Supplemento al n.29 di Toscanaoggi del 28 luglio 2013 – Direttore resp. Andrea Fagioli – Reg. Trib. di Firenze n. 3184 del 21.12.1983 - Poste Italiane Spa - spedizione in abbonamento postale - D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB (Firenze1) - Stampa Nuova Cesat - Firenze Ingresso del nuovo Vescovo S. Ecc. Mons. RODOLFO CETOLONI SABATO 10 AGOSTO 2013 Solennità di San Lorenzo Martire Patrono della città di

Il programma:

Ore 9,30 accoglienza di mons. Cetoloni a Roselle scambio di saluti Breve memoria dell’antica cattedrale di Roselle.

Un Corteo mobile accompagnerà il Nuovo Vescovo fino a Porta Corsica con una breve sosta nell’Ospedale cittadino.

Ore 10,00 arrivo e accoglienza del Nuovo Vescovo a Porta Corsica Corteo a piedi fino a p.zza Dante.

Saluti: Sig. Sindaco della Città di Grosseto Sig. Presidente Provincia di Grosseto Sig. Prefetto

Ingresso del Nuovo Vescovo in Cattedrale

Ore 11,00 Solenne Concelebrazione di inizio Ministero Episcopale

Al termine della solenne Concelebrazione momento conviviale presso la chiesa di San Francesco (chiostro).

2 Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto BOLLA DI NOMINA MONS. RODOLFO CETOLONI A VESCOVO DI GROSSETO

Traduzione

Francesco Vescovo Servo dei Servi di Dio Salute e Apostolica benedizione al venerabile fratello Rodolfo Cetoloni, dell’Ordine dei Frati Minori, fino ad oggi Vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza, trasferito alla Diocesi di Grosseto. Avendo accettato, a somiglianza del beato Pietro, il gravissimo incarico di custodire tutto il gregge del Signore, ci impegniamo con ogni sollecitudine a provvedere adeguatamente, con l’aiuto di Dio, al bene delle Chiese locali. Dovendosi quindi scegliere chi presieda alle realtà sante della illustre Chiesa Cattedrale di Grosseto, vacante dopo la nomina a Vescovo di Prato dell’Eccellentissimo Monsignor Franco Agostinelli, a reggere quella Chiesa vieni ri- tenuto idoneo tu, Venerabile fratello, ornato di provate doti ed esperto di realtà ecclesiali. Su consiglio dunque della Congregazione per i Vescovi, in virtù della somma potestà Apostolica, sciolto dalla Dio- cesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, ti nominiamo Vescovo di Grosseto, con tutti i diritti e gli obblighi. Ordiniamo quindi che questa lettera sia resa nota al tuo clero e al tuo popolo. Li esortiamo ad accoglierti volentieri e ad essere così a te uniti. Imploriamo, infine, per te, figlio diletto, auspice dal cielo la Beata Vergine Maria e con l’intercessione dei santi Pa- troni della stessa Sede, i fecondissimi doni dello Spirito Paraclito, con l’aiuto dei quali tu possa adempiere all’uffi- cio di Vescovo con zelo, saggezza, prudenza e, soprattutto con la carità, che è la prima virtù dei Pastori: tanto infatti guidiamo a buoni pascoli, quanto amiamo. La Pace di Cristo sia sempre con te e con la comunità diocesana di Grosseto, a noi carissima. Dato in Roma, presso San Pietro, il ventotto del mese di maggio, dell’anno duemilatredici, primo del nostro Pon- tificato. Francesco Leonardo Erriquenz, Protonotario Apostolico

Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto 3 IL BENVENUTO DELL’AMMINISTRATORE APOSTOLICO

“Il lavoro che ti on vera gioia e fraternità intensa saluto il vescovo Rodolfo che entra nella Diocesi di Gros- aspetta è seto come Pastore. Per lunghi mesi lo abbiamo atteso ed il Santo Padre Francesco entusiasmante, Cce lo ha donato; siamo ben consapevoli che un’altra Diocesi lo perde nell’esercizio non temere! A te concreto della sua paternità e della sua presenza fraterna, ma siamo anche convinti che i doni l’augurio sincero, di Dio nella Chiesa, come nella società, vanno condivisi: se c’è del buono è bello che ne go- cordiale di buon dano quante più persone possibile! Per diversi anni hai dato il meglio di te stesso nella Dio- lavoro cesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza e hai lasciato il segno della tua carità pastorale; adesso pastorale” un nuovo campo da arare ti attende e ti accoglie con gioia. Benvenuto carissimo vescovo Ro- dolfo! Con te porti la tua fede, la tua esperienza collaudata di pastore, la tua spiritualità fran- cescana che ti rende uomo evangelico, mite, accogliente, generoso. In questi otto mesi nei quali ho avuto la responsabilità di guidare questa comunità ecclesiale, ho potuto constatare la ricchezza delle potenzialità di fede e di apostolato presenti nel suo territorio, la generosità e labo- riosità dei presbiteri, l’entusiasmo e la voglia di "fare vangelo" di tanti laici ben preparati, un progetto di Chiesa sapientemente disegnato e posto in essere dal tuo predecessore, il vescovo Franco Agostinelli; pro- getto ancora in corso d’opera che vede nel Sinodo diocesano il suo im- pegno prossimo e solenne. Ho cercato di non sciupare nulla di quello che ho trovato avviato, ho amministrato l’esistente attuando solo pic- cole mosse indispensabili per non farla soffrire troppo nell’assenza del suo Pastore proprio e come mi è stata affidata te la riconsegno. Il lavoro che ti aspetta è entusiasmante, non temere! Sono convinto che la schiet- tezza e la amabilità del presbiterio, il calore della gente maremmana ti aiuterà a superare gli inevitabili momenti critici degli inizi del ministero. Tra le Diocesi maremmane e i loro pastori esistono tanti legami di sto- ria e di tradizioni, di amicizia e di collaborazione; mi piace auspicare che tutto questo continui e si consolidi per rafforzare l’autentica fraternità in Cristo per il bene del nostro popolo oggi spesso provato dai morsi della crisi economica, dal lavoro che manca, dai destini a volte tragici di tanti nostri giovani che non riusciamo a far innamorare nel modo giusto della vita con le sue ricchezze, un popolo che quest’anno è stato provato anche da eventi atmosferici avversi. Ma la gente di Maremma non si spa- venta, i buoi della processione in onore del suo Santo Patrono San Lo- renzo esprimono con la loro robustezza e la loro pietas, direbbe il nostro poeta toscano Carducci, il suo temperamento: forte, mite e determinato. È il Signore che guida la sua Chiesa, perché la Chiesa è sua, noi ci fidiamo dei suoi progetti e li assecondiamo con fede. A te l’augurio sincero, cordiale, di un buon la- voro pastorale; il sostegno della Madonna delle Grazie, tanto cara ai grossetani, l’intercessione del Santo Martire il diacono Lorenzo, patrono di questa bella città, l’amicizia del tuo caro San Francesco ogni giorno ti accompagneranno per i sentieri che la Provvidenza ti farà per- correre insieme al popolo che il Signore ti ha affidato.

 Guglielmo Borghetti Vescovo di Pitigliano--Orbetello e Amministratore apostolico di Grosseto

4 Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto IL SALUTO DI AGOSTINELLI ono passati alcuni mesi dall’annuncio parrocchia, e lui nella parrocchia di viene accompagnato anche dal ricordo che il Santo Padre aveva provve- Saione, dove, tra l’altro, sono stato di tante persone che con lui hanno col- Sduto alla Chiesa grossetana con come parrocchiano nel tempo della laborato, amici fraterni con i quali ha un nuovo Pastore. Tempo di attesa, di mia giovinezza. Da allora abbiamo per- condiviso fatiche, speranza e forse an- speranze, non privo di qualche fatica, corso insieme un lungo cammino, con- che qualche delusione; è inevitabile dove si rincorrevano le voci più diverse diviso tanti progetti in Italia e all’estero, che questo vissuto vero non sia im- che indicavano una folta schiera di pre- soprattutto in Russia, dove, insieme al- mune da qualche sofferenza: oltre dieci tendenti alla sede grossetana. E se da l’Associazione "Rondine", il nostro anni di vita non si cancellano con un una parte questa era una legittima idealismo ci portava con la speranza di colpo di spugna. Ma ora si apre una aspettativa e curiosità, alimentata le- contribuire a ristabilire la pace in qual pagina nuova; la Chiesa grossetana è gittimamente dalla stampa, dall’altra ri- momento seriamente compromessa in ora la famiglia di P. Rodolfo; la Ma- velava un desiderio da parte dei fedeli e quel paese; soprattutto abbiamo con- remma lo aspetta e lo accoglie con dei cittadini grossetani di avere quanto diviso le stesse amicizie, che ancora cuore aperto e commosso e sono certo prima un proprio Pastore. Ora questa oggi restano come pietre miliari della che il nuovo Pastore Rodolfo, avrà su- attesa si è conclusa: S.E. Mons. Ro- nostra vicenda umana e sacerdotale e bito l’opportunità di sperimentare che dolfo Cetoloni è il nuovo Vescovo, che che hanno cementano non solo la co- questa è una terra generosa, capace di il 10 agosto, festa patronale di San Lo- noscenza, ma molto di più, la nostra affetti profondi, di rapporti veri. Vo- renzo, prenderà possesso della sua fratellanza. glio regalare a P. Rodolfo due piccoli, nuova sede. Pertanto colgo di buon grado l’oppor- ma spero significativi, ricordi; il primo Dai numerosi contatti avuti in questi tunità che mi viene offerta per "rac- è del Vescovo Adelmo Tacconi, il quale mesi, mi sembra di leggere unanime contare" di P. Rodolfo alla Chiesa gros- mi diceva che quando avrei dovuto, compiacimento per la scelta del Santo setana, indicandolo a tutti come per un motivo o per l’altro, concludere Padre e per la conclusione dell’attesa, persona buona e mite, umile, che sa vi- il mio mandato, avrei dovuto soffrire che segna senz’altro la ripresa del cam- vere amicizie profonde e durature; sa- molto perché - diceva - "la Maremma ti mino pastorale diocesano. Personal- cerdote dalla Fede forte e coraggiosa, ruba il cuore". E l’altro ricordo è ciò mente non posso che esprimere la mia preparato culturalmente, soprattutto che mi scriveva un vecchio sacerdote soddisfazione per la scelta di P. Ro- negli studi biblici, da lui completati grossetano, il quale mi esortava a venire dolfo, al quale mi lega una conoscenza nello Studentato Biblico di Gerusa- volentieri in Maremma, perché "noi lunga di decenni. Giovani sacer- lemme, che hanno contribuito a sal- grossetani - diceva - siamo come le no- doti eravamo confinanti di dare legami profondi con la Terra stre sughere, dalla scorsa ruvida all’e- parrocchia nella città di Santa; persona che per la sua capa- sterno, ma dentro liscia e delicata- Arezzo: io nella parrocchia cità di ascolto,, di accoglienza, di dia- mente levigata". del S. Cuore, la logo incarna veramente lo spirito di I Vescovi delle Chiese di Toscana sono mia prima San Francesco di cui P. Rodolfo è figlio. vicini a P. Rodolfo e lo accompagnano ed unica Per tutto questo sono certo che P. Ro- con la loro fraternità e preghiera all’i- dolfo saprà tessere le fila di un rapporto nizio di questa nuova avventura. vero con la brava gente di Maremma, Vorrei aggiungere il mio saluto perso- con la Chiesa grossetana, i suoi sacer- nale a Rodolfo, con cui continueremo doti e fedeli. a condividere sogni, speranze, fatiche, Al fratello Rodolfo passa ora il testi- progetti; soprattutto con commozione mone di un cammino aperto, però non consegno al fratello Vescovo questa concluso, se mai potrebbe esserlo. Chiesa con cui anch’io ho camminato, Credo di capire che P. Rodolfo viene a perché trovi in lui quel Pastore buono Grosseto con totale disponibilità, con e capace di condurla a nuove e presti- il desiderio di entrare nel cuore e nel giose mète. vissuto della gente, con discrezione e Con profondo affetto e un forte ab- totale disponibilità. Si porta dietro la braccio. sua esperienza acquisita per oltre dieci anni alla guida della Chiesa di Monte-  Franco Agostinelli pulciano-Chiusi-Pienza. Certamente Vescovo di Prato

Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto 5 L’AFFETTO DEL VESCOVO EMERITO

arissimo Vescovo Rodolfo, Sono stati anni belli che, con di- sono contento che tu sia spiacere dovetti accorciare un po- Cstato scelto come vescovo co, per la non buona salute che a della Diocesi di Grosseto. Ricordo conti fatti, altro non era che ansia. di averti incontrato in Maremma Ora tocca a te. È una terra, quella quando partecipavi ad una marcia maremmana, che è arrivata alla vocazionale francescana. Notai che prosperità economica come le altre avevi le vesciche ai piedi e qualche più fortunate località della peniso- goccia di sangue, e non pensai che la, soltanto nella seconda metà del potevano essere i primi atti di amo- secolo scorso. Ma la popolazione re per quella terra che ora ti acco- non ha dimenticato le sofferenze glie come pastore. dei secoli precedenti e conserva un Io sono partito da Grosseto ormai profondo senso religioso per cui undici anni fa. Quegli anni furono ascolta e comprende coloro che belli per molti motivi. Il cardinale parlano con costanza e passione Scola aveva lasciato un buon fervo- del Regno di Dio, una popolazione re operativo. Io mi vantavo di esse- capace di riflettere e di sognare con re stato l’ultimo prete a dormire il conforto di un’ambiente naturale nelle capanne dei tagliatori di bo- che si fa sempre più curato e bello. sco nei monti dell’Uccellina, e con La Chiesa ha scelto te come nuovo questo mi inserivo in qualche mo- vescovo, e io prego che tu ci possa do nella lunga storia della transu- andare con gratitudine ed entusia- “Ricordo di averti manza. E poi furono gli ultimi anni smo perché hai tutte le capacità per incontrato in Maremma del secondo millennio, anni di intendere le domande e offrire il quando partecipavi ad grandi rievocazioni, specialmente cibo spirituale necessario alla gente una marcia vocazionale gli ultimi tre dedicati dal Beato di Maremma. Sei un Vescovo che francescana. Notai che Giovanni Paolo alla Ss. Trinità. ha la grazia di continuare a cammi- Sento ancora i brividi provati nel- nare anche quando ha i piedi feriti, avevi le vesciche ai piedi l’ultima liturgia pubblica del trien- eri francescano ancora prima che e qualche goccia di nio, quando, ormai vicini alla so- venisse Papa Francesco, sei un sangue, e non pensai che glia del nuovo millennio, si pregava poeta, te l’ho detto in qualche altra potevano essere i primi in piazza davanti al Duomo: circostanza, per cui non ti posso in- atti di amore per quella "Quello che il Signore ha coman- vidiare perché ho avuto già troppo, terra che ora ti accoglie dato noi lo faremo". Seguì poi la ma ti accompagno con commossa come pastore” grande preghiera per il popolo ita- preghiera al buon Dio, che ti ha liano, con la quale il grande papa chiamato, alla Madonna delle Gra- che presto sarà canonizzato, invo- zie, a San Lorenzo, il diacono della cava la misericordia di Dio, veden- carità e dell’amore ardente fino alla do con chiarezza la mediocrità cul- consumazione. turale verso la quale l’Italia e le al- Con affetto tre nazioni europee stavano scivo-  Giacomo Babini lando. Vescovo Emerito di Grosseto

6 Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto IL PRIMO MESSAGGIO A GROSSETO

ratelli miei della Diocesi di nostra vita nella mani di Dio. So che impegnare tutto con voi e con lui. Grosseto, giovedì 9 maggio egli è fedele. So anche che ognuno di Aiutiamoci! Un mio saluto ad Fu.s., il Nunzio Apostolico mi noi si sente fortificato dalla fede di ognuno, personale! Pregate per me e ha chiamato a Roma per comuni- coloro con cui è chiamato a condivi- per i fratelli e le sorelle della Diocesi carmi che il Papa Francesco mi aveva dere la vita. Mi affido perciò alla vo- di Montepulciano-Chiusi-Pienza! scelto per essere vostro Vescovo. Ho stra preghiera, sapendo che siete una Essi mi hanno insegnato, Sacerdoti, accettato di porvi al centro della mia comunità cristiana ricca di fede e Religiosi e Laici, che la Chiesa può vita e di venire a vivere con voi per umanità. Avete avuto dei bravi Pa- essere una famiglia di persone. È un imparare di più ad amare e servire il stori. Col vostro ultimo Vescovo tratto caratteristico della speranza e Signore. È un impegno e un tremore Franco mi lega un’amicizia antica e dell’impegno con cui vengo da voi. che affido fin d’ora alla vostra bontà, anche con l’Amministratore Aposto- Il Signore vi dia Pace! alla vostra fede e al desiderio che lico Guglielmo c’è sempre stato un anche voi avete nel cuore di amarlo e bel rapporto di stima. So che i sacer-  Rodolfo servirlo, di vivere in pienezza la vo- doti e quanti hanno un ministero ec- Cetoloni stra vita, uniti a lui. La fede è sempre clesiale tra di voi amano la loro Vescovo di più per me la sicurezza trepida e vocazione, dedicandosi al servizio dei eletto di Grosseto crescente che Dio prende parte alla fratelli e del Vangelo. So che vi sono nostra vita. Mi è stato affidato questo tanti doni nelle persone, anche in co- servizio ad ognuno di voi, nelle varie loro che forse sono distanti dai gesti realtà ecclesiali e nell’unico Corpo di e dalle espressioni della nostra fede. Cristo al quale appartiene la Chiesa Con affetto e rispetto penso a tutti di Grosseto. Tredici anni fa mi fu con speranza. Questo mi dà fiducia chiesto di essere Vescovo a Monte- anche nel dolore del distacco e nella pulciano-Chiusi-Pienza. Tremai e ferita mia e di coloro con i quali fi- cercai di oppormi in ogni modo. Poi nora ho condiviso questo cammino. mi affidai all’obbedienza. Pensavo a La parola della fede, in momenti de- quanta fede e amore dovrebbe avere cisivi come questi, entra anche nei in sé una persona per essere un pa- sentimenti più intimi. Fin d’ora sento store buono, davvero utile ai fratelli. che una cosa posso confermare a Pochi giorni fa si è ripetuta per me la tutti, per esperienza personale: il Si- stessa situazione; per di più con una gnore sa mettere a frutto, con gene- esperienza che mi rende cosciente, rosità feconda, anche quel piccolo con maggior chiarezza, di quello che spazio che ognuno di noi è, se gli per- nel duemila potevo solo intuire circa mettiamo di usarlo. Verrò da voi, con il servizio di un Vescovo. Come al- l’animo di un fratello che crede in lora, solo l’obbedienza alla insistenza Gesù Cristo e in quel meraviglioso espressa da chi nella Chiesa ha la re- modo umano di vivere, che egli ci ha sponsabilità di queste scelte, mi ha proposto con tutto se stesso nella motivato a dire di sì. Ora è in questa Chiesa. In lui, c’è il Bene, tutto il sicurezza trepida della fede che Bene, il Sommo Bene. Non ho altro, vengo a voi, sapendo che tutti siamo ma quello che sono, con il vostro chiamati ogni giorno a rimettere la aiuto e con la sua Grazia, lo voglio

Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto 7 IL BENVENUTO DELLE ISTITUZIONI

IL SALUTO Rodolfo già dalle prime parole sieme, potremo scoprire uno spunto DEL SINDACO espresse, ancora fresco di nomina. nuovo di crescita. DI GROSSETO Si presenta come un amico e noi co- Auguriamo quindi al vescovo Ro- me tale lo salutiamo, con dolfo di poter realizzare con la sua l’impegno a stare al suo fian- missione apostolica a Grosseto un co per il bene dei cittadini e percorso spirituale profondo, in della città. Lo accogliamo mezzo alle persone e per le persone, nel giorno più atteso per in un’ottica di massima collabora- Grosseto: la festa del Patro- zione e serenità. no San Lorenzo. Una festa Emilio Bonifazi che tantissimi residenti e tu- risti affezionati sentono co- IL SALUTO me un momento di raccogli- DEL PRESIDENTE mento e di profonda rifles- DELLA PROVINCIA sione, di orgoglio e di spe- ranza per il futuro. ua Eccellenza, Monsignor Ro- In questo giorno dedicato al dolfo Cetoloni, a nome di tut- Santo protettore del capo- Sta l’Amministrazione Provin- luogo maremmano ci unia- ciale e mio personale, desidero salu- mo al vescovo Rodolfo per tare con gioia il Suo arrivo a Grosse- intraprendere, insieme, un to. nuovo cammino verso una Alle parole di benvenuto voglio, ripresa dei valori, ma anche inoltre, unire l’augurio di una serena - ci auguriamo - verso una permanenza nella nostra terra, con- ripresa dalle gravi difficoltà vinto che Ella potrà accompagnare a Città di Grosseto saluta con economiche e sociali. con serenità e sicurezza il popolo gioia l’arrivo del nuovo vesco- Unire le forze significa, spesso, dare della nostra Diocesi in un intenso e Lvo Rodolfo Cetoloni. La no- spessore e maggiore incisività alle continuo rapporto con le Istituzioni stra comunità potrà contare su una nostre azioni, soprattutto quando locali. nuova guida spirituale che - siamo vanno nella stessa direzione. Leonardo Marras certi - saprà farsi benvolere da tutti i Il Comune di Grosseto non man- cittadini, dai rappresentanti delle di- cherà di mettersi al fianco della verse confessioni religiose e anche Chiesa, così come ha fatto fino a og- da chi non ha nella Chiesa un punto gi, e al fianco delle altre istituzioni di riferimento privilegiato. locali con l’obiettivo di dare il pro- Dopo un anno di vacanza, gestita nel prio contributo per il benessere del- migliore dei modi dall’amministra- la comunità. Una comunità fatta di tore apostolico Guglielmo Borghet- cittadini, credenti e non credenti, ti, accogliamo con piacere questa cattolici e appartenenti ad altre fedi nuova presenza alla guida della Dio- religiose, italiani e stranieri. Nella di- cesi grossetana. Abbiamo avuto su- versità, e ognuno per le proprie bito modo di apprezzare il vescovo competenze, ma comunque tutti in-

8 Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto LE TAPPE DI PADRE RODOLFO

ORDINAZIONE SACERDOTALE

Dopo la professione solenne nel settembre 1971 e un periodo a Gerusalemme per terminare gli studi in Teologia, viene ordinato sacerdote il 26 giugno 1973 da mons. Ferdinando Pasini

onsignor Rodolfo Ceto- sole (Convento di San Francesco) e una chiesetta sulla via Appia, vicino a loni è nato a Badia a Ruoti frequenta i Corsi allo Studio Teolo- Capannelle. M(comune di Bucine, pro- gico Fiorentino. vincia di Arezzo) il 3 gennaio 1946. Nel settembre del 1971, dopo la pro- INCARICHI PASTORALI Ad Ambra, dove la famiglia si era tra- fessione solenne, parte per Gerusa- Nel 1976 è destinato al Convento di sferita, frequenta le elementari. Ri- lemme dove termina gli studi della Saione (Arezzo) in una popolosa par- ceve la Cresima a Badia a Ruoti e nel Teologia e consegue la Licenza in rocchia alla periferia sud-ovest della 1957 parte per il Collegio serafico di Teologia. città. Giaccherino (Pistoia), dove inizia la Il 26 giugno 1973 è ordinato sacer- Col Capitolo provinciale del 1979 è scuola media. Per la terza media e il dote da Mons. Ferdinando Pasini. trasferito a Fiesole come Definitore ginnasio si trasferisce al Collegio Se- Rientra in Italia e frequenta il Ponti- (Consigliere) provinciale e incaricato rafico di San Romolo (Figline Val- ficio Istituto Biblico, dove ottiene la dell’animazione vocazionale. È ani- darno) da dove sale alla Verna nel Licenza in Sacra Scrittura con una matore della "marcia francescana" che settembre 1962 per il Noviziato, dove tesi su "Il passato e il presente dei cri- dal 1980, ogni estate, si conclude ad professa i voti temporanei. stiani nella lettera agli Efesini" con Assisi. Nel 1985, a 39 anni, è eletto Dopo aver frequentato il liceo clas- Romano Penna. Sono anche gli anni Ministro provinciale, incarico che sico nel Convento Studentato di Col dei primi impegni pastorali che svolge fino al 1991. Nel 1991 parte- leviti (Pescia), nel 1967 passa a Fie- svolge nella campagna romana, in cipa al Capitolo generale dell’Ordine

Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto 9 a San Diego in California e dal set- tembre è trasferito a Fiesole con l’in- carico di Vicario Provinciale (1991- 1997), Maestro dei Professi temporanei e Guardiano (1994-2000). Con l’inizia- tiva del gemellaggio tra la Diocesi e Betlemme, viene incaricato dal Vescovo di Fiesole come Delegato.

VESCOVO Il 25 marzo del 2000, An- nunciazione del Signore, il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II lo nomina Vescovo di Montepulciano-Chiusi- Pienza. La nomina avviene mentre sta per recarsi in pel- legrinaggio in Terra Santa. Il 20 maggio 2000, nella Cat- tedrale di Fiesole, riceve la consacrazione episcopale dal Cardinale di Firenze, Silvano Piovanelli, dal Vescovo dio- cesano Luciano Giovannetti, dal Vescovo emerito di Montepul- ciano, Alberto Giglioli. Inizia il suo ministero pastorale nella Diocesi di Montepulciano-Chiusi- Pienza il 4 giugno del 2000, Solen- nità dell’Ascensione del Signore.

A MONTEPULCIANO Il suo primo impegno pastorale è stata la costruzione di buone relazioni con tutto il popolo di Dio, laici e sa- cerdoti. Questo impegno mirato alla condivisione, alla collaborazione e alla promozione della corresponsa- bilità è stato sempre presente ed ha portato al coinvolgimento e alla pre- senza di molte persone anche non praticanti. In modo del tutto parti- colare ha tratto beneficio da questa disponibilità pastorale il rapporto con le istituzioni. Importante e fecondo il rapporto istaurato fin dall’inizio dal Vescovo Rodolfo con il presbiterio, caratteriz- zato dal mostrarsi, oltre che padre, anche fratello e amico, cercando di

10 Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto stare il più vicino possibile material- affidato il servizio della pastorale Sa- mente e spiritualmente, per gioire dei nitaria e dei Migrantes. Decisivo an- "successi", per condividere sofferenza che l’impegno per mantenere la pre- e disagio. Anche le iniziative pastorali senza dei Padri Domenicani presso il che nascevano nelle parrocchie lo ve- Santuario-Parrocchia di Sant’Agnese devano presente insieme ai sacerdoti a Montepulciano. locali. Era sempre disponibile a rice- Mons. Cetoloni ha curato, con parti- vere i suoi sacerdoti o addirittura colare attenzione, la pastorale biblica piuttosto che convocarli in palazzo che, sotto la sua guida, ha ricevuto andava lui personalmente a visitarli. rinnovato impulso e una più capillare Con i sacerdoti anziani o ammalati presenza nel territorio e nelle varie aveva un rapporto tutto particolare, parrocchie della Diocesi. Già mons. di rispetto e venerazione per quanto Giglioli aveva avviato la pratica della avevano fatto, di vicinanza per non lectio divina in piccoli gruppi di farli sentire troppo soli. Anche nei ascolto; tale pratica è stata potenziata confronti dei diversi sacerdoti stra- ed intensificata sino a divenire uno nieri presenti in diocesi come aiuto al degli assi portanti dell’azione pasto- clero locale il suo rapporto era cor- rale dell’intera diocesi. Ogni anno, è diale e riconoscente. Per capire la stata offerta ad ogni persona la possi- considerazione che ha sempre avuto bilità di nutrirsi della Parola divina nei confronti dei suoi sacerdoti ba- grazie ad un sussidio sul libro biblico sterebbe ricordare le omelie in occa- scelto, curato dal Settore Apostolato sione della Messa crismale. Biblico. A questo si aggiungevano Cosciente del bisogno di luoghi di proposte di lectio parrocchiale e dio- Spiritualità e di ascolto, ha cercato di cesana, incontri tenuti da esperti bi- sostenere la presenza della Vita Con- blisti e altre numerose iniziative di ri- sacrata grazie ai frati Cappuccini flessione biblica che hanno reso presso l’Eremo della Maddalena e ai questo settore uno dei più vivaci e fe- frati Minori polacchi al Santuario condi nel panorama delle attività pa- Diocesano della Madonna del Rifu- storali diocesane. La pastorale dioce- gio (Sinalunga), e al Santuario di S. sana è veramente centrata sulla parola Antonio a Chianciano. A questi ha di Dio.

Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto 11 Sorta da tale dinamismo va annove- IL CAMMINO PASTORALE rata anche la Libera Università per le E LA CONVOCAZIONE Scienze biblico-teologiche - LUBiT - DIOCESANA che ha visto mons. Cetoloni socio Il cammino pastorale e la program- fondatore, presidente onorario ed at- mazione annuale sono stati guidati tivo protagonista. Questa associa- attraverso la Convocazione dioce- zione che ha saputo offrire opportu- sana, un particolare stile ecclesiale e nità di formazione per operatori pastorale che ha connotato e scan- pastorali, corsi di approfondimento dito annualmente tutta la realtà della di alto livello unitamente ad una Diocesi e delle Parrocchie. esperienza di Chiesa aperta alle pro- Così come lui stesso l’ha definita in fessioni e al mondo della scuola e del- una relazione dell’ottobre 2010 "…la l’università. Attraverso l’azione della Convocazione è essere stati chiamati LUBiT la riflessione biblica e teolo- ad essere Chiesa, questa famiglia di Dio gica ha potuto crescere in profondità che è in Montepulciano-Chiusi-Pienza. e scientificità; molti laici continuano È il Signore che ci chiama ad essere que- a frequentare con assiduità e profitto sto, ad essere ciò che siamo chiamati i numerosi corsi annuali testimo- ad essere in questa parte di mondo; è niando, con la loro fedeltà ed il loro l’aver affidato alle nostre mani, al no- entusiasmo, la felice intuizione che, stro cuore, alle nostre menti, alle nostre nove anni or sono, ha portato alla co- distinte responsabilità di vescovo, sa- stituzione della nostra Libera Univer- cerdoti, laici, giovani, adulti, anziani, il sità. tesoro che è Lui. E questa è la Chiesa Mistero di cui parla il Concilio Va- ticano II…" La Convocazione è stata mento e dall’apporto personale di pensata e voluta, e si è ciascuno. Un momento prima di sempre più definita ne- tutto formativo, da cui attingere e a gli anni, come una sorta cui contribuire. Una modalità di Si- di laboratorio pa- nodo permanente per af- storale dove frontare i temi che di nulla fosse volta in volta sono già predefi- stati ritenuti più ur- nito ma na- genti. In particolare scesse dal negli ultimi anni la coinvolgi- Convocazione ha affrontato il tema dell’Educazione proposto dalla CEI come cammino alle Chiese locali. Par-

12 Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto mente le comunità nella quali si rea- iniziale, ma particolarmente motivata lizzano i progetti sostenuti dall’As- specie dopo la partecipazione alla tre sociazione. Questo settore lo ha te- giorni dei cattolici a Pistoia nei mesi nuto impegnato anche nella scorsi. collaborazione con la Fondazione Lo stile di lavoro di collaborazione e Giovanni Paolo II di cui fa parte condivisione ha caratterizzato anche come socio fondatore e consigliere. l’impostazione della gestione econo- mica della Diocesi e dell’Istituto Dio- L’UNITALSI cesano Sostentamento Clero, chie- Per sua decisione è ripartita in Dio- dendo ai laici di assumere cesi l’Unitalsi che ha potuto costi- responsabilità e esprimere il loro spe- tuire in Diocesi una autonoma sot- cifico carisma. In questo egli si è sem- tosezione. Dal 2008, infatti, quando pre coinvolto, partecipando a tutte il pellegrinaggio diocesano a Lour- le riunioni del CAED e spesso al- des partì dalla stazione di Chiusi, ha l’IDSC. dato forte impulso affinché la sotto- Oltre ad una oculata amministra- sezione della Diocesi di Montepul- zione questo ha favorito la crescita ciano-Chiusi-Pienza prendesse vita di rapporti di fiducia tra le persone anche formalmente e tutti gli anni ha dei due Consigli e una conoscenza accompagnato con gioia i malati e i partecipata (un affezionarsi!) delle volontari sul treno bianco. Nel 2011 realtà diocesane e delle singole par- ha personalmente presenziato alle rocchie. L’ultimo impegno che ha vo- prime elezioni del Consiglio di sot- luto fosse portato a termine ad ogni tosezione della Diocesi e da allora ha costo è stata la Visita Amministra- sempre assunto la presidenza dei pel- tiva, molto dettagliata, delle Parroc- tendo dal rimotivare e fondare in Cri- legrinaggi dei giovani dell’Unitalsi chie. Un punto fermo, da aggiornare sto l’impegno educativo, sono stati della Toscana a Loreto. Sempre si è ogni anno, sempre più necessario an- affrontati diversi temi e diversi am- fatto vicino, come un fra- che per le nuove situa- biti: parrocchia, famiglia, giovani, la- tello e un padre, ai malati: Il suo primo zioni economiche, fi- voro, sport, scuola. nei momenti belli e sem- impegno scali e gestionali. La Convocazione è, per la nostra plici come i compleanni e pastorale a Una nota particolare Diocesi un grande dono, un patri- anche nei momenti del Montepulciano merita l’impegno pro- monio da custodire, far crescere e tra- dolore e del lutto. è stato fuso per i restauri di mandare e di questo siamo estrema- il costruire Chiese e locali parroc- mente grati a Dio e al nostro vescovo. In questo campo è stata buone chiali. Cominciando importante anche la rior- relazioni dal palazzo Vescovile, L’ASSOCIAZIONE ganizzazione della Caritas con tutto molti edifici monu- “AMICI DI BETLEMME” Diocesana con una Cari- il popolo mentali sono stati og- Nel 2003, con un gruppo di sacer- tas Vicariale che coinvol- di Dio e ha getto di cantieri di re- doti e laici, ha fondato in Diocesi gesse e unificasse il lavoro portato al stauro anche grandiosi, l’Associazione Amici di Betlemme di varie parrocchie vicine, coinvolgimento basterebbe pensare an- onlus, di cui è presidente. Nata per la nascita dell’Avo presso e alla che solo al comparto aiutare le famiglie cristiane di Be- l’Ospedale di Nottola e la presenza della cattedrale di tlemme e dei territori occupati, du- promozione di una coo- di molte Montepulciano e di ramente provate da una drammatica perativa sociale (Madre persone tutti gli immobili sto- situazione, ha continuato la sua opera Terra). anche non rici ad essa collegati. anche in altre parti del mondo in soc- La sensibilità alle proble- praticanti L’impegno non è stato corso di comunità provate dalla matiche sociali e alla re- rivolto solo alle grandi guerra e dalla persecuzione. Attual- sponsabilità dei laici cristiani ha fa- opere d’arte, ma anche alla realizza- mente opera anche in Congo, in Li- vorito la ripresa di un settore di zione di adeguati locali per le attività bano, in Siria, in India e in Bolivia. formazione e impegno in linea con la parrocchiali, alle canoniche e all’ade- Mons. Cetoloni ha visitato personal- Dottrina Sociale della Chiesa. Realtà guamento liturgico dei presbiteri.

Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto 13 IL TERRITORIO E LE PARROCCHIE OLTRE 120 MILA ABITANTI IN 50 COMUNITÀ PARROCCHIALI

- Zona Costiera (13 parrocchie): , Castiglione della Pescaia, Bu- riano, , , , Scarlino, , Gavorrano, , , , Ravi. - Zona Ombrone-Bruna (17 parrocchie): , , Casotto dei Pescatori, Istia d’Ombrone, , Montepescali Scalo, No- madelfia, , Roselle, , Cam- pagnatico, , , , , Sasso d’Ombrone, . - Zona collinare (10 parrocchie): Roccastrada, , Olmini, , Rocca- tederighi, , Scalo, , , Tatti. A - DATI GENERALI C - I COMUNI - La diocesi di Grosseto, interamente compresa nella provincia di Grosseto, si estende su un territorio di - Comune di Grosseto: le 10 parrocchie urbane + Kmq 1239. Roselle, Alberese, Rispescia, Principina Terra, Ma- - La popolazione complessiva è di 126.256 abitanti, rina di Grosseto, Casotto Pescatori, Montepescali, con una densità di 98/kmq. Montepescali Scalo, Istia d’Ombrone, Batignano, - Le parrocchie sono 50, distribuite in quattro zone pa- Nomadelfia. storali (Zone che nel 2012 sono state ridisegnate - Comune di Castiglione della Pescaia: Castiglione come una "rete" ad experimentum tra parrocchie li- della Pescaia, Tirli, Vetulonia, Buriano, Punta Ala. mitrofe ed omogenee) ed inserite nel territorio di 10 - Comune di Gavorrano: Gavorrano, Bagno di Ga- comuni, di cui 6 interamente compresi nel territorio vorrano, Caldana, Ravi, Giuncarico. diocesano e 4 con sede comunale fuori Diocesi. - Comune di Campagnatico: Campagnatico, Mon- - I sacerdoti diocesani sono 53 torsaio, Marrucheti, Arcille. - I religiosi 21 - Comune di Scarlino: Scarlino, Scarlino Scalo. - Le religiose 24 - Comune di Roccastrada: Roccastrada, Torniella, - I seminaristi 7 Sassofortino, , Tatti, Sticciano, Ol- - I diaconi transeunti 1 mini, Ribolla, Montemassi. - I diaconi permanenti 5 - Comune di Massa Marittima (sede in diocesi di Massa Marittima - Piombino): Tatti. B - LE ZONE PASTORALI - Comune di Montieri (sede in diocesi di Volterra): Boccheggiano. - Zona Urbana (10 parrocchie): - Comune di Cinigiano (sede in diocesi di Siena - Colle Cattedrale, San Giuseppe, San Giuseppe Benedetto Val d’Elsa - Montalcino): Sasso d’Ombrone, Poggi Cottolengo, San Francesco, Sacro Cuore, Santa del Sasso. Lucia, Maria SS. Addolorata, SS.Crocifisso, Santa Fa- - Comune di Civitella (sede come sopra): miglia, Beata Madre Teresa. Casale di Pari.

14 Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto LA PRIMA INTERVISTA AL NUOVO VESCOVO

di Affrico Dondolini

annuncio della nomina di mons. Rodolfo Cetoloni a Pastore L’di questa Diocesi, che in Cat- tedrale ci ha dato l’Amministratore Apostolico seguito da un interminabile applauso e dal suono delle campane di tutta la città e dell’intero territorio, ci ha riempito di gioia grande per due motivi: primo perché giungeva dopo sette mesi di attesa, secondo perché conoscevamo, non per frequentazione ma per fama, la statura culturale e la passione pastorale del nuovo Vescovo, unitamente al suo carisma france- scano. Non essendo prossima la sua presa di possesso della nuova Diocesi – fissata per sabato 10 agosto, in occa- della fede negli angusti confini del con la fiducia che tante persone, di sione della festa patronale di San Lo- sacro, una microcriminalità per conta- chiesa o meno, desiderano essere vere renzo – comprendendo la giusta attesa gio e importazione dalla vicina metro- e vive in questa terra maremmana e dei lettori del settimanale diocesano di poli, e i tanti bisogni di una via di nella nostra Diocesi. Al Santo Padre ho avere qualche informazione più che transito. detto che la mia destinazione "è anche biografica del loro nuovo Pastore, ci colpa sua!" (lei dice "fatica improba"). siamo permessi di approfittare della Eccellenza, non vogliamo certa- Egli ha allargato le braccia, indifeso, cortesia di mons. Cetoloni, anch’essa mente scoraggiarLa, ma presen- sorridendo e guardando in alto e nei ben nota, per porgli poche ma essen- tarLe una realtà ben lontana dalla miei occhi… vero, come è lui e pu- ziali domande. La terra di Maremma, Maremma felix di qualche decennio lito… Non ho potuto che sorridergli che il nostro nuovo Pastore da buon fa. Con quale spirito intende affron- anch’io dicendogli: "Però mi dà tanto toscano certamente conosce, non è un tare l’improba fatica che il Santo buon esempio che devo perdonarla, terreno facile, anche se l’opera dei suoi Padre ha voluta caricarLe sulle per forza!" É stato un momento velo- predecessori è stata solerte ed incisiva. spalle? cissimo e intenso, di quelli che ti inco- Il guaio è che l’antica scorza dura dei "Grazie della domanda, così impegna- raggiano". maremmani, provata da secoli di emar- tiva e delle notizie che mi dà. Vengo ginazione e di abbandono, si è aperta con uno spirito disarmato e povero, Siamo in un’epoca in cui, dagli or- al mondo ed agli orizzonti di oggi, ma proprio perché povero lo sono, sia ganismi mondiali ai problemi del di- è stata subito colonizzata dagli aspetti nella conoscenza delle situazioni ec- battito corrente, si parla negativi della modernità: il consumi- clesiali, civili, storiche e attuali… sia di insistentemente di "priorità". È pre- smo, per di più frustrato da una crisi fronte alla complessità dei problemi a maturo se poniamo a Lei il quesito che attanaglia anche noi, la secolariz- cui accenna.. Questo mi impegna ad di quali saranno i problemi priori- zazione della vita che confina le cose esserci con tutto me stesso, ma anche tari che vorrà inserire nel prossimo

Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto 15 Piano Pastorale Diocesano? primo dono da invocare e da fargli ziative intende privilegiare su que- "Anche su questo vengo per essere aiu- posto. In noi prima di tutto e poi, con sto versante della Fede, di "una tato a capire, a inserirmi in un cam- l’intensità che possiamo, nelle varie Chiesa povera con i poveri"? mino esistente e desideroso di realtà, famiglie, parrocchie, catechesi, "Caro professore e fratello, papa Fran- individuare insieme a tutti (persone, preghiera, carità…". cesco sta dandoci questi punti di at- organismi e istituzioni diocesane… tenzione alle persone, che lei nomina, Sacerdoti, religiosi e laici) i passi da Il Suo carisma francescano La por- e credo che già la nostra Chiesa Dio- fare. Certo, oggi ogni nostra realtà è in- terà, Eccellenza, a tenere in grande cesana stia facendo la sua parte. Perso- tessuta nel mondo globale. Ci vuole attenzione, anche su mandato di nalmente mi pare che lui ci insegni grande umiltà e rispetto. Vorrei però Papa Francesco, i poveri, gli emar- anche un modo di occuparsi di tutti e anche che non perdessimo la sempli- ginati, i migranti di passaggio, tutte di tutto, che è il suo essere vero, così cità della fede. Siamo nell’Anno della categorie che, come dicevamo, come è, senza infingimenti o impalca- Fede e, per pensare a piani pastorali, erano decisamente attenuate nella ture sacrali o di ruolo. E lo fa special- questo mi pare molto importante. La Maremma della rinascita, della mente ricordando il motivo forte fede è il primo impegno nostro e il Riforma, del progresso. Quali ini- dell’essere della Chiesa, che è Dio, Dio

16 Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto LO STEMMA

u fondo di cielo un raggio d’oro infrange un arco e accende una Sstella. È un simbolo che gli antichi cristiani di origini giudaica e orientale utilizzavano per parlare delle Grotte luminosissime. Era un tema simbolico per dire la realtà della salvezza portata da Gesù sulla terra e perfino nei suoi punti più oscuri di male e di lon- tananza da Dio. Le grotte erano quella sotto il Calva- rio, nelle quali sarebbe stato sepolto Adamo: la Grotta della Natività a Be- tlemme, dove Maria diede alla luce il suo Primogenito e la Grotta dell’Eleona (Monte degli Ulivi) nella quale Gesù aveva insegnato ai suoi la preghiera del Padre Nostro. Nello stemma ci si riferisce a Be- tlemme con la stella d’argento che i Francescani posero nella Grotta nel 1717. Ancora le icone orientali della Natività mantengono questo schema pittorico della Grotta oscura in cui scende la luce. Motivo di questo stemma è certo il Grande Giubileo dell’Incarnazione del 2000, ma anche il legame del Vescovo Rodolfo con la Terra Santa e con Betlemme in parti- colare. Significato spirituale è la proclamazione della fede nel Figlio di Dio fatto uomo per la nostra salvezza per mezzo di Maria, che "ha reso nostro fratello il Signore della vita" (San Francesco). In uno dei due riquadri in alto, la silhouette di S. Francesco d’As- sisi, al cui ordine Padre Rodolfo appartiene, è tratta da una meda- glia di M. Mochi che commemorava il 750° Anniversario delle stimmate (1974). con noi e Dio per noi. Forse si può am- È un rifarsi al proprio carisma di origine nello specifico toscano pliare l’espressione "una Chiesa povera della Verna. per i poveri" in "una Chiesa, famiglia di Nell’altro riquadro una colomba con un ramoscello d’olivo, sim- Dio, fatta di uomini con gli uomini". bolo che ha accompagnato le attività di pastorale giovanile e ani- Questo ci permette di stare accanto a mazione vocazionale in cui Padre Rodolfo è stato attivo dagli anni ogni povertà, senza paura perché noi ’80. stessi sperimentiamo la povertà radi- Uno stemma … narrante. cale dell’uomo, se non incontra Dio e Il motto VERBUM CARO si collega ancora col Giubileo, ma è non sta coi fratelli. Un modo di essere anche una proclamazione di storia di fede e di fiducia personale: il e di percepire noi stessi, verso i quali è Verbo si è fatto carne, il Verbo non ha timore di prendere anche la stata usata misericordia e in questa tro- nostra umanità. La carne, l’uomo, è il luogo della salvezza. La Pa- viamo la radice e la forza per tentare di rola giunge all’uomo prendendo la sua umanità. L’umanità è abitata fare altrettanto". dalla Parola. "Caro salutis Cardo". (da Toscana Oggi-Rinnovamento, n. 22 del 9 giugno 2013)

Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto 17 GROSSETO E I GROSSETANI

on è facile per chi abita in una città, dover parlare della Nstessa, perché si corre il ri- schio di dirne o troppo bene o troppo male, tuttavia, nel caso di Grosseto, una cosa è certa: si tratta di un capoluogo di provincia che non si vanta mai delle glorie presenti né di quelle passate e che in qualunque momento conta soprattutto sulle proprie forze. Nella sua lunga storia, la città ha vis- suto terribili tragedie: per limitarci a quelle più vicine nel tempo, basta ri- cordare il bombardamento aereo del lunedì di Pasqua del ’43, poi le allu- vioni del 1944 e del 1966, in con- temporanea con l’inondazione di Firenze. In questa ultima occasione, ciardi, scrittore, divenuto famoso cuni paesi della provincia, Grosseto, Grosseto fece la parte del parente po- purtroppo dopo la sua morte? Chi sa sottomessa a Siena, ai Medici, alla vero, sia i giornali, sia l’opinione pub- chi fosse Oreste Piccioni, fisico, col- potente famiglia degli Aldobrande- blica, rivolsero la loro attenzione laboratore di Fermi negli Stati Uniti? schi, nominati conti da Federico Bar- soprattutto sulla città del Fiore, de- Chi si vanta di aver dato al cinema barossa, che per ben due volte vastata dalle acque, e la nostra città, italiano attuale una delle attrici più ospitarono nei loro palazzi Federico che pure aveva subito danni gravis- note del momento, Laura Morante, di Svevia e la sua corte. simi, non riscosse il medesimo inte- nata a Santa Fiora, ma vissuta a Gros- Gente rozza i grossetani? Così ci di- ressamento. Altri esempi? Ce ne seto con la propria famiglia, com- pinse Ludovico il Bavaro, che stretta sarebbero a bizzeffe, così tanti che piendo i propri studi nelle nostre d’assedio la città, non riuscì ad espu- hanno rafforzato nei cittadini la con- scuole? E c’è forse qualcuno che si gnarla e se ne dovette andare scor- vinzione di non aspettarsi nulla da inorgoglisce, ricordando che lo nato e così ci chiamano gli spiritosi di nessuno, ma di contare soprattutto scienziato tedesco Robert Koch, sco- turno, guardando le due lettere che sulle proprie forze, senza vantarsi, pritore del bacillo della tubercolosi, compongono la targa delle nostre senza inutili chiacchiere. Questo perfezionò le sue ricerche proprio auto. Ma i maremmani ed in partico- modo di comportarsi è ormai entrato nella nostra città? E per finire, chi si lare i grossetani, non sono rozzi, sono nel loro DNA, al punto che i grosse- rammenta più che solo pochi anni fa, magari bruschi, ma sotto la scorza tani non si esaltano mai o quasi, né proprio del nostro Ospedale, nacque hanno anche loro un cuore e se qual- fanno sfoggio dei personaggi illustri la prima scuola di chirurgia robotica, cuno viene tra loro in amicizia ed af- del presente e del passato. Chi parla ad opera del Professor Pier Cri- fetto, viene subito ricambiato, senza mai di Andrea Bento, detto da Gros- stoforo Giulianotti? riserve. Benvenuto dunque tra noi, seto, primo scrittore in lingua vol- No, per la verità, qualcuno che parlò Vescovo Rodolfo, Grosseto ti aspetta gare? Chi, se non in particolari di noi ci fu, un certo Dante, che nella con speranza e con gioia! occasioni, ricorda Luciano Bian- sua Commedia, citò Grosseto ed al- P.O.

18 Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto LA REALTÀ ECONOMICA E SOCIALE DELLA DIOCESI

a Diocesi di Grosseto, pur ambientale e sociale, che sono il por- zio Agrario della Maremma Toscana nelle sue dimensioni conte- tato indesiderato dell’industrializza- e il Consorzio Produttori Latte Ma- Lnute, comprende comunità zione. remma. locali con caratteristiche e dinami- Alcune imprese sono comunque riu- Il grosso dell’economia locale è, tut- che socio-economiche diverse. scite a crescere nel periodo del tavia, prevalentemente terziaria, con boom economico, acquistando po- una porzione maggioritaria del com- LA CITTÀ sizioni di rilievo nell’economia na- mercio, ma la fonte primaria di red- La città di Grosseto è stata definita zionale, come alcune imprese dell’e- dito della città è costituita dalle pen- "città diffusa”, più civitas che urbs, dilizia, che hanno sfruttato il rapido sioni e dagli stipendi del pubblico una città che non concentra tutte le sviluppo urbanistico (Egisti, Loren- impiego, erogati da Asl, Aeroporto attività politiche, economiche, reli- zini), tessili (Paoletti, Mabro) e ma- militare, Provincia, Comune e dai giose in una unica sede, ma le distri- nifatturiere (Vemar, Eurovinil). numerosi uffici periferici dello Stato. buisce in un territorio, in continua e Oggi l’edilizia è prevalentemente L’impresa locale di maggior succes- stretta relazione con la Provincia. esercitata da piccole e micro aziende so degli anni più recenti è La Garde- Alla fine dell’800 era ridotta a un artigiane, mentre le altre attività ma- nia, un’azienda commerciale nel set- borgo rurale a servizio del latifondo nifatturiere, pur presenti anche con tore dei cosmetici che si è sviluppata agrario, ma nel corso del XX secolo, alcune eccellenze (come IGS Italia - in tutto il Paese, ma la cui proprietà è si è rapidamente trasformato in cen- impianti di produzione di ossigeno e ormai nelle mani di investitori senza tro direzionale e di servizi, post-in- azoto e Fluxinos - pompe solari) si radicamento territoriale. dustriale, senza passare tuttavia per confrontano quotidianamente con il Come effetto del mancato sviluppo la fase della industrializzazione. gap infrastrutturale, che pesa sui bi- industriale Grosseto può godere, og- Neppure gli anni del miracolo eco- lanci aziendali sempre più erosi dalla gi, di un ambiente salubre ed acco- nomico italiano, segnati peraltro a competizione a livello globale. gliente e di buone relazioni sociali. Grosseto dalla disastrosa alluvione Importanti sono anche le aziende le- D’altra parte l’assenza di industrie del 4 novembre 1966, hanno pro- gate al settore agricolo, come il Con- non ha favorito l’imprenditorialità, dotto nella città quelle trasformazio- sorzio Agrario Provinciale, oggi, do- la creazione di ricchezza e lavoro e la ni, spesso drammatiche, in campo po la fusione con Livorno, Consor- infrastrutturazione del territorio (in particolare pesa la mancanza dell’u- niversità e dell’autostrada). In prati- ca Grosseto è passato da luogo di confine, addirittura destinazione pu- nitiva per i funzionari pubblici, dove nell’800 si respirava la mal’aria, a buen retiro e ambita meta turistica, dove la qualità della vita è invidiabile e attira una continua immigrazione di persone che spesso hanno vissuto altrove la propria carriera lavorativa. La città di Grosseto registra comun- que un pressoché incessante feno- meno di inurbamento e incremento demografico che, iniziato con i gran-

Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto 19 di lavori di bonifica e di colonizza- zione degli anni 20 del ’900 (special- mente nell’antica tenuta granducale dell’Alberese, concessa all’Opera na- zionale dei combattenti) è prosegui- to nel dopoguerra con la migrazione interna dai paesi collinari e montani della provincia, con l’installazione dell’aeroporto militare negli anni ’60 e con il Savoia Cavalleria nel 1995. Una città quindi, che, come nella tradizione storica della Maremma, si è alimentata e si alimenta di continui innesti di persone, famiglie e gruppi sociali che la arricchiscono in termi- ni non solo economici, ma anche so- ciali e culturali, e la rendono aperta e accogliente. Anche il fenomeno immigratorio, tuttavia, mostra a volte il suo rove- scio della medaglia, nella misura in cui la città non riesce a sviluppare quel senso di appartenenza, da non confondersi con il campanilismo o lo sciovinismo identitario, che è ne- cessario per costruire una comunità forte e solidale. A volte Grosseto fi- nisce, infatti, per essere la "seconda città" dei suoi abitanti (e, purtroppo, anche dei suoi gover- nanti), tenuta così, co- Negli anni 50 il territorio della Dio- me si tiene la seconda cesi, unitamente al resto della pro- casa al mare o in monta- vincia, fu interessato dalla riforma gna. agraria prevista dalla c.d. "legge stral- Significativa la circo- cio" di Alcide De Gasperi. Il latifon- stanza che molti grosse- do poco produttivo venne espro- tani tendono a identifi- priato e riassegnato ai lavoratori carsi molto più nella agricoli con una ambiziosa opera di Maremma, quale imma- appoderamento, infrastrutturazione gine romantica alimen- e modernizzazione dell’agricoltura tata dalla epopea della che modificò l’economia locale, l’as- transumanza, delle bo- setto sociale della Maremma e il suo nifiche e dei butteri, che nella loro LA CAMPAGNA paesaggio. città. Prova ne è, ad esempio, che l’u- La campagna intorno a Grosseto e le In epoca recente anche questa area nica banca della città ha il nome di colline che danno sulla valle del- ha alimentato il fenomeno dell’inur- Banca della Maremma. l’Ombrone e sulla Bruna sono a pre- bamento nella città di Grosseto, ma Ancora oggi, quindi, si possono ripe- valente vocazione agricola, con col- l’agricoltura vi svolge sempre un tere le parole di Luciano Bianciardi tivazioni estensive e intensive nella ruolo di primo piano anche grazie a che, nel secondo dopoguerra, de- pianura, aziende boschive nelle col- ingenti e prestigiosi investimenti scriveva Grosseto come "la città tut- line, viticoltura, pastorizia e alleva- esterni, come ad esempio la splendi- ta periferia, aperta ai venti ed ai fore- mento in stalla di animali da carne e da Tenuta di Montecucco, oppure le stieri, fatta di gente di tutti i paesi". da latte. nuove cantine all’avanguardia di Zo-

20 Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto delle esportazioni della Provincia di razione, esercizi commerciali e servizi. Grosseto. In tempi recenti, poi, sono stati rea- La storia della miniera è storia re- lizzati due importanti porti turistici, cente e tuttora ne permangono i se- a Marina di Grosseto e al Puntone di gni nei siti di archeologia industriale, Scarlino, che hanno affiancato il tra- nelle generose pensioni degli ex mi- dizionale approdo di Castiglione natori, nella presenza di un perdu- della Pescaia, dove, accanto alla nau- rante operaismo senza più operai ed tica da diporto, viene esercitata an- anche nel vivo ricordo della tragedia che la pesca e un’attività di trasporto della miniera di carbone di Ribolla, turistico per l’arcipelago toscano. Pozzo Camorra, dove nel 1954 per- Questa economia turistica soffre, sero la vita 43 minatori a causa di oggi, della agguerrita competizione nin, Antinori e Panerai-Rothschild. una esplosione di gas grisù. a livello globale e della insufficiente Particolare sviluppo negli ultimi an- capacità di fare sistema, ma ha anche ni ha avuto l’attività agrituristica, LA COSTA ampi spazi di miglioramento e svi- che costituisce, oramai, una realtà La costa è interessata prevalente- luppo, principalmente nell’obiettivo consolidata, qualificante e di succes- mente dal turismo, che nella Provin- di prolungare la breve stagione esti- so dell’offerta ricettiva nella Diocesi. cia di Grosseto significa principal- va, oramai dimostratasi antiecono- mente turismo balneare, ma anche, mica, attraverso una offerta turistica IL NORD in misura minore, dalla nautica e integrata che, accanto alla fruizione L’area nord della Diocesi, fra le Col- dalla pesca. del mare, proponga anche le molte line metallifere ed il Golfo di Follo- Anche lo sviluppo turistico della co- bellezze e riserve naturali della Pro- nica, è caratterizzata dalla millenaria sta grossetana è stato attivato e pro- vincia (fra le quali importantissima il storia dell’attività mineraria, gestita mosso da importanti investimenti Parco Regionale della Maremma, da ultimo dal sistema delle parteci- esterni: in particolare con la realizza- anche detto dell’Uccellina, che ha la pazioni statali e che è cessata defini- zione, negli anni ’60, del villaggio sua porta d’accesso principale all’Al- tivamente nel corso degli anni 90, svedese di Riva del Sole e del porto berese) e le sue risorse enogastrono- ma che ha lasciato una presenza im- di Punta Ala. Contemporaneamen- miche, culturali, storiche ed archeo- portante di industria chimica al Ca- te, poi, il turismo di massa indotto logiche (in particolare Roselle e Ve- sone di Scarlino (Tioxide - biossido dal boom economico ha sviluppato tulonia). di titanio, Nuova Solmine - acido una ricca economia locale, dal Pun- Gabriele Baccetti solforico). Un’industria, che, essen- tone di Scarlino sino a Marina di Al- Direttore Ufficio per la Pastorale do inserita nel mercato globale della berese, fatta di stabilimenti balneari, Sociale e del Lavoro chimica di base, genera gran parte campeggi, attività ricettive, di risto- Diocesi di Grosseto

Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto 21 IL VESCOVO NELLA COMUNITÀ ECCLESIALE: PASTORE, MAESTRO E GUIDA

di Don Sandro Spinelli

a nostra Diocesi di Grosseto atten- deva da tempo il vescovo, dopo Lil ringraziamento ed il saluto dato a Sua Eccellenza mons. Agosti- nelli che a fine 2012 è andato a guida- re la Diocesi di Prato. Da mesi i fedeli di questa Diocesi sentivano urgente la necessità di una guida per la vita di fe- de. Finalmente il Buon Dio, nella con- cretezza storica della Chiesa, ci ha do- nato il Vescovo Rodolfo Cetoloni. Eccellenza reverendissima e carissi- mo Padre Rodolfo, siamo colmi di le- tizia per la Sua venuta tra noi a Gros- seto. Come cristiani e come parte del gran- de popolo della Chiesa in Lei ricono- sciamo la dignità del vescovo: succes- sore degli apostoli. Ed è con questa sincera reverenza che l’accogliamo tra (cfr. Mc. 16,15)" (Veglia di Penteco- motto di Papa Francesco (tratto da noi. ste, 18 maggio 2013). Beda, il Venerabile). Caro Padre Ro- In attesa del Suo arrivo, ci siamo chie- Domandiamo per Lei e per il nostro dolfo, siamo tutti lieti con Lei in quan- sti quali fossero le ragioni profonde compito di vita cristiana, che ci stia a to scelto; scelto perché il Signore ha che sostenevano questa nostra evi- cuore questa preziosa sollecitazione. avuto misericordia della Sua persona. dente urgenza… che si faceva sempre Siamo infatti certi che il cammino ver- Questa misericordia è nata dalla ca- più pressante. so la disponibilità è il cammino ver- rità! Quella del Signore per Lei, quel- La grande tradizione della Chiesa e la so la letizia. Tanto più si va avanti la Sua per noi e la nostra per Lei. saggia letteratura cristiana ci hanno nella vita, tanto più la nostra persona Noi tutti abbiamo bisogno d’essere aiutato a riconoscere, a dar risposta- ha sete di letizia ultima, ha sete di pa- amati; Lei sia certo: è già amato da corpo al nostro bisogno. ce, sete di confidenza in Dio, insom- noi… perché sappiamo che in questo Reverendo Padre Rodolfo, la destina- ma, sete di unità. E questa unità, que- amore chiesto e donato si veicola la zione a Grosseto La raggiunge in que- sta possibilità di letizia, si realizza pro- carità di Cristo… che è la nostra co- sto tempo storico nel quale Papa prio nel dialogo intenso del proprio io mune salvezza. In questo passaggio di Francesco ci ha fatto ripetutamente con lo spirito di Dio, in cui entrano affezione scambiata in Cristo Gesù, è notare: "Quando la Chiesa diventa tutti i fratelli che abbiamo accanto. data ai discepoli la possibilità che si chiusa, si ammala, si ammala (…) La Eccellenza carissima, il compito che il possa diventare anche noi apostoli Chiesa deve uscire da se stessa. Dove? Signore Le affida, prima ancora di affi- nelle nostre case, in famiglia e sul po- Verso le periferie esistenziali, qualsiasi darLe la responsabilità della nostra fe- sto di lavoro. Sappiamo, infatti, per esse siano, ma uscire. Gesù ci dice: ‘An- de, delle nostre vite di fede, è senz’al- esperienza, che l’amore può, per dono date per tutto il mondo! Andate! Predi- tro un atto di misericordia verso di dello Spirito, distribuirsi senza dimi- cate! Date testimonianza del Vangelo!’ Lei. Miserando atque eligendo, dice il nuire.

22 Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto DAL CAPITOLO DELLA CATTEDRALE

ccellenza Reverendissima, carissimo Padre Rodolfo, il 28 maggio Eu.s. all’annuncio della Sua elezione a nostro Vescovo, Le comu- nicavo la gioia del Capitolo della Cattedrale e la disponibilità a se- guirLa nel servizio al Signore e al popolo di Dio. Lei rispondeva: " grato della vicinanza! Nella speranza del bene a cui Dio ci chiama!" Ed eccoci, Eccellenza a cominciare un cammino con la Festa del Pa- trono e del Pastore! La poetessa Elena Bono afferma che La Chiesa di Grosseto è la Chiesa di S. Lorenzo Martire e Primo Dia- l’uomo può amarsi e amare solo quan- cono della Chiesa di Roma, da dove arrivò presto in Maremma la sto- do si scopre amato gratuitamente da ria del Santo che, bruciando, testimoniò con gioia il suo Amore a Dio un Altro, da Dio. La su- e alla Chiesa, confermando così che prema imitazione di "il Signore ama chi dona con gioia"! Dio è dunque l’amicizia Eccellenza la sua venuta tra noi, sesto ed il perdono. "Nessuno Vescovo francescano della nostra sto- si ama veramente, […] / ria diocesana, regalatoci da Papa Di qui nasce il deserto / Francesco ancora agli inizi del terzo dentro e fuori di voi. / Ma millennio cristiano, ci fa uscire dal tu imita Iddio / nella mi- cuore il Cantico delle Creature per sericordia / che è la su- dire al Signore il nostro grazie e a Lei prema Perfezione. / Va’ e la nostra volontà a seguirLa dove in perdona te stesso, - / sor- nome di Dio vorrà condurci con rise a lui l’Illuminato." amore. (E. Bono, Il magrissimo Il Capitolo della Cattedrale, geloso asceta fece un intermina- custode della sua cattedra e primo at- bile cammino, in Poesie. tento ascoltatore delle sue pastorali Opera omnia, Le Mani, indicazioni, Le sarà sempre vicino nel Genova 2007, 408). cammino della Fede e della speranza lungo il quale l’amore di Cristo Eccellenza e caro Padre, mi piace, ri- vorrà spingerci con l’ilarità di S. Lorenzo, la libertà di S. Francesco cordare qui, le parole di Gregorio il d’Assisi sotto lo sguardo materno e premuroso della Madonna delle Teologo; proprio esse ci aiutano a Grazie. comprendere il dono e la missione del Il Proposto Vescovo tra i suoi fedeli. Mons. Franco Cencioni "Ora…prendi con noi ed anzi, davan- ti a noi, il tuo popolo: lo Spirito Santo te lo ha affidato, gli angeli te lo condu- cono, il tuo stile di vita ti ha reso de- ni, Milano 2000, 331). re condotte vicine a Cristo proprio at- gno di riceverlo… Insegna ad adorare In queste parole è contenuto il nostro traverso la Sua apostolica testimo- Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito augurio di buon arrivo a Grosseto. nianza, attraverso il Suo aiuto e per la Santo, in tre Persone, in un’unica glo- Venga quindi Signor Vescovo per forza dei sacramenti che celebrerà tra ria e in un unico splendore. Cerca ciò confermare la nostra fede: attraver- noi a Grosseto, donandoli a chiunque che è perduto, rendi forte ciò che è de- so la predicazione, la celebrazione dei li chiederà. bole, proteggi ciò che è forte". sacramenti, la vita della carità. Ne ab- Come Suoi figli e fratelli nella Diocesi Possa allora Lei, caro Padre Rodolfo, biamo davvero bisogno; è infatti at- di Grosseto, vediamo in Lei il padre "presentare al Signore un popolo scel- traverso le nostre esistenze, attraverso che nel tempo che vivremo insieme, to, gente santa, sacerdozio regale, in le personali professioni che sta la te- saprà educarci ad amare la Chiesa e a Cristo Gesù Signore nostro. A Lui la stimonianza a Cristo nel mondo. servirla nella missione quotidiana, se- gloria nei secoli dei secoli. Amen." Con umiltà Le chiediamo che le per- condo la sensibilità umana e cristiana (Disc.13,3; Tutte le orazioni, Bompia- sone che Lei incontrerà possano esse- che ognuno ha e nei luoghi dove il Si-

Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto 23 gnore ci chiama a vivere ogni giorno. vera e propria profezia, senza la quale Dio diventa, alla fine, disponibilità La Sua presenza di Vescovo in mez- il nostro cammino quotidiano fini- solo a noi stessi. La tentazione con- zo a noi e per noi, è motivo del rebbe, prima o poi, col ridursi ad un tinua di ridurre Dio alla nostra misu- profondo sentimento di gratitudine vagabondaggio privo di mèta. ra è istintiva e va perciò continua- per tutti i doni con i quali Dio, attra- Infatti i pastori, nella Chiesa, esisto- mente riordinata in un’apertura sem- verso di Lei, arricchirà le nostre esi- no perché tutto il popolo cristiano pre nuova e fiduciosa a colui che ci stenze che vivono in questa terra di possa contemplare l’amore fedele del guida. Lei è sicuramente l’autorità Maremma. Buon Pastore lungo le strade, non di della nostra comunità, l’autorità che Con tutti i credenti nell’unico Dio e rado travagliate, dell’esistenza. Dio pone al nostro fianco. Tanto più anche coloro che non professano Vivere è rinascere. Questo dice il si procede nella vita, tanto più si sco- nessuna fede e non si riconoscono in Vangelo, perciò riconosciamo che in pre che la disponibilità all’autorità nessuna religione vogliamo cammi- ciò sta il cuore del cristianesimo. Ci diventa disponibilità continua all’in- nare in amicizia e solidarietà. Di renda possibile il rinascere, il rico- finito, a Dio. tutti voglia essere compagno di viag- minciare dopo ogni difficoltà, dopo I fatti, gli avvenimenti a cui si deve ri- gio e a tutti voglia offrire ciò che a Lei ogni novità…, in ogni dislocazione spondere; gli altri, i fratelli, i più pic- è stato donato... nel corpo e nello spi- nella quale Dio ci chiama. coli, le persone che incontriamo, i rito. La Chiesa vive di un dialogo che av- poveri di cui doversi occupare, le co- Eccellenza, Padre, questo è il conte- viene continuamente tra l’opera di se che si leggono e tutto ciò che Dio sto nel quale Lei è stato collocato dal Dio, che ci raggiunge attraverso la ci mette davanti, han bisogno di ve- Buon Signore. Vedrà, è posto dentro Sua parola e i suoi sacramenti, e la rità; a Lei vescovo Rodolfo doman- un contesto fatto di genuina fede da nostra risposta, il nostro aprirci al diamo l’aiuto perché sia chiara, cri- parte di molti semplici uomini e don- suo gesto che ci perdona e ci rinnova. stiana ogni nostra relazione. ne, ma fatto pure di incredulità e a Abbiamo imparato che la Chiesa La Madonna delle Grazie - nostra volte di indifferenza. Incredulità che non è innanzitutto un’organizzazio- Patrona - Le conceda un abbandono sta pervadendo tanta parte del vissu- ne, una serie di programmi, ma è una vero e totale a Cristo in questa nuova to umano; indifferenza che fa dire a comunità di persone in cui l’evento circostanza nella quale è stato inviato tanti uomini che è possibile vivere di Cristo accade ora. E accade nella a vivere, cioè qui tra noi a Grosseto; senza nessun riferimento a Dio. misura del nostro sì a Dio che si ri- Le conceda un ardore apostolico pa- Dentro questa realtà trovano spazio propone attraverso il volto del Figlio. ziente ed instancabile per portare e le tante nostre domande; nelle rispo- Le chiediamo di aiutarci a dire il quo- testimoniare la fede nelle comunità ste che vorrà offrirci ci sarà dato di ri- tidiano sì per il nostro compimento. piccole o grandi di questo territorio, conoscere l’autorità della quale è Senza un rapporto confidente, virile - nel continuo rinnovarsi dell’affezio- stato investito. cioè drammatico - intenso e vero con ne commossa e intelligente alla no- La Sua predicazione sia per noi una chi ci guida, la nostra disponibilità a stra cara Chiesa grossetana.

24 Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto CON LO SGUARDO RIVOLTO AL FUTURO IL SEMINARIO, UN IMPEGNO PER LE VOCAZIONI di Don Giampaolo Marchetti*

ensando all’impegno per le vocazioni della nostra Chiesa Pgrossetana e all’arrivo del Ve- scovo Rodolfo come guida, mi tor- nano alla mente alcune parole tratte dal documento Pastores dabo Vobis quando parla della chiamata dei di- scepoli definendola "Vangelo della Vocazione": “La Chiesa coglie in questo ‘Vangelo della vocazione’ il pa- radigma, la forza e l’impulso della sua pastorale vocazionale, ossia della sua missione destinata a curare la na- scita, il discernimento e l’accompa- gnamento delle vocazioni, in parti- colare delle vocazioni al sacerdozio. Proprio perché ‘la mancanza di sa- cerdoti è certamente la tristezza di ogni Chiesa’, la pastorale vocazio- nale esige, oggi soprattutto, di essere assunta con un nuovo, vigoroso e più deciso impegno da parte di tutti i fe- deli, nella consapevolezza che essa non è un elemento secondario o ac- cessorio, né un momento isolato o settoriale, quasi una semplice parte, per quanto rilevante, della pastorale globale della Chiesa: è piuttosto, co- me hanno ripetutamente affermato i Padri sinodali, un’attività intima- mente inserita nella pastorale gene- rale di ogni Chiesa…” ( PDV, 34) Queste parole sono state l’obiettivo di questi anni che oggi affidiamo alla no messi in gioco per verificare quel- no, che diventa così punto di riferi- premura e alla preghiera del nostro lo che all’inizio poteva apparire co- mento per tutti coloro che si interro- Vescovo Rodolfo. me un semplice desiderio. gano sul senso della loro vita. L’attenzione va ora al nostro Semi- I Seminaristi passano parte della set- Sono presenti anche in alcune par- nario e ai nostri seminaristi che guar- timana nel Pontificio Seminario re- rocchie per conoscere la vita della diamo come il futuro della Chiesa gionale di Siena, ma dal venerdi alla stessa, dei gruppi e del popolo santo grossetana, giovani che hanno rispo- domenica trascorrono e condivido- di Dio che lì si ritrova per fare espe- sto alla chiamata del Signore e si so- no la loro vita nel Seminario diocesa- rienza di Cristo ed essere annuncia-

Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto 25 tori del Regno. questa esperienza che per noi, oggi, buita ad Ilario Casolani che raffigu- Ma quella del Seminario è una realtà diventa un tesoro prezioso da affida- ra non Maria circondata dagli apo- viva che ha comunque bisogno di re alle sue cure , carissimo Padre, e stoli, come vorrebbe la sua icono- cure e di preghiera, affinché un gior- all’intercessione materna di Maria grafia, bensì una Madonna con no coloro che sono chiamati diventi- Regina Apostolorum patrona del Se- Bambino. no autentici ministri di Cristo. minario. A Lei ci vogliamo rivolgere Perché questo? La spiegazione è Abbiamo bisogno della sua presen- perché continui a proteggerci e ad che, da sempre, la Regina degli Apo- za, Vescovo Rodolfo, che ci testimo- intercedere sante vocazioni alla no- stoli è stata la patrona del Seminario ni con la sua paternità il volto del Ri- stra Chiesa grossetana ! e questo quadro, da sempre, ha ac- sorto… per questo fin da ora le di- compagnato il Seminario nei suoi ciamo che il Seminario è la sua casa e Grazie carissimo Padre per il bene spostamenti di sede fin dalla fine la sua famiglia! che farà nella nostra Chiesa e per lo dell’800, come è attestato da alcune sguardo attento verso quella piccola scritte sul retro della cornice. Un punto di forza che voglio sottoli- preziosa porzione che è il Seminario Questo legame storico ed affettivo neare è l’esperienza, giunta al deci- diocesano. ce la fa venerare come patrona del mo anno, dei "finesettimana": un sa- Seminario con questo titolo. bato e una domenica durante i quali SOTTO LO SGUARDO Ogni anno nella vigilia di Pentecoste i giovani della nostra diocesi posso- DI MARIA REGINA il Vescovo, i sacerdoti, i seminaristi, no condividere la vita dei seminaristi DEGLI APOSTOLI e tanti fedeli si ritrovano per celebra- e discernere la propria vocazione. Nella Cappella interna, a lei dedica- re la sua festa e recitare l’atto di affi- Se oggi il Seminario ha una sua vita ta, si trova la tela rappresentante damento a Maria. lo dobbiamo sicuramente anche a Maria Regina Apostolorum patrona Anche questo diventa un momento questo! del Seminario vescovile. importante della vita del Seminario. Sono tanti coloro che hanno fatto È questa una tela seicentesca attri- *Rettore del Seminario vescovile

26 Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto PADRE RODOLFO, LA REALTÀ ASSOCIATIVA DIOCESANA LA ASPETTA

oco dopo la notizia della nomina di S.E. mons. Cetoloni a Ve- Pscovo di Grosseto, anche la CDAL (Consulta Diocesana Aggre- gazioni Laicali), seguendo l’esempio del presidente diocesano AC, ha in- dirizzato al nuovo Ordinario il breve cenno di saluto, che si riporta di se- guito:

L’ASPETTIAMO, ECCELLENZA

Dopo le belle parole indirizzateLe da Davide per l’A.C. grossetana, è quanto- meno doveroso che anche la Consulta diocesana delle Aggregazioni laicali ri- volga al nuovo Pastore la gioia di riave- re una guida per le pecorelle delle aggre- gazioni, dopo mesi di pascolo sbandato e stanco. Sono pecorelle un po’ spelacchiate, che non danno tanta lana per riscaldare l’altro, né tanto latte per sostenerlo, nep- pure troppo liete di stare in branco, ma piuttosto contentandosi di riposarsi qua Nell’attesa di incontrarLa personal- (i seguaci dell’insegnamento e dell’e- e là, magari specchiandosi in qualche mente, Le assicuriamo le nostre preghie- sempio di Cristo, che a Lui si dovreb- pozza fine a se stessa. re. bero conformare nel dono di sé al Una nota lieta può anche darla l’im- Con filiale affetto. prossimo), ma pure la pochezza delle magine del vino (dato che dentro den- Il segretario della C.D.A.L. associazioni ecclesiali, che per essere tro le forze ci sono). Quell’insieme di Paolo Mascagni tali dovrebbero corrispondere ai cin- zuccheri, gas, aromi e sapori - che ben que criteri di ecclesialità della Christi- represso e formato in bottiglie robuste Poche parole, dettate non tanto dal fideles (vocazione alla santità - con- con tappi a tenuta - col tempo si dona in "si ride per non piangere" quanto dal fessare la fede cattolica - vivere la co- frizzante liquore. Così noi: aspettiamo desiderio di affidarsi nelle mani di un munione - fine apostolico - presenza il cantiniere. Padre, che senza bisogno di tante nella società), corrispondenza non Sono queste poche pennellate a rendere spiegazioni ben conosce le realtà as- astratta, ma riferita all’essere ed agire un quadro forse più di sfiducia che di sociative locali e ben comprende la della specifica aggregazione grosseta- realtà, ma vogliono delineare quel che nostra pochezza. na. sinceramente, senza trionfalismi si met- La pochezza dei singoli, che senza es- Mons. Cetoloni sa bene che il fervore te con fiducia nelle Sue mani. serlo solitamente si dicono "cristiani" di rinnovamento e di attività del do-

Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto 27 po il Concilio ha prodotto un prolife- cesse mons. Franco Cencioni, quale AC (Gervasio, Bignardi, Miano) dei rare di movimenti e gruppi mossi assistente generale delegato vescovi- Segretari generali nazionale e regio- dalla ricchezza dei doni dello Spirito. le (fino ad oggi) e a Grilli Aldo Spi- nale della Consulta e molti altri an- Là dove prima c’era la sola Azione nosa, quale Segretario Generale (fi- cora di vario genere. Cattolica e pochi altre associazioni no al 2007) . Dopo la segreteria di Da sottolineare pure l’attenzione al legate a ordini religiosi o confraterni- Lorenzo Fantacci (dimessosi nel sociale: dalle campagne referendarie te, si hanno ora circa 70 aggregazioni 2010) l’incarico, dopo la reggenza sull’aborto sulla procreazione medi- a livello nazionale (CNAL) e ben 38 del Comitato Presidenti (A. Spinosa, calmente assistita e sperimentazioni a livello della nostra piccola diocesi D. Monaci, A. Furzi, S. Rimola, M. sugli embrioni (con tutte le proble- di Grosseto. Vero è che la maggior Bruscoli e G. Pepe Tesoriere) è stato matiche sulla vita, dalla nascita alla parte di esse, dopo l’entusiasmo ini- affidato a Paolo Mascagni (dal 2012 morte), alla famiglia, alla scuola, alla ziale si sono via via "spelacchiate" co- fino ad oggi). collaborazione con la Caritas. me numero di iscritti, rimanendo al- In tutti questi anni - e l’avvicendarsi Naturalmente non è mancata la pre- cune pressoché prive di rappresen- di Vescovi e Amministratori: Adel- senza attiva ed organizzativa per mis- tanza concreta. È anche vero che al- mo, Angelo, Giacomo, Giacomo, sioni popolari, Pellegrinatio Mariae, cune talora sono più appagate dal- Franco, Gugliemo (e ora Rodolfo) - Settimana preghiera unità dei cristia- l’apparire che dall’ essere veri stru- la Consulta ha cercato di esser pre- ni, animazione Via Crucis, Pellegri- menti di Chiesa, facendo del proprio sente nella realtà eccclesiale locale. naggi, Veglie e Processioni. carisma più un vanto che un dono Da sottolineare l’attenzione agli Né sono infine da dimenticare le per gli altri. Eppure i carismi sono di- eventi e documenti della Chiesa, via particolari sottolineature alla comu- versi e, ben coordinati, potrebbero via approfonditi con studi, tavole ro- nione gioiosa fra aggregazioni delle esser davvero più incisivi nelle realtà tonde e conferenze: dal Sinodo dei annuali Feste della Villa (del Semi- locali. Vescovi sulla missione dei laici (da nario di Roccatederighi) e successi- È questa infatti la ragion d’essere del- cui derivarono l’esortazione aposto- vamente quelle all’Argentario, a Boc- la Consulta: mettere in comune i lica Christifideles laici e poi la nota pa- cheggiano, a Siloe. propri doni per il bene della Chiesa. storale Le aggregazioni laicali nella L’associazionismo non è quindi del Cosa difficile però quando i respon- Chiesa, che tuttora costituiscono i ca- tutto assente, anche se associati e sabili alle riunioni diocesane non pisaldi e manuali del laicato), alle im- chierici spesso (e volentieri) dimen- partecipano o lo fanno in modo sal- plicazioni pratiche dei Convegni di ticano quel che ha ben sottolineato il tuario, senza riportare all’interno del Loreto, Palermo e Verona con i rela- Concilio: che trattasi di aggregazioni proprio gruppo le decisioni comuni, tivi ambiti. di laici, proprio come tali, impegnati per la realizzazione dei progetti pa- Come pure per le Encicliche sulla nel raggiungimento dei fini della storali del Vescovo. dottrina sociale della Chiesa e per gli Chiesa. Frequenti invece le invasio- Tutto questo ed altro ancora mons. Orientamenti pastorali decennali ni di campo di chierici laicizzati e, so- Cetoloni lo ha certo compreso da Comunicare il Vangelo in un mondo prattutto, di laici che si conformano quelle poche parole indirizzategli. che cambia, Educare alla vita buona il più possibile al clero, limitando il Quel che forse non sa (e che può in- del Vangelo. campo d’azione alla sacrestia e pie teressar pure i già tediati, lettori di La partecipazione attiva, anche a li- devozioni. Toscana Oggi-Rinnovamento) è che vello organizzativo, dei grandi eventi Ora, con la venuta di Padre Rodolfo, a Grosseto la Consulta (allora deno- mondiali e locali: dal Giubileo del nel periodo che egli cercherà di com- minata Consulta per l’apostolato dei 2000 alle GMG, dal 850° anniversa- prendere meglio le peculiarità della laici) fu istituita nel giugno 1980 da rio del trasferimento della diocesi da nostra realtà locale, anche noi, con S.E. mons. Adelmo Tacconi, com- Roselle, alla visita del Papa a Grosse- rinnovato impegno dovremo inter- prendeva n. 32 associazioni, con to; dal 700° anniversario della nostra rogarci sul nostro essere ed agire da mons. Roberto Nelli come assistente Cattedrale al Sinodo (interrotto). laici per accrescere e diffondere la fe- vicario episcopale e Aurelio Grilli co- Da ricordare l’attività formativa di de negli aspetti più problematici di me Segretario Generale. Successiva- catechesi adulti, lectio divina, corsi bi- oggi della famiglia, del lavoro e della mente nel 1994 , con S.E. mons. An- blici annuali e non, corsi sulla Chiesa cultura. gelo Scola, fu riformata, a norma dei e sul laicato… organizzati anche con Buon lavoro monsignor Vescovo e più recenti documenti della Chiesa, interventi esterni di rilievo: di vesco- buon lavoro alle nostre associazioni con nuova denominazione (CDAL) vi (mons. Tagliaferri, mons. Castel- sotto la sua guida. e nuovo Satuto. A mons. Nelli suc- lani, mons. Fiordelli…), presidenti A.S.

28 Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto

LA CARITAS E IL CONTESTO SOCIALE

on potendo vedere Cristo centro nel capoluogo anche per quan- paura, oltre che sfiducia e cala la soli- con gli occhi, non possia- to riguarda le nuove sfide che inter- darietà "ordinaria". Aumentano, così, “Nmo esprimergli il nostro pellano la Chiesa di fronte a bisogni e le famiglie in difficoltà, alle prese con amore, possiamo però vedere sempre il povertà emergenti. Sfide rese ancor problemi impellenti. E infatti c’è un prossimo e fare per lui quel che faremmo più impegnative, negli ultimi anni, aumento dei pacchi viveri che sia co- per Cristo, se lo vedessimo. Oggi quel dall’aumento esponenziale della po- me Caritas diocesana che come Cari- medesimo Cristo vive nelle persone polazione residente soprattutto nel tas parrocchiali consegniamo. emarginate, disoccupate, trascurate, af- territorio comunale di Grosseto: se, famate, ignude e senza tetto. Sembrano infatti, nel 2001 la popolazione rileva- UN SALTO DI QUALITÀ persone inutili allo Stato e alla società: ta dall’Istat era di 71.142 persone, nel La Chiesa, in questo frangente stori- nessuno ha tempo per loro. Sei tu e sono decennio successivo è stato un co- co, deve saper compiere un salto di io, nella nostra quotidianità di cristiani - stante crescendo. Nel 2011 si è supe- qualità nell’approccio ai problemi so- degni dell’amore di Cristo se il nostro rato le 78.400 unità, oggi gli 80.000 ciali. Fa già moltissimo, ma quel che amore è vero - che dobbiamo trovarli e abitanti. Si è trattato di un fenomeno più deve starci a cuore è essere un se- aiutarli; essi sono là perché noi li trovia- nuovo, che ha proiettato il capoluogo gno. La Caritas, per esempio, non è e mo". maremmano in una dimensione fino- non può essere vista come un ente di Ci facciamo guidare dalle parole della ra sconosciuta, quella di una città di beneficienza o di assistenza: fa anche Beata madre Teresa di Calcutta, a cui dimensioni medio-grandi, che sta co- questo, certo, ma prima di tutto deve è intitolata la decima e più giovane noscendo un fenomeno immigratorio essere e deve apparire come il segno parrocchia eretta nella città di Grosse- costante (seppure governabile) e che di una Chiesa che si "confonde" con le to, per cercare di fotografare al meglio deve fare i conti con la richiesta di sofferenze dell’umanità, che si sporca lo spaccato sociale entro il quale agi- nuovi servizi, soprattutto di natura so- le mani, che scende negli "inferni" che sce la Caritas. Un’azione che, prima di ciale e socio-assistenziale, rispetto ai feriscono tante donne e tanti uomini tutto, deve e vuole essere un segno di quali la Chiesa, attraverso i suoi orga- nella loro dignità di persone e di figli testimonianza dell’amore di Cristo Si- nismi caritatevoli, svolge un ruolo im- di Dio e che sa farsi compagna di viag- gnore: un amore sconfinato, né trop- portante, per certi versi insostituibile, gio e parte integrante di questa uma- po basso perché qualcuno possa re- ma sicuramente insufficiente rispetto nità sofferente. Non siamo il pronto starne fuori, né tanto alto da risultare alla richiesta in continuo aumento di soccorso che somministra terapie inafferrabile; un amore senza misura, servizi di prima accoglienza e di socia- d’urgenza; siamo invece il medico che un amore che richiede sacrificio, im- lizzazione. cura per arrivare alla guarigione com- pegno, dedizione, fantasia (la fantasia Quello della Diocesi di Grosseto è un pleta. La fame, la povertà, l’indigenza della carità), ma anche nuove e sem- territorio che sta mutando repentina- non devono mai ledere la dignità di pre più mirate competenze, perché mente e che ci chiama a nuove letture nessuno. per essere lievito e fermento nella e nuove risposte ed è anche un territo- complessa società odierna il volonta- rio che sta subendo una certa involu- ACCOGLIENZA rismo, anche in ambito ecclesiale, ri- zione nelle relazioni sociali, dominate Uno dei fronti sui quali la Caritas sta sulta essere insufficiente e talvolta per lo più dalla paura e da un atteggia- orientando le sue energie è quello del- perfino inadeguato. mento di difesa del proprio acquisito, l’accoglienza e dell’integrazione dei invece che dalla fiducia. Colpa della fratelli che arrivano da Paesi lontani IL CONTESTO SOCIALE crisi, ma non solo. Certamente la pre- (rumeni, magrebini, albanesi, popola- Il territorio entro i cui confini rientra carietà, la perdita del lavoro, le diffi- zioni dell’est). La nostra resta una ter- la Diocesi di Grosseto ha il suo epi- coltà economiche ingenerano anche ra sostanzialmente accogliente verso

30 Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto "l’altro", ma questi sentimenti di aper- samento, la paura del domani e che mettendo a disposizione alloggi di tura - che lo scrittore grossetano Lu- oltre a mancare di cose materiali, emergenza sulla base di una graduato- ciano Bianciardi ha riassunto nella ce- spesso sono privi anche di legami so- ria comunale, mentre la Caritas dà il lebre immagine di Grosseto, città ciali forti, di relazioni ed amicizie soli- suo apporto gestendo quattro appar- "aperta ai venti e ai forestieri" - stanno de. Il progetto "Famiglie per le fami- tamenti (tre in via Adriatico e 1 in via in certi frangenti mostrando un’invo- glie" vuole, pertanto, essere un per- Goldoni, a Grosseto). Gli alloggi di luzione nel segno della chiusura e del corso di accompagnamento e di con- via Adriatico sono stati inaugurati il difensivismo, fino a dare sfogo alla divisione in cui famiglie che non sono 20 gennaio 2012 grazie alla disponibi- paura del diverso. afflitte da problemi economici metto- lità di Unicoop Tirreno, proprietaria La Chiesa di Grosseto, attraverso la no a disposizione un po’ del loro tem- degli immobili concessi per otto anni Caritas e altre realtà di volontariato po e di se stesse per andare incontro in comodato d’uso gratuito. La Dio- come L’Altra città, ha per questo mo- ad altre che, invece, versano in diffi- cesi, grazie ai fondi dell’8 per Mille e a tivo elaborato alcuni strumenti che coltà. Si tratta di un accompagnamen- risorse proprie ne ha cambiato la de- vanno proprio nel senso della costru- to pedagogico che educa entrambe le stinazione in tre piccoli appartamenti zione di una fraternità visibile. parti a riacquisire fiducia e speranza. Il da 35 metri quadri l’uno composti da bisogno, infatti, solitamente fa chiu- soggiorno-cucina, camera matrimo- FAMIGLIE dere in se stessi e fa perdere dignità ed niale e bagno, oltre a spazi comuni. PER LE FAMIGLIE è così che si rompe il tessuto sociale: Gli alloggi vengono messi a disposi- ED EMERGENZA per ricomporlo non basta dare cose, zione di nuclei familiari in momenta- ABITATIVA ma è importante offrire anche la pro- nea situazione di forte bisogno. Vo- Il primo progetto si chiama "Famiglie pria compagnia, l’amicizia, la relazio- gliono essere un’oasi per riprendere per le famiglie". Siamo partiti dalla ne, la presenza. fiato dai problemi economici, recupe- constatazione che la ferita invisibile - e L’altro versante che la Chiesa di Gros- rare serenità e quella dimensione di per questo più dolorosa - di chi attra- seto sta cercando di fronteggiare è intimità senza la quale non c’è fami- versa un momento di difficoltà eco- quello dell’emergenza casa. C’è un glia. E’ in questo contesto che si inse- nomica o di assenza di lavoro è la soli- numero crescente di famiglie che non risce il progetto "Famiglie per le fami- tudine. Anche a Grosseto ci sono riesce più a pagare l’affitto, diventa glie". Alcune coppie di sposi della dio- molti nuclei familiari che vivono in morosa e subisce lo sfratto. I servizi cesi, infatti, hanno deciso di mettersi completa solitudine il dolore, lo spae- sociali di parte pubblica sovvengono in gioco affiancando altre coppie con

Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto 31 figli che abitano gli appartamenti della diocesi. Il tentativo è proprio quello di uscire dalla logica assistenzialistica del dare beni materiali, per entrare invece nella logica di Gesù che dice: “Date loro voi stessi da mangiare!”. La cop- pia che affianca non è fatta di super eroi, men che meno di "maestri" che insegnano ad altri "come si fa" a trova- re lavoro, "come si fa" a pagare le bol- lette, "come si fa" a fare la spesa… Le nove coppie che hanno scommesso in questo progetto hanno un solo com- pito: stabilire una relazione, un’amici- zia con famiglie che vivendo la diffi- coltà dell’indigenza sono portate a chiu- dersi oppure vedo- no le porte sbarrate. Oggi una delle emergenze è infatti la crisi di relazioni, che nasce dal riem- pire di cose, più che gno: siamo noi a LA PIAGA DEL LAVORO di volti, gli spazi libe- scegliere per loro E IL COOPERATIVISMO ri dell’esistenza. E ciò di cui necessi- DA SVILUPPARE così quando una fa- tano o di cui hanno Il territorio della diocesi di Grosseto miglia cade nel biso- desiderio di man- vive, però (come ormai la gran parte gno spesso si trova giare, mentre al- della nazione) la piaga dell’emergen- sola. Se la Caritas è l’Emporio sono le za lavoro. La crisi economica sta met- un segno della tene- famiglie che riem- tendo in ginocchio un tessuto produt- rezza di Dio, questa tenerezza può piono il loro carrello della spesa sce- tivo caratterizzato per lo più da picco- concretizzarsi solo nel volto amico di gliendo autonomamente. La fame, le e piccolissime imprese, il più delle un fratello: in questo caso di alcune infatti, non deve ledere il principio volte a conduzione familiare, manca coppie di sposi. della scelta. L’Emporio funziona co- una forte presenza di insediamenti in- me un piccolo market aperto due vol- dustriali (se si eccettua la zona de La L’EMPORIO te a settimana: il lunedì dalle 9.30 alle Botte, a Scarlino, e qualche realtà nel DELLA SOLIDARIETÀ 12.30 e il venerdì dalle 15 alle 18. At- capoluogo, peraltro quasi tutte in cri- L’altro progetto, partito in via speri- tualmente sono 35 le famiglie inserite si) e anche il turismo e commercio - mentale pochi mesi fa sulla scorta del- nel progetto, sulla base di colloqui di che nel tempo hanno rappresentato l’esperienza maturata nella diocesi di valutazione. L’Emporio della Caritas un’importante risposta alla domanda Prato, è l’Emporio della solidarietà, al- si avvale di una decina di volontari e di lavoro stagionale - stanno subendo lestito in via Pisa, all’interno di locali dell’apporto di tre ragazzi con un pro- i pesanti contraccolpi della crisi, che a messi a disposizione in comodato d’u- getto di reinserimento. Siamo partiti cascata si riversa sui livelli occupazio- so da un privato. Qui un nucleo consi- grazie al sostegno diretto di una cate- nali, sul tipo di contratti applicati e stente di famiglie in stato di bisogno si na di supermercati e di alcune aziende sulla loro durata sempre più breve, reca a fare la spesa. L’esperienza si ba- grossetane del settore agroalimenta- tanto da mettere a rischio perfino l’ac- sa sul principio per cui anche i poveri re, oltre a donazioni che riceviamo at- cesso all’indennità di disoccupazione hanno diritto a scegliere. L’Emporio traverso i cesti collocati in due super- "mini" (che si acquisisce con 13 setti- non è un servizio assistenziale, ma il mercati cittadini nei quali, chi va a fa- mane continuative di lavoro). Su que- tentativo di ribaltare la logica con cui re la spesa può lasciare qualche pro- sto versante la Chiesa diocesana può spesso aiutiamo chi è in stato di biso- dotto che vuol donare. ancora fare molto, non limitandosi a

32 Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto offrire servizi e progetti di solidarietà alcuni spazi del seminario vescovile di per chi è già sprofondato nel dramma via Ferrucci, oggi è attiva vicino al fiu- della disoccupazione, ma favorendo a me Ombrone, in località La Steccaia e monte la nascita di percorsi lavorativi attualmente segue 25 ragazzi. e imprenditoriali come il sistema coo- perativistico, di cui la Chiesa nei seco- IL SOGNO: UN CENTRO li è sempre stata protagonista e antici- DI CONTRASTO AL DISAGIO patrice, nonché favorendo l’autoim- Una delle carenze più evidenti che la prenditorialità, aiutando soprattutto i Chiesa di Grosseto si trova a dover giovani ad entrare concretamente nel fronteggiare è l’assenza di strutture mondo del lavoro. Proprio il mondo adeguate per assistere e accogliere i canti servizi in loco che portiamo giovanile deve rappresentare ancora senza fissa dimora o persone che han- avanti. Il Centro di ascolto diocesano di più un "campo di lavoro" per la no bisogno di un’accoglienza sporadi- consente prima di tutto di accogliere Chiesa diocesana, non solo sul fronte ca. L’unica realtà presente attualmen- le persone in stato di bisogno, per co- della formazione umana e cristiana, te è il micro dormitorio (quattro posti struire intorno alla situazione del sin- ma anche dell’aiuto alla crescita e alla letto) realizzato presso la parrocchia golo un progetto a misura ed è affian- professionalizzazione. La realtà gros- di S. Giuseppe Benedetto Cottolen- cato dai Centri di ascolto presenti nel- setana non è mai stata "generosa" sul go, a Grosseto, gestito dall’associazio- le 10 parrocchie del capoluogo e in piano lavorativo con le nuove genera- ne L’altra città-Le querce di Mamre. quelli della parrocchia di Bagno di zioni: l’azienda più grossa del territo- Da anni siamo impegnati a far conver- Gavorrano e a Nomadelfia. Nel corso rio resta la Asl, mentre il fenomeno gere l’impegno delle istituzioni nella del 2012 le persone ascoltate dal Cen- cooperativo offre ancora segnali mol- realizzazione di un centro per il con- tro diocesano e da quelli parrocchiali to timidi (se si eccettuano due espe- trasto al disagio sociale, ma al di là di hanno superato le 900 unità (nel rienze: quella della cooperativa di tipo qualche tentativo senza esiti positivi, 2010 erano state 683). A Uscita di Sicurezza, che impiega ol- non siamo riusciti ad andare. Attual- Il Centro di accoglienza mira, invece, tre 300 soci-lavoratori, e la cooperati- mente è in costruzione, presso la par- a sovvenire ai bisogni primari della va Arcobaleno, che ne impegna 200 rocchia Maria SS. Addolorata (nel persona: il cibo, l’igiene, il cambio di circa) ed è prevalentemente orientato quartiere Gorarella di Grosseto) la indumenti (circa seimila l’anno), che nella gestione di servizi dati in appalto Casa della Carità, che nelle intenzioni forniamo in un clima il più possibile dalle istituzioni pubbliche nel settore dovrà assolvere alla funzione di dare accogliente. Nel corso del 2012 il dell’educazione alla prima infanzia o una prima accoglienza a persone in Centro di accoglienza ha notevol- nell’assistenza alla terza età per lo più difficoltà, ma il progetto ambizioso è mente aumentato il proprio impegno in strutture residenziali sanitarie. Spa- quello di un vero e proprio centro di distribuendo quasi 23 mila pasti, ga- zi per un impegno ulteriore, in settori contrasto alle marginalità. rantendo quasi quattromila docce, finora poco "battuti", ce ne sono e la tremila cambi di biancheria intima e Chiesa può farsene interprete. CARITAS: 40 ANNI distribuendo 458 pacchi viveri. Nei A SERVIZIO DEGLI ULTIMI primi cinque mesi del 2013 i pasti di- DEVIANZE E DIPENDENZE: Il 12 aprile 2014 la Caritas diocesana stribuiti sono già 12 mila, mentre DA 25 ANNI IL CEIS compirà 40 anni. Un traguardo im- 2668 sono gli indumenti forniti e oltre La Chiesa diocesana è impegnata an- portante, frutto della lungimiranza duemila le docce effettuate. che a fronteggiare le emergenze legate dell’allora vescovo Primo Gasparri Un servizio costante, portato avanti alla tossicodipendenza e all’alcooldi- che nel 1974 volle dare immediato se- da volontari che in molti casi vedono pendenza, dovendo fare i conti con guito alla volontà di papa Paolo VI di aumentare la loro età anagrafica, ma un continuo e progressivo abbassa- superare la POA (Pontificia opera di che viene svolto sempre con entusia- mento dell’età della prima assunzio- assistenza) con la Caritas. smo, dedizione e senso di fraternità, ne. Nell’approccio con l’alcool, ad consapevoli che "Caritas Christi urget esempio, l’età è scesa a 12 anni. In I PRINCIPALE SERVIZI nos" (2Cor 5,14), perché "se la fede ci questo campo la Chiesa è presente at- La Caritas diocesana ha sede in via fa essere credenti e la speranza ci fa es- traverso il Ceis (Centro di solida- Ferrucci, in spazi ricavati all’interno sere credibili, è solo la carità che ci fa rietà), che da 25 anni offre un pro- del Seminario vescovile, in cui sono essere creduti" (don Tonino Bello). gramma terapeutico ai ragazzi. La presenti la Mensa dei poveri, il Centro A cura della Caritas struttura, originariamente ricavata in di ascolto che sono i due più qualifi- diocesana

Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto 33 FONDAZIONE GIOVANNI CHELLI, AL SERVIZIO DELL’EDUCAZIONE E DELLA CULTURA

NASCITA cialmente delle nuove generazioni; DELLA FONDAZIONE • concorrere alla crescita culturale e Nella Lettera Pastorale di Mons. sociale della Maremma, nel solco già Franco Agostinelli, del 5 novembre aperto a suo tempo dal canonico Gio- 2002, veniva indicata una priorità su vanni Chelli, che a metà dell’800 si era tutte: l’educazione dei giovani: "La adoperato per lo sviluppo di questa sfida che riguarda tutti coloro che hanno terra fondando la prima Biblioteca cit- a cuore la nostra comunità civile parte tadina e raccogliendo le opere che co- dall’educazione. Occorre offrire ai gio- stituiranno il nucleo originario di vani proposte educative credibili e coin- quello che diventerà il Museo Archeo- plessivamente le Scuole della Fonda- volgenti, nella famiglia, a scuola, nel logico. zione Chelli contano oltre 250 alunni tempo libero, nella vita quotidiana". e circa 50 collaboratori. Con questo scopo, il 26 giugno 2003, LE SCUOLE con Decreto del Vescovo di Grosseto, DELLA FONDAZIONE QUALE ESPERIENZA la "Fondazione Giovanni Chelli" è stata CHELLI DI FEDE NELLA SCUOLA? costituita come Fondazione di reli- Nella sua prima Lettera Pastorale del 5 "La scuola dovrà attuare questo grande gione, sviluppando quanto già avviato novembre 1992 Mons. Angelo Scola compito, attraverso la sua natura speci- precedentemente dai Vescovi Mons. aveva scritto: "È auspicabile che anche fica di luogo di insegnamento e di ap- Scola e Mons. Babini e portato avanti nella nostra Diocesi esistano, in futuro, prendimento. Essa è quindi un’introdu- negli anni successivi da Mons. Roberto non soltanto scuole materne ed elementari zione alla realtà totale, attraverso la Nelli, Rettore del Seminario e Vicario fatte da cattolici ma anche scuole medie comunicazione di un sapere vitale che si per la Scuola cattolica. Oltre alla Dio- inferiori e superiori. Esse, lungi dal costi- articola in discipline precise, in materie, in cesi di Grosseto, fondatori sono il Se- tuire un ghetto rappresenterebbero una atteggiamenti, in uno stile che deve ca- minario Vescovile e la Congregazione possibilità aperta a tutti, anche a coloro ratterizzare l’insegnamento, lo studio e la delle Suore di S. Anna. Alla Fonda- che non si professano cattolici, di un’e- convivenza". zione è stata poi riconosciuta anche la ducazione chiaramente identificata. Inol- L’esperienza di insegnamento e i rap- personalità giuridica di diritto civile tre consentirebbero una ulteriore e valida porti personali coltivati in 10 anni di con Decreto del Ministro degli Interni occasione di scambio e di dialogo cultu- docenza al Liceo Chelli fanno capire il 16 gennaio 2004. rale all’interno di una società plurali- quanto sia vera questa frase. La Fondazione si propone di diffon- stica". La scuola ha un suo modo proprio di dere l’educazione e cultura cristiana, È con questo spirito che nel 1994 nac- avvicinare a Cristo e alla Chiesa che cercando di rispondere alle esigenze e que la Scuola Media "Madonna delle non è quello della parrocchia e non alle sfide che emergono nel nostro Grazie". Nel 1997 nacque il Liceo Clas- può essere confuso con quello di un tempo e nel nostro territorio. sico "G. Chelli", mentre nel 2002 fu av- gruppo giovanile parrocchiale. L’ideale A tal fine si è voluto: viato l’indirizzo Scientifico. Tutte que- sarebbe che le varie esperienze fossero • costituire un soggetto nuovo, unendo ste scuole hanno sede, in via Ferrucci complementari e che mirassero ad in- quelle forze della Chiesa Diocesana 11, nei locali messi a disposizione dal cidere sugli aspetti profondi della per- che già lavorano nel campo della for- Seminario. Nel 2003 è stata affidata sona. mazione cristiana; alla Fondazione anche la Scuola Ma- Compito della scuola - obbligatoria, di • favorire lo sviluppo di luoghi ed ini- terna "San Giuseppe". Nel 2012 è nata fatto, fino alle superiori per tutti i nostri ziative di incontro e di educazione, spe- la Scuola di Musica "G. Chelli". Com- studenti - è formare l’intelligenza e la

34 Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto conoscenza delle cose attraverso il suo alle esigenze e alle sfide che emergono 2.2. La filiera metodo specifico: lo studio, le verifiche nel nostro tempo e nel nostro territo- La Fondazione intende offrire itinerari periodiche, la disciplina, la vita co- rio. scolastici che accolgano lo studente mune nella classe e la relazione con il dai primi anni di vita e lo accompa- corpo docente. L’ora di religione può 2. Il plus educativo gnino alla maturità attraverso percorsi fornire un contributo alla conoscenza Le nostre scuole hanno ragione di esi- scolastici che - pur caratterizzati da una di sé e della religione, ma non può far stere perché la Chiesa di Grosseto di- specifica finalità formativa e dal ri- conseguire esperienze dirette di fede. venga maggiormente capace di svolgere la spetto dell’autonomia delle scuole e La specificità della scuola cattolica è missione che lo stesso Signore ci ha affi- della libertà di insegnamento - realiz- l’essere "fondata sul Vangelo", così dato: un’appassionata opera di educa- zino un curricolo verticale, basato su come ricordava Benedetto XVI alla zione. Per questo motivo assumono approcci educativi attivi e condivisi. A sua Diocesi. Tale peculiarità traspare, un’identità chiara che le contraddi- tal fine è necessario individuare ap- più che da iniziative dirette, dall’am- stingue e le differenzia dalle altre pro- procci metodologici comuni che ren- biente, dal volto di ogni singolo do- poste scolastiche. dano la proposta formativa efficace e cente, dal tipo di rapporti che si vi- La nostra scuola deve essere un luogo di coerente coi nostri principi. Conside- vono, dal modo in cui vengono educazione integrale di tutta la persona, rato che la Fondazione Chelli anno- affrontati e risolti i problemi. La vita sa- deve introdurre tutto il ragazzo a tutta la vera tra gli scopi statutari quello di "ag- cramentale, tipica della parrocchia, a realtà, e dunque rendere ragione di ciò gregare le forze vive della Chiesa che scuola rimane l’eccezione legata ai mo- che si è e di ciò che si incontra. operano nell’ambito educativo", risulta menti liturgici e di vita della scuola. Per questo motivo dobbiamo, tutti in- decisivo individuare e rafforzare colla- Molto efficaci per un’esperienza di sieme, condividere un percorso di co- borazioni e sinergie con le attività fede sono risultate le esperienze "semi- struzione di identità fondato sull’an- svolte nell’ambito dell’educazione cat- scolastiche" guidate, come il coro, i tropologia cristiana che si articoli in tolica dalle parrocchie, dalle associa- campi estivi, i viaggi. modelli educativi ed organizzativi pro- zioni, dalle cooperative e dalle congre- Tali esperienze risultano particolar- pri di una scuola libera. gazioni. mente utili se sono proposte e accom- Fra gli elementi distintivi delle scuole pagnate dal personale della scuola. In ciò che si persegue in maniera più si- 2.3. Un’unica strada questi anni ci sono state molte inizia- gnificativa è un rapporto tra insegnanti La Fondazione mira ad offrire alle fa- tive positive: ricordo in particolare il ed alunni in cui la persona sia al centro miglie un percorso formativo com- cammino di Santiago, condiviso tra e un’istruzione che non sia fine a se pleto per i figli: dal nido alla scuola del- scuola e seminario, dove la vita insieme stessa ma aiuti la crescita di tutta la l’infanzia, proseguendo con la scuola ci ha reso veramente Chiesa che cam- persona ed esprima una visione cri- primaria, fino a giungere alla seconda- mina e incontra il Signore. stiana della vita. È d’altra parte da sot- ria di primo grado, per concludere coi Direi che il vero limite è rappresen- tolineare la possibilità per diversi ra- licei. A completamento di tale finalità tato dall’esiguità delle forze a disposi- gazzi di famiglie non praticanti e si intendono favorire i rapporti dei di- zione. lontani da ogni esperienza ecclesiale, di scenti con l’università, privilegiando "La vera fede traspaia sempre più sul poter almeno "fare i conti" con un’o- gli atenei di ispirazione cattolica. volto di tutti, per essere solo quel piccolo pera educativa della Chiesa di Gros- Un siffatto contesto risulterà idoneo a ma necessario tramite del vero volto che seto. promuovere apprendimenti significa- dobbiamo cercare, che è quello di Dio". tivi e a garantire il massimo risultato 2.1. Una comunità educante formativo per tutti gli alunni. FINALITÀ E OBIETTIVI Per attuare lo scopo "identitario" è ne- DELLA FONDAZIONE cessario sviluppare una condivisione 3. Una proposta formativa e cultu- CHELLI dei principi che ci muovono e dello rale autosufficiente 1. Promuovere la cultura cristiana stile che vogliamo proporre tra tutti i La Fondazione mantiene vivo l’obiet- per contribuire a una sana crescita collaboratori della Fondazione. In que- tivo del pareggio di bilancio, da perse- del territorio sti anni abbiamo potuto contare sulla guire sia aumentando il numero degli La Fondazione si propone di permeare professionalità di molti soggetti che, iscritti presso le proprie scuole che at- di spirito evangelico la vita e la cultura oltre alle loro competenze, hanno traverso progetti, ricerca di finanzia- dei fedeli e delle giovani generazioni e, messo a disposizione degli studenti menti e azioni di fund raising. in particolare, di diffondere l’educa- passione, sacrifici e "amore per il pros- Il Presidente zione cristiana, cercando di rispondere simo". Giulio Borgia

Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto 35 FRATELLO TRA FRATELLI: IL CARISMA FRANCESCANO

giorni successivi all’elezione di di Fra Stefano Giorgetti * son sicuro, a scoprire il volto salvifico papa Francesco le persone che di Gesù, attraverso la sapienza della Iincontravo avevano preso l’abitu- scrittura, l’esperienza di Francesco dine di dire: "Buongiorno Fra Ste- portatore della Pace che parte da Be- d’Assisi e per mezzo della bellezza di fano, evviva il Papa" … adesso chi tlemme e passando dal calvario si de- Maria. incontro, dopo il consueto saluto, mi posita su tutti coloro che lo Dovremo avere il coraggio di lasciarci dice: "È tutto vostro: il Papa, il ve- incontrano. Chi ha conosciuto Padre guidare dal Signore per mezzo di scovo...". Rodolfo, o chi lo conoscerà, non può questo suo umile servo che è il ve- Tutto nostro? Non so … forse ciò fare a meno di sentire il scovo. Dovremo unirci che è dei frati è di tutti, così mi sem- sapore dei luoghi santi, Ciò che lo a lui come dice Sant’I- bra che il mio maestro, il nostro ve- nelle sue parole, nei suoi caratterizza gnazio d’Antiochia alla scovo, mi abbia sempre insegnato. gesti, nel suo calore di pa- è la semplicità comunità di Efeso: Padre Rodolfo ha scritto che viene tra store e di amico. e la sapienza Conviene procedere d’ac- noi "fratello tra fratelli" e son con- Abbiamo pregato tanto che gli viene cordo con la mente del vinto che sarà così. Ciò che lo carat- che il Signore ci man- dall’essersi vescovo, come già fate. Il terizza è la semplicità e la sapienza dasse "un pastore se- nutrito della vostro presbiterato ben che gli viene dall’essersi nutrito ab- condo il suo cuore". Ecco reputato degno di Dio è bondantemente della Parola di Dio ... che il dono che ci è stato Parola di Dio molto unito al vescovo I luoghi santi - Gerusalemme, Be- fatto è Mons. Rodolfo come le corde alla cetra. tlemme, Nazareth, Cafarnao, Gerico Cetoloni. Un pastore secondo il Per questo dalla vostra unità e dal vo- - hanno scavato un solco così cuore di Dio, un frate di Francesco stro amore concorde si canti a Gesù Cri- profondo nel suo cuore da sentirsi at- d’Assisi, un uomo della Santa Scrit- sto. E ciascuno diventi un coro, affinché tratto continuamente. Questo suo as- tura, un amante dei luoghi di Gesù e nell’armonia del vostro accordo pren- siduo pellegrinare in Terra Santa lo fa di Maria. Un uomo che ci guiderà, ne dendo nell’unità il tono di Dio, cantiate

36 Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto ad una sola voce per Gesù Cristo al Padre, perché vi ascolti e vi riconosca, per le buone opere, che siete le membra di Gesù Cristo. È necessario per voi tro- varvi nella inseparabile unità per essere sempre partecipi di Dio. E ancora: Nessuno s’inganni: chi non è presso l’altare, è privato del pane di Dio. Se la preghiera di uno o di due ha tanta forza, quanto più quella del vescovo e di tutta la Chiesa! …E ancora racco- manda agli Smirnesi di non "intra- prendere nulla di ciò che riguarda la Chiesa senza il Vescovo" (8,1), a Poli- carpo confida: "… Lavorate insieme gli uni per gli altri, lottate insieme, cor- rete insieme, soffrite insieme, dormite e vegliate insieme come amministratori di gioia di cui questa città trasuda da meraviglia per ciò che ci è donato, ac- Dio, suoi assessori e servi. Cercate di ogni grammo di terra ... La gente di cogliamo il nostro vescovo come solo piacere a Colui per il quale militate e Grosseto otto secoli fa ospitò i frati di i maremmani sanno fare ... mo- dal quale ricevete la mercede. Nessuno Francesco, adesso le è chiesto di ac- striamo al nostro vescovo il cuore di voi sia trovato disertore. (6,1-2). cogliere e far festa ad un Figlio di grande della Maremma cristiana. Allora "stringiamoci a Cristo Pietra an- Francesco che ne è diventato il pa- Il Signore ci dia Pace. golare" per mezzo del nostro vescovo store, il vescovo…. Con grande gioia *Parroco e accogliamolo con tutto l’affetto e la e commozione, con grande stupore e di San Francesco in Grosseto

TERRASANTA

“I luoghi santi - Gerusalemme, Betlemme, Nazareth, Cafarnao, Gerico - hanno scavato un solco così profondo nel suo cuore da sentirsi attratto continuamente. Questo suo assiduo pellegrinare in Terra Santa lo fa portatore della Pace che parte da Betlemme e passando dal calvario si deposita su tutti coloro che lo incontrano. Chi ha conosciuto Padre Rodolfo, o chi lo conoscerà, non può fare a meno di sentire il sapore dei Luoghi Santi, nelle sue parole, nei suoi gesti, nel suo calore di pastore e di amico”.

Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto 37 DA NOMADELFIA, DOVE LA FRATERNITÀ È LEGGE

enedetto Colui che viene nel Poichè la Chiesa è Madre e non "baby nome del Signore. Vescovo sitter" e Dio non è "spray", ma "Per- BRodolfo, anche Nomadelfia si sona concreta, un Dio che è Padre, che unisce a tutta la Diocesi di Grosseto è Figlio, che è Spirito Santo" anche per ringraziare il Signore del dono Nomadelfia come comunità di fratelli della sua venuta tra noi. vuole evitare ogni forma di compro- Le danno il benvenuto con gioia e cu- messo e sente l’esigenza di tradurre il riosità i bambini, la accolgono deside- Vangelo nella concretezza della vita rosi di ascoltare e dialogare i giovani, coinvolgendo non solo l’aspetto per- le sono vicini con sentimenti di stima sonale o privatistico, ma anche gli tutti i Nomadelfi. aspetti sociali e pubblici. Nomadelfia è un piccolo popolo che Il papa ha sottolineato che "non si è Nel 1942 don Zeno, dopo l’arrivo vive come una grande famiglia. E que- cristiani a tempo, solo in alcune circo- delle prime mamme di vocazione, sto popolo si stringe attorno al suo Pa- stanze o soltanto per alcune scelte. aveva dato la seguente direttiva: "Non store certo di vivere del suo stesso No, si è cristiani in ogni momento, to- esiste apostolato senza pericolo; guai respiro, della sua stessa forza, del suo talmente". a voi se amate il pericolo, guai a voi se stesso cuore. Questa è la sua casa e noi E don Zeno, nella preghiera di Noma- temete il pericolo". siamo la sua gente. delfia scritta nel 1937, così si esprime: Oggi Papa Francesco esorta a "non Non siamo gente speciale, ma sola- "O Gesù, Salvatore del mondo, proteggi aver paura di andare controcorrente". mente dei cristiani che cercano di vi- Nomadelfia affinché anch’essa nella tua "Siate coraggiosi! E così come noi non vere e di testimoniare la possibilità che Chiesa Cattolica Ti sappia seguire eroi- vogliamo mangiare un pasto andato a il Vangelo diventi pane spezzato per la camente, santificando tutte le forme della male, non portiamo con noi valori ava- vita di tutti i giorni. vita umana, e conservando in esse la tua riati che rovinano la vita e tolgono la Don Zeno, il fondatore di Nomadel- presenza". Per santificare il mondo, i speranza. Avanti!". fia, con la sua vita e con la sua parola ci seguaci di Cristo devono essere nel I "valori avariati" da respingere sono invita a "cambiare strada", per tornare mondo e operare nel mondo, ma nello quelli di chi cede allo spirito del alla freschezza dei primi tempi del cri- stesso tempo non essere del mondo: mondo e che Francesco non si stanca stianesimo. E papa Francesco oggi con separati dalle ambiguità e dagli equi- di denunciare: vanità, potere, denaro, grande determinazione ci indica che il voci che il mondo presenta. carrierismo. cristianesimo è un cambiamento radi- Lo spirito che anima Nomadelfia è Con la stessa scelta del nome "France- cale di tutta la persona. quello delle prime comunità cristiane sco", il Papa ha indicato un altro per- Don Zeno, nel suo libro Dirottiamo la che gli Atti degli Apostoli descrivono corso che ha un particolare sguardo storia del rapporto umano sottolineava in sintesi: "La comunità dei credenti per i poveri e la semplicità. La stessa che "Il Vangelo non ha le mezze mi- viveva unanime e concorde, vivevano Costituzione di Nomadelfia all’art. 4 sure. Ha una misura sola: Cristo vi- insieme fraternamente, mettevano in mette in rilievo il tema della sobrietà. vente in noi con tutti i carismi del comune tutto quello che possede- "I Nomadelfi, come singoli e come Po- divino che ha l’onnipotenza di pene- vano, nessuno mancava del necessa- polazione, devono vivere sobriamente, trare e di trasformare l’individuo, la fa- rio". secondo le vere esigenze umane, nello miglia, la società". In sostanza, di fronte ad un mondo spirito dei consigli evangelici, e in par- Papa Francesco in questi primi mesi che spinge verso il consumo indivi- ticolare del ‘Discorso della Montagna’, di pontificato ha parlato di un Vangelo dualistico, i Nomadelfi sono un che per i Nomadelfi non è un semplice che non deve essere portato avanti gruppo di cristiani che comunitaria- consiglio, ma è legge". con i "cristiani sfiduciati" o utilizzando mente, come popolazione, affrontano La sintesi di questa legge evangelica è un linguaggio "zuccheroso". le sfide della nuova evangelizzazione. la fraternità. Lo esprime il nome stesso,

38 Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto Nomadelfia, dal greco: nomos (legge), Zeno raccontava: "Io lo prendo come al mondo l’alto valore della verginità adelfos (fratello), dove la fraternità è figlio durante la Messa; la mia Messa è cristiana, voi partecipate alla vita del legge. questa, che me lo prendo come figlio. mondo in tutte le singole sue manife- E nell’ultima udienza generale in Non si fa dell’assistenza, cambio rotta, stazioni, perfino attuando in voi, vo- piazza San Pietro prima della pausa si diventa padre sul serio e figli sul tate alla verginità, l’altissima vocazione estiva, Papa Francesco ci ha sorpresi: serio, questo è il mio sacerdozio". della maternità". "Non sono più importante di voi, A Nomadelfia, accanto alle coppie di Importantissima per l’educazione è la siamo tutti fratelli!". sposi, esiste una nuova vocazione: le collaborazione tra famiglie che a No- E chiede anche spesso ai sacerdoti di "mamme di vocazione", donne che madelfia viene esercitata attraverso essere padri: "Sarà la paternità pasto- fanno una scelta di verginità, rinun- una paternità e maternità "in solido" di rale, spirituale - dice - ma è dare vita, ciando al matrimonio e accogliendo tutti gli adulti indistintamente su tutti diventare padri". In fondo, la "voglia di come figli dei ragazzi in stato di ab- i figli. paternità" è iscritta nelle fibre più bandono. A questo riguardo è un’im- L’esperienza di condivisione educa- profonde dell’uomo e "quando un portante conferma ciò che Papa tiva, in questa epoca di emergenza, uomo non ha questa voglia, qualcosa Francesco ha detto alle suore: "Siate può rappresentare una proposta per- gli manca, qualcosa non va. Tutti noi, madri, non zitelle". ché le famiglie cerchino nuove strade per essere maturi, dobbiamo sentire la Nel 1970 durante un incontro con le per mettersi in rete, per collaborare gioia della paternità. Anche noi celibi! "mamme di vocazione", il card. Pietro nell’affrontare i nodi sempre più diffi- La paternità è dare vita agli altri, dare Palazzini cosi parlava: "La vostra voca- cili della trasmissione della fede e della vita, dare vita... ". zione ha un duplice carisma: il carisma cultura cristiana. Come non collegare a queste parole la della verginità insieme al carisma della Questo è il dono che portiamo: una paternità che don Zeno ha esercitato maternità, che si è realizzato prodigio- piccola realtà di credenti che hanno ac- sui suoi figli. Era il 6 gennaio 1931, samente nella sua realtà fisica sempli- colto e cercano di vivere l’invito di Cri- quando all’altare, durante la celebra- cemente nella Vergine Santissima... sto, contenuto nella preghiera zione della sua Prima Messa, don Voi avete fatto un passo avanti rispetto all’Ultima Cena: "Padre, quello che è Zeno accoglieva come figlio Danilo, alle Congregazioni religiose: vi siete tuo è mio e quello che è mio è tuo... un ragazzo di 17 anni che usciva dal inserite completamente nel mondo, così siano essi, perfetti nell’unità. E il carcere. Il primo di 4.000 figli. Non più pur conservando il carisma della vergi- mondo conoscerà che tu mi hai man- un rapporto di assistenza e di benefi- nità. Per santificare il mondo rimanete dato". cenza: non più orfano, ma figlio. Don in mezzo al mondo; per far conoscere I Nomadelfi

Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto 39 «DESIDERAVO EDIFICARTI UN TEMPIO E TU, SIGNORE, HAI ESAUDITO LA MIA PREGHIERA»: LA COMUNITÀ DI SILOE, UN MONASTERO DOPO SECOLI

a Comunità monastica di Siloe è una "Associazione pubblica Ldi fedeli" eretta canonicamente dal Vescovo di Grosseto il 16 dicem- bre 1997, in vista dell’erezione di un Monastero sui iuris di diritto diocesa- no sotto la Regola di San Benedetto. In data 15 ottobre 2001 ne è stato ap- provato in via definitiva lo Statuto, insieme alle Costituzioni dell’erigen- do Monastero che hanno regolato sin dal nascere la vita della comunità. I membri della comunità emettono i voti monastici secondo la Regola di San Benedetto nelle mani del Vescovo di Grosseto.

***** Un piccolo ovile, appena ripulito dopo aver ospitato per decenni un gregge di pecore. Addossate alle pa- stata per noi una pietra miliare e la Un edificio particolare, un mona- reti delle sedie di legno, di quelle conferma che non saremmo stati stero appunto, dove poter vivere se- che si usavano una volta nei cinema. soli nel cammino che stavamo ini- condo la Regola di San Benedetto Una raffigurazione dell’Annuncia- ziando. Giunti nel settembre 1996 a nella preghiera, nella conversione, zione. Sasso d’Ombrone, grazie alla prov- nel lavoro e nell’ospitalità. Un mo- Questo lo scenario in cui sabato 25 videnziale donazione di un terreno nastero non presente nella Diocesi luglio 1998 noi monaci di Siloe con - denominato Le Pescine, da cui il di Grosseto , priva della presenza l’allora Vescovo di Grosseto mons. riferimento alla piscina di Siloe - monastica da secoli. Babini, invitato in occasione del suo d’intesa con mons. Babini che ci Sono trascorsi diversi anni e ciò che onomastico, celebrammo i Primi aveva accolto in Diocesi ed eretto possiamo testimoniare è anzitutto Vespri della XVII Domenica del canonicamente la comunità, stava- ciò che il Signore ha operato e con- Tempo Ordinario. E grandissimo mo allora muovendo i primi passi tinua ad operare in mezzo a noi. fu lo stupore quando fu intonata verso la costruzione dei Monastero La comunità benedettina è caratte- l’antifona al Magnificat prevista per di Siloe, costruzione da intendersi rizzata dalla stabilitas, dalla stabilità, tale giorno: "Desideravo edificarti in due accezioni: edificare anzitutto che spesso una lettura superficiale un tempio e tu, Signore, hai esaudi- una comunità di persone sotto la riduce alla stabilitas loci, cioè ad un to la mia preghiera". Eravamo agli guida del Vangelo (RB, Prologo, mero vivere per sempre nello stesso inizi della nostra avventura, come 21) accogliendo i suggerimenti del- luogo. La stabilitas invece affonda le primo intervento avevamo in ani- la tradizione monastica, e costruire sue radici nelle relazioni, e non per mo di trasformare l’ovile in Cappel- materialmente l’edificio che la ospi- nulla nella Regola si parla di pater, la e quella "coincidenza liturgica" è tasse. filius, frater. Rendere possibili, in-

40 Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto tessere, consolidare relazioni vere e profonde è stato ed è per noi un compito di primaria importanza e in questi anni la comunità si è certa- mente consolidata, accogliendo an- che nuovi membri. Di pari passo, si è proceduto, grazie esclusivamente alla Provvidenza, con la costruzione del monastero. Una data importante è stata il 26 giugno 2005 con la benedizione da parte di monsignor Agostinelli della prima ala, destinata ad accogliere i monaci, con alcune stanze per gli ospiti. In precedente, nel 2001, l’o- vile era diventato la Cappella dei Pellegrini, dedicata alla Ss. Trinità, e nel 2004 era stata costruita la Cappella della Luce, dedicata al Mi- scono le giornate di formazione e con il Vescovo Rodolfo. Vogliamo steri della Luce. Nel giugno scorso è preghiera per gruppi parrocchiali e riprendere alcune delle espressioni stata ultimata anche l’ala sud, con movimenti. L’ospitalità per motivi della Benedizione che Benedetto una sala conferenze e la biblioteca. esclusivamente spirituali, seppure XVI inviò alla comunità, sottoscri- Sono per ora un sogno gli altri due limitata dal numero esiguo di stan- vendola di propria mano, in occa- lati del chiostro: la foresteria e la ze a disposizione, costituisce un al- sione dell’ingresso nel nuovo mo- chiesa. tro fondamentale servizio con am- nastero: In questi anni inoltre si è sempre pio riscontro positivo non solo in "… i monaci di Siloe … corrisponda- più evidenziato il peculiare inseri- ambito locale. Tutto questo inseri- no sempre più generosamente alla lo- mento del monastero nella Chiesa to nel normale svolgimento della vi- ro vocazione nulla anteponendo all’a- locale. Inserimento all’inizio non ta del monastero: Liturgia delle Ore more di Cristo e la loro comunità si senza difficoltà data l’assenza seco- celebrata comunitariamente (5.30 presenti costantemente come immagi- lare di realtà monastiche, unita al Ufficio delle Letture - 7.30 Lodi - ne viva di una Chiesa orante e peni- fatto che Siloe non sorge su un anti- 2.30 Ora Sesta - 15.00 Ora Nona - tente e sia sorgente di fede e di letizia co insediamento che avesse almeno ora 18.00 Vespri e S. Messa - 20.45 spirituale a quanti si rivolgono ad es- una memoria storica. Cresce sem- Compieta), preghiera personale e sa per avere luce e conforto". pre di più infatti il numero delle lectio, lavoro (attività pastorali, la- Il Signore ci doni il suo Spirito per persone che giungono al monastero vori nei campi, servizi giornalieri), realizzare questi auspici per il bene soprattutto per colloqui e per la di- vita fraterna. di tutta la Chiesa. rezione spirituale. A questo si uni- Inizia ora un nuovo tratto di strada I monaci di Siloe

Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto 41 IL VOLTO DELLA SPOSA

apa Francesco ha appena pro- comunità, con questa famiglia che sia- sieme lavoriamo per rendere la nostra mulgato l’Enciclica "Lumen mo in grado di non perderci, di non di- Chiesa sempre più una famiglia di per- PFidei" che ha fatto suo il pen- menticarci, di non cedere neanche di sone toccate dalla Grazia di Dio". siero "paterno" e sapiente di papa Be- fronte alle prove … senza questa com- (Franco Agostinelli, Ciò che ho udito nedetto XVI. Questo testo richiama pagnia soccomberemmo al potere del e conosciuto, 2008). la mia attenzione con una forza parti- mondo, che non sopporta chi è libero, L’immagine che la Chiesa di Grosse- colare, come se la luce di quelle paro- chi pensa con la sua testa e si offre come to ha di sé, ricevuta, a conclusione le proponessero il punto di vista più profezia. Ecco perché la comunione è della Visita Pastorale dal suo stesso vero dal quale posso provare a chie- essenzialmente percorso, cammino, vi- Vescovo, con tanta attenzione, lealtà dermi quale sia la coscienza che la ta condivisa: vita ecclesiale, obbedien- e affetto, è la ricchezza che sa di cu- Chiesa di Grosseto ha di sé in questo za ad una verità riconosciuta, ad uno stodire nella sua coscienza. Perché è momento della sua storia. che guida" (Franco Agostinelli, Que- un’immagine che ha definito le mol- "… Nella fede, riconosciamo che un sta è l’opera di Dio…, 2013, p. 19). teplici dimensioni della sua natura: il grande Amore ci è stato offerto, che una Il popolo di cui parlava il Vescovo senso religioso del popolo, il presbi- Parola buona ci è stata rivolta e che, ac- Franco è un popolo che ha fatto un terio, il laicato, il territorio dove vive, cogliendo questa Parola, che è Gesù percorso guidato, a volte impegnati- la testimonianza e la pastorale, l’e- Cristo, Parola incarna- vo, ma sempre sostenuto vangelizzazione e l’accompagna- ta, lo Spirito Santo ci “Così mi piace nella consapevolezza di mento vocazionale, nel loro valore; trasforma, illumina il interpretare la essere segno di una "ele- ma anche nei loro limiti. Limiti a vol- cammino ... Trasformati presenza del zione" storica e concreta te di natura personale, ma anche di da questo amore ricevia- Vescovo da parte del Signore, che formazione e di cultura debole. mo occhi nuovi, speri- Rodolfo nella lo ha voluto presente in La Visita Pastorale è stata, dunque, mentiamo che in esso c’è Chiesa di questa terra e per questa l’esperienza ecclesiale che ha per- una grande promessa di Grosseto: un gente. messo a ciascuno di sentirsi soggetto, pienezza e si apre a noi dono di sé al Questa è la Chiesa per la presenza viva e, quindi, valore rico- lo sguardo del futuro". Signore perché quale il Vescovo Rodolfo nosciuto dallo sguardo paterno e ac- (Francesco, Lumen Fi- anche noi è stato costituito Pastore cogliente del Vescovo. dei, 2013 n.7) possiamo fare e guida. Da questa esperienza è scaturito il Questo pensiero illu- esperienza di Questa è la Chiesa che il percorso di questi ultimi anni che ci mina le parole con le quel Mistero nuovo Vescovo guarderà hanno visto impegnati di fronte all’e- quali il Vescovo Fran- che ci fa di con gli occhi di Cristo, e mergenza educativa e alla necessità di co, poco prima di esse- nuovo sarà chiamato ad amare definire sempre più chiaramente il re eletto per la Chiesa prendere sul con amore nuziale. volto di una comunità di fede capace di Prato, parlava di noi serio la nostra Questa sarà la sua ric- di generare speranza. Il Sinodo dioce- a noi stessi: la Chiesa di vita e la vita di chezza e la sua povertà sano prima, e la "rete" tra Parrocchie, Grosseto - diceva - è tutti, fino a da abbracciare. successivamente, sono i tentavi più "un popolo che ha rico- comprenderla La bellezza di questa significativi di questo percorso, giun- nosciuto la presenza di capace di Chiesa è sicuramente la to fino all’inizio dell’Anno della Fede Cristo e che sperimenta infinito” sua esistenza, il suo es- che, con i suoi contenuti e le sue pro- come ognuno è per l’altro serci, così: a testimo- vocazioni, ha sospeso "momentanea- aiuto e sostegno, incoraggiamento e nianza delle "meraviglie che il Signore mente", e non solo per il trasferimen- condivisione e tutto è aiuto che ci viene compie in mezzo a noi e per condivide- to del Vescovo Franco, la prepara- dato per riconoscere ancora la Sua pre- re con tutti le ricchezze da valorizzare e zione dello stesso Sinodo Diocesa- senza. Ed è con amici così, con questa la povertà da abbracciare affinché in- no.

42 Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto dare da quella immagine che la defi- niva. Come se ciò che era stato "udito e conosciuto" di lei non fosse suffi- ciente per dare corpo ed espressione ad un cammino di conversione e di crescita. Una povertà che ha permes- so l’insorgenza della deriva di un sog- gettivismo dominato dal proprio pensiero, e di conseguenza lo scetti- cismo nel tentare percorsi di comu- nione e di valorizzazione della ric- chezza che ciascuno porta con sé. Questa povertà, solo con un avveni- mento che sia tale, potrà trasformarsi in vita nuova. Un avvenimento che sia, cioè, illuminante nel ridestare la consapevolezza di una Presenza che ha fatto irruzione nella nostra vita e ci ha incontrato per svelarci la verità di quel che siamo e desideriamo, che ci liberi, finalmente, dalla pretesa di essere noi gli artefici dei giorni che desideriamo. Un avvenimento, allora, come l’ob- bedienza e la fede di un fratello che non per pazzia, né per ragionamenti umani, ma solo per gratuità ci offre la Nel frattempo, comunque, è matura- sua Chiesa viva per evangelizzare tut- testimonianza della comunione e del ta la necessità di porre la Parola di ti". (Franco Agostinelli, Ciò che ho servizio alla nostra storia. Dio al centro della vita e di sperimen- udito e conosciuto, 2008). Così mi piace interpretare la presen- tare più assiduamente l’esercizio del- L’esito è stato quello di offrire sem- za del Vescovo Rodolfo nella Chiesa la Lectio. La formazione spirituale ed pre più chiaramente il volto di una di Grosseto: un dono di sé al Signore una rinnovata azione di evangelizza- Chiesa di Comunione e in Missione. perché anche noi possiamo fare zione, come la testimonianza della Una Chiesa, cioè, che tesa ad offrire esperienza di quel Mistero che ci fa carità nello stile della comunione, so- la possibilità di fare esperienza di Dio di nuovo prendere sul serio la nostra no stati passi confermati e sostenuti e del suo "Mistero". Una Chiesa che vita e la vita di tutti, fino a compren- continuamente dall’azione del Ve- prima delle attività o dei programmi derla capace di infinito. scovo, perché tutti noi ci ponessimo guardasse con attenzione le persone. Ritornano le parole di papa France- nell’atteggiamento di domanda al Si- Una comunità tutta ministeriale, ca- sco: "Trasformati da questo amore ri- gnore "per capire come a Grosseto si è pace di reciproco riconoscimento ceviamo occhi nuovi, sperimentiamo Chiesa, come Gesù vuole la sua Chiesa vocazionale. che in esso c’è una grande promessa di in Grosseto perché possa compiacersi di Ma la vera povertà di questa stessa pienezza e si apre a noi lo sguardo del lei. Come il Signore vuole i suoi preti, Chiesa è quella di non essersi suffi- futuro". come vuole i suoi laici, cosa vuole che la cientemente lasciata educare e gui- Don Desiderio

Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto 43 CENNI DI STORIA DIOCESANA

di Don Vittorio Burattini

a diocesi di Roselle, sorta non dopo il ne religioso fra i più importanti del- IV secolo (ma la prima notizia l’ultimo medio evo. Ldocumentaria risale al 499), Nel XIII secolo il territorio diocesano ebbe la sua sede fuori delle mura del- risulta suddiviso in 21 pievi. Molte l’antica città, nella località Canonica, chiese sono officiate da un collegio di dove recenti scavi archeologici hanno canonici (canoniche o prepositure) riportato in luce la cattedrale rico- che vi conducono una vita quasi mo- struita intorno al 1100. Il vescovato nastica. Mentre San Francesco era attirò a poco a poco gli abitanti della ancora in vita, prendeva avvio in francese, per qualche anno, Castiglio- vecchia città, che si ridusse sempre Grosseto la prima comunità di frati ne della Pescaia e altre parrocchie più a "Civita", ossia città morta. Fino minori della diocesi. vennero sottratte alla diocesi di Gros- al 1459 la diocesi fu suffraganea di Ro- Nel primo ’400 città e diocesi attra- seto e furono sottoposte al vescovo di ma. versarono un periodo di serio decadi- Ajaccio. Negli ultimi anni del periodo rosella- mento. Dal 1427 al 1444 i papi, anzi- La diocesi di Grosseto risentì piutto- no la diocesi accolse tre visite papali: ché nominare un vescovo, diedero la sto negativamente degli effetti del pe- di Callisto II nel maggio 1120, e di In- diocesi in amministrazione ai cardina- riodo risorgimentale: diffusione del- nocenzo II nel marzo li A. Casini e G. Cesarini. l’anticlericalismo e della massoneria, 1133 e nel marzo 1137. Dalla prima Il passaggio dello stato una lunga sede vacante (1858-1867) La quarta venuta di un sede presso senese ai Medici (1557), al momento dell’unità d’Italia, l’appli- papa a Grosseto avrebbe l’antica città al termine di una guerra cazione delle leggi eversive con la avuto luogo nel maggio di Roselle alle che comportò la distru- confisca di S. Francesco, unico con- 1989! altalenanti zione delle chiese grosse- vento della cittadina. Appena un anno dopo vicende dopo il tane situate fuori delle Solo nel XX secolo, con la bonifica, il la sua seconda venuta a trasferimento mura, non migliorò la si- capoluogo diocesano ha assunto l’a- Grosseto, Innocenzo II a Grosseto tuazione della piccola spetto e la consistenza di una vera vi trasferiva la sede ve- città, sempre più infesta- città. Le parrocchie urbane dal 1938 scovile. La diocesi, inte- ta dalla malaria e ridotta ad oggi le parrocchie sono passate da sa sia come comunità ecclesiale sia co- verso il 1750 a 645 abitanti. E nel ’500 una a dieci, mentre lo spostamento me territorio, rimase invariata. Il mu- e ’600, nonostante le direttive del delle popolazioni dalle colline alla pia- tamento riguardò soprattutto Grosse- Concilio di Trento, i vescovi conti- nura e l’arrivo di immigrati ha com- to, promossa ufficialmente al rango di nuarono a risiedere per lunghi periodi portato l’erezione di nuove parroc- città. La sua limitata, ma rapida espan- fuori della diocesi. chie nei nuovi centri abitati (Bracca- sione, favorì il moltiplicarsi, dentro e Alla fine del ’600 cominciò una ripre- gni, Sticciano Stazione, Bagno di Ga- fuori le mura, di chiese, ospedali e fi- sa di vitalità. Dal 1692 cominciarono vorrano, Scarlino Scalo, Ribolla, Ma- liazioni monastiche. a tenersi sinodi diocesani, sia pure rina di Grosseto). Dopo l’ultimo Negli stessi anni, nei dintorni di Casti- non frequenti. Alla fine del ’700, il ve- Concilio ecumenico, la vitalità dioce- glione della Pescaia, concludeva la sua scovo soranese F. Selvi si distinse tra i sana è attestata dal rinvigorirsi dell’as- vicenda terrena San Guglielmo il colleghi toscani per la sua recisa op- sociazionismo, dall’istituzione di Grande, straordinario eremita, i cui posizione alle direttive gianseniste dei scuole diocesane e dalle iniziative del seguaci avrebbero dato vita a un ordi- Granduchi. Durante l’occupazione volontariato.

44 Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto CRONOTASSI DEI VESCOVI

VESCOVI DI ROSELLE tore apostolico) • Vitelliano † (menzionato nel 499) • Memmo Agazzari † (30 luglio 1445 - 1452) • Balbino † (prima del 591 - dopo il 595) • Giovanni Agazzari † (22 settembre 1452 - 1488) • Teodoro † (menzionato nel 650 circa) • Andreuccio Ghinucci † (9 marzo 1489 - 1497) • Valerano † (menzionato nel 697 o 699) • Raffaello Petrucci † (4 agosto 1497 - 11 dicembre 1522) • Gaudioso (menzionato nel giugno del 715) • Ferdinando Ponzetti † (22 dicembre 1522 - 25 febbraio 1527 • Ruperto † (menzionato nell’825 circa) dimesso) • Ottone I † (prima dell’853 - dopo l’861) • Wolfgang Goler † (25 febbraio 1527 - luglio 1527) • Radaldo † (menzionato nel 967) • Marcantonio Campeggi † (23 marzo 1528 - 7 maggio 1553) • Ottone II † (menzionato nel 1000 circa) • Fabio Mignanelli † (17 maggio 1553 - 2 ottobre 1553 dimesso) • Raniero † (menzionato nel 1015) (amministratore apostolico) • Crescenzio † (menzionato nel 1037) • Giacomo Mignanelli † (2 ottobre 1553 - 1576) • Gerardo † (prima del 1049 - dopo il 1059) • Claudio Borghese † (22 agosto 1576 - 1590) • Dodone † (prima del 1061 - dopo il 1078) • Clemente Polito † (26 aprile 1591 - 25 ottobre 1606) • Ballolfo † (circa 1090) • Giulio Sansedonio † (20 novembre 1606 - 1611 dimesso) • Ildebrando † (prima del 1101 - dopo il 1107) • Francesco Piccolomini † (17 agosto 1611 - maggio 1622) • Berardo † (menzionato nel 1118) • Girolamo Tantucci † (11 luglio 1622 - 1637) • Anonimo † (menzionato nel 1121) • Ascanio Turamini † (2 marzo 1637 - 2 settembre 1647) • Rolando † (circa 1133 - 1138 nominato vescovo di Grosseto) • Giovanni Battista Gori Panellini † (1º marzo 1649 - 1662) • Giovanni Pellejo, O.F.M.Conv. † (11 febbraio 1664 - 8 luglio 1664) VESCOVI DI GROSSETO • Cesare Ugolini † (13 aprile 1665 - dicembre 1699) • Rolando † (1138 - dopo il 1160) • Sebastiano Perissi † (28 maggio 1700 - novembre 1701) • Martino † (prima del 1174 - dopo il 1179) • Giacomo Falconetti, O.P. † (15 gennaio 1703 - 29 aprile 1710) • Gualfredo † (prima del 1187 - dopo il 1189) • Bernardino Pecci † (15 dicembre 1710 - 1º giugno 1736) • Azzo I † (menzionato nel 1210) • Antonio Maria Franci † (6 maggio 1737 - 10 aprile 1790) • Ermanno † (circa 1212 - 1º febbraio 1216) • Fabrizio Selvi † (17 giugno 1793 - 9 giugno 1835 dimesso) • Pepo † (1216 - ?) • Sede vacante (1835-1837) • Azzo II † (30 aprile 1240 - ?) • Giovanni Domenico Francesco Mensini † (2 ottobre 1837 - 29 • Ugo di Ugurgeri † (menzionato nel 1262) aprile 1858) • Azzo III † (1265 - 1277) • Sede vacante (1858-1867) • Bartolomeo d’Amelia, O.F.M. † (9 aprile 1278 - ?) • Anselmo Fauli, † O. Carm. † (22 febbraio 1867 - 30 gennaio • Offreduccio † (13 marzo 1291 - circa 1295) 1876) • Giovanni I † (12 ottobre 1296 - circa 1305) • Giovanni Battista Bagala Blasini † (3 aprile 1876 - 1º marzo • Restauro, O.F.M. † (17 febbraio 1306 - 1328) 1884) • Filippo Benciviene, O.P. † (7 novembre 1328 - circa 1330) • Bernardino Caldajoli † (1º marzo 1884 succeduto - 27 febbraio • Angelo da Porta Sola, O.P. † (12 febbraio 1330 - 22 febbraio 1907) 1334) • Ulisse Carlo Bascherini † (8 luglio 1907 - 8 marzo 1920 riti- • Angelo Cerretani † (17 giugno 1334 - febbraio 1349) rato) • Benedetto Cerretani † (21 ottobre 1349 - 1383 deceduto) • Gustavo Matteoni † (8 marzo 1920 - 3 marzo 1932 nominato • Giacomo Tolomei, O.F.M.Conv. † (1384 - 26 gennaio 1390) arcivescovo coadiutore di Siena) • Angelo Zannotti Malvolti † (14 novembre 1390 - ?) • Paolo Galeazzi † (16 settembre 1932 - 10 agosto 1971) • Giovanni II † (1400 - 1400) • Primo Gasbarri † (16 ottobre 1971 - 22 gennaio 1979 dimesso) • Antonio Fei de Malavolti † (1400 - 1406) • Adelmo Tacconi † (23 marzo 1979 - 20 luglio 1991 ritirato) • Francesco Bellanti † (1407 - 1417) • Angelo Scola (18 luglio 1991 - 14 settembre 1995 dimesso) • Giovanni Pecci † (15 dicembre 1417 - 1º marzo 1426) • Giacomo Babini (13 luglio 1996 - 17 novembre 2001 dimesso) • Antonio Casini † (12 settembre 1427 - 4 febbraio 1439) (am- • Franco Agostinelli (17 novembre 2001 - 29 settembre 2012 no- ministratore apostolico) minato vescovo di Prato) • Giuliano Cesarini † (1439 - 10 novembre 1444) (amministra- • Rodolfo Cetoloni, O.F.M., dal 28 maggio 2013

Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto 45 IL SANTUARIO MARIANO A CAMPAGNATICO

di Claudia Biagioli

el cuore della Maremma, a una ventina di chilometri da NGrosseto, si affaccia sulla valle dell’Ombrone il borgo di Cam- pagnatico, circondato da olivi, vigneti, boschi di querce e inebriato dal pro- fumo dello zafferano, che qui, sin dai tempi più antichi, ancora si coltiva. Possesso dell’Abbazia di S.Salvatore sul Monte Amiata, il borgo passò nel X secolo agli Aldobrandeschi, che lo fortificarono per difenderlo dai Senesi (e la rocca aldobrandesca, una torre in pietra a sezione quadrangolare, do- mina ancora il paese). Proprio contro Siena perse la vita il conte Um- quando quella "uffi- sulle pareti della cappella a destra del- berto, ricordato da ciale" di San Gio- l’altare maggiore stato portato alla Dante nel canto XI vanni Battista, a luce, datato 1476 e attribuito a Fran- del Purgatorio, in seconda dei tempi, cesco di Giorgio e al “Fiduciario di cui si cita anche non veniva utilizzata. Francesco”, allievi della bottega del Campagnatico. Il popolo, la "plebs" Vecchietta. Tra le figure degne di ri- Conquistato dai Se- di Campagnatico, ha lievo, San Biagio, San Donnino, San nesi, il borgo ne subì sempre riconosciuto Sigismondo e papa Liberio che fonda le sorti, venendo nella "cella sanctae la basilica di Santa Maria Maggiore a così assoggettato ai mariae iuxta Campa- Roma. Alle spalle dell’altare, è stata poi territori medicei. niaticum" - antica ricollocata la splendida Madonna col Alle porte del paese, chiesa rurale dive- Bambino di Guido di Graziano prima delle mura, sorge la chiesa di nuta nel XIII sec. “chiesa curata” - ci- (scuola duccesca), che veniva conser- Santa Maria delle Grazie. Chiusa al tata nel privilegio di Corrado II nel vata prima presso il Museo Diocesano culto prima, in seguito alle soppres- 1027, il suo luogo di culto più signifi- di Arte Sacra. sioni leopoldine, e poi dal 1960, a cativo, tant’è che la sua edificazione Dal punto di vista architettonico, l’im- causa delle pessime condizioni strut- venne fatta, da parte di maestranze lo- pianto della chiesa di Santa Maria è di turali, è stata riaperta il 7 ottobre 2001, cali, quasi in concorrenza con quella di tipo romanico a croce latina, con na- dopo un imponente intervento di re- San Giovanni voluta dai Senesi. vata unica. Nel transetto, sono inserite stauro partito nel 1998, con il titolo di A testimonianza della particolare de- le due cappelle laterali e l’abside ret- "Santuario mariano" della Maremma. vozione del popolo, gli arricchimenti tangolare. La copertura è a capanna, La chiesa non è una vera e propria artistici, in particolare il ciclo di affre- con capriate lungo la navata. La fac- "pieve" in senso stretto, ma ha svolto schi mariani di Cristofano di Bindoc- ciata presenta un rosone centrale e un da sempre le funzioni di pieve, con cio e Meo di Pero (1393). E durante il portale d’accesso, sormontato da una tanto di fonte battesimale e cimitero, restauro, un nuovo ciclo di affreschi lunetta.

46 Rodolfo Cetoloni Vescovo di Grosseto Preghiera alla Madonna delle Grazie

Madonna delle Grazie, Maria di Nazareth, sii benedetta! Fa' che anche noi incontriamo ed amiamo Colui che fu la pienezza della tua vita, il Figlio di Dio, Gesù, che hai reso nostro fratello. E' lui il Bene, nel quale ci aiuti a trovare tutte le grazie che una mamma desidera e prepara per la sua famiglia e per i suoi figli. Tu vedi meglio di noi quello di cui abbiamo davvero bisogno. Questo ci dà piena fiducia nel rivolgerci a te. Guardaci, aiuta le nostre famiglie. Proteggi la nostra Chiesa e la nostra terra. Rendi la nostra fede pronta come la tua, la nostra carità sincera come il tuo cuore. Insegnaci quella speranza semplice e profonda che tu conservasti anche nei giorni più difficili. Madre di tutte le Grazie, prendici per mano nelle scelte decisive della vita e nel cammino di ogni giorno. Amen! + Rodolfo, vescovo - 10 agosto 2013