COMUNE DI SENIGA

PROVINCIA DI

AGGIORNAMENTO DEL PIANO DI RAZIONALIZZAZIONE DELLE SOCIETÀ

PARTECIPATE

(Revisione straordinaria delle partecipazioni

ai sensi dell’art. 24 del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175)

Sommario I – Introduzione generale ...... 3 1. Premessa normativa ...... 3 2. Piano operativo e revisione straordinaria ...... 5 3. Organismi coinvolti ...... 8 4. Attuazione ...... 9 II – Le partecipazioni dell’ente ...... 9 1. Le partecipazioni societarie. Ricognizione alla data del 23 settembre 2016 ...... 9 III – Il Piano operativo di razionalizzazione ...... 10 1. COGES S.P.A...... 10 2. AZIENDA TERRITORIALE PER I SERVIZI ALLA PERSONA - AMBITO 9...... 10 3. PARCO NORD ...... 11 4. CONSORZIO INTERCOMUNALE BRESCIANO (in liquidazione) ...... 12 5. CONSORZIO BRESCIA ENERGIA E SERVIZI (in liquidazione) ...... 12 IV – Valutazioni e conclusioni ...... 13

I – Introduzione generale

1. Premessa normativa Dopo il “Piano Cottarelli ”, il documento dell’agosto 2014 con il quale l’allora commissario straordinario alla spending review auspicava la drastica riduzione delle società partecipate da circa 8.000 a circa 1.000, la legge di stabilità per il 2015 (legge 190/2014) ha imposto agli enti locali l’avvio un “processo di razionalizzazione ” che possa produrre risultati già entro fine 2015.

Il comma 611 della legge 190/2014 dispone che, allo scopo di assicurare il “coordinamento della finanza pubblica, il contenimento della spesa, il buon andamento dell'azione amministrativa e la tutela della concorrenza e del mercato ”, gli enti locali devono avviare un “processo di razionalizzazione ” delle società e delle partecipazioni, dirette e indirette, che permetta di conseguirne una riduzione entro il 31 dicembre 2015.

Lo stesso comma 611 indica i criteri generali cui si deve ispirare il “processo di razionalizzazione ”:

• eliminare le società e le partecipazioni non indispensabili al perseguimento delle finalità istituzionali, anche mediante liquidazioni o cessioni;

• sopprimere le società che risultino composte da soli amministratori o da un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti;

• eliminare le partecipazioni in società che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate o da enti pubblici strumentali, anche mediante operazioni di fusione o di internalizzazione delle funzioni;

• aggregare società di servizi pubblici locali di rilevanza economica;

• contenere i costi di funzionamento, anche mediante la riorganizzazione degli organi amministrativi e di controllo e delle strutture aziendali, ovvero riducendo le relative remunerazioni.

L’8 settembre 2016, in Gazzetta Ufficiale n. 210, è stato pubblicato il decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175, recante “Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica ”. In conformità ai principi ed ai criteri direttivi stabiliti dalla legge delega, n. 124/2015, il provvedimento in esame attua un coordinamento tra le diverse e numerose disposizioni che si sono succedute nel tempo in materia di società a partecipazione pubblica.

In particolare, il decreto interviene risponde alle esigenze individuate dal Parlamento ai fini del riordino della disciplina delle partecipazioni societarie delle amministrazioni pubbliche, di cui all’art. 18 della citata legge n. 124/2015, attraverso i seguenti principali interventi:

• l’ambito di applicazione della disciplina, con riferimento sia all’ipotesi di costituzione della società che all’acquisto di partecipazioni in altre società a totale o parziale partecipazione pubblica, diretta o indiretta (artt. 1, 2, 23 e 26);

• l’individuazione dei tipi di società e le condizioni e i limiti in cui è ammessa la partecipazione pubblica (artt. 3 e 4);

• il rafforzamento degli oneri motivazionali e degli obblighi di dismissione delle partecipazioni non ammesse (artt. 5, 20 e 24);

• la razionalizzazione delle disposizioni in materia di costituzione di società a partecipazione pubblica ed acquisto di partecipazioni (artt. 7 e 8), nonché di organizzazione e gestione delle partecipazioni (artt. 6, 9, 10 e 11);

• l’introduzione di requisiti specifici per i componenti degli organi amministrativi (art. 11);

• la definizione delle responsabilità (art. 12);

• la definizione di specifiche disposizioni in materia di monitoraggio, controllo e controversie delle società partecipate (artt. 13 e 15);

• l’introduzione di disposizioni specifiche in materia di crisi d’impresa, e l’assoggettamento delle società a partecipazione pubblica alle disposizioni sul fallimento, sul concordato preventivo e, ove ricorrano i presupposti, sull’amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi1 (art. 14);

• il riordino della disciplina degli affidamenti diretti di contratti pubblici per le società in house (art. 16);

• l’introduzione di disposizioni specifiche in materia di società a partecipazione mista pubblico- privata (art. 17);

• l’introduzione di disposizioni specifiche in materia di quotazione delle società a controllo pubblico in mercati regolamentati (art. 18);

• la razionalizzazione delle disposizioni vigenti in materia di gestione del personale (art. 19 e 25);

• l’assoggettamento delle società partecipate agli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni, stabiliti dal D.Lgs. n. 33/2013 (art. 22);

• la razionalizzazione delle disposizioni finanziarie vigenti in materia di società partecipate dalle amministrazioni locali (art. 21);

• l’attuazione di una ricognizione periodica delle società partecipate e l’eventuale adozione di piani di razionalizzazione (art. 20);

• la revisione straordinaria delle partecipazioni detenute dalle amministrazioni pubbliche, in sede di entrata in vigore del testo unico (art. 24);

• le disposizioni di coordinamento con la legislazione vigente (art. 27 e 28).

2. Piano operativo e revisione straordinaria Il comma 612 della legge 190/2014 prevede che i sindaci e gli altri organi di vertice delle amministrazioni, “in relazione ai rispettivi ambiti di competenza ”, definiscano e approvino, entro il 31 marzo 2015, un piano operativo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni.

L’art. 24 del d.lgs. 175/2016 prevede che ciascuna pubblica amministrazione effettua con provvedimento motivato la ricognizione di tutte le partecipazioni possedute alla medesima data di entrata in vigore del decreto, ossia 23 settembre 2016 , individuando quelle che devono essere alienate, in quanto non riconducibili ad alcuna delle categorie di cui all'articolo 4, commi 1, 2 e 3, ovvero che non soddisfano i requisiti di cui all'articolo 5, commi 1 e 2, o che ricadono in una delle ipotesi di cui all'articolo 20, comma 2, sono alienate o sono oggetto delle misure di cui all'articolo 20, commi 1 e 2.

Pertanto le condizioni per il mantenimento delle partecipazioni sono:

• vincolo di scopo istituzionale previsto dall’art. 4. Riprendendo quanto già sancito dall’art. 3 comma 27 della legge n. 244/2007, (finanziaria 2008) la disposizione dispone che le amministrazioni pubbliche non possono, direttamente o indirettamente, detenere partecipazioni acquisire o mantenere società aventi ad oggetto attività di produzioni di beni e servizi non strettamente necessarie alle proprie finalità istituzionali . Fermo restando quanto detto, il comma 2, prevede espressamente che le amministrazioni pubbliche possono, direttamente o indirettamente, costituire società ovvero mantenere o acquisire partecipazioni solo per le sotto elencate attività:

I. produzione di un SIG , inclusa la realizzazione e la gestione delle reti e degli impianti funzionali ai servizi stessi;

II. progettazione e realizzazione di un’opera in base ad un accordo di programma fra PP.AA . e, ove opportuno attraverso la costituzione di una società pubblica di progetto, senza scopo di lucro, anche consortile, partecipata dai soggetti aggiudicatori e dagli altri soggetti pubblici interessati (art. 193 del d.lgs. n. 50/2016, c.d. nuovo codice appalti);

III. realizzazione e gestione di un’opera pubblica o di un SIG mediante la costituzione di società mista, avente ad oggetto esclusivo l’attività inerente l’appalto o la concessione, con imprenditore privato selezionato mediante procedura ad evidenza pubblica a c.d. doppio oggetto (sottoscrizione o acquisto partecipazione quote societarie da parte del privato e contestuale affidamento del contratto di appalto o concessione), avente quota di partecipazione non inferiore al 30% del capitale;

IV. autoproduzione di beni e servizi strumentali all’ente o enti pubblici partecipanti ;

V. servizi di committenza , incluse quelle ausiliarie, a supporto di enti senza scopo di lucro e di amministrazioni dello Stato; enti pubblici territoriali; altri enti pubblici non economici; organismi di diritto pubblico; associazioni, unioni, consorzi, comunque denominati, costituiti da detti soggetti (art. 3, c.1, lett. a) del d.lgs. n. 50/2016).

• Oneri di motivazione analitica previsti dall’art. 5, comma 1 e 2. La norma prevede che la delibera inerente la costituzione di una società a partecipazione pubblica, anche mista, ovvero inerente l’acquisto di partecipazioni, anche indirette, da parte delle pubbliche amministrazioni in società già costituite, deve essere motivata sia rispetto al perseguimento delle finalità istituzionali ed alle attività ammesse (succitato articolo 4 del decreto) sia rispetto alle ragioni e finalità che giustificano la scelta. La motivazione deve essere fornita anche rispetto alla convenienza economica ed alla possibilità di destinazione alternativa delle risorse pubbliche impegnate nonché di gestione diretta o esternalizzata del servizio affidato, anche rispetto agli aiuti di Stato. Tale delibera è sottoposta a forme di consultazione pubblica, (c. 2) ed è inviata, per fini conoscitivi alla competente sezione regionale di controllo della Corte dei Conti ed all’Antitrust, (c. 3) che può esercitare i propri poteri di legge.

• Insussistenza delle ipotesi di cui all’art. 20, comma 2 , ovvero:

a) partecipazioni societarie che non rientrino in alcuna delle categorie di cui all'articolo 4; b) società che risultino prive di dipendenti o abbiano un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti;

c) partecipazioni in società che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate o da enti pubblici strumentali;

d) partecipazioni in società che, nel triennio precedente, abbiano conseguito un fatturato medio non superiore a un milione di euro;

e) partecipazioni in società diverse da quelle costituite per la gestione di un servizio d'interesse generale che abbiano prodotto un risultato negativo per quattro dei cinque esercizi precedenti;

f) necessità di contenimento dei costi di funzionamento;

g) necessità di aggregazione di società aventi ad oggetto le attività consentite all'articolo 4

Il piano è trasmesso alla competente sezione regionale di controllo della Corte dei conti e pubblicato nel sito internet dell'amministrazione.

La pubblicazione è obbligatoria agli effetti del “decreto trasparenza” (d.lgs. 33/2013). Pertanto nel caso sia omessa è attivabile da chiunque l’istituto dell’accesso civico.

I sindaci e gli altri organi di vertice delle amministrazioni, “in relazione ai rispettivi ambiti di competenza ”, entro il 31 marzo 2016, hanno l’onere di predisporre una relazione sui risultati conseguiti.

Anche tale relazione “a consuntivo ” deve essere trasmessa alla competente sezione regionale di controllo della Corte dei conti e, quindi, pubblicata nel sito internet dell'amministrazione interessata.

La pubblicazione della relazione è obbligatoria agli effetti del “decreto trasparenza ” (d.lgs. 33/2013).

E’ di tutta evidenza che l’organo deputato ad approvare tali documenti per gli enti locali è il consiglio comunale. Lo si evince dalla lettera e) del secondo comma dell’articolo 42 del TUEL che conferisce al consiglio competenza esclusiva in materia di “partecipazione dell’ente locale a società di capitali ”.

Entro il 23 marzo 2017 (c. 1) ogni amministrazione pubblica adotta una delibera inerente la ricognizione di tutte le partecipazioni detenute al 23 settembre 2016 (data di entrata in vigore del decreto) – da inviare alla competente sezione regionale della Corte dei conti nonché alla struttura per il controllo e il monitoraggio, prevista dal decreto - indicando le società da alienare ovvero oggetto di operazioni di razionalizzazione, fusione o soppressione, anche mediante messa in liquidazione o cessione, ai sensi di quanto su indicato. L’alienazione deve avvenire entro un anno dalla conclusione della ricognizione.

Tale provvedimento ricognitivo (c. 2) costituisce aggiornamento del piano operativo di razionalizzazione adottato ai sensi della legge di stabilità per l’anno 2015, dalle amministrazioni di cui ai commi 611 e 612 delle medesima legge, fermo restando i termini ivi previsti.

Nel caso in cui l’atto ricognitivo (c. 5) non fosse adottato ovvero non si procedesse con l’alienazione delle partecipazioni sociali entro il succitato termine, il socio pubblico non può esercitare i diritti sociali nei confronti della società e, salvo il potere di alienare la partecipazione, la medesima è liquidata in denaro, seguendo, non solo per le società per azioni ma anche per le s.r.l., il procedimento di cui all’articolo 2437- quater del codice civile.

Il di Seniga con deliberazione C.C. n. 15 del 26.03.2015 ha deliberato, ai sensi dell’art. 1 comma 612 della legge 190/2014, la Ricognizione delle società e partecipazioni societarie del Comune.

Il provvedimento di ricognizione è stato conseguentemente inviato alla sezione regionale della Corte dei Conti, con nota nr. prot. 5169 del 06.05.2015.

La Corte dei Conti con nota 0022432 del 02.12.2016 (prot. comunale nr. 4001 del 03.12.2016) ha giudicato la Ricognizione sufficientemente motivata ed in linea con i criteri di legge invitando l’ente ad assicurare l’osservanza delle disposizioni di cui agli artt. 20 e 24 del D.Lgs. n. 175/2016.

3. Organismi coinvolti

SOGGETTI OGGETTO DEL PIANO DI SOGGETTI ESCLUSI DAL PIANO DI RAZIONALIZZAZIONE RAZIONALIZZAZIONE

SOCIETA’ PARTECIPATE AZIENDE SPECIALI

SOCIETA’ CONSORTILI ISTITUZIONI

SOCIETA COOPERATIVE ASSOCIAZIONI

SOCIETA ISTITUITE SULLA BASE SI LEGGI FONDAZIONI REGIONALI O SPECIALI

AZIENDE CONSORTILI

CONSORZI PREVISTI DA LEGGI SPECIALI 4. Attuazione Approvato il piano operativo, questo dovrà essere attuato attraverso ulteriori deliberazioni del Consiglio Comunale che potranno prevedere cessioni, scioglimenti, accorpamenti, fusioni.

In ottemperanza agli obblighi imposti dalla normativa in materia succedutasi negli anni, l'Amministrazione Comunale in carica ha proceduto alla VERIFICA DEI PRESUPPOSTI PER IL MANTENIMENTO DELLE PARTECIPAZIONI EX LEGGE FINANZIARIA 2008 che, in relazione alle quote di partecipazione nelle società indicate, dava atto che le stesse rispondevano ai requisiti richiesti dalle citate disposizioni della legge finanziaria 2008, in quanto strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali o in quanto servizi di interesse generale.

Con deliberazione n. 15 del 26 marzo 2015 il Consiglio Comunale, rilevando che per tutte le partecipazioni possedute non ricorrevano le condizioni descritte nell’art. 1 comma 611 Legge 190/14 e che quindi non sussistevano obblighi di riduzione o soppressione delle partecipazioni in essere, ha ritenuto di mantenere le partecipazioni societarie (sia dirette che indirette) nelle seguenti società di capitali:

RAGIONE SOCIALE

CO.G.E.S. S.P.A.

PARCO OGLIO NORD

CONSORZIO INTERCOMUNALE BRESCIANO

CONSORZIO BRESCIA ENERGIA E SERVIZI

AZIENDA TERRITORIALE PER I SERVIZI ALLA PERSONA AMBITO 9 - dando atto che le società stesse svolgevano attività di produzione di beni e servizi di interesse generale e necessari per il perseguimento delle finalità dell’ente.

II – Le partecipazioni dell’ente

1. Le partecipazioni societarie. Ricognizione alla data del 23 settembre 2016 Il Comune di Seniga partecipa al capitale delle seguenti società: V CO.G.E.S. S.P.A.

V AZIENDA TERRITORIALE PER I SERVIZI ALLA PERSONA AMBITO 9 – GHEDI V PARCO OGLIO NORD V CONSORZIO INTERCOMUNALE BRESCIANO V CONSORZIO BRESCIA ENERGIA E SERVIZI

III – Il Piano operativo di razionalizzazione

1. COGES S.P.A. Codice fiscale Localizzazione Forma giuridica Attività % partecipazione

02987620172 Bassano Società per azioni Servizio gestione 0,1 Bresciano, integrata rifiuti

Via Martinengo 32

La società COGES spa opera nel settore della raccolta trasporto e smaltimento rifiuti urbani e speciali, in base all'iscrizione MI 3579/O categ. 1C e 4E, in ottemperanza alle disposizioni del decreto Ronchi. L’oggetto della società è costituita della raccolta rifiuti effettuato per le Amministrazioni Comunali e per le ditte che producono rifiuti da ciclo produttivo. Le notevoli potenzialità dei veicoli e delle altre attrezzature utilizzate dalla COGES consentono elevati standard produttivi. Gli impianti di recupero e di smaltimento rifiuti sono tutti legalmente autorizzati e sono in grado di fornire un servizio di elevata qualità a costi altamente competitivi.

2. AZIENDA TERRITORIALE PER I SERVIZI ALLA PERSONA - AMBITO 9 Codice fiscale Localizzazione Forma giuridica Attività % partecipazione

02987870983 Ghedi, Azienda speciale e Gestione servizi 1,43

Piazza donatori di di ente locale sociali sangue, 7

L’Azienda Territoriale per i Servizi alla Persona è costituita dai Comuni di , , , , , , Ghedi, , , Leno, , , , Pavone Mella, , , San Gervasio, Seniga, , . L'Azienda è orientata alla governance delle politiche sociali e all’erogazione di servizi alla persona. Svolge servizi socio-assistenziali, socio sanitari integrati e, più in generale, servizi alla persona a prevalente carattere sociale, con precedenza per le attività di competenza istituzionale degli Enti consorziati, ivi compresi interventi di formazione e orientamento concernenti le attività dell’Azienda o aventi finalità di promozione sociale dei cittadini del proprio territorio. L’Azienda rappresenta uno strumento individuato dai Comuni per l’esercizio delle politiche sociali in forma associata, interpretando il pensiero espresso in sede assembleare. L’Azienda, pur configurandosi come Ente di natura giuridica pubblica, può offrire strumenti e risorse alle Amministrazioni Comunali. Tra le attività previste è stato avviato un progetto denominato “Un posto per te” che ha dato vita ad un servizio affido territoriale che, in stretta collaborazione con i servizi sociali dei comuni dell’ambito e il servizio territoriale per la Tutela minori, si occupa delle diverse competenze sul tema:

• promozione e sensibilizzazione dell’affido familiare • accoglienza, formazione e accompagnamento delle famiglie affidatarie • abbinamento/inserimento del minore nella famiglia affidataria.

3. PARCO OGLIO NORD Codice fiscale Localizzazione Forma giuridica Attività % partecipazione

95002810174 , Ente di diritto Parco regionale 1,89 pubblico Legge Regionale P.zza Garibaldi, 15 18/1988

In attuazione della legge regionale del 04/08/2011, n. 12, è costituito l’Ente di diritto pubblico di gestione del Parco Regionale dell’Oglio Nord. Fanno parte dell’Ente i Comuni di Sarnico, Villongo, , Credaro, Castelli Calepio, , Palazzolo sull’Oglio, Palosco, , Cividate al Piano, Calcio, Urago d’Oglio, Pumenengo, , , Torre Pallavicina, Soncino, Orzinuovi, Genivolta, , Azzanello, Borgo S. Giacomo, Castelvisconti, Bordolano, Quinzano d’Oglio, Corte de Cortesi, Verolavecchia, Robecco d’Oglio, Pontevico, Corte dè Frati, Alfianello, Seniga, Scandolara Ripa d’Oglio, Gabbioneta Binanuova e le Province di Bergamo, Brescia e Cremona. L’Ente ha lo scopo di: a) gestire il Parco regionale in modo unitario, svolgendo le funzioni previste dall’articolo 21 della legge regionale 30 novembre 1983, n. 86 e successive modifiche, con particolare riguardo alle esigenze di protezione della natura e dell’ambiente, di uso culturale e ricreativo, di sviluppo delle attività agro-silvopastorali e delle altre attività tradizionali in forme compatibili con l’ambiente; b) promuovere la conservazione e la corretta fruizione dell’ecosistema fluviale, salvaguardando in particolare le zone di massima potenzialità naturale; c) promuovere mediante idonee iniziative la salvaguardia di opere di particolare interesse culturale, sia per la storia del parco sia per la popolazione in genere; d) promuovere l’informazione e l’educazione ambientale mediante iniziative culturali e divulgative atte a favorire la conoscenza dell’ambiente naturale e paesistico; e) promuovere attività ricreative aperte a tutti i cittadini in aree adatte del parco; f) promuovere la funzione sociale dell’agricoltura per la tutela dell’ambiente e l’uso culturale e ricreativo, nonché lo sviluppo di tale settore primario in modo armonico, rispetto alle finalità stabilite dalla legge regionale istitutiva del parco.

4. CONSORZIO INTERCOMUNALE BRESCIANO (in liquidazione) Codice fiscale Localizzazione Forma giuridica Attività % partecipazione

97001770177 Pralboino, Consorzio Polizia e vigilaza 8,7

Via Martiri della libertà, 16

5. CONSORZIO BRESCIA ENERGIA E SERVIZI (in liquidazione) Codice fiscale Localizzazione Forma giuridica Attività % partecipazione

02413860988 Brescia, Consorzio Gestione appalto 1,72414 mercato libero ed Via Solferino nr. 53 energia

Il Consorzio ha per oggetto il coordinamento dell'attività dei Consorziati ai fini dell'accesso al libero mercato dell'energia elettrica e del gas e al miglioramento del loro utilizzo. Il Consorzio può provvedere a svolgere per conto dei Consorziati le attività di acquisto, approvvigionamento e ripartizione di energia elettrica e gas alle migliori condizioni reperibili sul mercato nazionale e/o estero. In particolare si occupa di: stipulare convenzioni di acquisto; promuovere iniziative finalizzate all'ottimizzazione dei costi energetici e di altri prodotti o utilità o servizi a favore dei partecipanti; intraprendere iniziative di promozione; attivare altri servizi o utilità a favore dei Consorziati; svolgere attività ausiliarie connesse alle precedenti. È esclusa dall'attività ogni attività professionale.

Per il raggiungimento dei propri scopi sociali, il Consorzio può compiere: l'attuazione di una politica di stimolo e sostegno alla programmazione, pianificazione e attuazione di strumenti strategici, normativi e operativi, atti ad influenzare l'evoluzione del sistema di liberalizzazione del mercato delle fonti energetiche, del gas e dei prodotti e servizi connessi all'ambiente, in ambito regionale, nazionale e comunitario; sostegno ai consorziati nella ricerca e accesso a fonti di finanziamento e agevolazioni fiscali, creditizie e finanziarie; studio, valutazione, ricerca, sviluppo, acquisizione di tecnologie, conoscenze e iniziative connesse all'ottimizzazione della domanda e all'utilizzo di fonti energetiche e servizi connessi; prestazione di attività di formazione per la qualificazione e riqualificazione o specializzazione degli addetti e incaricati delle realtà consorziate, oltre che prestazione di servizi di assistenza e consulenza tecnica, progettuale, organizzativa, gestionale, amministrativa per le realtà Consorziate. Con nota pervenuta al protocollo nr. 422/2016, il Consorzio ha informato che con deliberazione nr. assembleare del 20/12/2016, con voto unanime dei presenti, il consorzio è stato posto in liquidazione per l’impossibilità di conseguimento dell’oggetto sociale.

IV – Valutazioni e conclusioni Tenuto conto che i criteri legali, di cui agli art. 4, 5 e 20 del Testo Unico società partecipate di valutazione per la razionalizzazione delle partecipazioni societarie sono i seguenti:

a) partecipazioni societarie che non rientrino in alcuna delle categorie di cui all'articolo 4. ovvero non indispensabili al perseguimento delle proprie finalità istituzionali;

b) società che risultino prive di dipendenti o abbiano un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti;

c) partecipazioni in società che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate o da enti pubblici strumentali;

d) partecipazioni in società che, nel triennio precedente, abbiano conseguito un fatturato medio non superiore a un milione di euro;

e) partecipazioni in società diverse da quelle costituite per la gestione di un servizio d'interesse generale che abbiano prodotto un risultato negativo per quattro dei cinque esercizi precedenti;

f) necessità di contenimento dei costi di funzionamento;

g) necessità di aggregazione di società aventi ad oggetto le attività consentite all'articolo 4.

Il Comune di Seniga ha scelto di mantenere le partecipazioni sopra elencate per i seguenti motivi:

a) Partecipazione finalizzata all’esclusivo perseguimento dei fini istituzionali;

b) Affidabilità e serietà delle società con le quali l’Amministrazione collabora;

c) Possibilità di economie dovute alle sinergie create dalle società con i diversi Enti Locali partecipanti;

d) Gestione dei servizi esternalizzata dovuta all’esiguità numerica del personale.