Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana (E. Repetti) http://193.205.4.99/repetti/
Rocca Strada, Roccastrada
ID: 3648 N. scheda: 45140 Volume: 4; 6S Pagina: 796 - 801; ______Riferimenti: Toponimo IGM: Roccastrada Comune: ROCCASTRADA Provincia: GR Quadrante IGM: 120-3 Coordinate (long., lat.) Gauss Boaga: 1676719, 4764086 WGS 1984: 11.16923, 43.01047 ______UTM (32N): 676783, 4764260 Denominazione: Rocca Strada, Roccastrada Popolo: SS. Macario, Niccolò e Fabiano a Roccastrada Piviere: SS. Macario, Niccolò e Fabiano a Roccastrada Comunità: Roccastrada Giurisdizione: Roccastrada Diocesi: Grosseto Compartimento: Grosseto Stato: Granducato di Toscana ______
ROCCA, e ROCCHETTA. - Non vi è quasi castello in Toscana che non rammenti la sua rocca o rocchetta, cassero o girone ; ma più limitato è il novero di quelli che hanno dato il vocabolo a qualche paese, popolazione o contrada.
ROCCA STRADA, o ROCCASTRADA nella Valle inferiore dell'Ombrone sanese. - Terra grossa e murata con rocca e pieve arcipretura (SS. Maccario, Niccolò e Fabiano) nella Diocesi e Compartimento di Grosseto. Siede sulla sommità più elevata de'poggi che fiancheggiano la parte occidentale del vallone del torrente Gretano che vuotasi nell'Ombrone sopra Paganico, mentre nel suo fianco meridionale si schiude il vallone del torrente Fossa tributario del fiume Bruna nel padule di Castiglion della Pescaja. Trovasi ad una elevatezza di 836 braccia calcolata dalla sommità del campanile dell'arcipretura, fra il grado 28° 50' di longitudine ed il grado 42° 11' di latitudine, circa 20 miglia toscane a settentrione di Grosseto, 7 a maestro di Paganico, 6 miglia toscane a levante di Rocca Tederighi e circa 4 miglia toscane nella stessa direzione da Sasso Fortino. II cassero di Roccastrada occupa la cima di un monte quasi a picco ch'è un cumulo di scogliere di trachite addossate le
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une alle altre. Vi si entra per due porte, una detta di sotto e l'altra di sopra , ciascuna delle quali è preceduta da un borgo. Del nome e dell'origine di questa Terra tace la storia prima del secolo XIII, né fu ancora dimostrato, se a questo luogo convenga piuttosto che alla Rocca in Pian d'Alma, quella Pieve di Fabiano che il Pontefice Clemente III con bolla concistoriale del 12 aprile 1188 confermò a Gualfredo vescovo di Grosseto, e che viene ivi nominata dopo la pieve di Sticciano e innanzi quella di Fornoli , due luoghi della stessa Comunità confinanti con il piviere di Roccastrada. Comunque sia il nome di Roccastrada essendosi formato dopo che fu introdotta in Italia la lingua volgare vi è luogo a credere che cotesto titolo non sia molto più antico dei secolo XIII. Non starò poi a dire che un tale da Roccastrada nel 1232 fu ricevuto cittadino di Massa Marittima. - (XIMENES, Esame dell'Esame pag. 363); rammenterò piuttosto che Roccastrada fu uno de'castelli posseduti dai conti Aldobrandeschi di Sovana e di S. Fiora, siccome lo dimostra il contratto di divisione fra quei dinasti rogato nel dì 11 dicembre del 1272, dal quale resulta che questa Terra toccò al conte Ildebrandino del fu Conte Bonifazio divenuto il capo dei conti Aldobrandeschi di S. Fiora. Ed è quel conte Ildebrandino che nel 1283 essendosi dichiarato protettore dei fuorusciti Ghibellini di Siena, li accolse nel suo castello di Roccastrada; quello stesso che nel 1294 insieme alla sua moglie contessa Giovanna rinunziarono per i figliuoli ed eredi a favore della badia di S. Galgano il padronato della chiesa di S. Quirico, chiesa esistente tuttora fuori di Roccastrada, siccome apparisce da una lapida in essa murata. Che però i conti Aldobrandeschi da molto tempo prima dominassero nella Terra e nel distretto di Roccastrada, si può desumere da due istrumenti scritti sotto gli anni 973, e 989 e citati all' Articolo LATTAJA, dove allora risedevano i pin antichi conti e marchesi della Maremma Rosellana. Anche la piccola badia di Giuniano situata nel fosso delle Venaje dentro il territorio di Roccastrada fu da quei conti assegnata ai Cistercensi della badia di S. Galgano molti anni prima della chiesa di S. Quirico, tostochè essa a quei monaci venne confermata dal Pontefice Innocenzo II e dall'Imperatore Ottone IV con diploma del 31 ottobre 1209. Fu finalmente nell'anno 1301 quando i due fratelli conti di S. Fiora, Ildebrandino Novello ed Enrico, rinunziarono alla Repubblica di Siena le giurisdizioni con tutte le ragioni che avevano sopra il castello, uomini e distretto di Roccastrada; alla quale rinunzia due anni dopo aderirono altri conti loro consorti. Per tal guisa Roccastrada essendo stata incorporata al contado sanese, quel governo v'inviò un vicario di seconda classe per far ragione a quegli abitanti. L'ultimo sforzo degli Aldobrandeschi sopra Roccastrada fu fatto nel 1316, fino a chè l'anno dopo la Terra si rese ai Signori Nove che ne fecero diroccare le mura. D'allora in poi gli abitanti di Roccastrada ubbidirono costantemente alla Signoria di Siena e poi a quella di Montalcino, finché per atto del 19 settembre 1559 i suoi abitanti si sottomisero a Cosimo I de'Medici allora duca delle due estinte repubbliche. La chiesa arcipretura di Roccastrada fu rifatta nel secolo XIII, siccome lo attesta un'iscrizione sulla soglia della porta maggiore, che dice:
ANNI XPI. MCCLXXXIII PP. MARTINO IIII. RESIDENTE BRUNACCIO FO....
Rammentano poi i tempi del Granduca Cosimo I due lapide del 1575 poste ai lati dell'altare del SS. Rosario nella chiesa medesima, in una delle quali leggesi « Anno 1575. Al tempo delli spettabili uomini Matteo Campioni primo Priore, e
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Niccolao di maestro Gabbriello primo Ko. ( Camarlingo ) , della compagnia del Rosario ». Nell'altra pietra fu scritta la continuazione così: A tale opera deputati et eletti li nobili uomini Bartolommeo Luti, et Ottaviano Saccardi insieme con il Rev. mess. Crescenzio Brunelli pievano di Roccastrada. Nell'anno stesso 1575 il pievano Brunelli fece porre davanti al fonte battesimale un quadro rappresentante Nostra Donna con il Santo Bambino in braccio. In cima alla piazza del borgo di sopra vi è una chiesa (la SS. Annunziata) ad uso di confraternita secolare, ed in altra chiesa, posta in una situazione più elevata intitolata alla Madonna delle Grazie con annesso ospizio, si vuole che abitassero alcuni religiosi Carmelitani sottoposti al convento di Siena dello stesso Ordine. La terza e forse la più antica chiesa dopo la battesimale de'SS. Fabiano, Maccario e Niccolò è quella di S. Quirico situata a poca distanza dalla Terra di Roccastrada presso la fonte pubblica, ed alla quale riferisce un'iscrizione del 1294 accosto all'altare, nella quale si legge Qui celebrat ad hoc altare oret pro anima quondam B. M. Domini Ildebrandini Comitis de Sancta Flora et Dominae Johannae Comitissae coniugis suae, ac filiorum suorum. Qui donaverunt Patronatum huius Ecclesiae S. Quincti Mon, S. Galgani pro remedio peccatorum suorum et animarum sulute. Quibus Deus retribuat vitam eternam. Amen. IN ANNO DOMINI MILLECIMO CCX.° CIII° Roccastrada non ha prodotto alla luce uomini distinti, se non volessimo col Cavaliere Pecci, tener in considerazione un frate Agostiniano Romitano Fr. Girolamo dello Spirito Santo stato definito generale, quindi priore nel convento di Vienna d'Austria, dove fu eletto commissario del suo Ordine in tutta la Germania sotto l'Imperatore Ferdinando II; e se non volessimo contare un Domenico Bartaloni che fu professore di Matematiche e di Meccanica in Napoli, dove nel 1765 pubblicò un'opera sotto il titolo di Meccanica sublime dimostrata coll'Algebra e lodata dall'autore delle Novelle Letterarie fiorentine nel numero per l'anno 1766.