essenzialità e chiarezza, pur nell'ambito ristetto dei gravi limiti economici caratterizzanti l’attuale congiuntura.

Arcisate lì 30.11.2015

Responsabile Settore Affari Generali MARCO BASILE (______) Responsabile Settore LL.PP. MAURIZIO PIATTI (______) Responsabile Settore Sociale VALERIA PULVIRENTI (______)

Responsabile Settore UPDZ MARIELLA LUCIANI (______) Responsabile Settore Economico Finanziario ANTONELLA BORTOLAMAI (______) Responsabile Settore Personale FRANCESCO TRAMONTANA (______)

IL PRESIDENTE DOTT.SSA MARIA SOLE DE MEDIO (______)

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