“Rischi naturali e gestione del territorio nella Provincia di Roma”

• Buone prassi e regole comportamentali di base e per la sicurezza per gli operatori

• Contributo degli operatori alla conoscenza ed al monitoraggio del territorio

Alessio Argentieri Dirigente Servizio 1° “Difesa del suolo”- Dipartimento IV “Servizi di tutela e valorizzazione dell’ambiente” PROVINCIA DI ROMA 1 Viale di Villa Pamphili, 84- 00152 ROMA [email protected] Cosa fare nella fase di PREVENZIONE (TEMPO DIFFERITO) Cosa fare nella fase di PREVENZIONE (TEMPO DIFFERITO)

STUDIO SISTEMATICO DEL TERRITORIO Studio del territorio: il contributo dei Predecessori

“La geologia di Roma. Il centro storico” (Mem. Descr. Carta Geol. d’Italia, Vol. L, 1995)

Ugo Ventriglia (1916-2005) "La geologia della città di Roma" (1971) “Idrogeologia della provincia di Roma” Volume 1: Regione tolfetana (1988) Volume 2: Regione vulcanica Sabatina (1989) Volume 3: Regione vulcanica dei Colli Albani (1990) Renato Funiciello Volume 4: Regione orientale (1990) (1939-2009) “Geologia del territorio del di Roma” (2002) Studio del territorio: la conoscenza di base “Realizzazione di una banca-dati di cartografia geologica 1:10.000 relativa ai fogli 1:50.000 Tivoli, Velletri, Albano, Roma attraverso la digitalizzazione e l’informatizzazione, nel sistema informativo territoriale della Provincia di Roma, dei dati geologici in possesso dell’Università, mediante due operatori” (2008)

Convenzione Servizio Protezione Civile Provincia di Roma Dipartimento di Scienze Geologiche- Università Roma TRE

5 Studio del territorio: la memoria storica FRANE: studio del territorio FRANE: studio del territorio DEFINIZIONE DELL’APPROCCIO METODOLOGICO PER LA REALIZZAZIONE DI UNA CARTA DI PREDISPOSIZIONE AL DISSESTO FRANOSO, L’INDIVIDUAZIONE DEI FATTORI SCATENANTI E IL CALCOLO DELLE CURVE DI RISPOSTA RISPETTO AD UN ELEMENTO SCATENANTE PER STIMARE LA DISTRIBUZIONE DEGLI EVENTI FRANOSI ED I DANNI AD ESSA LEGATI (2006-07) Convenzione Provincia di Roma- Assessorato alle Risorse agricole ed ambientali- Dipartimento V- Servizio Geologico (Rapporto finale: Settembre 2007) Area di indagine ricadente nel bacino idrografico del Fiume Aniene (sottobacino n° 28 del torrente e territori dei comuni di Rocca S. Stefano, Gerano e Canterano nel sottobacino n° 35 del Fosso della Cona)

Gruppo di lavoro Università Roma TRE- Dipartimento Scienze Geologiche- ENEA •Massimo Mattei (responsabile scientifico), Francesco Dramis, Claudio Puglisi, Giandomenico Fubelli, Gabriele Leoni, Ermanno Danese, Giampaolo Mangone, Stefano Gori

Carta della suscettibilità ai fenomeni franosi (fenomeni rapidi) 8 FRANE: studio del territorio

STUDIO SUI FENOMENI DI DISSESTO LUNGO LE STRADE PROVINCIALI AVVENUTI A SEGUITO DELL’EVENTO ALLUVIONALE DEL 22 MAGGIO 2008 (2009)

“Fenomeni di dissesto nei comuni di Bellegra, Genazzano, Pisoniano, Olevano Romano, San Vito Romano FRANE: studio del territorio Studio del territorio : PROTOCOLLO DI INTESA Provincia di Roma –INGV (2012)

Oggetto e scopo della collaborazione La Provincia di Roma e l'INGV instaurano un rapporto di collaborazione per l'effettuazione di una ricerca su "Caratterizzazione geologico tecnica e geofisica di siti interessati da Sinkholes e da eventi franosi nel territorio della provincia di Roma". Finalità ultime della collaborazione sono la diffusione dei risultati attraverso pubblicazioni e la prevenzione del rischio idrogeologico lungo infrastrutture e/o insediamenti civili di competenza della Provincia di Roma. RISCHIO IDRAULICO: studio del territorio I Piani di assetto idrogeologico (P.A.I.) delle Autorità di Bacino

PROTOCOLLO D'INTESA “Tavolo Istituzionale sul rischio Idrogeologico” •Regione - Assessorato Infrastrutture, Politiche abitative, Ambiente; •Provincia di Roma; •Comune di Fiumicino; •Roma Capitale (Assessorato Sviluppo delle Periferie, Infrastrutture e Manutenzione Urbana; Assessorato all’Ambiente, Agroalimentare e Rifiuti; Assessorato alla Trasformazione Urbana); •Roma ; •Roma Municipio XI; •Roma Municipio XIV; •Roma Municipio XV; 11/12/2008 5/10/2010

4/12/2013 21/6/2009 2/3/2011

21/6/2014 SOTTOPASSAGGI Cosa fare nella fase di PREVENZIONE (TEMPO DIFFERITO)

MONITORAGGIO E CONTROLLO PUNTUALE DEL TERRITORIO

DISSESTO IDROGEOLOGICO: MONITORAGGIO E CONTROLLO DEL TERRITORIO

MONITORAGGIO E CONTROLLO DEL TERRITORIO • Indagini e rilievi in situ • Controllo infrastrutture • Controllo vallecole e linee di impluvio: verifica dell’efficienza nella ricezione ottimale delle acque correnti superficiali e segnalazione dei punti di ristagno d’acqua; • Controllo versanti: segnalare tutte le attività che modificano la regolare pendenza del versante (ad esempio, costruzione di vie di accesso ai terreni privati, tagli boschivi, incendi) Monitoraggio del territorio: INDAGINI GEOGNOSTICHE E GEOTECNICHE

20 Monitoraggio del territorio: PROSPEZIONI GEOFISICHE, MISURE PIEZOMETRICHE E INCLINOMETRICHE, RILIEVI TOPOGRAFICI

21 MONITORAGGIO VERSANTI LA RETE VIARIA PROVINCIALE Monitoraggio del territorio: CONTROLLO INFRASTRUTTURE STRADALI

• verifica delle presenza di fratture sull’asfalto e misura; • controllo sulla presenza di fenomeni di ristagno o imbibizione dei terreni, o di scarichi concentrati di acque piovane o di ruscellamento o provenienti da perdite dei sottoservizi • Verifica stato di efficienza dei chiusini e delle caditoie

Monitoraggio del territorio: RETICOLO IDROGRAFICO E OPERE IDRAULICHE a) Controllo delle infrastrutture: ponti, verifica delle presenza di ostruzione e diminuzioni di sezioni degli alvei dovuti a riempimenti del canale di scorrimento con detriti; abitazioni poste in aree ripariali; cave e discariche poste nella zona dell’esondazione; b) Alvei fluviali: verifica dell’efficienza degli argini; pulizia dell’alveo periodica; c) Vallecole e linee di impluvio: verifica della pulizia delle vallecole, specie nei punti di attraversamento al di sotto delle infrastrutture. LA SAGGEZZA DEI PREDECESSORI

nord

“se chi abita e chi lavora a Monteverde tenesse sempre presente che conviene che ogni goccia d’acqua se ne vada al Tevere per la via più rapida, il nuovo quartiere avrebbe poco a temere per le frane” (Fossa Mancini, 1923) Monitoraggio del territorio: CONTROLLO EDIFICI

• sulle abitazioni e sui muri di contenimento, misura delle fratture e posizionamento di biffe; Cosa fare nella fase di EMERGENZA (TEMPO REALE) SISTEMA DI ALLERTAMENTO

30 http://www.regione.lazio.it/rl_protezione_civile/?vw=bollettini

FRANE: cosa fare nella fase di EMERGENZA (tempo reale) Comprendere se si tratta di una FENOMENO a lenta o rapida evoluzione

?

FRANE: cosa fare nella fase di EMERGENZA (tempo reale) a) in caso si tratti di una frana a rapida evoluzione si può solo evitare di rimanere in prossimità delle linee di impluvio e stare lontano dai versanti instabili; b) nel caso si tratti di una frana a lenta evoluzione si dovrà provvedere a monitorarne l’evoluzione con misure frequenti delle fratture e delle biffe precedentemente posizionate e, in caso di pericolo imminente, evacuare gli elementi a rischio (popolazione, proprietà, attività economiche) e adottare le opportune misure a tutela della circolazione stradale (parzializzazione della carreggiata, sensi unici alternati, chiusura strada); c) osservare nel momento del movimento della frana l’andamento delle acque correnti superficiali in modo da individuare i punti di maggior velocità del flusso d’acqua e eventuali risorgenze o infiltrazioni. IL “RISCHIO VEGETAZIONALE” DISSESTI: i “Cultori della materia” in fase emergenziale

Cosa possono fare gli operatori nella fase di emergenza - controllo livelli dei fiumi dai ponti e verifica tenuta degli argini - segui con attenzione l’evoluzione meteo (il tempo che trascorre tra la precipitazione intensa e l’ondata di piena è estremamente variabile; l’ondata di piena è più veloce di quanto ci si può aspettare) - non percorrere strade inondate o sottopassaggi stradali - controllo criticità legate a improvvise ostruzioni della luce dei ponti Foce del Tevere, 9 Gennaio 2010 Ponte sul Fiume Albegna loc. Marsiliana (Manciano, GR), 13 Novembre 2012) Piena del Fosso di San Vittorino, Ponte S.P. Faustiniana (21 Maggio 2008 ore 10:35) Piena del Fosso di San Vittorino, Ponte S.P. Faustiniana (21 Maggio 2008 ore 13:15)

GEOPHOTO UN APPLICATIVO PER I SERVIZI SUL TERRITORIO

OPERATORE

L’OPERATORE INVIA VIA RETE MOBILE :

- DESCRIZIONE EVENTO - RILEVANZA - ID MITTENTE - POSIZIONE GPS

- TRASFORMAZIONE SISTEMA DI RIFERIMENTO GEOGRAFICO - INDIVIDUAZIONE COMUNE - INDIVIDUAZIONE VIA PIU’ VICINA - INDIVIDUAZIONE REFERENTI IN BASE AI DATI ED ALLA RILEVANZA DELL’EVENTO

REFERENTI (e-mail sul cellulare + SMS) COMPOSIZIONE DEL MESSAGGIO

CONDIVISIONE CON ALTRE STRUTTURE COMPETENTI APPLICAZIONE FUTURA

MESSAGGIO RILANCIATO SU PONTE RADIO (attivo anche in caso di telefonica mobile assente) La prevenzione: metodi alternativi

Monastero di San Benedetto o del Sacro Speco (Subiaco) Statua del Santo

54