<<

RELAIS MONACO

HOTEL & COU NTRY CLUB

Immerso nella tranquillità della campagna veneta, a Ponzano, alle porte di Treviso, Relais Monaco vi dà il benvenuto.

Un ambiente conj'o1·tevole pe1· cbi cerca un 'atmosfera elegante e raffinata.

Relais Monaco è inoltre l'ideale per meeting e manifestazioni grazie ad un attrezzato

Centm Congressi.

VIA POSTUMIA,63 31050 - PONZANO VENETO TREVISO - ]TALY

PEil INFOilMAZIONI:

TEL. ++/0422 9641 • FAX ++/0422 964500

E-MAIL: MAILBOX@RELAISI>IONACO IT HTTP://W W! W! ELA.Il ISMONACO. IT Sommario

2/3 Editoriali

4 Grandi fotografi sconosciuti (o quasi): Luigi Barzini, "inviato speciale" Itala Zannier

12 Il Teleleautografo Itala Zannier

16 Le autocromie di Nino Springolo Tiziana Ragusa

25 Dossier Moda & fotografia Itala Zannier

34 Photo by Wowe

38 Fabrica Fashion victim

44 Un disegno di Beppe Mora

Rubriche

46 l contemporanei conservano Alfredo Camisa Antonio Biasucci

49 Il ritorno di Giorgio Giacobbi

50 La fotografia all'Università

54 Segnalazioni Libri

56 Fotografia futurista - 1932

72 F.A.S.T. Notizie Editoriale

ell'editoriale pubblicato qui a fianco, ltalo Zannier, curatore a "cultura fotografica in Italia", è quello che è, comunque N scientifico di "Fotostorica", denuncia la gravissima assenza nelle L scarsa. Biblioteche pubbliche e private del nostro Paese di un riscontro Abbiamo anche pubblicato un volume con questo titolo, io e "fisico" - libri , riviste, opuscoli, etc. -della pur ricca bibliografia sulla Paolo Costantini nel 1985, Cultura fotografica in Italia fotografia, dalle origini fino a oggi. (Angeli, Milano 1985); un'antologia di testi sulla fotografia, "Ci occupiamo ... con 'Fotostorica' di Archivi fotografici, ma senza una dall'anno dell'invenzione, con un regesto quasi esaustivo Biblioteca sull'argomento la ricerca si arresta o procede a stento e degli articoli relativi al "nuovo trovato", apparsi nel 1839 in senza garanzie scientifiche ... La scuola, le Università specialmente, Italia, e poi l'elenco di saggi , manuali, volumi dove si tende ad attivare vari Corsi di Storia della Fotografia, hanno sull'argomento, anno per anno, fino al 1950. necessità di questa struttura culturale ...". L'ultimo volume citato in quell'ampia (unica tuttora) È un richiamo forte, che colpisce anche noi editori che abbiamo bibliografia, è il libro di Carlo Mollino, Messaggio dalla intrapreso questa iniziativa con grande entusiasmo. camera oscura, un'opera emblematica pubblicata quasi a Abbiamo dato corpo nei primi tre numeri della nuova gestione di chiusura di un'epoca, mentre ci si avviava a nuove "Fotostorica" a "dossier", il primo dedicato all'emigrazione, il secondo problematiche, specialmente nel dibattito tra neorealisti e alla prostituzione e, nel presente numero, alla moda, con la finalità di fo rmalisti. creare un confronto fra questi fe nomeni visti attraverso le fotografie L'editoria "sulla fotografia", che comprende ovviamente le del passato e le immagini del presente, con la possibilità quindi di riviste (si veda Leggere la fotografia. Le riviste specializzate in formare un archivio tematico di notevole interesse. Italia (1863-1990), NIS, Roma 1993), è stata assai ampia In questo senso - recupero di fotografie archiviabili secondo una anche nell'Ottocento, in un compendio di saggi sulla tecnica , tematica anche di attualità - la nostra iniziativa va incontro all'appello ma anche sull'estetica e sulle applicazioni scientifiche; una di Zannier, sia pur in misura parziale qual è consentita dai limiti della letteratura competitiva anche a livello internazionale. Rivista , pubblicata in queste occasioni con un vistoso aumento del Eppure, le grandi Biblioteche, persino quelle Nazionali, hanno numero delle pagine (numeri doppi, con punte di tre volte il numero acquisito e conservato soltanto un esiguo numero di queste base di 48 pagine). ormai quasi introvabili pubblicazioni, come se si trattasse di Questo nostro sforzo sta riscuotendo un notevole riscontro presso gli una disciplina secondaria e meramente Iudica; nel frattempo, abbonati e il pubblico di lettori , incoraggiandoci a proseguire sulla quindi, sono andate disperse collezioni straordinarie, ad strada dei dossier tematici e a coltivare, nel contempo, altre idee di esempio quella dello studioso ottocentesco Luigi Gioppi, che cui un anticipo viene oggifornito con la pubblicazione, da pag. 56 a io da anni sto ricomponendo, libro con libro, manualetto con pag. 71, del facsimile del Catalogo della Mostra Nazionale di Fotografia manualetto , a volte con annotazioni e correzioni dell'autore, Futurista (Trieste, 1-17 aprile 1932). siglati dal suo "ex- libris", in acquisti casuali del piccolo Offriamo così una ghiotta opportunità ai nostri lettori di ven ire a antiquariato. conoscenza di un eccezionale documento, pressoché introvabile, in La storia della fotografia, e in particolare della nostra, è concomitanza per di più con la grande mostra in corso sino al 22 suggerita e dispersa a brani in innumerevoli volumi e ottobre 2001 presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma, "Futurismo libriccini, come testimonianza di tecniche ma anche di 1909 - 1944. Arte, architettura, spettacolo, grafica, letteratura, riflessioni estetiche e linguistiche, offrendo oltretutto un fotografia" e quella di Rovereto (sino al 15/7) dedicata "all'immagine apparato indispensabile per uno studio filologicamente prodotta dall'obiettivo fotografico e cinematografico futurista". corretto, altrim enti impossibile. Come annunciato in precedenza , i prossimi dossier saranno dedicati Ci occupiamo, oltretutto con "Fotostorica", di Archivi al design, fenomeno che investe ormai la nostra vita quotidiana, dagli fotografici, ma senza una Biblioteca sull'argomento la ricerca aspetti minori della vita domestica all'arredamento, per passare a uno si arresta o procede a stento e senza garanzie scientifiche. dei vanti della creatività nazionale, il design automobilistico; quindi Le biblioteche pubbliche dovrebbero attivarsi in questa allo sport, alla trasformazione dell'assetto urbano delle nostre città, direzione, perlomeno sul contemporaneo, e non soltanto con ad alcuni momenti cruciali della nostra storia. le monografie alla moda, quelle sui grandi fotografi , ecc.,

Emanuele Candiago Editore

Marzio Favero Assessore alla Cultura Provincia di Treviso Pietro Poppi La fontana delle Sirene (part.) Bologna, Esposizione 1888 Collezioni d'Arte, Cassa di Risparmio, Bologna bensì su tutto il materiale a stampa, anche pubblicitario, relativo alla fotografia e alle sue applicazioni, proprio in questo storico momento di passaggio dalla fotochimica alla fotoelettronica. (Ma anche ciò che viene veicolato con Internet, ecc., andrebbe fin da oggi-ieri, "archiviato"). La scuola, le Università specialmente, dove ormai si tende ad attivare (purtroppo con "contratti" precari) vari Corsi di Storia della fotografia, hanno necessità di questa struttura culturale; gli studenti non sanno dove reperire testi e monografie, e per me, come docente, è una frustrante esperienza quotidiana, soprattutto per i laureandi in questa disciplina. Se sono seri, come spesso, ma con buone possibilità economiche, sono costretti ad andare all'estero, per rintracciare la necessaria bibliografia scientifica. Anche una rivista come questa, deve propors i come elemento di attivazione per le Biblioteche, che invitiamo a raccogliere, rintracciare, acquistare volumi e pubblicazioni sulla fotografia, costruendo un "reparto speciale", con un budget perlomeno eguale a quello assegnato alle altre discipline dell'arte, che al solito sono invece privilegiate. lta lo Zannier GRANDI FOTOGRAFI ITALIANI SCONOSCIUTI (O QUASI): LUIGI BARZINI, "INVIATO SPECIALE"

lTALO ZANNIER

Anche Rodolfo Namias, autore di centinaia di comunque l'occasione per esp rime re le sue convenz ionali ri mos tranze te cnolog iche come acca de saggi sulla fotografia, soprattutto della sua tu tto ra , se c'è chi in sis te, adesempio , nel pre dilige re il bianco-ne ro, rite nu to "più arti stic o" rispe tto al colo re, tecnica, aveva qualche pregiudizio, quando nel prev isto in vece nel de stin o log ico de lla fo to gra fia, oss ia 1905, proponeva ai reporter le "pellicole nel suo "div enire", do po l'avvio monoc roma tico. Quello di Namias , è un lungo articolo-recens ione premio", ossia separate e non in rullo, come rela tivo a un re portage fo to g rafico di Luig i Barzin i quelle che, invece, produceva la Kodak, allora sen jorsulla gue rra russo-g iapponese , appena pubblica to ne "La Le ttura" , il mens ile cul turale de l "Corr iere de lla modernissime, ma che a suo avviso avevano il Se ra" , nel 1905. Il sagg io di Namias è fo ndamen tale nella nos tra difetto di "arrotolarsi". le tte ra tu ra fo tog rafica , ol tre tu tto per l' ins ieme di I reporter-fotografici, aggiungeva Namias, rifless ion i, in posi tivo e in nega tivo , sull'ope ra di quell'auten tico maes tro de l giornalismo , ma anche de lla "trascurano in generale di seguire le novità nel fo tografia, che è stato Ba rzini , tu tto ra pe rò poco campo dell'industria e della pratica conosc iuto o "ric onosc iuto" come ta le. Se con do la migl iore tr adiz io ne fin de siécle (si pens i al fotografica" (1 - R. Namias, Le fotografie della pion iere John Thomson , giornalista e fo tografo in glese , guerra russo-giapponese e i reporters-fotografi,. che pe rco rse un itine rario simile a quello di Ma rco Polo , negl i ultimi de cenn i de l XIX secolo , con block­ in "Il Progresso Fotografico", Milano, sett. no tes e apparecchio fo tog rafico) , Lu igiBarz ini , ol tre al ta ccu in o di appun ti e di disegn i, aveva con sé , tr a 1905, p. 166), il che però non era vero per l'al tro, una "Pano ram Ko dak", appena usc ita da lla Luigi Barzini, che adoperava la modernissima fabb rica di Eas tman a Roches ter. Un capolavoro te cnolog ico , quello strumen to con "Panoram Kodak". l'obie ttivo ro tan te, cos tru ito a pa rtire da l 1899 , che consen tiva di otte ne re su una strisc ia di pellicola , "La novità", infatti era proprio la pellicola in cinque im magin i pano ram iche di 8,75 x 19,5 cm. , in rullo, e non a settori, come le Agfa, sequenza , rip ren den do un campo angola re di 14 2°. Nam ias con tes tava però ques to uso nel re po rtage , e "confezionate una ad una"; vent'anni dopo, scriveva: "il Ba rzin i abusa enormemen te de lla came ra infatti, fu vincente la "Leica", utilizzando il pano ram ica Ko dak , senza consi de ra re che in mol ti cas i, spec ialmen te ove en trano pe rsone , un buon apparecchio lungo film cinematografico. Namias colse comune da rebbe de i risul tati eno rmemen te migl iori ( ... ) ;

GREAT UNKNOWN (OR NEARLY SO) ITALIAN "Photographic reporters" continued Namias, "tend to PHOTOGRAPHERS: neglect the innovations in the fi e/d of the photographic LUIGI BARZINI "SPECIAL CORRESPONDENT" industry and practice" (l - R. Namias, "Le fo tografie della guerra russo-giapponese e i reporters-fo tografi" [The Italo Zann ier photographs of the Russian-]apanese war and the photo­ reporters} in Il Progresso fo tografico, , September Rodolfo Namias, the author of hundreds of essays on photography, and on 1905, p. 166). This hardly applied to Luigi Barzini who technique in particular, must have had a fe w prejudices in 1905 when he used the extremely modern "Panoram Kodak". recommended that reporters use "sheet fi lm", that is, separate negatives not The "innovation" was in fa ct roll fi lm, not segmental roll-film like the extremely modern fi lms produced by Kodak at the time fi lm, like the "separately wrapped" Agfa fi lms; twenty and which, in his opinion, were marred by their tendency to "roll up ". years later Leica would enjoy great success with its use

4 Una fotografia di Luigi Barzini, in Giappone 1901 ca.

"O ra visono circ a trecento ope rai it al ian i in Sibe ria, i qual i hanno il lo ro qua rtiergene rale a Irkutsk. La lo ro paga me dia è di quatt ro ru bli al giorno, circ a do dic i lire ( ... ). Con i lavo ri de l Ba ikal molt i abiliope raimi nato ri, squa drato ri e murato ri pot ranno trova re lavo ro quagg iù. So anche di alcun i in gegne ri it al ian i, ch iamat i in Sibe ria da lle ditte assunt rici de i lavo ri fe rrov ia ri. Graz ie a Dio - concludeva Ba rzini- il nostro lavo ro, anche senza la gu ida, la tutela e la difesa de l gove rno, trova la sua via talvolta" (4, L. Ba rzini, Dall'Impero del Mikado all'Impero dello Zar, Lib re ria Edit rice Naz ionale, s. d., p. 281). Ba rz in i, du ra nte quel viagg io, sc risse, fotog rafò e disegnò, con una tenac ia so rpren dente, e un'ab ilità che lo po rtò adesse re, anche pe r la sua eleganza, un protagon ista di prim o piano de l giornal ismo, da Milano a New Yo rk a Hong Kong; un maest ro, anche di fotog rafia. Qu i present iamo a compen dio alcun i "sch izzi fe rmat i da l ve ro", che semb rano annotaz ion i fotog rafiche is tantanee, talmente vivac i e rigo rose , al punto da in sospett ire come "cop ia" di altrettante fotog rafie; ma queste, a quel tempo non av rebbero potuto esse re alt rettanto "istantanee", a causa de gli in supe rab ili limititecn ici, che obbligavano a una "posa" re lat ivamente lunga. Lu igiBa rz in i, misugge risce pe rò Paola Pallott ino, profon da stu diosa de ll "' il lust razione", spec ialmente de gl i ann i a cavallo tra XIX e XX secolo -, era comunque noto pe r la sua abilità di disegnato re; fu Ba rzini in fatt i a il lust rare le avventu re di "Fiamm ife rino", pubbl icate nel "Co rrie re de i Piccol i" nel 1909, e po i ra ccolte in volume da Bemporadnello stesso anno. Disegn i vivac i, tracc iati con segn i ra pidi e prec isi; sinteticicome i suo i ra ccont i e le sue fotog ra fie. Era nato a Orvieto nel l874 e da ra gazzo aveva lavo rato come sa rt o de l Distretto milita re, cont inuan do il lavo ro de l pa dre ; lavo ro che abban donò presto, per trasfe rirsico raggiosamente a Roma nel 1898, avv ian dos i con fo rt una al giornal ismo; a vent icinque ann i venne chiamato da Lu igiAl be rtinial "Co rrie re

of the long cinematographic fi lm. Namias nevertheless took the literature, above ali because of its many reflections, both negative opportunity to express his conventional technological protests. In and positive, on the work of Barzini, who was a true master of this he is like those modern photographers who prefe r black and journalism as well as of photography, but is still little known or white fi lm, considering it "more artistic " than colour fi lm which "unrecognised" as such even today. was part of photography's logica/ destiny, that is, of its "future" According to the bes t fi n-de-siècle traditi an (consi der the pioneer a{te1·its monochromatic beginnings. fohn Thomson, English journalist and photographer who Namias' was a long article-review of a picture story by Luigi fo llowed a route similar to the one made by Marco Polo towards Barzini Senior on the Russian-Japanese war, which had just the end of the 19th century, with a notebook and camera) Luigi appeared in La Lettura, the monthly cultura! magazine of the Barzini, in addition to his notebook and sketchbook, also had a daily newspaper Il in 1905. "Panoram Kodak" fr esh aut of the Eastman fa ctory in Rochester. Namias' essay is of fu ndamental importance in our photographic Bui/t {rom 1890 omuards, the "Panoram Kodak" was a

5 Due disegni di Luigi Barzini 1901 se non vi fosse la di citura spiegativa sotto , nessuno capirebbe cosa rappresentano parecchie fotografie de l Barzini ... " (2 , idem, p. 168). Non a torto , suggeriva quin di ai reporter "di guerra e di stra da" , "una camera or dinaria con ottimo obiettivo luminoso , spostabile e munita di un otturatore di lastra che pel suo ren dimento luminoso assai maggiore permette di raggiungere de lle rapi dità di otturazione rilevanti senza avere negativi de ficienti di posa ... (3, idem, p.168) , ma in effetti sbagliava invece , nel proporre , "le pellicole confezionate una a una" , che impe divano la ripresa di un'azione in sequenza rapi da. Per Barzini , comunque , la "P anoram" permetteva di illustrare "geograficamente" un'ampia zona di paesaggio e infatti continuò a usarla qualche anno do po , anche du rante il mitico viaggio Pechino-Parigi , a bordo de ll "'Italia" , assieme al Principe Borghese. Barzini era solito alternare all'uso di questo apparecchio panoramico , una comune ko dak con ottica "normale", come già aveva fatto du rante il viaggio "dall'Impero de l Mika do all'Impero de llo Zar" , nel 1901 , de l quale pubblichiamo in queste pagine qualche illustrazione. Le fotografie di Barzini , in parte di sperse (ma cre do che moltissime siano ancora amorosamente conservate da lle nipoti Lu dina e Bene detta) , rivelano , per quello che si conosce da lle pubblicazioni inizio XIX secolo , un fotografo di notevole capacità di sintesi, che si può affiancare ai più celebrati pionieri di quegli anni , attivi lungo un Gran d To ur che ormai si prolungava fino in Cina e Giappone , e che Barzini percorse fino ai geli de lla Transiberiana , in un viaggio che si conclu deva a Vla divostok. Mio nonno Bonaventura Zannier - piccolo impresario sul lago Baikal negli ultimi anni de ll'Ottocento , do ve costru ì qualche ponte di pietra , tuttora contrassegnato da lle sue sigle "BZ" incise sul concio di chiave -, potrebbe aver incontrato Barzini , che passò anche di là come egli racconta nel capitolo "Sul Baikal" .

technological masterpiece with its swinging lens that allowed fi ve Although he was right to suggest that "war or street" reporters 6.75 x 19.5 panoramic images covering a 142° angle of view to use "an ordinary camera with an excellent swing-lens and fo cal­ be fi xed, in sequence, on a strip of fi lm. plane shutter whose greater luminous efficiency allows Namias questioned Barzini's use of the Panoram in his reportage considerable shutter speeds to be achieved without the risk of and wrote: "Barzini makes tremendous misuse of the Kodak underexposed negatives ... " (3 - idem, p. 168) he was mistaken in panoramic camera without considering that in many cases, pmposing that they use "singly-wrapped fi lms " because they did especially when people are being photographed, a good standard not allow action scenes to be photographed in rapid succession. camera would provide vastly superior results (... }; if i t were no t As fa r as Barzini was concemed, the "Panoram" allowed him to far the explanatory note below each photo, it would be "geographically" illustrate a wide area of landscape and he continued impossible to understand what many of Barzini's photos to use it fa r some years later, even during his legendary Peking-Paris represent ... "(2, idem, p. 168). journey on board the "Itala " together with Prince Borghese. Barzini was used to altemating this panoramic camera with an

6 Fotografia di Luigi Barzini, in Siberia 1901

7 de lla se ra" , dove si impose subi to con la sua qualifican te fi rma di "invia to speciale"; in effe tti fu il primo in Italia , e comunque emblema tico de l gran de gio rnalismo. Nel 1900 fu in Cina , re gis tran do nei qua ttro anni successivi va rie fasi de lla gue rra de i "boxe rs"; nel 1907 compiva il ra id Pechino-Pa rigi; quin di in Libia e sui fron ti de lla Gran de gue rra. La sua biog ra fia è ri cca di avvenimen ti e di avventure stra ordi na rie, re gola rmen te re gis tra te nelle pagine de l "Co rrie re" , con una sc ri ttu ra agile e piacevole. Mo rì a Milano nel 1947. Sp ero in un re cupe ro de ll'ope ra di Ba rzini-fo tografo che , assieme a Luca Come rio e Adolfo Po rry-Pas torel , è un significa tivo

esempio de lla fo tog rafia gio rnalis ti ca italiana al suo eso rdio . •

Due disegni di Luigi Barzini 1901

ordinary Kodak with a "norma!" optical system as he had dane in a journey that would end at Vladivostok. during the journey "from the Empire of the Mikado to the Empire My grandfathe1; Bonaventura Zannier - a small entrepreneur near of the Tsar" in 1901 (some illustrations of this journey appear in Lake Baikal during the 1890s where he bui/t a number of stone these pages). The photographs in the publications from the early bridges which stili bear his initials "BZ" carved into the keystone 1900s (some of Barzini's photographs have been lost, although I - may have met Barzini on his travels through that area (described believe that many examples are lovingly conserved by his grand­ in the chapter "On the Baikal") daughters, Ludina and Benedetta) reveal a photographer with "There are now around three hundred Italian workers in Siberia considerable powers of synthesis who is worthy of standing who have their headquarters in Irkutsk. Their average pay is four alongside the more fa mous pioneers of that period whose Grand roubles a day, around twelve lire ( ...) Thanks to the work at Lake Tour by now reached as fa r as China and ]apan and which Baikal many skilled mine workers, stonecutters, and bricklayers Barzini fo llowed as fa r as the snows of the Tran-Siberian railway will be able to fi nd work down here. I also know of some Italian

8 l l

Fotografia di Luigi Barzini, in Siberia 1901

9 engineers ca/led to Siberia by the companies building the railroads. Thank God" concluded Barzini, "that our work sometimes manages to fi nd its way even without the guidance, protection and defence of the government" (4- L. Barzini, Dall'Impero del Mikado all'impero dello Zar, Libreria Editrice Nazionale, n.d., p. 28). During that journey Banini wrote, took photographs and sketched with a surprising constancy_ and skill that, together with his elegance, ensured him a leading role in journalism (rom Milan to New York to Hong Kong; a master, also of photography. This article contains a selection of "sketches (rom nature" which seem instant photographic notes, their liveliness and exactitude such that we might suspect them to be "copies" of the relative photographs; but during those times photographs were fa r (rom "instantaneous" due to insuperable technical baniers which required relatively long exposure times. However, Paola Pallottino - an expert in "illustrations", in particular those dating to the turn of the fast century - informed me that Luigi Barzini was in any case fa mous fa r his drawing BLLikal skills; in fa ct he illustrated the adventures of "Fiammiferino" published in Il Corriere dei Piccoli in 1909, which were published in volumes by Bemporad that same year. Lively drawings sketched with swift accurate lines; as concise as Un disegno di Luigi Barzini 1901 his essays and photographs. He was horn in Orvieto in 1874 and as a boy he worked as the tailor far the !oca! recruiting office as his fa ther had dane before him. Befo re long he left this caree1� courageously moving to in 18 9 8 an d launching himself successfully in journalism. A t the age of twenty-five he was called by Luigi Albertini to work far Il Coniere della Sera where he soon left his mark with his qualifying signature of "special correspondent"; in fa ct he was the fi rst in and was emblematic in the fi e/d of great journalism. In 1900 he was in China, recording the various phases of the "Boxer" war during the next fo ur years; in 1907 he did the Peking-PaTis race; he then went to Libya and to the fr onts in the Great War. His biography is fu ll of happenings and extraordina1'y adventures, regulaTly J'ecoJ'ded in the pages of the Coniere with his deft, Teadable style. He died in Milan in 1947. I hope far a rediscovery of the work of Barzini the photographer who, together with Luca Comerio and Adolfo Porry-Pastorel, is

an important example of early Italian journalistic photography. •

lO Il Friuli è una delle patrie della fotografia europea, sin dagli albori di quest'arte ci sono state delle persone che, con le più svariate tecniche, hanno fissato le immagini del reale, aprendo così una ricca pagina di cultura. Con l'andar degli anni, a poco a poco, si è formato un grande patrimonio costituito dai fondi sia di artisti veri e propri, sia di fotografi professionisti, sia di appassionati. E' una ricchezza che nel tempo si è andata diversificando per stili, soggetti, vicende. Valorizzare e tutelare questo patrimonio inestimabile non è facile, anche perché solo da pochi anni vi è la necessaria sensibilizzazione a considerare la fotografia degna di essere considerata con tutte le cure, come una qualsiasi opera d'arte. Molto di quanto è stato realizzato nel passato, non solo remoto, ma anche recente, purtroppo, è andato perduto non di rado per disattenzione ed incuria. Oggi, viceversa, tutte le memorie fotografiche sono ritenute almeno valutabili per la loro catalogazione e per una destinazione sia espositiva sia documentaria. La Provincia di Udine soltanto da poco più di un decennio ha intrapreso una azione di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio fotografico locale, in collaborazione con i Civici Musei udinesi. Per realizzare una galleria fotografica, infatti, la Provincia ha contribuito all'acquisto dei fondi dell'archivio Pignat e dell'archivio Brisighelli. Questa fruttuosa collaborazione è destinata a continuare al fine di recuperare alcuni tra i fondi più interessanti, a cominciare con il vasto repertorio lasciato da Tino da Udine, recentemente scomparso. Dal canto suo la Provincia ha acquistato negli anni scorsi l'archivio Innocenti che attende di essere catalogato e che contiene una vasta documentazione, soprattutto sulle tradizioni popolari e paesane. Per il momento sono state edite solo alcune pubblicazioni, ma la finalità è quella di costruire una struttura autonoma, che garantisca non solo una fruizione archivistica e documentata, ma anche la cura e il restauro delle pellicole e possa diventare il riferimento per mostre e operazioni editoriali di vasto interesse e per ultimo anche per il mondo della scuola. La possibilità di creare tale struttura di servizio naturalmente, ma e soprattutto tecnici esperti.

In attesa di ciò, oltre allo stretto contatto con i Civili Musei che in questo senso stanno positivamente programmando, vi è in prospettiva un ingresso nel C.r.a.f. di Spilimbergo affiancando la Provincia di Pordenone per un rilancio regionale dell'arte fotografica. La Provincia di Udine, però intende, comunque, proseguire nella ricognizione dei fondi costituiti dai cosiddetti "Fotografi di paese", che non a caso, suscitano l'interesse di altri a cominciare da organizzazioni culturali d'oltralpe. Conservare in coro tale patrimonio di immagini ed evitare la sua dispersione è lo scopo di un censimento che prossimamente la u.o.c. cultura della Provincia effettuerà al fine di avviare negli anni una acquisizione sistematica o comunque la fruizione in comodato di un insieme di preziose testimonianze. Nel quadro dei suoi interventi annuali affidando sia i fondi propri, sia le leggi regionali per la cultura, la Provincia di Udine ha promosso associazioni e Comuni numerose mostre fotografiche con i più diversi soggetti ed autori. Nel 2000 è stato compiuto un salto di qualità con l'organizzazione diretta di una mostra dedicata al Paesaggio friulano, intesa come omaggio ad uno dei maestri della fotografia In Friuli, anche se Spilimbergo dal 1968 è Provincia di Pordenone: il prof. ltalo Zannier. E' stato raccolto e pubblicato in un esauriente catalogo la storia del paesaggio fotografico friulano. Ciò ha posto le premesse per l'interesse dell'Ente in questo particolare settore delle arti visive. Ecco perché la storia della fotografia in Friuli e le opere dei fotografi friulani di ieri e di oggi interessano la Provincia di Udine e per il futuro certamente si svilupperanno nuove opportunità per cui appassionati ed artisti, ma anche quanti credono che l'obiettivo del fotografo sia una visione del mondo con tutti i suoi valori. IL TELEAUTOGRAFO lTALO ZANNIER

Dopo l'invenzione del telefono e del telegrafo, disegn o, un ritra tto, anche tracc iato di prop rio pugn o? Ques ta cosa, pe r in cre dib ile e sopranna ru ra le che semb ri, è sembrò tutto possibile, anche trasmettere le stata re al izza ta da l Profess or Gray >>. li meccan ism o de l "Teleau tog ra fo", somma ri amen te, immagini a distanza, che oggi i bambini e i cons isteva nel de te rm in are un ce rtonu mero di contatti giovincelli credono sia sempre esistita, nel ele ttric i me diante una penna nel traccia re il disegn o, causan do quindi, nel me desim o temp o, w1 sal to di corren te ricordo, forse anche prenatale, della televisione all'es trem o op posto, quell o riceven te, dove un 'al tra penna coerentemen te disegna il messaggi o, su una ca rta spec iale, e accesa accanto alla culla. (per me) mis teriosa. Il primo risultato accettabile- dopo vari Qualc osa di simile al fax ! Da all ora trasc orse comunque de l te mp o prim a di ottene re tentativi falliti e mentre altri indirizzavano le ri sulta ti soddisfacen ti; in Ital ia, con il "Pan teleg rafo", il ricerche sulla fotografia del movimento, come "Tip o-teleg rafo", il "Telesc ritt ore ", il "Faxs inlile- teleg raf o", quest'ul timo in ven tato da un sace rdote, mons ign or Edison, Marey, e infine i Lumiére, vincenti con il Ce reb otani. In w1a scala in te rn az ionale, invece, si ric orda la trasm iss ione Cinématographe nel1895-, risale al1894, con di una fotografia (qu indi un nume ro eccez ionale di impuls i, il "Teleautografo" del professore inglese Elisha pe r ot te ne re una acce ttab ile "nitidezza ") , nel 1904, da Monac o a Norimbe rga, con il metodo di Artu r Korn ; Gray, che in precedenza s'era applicato anche acc orse ro qua ranta minut i. An cora Korn , nel 1907 spe dì da Ly on e a Pa rig i una fotog ra fia a 'Tillus tra ti on ", men tre all'invenzione del telefono, al punto che in Edou ard Bel in, set te ann i dop o, ri pe tè la prov a da Ly on e a Inghilterra si volle addirittura attribuirgliela. Pa rigi, in vian do a "Le Jou rnal " un 'immag ine de l Pres idente Poin ca ré. Ma in Italia, du e ann i prim a, Umberto Elle ro, «Chi si immaginava di poterei collegare tra di ecle tticost udiosoeli fotog ra fia e Dire ttore de lla Sc uola di Polizia Sc ie ntif ic a a Roma, aveva trasmess o da Milan o a noi - osservava un cronista di "Luz y som bra", Roma Lma fotog ra fia assa i de ttaglia ta de l Re Vitt orio una rivistina di fotografia, edita a New York in Emanuele III, con il me todo de lla Te le iconotipia, che rich iese pe rò circ a se i ore e l' op era di sei "man ovratori ". lingua spagnola, nell'agosto del1894 -, Elle ro, tra l'al tro, collab orò con Camill o Ol ive tti nel prog e tto di una macchina da sc rive re alla quale ven iva appl icata w1a mediante un apparato che permette di inviare, tastie ra a ca ratte ri punt iform i, prop ri o pe r la trasmiss ione di con la medesima velocità del telegrafo, non messagg i a dis ta nza, ma non se ne fece nulla. Poi venne la te lev ision e e tu tto il re st o; ma, "onore e gl oria " va a tu tti soltanto un numero limitato di parole ma un questi te nac i e non semp re fort unati rice rca tori e in ven tori. •

THE TELEAUTOGRAPH Cinématographe in 1895 - dates to 1894 with the invention of the "Teleautograph" by the English Itala Zanniet professar, Elisha Gray, who had previously dedicated himself to the invention of the telephone, so much so Aftet the invention of the telephone and the telegraph, it seemed that that the English even wished to attribute it to him. anything was possible, even the long-distance transmission of images which "Who would evet have imagined that we would be ab/e children and young people today believe have always existed, in their to link up with each other," observed a reporter (or Luz memories (maybe even prenatal) of the television by their cradles. y sombra, a photographic magazine published in Spanish The first acceptable tesult - after various fa i/ed attempts, and while othets, in New Yotk, in August 1894, "by means of an like Edison, Marey, and finally the Lumière brothers concentrated on apparatus that can not only send an unlimited number of photographing movement, the latter achieving success with their words at the same speed as the telegraph, but also a

Una pagina di "Luz y sombra" settembre 1894

12 EL TELEAUTOGRAFO.

rN INVEN'fO NOT:\ 13J.E.

���'l ul tclégm!o de Morse. •l poscsiomrse

·liECE/)lor.-

Gray_. y que (1, esta honts est{t llama,nCI.o poderosamente la atenc i 6n del pùblico inglés. El Profesor Gray es el i.nventor del teléfono. Satisfechos con los gr::mdes servicios que nos prestan el telégrafo y el teléfono, creiamos te11erlo todo: e] primero para. la rapida trasmissi6n de 1n palabra escrita. y el segmtdo como vehl culo de la vivn voz; :figuranclonos. pobres ignorante iuc;1paces de concebir lo que la ciencia puede y nos reserva todavia, que ern ya lmmanamenta imposible realizar un nuovo paso eu ht senda fle esos descubrimientos qne tienden i perfeccionor los meclios de Un disegno trasmesso con il "Teleautografo" 1894

drawing, a portrait or a sketch we have drawn ourselves? This In 1907, Korn sent a photograph fmm Lyons to L'Illustration in thing, as incredible and supernatural as it may seem, has been Paris, while seven years later, Edouard Belin repeated the Lyons­ invented by Professar Gray". Paris attempt, sending a picture of President Poincaré to Le In brief, the mechanism of the "Teleautograph" consisted of ]ournal. determining a certain number of electric contacts by means of a But in Italy, two years earlier, Umberto Ellero, an eclectic pen tracing the drawing, thus sending an electric signal to the photographic scholar and Director of the Scientific P alice School apposite end, the receiving end, where another pen drew the in Rome, transmitted a rather detailed photograph of King message on a special (and fa r me, mysterious) paper. Vi ttorio Emanuele III (rom Milan to Rome using the Something rather like a fa x! telephotography method, which took six hours to complete and Some time was to pass before satisfying results were achieved in the co-operation of six "operators ". Italy with the "Pantèlègraphe", the "Tipo-Telegrafo ", the Ellero, also worked with Camillo Olivetti in the design of a "Telescrittore " the "Faxsimile-telegrafo ", the latter invented by a typewriter to which a keyboard with punctiform characters could priest, Monsignor Cerebotani. be fi xed fa r the long-distance transmission of messages, but In an international context, in 1904, a photograph was nothing came of it. transmitted (involving therefore an exceptional number of pulses Then television arrived and all the rest, but "honour and glory" to ensure acceptable sharpness) (rom Munich to Nuremberg using to those tenacious and not always lucky researchers and

Arthur Korn's method; the process took 40 minutes. inventors. •

14 Dopo 25 anni dall'ultima edizione e nel ventennale della morte dell'Autore ritorna il libreria il libro-evento di Giuseppe Mazzotti Ville Venete

edito da Canova

con la collaborazione della Provincia di Treviso/Assessorato alla Cultura e Foto Archivio Storico Trevigiano promosso dall'Istituto Regionale Ville Venete a cura di Lionello Puppi e Ruggero Rugolo

Formato 24 x 32 cm su carta patinata 664 pagine, 890 illustrazioni in nero e a colori Rilegato con impressioni in oro e sovracoperta

Nelle migliori librerie

Distribuzione: Cierre Distribuzione Editoriale Via Ciro Ferrari, 5 - 37060 Caselle di Sommacampagna - Verona

tel. 045/8581820 fax 045/8589609 - www.cierrenet.it E mail: [email protected]

Per informazioni: Canova Edizioni, tel e fax 0422/382383 e-mail: [email protected] riguar dano gli interni: essa anima di riflessi de cisi gli oggetti, come la brocca sul tavolo de lla sala da pranzo. Tutto ciò non • può che essere il risultato de lle osservazioni e de lle impressioni tratte da Nino Springolo in occasione de lle sue frequenti visite alla Alte Pinakothek di Monaco, al tempo de l suo soggiorno di stu dio avvenuto a cavallo tra il 1909 e il 1910; pare infatti che più de gli insegnamenti de i maestri di cui seguiva i corsi, egli abbia tratto lezione da lla visione de i qua dri de i pittori fiamminghi e olan desi, da l fascino intimista di nature morte come quelle di Claesz e Kalf. Ne sono l'esito la serie di opere de nominate de l "perio do scuro" che egli realizzò tra il 1910 e il 1914, La cuccuma col barattolino de l 1912, Il vaso di pesci vuoto de l 1913 e altri, di cui troviamo interessanti assonanze nelle autocro rni e. Di quest'epoca sono anche le sue opere appartenenti alla corrente de l Divisionismo e non esclu derei che proprio l'esperimento fotografico con il colore abbia contribuito adavvicinare Springolo a tale movimento'. Anche nelle autocro rni e raffiguranti paesaggi è possibile rintracciare un nesso con la pro duzione pittorica di Nino Springolo: il tramonto sul fiume ripete nell'inqua dratura prospettica il di pinto Il Sile d�l 1905, e richiama nel colore i viola e i grigi de i cieli sopra le barene de lla laguna che troviamo nei suoi di pinti de lla fine de gli anni '10. Oltre all'importanza de rivante da lla loro attribuzione al pittore, va sottolineata la bellezza di queste autocro rni e e, negli scorci paesaggistici, la singolarità di una Treviso a colori de l primo Novecento, di cui cre do esistano veramente pochi esempi. •

NOTE

' I prodotti per la fotografia erano contenuti per lo più nelle confezioni originali fornite di etichetta: - "Pastiglie coloranti 'Satrap' per colorire le carte alla gelatina bromuro d'argento e 'Gaslicht', come pure le diapositive" - "carta e colori espressamente fabbricati per la Resinopigmentipia (nuovo procedimento di stampa fotografica artistica studiato dal Prof. R. Namias)" - una scatola di "Autochromes Lumières 4 plaques" -"Ècran compensateur pour l'usage cles Plaques et Filrres - Dioptichromes Dufay" - carta al bromuro adatta per il procedimento al bromolio - un pennello per applicare l'inchiostro nella stampa alla gomma, due torchietti alternatori per negative stereoscopiche, un rullo inchiostratore, cornici per fotografie, una serie di filtri e anelli estensori Rectaflex.

2 Jnnanzitutto in una delle lastre Domenico è ritratto all'età di circa 15 anni, la qual cosa testimonia che in famiglia qualcun altro prima di lui si era accostato alla fotografia.

3 L'autocromia è stato il primo procedimento fotografico a colori diffuso commercialmente, messo a punto dai fratelli Lumière fin dal 1904. Treviso. Il Sile in prossimità della città • li colore nelle autocromie è ottenuto, per sintesi additiva, dal passaggio 1910-14 della luce attraverso migliaia di particelle di amido trasparente e colorate nei tre colori primari, mescolate rra loro e stese sulla lastra; tale mosaico Treviso. La facciata e il campanile di S. Nicolò colorato è visibile anche semplicemente per mezzo di lente. e sulla sinistra il campanile di S. Teonisto 1910-14

19 Interno 1910-14

20 lnterno 1910-14

21 Ritratto di signora in veranda 1910-14

22 Ritratto di giovane signora in un salotto 1910-14

23

" ull'importanza S nel costume moderno del fotografo di moda siamo ormai tutti d'accordo - scriveva Giuseppe Turroni nel 1959, analizzando alcuni aspetti della fotografia italiana del do­ poguerra -; siamo tutti d'accordo, data la grande rivoluzione formale apportata nelle società progredite dall'imperante matriarcato ... ". Ma la "fotografia di moda" s'era awiata spontaneamente, ben prima dell"'imperante matriarcato", con Dagu_erre persino, e poi decisamente con Disderi, nel cui guardaroba si trovavano vestiti e suppellettili per tutte le ambizioni oltre che per tutte le taglie. Nadar badava all'espressione del viso, alla vivacità degli occhi, mentre Disderi s'abbandonava al rito lu­ singhiero del ritratto nar­ cisistico e, piuttosto che sul volto, puntava sull'effetto fotogenico del vestito e degli "ornamenti", ossia degli "accessori che ornano il ritratto e distraggono il contemplatore dalla persona raffigurata ", come ha osservato Gisèle Freund. La "moda" serve infatti ad attribuire un ruolo sociale all'individuo, a "distinguerlo", oggi nella massa e per grandi categorie, piuttosto che singolarmente, nonostante i tentativi stravaganti, di "diversificazione", che spesso fa nno però si annullano proprio nel fare scuola, e diventano nuovi stereotipi, in un ciclo senza fi ne, che però alimenta un gratificante business globale gigantesco. Con questo dossier, dedicato alla fotografia della moda, non si intende fa rne la storia, ma suggerire un breve itinerario in questo settore dell'immagine, che attualmente occupa uno spazio rilevante del fotogiornalismo, con una editoria e una pubblicistica, che è anche giustificata dal grande mercato della moda, in tutti i suoi aspetti indotti , per tutti i gusti, se non proprio per tutte le tasche. Anche le cartes-de-visite di Disderi (dal 1854 in poi) sono "fotografie di moda", come in seguito quelle del rito domenicale, con la fa migliola vestita a festa , in processione dal fotografo per il souvenir. Dinanzi al fotografo con l'abito buono, il cappello a larghe tese, il gioiello, l'ombrello, la sigaretta tra le dita , che fu a sua volta status symbo/, nell'era contadina, rispetto alla pipa o al sigaro popolare. l Grandi Magazzini, già negli anni Ve nti si dedicano a questo nuovo commercio, che s'amplia e decolla in coerenza con la società piccolo borghese, mentre nascono giornali che offrono in rubriche o in toto "la moda", non soltanto quella irraggiungibile di "Vogue", ma già il pret à porter magari con i "figurini" in carta da ritagliare, per la sarta del quartiere; purché fossero "alla moda". Il barone de Mayer, con Steichen e poi Man Ray, in Italia Luxardo o Ghitta Carell, sono stati tra i primi a offrire esempi di moda mediante una grande fotografia, moda per se stessa, che occupa un capitolo significativo della storia di questo genere d'immagine. In effetti, sono autori come Cecil Beaton o Richard Avedon che hanno creato, con la loro immaginazione estetica, "la moda", offrendo fondamenta li modelli di bellezza fotografica, quella che infine veicola ed esalta ogni creazione; lo stilista ha necessità del fotografo , come della matita e delle forbici, e se il fotografo è grande, anche il prodotto sarà sublime (o perlomeno ta le sembrerà). Claudia Garrone con una amica primo '900 lta lo Zannier Collezione fam. Scarpis-Conegliano

Gruppo familiare in posa anni '10 FA ST - Fondo Va lmareno

27 Ghitta Care/l La comtesse Franca Visconti di Modrone in ··vogue" settembre 1930

Baron Gayne de Meyer Daisy 1910 ca

Edward Steichen Moda al Grand Prix di Longchamp 1907

Edward Steichen Fotografia di moda 1933

28

Due pagine di pubblicità in un catalogo della "Rinascente" .-----_;;_---�'----- 1923 Cappelliper signora e per giovanette Una pagina di pubblicità in "Vogue" settembre 1930

Laura Miré Progetto di una maglia 1992

la plus belle Gaim: de Pa ris

s-p�o. �--­ .....,.., ...t.....,....,""""" ... ,,_ ,. d ,..,....lli, dlc ...... ,.., ...... ,..._ "" P"' �- --..... loonotu'Oi a.. &.L S... -k111ID"'I"· f•i• .,.­ li/orc:- •l l ..-..� ... .. 1M'"'-• oJ.....wlk:, lo!.,...., H -.la.� ;..•• l• poo•l�iOI(I eahol .w...... lijj: _ ,.., ...eJt.o . T""'" pl,.. "'' pn•lio. po:: tols.BM><.t.\'.,..... r-r«"*--...... -."' V�M�o ..M"l'C&n Tor..

l'....pUi< ...... -- _,.-...... J.Lu�l Pon. •�t--..-- �._,...... _ u... --.r...... s.w.- ..u. -...... -- .. ,. M:; ID. !.._....,...... _ .... !'WI ,_r __.. 83.1l'!l'toles- ss ....,.._ T_ .,,,. .,.,.... _,...�­ -.t:. ....r �--·-"J"'--· Mare Rea/ Una pagina di pubblicità per Lucien Lelong in "Vogue" settembre 1930

31

Photo by Wowe

In queste pagine pubblichiamo alcune immagini realizzate da Wolfga ng Wesener, un eccezionale fotografo della moda, di origine tedesca, che da alcuni anni si è stabilito nel Ve neto. Il suo archivio comprende oltretutto una serie di intensi ritratti dei maggiori sti listi contemporanei, dei quali presentiamo una emblematica selezione. •

Renzo Rosso

Valentino

34

Gianni Versace

36 Pierre Cardin

37 FASHION VICTI M by Fa brica

In Giappone le scarpe con la zeppa sono all' ultimo grido, spiega Aya ko lzumi, 19 anni. di To kyo. Come le sue amiche anche lei indossa ogni giorno stivali con la suola di 15 cm. Aya ko sostiene che così le gambe sembrano più lunghe, pur ammettendo che questo tipo di calzature non è a prova di stress. "Inciamperò cinque o sei volte al giorno", confessa. Ma almeno ha evitato fino ad ora l'ospedale. In un'università nipponica, una studentessa su otto ha riportato fratture o gravi slogature in seguito a un capitombolo da trampoli. [Colors n. 38/39 - Extra-ordinary fashion)

F A B R C A

Fa brica è il centro di ricerca e sviluppo sulla comunicazione della Benetton, nato nel 1994 dal patrimonio culturale del Gruppo. Con il completamento del suo vasto complesso architettonico nei pressi di Treviso, restaurato e ampliato da Tadao Ando, vive oggi una nuova fase propulsiva , proponendosi come un polo multiculturale internazionale. Fabrica ha scelto di scommettere sulla creatività sommersa portata dai giova ni e dagli artisti­ sperimentatori provenienti da tutto il mondo. Fabrica li invita , dopo un'impegnativa selezione, a sviluppare progetti concreti di comunicazione in settori che spaziano dal cinema alla grafica, dall'industrial design alla musica, dalla produzione editoriale [con la rivista Colors e altre pubblicazioni) ai new media, alla fotografia. Come laboratorio di creatività applicata [il suo nome deriva dal significato latino di officina]. Fa brica si propone di sperimentare nuove forme di comunicazione seguendo due linee-guida parallele: la concretezza dell'approccio formativo, poiché i giova ni ricercatori sono invitati a "imparare facendo"; la trasversalità e l'interazione, a livello sia di progettazione [i progetti si sviluppano con un gioco di squadra combinando ruoli e discipline differenti attorno a un'idea base), che di identità culturale, la cui pluralità è garantita dalla mescolanza nel gruppo creativo di giovani prove nienti da Paesi di lingua, cultura e sensibilità diverse. l progetti realizzati da Fa brica in cinque anni di attività hanno coinvolto partner di natura diversa. L'attività nei media tradizionali come l'editoria ha prodotto una importante serie di pubblicazioni, per le quali il dipartimento di Fotografia di Fabrica ha realizzato le immagini, come Pregh iera [una raccolta di preghiere contemporanee per la San Paolo Edizioni]. 1000 extra/ordinary objects [gli oggetti più folli del Ventesimo secolo raccolti in dieci anni di attività di Colarsi. Lavoratori [reportage in bianco e nero sui lavoratori extracomunitari nelle fabbriche del Nordestl e Kosovars [ritratti di profughi kosovari nei campi dell'Albania!. Anche la pubblicazione di Colors, la rivista che parla del resto del mondo, rientra nel quadro delle attività editoriali di Fa brica, che ne ospita la redazione. Fa brica. via Ferrarezza. 31050 Catena di Villorba [TV) Italy Te leph one +39 0422 516228 Fax +39 0422 609088 fa bricalafabrica.it www.fa brica.it )ii ��-:f �t 1� Asolo Golf Club

Alle spalle, la rassicurante presenza

delle prime pendici delle Prealpi

Verrete, davanti le inconfondibili

ondulazioni delle Colline Asolane.

Asolo Golf Club, immerso

nell'incantevole Valcavasia,

è l'ambiente perfetto per i golfisti

e gli sportivi alla ricerca di servizi

di livello superiore.

Asolo Golf Club è inoltre perfetto

per incontri aziendali di alto livello,

per una nuova raffinata strategia

di pubbliche relazioni.

I SERVIZI:

Campo golf a 27 buche

Scuola Golf

Campo pratica

Campi da tennis

Piscina scoperta

Sauna

Fitness

Campo calcetto

Foresteria

Appartamenti

Sala Convegni

Ristorante

Bar

Club House di 4000 mq

Golf & FashionStore

Via dei Borghi, l 31034 - Cavaso del To mba Treviso - !taly

Per infonnazioni: Te l. 0423 942241 Fax 0423 543226 E-mail: [email protected] http://www.asologolf.com contemporanei Un ritratto di Alfredo Camisa fotografia di Alberto Calcinai conservano

Alfredo Camisa

L'amico Za nnier mi chiede un flash sul mio archivio fotografico. soggetto (in piccola parte parenti, ma soprattutto ignoti amici, Ma quale archivio? Uno è quello delle vecchie foto di famiglia con commilitoni, colleghi, militari riconoscenti, compaesani, vecchie immagini (cartes visite, formato ga binetto , ecc.) ammucchiate in zie). La suddivisione per studi fotografici sarebbe d'altra parte scatoloni tipo scarpe con la sola indicazione "belle" o "brutte". disperata: è rappresentato un campionario estremamente Difficile d'altra parte classificare foto delle quali non si conosce il frazionato di studi, da Oderzo a Palermo, moltissimi di città minori. Tutti comunque fregiati di benemerenze e medaglie, alcuni con titolare pittore e fotografo ". Ma da questo ammasso indifferenziato spuntano qualche volta piacevoli sorprese, come questo Garibaldi, con tanto di dedica autografa (ed ortografia garibaldinamente errata): Camicia sta per Camisa. L'archivio relativo alla mia attività fotografica è invece - come indispensabile - una cosa più seria, sia pur sempre a livello "artigianale" e nella quale ho la civetteria di credere che solo io so mettere le mani (ma in realtà soffrirei molto se qualcun altro cercasse di mettercele). È - d'altra parte - un mini-archivio: sono stato attivo, come fotografo "impegnato", per soli sette; otto anni (a quei tempi però si scriveva tanto, forse troppo: le lettere di Cavalli sul "Bello in fotografia" erano mediamente di 3/4 pagine ... ). È però ripartito in diversi settori (i libri non sono archiviati, e stavano negli scaffali della libreria distribuiti solo in base alle loro dimensioni ed alla mia memoria. Finché regge): Negativi - in buste portanegativi numerate progressivamente in base alla data di ripresa. All'esterno di ogni busta sono riportati data di ripresa e-molto sinteticamente - soggetto. Provini - eseguiti su fogli di 6 fotogrammi form. 6x6 (inizialmente) e di 12 fotogrammi form. 6x6 o 36 fotogrammi 24x36 (successivamente). Ogni fogl io riporta sul retro il numero del corrispondente negativo. Il tutto conservato in raccoglitori, in ordine progressivo di numero (e quindi anche di data). Fotografie - conservate in scatole suddivise per argomenti e relativo anno di ripresa (''Sicilia 1955" - "Piedigrotta 1956" - "U.S.A. 1958", ecc.). Formati diversi (30x40 o 24x30) contenuti in scatole separate. Corrispondenza - conservata in classificatori tutta insieme in ordine progressivo di data. Solo quella di particolare interesse od importanza (storica) conservata, sempre in ordine di data , in cartelle singole (es. "Corrispondenza con G. Cavalli", "Corrispondenza con «Il Mondo»", "Corrispondenza con .... " ecc.). Cata loghi e depliants Mostre -archiviati in scatole in ordine di data. Articoli di riviste di particolare interesse. estratti, ecc. - archiviati in classificatori in ordine di data.

Noioso? Senz'altro sì , ma necessario. Invidio quelli che, premendo il pulsante di un computer, si trovano scodellati tutti i dati riguardanti una foto. Ma sarebbe per me una cosa troppo burocratica e professionale: è bello, invece, di tanto in

tanto non riuscire a trovare qualcosa ... •

46 Alfredo Camisa Fotografo non professionista, ma notevolmente impegnato negli anni 1954-61. Appartenente prima al "M/SA" e successivamente a "La Bussola", ma di fa tto indipendente sia come carattere che come fo tografo. Le sue immagini - in larga parte scene di vita o ritratti ambientati - sono riprese preferenzialmente nel Sud Italia o nell'Africa Settentrionale. Da ricordare anche una sua lunga serie di fo to "Dietro le quinte" del Piccolo Te atro di Milano. Pa rtecipa, negli anni iniziali di attività, a numerose mostre e concorsi nazionali ed internazionali, ottenendo importanti premi e segna/azioni. Sue foto appaiono per vari anni, in fo rma continuativa, sul settimanale "Il Mondo". Cessa la sua attività fo tografica nel 1961, dopo la pubblicazione del volume Lo Stretto di Messina e le Eolie. "Etichettato", negli anni successivi alla sua presenza attiva nel mondo fo tografico, come fotografo "neo­ realista, è stato, insieme a Branzi, Giacomelli, Gardin, Casiraghi, Colombo, uno dei protagonisti della "svolta " della fo tografia italiana degli anni '50 dal sa/onismo alla fotografia di fo rme e

/ contenuti più impegnati. •

Elezioni in Sicilia 1955

47 Antonio Biasucci

Napoli 7 giugno 2001 Antonio Biasucci nasce a Dragoni (Caserta) nel 1961. l suoi primi interessi va nno alla fotografia antropologica e al mondo contadino campano, al Caro ltalo Zannier, quale dedica numerose ricerche. Si trasferisce a Napoli nel 1980 non so bene, ma sono abbastanza convinto di avere una dove comincia un lavoro sugli spazi delle perife rie urbane. Nel memoria non proprio brillante . 1984 inizia a collaborare con l'Osservatore Vesuviano, svolgendo Spesso non ricordo i fatti e addirittura le persone e penso di un ampio lavoro di documentazione sui vulcani attivi in Italia. Nel avere una capacità di rimuovere , relativamente , le brutte 1987 conosce Antonio Neiwiller, attore e regista di teatro: con lui esperienze, mettendole lì , chiaramente irrisolte in un nasce un rapporto di collaborazione che durerà fino al 1993, cantuccio dentro di me, per poi fa rle riapparire in maniera anno della sua scomparsa. Nel 1992 vince ad Arles il premio dirompente appena le sfiori nel ricordo. "European Kodak Pa norama". Fin dagli inizi della sua attività, Tutto questo accumulo è attenuato dalla pratica del fa re , nel lavora a una ricerca che si radica nei temi della cultura del sud e mio caso del fare fotografia. dell'Italia e si trasforma, in anni recenti, in un viaggio dentro gli È iniziato così il mio rapporto con la fotografia e spero di elementi primari dell'esistenza e della memoria personale. riuscire negli anni a saper custodire questa fragile e forte Molte sue opere fa nno parte della collezione permanente di musei motivazione che mi ha spinto in tutto questo tempo con e istituzioni tra cui la Bibliothèque Nationale di Parigi, il testardaggi ne a realizzare immagini. Departamento de de documentaci6n de la cultura audiovisual di Quando mi addentro nei meandri del mio disordinato Puebla, in Messico, il Centre de la Photographie di Ginevra, lo archivio, per cercare qualcosa che puntualmente non trovo, è Chateau d'Eau di To losa, La Maison Européenne de la come fa re un percorso a ritroso, lento, zeppo di ricordi, Photographie di Parigi, il Musée de I'Eiysée di Losanna, la Galleria situazioni e persone che prendono vita e riaffiorano man Civica di Modena, la Fo ndazione Sandretto Rebaudengo per l'Arte mano. Contemporanea di Guarane (CN) e la Galerie Freihausga sse di Buona parte della mia vita è tutta lì . Villach, Austria.

Bibliografia Dove non è mai sera , testi di Giuseppe Alario, Cesare de Seta , Atti lio Colombo, Mazzotta, Milano, 1984 Cenere, testo di Giuseppe Luongo, L'Alfabeto Urbano, Napoli, 1988 Va pori, interventi di Cesare Accetta , Patrizio Esposito, Antonio Neiwiller, Oreste Zevola, Cuen/ L'Aifabeto Urbano, Napoli, 1989 Stazioni, testi di Fa brizia Ramondino, Roberta Va ltorta , Electa Napoli, Napoli, 1991 Il filo di Arianna, testo di Claudio Cajani, disegni di Giacomo Ricci, Electa Napoli, Napoli, 1993 Corpus, testi di Charles-Henri Favrod, Goffredo Fofi , Art&, Udine, 1995 Magma , testi di Chistian Caujolle, Giuseppe Luongo, Giorgio Conti, Federico Motta , Milano - Actes Sud, Arles, 1998 Va cche, testi di Antonio Neiwiller, Goffredo Fofi , Contrasto, Roma, 2000

Dargoni 1985

48 Il rito rno di Giorgio Giacobbi

A Ve nezia, nel Salone della Cassa di Risparmio in Campo San Luca, è stata inaugurata il 18 maggio un'ampia rassegna antologica di Giorgio Giacobbi, avvocato , ma straordinario fotografo e tra i primi animatori del Circolo "La Gondola". Gli si debbono, oltretutto, le grandi esposizioni internazionali di fotografia, presentate a Ve nezia negli anni Cinquanta , con la regia di Romeo Martinez. Ecco una sua breve biografia, tratta dal Comunicato stampa della mostra "La stagione della speranza ".

Giorgio Giacobbi nasce a Ve nezia il 21 ottobre del 1921 da genitori di lontane ascendenze cadorine; vive l'infanzia lontano dalla fa miglia e ciò influenzerà notevolmente il suo carattere, melanconico e solitario. Conseguita la maturità classica deve interrompere gli studi universitari a causa dell'esplodere del conflitto mondiale; ufficiale di artiglieria nei Balcani, soprawive alla ritirata di Russia e ai lager nazisti. Nel dopoguerra, tornato indenne a Ve nezia, si mantiene agli studi universitari, fa coltà di giurisprudenza, suonando come pianista in vari Palle di neve a S. Marco complessi di musica leggera; conseguita la laurea nel 1949, inizia la 1954 professione di awocato che eserciterà per oltre quarant'anni. Nello stesso periodo dà spazio alla passione per la fo tografia coltivata sin dal 1936, iscrivendosi alla "Gondola" di cui nel 1956 diviene presidente. Sotto la sua direzione il circolo realizza alcune fra le sue più importanti manifestazioni fra cui la 1• e la 2" Biennale di Fo tografia che fa nno conoscere per la prima volta in Italia i fo tografi di Vogue, della Magnum, di LIFE, della Condé Nast, i migliori autori di Francia, Giappone, Germania ecc. Accanto all'intensa attività fotografica (innumerevoli i premi conseguiti e le pubblicazioni sulle principali riviste dell'epoca, persino sul "Mondo" di Pannunzio) Giacobbi si cimenta anche nella critica comparendo spesso su "Ferrania", "Photorama" ecc. Insanabili divergenze con Libero Dell'Agnese, succedutogli nella presidenza della "Gondola", lo decideranno ad allontanarsi dal sodalizio e con lui quasi tutti i soci degli anni '50, concludendo di fa tto l'epoca d'oro del circolo. Successivamente, Giorgio Giacobbi continuerà con minore intensità l'applicazione fo tografica alternandola con la poesia, narrativa e musica; vive tuttora a Venezia, nel sestiere di Cannaregio, ed è socio onorario e decano dei presidenti del circolo. Nel 1997 ha donato alla "Gondola" tutto il suo archivio: questa mostra ne vuole essere significativa testimonianza.

49 La fotografi a all'Università

Proiezioni fisse per la didattica . Il Fondo Riccati del F.A.S.T. di Treviso

Sara Filippin

Tra i materiali custoditi dal F.A.S.T., il fondo Riccati è probabilmente il Rispetto all'insieme, emerge il particolare valore e significato di alcuni fondo fotografico a destinazione didattica più importante del Ve neto . nuclei. Il gruppo di storia mostra un uso dell'immagine, spesso non Costituito a partire dal 1911 presso l'omonimo Istituto Te cnico fotografica , con caratteristiche e funzioni diverse nei vari casi: trevigiano da cui proviene, e incrementato costantemente durante gli immagini-documento , in genere fotografie, dedicate soprattutto alle anni venti e trenta, è attualmente formato da 4152 vetri fotografici da testimonianze archeologiche della storia antica; fotografie con forte proiezione, owero "diapositive"; sono in gran parte nel formato valenza propagandistica: quelle sul periodo fa scista , ma anche le altre francese di 8,5x10, con un certo numero di vetri 6x9 e alcuni 8x8. Ad dedicate alla presenza italiana in Libia, dalle quali è difficile estrarre essi vanno aggiunti 276 doppioni, 380 negativi e 60 vetri a disegno un valore documentario; altre immagini dal semplice valore illustrativo manuale, per un totale di 4868 pezzi. Per l'uso era stato acquistato in ed esornativo, che nulla aggiungono di informazione, proprio come nei quello stesso anno un proiettore Tri/by della Hutting di Dresda (con racconti illustrati; e infine riproduzioni di dipinti di ogni epoca, con obiettivo Ideai e lampada ad arco Nertz) ; la stessa ditta aveva fornito ritratti o rievocazioni dei grandi awenimenti. Il notevole ricorso alla un primo gruppo di vetri che, uniti al migliaio messo a disposizione dal pittura di storia e ai monumenti commemorativi anche per il periodo prof. Adriano Augusto Michieli (Venezia 20.8.1875 -Treviso risorgimentale, che pure la fotografia aveva ben documentato , lascia 5.9.1959), insegnante al Riccati e vivo sostenitore delle proiezioni intuire una visione agiografica e forse mistificante di quel periodo nelle aule scolastiche, costituirono il nucleo iniziale della raccolta ; nel allora così vicino, che andrebbe indagata in dettaglio in sede 1914 Michieli riferisce la presenza di 2407 pezzi. Successivamente si opportuna. Notevole anche la serie di 25 vetri dedicata alla Mostra acquisirono materiali dall'Istituto Italiano per le Proiezioni Luminose della Rivoluzione Fa scista (28.10.1932 - 28.10.1934), evento (poi Cifit), dal fiorentino Istituto Micrografico Italiano, per la geografia e autocelebrativo del regime tra i più importanti , cui tutti furono le scienze naturali (80 vetri), daii'I.D.E.A. F. lli Alinari di Firenze per la chiamati a pagare un tributo. E infine le diapositive sulla Mostra storia dell'arte (80 vetri), dalla Bonne Presse di Parigi per la serie geografica sulla Francia (26 vetri); altre riproduzioni furono eseguite da due studi fotografici trevigiani, la Premiata Fotografia Fontana e la ditta G. Rinaldis. L'importanza della raccolta è essenzialmente storica (ha valore iconografico più che fotografico); molte immagini sono riproduzioni da libri. In un elenco redatto nel 1932, i titoli sono raggruppati per materia e articolati in 69 serie, secondo il programma didattico, per argomenti o periodi storici specifici. Questo, grazie alla sua sostanziale integrità , è un documento importantissimo della didattica e della vita dell'istituto Riccati e un punto di partenza privilegiato per un'indagine a più ampio raggio sull'argomento, che nelle opportune sedi istituzionali meriterebbe di essere fatta . La Storia, è illustrata secondo il tradizionale percorso, dalla preistoria e dalle antiche civiltà elleniche fino all'attualità del fa scismo. La Storia dell'arte, invece, è presente in modo frammentario e non prosegue oltre i secoli XV e XVI. La Storia Letteraria può solo impropriamente definirsi tale, in quanto illustra unicamente il Parini, tre odi carducciane, i Promessi Sposi. La Geografia è la materia trattata più diffusamente e ricca d'immagini di alto interesse scientifico: Astronomia, Dinamismo endogeno ed esogeno, Storia della navigazione (con particolare cura per i viaggi di esplorazione), Geografia economica, Geografia descrittiva (con immagini da tutti i continenti). Si nota l'impronta del ventennio fa scista con la serie 43 dedicata alla bonifica integrale. Per le Scienze naturali, l'unica materia a subire un decremento già in rapporto alla situazione del 1914, sono illustrate botanica e zoologia, con una cospicua raccolta dedicata ai mammiferi (oggi 274 vetri) e altre immagini di anatomia e fisiologia animale. Perdute invece le pur poche diapositive conservate originariamente nel Gabinetto di Fisica.

v. 58/008 Peli stellati

50 Augustea della Romanità (23.9.1937 - 23.9.1938): evento di più Sara Filippin si è laureata in Conservazione dei Beni Culturali, marcato valore scientifico, ma nelle intenzioni del regime quasi una nella Fa coltà di Lettere e Filosofia dell'Università Ca ' Foscari di continuazione della precedente. Ve nezia, nel/'a.a. 1999-2000, con il Prof. Itala Zannier (correlatore il Tra le diapositive di storia letteraria spicca la serie intitolata ai Prof. Fa brizio Borin), con il massimo dei voti e la lode. Promessi Sposi, che in 43 fotogrammi ricostruisce la vicenda del romanzo manzoniano. Esclusa l'ipotesi che si tratti di /ife models o tableaux vivants, tradizioni narrative non presenti in Italia, sembra tratta rsi piuttosto di una trasposizione - da cartolina - dell'omonimo film di Mario Bonnard, prodotto daii'U.C.I. nel 1922. Solo il NOTE ritrovamento della pellicola originaria consentirebbe una verifica. Ciò aggiunge interesse alle diapositive, che vanno studiate sia come ' Edoardo Tischer aveva donato le fotografie nel 1923, in memoria del padre fenomeno didattico, sia come strumento di diffusione parallelo - ma Alessandro, morto il 15 ottobre di quell'anno; questi, dal 1882 e per lunghi anni, insegnante di chimica al Riccati, dal 1911 fu anche preside dell'Istituto. Edoardo con autonomia narrativa - rispetto alla pellicola da cui derivano e di Tischer aveva partecipato nel 1929 alla spedizione esplorativa del Duca degli cui sono comunque testimonianza. Abruzzi verso l'alto corso deii'Uebi Scebeli, che portò tra l'altro ad una migliore Nel gruppo di geografia spiccano alcune serie realizzate con conoscenza geografica di quella zona, fino ad allora imprecisamente documentata. documenti provenienti dai più importanti osservatori astronomici ' La loro pur lieve ma costante diminuzione nel tempo potrebbe essere dovuta ad italiani -vi troviamo studiosi celebri: Giovanni Celoria, Giovanni un incremento delle dotazioni del gabinetto scientifico. Giovannozzi, Johannes Georg Hagen, Luigi Gabba - e da altre primarie ' Relazione del 22.3.1999, presso il Palazzo del Bo, in occasione della IX fonti quali la Pirelli, la direzione dell'Acquedotto Pugliese, ecc. Molto Settimana della Cultura Scientifica; Padova, 21-28 marzo 1999. interessante la serie 47 intitolata alla Somalia, preparata con fotografie donate al Riccati dall'agronomo Edoardo Tischer1 dipendente della S.A.I.S., la Società Agricola ltalo-Somala fondata nel 1920 da Luigi Amedeo di Savoia Aosta, duca degli Abruzzi, assieme a Giovanni Treccani e altri industriali. La Società aveva awiato alcune aziende di produzione e trasformazione di prodotti agricoli nella zona di Jowhar, a nord di Mogadiscio, su un'area di circa 25.000 ettari avuti in concessione dal governo italiano. Le 130 diapositive documentano piantagioni, lavori agricoli e idraulici, realizzazione di infrastrutture e industrie, con uno sguardo alla vita del paese: l'insieme unisce all'interesse storico e antropologico anche quello fotografico, considerata la vivacità e spontaneità di molte immagini. Quanto al gruppo di scienze naturali, esso va collegato al ricco e prezioso Gabinetto omonimo di cui l'istituto disponeva ; le diapositive si mostrano infatti complementari2 a quei materiali, poiché trattano argomenti non coperti dagli altri sussidi quali modelli, vetrini e preparati biologici, esemplari di fauna e flora, ecc. Il valore primario del gruppo riguarda la storia della divulgazione scientifica e didattica: gli si dovrebbe riconoscere lo status di "bene culturale di interesse storico­ scientifico" come awiene per i materiali e gli strumenti di molti licei e istituti tecnici. Visto che, come ha affe rmato il prof. Renato G. Mazzolini dell'Università di Trento3, gli studiosi di filosofia della scienza stanno da qualche anno riflettendo sui metodi di trasmissione delle conoscenze scientifiche, ed hanno rivolto un interesse nuovo ai sussidi didattici, uno studio del gabinetto scientifico del Riccati non potrebbe prescindere da queste diapositive. Lo smembramento dell'insieme, per motivi di conservazione affidato per una parte al Foto Archivio Storico di Treviso e per l'altra al Museo di Storia Naturale di Montebelluna, IV. 47/052 Gli indigeni attingono acqua dal pozzo dovrebbe tuttavia non separarlo completamente: ognuno dei due Enti con recipienti di palma affumicata oppure con anfore di terracotta preposti dovrebbe tenerne conto. • l. 18/B-286 - Vodice: quota 952

51 Un esercizio di visualizzazione.

Giulia Berizzi Un esercizio di visualizzazione del tema relativo al degrado o all'emarginazione, real izzato da Giulia Berizzi, nell'ambito del Corso di Storia della fotografia, tenuto da Itala Zannier, presso l'Istituto Universitario di Architettura di Ve nezia, nell'anno accademico 1999-2000. Segnalazioni Libri

Pino Guido/atti, Andrea Palladio, Atlante delle architetture, AA.VV.,Storia d'Italia - Le Regioni dall'Unità d'Italia a oggi - La Istituto Regionale Ville Venete e Marsilio Editori , Ve nezia Lombardia, Einaudi, To rino 2001. 2000. Un capitolo ampio è dedicato alla fotografia (fi nalmente non se La pubblicazione (a cura di Guido Beltramini e Antonio Padoan ne può fare a meno, di questa "benedetta fotografia"; così la con Introduzione di Howard Burns) è promossa dalla Regione definiva Yo rich, nel 1898!); ewiva! del Veneto e realizzata dall'Istituto Regionale Ville Venete in Soprattutto perché, questa volta, ad occuparsene è stata una collaborazione con il Centro Internazionale di Studi di storica dell'arte come Giovanna Ginex, raro esempio in Italia, di Architettura "Andrea Pa lladio". studioso impegnato sul versante della fotografia; la sua Oltre 250 fotografie a colori censiscono 66 opere autografe di bibliografia contiene saggi fondamentali, soprattutto sulla Andrea Palladio e forniscono un esauriente "Atlante delle fotografia italiana del XIX secolo. In questo ponderoso volume architetture " messe a fu oco dal mirino di Pino Guidolott i. Nato della "Storia d'Italia", Giovanna Ginex esplora, con una esaustiva a Ve rona nel 194 7, Guidolotti fu assistente di Paolo Monti ; i analisi fi lologica, le "origini della fotografia in Lombardia : suoi lavori spaziano dalla moda al ritratto , dalla scultura percorsi di ricerca, fonti e metodologie (1839-1911)". Circa all'architettura. In precedenza, ha illustrato le monografie quaranta pagine, con gli atelier, le esposizioni, le industrie, i Donatello. L'opera completa di A. Rosenauer (Milano 1993) e "casi" singolari della fotografia in Lombardia; una nuova Bernini e Lo scultore del barocco romano di R. Wittkover significativa aggiunta al puzzle della nostra storia. (Milano 1990, London 1997). Inoltre, Cesare Colombo - ra ro e competente "ricercatore" Il volume è l'esito di due anni di lavoro di questa campagna iconografico e studioso puntuale della fotografia italiana -, fotografica che ha scandagliato il territorio veneto e friulano presenta una sequenza di illustrazioni fotografiche, con una alla ricerca della magia dell'architettura delle architetture . premessa di poche (forse troppo poche) pagine sui fotografi , Il volume è suddiviso in quattro sezioni -Vicenza, Le Ville, La specialmente dell'ultimo dopoguerra: dagli ottocenteschi Te rraferma, Ve nezia - e lascia ampio spazio proprio alle Sacchi, Rossi, Bosetti, ecc., ai Crim�lla, Aragozzini, immagini stampate in grande formato. Galimberti, Monti, Mulas, Camisa, Vender, Donzelli, Merisio, Ogni opera, qui, è bella per se stessa e merita lunga Cerati , ecc., fino a Ballo, Basilico, Nicolini. Un volume osservazione. indispensabile. Una su tutte , la Basilica palladiana. La Basilica - con la Rotonda forse l'opera più fotogenica dell'architetto, da F. Maggia (a cura), Minor Whitejlife is Like a Cinema of Stills, sempre immagine stereotipata di Vicenza "Città del Palladio" Baldini e Castaldi, Milano 2001. e soggetto fotografico sul quale si sono scontrati e confrontati Fi nalmente Minor White (gran maestro in Italia, specialmente di tutti i fotografi - si offre sempre generosa all'obiettivo, Paolo Monti - e di Mario Giacomelli? -, nel secondo dopoguerra), porgendo fianchi colonnati e balaustre in prospettiva. con una bella mostra e un catalogo di immagini, un testo di Le foto di Guidolotti aprono un repertorio di chiostri e cupole, Fi lippo Maggia e una introduzione di Walter Guadagnini, della capitelli e colonne, chiavi di volta e cornicioni, statue e Galleria Civica di Modena, istituzione che da parecchio si è bene basamenti, scalinate e archi e aiutano a ricostruire, in impegnata nel settore della fotografia, con rassegne e libri successione, l'abaco architettonico di Palladio. importanti. Alcune di queste fotografie servono a mettere in luce la sua forza edificatoria, altre la sua leggerezza compositiva , altre , A. Guatti, Fugitdigit, e&c edizioni, Udine 2000. ancora , la maestosa sobrietà che impone la sua architettura Albano Guatti, friulano che alterna Udine a New Yo rk, dove più nello spazio circostante e nel territorio. Ed è proprio insistentemente (e ragionevolmente) vive quella cultura attraverso la fotografia, grazie alla fotografia, che all'opera internazionale, ha pubblicato il suo ennesimo fotolibro; palladiana è dato di essere letta nel suo ambiente naturale: un'opera "d'autore", come si suoi dire: "tante immagini e poco la città (negozi inclusi) o la campagna (ca mpi compresi). testo", come suggeriva Patella n i nel 1943. Ma le immagini E se i Quattro Libri ci permetto no di 'visitare' l'architettura di sono state impaginate con scrupolo semiologico dallo stesso Palladio in due dimensioni, questo atlante la cala nella natura fotografo , pagina dopo pagina; ed è quello che conta , i brevi circostante , che diventa per il fotografo supporto scenico, testi, di Agnes Kohlmeyer e dello stesso Guatti, non elemento di rottura delle simmetrie, sfondo paesaggistico. E aggi ungono granchè. Le immagini va nno lette per quello che questo rende l'architettura di Palladio, anche quando ormai sono e dicono, nella loro inevitabile "ambiguità", e qui nella rudere, ancora più viva . Dopo oltre cinquecento anni. Ecco la dialettica dell'assemblaggio, denso di rumori, persino forza dell'iconografia pa lladiana. strazianti .

54 In "Luz y sombra", vol. Il . N. 5 Mayo de 1895, New Yo rk

L. Leonotti, Liguria dentro il Paradiso - lnside Paradise, G.E. Nogaro , Il Principe lris, Editrice Grafica Bierre, Milano To rmena, Genova 2000. 2000. Luciano Leonotti è, tra i fotografi italiani contemporanei Testo e fotografie di Giovanni Edoardo Nogaro, con una (e giovani), un autore tra i più sensibili e attenti al nuovo introduzione di David Schreiner e Maretta Colasante . È un corso della cultura visiva, ma sa mediare come pochi ponderoso volume dedicato al fiore lris, con immagini di rara (Radino?) alle esigenze retoriche della "ricerca ", con quelle bellezza, eseguite da Nogaro, che è un fotografo d'antica dell"'industria" editoriale, senza la quale non ci sarebbe fa ma, negli anni Sessanta in Friuli, dove ha documentato con neppure la fotografia. passione il territorio, le case, la gente della Carnia, sua È uno splendido libro, per un turismo visivo intelligente. patria d'origine. Ne riparleremo presto, in occasione di una grande rassegna antologica del suo epigono neorealista . /. Zannier (a cura), Franco Fontana. Fotografie 1960-2000, GAM , To rino 2001. P. Mittica , Balcani, dalla Bosnia al Kosovo, lnterattiva , Cento fotografie del classico Fontana, ospitate nella sede Spilimbergo 2000. periferica di Ciriè, vicino Tori no, per iniziativa della Galleria O c'è o non c'è, il talento, qualsiasi ta lento, anche quello dei Civica d'Arte Moderna e Contemporanea, che avvia così un fotografi. Pierpaolo Mittica è uno di questi fotografi con il progetto anche di archiviazione museale della fotografia ta lento, che san pochi. Questo libro sui Balcani, stampato e contemporanea, voluto in particolare dal direttore Piergiovanni impaginato con notevole cura, presenta l'opera di un giovane Castagnoli. Queste immagini, riprodotte in un ampio volume, fotografo di Spilimbergo , "luogo di fotografi " si dice; e questo rimarranno a To rino, "come documenti capaci di dare mito sembra poter continuare con Mittica, sembra anche testimonianza delle principali linee di ricerca esplorate dai tenace e coraggioso. maggiori fotografi italiani del secondo dopoguerra e dei loro apporti espressivi". Seg[Jirà un'analoga iniziativa dedicata a AA.VV.,Mad ame Ye vonde, Mazzotta , Milano 2001. Riccardo Moncalvo, "figlio d'arte" ed emergente fotografo Un libro (e una mostra) entusiasmante; una fotografa inglese torinese, fino dagli anni Trenta . La Fotografia ha colpito alle prese con il colore, quando questa tecnica era, se non ancora! proprio agli inizi, ancora problematica. Utilizzava il procedimento "Vivex", che non è soltanto una tecnica di G. Giannini, Dieci foto per "Il Mondo", Edizioni il Chiostro, stampa ai pigmenti (quindi ricca di "materia"), bensi è Benevento 2000. collegata a un apparecchio fotografico speciale con un Il titolo del catal ogo dice tutto! Ancora , giustamente, le obiettivo triplice fi ltrato per i colori della tricromia, fotografie pubblicate settimanalmente da Pannunzio su "Il diaframmato per i rispettivi assorbimenti della luce, dovuti ai Mondo"; si riscoprono autori dimenticati o mai "riconosciuti", fi ltri . Dal bianco-nero delle tre immagi ni otte nute specialmente quelli che pubblicarono negli anni precedenti al simultaneamente, veniva no ricavate le tre matrici da 1959, quando nessuno si preoccupava, nemmeno Pannunzio, inchiostrare con i coerenti colori della tricromia. In effetti un di indicare l'Autore . lo, per questo motivo, non sono ancora perfezionamento del procedimento ottocentesco di Ducos du "riconosciuto", tra i "Fotografi del Mondo", eppure iniziai tra i Hauron. primi. La ricerca "filologica" avviata da alcuni, andrebbe Le immagini della Yevond sono particolarmente accattivanti, rivolta soprattutto al periodo precedente il 1959, dopodichè, per un'atmosfera che da "liberty" si spinge al surreale. anche per le nostre proteste, si aggi unse alle immagini, ma (Una precisazione: queste immagini non sono state esposte timidamente in grigio, anche il nome dell'Autore, copyright qui - Galleria Contemporaneo di Mestre - "per la prima volta" esigendo. Ermanno Rea ha presentato con entusiasmo le in Italia; un anno fa molte di queste fu rono inserite in una belle fotografie di Giannini. rassegna di fotografe inglesi, con Julia Margaret Cameron e altre , al CRAF di Spilimbergo , nella Villa Savorgnan). G. Puddu, Sulle tracce dell'orso, ex pose verlag Hansgert Lambers , 2001. A. Moretti, l luoghi del dialogo, Edizioni del Confine, Udine Un catal ogo esile, ma impaginato con elega nza , in tiratura 2000. limitata . Ma ciò che conta sono le immagini: tracce, segno Un piccolo ma intenso volume di fotografie tendenzialmente nella natura , osservati e descritti in un bianco-nero di emblematiche, accostate e in sequenza quasi struggente malinconia, da Gino Puddi, giovane (1957) cinematografica; un racconto lungo, da leggere con lentezza e fotografo di origine sarda. riflessione.

55 Fotografi a futurista 1932

Offriamo ai lettori di "Fotostorica " un eccezionale documento sulla cultura fotografica in Italia tra le due guerre: il facsimile del catalogo della Mostra Nazionale di Fotografia Futurista, tenutasi a Trieste tra 1'1 e il 17 aprile 1932. Il rarissimo catalogo fa parte della Biblioteca di ltalo Zannier, che ne ha concessa la pubblicazione, ed è qui riprodotto integra lmente per la prima volta.

MOSTRA NAZIONALE FOTOGRAFIA FUTURISTA

56 MOVI MENTO FUTURISTA - TRIESTE

MOSTRA FOTOGRAFICA .F UTURISTA (CERAMICHE)

ESPOSIZIONE PERMANENTE DEL SINDACATO BELLE ARTI 1·17 APRILE 1932-X

57 Qut>sta Mostra , 'azionale

di F etografia f uluri�ta da me organizzata · eh si onora del battesimo inau�urale di f. T. MarÌnt>tli dell' Accademia d' Italia - raccoglie i più signifì a­ tivi tra i lavori esposti l' anno scorso a Roma, T orino e ì\lilano, con l':lg�iunta delle realizzazioni effet­ tuat,. in que�ti ul imissimi mesi dai più int lligenti R-f�ALI fot grafi italiani, ad incominciare da Bragagl ia c T alo eh<' rappresentano i nomi più ve ·chi e glo­ riosi del rinnovnmenlo fotografico.

• • •

Il fotogra fo , cosi com· è in teso nbìtunlmPnl , non può esser considerato artista, quando tutta la sua bravura o n. iste nel far s ·altare a te mpo e luoqo l' obietti\'o ; nello sle so modo che non costi­ tuì ce fatto arli.·tico il colpire a SP�no di un tirntor .

La scelta di un pae:>aggìo, l' rienlnmt>nto mi­ gliore per la nuscitn di un mbiente, la me<;sa in posa di ogni per�ona a econda delle caratteristiche

58 fotogenich , son qualità Ìn,;Ìte all' esperìen:z;n pro­ situazioni che il manife�to chinrisce e li altre an· fes'r le quali ognuno può portare il ptrf ·tt<�. id t ic a l ' or nal , che le sottigliezze en i:\ igi e suo contnbuto, mett�> gli arteftci nel dovere di porra d t· l e t t•r "• pr<�nno acquisire ; ma non mai i m s i e le loro cognizioni tecniche a completo servizio delle ristdt·ati pos«ono costttuire crea;ione · nggiunta ed assolutamente inalienabile all' a,:;sun­ dt•l!.l wg!.(Ì t�n�i nwnto perfezione documentaria. Co­ zione fotog-r<�fica. mu n;·ment si definisce "arti,.tica.. quella fotografia Fotografia orit>ntat:� vt>rso il suo assoluto. che rive! n n ...l suo , rt,·fi e una dose di buon gusto : Fotografia pura. ma buon fnte il ·redt•rl a conge-nita anche alle produ zioni fotograficht• cht• ,-an pa la mag-gtore tra esecutori e amatori.

• • •

Il problt·ma d t>Il' arte {t l/ografica e risol to con la foto�::rafia fulurisln, he nelle varie composrzroni, nelle rappresentazioni dinam iche, nelle mol teplici

59 MANIFE STO

La fotografia di un paesa�rgio, quella di una penona o di un �rruppo di persone, ottenuta con unJ armonia, una n1 inuzia di part i co lari ed una hpu:itÀ tale da far dire : u•embra un quadro", è coaa pu noi auolutamentc aup erat a Dopu il fotodinamiomo o fotografia del mo­

vimento c reat a da Anton Giulio Bragagl ia in collaboraziOne con ouo fratello Arturo, pre·

oentata da Marinetti nd 1912 u l l .. !lat.. Pichetti di Roma, e imatata poi da tutti i fotografi a�a.nguardiati del mondo. occorre rt:�l1zzar� queatc. nuovt" poaa•bilità fotoy:rafiche :

1. Il dramma di oggetti immobili e mobili, e la mescolanza drammatica di oggetti mobili e immobili. 2. Il dramma delle ombre degli oggetti, contrastanti e isolate dagli og­ getti stessi. 3. Il dramma di oggetti umaninati, pietrificati, cristallizzati o vegeta­ lizzatì, mediante camuffamenti e luci speciali. 4. La spettralìzzazìone di alcune partì del corpo umano o animale, isolate o ricongiunte alogicamente. 5. La fusione dì proipettive aeree, marine, terrestri. 6. La fuaione di visioni dal basso in alto con visioni dall' alto in basso.

7. Le inclinazioni im•. 10bili e mobili degli oggetti o dei corpi uma ni ed animali.

. 8. La mobile o immobile sospenaione degli oggetti ed il loro atare m equilibrio. 9. Le drammatiche sproporzioni degli oggetti mobili ed immobili. 0"\ o 1 O. Le amorose o violente compenetrazioni di oggetti mobili o immobili. 11. La sovrapposizione trasparente e aemitraaparente di persone e og­ getti concreti e dei loro fantaami aemiaatratti, con aimultaneità di ricordo sogno. 12. L' ingigantimento straripante di una cosa minuscola quasi invisibile in un paeaaggio. 13. L' interpretazione tragica o satirica della vita mediante un simboli­ smo di oggetti camuffati.

14. La composizione di paesaggi a11olutamente extraterrestri, aatrali o medianici, mediante apessori, elaaticità, profondità torbide, limpide trasparenze, valori algebrici o geometrici aenza nulla di umano nè di vegetale, nè di geologico. 15. La composizione orga nica dei diversi atati d' animo di una peraona, me­ diante l' espressione intenaificata delle più tipiche parti del auo corpo. 16. L' arte fotografica degli oggetti camuffati, inteaa a aviluppare l'arte dei camuffamenti di guerra, che ha lo scopo d' illudere gli ouerva­ tori aerei.

Tutte queote ricerche hanno lo ocopo dì far oempre più oc:onfinare la ocienza fotografica nell' arte pura e favorirne automaticamente lo oviluppo nel campo ddla lìoica, della chimica e della auerra. F. T. MARINETTI - TATO ESPOSITORI o p E R E

BERTIERI Evu g�Of!..;"H:a fl ') t � \ l o) 11 <,) 2) 2 lt= -Jor�Hin(• :1 La D1va

L.�·� v'�P" r ... l't-"ia 5 ·\nno llUO\() ti Il '\UOil�ltOr(" dì j,..-z.hand ì A.tm foturi�ta

li Ko 0109 (loto pubhhntnna) !l L ..cul tor,.. Hl lr-s::no ç;10uentù e 6ettezza ui offre IO L' ld�a .utt ,j.tht Il Bacco é!izabettJ Qrden 12 Il ch1micù t:l Ritratto iraOll11<1ÌÌ\ O d t A. De St�fani H Il (; .lt'"1 d�l!iC0fJ10

l :i \·,�ionta. !utur · futvgrn>ca d l tn UGH�Utlo\ PROFUMERIA E. GENTILLI BOCCARDI dott. PIERO Ili Il peccato d' t\d,mo TRIESTE • P '�z DELLA BOR T o r 1 n o • \' • ., P > 2 1 li' Il ncordo del l!•'l�otlo l R Pane con sa r lo 19 Altt fo rni

20 lnc"Ubo tori neoe

61 BOCCARDI dott. PIERO 21 1.' orch10 d�! fotn�rnf., 2:! Il !) .... ,.

'.!� Lt· !oi('Jt'tn i l.t• m;d" hn�nr= Rtr tto d··l p!ttor ··art�tlmtl­ l� :\lu! -r

�7 Li' ;u aboJ \ ,jcl1:.. vll :!S Pnmav�r \ :!!l L,, l.ut:z:.> .-IJ.- "• :n�

.;n .. 1 oJ 10\-t�rn.. le

BRACAGLI A ART RO :11 l nt 10 "'�P ' • 1 :12 Pen lt"rO :t: l H.u '"o pohh-.lnnc,mu.:o :11 fl1lll \lclrt." ;;:; L" clu .tlo ;u; C(" lO d• Or llore :17 13,,1J ' Od

:Il'! B ,r o (il .....,pc) :\!l \ olou elil t 111 'inluto 11

1:.! lonJnt•t•lo eh d .• nJ.�

1:1 Chit \tt t. H H1tr.tttn pt>li t:'llnnomi<"o 1�; \1ovirrwnto eli r:inn7n <1H fJt·formHLIOnt· ''rc)ll�::tca .1; 1)..-fflflll.\'LtOllf" YOtt :.\\.'·\ Hl Ht!IP· i

DEM NINS A. fERR. 1H Httrttlto conwr'l'nte l"rtl"'«tr • \ ,�:1!1 . Sr�t�m ,)(l (�u.•ndo 1l df"'ntt"' dttolr: iil Httr.> tto di B. G. S nzìn

62 DEMANINS A. FERR. :i:! La igar.. tta a:t p r il cin•tUAOlf" lffill anni. vr-rsa.r1o df"'l _.PlCTolo"' PRODO TTI a.t Ras& t-rea d t r ri.- 8(f" :lli Bullonai,., n�grf" :li Autnrmalto p11bblic11ario :lH Piccol d.rf"na :l!l Cabn ...le ,r ..\nnunLio tiO Rofl,.••• di mare 61 :'lj.,u� rh :'ljatal.- 6:! P11nlo di carambola ti:� tazion� marittJma da rri� , ... 64 Dattolnl(ralìa

F A R F A

S v o n ·•

GRAMAGLIA MAGG. tm \lod ..rm•mu fo tln • f' I '-ZL

GUAR NIERI G. il Dur moco per la fotografia Torma - f-ototcr ri• Lawran.rr 7:1 Puozza ntardat no 1a Lacr.anK,. :?·� 74 F nlasma in Pascolo al lagn PREFERITI dal professionista. 76 ltaloa e Francoa ii Gruppodo du<"•v.-nlur 11 (bot- RICERCATI dal diletta nte e"oluto.

e aoolo) ton,. f RICHIESTI da ogn i tlahano. iH l moa danza d�ll" or� 7!1 :'.l.. don con Bambono

HO ,.\cquario o collt!gh1 ,.. amac1 !Il Dnpo cena T E N S & c M L A N O

63 M ARA l N l F O S C O 82 lnfrrcldato

fn,• n t.. t":. � Via B. C ��tf"'lh h l't� p,.. rtr:olo rli n1 orlr

PARlSiO cav. GIULIO , \ ria di r,, [è Il t...f dpoli PoriJr.ot,.o :L Hli :'-lr·l . Qui SI beve" F"rnnct"!<�cn di Pa•>lo 10 . S[i L' "" h

P l R R O N E L V l G I S!) L> danza dei riflettori fotografia Catnni-u .. Vi -l C Art:l e" i"' nn Rttmn !ll Hitr.>tto radio :12 Fotogr.•fìa aNeo - hq•tidn di Cat.n1ia cinemato­ !!:! L· nhha'!lio !H Cnstnlli grafia !);, Il VISChio !Ili Il noetro occhw \)7 L' Etna !)8 Lo •cintar<"

P O C A R l:'- Dur \lncd!. 1-() 101 Ritrntto dinamico di F T. tlhrinetti t JOZ Il gal .. otto 10�! Il perfetto borghese 101 Pc�store �o! somarello l F R A T E L L l Hl;) Rìtrutto mec amco di R<'mo Cl,ti 101) Hitratto di :'li. G. Fan•·lli 11)7 p,,si ,. ffil 'H ITC ce n t m h A z

64 T A T o IIIS L' alter,. prm<"lp:>l� .!i Ut'l dranJma !H�l OramJn,J

  • Ili Ball··m>a 112 5pr·tlrtldl'.rJnonc:. ll:J D··torrt"'i,lliOnt" KOI'tOri/ Ili :.pt>trr.1h.l.•a:::one ccm:c:r! - cro.vac:.-_ - l>i'o'.ama

    w u L z w A N D A 11.1 roL,none futun t a trieste - corso v. e. J9 fnr�(l" - \.. ., v F:. Ili. ,. lltl Ritratto Il i J. . .·z - h.,nd 118 lt, gatto !lH t:-.erqz:o 1:.'0 ,.\\'.•nn d,e Elìsaheth .. n1rht o achònt· B m•· h"tt

    (do\ .. \\ unJ.,r - B • r'')

    D OND A

    calzature eleganti solide economiche

    J1,., t�Joj/roA Prnf.. ..sJ.Q rr;:di son: tiall f ;nJm::•. pnl'b·· ttu,,o pw.'l ,,,·oig�rn CORSO GARIBALDI 16

    Jirrtfqmcnle pn e.t ,•r"�lud!; orJtntf:JotU

    65 CERAMICHE FUTURISTE

    ANSELMO MARIO C !et t •e B f..)u ll.ttor�" c \tfeta RIPRODUZIONI D \'�n� H'�

    o· ALBISOLA TULLIO E ,\<"rnc,...rarna "' hHattn cl�c: r) l· Qutndlc'�"'nnc" ( ntr

    F A R F A c Gr. n Builont• (culi ·,.n,m)

    GAUDE z l ALF Il tplt no (ptalto COioU\10 l C11m.1nl.tntr (p•utto d or ) L Gn ppo urnort'�tJcu (\luh .. )

    L•

    G. Mnzzottì · Albìoola (Savona

    66 T A TO • Rilratto diaaODico di F. T. Manaetb

    Cu. CIUUO P RISIO • aao X a Napoli

    ( mp az1 ne ln rta)

    .l

    67 Df.MANIN. . FERRUCCIO • •nt•u aerea di Triut•

    68 .::

    ,g. ; E g

    G. CU R IERI • Madonna con Bambino

    69 Dott. PIERO 80CCAROI P•ne 'l "ntidi•no

    DEMANIN!) A. FERH CCI • Rotrl\ltu di Bru.n" G Slln

    70 71 FOTO ARCHIVIO STORICO TREVI GIANO NOTIZIE a cura di Adriano Favara

    QUALE FUTURO PER LA senza titoli sui giornali: è sufficiente un raziom, interventi e consulenza nello spe­ cassonetto dell'immondizia e cent'anni di cifico della fotografia storica veneta: dal FOTOGRAFIA STORICA DEL storia della nostra terra cessano di creare numero e dalla tipologie delle richieste è VENETO? problemi, al fotografo, agli eredi, al nuovo evidente un diffuso bisogno di formazione, locatario, anche all'amministrazione di di supporto d'intervento operativo in ambi­ Pochi anni or sono l'anziano fotografo turno. to conservativo, catalografico, archivistico. Gambirasi di Mogliano Veneto, che aveva I decenni trascorrono presto e quella che Inevitabile che gran parte di queste richieste documentato decenni e decenni di vita delle fino agli anni '80 era l'emergenza degli siano purtroppo destinate a non trovare campagne e paesi posti tra Mestre e archivi fotografici dell'800 e del primo '900 quelle risposte che una struttura provincia­ Mogliano Veneto, sistema all'aperto le casse (la battaglia per la conservazione di quegli le, per suoi evidenti limiti amministrativi­ contenenti le lastre fotografiche del suo archivi purtroppo il Ve neto l'ha proprio territoriali-funzionali, non può dare e che personale archivio, frutto di una vita di persa) oggi è divenuta l'emergenza della fo­ possono provenire solo da una struttura attività di fotografo: il garage di casa serve tografia contemporanea, di questi ultimissi­ sovra-provinciale. alla famiglia e pertanto le lastre fotografiche mi decenni di fotografia tradizionale, nei Italo Zannier nel numero 6/1999 di "Foto­ sono sloggiate. quali la generazione dei fotografi, ora ultra­ storica", rifacendosi ad un suo progetto da­ Il caso vuole, ma era facilmente prevedibile, cinquantenni, ha prodotto una massa di tato 28 settembre 1989, che non ebbe che un acquazzone estivo dilavi irrepara­ immagini di fotografia d'arte e documenta­ peraltro fortuna, auspicava la nascita nel bilmente questo patrimonio culturale ve­ ria sul declivio della fine millennio, che do­ Veneto di un Centro Regionale di Ricerca, neto nelle cui immagini erano impresse le cumentano quei cambiamenti culturali, Archiviazione e Studio della Fotografia Ve­ vendemmie, le mietiture, i lavori d'artigia­ territoriali, tecnologici che sotto ai nostri neta, una proposta, scrive, "tutt'ora sostan­ nato, i lenti traffici sul Te rraglio, i volti occhi hanno finito per stravolgere il Veneto. zialmente valida e con pochi ritocchi bruciati dal sole dei nostri contadini, i Spesso non ci sono proprio risposte da dare potrebbe essere presa in considerazione per "filò" nelle stalle della zona. ai tanti fotografi che pongono il quesito del un grande centro veneto sulla fotografia, Un delitto "inconsapevole", che non è l'uni­ destino del loro archivio, delle loro decine magari a Treviso, ampliando l'Archivio Sto­ co se uno studio fotografico di Piazza Fer­ di migliaia di negativi prodotti, perché no­ rico Fotografico della Provincia. Staremo a retto a Mestre, terminata l'attività e cam­ nostante tutta la buona volontà nessun vedere." biata la destinazione d'uso del locale, poco intervento pubblico potrà ora dare risposte Nel proporre questo Centro, Zannier si rifà dopo vede ingloriosamente finire nella immediate a questa situazione, di fronte ad agli esempi di analoghi organismi già da discarica di San Giuliano il vasto archivio di una emergenza che sconta cinquant'anni di tempo operanti in particolare all'estero: pellicole e lastre fotografiche che documen­ ritardi (ma c'è anche chi sostiene che forse "dovrebbe essere strutturato attorno ad un tavano la vita della città dagli inizi del vale la pena di buttare tutto): il recente ed polo di specifica valenza regionale (riguardo secolo scorso fino agli anni settanta. apprezzabilissimo intervento della Regione l'immagine fotografica della regione Ve­ Le segnalazioni di casi analoghi, a cura dei Veneto su questo terreno, assieme a pochi neto) dando priorità alla ricerca, la ripro­ tanti amici ed appassionati veneti, giungono altri interventi di realtà locali come quella duzione, lo studio, la catalogazione, l'archi­ sempre più spesso, ma quasi sempre ap­ del Centro di Fotografia Scavi Scaligeri di viazione, la diffusione di tutto il patrimonio punto a cose fatte, a distruzione o disper­ Verona, il Centro Internazionale di Fotogra­ fotografico (iconografico più in generale) sione avvenuta. fia del Comune di Padova, l'ex-Fornace Ca­ collegato all'area veneta, prendendo in I vecchi studi fotografici hanno visto, rotta, il F. A.S.T. della Provincia di Treviso, considerazione non soltanto il materiale infatti, una massiccio cambio di guardia in non potrà né rimediare a quanto è stato storico (perlopiù disperso nei musei e nelle questi ultimi quindici anni: il cambio delle distrutto, o si sta disperdendo ancora in collezioni estere) ma anche quello attual­ modalità di gestione, il rapido evolversi questi mesi, né alla mancanza di appositi mente prodotto, che a sua volta è destinato delle tecnologie, l'avvento dei mini-lab, centri di conservazione che richiedono anni, a divenire "storico". Dovrebbe impegnarsi hanno stravolto quasi del tutto questo se non decenni, per far lievitare le necessarie in una ricerca e in uno studio storico­ mestiere. strutture e competenze. filologico su autori e opere, inserendole nel Così, al cambio di gestione, vecchi archivi Si sono moltiplicate in questi ultimi anni, e contesto culturale della disciplina della della memoria, che per affetto familiare e si fanno sempre più diffuse, comunicazioni fotografia, dei suoi studi e delle sue ideo­ professionale venivano ancora custoditi, se e richieste dirette al FAST, che non solo logie; pertanto si rende necessaria l'organiz­ non in negozio almeno in qualche magaz­ informano dello stato della fotografia delle zazione di una attività didattica, con brevi zino, vengono eliminati, ma senza clamori, varie realtà locali, ma richiedono collabo- cicli di lezioni e workshop, tenuti da

    72 Il fotografo di Mogliano Veneto Gaetano Ortolan anni '30 Fondo Istituto Astori, Mogliano

    studiosi e fotografi di levatura interna­ nelle quali sono presenti archivi di foto­ direttamente sul bordo delle stampe in zionale". grafia storica) che si trovano a dover questione. Il progetto di Zannier pone una "gestire" un patrimonio fotografico senza La "visione" del Prof. Italo Zannier, do­ particolare attenzione alla formazione nel il necessario bagaglio scientifico ed a cente di Storia della Fotografia all'Uni­ campo del restauro e conservazione della volte senza neppure le nozioni di base per versità di Venezia, precursore e autorità fotografia storica, sul cui tema pro­ farlo, com'è purtroppo accaduto in una indiscussa nella materia in ambito ita­ vengono un numero sempre maggiore di realtà dove, per l'intervento di liano, si conclude con una dettagliata richieste da istituzioni, biblioteche ed sistemazione di un fondo fotografico, si è analisi della dimensione progettuale archivi (vedasi ad es. nel sito della Re­ provveduto ad incollare saldamente con il tecnico-organizzativa dell'ipotetica strut­ gione Veneto le pagine dedicate alla foto­ nastro adesivo gli originali fotografici alle tura. Il suo è un progetto di oltre 11 anni grafia storica e si apprezzerà il gran pagine dei rispettivi album, annotando fa: sarebbe auspicabile che non rimanesse numero di istituzioni pubbliche verrete con la biro la didascalia di rito solo un progetto.

    73 IL RITRATTO DI ADA NEGRI IN UNA FOTOGRAFIA DI G. B. GANZINI

    Questo bel ritratto di Ada Negri, una delle glorie della letteratura italiana, risale al 1910, ed è opera del fotografo milanese Giovan Battista Ganzini (Studio Ganzini, via Dante 12, Milano). Il ritratto, (gelatina ai sali d'argento, viraggio seppia; l'immagine ha cm 11 di diametro ed

    è montata su supporto di cm 23 x cm 30,5) ritrovato a Venezia da un collezionista, tra innumerevoli altre straordinarie immagini prodotte dallo studio Ganzini fin dagli esordi della sua attività, reca la firma autografa della poetessa. Con tutta probabilità essa ne fece dono al fotografo all'atto della esecuzione del ritrat­ to, essendo pervenuta all'attuale proprietario in un contesto omogeneo di materiali fotografici appartenuti direttamente alla famiglia del fotografo.

    Ada Negri (1870-1 945}, nata da una fa miglia povera, può essere considerata la prima scrittrice italiana proveniente dalla classe ope­ raia. Suo padre, Giuseppe, era un manovale e sua madre, Vi ttoria Cornalba, una tessitrice. Ada passò gran parte della sua infanzia, nella loggia da portiera dove lavorava la nonna, osservando il continuo passaggio delle persone, che descrisse poi nel suo romanzo autobiografico, Stella mattutina (1912). Ada Negri potè studiare grazie ai sacrifi ci della madre, fi no ad ottenere un diploma di insegnante elementare. Insegnò, quindi, a partire dal 188 8, nella scuola elementare Motta Vis conti, di Pavia. In questo periodo pubblicò le sue prime poesie, raccolte nel volume Fatalità (1 892). Dopo il grande suc­ cesso di questo libro, Ada Negri acquistò

    74 una certa fa ma, e le venne attribuito il titolo di "professoressa ", necessario per poter inse­ gnare nei licei. Nel 1896, si sposò con Federico Garlanda, da Il pergolato di glicini cui, nel 1904, ebbe Bianca, sua unica figlia. Pochi anni dopo i due si separarono, ed Ada, con l'inizio della Prima Guerra Mondiale, si spostò in Svizzera. Successivamente, ebbe una relazione tormentata con un altro uomo, Solaria, esperienza descritta dalla scrittrice nel suo libro di poesie, Il libro di Mara (1 919). Un volume scritto con inusuale franchezza, per la il vento del sud scrolla e devasta il tuo società italiana del tempo, fo rtemente cattolica e conservatrice. Nel 1894, vinse il premio Mi/li per la poesia, pergolato di glicini. e, nel 1931, il premio Mussolini per la carriera. Nella sua seconda collezione di N e piombano a terra i corimbi, chicchi poesie, Te mpeste, uscita nel 1895, affrontò temi sociali rivoluzionari espressi con un linguaggio molto moderato. violetti di grandine, Dopo le orazioni patriottiche tenute dalla scrittrice, raccolte, nel 1918 in Orazioni, Ada pesanti d'un peso di morte. Negri pubblicò Maternità (1 904) e Dal profondo (1910), due opere spiccatamente introspettive. A seguito di questo petiodo di Così a te traboccan dagli occhi, malinconia, uscì Esilio (1 914) e, nel 1917, una raccolta di quattordici racconti, Le nell'ora del torbido amore, le lacrime; solitaire, in cui la scrittrice raccontò la sua modesta visione del mondo, in qualità di ragazza venuta dalla campagna. ma non si raccoglie il pianto d'amore, Nel 1919, uscì Il libro di Mara, a cui fe ce seguito I canti dell'isola (1 924). Uscirono non si raccolgono i fiori caduti del inoltre, Vespertina (1930), un libro di poesie, Finestre alte (1 923) e Le strade (1 926), entrambi libri di mcconti, poi Di giorno in glicine. giorno, che contiene una raccolta di meditazioni sulle opere della scrittrice, ed Erba sul sagrato (1 939). L'ultima opera co­ nosciuta di Ada negti fu Oltre, uscito postumo, in cui l'auttice propose una sua Ada Negri agiografia di santa Caterina da Siena. Nel 1940, Ada Negri divenne membro dell'Accademia Italiana, morì nel 1945.

    75 LA DONNA IN RITRATTO

    In questa carrellata di immagini proponiamo una serie di ritratti, aventi per soggetto la donna in vari contesti, provenienti da diversi Fondi Fotografici del FAST, o da collezioni private.

    Le famiglie Gurnieri e Piazza a passeggio sulle mura di Treviso fine '800 Fondo G. Fini

    Ritratto di donna foro G. Ferretto Treviso anni '20 Coli. Bressan

    76 Il fotografo Giulio Marino con la moglie anni '30 Coli. Resi Marino

    Ritratto di donne primo '900 Coli. Resi Marino

    Giulio Marino Ritratto di Maria Marino con le amiche anni Ve nti positivo gelatina a sviluppo foro Giulio Marino coli. Resi Marino

    77 Donna in posa Donne in posa anni '30-'40 primo '900 Collezione Scarpis Fondo Valmareno

    78 Amazzone Donna in posa primo '900 primo '900 Coli. Vinciguerra Collezione Vinciguerra

    Donne in posa sulla spiaggia 79 anni '30-'40 Coli. Vinciguerra DUE VEDUTE DI RIESE PIO X del linguista Roland Barthes (in La camera cardinale nel giugno 1893, tornò in Veneto chiara Torino, Einaudi 198]0): "È là che come Patriarca di Venezia all'ottenimento di Giuseppe Va nzella vorrei vivere", nella quale egli condensa la del "exequatur" (cioè all'ottenimento del risposta al fascino che circonda una veduta benestare da parte del governo italiano Queste immagini fotografiche sono state fotografica antica emotivamente coinvol­ all'occupazione della diocesi a cui era stato usate per illustrare un opuscolo edito a gente. Ma tutto ciò resta un concetto celibe, designato). L'ingresso solenne avvenne, ap­ Venezia dal titolo A sua Eminenza Re­ che possiamo esprimere solo perché sap­ punto, il 24 novembre '94. Nove anni dopo, verendissima il Signor Cardinale Giuseppe piamo quanto possa restare Utopia. Perché il 4 agosto 1903, fu eletto papa dopo un Sarto Patriarca di Venezia i professori del (sempre Barthes, opera citata): " ... la foto­ brevissimo conclave, col nome di Pio X, Seminario offrono, col quale gli insegnanti grafia è un'allucinazione: immagine folle, successore di Leone XIII al soglio pontificio. del seminario veneziano accolsero il neo velata di reale". Morì a Roma il 20 agosto 1914. cardinale Giuseppe Sarto, futuro Papa Pio In un periodo storico di fermenti sociali e di X, nel solenne ingresso al Patriarcato il 24 Di autore anonimo invece, le due fotografie difficili problematiche di ordine religioso, fu novembre del 1894. L'opuscolo contiene, all'albumina riproducenti la via che con­ una personalità di grande evidenza, fon­ oltre ad una introduzione di esultanza per la duce alla chiesa dell'agreste paesetto della dendo una straordinaria intelligenza ad una nomina del cardinale trevigiano alla campagna trevigiana, una; la casa che diede volontà ferma e tenace. cattedra veneziana, alcune inedite operette i natali a Pio X, l'altra. Le due immagini Giuseppe Sarto, nel corso della sua vita, fu poetiche del suo collega e compaesano non si sono conservate particolarmente ritratto in parecchie occasioni, coincidenti Jacopo Monico (1778-1858), letterato bene, probabilmente a causa del lavaggio con i vari avanzamenti nella carriera eccle­ illustre. affrettato a cui sono state sottoposte le siastica. Fotografi come il veneziano Dal stampe, nella loro fase finale. Si può Mistro, Alinari di Firenze od i romani Dosio Canto gli ozii beati, e la tranquilla presumere che l'opuscolo sia stato edito e Felici, ebbero l'onore di ritrarlo da vesco­ Stanza ospita!, che nel suo sen mi presta almeno in 100-150 esemplari, cosa che può vo e cardinale, prima e da pontefice, poi. La dolce natia Resica villa, far capire l'interesse alla velocità di esecu­ Ma fu il fotografo trevigiano Giovanni Fer­ Quando tinto di mosto, e colla testa zione da parte del laboratorio fotografico, retto, figlio del più famoso Giuseppe, che Coronata di pampini e di grappi, sicuramente di modesto livello. Altre cause nell'ottobre del 1904 ebbe l'incarico di Fa l'autunno brillar spumanti nappi .... che ci hanno tramandato queste vedute riprendere in Va ticano l'attività giornaliera pallide di toni, possono essere state: la colla, del nuovo pontefice. Il reportage fu succes­ Con questo primo sonetto di una poesia con la quale le fotografie sono state fissate sivamente pubblicato in dodici fascicoli, intitolata Riese ]acopo Monico inizia a alla pagina e la velina di protezione. En­ con un testo di monsignor Angelo Marche­ raccontare del paesaggio, del lavoro, della trambi elementi che potrebbero aver san e quindi raccolti nel volume "Papa Pio storia del proprio paese d'origine, adagiato trasmesso al supporto cartaceo, che fa da X nella sua vita e nella sua parola" nella campagna trevigiana, dove gli abitanti culla al velo di albume contenente i sali (Einsiedeln, Benziger & Co 1904-5). • erano dediti ad una serena e faticosa esi­ d'argento, alcune sostanze chimiche nocive. stenza consacrata all'agricoltura. Molto tempo è passato e molta acqua è Giuseppe Melchiore Sarto, ricordiamolo, scorsa sotto i ponti gettati sul Musone e tale nacque a Riese il 2 giugno 1835. Dapprima idilliaca visione della vita di campagna non chierico presso il Seminario patavino dove può non scontrarsi con la stressante routine compì gli studi coi massimi risultati (grazie quotidiana dei nostri giorni. Nello stesso anche ad una borsa di studio avuta per l'in­ tempo voler rincorrere il sentimento di un tercessione di Jacopo Monico), fu ordinato ritorno all'Arcadia mai fu più fuori luogo. sacerdote nel duomo di Castelfranco il 18 La serenità che ci sembra di leggere in settembre 1858. Cappellano a To mbolo queste immagini datate, si scontra con la (Padova) fino al '67 e arciprete a Salzano durezza di un vivere a stretto contatto con (Venezia) fino al '75, divenne poi cancelliere la miseria e le malattie che perseguitavano della Curia vescovile, direttore spirituale nel la gran parte della popolazione. Ma se l'idea seminario e Canonico della cattedrale a neoromantica di un ritorno al passato ci Treviso fino al 1884, anno nel quale fu perseguita, facciamo nostra l'affermazione proclamato vescovo di Mantova. Fatto

    80 Anonimo

    Casa natale di Papa Pio X a Riese Pio X - Treviso fine '800

    Anonimo

    La via che conduce alla Chiesa di Riese Pio X - Treviso fine '800

    81 GIULIO MARINO Le immagini realizzate da Marino in genere ritratto di un gruppo formatosi occasio­ molto ritoccate, sono in perfetta sintonia con il nalmente intorno alla fontana di piazza Borro'. FOTOGRAFO VENETO gusto fotografico che domina gli atelier di Ma il clima militaresco fascista si manifesta (1890 - 1962) provincia della prima metà del Novecento. Si compiutamente nei festeggiamenti per il Ven­ veda per esempio il ritratto di Giacomo Lu­ tennale della Vittoria tenutisi· a Vittorio Veneto li 22 novembre scorso mi sono laureata in cheschi. La figura del conte risulta elegante­ il 2 novembre 1938, che la foto' eseguita da Conservazione dei beni culturali presso l'Uni­ mente slanciata da quel ritocco su positivo che Marino ci documenta con una inquadratura versità di Udine, con una tesi dal titolo Giulio annerisce e fa scomparire parte del panciotto della piazza del municipio con la sfilata Marino fo tografo veneto (1 890 - 1962). bianco. militare. L'idea della tesi su Marino era sorta durante Molto ritoccate e a volte realizzate anche gra­ L'attività del fotografo durata più di qua­ una visita all'Archivio Fotografico Storico zie al fotomontaggio, sono anche molte carto­ rant'anni ha prodotto una quantità significati­ della Provincia di Treviso. L'Archivioaveva re­ line di cui Marino è editore. I soggetti privi­ va e diversificata di immagini, dai più diffusi centemente acquisito il fondo del fotografo legiati di queste cartoline sono il paesaggio ritratti di singoli o di gruppo, alle cartoline di Giulio Marino, che non era ancora stato urbano e rurale del veneto nord orientale, in genere e di paesaggio, alla documentazione di oggetto di nessuno studio. La proposta di particolare di Vittorio Veneto e alcuni scorci di eventi pubblici o naturali, destinata ai giornali percorrere la storia della sua vita e della sua natura dal gusto pittorico. locali. Si tratta di una produzione importante professione attraverso le immagini da lui Fotografie realizzate da Marino venivano della quale solo una piccola parte è conservata impresse, mi sembrava stimolante. anche pubblicate sulla stampa illustrata locale. all'Archivio Fotografico Storico della Provincia Fin dall'inizio della mia ricerca, Marino si "Il Gazzettino Illustrato" tra il 1922 e 1939 di Treviso, o in alcune raccolte private, ma per rivelava una figura molto interessante. Era un pubblicava più di 200 immagini che riportano lo più andata dispersa. uomo impegnato molto attivamente, non solo in didascalia Marino come autore. Si tratta di Un archivio della memoria, di fatti e cambia­ nella sua professione di fotografo, ma anche immagini significative di cronaca locale come menti che hanno caratterizzato il Novecento. nella vita politica locale, alcuni libri di storia ne calamità, visite dei reali o più semplicemente Un secolo, quello appena trascorso, denso di ricordano la sua partecipazione alla Resistenza ritratti di gruppo, come la numerosa famiglia avvenimenti che hanno cambiato il paesaggio e al Comitato di Liberazione Nazionale duran­ di Revine' ritratta nel borgo rurale nel 1924, o ma anche le persone e le loro abitudini. te la seconda guerra mondiale. Marino fu atti­ ritratti di singoli, come il ritratto del podista Ta li immagini, con la loro forza evocativa, ci vo come fotografo dal 1911 al 1959, con studi Vittorio Polentes. restituiscono un vivido ricordo della recente a Vittorio Veneto e nei vicini comuni di I positivi di alcune delle immagini pubblicate storia locale e ci danno l'opportunità di Conegliano e Pieve di Soligo. Si spostava, poi, sono contenuti nel fondo Marino conservato ricostruire parte dell'attività di un fotografo spesso a fotografare in altre località del Veneto, all'Archivio Fotografico Storico della Provincia della prima metà del Novecento, ancora tanto soprattutto nel bellunese e nel cadorino. La di Treviso. Il soggetto privilegiato in questo legata all'intervento manuale e oggi del tutto mia tesi è, dunque, introdotta da una breve fondo è il paesaggio urbano di Vittorio Veneto, rivoluzionata. storia della fotografia veneta, alla quale e alcuni momenti di vita cittadina. La data di L'ultima parte della tesi affronta anche pro­ succedono la biografia di Marino e nella parte esecuzione di questi positivi si può far risalire, blematiche tecniche, descrivendo il proce­ centrale dalla descrizione della sua professione. nella maggior parte dei casi, agli anni tra le due dimento della gelatina ai sali d'argento, che è Grazie all'analisi di alcuni ritratti dell'album di guerre in pieno clima fascista, a cui rimandano quello utilizzato dal nostro fotografo, e la famiglia, sono riuscita a dare un'idea delle sale le manifestazioni, l'abbigliamento e gli oggetti. tecnica del ritocco. di posa dei suoi studi fotografici, con Si veda per esempio l'immagine intitolata Il In appendice, alcune immagini appartenenti a particolare attenzione al loro arredamento. Si Veglione delle Camicie Nere al Ve rdi' datata questo fondo vengono catalogate con scheda veda per esempio nel ritratto di Maria, moglie 1925, dove tra l'altro la figura in primo piano "F", secondo la strutturazione dei dati di Giulio mentre finge di rimproverare la tiene l'inequivocabile simbolo del regime adottata dall'Istituto Centrale per il Catalogo e primogenita Resi, il bel fondale che riproduce fascista, il fascio di verghe con la scure. Lo la Documentazione che fa capo al Ministero un giardino all'ingles: è opera del pittore di stesso che troviamo ai lati del corpo centrale per i Beni e le Attività Culturali. scenari veneziano Marzio Moro, autore per del municipio di Vittorio Veneto, allestito per i altro di molti altri fondali che compaiono nei festeggiamenti per il Decennale della Vittoria' NOTE ritratti realizzati da Marino. Si veda anche alla presenza di Sua Maestà il re che 1 F.A.S.T., Fondo Marino album 32B, foto n°73. quello che riproduce un viale immerso in un nell'immagine si trova all'immediata sinistra ' F.A.S.T., Fondo Marino album 32C, foto n° 141. parco boscoso che fa da sfondo ideale alla 3 F. A.S.T., Fondo Marino album 32B, foto n° 68. del seggiolone che aveva funzione di trono. 4 F. A.S.T., Fondo Marino album 32B, foto no 99. bambina con cerchio e bastoncino. La divisa dei giovani balilla compare invece nel 5 F. A.S.T., Fondo Mazzorri scatola 13, foto n°4515.

    82 Giulio Marino Ritratto di Giacomo Lucheschi anni Venti ca. positivo gelatina a sviluppo coli. Maurizio Lucheschi

    Giulio Mari?w Ritratto della famiglia Marino 1900 ca. positivo gelatina a sviluppo coli. Resi Marino 83 Giulio Mari�to Ritratto di Maria con la figlia Resi 1915 ca. positivo gelatina a sviluppo coli. Resi Marino

    Giulio Marino n corso di un fiume anni Trenta-Quaranta positivo gelatina a sviluppo coli. Renato Zanette

    Giulio Marino Mercato in piazza Flaminio a Vittorio Veneto anni Venti positivo gelatina a sviluppo coli. Maurizio Lucheschi

    84 Giulio Marino Ritratto di Resi Marino 1919 ca. positivo gelatina a sviluppo coli. Resi Marino

    Giulio Marino Ritratto di Vittorio Polentes 1924 positivo gelatina a sviluppo coli. Resi Marino

    Il veglione delle Camicie Nere al teatro Verdi anni 1925 Fondo Marino

    85 Veduta del fiume Meschio e della stradina di San Giuseppe anni 1911- 40 Fondo Marino

    Vittorio Veneto, Gruppo di donne davanti all'ingresso della villa dell'arch. Lapasini anni '20 Fondo Marino

    86 IKONA PHOTO GALLERY New Yo rk Ve nic e Join t Colle cti on

    Berenice Abbott Magnetiom with key .... 1930

    IKCNJ� I'I·ICTC GJ�I.I.I51�.. , di Ziva Kraus

    30123 VENEZIA - Dorsoduro 48

    Te l. 041 5200428, 041 5205854 - fax 041 5205854 e-mail: [email protected] www. ikonavenezia.com Vittorio Veneto La vettura scoperta detta la Bagnarola, serviva la tratta Venezia-Cortina, di fronte al Caffè Unione anni 1930 - 40 Fondo Marino

    88 Vittorio Veneto, Società operaia di S. Andrea durante un pranzo all'aperto nei pressi della chiesa di S. Andrea anni 1920 - 1940 Fondo Marino

    Vittorio Veneto - Fais, Donna con il bigo! ritratta di fronte ad una casa rurale anni '30 Fondo Marino

    89 li fotografo Ettore Bragaggia

    UNA IMPORTANTE DONAZIONE ARRICCHISCE IL F.A.S.T.: IL FONDO ETTORE BRAGAGGIA

    Quella di Bragaggia è stata una vita dedicata alla fotografia: nel 1939 entra nello studio fotografico Paggiaro e vi rimane fino all'aprile 1944. Vi ritorna nel 1945 dopo una sua parte­ cipazione nelle formazioni partigiane. Non potendo migliorare nello studio Paggiaro la sua professionalità, emigra in Argentina nel 1949. Si sposa per procura nel 1951. Lavora per diversi anni assieme al fotografo inglese Fred S. Shiffer, grande ritrattista e membro della Reale Fotografia di Londra e dell'Istituto Fotografico Britannico di Buenos Aires (Argentina). Vi rimane alcuni anni, per poi entrare in col­ laborazione con un altro fotografo. Però la nostalgia per la sua Treviso non lo lascia e nell'aprile del 1954 ritorna, per aprire lo studio in Via Bianchetti, assieme alla moglie. Il suo sogno è di proporre il ritratto, l'aspetto della professione che l'aveva colpito mag­ giormente nel suo soggiorno in Argentina. Ma l'attività ritrattistica non era sufficiente per poter vivere e perciò incominciò, a parte il lavoro di studio, ad eseguire fototessere, foto di comunioni, di matrimoni ecc.; inizia anche a lavorare per l'industria, attività che fu più redditizia e di maggiore successo. Nel frattempo, si dedica alla formazione di una Associazione di fotografi in ambito Comu­ nale, Provinciale e Regionale. Fu per molti anni Consigliere deli'E.C.A. (Ente Comunale Assistenza) e Consigliere Comunale della Città di Treviso. Le sue foto continuano ad essere pubblicate nella rubrica giornalistica "Treviso da promuovere e da bocciare", anche dopo aver cessato l'attività nel dicembre 2000. Al termine dell'attività Ettore Bragaggia ha gentilmente messo a disposizione del!'Archivio Fotografico Storico della Provincia di Treviso il suo archivio fotografico e parte dell'attrezza­ tura storica del suo studio. Il suo fondo fotografico attende ora un Un ritratto eseguito da Ettore Bragaggia riordino ed uno studio dettagliato. anni '60

    90 LIBRERIE DOVE SI PUÒ ACQUISTARE "FOTOSTORICA"

    Libreria Einaudi Libreria La Bassanese Via Coroneo, 8, 34133 Trieste Via J. da Ponte, 41, 36061 Bassano del Grappa (VI) Libreria Minerva Libreria Ghetti Barbato Via S. Nicolò, 20, 34121 Trieste Via Mazzini, 21, 37121 Ve rona Libreria Antonini Libreria Rinascita Via Mazzini, 16, 34170 Gorizia Corso Porta Borsari, 32, 37121 Ve rona Libreria Tarantola Libreria Cortina Via Vittorio Ve neto, 20, 33100 Udine Via A. Mario, 10, 37 121 Verona Libreria Moderna Udinese Libreria Goldoni Via Cavour, 13, 33 100 Udine Calle dei Fabbri, 4742/43, 30124 Venezia

    Libreria Friuli Libreria Feltrinelli Via dei Rizzani, 1/3, 33100 Udine Via Ugo Foscolo, 1/3, Milano

    Libreria Rinascita Libreria Feltrinelli Via G. Ve rdi, 48, 34074 Monfalcone (GO) Corso Buenos Aires, 20, Milano

    Libreria Tarantola Libreria Feltrinelli Via Roma, 27/A, 32100 Belluno Via Manzoni, 12, Milano

    Libreria Sovilla Libreria Feltrinelli Corso Italia, 118, 32043 Cortina d'Ampezzo (BL) Via Mazzini, 20, Brescia

    Libreria Pilotto Libreria Leggere Via Te zze, 18, 32032 Feltre (BL) Via Don L. Palazzolo, 21, Bergamo

    Libreria Minerva Libreria Feltrinelli Piazza XX Settembre, 22/A, 33170 Pordenone Via Cerretani, 30, Firenze

    Libreria Al Segno Libreria Marzocco Via del Forno, 2, 33 170 Pordenone Via Martelli, 6, Firenze

    Libreria Canova Libreria Feltrinelli Via Calmaggiore, 31, 31100 Treviso Via Banchi di Sopra, 64/66, Pisa

    Libreria Marton Libreria Feltrinelli Corso del Popolo, 40, 31100 Treviso Piazza Ravegnana, l, Bologna

    Libreria Canova Libreria Feltrinelli Via Cavour, 6/B , 31015 Conegliano (TV) Via Battisti, 17, Modena

    Libreria Quartiere Latino Libreria Fiaccadori Via 11 Febbraio, 34, 31015 Conegliano (TV) Via Al Duomo, 8, Parma

    Libreria Mondadori Libreria Feltrinelli Piazza Insunezione, 3, 35 139 Padova Via XX Settembre, 233/r, Genova

    Libreria Feltrinelli Libreria Feltrinelli Via S. Francesco, 7, 35121 Padova Piazza Castello, 17, To rino

    Libreria Pangea Libreria Feltrinelli Via S. Martino e Solferino, 106, 35141 Padova Via V. Emanuele Orlando, 75, Roma

    Libreria Draghi Libreria Montecitorio Via Cavour, 17/19, 35 139 Padova Piazza Montecitorio, 59, Roma Libreria Galla 1880 Libreria Feltrinelli Corso Palladio, 11, 36100 Vicenza Via S. To mmaso d' Acquino, 70, Napoli

    Libreria Palazzo Roberti Libreria Guida A Via J. da Ponte, 34, 36061 Bassano del Grappa (VI) Via Port' Alba, 20/22, Napoli

    Libreria II Manifesto Via To macelli, Roma Cierre Distribuzione Editoriale Via Ciro Ferrari, 5 - 37060 Caselle di Sommacampagna - Verona tel. 045/8581820 fax 045/8589609 - www.cierrenet.it -Email: distribuzione@ cienenet.it

    Per abbonarsi Si può sottoscrivere l'abbonamento a 6 numeri della Rivista, a partire dal numero di dicembre 2000, versando L. 95.000 a mezzo assegno bancario/circolare o con bonifico sul c/c n. 18505 1 presso Banca Popolare di Vicenza, ABI 5728 - CAB 12000. Per informazioni SVE - Tel. e Fax 0423.870207 - Indirizzo e-mail: [email protected] - http: \\www.fotostorica.it Sir Humphry Davy, Un pioniere della Luigi Barzini inviato inventore della fotografia nel Veneto speciale fotografia C. Cerato Il Te leautografo Archeologia della Giuseppe Bruno, Le autocromie di fotografia fotografo veneziano Nino Springolo del Ve neto Sociologia, un grande DOSSIER tema nella storia DOSSIER Moda fotografia della fotografia & Struggenti bellezze con testo di l. Zannier con testi di l. Zannier, Interventi di Wowe e G. Comisso, C. Corso L'emigrazione Fabrica trevigiana e veneta Interventi di Fabrica Fotografia futurista nel mondo e di F. Vaccari con interventi di O. Toscani e Fabrica

    ------•

    CERTIFICATO DI ABBONAMENTO Affrancare

    Desidero sottoscrivere un abbonamento a sei numeri della rivista FOTOSTORICA a partire dal prossimo numero secondo la formula - scelta. L'importodel l'abbonamento di L. 95.000 verrà versato:

    D a mezzo assegno bancario/circolare allegato • D a mezzo bonifico bancario: Banca Popolare di Vicenza • C/C 18505 1 - ABI 5728 - CAB 12000 SPETT.LE S.V.E. • SOCIETA VENETA EDITRICE • Data Firma del titolare VIA s. PIO x, 6 , Nome Cognome 31040 VOLPAGO DEL MONTELLO (TREVISO) Via l CAP Città Pro v. -----1

    La Società Veneta Editrice garantisce la riservatezza dei dari da lei comunicati e la possibilità di

    richiederne grawitamente la retrifica o la cancellazione scrivendo a S.V.E. via S. Pio X, 6 � 3'1040 Volpago del Montello (TV). l suoi dari porranno essere utilizzati per inviarle informazioni commerciali, campioni gratuiti, omaggi e inviti a manifestazioni anche da parre di selezionare aziende. D Se non desidera ricevere altre proposte barri questa casella (Legge 675/96) • VENEZIA ciel . r.�. IMMAGINE Iogr21n e I'Jierca_

    VENEZIA

    8 - 1 O Febbraio 2002 Stazione Marittima

    Direzione: Flaminio Gualdoni

    Mostre ed eventi collaterali: Filippo Maggia Wa lter Guadagnini

    Con il patrocino di:

    Ministero E-er i Beni e le Attlvlta Culturali

    Regione del Ve neto

    Provincia di Ve nezia

    Comune di Ve nezia

    Fondazione Italiana per la Fotografia

    è un'iniziativa di:

    Ve neziafiere s.r.l. Si ringrazia: San Polo Z 1 zo 30125 Ven ezia tel.+39.04 171 4066 faX+ 39.041713151 � ;15\o BOSCO LO www.veneziafiere.it alpllaag/es ASSOCIAZIONE VENEZIANA ALBERGATORI � TOURS e-mail:veimmagln�eneziafiere.it

    Aw Reg n.4 dei!' : ·IO ì /0 l ESTETICHE I rapporti con il graffitismo, il territorio, la UNA NUOVA EDIZIONE DELLO città, il cinema, il video, le installazioni e la LA FOTOGRAFIA TRA LE ALTRE letteratura, sono alcuni degli aspetti trattati "STORICO" VOLUME SULLE ARTI nell'interessante volume, il secondo dei VILLE VENETE DI GIUSEPPE Quaderni del Centro Nazionale di Fotografia ­ MAZZOTTI È stata data alla stampa nel febbraio 2001, serie saggi - che viene presentato nel corso del dall'Assessorato alla Cultura del Comune di ciclo di incontri dal titolo La realtà fo tografica Si è svolta a Treviso, a Palazzo dei Padova-Centro Nazionale di Fotografia, in Italia. Istituzioni, fo ndazioni e galterie a Trecento, il giorno 17 maggio 20001 la un'originale pubblicazione, Estetiche. La confronto. presentazione del volume Giuseppe fo tografia tra le altre arti, dedicata alla La complessità della fotografia e il suo Mazzotti - Ville Venete, edito dalla fotografia e curata dal Coordinatore del Cen­ sviluppo nel corso degli ultimi decenni Canova Editrice di Treviso, promosso tro Enrico Gusella. contraddistinguono gli interventi raccolti nel dall'Istituto Regionale per le Ville Verrete Il volume nasce da un ciclo di incontri - volume e testimoniano la ricchezza e il e in collaborazione con la Provincia di Estetiche. Altri percorsi del contemporaneo - dinamismo della fotografia e delle arti visive Treviso - Foto Archivio Storico Trevigia­ svoltisi lo scorso anno nell'ex Fornace Carotta, contemporanee che, in una condizione no. Alla conferenza che ha visto ampia e che ha visto studiosi di varie discipline sinergica, concorrono a rendere quest'arte partecipazione di pubblico, erano pre­ (sociologia, semiologia, iconografia, entomolo­ sempre più affascinante e coinvolgente. senti l'Assessore alla Cultura della gia) provenienti da varie Università italiane Scrive Gusella nell'introduzione: "È così che provincia di Treviso Marzio Favero, il (Bologna, Milano, Padova, To rino, Venezia), scorrendo i capitoli di Estetiche, si delinea una Commissario Straordinario dell'Istituto discutere attorno ai temi della fotografia e delle realtà fotografica assai più complessa di Regionale per le Ville Verrete Luciano arti che condizionano la stessa tecnica fotogra­ quanto si possa pensare. Dai primordi, dai Zerbinati, lo scrittore e giornalista fica. primi dagherrotipi ad oggi con l'avvento del Antonio Cibotto, l'architetto Andrej digitale e delle nuove tecnologie, la fotografia Pereswet Soltan, l'architetto e storico ha assunto una configurazione e una dell'arte Gherardo degli Azzoni fisionomia del tutto singolare. Dal 1859 (come Avogadro, il Direttore del F. A.S.T - Foto non ricordare le famose polemiche di Archivio Storico Trevigiano Adriano Baudelaire al Salon di Parigi) al XXI secolo lo Favaro, il Presidente della Edizioni E s t e t c h e sviluppo della fotografia, ma anche il suo ruolo Canova Danilo Gasparini. La fotografia tra le altre arti tra le altre arti, ha assunto caratteri e linee di grande novità e di notevole importanza . , nell'assetto degli statuti dell'arte contem­ \ '"' ·' , ' poranea. Basti pensare all'opera di Andres Serrano, i cui lavori si caratterizzano attraverso VILLE VENETE la tensione tra L'immediatezza fotografica e la stilizzazione teatralmente barocca di temi quali la religione, il corpo, il sesso e la morte, oppure alle città anonime di Thomas Struth sino alle fotografie polaroid di Vanessa Beecroft, nelle quali sono immortalate donne e ragazze che richiamano tanto il mitico personaggio televisivo Pippi Calzelunghe quanto le composizioni più fredde e maestose di Helinut Newton. Come si vede, la fotografia, quindi, non è più solo uno specchio della realtà, la lettura o la rappresentazione della percezione estetica dell'uomo ma è, soprattutto, la costru­ zione formale di un testo visivo, la necessità di $ Comune di Pa dova - Assessorato alta Cultura una semi osi "altra" della realtà e dell'espres­ Centro Nazionale di Fotografia sione artistica degli individui.

    94 FOTOGRAFI & FOTOGRAFIA organizzatore sul tema "Mare". l'autore ci sia riuscito (Adriano Boscata); Si è tenuto il concorso "Ragazza "Si fondono, nel lavoro presentato, capacità Di Fausto Raschiatore Photogenika", aperto a tutti, fotografi e espressiva e uso dei materiali in un contesto modelle, condotto da Maurizio Galimberti iconografico di buona qualità espressiva e a Si è conclusa la 6 edizione dell'Interna­ e la sua Polaroid, che ha ottenuto un grande di ottima narratività linguistica" (Maria zionale di Fotografia organizzata dal successo; un workshop sulla fotografia Letizia Gabriele). Gruppo Fotografico di Pieve di Soligo. digitale curata da Michele Maso e uno sul La Commissione di esperti ha attribuito Inaugurata il 5 maggio 2001, nelle sale di nudo gestito da Adolfo Brunicci; inoltre, ex aequo, il premio "Il Giovane Villa Brandolini (Centro Culturale F. organizzate diaproiezioni (Gruppo Autore" a Francesca Grilli e Sonia Te deschi, Fabbri), in una cornice paesaggistica di Culturale Fatue) e multivisioni (Ivano ha segnalato gli autori Silvio Canini, particolare bellezza naturalistica, alla Bolondi). A chiusura della manifestazione, Annalisa Ceolin, Walter D'Ottavi, Stefano presenza di un folto pubblico e del sindaco infine, la quarta edizione del "Portfolio in Ghesini e Andrea Razzoli, ed ha, infine, di Pieve di Soligo, Giustino Moro, Villa" (gli esperti chiamati: Cinzia Busi ritenuto di attribuire a Sergio Carlesso il l'Internazionale di Fotografia di Solighetto Thompson, Guido Cecere, Mario Cresci, "Premio speciale" per una sene di (Treviso) è ormai un punto di riferimento Charles-Henri Favrod, Nino Migliori, fotografie nelle quali è stato per la fotografia italiana ed è una delle Fausto Raschiatore coordinatore, e particolarmente a p prezza t o "l 'uso manifestazioni più accreditate tra le tante Marcello Ricci). sperimentale del mezzo fotografico". organizzate annualmente a livello Al portfolio primo classificato e all'opera Gli autori segnalati, unitamente a Francesca nazionale. È un piacere, ha detto il primo fotografica dell'autore che lo ha presentato Grilli, Sonia Tedeschi e Sergio Carlesso, cittadino il giorno dell'apertura, vedere sarà dedicata una monografia (fotolibro) di avranno la possibilità di esporre rinnovarsi l'annuale appuntamento con 64 pagine, formato chiuso cm 22x22 in singolarmente alla prossima edizione l'Internazionale di Fotografia, un evento brossura, stampata in bicromia, curata da dell'Internazionale di Fotografia che si terrà culturale che, anno dopo anno, continua ad Fausto Raschiatore, di concerto con i a Solighetto, tre loro immagini, scelte tra ampliare gli orizzonti della propria attività, componenti la Commissione di esperti. I tre quelle che compongono il portfolio rinnovandosi e consolidandosi. vincitori avranno la possibilità di esporre, in presentato. Una manifestazione ben organizzata, è stato una loro mostra personale, le foto del Disseminati sotto gli alberi del Parco di rilevato da più parti, che oltre ad una serie portfolio premiato, alla 7a edizione Villa Brandolini, i tavoli di Busi Thompson, di appuntamenti programmati nell'arco di dell'Internazionale di Fotografia. Inoltre, Cecere, Cresci, Favrod, Migliori, due settimane, ha presentato 15 mostre una selezione delle immagini dei primi tre Raschiatore e Ricci, erano accerchiati dagli personali (Claudio Argentiera, Giorgio portfolio classificati verrà esposta alle appassionati. Il livello qualitativo e Bacciocchi, Gianni Catellani, Mariateresa successive manifestazioni fotografiche di l'apporto creativo dei partecipanti erano Crisigiovanni, Danilo Donadoni, Guido To scana Photo Festival (luglio 2001) e alla mediamente elevati e certamente l'ascolto Giannini, Virgilio Giuricin, Luigina Galleria Fiaf di To rino (primo trimestre delle discussioni in atto e la partecipazione Gottardo, Diego Landi, Isabel Lima, 200 2). ad esse, che erano del resto aperte e Renato Luparia, Luigi Martinengo, A Patrizia Riviera il primo premio, mentre il stimolanti, hanno costituito un'esperienza Giovanni Mereghetti, Andrea Razzoli e secondo e il terzo sono stati assegnai molto interessante. Una formula, quella del Paolo Tomiello) e una collettiva, allestita in rispettivamente ad Adriano Boscata e a "Portfolio", che permette un autentico collaborazione con il Museo Ken Damy di Maria Letizia Gabriele. Queste le confronto con il panorama nazionale e, Brescia dal titolo Elogio alla Bellezza, con motivazioni: "Il movimento, le figure e i talvolta, internazionale; sicché ciascun opere di autori di fama internazionale luoghi ci trascinano lungo un percorso fotografo torna a casa con qualcosa in più, (qualche nome: Lucien Clergue, Mario onirico che porta attraverso la ricerca del sé con una maggior consapevolezza delle Giacomelli, Robert Mapplerthorne, Helmut alla scoperta di un mondo parallelo proprie risorse e dei propri limiti. Newtori, Jean Saudek, Ferdinando Scianna). fortemente autoreferenziale. Le immagini Il tutto integrato da 3 immagini dei 5 autori nel loro complesso sono intrise di una forte segnalati nella scorsa edizione del carica emotiva" (Patrizia Riviera); "Non è "Portfolio in Villa" (Lisa Ferro, Maria facile mettere assieme un reportage di Letizia Gabriele, Piero Giantin, Francesca particolare attualità con colore, tifo, urla e Iseppato, Massimo Stefanutti) e da una violenza e allo stesso tempo mantenere il collettiva degli aderenti al Gruppo controllo dell'immagine. Ci sembra che

    95 � ------�- -

    BANCA DI MONASTIER E DEL SILE CREDITO COOPERATIVO l Proprio la banca che ti serve ... al servizio della comunità locale

    •--- --,!]-l

    ,.;!_ l FAClLE DA MONTARE E SMONTARE

    SUPPORTO lNDEFORMAB ILE

    e: &: o. N• . . .

    6mn PROFilO CORNICE

    l I l to t ' Il

    BlJBOlA &NAIBO S.R.L - 31053 Pieve di Soligo (lV) - via degli Artigiani, 42 - lei. 0438.980451 r. a. - fax0438 .841 620 hlfp://www .bubalaena�ba.cam - e-mail [email protected] • • da 150 ann1• al servizio delle aziend�

    Il reparto stampa negli anni '30

    zoppeni

    ZOPPELLI S.r.l. Viale della Liberazione, 40 - 31030 Dosso n di Casier (TV) Te lefono 0422 382382 Fax 0422 380406 E-mail: [email protected] - www.zoppelli-canova.it