Semestrale d’informazione no. 25 / 06.2019 Copertina Uno sguardo sul lago: Isole di ...... 1

Editoriale Il 2018 Annus horrilis...... 3

Cronaca Cambio ai vertici della Direzione sanitaria...... 5

Benessere Alla ricerca di una tiroide sana...... 6

Qualità La vecchiaia: un fertile terreno per gli aforismi...... 8

Attività Il Gruppo energia cambia forma...... 10

Diversivo Ridere fa bene alla salute ...... 13

Scienza Quanto si diventa vecchi?...... 14

Pagina storica La donna operaia all’inizio del novecento...... 16

Attività Esperienza Benessere; di cosa si tratta ?...... 20

Cosa bolle in pentola Ravioli con farina di castagne ripieni...... 22

Riflessione Il viaggio verso la felicità ...... 23

Profili Signori Caterina e Giuseppe Prato...... 24

Infermiera Claudia Profumo ...... 25

La ruota gira Residenti: benvenuti, addio e auguri...... 26

Auguri di buon compleanno...... 27

Collaboratori in movimento...... 28

Scienza L’esame del sangue scova l’Alzheimer...... 29

Donazioni Elenco donazioni primo semestre 2019...... 30

Diversivo Ridere fa bene alla salute ...... 31

Il vecchio saggio Al regulament ...... 32

Hanno collaborato a questo numero Giuseppe Berta, Dr. Mario Corti, Chiara Demarta, Tania Gottraux, Monica Margaroli, Barbara e Claudia Profumo, Armin Torelli, Michela Zanoli

Avete dei consigli, dei suggerimenti o delle osservazioni anche critiche in merito al nostro giornalino d’informazione? Fatele pervenire e saremo lieti di valutare le vostre considerazioni. Indice

conto corrente postale 65-2974-1 conto Banca Stato 65-433-5 Fondazione IBAN: CH81 0076 4113 1593 C000 C Casa San Giorgio tel. 091 786 11 00 Via San Giorgio 4 fax 091 786 11 11 Casella postale 361 e-mail: [email protected] 2 6614 Brissago sito internet: www.casasangiorgio.ch Il 2018 Annus horribilis

Care lettrici, cari lettori, il necessario periodo di rodaggio, sia dia una svolta decisiva a questo settore, dando la pri- l’estate è arrivata e con orità alla fascia più debole della popolazione essa cresce in tutti noi così da risollevare quella parte di fiducia nel- anche la voglia di tra- le Istituzioni, che nel precedente quadrien- scorrere più tempo all’a- nio è andata persa con scandali e inutili anzi perto e perché no anche nocivi dibattiti. nella natura; il mattino si fa forse meno fatica ad Sulle onde di un panorama tutto da sco- alzarsi e si gode delle belle e lunghe serate prire, quello che verrà, mi preme ora però all’aria aperta, così come ci si rallegra per le tornare alla nostra realtà e anticipo di es- tanto attese vacanze. Quest’anno, oltre ad sere davvero lieto di aver lasciato alle spal- un inverno mite, abbiamo pure potuto be- le il 2018 e sono fiducioso che questo anno neficiare di una bella primavera; così bella sia più sereno. Infatti, l’anno scorso è stato perfino da contribuire a distogliere un po’ il più negativo della mia ormai trentennale le nostre attenzioni su uno dei temi che di carriera presso la Casa San Giorgio. Intendia- regola portano ogni quattro anni un certo moci, non è successo nulla di sconvolgente e fermento nel nostro Cantone in concomitan- irrimediabile grazie al cielo, ma purtroppo za con le votazioni per il rinnovo di poteri fattori diversi hanno fatto sì che la gestione politici cantonali. I consueti manifesti appesi finanziaria chiudesse con pesanti cifre rosse, qua e là, dibattiti, santini e slogan, aperitivi e tanto da definire il 2018 il peggiore della tante belle parole, sembrano però non aver storia dell’Istituto in termini economici. 365 surriscaldato l’interesse dei cittadini che sem- giorni che nelle svariate componenti della pre con meno interesse si sono appassiona- Casa, sono stati molto intensi e non privi di ti al tema politico. E purtroppo questo è un difficoltà; con un investimento di energie da male perché anche il come il resto del- parte delle risorse umane al limite della cri- la Svizzera non vive un periodo dei migliori si, sia per assicurare la gestione corrente, sia della storia; le problematiche sono moltepli- per far fronte a situazioni specifiche senza ci, dall’economia in generale, al tema della tuttavia riuscire a soddisfare i requisiti im- formazione, ai salari troppo bassi a confron- posti dal contratto di prestazione, filo diret- to del costo della vita, per non dimenticare to quest’ultimo che ci lega allo Stato. Tra le il problema della disoccupazione che afflig- varie cose, mi piace ricordare che dopo ben ge soprattutto giovani e persone vicine alla ventisei anni di intensa collaborazione, di la- pensione che per motivi diversi vengono voro appassionato e professionale, ha lascia- esclusi dal ciclo produttivo, solo per citarne to il suo incarico per raggiunti limiti d’età la alcuni, senza dimenticare il clima e l’inquina- collega Radmila Rodari, per fare posto alla mento. Ora abbiamo un nuovo Governo con nuova Responsabile cure Pamela Radaelli. nuove e promettenti personalità nel Legisla- Un new entry che si è rivelata molto positiva, tivo e per quanto riguarda il nostro settore, ma che come qualsiasi novità, ha comporta- quello sociosanitario, vi è pure un volto nuo- to degli inevitabili cambiamenti all’interno vo nell’Esecutivo. Stiamo ora a vedere se la dell’équipe curante e più in generale nello nuova promessa alla Direzione del DSS, gui- sviluppo della filosofia di cura dell’Istituto. dato dall’On. Raffaele De Rosa, saprà dare un Ma i problemi di gestione ai quali mi riferi- risvolto ad una politica sanitaria che specie sco, non sono certo stati causati da questo in questi anni, ha sofferto e tutt’ora soffre cambiamento nella gestione del settore dei problemi finanziari ma anche di eccessivi cure, anzi la nuova Responsabile delle cure

interessi e personalismi, che non fanno altro ha portato una ventata d’aria nuova e sia la Editoriale che mettere in crisi uno dei settori più deli- sua preparazione, che le conoscenze special- cati nel nostro sistema. Mi auguro che dopo mente nel campo informatico, così come la

3 flessibilità dimostrata nella gestione del per- della nostra attività, non solo per le questioni sonale curante, hanno certamente facilitato finanziarie ma anche per quelle organizzati- il suo inserimento, componenti queste che ve e sanitarie visto ciò rientra nei compiti di hanno fatto sì che il cambiamento sia stato quest’ultimo nel garantire benessere e cure vissuto con piena soddisfazione da tutti, Re- adeguate alla popolazione. Con questo non sidenti compresi. voglio dire che i nostri rapporti con i diver- si Uffici competenti, quindi con l’Ufficio an- I problemi sono invece stati generati dalle ziani e cure a domicilio, l’Ufficio del medico difficoltà di occupare i 60 posti letto disponi- cantonale e l’Ufficio sanità, non siano buo- bili. Purtroppo, nei primi cinque mesi dell’an- ni, ma in realtà non corrispondono sempre no, abbiamo registrato diversi decessi, in un alle nostre esigenze; a volte infatti abbiamo periodo dove in contrapposizione alle uscite la sensazione che via sia un pensiero unidi- è emersa una carenza cronica ed inspiegabile rezionale. Incontriamo sempre più specialisti di richieste di ricovero estesa quasi contem- che si preoccupano della qualità e della sicu- poraneamente a tutto il locarnese. Questa rezza in generale, attenti nel produrre nuove situazione ci ha condannati ad avere durante norme, correlate a direttive e aumento della il periodo citato in media cinque o sei letti burocrazia, fattori che creano direttamente liberi e malgrado il nostro impegno nella ri- o indirettamente nuovi ed importanti costi cerca di nuovi Residenti, non è stato possi- che lo Stato impone ma che poi non sussidia. bile occupare i letti vacanti. Abbiamo subi- Tutti gli interessati del settore hanno toccato to segnalato la questione all’Ufficio anziani con mano e dovuto subire le conseguenze di chiedendo un sostegno per questa anomala questi fattori che connessi direttamente con situazione, ma ci è stato risposto che le re- le misure di contenimento dei costi applicate gole non permettono di avere letti vuoti e dallo Stato in tutti i settori senza risparmiare continuare a percepire i sussidi per l’impie- la sanità e la socialità con l’obiettivo di sana- go delle risorse umane; un tema questo con re le finanze cantonali, hanno messo in crisi il quale non siamo mai stati confrontati in molte realtà come la nostra oltre ai Comuni, queste proporzioni e che si è rivelato essere migliorando la situazione del Cantone ma la causa principale di questa situazione de- senza però trovare una vera soluzione al pro- ficitaria. In effetti i rapporti tra gli Istituti e gressivo aumento della spesa pubblica. Con- lo Stato sono regolati dagli ormai consueti cludo questo editoriale esprimendo preoc- “contratti di prestazione” che annualmente cupazione per questa situazione che ci tiene tutte le strutture sono chiamate a sottoscri- costantemente in ansia e sono altresì fiducio- vere, senza però avere la possibilità di inta- so che gli utili prodotti dall’Amministrazione volare una vera e propria trattativa. Tutto è cantonale negli ultimi due anni, così come le predisposto sulla base di prezzi standard che aspettative che questo trend positivo possa fanno riferimento ad una media cantonale e continuare anche nei prossimi due o tre anni, che quindi non tengono conto delle partico- e che l’ormai conclamata sostituzione della larità di ogni singolo Istituto. Evidentemente guida del DSS, possano riportare un po’ di se- non è pensabile poter sopravvivere senza gli renità, maggiore stabilità e più sicurezza per aiuti statali e quindi bisogna essere molto at- tutto il settore sociosanitario in generale. tenti e cercare di adottare delle strategie per evitare situazioni come quelle citate, ma vi Vi lascio alla lettura del nostro semestrale posso assicurare che con tutta la buona vo- augurando a tutti una splendida estate con lontà e l’impegno possibile, a volte l’eserci- tante belle e spensierate giornate di sole e zio diventa impossibile. Alla base di questa gioia. Grazie per l’attenzione.

Editortiale riflessione vi sono delle evidenti difficoltà di comunicare e farsi comprendere dallo Stato il Giuseppe Berta quale dovrebbe essere il punto di riferimento Direttore

4 Cambio ai vertici della Direzione sanitaria

Dallo scorso 1° gennaio 2019, la Direzione sanitaria del nostro Istituto è stata affida- ta alla dottoressa Christiane Berta (-Busch- beck).

Laureata nel 2004 a Friburgo (Brisgovia) ha lavorato per diversi anni all’ospedale di Rheinfelden (Germania) per poi trasferirsi in Ticino nel 2009. Dopo tre anni nel reparto di Cure Intense presso l’Ospedale San Gio- vanni a Bellinzona, il suo percorso formativo l’ha portata dapprima a Roveredo (Grigio- ni) e in seguito al reparto di Cure Intense al Triemli Spital di Zurigo. Ottenuto il titolo FMH di Medicina Interna Generale nel 2012, Christiane Berta ha lavorato per alcuni anni presso l’ospedale La Carità a non- ché nello studio medico del Centro Sociale Onsernonese a Russo. In seguito all’otteni- mento del titolo di formazione complemen- tare di medicina d’urgenza preospedaliera, dal 2014 fa parte del gruppo specialisti del Servizio Ambulanza Locarno e Valli (SALVA) dove lavora in qualità di medico d’urgenza. Attualmente è impiegata a tempo parziale A nome degli amministratori, dei collabora- come Capo clinica di medicina interna gene- tori e certi di interpretare il pensiero di tut- rale presso la Clinica Hildebrand a Brissago. ti i residenti, gli porgiamo i nostri migliori auguri per un futuro ancora ricco di tante Arrivata a Brissago nel 2012 per amore, soddisfazioni, salute e una vita felice. Christiane Berta vive con il marito Michele ed i due figli. Uno dei suoi prossimi obiettivi professionali è l’apertura di uno studio me- dico proprio.

Da parte nostra formuliamo i nostri migliori auguri di successo e tante soddisfazioni nel- la nuova sfida della direzione sanitaria del nostro Istituto.

Cogliamo questa occasione per ringraziare pubblicamente il precedente Direttore sani- tario Dr. François Stefanicki, che lascia dopo 27 anni al servizio alla Casa San Giorgio. An- cora giovane di spirito e con risorse da ven- dere, il Dr. Stefanicki continuerà comunque a svolgere la sua professione di medico nel

suo studio e sarà a disposizione dei suoi fe- Cronaca deli pazienti anche all’interno della nostra struttura.

5 Alla ricerca di una tiroide sana; ovvero come vivere meglio e in salute

La tiroide è la più grande ghiandola endo- la funzionalità tiroidea. Quando l’infiam- crina del corpo umano e si trova nel collo, mazione si cronicizza, il sistema immunita- con un peso di circa 20 grammi nell’adulto. rio lavora molto, danneggiando anche le Produce due tipologie di ormoni: quelli ti- cellule sane e generando la possibilità di roidei e la calcitonina che si occupa del me- sviluppare malattie autoimmuni. tabolismo del calcio. Il lavoro che le viene richiesto è dinamico e rapido: è quindi mol- L’integrità della parete intestinale è un re- to attiva nei giorni in cui siamo più stressati quisito importante per rimanere in salute. e tende a rilassarsi quando lo facciamo an- Quando per diversi fattori, questa integrità che noi. Con le fluttuazioni del ciclo, la me- viene a mancare, ci troviamo di fronte alla nopausa, lo stress, l’assunzione di alimenti condizione di permeabilità, chiamata per- che infiammano, costringiamo la tiroide a meabilità intestinale. Questo permette alle svolgere un superlavoro, che non è sempre particelle alimentari non digerite, ai micro- in grado di fare. bi, alle tossine, di sfuggire all’intestino ed Che cosa effettivamente può influire nega- entrare nel flusso sanguigno. tivamente sulla funzionalità tiroidea? Le cause che favoriscono la permeabilità in- Il funzionamento della tiroide è legato alla testinale sono ad esempio squilibri intesti- funzione epatica. Se il fegato è affaticato e nali, alimenti infiammanti, antibiotici. intossicato non svolge correttamente il suo Fondamentale è anche l’importanza del lavoro e si può presentare quindi un ipoti- microbiota intestinale, ossia l’insieme di roidismo. microrganismi che si trovano nel tubo di- Anche l’eccesso di ormoni estrogeni può gerente dell’uomo. Questo ha la funzione rallentare la funzione della tiroide. Gli xe- digestiva, favorendo l’assorbimento delle noestrogeni sono presenti ormai un po’ vitamine del gruppo b, che ci servono per ovunque: nell’aria, nell’ambiente, nell’ac- la sintesi degli ormoni. Il microbiota sano qua, nei prodotti dell’igiene e questi si favorisce una buona salute, al contrario la comportano come interferenti endocrini, colonizzazione da parte di batteri patogeni andando quindi a disturbare il lavoro della determina distensione, gonfiore, flautulen- tiroide. za, ecc. perché questi producono tossine. Inoltre se nella dieta sono presenti carenze Secondo alcuni studi pare che le agglutini- di elementi essenziali per la formazione de- ne presenti nei legumi causino permeabilità gli ormoni tiroidei, come lo iodio, il selenio, intestinale. Possono essere in piccola parte lo zinco, il ferro, le vitamine del gruppo B disattivate con la cottura. Un altro proble- e la vitamina D, queste possono contribuire ma è rappresentato dalle solanacee a cui allo sviluppo di tireopatie. appartengono le melanzane, le patate, i pe- Anche lo stress cronico è responsabile del- poni crudi, i pomodori. Contengono la so- la comparsa di sintomi di ipotiroidismo. In lanina, un veleno prodotto dalla pianta per caso di stress prolungato il cortisolo; “l’or- proteggersi dai parassiti, molto irritante per mone dello stress”, tende ad abbassarsi l’intestino e le saponine, anch’esse respon- dopo un precedente rialzo, provocando sabili di minacciare l’integrità intestinale e un’enorme difficoltà a entrare nelle cellule di alimentare i batteri nemici, causando la da parte del T3, riducendo quindi la funzio- disbiosi intestinale. ne degli ormoni tiroidei. Lo stress elevato In generale possiamo dire quindi che una comporterà inoltre, un progressivo deterio- persona con tireopatia, ha bisogno di es- ramento dei nostri sistemi fisiologici, com- sere pulita da tossine, metalli, interferenti preso il sistema immunitario. endocrini, batteri nocivi, cibo che infiamma,

Benessere La risposta allo stress infine, è responsabile favorendo una barriera integra a livello in- dell’aumento delle citochine pro-infiam- testinale e risolvendo le condizioni di per- matorie, che anch’esse interferiscono con meabilità intestinale.

6 Assimiliamo tossine bevendo acqua, respi- mangimi non naturali per il pesce stesso rando, mangiando e pulendo la casa perché e controllare le zone FAO di pesca per il ci sono tossine anche nei prodotti per la pu- pesce pescato, per valutare se corrispon- lizia della persona e degli oggetti. dono a zone più o meno inquinate. Tutti i veleni con cui veniamo a contatto quotidianamente si accumulano provocan- • Ridurre gli interferenti endocrini, come do un accumulo che genera intossicazione i pesticidi, insetticidi, solventi. Queste cronica. sostanze interferiscono con il nostro si- Questa intossicazione interferisce a lungo stema endocrino. Per le pulizie si posso- andare con il funzionamento delle nostre no usare prodotti come il bicarbonato, cellule e soprattutto con le ghiandole endo- l’aceto e il sapone di Marsiglia. crine, come la tiroide. • Ridurre i campi elettromagnetici. Questi Ecco alcuni consigli per migliorare la propria possono influenzare la salute, la memo- situazione personale… ria, la sintesi di ormoni come la melato- nina, interferendo quindi sulla qualità • Migliorare l’aria che respiriamo, arieg- del sonno. Quindi in pratica meglio non giando spesso le stanze e gli uffici. Se è dormire con il cellulare accesso accanto possibile usare dei purificatori d’aria e al letto e spegnere il Wi-Fi la notte. fare uso di piante, prima tra tutte l’a- dianto. • Espellere le tossine attraverso il sudore, facendo delle saune o dei bagni caldi. • Migliorare l’acqua. Le bottiglie di pla- stica rilasciano sostanze distruttrici e in- • Gestire lo stress, attraverso tecniche spe- terferenti endocrini. Inoltre l’acqua del cifiche come quelle relative alla respira- rubinetto può contenere metalli come zione. arsenico o un eccesso di nitriti. E’ meglio quindi prediligere acque in bottiglie di • È consigliabile che nella dieta siano pre- vetro o consumare acqua filtrata. senti tutti gli elementi indispensabili per la tiroide, descritti in precedenza. • Mangiare cibi che arrivano da alleva- menti in cui non sono utilizzati farmaci,

antibiotici, pesticidi, sostanze dannose. Benessere Fare attenzione al pesce di allevamento, Claudia Profumo che potrebbe essere stato nutrito con Infermiera specialista in geriatria

7 La vecchiaia: un fertile terreno per gli aforismi

Secondo il Dizionario cattivi esempi”. E allo stereotipo del vecchio della Lingua Italiana brontolone, bastian contrario e lodatore del Devoto-Oli l’aforisma, buon tempo antico fa riferimento Ennio Fla- un termine di origine iano, sempre sospeso fra ironico e grottesco greca che significa de- ma con una forte carica di moralità civile col finizione, esprime una suo celebre: “Anche il progresso, divenuto massima, una senten- vecchio e saggio, votò contro”. E alla diver- za che in brevi e suc- sità di visione della vita fa riferimento il po- cose parole riassume eta ligure Camillo Sbarbaro col suo: “La vita e racchiude il risultato di considerazioni, è una stoffa che i giovani vedono dal diritto, osservazioni ed esperienze. Aforismi per i vecchi dal rovescio”. Le incomprensioni fra antonomasia furono quelli usati in campo le persone e soprattutto fra le generazioni medico, dapprima da Ippocrate e poi dalla nascono spesso dalla diversità dei linguaggi Scuola Medica Salernitana e poi in campo e delle prospettive con cui si affronta la real- politico da Tommaso Campanella e in quel- tà. La giusta capacità consiste nel saper rico- lo filosofico da autentici giganti del pen- noscere il seme di verità che è celato in ogni siero quali Arthur Schopenhauer, Giacomo sguardo: così un arazzo fiammingo affasci- Leopardi o Friedrich Nietzsche. Così molti na colle sue scene, i suoi colori sgargianti, autori hanno legato parte della propria le sue trame sottili; visto al rovescio rivela fama alla scrittura di aforismi (per esempio trame confuse, fili pendenti, profili poco in Italia Ennio Flaiano, Gesualdo Bufalino, chiari e non ben definiti. Eppure, è la stessa Roberto Gervaso, Leo Longanesi, Giusep- realtà, che muta completamente a seconda pe Prezzolini e in Europa vanno ricordati di come la si guarda. E in questo florilegio Oscar Wilde, Emil Cioran, Paul Valery, Kahlil di aforismi un posto considerevole, visto il Gibran). La qualità principale che deve ave- soggetto, non potevano non averlo i comici, re un buon aforisma è la brevità: Gesual- dal grande Totò (L’unica cura per l’acne gio- do Bufalino ha scritto un aforisma ironi- vanile è la vecchiaia), fino al siciliano Pino co sulla lunghezza ottimale dell’aforisma: Caruso che nel suo testo del 2009 “Ho dei “Un aforisma benfatto sta tutto in otto pa- pensieri che non condivido” si è sbizzarrito role”. Giovanni Papini, nel suo Dizionario in salaci e divertenti battute sulla vecchiaia dell’Omo Salvatico ce ne ha lasciata una (cito ad esempio: “La vecchiaia nuoce gra- stupenda definizione: “Aforisma: una verità vemente alla salute”, “La vecchiaia almeno detta in poche parole epperò detta in modo una cosa di brutto ce l’ha: non finisce bene”. da stupire più di una menzogna”. I temi trat- “Chiamare la longevità vecchiaia significa tati negli aforismi di tutti i secoli riguardano trasformare una fortuna in disgrazia”). soprattutto i vizi e le virtu’ (dalla gola all’ adulterio, dalla prudenza alla misoginia). E E in questa rassegna non poteva mancare un fertile terreno per gli aforismi si è rive- Woody Allen, il grande regista cinemato- lata anche la vecchiaia, colle sue contraddi- grafico espressione di una comicità tipica zioni e vicissitudini, colla sua ineluttabilità e della cultura ebraico-americana, spesso in- i suoi tic, le sue manie e le sue ossessioni, i trisa di sofferenza umana, sotto l ‘ apparen- suoi desideri e i suoi rimpianti. Così, in una za scanzonata:” E’ bello essere poveri anche delle sue celebri “Massime Morali”, il pensa- perché quando ti avvicini ai settant’anni tore parigino Francois duca di La Rochefou- i tuoi figli non cercano di dichiararti non cauld, mette il dito su una delle piaghe degli sano di mente per prendere il controllo del- anziani, la “solidarietà pelosa”, cioè ipocri- le tue proprietà”. E anche “La vita è piena

Qualità ta, dispensata a buon mercato agli altri col di solitudine, miseria, sofferenza e pena. E suo celebre:” I vecchi amano dare buoni oltre tutto passa anche troppo alla svelta. consigli, per consolarsi di non poter più dare “Ah, quanto sarebbe bello rovesciare il cor-

8 so degli eventi e vivere la vita come in uno di desideri è fatta di sospiri” oppure che “La specchio a ritroso: è quanto ci dice il grande vecchiaia è un approdo per chi l’accetta, una umorista inglese Mark Twain:” La vita sa- voragine per chi la rifiuta” o come Jean Paul rebbe infinitamente più felice se nascessimo Richter “La vecchiaia è triste non perché a ottanta anni e ci avvicinassimo gradual- cessano le gioie ma perché finiscono le spe- mente ai diciotto”. E che tutto sia relativo ranze”. E c’è anche chi riesce a scherzare sul e vada contestualizzato sempre ce lo dice progressivo declino delle funzioni mnesti- perfino quel grande genio di Albert Ein- che e cognitive come Red Skelton: “Ci sono stein: “Prendi un ultracentenario che rompe tre sintomi della vecchiaia: perdita della me- uno specchio: sarà ben lieto di sapere che moria.... mi sono dimenticato gli altri due”. ha ancora davanti sette anni di disgrazie”. Ma fortunatamente c’è anche chi si abban- Così c’è chi non dà peso al passare dei giorni dona ad immagini poetiche e consolanti, ad e degli anni, come il francese Allais Alphon- uno spiraglio di speranza e di bellezza come se: “Mi è impossibile dirvi la mia età: cam- Alessandro Morandotti: “Tanti giudizi ama- bia tutti i giorni”, e chi invece vede sempre ri sulla vecchiaia. Niente di più suggestivo, il bicchiere mezzo pieno come Charles de invece, di un tramonto con tante nuvole” .E Sainte-Beuve:”La vecchiaia è l’unico siste- su questa linea va citato il grande scrittore ma che si sia trovato per vivere a lungo”. E ceco Franz Kafka, autore di quel capolavo- il grande giornalista sportivo Gianni Brera, ro assoluto che è “La metamorfosi”, morto inventore di innumerevoli neologismi per il giovanissimo di tubercolosi, che ci ha lascia- gioco del calcio che usiamo quotidianamen- to un pensiero e una riflessione bellissima te (da contropiede a centrocampista, da in- e consolatoria che dovrebbe essere la stella cornare a pretattica, da melina a rifinitura, polare per ognuno di noi: “La giovinezza è da libero a goleador, da uccellare a curso- felice perché ha la capacità di vedere la bel- re a abatini ecc.) quasi presago del destino lezza. Chiunque sia in grado di mantenere che lo attendeva (morì tragicamente in un la capacità di vedere la bellezza non diven- incidente stradale a 73 anni) ci ha lasciato terà mai vecchio”. una testimonianza profetica:” La vecchiaia è bella, peccato che duri poco”. E Oscar Wil- de, il mordace scrittore irlandese artefice di Dr. Mario Corti una vita brillante e spericolata ma scanda- Medico FMH specialista in medicina losamente fuori dalle regole finita in carce- generale, fisiatria e riabilitazione re, miseria e solitudine, non poteva che, col suo solito cinismo, soffermarsi sui vizi che si incancreniscono in vecchiaia. “Quando ero giovane credevo che la cosa più importante della vita fosse il denaro, ora che sono vec- chio so che è vero “oppure “Ciò che viene denominato peccato è invece un elemen- to essenziale del progresso. Senza di esso il mondo ristagnerebbe, invecchierebbe, diventerebbe insipido “o anche “La trage- dia della vecchiaia non è di essere già vec- chi, ma di essere ancora giovani”. E c’è chi si abbandona ai rimpianti come lo scrittore Somerset Maugham: “In vecchiaia ci si pen-

te soprattutto dei peccati non commessi” o Qualità come Roberto Gervaso che nel suo “Il grillo parlante” ci dice che” La vecchiaia più che

9 Il Gruppo energia “cambia forma” Ginnastica interattiva per l’imitazione del movimento

I Residenti stessi hanno molto apprezzato questa novità e chiedendo la loro impres- sione hanno espresso i propri pareri come segue:

“È una cosa che mi piace tanto” (Signora Albina P.)

“È bello muoversi tutti assieme” In questa nuova edizione 2019 del Gruppo (Signora Luigina C.) Energia abbiamo voluto proporre, ai nostri Residenti, qualche novità. “È di aiuto vedere l’altra persona concentrata” Una di queste è che in alcune date prefis- (Signor Angelo A.) sate la disposizione dei partecipanti all’in- terno della sala cambia: anziché mettere le “È bello guardarsi” sedie in cerchio con la decorazione stagio- (Signora Marsilia B.) nale nel mezzo vengono fatte due file in modo che ogni residente ne abbia un altro Questa ultima frase è particolarmente im- di fronte a sé. portante, perché “guardare” è un semplice verbo che racchiude in sé un significato filo- L’obiettivo è quello di aumentare l’attenzione, sofico e scientifico molto più ampio. l’interazione e l’imitazione fra i partecipanti. Come un bambino impara guardando e imi- Quindi, oltre all’esecuzione delle danze stagio- tando altri bambini o adulti che lo circon- nali (fondamento del Gruppo Energia), vengo- dano accade che l’essere umano stesso, per no proposti esercizi mirati da svolgere a coppie. tutta la vita, guarda e imita i suoi simili. Attività

10 Sequenze imitative con attrezzi

Indipendentemente dall’età le cellule ner- vose sono in grado di modularsi in rapporto alle variazioni e alle sollecitazioni dell’am- biente dato che il cervello è un organo dina- mico e in continuo riadattamento. Una delle proprietà fondamentali del cer- vello, chiamata plasticità sinaptica, viene attivata dall’osservazione e dall’imitazione del movimento. La plasticità sinaptica consiste nella capacità del cervello di modificare le connessioni tra i neuroni, instaurando nuovi “collegamen- ti” ed eliminandone altri, trasformando la struttura celebrale e la sua funzionalità in base agli eventi a cui un soggetto assiste, permettendogli di adattarsi alle situazioni e di rispondere correttamente agli stimoli, anche nel lungo periodo. Osservare azioni compiute da altri soggetti, può stimolare le aree motorie del cervello mantenendone la funzionalità anche du- rante un periodo di inattività (ad esempio in persone anziane che dopo aver subito traumi importanti non possono muovere una determinata parte del corpo). Esecuzione della danza intitolata “Pulizie di Primavera” Attività

11 Esercizi con ovetti sonori: ogni residente proponeva un ritmo e tutti dovevano imitarlo

A proposito di questo vi sono svariate ricer- Ri-svegliare ed esercitare le persone anzia- che scientifiche e uno studio in particolare ne nell’imitazione del movimento ha quindi ha evidenziato l’importante ruolo di speci- diversi vantaggi sia sul piano motorio che fici neuroni responsabili nel ripristino di de- cognitivo, ma soprattutto sia in soggetti che ficit motori. possono effettivamente compiere il movi- La loro attivazione durante l’osservazione di mento ma anche in quelli che si limitano ad un movimento agisce sulla corteccia moto- osservarlo. ria ripristinando la funzionalità di aree inat- tive, così come se il movimento fosse stato Con queste ultime foto relative alla nostra realmente compiuto. attività, concludiamo questo breve esposto In questo lavoro i ricercatori si sono focaliz- e ci aggiorneremo alla prossima edizione. zati sulla possibilità di rendere recuperabile Buona estate a tutti. la capacità di movimento degli arti dopo un lungo periodo di inattività e senza svolgere azioni motorie dirette. La Fisioterapista e l’Animatrice Monica Margaroli e Tania Gottraux Infatti, una lunga inattività fisica, dovuta a un’immobilizzazione o a un non utilizzo di un arto, causa nel cervello un ridotto fun- zionamento della corteccia motoria, che può essere ripristinato attraverso il movi- mento dell’arto fermo.

Attività I ricercatori hanno dimostrato che tale ri- pristino può avvenire anche solo attraverso l’osservazione del movimento stesso.

12 Ridere fa bene alla salute

– E io sarei una spendacciona? Butti via più soldi tu in tasse che io in vestiti!

– è brutto diventare vecchio, ma è peggio non diventarlo...

– Ieri ho provato a farla finita con un centinaio di aspirine, ma dopo le prime – L’investigatore che hai ingaggiato per due mi sono sentito già meglio. seguirmi mi porta a cena fuori, stasera. Diversivo

– Sono una bella coppia, però lei è troppo giovane per lui!

13 Quanto si diventa vecchi? Questione burocratica o stile di vita? Per gentile concessione del Prof. Marco Trabucchi, Presidente dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria e della Fondazione Leonardo

Alcune recenti notizie di cronaca hanno Ma perché ci interessa sapere quando invec- acceso sui media il dibattito su quando si chiamo? Non dobbiamo dimenticare che la diventerebbe vecchi. Ovviamente l’argo- paura della morte (e quindi degli anni che mento deve interessare molto i nostri con- la precedono, con le loro conseguenze sul temporanei, altrimenti non ne si sarebbe piano vitale) fa parte della storia dell’uomo parlato tanto! Ma perché ciò è avvenuto? di tutti tempi; quindi, quando si affronta Non siamo forse contenti del fatto che questo argomento siamo tutti interessati, la nostra spettanza di vita alla nascita è anche chi si pone in atteggiamento critico, aumentata moltissimo negli ultimi decen- ma non disdegna di osservare cosa accade ni? C’è da pensare che questo “assaggio” nello scenario. Siamo tutti desiderosi di ral- di vita “quasi-eterna” abbia stimolato la lentare la mannaia del tempo; d’altronde, fantasia di molti, e non solo dei pochi che perché tanto impegno nel controllare l’a- stanno sperimentando le varie forme di spetto fisico del nostro corpo, nel cancel- ibernazione per conservare - almeno così lare le rughe, nel mantenere una bella ca- credono - i nostri corpi intatti per quan- pigliatura? Chi accetta a fatica il segno del do le scoperte della scienza li renderanno tempo sulla pelle sarà interessato a sapere immortali! La dichiarazione della Società quando si diventa vecchi, perché spostando Italiana di Gerontologia e Geriatria che in avanti la lancetta della durata della vita ha suscitato tanto scalpore, e cioè che si si potrebbe spostare in avanti anche quella diventa vecchi a 75 anni e non più a 65, che segna il sopraggiungere di condizioni parte da un dato indiscutibile. Oggi si vive spiacevoli, come quelle sopraindicate. molto più a lungo di qualche decennio fa. Un’altra considerazione collegata con la Si sono infatti guadagnati 20 anni di durata della vita riguarda la fruizione dei spettanza di vita alla nascita dalla fine servizi; molte delle esenzioni o benefici ri- della guerra. Questo fatto si è ovviamen- servati oggi agli ultra sessantacinquenni te accompagnato ad un cambiamento dovranno essere cancellati e limitati a fa- della condizione umana e vitale, per cui sce più vecchie della popolazione. Si trat- i 65enni di oggi si trovano in uno stato ta di una presa di posizione che non sarà che era quello dei 50enni di 30 anni fa. certamente gradita a molti, ma riflette lo Questo insieme di dati ha reso plausibile stato delle cose e, in particolare, permette lo spostamento della barriera teorica che la sostenibilità economica dei servizi stessi, segnala l’ingresso nella tarda età; quindi compromessa dall’enorme ampliamento, l’affermazione che si diventa vecchi a 75 avvenuto in questi anni, della platea dei anni è semplicemente la presa d’atto di fruitori. Il risparmio ovviamente dovrà esse- un fenomeno importante, noto da molto re realizzato in modo selettivo, preservan- tempo, cioè uno spostamento in avanti do gli ammalati cronici, la cui numerosità della durata della vita. Qualcuno aggiun- aumenta con l’età; inoltre, si deve conside- ge a questa considerazione il fatto che la rare che il risparmio va investito nelle età vecchiaia “entrerebbe in azione” quando più avanzate, consentendo di conseguenza mancano attorno a 10 anni alla morte; di una copertura più vasta e di qualità dei bi- fatto oggi sappiamo che un uomo di 75 sogni di cura e di assistenza degli ultraset- anni ha ancora da vivere in media 10 anni tantacinquenni.

Scienza e una donna quasi 15, quindi tutto sem- brerebbe logico anche se con adeguati Si deve anche pensare al sistema pensioni- scongiuri! stico; infatti è naturale che dopo lo sposta-

14 sa degli individui attraverso il meccanismo dell’epigenetica.

In sintesi: vita più lunga, riduzione dell’am- piezza di alcuni servizi, coscienza che come famiglia umana si vive meglio anche in ter- mini qualitativi (salute psichica e somatica, dinamiche economiche e sociali, ecc.). Però, purtroppo, vi sono all’orizzonte alcuni se- gnali preoccupanti, come la diminuzione della spettanza di vita avvenuta negli USA da qualche anno e un fenomeno simile, anche se meno grave, verificatosi anche da noi. Dobbiamo quindi pensare seriamen- te a creare le condizioni perché il grande progresso degli ultimi decenni possa con- tinuare; siamo in una barca in movimento, alla quale dobbiamo imprimere una giusta rotta. Di fatto, invece di preoccuparci se sa- remo vecchi più tardi, dovremo seriamente preoccuparci perché quanto abbiamo gua- dagnato in termini di tempo di vita in que- sti anni possa essere conservato, facendo mento in avanti dell’età di vecchiaia anche scelte ponderate, sia a livello individuale l’età di pensionamento vada spostata in che collettivo. avanti e di conseguenza l’età lavorativa, con le ovvie ricadute sulla vita di moltissi- me persone, sia sul piano pratico che psi- cologico.

Ma quali fattori hanno determinato il rin- giovanimento della specie umana, che ha portato alle considerazioni riportate in questa nota? Anche se non tutto è chiaro in questo ambito, si deve ricordare che alla base vi sono le migliori condizioni di vita che hanno progressivamente caratterizza- to gli ultimi decenni: migliore alimentazio- ne, migliore condizione delle abitazioni, la- vori meno stressanti e pericolosi, maggiori interessi vitali, migliore educazione sanita- ria, ecc. Quindi nel complesso abbiamo as- sistito a un grande progresso umano, che si

è riflesso sulla maggiore durata della vita, Scienza che ha inciso sulla struttura biologica stes-

15 La donna operaia all’inizio del Novecento e l’avvento dell’era industriale

Prima dell’avvento ristabilì nel 1929 con i settori tessile e dell’ab- dell’era industriale, il bigliamento, delle scarpe, quello alimentare lavoro della donna era (inclusa l’industria del tabacco), orologiero e soprattutto nell’ambito della carta (ex Cartiera di Tenero). della famiglia, in rela- Il collegamento ferroviario Nord-Sud con il zione ai lavori domestici traforo del San Gottardo e la posizione stra- e alla sua funzione ri- tegica che il Ticino occupava, fecero nascere produttiva. Il coinvolgi- molte aspettative per lo sviluppo economi- mento delle donne nel co, che però si realizzarono solo in parte e processo produttivo che lasciavano le pareti molto più tardi. Secondo le statistiche, lo domestiche per le fabbriche corrisponde an- sviluppo industriale ticinese, tra il 1882 e il che a un cambiamento nel lavoro casalingo, 1965, avvenne nel periodo successivo alla se- sia per gli alimenti, sia per l’abbigliamento, conda guerra mondiale. che vengono sostituiti da prodotti indu- All’inizio del ‘900, in Ticino si contavano po- striali. L’impiego di manodopera femminile che fabbriche di media grandezza. Di tutte nell’industria ebbe grande risonanza a livel- le imprese in Svizzera che nel 1905 avevano lo sociale. Infatti, oltre al suo ruolo nell’e- più di 500 operai (63 fabbriche), una sola conomia della casa, della famiglia e nelle si trovava in Ticino: la Fabbrica Tabacchi di attività in campagna, la donna assunse an- Brissago, che contava 537 operai. Lo studio che il ruolo di lavoratrice in fabbrica. Non dell’Ufficio di Ricerche Economiche indica per emancipazione la donna iniziò a lavo- che, a causa delle tariffe delle FFS (aggra- rare fuori dalle mura di casa, bensì per ne- vate da sopratasse di montagna abolite cessità economiche, specialmente nei casi di solo nel 1925) e dei rigidi mesi invernali, il famiglie numerose. La sua retribuzione era collegamento ferroviario con il resto della considerata come guadagno complemen- Svizzera non risolse l’isolamento del Ticino. tare, mentre quello maschile continuava Alcuni settori, quali l’industria del granito, a essere calcolato come fonte di sostenta- l’officina riparazioni FFS, le fabbriche del mento della famiglia. Altro fattore che cau- ramo alimentare, dei tabacchi e del legna- sava bassi salari era la maggior presenza di me, si svilupparono grazie alla nuova strada giovani donne nel processo produttivo e la ferrata. Così pure l’industria del tabacco e loro “non-qualificazione”. Esse iniziavano a quella del cioccolato, fra i rami industriali lavorare in previsione del matrimonio, per più importanti del Ticino dall’inizio secolo questo il loro salario era di minore impor- e fino al terzo decennio, con una notevole tanza, mentre i ragazzi avrebbero avuto il presenza di manodopera femminile. compito di mantenere la futura famiglia. Le Fino alla fine dell’800 aveva primeggiato donne iniziano a coprire funzioni di massa- l’industria della seta, legata a un’economia ie, madri e operaie. Manodopera femminile che restava contadina, in quanto traeva la a buon mercato, che rispetto a quella ma- materia prima dall’allevamento dei bachi di schile, fu maggiormente influenzata dalle seta (si filavano durane i mesi estivi) e alla variazioni congiunturali. Le donne erano coltivazione dei gelsi. le prime a perdere il lavoro nei momenti di Questo valse anche per l’industria del ta- crisi, mentre nei periodi di maggior attività bacco, malgrado la materia prima arrivasse erano superiori alla forza lavoro maschile. dall’estero. È evidente che il progressivo de- In Ticino la manodopera femminile primeg- cadimento delle filande, affermò l’industria giava nel settore primario, mentre alla fine del tabacco e quelle alimentari. La guerra e del XIX secolo a essere interessato era il setto- la crisi degli anni Venti ha segnato i settori

Pagina storica re dell’industria. All’inizio del secolo, la pre- del tabacco e dell’industria del cioccolato, dominanza femminile venne meno a causa causandone la chiusura e il conseguente li- del decadimento dell’industria della seta e si cenziamento di manodopera.

16 L’industria del tabacco diventò nei primi de- che tutti i contadini del Mendrisiotto e del cenni dell’Ottocento, dopo l’apertura del Luganese. Nel resto del Cantone se ne vede traforo del San Gottardo, una delle princi- in orti e campo e qualche aiuola». In questo pali del Cantone, con la produzione di ta- periodo nacquero i primi stabilimenti indu- bacco da fiuto e trinciati, risultando tra le striali: nel 1829 a Lugano, nel 1850 a Pedri- più antiche attività industriali. Tale attività nate, nel 1856 a Balerna, seguiti da Chias- fu introdotta nella Svizzera italiana già se- so. Nel 1867 esistevano circa 27 tra grosse e coli addietro da monaci italiani. Infatti, nel piccole fabbriche con circa 500 operai. Solo 1689 si evince che Milano non voleva più il Canton Argovia, nel 1911, impiegava più rifinire il tabacco proveniente da Genova, operai che in Ticino. La Svizzera, prima del destinato al mercato di Lugano. È probabi- conflitto, importava tabacco dal Nord Ame- le che questo sia il motivo per cui vennero rica in maggioranza, seguito da Indie olan- costruiti mulini e presse per il tabacco nel desi, Sumatra e Giava, Brasile e in piccole Sottoceneri, attestando la produzione di ta- quantità da Algeria e Tunisia, paesi europei bacco da fiuto nel Luganese e Mendrisiotto e Ungheria, mentre in Ticino proveniva dal nel XVII secolo. A Chiasso, registrato nel ca- Nord America e dalla produzione indigena, tasto era il mulino per tabacco detto “moli- limitata e di qualità inferiore. Difficile fu no della zocca”. Di Brissago non se ne parla l’approvvigionamento in tempo di guerra, fino alla metà del XIX secolo. ma alcune fabbriche riuscirono a lavorare fino al 1918, grazie a una buona scorta. Nel All’inizio dell’800 la coltivazione del tabacco 1915 non fu più possibile importare tabac- nel Sottoceneri era molto diffusa, come ri- co e il commercio attraverso i porti tedeschi portava il Franscini: «Il tabacco si fa assegna- si esaurì nel 1916, causando la perdita di re qualche piccola parte di podere presso Brema, uno dei centri più importanti. Con Pagina storica

17 i porti olandesi di Amsterdam e Rotterdam 14 anni, ma non sempre era rispettato. La ci fu il divieto di esportazione di tabacco nel giovane età era indice di mancanza di qua- 1917. Si aprì dunque la via ai porti francesi e lificazione e lavorando apprendevano il me- italiani attraverso Genova. stiere in un tempo breve non supportato da La guerra, la chiusura della frontiera e dei nessun corso. L’esperienza veniva lavorando. centri di smercio del tabacco in Europa e Per compiere un apprendistato era neces- le difficoltà di trasporto causarono un au- sario un particolare contratto di lavoro: nel mento del prezzo della materia prima e il 1912 era entrata in vigore la legge canto- regolare approvvigionamento ne risentì. La nale che regolava i tirocinanti e nel 1914 produzione indigena non riuscì a sopperire una legge che riguardava l’insegnamento alla penuria del tabacco di importazione e professionale. La scuola elementare costitu- quindi molti stabilimenti furono costretti a iva la formazione obbligatoria. Poi si poteva limitare la produzione fino ad arrivare alla frequentare le scuole professionali divise in chiusura. primarie e secondarie. Gli orari erano stabi- Il licenziamento e di conseguenza la disoccu- liti in base alle esigenze degli apprendisti, i pazione, l’aumento del costo della vita e la quali lavorando in fabbrica dovevano poter penuria di generi alimentari crearono molti frequentare i corsi che si tenevano anche di e pesanti disagi alla popolazione. Durante il sera; un lusso che molti non potevano per- periodo bellico, con la diminuzione dei sa- mettersi. A Brissago c’era una piccola scuola lari, le sigaraie iniziarono a organizzarsi per frequentata da poche ragazze perché il ti- rivendicare migliori condizioni di lavoro. rocinio costava, mentre a lavorare il guada- Queste agitazioni portarono dei frutti con gno era immediato. Nel 1920/1921 si tenne aumenti salariali. Alla fine della guerra, a un corso di tre ore alla settimana con dieci partire dal 1919, la produzione riprese con allieve, mentre l’anno dopo fu sospeso per una occupazione di 2017 tra operai e ope- mancanza di allievi. Nel 1925 ci fu un miglio- raie. Ma il Ticino non riuscì a recuperare il ramento con molti partecipanti, tanto da mercato del Sud America. I dazi, l’aumento dover dividere il corso in due sezioni. Due del costo della manodopera e la svalutazio- anni dopo però le apprendiste sigaraie era- ne contribuirono ad aumentare i prezzi e la no solo quattro allieve. La frequentazione crisi fu palese dal 1921 fino al 1923. Annul- era molto alternata in base al numero delle late le migliorie salariali e dopo un periodo tirocinanti. di disoccupazione, la manodopera riprese il lavoro con salari ridotti. E nel 1929 il settore La fabbrica di sigari a Brissago, centro socia- dell’abbigliamento superò quello del tabac- le ed economico del paese co, che iniziò a tramontare. Per molto tempo, a Brissago, la fabbrica di tabacchi rappresentò un centro sociale ed Lavoro precoce e apprendistato economico del borgo, dove le ragazze aveva- La manodopera femminile era in maggio- no modo di incontrarsi, in un ambiente domi- ranza formata da ragazze giovani. Nel 1920 nato da una tradizione culturale che legava i dati statistici svizzeri indicavano le ragazze ancora molto le donne alla famiglia. Intere lavoratrici sotto i vent’anni con circa il 30%, famiglie vi lavoravano e una generazione se- mentre per i ragazzi la percentuale ammon- guiva l’altra. Praticamente la maggior parte tava a circa il 16%. In Ticino erano il 34%; della popolazione femminile del paese. mentre nell’industria del cioccolato questa Il lavoro in fabbrica era legato alle difficili proporzione era più elevata, il 44%. Se si condizioni di vita; non appena le ragazze prende in considerazione l’età fra i 14 e i 24 terminavano la scuola a quattordici anni, le

Pagina storica anni, nel settore del cioccolato si arrivava al madri le annunciavano alla direzione della 69.4%, mentre nei tabacchi al 47.2%. La leg- fabbrica per ottenere un posto di lavoro. Le ge stabiliva l’inizio del lavoro in fabbrica a giovani operaie contribuivano presto all’e-

18 conomia della famiglia, alla quale davano tutto il loro salario. Alle ragazze troppo vivaci o che danneg- giavano del materiale o la produzione non venivano inflitte multe, ma venivano date sospensioni (cosa di cui i genitori non erano affatto contenti). Con il matrimonio le don- ne lasciavano temporaneamente il lavoro in fabbrica, al quale tornavano in caso di ne- cessità, mentre quelle che non si sposavano rimanevano ancora per molti anni al tavolo ad arrotolare i sigari.

Le operaie contadine All’inizio del secolo il settore primario gio- cava ancora un ruolo importante per l’e- conomia del paese. Infatti, le fabbriche di sigari e di cioccolata si inserirono in un am- biente ancora fortemente agricolo, impie- a lavorare in fabbrica in caso di bisogno, af- gando manodopera femminile non qualifi- fidando la prole ai famigliari. cata e a buon mercato. Le donne lavoravano Da un lato essa era aiutata dai rapporti so- sia in fabbrica sia in alcuni periodi nei lavori ciali e famigliari e dall’altro dal sistema ad agricoli, mentre si occupavano anche delle “alveare” che le permetteva di lavorare se- faccende domestiche. Questo fu il motivo condo orari flessibili. principale per cui, prima della guerra, fu dif- Ma la retribuzione della donna è sempre ficile per le operaie organizzarsi in leghe o stata calcolata come guadagno accessorio, sindacati, oltre alla loro giovane età. Si trat- per questo i salari sono sempre rimasti più tava di giovinette tra i 14 e i 24 anni per le bassi rispetto al marito, il capofamiglia. Si- quali il lavoro in fabbrica costituiva una tap- tuazione in auge ancora oggi, purtroppo! pa provvisoria prima del matrimonio; anche La prima legge sulle fabbriche è del 1877; se i loro salari erano bassi per mancanza di nella seconda del 1914 i legislatori hanno esperienza, non era facile coinvolgerle per tutelato l’operaia tenendo conto del suo migliorare le loro condizioni lavorative. ruolo di casalinga, madre e lavoratrice. La La grande presenza femminile in Ticino tra protezione della gravidanza consisteva nel la fine dell’Ottocento e gli anni ‘30 è dovuta non lavorare per sei settimane dopo il par- all’industria del settore tessile, prettamen- to, ma senza retribuzione alcuna. te femminile. Nell’Ottocento a essere in- Il conflitto mondiale, con la crisi del settore teressata del fenomeno fu la filanda e nei del tabacco, ha causato un peggioramento primi due decenni del Novecento il settore delle condizioni di vita, portando le operaie alimentare, seguito dall’industria dell’abbi- a organizzarsi per rivendicare salari e con- gliamento. dizioni di lavoro migliori. Dopo la guerra si La donna ha svolto un doppio e un triplo diffuse maggiormente la disoccupazione e ruolo: da “angelo del focolare” delle mura dal 1923 le operaie, per poter lavorare, ac- domestiche al lavoro in fabbrica e, in alcune cettarono salari più bassi e abbandonarono zone, ai lavori agricoli. Da ragazza contribu- le organizzazioni salariali. iva al suo mantenimento lavorando in fab-

brica e aiutando in casa e nei campi, mentre Chiara Demarta, Ex Segretaria Pagina storica da sposata occupandosi delle faccende do- (tratto da “La donna operaia all’inizio mestiche, nella la cura dei figli e ritornando del Novecento” di Lucia Bordoni)

19 Esperienza Benessere… di cosa si tratta?

In questo ambiente protetto vengono pro- poste la cura delle mani e del viso attra- verso: pulizia, uso di maschere idratanti e nutrienti naturali, applicazione di creme da giorno e piccoli massaggi per il benessere della pelle nonché un pizzico di trucco per chi lo desidera.

L’incontro, della durata approssimativa di Da più di un anno, con cadenza mensile, a 30-45 min. per persona, termina con una Casa San Giorgio i settori Animazione ed Er- buona tisana rigenerante. goterapia hanno introdotto una nuova atti- Dopo un anno di osservazione, siamo sem- vità chiamata “ESPERIENZA BENESSERE”. pre più convinti che questi momenti “privi- L’idea è nata pensando di offrire ai nostri legiati” di contatto diretto con il Residente cari Residenti un momento personale e spe- tramite il tocco e la percezione del proprio ciale rivolto alla cura di sé, alla valorizzazio- corpo, favoriscono sia la cura di sé dal punto ne della propria persona, in un ambiente di vista “esterno-estetico” sia la “cura dell’a- appositamente studiato per il raccoglimen- nima” in quanto viene accolta la persona to, il relax e il benessere in generale. nella sua unicità. Nello specifico, durante gli incontri viene ri- creato un ambiente simile a quello di una L’ambiente creato permette spesso alla per- SPA, grazie all’utilizzo di comode poltrone, sona coinvolta di esprimersi liberamente. sottofondi musicali ed immagini rilassanti Non di rado i Residenti coinvolti in questi proiettate sulla lavagna interattiva, uso di momenti, si raccontano e lasciano fluire olii essenziali o candele profumate, luci sof- emozioni trattenute, legate al presente o al fuse e altro. passato. Attività

20 Sono dei bellissimi momenti di condivisione, dove sia i Residenti che gli operatori hanno la possibilità di vivere arricchenti emozioni.

Alcune considerazioni raccolte dai Residenti: ü questa attività mi aiuta a rilassarmi… ü quando partecipo mi sento bene, anzi, provo sensazioni di benessere in tutti i sensi anche moralmente, mi vedo come una volta, mi apprezzo di più… ü mi sento bene, in compagnia… ü trascorro momenti piacevoli e mi faccio bella… ü scendo volentieri, sono gentili… Attività Tania Gottraux, Animatrice e Michela Zanoli, Ergoterapista

21 Ravioli con farina di castagne ripieni di büscion e aglio orsino

In questi ultimi mesi Iniziamo dapprima a bollire la patata con la il tema della soste- buccia, nel frattempo che la patata cuoce, nibilità ambienta- prepariamo la pasta unendo le uova e l’olio le, grazie alle varie alla farina. Facciamo quindi riposare la pa- manifestazioni te- sta per almeno 30 minuti. A questo punto nutasi in varie città prepariamo il ripieno aggiungendo ai for- europee, sta sensi- maggini le uova, la patata lessa schiacciata, bilizzando l’opinio- l’aglio orsino tagliato a fettine sottili, il par- ne pubblica su cosa migiano e il condimento. Trascorso il tempo si possa fare per salvaguardare l’ambiente di riposo della pasta, la stendiamo sottilmen- senza tuttavia rinunciare alla qualità di vita te, aggiungiamo un po’ di ripieno e chiudia- a cui tutti nei paesi occidentali siamo or- mo i ravioli con la forma che più ci piace, mai abituati. In questo contesto si può fare o aiutandoci con uno stampo da ravioli. molto anche nel settore dell’alimentazio- I ravioli così ottenuti lì facciamo bollire in ne. Basti pensare alle tonnellate di materie acqua salata per 2-3 minuti e li saltiamo ve- prime che ogni anno importiamo dall’este- locemente in padella con un po’ di burro. ro, soprattutto frutta, verdura, cereali, ma anche carne e pesce. In quest’ottica anche Ora non mi resta che augurarvi buon ap- noi, come singoli cittadini, possiamo dare petito. il nostro contributo, acquistando prodotti stagionali di produzione locale, in modo Armin Torelli da ridurre le emissioni di gas a effetto serra Responsabile cucina prodotte dai combustibili fossili necessari per il trasporto su nave, su rotaia o talvolta anche per via aerea. Vi propongo pertanto una ricetta originale con prodotti del no- stro territorio, che stupirà senz’altro i vostri ospiti.

Ravioli con farina di castagne con ripieno di büscion e aglio orsino

Per la pasta • 180 gr farina bianca • 60 gr di farina di castagne • 2 uova (120 gr) • 10 gr olio di oliva

Per il ripieno • 2 büscion da 100 gr • 50 gr di aglio orsino • 2 tuorli d’uovo • 1 patata (circa 150 gr) • 30 gr parmigiano • Sale e pepe

Cosa bolle in pentola Per la finitura in padella • burro

22 Il viaggio verso la felicità

Dopo un lungo e duro giorno di lavoro, mia mamma mise un piatto con salsicce e pane tostato, molto bruciato, davanti al mio papà.

Ricordo che stavo aspettando che lo notas- se… Nonostante mio padre lo avesse nota- to, prese un pane tostato, sorrise a mia ma- dre e mi chiese come era andata a scuola. -Non ricordo cosa gli risposi, però mi ricordo il vederlo spalmare burro e marmellata sul pane tostato e mangiarlo tutto. -Quando mi alzai da tavola, quella sera, ricordo aver sentito mia madre chiedere scusa a mio pa- dre per il pane tostato molto bruciato. Mai dimenticherò quello che gli disse:

“Cara non preoccuparti, a volte mi piace il pane tostato un po’ bruciato.”

Più tardi, quella sera, andai a dare il bacio della buona notte a mio padre e gli chiesi se “Il viaggio verso la felicità non è diritto. Esi- veramente gli piaceva il pane tostato bru- stono curve chiamate EQUIVOCI, esistono ciato. semafori chiamati AMICI, luci di posizione chiamate FAMIGLIA, e tutto si raggiunge se Egli mi abbracciò e mi fece questa riflessione: hai: Una ruota di scorta chiamata DECISIO- NE, un potente motore chiamato COMPREN- “la tua mamma ha avuto un giorno molto SIONE una buona assicurazione chiamata duro nel lavoro, è molto stanca, ed inoltre FEDE, abbondante combustible chiamato un pane tostato un po’ bruciato non fa male PAZIENZA, e soprattutto un autista esperto a nessuno”. chiamato AMORE!!!. »

La vita è piena di cose imperfette. Imparare ad accettare i difetti e decidere di apprez- (Lin Yu Tang) zare ognuna delle differenze degli altri, è una delle cose più importanti per creare una relazione sana e duratura.

La comprensione e la tolleranza sono la base di ogni buona relazione.

Sii più gentile di quanto ritieni necessario esserlo perchè tutte le persone, in questo momento, stanno lottando a qualche tipo di battaglia.

Tutti abbiamo problemi e tutti stiamo im-

parando a vivere, ed è molto probabile che Riflessione non ci basti una vita per imparare il neces- sario.

23 Caterina e Giuseppe PRATO

La Signora Caterina presso diverse COOP, è nata il 12 genna- a Brissago, e io 1933 in provincia Solduno, una volta di Bergamo, mentre andato in pensione il Signor Giuseppe è ha fatto volontariato nato il 15 aprile 1929 presso il bar del boc- a Brissago. A 18 anni ciodromo ed è stato Caterina si trasferisce attivo nell’Associazio- dall’Italia a Brissago ne anziani organiz- dove ha trovato lavo- zando diverse gite. ro come cameriera presso il ristorante Verba- Appassionato di sport in generale, ma in par- no; lì conosce Giuseppe che diventerà poi suo ticolare nel calcio è stato sempre un grande marito. Si sposano il 10.10.1959, nei primi anni tifoso del Milan e uno dei fondatori e primo i due coniugi viaggiano molto; Caterina lavora presidente dell’AC Brissago, nonché membro presso il ristorante Giardino di Angelo Conti del Velo Club Brissago. Caterina e Giuseppe Rossini, fino al 1967 quando nasce la loro uni- sono una coppia solida ed unita se pur con i ca figlia Daniela. Negli ultimi vent’anni prima loro momenti di incomprensioni e piccoli bat- della pensione, ha lavorato come ausiliaria di tibecchi dettati anche dalle giornate in cui ma- pulizia per il Comune di Brissago. Dal 2003 gari non si sta molto bene di salute. La figlia dopo la nascita della nipotina Alyssa, ha fatto Daniela è quotidianamente presente in CpA, la nonna a tempo pieno. È arrivata a Casa San attenta alla cura dei genitori, dove presta pure Giorgio il 24.01.2017. Il Signor Giuseppe è en- volontariato al bar della Casa. Auguriamo alla trato in Casa San Giorgio il 29.04.2016. Ha ini- coppia assai longeva, che possa vivere anco- ziato a lavorare presto per aiutare la sua fami- ra a lungo in buona salute presso la Casa San glia che era numerosa. Ha svolto la sua attività Giorgio che oggi è divenuta la loro casa.

Caterina & Giuseppe Segno zodiacale capricorno ariete Colore preferito azzurro rosso Tratto principale del mio carattere gentilezza e disponibilità riservato e solitario Principale difetto permalosa lunatico Interessi principali la famiglia calcio e in generale tutti gli sport Fiore preferito la rosa magnolia Quel che apprezzi negli amici la sincerità la lealtà Musica preferita la musica italiana in generale la musica folks Cibo preferito polenta e brasato

Profili in particolare mi piace l’orzata Un mio motto non rimandare a domani ciò che puoi fare oggi vivi e lascia vivere

24 Claudia PROFUMO

Claudia è nata nel 1976 a i suoi viaggi, ama il silenzio Verbania dove tutt’ora vive. e la tranquillità, la natura e Dopo il diploma di Infermie- il mare. È un amante dello ra conseguito in Italia, ha sport che pratica regolar- lavorato per qualche tempo mente più volte la settima- in una Casa anziani in Italia, na in particolare la corsa e la per poi intraprendere da bicicletta. Si diletta in cucina fine 2000 l’esperienza come sperimentando nuove ricet- Infermiera presso una Clini- te quando il tempo libero lo ca nel Locarnese. Nel 2002 concede. Inoltre, tra le sue ha poi iniziato il suo per- passioni, vi è pure l’arte in corso lavorativo presso Casa tutte le sue forme. In gene- San Giorgio, dapprima svol- rale apprezza il buon cibo gendo il ruolo da Infermie- e la semplicità delle piccole ra e dal 2006 aggiungendo cose. Claudia è una profes- la funzione di Specialista sionista che all’interno del- clinica in geriatria. Sposata la Casa San Giorgio, svolge e madre di due figli: Fede- diversi ruoli con competen- rico di 7 anni e Gaia di 3 anni che le danno za e professionalità perseguendo i propri grandi soddisfazioni. Claudia con la famiglia obiettivi in linea con la filosofia dell’Istituto ama viaggiare on the road, programmando e gli indicatori di qualità.

Segno zodiacale capricorno ascendente ariete Colore preferito rosso Tratto principale del carattere entusiasmo per la vita e le cose semplici Principale difetto impulsività Interessi principali sport viaggi e meditazione Fiore preferito tulipani Quel che apprezzi negli amici la lealtà Canzone preferita “meraviglioso” una canzone in origine cantata da Domenico Modugno e rivisitata dai Negramaro Cibo preferito apprezzo tutto se ben cucinato Dono di natura che vorrei avere nulla in particolare, credo che la cosa più importante sia accettarsi e migliorarsi, superando i propri limiti Profili Un mio motto “potranno tagliare tutti i fiori, ma non fermeranno mai la primavera”

25 Residenti

Sotto questa rubrica leggete le informazioni relative ai nuovi arrivi, alle partenze e agli even- ti che riguardano i nostri cari Anziani, nel periodo relativo al primo semestre di quest’anno.

Benvenuto a

25.01.19 Emilio BERETTA 08.04.19 Luigia CLEMENTE 1922, Brissago 1936, Brissago

05.02.19 Emma PELLASCIO 12.04.19 Marino DE MARIA 1924, Solduno 1937, Brissago

18.02.19 Ginette REBOUL 17.05.19 Anna BOSI 1925, Ascona 1937, Gordola

20.02.19 Zaezilia Cécile BISCHOF 11.06.19 Carmen MORETTI 1935, Brissago 1941, Locarno

Arrivederci a

18.01.19 Teresa GALLOTTI 17.04.19 Arthur BAUMBERGER 1925, Brissago 1942, Gordevio rientro al domicilio 26.04.19 Luigia CLEMENTE 21.01.19 Marina HEFTI 1936, Brissago 1936, Ascona trasferita in altro istituto

Addio a

05.02.19 Maria BERETTA 1925,

16.02.19 Fernanda SANTINI 1929, Losone

04.04.19 Bruna STOPPA 1925, Ronco S./Ascona La ruota gira 11.04.19 Erika LEMKE 1936,

26 Auguri di buon compleanno a gennaio 6 Norma JENNI - 82 aprile 9 Melita DE GOL - 77 9 Lucia Ortensia FOVINI - 91 11 Cleofe JELMONI - 90 9 Agnese BERTA - 87 15 Giuseppe PRATO - 90 10 Vittorina CERUTTI - 95 16 Mirella FERRO MELLONARI - 85 11 Ginette REBOUL - 94 28 Clara TUEROS - 87 12 Caterina PRATO - 86 30 Dolores MARTINONI - 87 15 Rosita MADONNA - 76 17 Norma BAZZO - 92 maggio 10 Mette MEYER - 79 21 Taziana ZACCHEO - 89 17 Marino DE MARIA - 82 24 Carla ROLLINI - 74 febbraio 7 Rudolf WALKER - 89 27 Giuseppe BOMMARITO - 84 7 Frieda MARIOTTA - 80 28 Emilia WALKER - 93 13 Kaspar ROESCH - 88 20 Enrica BERNARDASCI - 80 giugno 4 Ehsan SALIM - 84 29 Adriana PAGANI - 92 marzo 3 Vittorino BIASOTTO - 78 3 Hedwig HAGER - 77 14 Emilio BERETTA - 97 19 Erika LEMKE - 83 21 Arthur BAUMBERGER - 77 26 Martha STUESSI - 91 28 Amedeo GÈLIL - 81 simi au antis gur i – T – La ruota gira

27 Collaboratori

Di seguito elenchiamo il “turnover” registrato tra le risorse umane nel secondo semestre di quest’anno. Nuove entrate 01.01.19 Christiane Dr.ssa BERTA Direttrice sanitaria 01.01.19 Roberta BRUNO Stagiaire all’80% 01.01.19 Judith GARCIA SCHWEIZER Aus. servizio mensa 70% 04.02.19 Leonardo PERDICARO Allievo OSS 04.02.19 Ana Filipa DOS SANTOS O. Allievo OSS 11.02.19 Sara MARTINS PIRES Ass. cura al 100% 11.02.19 Katarina MARIC OSS 100% 01.03.19 Sabrina BARBOSA Stagiaire al 100% 01.03.19 Donato ZANETTI Infermiere al 100% 04.03.19 Cinzia BERETTA Stage CRS 01.05.19 Francesco DELLA MORA OSS al 100% Uscite 31.12.18 Patrizia ASCHERI fine rapporto per pensione 31.12.18 Roberto GIACOMAZZI fine stage 31.01.19 Tania MILLAN MEYER fine contratto di rimpiazzo 31.01.19 Mario TEBALDI fine rapporto di lavoro 17.04.19 Cinzia BERETTA fine stage 31.05.19 Gea BERETTA fine rapporto di lavoro 14.06.19 Leonardo PERDICARO fine stage 14.06.19 Ana Filipa DOS SANTOS O. fine stage 30.06.19 Deborah TORELLI fine rapporto di lavoro 30.06.19 Judith GARCIA SCHWEIZER fine contratto di rimpiazzo 30.06.19 Sara MARTINS PIRES fine contratto di rimpiazzo 30.06.19 Sabrina BARBOSA fine stage 30.06.19 Meri GJORGJIEVA fine contratto di rimpiazzo 30.06.19 Stefania ZANOLI fine contratto di lavoro Modifiche 01.01.19 Eleonora BOTTACCHI Rientrata all’80% dal congedo di un anno 01.01.19 Barbara VALSESIA Congedo fino al 31.07.2019 01.01.19 Tania GOTTRAUX dal 50 al 60% 01.01.19 Michela ZANOLI dall’80 al 70% 01.01.19 Monica MARGAROLI dall’80 al 70% 31.03.19 Alessia POROLI congedo maternità fino al 31.12.2019 01.04.19 Barbara PRATO dal 100 al 90% 01.06.19 Natasha TASHEV dal 100 all’80% 01.07.19 Margarida BORDONHOS REIS Assistente di cura al 100% Complimenti a chi ha festeggiato i seguenti traguardi d’impiego: 01.01.2019 Lucia CORREIA GOMES Ausiliaria di pulizia, 10 anni 01.01.2019 Monica MARGAROLI Fisioterapista, 10 anni 01.03.2019 Rosa MARINARO Assistente di cura, 10 anni 17.03.2019 Helena MESTRE DIAS B. Ausiliaria di pulizia, 10 anni

La ruota gira 01.04.2019 Giuseppe BERTA Direttore, 30 anni 01.07.2019 Fiorenza CHIAPPINI Ausiliaria servizio mensa, 30 anni 01.07.2019 Barbara PROFUMO Infermiera, 10 anni A tutti i collaboratori indistintamente, un grazie sincero per il lavoro svolto e auguri vivissimi per un futuro sereno e frizzante 28 L’esame del sangue scova l’Alzheimer in anticipo

Grazie a un nuovo esame del sangue che ri- conosce la presenza di una proteina “spia” è possibile smascherare l’Alzheimer con anni di anticipo rispetto alla comparsa dei sintomi. Immagine: KEYSTONE/AP Mayo Clinic/UN- CREDITED -21.01.2019 - 17:59, ATS

Smascherare l’Alzheimer con anni di anti- cipo rispetto alla comparsa dei sintomi di- venta possibile, grazie a un nuovo esame del sangue che riconosce la presenza di una proteina “spia” del danno cerebrale provo- cato dalla malattia già nelle primissime fasi.

Sperimentato con successo su pazienti con una rara forma familiare di Alzheimer pre- coce, in futuro potrebbe essere usato per valutare qualsiasi tipo di danno al cervello, incluso quello provocato da sclerosi multi- pla, ictus e traumi.

A indicarlo è lo studio pubblicato su Nature sa del cervello e i deficit cognitivi che si sono Medicine dall’Università di Washington con poi verificati due anni più tardi”, spiega il il Centro tedesco per le malattie neurode- ricercatore Mathias Jucker del DZNE. generative (DZNE), l’Istituto Hertie per la ri- cerca clinica sul cervello (HIH) e l’Università Questo marcatore del danno cerebrale “po- di Tubinga. trebbe essere facilmente inserito nei test di screening usati in neurologia”, sottolinea il La novità del loro lavoro sta nell’aver messo radiologo Brian Gordon dell’Università di a punto un test del sangue “universale” per Washington. “Lo abbiamo validato in ma- la valutazione dei danni al cervello: l’esame, lati di Alzheimer - aggiunge - perché sap- infatti, non va alla ricerca di un marcatore piamo che il loro cervello va incontro a una specifico dell’Alzheimer come la proteina forte neurodegenerazione, ma questo mar- beta-amiloide, bensì di una proteina fila- catore non è specifico: alti livelli nel sangue mentosa, chiamata NFL, che fa parte dello potrebbero essere la spia di molte malattie “scheletro” interno dei neuroni. In caso di neurologiche e traumi”. danno o morte delle cellule nervose, la NFL fuoriesce nel liquido cerebrospinale che av- volge cervello e midollo spinale, passando poi nel sangue.

Lo studio condotto su oltre 400 persone (di cui 247 portatori dei geni dell’Alzheimer precoce e 162 familiari sani) ha dimostrato che l’aumento della proteina NFL nel san- gue rispecchia in modo preciso il danno

cerebrale, consentendo di prevedere la sua Scienza evoluzione nel tempo: nello studio “siamo stati in grado di prevedere la perdita di mas-

29 Donazioni

Come consueto in questo spazio, vi elenchiamo tutte le donazioni ricevute nel primo seme- stre di quest’anno. A nome degli Amministratori e certi di interpretare il pensiero di tutti i Residenti, i quali beneficiano direttamente anche di questi fondi per scopi diversi non sussi- diati, ringraziamo tutti di cuore per il prezioso sostegno ricevuto.

Cognome e nome designazione dell’offerta mese

Della Giacoma Betty e Elvio, Brissago Gabi Bischof dicembre HOELLSTIN Katia, Brissago Trudy Branca Marcacci Rossi Ferruccio, Brissao 100 vasetti miele Zweidler Ursula, Brissago donazione Ferrari-Bergonzoli Piero 50 panettoni Colora Locarno SA, Locarno donazione per giornalino gennaio Colora Locarno SA, Locarno Giancarlo Kuchler Bedronici Dora, Locarno donazione Biffi Rose, Brissago sedia a rotelle febbraio Lampert Ursula, Locarno Fernanda Santini marzo Boehny Franco, Fernanda Santini Leoni Mariapia e Clementina, Minusio Giancarlo Kuchler Salas de Salama Lily, Porto Ronco donazione Gambetta Roberto, Brissago Anna Camponovo aprile Chiappini Carmen, Brissago Anna Camponovo Carcano-Kuchler Claudia, Losone Renzo Scalabrino Arnold Miriam, Brissago offerta Amici di Casa San Giorgio tende frangi sole sala mensa maggio Volontari Casa San Giorgio per animazione residenti Texaid AG, Schattdorf raccolta vestiti 2018 Berta Giuseppe, Brissago Luciano Biffi giugno Parrocchia di Brissago Luciano Biffi Gandin Irene, Brissago Luciano Biffi Fiscalini Yvonne e Giacomo, Brissago Luciano Biffi Fam. Perazzi, Brissago Luciano Biffi

Totale delle donazioni nel primo semestre 2019 Fr. 11’214.80 Donazioni

Grazie a tutti per la consueta vicinanza alla Casa San Giorgio

30 Ridere fa bene Diversivo

31 Al regulament

Questa poesia dialettale, come le precedenti, è opera di Renato Agostinetti, membro storico del Cabaret della Svizzera italiana. Grazie al Signor Renato per la gentile messa a disposizio- ne e a voi buona lettura.

Jè tanti ann che sum spusaa E adess ta legi la regula nümar sett Dess guardé un po’ cos m’è capitaa Quand ta tirat fö i calzett L’altar dì la mè dona la ma fa T’ai lassat mia lì a spüzzà sota al lett A gh’è riva l’ura che ta deef cambià T’ai portat in d’la cesta che gh’è là in gabinett

La ma presenta un föi cun sü un regulament E per finì regola nümar vott Indua gh’è dent 8 cumandament Ta vé mia in giir in cà a pè biott 8 cumandament che g’va rispetà Ta lassat in giir pedan sül paviment per al cumpurtament da tegnì in cà Senza cüntà la spüzza che sa sent

Dess guardee vialtar se ala mè età Ecco chesto al’è al mè regulament G’va vegh ammò di regul da rispetà E mi ta urdini da tegnil present E che pö sti regul mai daga la mè dona Ta l’ho scritt sü un föi e l’è lì da firmà L’èarteriosclerotica e un po’ sa la perdona Ta sa ciapat l’impegn e che l’sia rispetaa A veduf cari gent in che cundizion Regula nümar vün a ga va setass A l’è ridott stu poru omm Quand sa va al gabinett setass sü l’ass E mi cus l’è che fo? Fo giò un föi anca mi Perché ti ta sté in pee e va in giir i gott Cun sü chi quatar robb che pretendi mi E mi quand a vo lì a gh’è al solit casott Ma infondo mi pretendi na roba sola Regola nümar düü quand s’è in bagn Da vegh in cà al dirito da parola A ta devat mia lassaa in giir i pagn Al dirito da digh ma lassum staa Perché chi brozz in d’la cesta g’va bütai Fa un po’ cito che ta ma tö l’fiaa E iscì a jè già prunt e podi lavai

Pö gh’è l’cumandament nümar trii E l’è l’regulament per i cavii Quand sa sa pecéna g’va töi sü a vün a vün E mia fai na via cul acqua che sta stopa al lavandin

Al cumandament nümar quatar a l’è Che prim da vignì in lett ta sa lavat i pee E quand t’hé finì tütt al bidet che t’hé dopraa T’al sügat sü tütt chel che t’hé bagnaa

Regola nümar cinch a ta smettat da fümà Alment chi poch minüt che ta sté in cà Quand ta vegn la tentazion da pizzà al tò camin A ta vé föra a fümà sül terazzin

E pö a gh’è anca la regula nümar sees

Il vecchio saggio Ta fé al prato verde almen do volt al mees Pö ta strèpat i erbasch che gh’è giò in dal giardin Ogni settimana cula zapa e cul zapin

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