29SPE01A2901 ZALLCALL 12 21:33:54 01/28/99 l’Unità GLI SPETTACOLI 23 Venerdì 29 gennaio 1999

FESTIVAL Censura, «Happiness» vietato ai 18 Battiato a Sanremo Vasco e Zucchero Un caso di pedofilìa fa scattare il divieto? Al Senato la riforma a Woodstock Europa sta americano a farli sobbalzare insinuante, dal retrogusto sur- nuti, a non accettare tagli o «al- ■ IlFestivaldiSanremohailsuopri- MICHELE ANSELMI sulla sedia. Capita infatti che il reale, in linea con quel titolo iro- leggerimenti», acosto di vedere il mo«superospite»italiano:èFran- pedofilo in questione non sia un nico-happinesssignificafelicità suofilmpenalizzatosulversante coBattiato,chesulpalcodell’Ari- A ottobre, per «Radiofreccia», il genitore manesco e bavoso, ben- -chevalettopercontrasto. delle future vendite televisive. A stonporteràtrecanzoni.Battiato risibile divieto ai minori di 14 sì - come spesso accade nella vita Naturalmenteicensorihanno questo punto è ragionevole sup- arriveràaSanremodopoaverte- anni(poiannullato)era scattato - un tranquillo padre di famiglia subito visto rosso, magari rin- porre che, in appello, una nuova nutotreconcertiaTeheran,ame- a causa del «linguaggio osceno» capace addirittura di dialogare tracciando nel film una sorta di commissione di censura rivedrà tàfebbraio,nell’ambitodelfesti- e delle «scene attinenti al consu- senza tabù con il figlio alle prese istigazione - ancorché masche- il divieto, derubricandolo maga- val«Paceedialogotraciviltà»,in mo di droga»; ieri i signori della con le prime pulsioni sessuali. ratadacommedia-allaviolenza ri ai minori di 14 anni. Ma resta occasionedel20esimoanniversa- VII Commissione di censura Chiuso in un opprimente decoro sui minori. Il che è semplicemen- però il «problema censura». Ed è riodellarivoluzionekhomeinista. hanno fatto di peggio, vietando piccolo-borghese, l’uomo non sa te ridicolo, oltre che irrispettoso unabuonanotiziaquellechevie- VascoeZuccherosarannoinvece addirittura ai minori di 18 anni sottrarsi alla criminale ossessio- nei confronti di un regista certo ne dal Senato: proprio ieri in ospitidell’edizioneeuropeadi «Happiness» di Todd Solondz. ne, che sfoga circuendo gli ami- personale, a volte provocatorio o commissione Cultura, presente «Woodstock‘99»(a30annidalla Si ignorano per ora le motivazio- chetti del figlio nell’attesa di es- sarcastico, ma non censurabile il ministro Melandri, è comin- primaedizione),chesiterràdal16 ni censorie (neanche la Bim, di- sere scoperto. Nessun dettaglio sul fronte della moralità. Bene ciata la discussione sul decreto al18luglioinun’areada250mila stributrice del film, le ha ricevu- sessualmente scabroso, nessuna ha fatto la Bim, al contrario di legge di riforma elaborato da personealleportediVienna;nel te),maèprobabilechesiastatoil compiacenza nei confronti del quanto successo con «Gli idioti» Veltroni.Passeràintempibrevio castancheMetallica,IggyPop, casodipedofiliaevocatodalregi- perverso, solo uno stile quieto e di Von Trier scorciato di tre mi- civorrannoaltridiecimesi? SkunkAnansie,Faithless.

tone degli inglesi. Il glam era esattamente l’op- posto. Esaltava l’ambiguità ses- suale, si divertiva a stupire, revival scioccare, si copriva di lustrini, di vestiti esagerati come se la vi- ta fosse un grande carnevale, suonava un rock sguaiato, ro- mantico e decadente. Le star, da a , da 29SPE01AF04 Il cinema sogna ai , giravano con le palpebre appe- 1.0 santite dal mascara, e si faceva- 12.0 no volentieri passare per «gay» anche quando non lo erano («si rimorchiava di più», confessano gli anni Settanta i protagonisti). La musica era esattamente lo specchio di que- sto cabaret selvaggio e provoca- torio, sia che lasciasse sulla pel- Esce oggi nei cinema «Velvet Goldmine» le lividi, come il rock abrasivo di , o tracce di rossetto, come le dolci ballate spaziali di E Rhys Meyers è il nuovo sex-symbol David Bowie. E se a Bolan va il titolo del primo vero glam rocker, Bowie meno lungo di quanto si possa thony Hopkins, sta invece im- finta, i giornali lo smascherano MUSICA E PAILLETTES (con il suo alter ego Ziggy Star- ALBERTO CRESPI pensare: non a caso Haynes, nel parando «la recitazione come subito, ma intanto scom- dust), resta però la cometa più film, elegge Oscar Wilde come gioco di squadra. Non conta es- pare mentre i suoi dischi vanno luminosa dell’era glam. Velvet ROMA Torna il glam. Che è poi padre del glam, e d’altronde nel sere “belli” in un’inquadratura, a ruba. Dieci anni dopo il gior- Goldmine era il titolo di una sua l’abbreviativodi«glamour»,voca- teatro classico non erano i gio- conta che il film venga bene». nalista, nonché ex fan, Arthur Quando Bowie era canzone. Lui non ha voluto da- bolo quasi intraducibile che rias- vinetti (tipo Rhys-Meyers) a fare AncheseinVelvet Goldmine Stuart () viene in- re i diritti dei suoi brani al film sume tutto ciò che, nel rutilante le parti da fanciulla? Jonathan Rhys-Meyers si è magari con- caricato di rievocare la scom- di : pazienza. Co- mondo dello spettacolo, è lustri- Rhys-Meyers confessa di ammi- centrato più su se stesso, il film parsa di Slade, e di scoprire che «Polvere di stelle» me ha più volte sottolineato ni, paillettes, travestimento. Tor- rare Wilde come personaggio e è venuto benissimo ugualmen- fine ha fatto. , il cantante dei na il glam grazie al film Velvet Gol- di conoscerlo poco come scrit- te. Todd Haynes, già con Poison Intervistando Rem che è tra i produttori del dmine, diretto da tore: «Ho iniziato Il e Safe, si era rivelato uno dei ta- primal’exma- film, il no di Bowie ha portato Todd Haynes, ovve- ritratto di Dorian lenti più interessanti del pano- nager, poi l’ex ALBA SOLARO alla fine a una colonna sonora ro l’epopea del Gray emisonofer- rama indipendente Usa. Velvet moglie di Sla- formidabile, dove i brani origi- glam-rock, quella mato dopo poche Goldmine lo consacra come un de, Stuart rico- Stivali a zatterone, tutine spaziali, nali dell’epoca ( stagione del rock Capisco Bowie: pagine.Lodicocon cineasta a tutto tondo, anche se struisce la sua piume e paillettes: siete pronti per cantata da Lou Reed, Virginia britannico (all’ini- se dicessero grande vergogna!». il film è fin troppo sofisticato folgorante car- un revival del glam rock? L’arrivo Plain dei ) si mesco- zio degli anni ‘70) “ Non sapeva nulla per totalizzare grandi incassi riera, e soprat- 29SPE01AF03 diVelvet Goldmine sugli schermi lano perfettamente alle «cover» quando furoreggia- che vogliono del glam-rock prima (ma diventerà un film-culto). tutto l’incon- italiani si porta dietro, com’è ( di Marc Bolan rono personaggi co- fare un film di girare Velvet Gol- Non a caso, quando passò in tro (artistico, e 1.50 già successo in America e negli rifatta dai Placebo, Personality me , i dmine, «e ho preferi- concorso a Cannes ‘98, piacque sentimentale) 8.0 altri paesi in cui il film è già Crisis dei New York Dolls inter- Roxy Music, i T-Rex sulla mia vita to rimanere ignoran- alla follia a un unico membro con il rocker uscito, un ritorno d’interesse pretata dai Teenage Fanclub), e e soprattutto lui, sarei terrorizzato te, non fare ricerche della giuria: il presidente Martin americano e per uno dei periodi più folli, soprattutto ai pezzi scritti per David Bowie, nel di nessun tipo, so- Scorsese, che tentò invano di «maledetto» esagerati e narcisisti che la cul- l’occasione dalla crema del rock suo periodo «spazia- prattutto per non premiarlo. Di Scorsese, Haynes Curt Wild tura rock abbia conosciuto nel di oggi; e si va da le» e travestito. farmi schiacciare da ha il gusto visionario della regia (Ewan McGre- suo mezzo secolo di vita. Il dei a Thurston Moo- A Roma, ieri, c’era un personaggio im- el’amoreperlescenografieco- gor): un perso- «glam» nasce in Inghilterra al- re dei , dai Pulp ai Jonathan Rhys-Meyers, un ven- menso come Bowie che per al- lorate ed eccessive. Di fatto, il naggio che al- l’alba degli anni Settanta e bru- (ma cantanto tiduenne irlandese che nel film tro non ci ha nemmeno dato il film è sì un atto d’amore per il lude dichiara- cia la sua stellare epopea nel gi- anche gli attori Jonathan Rhys «fa»praticamenteBowie:eave-”permesso di utilizzare le sue glam-rock, ma è soprattutto tamente a Iggy Pop e, in modo ro di appena quattro anni. E na- Meyers e Ewan McGregor). L’a- derlo, viene da pensare che il canzoni nel film. Un po‘ lo ca- un’analisi su come si costruisce più sfumato, a Lou Reed. Qui sopra, David sce come «reazione»: alla sciat- desione di tutti questi musicisti glam torna anche nella vita. Jo- pisco: se venissero da me, a dir- una pop-star, che Haynes strut- Non vi riveliamo dove appro- Bowie ai tempi teria degli hippie, agli stracci al progetto di Velvet Goldmine,e nathan arriva alla conferenza mi che vogliono fare un film tura esattamente come Quarto da l’indagine di Stuart (c’è un del «glam rock» dei freak, al crepuscolo del rock l’esplosione di nuove star «ol- stampa con capelli biondi e sulla mia vita, sarei terrorizza- potere: il ragazzo non ha solo ta- colpo di scena finale). Vi invi- In alto, Jonathan anniSessanta(iBeatlessierano traggiose» come i Marilyn Man- «crescita» ben in vista, gesti to». Adora la musica tradiziona- lento, conosce bene anche i tiamo invece a vedere, e ascolta- Rhys Meyers sciolti, Woodstock aveva consu- son, dice chiaramente quanto il nervosi, sguardo ombroso e gol- le irlandese, Rachmaninov, il classici del cinema. re, il film. È una scintillante pa- (anche a sinistra) mato i suoi riti, l’eroina si era «glam» sia radicato nella mappa fino bicolore con frange. È a Ro- blues. Assicura che girare il film Brian Slade (Rhys-Meyers) è il rabola sulla nostra civiltà del e Ewan McGregor già portata via Jimi Hendrix e cromosomica del rock. E il suo ma per un Tito Andronico che si è stato bellissimo «perché sul re del glam-rock che nella Lon- look e dell’apparenza, nonché in «Velvet Goldmine» Janis Joplin), al machismo di «ritorno» si può leggere ancora sta girando a Cinecittà, al fian- set mi sentivo molto amato», e dra del ‘74 decide di sparire una travolgente cavalcata nella In basso, Amanda certe sottoculture proletarie bri- una volta come una reazione, co di Anthony Hopkins. Dal che a Cinecittà, declamando mettendoinscenailproprio musica di quegli anni e nel mi- Sandrelli tanniche (specie quella «skin- all’imborghesimento del rock e glamaShakespeareilpassoè Shakespeare e «spiando» An- omicidio sul palco. È tutta una glior rock di oggi. e Citto Maselli sul set head»), al perbenismo bacchet- alle cupezze dei primi anni ‘90.

opo «Tre operai» (1980, DAL LIBRO AL CINEMA vissuto d’epoca; distanzia i pro- da Bernari) e «Avventura tagonisti come per metterne in D di un fotografo» (1983, evidenza l’epifania quasi «favo- da Calvino), questo «Il compa- losa». Soprattutto Maselli tem- gno» (1999, da Pavese) sembra «IL COMPAGNO» DI MASELLI, RIVINCITA O LUTTO DELLA POLITICA? pera la dinamica meccanica del- attestare che le particolarità del la cinepresa (dolly, carrelli,ecce- «modo di produzione» televisivo LINO MICCICHÈ tera), privilegiando una dinami- - «Il compagno» è in tutto e per ca ottica, servita da un uso siste- tutto un normalefilm, maègira- temente trasognato, il racconto ha sostituito una sorta di dolce, matico del «mezzo tele», che gli toperRaiduechelomandainon- pavesiano procede abbastanza ■ memore, struggente «nostal- consente una continua compe- da domani sera alle 22,55 - si linearmente, non scoprendo mai DOMANI gia», ovvero , letteralmente, un netrazione fra i personaggi e gli addicano particolarmente a del tutto il senso «politico» della SU RAIDUE vero e proprio «dolore» (per l’im- oggetti, la gestualità dialogica e Francesco Maselli. Vero è che il vicenda «esistenziale» del gio- Dal romanzo possibilità storica) del «ritorno» gli sfondi, gli attori (tutti bravi, film è stato girato senza prefigu- vane Pablo, che resta come un a quelle aurorali stagioni, in cui da Lucio Zagaria, che è l’inquie- rare «a priori» uno sbocco, se sul sottotesto quasi occulto, in una di Pavese sembrava a portata di mano la to e fervido Pablo, ad Amanda piccoloosulgrandeschermo.Ma costantemente perseguita so- il nuovo film 29SPE01AF01 possibilità di cambiare il mondo Sandrelli,cheèladolceescontro- formulo l’ipotesi che, girandolo, spensione di senso. E in più di 2.50 («Cambieremo il mondo, prima saGina)eifiguranti. Maselli abbiatenutopresente,se un’occasione (il dialogo con gli del regista: 8.50 o poi», si dicono Pablo e Gina, Non so se a Citto il richiamo non altro, la concreta virtualità operaidiPonteMilvio,l’incontro commosso abbracciandosi nel commosso, faràpiacere.Mailsuofilmmiha delladestinazionetelevisiva. con il «Maggiore» - e con l’anti- bellissimo finale, anch’esso co- fatto venire in mente un libro, Il testo pavesiano, si sa, è la fascismo «liberale» - al laghetto e necessario struitoconil«sennodipoi»). bello e risentito, di questi giorni, «storia di un’educazione e di di Villa Borghese, la vista al vec- Ma dove il regista de «Il com- «Lapoliticaaltramonto»diMa- una scoperta». È il Bildungsro- chio comunista che sadella «pa- pagno» dàilmegliodellapropria rio Tronti. Mutatis mutandis, man di un giovane tabaccaio zienza rivoluzionaria») Maselli arte, e dove il film si libra molto questo film e quel libro sono con- della Torino 1939, il quale pas- non resiste alla tentazione di in alto rispetto ai cieli bassi del- sonanti, nella commossa e ne- sa,trasferendosiaRoma,dauna esplicitare l’implicito, sovrappo- l’odierno cinema italiano è, so- cessaria dichiarazione di un lut- vitabighellona,liberamavuota, nendo alla pudica secchezza del laPoesia. Su tuttoilresto,enonè pocope nei finali di sequenza, altestoispirativo,nedàanziuna prattutto, nellascritturafilmica. to: ed ambedue sono il sintomo adunavitamilitante,chelacon- testo pavesiano quel didattismo poco, il «modo di produzione» che esentano quasi costante- lettura molto libera, solo relati- Maselli ha qui recuperato il pu- di un’«elaborazione» in corso. clusiva esperienza carceraria etico-politico che lo scrittore ave- televisivo ha determinato effica- mente il racconto da quella reto- vamente caratterizzata dall’ine- dore allusivo della pagina pave- Commossa, dicevo, perché (con conseguente foglio di via va in buona partescritto (soltan- ci e positive funzioni di auto/ rica della ridondanza che afflig- vitabile «senno di poi» del mez- siana.Inquesto,sì,essendocrea- quando qualcosa muore nella dalla Capitale e ritorno a Tori- to)ininchiostrosimpatico. controllo: vi è qui, infatti, rispet- geva, adesempio,«Cronachedel zo secolo abbondantemente tra- tivamente «fedele» al pre-testo Storia, muore qualcosa anche no) ratifica come una sorta di Ma sono, a conti fatti, le uni- to ai cinque film «cinematogra- terzomillennio». scorso. Questo «senno di poi» letterario. La sua cinepresa per- nella nostra storia. Necessaria, «prova», positivamente supera- che occasioni in cui il gelo dell’I- fici» delMaselli anni 80 e90, un Il risultato è un bel film - tra i consiste essenzialmente nel fat- corre le cose, accarezzandole co- dicevo, perché quando c’è un ta e con tanto di promozione al- deologia-perenneagguatodelci- sistematico ricorso all’ellisse, un migliori dell’autore - che, accan- to che, alla «esemplarità» da me a penetrarne l’incanto no- morto - e nessuno dubita, ormai, l’impegnopoliticocomunista. nema maselliano - sembra pren- lavoro di continuo prosciuga- tonando ogni astratta (e indebi- Bildungsroman proletario che stalgico; sottolinea ifondisceno- che ci sia - elaborare il lutto è l’u- Nonostante un clima costan- dere il sopravventosul caloredel- mento, un frequente uso dell’a- ta) nozione di «fedeltà» letterale segnavailtestodiPavese,Maseli grafici, come per autenticarne il nico modo percontinuarelavita.