Natura 2000 nella regione alpina

lld-IT-910739_E3.inddd-IT-910739_E3.indd 1 117/12/097/12/09 13:14:1713:14:17 Commissione europea Direzione generale dell’Ambiente

Autore: Kerstin Sundseth, Ecosystems LTD, Bruxelles. Direttore: Susanne Wegefelt, Commissione europea, unità B2 «Natura e biodiversità», 1049 Bruxelles, Belgio. Contributi a cura di: Angelika Rubin, Mats Eriksson, Marco Fritz, Ivaylo Zafi rov Ringraziamenti: Desideriamo ringraziare il Centro tematico europeo per la biodiversità e l’Università cattolica di Lovanio, divisione SADL, per aver fornito i dati per le tabelle e le mappe. Grafi ca: NatureBureau International Crediti fotografi ci: Copertina: fotografi a principale: Parco nazionale del , Slovenia, Joze Mihelic; riquadri, dall’alto in basso: Daphne, J. Hlasek, R Hoelzl/4nature, J. Hlasek Retro copertina: camoscio d’, Appennini, Gino Damiani

Per ulteriori informazioni su Natura 2000 si rimanda all’indirizzo http://ec.europa.eu/environment/nature

Europe Direct è un servizio a vostra disposizione Indice per aiutarvi a trovare le risposte ai vostri interrogativi sull’Unione europea. Nuovo numero verde (1): La regione alpina: il tetto d’Europa ...... pag. 3 00 800 6 7 8 9 10 11

I Pirenei...... pag. 5 (1) Alcuni gestori di telefonia mobile non consentono Le Alpi...... pag. 6 l’accesso ai numeri 00 800 o non ne accettano la gratuità.

Mappa dei siti Natura 2000 nella regione alpina...... pag. 8 Informazioni sull’Unione europea sono disponibili su Gli Appennini ...... pag. 10 Internet (http://ec.europa.eu). Le Alpi scandinave ...... pag. 11 Lussemburgo: Uffi cio delle pubblicazioni uffi ciali I Carpazi ...... pag. 12 dell’Unione europea, 2010

I monti Balcani e i monti Rodopi ...... pag. 14 © Comunità europee, 2010

Problematiche legate alla gestione del territorio 2010 — 16 pagg. — 21 x 29,7 cm nella regione alpina...... pag. 15 ISBN 978-92-79-13255-1 doi:10.2779/68353

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Stampato su carta riciclata che ha ottenuto il marchio europeo di qualità ecologica Ecolabel per la carta grafi ca http://ec.europa.eu/environment/ecolabel 2 Natura 2000 nella regione alpina

lld-IT-910739_E3.inddd-IT-910739_E3.indd 2 117/12/097/12/09 13:14:2013:14:20 La regione alpina La regione

In cima al Kleinglockner, Parco nazionale degli Alti Tauri. Fotografi a © Parco nazionale degli Alti Tauri

a sud, sacche di neve, dirupi esposti al vento e ghiaioni La regione alpina irregolari ecc.) contribuiscono a creare una miriade di diversi microclimi.

il tetto d’Europa È per questa ragione che la regione alpina possiede una biodiversità così ricca e varia. Essa ospita quasi due terzi delle piante del continente europeo. Le cime elevate danno L’Europa possiede alcune importanti catene montuose che rifugio a molti endemismi, mentre sui versanti a bassa quota si estendono sulla maggior parte dei paesi. Nell’Unione la diversità è fortemente infl uenzata dal passaggio verso europea sette delle catene montuose più lunghe ed elevate altre regioni biogeografi che e dalla lunga storia di pratiche sono comprese nella regione biogeografi ca alpina, vale a antropiche sostenibili di sfruttamento del suolo. In tutto dire le Alpi, nel cuore del continente europeo, gli Appennini, si possono trovare nella regione alpina 119 tipi di habitat, che corrono lungo la dorsale italiana, i Pirenei sul confi ne 107 specie di piante e 161 specie di animali presenti nella tra Spagna e Francia, le Alpi scandinave, a cavallo tra Svezia, direttiva Habitat. Finlandia e Norvegia, e i Carpazi, che si estendono ad arco dalla Slovacchia alla Romania. Con l’adesione della Bulgaria Per quanto riguarda la fauna, la zona è diventata un rifugio all’Unione europea nel 2007 altre due catene montuose si importante per molte specie che, un tempo, erano più diff use sono aggiunte alla regione alpina: i Balcani e i Rodopi. nelle pianure. I grandi carnivori (lupi, orsi, linci) e gli uccelli rapaci (aquile, falchi e avvoltoi) sono stati costretti a migrare A prescindere dalla loro posizione geografi ca, questi massicci verso le montagne perché qui, a diff erenza di altre regioni, sono tutti caratterizzati da un clima relativamente freddo e sopravvivono ancora ampie zone non frammentate dove rigido, da altitudini elevate e da una topografi a varia e spesso l’infl usso antropico è scarso. complessa. Mentre le pendici più basse sono solitamente ammantate da foreste e formazioni erbose seminaturali, Non mancano le specie tipiche delle aree alpine tra cui alcuni man mano che l’altitudine sale e la temperatura diminuisce roditori (per esempio, l’arvicola delle nevi, Microtus nivalis), gli alberi si diradano sempre più fi no a cedere il passo a prati ungulati (come lo stambecco, Capra ibex) e molti invertebrati. alpini, lande e brughiere. Sulla cima, tra le rocce e la neve, la La regione alpina è particolarmente ricca di coleotteri e vegetazione si riduce a una manciata di piante perfettamente farfalle: soltanto in Italia circa la metà delle specie di farfalle è adattate e in grado di tollerare queste condizioni estreme. presente al di sopra del limite della vegetazione arborea.

Su tutti i rilievi della regione si trovano fasce di vegetazione Per quanto riguarda la gestione del territorio e l’impatto simili, ma ad altezze diverse. Sulle Alpi scandinave, per umano, le catene montuose sono per la maggior parte esempio, il limite della vegetazione arborea si trova al di scarsamente popolate, in particolare sopra i 1 000 metri sotto dei 1 000 metri, mentre sui Pirenei è ben al di sopra dei (o i 500 metri nel caso delle Alpi scandinave) a causa del clima 2 000 metri. rigido, delle diffi coltà di accesso e dei brevi periodi vegetativi. Le tradizionali pratiche della pastorizia e dell’agricoltura, A causa dei forti dislivelli, le montagne sono caratterizzate da che da secoli rappresentano il punto cardine dell’economia fasce latitudinali estremamente esigue, dove la distribuzione montana, hanno contribuito enormemente alla già ricca di habitat e specie cambia drasticamente con il variare biodiversità della regione. Tuttavia, queste pratiche agricole dell’altitudine. Salire 100 metri in montagna equivale a stanno rapidamente scomparendo a causa delle pressioni percorrere 100 km verso nord in pianura. La topografi a esercitate dall’abbandono delle terre e dall’agricoltura complessa e le diverse esposizioni (pendii riparati esposti intensiva.

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lld-IT-910739_E3.inddd-IT-910739_E3.indd 3 117/12/097/12/09 13:14:2313:14:23 % del Altre attività antropiche più recenti stanno compromettendo Regione Paesi interessati territorio UE questo ambiente particolarmente fragile. Tra queste è % of EU AtlanticaRegion Belgio,Countries Germania, involved Danimarca, territory18,4 suffi ciente menzionare il turismo di massa, le pratiche Spagna, Francia, Irlanda, Paesi di imboschimento e disboscamento su vasta scala, la Atlantic Bassi, Belgium, Portogallo, Germany, Regno Denmark, Unito 18.4 Spain, France, Ireland, Portugal, costruzione di dighe e la canalizzazione dei fi umi alpini, e la Boreale Estonia, Netherlands, Finlandia, United Lettonia, Kingdom 18,8 costruzione di strade. Lituania, Svezia Boreal Estonia, Finland, Latvia, 18.8 Continentale Austria, Lithuania, Belgio, Sweden Bulgaria, 29,3 Anche i cambiamenti climatici rappresentano un’importante Repubblica ceca, Germania, minaccia. Per l’esiguità delle fasce ecologiche e climatiche Continental Danimarca, Austria, Belgium, Francia, Bulgaria, Italia, Czech 29.3 Lussemburgo, Republic, Germany, Polonia, Denmark, Romania, dell’ambiente montano un piccolo cambiamento potrebbe Svezia, France, Slovenia , Luxembourg, Poland, produrre eff etti devastanti sulla capacità delle montagne di Romania, Sweden, Slovenia assorbire e trattenere l’acqua. I segni del ritiro dei ghiacciai AlpinaAlpine Austria, Austria, Bulgaria, Bulgaria, Germania, Germany, Spain, 8.68,6 Spagna, Finlandia, Francia, Italia, sono già sotto gli occhi di tutti; se questa tendenza dovesse Finland, France, Italy, Poland, Polonia, Romania, Romania, Sweden, Slovenia, Slovenia, proseguire, si potrebbero avere un forte incremento Slovacchia, Slovakia Svezia della siccità in pianura e cambiamenti signifi cativi nella PannonicaPannonian Repubblica Czech Republic, ceca, Ungheria, Hungary, 3.03,0 vegetazione, soprattutto ad alta quota. Romania, Romania, Slovacchia Slovakia SteppicaSteppic Romania Romania 0.9 0,9 Black Sea Bulgaria, Romania 0.3 Mar Nero Bulgaria, Romania 0,3

La regione alpina La regione Mediterranean Cyprus, Spain, France, Greece, 20.6 Mediterranea Cipro, Italy, Spagna, Malta, Portugal Francia, Grecia, 20,6 Italia, Malta, Portogallo Macaronesian Spain, Portugal 0.2 Macaronesica Spagna, Portogallo 0,2

Fonte: Centro tematico europeo per la biodiversità (Agenzia europea dell’ambiente) http://biodiversity.eionet.europa.eu, ottobre 2008.

Catene montuose nella regione biogeografi ca alpina dell’UE:

Lunghezza della catena Cima più alta Pirenei 430 km 3,404 m Alpi 1 200 km 4 807 m Appennini 1 350 km 2 912 m Alpi scandinave 1 400 km 2 469 m Carpazi 1 450 km 2 665 m Balcani 550 km 2 376 m Monti Rodopi 240 km 2 191 m

NB: I Rodopi sono costituiti da un massiccio con tre montagne vicine l’una all’altra: Rhodopes, Rila, Pirin. La prima si estende al di là della frontiera in Grecia ma solo la parte bulgara è inclusa nella regione biogeografi ca alpina.

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lld-IT-910739_E3.inddd-IT-910739_E3.indd 4 117/12/097/12/09 13:14:2413:14:24 I Pirenei

I versanti alberati di Le Canigou, Pirenei orientali. Fotografi a © Peter Creed

Altrettanto straordinaria è la biodiversità di uccelli e altri I Pirenei animali: sono, infatti, presenti oltre 40 specie di mammiferi, tra cui rari endemismi come il curioso desman pirenaico (Galemys pyrenaicus) e lo stambecco dei Pirenei (Capra I Pirenei, che si estendono dalle coste del Mediterraneo fi no pyrenaica pyrenaica). Quest’ultimo, perseguitato da attività all’Oceano Atlantico, sono tra le catene montuose più piccole venatorie abusive, dopo il fallimento delle operazioni di della regione alpina. Lunga appena 430 km e larga 10 km alla recupero, che non sono state abbastanza tempestive, detiene sua estremità orientale, la catena si espande fi no a 150 km oggi il triste primato di essere la prima specie ormai estinta nella fascia centrale. La vetta più alta è il Picco d’, che tra quelle menzionate nella direttiva Habitat. raggiunge un’altitudine di 3 404 metri. Come altre catene montuose, i Pirenei ospitano un ricco Al crocevia tra varie infl uenze climatiche, questi rilievi assortimento di uccelli e farfalle poco comuni, tra cui il raro off rono una complessa gamma di paesaggi. A nord gipeto, noto anche con il nome di «avvoltoio degli agnelli» scendono a strapiombo verso le vaste pianure dell’Aquitania (Gypaetus barbatus), e la piccola civetta capogrosso (Aegolius e della Linguadoca in Francia, dove le precipitazioni sono funereus), che nidifi ca nelle cavità di alberi secolari. abbondanti a causa del costante infl usso dell’Oceano Atlantico, per cui i versanti montuosi sono in buona parte È presente inoltre la vistosa Graellsia isabellae, la cui esistenza ricoperti da faggi e abeti. è perlopiù confi nata ai Pirenei. Un tempo preda molto ambita dai collezionisti, che l’hanno portata sull’orlo dell’estinzione, I pendii meridionali, al contrario, sono molto più aridi grazie a severe misure di protezione questa falena si sta e presentano dislivelli più moderati. Qui attecchiscono lentamente riprendendo. soprattutto il pino silvestre e il pino uncinato, il ginepro e, più in basso, la quercia sempreverde, ma si trovano anche vaste Da una prospettiva socioeconomica i Pirenei sono molto aree di macchia mediterranea e di Cytisus purgans. meno popolati rispetto alle Alpi, sebbene anche qui le pratiche dell’agricoltura e della pastorizia costituissero fi no Oltre il limite della vegetazione arborea (2 400-2 900 m) la a poco tempo fa le attività principali. Anche i Pirenei hanno vegetazione è molto simile a quella alpina, sia pur meno subito in passato una massiccia deforestazione. I segni di diversifi cata. Il paesaggio è dominato da salici nani, lande questo sfruttamento sono ancora visibili in quasi tutte le alpine, cespugli di rosa delle Alpi (Rhododendron ferrugineum) valli. Il legno di faggio, in particolare, è stato usato come e prati esposti al vento. combustibile e per alimentare i forni destinati all’estrazione dei metalli. Più recentemente si è assistito a una ripresa delle Nei Pirenei si concentrano complessivamente 60 tipologie attività turistiche, soprattutto nelle località sciistiche. di habitat menzionate nella direttiva Habitat, tra cui un tipo di formazione erbosa silicicola a Festuca eskia, che cresce esclusivamente in questa zona. I Pirenei vantano anche un’abbondanza di torrenti, cascate e laghi. Si contano, infatti, Desman pirenaico. più di 1 500 laghi sopra i 1 000 metri. Fotografi a © Daniel Heuclin/NHPA Come nelle Alpi, la diversità vegetale è molto elevata. Nei Pirenei sono state registrate circa 3 000 specie di piante vascolari, di cui almeno 120 endemiche, come l’Alyssum pyrenaicum e l’Aster pyrenaeus, entrambe menzionate nella direttiva Habitat.

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lld-IT-910739_E3.inddd-IT-910739_E3.indd 5 117/12/097/12/09 13:14:3013:14:30 Le Alpi Le

Anemone alpina nelle Alpi. Fotografi a © Attilio Venturato

Le Alpi fungono anche da ponte tra il clima mediterraneo a Le Alpi sud e quello più temperato a nord, il che si rifl ette ovunque nella tipologia di habitat e specie presenti. Più della metà delle Le Alpi sono tra le catene montuose più alte d’Europa. Formano Alpi è ricoperta da foreste. Verso nord, i versanti più bassi sono un arco lungo 1 200 km e largo 200 km che attraversa otto dominati da alberi a foglie caduche, mentre a sud sono perlopiù paesi, a partire dalla Francia, dalla Svizzera e dal Principato di ricoperti da foreste sempreverdi. Le conifere abbondano Monaco, fi no all’Italia, alla Germania, all’Austria e alla Slovenia. alle alte quote e nelle zone più aride dell’entroterra, dove le Alcune cime si innalzano al di sopra dei 4 000 metri; tra queste precipitazioni sono decisamente meno intense. il Monte Bianco, che con i suoi 4 807 metri è la vetta più alta d’Europa. In generale, le foreste si trovano ancora in uno stato relativamente naturale, soprattutto ad altitudini più elevate, Formatesi originariamente da una potente collisione tra le e off rono così un importante rifugio a molte tra le specie più placche continentali africana ed eurasiatica, queste affi orazioni imponenti, quali orsi e uccelli rapaci, per le quali fungono da rocciose cristalline sono state nel tempo fortemente corridoio ecologico. rimodellate e scolpite dai torrenti alpini, dai ghiacciai in ritirata e dall’implacabile pressione della neve e dei ghiacci durante il Prati e pascoli montani costituiscono un ulteriore 25 % della disgelo. vegetazione alpina. Si tratta perlopiù di formazioni erbose seminaturali, infl uenzate per secoli da pratiche agricole a basso Tutto ciò ha contribuito alla creazione di un labirinto di catene impatto ambientale. Il progressivo abbandono dei terreni ad montuose estremamente complesso, frammezzato da lunghe uso agricolo costituisce, tuttavia, una grave minaccia per molte valli profonde e fi umi alpini. Dalle Alpi traggono origine di queste aree. alcuni tra i fi umi più importanti d’Europa come il Reno, il Po e il Rodano, che costituiscono una fonte vitale di acqua dolce Nelle Alpi si concentrano complessivamente 84 tipologie di per la gran parte dei paesi europei e, in quanto tali, off rono un habitat elencate nella direttiva Habitat, alcuni dei quali situati bene prezioso che si estende ben al di là delle loro immediate sopra il limite della vegetazione arborea, tra cui le lande alpine, vicinanze. le formazioni erbose silicicole o vari tipi di pareti rocciose e ghiaioni.

Le montagne, il regno dei grandi uccelli rapaci Gli uccelli rapaci regnano sovrani nelle montagne della regione alpina, molti si sono rifugiati qui per sfuggire alla persecuzione dell’uomo e trarre vantaggio dalle poche zone Marquez a © F. remote rimaste in Europa. Il caso più emblematico è quello del gipeto (Gypaetus barbatus), uno dei rapaci più possenti d’Europa, con un’apertura alare di 3 metri. Si ciba quasi Fotografi esclusivamente delle ossa degli animali morti, che è solito lasciar cadere da grandi altezze per frantumarle ed estrarne il midollo con la sottilissima lingua a cucchiaino.

Estintosi nelle Alpi a cavallo del secolo scorso, questo rapace è stato da allora reintrodotto in questa regione. Finora circa 130 esemplari sono stati rilasciati in natura ed è in corso un programma coordinato per la conservazione di questa specie a rischio nelle catene montuose d’Europa.

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lld-IT-910739_E3.inddd-IT-910739_E3.indd 6 117/12/097/12/09 13:14:4813:14:48 Le Alpi Le

Alpe Veglia, Italia. Fotografi a © Stazione alpina, Joseph Faurier

Per quanto riguarda la vegetazione, le Alpi rappresentano Anche numerose farfalle rare hanno trovato il modo di una delle regioni più ricche d’Europa, se si considera che qui è sopravvivere ad altitudini elevate. Alcune sono endemiche, presente circa il 40 % della fl ora europea. Molte specie si sono come l’erebia dei ghiacciai (Erebia christi), presenti unicamente adattate alle condizioni rigide, formando rosette o tappeti in una dozzina di località in Svizzera e in Italia. I suoi habitat radenti al suolo per proteggersi dal vento e dalla neve, oppure prediletti sono i pascoli alpini soleggiati tra i 1 300 e i 2 100 metri. sviluppando fi lamenti e fi ori a forma di disco per trattenere meglio il calore. Ne sono un tipico esempio l’anemone alpina Le Alpi sono altrettanto importanti per l’avifauna, considerato (Pulsatilla alpina) e la stella alpina (Leontopodium alpinum). che almeno 200 specie nidifi cano nelle montagne, mentre altre 200 vi fanno tappa o trascorrono qui l’inverno. Alcuni esemplari Quarantasette specie vegetali sono incluse nella direttiva si sono adattati particolarmente bene all’ambiente montano Habitat a causa della loro limitata area di diff usione o per lo e ormai vivono prevalentemente in quota, come la pernice stato di conservazione giudicato insoddisfacente. Tra queste si bianca comune (Lagopus muta), il gracchio corallino (Pyrrhocorax contano la bella Aquilegia bertolonii, la regina delle Alpi (Eryngium pyrrhocorax) e il piviere tortolino (Charadrius morinellus). Molti alpinum) e l’imponente sassifraga dell’Argentera (Saxifraga altri uccelli sostano nelle Alpi durante la loro lunga migrazione. fl orulenta). Le Alpi, oltre a essere considerate tra le catene montuose più I mammiferi stanziati nelle Alpi sono in maggioranza piccoli ricche d’Europa in termini di biodiversità, sono anche tra le roditori, pipistrelli o ungulati. Come in altre catene montuose, più intensamente sfruttate. Più di 11 milioni di persone sono alcune specie relittuali dell’era glaciale stanno evolvendo in insediate in questa regione, concentrate perlopiù nelle valli, sottospecie distinte quali, per esempio, l’arvicola dei pini bavarese dove l’urbanizzazione rappresenta un fenomeno in continua (Microtus bavaricus) o lo stambecco delle Alpi (Capra ibex). espansione. A queste si aggiungono gli altri 100 milioni di persone che visitano le montagne a scopo turistico e ricreativo. Ma le Alpi ospitano anche un’immensa varietà di invertebrati, Il fattore della massiccia presenza umana esercita un’enorme alcuni dei quali talmente rari da essere menzionati nella pressione sull’ambiente fragile e vulnerabile. direttiva Habitat, come la variopinta rosalia delle Alpi (Rosalia alpina) o l’iridescente carabo di Olimpia (Carabus olympiae), che vivono nel legno morto o nelle cavità degli alberi.

La rosalia delle Alpi (Rosalia alpina)

Le Alpi sono la dimora di uno dei coleotteri più belli d’Europa, la rosalia delle Alpi. Questo piccolo Hlasek a © J. insetto è caratterizzato da un’inconfondibile colorazione azzurro-cenere, con tre grandi macchie nere sulla livrea e antenne a strisce, di lunghezza talvolta superiore al corpo. Pur non essendo Fotografi circoscritta alla regione alpina, questa specie è praticamente esclusiva di regioni montane ricoperte da faggete con una volta abbastanza aperta che lascia fi ltrare i raggi del sole.

La sua presenza rappresenta un chiaro segnale del fatto che la foresta si trova in un buono stato di conservazione, dal momento che la rosalia delle Alpi riesce a sopravvivere soltanto in aree con alberi maturi, morti e morenti. Purtroppo, l’alternarsi di pratiche forestali mutevoli, la deforestazione su larga scala e la scarsità di legno morto o di grossi alberi maturi hanno messo a repentaglio la specie, che è elencata nella direttiva Habitat per via del suo stato di conservazione insoddisfacente.

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lld-IT-910739_E3.inddd-IT-910739_E3.indd 7 117/12/097/12/09 13:14:5213:14:52 Numero di tipi di habitat dell’allegato I e specie Mappa dei siti o sottospecie dell’allegato II della direttiva Habitat Natura 2000 RegioneRegion TipiHabitat di habitat types Animals Animali Plants Piante AtlanticaAtlantic 117117 80 80 52 52 BorealeBoreal 88 70 70 61 61 nella regione alpina ContinentaleContinental 159 159 184 184 102 102 AlpinaAlpine 119 119 161 161 107 107 L’elenco dei siti Natura 2000 nella regione alpina è stato adottato per la prima volta nel dicembre 2003 e successivamente PannonicaPannonian 56 118 118 46 46 aggiornato nel gennaio e nel dicembre 2008. Nel complesso, la SteppicaSteppic 25 25 25 14 14 regione alpina comprende 1 496 siti di importanza comunitaria MarBlack Nero Sea 58 79 79 6 (SIC) ai sensi della direttiva Habitat e altre 365 zone di protezione speciale (ZPS) ai sensi della direttiva Uccelli. Poiché MediterraneaMediterranean 146 146 158 158 270 270 spesso vi è una notevole sovrapposizione tra alcuni siti di MacaronesicaMacaronesian 38 22 22 159 159

importanza comunitaria e alcune zone di protezione speciale, Fonte: Centro tematico europeo per la biodiversità (Agenzia europea dell’ambiente) le cifre riferite non sono cumulative. Ciò nonostante, si stima http://biodiversity.eionet.europa.eu – Le cifre non sono cumulative perché molti habitat e specie si ritrovano in due o più che, assieme, queste aree ricoprano circa il 40 % del territorio regioni biogeografi che. – Gli uccelli di cui all’allegato I della direttiva sugli uccelli selvatici non sono calcolati Mappa dei siti Natura 2000 complessivo della regione alpina. perché non sono classifi cati in base alla regione biogeografi ca.

Superfi cie Superfi cie % della Superfi cie Superfi cie % della totale terrestre superfi cie totale terrestre superfi cie Regione N. SIC (km²) (km²) terrestre totale N. ZPS (km²) (km²) terrestre totale

Atlantica 2 747 109 684 68 794 8,7 882 76 572 50 572 6,4

Boreale 6 266 111 278 96 549 12,0 1 165 70 341 54 904 6,8

Continentale 7 475 150 014 135 120 10,8 1 478 147 559 128 432 12,4

Alpina 1 496 145 643 145 643 39,7 365 93 397 93 397 31,1 Pannonica 756 15 858 15 858 12,3 100 19 965 19 965 17,5

Steppica 34 7 210 7 210 19,4 40 8 628 (*) 8 628 (*) 24,4

Mar Nero 40 10 243 8 298 71,8 27 4 100 3 561 30,8

Mediterranea 2 928 188 580 174 930 19,8 999 147 358 142 350 16,0

Macaronesica 211 5 385 3 516 33,5 65 3 448 3 388 32,3 Fritz © Marco Fotografia Totale 21 612 655 968 568 463 13,3 5 004 486 571 429 615 10,5

Fonte: Centro tematico europeo per la biodiversità (Agenzia europea dell’ambiente) http://biodiversity.eionet.europa.eu, ottobre 2008 – Le cifre sulle ZPS e sui SIC non sono cumulative viste che si registrano notevoli sovrapposizioni. – Alcuni siti si trovano al confi ne tra due regioni e il database non consente di suddividerli tra le regioni interessate; per questo può accadere che alcuni siti risultino conteggiati due volte. – La percentuale delle zone marine non è disponibile. – Le ZPS non sono selezionate in base alla regione biogeografi ca. (*) La superfi cie delle ZPS nella regione steppica è calcolata sulla base dei dati del Sistema informativo territoriale (SIT) disponibili. SIC ZPS SIC e ZPS

Mappa basata sulle coordinate dei siti fornite dalla Commissione europea attraverso l’Università

di Lovanio, divisione SADL, Creed © Peter Fotografie ottobre 2008 13 Vallée d’Eyne

Fotografia ©

Peter Creed Jesenicnik/TNP Tomo © Fotografia

Fotografia © Majella National Park Fotografi a © Alejandro Torés 14 Flavier © Florent Fotografia 9 Parco nazionale Parco nazionale 8 12 del Mercantour Alpi Giulie di Aigues Tortes © Bob Gibbons Fotografia

lld-IT-910739_E3.inddd-IT-910739_E3.indd 8 117/12/097/12/09 13:14:5513:14:55 Fotografia © Mats Eriksson

3 Kilpisjärvi Fotografia © Keijo Taskinen © Keijo Fotografia

2 Padjelanta Fotografia © Mats Eriksson Fotografia

Fotografia © Keijo Taskinen Fotografia © Lars Lilijemark

1 Vindelfj ällen Fotografia © Mats Eriksson Fotografia

Fotografia © Fotografia © Fero Bednar Archiv der Abteilung er Umweltschutz, Amt der Titoler Landesregierung Fotografia © Jan Seff Fotografia 4 Parco nazionale 11 degli Alti Tatra Lechtal Fotografia © Marco Fritz © Marco Fotografia

Fotografia © C. Čwikowski

5

Fotografia © Aleksandra Sylwester Fotografia Bieszczady

10 Parco nazionale della Maiella

Fotografia © Jože Mihelič 7 Fotografia © 6 J. Hlasek Stara Planina Fotografia Piatra © Keijo Taskinen Craiului

Fotografia © PCNC/Spencer Coca Fotografia © Tomo Jesenicnik/TNP Tomo © Fotografia

8 Monte Pirin

Fotografia © Georgiev © Dimiter Fotografia 9 Stoyan Beshkov ulie Natura 2000 nella regione alpina 99 Fotografia © Gino Damiani Fotografia

lld-IT-910739_E3.inddd-IT-910739_E3.indd 9 117/12/097/12/09 13:14:5713:14:57 Gli Appennini

Camoscio d’Abruzzo sul Gran Sasso. Fotografi a © Gino Damiani

Gli Appennini off rono inoltre rifugio a popolazioni isolate del Gli Appennini lupo degli Appennini e dell’orso marsicano. Queste specie furono spinte in Italia dall’avanzata dei ghiacciai durante l’ultima era glaciale; con il ritiro dei ghiacciai, tuttavia, piccole Gli Appennini costituiscono la spina dorsale dell’Italia. Si tratta popolazioni rimasero separate dai loro cugini più a nord e perlopiù di una catena montuosa, anche se soltanto le fasce iniziarono a evolversi in sottospecie indipendenti. centrali raggiungono altitudini tali da giustifi care l’inclusione nella regione biogeografi ca alpina. Alcune cime svettano Una di esse, il camoscio d’Abruzzo (Rupicapra pyrenaica ornata), oltre i 2 000 metri. Tra queste la più alta è il ha rischiato l’estinzione all’inizio del XX secolo a causa delle (2 912 metri). Qui si trova anche il ghiacciaio più meridionale attività venatorie, ma si sta lentamente riprendendo grazie d’Europa, il Calderone. all’introduzione di severe leggi a tutela della specie. Negli anni trenta la sua popolazione si è drasticamente ridotta Gli Appennini sono formati in prevalenza da rocce calcaree e a soli 20 esemplari, il che ha indotto le autorità preposte dolomitiche, che danno origine a numerosi fenomeni carsici alla conservazione ad avviare un programma intensivo di come cavità, caverne, corsi d’acqua sotterranei e profonde riproduzione in cattività e di reinserimento. Attualmente gole. Il risultato è un paesaggio particolarmente suggestivo, si contano in natura circa 450 esemplari; tuttavia, per le contraddistinto da cime arrotondate e vasti pianori alpini, dimensioni ridotte delle popolazioni, il camoscio d’Abruzzo è interrotti qua e là da dirupi scoscesi e pareti rocciose estremamente vulnerabile all’inincrocio e ad eventi catastrofi ci vertiginose. come le malattie.

Il clima è fortemente infl uenzato dai bassipiani mediterranei e Altre specie tipiche degli Appennini includono l’endemica dai venti provenienti dall’Adriatico, creando così le condizioni salamandrina terdigitata (Salamandra terdigitata) e la rara vipera ideali per la crescita dei caratteristici faggeti degli Appennini, dell’Orsini (Vipera ursinii), che vive nei prati di alta quota sopra i che ricoprono gran parte delle montagne a un’altitudine 1 700 metri. compresa tra i 1 000 e i 1 800 metri. Spesso il faggio si alterna ad altre piante, come l’abete bianco (Abies alba), l’agrifoglio (Ilex Come in altre regioni montane diffi cilmente accessibili, anche sp.) e il tasso (Taxus baccata). La maggior parte di queste foreste sugli Appennini la presenza umana è modesta e in costante si trova ancora praticamente allo stato naturale. Più in alto, oltre declino, il che sta provocando una rapida scomparsa delle il limite della vegetazione arborea, tra gli estesi prati alpini e le tradizionali attività agricole e pastorizie. Tuttavia, ora che la boscaglie, crescono arbusteti di pino mugo (Pinus mugo) e di maggior parte degli Appennini centrali è stata inserita in una ginepro nano (Juniperus nana). rete di parchi nazionali collegati tra loro, si stanno compiendo sforzi per rilanciare i paesi di montagna, attraverso iniziative Qui si concentrano complessivamente 44 tipologie di habitat ecoturistiche accuratamente pianifi cate. menzionati nella direttiva Habitat. Il valore fl oristico è pertanto molto elevato. Negli Appennini sono state registrate più di 2 000 specie vegetali, tra cui molti endemismi come l’androsace abruzzese (Androsace mathildae) e l’adonide curvata (Adonis distorta), entrambe citate nella direttiva Habitat in quanto rare.

Salamandrina terdigitata Fotografi a © Leonardo Ancillotto

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lld-IT-910739_E3.inddd-IT-910739_E3.indd 1010 117/12/097/12/09 13:15:0113:15:01 Le Alpi scandinave Le

Fotografi a principale: Sarek, Svezia del nord; primo piano: pernice. Fotografi e © Keijo Taskinen

Rispetto ad altri rilievi alpini, le Alpi scandinave presentano un Le Alpi scandinave numero relativamente basso di specie. Eppure, queste montagne costituiscono una componente vitale della biodiversità in Europa per le dimensioni immense e la natura incontaminata, e sono una Modellate dalle ere glaciali che si sono susseguite nel tempo, le delle rare zone selvagge ancora rimaste in Europa. Alpi scandinave sono tra le montagne più antiche della regione alpina. Si estendono per 1 400 km lungo la spina dorsale della L’area ospita complessivamente 44 tipologie di habitat, 29 specie Scandinavia, dalle regioni più settentrionali della Finlandia fi no vegetali e 18 specie animali menzionate nella direttiva Habitat. alle coste meridionali della Svezia e della Norvegia. L’altitudine Molti degli animali insediati in questa regione sono circoscritti media è pari a 500 metri con alcune vette che si innalzano oltre i alla fascia circumpolare, come la volpe artica (Alopex lagopus), il 1 000 metri e, talvolta, superano i 2 000 metri. Qui si trova anche ghiottone (Gulo gulo), la civetta delle nevi (Nyctea scandiaca) e il il più grande altopiano d’Europa, lo Hardangervidda, che copre girifalco (Falco rusticolus). una superfi cie di oltre 8 000 km². All’interno dell’Unione europea, la volpe artica si incontra Le condizioni atmosferiche sono generalmente molto rigide, con unicamente in Svezia e in Finlandia, dove la sua popolazione temperature vicine allo zero per la maggior parte dell’anno. Il rimane precariamente modesta (conta solo 150 esemplari). Il suo lato occidentale è infl uenzato dalla presenza dell’oceano e della ciclo vitale è legato all’abbondanza della sua preda principale, il Corrente del Golfo, mentre la parte orientale è a carattere più lemming (Lemmus lemmus), che ogni 3-5 anni va incontro a vere e continentale, meno esposta al vento e con precipitazioni meno proprie esplosioni demografi che. Negli anni di sovraff ollamento abbondanti. A causa di queste diffi cili condizioni climatiche, più dei lemming, la volpe artica può allevare cucciolate di della metà delle Alpi scandinave è priva di alberi, mentre vaste 12-20 volpacchiotti, mentre in altri periodi la mancanza di cibo aree sono ricoperte da una vegetazione bassa e dominate da riduce il successo riproduttivo e solo pochi cuccioli riescono tipiche specie palustri come brughi, praterie e falaschi. a sopravvivere ai primi mesi. Questi dati sono ancor più preoccupanti se si considera che la specie potrebbe fortemente Di tanto in tanto, nei punti in cui il suolo è ricco e l’umidità risentire dei cambiamenti climatici negli anni a venire. elevata, si possono ammirare rari ranuncoli come il Ranunculus lapponicus e il Papaver laestadianum. Talvolta capita di vederli Non c’è da stupirsi che la presenza umana nelle Alpi scandinave crescere accanto a piccole piante di Rhododendron lapponicum, sia molto modesta. Alcune attività, quali lo sbarramento dei che misura solo 5-15 cm di altezza. Nelle regioni del permafrost fi umi per lo sfruttamento dell’energia idroelettrica, l’incremento fanno la loro comparsa qua e là le torbiere di Palsa. A causa delle registrato nell’allevamento delle renne o la carenza di pascoli condizioni climatiche estreme, queste torbiere presentano un estivi stanno causando danni su scala localizzata. Tuttavia, nucleo perennemente congelato, che continua a crescere nel la maggior parte delle montagne rimane indisturbata dalle corso degli anni, fi no alla rottura dello strato di torba e al collasso infl uenze dell’uomo, per cui della torbiera affi orata. questi rilievi rappresentano una delle maggiori aree naturali Ad altitudini più elevate la vegetazione diviene così rara che il incontaminate d’Europa. paesaggio è dominato in prevalenza da rocce spoglie e scogli. Solo un paio di piante vascolari, come il ranuncolo dei ghiacciai (Ranunculus glacialis), è in grado di sopravvivere in queste zone. Più in basso, macchie di betulle nane e boscaglie subartiche di salici fanno la loro comparsa oltre il limite della vegetazione Ranuncolo dei ghiacciai arborea. Scendendo ancora, i versanti sono avvolti da Betula Fotografi a © Keijo Taskinen pubescens ssp. czerepanowii, il tipo di foresta dominante nelle Alpi scandinave. Natura 2000 nella regione alpina 11

lld-IT-910739_E3.inddd-IT-910739_E3.indd 1111 117/12/097/12/09 13:15:0313:15:03 I Carpazi

Mala Fatra, Slovacchia. Fotografi a © Josef Šibik

A quote più elevate si riscontrano formazioni miste di I Carpazi faggio e abete oppure di faggio, abete e picea, che alla fi ne lasciano spazio a nuclei di larice e pino cembro. Queste foreste montane naturali sono tra le più estese dell’Unione I Carpazi sono i rilievi più giovani e più orientali tra le europea e ospitano i più grandi ecosistemi naturali rimasti montagne della regione alpina. Si estendono a formare un nel continente di faggeti e di foreste miste di faggi e conifere, arco di oltre 1 450 km, dalla Slovacchia alla Romania. Per oltre che la più vasta distesa di foresta vergine al di fuori estensione questo sistema è due volte inferiore rispetto della Russia. Sopravvissute fi no a oggi senza aver subito alle Alpi, mentre le sue cime sono alte la metà. Le vette più l’intervento dell’uomo, queste foreste vergini presentano elevate si trovano nei Tatra, nei Carpazi occidentali. una struttura molto diversa, in cui alberi di tutte le età si contendono lo spazio tra accumuli di legna secca o marcia Sui versanti più periferici, il tipo di roccia dominante è ammassati sul suolo. costituito da arenaria e marna (fl ysch), mentre quelli più interni comprendono una catena di rilievi vulcanici. L’intera I Carpazi sono inoltre ricchi degli habitat tipici delle zone area è molto infl uenzata dal clima continentale circostante, umide. Fiumi importanti come il Nistro, la Vistola e il Tibisco responsabile delle forti escursioni termiche tra inverno ed nascono tutti in queste montagne. Come la maggior parte estate (da –21 °C a +35 °C). dei fi umi alpini, si ingrossano all’inizio della primavera e in estate, con il disgelo, causando talvolta pericolose Poiché i Carpazi non hanno un’altitudine elevata, su queste inondazioni nelle pianure circostanti. Nell’area si contano montagne generalmente non si trovano le fasce alpine più anche 450 laghetti di montagna, perlopiù di origine glaciale, alte coperte da nevi perenni. Infatti, solo il 5 % del territorio si posti a un’altitudine compresa tra 1 350 e 1 970 metri. trova al di sopra della linea degli alberi. Le foreste montane, invece, ricoprono in alcuni punti più della metà della catena Altri habitat presenti nei Carpazi, come i prati alpini e i pascoli montuosa. Le fasce pedemontane sono dominate da di alta quota, sono caratterizzati da una lunga tradizione di querce come il rovere (Quercus petraea), mentre le faggete sfruttamento antropico del territorio, essendo stati destinati prevalgono ad altitudine media. per secoli a ospitare mandrie di bovini e ovini. Benché queste distese ricoprano una superfi cie minore rispetto alle foreste,

Daphne arbuscula Tomas Pasteka Tomas La Daphne arbuscula, che deve il suo nome a una ninfa che si trasformò in un meraviglioso ©

a albero per sfuggire al dio greco Apollo, è una pianta molto inusuale. Tra le poche specie antiche a essersi evoluta prima ancora della formazione dei Carpazi, questo aff ascinante arbusto dai germogli rosso corallini e dai fi ori sgargianti è confi nato oggi in una piccola sacca dei Carpazi Fotografi slovacchi. A causa delle sue origini antiche, la specie è morfologicamente e geneticamente molto isolata dalle altre piante della regione ed è estremamente sensibile alla distruzione ambientale e ai cambiamenti climatici. Pur essendo una specie rigorosamente protetta dalla direttiva Habitat, è ancora gravemente minacciata dal calpestio, da turisti e collezionisti, dall’attacco dei funghi e dai cambiamenti ambientali.

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lld-IT-910739_E3.inddd-IT-910739_E3.indd 1212 117/12/097/12/09 13:15:0513:15:05 lld-IT-910739_E3.indd 13 d - I T - 9 1 0 7 3 9 _ E 3 pomarina picchio dorsobianco ( dei Tatra( un’intera seriedipiccoli mammiferi come l’endemica arvicola costituiscono inoltre ilrifugio digrandi carnivori nonchédi nella direttiva Habitat perlesuecondizioni precarie. ICarpazi annoverata trale48specievegetali deiCarpazi menzionate ( latirostris . della popolazioneeuropea diaquilaanatraiaminore ( popolazione europea dipicchio dorsobianco, assiemeal40%

Fotografi a J. Hlasek nei Carpazi, tracuil’allocco degliUrali( Più di300specieuccelli nidifi i © di cui481endemichecome la ovest. Quisonodocumentate piùdi3 500 speciedipiante, per ladispersioneemigrazione tranord esudtraest al fatto chelemontagne rappresentano uncorridoio vitale specie. Parte dellaloro straordinaria biodiversità èdovuta generale,In iCarpazi presentano un’estrema ricchezza di soprattutto perilpatrimoniodi dalpunto divistanaturalistico,sono altrettanto importanti n Ciconia nigra d d

1 3 ). ). Microtus tatricus ). In quest’area èinsediato il30%dell’intera). In Dendrocopus leucotus ) elamarmotta( Daphne arbuscula Daphne cano, svernano omigrano piante einvertebrati. Strix uralensis a popolazioniautosuffi della suabiodiversità. Questo sistema montuosoètraleultimezone d’Europa aoff ruolodeiCarpazi comeIl rifugio deigrandi carnivori èforse unodegliaspettipiùimportanti Grandi carnivori corridoio ecologico diprimaria importanza. rappresentano laprincipalefonte senz’altro digrandi carnivori nelresto d’Europa oltre cheun un collegamento vitaletralepopolazionianord equelleaovest Queste esud-ovest. foreste vaste superfi il 40%dell’intera popolazioneeuropea. Laloro relativa abbondanzaèsenzadubbiolegata alle 4 000 lupi( Marmota marmota Marmota marmota ) elacicogna nera , che è , cheè Canis lupus ), il ), il ci ininterrotte diforeste naturalipresenti suquesto territorio, cheforniscono anche Aquila cienti evitalidigrandi carnivori. Circa 8 000 orsibruni( ) e3 000 lincieuropee ( all’autosuffi a un’economia dimercato costituisce unaseriaminaccia in attivitàpastorizie estensive. Tuttavia, ilrecente passaggio èattivamente persone, impegnata dicuilamaggior parte culture e nazionalità.Quivivono infatticirca 16-18milionidi le Alpi,ancheiCarpazi sonopopolatidaunavarietàdi collaris Tipiche specie montanecomprendono ilsordone ( )

e ilpicchio muraiolo( Lynx lynx cienza dellefattorie edeipaesidimontagna. ) vaganoancora nelleforeste, pariaoltre Lago glaciale, monti Tatra. Fotografi Tichodroma muraria Ursus arctos Natura 2000nellaregione alpina rire riparo ), ). Come Prunella a ©JanŠeff © Paval Ballo Marmotta. Marmotta. Fotografi er a 117/12/09 13:15:08 7 / 1 2 / 0 9

1 3 : 1 13 5 : 0

8 I Carpazi I monti Balcani e i Rodopi

Stara Planina, Monti Balcani. Fotografi e: fotografi a principale © Evgeni Dinev/www.evgenidinev.com; riquadro: picchio muraiolo © Mladen Vasilev/www.neophron.com

L’altitudine media dei Balcani è di 900 metri sopra il livello del I monti Balcani mare, mentre l’ampiezza varia dai 19 ai 32 km. Nonostante la sua posizione strategica e la vicinanza a Sofi a (da cui dista soltanto 100 km), la catena montuosa ha preservato il suo e i monti Rodopi stato relativamente incontaminato, senza sviluppi di rilievo.

Più a sud, il massiccio dei Rodopi è composto da tre Con l’adesione della Bulgaria all’Unione europea nel 2007 montagne distinte, disposte una accanto all’altra: il monte due nuovi sistemi montuosi sono stati inseriti nella regione Rila, il monte Pirin e i monti Rodopi. Questi ultimi trapassano biogeografi ca alpina: i Balcani e i Rodopi. il confi ne per estendersi nel territorio greco, ma solo la parte I monti Balcani si trovano nel centro della Bulgaria. Benché bulgara della catena è compresa nella regione alpina. Il monte non collegati fi sicamente con i Carpazi, essi costituiscono Pirin vanta un paesaggio prevalentemente alpino, con più una sorta di proseguimento di questo sistema montuoso, di 80 cime innevate che si innalzano sopra i 2 500 metri, che inizia all’estremità occidentale delle Alpi transilvaniche, 176 laghi color smeraldo e un susseguirsi di splendide valli in corrispondenza dell’imponente gola nota come «Porte di e circhi glaciali di alta quota. ferro», lungo il confi ne tra la Serbia e la Romania. La catena I Rodopi, invece, malgrado abbiano la stessa altitudine, sono attraversa quindi la parte centrale della Bulgaria, dividendo fortemente infl uenzati dal clima mediterraneo in termini a metà il paese, e si estende per 560 km fi no a raggiungere il di composizione delle specie. Rappresentano inoltre un Mar Nero. luogo particolarmente selvaggio e remoto, solo scarsamente popolato dall’uomo.

Cascata di Skakavitsa, monti Rila In queste due catene montuose si trovano più di 60 tipologie di habitat menzionate nella direttiva Habitat. Le foreste sono ben rappresentate e formano enormi distese ininterrotte di boschi secolari naturali che attraversano gran parte della catena. Queste foreste ospitano molti endemismi dei Balcani come il pino di Macedonia (Pinus peuce), l’abete di re Boris (Abies borisii regis) e il pino loricato (Pinus heldreichii).

Queste montagne sono inoltre uno dei punti nevralgici per la diversità vegetale. Solo nei Rodopi sono state individuate fi nora oltre 1 900 specie. Molte piante, come il Lilium rhodopaeum o l’Haberlea rhodopensis, sono endemismi. Grazie al loro stato naturale, tutte queste montagne ospitano

Fotografi a © Evgeni DinevFotografi www.evgenidinev.com signifi cative popolazioni di grandi carnivori e di numerosi rari uccelli rapaci. Sembra che nei Rodopi orientali si concentri la più grande aggregazione di rapaci diurni d’Europa, tra cui importanti popolazioni di aquila imperiale (Aquila heliaca), falco pellegrino (Falco peregrinus), grifone (Gyps fulvus) e capo vaccaio (Neophron percnopterus).

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lld-IT-910739_E3.inddd-IT-910739_E3.indd 1414 117/12/097/12/09 13:15:1113:15:11 Problematiche legate alla gestione del territorio nella regione alpina nella regione alla gestione del territorio legate Problematiche

Parco naturale della Lechtal, Austria. Fotografi a © www.lechtal.at

Un’altra grave fonte di preoccupazione nelle regioni montane Problematiche legate è rappresentata dallo sbarramento e dalla canalizzazione della maggior parte dei grandi fi umi alpini, a scopo idroelettrico o per l’intensifi cazione agricola. Tutto ciò non solo ha prodotto alla gestione del territorio conseguenze devastanti sull’ambiente naturale, sia all’interno che al di fuori della regione alpina, ma ha anche generato tutta una serie di eff etti collaterali indesiderati per quanto riguarda i nella regione alpina livelli delle acque freatiche, l’erosione e la sedimentazione degli Le zone montane europee, nonostante le diffi cili e inospitali argini. condizioni climatiche e topografi che, sono abitate fi n dal periodo neolitico. Le pratiche agricole estensive, la transumanza Molte di queste problematiche sono ulteriormente aggravate e le attività forestali su scala ridotta hanno contribuito alla dalla generale mancanza di coordinamento nello sviluppo della formazione di un complesso mosaico di culture e paesaggi gestione del territorio montano nella sua interezza. La maggior diversi, che hanno notevolmente accresciuto la già ricca parte dei rilievi montuosi traccia il confi ne tra paesi diversi ed è biodiversità della regione. Fino a tempi recenti, tali attività spesso considerata periferica o marginale. In considerazione di costituivano il caposaldo delle economie montane in Europa. questi problemi, di recente sono state lanciate alcune iniziative volte a promuovere un approccio gestionale più coerente a Queste tradizioni, tuttavia, stanno rapidamente scomparendo. livello di singole catene montuose come le convenzioni delle Incapaci di espandersi o di intensifi care le proprie attività, le Alpi e dei Carpazi. fattorie di alta montagna vengono perlopiù progressivamente abbandonate. Il turismo, pur essendo un importante settore economico, sottopone gli ambienti montani a enormi pressioni. Le montagne, il serbatoio idrico d’Europa Attualmente, la maggior parte delle attività si focalizza sugli I rilievi europei forniscono al nostro continente gran parte delle sue risorse di acqua dolce. Essi intercettano l’acqua dalle masse sport invernali, che richiedono massicci interventi infrastrutturali. d’aria e la immagazzinano sotto forma di neve oppure nei laghi e nei ghiacciai, prima di riversarla nelle pianure attraverso alcuni Almeno il 10 % del territorio delle Alpi è stato trasformato fi nora dei principali fi umi europei (Reno, Po, Tibisco ecc.). Specialmente in stazioni sciistiche, ma l’impatto di questa trasformazione, in in primavera e in estate, le montagne svolgono una funzione termini di inquinamento, compattazione del suolo, cambiamenti vitale nel rifornire gran parte d’Europa con acqua a scopo irriguo o nella vegetazione locale ecc. si fa sentire ben oltre i loro confi ni. destinata al consumo umano. Sviluppi simili si cominciano a registrare anche nei Pirenei, nei Carpazi e sulle catene dei monti Pirin e Rila in Bulgaria. I fi umi di montagna, tuttavia, sono stati in buona parte incanalati, sbarrati o smeandrizzati oppure il loro letto è stato abbassato per controllare le inondazioni, per produrre energia elettrica o per L’incremento del traffi co rappresenta un altro grave fenomeno. creare o proteggere i terreni agricoli nelle valli. Queste attività La rete viaria, di vecchia e nuova costruzione, funge da non solo hanno avuto ripercussioni devastanti sull’ambiente importante barriera alla migrazione delle specie. Secondo naturale, ma hanno anche generato tutta una serie di eff etti le stime, oltre 150 milioni di persone viaggiano ogni anno negativi sull’economia locale. L’alterazione dei processi naturali attraverso le Alpi, l’83 % delle quali su strada. Le catene ha comportato, per esempio, un calo inatteso nei livelli delle falde montuose costituiscono importanti corridoi di trasporto in freatiche, condizioni di siccità nei terreni agricoli, piene impreviste, Europa. smottamenti ecc. Per risolvere questi problemi alcune autorità responsabili dei servizi idrici sono attualmente impegnate nella ricerca di soluzioni ingegneristiche a minor impatto sui fi umi di montagna.

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lld-IT-910739_E3.inddd-IT-910739_E3.indd 1515 117/12/097/12/09 13:15:1613:15:16 8 1 :

© Gino Damiani 5 KH-78-09-637-IT-C 1 : 3 1

9 0 / 2 1 / 7 117/12/09 13:15:18 978-92-79-13255-1 ISBN Natura 2000 in the Alpine Region Natura 2000 in the Region Macaronesian Natura 2000 nella alpina regione Natura 2000 nella macaronesica regione ni politici e amministrativi. Natura 2000 in the Natura Region Continental Natura 2000 nella continentale regione Natura 2000 nella mediterranea regione particolare da una ciascuna caratterizzata che, ca costituiscono la rete Natura 2000, una rete ecologica ecologica Natura 2000, una rete la rete ca costituiscono European Commission European Natura 2000 in the Region Boreal Natura 2000 in the Black Sea Region Natura 2000 nella boreale regione Natura 2000 nella del Mar Nero regione Natura 2000 in the Natura Region Atlantic Natura 2000 nella steppica regione Natura 2000 nella atlantica regione che interessa tutti i 27 Stati membri dell’Unione tutti europea. che interessa L’Unione europea è suddivisa in nove regioni biogeografi regioni è suddivisa in nove europea L’Unione i siti di importanza Uccelli, ai sensi della direttiva speciale designate di protezione alle zone Assieme biogeografi per ciascuna regione scelti comunitaria combinazione di vegetazione, clima e lineamenti geologici. I siti di importanza geologici. clima e lineamenti vengono comunitaria di vegetazione, combinazione incluso membro da ciascuno Stato di elenchi nazionali presentati sulla base selezionati per ciascuna regione di conservare di habitat con permette specie e tipologie tipo di collaborazione Questo in quella regione. dei confi conto più paesi, senza tenere attraverso naturali analoghe condizioni 6 1

d d n Natura 2000 nella pannonica regione In serie: questa i . 3 E _ 9 3 7 0 1 9 - T I - d lld-IT-910739_E3.indd 16