Consiglio di Bacino Dolomiti Bellunesi Ambito Territoriale Ottimale “Alto ” per il servizio idrico integrato

Relazione di accompagnamento aggiornamento della predisposizione tariffaria

revisione 8 giugno 2018

______Relazione di accompagnamento – tariffaria ______8 giugno 2018

INDICE 0 Introduzione ……………………………………………………………………………………………………………………………. 3 1 Informazioni sulla gestione ...... 3 1.1 Perimetro della gestione e servizi forniti ...... 3 1.2 Precisazioni su servizi SII e altre attività idriche …...... 7 1.3 Altre informazioni rilevanti …………………………...... 7 2 Dati relativi alla gestione nell’ambito territoriale ottimale ...... 8 2.1 Dati patrimoniali ...... 9 2.1.1 Fonti di finanziamento ...... 9 2.1.2 Altri dati economico-finanziari ...... 9 2.2 Dati di conto economico ...... 10 2.2.1 Dati di conto economico ...... … 10 2.2.2 Focus sugli scambi all’ingrosso ...... 13 2.3 Dati relativi alle immobilizzazioni ...... 14 2.3.1 Investimenti e dismissioni ...... 14 2.3.2 Infrastrutture di terzi ...... 15 2.3.3 Attestazione, o adeguata motivazione in caso di scostamento, della corrispondenza tra gli investimenti programmati e gli investimenti effettivamente realizzati con riferimento agli anni 2016 e 2017 ...... 16 2.4 Corrispettivi applicati all’utenza finale ...... 17 2.4.1 Struttura dei corrispettivi applicata nel 2015, 2016 e 2017 ...... 17 2.4.2 Struttura dei corrispettivi conforme al TICSI ...... 19 3 Predisposizione tariffaria ...... 20 3.1 Posizionamento nella matrice di schemi regolatori ...... 20 3.1.1 Selezione dello schema regolatorio ...... 20 3.1.1.1 Ammortamento finanziario ...... 23 3.1.1.2 Valorizzazione FNInew,a ...... 24 3.1.2 Valorizzazione delle componenti del VRG ...... 24 3.1.2.1 Valorizzazione componente Capex ...... 26 3.1.2.2 Valorizzazione componente FoNI ...... 26 3.1.2.3 Valorizzazione componente Opex ...... 27 3.1.2.4 Valorizzazione componente ERC ...... 29 3.1.2.5 Valorizzazione componente RCTOT ...... 30 3.2 Moltiplicatore tariffario ...... 31 3.2.1 Calcolo del moltiplicatore ...... 31 3.2.2 Moltiplicatore tariffario approvato dal soggetto competente ...... 31 3.2.4 Confronto con i moltiplicatori precedentemente applicati ...... 32 4 Piano economico-finanziario del Piano d’Ambito (PEF) ...... 33 4.1 Piano tariffario ...... 33 4.2 Schema di conto economico ...... 33 4.3 Rendiconto finanziario ...... 34 5 Eventuali istanze specifiche ...... 35 6 Note e commenti sulla compilazione del file RDT2018 ...... 35

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0. INTRODUZIONE

La presente Relazione costituisce formale Revisione, approvata con Delibera del Comitato Istituzionale del Consiglio di Bacino “Dolomiti Bellunesi” dell’8 giugno 2018, alla precedente “Relazione di accompagnamento aggiornamento della predisposizione tariffaria” datata 26 aprile 2018 e già trasmessa all’ARERA, redatta a seguito di riscontri in sede di istruttoria da parte degli uffici della medesima Autorità, senza alterazione della predisposizione tariffaria di cui alle Delibere dell’Assemblea del Consiglio di Bacino assunte in data 26 aprile 2018.

1. INFORMAZIONI SULLA GESTIONE

In questa prima sezione si forniscono alcuni sommari cenni relativi al contesto nel quale si sviluppa il Servizio Idrico Integrato nell’Ambito Territoriale Ottimale “Alto Veneto”.

1.1. PERIMETRO DELLA GESTIONE E SERVIZI FORNITI

Il territorio dell’Ambito Territoriale Ottimale “Alto Veneto”, comprendendo quasi tutti i comuni appartenenti alla Provincia di , limitato ad ovest dalla Provincia di Trento, a Nord dalla Provincia di Bolzano e dall’Austria, a Est dalla Regione Friuli Venezia Giulia e a Sud dai Comuni di e di Quero Vas in Provincia di Belluno e dalla Provincia di Treviso. Dal dicembre 2017 in regime transitorio sta proseguendo la gestione anche nel Comune di , invero passato alla Regione Friuli Venezia Giulia ai sensi della Legge n.182 del 5 dicembre 2017, e ai sensi della Legge Regionale n.4 del 9 febbraio 2018 assunto nella compagine di AUSIR, Ente di Governo dell’Ambito unico regionale del Friuli Venezia Giulia e contemporaneamente espunto dalla compagine costitutiva dell’Ente di Governo dell’Ambito “Alto Veneto”. Pertanto, tale situazione andrà regolata, in virtù dei legami societari e contrattuali vigenti, che saranno oggetto nei prossimi mesi dei necessari approfondimenti e degli atti conseguenti tra tutti i soggetti coinvolti. a) La gestione unica del servizio

Il territorio dell’Ambito Territoriale Ottimale “Alto Veneto” è servito dal gestore unico BIM Gestione Servizi Pubblici SpA, affidatario dal 2004 nella modalità cosiddetta “in house providing” degli stessi comuni appartenenti all’Ambito e costituenti il Consiglio di Bacino. Si attesta pertanto la sussistenza del titolo giuridico ad esercire il servizio, conformemente alla normativa pro tempore vigente, ai sensi di quanto previsto dall’art. 172 del D.Lgs.152/2006 come modificato dall’art. 7 del D.L. n. 133/2014 (c.d. Decreto “Sblocca Italia”).

Il gestore copre pertanto tutti i Comuni dell’Ambito, ad eccezione del Comune di San Nicolò di Comelico, che opera in salvaguardia. Nel territorio dell’Ambito nel 2016 è infatti stata riconosciuta la sussistenza dei requisiti per le gestioni autonome in salvaguardia per il Comune di San Nicolò di Comelico, per tutto il servizio idrico

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______Relazione di accompagnamento – tariffaria ______8 giugno 2018 integrato svolto direttamente in economia dall’amministrazione comunale, e per quattro consorzi della conca d’Ampezzo, in Comune di Cortina d’Ampezzo, e precisamente: • Consorzio per l'Acquedotto di Azzon; • Cooperativa di gestione Acquedotto Vicinia di Zuel di Sopra; • Consorzio Acquedotto Vicinia di Cojana; • Consorzio Acquedotto Campo Salieto; che servono solo quota parte delle utenze del comune (nelle rispettive località servite di Azzon, Zuel di Sopra, Cojana e Campo Salieto), e solamente per il servizio di acquedotto. La rendicontazione di cui al presente documento e alla programmazione cui si riferisce sono relative al servizio idrico integrato svolto dal solo gestore unico, nell’intero territorio dell’Ambito, ad eccezione dunque del territorio comunale di San Nicolò di Comelico e delle porzioni di servizio di acquedotto gestito dai quattro consorzi anzidetti, in Comune di Cortina d’Ampezzo. Come già soprariportato, il gestore gestisce anche il servizio nel Comune di Sappada, sia pure a titolo transitorio, in attesa delle determinazioni che, da inizio 2018, sono di competenza di altro ente di governo dell’ambito. Pertanto la procedura di aggiornamento, tanto più perché afferente al biennio 2018 e 2019, ha mantenuto in essere la consistenza della gestione unica, comprensiva dei valori quantitativi riferiti anche al Comune di Sappada.

L’Ambito “Alto Veneto” corrisponde al territorio della Provincia di Belluno (confini indicati), eccetto i Comuni di Alano di Piave, di Quero-Vas e, recentemente, di Sappada. Il gestore unico svolge il servizio eccetto che per il Comune di San Nicolò di Comelico.

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b) Il territorio servito

L’Ambito Territoriale Ottimale coincide pressoché interamente con il bacino montano del fiume Piave che la attraversa per tutta la sua lunghezza, da nord a sud, si estende su una superficie totale di 3.567 kmq, raggiungendo per estensione il 20% circa della superficie regionale e l’1,2% di quella nazionale. Il suo territorio risulta costituito per l’81% da superficie agraria e forestale, per il 4% da area improduttiva, per il 3% è coperto da acque e per il 2% da fabbricati, strade ed infrastrutture. Il coefficiente di boscosità, pari al 43%, risulta doppio rispetto a quello nazionale. Dunque, sotto il profilo agronomico, il Bellunese si segnala come una tipica regione alpina, contraddistinta dall’estrema scarsezza di seminativi e dalla prevalenza di prati permanenti, pascoli e boschi. Dal punto di vista orografico la provincia si presenta come totalmente montuosa: l’altitudine comunale media supera infatti i 691 metri, ben oltre i 600 metri previsti dall’lSTAT per considerare montano un comune dell’Italia settentrionale. Del resto, ben 24 comuni bellunesi sono ricompresi tra i 500 ed i 950 metri di altitudine e in 22 superano la soglia dei 950 metri. Seguendo la conformazione geomorfologica e l’altimetria, si può suddividere il territorio provinciale in due zone ben distinte, e cioè, a sud-est, lungo l’asse -Belluno-, la Val Belluna, mentre a nord insiste l’area più alpina. La Val Belluna, attraversata dal corso medio del Piave, è delimitata da montagne con caratteristiche morfologiche e vegetazionali prealpine, caratterizzate da forme arrotondate e da pendenze più dolci (nessuno dei suoi comuni raggiunge i 1.000 metri) e gravita attorno a Belluno e Feltre, i due maggiori centri della provincia. La seconda zona, ubicata nella parte alta della provincia, è costituita dai sistemi vallivi dell’Agordino, Zoldano, Cadore, Ampezzo e Comelico, è contraddistinta da tratti spiccatamente montani e presenta notevoli variazioni altimetriche comunali, con un’altitudine media pari a circa 958 metri. Qui svettano oltre quota 3.000 numerosi rilievi dolomitici, notissimi all’immaginario collettivo ed ai turisti, tra i quali la Marmolada, l’Antelao, le Tofane, la Civetta, il Cristallo, il Sorapiss, il Pelmo, ecc.. Non è compito di questi cenni sottolineare gli straordinari valori ambientali propri del paesaggio dolomitico e prealpino, che pure hanno trovato significative forme di tutela da parte dello Stato e della Regione con la creazione di apposite aree protette. Tra le riserve naturali della provincia spiccano il Parco delle Dolomiti d’Ampezzo, nato nel 1990 con legge regionale, ed il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, istituto anch’esso nel 1990 con decreto del Ministero dell’Ambiente, e che comprende un territorio di circa 32.000 ettari ripartiti tra 15 comuni. Da ultimo si annovera il riconoscimento delle Dolomiti come Patrimonio dell’Umanità UNESCO, di cui ben il 46% sono orgogliosamente nel territorio bellunese, ed il restante suddiviso tra le province di Trento, Bolzano, Udine e Pordenone. Dal punto di vista idrografico l’intera provincia è solcata da una diffusa rete idrografica, compresa entro 15 sottobacini imbriferi e contraddistinta da acque a regime torrentizio. Collettore principale è il Piave, il cui corso, dal monte Peralba a Fener, attraversa per 125 chilometri la provincia. A modificare il corso naturale e la portata dei torrenti e dei fiumi hanno provveduto molti sbarramenti e derivazioni, originati dal crescente bisogno di energia elettrica, che hanno portato alla creazione di numerosi invasi artificiali: il lago di Centro Cadore a Pieve, il lago di Santa Caterina sul torrente Ansiei ad Auronzo, i laghi di Valle e , l’invaso di Pontesei sul Maè, gli invasi di Fedaia (che versa le proprie acque nel Cordevole) e di Val Gallina sul torrente omonimo, e 5

______Relazione di accompagnamento – tariffaria ______8 giugno 2018 infine i laghi artificiali Cavia, Mis e Stua, rispettivamente sui torrenti Biois, Mis e Caorame. All’elenco vanno aggiunti i laghi naturali di , di Misurina e di Santa Croce, dotati di importanti connotazioni turistiche e ricreative. La collocazione geografica della provincia, con le Prealpi e la vicina pianura a sud e le Dolomiti settentrionali a nord, ormai prossime allo spartiacque alpino, imprime caratteristiche climatiche di transizione fra il clima di pianura e quello tipico della zona alpina. Dal punto di vista antropico dunque l’Ambito si sviluppa quindi su territorio essenzialmente montuoso, le cui zone di fondovalle, data la facilità di insediamento, hanno subito nel corso del tempo le maggiori modificazioni ad opera delle attività antropiche in quanto lo sviluppo insediativo residenziale ed economico ha avuto una maggiore intensità, ampiezza e diffusione. Si contano 200.792 abitanti su 3.567 kmq, con densità di popolazione pari a 56,3 abitanti/kmq, contro una media per gli ATO del Nord Italia di 423 abitanti/kmq. Il territorio dell’Alto Veneto è interessato da numerosi centri abitati di piccole dimensioni, con l’esclusione della Val Belluna, che si estende da a Feltre, in cui i numerosi agglomerati originariamente distinti, allo stato attuale si sviluppano tendendo quasi senza soluzione di continuità. La popolazione dell’Ambito è in costante decrescita demografica, attualmente attestata ad un - 5% annuo, per effetto combinato di mancata natalità e mancati trasferimenti o immigrazione, a bilanciare la dinamica anagrafica con una popolazione sempre più anziana, tanto da portare all’attenzione pubblica il fenomeno dello “spopolamento” delle aree montane del bellunese. Suddiviso in 61 comuni, con popolazione mediamente ridotta (a partire dai 265 abitanti di Zoppè di Cadore, sono 17 i comuni con meno di 1.000 abitanti). I principali centri sono le città di Belluno (36.000 abitanti) e Feltre (20.000 abitanti). Gli altri Comuni di maggiori dimensioni (comunque inferiori ai 10.000 abitanti) si trovano compresi nella vallata tra i due centri più importanti di Belluno e Feltre con Ponte nelle Alpi che chiude verso Est la Val Belluna all’intersezione della direttrice Pianura Veneta-Cadore con la direttrice Est-Ovest Feltre-Belluno-Ponte nella Alpi. Altri centri significativi sono , e Cortine d’Ampezzo, che tuttavia sono comunque piccoli centri, pur attrattivi su un più ampio bacino territoriale di riferimento. La zona di fondovalle è interessata inoltre in maniera diffusa sia da attività industriali, in alcuni casi concentrate in specifiche zone destinate all’insediamento delle unità produttive, ma molto spesso contraddistinte da un elevato grado di diffusione sul territorio. Nelle zone di montagna l’attività produttiva è più limitata e circoscritta ad alcune aree, significativamente in Agordino e Cadore, dove spicca l’industria dell’occhialeria, distretto tipico di questo territorio con valenza mondiale, che tuttavia si è spesso sviluppato in modo diffuso sul territorio. I comuni montani hanno sviluppato l’attività economica con il turismo, sia estivo che invernale, che comporta tuttavia notevoli fluttuazioni della popolazione in periodi concentrati dell’anno e non senza varie criticità nella pianificazione delle attività ricettive e dei servizi. Questi due elementi dello sviluppo economico, l’ambito industriale e quello turistico, rappresentano i due fattori di rischio per l’ambiente in quanto sono in grado di generare notevoli pressioni antropiche.

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c) I servizi forniti

Il gestore unico svolge direttamente o indirettamente tutti i servizi di acquedotto, fognatura e depurazione, su quasi tutto il territorio dell’ATO, ad eccezione delle piccole gestioni in salvaguardia. Il gestore ha ereditato nel 2004 tutte le infrastrutture precedentemente gestite dai comuni, ed ha avviato una loro omogeneizzazione gestionale tutt’ora in itinere. Dal punto di vista infrastrutturale la situazione affidata al gestore unico, conformemente alle caratteristiche del territorio, è contraddistinta da elevata dispersione di reti ed impianti, limitazioni dimensionali e difficoltà di interconnessione, che si possono cogliere da pochi dati salienti: - 531 sorgenti in gestione, di cui 507 attive, pari a circa 8 sorgenti per ciascun comune servito; - 3.439 km di rete di acquedotto (allacci esclusi), pari a 17,1 metri/abitante, contro una media nazionale di 9 metri/abitante; - 1.504 km di rete fognaria (allacci esclusi), pari a 7,4 metri/abitante, contro una media nazionale di 4,9 metri/abitante; - 321 impianti di depurazione, a servizio di 270.877 AE (di cui 161.771 residenti, 78.102 fluttuanti e 31.004 industriali), tra cui si contano 259 vasche Imhoff; - 218 agglomerati individuati dalla Regione del Veneto (di cui 27 con carico > 2.000 AE per 189.692 AE complessivamente serviti e 141 con carico < 500 AE per 28.363 AE complessivamente serviti). Già questi primi dati possono focalizzare l’attenzione su un territorio assai peculiare, connotato da una serie di punti di forza e criticità o punti di debolezza non trascurabili, anche in riferimento agli standard di Qualità Tecnica dettati dall’Autorità.

1.2. PRECISAZIONI SU SERVIZI SII E ALTRE ATTIVITA’ IDRICHE

Tra le altre attività idriche si enumerano principalmente: • Lavori conto terzi; • Rilascio autorizzazioni allo scarico; • Installazione/gestione bocche antincendio.

1.3. ALTRE INFORMAZIONI RILEVANTI

Si precisa che non trovano evidenza eventuali cause di esclusione dall’aggiornamento tariffario per gli anni 2018 e 2019, ai sensi dell’art.10 della deliberazione 664/2015/R/IDR. Non si segnalano le condizioni previste per:  stato di eventuali procedure di crisi di impresa;  ricorsi pendenti;  sentenze passate in giudicato nell’ultimo biennio.

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2. DATI RELATIVI ALLA GESTIONE NELL’AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE

I criteri generali di ricostruzione dati sono stati uniformati, laddove non vengano esplicitati espressamente, agli stessi criteri già adottati nell’elaborazione del periodo tariffario.

Per la valorizzazione dei calcoli tariffari, sono stati utilizzati dati di bilancio a consuntivo dell’anno 2017, sia pure nelle more della formale approvazione del fascicolo di Bilancio da parte dell’assemblea soci del gestore. A puro titolo informativo si rileva come il PEF di cui alla presente relazione sia stato portato in approvazione da parte dell’Assemblea del Consiglio di Bacino nella stessa giornata in cui anche il Bilancio consuntivo 2017 è stato approvato da parte dell’Assemblea soci del gestore unico.

L’ente di governo dell’ambito ha preso atto della dichiarazione del legale rappresentate del gestore attestante la congruenza tra i dati indicati ai fini tariffari e le poste desumibili dalle fonti contabili obbligatorie, formalizzata con nota del 24 aprile 2018. Nei primi mesi dell’anno la collaborazione tra ente e gestore è stata ampia, per elaborare la richiesta analisi di Qualità Tecnica, di cui alla Deliberazione n.917/2017, e precisamente la valorizzazione degli indicatori, la classificazione per macro-indicatori, la fissazione degli obiettivi di miglioramento/mantenimento, l’elaborazione di adeguati interventi infrastrutturali ovvero gestionali, la programmazione degli interventi, in aggiornamento del PdI vigente, la modulazione temporale per garantire sia l’equilibrio economico finanziario del gestore che la sostenibilità sociale e territoriale delle misure tariffarie conseguenti. Pertanto l’elaborazione tariffaria di cui alla presente relazione di accompagnamento risulta l’esito di una lunga attività di approfondimento congiunto.

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2.1. DATI PATRIMONIALI

2.1.1. FONTI DI FINANZIAMENTO

Nel corso dell’anno 2016 la società ha perfezionato con la Banca Europea degli Investimenti una seconda emissione di obbligazioni denominate “hydrobond” per ulteriori 7 milioni di Euro che si sono aggiunte alla precedente emissione avvenuta nel 2014 per 5 milioni di Euro.

I finanziamenti bancari sono stati, nel corso degli ultimi anni, spostati sul medio lungo termine. Nel corso del 2016 si sono ottenuti nuovi finanziamenti per 10,5 milioni di Euro mentre nel 2017 è stato acceso un nuovo finanziamento per 3 milioni di Euro. In entrambe le annualità, tali nuovi finanziamenti, sono stati parzialmente utilizzati per chiudere vecchie posizioni di mutuo e riequilibrare l’esposizione complessiva verso le banche allungando i piani di ammortamento.

La tabella riassume l’evoluzione delle fonti di finanziamento nel biennio 2016-2017.

Quota Quota Variazione Valore al Valore al scadente scadente nell'esercizio 31/12/2016 31/12/2017 entro oltre 2017 l'esercizio l'esercizio Debiti per 11.933.132 -553.419 11.379.713 600.000 10.779.713 obbligazioni Debiti verso 23.238.899 -2.488.207 20.750.692 5.253.346 15.497.346 banche

Totale 35.172.031 -3.041.626 32.130.405 5.853.346 26.277.059

2.1.2. ALTRI DATI ECONOMICO-FINANZIARI

Non si sono verificate modifiche significative rispetto agli anni precedenti, se non l’andamento generale della società che sta progressivamente e vistosamente migliorando le proprie performance economico-finanziarie, come attesta ormai una serie triennale di bilanci consuntivi assai positivi, e superando così definitivamente uno stato di difficoltà che risulta esser stata affrontata con decisione negli anni scorsi. Nei “Costi per variazioni sistemiche o per eventi eccezionali” sono state esposte le variazioni nei mutui effettivamente rimborsati agli Enti Locali e i mutui previsti in tariffa nella precedente raccolta. In particolare, rispettivamente, per Euro -1.825,04 nel 2016 ed Euro -12.236 nel 2017, dovute interamente alle quote variabili delle posizioni riferite ai Comuni di , di Feltre, di e di .

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2.2. DATI DI CONTO ECONOMICO

2.2.1. DATI DI CONTO ECONOMICO

Sono stati assunti i dati contabili dell’anno 2016 e 2017 richiesti al Gestore e dallo stesso compilati nel file RDT2018_501_692.xls, come desunti dai bilanci regolarmente sottoposti a revisione contabile per i quali la scrivente ha preso visione delle Relazioni di revisione. Le poste comuni sono state attribuite in base ai driver indicati nella raccolta dei conti annuali separati 2016, criterio variato rispetto alla precedente raccolta effettuata in base ai costi operativi per linea di servizio, al fine di un graduale allineamento ai criteri previsti dall’unbundling contabile. Nelle tabelle seguenti si espone il raccordo delle voci inserite tra le “ulteriori specifiche dei ricavi” e le “ulteriori specifiche dei costi” con le rispettive voci di bilancio.

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ULTERIORI SPECIFICAZIONI ANNO 2016 ANNO 2017 DEI RICAVI (Euro)

Altre Altre attività attività SII Voce di di cui idriche Attività di cui SII idriche Attività Totale SII escluso Totale SII bilancio ERC (c.d. diverse ERC escluso ERC (c.d. diverse ERC Attività Attività b) b) 1) Ricavi Ricavi da delle vendite articolazione 22.242.866 0 22.242.866 22.670.185 0 22.670.185 e delle tariffaria prestazioni 1) Ricavi Vendita di delle vendite acqua 264.087 0 264.087 311.455 0 311.455 e delle all’ingrosso prestazioni 1) Ricavi Vendita di delle vendite acqua 3.045 0 3.045 3.724 0 3.724 e delle forfetaria prestazioni 1) Ricavi Fornitura delle vendite bocche 33.494 0 33.494 34.459 0 34.459 e delle antincendio prestazioni 5) Altri ricavi e proventi b) contributi in Contributi di conto 260.290 0 260.290 258.002 0 258.002 allacciamento capitale (quote esercizio) Prestazioni e 1) Ricavi servizi delle vendite accessori e delle 244.471 0 244.471 275.253 0 275.253 (v. co.1.1 All.A prestazioni 664/2015/R/idr) 1) Ricavi Installazione/g delle vendite estione bocche 13.693 3.169 e delle antincendio prestazioni Vendita di

servizi a terzi 1) Ricavi Lavori conto delle vendite 49.380 50.067 terzi e delle prestazioni 1) Ricavi Rilascio delle vendite autorizzazioni 5.355 4.888 e delle allo scarico prestazioni 5) Atri ricavi Proventi e proventi a) 553.992 0 553.992 0 8.029 194.093 0 194.093 0 150.701 straordinari Vari Contributi in 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 conto esercizio 5) Atri ricavi Rimborsi e e proventi a) 515.064 0 515.064 0 1.357 662.762 0 662.762 0 2.108 indennizzi Vari Ricavi da altre attività (non 54 869 inclusi nelle suddette voci)

Non risultano Ricavi da “altre attività idriche” non inclusi nelle voci di “ulteriori specificazioni dei ricavi”. 11

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ULTERIORI SPECIFICAZIONI ANNO 2016 ANNO 2017 DEI COSTI (Euro)

Altre Altre attività attività SII SII Voce di di cui idriche Attività di cui idriche Attività Totale SII escluso Totale SII escluso bilancio ERC (c.d. diverse ERC (c.d. diverse ERC ERC Attività Attività b) b)

totale 3.632.621 498.164 3.134.457 11.800 3.245.160 468.374 2.776.786 8.549

Costi connessi 14) Oneri all'erogazione diversi di 3.306 3.306 29 1.264 1.264 11 di liberalità gestione Costi pubblicitari e di marketing 7) Per servizi 22.522 22.522 2.426 20.743 20.743 1.181 (incluse le imposte connesse) Oneri per sanzioni, 14) Oneri penalità, diversi di 29.222 29.222 34 65.235 65.235 39 risarcimenti gestione automatici e simili 14) Oneri Oneri diversi di 186.971 186.971 2.533 41.225 41.225 934 straordinari gestione 14) Oneri Contributi diversi di 10.570 10.570 1.020 10.815 10.815 1.022 associativi gestione Spese di viaggio e di 7) Per servizi 1.677 1.677 20 4.231 4.231 56 rappresentanz a Spese di 14) Oneri funzionamento diversi di 262.455 262.455 0 266.369 266.369 0 Ente d'Ambito gestione Canoni di 8) Per affitto godimento 259.401 259.401 5.739 249.140 249.140 5.306 immobili non di beni di industriali terzi 6) Per Costi di materie realizzazione prime, degli sussidiarie, 76.529 76.529 88.604 88.604 0 allacciamenti di consumo idrici e fognari e di merci 9) personale

Uso infrastrutture di terzi 2.189.516 0 2.189.516 0 0 1.925.075 0 1.925.075 0 0

rimborso mutui di 8) Per comuni, godimento aziende 2.189.516 0 2.189.516 1.925.075 1.925.075 0 di beni di speciali, terzi società patrimoniali

Oneri locali 590.452 498.164 92.288 0 0 572.459 468.374 104.085 0 0

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canoni di 8) Per derivazione/so godimento 390.981 390.981 0 349.071 349.071 0 ttensione di beni di idrica terzi 8) Per canoni per godimento restituzione 107.183 107.183 0 119.303 119.303 0 di beni di acque terzi oneri per la gestione di 0 0 0 0 aree di salvaguardia 8) Per altri oneri godimento locali (TOSAP, di beni di 92.288 0 92.288 104.085 104.085 COSAP, terzi 14) TARSU) Oneri diversi di gestione

2.2.2. FOCUS SUGLI SCAMBI ALL’INGROSSO

Nel 2017 sono iscritti in bilancio secondo il criterio di competenza acquisti di acqua all’ingrosso per Euro 7.660. Il grossista è il Comune di Castello Tesino in Provincia di Trento, la cui tariffa è determinata sulla base di apposita convenzione che regola gli accordi tra le parti. Tali costi non erano compresi nella proposta tariffaria elaborata ai sensi della Deliberazione n.664/2015/R/IDR, in quanto allora non programmati e comunque risultano di importo non significativo.

Volumi erogati QV Importo Anno [m3/anno] [euro/mc] [euro/anno]

2017 38.299 0,2000 7.660

Con riferimento alla cessione all’ingrosso, il gestore dell’ambito ha applicato al gestore Alto Trevigiano Servizi, e ad altri acquedotti privati (Acquedotto consorziale di Zelant, Acquedotto Pian de Macarin), il moltiplicatore tariffario (ϑ) pari a 1.075 per l’anno 2016 e pari a 1.106 per l’anno 2017, come approvati in base alla Deliberazione AEEGSI n.50/2017. Si riportano i dati relativi ai volumi e alle tariffe applicate:

Volumi erogati QV Importo Anno [m3/anno] [euro/mc] [euro/anno]

2016 1.224.639 0,2160 264.522

2017 1.402.950 0,2200 311.455

I rispettivi ricavi sono stati inclusi nei ricavi da articolazione tariffaria.

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______Relazione di accompagnamento – tariffaria ______8 giugno 2018

2.3. DATI RELATIVI ALLE IMMOBILIZZAZIONI

2.3.1. INVESTIMENTI E DISMISSIONI

Con riferimento agli investimenti realizzati e portati a compimento negli anni 2016 e 2017, si precisa che i valori riportati nel tool di calcolo rappresentano dati di bilancio ed afferiscono esclusivamente al servizio idrico integrato. Per quanto concerne la contabilizzazione dei contributi, si precisa che gli stessi a bilancio vengono portati a decurtazione del cespite di riferimento secondo il criterio di competenza, mentre ai fini tariffari sono imputati con la tecnica del risconto passivo e secondo il criterio di cassa. Si riporta tabella di raccordo dei contributi:

2016 2016 2017 2017 Interventi per per per per cassa competenza cassa competenza Realizzazione di un nuovo impianto di depurazione 909.926 875.964 181.845 in località Lerpa in Comune di Sappada Sostituzione acquedotto Zavena in Comune di 202.191 Interventi di rinsaldamento terreni in loc.Longrone 157.300 in Comune di Sappada Acquedotto frazione di Lasen e centro abitato di 136.681 Rodoloi in Comune di Feltre Razionamento acquedotto di Piz 110.738 Realizzazione di un nuovo impianto di depurazione 1.155.416 1.155.416 in Comune di Ristrutturazione serbatoio di Col di Piana in Comune 108.126 85.378 di Belluno Realizzazione serbatoio di compenso di Coltron in 65.841 Comune di Ponte nelle Alpi Manutenzione straordinaria depuratore di Marisiga 30.000 in Comune di Belluno Nuove fognature di Coi, Brusadaz,, Costa, Gavaz in 25.000 Comune di Val di Zoldo Adeguamento serbatoi di Domegge, Calalzo, Danta 213.269 e Realizzazione impianto di filtrazione sorgente 122.000 Acquabona in Comune di Santo Stefano di Cadore TOTALE 1.516.836 875.964 1.384.383 1.757.908

Allacciamenti 356.874 356.874 350.740 350.740

TOTALE 1.873.710 1.232.838 1.735.123 2.108.648

I cespiti afferenti all’area dei costi comuni e generali sono stati iscritti per il solo valore attribuibile al Servizio Idrico Integrato applicando i driver di ripartizione delle funzioni operative condivise e dei servizi comuni calcolati per l’ultima raccolta unbundling.

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Tra le “Altre immobilizzazioni materiali e immateriali” sono iscritti principalmente software, hardware, mobili e macchine d’ufficio, oneri pluriennali. Sono state effettuate le seguenti dismissioni:

Anno Anno IP FA Categoria del cespite dismissione cespite (Euro) (Euro)

Autoveicoli 2016 2009 11.455 11.455

Altre immobilizzazioni materiali e immateriali 2016 2011 2.109 703

Altre immobilizzazioni materiali e immateriali 2016 2008 3.443 3.443

Altre immobilizzazioni materiali e immateriali 2016 2009 612 612

Altre immobilizzazioni materiali e immateriali 2016 2009 1.919 1.919

Altre immobilizzazioni materiali e immateriali 2016 2010 2.809 2.809

Altre immobilizzazioni materiali e immateriali 2016 2012 425 340

TOTALE 22.772 21.281

Nella voce “Altre immobilizzazioni materiali e immateriali” sono state dismesse apparecchiature informatiche.

2.3.2. INFRASTRUTTURE DI TERZI

L’assetto proprietario ha subito delle variazioni a seguito dei seguenti accorpamenti fra Comuni appartenenti all’ambito; in particolare si segnala:  Il Comune di Longarone è stato istituito a far data dal 22/02/2014 ed ha accorpato gli ex Comuni di e di Longarone (ai sensi della L.R. n. 9 del 21/02/2014, pubblicata su B.U.R. Veneto n. 22 del 21/02/2014);  Il Comune di Val di Zoldo è stato istituito a far data dal 23/02/2016 ed ha accorpato gli ex Comuni di Forno di Zoldo e di Zoldo Alto (ai sensi della L.R. n. 5 del 18/02/2016, pubblicata su B.U.R. Veneto n. 15 del 22/02/2016);  Il Comune di è stato istituito a far data dal 23/02/2016 ed ha accorpato gli ex Comuni di Farra d’Alpago, di Pieve d’Alpago e di Puos d’Alpago (ai sensi della L.R. n. 6 del 18/02/2016, pubblicata su B.U.R. Veneto n. 15 del 22/02/2016). Come già riportato in premessa, a far data dal 16/12/2017, il Comune di Sappada è stato incluso nella Regione Friuli Venezia Giulia (ai sensi della Legge nazionale n.182 del 5 dicembre 2017, pubblicata in Gazzetta Ufficiale del 15/12/2017); con successiva Legge Regionale n.4/2018 il Comune di Sappada è stato aggregato in AUSIR, ente di governo dell’ambito della Regione Friuli Venezia Giulia; tuttavia al momento il gestore del servizio idrico integrato nel Comune di Sappada è ancora il medesimo, e contempla peraltro il Comune di Sappada nella propria compagine societaria. Allo stato attuale è ancora in divenire ogni valutazione sul cambio di gestione, eventuali adeguamenti societari, modalità e periodo di transizione.

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Pertanto, ai fini del presente aggiornamento tariffario per il biennio 2018-2019 si è ritenuto cautelativamente di mantenere valorizzazioni quantitative ed economiche stabili, in linea con le precedenti e, allo stato, attuali. Si segnalano le seguenti variazioni apportate allo sviluppo dei mutui da rimborsare ai Comuni (componente MT) dovute esclusivamente all’applicazione di tassi variabili. Dal 2025 al 2033 i dati non presentano variazioni, posto che nel 2024 termineranno le posizioni di mutuo stipulate a tassi variabili.

2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024

Periodo tariffario 2016-2019 2.191.341 1.937.311 1.862.478 1.610.384 1.609.958 1.392.507 1.171.770 901.065 667.419 (Delibera 664/2015) Aggiorn. biennio 2018-2019 2.189.516 1.925.075 1.850.330 1.598.236 1.597.810 1.388.641 1.167.904 897.199 665.488 (Delibera 918/2017)

Differenze (1.825) (12.236) (12.148) (12.148) (12.148) (3.866) (3.866) (3.866) (1.931)

Le variazioni registrate per gli anni 2016 e 2017 sono state recepite nel tool di aggiornamento fra le variazioni sistemiche/eventi eccezionali, come anzi citato, nell’ambito della determinazione della componente RC Altro. Non sussistono altri corrispettivi dovuti per l’utilizzo delle infrastrutture.

2.3.3. ATTESTAZIONE, O ADEGUATA MOTIVAZIONE IN CASO DI SCOSTAMENTO, DELLA CORRISPONDENZA TRA GLI INVESTIMENTI PROGRAMMATI E GLI INVESTIMENTI EFFETTIVAMENTE REALIZZATI CON RIFERIMENTO AGLI ANNI 2016 E 2017

Nella tabella seguente si riporta il confronto tra la somma dei valori degli investimenti programmati nel 2016 e nel 2017 nell’ambito del MTI-2 e gli investimenti realizzati nelle medesime annualità come dichiarati a consuntivo:

Totale Investimenti IP 2016 2017 2016-2017

Previsione di Piano (MTI-2) 6.723.000 7.225.000 13.948.000

Consuntivo (MTI-2) 5.329.080 9.734.570 15.063.650

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Le cause imputabili alla sensibile diminuzione del valore consuntivato nel 2016 rispetto a quello programmato sono dovute principalmente allo slittamento di vari interventi a Programma degli Interventi, che poi sono stati recuperati, in valore complessivo, con il consuntivato nel 2017. Tuttavia sono ancora in corso o sono stati posticipati alcuni interventi significativi, mentre sono stati attivati interventi di tipo generico, riferiti soprattutto a manutenzioni straordinarie, con valori complessivi superiori a quanto programmato annualmente.

2.4. CORRISPETTIVI APPLICATI ALL’UTENZA FINALE

2.4.1. STRUTTURA DEI CORRISPETTIVI APPLICATA NEL 2015, 2016 E 2017

Si precisa che nell’ambito è costituito un unico bacino tariffario. Si conferma che dal 2015 sono state determinate le seguenti variabili relative al fatturato, che non considera né rimborsi effettuati ai sensi della Sentenza Corte Costituzionale 335/2008, né agevolazioni ISEE, né componenti perequative, come di seguito meglio rendicontato.

tar2015*vscal2016 tar2015*vscal2017

fatturato utenti finali 22.870.411 22.870.411

fatturato cessioni ingrosso 246.152 281.993

totale fatturato 23.116.563 23.152.404

ricavi accessori (Ra) 244.471 275.253

ricavi altre attività idriche (Rb) 68.483 58.993

∑ tarif 2015 * vscala-2 23.429.517 23.486.650

2.4.1.1. RIMBORSI EX SENTENZA C.C N.335/2008

Per quanto attiene i rimborsi ex D.M. 30 settembre 2009, in ordine alla restituzione agli utenti della quota di tariffa di depurazione non dovuta, in conseguenza ed ai sensi della sentenza della Corte Costituzionale n.335/2008, si precisa che l’ammontare complessivo stimato dei rimborsi è pari ad Euro 825.424,19.

I rimborsi hanno avuto inizio nel 2014 ed i termini per la presentazione delle istanze resteranno aperti, per il periodo di cinque anni, fino al 31/12/2019. Nel 2016 e nel 2017 sono stati effettuati rimborsi rispettivamente per Euro 4.240 ed Euro 2.580.

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Lo stato di avanzamento consuntivo dei rimborsi ex 335/2008 in base alle istanze pervenute, al 31/12/2017 assomma ad un importo di Euro 188.270, corrispondente al 23% dell’ammontare complessivo stimato.

Assumendo che il trend delle ultime due annualità, anche ipotizzando un leggero incremento in fase di chiusura dei termini ultimi a fine quinquennio, si ritiene plausibile un rimborso complessivo attestato sotto i 200.000 Euro, inferiore quindi ad un valore del 25% del complessivo stimato.

2.4.1.2. AGEVOLAZIONI TARIFFARIE

Per quanto attiene alle agevolazioni, si rendiconta come le misure di agevolazione tariffaria per le utenze socialmente deboli sono state strutturate nel 2016 e 2017 senza ricaduta alcuna sulla struttura tariffaria del gestore applicata alle utenze, mentre la loro applicazione veniva stabilita dall’Ente di Governo dell’Ambito a livello regolamentare e gestita con un rimborso al gestore, che ne curava l’applicazione presso l’utenza.

Nel dettaglio l’Assemblea del Consiglio di Bacino ha approvato un Regolamento per la concessione alle utenze delle agevolazioni in ragione della condizione ISEE, così strutturato: • € 50,00 per utenze con indicatore ISEE ordinario o corrente inferiore ad € 7.500; • € 30,00 per utenze con indicatore ISEE ordinario o corrente inferiore ad € 9.000; A richiesta presentata dall’utenza debole ai servizi sociali del proprio comune di residenza, su modulistica di Bacino, l’agevolazione validata è stata quindi applicata dal gestore sulla bollettazione all’utenza, ricevendone rimborso stabilito dall’Ente di Governo dell’Ambito. Nel 2016 è stata garantita dal Consorzio BIM Piave, ente consortile per la gestione delle concessioni idriche del territorio che, tra le misure di ritorno al territorio delle proprie entrate, ha contemplato anche il rimborso delle agevolazioni tariffarie del servizio idrico integrato per complessivo euro 24.750. Nel 2017, dato che il medesimo il Consorzio BIM Piave si trovava in condizione di non poter più garantire tale copertura, il Consiglio di Bacino, ritenuto di non poter eliminare questa misura sociale di protezione per le utenze deboli, assumeva sul proprio Bilancio 2017 la copertura conseguente. Le domande ammesse a contributo nel 2017 determinano un importo complessivo maggiore, pari ad euro 30.130, riferiti a 639 utenze deboli.

Ai sensi e per effetto della Deliberazione n. 897/2017/R/idr, per il 2018 e successivi non è prevista la copertura di eventuali agevolazioni locali, aggiuntive alla misura nazionale (bonus sociale idrico) al di fuori della struttura tariffaria. Stante anche la necessità di coordinare l’agevolazione complessiva con gli importi tariffari in fase di adeguamento alla nuova articolazione (TICSI) al momento non è stata inserita alcuna previsione di misura aggiuntiva, inserita nelle elaborazioni tariffarie del presente aggiornamento.

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2.4.1.3. COMPONENTI PEREQUATIVE

Nel periodo tariffario pregresso è stata applicata la componente perequativa UI1, come stabilito dall’Autorità, e come integrato nei prospetti tariffari pubblicati dal gestore. Tale componente non viene rendicontata nei ricavi del gestore. Similmente, dal 2018, sono già applicate anche la componente perequativa UI2 ed Ui3, in ottemperanza alle previsioni dell’Autorità, al di fuori del conteggio dei ricavi del gestore.

2.4.2. STRUTTURA DEI CORRISPETTIVI CONFORME AL TICSI

La struttura dei corrispettivi non è ad oggi ancora conforme al TICSI. L’applicazione della nuova articolazione tariffaria, secondo le stesse disposizioni di cui alla Deliberazione n.665/2017/R/IDR recante il Testo Integrato Corrispettivi Servizi Idrici (TICSI), è calendarizzato venga approvata e trasmessa entro il termine fissato dall’Autorità il prossimo 30 giugno 2018. Al momento quindi l’articolazione tariffaria applicata è ancora quella previgente, approvata dall’allora AATO nel 2007, che il Gestore ha applicato sinora in continuità.

Per quanto attiene invece il percorso di predisposizione della nuova articolazione tariffaria, sin dagli ultimi mesi del 2017 si è attivato un tavolo di confronto tecnico con il gestore, incentrato sullo studio della situazione corrente ed elaborazione di una proposta di possibile articolazione delle tipologie di utenze. In particolare, ai sensi dell’art.3 del TICSI, si è provveduto ad elaborare lo schema delle tipologie di utenze, sottoposta ad informativa delle amministrazioni comunali locali negli incontri dedicati alla condivisione dei contenuti delle novità dell’Autorità di regolazione. In tale sede si è registrato il favore per una revisione della tariffazione in via differenziata per le varie tipologie di utenze non domestiche, che lo schema attualmente vigente suddivideva solo macroscopicamente in poche categorie (uso produttivo, uso agricolo, uso pubblico, uso ospedali, uso cantieri). La proposta di suddivisione delle utenze domestiche e non domestiche, adottata dal Comitato Istituzionale del Consiglio di Bacino è stata debitamente approvato dall’Assemblea del Consiglio di Bacino dello scorso 27 marzo 2018.

Sulla base di tale struttura, il gestore sta ora predisponendo la riclassificazione di tutte le utenze a ruolo, per poterne identificare i profili di consumo e di attuale tariffazione media e specifica, utili in sede di analisi storica per consentire le valutazioni preliminari di adeguatezza, equità, valore aggiunto nell’utilizzo della risorsa idrica ed idroesigenza, che la stessa Autorità indica debbano essere alla base delle scelte discrezionali del territorio. Il percorso di aggiornamento della predisposizione tariffaria, di cui alla presente relazione, è stato quindi considerato una componente di un più ampio percorso di complessiva revisione delle tariffe all’utenza, che troverà completamento con l’approvazione da parte dell’Assemblea del Consiglio di Bacino anche della nuova articolazione tariffaria.

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3. PREDISPOSIZIONE TARIFFARIA

3.1. POSIZIONAMENTO NELLA MATRICE DI SCHEMI REGOLATORI

3.1.1. SELEZIONE DELLO SCHEMA REGOLATORIO

Di seguito si riportano i valori delle variabili che concorrono alla definizione per il Gestore del quadrante dello schema regolatorio ai sensi del comma 9.1 del MTI-2 come integrato e modificato per l’aggiornamento biennale.

Parametro UdM valore Note

2019 exp å IPt euro 29.250.269 Valori al netto dei CFP 2016

RAB MTI euro 35.066.476 Rappresenta il valore IMN_2015

Opex2014 Il valore di popolazione servita è euro/abitante 105 pop riferito alla popolazione residente

Opex2014 Gli Opex pro-capite  109 (SI=1, NO=0) 0/1 1 pop sono inferiori a 109

Aggregazioni, variazioni negli obiettivi o nelle attività del gestore (SI=1, NO=0) 0/1 0

2019 exp å IPt / RAB MTI > 0,5 (SI=1, NO=0) 0/1 1 2016

( I, II, III, Schema regolatorio IV IV, V, VI )

La principale variazione di scenario nella predisposizione delle previsioni per il periodo successivo, sia afferente al prossimo biennio del secondo periodo regolatorio MTI-2 attiene la revisione del Programma degli Interventi, scaturito da una forte analisi revisionale della programmazione in tema di adeguamento agli standard di Qualità Tecnica. Rimandando alla relativa Relazione di Accompagnamento per le informazioni di dettaglio sulle valutazioni in tema di classificazione per ciascun macro-indicatore, e quindi necessità di obiettivi di miglioramento, declinati in significative implementazioni di interventi infrastrutturali, in questa sede si ritiene utile riassumere in un prospetto tabellare i risultati di Qualità Tecnica:

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MACRO- UNITA' DI VALORI NEL CLASSE NEL OBIETTIVI INDICATORI DESCRIZIONE INDICATORI MISURA 2016 2016 FINALI

M1a PERDITE IDRICE LINEARI mc/km/gg 43,57 < 15 M1 E M1b PERDITE IDRICHE PERCENTUALI % 78,10% < 25%

M2 M2 INTERRUZIONI DEL SERVIZIO ore 4,98 A < 6

INCIDENZA ORDINANZE DI NON M3a % 0,135% = 0% POTABILITA'

TASSO CAMPIONI NON M3 M3b % 33,63% E < 0,5% CONFORMI

TASSO PARAMETRI NON M3c % 3,88% < 0,1% CONFORMI

FREQUENZA ALLAGAMENTI E/O M4a n/100 km 2,59 < 1 SVERSAMENTI DA FOGNATURA

ADEGUATEZZA NORMATIVA % non M4 M4b 98,3% E = 0% DEGLI SCARICATORI DI PIENA adeguati

CONTROLLO DEGLI SCARICHI DI % non M4c 82,2% < 10% PIENA controllati

SMALTIMENTO FANGHI IN M5 M5 % 0,93% A < 15% DISCARICA

QUALITA' DELL'ACQUA % campioni M6 M6 2,61% B < 1% DEPURATA non conformi

Pertanto, soprattutto in ragione dei macro-indicatori in classe E, si è ritenuto indispensabile delineare un Programma degli Interventi particolarmente chiaro, con una maggiore e puntuale definizione di opere anche minori già programmate dal gestore, ma non specificate a Programma nel breve periodo, utili a poter monitorare stati di avanzamento e risultati in termini di qualità raggiunta. Ma soprattutto si è previsto nel tempo di durata dell’affidamento del servizio al gestore, dal 2018 al 2033, un notevole incremento di opere programmate ed una conseguente rilevante massa di investimenti aggiuntivi previsti.

Se il Programma degli Interventi vigente, approvato con la Deliberazione n.50/2017/R/IDR, indicava un fabbisogno di circa 81 milioni di euro complessivi, l’attuale programmazione approvata dall’Ente di Governo dell’Ambito in questa fase vede una Programma degli Interventi attestato a 165 milioni di euro di investimenti complessivi. Per quanto riguarda la loro struttura nel tempo, con il gestore si è ipotizzata una limitata ridefinizione degli investimenti annui nel breve periodo, attestata a 7,5 milioni/anno, per alcuni motivi di ordine tecnico ed economico congiunti. Infatti, la programmazione di nuove opere infrastrutturali non è di immediata traduzione operativa: occorrono mediamente una serie di annualità per realizzare una nuova infrastruttura, a 21

______Relazione di accompagnamento – tariffaria ______8 giugno 2018 partire agli elementi progettuali, autorizzativi, di appalto, per addivenire alla realizzazione ed al collaudo. La programmazione d’ambito consente di poter attivare nei termini corretti le varie opere, con una scansione che può essere ordinariamente triennale, quinquennale per impianti di depurazione, biennale anche per opere di manutenzione straordinaria. Con una struttura tariffaria che valorizza gli investimenti per anno di entrata in esercizio del cespite, è chiaramente impossibile ipotizzare che nel presente biennio 2018-2019 ed anche negli anni direttamente a ridosso non possano essere completate e messe in esercizio molte più opere di quante non siano già in corso di realizzazione oggi stesso, evidentemente cercando di velocizzare al massimo le tempistiche, ove possibile. Per cui il gestore, alla luce del nuovo assetto di obiettivi di Qualità Tecnica, ha assunto importanti impegni in termini di opere che, fin da oggi, avvia a realizzazione, attivando tutte le necessarie attività preliminari. Il Programma degli Interventi è stato stilato attivando sin dall’autunno, in considerazione dell’imminente emissione delle deliberazioni dell’Autorità, un ampio processo partecipativo, che ha visto la condivisione con le amministrazioni comunali locali, realizzato a mezzo di una serie di incontri territoriali di informazione e recepimento di segnalazioni locali, con il coinvolgimento anche di altri enti territoriali competenti, con approfondimenti, analisi e valorizzazioni in termini di prefattibilità di opere con il gestore. Il primo step è stato finalizzato a raggiungere un primo elevato livello di dettaglio, almeno per tutto il prossimo decennio, presentato come prima proposta all’Assemblea del Consiglio di Bacino dello scorso 27 marzo 2018, con l’obiettivo di una programmazione in grado di dare certezza tecnico-operativa ed economico-finanziaria al gestore.

Infatti, contestualmente alle valutazioni tecniche, si è ritenuto opportuno studiare una adeguata compatibilità economico finanziaria del nuovo Programma degli Interventi, rispetto agli impegni tariffari emergenti da questa profonda revisione del monte investimenti, non solo nei confronti del gestore, ma anche e soprattutto in relazione alle ricadute per l’utenza. In particolare, è stata valutata l’opportunità di sincronizzare il termine della misura di applicazione addizionale della misura di bollettazione sui crediti pregressi, relativi ai periodi tariffari dal 2009 al 2014, schedulata nel 2023, con un incremento tariffario che potrebbe determinare sull’utenza una sostanziale invarianza di spesa complessiva corrispettiva. Pertanto il Programma degli Interventi considerato ai fini della previsione nel tempo dell’equilibrio economico finanziario del gestore, proiettato fino al termine dell’affidamento nel 2033, ha considerato un incremento degli investimenti di 3 milioni di euro, arrivando a 10,5 milioni di euro/anno a partire dal 2024. Il Programma degli Interventi così strutturato è quindi stato approvato dall’Assemblea del Consiglio di Bacino dell’odierno 26 aprile 2018, insieme alle predisposizioni tariffarie di cui alla presente relazione.

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3.1.1.1. AMMORTAMENTO FINANZIARIO

Ai sensi dell’art.16.5 del MTI-2, si precisa che nel calcolo della tariffa non si utilizza l’ammortamento finanziario, ma si utilizzano le aliquote tecniche che derivano dall’aver assunto le seguenti Vite Utili, in continuità con quanto operato per le predisposizioni tariffarie precedenti.

Categorie Durata tecnica 1 - Terreni 0 2 - Fabbricati non industriali 40 3 - Fabbricati industriali 40 4 - Costruzioni leggere 40 5 - Condutture 60 6 - Serbatoi 50 7 - Impianti di trattamento 30 8 - Impianti di sollevamento 25 9 - Gruppi misura meccanici 15 10 - Gruppi misura elettronici 15 11 - Altri impianti 20 12 - Laboratori 10 13 - Telecontrollo 8 14 - Autoveicoli 5 15 - Studi, ricerche, etc. 5 16 - Altre immobilizzazioni mat.e immat. 7 17 - Immobilizzazioni immateriali 5

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3.1.1.2. VALORIZZAZIONE FNInew,a

Si è ricorso all’applicazione della componente FNI calcolata ai sensi dll’art.9.2 del MTI-2 applicando i seguenti parametri:

2018 2019

exp IPt 8.565.060 10.298.468

Capexa 3.617.498 4.237.503

ψ [0,4÷0,8] 0,4 0,4

FNInew,a da formula 1.979.025 2.424.386

FNInew,a rinunciato 0 770.000

FNIa in tariffa 1.979.025 1.654.386

In particolare, si segnala l’applicazione del coefficiente ψ =0,4, verso un coefficiente utilizzato nella precedente predisposizione tariffaria pari a 0,6.

3.1.2. VALORIZZAZIONE DELLE COMPONENTI DEL VRG

I dati riassuntivi sono i seguenti:

Componente Specificazione 2018 2019 note tariffaria componente

AMM 1.278.704 1.528.838

OF 1.703.745 1.986.261

Capex OFisc 635.049 722.404

D CUITcapex 0 0

totale 3.617.498 4.237.503 Post rimodulazioni FNIFONI 1.979.025 1.654.386 (nel 2019: -770.000 Euro)

AMMFONI 283.654 376.957 FoNI

D CUITFONI 0 0

totale 2.262.679 2.031.343

Opexend (netto ERC) 14.659.745 14.659.745 Opex

Opexal (netto ERC) 4.843.914 4.629.517 24

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OpexQC 0 0

Opnew,a 0 0

OpexQT (netto ERC) 0 0

Opsocial 0 0

totale 19.503.659 19.289.262

ERCend 0 0

Rimodulazione ERCal 468.374 468.374 (nel 2018: - 29.790 Euro) ERC

ERCQT 0 0

totale 468.374 468.374

RcVOL 316.321 128.485

RcEE 69.440 -153.694

RcWS 0 0

RcERC 16.945 -49.087

RcALTRO 4.883 -4.882

di cui RcAttività_b 0 6.465

di cui Rcres 2.551 -1.321

di cui RcAEEGSI -82 -370

RcTOT di cui costi per variazioni -1.825 -12.236 Quote variabili mutui sistemiche / eventi eccez.li rimborso Comuni

di cui scostamento OpexQC 0 0

di cui altre previste 4.240 2.580 Rimb 335

P(1+It) 1,006 1,007

totale 410.032 -79.733 riga inserita per determinare un VRG coincidente con Rc ricollocati -315.000 79.733 quello proposto (anche se non presente in prospetto)

totale 95.032 0

VRG 25.947.242 26.026.482

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3.1.2.1. VALORIZZAZIONE COMPONENTE CAPEX

La valorizzazione della componente CAPEX deriva dall’applicazione delle regole di cui al MTI-2 con l’utilizzo delle aliquote di ammortamento relative alla vita utile dei cespiti (vedi paragrafo 3.1.1.1). La valorizzazione del DCUIT è nulla in quanto si prevede la valorizzatone dei cespiti conferiti in uso al gestore a titolo gratuito da parte dei Comuni serviti.

3.1.2.2. VALORIZZAZIONE COMPONENTE FONI

Per quanto attiene la componente FoNI valgono le seguenti precisazioni:  la componente FNI è stata calcolata applicando al parametro  il valore di 0,4;  i valori Delta CUIT sono nulli in quanto si prevede la valorizzatone dei cespiti conferiti in uso al gestore a titolo gratuito da parte dei Comuni serviti;  i valori di AMM FoNI derivano dai CFP del Gestore;  Il FoNI, è destinato in via esclusiva alla realizzazione dei nuovi investimenti prioritari che entrano in esercizio nell’anno di maturazione; non erano già presenti altre componenti;

I valori applicati di FoNI sono i seguenti:

Componente Specificazione 2016 2017 2018 2019 tariffaria componente

a FoNI AMM FoNI 0 0 283.654 376.957

a ante FNI FoNI 0 0 1.979.025 2.424.386

riduzione a DCUIT FoNI 0 0 0 0

Totale 0 0 2.262.678 2.801.343

a FoNI AMM FoNI 236.476 252.077 283.654 376.957

a post FNI FoNI 1.237.823 1.247.966 1.979.025 1.654.386

a riduzione DCUIT FoNI 0 0 0 0

Totale 1.474.299 1.500.043 2.262.678 2.031.343

La componente di FoNInew,a cui si è stabilito di rinunciare, come soggetto compilante su proposta e con benestare del soggetto Gestore, è pari ad Euro 770.000 per il 2019.

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2016 2017 2018 2019

exp IPt 8.565.060 10.298.468

Capexa 3.617.498 4.237.503

ψ [0,4÷0,8] 0,4 0,4

FNInew,a da formula 1.979.025 2.424.386

FNInew,a rinunciato 0 770.000

FNIa in tariffa 1.237.823 1.247.966 1.979.025 1.654.386

2016 2017 2018 2019

a AMM CFP da formula 283.654 376.957

a AMM CFP 283.654 376.957 (al netto quota FoNI non inv) a AMM FoNI rinunciato 0 0

a AMM FoNI in tariffa 236.476 252.077 283.654 376.957

3.1.2.3. VALORIZZAZIONE COMPONENTE OPEX

Gli Opex sono stati determinati in continuità con gli anni precedenti. Non sono stati previsti costi operativi aggiuntivi, in particolare riferiti ad Opex connessi all’adeguamento agli standard di Qualità Contrattuale del servizio di cui alla deliberazione 655/2015/R/IDR, ove non già ricompresi nella Carta dei servizi, ai fini della relativa valutazione prevista dal comma 23.3 del MTI-2, ovvero riferiti ad Opex relativamente ad aspetti riconducibili all’adeguamento agli standard di Qualità Tecnica di cui alla deliberazione 917/2017/R/IDR ai fini della relativa valutazione prevista dal comma 23-bis.1 del MTI-2 come integrato e modificato. Come già riferito al precedente punto 2.4.1. STRUTTURA DEI CORRISPETTIVI APPLICATA NEL 2015, 2016 E 2017, allo stato attuale non sono stati previsti OPsocial per la copertura degli oneri connessi all’eventuale mantenimento di agevolazioni migliorative - ovvero all’introduzione di condizioni di maggior favore - rispetto a quelle minime previste dalla regolazione nazionale (c.d. bonus idrico integrativo) ai sensi di quanto previsto al comma 23-ter.1 del MTI-2 come integrato e modificato. Si evidenzia che la componente di agevolazione sociale ha avuto sinora origine esogena rispetto ai costi del servizio idrico integrato.

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2016 2017 2018 2019

Opexal 5.092.554 5.105.883 4.843.914 4.629.517

Opexend 14.572.413 14.572.413 14.659.745 14.659.745

OpexQC (post valutazione istanza) 0 0 0 0

Opexnew (post valutazione istanza) 0 0 0 0

OpexQT 0 0

Opsocial 0 0

Opexa 19.664.967 19.678.296 19.503.659 19.289.263

Gli Opexend sono formati dal prodotto degli Opexend (ex MTI) per ∏(1+It) = 1,011.

Gli Opexal sono formati dalle seguenti componenti:

2016 2017 2018 2019

CO EEa 2.112.039 2.330.280 2.194.553 2.191.822

CO ws,a 0 0 0 7.660

CO ATOa 262.455 266.369 264.028 268.234

CO AEEGa 6.269 6.555 6.891 6.838

CO mora 430.711 459.961 435.824 452.641

CO resa 89.738 105.406 92.288 104.085

MTa 2.191.341 1.937.311 1.850.330 1.598.236

TOTALE 5.092.554 5.105.883 4.843.914 4.629.517

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3.1.2.4. VALORIZZAZIONE COMPONENTE ERC

La componente ERC indicata contiene unicamente i valori degli oneri locali imputabili alla componente ResC come di seguito esplicitato:

Valori da bilancio dell'anno a-2 2018 2019

Canoni di derivaz/sottens idrica (quota ERC) 390.981 349.071

contributi per consorzi di bonifica 0 0

Comunità Montane (quota ERC) 0 0

canoni per restituzione acque 107.183 119.303

oneri per la gestione di aree di salvaguardia 0 0

a ERC al 498.164 468.374

Alla voce “canoni di derivaz/sottens idrica” sono inseriti i canoni di derivazione dell’acqua. Nei canoni per restituzione acque sono compresi canoni di attraversamento e demaniali riversati all’Agenzia del Demanio relativi al servizio di depurazione, fognatura ed acquedotto. E’ stata operata dal Gestore una detrazione alla componente ERC 2018 di Euro 29.790, per adeguare il costo 2018 alla dimensione più recente riferita al 2017 (il sistema di calcolo determina in automatico il valore sulla base delle risultanze dell’anno a-2).

3.1.2.5. VALORIZZAZIONE COMPONENTE RCTOT

L’RCtot è stato determinato nei seguenti importi:

2016 2017 2018 2019

a RcTOT calcolato (pre inflazione) 407.589 -79.179

a RcTOT calcolato (inflazionati) 1.311.077 1.601.232 410.032 -79.733

a RcTOT da input per calcoli finali 838.000 1.090.000 95.032 0

a RcTOT 838.000 1.090.000 95.032 0

In dettaglio, agli importi determinati per l’anno a sono stati sommati gli importi relativi al 2014- 2015 derivanti dalla rimodulazione operata nella precedente proposta tariffaria; l’importo totale è stato successivamente nuovamente rimodulato allo scopo di contenere gli aumenti tariffari, essendo ciò compatibile con l’equilibrio economico-finanziario del Gestore.

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Il totale RC che, salvo diversa e successiva determinazione di rinuncia del Gestore, dovrà essere recuperato a partire dal 2020 ammonta ad Euro 1.219.576.

2016 2017 2018 2019 RC MTI-2 calcolati 1.311.077 1.601.232 410.032 -79.733

Sviluppo richiesto dei conguagli MTI-2 838.000 1.090.000 95.032 0 periodo 2016-2019 (il resto inteso post 2019) eventuale rinuncia a conguagli RC MTI-2 deliberati 0 dall'Autorità

RC MTI-2 in tariffa 838.000 1.090.000 95.032 0

RC MTI-2 post 2019 1.219.576

Si espone di seguito la situazione Ricavi-Costi delle Altre attività idriche, indicando le principali fonti di costo:

2016 2017 2018 2019

%b 0,5 0,5

a-2 Rb 68.483 58.993

a-2 Cb 85.012 46.063

a Rc Attiv b 0 0 0 6.465

2016 2017 2018 2019

CO altre attività idriche 85.012 46.063

a-2 Totale C b 62.888 45.938 85.012 46.063 ∏(1+It) 1,005 0,998 1,006 1,007

a-2 C b inflazionati 63.202 45.846 85.521 46.385

In cui la componente CO altre attività idriche: 2018 2019

B6) Per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci 16.872 351

B7) Per servizi altri servizi da altre imprese 47.236 33.544

B9) Per il personale 20.904 12.167

CO altre attività idriche 85.012 46.063

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Tali costi si riferiscono principalmente a:  Lavori conto terzi;  Rilascio autorizzazioni allo scarico;  Installazione/gestione bocche antincendio.

Nel biennio 2016-2017, non sono stati sostenuti oneri per la fornitura di acqua all’ingrosso, in situazioni di crisi idrica riconducibili ad eventi eccezionali.

3.2. MOLTIPLICATORE TARIFFARIO

3.2.1. CALCOLO DEL MOLTIPLICATORE

Per il calcolo del moltiplicatore, i volumi impiegati per l’anno 2016 sono dati definitivi. Per il 2017 si sono invece adottati i volumi 2016, come miglior stima in attesa dell’ultimazione del primo giro di letture 2018, che consentirà di consolidare il dato 2017. Si riportano i dati di fatturato, già evidenziati, che sono stati utilizzati per il calcolo dei theta:

tar2015*vscal2016 tar2015*vscal2017

fatturato utenti finali 22.870.411 22.870.411

fatturato cessioni ingrosso 246.152 281.993

totale fatturato 23.116.563 23.152.404

ricavi accessori (Ra) 244.471 275.253

ricavi altre attività idriche (Rb) 68.483 58.993

∑tarif2015 * vscala-2 23.429.517 23.486.650

3.2.2 MOLTIPLICATORE TARIFFARIO APPROVATO DAL SOGGETTO COMPETENTE

Il moltiplicatore di cui al presente aggiornamento del biennio tariffario, di cui alla deliberazione 664/2015/R/IDR come aggiornata dalla deliberazione 918/2017/R/IDR, è stato approvato congiuntamente al PEF con delibera di Assemblea del Consiglio di Bacino n. 9 del 26 aprile 2018. Si attesta che le componenti di costo afferenti alle spese di funzionamento dell’ente d’ambito ed ai costi di morosità sono state valorizzate nel rispetto dei limiti fissati rispettivamente dal comma 27.2 e 30.2 del MTI-2. Si attesta che i valori del moltiplicatore tariffario sopra esposti sono coerenti con il VRG (come risultante dalle singole voci che lo compongono) riportato nel PEF approvato, aggiornato, per le annualità 2018 e 2019 ai sensi della delibera 918/2017/R/IDR e si specifica che il medesimo è stato

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______Relazione di accompagnamento – tariffaria ______8 giugno 2018 redatto tenendo conto delle rinunce/rimodulazioni (operate con il consenso del gestore) relative alle componenti di costo ammissibili ai sensi della disciplina tariffaria. Riepilogo delle decisioni: 2018 2019 Moltiplicatore predispostodal soggetto competente e approvato 1,107 1,108 ai sensi della deliberazione 664/2015/R/IDR Moltiplicatore aggiornatodal soggetto competente e approvato 1,107 1,108 ai sensi della deliberazione 918/2017/R/IDR Rispetto del limite di prezzo a seguito dell’aggiornamento SÌ SÌ di cui al c. 6.3 del MTI-2

Si evidenzia che i valori di VRG e del moltiplicatore tariffario risultanti dal calcolo elaborato ai sensi della disciplina tariffaria prima di procedere alle rinunce/rimodulazioni di cui al precedente alinea erano i seguenti:

2018 2019

VRG ante rimodulazioni/rinunce 26.292.032 26.716.749

Moltiplicatore tariffario 1,122 1,138

3.2.3 CONFRONTO CON I MOLTIPLICATORI PRECEDENTEMENTE APPLICATI

Di seguito è esplicitato il moltiplicatore tariffario applicato nell’ultima fatturazione dell’anno 2017 e nella prima fatturazione 2018:

Theta 2017 Theta 2018

Predisposto dall’Ente d’Ambito 1,106 1,107

Approvato dall’Autorità 1,106 1,107

Applicato dal gestore 1,106 1,106

Nella prima fatturazione 2018 il Gestore ha optato per applicare, in acconto, lo stesso moltiplicatore del 2017, onde evitare onerose operazioni di conguaglio, in vista dell’aggiornamento imminente delle tariffe 2018, intese sia come completamento delle procedure di aggiornamento della predisposizione tariffaria e sia come nuova articolazione tariffaria, da applicare retroattivamente a far data dal 1° gennaio 2018, dopo la conclusione dell’iter approvativo.

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4. PIANO ECONOMICO-FINANZIARIO DEL PIANO D’AMBITO (PEF)

Il PEF si compone di:  Piano Tariffario  Conto Economico;  Rendiconto finanziario; come esposti nel file «RDT 2018» predisposto dall’Autorità e debitamente compilato, di cui la presente costituisce la Relazione di Accompagnamento. Si propongono di seguito le principali assunzioni adottate nella determinazione tariffaria.

4.1. PIANO TARIFFARIO

Il piano tariffario per gli anni successivi al 2019 è stato proiettato con le stesse regole individuate per il secondo periodo regolatorio 2016-2019. Si evidenzia che:  l’ammortamento è stato calcolato in base alle aliquote tecniche, in continuità con quanto assunto per le predisposizioni tariffarie precedenti (vedi paragrafo 3.1.1.1);  Lo ψ stabilito è pari allo 0,4; Non sono previste risorse da trasferire al Commissario unico per la realizzazione di interventi in fognatura e depurazione, sulla base delle procedure stabilite dall'Autorità con la deliberazione 440/2017/R/IDR.

4.2. SCHEMA DI CONTO ECONOMICO

I dati di input sono tratti dal Conto Economico anno 2016 e Conto Economico anno 2017 dei rispettivi Bilanci di Esercizio ufficiali. I costi e gli investimenti sono a moneta costante, assumendo inflazione pari a 0. I ricavi di esercizio si suddividono in:  ricavi da articolazione tariffaria;  ricavi da cessione acqua all’ingrosso;  ricavi da altre attività idriche  ricavi da attività diverse. I contributi a fondo perduto sugli investimenti, per allacciamenti e derivanti da FoNI, sono stati riscontati, come richiesto nel tool di calcolo (il FoNI al netto dell’effetto fiscale). Nei costi di esercizio sono inseriti tutti i costi sostenuti dal Gestore e desumibili dalle fonti contabili obbligatorie. Mentre i ricavi tariffari provengono dal calcolo tariffario del tool ARERA, gli altri costi e ricavi sono stati proiettati a moneta costante dal 2018, considerando l’effetto di una sensibile diminuzione delle posizioni di rimborso mutui ai comuni, oltre alle ripercussioni economiche ipotizzate per l’accensione di nuove fonti di finanziamento. L’aliquota applicata per l’ammortamento FoNI è pari al 3,33%. Non è stato considerato l’effetto di uscita del Comune di Sappada dall’ambito tariffario.

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______Relazione di accompagnamento – tariffaria ______8 giugno 2018

4.3. RENDICONTO FINANZIARIO

Il Rendiconto finanziario segue le seguenti assunzioni: a) lo sviluppo del PEF inizia con l’anno 2016 e termina con l’ultimo anno di affidamento, il 2033; b) lo sviluppo dei PEF garantisce il raggiungimento e mantenimento dell’equilibrio economico finanziario della gestione del SII; c) a fine gestione risulta verificata la capienza del valore residuo degli investimenti rispetto al valore residuo dei finanziamenti a medio lungo termine assunti dal Gestore; d) i PEF sono sviluppati a partire dai valori delle componenti di costo delle immobilizzazioni e di costo operativo, incluse le transazioni all’ingrosso; e) a partire dalla predisposizione tariffaria del 2018, le componenti tariffarie sono calcolate mediante l’applicazione reiterata dei criteri di cui alla deliberazione 918/2017/R/IDR; f) tutte le componenti di costo, incluse le transazioni all’ingrosso, sono proiettate negli anni successivi al 2018 a moneta costante, assumendo quindi un’inflazione pari a zero; g) per gli anni successivi al 2018, il tasso atteso di inflazione (rpi) utilizzato per il calcolo degli oneri finanziari del gestore del SII (OF), è posto pari a zero; h) i PEF assumono in ciascun anno la completa realizzazione degli investimenti previsti nei rispettivi PdI, per il medesimo ammontare e nei tempi ivi stabiliti, considerato che l’investimento realizzato nell’anno rileva ai fini tariffari nell’anno (a+2); i) per il calcolo della quota di ammortamento, sono state considerate le vite utili civilistiche per categoria tariffaria dei cespiti indicati nel PdI; j) le nuove attività e le variazioni sistemiche sono valutate ed inserite con le modalità e la tempistica previsti nel Piano d’Ambito vigente; le assunzioni in merito alle corrispondenti variazioni dei costi e dei ricavi sono adeguatamente illustrate e giustificate nella relazione di accompagnamento; k) per il finanziamento degli investimenti, i PEF assegnano priorità all’utilizzo del FoNI.

4.3.1. CONTRIBUTI DI ALLACCIAMENTO

Come richiamato dall’ARERA i contributi di allacciamento percepiti a partire dall’anno 2012 sono considerati come contributi a fondo perduto, pertanto nel modello i contributi di allaccio sono così rappresentati:  valore del contributo di allaccio a Risconto;  rilascio annuale in funzione dell’ammortamento a Contributo a fondo perduto in conto Economico.

4.3.2. ALTRE ASSUNZIONI AI FINI DELLA DETERMINAZIONE DEL PEF

Le ipotesi sottese alla definizione del rendiconto finanziario possono essere qui sintetizzate: a) sono stati considerati i costi operativi sostenuti dal Gestore compresi quelli non riconosciuti ai fini tariffari nel calcolo del VRG; b) per ciascun anno i contributi di allacciamento (considerati come contributi a fondo perduto) sono pari agli importi capitalizzati per allacciamento; c) come aliquote medie IVA sono state considerate per tutto il periodo di affidamento rispettivamente:  IVA vendite 10%  IVA acquisti 22%

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______Relazione di accompagnamento – tariffaria ______8 giugno 2018

d) si è ipotizzato un incasso dei crediti a 90 giorni e un pagamento dei debiti a 60 giorni; e) per la determinazione degli ammortamenti sono stati considerati:  lo sviluppo degli ammortamenti ante 2012 in base alle aliquote adottate dal Gestore;  lo sviluppo degli ammortamenti post 2012 in base alle aliquote adottate dal Gestore, anziché sulla base dell’ammortamento regolatorio, come concordato con il Gestore;

4.3.3. IPOTESI DI FINANZIAMENTO

Il PEF ipotizza, per il finanziamento degli investimenti, la strutturazione da parte del Gestore di varie tranche di finanziamento le cui principali caratteristiche sono:  tasso d’interesse: irs pari al 3 %;  spese istruttoria 0,83%  piani di ammortamento formulati su 15 anni con rate costanti. Per il solo anno 2018 sono stati inseriti finanziamenti effettivi per Euro 4.000.000 sulla base delle previsioni finanziarie del Gestore che esprimono un fabbisogno di cassa verso la fine dell’anno in corso.

5. EVENTUALI ISTANZE SPECIFICHE

Non sono state avanzate istanze specifiche.

6. NOTE E COMMENTI SULLA COMPILAZIONE DEL FILE RDT2018

A seguito dell’intervenuta variazione del metodo di calcolo della componente FoNI, commisurato dal 2018 alla spesa complessiva per investimenti anziché all’importo dell’investimento entrato in funzione, come avveniva in precedenza, in accordo con indicazioni telefoniche da parte dell’ARERA, è stata inserita una riga iniziale nel foglio PdI - cronoprogramma_investimenti per recepire nel valore dell’investimento annuo i rigiri delle LIC anni precedenti, entrate in funzione nel 2018, pari ad Euro 2.878.417, quale necessario raccordo tra vecchio e nuovo metodo. Dal 2019 i dati sono allineati al nuovo calcolo del metodo tariffario. Si segnala una forte instabilità della cartella di lavoro, in quanto il valore delle immobilizzazioni non rimane fisso dopo essere stato salvato, ma necessita di un monitoraggio continuo, e, in caso di disallineamenti, di reiterate esecuzioni della macro CALCOLO IMN sul foglio RAB_gestore_MTI-2 (etichetta gialla).

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