PAGINA 4 L'UNITÀ POLITICA INTERNA VENERDÌ 29 NOVEMBRE 1991 Crisi A Milanofiori arriva il flash con la minaccia di dimissioni e tra i dirigenti scudocrociati serpeggia irritazione istituzionale Gava sprezzante: «Lasciate stare, non leggo le agenzie» De Mita alla fine sbotta: «Non riuscirà a rovinare tutto» Ore 17,42: sulla De scende il gelo i Forlani straccia l'agenzia poi dice: «Mi occupo d'altro»

Cossiga ha rubato il palcoscenico anche alla conferenza se» allo scudocrociato e ha che non vuol parlare del Quiri­ della De. 11 partito si è interrogato sulle voci di dimissioni, mantenuto la parola. Sta placi­ nale e , ministro damente seduto in prima fila. dell'Industria, uno dei leader Le incompatibilità mentre De Mita svolgeva la sua relazione. La prossima con l'aria di chi non si aspetta della sinistra del partito. «Non settimana una direzione dello scudocrociato si occuperà niente di buono, Fanfani, Gli ne parlo, non ne ho mai parla­ del Quirinale. Scalfaro: «Con il piccone non si scrivono occhietti intelligenti vibrano, to», taglia corto. Tutto il contra­ norme giuridiche». Granelli: «Dobbiamo prendere una quando sente il nome del capo rio di Luigi Granelli, che invece e il tesseramento: dello Stato. Cosa ne pensa? Ri­ non vede l'ora di parlarne, eli posizione precisa». E Forlani: «Non vado dietro alle voci, sponde con dei versi. «Ascolti questa faccenda. «Dice che il mi sto occupando di altre cose, de! futuro della De». con attenzione», dice al croni­ Parlamento e insufficiente, che sta. Poi attacca: «Se a ciascun la De fa schifo... Poi perche gli i temi della riforma che l'interno affanna/ si leg­ elettori dovrebbero essere di­ gesse l'interno scritto/ quanti sponibili verso di noi?», si sloga A sinisfra •• MILANO. La Conlerenza camuffato», h. in discussione STEFANO DI MICHILS mai che invidia lanno/ ci fa­ con il suo vicino di poltrona. E rebbero pietà». No, non gradi­ riprende: «La De deve assume­ nazionale della De che s'è anche la proposta di Ussaro un tm MILANO. Alle 18 in punto prossima settimana, appena e Silvio Lega; aperta ieri a Milano non può, tetto al numero di mandati sce per niente, l'anziano «ca­ re una posizione precisa. Se io in alto. Arnaldo Forlani legge le selle chiusa la conferenza naziona­ vallo di razza» della De, dì tro­ fossi il segretario la Direzione ufficialmente, decidere nulla: parlamentari: tre o al massimo righe dell'agenzia stampa. So­ le, una nuova riunione della varsi sotto i getti della doccia l'avrei già convocata da un Antonio Gava può soltanto lissare gli «indiriz­ quattro (questo «tetto» esiste spira profondamente. Vicino a Direzione. Per parlare di rifor­ cossighiana. Dice di non pezzo. Getti d'acqua bollente, zi», che spetterà poi al Consi­ già per i consigli comunali, lui il professor Adriano Bauso- me, per parlare di Brescia e preoccuparsi, invece, Paolo getti di acqua fredda: l'idrauli­ glio nazionale rendere operati­ provinciali e regionali). E do­ la, uno dei relatori della confe­ delle privatizzazioni. Ma so­ Cabras, senatore della sinsitra. co del Quirinale si diverte un vi. I punti in discussione, tutta­ vrebbe essere stabilito il princi­ renza nazionale, allunga il col­ prattutto per parlare di Cossi­ «I lo la pelle dura, ho resistito a mondo, con il suo ex partito», via, sono numerosi: e alcuni, pio delle «primarie» per la sele­ lo curioso. Il segretario della ga, nascosto sotto la voce «altri tutte le involuzioni della De - Allarga le braccia Angelo San- se si traducessero in nonne zione dei candidali a lutti i li­ De gli porge il foglietto, aspetta problemi di attualità». «Bisogna racconta -. E poi, perché mi za, dcmltiano di ferro: «lo tutto statutarie, camberebbero non velli. Vi sono poi proposte di che lo legga, poi se lo riprende difendere - aveva detto Gra­ devo preoccupare di un Palaz­ questo lo sopporto, sono speri­ poco la vita interna dello Scu- carattere più generalo, come e lo straccia in cento pezzi. E nelli - il partito dai ripetuti, au­ zo che e molto distante dal mentato». d

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