Santa Croce sull’Arno Castrum Sanctae Crucis

la fondazione di Santa Croce sull'Arno

59 20° storia Reality Terra Nuova Castrum Sanctae Crucis

la fondazione di Santa Croce sull'Arno

a fondazione della Terra Nuova questa Terra nuova murata di Santa no della centuriazione romana, mentre Valerio Vallini di Santa Croce, si lega ai rap- roce, sia dovuta ad una iniziativa di Caselfranco di Sotto si presentò subi- storico porti che questo territorio ebbe popolazioni locali, oppure per precisi to come un "Castello Perfetto", una L » con fino dall’alto medioevo, in interventi di autorità cittadine come il "terra nuova ideale"? quanto parte della diocesi lucchese. Vescovo o il di Lucca. È mia Riguardo al perché le popolazioni che Secondo Giovanni Lami (letterato ed opinione che dal XIII secolo i “conti” vivevano sparse nelle campagne fra erudito nato a Santa Croce nel 1697 e di Rosaiolo abbiano contribuito alla Arno e Gusciana, e soprattutto quelle morto a Firenze nel 1770), il nome non nascita e al consolidarsi del comune raccolte nei villaggi di villa d’Elmo (San dà adito a dubbi: la sua derivazione è e del castello di Santa Croce. È noto Vito), Vignale (San Tommaso), e Satur- certamentre dovuta alla sacralità del- che essi eressero una residenza nella no (S. Andrea), decisero di raccogliersi la Croce e del Volto Santo, replica di cerchia muraria e misero a disposizio- dentro le mura del “castello” nuovo, quello che si venera da secoli a Lucca. ne il proprio palazzo per le riunioni del esistono varie ipotesi. È noto da varie fonti (P. Morelli e A. consiglio del comune. Chi sa se que- Per Giovanni Lami si trattò principal- Malvolti), che nei secoli precedenti e sta residenza non sia stata proprio in mente di un moto proprio di quelle durante gli anni della fondazione del un vecchio palazzo abbattuto per far popolazioni per fini difensivi. Secondo “castello”, gran parte dell’attuale ter- posto, nell’Ottocento, all’ampliamen- Paolo Morelli, « ... in seguito a eventi ritorio santacrocese era possesso dei to della piazzetta della Santa Croce e bellici, verosimilmente la battaglia del dòmini della potente famiglia feudale che oggi è diventata piazza Garibaldi. 1252 presso San Vito, fra pisani e luc- dei Cadolingi, signori di Pistoia e poi Un rimando a questa antica origine chesi, che provocò lutti e devastazioni di Fucecchio, che estendevano il loro può essere proprio nello stemma che contro le popolazioni indifese, gli abi- potere su una porzione significativa pende al primo piano di un palazzo tanti di San Vito, dei confinanti Vignale della Toscana fin dal IX- X secolo. Tra sulla cantonata fra piazza Garibaldi e Sant’Andrea ed anche di Mugnano il X e XI secolo ci fu una ripresa della e corso Mazzini. Nello scudo, non ci e Ventignano, decisero di riunirsi in un crescita demografica in tutta Europa, sono dubbi, è inserito un falcone, e il nuovo villaggio fortificato.» sebbene con tempi e modalità diver- riferimento ovvio è che possa trattarsi Scrive Alberto Maria Onori in La se. Uno degli aspetti più evidenti è di una proprietà di una famiglia mon- Vicaria lucchese della Valdarno: «La stata la rinascita di vecchie città e la tefalconese dei Rosaiolo. realizzazione delle "terre nuove" di creazione di Terre Nuove che fu una Per quanto riguarda la datazione della Castelfranco e di Santa Croce sull’Ar- vera e propria "rivoluzione urbana" fondazione della terra murata, Giulio no furono sin dal primo loro impianto che ha collateralmente innescato la Ciampoltrini in La piazza del comune costruzione di cinte murarie. di , Lalli Editore, Nei primi anni del XIII secolo, nelle 1998, ci dice l’anno e il giorno della campagne si diffondeva la regola fran- fondazione della Terra Nuova: « ... il cescana e questo influì certamente 14 aprile 1253, era già costituito nei sulla prima fase dell’opera di Oringa suoi ordinamenti il Castrum Sanctae Menabuoi (la futura beata Cristiana). Crucis nel quale verranno assorbiti L’imperatore Federico II° negli anni gradualmente i tre villaggi di Sant’An- Venti del Duecento era impegnato drea, San Tommaso e San Vito. Mi nel riorganizzare il Regno di Sicilia e sono chiesto più volte : chi fu che volle i comuni, specie nel nostro Valdarno, la fondazione e costruzione delle due schierati fra Lucca e , che lottava- terre murate di Santa Croce e Castel- no per sopraffarsi a vicenda. Le lotte franco? La loro fu una nascita simulta- esplosero in modo violento alla morte nea o distanziata nel tempo? Perché dell’ imperatore avvenuta nel 1250. Santa Croce presenta un aspetto che Una questione da porsi, e molti sto- si sviluppa parallelamente al fiume e la rici se la sono posta, è se l’origine di strada ortogonale ricalca un decuma-

59 centri incastellati che dovevano svol- ti dai quali provenivano. L’esposizio- dati agli altari della nuova chiesa (oggi gere una funzione soprattutto militare. ne di Alberto Malvolti recita: «Prima Collegiata): San Tommaso di Vignale, L’operazione voluta dai lucchesi […] della fondazione del castello di Santa Sant’Andrea di Valdarno, San Donato procedette con una rapidità sconcer- Croce, avvenuta poco dopo la metà a Mugnana e San Vito. I nomi delle tante. In Santa Croce confluirono gli del XIII secolo, la pianura tra Arno antiche “ville” che avevano caratteriz- abitanti delle cappelle di Sant’Andrea e Usciana ospitava alcune “ville” o zato il territorio tra Arno e Usciana, ma Vallis Arni, San Tommaso di Vignale “vici”, piccoli insediamenti rurali isolati che furono in gran parte abbandonati e San Vito. Le prime due cappelle o riuniti in modestissimi villaggi forma- dopo la nascita dei due nuovi castelli, appartenevano anch’esse al piviere ti da poche capanne, talvolta riunite restarono però a lungo vivi nella topo- di Santa Maria a Monte, l’ultima era intorno a una chiesa. Contrariamente nomastica locale.» invece stata scorporata dalla pieve di a quel che spesso si ritiene, l’ambiente Esposte le varie posizioni, credo di Cappiano.» doveva essere tutt’altro che scarsa- essere in grado di rispondere al que- Dentro la cinta che li proteggeva mente abitato: nonostante la costante stito di chi volle le due terre murate. (presumibilmente poco più di un minaccia delle acque, infatti, gli uomi- Per Santa Croce mi pare non ci siano terrapieno sostenuto e coronato da ni cercavano di sfruttare le potenzialità dubbi che a riunirsi in un castello sia palificazioni in legno e munito di un agricole della pianura e la possibilità stata la volontà delle popolazioni per fossato), i due nuovi castelli vennero di utilizzare le vie d’acqua costituite ragioni difensive. La stessa cosa penso suddivisi in ripartizioni interne (quat- dai due fiumi, l’Arno e la Gusciana, di potere affermare per Castelfranco. tro per Castelfranco e tre per Santa l’emissario del Padule di Fucecchio, E quale fu, mi chiedo, il ruolo di Lucca? Croce) che ripetevano la distinzione allora assai pescoso e navigabile. [...] Fra la posizione di Morelli e quella di della popolazione secondo gli abita- Sul piano ecclesiastico questo ter- Onori, è razionalmente pensabile che ritorio dipendeva com’è noto, dalla la città del Volto Santo abbia se non diocesi di Lucca, città che già in pre- imposto, fortemente favorito la fon- cedenza aveva cercato di espandere dazione delle "terre nuove" contro qui anche il proprio controllo politico, le mire espansionistiche di Pisa e per scontrandosi con Pisa, che già domi- tenere a bada Firenze. Inoltre la dedi- nava alcune terre valdarnesi. Dopo ca del castello alla Santa Croce, sim- alcuni decenni di amministrazione da bolo di Lucca, non lascia dubbi sull’in- parte dei vicari dell’imperatore Fede- teresse della nuova città dominante a rico II, Lucca aveva ristabilito la propria consolidare il potere sull’Arno. Allora giurisdizione sul Valdarno, riaprendo l’imposizione del Volto santo fu in atto le ostilità con Pisa. I combattimenti di imperio dei lucchesi? Questo non lo interessarono specialmente la pianu- so, ma è certo che il Volto Santo mise ra del Valdarno provocando lutti e in subordine tutta l’iconografia sacra devastazioni. La condizione di insicu- preesistente dei vari San Vito, San rezza generata da questi eventi spinse Tommaso, Sant’Andrea, San Donato, perciò gli abitanti dei villaggi sparsi a Santa Maria, San Michele Arcangelo, cercare di concentrarsi in insediamenti San Iacopo e San Nicola. accentrati e provvisti di mura. Lucca Mi si permetta infine una riflessione: favorì questa tendenza e anzi dovette solo la potenza di Lucca, allora alleata partecipare attivamente alla costruzio- con Firenze in funzione antipisana, ne dei nuovi castelli, sia per controllare e che aveva i mezzi e la tecnologia meglio la popolazione, sia per tenere necessaria, riuscì a favorire il nascere a bada alcune nobili famiglie locali dei castelli di Santa Croce e Castel- che mal tolleravano il predominio cit- franco, dotati di un discreto territo- tadino. Nacquero così, tra il 1252 e il rio o contado, vincendo le resistenze 1253, Castelfranco di Sotto (il castello di Fucecchio, Santa Maria a Monte, “franco”, libero cioè da imposizioni Cigoli, Stibbio, e . Certo fiscali da parte della città, proprio per è che con la rivoluzione delle Terre favorire il popolamento del nuovo nuove, fu ridisegnata profondamente centro), e Santa Croce. […] La popo- la geopolitica sulle due rive dell’Arno, lazione che si stabilì in Santa Croce sulle colline delle Cerbaie, e nella proveniva specialmente dai territori di pianura fra Arme (l’antica Gusciana), quattro “cappelle” ricordate nei nomi e Arno.

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Biblioteca Teatro Centro espositivo a Santa Croce sull'Arno

anta Croce sull’Arno conta una Croce sull’Arno è stato il Teatro Il Teatro Comunale di Santa Croce popolazione di oltre 14 mila Comunale “Giuseppe Verdi”. sull’Arno è la sede di residenza Sabitanti, tra i quali circa 3 mila Verso la fine dell’Ottocento, un dell’Associazione Giallo Mare Mini- sono migranti. gruppo di facoltosi santacrocesi ini- mal Teatro che, in collaborazione È in questo contesto profondamen- ziarono una raccolta fondi con lo con l’Amministrazione Comunale, te variegato e ricco di scambi tra le scopo di costruire il Teatro. Volon- organizza e promuove la stagione diverse tradizioni che si inseriscono tà di quelle persone era di avere teatrale e si occupa della formazio- tre realtà culturali come la Biblioteca a Santa Croce sull’Arno un teatro ne degli spettatori oltre a produrre Comunale “Adrio Puccini”, il Teatro “grandioso come il Metastasio di spettacoli. Comunale “Giuseppe Verdi” e il Prato”. Il progetto fu commissiona- Ogni anno, vengono realizzate sta- Centro Espositivo e Polivalente Villa to nel 1900 all’architetto fiorentino gioni di prosa con spettacoli che Pacchiani. Majorfi e l’8 maggio 1902 fu inau- riescono a richiamare spettatori non Tutti e tre, ognuno in periodi diversi, gurato. Da quel momento, fino alla solo di Santa Croce, ma anche dei sono stati fortemente voluti dalle Seconda Guerra Mondiale vi furono paesi limitrofi. Vengono proposti Amministrazioni Comunali che si organizzati con regolarità vari spet- inoltre laboratori Achab di forma- sono succedute negli anni, cercando tacoli e stagioni di prosa. Questa sempre di mantenerne una gestione attività si interruppe poi per diversi diretta e ribadendo ogni volta che decenni, riprendendo solo nel 1986, la cultura, in ogni sua forma, è fon- quando acquisito dall’Amministra- damentale per la formazione di una zione Comunale, riaprì. Con i suoi coscienza individuale, ma soprattut- 290 posti totali, di cui 120 in platea to di quella collettiva. e 170 nel palchi, è divenuto negli Tra tutti, il primo in ordine crono- ultimi anni uno dei teatri piccoli più logico ad essere costruito a Santa vitali della Toscana.

60 61 zione teatrale per bambini e adulti. a alla cultura”. La Biblioteca, sin Vengono realizzati anche progetti dall’inizio, ha avuto come obiettivo con le scuole del territorio comuna- principale quello di diffondere cultu- le e tra tutti uno dei più longevi è ra, informazioni e offrire ai cittadini senza dubbio “Il Baule dei Sogni”, santacrocesi e non solo, uno spazio giunto alla XXXIII edizione. dove poter leggere, avere notizie di Negli ultimi anni un altro progetto vita quotidiana, ma anche avere la che ha riscosso grande successo possibilità di accedere a servizi in è “Stasera pago io”, una serie di maniera totalmente gratuita. quattro spettacoli teatrali per bam- Ad oggi, il patrimonio disponibile è bini in cui è proprio il più piccolo a notevolmente aumentato ed amplia- pagare simbolicamente il biglietto to, arrivando a possedere circa 55 di ingresso al proprio accompagna- mila documenti a cui aggiungere il tore; un’idea semplice che ha fatto potenziale che deriva dal prestito avvicinare al mondo del teatro per- interbibliotecario, un servizio uti- sone di tutte le età ma soprattutto lissimo che permette agli utenti di bimbi. avere, in tempi molto rapidi, libri Continuando sempre secondo posseduti dalle altre biblioteche un’immaginaria linea cronologica, della rete ReaNet, Rete Biblioteca- il secondo contenitore culturale di ria della quale Santa Croce fa parte Santa Croce sull’Arno è la Biblioteca dal 1996, ma anche delle altre Reti Comunale “Adrio Puccini”, che con presenti in Toscana. un patrimonio di 1200 volumi aprì Durante tutti questi anni, le attività per la prima volta i battenti il 23 gen- proposte sono state molte, riuscen- naio 1971. Come dichiarato dall’ar- do ogni volta a catturare l’interesse ticolo 1 dello Statuto, fu istituita di coloro ai quali sono state propo- dall’Amministrazione Comunale con ste. l’intento di “fornire alla cittadinanza Tra le principali, possiamo ricordare uno strumento culturale che concor- i numerosi progetti di “promozione ra a promuovere le condizioni per della lettura e del servizio” realizzati rendere effettivo il diritto allo studio dalla biblioteca in collaborazione con le scuole presenti sul territorio comunale, laboratori che in alcuni casi si concludono con incontri con gli autori: “un libro sotto il banco”, “uno su cinque”, “il gioco dell’oca: scegli il tuo libro” sono solo alcuni esempi, forse i più importanti, che Palazzo Vettori: costruito ogni anno vengono proposti agli nel 1867 come palazzo insegnanti dell’Istituto Comprensivo residenziale cittadino di Santa Croce sull’Arno. della marchesa Maria Vettori. Costituisce, Dal 1993, in biblioteca sono tenuti i secondo una relazione corsi dell’Università dell’Età Libera della Soprintendenza che consistono in lezioni di vario per i Beni Ambientali, Architettonici e genere e, tra tutti, il principale è Storici, un cospicuo sicuramente quello di lingua ingle- esempio di architettura se, il quale offre la possibilità di ottocentesca capace di caratterizzare lo spazio partire da zero oppure approfondire urbano circostante. Il conoscenze pregresse, grazie ai vari balcone che guarda via Roma è stato aggiunto livelli che ogni anno vengono attiva- nei prime decenni del ti. I corsi, accessibili a tutti, raccolgo- novecento. Fu donato no ogni volta molti iscritti. L’offerta alla municipalità nel 1878. dell’Università dell’Età libera, non si

62 63 cubano José Yaque ed il giamaicano di origine ma ormai newyorkese Nari Ward, la cui mostra è attualmente in esposizione a Villa Pacchiani. Questi progetti sono realizzati da sei edizio- ni anche grazie al bando regionale di “ToscanainContemporanea” Risale al 2001 l’istituzione del Premio Santa Croce Grafica con il duplice scopo di promuovere e far conosce- re la pratica dell’incisione, oltre ad incrementare la raccolta del Gabi- netto dei Disegni e delle Stampe con le opere dei partecipanti e pro- muoverne il nome anche in ambito nazionale. ferma al solo corso di lingua inglese, Periodicamente, vengono svol- Nel 2004, sempre con il medesi- vengono infatti organizzate lezioni ti laboratori per bambini, durante mo intento è stato creato il Premio su argomenti diversi e che possano i quali si trattano vari argomen- Santa Croce Ex Libris e Piccola Gra- catturare l’interesse di tutti, quali: ti oppure, possono essere temati- fica. cinema, teatro, storia locale, storia ci in occasione delle varie festività Del 2010 è infine l’intervento di della letteratura. o ricorrenze, permettendo così ai ristrutturazione dei locali del piano Le attività della Biblioteca non si piccoli fruitori della biblioteca di terra di Villa Pacchiani per destinarli fermano, ed è quindi importante trascorrere del tempo in allegria con a Centro Polivalente, adibendolo a ricordare la presenza di un gruppo letture animate e laboratori manuali. luogo di incontro, spazio per confe- di lettura di adulti, creato nel 2009. Nel 1991 a Santa Croce sull’Arno renze, laboratori oltre che per avvi- I partecipanti, una volta al mese si è nato il Centro Attività Espressive cinare la cittadinanza alle pratiche ritrovano per scambiarsi vicende- Villa Pacchiani, voluto dall’Ammini- artistiche contemporanee. volmente impressioni e opinioni sul strazione Comunale che acquistò Da non dimenticare la presenza libro appena letto. Da circa tre anni la storica villa presente sulle rive dell’ampio giardino che rende la ne è stato creato uno anche per i più dell’Arno per creare un luogo di Villa un luogo ancora più bello e piccoli, che gli stessi partecipanti incontro, produzione e di condivisio- maggiormente fruibile, dal momen- hanno voluto denominare i “Boss ne delle attività prodotte in ambito to che nel periodo estivo anch’esso dei libri”e anche loro, come “colle- artistico. diventa scenario suggestivo dei con- ghi” lettori più grandi, si riuniscono Il Gabinetto dei disegni e delle stam- certi musicali di “A cielo Aperto”. in biblioteca una volta al mese per pe, qui presente, ebbe origine l’an- Tutte le attività appena elencate, discutere e parlare del libro appena no successivo, nel 1992, grazie ad sono solo una parte di quello che ultimato. una generosa donazione di opere ogni anno viene organizzato a Santa Un’altra iniziativa che contraddistin- di Tono Zancanaro da parte degli Croce sull’Arno da un punto di vista gue l’attività della biblioteca, sono eredi. Da quel momento la colle- culturale, in quanto, negli anni le le Libere Dissertazioni, cicli di incon- zione è aumentata di anno in anno varie Amministrazioni che si sono tri programmati con l’intento di trat- grazie alla presenza di numerose susseguite hanno sempre portato tare ed approfondire con il pubblico opere di artisti. Il Centro Espositivo, avanti idee di promozione e creazio- temi importanti, per lo più di stretta organizza circa quattro esposizioni ne di spazi culturali dove i cittadini attualità, solitamente alla presenza all’anno oltre ad attività legate al sono sempre stati visti come parte di professori universitari o autori di mondo della grafica. integrante di un sistema in cui la libri, dando la possibilità ai parteci- Da ricordare la realizzazione di cultura è considerata un patrimonio panti di poter intervenire discuten- mostre di grande rilievo con artisti unitario in grado di rendere tali atti- do e mettendo a confronto le varie quali: gli italiani Ornaghi e Prestinari vità fruibili e visibili a tutti. idee e opinioni. e Cecchini, l’egiziano Moataz Nasr, il

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CARNEVALE santacrocese 10-17-24 FEBBRAIO recupero 3 marzo 2019

65 20° personaggi Reality grande anche per "loro"

personaggi da ricordare per la storia di Santa Croce sull'Arno

uanto leggerete nelle righe vasta produzione è raccolta in una im- di umile provenienza, pubblicò ben Osvaldo Ciaponi che seguono non ha certo i portante opera omnia. Organista del quattro volumi di poesie con illustra- cultore di storia locale Qcaratteri dell’organicità né ha Duomo di San Miniato, Prato e della zioni grafiche di autori vari per Gabrie- la presunzione della trattazione com- Chiesa dei Cavalieri di Pisa. Ospite li Editore in Roma nella collana Poeti pleta dell’argomento. È la risposta della corte medicea. d’oggi. Uno di questi è totalmente che non si può negare ad una chia- Braccio Bracci (1830-1909) Poeta, av- dedicato ai Paesi del Valdarno. mata improvvisa di una grande amica. vocato, direttore del giornale di Livor- Vincenzo Di Banduccio Duranti (1490- È solo un modesto omaggio dovuto no Il Telegrafo (oggi Il Tirreno). Vivaci 1548) Appena diciassettenne fu no- ad una bella REALITY. Non ha certo furono le sue polemiche letterarie con minato Priore. Il Papa Clemente VII pretese storiche né storiografiche ma Giosuè Carducci. lo inviò a capo di un corpo di fanti a vuole solo ricordare alcuni personag- Michelangelo Maiorfi (1823-1906) Ar- proteggere la famiglia dei Medici. Nel gi santacrocesi del passato prossimo chitetto. Realizzò il complesso della 1529 fu nominato Vescovo di Orvieto e di quello remoto; personaggi che Borsa di Firenze. Fu Architetto del nel cui splendido Duomo è sepolto. possono anche sorprendere, ma che Comune di Fiesole per trent’anni e Tenne stretti rapporti con Santa Croce sono tutti portatori di umanità, cultu- dell’Opera di Santa Croce. Progettò il e ne fece costruire l’Insigne Propositu- ra e civiltà intense e che meritano mo- nostro splendido teatro Verdi. Recu- ra Collegiata con ingenti finanziamenti. menti di memoria collettiva per i loro però il Cimitero della Misericordia di Domenico Pipparelli (1808-1841) meriti e per l’onore che hanno reso Firenze e realizzò quello di Soffiano. Esperto e docente in agricoltura. Fu alla nostra comunità. Questa breve Luigi Sacconi (1911-1992) Chimico, nominato membro dell’Accademia esposizione non avrà un ordine par- ricercatore, professore presso diverse dei Georgofili per le sue invenzioni ticolare, né cronologico né di merito, Università italiane, socio dell’Acca- di strumenti agricoli innovativi. né per materia. È una estrazione pre- demia dei Lincei, uomo politico. Nel Argante Salucci (1868-1896) Anarchi- cipitosa, parziale ed alla rinfusa dalla 1977 gli fu conferito il Premio per la co, inviato al confino a San Nicola del- soffitta polverosa e socchiusa della Chimica della Presidenza della Re- le Tremiti. In seguito alle repressioni mia esperienza di vita professionale pubblica Italiana. Autore di innumere- dei moti anarchici fu ucciso il 1° marzo e civile. In una prossima occasione voli pubblicazioni scientifiche. Fonda- durante una rivolta che i detenuti ave- questa rassegna potrà essere integra- tore, con i suoi allievi, di una fra le più vano organizzato contro le durissime ta. E quindi ecco questi “LORO”. importanti scuole di chimica. condizioni imposte loro. Ugo Garzelli (1914-1991) Collaborato- Coriolano Mandoli (1949-2009) Tra i Ario Francioni (1907-1993) Scrittore. re della rivista letteraria ”Erba d’Arno” fondatori del Grandevetro, rivista di Pubblicò per Vallerini Editore in Pisa Il e del Circolo del Pestival. Ha pubbli- politica, cultura e immagini. Ha pub- volume “Poesie e racconti” con dise- cato diversi romanzi. Animatore della blicato due saggi. gni del coetaneo e concittadino Vini- vita culturale e politica santacrocese. Mario Menichetti (1905-1992) Poeta cio Becchetti (1907-1996). Più volte ricoprì la carica di Assessore comunale. Emilio Pallesi (1884-1966) detto “Il Beini”. Poeta contadino e operaio in ottava rima. Uno dei più grandi nel suo genere. Cantando l’umanità in rima ha comunicato per tanti anni di casa in casa notizie, storie e la storia quando il sistema di comunicazione era soprattutto quello orale. Antonio Brunelli (1577-1630) Musici- sta e compositore pregevole e prolifi- disegni di Vinicio Becchetti co, autore di due trattati teorici, la sua per il libro di Ario Francioni

65 20° Reality storie il distretto che ha anticipato l’economia circolare ceramista eilmartellatore così nacque un amore molesto

Romano Masoni l 17 maggio della primavera del Sotto il platano secolare, in lungar- te esemplari per le ferite da mostra- pittore 2016, Vinicio Zapparoli, scultore no a Santacroce, qualcuno davanti re ma mi fermo qui. Ie ceramista, commemorava con all'opera di Zapparoli è rimasto tur- A Vinicio non rimane che ringrazia- un cippo in terracotta invetriata a bato, ammaliato? offeso? (non so) re lo sconosciuto autore di quel bel terzo fuoco, sotto il platano secola- tanto che insieme alla collera gli è gesto per la sua sensibilità e la sua re di Lungarno a Santacroce, Giulia- salita una sana energia purificatrice sana voglia di ordine e di pulizia. no Gozzini detto il Nanino. che lo ha spinto a spezzare a colpi Basta però ricordargli che lui, senza Vinicio lo ha fatto alla sua maniera, di martello il Barchino, il cane, date saperlo, è un ladro di sogni e che consacrando con la terra e con il e nome di Giuliano. non si preoccupi troppo perché fuoco le gesta di questo insolito e Che dire e perché? Sono queste l'arte, vivaddio, si porta dentro ri- straordinario compagno di viaggio storie antiche che si ripetono ogni sorse a lui sconosciute e anticorpi che conosceva gli spiriti dell'Arno, qualvolta forma e pensiero vengo- sufficienti a scampare alla volgarità danzava con i pesci e le nutrie e sa- no offerti nella loro completa nudi- e alla mediocrità di questo nostro peva ascoltare i compagni saltatori tà. tempo. che gemevano e gemevano da chis- A me capitò anni fa che un mio muro Ma ora la voglio dire tutta, sarà che sà quante generazioni. dipinto, diventasse diario di bordo, ho attraversato indenne anni appas- Per cominciare Vinicio ha cercato ricettacolo di messaggi amorosi (W sionati, febbrili, ingenui e generosi, un sudario o un luogo che lo ricor- la fica di Susanna, il più gettonato), ma fra il professore che entra e si fa dasse e lo ha trovato nelle acque per numeri telefonici, graffiti porno, largo nel casino del mio studio fra dell'Arno, il luogo magico da cui indirizzi e appuntamenti. Alla fine terre, quadri e pigmenti colorari e provengono i lamenti degli affoga- per completare l'opera un imbian- mi saluta e inciampa e mi abbraccia ti. Poi ci ha piazzato a pelo d'acqua chino improvvisato pensò bene di e non guarda, non domanda, non il barchino di Giuliano e come se passare su tutta la parete dipinta chiede niente e poi se ne va intonso fosse legno spezzato sradicato dal una bella mano di vernice di un bel come un cartiglio antico, fra lui e il vento lo ha fatto affondare nelle ac- grigino che non vi dico. martellatore che martella io non ho que torbe del fiume, accompagnato Altre storie avrei da raccontare, tut- dubbi. O forse sì. dall'amico fedele, il cane più grosso del mondo. Col fuoco Vinicio ha segnato la fine di un'epoca. L'epoca del fiume. Ne ha raccolto insieme a Giuliano i lamenti per meglio custodire la memoria del- le nostre radici. Poi però ha fatto un sogno dove, come ci dice Fla- vio Caroli nella sua "Metafisica del Naufragio", sono i relitti a resistere. Relitti di pensiero e di bellezza tra- scinati dalle burrasche verso derive del mondo, relitti capaci ancora di conservare il crepitio lontano dei pescatori e il loro canto, insieme alle anfore, al miele e all'ambrosia degli dei. Al risveglio, addio poesia. Quello era un sogno premonitore.

66 20° il distretto che economia Reality ha anticipato l’economia circolare

così nacque un amore molesto

e rotte internazionali del profilo della compatibilità ambien- nevralgici per il comparto, come il fashion? Partono (anche) da lì: tale, vero tratto distintivo che rende POTECO (Polo Tecnologico Concia- Lquel cuore fertile della Tosca- oggi il distretto di Santa Croce rio finalizzato a ricerca e formazione), na dove l’antico mestiere della con- sull’Arno modello mondiale per il o il depuratore Aquarno, fulcro di un cia ha saputo rinnovarsi e crescere, settore, con le sue 300 concerie e sistema che con gli impianti Ecoe- fino a diventare un sofisticato mix tra 300 lavorazioni conto terzi, per circa spanso e Consorzio Recupero Cromo artigianalità e modernità, e incre- 6000 impiegati nel settore. non solo depura le acque reflue indu- dibile modello di quell’ economia striali ma recupera i materiali residui circolare oggi così apprezzata dal «Qui abbiamo ricevuto la prima visi- della depurazione, in sintonia con gli mercato e richiesta dai grandi brand ta nella storia, in Italia, di un Primo ulteriori processi industriali, strategi- della moda. Siamo nel distretto con- ministro cinese, Wen Jabao nel 2004, ci nel distretto, che provvedono al ciario di Santa Croce sull’Arno, 6 Co- venuto per capire come si potesse riuso di scarti e sottoprodotti della muni tra le province di Pisa e Firenze coniugare un’impresa così struttu- lavorazione. per un raggio di circa 10 km e 90000 rata come quella conciaria con un abitanti, tra Santa Croce sull’Arno, contesto ambientale e artistico come Entrato in funzione nel 1974, con Castelfranco di Sotto, Fucecchio, quello della Toscana»: a parlare è cinque anni di anticipo sulla norma- Santa Maria a Monte, San Miniato e Piero Maccanti, direttore Associazio- tiva ambientale nazionale, e con una Montopoli Valdarno. ne Conciatori, 150 aziende associate capacità di trattamento che supera i Tra i maggiori distretti conciari d’Eu- per gestire al meglio le strategie e gli 2 milioni di abitanti equivalenti, l’A- ropa, e certo il più evoluto sotto il impianti del distretto di Santa Croce quarno è ora fulcro dell’Accordo di

66 67 Programma, megaprogetto che sta riorganizzando la depurazione di ben 42 Comuni tra Valdinievole, Valdelsa e , per lavori che «porteranno oltre al riassetto degli impianti, il riuso dei reflui domestici, minimiz- zando l’impatto industriale e in una progressiva riduzione dell’estrazio- ne dell’acqua da falda» dice Nicola Andreanini, direttore del depuratore Aquarno. Dal rispetto dei parametri richiesti dal mercato all’attuazione delle politiche UE dell’ EMAS per valorizzare l’impegno per l’ecososte- nibilità, dalla capacità di rinnovarsi al coinvolgimento delle nuove genera- zioni di imprenditori, con un Gruppo Giovani Conciatori particolarmente attivo e nelle dinamiche del settore, il distretto di Santa Croce sull’Arno guarda al futuro innovando e rinno- vandosi. toriamente all’impianto di depurazio- tamento dell’intera quantità di fanghi La storia del Distretto. ne, il cui scarico finale è monitorato prodotti dal Consorzio Aquarno, che Dall’Associazione Conciatori agli im- dagli organi pubblici preposti ad at- ne cura la gestione, con un potenzia- pianti industriali tività di controllo. I bagni di cromo lità di circa 70.000 tonnellate annue utilizzati nei processi di concia non di fanghi disidratati, corrispondente AQUARNO E SISTEMA DI DEPURA- vengono scaricati nella fognatura: a un flusso complessivo in ingresso ZIONE l’impianto consortile “Consorzio Re- di oltre 500.000 m³ di fango. Nel Con una capacità di trattamento su- cupero Cromo” recupera il cromo dai comparto conciario non esistono altri periore ai 2 milioni di abitanti equi- bagni e lo restituisce alle aziende che esempi di impianti destinati ad ana- valenti, entrato in funzione nel 1974, poi lo riutilizzano. I residui e gli scarti loghe finalità. «Grazie ad Ecoespan- con ben 5 anni di anticipo rispetto alla della lavorazione conciaria( carniccio, so - dice il direttore Aquarno Nicola prima normativa ambientale naziona- spaccature e rasature) vengono trat- Andreanini - riusciamo a valorizzare le, il depuratore Aquarno è il motore tati all’interno della società consortile al meglio tutti gli sforzi e le energie possente del sistema di depurazione “SGS”, trasformati e destinati ad altri profuse nella minimizzazione degli del Distretto. Tra i migliori impianti usi, industriali e scientifici. Recupero, impatti ambientali con la sostanziale d’Europa, Aquarno è parte di un si- trasformazione, valorizzazione e riuso eliminazione dello smaltimento a di- stema industriale che oltre a trattare di acque e di materiali di scarto con- scarica come destinazione del flusso le acque recupera e riusa i materiali corrono a realizzare nel Distretto un dei fanghi prodotti dal depuratore». risultanti dai processi di depurazio- reale modello di economia circolare. ne. Nel Distretto, infatti, la grande quantità di acqua utilizzata nella con- RICERCA POTECO L’eccellenza tecnologica Ricerca, trasferimento tecnologico e cia che esce dal processo industriale Ecoespanso e ambientale del distretto conciario formazione per la filiera-pelle: sono viene trattata per essere reimmessa di Santa Croce sull’Arno passa anche le aree in cui opera il POTECO, Polo pulita nei corpi idrici ricettori e, in per il sistema di ingegneria idraulico- Tecnologico Conciario, supporto questo processo, i fanghi recuperati meccanica di Ecoespanso, l’impianto scientifico fondamentale per la cre- vengono destinati all’apposito im- di trattamento di fanghi della depu- scita dell’intero Distretto di Santa pianto di trattamento termico “Ecoe- razione conciaria che rende unico Croce sull’Arno e delle sue aziende. Il spanso” che li trasforma in materiale al mondo il distretto toscano. Nato POTECO è costantemente impegna- inerte, utilizzato nei cementifici e nel- nel 2001 per incrementare le perfor- to in progetti di ricerca e in attività di la bitumazione delle strade. Tutte le mance depurative complessive e la studio per valorizzare nuove soluzioni concerie del Distretto, qualunque sia compatibilità della locale industria di processo e di prodotto in una spe- la loro dimensione e la loro capacità conciaria con l’eco-sistema, l’impian- rimentazione continua che consente produttiva, sono collegate obbliga- to di Ecoespanso è dedicato al trat- al Distretto di essere al passo o ad- dirittura anticipare le tendenze del mercato, sotto il profilo della qualità e del contenuto-moda. Il Polo Tecno- logico Conciario promuove molte- plici attività che puntano a formare e aggiornare le diverse professionalità impiegate nella filiera della pelle e provvede alla specializzazione del personale tecnico attraverso un’of- ferta diversificata, nei settori concia- rio e calzaturiero, chimico, ingegneri- stico e fashion-moda. All’interno del

68 69 POTECO sono stati ricreati, a fini di sperimentazione e formazione, una conceria ed un calzaturificio.

ASSOCIAZIONE CONCIATORI Circa 150 aziende associate dislocate nell’intero distretto, attiva dal 1976, l’Associazione Conciatori, che ha sede a Santa Croce sull’Arno, svolge un ruolo di dialogo, rappresentanza e individuazione delle politiche delle sue aziende associate, centrale nelle dinamiche del distretto conciario to- scano e per l’intero comparto della filiera-pelle.

DISTRETTO SANTA CROCE. IL PROGETO DI COMUNICAZIONE by Assoconciatori “Distretto Santa Croce” (www.distret- tosantacroce.it) è il nuovo format di comunicazione promosso dall’Asso- ciazione Conciatori. Dall’apposito sito internet passando per i canali social fino alle attività volte a rac- contare il patrimonio di risorse con- nesso all’industria conciaria toscana, il format vuole rendere sempre più “popolare” tutto quanto è la con- cia toscana. Tra antico e moderno, dall’industria più piccola a quella più strutturata, dal lavoratore più anzia- no ai giovani imprenditori conciari, passando per ricerca, formazione ed economia circolare: Distretto Santa Croce spiega il talento dei conciatori toscani in un racconto tra tradizione e innovazione, che sa valorizzare anche attraverso i nuovi strumenti 4.0 l’e- mozionante storia del distretto con- ciario di Santa Croce sull’Arno.

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Endro Lupi

Margherita Casazza a conceria ha origini molto an- che aveva avviato l’attività nel 1938 no nell’azienda nel 1989 Renzo, nel tiche. A Santa Croce sull’Arno mettendo sotto casa alcuni bottali per 1991 Roberto, coadiuvandolo nella Lnel tempo si sono sviluppate la concia delle pelli. Pensate: l’abita- gestione. Oggi sono loro che portano tante attività industriali legate alla pel- zione e la conceria si trovavano pro- avanti l’attività del nonno e del padre le. Sono tante le concerie che aperte prio vicino al Municipio. Quella zona raggiungendo oggi il traguardo degli fin dai primi del Novecento, nel corso veniva chiamata “L’arco di Vienna”, ottanta anni di attività. Mi piace ricor- del secolo sono passate ad altre pro- come ancora oggi è ricordata. Quando dare le parole di Lupi durante i festeg- prietà da quelle dei fondatori. Solo al- scoppiò la guerra, il padre fu costretto giamenti dei 60 anni di attività: “I cune sono giunte fino ai nostri giorni, a partire per il fronte e il ragazzo dovet- giovani sono alla ricerca di lavoro e la tramandate da padre in figlio. te portare avanti l’attività conciaria e conceria dà lavoro e soddisfazioni”. Con l’occasione del “focus” su Santa assumersi l’onere del capofamiglia, Ma al di là della sua esemplare figura Croce realizzato per questo numero fino al suo ritorno a fine conflitto. di imprenditore conciario, Endro Lupi speciale di Reality, vogliamo comin- Negli anni Cinquanta nasce la conce- è stato una persona che ha amato il ciare a raccontare alcune vicende di ria Lupi, concia al cuoio da suola in suo paese. Dal 1975 al 1980 è stato imprenditori conciari che hanno scrit- vasca. Comincia anche un’attività di presidente della squadra di calcio di to la storia dell’industria nel Com- tranceria per la produzione di suole Santa Croce sull’Arno, La Cuoiopelli, prensorio. Ed ecco un breve profilo in cuoio. Endro a 27 anni costituisce e un sostenitore della squadra di pal- biografico e imprenditoriale di Endro la Conceria BCM per la produzione lavolo I Lupi. In sua memoria si svolge Lupi, che è stato una figura centra- inizialmente di fianchi al cromo, quin- ogni anno un torneo di calcio allievi le nell’industria e nella società civile di di vitelli al cromo. In quel periodo Juniores tra le quali ha partecipato di Santa Croce sull’Arno. Endro Lupi instaura anche diverse collaborazioni anche la sua amata Juventus. La sua nasce a Santa Croce nel 1934. Fin con altre concerie e lavorazioni conto disponibilità, oltre che allo sport, era dall’età di dodici anni comincia a lavo- terzi, formando un Gruppo. Nel 1975 rivolta a tante altre attività del paese. rare nella conceria del padre Luigi, dà vita alla conceria SECI per la pro- Per la sua attività industriale Endro duzione di fianchi e spalle al vegetale Lupi riceve tanti riconoscimenti, tra i per calzatura e pelletteria, che si tra- quali una targa dall’UNIC nel 1998 per sformerà nell’anno 1992 in Seci-Lupi. il suo innovativo lavoro conciario. Il Nel 1976 la ditta BCM si trasformerà 27 dicembre 1969 la Presidenza della in BCN spa, l’attuale conceria che Repubblica lo nominerà Cavaliere del produce vitelli al cromo per pellet- Lavoro, la massima onorificenza riser- teria, calzatura e abbigliamento. I vata ai grandi imprenditori. Il 24 otto- suoi figli, entrambi laureati, entreran- bre del 2002 muore all’età di 68 anni.

70 71 20° tradizioni Reality

L'AMARETTO SANTACROCESE

Santa Croce Sull'Arno esiste Pro Loco, una festa dedicata all'a- da la vuole antecedente, data l’an- Ada Neri una storia dai più non cono- maretto con l'assegnazione di un tichità del monastero le cui fonda- A sciuta, poiché spesso nel vi- premio, “l'amaretto d'oro”, per i menta furono gettate addirittura nel sitare un luogo ci lasciamo guidare produttori dell'amaretto più buono 1286, quando Oringa Cristiana Me- “dal sentito dire” e ci precludiamo prescelto da una giuria. nabuoi fondò una piccola casa reli- aspetti che potrebbero invece esse- Ciascun amarettaio ha la propria giosa basata su regole agostiniane. re molto piacevoli, come l'amaretto ricetta. C’è chi aggiunge scorza di Negli anni Cinquanta poi, la ricetta Santacrocese, che nasce all'interno arancia e chi alle mandorle pelate dell’Amaretto che era rimasta se- del Monastero di santa Cristiana. ne unisce alcune con la buccia, chi gretissima fino ad allora, venne re- Era un alimento utilissimo per i pel- monta le chiare a neve e chi usa galata dalle suore alle proprietarie legrini perché molto energetico e solo i tuorli, chi fa coni (la forma ti- di un piccolo bar che si trovava di non si deteriorava, quindi utilizza- pica) più o meno pronunciati e chi fronte a loro. Le due donne, fervide bile durante i lunghi viaggi perché dà una botta di calore per colorare religiose, facevano da ponte fra la poteva essere ammorbidito da be- un po’ di più la superficie. Insomma, clausura e il mondo esterno, assol- vande di ogni tipo. non ne esiste uno uguale all’altro e vendo anche ad importanti incom- Si tratta di un biscotto realizzato i suoi cultori prediligono una mano benze per la comunità. Fu quindi con mandorle tritate, zucchero, all’altra seguendo il gusto persona- un segno di ringraziamento, come uova e scorza di limone, dal gusto le. Ma ogni anno una giuria elegge è sempre stata la missione di que- unico e molto apprezzato soprat- il più buono, e il vincitore conserve- sto biscottino povero ma gustoso, tutto appena fatto. Da circa 25 anni rà nel proprio negozio l’ambito tro- per molti anni simbolo appunto di la città ha istituito, anche grazie alla feo realizzato dall’Oreficeria Baroni. devozione e di gratitudine espresse Durante questa festa il protagoni- nel periodo natalizio. sta è ovviamente il dolcetto santa- Questo piccolo biscotto per i san- crocese, che può essere assaggia- tacrocesi rappresenta un simbolo to e acquistato nei vari stand degli identitario importante perché ricor- amarettai, che a volte propongono da una storia di cui tanti non parla- anche delle varianti nella ricetta. A no più. rendere ancora più particolare que- sto evento è la data in cui esso vie- ne realizzato, l'8 dicembre di ogni anno. Presente e passato si fondono in- sieme: fu proprio l'8 dicembre che Cristiana, in pellegrinaggio ad Assi- si, sette secoli prima di Lourdes e Fatima, ebbe la visione della Ver- gine Maria. Tutta la storia di que- sto dolcetto ruota infatti attorno al Monastero di Santa Cristiana, dove nasce la stessa ricetta. Luogo sacro a cui i Santacrocesi sono partico- larmente devoti. Era usanza, per le suore di clausura locali, di donare ai benefattori del luogo il dolcetto a base di mandorle, uova e zucchero. La ricetta viene fatta risalire alla fine dell’Ottocento, anche se la leggen-

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