domenica 10 novembre 2002 25

GAY.TV, DOPO «QUEER AS FOLK» ARRIVANO «BOB E ROSE» L’INUTILE ODISSEA ROM IN UNA PERIFERIA CRUDELE: ULTIME DAL TEATRO D’IMPEGNO Un ragazzo incontra una ragazza Mirella Caveggia e..ops, si innamorano. Tutto qui? Sembrerebbe una storia vecchia «Ho passato tutta la vita in ginocchio: quando morirò che ha elaborato il testo insieme a Remo Rostagno e avevano fermato a Torino la loro giostra perpetua di proprietari in ansia, associazioni no-Rom, politici, assesso- come il cucco se non fosse che Bob seppellitemi in piedi». Questa raccomandazione di un Filippo Taricco nell'intento di creare attraverso il teatro viaggi e di fughe, si erano insediati in una zona periferica ri, assistenti sociali, vigili stufi di giocare a guardie e Rom. (Alan Davies) è un omosessuale Rom arrivato all'epilogo della vita trasporta tutta la digni- un contatto fra due mondi inconciliabili: i nomadi e gli incorniciata da casermoni, una tangenziale e qualche vil- Il racconto di Beppe Rosso, biondo e pallido attore che non convinto che improvvisa incontra tà e l'amara fierezza di un popolo segnato da pregiudizi e stanziali. Sulla scena praticamente nuda, a fianco dell'at- letta a schiera. è solito agli slanci passionali, anche qui non si abbandona Rose (Lesley Sharp) e qualcosa si persecuzioni, protetto solo dalla sua invisibilità e determi- tore che narra, figurano anche Miki Paunkovic e Milan In questa periferia di confine, gelida e inospitale, subito ad accensioni virtuosistiche o a identificazioni, se non in trasforma in lui e nella sua vita con nato a non spartire con nessuno la propria cultura. Il Paunkovic, padre e figlio musicisti, arruolati per l'occasio- svalutata, si apre una diga: vivaci, loquaci, colorati scia- brevi e rari passaggi; si mantiene in penombra cercando di gran sgomento di amici e parenti... tema degli zingari è un tizzone a cui non ci si accosta di ne. Un po' spaesati, semplici e commoventi, fanno da mano tutto intorno suscitando disprezzo e inquietudine. mettere in luce «questi acrobati dell'invisibilità». Lo fa La nuova fiction è firmata dallo buon grado: che la comunità nomade e misteriosa arda colonna armonica con una fisarmonica, un violino un Gli enti pubblici, in imbarazzo li accolgono con riluttan- quasi con circospezione, per non far vibrare le corde del stesso autore di «Queer as Folk», pure nel suo spazio senza confini, purché si mantengano le contrabbasso e le loro voci rauche e appassionate. In sala za, ascoltano le loro istanze, assegnano un generatore di dissenso sempre tese. Ma il suo racconto, anche grazie alle Russell T Davies, successo che ha distanze. Queste donne e questi uomini isolati e orgogliosi, siedono alcune donne appartenenti alla comunità di cui si elettricità, gabinetti chimici, cannelle. Ma la loro richiesta suggestioni di luci e suoni, è efficace, innervato com'è da spopolato in tutto il mondo e che è «il cui valore monetario si avvicina allo zero assoluto», narra la vicenda. Questa, riportata con rilievo delle crona- non verrà esaudita, non se ne colgono gli estremi. Dopo gli un'ironia amara, da un vivo sentimento di fratellanza e approdato in Italia grazie a GAY.tv, sono i protagonisti di Fuori luogo, un bel libro di Marco che nazionali alcuni anni fa, si è svolta a Torino e riguar- intrecci di baruffe burocratiche e i sobbalzi di competenze, soprattutto di desiderio di capire e di far conoscere piccole che si appresta ora a ripetere il Revelli da cui è stato tratto per il palcoscenico il racconto da un gruppo di zingari che avevano chiesto asilo politico dopo l'attribuzione degli spazi, dopo le spedizioni puniti- usanze, curiosi riti antichi e tracce solide di un'identità successo con «Bob e Rose», serial in dopo le guerre balcaniche e lo sgretolamento - con il muro ve, quella comunità di dannati della terra, come cenere che spinge a seppellire i morti con un buon paio di scarpe

monologhi di voce e di musica Seppellitemi in piedi (produzione

fiction sei puntate a partire da lunedì alle 22. Teatri indipendenti e T.S.T.).Ne è interprete Beppe Rosso, di Berlino - dell'economia nei paesi dell'est. Peregrinando nel vento è cancellata, rispedita via. Con sollievo di tutti: affinché continuino a calcare tutte le strade del mondo.

George Harrison ai tempi del viaggio in India (1968) Nelle foto piccole, il beatle nel ‘65 e nel ‘69 In basso, George nel ‘99

Giancarlo Susanna esce l’autobiografia l problema, quando parli, è che più A quasi un anno dalla sua scomparsa, è final- dici delle cose, più nascondi te stes- mente disponibile nei negozi l’autobiografia di «I so. In una canzone non è così. La , per molto tempo introvabile. I, musica e il suono toccano dei luoghi che nient' me, mine (Rizzoli, pagg. 400, 25 euro) tradotto altro può raggiungere». Seduto in un angolo in italiano da Franco Zanetti e da Riccardo Ber- del giardino della sua residenza inglese, lo stes- toncelli - diventato un oggetto di culto, dal mo- so cui dedicava da anni infinite cure, George mento della prima apparizione nel 1980, in In- Harrison parlava delle sue canzoni. Nel breve ghilterra e in America - sarà nelle librerie dal 13 video promozionale di Brainwashed, il disco novembre. Si tratta di una sorta di «zibaldone» cui George aveva lavorato fino a due mesi che raccoglie i pensieri, le emozioni, i manoscrit- prima della sua scomparsa, avvenuta il 29 no- ti, le immagini, i viaggi che hanno scandito la vembre dello scorso anno, queste parole sem- vita del chitarrista dei Fab Four. Un libro nato brano ancora più illuminanti. Per George Har- dalle conversazioni tra Harrison e il portavoce rison, il «Beatle silenzioso», la difficile arte dei Beatles Derek Taylor, cha spaziano dall'infan- dello scrivere canzoni era qualcosa di più di zia a Liverpool e dagli inizi della Beatlemania un semplice esercizio tecnico. Se non bastasse- all'amore per l'India, per il giardinaggio, per le ro piccoli capolavori come Something, Here corse di automobili. Si ripercorre la carriera arti- Comes The Sun, While My Guitar Gently Wee- stica di George, dagli esordi al periodo magico ps, Taxman o , adesso ci sono le dei Beatles, fino alla sua produzione da solista. canzoni di Brainwashed, forse l' più riu- Il libro è arricchito da cinquanta fotografie e dai scito di Harrison dopo All Things Must Pass,a testi integrali delle canzoni di Harrison. L'intro- ricordarci quanto George fosse capace di toc- duzione inedita è della moglie Olivia Arias. care con una canzone l'essenza più profonda delle cose. Per Dhani, il figlio ventiquattrenne di George, e per , musicista, produt- tore e compagno d'av- sotto il segno dei Pesci e il fiume scorre attra- venture dell'ex Beatle verso la mia anima». Looking For My Life e nei Traveling Wilbu- culla per la voce e la chitarra» di suo padre. In dal gusto quasi sempre infallibile. Suonava P2 Vatican Blues è un'ironica reazione allo Rising Sun mantengono intatta una tensione rys, non è stato certo effetti quello che colpisce subito, ascoltando «nella canzone» e suonava soltanto quello che sfarzo della basilica di San Pietro, punita da che si stempera soltanto con Marwa Blues,un facile lavorare a Brainwashed, è la qualità delle parti vocali. era necessario, senza sprecare una nota e arric- un parroco, come dice lo scherzoso ritornel- intenso strumentale posto a mo' di giro di boa Brainwashed, ma il ri- George non aveva una voce molto potente - chendone il tessuto armonico e melodico con lo, da «un padrenostro e tre avemarie». È un a metà dell'album. Stuck Inside A Cloud può sultato di tanta fatica basta riascoltare il Live In Japan per constatar- un tocco inconfondibile. blues dall'andamento sostenuto, punteggia- essere individuata come il perno di tutto il rende loro merito. Ge- lo - ma tutto quello che è stato aggiunto da Brainwashed parte con , un folk rock to da bellissimi assoli di chitarra elettrica. disco: sarà il primo singolo tratto da orge aveva registrato Lynne e Dhani non fa che metterne in risalto scintillante che stabilisce subito la temperatu- Pisces Fishes è più lenta, ma altrettanto gioco- Brainwashed ed è posta al numero sette nella queste canzoni con il timbro e le qualità nell'interpretazione. Sulla ra emotiva dell'album. «Puoi anche non sape- sa e (auto)ironica: «A volte la mia vita sem- scaletta. «Il sette era il numero preferito di l'intenzione di ricrea- chitarra c'è poco da aggiungere a quanto è re da dove vieni, puoi non sapere chi sei, puoi bra una storia inventata, certi giorni è abba- mio padre - dice Dhani - e questo è il motivo re un suono acustico stato scritto in anni e anni di studi beatlesiani: anche non esserti chiesto come hai fatto ad stanza serena. Sono la prova vivente di tutte per cui ho voluto che Stuck Inside A Cloud ed essenziale, il più vi- pur non essendo un virtuoso come Eric Clap- arrivare così lontano. (...) Anche se non sai le contraddizioni della vita. Una metà va do- fosse sistemata a quel posto nell'ordine delle cino possibile a quello ton o Jimi Hendrix, George era un chitarrista dove stai andando, ogni strada ti porterà là». ve l'altra è appena stata. Sono un pesce nato canzoni. È la mia preferita. La amo davvero. Il dei dischi degli anni titolo potrebbe richiamare un velo di ignoran- '60 e '70. Aveva lascia- za, qualcosa che ognuno sulla terra può speri- to disposizioni preci- mentare e di cui alla fine cerca di sbarazzarsi. se, che sono state «tra- la canzone Ti confonde e rende più piccola la tua visio- dite» solo in parte, co- ne». La malinconica Run So Far ricorda le me spiega Lynne, col- L’anima scorre a fiumi melodie più toccanti di All Things Must Pass e laboratore dei Beatles STUCK INSIDE A CLOUD la stessa cosa si può dire per Never Get Over anche nella discussa nelle canzoni scritte da Never slept so little / Never smoked so much / Lost my You, con le sue splendide chitarre slide, il vero operazione di Free As concentration / I could even lose my touch / Talking to e proprio marchio di fabbrica di George. Mol- A Bird a Real Love,le Harrison prima di lasciarci... myself / Crying out loud / Only I can hear me / I'm stuck to più leggere e solari The Devil And The Deep due canzoni di John inside a cloud / I made some exhibition / I lost my will to Blue Sea e Rocking Chair In Hawaii. La prima, Lennon letteralmente dall’aldilà il beatle eat / The only thing that matters to me / Is to touch your un vecchio standard che porta la firma di Ha- ricostruite in studio lotus feet / Talking to myself / I'm stuck inside a cloud / rold Arlen e Ted Koehler, è una di quelle nel ‘95: «Negli ultimi Never been so crazy / But I've never felt so sure / I wish I canzoni che George amava cantare accompa- due o tre anni ho par- ci manda un nuovo capolavoro had the answer to give / Don't even have the cure / Just gnandosi con l'ukulele ed è eseguita alla gran- lato con George di co- talking to myself / Crying as we part / Knowing as you de dalla band di Jools Holland. La seconda, un me finire queste canzo- È «Brainwashed» leave me / I also lose my heart... blues pigro e sonnolento, sembra presa dall'ul- ni. Mi disse che voleva CHIUSO IN UNA NUVOLA timo disco di Bob Dylan ed è l'ennesima testi- che me ne occupassi Non ho mai dormito così poco / Non ho mai fumato così monianza della classe di George. A chiudere io. Ne abbiamo parla- tanto / Ho perso la concentrazione / Potrei anche perdere l'album è quello che potremmo definire il te- to e so che lui voleva che l'album non sembras- il contatto / Parlando a me stesso / Gridando forte / stamento spirituale dell'ex Beatle, un brano se superprodotto. Quello che voleva veramen- tutti i dischi Soltanto io riesco a sentirmi / Sono chiuso in una nuvola / non a caso scelto da per dare te era che suonassero come dei demo. Ma Ho fatto un po' di scena / Ho perso la voglia di mangiare il titolo a tutto il disco. Il testo riecheggia queste canzoni meritavano di più, erano trop- L'unica cosa che conta per me / È toccare i tuoi piedi di l'amarezza tagliente di Working Class Hero di po belle, per quel che mi riguarda. Ho pensato loto / Parlando a me stesso / Sono chiuso in una nuvola / John Lennon, anche se le conclusioni non pos- che se le avessi lasciate come lui le avrebbe Non sono mai stato così pazzo / Ma non mi sono mai sono che essere diverse. «È la canzone più volute, non sarebbero venute molto bene. Vo- Il meglio e il peggio sentito tanto sicuro / Avrei voluto avere una risposta da sincera del disco, dice Dhani, Il nostro cervel- levo renderle al meglio e credo che alla fine dare / Ma non ho neppure la cura / Parlando a me stesso lo è sottoposto a lavaggio da istituzioni come siamo riusciti a trovare un giusto equilibrio». Piangendo mentre ci lasciamo / Sapendo, mentre te ne vai l'esercito, le multinazionali o i media. E

Come sottolinea Dhani, sempre coinvolto e (quasi sempre il meglio) / Che sto anche perdendo il mio cuore / Parlando a me Brainwashed dice che c'è un'alternativa: pensa- presente nel lavoro di produzione, l'intenzio- stesso / Piangendo mentre ci lasciamo / Sapendo mentre re a noi stessi, alla nostra realizzazione e a ne di Jeff Lynne era quella di preparare «una te ne vai / Che sto anche perdendo il mio cuore... Dio».

WONDERWALL MUSIC (1968) George è il primo Beatle a pubbli- care un album da solo, anche se si tratta di una colonna sonora. Il Brani profondi e sinceri, film di Joe Massot con Jane Birkin è stato ripubblicato di recente Si torna ai fasti di «All ‘‘ in formato DVD. ‘‘ delicati e forti, come ELECTRONIC SOUNDS (1969) Uno dei primi tentativi di un musi- migliori. Soprattutto grazie a Give Me Love. morte di John Lennon. things must pass»... la stupenda «Stuck inside cista rock di utilizzare il sintetizzatore Moog. DARK HORSE (1974) e EXTRA TEXTURE (1975) . L’inizio del GONE TROPPO (1982) Il peggior album. e la sua ironia arriva ALL THINGS MUST PASS (1970) Il capolavoro assoluto: My Sweet declino? CLOUD NINE (1987) Per la prima volta George si riavvicina alla a cloud»: il disco sarà Lord, Beware Of Darkness, o la stessa All Things Must Pass. Ripub- THE BEST OF (1976) Metà Beatles, metà da solo. Una buona qualità di All Things Must Pass. Grazie alla coproduzione di Jeff sinanche dalle nostre nei negozi la prossima blicato con inediti nel 2001. antologia. Lynne e ospiti come Clapton, Elton John e Ringo. parti, con «P2 Vatican CONCERT FOR BANGLA DESH (1971) La testimonianza dei due THIRTY-THREE AND 1/3 (1976) Notevole soprattutto per This THE BEST OF DARK HORSE (1976-1989) L’antologia copre il settimana concerti al Madison Square Garden per raccogliere fondi per il Song. periodo da Thirty-Three and 1/3 a Cloud Nine. Blues» Bangla Desh alluvionato. Ci sono ospiti prestigiosi come Bob GEORGE HARRISON (1979) Si salva soprattutto per Here Comes LIVE IN JAPAN (1992) George con la band di Eric Clapton ripren- Dylan, Ringo Starr e Ravi Shankar. The Moon, e Faster. de tutte le sue canzoni più belle per un pubblico entusiasta. LIVING IN THE MATERIAL WORLD (1973) Uno dei suoi dischi SOMEWHERE IN ENGLAND (1981) Porta il segno della tragica g.s.