23SPE01A2308 ZALLCALL 12 19:33:39 08/22/97

GLI SPETTACOLI l’Unità2 7 Sabato 23 agosto 1997 Il regista toscano sta girando a un film «on the road» E a maggio È la storia di tre amici in vacanza fa un western «sequestrati» da una ladra in fuga con Belmondo Lei è Asia Argento e farà ridere... e Pieraccioni

GROSSETO. E subito dopo un western. Sì, avete letto bene. girerà a maggio, sulle Alpi Apuane, un film intitolato «Il mio West». Partendo dall’assunto che «il West è laddove ogni uomo ha giocato ai cowboy da piccolo», il cineasta toscano CicloneCiclone è riuscito a convincere Vittorio Cecchi Gori a Il regista finanziare il bizzarro Giovanni progetto. Un western oggi? Veronesi Ogni volta che qualche A destra, attore italiano ci ha gli interpreti riprovato (vedi Franco Nero di «Viola con Django, Giuliano bacia tutti» Gemma con Tex Willer) Da sinistra: l’operazione non ha Valerio funzionato al botteghino. Mastandrea, Eppure Veronesi si dice Asia Argento, convinto delle potenzialità commerciali del suo film. e Massimo Non fosse altro perché può Ceccherini contare sulla partecipazione di Leonardo Pieraccioni, che sarà Doc Lowen, il dottorino pacifista che anima la storia. È lui il personaggio-cardine: figlio di un vecchio pistolero (forse Jean-Paul Belmondo), Doc ha sposato la giovane indiana «Cavallo Pezzato» che gli ha dato «Piccolo Falco», il meticcio che si ritrova a raccontare in prima persona il tramonto VeronesiVeronesi dell’epopea western. Perché «Il mio West» sarà un DALL’INVIATO film crepuscolare, più alla maniera del Sam Peckinpah GROSSETO. Maremma, esterno gior- «La commedia di «Sfida sull’Alta Sierra» che no. Sotto un sole che squaglia, tre sfi- del Sergio Leone di «Per un gati camminano per una strada di pugno di dollari». Non a campagna, deserta. Uno di loro, pan- all’italiana è morta caso, Veronesi ha optato per taloni mimetici, camicia a pois e cap- un’ambientazione pellucci di tela, fa rotolare sull’asfalto invernale, lontana un’enorme gomma bucata. All’im- dall’immagine desertica dei provviso si staglia all’orizzonte un Meglio il comico» primi «spaghetti-western»: serpentone rosso. Surreale. Sono «Ho scovato un suggestivo quindici Ferrari d’epoca in giro pro- paesino, Campo Catino, che mozionale. I tre, vedendole arrivare, sta in proprio di film come Silenzio ba a un numismatico delle monete quattro o cinque, in un’esistenza, i di dedicarmi a questo “poemetto sa anche attraverso di loro. Ma trasformerò con l’aiuto si agitano come matti. Il più giovane, si nasce, sta finendo di girare. Usci- dal valore inestimabile. Inseguita momenti che lasciano davvero un sgarzulino”», rivela Veronesi. Che l’attrice, tenera e dark come sem- dello sceneggiatore. Ma già camicia verdognola e bermuda blu, ta prevista: tra il 25 dicembre e dalla polizia, Viola si nasconde nel segno». C’è da scommettere che i aggiunge: «La commedia all’italia- pre, sdrammatizza. Non si sente così com’è andrebbe blocca la prima vettura, una 250 Santo Stefano, col marchio Cecchi camper di tre amici che stanno per tre diventaranno «complici» di na non si può più fare. Lo dico io una diva emergente, una «figlia benissimo». Felice (come un «Barchetta» del 1962, rarissima: «Co- Gori, a rinforzare la task force nata- andare in vacanza. L’idea, piutto- Viola, girando in lungo e in largo che ho provato a resuscitare il ge- delle stelle», eppure la sua foto un bambino) all’idea di filmare mandante, ammazza che carovana lizia messa a punto dal produttore sto cretina, è di attraversare l’Italia l’Italia, fin su nel Tirolo, alla ricer- nere con Il barbiere di Rio, un film po‘ sexy sulla copertina di Panora- selle, cavalli, spolverini, di miliardi! Ci darebbe un passaggio? fiorentino. Ma lui, Veronesi, non «coast to coast». Solo che non sia- ca di un ricettatore al quale vende- inutile e inconcludente. In fondo, ma ha fatto vendere 20mila copie cappelloni, Winchester e Siamo rimasti a piedi». Intanto quel- ci sta a passare per l’ennesimo mo in America: per andare da Via- re la merce. «Nel film le monete insieme a Pieraccioni scriviamo in più al settimanale. «Magari do- Colt 45, il regista punta a lo con la gomma s’accomoda sulla esponente della cosiddetta scuola reggio a Rimini bastano tre ore. Si rubate hanno un valore inestima- film puramente comici, magari vrei spogliarmi più spesso», sorri- fare un film «serio», seppure vettura. «Tu c’hai la Ferrari, seiunfer- toscana oggi di gran moda. «Sono decide allora di vedere l’alba sulla bile. Ma proprio perché inestima- mettendoci dentro delle invenzio- de. Fino a qualche anno fa non l’a- attraversato da un’«ironia rarista», fa al guidatore, vestitodi ros- fuori da questa mischia. I veri to- costa adriatica e il tramonto su bile, come si fa a valutarlo?», ri- ni un po‘ originali. Non c’è altro. vrebbe mai fatto, ma oggi, a 22 an- giocosa legata al fatto che lo sodallatestaaipiedi.«LaFerrarièuna scani, al cinema, sono Benigni, quella tirrenica: tutto in uno stesso prende il regista, per il quale Villaggio ama ripetere che nella vi- ni, si sente più sicura di sé. Reduce giriamo a casa nostra, in grande famiglia... È una filosofia...», Nuti, Benvenuti e ovviamente Pie- giorno. Così almeno pensano i tre «quattro cialtroni che parlano di ta ha fatto solo ridere. E quel solo dalla faticosa esperienza di B. Mon- italiano». Però gli indiani, scandisce il ferrarista. «Quindi, prati- raccioni, anche se Leonardo ormai smandrappati, che sono il romano soldi diventano subiti poetici». Al- non mi sembra una cosa da poco». key, il film di Michael Radford gira- promette, saranno camente, questo è un raduno di filo- è qualcosa di più. È come i jeans, li Samuele (Valerio Mastandrea), il la fine la refurtiva, valutata due Si ride anche sul set di Viola ba- to in Gran Bretagna dove interpre- autentici, perché «il sofi», sorride il terzo appiedato, ca- comprano tutti, anche mio padre. lucano Nicola (Rocco Papaleo) e il miliardi, svanirà nel nulla, alla cia tutti. Sarà il caldo o la pausa, ta una ragazza losca, tutta sesso e pubblico altrimenti non ci nottiera bianca, jeans rosa e bandana Sarà perché ha saputo imporsi con toscano Max (Massimo Ceccheri- maniera del Tesoro della Sierra Ma- ma nella vecchia casa colonica do- violenza, in cerca di redenzione, crede». La storia? Un rossa sulla fronte.È una battuta. Ma il la sua faccia neutrale, normale, ni), senza sapere che di lì a poco si dre. «Proprio nel nulla, no. Finisce ve s’è impiantata la troupe si respi- Asia racconta di aver accettato sen- vecchio «gunfighter», ferrarista,serissimo,annuisce:«Inun che all’inizio sembrava una debo- ritroverano «sequestrati» dalla ra- nella pancia di 30 maiali, sicché i ra un clima di simpatico svacco. za nemmeno leggere il copione. dolorante e artritico, torna certo senso...», prima di sgassare e ri- lezza». Un attimo di silenzio. «E gazza con la pistola. quattro si ritrovano su un pratone Valerio Mastandrea, reduce dal «Veronesi m’è piaciuto subito. Mi nel suo villaggio natio. partireseguitodaibolidirombanti. poi il mio è un film itinerante. Di «È la storia di un’amicizia parti- svizzero con un camion di maiali... premio a Locarno, imita la calata ero chiusa troppo in me stessa, ri- L’Ottocento è agli sgoccioli, Stop!Issato suldolly,GiovanniVe- toscano, a parte me, c’è solo il Cec- colare, senza complicazioni sessua- dal valore inestimabile. Potrebbero romanesca del direttore di produ- schiavo di accartocciarmi. E così non ha più senso spararsi ronesi pilota lascena. LeFerrariinfila cherini. Gliel’ho detto, a Cecchi li. Da un lato una ragazza disturba- squartarli tutti per recuperare il zione e si fa fotografare accanto ai ho preso al balzo l’offerta. Anche per una spinta o per uno indiana si ingolfano, una non si ri- Gori: non basta una “c” aspirata ta, ma non pericolosa, forse solo malloppo, ma come si fa? Meglio ferraristi incuriositi; Rocco Papa- qui impugno una pistola, ma non sguardo. Ma il pistolero metteinmoto,traipilotic’èchidàse- per far sganasciare le platee. Biso- sbandata, dall’altro tre amabili rinunciare ai soldi e scoprirsi amici leo, asciutto come un’acciuga, si sono pericolosa. Viola è una “sga- stanco dovrà battersi gni diimpazienza.Mapoituttofilali- gna stare attenti a non esagerare». cialtroni che non sanno bene cosa per la pelle». esercita correndo in bicicletta; ragnina”, una tipa confusa che re- ancora una volta prima di scio. Siamo in località Padula di Ra- Parole al vento, se è vero che an- fare delle loro vacanze», spiega il Scritto insieme a Rocco Papaleo, , nonostante sta confusa per tutto il film». Vero- poter appendere al chiodo il spellino, a dieci minuti di macchina che Giorgio Panariello, il «bagnino regista. «Mi piace pensare che Vio- Viola bacia tutti è un film nato per la mano ferita, strimpella la chitar- nesi giura che sarà una rivelazione suo cinturone. da Grosseto, sul set di Viola bacia tut- di Viareggio», diventa regista. la bacia tutti siauninnoallavita. gioco, quasi una scommessa. ra nella roulotte; Asia Argento ap- «comica». Lei ringrazia e abbassa il ti.Èunacommediaon the road che InViola bacia tutti la ragazza del Dall’incontro di quelle quattro di- «Avrei dovuto girare una cosa con profitta dei tempi morti per dipin- tiro: «Magari solo buffa». Mi.An. Veronesi, fratello di Sandro, sce- titolo, interpretata da Asia Argen- sperazioni nasce un’amicizia che e Claudia Ge- gere acquerelli. Il «ricambio gene- neggiatore del Ciclone nonché regi- to, è una bandita maldestra che ru- resterà nel tempo. Del resto, sono rini, poi è saltato tutto e ho deciso razionale» del cinema italiano pas- Michele Anselmi

SPIGOLATURE La «sindrome di Orson Welles» colpisce ancora i personaggi di Hollywood Ruolo da cattivo per Tarantino Rourke e gli altri: un passo falso e chi li ricorda più? a Broadway Hauer, Arquette, Sean Young: dopo essere partiti alla grande, alcuni attori cominciano a fare scelte sbagliate. E il successo si allontana.

Quentin Tarantino È come un irrefrenabile desiderio di ta varcati i cancelli della Mecca di Nonèandatame- volta per tutte, entrando nella sala Dalla sindrome non si salva nem- potrebbe debuttare a prendere la vita contro mano e sban- celluloide. Un po‘ per colpa loro, glio a Sean Young. riunioni della Warner vestita da meno Kevin Costner, che dopo i Broadway nella parte del dare sulla strada del successo. Qual- un po‘ per colpa del fato. Chi non la ricorda nel Catwoman e reclamando il ruolo «lupi» ha ballato poco e male. Però cattivo trafficante di cosa del genere è accaduto a Orson Come Rosanna Arquette, partita ruolo di Rachel in Bla- (che era stato affidato a Michelle la palma d’oro spetta, «honoris cocaina del remake del Welles. Che a 26 anni aveva conqui- per essere una stella e finita per es- de Runner? Un ingres- Pfeiffer). Per essere più convincen- causa», a Tom Selleck. Come defi- thriller Frederik Knott stato la cima di Hollywood, dopo es- sere ricordata solo come la sorella so così, a Hollywood, te, in pieno delirio stanislavskia- nire un attore che rifiuta di essere «Wait until dark» del ‘66. sere stato lo show-man più dinamico maggiore di Patricia. Magari nel non se lo ricordavano no, aveva preso a frustate alcuni Indiana Jones, che Spielberg gli ave- Secondo la rivista del New York Federal Theatre. Dopo cammino che l’ha portata da Cer- daanni.Magiàcon manager della majors. Risultato? va scritto su misura, per continua- «Variety», il regista di «Pulp aver fondato e diretto la compagnia casi Susan disperatamente e Fuori Dune di David Lynch Adesso è lì che arranca in film sen- re ad essere Magnum P.I.? fiction» è ancora in di prosa più acclamata dalla critica orario di Scorsese, a film di cui non si erano manifestate le za arte né parte. Blade Runner,co- La «sindrome di Welles», in ogni trattative con il produttori americana. Dopo aver terrorizzato si ricorda nemmeno il titolo, ci so- prime avvisaglie della munque - a parte Harrison Ford - è caso, è un germe che attraversa i Alan Liechtenstein e l’America conla riduzione radiofoni- no state scelte sbagliate. Perché un «sindrome». Esplosa stato una sorta di incubatrice della mari. In Francia, Leos Carax (pri- Robert Young. La pièce ca de La guerra dei mondi. A 26 anni, film si può anche sbagliare. Come durante la lavorazione «sindrome di Welles». Che dire del ma) e Mathieu Kassovitz (adesso) teatrale, dalla quale nel ‘67 Orson Welles aveva tutto e poteva si riesca a sbagliare il destino, inve- di Cocaine, brutto film destino di Rutger Hauer? E di Da- sono sotto osservazione.In Italia, è stato tratto anche il disporre di tutto. Come era succes- ce, è imperscrutabile. O forse biso- di Harold Becker. Rac- ryl Hanna? Ma almeno lei, già ric- tanto per citare un nome, ha colpi- celebre film «Gli occhi della so quasi trent’anni prima a Char- gnerebbe chiederlo a Mickey Rour- contano le maliziose ca di famiglia, si è consolata con il to - atteso per Na- notte» con Audrey les Chaplin. Ma Charlot aveva po- ke, che si è impegnato come nes- voci della Mecca, che gettonatissimo fidanzamento con tale con il suo sofferto Il signor Hepburn, racconta la storia tuto aspettare l’avvento del sonoro sun altro per deragliare senza nem- Mickey Rourke Ansa Sean Young si fosse John John Kennedy. Quindicipalle -, che con le sue mani di una ragazza cieca che, prima di vedere il suo sogno in- meno il conforto della dignità. Sa- perdutamente inna- Altrinonsisonoconsolati.Nella si è fatto male più di una volta. venuta casualmente in franto. Il cittadino Kane, invece, il lito sulla moto di Rusty il selvaggio morata dello sposatis- lunga lista di quelli che si sono ro- Nonèilsolo.Maspesso,nelno- possesso di una partita di sogno se l’era frantumato da solo. di Coppola (altro esempio di «sin- smo da topless bar in stile 9 setti- simo compagno di lavoro James vinati da soli, c’è solo l’imbarazzo stro cinema, la voglia di rovinarsi cocaina nascosta in una Nello spazio di un sospiro. drome di Welles» apocalittica), mane e mezzo e Orchidea selvaggia, Woods. Appostamenti, agguati, della scelta. Michael Cimino, ad ha un altro nome. Ed è la più cru- bambola, diventa vittima Sono passati più di cinquant’an- che doveva trasformarlo in un o in parti da trucido borgataro. minacce, scene di gelosia, piazzate, esempio, dopo il successo de Il cac- dele e dolorosa delle sindromi: il predestinata del legittimo ni. Ma la «sindrome di Welles» nuovo James Dean o nel Marlon Aveva in pugno Hollywood, Mi- non erano servite a niente. Galeot- ciatore può vantare, nel personale mal di vivere. Una sindrome che proprietario, uno continua a colpire ad Hollywood e Brando degli anni Ottanta, Rourke ckey il selvaggio: si è ridotto a farsi to era stato il set; crudele la vita. E palmarés, il meno encomiabile pri- merita quanto meno il rispetto del psicopatico. dintorni. Mica vero che chi ben da quella moto non è più sceso, gonfiare di botte su un ring. E a da quel giorno, la vita di Sean non mato di essere stato il primo regi- silenzio. comincia è a metà dell’opera... In scorticandosi contro i guard-rail, gonfiare di botte la fidanzata, Car- era stata più la stessa. Come la sua sta a far fallire una majors: la Uni- tanti sono stati inghiottiti una vol- franando in un pantano di eroti- rè Otis, fuori dal ring. carriera. Che l’attrice si giocò, una ted Artists con I cancelli del cielo. Bruno Vecchi