CITTA’ DI –DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2016/2018 APPROVATO CON DELIBERA GIUNTA COMUNALE N. 278 DEL 30.12.2015

CITTA’ DI

ASCOLI SATRIANO

PROVINCIA DI

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D. U. P. - Documento Unico di Programmazione 2016-2018

Principio contabile applicato alla programmazione allegato 4/1 al D. L.vo n. 118/2011

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D. U. P. - Documento Unico di Programmazione - 2016-2018

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I N D I C E

1. INTRODUZIONE Pag. 5 2. COMPOSIZIONE DEL D.U.P. Pag. 7 2.1 Sezione Strategica Pag. 7 2.2 Sezione Operativa Pag. 8

3. SEZIONE STRATEGICA – Se.S. Pag. 9 Parte I - SCENARIO DI RIFERIMENTO Pag. 10 Quadro ed analisi della situazione esistente Pag. 10 Scenario Economico Europeo e Nazionale Pag. 10 Il PIL in Italia Pag. 13 Tasso d'inflazione previsto Pag. 14 Quadro complessivo ed obiettivi di politica economica Pag. 14 L’evoluzione normativa Pag. 15 Effetti sull’indebitamento degli enti locali Pag. 16 L’economia pugliese Pag. 17

Parte II - SISTEMA PRODUTTIVO – URBANISTICA – VIABILITÀ Pag. 19 Inquadramento territoriale e comprensoriale Pag. 19 Relazioni con i Comuni contermini Pag. 20 Uso del suolo Pag. 20 Beni comunali Pag. 21 Polo museale – Museo Diocesano e Museo Civico Archeologico Pag. 22 Villa Faragola Pag. 22 Parco Archeologico dei Dauni Pag. 23 Biblioteca comunale “Pasquale Rosario” Pag. 23 Il centro abitato Pag. 23 Popolazione fabbisogno abitativo Pag. 24 Strumenti urbanistici generali vigente Pag. 26 Viabilità Pag. 27 Settore primario Pag. 28 Il paesaggio rurale Pag. 29 Settore secondario e terziario Pag. 30

Parte III - ANALISI DELLE POPOLAZIONE Pag. 31 Popolazione Pag. 31 Struttura della Popolazione Pag. 34

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La finanza pubblica decentrata. La spesa pubblica locale Pag. 37 Le principali modalità di finanziamento dei Comuni Pag. 38 Organismi gestionali Pag. 39 Denominazione consorzi Pag. 39 Istituzione Centro Culturale Polivalente Pag. 40 Piano sociale di zona Pag. 40

4. SEZIONE OPERATIVA – Se.O. Pag. 41 PARTE I - STRATEGIE E PROGRAMMAZIONE Pag. 42 INDIRIZZI STRATEGICI DELL’ENTE Pag. 43

PARTE II – PIANIFICAZIONE OPERATIVA Pag. 47 Fonti di finanziamento Pag. 47 L’evoluzione della normativa negli enti locali Pag. 47 Fondo pluriennale vincolato Pag. 47 Le principali fonti di finanziamento del Pag. 48 Tributi minori Pag. 52 Entrate correnti di natura tributaria (TIT. I) Pag. 52 Imposta Unica comunale (I.U.C.) Pag. 53 Imposta municipale propria (IMU) Pag. 53 Tariffa sui servizi (TASI) Pag. 53 Tariffa sui rifiuti (TARI) Pag. 55 I.C.I. – Imposta Comunale sugli Immobili Pag. 56 Addizionale IRPEF Pag. 56 Tributi minori Pag. 56 Fondo di solidarietà comunale Pag. 56 Entrate Pag. 56 Indebitamento Pag. 57 Patto di stabilità Pag. 58 Le risorse umane disponibili Pag. 59

Parte III - MISSIONI, PROGRAMMI, OBIETTIVI E RISORSE Pag. 60 Considerazioni generali Pag. 60 Le linee guida della programmazione dell’Ente Pag. 60 Spesa per missioni Pag. 62

MISSIONI Pag. 63 MISSIONE 1 - SERVIZI ISTITUZIONALI GENERALI E DI GESTIONE PROGRAMMA 1. Organi Istituzionali PROGRAMMA 2. Segreteria generale PROGRAMMA 3. Gestione economica, finanziaria, programmazione, provveditorato PROGRAMMA 4. Gestione delle entrate tributarie e servizi fiscali PROGRAMMA 5. Gestione dei beni demaniali e patrimoniali PROGRAMMA 6. Area Tecnica

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PROGRAMMA 7. Elezioni e consultazioni popolari —Anagrafe e stato civile PROGRAMMA 8. Statistica e sistemi informativi PROGRAMMA 10. Risorse umane PROGRAMMA 11. Altri Servizi Generali PROGRAMMA 11.1 Avvocatura Civica PROGRAMMA 11.2 U.R.P.

MISSIONE 3 – POLIZIA LOCALE PROGRAMMA 1. Polizia Locale e sicurezza

MISSIONE 4 – ISTRUZIONE PUBBLICA PROGRAMMA 1. Istruzione scolastica e Diritto allo studio

MISSIONE 5 – CULTURA E BENI CULTURALI PROGRAMMA 1. Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali Turismo

MISSIONE 6 – POLITICHE GIOVANILI SPORT E TEMPO LIBERO PROGRAMMA 1. Politiche giovanili, sport e tempo libero

MISSIONE 9 – SVILUPPO SOSTENIBILE E TUTELA DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE PROGRAMMA 1. Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente

MISSIONE 10 – TRASPORTI E DIRITTO ALLA MOBILITÀ PROGRAMMA 1. Trasporti e diritto alla mobilità

MISSIONE 11 – SOCCORSO CIVILE PROGRAMMA 1. Soccorso civile

MISSIONE 12 – DIRITTI SOCIALI, POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA PROGRAMMA 1. Diritti sociali, politiche sociali e famiglia

MISSIONE 14 – SVILUPPO ECONOMICO E COMPETIVITA’ PROGRAMMA 1. Settore Commercio - Industria, artigianato - S.U.A.P.

ALLEGATI Pag. 98

PROGRAMMAZIONE TRIENNALE FABBISOGNO PERSONALE PROGRAMMAZIONE TRIENNALE OPERE PUBLICHE PIANO ALIENAZIONI E VALORIZZAZIONIPATRIMONIALI

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1. INTRODUZIONE Il Documento Unico di Programmazione (D.U.P.), rappresenta la principale innovazione nel panorama dei documenti di programmazione. Il principio applicato della programmazione lo definisce come lo strumento che permette l’attività di guida strategica ed operativa degli enti locali e consente di fronteggiare in modo permanente, sistemico e unitario, le discontinuità ambientali e organizzative. Il Documento Unico di Programmazione raccoglie in un unico strumento una pluralità di documenti di programmazione settoriali con orizzonte temporale triennale, già previsti dalla normativa e costituisce, nel rispetto del principio del coordinamento e coerenza dei documenti di bilancio, il presupposto necessario di tutti gli altri documenti di programmazione. In particolare la Relazione previsionale e programmatica prevista dall’art. 170 del T.U.E.L. (Testo unico degli Enti locali) è sostituita, quale allegato al bilancio di previsione, dal D.U.P. – Documento unico di programmazione. Entro il 31 luglio di ciascun anno la Giunta comunale presenta al Consiglio il Documento Unico di Programmazione. Il D.U.P. è predisposto nel rispetto di quanto previsto dal principio applicato della programmazione di cui all'allegato n. 4/1 del D. L.vo 23 giugno 2011, n. 118, recante: “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi”, come modificato dal D. L.vo n. 126/2014. Il principio contabile prevede inoltre che entro il 15 novembre (termine entro cui la Giunta deve approvare lo schema della delibera di approvazione del bilancio di previsione finanziario relativo all’anno e triennio successivo) l'Ente deve provvedere all'eventuale aggiornamento del D.U.P. da presentare al Consiglio comunale per le conseguenti deliberazioni. Con riferimento all’esercizio 2016, il termine di presentazione del D.U.P. è stato, con decreto del Ministero dell’interno del 3 luglio 2015, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 157 del 9 luglio 2015, differito al 31 ottobre 2015. Con successivo decreto del Ministero dell’interno del 28 ottobre 2015, è stato sancito l'ulteriore differimento al 31 dicembre 2015 del termine di presentazione del D.U.P., con aggiornamento entro il 28 Febbraio ed è stato prorogato al 31 marzo 2016 il termine per l'approvazione del bilancio di previsione 2016. Pertanto, l’Ente è tenuto a presentare il D.U.P. entro il 31/12/2015 e, stante anche la successiva entrata in vigore della legge di stabilità 2016, ad aggiornarlo entro il 28/02/2016. Tuttavia, se i termini indicati nel principio contabile sono corretti da un punto di vista teorico, dal punto di vista pratico risultano di complicata applicazione in quanto, nel contesto attuale della finanza locale, effettuare una programmazione puntuale del triennio successivo all’esercizio finanziario 2015 (2016/2018) è fortemente influenzato dalle scelte legislative ancora in corso di approvazione con la legge di stabilità e con altre disposizioni in itinere. Risulta attualmente aperta tutta la partita relativa al patto di stabilità che sarà in vigore dal 2016, tenuto conto delle proposte di modifica attualmente all'esame del Governo e del Parlamento. Inoltre, è' evidente che l'eventuale possibilità di non far rientrare gli investimenti nei limiti del patto cambierà totalmente la programmazione degli investimenti. 5

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Anche le eventuali modifiche alle tasse e imposte comunali, di cui tanto si parla, incideranno sulla programmazione.

L’approvazione del Documento Unico di Programmazione 2016-2018 entro il 31 dicembre da parte della Giunta comunale – ed in particolare l’approvazione della Sezione Strategica, con un orizzonte temporale pari al mandato amministrativo 2016-2019 – insieme alla successiva presentazione al Consiglio comunale rispetta i termini prescritti dal D. L.vo n. 118/2011 sul nuovo sistema di contabilità. Occorre però sottolineare che la predisposizione e presentazione del D.U.P. avviene a ridosso della approvazione della legge di stabilità da parte del Parlamento, nonché della preparazione del bilancio di previsione del Comune, ma non per questo il DUP, soprattutto per la Sezione strategica, perde di valore: da un lato esso offre una visione d’insieme delle politiche del Comune e del loro rapporto con le strategie nazionali ed europee; dall’altro lato fornisce una serie di informazioni sulla città, sul territorio, sulla tecno-struttura, sulle politiche dell’ente e sulle norme di riferimento per la formazione del bilancio e per la gestione della res pubblica.

Alla luce delle suddette considerazioni si procede alla redazione del Documento unico di programmazione 2016/2018 che, per quanto sopra esposto, non può che proporre per il futuro scelte politiche soggette a revisioni ed aggiornamenti. Questi si rendono necessari anche alla luce dei continui rinvii dei termini di approvazione dei bilanci, nonché il perpetrarsi di decreti legge che definiscono o modificano aspetti fondamentali per la programmazione locale, in una logica di perenne urgenza. Ulteriore novità riguardanti la programmazione economico-finanziaria è il bilancio. A partire dal 2015 sono state introdotte importanti novità contabili che dall’anno 2016 acquistano il loro pieno effetto sulla programmazione economico- finanziaria. Si ricorda, infatti, che dopo un periodo di sperimentazione, avviatosi tre anni fa, dal 2015 tutti gli enti locali sono obbligati ad abbandonare il precedente sistema contabile introdotto dal D. L.vo n. 77/95 e successivamente riconfermato dal D. L.vo n. 267/2000 e ad applicare i nuovi principi contabili previsti dal D. L.vo n. 118/2011, così come successivamente modificato e integrato dal D. L.vo n. 126/2014. Quest’ultimo ha aggiornato, nel contempo, anche la parte seconda del citato D. L.vo n. 267/2000 adeguandola alla nuova disciplina contabile. In particolare il nuovo sistema dei documenti di bilancio si compone dei seguenti atti:  Documento Unico di Programmazione (D.U.P.);  schema di bilancio che, riferendosi ad un arco della programmazione almeno triennale, comprende le previsioni di competenza e di cassa del primo esercizio del periodo considerato e le previsioni di competenza degli esercizi successivi ed è redatto secondo gli schemi previsti dall’allegato 9 al D. L.vo n. 118/2011, comprensivo dei relativi riepiloghi ed allegati indicati dall’art. 11 del medesimo decreto legislativo;  nota integrativa al bilancio finanziario di previsione.

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2. COMPOSIZIONE DEL D.U.P. Il D.U.P. si compone di due sezioni: la Sezione Strategica (Se. S.) e la Sezione Operativa (Se. O.). La prima è triennale, anche se con un orizzonte temporale di riferimento pari a quello del mandato amministrativo; è annualmente aggiornata; individua gli indirizzi generali e le principali politiche e scelte che l'Ente vuol sviluppare nel corso del mandato per raggiungere le proprie finalità istituzionali. La seconda è pari a quello del bilancio di previsione (Anno 2016). Nel Documento Unico di Programmazione sono inseriti tutti quegli ulteriori strumenti di programmazione relativi all'attività istituzionale dell'ente di cui il legislatore può prevedere la redazione ed approvazione. Nella predisposizione del presente documento si tiene, altresì, conto delle previste elezioni amministrative nella primavera del 2016, per l’elezione diretta del Sindaco e del nuovo Consiglio comunale.

2.1 Sezione Strategica. La Sezione Strategica sviluppa e concretizza le linee programmatiche di mandato, Mission, Vision e Indirizzi Strategici dell'Ente, in coerenza con la programmazione di Governo e con quella Regionale. Definisce gli indirizzi strategici dell’amministrazione sviluppando e concretizzando le linee programmatiche di mandato di cui all’articolo 46, comma 3 del D. L.vo 18/08/2000, n. 267 (T.U.E.L.), in coerenza con il quadro normativo di riferimento, nonché con le linee di indirizzo della programmazione regionale, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica e tenendo conto, altresì, del concorso al perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica definiti in ambito nazionale, in coerenza con le procedure e i criteri stabiliti dall'Unione Europea. In particolare, la Sezione Strategica individua, in coerenza con il quadro normativo di riferimento e con gli obiettivi generali di finanza pubblica, le principali scelte che caratterizzano il programma dell’amministrazione da realizzare nel corso del mandato amministrativo e che possono avere un impatto di medio e lungo periodo, le politiche di mandato che l’ente vuole sviluppare nel raggiungimento delle proprie finalità istituzionali e nel governo delle proprie funzioni fondamentali, nonché gli indirizzi generali di programmazione riferiti al periodo di mandato. L’Amministrazione non opera in modo indipendente ed avulsa dal contesto nazionale e regionale, in una sorta di “vuoto interorganizzativo” che prescinde da vincoli ed opportunità imposti e offerti dal contesto giuridico e socio-economico. Conseguentemente, gli indirizzi strategici dell’ente devono orientare e guidare l’operato della singola amministrazione durante il mandato ed esprimerne il volere strategico, ma devono a loro volta coerenti con il quadro normativo di riferimento; le linee di indirizzo della programmazione regionale; gli obiettivi di finanza pubblica definiti in ambito nazionale in coerenza con le procedure e i criteri stabiliti dall'Unione europea. Tale processo è supportato da un'analisi strategica delle condizioni interne ed esterne all'Ente, sia in termini attuali che prospettici, così che l'analisi degli scenari possa rilevarsi utile all'Amministrazione nel compiere le scelte più urgenti e appropriate. Tra i contenuti della sezione, si sottolineano in particolare i seguenti ambiti:

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- analisi delle condizioni esterne: considera il contesto economico internazionale e nazionale, gli indirizzi contenuti nei documenti di programmazione comunitari, nazionali e regionali, nonché le condizioni e prospettive socio-economiche del territorio dell’Ente; - analisi delle condizioni interne: indirizzi generali di natura economico, finanziaria e patrimoniale dell’ente; quadro delle risorse umane disponibili e della struttura organizzativa; modalità di gestione dei servizi pubblici locali e governance delle partecipate. Infine, nella Se.S. sono indicati gli strumenti attraverso i quali l'Ente intende rendicontare il proprio operato nel corso del mandato in maniera sistematica e trasparente, per informare i cittadini del livello di realizzazione dei programmi, di raggiungimento degli obiettivi e delle collegate aree di responsabilità politica o amministrativa.

2.2 Sezione Operativa. La Sezione Operativa ha carattere generale, contenuto programmatico e costituisce lo strumento di supporto al processo di previsione di indirizzi e obiettivi previsti nella Sezione Strategica. Questa infatti, contiene la programmazione operativa dell'ente, avendo come riferimento un arco temporale essenzialmente annuale, ma proiettato nel pluriennale. Il suo contenuto, predisposto in base alle previsioni ed agli obiettivi fissati nella Se.S., costituisce guida e vincolo ai processi di redazione dei documenti contabili di previsione dell’ente. La parte finanziaria della Sezione redatta per competenza e per cassa, si fonda su valutazioni di natura economico-patrimoniale e copre un arco temporale pari a quello del bilancio di previsione. Dal punto di vista tecnico invece, individua, per ogni singola missione, i programmi che l'ente intende realizzare per conseguire gli obiettivi definiti nella Sezione Strategica. Per ogni programma, e per tutto il periodo di riferimento del D.U.P., sono individuati gli obiettivi operativi annuali da raggiungere. I programmi rappresentano dunque il cardine della programmazione, in quanto, costituendo la base sulla quale implementare il processo di definizione degli indirizzi e delle scelte, sulla base di questi verrà predisposto il P.E.G. e affidati obiettivi e risorse ai dirigenti e responsabili dei servizi. Viene effettuata un’analisi generale sulla situazione delle entrate e delle spese, definendo gli indirizzi in materia di tributi e tariffe e in materia di indebitamento. Viene illustrato il Piano triennale delle opere pubbliche.

La sezione operativa del D.U.P. concerne, pertanto, la programmazione operativa annuale dell’Ente e si pone in continuità e complementarietà organica con la sezione strategica quanto a struttura e contenuti. In tale sezione viene definita, relativamente all'arco temporale di riferimento del D.U.P., la programmazione dettagliata delle opere pubbliche, del fabbisogno di personale e delle alienazioni e valorizzazioni del patrimonio.

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SEZIONE STRATEGICA - Se.S.

Parte I SCENARIO DI RIFERIMENTO 9

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Quadro ed analisi della situazione esistente. Tra gli elementi previsti dal principio applicato della programmazione a supporto dell’analisi del contesto in cui si colloca la pianificazione comunale, sono citate le condizioni esterne. Si ritiene pertanto opportuno rappresentare, seppur sinteticamente, lo scenario economico internazionale, italiano e regionale, al fine di capire con quali premesse ed in quali condizioni, il Comune di Ascoli Satriano si trova e si troverà ad operare. Quanto agli scenari internazionali e italiani non essendo ancora, alla data di redazione del presente documento, stata approvata la legge di stabilità per l’anno 2016 si sono prese a riferimento le informazioni più recenti sull’economia internazionale e italiana. Richiamato quanto sopra è da evidenziare che la programmazione delle attività e degli investimenti di un ente locale non può essere attuata senza il necessario raccordo con il contesto socio-economico e con la programmazione di altri enti costituenti la Pubblica Amministrazione. Primo fra tutti c'è lo Stato Italiano, ma non si può dimenticare il ruolo che la Regione Puglia viene a svolgere nel modello di governance affermatosi in questi ultimi anni e consolidatosi con l'approvazione della modifica del Titolo V della Costituzione.

Scenario Economico Europeo e Nazionale. Per delineare lo scenario Economico Europeo, si ritiene utile un breve cenno al “Fiscal Compact” firmato nel 2012 da tutti i 17 paesi che all’epoca facevano parte dell’eurozona (dall’1 gennaio 2014 si è aggiunta la Lettonia, che lo aveva già firmato) e che, pertanto, dispongono dell’euro come moneta corrente: Austria, Belgio, Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna. È stato anche firmato da 7 altri membri dell’Unione Europea non appartenenti all’eurozona, cioè Bulgaria, Danimarca, Lituania, Ungheria, Polonia, Romania, Svezia. Non è stato firmato da Gran Bretagna e Repubblica Ceca. Fra i principi/obiettivi contenuti nel trattato, i più importanti sono quattro: – l’inserimento del pareggio di bilancio (cioè un sostanziale equilibrio tra entrate e uscite) di ciascuno Stato in «disposizioni vincolanti e di natura permanente, preferibilmente costituzionale» (in Italia è stato inserito nella Costituzione con una modifica all’articolo 81 approvata nell’aprile del 2012); – il vincolo dello 0,5 di deficit “strutturale (quindi non legato a emergenze) rispetto al PIL; – l’obbligo di mantenere al massimo al 3 per cento il rapporto tra deficit e PIL, già previsto dal Trattato di Maastricht; – per i paesi con un rapporto tra debito e PIL superiore al 60 per cento previsto da Maastricht, l’obbligo di ridurre il rapporto di almeno 1/20esimo all’anno, per raggiungere quel rapporto considerato “sano” del 60 per cento. In Italia il debito pubblico ha sforato i 2.000 miliardi di euro, intorno al 134 per cento del PIL. Per i paesi che sono appena rientrati sotto la soglia del 3 per cento nel rapporto tra deficit e PIL, come l’Italia, i controlli su questo vincolo inizieranno nel 2016.

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Inoltre, è necessario ricordare anche il ruolo che l'UE, in particolare con riferimento al Two Pack (costituito dai regolamenti UE n. 472 e n. 473, in vigore dal 30 maggio 2013), volto a rafforzare il monitoraggio delle finanze pubbliche dei paesi dell'Area Euro. In tale senso vanno lette le raccomandazioni (Country Specific Recommendations - CSR) che il Consiglio UE, a chiusura del 1° Semestre Europeo 2014, ha rivolto all'Italia, sulla base delle valutazioni sulla situazione macroeconomica e di bilancio del Paese che hanno comportato l'adozione, già nel corso del 2014, di molteplici norme tra le quali si segnalano le seguenti di maggiore interesse per gli enti locali: • Sostenibilità delle finanze pubbliche: riduzione della spesa per acquisti di beni e servizi e rafforzamento dei vincoli per il conseguimento di risparmi di spesa della pubblica amministrazione, modifica al parametro di riferimento per il contenimento del turn over del personale, misure per favorire la mobilità tra amministrazioni, ulteriori limiti di spesa per incarichi di consulenza ed assimilati della PA, introduzione del limite massimo di autovetture, individuazione dei fabbisogni standard da utilizzare come criterio per la ripartizione del Fondo di Solidarietà Comunale o del fondo perequativo, istituzione del Nuovo Sistema Nazionale degli Approvvigionamenti, misure di razionalizzazione delle società partecipate locali; • Sistema fiscale: riordino della fiscalità locale, con l’introduzione dell’Imposta unica comunale IUC, costituita dall’IMU, dalla TASI e dalla TARI, incremento della collaborazione tra i Comuni e l’Agenzia delle Entrate, in tema di accertamento dei tributi statali; • Efficienza della pubblica amministrazione: l’ampia riforma in materia di enti locali, che istituisce le Città Metropolitane, ridefinisce il sistema delle Province e detta una nuova disciplina in materia di unioni e fusioni di Comuni, l’introduzione del Sistema di Interscambio delle fatture elettroniche, nuova disciplina in materia di mobilità del personale, l’introduzione di nuove misure in materia di anticorruzione, con l’istituzione dell’ANAC in sostituzione dell’AVCP.

Sul fronte dello sviluppo e degli investimenti si richiamano i contenuti dell'Agenda Europa 2020. E' la strategia decennale per la crescita e l'occupazione che l'Unione europea ha varato nel 2010. Non mira soltanto a superare la crisi dalla quale le economie di molti paesi stanno ora gradualmente uscendo, ma intende anche colmare le lacune del nostro modello di crescita e creare le condizioni per una crescita più intelligente, sostenibile e solidale.

L'U.E. si è data cinque obiettivi quantitativi da realizzare entro la fine del 2020. Essi riguardano l’occupazione, la ricerca e sviluppo, il clima e l'energia, l'istruzione, l'integrazione sociale e la riduzione della povertà. La strategia comporta anche sette iniziative prioritarie che tracciano un quadro entro il quale l'U.E. e i governi nazionali sostengono reciprocamente i loro sforzi per realizzare le priorità di Europa 2020, quali l'innovazione, l'economia digitale, l'occupazione, i giovani, la politica industriale, la povertà e l'uso efficiente delle risorse.

La Regione Puglia è attiva nel processo di revisione della propria strategia per la ricerca e l’innovazione avendo aderito, dal dicembre 2011 e tra le 11

CITTA’ DI ASCOLI SATRIANO –DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2016/2018 APPROVATO CON DELIBERA GIUNTA COMUNALE N. 278 DEL 30.12.2015 pochissime regioni italiane, alla piattaforma S3, coordinata dal Joint Research Center IPTS di Siviglia, che fornisce un supporto metodologico alle regioni ed agli Stati membri in Europa.

Lo scenario macroeconomico internazionale mostra ancora la stagnazione del PIL italiano, mentre le previsioni per il 2015/2016 risultano finalmente positive, anche se inferiori alla media U.E., agli USA e lontani dal sud-est asiatico.

La perdurante incertezza che ha caratterizzato le economie europee, ha modificato i comportamenti di imprese e famiglie, riducendone la propensione all’investimento e al consumo; ha inaridito le fonti di reddito e la possibilità di accedere al credito, riducendo la capacità di spesa. La debole domanda dell’Eurozona ha limitato inoltre l’usuale contributo delle esportazioni alla ripresa. Le manovre di politica monetaria sin qui attuate non sono state sufficienti da sole a rilanciare la crescita in Europa, pur fornendo un cruciale contributo alla stabilità finanziaria. I benefici delle riforme strutturali si stanno concretizzando con maggiore ritardo e minore intensità anche in ragione della persistente carenza di domanda aggregata. In assenza di interventi significativi i Paesi Europei rischiano di avvitarsi in una spirale di stagnazione e deflazione, nella quale una disoccupazione elevata e una crescita nominale piatta rendono più difficile il recupero di competitività e la sostenibilità del debito.

Di supporto all'analisi del contesto economico europeo e nazionale, è l'analisi della Banca d'Italia. L’analisi traccia uno scenario macroeconomico nazionale che parte dall'analisi del PIL che, sostenuto dalle esportazioni e dalla variazione delle scorte, ha interrotto la propria caduta nel terzo trimestre del 2013. Sulla base dei sondaggi e dell'andamento della produzione industriale, la crescita del prodotto sarebbe stata appena positiva nel quarto trimestre dello scorso anno. Gli indici di fiducia delle imprese sono ancora migliorati in dicembre, collocandosi sui livelli osservati all'inizio del 2011, ma la dispersione è elevata e l'occupazione resta debole. Il quadro congiunturale è tuttavia ancora molto diverso a seconda delle categorie di imprese e della localizzazione geografica. Al miglioramento delle prospettive delle imprese industriali di maggiore dimensione e di quelle più orientate verso i mercati esteri, si contrappone un quadro ancora sfavorevole per le aziende più piccole, per quelle del settore dei servizi e per quelle meridionali. Nonostante i primi segnali di stabilizzazione dell'occupazione e di aumento delle ore lavorate, le condizioni del mercato del lavoro restano difficili. Il tasso di disoccupazione, che normalmente segue con ritardo l'andamento del ciclo economico, ha superato il 12 per cento.

Il Governo italiano attraverso la Legge di Stabilità 2015-2017, come riportato dal Ministero dell’economia e delle finanze nel Documento programmatico di bilancio 2015, ha posto in essere una serie di misure per resistere alla crisi e aumentare la crescita e l’occupazione. In particolare sono stati previsti tagli alla spesa e un incremento dell’indebitamento netto per: - finanziare la riduzione del cuneo fiscale sul lavoro;

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- innalzare l’offerta e la qualità del sistema di formazione attraverso interventi nei settori dell’istruzione e le attività di Ricerca e Sviluppo; - sostenere gli investimenti attraverso un sostanziale superamento del Patto di Stabilità Interno per le regioni e gli enti locali; - ridurre il prelievo sulle imprese, anche attraverso ulteriori revisioni dell’IRAP; - aumentare gli stanziamenti per gli ammortizzatori sociali estendendo la protezione garantita in caso di perdita di lavoro, con una particolare attenzione ai giovani; -rifinanziare il bonus IRPEF a favore dei redditi da lavoro medio bassi per il 2015. Al fine di finanziare tali interventi, il Governo intende avvalersi della flessibilità concessa dalla regolamentazione nazionale e da quella europea.

Dall'analisi del Documento di Economia e Finanza 2015 varato lo scorso aprile, dei successivi aggiornamenti, dei vari documenti di finanza pubblica e dei correlati provvedimenti legislativi, emerge uno scenario programmatico di ritorno alla crescita, dopo un prolungato periodo di recessione: per il 2015 si riscontra un incremento del PIL pari allo 0,7 per cento, che si porta rispettivamente all’1,4 e all’1,5 per cento nel 2016 e 2017. Rispetto al dato tendenziale, la crescita risulta lievemente più elevata, in particolare negli ultimi anni dell’orizzonte previsto, per effetto della politica di bilancio orientata alla crescita unitamente all’attuazione delle riforme in atto. Vengono altresì confermati gli obiettivi di indebitamento netto indicati lo scorso autunno per il triennio 2015-2017 (rispettivamente pari a 2,6, 1,8 e 0,8 per cento del PIL); nelle previsioni, il rapporto tra debito e PIL cresce nel 2015 (da 132,1 a 132,5 per cento) per poi scendere significativamente nel biennio successivo (a 130,9 e 127,4), consentendo così di rispettare la regola del debito prevista dalla normativa europea e nazionale. Dall’analisi dei dati di finanza pubblica emerge, infine, un altro elemento cruciale: nel 2015 si è finalmente interrotta la caduta degli investimenti pubblici e nei prossimi anni si prevede un graduale incremento della spesa in conto capitale.

Il PIL in Italia. Nella Nota di Aggiornamento del DEF 2014 si prospettava, per il 2015, un tasso di crescita positivo del PIL pari allo 0,6 per cento. I segnali di ripresa congiunturale sono rassicuranti, inducendo un maggiore ottimismo. Per il primo trimestre dell’anno è attesa una prima variazione positiva del prodotto interno lordo, successivamente si prospetta una decisa accelerazione della ripresa. Per quanto il mutato quadro internazionale giustificherebbe un intervento più sostanziale, in via prudenziale è stato rivisto il tasso di crescita del 2015 di un solo decimo verso l’alto, portando il valore previsto a 0,7. Il più rapido miglioramento del ciclo economico nel corso dell’anno avrà riflessi positivi soprattutto sulla variazione del PIL del 2016; per tale anno la previsione di crescita si porta all’1,3 per cento (rispetto all’1 per cento previsto in ottobre); nel 2017 la previsione si attesta all’1,2. Il PIL previsto per il prossimo futuro è riassunto nella tabella seguente:

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CITTA’ DI ASCOLI SATRIANO –DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2016/2018 APPROVATO CON DELIBERA GIUNTA COMUNALE N. 278 DEL 30.12.2015

2014 2015 2016 2017 2018 PIL Italia 0,4 +0,7 +1,3 +1,2 +1,1

Tabella – Prodotto Interno Lordo (PIL) del 2014 e ultima previsione per gli anni 2015, 2016, 2017 e 2018

Tasso d'inflazione previsto. Le recenti misure messe in campo dalla Banca Centrale Europea hanno lo scopo di conseguire un graduale riavvicinamento dell’inflazione dell’Area Euro verso l’obiettivo statutario. Pertanto, anche in Italia si prospetta una ripresa del tasso d’inflazione, sostenuta, nello scenario tendenziale, dall’aumento delle imposte indirette. Il tasso di inflazione degli ultimi anni e quello previsto per il prossimo triennio è riassunto nella tabella seguente:

2013 2014 2015 2016 2017 2018 Inflazione media 1,1% 0,2% 0,6% 1,0% 1,5% 1,6% annua Valori programmati

Tabella – Dati sull’inflazione pubblicati dal MEF con riferimento all'indice dei prezzi al consumo F.O.I. fino al 2014 ed al Tasso di inflazione programmato TIP per il 2015, 2016 e 2017

I valori della tabella, oltre a costituire un riepilogo delle stime a livello nazionale che si prevede di raggiungere, sono utili anche per verificare la congruità di alcune previsioni di entrata e di spesa effettuate nei documenti cui il presente documento si riferisce. In particolare, si segnala come, nel rispetto di quanto previsto dall'articolo 173 del D. L.vo n. 267/2000, l'ente ha provveduto ad adeguare le previsioni di entrata e di spesa relative agli anni 2016 e 2017 al tasso di inflazione programmato.

Quadro complessivo ed obiettivi di politica economica. Le numerose iniziative di rinnovamento messe in campo negli ultimi anni nel nostro paese permettono, in base ai criteri europei, l’uso della flessibilità per le riforme strutturali nel 2016, consentendo un percorso di aggiustamento di bilancio più graduale. Le importanti riforme strutturali, annunciate e in parte già avviate, contribuiranno a migliorare il prodotto potenziale dell’economia italiana e comporteranno nel medio periodo un miglioramento strutturale del saldo di bilancio e della sua sostenibilità nel tempo. Di conseguenza il Governo, pur potendo raggiungere il pareggio di bilancio in termini strutturali (MTO) già nel 2016, ha ritenuto opportuno confermare l’obiettivo del Draft Budgetary Plan (DBP) conseguendo l’MTO nel 2017.

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Nel triennio 2015-2018 sono pertanto confermati gli obiettivi di indebitamento netto indicati nel DBP 2015, pari al 2,6 per cento del PIL nel 2015, 1,8 per cento nel 2016, 0,8 per cento nel 2017 e un saldo nullo nel 2018. Nel 2019 è atteso un surplus nominale pari allo 0,4 per cento del PIL.

Quadro 2015 2016 2017 2018 2019 programmatico

Indebitamento netto 2,6 -1,8 -0,8 0,0 +0,4

Saldo primario 1,6 +2,4 +3,2 +3,8 +4,0

Interessi +4,2 +4,2 +4,0 +3,8 +3,7

Debito pubblico 132,5 130,9 127,4 123,4 120,0

- Tabella – Previsione dell’indebitamento e del debito pubblico dal 2015 al 2019 -

In base all’andamento programmatico, l’avanzo primario in termini nominali aumenterà progressivamente, fino a raggiungere il 4,0 per cento nel 2019, mentre il rapporto debito/PIL inizierà a ridursi a partire dal 2016, assicurando nel 2018 il pieno rispetto della regola del debito posta dal Patto di Stabilità e Crescita. Ne consegue che gli obiettivi di finanza pubblica programmatici del DEF 2015 sono, da un lato, volti a fare un uso efficace della flessibilità concessa dal Patto di Stabilità in caso di attuazione di rilevanti riforme strutturali e, dall'altro, con il ritorno previsto nei prossimi anni a condizioni di crescita del PIL, a ripristinare un sentiero di riduzione del debito compatibile con il benchmark risultante dalla regola del debito. Pertanto, negli anni 2015-2018, il rapporto debito/PIL è previsto ridursi nello scenario programmatico in linea con quanto richiesto dal Benchmark Forward Looking garantendo il rispetto della regola già nel 2016. Nel 2018 la distanza tra il rapporto debito/PIL programmatico e il Bechmark Forward Looking (pari a 123,4 per cento) sarebbe pertanto annullata.

L’evoluzione normativa. Gli aspetti e le problematiche approfondite nei punti precedenti non costituiscono gli unici vincoli nella determinazione dell'attività di programmazione dell'ente. Contestualmente a questi, devono essere prese in considerazione anche quelle disposizioni che influenzeranno la gestione contabile e, con essa, l’intero processo di programmazione del nostro ente, con particolare riferimento a quelle relative al rispetto del Patto di Stabilità e quelle derivanti dalla Legge di Stabilità per l’anno 2016.

Effetti sull’indebitamento degli enti locali. La Legge di Stabilità 2015 ha previsto sul versante delle entrate numerose ed importanti novità che hanno interessato gli enti locali, una tra tutte la scissione dei pagamenti IVA (split payment), che dispone il versamento dell’IVA

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CITTA’ DI ASCOLI SATRIANO –DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2016/2018 APPROVATO CON DELIBERA GIUNTA COMUNALE N. 278 DEL 30.12.2015 sugli acquisti effettuati dalle PA direttamente all’erario, in forza del quale è previsto un aumento di gettito per circa 5 miliardi negli anni 2015-2019. Sul versante del contenimento delle spese, a carico degli Enti locali la Legge ha previsto una correzione netta complessiva di circa 14 miliardi nel periodo 2015-2019. Tale correzione è ottenuta attraverso: la riduzione del Fondo di Solidarietà Comunale per 6 miliardi (1,2 miliardi per ciascuno degli anni 2015- 2019); la riduzione della spesa corrente delle province e delle città metropolitane per 12 miliardi (1 miliardo per il 2015, 2 miliardi per il 2016 e 3 miliardi per ciascuno degli anni 2017-2019); la rilevanza, per il periodo 2015-2018, ai fini del conseguimento dell’obiettivo del saldo di competenza mista del Patto di Stabilità Interno, degli stanziamenti di competenza del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità degli enti locali per circa 7,5 miliardi (stimato in circa 1,9 miliardi per ciascuno degli anni 2015-2018), compensati dall’allentamento dei vincoli del Patto per 11,6 miliardi (2,9 miliardi per ciascuno degli anni 2015-2018). A tali misure si aggiunge la proroga al 2018 del concorso alla riduzione della spesa pubblica, con conseguente ulteriore effetto di contenimento che per gli enti locali è di circa 1,1 miliardi.

Effetti della legge di stabilità 2015 2015 2016 2017 2018 2019 sull’indebitamento degli Enti Locali (valori in milioni di Euro)

Maggiori entrate

Split payment generalizzato 988 988 988 988 988 Minori spese Riduzione del Fondo di Solidarietà 1.200 1.200 1.200 1.200 1.200 Comunale Fondo per i Crediti di Dubbia Esigibilità - 1.750 1.750 1.750 1.750 0 Comuni Fondo per i Crediti di Dubbia Esigibilità - 139 139 139 139 0 Province Proroga al 2018 effetti del D.L. 66/2014- 0 0 0 1.149 0 Comuni e Province Maggiori spese

Riduzione obiettivi del Patto di stabilità 2.650 2.650 2.650 2.650 0 interno - Comuni Riduzione obiettivi del Patto di stabilità 239 239 239 239 0 interno - Province

- Tabella - Effetti della legge di stabilità 2015 sull’indebitamento degli Enti Locali (valori in milioni di Euro) -

Infine, si reputa necessario evidenziare che il comma 1 dell’articolo 31 della legge 12 novembre 2011, n. 183 (Legge di stabilità 2012) prevede che, ai fini della tutela dell’unità economica della Repubblica, le province e i comuni, con popolazione superiore a 1.000 abitanti, concorrono alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica. La partecipazione del Comune di Ascoli Satriano al

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CITTA’ DI ASCOLI SATRIANO –DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2016/2018 APPROVATO CON DELIBERA GIUNTA COMUNALE N. 278 DEL 30.12.2015 raggiungimento di tali obiettivi, risulta misurabile attraverso il saldo richiesto per il rispetto dei vincoli imposti per il Patto di Stabilità Interno.

La stretta finanziaria imposta in questi anni dal Patto di stabilità si è scaricata principalmente sulla spesa maggiormente comprimibile, quella per investimenti, che ha registrato una riduzione del 28% dal 2007 al 2012.

Questi dati confermano che il contributo richiesto ai Comuni per il risanamento dei conti pubblici non è più sostenibile sia in ordine alla parte di investimenti che alla parte corrente. Tra gli effetti provocati dalla manovra a carico del comparto vi è la diminuzione degli investimenti. La tipologia di opere di interesse dei Comuni riguarda settori importantissimi per la qualità della vita e per la sicurezza delle persone. In particolare i Comuni realizzano e sono responsabili di opere di tutela del territorio (rischio idrogeologico e infrastrutture di rete), infrastrutture per la viabilità e i trasporti, opere a servizio della scuola e interventi per la pubblica sicurezza e la giustizia. Il prezzo sociale dell’impatto delle manovre finanziarie su questi interventi è ormai insostenibile per la collettività e per le imprese.

L’economia pugliese. Il Rapporto annuale della Banca d’Italia sull’economia pugliese pubblicato nel mese di giugno 2015, evidenzia che nel 2014 è proseguita la contrazione dell'attività economica in Puglia, sebbene a ritmi meno marcati rispetto agli ultimi anni. Secondo l’indagine condotta dalla Banca d’Italia presso le imprese regionali, nel 2014 la caduta dell’attività industriale si sarebbe interrotta, grazie alla crescita registrata tra le imprese più grandi e quelle con un grado elevato di apertura verso l’estero. Il valore della produzione nel comparto delle costruzioni si è ridotto ulteriormente, a ritmi analoghi al 2013. Al calo ha contribuito anche il comparto delle opere pubbliche, che ha risentito della progressiva riduzione del

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CITTA’ DI ASCOLI SATRIANO –DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2016/2018 APPROVATO CON DELIBERA GIUNTA COMUNALE N. 278 DEL 30.12.2015 valore degli appalti aggiudicati. Il numero di compravendite di immobili residenziali è tuttavia lievemente aumentato, segnando una inversione di tendenza rispetto agli ultimi sette anni. Le previsioni per l’andamento del comparto edile nel 2015, per quanto caratterizzate da notevole incertezza, indicano che il valore della produzione dovrebbe continuare a ridursi. Il valore aggiunto nel settore dei servizi è diminuito. Il commercio ha evidenziato una lieve crescita delle vendite di beni durevoli; nel comparto turistico le presenze sono rimaste sostanzialmente stabili. Lo scorso anno l’attività agricola regionale ha subito un significativo calo delle principali produzioni. Il comparto sta attraversando una fase di trasformazione strutturale, caratterizzata dalla crescita dimensionale delle realtà aziendali e dalla valorizzazione dei prodotti con marchio di qualità. Il numero di occupati nella media dell’anno è stato inferiore dell’1,3 per cento rispetto al 2013. L’occupazione è tuttavia aumentata tra i laureati, mentre ha registrato una ulteriore flessione tra gli individui con livelli di istruzione inferiore. Il tasso di disoccupazione è cresciuto al 21,5 per cento. Sono aumentati in particolare i disoccupati di lunga durata: alla fine del 2014 circa due individui in cerca di occupazione su tre risultavano in quella condizione da almeno dodici mesi. Le difficoltà occupazionali dei giovani hanno inciso sulla propensione a emigrare: rispetto agli anni prima della crisi la probabilità che un giovane, soprattutto se con un livello di istruzione elevato, lasci la Puglia sono aumentate. In particolare, l’incidenza delle migrazioni verso l’estero dei laureati è raddoppiata. Tra i residenti in Puglia la crisi ha portato una marcata riduzione dei redditi da lavoro, sia per effetto della riduzione del numero di percettori e sia per la riduzione dei redditi tra gli occupati. Sono corrispondentemente aumentate le famiglie in condizioni di povertà assoluta e quelle a rischio di povertà.

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Parte II

INQUADRAMENTO TERRITORIALE - SISTEMA PRODUTTIVO – URBANISTICA – VIABILITÀ.

L’area di Ascoli Satriano si configura come cerniera e porta di accesso e polo di riferimento per l’area sud dei Monti Dauni e centro di interconnessione sulla fascia tra Foggia, quale il capoluogo di Provincia e l’area adiacente della /.

Inquadramento territoriale e comprensoriale. Il territorio comunale di Ascoli Satriano è ricompreso nel sub-sistema del Tavoliere Meridionale ed è attraversato dal fiume secondo la direttrice Sud-Ovest Nord-Est, mentre al limite settentrionale e meridionale viene lambito dai fiumi Cervaro ed Ofanto. Il centro abitato si erge, ad una quota massima di ml. 443 s.l.m., sulla piana del Carapelle costituendo con , Troia, e un emiciclo intorno a Foggia. Dalla sommità dei numerosi rilievi (Coppa Finocchiara, Monte Carpinelli, ecc.) si possono osservare ampie visuali panoramiche della Capitanata dal Sub- Appennino al Gargano, al Golfo di fino a Cerignola oltre ai monti del Vulture della vicina Basilicata. Il territorio del Comune di Ascoli Satriano ha un’estensione di 334,57 Kmq., confina a Nord con i territori comunali di Foggia e , ad Est con quelli dei Comuni di , , Cerignola; a Sud con quelli di Lavello, Melfi e Candela, ad Ovest con e Castelluccio dei Sauri. E’ collegato all’Autostrada A16 attraverso il casello di Candela (a breve distanza, a Sud-Ovest dal centro abitato), ed è attraversato nella direzione Nord-Sud dalla superstrada di raccordo tra il casello autostradale di Candela e Foggia. La Ferrovia Foggia-Potenza, che corre parallelamente all’asse viario Foggia- Candela, è dotata di stazione a valle del centro abitato, a circa 2 Km dallo stesso. L’altimetria varia dai 108 a 506 metri s.l.m. ed il centro abitato è ubicato alla quota media di ml. 400. Ascoli Satriano dista 33 Km da Foggia, 34 Km da Cerignola (e, quindi dall’A14 ), circa 125 Km da Bari e circa 25 Km da Melfi. Ascoli appartiene al distretto scolastico n. 33 FG (Candela) e alla ASL FG (Foggia). L’intero territorio comunale rientra nel comprensorio di bonifica della Capitanata e nel consorzio A.S.I. di Foggia con un’area industriale dell’estensione di ben 226 ha. Il territorio di Ascoli Satriano per la sua posizione di centralità rispetto ai sub-sistemi regionali (Sub-Appennino, Tavoliere, e Nord-barese) ed interregionali della Basilicata, della Campania e del rappresenta l’elemento cerniera dell’intero sistema territoriale predetto.

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Relativamente alle infrastrutture di collegamento non sussistono problematiche particolari, eccettuate le necessarie sistemazioni della viabilità extraurbana che comunque è costituita da una rete abbastanza regolare. Nel potenziamento complessivo della rete infrastrutturale non può non tenersi conto della necessità di rafforzare il collegamento tra il Casello Autostradale di Candela ed il melfese. La possibile apertura della strada regionale “Pedesubappenninica” potrebbe realizzare un’asse territoriale di apertura al sistema adriatico ed in particolare con il Molise. A scala comprensoriale, poi, la Piana del Carapelle risulta area di confluenza del sistema di traffico con il Sub Appennino Meridionale, la provincia di Potenza e Foggia. Appare comunque evidente la necessità di esaltare la posizione di centralità e la funzione di cerniera che Ascoli ha nel sistema territoriale Adriatico-Tirrenico. La connessione del sistema viario extraurbano con il centro abitato, per la sua particolare ubicazione sulle tre colline, avviene attraverso due sole arterie principali creando problemi di congestionamento del traffico urbano. E’ stato già programmato il superamento del passaggio a livello in prossimità della Stazione ferroviaria. Infatti quest’ultimo costituisce, allo stato, elemento di notevole rallentamento dei flussi veicolari, proprio in corrispondenza dello svincolo della superstrada Foggia-Candela.

Relazioni con i Comuni contermini. Ascoli ha i più frequenti rapporti con Foggia oltre che con Cerignola e Candela (soprattutto per l’uso del casello autostradale). Meno frequenti risultano gli interscambi con il Sub-Appennino Dauno e con la Basilicata. Le previsioni degli strumenti urbanistici dei Comuni confinanti non hanno particolare incidenza sulle ipotesi di assetto territoriale di Ascoli eccettuato il nucleo industriale di San Nicola di Melfi, a Sud, che creerà un indotto di rilievo. Le restanti aree, di continuità con gli altri territori comunali, quasi tutte hanno previsioni di zone agricole, eccettuate Ordona (aree archeologiche), Orta Nova (nuclei agrituristici), Candela e Cerignola (aree di rispetto ambientale) in prossimità del Carapelle e dell’Ofanto. In previsione dello sviluppo industriale del Melfese correlato all’insediamento dell’industria metalmeccanica ed al relativo indotto, è improcrastinabile programmare una infrastruttura territoriale di collegamento tra la zona industriale di S. Nicola di Melfi e quella di Ascoli S., quanto meno fino allo svicolo della superstrada Foggia-Ascoli.

Vincoli Territoriali. I vincoli territoriali che gravano sul territorio di Ascoli sono costituiti dal vincolo sismico (legge n. 64/74) sull’intero territorio (S=12); dal vincolo idrogeologico (R. D. n. 3267/1923) su porzione del territorio (circa 6600 ha); dall’uso civico su porzione del territorio; dal vincolo archeologico di carattere generale e su beni localizzati; dal vincolo architettonico su beni localizzati e dal vincolo di rispetto fluviale, ai sensi della legge n. 431/85 e L. R. n. 30/90 e successive modifiche e integrazioni, nonché quelli faunistici (L. R. n. 10/84).

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In particolare il vincolo idrogeologico interessa una superficie di 6654 ha, suddivisa tra una prossima al centro abitato ed altre due zone a Nord e a Sud del territorio; gli usi civici, contenuti nei fogli di mappa prossimi al centro abitato, devono essere in parte definiti a livello di Commissariato per gli usi civici; il P.U.T.T. “Paesaggio e Beni Ambientali” regionale individua alcune aree di protezione in prossimità dell’Ofanto; la Legge Galasso (n. 431/85) fissa fasce di rispetto di 200 metri per l’Ofanto e il Carapelle. Il territorio è molto ricco di beni archeologici vincolati (Ponte romano; Località Serpente); beni archeologici segnalati (Area urbana e sub-urbana; Cippo romano; Fontane romane; Pietre miliari dell’Appia Traiana; ecc.); tratturi regi vincolati (Tratturo Pescasseroli-Candela; Braccio Cerignola-Ascoli; ecc.); beni architettonici vincolati (Arco Romano; Masseria Palazzo d’Ascoli; Chiesa di Santa Maria del Popolo; Castello Ducale).

Uso del suolo. Prevale il seminativo. Nella porzione Sud/Sud-Est del territorio, nelle frazioni di Corleto e San Carlo, è presente una intensa coltivazione di prodotti orticoli di elevata qualità. Nella porzione pianeggiante, a nord del centro abitato la produttività dei terreni è inferiore, ma comunque di buona qualità. Le aree ad Ovest ed immediatamente ad Est del centro abitato, più accidentate, risultano interessate anche da qualche uliveto e vigneto. A Sud del centro abitato il seminativo è asciutto ed il paesaggio rurale appare nella sua peculiarità.

Beni Culturali. Il territorio comunale costituisce un vero e proprio giacimento di rilevante valenza archeologica per la stratificazione delle testimonianze delle varie epoche e civiltà di cui si ha conoscenza. Anche di recente sono venute alla luce, a seguito di indagini specifiche condotte dall’Università di Foggia-Facoltà Lettere, Beni Culturali di rilevante interesse. Inoltre i siti archeologici prossimi al centro abitato, quali il Serpente sul quale è articolato il Parco archeologico, le Fontane Romane, il recente ritrovamento del mosaico (Domus dei mosaici) adiacente alla Chiesa di San Potito, oltre a numerosissimi rinvenimenti puntuali, costituiscono un bene culturale di notevole rilevanza anche ai fini di un possibile sviluppo mediante l’offerta di turismo culturale. Di alcuni tratturi, citati anche nel P.U.T.T., non esistono tracce in quanto ad essi, in generale sono state sovrapposte strade asfaltate di traffico veicolare. Risulta altresì vincolato, ai sensi della legge n. 1089/39 e successivo D. L.vo n. 42/2004, la masseria di Palazzo d’Ascoli. Esiste un patrimonio di edilizia rurale che in molti casi assume veste di testimonianza architettonica della civiltà contadina, come le varie masserie esistenti. Per ulteriori lineamenti storici si rinvia alla relazione per l’approvazione del P.U.G. – Piano Urbanistico Generale ed alle relative schede. 21

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L’Amministrazione comunale è impegnata a valorizzare i beni culturali, oltra a continuare ad adoperarsi per la ricerca e scavi nel territorio, che ogni giorno si dimostra ricco di storia e di reperti che stanno avendo attenzione particolare sia dal mondo culturale e scientifico, che dai semplici cittadini che visitano continuamente il Museo e le altre bellezze esistenti.

Polo Museale – Museo Diocesano e Museo Civico Archeologico. Il Polo ingloba il Complesso Museo Ecclesiastico Diocesano e il Museo Civico Archeologico “Pasquale Rosario”. All’interno si ammirano la collezione di opere d’arte sacra nel Museo della Diocesi di Cerignola – Ascoli Satriano; la mostra “Lo Spreco Necessario. Il lusso nelle tombe di Ascoli Satriano”, con i corredi funerari dauni più lussuosi rinvenuti in territorio ascolano; la mostra “Policromie del Sublime” con i marmi e gli splendidi grifi policromi restituiti dal Getty Museum; la sala dell’Apollo e del Bambino Cacciatore.

Il Polo Museale Archeologico Civico-Diocesano, istituito nel 2007 inglobando il Museo Civico “Pasquale Rosario”, è ospitato presso il duecentesco monastero che ospitò prima i Padri Eremiti dell'Ordine di Sant'Agostino, poi le Suore Redentoriste di Sant'Alfonso Maria de Liguori e fino al 1961 le Suore Domenicane del SS. Sacramento. Oltre alla collezione numismatica appartenente allo storico ascolano e ai beni del museo diocesano, che conserva gran parte del patrimonio ecclesiastico delle chiese della Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, dal 2010 ospita la mostra permanente “Lo Spreco Necessario. Il lusso nelle tombe di Ascoli Satriano”, con i corredi funerari dauni più lussuosi rinvenuti in territorio ascolano, la sala dell’Apollo e del Bambino Cacciatore e la mostra “Policromie del Sublime”, comprendente una collezione di pezzi in marmi policromi rinvenuti in località Faragola e restituiti all'Italia dal Getty Museum di Los Angeles, dove erano esposti dopo il trafugamento. Tra i pezzi conservati, vi è l’unicum del Trapezophoros, sostegno di mensa con grifoni che sbranano una cerva. L’importante opera è stata presente a EXPO - Milano, in rappresentanza delle eccellenze di Italia

Villa Faragola. A partire dal 2003 in località Faragola è stata condotta una campagna di scavo da parte dell'Università di Foggia su un'area di circa 2000 metri quadri. Il parco archeologico comprende un nucleo abitativo di età dauna (VI-III secolo a.C.), strutture di età tardo repubblicana e primo imperiale (I secolo a.C.- III d.C.), una grande villa tardoantica (IV-VI secolo) e un villaggio di età altomedievale (VII- VIII secolo). In un primo tempo la villa, presumibilmente appartenuta alla famiglia patrizia romana degli Scipioni Orfiti, era stata ritenuta erroneamente una basilica paleocristiana. Tra i resti, emergono marmi policromi e mosaici in pasta di vetro, avorio e legna. Vi è stato trovato anche quadrato del Sator nel quale si ripetono le lettere SPOR EANT. La villa, utilizzata tra il IV e il VI secolo occupa un'area di 1550 m² su un altopiano presso il fiume Carapelle, lungo il percorso della via Aurelia Aeclanensis (che collegava Herdonia ed Aeclanum, mettendo in comunicazione la via Appia e la via Traiana).

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La villa, forse appartenente alla famiglia senatoria degli Scipioni Orfiti, era sorta sui resti di un insediamento dauno del IV-III secolo a.C. e di una fattoria di epoca romana (I-III secolo d.C.). Il sito venne quindi occupato da un villaggio altomedievale (VII-VIII secolo). L'area, acquisita nel 1997 dal comune di Ascoli Satriano, è stata oggetto di scavi archeologici sistematici a partire dal 2003. Impegno dell’Amministrazione comunale è adoperarsi per l’apertura al pubblico in temi celeri dell’importante complesso (parco archeologico di Faragola), “collegandolo” al restante patrimonio artistico-culturale esistente.

Parco Archeologico dei Dauni. Nel parco archeologico dei Dauni sono stati rinvenuti un selciato di epoca dauna e il corredo funerario della cosiddetta Tomba del Guerriero. In prossimità del Parco sono presenti tracce di insediamenti di epoca neolitica. Molti ritrovamenti archeologici si devono, oltre l’Università di Foggia anche grazie ad un'altra Università, quella di Innsbruck, che dal 2000 opera ad Ascoli Satriano con ottimi risultati e vari ritrovamenti di rilevante importanza storica. Il Parco Archeologico dei Dauni è ubicato sulla collina del Serpente; un’altura la cui storia insediativa risale già al Neolitico inferiore. Le maggiori testimonianze archeologiche della collina del Serpente sono tuttavia quelle attribuibili all’insediamento daunio preromano (VII – IV sec. a.C.), i cui abitati e necropoli si distribuivano entro un’area di circa 80 ettari che inglobava diverse colline, fra cui, appunto, quella del Serpente. L’altura del Serpente fu abbandonata fra la fine del IV e gli inizi del III sec. a.C., sebbene continuasse ad essere utilizzata per le sepolture degli aristocratici locali ancora in epoca romana per tutto il II sec. a.C. In seguito ai numerosi rinvenimenti e agli scavi condotti sull’altura del Serpente, nel 1995 fu istituito il Parco Archeologico, che comprende un percorso guidato tra le suggestive emergenze della collina e una sala didattica. Molti ritrovamenti archeologici si devono anche grazie all’Università di Innsbruck, che dal 2000 opera ad Ascoli Satriano con ottimi risultati e vari ritrovamenti di rilevante importanza storica.

Biblioteca Comunale “Pasquale Rosario”. La Biblioteca Comunale “Pasquale Rosario” è intitolata al collezionista di Ascoli Satriano che a partire dal 1880 raccolse una cospicua collezione numismatica ed archeologica, poi donata al Comune. Nelle tre sale dedicate alla conservazione del Fondo Antico sono conservate 61 cinquecentine, 200 seicentine e 1600 settecentine. Chiusa al pubblico nel 1955, la Biblioteca ha ripreso a funzionare nel 1988. Dal 2004 fa parte del Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN), Polo di Foggia.

Il centro abitato. Il centro storico di Ascoli Satriano, di antico impianto, spesso ricostruito a seguito di eventi sismici, costituisce un esempio classico di nucleo abitato, la cui definizione planimetrica è dettata dalla morfologia, dislocato sulla collina del castello a protezione dei possibili attacchi bellici dalla pianura. 23

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Planimetricamente si sviluppa in forma semicircolare intorno al Castello che costituisce l’emergenza civica, a Ovest, e alla Cattedrale, a Est. La rete viaria è costituita da un sistema complesso di vicoli tortuosi e ripidi (trasónnë e strèttë) che spesso confluiscono in slarghi o piazzette d’epoca feudale (larëgúre). La particolare morfologia del centro storico consente ampie visuali, da più punti di osservazione, delle caratteristiche coperture con coppi di laterizi che contribuiscono alla identificazione di un paesaggio urbano di pregio, meritevole di tutela opportunamente integrata con opere di arredo urbano coerente con l’ambiente. In tale ottica va perseguita una politica specifica di riqualificazione degli spazi urbani con interventi di arredo, di pavimentazione e restauro delle numerose testimonianze storiche (archi, porte, sculture lapidee, stemmi, fregi, ecc.) così come già parzialmente realizzato con le pavimentazioni del centro storico e di Piazza Cecco d’Ascoli. La rivitalizzazione del centro storico, oltre che con i predetti indispensabili interventi di riqualificazione degli spazi urbani, non può non avvenire ripolarizzando dalle zone di espansione le attività sia abitative che terziarie con un’accorta previsione normativa che faciliti il recupero ed il riuso del patrimonio edilizio esistente. Naturalmente le operazioni di adeguamento e di recupero edilizio delle vecchie strutture ubicate soprattutto nel centro storico, in vigenza del D.M. del gennaio 1996 in materia antisismica, sono notevolmente condizionate e comportano notevoli riduzioni delle superfici utili dei fabbricati. Nell’ambito del centro storico e frange è presente un patrimonio di edilizia di particolare rilievo storico (palazzi signorili), monumentale (castello), religioso (chiese) e produttivo, che va mantenuto e valorizzato, anche se la sismicità del territorio (I categoria S=12) ha posto e pone ancor di più, con l’entrata in vigore dell’ultimo D.M. del gennaio 1996, seri problemi negli interventi sul vecchio impianto. Per le aree di recente espansione sul Serpente il problema non appare rilevante in quanto l’impianto urbanistico fu pensato in epoca di vigenza della normativa in materia antisismica.

POPOLAZIONE E FABBISOGNO ABITATIVO. Nella dinamica demografica dal 1951 al 2001 si nota un decremento della popolazione, molto accentuato nel decennio ’61-’71 e notevolmente contenuto nel decennio 1991-2001, con segni di stabilizzazione tendenziale negli ultimi anni.

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Popolazione residente

14.000

12.000

10.000

8.000

6.000

4.000

2.000

0 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2004

Se si analizza la popolazione in base al grado di istruzione, è evidente un notevole incremento dei laureati e dei diplomati rispetto ai decenni fino agli anni ’80.

ALFABETI PRIVI DI LICENZA TITOLO DI LAUREA MEDIA STUDIO 60,00%

50,00%

40,00% 1951 1961 1971 30,00% 1981 1991 20,00% 2001

10,00%

0,00%

Si tratta, evidentemente, di una tendenza nazionale così come la riduzione dei componenti il nucleo familiare. La densità territoriale è passata da 35,77 ab/Kmq del 1961 a 20,45 ab/Kmq al 1991 con una popolazione residente nel nucleo principale pari, al 2001, a 5.769 ab. (84%) e residente in nuclei e case sparse pari a 1021 ab. (16%). La struttura della popolazione articolata per classi di età mostra un decremento delle nascite evidenziato nella riduzione della classe di popolazione fino a 5 anni. Le classi di età intermedie risultano in decremento fino alla classe “24 anni”, mentre mostrano un incremento in quella fino a 44 anni ed un incremento più elevato per la classe fino a 64 anni e per le classi superiori tale incremento è evidente sia pure in maniera più contenuta.

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Tutto ciò dimostra un generale “invecchiamento” della popolazione. La variazione del saldo naturale (natalità, mortalità) e saldo migratorio (iscritti, cancellati) mostra un decremento medio-annuo. Va notato inoltre un decremento nel numero delle famiglie (sono passate dal 1971 al 2001 da 2248 a 2227) con una riduzione del numero medio di componenti per famiglia da 4,38 (1951) a 3,71 (1971) a 3,06 nel 1991. Dall’elaborazione dei dati, si è determinata la popolazione al 2020, nel periodo di validità del P.U.G., in 6.300 unità. Può concludersi che la popolazione proiettata al 2020 dimostra che il trend demografico si è ormai stabilizzato (1991=6.842, 1995=6.742, 2001=6.373, 2004=6.318).

Anno di approvazione Anno di scadenza Dati Piano previsione Incremento 2008 2020 Popolazione residente 6.330 6.300 - 0,2%

Strumenti urbanistici generali vigenti. Dalla situazione brevemente e sinteticamente sopradescritta, si è reso necessario dotarsi di un nuovo strumento urbanistico generale, che coniugasse la situazione esistente con la indifferibilità di uno sviluppo armonico ed organico, conformandosi alle nuove disposizioni regionali in materia e, soprattutto, ad una diversa concezione dell’uso e del governo del territorio. L’Amministrazione comunale ha approvato il Piano Urbanistico Generale con deliberazione consiliare n. 33 del 29/05/2008 e lo stesso è vigente dal 18/07/2008 e cioè dal giorno successivo alla data di pubblicazione dello stesso sul B.U.R.P. n. 14 del 17.07.2008. Il nuovo strumento urbanistico generale, esteso a tutto il territorio comunale, secondo la nuova architettura istituzionale introdotta dalla legislazione regionale per l'uso e il governo del territorio (l. r. 27 luglio 2001, n. 20 del 27.7.2001), consente di operare una riflessione sulle dinamiche di sviluppo sostenibile della città e del suo territorio circostante; di individuare un modello possibile di trasformazione dello scenario esistente e di stabilire una disciplina di uso del suolo che accompagni questa evoluzione da applicarsi secondo la moderna strumentazione prevista dal nuovo ordinamento legislativo. Il PUG rappresenta il volano per riorganizzare e riqualificare il tessuto urbano esistente, con l’obiettivo principale non di offrire spazi per una crescita ulteriore della città (cresciuta probabilmente già oltre le sue reali esigenze), ma di offrire migliori condizioni insediative per tutto quanto è stato già realizzato; per offrire un disegno chiaro ed un insieme di regole certe e trasparenti per l’azione privata (verso cui è indirizzata principalmente la normativa di attuazione) e l'azione pubblica. La necessità di riorganizzare e riqualificare il tessuto urbano esistente, si evince anche considerando la riduzione complessiva del numero delle abitazioni, a cui si accompagna una stabilizzazione del numero di quelle occupate.

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5.000 4.500 4.000 3.500 3.000 Totale abitazioni 2.500 di cui occupate 2.000 1.500 1.000 500 0 1951 1961 1971 1981 1991 2001

Le abitazioni occupate sono diminuite dall’86,14% sul totale delle abitazioni del 1951 al 55,90% del 2001 a fronte di un aumento complessivo delle abitazioni, ed in particolare di quelle non occupate, che sono passate dal 13,86% del 1951 al 44,10% del 2001. Analoghe considerazioni si possono fare in riferimento al numero di stanze:

16.000 14.000 12.000 10.000 Totale stanze 8.000 di cui occupate 6.000 4.000 2.000 0 1951 1961 1971 1981 1991 2001

Le abitazioni occupate sono diminuite dall’86,14% sul totale delle abitazioni del 1951 al 55,90% del 2001 a fronte di un aumento complessivo delle abitazioni, ed in particolare di quelle non occupate, che sono passate dal 13,86% del 1951 al 44,10% del 2001.

VIABILITA’. La viabilità urbana è incentrata su alcune vie principali di accesso, una da Nord (via Stingi), l’altra da Sud (Via Melfi) e le altre da Nord-Est (Via Ordona, Via

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Orta Nova e Via Cerignola), che convergono tutte nel baricentro del nucleo storico, distribuito tra la collina del Castello e quella di San Potito. La rete viaria che si dirama dal centro abitato verso l’agro è caratterizzata oltre che dalle suddette strade di accesso, anche da più tratturi oggi in parte pavimentati tra i quali le tre direttrici rispettivamente per Ordona, Orta Nova e Stornarella - che costituiscono un segno molto evidente sul territorio. Esiste, altresì, una viabilità di raccordo trasversale tra le predette tre direttrici per Ordona, Orta Nova e Stornarella-Cerignola, che ha la evidente funzione di collegare i tre percorsi, a valle del centro abitato, con possibilità di by- passare lo stesso e collegarsi alla Pianura del Carapelle, alla Stazione ferroviaria e alla super strada per Foggia. Il settore Ovest e Nord-Ovest del territorio è servito da una rete viaria a “pettine” che si immette sulla super strada per Foggia e sulla strada provinciale parallela. Brevi tratti di viabilità rurale servono le zone agricole pre-sub- appenniniche. Tali direttrici, insieme alla viabilità secondaria che dalla strada per Orta Nova si dirama per la Frazione San Carlo, costituiscono la principale ossatura della viabilità a servizio delle aree agricole situate ad Est e a Sud del centro abitato. I problemi relativi alla rete viaria urbana risultano notevolmente complessi in quanto tutta la rete confluisce sull’unico asse costituito da Via Stazione, dalla Estramurale Pozzello, da Via Bonghi, da Via San Rocco, da Corso V. Emanuele e Via Melfi. Tale situazione della viabilità condiziona fortemente il transito del traffico sia leggero che pesante ed allo scopo l’Amministrazione ha realizzato un progetto di viabilità esterna (Estramurale est) collegante viale Stingi, in prossimità del Cimitero, con l’Estramurale Pozzello. Il P.U.G. ipotizza lo sviluppo dell’arteria con un tracciato che, attraversando il vallone Pozzello, raggiunge Via Orta Nova., e rimanda a un successivo momento, l’individuazione in dettaglio del tracciato. La predetta programmazione, con i dovuti approfondimenti sul tracciato, risolve l’antico problema del traffico di transito diretto dalla superstrada Candela- Foggia sul versante Sud-Est del territorio oltre che costituire una cerniera per il traffico da e per il centro abitato.

SETTORE PRIMARIO. La realtà agricola del territorio comunale di Ascoli è rilevante nell’economia locale. Infatti comprende terreni di pianura, altamente produttivi sia per le caratteristiche intrinseche del terreno agrario, sia per la presenza abbondante di acqua per l’irrigazione riveniente dagli acquedotti rurali del Consorzio di bonifica della Capitanata e da pozzi trivellati. La coltura prevalente è il seminativo, che occupa quasi il 94% della S.A.U.. La restante superficie agricola è coltivata ad uliveto, vigneto e mandorleto (circa il 4% della S.A.U.) e solo per il 2% a prato e pascolo. Dal raffronto dei dati dei censimenti pregressi può osservarsi come vi sia stata una forte contrazione dei prati e pascoli, che sono passati negli anni ‘70-‘90, da 1628 ha a 534 ha. 28

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La percentuale più elevata (circa il 31%) di aziende suddivise per classi di superficie è quella da 5 a 10 ha. Solo il 2,3% della S.A.U. riguarda aziende con superfici inferiori ai 5 ha che costituiscono, complessivamente circa il 23% delle 1523 aziende agricole in attività nel territorio di Ascoli Satriano. Circa il 92% delle aziende agricole e direttamente condotta dal coltivatore. La Zootecnia è ancora presente con ca 1.500 capi bovini in ca 42 aziende, ovini e caprini, 44 equini ed avicoli. Anche per la Zootecnia si riscontra una variazione in aumento per numero di capi. Tutto il territorio rurale del Comune risulta servito quasi sufficientemente da reti viarie, mentre non altrettanto può dirsi per le reti idriche, fognarie ed elettriche. Esistono delle cooperative agricole, con un numero considerevole con sede nella frazione di San Carlo. Dall’esame della produzione agricola riportata nel P.U.G. s i è riscontrato che nella Frazione San Carlo vengono coltivati in maniera cooperativa, circa 1.000 ha di terreno agricolo altamente produttivo (34 raccolti all’anno). In generale i poderi dei soci nell’intorno della Frazione San Carlo sono quelli dell’Ente Riforma d’estensione pari a circa 6 ha. Si tratta di un vero e proprio nucleo rurale ad elevata produttività che risulta abitato permanentemente da circa 130 famiglie tra borgata e case sparse. La residenza in campagna pone problemi in rapporto alla dotazione di un minimo di attrezzature pubbliche di cui il nucleo rurale risulta sfornito. Per tale motivo, nel P.U.G., è stato proposto un P.U.E. relativamente al Borgo San Carlo, con la presenza di attrezzature per l’intera zona. Infine, nel territorio agricolo sono presenti insediamenti per l’allevamento, la conservazione e lavorazione di prodotti agricoli ed alcune attività non connesse con quelle agricole (sementifici, centrale di betonaggio, oli esausti , commerciali, ecc.).

Il paesaggio rurale. Il paesaggio agrario di Ascoli è venuto a formarsi a seguito di una successione di eventi e di trasformazioni connesse soprattutto con la transumanza delle greggi che, nel periodo invernale, scendevano dall’Abruzzo e dal Molise verso le zone più temperate del Tavoliere. Tale nomadismo, praticato fin dall’antichità, divenne ufficiale dal 1447 sotto Alfonso d’Aragona che istituì la Dogana delle pecore. E’ proprio da tale periodo che iniziano a insediarsi le masserie che, nel tempo, aumentano nella dimensione e nel numero. Esse contribuiscono a “segnare” il paesaggio agricolo che, con le tecniche colturali innovative, già subiva modificazioni sostanziali. I tratturi, vere e proprie autostrade della civiltà contadina, con i muretti a secco, i riposi (attuali autogrill), i passi, le locazioni, e le poste, hanno contribuito in maniera determinante alla formazione del paesaggio rurale di Ascoli. Oggi, purtroppo, dei tratturi non vi è quasi più traccia mentre restano evidenti le costruzioni ed alcuni segni (muretti, filari, pozzi, chiesette) che assieme alla morfologia e alla viabilità rurale è rimasta quella del Quattrocento- Cinquecento.

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La salvaguardia sia degli aspetti produttivi di tale porzione di territorio prossima all’Ofanto, sia delle masserie diffuse nelle altre parti del territorio comunale, costituisce una delle principali direttrici di sviluppo individuata dal P.U.G. e confermata nel presente documento.

SETTORE SECONDARIO E TERZIARIO. Negli anni ’60 la scoperta di giacimenti metaniferi nel comprensorio ascolano fece sperare in un decollo del settore produttivo, ma, a parte l’insediamento industriale Cucirini, ad oggi non è avvenuto l’auspicato sviluppo. L’economia è incentrata soprattutto sull’attività agricola, che pur diminuendo percentualmente il numero degli attivi della popolazione, resta sempre il settore che impiega il maggior numero di attivi e cioè ca. il 43,00% della popolazione attiva. Il settore secondario risulta costante negli ultimi censimenti con una percentuale di circa il 19% sul totale degli attivi. Un lieve incremento vi è nel settore delle costruzioni e nel settore dei lavori metallici. Il settore terziario è al secondo posto come attività economica con ca. il 34,03% degli attivi con un incidenza degli addetti alla pubblica amministrazione. Le attività commerciali, così come individuate nel piano specifico del P.U.G., ammontano a n. 79 unità, oltre a n. 4 ristoranti, a n. 8 bar ed un albergo- ristorante.

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Parte III

ANALISI DELLE POPOLAZIONE. Nelle pagine seguenti, vengono riportate tabelle e grafici che rielaborano informazioni sulla popolazione utili a definire i contorni del tessuto sociale della collettività amministrata.

Popolazione. Di seguito si riportano delle tabelle relative al bilancio demografico del Comune di Ascoli Satriano.

La tabella in basso riporta il dettaglio della variazione della popolazione residente al 31 dicembre di ogni anno. Vengono riportate ulteriori due righe con i dati rilevati il giorno dell'ultimo censimento della popolazione e quelli registrati in anagrafe il giorno precedente.

Anno Data rilevamento Popolazione Variazione Variazione Numero Media residente assoluta percentuale Famiglie componenti per famiglia

2001 31 dicembre 6.370 - - - -

2002 31 dicembre 6.299 -71 -1,11% - -

2003 31 dicembre 6.301 +2 +0,03% 2.185 2,88

2004 31 dicembre 6.318 +17 +0,27% 2.285 2,75

2005 31 dicembre 6.309 -9 -0,14% 2.302 2,73

2006 31 dicembre 6.338 +29 +0,46% 2.298 2,74

2007 31 dicembre 6.346 +8 +0,13% 2.311 2,73

2008 31 dicembre 6.318 -28 -0,44% 2.332 2,69

2009 31 dicembre 6.323 +5 +0,08% 2.346 2,68

2010 31 dicembre 6.390 +67 +1,06% 2.433 2,62

2011 8 ottobre 6.412 +22 +0,34% 2.436 2,62 (¹)

2011 9 ottobre 6.194 -218 -3,40% - - (²)

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2011 31 dicembre 6.203 -187 -2,93% 2.443 2,53 (³)

2012 31 dicembre 6.254 +51 +0,82% 2.450 2,54

2013 31 dicembre 6.318 +64 +1,02% 2.428 2,59

2014 31 dicembre 6.288 -30 -0,47% 2.422 2,59 (¹) popolazione anagrafica al 8 ottobre 2011, giorno prima del censimento 2011. (²) popolazione censita il 9 ottobre 2011, data di riferimento del censimento 2011.

La tabella seguente riporta il dettaglio delle nascite e dei decessi dal 2002 al 2014. Vengono riportate anche le righe con i dati ISTAT rilevati in anagrafe prima e dopo l'ultimo censimento della popolazione.

Anno Bilancio demografico Nascite Decessi Saldo Naturale

2002 1 gennaio-31 dicembre 50 78 -28

2003 1 gennaio-31 dicembre 61 64 -3

2004 1 gennaio-31 dicembre 54 61 -7

2005 1 gennaio-31 dicembre 69 62 +7

2006 1 gennaio-31 dicembre 56 62 -6

2007 1 gennaio-31 dicembre 53 79 -26

2008 1 gennaio-31 dicembre 47 53 -6

2009 1 gennaio-31 dicembre 54 58 -4

2010 1 gennaio-31 dicembre 75 58 +17

2011 (¹) 1 gennaio-8 ottobre 39 37 +2

2011 (²) 9 ottobre-31 dicembre 17 16 +1

2011 (³) 1 gennaio-31 dicembre 56 53 +3

2012 1 gennaio-31 dicembre 55 64 -9

2013 1 gennaio-31 dicembre 61 85 -24

2014 1 gennaio-31 dicembre 47 65 -18 (¹) bilancio demografico pre-censimento 2011 (dal 1 gennaio al 8 ottobre) (²) bilancio demografico post-censimento 2011 (dal 9 ottobre al 31 dicembre) 32

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(³) bilancio demografico 2011 (dal 1 gennaio al 31 dicembre). È la somma delle due righe precedenti.

Distribuzione della popolazione 2015 - Ascoli Satriano Età Celibi Coniugati Vedovi Divorziati Maschi Femmine Totale /Nubili /e /e /e % % %

0-4 291 0 0 0 159 54,6% 132 45,4% 291 4,6%

5-9 302 0 0 0 168 55,6% 134 44,4% 302 4,8%

10-14 308 0 0 0 163 52,9% 145 47,1% 308 4,9%

15-19 341 0 0 0 182 53,4% 159 46,6% 341 5,4%

20-24 367 14 0 1 198 51,8% 184 48,2% 382 6,1%

25-29 333 76 0 0 213 52,1% 196 47,9% 409 6,5%

30-34 207 183 0 2 197 50,3% 195 49,7% 392 6,2%

35-39 134 286 1 4 223 52,5% 202 47,5% 425 6,8%

40-44 92 333 3 10 231 52,7% 207 47,3% 438 7,0%

45-49 65 397 8 8 253 52,9% 225 47,1% 478 7,6%

50-54 59 394 12 4 222 47,3% 247 52,7% 469 7,5%

55-59 47 393 16 6 214 46,3% 248 53,7% 462 7,3%

60-64 18 313 26 7 180 49,5% 184 50,5% 364 5,8%

65-69 17 255 29 4 174 57,0% 131 43,0% 305 4,9%

70-74 17 185 44 0 117 47,6% 129 52,4% 246 3,9%

75-79 16 138 81 2 104 43,9% 133 56,1% 237 3,8%

80-84 21 108 97 1 89 39,2% 138 60,8% 227 3,6%

85-89 10 47 79 1 41 29,9% 96 70,1% 137 2,2%

90-94 7 14 42 0 16 25,4% 47 74,6% 63 1,0%

95-99 1 1 9 0 2 18,2% 9 81,8% 11 0,2%

100+ 0 0 1 0 0 0,0% 1 100,0% 1 0,0%

Totale 2.653 3.137 448 50 3.146 50,0% 3.142 50,0% 6.288

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Distribuzione della popolazione per età scolastica 2015 Età Maschi Femmine Totale

0 25 18 43

1 31 33 64

2 30 26 56

3 34 22 56

4 39 33 72

5 29 24 53

6 29 26 55

7 37 20 57

8 39 28 67

9 34 36 70

10 31 27 58

11 36 32 68

12 32 23 55

13 30 31 61

14 34 32 66

15 33 35 68

16 40 27 67

17 46 29 75

18 27 35 62

Struttura della popolazione dal 2002 al 2015

L'analisi della struttura per età di una popolazione considera tre fasce di età: giovani 0-14 anni, adulti 15-64 anni e anziani 65 anni ed oltre. In base alle diverse proporzioni fra tali fasce di età, la struttura di una popolazione viene definita di tipo progressiva, stazionaria o regressiva a seconda che la popolazione giovane sia maggiore, equivalente o minore di quella anziana.

Lo studio di tali rapporti è importante per valutare alcuni impatti sul sistema sociale, ad esempio sul sistema lavorativo o su quello

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CITTA’ DI ASCOLI SATRIANO –DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2016/2018 APPROVATO CON DELIBERA GIUNTA COMUNALE N. 278 DEL 30.12.2015 sanitario.

Anno 0-14 anni 15-64 anni 65+ anni Totale Età media 1° gennaio residenti

2002 1.084 4.055 1.231 6.370 39,6

2003 1.047 4.016 1.236 6.299 39,9

2004 1.034 4.044 1.223 6.301 40,2

2005 1.009 4.090 1.219 6.318 40,4

2006 1.002 4.085 1.222 6.309 40,7

2007 980 4.129 1.229 6.338 41,0

2008 962 4.164 1.220 6.346 41,1

2009 924 4.169 1.225 6.318 41,6

2010 913 4.198 1.212 6.323 41,8

2011 937 4.251 1.202 6.390 41,8

2012 908 4.096 1.199 6.203 42,2

2013 917 4.112 1.225 6.254 42,3

2014 922 4.171 1.225 6.318 42,3

2015 901 4.160 1.227 6.288 42,6

Popolazione straniera residente ad Ascoli Satriano al 1° gennaio 2015. Sono considerati cittadini stranieri le persone di cittadinanza non italiana aventi dimora abituale in Italia.

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Distribuzione per area geografica di cittadinanza Gli stranieri residenti ad Ascoli Satriano al 1° gennaio 2015 sono 383 e rappresentano il 6,1% della popolazione residente.

La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 67,1% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dalla Polonia (11,2%) e dalla Bulgaria (6,5%).

Paesi di provenienza Segue il dettaglio dei paesi di provenienza dei cittadini stranieri residenti divisi per continente di appartenenza ed ordinato per numero di residenti.

EUROPA Area Maschi Femmine Totale %

Romania Unione Europea 131 126 257 67,10%

Polonia Unione Europea 10 33 43 11,23%

Bulgaria Unione Europea 8 17 25 6,53%

Ucraina Europa centro orientale 7 14 21 5,48%

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Albania Europa centro orientale 1 4 5 1,31%

Austria Unione Europea 1 1 2 0,52%

Repubblica Ceca Unione Europea 1 0 1 0,26%

Repubblica di Macedonia Europa centro orientale 1 0 1 0,26%

Federazione Russa Europa centro orientale 0 1 1 0,26%

Totale Europa 160 196 356 92,95%

AFRICA Area Maschi Femmine Totale %

Marocco Africa settentrionale 7 3 10 2,61%

Tunisia Africa settentrionale 6 2 8 2,09%

Ghana Africa occidentale 2 0 2 0,52%

Burkina Faso (ex Alto Volta) Africa occidentale 1 0 1 0,26%

Repubblica del Congo Africa centro meridionale 0 1 1 0,26%

Guinea Africa occidentale 1 0 1 0,26%

Senegal Africa occidentale 1 0 1 0,26%

Totale Africa 18 6 24 6,27%

AMERICA Area Maschi Femmine Totale %

Brasile America centro meridionale 0 2 2 0,52%

Totale America 0 2 2 0,52%

ASIA Area Maschi Femmine Totale %

Filippine Asia orientale 0 1 1 0,26%

Totale Asia 0 1 1 0,26%

La finanza pubblica decentrata. La spesa pubblica locale. Sulla base dei conti pubblici territoriali la spesa pubblica primaria delle Amministrazioni locali pugliesi è inferiore di circa l’11 per cento rispetto alla media delle Regioni a statuto ordinario, principalmente per effetto delle minori spese dei Comuni. Il 67 per cento della spesa pubblica locale è di competenza della Regione e delle Aziende sanitarie locali (ASL); un quarto è invece erogato dai Comuni, che hanno un ruolo significativo nell’ambito degli investimenti fissi. Circa il trenta per cento della spesa corrente primaria è assorbita dalle retribuzioni per il personale dipendente. Nel Comune di Ascoli Satriano la spesa nel 2014 è stata pari al 25% della spesa corrente. Negli ultimi decenni le politiche economiche nazionali hanno mirato a limitare la crescita delle spese degli enti locali, e in particolare 37

CITTA’ DI ASCOLI SATRIANO –DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2016/2018 APPROVATO CON DELIBERA GIUNTA COMUNALE N. 278 DEL 30.12.2015 di quelle per il personale, attraverso la fissazione di tetti alla spesa per il personale, l’imposizione di vincoli al turn over e il divieto di assunzioni in caso di violazione del Patto di stabilità interno. Sulla base dei dati censuari dell’Istat tra il 1991 e il 2014 il personale dei Comuni pugliesi è diminuito del 21 per cento. Nel Comune di Ascoli Satriano, al fine di dare un idea del fenomeno tra il 1998 e il 2014 il personale in servizio è diminuito di quasi il 49%.

Le principali modalità di finanziamento dei Comuni. Le entrate tributarie dei Comuni pugliesi sono aumentate del 10,6 per cento all’anno, pressoché in linea con le R.S.O.. La dinamica nel triennio è stata influenzata dai criteri di contabilizzazione dell’imposta sui rifiuti, differenti a seconda del regime adottato (tariffa o tassa) e delle modalità di gestione del servizio. Fra i principali tributi di competenza dei Comuni rientrano la c. d. Imposta sulla proprietà immobiliare e l’addizionale comunale all’Irpef. Nei Comuni l’autonomia impositiva si manifesta principalmente nella facoltà di variare le aliquote delle imposte immobiliari e quelle dell’addizionale all’Irpef. Con riferimento al prelievo immobiliare, nel 2014 le aliquote sull’abitazione principale non di lusso deliberate dai Comuni pugliesi sono state in media più basse che nelle altre RSO, mentre sulle case a disposizione e gli immobili a uso produttivo le aliquote medie in Puglia sono state superiori. Nel caso dell’addizionale all’Irpef, l’aliquota media applicata dai Comuni pugliesi è superiore alla media delle RSO (0,54 contro 0,48 per cento), anche per effetto della più elevata percentuale di enti che applicano l’imposta (94,2 per cento contro 89,8 nelle RSO). La politica fiscale dei Comuni risulta interessata dal pesante impatto legato alla revisione dei trasferimenti erariali, sensibilmente ridotti a seguito delle politiche di federalismo fiscale e spending review. La legge di stabilità 2014 (art. 1, commi 639-704, legge 27 dicembre 2013, n. 147), nell’ambito di un disegno complessivo di riforma della tassazione immobiliare locale, ha istituito l’Imposta Unica Comunale (IUC), composta di tre distinti prelievi: 1. l’imposta municipale propria (IMU) relativa alla componente patrimoniale; 2. la tassa sui rifiuti (TARI) destinata alla copertura dei costi del servizio di gestione dei rifiuti; 3. il tributo sui servizi indivisibili (TASI), destinata alla copertura dei costi dei servizi indivisibili erogati dai comuni.

La Tasi, introdotta a decorrere dal 2014, riguarda tutti gli immobili e grava sia sui proprietari sia sugli eventuali locatari (i Comuni scelgono la quota dell’imposta a carico di questi ultimi, per una percentuale compresa fra il 10 e il 30 per cento). La base imponibile è costituita dalla rendita catastale rivalutata, l’aliquota base è pari all’1 per mille; non è previsto un sistema di detrazioni uniforme per tutti gli enti. I Comuni

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possono modificare l’entità del prelievo purché la somma fra l’aliquota della Tasi e quella dell’Imu non ecceda il 6 per mille per le abitazioni principali, il 10,6 per gli altri immobili. La legge di stabilità 2016 ha stabilito: - l’eliminazione della TASI per i proprietari e per gli inquilini sugli immobili residenziali adibiti ad abitazione principale, ad eccezione delle abitazioni di lusso; - che la casa assegnata al coniuge in caso di separazione o divorzio per gli immobili è assimilata alla all'abitazione principale; - per gli immobili locati a canone concordato l'IMU e la TASI sono ridotte del 25%. L’Imu, allo stato, è applicata sulle sole abitazioni principali di lusso e su tutte le altre tipologie di immobili. La base imponibile è la rendita catastale rivalutata; l’aliquota base è pari a 7,6 millesimi, con facoltà per i Comuni di apportare variazioni fino a 3 millesimi. La terza componente del prelievo immobiliare comunale è la Tari, anch’essa introdotta a decorrere dal 2014 (in sostituzione della Tares) e riferita alla gestione dei rifiuti urbani. Il tributo è commisurato alla superficie dell’immobile ed è determinato dai Comuni in modo da assicurare la copertura integrale dei costi del servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti urbani. Con riferimento all’addizionale all’Irpef i poteri riconosciuti ai Comuni riguardano sia la facoltà di istituire il tributo sia la manovrabilità delle aliquote (entro il limite dello 0,8 per cento). Il ricorso alla leva fiscale da parte degli enti territoriali pugliesi ha comportato un prelievo sulle famiglie in media inferiore a quello delle RSO.

Organismi gestionali.

ORGANISMI GESTIONALI PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017 Anno 2018

CONSORZI 4 4 4 4 AZIENDE ------ISTITUZIONI 1 1 1 1

Denominazione consorzi. 1. ASI - consorzio per l'area di sviluppo industriale di Foggia; 2. GAL MERIDAUNIA; 3. CONSORZIO ATO RIFIUTI FG; 4. AUTORITA' IDRICA PUGLIESE.

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ISTITUZIONE CENTRO CULTURALE POLIVALENTE. Il Centro Culturale Polivalente è una struttura polifunzionale in grado di offrire molteplici servizi per la crescita culturale della Comunità ascolana. Dotata di un proprio bilancio, il Centro Culturale Polivalente gestisce, in modo autonomo ed organico, tutte le attività culturali ed, in modo particolare, quelle tese alla promozione, salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali presenti nella città. L’Amministrazione ed il Consiglio comunale sono chiamati a fornire il massimo del contributo, affinché il Centro possa continuare ad essere punto di riferimento per la Comunità di Ascoli Satriano, valorizzandone l’attività.

Piano sociale di zona. Il Comune di Ascoli Satriano è componente del Piano Sociale di Zona, con Troia quale Ente Capofila. La Regione Puglia ha approvato la L.R. n. 17/2003, sostituita dalla L.R. n. 19/2006, al fine di programmare e realizzare sul territorio un sistema integrato di interventi e servizi sociali, a garanzia della qualità della vita e dei diritti di cittadinanza, secondo i principi della Costituzione, come riformata dalla Legge Costituzionale n. 3 del 18.10.2001, e della Legge n. 328 dell’08.11.2000. La predetta normativa, diretta alla realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi sociali, individua, secondo i principi della responsabilizzazione, della sussidiarietà e della partecipazione, il Piano Sociale di Zona, quale strumento fondamentale di programmazione locale, con riferimento, in special modo, alla capacità dei vari attori, istituzionali e sociali, di definire, nell'esercizio dei propri ruoli e compiti, scelte concertate in grado di delineare opzioni e modelli strategici adeguati per lo sviluppo di un sistema a rete dei servizi sul territorio di riferimento, definito ambito territoriale. Ai Comuni spettano tutte le funzioni amministrative che riguardano la popolazione ed il territorio comunale, precipuamente nei settori organici dei servizi alla persona e alla comunità; gli stessi sono titolari di tutte le funzioni amministrative concernenti gli interventi sociali svolti a livello locale e nell’esercizio delle predette funzioni adottano sul piano territoriale gli assetti più funzionali alla gestione, alla spesa ed al rapporto con i cittadini. Con la Deliberazione n. 1534 del 02/08/2013, la Giunta Regionale, in attuazione della L.R. n.19/2006, succitata, ha approvato il Piano Regionale delle Politiche Sociali (PRPS) – triennio 2013/2015, che esplicherà i propri effetti anche per gli anni successivi al 2015. Nell’anno 2013 è stata sottoscritta la Convenzione tra i Comuni dell’Ambito, con Troia quale Ente Capofila, ai sensi dell’art. 30 del D. L.vo n. 267/2000 ss. mm. ii., per la gestione associata delle funzioni e dei servizi socio assistenziali Piano Sociale di Zona del triennio in corso.

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4 SEZIONE OPERATIVA – Se.O.

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PARTE I STRATEGIE E PROGRAMMAZIONE

Le principali linee di azione per la formazione del bilancio di previsione 2016 e pluriennale 2016/2018, tenendo conto delle prossime elezioni amministrative, possono essere così sintetizzate: - ulteriore attenzione alle modalità di applicazione delle imposte e tributi locali; - ulteriore ottimizzazione dell’attività di accertamento e di riscossione delle entrate tributarie ed extra-tributarie, al fine di eliminare o ridurre eventuali residue sacche di evasione, di elusione o comunque di insolvenza; - potenziamento della collaborazione con l’Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza per la compartecipazione all’attività di recupero dell’evasione sui tributi statali; - ricerca di risorse per il finanziamento delle opere pubbliche in particolare ed in generale per la gestione dei servizi; - proseguimento della ricerca e monitoraggio di bandi e fondi pubblici a cui poter attingere risorse attraverso progetti esecutivi e cantierabili; - valorizzazione del patrimonio culturale esistente.

In materia di applicazione delle imposte e tributi locali è noto che l’Amministrazione comunale si trova a dover fronteggiare la grave congiuntura economica che si è abbattuta drasticamente sulla nostra Comunità, oberata dalle continue riduzioni dei trasferimenti statali e dall’onere di ripianare il disavanzo derivante dalla revisione straordinaria dei residui eseguita dal Comune di Ascoli Satriano nell’esercizio finanziario 2015 in attuazione del D. L.vo n. 118/2015. La drammatica e pesante contrazione delle risorse che ne deriva impone una severa e rigorosa attività di coordinamento tra finalità istituzionali, esigenze sociali, politica delle entrate e contenimento della spesa. La razionalizzazione efficiente delle risorse comporta l’individuazione delle attività cui destinare priorità nell’ottica del perseguimento dell’interesse pubblico e della salvaguardia del territorio, cui l’Amministrazione comunale massimamente aspira. In questo contesto sarà doveroso adoperarsi per il conseguimento di finanziamenti esterni, comunitari, statali e regionali, per la sostenibilità degli interventi individuati. Il reperimento delle risorse sarà inoltre conseguito attraverso il potenziamento dell’attività diretta al recupero della evasione fiscale. A tale fermo intendimento si è peraltro già dato corso nel 2015 con l’accrescimento dell’attività di controllo e verifica da parte degli uffici comunali, al fine di contrastare il fenomeno dell’evasione, aumentare le entrate e realizzare quindi in concreto il principio dell’equità fiscale. Permane per gli esercizi a venire l’obiettivo della redazione di bilanci veritieri e reali, già conseguito nell’anno in corso a seguito del riaccertamento straordinario dei residui.

Per le spese correnti si proseguirà nel processo di revisione degli 42

CITTA’ DI ASCOLI SATRIANO –DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2016/2018 APPROVATO CON DELIBERA GIUNTA COMUNALE N. 278 DEL 30.12.2015 stanziamenti, allo scopo di razionalizzare e contenere la spesa corrente, in sintonia con gli indirizzi programmatici dell’Amministrazione e con i vincoli di finanza pubblica.

Pertanto, nel triennio 2016/2018, gli stanziamenti di entrata e spesa corrente riflettono le scelte operate nell’esercizio 2015 – triennio 2015/2017.

INDIRIZZI STRATEGICI DELL’ENTE In coerenza con quanto stabilito negli Indirizzi programmatici per il mandato amministrativo in corso, in questo ambito della sezione strategica del D.U.P. vengono ribadite ed individuate: - le principali scelte che caratterizzano il programma dell’Amministrazione, da realizzare nel corso dell’ultimo periodo del mandato amministrativo e che possono avere un impatto di medio e lungo periodo; - le politiche di mandato che l’Ente vuole sviluppare nel raggiungimento delle proprie finalità istituzionali e nel governo delle proprie funzioni fondamentali e gli indirizzi generali di programmazione riferiti al periodo di mandato.

Gli ambiti sui quali l’Amministrazione comunale intende e vuole continuare a muoversi nel corso del periodo di validità del D.U.P. sono quelli già individuati e specificati nel programma di mandato approvato dal Consiglio comunale.

Le direttrici a cui si ispira l’Amministrazione comunale sono quelle delle linee programmatiche di mandato, cancellando il vecchio modo di amministrare la cosa pubblica e proseguendo la strada intrapresa per il rinnovo della macchina amministrativa, la riduzione dei costi dei servizi senza trascurarne la qualità, e il rilancio del territorio, partendo dalle sue peculiarità, come i beni culturali, l'agricoltura, l'artigianato e il supporto alle nuove realtà imprenditoriali. Nel periodo di mandato il Governo cittadino ha avuto modo di verificare le condizioni dell'Ente, constatando che è necessario avviare una nuova governance che punti alla qualità, alla semplificazione, alla trasparenza ed alla meritocrazia.

Sono confermate le direttrici a cui si sta ispirando l’attuale Amministrazione comunale: 1. la trasparenza: l'azione amministrativa deve essere totalmente chiara e limpida. Con questo semplice principio si potranno recuperare importanti risorse da destinare allo sviluppo della città e renderemo la spesa pubblica più efficace; 2. la partecipazione: a tutti i cittadini deve essere data la possibilità di conoscere e partecipare alle scelte dell'Amministrazione. Condividere le scelte da fare consente a chi amministra di avere una visione completa dei problemi e delle opportunità del territorio e permette a chi è amministrato di far sentire la propria voce e poi, soprattutto, di controllare l'azione amministrativa; 3. la spending review: le spese della macchina amministrativa saranno nettamente inferiori rispetto al passato e sarà eseguita una attenta verifica dei contratti in essere, onde poter ottenere servizi migliori per i cittadini nel rispetto dei contratti ed un contenimento dei relativi costi. I risparmi ottenuti potranno essere destinati ad un contributo per le famiglie e alla riduzione dei tributi locali. Nell'attività di controllo della spesa pubblica saranno coinvolti soggetti esterni, per verificare 43

CITTA’ DI ASCOLI SATRIANO –DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2016/2018 APPROVATO CON DELIBERA GIUNTA COMUNALE N. 278 DEL 30.12.2015 l'efficacia e l'efficienza delle spese effettuate dall'Amministrazione comunale; 4. l'innovazione: l'azione dell'amministrazione sarà finalizzata ad intraprendere un percorso strategico di lungo periodo che abbia come obiettivo lo sviluppo sostenibile del territorio. Il Comune ha già avviato un percorso di risparmio energetico che proseguirà su tutti gli edifici pubblici e con la razionalizzazione dei contratti comunali di fornitura gas e luce; 5. la progettazione: le risorse della casse comunali sono sempre minori e i tagli dei fondi ministeriali si annunciano sempre più pesanti. È necessario quindi avviare percorsi di progettazione finalizzati a ricevere finanziamenti per opere pubbliche o interventi strutturali. L'avvenuta approvazione del Pug darà maggiore premialità nelle graduatorie per l'assegnazione dei finanziamenti siano essi regionali o europei. Percorreremo questa strada con una visione ampia di città che va dall'agricoltura alle infrastrutture, passando per iniziative di sostegno alle famiglie meno abbienti; 6. l’occupazione: la creazione di nuove opportunità di occupazione è un tema centrale della politica dell'azione amministrativa. È ovvio che l'Amministrazione non potrà da sola avviare azioni di inserimento o reinserimento lavorativo. Ma saranno predisposte iniziative finalizzate a creare maggiori opportunità di impiego attraverso la defiscalizzazione delle imprese, la nascita di nuove realtà produttive e la formazione dei cittadini; 7. la sicurezza e legalità: la sicurezza e la legalità sono temi che necessitano un attento studio e una azione coordinata e condivisa. Le azioni dell'Amministrazione sono e saranno rivolte in primo luogo alla prevenzione ed educazione civica, così da creare una identità sociale più vicina alla legalità. Allo stesso tempo l'Amministrazione dovrà essere da esempio nelle proprie azioni e avviare le azioni di sostegno alla parte sana della popolazione che intende denunciare e combattere eventuali fenomeni di micro e macro-criminalità sul territorio; 8. la valorizzazione dei beni culturali: il territorio di Ascoli è ricco di storia e di tradizioni. L’esistenza del Polo Museale; della Biblioteca comunale; del Parco Archeologico dei Dauni; di Villa Faragola, delle Architetture religiose (Basilica Cattedrale Natività della Beata Vergine Maria; Chiesa di San Giovanni Battista; Chiesa dell'Incoronata; Chiesa di San Potito Martire, ecc. ), delle Architetture civili (Ponte Romano; Palazzo Visciola, oggi sede del Municipio; Palazzo D'Autilia, Fontane romane; Porta di Sant'Antonio Abate, ecc.); delle Architetture militari (Castello normanno); dei luoghi di interesse archeologico e dei luoghi di interesse naturalistico, rappresentano anche una sfida dell’Amministrazione comunale, la quale è chiamata a coniugare valorizzazione e tutela, con l’esigenza di permettere a tutti i visitatori di usufruire della conoscenza di tale patrimonio, oltre a promuovere la realizzazione di strutture ricettizie adeguate per i visitatori.

Alle suddette direttrici ed obiettivi strategici se ne aggiunge uno frutto dell’elaborazione normativa più recente e relativo alla dimensione sovra comunale di alcune decisioni e di alcune modalità operative nella gestione dei servizi e funzioni: Unione dei Comuni. Il legislatore nazionale, ed anche quello regionale, stanno sempre più valorizzando ed incentivando la gestione dei servizi in ambito sovracomunale: Centrale Unica di Committenza; gestione servizi di igiene ambientale, gestione dei servizi socio-assistenziali, sono solo gli esempi più evidenti di tale volontà. L’Amministrazione comunale, nella consapevolezza che l’Unione rappresenta l’orizzonte che influenzerà le scelte di oggi e di domani, determinando 44

CITTA’ DI ASCOLI SATRIANO –DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2016/2018 APPROVATO CON DELIBERA GIUNTA COMUNALE N. 278 DEL 30.12.2015 cambiamenti nella modalità di gestione dei servizi ed anche nella programmazione strategica di alcuni ambiti, è attenta all’evolversi della legislazione e saprà essere punto di riferimento e di proposta per i Comuni limitrofi, che già operano in regime di convenzione per i servizi ex l. r. n. 19/2006 e R. R. n. 4/2007. La costituzione della S.U.A. – Stazione Unica Appaltante, con il Comune di Troia è l’inizio di una forma di collaborazione tra Comuni contermini, che sarà sviluppata.

L’attenzione per le finalità e per i temi sopra individuati, viene declinata nei seguenti progetti/obiettivi e nelle relative azioni di fine legislatura, secondo quanto già definito in sede di proposizione al Consiglio comunale del programma per il mandato amministrativo: A) Una città attenta alle relazioni umane, che sa mettere al centro la persona e la famiglia - riqualificare, anche dal punto di vista dell’efficienza energetica, i plessi pubblici, con particolare attenzione a quelli scolastici; - attivazione ovvero potenziamento dei servizi per la famiglia e per i cittadini, anche attraverso una maggiore finalizzazione e razionale utilizzazione delle risorse del Piano Sociale di Zona; - ampliamento del servizio gestito dal P.S.Z. per la PUA - Porta Unica di Accesso per le persone in stato di disagio sociale ed economico e con disabilità, rispetto all’offerta attuale; - avviare e potenziare la gestione delle infrastrutture sociali esistenti e completate ultimamente, con servizio di sollievo anche per le famiglie; - attivare le procedure per chiedere finanziamenti pubblici tesi alla realizzazione di nuovi alloggi in Edilizia Residenziale Pubblica; - programmare e avviare l’ammodernamento e l’ampliamento delle strutture sportive, partecipando, ove pubblicati, a bandi pubblici per il finanziamento in conto capitale degli interventi, al fine di tener conto delle esigenze delle realtà sportive che necessitano di nuovi spazi; - proseguire l’azione di riscoperta e valorizzazione del patrimonio storico-artistico- culturale della città, anche attraverso la partecipazione ad eventi culturali regionali e nazionali; - continuare a dotare il Comando della Polizia Locale di risorse e strumentazioni necessari ad affrontare la delicata opera svolta sul territorio comunale, per mantenere sicurezza e legalità; - potenziare la collaborazione con le locali Associazioni di volontariato; - adesione a “I Borghi più Belli d´Italia”; adesione alla “Rete Città Sane”;

B) Una città attenta all’ambiente, più verde e più sostenibile - dare attuazione ai piani e progetti del P.U.G.; - dare piena e concreta attuazione al PAES (Piano di Azione per l’Energia Sostenibile), per raggiungere la riduzione di CO2 del 28% entro il 2020; - incrementare la raccolta differenziata, per raggiungere l’obiettivo del 70% di raccolta differenziata; - rinnovare gli impianti di pubblica illuminazione, al fine di consumare e spendere meno; 45

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- migliorare la segnaletica direzionale in città, per renderla meglio raggiungibile da chi proviene da fuori; - incrementare il numero dei cestini con raccolta differenziata nei luoghi pubblici; - favorire la trasparenza delle informazioni sulla qualità acqua come bene pubblico; - introdurre le “Green Public Procurements”, appalti ed acquisti “verdi” che tengono conto di criteri di qualificazione ambientale;

C) Una città che lavora - favorire l’installazione sul nostro territorio di nuove attività imprenditoriali che consentano di offrire nuovi posti di lavoro; - supportare l’apertura di nuove imprese; - sviluppare azioni e proposte di marketing territoriale per la promozione del territorio e del commercio; - avviare l’istituzione di uno “Sportello Europa”, per fornire informazioni ed indicazioni agli operatori economici sui finanziamenti europei per le attività imprenditoriali;

D) Una città che partecipa attivamente - valorizzare la cittadinanza attiva attraverso progetti che coinvolgono direttamente i cittadini nella cura del territorio e/o di alcun spazi pubblici (progetto adozione area verde pubblico); - procedere alla revisione del portale web comunale per migliorare la comunicazione pubblica;

E) Una città attenta all’uso responsabile delle risorse, che sa fare scelte di priorità - riorganizzare l’offerta dei servizi pubblici locali, anche costruendo nuove e più funzionali partnership; - proseguire nelle attività in coordinamento con i Comuni limitrofi; - avviare la costituzione di una Unione dei Comuni che, partendo dalla gestione dei servizi sociali – già oggetto del Piano di Zona – allarghi ad altri ambiti una migliore e razionale gestione delle risorse economiche ed umane al fine di ottimizzare l’offerta complessiva di servizi sul territorio.

Alcuni di questi indirizzi ed obiettivi strategici sono già in fase avanzata di realizzazione, altri proseguono il loro iter, altri ancora devono muovere i primi passi. Nel perseguimento delle finalità che l’Amministrazione si è data, tutte le risorse disponibili, sia umane che finanziarie e strumentali, saranno messe a disposizione della nostra Città, affinché l’Ente Comune possa rispondere ai bisogni della nostra Comunità, garantendo efficienza, efficacia ed economicità, ma anche equità, legalità e trasparenza.

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Parte II Pianificazione operativa

Fonti di finanziamento. Nella presente sezione sono riportate le Fonti di Finanziamento, sulla base dei dati disponibili alla data di redazione del Documento Unico di Programmazione. La competenza per l’anno 2016 e triennio 2016/2018 sarà necessariamente soggetta a variazione, alla luce della legge di stabilità 2016, con la previsione dei contributi erariali e delle disposizioni in materia di contabilità e fiscalità locale (esenzione IMU prima abitazione; TASI; ecc.), ultimamente approvate dal Parlamento, nonché in forza delle deliberazioni adottate dal Consiglio comunale in materia di tributi locali.

L’evoluzione della normativa negli enti locali. Gli aspetti e le problematiche evidenziate nella sezione strategica non costituiscono gli unici vincoli nella determinazione dell'attività di programmazione dell'ente. Con questi devono essere prese in considerazione anche le disposizioni che influenzeranno la gestione contabile e, con essa, l'intero processo di programmazione. In particolare quelle relative al rispetto del Patto di stabilità e quelle derivanti dalla Manovra Finanziaria 2015 e quella del 2016 di recente approvazione. Occorre anche rimarcare la difficoltà nella programmazione dell'ente dovuta principalmente all'assenza di un quadro d'insieme certo e stabile, nonché al processo di profonda innovazione che l’ordinamento della P.A. in generale e degli enti locali in particolare sta vivendo. In primo luogo si fa riferimento alle novità introdotte in tema ci contabilità, bilancio e gestione del D. L.vo n. 118/2011, la cui applicazione sarà a regime dal 2016. Si ritiene inoltre opportuno formulare talune riflessioni e valutazioni del mutato contesto normativo di riferimento per la programmazione del nostro Comune, relativamente a:  Fondo Pluriennale Vincolato;  Elementi caratterizzanti la programmazione delle Entrate;  Il Patto di stabilità.

Fondo pluriennale vincolato. Il fondo pluriennale vincolato è un saldo finanziario, costituito da risorse già accertate destinate al finanziamento di obbligazioni passive dell’ente già impegnate, ma esigibili in esercizi successivi a quello in cui è accertata l’entrata. 47

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Trattasi di un saldo finanziario che garantisce la copertura di spese imputate agli esercizi successivi a quello in corso, che nasce dall’esigenza di applicare il principio della competenza finanziaria di cui all’allegato 1 al DPCM 28 dicembre 2011, e rendere evidente la distanza temporale intercorrente tra l’acquisizione dei finanziamenti e l’effettivo impiego di tali risorse. L’ammontare complessivo del Fondo iscritto in entrata, distinto in parte corrente e in c/capitale, è pari alla sommatoria degli accantonamenti riguardanti il fondo stanziati nella spesa del bilancio dell’esercizio precedente, nei singoli programmi di bilancio cui si riferiscono tali spese. Solo con riferimento al primo esercizio, l’importo complessivo del fondo pluriennale, iscritto tra le entrate, può risultare inferiore all’importo dei fondi pluriennali di spesa dell’esercizio precedente, nel caso in cui sia possibile stimare o far riferimento, sulla base di dati di preconsuntivo all’importo, riferito al 31 dicembre dell’anno precedente al periodo di riferimento del bilancio di previsione, degli impegni imputati agli esercizi precedenti finanziati dal fondo pluriennale vincolato.

Per quanto concerne la spesa il fondo pluriennale vincolato stanziato tra le spese è costituito da due componenti logicamente distinte: 1) la quota di risorse accertate negli esercizi precedenti che costituiscono la copertura di spese già impegnate negli esercizi precedenti a quello cui si riferisce il bilancio e imputate agli esercizi successivi; 2) le risorse che si prevede di accertare nel corso dell’esercizio, destinate a costituire la copertura di spese che si prevede di impegnare nel corso dell’esercizio cui si riferisce il bilancio, con imputazione agli esercizi successivi.

Le fonti di finanziamento del D.U.P. saranno indicate in sede di aggiornamento dello stesso sulla base dei dati indicati nel predisponendo bilancio di previsione 2016 e triennio 2016/2018.

Le principali fonti di finanziamento del Comune. Il Comune di Ascoli Satriano, al fine di venire incontro alle esigenze delle famiglie e contenere il prelievo fiscale con il necessario mantenimento degli equilibri di bilancio, relativamente all’esercizio finanziario 2015 e pluriennale 2015/2017, ha provveduto ad approvare i sotto riportati provvedimenti:

– con Deliberazione consiliare, a seguito dell’approvazione del P.E.F., sono state approvate le seguenti tariffe TARI:

TARIFFE UTENZE DOMESTICHE

Tariffa Variabile NUMERO COMPONENTI FAMIGLIA fissa al mq 1 0,99 100,84 2 1,15 134,45 3 1,24 168,06 4 1,33 188,23

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5 1,34 201,67 6 O PIU’ 1,29 228,56

TARIFFE UTENZE NON DOMESTICHE

Fissa al Variabile al Cat. Descrizione mq. mq 1 MUSEI, BIBLIOTECHE, SCUOLE, ASSOCIAZIONI, LUOGHI DI 1.44 1.97 CULTO 2 CINEMATOGRAFI E TEATRI 1.08 1.48 3 AUTORIMESSE E MAGAZZINI SENZA ALCUNA VENDITA 1.01 1.40 DIRETTA 4 CAMPEGGI, DISTRIBUTORI DI CARBURANTI, IMPIANTI 1.70 2.35 SPORTIVI 5 STABILIMENTI BALNEARI 1.35 1.86 6 ESPOSIZIONI, AUTOSALONI 1.31 1.81 7 ALBERGHI CON RISTORANTE 3.23 4.46 8 ALBERGHI SENZA RISTORANTE 2.47 3.41 9 CASE DI CURA E DI RIPOSO, CASERME, CARCERI, 2.50 3.45 COLLETTIVITA’ E COVIVENZE IN GENERE 10 OSPEDALI 3.28 4.52 11 UFFICI, AGENZIE, STUDI PROFESSIONALI, AUTOSCUOLE, 2.29 3.23 AGENZIE DI VIAGGIO, LABORATORI DI ANALISI, STRUTTURE SANITARIE, INTERNET POINT, RICEVITORIE LOTTO TOTIP TOTOCALCIO 12 BANCHE ED ISTITUTI DI CREDITO 1.81 2.48 13 NEGOZI ABBIGLIAMENTO, CALZATURE, LIBRERIE, 2.59 3.55 CARTOLERIE, FERRAMENTA ED ALTRI BENI DUREVOLI, ESERCIZI COMMERCIALI IN GENERE MINUTO/INGROSSO CON O SENZA VENDITA 14 EDICOLE, FARMACIE, TABACCAI, PLURILICENZE 2.86 3.59 15 NEGOZI PARTICOLARI QUALI FILATELIA, TENDE E TESSUTI, 2.08 2.87 TAPPETI, CAPPELLI E OMBRELLI, ANTIQUARIATO, GIOIELLERIE E OROLOGERIE, PIETRE E METALLI PREZIOSI, CERAMICA, BIGIOTTERIA, ARTICOLI DI OTTICA E DI FOTOGRAFIA, MERCERIE 16 BANCHI DI MERCATO DI BENI DUREVOLI 3.09 3.94 17 ATTIVITA’ ARTIGIANALI TIPO BOTTEGHE: PARRUCCHIERE, 2.75 3.94 BARBIERE, ESTETISTA

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18 ATTIVITA’ ARTIGIANALI TIPO BOTTEGHE: FALEGNAME, 2.38 3.27 IDRAULICO, FABBRO, ELETTRICISTA, NEGOZI DI PULITURA A SECCO, LABORATORI E BOTTEGHE ARTIGIANE 19 CARROZZERIA, AUTOFFICINA, ELETTRAUTO 3.16 4.34 20 ATTIVITA’ INDUSTRIALI CON CAPANNONI DI PRODUZIONE 2.15 2.96 21 ATTIVITA’ ARTIGIANALI DI PRODUZIONE DI BENI SPECIFICI 2.11 2.91 22 RISTORANTI, TRATTORIE, OSTERIE, PIZZERIE, PUB 3.89 5.20 23 MENSE, BIRRERIE, AMBURGHERIE 2.93 4.02 24 BAR, CAFFE’, PASTICCERIA 4.12 4.39 25 SUPERMERCATO, PANE E PASTA, MACELLERIA, SALUMI, 4.58 6.31 FORMAGGI, GENERI ALIMENTARI 26 PLURILICENZE ALIMENTARI E/O MISTE 3.89 5.74 27 ORTOFRUTTA, PESCHERIE, FIORI E PIANTE, PIZZA AL 6.19 7.89 TAGLIO 28 IPERMERCATI DI GENERI MISTI 3.78 5.21 29 BANCHI DI MERCATO DI GENERE ALIMENTARI 3.89 5.29 30 DISCOTECHE, NIGHT CLUB 4.38 6.02

– con Deliberazione consiliare sono state approvate le seguenti aliquote TASI:

Aliquo N.D. TIPOLOGIA DEGLI IMMOBILI te ‰ REGIME ORDINARIO DELL’IMPOSTA per tutte le categorie di 1 immobili oggetto di imposizione e soggette ad aliquota IMU nella 1,50 misura del 9,10 per mille ...... Unità immobiliare adibita ad abitazione principale e relative 2 1,50 pertinenze ...... 3 Fabbricati rurali ad uso strumentale ...... 1,00

4 Terreni agricoli ...... Esenti Immobili produttivi del gruppo catastale “D” con esclusione della 5 0,80 categoria “D/10” (immobili strumentali rurali)

- detrazioni d’imposta per la TASI, in favore dei possessori a qualsiasi titolo di fabbricati adibiti ad abitazione principale, come definite dal Regolamento per l’applicazione della TASI: 1. Riduzioni del 15% previa presentazione di idonea dichiarazione da parte dell’interessato: a)Nel caso di abitazioni e relative pertinenze con unico occupante; b) Nel caso di fabbricati rurali ad uso abitativo che possiedono i requisiti di cui all’articolo 9, comma 3, del D. L.vo n. 557/1993; 50

CITTA’ DI ASCOLI SATRIANO –DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2016/2018 APPROVATO CON DELIBERA GIUNTA COMUNALE N. 278 DEL 30.12.2015 c) Nel caso di abitazioni e relative pertinenze occupate da un nucleo familiare con un indicatore della situazione economica ( ISEE) non superiore a 7.500,00 euro annue. Immobili concessi in locazione, l’ammontare della TASI dovrà essere versato nella misura del 30% dal conduttore/occupante e nella misura del 70% dal proprietario ovvero dal titolare del diritto reale sull’unità immobiliare.

– con Deliberazione consiliare sono state approvate le seguenti aliquote IMU:

Aliquot TIPOLOGIA DEGLI IMMOBILI e ‰ REGIME ORDINARIO DELL’IMPOSTA per tutte le categorie di immobili 1 9,10 oggetto di imposizione non incluse nelle sottostanti classificazioni ...... Unità immobiliare adibita ad abitazione principale e relative pertinenze 2 3,00 qualora oggetto d’imposizione (solo categorie A1 – A8 e A9) ...... Unità immobiliare posseduta a titolo di proprietà o di usufrutto da anziani o disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari a 3 3,00 seguito di ricovero permanente, a condizione che la stessa non risulti locata (solo categorie A1 – A8 e A9) ...... Unità immobiliare posseduta dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato: è considerata direttamente adibita ad abitazione principale una ed una sola unità immobiliare posseduta dai cittadini italiani non residenti nel 4 3,00 territorio dello Stato e iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE), già pensionati nei rispettivi Paesi di residenza, a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia, a condizione che non risulti locata o data in comodato d’uso (solo categorie A1 – A8 e A9)...... Unità immobiliare concessa in comodato a parenti in linea retta entro il primo grado che la utilizzano come abitazione principale a condizione che il 5 3,00 comodatario appartenga ad un nucleo familiare con ISEE non superiore a 15.000 euro annui (solo categorie A1-A8 e A9) Fabbricati concessi in locazione a titolo di abitazione principale alle 6 condizioni definite dagli accordi di cui all’art.2, comma 3, della Legge 6,00 n.431/1998 Alloggi regolarmente assegnati dagli Istituti autonomi per le case popolari 7 (IACP) o dagli enti di edilizia residenziale pubblica 9,10

8 Terreni agricoli 7,60

9 Fabbricati rurali ad uso strumentale Esenti Immobili produttivi del gruppo catastale “D” con esclusione della categoria 10 “D/” (immobili strumentali rurali) 10,60

detrazioni d’imposta IMU: Detrazione d’imposta N.D. TIPOLOGIA DEGLI IMMOBILI - (Euro in ragione annua) Unità immobiliare adibita ad abitazione principale del 1 soggetto passivo 200,00

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Unità immobiliare posseduta a titolo di proprietà o di usufrutto da anziani o disabili che acquisiscono la 2 residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, a condizione che la stessa non risulti locata ...... 200,00 Unità immobiliare posseduta dai cittadini italiani non 3 residenti nel territorio dello Stato a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia, a condizione che non risulti locata. 200,00 Unità immobiliare concessa in comodato a parenti in linea retta entro il primo grado che la utilizzano come 4 abitazione principale a condizione che il comodatario appartenga ad un nucleo familiare con ISEE non superiore a 15.000 euro annui 200,00 Alloggi regolarmente assegnati dagli Istituti autonomi per le case popolari (IACP) o dagli enti di edilizia residenziale pubblica, comunque denominati, aventi le 5 stesse finalità degli IACP, istituiti in attuazione dell'articolo 93 del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616 ...... 200,00

TRIBUTI MINORI. Inoltre, si è provveduto ad approvare le tariffe per i c. d. tributi minori: COSAP; Imposta Pubblicità e diritti pubbliche affissioni, oltre alle tariffe per il servizio mensa e servizi pubblici a domanda individuale, sempre coniugando esigenze degli utenti e delle famiglie e contenimento del prelievo fiscale con il necessario mantenimento degli equilibri di bilancio. Relativamente all’esercizio finanziario 2015 e pluriennale 2015/2017, ha provveduto ad approvare i sotto riportati provvedimenti: – con Deliberazione di G.C. n. 138 del 22/07/2015 sono state approvate le tariffe per COSAP confermando quelle dell’anno seguente; – con Deliberazione di G.C. n. 139 del 22/07/2015 sono state approvate le tariffe per l’imposta sulla pubblicità e diritti pubbliche affissioni confermando quelle dell’anno seguente; – con Deliberazione di G.C. n. 140 del 22/07/2015 sono state approvate le tariffe per i servizi pubblici a domanda individuale.

Anche per l’anno 2016 si cercherà di coniugare esigenze delle famiglie e necessario mantenimento degli equilibri di bilancio, attraverso la razionalizzazione e miglioramento dei servizi e la contrazione della spesa.

ENTRATE CORRENTI DI NATURA TRIBUTARIA (TIT. I).

Imposta Unica comunale (I.U.C.) La Legge di Stabilità 2014 (legge n. 147/2013) ha previsto una complessiva riforma della fiscalità locale sugli immobili, mediante l’introduzione della Imposta Unica Comunale (IUC), basata due presupposti impositivi, uno costituito dal possesso di immobili e collegato alla loro natura e valore e l'altro collegato all'erogazione e alla fruizione di servizi comunali. La IUC si compone dell'imposta

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CITTA’ DI ASCOLI SATRIANO –DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2016/2018 APPROVATO CON DELIBERA GIUNTA COMUNALE N. 278 DEL 30.12.2015 municipale propria (IMU), di natura patrimoniale, dovuta dal possessore di immobili, escluse, allo stato solo per alcune categorie catastali, le abitazioni principali, e di una componente riferita ai servizi, che si articola nel tributo per i servizi indivisibili (TASI), a carico sia del possessore che dell'utilizzatore dell'immobile e nella tassa sui rifiuti (TARI), destinata a finanziare integralmente i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, a carico dell'utilizzatore. A distanza di due anni dall’introduzione della nuova imposta, sarà, probabilmente, di nuovo stravolto il sistema della fiscalità locale. Infatti, mentre per l’anno 2015 si parlava dell’introduzione della nuova “local tax” o “tassa locale” che doveva sostituire l’addizionale IRPEF, l’IMU e la TASI, per l’anno 2016 si parla di rivedere l’IMU e la TASI. Quindi, in attesa di conoscere degli effetti delle novità in materia tributaria per l’anno 2016 e successivi (vedi delega fiscale che prevede la riforma del catasto ecc.) ed essendo la legge di stabilità 2016 da paco approvata dal Parlamento, il bilancio 2016 e pluriennale 2016/2018 deve essere redatto secondo le norme vigenti. Per evitare di operare qualsiasi aumento d’imposta si sta procedendo ad una attenta analisi delle spese correnti e si è procedendo ad operare un taglio delle stesse, per evitare l’aumento di tasse e imposte rispetto all’annualità 2015, nonostante l’ulteriore taglio previsto al Fondo di solidarietà comunale e, purtroppo, nella legge di stabilità 2016 si parla di un ulteriore taglio alle risorse spettanti ai Comuni. E’ comunque difficile assorbire ulteriori tagli attraverso una ulteriore riduzione della spesa corrente. Stante la recente approvazione della legge di stabilità 2016 si è deciso di procedere alla redazione del bilancio 2016/2018 con le risorse attualmente disponibili contraendo la spesa corrente, senza operare quindi aumenti di imposte, in particolare senza operare l’aumento IMU. E’ chiaro che il D.U.P. andrà rivisto, sia per assorbire gli eventuali ed ulteriori tagli previsti, sia per modificare il quadro delle tasse e imposte locali.

Imposta municipale propria (IMU) Le aliquote previste per l’anno 2015 e che è stata programmata la conferma anche per l’anno 2016 sono quelle sopra indicate.

In seguito sarà definito in maggior dettaglio l’attività di accertamento relativamente all’IMU per annualità pregresse.

Tariffa sui servizi (TASI)

Presupposto impositivo La legge 147/13, quale parte integrante dell’UIC (comma 639), disciplina la TASI, che ha per presupposto impositivo il possesso o la detenzione, a qualsiasi titolo, di fabbricati, ivi compresa l’abitazione principale e di aree edificabili, come definiti ai sensi dell’imposta municipale propria, ad eccezione, in ogni caso, dei terreni agricoli (comma 669 L. 147/2013, così come modificato dal D.L. 6 marzo 2014, n. 16).

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Base imponibile La base imponibile è quella prevista per l’applicazione dell’IMU (comma 675).

Aliquota L’aliquota di base della Tasi è pari all’1,00 per mille. Con delibera del Consiglio comunale, adottata ai sensi dell’art. 52 del D. L.vo n. 446/1997 il comune può ridurre l’aliquota fino all’azzeramento. Per la sola annualità 2014 l’aliquota massima della TASI non poteva eccedere il 2,5 per mille. Il comma 677 individua l’aliquota massima Tasi in combinato disposto con quella Imu. Infatti, è previsto il vincolo in base al quale la somma delle aliquote della Tasi e dell'Imu per ciascuna tipologia di immobile non sia superiore all'aliquota massima consentita dalla legge statale per l'Imu al 31 dicembre 2013, fissata al 10,6 per mille per gli immobili diversi dalle abitazioni principali e 6,00 per mille per le abitazioni principali classificate nelle cat. cat. A/1, A/8 e A/9.

Pertanto per le abitazioni principali non soggette ad Imu, l’aliquota Tasi potrà essere applicata fino alla misura massima del 2,5 per mille.

Applicazione TASI Il principio che ha ispirato le scelte dell’Amministrazione in materia tributaria applicato nell’anno 2015 e da applicare per l’anno 2016 è quello della semplificazione degli adempimenti a carico del contribuenti. Si ricorda che la legge di stabilità ha eliminato la TASI per i proprietari e per gli inquilini sugli immobili residenziali adibiti ad abitazione principale, ad eccezione delle abitazioni di lusso. Inoltre, la casa assegnata al coniuge in caso di separazione o divorzio per gli immobili sarà assimilata alla all'abitazione principale, mentre per gli immobili locati a canone concordato l'IMU e la TASI sono ridotte del 25%; Si ricorda che per abitazione principale, secondo quanto previsto dal 2° comma dell’art. 13 del Decreto-Legge n. 2012/2011 (Decreto istitutivo dell’IMU), così come modificato da comma 707 della legge n. 147/2013, si intende l’immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore e il suo nucleo famigliare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente. I comuni possono considerare direttamente adibita ad abitazione principale l'unità immobiliare posseduta a titolo di proprietà o di usufrutto da anziani o disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, a condizione che la stessa non risulti locata, l'unità immobiliare posseduta dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia, a condizione che non risulti locata ed alle altre condizioni previste dalla normativa vigente in materia, nonché l'unità immobiliare concessa in comodato, con contratto regolarmente registrato, dal soggetto passivo ai parenti in linea retta entro il primo grado che la utilizzano come abitazione principale, prevedendo che l'agevolazione operi o limitatamente alla quota di rendita risultante in catasto non eccedente il valore di euro 500 oppure nel solo caso in cui il comodatario appartenga a un nucleo familiare con ISEE non superiore a 15.000 euro annui.

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L'imposta municipale propria non si applica, altresì: - alle unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci assegnatari; - ai fabbricati di civile abitazione destinati ad alloggi sociali come definiti dal decreto del Ministro delle infrastrutture 22 aprile 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 146 del 24 giugno 2008; - alla casa coniugale assegnata al coniuge, a seguito di provvedimento di separazione legale, annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio; - a un unico immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, posseduto, e non concesso in locazione, dal personale in servizio permanente appartenente alle Forze armate e alle Forze di polizia ad ordinamento militare e da quello dipendente delle Forze di polizia ad ordinamento civile, nonché dal personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, e, fatto salvo quanto previsto dall'articolo 28, comma 1, del decreto legislativo 19 maggio 2000, n. 139, dal personale appartenente alla carriera prefettizia, per il quale non sono richieste le condizioni della dimora abituale e della residenza anagrafica.

E’ importante ai fini dell’applicazione della TASI anche la definizione di pertinenze dell’abitazione principale data dal comma 2 art. 13 D.L. 201/2011: “Per pertinenze dell’abitazione principale si intendono esclusivamente quelle classificate nella categorie catastali C/2, C/6 e C/7, nella misura massima di un’unità pertinenziale per ciascuna delle categorie catastali indicate, anche se iscritte in catasto unitamente all’unità ad uso abitativo.”

Alla luce di tutto quanto sopra riportato e stante le novità previste nella legge di stabilità 2016, che ha stabilito: 1. La eliminazione della TASI per i proprietari e per gli inquilini sugli immobili residenziali adibiti ad abitazione principale, ad eccezione delle abitazioni di lusso; 2. Che la casa assegnata al coniuge in caso di separazione o divorzio per gli immobili sarà assimilata alla all'abitazione principale; 3. Che per gli immobili locati a canone concordato l'IMU e la TASI sono ridotte del 25%, si confermeranno le aliquote TASI e la disciplina già prevista per l’annualità 2015, con esclusione sulla TASI dovuta per abitazione principale.

Concludendo nel bilancio di previsione 2016/2018 l’entrata relativa alla TASI, rispetto al bilancio 2015-2017, terrà conto della diminuzione di gettito derivante dall’abolizione dell’imposizione fiscale sulle abitazioni principali.

Alla data di redazione del presente documento non si conoscono ancora i dati definitivi dell’accertato 2015.

Tariffa sui rifiuti (TARI) Dal 1° gennaio 2014 il sistema fiscale municipale che insiste sui rifiuti viene riordinato con la soppressione del prelievo relativo alla TARES (applicata nel solo anno 2013) e con la contestuale istituzione della tariffa sui rifiuti (TARI). 55

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Trattasi di un tributo destinato alla copertura dei costi, integrali e complessivi, del servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati svolto in regime di privativa pubblica ai sensi della vigente normativa ambientale. Di fatto la TARI opera essenzialmente in regime di continuità con la soppressa Ta.R.S.U. e con la Tares. Sul fronte tariffario, la disciplina Tari recupera quelle flessibilità già introdotte nella disciplina Tares dall’art. 5 del Decreto- Legge n. 102 del 2013, dando la possibilità ai comuni di determinare le tariffe oltre che mediante l’utilizzo dei “criteri” di cui al D.P.R. n. 158 del 1999, anche mediante sistemi più semplificati che recuperano le modalità applicative in uso nella Tarsu. La TARI non dovrebbe essere sostituita ovvero modificata con la legge di stabilità 2016. Nel bilancio 2016 per tale voce saranno previsti gli stanziamenti di entrata andranno a coprire integralmente la spesa prevista per tale servizio, con inclusione dei costi generali e delle quote inesigibili sulla base del predisponendo P.E.F. – Piano economico Finanziario. Infatti, prima dell’approvazione del bilancio di previsione 2016/2018 verrà approvato il piano finanziario che determinerà i costi effettivi previsti per l’annualità 2016 da coprire interamente con l’entrata TARI, per cui si rimanda a tale atto la determinazione corretta dei costi e delle tariffe. Alla data attuale non si conoscono ancora i dati definitivi dell’accertato 2015 perché la 2^ rata è in scadenza. Nel bilancio 2016/2018 sarà previsto un importo superiore a quanto previsto in passato per ciascuna annualità, quale entrata Ta.R.S.U./TARES/TARI anni precedenti derivante dall’attività di accertamento.

I.C.I. – Imposta Comunale sugli Immobili Nel presente bilancio è stata prevista anche un’entrata ICI per l’attività di accertamento che verrà effettuata dall’ufficio tributi su tale imposta. Nell’anno 2016 potranno essere accertate le annualità 2012 e successive. Nel bilancio 2016/2018 sarà previsto un importo superiore a quanto previsto in passato per ciascuna annualità, derivante dall’attività di accertamento.

Addizionale IRPEF Nell’anno 2015 con Deliberazione consiliare è stata confermata l’aliquota relativa all’addizionale Irpef, nella misura di 0,5 punti percentuali, già vigente nell’anno 2014, nonostante i rilevanti tagli ai trasferimenti erariali.

Anche per l’anno 2016 sarà mantenuta l’aliquota dell’anno 2015.

Tributi Minori. Si rinvia a quanto detto ed esposto precedentemente.

Fondo di solidarietà comunale. La legge 228/12 (legge di stabilità 2013) ha sostituito, dal 2013, il Fondo sperimentale di riequilibrio con il Fondo di solidarietà. Una quota IMU, di spettanza dei Comuni, deve essere versata al fondo di solidarietà comunale. 56

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Cosa succederà al fondo di solidarietà comunale nel 2016, allo stato è difficile da stimare poiché tutto dipenderà dall’applicazione della legge di stabilità per tale esercizio finanziario. In attesa che vengano resi noti gli importi da trasferire al fondo di solidarietà comunale e gli importi da ricevere dal fondo di solidarietà comunale nel bilancio 2016/2018 sarà inserita per ciascuna annualità la previsione dell’anno 2015.

Entrate

La parte relativa alle entrate comunale, suddivisa nei vari titoli, sarà esplicitata in sede di approvazione dello schema del bilancio di previsione 2016 e triennio 2016/2018 e dell’aggiornamento del D.U.P.. A tale scopo si significa che: l’entrata in vigore del federalismo fiscale ha comportato l’azzeramento dei contributi statali (fatta eccezione per il trasferimento fondo sviluppo investimenti); le entrate extratributarie (titolo III) contribuiscono, insieme alle entrate dei titoli I e II, a determinare l’ammontare complessivo delle risorse destinate al finanziamento della spesa corrente; per quanto riguarda invece i trasferimenti correnti dalla Regione Puglia, fatta salva l’applicazione della legge si stabilità 2016 e la legge di bilancio 2016 della Regione Puglia, nel bilancio 2016/2018 saranno previsti gli importi relativi alle funzioni delegate sulla base delle comunicazioni della stessa Regione; il Comune di Ascoli Satriano è impegnato anche sul fronte dell’accertamento dei tributi statali, in esecuzione di apposito protocollo di intesa con Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza. Per quanto riguarda le tariffe dei servizi a domanda individuale e degli altri servizi comunali si rimanda a quanto sarà previsto nelle apposite delibere da approvare dalla Giunta Comunale per l’anno 2016.

La novità del bilancio redatto ex D. L.vo n. 118/2011 è rappresentata dall’inserimento a bilancio anche delle obbligazioni che non determinano flussi di cassa effettivi. In particolare saranno inserite, ove esistenti, in bilancio anche le opere a scomputo e le acquisizioni gratuite di aree previste nelle diverse convenzioni urbanistiche. Tali transazioni saranno inserite nell’anno in cui si prevede avvengano, ossia per quanto riguarda le opere a scomputo saranno inserite nell’anno in cui si prevede che l’opera terminata venga presa in carico dal Comune. A fronte dell’inserimento nella spesa del valore di dette opere o del valore delle aree acquisite gratuitamente, in entrata saranno stati previsti appositi stanziamenti di pari importo sotto la voce “contributi da privati”.

INDEBITAMENTO. Nel predisponendo bilancio 2016 non è prevista, allo stato, la contrazione di

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alcun nuovo mutuo ovvero prestito di scopo a totale carico dell’Ente. Le motivazioni che hanno portato ad una diminuzione di mutui assunti è dovuta alle rigide regole del patto di stabilità. Infatti l’entrata dei mutui non è una entrata che rientra nei saldi del patto per cui qualsiasi assunzione di mutui pesa negativamente sul rispetto del patto di stabilità. La speranza è che a breve termine queste regole vengano modificate, caso contrario i Comuni, anche se virtuosi e per cui in grado di assumere mutui, non potranno più realizzare importanti opere pubbliche sul proprio territorio attingendo a tale forma di finanziamento. L’art. 1, comma 735, della L. 147/2013 (legge di stabilità 2014), ha nuovamente modificato i limiti di indebitamento per i Comuni innalzando nuovamente la soglia: “735. Al comma 1 dell'articolo 204 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e successive modificazioni, il primo periodo è sostituito dal seguente: «Oltre al rispetto delle condizioni di cui all'articolo 203, l'ente locale può assumere nuovi mutui e accedere ad altre forme di finanziamento reperibili sul mercato solo se l'importo annuale degli interessi, sommato a quello dei mutui precedentemente contratti, a quello dei prestiti obbligazionari precedentemente emessi, a quello delle aperture di credito stipulate e a quello derivante da garanzie prestate ai sensi dell'articolo 207, al netto dei contributi statali e regionali in conto interessi, non supera il 12 per cento, per l'anno 2011, e l'8 per cento, a decorrere dall'anno 2012, delle entrate relative ai primi tre titoli delle entrate del rendiconto del penultimo anno precedente quello in cui viene prevista l'assunzione dei mutui».

Inoltre l’art. 5 del D.L. 6.3.2014, n. 16 ha ulteriormente modificato la norma prevedendo: “1. Ai fine di favorire gli investimenti degli enti locali, per gli anni 2014 e 2015, i medesimi enti possono assumere nuovi mutui e accedere ad altre forme di finanziamento reperibili sul mercato, oltre i limiti di cui al comma 1 dell'articolo 204 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, per un importo non superiore alle quote di capitale dei mutui e dei prestiti obbligazionari precedentemente contratti ed emessi rimborsate nell'esercizio precedente.” E’ evidente che per contrarre nuovi mutui non è sufficiente avere la capacità di indebitamento, ma è necessario avere a disposizione le risorse per pagare le rate di ammortamento, oltre agli spazi finanziari necessari ai fini del rispetto del patto di stabilità, per cui la capacità di indebitamento sopra riporta è meramente “teorica”.

PATTO DI STABILITÀ. In attesa dell’applicazione della legge di stabilità 2016 sarà utilizzata la norma prevista dalla legge di stabilità 2015 per la determinazione degli obiettivi patto 2016/2018. 58

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In attesa che il Governo determini anche per l’annualità 2016 l’assegnazione di spazi finanziari per la parte che si prevede di pagare in tale annualità, per l’anno in corso si è determinato di utilizzare completamente la disponibilità esistente, al fine di provvedere ai pagamenti in conto capitale fino a concorrenza della disponibilità.

E’ evidente che se il Governo, come promesso, assegnerà spazi finanziari anche per l’anno 2016, si procederà ad una riprogrammazione degli interventi degli anni 2016/2018.

LE RISORSE UMANE DISPONIBILI. Si ricorda che con deliberazione di Giunta comunale n. 218 del 10/11/2015, esecutiva ai sensi di legge, è stato approvato il nuovo “Regolamento comunale sull’Ordinamento generale degli Uffici e dei Servizi” comunali e la nuova “Dotazione organica”, per gli Uffici e Servizi comunali. Si rinvia a tali provvedimenti per l’analisi delle risorse umane disponibili.

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PARTE III MISSIONI, PROGRAMMI, OBIETTIVI E RISORSE

Considerazioni generali. Nei paragrafi che seguono cercheremo di evidenziare le modalità con cui le linee programmatiche che l'Amministrazione ha tracciato per il prossimo triennio possono tradursi in obiettivi di medio e di breve termine da conseguire. A riguardo, in conformità alle previsioni del D. L.vo n. 267/2000 e del D. L.vo n. 118/2011, l'intera attività prevista è stata articolata in missioni. Per ciascuna missione, poi, sono indicate le finalità che si intendono perseguire e le risorse umane e strumentali ad esso destinate, distinte per ciascuno degli esercizi in cui si articola il programma stesso e viene data specifica motivazione delle scelte adottate. Per ogni missione è stata altresì evidenziata l'articolazione della stessa in programmi e la relativa incidenza sul bilancio del prossimo triennio. Tale aspetto del D.U.P. assume un ruolo centrale indispensabile per una corretta programmazione delle attività a base del bilancio annuale e pluriennale, riproponendo una importante fase di collaborazione tra la parte politica e quella burocratico- amministrativa per la individuazione di obiettivi e, quindi, di risorse che, nel breve e nel medio termine, permettono agli amministratori di dare attuazione al proprio programma elettorale ed ai dirigenti di confrontarsi costantemente con essi. In questa parte introduttiva proponiamo le principali linee guida su cui questa amministrazione intende muoversi anche per il prossimo triennio, al fine di ottenere miglioramenti in termini di efficacia, efficienza ed economicità dell'azione svolta.

Le linee guida della programmazione dell'ente. Si tratta di indicazioni connesse al processo di miglioramento organizzativo e del sistema di comunicazione interno all'ente.

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In precedenza si sono illustrate le scelte di valore che hanno ispirato le linee programmatiche di mandato approvate con deliberazione consiliare n. 34 del 10/11/2014, e cioè: 1. la trasparenza; 2. la partecipazione; 3. la spending review; 4. l'innovazione; 5. la progettazione; 6. l’occupazione, 7. la sicurezza e legalità; 8. valorizzazione dei beni culturali.

In osservanza a tale sistema di valori a cui si ispira l’azione amministrativa sono state individuate le politiche di mandato all’interno della sezione strategica, ossia: A) Una città attenta alle relazioni umane, che sa mettere al centro la persona e la famiglia B) Una città attenta all’ambiente, più verde e più sostenibile C) Una città che lavora D) Una città che partecipa attivamente E) Una città attenta all’uso responsabile delle risorse, che sa fare scelte di priorità.

In particolare, le linee direttrici a cui la struttura dovrà indirizzarsi sono: 1. Ulteriore definizione, anche alla luce delle nuove competenze in corso di trasferimento da parte dello Stato e della Regione, di aree di intervento di adeguata ampiezza di controllo che, in relazione alle principali funzioni e attività svolte dall'ente, consentano il consolidamento organizzativo intorno a precisate aree di responsabilità, evitando le possibili D.U.P.licazioni di attività o procedure di controllo ripetitive; 2. la scelta motivata di perseguire un aumento della produttività e della capacità di coordinamento del lavoro tra aree e settori che incida su tutte le fasi del processo di programmazione - gestione e controllo; 3. l’eliminazione di diseconomie gestionali che derivano dall'esistenza di più centri di responsabilità nei quali la gestione delle risorse umane e strumentali non risulti ottimizzata; 4. completamento della riorganizzazione della tecnostruttura, per adeguarla ai cambianti in atto ed in grado di fornire risposte certe e celeri alle esigenze della collettività.

Obiettivi dell'amministrazione per il prossimo triennio sono anche quelli di proseguire nel processo di trasformazione in atto, mediante un'azione finalizzata 61

CITTA’ DI ASCOLI SATRIANO –DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2016/2018 APPROVATO CON DELIBERA GIUNTA COMUNALE N. 278 DEL 30.12.2015 a: a) introdurre e sperimentare alcuni elementi di innovazione organizzativa; b) favorire nei dirigenti e responsabili dei servizi la conoscenza e l'approccio alla gestione delle risorse finanziarie ed economico-patrimoniali, mediante la piena valorizzazione della nuova struttura di bilancio, per facilitare la diffusione ed il consolidamento dei nuovi principi di programmazione, gestione e controllo; c) sviluppare politiche del personale e programmi di gestione delle risorse umane coerenti con le trasformazioni in atto previste dalla legge; d) rendere operativa la responsabilità sui risultati della gestione nella conduzione del personale e nell'organizzazione del lavoro, attivando contestualmente gli strumenti che rendano concreta la funzione di indirizzo e di controllo degli organi di Governo; e) introdurre il controllo interno di gestione al fine di esercitare una reale verifica funzionale della spesa nei singoli settori ed aree di intervento.

In base a quanto esposto in precedenza, ispirandoci alle linee di mandato ed alle conseguenti scelte politiche, vengono individuati i seguenti obiettivi strategici ed operativi da abbinare alle risorse di bilancio da stanziare nel prossimo bilancio. Le risorse per l’anno 2018 per ogni missione e programma sono pari a quelle che saranno stanziate per l’anno 2017, con la riserva delle eventuali modifiche a tali stanziamenti in sede di redazione delle note di aggiornamento al D.U.P., già previsto nel mese di Febbraio 2016.

Spesa per missioni. La spesa complessiva, inserita nel bilancio 2015 – triennio 2015/2017 - secondo una classificazione economica (quella per titoli), deve essere riproposta in un’ottica funzionale, rappresentando il totale di spesa per missione. Si ricorda che le missioni rappresentano le funzioni principali e gli obiettivi strategici perseguiti dalle amministrazioni pubbliche territoriali, utilizzando risorse finanziarie, umane e strumentali ad esse destinate, e sono definite in relazione al riparto di competenze di cui agli articoli 117 e 118 del Titolo V della Costituzione, tenendo conto anche di quelle individuate per il bilancio dello Stato. Nelle more della piena attuazione della legge di stabilità 2016 e degli importi dei trasferimenti erariali, in sede di adeguamento del D.U.P., entro il 28/02/2016, saranno inserite gli stanziamenti previsti effettivamente nel bilancio di previsione 2016 – pluriennale 2016/2018.

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MISSIONI

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Missione 1 - SERVIZI ISTITUZIONALI GENERALI E DI GESTIONE

PROGRAMMA 1. Organi Istituzionali. MISSIONE 1 SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE

OBIETTIVI DELLA GESTIONE a) Descrizione del programma e motivazione delle scelte Il Servizio svolge attività di raccordo tra gli Organi Istituzionali preposti alla direzione politica e le diverse aree ed i diversi Settori e Uffici dell'Ente, collaborando con il Segretario per la collazione e verifica delle proposte degli atti deliberativi prima della loro sottoposizione agli Organi collegiali, espletando tutte le attività ausiliarie e di supporto al funzionamento del Consiglio comunale, della Giunta comunale e degli altri organi monocratici e collegiali presenti nell'Ente, nonché fornendo la necessaria assistenza tecnico-giuridica. Tale attività si esplica, oltre che nell’assolvimento di alcune essenziali funzioni di staff (convocazioni degli organi collegiali, deposito della documentazione, gestione degli aspetti organizzativi e logistici relativi allo svolgimento e verbalizzazione delle sedute, ecc.), nel monitoraggio e nella verifica della conformità dell’azione amministrativa al quadro normativo di riferimento, sia nazionale (ad es. in materia di procedimento amministrativo, conferimento di incarichi esterni ecc.) sia locale (Statuto, Regolamenti). Altresì, il Servizio svolge funzioni di supporto agli organi burocratici preposti alla gestione, sovrintendendo all’iter di formazione e pubblicazione delle determinazioni dirigenziali. I principi guida cui devono essere improntate le azioni previste nell’ambito degli Affari Istituzionali devono perseguire la revisione e razionalizzazione delle procedure al fine di ottenere un miglioramento della qualità dei servizi in termini di efficacia, efficienza e contenimento delle spese, incentivando al contempo i processi di modernizzazione dell’attività amministrativa e la semplificazione dei percorsi burocratici interni ed esterni. B) Obiettivi. Oltre a garantire gli standard consolidati nell’espletamento delle funzioni sopra descritte, nel 2016 l’ufficio dovrà monitorare e curare gli adempimenti prescritti per i titolari di incarichi politici dalle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione ex lege n. 190/2012), della trasparenza ex D. L.vo n. 33/2013, nonché inconferibilità ed incompatibilità di incarichi ex D. L.vo n. 39/2012.

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Risorse del programma: a) umane: Il personale già assegnato con gli atti di organizzazione; b) strumentali: Quelle in dotazione agli uffici interessati; c) finanziarie: Quelle assegnate con gli atti di bilancio.

PROGRAMMA 2. Segreteria generale.

OBIETTIVI DELLA GESTIONE a) Descrizione del programma e motivazione delle scelte Il Servizio svolge i seguenti principali ambiti:  tenuta dei registri delle deliberazioni degli organi collegiali e delle determinazioni dirigenziali;  gestione delle procedure relative all'accesso alle informazioni da parte dei Consiglieri Comunali per l’espletamento del proprio mandato, alla visione degli atti e dei documenti amministrativi di competenza dei settori ed al rilascio di copie degli stessi ai richiedenti che ne abbiano diritto;  adempimenti relativi alle indennità amministratori;  raccolta e conservazione dei Regolamenti Comunali;  tenuta del repertorio dei contratti dell'Ente;  trasmissione al Dipartimento Funzione Pubblica (Anagrafe delle prestazioni) dei dati relativi agli incarichi esterni di consulenza conferiti dall’Amministrazione;  adempimenti normativi in materia di protezione dei dati personali (adozione ed aggiornamento del Documento Programmatico della Sicurezza – DPS - e del Regolamento comunale per il trattamento dei dati sensibili e giudiziari);  gestione del protocollo generale e dei flussi documentali da e per gli uffici, dell’archivio storico e di deposito;  Albo Pretorio informatico;  servizio di notificazione degli atti per conto del Comune e di altre Pubbliche Amministrazioni;  organizzazione del servizio di portierato, presidio e centralino telefonico del Palazzo Comunale.

Le peculiari funzioni rientranti nel programma comportano un continuo rapportarsi, da una parte, con gli organi di governo e, dall’altra, in un ruolo di staff, con gli altri Uffici comunali. Tenuto conto di tale peculiarità, la mission perseguita consiste, in sintesi, nell’assicurare le condizioni per un proficuo espletamento delle attività istituzionali, finalizzate ad una gestione amministrativa caratterizzata da trasparenza ed efficienza. Nello svolgimento di tale mission occorre tenere conto, peraltro, delle implicazioni sottese all’impiego delle nuove tecnologie, alla luce del quadro normativo delineato dal D. L.vo n. 82/2005 e s.m.i. (Codice dell’Amministrazione Digitale), trattando le informazioni gestite dall’Ente in una logica multimediale, nell’ambito della

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CITTA’ DI ASCOLI SATRIANO –DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2016/2018 APPROVATO CON DELIBERA GIUNTA COMUNALE N. 278 DEL 30.12.2015 complessiva revisione ed implementazione del sistema informatico comunale. In materia di protezione dei dati personali (D. L.vo n. 196/2003 - Codice della Privacy), dovrà essere monitorata l’adeguatezza delle misure di sicurezza e di autoregolamentazione adottate dall’Ente, in relazione ai trattamenti in essere presso le diverse strutture comunali.

B) Obiettivi. Nel 2016 dovrà essere incentivato l’uso della posta elettronica certificata (PEC), al fine di abbattere i tempi di trasmissione e i costi sulle spedizioni di lettere e raccomandate. Per quanto riguarda i flussi documentali, occorrerà inoltre: - procedere all’adeguamento della gestione del protocollo e della conservazione dei documenti informatici alle nuove Regole tecniche emanate dal Ministro per la P.A. e l’innovazione; - implementare, sulla scorta delle direttive del Ministero dell’Interno e dell’Agenzia per l’Italia Digitale, i requisiti tecnici del sistema di gestione della fase di integrazione dell’efficacia delle deliberazioni degli organi collegiali e dei provvedimenti monocratici. Per quanto riguarda la conservazione della documentazione cartacea, che ancora rappresenta la maggior parte del flusso documentale da e per il Comune, occorrerà procedere all’ordinato versamento nell’archivio stesso dei fondi documentali degli ultimi anni, giacenti nei vari uffici comunali, recuperando spazi presso gli uffici stessi per la tenuta agevole ed in sicurezza della documentazione corrente. In tema di privacy, l’art. 45 del Decreto–Legge n. 5/2012 convertito in Legge n. 35/2012, ha abrogato, quale misura di semplificazione, l’adempimento annuale relativo alla redazione/aggiornamento del Documento Programmatico sulla Sicurezza (DPS), senza tuttavia eliminare i vigenti obblighi previsti dal Codice sulla sicurezza dei trattamenti dei dati personali. Per tale ragione, al fine di monitorare i livelli di sicurezza attuati in un’organizzazione complessa ed articolata come quella comunale, si ritiene opportuno procedere comunque, al monitoraggio ed alla ricognizione annuale delle banche dati, dei trattamenti in essere e delle misure di sicurezza adottate e/o da adottare.

Risorse del programma: a) umane: Il personale già assegnato con gli atti di organizzazione; b) strumentali: Quelle in dotazione agli uffici interessati; c) finanziarie: Quelle assegnate con gli atti di bilancio.

PROGRAMMA 3. Gestione economica, finanziaria, programmazione, provveditorato.

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OBIETTIVI DELLA GESTIONE a) Descrizione del programma e motivazione delle scelte. Al presente programma sono riferite l'istruttoria e le attività di gestione dei diversi rapporti giuridici attivi e passivi su beni del Comune o, a diverso titolo, in disponibilità allo stesso nonché ai vari adempimenti contabili ed amministrativi interessanti il patrimonio del Comune, oltre alla gestione e valorizzazione inventariale, nonché alle eventuali procedure di alienazione degli immobili comunali o delle partecipazioni finanziarie detenute dall’Ente. Inoltre sono riferiti al programma l'istruttoria dei provvedimenti di acquisto e di tutte le operazioni amministrativo/contabili tipiche del servizio economato e l'esecuzione di tutti gli adempimenti derivanti dal regolamento di economato interessanti tutti gli uffici e servizi dell'amministrazione. Riferimento del Programma sono inoltre le attività tipiche del Servizio Finanziario così come definite dalla normativa in materia di ordinamento contabile; in particolare la tenuta della contabilità finanziaria ed economico patrimoniale e la predisposizione dei documenti di programmazione e rendicontazione contabile, certificazioni inerenti il bilancio e il rendiconto e di tutte le certificazione richieste per legge oltre agli adempimenti in materia fiscale del Comune (Dichiarazione IVA, Modello Unico, IRAP, Modello 770). Si tratta, in generale, di attività fortemente normate per le quale risultano fondamentali il rispetto degli adempimenti e delle scadenze previste. L’attività del triennio 2016-2018 sarà fortemente caratterizzata dalla sperimentazione relativa all’armonizzazione dei bilanci pubblici di cui al D. L.vo n. 118/2011. Infatti nel 2016 dovrà essere redatto il bilancio consolidato e il conto economico e stato patrimoniale al 31.12.2015 secondo il nuovo principio contabile riguardante la contabilità economica. E’ prevista anche la piena attivazione del sistema di contabilità economica secondo i principi dell'armonizzazione. Lo scopo non è solo quello di redigere il conto economico e lo stato patrimoniale dell'ente, ma anche avere dati di costo e ricavi attendibili per rilevazioni economiche sui servizi, oltre a fornire le informazioni utili per il bilancio consolidato. b) Obiettivi. - Supporto per tutte le attività di programmazione, di rilevazione delle scritture contabili, di valutazione dei fatti economici e di rendicontazione; - Strutturazione delle tecniche di elaborazione degli strumenti di programmazione economico-finanziaria secondo i principi contabili elaborati in base alla normativa sulla sperimentazione e armonizzazione contabile ex D. L.vo n. 118/2011, così come modificato dal D. L.vo n. 126/2014; - Rivisitazione e adeguamento delle procedure gestionali (impegni, accertamenti e relative procedure di pagamento e incasso) in base alla nuova normativa; 67

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- Adeguamento delle procedure gestionali di cui sopra alla normativa anti- corruzione (Legge 190/2012) - Adempimenti relativi alla trasparenza amministrativa (D. L.vo n. 33/2013); - Rispetto dell’obiettivo imposto dalla Legge di Stabilità 2016 in merito al patto di stabilità interno, attraverso un costante controllo degli accertamenti e impegni di spesa corrente e delle riscossioni e dei pagamenti per le entrate e spese in c/capitale compresa la verifica, nella fase di redazione delle variazioni di bilancio, del rispetto dei vincoli con l’applicazione di opportune azioni correttive nel caso in cui l’andamento lasci prevedere uno scostamento rispetto alle previsioni o il mancato raggiungimento degli obiettivi; - Controllo e vigilanza delle eventuali aziende e società partecipate dall’Ente, principalmente sotto l’aspetto contabile e patrimoniale attraverso il controllo dei bilanci aziendali, ma anche sotto l’aspetto dell’ottemperanza alle normative vigenti in materia di contenimento delle spese, di composizione degli organi collegiali, di anticorruzione e trasparenza.

Risorse del programma: a) umane: Il personale già assegnato con gli atti di organizzazione; b) strumentali: Quelle in dotazione agli uffici interessati; c) finanziarie: Quelle assegnate con gli atti di bilancio.

PROGRAMMA 4. Gestione delle entrate tributarie e servizi fiscali.

OBIETTIVI DELLA GESTIONE a) Descrizione del programma e motivazione delle scelte. Si evidenzia che le entrate tributarie rappresentano la maggiore fonte di finanziamento del bilancio comunale. In particolare, si ricorda che con legge n. 147 del 27 dicembre 2013 (Legge di stabilità 2014) è stata istituita, a decorrere dal 1/1/2014, l’Imposta Unica Comunale (IUC), basata su due presupposti impositivi: uno costituito dal possesso di immobili e collegato alla loro natura e valore, l’altro collegato all’erogazione e alla fruizione di servizi comunali. La IUC si compone dell’imposta municipale propria (IMU), di natura patrimoniale, dovuta dal possessore di immobili, escluse le abitazioni principali, e di una componente riferita ai servizi, che si articola nel tributo per i servizi indivisibili (TASI), a carico sia del possessore che dell’utilizzatore dell’immobile, e nella tassa sui rifiuti (TARI), destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, a carico dell’utilizzatore.

Al presente programma sono riferite l'istruttoria e le attività di gestione dei diversi rapporti giuridici attivi e passivi su beni del Comune o, a diverso titolo, in disponibilità allo stesso, nonché ai vari adempimenti contabili ed amministrativi

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CITTA’ DI ASCOLI SATRIANO –DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2016/2018 APPROVATO CON DELIBERA GIUNTA COMUNALE N. 278 DEL 30.12.2015 interessanti il patrimonio del Comune, oltre alla gestione e valorizzazione inventariale, nonché alle eventuali procedure di alienazione degli immobili comunali o delle partecipazioni finanziarie detenute dall’Ente. Il Servizio Entrate si occupa di gestione, accertamento, riscossione dei tributi e canoni di spettanza comunale. La gestione dei tributi ed altre Entrate Comunali hanno la finalità prioritaria di: - assicurare il coordinamento dei processi di pianificazione, gestione e controllo delle entrate tributarie del Comune (IMU/ICI, TARES/TARSU, COSAP, IMPOSTA SULLA PUBBLICITA' e DIRITTI SULLE PUBBLICHE AFFISSIONI), in coerenza con i programmi e gli obiettivi dell'Ente; - riscuotere i tributi tramite liste di carico; - riscuotere i tributi tramite la riscossione coattiva nei modi e casi di legge; - gestione del contenzioso; - svolgimento attività di accertamento per eliminare l’evasione fiscale; - creazione banca dati comunale. b) Obiettivi Verifica costante che tutti i tributi vengano applicati in modo corretto attraverso: - una corretta e puntuale informazione agli utenti dello sportello Tributi, che sono stati messi in forte difficoltà dai continui e confusi cambiamenti normativi in materia tributaria e di conseguenza si rivolgono con crescente esigenza agli sportelli comunali, (soprattutto nei periodi prossimi alle scadenze delle nuove imposte tributarie); - una costante attività di accertamento delle denunce e dei versamenti effettuati; - puntuale aggiornamento dei regolamenti comunali alle novità legislative introdotte dalla legge di stabilità; - perseguire intenti di equità fiscale e ottenere contestualmente il recupero di risorse per l’ente locale.

Risorse del programma: a) umane: Il personale già assegnato con gli atti di organizzazione; b) strumentali: Quelle in dotazione agli uffici interessati; c) finanziarie: Quelle assegnate con gli atti di bilancio.

PROGRAMMA 5. Gestione dei beni demaniali e patrimoniali.

OBIETTIVI DELLA GESTIONE a) Descrizione del programma e motivazione delle scelte. L’attività di gestione dei beni demaniali e patrimoniali dell’Ente è volta alla necessità di mantenere e ove possibile migliorare le condizioni del patrimonio del 69

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Comune, nonché di provvedere alla riqualificazione e ristrutturazione degli edifici esistenti per la popolazione scolastica. Sono previsti nei vari stabili interventi di manutenzione di carattere ordinario e straordinario, interventi di riqualificazione e di ristrutturazione di alcune strutture e impianti, attività che mirano quindi non solo alla conservazione della situazione esistente, ma anche e soprattutto all’ammodernamento delle strutture adeguandole all’evoluzione tecnologica. La manutenzione e gli interventi per evitare il degrado del patrimonio sono considerati prioritari, in quanto l’inerzia produrrebbe danni al patrimonio difficilmente recuperabili, ma nello stesso tempo si ritiene di dover raccogliere tutte le opportunità, compatibili con le risorse e i vincoli di bilancio, per “consegnare” alla cittadinanza immobili ereditati dal passato ma tecnologicamente avanzate e, soprattutto, in linea con gli standard di sicurezza. b) Obiettivi. L’Ente impegnerà nei prossimi esercizi risorse adeguate alla ristrutturazione della sede del Comune, la quale necessita di interventi che ne conservino il valore architettonico e artistico. Si cercheranno risorse pubbliche “esterne”, date le esistenti difficoltà di bilancio. Allo stesso modo si ritiene di dover intervenire nella sistemazione delle piazze, nelle quali i cittadini si incontrano e si confrontano, bambini, famiglie, anziani, giovani. Infine, sarà effettuato in più fasi, nell’arco del triennio, l’adeguamento degli edifici alle norme di sicurezza, garanzia di tranquillità circa la salute e la sicurezza dei cittadini, dei dipendenti, degli utenti e di coloro che in generale fruiscono dei beni patrimoniali e demaniali del Comune. In particolare si procederà prioritariamente ad aumentare la sicurezza degli immobili attraverso verifiche preventive, sia delle parti strutturali che di quelle di finitura, come l’analisi della vulnerabilità sismica dando la precedenza alle strutture scolastiche. Si continuerà a procedere come è stato fatto nell’ultimo anno agli interventi di adeguamento sugli impianti tecnologici (impianti di riscaldamento, impianti elettrici, impianti idrico/sanitario, ecc.) e sulle opere di finitura mediante manutenzioni straordinarie (facciate, serramenti, pavimenti, coperture, riqualificazione delle reti di distribuzione, ecc.).

Risorse del programma: a) umane: Il personale già assegnato con gli atti di organizzazione; b) strumentali: Quelle in dotazione agli uffici interessati; c) finanziarie: Quelle assegnate con gli atti di bilancio.

PROGRAMMA 6. Area Tecnica. 70

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OBIETTIVI DELLA GESTIONE a) Descrizione del programma e motivazione delle scelte.

Programma 1: Settore Assetto del Territorio - Urbanistica - Catasto – Obiettivi. L’Ente impegnerà nei prossimi esercizi risorse adeguate per la sistemazione delle aree verdine delle piazze, nelle quali i cittadini si incontrano e si confrontano, bambini, famiglie, anziani, giovani. Infine, sarà effettuato in più fasi, nell’arco del triennio, l’adeguamento degli edifici alle norme di sicurezza, garanzia di tranquillità circa la salute e la sicurezza dei cittadini, dei dipendenti, degli utenti e di coloro che in generale fruiscono dei beni patrimoniali e demaniali del Comune. In particolare si procederà prioritariamente ad aumentare la sicurezza degli immobili attraverso verifiche preventive, sia delle parti strutturali che di quelle di finitura, come l’analisi della vulnerabilità sismica dando la precedenza alle strutture scolastiche. Si continuerà a procedere come è stato fatto nell’ultimo anno agli interventi di adeguamento sugli impianti tecnologici (impianti di riscaldamento, impianti elettrici, impianti idrico/sanitario, ecc.) e sulle opere di finitura mediante manutenzioni straordinarie (facciate, serramenti, pavimenti, coperture, riqualificazione delle reti di distribuzione, ecc.).

Risorse del programma: a) umane: Il personale già assegnato con gli atti di organizzazione; b) strumentali: Quelle in dotazione agli uffici interessati; c) finanziarie: Quelle assegnate con gli atti di bilancio.

PROGRAMMA 7. Elezioni e consultazioni popolari — Anagrafe e stato civile.

OBIETTIVI DELLA GESTIONE a) Descrizione del programma e motivazione delle scelte. Il programma contempla tutti i servizi correlati alle funzioni delegate dallo Stato. Oltre la Statistica, l’Anagrafe, Stato Civile, Elettorale, Leva, denominati unitariamente servizi demografici, si occupano dell’iscrizione, registrazione, modifica e cancellazione dei movimenti migratori della popolazione e della certificazione dei fatti giuridicamente rilevanti ad essi collegati all’interno del territorio comunale. Necessario e propedeutico all’obiettivo prefissato è la regolare tenuta dell’Anagrafe della popolazione residente e degli italiani residenti all’estero (APR

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CITTA’ DI ASCOLI SATRIANO –DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2016/2018 APPROVATO CON DELIBERA GIUNTA COMUNALE N. 278 DEL 30.12.2015 e AIRE), nonché dei registri di Stato Civile. La responsabilità dei procedimenti in materia elettorale e di leva militare. Il potenziamento dell’Ufficio Comunale di Statistica quale articolazione del Sistema Statistico Nazionale. Attività di controllo, certificazione ed elaborazione dati a supporto di altri uffici comunali e soggetti pubblici (amministrazione tributaria, istituti previdenziali, autorità giudiziaria, forze dell’ordine, motorizzazione civile, servizio sanitario nazionale ecc.). Gli uffici demografici sono stati oggetto nell’ultimo decennio di una profonda revisione normativa tesa a semplificare il rapporto con i cittadini attraverso una maggiore accessibilità e funzionalità dei servizi, da attuarsi anche mediante le nuove tecnologie. Privilegiando l’istituto dell’autocertificazione e rafforzando l’obbligo dei controlli d’ufficio da parte delle amministrazioni procedenti, il legislatore ha progressivamente delineato un nuovo ruolo dei Servizi Demografici, i quali, da uffici erogatori di certificati ai cittadini, si configurano adesso quali uffici depositari di dati che sono a fondamento della certezza pubblica e della correttezza dell’azione amministrativa. L’introduzione dal mese di maggio 2012 delle disposizioni dettate dal Decreto-Legge n. 5/2012, come convertito in Legge n. 35/2012, “cambio di residenza in tempo reale”, ha rappresentato una novità epocale nell’ordinamento anagrafico, invertendo le tradizionali fasi procedimentali (ora prima si procede all’iscrizione e successivamente si effettuano gli accertamenti) e ridotto drasticamente la tempistica. In tale contesto, le opzioni tecnologiche vincolanti per la gestione dei Servizi Demografici sono rappresentate dall’implementazione, sulla scorta delle direttive del Ministero dell’Interno, del sistema INASAIA (Indice nazionale delle anagrafi e Sistema di accesso ed interscambio anagrafico), anche ai fini della produzione della carta d’identità elettronica (CIE), nonché dall’istituzione degli archivi informatici di stato civile (previsti dal nuovo ordinamento ed ancora in fase di sperimentazione in alcuni enti-pilota). Anche in materia di nuove tecnologie fondamentali novità sono state previste dal Decreto- Legge n. 179/2012, come convertito in Legge n. 221/2012 (Decreto crescita 2.0): - istituzione dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), che subentra all’INA e, a livello comunale, all’APR ed all’AIRE; - istituzione del domicilio digitale del cittadino. Si tratta di novità di grande rilievo, che modificano radicalmente il quadro normativo di settore, la cui applicazione è rimessa dal legislatore ad appositi decreti ministeriali attuativi. In aggiunta agli obiettivi sopra illustrati coincidenti con programmi consolidati dell'amministrazione, ci si prefigge anche l'obiettivo di dare piena e completa attuazione all'art. all'art. 3, comma 8 bis, del Decreto- Legge n. 194/2009, come convertito in legge n. 25/2010 circa la possibilità di acquisire il consenso alla donazione degli organi in sede di rilascio della carta di identità. 72

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b) Obiettivi. Nel 2016, di rilevanza strategica per i Servizi Demografici, a seguito dell’emanazione del DPCM 109/2013, sarà l’attivazione dell’ANPR (Anagrafe nazionale unica). Dalle oltre 8.100 anagrafi comunali si passerà ad un’unica anagrafe nazionale, ANPR, che conterrà virtualmente 65 milioni di cartelle con i dati anagrafici di tutti i residenti in Italia — sia italiani che stranieri — e di tutti i cittadini italiani residenti all’estero, ora registrati nell’AIRE. Le istruzioni ministeriali prevedono la congruità dei dati contenuti nell’anagrafe nazionale con l’anagrafe tributaria, con particolare riguardo alla validazione del codice fiscale. In base all'Agenda per le Semplificazioni 2015- 2017 la realizzazione completa dell’ANPR è prevista entro il 2016. In materia di accessibilità ai servizi, ci si muoverà nella direzione di semplificare e snellire la procedura di rilascio delle certificazioni, che rappresenta ancora un significativo motivo di affluenza agli sportelli dei Servizi Demografici. In tale ottica, nel triennio 2016/2018 è programmata, a seguito di apposita autorizzazione da richiedere al Ministero dell’Interno, l’attivazione del servizio di rilascio on line dei certificati di anagrafe e stato civile mediante la tecnologia del timbro digitale. Il cittadino potrà in tal modo ottenere i certificati per via telematica al proprio domicilio, senza doversi recare allo sportello e senza costi. Nell’ambito delle attività propedeutiche è previsto il potenziamento dei software gestionali. Per tutti i servizi deve valere il principio di garantire ai cittadini massima trasparenza, con l’intento di contenere i tempi per il rilascio dei documenti richiesti. L’utilizzo della posta elettronica e della pec, sarà garantita, nei limiti previsti dalla normativa speciale in materia. Risorse del programma: a) umane: Il personale già assegnato con gli atti di organizzazione; b) strumentali: Quelle in dotazione agli uffici interessati; c) finanziarie: Quelle assegnate con gli atti di bilancio.

PROGRAMMA 8. Statistica e sistemi informativi.

OBIETTIVI DELLA GESTIONE a) Descrizione del programma e motivazione delle scelte. Il sistema informativo costituisce ormai, il fulcro centrale dell’attività dell’Ente in quanto quasi tutte le procedure di erogazione dei servizi dell’Ente sono state informatizzate o sono in procinto di esserlo, attraverso i servizi offerti

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CITTA’ DI ASCOLI SATRIANO –DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2016/2018 APPROVATO CON DELIBERA GIUNTA COMUNALE N. 278 DEL 30.12.2015 da Capitanata 2020. Tra le programmate attività ordinarie si citano: — Gestione/acquisto degli strumenti atti a garantire l’applicazione del CAD ( Codice della amministrazione digitale) e cioè: firme digitali, caselle PEC istituzionali; — Manutenzione e potenziamento software gestionali; — Gestione degli accessi esterni ai sistemi gestionali interni da parte degli utenti autorizzati, in forza dei protocolli di intesa già sottoscritti (Agenzia Entrate e Guardia di Finanza; Procura della Repubblica); — Manutenzione e potenziamento dei collegamenti internet comunali; — Gestione del sito internet comunale e supporto agli uffici sulle modalità di pubblicazione dei dati, oltre alla manutenzione del sito istituzionale; — Acquisto di materiale vario in sostituzione di quello obsoleto (PC, Stampanti, ecc.). Nonostante le numerose attività ordinarie di cui sopra, è necessario proseguire le attività d’implementazione dei sistemi, per garantire di essere sempre allineati con le innovazioni che quotidianamente si riscontrano in questo mercato, spesso generate dai numerosi adempimenti di legge che richiedono numerose implementazioni e sviluppi. A titolo di esempio si citano gli adempimenti per la trasmissione dei dati al Ministero della difesa dei tracciati XML dei nati/morti, da trasmettere semestralmente, le diverse richieste dell’A.N.A.C., già AVCP (Autorità di Vigilanza dei Contratti pubblici). b) Obiettivi: La realizzazione di quanto sopra è strettamente legato alle disponibilità economiche del bilancio ed alle economie che si riusciranno ad effettuare sui portali d’acquisto per le pubbliche amministrazioni. Per questo si provvederà ad utilizzare tutte le risorse che il progetto “Capitanata 2020” metterà a disposizione dell’ente.

Risorse del programma: a) umane: Il personale già assegnato con gli atti di organizzazione; b) strumentali: Quelle in dotazione agli uffici interessati; c) finanziarie: Quelle assegnate con gli atti di bilancio.

PROGRAMMA 10. Risorse umane.

OBIETTIVI DELLA GESTIONE a) Descrizione del programma e motivazione delle scelte. Il programma prevede la gestione complessiva delle risorse umane dell’Ente: reclutamento del personale, adempimenti datoriali relativi al rapporto di lavoro (trattamento economico, adempimenti fiscali e contributivi, assenze e

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CITTA’ DI ASCOLI SATRIANO –DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2016/2018 APPROVATO CON DELIBERA GIUNTA COMUNALE N. 278 DEL 30.12.2015 permessi), in materia di sicurezza e salute nel luogo di lavoro (sorveglianza sanitaria), formazione e aggiornamento, pratiche di pensione, svolgimento delle relazioni sindacali, compiti di studio e propositivi in materia di organizzazione macro-strutturale, nonché attività di supporto al Nucleo di Valutazione. Al programma in questione afferiscono inoltre gli adempimenti previsti dalle norme in materia di anagrafe delle prestazioni e degli incarichi esterni dei pubblici dipendenti, in coordinamento con il Servizio Segreteria Generale, con particolare riferimento agli incarichi autorizzati e/o conferiti ai dipendenti comunali. Nel necessario rispetto dei vincoli imposti dall’attuale quadro normativo in materia di spese del personale, nonché in base ad una visione “manageriale” della gestione delle risorse umane che deve contraddistinguere la moderna P. A., le politiche del personale saranno improntate alla valorizzazione delle risorse umane, alla razionalizzazione ed ottimizzazione dell'organico, alla costante professionalizzazione degli operatori ed a un’ulteriore qualificazione dei rapporti con le organizzazioni sindacali finalizzata alla valorizzazione del loro contributo, pur nel rispetto dei ruoli e specificità. Il vigente quadro normativo, delineato dal Decreto-Legge n. 78/2010, come convertito in Legge n. 122/2010 e successivamente modificato ed integrato da una serie di interventi normativi, dei quali l’ultimo in ordine cronologico è la Legge n. 114/2014, di conversione del Decreto-Legge n. 90/2014, impone l’obbligo di riduzione della spesa di personale, prevedendo alcuni vincoli stringenti sia in materia assunzionale e sia in materia di trattamento economico (blocco dei rinnovi contrattuali, contenimento e riduzione dei fondi per il trattamento accessorio, fissazione di un tetto massimo annuale al trattamento economico individuale). L’attuale quadro normativo prevede inoltre la riduzione della spesa per assunzioni a tempo determinato o con somministrazione di lavoro a termine. Le vigenti disposizioni impongono altresì la riduzione del 50% delle spese per la formazione e per missioni rispetto all’anno 2009. Pertanto, la definizione delle strategie e le opzioni in materia di dotazione organica e fabbisogno di personale dovranno tenere conto delle suddette disposizioni, finalizzate fra l’altro a limitare drasticamente anche il ricorso alle collaborazioni esterne. Nel periodo di riferimento del presente Documento saranno attivate tutte le iniziative per la formazione ed aggiornamento del personale. b) Obiettivi: Obiettivo di rilevanza strategica per il 2016 è la definizione e l’attuazione di un piano dotazionale il quale risponda, oltre che ai parametri di spesa stabiliti dalle disposizioni di finanza pubblica, all’esigenza di un ottimale impiego delle risorse umane, finalizzato al conseguimento degli obiettivi individuati dall’Amministrazione, anche attraverso l’adozione di atti di ri-organizzazione. 75

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Alla luce dell’ampliato concetto di benessere sul luogo di lavoro, codificato dal recente Testo Unico in materia di sicurezza del lavoro (D. L.vo n. 81/2008), le scelte organizzative dovranno altresì puntare alla promozione di una cultura aziendale finalizzata al miglioramento del clima organizzativo con conseguente incremento della produttività e della qualità del prodotto finale dell’azione amministrativa. In materia di relazioni sindacali, si dovrà procedere in primis alla stipula del nuovo C.C.D.I. - Contratto Collettivo Decentrato Integrativo - triennio 2016/2018, per il finanziamento dei servizi aggiuntivi e degli obiettivi di produttività, nel rispetto dei vincoli di contenimento/riduzione della spesa in un contesto in cui gli orientamenti in materia degli organi superiori (M.E.F./Ragioneria Generale dello Stato e Corte dei Conti) sono sempre più restrittivi, con importanti ricadute sull’erogazione dei servizi secondo gli standard consolidati.

Risorse del programma: a) umane: Il personale già assegnato con gli atti di organizzazione; b) strumentali: Quelle in dotazione agli uffici interessati; c) finanziarie: Quelle assegnate con gli atti di bilancio.

PROGRAMMA 11. Altri Servizi Generali.

PROGRAMMA 11.1 U.R.P..

OBIETTIVI DELLA GESTIONE a) Descrizione del programma e motivazione delle scelte. Secondo le previsioni della Legge n. 150/2000, l’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) garantisce l'esercizio dei diritti di informazione, di accesso e di partecipazione di cui alla legge n. 241/1990, agevola l'utilizzazione dei servizi offerti ai cittadini, anche attraverso l'illustrazione delle disposizioni normative e amministrative e l'informazione sulle strutture e sui compiti del Comune. L’ufficio per le relazioni col pubblico nasce con lo scopo di favorire l’incontro e, quindi, lo scambio comunicativo tra l’Ente e l’utente. Con funzioni, dunque, di interfaccia privilegiata con il pubblico, l’URP fornisce informazioni sui servizi offerti dell’ente, sullo stato degli atti e dei procedimenti amministrativi, nonché su ogni attività che riguardi la pubblica amministrazione per cui il cittadino ne abbia interesse. Nel rispetto ed attuazione della normativa richiamata ed in un’ottica di efficientamento dei servizi di sportello, nel periodo di vigenza del presente documento, sarà effettivamente istituito l’U.R.P. e realizzata la reciproca

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CITTA’ DI ASCOLI SATRIANO –DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2016/2018 APPROVATO CON DELIBERA GIUNTA COMUNALE N. 278 DEL 30.12.2015 integrazione dello sportello con quello dei servizi Demografici, logisticamente dislocati nel medesimo locale, dando vita ad un unico front office polifunzionale Anagrafe – URP, la cui attività deve servire un potenziale bacino di utenza esteso a tutti i residenti e non solo. Quale sportello di prossimità al cittadino, oltre alle tipiche pratiche anagrafiche (cambi di residenza, certificazioni, autentiche, carte d’identità), lo Sportello riceverà e gestirà l’iter delle segnalazioni dei cittadini. La gestione del servizio deve essere orientata a favorire l’approccio positivo da parte dei cittadini alla struttura comunale, per la segnalazione delle esigenze ed il soddisfacimento dei bisogni, espressi tramite segnalazioni di diversa natura, tramite l’accesso diretto agli sportelli ovvero telefonicamente o per iscritto (lettere, mail e fax), nonché allo sviluppo dell’informazione verso gli utenti come strumento di avvicinamento per agevolare l’utilizzo dei servizi offerti. b) Obiettivi: Obiettivo di rilevanza strategica per il 2016 è la effettiva istituzione dello sportello U.R.P. e la reciproca integrazione con quelli Demografici.

Risorse del programma: a) umane: Il personale già assegnato con gli atti di organizzazione; b) strumentali: Quelle in dotazione agli uffici interessati; c) finanziarie: Quelle assegnate con gli atti di bilancio.

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Missione 3 – POLIZIA LOCALE

PROGRAMMA 1. Polizia Locale e sicurezza.

OBIETTIVI DELLA GESTIONE a) Descrizione del programma e motivazione delle scelte La sicurezza urbana è un bene pubblico da tutelare nell'ambito della Comunità locale e nel rispetto delle norme che regolano la vita civile, per migliorare le condizioni di vivibilità, la convivenza civile e la coesione sociale. Il miglioramento della sicurezza urbana e della sicurezza stradale su tutto il territorio comunale, può essere conseguito sia con un miglioramento del Servizio ordinariamente svolto dalla Polizia Locale, che mediante la predisposizione di momenti progettuali distinti per garantire l’implementazione degli ordinari servizi di controllo durante tutto l'anno e in particolare nel periodo estivo e durante le feste. Le progettualità e la programmazione devono essere protese al raggiungimento dell’obiettivo del miglioramento della sicurezza urbana come percepita dal cittadino e tale obiettivo potrà essere conseguito quindi mediante l'attività di prevenzione, informazione, educazione e potenziamento dei controlli di Polizia inerenti la sicurezza urbana, incentivando l’attività di vigilanza in campo di Codice della Strada (uso cinture, casco su ciclo/motocicli, abuso di sostanze alcoliche e/o psicotrope/stupefacenti, cellulare alla guida, norme comportamentali in genere), nonché in campo ambientale, edilizio e annonario- amministrativo. Nell'ambito dei servizi di polizia stradale l'attività dovrà essere intensificata e mirata anche ad una maggiore rapidità nell'accertamento di eventuali situazioni di pericolo della sede stradale comunale e delle infrastrutture pubbliche (inconveniente che determina un notevole contenzioso dell’Ente) e la rapida segnalazione agli uffici comunali che ne curano il ripristino dello stato dei luoghi. Sarà potenziata l’attività atta alla verifica della regolarità dei passi carrabili cittadini, inoltrando le risultanze agli uffici competenti, con l’obiettivo di regolarizzare eventuali situazioni irregolari e contribuire a contrastare possibili evasione nei pagamenti dei tributi locali. Si programmeranno incontri nelle scuole atti a stimolare l’educazione stradale e la legalità e più in generale il senso civico nella popolazione scolastica, quale necessario investimento nelle future generazioni adulte.

B) Obiettivi.

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Migliorare la sicurezza urbana sul territorio comunale e garantire l'ordinario e corretto svolgimento di tutte le attività imprenditoriali attive nell'area comunale. Implementazione e razionalizzazione dei servizi istituzionali esterni ed interni della Polizia Locale. Controlli mirati in materia ambientale e gestione dei rifiuti urbani.

Risorse del programma: a) umane: Il personale già assegnato con gli atti di organizzazione; b) strumentali: Quelle in dotazione agli uffici interessati; c) finanziarie: Quelle assegnate con gli atti di bilancio.

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Missione 4 – ISTRUZIONE PUBBLICA

PROGRAMMA 1. Istruzione scolastica e Diritto allo studio.

OBIETTIVI DELLA GESTIONE a) Descrizione del programma e motivazione delle scelte L’impegno dell’Amministrazione Comunale in ambito scolastico è evidenziato nell’approvazione del Piano degli Interventi per l’attuazione del Diritto allo Studio da parte del Consiglio Comunale, che permette una programmazione organica di tutti gli interventi. L'Amministrazione comunale intende continuare nel sostegno in favore delle scuole d'infanzia erogando risorse utili al funzionamento didattico- amministrativo, in coerenza con il Piano Regionale e quello Comunale per il Diritto allo Studio. Si continuerà negli interventi di piccola manutenzione e funzionamento didattico-amministrativo finanziati con fondi comunali; acquisto di arredi scolastici. Si verificherà, nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili, la possibilità di concedere borse di studio ad alunni meritevoli e bisognosi, di realizzare servizi di telesorveglianza, sovvenzioni per progetti scolastici ed iniziative culturali, oltre ai servizi di supporto per traslochi vari. Sarà supportata al massimo, nell'ambito delle possibilità di bilancio, una corretta attività didattica, nonché promuovere l'orientamento degli alunni oltre il sedicesimo anno di obbligatorietà di frequenza, al fine di limitare la dispersine scolastica superiore. Utilizzo delle risorse messe a disposizione anche dallo Stato e dalla Regione Puglia per l'adozione di interventi di tipo economico e non a favore delle scuole, di ogni ordine e grado e delle famiglie, in materia di assistenza scolastica ed integrazione anche di alunni diversamente abili. Sostegno alle istituzioni scolastiche relativamente al mantenimento delle strutture ed al funzionamento, come per legge. Il servizio pubblico di trasporto scolastico rientra pienamente nel quadro degli interventi dei servizi di assistenza scolastica, pur non essendo stato espressamente citato tra gli stessi. Tale servizio continuerà ad essere svolto per garantire l’esercizio del diritto allo studio, con la presenza di personale preposto alla sorveglianza degli alunni. Promuovere la sottoscrizione di protocolli d’intesa tra Comune e singoli Istituti scolastici per rendere massima la collaborazione nell’esclusivo interessi degli alunni e studenti, anche per favorire ed attuare il sistema “Alternanza

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Scuola Lavoro”. b) Obiettivi. Rendere più agevole, per il Dirigente Scolastico, la conduzione delle scuole interessate, pur ritenendo insufficienti le risorse disponibili da destinare. Scopo principale del programma è la promozione di azioni di ulteriore sostegno alla missione educativo-formativa delle scuole, azioni di coordinamento fra le stesse nonché sostegno agli alunni in condizioni di disagio fisico e/o economico (assistenza specialistica, contributi libri di testo, borse di studio, mensa scolastica; ecc.). Sostegno alle scuole di ogni ordine e grado in relazione ai sussidi ed ausili per diversamente abili ed ai progetti scolastici, in base e nell’ambito delle disponibilità finanziarie. Dare piena attuazione del Piano degli Interventi per l’attuazione del Diritto allo Studio. Promuovere la sottoscrizione di protocolli d’intesa tra Comune e singoli Istituti scolastici per favorire ed attuare il sistema “Alternanza Scuola Lavoro”.

Risorse del programma: a) umane: Il personale già assegnato con gli atti di organizzazione; b) strumentali: Quelle in dotazione agli uffici interessati; c) finanziarie: Quelle assegnate con gli atti di bilancio.

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Missione 5 – CULTURA E BENI CULTURALI

PROGRAMMA 1. Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali. Turismo.

OBIETTIVI DELLA GESTIONE a) Descrizione del programma e motivazione delle scelte. Finalità ed impegno dell’attuale Amministrazione comunale è una maggiore conoscenza e valorizzazione dei beni culturali esistenti, quale necessario ed indispensabile “strumento” per accrescere ed arricchire l’offerta culturale. L’Amministrazione comunale è impegnata anche ad adoperarsi per la ricerca e scavi nel territorio, che ogni giorno si dimostra ricco di storia e di reperti che stanno avendo attenzione particolare sia dal mondo culturale e scientifico, che dai semplici cittadini che visitano continuamente il Museo e le altre bellezze esistenti. La città di Ascoli Satriano possiede strutture che necessitano di ulteriore valorizzazione e di gestione finalizzata alla massima fruizione da parte degli utenti; per confermarli contenitori culturali della Comunità di Ascoli Satriano ed in prospettiva anche dei Comuni limitrofi. Anche in ambito culturale si deve invertire la tendenza che la cultura non è necessaria: di Cultura si può anche mangiare. Il nostro obiettivo di mandato è che Ascoli Satriano diventi un polo culturale attrattivo nell’intera Capitanata ed anche delle aree limitrofe alla Provincia e non solo. Le considerevoli riduzioni di fondi stabilite dalla Legge Finanziaria a carico dei Comuni, i tagli in materia di “spending rewiew” e le sempre più esigue risorse economiche disponibili incidono anche sulle attività del Settore Cultura. Nonostante ciò, anche per l’anno 2016 si cercherà di realizzare un programma che, mantenendo un attenta ed oculata pianificazione delle attività, si propone di qualità, offrendo una varietà di proposte culturali che intercettano gli interessi delle diverse fasce d’età, declinate nelle diverse espressioni culturali: dalla musica al del teatro all’arte, alla letteratura, alla storia, alla filosofia e alla scienza. Anche per l’anno 2016 l’Amministrazione comunale continuerà a ricercare fondi e fonti di finanziamento che possano supportare l’attività del Centro, della Biblioteca, del Parco Archeologico e del Polo Museale, oltre ad aderire a progetti ed iniziative culturali che valorizzino e promuovano il patrimonio culturale esistente.

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b) Obiettivi. Maggiore conoscenza e valorizzazione dei beni culturali esistenti; ricerca di fondi e fonti di finanziamento che possano supportare l’attività del Parco Archeologico, della Biblioteca e del Polo Museale, oltre ad aderire a progetti ed iniziative culturali che valorizzino e promuovano il patrimonio culturale esistente; azione di marketing territoriale con utilizzo di nuovi strumenti di comunicazione, mediante il supporto di un agenzia specializzata con la finalità di costruire una immagine turistica della città e con offerta qualitativa basata non solo sui prodotti agroalimentari, ma anche sull’offerta museale; realizzazione di un'offerta culturale; trasformazione e riqualificazione della biblioteca comunale con risistemazione e informatizzazione del patrimonio librario con adeguamento della struttura alla normativa in materia; realizzazione info point turistico con gestione esternalizzata; dotarsi di specifici regolamenti per l’utilizzo delle strutture culturali da parte di soggetti terzi.

Risorse del programma: a) umane: Il personale già assegnato con gli atti di organizzazione; b) strumentali: Quelle in dotazione agli uffici interessati; c) finanziarie: Quelle assegnate con gli atti di bilancio.

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Missione 6 – POLITICHE GIOVANILI SPORT E TEMPO LIBERO

PROGRAMMA 1. Politiche giovanili, sport e tempo libero.

OBIETTIVI DELLA GESTIONE a) Descrizione del programma e motivazione delle scelte. a 1) Politiche giovanili. La presenza consistente di una componente giovanile nel Comune di Ascoli Satriano, sollecita l’Amministrazione comunale ad un’attenzione particolare nei confronti dei giovani, tenendo anche conto della gravità crescente del contesto economico-sociale europeo e italiano caratterizzato, come noto, da un quadro recessivo che vede tra le principali vittime la popolazione giovanile. Le tendenze in atto nella società e nel mercato del lavoro dell’Unione Europea, secondo il rapporto della Commissione Europea del 28/11/2014 che accompagna la comunicazione sull’analisi annuale della crescita 2015, mostrano come la disoccupazione giovanile resti a livelli molto elevati, anche se con segni di miglioramento: nel settembre 2014 il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) nell'UE-28 era pari al 21,6 %; in Italia si colloca al 44,2%. Tale emergenza occupazionale, insieme all’acuirsi di condizioni di fragilità e disagio nelle giovani generazioni, alla ricerca di nuovi modelli di espressione e convivenza, individuale e collettiva, richiedono l’attivazione di interventi finalizzati a sostenere e accompagnare il percorso dei giovani, affiancandosi alle famiglie ed alle istituzioni scolastiche, sociali e culturali. La piena valorizzazione dei pochi e modesti strumenti a disposizione del Comune costituisce pertanto un impegno prioritario. I poli principali dell’azione comunale saranno quindi: - Informazione e servizi dedicati; - Animazione sociale e progettualità per i giovani; - Valorizzazione Sportello Informagiovani; - Promozione percorsi di cittadinanza attiva. a 2) Sport e tempo libero. L’attività sportiva è caratterizzata da notevoli potenzialità educative, di aggregazione e socializzazione per tutta la cittadinanza. Pertanto, l’Amministrazione comunale ne sostiene e sviluppa la pratica, favorendo la

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CITTA’ DI ASCOLI SATRIANO –DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2016/2018 APPROVATO CON DELIBERA GIUNTA COMUNALE N. 278 DEL 30.12.2015 partecipazione di ragazzi e adulti, in coerenza con il Piano regionale. Lo sport rappresenta soprattutto per i giovani un momento fondamentale del loro tempo libero. Per questo motivo gli impianti sportivi devono divenire luoghi dove potersi incontrare con i coetanei per coltivare le proprie passioni ed interessi. La palestra ed il campo sportivo devono diventare un punto di riferimento di aggregazione e socialità. Nel periodo di vigenza del presente documento, anche per la consapevolezza che lo sport è salute; è legalità, si intende incentivare ulteriormente lo sviluppo dello sport, attraverso l’organizzazione diretta di eventi ed il sostegno all’associazionismo locale, con la concessione del semplice patrocinio, di un contributo indiretto (sotto forma di utilizzo gratuito di edifici o luoghi pubblici), oppure del patrocinio e di un contributo economico; autorizzazione all’utilizzo degli impianti di proprietà comunale per gli usi ordinari, oltre a promuovere la pratica sportiva negli Istituti Scolastici. Per quanto riguarda gli investimenti sull’impiantistica, in considerazione delle limitate risorse del bilancio, si provvederà a partecipare a tutti gli avvisi e bandi pubblici per la concessione di finanziamenti e contributi finalizzati all’ammodernamento e manutenzione straordinaria degli impianti. b) Obiettivi. Promuovere i valori primari dello sport, come attività educativa e formativa e come momento di tutela della salute fisica e mentale dei cittadini; aumentare le occasioni di manifestazioni sportive in città per stimolare l’incontro tra i cittadini; razionalizzare gli spazi; aumentare l’efficienza nella proposta sportiva; facilitare, con i mezzi a disposizione delle amministrazioni, una sempre maggior aggregazione di tutta la cittadinanza.

Risorse del programma: a) umane: Il personale già assegnato con gli atti di organizzazione; b) strumentali: Quelle in dotazione agli uffici interessati; c) finanziarie: Quelle assegnate con gli atti di bilancio.

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Missione 9 – SVILUPPO SOSTENIBILE E TUTELA DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE

PROGRAMMA 1. Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente.

OBIETTIVI DELLA GESTIONE

a) Descrizione del programma e motivazione delle scelte.

a 1) Servizi di igiene urbana. I servizi di igiene urbana sono caratterizzati da notevole complessità e dalla specificità delle operazioni che comportano. L'introduzione della TARI ha proposto un nuovo orientamento nella gestione dei servizi ambientali, più attento all'ambiente (incoraggiando la differenziazione ed il riciclaggio dei rifiuti), ma anche più equo e razionale verso i cittadini, con un pagamento calcolato tenendo conto di più fattori. La normativa, infatti, prevede che l'intero costo del servizio sia coperto con la tariffa (costi = entrate) e chi produce più rifiuti paghi di più (suddivisione dei costi più equa rispetto alla semplice applicazione della tassa). L’Amministrazione è impegnata a dare avvio, unitamente agli altri Comuni interessati, alle attività operative dell’ARO FG/8, con l’attivazione delle procedure ad evidenza pubblica per la selezione dell'operatore economico cui affidare la gestione del servizio unico integrato di raccolta e smaltimento dei RSU a livello di Ambito. Il servizio di raccolta e smaltimento dei RSU, stante la necessità di copertura integrale dello stesso, dovrà essere svolto in modo efficiente e coerente con i parametri imposti a livello nazionale e regionale, anche con misure mirate all’incentivazione del cittadino alla differenziazione dei rifiuti ed evitare le ricadute sanzionatorie dell'ecotassa regionale. a 2) Manutenzione verde pubblico. Nell’ambito del verde pubblico si assicureranno la manutenzione e la gestione del verde, mediante un’attività di controllo da parte dell’Ufficio Tecnico, con l’obiettivo di migliorare la programmazione degli interventi e aumentare il livello di cura delle essenze arboree e dei manti erbosi, in un quadro di sostenibilità economica a fronte del contenimento delle risorse di bilancio. 86

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Nello specifico, il programma svolto garantirà che il servizio di manutenzione del verde sia svolto in modo corretto e tempestivo, così da assicurare la fruibilità e l’utilizzo ai cittadini di tutto il patrimonio verde comunale; garantirà inoltre l’intervento immediato in caso di pericoli dovuti allo schianto di alberi o quanto altro possa derivare da situazioni di condizioni meteorologiche estreme. b) Obiettivi. Finalità ed impegno dell’attuale Amministrazione comunale è migliorare la qualità dell'ambiente, come risorsa e valore guida per migliorare la qualità della vita e per un eco-sviluppo del territorio. Finalità da attuare perseguendo criteri di sostenibilità ambientale e di risparmio energetico, perché conservare e tutelare l’ambiente è una condizione essenziale per continuare ad assicurare la sua esistenza alle generazioni future. In particolare sono programmati: 1. Interventi di miglioramento della gestione del ciclo integrato dei rifiuti, promuovendo la riduzione alla fonte della produzione dei rifiuti, con il contestuale incremento delle frazioni avviate a recupero, riutilizzo e riciclaggio; 2. Interventi per il risparmio energetico nei diversi settori di impiego, anche attraverso la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti alternative, utilizzando finanziamenti pubblici. Stante le risorse necessarie per attuare interventi concreti nella tutela dell’ambiente, l'esecuzione di quelli di maggiore entità economica è rinviata alla acquisizione di finanziamenti da parte di enti pubblici sovraordinati al Comune.

Risorse del programma: a) umane: Il personale già assegnato con gli atti di organizzazione; b) strumentali: Quelle in dotazione agli uffici interessati; c) finanziarie: Quelle assegnate con gli atti di bilancio.

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Missione 10 – TRASPORTI E DIRITTO ALLA MOBILITÀ

PROGRAMMA 1. Trasporti e diritto alla mobilità.

OBIETTIVI DELLA GESTIONE

a) Descrizione del programma e motivazione delle scelte. L’Amministrazione considera il miglioramento delle condizioni del tessuto veicolare urbano e contestualmente la qualità di vita dei cittadini, obiettivo prioritario nel prossimo futuro. La gestione è prioritariamente indirizzata al mantenimento ed al miglioramento delle infrastrutture riguardanti la viabilità veicolare e pedonale. L’Amministrazione è altresì impegnata a confermare l’affidamento a soggetti terzi dell’area di sosta in Piazza Giovanni Paolo II. Si continuerà nell’opera di manutenzione delle reti stradali del territorio ivi comprese quelle di particolare pregio, qual è quella del Centro storico, oltre alla manutenzione ed implementazione dei percorsi pedonali, nell’ambito delle risorse finanziare disponibili. b) Obiettivi. Manutenzione della rete stradale del territorio, sia urbana che extra- urbana; manutenzione e miglioramento della segnaletica stradale; valorizzazione Centro Storico, anche attraverso una diversa regolamentazione delle viabilità, oltre alla manutenzione ed implementazione dei percorsi pedonali; abbattimento delle barriere architettoniche proprie della mobilità pedonale su sedi stradali; migliorare la risposta alle segnalazioni di anomalie delle sedi stradali, sia sotto il profilo della rapidità e completezza del riscontro, che soprattutto delle rapidità di intervento, anche preventivo. isorse del programma: a) umane: Il personale già assegnato con gli atti di organizzazione; b) strumentali: Quelle in dotazione agli uffici interessati; c) finanziarie: Quelle assegnate con gli atti di bilancio.

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Missione 11 – SOCCORSO CIVILE

PROGRAMMA 1. Soccorso civile.

OBIETTIVI DELLA GESTIONE

a) Descrizione del programma, obiettivi e motivazione delle scelte. Agire con sicurezza e tempestività in situazioni di emergenza. Formalizzare i rapporti, mediante convenzioni, con le Associazioni dei Volontari di Protezione Civile, riconosciute dallo Stato e dagli Enti pubblici territoriali per continuare a fornire attività di supporto in concomitanza ed in occasione di eventi organizzati in città, al fine di contribuire ad accrescere la sicurezza in dette circostanze. Corsi nelle scuole, al fine di sensibilizzare la popolazione scolastica alle tematiche della prevenzione ed inerente ai comportamenti da tenere in caso di calamità, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza. Attivazione di un gruppo comunale di protezione civile con l'utilizzo di fondi regionale.

Risorse del programma: a) umane: Il personale già assegnato con gli atti di organizzazione; b) strumentali: Quelle in dotazione agli uffici interessati; c) finanziarie: Quelle assegnate con gli atti di bilancio.

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Missione 12 – DIRITTI SOCIALI, POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA

PROGRAMMA 1. Diritti sociali, politiche sociali e famiglia.

OBIETTIVI DELLA GESTIONE

a) Descrizione del programma e motivazione delle scelte. Il Comune di Ascoli Satriano è parte il Piano Sociale di Zona. La Regione Puglia ha approvato la L.R. n. 17/2003, sostituita dalla L.R. n. 19/2006, al fine di programmare e realizzare sul territorio un sistema integrato di interventi e servizi sociali, a garanzia della qualità della vita e dei diritti di cittadinanza, secondo i principi della Costituzione, come riformata dalla Legge Costituzionale n. 3 del 18.10.2001, e della Legge n. 328 dell’08.11.2000. La predetta normativa, diretta alla realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi sociali, individua, secondo i principi della responsabilizzazione, della sussidiarietà e della partecipazione, il Piano Sociale di Zona, quale strumento fondamentale di programmazione locale, con riferimento, in special modo, alla capacità dei vari attori, istituzionali e sociali, di definire, nell'esercizio dei propri ruoli e compiti, scelte concertate in grado di delineare opzioni e modelli strategici adeguati per lo sviluppo di un sistema a rete dei servizi sul territorio di riferimento, definito ambito territoriale. Ai Comuni spettano tutte le funzioni amministrative che riguardano la popolazione ed il territorio comunale, precipuamente nei settori organici dei servizi alla persona e alla comunità; gli stessi sono titolari di tutte le funzioni amministrative concernenti gli interventi sociali svolti a livello locale e nell’esercizio delle predette funzioni adottano sul piano territoriale gli assetti più funzionali alla gestione, alla spesa ed al rapporto con i cittadini. Con la Deliberazione n. 1534 del 02/08/2013, la Giunta Regionale, in attuazione della L.R. n.19/2006, succitata, ha approvato il Piano Regionale delle Politiche Sociali (PRPS) – triennio 2013/2015, che esplicherà i propri effetti anche per gli anni successivi al 2015. Nell’anno 2013 è stata sottoscritta la Convenzione tra gli otto Comuni dell’Ambito (Ascoli Satriano; ; ; San Paolo di Civitate; ; ; ; Lesina), ai sensi dell’art. 30 del D. L.vo n. 267/2000 ss. mm. ii., per la gestione associata delle funzioni e dei servizi socio assistenziali Piano Sociale di Zona del triennio in corso.

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Pertanto, nel campo delle politiche sociali e della solidarietà, le scelte dell’Amministrazione non possono prescindere dall’esistenza del Piano Sciale di Zona e dei servizi di Ambito. In sede di confronto tra gli ambiti delle diverse zone della Puglia, peraltro, emerge chiaramente come gli ambiti della Capitanata, e segnatamente quello dell'Alto Tavoliere, abbiano minori capacità di spesa di quelli posti nelle province più meridionali. Il recupero di questo gap in termini di capacità di programmazione ed investimento delle risorse disponibili sarà obiettivo prioritario dell’Amministrazione. Si provvederà, pertanto e nel più breve tempo possibile, ad una riprogrammazione delle risorse disponibili in funzione dei servizi ritenuti essenziali e per mettere l'Ufficio di Piano in condizione di operare con efficacia ed efficienza; si provvederà ad integrarne la dotazione di risorse umane secondo gli standard definiti dalla Regione Puglia. Si provvederà anche a trasferire l'intera compagine amministrativa dei Servizi Sociali in un unico plesso. La frammentazione dei servizi afferenti alla seconda area, quale si è voluta fin qui mantenere da parte delle precedenti amministrazioni, ha impedito che gli interventi sulla casistica fossero coordinati ed incisivi. In questa direzione si sono già presi i dovuti contatti con l'Ufficio Tecnico e si è individuata nei locali siti al primo piano di via D'Orso e di proprietà comunale, attualmente occupati dall'Ufficio Agricoltura, ma prossimi ad essere liberati per il trasferimento dello stesso nella nuova sede del Gal, la sede in cui trasferire il Servizio Sociale attualmente allocato nella sede di via Salza, dove, oltretutto, ci sono barriere architettoniche insormontabili per chi abbia anche minime difficoltà motorie. Questo, oltretutto, comporterà per le casse comunali un risparmio di circa dodicimila euro annui di fitti passivi. Obiettivo, sempre nell'ottica del coordinamento e della migliore resa possibile rispetto al pur notevole impegno del Servizio Sociale Professionale, è quello di dar vita ad un coordinamento istituzionale permanente con altre aree dell'Amministrazione e, segnatamente, con l'area delle Politiche Occupazionali e quella delle Attività Produttive. Ciò in considerazione del fatto, di cui eravamo e restiamo convinti, che l'elemento determinante nella predisposizione di un efficace progetto individuale di aiuto alle persone svantaggiate, è costituito dall'attivazione sinergica di tutte le risorse personali e familiari del soggetto fragile, nonché di quelle interne alle amministrazioni presenti sul territorio e che l'aspetto relativo al contributo economico attiene alla prima fase di gestione delle emergenze ed è (anche in ragione di quanto previsto dalle ultime linee guida regionali per i PSZ) di natura necessariamente transitoria e marginale rispetto ai percorsi più strutturati di sostegno al reddito delle persone e delle famiglie, anche al fine di creare una rete di servizi quanto più possibile coordinati e ad evitare possibilità di duplicazione di interventi e dispersione di risorse. Per quanto concerne le politiche di sostegno attivo al reddito, in particolare, si punterà sulla riscoperta della dignità dal lavoro, unico percorso virtuoso per assicurare la crescita personale ed economica del soggetto. 91

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L'osservazione di un paradosso che è, al tempo stesso, drammaticamente evidente e tuttavia mai fin qui preso in considerazione ci spinge anche a ripensare a modelli socioculturali ritenuti fin qui dominanti, ma che si sono dimostrati inefficaci. Ascoli Satriano è una città con una plurisecolare tradizione agricola ed agroalimentare, da cui sono derivate anche specializzazioni di natura artigianale connesse a tale vocazione. L'idea stessa che, immersi in una delle più fertili pianure del mondo, ci si ritrovi con larghe fasce della popolazione in stato di bisogno alimentare deve spingerci a riflettere sulla realtà di una società che, nel tentativo di rincorrere modelli occupazionali di tipo pubblico e parapubblico, si sia allontanata dalla proprie radici e, come sempre accade quando si compiono operazioni di questo genere, sia destinata a perire. Il cambio di rotta, tuttavia, è possibile. Partendo dall'iniziativa degli "Orti Sociali", ci si ripromette di riallacciare i rapporti con l'antica vocazione del nostro territorio e di portare i più giovani alla riscoperta di attività che, fin quando sono state praticate con amore ed orgoglio, hanno dato ai nostri conterranei sostentamento e soddisfazioni anche materiali. Per quanto riguarda gli anziani, si è già provveduto ad individuare una nuova sede per allocarvi il centro sociale. Si tratta di locali di proprietà comunale, in centro storico ed in un'ala di Palazzo Celestini comunicante con il Chiostro, che saranno ristrutturati con una spesa modica ed un progetto tecnico redatto dagli ingegneri del Comune. In tal modo i nostri concittadini più anziani potranno godere di una sede nuova e prestigiosa nel pieno centro della città e, nel contempo, si risparmieranno ulteriori diciannovemila euro annui di fitti passivi. Saranno anche creati rapporti di collaborazione e di sinergia con l’Istituto Agrario “Michele di Sangro Principe di Ascoli Satriano”. Fin dall'avvio di questo mandato la Giunta Comunale si è trovata di fronte ad una serie di criticità di natura strutturale e procedimentale rispetto ai quali si è cercato, fin da subito e ove possibile, di apprestare rimedi di natura regolamentare e progettuale, con l’obiettivo che, in estrema sintesi, si potrebbe definire nello slogan “meno sussidi più servizi”.

a 1) Interventi per l’infanzia e i minori. Nel 2016 sono previste progettazioni e interventi a sostegno dei genitori e delle famiglie, per l’intero ciclo evolutivo dei figli, in collaborazione con altre istituzioni e con il terzo settore, in un’ottica di crescita dell’offerta sociale del territorio ed anche al fine di sviluppare possibili forme di mutuo aiuto e auto organizzazione delle attività da parte delle famiglie medesime. E’ volontà dell’Amministrazione mantenere la continuità di progetti e attività rivolte a famiglie e bambini che tengano conto dell’incrocio intergenerazionale, dell’inclusione sociale verso le persone disabili e della partecipazione dei soggetti del terzo settore. Sarà programmata la realizzazione di corsi e seminari di formazione rivolti al sostegno del ruolo genitoriale. L’istituto dell’affido familiare di minori costituisce uno degli strumenti di prevenzione del disagio familiare, in situazioni di difficoltà transitoria, rivolto alla tutela del minore. L’affido familiare si realizza inserendo il minore in un nucleo

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CITTA’ DI ASCOLI SATRIANO –DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2016/2018 APPROVATO CON DELIBERA GIUNTA COMUNALE N. 278 DEL 30.12.2015 affidatario (famiglia con figli, coppia, singola persona, comunità di tipo familiare) per un periodo definito di tempo, sulla base di un progetto individuale di intervento, redatto dai servizi sociali comunali e tenuto conto delle eventuali prescrizioni dell’Autorità Giudiziaria, al fine di non interrompe il legame fra il minore e la sua famiglia di origine. Gli interventi sui minori posti in essere dai servizi sociali, che risultano collegati a provvedimenti dell’Autorità giudiziaria, si attuano secondo due direttrici: in via preventiva, mediante la segnalazione all’Autorità Giudiziaria dei casi di abbandono, di maltrattamento o cattivo esercizio della potestà genitoriale; in via successiva all’azione dell’Autorità Giudiziaria, mediante l’esecuzione, per quanto di competenza, dei provvedimenti Giudiziari. Tra gli interventi a tutela dei minori collegati a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria ovvero predisposti dai servizi sociali comunali in accordo con le famiglie interessate, si segnalano i ricoveri di minori in istituto o in comunità. L’Amministrazione, unitamente all’Ambito, è impegnata a ridurre il numero dei minori in istituto o in comunità, proponendo misure alternative come l’affido ovvero l’assistenza domiciliare minori. Quest’ultimo è un servizio diurno, svolto da personale qualificato, rivolto in modo mirato ai minori che si trovano in situazione di disagio educativo, relazionale e psicologico, la cui situazione familiare risulta fragile dal punto di vista socio-economico. Il servizio si configura quindi centrato sul minore anche con disabilità , ma utile per sostenere le difficoltà del genitore per il quale si andranno a costruire interventi adeguati. Nel 2016 si programmeranno e saranno sperimentati nuovi criteri di presa in carico e di modalità di erogazione del servizio, erogabile non solo in forma singola ma anche a piccoli gruppi.

a 2) Interventi per la disabilità. E' obiettivo dell’Amministrazione valorizzare la realizzazione di interventi integrati che sviluppino, secondo la normativa regionale, una idonea sinergia con l’ASL ed in stretto raccordo con il sistema scolastico e formativo. Si continuerà a garantire il sostegno alle famiglie nell’impegno di cura ed assistenza e si promuoveranno interventi che favoriscano la vita indipendente nel proprio contesto ambientale e sociale. Con riferimento al sostegno all’integrazione scolastica saranno progettati interventi integrati tra scuola e servizi sociali. Saranno sviluppati servizi ed interventi innovativi per rispondere in modo efficace ed economicamente sostenibile alle necessità di accoglienza delle persone disabili in servizi diurni, con il coinvolgimento anche dell’Azienda sanitaria per la definizione di modalità operative condivise. Nell’ambito dei trasporti delle persone in difficoltà, si procederà ad operare in accordo con le associazioni che effettuano servizi per disabili al fine di fornire una risposta più completa alla domanda crescente nel campo della disabilità. Gli interventi principali riguardano il sostegno alla persona disabile e al nucleo familiare, i servizi per la domiciliarità, l'integrazione scolastica, il sostegno ai progetti di vita indipendente ed alle associazioni che operano nel settore. L'ampia gamma di disabilità presente nella popolazione, impone la necessità di realizzare modelli di intervento multidimensionali e flessibili, capaci di dare risposta efficace ad una domanda e bisogni estremamente variabili.

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Sarno potenziati i servizi semiresidenziali e quelli di trasporto in favore dei disabili.

a 3) Interventi per gli anziani. Gli interventi nei confronti dell’anziano in stato di disagio saranno indirizzate principalmente a favorire la permanenza dello stesso nel proprio nucleo familiare e nel suo contesto ambientale. Ciò sarà favorito anche attraverso il potenziamento dei servizi domiciliari e diurni che coinvolgano anche la ASL, al fine di erogare all’anziano servizi integrati, anche attraverso l’incremento della rete dei centri diurni di socializzazione. Altri interventi riguardano il sostegno economico e l'integrazione delle rette delle strutture residenziali per le persone che non sono in grado di coprire la spesa e il sostegno e la collaborazione con le diverse associazioni che si occupano delle persone anziane. L’Amministrazione considera gli anziani un’importante risorsa della Comunità, per cui bisogna valorizzarne la competenza, la capacità e l’esperienza, creando le condizioni perché possano continuare a essere protagonisti della vita sociale in una stretta relazione con le nuove generazioni per la costruzione di un vero e proprio patto intergenerazionale. Proseguiranno le azioni rivolte agli anziani, tra le quali assumono particolare importanza: 1. Assistenza domiciliare anziani. Per garantire la permanenza a domicilio di anziani e di disabili parzialmente o totalmente non autosufficienti, ad integrazione delle cure familiari, è attivo il servizio di assistenza domiciliare, con la gestione associata e coordinamento del servizio da parte dell’Ufficio di piano, con il potenziamento del servizio per favorire sempre più la domiciliarità; 2. Servizio di consegna pasti a domicilio. Proseguirà il servizio di consegna pasti a domicilio.

a 4) Interventi per soggetti a rischio di esclusione sociale. L'Amministrazione comunale si prefigge l’obiettivo di mettere a punto strategie efficaci per i bisogni delle famiglie indigenti attraverso modalità innovative non meramente assistenziali, ma che vedano il coinvolgimento attivo dei destinatari e si esplichino anche con proposte occupazionali. Si continuerà nell’opera dell’utilizzo, per le necessità comunali, dello strumento delle prestazioni occasionali di tipo accessorio introdotte dalla Legge delega n. 30/2003 (c. d. voucher). I contributi economici e sostegni saranno erogati nei casi di accertato bisogno. L’obiettivo che si conferma è sempre quello di un minor intervento generico, concentrando le risorse su un vero e proprio progetto che porti la persona in difficoltà a uscire dallo stato di bisogno per avviare un percorso di vita sempre più autonoma. a 5) Servizio necroscopico e cimiteriale. Nell’ambito di conservazione e miglioramento del patrimonio Comunale si inserisce anche l’attività dei servizi cimiteriali e del cimitero stesso. Obiettivo per il 2016 è il mantenimento della qualità del servizio.

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b) Obiettivi. Attivazione ovvero potenziamento dei servizi per la famiglia e per i cittadini, anche attraverso una maggiore finalizzazione e razionale utilizzazione delle risorse del Piano Sociale di Zona; ampliamento del servizio gestito dal P.S.Z. per la PUA - Porta Unica di Accesso per le persone in stato di disagio sociale ed economico e con disabilità, rispetto all’offerta attuale; avviare e potenziare la gestione delle infrastrutture sociali esistenti, con servizio di sollievo anche per le famiglie; attivare le procedure per chiedere finanziamenti pubblici tesi alla realizzazione di nuovi alloggi in Edilizia Residenziale Pubblica; attuazione politiche per le pari opportunità; adesione alla “Rete Città Sane”.

Risorse del programma: a) umane: Il personale già assegnato con gli atti di organizzazione; b) strumentali: Quelle in dotazione agli uffici interessati; c) finanziarie: Quelle assegnate con gli atti di bilancio.

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Missione 14 – SVILUPPO ECONOMICO E COMPETIVITA’

PROGRAMMA 1. Settore Commercio - Industria, artigianato - SUAP.

OBIETTIVI DELLA GESTIONE a) Descrizione del programma e motivazione delle scelte. L’attività amministrativa del Servizio – SUAP - in un contesto più ampio ha l’obiettivo e le finalità che non sono più il solo rilascio ai cittadini degli atti amministrativi indispensabili per l’ordinario svolgimento delle attività, ma è proiettato in una prospettiva di supporto all’attività produttiva che interagisce pienamente con il resto del contesto socio-economico del territorio. I punti di forza sono i Regolamenti, che costituiscono gli strumenti utili all’operatività che insieme all’urbanistica commerciale possono produrre la valorizzazione del territorio e costituire lo strumento più idoneo all’integrazione del settore commercio in quello più ampio delle attività produttive. E’ ormai consolidata l’idea che in Comune il commercio è insito allo Sportello Unico Attività Produttive con il quale nasce l’occasione di rivedere l’organizzazione degli uffici e dei procedimenti, tutto al fine di rendere l’Ente pubblico adeguato e idoneo a supportare le occasioni di sviluppo e di sostegno alle imprese e in riferimento alle deleghe assessorili si è potuto e si potrà instaurare una adeguata integrazione tra quelle politiche-amministrative e quelle strettamente gestionali degli uffici. Le funzioni specifiche dello sportello unico, tutte intese e finalizzate allo sviluppo sono: 1. gestione delle pratiche; 2. informazioni sulle opportunità di inizio attività; 3. valorizzazione del territorio.

Intorno al SUAP si aggregano una serie di funzioni e competenze gestionali proprie degli uffici, come: - informatico; - legale amministrativo; - tecnico-progettuale; - informativo (sportello informativo e promozionale).

In sintesi lo Sportello Unico deve continuare a svolgere un ruolo trainante nell’Ente abbracciando più competenze finalizzate ad accorciare i tempi di risposta ai cittadini e che potesse essere in grado anche di coordinare nel

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CITTA’ DI ASCOLI SATRIANO –DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2016/2018 APPROVATO CON DELIBERA GIUNTA COMUNALE N. 278 DEL 30.12.2015 territorio tutte le iniziative di sviluppo e per l’attuazione dei Regolamenti in materia di svolgimento delle attività commerciali, nonché su aree pubbliche. Per l’artigianato le attività da svolgere nel periodo della programmazione, possono sintetizzarsi in: - accrescimento dei servizi esistenti; - collaborazione con la Camera di Commercio e Artigianato, in ordine alle iscrizioni all’Albo Artigiani facendo da tramite con il Comando Polizia Municipale per i vari controlli logistici delle attività in questione e su richiesta della stessa Camera di commercio, consegna e ricezione della modulistica predisposta a tale scopo.

b) Obiettivi. In particolare si stabiliscono i seguenti obiettivi: - Vademecum attività in Sede Fissa e Pubblici Esercizi; - Istituzione di calendari di fiere e mercati straordinari; - Calendari per manifestazioni promosse da associazioni locali; - Adempimenti e verifiche consequenziali alle segnalazioni certificate/comunicazione di inizio attività AA. PP. - S.F. - P.E. - Circoli Privati – Agriturismi e Produttori Agricoli; - Comunicazioni ISTAT mensili Enti Terzi per verifiche incrociate, relative a tutte le attività iniziate, variate, cessate; - Compilazioni varie per la Regione Puglia attraverso siti Internet relativamente a notizie sulle attività esistenti sul territorio di Ascoli Satriano a carattere tributario e per ricerche economiche e sociali; - Front Office del pubblico; - Predisposizione e consegna di apposita modulistica per le varie richieste; - Organizzazione Fiere e Manifestazioni Varie – Predisposizione graduatorie e atti consequenziali per l’assegnazione dei relativi posteggi su Aree Pubbliche (Festa Patronale – Mese di dicembre Fiera S. Lucia; ecc.); - ampliamento dei servizi offerti dagli Uffici del V Settore anche alla luce del nuovo PUG, attraverso l’adozione di nuovi regolamenti o proponendo modifiche a quelli esistenti che incentivino lo sviluppo agricolo e commerciale del territorio, ponendo altresì particolare attenzione alle nuove attività imprenditoriali che si stanno sviluppando.

Risorse del programma: a) umane: Il personale già assegnato con gli atti di organizzazione; b) strumentali: Quelle in dotazione agli uffici interessati; c) finanziarie: Quelle assegnate con gli atti di bilancio.

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ALLEGATI

PROGRAMMAZIONE TRIENNALE FABBISOGNO PERSONALE PROGRAMMAZIONE TRIENNALE OPERE PUBLICHE PIANO ALIENAZIONI E VALORIZZAZIONIPATRIMONIALI

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