LE VIE DEI CANTI a cura di Guido Giannuzzi

Un uomo di cultura che abbia conversato, per lunghi anni, con le grandi ombre del passato non può provare che irritazione e sconforto imbattendosi in uomini che pretendono di essere artisti, e per giunta artisti vivi. Eugenio Montale LE MIE DOMANDE di Cecilia Matteucci

Hedy Iuorio è nata in Svizzera sul lago di Costanza da padre svizzero tedesco, medico, grande amante di musica e mamma napoletana, violinista. A casa, fin da bambina, era circondata dalla musica, che lei stesso frequentava, con lo studio del pianoforte e del flauto. Dopo la maturità, ha frequentato l’Università di Napoli con l’intento di imparare l’italiano per poter poi tornare a Ginevra come interprete. Il progetto è stato interrotto dall’amore per Napoli, seguito dal matrimonio e dalla nascita della prima di due figlie. Trasferitasi a malincuore a Bologna nel 1970 per seguire il marito, ha scoperto che Bologna era la sua città ideale: a metà strada tra i suoi luoghi del cuore (Napoli e la cittadina sul lago, in Svizzera), ha qui trovato l’accoglienza e la simpatia di Napoli unita all’ordine e al rispetto per il prossimo, proprio della Svizzera.

La musica preferita? Leggendo la sua biografia mi E. Gardiner La musica nel castello del La musica barocca, Johan Sebastian è venuta in mente Josephine cielo, un ritratto di Bach. Bach in primis. Amo, però, tutta la musica Baker, che cantava: "J'ai déux bella, di qualità, se eseguita bene e con amours, mon pays et Paris”. Un Una domanda che non le ho passione. suo ricordo legato a Napoli e alla fatto e invece avrebbe voluto? musica? “Che cosa cambierebbe o aggiungerebbe Un' o una sinfonia che ha Napoli è tutta una musica o almeno lo nelle prossime programmazioni?” nel cuore? era allora, quando io vi arrivai. Rimasi Sarebbe bello, una volta il mese, una Come opera sicuramente Il flauto incantata quando la mattina, i venditori matinée, un vero concerto alle 11.00 magico e il Don Giovanni: un Mozart ambulanti offrivano la loro merce con musiche che possano attrarre un davvero sublime. Per le sinfonie è difficile cantando! Un ricordo importante è pubblico vasto, bambini compresi. Inizio fare una classifica, cambiano posizione però la prima volta al Teatro San Carlo: concerti alle 20.30 per non finire troppo continuamente! Al momento sono molto ero ragazzina, in vacanza a Napoli con tardi, e, magari, con un breve brano di attratta da quelle di Schumann (la la mia mamma. Mi ricordo che davano musica contemporanea. Renana in particolare), tutto Mahler la Pagliacci e Cavalleria rusticana: non Nona di Dvorak. Amo anche la musica parlavo italiano, capii poco, ma ne rimasi sacra come la Messa in si minore e affascinata. la Passione secondo Matteo di Bach, il Deutsches Requiem di Brahms. E un suo ricordo, invece, legato al lago di Costanza? Il flauto, la sua passione: il brano Due, tra i tanti. Il primo, da bambina, che preferisce? per ascoltare la prima volta un concerto Il Concerto per flauto in re maggiore di con tutta l'orchestra: Eine kleine Mozart (KV 314). Nachtmusik di Mozart e la mia mamma in prima fila con il violino. L’altro, La canzone della sua cantando nel coro insieme all'orchestra adolescenza? del liceo il Magnificat di Bach nella Nella mia adolescenza sentivamo cattedrale di San Gallo per festeggiare soprattutto cantautori francesi, il mio i cento anni della mia scuola: rimasi preferito era Georges Brassens con Les letteralmente folgorata da Bach. Lilas. Lo scrittore preferito? Il suo teatro preferito? Hermann Hesse, che mi accompagna da Dei teatri che conosco, il più bello è quando ero adolescente; ma ultimamente sicuramente il San Carlo, ma quello leggo con grande interesse biografie di dove ho vissuto le più grandi emozioni artisti. M’incuriosisce in quale ambiente negli ultimi anni è certamente questo sono stati creati certi capolavori. Ho Auditorium. appena finito il diario scritto a quattro mani da Robert e Clara Schumann e sto leggendo il bellissimo libro di John Cecilia Matteucci e Hedy Iuorio 4

IL MONDO DA ASCOLTARE di Bruno Dal Bon Sappiamo bene come l’eccessivo sviluppo capacità che ha avuto di riannodare le […] Bruegel non ci offre solo il mondo di un pensiero ci allontani dalla vita vicende della musica all’interno di una da vedere, ma da ascoltare. Da ascoltare immediata, dalla realtà. Una distanza suggestiva mappa filosofica, politica ed come una meditazione sui rumori che sentiamo ancor più ampia quando economica. nei conflitti umani, sui pericoli di un cerchiamo di affidare le nostre riflessioni annientamento della festa, di una vittoria alla linearità della parola scritta che del silenzio”. Sono gli anni dello strutturalismo e del teorizza, fantastica, idealizza. postmodernismo filosofico di Foucault, Lyotard, Deleuze, Guattari, Baudrillard, gli Partendo dall’intuizione della musica come Forse anche per questa ragione, la musica anni in cui si cerca di ricostruire una teoria messa in forma, come addomesticamento non si è mai lasciata cogliere fino in filosofica e politica di sinistra partendo da del rumore, Attali cerca di costruire una fondo dal gioco sottile dell’intelletto Nietzsche. Attali è testimone di questi cartografia dei legami tra la società e la incapace di affondare le sue radici nella movimenti che lo avvicinano a molti di sua musica. Una storia dei loro rapporti in “non ragione” superando l’insolubile questi autori a cominciare da Foucault al cui distingue tre tappe, tre “utilizzazioni dissidio tra razionalità ed istinto. Questa quale si ispira nell’approccio archeologico strategiche” della musica da parte del distanza dal mondo delle parole ha reso al sapere e nella scelta stilistica di potere: “una dove tutto avviene come la musica inevitabilmente se la musica fosse utilizzata vulnerabile e apparentemente e prodotta nel rituale per secondaria in un mondo tentare di far dimenticare dominato da un’incessante la violenza generica, l’altra narrazione visionaria sorretta dove è impegnata a dallo sguardo e dall’immagine. far credere all’armonia del mondo, all’ordine nello Un quadro di difficile scambio, alla legittimità del decifrazione anche per potere mercantile, poi infine l’assenza di riferimenti o una dove serve a far tacere, ricerche. Se si escludono producendo una musica in i resoconti biografici, la serie assordante e sincretica, maggior parte degli studi sulla censurando il resto dei musica sono scritti analitici o rumori dell’uomo. Quando il musicologici sul testo musicale, potere vuol , sullo spartito, troppo spesso far dimenticare considerato una sorta di la musica è sacrificio rituale, monade avulsa dalla realtà. capro espiatorio, quando L’ideale di purezza dell’opera vuol far credere è messa in in sé è stato ed è tuttora, un scena, è rappresentazione, bisogno così forte da rendere quando vuol far tacere, è il foglio pentagrammato riprodotta, standardizzata l’unico oggetto di culto di una e diviene ripetizione”. saggistica che si dedica quasi Sacrificare, rappresentare esclusivamente alla muta e ripetere saranno quindi i comprensione della partitura titoli dei tre principali capitoli lontano dalla pratica esecutiva Diego Velázquez (1599-1660) - Las Meninas, 1656 del libro. che in molti casi sembra quasi corrompere la verità che si vuole presentare un dipinto come spazio visivo SACRIFICARE gelosamente custodire sulla pagina. simbolico alle proprie tesi. Se ne “All’origine dell’idea religiosa, nella Le parole maggior parte delle culture c’è il tema e le cose Foucault assume Las Meninas Poche le eccezioni. Una tra queste di Velazquez come immagine pittorica di del rumore, del suo ascolto e della sua messa in forma […] la musica è una è certamente Rumori, saggio una rappresentazione che si rappresenta , in un gioco di rimandi tutto filosofico, strategia parallela alla religione. La sull’economia politica della musica musica fa rivivere la messa in forma del un libro oggi dimenticato e introvabile, Attali ritrova nel scritto nel 1979 dal controverso saggista Combattimento tra rumore, la canalizzazione della violenza Carnevale e Quaresima di Brueghel essenziale. […] La musica si iscrive quindi ed economista francese Jacques Attali. il vecchio, la tavola che annuncia la Un libro ambizioso, come del resto il suo tra il rumore e il silenzio nello spazio battaglia fra le due socialità fondamentali della codificazione sociale ch’essa rivela autore (da alcuni anni ha iniziato anche della norma e della festa. “Bruegel mette un’attività come direttore d’orchestra), […] Il rumore è un’arma e la musica in scena questo conflitto in uno spazio è, all’origine, l’addomesticamento, la che tuttavia continua a sedurci per la pieno di vita: rumori naturali, rumori del scrittura immediata e intemperante, ritualizzazione, dell’uso di questa arma in gioco e del lavoro, musiche, risa, pianti, un simulacro di omicidio rituale”. per l’audacia di alcune sue tesi e per la mormorii. Archeologia delle sonorità

6 Il rumore come omicidio e la musica RAPPRESENTARE La rappresentazione della musica esige come sacrificio simbolico sono ipotesi Quando appare il denaro la musica quindi uno spettacolo totale. “Ogni onerose, non facili da accettare. Attali cambia statuto e si inserisce nell’uso: elemento adempie una funzione sociale chiede aiuto a René Girard e al suo libro “la merce la intrappola, la produce, e simbolica precisa: convincere della la scambia, la fa circolare, la censura. razionalità del mondo e della necessità La violenza e il sacro, per descrivere il ruolo del rituale del sacrificio come Cessa allora di essere affermazione della sua organizzazione. Seguendo i “canalizzatore politico e sostituto alla dell’esistenza per essere ridotta a valore”. principi dello scambio la grande orchestra violenza generale”. In questo senso se Nel rito, nei concerti della nobiltà o nelle sinfonica sarà perfetta metafora di potere il rumore è violenza, disordine, fonte di feste popolari, è ancora un elemento […] immagine del lavoro programmato sofferenza, la musica come processo di di coesione sociale, al contrario nella nella nostra società”. addomesticamento diviene simulacro rappresentazione un diaframma separa di sacrificio, capro espiatorio con tutto l’esecuzione musicale dall’ascoltatore, La fisionomia del musicista muta ciò che di pericoloso e rassicurante nelle sale viene imposto il silenzio radicalmente. Svestito l’abito del contiene. “Ricreando differenze fra i per permettere al momento esecutivo funzionario salariato di corte o di suoni e reprimendo la tragicità della di assumere una propria esistenza cappella, si allontanerà gradualmente dal dissonanza duratura, la musica risponde autonoma distinta e prioritaria rispetto al proprio protettore ed accrescerà la sua al terrore del rumore, come il sacrificio pubblico. Invece di essere relazione essa volontà di autonomia trovando un alleato rituale risponde al terrore della violenza si trasformerà presto in “monologo di nel filosofo dei lumi che lo spronerà ad […] Un’economia politica della musica specialisti di fronte ai consumatori”. Per uscire dalla sottomissione al mondo feudale ben rappresentata dall’antica pratica delle “epistole dedicatorie” sulle quali Attali si sofferma con diversi esempi: “E’ per vostra Maestà che ho intrapreso questa opera, non devo consacrarla che a voi, Sire, siete voi solo che ne dovete fare il destino. […] Descrivendo i doni sinceri che Perseo ha ricevuto dagli dei, e le meravigliose imprese che egli ha portato a termine così gloriosamente, traccio il ritratto delle qualità eroiche e delle azioni di Vostra Maestà” (il compositore Jean- Baptiste Lully a Luigi XIV).

Il mecenate non sparirà mai del tutto, ma la musica in quegli anni si inserirà definitivamente in una nuova realtà. Smetterà di essere oggetto destinato al solo piacere di nobili inattivi per diventare “elemento di un nuovo codice di potere, quello del consumatore solvibile, il Pieter Bruegel il Vecchio (ca.1525–1569) borghese”. Combattimento tra Carnevale e Quaresima, 1559 Se nel sacrificio l’opera non aveva una esige anzitutto di ritrovare questo antico Attali la figura dell’artista nascerà solo sua esistenza autonoma, questa prende codice, di decifrarne il senso, per seguirne in quel momento, quando il suo lavoro corpo nella riduzione a valore mercantile la trasformazione, attraverso lo scambio inizierà ad essere messo in vendita. dell’oggetto partitura e del suo uso, in valore d’uso, forma sviata, ricordo i concerti, la rappresentazione. Su labile della sua ritualità”. L’imperativo è far credere “ad una questo si sosterrà per quasi due secoli rappresentazione consensuale del mondo, un’economia della musica dove editori, Nel sacrificio la funzione primaria della rimpiazzando la ritualizzazione perduta compositori ed interpreti tenteranno di musica non dovrà essere ricercata della canalizzazione della violenza spartirsi le rendite. Far credere implicò nell’estetica, invenzione moderna, ma attraverso lo spettacolo dell’assenza di anche la necessità di addestrare dei nell’efficacia della sua partecipazione violenza; di imprimere negli spettatori musicisti all’altezza. Nacquero così i a una regolamentazione sociale. Un la fede in un’armonia, nell’ordine. primi Conservatori come luoghi selettivi lunghissimo periodo, dalle prime […] Quando la musica è pagata per di istruzione che sostituirono la libera testimonianze dell’antichità fino alla essere ascoltata, quando il musicista formazione dei giullari e dei menestrelli. seconda metà del diciottesimo secolo, s’inscrive nella divisione del lavoro, è Scuole severe dove i ragazzi venivano dove il musicista, il prete, l’officiante o l’individualismo borghese che appare in presi giovanissimi: “le uniche vacanze lo sciamano svolgeranno di fatto una scena. L’uso della musica non serve più a si avevano in autunno e non duravano medesima funzione. Un periodo in cui la creare l’ordine, ma a far credere alla sua che qualche giorno. Durante l’inverno musica ritmerà la nascita, il lavoro, la vita, esistenza al suo valore universale, alla sua i ragazzi si alzavano due ore prima del la morte, organizzerà l’ordine sociale. impossibilità al di fuori dello scambio”. giorno fatto e continuavano i loro esercizi

7 con l’eccezione di un’ora e mezza per il società antiche: “registrare è da sempre ancor di più un’idea di sovversione. Attali pranzo, fino alle otto di sera”. un mezzo di controllo sociale, una posta lo spiega bene analizzando le norme sulla politica. Il potere non si accontenta più quiete pubblica in Francia: “la repressione Non ci vorrà molto per innescare un di mettere in scena la propria legittimità, degli schiamazzi non era, prima della processo di selezione sottomesso alla esso registra e riproduce le società delle rivoluzione industriale, oggetto di concorrenza. La nascita del virtuoso, quali è gestore. […] Allorché la tecnologia alcuna legislazione. Il diritto al rumore occidentale alla fine del diciannovesimo era un diritto naturale, un’affermazione della vedette accelererà il processo di mercificazione della musica, la selezione secolo, la rende possibile, la registrazione dell’autonomia di ognuno”. Oggi non è e l’isolamento del musicista “arricchendo del suono sarà concepita dapprima come più così ed anche l’intensità del rumore solo quelli conformi alle richieste dei nuovi un ausilio politico della rappresentazione di un semplice clacson è fissata con consumatori”. Non tutti saranno in grado […] in seguito contribuirà a far emergere precisione affinché non superi certi di adeguarsi alle nuove leggi del mercato. invece una nuova società, quella della decibel e ne siano definite norme che Tra i diversi esempi citati, particolarmente produzione in serie, della ripetizione, ne autorizzino solo un uso specifico. significativo quello di un Mozart già del non progetto. L’uso non sarà più Quello stesso suono di clacson rumoroso malato che vive in tutto il suo travaglio godimento di un lavoro in atto, ma e liberatorio dei caroselli automobilistici questa fase storica che gli imponeva di consumo di una replica […] la morte che inneggiano alla vittoria della propria essere anche impresario di sé stesso: “A dell’originale, la vittoria della copia”. squadra o che festeggiano l’arrivo del causa della mia malattia non ho potuto nuovo anno. guadagnare denaro. Nonostante il mio Sul piano estetico l’avvento della stato malandato, ho deciso di dare dei registrazione escluderà ogni rumore, Sulla musica Attali scrive ovviamente concerti per sottoscrizione a casa mia per disturbo, errore, incertezza isolando molto altro: ne reclama il valore poter far fronte almeno alle mie spese e paralizzando l’opera fuori da ogni profetico ritenendola da sempre capace quotidiane. Ma anche questa è andata a contesto. L’esecuzione sarà costantemente di annunciare i mutamenti futuri di monte. Quindici giorni fa ho inviato la mia manipolata dagli interventi dei tecnici, una società e ne sottolinea la forza lista agli eventuali abbonati, e fino a ora, che dovranno garantire un prodotto terapeutica, purificatrice, liberatrice, non ho ricevuto che una sola risposta.” sonoro di astratta perfezione. radicata in un’idea globale del sapere sul Mozart morirà poco dopo pieno di debiti e corpo. L’invito ultimo è quello di rimetterci con un patrimonio di soli sessanta fiorini. La musica ripetitiva moltiplicherà la in ascolto dopo venticinque secoli in cui sua diffusione con nuove tecnologie la cultura occidentale ha cercato di farci La rappresentazione si svilupperà sempre più versatili imponendo la sua guardare il mondo. “Non ha capito invece ulteriormente nel diciannovesimo secolo costante presenza come sostituto della che il mondo non si guarda, si ode, non quando verrà introdotto un sistema relazione. “Essa creerà un sistema di si legge, si ascolta. […] Lo sguardo ha di remunerazione del compositore valori apolitico, aconflittuale, idealizzato. fallito, lo sguardo che non vede più il nostro avvenire, che ha edificato un attraverso un’impresa specializzata, Ma far tacere esige, al di là dell’acquisto, delegata dal musicista ad introitare la l’insinuazione generale di questa musica. presente fatto di astrazione, di assurdità totalità dei suoi diritti. Nasceranno così le Così essa sostituirà il rumore di fondo e di silenzio. Allora bisogna imparare prime società degli autori ed editori che naturale e scivolerà negli spazi sempre a giudicare una società in base ai suoi si svilupperanno lentamente attraverso più grandi dell’attività svuotata di senso e rumori, alla sua musica, alla sua festa”. legislazioni complesse che tenteranno di di relazioni”. Un flusso costante di musica regolamentare il controllo del capitale su ripetuta e consumata come surrogato di ogni forma di esecuzione musicale. socialità.

RIPETERE Sbaglia chi oggi cerca il ruolo politico La musica per essere ascoltata, della musica in ciò che essa veicola, le sue utilizzata, consumata esige un tempo melodie o i suoi testi, “con la sua presenza incomprimibile, quello della propria invadente, assordante, il potere può stare durata, Con l’avvento della registrazione, tranquillo, gli uomini non si parlano il tempo viene stoccato, immagazzinato più”. La ripetizione è il preludio di un in modo da poter essere distribuito, freddo silenzio sociale dove il godimento venduto e riutilizzato in un secondo avverrà per effetto ipnotico. “La gioventù tempo. Qui si verifica la contraddizione d’oggi è forse sul punto di sperimentare maggiore della ripetizione “l’uomo deve questa favolosa e ultima canalizzazione consacrare il proprio tempo a produrre i del desiderio: in una società nella quale mezzi per acquistare la registrazione del il potere è così astratto che non può tempo degli altri, perdendo non solo l’uso più essere afferrato, o la peggiore delle del proprio tempo, ma anche il tempo minacce temute è la solitudine e non necessario all’uso di quello degli altri”. l’alienazione, la conformità alla norma diventa godimento di appartenenza, Attali ci ricorda come il potere di registrare l’accettazione dell’impotenza si installa i suoni fosse considerato, con quello di nel conforto della ripetizione”. fare la guerra e di ridurre alla fame, uno dei tre poteri essenziali degli dei in diverse Anche per questo oggi ogni rumore evoca Jacques Attali

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GLI ALIENI E IL MONDO SONORO di Maria Semi

La Società Internazionale di Musicologia al di fuori dal nostro sistema solare – e Johnny B. Goode di Chuck Berry. Tra ha di recente aperto una nuova ospitano un disco d’oro che contiene una i ‘suoni’ si annoverano esempi tratti dal rubrica nel proprio sito, intitolandola rappresentazione del nostro pianeta e mondo naturale (suoni animali, il vento, Musicological Brain Food. Si tratta di della sua cultura, una sorta di ‘messaggio la pioggia) e dal mondo umano (risate, brevi saggi in formato amuse-bouche: nella bottiglia’ per una eventuale forma di mezzi di locomozione, baci). Infine vi giusto per farsi venire l’appetito. Il vita aliena che riuscisse ad intercettarlo, sono saluti espressi in 55 diverse lingue, primo boccone della serie è dedicato a presumibilmente quando ormai del nostro ciascuna a modo proprio. A dispetto riflessioni “per una musicologia extra- pianeta non vi sarà più traccia. dell’adagio che vuole che la modernità terrestre”. Le riflessioni di Daniel Chua Nella rappresentazione terrestre che sia caratterizzata in primo luogo da un (presidente della Società) e di Alexander il disco fornisce, i suoni la fanno da culto per l’immagine, gli scienziati che Rehding (teorico della musica) muovono padrone: tre su quattro delle categorie del negli anni ‘70 in sei settimane hanno da una ricorrenza: nel settembre 2017 si disco (immagini, musica, suoni, saluti dal deciso cosa includere nel disco hanno è celebrato il quarantennale del lancio mondo) appartengono infatti al mondo dato rilievo al potere rappresentativo del delle sonde Voyager I e II nello spazio. sonoro. La sezione dedicata alla musica suono. Certo, come fa notare Rehding nel Come forse alcuni lettori ricorderanno, le presenta registrazioni che spaziano da suo breve intervento, gli scienziati hanno sonde Voyager – ora a circa 20 miliardi Bach (che la fa da padrone) e Beethoven immaginato degli extra-terrestri un po’ di chilometri di distanza dalla terra, a canti Navaho, percussioni senegalesi antropomorfi: nulla infatti ci assicura 10 che altre forme di vita siano dotate di dei due studiosi per soffermarci un po’ a del mondo sonoro che ci circonda, sia essa organi dell’udito conformi ai nostri, o di ragionare sul nostro rapporto quotidiano anche solo costituita dalla varietà sonora organi dell’udito tout-court. Nell’articolo con i suoni: ci saremmo forse dimenticati di una nuova lingua parlata attorno a noi. viene fatto notare che molti animali che anche noi che “esiste un universo lì fuori Forse usciremo per strada e faticheremo popolano il mondo in cui viviamo - nella del quale siamo creature” e che questo a decifrare subito il significato dei vari sfortunata era dell’Antropocene, che li universo è popolato di suoni che hanno dlin dlin dlin e tru tru tru. Magari, se vede subire i mutamenti globali provocati un alto valore nelle nostre vite? siamo fortunati, un volatile ignoto nella dall’uomo - hanno un sistema uditivo La dimensione sonora del mondo in nostra città ci farà ascoltare una melodia talmente differente da quello umano da cui viviamo immersi passa spesso sconosciuta e vorremo sapere cos’è e come far sì che se udissero uno dei vari brani inosservata. Ciò non significa che si chiama (cosa che non ci chiediamo mai inclusi nel disco d’oro, esso suonerebbe essa non esista o non abbia un rilievo in relazione ai suoni dei volatili cui siamo del tutto irriconoscibile. Ciò che inoltre non nelle nostre vite, eppure raramente le abituati, anche se poi non saremmo in va dato per scontato è che l’extraterrestre dedichiamo molta attenzione, musicologi grado di associare volontariamente il che – immaginiamolo pure dotato di compresi. La provocazione contenuta verso all’animale, e quindi il suono che un organo dell’udito simile al nostro – nei due brevi saggi citati vuole andare crediamo di ‘conoscere’ ci è altrettanto sentisse i suoni che gli abbiamo inviato nella direzione di farci riflettere proprio ignoto di quello che incontriamo nel nella sonda Voyager li interpretasse come su tutto ciò che diamo per scontato nei nostro immaginario viaggio). noi. I suoni e la musica acquisiscono senso nostri abituali ragionamenti – da esperti Vivere ‘immersi’, incapsulati - stile ‘cialda all’interno di una cultura di riferimento: o amatori – sulla musica, sui suoni e sulle del caffè’ – in uno spazio (visivo, sonoro, quale significato potrà mai assumere il nostre esperienze sonore. tattile, olfattivo, gustativo) che ci avvolge, Melancholy Blues di Louis Armstrong Quante informazioni vengono ci protegge ma anche ci sommerge, ci ascoltato, che so io, nel pianeta XYZ324? continuamente elaborate dal nostro fa dimenticare i confini della capsula, Proprio dalla riflessione sulla prospettiva cervello sulla scorta degli stimoli sonori i suoi margini, come essi vengono di partenza nascono le considerazioni più che riceviamo mentre passeggiamo per prodotti e come possano essere valicati. provocatorie degli autori. Daniel Chua strada, convinti di star solo pensando L’immersione neutralizza, anestetizza, si chiede: “Inviare musica nello spazio ai nostri prossimi impegni? I suoni ci il potere dirompente (estetico, non an- pone in prospettiva la musicologia. Che permettono di orientarci nello spazio estetico) del mondo sonoro. Essa è sia stata tanto ossessionata dall’umanità e, tanto quanto la vista, ci avvisano inevitabile e preziosa, perché sarebbe come soggetto eroico della conoscenza al di possibili pericoli, ci informano sul impossibile, troppo faticoso, vivere punto da dimenticarsi che c’è un universo momento del giorno in cui ci troviamo in continua cosciente allerta di tutti i lì fuori del quale siamo creature, assieme (i suoni del giorno non sono quelli messaggi sonori, ma è anche subdola ad altre specie? … Stiamo parlando solo della notte). Essi integrano in modo perché ci priva di potenziali esperienze e a noi stessi, tutti presi dal nostro universo costante l’impressionante quantità di conoscenze, ed assolutizza il valore della fatto di autonomia musicologica, al punto informazioni che ci consente di vivere e capsula in cui ci troviamo a bagno. tale che già suoniamo alieni al resto delle muoverci. Nella vita quotidiana si verifica Ecco allora che l’alieno evocato scienze e delle discipline umanistiche, di continuo quell’effetto che con tutta dall’articolo menzionato in apertura ci figurarsi ad un alieno vero?”. Le probabilità notiamo quando andiamo in viene in soccorso. E, come ricordato dagli provocazioni dei due autori ricordano aereo: l’aereo parte e il rombo del motore autori dei due brevi saggi, Chua e Rehding, un po’ nella modalità le riflessioni che diviene presente ai nostri sensi. Tuttavia, non c’è nemmeno bisogno di andarlo Montesquieu faceva riferire ai suoi dopo un po’, con le orecchie a bagno in a cercare in altri sistemi solari, perché viaggiatori Usbek e Rica nelle Lettere quel rumore, il suono diventa distante per esso può essere anche un polpo o – dico persiane (1721). L’idea, letterariamente scomparire infine dalla nostra coscienza. io – una persona abituata a frequentare efficace e ampiamente utilizzata, è quella La sua assenza, ad atterraggio avvenuto, ci capsule diverse dalle nostre. Potremmo di impiegare l’immaginario sguardo di rende di nuovo coscienti di quanto quelle allora provare a fare un’esperienza, un un ‘Altro’, estraneo alla nostra cultura, vibrazioni ci avessero accompagnato per gioco di ruolo: usciamo dalla sala in cui al fine di criticare gli assunti di partenza, tutto il viaggio. presumibilmente ci siamo recati e in cui ci spesso dati per scontati, della cultura cui Lo stato di immersione in un mondo sonoro è stata consegnata la rivista che contiene si appartiene. Che si tratti di un extra- (in modo anche inevitabile) non ha come queste righe, usciamo e ascoltiamo, terrestre o di un polpo (entrambi esempi solo effetto quello di renderci dimentichi come se fosse la prima volta, come se citati dagli autori) il messaggio di base della quantità di suoni che ci circondano, non fossimo nella nostra città, come se dell’articolo è che cercare almeno di ma anche della loro ‘qualità’. Un aspetto avessimo bisogno di ri-orientarci. Come immaginare come una creatura aliena da tenere in considerazione, infatti, è che suona la nostra città? Che cosa ce la (nel senso di diversa da noi) si porrebbe tutti i messaggi sonori che decodifichiamo caratterizza da un punto di vista sonoro? di fronte al mondo sonoro ci aiuterebbe di continuo senza accorgercene sono Che cosa ci farebbe dire – ad occhi chiusi a guardare con occhi diversi fenomeni messaggi culturalmente definiti. Si ed orecchie spalancate – “ecco, sono a cui siamo abituati e che, dunque, ormai tratta di qualcosa di cui con più facilità casa”? Si tratta ovviamente di un gioco, non vediamo (o sentiamo) nemmeno più. diventiamo coscienti quando viaggiamo. di una simulazione, di una provocazione. L’esortazione di Chua e Rheding è rivolta Sbarcati dall’aereo di cui sopra, non Come l’amuse-bouche della Società ai musicologi, ovviamente, e al loro modo solo noteremo l’assenza del bzzzzzz del Internazionale di Musicologia. di concepire e raccontare la propria motore, ma noteremo anche – forse una disciplina, ma possiamo usare le riflessioni volta usciti dall’aeroporto – la diversità 11

HANS ROTT. IL TRAGICO DESTINO DI UN GRANDE COMPOSITORE SCONOSCIUTO, CREATORE DI UN NUOVO GENERE SINFONICO di Michele Ballarini “Quello che la musica ha perduto con lui è incommensurabile: il suo genio s’invola talmente alto già nella sua prima sinfonia, che ha scritto quand’era un giovane di vent’anni e che fa di lui - la parola non è affatto forte - il fondatore di una nuova arte sinfonica. Va detto però che non è riuscito a realizzare compiutamente ciò che desiderava. E’ come quando qualcuno prende una rincorsa per un lancio lunghissimo e poi non riesce a centrare bene il bersaglio. Ma io so a che cosa mirava. Sì, nel suo intimo è così simile a me che siamo come due frutti dello stesso albero, generati dallo stesso suono e nutriti della stessa aria. Con lui avrei potuto esaurire i contenuti della nuova era della musica che stava cominciando proprio allora”. Così Gustav Mahler parlava all’inizio come dirà poi il musicologo Guido Adler: del ‘900 all’amica e confidente Nathalie “Era il più dotato di tutti noi”, giudizio che Bauer-Lechner, ricordando questo si deve ascrivere anche a Mahler e a Hugo musicista cha alcuni decenni prima Wolf, altro grande compositore destinato era stato suo compagno di studi al purtroppo anch’egli a una prematura fine. Conservatorio di Vienna. E’ in questi anni di studio e di Un’esistenza tormentata e venata di apprendistato che si può raggruppare la tragicità quella di Hans Rott (1858- parte più importante delle composizioni 1884), una storia drammatica nutrita di di Rott, lavori che denotano già un’aperta particolari unici che potrebbe costituire propensione al genere sinfonico quali un soggetto ideale per una sceneggiatura la Sinfonia per archi, due Ouverture - cinematografica, una linea della vita Julius Caesar e Hamlet - e una Suite per breve e luminosa come una meteora, orchestra; poco posteriore ad esse fu bruciata in un tempo fatalmente corto che concepita la Sinfonia in mi maggiore che lo accomuna ad altri grandi artisti i quali si può considerare a buon diritto come la ebbero la sfortuna di scomparire quando più ampia e ambiziosa creazione di Rott. il loro talento aveva appena cominciato a manifestarsi, facendo solo intravvedere Uso corrente dei conservatori e delle parzialmente o da lontano ciò che la loro istituzioni scolastiche a quei tempi erano piena maturità ci avrebbe sicuramente i concorsi interni che si affiancavano ai rivelato. normali esami e che davano la possibilità di poter ricevere premi e riconoscimenti Nato a Braunhirschengrund presso utili alla messa in luce di particolari talenti. Vienna, Rott manifestò molto Nel caso di Rott il destino si dimostrò Caricatura di Gustav Mahler, 1907 precocemente un talento non comune, purtroppo impietoso, in quanto il suo che gli permise di iniziare gli studi musicali linguaggio era troppo avanzato e fuori dai deciso diversamente e il Nostro terminò in tenera età e di essere ammesso nel consueti canoni compositivi richiesti per i il corso di composizione con un giudizio 1874 al Conservatorio di Vienna, dove gusti del suo tempo; dotato di un carattere lusinghiero che attestava però solamente frequentò i corsi di pianoforte, armonia forte ed alieno da qualsiasi compromesso la sua solida preparazione teorica. e composizione; sopravvenne però la anche se desideroso che il suo talento morte di entrambi i genitori - la madre nel fosse riconosciuto e capito, Rott non Bruckner prese a cuore il futuro del suo 1872 e il padre nel 1876 - che costrinse il poteva ripiegare su posizioni più arretrate allievo e riuscì a trovargli un posto di giovane, nonostante fosse stato nel primo o accademiche le quali, nonostante un organista presso il monastero dei Padri anno esentato dal pagamento della retta più immediato e facile apprezzamento Piaristi a Vienna; nella piccola stanza che e avesse anche ricevuto una borsa di da parte dei contemporanei, lo avrebbero gli era stata assegnata, Rott viveva in studio, a cercare lavoro come impiegato sicuramente relegato nella nutrita schiera estrema indigenza in quanto lo stipendio per mantenersi. degli epigoni. che riceveva per il suo incarico era molto esiguo. Mahler andò spesso a trovarlo Negli anni seguenti Rott s’iscrisse Il primo movimento della sinfonia, provando stupore e compassione per alla scuola di organo tenuta da Anton presentato al concorso di composizione l’estrema povertà nella quale viveva il Bruckner e questa frequentazione si del 1878, suscitò le aspre critiche di suo amico, notando che per economizzare rivelò di grande importanza per la sua gran parte della commissione, i cui le spese aveva appeso una lunga fila di formazione, permettendogli di instaurare membri si erano anche messi a ridere salsicce su di una corda. Ben presto però con il grande compositore un rapporto di alla fine dell’esecuzione. L’austero e le cose volsero ancora al peggio: Rott fu reciproca stima e fiducia. In effetti, oltre timido Bruckner, che era tra i giurati, rimosso dal suo incarico con l’accusa poi a essere considerato dal grande musicista non si trattenne e investì con rabbia i dimostratasi infondata di aver sottratto austriaco come il migliore dei suoi allievi, suoi colleghi: “Non ridete, signori, di alcuni libri dalla biblioteca del monastero, Rott era tenuto in grande considerazione quest’uomo sentirete in futuro grandi e questo evento segnò profondamente il anche dai suoi compagni di conservatorio, cose!”. La sorte purtroppo avrebbe suo animo. Bruckner intervenne ancora

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LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI di Fabio Sperandio

Morti per avvelenamento: Johann sotto forma di un monumento funerario canadese Claude Vivier, allievo di Schobert († 1767) – compositore, Anton nel cimitero di Père Lachaise, nella sua Stockhausen, pugnalato a morte la notte Fils († 1760) – compositore. Morti in Parigi. dell’8 marzo 1983 nel suo appartamento un incidente aereo: Guido Cantelli In fatto di notorietà, ben altro servigio di Parigi. Il suo assassino era un escort- († 1956) – direttore, Lodovico Lessona il tristo mietitore ha fatto a František boy che Vivier aveva incontrato in un († 1972) – pianista, Ginette Neveu Kocˇvara (Praga 1750? – Londra 1791). bar quella sera. Sul tavolo da lavoro († 1949) – violinista. Morti per infortunio Violinista e compositore ceco, stabilitosi fu rinvenuto il manoscritto dell’ultima sul lavoro: Jean-Baptiste Lully († 1687) – a Londra dopo aver viaggiato e suonato opera incompleta di Vivier, Glaubst compositore. Morti in incidente stradale: in molte città d’Europa, si fece conoscere du an die Unsterblichkeit der Seele? Dino Ciani († 1974) – pianista, Ernest componendo la Battaglia di Praga, ma (Credi nell’immortalità dell’anima?), un Chausson († 1899) – compositore. soprattutto passò alla storia per la sua monologo in cui Vivier descrive un viaggio Morti in manicomio: Hans Rott dipartita a sfondo erotico con tinte noir. sulla metropolitana durante il quale viene († 1884) – compositore, Robert Schumann Il 2 febbraio 1791 Kocˇvara morì asfissiato attratto da un giovane uomo. La musica († 1856) – compositore. Morti in scena mentre si intratteneva negli alloggi di si interrompe bruscamente seguendo la per cause naturali: Dimitri Mitropoulos una prostituta, Susannah Hill, in Vine frase: “Poi tolse un pugnale dalla sua († 1960) – direttore, Giuseppe Sinopoli Street. Kocˇvara ebbe con lei un rapporto giacca e mi pugnalò attraverso il cuore”. († 2011) – direttore, Giuseppe Patanè sessuale dopo essersi messo al collo una Perirono sotto i colpi della spada anche († 1989) – direttore, Hermann Scherchen fune legata alla maniglia della porta, Alessandro Stradella e Jean-Marie Leclair. († 1966) – direttore. Morte violenta: che gli provocò l’asfissia. Susann Hill fu Euterpe, musa della musica, ha il dono František Kocˇvara (†1791) – violinista processata con l’imputazione di omicidio, di elevare i defunti al grado di antenati, e compositore, Claude Vivier († 1983) – ma venne assolta, in quanto la giuria stabilendo un legame di continuità tra compositore, Jean-Marie Leclair († 1764) prestò fede alla sua testimonianza. La chi non c’è più e il mondo dei viventi e – compositore, Alessandro Stradella verità è che il violinista si presentò a casa impedendone l’oblio attraverso l’opera († 1682) – compositore. Naufragio: della Hill armato di forbici, con il preciso d’arte. Biografie che si esauriscono Enrique Granados († 1916) – compositore, intento di farsi evirare, ma lei si rifiutò. La in pochi anni, uomini dalla moralità Morte accidentale: Anton Webern († 1945) morte per asfissia fu solo un ripiego. discutibile, dediti all’alcol, amanti degli – compositore. Morti suicidi: Bernd Alois eccessi riconfermano implicitamente il Zimmermann († 1970) – compositore, patto mefistofelico che baratta il successo Jean Barraqué († 1973) – compositore. in cambio dell’anima, eroi terreni che Morti nei lager: Erwin Schulhoff († 1942) mescolano il desiderio alla carenza di – compositore, Viktor Ullmann († 1944) senso del limite, eredi di Faust e plasmati – compositore, Pavel Haas († 1944) – dalla tracotanza di chi si sovrappone alla compositore. vita e decide quando porne fine. ‘A morte ‘o ssaje ched’’e?...è una livella. “Ehi, Mr. Lennon” disse Mr.Chapman (Antonio de Curtis † 1967, attore, morto prima di esplodere cinque colpi, l’8 di infarto) dicembre 1980 a New York e uccidere Morti avvolte nel mistero, improvvise, John Winston Ono Lennon. I tempi sono violente. Nemmeno la musica, elemento cambiati e nel frattempo le armi da fuoco incorporeo che avvicina l’uomo hanno avuto la meglio sulle lame. all’essenza divina, risparmia i suoi Il giorno di Natale del 1954 Johnny Ace ministri rendendo immortale ma sempre finisce la sua vita a ventidue anni con un necessaria la loro dipartita e mette in buco in testa e passa inconsapevolmente scena storie drammatiche, fantastiche e alla storia come il primo dei “morti del talvolta addirittura comiche, che danno rock”. Dopo di lui la lista delle morti vita ad uno spettacolo in cui i musicisti violente si allunga all’infinito. Ricordiamo stessi sembrano essere gli attori. Kurt Cobain leader dei Nirvana che l’8 Difficile dire se un’esistenza più lunga aprile 1994 si toglie la vita con un colpo di avrebbe permesso a Ernest Chausson fucile, consacrandosi per sempre al culto di dare maggiore respiro alla propria dei fan. vena compositiva. La morte all’età di 44 Non possiamo non menzionare la anni non giovò certo alla sua carriera; cosiddetta Maledizione della J. Il primo tuttavia l’evento che pose fine alla sua caso è Brian Jones, chitarrista dei Rolling vita, lo scolpì nella memoria dei posteri La morte di Frantisek Kotzwara Stones, trovato morto sul fondo della accompagnato da una risata beffarda. Un nel 1791, in una stampa dell’epoca sua piscina, la notte del 3 luglio 1969. banale incidente e la caduta in bicicletta Un anno dopo se ne va quello che viene si trasformò in tragedia. Chausson scivola Dicono che muore giovane chi agli dei considerato il più grande chitarrista di in discesa e sbatte contro un muretto, è caro. Tralasciando i soliti noti, non è tutti i tempi: Jimi Hendrix, soffocato morendo all’istante. Ne rimane il ricordo andata bene al 35enne compositore dal proprio vomito dopo una notte di

15 eccessi tra alcol e barbiturici. A due sole settimane di distanza, il 4 ottobre 1970, muore una grande del rock, la 27enne Janis Joplin. A completare il quadro, il 3 luglio 1971, a due anni esatti dalla morte di Brian Jones, scompare Jim Morrison, in circostanze ancora misteriose. Il suo presunto corpo riposa al cimitereo di Père Lachaise, sotto una lapide che recita il motto “fedele al suo spirito”. Quasi a rivendicare un sacrosanto diritto sindacale a morire, esistono numerosi casi di decesso sul luogo di lavoro. La figura più colpita è quella dei direttori d’orchestra. Dimitri Mitropulos morì il 2 novembre 1960 alla Scala, poco dopo l’inizio delle prove della terza sinfonia di Gustav Mahler, Hermann Scherchen morì sul podio dell’Orchestra del Maggio Fiorentino nel 1966 mentre dirigeva L’Orfeide di Gianfrancesco Malipiero, Giuseppe Patanè morì per un attacco di cuore mentre dirigeva una rappresentazione de Il Barbiere di Siviglia all’Opera di Monaco di Il memoriale a John Lennon in Central Park, New York City Baviera, Giuseppe Sinopoli morì a Berlino improvvisamente, stroncato da un rifiutò le cure dei medici che prevedano loro l’imbarcazione che doveva riportarli infarto mentre stava dirigendo l’Aida di l’amputazione della gamba ferita, ormai direttamente in Spagna. Granados, che Giuseppe Verdi alla Deutsche Oper. in cancrena. Sepolto nella chiesa di Notre- non sapeva nuotare, morì cercando di Il caso più celebre di infortunio sul lavoro, Dame-des Victoires a Parigi, il divenuto portare in salvo la moglie che lottava tra passato alla storia, appartiene a Giovanni Jean Baptiste Lully, morì il 22 marzo 1687 le onde. Affogamento o naufragio? Battista Lulli, fiorentino di nascita, dopo due mesi di agonia. E cosa dire del povero Anton Webern che, naturalizzato francese, compositore, Tralasciando qui le storie più note di come recita la vulgata, uscito di casa tre musicista, ballerino insigne in servizio alla chi ha segnato la storia con la propria quarti d’ora prima del coprifuoco per corte del Re Sole. Durante un’ esecuzione esistenza, come i compositori morti nei fumare senza dare disturbo , venne ucciso del suo Te Deum si ferì con il pesante Lager, non possiamo però non citare per errore da un cecchino americano con bastone usato per battere il tempo. ancora le disavventure di Johan Schobel, tre colpi di pistola, il 15 settembre 1945? Spinto forse da un moto di orgoglio per clavicembalista inviso a Leopold Mozart E’ Orfeo che ci ricorda che due sono le essere stato un eccellente danzatore, ma non ad Amadeus che faceva studiare fontane nell’Ade: Lete e Mnemosine. ai propri allievi le sue sonate, e di Anton Ogni viaggio nell’aldilà è un viaggio nella Fils, morto a ventisei anni, prolifico memoria. Bevendo dalla prima si dimentica compositore tedesco, violoncellista tutto della propria vita. Menmosine, non a dell’orchestra di Mannheim ai tempi di caso madre delle Muse, Memoria, invece Stamitz , il primo per essere passato a appare come una fontana di immortalità. miglior vita, insieme a moglie, figlio e Colui che nell’Ade conserva la memoria, domestica, avvelenato da funghi velenosi trascende la condizione mortale. Sarà raccolti e cucinati inconsapevolmente forse questa allora la ricetta per non con le sue stesse mani e il secondo per essere dimenticati? la malsana abitudine di mangiare ragni. «Che abbiate paura o meno della morte, Alle volte poi, capita di essere la persona quel momento arriverà e il vostro corpo sbagliata al momento sbagliato: La nave peserà ventuno grammi in meno. Quei Sussex della compagnia navale francese ventuno grammi sono il peso dell’anima salpò alle 13.15 con destinazione di una persona. E quel peso viene portato Dieppe. Un’ora e un quarto dopo, un da coloro che sopravvivono” (dal film 21 sottomarino di guerra tedesco UB-29 grammi di A.G. Inarritu). intercettò l’imbarcazione e la scambiò per una nave da guerra, pertanto, verso le 14.50 lanciò un siluro che colpì il Sussex nel mezzo, spezzandolo a metà. Enrique Granados e signora Henri Bonnart (1642-1711) si trovavano su quella nave a causa di Ritratto di Jean-Baptiste Lully, 1708 imprevedibili ritardi che fecero perdere

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IL PRETE ROSSO IN SCENA E LIBRERIA di Piero Mioli

Vivaldi, il popolarissimo Prete Rosso che suoi gli esiti della miglior bibliografia Vivaldi veneziano europeo non tarda ha scritto centinaia e centinaia di concerti, relativa, cercando sempre tutti i paralleli né fatica a dimostrare l’assunto del titolo: specie per violino ma non solo e in necessari. Così fra il periodo mantovano e Denis Arnold riferisce sui mottetti, Eleanor particolare le famose e quasi famigerate il viaggio a Roma inserisce un paragrafo sul Selfridge-Field sul personaggio di Giuditta Quattro stagioni: ebbene, questo Teatro alla moda di Marcello, e più oltre “in historical prospective” (Scarlatti, musicista del Sei-Settecento così ben tratta dell’incontro (assai chiacchierato) Gasparini, Marcello e Vivaldi), Claudio servito dalla programmazione musicale e con la canterina Anna Girò, dell’attività Gallico e Gastone Vio danno conto di dalla discografia, che posto occupa nella impresariale, della collaborazione con un ricerche d’archivio da Mantova e Venezia moderna bibliografia italiana? La risposta librettista come , dell’ultimo, (sulle “figlie del coro” della Pietà). più efficiente, in senso generale, proviene misterioso, fatale viaggio a Vienna. Dopo il Particolarmente significativi i lavori di da di Egidio Pozzi catalogo, chiudono il libro una bibliografia Gianfranco Folena e Degrada stesso: l’uno (Palermo, L’Epos, 2007), monografia che è e una discografia pressoché complete. su Scipione Maffei e La fida ninfa, l’altro italiana, perfettamente aggiornata, molto sulla lettura della metastasiana Olimpiade ampia ed equamente interessata a tutti Ma prima della monografia di Pozzi non (da intendersi “nel suo nocciolo idillico e i generi praticati. Per cui anche il vasto è che la bibliografia vivaldiana languisse. non nella sua sovrastruttura eroica”). settore operistico, spesso trascurato quasi Nel 1978, a trecento anni dalla nascita, Il secondo quaderno, volume di due senza pudore, trova la trattazione che sono passati in Italia il Vivaldi di Walter tomi in ben quattro sezioni, è Antonio merita. Vivaldi scrisse d’aver composto Kolneder (Milano, Rusconi) e il Vivaldi Vivaldi. Teatro musicale, cultura e 94 opere, si ha notizia precisa di almeno di Michael Talbot (questo però del tutto società, a cura di Lorenzo Bianconi e 46 opere rappresentate, sopravvivono 16 avarissimo col teatro, con appena 13 Giovanni Morelli, e davvero si occupa partiture, ogni tanto i teatri e i festival pagine su 285); e poco dopo la monografia di Vivaldi operista ma addentrandosi allestiscono un Farnace o un’Olimpiade, di Remo Giazotto pubblicata dalla Nuova nell’imponente catalogo solo a proposito i cataloghi discografici non lesinano Accademia (Milano, 1965) trovava una di Orlando, Atenaide e : onde edizioni anche di un certo valore: dunque sintesi plausibile nella piccola monografia brilla soprattutto trattando dei rapporti era opportuno che un libro sull’autore pubblicata dalla Mursia (Milano, 1984). fra l’opera e le altre forme vocali (Timms, non si limitasse allo strumentalismo. Folena, Heller) e della condizione del Così fa, abbondantemente, Pozzi, che Ed ecco qualche notizia sui diversi “musicista di teatro” all’epoca (Bianconi, essendo uno studioso di analisi musicale «Quaderni vivaldiani» che la Olschki Piperno, Vitali), comunque abbondando di riesce all’occorrenza riesce egregiamente di Firenze pubblica fra gli «Studi di sempre nuove ricerche documentarie. A a indagare a fondo l’essenza della musica veneta» come atti dei convegni seguire, I libretti vivaldiani. Edizione musica ma senza mai evitare il legittimo successivamente tenuti alla Fondazione e collazione dei testimoni a stampa inserimento nel percorso biografico. “Giorgio Cini” di Venezia. Pubblicato (1982) e Nuovi studi vivaldiani. Anzi alla biografia dà un grande spazio, a cura di Francesco Degrada nel 1980 e Edizione e cronologia critica delle cercando di colmare certe lacune, facendo cioè due anni dopo l’omonimo convegno, opere (1988).

Di questi «Studi di musica veneta. Quaderni vivaldiani» il n. 13, in due volumi, è The of Antonio Vivaldi (2008) di Reinhard Strohm (studioso nato a Monaco nel 1942 e lettore di musica al King’s College dell’Università di Londra dal 1975), che dedica un centinaio di pagine al sistema, per così dire, del teatro vivaldiano e tutto l’abbondante resto lo distende sui particolari delle singole opere. A chi aveva già scritto tanto sull’autore in questione, e componendo L’opera italiana nel Settecento era partito da Pollarolo per giungere a Mozart incontrando anche La Griselda di Vivaldi, il citato sistema non doveva costare molta fatica: ma quel centinaio di pagine che si occupa di storia, pratica e addirittura estetica è un abilissimo riassunto, quasi un ricco indice della materia imminente; e svolge un’essenziale funzione propedeutica, orientativa, appunto sistematica del suo oggetto. Basti l’esempio della parte Gabriel Bella (1730-1799) - Il Teatro San Samuele a Venezia di “storia” che, specificandosi come 18 Sebastiano Ricci (1659-1734) - Medoro e Angelica, 1716

“Vivaldi’s operatic legacy” (legato, lascito, nel complicato arcipelago di prime, più per gli stranieri che per gli italiani: a eredità), tesse anche un’opportuna seconde, anche terze versioni non è punto parte quell’improbabile verso di quattro bibliografia ragionata dove elenca e facile: è difficile per lo storico che voglia sillabe che sarebbe il quadernario (al segnala i numerosi contributi, spesso abbracciare proprio tutto, è impossibile posto di “quaternario”, ma quadrisillabo recenti, dati dalla musicologia italiana e per il tipico ricercatore minuto il cui sarebbe più giusto), è bene apprendervi dai suoi migliori rappresentanti alla causa occhio penetri nel 1727 di Ipermestra che l’aria d’entrata”, eseguendo la del teatro vivaldiano. Di ogni opera, subito ma magari si tenga chiuso davanti al quale il cantante appunto entrava o catalogata secondo il numero Ryom Catone in Utica del 1737: Strohm ce rientrava fra le quinte, poteva significare (Peter Ryom [RV], 1974, 1979²) e definita l’ha fatta, invece, perché in possesso anche aria con la quale il personaggio all’altezza di genere, librettista, data e sia della cultura, sia dell’acutezza e sia compariva in scena (lo stesso, o meglio il luogo della prima, Strohm trascrive il della pazienza necessaria. Un centinaio contrario dicasi per l’aria d’uscita). Infine, frontespizio e le varie rubriche del di pagine, verso la fine, riassume tutto e certo non dispiace, l”inglese del tedesco (personaggi, argomento, mutazioni di in una serie di tavole elencanti opere, Reinhard Strohm è semplice, limpido, scena, responsabili), poi chiarisce la pasticci, arie, poeti, impresari, spesso intelleggibile come pochi. “Rem tene, cornice cittadina e teatrale della prima, con simpatiche duine di crome in ascesa verba sequentur”dicevano gli antichi: non quindi descrive il dramma, la partitura, a (come il neuma di un pes) che giurano è sempre vero, caro Catone il Censore, ma volte la “extant music” e questo o quel sulla sopravvivenza della musica in stavolta è verissimo. “revival”, abbastanza spesso fornendo questione. Mentre la bibliografia è ampia, esempi musicali belli e godibili. Muoversi il glossario è breve, e forse concepito 19