I Sentieri di

Il fascino incredibile del Lago di Pilato

Ubicazione: a soli 9 km da Montemonaco (AP) Lunghezza del Percorso: circa 8,0 km Altitudine: Partenza a mt. 1000 s.l.m. Arrivo a mt. 1940 s.l.m. Difficoltà del percorso: Impegnativo. Per escursionisti allenati Durata del Percorso: 3h 30min circa (Andata) + 2h 30 min circa (Ritorno)

Percorribilità: Periodo Consigliato: da Maggio a Ottobre (In inverno è molto pericoloso per pericolo valanghe)

Cenni Storici del Lago di Pilato Il Lago di Pilato è uno specchio d'acqua situato sul Monte Vettore, nel massiccio e nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini ad una quota di 1.941 m s.l.m. È conosciuto e spesso definito "il lago con gli occhiali" per la forma dei suoi invasi complementari e comunicanti nei periodi di maggiore presenza di acqua.

Il lago è nelle , ma a meno di un chilometro dal confine umbro, racchiuso in una stretta valle glaciale a nord della cima principale del massiccio. È l'unico lago naturale delle Marche e uno dei pochissimi laghi glaciali di tipo alpino presenti sull'Appennino. Si è formato a causa dello sbarramento creato dai resti di una morena creatasi in epoca glaciale. L'ultimo modellamento della valle glaciale è del Pleistocene superiore (da 125.000 a 10.000 anni fa). Particolare e suggestiva la sua ubicazione tra pareti impervie e verticali immediatamente sotto la cima del Monte Vettore. Le dimensioni del lago e la portata d'acqua dipendono principalmente dalla distribuzione delle precipitazioni: il lago è infatti alimentato, oltre che dalle piogge, soprattutto dallo scioglimento delle nevi, che ricoprono per buona parte dell'anno la superficie dello specchio d'acqua fino all'inizio dell'estate; alcuni nevai resistono nell'area fino ad agosto, nonostante la non elevatissima altitudine del Monte Vettore.

Il perimetro del lago è di circa 900 metri per una larghezza di 130 metri: la misurazione della profondità degli invasi, pari a circa 8-9 metri, fu rilevata nell’anno 1990, quando la zona restò completamente asciutta per la siccità. Il lago non ha immissari visibili, ma sul fondo sono presenti inghiottitoi che possono essere relazionati con le sorgenti del fiume Aso attraverso canali carsici sotterranei.

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I Sentieri di Montemonaco

Il lago ospita un particolare endemismo, il Chirocefalo del Marchesoni: è un piccolo crostaceo di colore rosso che misura 9-12 millimetri e nuota col ventre rivolto verso l'alto. La zona presenta anche un insetto molto piccolo detto ditiscide, coleottero acquatico nero di origine boreo-alpina.

Nella tradizione popolare il lago è stato ed è considerato un luogo magico e misterioso. Prende infatti il suo nome da una leggenda secondo la quale nelle sue acque sarebbe finito il corpo di Ponzio Pilato condannato a morte da Tiberio. La pena non fu solo questa, ma anche la mancata sepoltura del suo cadavere. Il corpo, chiuso in un sacco, venne affidato ad un carro di bufali lasciati liberi di peregrinare senza meta e sarebbe precipitato nel lago dall'affilata cresta della Cima del Redentore. Anche per questo il lago, a partire dal XIII secolo è stato considerato luogo di streghe e negromanti, tanto da costringere le autoritá religiose del tempo a proibirne l'accesso e a far porre una forca, all'inizio della valle, come monito. Intorno al suo bacino furono alzati muri a secco al fine di evitare il raggiungimento delle sue acque.

Altro nome usato nell'antichità era quello di Lago della Sibilla, come si evince da una sentenza di assoluzione emessa dal Giudice della Marca Anconitana De Guardaris nel 1452, a favore della comunità di Montemonaco, per aver accompagnato cavalieri stranieri a consacrare libri magici ad Lacum Sibillæ.

Nel Museo della Grotta della Sibilla, presso Montemonaco, è custodita una pietra scura, detta "La Gran Pietra", che reca incise lettere misteriose e rinvenuta nei pressi del lago. Secondo la leggenda questo sarebbe il lago Averno da cui si entra nel mondo degli Inferi.

Intinerario Da Montemonaco (AP), bisogna uscire dal paese in direzione Montegallo ed a soli 4 km fuori dal paese, si deve seguire le indicazioni per Foce al bivio che si incontra. Dopo circa 5 km, e dopo aver attraversato la Frazione di Rocca, si arriva alla fine della strada nel paese Foce di Montemonaco. Proseguire dritto e prendere la strada brecciata (ghiaiata) e proseguire per circa 1,5 km (è possibile che si è costretti a parcheggiare subito e dover attraversare il Piano della Gardosa a piedi poiché chiusa la strada). E’ vivamente consigliato di rifornirsi di acqua poiché, lungo il percorso, ci sono punti di abbeveraggio solo sul Piano della Gardosa. Alla fine della strada brecciata, si imbocca obbligatoriamente l’unico sentiero e sale in quota dopo un percorso di poco oltre le 2h, lungo un ripido sentiero, all'interno di un fitto boschetto, che con ripidi tornanti (le cosiddette "Svolte") supera un canalone, fino a raggiungere i dolci pendii della Valle del Lago di Pilato, a circa 1.500 metri di quota. Il sentiero non sempre è segnalato poiché in inverno sono numerose le valanghe, ma non si rischia mai di perdersi poiché le rotte sono ben visibili. Il primo pezzo è composto da terreno morbido e foglioso (prestare attenzione in caso di piogge recenti) e subito dopo diventa roccioso e instabile. E’ raccomandato l’utilizzo di racchette per facilitare sia la salita che la discesa e procedere con cautela poiché potete incontrare sbalzi di rocce anche di 1 mt. Alla fine ed all’uscita del bosco, il paesaggio si apre sulla vallata ed il percorso sale più dolcemente, fino a raggiungere la conca del Lago di Pilato, a 1.940 metri di quota. Il ritorno si svolge lungo il medesimo percorso della salita.

Note : Il sentiero inizialmente è immerso nel bosco ma all’uscita è esposto al sole e di conseguenza è consigliato l’utilizzo di copricapi, scarponi da trekking con i tasselli, racchette e una buona scorta di acqua poiché, soprattutto nei mesi caldi (luglio e agosto) il sole scalda molto e la sudorazione è abbondante. Si consiglia inoltre di utilizzare anche protettivi per la pelle con filtri maggiori di 15-20 per evitare insolazioni.

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I Sentieri di Montemonaco

(Partenza dal Piano della Gardosa)

(I segni delle valanghe invernali che modificano indelebilmente)

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I Sentieri di Montemonaco

(Le “Svolte” – Il punto più impegnativo di tutto il percorso… ma ne vale la pena)

(La vallata che porta al Lago di Pilato – E’ facile trovare neve vicino al percorso anche a Luglio)

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