Piano Strutturale Intercomunale UNIONE COMUNI MONTANI COLLINE DEL FIORA

comuni di Pitigliano (GR) DOCUMENTO PRELIMINARE DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO DI VAS PER IL PIANO STRUTTURALE INTERCOMUNALE DELL’UNIONE DEI COMUNI MONTANI “COLLINE DEL FIORA”

(art.17 della LR 65/2014 e art. 21 della Disciplina del PIT/PPR)

CONFERENZA DEI SINDACI Comune di Manciano Mirco Morini

Comune di Pitigliano Giovanni Gentili

Comune di Sorano Pierandrea Vanni

UFFICIO DI PIANO Responsabile del Procedimento, Progettista e Coordinatore dell’Ufficio associato di piano Arch. Detti Fabio

Gruppo di progettazione Arch. Detti Fabio, Geom. Stefani Marzia, Arch. Merli Roberto, Arch.Giovanni Ruffini

Referente di supporto per il procedimento VAS Dott. Angelucci Christian

Garante dell’Informazione

Dottoressa Ombretta Tosi

Rev. 27 Marzo 2020

~ 0 ~ SOMMARIO

Premessa ….………………………………………………………………………………………………. pag. 2 1. IL PIANO STRUTTURALE INTERCOMUNALE …………………………………………………. pag. 3 1.1 La Gestione Associata in relazione al PSI ………………………………………………………………………….. pag. 3 1.2 Attivazione del percorso di formazione del PSI ……………………………………………………………. pag. 4 1.3 Costituzione dell’Ufficio di Piano per il PSI ……………………………………………………………………….… pag. 5 1.4 Disposizioni della LR 65/2014 per il PSI …………………………………………………………………………….. pag. 5 1.5 Procedimento di formazione del PSI ………………………………………………………………………………….. pag. 6 1.6 Conformazione del PSI al PIT/PPR ……………………………………………………………………………………… pag. 9 1.7 Rapporti di coerenza esterna ed interna del PSI ……………………………………….………………..pag. 10 1.7.1 Coerenza con gli strumenti di pianificazione territoriale e atti di governo del territorio sovraordinati (coerenza esterna).…………………………………………………………………………………….…pag. 10 1.7.2 Coerenza interna …………………………………………………………………………………………………..…..pag. 11 1.8 Sistema paesistico ambientale del PSI nella Scheda di Ambito ……………………………………...pag. 11 1.9 Strategie obiettivi ed effetti attesi dal PSI ……………………………………………………………………….. pag. 12 2. LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (VAS) ………………………………….… pag. 16 2.1 Il procedimento di VAS ……………………………………………………………………………………………….. pag. 16 2.2 I principali elaborati di VAS ……………………………………………………………………………………………... pag. 17 2.3 Le scelte fondamentali nel percorso di VAS …………………………………………………………………….. pag. 19 2.3.1 Obiettivi di sostenibilità e protezione ambientale ………………………………………………………… pag. 19 2.3.2 Indicatori di sostenibilità ……..………………………………………………………………………………….. pag. 19 2.3.3 Valutazione degli effetti ………………………………………………………………………………………………... pag. 19 2.3.4 Scelta delle alternative ed effetti di mitigazione …………………………………………………….…… pag. 19 2.3.5 Misure di monitoraggio ……………………………………………………………………………………………..…… pag. 19 3. ANALISI PRELIMINARE DEI CONTESTI INTERESSATI ..………………………..…..…. pag. 21 3.1 Quadro conoscitivo ………………………………………………………………………………………………………..…. pag. 21 3.2 Matrici ambientali ………………………………………………………………………………………………………….. pag. 23 3.2.1 Qualità dell’aria, inquinamento acustico e elettromagnetico …………………………………. pag. 23 3.2.2 Sistema Acqua …………………………………………………………………………………………………………... pag. 24 3.2.3 Suolo e sottosuolo ……………………………………………………………………………………………………….… pag. 25 3.2.4 Energia …………………………………………………………………………………………………………………………... pag. 26 3.2.5 Rifiuti ………………………………………………………………………………………………………………………….. pag. 26 3.2.6 Biodiversità ……………………………………………………………………………………………………………………. pag. 27 3.2.7 Paesaggio e ambiente di vita ……………………………………………………………………………………. pag. 27 4. INDIRIZZI PER LA COSTRUZIONE DEL RAPPORTO AMBIENTALE …………..……… pag. 28 5. ATTIVITÀ DI INFORMAZIONE E PARTECIPAZIONE ………………………………….….. pag. 30 5.1 Enti ed organismi pubblici interessati al procedimento …………………………………………………. pag. 30 5.2 Programma delle attività di informazione e partecipazione ………………………………………….. pag. 31 5.3 Il garante dell’informazione e della partecipazione ……………………………………………………….. pag. 32

~ 1 ~ Premessa

La presente relazione costituisce il Documento Preliminare di Avvio del procedimento ai fini VAS per la redazione del Piano Strutturale Intercomunale dei Comuni di Manciano (GR), Pitigliano (GR) e Sorano (GR), redatto ai sensi dell’art.17 della LR n.65/2014; esso costituisce altresì Avvio del procedimento per la conformazione del PSI al Piano di Indirizzo Territoriale regionale con valenza di Piano Paesaggistico (PIT/PPR) ai sensi dell’art.21 della Disciplina del PIT/PPR stesso. Il procedimento di VAS di cui fa parte il presente Documento, come specificato dall’art. 7 della LRT n. 10/2010, è ricompreso all'interno di quello previsto per l'elaborazione, l'adozione e l'approvazione del Piano Strutturale Intercomunale (PSI). Per i Comuni di Manciano, Sorano e Pitigliano, tutti ricompresi nell’Ambito di paesaggio n. 20 “Bassa Maremma e ripiani tufacei” del PIT/PPR, il PSI si può configurare come uno strumento di pianificazione territoriale che prefigura la predisposizione di un complesso integrato di regole e di principi di pianificazione omogenei e comuni per i tre Comuni coinvolti, nel rispetto delle loro specificità, di ciò che li accomuna e delle relative vocazioni; col PSI si possono anche esprimere strategie e obiettivi e individuare azioni finalizzate a tutelare la qualità della vita delle comunità locali, salvaguardare il paesaggio e l’ambiente, creare reti virtuose sulla base delle risorse locali presenti attraverso strategie coordinate e integrate di sviluppo economico, sociale e culturale. L'obiettivo principale del PSI è quindi quello di coordinare, attraverso una visione d’area, le strategie locali, programmando azioni e progetti in una visione comune capace di conciliare, al tempo stesso, esigenze di sviluppo che intercettano dimensioni sovra locali con la tutela e valorizzazione delle risorse identitarie che caratterizzano le realtà locali. Con questo documento, pertanto, si avvia il processo di formazione del PSI e si concretizza la fase di “scoping”,ossia la prima fase della VAS, con finalità di organizzare e avviare il processo valutativo e quello della partecipazione pubblica, impostando i contenuti del Rapporto Ambientale e individuando i livelli più adeguati delle informazioni da includervi. Ai sensi dell’art. 23 della legge regionale 10/2010, il Documento Preliminare deve contenere:  le indicazioni necessarie inerenti lo specifico piano o programma, relativamente ai possibili effetti ambientali significativi della sua attuazione;  i criteri per l’impostazione del rapporto ambientale. L’obiettivo è quello di fornire le indicazioni necessarie per aprire un confronto con gli attori pubblici e privati, al fine di arricchire il processo valutativo con i loro contributi e arrivare ad una piena condivisione dei criteri e del quadro di conoscenze necessarie alla redazione del Rapporto Ambientale. Rappresenta il punto di partenza del processo valutativo e si concretizza in un documento da sottoporre alle eventuali osservazioni e suggerimenti delle autorità che devono esprimere pareri o

~ 2 ~ che potrebbero essere in grado di fornire ulteriori informazioni come di altri attori, quali l’associazionismo e la popolazione locale. La fase di Scoping, dunque, costituisce l’introduzione programmatica e metodologica su come verrà redatto il Rapporto Ambientale; quest’ultimo rappresenterà l’elaborato da presentare alla adozione del PSI da parte del Consiglio dell’Unione dei Comuni.

~ 3 ~ 1. IL PIANO STRUTTURALE INTERCOMUNALE

1.1 La Gestione Associata in relazione al PSI Le Amministrazioni comunali di Manciano, Pitigliano e Sorano fanno parte dell’Unione dei Comuni Montani Colline del Fiora, con sede nel Comune di Pitigliano (GR). L’art. 6 comma 1 lett. k) del vigente Statuto, approvato con Delibera di Consiglio Unione dei C.M. Colline del Fiora n. 22 del 29/11/2018, recita quanto segue: “piano strutturale intercomunale di cui all'articolo 23 della legge regionale 10 novembre 2014, n. 65 (Norme per il governo del territorio); dette attività sono considerate solo se sono svolte in alternativa alla funzione di cui all’articolo 14, comma 27, lettera d), del d.l. 78/2010 convertito dalla l. 122/2010, ovvero se, in presenza di esercizio associato di detta funzione, ne costituiscono l'unico o il prevalente svolgimento”. Tale assunto dello Statuto trova il suo fondamento nelle principali previsioni della Legge Regionale n. 65 del 10 novembre 2014 “Norme per il governo del territorio”, che individua la pianificazione d'area vasta quale strumento essenziale per promuovere politiche di riqualificazione, valorizzazione e sviluppo delle funzioni territoriali al fine di estendere la programmazione e la pianificazione urbanistica oltre i confini di ogni singolo comune. Essa introduce nuove forme di pianificazione intercomunali che presentano una scala di progetto di piano adeguata rispetto a scelte progettuali e di pianificazione che producono effetti al di là dei singoli confini comunali. La pianificazione d’area vasta trova altri importanti riferimenti nei documenti di programmazione economica della Regione Toscana (su tutti i PRS e i DEFR) ed è incentivata sotto il profilo economico mediante la concessione di appositi contributi erogati attraverso un bando regionale, a sostegno delle spese sostenute per la redazione dei PSI da due o più comuni riuniti in Unioni o Associazioni.

1.2 Attivazione del percorso di formazione del PSI Con Delibera di Giunta n. 52 del 11/09/2018 si disponeva l’avvio dell’esercizio della funzione fondamentale di cui all’art 6 comma 1 lett k) dello Statuto sopra richiamato, e contestualmente si provvedeva ad approvare il progetto di cui all’allegato C del Bando Regionale per la concessione dei contributi per la redazione dei Piani Strutturali Intercomunali (approvato con Decreti Regionali n.6542 del 20/04/2018 e n. 13590 del 27/08/2018), incaricando il Presidente pro tempore dell’Unione dei Comuni Montani Colline del Fiora alla sottoscrizione della domanda di finanziamento per la redazione del Piano strutturale intercomunale ai sensi della L.R. 65/2014 per i Comuni di Manciano, Pitigliano e Sorano ed alla sua presentazione, avvalendosi degli uffici dell’Unione, con le modalità e nei termini previsti dal bando regionale stesso. Con nota prot. UdC n. 3836 del 11/09/2018, l’Unione dei Comuni Montani Colline del Fiora provvedeva all’adesione del “Bando per la concessione dei contributi regionali per la redazione dei Piani Strutturali Intercomunali art. 23 L.R. 65/2014” di cui a Decreto Regionale n. 6542 del 20/04/2018 e n. 13590 del 278/2018. Con Decreto Dirigenziale n. 4757 del 21/03/2019 “Scorrimento della graduatorie di cui all’allegato A del D.D n. 19063/2028”, la Regione Toscana provvedeva ad ammettere a contributo il progetto presentato dall’Unione dei Comuni Montani Colline del Fiora, con assegnazione di un contributo pari ad €. 60.000,00 per

~ 4 ~ la redazione del PSI. L’esercizio in forma associata delle funzioni della pianificazione territoriale, finalizzate alla definizione di un unico Piano Strutturale, sono state avviate poiché i territori dei tre comuni, pur con delle specificità, presentano caratteristiche simili e tali da rendere possibile una pianificazione di area vasta per definire indirizzi strategici condivisi, costruire scenari di sviluppo comuni e attivare politiche di sviluppo trasversali sulla base del sistema delle risorse territoriali presenti.

1.3 Costituzione dell’Ufficio di Piano per il PSI Per l’avvio del procedimento e la redazione del Piano Strutturale Intercomunale si rende necessario procedere alla costituzione di un Ufficio di Piano e di un Tavolo di coordinamento permanente (composto dai tecnici dei comuni aderenti addetti ai vari servizi), oltre alla nomina del R.U.P. A tal fine, con Deliberazione della Giunta n. 18 del 21/02/2020 l’Unione dei C.M. Colline del Fiora ha individuato il R.U.P. nella persona dell’Arch. Detti Fabio, Dirigente dell’Area Tecnica del Comune di Manciano (GR), ed ha formalizzato la costituzione dell’Ufficio di Piano articolandolo come segue:  Responsabile del Procedimento, Progettista e Coordinatore dell’Ufficio associato di piano: Arch. Detti Fabio;  Gruppo di progettazione: Arch. Detti Fabio, Geom. Stefani Marzia, Arch. Merli Roberto;  Referente di supporto per il procedimento VAS: Dott. Angelucci Christian. La figura del “Garante dell’informazione” verrà individuata contestualmente all’emissione dell’atto di avvio del procedimento.

1.4 Disposizioni della LR 65/2014 per il PSI Secondo quanto indicato dalla legge regionale (articolo 94 della LR n.65/2014) due o più comuni, anche appartenenti a province diverse, possono procedere alla formazione del Piano Strutturale Intercomunale avente i contenuti del Piano Strutturale comunale e la cui approvazione, a far data dall'avvio del procedimento, deve avvenire entro tre anni e sei mesi. Il Piano Strutturale Intercomunale (PSI) sarà articolato ai sensi degli artt. 92 e 94 della LR n. 65/2014 in quattro parti: > Un quadro conoscitivo, realizzato utilizzando sistematicamente tutta la documentazione esistente derivate dai Piani Strutturali e Regolamenti Urbanistici vigenti, nonché dalla pianificazione sovraordinata e settoriale. Attraverso la costruzione del quadro conoscitivo di riferimento, si procederà all'aggiornamento dei dati, nonché all'integrazione con gli eventuali studi specifici di quelli mancanti. > Lo statuto del territorio, costruito reinterpretando e aggiornando le invarianti strutturali riconosciute dai Piani Strutturali Comunali secondo gli indirizzi della LR n. 65/2014 e in coerenza con le "quattro invarianti" del PIT/PPR, oltre che attraverso la ricognizione del patrimonio territoriale. > La strategia dello sviluppo sostenibile, rappresentato dalle politiche e dalla strategia di area vasta in riferimento all'intero territorio interessato dalla pianificazione intercomunale e ~ 5 ~ articolate nelle quattro tematiche definite dall'art. 94, comma 2 della LR n. 65/2014: a) razionalizzazione del sistema infrastrutturale e della mobilità, al fine di migliorare il livello di accessibilità dei territori interessati, anche attraverso la promozione dell’intermodalità; b) attivazione di sinergie per il recupero e la riqualificazione dei sistemi insediativi e per la valorizzazione del territorio rurale; c) razionalizzazione e riqualificazione del sistema artigianale e industriale; d) previsione di forme di perequazione territoriale. > Un quadro valutativo, costituito da tutti i documenti predisposti per il processo di Valutazione Ambientale Strategica che dovranno valutare e orientare la sostenibilità del PSI. I contenuti del PSI sono definiti dall'art. 92 della LR n. 65/2014 cui si rinvia espressamente per tutti gli elementi specifici.

1.5 Procedimento di formazione del PSI La Legge Regionale 65/2014 indica, inoltre, le modalità e lo specifico procedimento (articoli 23 e 24) di adozione e approvazione del PSI dei comuni obbligati e/o non obbligati all’esercizio associato delle funzioni fondamentali, anche in relazione a quanto disposto dalla LR n. 68/2011 e s.m.i. “Norme sul sistema delle autonomie locali”. In particolare, i principali passaggi del procedimento di formazione del PSI stabiliti dalla LR n.65/2014 sono (articolo 23 commi da 5 a 10): > I comuni avviano il procedimento di PSI e trasmettono il relativo atto, oltre alla Regione e alla Provincia a tutti i comuni associati; dovrà essere formalizzato un atto di avvio del procedimento contestuale, sia ai fini urbanistici (ai sensi dell’art.17 della LR n.65/2014) che per la procedura di VAS (LR n.10/2010) nonché ai fini di cui all’art.21 della Disciplina del PIT/PPR; > Qualora la proposta di PSI preveda trasformazioni esterne al territorio urbanizzato che comportino impegni di suolo non edificato, si procede alla Conferenza di copianificazione alla quale partecipano la Regione, la provincia, la città metropolitana e i comuni interessati, nonché su indicazione della Regione, i legali rappresentanti dei comuni eventualmente interessati dagli effetti territoriali derivanti dalle previsioni. La conferenza decide a maggioranza dei presenti entro sessanta giorni dallo svolgimento della prima riunione. > I Comuni con atti separati adottano la proposta di PSI; > Le osservazioni al PSI adottato sono presentate ai Comuni che provvedono all'istruttoria e a predisporre le controdeduzioni alle osservazioni pervenute, adeguando di conseguenza in tal senso il PSI adottato. > I comuni approvano il PSI controdeducendo alle osservazioni.

~ 6 ~ Qualora una delle amministrazioni ritenga, a seguito delle osservazioni pervenute, di dover apportare ulteriori modifiche, trasmette le relative proposte all’ufficio unico di piano che provvede a ritrasmettere il PSI ulteriormente modificato ai comuni associati. La legge stabilisce anche che il PSI sostituisce, per i rispettivi territori, il Piano Strutturale dei singoli comuni e qualora non sia approvato da uno o più comuni, esso non acquista efficacia per i rispettivi territori. Fermo restando quanto ulteriormente previsto in termini procedimentali ai fini della conformazione del PSI al PIT/PPR (art. 31 della LR n.65/2014 e art. 21 della Disciplina dello stesso PIT/PPR), ovvero alla necessità di convocazione della Conferenza paesaggistica, il PSI diventa efficace con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana (BURT), effettuata a cura dell’ente responsabile della gestione associata, dell’avviso dell’avvenuta approvazione da parte dei comuni associati. Nella figura di seguito è riportato in modo schematico il procedimento per la formazione del Piano Strutturale Intercomunale in relazione con il procedimento di valutazione ambientale strategica evidenziando le diverse fasi e le relative tempistiche, la documentazione da produrre e gli adempimenti da assolvere.

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~ 8 ~ 1.6 Conformazione del PSI al PIT/PPR Come accennato nel paragrafo precedente, la prima attività necessaria è la formalizzazione di un atto di avvio del procedimento contestuale, sia ai fini urbanistici (ai sensi dell’art.17 della LR n.65/2014) che per la procedura di VAS (LR n.10/2010) nonché ai fini di cui all’art.21 della Disciplina del PIT/PPR. Il Piano di Indirizzo Territoriale con valore di Piano paesaggistico regionale (PIT/PPR) è stato approvato con Delibera del Consiglio Regionale n. 37 del 27/03/2015.1 ed è stato pubblicato sul B.U.R.T. il 20/05/2015. L'art. 145 del Decreto Legislativo n. 42/04 e s.m.i. "Codice del Paesaggio" prevede che non oltre due anni dall’approvazione del Piano paesaggistico debbano essere adeguati gli strumenti urbanistici. Il Piano Strutturale Intercomunale dovrà quindi essere conformato alla Disciplina statutaria del PIT/PPR, come stabilito dall'art. 20, comma 1 "Conformazione e adeguamento al Piano degli atti di governo del territorio" della Disciplina del Piano del PIT-PPR perseguendone gli obiettivi, applicandone gli indirizzi per le politiche e le direttive, rispettandone le prescrizioni e le prescrizioni d'uso definiti dall’art.4 della Disciplina I piani strutturali vigenti dei comuni di Manciano, Pitigliano e Sorano, approvati in tempi diversi a partire dall’anno 2009, non si possono ritenere in completo contrasto con i contenuti e i principi fondamentali del PIT/PPR vigente in termini di scelte statutarie e strategiche. Le attività previste, pertanto, per conformare il PSI al PIT/PPR, sono in linea di massima le seguenti: > Verificare la presenza nei territori dei tre comuni di immobili ed aree di notevole interesse pubblico (D.Lgs. 42/2004, art. 136), vincolate ex lege (D.Lgs. 42/2004, art.142) o di beni architettonici tutelati ai sensi della Parte II del D.Lgs 42/2014 e in tal caso, recepimento nella disciplina del PSI le relative direttive e prescrizioni contenute nel PIT/PPR; > Assicurare la coerenza delle invarianti strutturali individuate dai tre Piani Strutturali con quelle di livello regionale (I “I caratteri idrogeomorfologici dei bacini idrografici e dei sistemi morfogenetici”, II “I caratteri ecosistemici del paesaggio”, III “Il carattere policentrico dei sistemi insediativi, urbani e infrastrutturali”, IV “I caratteri morfotipologici dei paesaggi rurali”); > Specificare e declinare a livello di PSI, e quindi recepire nello Statuto del territorio, le direttive e le prescrizioni contenute nella Scheda d’Ambito n. 20 “Bassa Maremma e ripiani tufacei”; > Tradurre in strategie di sviluppo sostenibile le indicazioni riguardanti gli obiettivi di qualità.

1.7 Rapporti di coerenza esterna ed interna del PSI

1.7.1 Coerenza con gli strumenti di pianificazione territoriale e atti di governo del territorio sovraordinati (coerenza esterna)  Mediante questa analisi si verificherà la compatibilità, l’integrazione e il raccordo degli obiettivi del PSI rispetto alle linee generali della pianificazione sovraordinata e a quella di ~ 9 ~ competenza della stessa Amministrazione comunale. I piani e programmi presi in considerazione sono:  Piano di Indirizzo Territoriale con valenza di Piano Paesaggistico approvato con Deliberazione Consiglio Regionale 27 marzo 2015, n.37 ;  Piano territoriale di coordinamento (PTCP) delle Provincia di , nella sua versione in fase di approvazione;  Piano energetico ambientale della Provincia di Grosseto (PEAP);  Piano Regionale Cave (PRC), ex PRAER;  Piano delle Attività Estrattive di Recupero delle aree escavate e riutilizzo dei residui recuperabili della Provincia (PAERP);  Piano interprovinciale di gestione dei rifiuti dell'ATO Toscana Sud, adottato il 9 aprile 2014, ovvero Piano di Ambito sui Rifiuti non appena ATO Toscana SUD lo porterà in approvazione;  Piano Regionale di Gestione Rifiuti e Bonifica dei Siti Inquinati (PRB), approvato con delibera del Consiglio regionale n. 55 del 26 luglio 2017, e Piano Provinciale di Bonifica dei siti inquinati (PPB);  Piano di tutela delle acque della regione Toscana;  Piano di Ambito Toscano dell’Autorità Idrica Toscana, Allegato n. 1 Delibera n. 7 del 31 marzo 2016  Piani di competenza dell’ Autorità di Bacino Distretto dell’Appennino Settentrionale:  Piano di Gestione del rischio di Alluvioni (PRGA) del Distretto idrografico dell'Appennino Settentrionale, approvato con DPCM 27 ottobre 2016 (pubblicato in G.U. n. 28 del 3 febbraio 2017);  Piano di Gestione delle Acque del Distretto idrografico dell'Appennino Settentrionale (PGA), approvato con DPCM 27 ottobre 2016 (pubblicato in G.U. n. 25 del 31 gennaio 2017);  Piano di Bacino, stralcio Assetto Idrogeologico (PAI) del bacino Ombrone, approvato con D.C.R. n. 12 del 25/01/2005, pubblicato sul BURT del 16/02/2005, n. 7 parte II. La verifica di coerenza verrà svolta confrontando gli obiettivi del PSI con quelli previsti dai suddetti Piani, che verranno analizzati nei loro contenuti principali. Si consiglia l’utilizzo di un sistema tabellare, che in base a specifici elementi di valutazione potrà consentire di formulare un giudizio qualitativo di coerenza sintetico (coerente, non coerente, condizionata, indifferente); i casi di non coerenza e/o di

~ 10 ~ coerenza condizionata potranno essere esplicitati e adeguatamente motivati, in modo da poter dare indicazioni per lo sviluppo definitivo del Piano.

1.7.2 Coerenza interna Tale attività si esplica verificando se vi sia congruenza e consequenzialità tra gli obiettivi fissati dalla Pianificazione e le azioni individuate per conseguirli. Partendo dalla definizione del quadro degli obiettivi verrà condotta un’analisi mirata a verificare se sussista una complessiva coerenza nel processo di pianificazione, cioè se ognuna delle azioni previste sia coerente rispetto a tutti gli obiettivi oppure viceversa contrasta uno o più obiettivi. I risultati di tale verifica vengono espressi attraverso la formulazione di un giudizio sintetico che, laddove risulti negativo implicherà l’assunzione di misure correttive del Piano. Tale verifica sarà anche oggetto di confronto durante le fasi del processo partecipato dove le azioni più significative saranno verificate rispetto agli obiettivi generali

1.8 Sistema paesistico ambientale del PSI nella Scheda di Ambito. Il punto di riferimento conoscitivo dell’ambiente e del paesaggio che caratterizzano i territori interessati è sicuramente la Scheda n. 20 “Bassa Maremma e Ripiani Tufacei”, nei quali si possono trovare numerosi spunti per la futura definizione del quadro conoscitivo e dei contenuti ambientali del PSI. L’argomento di interesse centrale per la Scheda in questione è senz’altro il patrimonio territoriale, ovvero l’insieme delle strutture di lunga durata prodotte dalla coevoluzione fra ambiente naturale e insediamenti umani. In generale il PIT/PPR riconosce il patrimonio territoriale come un bene comune del quale devono essere assicurate le condizioni di riproduzione, la sostenibilità degli usi e la durevolezza. I principali elementi costitutivi del patrimonio territoriale per la Scheda n. 20 sono: > la struttura idro-geomorfologica, che comprende i caratteri geologici, morfologici, pedologici, idrologici e idraulici; > la struttura ecosistemica, che comprende le risorse naturali aria, acqua, suolo ed ecosistemi della fauna e della flora; > la struttura insediativa di valore storico-territoriale ed identitario, che comprende città e insediamenti minori, sistemi infrastrutturali, artigianali industriali e tecnologici; > la struttura agro-forestale, che comprende boschi, pascoli, campi e relative sistemazioni nonché i manufatti dell’edilizia rurale. Per ognuna di esse, la Scheda riporta una descrizione storico attualizzata, una sintesi degli

~ 11 ~ elementi di aggio pregio (valori) e la descrizione delle relative criticità. Vi sono inoltre gli indirizzi generali per lo sviluppo di politiche ed azioni in materia paesaggistico ambientale, nel rispetto dei principali assunti del PIT/PPR e dei vincoli di settore.

1.9 Strategie obiettivi ed effetti attesi dal PSI Il PSI è un progetto di organizzazione territoriale intercomunale finalizzato a creare sinergie ed interoperatività, senza omologare le differenze dei tre ambiti comunali bensì cercando di valorizzarle in uno scenario strategico condiviso. L'area vasta che comprende i tre territori comunali diventa una sorta di “unità territoriale di riferimento” per perequazione, politiche coordinate e gestioni associate, per le attività di valutazione e monitoraggio degli effetti delle azioni della filiera della pianificazione, nonché per il processo di adeguamento della pianificazione urbanistica comunale (piani operativi) in termini di coerenza e di contributo alle politiche attive. Le strategie del PSI danno preminenza alla razionalizzazione del sistema infrastrutturale e della mobilità, alla valorizzazione dei sistemi insediativi, alla riqualificazione del sistema artigianale e industriale, e possono utilizzare, a tali fini, le forme della perequazione territoriale. Il PSI può dettare indirizzi per il coordinamento dei servizi e la gestione dei relativi effetti territoriali, praticabile dai comuni, riuniti in base alle caratteristiche del territorio, della popolazione, dei servizi ed attrezzature presenti e di progetto, dell’accessibilità e degli spostamenti. In base ai contenuti dettati dall'art. 94 della LRT n.65/2014, con il PSI si forma un telaio, che, rapportato alle invarianti strutturali del PIT/PPR, delinea tre campi generali entro i quali il PSI svilupperà la disciplina e individuerà le azioni principali, mettendo in opera il Piano paesaggistico regionale, applicando le proprie scelte in relazione a Paesaggio e governo del territorio rurale, Capacità produttiva e innovazione, Ambiente ed energia, Infrastrutture, secondo la seguente correlazione: 1. Ambiente ed equilibrio ecologico, corrispondente alle Invarianti strutturali del PIT/PPR “I caratteri idrogeomorfologici dei bacini idrografici e dei sistemi morfogenetici”, “I caratteri ecosistemici del paesaggio”. Mantenendo sempre prioritari gli obiettivi di tutela delle risorse e difesa della popolazione dai rischi, il PSI perseguirà la promozione di ricerca per il contenimento energetico e la produzione di tecnologie compatibili con il paesaggio (acqua, fonti energetiche, paesaggio), Disponibilità e qualità della risorsa idrica, Tutela risorsa idrotermale, Tutela, gestione, valorizzazione degli ecosistemi, Gestione delle aree protette, Coordinamento regolamenti edilizi e regolamenti per il risparmio energetico e l’architettura bio-climatica, promozione della produzione di Energie da fonti rinnovabili. 2. Policentrismo insediativo, Infrastrutture e Capacità produttiva, corrispondente alla Invariante strutturale del PIT/PPR “Il carattere policentrico e reticolare dei sistemi insediativi urbani e infrastrutturali". Se men può dirsi per il territorio comunale di Pitigliano, è invece molto forte il carattere policentrico nei territori di Manciano e Sorano, creando nel complesso un buon rapporto qualitativo tra territori urbanizzati e territori rurali; questo equilibrio generale orienta il PSI nel

~ 12 ~ perseguimento degli obiettivi di contenimento del consumo di suolo e mantenimento/incremento delle dotazioni dei servizi alla popolazione, individuando aree che hanno la capacità di rispondere alle principali esigenze abitative e di servizi in maniera sostenibile e coerente con la salvaguardia del patrimonio territoriale. Analogamente le strategie di innalzamento di efficienza economica e ambientale del sistema produttivo comportano la classificazione, nonché l’eventuale progettazione, delle aree produttive in base al livello di infrastrutturazione e di dotazioni, alla qualità ambientale, alla capacità ulteriore di elevare le proprie prestazioni, evitando fenomeni di dispersione insediativa e ampliamenti a margine indefinito e perseguendo obiettivi di riqualificazione funzionale e paesaggistica delle aree degradate e dismesse. 3. Paesaggio, corrispondente alle Invarianti strutturali del PIT/PPR "I caratteri morfotipologici dei paesaggi rurali”, “I caratteri ecosistemici del paesaggio”, comprensivo dei beni vincolati. In base ai contenuti del Piano paesaggistico regionale il PSI può articolare i regimi di intervento in tutela, riqualificazione e sviluppo, perseguendo nelle diverse situazioni gli obiettivi di qualità con strumenti ed azioni differenti e creando un legame diretto tra l’analisi diagnostica del paesaggio e la sostenibilità degli interventi. In linea di massima, sarà data priorità alla salvaguardia e conservazione dei caratteri paesaggistici e della morfologia del paesaggio, perseguendo linee di sviluppo compatibili e fissando obiettivi di riqualificazione delle aree degradate e compromesse coerenti con i morfotipi paesaggistici esistenti. Per le aree rurali si perseguiranno politiche ed azioni di sviluppo integrate a strategie di difesa del paesaggio e del suolo. Particolare attenzione sarà prestata alla qualità paesaggistica delle aree di confine con diversa destinazione, prevedendo attività di pianificazione finalizzate all’incremento della qualità del paesaggio caratterizzante tali aree. A livello strategico, nel rispetto delle specificità dei territori comunali interessati, si rilevano quali principali criticità la vulnerabilità delle risorse naturali, territoriali e insediative, con particolare riferimento agli stati di rischio degli insediamenti e delle infrastrutture viarie dovuti alle pericolosità geomorfologiche, idrauliche e sismiche. Un’altra forte criticità è rappresentata dal progressivo spopolamento dei centri abitati, soprattutto dei centri minori rappresentati da frazioni con forti penalizzazioni per l’assetto logistico, infrastrutturale e dei servizi erogabili. Vi sono anche dei fattori di valorizzazione territoriale che possono rappresentare i riferimenti su cui impostare la pianificazione di area vasta, tra cui in particolare:  l’ampia varietà di patrimoni naturalistici, paesaggistici e storico - architettonici;  la forte correlazione tra attività economiche, sviluppo antropico e conformazione morfologica;

~ 13 ~  la caratterizzazione degli ambiti rurali, comprese le aree storicamente trasformate per fini di conduzione agraria (es. aree bonificate da Ente Maremma), che hanno configurato identità paesaggistiche forti e durature;  l’esistenza di produzioni di eccellenza (olio, vino, formaggi, ecc.) diffusamente presenti sul territorio. Gli obiettivi del PSI potranno essere orientati alla valorizzazione delle risorse territoriali esistenti ed alla risoluzione, ovvero, qualora ciò non sia possibile, al contenimento, delle principali criticità diffuse. Si ricercherà una forte integrazione delle politiche e delle azioni relative a paesaggio, urbanizzazione, agricoltura e turismo, settori fondamentali del tessuto socio economico dei territori interessati. Sarà altresì essenziale incrementare la reciproca funzionalità tra tessuto urbano e aree rurali, puntando su politiche ed azioni orientate allo sfruttamento sostenibile delle risorse ed al miglioramento delle possibilità di fruizione dei valori storico-architettonici e naturalistico- paesaggistici presenti. Potrà essere opportuno ricercare un incremento dei servizi esistenti ed un miglioramento dei sistemi di mobilità ed accessibilità, compresa la sentieristica, anche per contrastare i fenomeni di spopolamento che stanno interessando i nuclei abitati e le frazioni dei territori interessati. Quanto sopra non dovrà in ogni caso contrastare le azioni di protezione dei principali siti di particolare interesse naturalistico e paesaggistico, ed al contempo dovrà favorire il recupero, anche mediante riconversione (ove consentito), dei siti danneggiati o dismessi. Sarà altresì necessario programmare azioni volte a prevenire o mitigare i rischi derivati da eventi avversi nelle aree a maggior rischio geologico, idrogeologico e idraulico, prestando particolare attenzione ai siti storicamente interessati da fenomeni avversi (es. alluvioni, dissesti geologici, ecc.). Il PSI può trovare risorse efficaci anche mediante le perequazioni territoriali, (art. 94, comma 2, lett. “d” e art. 102 della LR n.65/2014), intese quali attività che possono contribuire al miglioramento qualitativo del territorio in quanto organizzato ed interdipendente. I Comuni inseriti nel PSI possono promuovere forme di perequazione territoriale nel processo di pianificazione per dare attuazione alle politiche comunali e sovra-comunali, perseguendo obiettivi di contenimento del consumo di suolo, di riduzione dei costi ambientali, di riduzione dei costi pubblici, di miglioramento delle prestazioni ambientali degli insediamenti, di attrazione e accoglienza da parte di territori specializzati. Pertanto, le forme di perequazione territoriale attivabili sono applicabili alle scelte localizzative, per la messa in comune di strumenti operativi e bilanci economico-finanziari, con specifico riferimento alle aree produttive, agli insediamenti residenziali, a servizi e attrezzature.

~ 14 ~ Un altro strumento utilizzabile per il raggiungimento degli obiettivi del PSI, con particolare riferimento alle previsioni di occupazione di nuovo suolo all’esterno del perimetro del territorio urbanizzato definito ai sensi dell’art.4, commi 3 e 4 della LR n.65/2014, è costituito dall’attivazione della procedura della Conferenza di copianificazione prevista dall’art.25 della stessa legge regionale. Gli effetti attesi dalla redazione del PSI saranno principalmente quelli di fornire un quadro di area vasta unitario, ma comunque articolato nelle differenze dei contesti. Pur nello sviluppo delle proprie politiche e piani di settore, si potrà avere una convergenza nelle politiche di spesa e nella promozione di azioni che conciliano permanenza dei valori paesaggistici e sviluppo sostenibile dei comparti produttivi e residenziali.

2. LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (VAS) 2.1 Il procedimento di VAS Il PSI è un piano assoggettato alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) di cui al Titolo II della L.R.T. 10/2010 e ss.mm.ii. Il procedimento di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), regolato dagli artt. 22, 23, 24, 25, 26 27 e 28 della L.R. 10/2010 - fermi restando i compiti che la L.R. 10/2010, in conformità al D. Lgs. 152/2006, assegna all’Autorità procedente - si articola in: > avvio del procedimento, con presentazione del Documento Preliminare, e conseguente consultazione dell’Autorità Competente e di altri soggetti competenti in materia ambientale; > svolgimento di attività di partecipazione del pubblico; > adozione e pubblicazione del Rapporto Ambientale e Sintesi non tecnica; > presentazione di osservazioni; > esame delle osservazioni pervenute ed espressione del parere motivato da parte dell’autorità competente, > conclusione del procedimento e dichiarazione di sintesi che accompagna l’approvazione del PSI. La Valutazione ambientale strategica (VAS) del PSI deve in ogni caso definire: > le coerenze esterne e interne del Piano; > la descrizione e l’analisi del quadro delle risorse ambientali;

~ 15 ~ > gli effetti ambientali, territoriali, sociali, economici, paesaggistici, sulla salute umana e sul patrimonio culturale e paesaggistico; > le misure di mitigazione proposte > le attività di monitoraggio. Stante la presenza di Siti “Natura 2000” nei territori interessati, la VAS contiene anche la Valutazione di Incidenza ai sensi della legislazione vigente in materia (Vinca). Tutti gli atti prodotto nel processo di VAS devono essere sottoposti ai processi di partecipazione pubblica, per il coinvolgimento di stakeholders e delle cittadinanze; pertanto, si dovranno predisporre elaborati utili anche per l'informazione, la comunicazione e l'apporto di contributi partecipativi. In questo percorso, le fasi di lavoro e le relative attività dovranno essere organizzate per favorire più possibile l’integrazione fra le procedure di pianificazione territoriale (PSI) e quelle di valutazione ambientale strategica e di incidenza (VAS), favorendo espansivamente la partecipazione pubblica con l’obiettivo di aprire, sin dalle prime fasi di elaborazione del PSI, il confronto aperto e trasparente con tutti i Soggetti interessati. A titolo esemplificativo si riporta di seguito uno schema che mette in evidenza i percorsi di raccordo fra le procedure previste dalla L.R. 65/2014 in materia di Piano Strutturale e dalla L.R. 10/2010 in materia di VAS:

2.2 I principali elaborati di VAS Al fine di avviare il procedimento di VAS, è necessario predisporre il Documento Preliminare (di seguito anche “DP”). L’obiettivo principale di questo Documento è quello delineare, in via preliminare, la situazione ambientale in atto, relazionando il quadro ambientale stesso insieme al quello programmatico e

~ 16 ~ normativo, dettando conseguentemente i principali criteri per la costruzione del Rapporto Ambientale. Ovviamente la sua versione definitiva potrebbe subire dei cambiamenti a seguito della fase di consultazione, a conclusione della quale potrebbe venir modificato con le eventuali osservazioni e le informazioni aggiuntive prodotte dai Soggetti interessati. Si apre quindi la seconda fase dove lo Schema generale del PSI viene valutato e verificato in itinere dal punto di vista ambientale, economico e sociale attraverso un confronto attivo con i soggetti in campo. Il Rapporto Ambientale (di seguito anche “RA”) si costruisce quindi in maniera integrata agli avanzamenti degli strumenti di governo del territorio, valutando via via le possibili alternative in relazione alle condizioni tecniche di fattibilità e agli effetti che producono sul territorio. Ai sensi dell’art. 24 della L.R. 10/2010, il RA:  individua, descrive e valuta gli impatti significativi sull’ambiente, sul patrimonio culturale e paesaggistico e sulla salute derivanti dall’attuazione del piano o del programma;  individua, descrive e valuta le ragionevoli alternative, alla luce degli obiettivi dichiarati e dell’ambito territoriale del piano o del programma, tenendo conto di quanto emerso dalle attività di consultazione e confronto con gli enti interessati e la comunità locale ;  concorre alla definizione degli obiettivi e delle strategie del piano o del programma;  indica i criteri di compatibilità ambientale, le misure previste per impedire, ridurre e compensare gli eventuali impatti negativi sull’ambiente, gli indicatori ambientali di riferimento e le modalità per il monitoraggio. Per facilitare l'informazione e la partecipazione del pubblico, arricchire le conoscenze e garantire un percorso efficace e trasparente, il Rapporto Ambientale è accompagnato da una Sintesi non tecnica (di seguito anche “SNT”), che illustra con linguaggio non specialistico i contenuti del Piano e del Rapporto Ambientale. Tale documento, quindi, si formula nel corso del processo di valutazione parallelamente al percorso partecipativo. Nell’ambito di formazione del PSI, oltre alla valutazione ambientale strategica l’attività valutativa riguarda anche la Valutazione di incidenza (Vinca) sui siti Natura 2000. Si precisa a riguardo che:  la l.r. 30/2015, sostituendo la l.r. 56/2000 ha eliminato la classificazione di SIR (Siti di Importanza Regionale);  l’elenco completo e aggiornato dei siti Natura 2000 della Toscana è contenuto nella D.C.R. n. 27 del 26/04/2017;

~ 17 ~  con D.M. 24/05/2016 e D.M. 22/12/2016, circa 134 “SIC” (Siti di Importanza Comunitaria) toscani sono stati designati come “ZSC” (Zone Speciali di Conservazione). La procedura per lo svolgimento della valutazione di incidenza ambientale è disciplinata dall’art. 87 della L.R. 30/2015. Ai sensi di tale norma gli atti della pianificazione territoriale non direttamente connessi o necessari alla gestione dei siti Natura 2000, qualora siano suscettibili di produrre effetti sui siti di importanza comunitaria devono contenere apposito Studio di incidenza. Nel caso di specie la pianificazione in oggetto si estende sui siti rilevanti per la rete ecologica regionale denominati (codifica NAT2000):  IT51A0019 “Alto Corso del Fiume Fiora” (ZSC e ZPS);  IT51A0021 “Medio corso del Fiume ” (ZSC e ZPS);  IT51A0029 “Boschi delle colline di Capalbio” (ZSC, ex SIC);  IT51A0020 “Monte Penna, Bosco della Fonte e Monte Civitella“. È importante sottolineare che lo studio di incidenza sul territorio dei siti non si dovrà limitare a considerare gli eventuali interventi pianificati all'interno dei siti, ma si potrà estendere anche ad ambiti esterni ad essi, qualora sussistano elementi capaci di determinare a loro volta un'incidenza indiretta, in accordo con il principio di precauzione affermato dalla Direttiva “Habitat” e dalla stessa Legge Regionale 30/2015.

2.3 Le scelte fondamentali nel percorso di VAS

2.3.1 Obiettivi di sostenibilità e protezione ambientale Gli obiettivi di sostenibilità e di protezione ambientale utilizzati per la valutazione delle scelte pianificatorie del PSI possono derivare dagli obiettivi generali di sostenibilità ambientale contenuti nella normativa comunitaria, nazionale e regionale, contestualizzati rispetto agli aspetti ambientali e alle caratteristiche dei territori comunali interessati. Si possono quindi individuare dei macro obiettivi di carattere generale, ai quali far afferire una serie di obiettivi specifici volti al raggiungimento di traguardi puntuali, tenendo in particolare considerazione le risorse ambientali più sensibili.

2.3.2 Indicatori di sostenibilità Per la scelta degli indicatori si può far riferimento sia al set di indicatori diffusamente utilizzati in ambito regionale per il reporting ambientale e l’aggiornamento periodico dello “stato dell’ambiente”, che agli indicatori appositamente predisposti al fine di approfondire specifici aspetti ambientali, che avverrà principalmente attraverso il processo partecipativo paesaggistico.

2.3.3 Valutazione degli effetti

~ 18 ~ La valutazione dei possibili effetti significativi delle azioni previste dal PSI sull’ambiente deve essre effettuata per ogni componente ambientale, e può essere sintetizzata dalla tendenza che ciascun indicatore assume a seguito dell’attuazione delle azioni previste dal PSI.

2.3.4 Scelta delle alternative ed effetti di mitigazione Questa fase consiste nella individuazione di opportune soluzioni alternative finalizzate all’eliminazione ed alla riduzione degli elementi di criticità ambientale emersi a valle della valutazione degli effetti . Tali soluzioni possono consistere nella modifica delle previsioni iniziali del PSI, delle modalità di attuazione, nonché nell’individuazione di misure di mitigazione. La predisposizione del Rapporto Ambientale e il contestuale processo partecipativo porteranno ad un continuo scambio di informazioni e al recepimento, in corso d’opera, delle indicazioni finalizzate all’eliminazione e mitigazione degli effetti negativi attesi dalle azioni previste dal Piano.

2.3.5 Misure di monitoraggio La fase di monitoraggio è caratterizzata dall’insieme di indicatori quali/quantitativi da utilizzare per il controllo degli effetti ambientali connessi all’attuazione delle azioni previste dal PSI, al fine di individuare tempestivamente eventuali effetti negativi imprevisti e essere quindi in grado di adottare opportune misure correttive. Gli indicatori da utilizzare saranno individuati e selezionati durante il processo valutativo, partendo da quelli già indicati per la caratterizzazione dell’ambiente e la valutazione degli effetti realizzata nell’ambito del Rapporto Ambientale.

~ 19 ~

3. ANALISI PRELIMINARE DEI CONTESTI INTERESSATI

3.1 Quadro conoscitivo

Il territorio di riferimento del PSI è costituito dai comuni di Manciano, Pitigliano e Sorano, per una superficie territoriale complessiva di 649,04 kmq ed una popolazione complessiva di 14.219 abitanti. Il Comune di Manciano, con una superficie di 372,51 kmq, rappresenta oltre il 50% del territorio complessivo di questo comprensorio. Parametrandolo alla sua densità abitativa (19,36 abitanti/kmq) si ha evidenza che il territorio di Manciano è scarsamente popolato, con concentrazione abitativa principalmente riconducibile al capoluogo e alla frazione di (oltre 5000 abitanti sui 7201 complessivi); vi sono poi altre frazioni minori (, , , , Capanne, ), ubicate nell’area a nord del territorio, una presenza sparuta di nuclei e case sparse e campagne con ampie aree non urbanizzate. A livello morfologico il territorio è in prevalenza collinare, ma la sua vasta estensione comporta la presenza di zone fortemente eterogenee: ne sono un esempio la piana alluvionale di Marsiliana, con punti in cui si arriva anche al di sotto del livello del mare, e l’area pedemontana di San Martino sul Fiora, con picchi oltre i 600 metri. Queste caratteristiche rendono il paesaggio molto variegato: provenendo dalla costa si percorre la pianura alluvionale, ampiamente sfruttata a fini agricoli; procedendo verso l’interno il terreno inizia a corrugarsi dando origine a dolci colline, dove oliveti secolari e vigneti si intervallano a seminativi, boschi e ampie zone di macchia mediterranea. L’ambiente è in prevalenza rappresentato da forti caratteristiche naturali ed antropiche, con una buona presenza boschiva ed una notevole quantità di corsi d’acqua: ai confini del territorio scorrono infatti il Fiume Fiora (ad est) e il Fiume Albegna (ad ovest). numerose sono anche le manifestazioni sorgive, tra cui spiccano quelle di natura termominerale che hanno nella Sorgente spontanea “Saturnia” una delle realtà di maggior importanza in Europa. ~ 20 ~ E’ altresì diffusa la presenza di aree coltivate, con preminente presenza di vigneti e oliveti. Le reti stradali si alternano tra grandi viabilità di transito (SR 74 su tutti) e la forte presenza di strade extraurbane e campestri. Numerose sono le testimonianze archeologiche: in particolare si citano il villaggio preistorico di Scarceta, le necropoli di Pian di Palma e del Puntone (Saturnia), la necropoli di “Le Calle” (Manciano), la torre cilindrica e il Castellum Aquarum (gigantesca cisterna di epoca romana, vicino a Poggio Murella). I sono anche evidenti resti di antiche fortificazioni, sparse sul territorio: ne sono un esempio la Roccaccia di Montauto, il Castello di Scarceta, il Castello di Stachilagi. Il Comune di Sorano, con una superficie di 175,56 kmq ed una densità abitativa di 18,70 ab/kmq, rappresenta il territorio con maggior dispersione abitativa. E’ infatti forte la presenza di piccole frazioni (Castell'Ottieri, Elmo, Montebuono, , Montorio, Cerreto, San Giovanni Delle Contee, San Quirico, San Valentino e ) e case sparse (Case Orienti, Sordino, ecc.) L’area è caratterizzata da ampi pianori tufacei di circa 300/400 metri di altitudine, originatisi in seguito all’attività del distretto vulcanico vulsineo. Su questi pianori sono sorti degli abitati di rara bellezza, come Sorano e Sovana. E’ forte la presenza di corsi d’acqua, come la Lente, i quali formano strette vallate dai fianchi assai ripidi. I numerosi ripiani sono quasi privi di vegetazione ed interessati da coltivazioni irrigue, da vigneti e oliveti. Buona parte del territorio è coperta dalla macchia mediterranea costituita da bosco ceduo con numerose querce, lecci, noccioli e faggi. Nelle zone più elevate e fresche del territorio, come per esempio a Montevitozzo, sono presenti i boschi di faggio. Le reti stradali si alternano tra grandi viabilità di transito (SR 74 su tutti) e la forte presenza di strade extraurbane e campestri. Si rileva una discreta presenza di venute sorgive di natura termale, alcune delle quali sfruttate anche ai fini turistici e di benessere (Parco Termale di Sorano). Notevole la ricchezza di siti di elevata importanza dal punto di vista archeologico: ne sono un esempio la Necropoli di Sovana, la Tomba Ildebranda, Vitozza. Di rilevo sono anche le “Vie cave”, affascinanti percorsi viari “a cielo aperto” scavati a mano nel tufo durante l’epoca Etrusca per vari utilizzi (tra cui canali per convogliare le acque piovane dai pianori alle valli, semplici vie di comunicazione, passaggi strategici studiati contro i nemici, sentieri cerimoniali, ecc). Oltre ad avere una forte importanza dal punto di vista storico ed escursionistico, si evidenzia che le particolari condizioni climatiche e ambientali sviluppatesi in questi sentieri hanno determinato un microclima che ha favorito la crescita di piante tipiche di ambienti umidi e ombrosi. Ne sono uno splendido esempio le Vie Cave di Sorano e Sovana. Il territorio comunale di Pitigliano è fortemente incentrato sul principale centro abitato, situato a 313 metri sul livello del mare su un promontorio tufaceo delimitato da vallate verdi percorse dal fiume Lente e dal fiume Meleta. E’ qui che si concentra fortemente la popolazione presente, vista anche la presenza di una sola frazione (Il ) e il tessuto rurale delle aree contermini, caratterizzato da piccoli agglomerati alternati a grandi insediamenti poderali.

~ 21 ~ La risorsa idrica è dominata dai due corsi d’acqua Lente e Meleta, vi è anche un discreto sviluppo del reticolo idrografico minore e si rilevano anche piccole emergenze termominerali. La vegetazione prevalente è quella tipica della macchia mediterranea, con forte alternanza alle presenze antropiche dettate da ampie coltivazioni, uliveti e vigenti. La viabilità principale è costituita dalla SR 74 e a altre viabilità di forte percorrenza (SP 127 Pantano ecc). Numerose sono le arterie stradali campestri, che collegano le maggiori viabilità agli agglomerati rurali e ai poderi. Dal punto di vista archeologico, è di notevole importanza e di rara bellezza la necropoli interna al centro abitato di Pitigliano. Sono altresì presenti numerosi siti di rilevante importanza nelle aree aperte (es. Necropoli di Poggio Buco, Necropoli di Naioli, ecc.), tra cui si segnalano anche le Vie Cave, diffuse anche nel limitrofo territorio di Sorano.

3.2 Matrici ambientali Gli strumenti urbanistici dei territori interessati dal PSI, soprattutto nelle varie fasi di VAS, hanno fornito numerose indicazioni sulle maggiori criticità ambientali e sugli effetti che avrebbero portato su di essi l’attuazione delle previsioni di pianificazione a varie scale. Le trasformazioni succedute nel tempo per l’attuazione dei vari Piani urbanistici, seppur in alcuni casi significative dal punto di vista locale, non hanno fatto registrare complessivamente particolari impatti tali da alterare i valori riportati nei vari documenti ai fini VAS. Considerando inoltre che ogni Pianificazione ha seguito gli iter previsti dalla L. 10/2010, compresi gli aspetti della Valutazione di incidenza, si possono ritenere validi tutti i dati e le analisi ivi contenuti. Si ritiene comunque opportuno, in vista della redazione del Rapporto Ambientale, riportare per ogni matrice di principale interesse le principali fonti di approvvigionamento ed aggiornamento dei dati e delle analisi in questione. Una particolare menzione va fatta per le calamità naturali e gli eventi alluvionali dell’ultimo decennio, unici fattori che hanno portato a mutazioni non preventivabili di alcuni habitat (soprattutto quelli contermini ai corsi fluviali) con conseguente variazione ecosistemica. Il ripristino dei siti interessati, ov’è stato possibile effettuarlo, ha comportato una presenza più accentuata di elementi antropici che, per quanto inseriti nel rispetto delle caratteristiche paesaggistico ambientali preesistenti, hanno comunque comportato la percezione di piccoli ma significative variazioni. Si riportano di

3.2.1 Qualità dell’aria, inquinamento acustico e elettromagnetico Nei territori interessati non esistono stazioni di monitoraggio della qualità dell'aria, in quanto non essendovi attività industriali né agglomerati urbani significativi, non rientrano tra i territori sottoposti a controllo della qualità dell'aria da parte delle autorità competenti. ~ 22 ~ Sarebbe comunque utile ottenere dati sul bilancio di Co2, valutando le emissioni complessive da impianti di riscaldamento e per consumo di legna da ardere, con parametrazione alla capacità di assorbimento della superficie forestale complessiva. Per quanto riguarda i campi elettromagnetici, nei dati a disposizione non si rilevano cmplesivamente particolari criticità. In sede di redazione del Rapporto Ambientale, sarebbe opportuno sapere il numero aggiornato di impianti di radiocomunicazione SRB e di impianti radio‐televisivi. Nei territori interessati non sono presenti aziende a rischio di incidente rilevante. Sull’inquinamento acustico è doveroso premettere che gli strumenti comunali di settore sono ormai vetusti (Sorano ha approvato il PCCA con DCC n. 44 del 17/11/2005, Manciano con DCC n. 9 del 09/03/2005 e Pitigliano con DCC n. 13 del 23/03/2005). Rispetto alle date di redazione dei PCCA, oltre all’invitabile mutamento nello scenario noramtivo (su tutti il DPGRT 2/R/2014, il DPR 227/2011 ecc.), sono intervenuti alcuni cambiamenti nelle varie zonizzazioni e sono cambiati e sono state realizzate strutture (per es. il depuratore di Manciano capoluogo) che hanno introdotto fonti di rumore significative, tali da rendere necessari l’adeguamento della pianificazione e l’attuazione di specifici Piani di Risanamento acustico.

3.2.2 Sistema Acqua Il sistema acque dei territori interessati è vasto ed eterogeneo, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. I dati disponibili consentono una buona conoscenza della risorsa idrica superficiale e sotterranea; ciò nonostante, si ha la percezione che la risorsa in sé possa essere maggiormente conosciuta e, soprattutto, meglio sfruttata per gli usi comuni, vista anche la buona percentuale di acque potabili o potenzialmente tali rilevate nel territorio comunale. In questo contesto, la qualità delle acque superficiali risulta essere comunque ben monitorata. Nel territorio comunale di Manciano ci sono due stazioni di monitoraggio di particolare rilievo, rispettivamente collocate a Marsiliana e a Manciano, per monitorare i due corsi d’acqua principali, il fiume Albegna e il fiume Fiora. Vi sono poi altre due stazioni, sempre a Manciano, sul Torrente Gattaia e sul Torrente Elsa, protagonisti di ingenti portate negli eventi alluvionali dell’ultimo decennio. In tutti i casi, la qualità del corso idrico monitorato risulta elevato (fonte dati ARPAT). Nel territorio comunale di Pitigliano vi sono invece due stazioni, rispettivamente sul Fiume Fiora e sul fiume Lente, che asseverano una buona qualità delle acque monitorate. All’interno del territorio sono altresì presenti invasi collinari, anche con elevato potenziale di deflusso e numerosi laghetti artificiali per l’accumulo delle acque nelle aree rurali, che rivestono particolare importanza soprattutto in ragione della potenzialità della aziende agricole di utilizzare tale tipo di risorsa.

~ 23 ~ Per le acque sotterranee, si possono ricavare informazioni sulla Banca Dati ARPAT relativamente ai Corpi Idrici (ID 23FI010 Vulcaniti di Pitigliano, 31OM020 Pianura dell’Albegna, ecc.) ed alle Stazioni (solitamente pozzi e sorgenti) di monitoraggio chimico posti ni territori interessati. Nel complesso, si rileva un discreto stato di salute dei corpi monitorati. I territori interessati sono quasi completamente serviti dalla rete potabile; inoltre, attraverso diramazioni anche consistenti dalla rete principale, nelle aree rurali è abbastanza diffusa la riunione di più utenze in consorzi idrici privati, che assolvono alla mancanza di rete principale attraverso la realizzazione privata e il mutuo convenzionamento per il passaggio delle condutture principali di diramazione. Ove ciò non sia possibile, è diffuso il ricorso alle captazioni da pozzi o da corsi d’acqua superficiali. Particolare attenzione va prestata alle sorgenti e captazioni idrotermali presenti nei territori interessati, con possibili sfruttamenti della risorsa mediante stabilimenti e strutture turistico ricettive. In tal senso sono da evidenziare la sorgente “Saturnia”, oggetto di una concessione che produce spontaneamente un flusso idrico con punte di oltre 500 litri/secondo, e la concessione “Antiche Terme Acque di Sorano”. Un piccolo accenno va fatto anche sulle manifestazione sorgive, presenti in elevato numero e con qualità idrica diversa. In particolare si evidenziano l’area limitrofa alla fascia costiera (zona di Marsiliana), caratterizzata da emergenze di rara diffusione ma di natura prettamente salina, e l’area pedemontana, le cui manifestazioni sorgive sono fortemente condizionate dalle caratteristiche geotermiche e vulcanologiche del cono amiatino.

3.2.3 Suolo e sottosuolo I territori in questione offrono una grande varietà geomorfologica e paesaggistica, passando dalle aree di versante del cono dell’Amiata ai centri abitati poggiati su tufi piroclastici, sino alle aree collinari che terminano verso le piane alluvionali dell’Albegna. Un quadro conoscitivo abbastanza delineato è quello contenuto nell’apposita sezione della Scheda n. 20 “Bassa Maremma e Ripiani Tufacei”. Le caratteristiche specifiche, invece, sono ben analizzate nei singoli studi geologici condotti nelle singole Pianificazioni urbanistiche comunali. In questa fase, si ritiene opportuno rilevare la presenza di numerosi fenomeni di dissesto, di differente tipologia ed intensità, spesso di tipo gravitativo. Vi sono ampi tratti dei territori interessati da elevato rischio idrogeologico. Queste particolarità presuppongono la necessità di programmare specifiche politiche per la protezione del suolo, e conseguentemente di acquisire informazioni sui fattori che lo generano, sui processi che regolano la sua evoluzione, sulle principali caratteristiche fisicochimiche e i suoi

~ 24 ~ comportamenti; inoltre, è altrettanto importante conoscere la distribuzione dei tipi di suolo nel territorio. Si rileva infine che i territori in questione, specialmente quello di Manciano, sono interessati dalla forte presenza di attività estrattive, sia di tipo ornamentale che ad uso civile ed industriale; sono state inoltre attive nel tempo alcune miniere, ad oggi dismesse e con iter di bonifica del sito in corso.

3.2.4 Energia Dal punto di vista dei consumi energetici , i territori interessati non presentano valori superiori alla media dei territori connotati da debole sviluppo industriale e dall'assenza di grandi utenze. L’utilizzo diffuso di impianti fotovoltaici significativi ha subito un forte rallentamento negli ultimi anni, sia per la diminuzione degli incentivi che per i divieti imposti su tali impianti a livello sovracomunale, e al momento si rappresenta maggiormente in piccoli impianti ad uso domestico. Più raro l’utilizzo di impianti eolici e di altre forme di energia alternativa.

3.2.5 Rifiuti Per questa matrice è opportuno premettere che l’attuale sistema del servizio di igiene urbana, basato sulla presenza di un unico Gestore del Servizio per 109 Comuni dell’Ambito Toscana Sud, prevede varie modalità di raccolta e diversi flussi conferibili agli impianti di recupero e smaltimento autorizzati Il sistema più diffuso è la raccolta di prossimità, attivata per gran parte con contenitori di medio – piccola volumetria (da 120 lt a 1100 lt). Vi sono anche raccolte stradali estensive, effettuate con contenitori di grande volumetria (da 200 a 3600 lt), e in rari casi si ricorre all’utilizzo della raccolta domiciliare con sistema “porta a porta” La differenziazione dei rifiuti, invece, riguarda l’attivazione di singole raccolte per le frazioni carta, multimateriale (sia leggero che pesante), vetro (ove si fa multimateriale leggero) e organico. Nei territori in questione sono presenti singoli Ecocentri / Centri di Raccolta, funzionali quindi alle utenze del proprio Comune. I valori della differenziazione dei rifiuti sono in crescente risalita in tutti i Comuni, dato di maggior attendibilità rispetto alle scelte di sviluppo; di contro permangono i problemi legati agli abbandoni e depositi incontrollati, sia in aree pubbliche che private, condizione che impone un’intensa attività di sensibilizzazione ed informazione alla popolazione interessata. In ogni caso, le future scelte sono inevitabilmente condizionate dalle previsioni della Pianificazione a scala sovracomunale, con particolare riferimento al Piano di Riorganizzazione di Servizi (PSR) approvato per i Comuni dell’Area Omogenea di Racolta (AOR) Grosseto Sud (comprendente anche Capalbio, Magliano in Toscana, Monte Argentario, Orbetello e Isola del Giglio)

~ 25 ~ 3.2.6 Biodiversità I territori in questione sono interessati da aree di elevato valore naturalistico, in particolare quelle riconosciute quali Siti di Interesse Comunitario ovvero:  IT51A0019 “Alto Corso del Fiume Fiora” (ZSC e ZPS);  IT51A0021 “Medio corso del Fiume Albegna” (ZSC e ZPS);  IT51A0029 “Boschi delle colline di Capalbio” (ZSC, ex SIC);  IT51A0020 “Monte Penna, Bosco della Fonte e Monte Civitella“. Questi Siti sono legati principalmente agli ambienti degli alvei fluviali: in generale i corsi d'acqua costituiscono dei corridoi ecologici che assicurano una continuità fisica tra ecosistemi tramite i processi ambientali (flussi di materia, di energia, di organismi viventi) e costituiscono dunque uno strumento fondamentale di mantenimento della biodiversità. Anche i boschi possono costituire degli ottimi corridoi ecologici, soprattutto ove la parte vegetazionale ed arbustiva è continua e non antropizzata; particolare attenzione va comunque prestata alle aree di prateria interne ai boschi stessi, spesso inutilizzate e quindi in stato di degrado ed abbandono. Per gli obiettivi e le misure di conservazione, sarà necessario consultare le schede dei singoli Siti.

3.2.7 Paesaggio e ambiente di vita La tutela, valorizzazione e modifica del paesaggio nei territori interessati passa da una serie di elementi, alcuni noti ed altri indefiniti. Il rispetto dei vincoli di legge, su tutti il D.Lgs 42/2004, e degli indirizzi del PIT con valenza di Piano Paesaggistico, devono essere parte dei processi partecipativi che caratterizzano le fasi di VAS e la costruzione del PSI.: il processo partecipativo, infatti, potrà concorrere a ricostruire la percezione del paesaggio attuale e delle tendenze in atto, oltre a definire quali sono gli elementi che connotano la qualità del proprio ambiente di vita. Gli elementi disponibili nei quadri conoscitivi e nella scheda n 20 “Bassa Maremma e Ripiani tufacei” possono costituire una solida base di partenza su cui impostare le fasi partecipative anzidette.

~ 26 ~ 4. INDIRIZZI PER LA COSTRUZIONE DEL RAPPORTO AMBIENTALE L’analisi preliminare condotta sulle principali matrici ambientali può costituire un punto di avvio per la costruzione del Rapporto Ambientale. La prima azione essenziale è quella di definire gli obiettivi generali e gli obiettivi specifici per ogni matrice, nel rispetto dei principali assunti dettati dalla normativa europea e nazionale in merito. Si riporta di seguito una tabella esplicativa:

Per la raccolta e l’organizzazione degli elementi conoscitivi, attraverso i quali individuare e presentare le informazioni sullo stato dell’ambiente e delle risorse naturali e sulle interazioni tra queste e le attività svolte nel territorio, si è scelto di fare riferimento al modello DPSIR (Determinanti, Pressioni, Stato, Impatti, Risposte), già adottato a livello nazionale e regionale per lo sviluppo del sistema conoscitivo e dei controlli in campo ambientale e basato su una logica circolare tra gli elementi. Esso si articola secondo un modello interpretativo complesso, che pone in una relazione logica circolare gli elementi che lo costituiscono ovvero: - le determinanti, che rappresentano le cause generatrici primarie dei problemi ambientali riguardanti le attività economiche e sociali che influenzano una gamma di variabili ambientali pertinenti (es. agricoltura, industria, trasporti ecc.); - gli indicatori di stato,che descrivono le variabili che causano direttamente i problemi ambientali (es. emissioni atmosferiche, rumore, scarichi industriali, rifiuti, ecc.) - gli indicatori di pressione mostrano la condizione attuale dell'ambiente (es. qualità delle acque, dei suoli, dell’aria, livello di biodiversità, livelli acustici, ecc) e descrivono gli effetti ultimi dei cambiamenti di stato; - gli indicatori di impatto descrivono gli effetti ultimi dei cambiamenti di stato (es. impatto sulla salute, sugli ecosistemi, sull’economia, ecc.

~ 27 ~ - gli indicatori di risposta mostrano i provvedimenti della società per risolvere i problemi ambientali (es. leggi, piani, prescrizioni, ecc.).

Tutti gli indicatori proposti dovranno essere verificati e ‘pesati’ dal processo partecipativo, con particolare attenzione alla tematica del paesaggio e della qualità della vita.

L’insieme degli obiettivi ed indicatori individuati per ogni matrice ambientale dovrà essere integrato con i dati disponibili, facendo riferimento alle banche dati ufficiali aggiornate e agli eventuali studi di settore condotti in merito, così da poter rappresentare la fotografia dello stato attuale e il loro trend evolutivo.

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5. ATTIVITÀ DI INFORMAZIONE E PARTECIPAZIONE La LR n.65/2014 al Titolo II, Capo V, disciplina gli Istituti della partecipazione all’interno del procedimento di formazione degli atti di governo del territorio. L’art.36 definisce alcune regole per l’informazione e la partecipazione dei cittadini in tale ambito, in particolare: > La Regione, in collaborazione con le province, la città metropolitana e i comuni, promuove e sostiene le modalità più efficaci di informazione e di partecipazione dei soggetti interessati al governo del territorio. A tal fine, con deliberazione della Giunta Regionale, promuove iniziative e strumenti di formazione e divulgazione delle metodologie, delle tecniche e delle pratiche di informazione e partecipazione nel governo del territorio, sulla base delle risorse finanziarie disponibili. Di tale deliberazione è data comunicazione alla commissione consiliare competente. > La Regione, le province, la città metropolitana e i comuni assicurano l’informazione e la partecipazione dei cittadini e di tutti i soggetti interessati alla formazione degli atti di governo del territorio di loro competenza nell’ambito dei procedimenti di cui al titolo II, capi I e II e al titolo III, capo I. 3. I risultati delle attività di informazione e partecipazione poste in essere nell’ambito dei procedimenti di formazione degli atti di governo del territorio contribuiscono alla definizione dei contenuti degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica, secondo le determinazioni motivatamente assunte dall’amministrazione procedente. > La Regione specifica, con regolamento, le funzioni del garante dell’informazione e della partecipazione secondo i contenuti previsti dagli articoli 37, 38 e 39. > La Giunta regionale, previa comunicazione alla commissione consiliare competente, approva idonee linee guida per garantire uniformi livelli partecipativi adeguati ai contenuti delle diverse tipologie degli atti di governo del territorio. > Per i piani e i programmi soggetti a VAS le attività di informazione e partecipazione di cui al presente capo sono coordinate con le attività di partecipazione di cui alla L.R. 10/2010 , nel rispetto del principio di non duplicazione.

5.1 Enti ed organismi pubblici interessati al procedimento I soggetti che concorrono alla elaborazione della VAS sono:  l’autorità procedente ossia il Consiglio dell’Unione dei Comuni;  l’autorità competente ossia I membri della Commissione per il Paesaggio con funzioni di Autorità competente in materia di VAS e VIA; Gli altri soggetti competenti in materia ambientale (i soggetti pubblici comunque interessati agli impatti sull’ambiente) nonché il pubblico (le associazioni, le organizzazioni, i cittadini in generale) sono:. > Regione Toscana > Provincia di Grosseto ~ 29 ~ > Uffici comunali dei comuni di Manciano, Pitigliano e Sorano > AUSL TOSCANA SUD EST; > ARPAT – Dipartimento provinciale di Grosseto > Autorità di Bacino del Fiume Ombrone > Genio Civile Toscana Sud > Comuni limitrofi > Ato Toscana Sud > Autorità Idrica Toscana > Consorzio Bonifica 6 Toscana Sud; > Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio per le Province di Siena, Grosseto e Arezzo > Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana > Segretariato regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per la Toscana > ANAS Viabilità Toscana > Carabinieri Forestali; > Dipartimento dei Vigili del fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Regionale Toscana - Comando Provinciale Vigili del Fuoco > Gestori delle reti infrastrutturali di acqua, energia elettrica, gas, telefonia > Associazioni industriali e associazioni di categoria (economiche e produttive) > Ordini e associazioni professionali > Camera di Commercio

5.2 Programma delle attività di informazione e partecipazione Le singole amministrazioni comunali coinvolte nella redazione del presente PSI, con il Garante dell’Informazione e in collaborazione con il Gruppo di progettazione, predisporranno un programma di attività d’informazione, consultazione e partecipazione della cittadinanza in forma coordinata. Le attività saranno programmate secondo uno scadenzario specifico di cui sarà data idonea comunicazione sul sito dei comuni coinvolti, secondo le modalità ritenute più opportune. Sulla scorta dell’esperienza più che positiva del processo partecipativo “Osiamo-verso il Contratto di Fiume dell’Ombrone” cui ha aderito il Comune di Manciano, saranno quindi organizzati momenti di confronto con la cittadinanza mediante apposite riunioni o incontri pubblici informativi, convocati dalle Amministrazioni Comunali e programmati in ordine alle fasi temporali di implementazione del PSI: potrà essere organizzato un evento iniziale, uno intermedio e uno conclusivo dei risultati raggiunti e realizzata una mostra o gallery interattiva. Le date di tali assemblee potranno essere comunicate attraverso i siti web, inviti, manifesti e volantini. Per coinvolgere la cittadinanza e gli stakeholders del territorio (cittadini singoli, consulta e categorie sociali, rappresentanze economiche, associazioni, sviluppatori economici, etc.), potranno essere organizzati focus ~ 30 ~ group, laboratori partecipativi o workshop di progettazione; l’informazione e la comunicazione, inoltre, oltre che attraverso materiali grafici e tipografici informativi ed esplicativi, potrà avvalersi di canali social quali Facebook, Twitter e Instagram, utilizzando i contenuti redatti ad hoc.

5.3 Il garante dell’informazione e della partecipazione Il ruolo del Garante dell'informazione e della partecipazione nelle diverse fasi procedurali di formazione degli atti di governo del territorio sarà quello di dare attuazione al programma delle attività previste all’art.17, comma 3, lettera e) della LR n.65/2014 e definito in questa fase di Avvio del procedimento: dovrà quindi assicurare l’informazione e la partecipazione dei cittadini e di tutti i soggetti interessati. Il Garante dovrà redigere, a tal fine, un rapporto sull’attività svolta, indicando le iniziative messe in campo per dare attuazione al programma anzidetto ed evidenziando se le attività relative all’informazione e alla partecipazione della cittadinanza e delle popolazioni interessate abbiano prodotto risultati significativi ai fini della formazione degli strumenti della pianificazione territoriale e degli strumenti della pianificazione urbanistica da sottoporre all’adozione degli organi competenti. Della pubblicazione del rapporto sull’attività svolta sarà data comunicazione al Garante regionale dell’informazione e della partecipazione (art.39). Dopo l’adozione del Piano, il garante dell’informazione e della partecipazione dovrà promuovere ulteriori attività di informazione necessarie nell’ambito delle procedure relative alla presentazione delle osservazioni e della successiva approvazione dell’atto di governo del territorio.

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