Comune di PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE

Pianif. Terr. Gabriele VELCICH

RA - VAS

(VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA)

RAPPORTO AMBIENTALE

D.Lgs. 152/2006 ss.mm.ii. LR FVG 16/2008 ss.mm.ii. DGR FVG 2627/2015 Red.3.2019 SOMMARIO

1. LEGISLAZIONE DI RIFERIMENTO...... 2 1.1 La VAS nella Direttiva Comunitaria 2001/42/CE...... 2 1.2 Legislazione nazionale e regionale di riferimento ...... 2 2. PROCEDURA OPERATIVA ...... 4 2.1 Iter procedurale...... 6 3. CARATTERISTICHE AMBIENTALI DELL'AREA...... 8 3.1 Geologia...... 9 3.2 Uso del suolo...... 10 3.3 Qualità dell’aria...... 11 3.4 Qualità delle acque ...... 13 3.5 Aree sottoposte a vincoli di tutela paesaggistica ed ambientale...... 14 3.6 Parco dello Stella...... 17 3.7 Componente meteoclimatica ...... 19 3.8 Rifiuti...... 19 3.9 Inquinamento acustico ed elettromagnetico...... 21 3.10 Evoluzione della popolazione...... 22 3.11 Localizzazione di zone produttive e commerciali...... 23 4. CARATTERISTICHE DEL PIANO ...... 24

5. QUADRO PROGRAMMATICO E DI PIANIFICAZIONE - ANALISI DI COERENZA...... 30 5.1 Coerenza interna...... 30 5.2 Coerenza esterna...... 32 6. CRITICITÀ E AZIONI DI PIANO...... 43 6.1 Consumo di Suolo...... 44 6.2 Qualità dell’aria...... 44 6.3 Paesaggio, aree protette e biodiversità...... 45 6.4 Qualità delle acque ...... 47 6.5 Inquinamento elettromagnetico...... 47 6.6 Inquinamento acustico ...... 48 6.7 Rifiuti...... 48 6.8 Mobilità...... 48 6.9 Valutazione globale degli impatti previsti...... 49 7. ANALISI DELLE ALTERNATIVE ...... 53

8. MISURE DI MITIGAZIONE ...... 55

9. MONITORAGGIO ...... 56

9. CONCLUSIONI ...... 59

VAS: RAPPORTO AMBIENTALE

Introduzione

Rivignano Teor è comune derivante dalla fusione convenuta nell’anno 2014 dei comuni di Rivignano e Teor, prima distinti. Entrambi gli ex comuni sono/erano dotati di piano regolatore generale comunale adeguati alle leggi regionali 52/1991 e 19/2009 (seconda legge urbanistica regionale e codice regionale dell’edilizia), oltre che al decreto regionale 126/1995 (revisione degli standards urbanistici regionali).

Il Piano oggetto di valutazione costituisce nuovo piano regolatore generale comunale valido per l’intero nuovo comune, e sostituivo dei due piani regolatori generali comunali precedenti.

La proposta di Piano viene sottoposta a procedura di Valutazione Ambientale in base alla Direttiva comunitaria 2001/42/CE in materia di V.A.S., recepita a livello nazionale dal D.Lgs. 152/2006 ss.mm.ii., Testo Unico Ambiente (TUA), che all’art. 6 specifica i piani da sottoporre a VAS, e dall'art. 13 all'art. 18 norma le fasi della procedura. In base a quanto specificato nel TUA, la VAS riguarda tutti i piani di intervento sul territorio ed è preordinata a garantire che gli effetti sull’ambiente derivanti dall’attuazione di detti piani siano presi in considerazione durante la loro elaborazione e prima della loro approvazione.

Nell'anno 2015 il Comune ha avviato la procedura di Valutazione ambientale strategica per la formazione del nuovo piano regolatore comunale e di conseguenza è stata redatta la relazione preliminare di VAS, sono stati individuati i soggetti coinvolti nel processo di VAS, ovvero: • proponente: Ufficio Tecnico Comunale; • autorità procedente: Consiglio Comunale; • autorità competente: Giunta Comunale. La collaborazione tra l’autorità proponente e l’autorità competente ha permesso l'individuazione dei soggetti competenti in materia ambientale da consultare, ovvero: • Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del (ARPA FVG); • Azienda per l’Assistenza Sanitaria n. 2 “Bassa Friulana-Isontina”; • Regione FVG - Direzione centrale ambiente ed energia - Servizio valutazioni ambientali.

Il presente Rapporto Ambientale (RA) è stato redatto ai sensi dell’art. 13 TUA, sulla base del rapporto preliminare, ivi compreso l'aggiornamento 2018, considerando tra le altre i pareri pervenuti dai soggetti competenti in materia ambientale. Il Rapporto individua, descrive e valuta gli impatti significativi che l'attuazione del nuovo PRGC potrebbe avere sull'ambiente del territorio del comune di Rivignano Teor e comuni limitrofi, comprensivo dello studio di eventuali alternative, mitigazioni e compensazioni, nonché del piano di monitoraggio degli effetti del nuovo PRGC sull'ambito territoriale considerato.

1 Nuovo PRGC del Comune di RIVIGNANO TEOR (UD) VAS: RAPPORTO AMBIENTALE

1. Legislazione di riferimento

La VAS, Valutazione Ambientale Strategica, prevista a livello europeo, recepita e regolamentata a livello nazionale e regionale, è un processo di precauzione basato sul concetto di sviluppo sostenibile e atto alla valutazione dei possibili effetti sull’ambiente derivanti dall’adozione e dall’attuazione di piani e programmi. Il presente Rapporto Ambientale ha lo scopo di valutare in modo esaustivo le caratteristiche del nuovo Piano Regolatore Generale del Comune di Rivignano Teor, considerando le caratteristiche degli impatti ambientali derivanti dalla sua attuazione e delle aree potenzialmente coinvolte.

1.1 La VAS nella Direttiva Comunitaria 2001/42/CE La Direttiva 2001/42/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente si prefigge come obiettivo quello di garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente e di contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali all'atto dell'elaborazione e dell'adozione di piani e programmi, al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile , assicurando che, ai sensi della direttiva stessa, venga effettuata la valutazione ambientale di determinati piani e programmi che possono avere effetti significativi sull'ambiente. La Direttiva prevede la Valutazione Ambientale di piani e programmi richiedendo la redazione di un Rapporto Ambientale che accompagni il processo di Piano. La Valutazione è condotta sia durante l’elaborazione del piano e prima della sua approvazione, sia durante la gestione del piano, mediante il monitoraggio della fase attuativa. La Direttiva promuove la partecipazione, intesa come consultazione delle autorità con competenze ambientali e la messa a disposizione delle informazioni per il pubblico.

1.2 Legislazione nazionale e regionale di riferimento Il Testo Unico Ambiente rappresenta a livello nazionale lo strumento legislativo che norma il tema della VAS. Il TUA recepisce la Direttiva VAS all’interno della Parte Seconda, Titolo Primo (norme generali), Titolo secondo (VAS) dagli articoli n. 4 al n. 18. Nel Titolo Primo viene inquadrato il tema della valutazione, viene indicato esplicitamente il recepimento della direttiva VAS (art. 4), sono fornite le definizioni dei termini utilizzati (art. 5) ed è specificato il ruolo della Commissione tecnico-consultiva per le valutazioni ambientali , organo statale con il compito di esprimere parere su VAS, VIA, prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento per le procedure di competenza statale. Il Titolo Secondo sulla VAS definisce il campo di applicazione, le disposizioni generali e nel Capo III disciplina proceduralmente le valutazioni di competenza statale, specificando che tali procedure sono da intendersi valide anche per le regioni fino alla promulgazioni di leggi e regolamenti regionali di disciplina della materia. In primis, in assenza di specifiche norme regionali, il sopraccitato Decreto sostituì le precedenti norme in materia di VAS indicate dalla LR FVG 11/2005. In seguito, come contributo al Decreto nazionale, l’art 4 della LR 16/2008 del Friuli Venezia Giulia “Omnibus” al comma 3 stabilisce che “ l’autorità competente (la Giunta comunale) valuti, sulla base della presente relazione allegata al piano se le previsioni derivanti dall’approvazione del piano possano avere effetti significativi sull’ambiente ” come da modifiche dall’art. 35 della L.R. 13/2009 e dall’art. 3 comma 25 della L.R. 24/2009. La Deliberazione di Giunta Regionale 2627 del 2015 ha inoltre contribuito alla normativa di VAS specificando in merito a finalità, principi generali e definizioni, ambito di applicazione, autorità competenti e fasi del processo di VAS, ivi compreso il monitoraggio.

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La VAS riguarda i piani e programmi (P/P) di intervento sul territorio ed è preordinata a garantire che gli effetti sull’ambiente derivanti dall’attuazione di detti P/P siano presi in considerazione durante la loro elaborazione e prima della loro approvazione (art. 4). I P/P soggetti alla VAS sono quelli di cui all’art. 6 del D.Lgs. (oggetto della disciplina), che riguardano i settori agricolo, forestale, energetico, della pesca, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale e della destinazione dei suoli e che costituiscano quadro di riferimento per la realizzazione di interventi soggetti alla VIA. Per altri P/P (diversi) o in caso di modifiche non sostanziali di quelli sopra nominati, si deve condurre una fase di verifica preventiva per stabilire la necessità o meno di sottoposizione a VAS. La VAS si esplica prima dell’approvazione del P/P e si conclude con un giudizio di compatibilità ambientale emesso dall’autorità competente per la valutazione.

In considerazione della normativa vigente descritta, il nuovo PRGC del Comune di Rivignano Teor viene sottoposto a procedura di Valutazione Ambientale Strategica in base alla Direttiva comunitaria 2001/42/CE, recepita dal D.lgs. 152/2006 che all’art. 6 specifica gli ambiti di applicazione della procedura di VAS, tra cui che “ viene effettuata una valutazione per tutti i piani e i programmi che sono elaborati per la valutazione e gestione della ... pianificazione territoriale ”.

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2. Procedura operativa

Riferimento per la stesura del presente elaborato sono state le indicazioni contenute nella Direttiva e nel Decreto di recepimento, e nei rispettivi allegati. Per gli aspetti metodologici di analisi e valutazione, si è fatto riferimento alle principali linee guida in materia di VAS emerse a livello regionale, nazionale ed internazionale, ovvero, in via indicativa e non esaustiva: ‹ Manuale per la valutazione ambientale dei Piani di Sviluppo Regionale (...) dell’U.E.; ‹ Linee guida per la Valutazione Ambientale Strategica (Ministero dell’Ambiente) ; ‹ Documento CE “Attuazione della direttiva 2001/42/CE concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente”; ‹ Progetto Enplan - Linee Guida per la valutazione ambientale di Piani e Programmi; ‹ Manuali e Linee Guida ISPRA: 124/2015 “Indicazioni operative a supporto della valutazione e redazione dei documenti della VAS”; 109/2014 “Elementi per l'aggiornamento delle norme tecniche in materia di valutazione ambientale”; “Linee di indirizzo per l'implementazione delle attività di monitoraggio delle Agenzie ambientali in riferimento ai processi di VAS; ‹ Strumenti a supporto della valutazione d’impatto ambientale (VIA), della valutazione ambientale strategica (VAS) e della valutazione d’incidenza ecologica (VIEc) ( Reg . FVG ).

Gli elaborati progettuali considerati riguardo al Piano, redatto da Archiur Srl (UD), sono: a) fascicoli: 1) RELAZIONE di PROGETTO. 2) NORME di ATTUAZIONE. 3) OBIETTIVI, STRATEGIE. b) tavole: 1) AREE EDIFICATE E URBANIZZATE (est e ovest). 2) STRATEGIA di PIANO. 3) ZONIZZAZIONE (varie).

Altri elaborati considerati: ‹ tavole di PTR comprendenti il territorio del comune di Rivignano Teor; ‹ tavole della Carta Geologica Regionale comprendenti il territorio del Comune e limitrofi; ‹ dati statistici ISTAT reperibili per il Comune di Rivignano Teor; ‹ Piano stralcio per l'Assetto Idrogeologico dei bacini regionali (PAI); ‹ Piano di Gestione ZSC – IT 3320026 – Risorgive dello Stella; ‹ Carta della Natura del Friuli Venezia Giulia ( Regione FVG ); ‹ Piano Regionale per il Miglioramento della Qualità dell’Aria ( Regione FVG / ARPA FVG ); ‹ rapporto sullo stato dell’ambiente ( ARPA FVG, agg. 2018); ‹ rapporto ambientale preliminare al nuovo PRGC di Rivignano Teor ( Nonino et al., 2015 ); ‹ rapp. ambientale, val. incidenza et al. del progetto di ampliamento del Parco comunale dello Stella di Rivignano Teor sulla ZSC IT3320026 Risorgive dello Stella (Siardi et al., 2018) ‹ PPR FVG, tra cui scheda ambito di paesaggio " bassa pianura friulana e isontina " ( 2018 ) ; ‹ Manuale degli habitat del FVG ( servizio VIA FVG & Univ. di Trieste, dip. biologia, 2006 ).

Principali fonti web: ‹ www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/ambiente-territorio ‹ www.comune.rivignanoteor.it ‹ www.arpa.fvg.it ‹ www.irdat.fvg.it

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Tabella 1. Corrispondenza tra i contenuti del R.A. e i criteri dell’Allegato II del Testo Unico Ambiente.

Criteri All. 1 D. Lgs. 152/2006 s.m.i. Contenuti Rapporto Ambientale Cap:

CARATTERISTICHE DEL PIANO tenendo conto, in particolare, di : in quale misura il piano o il programma Il Comune di nuova formazione Rivignano Teor viene influenza altri piani o programmi, inclusi a dotarsi di piano regolatore generale comunale, 4 - 5 quelli gerarchicamente ordinati derivante e sostitutivo dei due previgenti PRGC.

Risulta assente un Regolamento per le Stazioni Radio Base di telefonia mobile. problemi ambientali pertinenti al piano o al La classificazione assegnata da PAI riconosce il programma 3 - 6 territorio comunale in zona P1, P2, P3, F. Il PAI prevede misure per la sicurezza geologica.

Non rilevante. Al contrario in parallelo alla formazione del nuovo la rilevanza del piano o del programma per PRGC è stata completata (D.G.C. 33/2019 ) la l'attuazione della normativa comunitaria procedura di VAS del progetto di ampliamento del 5 nel settore dell'ambiente Parco dello Stella di Rivignano Teor sulla ZSC IT3320026 Risorgive dello Stella, progetto che verrà recepito dal PRGC ma che non è materia dello stesso. CARATTERISTICHE DEGLI IMPATTI e DELLE AREE INTERESSATE tenendo conto, in particolare, di : probabilità, durata, frequenza e reversibilità Sono stati individuati e caratterizzati qualitativamente degli impatti pressioni e impatti attesi dall'adozione ed attuazione 6 carattere cumulativo degli impatti del nuovo PRGC. natura transfrontaliera degli impatti Esclusi già in fase preliminare. Particolari rischi per la salute umana o per Per zone A e B nuove a distanza da allevamento l'ambiente (ad es. in caso di incidenti per zootecnico di consistenza eventualmente superiore a cantieri o modifiche relative a aziende 50 UBA inferiore a metri 300 è stato acquisito il 3 - 6 insalubri ) parere favorevole dell'azienda per i servizi sanitari. Viene individuata l’area di influenza del nuovo PRGC entità ed estensione nello spazio degli di Rivignano Teor che interessa principalmente il impatti (area geografica e popolazione territorio comunale e solo secondariamente i comuni 4 - 6 potenzialmente interessate) contermini, vista la limitata portata delle modifiche proposte rispetto ai due PRGC previgenti. valore e vulnerabilità dell'area che potrebbe Sulla base del contesto ambientale attuale sono state essere interessata a causa: verificate sensibilità, vulnerabilità e criticità -delle speciali caratteristiche naturali o del dell’area di influenza del Piano. patrimonio culturale, In particolare sono state considerate le criticità che 3 - 6 -del superamento dei livelli di qualità potrebbero essere influenzate dalla realizzazione ambientale o dei valori limite dell'utilizzo delle variazioni previste dal Piano rispetto alla intensivo del suolo precedente situazione. Il nu ovo PRGC , tra le altre, inserisce indicazioni di prati stabili naturali come da aggiornamento dell’inventario e si correla, anche se non 4 - 6 impatti su aree o paesaggi riconosciuti direttamente, con la variante che tratta il proposto come protetti a livello nazionale, ampliamento del Parco del Fiume Stella che comunitario o internazionale comprende una ZSC che rende necessario una vinca valutazione di Verifica di Incidenza su siti Natura 2000.

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2.1 Iter procedurale

In riferimento alle leggi precedentemente indicate le fasi della procedura di VAS sono: 1. direttive di formazione del nuovo PRGC; 2. avvio della procedura di VAS (2015) e individuazione di: proponente, ossia il settore tecnico comunale sezione urbanistica; autorità procedente: il Consiglio Comunale; autorità competente: la Giunta Comunale di Rivignano Teor; 3. definizione dello schema operativo e individuazione dei soggetti competenti in campo ambientale che sono stati individuati in: ARPA FVG, Azienda per l’Assistenza Sanitaria n. 2, Regione FVG Servizio valutazioni ambientali (2015); 4. redazione dello scoping basato sulle Direttive di formazione del nuovo Piano e redazione del rapporto preliminare (giugno 2015), presa d’atto del documento da parte dell’autorità procedente e dell’autorità competente e trasmissione ai soggetti con competenze ambientali; 5. durante la successiva fase di redazione della bozza del nuovo PRGC e successivamente alla predisposizione di quest’ultima, l'Amministrazione Comunale ha svolto alcuni incontri pubblici con i principali portatori di interessi presenti e/o operanti sul territorio comunale, necessari ad acquisire eventuali contributi e suggerimenti in merito, nonché ha svolto incontri con gli uffici regionali competenti; 6. atto consultivo preliminare (delib.G.C. 35/2018) con la quale è stato espresso parere favorevole sulla bozza del nuovo PRGC e proposte alcune modifiche ed integrazioni; 7. ricezione della bozza definitiva di nuovo PRGC, richiesta pareri propedeutici all’adozione dello stesso strumento urbanistico; 8. aggiornamento del documento di scoping e del rapporto ambientale preliminare ed invio del materiale per richiesta del parere dei soggetti competenti; 9. ricezione delle osservazioni preliminari pervenute da parte dei soggetti competenti in materia ambientale: ARPA FVG (07/2018) formula alcune articolate e puntuali indicazioni da recepire all’interno del Rapporto Ambientale al fine di una maggiore completezza e del perfezionamento dei contenuti della documentazione volta alla valutazione della sostenibilità ambientale; il Servizio valutazioni ambientali della Regione FVG (08/2018) espone puntuali indicazioni per la redazione del Rapporto Ambientale; l’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n. 2 “Bassa Friulana-Isontina” non ha espresso specifico parere relativamente alla procedura di VAS ma ha fornito (07/2018) i contributi relativi alla possibilità di estensione di zone omogenee “B” entro 300 metri da insediamenti zootecnici di consistenza superiore a 50 UBA e alla compatibilità igienico-sanitaria dello strumento urbanistico; 10. predisposizione e successiva adozione del rapporto ambientale, corredato dal documento di sintesi non tecnica e dalle correlate valutazioni su ZSC ( Studio di incidenza, ai sensi della DGR 1323/2014 ), tale fase può essere contestuale all'adozione del Piano; 11. consultazione: informazione circa le conclusioni adottate: invio copie al Comune e in allegato ai documenti di relazione agli organi preposti alla valutazione urbanistica del Piano, oltre che ai Soggetti Competenti in materia Ambientale individuati; l'autorità procedente cura la pubblicazione di un avviso nel bollettino ufficiale della regione, la fase di consultazione, che comprende il pubblico, ha una durata di 60 giorni dalla pubblicazione dell'avviso sul BUR; 12. recepimento dei pareri richiesti oltre che di osservazioni di privati cittadini, espressione dei pareri motivati da parte delle Autorità competenti entro 90 gg. a decorrere dalla scadenza di tutti i termini di cui all’art.14 - ovvero dalla data di scadenza dei 60 giorni previsti per le consultazioni; 13. approvazione del Piano da parte dell'Autorità procedente, ovvero del Rapporto ambientale e della Sintesi non tecnica, nonché di un documento di dichiarazione di sintesi in cui si illustra in che modo le considerazioni ambientali sono state integrate nel piano o programma e come si è tenuto conto del rapporto ambientale e degli esiti delle consultazioni, nonché le ragioni per le quali è stato scelto il piano o il programma approvato, alla luce delle alternative possibili che erano state individuate. L a decisione finale è pubblicata nel Bollettino Ufficiale della regione con l'indicazione della sede ove si può prendere visione del piano approvato e di tutta la documentazione oggetto dell'istruttoria. Viene inoltre reso pubblico anche il parere motivato espresso dall'autorità competente; 14. monitoraggio degli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione delle previsioni introdotte dal Piano e verifica del raggiungimento degli obiettivi prefissati.

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Per quanto concerne invece il percorso urbanistico del nuovo PRGC, fino ad ora: 1. durante l’anno 2015 è stata predisposta una prima fase progettuale consistente in uno studio preliminare alla formazione delle Direttive del nuovo Piano Regolatore Generale Comunale del Comune di Rivignano Teor, contenente tra l’altro gli elaborati di analisi necessari alla redazione del nuovo strumento urbanistico ai sensi dell'art. 63 bis della legge regionale n. 5/2007 e sue successive modifiche, integrato con elementi di marketing territoriale; 2. in seguito sono stati svolti diversi incontri con operatori locali, in rappresentanza delle attività produttive, e con i liberi professionisti nei quali sono stati spiegati e discussi i contenuti delle suddette direttive; 3. con delibera n. 42 del 28/09/2015 il Consiglio Comunale ha approvato le direttive per la redazione del nuovo Piano Regolatore Generale Comunale successivamente trasmesse agli enti competenti in data 15/10/2015 prot. n. 11836; 4. con determina del responsabile del servizio n. 492 del 18/11/2016 è stato aggiudicato l’incarico professionale per la redazione del nuovo Piano Regolatore Generale Comunale; 5. sia durante la fase di redazione della bozza del nuovo Piano Regolatore Generale Comunale sia successivamente alla predisposizione di quest’ultima, l'Amministrazione Comunale ha svolto alcuni incontri pubblici con i principali portatori di interessi presenti e/o operanti sul territorio comunale, necessari ad acquisire eventuali contributi e suggerimenti in merito, nonché ha svolto incontri con gli uffici regionali competenti; 6. con delibera di Giunta Comunale n. 35 del 05/02/2018, come atto consultivo preliminare, si è espresso parere in linea di massima favorevole sulla bozza di nuovo Piano Regolatore Generale Comunale proponendo alcune modifiche ed integrazioni; 7. in data 28/03/2018 è pervenuta la bozza definitiva di Piano Regolatore Generale Comunale necessaria ad acquisire i pareri propedeutici all’adozione dello stesso strumento urbanistico; 8. in data 30/04/2018 con delibera di Consiglio Comunale n. 17 sono state modificate le direttive relative alla redazione del nuovo Piano Regolatore Generale Comunale già impartite con delibera di Consiglio Comunale n. 42 del 28/09/2015. 9. in seguito il Comune sta acquisendo i pareri propedeutici all'adozione dalla regione e dall'azienda per l'assistenza sanitaria.

L'iter procedurale del nuovo PRGC proseguirà con l'adozione da parte del Consiglio Comunale e poi con le rimanenti procedure previste dalla normativa vigente in materia di urbanistica e di pianificazione territoriale.

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3. Caratteristiche ambientali dell'area

Il presente capitolo riporta, integra, modifica e semplifica ove possibile quanto presentato nel Rapporto Ambientale Preliminare al nuovo PRGC adottato dalla Giunta Comunale di Rivignano Teor nel 2015, a firma dell'ing. A. Nonino e dei suoi collaboratori.

Il Comune di Rivignano Teor, la cui attuale conformazione territoriale deriva dalla fusione dei due Comuni avvenuta a decorrere dal 1.1.2014, si estende nella bassa pianura friulana a sud della linea delle risorgive, tra il fiume Stella e il fiume Tagliamento, su una superficie complessiva di 47,75 kmq. Il territorio comunale comprende al suo interno i nuclei abitati di Rivignano, Teor, Ariis, Flambruzzo, Campomolle, Driolassa, Chiarmacis, Rivarotta, Sella e Sivigliano. I confini amministrativi risultano così definiti: verso nord troviamo il comune di , a nord-est il Comune di , a est il Comune di , a sud il Comune e a ovest i Comuni di e .

Figura 1. Ortofoto del territorio comunale di Rivignano Teor e comuni contermini ( Irdat FVG, mod .)

Sotto il profilo viabilistico, il Comune è attraversato in direzione nord-sud SP n. 56 “dello Stella”, in direzione est-ovest dalla SP n. 7 “di ” che collega l’abitato di Rivignano all’abitato di Teor, e nella zona nord ovest dalla SP n. 93 di Belgrado. II quadrante sud del territorio, tra Chiarmacis e Rivarotta, è interessato da un tratto dell’autostrada A4 Torino-Trieste. Le stazioni ferroviarie più prossime all’ambito comunale sono localizzate a per la linea - Venezia e a Latisana per la linea Trieste-Venezia.

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3.1 Geologia

II territorio comunale di Rivignano Teor fa parte della Bassa Pianura Friulana di natura alluvionale, a valle della linea delle risorgive. L'assetto morfologico dell’area è pianeggiante, leggermente degradante verso Sud, risultante dai processi di rimobilizzazione dell’enorme massa detritica rilasciata dai ghiacciai da parte dei corsi d’acqua della pianura durante la seconda fase del Wurmiano ed in particolare all’inizio del periodo postglaciale. Generalmente, nel territorio si rinvengono sedimenti alluvionali piuttosto eterogenei e a granulometria prevalentemente medio-fine (sabbie, limi ed argille), con composizione granulometrica estremamente variabile in senso orizzontale e verticale. Sono presenti, inoltre, lenti di alluvioni grossolane (sabbie ghiaiose) costituite da elementi calcarei ed arenacei in abbondante matrice limoso-sabbiosa. I clasti presentano tipicamente un aspetto arrotondato o sub arrotondato con dimensioni variabili, mediamente attorno ad un paio di centimetri. Lo spessore del terreno vegetale è generalmente compreso tra 0,2 e 1,5 m. Le litologie dei primi metri di sottosuolo sono costituite da alternanze di ghiaia mista a sabbia e sabbia cui si associa limo. II substrato roccioso, costituito da depositi terrigeni terziari, ha un andamento irregolare, ed è presente a profondità comprese tra i 400 e i 450 m. Per quanto riguarda le proprietà granulometriche e chimiche dei terreni, il Comune di Rivignano Teor è caratterizzato da tre classi differenti: grossolana, media (lungo il corso del F. Stella) e fine.

Figura 2. Inquadramento geologico (copertura quaternaria e tessitura) del comune di Rivignano Teor, interessato da sedimenti alluvionali e fluvioglaciali della pianura ( Carta Geologica Regionale, 2007, mod. )

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3.2 Uso del suolo

Il territorio del Comune di Rivignano Teor, è caratterizzato da una significativa presenza di aree a carattere agricolo e forestale, che occupano circa l’85% dell’intera estensione comunale. La superficie agricola è caratterizzata da vaste aree riordinate, contrapposte a zone dove persiste la struttura fondiaria tradizionale contornata da elementi naturali, siepi arboree e filari di gelsi. Le aree urbanizzate, costituite dalle aree residenziali, produttive e commerciai, si sono sviluppate prevalentemente lungo il tracciato della SP 7 di Latisana che collega Flambruzzo, Rivignano e Teor, proseguendo poi verso ovest in direzione di Campomolle, e lungo la SP 56 dello Stella che conduce alla frazione di Rivarotta. Verso est, superato lo Stella, si estende il nucleo di Ariis. La zone produttive più estese sono localizzate nel quadrante nord ovest del Comune, tra Rivignano e Flambruzzo e lungo la SP 7 in direzione Teor. Altri insediamenti produttivi si trovano tra Campomolle e Driolassa. Le zone commerciali presenti sul territorio sono limitate a due ambiti in prossimità di Rivignano. In ambito comunale trovano spazio anche le zone industriali/commerciali situate lungo la SP 7 ed in prossimità dell’Autostrada A4 Trieste Venezia. La restante parte del territorio è costituita da aree a pioppeti, a vigneto e ad altre colture arboree. Rilevante è inoltre la presenza delle aree dall’alto valore ambientale e naturalistico, localizzate lungo il corso del Fiume Stella che attraversa la zona orientale del territorio in direzione nord-sud. Secondo i dati pubblicati da ISPRA sul Consumo suolo in Italia ( 2018 ) il Comune di Rivignano Teor risulta avere una percentuale di suolo consumato pari al 10,25% totale contro una media provinciale del 7,75% e regionale dell’8,88% (quinta regione in assoluto in Italia con % più elevata di suolo consumato). Ovviamente le medie provinciali e regionali sono inferiori al dato comunale perché prendono in considerazione anche le vaste zone con suolo naturale afferenti alle zone montuose della fascia alpina e prealpina. La media comunale risulta in linea se non inferiore ai dati percentuali di consumo di suolo dei comuni contermini.

Figura 3. Consumo di suolo a livello regionale. Incremento percentuale (in grigio) e in ettari (azzurro) tra il 2016 e il 2017. In rosso la media nazionale dell’incremento percentuale ( ISPRA/SNPA 2018 )

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3.3 Qualità dell’aria

In Comune di Rivignano Teor non sono presenti centraline fisse dedicate all’analisi della qualità dell’aria. Tuttavia la regione Friuli Venezia Giulia ha avviato a livello regionale, con il supporto di ARPA FVG, una serie di monitoraggi i cui risultati sono raccolti in vari documenti, tra cui la Relazione sulla qualità dell'aria nella Regione Friuli Venezia Giulia e il Piano regionale di miglioramento della qualità dell’aria.

Figura 4. Numero di superamenti giornalieri della concentrazione media di 50 microgrammi/m 3 (ARPA 2019, mod.)

In Regione il 2018 ha visto una generale diminuzione nella presenza delle polveri sottili, particolarmente evidente nel numero dei superamenti giornalieri, che è rimasto quasi ovunque significativamente inferiore alla soglia prevista dalla vigente normativa (35 superamenti del valore medio giornaliero di 50 microgrammi/m 3). Un contributo fondamentale per il raggiungimento di questo risultato è stato dato dalla meteorologia. Nell’anno appena conclusosi, infatti, i mesi solitamente favorevoli al ristagno atmosferico (gennaio, febbraio e dicembre) sono risultati frequentemente perturbati, spesso con ventilazione proveniente da nord e nordest favorendo così la rimozione dell’inquinamento atmosferico. Pur in un contesto decisamente migliore rispetto agli anni passati, nel 2018 si è comunque confermata la tendenza ad una maggior presenza di polveri sottili al confine con il Veneto. Anche su questo punto un contributo molto importante è stato dato dal microclima dell’area, dato che questa porzione del territorio regionale risulta all’imboccatura della valle Padana la quale, essendo protetta dai venti provenienti da nord e nordest, favorisce il ristagno atmosferico e l’accumulo degli inquinanti rilasciati in atmosfera.

Il 2018 ha confermato l’ubiquitarietà dell'inquinante ozono, tipicamente associato al periodo estivo, i cui riferimenti di legge (25 giorni con un valore medio calcolato su 8 ore inferiore a 120 microgrammi/Nm3) sono stati superati quasi su tutto il territorio regionale. Il 2018 ha sostanzialmente confermato i valori elevati osservati negli anni precedenti ( ARPA 2019, mod .). In comune di Rivignano Teor i superamenti nel 2018 sono compresi tra i 50 e i 75 all'anno.

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Figura 5. Numero di giorni con concentrazione media di ozono su otto ore superiore a 120 microgrammi/Nm 3 ( ARPA 2019, mod.)

Per quanto riguarda le emissioni i dati relativi ai principali inquinanti attualmente disponibili alla scala comunale, suddivisi per macrosettore, fanno riferimento ai contenuti dell’inventario emissivo regionale INEMAR per l'anno 2013. Le emissioni più consistenti si rilevano per il metano (CH4), prodotto dalle attività di distribuzione combustibili e dal settore agricolo e per il monossido di carbonio (CO), che è prodotto dalla combustione non industriale e dal trasporto su strada che risulta coinvolto in primo luogo anche nella produzione degli ossidi di azoto. Non si segnalano particolari criticità relativamente alle emissioni di PM10 e PM2,5.

Tabella 2. Disaggregazione per macrosettore SNAP97 degli inquinanti a Rivignano Teor (ARPA FVG, 2013, mod.) MACROSETTORE CH4 CO CO2 COV DIOX N2O NH3 NOx PM10 PM2_5 PTS SO2 Combustione non industriale 15,27 259,00 8,55 63,97 7,73 1,28 0,46 10,74 13,40 12,99 13,96 0,79 Combustione nell'industria 0,05 0,34 2,48 0,05 0,12 0,11 0,00 1,53 0,31 0,21 0,46 5,55 Processi produttivi 3,37 Estraz. e distribuz. combustibili 164,79 12,37 Uso di solventi 109,27 Trasporto su strada 1,52 132,53 15,58 15,91 0,47 2,03 66,69 6,18 5,36 7,40 0,50 Tratt. e smaltimento rifiuti 28,69 0,04 8,15 63,08 2,27 0,25 0,11 0,48 Agricoltura 78,94 0,05 12,44 95,38 3,00 0,30 0,17 0,48 Altre sorgenti e assorbimenti 0,15 0,15 0,15

La concentrazione media di gas radon (fonte maggiore di radioattività naturale) rilevata in Comune nel semestre invernale 2006 da ARPA FVG (110 Bq/m 3) risulta essere moderatamente bassa. Per conoscere il livello medio di concentrazione del gas nelle abitazioni civili è possibile rivolgersi ad ARPA FVG sezione qualità dell'aria o fisica ambientale.

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3.4 Qualità delle acque

Il territorio comunale di Rivignano Teor è collocato a valle della linea delle risorgive, che ne lambisce il limite settentrionale determinando il permanere di alcune zone umide nell’area. L’idrografia superficiale nel territorio è dominata dal Fiume Stella, che scorre in direzione nord sud nella fascia centro-orientale del territorio e dai suoi affluenti, corsi d’acqua di risorgiva con acque perenni e a portata pressoché costante; la fitta rete idrografica è quindi completata da numerose rogge, fossi e canali di bonifica. La Giunta regionale con deliberazione n. 2278/2014, ha approvato il Progetto di Piano stralcio per l'Assetto Idrogeologico dei bacini regionali (PAI), tra i quali rientra l’area del bacino del fiume Stella. L’attuale classificazione assegnata dal PAI riconosce il territorio comunale in zona P1, P2, P3, F. Le aree più prossime al corso del Fiume Stella, sono classificate con pericolosità P2 e P3 (media ed elevata).

Figura 6. Acque superficiali in comune di Rivignano Teor ( Irdat FVG, 2015, mod. )

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Nel 2013 i prelievi per la qualità delle acque superficiali per il territorio di Rivignano Teor sono stati effettuati in tre stazioni di monitoraggio: lungo il Fiume Stella, lungo il Rio Molini e lungo la Roggia Miliana. I prelievi hanno dato risultati da sufficiente a buono.

Lo stato chimico delle acque sotterranee è determinato tramite il rilevamento di parametri definiti di base; alcuni definiti macrodescrittori quali la conducibilità elettrica, la concentrazione di cloruri, di manganese, di ferro di azoto ammoniacale, nitrico e solfati. Per il territorio comunale di Rivignano Teor, ricompreso all’interno del corpo idrico della bassa pianura P23B - Bassa pianura friulana centrale in destra e sinistra Tagliamento: falda freatica locale , lo stato di qualità risulta “buono” ( ARPA FVG ). Il Comune di Rivignano Teor è compreso nell’elenco regionale delle zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola approvato con DGR n. 1920 del25/09/2008, in attuazione all’art. 92 del D.lgs 152/2006. Tuttavia in comune non si rilevano particolari criticità per il territorio comunale, con una concentrazione di nitrati compresa nella fascia bassa inferiore a 10 mg/l.

Figura 7. Nitrati - Valore medio di concentrazione (ARPA FVG, 2018, mod.)

3.5 Aree sottoposte a vincoli di tutela paesaggistica ed ambientale ( dott.Nonino, mod.,2015 )

Secondo le valutazioni disponibili all’interno del progetto della Carta Natura del FVG, le aree di tutela e di importanza naturalistica presenti nel Comune di Rivignano Teor, sono caratterizzate da un valore ecologico medio/alto, che interessa prevalentemente gli ambiti più prossimi al corso del Fiume Stella. La restante porzione del territorio, occupata da ampie zone agricole, è classificata con valore molto basso.

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La Zona di Conservazione Speciale (ZSC) IT IT3320026 - Risorgive dello Stella, si sviluppava a sud della linea delle risorgive su una superficie di circa 796 ettari tra Comuni di Codroipo, Bertiolo, Talmassons e Rivignano Teor. Recentemente sono state proposte rilevanti modifiche a tale area ( par. 3.6 ). Nell’area vasta esterna ai confini comunali si segnalano altre aree della “Rete Natura 2000”: - ZSC Bosco di Golena del - IT3320030; - ZSC Palude Moretto - IT3320027; - ZSC Bosco Boscat – IT3320033. Lungo il confine sud-est con i comuni di Pocenia e Palazzolo dello Stella si estende l’Area di Rilevante Interesse Ambientale (ARIA) N. 14 Fiume Stella, come identificata ai sensi della LR.42/1996 “Norme in materia di parchi e riserve naturali regionali”. Nell’area vasta a ovest del territorio comunale, si sviluppa inoltre l’Area di Rilevante Interesse Ambientale N. 8 Fiume Tagliamento.

I biotopi naturali sono aree di limitata estensione territoriale, individuati in aree esterne ai parchi e alle riserve, caratterizzate da emergenze naturalistiche di grande interesse. Il Biotopo n. 11 Risorgive di Zarnicco , istituito con D.P.G.R. n. 0236/Pres/1998 si estende nella fascia nord del territorio comunale, su una superficie di 44,8 ha e risulta ricompreso all’interno del perimetro della ZSC – Risorgive dello Stella.

Il territorio comunale, è interessato da beni paesaggistici di cui alla D.lgs 42/2004, tra cui: - Villa Pertoldeo a Rivignano, - Villa Ottelio -Savorgnan e Villa Deciani - De Eccher ad Ariis, - Villa Badoglio Rota a Flambruzzo, - Villa Romanelli (conosciuto anche come Palazzo Belgrado) a Sella, - Villa Mazzarola (ora Zanello) a Teor, - Villa Savorgnan Milocco a Rivarotta, - Villa Pancera a Chiarmacis, - Palazzo Savorgnan a Driolassa.

Figura 8. Ortofoto comune e aree ambientali soggette a vincoli di tutela, evidenziate con diverse colorazioni: ZSC in retinatura nera, ARIA in rosso, biotopo in viola; distante dai confini comunali, e non correlata in alcun modo con il nuovo PRGC, si nota l'ARIA del Fiume Tagliamento ( Irdat FVG, 2018, mod .)

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Nell’ambito del territorio comunale sono inoltre presenti alcuni prati stabili tutelati ai sensi della L.R. 9/2005 (Norme regionali per la tutela dei prati stabili naturali), ovvero formazioni erbacee che non sono sottoposte a dissodamento (aratura o erpicatura) e mantenute esclusivamente attraverso lo sfalcio e l’eventuale concimazione. I prati stabili individuati all’interno del confine comunale sono localizzati prevalentemente nella zona nord del territorio e risultano ricompresi prioritariamente all’interno del perimetro della ZSC – Risorgive dello Stella.

Il seguente paragrafo riguardante la fauna è stato estratto dal documento Progetto ST.A.R. Conservazione e valorizzazione dei boschi umidi di frassino e ontano nero sulle rive dello Stella. “… Le risorgive dello Stella risultano essere, nel contesto planiziale friulano, una vera e propria oasi faunistica, caratterizzata da una diversità specifica davvero significativa. La ricchezza di acque sorgive, la presenza di torbiere, di lembi di bosco planiziale e ripariale, di siepi e di ampie zone sottoposte ad interventi di ripristino finalizzati alla conservazione di habitat e specie, garantisce inoltre la presenza di entità di notevole rilievo da un punto di vista conservazionistico. Per tali ragioni buona parte di questi ambienti di risorgiva è stata inclusa nel sito d’importanza comunitaria IT33200026 “Risorgive dello Stella”. Complessivamente in questo sito vengono segnalate 18 specie inserite nell’Allegato II della Direttiva “Habitat”, 12 specie inserite nell’Allegato IV della Direttiva “ Habitat” e 49 specie inserite nell’Allegato I della Direttiva “Uccelli”. Gli ambienti prettamente acquatici, costituiti da rogge, fontanili, olle e corsi d’acqua sorgiva ospitano unafauna ittica molto ricca; in particolare sono presenti popolazioni di salmonidi come la trota fario (Salmo trutta trutta) e la più rara trota marmorata (Salmo trutta marmoratus) associate allo scazzone (Cottus gobio). Oltre a queste specie reofile, compaiono pesci tipici dei fiumi di pianura come il luccio (Esox lucius), il barbo (Barbus plebejus) e l’anguilla (Anguilla anguilla), entità migratrice in forte contrazione numerica in gran parte del suo areale di distribuzione. L’erpetofauna è rappresentata da un numero considerevole di specie; tra queste vanno sicuramente citate la rana di Lataste (Rana latastei), endemita padano-veneto presente con popolazioni signi-ficative del sito, e la lucertola vivipara (Zootoca vivipara carniolica), specie relitta dell’ultimo periodo glaciale che condivide le zone ecotonali poste ai margini delle torbiere e dei boschi con la rara vipera comune di Francesco Redi (Vipera aspis francisciredi), presente con piccole popolazioni isolate. Nelle zone con presenza di ristagni d’acqua permanenti si incontra con una certa facilità la testuggine palustre europea (Emys orbicularis). La componente avifaunistica di questo sito risulta pure estremamente interessante. Secondo recenti indagini nell’area vengono segnalate 63 specie nidificanti, tra cui l’albanella minore (Circus pygargus), entità le cui stazioni riproduttive a livello regionale risultano molto localizzate. Tra le altre specie d’interesse conservazionistico si segnala la nidificazione del picchio nero (Dryocopus martius), del picchio cenerino (Picus canus), del picchio rosso minore (Dendrocopos minor), del falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), del tarbusino (Ixobrychus minutus), della moretta tabaccata (Aythya nyroca) e dell’averla piccola (Lanius collurio). Nel SIC è inoltre presente un’importante garzaia in cui si riproduce l’airone cenerino (Ardea cinerea) e dove potenzialmente potrebbero nidificare in futuro altre specie di ardeidi. Anche per quanto concerne la teriofauna nelle risorgive dello Stella sono presenti entità di pregio. Oltre a differenti specie di chirotteri, questi ambienti ospitano popolazioni di puzzola (Mustela putorius), di tasso (Meles meles) e di moscardino (Muscardinus avellanarius). Le cenosi faunistiche di queste aree hanno subito negli ultimi anni trasformazioni legate al differente utilizzo delle risorse del agricole e forestali del territorio; in particolare le risorse boschive vengono oggi sottoutilizzate rispetto al passato, sia su scala regionale sia su scala locale, determinando l’irradiazione e la diffusione delle specie legate alla presenza del bosco anche in ambito planiziale. Per queste ragioni oggi nei boschi delle risorgive dello Stella è possibile osservare specie come lo scoiattolo (Sciurus vulgaris), il capriolo (Capreolus capreolus), il cinghiale (Sus scropha), il tasso (M. meles), il picchio nero (D. martius), il picchio rosso minore (Dendrocopos minor), il rampichino comune (Certhia brachydactyla) che sino a trent’anni fa erano assenti o sporadiche. Le zone boscate presenti nel sito hanno un ruolo fondamentale per la conservazione della biodiversità locale; esse infatti, oltre ad essere essenziali per la sopravvivenza di entità di notevole importanza da un punto di vista conservazionistico, ad esempio le popolazioni locali di rana di Lataste (R. latastei) o di cervo volante (Lucanus cervus) o le 3 specie di picchi di Allegato I della Direttiva Uccelli, presenti come nidificanti, costituiscono, unitamente alle siepi ed alla vegetazione perifluviale di rogge e corsi d’acqua, un sistema di corridoi ecologici essenziale a garantire lo spostamento delle specie tra i vari biotopi presenti. Quest’elemento risulta di fondamentale importanza in un contesto come quello della bassa pianura friulana, caratterizzato in larga prevalenza da agro - ecosistemi poco funzionali alla vita delle specie animali. Per tali ragioni sarebbe auspicabile gestire negli anni il patrimonio boschivo locale favorendone il miglioramento strutturale e l’espansione…”.

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La bassa pianura era caratterizzata da vaste superfici boscate di cui ora rimangono pochi lembi. Si tratta di querco-carpineti ( Asparago tenuifolli-Quercetum robori ) mesici che si sviluppano su suoli minerali che risentono ancora dell’influenza della falda. Nei punti più depressi dove la falda affiora si possono formare dei frassineti quasi puri a Fraxinus angustifolia subsp. oxycarpa . Attorno a queste formazioni naturali e prossimo-naturali si estendono le grandi monocolture intensive di cereali, piantagioni di pioppi, alcuni frutteti e vigneti che hanno semplificato fortemente il paesaggio di tutta la pianura friulana. La Carta della Natura individua generalmente valori di fragilità ecologica molto bassi, una pressione antropica per la maggior parte "media"con sensibilità e valore ecologici "molto bassi", tranne nei pressi del Parco dello Stella, dove il nuovo PRGC non prevede azioni ( IRDAT, Carta degli habitat..., mod., 2019 ).

Le aree agricole di Rivignano Teor sono considerati ecotopi a scarsa connettività. L’area circostante le risorgive del fiume Stella si caratterizza per un mosaico prevalentemente costituito da aree agricole intensive e pioppeti in cui si rinvengono ancora appezzamenti semiestensivi con elementi lineari dell’agroecosistema ben conservati. Nella parte settentrionale l’ecotopo include parte del corso del torrente Corno, che si accompagna a formazioni boscate golenali. Nei pressi della frazione di Rivarotta il corridoio include due cave allagate, mentre nei pressi di Ariis di Rivignano si segnala Villa Ottelio ( PPR FVG, 2018, mod .).

3.6 Parco dello Stella ( dott. Siardi, 2017, mod .)

Recentemente è stata proposta l'adozione del progetto di ampliamento del Parco comunale dello Stella di Rivignano Teor sulla ZSC IT3320026 Risorgive dello Stella. Il Parco dello Stella di Rivignano Teor è un parco comunale istituito nel 2005 ai sensi della L.R. 42/96. Dal punto di vista ambientale il parco comprende al suo interno una parte della ZSC IT3320026 Risorgive dello Stella ed una parte dell’ARIA 14 Fiume Stella, ponendosi di fatto al centro di un sistema di aree protette planiziali costituite da zone umide ed aree boscate, e confina con il Parco comunale dello Stella e del Torsa di Pocenia. Il progetto di parco costituisce variante agli strumenti urbanistici comunali ( LR 42/96, art. 6 c. 3 ), nel caso al nuovo PRGC del Comune di Rivignano Teor, qualora quest’ultimo venisse approvato prima del parco. L’unica normativa comunitaria di carattere ambientale applicabile è quella riguardante la rete Natura 2000, per la presenza di una vasta porzione del sito IT3320026 Risorgive dello Stella all’interno del parco comunale. Il parco non attua direttamente il PdG della ZSC, la cui attuazione regolamentare è demandata ai Regolamenti di polizia rurale, ma fornisce un deciso aiuto alla conservazione del sito evidenziando in progetto gli habitat di interesse comunitario, prevedendo dei chiarimenti con la Regione circa le modalità gestionali degli stessi, avviando un maggior controllo del territorio, proteggendo diverse aree limitrofe alla ZSC e indirizzando lo sviluppo verso una sua dipendenza dalla qualità dell’ambiente naturale e paesaggistico del contesto. La modifica più rilevante è quella dell’estensione del parco, che passa da 640 ha a 792 ha, con un incremento del 24%, comprendente per lo più il territorio lungo lo Stella posto nell’ex Comune di Teor, mentre nella zona ove il parco già esisteva sono stati effettuati solo degli aggiustamenti locali. Tra quest’ultime un certo rilievo assume quella che riguarda l’estensione del parco ad una serie di vasche dell’allevamento ittico Azienda Agricola Sterpo a Flambruzzo, apparentemente inutilizzate e costituenti una zona umida interessante sia come Zona di depurazione delle acque delle peschiere che in quanto contigua ad un’area interessata dal progetto LIFE “STAR”. Attualmente è in corso la progettazione esecutiva di una pista ciclabile che da Chiarmacis raggiunge Driolassa (intervento ASTER con capofila il Comune di ). Questo intervento comprende anche l’attraversamento del fiume Stella per collegare Chiarmacis a Pocenia. Essendo a valle della ZSC non si ritiene possa influire se non indirettamente, con il possibile incremento dei visitatori, sullo stato di conservazione degli habitat e specie correlate. Lo stesso discorso vale anche per una seconda tratta, in fase di progettazione definitiva, che da

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Chiarmacis costeggia lo Stella fino a raggiungere Rivarotta. Entrambi i progetti sono stati inseriti nel progetto del nuovo parco. Lo studio di VAS e VINCA relativo all'ampliamento del Parco conclude che: ‹ l’ampliamento avviene al di fuori della ZSC, mentre le modifiche azzonative effettuate al suo interno sono modifiche minori rivolte a recepire situazioni esistenti e a chiarire e migliorare situazioni locali; anche le modifiche normative sono in linea con quelle del progetto originario; ‹ l’ampliamento viene redatto in base ai criteri e alle procedure specificate nella medesima legge regionale, la quale prevede che il parco venga istituito tramite un “progetto” che ha in realtà un carattere prevalentemente pianificatorio, che costituisce variante ai PRGC interessati; ‹ l’obiettivo esplicito del parco è duplice: mantenere un’elevata qualità ambientale del territorio e incrementare il benessere della popolazione residente; tutta l’opera di revisione normativa e azzonativa del parco è stata rivolta a perseguire questi due obiettivi; ‹ il progetto è stato strutturato tenendo in gran conto le indicazioni ottenute dalla popolazione attraverso un questionario on line e tramite degli incontri specifici con i portatori di interesse; ‹ gli impatti prevedibili sull’ambiente sono stati positivi nel 42% delle stime effettuate, negativi nel 12%, non determinabili nell’8% e nulli nel 38%; ‹ gli impatti sull’assetto culturale e socio-economico sono stati postivi nel 30% delle stime effettuate, negativi nel 4%, non determinabili nel 4% e nulli nel 30%; ‹ la severità degli impatti negativi previsti è modesta; ‹ si ritiene estremamente improbabile che a seguito dell’ampliamento del parco comunale e delle modifiche normative e previsionali apportate si producano quindi impatti negativi significativi sull’area interessata o nelle zone contermini.

Figura 9. Parco dello Stella con visualizzazione dell'ampliamento proposto e aree tutelate correlate e contermini

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3.7 Componente meteoclimatica ( Osmer / ARPA FVG, 2019, mod .)

Media della temperatura media dell'aria giornaliera - 1990-2018

N° di giorni con pioggia giornaliera maggiore o uguale a 1 mm - 1990-2018

N° di giorni con Velocità media giornaliera del vento a 10 m superiore a 5 m/s - 1990-2018

Le temperature sono tutto sommato abbastanza miti: le temperature medie invernali non sono inferiori allo zero e le massime estive non oltre i 27 °C. L'escursione termica è comunque elevata. I dati meteoclimatici presentati si riferiscono al periodo 1990-2018. Nell'ultimo triennio le temperature massime sono in aumento sia come valori massimi che come medie giornaliere. Nel territorio comunale la frequenza delle piogge è piuttosto alta. Il comune è nel complesso abbastanza riparato dai venti, caratteristica comune nella bassa friulana. Al contrario si registra una moderata frequenza di formazioni nebbiose.

3.8 Rifiuti

Sul territorio comunale è attiva la raccolta differenziata “porta a porta” per le principali tipologie di rifiuti e dal 2014 è inoltre operativo il centro di raccolta situato nella zona PIP di Teor. In figura si riportano i dati sulla produzione totale di rifiuti urbani per il territorio comunale contenuti nel Catasto dei Rifiuti dell’ARPA FVG nel periodo 1998 – 2013, precedente alla fusione dei due comuni, e nel periodo successivo alla fusione. Gli obiettivi fissati dal D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152, art. 205 in merito alla raccolta differenziata dei rifiuti urbani prevedevano il raggiungimento del 65% entro il 31 dicembre 2012; tale soglia è stata raggiunta e superata in entrambi gli ambiti territoriali. Un secondo indicatore utile alla valutazione dell’andamento della produzione di rifiuti è il calcolo della produzione procapite; “Ecosistema Urbano” ( Legambiente ) indica come valore di riferimento ottimale una produzione di rifiuti urbani pari a 365 kg/abitante/anno; gli indirizzi della Comunità europea tendono ad una produzione procapite inferiore ai 100 kg/abitante/anno. Nel 2016 tale produzione si attestava intorno ai 593 kg/ab per il territorio di Rivignano Teor; mentre la media regionale si attesta su 463 kg/ab ( Catasto dei Rifiuti – ARPA FVG ). Per il trattamento dei rifiuti urbani, gli impianti più prossimi al Comune di Rivignano Teor sono localizzati nei comuni limitrofi di Ronchis e Morsano al Tagliamento, deputati al recupero e allo stoccaggio. Non sono presenti nelle vicinanze del territorio comunale discariche per rifiuti non pericolosi (urbani e speciali) e inerti.

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Figura 10. Grafici e dati statistici : raccolta rifiuti urbani a Rivignano Teor ( ARPA FVG, 2019, mod .)

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3.9 Inquinamento acustico ed elettromagnetico

Il comune risulta provvisto di due diversi Piani di Classificazione Acustica Comunale (PCCA) come previsto dalla Legge 26 ottobre 1995 n. 447 e dalla Legge Regionale 18 giugno 2007 n.16: il piano a Rivignano ha costituito variante n. 23 al PRGC (delibera di C.C. n. 7 del 25/02/2008) ed a Teor variante n. 4 al PRGC (delibera di C.C. n. 22 del 05/06/2008). Il PCCA è uno strumento che ha lo scopo di classificare il territorio comunale in zone diverse ed acusticamente omogenee a cui corrispondono i limiti massimi dei livelli sonori equivalenti consentiti, secondo i criteri fissati dal D.P.C.M. 1/3/1991 e dal D.P.C.M. 14/11/1997. Attualmente la componente “rumore” prodotta dal traffico veicolare rappresenta la principale fonte di inquinamento acustico all’interno delle aree urbane.

Risultano presenti due differenti Piani della Telefonia, tuttavia non adeguati alla forma di Regolamento, strumento atto ad assicurare le condizioni di massima cautela per l'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici e quindi alla corretta localizzazione nel territorio comunale degli impianti per la telefonia mobile; tale strumento dovrà essere elaborato adeguatamente come da specifiche contenute nella L.R. FVG 3/2011 - Norme in materia di telecomunicazioni.

Nella fascia sud del territorio del comune di Rivignano Teor si sviluppa la linea aerea AAT da 380kV (elettrodotto): i monitoraggi più prossimi sono localizzati nella parte sud della città di Pocenia e indicano valori compresi tra 0.5 ÷ 1.5 µT.

Figura 11. A sx posizionamento impianti SRB per la telefonia mobile; a dx passaggio dell'elettrodotto da 380kV e sito di misurazione intensità campo elettromagnetico a Pocenia (ARPA FVG, mod .)

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3.10 Evoluzione della popolazione

Tabs 3. Evoluzione della popolazione residente precedentemente e successivamente alla fusione dei due comuni nell'unico comune di Rivignano Teor (ISTAT, mod. ).

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3.11 Localizzazione di zone produttive e commerciali

Figura 12. Localizzazione delle zone industriali D2, D3, commerciali H3 e miste D2H2, D3H3

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4. Caratteristiche del Piano (Archiur, 2018, mod. )

Rivignano Teor è comune derivante dalla fusione convenuta nell’anno 2014 dei comuni di Rivignano e Teor, prima distinti. Entrambi gli ex comuni sono/erano dotati di piano regolatore generale comunale adeguati alle leggi regionali 52/1991 e 19/2009 (seconda legge urbanistica regionale e codice regionale dell’edilizia), oltre che ai decreti regionali 826/1978 (piano urbanistico regionale generale) e 126/1995 (revisione degli standards urbanistici regionali).

Il Piano oggetto di valutazione costituisce nuovo piano regolatore generale comunale valido per l’intero nuovo comune, e sostituivo dei due piani regolatori generali comunali precedenti. Le previsioni sono quindi compiute riferendosi allo stato di fatto della situazione urbanistica dei due precedenti comuni, ovvero a quanto previsto dai due previi PRGC.

Le norme di attuazione sono ricostituite come nuove, avendosi comunque a base o a riferimento i piani regolatori generali comunali vigenti. Rispetto a questi, il piano nuovo ricerca comunque una unificazione e, ove possibile, una semplificazione.

Per la residenza, tra i nuclei di antico impianto , il PRGC classifica gli insediamenti o i raggruppamenti di edifici aventi maggiore valore storico - testimoniale o ambientale zona A (di interesse storico-artistico o ambientale ). Per le zone A il PRGC prevede l’attuazione mediante piano attuativo comunale (PAC). I PAC sono previsti tali da garantire la salvaguardia delle caratteristiche storico-artistiche e ambientali esistenti, mediante indici e particolarità . Nei nuclei di antico impianto si trovano vaste aree in cui l’edificato tipico storico è stato alterato o sostituito , specie nel secondo ꞌ900 . Qui l’interesse storico artistico o ambientale è venuto a ridursi, se non venuto meno, a causa di stratificazioni storiche, sociali ed economiche, a cui si sono sommati fenomeni di abbandono e sottoutilizzo . Obiettivo del PRGC è una salvaguardia e possibilmente ripristino di caratteristiche, mantenendo e/o restituendo identità all’impianto urbanistico ed edilizio. Il PRGC classifica queste zone B1 (di completamento, di antica origine). Sia per zone A che per zone B1 , sono previsti bonus volumetrici per incentivare comportamenti virtuosi come recupero e riqualificazione di opere e aree degradate, edilizia sociale , cessione gratuita al Comune di spazi funzionali, opere di naturalizzazione e simili.

Le aree residenziali classificate dal PRGC come B2 e B3 sono zone di completamento più recenti, che generalmente corrispondono alle zone a prevalente carattere residenziale sviluppatesi negli anni Sessanta del ‘900 a cintura del nucleo antico. Esse sono oggetto di attenzione mediante il completamento dei vuoti interni vocati all’utilizzo e il controllo della densità edilizia e abitativa. Per queste zone obiettivo del piano è il mantenimento di una qualità dell’insediamento. Questo obiettivo può raggiungersi anche mediante limitazione di altezze e indici di fabbricabilità . In particolare la zona B3 è zona di riconoscimento di insediamenti singoli esistenti alternati generalmente con aree agricole , classificate zona di verde privato o zona agricola . Con l’area agricola come indicata, la zona B3 è o viene a costituire un nuovo modello insediativo estensivo in cui la residenza gode di protezione e speciale rispetto , e in cui vi sono coni visivi e più in generale una permeabilità tra strada e campagna retrostante. Nella gran parte dei casi tale previsione non deriva da inserimento di nuove zone fabbricabili , bensì da riclassificazione in zona di verde privato o zona agricola di aree già previste fabbricabili dai PRGC vigenti . È questa una delle motivazioni, se non la principale, per cui rispetto ai PRGC vigenti il PRGC nuovo presenta un dato di superficie di zona B inferiore .

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Il PRGC individua anche zone residenziali di espansione, classificate zona C, con destinazione preminentemente prevista di residenza. Le zone C del PRGC nuovo derivano tutte da previsioni dei PRGC vigenti , eccetto una, di riclassificazione di zona H2 . Altre zone C dei PRGC previgenti, meno suscettibili di attuazione, vengono riclassificate preminentemente con zona di verde privato o zona agricola .

Ai fini di promuovere il recupero del patrimonio edilizio esistente in zona agricola il PRGC fruisce della legge regionale 19/2009 , art. 36 , comma 3 bis , per permettere il ricavo di una unità immobiliare residenziale aggiuntiva anche in assenza della qualifica di imprenditore agricolo professionale, mediante recupero di un edificio intero, o comunque di un volume consistente, anche non residenziale, se questo ha o è ricondotto a caratteristiche tipiche storiche.

Per zone A e B nuove previste dal piano regolatore generale comunale a distanza inferiore a metri 300 da allevamento zootecnico di consistenza eventualmente superiore a 50 unità di bestiame adulto (UBA) è stato acquisito il parere favorevole ( 22 agosto 2018 ) dell'azienda per i servizi sanitari, vista la legge regionale 25/2005, prevedente la possibilità di deroga alla legge regionale 13/2000, articolo 6, comma 26. Anche se a questa regola vi sono alcune limitate eccezioni, è bene considerare che in linea di principio un allevamento zootecnico di consistenza superiore a 50 UBA alla distanza di 300 metri da zone residenziali blocca le possibilità di espansione residenziale in quella direzione. Per questi motivi, e anche per evitare un aggravio di odori sulla residenza, il nuovo piano regolatore generale comunale prevede che gli allevamenti zootecnici di consistenza superiore a 50 UBA rispettino dalle zone residenziali una distanza minima di metri 500.

La capacità insediativa teorica residenziale del nuovo PRGC è stata calcolata di abitanti 6.754.

I servizi e attrezzature collettive rispettano i livelli previsti dal decreto del presidente della giunta regionale 126/1995 per i comuni di pianura con popolazione tra i 5.000 e i 10.000 abitanti. Per questi comuni il decreto prevede uno standard complessivo minimo di 16,5 m 2 per abitante. Obiettivi del PRGC sono il potenziamento e il miglioramento di servizi per la popolazione e per le imprese, e la costituzione di nuovi , specie parcheggi presso i nuclei storici e siti di interesse. Spazi di verde per sport e spettacoli sono presenti in tutti i centri abitati. Previsioni nuove speciali sono l’ ampliamento di zone sportive a ovest di Rivignano e a sud di Teor , presso insediamenti esistenti. Una particolarmente rilevante è a Rivignano, a ovest del centro abitato, ove esiste un impianto per corse di BMX . Il nuovo PRGC prevede un ampliamento di zona rispetto al piano vigente, in ragione dell’ importanza che hanno raggiunto manifestazioni che vi si svolgono. Per l’ accesso ai servizi e alle attrezzature collettive più importanti o frequentate il PRGC riconosce o prevede anche percorsi ciclabili , che possono essere realizzati particolarmente dedicati ai disabili .

A Rivignano Teor i vincoli espropriativi e procedurali sono generalmente decaduti , essendo le varianti di piano regolatore generale comunale ultime revisionanti i vincoli la 28 per Rivignano e la 8 per Teor, entrate in vigore negli anni 2011 e 2013 . Vincoli espropriativi reiterati sono particolarmente per ampliamento dell’area sportiva comunale a Rivignano e Teor, per parcheggi , verde elementare e di quartiere nei principali nuclei abitati, per ampliamento di cimiteri a Teor, Driolassa, Rivarotta e Campomolle, e per opere viarie in tutto il comune, specie nei centri abitati. Le aree di previsione non reiterata sono riclassificate in congruenza con lo stato di fatto , il contesto territoriale e le suscettività specifiche. I vincoli procedurali (obbligo di piano attuativo o di convenzione) sono reiterati, rimossi o modificati secondo quanto previsto nelle tavole di zonizzazione e nella relazione.

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Per smaltimento di rifiuti esiste una ecopiazzola , in via Strada Vecchia a Rivignano, presso il Piano degli insediamenti produttivi (PIP) di Teor. Il Comune è attraversato da elettrodotti di alta e media tensione.

I centri abitati sono generalmente dotati di fognatura , acquedotto , gas , energia elettrica , telefono e illuminazione pubblica. Sivigliano, Flambruzzo e Ariis sono prive della rete acquedottistica . Qui l’approvvigionamento è mediante pozzi . Le acque di fognatura di Sivigliano e Ariis recapitano in corpo idrico superficiale, le acque di fognatura di Flambruzzo recapitano parte in corpo idrico superficiale e parte nel depuratore di Flambruzzo .

Dallo studio preliminare alla formazione delle direttive per il nuovo piano regolatore generale comunale di Rivignano Teor si evince come l’industria sia settore trainante per il comune. Dai dati dei censimenti Istat si rileva che nel decennio 1990-2000 gli addetti sono cresciuti da 848 a 2.636 , in valori percentuali ben del 210 per cento. Nel periodo successivo la situazione in generale si stabilizza , rimanendo comunque il ruolo dell’ industria a Rivignano Teor elemento strutturale e strutturante. Il nuovo PRGC conferma le zone specializzate esistenti, strategicamente localizzate, migliorandone la compatibilità paesaggistica e cercando di ottimizzare e completare le urbanizzazioni esistenti. Le zone specializzate permettono una rilocalizzazione di attività industriali e artigianali impattanti esistenti da area impropria, in particolare dai centri abitati e aree contigue. Uno dei temi rilevanti del PRGC nuovo nel settore di industria e artigianato è infatti la promozione del trasferimento di insediamenti esistenti per inadeguatezza della loro localizzazione attuale. Il PRGC inserisce nelle zone residenziali di matrice storica e entro determinati limiti la funzione artigianale a basso impatto legata storicamente alla residenza , che può costituire ulteriore motivo di recupero e rivitalizzazione , e anche attrattività. Aree classificate dai PRGC vigenti come artigianali vengono riclassificate con zona mista D3H3 (industriale e commerciale, di insediamento esistente o in corso) anche in ragione del fatto che generalmente trattasi di aree poste lungo la viabilità, e quindi ad alta visibilità . Tra le altre è zona per attività artigianali - industriali D2, industriale di insediamento previsto o in corso, a Rivignano capoluogo, a ovest del centro abitato, ai margini del confine comunale. Per numero di aziende insediate e localizzazione strategica, questa può essere considerata la prima zona industriale del comune. Una rilevante previsione è che il PAC previsto per la zona di Rivignano dovrà contenere poi misure per la possibilità di riconoscimento della zona come Area produttiva ecologicamente attrezzata di cui alla legge regionale 3/2015 ( RilancimpresaFVG - Riforma delle politiche industriali ). Un'altra zona, D2H2 industriale e commerciale, di insediamento previsto o in corso, a sud dell’autostrada comprende insediamenti esistenti ed è in buona parte attuata. Ivi il PRGC nuovo prevede un adattamento , con riduzione a ovest , in area libera, e ampliamento di misura minore a sud ovest , per possibile ampliamento di industria esistente . Rilevanti previsioni per queste zone sono la possibilità di destinare aree a impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti energetiche rinnovabili , i bonus per rapporto di copertura nel caso di realizzazione di coperture sistemate a verde e altro. Per i PAC delle zone D2 e D2H2 sono previste varie misure e particolarità , volte a raggiungere un livello generale di qualità superiore. Tra queste in particolare è prevista una dotazione di servizi ed attrezzature collettive per parcheggi , verde e altri usi eventuali, di una superficie minima pari al 10% della superficie territoriale. Oltre a questo è da prevedere una struttura di spazi a verde in funzione di ricreazione , arredo , mascheramento e costituzione di percorsi pedonali e/o ciclabili.

Previsioni significative in tema di commercio non sono aree destinate alla grande distribuzione, ma di commercio al dettaglio come destinazione d’uso ammissibile all’interno di zone A e B in generale, con una superficie di vendita fino a m 2 400 .

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Le zone D2H2 e D3H3 permettono anche attività commerciali, ampliando le opportunità di riutilizzo degli edifici dismessi . Nel punto di confine tra i due ex comuni , lungo la strada regionale ex provinciale 7 , il PRGC propone una integrazione delle funzioni del piano per gli insediamenti produttivi (PIP) di Teor, dalla funzione esclusivamente produttiva a mista produttiva , commerciale e di servizio , con un limitato ampliamento sul retro, anche per eventuale integrazione di blocchi edilizi esistenti. In ragione della diffusione di possibilità di commercio in aree diverse , più accessibili e integrate con poli di attrazione esistenti, il PRGC nuovo riclassifica una zona H2 (commerciale) di Rivignano interna a zone residenziali in zona C (residenziale). La riclassificazione realizza una maggiore compatibilità delle destinazioni d’uso dell’area con il contesto territoriale , soprattutto in termini di carico di traffico .

Il piano intende promuovere la multifunzionalità dell’azienda agricola , salvaguardando non solo gli ambiti di interesse ambientale naturalistico quali Zona speciale di conservazione (ZSC), Area di rilevante interesse ambientale (ARIA), Biotopo naturale e Parco dello Stella, ma anche gli ambiti agricoli di maggior complessità ambientale . Con ciò il PRGC pone le basi per un possibile aumento della complessità, che permetta di mettere a sistema funzione paesaggistica , funzione produttiva e funzione ecosistemica . In generale il nuovo PRGC semplifica la zonizzazione del territorio agricolo, prevedendo solo 3 sottozone (E4, E5 , E6 ), delle quali una, la E4 , divisa in due secondo la presenza di corsi d’ acqua . Le aree agricole di maggior complessità ambientale sono dunque classificate con: a) zona E4 A (di interesse agricolo-paesaggistico, di acqua ). In questa zona sono permesse opere solo per recupero e integrazione di opere esistenti e per determinate destinazioni d’uso rurale. b) zona E4 C (di interesse agricolo-paesaggistico, di campagna ). Qui il PRGC ammette nuove opere residenziali agricole a uso abitazione dell’ imprenditore agricolo professionale; opere agricole ordinarie ; recupero e integrazione di opere esistenti, per determinate destinazioni d’uso compatibili. Altre zone agricole sono zona E5 (di preminente interesse agricolo) e zona E6 (di interesse agricolo). Ampie aree a vocazione agricola a cintura degli abitati sono poi riconosciute come zona di Verde privato , al fine di proteggere e servire i centri abitati, ammettendo comunque piccoli interventi compatibili . Il PRGC ammette in zona A, B1 , B2 e B3 la destinazione d’uso agricola , eccetto allevamento zootecnico, in misura contenuta, e per agriturismo, previa verifica dell’autorità sanitaria. In zona B2 e B3 la destinazione d’uso agricola è ammessa solo in lotti con attività agricola esistente . Il PRGC non prevede invece sesti d’ impianto o guida per alberature o cespugliature , né a fini produttivi né a fini ambientali paesaggistici. Il PRGC promuove nella parte a sud ovest del territorio comunale l’insediamento di allevamenti zootecnici , particolarmente per il possibile trasferimento di allevamenti zootecnici esistenti presso i centri abitati , classificando un’ampia area di campagna come zona E5 (di preminente interesse agricolo). Qui, tra le altre, sono ammesse opere per allevamento zootecnico a carattere industriale (superiore a 50 UBA).

Uno degli obiettivi del PRGC è quello di mettere a sistema le valenze notevoli del territorio comunale, e in particolare: a) ambiti di alta valenza naturale quali Zona speciale di conservazione Risorgive dello Stella (ZSC ), Area di rilevante interesse ambientale Fiume Stella ( ARIA ), Biotopo naturale Risorgive di Zarnicco, area di Parco dello Stella, area del fiume Torsa; b) ambiti agricoli che mantengono antiche trame agrarie e situazioni di maggior complessità ambientale ; c) emergenze di interesse storico culturale , costituite da edifici e nuclei storici .

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Riguardo agli ambiti di alta valenza naturale , il PRGC riporta speciali perimetrazioni , e delega la disciplina delle aree ivi comprese al parco di cui alla legge regionale 42/1996 , articolo 6. L’area di parco peraltro è oggetto di una specifica variante del PRGC. Per la ZSC resta salva l’applicazione del piano di gestione regionale . Il nuovo PRGC non apporterà modifiche nella zona del Parco comunale dello Stella nè alla ZSC. Le previsioni gravano esternamente al parco e alla ZSC e sono indipendenti da quelle del parco.

Per la valorizzazione e fruizione del paesaggio agrario , oltre che ad incentivare la naturalizzazione e le situazioni di maggiore complessità ambientale, il PRGC prevede itinerari ciclabili che si sviluppano in direzione nord sud , percorrenti ambiti agricoli . Lungo tali percorsi il PRGC prevede delle fasce di rispetto , e la costituzione di fasce arboree e arbustive a protezione e valorizzazione del percorso.

Per tutela delle acque il piano inserisce norme tratte da provvedimenti regionali recenti: legge regionale e piano regionale di tutela delle acque.

Il piano poi inserisce norme per vincolo culturale e per vincolo paesaggistico .

E ancora il piano inserisce norme per la piantagione di alberi in proporzione al volume costruito. Nell’ ambiente agrario il piano riporta nella cartografia le indicazioni di prati stabili naturali contenute nell’inventario regionale compiuto in esecuzione della legge regionale 9/2005 .

I nuovi elettrodotti e linee telefoniche sono previste generalmente interrate.

Il problema più rilevante nel comune è il carico di traffico pesante e di attraversamento dei centri abitati. Qui il PRGC nuovo riprende in buona parte, con adattamenti, le previsioni dei PRGC vigenti. Presso Rivignano in particolare il nuovo PRGC riporta con adattamenti una sorta di circonvallazione sud dalla strada regionale ex provinciale 93 (di Belgrado) alla strada Rivignano - Ariis. Altra previsione ripresa dal PRGC vigente di Rivignano è una strada diretta dalla zona industriale di Rivignano verso l’ autostrada A4 , a sud . Anche qui il PRGC vigente compie un adattamento , spostando la previsione da un sedime affiancato alla roggia Barbariga , corso d’acqua soggetto a vincolo paesaggistico , a un sedime diverso , non soggetto a vincolo . Ancora, tra le altre, per viabilità il PRGC conferma piccole circonvallazioni, a Sivigliano e a Chiarmacis , atte a rendere maggiormente sicuri e vivibili due nuclei residenziali; inoltre si prevede una razionalizzazione delle intersezioni a raso con il fine di proteggere le utenze deboli . Per percorsi ciclabili si prevedono una rete di percorsi turistici , il più importante dei quali è sull’asse nord sud , parte di un sistema andante da Villa Manin di Passariano a Lignano Sabbiadoro . Un percorso in particolare è volto ad attraversare mediante sottopasso esistente l’ autostrada A4 , realizzando una continuità tra nord e sud.

La carta della strategia di piano è redatta nuova , unitaria per i due ex comuni.

Il nuovo PRGC è coerente al PPR rispetto agli indirizzi per corsi d'acqua, territori coperti da foreste e boschi, nonché alle prescrizioni d'uso degli stessi. Visti i livelli di salvaguardia previsti, le mitigazioni paesaggistiche previste, e verificata la non conflittualità con gli indirizzi, le direttive e le prescrizioni d’uso del PPR , i contenuti e le previsioni del PRGC possono ritenersi paesaggisticamente compatibili .

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Tabella 4. Variazione dei dati azzonativi rispetto ai PRGC separati di Rivignano Teor

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5. Quadro programmatico e di pianificazione - analisi di coerenza

L’analisi della coerenza è un percorso logico interno e si configura come elemento trasversale, attraversando e seguendo l’intero processo di formazione del piano, seguendone le fasi. Tale analisi è introdotta al fine di verificare in quantità ed in qualità le relazioni interne ed esterne al piano, ovvero verificando logicità e conformità tra le diverse componenti del piano (coerenza interna) e tra i diversi livelli di pianificazione (coerenza esterna).

5.1 Coerenza interna

L’analisi della coerenza interna è un percorso logico che serve a chiarificare il legame operativo tra azioni e obiettivi del Piano. Essa consente di verificare l'esistenza di contraddizioni, in particolare di eventuali fattori di contrasto tra gli obiettivi specifici del Piano e gli strumenti previsti per il raggiungimento dei suddetti obiettivi (azioni, proposte di intervento, vincoli, condizioni).

Per quanto riguarda la corrispondenza tra obiettivi e strategie di nuovo PRGC si rimanda all'elaborato "OBIETTIVI e STRATEGIE", che affronta la tematica della coerenza tautologica tra obiettivi e strategie zona per zona.

L'analisi da condurre è quella tra le originali Direttive di Piano e le azioni di nuovo PRGC. Le Direttive di Piano avevano evidenziato che i due esistenti e distinti PRGC erano piani regolatori ormai obsoleti e meramente gestionali. Uno degli obiettivi era dotarsi di uno strumento in grado di governare un processo di decrescita economica in modo equilibrato e sostenibile. Strategie principali erano state individuate nel recupero e nella rigenerazione delle aree dismesse o sottoutilizzate, nella conservazione e valorizzazione degli aspetti naturalistici, agrari paesaggistici. Le Direttive riportavano, tra le altre, che: " l’intero processo si fonda sul principio della sostenibilità in quanto non prevede, in linea generale, l’occupazione o la trasformazione di aree agricole ma interessa un razionale riutilizzo di aree già compromesse oppure occupate da fabbricati dismessi " ed inoltre, facendo propri i contenuti riportati al comma 2 dell’art. 63 bis della L.R. 5/2007 si prospettava che il nuovo piano regolatore avrebbe dovuto perseguire i seguenti obiettivi: A) la tutela e l'uso razionale delle risorse naturali, nonché la salvaguardia e la valorizzazione dei beni di interesse culturale, paesistico e ambientale con particolare riferimento al parco naturale del fiume Stella ed alle emergenze di carattere architettonico presenti sul territorio; B) un equilibrato sviluppo degli insediamenti, con particolare riguardo alle attività economiche presenti o da sviluppare nell'ambito del territorio comunale che punti al recupero e riutilizzo delle are degradate e dismesse; C) il soddisfacimento del fabbisogno abitativo e di quello relativo ai servizi e alle attrezzature collettive di interesse comunale, da conseguire prioritariamente mediante interventi di recupero e completamento degli spazi urbani e del patrimonio edilizio esistente; D) equilibrio tra morfologia del territorio ed edificato, la capacità insediativa teorica del piano e la struttura dei servizi; E) riconoscere e valorizzare le aree di eccellenza consentendo l’insediamento di attività complementari che consolidino la loro presenza sul territorio; F) il paese inteso come luogo di elevate relazioni sociali da conseguire attraverso l’abbattimento di quelle barriere che si vengono a frapporre tra gli individui frutto di strutture abitative che privilegiano sempre di più l’isolamento delle persone. Puntare a ricostruire, con i limiti dati dai modelli sociali contemporanei, l’antico modo di utilizzare gli spazi urbani sia pubblici che privati del paese; G) recepire nelle norme di attuazione del PRGC i contenuti normativi più recenti in ambito regionale in materia edilizia ed urbanistica dal “Codice regionale dell’edilizia” così come sono stati definiti dalla L.R. 19/2009 con particolare riferimento ai principi “Misure per la promozione del rendimento energetico degli edifici”, alla L.R. 5/2007 ed in particolare ai principi della “Perequazione urbanistica e della “Compensazione urbanistica”.

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Tabella 5. Matrice di coerenza interna tra Direttive / Obiettivi e azioni di nuovo PRGC

OBIETTIVI del PIANO AZIONI di PIANO COERENZA

Ampie aree a vocazione agricola a cintura degli abitati riconosciute come Verde privato, al fine di proteggere e servire i centri abitati.

Salvaguardia ambiti di interesse ambientale naturalistico quali ZSC, ARIA, Biotopo naturale e Parco dello Stella, ed anche di ambiti Salvaguardia e agricoli di maggior complessità ambientale. Riguardo agli ambiti di valorizzazione beni di int. alta valenza naturale, il PRGC riporta speciali perimetrazioni. culturale, paesistico e SI ambientale Inserite norme per vincolo culturale e per vincolo paesaggistico.

Per valorizzazione e fruizione paesaggio agrario previsti itinerari ciclabili percorrenti ambiti agricoli. Lungo tali percorsi fasce di rispetto e costituzione di fasce arboree e arbustive a protezione e valorizzazione del percorso.

Previsti bonus volumetrici per zone A e B1 per incentivare comportamenti come recupero e riqualificazione di opere/aree degradate, edilizia sociale, cessione al Comune di spazi funzionali, opere di naturalizzazione et al.

Recupero e riutilizzo di Come da LR 19/2009 si permette il ricavo di una unità immobiliare aree degradate e dismesse SI residenziale aggiuntiva mediante recupero di edificio intero in area agricola.

Le zone D2H2 e D3H3 permettono anche attività commerciali, ampliando le opportunità di riutilizzo degli edifici dismessi.

Aree classificate dai PRGC vigenti come artigianali vengono Insediamento attività riclassificate con zona mista D3H3 (industriale e commerciale, di complementari che insediamento esistente o in corso) anche in ragione del fatto che consolidino la loro presenza SI generalmente trattasi di aree poste lungo la viabilità, e quindi ad alta sul territorio visibilità.

Zona B3 come nuovo modello in cui la residenza gode di protezione e rispetto, e permeabilità tra strada e campagna retrostante con riclassificazione in zona di verde privato o agricola di aree già Ricostruire l’antico modo di previste fabbricabili dai PRGC vigenti utilizzare gli spazi urbani

sia pubblici che privati del SI Inserita nelle zone residenziali di matrice storica e entro determinati paese limiti la funzione artigianale a basso impatto legata storicamente alla residenza, che può costituire ulteriore motivo di recupero e rivitalizzazione, e attrattività.

Recepire i contenuti Il nuovo PRGC è conforme alle leggi regionali 52/1991, 5/2007 e normativi più recenti in 19/2009 ambito regionale in edilizia SI oltre che ai decreti regionali 826/1978 e 126/1995 ed urbanistica

Confrontando gli obiettivi delle Direttive del Consiglio Comunale con quanto proposto dal nuovo Piano (2018) si può constatare come le azioni proposte siano coerenti con le Direttive stesse. Non si evidenziano aspetti di incoerenza interna.

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5.2 Coerenza esterna

L’analisi di coerenza esterna verifica la compatibilità delle azioni, degli obiettivi e delle strategie generali del Piano rispetto a piani sovraordinati e ad obiettivi di sostenibilità ambientale desunti da piani e programmi gerarchicamente sovraordinati e di ambito territoriale diverso (più vasto di quello interessato dal Piano in esame) redatti da livelli di governo superiori.

Il nuovo piano, in tal senso, è strutturato su obiettivi esplicitati e desunti e correlate strategie ed azioni (coerenti - par. 5.1) ai quali, per facilitare la successiva lettura del documento, viene associato un numero progressivo che possa identificarli all’interno del percorso di valutazione.

Obiettivi e correlate Azioni e Strategie del Nuovo PRGC OB.1 Contenere il consumo di suolo OB.2 Recupero e riutilizzo di aree degradate e dismesse OB.3 Tutela delle aree verdi adiacenti ai centri edificati OB.4 Consolidamento attuale tessuto produttivo/artigianale, favorendo anche attività complementari OB.5 Salvaguardia e valorizzazione beni di int. culturale, paesistico e ambientale OB.6 Recepimento contenuti normativi più recenti in ambito regionale in edilizia ed urbanistica OB.7 Ricostruire l’antico modo di utilizzare gli spazi urbani sia pubblici che privati del paese OB.8 Sgravare i nuclei storici dal traffico con circonvallazioni / proporre percorsi ciclabili turistici

Stabiliti gli obiettivi di piano si procede di seguito all’individuazione dei piani e programmi su cui strutturare l’analisi di coerenza. Tale elencazione è necessaria, in quanto la VAS analizza il contesto programmatico per verificare la coerenza esterna delle scelte del PRGC: essa verifica che gli obiettivi di Piano siano coerenti con quelli del quadro programmatico nel quale il Piano si inserisce, al fine di evidenziare la congruità delle scelte del PRGC e le possibili sinergie fra i vari pani. I Piani e programmi individuati ai fini del presente rapporto ambientale, sono i seguenti: A. Piano urbanistico regionale generale PURG B. Piano di Governo del Territorio PGT C. Piano regionale di tutela delle acque PRTA D. Piano stralcio per l’assetto idrogeologico dei bacini di interesse regionale PAI E. Piano regionale di gestione dei rifiuti - sezione rifiuti urbani F. Programma provinciale di attuazione di "E" - Sezione rifiuti urbani della provincia di Udine G. Piano regionale per il miglioramento della qualità dell’aria PRMQA H. Piano di azione regionale in materia di inquinamento atmosferico I. Piano energetico regionale J. Piano regionale delle infrastrutture di trasporto, mobilità, merci e logistica PRITMML K. Strategia Nazionale per la Biodiversità L. Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile CIPE M. Piano Paesaggistico Regionale PPR per aspetti paesaggistici N. Piano Paesaggistico Regionale PPR: obiettivi specifici per reti ecologiche, rete dei beni culturali, rete della mobilità lenta O. Documento tecnico di indirizzo per redazione di varianti ai PRGC presso ARIA 14 Fiume Stella

Considerato che, un’analisi di coerenza in forma tabellare per tutti i piani individuati potrebbe essere di difficile gestione e poco efficace nella lettura, si procede con un’analisi per singolo Piano, individuando gli obiettivi che trovano una coerenza rispetto al piano considerato.

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5.2.1 Piano urbanistico regionale generale Il Piano Urbanistico Regionale Generale (1978), che esaurirà la sua fase di governo del territorio con l’entrata in vigore del PGT, stabilisce le direttive e i criteri metodologici per assicurare unità di indirizzi ed omogeneità nei contenuti della pianificazione urbanistica di grado subordinato. Obiettivi Piano Urbanistico Regionale Generale 1: Difesa del suolo, dell’ambiente e delle risorse fisiche (acqua, suolo, aria) sia negli aspetti quantitativi che qualitativi (lotta agli inquinamenti, riqualificazione ambientale) 2: Tutela patrimonio storico ambientale, pre-esistenze insediative, paesaggio e ambiente 3: Politica attiva di formazione e riserva di vaste aree agricole 4: Salvaguardia, potenziamento e qualificazione di tutti i suoli non urbani, non necessari agli sviluppi della rete urbana (agricoli, montani, boschivi) 5: Creazione di una rete urbana, potenziamento della rete dei servizi pubblici e sociali 6: Sviluppo dell’economia industriale e delle attività produttive specifiche e compatibili 7: Organizzazione razionale delle infrastrutture viarie Coerenza Esaminati gli obiettivi del PURG, si può stabilire che la coerenza può essere raggiunta per i seguenti Obiettivi e correlate Azioni e Strategie del PRGC: OB.1 Contenere il consumo di suolo OB.4 Consolidare l’attuale tessuto produttivo/artigianale, favorendo anche attività complementari OB.5 Salvaguardia e valorizzazione beni di int. culturale, paesistico e ambientale OB.7 Ricostruire l’antico modo di utilizzare gli spazi urbani sia pubblici che privati del paese OB.8 Sgravare i nuclei storici dal traffico con circonvallazioni / proporre percorsi ciclabili turistici Il nuovo PRGC è coerente con il Piano urbanistico regionale generale.

5.2.2 Piano di Governo del Territorio Il Piano del governo del territorio (PGT) è stato approvato nel 2013, tuttavia non è ancora entrato pienamente in vigore. Obiettivi Piano di Governo del Territorio 1: Integrazione del grande telaio infrastrutturale di valenza nazionale ed europea (Corridoio Adriatico-Baltico e Corridoio Mediterraneo), secondo strategie di mobilità sostenibile, favorendo il trasporto su ferro 2: Potenziamento delle porte e dei corridoi di connessione con le regioni circostanti e delle reti di relazione a tutti i livelli rafforzando i legami di coesione territoriale interna migliorando la qualità delle relazioni 3: Razionalizzazione e sviluppo dell’intermodalità e della logistica 4: Sviluppo di territori particolarmente vocati all’insediamento di filiere produttive agricole e agroalimentari 5: Promozione di attività produttive innovative sotto il profilo del contenimento del consumo delle risorse naturali e del risparmio energetico 6: Promozione delle attività produttive costituite in forma distrettuale 7: Assicurare al sistema delle imprese la possibilità di approvvigionamenti economicamente competitivi dal mercato energetico, privilegiando il ricorso a fonti energetiche rinnovabili 8: Rafforzare la dimensione ecologica complessiva del territorio regionale e in particolare dei sistemi rurali e naturali a più forte valenza paesaggistica a vantaggio dell’attrattività territoriale 9: Conservazione della risorsa naturale Suolo privilegiando interventi di riqualificazione urbana, di recupero di aree dimesse e di riconversione del patrimonio edilizio esistente. 10: Valorizzazione degli elementi naturali, paesaggistici e identitari del territorio in funzione di una maggiore attrattività e fruibilità del “turismo di qualità” (ambientale, rurale, culturale, ecc.) 11 : Aumentare la sicurezza del territorio prevenendo i rischi naturali (idrogeologico e idraulico) 12: Assicurare l’equità nella distribuzione sul territorio dei costi e dei benefici economici, sociali ed ambientali derivanti dallo sviluppo produttivo, infrastrutturale ed edilizio

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13: Costruzione dei Sistemi territoriali locali in base alla concertazione di strategie comuni e alla valorizzazione delle vocazioni territoriali, al fine di promuovere forme di sviluppo sostenibile di lunga durata che riequilibrino dal punto di vista territoriale i processi di conurbazione e di dispersione insediativa esistenti. 14 : Rafforzamento di un sistema di nodi urbani principali e minori attraverso la specializzazione e la gerarchizzazione 15: Assicurare a tutti i territori della regione l’accesso ai servizi attraverso le reti sanitarie, tecnologiche, distributive, culturali, energetiche, della mobilità e della formazione. 16: Aumentare la qualità dell’ambiente urbano attraverso la riduzione dell’inquinamento e della produzione di rifiuti e la riduzione del consumo di risorse. Coerenza Esaminati gli obiettivi del PGT, si può stabilire che la coerenza può essere raggiunta per i seguenti Obiettivi e correlate Azioni e Strategie del PRGC: OB.1 Contenere il consumo di suolo OB.2 Recupero e riutilizzo di aree degradate e dismesse OB.3 Tutela delle aree verdi adiacenti ai centri edificati OB.4 Consolidare l’attuale tessuto produttivo/artigianale, favorendo anche attività complementari OB.5 Salvaguardia e valorizzazione beni di int. culturale, paesistico e ambientale OB.6 Recepire i contenuti normativi più recenti in ambito regionale in edilizia ed urbanistica OB.7 Ricostruire l’antico modo di utilizzare gli spazi urbani sia pubblici che privati del paese OB.8 Sgravare i nuclei storici dal traffico con circonvallazioni / proporre percorsi ciclabili turistici Il nuovo PRGC è coerente con il Piano di Governo del Territorio.

5.2.3 Piano regionale di tutela delle acque Il Progetto di Piano regionale di tutela delle acque (PRTA) è stato approvato nel 2015. Obiettivi del Piano regionale di tutela delle acque 1: Mantenimento o raggiungimento per i corpi idrici significativi superficiali e sotterranei dell’obiettivo di qualità ambientale corrispondente allo stato di “buono” entro il 22 dicembre 2015 2: Mantenimento, ove già esistente, dello stato di qualità ambientale “elevato” 3: Mantenimento o raggiungimento per i corpi idrici a specifica destinazione (quelli cioè destinati ad un uso specifico) degli obiettivi di qualità per specifica destinazione previsti dall’allegato 2 alla parte terza del decreto legislativo 152/2006 4: Conformità delle acque ricadenti nelle aree protette (per le quali cioè è stata attribuita una protezione speciale in base ad una specifica normativa comunitaria) agli obiettivi e agli standard di qualità di cui all’Allegato 1 alla parte terza del decreto legislativo 152/2006 5: Raggiungimento dell’equilibrio del bilancio idrico 6: Osservanza delle condizioni di deflusso minimo vitale nell’ambito della rete idrografica superficiale Coerenza Esaminati gli obiettivi del PRTA, si può stabilire che la coerenza può essere raggiunta per l' OB.5 del PRGC: Salvaguardia e valorizzazione beni di int. culturale, paesistico e ambientale. Oltre a tale obiettivo si ricorda che il nuovo piano individua e tutela particolarmente la zona E4 A (di interesse agricolo-paesaggistico, di acqua), che corrisponde alle aree agricole maggiormente interessate dalla presenza di corsi d’acqua. Il nuovo PRGC è coerente con il Piano regionale di tutela delle acque.

5.2.4 Piano stralcio per l’assetto idrogeologico dei bacini di interesse regionale (PAI) Il PAI è stato predisposto dall’Autorità di Bacino regionale, in attuazione dell’articolo 12 della legge regionale 3 luglio 2002 n. 16 che disciplina il riassetto organizzativo e funzionale in materia di difesa del suolo e di demanio idrico nell’ambito delle competenze attribuite alla Regione Friuli Venezia Giulia dal decreto legislativo 25 maggio 2001, n. 265. Obiettivi del Piano stralcio per l’assetto idrogeologico dei bacini di interesse regionale sono

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1: individua e perimetra le aree fluviali e quelle di pericolosità geologica ed idraulica 2: detta prescrizioni per le aree di pericolosità e per gli elementi a rischio classificati secondo diversi gradi 3: persegue finalità prioritarie di riduzione delle conseguenze negative per la salute umana, di protezione di abitati, infrastrutture, nonché riconosciute specificità del territorio, interessate o interessabili da fenomeni di pericolosità 4: stabilisce direttive sulla tipologia e la programmazione preliminare degli interventi di mitigazione o di eliminazione delle condizioni di pericolosità Coerenza Esaminati gli obiettivi del Piano stralcio, si può stabilire che la coerenza può essere raggiunta per i seguenti obiettivi del PRGC: OB.1 Contenere il consumo di suolo OB.5 Salvaguardia e valorizzazione beni di int. culturale, paesistico e ambientale OB.6 Recepimento contenuti normativi più recenti in ambito regionale in edilizia ed urbanistica Il nuovo PRGC è coerente con il Piano stralcio per l’assetto idrogeologico dei bacini di interesse regionale.

5.2.5.a Piano regionale di gestione dei rifiuti - sezione rifiuti urbani Il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani – PRGRU, approvato nel 2012, nel rispetto della salute umana e della tutela dell’ambiente, si propone di realizzare un sistema regionale integrato di gestione dei rifiuti urbani operante secondo criteri di efficienza, di efficacia, di economicità e di trasparenza, al fine di garantire al cittadino-utente il miglior servizio possibile ad un costo equo. Obiettivi del Piano regionale di gestione dei rifiuti - sezione rifiuti urbani 1: Disciplinare la gestione dei rifiuti favorendo la riduzione della produzione e la regolamentazione della gestione degli stessi attraverso un sistema integrato 2: Promuovere l'impiego di idonee e moderne tecnologie in modo da assicurare le più alte garanzie di protezione dell'ambiente e di tutela della salute dei cittadini 3: Favorire la riduzione dello smaltimento finale dei rifiuti attraverso il riutilizzo, il re-impiego ed il recupero dai rifiuti urbani e speciali 4: Attuare il decentramento attraverso il conferimento di funzioni alle province ed ai comuni Coerenza Il Nuovo PRGC, ponendosi l’obiettivo del contenimento del consumo di suolo ( OB.1 ), quindi indirettamente limitando l’espansione di destinazioni insediative, persegue anche la riduzione della produzione di rifiuti urbani, in coerenza con gli obiettivi del Piano regionale di gestione dei rifiuti – sezione rifiuti urbani.

5.2.5.b Programma provinciale di attuazione del Piano regionale per la gestione dei rifiuti - Sezione rifiuti urbani della provincia di Udine Il Programma provinciale di attuazione del Piano regionale per la gestione dei rifiuti urbani per la Provincia di Udine, approvato con d.P.reg n. 03/Pres, dd 9/01/2004, definisce gli strumenti e gli obiettivi che sono orientati a dare attuazione alle finalità definite dal piano di settore regionale. Obiettivi Programma provinciale di attuazione del Piano regionale per la gestione dei rifiuti - Sezione rifiuti urbani della provincia di Udine 1: riduzione del volume di produzione dei rifiuti, mediante diffusione di comportamenti virtuosi da parte dei cittadini e introduzione di nuove tecnologie da parte delle imprese produttrici di beni, di contenitori e di imballaggi; 2: realizzazione di almeno un impianto di recupero e di smaltimento in ogni bacino o sottoambito, al fine di garantire l'autosufficienza a livello territoriale; 3: progressiva dismissione delle discariche che non siano al servizio degli impianti di trattamento, che devono essere in grado di procedere al recupero, riutilizzo e riciclaggio dei rifiuti tal quali; 4: utilizzo in via prioritaria delle cave dismesse per la realizzazione di nuove discariche; 5: organizzazione di sistemi di raccolta differenziata;

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6: incentivazione di elevati livelli di raccolta differenziata fino al momento del conferimento da parte del produttore; 7: realizzazione di impianto o impianti di termovalorizzazione della frazione secca; 8: realizzazione di un impianto di produzione di compost di qualità e di un impianto di selezione della frazione secca della raccolta differenziata; 9: definizione di un sistema di tariffazione che garantisca il contenimento dei costi di trattamento e smaltimento. Coerenza: Il Nuovo PRGC, ponendosi l’obiettivo del contenimento del consumo di suolo ( OB.1 ), quindi indirettamente limitando l’espansione di destinazioni insediative, persegue anche la riduzione della produzione di rifiuti urbani, in coerenza con gli obiettivi del Programma Provinciale – sezione rifiuti urbani della Provincia di Udine. Il nuovo Piano non affronta il tema di possibile sviluppo di impianti di recupero / smaltimento o di termovalorizzatori di valenza locale.

5.2.6 Piano regionale per il miglioramento della qualità dell’aria Il Piano, approvato nel 2010 e aggiornato in anni successivi, promuove misure mirate alla risoluzione di criticità relative all’inquinamento atmosferico derivante da sorgenti diffuse fisse, dai trasporti, da sorgenti puntuali localizzate. Tali misure, devono garantire il rispetto dei valori limite degli inquinanti ed il raggiungimento dei valori bersaglio dei livelli di ozono, ai sensi del decreto legislativo 183/2004. Obiettivi Piano regionale per il miglioramento della qualità dell’aria 1: conseguire, o tendere a conseguire, il rispetto degli obiettivi di qualità dell’aria stabiliti dalle più recenti normative 2: avviare un processo di verifica del rispetto dei limiti nel caso del biossido di azoto tramite aggiornamento del quadro conoscitivo del Piano ed eventuale ricalibrazione degli interventi nei prossimi anni 3: contribuire al rispetto dei limiti nazionali di emissione degli ossidi di zolfo, ossidi di azoto, composti organici volatili ed ammoniaca 4: conseguire una considerevole riduzione delle emissioni dei precursori dell’ozono e porre le basi per il rispetto degli standard di qualità dell’aria per tale inquinante 5: contribuire, tramite le iniziative di risparmio energetico, di sviluppo di produzione di energia elettrica con fonti rinnovabili e tramite la produzione di energia elettrica da impianti con maggiore efficienza energetica, a conseguire la percentuale di riduzione delle emissioni prevista per l’Italia in applicazione del protocollo di Kyoto. Coerenza Il Nuovo PRGC, con gli obiettivi e le proposte azioni di sgravare i nuclei storici dal traffico con circonvallazioni, oltre che proporre percorsi ciclabili turistici (OB.8 ), ha una coerenza diretta con gli obiettivi del Piano regionale per il miglioramento della qualità dell’aria .

5.2.7 Piano di azione regionale in materia di inquinamento atmosferico Il Piano, approvato nel 2012, si propone l’obiettivo di conseguire sull’intero territorio regionale la prevenzione, il contenimento e il controllo del rischio di superamento dei valori limite degli inquinanti (particolato sottile e ossidi di azoto) nonché delle soglie di allarme dei livelli di ozono. Obiettivi del Piano di azione regionale 1: Informazione alla popolazione 2: Riduzione di due gradi della temperatura media impostata internamente agli edifici (ove possibile) rispetto a quanto indicato nella legge 10/91, esentando gli edifici che rientrino nella categoria B o superiore (A o Casa Passiva) in base all’attestato di qualificazione energetica o da una equivalente procedura di certificazione energetica stabilita dal Comune 3: Sostituzione della combustione domestica della legna (ove possibile), con altre forme di combustione o riscaldamento tranne che per gli impianti con specifiche caratteristiche minime.

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4: Interventi di riduzione del traffico e limitazione della circolazione per vetture pre EURO IV a gasolio o benzina, inclusi mezzi commerciali pesanti non adibiti a carico e scarico delle merci nella fascia oraria dalle ore 16.00 alle ore 20.00 nelle zone individuate dai Piani di azione comunali. 5: Riduzione del 10% delle emissioni degli impianti individuati nel periodo di applicazione della misura e rispetto alle emissioni giornaliere del normale esercizio, così come dichiarate nell’ inventario delle emissioni (INEMAR) relativo all’anno 2005. Coerenza Il Nuovo PRGC, con gli obiettivi e le proposte azioni di sgravare i centri urbani / nuclei storici dal traffico con circonvallazioni, oltre che proporre percorsi ciclabili turistici ( OB.8 ) ed anche con il recepimento dei contenuti normativi più recenti in ambito regionale in edilizia ed urbanistica in particolar modo riguardo alle Misure per la promozione del rendimento energetico degli edifici (OB.6) ha una coerenza diretta con gli obiettivi del Piano di azione regionale in materia di inquinamento atmosferico .

5.2.8 Piano energetico regionale Il Piano energetico regionale approvato nel 2007 è il principale strumento di pianificazione e di indirizzo per le politiche energetiche regionali, che punta all’incremento e allo sviluppo delle fonti rinnovabili e ad un uso più razionale dell’energia. Obiettivi Piano energetico regionale 1: Contribuire ad assicurare tutta l’energia necessaria alle famiglie e alle imprese del territorio per mantenere e migliorare i tassi di crescita economica di una regione europea avanzata e ricca quale è il Friuli Venezia Giulia 2: Aumentare l’efficienza del sistema energetico del FVG riducendo l’assorbimento per unità di servizio mediante l’incremento diffuso della innovazione tecnologica e gestionale. 3: Azione utile a ridurre i costi dell’energia sia per le utenze business che per quelle domestiche. Per tale scopo si ritiene essenziale contribuire al massimo sviluppo della concorrenza tra gli operatori e in questo modo promuovere la nascita di un vero mercato dell’energia 4: Minimizzare l’impatto ambientale delle attività di produzione, trasporto, distribuzione e consumo di energia, nonché la sostenibilità ambientale e l’armonizzazione di ogni infrastruttura energetica con il paesaggio e il territorio 5: Sviluppo dell’innovazione e della sperimentazione tecnologica e gestionale per la produzione, il trasporto, la distribuzione e il consumo dell’energia 6: Promozione e il sostegno della produzione dell’energia da fonti rinnovabili anche ai fini dell’applicazione del protocollo di Kyoto. Il piano si prefigge in particolare lo sfruttamento delle biomasse, delle fonti idroelettriche, del solare termico e fotoelettrico, della geotermia, della fonte eolica e dei rifiuti. Coerenza Il piano di fatto non individua un obiettivo specifico, ma opera con una serie di azioni minori operate a livello normativo rivolte alla trasposizione delle norme di carattere statale e di carattere regionale mirate al miglioramento dell’efficienza energetica sul costruito e sugli edifici di nuova realizzazione. In considerazione degli aggiornamenti normativi introdotti, si può sostenere la coerenza con il Piano energetico regionale .

5.2.9 Piano regionale delle infrastrutture di trasporto, della mobilità, delle merci e della logistica - PRITMML Il Piano approvato nel 2011 ha il fine di mettere a sistema le infrastrutture puntuali e lineari nonché i relativi servizi, nel quadro della promozione di una piattaforma logistica integrata che garantisca l’equilibrio modale e quello territoriale, nonché di predisporre, in attuazione del Piano regionale integrato del trasporto delle merci e della logistica, i programmi triennali di intervento per l’utilizzo delle risorse finanziarie comunque disponibili.

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Obiettivi Piano regionale delle infrastrutture di trasporto, mobilità, merci e logistica 1: Perseguire la razionale utilizzazione del sistema infrastrutturale di trasporto mediante la riqualificazione della rete esistente per la decongestione del sistema viario, in particolare, dal traffico pesante. Coerenza Gli obiettivi del Nuovo PRGC sono coerenti, come riconoscimento, con gli obiettivi del PRITMML solamente per quanto riguarda il passaggio dell'autostrada e le sue pertinenze.

5.2.10 Piano regionale della mobilità ciclistica Il Piano regionale della mobilità ciclistica persegue azioni finalizzate alla realizzazione di opportune infrastrutture ciclabili ed alla promozione della mobilità ciclistica, sia con valenza trasportistica, sia di carattere ciclo-escursionistico, con scopi ricreativi e turistici. Obiettivi del Piano regionale della mobilità ciclistica 1: Impostazione della rete ciclabile regionale e nel fornire criteri per la sua realizzazione. 2: Progettazione di una rete locale sovracomunale ed una rete "diffusa" a livello comunale 3: La promozione di benessere fisico per la persona ed economico per il turismo Coerenza Il Nuovo PRGC, con l'azione propositiva di percorsi ciclabili turistici (OB.8 ) ha una piena coerenza con gli obiettivi del Piano regionale della mobilità ciclistica.

5.2.11 La Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile in Italia CIPE La Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia approvata nel 2017 individua alcuni obiettivi ed azioni del tutto generali con Obiettivi Strategia di azione ambientale Cipe : 1: Riduzione delle emissioni nazionali dei gas serra 2: Conservazione della biodiversità 3: Riduzione della pressione antropica su sistemi naturali, su suolo a destinazione agricola/forestale 4: Uso sostenibile delle risorse ambientali 5: Riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera e mantenimento concentrazioni di inquinanti al di sotto di limiti che escludano danni alla salute umana e agli ecosistemi 6: Riduzione del prelievo di risorse senza pregiudicare gli attuali livelli di qualità della vita 7: Valorizzazione delle risorse socioeconomiche e loro equa distribuzione Coerenza Per quanto la Strategia definisca degli obiettivi di portata molto ampia, e considerato il livello di dettaglio territoriale assegnato alla pianificazione di scala comunale, il Nuovo PRGC risulta coerente con la Strategia di azione ambientale, relativamente a: OB.1 Contenere il consumo di suolo OB.5 Salvaguardia e valorizzazione beni di int. culturale, paesistico e ambientale OB.8 Incentivare mobilità sostenibile - ciclovie

5.2.12 La Strategia Nazionale per la Biodiversità SNB La Strategia Nazionale per la Biodiversità in Italia approvata nel 2010 e successivamente modificata individua alcuni obiettivi ed azioni del tutto generali con Obiettivi: 1: Garantire conservazione Biodiversità e salvaguardia e ripristino dei servizi ecosistemici 2: Ridurre sostanzialmente l’impatto dei cambiamenti climatici sulla Biodiversità ...aumentando la resilienza degli ecosistemi naturali e seminaturali 3: Riduzione della pressione antropica su sistemi naturali, su suolo a destinazione agricola/forestale Coerenza Per quanto la Strategia definisca degli obiettivi di portata molto ampia come sopracitati, a cui corrispondono numerosissimi obiettivi specifici per ogni componente (agricoltura, aree protette, foreste...) che qui non si elencano per ovvi motivi, e considerato il livello di dettaglio territoriale

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assegnato alla pianificazione di scala comunale, il Nuovo PRGC risulta coerente con la Strategia di azione ambientale, relativamente a: OB.1 Contenere il consumo di suolo OB.3 Tutela delle aree verdi adiacenti ai centri edificati OB.5 Salvaguardia e valorizzazione beni di int. culturale, paesistico e ambientale OB.8 Proporre percorsi ciclabili turistici

5.2.13 Piano paesaggistico regionale PPR in relazione al paesaggio Gli obietti del PPR si articolano in sette Obiettivi generali (OG) di Piano che a loro volta si declinano in singoli Obiettivi specifici (OS) che qua non vengono riportati per ovvie ragioni di spazio e non necessità: OG1 Mettere il paesaggio in relazione con il contesto di vita delle comunità, con il proprio patrimonio culturale e naturale, considerandolo quale fondamento della loro identità. OG2 Proteggere, conservare e migliorare i patrimoni naturali, ambientali, storici e archeologici, gli insediamenti, e le aree rurali per uno sviluppo sostenibile di qualità della regione. OG3 Contrastare la perdita di biodiversità e di servizi ecosistemici. OG4 Consumo zero del suolo. OG5 Conservare la diversità paesaggistica contrastando la tendenza all’omologazione dei paesaggi. OG6 Tutela e valorizzazione paesaggistica delle reti e delle connessioni strutturali regionali, interregionali e transfrontaliere. OG7 Indirizzare i soggetti operanti a vari livelli sul territorio alla considerazione del paesaggio nelle scelte pianificatorie, progettuali e gestionali. Coerenza La coerenza paesaggistica del nuovo PRGC con il PPR FVG (2018) è ampiamente descritta nel paragrafo B-13 della Relazione di Piano, ove si conclude che, visti i livelli di salvaguardia previsti, le mitigazioni paesaggistiche previste, e verificata la non conflittualità con gli indirizzi, le direttive e le prescrizioni d’uso del PPR, i contenuti e le previsioni del PRGC possono ritenersi paesaggisticamente compatibili.

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Nei seguenti 3 paragrafi si verifica la coerenza esterna rispetto a specificità del nuovo PPR, nonostante il PPR verrà recepito in successive varianti urbanistiche al nuovo PRGC.

5.2.14.a Piano paesaggistico regionale PPR in relazione alla rete ecologica Obiettivi specifici di qualità della rete ecologica della bassa pianura friulana ( scheda ambito 10 PPR ) sono, tra gli altri : 1: Obiettivi delle aree core dei prati stabili: Conservazione delle praterie . Mantenimento e ripristino degli elementi dell’agroecosistema nelle aree contermini (siepi, filari, boschetti, fasce inerbite) Conversione dei seminativi in prati. 2: Obiettivi dei connettivi lineari su rete idrografica: Conservazione della naturalità complessiva dei corsi d’acqua. Conservazione e ripristino della vegetazione golenale spontanea, dei boschi planiziali umidi e dei prati stabili. Contrasto all’insediamento e diffusione di specie vegetali alloctone. Conservazione degli elementi dell’agroecosistema nelle aree agricole contermini (siepi, filari, boschetti). Incremento della connettività nelle aree agricole caratterizzate da elevata intensività. Ampliamento dei boschi golenali con riconversione di aree agricole. Conversione dei seminativi in prati. Priorità nella conversione all’agricoltura biologica per le superfici agricole incluse.

5.2.14.b Piano paesaggistico regionale PPR in relazione alla rete dei beni culturali Obiettivi specifici di qualità per la rete dei beni culturali della bassa pianura friulana ( PPR scheda ambito 10 ) sono, tra gli altri : 1: perseguire la strategia del “costruire sul costruito” evitando ulteriore consumo di suolo. 2: perseguire il mantenimento dei contesti figurativi e dei coni di visuale rispetto a beni di particolare valore paesaggistico, disciplinando la conservazione di aree e contesti agricoli di pertinenza, garantendone la salvaguardia rispetto ad espansioni di tipo urbanistico e infrastrutturale. 3: riconoscere e connettere le categorie dei beni culturali strutturanti l’ambito e in particolare la rete dei castellieri, delle architetture fortificate, delle pievi e dei siti spirituali, delle ville venete, dei centri urbani e borghi storici.

5.2.14.c Piano paesaggistico regionale PPR in relazione alla rete della mobilità lenta Obiettivi specifici di qualità per la rete della mobilità lenta della bassa pianura friulana ( PPR scheda ambito 10 ) sono, tra gli altri : 1: Favorire la fruizione dei diversi paesaggi che caratterizzano l’ambito attraverso percorsi funzionali della rete della mobilità lenta (ReMoL), completando e connettendo i diversi segmenti esistenti della ReMoL sia di livello regionale che locale, evitando esiti disomogenei nei diversi territori . 2: Nella realizzazione della ReMoL favorire l’utilizzo di sedimi esistenti e di tracciati compatibili con le aree ambientali sensibili (aree naturali, zone umide). Coerenza Il Nuovo PRGC risulta coerente con gli obiettivi di qualità del PPR relativamente agli ambiti di bassa pianura friulana, relativamente ai seguenti Obiettivi e correlate Azioni e Strategie di Piano: OB.1 Contenere il consumo di suolo OB.3 Preservazione delle aree verdi adiacenti ai centri edificati OB.5 Salvaguardia e valorizzazione beni di int. culturale, paesistico e ambientale OB.8 Proporre percorsi ciclabili turistici

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Figura 13. Particolare della parte strategica di PPR, con relativa legenda ( PPR FVG, TAV. PS5, 2018, mod .)

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5.2.15 Documento di indirizzo per redazione varianti ai PRGC presso ARIA 14 Gli obietti del Documento tecnico di indirizzo per la redazione delle varianti ai piani regolatori generali comunali per la disciplina dell’Area di Rilevante Interesse Ambientale n. 14 – Fiume Stella di cui al DPR 31/2001 si articolano in diversi obiettivi/norme riguardo a: OG1 Perimetri di zona e variabilità del perimetro esterno. OG2 Coltivi OG3 Edifici ed altri manufatti OG4 Cave e discariche OG5 Opere e attrezzature ammesse Coerenza Il nuovo PRGC è coerente con quanto raccomandato dal DPR 31/2001 perseguendo l' OB.5 "Salvaguardia e valorizzazione beni di int. culturale, paesistico e ambientale". Soprattutto il nuovo Piano recepisce le nuove perimetrazioni di Parco dello Stella, non intervenendo in alcun modo all'interno di tali aree comprendenti per l'appunto la superficie compresa in Comune dell'ARIA n° 14 che quindi non ha correlazione diretta con quanto previsto dal nuovo PRGC.

5.2.16 Piani regolatori dei comuni limitrofi Gli obiettivi e le azioni del Piano sono tali da operare con uno sviluppo che può intendersi confinato ai confini amministrativi comunali, e non tanto ad opere ed interventi che possano avere ricadute territoriali sull’area vasta. In Friuli Venezia Giulia, la mancanza di una pianificazione sovracomuale (PATI in Veneto per esempio) pone in essere delle criticità nell’allineamento degli obiettivi territoriali con la mancanza di un denominatore comune su cui poter confrontare obiettivi della pianificazione di scala comunale di realtà contermini. Ciò nonostante, in modo del tutto generale, osservando in particolar modo la Tavola di Strategia di Piano, si può certamente apprezzare una continuità diffusa con quanto previsto dai PRGC dei comuni contermini: su quasi tutto il perimetro comunale insiste una continuità di zona agricola, tranne a nord e a sud in cui le zone tutelate nel comune di Rivignano Teor vedono estendersi la propria salvaguardia anche nei comuni vicini. Fa eccezione il centro abitato di Torsa, che si estende immediatamente a est del confine comunale di Rivignano Teor, oltre l'omonimo Fiume Torsa che, appunto, in comune di Rivignano Teor è tutelato dal nuovo PRGC con zonizzazione di zona di interesse agricolo paesaggistico di acqua, oltre che soggetta ad indice di pericolosità di PAI; tuttavia la zonizzazione in comune è tutelativa di tale area, di conseguenza non si prevede alcuna incoerenza con quanto situato nell'adiacente comune di Pocenia. Infine riguardo alla viabilità si conferma una tratta già prevista dai PRGC esistenti di Rivignano e di Teor, oltre che da quelli dei comuni adiacenti Ronchis e Pocenia, ovvero un collegamento tra la Sp 43 a Pocenia e via Valderie a Ronchis, con sedime per gran parte parallelo alla viabilità autostradale e passante a nord di Rivarotta (su base Florissi/DeMarchi, 2015, mod.).

Figura 14 . Particolare della Tav. di Strategia di Piano: evidenziato con tratteggio giallo il collegamento viario tra i comuni di Pocenia e Ronchis passante a nord di Rivarotta

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6. Criticità e azioni di piano

Come da linee guida si procede alla valutazione delle criticità previste dall’attuazione delle azioni supposte del nuovo Piano. Nel quadro sinottico in tabella sono individuate e riportate, in riferimento alle categorie, le pressioni specifiche generalmente attese dall’attuazione di un nuovo PRGC o modifiche sostanziali ad esso.

Tabella 6 . Quadro sinottico delle possibili pressioni totali conseguenti l’attuazione di un nuovo PRGC.

Categorie di Componente pressione Alcune pressioni possibili in seguito ambientale individuate all’attuazione di un nuovo Piano interessata

- Perdita elementi naturalità (incolto, coltivazioni, verde - Suolo privato) in seguito a cambi destinazione di uso del suolo - Ambiente biotico - Asportazione e impermeabilizzazione del suolo (vegetazione, CONSUMI - Consumi risorsa idrica biomassa) - Consumi di unità ecosistemiche esistenti - Risorse energetiche - Aumento dei consumi energetici non rinnovabili

- Aria - Aumento consumo di combustibili fossili EMISSIONI - Salute umana - Nuovi punti di emissione inquinanti - Ambiente biotico - Aumento del rumore diffuso (ecosistemi, fauna) - Aumento delle fonti di inquinamento luminoso - Ambiente fisico

INGOMBRI - Previsione di infrastrutture di nuova costruzione - Paesaggio

- Rifiuti urbani (RSU): variazione produzione continua - Ecosistemi INTERFERENZE - Aumento di traffico veicolare

Avendo individuato le categorie di pressioni attese, si analizzano in seguito i singoli impatti previsti sulle componenti ambientali individuate. Vengono riportati anche estratti del Rapporto Ambientale Preliminare redatto nel 2015 sulle Direttive di Piano dall'ing. Nonino. Vengono quindi esclusi dal presente Rapporto analisi di: ‹ rischi di natura transfrontaliera, visto il Piano e la lontananza da Austria e Slovenia; ‹ aumento di popolazione visto e considerato che il nuovo PRGC non prevede zone residenziali di espansione nuove rispetto ai due PRGC previgenti anzi, viene proposta una consistente riduzione delle stesse di ca. 6 ha. (vedi tab. 4) e di conseguenza diminuisce anche la capacità insediativa teorica.

Le modifiche introdotte nella nuova strumentazione urbanistica rispetto a quanto previsto nei due precedenti PRGC separati non rientrano tra le categorie di opere assoggettabili a prescindere a procedura di V.I.A. o di screening di V.I.A. come definite dal D.lgs 152/2006 - allegato III e IV.

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6.1 Consumo di Suolo

CRITICITÀ In comune vi sono ampie superfici sottoposte a pianificazione attuativa, inedificate e non attuate. Si rilevava la presenza di Piani di espansione residenziale non attuati per un totale di 122.233 mq (Studio preliminare alla formazione delle direttive del nuovo PRGC ). POTENZIALITÀ La gran parte del territorio comunale è occupata da aree a carattere agricolo e forestale pari a circa l’85% del totale, mentre le zone edificate/urbanizzate, occupano una percentuale marginale del territorio pari al 10,4%. Rilevante è la presenza di aree naturali e di tutela localizzate lungo il corridoio fluviale del Fiume Stella ( Nonino, 2015, mod .). AZIONI di NUOVO PRGC I limiti all’idoneità alla trasformazione del territorio sono dati dalle caratteristiche morfologiche e geologiche dei terreni, dalla presenza di specifici interessi pubblici alla difesa del suolo, alla sicurezza idraulica. In occasione del nuovo PRGC vengono evitati nuovi consumi, infatti non sono previste zone residenziali di espansione nuove. Ma soprattutto diverse zone vengono riclassificate in zona di verde privato o zona agricola da aree già previste fabbricabili dai PRGC vigenti. Rispetto ai piani vigenti il PRGC nuovo presenta un dato di superfici di zona B e C nettamente inferiore, con un risultato notevole ovvero una riduzione totale di circa 6 ettari.

6.2 Qualità dell’aria

CRITICITÀ La presenza di strade provinciali e del tratto autostradale che attraversa la fascia sud del territorio possono determinare un innalzamento delle emissioni inquinanti in atmosfera. Tuttavia, i monitoraggi della qualità dell’aria non rilevano significative criticità relativamente ai superamenti delle concentrazioni medie annuali di PM10. L’ozono si attesta invece su valori medio alti che caratterizzano comunque l’intera fascia della bassa pianura. Il problema più rilevante in Comune è il carico di traffico pesante e di attraversamento degli abitati. POTENZIALITÀ L’assenza di attività produttive con contributi emissivi rilevanti rappresenta un elemento positivo per lo stato della qualità dell’aria (Nonino, 2015, mod .). AZIONI di NUOVO PRGC Il piano conferma e prevede una sorta di circonvallazione del centro di Rivignano capoluogo, che sgraverebbe il centro cittadino dal traffico proveniente dalla strada provinciale 95 e 56. Ancora, il PRGC conferma piccole circonvallazioni, a Sivigliano e a Chiarmacis, atte a rendere maggiormente sicuri e vivibili due nuclei residenziali. Le azioni previste a livello della viabilità andranno sicuramente a sgravare i centri cittadini di parte di emissioni di inquinanti gassosi dovuti al traffico veicolare in area locale. Inoltre le previste modifiche eviteranno rallentamenti e ingorghi, andando quindi a diminuire oggettivamente la quantità di emissioni veicolari anche in area vasta, seppur in quantità imponderabile. Per evitare un aggravio di odori sulla residenza, il nuovo piano regolatore generale comunale prevede che gli allevamenti zootecnici di consistenza superiore a 50 UBA rispettino dalle zone residenziali una distanza minima di metri 500, quindi superiore ai limiti di legge (300 m.). Per zone B nuove previste dal PRGC a distanza inferiore a metri 300 da allevamento zootecnico di consistenza superiore a 50 unità di bestiame adulto (UBA) è stato già richiesto e ottenuto il parere favorevole ( agosto 2018 ) dell'Azienda per l’assistenza sanitaria, vista la legge regionale 25/2005. Infine il PRGC interviene correttamente dal punto di vista strategico, andando ad individuare nella parte a sud ovest del territorio comunale l’insediamento di allevamenti zootecnici, particolarmente per il possibile trasferimento di allevamenti zootecnici esistenti presso i centri abitati, classificando un’ampia area di campagna come zona E5 (di preminente interesse agricolo).

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6.3 Paesaggio, aree protette e biodiversità

CRITICITÀ Parte del territorio agricolo è stato interessato negli anni da interventi di riordino fondiario che hanno portato alla perdita di elementi tipici del paesaggio agrario. POTENZIALITÀ Il Comune di Rivignano Teor è interessato dalla presenza di Aree inserite nella “Rete Natura 2000”, localizzate lungo il corso del Fiume Stella dall’alto valore ecologico. La presenza del Piano di Gestione per l’area di tutela ZSC Risorgive dello Stella rappresenta uno strumento di protezione dell’ambiente e della biodiversità del sito. Nell’ambito del territorio comunale sono inoltre presenti prati stabili, il biotopo di Zarnicco e il Parco comunale dello Stella. Il paesaggio del territorio offre numerosi elementi di pregio, sia dal punto di vista naturalistico che storico-culturale. Lo Stella si inserisce e attraversa il paesaggio rurale tradizionale fatto di siepi, filari e corridoi boscati. Tra i Beni di interesse culturale si segnala la presenza di numerose Ville storiche e di borghi rurali di antico impianto (Nonino, 2015, mod .). AZIONI di NUOVO PRGC Il Piano interviene correttamente adeguandosi al nuovo inventario dei prati stabili. Vengono previste fasce arboree/arbustive a protezione e valorizzazione di nuovi itinerari ciclabili percorrenti ambiti agricoli. Il Piano non apporterà modifiche nella zona del Parco comunale dello Stella e delega il recepimento delle previsioni specifiche al Parco di cui alla legge regionale 42/1996, art. 6. Per la ZSC resta salva l’applicazione del piano di gestione regionale. Tutte le previsioni gravano esternamente al parco e alla ZSC e sono indipendenti da quelle del parco e della ZSC. Il piano poi inserisce norme per vincolo culturale e per vincolo paesaggistico e per piantumazione di alberi in proporzione al volume costruito. Per le emergenze di interesse storico culturale, costituite da edifici e nuclei storici, il PRGC prevede misure di salvaguardia e promozione del recupero. Una delle novità più importanti è che aree a vocazione agricola presso gli abitati sono riconosciute come zona di Verde privato, al fine di proteggere e servire i centri abitati, ammettendo comunque funzioni agricole compatibili, e creando ove occorrenti anche aree di riserva per possibili eventuali futuri sviluppi. Inoltre vengono introdotte aree per tutela e valorizzazione di corsi d'acqua ritenuti aventi valenza paesaggistico ambientale come zona di interesse Agricolo paesaggistico. Tutti questi accorgimenti sono proposti ai fini della conservazione della naturalità diffusa e della biodiversità, dando appunto importanza alle aree di rispetto dei corpi idrici, con la conservazione di fasce ripariali e la tutela dei corpi idrici, auspicando quindi il ripristino della loro funzionalità ecologica. In area comunale la core area della rete ecologica è ovviamente individuata nel Fiume Stella e relativo Parco. Come già riportato il nuovo PRGC non interviene in alcun modo nella zona del Parco, che è oggetto di una proposta di notevole ampliamento che verrà recepita dal nuovo PRGC. Le azioni pianificatorie locali stanno quindi andando a potenziare ed ampliare il core della rete ecologica, anziché solamente preservarlo come si usa fare nella maggior parte degli altri contesti. Come buffer zones della core area si può notare dalla zonizzazione che il nuovo PRGC individua correttamente solo aree agricole spesso di interesse agricolo-paesaggistico. Corridoi ecologici possono senz'altro venire riconosciuti nei numerosi corsi d'acqua, che il nuovo PRGC tutela in modo particolare, andando ivi a prevedere come buffer zones zone E4 A (di interesse agricolo-paesaggistico, di acqua) ovvero aree agricole con divieto di edificazione e numerose altre prescrizioni, volte a non interferire in alcun modo con la complessità paesaggistica - ambientale di tali aree.

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Figura 14. Particolare dell'azione di piano "nuovi itinerari ciclabili", che è stata pianificata ponendo particolare attenzione a minimizzare possibili interferenze con habitat sensibili.

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6.4 Qualità delle acque

CRITICITÀ L’attuale classificazione assegnata dal PAI, riconosce il territorio comunale in zona P1, P2, P3, F. All’interno del territorio comunale, risultano censiti 1667 pozzi, un dato che si attesta su livelli superiori rispetto ai comuni limitrofi. POTENZIALITÀ Le falde artesiane presenti sul territorio comunale sono localizzate a profondità considerevoli e la qualità delle acque sotterranee è stata valutata con valore buono e non si rilevano neppure criticità relativamente ai valori presenti nelle falde. L’idrografia superficiale nel territorio, collocato a valle della linea delle risorgive, è dominata dal Fiume Stella quale importante sistema fluviale e dai suoi affluenti, costituiti da corsi d’acqua di risorgiva, rogge e canali. I prelievi sulle acque che attraversano il Comune di Rivignano Teor hanno consentito di rilevare lo stato ecologico di tre corsi d’acqua classificati con giudizio esperto “sufficiente” e “buono” ( Nonino, 2015, mod .). AZIONI di NUOVO PRGC Per tutela delle acque il piano recepisce norme sovraordinate: l'adeguamento al PAI di fatto comporta ex novo l'inserimento di nuove norme per la sicurezza geologico idraulica, tratte dal Piano stralcio e integrate con alcune prescrizioni generali, che nel loro insieme costituiscono una miglioria rispetto alla situazione attuale. Non vengono previsti particolari aumenti di popolazione e relativi consumi/prelievi aumentati dalla rete idrica. I centri abitati sono generalmente dotati di fognatura, tranne Sivigliano, Flambruzzo e Ariis ove l’approvvigionamento è mediante pozzi. Le acque di fognatura di Sivigliano e Ariis recapitano in corpo idrico superficiale, le acque di fognatura di Flambruzzo recapitano parte in corpo idrico superficiale e parte nel depuratore di Flambruzzo. Il nuovo PRGC tutela particolarmente la componente acqua, andando a diminuire un grande quantitativo di possibili zone di espansione (ca. 3 ettari in meno di zone C). Inoltre vengono protetti i numerosi corsi d'acqua, prevedendo zone E4 A con divieto di edificazione e numerose altre prescrizioni, tra cui bonifiche idrauliche e sradicamento di alberi.

6.5 Inquinamento elettromagnetico

CRITICITÀ Il territorio è attraversato dal tracciato di due elettrodotti: una linea ad alta e una ad altissima tensione. Sono presenti inoltre diverse Stazioni Radio Base per la telefonia mobile. Il Comune è provvisto di due Piani ma non di un Regolamento atto ad assicurare le condizioni di massima cautela per l'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici, quindi non è adeguato a quanto specificato dalla L.R. FVG 3/2011 - Norme in materia di telecomunicazioni. POTENZIALITÀ I monitoraggi effettuati da ARPA FVG non evidenziano il superamento dei limiti di legge generati dalla localizzazione di SRB per il servizio di telefonia mobile ( Nonino, 2015, mod .). AZIONI di NUOVO PRGC I nuovi elettrodotti e linee telefoniche sono previste generalmente interrate. Il nuovo PRGC rispetta le fasce di rispetto dagli elettrodotti ai sensi della legge Quadro 36/2001, art.4, comma 1, lett. h) ed anche rispetto alle linee a Media Tensione (20 kV) ovvero si rimanda alla normativa di protezione nazionale.

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6.6 Inquinamento acustico

CRITICITÀ L’inquinamento acustico presente sul territorio è determinato prevalentemente dal traffico veicolare presente lungo le strade provinciali che attraversano i centri abitati. Il comune risulta sprovvisto di un PCCA come previsto dalla Legge 26 ottobre 1995 n. 447 e dalla Legge Regionale 18 giugno 2007 n.16. POTENZIALITÀ La predisposizione del PCCA consentirà di regolamentare dal punto di vista acustico le attività e i limiti di rumore connessi nel rispetto della tutela della popolazione ( Nonino, 2015, mod .). AZIONI di NUOVO PRGC Il piano conferma e prevede circonvallazioni del centro di Rivignano, Sivigliano e Chiarmacis. Tali azioni previste a livello della viabilità andranno sicuramente a sgravare i centri cittadini di parte di emissioni sonore. Per quanto riguarda le incompatibilità/conflittualità di natura acustica per prossimità tra aree residenziali e aree produttive, il nuovo PRGC interviene positivamente ovvero confermando le zone specializzate esistenti, strategicamente localizzate, con l'obiettivo di permettere una rilocalizzazione di attività industriali e artigianali impattanti esistenti da area impropria, in particolare dai centri abitati e aree contigue.

6.7 Rifiuti

CRITICITÀ Nel 2016 la produzione di rifiuti urbani pro capite si attestava intorno ai ai 593 kg/ab per il territorio di Rivignano Teor; mentre la media regionale si attesta su 463 kg/ab. POTENZIALITÀ La produzione totale di rifiuti urbani nell’ambito comunale ha registrato una significativa decrescita a partire dal 2009-2010, a fronte di un aumento consistente della percentuale di raccolta differenziata che si attesta su valori di circa 80% (Nonino, 2015, mod .). AZIONI di NUOVO PRGC Non sono previste sostanziali novità riguardanti i rifiuti.

6.8 Mobilità

CRITICITÀ Il problema più rilevante nel territorio comunale è il carico di traffico pesante e di attraversamento dei centri abitati. La viabilità è costituita da una rete principale che attraversa i centri urbani maggiori e da una rete secondaria di strade locali. Nella fascia sud del territorio, tra Rivarotta e Chiarmacis, si segnala la presenza del tratto autostradale dell’A4 Torino-Trieste. POTENZIALITÀ In aggiunta ai tratti ciclopedonali esistenti, è previstala realizzazione di nuovi tracciati di completamento della rete ciclabile di interesse regionale (Nonino, 2015, mod .). AZIONI di NUOVO PRGC Il piano conferma e prevede circonvallazioni del centro di Rivignano, Sivigliano e Chiarmacis. Tali azioni previste a livello della viabilità andranno sicuramente a sgravare i centri cittadini di parte del traffico veicolare, specialmente quello pesante. Inoltre viene normativamente prevista una razionalizzazione delle intersezioni a raso con il fine di proteggere le utenze deboli. Il piano prevede itinerari ciclabili che si sviluppano in direzione nord sud, percorrenti ambiti agricoli. Lungo tali percorsi il piano regolatore generale comunale prevede delle fasce di rispetto, e la costituzione di fasce arboree e arbustive a protezione e valorizzazione del percorso.

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6.9 Valutazione globale degli impatti previsti

La Valutazione ambientale consiste in una verifica, necessariamente qualitativa, ovvero espressa in termini di scenario probabile, degli effetti delle azioni del piano in relazione alle diverse matrici ambientali. Tipicamente, a livello VAS, la correlazione viene sviluppata in una matrice che esprime indicazioni di tendenza nella relazione tra azioni di piano e i dati/indicatori analizzati. I valori espressi tengono conto di considerazioni sviluppate in riferimento a obiettivi/criteri di sostenibilità e temi ambientali macroaggregati (acqua, aria, suolo...). La matrice che segue riassume e sintetizza le possibili interazioni tra la realizzazione delle previsioni di Piano e le componenti ambientali; tali interazioni vengono classificate attraverso quattro classi di giudizio:

Possibile interazione positiva con la componente ambientale

Non si prevede l'instaurarsi di possibili interazioni con la componente ambientale

La possibilità di instaurarsi un'eventuale interazione con la componente ambientale è da ritenersi di carattere limitato nel tempo o di scarsa entità. Possibile importante interazione negativa con la componente ambientale : criticità da analizzare e da considerare se sostenibile con mitigazioni e/o compensazioni.

Tabella 7. Possibili interazioni tra le previsioni di Piano e le componenti ambientali COMPONENTE POSSIBILE INTERAZIONE Giudizio AMBIENTALE

Possibile variazione negli utilizzi delle risorse Idriche?

La realizzazione delle previsioni di Piano non prevede particolari variazioni degli utilizzi delle risorse idriche. Piuttosto l'adeguamento al PAI di fatto comporta ex novo l'inserimento di nuove norme per la sicurezza geologico idraulica, tratte dal PAI e integrate con alcune prescrizioni generali.

Possibile variazione alla portata dei corpi idrici superficiali?

La realizzazione delle previsioni di nuovo PRGC non comporterà variazioni alla portata dei corpi idrici superficiali. Inoltre, come sopra, l'adeguamento al PAI andrà a migliorare la situazione attuale. Possibile interferenza con le risorse idriche superficiali e sotterranee? ACQUA Per tutela delle acque il piano inserisce norme tratte da provvedimenti regionali recenti: legge regionale e piano regionale di tutela delle acque. Non sono previste edificazioni con consumo di suolo tale da ipotizzare effettiva interferenza dell'approvvigionamento delle risorse idriche sotterranee. Il nuovo PRGC tutela in modo particolare i corsi d'acqua prevedendo zone E4 A. Possibili scarichi e/o contaminazioni di corpi recettori (superficiali o sotterranei)?

La realizzazione delle previsioni del nuovo PRGC non dovrebbe comportare nuovi scarichi in corpi recettori. Possibile variazione del carico inquinante dei reflui destinati agli impianti di depurazione?

No, causa non previsto aumento importante della residenza e/o di nuove attività.

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COMPONENTE POSSIBILE INTERAZIONE Giudizio AMBIENTALE

Possibile contaminazione e/o degrado del suolo?

Non prevista dato, tra le altre, il non previsto insediamento di nuove attività insalubri.

Possibili incidenze sul rischio idrogeologico?

Il recepimento della normativa dal Piano stralcio per l’assetto idrogeologico contribuisce a diminuire il rischio idrogeologico. SUOLO E Possibili variazioni nell'uso del suolo in termini quantitativi e qualitativi? SOTTOSUOLO Il nuovo PRGC non prevede nuove zone di espansione, anzi, la riduzione di zone B e C residenziali somma complessivamente quasi 6 ettari. Aree molto ampie, a vocazione agricola e situate a cintura degli attuali insediamenti, sono riconosciute come zona di Verde privato, al fine di proteggere e servire i centri abitati, creando anche aree di riserva per possibili eventuali futuri sviluppi.

Possibili variazioni nell'uso delle risorse del sottosuolo?

Non si prevede possano verificarsi variazioni nell'uso delle risorse del sottosuolo.

Possibili azioni che possono ridurre la biodiversità?

Il nuovo PRGC si adegua al nuovo inventario dei prati stabili. Il Piano non apporterà modifiche nella zona del Parco comunale dello Stella e delega Per la ZSC resta salva l’applicazione del piano di gestione regionale. Tutte le previsioni gravano esternamente e sono indipendenti da parco e ZSC. Vengono proposte fasce arboree e arbustive a protezione e valorizzazione di percorsi ciclabili in zone agricole. PAESAGGIO Possibile degrado di beni culturali?

Per le emergenze di interesse storico culturale, costituite da edifici e nuclei storici, il BENI PRGC prevede misure di salvaguardia e promozione del recupero. CULTURALI Il piano inserisce norme per vincolo culturale e per vincolo paesaggistico e per la piantagione di alberi in proporzione al volume costruito. BIODIVERSITA Previste aree a vocazione agricola / verde privato a cintura dei centri abitati. Introdotte aree per tutela e valorizzazione dei corsi d'acqua. Possibili azioni che possono modificare il paesaggio ed interferire con la percezione visiva?

La realizzazione di nuovo edificato ove possibile, di recupero eventuale di edifici degradati, di zone di verde a corredo dei centri abitati, di filari arborei/arbustivi a corredo delle piste ciclabili in zona agricola, della nuova viabilità (circonvallazioni) comporteranno ragionevolmente differenze con la percezione del paesaggio attuale. Tuttavia tali modifiche sono mirate complessivamente ad un obiettivo di riordino e miglioramento del territorio comunale. Previsione di azioni che possono comportare rischi per la salute umana?

Il nuovo Piano conferma e prevede circonvallazioni del centro di Rivignano, SALUTE Sivigliano e Chiarmacis che sgraverebbe i centri cittadini dal traffico, andando a UMANA diminuire inquinamento gassoso e rischio di incidenti; per viabilità è prevista anche una razionalizzazione delle intersezioni a raso per proteggere le utenze deboli. Inoltre viene proposto un aumento superiore ai limiti di legge della distanza dall'abitato degli allevamenti zootecnici di consistenza superiore a 50 UBA. Il PAI persegue finalità prioritarie di riduzione delle conseguenze negative per la

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COMPONENTE POSSIBILE INTERAZIONE Giudizio AMBIENTALE salute umana, di protezione degli abitati, infrastrutture, nonché riconosciute specificità del territorio, interessate o interessabili da fenomeni di pericolosità.

Possibile variazione dell’inquinamento atmosferico?

Le previste circonvallazioni sgraverebbero i centri cittadini dal traffico andando a diminuire inquinamento gassoso.

Nuove fonti di inquinamento puntuale?

ARIA Non previste nuovi fonti di inquinamento puntuale, considerata anche la riduzione di zone residenziali si riducono possibili nuove fonti quali quelle per il riscaldamento domestico, pur se in quantità imponderabile al momento, che non permette di valutare positivamente questo aspetto.

Aumento del traffico veicolare?

Previsto ridotto a Rivignano capoluogo oltre che a Sivigliano e Chiarmacis viste le previste circonvallazioni.

Risulta opportuno presentare anche una matrice di valutazione ambientale delle principali azioni del piano (tab.8), in modo tale che l’autorità competente per la valutazione, ovvero la Giunta comunale, possa formulare un corretto giudizio di compatibilità ambientale considerando tutti i possibili impatti portati dalle azioni di Piano prima della adozione ed approvazione dello stesso. Come si evince dall'analisi delle matrici riportate non si prevede che la realizzazione delle proposte di nuovo PRGC possano avere importanti interazioni negative con le componenti ambientali a breve e a lungo termine.

Il Piano oggetto di valutazione costituisce nuovo piano regolatore generale comunale valido per l’intero nuovo comune, e sostituivo dei due piani regolatori generali comunali precedenti. Le previsioni sono state quindi compiute riferendosi allo stato di fatto della situazione urbanistica dei due precedenti comuni, ovvero a quanto previsto dai due previi PRGC, recependo diverse novità normative in ambito urbanistico e di gestione del territorio ed anche proponendo una serie di modifiche minime ma comunque importanti per un miglioramento generalizzato del territorio di Rivignano Teor.

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Tabella 8. Confronto tra principali azioni di Piano e possibili criticità individuate in seguito alla fase preliminare nonché ai pareri ricevuti dai soggetti competenti in campo ambientale: in verde evidenziati possibili miglioramenti, in arancio possibili peggioramenti/mancanze, in grigio assenza di correlazione.

alcune RESIDENZA : Accorgimenti PRO RIORDINO : AZIONI RIDUZIONE aumento distanza ELEMENTI AMBIENTE : fasce recupero di nuovo RESIDENZA : minima da nuovi MANCANTI: VIABILITÀ : di verde a corredo patrimonio PRGC ca. 6 ha in meno allevamenti, fasce PPR, circonvallazioni ciclabili, zone edilizio esistente, di zone B e C di verde a corredo regolamento agricole di rispetto rilocalizz. zone (previste) centri abitati... SRB, PCCA per corsi d'acqua ... produttive ... CRITICITÀ CONSUMO di diminuite previsioni di nuovi possibili SUOLO consumi QUALITÀ miglioramento nei centri abitati ARIA interessati QUALITÀ corsi d'acqua tutelati da

ACQUA zone E4 A norme pro aree numerosi possibili vincolate, eventuali opportunità di QUALITÀ miglioramento dei nuove formazioni spostamenti attività recepimento del coni visuali PAESAGGIO arboree e arbustive produttive da zona PPR impropria ... miglioramento diminuzione assenza di possibile danno miglioramento qualità della vita in problematica strumento per ECONOMIA economico per qualità della vita caso di dismissioni odorigena, minimizzazione imprese di nei nuclei storici e SOCIETÀ attività improprie nei miglioramento zone dell'inquinamento costruzioni locali sgravati dal traffico centri abitati di verde elettromagnetico diminuzione rumore mancanza di diminuzione CLIMA in caso di dismissioni piano di rumore da traffico attività improprie nei classificazione ACUSTICO indotto centri abitati acustica BIO mantenimento aree possibile instaurarsi e/o non ancora ingrandimento di reti DIVIERSITA antropizzate ecologiche

Entità e caratteristiche delle modifiche proposte dal nuovo PRGC non inducono particolari evidenze di emissioni nocive, definiti rischi naturali e/o artificiali per la salute umana e gli ecosistemi, o altri tipi di consumi, emissioni e interferenze con il territorio considerato, anzi vengono proposte diverse azioni a tutela di beni vincolati, paesaggio e biodiversità. Ancora più importante è l'importante prevista nuova quantità di suolo naturale ovvero non urbanizzato (6 ettari ca. da zone B e C). Infine vengono proposti una serie di accorgimenti a tutela della popolazione, in particolar modo per quanto riguarda gli impatti di inquinanti gassosi viste le modifiche riguardanti distanze da allevamenti e circonvallazioni per sgravare i centri cittadini dal traffico veicolare, in particolar modo quello pesante. Tuttavia la procedura di Valutazione Ambientale Strategica, che è stata intrapresa visto e considerato che la formazione di un nuovo Piano, ivi compresi nuovi Obiettivi e Strategie, è equiparata ad una variante sostanziale, e non ad una piccola area di livello locale, ha messo in luce, grazie anche ai pareri dei soggetti competenti in campo ambientale, alcune criticità, in particolar modo riguardanti strumenti pianificatori non ancora recepiti, quali adeguamento al PPR, Regolamento della Telefonia e uniforme Piano di Classificazione Acustica Comunale (PCCA).

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7. Analisi delle alternative

Il processo di VAS richiede generalmente il confronto tra almeno 3 alternative, tra cui la cosiddetta opzione 0, che rappresenta la scelta di non intervento rispetto alla situazione esistente. Non sempre è possibile produrre questo numero di alternative, soprattutto quando si progetta lo sviluppo di un’area già esistente ove quindi il confronto si basa esclusivamente sull’opportunità di intervento o sul lasciare la situazione immutata, salvo poi entrare nello specifico delle modalità di attuazione dell’intervento stesso. La valutazione delle alternative ha visto la definizione di tre possibili scenari di sviluppo: il primo connesso alla ipotesi 0, ovvero della non realizzabilità degli interventi, il secondo costituito dalle previsioni come proposte, il terzo basato su ipotesi diverse da quelle riportate attualmente.

La prima alternativa , ovvero l'opzione zero, avrebbe contribuito al mantenimento dell’attuale situazione ossia di mantenere i due piani regolatori generali comunali precedenti, all'occorrenza unendoli da un punto di vista meramente cartografico e normativo ove possibile. Ovviamente tale opzione è stata considerata impraticabile, vista la volontà politica, ma soprattutto considerata la vetustà dei due Piani precedenti, che necessitavano di un urgente rinnovamento.

L' alternativa due può essere considerata l'insieme di tutte le scelte progettuali che sono state valutate e compiute ma non adottate nei 4 anni di gestazione del Piano (2015-2019). Si elencano le principali azioni che sono state prese in considerazione per poi essere scartate/modificate : ‹ adeguamento al PPR che verrà recepito con successiva variante; ‹ riduzione di 3,5 ha di zone residenziali; ‹ lasciare invariata la distanza minima dagli allevamenti (>50UBA) da zone B ossia 300 metri; ‹ filari arborei di corredo solo a ciclovie passanti per ambiti tutelati.

La terza alternativa è costituita dall'insieme degli obiettivi, strategie e azioni proposte dal nuovo Piano come esposte nel capitolo 4.

Rispetto all'alternativa uno i vantaggi principali costituiti dalle scelte progettuali dell'alternativa tre, tra tutte le modifiche elencate in cap.4, sono: ‹ risparmio di consumo di suolo, ‹ deviazione di parte del traffico veicolare dai centri cittadini, ‹ recepimento delle più recenti normative in campo urbanistico, ‹ ipotesi di progettazione di ciclovie e correlati filari alborei in zona agricola, ‹ possibile rilocalizzazione di attività produttive in zona propria. Svantaggi evidenti non risultano, se non forse in campo economico prettamente locale per quanto riguarda i piccoli artigiani edili, che indirettamente potevano avere un beneficio inquantificabile (soprattutto nel tempo) se non fossero state diminuite di ettari 6 le zone residenziali B e C.

Rispetto all'alternativa due i vantaggi principali, sono : ‹ la decisione di aumentare la distanza minima delle zone B dagli allevamenti da 300 a 500 metri porterà sicuramente benefici nel tempo alla popolazione residente; ‹ ulteriori 2,5 ha ca. di zone previste non antropizzate, per contenimento del consumo di suolo; ‹ filari arborei a corredo delle ciclovie anche in zona agricola.

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Gli svantaggi del Piano proposto rispetto all'alternativa due sono il non adeguamento al PPR, nonché le criticità emerse ovvero la non sussistenza di un PCCA unificato e di un Regolamento per le Stazioni Radio Base per la telefonia mobile. Tuttavia l'adeguamento al PPR è stato già programmato in una successiva variante al PRGC. Mentre per quanto riguarda l'unificazione dei due PCCA esistenti e la redazione di un Reg. SRB sono tra i punti la cui esecuzione andrà monitorata negli anni a venire.

Infine si segnala che una previsione è stata modificata in seguito al parere contrario dell'Azienda Sanitaria, di cui si riporta un estratto. La modifica di trasformazione è stata soppressa.

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8. Misure di mitigazione

Durante il percorso di formazione del nuovo Piano (2015-2019) sono state apportate numerose modifiche rispetto alle previsioni iniziali e sono già state previste alcune misure di salvaguardia e tutela come compensazioni per eventuali effetti negativi delle previsioni del nuovo PRGC.

In particolare rispetto alle previsioni iniziali sono state introdotte : ‹ ampliamento della distanza minima delle zone B dagli allevamenti da 300 a 500 metri; ‹ filari arborei/arbustivi a corredo delle piste ciclabili in zona agricola; ‹ bonus volumetrici per zone A e B1 per incentivare comportamenti come recupero e riqualificazione di opere/aree degradate, edilizia sociale, opere di naturalizzazione.

Inoltre, al termine del percorso di formazione del Piano, non sono stati individuati particolari impatti ambientali tali da prevedere esplicite e ulteriori misure di compensazione e/o mitigazione.

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9. Monitoraggio

Il monitoraggio di un piano ha come finalità principale quella di misurare l’efficacia degli obiettivi al fine di proporre azioni correttive in tempo reale, e di permettere quindi, a chi ha il diritto/dovere di decidere, di implementare un sistema di pianificazione che sia in grado di seguire tempestivamente le dinamiche di evoluzione del territorio, anticipando e guidando le trasformazioni invece di adeguarvisi a posteriori. Relativamente al monitoraggio è molto importante ricondursi ad un uso attento dell’analisi quantitativa. Risulta quindi importante avere a disposizione un corretto set di indicatori. Gli indicatori scelti, nel loro complesso, devono essere in grado di rispecchiare l’andamento del sistema territoriale - ambientale che si analizza. Tuttavia nei piani di tipo generale (come un nuovo PRGC) non esiste in molti casi un legame diretto tra le azioni di piano e i parametri ambientali che lo stato dell’ambiente indica essere i più importanti per definire lo stato di salute del territorio. In tal senso bisogna quindi cercare indicatori con una elevata capacità di relazione con lo strumento urbanistico, in modo che sia possibile trovarvi una correlazione diretta di causa-effetto con le azioni della pianificazione territoriale e urbanistica del PRGC, senza indugiare in definizioni troppo astratte e didascaliche. Per esempio viste le azioni del nuovo PRGC e le cause dell'inquinamento dell'aria in area vasta, sarebbe molto azzardato ricercarvisi una qualsivoglia correlazione diretta, salvo che non venissero installate delle centraline di monitoraggio quantomeno nel centro di Rivignano per misurare la qualità dell'aria locale pre e dopo la realizzazione della circonvallazione. Per questo motivo conviene intendere il monitoraggio di processo come verifica periodica dello stato di avanzamento delle trasformazioni proposte dal piano: quali sono entrate in fase attuativa, e in quale misura, quali sono rimaste inattuate e quindi destinate a una revisione/conversione. Ovviamente però il monitoraggio, oltre che sull’attuazione del piano stesso (indicatori di processo), va effettuato anche sull’efficacia delle azioni proposte (indicatori di risultato). Il monitoraggio di risultato, quindi, viene più correttamente inteso come monitoraggio ambientale, andando cioè a verificare nel tempo l’andamento dei parametri critici che sono emersi nella costruzione del quadro ambientale, e che sembrano importanti per tenere sotto controllo le trasformazioni attese.

Il monitoraggio del nuovo PRGC avverrà mediante la raccolta di dati e di rilievi finalizzati alla verifica della sostenibilità ambientale delle azioni previste. L’approvazione del PRGC, costituisce il tempo T0, al quale si fa coincidere lo stato attuale dell’ambiente, ovvero, il quadro conoscitivo rilevato. Nell’art. 18 del D.lgs 152/2006 si stabilisce che il “monitoraggio” è effettuato dall’autorità procedente in collaborazione con l’autorità competente anche avvalendosi del sistema delle agenzie ambientali, nel caso il comune si avvarrà della collaborazione di ARPA FVG. Le responsabilità e la sussistenza delle risorse necessarie per la realizzazione e gestione del monitoraggio sono a carico del Comune. Le risorse finanziarie, strumentali e umane al momento non possono essere individuate. La divulgazione degli esiti del monitoraggio sarà resa disponibile al pubblico negli uffici comunali. Per quanto non espressamente previsto, si fa specifico rimando alle norme vigenti in materia di ambiente, che integrano i contenuti e le modalità di attuazione del Piano di Monitoraggio.

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Richiamando obiettivi di sostenibilità generali e ricordando alcuni degli obiettivi del PRGC (cap.5): OB.1 Contenere il consumo di suolo OB.2 Recupero e riutilizzo di aree degradate e dismesse OB.3 Tutela delle aree verdi adiacenti ai centri edificati OB.4 Consolidamento attuale tessuto produttivo/artigianale, favorendo anche attività complementari OB.5 Salvaguardia e valorizzazione beni di int. culturale, paesistico e ambientale OB.6 Recepimento contenuti normativi più recenti in ambito regionale in edilizia ed urbanistica OB.7 Ricostruire l’antico modo di utilizzare gli spazi urbani sia pubblici che privati del paese OB.8 Sgravare i nuclei storici dal traffico con circonvallazioni / proporre percorsi ciclabili turistici

Tabella 9. Concatenazione gerarchica tra obiettivi/azioni e diverse tipologie di indicatori per il monitoraggio

OBIETTIVI di OBIETTIVI INDICATORI di INDICATORI di AZIONI di PIANO SOSTENIBILITÀ del PIANO PROCESSO RISULTATO Zone artigianali riclassificate zona Numero di nuovi assunti Sviluppo economico di mista industriale e commerciale con Numero di nuove OB.4 / livello di occupazione attività in area propria bonus volumetrici et al. nel caso di attività locale coperture a verde et al. Zone E4 A, agricole di tutela per i corsi d'acqua

Quantità: Verde arb. a corredo di ciclovie et Realizzazione di aree superficie Ripristino / integrazione al. verdi/fasce di verde boscata e/o arbustiva sistemi naturali OB.1, 5 arboreo come previste / Perimetr. e recepimenti di zone ad da nuovo PRGC superficie comunale alta valenza nat. ( % )

Norme per piantagione alberi in prop al vol. costr. Contenimento emissioni da traffico veicolare N° veicoli /giorno Circonvallazioni Realizzazioni delle 3 anche garantendo nei centri abitati Rivignano, Sivigliano, Chiarmacis circonvallaz. mobilità alternativa OB.8 Lunghezza rete ciclabile Razionalizzazione intersezioni a Realizzazione itinerari Massimizzare sicurezza rispetto al territorio raso ciclabili nuovi stradale, ottimizzare comunale ( Km/Km2 ) circolazione Garantire sicurezza Risultati dei report di OB.1, 3 e Verificare idrogeologica e qualità Norme recepite da LR e piano ARPA FVG nei siti 5 applicazione delle del reticolo idrografico regionale di tutela delle acque compresi nel territorio (indiretti) nuove norme superficiale e sotterraneo comunale Verificare che nelle N° abitanti Limitare consumo suolo varianti successive Zone C previgenti riclassificate a / OB.1 , 2 non aumentino le zona verde privato o agricola superficie urbanizzata in Contenere Sprawl richieste di aree comune urbanizzate Riporto zonizz. tutela (Area Parco, Garantire qualità spazi prati stabili, edif. tutelati ecc...) aperti ed edificato Verificare Da proporre in seguito a OB.2, 3, Recupero patrimonio edilizio l'adeguamento al PPR variante di adeguamento Salvaguardare 5, 6, 7 esistente in zona agricola (LR nelle prossime varianti al PPR patrimonio architett. e 19/2009) culturale esistente Rilevato il non adeguamento al PPR Rilevata l'assenza di strumenti Verificare l'adozione Da proporre in seguito Salute della popolazione urbanistici: zonizzazione acustica degli strumenti : ad adozione di: Generale residente uniformata e regolamento per la ‹ regolamento SRB ‹ PCCA telefonia ‹ PCCA ‹ regolamento SRB

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Per quanto riguarda il monitoraggio di processo la VAS prevede la realizzazione di un report, da pubblicare sul sito del comune con cadenza biennale, a partire dalla data di approvazione del PRGC, che descriva l’andamento delle azioni di piano proposte: quali sono oggetto di pianificazione attuativa, quali sono in fase di realizzazione e quali possono essere considerate concluse o non realizzate e quindi lodevoli di una riconsiderazione. Nel caso e al tempo Tx in cui tutte le previsioni saranno concluse il monitoraggio di processo si riterrà terminato, viceversa il monitoraggio sarà riconsiderato/modificato ad ogni variante sostanziale del PRGC.

Nel caso in cui dal monitoraggio si verifichino esiti negativi o eventuali effetti negativi imprevisti, l’Amministrazione Comunale definirà gli scenari, la tempistica e la coerenza delle azioni da intraprendere al fine di apportare opportune misure correttive alle previsioni introdotte.

Il monitoraggio di risultato sarà invece condotto con cadenza quinquennale o, nel caso, ad ogni variante sostanziale del PRGC. Il comune non ha competenze e risorse finanziarie adatte e previste per molte delle analisi di risultato. La modalità di raccolta degli indicatori di risultato sarà quindi quella di richiedere tali dati alla Regione FVG, ad ARPA FVG, integrando quelli ricavati da analisi ISTAT et al.

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10. Conclusioni

Visti elaborati e tavole del nuovo piano regolatore generale comunale di Rivignano Teor, redatti da Archiur Srl, in concerto e sinergia con il settore tecnico sezione urbanistica, basato sulle Direttive di Consiglio Comunale, è stato predisposto il presente documento di Rapporto Ambientale di VAS, previsto dalla normativa europea, nazionale e regionale, che, tra le altre, specifica che:

‹ il Piano oggetto di valutazione costituisce nuovo PRGC valido per l’intero nuovo comune, sostituivo dei due piani regolatori generali comunali previgenti;

‹ le modifiche introdotte dal nuovo Piano non rientrano tra le categorie di opere assoggettabili a prescindere a procedura di V.I.A. definite dal D.lgs 152/2006 - allegati II, III e IV;

‹ l’area di influenza del nuovo PRGC è limitata a scala locale, ovvero gli effetti delle azioni proposte graveranno principalmente sul territorio comunale;

‹ le azioni di Piano proposte non incidono negativamente sulle criticità riscontrate nell'area;

‹ le modifiche proposte non impattano negativamente su aree vincolate quali ARIA, biotopi naturali, prati stabili, aree tutelate ai sensi del D.Lgs. 42/2004 et al.;

‹ contestualmente alla VAS è stata redatta la Verifica di Incidenza relativamente ai siti della Rete Natura 2000 presenti in comune, concordando e recependo quanto valutato dal contemporaneo iter procedurale di VAS e VINCA relative all'ampliamento proposto del Parco dello Stella di Rivignano Teor;

‹ le modifiche introdotte, che non inducono particolari evidenze di emissioni nocive, definiti rischi naturali e/o artificiali per la salute umana e gli ecosistemi, o altri tipi di consumi, emissioni e interferenze con il territorio considerato, non sono tali da prevedere significativi e irreversibili impatti ambientali da approfondire per valutarne ulteriori mitigazioni, compensazioni o addirittura la non fattibilità;

‹ è intenzione dell'Amministrazione rendere operativo il nuovo strumento urbanistico quanto prima, essendo necessario alla pianificazione della nuova realtà del comune di Rivignano Teor ed andando a sostituire i due PRGC previgenti che risultavano ormai obsoleti e meramente gestionali;

‹ sono state prese in considerazione diverse alternative lungo la fase di gestazione del Piano, in una fase di lunga e attenta pianificazione che si è conclusa con la proposta del nuovo PRGC in oggetto. Le uniche discordanze rilevate sono il non recepimento del nuovo Piano Paesaggistico Regionale (PPR) - tuttavia già programmato in successiva variante - e la carenza pianificatoria per quanto riguarda un Piano unificato di Classificazione Acustica Comunale (PCCA) e il Regolamento per la telefonia mobile / SRB;

‹ il nuovo PRGC è coerente con quanto deliberato dalle iniziali Direttive di Consiglio Comunale ma soprattutto con quanto previsto da Piani gerarchicamente sovraordinati.

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