Uno dic La r p c ra c s st ce Un S i Po c t dov e c s ve ndi C S E erm i ist az e h pe et a ava r vers a s r c n o i C gion a ic n ion a e c del om so i s ltr e d degli ate o v i B nte (ro na in l a c a). ol e Val s o c n i o di un iza e i S R U M la ’l l a la u c e al in pe lung l i e d l i L Torn onte ità p ; 0 4 , 1 l’ it (123 ra ec e un o n a r t n p rcors Alp e e p l A re o M u in l o s s a s ta chi n s o M M o ’ag pec erari so e t n ul S. d 7 i I N O I ontan , o ro di perc evole ’ al l’A (13 terio t e n m; con ie P l e d ra t botan e T ri e l l e n e lp pa S orn o bo En mo. 0 2 , 3 . or ors l i a ter 0 re r P Po o B de te. ta e p l Tria o M m; ubb ev i ic o m i 0,35 itn i ni E N vi c n (o ei r a v ) son d og r ìt Pic o amen h c che nte al ore ngo vi (or e li e o ; e e - - - , Pian , A L L 1 0,35). re r ce p o lo ,10) 1 to ,40) La di del ri atrave an Da ac va AN ZO pa ivT ano o l i te r qui ha li) n i r c rso i un nvec i e ndivua e l a ’dal , ’l sec pas Alp e fi da on o n Alpe e do l ndo Gros to a l l a Parco sentiero uni alc de ’dal i c l a a m iuchet C Monte di Alpe p l e d e Tor ta por r c o t e n o M Ba no rsi a S ton rac in (145 bot n pro simt Primo ac , anic per l Fl e c r o (zienda A m). ariv lungo , A sale l à e p a are ’del e de il Agri le n i u q l ’al ripd o B Alp pen Al tu rgo id e o - - - L L’an g e N lo Col Col g c d mi o g o u l sf Bri l p e D ic a li na, el r ormat ati bo sp l a c an a l l a ma Col ist ma A C t st osta ic scagl orniz , al za e ic il te rofi a r a t ma V p p he . t di p a d r er asc erm Po o n i m me rofil iz li E R E D E i i z i n c orm S e d ol , sce co i pe he p oli one e nt u i i ù i ne o d n or S r d nd g o l o a p d os ist i d f p ffr er lat c rq e p ’ori di ano e er ic o ser an m i i l on ù a lt un c i una e P z na ant e u o an i b te a d o zon v vi t verso lo re è lanz a a m , . I E N “c va o re i u di uD r ve sal o r e ome t ùlm n ser e no ve pi i t one a n ’al tipi it v il ant a nt ari a. e d en l ne n P va t a e s co T N I D at to ia o n o u Q e ser e l rip ” t T a i n d er le ori d r d a i r e est ist ci e ai i fa i d a di not l c o i to re e n o d n mosa os S ba i si i l l ast o l o g ra an la si verso t T t te i st e i ma nt i IN R O x a c t , vano . rm ron i laz P i sopr o oni e e t ri ne a L i ra u sali - ine mo, d un ion n ba g no r roc mi at i a a i l p C t ’ i c r al t i. a icl ic- on co, on fin t ani di u c per e tr ui Q d i tt osi r ni . sm e i a i n i m ui c o g at mpo Pn u l g c va i e m e S s del ù l o dome org stive i ivo i le itco nel amanti a sant to Ro t r os ”“s a p , le O par e e anz da s mani p Pr , f se l facilt ond al nic “m a s i r l v a r ull te, e a g e l i v s 198 a ta oric del uro ” de str lpi a t la indc or e. l va “ Co a lla val 7, at e i ale ai to se va C o di lm olm gest buo As co C no oc i ” , e gic av orma S a a tro ve dove lo i d p ano a si i n a an ito rdi rifo n scors a “o c s s o di da poiché om c un da e ucin o S i nno a rnim no am ”l , r e i pae c più Stop l o rmano v punto e rG di pe z a a a “pas si pe e dolci . ppuntam upo o S “ e n o i nt E r pan “ i m l ù c rme a m t r i ut m une lc in nece acchiano” è i, so a ’t in p vano ” st A og n t e mo or rao n a en ”. mi o t a sar va rofil o ento ga nt i t r r u no n L a a t r l n o i. a a à e - - - i • • -ma e • te • I -m e • -ma e • -ma e • -ma e • I D N O C I R C C C C C l . M O M O M O M O M O M O R E S S 0 F a 31 G U il il il il il : U U U U U U : : : : .6 a comu inf inf inf I R N N N N N N I AV m 7 O togrCafi: ar I E E E E E o@c o@c o@c 2 mi ni TÀ I Z Z T R A M O T D D D D D 0 ne.v I I I I I M 0 omu omu omu R L E V I C Z R O S Z Z E L st ; O I B L E O e r V e a N -m T U I le N E zi OS E ne ne ne N D Testi: A M N TA estrat o N E so@t I on e I A a O .ze .sorm .l N il O S e L I ON O : l A p © pi ilva S z a oc A @c l i i b ze nf M R i a l p a rG a afic 208 al sc a oc io.c T da I z i z vi no.c o@cm om ano.c li a I R Fasn ta “Car za a t a ON A a l à o.it i. N A it Ro Tr Comunità u Mons. o.it A t à ne e e ; il M o.it l ; ma p C stamp a: t nt G si si dei l - l hi - e .i O o t ci o t a Foto: ; o t; de a c o e P L 1 v no si ”sentier , T Z sa ra in O en na , si ri i t er l Montan n i Z i o t e t t t P 6 t A L Mauro o rG a afic e 1 o e b à st e i , icì l 1 nt r fio oni r bi in C Civ ne e , ne .i t R t ol e ri Le o te 1 Comunità I r t ; , t ; e ma t: 4 N A 1 Cor adi, ne : o si t rne Triangol Le z e Mareli t na; , , ww w .c e ww w Ve S t o l z ; O . : o t no; ze e i 0 ww w : l r nt e v -ma mano ww w 3 t no; so; ia - el Franco Montan 1 e .c t Com rn e el . Larino om Vi 91 omu i 03 t t l . .com t e e : 03 .t ; 7 t t l u l ose 1 or . . Redali : t 93 r ne.v e .96 0 ne.z ww w 0 i 1 ang i l. Tria ngol 3 3 o u .9 2; 1 1 r 0 ne.sor 31 Ve 1 v .9 e .9 3 e o 54 a l 1 l ne .c 0 e 6 17 l t bi ol .6 or so.co.i 8; 4 o 1 o.co.it t 69 9 a m 3; i o Larino m o@t r 45 7 i u 1 5 ano.i 06 a ne 6, ; no.c t in. 9; - C ci a t o.it t nzo v e nn a ; .i t vizo er S Comunità di Vig ilanz onM tan C . a . nz o co Ecolg ica 2 Triangol 0 0 8 me Volntari Larino il tet c ielo to,

UN TRIANGOLO VERDE IL MONTE SAN PRIMO... IL MONTE SAN PRIMO In tutta la zona sono ancora scala 1:20.000 (1 cm = 200 m) presenti i resti degli antichi al - GRADO DI DIFFICOLTÀ peggi, ognuno con un proprio Elementare Il Monte San Primo, con i suoi 1681 m, è la cima più alta delTriangolo Lariano e anche nome, talvolta curioso, dove uno dei punti più panoramici. Dalla sua sommità il paesaggio è molto affascinante e veniva condotto il bestiame di ampio respiro: a nord la punta di Bellagio che si protende tra i due rami del lago, cir - durante la bella stagione. Vi - condato dalle montagne, a sud le dolci colline della , la pianura e l’evanescente cino a queste costruzioni non è profilo degli Appennini. Il San Primo è stato, ed è tuttora, un punto di riferimento im - raro trovare la presenza di altre portante per gli abitanti della zona. La vetta è contrassegnata da una croce, due an - strutture di supporto all’alle - tenne radio ed un punto trigonometrico dell’Istituto Geografico Militare, simboli della Pettirosso (Erithacus rubecula) vamento, quali il “ casello ” per tradizione religiosa e delle moderne comunicazioni, nonché caposaldo geografico. la stagionatura dei formaggi, la“ nevéra ”, dove venivano conservati con la neve i generi Fin dall’antichità, le sue estese pendici, le“selle” ed i pianori in quota - come altri rilievi alimentari deperibili e le caratteristiche“ bolle ” di abbeverata. Molte delle antiche co - del Triangolo Lariano – hanno ospitato insediamenti umani, con lo sviluppo di una struzioni sono state abbandonate e sono andate completamente in rovina; alcune in - florida economia“di montagna”. In particolare, l’allevamento del bestiame, con la pro - vece sopravvivono ancora, spesso trasformate in aziende agrituristiche o punti di duzione dei derivati del latte, il taglio della legna, il taglio del fieno, sono state per se - appoggio per itinerari turistici. Altre sono state recuperate dalla Comunità Montana coli le attività tradizionali, fino agli anni‘40 circa dello scorso secolo. per ripristinare l’attività del pascolo, come l’Alpe diTorno e l’Alpe del Borgo. Dal Medioevo, ma ancora di più nei secoli XVIII e XIX, l’uomo ha progressivamente eli - È significativo come le carte topografiche della zona riportino ancora la colorita no - minato la copertura vegetale della parte sommitale delle montagne delTriangolo La - menclatura di questi alpeggi. I toponimi possono conservare un’indicazione riferita al riano, costituita principalmente da Faggi ( Fagussylvatica ), per ricavarne legna da ardere nome del proprietario o dei gestori ( Alpe del Lingeri, Alpe del Borgo, Alpe delle Ville ) o e praterie da sfalcio, regolarmente tagliate e concimate per produrre fieno. L’effetto di al suo soprannome ( Alpe del Ciucchetton ), oppure ancora legata al nome del paese o questo processo è visibile ancora oggi: infatti tutta la dorsale del Triangolo Lariano è del nucleo abitato più vicino (Alpe di Torno ), alla presenza di un elemento geografico COME ARRIVARE priva di vegetazione, anche se, con l’abbandono dell’allevamento, in molte zone, que - preciso ( Alpe del Sasso ) o ad una caratteristica dell’alpeggio ( Alpe di Terrabiotta ). In Dalla Colma di (1122 m) (raggiungibile dal paese di Sormano o dal Pian del sti ambienti sommitali, non più tenuti a prato, sono stati colonizzati da boscaglie pio - qualche caso invece i nomi degli alpeggi ricordano animali, oggetti e situazioni della Tivano mediante una comoda strada asfaltata) si imbocca la strada sterrata in dire - niere di Betulle ( Betulapendula ) e Noccioli ( Corylusavellana ), preludio ad un prossimo vita contadina di un tempo, come l’ Alpe del Giùf (il “ giùf “ è il giogo, cioè l’arnese di zione nord, raggiungendo l’ Alpe Spessola (1238 m; ore 0,50), dominata da uno splen - ritorno della faggeta. legno ricurvo, messo al collo di due buoi per formare il tiro di coppia) e l’ AlpedeiPicìtt , dido faggio. Girando attorno alla testata della Valle di Torno, con vista sugli alpeggi Mucche al pascolo luogo famoso un tempo per la cattura dei pettirossi (“ i picìtt ”). sottostanti, si sale all’ Alpe di Terrabiotta (1435 m; ore 0,30; 1,20). Proseguendo Dalle note delle visite Pastorali del Vescovo di Feliciano Ninguarda redatte nel lungo la dorsale montuosa si raggiunge quindi la vetta del Monte S. Primo (1681 m; ore 0,45; 2,10). 1593, si apprende che sulla cima del San Primo era anticamente presente un piccolo In alternativa si può arrivare sulla cima anche dal Pian delTivano (973 m), da Veleso oratorio con annesso ospizio dedicato ai santi Primo, Felicita, Bernardo ed Orsola. Que - (812 m) o attraverso i Monti di Erno e il Monte Colmenacco (1200 m) o i Monti di Là. sto ospizio, così pure altri simili luoghi di ricovero attestati nei dintorni, probabilmente Altre possibilità di salita alla vetta del San Primo partono dal Pian Rancio (973 m). rifletteva una particolare domanda di soccorso per chi lavorava sui monti o per i vian - Qui una strada carrozzabile porta in breve al Parco Monte San Primo (1114 m), danti che si incamminavano lungo laValassina. ampia conca a praterie con boschi circostanti, dove c’è la possibilità di parcheggio. Da Dal punto di vista faunistico invece l’area del Monte San Primo si presenta particolar - questo punto si può raggiungere l’ Alpe del Borgo (1180 m; ore 0,15) e quindi l’ Alpe diTerrabiotta (1436 m; ore 1; 1,15) e proseguire per la vetta del Monte San Primo mente interessante, in quanto possiede caratteristiche ambientali adatte alla presenza (1681 m; ore 1; 2,15), innestandosi sul sentiero che proviene dalla colma di Sormano. di un buon numero di animali, tra cui il Gallo forcello ( Lyrurus tetrix ), il Capriolo ( Ca - Dal Parco Monte San Primo si può raggiungere anche il Rifugio Martina (1221 m; preolus capreolus ) e la Lepre ( Lepus europaeus ). ore 0,30), presso l’ Alpe dei Picìtt , e da qui, seguendo un ripido sentiero, il Monte San Primo (1681 m; ore 1,10; 1,40).