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IL REGIO ONLINE 2021 CONCERTO STRAORDINARIO

Riccardo Muti Orchestra e Coro Teatro Regio Torino

Giovedì 18 Marzo 2021, ore 20 - Teatro Regio

VladimirVladimir Ashkenazy Ashkenazy direttore direttore In occasione della Giornata nazionale AndreaAndrea Secchi Secchi maestro maestro del coro del coro in memoria delle vittime del Covid OrchestraOrchestra e Coro e Coro del Teatro del Teatro Regio Regio

Riccardo Muti direttore Eleonora Buratto soprano ClaudeAndreaClaude Debussy DebussySecchi (1862-1918) maestro (1862-1918) del coro Orchestra e Coro Teatro Regio Torino SirènesSirènes da Nocturnesda Nocturnes, per ,orchestra per orchestra e coro e corofemminile femminile (1892-1899) (1892-1899) ModérémentGiuseppeModérément Verdianimé animé (1813-1901)- Un -peu Un plus peu lentplus - lent En animant,- En animant, surtout surtout dans dansl’expression l’expression - - TempoTempo un peu un plus peu lentplus - lent Tempo - Tempo I - Plus I - lentPlus et lent en etretenant en retenant jusqu’à jusqu’à la fin la fin Sinfonia da Giovanna d’Arco (1845) Allegro - Andante pastorale - Allegro MauriceMaurice Ravel Ravel (1875-1937) (1875-1937) DaphnisDaphnis et Chloé et Chloé da Quattro pezzi sacri per coro e orchestra: suite suiteper orchestra per orchestra n. 2 (1909-1913)n. 2 (1909-1913) LeverStabatLever du jourMater du -jour Pantomime - Pantomime - Danse - Danse générale générale per coro a quattro voci e orchestra (1897) –––––––––––––––– ––––––––––––––––Sostenuto Te Deum (1896) DmitrijperDmitrij Šostakovičdoppio Šostakovič coro (1906-1975) a quattro (1906-1975) voci e orchestra Senza misura - Sostenuto SinfoniaSinfonia n. 10 n. in 10 mi in minore mi minore op. 93 op. (1953) 93 (1953) I. ModeratoI. Moderato II. AllegroII. Allegro III.Con Allegretto III.il contributo Allegretto - Largo di - Largo - Più -mosso Più mosso I V. AndanteI V. Andante - Allegro - Allegro

La trasmissione del concerto è resa possibile per gentile concessione della RMMUSIC (riccardomutimusic.com), società che detiene i diritti di registrazione e immagine di Riccardo Muti.

RestateRestateRestate in contatto in contattocontatto con il con conTeatro il il TeatroTeatro Regio: Regio: f Tf YT pY p Riccardo Muti sul podio di Orchestra eCoro Teatro Regio Torino.

(foto © Silvia Lelli - Teatro Regio Torino) Giovanna d’Arco, settima di Verdi, andò in scena alla Scala il 15 feb- braio 1845. Era la prima volta, dopo Nabucco, che il Maestro apriva un’opera con una sinfonia: in generale preferiva introdurre le opere con un preludio che mettesse a fuoco l’atmosfera della vicenda senza distrarre l’ascoltatore. Diversamente da quella di Nabucco, però, la sinfonia di Giovanna d’Arco non è costruita secondo la tecnica del pot-pourri, assemblando a posteriori temi tratti dall’opera. L’Allegro iniziale è un classico esempio di musica descrit- tiva: temporalesca, allude ovviamente al clima di guerra che fa da sfondo alla vicenda di Giovanna; non è difficile vedere la figura della protagonista simboleggiata dalla purezza timbrica del flauto, che fa capolino tra le nu- vole, e finisce poi per imporre la propria presenza. Il primo tempo sfocia con naturalezza in un Andante pastorale, un pezzo concertato per flauto, oboe e clarinetto, concepito come un ranz des vaches alla Rossini; il riman- do al piccolo mondo della “pastorella” è evidente nell’improvviso cambio di prospettiva: una miniatura strumentale dove le voci pure dei legni ripetono in canone un tema dalla struttura avvolgente, con un effetto timbrico stra- niato, come di organetto meccanico – «un celestiale Flötenuhr», per citare Julian Budden. La pagina si conclude nell’entusiasmante crescendo di un Allegro marziale che suggerisce la metamorfosi di Giovanna, da pastorella ingenua a fanciulla guerriera. Verdi dunque introduce l’opera con una sintetica mimesi della vicenda, in una forma a episodi concatenati secondo criteri di equilibrio e di contra- sto, volta a determinare – soprattutto grazie al controllo del parametro ritmi- co – un crescendo di eccitazione emotiva tale da predisporre l’ascoltatore a recepire l’impatto della vicenda teatrale: nell’articolazione della sinfonia di Giovanna d’Arco (introduzione - cantabile - finale concitato) non dobbiamo cercare gli schemi della musica strumentale classica, ma l’archetipo scena- cantabile-cabaletta dell’aria romantica italiana. È curioso che proprio Budden definisca «chiassoso e volgare» il finale di questa sinfonia, in fondo perpetuando un tipico pregiudizio critico che im- pedisce di considerare la musica strumentale degli operisti italiani nella cor- retta prospettiva della loro funzionalità teatrale: da questo punto di vista, al contrario, è difficile non vedere in questa pagina un piccolo capolavoro di concisione, freschezza e immediata efficacia emotiva. Ma il pregiudizio era stato involontariamente alimentato dallo stesso Verdi, che usò la sugge- stiva espressione “anni di galera” riferendosi al periodo in cui la sua carriera si svolgeva lungo i binari di uno show-business dalle regole inflessibili: regole che, tuttavia, incanalavano la sua creatività, non la limitavano – non più di quanto, per fare un esempio più vicino a noi, lo studio system hollywoodiano “limitasse” autori come John Ford o Billy Wilder… Non è pensabile, comunque, giudicare con i medesimi criteri le opere ri- sorgimentali e quelle dell’estrema creatività del Maestro, in particolare pa- gine come i Quattro pezzi sacri, composti negli anni della vecchiaia: Laudi alla Vergine Maria (1888) e Ave Maria (1889) tra Otello e ; Te Deum nel 1896, Stabat Mater (la sua ultima composizione) nel 1897. Non erano stati concepiti come un ciclo organico, e Verdi ne aveva consentito la pubblica- zione con molta riluttanza. Solo dopo molte insistenze fu possibile convin- cerlo a lasciarli eseguire: in effetti Verdi, a dispetto del proprio agnosticismo, li aveva scritti sulla spinta di una urgenza creativa del tutto privata. Di qui l’eterogeneità di concezione, proporzioni e mezzi esecutivi di un lavoro uni- tario solo a posteriori. I Pezzi sacri furono presentati il 7 aprile 1898 a Parigi, ma in quell’occasione, così come per la prima italiana avvenuta a Torino il mese successivo, il Maestro volle che si omettesse l’Ave Maria, che conside- rava non più di un esperimento di scrittura. L’Ave Maria è destinato a voci a cappella, così come le Laudi: a queste pagine si contrappongono quindi, per l’ampiezza dei mezzi esecutivi, le due pagine “maggiori”. Lo Stabat Mater, per coro misto e grande orchestra, rimanda immediata- mente al carattere monumentale del Requiem. Per la “prima” parigina Verdi aveva immaginato un coro di cento elementi, con venti cantanti nelle file di soprani, contralti e tenori, e quaranta bassi: a Torino Toscanini utilizzò un coro di centocinquanta voci. L’approccio alla preghiera attribuita a Jacopone da Todi è quello dell’autore di musica per il teatro: le stilizzazioni tipiche del- la musica liturgica sono assenti, la musica non è suddivisa in episodi come nei grandi precedenti della tradizione italiana, da Pergolesi a Rossini, né vi sono ripetizioni testuali: Verdi, interessato al dramma umano della madre ai piedi del patibolo del figlio, ne restituisce lo strazio in un affresco cupo e dolente, in un gesto espressivo senza pause e senza respiro. Al realismo drammatico dello Stabat Mater si contrappone l’austero con- tegno del Te Deum, per doppio coro e grande orchestra. L’esecuzione «senza misura» del tema gregoriano, cantato a cappella dalle voci maschili all’inizio del lavoro, diffonde sull’intera composizione un’aura di severa compostez- za. Verdi evita qui il gioioso trionfalismo che solitamente caratterizza l’inno di ringraziamento al Signore; questa testimonianza dell’estrema fase cre- ativa del Maestro si pone invece come una solenne meditazione pervasa da dubbi, più che sorretta da certezze. Pagina dal respiro grandioso e dalla singolare bellezza, il Te Deum si chiude nell’ombra malinconica che il bre- ve, dolente postludio strumentale proietta retrospettivamente sulle parole di speranza affidate a un soprano solista: «In te, Domine, speravi».

Enrico M. Ferrando (foto Davide Cerati) Giuseppecredit fotograficoVerdi con il tenore Francesco Tamagno nel 1900. Archivio Storico Teatro Regio Torino (Fondo Tamagno). Stabat Mater

Stabat Mater dolorosa Stava la Madre, addolorata, iuxta crucem lacrimosa, in lacrime ai piedi della croce dum pendebat Filius. cui era appeso il Figlio. Cuius animam gementem, Immersa in angoscia mortale contristatam et dolentem gemeva nell’intimo del cuore, pertransivit gladius. trafitto da spada. O quam tristis et afflicta Oh, quanta tristezza e afflizione fuit illa benedicta ebbe quella benedetta Mater Unigeniti! Madre dell’Unigenito! Quae maerebat et dolebat, Si affliggeva e soffriva, pia Mater dum videbat la pia Madre, vedendo le pene nati poenas incliti. del glorioso figlio. Quis est homo, qui non fleret, Quale uomo non piangerebbe, Matrem Christi si videret nel vedere la Madre di Cristo in tanto supplicio? in un supplizio così grande? Quis non posset contristari, Chi non proverebbe compassione Christi Matrem contemplari alla vista della Madre di Cristo dolentem cum Filio? che soffre col Figlio? Pro peccatis suae gentis Per i peccati della sua stirpe vidit Jesum in tormentis vide Gesù tormentato et flagellis subditum. e sottoposto al flagello. Vidit suum dulcem natum Vide il suo dolce figlio moriendo desolatum, emettere l’ultimo respiro, dum emisit spiritum. morendo abbandonato da tutti. Eia, Mater, fons amoris, Orsù, Madre, fonte d’amore, me sentire vim doloris fammi provare la forza del dolore fac, ut tecum lugeam. affinché io pianga con te. Fac, ut ardeat cor meum Fa’ che il mio cuore arda in amando Christum Deum, nell’amore di Cristo Dio, ut sibi complaceam. per essere a Lui gradito. Sancta Mater, istud agas, Santa Madre: imprimi Crucifixi fige plagas le piaghe del Crocifisso cordi meo valide! con forza nel mio cuore! Tui nati vulnerati Del tuo figlio ferito, tam dignati pro me pati che s’è degnato di patire tanto per me, poenas mecum divide. con me pure dividi le pene. Fac me vere tecum flere, Fa’ che con te io pianga, Crucifixo condolere, condivida i dolori del Crocifisso, donec ego vixero. finché avrò vita. Iuxta crucem tecum stare Stare con te ai piedi della croce et me tibi sociare e unirmi a te nel pianto: in planctu desidero. questo desidero. Rogier van der Weyden (1399/1400-1464), Cristo sulla Croce con Maria e San Giovanni San e . Olio su tela, 1457-1464. Madrid, El Escorial.

credit fotografico Virgo virginum praeclara, Vergine delle vergini, la più insigne, mihi iam non sis amara con me non essere dura, fac me tecum plangere. lascia ch’io pianga con te. Fac, ut portem Christi mortem, Fammi partecipe della morte di Cristo, passionis fac consortem fammi condividere i suoi patimenti et plagas recolere. e onorare le sue piaghe. Fac me plagis vulnerari, Fa’ che io sia ferito delle sue ferite, fac me crucem inebriari che sia inebriato di questa croce et cruore Filii. e del sangue del Figlio. Flammis ne urar succensus Ch’io non sia bruciato dalle fiamme: per te, Virgo, sim defensus che da te, Vergine, sia io difeso in die iudicii! nel giorno del giudizio. Christe, cum sit hinc exire, Cristo, nel momento della morte, da per Matrem me venire fa’ che per mezzo della Madre io consegua ad palmam victoriae. la palma della vittoria. Quando corpus morietur, Quando il corpo morirà, fac ut animae donetur fa’ che all’anima sia donata Paradisi gloria! la gloria del Paradiso! Amen. Amen.

Te Deum Te Deum

Te Deum laudamus: te Dominum Noi ti lodiamo, Dio: ti proclamiamo confitemur. Signore. Te aeternum Patrem, omnis terra Tutta la terra adora te, eterno Padre. veneratur. Tibi omnes angeli, A te tutti gli angeli, tibi caeli et universae potestates, tutte le potenze dei cieli, tibi cherubim et seraphim, i Cherubini e i Serafini incessabili voce proclamant: cantano con voce incessante: “Sanctus, Sanctus, Sanctus “Santo, Santo, Santo Dominus Deus Sabaoth. il Signore Dio dell’universo. Pleni sunt caeli et terra I cieli e la terra sono pieni majestatis gloriae tuae”. della tua gloria”. Te gloriosus Apostolorum chorus, Ti acclamano il coro degli apostoli, te prophetarum laudabilis numerus, le voci elogianti dei profeti te martyrum candidatus laudat exercitus. e la candida schiera dei martiri. Te per orbem terrarum In tutto il mondo sancta confitetur Ecclesia, la santa Chiesa si riconosce in te, Patrem immensae maiestatis; Padre di immensa gloria, venerandum tuum verum et unicum Filium; adora il tuo vero e unico Figlio Sanctum quoque Paraclitum Spiritum. e lo Spirito Santo Consolatore. Tu rex gloriae, Christe, O Cristo, re della gloria, tu Patris sempiternus es Filius. tu sei l’eterno Figlio del Padre. Tu, ad liberandum suscepturus hominem, Tu, per la salvezza dell’uomo, non horruisti Virginis uterum. non disdegnasti il grembo della Vergine. Tu, devicto mortis aculeo, Tu, vincitore della morte, aperuisti credentibus regna caelorum. hai aperto ai credenti il regno dei cieli. Tu ad dexteram Dei sedes, in gloria Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Patris. Padre. Iudex crederis esse venturus. Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi. Te ergo quaesumus, tuis famulis subveni, A te dunque chiediamo: soccorri i tuoi figli, quos pretioso sanguine redemisti. che hai redento col tuo sangue prezioso. Aeterna fac cum sanctis tuis in gloria Accoglici nella tua gloria nell’assemblea numerari. dei santi. Salvum fac populum tuum, Domine, Salva il tuo popolo, Signore, et benedic hereditati tuae. guida e proteggi i tuoi figli. Et rege eos, et extolle illos usque in E guidali e sorreggili in eterno. aeternum. Per singulos dies benedicimus te; Ogni giorno ti benediciamo, et laudamus nomen tuum in saeculum, lodiamo il tuo nome nel mondo et in saeculum saeculi. e per sempre. Dignare, Domine, die isto Dégnati oggi, Signore, sine peccato nos custodire. di custodirci senza peccato. Miserere nostri, Domine, miserere nostri. Pietà di noi, Signore, pietà di noi. Fiat misericordia tua, Domine, super nos, Sia sempre con noi la tua misericordia, quemadmodum speravimus in te. nella misura in cui in te abbiamo sperato. In te, [Domine,] speravi: In te, [Signore,] ho sperato: non confundar in aeternum. non sarò confuso in eterno. soprano solo soprano solo In te, Domine, speravi: In te, Signore, ho sperato: in te speravi, in te, in te. in te ho sperato, in te, in te. RMMUSIC STORE riccardomutimusic.com

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DISPONIBILE SU RICCARDOMUTIMUSIC.COM Il lungo periodo trascorso come Direttore musicale dei complessi scaligeri culmina il 7 dicembre 2004 nella trionfale riapertura della Scala restaurata dove dirige l’Europa riconosciuta di Antonio Salieri. Eccezionale il suo contributo al repertorio verdiano; ha diretto Ernani, Nabucco, I Ve- spri siciliani, La traviata, Attila, Don Carlos, Falstaff, Rigoletto, Macbeth, La forza del destino, Il trovatore, Otello, Aida, Un ballo in maschera, I due Foscari, I masnadieri. La sua direzione musicale è stata la più lunga nella storia del Teatro alla Scala. Nel corso della sua straordinaria carriera Riccardo Muti dirige molte tra le più pre- stigiose orchestre del mondo: dai Berliner © Todd Rosenberg© Todd Photography / riccardomutimusic.com Philharmoniker alla Bayerischer Rundfunk, A Napoli, città in cui è nato, Riccardo Muti dalla New York Philharmonic all’Orchestre studia pianoforte con Vincenzo Vitale, di- National de France, alla Philharmonia di plomandosi con lode nel Conservatorio di Londra e, naturalmente, i Wiener Philhar- San Pietro a Majella. Prosegue gli studi al moniker, ai quali lo lega un rapporto assi- Conservatorio “” di Milano, duo e particolarmente significativo e con sotto la guida di Bruno Bettinelli e Anto- i quali si esibisce al Festival di Salisburgo nino Votto, dove consegue il diploma in dal 1971. Invitato sul podio in occasione Composizione e Direzione d’orchestra. del concerto celebrativo dei 150 anni della Nel 1967 la prestigiosa giuria del Concorso grande orchestra viennese, Muti ha rice- “Cantelli” di Novara gli assegna all’unani- vuto l’Anello d’Oro, onorificenza concessa mità il primo premio, portandolo all’atten- dai Wiener in segno di speciale ammira- zione di critica e pubblico. L’anno seguente zione e affetto. Dopo il 1993, 1997, 2000, viene nominato Direttore musicale del 2004 e 2018, nel 2021 ha diretto per la se- Maggio Musicale Fiorentino, incarico che sta volta i Wiener Philharmoniker nel pre- manterrà fino al 1980. Già nel 1971, però, stigioso Concerto di Capodanno a Vienna. Muti viene invitato da Herbert von Karajan Nell’agosto 2018 ha ricevuto il Doppio Di- sul podio del Festival di Salisburgo, inau- sco di Platino in occasione dei suoi con- gurando una felice consuetudine che lo ha certi con la stessa orchestra al Festival di portato, nel 2020, a festeggiare i 50 anni Salisburgo. di sodalizio con la manifestazione austria- Nell’aprile del 2003 viene eccezionalmente ca. Gli anni Settanta lo vedono alla testa promossa in Francia una “Journée Riccar- della Philharmonia Orchestra di Londra do Muti”, attraverso l’emittente nazionale (1972-1982), dove succede a Otto Klem- France Musique, che per 14 ore ininterrotte perer; quindi, tra il 1980 e il 1992, eredita trasmette musiche da lui dirette con tutte da Eugene Ormandy l’incarico di Direttore le orchestre che lo hanno avuto e lo han- musicale della Philadelphia Orchestra. no sul podio, mentre il 14 dicembre dello Dal 1986 al 2005 è Direttore musicale del stesso anno dirige l’atteso concerto di ria- Teatro alla Scala: prendono così forma pertura del Teatro La Fenice di Venezia. La progetti di respiro internazionale, come “Giornata Riccardo Muti” è stata riproposta la trilogia Mozart-Da Ponte e la tetralogia da Radio France il 17 maggio 2018, in con- wagneriana. Accanto ai titoli del grande comitanza con il concerto diretto dal Mae- repertorio trovano spazio e visibilità anche stro all’Auditorium de la Maison de la Radio. altri autori meno frequentati: pagine pre- Nel 2004 fonda l’Orchestra Giovanile ziose del Settecento napoletano e opere di Luigi Cherubini, formata da giovani mu- Gluck, Cherubini, Spontini, fino a Poulenc, sicisti selezionati da una commissione con Les dialogues des Carmélites, che gli internazionale fra oltre 600 strumentisti hanno valso il Premio “Abbiati” della critica. provenienti da tutte le regioni italiane. La vasta produzione discografica, già Riccardo Muti ha ricevuto dalle più impor- rilevante negli anni Settanta e oggi im- tanti università del mondo. preziosita dai molti premi ricevuti dalla Ha diretto i Wiener Philharmoniker nel critica specializzata, spazia dal reper- concerto che ha inaugurato le celebra- torio sinfonico e operistico classico al zioni per i 250 anni dalla nascita di Mozart Novecento. L’etichetta discografica che al Großes Festspielhaus di Salisburgo. In si occupa delle registrazioni di Riccardo questa città, per il Festival di Pentecoste, Muti è la RMMusic. a partire dal 2007 ha affrontato insieme Il suo impegno civile di artista è testimo- all’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini un niato dai concerti proposti nell’ambito del progetto quinquennale mirato alla risco- progetto “Le vie dell’Amicizia” del Raven- perta e alla valorizzazione del patrimonio na Festival in alcuni luoghi “simbolo” della musicale, operistico e sacro, del Sette- storia, sia antica che contemporanea: Sa- cento napoletano. rajevo (1997), Beirut (1998), Gerusalemme Da settembre 2010 è Direttore musicale (1999), Mosca (2000), Erevan e Istanbul della prestigiosa Chicago Symphony Or- (2001), New York (2002), Il Cairo (2003), chestra. Nello stesso anno è stato nomina- Damasco (2004), El Djem (2005), Meknes to in America “Musician of the Year” dalla (2006), Roma (2007), Mazara del Vallo importante rivista “Musical America”. Nel febbraio 2011, in seguito all’esecuzione e (2008), Sarajevo (2009), Trieste (2010), registrazione live della Messa da Requiem Nairobi (2011), Ravenna (2012), Mirandola di Verdi con la CSO, vince la 53a edizione (2013), Redipuglia (2014), Otranto (2015), dei Grammy Award con due premi: Best Tokyo (2016), Teheran (2017), Kiev (2018) e Classical Album e Best Choral Album. Nel Atene (2019) con il Coro e l’Orchestra Fi- 2011 è stato proclamato vincitore del pre- larmonica della Scala, l’Orchestra e Coro stigioso premio Birgit Nilsson, che gli è del Maggio Musicale Fiorentino e i “Musi- stato consegnato alla Royal Opera di Stoc- cians of Europe United”, formazione costi- colma alla presenza dei Reali di Svezia; a tuita dalle prime parti delle più importanti New York ha ricevuto l’Opera News Award orchestre europee, e recentemente con e in Spagna gli è stato assegnato il Premio l’Orchestra Cherubini. “Principe Asturia per le Arti 2011”, mas- Tra gli innumerevoli riconoscimenti con- simo riconoscimento artistico spagnolo, seguiti da Riccardo Muti nel corso del- consegnato da parte di Sua Altezza Reale la sua carriera si segnalano: Cavaliere di il Principe Felipe di Asturia a Oviedo. Nel Gran Croce della Repubblica Italiana e luglio 2011 è stato nominato membro ono- Grande Medaglia d’oro della Città di Mila- rario dei Wiener Philharmoniker e in ago- no; Verdienstkreuz della Repubblica Fede- sto 2011 Direttore onorario a vita del Teatro rale Tedesca; Legione d’Onore in Francia dell’Opera di Roma. Nel maggio 2012 è sta- (già Cavaliere, nel 2010 il Presidente Ni- to insignito della Gran Croce di San Grego- colas Sarkozy lo ha insignito del titolo di rio Magno da Sua Santità Benedetto XVI. Ufficiale) e Cavaliere dell’Impero Britanni- Nel 2016 ha ricevuto dal governo giappo- co conferitogli dalla Regina Elisabetta II. Il nese la Stella d’Oro e d’Argento dell’Ordine Mozarteum di Salisburgo gli ha assegnato del Sol Levante. la Medaglia d’argento per l’impegno sul Nel luglio 2015 si è realizzato il desiderio versante mozartiano; la Gesellschaft der del Maestro Muti di dedicarsi ancora di Musikfreunde di Vienna, la Wiener Hofmu- più alla formazione di giovani musicisti: la sikkapelle e la Wiener Staatsoper lo hanno prima edizione della Riccardo Muti Italian eletto Membro Onorario; il presidente rus- Opera Academy per giovani direttori d’or- so Vladimir Putin gli ha attribuito l’Ordine chestra, maestri collaboratori e cantanti dell’Amicizia, mentre lo Stato d’Israele lo si è svolta al Teatro Alighieri di Ravenna ha onorato con il premio “Wolf” per le arti. e ha visto la partecipazione di giovani Ha vinto il Praemium Imperiale 2018 per talenti musicali e di un pubblico di ap- la Musica, prestigiosissima onorificenza passionati provenienti da tutto il mondo. giapponese conferitagli a Tokyo il 23 otto- Obiettivo della Riccardo Muti Italian Opera bre. Oltre 20 le lauree honoris causa che Academy è quello di trasmettere l’esperienza e gli insegnamenti di Riccardo Muti ai Dal 2016 a oggi ha debuttato altri ruoli giovani musicisti e far comprendere diventati poi distintivi del suo repertorio in tutta la sua complessità il cammino come Mimì al Liceu di Barcelona, Donna che porta alla realizzazione di un’opera. Anna al Festival d’Aix-en-Provence, Elettra Alla prima edizione, dedicata a Falstaff, in al Teatro Real di Madrid (dalla hanno fatto seguito le Academy su La tra- primavera 2020 è in distribuzione mondia- viata nel 2016 (anche a Seoul, oltre che le il dvd di Opus Arte) e Luisa Miller anco- a Ravenna), Aida nel 2017, Macbeth nel ra al Liceu. Torna regolarmente al Real di 2018, Le nozze di Figaro nel 2019, Rigolet- Madrid, Liceu di Barcelona, Lyric Opera di to a marzo 2019 per la prima Italian Opera Chicago, Dutch National Opera, Teatro San Academy a Tokyo, Cavalleria rusticana e Carlo di Napoli, Metropolitan Opera, Royal Pagliacci nel 2020. Opera House, ma anche in stagioni sinfo- niche e festival prestigiosi, compresi quel- lo di Perm – dove nel 2019 è stata diretta per la prima volta da Teodor Currentzis –, Maggio Musicale Fiorentino (dove ha can- tato Mahler sotto la direzione di Daniele Gatti), Accademia Nazionale di Santa Ce- cilia per Stabat Mater di Rossini e Requiem di Verdi, Teatro San Carlo di Napoli con i Vier letzte Lieder diretti da Michele Ma- riotti. Per rimanere nel campo sinfonico, che ama particolarmente, ha partecipato alle celebrazioni rossiniane cantando in Lussemburgo e a Vienna nella Petite Mes- se solennelle diretta da Gustavo Gimeno (nel 2019 è stato pubblicato da Pentatone il cd). Nei primi mesi del 2020 avrebbe do- vuto debuttare Fiordiligi a Tokyo e Rusalka © Dario Acosta ad Amsterdam (primo soprano italiano a Eleonora Buratto, mantovana, è tra i so- cantare l’intera opera): purtroppo l’emer- prani lirici più acclamati del mondo. genza sanitaria ha annullato o rimandato La sua carriera è iniziata nel 2009 quando, queste produzioni. diretta da Riccardo Muti, ha interpretato Il 28 giugno canta nel Requiem di Donizetti Creusa nel Demofoonte di Jommelli al Fe- a Bergamo, in un concerto di commemo- stival di Salisburgo, all’Opéra Garnier e al razione delle vittime della pandemia tra- Ravenna Festival. Negli anni successivi è smesso in diretta da Rai 1, alla presenza stata diretta dal Maestro Muti nel ruolo di del Capo dello Stato. Partecipa al Festival Susanna ne I due Figaro di Mercadante, dell’Arena di Verona con tre gala, compre- Norina in , Amelia in Simon so uno verdiano con Francesco Meli e Luca Boccanegra, Alice in Falstaff e Contessa Salsi. d’Almaviva nelle Nozze di Figaro. Nell’autunno 2020 ha debuttato come El- Agli inizi del 2015 è stata Corinna alla vira in Ernani al Teatro Regio di Parma, Dutch National Opera di Amsterdam ne Il nell’ambito del Festival Verdi. Nella stessa viaggio a Reims, regia di Damiano Michie- edizione ha preso parte anche al Requiem letto e direzione di Stefano Montanari: da verdiano. allora la sua carriera internazionale si è ul- Tra gli impegni del 2021 spiccano Così fan teriormente sviluppata. Nello stesso anno tutte alla Scala e al Regio di Torino, Erna- ha cantato per la prima volta i ruoli di Liù e ni al Massimo di Palermo, Otello al Liceu della Contessa d’Almaviva e ha inaugurato di Barcellona, La bohème al Teatro San la stagione del Teatro San Carlo di Napoli Carlo di Napoli, Turandot alla Bayerisches come Micaëla nella Carmen diretta da Zu- Staatsoper di Monaco e Moïse et Pharaon bin Mehta. al Rossini Opera Festival. incarico che gli ha permesso di collabora- re con alcuni dei più grandi direttori d’or- chestra, fra i quali , Riccardo Muti, , Lorin Maazel, Kurt Ma- sur, Riccardo Chailly, Daniel Oren, Semyon Bychkov e Gianandrea Noseda. Dall’agosto del 2013 è Maestro sostituto e Altro mae- stro del coro alla Den Norske Opera & Bal- lett di Oslo. Come maestro collaboratore è stato invitato alla Staatsoper di Vienna e al Teatro Regio dove, dopo una prima col- laborazione nel 2012-2013, ha assunto dal 2018 il ruolo di Direttore del coro.

L’Orchestra Teatro Regio Torino è l’ere- de del complesso fondato alla fine dell’Ot- © Edoardo Piva Regio Torino - Teatro tocento da Arturo Toscanini, sotto la cui Nato a Colle Val d’Elsa (Siena), Andrea direzione vennero eseguiti numerosi con- Secchi ha conseguito la maturità classica certi e molte storiche produzioni operisti- e si è diplomato a pieni voti in Pianoforte che. L’Orchestra ha in particolare eseguito presso il Conservatorio “L. Cherubini” di la prima italiana del Crepuscolo degli dèi di Firenze sotto la guida di Giorgio Sac- Wagner e della Salome di Strauss, nonché chetti. Ha frequentato corsi di perfezio- le prime assolute di Manon Lescaut e La namento tenuti da Paul Badura-Skoda, bohème di Puccini. Joaquín Achúcarro e Nel corso della sua lunga storia ha dimo- presso l’Accademia Musicale Chigiana di strato una spiccata duttilità nell’affrontare Siena; è stato allievo di Andrea Lucchesini il grande repertorio così come molti titoli all’Accademia Internazionale di Musica di del Novecento, anche in prima assoluta, Pinerolo e, per la Direzione d’orchestra, di come Gargantua di Corghi e Leggenda di Piero Bellugi. Solbiati. L’Orchestra si è esibita con i so- Si è esibito in Italia e all’estero, prenden- listi più celebri e alla guida del complesso do parte a numerosi cicli concertistici, si sono alternati direttori di fama interna- in particolare a Torino, Siena, Roma, zionale come Roberto Abbado, Ashkenazy, Palermo e Firenze, nella Beethoven Haus Bartoletti, Bychkov, Campanella, Danto- di Bonn, nel Museo Chopin di Varsavia, ne, Gelmetti, Gergiev, Hogwood, Luisi, a Dublino, Londra, Monaco di Baviera, Luisotti, Mariotti, Muti, Oren, Pidò, Sado, Kiel, Cracovia, Pechino, Pretoria e Tokyo, Steinberg, Tate e Gianandrea Noseda, che riscuotendo ovunque unanimi e calorosi dal 2007 al 2018 ha ricoperto il ruolo di Di- consensi per la sua personalità e passione rettore musicale del Teatro Regio. Ha inol- interpretativa. Ha vinto oltre venti con- tre accompagnato grandi compagnie di corsi nazionali e internazionali ottenendo balletto come quelle del Bol’šoj di Mosca e inoltre premi speciali per la migliore in- del Mariinskij di San Pietroburgo. terpretazione di musiche di Bach, Mozart, Numerosi gli inviti in festival e teatri di tut- Schubert, Schönberg e Beethoven. to il mondo; negli ultimi anni è stata ospi- Nel 2003 si è distinto come miglior italia- te, sempre con la direzione del maestro no nella prestigiosa Leeds International Noseda, in Germania, Spagna, Austria, Piano Competition e debuttando alla Salle Francia e Svizzera. Nell’estate del 2010 ha Cortot di Parigi. Da sempre si interessa al tenuto una trionfale tournée in Giappone repertorio cameristico e dal 2002 al 2006 e in Cina con La traviata e La bohème, un ha fatto parte del Quartetto Accademia. successo ampiamente bissato nel 2013 Vasta è la sua esperienza anche nel re- con il “Regio Japan Tour”. Nel 2014, dopo le pertorio lirico come maestro collaborato- tournée a San Pietroburgo ed Edimburgo, re. Dal 2006 al 2013 è stato Altro maestro si è tenuto a dicembre il primo tour negli del coro del Maggio Musicale Fiorentino, Stati Uniti e in Canada. Tre gli importanti appuntamenti internazionali nel 2016: i Diana Damrau (Warner-Classics/Erato), complessi artistici del Teatro sono stati recensito dal «New York Times» come uno ospiti d’onore al 44° Hong Kong Fe- dei 25 migliori dischi di musica classica del stival, poi a Parigi e a Essen, infine allo 2015, due cd verdiani con Rolando Villazón storico Savonlinna Opera Festival. Il 2017, e Anna Netrebko e uno mozartiano con dopo le tappe a Ginevra e a Lugano, ha vi- Ildebrando D’Arcangelo (Deutsche Gram- sto l’Orchestra impegnata in un concerto mophon); Chandos ha pubblicato Quattro a Buenos Aires e il Regio ospite per la se- pezzi sacri di Verdi e, nell’ambito della col- conda volta al Festival di Edimburgo con lana «Musica Italiana», due album dedicati quattro recite di Bohème, tre di Macbeth a composizioni sinfonico-corali di Petrassi. (riproposto in forma di concerto a Parigi) e la Messa da Requiem di Verdi; si è infine Fondato alla fine dell’Ottocento e ricosti- tenuta la prima tournée in Medio Orien- tuito nel 1945 dopo il secondo conflitto te, con tre rappresentazioni di Aida alla mondiale, il Coro Teatro Regio Torino è Royal Opera House di Muscat, in Oman. uno dei maggiori cori lirici europei. Nel 2018 i complessi del Teatro hanno Sotto la guida di Bruno Casoni (1994-2002) inaugurato il festival Septembre Musical ha raggiunto un alto livello internazionale, di Montreux-Vevey e sono stati ospiti della dimostrato anche dall’esecuzione dell’O- Sagra Musicale Malatestiana di Rimini con tello di Verdi sotto la guida di Claudio Ab- un programma di sinfonie e cori da opere bado e dalla stima di Semyon Bychkov che, di Verdi e Wagner. Nell’agosto 2019 il Regio dopo averlo diretto al Regio nel 2002 per la ha riscosso entusiastici consensi con due Messa in si minore di Bach, lo ha invitato a rappresentazioni della Traviata di Henning Colonia per l’incisione della Messa da Re- Brockhaus e Josef Svoboda allo storico Fe- quiem di Verdi ed è tornato a coinvolgerlo stival di Lubiana, in Slovenia, sotto la dire- nel 2012 in un concerto brahmsiano con zione di Donato Renzetti. l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. L’Orchestra e il Coro del Regio hanno una Alla guida del Coro si sono avvicendati i intensa attività discografica, nell’ambito maestri Claudio Marino Moretti, Roberto della quale si segnalano diverse produzio- Gabbiani e Claudio Fenoglio, grazie ai quali ni video di particolare interesse: Medea, sono state raggiunte ulteriori vette arti- Edgar, Thaïs, Adriana Lecouvreur, Boris stiche. A partire dal 2018 l’incarico è stato Godunov, Un ballo in maschera, I Vespri assegnato ad Andrea Secchi. siciliani, Leggenda, Don Carlo, Faust, Aida, Oltre alla Stagione d’Opera, il Coro svol- La bohème, L’incoronazione di Dario, Tu- ge una significativa attività concertistica randot, La donna serpente, I Lombardi e, insieme all’Orchestra del Teatro Regio, alla prima crociata e Agnese, una preziosa figura oggi nei video di alcune delle più riscoperta dalla produzione di Ferdinan- interessanti produzioni delle ultime Sta- do Paer. Tra le incisioni discografiche più gioni, nonché in diverse registrazioni di- recenti, tutte dirette da Gianandrea Nose- scografiche, quali, in particolare, iQuattro da, figurano la Seconda Sinfonia di Mahler pezzi sacri di Verdi e i due cd dedicati a (Fonè), il cd Fiamma del Belcanto con Petrassi sotto la direzione di Noseda. Teatro Regio Torino Rosanna Purchia Commissario straordinario Sebastian F. Schwarz Direttore artistico

Orchestra

Violini primi Violoncelli Clarinetti Timpani Stefano Vagnarelli * Amedeo Cicchese * Luigi Picatto * Raúl Camarasa * Marina Bertolo Francesca Fiore Luciano Meola Monica Tasinato Alfredo Giarbella Percussioni Elio Lercara Armando Matacena Clarinetto basso Lavinio Carminati Enrico Luxardo Marco Mosca Edmondo Tedesco Enrico Femia Miriam Maltagliati Paola Perardi Massimiliano Francese Fagotti Paolo Manzionna Andrea Azzi * Arpa Alessio Murgia Contrabbassi Nicolò Pallanch * Elena Piva * Ivana Nicoletta Davide Botto * Marco Bottet Valentina Rauseo Atos Canestrelli Orazio Lodin Daniele Soncin Paolo Badiini Michele Lipani Giuseppe Tripodi Corni Stefano Schiavolin Ricardo Serrano * Violini secondi Pierluigi Filagna Cecilia Bacci * Ottavino Fabrizio Dindo Tomoka Osakabe Roberto Baiocco Evandro Merisio Bartolomeo Angelillo (anche terzo flauto) Paola Bettella Flauti Trombe Anna Rita Ercolini Sara Tenaglia * Sandro Angotti * Silvio Gasparella Elisa Parodi Enrico Negro Marcello Iaconetti Marco Rigoletti Paola Pradotto Oboi Luigi Presta João Barroso * Tromboni Seo Hee Seo Stefano Simondi Vincent Lepape * Giuseppe Nuzzaco Viole Corno inglese Marco Tempesta Enrico Carraro * Alessandro Cammilli Gustavo Fioravanti Cimbasso Rita Bracci Rudy Colusso Federico Carraro Maria Elena Eusebietti Alma Mandolesi Franco Mori Roberto Musso * Prime parti Coro

Soprani Mezzosoprani / Tenori Baritoni / Bassi Sabrina Amè Contralti Pierangelo Aimé Lorenzo Battagion Nicoletta Baù Angelica Buzzolan Andrea Antognetti Enrico Bava Chiara Bongiovanni Shiow-hwa Chang Francisco Javier Ariza Giuseppe Capoferri Caterina Borruso Ivana Cravero García Tiziano Castro Sabrina Boscarato Laura De Marchi Matteo Cammarata Umberto Ginanni Serena Bozzo Claudia De Pian Marino Capettini Andrea Goglio Eugenia Braynova Maria Di Mauro Damiano Colombo Desaret Lika Serafina Cannillo Roberta Garelli Luigi Della Monica Riccardo Mattiotto Cristina Cogno Rossana Gariboldi Luis Odilon Dos Santos Davide Motta Fré Cristiana Cordero Elena Induni Alejandro Escobar Gheorghe Valentin Eugenia Degregori Antonella Martin Giancarlo Fabbri Nistor Alessandra Di Paolo Raffaella Riello Roberto Guenno Marco Piretta Manuela Giacomini Marina Sandberg Leopoldo Lo Sciuto Franco Rizzo Rita La Vecchia Teresa Uda Vito Martino Roberto Spanò Laura Lanfranchi Daniela Valdenassi Matteo Michi Enrico Speroni Paola Isabella Tiziana Valvo Matteo Mugavero Marco Sportelli Lopopolo Barbara Vivian Matteo Pavlica Marco Tognozzi Lyudmyla Porvatova Dario Prola Alessandro Vandin M. Lourdes Rodrigues Sandro Tonino Emanuele Vignola Martins Franco Traverso Pierina Trivero Vasco Maria Vagnoli Giovanna Zerilli Valerio Varetto

Assistente Maestro del coro Jeong Un Kim

A cura della Direzione Stampa e Comunicazione © Teatro Regio Torino