DI (Città metropolitana di )

Oggetto:

STUDIO CON EFFETTI COSTITUTIVI DEL CENTRO STORICO DI VENETICO

Redatto ai sensi dell'Art.3 L.R. n. 13/2015

Elaborato: Tav: ALLEGATI ALLA RELAZIONE TECNICA

scala: Data: Rif.Doc. :

Approvazioni:

Rev. Data Descrizione Approvazione

00 05/07/2018 Prima emissione

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PROGETTAZIONE RUP Responsabile ufficio tecnico:

Comune di Venetico Arch. Dario Emmi Ufficio Tecnico Comunale

Consulenti:

Ing. Salvatore Zaccaro

Arch. Maria Cardone

Questo elaborato è di proprietà del Comune di Venetico e dei consulenti. E' vietata qualsiasi riproduzione, sia integrale che parziale, senza aurotizzazione scritta. Non può essere utilizzato per scopi diversi da quelli per cui è fornito.

Comune di Venetico

(Città metropolitana di Messina)

STUDIO CON EFFETTI COSTITUTIVI DE L C E N T R O S T OR I C O DI VENETICO Redatto ai sensi della Legge Regionale Siciliana n. 13 del 10 luglio 2015. Pubblicata sul Supplemento n. 1 alla Gazzetta Ufficiale della regione Siciliana n. 29 del 17 luglio 2015.

ALLEGATO a)

STRALCIO PRG E STRALCIO NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

Redazione Ufficio Tecnico comunale

Responsabile Arch. Dario Emmi

Consulenti Ing. Salvatore Zaccaro Arch. Maria Cardone

STRALCIO PRG - ZONA A (Centro storico)

Comune di Venetico

(Città metropolitana di Messina)

STUDIO CON EFFETTI COSTITUTIVI DE L C E N T R O S T OR I C O DI VENETICO Redatto ai sensi della Legge Regionale Siciliana n. 13 del 10 luglio 2015. Pubblicata sul Supplemento n. 1 alla Gazzetta Ufficiale della regione Siciliana n. 29 del 17 luglio 2015.

ALLEGATO b)

STRALCIO PIANO PAESAGGISTICO – AMBITO 9 PROVINCIA DI MESSINA E TAVOLA DI PIANO 28.3

Redazione Ufficio Tecnico comunale

Responsabile Arch. Dario Emmi

Consulenti Ing. Salvatore Zaccaro Arch. Maria Cardone

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TITOLO I

DISPOSIZIONI GENERALI

Art. 1

Finalità e campo di applicazione del Piano Territoriale Paesaggistico Il Piano Territoriale Paesaggistico dell’Ambito 9 “Area della catena settentrionale - Monti Peloritani” interessa il territorio dei comuni di Alì, Alì Terme, , Barcellona Pozzo di Gotto, Basicò, , , , , Condrò, Falcone, , , Fondachelli Fantina, Forza d'Agrò, , , , Gaggi, , , , , Gualtieri Sicaminò, Itala, , , , , Mazzarà Sant'Andrea, Merì, Messina, , , , , , , , , , , , Patti, , , , , Rodì Milici, , , , , Sant'Alessio Siculo, Sant'Angelo di Brolo, , , , , , , , , , , , Venetico, . Il Piano Territoriale Paesaggistico dell’Ambito 9 è redatto in adempimento alle disposizioni del D.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, così come modificate dal D.lgs. 24 marzo 2006, n. 157, in seguito denominato Codice, ed in particolare all’art. 143 al fine di assicurare specifica considerazione ai valori paesaggistici e ambientali del territorio attraverso: - l’analisi e l’individuazione delle risorse storiche, naturali, estetiche e delle loro interrelazioni secondo ambiti definiti in relazione alla tipologia, rilevanza e integrità dei valori paesaggistici; - prescrizioni ed indirizzi per la tutela, il recupero, la riqualificazione e la valorizzazione dei medesimi valori paesaggistici; - l’individuazione di linee di sviluppo urbanistico ed edilizio compatibili con i diversi livelli di valore riconosciuti. In attuazione delle Linee Guida del Piano Territoriale Paesaggistico Regionale, approvate con D.A. n. 6080 del 21.05.1999, e dell’Atto di Indirizzo dell’Assessorato Regionale per i Beni Culturali ed Ambientali e per la Pubblica Istruzione, adottato con D.A. n. 5820 dell’08/05/2002, il Piano Territoriale Paesaggistico dell’Ambito 9, articolato secondo gli Ambiti Territoriali individuati dalle stesse Linee Guida, persegue i seguenti obiettivi generali: a) stabilizzazione ecologica del contesto ambientale, difesa del suolo e della bio-diversità, con particolare attenzione per le situazioni di rischio e di criticità; b) valorizzazione dell’identità e della peculiarità del paesaggio dell’Ambito/i, sia nel suo insieme unitario che nelle sue diverse specifiche configurazioni; c) miglioramento della fruibilità sociale del patrimonio ambientale, sia per le attuali che per le future generazioni.

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Inoltre, in attuazione dell’art. 135 del Codice, il Piano Territoriale Paesaggistico definisce per ciascun ambito locale, successivamente denominato Paesaggio Locale, specifiche prescrizioni e previsioni ordinate: a) al mantenimento delle caratteristiche, degli elementi costitutivi e delle morfologie dei beni sottoposti a tutela, tenuto conto anche delle tipologie architettoniche, nonché delle tecniche e dei materiali costruttivi; b) all’individuazione delle linee di sviluppo urbanistico ed edilizio compatibili con i diversi livelli di valore riconosciuti e con il principio del minor consumo del territorio, e comunque tali da non diminuire il pregio paesaggistico di ciascun ambito, con particolare attenzione alla salvaguardia dei siti inseriti nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO e delle aree agricole; c) al recupero e alla riqualificazione degli immobili e delle aree compromessi o degradati, al fine di reintegrare i valori preesistenti, nonché alla realizzazione di nuovi valori paesaggistici coerenti ed integrati; d) all’individuazione di altri interventi di valorizzazione del paesaggio, anche in relazione ai principi dello sviluppo sostenibile.

Art. 2

Principali strategie del Piano Territoriale Paesaggistico Per il perseguimento degli obiettivi di cui all’art. 1, il Piano promuove azioni coordinate di tutela e valorizzazione estese all’intero territorio dell’Ambito e interessanti diversi settori di competenza amministrativa, volte ad attivare forme di sviluppo sostenibile, specificamente riferite alle realtà ed, in particolare, a: a) conservare e consolidare l’armatura storica del territorio come base di ogni ulteriore sviluppo insediativo e trama di connessioni del patrimonio culturale; b) conservare e consolidare la rete ecologica, formata dal sistema idrografico interno, dalla fascia costiera e dalla copertura arborea ed arbustiva, come trama di connessione del patrimonio naturale, seminaturale e forestale. A tal fine il Piano Territoriale Paesaggistico delinea le seguenti principali linee di strategia: 1. il consolidamento e la riqualificazione del patrimonio naturalistico, con l’estensione e l’inserimento organico del sistema dei parchi e delle riserve, nonché delle aree S.I.C. e Z.P.S. nella rete ecologica regionale, la protezione e valorizzazione degli ecosistemi, dei beni naturalistici e delle specie animali e vegetali minacciate d’estinzione non ancora adeguatamente protetti, il recupero ambientale delle aree degradate;

2. il consolidamento del patrimonio e delle attività agroforestali, con la qualificazione innovativa dell’agricoltura tradizionale, la gestione controllata delle attività pascolive, il controllo dei processi di abbandono, la gestione oculata delle risorse idriche;

3. la conservazione e il restauro del patrimonio storico, archeologico, artistico, culturale e testimoniale, con interventi di recupero mirati sui centri storici, i percorsi storici, i circuiti

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culturali, la valorizzazione dei beni meno conosciuti, la promozione di forme appropriate di fruizione;

4. la riorganizzazione urbanistica e territoriale, ai fini della valorizzazione paesaggistico-ambientale, con politiche coordinate sui trasporti, i servizi e gli sviluppi insediativi, tali da ridurre la polarizzazione nei centri principali e da migliorare la fruibilità delle aree interne e dei centri minori, da contenere il degrado e la contaminazione paesaggistica e da ridurre gli effetti negativi dei processi di diffusione urbana;

5. l’individuazione di un quadro di interventi per la promozione e la valorizzazione delle risorse culturali e ambientali, allo scopo di mettere in rete le risorse del territorio, promuoverne la conoscenza e migliorarne la fruizione pubblica, mettere in valore le risorse locali, nel quadro di uno sviluppo compatibile del territorio anche nei suoi aspetti economico-sociali.

Coerentemente alle suddette strategie generali, riportate nella tav. 28 (Scenario strategico), il Piano individua azioni strategiche che vanno attuate in copianificazione con i diversi Enti territoriali e soggetti pubblici e/o privati interessati che vengono chiamati alla concertazione e alla conseguente definizione degli interventi secondo quanto previsto dall’art. 144 del Codice. Sulla base di tali strategie si possono predisporre intese e programmi di azione e si possono avviare progetti strategici e programmi complessi. Le Province e i Comuni, nelle situazioni che richiedono interventi attivi di recupero e qualificazione paesaggistica, possono attraverso i rispettivi atti di pianificazione, che debbono essere coerenti alle previsioni del presente Piano Paesaggistico ed essere definiti nell’ambito di un processo di collaborazione con l’Amministrazione dei Beni Culturali, promuovere la formazione di parchi urbani e territoriali, la realizzazione della rete ecologica e della rete dei beni culturali della provincia, reti di percorsi di fruizione paesaggistica, la valorizzazione di siti e monumenti, del paesaggio agrario, dell’archeologia industriale, il recupero della fascia costiera e dei tracciati ferroviari dismessi.

Art. 3

Struttura e contenuti del Piano Territoriale Paesaggistico Al fine di assicurare la conservazione, la valorizzazione e il recupero del paesaggio, coerentemente agli obiettivi di cui al precedente art. 1 e in attuazione dell’art. 143 del Codice, il Piano: a. analizza il paesaggio in base alle caratteristiche naturali e storiche e ne riconosce i valori (Analisi tematiche) attraverso: - la ricognizione dell'intero Ambito 9 che costituisce la base della conoscenza per il riconoscimento delle caratteristiche naturali, storico-culturali, insediative ed estetiche e delle loro interrelazioni; - lo studio delle dinamiche di trasformazione del territorio e l’individuazione delle pressioni antropiche, dei fattori di rischio e degli elementi di vulnerabilità del paesaggio; - l’identificazione dei beni paesaggistici definiti dall’art. 134 (immobili ed aree di notevole interesse pubblico, aree tutelate per legge, immobili ed aree tipizzati e individuati dal Piano Paesaggistico) e la puntuale individuazione delle aree di cui al comma 1 dell’articolo 142

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del.Codice; - la comparazione con gli altri atti di programmazione, di pianificazione e di difesa del suolo; b. assume i valori paesaggistici come fattori strutturanti, caratterizzanti e qualificanti il paesaggio e definisce gli Ambiti di paesaggio in base alle caratteristiche strutturali, ai sistemi di relazione e alle identità dei luoghi, (sintesi interpretative); c. indica il quadro delle azioni strategiche ritenute necessarie per il perseguimento dei fini di tutela paesaggistica; d. definisce i valori paesaggistici da tutelare, recuperare, riqualificare e valorizzare e ne determina conseguentemente la disciplina, disponendo le azioni necessarie e opportune per mantenere e migliorare nel tempo la qualità del paesaggio dell’Ambito 9, anche attraverso la progettazione di nuovi paesaggi nelle aree degradate.

La normativa di Piano si articola in:

1) Norme per componenti del paesaggio, che riguardano le componenti del paesaggio schedate, censite e cartografate nei documenti di Piano, nonché le aree di qualità e vulnerabilità percettivo- paesaggistica, individuate sulla base della relazione fra beni culturali e ambientali e ambiti di tutela paesaggistica a questi connessi;

2) Norme per paesaggi locali in cui le norme per componenti trovano maggiore specificazione e si modellano sulle particolari caratteristiche culturali e ambientali dei paesaggi stessi, nonché sulle dinamiche insediative e sui processi di trasformazione in atto.

Art. 4 Elaborati costitutivi Il Piano Territoriale Paesaggistico dell’Ambito 9 si compone degli elaborati di seguito elencati dalla lettera a) alla lettera h), facenti tutti parte integrante e sostanziale del Piano stesso. a) Relazione Generale b) Relazioni tematiche: b.1 geologia e geomorfologia; b.2. archeologia; b.3. beni isolati, centri e nuclei storici; b.4. beni paesaggistici di Piano; b.5. etnoantropologia. c) Relazione vegetazione, biotopi e zoocenosi d) Relazione sull’avifauna e) Studio degli aspetti botanici: e.1 siti di particolare interesse botanico: relazione e data base e.2 consistenza e tipologia del patrimonio boschivo

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Prescrizioni: nelle aree individuate ai sensi dell’art. 134 del D.Lgs. 42/04 e s.m.i. • gli interventi di recupero e rifunzionalizzazione del patrimonio edilizio storico e rurale, devono essere eseguiti senza modificare e/o alterare i caratteri planovolumetrici e tipologici originari, adottando materiali di composizione uguale o equivalente a quelli tradizionali; • nelle zone agricole, le nuove costruzioni devono essere a bassa densità e di dimensioni contenute, tali da mantenere i caratteri dell'insediamento sparso agricolo, privilegiando le tipologie e le tecniche costruttive tradizionali.

9C Centri e Nuclei Storici Direttive: • mantenimento ed il recupero dei margini dei Centri Storici e - dove ancora leggibile - della struttura policentrica dell’insediamento urbano (Gualtieri Sicaminò, Soccorso, …); • recupero paesaggistico delle zone d’espansione, mediante piani attuativi di riqualificazione ambientale corredati da progetti di sistemazione paesistica di dettaglio, redatti a cura delle amministrazioni Comunali; • tutela del contesto storico, morfologico e funzionale (agro-pastorale) deve essere evitata la saturazione tra il costruito e gli spazi agricoli e aperti posti tra i diversi nuclei; gli eventuali ampliamenti devono favorire la permanenza di “angoli di visuale”, in modo da conservare la leggibilità della strutturazione insediativa originaria; • recupero filologico dei Nuclei Storici e dei borghi rurali (Gualtieri, ecc,…), mediante l’eliminazione dei fattori di degrado ed il mantenimento del tessuto edilizio originario, della tipologia edilizia e dei caratteri costruttive.

9D Paesaggio dei crinali Le aree del Paesaggio Locale n. 9, cartografate nella Tav. 30 di Piano, comprendenti le fasce adiacenti al crinale principale ed ai crinali secondari di particolare rilevanza paesaggistica, estese rispettivamente m. 300 e m. 200 per lato, così come perimetrate nella Tav. 30 di Piano, sono soggette a Tutela di Livello 3. In esse non è consentito: • realizzare nuove edificazioni e interventi di trasformazione urbanistica (apertura di nuove strade e piste e ampliamento di quelle esistenti, installazione di tralicci, antenne, impianti eolici e strutture similari, ecc.); tale prescrizione non si applica all’interno dei centri abitati.

Art. 53 Paesaggio Locale 10

Media e alta valle del Niceto Comprende il bacino idrografico della Fiumara Niceto sino al confine con il paesaggio della Piana di Milazzo. L’alta valle è un contesto ambientale caratterizzato da elementi percettivi di notevole rilevanza paesaggistica, cui s’associano pregevoli valenze ambientali e naturali. Nell’area ricadono

101 parte del SIC ITA 030010, della zona A della R.N.O Fiumedinisi e Monte Scuderi, nonché Z.P.S. ITA 030042 Monti Peloritani, Curcuraci-Antennamare, Area dello Stretto. Il paesaggio naturale e seminaturale è composto da rimboschimenti demaniali ormai naturalizzati intervallati da vegetazione a gariga, pascoli naturali con rocce nude affioranti. Quello agrario è formato da oliveti e colture agricole eterogenee che si spingono sulle alture collinari sino all’alta valle. In prossimità delle sorgenti di Acqua del Calvario, inserito in un pregevole contesto ambientale, sorge il piccolo borgo montano di Pellegrino, nei cui pressi è situato un santuario cinquecentesco di rilevante interesse storico artistico (S. Maria del Crispino). A monte del nucleo storico di Pellegrino, nelle adiacenze delle Rocche Iero, sgorgano le cascate di Silimò, che danno luogo ad uno spettacolo affascinante replicato a Pizzo Tremola, dove alla confluenza del Vallone Lauro con la Fiumara Niceto, in profonde e quasi inaccessibili fenditure, scorrono le rapide del Cataolo che, unitamente alle numerose sorgenti della zona, ricadono nell‘area dichiarata ad elevato rischio ambientale dall’A.R.T.A con Decreto del 02/11/’02. Anche nell’alto bacino idrografico del Niceto si rilevano stazioni della rara “Woodwardia radicans”, ubicate presso le Rocche Iero e le sorgive a monte di Pizzo Tremola. Altri interessanti e rari biotopi vegetano sulla dorsale (“Cardus cephalanthus”, “Euphorbia corallioides”) e sul crinale secondario settentrionale (“Calendula suffruticosa subsp fulgida”, “Frittilaria messanensis”), dove sorge anche la vasta necropoli d’età ellenistica di Monte Palostrago. Dal panoramico percorso di crinale denominato “Sentiero degli Alpini”, all’altezza di Puntale Bandiera, si diparte il Sentiero Girasì che riprende in parte il tracciato della Regia Trazzera n. 3, realizzata a collegamento del versante tirrenico con quello ionico che attraversava a mezza costa sino ad innestarsi sulla Regia Trazzera n. 8 (Messina – Villafranca Tirrena), di cui rimane traccia. Il sentiero Girasì attraversa il demanio forestale di Rometta e si conclude a Serro Ginestri, zona di elevato interesse paesaggistico in cui sorge il Santuario di San Leone, fondato nel XII secolo dai monaci benedettini nei pressi della grotta dove, secondo la tradizione, nel periodo iconoclasta (sec. VIII d. C.) visse in romitaggio il Santo protettore di Rometta. I numerosi borghi, per la maggior parte ubicati nelle vicinanze dell’Eremo, unitamente ai centri costituiscono l’armatura storica del territorio che in età medievale rivestì un ruolo rilevante nel contesto fortificato dell’area tirrenica, come attestato dalle roccaforti di Monforte San Giorgio, Roccavaldina e Venetico che individuano elementi qualificanti del paesaggio percettivo. Tra i fattori critici, si rileva il pericolo d’estinzione per fattori ambientali (area ad elevato rischio ambientale) di rare specie vegetali ad alto livello di rappresentatività (Woodwardia radicans”), scarsa leggibilità della genesi urbanistica ed architettonica dei centri e dei nuclei storici, per l’alterazione delle configurazioni formali originarie, elevato livello di antropizzazione del paesaggio agrario nei fondovalle e nelle prime pendici collinari, perdita dei caratteri formali e tipologici del patrimonio architettonico rurale. Obiettivi Indirizzi, direttive e prescrizioni sono orientati ad assicurare la tutela dei valori paesaggistici, ambientali e percettivi dei versanti della dorsale peloritana e dei principali sistemi montuosi; alla conservazione delle emergenze culturali, geomorfologiche e biologiche; a promuovere azioni per il

102 riequilibrio naturalistico ed ecosistemico e dei carichi antropici; a ridurre i fattori di degrado ed inquinamento ambientale; a conservare e ricostituire il tessuto agrario ed il patrimonio storico- culturale (nuclei, architetture isolate, percorsi storici e aree archeologiche) che si configurano come elementi fondamentali del tessuto territoriale. Indirizzi, Direttive e Prescrizioni Ai fini della conservazione degli elementi naturali, strutturali e percettivi, negli ambiti geografici del Paesaggio Locale Media e alta valle del Niceto, le norme di cui al Titolo II si applicano con le seguenti specifiche. 10A Paesaggio naturale/seminaturale del sistema Niceto- Bagheria e della dorsale peloritana Indirizzi: • recupero delle aree con vegetazione a gariga e prateria con finalità di ricostituzione della macchia e del bosco mediterraneo; • favorire interventi di rinaturalizzazione e di sostituzione delle specie vegetali alloctone con specie autoctone, al fine del potenziamento della biodiversità e alla costituzione della Rete ecologica. Direttive: • conservazione dei valori naturali e della biodiversità della Riserva Naturale Orientata e dei SIC ITA 030010 (Fiumedinisi e Monte Scuderi) e della dorsale Peloritana, in quanto siti di particolare interesse biogeografico con valenze eco-sistemiche sostanziali ai fini della realizzazione della Rete ecologica d’Ambito; • conservazione delle emergenze geologiche geo-morfologiche e biologiche individuate nelle Tavole di Analisi e nelle Tavole 29 e 30 di Piano; • utilizzazione razionale delle risorse idriche nel rispetto dei flussi minimi vitali necessari al mantenimento della vita acquatica; • recupero e valorizzazione del patrimonio storico-culturale (Santuario di San Leone, S. Maria del Crispino, aree archeologiche di Bonerba, La Pisterina, Immacolata….); • valorizzazione dei percorsi panoramici e creazione d’itinerari naturalistici ed escursionistici, per la divulgazione didattica e scientifica dei beni naturali presenti nella zona (cascate di Silimò, rapide del Cataolo,...). Prescrizioni: nelle aree individuate ai sensi dell’art. 134 del D.Lgs. 42/04 e s.m.i. • regolamentazione delle attività agro-pastorali; • recupero con tecniche d’ingegneria naturalistica dei tratti fluviali artificializzati e ricostituzione degli elementi di importanza naturalistica ed eco-sistemica del sistema Niceto- Bagheria al fine della costituzione dei corridoi ecologici fluviali; • recupero paesaggistico-ambientale delle aree di cava dismesse o non autorizzate (Vallone Pietra Rossa Mela, c/da Bonerba) e delle aree degradate (Piano San Giorgio); • non è consentito l’ampliamento delle cave autorizzate esistenti né l’apertura di nuove cave; • su Rocche Jero, Pizzo Tremola sui versanti rocciosi in genere, sono vietati interventi di rimboschimento, movimenti di terra e trasformazioni dei caratteri morfologici;

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• su Rocche Jero, Pizzo Tremola è inoltre vietato il pascolo, a tutela dei biotipi individuati nella Tavola 30a di Piano. • Ai fini della conservazione delle formazioni alveo-ripariali insediate, nei Valloni Figarazza, Impei, nell’alto corso del Torrente Niceto e Gualtieri e del Fiume Bagheria nelle cascate del Cataolo presso Pizzo tremola, nelle cascate Silimò e nelle relative fasce di rispetto non sono consentite le seguenti attività: a) interventi pulitura se non preventivamente autorizzati dalla Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Messina e dall’Amministrazione Forestale; b) captazioni idriche e modifiche del regime idraulico dei corsi d’acqua che, anche a distanza, comportino effetti negativi, sulla struttura, composizione e stato dei biotopi; c) il prelievo di materiali e l’alterazione della configurazione delle sponde, degli alvei e delle formazioni vegetali esistenti; d) la realizzazione di nuova viabilità carrabile e la trasformazione in rotabile di trazzere o strade sterrate esistenti; e) attività agro- pastorali.

10B Paesaggio delle aree agricole e dei centri collinari Indirizzi: • mantenimento e la valorizzazione dell’attività agricola e diffusione dell’uso di tecniche colturali eco-compatibili, anche al fine di potenziarne il ruolo di tutela ambientale; • incremento dei livelli di naturalità delle aree agricole e miglioramento della funzionalità di connessione delle aree naturali e fluviali anche al fine della costituzione dei corridoi ecologici, elementi fondamentali della Rete ecologica; • recupero delle aree con vegetazione a gariga e prateria con finalità di riuso agricolo e zootecnico oppure di ricostituzione della macchia e del bosco mediterraneo in particolare nelle aree più acclivi o inadatte a forme di agricoltura economicamente compatibile. Direttive: • recupero dell’immagine e dell’identità dei centri e dei nuclei storici e/o rurali mediante piani attuativi di recupero urbanistico-ambientale corredati da piani di sistemazione paesaggistica di dettaglio con specifica attenzione agli interventi di riqualificazione delle aree periferiche e di recente urbanizzazione; • deve essere evitata la saldatura dei nuclei storici e/o rurali e delle aree di nuova edificazione o di espansione prevedendo delle fasce di rispetto nelle aree di margine con inserimento di isole verdi o, dove esistente, con la conservazione del verde storico sia esso di natura rurale o decorativa; • gli interventi in zona agricola devono tendere alla conservazione dei valori paesaggistici, al mantenimento degli elementi caratterizzanti l'organizzazione del territorio e degli insediamenti agricoli storici (tessuto agrario, viabilità rurale, sentieri) ed al riuso e rifunzionalizzazione del patrimonio architettonico rurale, anche ai fini dello sviluppo del turismo e dell’agricoltura;

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• interventi di disinquinamento nelle aree interessate da scarichi (Pellegrino, Gimello, Chiappi,...) e mitigazione dei detrattori ambientali. Prescrizioni: nelle aree individuate ai sensi dell’art. 134 del D.Lgs. 42/04 e s.m.i. • gli interventi di recupero e rifunzionalizzazione del patrimonio edilizio storico e rurale, devono essere eseguiti senza modificare e/o alterare i caratteri planovolumetrici e tipologici originari, adottando materiali di composizione uguale o equivalente a quelli tradizionali; • nelle zone agricole, le nuove costruzioni devono essere a bassa densità e di dimensioni contenute, tali da mantenere i caratteri dell'insediamento sparso agricolo, privilegiando le tipologie e le tecniche costruttive tradizionali.

10C Paesaggio dei crinali Le aree del Paesaggio Locale n. 10, cartografate nella Tav. 30 di Piano, comprendenti le fasce adiacenti al crinale principale ed ai crinali secondari di particolare rilevanza paesaggistica, estese rispettivamente m. 300 e m. 200 per lato, così come perimetrate nella Tav. 30 di Piano, sono soggette a Tutela di Livello 3. In esse non è consentito: • realizzare nuove edificazioni e interventi di trasformazione urbanistica (apertura di nuove strade e piste e ampliamento di quelle esistenti, installazione di tralicci, antenne, impianti eolici e strutture similari, ecc.); tale prescrizione non si applica all’interno dei centri abitati.

Art. 54 Paesaggio Locale 11

Rametta e Bauso Il paesaggio, formato dalle valli dei sistemi idrografici Saponara, Santa Caterina e Gallo, comprende parte della Z.P.S. ITA 030042 Monti Peloritani, Curcuraci-Antennamare, Area dello Stretto. Il territorio è costellato da numerose, anche se non sempre agevolmente identificabili, strutture fortificate. Oltre alla roccaforte di Rometta, nella zona sorgono i castelli di Bauso, Calvaruso, Saponara, le torri costiere di Rometta Marea (l/tà Due Torri) ormai quasi irriconoscibili, i tardo ottocenteschi Forti umbertini: Dinnamare, Puntal Ferraro, Croce Cumia e la coeva Batteria di portella Chiarino. I fortilizi, strettamente connessi all’armatura difensiva della vicina Messina, rivestono un rilevante interesse testimoniale non adeguatamente salvaguardato e valorizzato, in quanto, per la maggior parte, giacciono in stato di abbandono o hanno subito interventi incongrui che ne hanno alterato le connotazioni stilistiche originarie. Il paesaggio naturale e seminaturale è principalmente rappresentato dai demani forestali di Saponara e Rometta che concorrono significativamente alla qualificazione del luogo sotto il profilo paesaggistico ed ambientale. I boschi composti da differenziate associazioni forestali alternate a macchia mediterranea, includono rari endemismi esclusivi dei peloritani (“Anthemis messanensis brullo”) localizzati su Monte Dinnammare, che segna la vetta più alta e panoramica del primo tratto

Piano Paesaggistico REPUBBLICA ITALIANA Piano Paesaggistico 1 2 3 4 AmbitoAmbito Regione Siciliana 5 Assessorato dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana MessinaMessina AmbitoAmbito Dipartimento dei Beni Culturali 99 99 e dell'Identità Siciliana Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Messina Ambito 9 MessinaMessina Progetto finanziato con 6 7 8 P.O.R. Sicilia 2000-2006 Misura 2.02 Azione C

DIPARTIMENTO DEI BENI CULTURALI E DELL'IDENTITA' SICILIANA 530000,000000 535000,000000 540000,000000 Il Dirigente Generale dott. Gaetano Pennino SERVIZIO PIANIFICAZIONE PAESAGGISTICA

Il Dirigente Responsabile dott. Michele Buffa 1:25.000 tavola SOPRINTENDENZA PER I BENI CULTURALI ED AMBIENTALI DI MESSINA 4240000,000000 4240000,000000 Scala distampa

28.3 COORDINAMENTO TECNICO-SCIENTIFICO arch. Orazio Micali - Soprintendente per i Beni Culturali ed Ambientali dott.ssa Maria Mercurio - Responsabile U.O.7 Sezione per i beni paesaggistici

CONTRIBUTI TECNICO SCIENTIFICI Responsabile coordinamento dati arch. Placido Leotta Responsabile cartografia dott. Massimo De Maria

CONSULENZA SCIENTIFICA Sistema naturale sottosistema abiotico dott. prof. Giovanni Randazzo sottosistema biotico dott.ssa Concetta Bucca aspetti botanici dott.ssa Rosella Picone

Sistema antropico arch. Emanuela Barbaro Poletti

OSSERVATORIO REGIONALE PER LA QUALITA' DEL PAESAGGIO Presidente Assessore BB.CC.

Componenti Dir. Generale Dipartimento BB.CC. arch. Rosa Cordaro Dir. Generale Dipartimento Urbanistica ing. Maurizio Erbicella Dir. Generale Dipartimento Territorio e Amb. prof. Vincenzo Guarrasi Avvocato Distrettuale dello Stato prof. Leandro Antonino lannì dott.Antonino Attardo arch. Maurizio Oddo prof. Giuseppe Barbera ing. Gianluigi Pirrera Regimi Normativi prof. Pietro Busetta prof. Ferdinando Trapani SINDAROMARINA K28 arch, Cesare Capitti prof. Giuseppe Trombino 13b prof. Maurizio Carta sig. Gianfranco Zanna Tavole Pianodi 13i RODIA 13i nellaprovincia di Messina Elaborato allegato al Piano Paesaggistico dell'Ambito regionale 9 13b

Ambito regionale ricadente9 ricadenti nella provincia di Messina redatto ai sensi dell'art.143 del D.Lgs. 22.01.2004, n.42 e s.m.i., approvato con D.A. n.6682 del 29 dicembre 2016 13d VILLA TROMBETTA 13d POLICARA L'ASSESSORE 13d 13m MARMORA (Avv. Carlo Vermiglio) N. 13i 13l 13e POLVERIERA 13b 13e 13m 13b 13b 13e K30 13b 13e PIANO 13e CAMPANELLA GRANGIARA Legenda 13b DI COMI 13m 13e 13e K2 13e FIUMARA

4235000,000000 13i 4235000,000000 Aree soggette a prescrizioni aventi diretta efficacia 13e 13d 13e nei confronti di tutti i soggetti pubblici e privati TARANTONIO 13e K3 13b 13e 13e

13d TARANTONIO 13e Aree con livello di tutela 1 - art.20 delle N.d.A. 13b 13e PL13 13b PALAZZO 13e FORTE DEI 13e 13c CASE 13i Aree con livello di tutela 2 - art.20 delle N.d.A. 13e 13i MIRTO SCARDILLA 13i K32 13e 13i 13i 13i STABILIMENTO PIRELLI 11b SCARDILLA MIRUDDI 11a 13i Aree con livello di tutela 3 - art.20 delle N.d.A. 13d 13i 11h LISCIO CALAMO 11h 13i 13b k18 13e 11h 13d MITTO 13i 11i N. 13d 13e Aree soggette a recupero - art.20 delle N.d.A. DIVIETO 11h 13d 13e 13e 11i 13b AUTOSTRADA 11i K21 13d 13e RIO 13e 11i PONTE PIANO K17 Aree di indirizzo e conoscenza per la pianificazione territoriale K22 11a 13e ROMANO 11a CASELLO 11h K19 SALEMI urbanistica di livello regionale, provinciale e comunale e per FERRIGNO 11a A. 13e 11h RAIA 11c FINOCCHIARO 11h 11h 11c tutti gli altri atti aventi carattere di programmazione sul territorio 11i CASELLO 13i PERARA FONDACO 11a K23 TORRE ROMETTA PALERMOCOSTA 11c GESSO 13i MAREA 11c 11a 11h SETTENTRIONALE CONIGLIARO 11h FERROVIA CAMMERA GIUNTARELLA GUARDIOLA SIGNERCASA Aree di indirizzo - Titolo III, Paesaggi Locali delle N.d.A. TORRIDUE 11c 13i 13a 13i K24 11h 11d k16 11h FIORENTINO SACCANO 11d MARGI K0 CEMENTERIE 11c GESSODI 13i NICCOLO'SAN 11c K24 SICILIANE 11h CASTANIA SAN GREGORIO 13g BAUSO 11a STAZIONE 11h 11h 11h K23 FIUMARA K7 11l 11h 11h k15 11h 11h ACQUASANTA 11a GALLO MESSINA Contesti Paesaggistici 11l CRISTOFORO K25 11h 11h 11h 11c 11h FORTINO DI FABBRICA 11l FOSSA 11h GALLERIAROMETTA 11l 11l 11h 11f 11c 11h CASELLO 11d GIBBIONE 11l 11h 11h Perimetro dei contesti FORTINO 11h 11c 11h 11h 11d 12o DI 11h 11h 11c K26 FILARI COSTA 11l 11h K2 SERRO 11d RACCAZZONE SPADAFORA N. 11c GALLO K26 11h 11h NUNZIATA 11l BARONELLO 11a CAVALRUSO 1a 12c 11l LIMBERTI Contesto paesaggistico - Titolo III, Paesaggi Locali delle N.d.A. 12n 11a 11h 11h 11h K27 11a 11a 11h 12c 12e SCAGLIOLA 11a k5 11h CISTERNA VALLE 11c 12c GALLERIA RIO 11c MALERBA LAINO SALVATORELLO 11a 11a CASA 11d 11h 11h 11a 11h VENETICO OCCHIAZZI 11a SCAFOLEO 11h 11c 11h DENARO 12e 12n 11h 11h SANTA 11a TRINITA 11f MARINA K28 11a 11a Paesaggi Locali 12a 12n MAZZABRUNO 11a CAVALIERE CASTAGNETO 11d 11a 11a FACIANELLI 11a 11a FONDACHELLO 12a 11c 11a 11c CATERINA LARGA 12e RIO CASAZZA 11c 11c 11c 11a 12o VERDESCA PIANO 12h 11h 11h 12c 12n SCAGLIOLA 11c 11a 11d 11d 11d K29 D' LIDDO RIO 11c SANTA 11a BARBARA 11c 11d S. MOSCATO 11h 11a 12a 12a 12n ORO 11a BRANCATO 11d MACELLO 10a 11d 11d S.P. ROVETTO PANTANO 11a INFERIORE FIUMARA 12a SANT'ANTONIO 12a 12o K0 COLANANO 11h 11a 11d Limiti comunali 12a 10b 11a 11a 11a 11d FABBRICA GALLERIA FIUME 11c PIANO LEVANTE K30 LATERIZZI GRANGIARA 12e 10f PIETRA 11c 11d BRANCATOS. CASEVECCHIE 12p 10a 11c SUPERIORE 4230000,000000 4230000,000000 DI 10f MARGI 11h 11h DI 12c 12a 10b 10a 11a 11h 11h 11d 12e 10a 11c CANICARI SANT' 12a 12p 12p 11a ARRIGO SCALA 11h OLMO SANT'ANDREA SAN LEO 11a 12e INCENSO 11a 11h 11a 11a 11d 12e GRANGIARA 11h 11d 11d FIUMARA RIVIERA 12a 12p 10a 11c 11a 12p 12e N. COLAZZA 11a LANNO 11h 11c 11c TRIARI 12e N. INZITO 11a 11c 12p 11a 11a MARINA 12p 12a 10b BOTTARO PIETRA PELATO 11c 11h 11d 11d 12o GALLERIA 11h 11c 11a LANZATORE S.P. SCIAMINA TORRENT 10b PELLEGRINO 11a PORRI SAN 12n DI BARONESSA N. 12e 11h 11a 11h BIAGIO CASELLO CIANINA MORTELLITO MANTO 11a 11c ASSE 12e 10f 10b SAN ROCCA 11a MAIORANI 11d 11d FIUMARA 12n 11h 12e 12a GALLERIA MARTINO 11a 11h EX 11d N. TER. RIO 11a FORTE K1 TRACOCCIA COSTA 10a PULIGANIA 11c 11a MUSOLINO 12e E CICCOLACI 11h PICCOLA MONFORTE 10b 11h 11c CAMPIONE 12a MARINA K31 12a 10g MASTRONERI 10a 11c 11d 10b 10f CAVALLARI TIMONIERE 12p PIRAINO 11h 12n 10g 10f 10a 11a 11c 11c VALLONE MUTO 10f 11c 12e N. 11a PANTANO 11a 11a COMO

SAN S.P. 10a URGIA 11a 11c 11h MUSARRA BENEFIZIO 10b K33 PIER MEZZASALMA LATERIZI 11c 11d 10a 11c k4 SANTA 10a PETRONICOLA 11d 11d 11d 12e MARINA BRUGAZZA 12p 12a 10a 10a ACQUASANTA 11h FIUMARA K0 FABBRICA DI 10f 10f 10b 10b GAETANO 11c GIAMMORO 12n SERRO STAFFA 11h VALLONE 12p MANDRAZZA 11c 11a CATERINA 12e 10f N. 10a SERRAZZI 11c 11h 12e 12p 11g S.P. 10f 12a TORRIOLA 10f 10a 11c 11c SAN DI 10b 10b DELLA 10b MEZZASALMA N. 10b 12n N. 12e NICETO 10b RAZZI 10f 11a 11c 11c 11h 11d PL12 12n MANDRAZZA 11h 11d 12n K1 SERRO 10a K2 PETRONICOLA MARTINETTO BAFI FIUMARA PETRARELLA 12e PEROTTO MADDALENA 10b 10a PETRARA 10g S.P. 10f CORVO 12n MALAPEZZA 12n 10b POZZO PETROSA 11c 11c 11a 11d 11d 10f PICCITTO 11c 11h 11h 11a MESSINA MENDOLIERE TRAGANA 10f PL11 11a 12n 10f 11c 11d LUMERARA 11d 11d 10b 11c 11c N. FIUMARA 12e N. 10f 10a 11a 11c 12n 12e PREVIC. FAVARELLA 11d INGLESE N.62 10f 10a 10b MANCUSA RAPANO 11a STRETTO VALDINA SUPERIORE 12e PIRAINO PANTANO FIUMARA12n K2 10f SANTAMARIA SAPONARA DINNAMMARE K1 K2 10f 10a 10a ANNUNZIATA 11a 11a 10a N. 11d 11c 11a 12a MESSINESE MICILUZZO 10b 10f 10b 11a SERROTTO S.P. K6 11h 11d TORREGROTTA BRUCA RIO BARONE 12a EUROPA N. VENETICO 10b FICARAZZI 1m TAGLIATORE K2 10b NICOLA 11c GARIDA 11c 11c PIETRA 11c K3 10a 10f 10a 10a 10b SAN 11a 10b N. 10b VALLONE 11d 11d S.P. 11h 12e 10a 10a CUCINOTTA 11c CASILE 11d CONTRADA CAPPUCCINI 11d TIANI 11d LAINO S.P. K5 TIANI CASA BOTTISCO VALLONE BETTINA S.P. 10f DI TORRENTE CULLITTA 10f OLIVETO 10b MOSCHE N. 11h 12e 10a CUCUZZARO 11a VALLONE MONTE FICARELLE S.P. 11d N. BOSCO 10b 10a PIGOLA CASTANEA 11h 11a FERRA RIGULA' BELVEDERE LISTE MARINO COCUZZARO 10a OLIVETO 11c 11d 12e RIO GRANATARA PIANODEL CASA 11c 11a SCILIPO FONTANELLE CONTRADA 12n BELVEDERE 10b 10a 11a BOCACETO 1f K3 10f 11a 11h CONTAMARA 10a TRUPIANO VIGNALE 11h M. 12e 10a OICANE 11a 11d DAFENA N. K7 PETRICA BANDIERA K2 CASA 12n 10f CARDA' 10a 11a SCALONE 11d 11d MONACA AGONIA 10f 11d MENABOVE CARDA' K4 10b 11a 11a 11d MUTO K3 ZIFRONTE N. 10f 11c 11d 11d 11d 10f SCIAMENO CASTANIA 12h 10b 10f ZIRIO ARMACERA 12e 11d 1f CONTRADA ITALIANO 10b 10b K6 GIRASIA 1f VIPARANO MANDALA 11a 11d 12e 12n SERRAZZO 11h 11d 12n 12e ROCCAVALDINA CALVARIO LISCERA 10f 11a 12n 10b K6 1f 9b SAITTA MONACHELLA FOSSAM. 12n 10f N. 11d 11d LUNGA 9g PINTARICA MANDRAZZA 11a 1f 12a PACE DEL MELA PINTARCA DI 10f 12n 12n PIRRERA 10b CATALDO ARECCHIE CAMPO 11c 11a 11d MINAFORTE VIVAIO K7 FORESTALE 1f 12n 10b 10f 10a 10a 11a 11c S.P. SAN PERAREDDA ZIRIO S.P. 10b 11a 9g SAN 10a 11d 11d VALLE 10f FIUMARA 10f 10f 10a 11c 11d 9b 11a 11h 11a 11a PIETRO 9g 12n SANTA LADRO 10a CARDA' 11a SOTTO 11d 11d BIS 12a CALACIONE FRAGA 10a CASTELLO 9g 10f MARAFA 10b LEO N. 11a GELSI 11l 11d AZZARIO 9b FILIPPONE 10f 10a SOTTOSAN CARDA' CONDRO' 10b SAN 10b 11c 11l N. N. 10b 10a 11c LORENTI VALLONE 11d 11l PIZZO 10b 10b 11h 11d INPEGNA 9a 10f 10f TORRENTE GIOVANNI 11a N. SPARTA ARGENTIERIM. TORRENTE 10b 10f 11e 12e BUTI K1 K8 BELLAMORE 1f 10b 10b ORETO 11a 1f 12a 12a S.P. 11h 11h 11h VALLE 12e COSTE 9b N.65A LIPARANO SANTA 10f AOSTI 11d CRISIDONTE 10f 10f K5 10b ROMETTA 11c OLIVIERI9b SALICES.P. FACIERA K7 NINOMOLO CATERINA 11e 1f 9a 10b 11c BADIA CIRAOLO 1m 9a 9a CARTELLA 10b LEMIS LEO N. 10a SAN 11c 11c 1f FINATA K4 K2 10b SALVATORE 11c 11c 11d PIZZO MORTO 1f 1f 12n 9a 9g K5 11a 11a 1f N. 11a 11d CHIAPPA 11a SAN 1f DI 1f 9g 10f BAGHERIA 10b 11c 4225000,000000 9g FONTANELLE S.P. 11a 11d NICOLO' 4225000,000000 NICETO 11a FIUMARA 1f 1f RIO TIMPA 11e SAN CANALICCHIO 10b 1f 9b 10b NOCITA CONO SAN VALLONE 9b BARRERA CONO 1f PIANO PASSOLANZO 10b 10b 1f IODE 1f 9b BARDARO CASA 10f 10b SAN ACQUEDOLCE 9a PENNA 10b K3 VALANCAZZA S.P. 1f 1f 1f 9b 9a 10f VIALE SEBASTIANO VALLONE CONZOLA SANTA 10b 11d DANNARIMO 1f RUVOLAZZO 10f DOMENICA N. 11h 11d 9a 10b 10b PIZZO 1f 9g GUALTIERI SICAMINO' GIOVANNI CARNALA MACIA 9a N. PACE 11d MONACI EXITO 10f K6 10f EX 10b 10a 10b 11h INCARO MONTE 9g 10b 10b 1f 1f 9a 9a CARRAOSCO 10f 10f 1f 10f SAN 10b 10b K2 MONTECONA MULINO PIOPPIA CANCELLIERI 10f 10f 10b 10b 10b 1f SOCCORSO 9b 10b 10b 10b 9a 9g 10f 10b 10f 10a 1f 9b 10a 11d 11d 11d LUCIARINA 9b 9g 9a 10a 10f 10a 10f 10b 9a SPIDIA 9b 10a PIETRALONGA 11d 10a 10a 9b COLAVITO TROVATO 9a 10a 10a 9b 10b 10a 10a CARCARELLO 9a 9a K7 10b 10f 10a 9g LUOGOGRANDE 9a 10b GIMELLO 10b BRIGNOLI 9g 9a 10b PIZZOMILIA 11d 1f PIZZO 9b 9g ZIPOLITO CONDURI TORRENTE FALCONI 9g GRANDE ZUCCALA 10f 10b 10f BANDIERA 9g 9a 9g SARIO MOLINO 10b 10b 1f 9b 9a 10f 9a 10a 10b 1f 1f 1f 1f PASSO 9a 9b MONFORTE SAN GIORGIO 10a 1f 1m 9b 10a 10b DI 1f SANM.CONO 9b 9b 9a 10b 11d 9a PANNARI PARADISO SAN ACQUA GUALTIERI 9b 10b 10a 1f 9b NOCELLI 9b 9a 10b BAGHERIA 11d 1f PUNTALE 9b CUMMORO 10f SALINA TORRENTE9a BRICOLI GIANNICAZZO 9b 9g 9b PAFA 9a 10b 10b 9g MARCO 10b 10f 10b GIARDINI VALLONE 10b FONTANELLE CHIANTI 10f 10a 10b MONACI NE' ANTONELLO 10c 10c PIANO 9a SAN 10b 10a 10b CASA 1f 10a BARONELLO 10f 10b 10a GIMELLO 9b 9a 9b 10b 10f 10a 11d 1f 9a TRINITA MONTEURNA 10c PUNTALESAITTA 11d TORRENTE 9a LIPANTANO SAPIENZA 10a PIETRO LAZZARELLO DI SANTO 9a 9a 9a 10b VINELLI BRIMONDO 10b 10c PUNTALE PIANO CONO CHIANTI BUSCACANI 10a 10c FERRA TORRENTE 9b 10f 10a 10f 10a RIVOLA 1f SICAMINO' 9b 10b LIPANTANO 10a SANLEONE 10c MONTE 1f 9a 9a 9a FERRAGGINE 9a 10b SABBANO B 1m 9a 9a 9a CASTAGNARAM. 9b 10f MANDRIA 10b PIDDIZZA 1f VIGNAREDDU 10f 10a 9a 10e 10f 10f CONTI 10c 10c 1m TORRENTE 9b 10f 1f 1f 9b S.P. 10a 9b 9a 10a 10a SAN 1m 1f 9a 9a 9b 10f 10a 10a 10b FOSSAMAIDDA 1f GRUTTACELLI PL10 10b 10a PIETRO 1m 9a 9a 9a N. 10a 10a 1f CONTI CASTELLANO 9a FIUMARA TRAZZA 10a 10a 10c PIZZOCORVO FIUMARA CASCINA VALLONE ACQUA 10b 10a 10a 1f COCUZZA 10a CUPPI SAUCI 9b 9a 9b 9a 10a 10a CASETTA 1c 10b 10a 10c FORESTALE OVILE 1f 1f DI 9a 9g PEDRAZZI ZAFARI VALLONE FOSSA 9b MANDUCENA 9g 10b DI 1f CASCINA 10g PELLEGRINO MADONNA PUNTALE CALATTI I MASTROENI 10b 10a MANDARDONI SALICI GROTTONE CALVARIO DEL 10a PUNTALE 9a 9a CRISPINO 10b 10a BANDIERA 1m 9a 9a 10b 10c TORRENTE VALLONE FERRAGGINE ACQUA 10a 9g LEVITO BONERBA 10b 10c SOLIMO PIANO 9b 10a 9b 9a OLIVA 10b 10a PIANO ARENA 1f VALLONE 9a 10b 10b 9a 9a 10c 1f 9b 9b 10a PIZZO CANALE 10a 10a 10a 9g 9b 10a NAIDDI 10a SERRA 1l 1e 9b 10g CODDARARO 1f 9a 10b 10f 10a 10b PIZZO 1e 9a SERRA 1e 9a 9a 9g CAFURCI 10a PUNTALEGIRASI LA 1f MANDRIA 10g 10c ROCCHEIERO PUNTALE 1f 1e 9a RAVANUSA 10f CASA 10f 10c 9a CASA 9a PIETRA TANA 1f 9a PIANO POLLICINO CASA PISTERINA 10c 1m 9a PAPARCUTI 10f SAN VISALLI 10b 10c CAMINO 9a LA DEL 1f TIPOLDO 9a 9a GIORGIO 10b CAVALLARI MORTE 10a 10c 1c 9b 10b 10c 10c DI 9a 10b 10c 1m 9a 9a MANDRIA 10c CARRUGGI LUPO 1m 9g 9c 10b ROSSA VALLONE 1f 9c 10f MONTE 10c 10c ImbardoSorg. CASE 1e 9b 10f 1f 1m 10c 10c 10c 1f 1f 9b DOMINITICA 10c PERRETTAM. INSOLDI 1m 9a 9b 10a 1e MANDRIA 9a VALLONE FORNO 9c 10c 10c 1c 9b 9a 9a MONTEVUOTO INADA PUNTALEDAFANA 1f FIGAZZA 10c 1c FILATTO' GIACOMO 9a MANDRIA 10a QUADRO SOSTOSAN MILI SAN DELLA GIRASANA 10c 9a PIANO 1m 1m 1c VALLONE 10c 10c 1f 1f 1c SAN 9c 9c 10c PUNTALE OVILE 1f 9c 10c SERRO PIZZO 10f 10c 10c 10c 1f CIAPPAZZI 1f 1f 1c 9b 9c 9c PIANO 9a 9a PIANO MAGGIOTTA VUOTO FRAGA 1f 1f 9a 9c TETRI SPANO' GIARRE 9f 10c 1m 9a 9c 9c 1e

4220000,000000 9c 10a 4220000,000000 9c VALLONE 1m 9b CATAOLO PIANO CASE 10c 1m 9c 10c LACINI 1m SERRO 10f 1f 1m 1f 1f 1m 10a PALITTI LIMUSTRO 9c 10c 1m 1c FLORIPOTEMA 9c RAZZA 1m 9a 9c PIZZO 10c 10c PULICARIELLA SALICI 10c PIZZO 1f LACINI RUVOLOTTO 1m 1f 9c 10a 10c 9c BIANCHE MONTE 10c 1f 1m PIANO PIANO RUO CAMMAROSA SERRA 1f 10c 10c 10a CASA FEO 1m 1m PAPAM. VERNA' 9a 9b 9g 9c 10b GALERA 1f 1f 1f 10c 1m 9a 9c 10c 10c PIZZO 1m 9g 9a 9c 9c ULA 10c 10c PUNTALE ULA SALICI BOTTINO FOSSA 1f 9a 9g M. 9c FERRI SAMBUCO 1m 9a 10c 10a VALLONE 1f 1m 9a 9c LUPO 1c 9b 9c 10c VALLONE 10c CARBONARA PIETRE GIRASARA VALLONE 10e 10c CAVADI PL09 9f 9a 9c MANDRIA 10c 10a CANTONIERA PIETRA 9c ROCCA VALLONE BIANCHE DEL 1e ULA 9c 9c 10c 10c 10a 10c FUNNA 10c 10c PIZZO PUNTALE 9a SPINI PIANI 10b FURCU 9a 9a 10c 10c 10a PIETRALONGA SAMBUCO 10c 9a PIZZO LIVARA 1m PANNUSI 10c FINOCCHIARO 1f 1m PUNTALE 10c SETTE 1e ANNOTINA 9a MUSONARO ROCCACAMPODEL 9a MANUSERAM. VALLONE SENA 9c 10c 10a CAMPI 9c 10c MANTI 9b 9c 9c 10c VALLONE PIPI 10c 1m 9a CAMPO 9b GUALTIERI PIZZO 1e PIETRE PL01 MONTE 10c 10e CALORIO 1m 9a ULA 10c MANDRIA BOTTISCO 9c 9g 10c SAN 1f FIUMARA SALEMI 9c RUCITTO ULA VALLONE10c MONTE 1m SCURZONE BIANCHE PIZZO PUNTALE LACCO PIETRAMOLINO 10c CHIUPPO PERTICALI DEMONI 1m PIANO FARACI 9g 10c PASSALACQUA TORRENTE MONTE NIBBIATA 9a MAGGIOTTA 1m 1e PIANO MULICIANO 10c 9a 9c 10c 10c ZIMMI PIZZO 1e 1m 10c NACA 1f 1e FORNO PIZZO PALMENTI 10c BUFARDA 1e 1e 9c IMPELI NACA 1e VILLA 9a 9c 10c SOGLIA DEL 1e 9a FELICERA PUNTALE 1e 1m POLLICINO 9c 9c 9c PIZZO 10c 10a 1e DELLA 9a 10c 10c 1c TAMMURINARU 9a 9c 9c MARCHE CAMMARONE MAIDDI ULACCU 9c 9c ULA BARRACCAULA SCALA SOPRANO 1c 9c LIPANTANA VALLONE 10a DELLA SANTO LUPA 9a 10f PIANO 1e 1m NICOLA 10c 10c 10c 1c PASSO SANTO LACCO LOGGI CUPIGLIONE 1e 9c 9b 10c MARINO TORRENTE POMARAM. 9c GERASI PIZZO MODA 1m 1m DI 1e 9a 10c VALLONE DELLA 1c 1e PIANO MOLA 1c 1e 1m MONTE SERROGERASI 10a BARTULOTTI 1m 9c 9a 9c 9c 10c 10c 1c 1c MANCUSO POMARA 9b ROCCA CANTONIERACASA 10c SALAGONE 1c BRIGA 1m 1e 9b 9b 10c 1c 1e 1m 1m PADIGLIONE SERRO PENDOLA 10a MULICIANO 9c 1e 1c 1c 9g 9g 9c PIZZO VALLONE 1c 1c PIANO 10c VALLONE 1e 1e 1e 1e PUNTALECOLETTA 9c MARGIOTTA 1c CACCIA 1e 9c M. PREVITI P.LE 1c 1m 1e 9c 9c 10c CASA 1c 1e 9c 9c ROSSIMANNO 10c SALAGONE 1c DINAREDDI OVILE 1c 1m 9c PIANO CANTONIERA 1e TORRENTE 10c 1e 1e CALDERARO PIZZO 1c 9h 9c 9c PIZZO SCIARA 10c PIZZOSALE 1c 9b CAMBRIA 1m 9c NOCIARA PIZZO 1m 1e 9c 9c 9b 9g ROCCA 10c 10c 10c CORVO 9c CAMBRIA SERRA PENDOLA 10a CASA 1c CASSO PUNTALE 9a 9c ROCCA CANTONIERA AGGHI PISTULONA 1m 9c 9a 10c 9c 9a CAVALCANTI PIZZO 10d 10c GUODERI PAGLIEROTTO 10c 9c 9c 9a CIRIANNI MARTAREDDI 1c 1e MACCARONI 1m 9c 10c 1c COSTA DI M. 9b SALAGONEULA 10c 1e VALLONE PIZZO ROCCA 10c 10c 10a 1c 9c FINOCCHIO TORRENTE 1c 1e 1e MICCIO MAMMONE 10c PORTA 1m VESTINO FLORIPOTEMA TRIARIE 1c 1c 9c 9a LUNGA PEZZOLO 1m 1e 9c 10c 10c 1e 9c CORVO 10c PUNTACOLO 1m CORVO 1m PEZZOLO 1m 1e MODU N. 1e 9c 9c 9c 10c 1m 1m ILICI PIZZ0 PIANO MONTEGIUFA PIZZO 10e PIZZO BASILE 1c BADDARO VILLA 9c ROCCA 9e BERTUCCIO CIARELLO 1c LANGHERI 9c 9a STEFANA PRINZI CAVALLO 1e 1c 1e S.P. 1c PIZZO 10c 1c 1m 9g BRUNNO POVERELLOM. VALLONE 1c TORRENTE FINOCCHIO 9a 9a 9a 1c 1c 1m 1e 9c 9a PUNTALE 1c 1e VALLONE 9a CASA 1c 1c 1m DEGLI TONNEONE 1e PIANO 9a PIZZO PIZZO ALPINI CASTAGNETO 9c 9a LEUMORTO BERTUCCIO 1c 1c 1m 9c 9c LICCIOTTI MARGI 1c 1c 1m 1e 9g 9a PIZZO K4 SERRO 1c 9c 9c SPILINGARI PIANO 1c S.P. N. 9c STORTO 1c K3 CASA 10c CERTOSA CARRAZZO 1m BRIGA PIZZO 9c VALLONE VALLONE TORRE 1e 9c BOCCANEDDO 9a PIETRACITALE FALIPO 1m 1e PIZZO SCIANCA 10d 1e SUPERIORE 4215000,000000 9c 9c LACINO LAMERI BIAGIOSAN PALMENTO BRIGA 4215000,000000 9a 9c LARIEDDA VECCHIO BRIGA 1m 9c 9a 9a P.ZO 1c 9a PALOMBARA 10d CASTEDDACCI 1m 1m 9c PIZZO PIZZO ZAMMARINO 9c VALLONE TRE ALTOLIA PIZZO CIMARROP.LE 1e 1m MOLINO 1m 1c 1e 1e SAMPIROTO EREMITI BARONI PIZZO ROSSE 1m ROSARELLO 9a DEDERI SPILINGARI PIETRE CISSARA MALONADO 9g LE BOSCI 1m TORRE VALLONE 9a 1m S.P. 1m 1e CASELLO 9a TRE VALLI CALVARIO CASA PUNTALE 1m MOLINO 1m 9b PIZZO SAMANTITI FALERA STRASOLLITTOM. 1c 1m 9c 9c 9b PIZZO SOLDATO SEDDIRIP.LE 1e 1m 9c LANZAROP.LE 1c BARBAZZA 1e LUMMIA 1c 1m 9c PERARA 1c 1e 1m CIRASIERA 9c SANTISSIMALA TOSCANO 9a SOLANO LAURO 1c 1m 1c LUMMIA K2 1e DELLA 2g VALLONE 1e 1c 9c 9c DEL FRANA 1c 1c 1c 1e 1m SUPERIORE 1b VALLONE 2a 1e 9c PIZZO LERNIERI VALLONE 2i 2c 9e LADRO PANTALEOSAN PIZZO SCAPOLA 1c 1m GIANPILIERI VALLONE DI 1c 1m 1m 1e 1m 9c 9c DEL VALLONE 2a 2i FERRA 2i PERIDDI 1e K15 PIETRA VALLONE 2i 1e 1c K8 RAINUSO FORESTA 9e STRAMONTESOLITO PIANO PUNTALE 2i 1e MONACERI ZUCCALA 9c 9c DELL'ARIA ZAGORDA 2a 1e 1e 1m PIZZOCROCE PIZZO 2c 1e MAZZE 9c 2c 1b MONTE PRIMASTO N. 1e 2i PRUNARA CULMA 1m BARUNE 1c CARDIA SCUDERI SALICE NICCOLO' MARINA ACQUA MANDRAZZA 2a CULMALIA 1m 1e 9c 2h SAN PIETRALUNGA 1e 9c 9c ROSARA GIANPILIERI VALLONE 1m 1b MILIDI VALLONE 2a 9c 9c 9e VALLONE PORTAMONTEDEL 1m 1e SANTISSIMA 2a 2a PERTUSO PIZZO PIZZO 2a 2a 1m FRANCO 2a FERRARA PUNTALEMONNI VALLONE 2a FRACCO' 2i 2a 9c 9c 9c MONTE SAN VALLONE PETRACCA 2e VALLONE PUNTALE 2a 2a 2i VALLONE 2d 2a 2a PIZZO 2i 9c 9f PARDU CUFOLIA CULMA 2a K14 PIZZO 2i FELICIOSO 2c CATANIA 9c 9c 9c LIA CARAVAGI 2i 9c 9c PARADORE 2a 2a 2a 2i 1m 9c PL02 2d 2a 2i 2a 2a 2a 2a 2a 9c CASUDDA 2i 2i TURCHIA SARMEO CAPPEDANOM. 2a VALLONE PIZZO DELLA 2d VECCHIO CASA 2i SAN VALLONE 2a CUTURI 9c VALLONE SORBIA PARADORE LAMPIELLO SABBETTA 2d 2c NUVOLA 2a PARDU PIZZO MONTE 2a 2i 2i 2i 2a CASA MESSINA CAPO VALLONE VALLONE 2d 9c 9c DI 2d VOTASANA FALEGA 2c 2c 2a 9c SAIA 2c 2c 2a N. SCALETTA CASA 2c 2b BRAGUSOFOSSA DI ROCCHE 2c 2i 2a 2a MANNELLO LANZO MAZZA CRETARINA 2d FELICISANO VERNIA 2a CASA 2i 9c 2c 2i MERRATICO 2a 2a 2a CAPO MONTE PITARRAP.LE QUARTARELLO 2c FERROVIA GIANNELLO GRAZIANO GIOFA 2a COMUDDI CURBANIA 2c PIZZO 2i RUGGERI FIUME 2d 2d 2c 2b 9c NUVIA 2c PEDARIA 2d 2c 2c 2i 2i SCALETTA DIVIETO VALLONE PIANO PUZZUP.LE 2d MESSERIO BORGO 2a 2a 2i 9c 9c PIZZO MONICO ITALA ARIAROLI 2i 2i 2a RIPOSTO 2a 2c 2d 2d 2d 2d 2i 2a 2c SCALETTA ZANCLEA PIZZO MARISCA 2i CASA 2i 2a 2c 2i SCARRUGGITTU 2d 2d FRANCO SUPERIORE STRUMBO 2c TIANI 2a 2a 2c 2i 2i 2a 2d PIANO 2i PIZZO 9c 2i 2a 2c 2c PIZZO 2i 2c TAULERI 2c 2a 2i POGGIO 2c BADIA 2a 9c IALEMMI RUMANO SUPERIORE TORRENTE 2d GUIDOMANDRI TREFILI SELENO 2g 2a 2a 9c VALLONE VACCO 2a SAUCCOM. IATTAREDDA 2i CROCE CASALEDDO 2i 2c MANAZZA 2d SAN 2d BLASI ITALA 2i 2l 9c COMUDDI INTERA 2a 2a 2a 2i MARINA 9c PURCARIA 2i QUOLO S.P. 2c 2i K11 BOTTIGLIERI 2a 2a SAUCCOCASA 2i ACQUA 2i SCALETTA VALLONE PANTANO 2c 9c CASA 2a PIZZO VACCO 2i TRIBOTO PIANURI 2c 2c ROSSA 2i DELLA 2a 2a 2i DI BIANCA 2d MIGLIU CAMPO 2c CONTRADA 2i 2c 2a 2c CIPOLLAZZO PIZZO PIETRA 2a 2i 2a 2a 2i D'ARMI 2a 2a 2i 2i 530000,000000 535000,000000 540000,000000

Comune di Venetico

(Città metropolitana di Messina)

STUDIO CON EFFETTI COSTITUTIVI DE L C E N T R O S T OR I C O DI VENETICO Redatto ai sensi della Legge Regionale Siciliana n. 13 del 10 luglio 2015. Pubblicata sul Supplemento n. 1 alla Gazzetta Ufficiale della regione Siciliana n. 29 del 17 luglio 2015.

ALLEGATO c)

COPIA DELLA LEGGE REGIONALE N. 13 DEL 10 LUGLIO 2013 (CENTRI STORICI)

Redazione Ufficio Tecnico comunale

Responsabile Arch. Dario Emmi

Consulenti Ing. Salvatore Zaccaro Arch. Maria Cardone

. 10 Suppl. ord. n. 1 alla GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA (p. I) n. 29 del 17-7-2015 (n. 23) S . Discusso dall’Assemblea nelle sedute n. 252 del 7 luglio 2015, n. fici a destinazione specialistica sorti a partire dagli anni 253 dell’8 luglio 2015 e n. 254 del 9 luglio 2015. cinquanta del ventesimo secolo o in sostituzione di edifici Approvato dall’Assemblea nella seduta n. 254 del 9 luglio 2015. R preesistenti o ex novo, aventi caratteri di. edificato contem- (2015.29.1806)083 poraneo, in prevalenza in cemento armato;E i) altre o diverse tipologie, non Uriconducibili a quelle di cui al presente articolo, possono. essereN definite con le LEGGE 10 luglio 2015, n. 13. procedure di cui all’articolo 3, comma 1. G O Norme per favorire il recupero del patrimonio edilizio di base dei centri storici. Art. 3. I Studio di dettaglio A Z REGIONE SICILIANA 1. L’appartenenza delle singole unità edilizie alle tipo- L’ASSEMBLEA REGIONALE HA APPROVATO logie di cui all’articolo 2L è individuata entro 240 giorni IL PRESIDENTE DELLA REGIONE A PROMULGA dalla data di entrata in vigore della presente legge, su pro- posta dell’ufficio tecnicoL comunaleZ competente, con uno la seguente legge: studio con effetti costitutivi,E composto da una relazione esplicativa delle scelte e daZ una planimetria in scala non Art. 1. I superiore a 1:500,D approvato con deliberazione del consi- Principi generali glio comunale, previo L parere reso in conferenza di servizi, 1. La presente legge persegue le seguenti finalità: indetta dall’ufficio tecnico comunale proponente che può a) favorire la tutela, la valorizzazione e la rivitalizza- avvalersi anche di consulenzeA esterne di comprovata espe- rienza, a cui partecipano la soprintendenza per i beni cul- zione economica e sociale dei centri storici ubicati nella LE I Regione, attraverso norme semplificate, anche con riferi- turali ed ambientali competente per territorio, l’ufficio del mento alle procedure, riguardanti il recupero del relativo genio civile, nonchéC eventuali enti competenti in materia. La deliberaA del consiglio comunale è approvata entro e patrimonio edilizio esistente; I b) incentivare la rigenerazione delle aree urbane non oltre 180R giorni dal deposito del sopra citato studio degradate nelle caratteristiche e peculiarità originarie. con effetti costitutivi. In mancanza dell'approvazione C E 2. Restano salve le previsioni della pianificazione dellaI suddetta delibera, l’Assessorato regionale del territo- attuativa vigente alla data di entrata in vigore della presen- rio e dell’ambiente, previa diffida con assegnazione di un te legge nei centri storici e nelle ZTO “A” nonché le previ- termineF M non superiore a trenta giorni, dispone l’interven- to sostitutivo. sioni delle varianti generali relative ai centri storici cheF prevedono l’intervento diretto ai sensi della normativa 2. Il verbale della conferenza di servizi, unitamente alloM studio di dettaglio, è pubblicato per trenta giorni vigente. U all’albo pretorio e nel sito internet del comune per even- Art. 2. Otuali osservazioni ovvero opposizioni. Definizione delle tipologie edilizie dei centri storiciO 3. Nel caso in cui non pervengano osservazioni ovvero C opposizioni, il procedimento di approvazione dello studio 1. In relazione ai caratteri architettonici, dimensiona- di dettaglio di cui al comma 1 è definito con delibera del li e strutturali, le tipologie edilizie del centro Tstorico si I consiglio comunale da convocarsi entro i successivi trenta suddividono in: A giorni. a) edilizia di base non qualificata: unità edilizie con S 4. Nel caso in cui, entro i termini di cui al comma 2, caratteri dimensionali planimetrici, originari o modificati,L pervengano osservazioni ovvero opposizioni, l'ufficio tec- con scarsa valenza o prive di caratteri architettonici tipici; nico comunale indice, entro quindici giorni, un'apposita b) edilizia di base parzialmente qualificata:L unità edi- conferenza di servizi che, acquisiti i pareri degli enti com- lizie con caratteri dimensionali planimetrici,R originari o petenti, esprime a maggioranza un parere sulle eventuali modificati, e permanenza di caratteri architettoniciA tipici, E modifiche allo studio di dettaglio. Entro trenta giorni che hanno subito alterazioni ovvero addizioni di volumi; D P dalla trasmissione del suddetto parere, il consiglio comu- c) edilizia di base qualificata: unità edilizie con caratteri dimensionali planimetrici, originari o modificati, nale, tenuto conto delle indicazioni formulate dalla sud- detta conferenza di servizi, delibera l'approvazione dello e permanenza totale di caratteriA architettonici tipici; d) edilizia di base qualificata specialeA (palazzetti): studio di dettaglio. 5. È fatto obbligo, a conclusione della procedura, di unità edilizie di base aventi Tcaratteri dimensionali e pro- spettici che le rendono simili ad unD palazzo seppure deri- trasmettere la delibera del consiglio comunale di cui ai vati dalla sommatoria di moduliT Idell’edilizia di base; commi 3 e 4, all’Assessorato regionale del territorio e del- l’ambiente, per l’attività di controllo. Decorsi trenta giorni, e) edilizia monumentale residenzialeL (palazzi dell’edi- lizia storica): edifici monumentaliA residenziali del centro senza possibilità di interruzione o sospensione per richie- sta di chiarimenti, il parere si intende espresso favorevol- storico, anche derivanti daA operazioni di demolizione di preesistenti tessuti dellaR città storica, aventi i caratteri mente. monumentali e di qualità architettonica tipici del periodo T V Art. 4. di esecuzione; f) edilizia monumentale specialistica: monumenti non Interventi ammessi e modalità di attuazione residenziali (religiosi,A N civili, militari, produttivi ed altri); 1. Gli interventi ammessi nei centri storici sono i g) ediliziaI residenziale moderna non qualificata: edifi- seguenti: ci residenziali sortiO a partire dagli anni cinquanta del ven- a) manutenzione ordinaria degli edifici: è ammessa su tesimo secolo,P ex novo ovvero su aree libere, anche attra- tutte le tipologie, mediante comunicazione di inizio atti- verso la demolizioneN di preesistente edilizia; vità accompagnata da relazione tecnica asseverata corre- h) ediliziaO specialistica moderna non qualificata: edi- data da documentazione fotografica a firma di un tecnico

C . Suppl. ord. n. 1 alla GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA (p. I) n. 29 del 17-7-2015 (n. 23) 11 S . abilitato, ad eccezione degli immobili soggetti a vincolo ai 2. Ai fini della realizzazione degli interventi previsti sensi degli articoli 10, 12, 13 del decreto legislativo 22 gen- dal comma 1, lettera i), i comuni delimitanoR aree di tutela naio 2004, n. 42. Per gli interventi di cui alla presente let- e valorizzazione all’interno dei centri .storici ricompren- tera è necessario acquisire l’autorizzazione della soprin- denti uno o più isolati che presentano caratteriE di degrado tendenza competente per territorio; edilizio, urbanistico, ambientale, economicoU e sociale. La b) manutenzione straordinaria degli edifici: è ammes- suddetta delimitazione può interessare. ancheN aree aventi i sa su tutte le tipologie, mediante comunicazione di inizio medesimi caratteri di degrado adiacenti al centro storico, G O attività accompagnata da relazione tecnica asseverata cor- purché non prevalenti in termini di superficie. redata da documentazione fotografica a firma di un tecni- 3. All’interno delle aree perimetrateI di cui al comma 2 co abilitato ad eccezione degli immobili soggetti a vincolo sono ammessi interventi voltiA allaZ tutela e alla valorizza- ai sensi degli articoli 10, 12, 13 del decreto legislativo n. zione, attraverso un insieme sistematico di opere, finaliz- 42/2004. Per gli interventi di cui alla presente lettera è zati al perseguimento dei LseguentiA obiettivi: necessario acquisire l’autorizzazione della soprintendenza a) recupero edilizio ed urbanistico e riqualificazione competente per territorio; architettonica ed ambientaleL Z del patrimonio edilizio esi- c) restauro e risanamento conservativo degli edifici: è stente; E ammesso su tutte le tipologie qualificate di cui alle lettere b) valorizzazione e tutelaZ degli edifici di particolare b), c), d), e), f) dell’articolo 2 mediante comunicazione di I pregio ed interesseD storico, architettonico e monumentale; inizio attività accompagnata da progetto redatto da un tecnico qualificato, ad eccezione degli immobili soggetti a c) riqualificazioneL degli spazi pubblici e privati esi- vincolo ai sensi degli articoli 10, 12, 13 del decreto legisla- stenti mediante il recupero e la manutenzione delle aree tivo n. 42/2004. Per gli interventi di cui alla presente lette- inedificate, degradateA o sottoutilizzate e l’eliminazione ra è necessario acquisire l’autorizzazione della soprinten- delle opere LEo degliI edifici incongrui rispetto al contesto denza competente per territorio; storico-architettonico e paesaggistico; d) ristrutturazione edilizia: è ammessa su tutto il d) riduzioneA C della vulnerabilità sismica del patrimonio patrimonio edilizio non qualificato o parzialmente quali- immobiliareI pubblico e privato; ficato di cui alle lettere a), b), h), i) dell’articolo 2, previa e) miglioramentoR dell’accessibilità e della mobilità, acquisizione della concessione edilizia. Sulle tipologie ancheC conE l’attuazione di interventi per l’abbattimento qualificate la ristrutturazione interna non può comporta- delleI barriere architettoniche; re la totale demolizione dell’edificio, dovendo conservare F f) adeguamento dei fabbricati, dei loro impianti e dei le principali strutture verticali e orizzontali ed il carattere serviziM pubblici, per conseguire adeguati livelli di sicurez- tipologico; Fza e di sostenibilità ambientale, con particolare riguardo e) ristrutturazione edilizia parziale riguardante i pro- al risparmioM energetico. spetti ovvero le coperture degli edifici: è ammessa su tuttoU Art. 5. il patrimonio edilizio di base non qualificato o parzial- O mente qualificato di cui alle lettere h) e i) dell’articolo 2, Norme di carattere generale O mediante acquisizione della concessione edilizia; C f) ristrutturazione edilizia mediante demolizione e 1. I progetti di cui all’articolo 4 riguardanti interventi ricostruzione: è ammessa su tutto il patrimonio edilizioT di nei centri storici sono corredati dell’analisi grafica e foto- I base non qualificato o parzialmente qualificato di cuiA alle grafica delle unità edilizie interessate, attraverso la quale lettere a), b), h), i) dell’articolo 2, previa acquisizioneS della sia possibile valutare la tipologia di appartenenza, lo stato concessione edilizia. Gli edifici ricostruiti hanno Lqualità di consistenza delle unità edilizie interessate e del conte- architettonica e dimensioni, caratteri cromatici, composi- sto di appartenenza, la presenza di elementi architettoni- tivi e tipologici coerenti con il contesto; L ci tipici, le componenti strutturali e l’epoca di costruzione R g) ristrutturazione edilizia mediante demolizione e presunta. A ricostruzione con modifica della sagoma coerenteE con la 2. Gli interventi di cui all’articolo 4 possono essere tipologia dell’intorno: è ammessa su tutto il patrimonio finalizzati all’ottenimento del risparmio energetico ed alla edilizio di base non qualificato o parzialmenteD P qualificato realizzazione di misure di consolidamento sismico. di cui alle lettere a), b), h), i) dell’articolo 2, previa acqui- 3. In tutte le unità edilizie del centro storico sono sizione della concessione edilizia.A Per gli interventi di cui ammesse nuove destinazioni d’uso compatibili con la qua- alla presente lettera è necessario acquisireA l’autorizzazio- lità architettonica e spaziale degli edifici e con la loro loca- ne della soprintendenza competenteT per territorio; lizzazione nel contesto urbano. In particolare è consenti- h) accorpamento di più unità edilizieD ovvero di unità ta: I immobiliari: è consentito suT tutto il patrimonio edilizio di a) la destinazione ad edilizia residenziale pubblica base mediante comunicazione Ldi inizio attività accompa- anche mediante localizzazioni di programmi costruttivi; gnata da una relazione tecnicaA asseverata a firma di tecni- b) la destinazione ad edilizia privata; co abilitato. Per gli interventi di cui alla presente lettera è A c) la destinazione ricettivo/turistica, commerciale e di necessario acquisire l’autorizzazioneR della soprintendenza pubblico esercizio; competente per territorio; T V d) la destinazione a parcheggio interrato, possibilmen- i) ristrutturazione urbanistica: consiste in una som- matoria organica di manutenzioni, ristrutturazioni edili- te in aree tangenti il centro storico, fatto salvo il rispetto dei vincoli archeologici; zie, accorpamenti e Ndemolizioni per la realizzazione di A e) la destinazione commerciale di quartiere, a medie nuove costruzioni.I È consentita su contesti edilizi fati- scenti, totalmenteO o parzialmente disabitati, secondo le strutture di vendita, ad attività artigianale e di terziario previsioni diP cui ai commi 2 e 3. Per gli interventi di cui anche avanzato. alla presente letteraN è necessario acquisire l’autorizzazio- 4. La valutazione delle richieste riguardanti interventi ne della Osoprintendenza competente per territorio. di recupero edilizio nei centri storici è prioritaria.

C . 12 Suppl. ord. n. 1 alla GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA (p. I) n. 29 del 17-7-2015 (n. 23) S . Art. 6. d) le carte geografiche e gli spartiti musicali aventi carattere di Disposizioni finali rarità e di pregio; R e) le fotografie, con relativi negativi e matrici,. le pellicole cine- 1. La presente legge sarà pubblicata nella Gazzetta matografiche ed i supporti audiovisivi in genere, aventiE carattere di Ufficiale della Regione siciliana. rarità e di pregio; f) le ville, i parchi e i giardini che abbianoU interesse artistico o 2. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di storico; . N farla osservare come legge della Regione. g) le pubbliche piazze, vie, strade e altri spazi aperti urbani di , 10 luglio 2015. interesse artistico o storico; G O h) i siti minerari di interesse storico od etnoantropologico; CROCETTA i) le navi e i galleggianti aventi interesseI artistico, storico od etnoantropologico; A Z Assessore regionale per i beni culturali l) le architetture rurali aventi interesse storico od etnoantropolo- e l’identità siciliana PURPURA gico quali testimonianze dell’economia rurale tradizionale. 5. Salvo quanto disposto dagliL articoli 64 e 178, non sono sogget- Assessore regionale per il territorio A e l’ambiente CROCE te alla disciplina del presente Titolo le cose indicate al comma 1 che siano opera di autore viventeL o laZ cui esecuzione non risalga ad oltre cinquanta anni, se mobili, o ad oltre settanta anni, se immobili, non- ché le cose indicate al commaE Z 3, lettere a) ed e), che siano opera di NOTE autore vivente o la cui esecuzione non risalga ad oltre cinquanta anni.». I Avvertenza: «Art. 12 - VerificaD dell’interesse culturale. – 1. Le cose indicate Il testo delle note di seguito pubblicate è stato redatto ai sensi dell’art. 10, all’articolo 10, comma 1, cheL siano opera di autore non più vivente e commi 2 e 3, del testo unico approvato con decreto del Presidente della Repub- la cui esecuzione risalga ad oltre cinquanta anni, se mobili, o ad oltre blica 28 dicembre 1985, n. 1092, al solo fine di facilitare la lettura delle dispo- settanta anni, se immobili,A sono sottoposte alle disposizioni della sizioni di legge modificate o alle quali è operato il rinvio. Restano invariati il presente Parte fino a quando non sia stata effettuata la verifica di cui valore e l’efficacia degli atti legislativi trascritti, secondo le relative fonti. Le LE I modifiche sono evidenziate in corsivo. al comma 2. 2. I competenti organi del Ministero, d’ufficio o su richiesta for- Nota all’art. 4, comma 1, lettere a), b) e c): mulata daiA soggettiC cui le cose appartengono e corredata dai relativi Gli articoli 10, 12, 13 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. dati conoscitivi,I verificano la sussistenza dell’interesse artistico, sto- 42, recante “Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’ar- rico, archeologicoR o etnoantropologico nelle cose di cui al comma 1, ticolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137.” così rispettivamente sulla base di indirizzi di carattere generale stabiliti dal Ministero dispongono: medesimoC Eal fine di assicurare uniformità di valutazione. «Art. 10 - Beni culturali. – 1. Sono beni culturali le cose immobi- I3. Per i beni immobili dello Stato, la richiesta di cui al comma 2 li e mobili appartenenti allo Stato, alle regioni, agli altri enti pubbli- è corredata da elenchi dei beni e dalle relative schede descrittive. I ci territoriali, nonché ad ogni altro ente ed istituto pubblico e a per- criteriF Mper la predisposizione degli elenchi, le modalità di redazione sone giuridiche private senza fine di lucro, ivi compresi gli enti eccle- delle schede descrittive e di trasmissione di elenchi e schede sono sta- siastici civilmente riconosciuti, che presentano interesse artistico,Fbiliti con decreto del Ministero adottato di concerto con l’Agenzia del demanio e, per i beni immobili in uso all’amministrazione della dife- storico, archeologico o etnoantropologico. M 2. Sono inoltre beni culturali: U sa, anche con il concerto della competente direzione generale dei a) le raccolte di musei, pinacoteche, gallerie e altri luoghi espo- lavori e del demanio. Il Ministero fissa, con propri decreti, i criteri e sitivi dello Stato, delle regioni, degli altri enti pubblici territoriali, Ole modalità per la predisposizione e la presentazione delle richieste di nonché di ogni altro ente ed istituto pubblico; verifica, e della relativa documentazione conoscitiva, da parte degli O b) gli archivi e i singoli documenti dello Stato, delle regioni, degliC altri soggetti di cui al comma 1. altri enti pubblici territoriali, nonché di ogni altro ente ed istituto 4. Qualora nelle cose sottoposte a verifica non sia stato riscon- pubblico; T trato l’interesse di cui al comma 2, le cose medesime sono escluse c) le raccolte librarie delle biblioteche dello Stato, delleI regioni, dall’applicazione delle disposizioni del presente Titolo. degli altri enti pubblici territoriali, nonché di ogni altro ente eA istitu- 5. Nel caso di verifica con esito negativo su cose appartenenti al to pubblico, ad eccezione delle raccolte che assolvonoS alle funzioni demanio dello Stato, delle regioni e degli altri enti pubblici territoria- delle biblioteche indicate all’articolo 47, comma 2, del decretoL del li, la scheda contenente i relativi dati è trasmessa ai competenti uffi- Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616. ci affinché ne dispongano la sdemanializzazione qualora, secondo le 3. Sono altresì beni culturali, quando sia intervenutaL la dichiara- valutazioni dell’amministrazione interessata, non vi ostino altre zione prevista dall’articolo 13: R ragioni di pubblico interesse. 6. Le cose di cui al comma 4 e quelle di cui al comma 5 per le a) le cose immobili e mobili che presentanoA interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico particolarmenteE importan- quali si sia proceduto alla sdemanializzazione sono liberamente alie- te, appartenenti a soggetti diversi da quelli indicati al comma 1; nabili, ai fini del presente codice. b) gli archivi e i singoli documenti, appartenentiD P a privati, che 7. L’accertamento dell’interesse artistico, storico, archeologico o rivestono interesse storico particolarmente importante; etnoantropologico, effettuato in conformità agli indirizzi generali di c) le raccolte librarie, appartenenti a privati, di eccezionale inte- cui al comma 2, costituisce dichiarazione ai sensi dell’articolo 13 ed resse culturale; il relativo provvedimento è trascritto nei modi previsti dall’articolo d) le cose immobili e mobili, a chiunqueA A appartenenti, che rive- 15, comma 2. I beni restano definitivamente sottoposti alle disposi- stono un interesse, particolarmente importante a causa del loro rife- zioni del presente Titolo. T rimento con la storia politica, militare,D della letteratura, dell’arte, 8. Le schede descrittive degli immobili di proprietà dello Stato della scienza, della tecnica, dell’industria e della cultura in genere, oggetto di verifica con esito positivo, integrate con il provvedimento ovvero quali testimonianze dell’identitàT I e della storia delle istituzioni di cui al comma 7, confluiscono in un archivio informatico, conser- vato presso il Ministero e accessibile al Ministero e all’Agenzia del pubbliche, collettive o religiose; L e) le collezioni o serie Adi oggetti, a chiunque appartenenti, che demanio, per finalità di monitoraggio del patrimonio immobiliare e non siano ricomprese fra quelle indicate al comma 2 e che, per tradi- di programmazione degli interventi in funzione delle rispettive com- zione, fama e particolari caratteristicheA ambientali, ovvero per rile- petenze istituzionali. vanza artistica, storica, archeologica,R numismatica o etnoantropolo- 9. Le disposizioni del presente articolo si applicano alle cose di gica, rivestano come complesso un eccezionale interesse. cui al comma 1 anche qualora i soggetti cui esse appartengono muti- 4. Sono compreseT tra le Vcose indicate al comma 1 e al comma 3, no in qualunque modo la loro natura giuridica. lettera a): 10. Il procedimento di verifica si conclude entro centoventi gior- a) le cose che interessano la paleontologia, la preistoria e le pri- ni dal ricevimento della richiesta.». mitive civiltà; A N «Art. 13 - Dichiarazione dell’interesse culturale. – 1. La dichiara- b) le cose di interesse numismatico che, in rapporto all’epoca, zione accerta la sussistenza, nella cosa che ne forma oggetto, dell’in- alle tecniche e aiI materiali di produzione, nonché al contesto di rife- teresse richiesto dall’articolo 10, comma 3. O rimento, abbianoP carattere di rarità o di pregio; 2. La dichiarazione non è richiesta per i beni di cui all’articolo c) i manoscritti, gli autografi, i carteggi, gli incunaboli, nonché i 10, comma 2. Tali beni rimangono sottoposti a tutela anche qualora libri, le stampe e Nle incisioni, con relative matrici, aventi carattere di i soggetti cui essi appartengono mutino in qualunque modo la loro rarità e diO pregio; natura giuridica.».

C . Suppl. ord. n. 1 alla GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA (p. I) n. 29 del 17-7-2015 (n. 23) 13 S . LAVORI PREPARATORI Art. 1. Disegno di legge n. 602: Modifiche all’articolo 19 della leggeR regionale “Norme per favorire il recupero del patrimonio edilizio di base 12 luglio 2011, n. 12. dei centri storici”. E 1. Fino al termine di cui all’articoloU 253, comma 20 Iniziativa parlamentare: presentato dagli onorevoli Dipasquale, bis, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, il comma Coltraro, Di Giacinto, Malafarina, Oddo, Lo Giudice, Cappello, . N Cancelleri, La Rocca, Ciaccio, Ciancio, Ferreri, Foti, Mangiacavallo, 6 dell’articolo 19 della legge regionale 12 luglio 2011, n. Palmeri, Siragusa, Tancredi, Trizzino, Zafarana, Zito il 24 ottobre 12, è sostituito dai seguenti: G O 2013. Trasmesso alla Commissione “Ambiente e Territorio” (IV) il 15 “6. Per gli appalti di lavori, serviziI o forniture che non novembre 2013. abbiano carattere transfrontaliero, nel caso in cui il crite- Disegno di legge n. 641: rio di aggiudicazione sia quelloA delZ prezzo più basso, la “Tutela dei Centri storici urbani dei comuni siciliani. stazione appaltante può prevedere nel bando che si appli- Salvaguardia della pubblica sicurezza e incolumità e ripristino delle chi il criterio dell’esclusioneL automaticaA dalla gara delle condizioni di vivibilità”. offerte che presentano Luna percentuale di ribasso pari o Iniziativa parlamentare. Presentato dagli onorevoli Micciché, superiore alla soglia di anomaliaZ individuata al comma 6 Firetto, La Rocca Ruvolo, Anselmo, D’Agostino, Turano, Sorbello, bis. Ragusa, Dina il 22 novembre 2013. E Z Trasmesso alla Commissione “Ambiente e Territorio” (IV) il 4 6 bis. La soglia di anomaliaI è individuata dalla media dicembre 2013. aritmetica dei ribassiD percentuali di tutte le offerte Disegno di legge n. 711 - "Norme per la valorizzazione del patri- ammesse, con esclusione L del dieci per cento, arrotondato monio immobiliare dei centri storici" Iniziativa parlamentare. all’unità superiore, rispettivamente delle offerte di mag- Presentato dagli onorevoli D’Asero, Alongi, Cascio F., Fontana, Germanà, Vinciullo il 5 marzo 2014. Trasmesso alla Commissione gior ribasso e quelleA di minor ribasso, incrementata o ‘“Ambiente e Territorio” (IV) il 15 maggio 2014. decrementataLE percentualmenteI di un valore pari alla prima cifra, dopo la virgola, della somma dei ribassi offer- Disegno di legge n. 732: ti dai concorrentiC ammessi. L’incremento o il decremento “Disposizioni volte ad incentivare la razionalizzazione del patri- A monio edilizio esistente, la rigenerazione delle aree urbane degrada- è stabilitoI in base alla prima cifra, dopo la virgola, della te, nonché di tutela e valorizzazione dei centri storici. Modifiche alla somma dei ribassiR offerti dai concorrenti ammessi, rispet- legge regionale 23 marzo 2010, n. 6”. tivamente se pari o dispari. Nel caso in cui il valore così C E Iniziativa parlamentare. Presentato dall’onorevole Barbagallo il determinatoI risulti inferiore all’offerta di minor ribasso 3 aprile 2014. Trasmesso alla Commissione “Ambiente e Territorio” ammessa, la gara è aggiudicata a quest’ultima. Per la (IV) il 10 aprile 2014. determinazioneF M della media, in caso di presentazione di Disegni di legge nn. 602, 641, 732 abbinati dalla Commissione nella Fofferte aventi identico ribasso, queste ultime sono compu- seduta n. 122 del 3 giugno 2014. tate una sola volta. La facoltà di esclusione automatica nonM è comunque esercitabile quando il numero delle offer- Disegni di legge nn. 602, 641, 711, 732 abbinati dalla CommissioneU nella seduta n. 127 del 17 giugno 2014. te ammesse è inferiore a 10; in tal caso si applica l’artico- O Esaminato dalla Commissione nelle sedute n. 119 del 6 maggio lo 86, comma 3, del decreto legislativo n. 163/2006. 2014, n. 122 del 3 giugno 2014, n. 132 dell’8 luglio 2014, n. 142O del 24 6 ter. Le imprese che effettuano un ribasso superiore C settembre 2014, n. 145 dell’1 ottobre 2014, n. 147 del 7 ottobre 2014, al 25 per cento producono, nell’offerta, le relative analisi n. 150 del 14 ottobre 2014. T giustificative che sono valutate dalla Commissione di gara Esitato per l’Aula nella seduta n. 150 del 14 ottobre 2014. I nel caso risultino aggiudicatarie in sede di verifica di con- Rinviato in Commissione in data 22 ottobre 2014 a seguitoA di richiesta della Commissione. S gruità dell’offerta. Esaminato dalla Commissione nelle sedute n. 152 del 28L ottobre 6 quater. Con decreto dell’Assessore regionale per le 2014, n. 160 del 19 novembre 2014, n. 162 del 26 novembre 2014, n. infrastrutture e la mobilità sono individuate le modalità di 176 del 21 gennaio 2015. L verifica per la congruità dell’offerta e le eventuali ulteriori Riesitato per l’Aula nella seduta n. 176 del 21 gennaioR 2015. Discusso dall’Assemblea nelle sedute n. 222 del 26 febbraio 2015, disposizioni per la valutazione della corrispondenza fra le A previsioni formulate in sede di verifica di congruità del- n. 223 del 3 marzo 2015, n. 225 del 10 marzo 2015.E Rinviato in Commissione nella seduta n. 225 del 10 marzo 2015. l’offerta e l’esecuzione delle opere.”. Esaminato dalla Commissione nelle seduteD Pn. 183 del 17 feb- braio 2015, n. 189 del 3 marzo 2015, n. 193 del 17 marzo 2015, n. 196 Art. 2. del 24 marzo 2015, n. 197 del 25 marzo 2015, n. 201 dell’1 aprile 2015, n. 203 del 7 aprile 2015. Entrata in vigore A A Riesitato per l’Aula nella seduta n. 203 del 7 aprile 2015. 1. La presente legge sarà pubblicata nella Gazzetta Relatore: Girolamo Fazio. Discusso dall’Assemblea nelle Tsedute n. 248 del 30 giugno 2015, Ufficiale della Regione siciliana ed entrerà in vigore il gior- D no successivo a quello della sua pubblicazione n. 249 dell’1 luglio 2015 e n. 251 del 7 luglioI 2015. Approvato dall’Assemblea nellaT seduta n. 251 del 7 luglio 2015. 2. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione. (2015.29.1807)048 L A Palermo, 10 luglio 2015. R A CROCETTA LEGGE 10 luglio 2015, n. 14. Modifiche all’articoloT V19 della legge regionale 12 luglio Assessore regionale per le infrastrutture 2011, n. 12. e la mobilità PIZZO N AREGIONE SICILIANA L’ASSEMBLEAI REGIONALE HA APPROVATO NOTE O ILP PRESIDENTE DELLA REGIONE Avvertenza: PROMULGA Il testo delle note di seguito pubblicate è stato redatto ai sensi dell’art. 10, N commi 2 e 3, del testo unico approvato con decreto del Presidente della Repub- la seguenteO legge: blica 28 dicembre 1985, n. 1092, al solo fine di facilitare la lettura delle dispo-

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