RASSEGNA STAMPA del 09/08/2010 Sommario Rassegna Stampa dal 06-08-2010 al 09-08-2010

Agrigento Notizie: Incendio in viale Dune Danneggiato il "Nord Africa" ...... 1 Agrigento Notizie: SMALTIMENTO RELITTI ...... 2 Agrigento Notizie: Incendio al Comune, grossi danni alla sala Giunta ...... 3 Agrigento Notizie: TERREMOTO DEL 1968...... 4 Giornale di Sicilia.it: In Sicilia l'inverno più piovoso d'Italia...... 5 : alberto puliafito presenta il libro protezione civile spa...... 6 La Nuova Sardegna: orosei, persi 500 ettari di pini e antichi ginepri ...... 7 La Nuova Sardegna: punta saline, fuoco nel villaggio vacanze - guido piga...... 8 La Nuova Sardegna: rogo a olbia, paura tra i turisti ...... 9 La Nuova Sardegna: va a fuoco la cucina in una villa, colf russa leggermente ustionata...... 10 La Nuova Sardegna: golfo aranci, mezzo antincendio per la monte ruju...... 11 La Nuova Sardegna: banari, via libera al piano di protezione civile...... 12 La Nuova Sardegna: a rischio la vendemmia 2010 ...... 13 La Nuova Sardegna: l'hanno salvata sfidando il fuoco - luciano pirroni...... 14 La Nuova Sardegna: campagne più sicure con il nuovo mezzo antincendio ...... 15 La Nuova Sardegna: arbus. un turista piemontese, pietro cantino, 54 anni, di brunino (to), ha rischiato di ...... 16 La Nuova Sardegna: tutti pazzi per il liga sulla spianata di fenosu oltre il muro dei ventimila - roberto petretto ...... 17 La Nuova Sardegna: fumo e paura, in fuga da mosca -...... 18 La Nuova Sardegna: santa teresa, agosto di cultura in scena la musica etnica...... 19 La Nuova Sardegna: nuovo attentato incendiario manda in cenere un fienile - elia sanna...... 20 La Nuova Sardegna: india, fango assassino paura per i turisti italiani...... 21 La Nuova Sardegna: fuoco nell'oratorio della chiesa: danni a santa maria bambina...... 22 : Incendio al Municipio ma è stato un corto circuito 37...... 23 La Sicilia: Lavori urgenti alla foce del fiume 35...... 24 La Sicilia: Vasto incendio in fumo cento ettari di terreno 43 ...... 25 La Sicilia: Divampa incendio in un'area sciarosa 33 ...... 26 Sicilianews24: L'Aquila e il presidio della memoria...... 27 Sicilianews24: Berlusconi incontra G.Letta, Cicchitto e Bertolaso...... 33 L'Unione Sarda (Nazionale): Allarme incendio ...... 38 L'Unione Sarda (Nazionale): Incendio sul litorale, chiuso l'aeroporto ...... 39 L'Unione Sarda (Nazionale): Primi indagati Enel per i roghi di luglio a Porto Pozzo e Olbia ...... 40 L'Unione Sarda (Nazionale): L'antincendio fa litigare il Consiglio ...... 41 L'Unione Sarda (Nazionale): Spenti i roghi resta la paura...... 42 L'Unione Sarda (Nazionale): Domato un incendio a Niu Crobu ...... 43 L'Unione Sarda (Nazionale): Incendio, distrutto un querceto ...... 44 L'Unione Sarda (Nazionale): Fiamme a Mara Sinnai e Burcei ...... 45 L'Unione Sarda (Nazionale): Allarme in mare: scomparso nel nulla un turista ...... 46 L'Unione Sarda (Nazionale): Coltre di fumo soffoca Mosca ...... 47 L'Unione Sarda (Nazionale): Rogo, il padre del fabbro: tragica fatalità...... 48 L'Unione Sarda (Nazionale): Terrazzino in fiamme, paura in via Schiavazzi ...... 49 L'Unione Sarda (Nazionale): Turisti dirottati a Olbia e Arbatax ...... 50 L'Unione Sarda (Nazionale): Mosca protegge i siti atomici ...... 51 L'Unione Sarda (Nazionale): Un'altra giornata d'angoscia ...... 52 L'Unione Sarda (Nazionale): Turista torinese rischia di annegare ...... 53 L'Unione Sarda (Nazionale): A fuoco un fienile: clima di paura per l'ennesimo rogo...... 54 L'Unione Sarda (Nazionale): La frazione di Concas circondata dal fuoco ...... 55 L'Unione Sarda (Nazionale): Fiamme contro la chiesa di trincea...... 56 L'Unione Sarda (Nazionale): La Clodia parte ma si ferma ad Arbatax...... 57 L'Unione Sarda (Nazionale): «Dopo l'incendio del 2009 al monte Arci la Regione è sparita» ...... 58 L'Unione Sarda (Nazionale): Incendio vicino alla strada statale ...... 59 Data: 06-08-2010 Agrigento Notizie Incendio in viale Dune Danneggiato il "Nord Africa"

Cronaca | Agrigento | 6 Ago 2010 | 09:28 Incendio in viale Dune Danneggiato il "Nord Africa"

Principio di incendio nella notte all'esterno del chiosco "Nord Africa", lungo il viale Dune. Per cause ancora in fase di accertamento, intorno alle tre e mezza, un piccolo focolare ha danneggiato alcune tavole esterne della struttura del locale. Il celere intervento dei vigili del fuoco ha consentito alla struttura di non subire danni. Indagano i carabinieri.

Argomento: ISOLE Pag. 1 Data: 06-08-2010 Agrigento Notizie SMALTIMENTO RELITTI

Cronaca | Agrigento | 6 Ago 2010 | 16:58

La Protezione civile dovrà risarcire la Seap di Agrigento

La Protezione civile dovrà ripagare la Seap di Agrigento. E' quanto ha stabilito di recente il Tar del Lazio accogliendo la domanda di risarcimento del danno proposta dalla società rappresentata e difesa dall'avvocato Francesco Buscaglia, a seguito della revoca dell'aggiudicazione dell'appalto di rimozione e smaltimento dei relitti utilizzati dai clandestini che approdano sull'isola di Lampedusa. Formalmente aggiudicato alla Seap Srl nel luglio del 2007 dietro regolare e legittima gara ad evidenza pubblica, l'appalto in questione veniva poi revocato dal capo della protezione civile, Guido Bertolaso in forza di un apposito provvedimento già in precedenza ritenuto illegittimo ed annullato dal Tar del Lazio con apposita sentenza. L'annullamento dell'aggiudicazione in favore della Seap Srl ha, di fatto, causato la contaminazione dell'area di stoccaggio dove sono ricoverate le ben oltre 400 imbarcazioni in attesa di essere bonificate e smaltite in impianti autorizzati fuori dall'isola di Lampedusa. Fino al mese di luglio del 2007, il servizio veniva regolarmente disimpegnato dalla Seap Srl in forza di gara pubblica aggiudicata nell'aprile del 2005. La situazione di stallo venutasi a creare successivamente presso la predetta area, peraltro non autorizzata, ha causato dal 2007 ad oggi, ingenti danni di tipo ambientale attraverso lo sversamento degli oli minerali e degli acidi contenuti negli accumulatori al piombo. Oggi, con la sentenza recentemente pubblicata, il Tar del Lazio, accogliendo le tesi difensive dell'avvocato Buscaglia, ha riconosciuto alla Seap Srl il diritto ad essere risarcita dei danni derivanti dalla revoca contestando alla protezione civile un atteggiamento negligente fonte di danno ingiusto. Soddisfatto l'amministratore della Seap Srl, Sergio Vella che ha così commentato: "la sentenza del Tar del Lazio ripaga me ed i miei collaboratori per gli sforzi quotidiani profusi nella crescita dimensionale dell'azienda che ho l'onore di rappresentare". Prosegue l'amministratore delegato auspicando che: "La sentenza possa fare da monito e costituire un esempio a beneficio dell'imprenditoria agrigentina sempre più vessata da condotte negligenti e ingiustamente dannose, cosi come le ha definite il Tar del Lazio, e da pesantissimi ritardi nei pagamenti dei corrispettivi divenuti oramai intollerabili".

Argomento: ISOLE Pag. 2 Data: 07-08-2010 Agrigento Notizie Incendio al Comune, grossi danni alla sala Giunta

Cronaca | Grotte | 7 Ago 2010 | 08:56

Sarebbe un corto circuito all'impianto elettrico la causa dell'incendio scoppiato all'interno della sala riunioni della Giunta comunale di Grotte. Le fiamme hanno distrutto armadi, sedie, scrivanie e computer. L'allarme è stato dato da alcuni fedeli della chiesa evangelica pentecostale i quali, appena si sono accorti del fumo che fuoriusciva dalla finestra della sala hanno chiamato i soccorsi. Il fuoco è stato spento da volontari e dai carabinieri.

Argomento: ISOLE Pag. 3 Data: 08-08-2010 Agrigento Notizie TERREMOTO DEL 1968

Cronaca | Santa Margherita di Belice | 8 Ago 2010 | 19:52

Le operazioni di soccorso in perenne memoria

E' stata inaugurata a Santa Margherita Belice, presso il Museo della memoria, la mostra documentaria permanente: "Le operazioni di soccorso della 13esima legione della Guardia di finanza nella valle del Belìce durante gli eventi sismici del 1968". Ha presenziato all'inaugurazione della mostra il comandante regionale Sicilia della Guardia di finanza, Domenico Achille. All'alto ufficiale del corpo della Guardia di finanza sono state consegnate due targhe di riconoscimento in momenti diversi, una durante la cerimonia inaugurale, di ringraziamento ad imperitura memoria dedicata ai militari che parteciparono alle operazioni di soccorso nel sisma del 1968, l'altra personale, durante la cerimonia della settima edizione del premio letterario "Giuseppe Tomasi di Lampedusa", per aver contribuito ad arricchire la cultura formativa permanente nel Museo della memoria. Alla cerimonia erano presenti anche il noto attore Giuliano Gemma, testimonial della settima edizione del "Tomasi di Lampedusa", il comandante provinciale della Guardia di finanza di Agrigento Vincenzo Raffo nonché altre autorità civili e militari.

Argomento: ISOLE Pag. 4 Data: 07-08-2010 Giornale di Sicilia.it In Sicilia l'inverno più piovoso d'Italia

07/08/2010 -

Crolla il mito dell'Isola "dove splende sempre il sole". Secondo l'Istat nei primi tre mesi del 2010 le precipitazioni nella Regione sono state quasi il doppio della Lombardia e del Trentino

PALERMO. Addio cliché Sicilia terra di siccità, dove splende sempre il sole, i rubinetti sono a secco perché non piove mai e c'é sempre chi è pronto a invocare soldi pubblici per fare fronte alla calamità naturale. L'isola, secondo l'Istat, è tra le regioni più piovose d'Italia. Lo è sicuramente durante la stagione invernale. L'Istituto di statistica ha rilevato nei primi tre mesi del 2010 un livello di precipitazioni pari a 373,4 millimetri, quasi il doppio della Lombardia (194,4 mm) e due volte il dato del Trentino (125,2 mm). Nell'isola il livello di precipitazioni va ben al di là della media nazionale, pari a 248,7 mm. Dai rilevamenti mensili, effettuati dall'Istat in collaborazione con il Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura (Cra-Cma), emerge che a gennaio in Sicilia sono caduti 157 mm di pioggia, dato che assegna all'isola il primato di regione più bagnata del Paese. A febbraio ha piovuto di più in Calabria (143,3 mm), a marzo lo scettro torna alla Sicilia, 104,7 mm di acqua piovana. In media, nella stagione invernale le piogge più abbondanti sono state al Centro con 285,9 mm, poi al Sud con 279,2 mm, infine al Nord con 199,2 mm. Al Nord piove di più in primavera, soprattutto in Piemonte, dove a maggio e giugno l'Istat ha registrato 140 e 108,3 mm di di precipitazioni. La Sicilia detiene il primato anche per temperature medie di stagione: 11,2 gradi a gennaio e 22,5 gradi a giugno.

Argomento: ISOLE Pag. 5 Data: Estratto da pagina: 07-08-2010 La Nuova Sardegna 27 alberto puliafito presenta il libro protezione civile spa

- Sassari Alberto Puliafito presenta il libro «Protezione civile Spa» ALGHERO. Il libro inchiesta del giornalista Alberto Puliafito «Protezione Civile Spa» sarà presentato stasera, con inizio alle 21, nel giardino della facoltà di Architettura nel Lungomare Barcellona. L'iniziativa è della libreria Labirinto ed è inserita negli appuntamenti estivi, l'ultimo nei giorni scorsi con il magistrato Armando Spataro. Il libro è la ricostruzione dell'esperienza di un anno di osservazione del «caso Abruzzo», sulle zone colpite dal terremmoto del 6 aprile 2009, sulla gente, la vita nelle tende e le enormi difficoltà per un ritorno alla normalità. Il giornalista descrive nel suo libro un meccanismo di fili rossi, di amicizie e interessi emersi nei mesi che seguirno la sera del terremoto. All'incontro parteciperà anche Fabio Bacchini, docente della facoltà di Architettura.

Argomento: ISOLE Pag. 6 Data: Estratto da pagina: 07-08-2010 La Nuova Sardegna 2 orosei, persi 500 ettari di pini e antichi ginepri

Primi bilanci. Ieri mattina, dopo 24 ore, i forestali hanno chiuso le operazioni di bonifica

OROSEI. L'ultimo lembo della pineta di S'abba druche ha finito di bruciare ieri mattina. Ora lo splendido litorale di scogliere basaltiche che da Matta 'e Turcu arriva sino a Fuile 'e mare è incorniciato da un paesaggio spettrale fatto di scheletri anneriti degli antichi ginepri, pini e cespugli di cisto e lentischio. Il devastante incendio partito avantieri pomeriggio tra Orosei e Cala Liberotto è stato definitivamente domato solo ieri sera dopo più di 24 ore di bonifica e di lotta ininterrotta eseguita dagli operai forestali e dai ranger del Corpo Forestale. Solo nei prossimi giorni si conoscerà il rapporto ufficiale che indica l'ammontare dei danni. La stima fatta fino a questo momento indica 500 ettari di terreno andati in cenere. Molta è macchia mediterranea ma a finire in carbone sono stati anche tratti di vegetazione di altissimo pregio. Gravi danni anche per anche alcune aziende zootecniche attraversate dal fuoco. «Grazie all'aiuto di amici e volontari sono riuscito a salvare il gregge - racconta Francesco Fronteddu - ma i 40 ettari che avevo seminato a pascolo ora sono solo una distesa di cenere». Il lavoro dei Canadair e degli elicotteri ha salvato le numerose abitazioni lambite dalle fiamme così come il parco acquatico (non in funzione) di Matta 'e Turcu. Ma tutto intorno adesso è solo un desolante e deprimente scenario di distruzione. Sul fronte delle indagini nessun dubbio sulle cause dell'incendio: il fuoco è partito da una scintilla scappata ad un giovane fabbro intento a saldare la grata di una finestra. E' stato lui stesso a dichiararlo quando ha lanciato l'allarme. Ma i tempi tecnici necessari per mandare a regime la macchina dei soccorsi e l'impetuoso maestrale hanno fatto in modo che l'incendio colposo partito avantieri pomeriggio in località Orgoi causasse il rogo più esteso che Orosei ricordi. Le indagini dei ranger comunque continuano: si cerca una vettura grigia dalla quale avantieri verso le 20 in località Santa Maria, a un paio di chilometri dall'incendio e in favore di vento, qualcuno ha gettato un innesco acceso tra l'erba secca della cunetta con la chiara criminosa intenzione di allargare il fronte delle fiamme. Fortunatamente sono stati visti da un passante che ha dato l'allarme consentendo ad uno dei tre Canadair di intervenire prontamente e con tre lanci d'acqua scongiurare che un nuovo fronte di fuoco divorasse altre centinaia di ettari di terreno e decine di case abitate.

Argomento: ISOLE Pag. 7 Data: Estratto da pagina: 07-08-2010 La Nuova Sardegna 2 punta saline, fuoco nel villaggio vacanze - guido piga

- Fatto del giorno Punta Saline, fuoco nel villaggio vacanze Olbia: distrutti 10 ettari, le fiamme raggiungono una casa. Chiuso l'aeroporto È partito dallo stesso punto in cui altre volte i malviventi hanno tentato di distruggere il delicato equilibrio dell'area compresa tra uno stagno e il mare GUIDO PIGA OLBIA. «Almeno non ha visto tutto questo» fa il figlio del custode di Punta Saline. Suo padre è morto dieci giorni fa, e una parte di quello che aveva costruito - due campi da calcetto in erba -, e poi un fuoristrada, una roulotte, la parte esterna della loro casa, è andato in fumo. «L'incendio è partito dalla strada, dalla stesso punto di tutte le altre volte» dicono alcuni di quelli che passano le vacanze nel villaggio a sud di Olbia, e che conoscevano da una vita il loro custode, il “signor Maludrottu”, «una così brava persona». Gli investigatori della forestale individuano il punto di innesco, sulla strada che porta a Punta Saline, ma non trovano fino a tarda sera l'esca, anche se l'origine delle fiamme - che si sono sprigionate prima delle 16 e sono state domate un'ora dopo - è quasi certamente dolosa. Stesso copione, stesse scene di terrore vissute decine di volte in questa parte di Gallura presa di mira dagli incendiari a più riprese. Ieri la giornata prometteva bene, del resto. Forte vento di maestrale, a raffiche. Chi ha innescato il fuoco, aveva un grosso aiuto. Le fiamme minacciano subito alcune villette, e costringono decine di bagnanti a restare in spiaggia, senza nessuna possibilità di scappare. C'è una sola strada d'accesso a Punta Saline, e l'unica via di fuga, in linea teorica, sarebbe dal mare. Scatta il piano di emergenza. La capitaneria viene messa in stato d'allerta proprio per prepararsi ad evacuare con le motovedette quelli che stanno in spiaggia. Non sarà poi necessario. Un po' perché il vento diminuisce di intensità, molto perché il lavoro a terra è efficace. Intervengono i vigili del fuoco, la forestale, la protezione civile di Olbia e della Provincia, i vigili urbani e le forze di polizia. C'è poco da fare per la famiglia Maludrottu. I campi da calcetto, tra i primi a essere costruiti in città una ventina d'anni fa, vengono ridotti in cenere. E così un fuoristrada, una roulotte, gli incannucciati all'esterno della loro casa. «E il cane?» chiedono i villeggianti. «E' scappato quando ha visto il fumo, è salvo» dice il figlio dell'ex custode. Il fuoco si insinua tra la vegetazione, brucia una decina di ettari, le lingue vengono fermate solo dallo stagno. Molte ville vengono lambite, è alta la preoccupazione per un cantiere nautico. Se il fuoco dovesse raggiungerlo, sarebbero guai seri: le resine sono un moltiplicatore del fuoco. Una mezzora dopo lo scoppio dell'incendio, si alza in volo un canadair. I piloti vedevano benissimo l'alta colonna di fumo, nera, dall'aeroporto di Olbia, chiuso per quasi un'ora (alcuni voli in arrivo hanno accusato dei ritardi; un altro, proveniente da Bergamo, è stato dirottato ad Alghero). Ma, solita storia, non potevano muoversi prima di avere l'autorizzazione da Roma. Una volta ottenuto il via libera, l'azione del canadair è spettacolare, almeno per i turisti che filmano le scene. «Sono dei draghi quelli lì» dice uno parlando dei piloti. Ma soprattutto è utilissima per rompere il fronte del fuoco, per rallentarne la corsa verso la spiaggia. «Non sappiamo cosa fare, siamo circondati e non possiamo scappare» dicono alcuni bagnanti agli amici, via telefonino. Poco dopo le cinque della sera il fuoco è domato, la paura passa, resta da fare solo l'opera di bonifica. Non è un bel segnale per la Gallura: con il maestrale, c'è poco da stare sereni.

Argomento: ISOLE Pag. 8 Data: Estratto da pagina: 07-08-2010 La Nuova Sardegna 1 rogo a olbia, paura tra i turisti

- Prima Pagina

Fiamme a Punta Saline, sfiorato il villaggio vacanze OLBIA. Un incendio doloso alimentato dal forte maestrale che da giorni soffia sulla Gallura ha scatenato il panico dalle 14 a sud di Olbia, in un villaggio turistico a Punta Saline. Le fiamme hanno lambito la casa del custode, distrutto alcune auto e due campetti da calcio prima di essere domate. Sono intervenuti un Canadair e squadre del corpo forestale, dei vigili del fuoco e della protezione civile. La pista dell'aeroporto di Olbia è stata chiusa per oltre un'ora a causa del fumo provocato dall'incendio. PIGA a pagina 2

Argomento: ISOLE Pag. 9 Data: Estratto da pagina: 07-08-2010 La Nuova Sardegna 21 va a fuoco la cucina in una villa, colf russa leggermente ustionata

Incidente domestico nelle campagne di San Camillo

SASSARI. Banale incidente domestico rischia di provocare un dramma nelle campagne di San Camillo. Ieri la cucina di una villa ha preso fuoco e una colf russa è finita in ospedale con leggere ustioni alle mani e alle braccia. È successo poco dopo le 11 in una delle ville che costeggiano le campagne tra Sassari e Sorso. Galyna Vorobyova, 45 anni, una badante di origine russa, stava preparando il pranzo quando un pensile si è staccato dal muro ed è caduto sulla cucina, che ha preso fuoco. Le fiamme sono divampate e la donna, nonostante lo spavento e le bruciature agli arti superiori, è ugualmente riuscita a richiamare l'attenzione dei vicini di casa. Dalle campagne di San Camillo sono partite numerose telefonate alla centrale operativa dei vigili del fuoco, al 118 e alla questura. I soccorsi sono stati tempestivi ed efficaci. Sul luogo dell'incendio sono arrivate dopo pochi minuti due squadre dei vigili del fuoco che hanno provveduto a spegnere le fiamme. L'incendio ha letteralmente distrutto la cucina, ma grazie alla professionalità degli operatori non si è propagato all'esterno e alle altre stanze della casa. I danni provocati dalle fiamme non sono stati ancora quantificati, ma sono comunque ingenti. La donna ferita è stata soccorsa da una équipe del 118 che l'ha trasportata a bordo di un'ambulanza al pronto soccorso dell'ospedale civile «Santissima Annunziata». Le condizioni di Galyna Vorobyova non sono preoccupanti, anche se ieri i medici hanno preferito trattenere la donna qualche ora in osservazione per le ustioni di primo e secondo grado. Nella villa dove si è verificato l'incendio sono intervenuti, per tutti gli accertamenti del caso, anche gli agenti della sezione Volanti della questura.

Argomento: ISOLE Pag. 10 Data: Estratto da pagina: 07-08-2010 La Nuova Sardegna 3 golfo aranci, mezzo antincendio per la monte ruju

- Gallura

Golfo Aranci, mezzo antincendio per la Monte Ruju Si rafforza la macchina dei soccorsi dell'associazione di protezione civile Monte Ruju di Golfo Aranci che ora può disporre di un nuovo mezzo nella lotta contro gli incendi e per fronteggiare le alluvioni. Il mezzo è stato acquistato con un contributo della precedente amministrazione provinciale.

Argomento: ISOLE Pag. 11 Data: Estratto da pagina: 08-08-2010 La Nuova Sardegna 32 banari, via libera al piano di protezione civile

- Sassari

BANARI. Il Consiglio Comunale ha adottato il piano comunale di protezione civile, teso a definire e indicare il rischio di incendio da interfaccia, ossia, nelle aree di contatto tra la campagna e abitato. È emerso che il centro abitato di Banari è circondanto da zone di bosco (macchia mediterranea e conifere) che contribuisce a determinare l'intensità e la velocità dei fronti di fiamma. Inoltre le pendenze accentuate in corrispondenza di “Pal'e Idda” e “Monte maiore” favoriscono la propagazione dell'incendio. Tutte queste caratteristiche, unite alla scarsità di invasi (se si eccettua il lago Bidighinzu) fanno si che la Regione, attraverso il Piano Aib (antincendi boschivi) classifichi Banari ad un livello medio di rischio. Il piano adottato dal Consiglio Comunale ora dovrà essere inviato alla Regione e alla Prefettura e solo in seguito potrà essere adottato in via definitiva. (m.p.)

Argomento: ISOLE Pag. 12 Data: Estratto da pagina: 08-08-2010 La Nuova Sardegna 7 a rischio la vendemmia 2010

- Oristano

Le viti attaccate dal mal bianco e dalla peronospora di Piero Marongiu BORORE. Vendemmia 2010 a rischio nel Marghine e i viticoltori chiedono l'aiuto della Regione per recuperare le perdite prodotte da oidio e peronospora, che rischiano di compromettere irreversibilmente la produzione vinicola. L'oidio, noto anche con il nome di mal bianco, per i viticoltori rappresenta una delle peggiori minacce perché, oltre a danneggiare la vite creando le premesse per infestazioni di altri tipi di agenti patogeni, conferisce sapori sgradevoli al vino e quando si presenta è già troppo tardi per intervenire. Se l'oidio è nefasto per la vite, la peronospora non è da meno. L'agente responsabile della malattia penetra nella foglia attraverso gli stomi compromettendo compromettere la pianta e i grappoli. Le condizioni climatiche avverse, quest'anno, hanno incrementato e favorito lo sviluppo di queste due patologie, fino a mettere a serio rischio la produzione di intere zone della provincia, accanendosi maggiormente nel Marghine e Planargia e nell'agro di Borore. L'amministrazione comunale, attraverso l'assessorato all'Agricoltura, nei giorni scorsi ha formalizzato la richiesta per il riconoscimento dello stato di calamità naturale e richiesto alla Regione e agli enti competenti, gli indennizzi previsti in questi casi. «In considerazione della gravità dei danni subiti dai viticoltori - dice il sindaco Tore Ghisu - abbiamo fatto richiesta del riconoscimento dello stato di calamità naturale, necessario per poter usufruire degli indennizzi ai viticoltori». Molti dei produttori dicono, sconfortati: «La vendemmia è già stata fatta dall'oidio e dalla peronospora. Mesi di sacrifici e di lavoro per raccogliere solo grappoli rinsecchiti».

Argomento: ISOLE Pag. 13 Data: Estratto da pagina: 08-08-2010 La Nuova Sardegna 2 l'hanno salvata sfidando il fuoco - luciano pirroni

Incendio in una abitazione L'hanno salvata sfidando il fuoco La donna ha riportato lievi ustioni e molto spavento LUCIANO PIRRONI USSANA. Un carabiniere ha portato in salvo una donna sfidando la barriera di fiamme e fuoco. L'incendio è divampato all'interno di un'abitazione in via Porrino nel centro storico di Ussana. R.M., di 51 anni, R. M., casalinga, aveva acceso il fuoco su un fornello a gas sistemato in una veranda e si era poi allontanata tornando all'interno del caseggiato. Poi una scintilla ha scatenato l'incendio che ha avvolto in breve tempo il sottotetto e saturato l'aria di fumo. La donna è stata trasportata immediatamente all'ospedale Brotzu dove le sono state riscontrate alcune ustioni di lieve entità. L'allarme nella strada del centro campidanese è scattato verso le 13.30 quando una colonna di fumo usciva dalla finestra della villetta. Sul posto sono arrivati sia i vigili del fuoco, che i carabinieri di Dolianova e Monastir con un equipaggio del nucleo radiomobile. Il fumo che invadeva lo stabile ha reso difficili le operazioni di spegnimento. Le fiamme hanno rischiato di propagarsi alle abitazioni vicine. I militari hanno provveduto a scollegare subito l'alimentazione del fornello e allontanare la bombola a gas dalle fiamme. Mentre alcuni familiari della donna, intervenuti per tentare di circoscrivere il rogo, sono rimasti intossicati dal fumo e allontanati dalle forze dell'ordine. Per permettere le operazioni dei pompieri la polizia municipale ha chiuso al traffico la via Porrino ed alcune strade del centro.

Argomento: ISOLE Pag. 14 Data: Estratto da pagina: 08-08-2010 La Nuova Sardegna 6 campagne più sicure con il nuovo mezzo antincendio

- Gallura

Oschiri, il Land Rover è stato assegnato dal sindaco Piero Sircana alla compagnia dei barracelli OSCHIRI. Un fiammante fuoristrada Land Rover D 110, fornito di modulo per l'estinzione degli incendi, è stato fornito dal servizio di protezione civile dell'assessorato regionale Difesa e Ambiente al Comune. Il mezzo è stato assegnato dal sindaco Piero Sircana alla compagnia barracellare, rappresentata durante la cerimonia dal capitano Salvatore Bua. I barracelli utilizzeranno questo mezzo nuovo mezzo nell'attività di prevenzione e spegnimento degli incendi all'interno del territorio comunale, col coordinamento del corpo forestale di vigilanza ambientale. Il primo cittadino, Piero Sircana, durante la consegna ufficiale, ha espresso parole di grande soddisfazione e ringraziamento, per l'attenzione nei confronti della salvaguardia del territorio locale, includendo pure la preziosa opera di salvaguardia svolta dal corpo forestale regionale. Il mezzo all'avanguardia consentirà di pattugliare con più attenzione il territorio e darà la possibilità ai barracelli di rispondere con più prontezza ed efficacia davanti al pericolo degli incendi che in estate fanno paura anche in questo territorio. (g.cas)

Argomento: ISOLE Pag. 15 Data: Estratto da pagina: 08-08-2010 La Nuova Sardegna 4 arbus. un turista piemontese, pietro cantino, 54 anni, di brunino (to), ha rischiato di ...

- Cagliari ARBUS. Un turista piemontese, Pietro Cantino, 54 anni, di Brunino (To), ha rischiato di ... ARBUS. Un turista piemontese, Pietro Cantino, 54 anni, di Brunino (To), ha rischiato di morire in mare ieri pomeriggio a Gutturu Flumini, nella marina di Arbus. Lo ha salvato il bagnino della Protezione civile Nicola Onnis, che lo ha raggiunto quando stava per scomparire tra i flutti e lo ha riportato a riva, praticandogli poi la respirazione artificiale. (l.on) VILLASIMIUS. Si conclude oggi a Villasimius la decima edizione della “settimana estiva” organizzata dalla sezione di Cagliari dell'Elsa, il network studentesco di giovani giuristi più grande al mondo con 250 sedi in tutta Europa. L'iniziativa ha lo scopo di agevolare la mobilità studentesca all'insegna dello scambio culturale e della vita associazionistica senza scopo di lucro. Al simposio hanno partecipato circa 200 studenti provenienti da diverse nazioni.

Argomento: ISOLE Pag. 16 Data: Estratto da pagina: 08-08-2010 La Nuova Sardegna 37 tutti pazzi per il liga sulla spianata di fenosu oltre il muro dei ventimila - roberto petretto

- Inserto Estate Tutti pazzi per il Liga Sulla spianata di Fenosu oltre il muro dei ventimila Il popolo dei fan sin dal mattino di fronte ai cancelli, poi la corsa pazza tra la polvere per i primi posti ROBERTO PETRETTO ORISTANO. Il muro dei ventimila è stato sfondato e di parecchio. Dopo il primo assalto di mezzogiorno e la pausa pomeridiana, il pubblico, dalle 18 in poi, ha cominciato ad arrivare senza sosta all'aeroporto di Fenosu. Il concerto di Luciano Ligabue, momento clou dell'Ichnusa Livefest, si è ritagliato (ma già lo si sapeva) il titolo di evento clou dell'estate musicale sarda. Si puntava a ventimila spettatori, ma il limite è stato abbondantemente superato. Una grande festa, una sorta di Woodstock sarda, un pomeriggio di musica che ha toccato i generi più diversi, dalle launeddas di Luigi Lai, al reggae dei Trein to roots. Un evento per la Sardegna, una data da ricordare per Oristano che mai aveva ospitato un concerto di questa portata. Gli organizzatori hanno vissuto con apprensione questa giornata, monitorando continuamente la situazione nei vari parcheggi in città e nella periferia, assicurandosi che non ci fossero problemi. Tranne qualche piccolo intoppo, qualche protesta per disservizi inevitabili in una manifestazione che richiama tanta gente in un'area non destinata a spettacoli, tutto è andato bene. Nella spianata dell'aeroporto di Fenosu il pubblico è arrivato dal mattino presto. Qualcuno anche prima: «Abbiamo trascorso la notte qui - dice una ragazza del Sassarese, poco più che ventenne, che insieme a degli amici è riuscita a conquistare le prime file davanti ai cancelli. A mezzogiorno il caldo si fa sentire, picchia forte sulla striscia d'asfalto che costeggia l'aeroporto dove sono in fila gli irriducibili, i fan più votati al sacrificio. Qualcuno si sente male, una ragazza si accascia a terra. Accorre il personale di soccorso: nulla di grave. L'attesa può proseguire. Sino alle 12.30 quando vengono aperti i cancelli e inizia la folle corsa delle prime centinaia di spettatori, disposti a tutto pur di accaparrarsi le primissime file sotto il palco. Si corre nella polvere, abbandonando per strada le bottiglie d'acqua comprate poco prima, per andare più veloci, per poter essere a due metri dal Liga. Sono quasi tutti giovanissimi, ma nella corsa affannata si vedono anche entusiasti quarantenni con qualche capello bianco. Si prende posizione, con tappetini, teli da mare, ombrellini per ripararsi dal sole. Fa caldo, molto caldo. Per fortuna c'è il maestrale che concede un po' di tregua. Ma probabilmente questa giornata è nata sotto una buona stella e anche il vento contribuisce a rendere piacevole la giornata. Alle 16 comincia il festival. Sul palco salgono i White Sunset, poi i Primo chef del cosmo. Il pubblico comincia ad assaporare lo spettacolo. Dietro le quinte gli organizzatori fanno il conto: sul parterre ci sono quattro-cinquemila persone. La preoccupazione è per quando diventeranno quattro volte tanto, almeno. E per quando dovranno andare via. Sale sul palco il 74enne Luigi Lai con le sue launeddas e raccoglie un'ovazione da un pubblico più che altro di giovanissimi. Arriva il raggae dei Train to roots, nel prato si salta e si balla. Qualcuno comincia a sistemare gli striscioni per Liga. Ce n'è uno un po' campanilistico: «Luciano, oggi sei d'Or», con un chiaro riferimento alla sigla della provincia che ospita il concerto. O uno più scontato: «Luciano, sei sempre un colpo all'anima», ispirato a una canzone dell'ultimo album del rocker. È la volta dei Cordas e Cannas nel megapalco largo 60 metri alto 20 profondo altrettanto, con sopra uno schermo gigante mai visto, ampio cinquecento mq. Il tutto trasportato su una quarantina di Tir. Intanto il parterre si gonfia di folla, sulla strada provinciale la gente in cammino è un serpentone senza interruzioni. Un'autopompa della Protezione civile innaffia il pubblico accaldato. Arrivano da tutta l'isola, ma moltissimi sono venuti apposta per questo concerto anche dalla penisola. Ce ne sono da Milano, da Como, da Roma, da . Molti di loro non conoscono i gruppi che si succedono sul palco, ma ballano e battono le mani. Suonano i cagliaritani Sikitikis, il ritmo cresce. Arrivano i Tazenda, che rockeggiano alcuni brani noti del loro repertorio. Suonano i Rio, la band del fratello minore di Luciano Ligabue, Marco. E la folla continua a crescere. I punti di ristoro viaggiano a pieno ritmo, la birra rinfresca i corpi e aumenta l'euforia. Si stringono i controlli nel backstage, è il segno che sta arrivando la star della serata. Il sole tramonta all'orizzonte, il caldo concede tregua, ma la temperatura paradossalmente cresce ancora. È il momento di cantare. Anzi, di urlare contro il cielo.

Argomento: ISOLE Pag. 17 Data: Estratto da pagina: 08-08-2010 La Nuova Sardegna 18 fumo e paura, in fuga da mosca -

Lo smog degli incendi ha raggiunto la stratosfera. Le ambasciate pronte a un'evacuazione Fumo e paura, in fuga da Mosca Aria irrespirabile, abitanti tappati nelle case. Aeroporti paralizzati MOSCA. Si spopola la capitale russa, assediata dagli incendi e invasa da una densa nuvola di fumo acre e nocivo che, secondo i satelliti della Nasa, ha raggiunto la stratosfera a 12 km di altitudine, formando «pirocumuli», come se si trattasse di un'eruzione vulcanica. La nube bianca carica di gas tossici, già estesa per tremila chilometri, dagli Urali ai confini occidentali del Paese, si sta diffondendo a grande velocità facendo diventare l'aria irrespirabile. Il monossido ha superato di 6,6 volte la soglia di sicurezza. La più grande capitale europea, con oltre 10 milioni di abitanti, è ormai in ginocchio, come gran parte della Russia occidentale, investita da metà giugno da un'ondata anomala di caldo torrido e, da due settimane, da roghi naturali. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 290 nuovi focolai che hanno divorato altri 14 mila ettari per una superficie totale di 751.907 ettari. Quasi come l'Umbria. Ieri, la Farnesina attraverso il sito «Viaggiare Sicuri» ha lanciato un appello ad evitare viaggi in Russia «se non strettamente necessari e soprattutto a non portare bambini, anziani e persone affette da patologie cardiache e respiratorie» spiegando che «permane a Mosca la situazione di forte inquinamento dovuto agli incendi». Stesso appello ad evitare le zone colpite dalla calamità è stato lanciato dai ministeri degli Esteri di altri paesi. E, a questo punto, in Russia cresce la paura dei probabili contraccolpi sul turismo che fanno tremare autorità e tour operator. Anche gli aeroporti di Mosca, a parte Sheremietevo, sono in difficoltà, con decine di voli dirottati o ritardati, con migliaia di passeggeri che attendono, tra il fumo che insidia gli ingressi e i black-out dei condizionatori. Ieri l'ambasciata israeliana ha invitato i dipendenti ad allontanarsi dalla capitale, mentre altre rappresentanze di governi stranieri hanno consigliato agli addetti e ai loro familiari ad approfittare dei sistemi di aria condizionata installati nei propri edifici. Un cataclisma con conseguenze dal turismo al blocco dell'export russo del grano che scatterà dal 15 agosto; dall'inquinamento dell'aria alla distruzione di una parte del polmone verde del pianeta. Per fronteggiare la situazione sono scesi in campo oltre 150mila uomini della protezione civile e da ieri, settemila soldati con 600 mezzi militari speciali, hanno posato oltre 40 chilometri di condutture d'acqua nella regione di Mosca e di Nizhni Novgorod. Intorno alla capitale il problema maggiore sono le torbiere in fiamme: i pompieri hanno deciso di lavorare 24 ore su 24. A rischio anche un centro di allarme contro gli attacchi missilistici, nel distretto di Kolomna, dopo che il 29 luglio sono bruciate due basi militari. Arrivano anche aiuti stranieri. Diversi paesi hanno inviato aerei ed elicotteri, come i due Canadair italiani in servizio sul Volga. Ma la situazione peggiora, con temperature che hanno raggiunto i 38 gradi. Il meteo, inoltre, non lascia sperare, se non in un cambio del vento tra martedì e mercoledì, che potrebbe spazzare la nube di fumo e ridurre la concentrazione di monossido di carbonio. Cresce anche il numero delle persone che si rivolgono all'ospedale e chi è costretto ad uscire da casa si applica sulla bocca una mascherina. La regalano anche ai supermercati ed è diventata il simbolo di quest'estate a Mosca. (f.c.)

Argomento: ISOLE Pag. 18 Data: Estratto da pagina: 08-08-2010 La Nuova Sardegna 7 santa teresa, agosto di cultura domani in scena la musica etnica

- Gallura

SANTA TERESA. Il Comune regala al pubblico di vacanzieri e turisti un agosto di grandi eventi. Domani in piazza Vittorio Emanuele concerto di musica etnica con il gruppo senegalese Africa Rigia Lou Lhai. L'8 prende il via il “Cinefestival” nel chiostro del porto turistico. La serata conclusiva della rassegna si svolgerà nella frazione di Porto Pozzo. L'11 frittellata in via Carlo Alberto dalle 21 organizzata dalla Protezione Civile. Alle 22, nella piazza del Sapere nuovo, nella via del Porto, appuntamento con la lettura. Antonella Colonna Vilasi presenta “Il terrorismo”. Il 12 rievocazione storica della fondazione di Santa Teresa con la sfilata di gruppi in costume per le vie del paese ed esibizione finale in via Vittorio Emanuele. Il 14 “Festa del turista”. La frazione di San Pasquale diventa simbolo della tradizionale accoglienza gallurese. A partire dalle 20 ci saranno degustazioni di prodotti dell'enogastronomia isolana e buona musica. La giornata di ferragosto sarà dedicata al sacro rito della processione a mare accompagnata dal coro di Aglientu. Il 16 musica con Mary a San Pasquale dalle 22; il 17 “Le mille e una fiaba” di Elena Morando nel chiostro del porto turistico. Il 18 concerto di musica balcanica con i “Black cat” in piazza Vittorio Emanuele; il 19 performance dei “Fleurs du mal” e il 20 concerto dell'Ensemble Barocco “Omaggio al Barocco e alla Serenissima”. Il 25 prenderà il via la rassegna “Musica sulle Bocche” diretta dal musicista Enzo Favata. Il 26 Manlio Brigaglia presenta il suo libro “Emilio Lussu, l'esilio antifascista” e il 28 chiude il cartellone di eventi lo spettacolo di saltimbanchi e trampolieri Lanchilonghi.

Argomento: ISOLE Pag. 19 Data: Estratto da pagina: 08-08-2010 La Nuova Sardegna 2 nuovo attentato incendiario manda in cenere un fienile - elia sanna

Milis. Colpita l'azienda Costeri mentre in paese c'era il festival folk Nuovo attentato incendiario manda in cenere un fienile Quarto episodio in una settimana È allarme sicurezza ELIA SANNA MILIS. Quarto attentato incendiario in una settimana e il clima in paese si fa ancora più pesante. Due fienili ed altrettante auto sono stati gli obiettivi dei soliti ignoti. La notte scorsa è toccato all'azienda agricola di Rosanna Costeri, lungo la provinciale per Bonarcado. Le fiamme hanno mandato in fumo migliaia di presse di foraggio e danneggiato la struttura muraria del fienile. I vigili del fuoco del Comando provinciale hanno ultimato le operazioni di spegnimento nella tarda mattinata di ieri. Pochi i dubbi sulla matrice dolosa. Secondo quanto è stato accertato dai carabinieri della stazione gli attentatori hanno agito dopo la mezzanotte, quando nel centro abitato era in corso il festival del folk internazionale. I malviventi si sono introdotti all'interno dell'azienda ed hanno appiccato il fuoco al deposito di foraggio dove erano stipate oltre tremila presse. L'intensità del rogo fa ritenere che l'innesco sia stato collocato in diversi punti. L'allarme rosso è scattato attorno all'una quando la segnalazione è arrivata al centralino dei vigili del fuoco. Questi hanno raggiunto velocemente l'azienda e si sono messi al lavoro. Diverse squadre si sono date il cambio e hanno lavorato duramente fino alle 13. Alla fine il bilancio è pesante, anche se fortunatamente l'incendio non ha interessato le stalle dove sono custoditi oltre trecento capi di bestiame. L'azienda Costeri è finita nel mirino degli attentatori più volte: di recente è stato danneggiato un trattore e alcuni anni fa un analogo incendio devastò un altro deposito di foraggio. È il quarto attentato messo a segno a Milis nell'ultima settimana. Due notti fa le fiamme avevano danneggiato l'auto di un pensionato, lunedì scorso il fuoco aveva distrutto l'auto di un disoccupato. Infine, domenica scorsa era toccato al fienile dell'azienda Floris. Ma questi sono solo gli ultimi episodi che hanno messo a dura prova la comunità milese. Negli ultimi anni, anche diversi amministratori comunali sono finiti nel libro nero degli attentatori. «Non riusciamo a capire cosa si nasconda dietro questi fatti che si stanno purtroppo moltiplicando - ha denunciato il sindaco, Antonio Mastinu -. Quanto sta accadendo non ha niente a che vedere con la nostra cultura. Si brucia e si colpisce nell'ombra per mettere in crisi famiglie che lavorano, purtroppo anche in gravi tempi di crisi come questo. Che senso ha dare fuoco per distruggere?». Ieri mattina il sindaco ha incontrato il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Giuseppe Palma. Al responsabile dell'Arma Ha chiesto nuovi e maggiori controlli per evitare che l'escaletion possa degenerare. Non sarà facile: nella stazione di Milis operano solo due militari e devono far fronte anche alle esigenze dei centri vicini.

Argomento: ISOLE Pag. 20 Data: Estratto da pagina: 08-08-2010 La Nuova Sardegna 18 india, fango assassino paura per i turisti italiani

- Attualità

LEH. Oltre 130 morti, circa 400 turisti bloccati nella regione del Ladakh, punto di partenza per i viaggi sull'Himalaya, tra cui decine di italiani, per le piogge torrenziali che hanno provocato un mare di fango. La Farnesina ha comunque assicurato che tra di loro non ci sono né vittime né feriti, e l'Unità di crisi e le rappresentanze locali sono in contatto con loro, malgrado la scarsa disponibilità delle linee telefoniche. La Farnesina ha anche chiesto a chiunque sia a conoscenza della presenza di un italiano nella zona della calamità naturale di attivarsi per segnalarlo al ministero degli Esteri. La polizia ha spiegato che la zona è ormai un «mare di fango» che ha trascinato via tutto. L'aeroporto di Leh, chiuso fino a oggi, è intanto stato riaperto almeno per i voli in partenza. «Ci sono 132 morti - ha detto un funzionario di polizia - ma il bilancio è destinato a salire».

Argomento: ISOLE Pag. 21 Data: Estratto da pagina: 09-08-2010 La Nuova Sardegna 13 fuoco nell'oratorio della chiesa: danni a santa maria bambina

Un malintenzionato avrebbe appiccato le fiamme, ma il parroco è scettico

SASSARI. «Il fuoco, il fuoco, sta bruciando la chiesa», le grida di alcuni passanti davanti alla parrocchia di Santa Maria Bambina, nel quartiere di Santa Maria di Pisa, si sono levate alte e sono servite a evitare il peggio. Non bruciava la chiesa, ma le fiamme avevano invaso il sottostante corridorio dell'oratorio «Costia Russo». Una grande sala adiacente alla cappella Sant'Anna e alla sede del centro di ascolto Caritas. Le porte antipanico hanno evitato che le fiamme si propagassero negli altri ambienti, in particolare nella cappella e nello stesso oratorio che funge anche da centro di aggregazione sociale. L'incendio si è verificato ieri mattina intorno alle 10 e potrebbe essere doloso, appiccato da qualche ragazzotto o comunque un malintenzionato. È l'ipotesi più accreditata, dopo l'intervento sul posto dei vigili del fuoco, col capo reparto Rino Tedde e dei carabinieri per le verifiche dell'accaduto. Un'ipotesi che Tedde avanza nel rapporto che sarà inviato alla Procura. Difficile, infatti, pensare che a provocare la scintilla possa essere stata qualche batteria di una bambola di pezza distrutta dalle fiamme. Alla 10 di ieri mattina il parroco don Gavino Sini era assente, si trovava a Porto Torres per celebrare un matrimonio. E solo a fine mattinata ha potuto essere informato dell'incidente, che tale ritiene non avvalorando la tesi di un attentato. Secondo il parroco non ce ne sarebbe ragione: in quella parrocchia tutti operano nel bene e anzi, in tanti devono ringraziare se hanno sostegno umano e materiale per campare. In quel momento, nella chiesa di Santa Maria Bambina c'era il sacerdote missionario, originario di Thiesi, don Nicolino Manca, che stava celebrando la messa nella chiesa che si trova a livello stradale proprio sopra l'oratorio. Tutto sembrava assolutamente tranquillo, in una assolata domenica di agosto. Poi è accaduto il trambusto, proprio sul finire della funzione eucaristica. Nel frattempo, all'allarme sono accorsi la sacrista Maria Sini e un folto gruppo di persone che collabora nella parrocchia per le varie attività. Il celebrante si è precipitato sulle scale che collegano la chiesa con la parte sottostante, ma si è visto costretto a risalire precipitosamente gli scalini perchè il fumo cominciava a propagarsi e non faceva intuire niente di buono. Intorno alle 9, alcuni dei collaboratori hanno avuto modo di recarsi nell'oratorio ma non hanno notato nulla di strano, né avvertito alcun odore che facesse presagire un principio d'incendio. Qualcosa di strano, però, c'era. Sabato sera, infatti, nell'oratorio c'è stato movimento, con un gruppo di ragazzi che allestivano un candeliere per la «faradda» dei medi e che è stato portato via in serata. Qualcuno ha probabilmente aperto la porta antipanico, che si apre solo dall'interno, sul grande cortile sul quale si affaccia la “bretellina” di via Giovanni XXIII che collega il quartiere con viale Porto Torres e, sempre, per ipotesi, una volta che i ragazzi sono andati via la porta è rimasta socchiusa. Ieri mattina, quindi, il malintenzionato avrebbe avuto gioco facile nell'introdursi da quella porta, un accesso frequentato solo quando sono in corso le attività e non visibile da chi accede in chiesa. Così, poco è bastato per gettare forse un fiammifero e i pochi arredi, una scrivania, una serie di sedie impilate, qualche biliardino di plastica e pochi giocattoli di pezza, prendessero subito fuoco. Il piromane è sgattaiolato fuori da un'altra porta vicino alla cappella e si è involato. Il fuoco si è subito propagato sulla porta in ferro, percorrendo poi il corridoio, facendo sciogliere plafoniere, bruciando alcune delle poche cose presenti. Le porte in ferro antipanico hanno impedito che l'incendio bruciasse anche all'interno del salone; qui i danni sono stati lievi, così come nella cappella di San'Anna, leggermente annerita dal fumo. Ingenti, però, i danni causati nel corridoio, dove è andata distrutta la porta, pareti e soffitto sono completamente anneriti. Il fumo ha leggermente annerito anche la statua di San Lorenzo, che si trovava su un tavolino vicino alla porta andata distrutta. In realtà, secondo quanto ricorda la sacrista, quella statua non si sarebbe dovuta trovare in quel punto: «Non so come mai sia qui. Doveva essere nella cappella». E già si pensa che a evitare danni peggiori sia stato proprio San Lorenzo. (v.m.)

Argomento: ISOLE Pag. 22 Data: Estratto da pagina: 08-08-2010 La Sicilia 33 Incendio al Municipio ma è stato un corto circuito 37

Grotte. Incendio al Municipio ma è stato un corto circuito 37 Danni alla stanza del sindaco e nella sala Giunta. L'Enel aveva appena fatto dei lavori. Pilato: «Ora paghino» Sabato 07 Agosto 2010 Prima Agrigento, e-mail print

Argomento: ISOLE Pag. 23 Data: Estratto da pagina: 09-08-2010 La Sicilia 33 Lavori urgenti alla foce del fiume 35

belice Lavori urgenti alla foce del fiume 35 La Protezione Civile ordina agli enti di provvedere contro il pericolo esondazioni Domenica 08 Agosto 2010 Prima Trapani, e-mail print

Argomento: ISOLE Pag. 24 Data: Estratto da pagina: 09-08-2010 La Sicilia 38 Vasto incendio in fumo cento ettari di terreno 43

grammichele. Vasto incendio in fumo cento ettari di terreno 43 Impegnati per otto ore nelle operazioni di spegnimento due elicotteri, due Canadair e una cinquantina di uomini Domenica 08 Agosto 2010 Prima Catania, e-mail print

Argomento: ISOLE Pag. 25 Data: Estratto da pagina: 09-08-2010 La Sicilia 38 Divampa incendio in un'area sciarosa 33

fossa creta Divampa incendio in un'area sciarosa 33 Le fiamme si sono sviluppate un'ampia area incolta. Gli abitanti chiedono interventi di pulizia Domenica 08 Agosto 2010 Prima Catania, e-mail print

Argomento: ISOLE Pag. 26 Data: 06-08-2010 Sicilianews24 L'Aquila e il presidio della memoria

L'Aquila e il presidio della memoria

Sicilianews24 "L'Aquila e il presidio della memoria" Data: 06/08/2010 Indietro

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L'Aquila e il presidio della memoria

Venerdì 06 Agosto 2010 11:36 E il 6 del mese. E per molti italiani questo non vorrà dire niente. Per LAquila vuol dire qualcosa. Vuol dire che oggi, come accade da più di un anno a LAquila si tiene il presidio della memoria.Per ricordare il 6 aprile 2009 e per andare oltre. Perché lunico modo per andare oltre quella data è non dimenticare, cosa molto difficile in un paese come il nostro, che ha una memoria a breve o a lungo termine poco importa decisamente deficitaria.Cosa cè, da ricordare, oltre a un terremoto che ha devastato il capoluogo abruzzese e i paesi del Cratere sismico' Per esempio, le responsabilità pregresse. La mancanza di previsione e prevenzione, nonostante uno studio del 1999 che indicava come fortemente probabile un evento sismico nellaquilano. E che proponeva addirittura un elenco di edifici pubblici a rischio crollo: il 6 aprile 2009, dieci anni dopo, sono crollati tutti.E ancora, la mancanza di un piano di Protezione Civile allAquila, la mancanza dellindicazione di aree di ammassamento materiali e mezzi, e quella Commissione Grandi Rischi delle polemiche che il

Argomento: ISOLE Pag. 27 Data: 06-08-2010 Sicilianews24 L'Aquila e il presidio della memoria

30 marzo 2009 rassicura tutti raggiungendo la scontata conclusione del non si possono prevedere terremoti. Dopo 4 mesi di sciame sismico.E poi, la gestione post emergenziale. La Di.Coma.C., il quartier generale del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile allAquila, instaurato il 9 aprile: un acronimo che significa Direzione di Comando e Controllo. 30mila sfollati negli alberghi. 30mila divisi in 172 campi tendati.Note ufficiali che invitano a non distribuire caffé, cioccolata, salumi, alimenti e bevande eccitanti nei campi; le tendopoli recintate; laccesso limitato; i giornalisti che devono accreditarsi presso lufficio stampa della Di.Coma.C. per fare interviste, secondo un modello di giornalismo embedded; il Comando e il Controllo; il miracolo aquilano raccontato a tutta Italia a reti unificate.E soprattutto, la scelta inedita e inaudita, in seguito a un terremoto, di ignorare il preesistente e di costruire ex novo. Il potere di ordinanza e di deroga della Protezione Civile. Le C.A.S.E. (Complessi Antisismici Sostenibili Ecocompatibili), quartieri-ghetto, senza servizi e senza collegamenti con il tessuto sociale della città dellAquila, decise dallalto pochi giorni dopo il sisma. Le macerie non rimosse. I centri storici distrutti. La città fantasma. Le poche voci critiche.E poi, allimprovviso, la cricca, gli imprenditori che ridevano, il velo mediatico che comincia a sollevarsi, il PD che si rende conto che forse qualcosa andava detto e fatto, le manganellate alla manifestazione di Roma. Fino alla verità: LAquila non è un miracolo. E una città ferita che questo Governo non ha saputo soccorrere, perseguendo altri interessi, molto meno virtuosi.Ogni 6 del mese bisognerebbe parlarne. Per non dimenticare LAquila. Per non dimenticare che potrebbe accadere ovunque.Per fare una bella cura di fosforo agli italiani, attraverso la parola e il racconto, unici anticorpi nei confronti di un presunto Governo del Fare, che maschera il suo fare male attraverso la narrazione e la ricostruzione mediatica.6 agosto Presidio della memoriaE il 6 del mese. E per molti italiani questo non vorrà dire niente. Per LAquila vuol dire qualcosa. Vuol dire che oggi, come accade da più di un anno a LAquila si tiene il presidio della memoria.Per ricordare il 6 aprile 2009 e per andare oltre. Perché lunico modo per andare oltre quella data è non dimenticare, cosa molto difficile in un paese come il nostro, che ha una memoria a breve o a lungo termine poco importa decisamente deficitaria.Cosa cè, da ricordare, oltre a un terremoto che ha devastato il capoluogo abruzzese e i paesi del Cratere sismico' Per esempio, le responsabilità pregresse. La mancanza di previsione e prevenzione, nonostante uno studio del 1999 che indicava come fortemente probabile un evento sismico nellaquilano. E che proponeva addirittura un elenco di edifici pubblici a rischio crollo: il 6 aprile 2009, dieci anni dopo, sono crollati tutti.E ancora, la mancanza di un piano di Protezione Civile allAquila, la mancanza dellindicazione di aree di ammassamento materiali e mezzi, e quella Commissione Grandi Rischi delle polemiche che il 30 marzo 2009 rassicura tutti raggiungendo la scontata conclusione del non si possono prevedere terremoti. Dopo 4 mesi di sciame sismico.E poi, la gestione post emergenziale. La Di.Coma.C., il quartier generale del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile allAquila, instaurato il 9 aprile: un acronimo che significa Direzione di Comando e Controllo. 30mila sfollati negli alberghi. 30mila divisi in 172 campi tendati.Note ufficiali che invitano a non distribuire caffé, cioccolata, salumi, alimenti e bevande eccitanti nei campi; le tendopoli recintate; laccesso limitato; i giornalisti che devono accreditarsi presso lufficio stampa della Di.Coma.C. per fare interviste, secondo un modello di giornalismo embedded; il Comando e il Controllo; il miracolo aquilano raccontato a tutta Italia a reti unificate.E soprattutto, la scelta inedita e inaudita, in seguito a un terremoto, di ignorare il preesistente e di costruire ex novo. Il potere di ordinanza e di deroga della Protezione Civile. Le C.A.S.E. (Complessi Antisismici Sostenibili Ecocompatibili), quartieri-ghetto, senza servizi e senza collegamenti con il tessuto sociale della città dellAquila, decise dallalto pochi giorni dopo il sisma. Le macerie non rimosse. I centri storici distrutti. La città fantasma. Le poche voci critiche.E poi, allimprovviso, la cricca, gli imprenditori che ridevano, il velo mediatico che comincia a sollevarsi, il PD che si rende conto che forse qualcosa andava detto e fatto, le manganellate alla manifestazione di Roma. Fino alla verità: LAquila non è un miracolo. E una città ferita che questo Governo non ha saputo soccorrere, perseguendo altri interessi, molto meno virtuosi.Ogni 6 del mese bisognerebbe parlarne. Per non dimenticare LAquila. Per non dimenticare che potrebbe accadere ovunque.Per fare una bella cura di fosforo agli italiani, attraverso la parola e il racconto, unici anticorpi nei confronti di un presunto Governo del Fare, che maschera il suo fare male attraverso la narrazione e la ricostruzione mediatica. Come riportato da

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Argomento: ISOLE Pag. 29 Data: 06-08-2010 Sicilianews24 L'Aquila e il presidio della memoria

Mafia: Alfano "sacrificio vittime non e' stato vano" (Venerdì 06 Agosto 2010) Sarkozy fa il verso a Corona (Venerdì 06 Agosto 2010) Valmarecchia, la secessione leghista festeggia un anno e crea consensi (Venerdì 06 Agosto 2010) Un bombardiere britannico avvistò un Ufo E Churchill disse: 'Non divulghiamo la notizia' (Venerdì 06 Agosto 2010) Circumvesuviana, deraglia treno un morto, un ferito in coma (Venerdì 06 Agosto 2010) LA.Zombie, porno d'autore a Locarno (Venerdì 06 Agosto 2010) Abusi 'celebri' in costiera amalfitana (Venerdì 06 Agosto 2010) Maugham e i pericoli del lusso (Venerdì 06 Agosto 2010) Maroni: 'Tremonti sarebbe ottimo premier. In autunno al voto' (Venerdì 06 Agosto 2010) L'Italia merita ben altro (Venerdì 06 Agosto 2010) Il disegno di Tremonti con l'appoggio del Pd (Venerdì 06 Agosto 2010) Sondaggio: governo di salute pubblica o elezioni subito' (Venerdì 06 Agosto 2010) La Trasparenza la garantisce Martone (Venerdì 06 Agosto 2010) Pigi Battista, liberato dalla Rete (Venerdì 06 Agosto 2010) Le elezioni e la democrazia reale (Venerdì 06 Agosto 2010) L'Onu proibisce le bombe a grappolo Ma l'Italia continuerà a venderle (Venerdì 06 Agosto 2010) Mafia: fatture per dissimulare "pizzo", 8 arresti nel palermitano (Giovedì 05 Agosto 2010) Altofonte: busta con due proiettili recapitata al sindaco (Giovedì 05 Agosto 2010) Vittime delle stragi' Incompatibili con la cricca! (Giovedì 05 Agosto 2010) Le idi di marzo si avvicinano (Giovedì 05 Agosto 2010) «Nu cazz'e film franciese» a Locarno (Giovedì 05 Agosto 2010) Perché il governo teme Spatuzza (Giovedì 05 Agosto 2010) Gaucci: 'All'Enalotto ho vinto io, non lady Fini' (Giovedì 05 Agosto 2010) Governo approva codice antimafia, Alfano: "una svolta storica" (Martedì 03 Agosto 2010) Legalita': noto, servizi sociali gestiranno beni confiscati criminalita' (Lunedì 02 Agosto 2010) Mafia: latitante catturato in veneto dopo aver fatto jogging (Giovedì 29 Luglio 2010) Mafia: oggi 25^ anniversario uccisione Beppe Montana (Mercoledì 28 Luglio 2010) Aeroporti: palermo. iniziativa schifani, sala vip intitolata a bignone (Mercoledì 28 Luglio 2010) San Vito lo Capo: si nascondeva in un campeggio, arrestato latitante (Martedì 27 Luglio 2010) Mafia: mantovano"noi antimafia,fuoco amico da professionisti legalita'" (Domenica 25 Luglio 2010) Mafia: operazione polizia contro rete estorsioni Palermo, 7 arresti (Sabato 24 Luglio 2010) Mafia: omicidio boss Lo Faro, 5 arresti a Catania (Venerdì 23 Luglio 2010) Mafia: pignatone "cosa nostra e 'ndrangheta hanno molti punti contatto" (Giovedì 22 Luglio 2010) Morte Mario Bignone: cattedrale gremita a Palermo per ultimo saluto (Giovedì 22 Luglio 2010) Mafia: fatta luce su lupara bianca nel nisseno, 3 ordinanze (Venerdì 16 Luglio 2010) Mafia: operazione gdf, arresti e sequestri tra sicilia e nord italia (Lunedì 05 Luglio 2010) Mafia: dia dispone perquisizione case ciancimino (Venerdì 02 Luglio 2010) Catania: stasera presidio antimafia in piazza dante (Giovedì 01 Luglio 2010) Legalita':agrigento, provincia organizza giornata "" da mafia (Mercoledì 30 Giugno 2010) Dell'utri: attesa per stamattina sentenza appello (Martedì 29 Giugno 2010)

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18:01: Ragusa: comune, avviso pubblico per nuove strutture alberghiere 17:32: Palermo: svaligia appartamento con aiuto minorenni, arrestata 16:56: Infrastrutture: al via investimenti per Palma di Montechiaro 16:02: Zootecnia: Bufardeci convoca Assolatte, "non ci faremo strozzare"

Argomento: ISOLE Pag. 30 Data: 06-08-2010 Sicilianews24 L'Aquila e il presidio della memoria

15:54: Calcio: europa league. palermo, sabatini "maribor? slovenia in crescita" 14:58: Aeroporti: aggiudicato appalto per ammodernamento scalo Pantelleria 13:39: Siracusa: cuccioli legati sotto il sole cocente, denunciato un uomo 13:34: Siracusa: coppia ferita a colpi d'arma da fuoco, indaga polizia 13:31: Cultura: in una vecchia caserma di pantelleria nasce museo vulcanologico 13:01: Caltanissetta: truffe on line, polpost denuncia 42enne di salerno 11:45: Catania: rubano 36 confezioni di attak, arrestati tre 17enni 11:35: Mafia: Alfano "sacrificio vittime non e' stato vano" 09:31: Musica: sabato Giovanni Allevi al teatro Greco di Tindari 09:21: Meteo: le previsioni per le prossime ore in sicilia 09:06: Mafia: comune Palermo intitola parco D'Orleans a Ninni Cassara' News Sicilia, informazioni dal web Meteo AG | CL | CT | EN | ME | PA | RG | SR | TP

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L'Oroscopara L'Oroscopara: di Lunniri 2 a Rumìnica 15 Agustu L'Oroscopara e il suo amatissimo oroscopo in dialetto siciliano.

Siciliani d'oltremanica Simonetta Agnello Hornby, siciliana di nascita, inglese d'adozione e' l'espressione del connubio perfetto tra la Sicilia e l'Inghilterra - “io sono nata e cresciuta in Sicilia e la ho lasciata a 21 anni quando mi sono sposata, e me la sono portata addosso all'estero”. Musica: Trio evolving in quartet Ieri sera nella bellissima cornice dei giardini dello Spasimo, al Seacily Jazz Festival organizzato dal Brass Group, si è esibito il "Diego Spitaleri Evolving Trio".

Il libro della settimana Di questa scrittrice iraniana nata nel 1967, in internet troviamo quasi soltanto notizie riguardo alla sua personale lotta contro il regime islamico, che porta avanti da quando fu costretta a lasciare Teheran.

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Argomento: ISOLE Pag. 32 Data: 07-08-2010 Sicilianews24 Berlusconi incontra G.Letta, Cicchitto e Bertolaso

Berlusconi incontra G.Letta, Cicchitto e Bertolaso

Sicilianews24 "Berlusconi incontra G.Letta, Cicchitto e Bertolaso" Data: 07/08/2010 Indietro

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Notizie siciliane e informazioni online sulla Sicilia August 07, 2010 18:34:43

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Berlusconi incontra G.Letta, Cicchitto e Bertolaso

Sabato 07 Agosto 2010 12:22 Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in mattinata ha ricevuto a Palazzo Grazioli il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchito, e, successivamente, il capo della protezione civile, Guido Bertolaso, per definire nuovi aiuti che lItalia inviera alla Russia devastata dagli incendi. Nella residenza romana e giunto poi anche il sottosegretario Gianni Letta. Come riportato da Il Fatto Quotidiano

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La cultura della dispensa (parte ottava) (Sabato 07 Agosto 2010) Il Pd ci dica cosa vuole fare (Sabato 07 Agosto 2010) Camigliano, Gomorra e la firma di Napolitano (Sabato 07 Agosto 2010) Dall'Eurostar all'Hogwarts Express (Sabato 07 Agosto 2010) Cina, presto un'unione commerciale con la Corea del Sud. Sarà la terza economia mondiale (Sabato 07 Agosto 2010) Riapre il balcone di piazza Venezia a Roma. 'Nuova gestione' (Sabato 07 Agosto 2010) Ancora zombie e pedalate che commuovono (Sabato 07 Agosto 2010) Modello Maroni (Sabato 07 Agosto 2010) Usa, cresce la protesta contro la norma sul controllo della posta elettronica (Sabato 07 Agosto 2010) I Comuni come modello riformista (Sabato 07 Agosto 2010) Tor Crescenza (Sabato 07 Agosto 2010) Mafia: Alfano "sacrificio vittime non e' stato vano" (Venerdì 06 Agosto 2010) L'Aquila e il presidio della memoria (Venerdì 06 Agosto 2010) Sarkozy fa il verso a Corona (Venerdì 06 Agosto 2010) Valmarecchia, la secessione leghista festeggia un anno e crea consensi (Venerdì 06 Agosto 2010) Un bombardiere britannico avvistò un Ufo E Churchill disse: 'Non divulghiamo la notizia' (Venerdì 06 Agosto 2010) Circumvesuviana, deraglia treno un morto, un ferito in coma (Venerdì 06 Agosto 2010) LA.Zombie, porno d'autore a Locarno (Venerdì 06 Agosto 2010) Abusi 'celebri' in costiera amalfitana (Venerdì 06 Agosto 2010) Maugham e i pericoli del lusso (Venerdì 06 Agosto 2010) Maroni: 'Tremonti sarebbe ottimo premier. In autunno al voto' (Venerdì 06 Agosto 2010) L'Italia merita ben altro (Venerdì 06 Agosto 2010) Il disegno di Tremonti con l'appoggio del Pd (Venerdì 06 Agosto 2010) Sondaggio: governo di salute pubblica o elezioni subito' (Venerdì 06 Agosto 2010) La Trasparenza la garantisce Martone (Venerdì 06 Agosto 2010) Pigi Battista, liberato dalla Rete (Venerdì 06 Agosto 2010) Le elezioni e la democrazia reale (Venerdì 06 Agosto 2010) L'Onu proibisce le bombe a grappolo Ma l'Italia continuerà a venderle (Venerdì 06 Agosto 2010) Giornata relax per Berlusconi: pranzo da Previti e shopping (Venerdì 06 Agosto 2010) Se Silvio dice: parlate di antimafia (Venerdì 06 Agosto 2010) Scuola, la prossima lotta dei docenti (Venerdì 06 Agosto 2010) Renato e Renata, mancava la banda (larga) (Venerdì 06 Agosto 2010) Siamo una civiltà esausta (Venerdì 06 Agosto 2010) Mafia: fatture per dissimulare "pizzo", 8 arresti nel palermitano (Giovedì 05 Agosto 2010) Altofonte: busta con due proiettili recapitata al sindaco (Giovedì 05 Agosto 2010) Vittime delle stragi' Incompatibili con la cricca! (Giovedì 05 Agosto 2010) Le idi di marzo si avvicinano (Giovedì 05 Agosto 2010) «Nu cazz'e film franciese» a Locarno (Giovedì 05 Agosto 2010) Perché il governo teme Spatuzza (Giovedì 05 Agosto 2010) Gaucci: 'All'Enalotto ho vinto io, non lady Fini' (Giovedì 05 Agosto 2010)

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17:27: Incendi: roghi in 4 province, mezzi aerei in azione 16:29: Teatro: a Taormina tecnologia 3d per la Turandot 16:01: Vela: Palermo-Montecarlo, Italkali in gara con equipaggio atleti disabili

Argomento: ISOLE Pag. 35 Data: 07-08-2010 Sicilianews24 Berlusconi incontra G.Letta, Cicchitto e Bertolaso

15:57: Incidenti stradali: scontro tra auto nel ragusano, 2 feriti 15:15: Acate: detenzione e spaccio droga, in manette tunisino 14:48: Bb.cc.: Armao inaugura mostra al museo di Lampedusa 14:31: Palermo: rapino' due uomini, arrestato 33enne 14:16: Palermo: truffano donna e fuggono con denaro, indaga la polizia 14:01: Ambiente: presentato all'Ars ddl Legambiente per zolfare Sicilia 13:50: Palermo: pensionata ritira pensione e viene derubata, indaga la polizia 12:55: Monreale: lite tra spettatori durante selezioni Miss Italia, un arresto 12:29: Adrano: un arresto per tentata violenza sessuale su minore 11:47: Viagrande: rapinata farmacia in pieno centro, arrestato minorenne 11:20: Palermo: sequestrati oltre 55mila giocattoli contraffatti, una denuncia 10:45: Catania: polizia sequestra 800 mila euro a narcotrafficante News Sicilia, informazioni dal web Meteo AG | CL | CT | EN | ME | PA | RG | SR | TP

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Argomento: ISOLE Pag. 37 Data: Estratto da pagina: 06-08-2010 L'Unione Sarda (Nazionale) 6028 Allarme incendio

Ogliastra

.Un grosso incendio nel primo pomeriggio di ieri ha distrutto decine di ettari di bosco e macchia mediterranea a monte del paese. Danni anche a vigneti e oliveti. In soccorso dei mezzi a terra sono intervenuti due elicotteri e un elitanker che fino a tarda sera si sono adoperati per bloccare le fiamme, sospinte verso sud da un forte vento. L'incendio, sicuramente doloso, è partito dalla strada di campagna che collega la circonvallazione a monte del paese con la provinciale Ulassai-Perdasdefogu. (ni. me.)

Argomento: ISOLE Pag. 38 Data: Estratto da pagina: 07-08-2010 L'Unione Sarda (Nazionale) 106 Incendio sul litorale, chiuso l'aeroporto

Cronaca Regionale

Olbia invasa dal fumo, auto carbonizzate, traffico aereo in tilt

Un grande incendio divampato nella zona sud di Olbia ha messo in ginocchio la città e fatto chiudere l'aeroporto. Dalla spiaggia non si poteva fuggire: le strade erano bloccate dal fuoco e nella zona di Punta Saline si è scatenato il panico. Nel giro di qualche minuto il litorale di Olbia è stato assediato da un incendio che ha rischiato di intrappolare tanta gente. Il fumo ha invaso mezza città e ha obbligato i dirigenti dell'aeroporto a fermare tutti i voli in arrivo: per quasi un'ora il Costa Smeralda è rimasto bloccato e il traffico aereo è andato in tilt fino alla tarda serata. Le fiamme, nel frattempo, hanno distrutto una grande distesa di macchia mediterranea e i forestali sono riusciti a bloccarle poco prima che raggiungessero un villaggio turistico e alcune villette. Distrutto dal rogo un campo di calcetto, carbonizzate alcune auto che erano parcheggiate vicino alla spiaggia. «Non si può passare, non riusciamo ad andare via - urla Antonio Galeoni, piacentino che da vent'anni trascorre le ferie in Gallura - Si è creato il panico e tutti hanno pensato di mettersi in macchina, qualcuno ha tentato di superare le altre auto e così si è formato questo ingorgo. Se non facciamo in fretta rischiamo di trovarci in trappola». L'ALLARME E LA PAURA Per tutto il pomeriggio la zona sud della costa olbiese si è trasformata in una gigantesca graticola: decine di squadre antincendio hanno lavorato per ore e ore, ma c'è voluto l'intervento di due elicotteri e di un canadair per riuscire a domare definitivamente le fiamme. I proprietari delle ville che rischiavano di essere circondate dal rogo hanno preferito fuggire e i bagnanti hanno dovuto abbandonare gli ombrelloni in tutta fretta. Code nelle strade e traffico in tilt. In tanti sono stati costretti ad allontanarsi a piedi, anzi di corsa, e qualcuno ha dovuto addirittura abbandonare la macchina tra i cespugli, non lontano dalla zona già assediata dall'incendio. Il vento ha spinto le fiamme velocemente e nel giro di alcune ore la distesa verde di Punta Saline è andata in cenere. «Noi abbiamo lasciato le borse e gli ombrelloni in spiaggia - racconta Antonella Pigozzi, sarda emigrata a Milano, in vacanza a Porto San Paolo - Abbiamo sentito la puzza di fumo, ma non ci eravamo resi conto che il fuoco fosse così vicino. Quando abbiamo capito che stavamo rischiando abbiamo preferito scappare e abbandonare tutto». L'AEROPORTO Tra le 16 e le 17 il cielo di Olbia è diventato scuro e per questo la torre di controllo dell'aeroporto Costa Smeralda ha deciso di bloccare la pista. Atterraggio vietato per tutti gli aerei in arrivo: qualcuno ha atteso in zona il via libera, uno è stato dirottato a Fertilia. Prima di riaprire l'aeroporto ci sono voluti quasi cinquanta minuti, ma tutti i voli in partenza e in arrivo al Costa Smeralda hanno accumulato gravi ritardi. Fino alla serata, dunque, in aeroporto c'è stato un grande caos. SQUADRE IN CAMPO La sala operativa del Corpo forestale di Tempio ha gestito tutta l'emergenza. La più grave dall'inizio dell'estate in Gallura. Tutte le squadre dell'Ente foreste sono state dirottate tutte verso la zona delle Saline, una decina di autobotti hanno dato man forte agli uomini impegnati nella lotta al fuoco. In campo anche le squadre dei vigili del fuoco di Olbia, mobilitate per il pomeriggio intero per evitare che l'incendio raggiungesse la strada provinciale e le abitazioni. Quando la situazione si è fatta più critica, nella zona sono arrivati anche due elicotteri del servizio antincendio regionale e il Corpo forestale ha richiesto l'intervento di un canadair della Protezione civile. Avere ragione delle fiamme non è stato semplice e per spegnere il fuoco sono stati necessari tanti lanci d'acqua. Poi è partita l'operazione di bonifica: forestali al lavoro fino al tramonto per evitare che il vento facesse scoppiare qualche focolaio durante la notte. LE INDAGINI Il fuoco è partito dal ciglio della strada che collega la Statale 125 alla spiaggia delle Saline. E questa, secondo gli agenti del nucleo investigativo del Corpo forestale, è la dimostrazione che l'attacco alla spiaggia olbiese era stato ben studiato da un piromane. Mentre gli elicotteri erano in azione, i ranger stavano già tentando di trovare l'innesco utilizzato per scatenare fiamme e paura. Non è la prima volta che gli incendiari colpiscono nella zona: sempre in giornate di vento, sempre con la stessa tecnica. Forse, secondo l'ipotesi dei forestali, anche ieri pomeriggio hanno utilizzato un'esca realizzata con una sigaretta avvolta dai cerini. Proprio come è successo due giorni fa nella spiaggia di Rena Majore, nella costa di Aglientu: i piromani hanno usato proprio questo sistema per far divampare un incendio che, per fortuna, i forestali sono riusciti a fermare nel giro di pochi minuti. NICOLA PINNA

Argomento: ISOLE Pag. 39 Data: Estratto da pagina: 07-08-2010 L'Unione Sarda (Nazionale) 8034 Primi indagati Enel per i roghi di luglio a Porto Pozzo e Olbia

Gallura Indagini del Corpo forestale

Ancora linee elettriche e impianti della media tensione nel mirino dei Nucleo Investigativo del Corpo Forestale. Gli uomini dell' Ispettorato di Tempio hanno infatti segnalato alla Procura un nuovo caso di incendio colposo che sarebbe stato provocato dal cattivo funzionamento di una linea Enel. L'indagine dei forestali riguarda un episodio avvenuto agli inizi di luglio a Poltu Quatu. La polizia giudiziaria sta completando gli accertamenti ma secondo i forestali ci sono tutti gli elementi per una verifica a carica dell'Enel. Il fascicolo sui fatti di Poltu Quatu si aggiunge a quello aperto dopo il rogo di Porto Pozzo. In questo caso si parla di un incendio scoppiato il 24 luglio scorso. Il bilancio dell'incendio è di circa 100 ettari macchia mediterranea e pascolo cancellati dalle fiamme. Squadre a terra e mezzi aree hanno operato per diverse ore prima di circoscrivere l'incendio. Sulla base del rapporto del personale dell' Ispettorato forestale di Tempio è stata aperta una inchiesta a carico di un dirigente dell' Enel il cui nome è stato già iscritto nel registro degli indagati della Procura di Tempio. L'ipotesi ovviamente è quella di incendio colposo e i pm dovranno valutare le condizioni della linea di media tensione dalla quale sarebbero cadute le scintille che hanno innescato le fiamme. Nei giorni scorsi l'impianto è stato dissequestrato anche per consentire un intervento dell'Enel. Il palo segnalato ai forestali è dunque a disposizione dei tecnici che potranno ripristinare la linea. Va detto che l'Enel, dopo la diffusione delle prime notizie sull'impianto, ha escluso qualsiasi coinvolgimento dell'azienda nella vicenda dell'incendio. Con una breve nota la società ha inoltre respinto qualsiasi ipotesi di cattiva o inesistente manutenzione dei suoi impianti galluresi. Una posizione ferma quella dell'Enel, ma anche l'Ispettorato di Tempio procede sulla base di un'ipotesi ben precisa. I forestali hanno affidato ad alcuni consulenti il compito di verificare le condizioni dell'impianto segnalato alla Procura della Repubblica. È stata disposta una prima perizia, ma è probabile che altri specialisti vengano coinvolti in questa complessa indagine. La polizia giudiziaria ha individuato un altra linea elettrica in pessime condizioni che avrebbe provocato un incendio nelle campagne di Micalosu ad Arzachena. Si tratta di un cavo sistemato da un privato nelle vicinanze di un edificio e in questo caso l'Enel non viene chiamata in causa. La linea è priva dei requisiti di sicurezza e chi ha attivato l'impianto dovrà difendersi dall'accusa di incendio colposo.

Argomento: ISOLE Pag. 40 Data: Estratto da pagina: 07-08-2010 L'Unione Sarda (Nazionale) 3023 L'antincendio fa litigare il Consiglio

Prov Medio Camp San Gavino. Botta e risposta tra Musanti (dell'opposizione) e l'assessore Onnis

A poche settimane dall'avvio, si accende la polemica sulla campagna antincendio 2010. Secondo il consigliere di minoranza Stefano Musanti, l'amministrazione comunale di San Gavino avrebbe perso anche un finanziamento della provincia: «La campagna di quest'anno - sostiene Musanti - è stata assegnata a persone senza formazione e organizzazione con fondi di bilancio (9mila euro) rinunciando ai fondi assegnati dalla Provincia (2mila euro). Tutto questo piuttosto che continuare sulla strada della competenza e autorevolezza istituzionale della protezione civile, attrezzata e coordinata da un sistema territoriale avanzato e tecnologico basato su di un piano di emergenza comunale approvato dal consiglio». Per il leader della lista di centrosinistra si sarebbe potuta scegliere un'altra associazione riconosciuta dalla protezione civile: «Siamo amministrati con tanta superficialità dimenticando che il primo responsabile per la sicurezza locale è proprio il sindaco, prima figura istituzionale, stesso ruolo che dovrebbe riconoscere alla stessa protezione civile provinciale». Ma nella delibera di Giunta si ricordano i criteri dell'affidamento del servizio antincendio che andrà avanti fino al 30 settembre: «Non essendo stata ancora ricostituita la compagnia barracellare - rimarca l'assessore all'Ambiente Paolo Onnis - abbiamo deciso di affidare l'opera di prevenzione contro le fiamme a una associazione che è stata individuata dal responsabile del settore vigilanza». Così ad occuparsi del servizio è la sezione del Medio Campidano dell'Anpana, l'associazione nazionale protezione animali natura e ambiente che ha la propria sede a San Gavino. «La spesa - rimarca l'assessore all'Ambiente - è di tremila euro al mese. Il servizio consiste in particolare nelle attività di vedetta sfruttando le sopraelevate della ferrovia». GIGI PITTAU

Argomento: ISOLE Pag. 41 Data: Estratto da pagina: 07-08-2010 L'Unione Sarda (Nazionale) 106 Spenti i roghi resta la paura

Cronaca Regionale Jerzu. Prevenzione insufficiente

JERZU I piromani hanno appiccato l'incendio, il maestrale e i divieti hanno fatto il resto. Il fuoco ha trovato facile esca nel sottobosco, nelle erbacce e nei rovi conseguenza dei divieti in vigore, spesso eccessivi e assurdi, alla coltivazione delle campagne intorno al paese. Mentre il divieto a scavare nell'alveo del fiume Pardu una pozza temporanea, capace di assicurare il rifornimento d'acqua agli elicotteri, ha ritardato di non poco le operazioni di spegnimento. Così le fiamme spinte dal maestrale sono presto diventate indomabili, nonostante l'intervento di due Canadair , di tre elicotteri e di numerose squadre a terra. Solo nelle tarda mattinata di ieri sono stati spenti gli ultimi focolai. L'incendio ha mandato in fumo oltre quattrocento ettari di territorio collinare su un fronte di quasi cinque chilometri .I danni sono ingenti. Il fuoco ha lambito alcune case coloniche , che sono state evacuate per prudenza, mentre per numerosi vigneti presenti nella fascia collinare più bassa la vendemmia è praticamente compromessa. « Il paese - spiega il sindaco Mario Piroddi - ha corso il rischio di essere accerchiato dalle fiamme. Per fortuna le strade che portano alle case coloniche sono state mantenute agibili, consentendo l'arrivo tempestivo dei mezzi di soccorso. Ringrazio tutti per l'impegno profuso nello spegnimento del rogo . In alcuni casi è stata sfiorata la tragedia. Occorre riflettere seriamente sui troppi vincoli che impediscono agli agricoltori ed agli allevatori di pulire i boschi e di coltivare i campi». L'incendio era partito nel primo pomeriggio di giovedì da un terreno incolto a poca distanza dalla cantina sociale e si era subito sviluppato spinto da un forte maestrale. L'intervento tempestivo degli uomini e delle autocisterne della Protezione civile e dei Vigili del Fuoco si è presto rivelato inadeguato, così come quello degli elicotteri per via della mancanza di una fonte d'approvvigionamento situata a poca distanza. Solo in tarda serata sono intervenuti due Canadair impegnati ad Orosei su un altro fronte di fuoco . Le squadre a terra hanno operato tutta la notte per domare i diversi focolai che nel frattempo avevano ripreso vigore. Spenti i roghi, a Jerzu resta però la paura. Il pesa teme che gli incendiari possano colpire ancora e avere gioco facile in terreni praticamente abbandonati dove nessuno controlla la vegetazione. Di qui la richiesta di un ripensamento delle norme che impediscono agli agricoltori di coltivare le campagne e di assicurare un rapido rifornimento dei mezzi di intervento contro le fiamme. NINO MELIS

Argomento: ISOLE Pag. 42 Data: Estratto da pagina: 07-08-2010 L'Unione Sarda (Nazionale) 1019 Domato un incendio a Niu Crobu

Quartu S.Elena litorale

Fiamme e paura ieri a Niu Crobu. Nel pomeriggio, alimentato dal forte maestrale, un incendio ha mandato in cenere alcuni ettari di macchia mediterranea. Le forze di soccorso hanno dovuto lottare per ore contro il rogo, per riuscire a domarlo. Si è temuto il peggio quando le fiamme hanno lambito le case, ma per fortuna i vigili del fuoco e volontari della Prociv Arci sono riusciti a spegnerle prima che potessero creare guai ai residenti. Dal cielo è stato necessario l'ausilio di un elicottero, poi in serata sono cominciate le operazioni di bonifica. È l'ennesimo incendio nel territorio quartese nelle ultime settimane: il vento che sta soffiando da diversi giorni favorisce l'opera criminale degli incendiari, che stanno mandando in fumo e macchia mediterranea e altra vegetazione. Qualche tempo fa è successo a Cala Regina, alcuni giorni dopo a Capitana: in quell'occasione, per precauzione erano state fatte evacuare alcune case e si era perfino temuto per la sicurezza dei bagnanti che si trovavano in spiaggia. (g. da.)

Argomento: ISOLE Pag. 43 Data: Estratto da pagina: 07-08-2010 L'Unione Sarda (Nazionale) 2024 Incendio, distrutto un querceto

Prov Sulcis Carbonia

Piromani ancora in azione a Carbonia grazie al forte maestrale: due incendi di origine dolosa hanno infatti mandato in fumo ieri mattina quasi un ettaro di un bosco di sughere e lecci fra le frazioni di Barbusi e Caput Acquas. Sul posto sono intervenuti gli uomini del Corpo Forestale e i volontari della Protezione civile: il loro intervento a terra è stato coadiuvati dall'elicottero decollato dalla base di Marganai che ha dovuto effettuare decine di lanci. Le squadre hanno avuto ragione delle fiamme nel giro di un paio di ore. ( a. s. )

Argomento: ISOLE Pag. 44 Data: Estratto da pagina: 07-08-2010 L'Unione Sarda (Nazionale) 106 Fiamme a Mara Sinnai e Burcei

Cronaca Regionale Capoterra, aggredito un canneto

Incendi nella notte nelle campagne di Burcei e di Muravera. E ieri pomeriggio anche a Capoterra, a Su Loi, dove è andato in fumo un canneto. Fuoco a Sinnai, Settimo e Maracalagonis. Il pronto intervento dei vigili del fuoco e dei volontari ha evitato per fortuna il peggio con le fiamme domate in poco tempo. A Burcei si è sviluppato verso le due della notte in via Delle Ciliegie aggredendo una vasta area di macchia mediterranea. I vigili del fuoco sono arrivati da Cagliari ed in pochissimo tempo sono riusciti a circoscrivere il rogo ed a domarlo. I piromani hanno sicuramente atteso la nuova giornata di maestrale per fare danni. Come è accaduto nel pomeriggio a Niu Crobu sul litorale di Quartu dove è dovuto intervenire anche un elicottero e gruppi di volontari a terra. La bonifica è stata ultimata in serata dopo che le fiamme hanno devastata la macchia mediterranea. Fuoco nella mattinata anche nelle campagne di Settimo San Pietro, all'altezza della statale 387. Qui, le fiamme si sono sviluppate fra le stoppie aggredendo e distruggendo parte di un vigneto. Fiamme anche tra Sinnai e Maracalagonis: devastato un canneto. Ad intervenire sono stati in questo caso gli uomini del Masisse. Mobilitati un pò ovunque anche altre associazioni di volontariato, la forestale e i vigili del fuco, intervenuti nella notte anche a Colostrai in territorio di Muravera. Un intervento immediato e massiccio che è servito a limitare i danni. Intanto si fanno ancora le stime del grosso incendio che dieci giorni fa ha completamente devastato la periferia a monte di Muravera riducendo in cenere la macchia mediterranea ed anche piante d'alto fusto nella foresta di Baccu Arrodas. Nell'occasione c'era stato il massiccio intervento della forestale, della Guardia di finanza di Muravera, dei carabinieri, della polizia municipale e dell'Ente foreste che agirono assieme a elicotteri e Canadair. Il sindaco di Muravera Marco Fanni dopo la dichiarazione dello stato di calamità deciso dalla Giunta comunale, ha ora invitato i danneggiati a quantificare i danni ed a comunicarli al Comune. Nel frattempo è ancora in corso una inchiesta da parte dei forestali per risalire alla dinamica dell'incendio e alle eventuali responsabilità. Indagini anche per l'incendio di domenica a Tasonis, piccola frazione di Sinnai, sotto il monte Serpeddì dove i danni hanno interessato soprattutto la macchia mediterranea. Diverse le persone interrogate ma in merito viene mantenuto uno stretto riserbo. ANTONIO SERRELI

Argomento: ISOLE Pag. 45 Data: Estratto da pagina: 07-08-2010 L'Unione Sarda (Nazionale) 8032 Allarme in mare: scomparso nel nulla un turista trentino

Olbia e provincia Aglientu Ricerche a Naracu Nieddu

Lo cercano in mare, ma anche nella distesa di macchia mediterranea che circonda la spiaggia di Naracu Nieddu. Paolo Perghem, un turista di 31 anni di Trento in vacanza ad Aglientu, è scomparso nel nulla. Era al mare con la fidanzata, ma lei si è addormentata sotto il sole e quando si è svegliata è piombata nell'incubo. Il giovane era già sparito: all'inizio la ragazza pensava fosse in mare o che fosse andato a fare una passeggiata, ma dopo alcune ore si è fatta prendere dal panico e ha chiesto aiuto ai carabinieri. Prima di lanciare l'allarme ha atteso fino alle 20,30, forse sperava che il fidanzato tornasse da un momento all'altro, ma alla fine ha dovuto chiedere l'intervento dei soccorritori. Le ricerche sono scattate immediatamente, anche se stava già iniziando a calare il buio. Nella zona di Naracu Nieddu, una spiaggia molto bella ma difficilmente raggiunbile, sono arrivati subito i carabinieri della stazione di Aglientu e i militari della compagnia di Tempio, ma anche i vigili del fuoco. Mobilitati anche i sommozzatori arrivati da Sassari che in serata hanno iniziato il tratto di mare antistante la spiaggia in cui i due turisti trentini avevano sistemato l'ombrellone. Le ricerche sono andate avanti per alcune ore, ma intorno alle 22,30 le operazioni sono state sospese. Il buio ha reso troppo complicato il lavoro dei soccorritori e il mare era troppo agitato. Questa mattina si riprende all'alba, ma ancora non è certo che Paolo Perghem si sia trovato in difficoltà durante una nuotata. L'altra ipotesi è che si sia allontanato per una passeggiata e che non sia riuscito a tornare dalla fidanzata. La zona in effetti è molto impervia e per questo sono stati allertati anche i volontari della Protezione civile e del soccorso alpino e speleologico. Non escluso, dunque, che il trentunenne trentino si sia perso in mezzo alla vegetazione o che sia caduto e che non sia riuscito a tornare in spiaggia. Ipotesi più drammatica è che sia stato tradito dalla corrente: anche ieri il vento era forte e il mare particolarmente minaccioso. La fidanzata ha raccontato ai carabinieri che Paolo Perghem non faceva quasi mai il bagno, ma non è escluso che abbia deciso di fare una nuotata e che si sia trovato in difficoltà. La spiaggia era deserta e nessuno si è reso conto di quello che è successo. N. P.

Argomento: ISOLE Pag. 46 Data: Estratto da pagina: 07-08-2010 L'Unione Sarda (Nazionale) 110 Coltre di fumo soffoca Mosca

Esteri Russia. Situazione catastrofica. I morti sono più di 50. Il governo adesso chiede aiuto ai volontari

La città assediata dai roghi. Aeroporti in tilt

MOSCA Al risveglio i moscoviti, mentre il loro ineffabile sindaco Iuri Luzhkov se ne sta in vacanza, hanno riaperto gli occhi su un incubo, nel venerdì più nero della storia meteorologica russa: la capitale del Paese del grande freddo, assediata dagli incendi, si è trasformata in una serra tropicale a 36 gradi coperta da una fitta nebbia di fumo acre e nocivo che tutto avvolge e tutto nasconde. NEBBIA Le guglie del Cremlino, dove è saltato anche lo storico cambio della guardia, sono solo ombre, come le cupole dorate della imponente basilica di Cristo Salvatore, mentre i sette grattacieli staliniani sembrano sinistre silhouette in una autunnale nebbia padana. È molto peggio di mercoledì, dopo la tregua di due giorni fa e gli illusori tuoni e fulmini della notte. Anche gli aerei per la prima volta faticano ad atterrare e almeno 60 sono costretti a dirottare lontano, evitando gli scali di Vnukovo e Domodiedovo, dove un centinaio di voli hanno subito ritardi. CAMERA A GAS In questo surreale giorno che il 10% dei russi ritiene l'inizio della fine del mondo, con le meduse nella Moscova, le autorità sanitarie invitano da radio e tv a restare barricati nelle case, quasi tutte però senza condizionatori: il monossido di carbonio supera di cinque volte la soglia di sicurezza, trasformando la città in una enorme camera a gas. Lo ammette anche il leader del Cremlino Dmitri Medvedev che l'aria è «soffocante» e «irrespirabile», invitando i cittadini «a dare prova di pazienza». In luglio la mortalità legata al caldo, secondo gli uffici anagrafe, è già aumentata del 50% (5000 vittime in più), tanto da far slittare molti funerali o la cremazione dei corpi. La nuvola di fumo che opprime gli oltre 10 milioni di abitanti della capitale è comunque molto più estesa e minacciosa: vista dai satelliti della Nasa, è lunga 3000 km e copre gran parte della Russia europea, morsa da oltre un mese dalla canicola e da più di due settimane da incendi di foreste e torbiere che minacciano centrali atomiche, bruciano basi militari, distruggono centinaia di case e costringono ad evacuare missili, materiali fissili e bambini dai campi estivi. ROGHI Intanto il fronte degli incendi cresce, insieme al numero delle vittime (52) e alle polemiche sui ritardi del governo, compreso il premier Vladimir Putin, ora in trincea ma all'inizio dell'emergenza impegnato a cantare canzoni patriottiche con le spie russe restituite dagli Usa. Le truppe del Genio ferrovieri sono costrette a disboscare la foresta per creare un anello di protezione intorno al centro di ricerca nucleare militare di Sarov, 500 km a est di Mosca, mentre la protezione civile lancia un disperato appello ai volontari. Gli oltre 150 mila uomini del ministero delle emergenze sembrano non bastare.

Argomento: ISOLE Pag. 47 Data: Estratto da pagina: 07-08-2010 L'Unione Sarda (Nazionale) 5028 Rogo, il padre del fabbro: tragica fatalità

Nuoro e Provincia Orosei

«Si è trattato di una tragica fatalità che purtroppo ha scatenato l'inferno». A parlare è Giovanni Rana, il padre di Manuel, il fabbro che giovedì pomeriggio è stato l'artefice involontario dell'incendio che ha ridotto in cenere oltre trecento ettari di macchia mediterranea a Orosei. «Ero con mio figlio - prosegue Rana -, stava montando delle inferriate in un'abitazione rurale distante poco più di un chilometro dalla zona di Santa Maria servendosi di una saldatrice. Ad un certo punto sono arrivate due forti raffiche di vento che hanno indirizzato le scintille verso l'erba secca e incolta che circondava l'abitazione e da lì sono partite le fiamme». Il rogo è andato avanti per ore lasciando col fiato sospeso oroseini e turisti ospiti nelle abitazioni della zona compresa tra l'area industriale e le località Santa Maria e Fuil'e Mare. «Non voglio cercare attenuanti - prosegue Rana - ma io e mio figlio, oltre ad avere cercato di domare le fiamme con due estintori, abbiamo allertato immediatamente i soccorsi che a mio parere non sono stati tempestivi. Infatti, i barracelli, i primi a giungere sul luogo da cui è partito l'incendio, sono arrivati dopo mezz'ora, mentre i Canadair ne hanno impiegato complessivamente una quarantina: le autobotti delle squadre antincendio inoltre erano erano costrette a fare la spola con il centro di Orosei, dove è presente l'unico presidio di approvvigionamento idrico, per rifornirsi d'acqua». In via precauzionale le forze dell'ordine hanno fatto evacuare una quindicina di famiglie, ma un centinaio ha lasciato spontaneamente le proprie abitazioni. SONIA MELONI

Argomento: ISOLE Pag. 48 Data: Estratto da pagina: 08-08-2010 L'Unione Sarda (Nazionale) 1013 Terrazzino in fiamme, paura in via Schiavazzi

Cagliari e Provincia Sant'Elia. Mistero sulle cause che hanno scatenato l'incendio nell'appartamento

Nel giro di dieci minuti, il terrazzino di Luciano Copez è diventato un inferno: «Ero appena uscito di casa, per fortuna la bambina era a casa dai nonni e il cane era chiuso nell'altro balcone». Poco dopo mezzogiorno l'armadio, gli attrezzi da lavoro e i giochi della figlia sono andati a fuoco insieme a tutto il terrazzo al primo piano di via Schiavazzi 55. Le fiamme, che hanno attaccato per primo il motore dell'impianto di condizionamento, sono arrivate fin dentro casa e hanno annerito la camera da letto e bruciato la culla della bambina, affianco alla finestra. Vuota, per fortuna. «Mi hanno chiamato i vicini dopo pochi minuti, stavo andando a lavorare», dice Copez, quarant'anni, operaio edile. I vigili del fuoco hanno impiegato mezz'ora per spegnere l'incendio. Il padrone di casa è riuscito a entrare nell'appartamento invaso dal fumo e portare fuori il cane, chiuso in un balcone interno. Nessun innesco che faccia pensare a un incendio doloso, ma anche nessun impianto elettrico nel terrazzino, né bombole di gas. Sull'episodio indaga la polizia: gli uomini della Scientifica hanno eseguito i rilievi alla ricerca di qualche traccia che riesca a spiegare l'episodio. Difficile che una cicca di sigaretta abbia innescato un rogo così imponente, che ha distrutto in pochi secondi un armadio di legno, un aspirapolvere e altri oggetti. La miccia potrebbe essere stata uno straccio imbevuto di benzina o alcol. «Non ho nemici, nel quartiere mi conoscono bene e non credo sia un incendio doloso. Certo - conclude Copez -, tutto può succedere». ( m.r. )

Argomento: ISOLE Pag. 49 Data: Estratto da pagina: 08-08-2010 L'Unione Sarda (Nazionale) 103 Turisti dirottati a Olbia e Arbatax

Primo Piano Cagliari. I viaggiatori dovevano arrivare nel capoluogo con il traghetto bloccato nel porto laziale da venerdì scorso

Per tutta la notte gli uomini della sala macchine hanno provato a mandare in pressione i motori della Clodia, ma ogni volta le gigantesche turbine sono andate in surriscaldamento. Bisogna fare un salto indietro di qualche giorno per capire la storia del guasto che ha fatto montare la rabbia dei 1700 passeggeri imbarcati a Civitavecchia sul traghetto della Tirrenia diretti a Cagliari: dopo 12 ore di tentativi e annunci di nuovi ritardi, sono stati costretti a tornare in banchina, diventata una bolgia, per poi essere dirottati su altre navi e finire ad Arbatax e Olbia. IL GUASTO Giovedì la disavventura era toccata ad un centinaio di viaggiatori, salpati sulla Clodia da Cagliari e diretti al porto laziale. Una traversata da incubo, annunciato con un comunicato diffuso dai microfoni del traghetto che ha segnalato «un problema tecnico ad un motore» e «un ritardo di almeno sette ore». L'avaria a uno dei propulsori, secondo quanto hanno riferito i passeggeri, ha costretto il traghetto a viaggiare col solo motore di riserva, mentre i tecnici cercavano di risolvere il guasto durante il viaggio. A complicare le cose, poi, ci si era messo anche il maestrale e il mare agitato, facendo accumulare 8 ore di ritardo alla Clodia. Bilancio finale: arrivo in porto alle 18 (anziché alle 9,30), dopo un viaggio di 24 ore. LA RABBIA «Ci hanno rimandato la partenza di ora in ora, lasciandoci allo sbando e dicendo solamente che c'era un guasto al motore». Emanuela Maccioni, 41 anni di Quartu Sant'Elena, ieri all'ora di pranzo non aveva voglia di parlare, ma solo urlare e sfogare la sua rabbia. È rimasta inchiodata a Civitavecchia con il marito e le due figlie, trascorrendo una notte in bianco. «C'erano migliaia di persone che volevano partire e che protestavano, nessuno ci diceva mezza parola e c'erano varie auto della polizia e dei carabinieri. Ci dicevano di stare calmi, ma io in tanti anni una cosa del genere non l'ho mai vista». Tornati tutti in banchina, la tensione è salita alle stelle tanto da rendere necessario l'intervento delle forze dell'ordine. DUEMILA PERSONE Centinaia di auto e più di duemila persone sono rimaste per ore bloccate tra le due banchine, a ridosso dei moli, con la prima soluzione proposta dalla compagnia di navigazione accolta dalle proteste di numerosi viaggiatori. Anche quelli diretti a Cagliari sono dovuti salire sullo Shardan, il traghetto in partenza per Olbia, per raggiungere la Sardegna: dal capoluogo gallurese, poi, in auto o sugli autobus altre ore di viaggio per raggiungere la destinazione. Solo alle 10,30, due ore dopo il previsto, la nave ha mollato gli ormeggi, accolta dall'applauso liberatorio e dalle urla di numerosi passeggeri della Clodia. Molti erano turisti e hanno preferito accettare il “passaggio” per evitare di perdere altri giorni di vacanza. Chi è rimasto a terra è poi salito sull'Aurelia (altra nave della Tirrenia) in tarda mattinata, puntando la prua verso il porto di Arbatax, dove il traghetto doveva attraccare ieri notte intorno alle 24 (questo l'orario previsto), per poi ripartire verso Civitavecchia. Un'altra tranche di viaggiatori è stata infine dirottata sulla nave Nuraghes, il cui arrivo a Olbia era previsto alle 20,30. CONSUMATORI Decine di segnalazioni ed esposti sono arrivati alle associazioni dei consumatori, mentre Autorità portuale e protezione civile, quando sul molo si contavano oltre duemila persone stipate in poche decine di metri, hanno messo in moto la macchina dei soccorsi: bottigliette d'acqua sono state distribuite alle persone, mentre gli operatori della Port Mobility hanno coordinato la viabilità delle auto per evitare che l'intero scalo andasse in tilt. Non tutti riusciranno a farsi rimborsare il biglietto. «Rimborseremo solo i passeggeri che hanno rinunciato al viaggio», chiarisce Ugo Masciotti, capo ufficio stampa di Tirrenia, «anche nelle difficoltà abbiamo fatto del nostro meglio, garantendo a tutti il pranzo gratis». Chi era a bordo non se lo ricorda. Anzi: nega. E Masciotti ci rimane male: «Scrivete che è una grandissima menzogna. Abbiamo offerto a tutti pasto e acqua». CAGLIARI Ieri sera, intanto, un centinaio di passeggeri che nel porto del capoluogo attendevano di imbarcarsi per Civitavecchia, sono stati avvertiti via Sms e dirottati (anche con degli autobus) nel porto di Arbatax, dove sarebbero stati imbarcati sull'Aurelia. FRANCESCO PINNA

Argomento: ISOLE Pag. 50 Data: Estratto da pagina: 08-08-2010 L'Unione Sarda (Nazionale) 109 Mosca protegge i siti atomici

Esteri Farnesina: non partite per la Russia. La Nasa: fumo nella stratosfera

La città assediata dai roghi. Le preghiere dei pope MOSCA Fuga da Mosca sotto un sole spettrale, verso dacie e città sicure come San Pietroburgo, affrontando lunghe code in auto o assaltando treni e aerei: si spopola la capitale russa, assediata dagli incendi di foreste e torbiere e invasa da una densa nuvola di fumo acre e nocivo che, secondo i satelliti della Nasa, ha raggiunto la stratosfera a 12 chilometri di altitudine, formando talvolta «pirocumuli», come se si trattasse di un'eruzione vulcanica. «Mosca si è trasformata in un vulcano infernale che vomita tonnellate di sostanze pericolose sulla gente», titola il tabloid Tvoi Dien. Con il pericolo che la nube bianca, estesa per 3.000 km dagli Urali ai confini occidentali del Paese, si diffonda a grande velocità deteriorando la qualità dell'aria lontano dai focolai d'incendio, che nel frattempo continuano a crescere. Vari Paesi, tra cui l'Italia, sconsigliano i viaggi non necessari, con contraccolpi sul turismo che fanno tremare autorità e tour operator. Anche gli aeroporti di Mosca, a parte Sheremietevo, sono in difficoltà, con decine di voli dirottati o ritardati. La più grande capitale europea, con oltre 10 milioni di abitanti, è ormai in ginocchio, come gran parte della Russia occidentale, investita da metà giugno da una ondata anomala di caldo torrido e, ormai da due settimane, da roghi naturali di fronte ai quali il Paese ha dimostrato tutta la sua impotenza e inadeguatezza. Finora sono scesi in campo oltre 150 mila uomini della protezione civile e da ieri 7.000 soldati con 600 mezzi militari anche speciali, che hanno posato oltre 40 km di condutture d'acqua nella regione di Mosca e di Nizhni Novgorod: qui il centro di ricerca nucleare militare di Sarov è stato isolato con lo scavo di un canale lungo 8 km. Intorno alla capitale il problema maggiore sono le torbiere in fiamme: i pompieri hanno deciso di lavorare 24 su 24. A rischio anche un centro di allarme contro gli attacchi missilistici, nel distretto di Kolomna. Diversi Paesi stranieri hanno inviato aerei ed elicotteri, come i due Canadair italiani da ieri in servizio a Samara, sul Volga. Ma la situazione peggiora e ieri sono stati raggiunti i 38 gradi. Non resta che preghiera perché piova, come fanno ormai molti fedeli guidati dai pope.

Argomento: ISOLE Pag. 51 Data: Estratto da pagina: 08-08-2010 L'Unione Sarda (Nazionale) 8034 Un'altra giornata d'angoscia

Olbia e provincia aglientu

DAL NOSTRO INVIATO NICOLA PINNA AGLIENTU «Dovevamo pranzare e per questo sono sicura che non si è allontanato. Non sarebbe andato in una zona distante, sicuramente ha deciso di fare un tuffo veloce prima di mangiare». Se è andata come ipotizza la fidanzata Monica, vuol dire che Paolo Perghem, il trentunenne che da due giorni è scomparso nel nulla, si è trovato in difficoltà mentre nuotava. Quando il mare di Araccu Nieddu, una spiaggia incantevole nel territorio di Aglientu, era particolarmente agitato. La corrente era forte, venerdì pomeriggio, e forse - questo è il sospetto dei carabinieri e della guardia costiera - ha tradito il giovane che non era un nuotatore esperto. Cosa è successo esattamente ancora non si è capito: le ricerche sono partite dal momento in cui Monica Buccella ha lanciato l'allarme. Erano le 17,30 e Paolo Perghem (forte difensore del Mori Santo Stefano) era già scomparso da alcune ore: lei si era addormentata sotto il sole e quando si è svegliata non ha trovato il fidanzato sull'asciugamano accanto al suo. Ha atteso che tornasse e quando ha perso la calma ha chiamato i carabinieri. A quel punto la macchina dei soccorsi si è messa in moto. I vigili del fuoco, i militari delle stazioni di Aglientu e Santa Teresa, ma anche i forestali e i volontari della Protezione civile hanno lavorato fino a notte fonda. Hanno controllato in ogni angolo della spiaggia e delle zone vicine, perché Paolo Perghem amava passeggiare in mezzo alla macchia mediterranea. Ma visto che ha lasciato in spiaggia la maglietta e anche le ciabattine è molto più probabile che avesse deciso di fare il bagno. Nel mare di Araccu Nieddu sono arrivate le motovedette della Capitaneria e i sommozzatori dei vigili del fuoco. A notte fonda, quando il maestrale non dava tregua e il buio rendeva il lavoro complicatissimo, le ricerche sono state sospese. Ieri all'alba si è ricominciato, anche con l'aiuto degli elicotteri dei vigili del fuoco e dei carabinieri. Le motovedette hanno battuto palmo a palmo quel tratto di mare, i sub hanno controllato scogli, calette e grotte. Intanto dalla spiaggia si continua a pregare, anche se dopo oltre ventiquattro ore le speranze di salvare Paolo Perghem si fanno sempre più deboli. I due fidanzati trentini (lui operaio e lei assistente sanitaria) sarebbero dovuti ripartire ieri. Erano a Santa Teresa Gallura da due settimane e venerdì mattina avevano scelto di passare la giornata in una spiaggia dove non erano mai stati. Il mare era agitato e la corrente troppo forte e forse Paolo Perghem non ha immaginato che tuffarsi poteva potesse essere molto pericoloso.

Argomento: ISOLE Pag. 52 Data: Estratto da pagina: 08-08-2010 L'Unione Sarda (Nazionale) 3025 Turista torinese rischia di annegare

Prov Medio Camp ARBUS

Un turista del Torinese è stato salvato ieri dal bagnino, mentre rischiava di annegare nel mare molto mosso di Gutturu 'e Flumini, nella Marina di Arbus. Verso le 18,30 Pietro Cantino, 54 anni, di Brunino, ha sfidato le correnti alimentate dal forte maestrale e si è tuffato per fare il bagno, allontanandosi un po' dalla battigia. Le forti correnti lo hanno messo subito in difficoltà. Il turista ha cercato in tutti i modi di riguadagnare la spiaggia, ma senza riuscire ad avvicinarsi. Quando si è reso conto che non ce l'avrebbe fatta, ha chiesto aiuto. Le sue grida sono state udite dal bagnino Nicola Onnis, del salvamento della Protezione civile provinciale, che immediatamente è andato in soccorso del turista piemontese: sono bastati pochi minuti per riportarlo a riva. È stato lo stesso assistente ai bagnanti a prestargli le prime cure: Cantino si è ripreso e non è stato necessario l'intervento dell'ambulanza del 118 dislocata a Portu Maga. Ancora una volta, pur essendo esposta la bandiera rossa, alcuni turisti che ignorano la pericolosità del mare nella costa di Arbus quando soffia forte il maestrale, ieri hanno voluto fare il bagno lontano dalla riva, mettendo così a repentaglio la propria vita. (g. p. p.)

Argomento: ISOLE Pag. 53 Data: Estratto da pagina: 08-08-2010 L'Unione Sarda (Nazionale) 4029 A fuoco un fienile: clima di paura per l'ennesimo rogo

Provincia di Oristano Milis. Fiamme a Paulilatino

Ben dodici ore per spegnere l'ennesimo incendio, alla periferia di Milis. E il clima nel paese delle arance adesso si fa rovente. Tra la gente crescono paura e preoccupazione. La notte scorsa le fiamme hanno distrutto un capannone e il fienile di un'azienda agricola, le squadre dei Vigili del fuoco hanno lavorato ininterrottamente fino alla tarda mattinata di ieri. Il rogo è divampato improvvisamente all'interno del capannone (una struttura di circa 30 metri quadrati) sulla strada che porta verso Tramatza. Al suo interno oltre duemila presse di fieno, andate completamente distrutte. Rosanna Costeri, proprietaria dell'azienda, ieri mattina insieme ad amici e parenti iniziava a contare i danni: oltre alla perdita del fieno, ci sono anche i guai causati al capannone dalle fiamme. Il rogo di due notti fa è solo l'ultimo in ordine di tempo di una lunga scia di incendi che stanno infiammando le campagne di Milis. Questa settimana i Vigili del fuoco sono dovuti intervenire per roghi su una macchina e in un altro fienile. Ma è da tempo che nel paese c'è tensione, i carabinieri indagano e qualche allevatore inizia a pensare di vendere il bestiame e chiudere l'attività. La notte scorsa altre fiamme tra Bonarcado e Paulilatino. I Vigili del fuoco del distaccamento di Ghilarza sono stati impegnati per spegnere un incendio in un'azienda di un allevatore di Bonarcado. Distrutte 146 rotoballe di fieno. ( v. p. )

Argomento: ISOLE Pag. 54 Data: Estratto da pagina: 08-08-2010 L'Unione Sarda (Nazionale) 5030 La frazione di Concas circondata dal fuoco

Nuoro e Provincia notte di paura a torpè

Lunghe ore di terrore per gli abitanti di Concas, piccola frazione di Torpè, minacciata fino all'alba di ieri da un vasto incendio che ha incenerito almeno 50 ettari di macchia mediterranea. L'emergenza è scattata subito dopo l'una di notte quando il primo focolaio si è trasformato nel giro di pochi minuti in un fronte ampio e incontrollabile. Le fiamme sospinte dal forte vento di maestrale hanno minacciato pericolosamente anche alcune case di campagna, abitate da alcune famiglie e da diversi turisti. Sul posto insieme agli uomini dell'Ente foreste sono intervenuti i forze i barracelli di Torpè e i vigili del fuoco di Siniscola che nel buio hanno operato in condizioni difficilissime in una zona particolarmente impervia e battuta dal vento. La situazione si è fatta drammatica quando l'incendio ha minacciato le abitazioni costringendo i vigili del fuoco a evacuare temporaneamente alcune famiglie. Le operazioni di spegnimento si sono protratte fino all'alba: le squadre a terra sono riuscite a circoscrivere il fuoco e a spegnere gli ultimi focolai con una capillare operazione di bonifica, consentendo ai residenti nella frazione di Concas di rientrare a casa. ( f. u. )

Argomento: ISOLE Pag. 55 Data: Estratto da pagina: 09-08-2010 L'Unione Sarda (Nazionale) 7022 Fiamme contro la chiesa di trincea

Provincia di Sassari Sassari. Muri anneriti, distrutti arredi e giochi: i danni ammontano a migliaia di euro

Incendio doloso nell'oratorio di Santa Maria Bambina

Ad accorgersi dell'incendio alcuni fedeli che assistevano alla messa delle dieci. Sono usciti sul piazzale e hanno notato il fumo. Degli stracci dietro la porta, una bambola di pezza imbevuta di liquido infiammabile. È stato un atto intimidatorio quello che ha colpito il centro Caritas della chiesa di Santa Maria Bambina, nel quartiere di Santa Maria di Pisa. Fiamme per dispetto, distruzione come avvertimento a quello che è un baluardo della società civile in un quartiere difficile. L'incendio è scoppiato vicino alla porta dell'uscita di sicurezza dell'oratorio. GIOCHI DEI BIMBI Distrutti gli arredi, una statua in legno di San Giovanni Bosco, i giochi per bimbi e adolescenti che frequentato le sale dell'oratorio. Muri anneriti, danni per diverse migliaia di euro, ma le strutture portanti sono rimaste intatte. Ad accorgersi dell'incendio alcuni fedeli che assistevano alla messa delle dieci. Sono usciti sul piazzale della parrocchia e hanno notato che dalla porta della Caritas usciva del fumo. «Eravamo dentro la chiesa - afferma ai microfoni di Videolina un'anziana ancora spaventata per l'accaduto - quando ci hanno avvisato e invitato ad allontanarci in fretta». SOCCORSI Immediata la richiesta di intervento ai vigili del fuoco. Le fiamme sono state spente dopo alcuni minuti, ma una volta cessato l'allarme incendio è esplosa fragorosa l'ipotesi che potesse trattarsi di un atto intimidatorio. Ipotesi che nel corso della serata si è fatta sempre più concreta. Dai rilievi tecnici fatti dai vigili non appare probabile che a scatenare le fiamme sia stata la batteria di una bambola andata in corto circuito, come si pensava in un primo momento. INDAGINE Le fiamme si sarebbero sviluppate molto lentamente, mentre i vigili hanno notato che dal punto di partenza dell'incendio, le fiamme si sono propagate rapidamente. Probabile per la presenza di un liquido infiammabile, un accelerante. Sul posto sono interventi anche i carabinieri della compagnia di Sassari che ora attendono il rapporto dei vigili del fuoco per poter inviare una informativa più dettagliato in Procura. Il magistrato di turno sull'incendio nell'oratorio di Santa Maria di Pisa avrebbe aperto un fascicolo d'indagine contro ignoti. MUROS I mezzi dei vigili del fuoco quasi alla stessa ora sono dovuti intervenire anche a Muros per domare un incendio che si è scatenato nel piazzale dello stabilimento Profitech (azienda specializzata nella produzione di canne fumarie in acciaio). Nessun danno a impianti e fabbricati, in fumo sterpaglie e rifiuti.

Argomento: ISOLE Pag. 56 Data: Estratto da pagina: 09-08-2010 L'Unione Sarda (Nazionale) 105 La Clodia parte ma si ferma ad Arbatax

Primo Piano

Pili (Pdl): vogliono svendere la compagnia, intervenga la Procura

La Clodia riprende a viaggiare ma il guasto non è stato ancora riparato. E attracca soltanto ad Arbatax. La nave Clodia ha ripreso la via del mare a velocità ridotta, e così continua l'odissea dei passeggeri sardi e dei turisti che devono spostarsi da Cagliari a Civitavecchia. Il capoluogo sardo, da venerdì scorso, è completamente tagliato fuori dalle rotte per il centro Italia. LA GIORNATA Ieri il traghetto della Tirrenia, a cui manca ancora un pezzo per riparare il motore (arriverà nelle prossime ore), doveva attraccare nel capoluogo sardo ma non è arrivato a destinazione. Si è fermato ad Arbatax: era partito all'una di notte e alle 15,30 si trovava ancora davanti alle coste ogliastrine, con la previsione di attraccare a Cagliari soltanto dopo le 20. Così è arrivata la decisione della compagnia di far scendere i passeggeri nello scalo di Arbatax, invitando i 348 viaggiatori che aspettavano la nave a Cagliari e che avevano già acquistato il biglietto a raggiungere l'Ogliastra in auto per ripartire alle 20,30. La Tirrenia ha messo loro a disposizione tre autobus turistici. PROCURA IN CAMPO Un intervento immediato delle Procure di Olbia e Cagliari è stato chiesto ieri dal deputato del Pdl Mauro Pili. «Devono aprire un fascicolo per verificare se la sicurezza dei passeggeri è stata messa a repentaglio e comprendere se ci sia stato dolo», dice. Il suo timore è che dietro le parole di Salvatore Lauro, presidente di Mediterranea Holding, la società che ha partecipato alla gara per l'acquisto della Compagnia, ci sia il tentativo di «comprare in svendita o ai saldi Tirrenia». E il caos degli ultimi giorni potrebbe contribuire ad abbassare il prezzo. Pili, inoltre, chiede anche che la Regione si costituisca immediatamente «parte civile e chieda i danni», oltre a contestare alla compagnia l'interruzione di pubblico servizio. «Quello che è accaduto è una pessima pubblicità per l'Isola, soprattutto per chi sceglie la vacanza last-minute», aggiunge il deputato, che poi chiede anche l'istituzione di una Commissione d'inchiesta sulla vicenda della Clodia. I COMMENTI «È incredibile che nel 2010 siamo ancora ostaggio dei monopoli. Perché nessuna altra compagnia effettua la tratta Cagliari-Civitavecchia?», lamenta Pietro Cancedda, operaio di Senorbì partito ieri con la sua famiglia per le vacanze dopo una sfacchinata in autobus da via Roma sino ad Arbatax. «Da tanti anni ci lamentiamo per la qualità del servizio, ma nessuno ha mai fatto nulla. Basta un guasto a un motore che ci troviamo isolati. Gli altri porti hanno la concorrenza con Moby, Sardinia Ferries, Grimaldi, noi qui a Cagliari siamo costretti a viaggiare solo con la Tirrenia che, quando si rompe, ci chiede come ora di attraversare mezza Sardegna per andare a prendere il traghetto». Alternandosi con la gemella “Aurelia”, la Clodia è la nave che garantisce il collegamento tra il capoluogo sardo e il porto laziale, trasportando in questi giorni d'estate migliaia di turisti e di auto. Venerdì sera ha “saltato” la corsa per un guasto, mentre dopo è partita invece con sei ore di ritardo, ma si è fermata nello scalo ogliastrino. I DISAGI Continuano dunque i disagi per i passeggeri. Come già accaduto il giorno prima, sabato sera a Civitavecchia ci sono state scene da girone infernale. Migliaia di viaggiatori in partenza per Cagliari hanno atteso di potersi imbarcare, restando in porto tra le banchine 14 e 16, assistiti dagli uomini della Protezione civile che hanno distribuito acqua e affrontato l'emergenza, mentre polizia e carabinieri hanno presidiato il terminal per evitare incidenti. «Paghiamo questa ingiustizia da anni», dice Marianna Solinas, in partenza col marito, «mio padre era emigrato e quando ero piccola vivevamo in Molise. Questi problemi ci sono sempre stati, non esiste alternativa: anche se le navi sono state risistemate e ampliate, i guasti e le condizioni del mare si ripercuotono sui nostri spostamenti. Ma se non lo si può controllare, si può impedire a una compagnia di lavorare senza concorrenza come avviene per gli aerei». LA COMPAGNIA «Nelle prossime ore», dice Ugo Masciotti, capo ufficio stampa della Tirrenia, «arriverà a Civitavecchia il pezzo di ricambio che ancora mancava, così il guasto sarà finalmente riparato. L'Aurelia attraccherà a Cagliari nella mattina di oggi e ripartirà nel pomeriggio, mentre domani arriverà la Clodia. Per quanto riguarda la trasferta ad Arbatax, abbiamo avvisato tutti i 348 passeggeri che non si partiva più da Cagliari: quelli che non avevano l'auto al seguito sono stati trasportati con tre autobus. Ora contiamo che la situazioni torni alla normalità». Venerdì erano stati duemila i passeggeri lasciati a terra e dirottati su Olbia e Arbatax, dopo una notte passata a bordo della nave guasta. Il giorno prima, l'avaria ad uno dei due motori aveva causato un ritardo di oltre otto ore. FRANCESCO PINNA

Argomento: ISOLE Pag. 57 Data: Estratto da pagina: 09-08-2010 L'Unione Sarda (Nazionale) 4019 «Dopo l'incendio del 2009 al monte Arci la Regione è sparita»

Provincia di Oristano villaverde

Sono stati lasciati soli ma non si arrendono. Hanno iniziato con le loro forze a ripristinare i boschi bruciati sul Monte Arci. Ora chiedono più sostegno alla Regione. Il Comune ad un anno dal rogo che ha incenerito 2.200 ettari ha organizzato una giornata per fare il punto sulla ricostruzione “post-incendio”. E nel bosco di Mitza Margiani è stato siglato un gemellaggio con gli Inti Illimani. «La solidarietà è la risposta a questi drammi», ha detto Jorge Coulon, leader del gruppo. Finora la solidarietà il Comune l'ha sperimentata solo con i cittadini. «Per il resto siamo dimenticati», ha detto il sindaco Roberto Scema. «I premi per le aziende danneggiate sono state solo promesse», ha aggiunto il vice Sandro Marchi. ( an. pin. )

Argomento: ISOLE Pag. 58 Data: Estratto da pagina: 09-08-2010 L'Unione Sarda (Nazionale) 2017 Incendio vicino alla strada statale

Prov Sulcis

Villamassargia Un incendio è divampato sabato pomeriggio nei pressi della strada statale 130, presso lo svincolo per Villamassargia e Domusnovas, in direzione di Cagliari. Si è reso necessario l'intervento di due squadre dei volontari di Iglesias che hanno avuto ragione delle fiamme prima che potessero propagarsi ad un giardino e ad un terreno coltivato ad olivi. (p.cab.)

Argomento: ISOLE Pag. 59