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GIOVEDì 26 GENNAIO 2017 , la serie più folle e delirante fra quelle create da , il re Mida della tv, (Glee, American Horror Story, Il caso O.J.Simpson e fra poco l'attesissima Feud), torna con la seconda Scream Queens 2: dal 27 gennaio stagione dal 27 gennaio il venerdì alle 21:00 su FOX (Sky 112). In questa alle 21:00 in prima visione assoluta nuova stagione, l'azione si sposta dal campus universitario a un su FOX (canale 112 di Sky) ospedale, nel puro stile comedy horror che caratterizza la serie.

La rettrice Munsch () è diventata una scrittrice

femminista di successo e ha comprato un ospedale per trasformarlo in una struttura dedicata a casi non proprio ordinari, come una donna affetta da ipertricosi (una sorta di donna scimmia). ANTONIO GALLUZZO Per aumentare le presenze femminili nello staff, Munsch decide di accettare come studentesse di medicina le tre Chanel sopravvissute al massacro della prima stagione, che tornano in nuovamente in pista, sempre superficiali, egoiste e ossessionate dal glamour. Sono state diseredate dalle loro famiglie e ora devono lavorare come [email protected] infermiere per riuscire a mantenersi. Inizialmente tutto sembra andare SPETTACOLINEWS.IT bene, ma una presenza oscura legata al passato dell'ospedale si aggira nei corridoi?

Nelle vesti delle Chanel (fuor di metafora, anche in ospedale regna il macramé) ritroviamo la brillante ,nipote di Julia, e (la bambina prodigio di Little Miss Sunshine) nonché la figlia di Carrie Fisher, (la vedremo presto in Star Wars: L'ultimo Jedi) il suo personaggio porta sempre un paio di paraorecchie in omaggio all'iconica capigliatura della principessa Leila.

In questa nuova stagione si aggiungono due veri sex symbol come Taylor Lautner (il licantropo di Twilight) e John Stamos (Gli amici di papà, General Hospital, E.R., The New Normal) e la "mitica" Kirstie Alley (Senti chi parla, Cheers).

Scream Queens mescola i generi con sapienza, dall'horror alla commedia adolescenziale americana, al thriller vero e proprio. Il riferimento più evidente è nell'arte e la cultura camp, come ricordava bene Susan Sontag in un famoso saggio: "benché sembri a prima vista la stessa cosa del kitsch, il camp se ne differenzia per il fatto di essere intenzionale, cioè di godere intenzionalmente del trash, dell'eccesso, dell'esagerazione, gustandoli quasi fossero categorie estetiche a sé".

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