Discarica Calabria Quarantatré Siti Nel Mirino Dell'ue
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incalabria giovedì 19 marzo 2015 cronache del garantista 6 IL CASO Discarica Calabria Quarantatré siti tutto in sicurezza. Un invito che parte da lon- tano, ribadito ma sempre rimasto inascolta- to. La mappa degli orrori è rimasta segreta fi- no a quando Claudia Mannino, deputata del nel mirino dell’Ue Movimento 5 Stelle, non è riuscita a farsela consegnare dal dipartimento Ambiente del- la Commissione europea. Alcuni dei luoghi Una sentenza condanna l’Italia a pagare una maxi multa più belli della nostra regione, dunque, ne escono deturpati: da Amantea a Mormanno, La nostra regione seconda solo alla Campania per mala passando per Sangineto, Badolato, Reggio Calabria, Pizzo e Ricadi. Quarantatré luoghi gestione dei rifiuti, con rischi enormi per la salute sfigurati e potenzialmente pericolosi per la salute dei cittadini, artefici anche loro di L’elenco dei siti contaminati: Amantea, quell’orrore che ormai non stupisce più nes- Belmonte Calabro, Caloveto, Campana, Colosimi, Falconara Albanese, Firmo, Laino Castello, suno. Sarà il presidente Mario Oliverio, assie- Longobardi, Maierà, Malito, Mendicino, me ai colleghi delle altre regioni interessate, Mormanno, Pietrapaola, Sangineto, Maida, ora, a dover correre ai ripari per evitare di in- Tortora, Verbicaro, Villapiana, Umbriatico, correre in ulteriori sanzioni, provvedendo al- Badolato, Davoli, Gizzeria, Isca sullo Jonio, la messa in sicurezza e alla bonifica. Termi- Magisano, Martirano Lombardo, Petronà, San ne ultimo: 2 giugno 2015. E la Commissione Floro, Sellia, Soveria Simeri, Taverna, Reggio europea, ovviamente, non si accontenterà di Calabria, Acquaro, Gerocarne, Joppolo, Pizzo, dichiarazioni d’intenti: le autorità italiane Ricadi, San Calogero, Sorianello dovranno mettere su quella bonifica il loro si- gillo di autenticità. Un’inadempienza che dura da 7 anni, ovvero dalla prima decisio- ne della Corte, datata 26 aprile 2007, quando era stata certificata l’inosservanza da parte SIMONA MUSCO mega discariche a cielo aperto ne dell’Italia sin dal 2004 degli obblighi di leg- conta 43, seconda solo alla Campa- ge in fatto di gestione dei rifiuti e discariche. Nascono e crescono a pochi metri dalle ca- nia, terra dei fuochi, dove sono Da lì una prima multa di 40 milioni di euro, se, su zone soggette a vincoli, incuranti di di- 48 le aree diventate sede stabile ai quali si aggiungeranno ora i 257mila eu- vieti e prescrizioni: sono le discariche gigan- di monnezza di ogni genere. ro per ogni giorno di ritardo. Dall’analisi ti che fagocitano amianto, diossine, piombo, Queste discariche sono costate dei dati è emerso che la Calabria è la secon- arsenico, cadmio, rame e altri elementi in all’Italia una pesante da regione per utilizzo delle discariche: il quantità superiore alla norma, diluiti in fiu- condanna 90% dei nostri rifiuti, contrariamente a mi di acque nere che avvelenano ogni centi- da parte del- quanto stabilito dalle leggi, finisce lì. Altro metro quadrato di terreno. È la Calabria, ter- la Corte europea, che differenziata, dunque, come già eviden- ra finita nel mirino dell’Unione Europea, che che lo scorso dicembre ha ziato dall’Arpacal nelle scorse settimane, tra- ha censito 188 siti in tutta Italia, luoghi inqui- emesso una dura sentenza: il mite un report che testimoniava una scarsa nati ma lasciati lì, abbandonati a se stessi, nostro paese dovrà versare alla propensione ad un corretto smaltimento dei cartolina di un paese che non trova soluzio- Commissione una penalità di qua- rifiuti: l’obiettivo stabilito dalle norme era ni ai guai che produce. La Calabria di queste si 257mila euro «per ogni giorno di quello di raggiungere il 65% entro il 2012; ritardo nell’esecuzione della sen- obiettivo lontanissimo, dal momento che la LA SENTENZA tenza». Quarantatré milioni ogni Calabria differenzia poco più del sedici per- sei mesi da sborsare senza batter ci- cento dei propri rifiuti, il tutto mentre l’emer- L’Italia dovrà pagare 257mila euro glio, se quelle zone non verranno genza appare una nota costante, che si ripro- per ogni giorni di ritardo dalla messa bonificate come si deve. Di quelle pone, stonata più che mai, anno dopo anno, in sicurezza di quei luoghi. La palla discariche sono responsabili i sin- proroga dopo proroga. Con una spesa gigan- goli presidenti delle Regioni e gli te, che riempie le tasche di chi vive grazie al- passa ai singoli presidenti delle assessori che non hanno accolto Regioni, responsabili di quei siti l’eterna emergenza. l’invito dell’Europa a rimettere [email protected] I DATI L’anagrafe dell’inquinamento Quattrocento aree da bonificare L’Arpacal ha firmato un accordo con il dipartimento Ambiente per stabilire le priorità: 18 le zone ad alto rischio. E intanto si attende di conoscere dove verrà realizzato il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi Esiste un’anagrafe speciale in Cala- to dalla Regione, che documenta lo miriade di piccole e grandi discari- ciotto siti ad alto rischio che risulta- bria, quella dei siti potenzialmente stato d’inquinamento ambientale del- che», che hanno nutrito le nostre ter- no da bonificare sette si trovano in inquinati, luoghi ammorbati da ogni la nostra terra, appestata da discari- re di veleno che si è mescolato irrime- provincia di Cosenza, otto in provin- genere di veleno. Quei posti, ora, so- che abusive e rifiuti di ogni genere. diabilmente con terra e acqua, secon- cia di Reggio Calabria, uno a Vibo e Secondo una no frutto di un accordo tra la Regio- «Nei 409 comuni calabresi – si legge do quanto documenta lo studio. La due in provincia di Catanzaro. E in- prima ne e l’Arpacal, che, attraverso un’ap- nel piano - sono stati censiti 696 siti Calabria conta cinquantasette discari- tanto si attende di conoscere se la Ca- mappatura la posita attività di ricognizione, dovrà potenzialmente contaminati». Da Calabria non che attive, 636 siti da mettere in sicu- labria rientra nella mappa stilata dal- dovrebbe stabilire l'ordine di priorità degli in- quel censimento ne è derivato un pri- rezza o bonificare, di cui circa 300 so- la Sogin, che ha individuato le aree rientrare tra terventi di bonifica. Una procedura mo piano delle bonifiche che, fino al- no discariche dismesse. E per lo più sulle quali costruire il deposito na- le regioni che non riguarderà solo le discariche lo scorso anno, comprendeva però si tratta di depositi assolutamente zionale dei rifiuti radioattivi. La rela- destinate ad a cielo aperto ma anche i siti indu- solo 183 aree. L’indagine ha restitui- abusivi, privi di qualsiasi autorizza- zione, attualmente “top secret”, è sta- ospitare il striali dismessi e i relitti abbandona- to l’immagine di un territorio «forte- zione: solo 65, infatti, si sono rivela- ta consegnata dall’Ispra ai ministeri deposito ti sulle aree costiere. Tra questi 400 si- mente deturpato» a causa di un altis- te discariche autorizzate. Quaranta di dell'Ambiente e dello Sviluppo Eco- nazionale dei ti ce ne sono 18 ad alto rischio, zone simo numero di discariche e zone di questi siti sono risultati, in base alle nomico. Da una prima bozza, elabo- rifiuti avvelenate e dove la salute umana è abbandono selvaggio dei rifiuti. E co- indagini, ad alto rischio, mentre ben rata incrociando i criteri della Sogin, radioattivi messa in discussione. Tutto è conte- sì la Calabria, terra bella e maledetta, 261 sono di medio rischio. Una bom- la nostra regione non dovrebbe però nuto nel piano per le bonifiche redat- conserva nel proprio grembo «una ba ad orologeria, insomma. Dei di- essere inserita nel piano. (si. mu.).