Emilio Lussu

Con la morte di Em ilio Lussu, avvenuta a Roma il 6 marzo, scompare uno dei protagonisti dell’antifascismo. E non di una stagione o di un episodio soltanto, ma dell’intero ciclo di lotta alla dittatura dal dopoguerra all’Aventino, dall’esilio alla Resistenza. In ciascuna fase la presenza di Lussu trae significato dalla sua intran­ sigente determinazione e dall’impegno per corrispondere con valutazioni politiche originali ai compiti sempre nuovi che l ’evoluzione del regime imponeva agli oppositori. L’analisi storica dirà delle realizzazioni e degli aspetti non risolti dell’opera Lussu, ma certo non potrà sottrarsi al riconoscimento dell’apporto qualificante che essa ha recato ai diversi momenti della vicenda antifascista.

Em ilio Lussu nasce ad Armungia () nel 1890 e si laurea in giurisprudenza presso l ’Università di Cagliari alla vigilia della prima guerra mondiale. Favorevole con motivazioni analoghe a quelle dell’ « interventismo democratico » alla parteci­ pazione dell’Italia nella guerra, vi prende parte come ufficiale della Brigata Sassari: nel 1915 combatte sul Carso, nel 1916 sull’altopiano di Asiago. N ell’immediato dopoguerra opera nelle file del movimento degli ex-combattenti e partecipa alla fondazione del partito sardo d’azione. La rivendicazione della autonomia ammini­ strativa gli appare come premessa necessaria per avviare la rinascita e lo sviluppo dell’isola. E come candidato nelle liste del Psda Lussu viene eletto deputato nei 1921, mentre il suo regionalismo assume orientamenti sempre più radicali, parallelamente all’impegno nella lotta antifascista.

A ll’indomani della marcia su Roma, dopo un vano tentativo, condotto dal prefetto di Cagliari gen. Gandolfo, di realizzare la fusione di fascisti e sardisti sulla base di concessioni autonomistiche, il Psda è fatto oggetto di continue rappresaglie. Lussu riesce tuttavia a tornare alla Camera con le elezioni del 1924, e il 27 giugno è tra i firmatari dell’ordine del giorno che proclama la secessione aventiniana a seguito del delitto M atteotti. Da questa si distaccherà nel settembre 1925, insieme con il Psda, affermando che solo una iniziativa insurrezionale legata alle masse lavoratrici potrà sconfiggere il fascismo. È tra i centoventi deputati dell’opposizione che il 9 no­ vembre 1926 vengono dichiarati decaduti. Nel frattempo Lussu subisce un’aggressione fascista alla quale reagisce uccidendo uno degli aggressori e mettendo in fuga gli altri. Arrestato, sconta un anno di carcere preventivo; assolto in istruttoria per legittima difesa, viene liberato alla fine del 1927 e assegnato al confino di , dove contrae una grave forma di pleurite. A Lipari incontra , con il quale stabilisce uno stretto legame di collaborazione politica. I l 27 luglio 1929, 132 dopo un precedente tentativo fallito del novembre 1928, fugge dall’isola con Rosselli e Fausto N itti. In agosto si stabilisce a Parigi e nell’autunno dello stesso anno è tra i fondatori del movimento di Giustizia e Libertà, del cui esecutivo entra a far parte con Rosselli e Alberto Tarchiani. Sempre nel 1929 pubblica La catena, rico­ struzione dell’evasione da Lipari, e nel 1932 redige Marcia su Roma e dintorni (che sarà poi pubblicato nel 1933), tra il 1932 e il 1934 collabora attivamente, con lo pseudonimo di Tirreno, ai « Quaderni di Giustizia e Libertà ».

N ell’ambito di G L la posizione di Lussu viene sempre più precisandosi non solo per la volontà di rottura nei confronti delle formazioni prefasciste (esemplare in proposito la polemica che egli conduce contro la Concentrazione antifascista, giudicata una passiva prosecuzione della battaglia aventiniana), ma anche e soprattutto come scelta socialista, tesa ad ancorare l ’azione delle avanguardie intellettuali all’iniziativa del proletariato. Il movimento di Giustizia e Libertà deve pertanto prepararsi nel disegno indicato da Lussu, ad essere strumento di rifondazione del socialismo italiano su prospettive rivoluzionarie e di lotta armata al fascismo. Su queste tesi si consuma un profondo contrasto all’interno del movimento. A ll’inizio del 1935 Lussu, che si trova anche in precarie condizioni di salute, si allontana da GL. Nel 1936 pubblica a Parigi Teoria dell'insurrezione e l ’anno successivo, ricoverato in un sanatorio di Davos, scrive Un anno sull’altopiano. Dopo l ’assassinio di Carlo Rosselli, assume la leadership di GL attribuendogli la intitolazione di Movimento socialista Giustizia e Libertà. Al momento dell’invasione nazista della Francia, riparato da Parigi a Marsiglia, Lussu si adopera instancabile per agevolare l ’espatrio degli esponenti antifascisti; a tale scopo compie anche un avventuroso viaggio a Lisbona. Nel 1941 si reca in Inghilterra e nel 1942 negli USA: in entrambe le occasioni cerca di convincere i governi alleati ad operare uno sbarco in Sardegna e di strappare loro una dichiarazione a favore del mantenimento dell’in ­ tegrità territoriale italiana. Al racconto di queste vicende dedicherà poi il volume Diplomazia clandestina.

Nel 1943 è di nuovo in Francia, dove intesse contatti con esponenti socialisti e comunisti. N e ll’agosto dello stesso anno, all’indomani della caduta del fascismo, Lussu rientra in Italia. Il 5 e 6 settembre partecipa al Convegno clandestino del partito d’azione svoltosi a Firenze; il 9, a Roma, è tra gli organizzatori dei prim i gruppi armati contro l ’invasione nazista. In ottobre pubblica un opuscolo clandestino su La « difesa » di Roma e fa ristampare un precedente scritto su La ricostruzione dello Stato, nel quale è illustrato il suo disegno politico. N e ll’agosto del 1944, al Congresso di Cosenza del Pda, Lussu induce la maggioranza del partito ad adottare le proprie tesi sulla scelta socialista. Alla fine dell’anno un incidente automobilistico lo tiene lontano dalla vita politica per quattro mesi. Nel giugno 1945 entra a far parte del governo Parri come ministro dell’Assistenza postbellica. Membro della Consulta e del I Governo De Gasperi in qualità di ministro senza portafoglio per le relazioni con la Consulta, nel febbraio 1946 è tra i protagonisti del I Congresso Nazionale del Pda. La sua posizione prevale nuovamente, ma a prezzo di gravi lacerazioni interne e dell’uscita dal partito di .

A ll’atto dello scioglimento del partito d’Azione, dopo il I I Congresso nazionale dell’aprile 1947, Lussu aderisce al PSI. Membro dell’Assemblea Costituente, senatore di diritto nella I Legislatura repubblicana, Lussu verrà eletto al Senato nella II e I I I Legislatura, tenendo anche la presidenza del gruppo socialista. Nel 1963 abban­ dona il PSI e aderisce al PSIUP, nelle liste del quale viene rieletto al Senato. Nel 1968 si ritira dalla politica attiva. 133

Bibliografia degli scritti

1929 La catena, Parigi, ed. Respublica, 1929; ripubblicato Roma-Firenze-Milano, ediz. U, 1945. 1933 Marcia su Roma e dintorni, Parigi, «Critica», 1933; ripubblicato Roma, Ei­ naudi, 1945; Milano-Roma, ed. A vanti!, 1957; Milano, Mondadori, 1968. 1936 Teoria dell’insurrezione, Parigi, ed. Giustizia e Libertà, 1936; ripubblicato, Roma, De Carlo, 1950; Milano, Jaca Book, 1969. 1937 Un anno sull’altipiano, Parigi, Edizioni italiane di cultura, 1936; ripubblicato, Roma, Einaudi, 1945; I I ed. 1960; I I I ed. 1964. 1944 Prefazione di E. Q U IN E T, La repubblica, Torino, Einaudi, 1944. 1947 Alcuni ricordi su Carlo Rosselli, in « Il ponte», III, 1947, pp. 505-511. 1951 La Brigata Sassari e il partito sardo d’azione, in « I l ponte », V II, 1951, pp. 1076-1084. 1955 I sindacati, in Dieci anni dopo. Saggi di vita democratica italiana, Bari, La- terza, 1955. Diplomazia clandestina (14 giugno 1940-25 luglio 1945), in « I l ponte », X I, 1955, pp. 13-30, 168-181, 340-357; ripubblicato, Firenze, La Nuova Italia, 1956 (Quaderni de « I l ponte »). 1957 L’entusiasmo morale, in « Mondo operaio », X, 1957, n. 9, pp. 29-33. A Roma e a Parigi, in Omaggio a nel centenario della nascita. 1857-1957, Roma, ed. Opere Nuove, 1957. 1958 [Collaborazione a] Nascita di uomini democratici, Manduria, Lacaita, 1958. 1961 Prefazione di Lettere all’Ovra di Pitigrilli, Firenze, Parenti, 1961. 1966 Ettore Rosa, un capo della guerra popolare. Celebrazione tenuta a Cuneo il 25 aprile 1964, Cuneo, ASTE, s.d. 1968 Sul partito d’azione e gli altri. Note critiche, Milano, Mursia, 1968.

Principali saggi apparsi anonimi o pseudonimi nella clandestinità

« Quaderni di Giustizia e Libertà »; pseudonimo Tirreno. 1933 Federalismo, 1933, n. 6 marzo, pp. 7-24. 1933 Riflessioni sulla crisi della rivoluzione, 1933, n. 7, giugno, pp. 100-104. 1933 Pro e contro il partito, 1933, n. 9, novembre, p. 96. 1934 Orientamenti, 1934, n. 10, febbraio, pp. 58-72. 1944 La « difesa » di Roma, s.l., s.d. La ricostruzione dello stato, s.l., s.d.