METRICHE DELLA COMUNICAZIONE A.A. 2020/2021

Lezione n. 6 - Romenti_Capitolo 4_Il modello di valutazione del Communication Capital Performance Measurement (CCPM) - Romenti_Capitolo 5_Una tassonomia dei KPI di comunicazione - Dispense: cosa è il web - Esercitazione web monitoring con reportistica

METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 1 Dispense Cosa è il web?

METRICHEMETRICHE DELLA DELLA COMUNICAZIONECOMUNICAZIONE2 Cosa è il web?

“Il World Wide Web (letteralmente "ragnatela mondiale"), abbreviato Web, sigla WWW, è uno dei principali servizi Internet che permette di navigare e usufruire di un insieme vastissimo di contenuti amatoriali (multimediali e non) collegati tra loro attraverso legami (link) e di ulteriori servizi accessibili a tutti o ad una parte selezionata degli utenti di Internet. Questa facile reperibilità di informazioni è resa possibile oltre che dai prodotti di rete anche dalla presenza, diffusione, facilità d’uso ed efficienza dei motori di ricerca e dei web browser in un modello di architettura di rete definito client-server.

Per quanto riguarda i contenuti, quindi, il Web possiede la straordinaria peculiarità di offrire a chiunque la possibilità di diventare editore e, con una spesa estremamente esigua, di raggiungere un pubblico potenzialmente vastissimo distribuito in tutto il mondo.

Il Web è stato inizialmente implementato da Tim Berners-Lee mentre era ricercatore al CERN, sulla base di sue idee e di un suo collega, Robert Cailliau, e oggi gli standard su cui è basato, in continua evoluzione, sono mantenuti dal World Wide Web Consortium.

La nascita del Web risale al 6 agosto 1991, giorno in cui Berners-Lee mise on-line su Internet il primo sito Web. Inizialmente utilizzato solo dalla comunità scientifica, il 30 aprile 1993 il CERN decide di rendere pubblica la tecnologia alla base del Web. A tale decisione fa seguito un immediato e ampio successo del Web in virtù della possibilità offerta a chiunque di diventare editore, della sua efficienza e, non ultima, della sua semplicità. Con il successo del Web ha inizio la crescita esponenziale e inarrestabile di Internet ancora oggi in atto…”

*Fonte: Wikipedia METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 3 L’evoluzione del web Web 1.0 Diffuso fino agli anni novanta, è composto prevalentemente da siti web statici, senza alcuna possibilità di interazione con l'utente eccetto la normale navigazione ipertestuale tra le pagine, l'uso delle e-mail e dei motori di ricerca. Si determina così un flusso comunicativo di tipo unidirezionale che, partendo dall’alto verso il basso, mira al mercato di riferimento, senza esplorare né condividere i suoi desideri e le sue proposte.

Web 2.0 l termine venne coniato da Tim O’Reilly alla prima conferenza sul web 2.0, alla fine del 2004. “E’ un'espressione utilizzata spesso per indicare uno stato dell'evoluzione del World Wide Web, rispetto a una condizione precedente. Si indica l'insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono un elevato livello di interazione tra il sito web e l'utente come i , i forum, le chat, i wiki, le piattaforme di condivisione di media (come Flickr, YouTube, Vimeo), i (come , Myspace, , Google+, Linkedin, Foursquare, ecc), ottenute tipicamente attraverso opportune tecniche di programmazione Web e relative applicazioni web afferenti al paradigma del Web dinamico in contrapposizione al cosiddetto Web statico o Web 1.0”*. Poggia su tre pilastri: interazione, condivisione e partecipazione. L’interazione offre a ciascun individuo la possibilità di usufruire, in tempo reale, dei contenuti che più lo interessano e di condividerli con gli altri utenti della rete. In questo modo la comunicazione diventa partecipativa, perché chiunque può dare il suo contributo nella diffusione dei contenuti presenti su internet, che diventano così accessibili a tutti.

*Fonte: Wikipedia METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 4 L’evoluzione del web

Web 3.0 “Il termine Web 3.0 è apparso per la prima volta agli inizi del 2006 in un articolo di Jeffrey Zeldman critico verso il Web 2.0. Non possiamo dare una definizione esatta perché siamo in fase di costruzione in continua evoluzione. ll Web 3.0 è un termine a cui corrispondono significati diversi volti a descrivere l'evoluzione dell'utilizzo del Web e l'interazione fra gli innumerevoli percorsi evolutivi possibili. Questi includono: • trasformare il Web in un database, cosa che faciliterebbe l'accesso ai contenuti da parte di molteplici applicazioni che non siano dei browser; • sfruttare al meglio le tecnologie basate sull'intelligenza artificiale (capace di interagire con il web in modo quasi umano); • il web semantico, per cui saranno possibili ricerche molto più evolute delle attuali, basate sulla presenza nel documento di parole chiave, collegamenti ipertestuali ecc”*

Verso il Web 4.0 Probabilmente nel web 4.0 uno spazio importante l’avranno i Big Data e le nuove tecnologie tra cui la realtà aumentata, la domotica. In sostanza un maggiore controllo dell’informazione che ci permetterà di modificare la realtà che ci circonda.

*Fonte: Wikipedia METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 5 https://wearesocial.com/it/blog/2021/01/digital-2021-i-dati-globali

METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 6 POPOLAZIONE La popolazione mondiale registra 7,83 miliardi di persone ad inizio 2021 con un tasso di crescita (fonte Nazioni Unite) dell’1% annuo (+80 milioni di unità nel 2020)

MOBILE 5,22 miliardi di persone utilizzano telefoni cellulari = 66,6% della popolazione con una crescita dell’1,8% annuo (+ 93 milioni di persone che nel 2020 hanno avuto accesso ad un telefono cellulare per la prima volta)

INTERNET 4,66 miliardi di persone accedono ad internet = +7,3% = +316 milioni. La penetrazione internet mondiale si attesta al 59,5%, ma i valori potrebbero essere ancora più alti in virtù di problematiche legate al corretto tracciamento degli utenti internet legate alla pandemia da COVID-19.

SOCIAL MEDIA 4,20 miliardi utenti delle piattaforme social = +13%, o +490 milioni di persone. La penetrazione delle piattaforme social si attesta quindi al 53% della popolazione mondiale.

*Fonte: We are social METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 7 L’utente medio spende online circa 7 ore al giorno, vale a dire circa il 42% del nostro tempo di veglia se diamo per scontato un riposo di 7-8 ore.

Si tratta di un aumento di oltre un quarto d’ora al giorno rispetto alla rilevazione di 12 mesi fa

Vediamo ai due estremi le Filippine (11 ore al giorno) e il Giappone (4 ore e 25 minuti).

In Italia passiamo 6 ore e 22 minuti connessi al giorno, al di sotto della media.

Fonte: Global Digital Report 2021 METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 8 Analizzando i datasets di due partner di We are Sociala (AppAnnie e GlobalWebIndex) emerge come gli utenti Android passino oltre 4 ore al giorno utilizzando i propri device cellulari, un tempo superiore rispetto a quello passato davanti alla tv “tradizionale” (3h e 24 minuti).

Fonte: Global Digital Report 2021 METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 9 I telefoni cellulari sono responsabili per quasi il 53% del tempo che spendiamo online, dato in parte corroborato dal fatto che 9 utenti su 10 visitano il web da mobile.

Sono due su tre, tuttavia, gli utenti che dichiarano di accedere al web da computer.

Il cellulare è device primario per l’accesso ad internet di ogni paese, anche se i gap con i computer sono piuttosto vari, più sottili specialmente in Europa.

Fonte: Global Digital Report 2021 METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 10 La ricerca di informazioni è la motivazione principale che porta le persone a connettersi, sono infatti quasi due su tre le persone che, interrogate a proposito, citano proprio la ricerca tra le loro ragioni principali della loro navigazione.

Evoluzioni interessanti nei comportamenti legati alla ricerca dei contenuti. I motori di ricerca tradizionali rimangono infatti essenziali per il 98% della popolazione online ma 7 utenti su 10 dichiarano di utilizzare almeno una tecnologia diversa dalla ricerca testuale su base mensile.

Fonte: Global Digital Report 2021 METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 11 Gli utenti delle piattaforme social sono cresciuti del 13% nell’ultimo, anno: quasi mezzo miliardo di nuovi utenti, oltre 1,3 milioni di persone ogni giorno (15 al secondo).

Siamo in 4,2 miliardi ad essere connessi tramite i social.

Il tempo speso sulle piattaforme social continua a crescere anche se in misura più contenuta rispetto agli ultimi anni, attestandosi a 2 ore e 25 minuti al giorno

Nel 2021 si stima che spenderemo, collettivamente, oltre 420 milioni di anni su queste piattaforme.

Fonte: Global Digital Report 2021 METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 12 Ampie le differenze i da paese a paese, con la popolazione delle Filippine connessa ai social per 4 ore e 15 minuti a un estremo, e il Giappone a 51 minuti dall’altro (comunque in crescita).

In Italia 1h e 52 minuti sotto la media anche in questo caso.

Sono almeno 6 le piattaforme social che contano oltre 1 miliardo di utenti attivi su base mensile

Il 98% degli utenti attivi su una piattaforma social è attivo almeno su un’altra piattaforma. L’84% degli utenti TikTok tra i 16 e i 64 anni dichiara di usare anche Facebook. Il 95% degli utenti nella stessa fascia d’età dichiara di usare anche YouTube. Fonte: Global Digital Report 2021 METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 13 https://wearesocial.com/it/blog/2021/02/digital-2021-i-dati-italiani

METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 14 L'Italia è un paese connesso, social, e con un trend di adozione in crescita per quanto riguarda sia Internet in senso ampio, sia le piattaforme social, sia le nuove tecnologie. Se anche quest’anno i dati di We are social registrano un lieve calo demografico, sono oltre 1 milione le persone che si sono connesse a internet per la prima volta nel corso del 2020, un incremento del 2,2% che ci fa superare la soglia dei 50 milioni. Ancora più importante l'aumento sul fronte piattaforme social: oltre 2 milioni di nuovi utenti, un incremento quasi del 6% che fa raggiungere quota 41 milioni.

Fonte: Global Digital Report 2021 METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 15 Gli smartphone sono presenti nelle tasche e nelle mani del 97% di noi, mentre 3 persone su 4 utilizzano computer desktop o laptop. Siamo connessi per oltre 6 ore al giorno ad internet, e passiamo quasi 2 ore sui social (il 98% di noi lo fa da dispositivi mobili), mentre continuano ad essere rilevanti i periodi che passiamo a fruire di contenuti audio (una persona su 4 ascolta regolarmente i podcast) e gaming (oltre 4 persone su 5 giocano), anche in virtù di avanzamenti nelle tecnologie infrastrutturali che hanno portato ad incrementi nelle velocità medie di connessione pari al 11% per il mobile e il 29% per il fisso. Fonte: Global Digital Report 2021 METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 16 Tra le piattaforme più utilizzate rimane forte la leadership degli ecosistemi Facebook e Google: YouTube, WhatsApp e Facebook superano tutti l'80% di adozione, seguiti da Instagram e Messenger. Interessanti però le crescite di TikTok (che raddoppia) e l'ingresso in "classifica" di Telegram, piattaforma di messaggistica che fa della privacy uno dei suoi punti di forza principali.

METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 17 La storia dell’interesse dei manager aziendali per il web si può far risalire al periodo in cui i blog iniziarono a diventare un oggetto d’interesse per i mass media e il Web cominciò a rivelarsi come complesso sistema non solo di fruizione ma anche di produzione dal basso.

Fu in quel momento, fotografato dalla famosa “copertina specchio” del Time che decretava “YOU” persona dell’anno (Time, volume 168, numero 26, dicembre, 2006), che iniziò a insinuarsi nei comunicatori più illuminati un tarlo, alimentato dalle prime agenzie di digital PR.

Queste, intuendo la dirompente portata sociale, e naturalmente commerciale, del fenomeno, provarono a offrire nuovi servizi in grado di consentire alle aziende di comprendere quella realtà.

Vincenzo Cosenza – ROI_Capitolo 1_Perchè la tua azienda non può ignorareMETRICHE la Rete DELLA COMUNICAZIONE 18 L’evoluzione del web Con l’affermarsi della società in Rete il ruolo della comunicazione in azienda sta cambiando inesorabilmente, indipendentemente dalla consapevolezza e dai comportamenti, spesso reazionari, dei comunicatori, siano essi uomini di marketing o relatori pubblici. Manuel Castells sostiene che la società in Rete comunica e consuma mediante la Rete, in base a processi che diffondono istantaneamente simboli e conoscenze, modificando in profondità le espressioni culturali e cambiando radicalmente le forme del potere politico e della mobilitazione sociale (Comunicazione e Potere, Bocconi Università Edizioni, 2009) È naturale che tali profondi mutamenti sociali incidano anche sul modo di essere e di comunicare delle aziende. Afferma Gary Hamel, uno dei più grandi studiosi di “management dell’innovazione, “Le élite e i manager non sono più ai comandi della conversazione. È cosi che iniziano le insurrezioni”

Si potrebbe dire che quattro sono i grandi vettori del cambiamento: • la Rete quale infrastruttura reticolare di relazioni; • il peso dei motori di ricerca; • l’introduzione di strumenti di pubblicazione semplici da usare; • l’affermarsi di nuovi spazi di relazione.

Queste novità hanno determinato mutamenti epocali nella vita delle persone tali da incidere su ogni aspetto della comunicazione.

Vincenzo Cosenza – Social Media ROI_Capitolo 1_Perchè la tua azienda non può ignorareMETRICHE la Rete DELLA COMUNICAZIONE 19 L’evoluzione del web La Rete, in grado di mettere in relazione in tempo reale individui dislocati in punti diversi, ha reso possibile una diffusione dei dati, delle informazioni e delle notizie rapida e spesso imprevedibile. Sempre più spesso la notizia non segue il rigido percorso disegnato dall’alto, ma origina dall’esperienza di un reporter non professionista o di un cliente, magari insoddisfatto.

Il miglioramento dei motori di ricerca, determinato dall’invenzione di Google da parte di Sergey Brin e Larry Page, unito all’aumento dello spazio per immagazzinare dati a prezzi sempre più bassi, ha avuto grosse conseguenze sul ciclo di vita dell’informazione.

Se da un lato le notizie si consumano con maggior rapidità rispetto al passato, dall’altro la traccia delle stesse permane in Rete, duplicata in molteplici server, e facilmente rinvenibile grazie a banali ricerche. Si impone alle aziende una più lungimirante e attenta gestione della propria reputazione e dei mezzi a ciò utili (per esempio partendo dall’analisi delle voci di Wikipedia rilevanti).

L’introduzione di strumenti semplici di pubblicazione come i blog e i microblog ha consentito a chiunque di “farsi media”. Agli stakeholder tradizionali si sono così affiancati nuovi soggetti (influencer o opinion leader) che sono in grado di influire sulle decisioni di acquisto e sull’immagine delle aziende. Questi spazi di relazione diventano spesso determinanti nell’esperienza di acquisto dei navigatori. Secondo Jim Lecinski, managing director di US Sales & Service di Google, si è passati dal First Moment of Truth (FMOT) al nuovo Zero Moment of Truth (ZMOT).

Vincenzo Cosenza – Social Media ROI_Capitolo 1_Perchè la tua azienda non può ignorareMETRICHE la Rete DELLA COMUNICAZIONE 20 Il modello FMOT: ieri

METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 21 Il modello ZMOT: oggi

METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 22 Oggi abbiamo una nuova figura di consumatore. Il nuovo consumatore è il cliente che diventa protagonista attraverso l’appropriazione collettiva in rete della sua scelta di consumo. Al capitale economico, sociale e culturale che determina l’habitus nell’offline, questo nuovo consumatore associa il capitale virtuale, un capitale nuovo, spesso ancora sottovalutato. Il capitale virtuale è L’INSIEME DELLE AUTORAPPRESENTAZIONI, DELLE CONOSCENZE, DELLE EMOZIONI E DELLE RELAZIONI CHE I SOGGETTI COSTRUISCONO ATTRAVERSO I CANALI DIGITALI, DALLE NEWS AI SOCIAL NETWORK.

IL NUOVO CONSUMATORE HA UN CAPITALE VIRTUALE IN GRADO DI INFLUENZARE LA REPUTAZIONE E IL POTENZIALE DI VENDITA DI UN NIELSEN 2016 – GLOBAL TRUST IN ADV BRAND.

METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 23 Tutti gli internauti e le testate online possono essere stakeholder con identità multiple e diverse rispetto al mondo offline. Tutti gli utenti del web possono diventare influencer in relazione a fasi e eventi diversi. Gli stakeholder di oggi non sono gli stessi di ieri e non saranno gli stessi di domani: il mondo con cui ci si deve confrontare è fluido e in continua evoluzione.

Ogni azienda deve individuare il suo stakeholder nel brusio indistinto della Rete.

METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 24 METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 25 METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 26 METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 27 Il 2 aprile 2008 viene pubblicato su YouTube un video che mostra l'intervento ad una convention aziendale di Luca Luciani, Head of Domestic Mobile Services di TI. Nel suo discorso motivazionale rivolto a dirigenti e dipendenti, il top manager definisce la disfatta di Waterloo il "capolavoro" di Napoleone, pronuncia male il nome del celeberrimo condottiero ("Napoletone") e farcisce il tutto con espressioni volgari e aggressive "Napoletone Luciani” diventa immediatamente un tormentone del Web; tra i blog più visibili, i primi a segnalarlo sono Dagospia, Dario Denni, Nicola Mattina, Manteblog e Piovono Rane. I commenti sarcastici al video sintetizzano efficacemente il mood che accompagna la vicenda. Nei post analizzati emerge con evidenza un sentiment negativo nei confronti della classe dirigente italiana, come nel testo che accompagna il primo video pubblicato Alle ore 16:30 del 3 aprile il video, che ormai conta 18.000 visualizzazioni e 350 commenti, viene rimosso da YouTube per violazione dei termini del servizio. Neanche un'ora dopo viene segnalato ancora disponibile su Repubblica.it, mentre su YouTube appaiono le prime repliche dell'originale, l'utente NapoletoneLuciani carica nuovamente il filmato (aggiungendo al titolo "censored e reloaded"), anche in versione con sottotitoli in inglese La reazione del Web al tentativo di censura è immediata e virulenta: tra le 16:30 e le 19:30 il numero di post si amplifica nettamente attivando il cosiddetto “Effetto Streisand”. “Effetto Streisand” (Fonte Wikipedia): è un fenomeno mediatico per il quale un tentativo di censurare o rimuovere un’informazione ne provoca, contrariamente alle attese, l’ampia pubblicizzazione. Esempi tipici di tali tentativi di oscuramento sono la censura di una fotografia, un documento, un sito web: invece di ottenerne la soppressione, a causa dell’attenzione mediatica che essa riceve l’informazione viene diffusa tramite innumerevoli e imprevedibili canali. Il termine è stato coniato in riferimento alla cantante Barbra Streisand, che intentò causa al fotografo Kenneth Adelman e al sito Pictopia.com per aver pubblicato alcune foto aeree di una sua casa in California METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 28 Nei minuti immediatamente successivi Durante la mattinata del 4 si registra il picco alla censura su YouTube, si registra un massimo di post. La censura di YouTube primo picco di post (3 aprile ore 18) amplifica i toni negativi, mentre compaiono numerose copie del video ripubblicate da diversi utenti

Il 2 pomeriggio si Il 5 aprile il numero di messaggi registrano i primi post comincia a diminuire, ma i sul video di Luciani, commenti sono ancora numerosi ma il buzz inizia ad esplodere nella Telecom interviene ufficialmente solo il 6 aprile, mattinata del 3 attraverso un’intervista di Luciani a La Stampa: “studierò la storia insieme a mia figlia”, promette il manager, ma il tentativo di sdrammatizzare i toni arriva in netto ritardo

I post diminuiscono nelle ore serali: la maggior parte dei commenti sono postati probabilmente dal luogo di lavoro

METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 29 Il video originale e le numerose copie pubblicate su YouTube agiscono da nodo sorgente nella maggioranza delle discussioni. Molti dei post analizzati si collegano direttamenteUN al filmato,FOCUS rendendo la censura SPECIFICO: NAPOLETONE LUCIANI immediatamente evidente non appena questo viene rimosso la prima volta. L’improvvisa sparizione del video produce un’intensificazione dei commenti negativi.

Fabio Ruini

Manteblog Mau Dario Denni Daw

Blogosfere Mobile Blog

YouTube

Nicola Mattina Videodocg

Ted Disbanded Demanews

METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 30 Gli altri nodi principali del social Webnews network sulla vicenda Luciani evidenziano la presenza di Repubblica.it e la Stampa, che ripubblicano il video della convention. Diversi utenti scelgono di linkare i giornali online invece di YouTube, nel timore che la censura Piovono Rane possa essere applicata anche sulle copie reinserite dopo la rimozione Vittorio Bertola del primo filmato. La fiducia è riposta nelle fonti ufficiali d’informazione, che dovrebbero godere di una maggiore libertà ed Manteblog Wikipedia Falso Idillio indipendenza dalle pressioni di Telecom Italia. Mobile Blog Forbes Repubblica Forbes e il sito di Telecom vengono citati per le informazioni sul manager La Stampa e sul suo stipendio, mentre Telecom Uguali Amori Wikipedia fornisce un resoconto storico affidabile della battaglia di Waterloo. Nicola Mattina Videodocg

Demanews

METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 31 METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 32 «Prometto di pesare di più le parole e di ripassare Napoleone. Alice, mia figlia di 10 anni mi ha fatto giurare, studieremo la storia insieme».

Dopo il maldestro tentativo di censura su YouTube, la reazione ufficiale di Luciani appare tardiva ed inefficace, e si limita a un un’intervista su la Stampa e a una lettera di scuse ai dipendenti (subito ribattezzata dai blogger “la lettera da Sant’Elena”). Colpisce in negativo la decisione di non intervenire direttamente nel Web. Scrive Alessandro Gilioli sul blog Piovono Rane de l'Espresso:

«avrei fatto qualcosa tipo un post su un blog o un video su YouTube, se possibile un po’ autoironico e scherzoso, per sdrammatizzare il più possibile. Tipo: okay, ho detto una cazzata, non sarà né la prima nè l’ultima, alle medie tiravo palline di carta con la cerbottana e mi sono distratto durante la lezione di storia. Magari il video l’avrei fatto pure con il cappellino da asino, sorridendo, davanti a una riproduzione del famoso quadro di Napoleone ad Austerlitz».

METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 33 NEL 2021 A 13 ANNI DI DISTANZA, DIGITANDO SU GOOGLE LUCA LUCIANI, ALCUNI LINK DELLA PRIMA PAGINA FANNO RIFERIMENTO A QUELL’EPISODIO

METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 34 COME FACCIO AD IDENTIFICARE IL MIO INFLUENCER NEL BRUSIO INDISTINTO DELLA RETE?

METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 35 COSTRUIRE UN PROGETTO DI MISURAZIONE

ASCOLTARE TUTTO IL WEB TUTTI I GIORNI SENZA INFLUENCER DECISI E MONITORATI A PRIORI SENZA TERRITORI PREDEFINITI (NO WALLED GARDEN)

METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 36 DOVE POSSO TROVARE LE CONVERSAZIONI?

SOCIAL MEDIA SOCIAL MEDIA ANALYTICS LISTENING AZIONI PROATTIVAMENTE SVOLTE CONVERSAZIONI SPONTANEE NELLE MIE PROPERTIES TRA GLI UTENTI DEL WEB

METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 37 INDIVIDUARE GLI OBIETTIVI Specifici Misurabili Realizzabili Realistici Temporalmente definiti

SCEGLIERE LO STRUMENTO MISURAZIONE

CAPIRE COSA MISURARE Input = risorse Output = visibilità Outcome = cambiamento opinioni

RESTITUIRE UN REPORT CON I RISULTATI

PRESENTARE I RISULTATI

MASTER IN MARKETING & MANAGEMENT DELLOMETRICHE SPORT DELLA COMUNICAZIONE 38 Quali canali si misurano nel web?

BLOG

FORUM

NEWS ONLINE

SITO WEB

SOCIAL NETWORK

*Fonte: Wikipedia METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 39 BLOG

*Fonte: Wikipedia METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 40 I BLOG

DEFINIZIONE Nel gergo di Internet, un blog è un particolare tipo di sito web in cui i contenuti vengono visualizzati in forma anti-cronologica (dal più recente al più lontano nel tempo). In genere il blog è gestito da uno o più blogger che pubblicano, più o meno periodicamente, contenuti multimediali, in forma testuale o in forma di post, concetto assimilabile o avvicinabile ad un articolo di giornale.

STORIA Il fenomeno ha iniziato a prendere piede nel 1997 in America; il 18 luglio 1997, è stato scelto come data di nascita simbolica del blog, riferendosi allo sviluppo, da parte dello statunitense Dave Winer, del software che ne permette la pubblicazione (si parla di proto-blog).

Il primo blog è stato effettivamente pubblicato il 23 dicembre dello stesso anno, grazie a Jorn Barger, un commerciante americano appassionato di caccia, che decise di aprire una propria pagina personale RobotWisdom per condividere i risultati delle sue ricerche sul web riguardo al suo hobby; coniò la parola weblog per descrivere la lista di link del suo sito.

Nella primavera del 1999 invece Peter Merholz propose l'abbreviazione blog sul suo sito Peterme.com.

Fonte: Wikipedia METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 41 In questa fase veniva utilizzato il termine weblog o blog con cui ci si riferiva esclusivamente a liste di link, o meglio a commenti a liste di link (un tipo di informazione molto utile per gli utenti prima della diffusione dei motori di ricerca). Oggi siti di questo tipo sono praticamente quasi tutti inattivi.

Nel 2001 è divenuto di moda anche in Italia, con la nascita dei primi servizi gratuiti dedicati alla gestione di blog; tra i più utilizzati: Blogger, AlterVista, wordpress.com, blogsome, Il Cannocchiale, Io Bloggo, Blogdrops, Noiblogger, Libero, LiveJournal, , MySpace, Skyrock.

Tra il 2002 e il 2007 i blog godono di un periodo di grande fortuna comunicativa, addirittura di sopravvalutazione perché ritenuti fortemente rivoluzionari dal punto di vista della comunicazione e dei rapporti sociali: Giuseppe Granieri addirittura parla di Generation blog (generazione blog) intitolando così un suo libro.

Tra il 2009 e il 2010 si avverte una crisi dei blog, questo soprattutto a causa del successo dei social network. Attenzione però che, soprattutto per quanto riguarda i blog tematici, i social network non sono adatti a rispondere all'esigenza del lettore dei blog in quanto certi tipi di post, caratterizzati da una particolare lunghezza, necessitano di un particolare formato di lettura. Il motivo per cui i blog si sono così diffusi è da ricercare in più fattori: dall'esibizione pubblica della propria vita privata alla creazione di testi complessi e specifici; alla base della diffusione c'è ad ogni modo la caratteristica della condivisione.

Fonte: Wikipedia METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 42 DESCRIZIONE l termine blog è la contrazione di web-log, ovvero “diario in rete”. Quando qualcuno decide di mettere on line un blog si dice che apre il suo blog.

I testi sono forniti di data e sono presenti sulla pagina web in ordine anticronologico (prima i messaggi più recenti) e la maggior parte delle volte sono introdotti da un titolo.

Il singolo intervento (articolo, pensiero, contenuto multimediale, ecc.) inserito dall'autore del blog (blogger) si chiama post e l'applicazione utilizzata permette di creare i nuovi post identificandoli con un titolo topic, la data di pubblicazione e alcune parole chiave (tag).

Qualora l'autore del blog abbia configurato in questa maniera il blog, al post possono seguire i commenti (moderati o meno) da parte dei lettori del blog.

Generalmente i blog hanno anche un archivio ordinato per mesi o per anni dei messaggi già pubblicati cosa che rende semplice la ricerca di post in base alla data in cui sono stati pubblicati. Per agevolare la ricerca di post spesso è anche presente una sezione “categorie” dove è possibile rintracciare gli argomenti chiave dei testi.

Un blogger è colui che scrive e gestisce un blog. L'insieme di tutti i blog viene detto blogsfera. In certi casi possono esserci più blogger che scrivono per un solo blog. In alcuni casi esistono siti (come Slashdot) simili a blog, ma aperti a tutti.

Fonte: Wikipedia METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 43 DIFFUSIONE Non esistono dati affidabili sul numero dei blog esistenti, nonostante, soprattutto fra il 2006 e il 2007 (periodo d'oro per i blog), siano stati oggetto di numerose indagini commerciali.

Dave Sifry ha condotto delle analisi nel 2007 ricavando la maggior parte dei dati numerici da Technorati (motore di ricerca specializzato in blog). A marzo 2007 il numero di blog si aggirava intorno a 70 milioni, e il numero di post giornalieri intorno 1,5 milioni. Il 3% di tutti i post di blog era scritto in italiano, in quarta posizione dopo l'8% in cinese, il 36% in inglese e il 37% in giapponese.

Paolo Valdemarin ha azzardato in passato un calcolo circa il numero di blog italiani: 3% sono i blog scritti in italiano, quindi 45.000 post al giorno. Se ci fosse una costante tra numero di blog e numero di post nel mondo (e non c'è alcuna prova che ci sia), e se i 70 milioni di blog fossero attivi (anche questo non è chiaro) vorrebbe dire più o meno 2 milioni di blog in Italia: numero comunque alto rispetto alla realtà.

Splinder, la principale piattaforma blog fino a febbraio 2012, il 9 luglio 2010 dichiarava di ospitare circa 475.000 blog. Esistono alcune classifiche sui blog che si basano in linea di massima sul numero di link in ingresso da altri blog e siti, ad esempio quella di BlogItalia. In passato un'altra classifica era quella di BlogBabel, ora dismessa.

Fonte: Wikipedia METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 44 ASPETTI NORMATIVI E LEGALI In Italia si è aperto una disputa rispetto alla normativa da applicare: 1. se il mondo dei blog debba rimanere senza vincoli legislativi e soggetto solo a un'autoregolamentazione 2. ose debbano essere applicate le norme sulla stampa (es. reati di opinioni, ecc.).

Nell'ottobre del 2007 il governo ha presentato un disegno di legge sulla riforma dell'editoria in cui aveva stabilito per i blog l'obbligo della registrazione. La replica del mondo web ha portato alla precisazione, da parte del sottosegretario Levi, che la norma non avrebbe trovato applicazione ai blog. La disputa si è trasferita sul piano giudiziario quando il tribunale di Oristano, con sentenza del 25 maggio 2000, ha stabilito che un sito web non era assimilabile a una testata. Questo orientamento è stato poi recepito dalla Corte di Cassazione una sentenza in cui si sottolinea che non serve un giornalista per gestire un blog.

Fonte: Wikipedia METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 45 CLASSIFICAZIONE Una suddivisione semplificata (e attendibile) si basa su tre categorie: • blog diario: l'autore scrive le proprie esperienze giornaliere, racconti, desideri. • blog tematico (inclusi i blog giornalistici): dedicati ad un argomento specifico e per questo sono accostabili agli articoli di giornale. Particolarmente in voga i blog monotematici su makeup (trucco), cucina e viaggi, che hanno reso molto famose persone comuni. • blog letterario: i post di tali blog sono caratterizzati dalla presenza, al loro interno, del lessico letterario che si manifesta in quantità maggiori rispetto ai quotidiani

CREAZIONE Creare un blog è un'operazione abbastanza semplice. Esistono 3 modi per crearne uno. L’utente: 1. si registra su siti specifici che automaticamente creano lo spazio virtuale usando impostazioni predefinite e pochi parametri di configurazione senza che sia necessario conoscere il linguaggio HTML. 2. può caricare direttamente delle pagine statiche (solitamente in HTML) su degli spazi appositi online detti hosting. 3. può servirsi di un Content Management System (CMS), ospitato anch'esso su un hosting. Il CMS più conosciuto è WordPress, la piattaforma che ospita la maggior parte dei blog di tutto il mondo.

Fonte: Wikipedia METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 46 PIATTAFORME BLOG Si dividono in due categorie: • i servizi web pronti all'uso: basta registrarsi per creare il blog • i software da installare su un server: il lavoro è più lungo ma concede la possibilità di personalizzare molto il proprio blog.

Dal 2001 ad oggi sono nati molti servizi in italiano che permettono di gestire un blog gratuitamente, come AlterVista, Blogger, Wordpress.com, Splinder (chiuso), Clarence, Blogsome, Tiscali, Il Cannocchiale, Io Bloggo, Bloggerbash, Blogdrops, NoiBlogger, Libero, Virgilio, LiveJournal, Windows Live Spaces di (chiuso ma i cui blog, per accordo intercorso, sono passati su Wordpress.com), MySpace, Skyrock. Esistono poi alcuni network autogestiti.

Fonte: Wikipedia METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 47 FORUM

*Fonte: Wikipedia METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 48 DEFINIZIONE

Il termine "forum", nell'ambito dell'informatica, è utilizzato in lingua italiana per indicare l'insieme delle sezioni di discussione in una piattaforma informatica, o una singola sezione, oppure lo stesso software utilizzato per fornire questa struttura (detto anche "board").

Rappresenta un esempio tipico del Web 2.0 o Web dinamico.

Una comunità virtuale si sviluppa intorno ai forum, nel quale scrivono utenti abituali con interessi comuni. I forum vengono utilizzati anche come strumento di assistenza online e all'interno di aziende per mettere in comunicazione i dipendenti e permettere loro di reperire informazioni.

Molti forum richiedono la registrazione (dell'utente prima di poter inviare messaggi e in alcuni casi anche per poterli leggere.

Il forum è asincrono: la scrittura e la risposta possono avvenire in momenti diversi.

Fonte: Wikipedia METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 49 DESCRIZIONE Il forum è tipicamente articolato con una certa struttura gerarchica. La terminologia prevede: 1. pagina principale (home page) => è la porta d'ingresso del forum, il livello più generale; la parte centrale si presenta classicamente come un macro elenco suddiviso, anche graficamente, nell'articolazione che segue; 2. area (a volte, in italiano, anche "stanza") => macro ripartizione tematica; 3. sezione/sottosezione => categoria di discussioni che afferisce ad un'area tematica; può essere suddivisa ovvero scomposta in sottosezioni; 4. discussione (o thread) => argomento relativo ad una certa sezione/sottosezione; chi apre una discussione, all'interno di una sezione/sottosezione, è anche l'utente che posta il primo messaggio (perciò stabilisce il titolo del thread nonché la sua appartenenza ad una certa sezione/sottosezione). Questo primo intervento del thread si chiama topic; 5. messaggio (o post ) => singolo intervento relativo ad una discussione come commento (risposta, ecc.) al topic. Il succedersi dei post, insieme al topic iniziale, forma il thread.

In genere sul forum valgono regole di buon comportamento per gli utenti (netiquette) codificate all'interno di opportuni regolamenti esposti al pubblico sul cui rispetto vigilano costantemente i moderatori.

Fonte: Wikipedia METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 50 FIGURE PRESENTI ALL’INTERNO DI UN FORUM

• I fondatori (o founder)

• Gli amministratori (o admin): sono i gestori di un forum e hanno la facoltà di modificare, cancellare o spostare qualsiasi messaggio. Pssono anche chiudere il forum, modificarlo, espellere, cancellare o creare utenti. Hanno tutte le funzionalità dei moderatori.

• I supermoderatori (o supermod): aiutano il lavoro degli amministratori, dai quali sono stati scelti, ma rispetto ai quali hanno meno poteri. Il loro scopo è generalmente quello di coordinare l'attività de imoderatori e assisterli

• I moderatori (o mod) aiutano il lavoro degli amministratori ma hanno meno poteri. Il loro scopo è quello di mantenere un'atmosfera tranquilla nell'area che gli è stata attribuita, chiudendo/cancellando le discussioni contrarie al regolamento, spostando discussioni in aree più consone e facendo rispettare le varie regole. Il mod può essere anche un esperto dell'argomento di cui tratta il forum, e può avere la funzione di risolvere dubbi di utenti meno esperti.

• Gli utenti (o users): sono soggetti, registrati, che di solito si presentano al pubblico attraverso un un nickname. Possono: aprire nuove discussioni e pubblicare messaggi. In alcuni casi è permessa la modifica dei propri messaggi dopo la pubblicazione e la loro cancellazione.

Fonte: Wikipedia METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 51 • Gli ospiti (o guests): sono gli utenti che navigano il forum senza aver effettuato la registrazione. Anche agli ospiti talvolta è permessa la pubblicazione di messaggi, ma più raramente, anche per contrastare fenomeni di spam, flooding, cross-posting. A volte alcune sezioni del forum possono essere precluse agli ospiti per visionare le quali occorre registrarsi. Gli ospiti generalmente non possono accedere a funzionalità aggiuntive come la scelta di un avatar, di una firma personalizzata, e così via.

• Altri utenti: all'interno di un forum l'amministratore attribuisce cariche o ranghi particolari a determinati utenti. Sia per stimolare la partecipazione, sia per premiare la frequentazione assidua. Spesso il rango dell'utente (o rank in inglese), è determinato automaticamente a seconda del numero di messaggi pubblicati. In altri casi è l'utente stesso a potersi attribuire una sorta di "titolo”.

Fonte: Wikipedia METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 52 SITO WEB

*Fonte: Wikipedia METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 53 DEFINIZIONE Un sito web o sito Internet è un insieme di pagine web correlate, ovvero una struttura ipertestuale di documenti che risiede tramite hosting su un server web. Le pagine di un sito web sono accessibili tramite una radice comune (detta "nome di dominio", per esempio "www…."), seguita da una serie opzionale di sotto cartelle e dal nome della pagina. Il nome completo di ogni pagina è detto "indirizzo web" o, più tecnicamente, URL.

STRUTTURA E TIPOLOGIA Un sito web è strutturato in una home page, che rappresenta la pagina principale di presentazione del sito e dei suoi contenuti e dalle pagine web secondarie dei contenuti. Spesso inoltre un sito web si accoppia/accompagna ad un database sullo stesso web server per la memorizzazione strutturata di dati e informazioni.

I siti web si possono distinguere in due tipi principali: • statici: formati da pagine statiche hanno contenuti di sola lettura. Vengono aggiornati con una bassa frequenza e sono mantenuti da una o più persone che agiscono direttamente sul codice HTML della pagina. Si tratta della prima generazione di siti web. • dinamici: formati da pagine dinamiche hanno contenuti redatti dinamicamente (in genere grazie al collegamento con un database). Sono caratterizzati da un'alta interazione fra sito e utente. Alcuni elementi che caratterizzano la dinamicità di un sito possono essere: l'interazione con uno o più database, la visualizzazione dell'ora server, operazioni varie sul file system (tipo creazione dinamica di documenti, ecc.), etc.

Fonte: Wikipedia METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 54 CATEGORIE I siti web vengono divisi in categorie per inquadrarne il settore di operatività: • sito personale - condotto da individui o piccoli gruppi di persone, che contiene informazioni prevalentemente autobiografiche o focalizzate sui propri interessi personali (ad es. un blog); • sito aziendale - funzionale alla promozione di un'azienda o di un servizio • sito di commercio elettronico specializzato nella vendita di beni e/o servizi via internet • sito comunità - un sito in cui utenti possono comunicare fra loro, per esempio tramite chat o forum, formando una comunità virtuale • sito di download - ampie raccolte di link per scaricare software (dimostrativi di videogiochi, immagini, ecc.) • forum: luogo in cui discutere tramite la pubblicazione e la lettura di messaggi, organizzati per discussioni (thread) e messaggi (post)

Molti siti sono un incrocio tra due o più categorie. Es. un sito aziendale può allo stesso tempo pubblicizzare i propri prodotti e pubblicare materiale informativo.

Prende il nome di portale un sito web che ha assunto dimensioni tali da costituire un punto di partenza, una porta di ingresso ad un gruppo consistente di risorse per gli utenti del web; l'argomento del portale può essere più o meno generalista oppure specializzato (portale verticale).

Fonte: Wikipedia METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 55