21. Francesco del Cossa tecnica/materiali scheda (, 1436 ca - , 1478 ca) tempera e oro su tavola Emanuela Daffra San Pietro; San Giovanni Battista* dimensioni restauro 1470-1473 San Pietro: 111,4 × 54,5 cm; Barbara Ferriani s.r.l., Milano San Giovanni Battista: 113,5 × 55,5 cm direzione del restauro Emanuela iscrizioni Daffra sul cartiglio retto da san Giovanni indagini Battista: «EG[O SUM] VOC[ES] Laboratorio fotografico della C[LAMAN]TES IN DESERTO» Pinacoteca di Brera, Centro Ricerche provenienza sul Dipinto (CSG Palladio, Vicenza), Bologna, Basilica di San Petronio, Thierry Radelet cappella Griffoni * tavola non in mostra perché presente collocazione nell’esposizione Piero della Francesca. Milano, Pinacoteca di Brera Indagine su un mito (Forlì, Musei (Reg. Cron. 1182; Reg. Cron. 1183) San Domenico, 13 febbraio - 26 giugno 2016)

Contro un cielo luminoso che ora polittico realizzato da Francesco del tra primi ad affermare la paternità valca (Cavalca 2014) che hanno sappiamo doveva essere saturo e Cossa insieme a Ercole de Roberti del ferrarese (Venturi 1888). Esso incrociato evidenze documentarie compatto i santi si accampano su per la cappella della famiglia Griffo- era finalizzato a completare, acco- e materiali, restituendo un convin- due rialzi rocciosi. Diversamente se- ni in San Petronio a Bologna. Tra il standole alla Pala Portuense di Ercole cente assetto proporzionale e archi- gnati, l’uno dall’età, l’altro dalla pe- 1725 e il 1731 l’ancona, dedicata a de Roberti, alla Adorazione dei Magi tettonico dell’insieme. nitenza, si stagliano davanti a pilastri san Vincenzo Ferrer, venne smem- di Lorenzo Costa e al San Sebastiano Ora, di quella stupefacente macchi- decorati all’antica che intuiamo im- brata per volontà del nuovo pro- di Dosso, il panorama della scuola na d’altare conosciamo ben sedici mensi. Ne vediamo infatti, all’altez- prietario, Pompeo Aldrovandi, che ferrarese presente a Brera «secondo pezzi superstiti, conservati però in za dei volti, parte della trabeazione desiderava rimodernare la cappella: un piano razionale e scientifico» nove sedi differenti (da ultimo Ca- mentre il fusto, che le ombre ci fan- la cornice fu distrutta e le porzioni (Carotti 1894, p. 3), e dalle sale valca 2014, p. 334). Attorno alla ta- no intuire distante, sprofonda dietro dipinte, ridotte a singoli quadri da dedicate a quella scuola, di volta in vola principale si disponevano i due le rocce, fino a raggiungere, molto stanza, portate nella villa di campa- volta la XX o la XXI, le due tavole scomparti che stiamo esaminando, più in basso, il terreno pianeggian- gna degli stessi Aldrovandi (per una non si sono mai allontanate. nel registro superiore San Floriano te. In quest’aria tersa ogni dettaglio puntuale ricostruzione, sostenuta In più si trattava di opere in buono e Santa Lucia, ancora più sopra tre è inciso e riportato con precisione, dall’appendice documentaria, si stato di conservazione e provenienti tondi, rappresentanti la Crocifissione dalle erbe stente che si fan strada nel veda Cavalca 2014, pp. 335-336). da un insieme importante, poiché – quest’ultima e i due Santi conser- terreno calcinato, ai capelli più corti Non sappiamo se tra esse ci fossero già allora era chiaro che il San Pietro vati alla National Gallery di Wa- intorno alla calvizie di Pietro, alle anche le due tavole braidensi, che e il San Giovanni stavano ai lati del- shington –, l’Angelo annunciante e la perle rosse non di corallo ma di ve- nell’Ottocento sono invece attestate la tavola di San Vincenzo Ferrer che Vergine Annunciata (Gazzada, Col- tro, perché il loro colore diventa più a Ferrara, nella collezione Barbi Cin- dalla collezione Costabili era transi- lezione Cagnola); il tutto era chiuso fondo in corrispondenza del porfido ti, formata in prevalenza raccoglien- tata nel 1858 alla National Gallery in basso dalla predella unitaria che e più brillante contro il cielo. do le opere di seconda scelta dalla di Londra. L’intuizione di Gustavo racconta i Miracoli di san Vincenzo Dopo gli studi degli ultimi decenni raccolta del marchese Costabili, di Frizzoni (Frizzoni 1888) che que- Ferrer. Dunque solo a prezzo di uno (per tutti, con bibliografia prece- cui Giovanni Barbi fu procuratore sti tre pezzi, insieme alla predella sforzo intellettuale riusciamo a ri- dente Benati 1984, pp. 172-174; per giungere poi, «attraverso a più raffigurante Miracoli di san Vincen- comporre un insieme dove cornice Bacchi in Pinacoteca di Brera 1991, mani» (Malaguzzi Valeri 1908, zo Ferrer dalla Pinacoteca Vaticana, e porzioni dipinte davano vita a un pp. 60-72; Cavalca 2014, pp. 136- pp. 249-250) e anche con un certo facessero parte del polittico per la autentico sistema visivo che coinvol- 151, 334-336) possiamo dire che di scandalo dopo la liquidazione del- cappella Griffoni in san Petronio geva lo spettatore in un gioco spazia- questi dipinti conosciamo molto. la collezione da parte degli eredi, a descritto da Giorgio Vasari (Vasari le straordinariamente audace e mo- Conosciamo infatti, almeno a gran- Giuseppe Cavalieri, che le vendette 1568 ed. 1878-1881, III, p. 428) derno. La cornice, grazie ai suoi ag- di linee, l’assetto dell’insieme da cui alla Pinacoteca nel luglio 1893. Nel e Pietro Lamo (Lamo 1560, ed. getti e al rapporto che stabiliva con provengono e gli spostamenti delle catalogo Barbi Cinti comparivano 1996, p. 101) come opera congiun- la figurazione (su di essa andavano tavole con apprezzabile precisione. come di autore incerto, chiamando ta di Francesco del Cossa e Ercole visivamente a cadere le aste che par- Ne conosciamo la storia museale e in causa Marco Zoppo e Andrea de Roberti, sarà poi precisata da Ro- tono, al di sopra della testa dei santi, la cronologia, tanto che possiamo Mantegna, ma a Brera arrivarono berto Longhi (Longhi 1956, V, pp. dalla trabeazione verso lo spettatore permetterci di restituire tutti questi come Francesco del Cossa e non a 32-34) e l’articolazione dell’insieme con un’invenzione affine a quella – aspetti, che tanti dibattiti hanno su- caso l’acquisto, come testimoniato sarà definitivamente confermata dal spettacolare – già realizzata da Cossa scitato a partire dalla seconda metà dalla documentazione conservata in ritrovamento del disegno di Orlan- nella Pala dell’Osservanza), si propo- dell’Ottocento, in estrema sintesi. Soprintendenza (Archivio Antico I/ di realizzato prima dello smontaggio neva come elemento di giunzione I due pannelli facevano parte del 57), fu sostenuto da Adolfo Venturi, (1725) e dagli studi di Cecilia Ca- tra due mondi, quello dello spetta- Dopo il restauro, San Pietro Dopo il restauro, San Giovanni Battista Prima del restauro, San Pietro Prima del restauro, San Giovanni Battista

Ricostruzione del polittico realizzato da del Cossa in collaborazione con Ercole de Roberti per la cappella Griffoni in San Petronio a Bologna (da C. Cavalca, La pala d’altare a Bologna nel Rinascimento. Opere, artisti e città 1450-1500, Cinisello Balsamo 2014) tore e quello dipinto, creando una sua elaborazione può restringersi ul- sorta di portico aperto sul paesaggio teriormente a prima del 1472, vista sopravanzato nella parte alta dagli la presenza nel secondo registro di spazi dorati abitati da san Floriano santa Lucia, che evocava la prima e santa Lucia. E sempre la cornice, moglie di Floriano Griffoni, passato seguendo la proposta di ricostruzio- a seconde nozze in quell’anno. ne di Cecilia Cavalca, evocando gli Ancora da indagare a fondo sono elementi di un arco trionfale, dava alcune scelte iconografiche assai so- all’insieme un aspetto di precoce fisticate, come l’idea di ambientare modernità, soprattutto in conside- i santi del registro superiore, vestiti razione della data di realizzazione. con abiti moderni, contro un astrat- Questa cade tra il 1470, anno in to fondo oro, mentre quelli del re- Prima del restauro, San Pietro, Prima del restauro, San Giovanni cui Francesco abbandona Ferrara gistro principale vivono contro un riflettografia a infrarossi Battista, riflettografia a infrarossi scuotendosi la polvere dai sandali cielo di lapislazzulo e un paesaggio per il cattivo trattamento riservato- continuo che rielabora le prove pa- to centrale, dietro il Cristo Giudice, delle scene, sottolineandone uno gli dal duca Borso nella decorazio- dovane di Mantegna, avendo però con una scelta rara (per altri esempi stato ontologicamente diverso. ne di Schifanoia, e il 19 luglio del bene in mente le immagini fiam- quattrocenteschi di alternanza tra La scelta del santo domenicano, 1473, quando lo scultore e maestro minghe capaci di conciliare infini- sfondi naturalistici e campiture do- canonizzato nel 1458, infaticabile di legname Agostino de Marchi vie- tamente lontano e infinitamente rate si veda De Marchi, Mazzalu- predicatore e fautore dell’unità della ne pagato per la conclusione della vicino. Il fondo oro compare anche pi 2008, pp. 48-49) forse funzionale Chiesa negli anni del grande scisma, capsa che conteneva l’opera. Ma la nella parte superiore dello scompar- a esaltare il significato escatologico è stata collegata (Torella 1985- Prima del restauro, San Pietro, particolare del volto, riflettografia a infrarossi

Prima del restauro, San Giovanni Battista, particolare con il disegno preparatorio, riflettografia a infrarossi

Dopo il restauro, San Giovanni Battista, particolare con i piedi e le rocce sulla destra Durante il restauro, San Pietro, dopo la pulitura e parziale stuccatura

1987) con la volontà di Sisto IV di serto o la presenza, nel paesaggio di scrisse una biografia e che conosce- dalle raffinate capitali all’antica usa- lotta contro gli infedeli e in questo fondo, della volpe, allusiva agli infe- va personalmente Floriano Griffoni te nel cartiglio. senso sono stati letti dettagli come il deli. Allo stesso modo è stata suppo- (Torella 1985-1987, pp. 46-47). Il Le tavole, si è scritto sopra, al mo- cartiglio retto da san Giovanni, che sta la presenza, dietro la scelta delle coinvolgimento non è certo, ma la mento dell’acquisto erano dette rispetto al testo evangelico evoca una immagini, dell’umanista Giovanni viva attenzione del pittore al mon- in buone condizioni e il dato è pluralità di ‘voci’ che gridano nel de- Garzoni, che di Vincenzo Ferrer do umanistico è testimoniata anche confermato oltre che dal riscontro Prima del restauro, San Pietro, particolare con il filo di perle, distacchi delle stesure pittoriche

Dopo il restauro, San Pietro, particolare Dopo il restauro, San Pietro, particolare con la fila di perle in vetro con la cicogna e il ponte sullo sfondo

oggettivo dalla esiguità di restauri temente meno pianificato, e in es- documentati, a onta dei ricorren- so si incontrano scostamenti tra la ti problemi di sollevamento della traccia disegnativa e la realizzazione pellicola pittorica. Oltre a quello pittorica, in alcuni casi anche piut- di Giovanna Turinetti, nel 1984, tosto significativi. Nel pannello con soltanto un altro può essere indi- San Giovanni Battista a destra era viduato e collocato ai primi anni previsto un frammento di capitello del secolo scorso fondandosi sulla e dei resti di architetture, esattamen- documentazione fotografica più te come a sinistra nella tavola con antica. Essa testimonia la presenza San Pietro. A questa soluzione, che di lacune sul manto, sulla veste e avrebbe chiuso simmetricamente le Prima del restauro, San Pietro, particolare con il libro, deformazioni delle stesure sull’aureola di san Pietro, lacune parti estreme del registro principale, pittoriche e restauri alterati che poi risultano risarcite nelle im- e che si intravvede anche a occhio magini pubblicate sul catalogo di nudo, il pittore ha preferito lo spro- Francesco Malaguzzi Valeri (Ma- fondare di una grotta invasa dalla laguzzi Valeri 1908). vegetazione, vuoto cavernoso che Il restauro e le osservazioni che ha fornisce il basamento a una impos- stimolato hanno portato accresci- sibile città sopraelevata. menti a una conoscenza già tanto L’avere ora ripianato e liberato da assestata soprattutto in relazione ingrigimenti la superficie pittorica alla tecnica di esecuzione e al modo rende più agevole leggere la struttura di operare del pittore. Le due figure luminosa che è veramente elemento e le architetture sono definite sulla portante della figurazione. Le nitide preparazione da una incisione sottile profilature bianche nelle porzioni e senza ripensamenti. Questa griglia dove batte la luce, i grigi fondi del- molto dettagliata è poi ripresa da le ombre, per esempio, definiscono un minuzioso disegno preparatorio con precisione un decoro architet- che, attraverso tratti diagonali più tonico di straordinaria qualità, che o meno spessi e variamente intrec- testimonia come l’autore guardasse ciati, segna la trama chiaroscurale con attenzione al completamento ripresa poi nella stesura dei pig- dell’Arca di San Domenico. Ma in- Durante il restauro, San Pietro, particolare con l’aureola, rimozione delle menti. Il paesaggio di fondo invece seguono anche con padronanza as- reintegrazioni e delle stuccature non presenta incisioni, era eviden- soluta, e lo mostra la mano anziana Dopo il restauro, San Pietro, particolare con i piedi e l’ombra

Dopo il restauro, San Giovanni Battista, particolare con il filo di perle in vetro: si noti il riflesso sul porfido di san Pietro che regge il volume, le ti della pittura ferrarese. Si pensi, più difficili articolazioni anatomi- ad esempio, all’uso dell’indaco, Dopo il restauro, San Giovanni Battista, particolare con il paesaggio e il cavaliere che, oppure l’inaridirsi e il cedere riscontrato anche in Tura, che qui sullo sfondo della pelle. Sono ancora sottili pen- ritorna non solo come fondo del nellate chiare, intrecciate con altre cielo ma anche, insieme al giallo, a nazione del registro principale, con acquistavano certo una aumentata del tono più cupo di una medesima dare il verde particolare del volume l’affondare lontanissimo del paesag- incisività. tinta, a restituire i volumi, i cartocci retto da san Pietro (Poldi, Villa gio, così che con la medesima luci- dei panneggi e sono le variazioni lu- 2007, pp. 190-191). dità vengono restituiti i dettagli più Bibliografia minose a far vibrare i riflessi e a diffe- Tuttavia la arricchisce con leganti minuti e vicini e quelli lontanissimi. Lamo 1560 ed. 1844, pp. 12, 31, 39; renziare le superfici, pur mantenen- tissotropici per rendere lo spesso- È in questi dettagli che trionfa una Vasari 1568 ed. 1878, III, pp. 131- do, con la loro costruzione grafica, re materico di alcuni dettagli, con scioltissima capacità disegnativa. 148; Frizzoni 1888, pp. 299-302; una funzione soprattutto di defini- velature di lacche per restituire non La tempera, ora più liquida ora più Venturi 1888, 1, pp. 74-80; 2, pp. zione delle forme. Mentre grazie alle solo la stereometria delle figure e il corposa, coglie i gesti vitali delle fi- 96-101; Carotti 1894; Malaguzzi ombre portate rileva i gesti e misura loro affondare nello spazio, ma an- gurette sullo sfondo, l’agile immo- Valeri 1908; Longhi 1956, pp. 28- le distanze, come per l’addensarsi che minute finezze luminose, alter- bilità della lucertola, la convincente 36, 40 ss., 128-131, 179 ss.; Smith, A. dell’ombra in basso a scandire la di- na oro e stagno per differenziare le pienezza dell’agnello simbolico po- Reeve, A. Ray 1981, pp. 44-57; Be- stanza dei pilastri, e conferisce salda lucentezze, confermando l’impor- sto sul pastorale di san Giovanni, lo nati 1984, II, pp. 143-194; Torella monumentalità alle figure. tanza – da sempre individuata dalla sprofondare delle acque verso l’oriz- 1985-1987; Bacchi in Pinacoteca di Cossa si serve di materiali tradizio- critica – che per il pittore avevano zonte, il muto insinuarsi delle radici Brera 1991, pp. 60-72; Poldi, Villa nali legati a tempera, con varianti avuto gli esempi fiamminghi. Que- tra le pietre, che all’interno della im- 2007, pp. 159-181; Cavalca 2014. che si incontrano in altri esponen- sti sono leggibili anche nell’impagi- paginazione architettonica originale Bibliografia di riferimento 1991 1560 ed 1996 Pinacoteca di Brera. Scuola Emiliana, P. Lamo, Graticola di Bologna [1560], Milano 1991, pp. 60-72. Bologna 1996. 2007 1568 ed. 1878 G. Poldi, G.C.F. Villa, Il morello e il G. Vasari, Le vite de’ più eccellenti pittori, segno. Spigolature per un atlante iconogra- scultori e architetti [1568], a cura di G. fico, in Cosmè Tura e Francesco del Cossa. Milanesi, III, Firenze 1878. L’arte a Ferrara nell’età di Borso d’Este, ca- talogo della mostra (Ferrara, Palazzo dei 1857 Diamanti, , 23 set- C. Laderchi, La pittura ferrarese, Ferra- tembre 2007 - 6 gennaio 2008), a cura ra 1857. di M. Natale, Ferrara 2007, pp. 59-181.

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1981 A. Smith, A. Reeve, A. Ray, Francesco del Cossa’s S. Vincent Ferrer, in «National Gallery Technical Bulletin», 5, 1981, pp. 44-57.

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