a. XXIV, n. 3 [144] - giugno 2018 periodico di culturaPagina e informazione 1

giugno 2018 a. XXIV, n. 3 [144]

la guerra (a 19 anni aveva discusso la tesi a con Giuseppe Ci- Professore, giornalista, tanna, alla scuola di Alberto Bosco- lo). Per non parlare della cittadinan- za onoraria di Santa Teresa. uomo di cultura Ricordare l’impegno intellettuale e la Attilio Mastino ricorda Manlio Brigaglia ricchissima sequenza di successi professionali di Manlio volume "La macchina Brigaglia è cosa difficile. Manlio Brigaglia imperfetta" in età fasci- Ricorderemo però il grup- sta. Proprio questa setti- po di “Ichnusa” di Antonio ( 12/01/1929 - mana ci aveva conse- Pigliaru, la rivista poi di- 10/05/2018) gnato la nuova edizione retta tra il 1982 e il 1993 della sua Storia della assieme a Giuseppe Me- è tornato per un giorno in quello che Sardegna dalla preisto- lis Bassu e a Salvatore è stato il suo Dipartimento di Storia, ria ad oggi, un'opera Mannuzzu, la fondazione circondato dall’affetto degli amici, fortunata, da lui curata dell'Istituto di studi e pro- dei colleghi, degli studenti, di tanti per le Edizioni Della Tor- grammi per il Mediterra- Sardi. Consideriamo questa sua re. Domenica ci aveva chiamato nel neo e la direzione del Quaderni Me- presenza oggi tra noi un segno di bar di Viale Umberto per discutere diterranei, i nostri "Quaderni Sardi di un legame profondo che la signora di nuove idee e nuovi progetti con Storia", la collaborazione con la Rai Marisa, Aldo, Mimma e la sua fami- gli amici di sempre. Mercoledì, al regionale, L'Unione Sarda che ave- glia hanno voluto ricordare e ricono- cinema, abbiamo ascoltato la sua va lasciato in un momento di pole- scere. intervista sul film di Fiorenzo Serra, mica assieme a Giovanni Lilliu e Ci ha tanto colpito la sua scompar- "L'ultimo pugno di terra", nella Guido Melis, la pagina quotidiana su sa, avvenuta sul lavoro, quasi sotto i straordinaria rivisitazione di Peter La Nuova Sardegna, le mille impre- nostri occhi, dopo la presentazione Marcias, con quella transumanza di se con tanti editori diversi nelle quali due giorni fa in aula Magna con Sa- pecore (ma anche di uomini) lonta- ci aveva coinvolto, sempre con spiri- bino Cassese e Paolo Pombeni del no dall’isola. E quella frase di Fio- to critico, con rispetto, generosità, renzo Serra e di Gavino Ledda a voglia di capire, aprendoci orizzonti proposito della desertificazione e nuovi. Perché Brigaglia è stato so- del disagio sociale degli anni ‘50, prattutto un democratico pieno di con quella espressione tremenda idee originali e di curiosità, dal quale <>. Quanta pena per la Sarde- retroscena che spesso ci lasciavano gna, quanto desiderio di vedere un senza parole, insegnandoci sempre tempo nuovo, quanto amore per la a non prenderci troppo sul serio. sua gente, i suoi allievi, i suoi stu- Quando nel 2002 aveva lasciato la denti, la sua famiglia che ha seguito cattedra, aveva terminato l’insegna- giorno per giorno con la ricchezza mento universitario di Storia dei par- del suo affetto e la sua intelligenza. titi e dei movimenti politici e di Storia Un anno fa ci aveva stupito accet- contemporanea ed era andato in tando con emozione la cittadinanza pensione lo avevamo ricordato con onoraria a Pozzomaggiore, conferita il volume di studi in onore pubblicato dal Sindaco Mariano Soro, dove da da Carocci “Dal mondo antico all’età ragazzo aveva guidato come portie- contemporanea” con re la squadra di calcio e aveva inse- oltre 40 saggi. In Continua a p. 2 gnato, appena laureato, subito dopo quell’occasione GianContinua a p. 3

Ricordande Tore Apeddu p. 3 Notizie Jazz p. 8 interno... B’aiat una ‘olta p. 3 Dalla mostra al Progetto P. Casu ErisOe p. 9 Toponimi del territorio comunale, D 1 p. 3 Notte sarda e Colombi e sparvieri p. 10 Clemente Biondetti. Dal Monteacuto... p. 4 Programma investimenti del Comune p. 11 La confessione di Juan Diego p. 5 Su tusolzu p. 12 alla metà dell’800, 5 p. 6 Dedicata a tutte le mamme p. 12 I Dau di Berchidda, 3 p. 8

Pagina 2 a. XXIV, n. 3 [144] - giugno 2018

Giacomo Ortu ci aveva ricordato Nei messaggi pervenuti anche attra- che per lui andare in pensione non Ricordo di Brigaglia verso i social, i necrologi, gli articoli sarebbe stato possibile, perché Continua da p. 1 sulla stampa ci ha stupito il numero avrebbe continuato come e forse dei suoi ex alunni liceali, che oggi lo più di prima a dipanare il filo di un piangono e ne sentono l’assenza impegno intellettuale ammirevole Gramsci, Emilio Lussu, Velio Spa- dopo una presenza tanto lunga e per durata e per coerenza. L’inse- no, Angelo Corsi il sindaco di Igle- incisiva: del resto lui stesso ci ricor- gnamento liceale di italiano e latino sias, fino al volume sull’antifascismo dava sempre con ironia che i giova- all’”Istituto Principe” il Liceo classico curato assieme a Francesco Man- ni sassaresi erano stati quasi tutti Azuni tra il 1955 e il 1977 e l’inse- coni, Antonello Mattone e Guido suoi allievi oppure allievi della gnamento universitario nelle Facoltà Melis; la collaborazione con Piero prof.ssa Marisa Buonaiuto; e che i di Magistero dalla fondazione, poi Sanna e Francesco Soddu, o quella pochi che non lo erano stati aveva- Lettere e Filosofia e Scienze politi- con Luciano Marroccu sul tema de- no perso davvero un’occasione. Altri che tra il 1971 e il 2001, per la Sto- gli intellettuali e la costruzione dell’i- bellissimi messaggi sono pervenuti ria contemporanea, il giornalismo, la dentità sarda tra Otto e Novecento e dall’Istituto per la Storia dell’Antifa- comunicazione; la direzione del Di- poi tante altre questioni, i temi so- scismo e dell’Età contemporanea partimento che aveva fondato con ciali, quelli relativi all’editoria, che nella Sardegna centrale, associato tutti noi nel 1982; la Presidenza del hanno fornito una preziosa consu- all’Istituto nazionale Ferruccio Parri, Consorzio tra le Università di Ca- lenza al legislatore regionale. E poi dalle Università della terza età, gliari e Sassari per le Scuole di spe- le sue traduzioni di La Marmora, dall’Icimar di San Teodoro, dall’Or- cializzazione per insegnanti. Giu- W.H. Smith, Le Lannou, lo sforzo di dine dei giornalisti, dai Comuni gal- seppe Ricuperati aveva scritto che confezionare opere come l’Enciclo- luresi partendo da Tempio e Santa Brigaglia ha avuto il merito di esser pedia della Sardegna assieme a Teresa e dell’intera Sardegna, da maestro di color che sanno e di con- Guido Melis e Antonello Mattone a tante altre associazioni che si sono tinuare a confermare in ogni lavoro partire dal 1982, e poi nel 2007 la nutrite del suo insegnamento. Tra i una creatività che è la vera felicità Grande Enciclopedia della Sarde- suoi allievi volevo ricordare il ram- mentale, fondata sua una lucidità di gna, tanti altri strumenti di orienta- marico di Antonello Mattone che idee e una scrittura che è tra le me- mento bibliografico, le sue guide, le non può essere con noi e si trova no artefatte che si possano immagi- sue antologie divulgative, le sue fuori sede per un impegno inderoga- nare. Già quindici anni fa proprio sintesi indirizzate alla scuola come i bile di tipo scientifico. Ortu ricordava che Brigaglia si è 5 volumetti di Storia della Sardegna speso nell’organizzazione della cul- per i licei nella collana delle Storie Oggi prevale il senso della perdita tura, soprattutto nel campo dell’edi- regionali di Laterza o Tutti i libri del- irreparabile, il dolore per la scom- toria che ha contribuito a far matura- la Sardegna. Con Salvatore Tola il parsa di una persona che ci ha aiu- re anche in Sardegna la produzione Dizionario Storico-Geografico dei tato tutti i giorni, alla quale guarda- di libri di contenuto e di fattura sem- Comuni della Sardegna, del 2006. vamo con ammirazione e senza pre migliori ma anche nel campo Alessandro Maida si era impegnato riserve, cercando le occasioni per della pubblicistica con la creazione per fargli ottenere nel 1997 il Premio incontrarci, come a Palazzo Ciancil- di riviste che hanno quasi sempre Nazionale della Presidenza del la nei pomeriggi, quando preparava lasciato il segno la sua lezione e lo aspettavamo solo ora con la promo- per la gioia di parlare con lui. Non zione, direzione e dimentico i tre volumi di mio padre, incoraggiamento di che aveva voluto correggere ta- enti e di istituzioni gliando – come scherzava – una di ricerca extra- riga sì e una riga no, facendone poi accademici tra i dei libri godibili e profondi. quali l’Isprom e l’I- Anche nel suo ultimo difficile inter- stituto sardo per la vento all'Università nei giorni scorsi storia della residen- aveva mantenuto la linea di uno za e dell’autono- strenuo impegno civile e democrati- mia. co ed aveva voluto ricordare il lega- Questa sua straor- me con Antonio Pigliaru, la lezione dinaria dote, la sua profondissima Consiglio dei Ministri per l’organiz- di Antonio Gramsci, il contributo cultura classica, la sua proverbiale zazione della cultura che aveva riti- della Sardegna per un'Europa mi- memoria, il suo talento spiegano il rato con Marisa al Quirinale, accom- gliore. Un’eredità che ci lascia per numero enorme di pubblicazioni pagnati dal Rettore. intero. sulla Sardegna per oltre 60 anni, Mario Da Passano, introducendo Nei giorni scorsi abbiamo potuto con una sostanziale continuità e nel 2001 il volume di studi in onore, vedere il bellissimo documentario su coerenza di studio, con un carattere ricordava il nostro comune debito di Aldo Moro il professore: ecco, al di documentario ed enciclopedico, con riconoscenza, le sue straordinarie là dei paragoni non appropriati, con un coinvolgimento di lettori che ha doti umane, la sua curiosità intellet- il prof. Brigaglia abbiamo perso il attraversato tutta l’isola e non solo. tuale, il suo spirito acuto e pungente rappresentante di una stagione in Innanzi tutto la centralità della de- senza mai essere malevolo, la sua cui i maestri sapevano costruire mocrazia come scelta culturale, le amichevole curiosità, il suo gusto davvero una relazione intellettuale e ricerche sull’origine del fascismo e per le cose belle e buone. Senti- umana con gli studenti che durava sull’antifascismo sardo, approdate menti che oggi vedo essere di tutti tutta la vita, oltre le differenze, nella come sono alle figure di Antonio noi, che rimpiangiamo il suo sorriso. piena libertà di pensiero.

a. XXIV, n. 3 [144] - giugno 2018 Pagina 3 Ricordando Tore Apeddu di Maddalena Corrias

un ricordo ancora vivo. Tore drea con Gianna e la piccola Matil- ci lasciò in un caldo giorno di de. E’ giugno, alla vigilia della com- Non dimentichiamo in questo elenco memorazione di S. Pietro e Paolo. Paolo, anzi, don Paolo, che quel Fu un fuoco a portarcelo via, quel giorno lontano era un fragile adole- fuoco che tante, tante volte era riu- scente per il quale la figura del pa- scito a domare con le sue braccia, dre doveva essere guida sicura per con la sua forza, con la sua voglia di la vita che si preparava ad affronta- servire il paese, la terra, i boschi, re. che l’avevano visto crescere e di- Paolo ha voluto fortemente questa ventare loro difensore. giornata-ricordo. L’abbiamo percepi- Non era un guerriero, Tore, ma sa- to dal tono della sua voce sicura, si, peva che l’ambiente va amato e ma a tratti commossa. Ha voluto protetto. Per questo non si rispar- con sé il suo vescovo, Corrado Me- miava quando era chiamato a inter- lis, col quale ha celebrato la messa venire per sconfiggere quel nemico insieme al parroco di Berchidda, nostro giovane sindaco, Andrea che da troppo tempo minaccia la don Guido, a don Leone e a don Nieddu, accompagnato dal vicesin- nostra isola. E così l’incendio ce l’ha Sanciu. daco, Pierangela Mazza, ha tenuto portato via a soli 54 anni. Davanti alla tomba di famiglia, dove un sentito e affettuoso discorso sot- Oggi, 27 giugno, dopo vent’anni, riposa Tore, Paolo ha ancora ricor- tolineando l’impegno e il tratto uma- siamo qui a salutarlo e ricordarlo dato e salutato il padre alla presen- no del nostro concittadino che, co- con affetto, insieme alla sorella Li- za delle autorità religiose, militari e me altri, ha donato la sua opera e la na, alla moglie Felicina, al figlio An- civili, amici e conoscenti. Anche il sua vita per il bene della comunità.

una ‘conca’ e “siccu” ‘arido’. BERCHIDDA De Muru (casa - ) Toponimi del territorio IGM 08.14 Diddòi Sulla sinistra della Str. com. Carral- (IGM 21.18) D 1 di Piero Modde zòne, subito dopo il Riu de Caràsu, Attestato in DIV e in TC 17.44 (ettari in regione Sa Multa ona. = Cogno- 24.00.99); l’area è delimitata da Riu Daduriàna (monte - ) me. (Si tratta delle case di Ciaccàdu). Terramàla, Riu Canale longu, Riu sas (IGM 14.15) Laùnas; al posto di Diddòi in IGM Diànu siccu 21.18 troviamo ERRONEAMENTE Attestato solo in DIV, sulla destra della l’indicazione Cugumèddu. = (?) Nel vecchia Str. com. per Tempio, subito (IGM 16.17) nuorese il “prade diddoe” è il bambino dopo Funtàna Inzas, presso la biforca- Attestato in QU 14, tra Chènzia e Sa che viene vestito da frate (usanza pro- zione per il Belvedere, di fronte alla Fighizzòla, a S di S’Aspriddàlzu. = trattasi anche a Berchidda fino a qual- fontanella ivi esistente, alla quota 356. = (?). “Dianu”dovrebbe essere un ‘tegame’ o che decennio fa).

B’AIAT UNA ’OLTA sas burulas e-i sos risos, Un caro ricordo a Salvatore Sini, sos giogos e sos contos da noi e dai nostri lettori apprez- e mamma nostra chi a ‘istentu Proite, ma proite sas paristorias nos poniat a fortza in su lettu zato collaboratore. aian sempre su profumu cun sas cristas limpias de rios e de montes, ancora pienas de istellas, de tancas e de mandras? cando galu no b’aiat timorias, B’aiat una ‘olta una mundu ne maladias e nen dolores, chi pius no resesso ad agattare ancora cuntemplende sos fogos ma, remonidu restas in profundu allutos in sos montes cuadu in velos de ammentos: cun sas umbras rujas sos contos cuados e sagumadas de calvonalzos. in sa falditta niedda de minnanna, B’aiat una ’olta sa sedattajola de mamma mia, unu mundu fuidu, sa falche messadora de babbu meu, como chi ch’amus cunzadu sos ojos giaros e chietos in carchi buscia de plastica e s’ora de sa sera sonnigosa totas sas paristorias accultzu a su foghile mudadas in pedras. a intender’ contos de janas, Restat su risu ranchidu de vindittas, orcos, istrias e majalzas. chi su tempus nou nos est regalende. E puru sas nottes isteddadas de s’istadiale profundu Salvatore Sini cun sas cadreas in sa carrera,

Pagina 4 a. XXIV, n. 3 [144] - giugno 2018

dente di una famiglia toscana di CLEMENTE BIONDETTI estrazione operaia, il cui padre Giu- seppe aveva sposato a Buddusò Dal Monteacuto alla 1000 Miglia una ragazza del luogo, Maria Anto- di Guido Corrias nia Pedde. Clemente ebbe anche un fratello più grande, Giuseppe, nato anch’egli a ualche tempo fa, il 12 luglio del 2015 si è festeggiato a Buddusò il Clemente Biondetti Day. Buddusò il 13 marzo 1895, soldato Q Nell’occasione si ricordò un grande personaggio, un grande pilota molto del 1° Regg. Art. Pesante, morto in famoso in Italia e all’estero negli anni Venti e Trenta, che era nato a Buddusò. combattimento sul Carso il 13 mar- Nell’occasione al Biondetti fu intitolata una via. zo 1916, il giorno del suo ventunesi- Il pilota di Buddusò fu uno dei pochi che potevano competere con il leggendario mo compleanno! Tazio Nuvolari, che, in qualche occasione, riuscì persino a battere in gara. Un altro Biondetti, per la precisione Sono passati tanti anni e il ricordo di questo personaggio è ormai sfumato, tanto Giovanni, da , fu decorato di che persino a Buddusò pochi ne conoscono la storia. croce di guerra al valor militare, per Nato a Buddusò il 18 novembre 1898, morì a Firenze il 24 febbraio 1955. Visse nel azione dei reparti d’assalto nel paese natale per una decina di anni, poi, con la morte del padre, si trasferì a Firenze 1918. Potrebbe essere un altro fra- col nonno. Da allora il suo ricordo nel paese natale andò via via affievolendosi. tello di Clemente nato ad Ozieri. Non tanto però, da impedire che, qualche anno fa, una sua gigantografia realizzata La famiglia lasciò la Sardegna dopo dall’artista Francesco Farina, fosse collocata e campeggiasse in piazza Comune. circa una decina d’anni dopo la mor- Molti, comunque, si chiedono ancora chi fosse. te del padre Ettore per trasferirsi in Il padre, Ettore Biondetti, era un orologiaio proveniente non dal veneto, come si Toscana dai nonni, e già nel 1923 credeva prima, ma dalle Marche. Giunto in paese per praticare la sua professione, Clemente partecipava a gare in mo- aveva sposato nel 1872 una vedova. tocicletta. Dopo un grave incidente, Pochi se ne interessarono nei decenni passati. Ricordiamo Nino Nuvoli, corrispon- lasciò nel 1927 le due ruote, ed ini- dente della Nuova Sardegna, l’associazione automobilistica Clemente Biondetti, ziò la carriera sulle quattro ruote, sorta a Buddusò ed infine le iniziative più recenti: quella del pilota Imperio e di una partecipando a gare di velocità su società automobilistica di , supportata dal Consigliere Tomaso Tuccone e strada, in pista ed in salita, confron- dall’amministrazione guidata allora dal sindaco Giovanni Antonio Satta. tandosi con i piloti in auge in quel tempo, tra chi era a fine carriera ed giornali del 26 aprile 1949 ripor- tavano notizia del trionfo riporta- I to da un pilota fiorentino nella classica corsa su strada, vinta per la terza volta consecutiva e quarta della sua carriera, record mai rag- giunto da nessun altro pilota. In realtà era “fiorentino” di adozione, essendo nato il 18 novembre 1898 a Buddusò. Mi sono chiesto da diverso tempo del motivo della nascita in quel luo- go della Sardegna interna; pensavo fosse figlio di un appartenente all’Arma, di un maestro elementare arrivato dal continente oppure di uno dei tanti funzionari che in quel periodo erano preposti alla compila- zione delle mappe catastali. A que- sto proposito anche nella mia fami- glia vi sono degli esempi concreti: nostro nonno Corrias andò a Senis Clemente Biondetti per quell’incarico, e lì conobbe la in un Disegno di futura moglie Maria Serra, ferman- GIANDOMENICO SINI dosi in quel paese sino al 1926. An- che una sua sorella, zia Francesca, alla documentazione dell’Archivio altri che erano emergenti, contro i sposò a Ghilarza un funzionario ca- Parrocchiale, studiata e pubblicata quali si cimentò nell’immediato do- tastale, Antonio Ciravegna da Nar- da Tomaso Tuccone, sono riuscito poguerra. zole (CN), e lì visse con i primi due finalmente a venire a capo dell’inter- figli nel primo decennio del secolo rogativo, quindi andiamo con ordine. Il primo grande trionfo scorso, sino a quando il marito fu Il suo primo grande trionfo fu la vit- trasferito a Pergola, nelle Marche. Padre orologiaio, figlio pilota toria alla 1000 Miglia del 1938, al Fatta questa breve divagazione… Il padre Ettore Biondetti, originario volante di una Alfa 8C 2900 B MM, familiare, veniamo al nostro pilota, di Gradara (prov. di Pesaro), arrivò quindi vinse altre gare di minore per conoscere i motivi della sua na- in Sardegna per esercitare la pro- importanza. scita a Buddusò. fessione di orologiaio, e nel 1872 si Nell’immediato dopoguerra riprese Grazie a Giuseppe e Maddalena e sposò con Fiorentina Dei, discen- l’attività sportiva con le tre vittorie a. XXIV, n. 3 [144] - giugno 2018 Pagina 5

co, ti raccontano le loro preoccupa- zioni e problemi. “In famiglia stanno LA CONFESSIONE DI tutti bene? E gli animali stanno be- ne?” La domanda sugli animali non JAUAN DIEGO bisogna mai dimenticarla; gli animali di P. Bustieddu Serra sono parte della famiglia, sono vita e dono di Dio per gli Indios “Si, si, muy bien gracias a Dios!” E conti- aceva caldo, terribilmente piedi. nua: “Mi manda mio padre perché caldo ed erano quasi le dodi- Lo saluto, lo faccio sedere e gli offro ha bisogno urgentemente di te. E’ F ci. Il sole non aveva pietà per un bicchiere d’acqua. Ha proprio molto ammalato e vuole confessar- nessuno. Come sempre, nel tempo tanta sete. Si chiama Juan Diego. si” “Lo raggiungo domani!” “No, pa- del calore, dalle dieci la gente smet- “E’ successo qualcosa? - gli doman- dre, vuole confessarsi ahorita ahori- te di lavorare. Anche gli animali do- do. Va tutto bene?. “ Si si, va tutto ta, adesso adesso. E’ molto amma- mestici erano immobili e silenziosi al bene”. Gli Indios hanno una bella lato e forse domani non ci sarà più”. riparo di un poco di ombra. I cactus tradizione: danno sempre risposte Juan Diego capisce al volo il mio e le piante erano assetate e sem- positive e rassicuranti, anche se la pensiero e preoccupazione: “No, bravano stanche e affaticate. Mi realtà è proprio il contrario. Prima ti Padre, tu non devi muoverti, tanto trovavo in chiesa per ripararmi dal dicono “tutto bene”, poi, poco a po- non faresti a tempo. El calor es mu- calore, approfittare per cho e Il cammino è lungo. leggere qualcosa e pre- Però vieni al funerale, parare le catechesi. In quando il Dio della vita lo genere, nel tempo del chiamerà. Adesso, por grande calore, a metà favor, confessalo. Mio giornata, la gente non padre ha mandato me a si muove di casa e ogni confessare i suoi peccati. attività si svolge di mat- Io gli presto la mia voce. tino presto o dopo le Mio padre mi ha detto i cinque del pomeriggio. suoi peccati. Io li dico a te Ma ecco arrivare un e tu li dici a Dio” Juan Die- ragazzo affaticato e go si mise in ginocchio e sudato. Mi sembra di mi raccontò di suo padre. riconoscerlo. E’ un ra- L’umiltà e l’amore di Juan gazzo del villaggio di Diego per suo papà mi Santos Pedro y Pablo, commossero. Pensavo che dista circa sei ore a all’umiltà e sincerità di questo papà che apre il consecutive alla 1000 Miglia (nel nel secondo dopoguerra. In partico- suo cuore a Dio attraverso suo figlio 1947 sempre con l’Alfa 8 C 2900 B lare in questo periodo troviamo i Juan Diego. Alla fine del dialogo dell’anteguerra, nel 1948 con la Fer- grandi piloti, stradisti in particolare, pregammo insieme per il papà e per rari 166 S Coupè e nel 1949 con la che nonostante l’età si distinsero tutta la famiglia. Ringraziai e bene- Ferrari 166 MM Spyder). per i risultati che ottennero nelle dissi Juan Diego. “Porta questo ro- Vinse anche due edizioni della Tar- grandi competizioni. I Nuvolari, Vil- sario a tuo padre e digli che Dio è ga Florio (nel 1948 con la Ferrari loresi, Taruffi, Farina, Castellotti ed contento di lui e che la Madonna di 166 S e nel 1949 con la Ferrari 166 altri, compreso il nostro Biondetti, Guadalupe lo accompagna in que- MM, le stesse vetture con le quali ebbero una carriera così lunga e sto momento.” vinse le ultime due 1000 Miglia). densa di successi, inimmaginabile Juan Diego non volle fermarsi a Continuò la sua carriera sportiva per i piloti di oggi. prendere un boccone. Accettò un con alterne vicende, e tornò a corre- Se Biondetti arriva 3° dietro a Ca- panino e una bottiglia d’acqua e re anche nella sua terra d’origine; stellotti e Gerini – dotati di auto ben ripartì verso il suo villaggio. Deside- infatti nella edizione del 1953 della più potenti della sua Lancia 2500 – rava tornare presto a casa con l’uni- corsa di velocità Cagliari-Sassari- all’età di 55 anni, se Taruffi vince la co pensiero di trovare suo padre Cagliari, si classificò 3° assoluto al sua 1000 Miglia all’età di 51 anni e ancora vivo e portargli la benedizio- volante di una Lancia 2500, dietro al Villoresi a 42, non si può non fare ne del missionario. Prima di muo- vincitore Eugenio Castellotti su Fer- un paragone con i piloti di oggi, che versi volle un’altra benedizione e rari 2715, e a soli 2 minuti dal se- grazie (o purtroppo!) alla ipertecno- pronunciò la preghiera dei cami- condo classificato Gerino Gerini, logia applicata ai mezzi meccanici, nantes: “Santa Maria del buon cam- anch’egli su Ferrari 2715. hanno, senza dubbio, una carriera mino portami sano e salvo al mio L’anno dopo si ritirò definitivamente sportiva meno lunga, anche se – destino”. Col mio sguardo seguii dalle corse e, morì a Firenze nel per un certo verso – meno rischio- Juan Diego, pensando e ringrazian- 1954 dopo una dolorosa malattia. sa. do Dio per l’esempio di fede che un Riposa nella tomba di famiglia nel Per concludere va un plauso all’Am- ragazzo di sedici anni mi stava dan- cimitero di Trespiano. ministrazione Comunale di Buddu- do. Pensavo e credevo - e ancora lo sò, che ha onorato questo figlio del- credo - che quella fu una confessio- Una lunga carriera la sua terra ricordandolo, intitolan- ne molto gradita a Dio. Senza dub- bio quella fu una confessione che La sua fu una lunga carriera, a ca- dogli una strada cittadina e un ap- fece tanto bene a me. vallo tra le due guerre e ricominciata posito murale.

Pagina 6 a. XXIV, n. 3 [144] - giugno 2018

per cui, soprattutto nella stagione Berchidda alla metà dell’800 delle piene, non si poteva transitare da Berchidda ai territori limitrofi se il DIZIONARIO ANGIUS-CASALIS non correndo gravi rischi per l’inco- di Giuseppe Meloni lumità di persone e cose. Non erano rari i casi di quanti, nel tentare il Nel numero di aprile è prosegui- fino a giungere ai giorni nostri, la guado nei periodi di maggior perico- to l’esame di quanto il Dizionario relazione Angius afferma che “pochi lo, affogavano. dell’Angius-Casalis riporta a pro- si dilettano della caccia. Una delle risorse del territorio – e posito di Berchidda. E’ una visio- Passando alle acque, che dovreb- più in particolare, dell’ambiente flu- ne molto interessante che risale bero essere uno dei punti di forza di viale – era rappresentata dalla un territorio posto alle falde della quantità di pesci. In particolare ab- alla prima metà dell’800; proprio montagna, va detto che, nonostante allora il relatore – Vittorio Angius, bondavano le trote e le anguille. Chi nei dintorni del paese ci fossero si dedicava alla loro pesca (a quei appunto – visitò tutti i paesi della “moltissime fonti di acque ottime”, Sardegna per fornire alla corte tempi venivano chiamati “trotajuoli”) nell’abitato di Berchidda le fonti era- praticavano la cattura sia con la tec- sabauda un quadro preciso dello no segnalate per offrire un prodotto nica ad amo, quando i fiumi erano stato dei diversi territori del re- “poco salubre”. Tra le fonti poste nel gonfi, nella stagione invernale o pri- gno e delle condizioni di vita dei territorio era rinomata “per abbon- maverile, sia usando le reti, che sudditi. danza, freschezza e leggerezza... la chiamavano “òbigas”. La quantità di E’ il momento di concludere l’a- funtana de caddos”, siuata sulla pescato era sempre abbondante, nalisi di questo importante docu- strada che conduceva a Terranova tanto che l’eccedenza veniva desti- (Olbia), dove si poteva godere nata al commercio e alla vendita sia mento. dell’ombra e della frescura di un ad che a Tempio. boschetto di querce da sughero. La Al territorio comunale di Berchidda BERCHIDDA 5 località era tanto amena e nota che, appartenevano alcune zone collino- quando il principe Carlo Alberto se che non raggiungevano grandi Dopo aver parlato delle prerogative, giunse nell’isola per visitarla e pas- altezze. Tra queste spiccava il Mon- delle proprietà e delle possibilità di sò proprio in quei pressi, fu scelta te Acuto, un’altura di forma appunti- sviluppo dei suoli, dei prodotti dell’a- perché il corteo che lo accompagna- ta, simile ad un cono acuto, che gricoltura e, in generale, della flora, va vi facesse una lunga sosta, du- “Sorge a piè del Limbàra quasi al si passa all’esame della ricca fauna rante la quale fu allestito e consu- ponente del paese, ed in distanza di che popolava il territorio. L’analisi mato un lauto pranzo. tre quarti d'ora. Dalla parte di tra- parte dalla selvaggina grossa e mi- Detto delle fontane, si passa alla montana, è affatto inaccessibile, nuta, consistente soprattutto in quel- descrizione dei principali corsi d’ac- essendo il lato pochissimo inclinato, la più consueta: ”cinghiali e mufloni, qua. Per primo viene citato “il Sil- dalle altre parti chi voglia poggiare volpi, lepri, martore”, per passare vàni confluente del Coguìnas con esponesi ad evidente pericolo, e alle razze più rare: i cervi. Per quan- cui si unisce verso libeccio”. Nella con somma difficoltà si può andar to riguarda i volatili erano da anno- porzione orientale del territorio di sopra dalla parte di levante.” tare e mettere in evidenza “le perni- Berchidda, presso i campi di Nulva- Berchidda aveva anche territori di ci e i colombi”, oltre a “molte specie ra (“aggregato ora al Berchìddese”), vera e propria montagna che appar- di uccelli acquatici” che popolavano si segnala un piccolo ruscello tenevano alla catena del Limbara. i terreni acquitrinosi, le paludi e, in (“rivelo”) che scende dalle alture del Sia nelle rocce delle zone collinose genere le zone umide: torrenti e Limbara, poste a Nord, che si im- come il Monte Acuto, sia in quelle di fiumi. Si lamentava la “moltitudine mette nel fiume chiamato “rio vera e propria montagna, cresceva degli stornelli”, che infliggevano dess'èlema”, che dopo il suo corso un lichene detto “erba tramontana”. grandi danni confluisce nel Ruderi della chiesa di S. Salvatore Ogni anno se ne raccoglieva grande alle colture, fiume che ab- di Nulvara quantità che serviva soprattutto per i soprattutto alle biamo già ci- mercati di Olbia (“Terranuova”), e di vigne. Un mo- tato, il Silvàni. Tempio1. do per preser- Se aggiungia- Ma cosa si intendeva per “erba tra- vare queste mo a questi montana”? Forse questo tipo di pro- coltivazioni, due fiumi, il dotto vegetale naturale ci sarebbe soprattutto nei Seleme, il più familiare se lo chiamassimo pe- periodi di ma- Silvani, il Co- dralana, ossia il muschio che rico- turazione e di ghinas, otte- pre con una morbida lanuggine le raccolta, era niamo un si- pietre, le rocce, i graniti della nostra quello di desti- stema fluviale campagna soprattutto nei periodi nare alla loro che circoscri- invernali. La definizione di cui parlia- custodia e allontanamento dei vola- ve l’intero territorio Berchiddese: in mo caratterizza anche i licheni, più tili persone addette a questo compi- particolare il “rio di Norvàra” o de secchi, asciutti, colorati, che danno to, mentre non si segnala l’uso di s’Elema lo separa dai territori di alle nostre pietre una tinta tra il gial- spaventapasseri di qualunque tipo. Monti, il Silvani dall'Oschirese, il lo e il rossastro. Parliamo dell’oricel- Stranamente, considerato l’ambien- Coghinas dal Tulese. A fronte di lo (auricellus), detto anche roccella te favorevole, la presenza di nume- questo sistema fluviale molto artico- (o oricella) tintoria. Proprio di questi rosi tipi di selvaggina e soprattutto lato, si sottolinea che nella prima licheni parlava l’Angius nell’indicare lo sviluppo che ha avuto in seguito, metà dell’800 mancavano i ponti, una fonte di reddito importante per i a. XXIV, n. 3 [144] - giugno 2018 Pagina 7 berchiddesi. Ma a che cosa serviva formosae (che Angius volgarizza in numenti: che se poi si volesse dar l’”erba tramontana, la roccella tinto- “Bellacqua”. Angius tenta anche di orecchio alla tradizione che corre fra ria? Perché se ne facevano raccolte localizzarla “là dove presso alla fon- i popoli circonvicini verremmo a co- che alimentavano persino il com- te appellata Ebba-bedda. (Acqua noscere essere stato edificato da un mercio esterno? bella) sono situate alcune capanne cotal Lemo, come pure che una tale Il prodotto si adattava alla tintura di di pastori”. Va detto che ricerche Georgia abbia fatto costrurre in po- stoffe di lana e seta, ma offriva an- recenti condotte presso l’Archivio ca distanza da questo alle falde del che ottimi risultati nella colorazione Segreto Vaticano, hanno permesso Limbàra un altro castello, quale dice a freddo dei marmi e degli alabastri di escludere la presenza di questa si essere stato nel sito dove ora che si eseguiva in varie parti d’Euro- abbazia presso Nulvara. In effetti la veggonsi alcuni ruderi, nel qual luo- pa: a Firenze, Parigi ed Amsterdam. sua localizzazione era nei pressi di go ricordasi sia stata la famosa Leo- In Inghilterra, invece, poteva essere un distretto del Monteacuto esisten- nora, forse quando dopo la barbara usata per ottenere il colore rosso te nella penisola e non in Sardegna. morte del fratello Ugone con gente vivo delle divise militari e delle Lo scrittore ricorda anche alcuni armata combatteva gli Arboresi che “giubbe rosse” della Guardia Reale, nuraghi presenti nel territorio di Ber- vollero farsi repubblicani, ed espu- sostituendo il prodotto d’importazio- chidda: i principali erano Colomed- gnava le castella. ne che fino ad allora arrivava a Lon- du e Peddiu, entrambi dotati di cinta Lasciate da parte queste dicerie dra dopo un lungo viaggio, dalle esterna e terrapieno di protezione. ricorderemo piuttosto, che nell'anno Canarie e dal Nord Africa, e perciò A S. Juanne-Cabrìle, invece segna- 1237 Adelasia regina Logudorese costava di più. Va detto, però, che la “uno di quella sorta di monumenti ed il suo sposo concessero al Papa lo sfruttamento dell’erba tramontana che il volgo appella Sepolturas de questo castello, in mani del maestro e il suo commercio durò solo pochi gigantes. Per questo monumento Alessandro cappellano e legato del- decenni, dopi i quali questa attività ebbe notizia del ritrovamento di la Sede Apostolica, che avealo do- non fu ritenuta più conveniente. ”ossa umane, rottame di giarre e di mandato. Costui, con atto che si Parlando dei dintorni del paese il terraglie gentili, am- relatore mette in evidenza una real- polline ed altre antica- tà carica di ricordi storici e importan- glie”. In effetti anche te per lo sviluppo dei rapporti tra S. Giuanne Crabiles paesi confinanti (Berchidda, Monti, corrisponde in tutto ) nel corso dei secoli. Si alle fattezze di un ve- sofferma su Nulvara (“Norvàra”) ro e proprio nuraghe. ricordando che in quella località esi- Segnala infine “una steva fin dall’antichità un paese “che non piccola quantità è tradizione fosse una colonia gre- di monete d'argento, ca, che fu obbligata a partirsene per grandi quanto una le continue vessazioni dei limitrofi, mezza lira, nel nora- principalmente dei Montini.” che Custia”. Non di- Nella prima metà dell’800 a Nulvara mentica il nuraghe di restavano ancora in piedi “le mura- S. Michele, attorno al glie della chiesa dedicata al santo quale potevano essere individuate segnò nello stesso castello, jncom- Salvatore, la quale si potrebbe con “vestigia di un'antica popolazione”. mendavalo poi al vescovo d'Ampu- poca spesa ristaurare”. La località Più di un cenno lo riserva al Castel- rias, perchè lo resignasse a cui indi- veniva ritenuta idonea ad ospitare lo di Monte Acuto. Trascriviamo in- casse il Papa”. A dire il vero queste un abitato poiché al centro di un tegralmente la parte riservata a que- notizie possono essere considerate “territorio assai ameno”, dove non sto tema. “Nel medio evo sorgeva come traccia per le ricerche che nei mancavano ricche sorgenti d’acqua. sul vertice di questo cono un castel- decenni passati sono state fatte sul- L’area di cui parliamo era orientata lo, da cui ebbe nome tutto il diparti- la base di conoscenza diretta del a levante, dove l’occhio spaziava mento. Del medesimo ora non ri- sito e dell’analisi di decine di docu- fino a Olbia (Terranova), giungendo mangono che alcune parti delle mu- menti inediti. Tutte queste notizie nelle giornate terse a comprendere ra che formavano la torre, con la sono confluite in una pubblicazione col lo sguardo anche l’isola di Ta- cisterna ancora in buono stato, che costituisce un punto d’arrivo voIara. avendo più potuto contro il medesi- delle ricerche sul tema. San Salvatore distava un’ora di mo la pazza smania di trovar tesori, A conclusione del suo escursus, lo cammino da Monti, e cinque dal che il tempo. Questa torre è assai studioso Angius riporta gli ultimi dati litorale olbiese. Confinava poi col piccola, perché credasi che una for- a sua conoscenza: “Berchidda è “dipartimento Gèmini della Gallùra”, tezza d'importanza quale era in quei compreso nel feudo di Montacuto. e con la“contrada di SiIvas, appen- tempi il castello del Montacuto di Per li dritti feudali (V. Oschiri) dove dice del Montacuto”. essa solamente contasse, ed è è la curia per l'amministrazione della Le reminiscenze storiche dell’An- quindi da credersi, che al dissotto in giustizia”. gius, costruite probabilmente su varie distanze fossero varie linee di ricordi orali dei quali era depositario mura quasi a gradini con le quali si 1 - Erba tramontana. Miraggio di svi- soprattutto il clero locale, parlano di chiudesse uno spazio più ampio. luppo economico del passato, in un’abbazia che viene segnalata nel Dell'epoca in cui esso sia stato fon- "Piazza del popolo", a. XX, n. 3, Ber- ‘500 (anche se in forma dubitativa) dato nulla sappiamo dire: è certo chidda (OT), giugno 2014. dall’erudito Giovanni Francesco Fa- però che è antichissimo. Del suo 2 - Il castello di Monte Acuto - ra, abbazia che sarebbe esistita fondatore niente ancora possiamo Berchidda -, a cura di G. Meloni e P. presso Nulvara. Si tratta di Aquae affermare per autorità di idonei mo- Modde, Ozieri, 1994.

Pagina 8 a. XXIV, n. 3 [144] - giugno 2018

9) Maria Grazia Dau (A3b4b) nato il 20.11.1964. Filiberto I DAU DI BERCHIDDA Fratta nata il Dau Pischedda (A3b4a) sposò il 06.07.1965 che sposò 03.05.1980 Daniela Meloni da cui ebbe 3 di Sergio Fresu il 24.09.1988 Miche- 2 figli: 1) Manolo Dau Meloni nato il le Pirina nato il 02.08.1979 prima del matrimonio dei 28.12.1965; 10) Teresa Dau Fratta che genitori; 2) Fabrizio Dau Meloni. Lu- Nel numero di aprile ci siamo sposò il 28.02.1976 Carlo Fara; 11) ciano Dau Pischedda (A3b4b) sposò nel fermati al matrimonio tra Pao- Daniele Dau Fratta nato il 28.02.1968 1995 Maria Lucia Taras nata il lo Maria Dau Sini (A3b2) e che sposò il 09.11.1996 Sonia Turri; 11.05.1971. Simone Dau Canu (A3c) Bernardina Fratta Lai. I due 12) Michele Dau Fratta. Sebastiano Dau emigrò il 30.07.1912 in America; partì ebbero numerosi figli. Per con- Sini (Tanu) (A3b3) sposò il 27.05.1951 da Genova con la nave Stampalia ed cludere questa genealogia li Sebastiana Caria Piga nata il arrivò a New York il 12.08.1912; rien- 11.11.1928 e morta il 10.10.2008 dalla trò in Italia dopo qualche anno e si unì ricordiamo assieme alla loro quale ebbe 4 figli: 1) Domenico Dau in matrimonio il 23.02.1919 con Pietri- discendenza. Caria (Diecilire) na Scanu Scanu nata il 22.09.1881 da (A3b3a) nato il cui ebbe 2 figle: 1) Maria Rosa Dau 1) Sebastiano Dau 31.05.1952; 2) Scanu nata il 27.02.1920 e morta il Fratta nato il Pasqualina Dau 26.06.1921; 2) Sebastiana Dau Scanu 17.03.1944 e mor- Caria che sposò il nata il 09.09.1922 e morta il to nel 1983; 2) 10.05.1980 Gio- 22.03.1972, che sposò il 01.02.1948 Antonio Dau Frat- vanni Nurra; 3) Francesco Abis Pintus nato a Marsiglia. ta nato il Anna Gloria Dau Angelo Dau Scanu (B) sposò il 05.02.1946 e mor- Caria nata il 12.10.1828 Maria Francesca Piredda to il 29.05.2013 18.10.1957 la qua- (Zinnoi) nata nel 1799 e morta il che sposò il le sposò il 15.04.1841 a 42 anni dalla quale nac- 27.07.1972 Maria 29.04.1984 Pietro quero 5 figli: 1) Salvatore Dau Piredda Mazza nata il Mele nato il nato il 28.05.1830; 2) Francesco Luigi 14.11.1922 e mor- 28.10.1956; 4) Dau Piredda (B1) nato il 30.05.1831 e ta il 08.06.2004; 3) Annunziata Dau morto il 05.11.1911; 3) Giovanna Maria Francesca Maria Caria nata il Dau Piredda nata il 08.12.1833 e morta Dau Fratta nata il 17.09.1965 che il 04.07.1900 in campagna Sa Multa 30.01.1949 che sposò il Ona a 67 anni; 4) Maria Giovanna Dau sposò il 01.10.1989 Ranie- Piredda nata il 07.08.1836 e morta il 02.04.1967 Clau- ro Nigro nato ad 21.10.1899 in casa di Elia Achenza a 63 dio Eufrasio Serra Oliveto Citra il anni; 5) Giovanni Francesco Dau Pired- nato il 28.08.1944; 01.07.1964. Do- da nato il 15.06.1839. Francesco Luigi 4) Maria Itria Dau menico Dau Caria Dau Piredda (B1) sposò in prime nozze Fratta nata il (Diecilire) il 04.11.1861 Lucia Demuru nata il 07.11.1951 che (A3b3a) sposò 09.07.1842 ed in seconde nozze il sposò Alessio Piga nato il 06.01.1946 e Paola Mele di Ol- 07.09.1868 Maria Scanu dalla quale morto il 08.04.2014, viventi in Corsica bia nata il 21.06.1964. Salvatore Dau ebbe 3 figli: 1) Maria Francesca Dau a Porto Vecchio; 5) Pietrino Dau Fratta Sini (A3b4) sposò il 22.09.1946 Giorgia Scanu nata il 21.01.1870 e morta nel nato il 13.02.1954; 6) Gian Paolo Dau Anna Pischedda nata il 23.12.1923 dalla 1960 la quale contrasse matrimonio con Fratta nato il 13.10.1958 e morto il quale ebbe 4 figli: 1) Sebastiano Dau Paolo Fresu Isoni il 23.05.1887; le ge- 02.12.2015 il quale sposò Michelina Pischedda nato il 12.07.1948; 2) Anna melle 2) Mariangela Giovanna Dau Deiana di Sarule nata il 07.04.1955, Paola Dau Pischedda che sposò il Scanu nata il 28.11.1872 e morta il abitanti a Porto Vecchio in Corsica; 7) 29.01.1977 Giuseppe Castelluccio; 3) 11.01.1873; 3) Maria Antonia Dau Sca- Salvatore Dau Fratta nato il 16.04.1960; Filiberto Dau Pischedda (A3b4a) nato il nu nata il 28.11.1872 e morta il 8) Mario Dau Fratta nato il 02.06.1962; 15.01.1958; 4) Luciano Dau Pischedda 14.09.1874.

Uno degli ultimi atti del governo Gentiloni è stato dai contraenti defini- NOTIZIE JAZZ to molto significativo e ricco novità importanti. di Giuseppe Sini E’ quello sottoscritto dall’ex ministro dei beni culturali Dario France- schini e il presidente della federazione italiana del jazz Paolo Fresu. Il protocollo prevede un impegno reciproco per implementare la conoscenza del jazz. Questa musica costituisce secondo Paolo Fresu uno straordinario momento di crescita del pubblico e dei musicisti e rappresenta un “linguaggio che fa parte della cultura del nostro paese con tutto ciò che ne consegue in fatto di valori sociali, ma anche di imprenditorialità”. Ma l’accordo ha soprattutto ragioni pratiche: si determina un organismo che raccoglie le istanze di tutto il jazz nazionale e, a sua volta, si fa carico di portarle all’attenzione e di interloquire con i vertici delle istituzioni. Un’altra significativa iniziativa, molto cara a Paolo Fresu, è stata programmata per il 2019. “La federazione, in si- nergia con il comune dell’Aquila, gestirà una grande giornata del jazz italiano, che non avrà più solo carattere soli- dale legato al sisma, ma vivrà di vita autonoma con la nostra consulenza”. L’intesa, che contiene un ampio spettro di campi di intervento, prevede anche azioni nel campo della didattica e nella promozione del jazz al di fuori dei confini nazionali. Costituisce, pertanto, un’iniziativa di grande impatto culturale; ad essa fa riscontro l’elevato livello raggiunto dalla musica jazz nella considerazione e nel plauso di pubblico e di critica non solo italiani. Grazie so- prattutto ad artisti come Paolo Fresu che da sempre si prodiga per una diffusione sempre più capillare per il jazz. Musica alla quale instancabilmente si dedica e che costituisce passione insopprimibile della sua vita.

a. XXIV, n. 3 [144] - giugno 2018 Pagina 9

media, davanti alle autorità scolasti- Dalla mostra "Pietro Casu ErisOe" che, la Dirigente Pina Pinna, il Sin- daco Prof. Andrea Nieddu, la dele- al "Progetto Pietro Casu ErisOe" gata alla Cultura Manuela Man- di Bastianina Calvia chinu, la bibliotecaria Bastianina Zanzu, alcuni soci dell'Associazione La mostra allestita per il 30° anniversario di Time in Jazz, in Pietro Casu e i genitori dei ragazzi è concomitanza con l'omonimo Festival agosto 2017 (1987-2017), stato proiettato un video prodotto da Gianni Langiu, con il contributo del per il 20° anniversario dell'Associazione Eredi Pietro Casu (1997 comune di Berchidda, sul lavoro -2017) e per il 10° anniversario della Biblioteca-Centro Culturale svolto dai ragazzi della prima e della a lui dedicato (2007-2017) ha suscitato interesse, consensi mol- seconda media, che hanno dimo- to positivi e voglia di scoprire e conoscere l'opera e la figura del strato di saper esporre, rielaborare, sacerdote, poeta, scrittore Pietro Casu. attraverso scritti e disegni, quanto appreso durante l'anno sui contenuti particolare l’esposizione è docenti: Antonella Lambroni, Luisa letterari, artistici e scientifici. In stata visitata da tutte le scuo- Nieddu, Giovanna Paddeu e Gio- In particolare vorrei sottolineare l'im- le del nostro paese: da quel- vanna Pes. pegno del lavoro di studio e di ricer- la parrocchiale dell'infanzia Con la collaborazione dell'Associa- ca svolto per gruppi in biblioteca in "Sacro Cuore" all'intero Istituto zione si sono calendarizzati percorsi questi mesi. Comprensivo G. E. Lutzu. didattici di esplorazione e di cono- Il risultato si è colto attraverso la L'ambiente luminoso e accogliente scenza attraverso il centro storico, lettura dei finali alternativi alle No- con l'iniziale sottofondo delle "Can- le chiese e l'ambiente circostante in velle analizzate dalla prima classe e tones de Nadale", poesie cantate cui "Notte sarda" è stato ambienta- dal finale positivo inventato dalla dal coro polifonico "Pietro Casu", e to. seconda classe sulla triste, ma at- la disponibilità della bibliotecaria Alla fine dell'anno scolastico, il gior- tualissima storia di Zizza Zinilca di Bastianina Zanzu hanno favorito no 7 giugno, nei locali della scuola , il personaggio femmini- l'apprezzamento e l'at- le principale del ro- tenzione alle "cose manzo. esposte", ai vecchi li- Si è raggiunto così bri, alle foto, ai docu- l'obiettivo dell'appren- menti scritti e mano- dimento dei contenuti scritti, alle tesi di lau- e l'apporto personale rea. e collettivo della crea- L'obiettivo della mostra tività e della educazio- ErisOe, contenuti di ieri ne allo stare insieme e e di oggi, attraverso lo al rispetto reciproco. studio e la ricerca dei Altrettanto ricco è sta- giovani laureati si va to l'approfondimento realizzando in continua sull'ambiente geografi- crescita attraverso i co-scientifico delle ragazzi di oggi. piante, delle loro ca- L’esposizione si è con- ratteristiche e il loro clusa a ottobre, ma è utilizzo nella società continuata con le visite sarda. al museo Pietro Casu, I meritati applausi situato nelle due stan- Targa in trachite rosa: Pietrarredo, Ozieri hanno gratificato inse- ze di casa Meloni- gnanti e alunni che, Sanna in Piazza del COMUNE DI BERCHIDDA come premio, hanno Popolo. ASSOCIAZIONE PIETRO CASU ricevuto in omaggio L'Associazione Eredi SCUOLA MEDIA STATALE 1960 dal Comune e dall'As- Pietro Casu, attraverso PIETRO CASU (1878/1954) socizione Eredi Pietro la sua Presidente, si è 140° ANNIVERSARIO DELLA NASCITA Casu un'artistica targa resa disponibile per Ricordano e ringraziano insegnanti e alunni in trachite rosa, lavo- continuare ad appro- per il Progetto Scuola Pietro Casu Eris-Oe Berchidda 2017/2018 rata artigianalmente fondire la conoscenza dalla ditta Pietra Arre- del personaggio e ha Pedru Casu - Parracu de custa iddha (1912/1954) do di Ozieri. donato ad insegnanti e Preigadore famadu in tota sa Sardigna Per ricordare che nella alunni testi e romanzi Poeta in limba sarda storia della scuola su cui lavorare per Romanzeri – Notte Sarda – Aurora sarda media di Berchidda, progetti didattici orga- Lessicografu – Vocabolariu sardu-italianu istituita nel 1960, c'è nizzati dalle scuole. Tradussione de sa “Divina Cumedia” un forte legame con La scuola media ha Pietro Casu, essendo organizzato un proget- “Hap amadu a Sardigna totaganta, stata a lui dedicata to interdisciplinare tra: ma subr’a totu amo su logu meu anche in seguito nei lingua italiana, geogra- locali a nord del paese fia, scienze ed arte Dai “Chimbant’annos de prideru” Pedru Casu in via Grazia Deledda. con il contributo delle

Pagina 10 a. XXIV, n. 3 [144] - giugno 2018

Nel numero di aprile abbiamo Notte sarda e Colombi e sparvieri: parlato delle intertestualità tra le opere di Pietro Casu e Gra- un caso letterario? zia Deledda, mostrando come di Maurizio Brianda la sola lettura del romanzo Cenere (1904) abbia influen- primi di giugno del 1912 Il critico, convinto non si tratti di un zato alcuni dei romanzi più Mario Barbera, critico di caso, chiede al romanziere se egli importanti del sacerdote di Nei «Civiltà Cattolica», leg- avesse inviato una copia del suo Berchidda. Tuttavia l’interte- gendo l’ultimo romanzo della libro alla scrittrice: è esattamente ciò stualità tra i due non fu a sen- scrittrice Grazia Deledda (Colombi e che Pietro Casu aveva fatto circa un sparvieri), si accorge che esso anno prima, lo conferma l’epistolario so unico; anzi, per quanto ri- presenta troppe analogie con Notte del berchiddese. Il critico, come guarda le analogie tra Notte sarda. Convinto che non si tratti di promesso, pubblicherà un pungente sarda (1910) e il deleddiano una semplice coincidenza il Barbera articolo sulla rivista il 2 novembre Colombi e Sparvieri (1912) decide di scrivere a Pietro Casu per 1912. Citerò le parti più significative parliamo di un vero e proprio chiedere spiegazioni a riguardo con del confronto fatto sulla rivista: questa lettera datata 4 giugno 1912: caso letterario sul quale sarà utile fare un approfondimento. Sono felice di aver potuto rintracciare il suo indirizzo, perché desideravo fare la sua conoscenza e chiederle essersene saputa liberare, tanto da alcune notizie. tradurla, sia pure inconsapevolmente, Il suo romanzo Notte sarda è stato per in un’opera, se non d’imitazione, me (che mi occupo di questa materia certo di stretta ed evidente dipendenza nella Civ. Cattolica) una rivelazione. da quella dello scrittore, finora ignoto. Tanto che lei potrebbe darci ancora […] tanti altri migliori romanzi, da contrapporre all’opera nefasta della Dopo alcuni romanzi di ambien- Deledda. Anzi ho in mente di tazione continentale, la scrittrice ri- comporre un lavoro critico di torna al romanzo sardo con una comparazione tra il suo Notte sarda e nuova luce e secondo Mario Bar- qualche analogo romanzo della bera Deledda, p. es. il recente Colombi e sparvieri da lei pubblicato sulla ciò potrebbe attribuirsi alla nuova luce «Nuova Antologia» a principio di che su di essa proiettava Notte sarda; quest’anno e adesso uscito a parte. ma egli è certo che dal romanzo del Spero di avere tempo di occuparmene, Casu ella trasse i motivi per de- perché bisogna far conoscere i bravi scrivere le scene campestri, le usanze artisti del nostro campo di fronte a sarde, ed altre scene locali, con quelli che per l’una o altra ragione maggior precisione, verità e occupano la piazza ed escludono gli freschezza, e soprattutto a delineare il altri che meriterebbero di essere […] Nei primi quaderni di quest’anno profilo di certi personaggi, fin allora conosciuti e intanto non hanno chi li della «Nuova Antologia», leggendo ignoti nei suoi precedenti romanzi e faccia conoscere. Colombi e sparvieri, a mano a mano novelle. Il linguaggio fiorito ed A questo scopo desidero sapere 1º. Se che la narrazione procedeva innanzi, esageratamente svenevole di zia lei ha pubblicato altri romanzi o altre veniva spontaneo esclamare: Questo opere 2º. Se su di essi e in Notte sarda personaggio mi par di conoscerlo… ha parlato altro periodico 3º. Se lei ha To’, e quest’altro, dove l’ho incon- mandato una copia del suo Notte trato?... Questa scena mi ha tutta l’aria sarda alla scrittrice Grazia Deledda, di una fotografia di un quadro già e quando (forse l’anno 1910) perché impresso nella mia immaginazione… ciò mi serve per qualche raffronto con E quell’altra?... Ma sicuro che vi ho Colombi e sparvieri della scrittrice. assistito!... Se lei ha altre sue pubblicazioni la Queste riflessioni non erano prego di mandarmene una copia. puramente fantastiche. Esse si Non so se il suo Notte sarda è riferivano a un precedente romanzo, conosciuto in Sardegna né quale dal titolo: Notte sarda, il quale va editore ha assunto la pubblicazione. notato per il merito d’un’originalità ed Mi meraviglia il fatto che avendo io efficacia artistica, non comune. scritto al Dessì per aver notizie di lei, Dunque la nota scrittrice, che aveva ma non ho avuto risposta. quasi assunto di fronte all’Italia In attesa di una sua benevola risposta letteraria moderna il monopolio mi sono raccomandatomi alle sue dell’interpretazione artistica dell’ani- preghiere. ma e dei costumi sardi, non era più sola, anzi ella aveva dovuto leggere il Dev.mo P. Mario Barbera. precedente Notte sarda, e ne aveva ricevuto tale impressione, da non a. XXIV, n. 3 [144] - giugno 2018 Pagina 11

Giuseppa Fiore ricorda bene la zione berchiddese, è costellato il quale si ispirò evidentemente per freschissima e pittoresca parlantina di romanzo del Casu. Altra simmetria creare il suo Jorgi Nieddu: prota- zia Nenalda in Notte sarda. Il tipo del riguarda il titolo: Colombi e sparvieri gonista del romanzo. Meno noto è fanciullo Pretu, che ha tanto suscitato altro non è, probabilmente, che che la maggior fonte d’ispirazione le simpatie dei critici, più che una l’elevazione più aulica della meta- venne dalla Notte sarda di Pietro derivazione artistica pare proprio la fora coniata da Pietro Casu nel VII Casu, che la scrittrice lesse e re- copia del monello Zanu, così vivo e capitolo di Notte sarda, intitolato censì nella «Suddeutsche Monat- balzante di verità nel romanzo del Conigli e Lupi. shefte» nel 1911. Ella ne aveva Casu. Innassiu Arras, che rifiuta le ricevuto una tale impressione tanto paci, ricorda il vecchio di Notte sarda, «da non essersene saputa che nella capanna di Zinilca, dopo i liberare, tanto da tradurla, funerali dell’ucciso, protesta contro le sia pure inconsa- parole sante di prete Juanni. L’inter- pevolmente, in un’opera, vento di Mariana nella salvezza di se non d’imitazione, certo Jorgeddu, è un ripiego suggerito evi- di stretta ed evidente di- dentemente dalla benefica azione, pendenza». Certo la scrit- mille volte più nobile e radiosa, di trice soleva spesso rifarsi Amalia sulla sventurata Ziza, ad altri autori, soprattutto ai ritraendola dalla via del male. Questi raffronti saltano evidenti agli grandi della letteratura occhi, dopo una semplice lettura dei russa ai quali la nuorese si due romanzi, ma per chi consideri più ispirava sin dalle prime al minuto, verranno fuori altri punti di prove letterarie. Non ravvicinamento o piuttosto di deriva- dimentichiamo che il suo zione del romanzo della Deledda da Elias Portolu (1900) venne quello del Casu. Così nell’episodio Scrive Giovanni Pirodda: «è noto paragonato a Delitto e castigo della narrazione di prodezze e che lo spunto del racconto Colombi (1866) di Fëdor Dostoevskij. avventure di banditi, nelle esclama- e sparvieri fu dato alla Deledda da Dell’ispirazione venuta da Notte zioni pittoresche secondo il costume un episodio di vita sarda di cui sarda invece mai se ne fece cenno. locale, nelle descrizioni di scene venne direttamente a conoscenza Possiamo concludere che non si superstiziose, nelle ruvide maniere di nel 1908», quando, rientrata per tratti si semplice ispirazione? L’ana- Remundu Corbu verso Columba, uno dei suoi soggiorni in Sardegna, lisi delle opere, i documenti messi al simili a quelle di Zizzu Maria Laina ebbe modo di passare alcuni giorni vaglio e le molteplici analogie, la- verso Ziza Zinilca ecc. si incontrano ad Orune, facendo ivi conoscenza sciano propendere per questa descrizioni, frasi, maniere, atteg- di un giovane malaticcio: figura alla ipotesi. giamenti, ignoti e insoliti, o non così freschi e vivaci nei precedenti PROGRAMMA DI INVESTIMENTI romanzi della Deledda, e che hanno una spiegazione sufficiente, nelle DEL COMUNE DI BERCHIDDA efficaci rappresentazioni artistiche del di Giuseppe Sini Casu. Dunque resta sminuito, se non altro, il merito di originalità in L’amministrazione comunale Sistemazione degli stabili comunali. quest’ultima opera della scrittrice ha accolto con soddisfazione sarda. L’ l’autorizzazione del ministero Il sindaco Andrea Nieddu, il vicesin- dell’economia per l’utilizzo di un daco Pierangela Mazza e gli asses- Le analogie sono troppe per milione e duecentocinquantamila sori Maurizio Porcu, Mara Brianda e pensare che si tratti di un caso. Al euro derivanti dall’avanzo di ammi- Marco Sini hanno sottolineato l’im- Barbera ne sfuggono poi altre che nistrazione. Il consiglio comunale ha portanza e la validità degli interventi. solo all’occhio di un sardo, anzi, di approvato all’unanimità un dettaglia- Parere favorevole è stato espresso un berchiddese, potevano essere to programma di investimenti che dal rappresentante dell’opposizione colte. Sto parlando della scena porteranno a soluzione alcune fon- Alessandro Cossu che, a nome del nella quale il padre di Jorgi Nieddu damentali problematiche della co- proprio gruppo, si è compiaciuto del- (protagonista del romanzo deled- munità come quelle che elenchia- le scelte fatte dalla maggioranza ed diano) fa la proposta di matrimonio mo: ha auspicato una sollecita attuazione in vece del figlio, copiando a piene degli interventi programmati. mani il pittoresco rito della pricunta Strade interne (309.000) Il sindaco Andrea Nieddu, nel con- gallurese con il quale si apre Notte Ingresso del paese (249.000) cludere la seduta, ha evidenziato sarda e che – non trovando eco in Locali del vecchio cinema (239.000) che una manovra finanziaria che barbagia – non poteva essere noto Piazzetta in legno (89.000) raccoglie l'unanimità del Consiglio alla scrittrice, se non attraverso la Valorizzazione delle risorse idriche costituisce “un segno che stiamo lettura della Vecchia storia di (79.000) ben operando a servizio della collet- gallura (sottotitolo di Notte Sarda, I Casa comunale (79.000) tività. Faremo interventi a tutto cam- ed.); infine, la Deledda fuga ogni Strade esterne (79.000) po che spaziano dall'istruzione alle dubbio quando nelle varie impre- contributi impianti fotovoltaici per energie rinnovabili. L’immagine del cazioni dei suoi personaggi spunta privati (60.000) paese e i suoi servizi sono al centro il tipico intercalare berchiddese Ulteriori risorse per delle nostre attenzioni. In questo «s’ira ‘e Deu», tradotto «l’ira di Dio» Messa in sicurezza degli edifici sco- modo – ha concluso – raccogliamo i e del quale, essendo di ambienta- lastici frutti di un lavoro di squadra”.

Pagina 12 a. XXIV, n. 3 [144] - giugno 2018

su giru, e su chi s’est lamentadu sighit a narrer: «Già fit ora!». S’anzianu pas- SU TUSOLZU sat a isolvere sas alveghes tusas e las di Tonino Fresu iscappat. Ma primu si-lis torrat sos Da “Burulende Burulende”, pp. 329 sgg. sonagiolos chi lis fin istados leados e si curat calchi ferida. In tarda primavera, chi lavora nel campo della pastorizia è impegna- Sas alveghes tusas siponen a belidare, to in un’operazione che anima tutta la campagna e che nei tempi è ca gasi tusas no si connoschen a pare, diventato quasi un rito: la tosatura delle pecore. ispecialmente sos mascios chi istan calchi die azzumbende-si. In questo articolo brillano i fulgidi ricordi di un interprete diretto. Bi sun sos chi insaccan sa lana, sa lana L’autore conclude il suo discorso affermando che scrive queste righe s’allorigat e si faghet a nodu istrintu perché le abitudini antiche del mondo del lavoro non siano cancella- chi paret unu pallone, e poi s’inseccat, te nell’oblio, attribuendo al rito-lavoro un condiviso concetto: “sono in mo storia”. Lo fa con la consueta discrezione, “sempre modestamente”. du chi cando finir de tundere est finidu totu paris puru su inu. A custu puntu s’abboghian sas feminas ies primu de tundere s’acciapan de segus e che las bogan a “carretta”, a ch’ettaresos maccarrones Cant’istan sos amigos. Si contan sas folti- Daghi bi nd’at tantas presas, si comin- sos omines isciucchende-si sa cara e D ghes, sos tusores. Fattu custu, si zat su tusolzu. Su tusore, s’ingenugiat sas manos e cambiende-si sos calzones preparat sa mandra, si pulit bene, in terra, leat sa conca de s’alveghe a e su entone, su mandigu est prontu. si mundat e s’assegurat bene sa giaga. manca e cominzat a tundere dai destra. Totu attin sos binos de domo, bonos e Innanti si tancaiat a frascones. Si prepa- Sa coa est su pezzu pius diffizile, ca est malos, ma, in allegria totu est bonu. ran sos saccos, si gighet un istelzu guasi sempre piena de laddajones. Una bella die passat tra amigos, poi pienu de abba pro infundere sas folti- Daghi faghet sa coa, sighit sa matta e s’andat a cambiu torradu. ghes onzi tantu, pro tunder mezus, si no faghet totta sa perra fin a sa conca a filu S’ultimu tusolzu ch’apo fatt'eo est ista- restan asciuttas, In sa cadina de mulghe- filu de s’ischina, poi si girat e gasi si du immortaladu dai unu giovanu de re si ponet unu tìccu de abba e si che cumprit. Calanzanos chi lu filmeit, in modu de mintet sa pedra accuttadolza pro accut- Su tusore passat a un ‘atera alveghe, no no essere cancelladas sas abitudines tare sas foltighes. In s’istantarolu de sa primu de aere abboghiadu: «Dà, no che antigas, ca sun istoria. E pro cussu eo giaga s’appican sos presolzos, pro pren- pioet!». Sa pessone chi est addetta a su puro las so iscriende, sempre modesta- dere sas alveghes de tundere. Sos sac- inu – guasi sempre un anzianu – faghet mente. cos benin postos in terra, ispaltos, pro ponnere sas alveghes presas a battor ancas, in modu de no imbruttare sa lana. Si tundet in prinzipiu de lampadas. Non mancat su fiascu de su inu, chi si ponet in s’umbra de calchi pianta pro Direttore: Composizione: muntennere friscu. Giuseppe Sini Giuseppe Meloni Bi sun sos bogadores, unu paju de gio- vanos fortes pro nde ogare sas alveghes Segreteria di redazione: dai sa mandra a brazzos, ma bi nd’at sos Maddalena Corrias pius furbos chi las acciapan a sas ancas Contributi di: Maurizio Brianda, Bastianina Calvia, Guido Corrias, Sergio Fresu, Tonino DEDICATA A TUTTE LE MAMME… Fresu, Antonietta Langiu, Attilio Mastino, Piero Modde, Pietro Modde, E A MIA MADRE IN PARTICOLARE Bustieddu Serra, Giandomenico Sini, Salvatore Sini.

Stampato in proprio Berchidda, giugno 2018 ALLE MAMME Registrazione Tribunale di Tempio

Sei sempre con me n. 85 del 7-6-96 in tutte le stagioni piazza del popolo non ha scopo di lucro per guardare da lontano la distesa di vigne e di orti che si allarga oltre il paese emergendo da brume leggere come memoria dimenticata [email protected] eppure così essenziale [email protected] così vera come rimorso Mamma Zana che inquieto ritorna Indirizzo Internet Antonietta Antonietta Langiu www.quiberchidda.it Bruno giornale stampabile a colori